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SCARPONE LO OROBIC PERIODICO DELLA SEZIONE ANA DI BERGAMO N. 3 DICEMBRE 2017 Sped. in A.P. Art. 2 Comma 20/c Legge 662/96 - Filiale di Bergamo ANNO 75 - N. 3 Dicembre 2017 - Stampato nel mese di dicembre 2017 Grazie Gianni

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Lo Scarpone OrobicoNumero 3/2017

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LO SCARPONE OROBICO

Periodico quadrimestraledella Sezione di Bergamodell’Associazione Nazionale AlpiniPresidente: Carlo MacalliAnno 75 - N. 3 Dicembre 2017

Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a.Spedizione in AbbonamentoPostale - D.L. 353/2003(conv. In L. 27/02/2004 n° 46)art. 1, comma 1, DCB Bergamo

Autorizzazione Tribunaledi Bergamo n. 309 del 1-4-1955

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Gasparini, 3024125 BergamoTel. 035 31.11.22 Fax 035 42.48.766E-Mail Scarpone:[email protected]: [email protected] nazionale: www.ana.itSito sezione Bergamo:www.anabergamo.it

Tiratura: copie 26.100

Direttore responsabile:Daniele Bernabei

Comitato di redazione:Alberto GiupponiDario FrigeniMarco CimminoGiuseppe Rasmo

Addetti al sito sezionale:Natale BertulettiRoberto Bezzi

Hanno collaborato a questo numero:Padre Armando, Luigi Furia, Raffaele Vitali, Sergio Tiraboschi, Annamaria Gambirasio, Mario Bonetti, Andrea Bugada, Bernardo Carrara, Alfio Peccati, Leo Giannelli, Mario Gaeni, Jessica Previtali, Giuseppe Rasmo, Alberto Giupponi, Basilio Probo, Massimo Bolognini, Carlo Manzinali, Simona Cantoni, Silvio Riva, Matteo Brumana, Giuliano Rubbi, Marco Gritti, Gruppo Prezzate, Fabrizio Crotta, Elena Guerini, Giuseppe Bonaldi, Gian Pietro Vavassori, Angelo Capelli, Giovanni Stabilini.

Copertina:Il Presidente emerito Gianni Carobbio

Impaginazione:Ellegi Grafica - Martinengo (BG)

Stampa:Reggiani Arti Grafiche S.r.l. - Brezzo di Bedero

Vetrine o... vetrate?Padre Armando, cappellano Alpino

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Una maestra aveva portato la sua classe a visitare il duomo di Milano e aveva mostrato ai bambini le figure dei santi sulle vetrate, attraverso le quali filtrava la luce del sole colorandosi.Qualche giorno dopo il parroco, in visita alla classe, chiese ai bambini: “Allora, secondo voi, chi sono i santi?”Un bambino, alza la mano e con sicurezza: “ Sono quelli che fanno passare la luce”.Ingenuità o sapienza genuina?Vetrine o... vetrate?

Semplici interrogativi che hanno l’ardire di pro-vocare il mio-nostro quo-tidiano sgambettare su questo nostro mondo che, nel bene e nel male, è in mano nostra.Pro-vocazione che vorrebbe non ci accontentassimo di facili e accomo-danti risposte (= non rubo più di tanto... non ho ancora ammazzato...) ma, attratta dal bello e dal vero, punta al senso profondo dell’esistere.Qualcuno arriva a dire che una persona non può essere felice se non pun-ta a ciò che è chiamata a diventare (= la vocazione è questa roba qua... e non è una riserva di caccia dei preti o suore!).Diventare cosa? Credo non ci sia una risposta pre-definita per tutti ma tut-ti possiamo trovarla, giorno dopo giorno, ascoltando il brusio interiore (= il posto sacro di ciascuno) e filtrando i rumori del mondo in cui viviamo (= il mio senso critico-valutativo).Io-vetrina? La logica dell’apparire, del comprare il consenso, del vender-mi...É una filosofia di vita che riguarda certamente gli altri, ma... potrebbe avvelenare anche la mia di vita Io-vetrata? La logica del... (rieccomi con il mio tormentone) fare mia la filosofia dell’ALPINITA’.La logica del sentirmi vivo nella misura in cui, tramite me, qualcosa di umanizzante possa arrivare a chi si imbatte sulla mia strada.Ingenuità? Forse. Ma certe cose si possono capire solo vivendole.“I santi sono quelli che fanno passare la luce”... diceva quel bambino.Che bello se questa sana idea facesse parte del mio mondo dei desideri.Che bello se anche tramite me; tramite il mio pezzo di vetro...il Sole potesse arrivare ad altri. Se poi non solo, possiamo diventare vetrata che rappresenta una bella e sana figura: ALPINITA’.

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Lo Scarpone OrobicoNumero 3/2017

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Carlo MacalliPresidente

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Cosa potrei dirvi, Alpini bergamaschi, in questa pagina dello Scarpone Orobico che chiude l’anno 2017, se non … “bravi”…L’anno non è stato privo di impegni, anzi! Siete sta-ti impegnati in tali e tante attività che a ricordarle tutte, ogni volta che ci penso, ne ricordo altre che prima mi erano sfuggite. I Gruppi hanno lavorato in-tensamente e con vera passione per tutte le attività preordinate, alle quali poi si sono aggiunte le attivi-tà dell’ultimo momento che vi sono state richieste dalla vostra gente, dalle amministrazioni comunali, dalle parrocchie e da tanti altri che spesso vedono gli Alpini come unica “risorsa” da cui attingere in ogni momento qualche volontario. È vero, spesso ho voluto chiarire e lo confermo, che non tutto è dovuto a chiunque, altrimenti diverrem-mo strumento di altri e senza capacità di guardare noi stessi e alle nostre esigenze, comunque sono si-curo che nella grande maggioranza delle volte voi siete stati collante per i vostri paesi, paesi che poi hanno giustamente condiviso con voi i vostri impe-gni.È anche vero che a tutto il vostro lavoro sono stati aggiunti ulteriori impegni che la Sezione vi ha ri-chiesto ed ai quali avete dato risposte concrete, ma-gari pur lamentando la mancanza di personale o di mezzi. Ricordo con riconoscenza quanto avete sa-puto fare fin dall’inizio dell’anno raccogliendo una somma importante per le popolazioni terremotate, oltre 400mila Euro, e in questo, in ambito associati-vo, la nostra Sezione non è seconda ad altre. Ma altre cose avete fatto: avete gestito le tantissime manifestazioni che sono state la presenza visibile degli Alpini in tutta la provincia, magari mettendo in crisi chi come il sottoscritto e alcuni consiglieri, spesso era costretto ad optare per la presenza ad una di queste, sapendo di aver dovuto essere contempo-raneamente anche da altre parti.Avete partecipato alle nostre Adunate Nazionali, di Raggruppamento e Sezionale in buon numero, dando concretezza al nostro esserci, ma vi ho visti numerosi in tante altre occasioni: al Passo S. Marco per esempio, ma anche in Ortigara, in Adamello e in ogni altra cerimonia che ricordava i nostri Caduti e, credetemi, non c’è distinzione di importanza di

cerimonia quando ricordiamo questi eroici prede-cessori.Avete operato nella Protezione Civile a Fiumi Sicuri ed in tante altre occasioni, suonato nelle fanfare e cantato nei cori anche per rallegrare chi vi ha ascol-tato, organizzato e gestito i campi scuola rivolti alla nostra gioventù e, non ultimo, camminato fianco a fianco dei disabili in tante attività, avete incontrato tanti studenti nelle scuole presentando la nostra As-sociazione e i nostri ideali.Avete allestito mostre, partecipato a fiere, gestito il museo, sciato e partecipato a corse e altre gare sportive e gestito la nostra Sezione tra carte e conti dal punto di vista amministrativo ed effettuato ma-nutenzioni dal punto di vista operativo, cose que-ste che spesso dimentichiamo, ma che voi fate con estrema capacità e accuratezza, senza che vi debba essere richiesto.Siamo quasi a Natale e alla fine dell’anno ed è an-che il momento di fare gli auguri perché in questo periodo tutti possano trovare quei momenti di tran-quillità con le proprie famiglie e con gli amici più cari. La Sezione porge ai bergamaschi i suoi auguri per contraccambiare l’affetto che la gente riserva ai suoi Alpini. Anch’io porgo i miei auguri a tutti voi, Alpini ed Amici degli Alpini, a voi e alle vostre fami-glie. È un augurio molto semplice e senza fronzoli inutili: “auguri e grazie di cuore a tutti” dal vostro presidente.

SCARPONE OROBICO DICEMBRE 2017

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Lo Scarpone Orobico - Vita della sezioneNumero 3/2017

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Giovanni Carobbioè andato avantiLuigi Furia

L’artigliere alpino Giovanni Carobbio, Gianni per gli amici, giovedì 27 luglio è andato avanti. Fino all’ultimo è stato in trincea, mercoledì 19 luglio era sui Colli di San Fermo tra le penne nere impegnate nell’iniziativa “in montagna tutti insieme con passo diverso”, una giornata vissuta con ragazzi diversamente abili per “muo-versi nel vento” ed assaporare la bellezza del creato. Era d’accordo di andarci con un amico ma questi il giorno prima era ri-masto senza auto per un incidente, ma lui non vi ha rinunciato. Nonostante l’età, 87 anni, e gli acciacchi ha preso la macchina e via, come ha fatto sabato mattina, 22 lu-glio, per andare in ospedale dove un male incurabile ha posto fine alla sua operosa esistenza.Gianni agli amici amava raccontare del-la sua vita da ragazzo, quando aiutava il papà che gestiva un “albergo con stallo” al Ponte di Riso, crocevia e fermata dei carrettieri che scendevano dall’Alta Valle Seriana, dall’Altopiano di Clusone e dalla Valle del Riso e luogo di smistamento di merce varia. Faceva pure consegne lun-go la Valle del Riso, a piedi, in bicicletta

e delle volte anche con il carretto. E dai carrettieri aveva imparato a giocare alla morra e quanto c’erano feste di alpini non disdegnava ogni tanto di fare qualche par-tita a “punt e parola” o alla “scurida”. Poi la scuola su è giù da Bergamo fino alla chiamata alle armi. Nel 1953 ha frequen-tato la Scuola Allievi Ufficiali ad Ascoli Piceno e la Scuola di Artiglieria a Braccia-no; poi ha prestato servizio con il grado di sottotenente nel gruppo “Bergamo” del 5° Reggimento Artiglieria da Montagna. Nell’ottobre 1961 è stato richiamato in servizio a Merano – era il periodo degli at-tentati dinamitardi - ma dopo pochi giorni ha potuto tornare a casa in quanto titolare d’azienda. Dopo il servizio militare, quel cappello e

quella penna erano rimasti nel suo cuore, come capita alla maggioranza degli alpi-ni, e nel 1955 ha subito aderito all’Ana. Iscritto al gruppo di Ponte Nossa, nel 1971 è tra i promotori della posa della statua della Madonna che domina l’abitato del paese dal Corno Falò. Eletto capogruppo nel 1975, l’anno dopo è impegnato perso-nalmente con i suoi alpini nel soccorrere i “fradis” friulani, colpiti dal devastante terremoto. Ricopre l’incarico di capogrup-po fino al 1995 e nello stesso periodo è coordinatore di tutti i Gruppi della Media Valle Seriana. Nel frattempo la Sezione lo nomina responsabile della Casa per ra-gazzi disabili di Endine Gaiano, compito che porta avanti per vent’anni con parti-colare dedizione, ragazzi che anche dopo

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Lo Scarpone Orobico - Vita della sezioneNumero 3/2017

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ha sempre avuti nel cuore considerandoli come una seconda famiglia. Consigliere sezionale per vent’anni, nel 1997 viene eletto presidente della Sezione di Berga-mo, carica che ricopre per due mandati fino al 2003. Nel 1998 è subito impegnato nel fronte terremoto in Umbria dove la Se-zione di Bergamo ricostruisce una scuola a Belfiore, frazione di Foligno. Sotto la sua guida si è concretizzata la pratica della prestigiosa attuale Sede e nel settembre 2001 inaugura il primo lotto. In merito al suo periodo di presidenza, Antonio Arnol-di, ex vicepresidente nazionale, ricorda: «Era sempre disponibile, cordiale e gen-tile; attento alle persone, sapeva essere vicino con una telefonata, una visita, un saluto».Carobbio è stato anche un imprendito-re lungimirante, nel 1955 apre in Ponte Nossa, in un garage, un laboratorio per la produzione di tubi e gomiti per stufe e stampaggio di minuterie metalliche. Nel 1961 fa una scelta coraggiosa, frutto di lungimiranza, decidendo di trasferire l’a-zienda a Bergamo, aprendo la strada verso nuovi clienti e nuovi mercati con laminati metallici all’avanguardia. Un’azienda che nel 2015 ha festeggiato i suoi 60 anni, ca-ratterizzata attualmente da una produzio-ne fortemente diversificata, che le permet-te di collocare i propri lavorati in ambiti molto diversi e sempre più ampi.Per non farsi mancare niente, ha pure ri-coperto cariche amministrative comunali, quali consigliere, assessore e sindaco di Ponte Nossa nel 1967. Come amministra-tore ha fatto parte anche del comitato di gestione dalla Casa dell’Orfano di Ponte Selva. Fino all’ultimo giorno della sua vita, oltre alla partecipazione ad ogni attività alpina, si è pure interessato dei problemi della comunità nossese, consigliando ed anche contribuendo concretamente alla loro soluzione. Per la sua attività pubblica è stato insignito del titolo di Cavaliere Uf-

ficiale della Repubblica Italiana. Gianni si è pure distinto come uomo di fede legato alla famiglia. Come non ricordare la sua cara Editta che voleva sempre accanto e tutta la sua famiglia, i figli ed i nipoti, di cui era orgoglioso.La stima di cui era circondato si è manife-stata ai suoi funerali tenuti a Ponte Nossa sabato 29 luglio. Presenti i vessilli sezio-nali alpini di Bergamo – con numerosi consiglieri e gli ex presidenti Decio e Sarti - di Milano, Brescia e Varese; una fiumana di gagliardetti, circa 120, dei gruppi alpi-ni della bergamasca e oltre; una marea di gente venuta da ogni dove che ha riempito anche tutto il sagrato antistante la parroc-chiale. Dopo il rito religioso, concelebra-to dal parroco don Alessandro con altri tre sacerdoti, e la recita della preghiera dell’Alpino, sono state pronunciate paro-le di affetto e riconoscenza dai nipoti, da rappresentanti degli alpini e dell’associa-zione dei cavalieri.In uno dei ricordi sono state citate alcune frasi di Gianni Carobbio tratte dal volume “Sezione di Bergamo – 80 anni di storia”, dove egli si chiedeva che fine avrebbero fatto i valori dell’alpinità con la sospensio-ne della leva: «Sta a noi seminare bene, con le parole e, soprattutto, con i fatti. Anche se leggi improvvide impediranno ai nostri figli di indossare il cappello alpino, non potranno cancellare dal loro animo i valori che hanno fatto grandi le penne nere. Forse non esisteranno più cappelli alpini, ma sicuramente ci saranno cuori alpini». Al cimitero le centinaia di penne nere presenti gli hanno tributato l’ultimo saluto con il suono del silenzio, la mano alla tesa del cappello ed i loro vessilli e gagliardetti alzati verso il cielo, pensando a Gianni già lassù, nel “paradiso di Cantore”.

Carissimi Alpini,a nome di tutta la famiglia Ca-robbio volevamo porgere i no-stri più sentiti ringraziamenti per la presenza di tutti voi al funerale di Gianni Carobbio. Così numerosi e vicini nel cordoglio della famiglia, sie-te riusciti a far sentire Gianni presente e vicino a tutti noi fino alla fine. Siete sempre sta-ti motivo di vanto ed orgoglio per lui. Vi siamo grati per l’amicizia ed il sostegno che gli avete dato in tutte le sue avventure ed im-prese, restandogli accanto sino all’ultimo giorno. Per tutti noi Gianni è stato un grande esempio che ci ha la-sciato “un’eredità” difficile, a livello umano, da eguagliare. Era orgoglioso di essere un Al-pino, e di tutte le imprese che ha compiuto in compagnia dei suoi commilitoni. Aveva sem-pre tante storie da raccontare, e riusciva sempre a sfruttarle per trarne qualche insegna-mento da impartire ai suoi figli ed ai suoi nipoti. Il vostro sostegno nel giorno del suo funerale è stato un pri-vilegio che ha reso la cerimo-nia un elogio di tutta la comu-nità all’uomo che era.Per questo non potremo mai esservi abbastanza ricono-scenti.

La famiglia Carobbio

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Lo Scarpone Orobico - Vita della sezioneNumero 3/2017

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Esperienza TrescoreDaniele Bernabei

A colpire di più, è il silenzio. Ci eravamo abituati al vociare degli studenti, al loro viavai per il campo, tra le tende per tutta la giornata; alla moderata ma allegra con-fusione, alle loro domande che per una settimana – o poco meno – ci avevano ac-compagnato, all’interno del campo della nostra Protezione Civile montato di fronte all’Istituto “Lorenzo Lotto” di Trescore.Stamattina, domenica 22 ottobre, il cam-po è invece silenzioso. Solo il ritmato goc-ciolìo della pioggia sulle tende in pvc.É ancora presto, è domenica ed il traffi-co per il momento non c’è. Parliamo tra noi 4 o 5 ma lo facciamo quasi sottovo-ce, consapevoli e dispiaciuti che questo evento sia ormai finito. E ci lasci un po’ di malinconia.Le due tende da campo, i container, il ten-done mensa ed il modulo segreteria sono tra gli ultimi oggetti a presidiare un campo ormai svuotato e anche noi pochi, all’in-gresso, in questa mattina uggiosa ci sen-tiamo un po’ più soli; come il “Guardian” e la torre faro, ci lasciamo bagnare dalla pioggia sottile ma persistente.Gli studenti del “Lotto” hanno terminato il loro progetto “A scuola di emergenza – una settimana da volontari”, lasciando (lasciandoci) appunto il silenzio.Ma è anche un momento che ci permette di riflettere, di ricordare. Ricordare questi sette giorni vissuti a stretto contatto con

ragazzi e ragazze impegnati nella realiz-zazione di questo “campo di emergenza”, dove tutti hanno fatto – e dato – qualcosa; dove gli studenti hanno visto, per la pri-ma volta, credo, dal dentro ed in prima fila come si muove e che capacità abbia la macchina organizzativa della Protezio-ne Civile Alpina. Dove tutti, infine, hanno fatto domande spinti dalla curiosità di ca-pire di più: gli studenti ai volontari ed i volontari agli studenti.É bello avere a che fare con i giovani, con questi giovani in particolare: attenti, entusiasti, rispettosi, educati, hanno por-tato certamente una ventata di allegria ai volontari; ci hanno trasmesso il loro entu-siasmo e ciò ci fa affrontare con maggior serenità i nostri compiti. Merito anche dei docenti? Senza dubbio; anche loro pre-senti e motivati, hanno contribuito alla realizzazione ed alla riuscita dell’evento.Dicevamo di ricordare e riflettere. La mia riflessione è destata proprio dal silenzio di quella domenica mattina, camminando sul prato che assorbiva con fatica la piog-gia: una metafora della nostra “vita” da volontari. Il terreno è l’associazione men-tre l’acqua i giovani.Così come il terreno faticava ad assorbire la pioggia, l’associazione fa (un po’) fatica ad assorbire i giovani, ad avvicinarli; c’è una certa resistenza, una sorta di imper-meabilità per la quale i giovani restano in

superficie; vicini, ma distaccati dal terre-no. E se qua e là si accumulano, la mag-gior parte è dispersa, sparpagliata, diffusa.Dal canto loro, i giovani-acqua si avvici-nano piano, di rado. Ed anche quando lo fanno, tendono a restare un po’ in superfi-cie, a non approfondire.Eppure, il campo e l’acqua hanno bisogno l’uno dell’altro. La certezza che ci lascia, che mi lascia, questa esperienza è che sia la modalità giusta, per noi e per i giovani, di intraprendere un percorso comune il cui fine sia proprio quello dell’aiuto reci-proco affinché dal terreno e dall’acqua (ri)nasca una nuova vitalità, in uno scambio continuo di esperienza ed entusiasmo, di memoria e di novità.Il campo, piano piano, si ripopola di per-sone: sono gli studenti (maschi e femmi-ne), accompagnati dai genitori, che arriva-no per la cerimonia conclusiva, le autorità civili, i docenti e la preside; e, ovviamen-te, i volontari. Ci si saluta come amici di lunga data, felici di rivedersi. L’ammaina bandiera, l’Inno, i discorsi, il rinfresco con l’augurio di ripetere quest’esperienza; che poi vuol dire l’augurio di ritrovarsi. I saluti, le strette di mano. Torna il silenzio. Torna la pioggia a pic-chiettare sulle tende. Ma resta il sole nel cuore e nei ricordi.Il prato aspetta di ospitare altri ragazzi ed altri volontari.

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Lo Scarpone Orobico - Vita della sezioneNumero 3/2017

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Carissimi volontari di Protezione Civile,carissimi Alpini,carissimi volontari di Croce Rossa,carissimi aquilani Andrea e Francesco,sono Annamaria Gambirasio, la docente che ha coordinato, per conto della scuo-la “Lorenzo Lotto”, il progetto e che avete visto girare nel campo forse più di altri in questa settimana appena trascorsa.Vi scrivo queste righe sperando di non annoiare nessuno, ma solo per dirvi un enorme GRAZIE. Grazie da parte mia, dei colleghi, degli alunni, dei ragazzi delle elementari e delle medie, dove anche inse-gno, e grazie anche come paese di Trescore nel quale sono nata e cresciuta.Il grazie e la gratitudine sono i sentimenti che abitano il mio cuore ininterrottamente da domenica. Ve lo sentirete dire tante vol-te, oggi vi dico anche il mio. Grazie perché in questa settimana sento di aver partecipa-to e, in piccolo modo, contribuito a creare qualcosa di straordinario, grande ed unico. Non solo unico per il suo genere come at-tività, mai pensata prima e tutto quello che ci siamo detti, ma unico perché è stato pre-zioso e importante tutto quello che io e chi ha abitato quel campo ha vissuto. Come ho scritto a qualcuno di voi in un messaggio “prima ancora che docente nel campo, mi sono sentita accolta da voi e questo vi fa onore. Vuol dire che siete davvero a servi-zio degli altri e non è solo Protezione Ci-vile, è anche cuore”. Qualcuno di voi mi ha risposto che appartiene al vostro dna. Si forse, ma come dicevano i ragazzi nei lavo-ri di gruppo venerdì pomeriggio, solidarietà non è un fare ma un essere, non si è perso-ne che fanno solidarietà, ma si è persone solidali. E voi lo siete.Le chiacchierate con voi, la voglia e la pa-zienza di sciogliere i problemi che di volta in volta vi creavo o vi chiedevo di aiutar-mi a risolvere (e qui devo dire un grazie enorme a Marco Arrigoni, concedetemelo), la presenza silenziosa con cui vigilavate su tutto, la sempre pronta disponibilità a lasciare quello che stavate facendo quan-do venivate chiamati, le tirate di orecchie che mi avete dato quando dimenticavo o sbagliavo qualcosa, la fiducia che voi, i ra-gazzi, la dirigente e i miei colleghi (a cui devo un grande grazie) mi avete accorda-to in tanti momenti e situazioni, le ore che ci avete messo prima dopo e durante nel preparare e nello smontare il campo, nelle guardianie notturne… tutto ha contribuito a farmi crescere come donna prima ancora che come insegnante.Davvero mi avete accolto e coccolato. E come avete fatto con me lo avete fatto con chiunque varcava la soglia della segreteria. C’è stato un momento giovedì sera, appena arrivata a casa, mentre caricavo sul pc le

Riflessioni di un docente

Presidente Macalli, Preside Laura Ferretti, Assessore Regionale Simona Bordonali, Consigliere Regionale Mario Barberi, Presidente Uniacque Franco Paolo, Sindaco Donatella Colombi, Coordinatore Giuseppe Manzoni.

foto dei ragazzi delle elementari in visita, in cui mi sono chiesta cosa stessimo facen-do, che senso avesse tutto questo. Le foto di loro che giocavano con il cane, sdraiati sulle brandine o nel prato… per un attimo mi ha fatto vergognare al pensiero che stes-simo solo giocando. Facendo un gioco che scimmiottava la vera realtà, che stavamo prendendo in giro Andrea e Francesco, i due ragazzi dell’Aquila che ci hanno rag-giunto venerdì e con loro tutti gli altri, che in un campo hanno dovuto entrare davvero e non per gioco. L’impressione di una farsa, di un gioco a fare lo sfollato. E in silenzio, in macchina, sono ripassata a vedere il campo da fuori… da spettatore… la certez-za che non era un gioco è arrivata subito. Certo abbiamo messo in scena una finzio-ne, ma i legami creati, la solidarietà messa in atto, le parole dette e sentite, la fatica fatta, le riflessioni e le relazioni costruite… quello è tutto vero. E se non abbiamo avuto il vero terremoto, per qualcuno sicuramen-te le scosse sono arrivate dentro. Le lacrime di commozione di qualcuno di voi quando raccontava del Vajont, de l’Aquila, di Ama-trice, della Liguria, i ragazzi che vi ascolta-vano come mai li ho visti fare, le parole dei due ragazzi dell’Aquila, Rossella di quinta che decide di fermarsi per dare una mano in cucina al pranzo di sabato...Vi racconto un episodio che pochi sanno, ma che voglio condividere con voi perchè mi ha riempito il cuore. Purtroppo a l’Aqui-la ho perso una amica e lo stesso è suc-cesso con altri amici ad Amatrice e mentre Andrea raccontava venerdì sera di quando ha scavato nelle macerie… sono uscita dal tendone. La commozione era troppa. Mi contenevo forte le lacrime perché non volevo raccontare o farmi vedere così dai miei alunni, ero pur sempre la profe, ma uno di voi di protezione civile mi ha visto

uscire dal tendone e mi ha chiesto di cosa avessi bisogno. “vado in tenda a prendere una cosa nello zaino” ho risposto e sono entrata in tenda e seduta sulla brandina ho lasciato spazio alle lacrime. Lui in silenzio è entrato in tenda, mi ha dato un pacchetto di fazzoletti di carta e mi ha detto “non do-vevi cercare niente nello zaino, ti servivano questi, se hai voglia di fare due parole mi trovi nel campo” ed è uscito, non so nem-meno come si chiami.Questo come i volti dei miei alunni, il loro impegno, il vostro, quello dei miei colle-ghi, l’ammaina bandiera di domenica… tutto mi porto nel cuore e mi ritengo previ-legiata per aver vissuto in prima linea que-sta esperienza, forse più e maggiormente al di dentro dei miei colleghi, anche solo per aver avuto la fortuna di interfacciarmi tantissimo con voi e aver trascorso quasi 3 giornate intere, notte compresa, nel cam-po (qualcuno in battuta, mi ha proposto la cittadinanza onoraria del campo). Come dicevo a qualcuno di voi non sono e for-se non sarò mai volontario di Protezione Civile, presto il mio servizio in oratorio prendendomi cura dei ragazzi. Servo dove sono chiamata a servire, come ognuno di voi con le sue doti e i suoi carismi e anche i suoi difetti. E forse, proprio perché provo a vivere cercando di mettermi al servizio degli altri, comprendo la vostra scelta e le vostre fatiche ed impegno.Grazie ancora, di cuore, a tutti, nessuno escluso. Spero di potervi incontrare ancora e, perché no, collaborare insieme!Grazie di cuore

Annamaria GambirasioTrescore Balneario

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Adunata Sezionale 2017Brembate SopraRaffaele Vitali

É giunta a quota trentaquattro l’annuale Adunata della nostra Sezione di Bergamo, che ha visto domenica 10 settembre con-vergere migliaia di alpini in quel di Brem-bate Sopra nell’ambito della Zona 4 – Iso-la Nord. Non si può certo dire che è stato baciato dal bel tempo questo nostro radu-no, dopo un’estate di fuoco, la pioggia ci ha battezzato a dovere proprio in questo week end dandoci una solenne lavata che non dimenticheremo tanto facilmente.Il tempo ha retto fino alle 10,30 circa, poi si sono aperte le cateratte del cielo rove-sciandoci addosso una gelida acqua poco prima che iniziassimo la sfilata, accom-pagnandoci lungo il percorso attraverso le vie del paese, ma comunque sia, abbia-mo portato a termine punto per punto il programma previsto. Già nei giorni precedenti una serie di ma-nifestazioni ha fatto da corona alla gior-nata di domenica, come il Campo Scuola (anch’esso salutato da acquazzoni) dal 31 agosto al 3 settembre con la parteci-pazione di circa 60 ragazzi accampati nel grande parco di Casa Serena in centro al paese, e poi mostre sui fratelli Calvi e pri-ma guerra mondiale, commedia dialetta-le, esibizioni di cori e fanfare, spettacolo teatrale a ricordo di don Carlo Gnocchi; nel pomeriggio di sabato 9 si sono depo-

ste le corone ai monumenti, cui ha fatto seguito la S. Messa in parrocchia celebrata dal Vescovo Francesco Beschi. L’ammassamento nel campo sportivo sotto un cielo grigio di nuvoloni, ha visto radu-narsi 215 gagliardetti e con il vessillo del-la nostra Sezione vi erano quelli di: Bre-scia, Cremona/Mantova, Cuneo, Lecco, Milano, Monza, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Salò, Valle Camonica, Valtellinese, 215 gagliardetti, sindaci e 25 gonfaloni, striscioni dei gruppi, circa 2000 alpini sfi-lanti, (molti per ovvio motivo hanno de-sistito dal partecipare), 230 ragazzi degli oltre 750 che hanno partecipato ai vari campi scuola tenutisi in varie località del-la provincia, nonostante il maltempo non hanno voluto mancare alla sfilata mar-ciando in testa al corteo. Tra le autorità vi erano gli onorevoli Carnevali, Misiani e Sanga, il consigliere della Lombardia Ma-rio Barboni, i già presidenti Decio e Sarti. Dopo l’alzabandiera e l’Inno nazionale, è stata la volta dei saluti e delle allocu-zioni di rito da parte del capogruppo di Brembate Carlo Fumagalli e del sindaco Emiliana Giussani, il colonnello Roberto Cernuzzi della Julia ha portato il saluto delle Truppe alpine, il presidente della Provincia Matteo Rossi, il nostro presiden-te Carlo Macalli e il consigliere nazionale

Claudio Gario in vari modi hanno trat-

teggiato come operano gli alpini, sempre

aperti e pronti in svariate attività a favore

della popolazione, inseriti nel vivere civile

e radicati nel territorio che ben conosco-

no. Intanto la pioggia cadeva copiosa ed

iniziava la sfilata aperta dall’immancabile

striscione “Berghem de sass”, cui faceva

ala la popolazione che sotto ombrelli ed

impermeabili non ha mancato di applau-

dire ed incitare chi sfilava.

Tutti noi non abbiamo potuto non pensare

qui a Brembate Sopra alla triste vicenda

di Yara Gambirasio, tragicamente rapita e

deceduta, ed il pensiero si è quindi rivolto

a Giovanni Valsecchi capogruppo in quel

periodo, purtroppo mancato cinque anni

orsono, che tanto aveva operato giorno e

notte alle ricerche di Yara.

Ma il cappello di Giovanni su un cuscino

tricolore che è stato portato in sfilata dal-

la nipote Alice, ha dato il segno della sua

presenza in spirito a questa adunata. Al

termine del corteo l’ultimo atto della mat-

tinata è stata la resa degli onori al vessillo

della nostra Sezione, dandoci appunta-

mento l’anno prossimo per la 35ª seziona-

le a S. Omobono Terme in Valle Imagna.

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Incontro al Passo di San Marco: gli Alpini rinnovano l’impegno per le opere di paceSergio Tiraboschi

Trent’anni orsono la Valle Brembana e la confinante Valtellina furono accomunate nel dramma dell’alluvione che causò vit-time di entrambe le provincie. Quei dram-matici fatti sono stati rievocati nel corso dell’incontro –il trentottesimo di una serie che impegna i “bocia” a continuare nel fu-turo- avvenuto domenica 16 luglio ultimo scorso delle penne nere delle due vallate, un evento che rinsalda gli stretti vincoli in-stauratisi negli ormai remoti periodi bellici quando valtellinesi e bergamaschi com-batterono fianco a fianco nei medesimi battaglioni, ed in tempi più recenti comin-ciarono a cooperare nelle opere di pace nelle quali sono tuttora generosamente coinvolti. É stata ancora una volta una giornata quanto mai intensamente vissu-ta della quale sono stati partecipi penne nere di ambedue le provincie e con loro di “scarponi” venuti da altre zone della Lombardia e nel rispetto di una tradizione instauratasi alcuni anni orsono anche dal-la Liguria con una rappresentanza della Sezione di Savona. E prima di procedere nella cronaca dell’evento si apre una pa-rentesi. In queste occasioni si ricordano gli alpini andati avanti e si rinnovano gli ideali e gli impegni morali e materiali de-gli alpini, e qualcuno arriva a definirle ma-nifestazioni di retorica. Non è così, tali af-fermazioni non corrispondono alla realtà. Perché se è pur vero che le parole possono essere motivate da qualche forma retori-ca, sta di fatto che sono al contrario delle constatazioni che vengono immediata-mente corroborate da fatti concreti, ovve-ro quelle opere di pace che gli alpini sono pronti ad affrontare non appena se ne pre-sentano l’occasione e la necessità. Chiusa parentesi, e che nessuno azzardi critiche: gli alpini amano incontrarsi per fare festa ma questi festosi momenti sono “un atto di fede ha osservato Mario Rumo che ha portato il saluto dell’ANA nazionale- nei valori che i nostro veci hanno portato nel-lo zaino, una eredità che va tenuta vivida coinvolgendo i giovani”. La giornata ha

avuto il supporto di una splendida giorna-ta estiva che ha reso ancor più suggestivo l’ambiente montano in cui si svolge: sulle montagne di casa solcate dalle trincee sca-vate al tempo della Grande guerra e sullo sfondo le Alpi. E si arriva alla cronaca. Le penne nere hanno cominciato ad affluire al passo che fa da cerniera tra le due val-le fin dal primo mattino, e con loro tanti famigliari ed escursionisti. Puntualmente alle ore 10,30 c’è stato l’ammassamento dei cortei sui due versanti della montagna e l’incontro è avvenuto al passo dove sor-

ge l’altare lapideo sul quale per tanti anni si è celebrata la messa(da tre anni a questa parte il rito religioso si svolge in uno spa-zio del pendio valtellinese, spostamento voluto dagli alpini per non disturbare il passaggio turistico, e va bene così per-ché è casa comune e non importa dove è collocato). Ha fatto seguito la cerimonia dell’Alzabandiera e dell’omaggio ai cadu-ti e quindi i due cortei si sono fusi, tutti insieme verso l’altare: avanti una fanfara, quindi i labari delle sezioni valtellinese e bergamasca affiancati da quello della se-zione ligure, il gruppo delle autorità civili con numerosi sindaci e militari e nel grup-po pure il generale Lodovico Massardotti

già comandante dell’Orobica, e quindi gli alpini. Ad attenderli davanti all’altare e a dare loro un saluto il reduce alpino Gio-vanni Carlo Gamba classe 1923. Prima della celebrazione del rito religioso sono stati pronunciati i discorsi celebrativi. Hanno preso la parola per il saluto i ca-pigruppo Bruno Paternoster del gruppo di Averara e Silveri Mazzoni di Albaredo che sono i gruppi organizzatori dell’evento ed i sindaci dei due paesi, Mauro Egman di Averara ed Antonella Forlini di Albaredo. Quindi i commenti all’evento ed a que-

sto punto ecco i ricordi dell’alluvione che fraternamente accomunarono le penne nere delle due vallate rinsaldando rappor-ti che mai si erano incrinati nel passato: ecco l’intervento del nostro presidente Carlo Macalli e del presidente della sezio-ne valtellinese Gianfranco Giambelli ed a chiudere la serie degli interventi –tutti im-prontati alla sobrietà ed alla concretezza come vogliono gli alpini- il saluto di Ma-rio Rumo. Poi la celebrazione della messa del ricordo di chi è andato avanti. Il rancio poi un momento di festa sicuramente ma in quel momento una opportunità di rin-saldare vecchi amicizie o di stringerne di nuove, fa sempre bene avere amici.

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Raduno a Salsomaggiore2o raggruppamentoRaffaele Vitali

Con l’arrivo dell’autunno, giunge il tempo

per gli alpini di Lombardia ed Emilia-Roma-

gna di convergere alternativamente in una lo-

calità di queste regioni per l’annuale Raduno

del 2° Raggruppamento.

Se lo scorso anno eravamo a Desenzano del

Garda, quest’anno il 15 ottobre ci siamo ritro-

vati in quel di Salsomaggiore per il nostro 17°

tradizionale appuntamento, che la Sezione

di Parma ha avuto l’onore e l’onere di orga-

nizzare. Tre autobus sono partiti dalla nostra

sede sezionale, altri gruppi invece si sono or-

ganizzati in proprio sia in auto sia in pullman;

dopo aver bucato un muro di nebbia tra Bre-

scia e Cremona, una splendida giornata con

i caldi colori dell’autunno ha accolto i con-

venuti. Il Raduno ha avuto un prologo sabato

14 con la riunione dei presidenti di Sezione,

mentre nel pomeriggio con l’ammassamento

in zona stazione per l’arrivo del Labaro na-

zionale si è entrati nel vivo della manifesta-

zione ufficiale, proseguita con l’alzabandiera

e la sfilata al monumento ai Caduti con re-

lativa deposizione di corona e allocuzioni di

rito. La S. Messa vespertina e lo spettacolo

folcloristico in serata chiudevano la giornata.

L’ammassamento tra la stazione ferroviaria

ed il grande Parco Mazzini, vedeva domeni-

ca mattina fiumane di alpini raggiungere la

propria zona di incolonnamento prestabilita;

questo sembra un grande caos, con gente che

si muove in ogni direzione, ma al momento

giusto tutti si mettono in riga pronti per par-

tire. Nell’attesa si sentivano le note musicali

delle fanfare che intanto scaldavano gli otto-

ni; la nostra Sezione, con la Fanfara di Rogno

in testa, contava circa seicento partecipanti,

con un centinaio di gagliardetti, posti dietro

al vessillo sezionale con il presidente Macal-

li ed il consiglio; allocati in altre posizioni

lungo lo sfilamento vi erano i nostri volontari

della protezione civile e lo stendardo IFMS

scortato dai delegati preposti. Il corteo giran-

do e rigirando tra i viali alberati della cittadi-

na su cui si affacciavano molti alberghi, terme

e case di cura, passava tra la folla plaudente

e sorridente che non manca mai di salutare

anche alla voce noi bergamaschi. Si giunge-

va quindi di fronte alla tribuna d’onore sul-

la quale si notavano il Presidente nazionale

Favero, il Generale Bonato comandante delle

Truppe alpine ed il nostro Giorgio Sonzogni

Vicepresidente nazionale. Era ormai mezzodì

al momento dello scioglimento ed il caldo

sole ci faceva sudare mentre si ritornava agli

autobus; l’ottimo pranzo in un ristorante di

Fontanellato chiudeva in allegria e cantante

compagnia la giornata di domenica.

Tutto bene? Sì bene ma fino ad un certo pun-

to, perché non si può tacere la sempre più

scarsa partecipazione dei nostri soci a que-

sto importante Raduno, secondo in ordine di

priorità solo all’Adunata Nazionale. I gruppi

della nostra Sezione sono 280, ma ufficial-

mente rappresentati con gagliardetto erano

solo 99! Il numero totale dei partecipanti

cala tutti gli anni, nonostante le località scel-

te non siano a ragguardevole distanza; infatti,

si va e si torna in giornata e con la possibilità

di usufruire dell’organizzazione della Sezio-

ne che provvede per il trasporto ed il rancio

e poi oltre tutto ci si ritrova con gli amici, in

compagnia. Basteranno queste note scritte a

stimolare i nostri soci ad una più nutrita par-

tecipazione? Probabilmente serviranno altre

iniziative più capillari.

Comunque sia, sappiate che nel 2018 ci ritro-

veremo a Mariano Comense in Brianza. Arri-

vederci e numerosi all’anno prossimo.

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Lo Scarpone OrobicoNumero 3/2017

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Sede Sezionale €uro Casa Alpini Endine Gaiano €uroGruppo di Gruppo diBrusaporto 200,00 Monte Marenzo 100,00Villa d'Adda 200,00 Brusaporto 1.000,00Almenno San Salvatore 500,00 Villa d'Adda 200,00Ossanesga 700,00 Presolana 500,00Pedrengo 500,00 Albano San Alessandro 250,00Zanica 500,00 Ossanesga 1.000,00Curno 600,00 Bergamo-Campagnola 1.500,00Comun Nuovo 1.200,00 Ubiale/Clanezzo 500,00Azzone 200,00 Costa di Mezzate 200,00Prezzate 200,00 Pedrengo 250,00Paladina 200,00 Treviolo 200,00Cenate Sopra 200,00 Sotto il Monte Giovanni XXIII° 250,00Ranica 200,00 Collina Alto Sebino 200,00Pontirolo Nuovo 100,00 Aviatico 300,00Castel Rozzone 100,00 Selva di Zandobbio 140,00Torre de' Roveri 200,00 Ambivere 200,00Bolgare 500,00 Grassobbio 200,00Vertova/Colzate 400,00 Calvenzano 560,00Martinengo 500,00 Brusaporto e Ambivere-3° pranzo alfieri 300,00Prezzate ( 40° fondazione ) 200,00 Paladina 350,00Santa Brigida 1.000,00 Cenate Sotto 200,00Romano di Lombardia 500,00 Ghisalba 450,00

8.900,00 Mozzo 200,00Lallio 200,00

N.N. 15,00 Bianzano 250,00Canu Giampiero-Campagnoli Marisa Canu 250,00 Bergamo-Valtesse/Valverde 100,00

265,00 Rosciano 2.000,00Villa d'Almè 400,00

Museo Sezionale €uro Petosino 2.000,00Gruppo di Torre de' Roveri 200,00Monte Marenzo 100,00 Bergamo-Città Alta 170,00Villa d'Adda 100,00 Castelli Calepio ( 6° raduno zone 11 e 22 ) 200,00Ossanesga 250,00 Comun Nuovo 400,00Pedrengo 250,00 Bergamo-Redona 200,00Comun Nuovo 800,00 15.170,00Gorle 200,00Cenate Sotto 50,00 Alpino Valenti Aldo 1.500,00Grassobbio 100,00 Un Alpino di Lovere 200,00Pontirolo Nuovo 100,00 N.N. 1.000,00Castel Rozzone 100,00 Sig.ra Messa Cecilia 1.000,00Cassinone 460,00 La moglie Carla, la figlia Giusi e 100,00Grignano 100,00 Gruppo Alpini di Caravaggio in ricordo Ghisalba 100,00 dell'amico Merisio FrancescoTorre de' Roveri 200,00 Zona 26 Adda 150,00Bolgare 500,00 Concerto solidale a Berzo San Fermo 570,00Cividate al Piano 500,00 4.520,00Bergamo-Redona 200,00Martinengo 500,00 Campi Scuola ANA €uro

4.610,00 Gruppo diAzzano San Paolo (premio IFMS) 500,00

Ist. Compr. di Costa Volpino-classi terze 20,00Scuola Caterina Cittadini-Calolziocorte 100,00 Caserma " Fior di Roccia " €uroIstituto Comprensivo di Sovere 70,00 Gruppo di

190,00 Bergamo-Campagnola 500,00Gruppo Alpini N.N. 1.000,00Val San Martino ( Campo Scuola 2017 ) 110,00

1.610,00

DONARE VUOL DIRE AMARE (dati al 31/10/2017)

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Lo Scarpone OrobicoNumero 3/2017

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€uroGruppo diAzzonica - "Lotto dei Morti " alla parrocchia di Azzonica 150,00Azzonica al Comune di Arquata del Tronto ( Ascoli Piceno ) 300,00Azzonica al Comune di Amatrice ( Rieti ) 400,00Azzonica al Comune di Accumoli ( Rieti ) 300,00Bergano-Città Alta alla Caritas - terremoto Centro Italia 200,00Pedrengo alla Parrocchia di Pedrengo 1.500,00Pedrengo alla Associazione Paolo Belli di Bergamo 500,00Ubiale/Clanezzo all' Istituto Marco Negri di Bergamo 500,00Ubiale/Clanezzo alla Cooperativa Sociale " Il Fiore di Villa dìAlmè " 500,00Ossanesga all'Associazione Paolo Belli di Bergamo 500,00Ossanesga alla Fondazione Don Carlo Gnocchi 800,00Ossanesga alla fondazione Giovanni XXIII° ( Valbrembo ) 1.000,00Ossanesga alla Fondazione Angelo Custode ( Predore ), 1.500,00Ossanesga alla Custodia Sociale di Bergamo 7.500,00Ossanesga a Padre Giuseppe Murialdo ( Valbrembo ) 500,00Ossanesga per adozione a distanza-Padre Giuseppini 400,00Ossanesga per restauro Parrocchia di Ossanesga 800,00Ossanesga per Asilo parrocchiale di Ossanesga 1.500,00Ossanesga per cortile oratorio di Ossanesga 2.000,00Ossanesga per manutenzione organo Chiesa di Ossanesga 200,00Ossanesga, sottoscrizione di Natale per la Parrocchia di Ossanesga 1.600,00Treviolo alla Associazione Italiana Donatori Organi di Treviolo 300,00Treviolo, per adozione di due bambine peruviane 600,00Chignolo d' Isola alla Parrocchia di Chignolo d' Isola 350,00

23.900,00

DONARE VUOL DIRE AMAREContributi versati direttamente

La distinta del versamento è pubblicata sul sito della sezione

www.anabergamo.it

Versamenti terremoto Centro ItaliaDati aggiornati al 31 ottobre 2017

€ 403.084,43I bergamaschi hanno versato sul conto corrente della sezione la somma di

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Lo Scarpone Orobico - Vita della SezioneNumero 3/2017

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Alta Quota, buona la primaper la nostra Sezione

Quasi con timore il gruppo lavoro Gio-vani ha approcciato la poderosa mac-china organizzativa della Fiera, ma man mano che le idee si concretizzavano la consapevolezza di potere ben figurare è salita di quota. Alpini e montagna bi-nomio scontato, ma l’obiettivo é di fare conoscere tutti gli aspetti della montagna. Quindi spazio in fiera alla presentazione delle attività della squadra alpinistica, op-pure degli atleti della Sezione che si im-pegnano in varie tipologie di sport (corsa in montagna, staffetta, sci alpinismo, sci di fondo, discesa, mountain bike, tiro a segno, marcia).Spazio anche ai Campi scuola ed al Cam-po scuola di Protezione Civile. Presenti vari responsabili ed istruttori dei campi ad illustrare le attività svolte, coadiuvati da materiale cartaceo ed esaurienti foto-grafie.Il prestigio di cui gode la Sezione di Ber-gamo tra le Truppe Alpine ha fatto sì che fossero presenti ad Alta Quota rappresen-tanti dell’ Esercito ed in particolare esperti del servizio Meteomont, con attrezzature ed equipaggiamento mostrato al numero-so ed incuriosito pubblico. Presente an-che una rappresentanza di Aves, gli spe-cialisti del volo in montagna da sempre legati alle truppe alpine.Ciliegina sulla torta la presenza di atleti di punta delle squadre militari, che oltre

a presentare in un modo diverso la vita militare e la montagna si sono resi dispo-nibili ad interagire con il pubblico.Il Centro Sportivo Esercito con sede a Courmayeur era presente con quattro atleti di fama internazionale: Fabio Pasini – fondista – pluri-medagliato sia in Coppa del Mon-do che ai Cam-pionati Italiani; altra atleta Ber-gamasca – spe-cialità snowboard cross – con me-daglie mondiali; in Coppa Europa e in Italia è Mi-chela Moioli; per lo sci alpinismo è stato presente Mi-chele Boscacci, che vanta nume-rose ottime pre-stazioni a livello in ternazionale ed italiano nelle gare di speciali-tà. Infine una sci alpinista femmi-nile Giulia Com-pagnoni, giovane promessa anche

lei con un palmares di tutto rispetto in tante competizioni.Questa febbrile ed impegnativa esperien-za ha messo alla prova anche noi Alpini per seguire questa nuova avventura.Sicuramente siamo cresciuti come gruppo nella consapevolezza di fare conoscere lo spirito che anima gli Alpini e trasmetterlo a chi Alpino non lo sarà mai, e magari a chi lo é ma ancora non è attivo nella no-stra amata Associazione.Possiamo affermare di avere reso le attivi-tà della sezione di Bergamo a disposizio-ne del numeroso ed interessato pubblico con la speranza di attrarre Alpini, amici e ragazzi a partecipare alla vita alpina nelle varie declinazioni.L’incontro con tante persone é stato uno stimolo per cogliere anche suggerimenti ed idee, dei quali cercheremo di fare te-soro.

Giuseppe Rasmo

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Lo Scarpone Orobico - Cronaca dai GruppiNumero 3/2017

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Gruppo Alpini Lovere90° Anniversario

Carissimi Alpini, novanta anni fa, il 30 Maggio 1926, con il motto “Vola l’Aqui-la, il Magg. Francesco Zitti ed altri reduci della Prima Guerra Mondiale fondavano il Gruppo Mandamentale di Lovere, de-dicato alla memoria del Ten. Pietro Cretti decorato con due Medaglie d’Argento al V.M., caduto durante i combattimenti che si tennero in Val d’Astico, nella provincia di Vicenza, il 25 Maggio 1916.Da allora il Gruppo Alpini di Lovere ha rappresentato e continua a rappresentare un costante punto di riferimento per le molteplici attività svolte, nel corso degli anni, in favore della comunità.Per questo motivo a distanza di no-vant’anni riteniamo doveroso continuare a ricordare con orgoglio e riconoscenza la figura del nostro fondatore, e con lui quelle di tutte le altre importanti perso-nalità che hanno legato la propria esi-stenza a quella del Gruppo, dal Tenente Colonnello Alessandro Pellini decorato con medaglia D’Argento e di Bronzo al Valor Militare e nostro capogruppo per molti anni, al Tenente di Artiglieria Alpi-na Leonida Magnolini decorato sul fronte russo nel 1943 con la medaglia D’Oro al Valor Militare.Questi grandi uomini hanno tracciato con il loro esempio e la loro personalità un percorso che ancora oggi noi Alpini loveresi con orgoglio percorriamo, con-vinti che potremo consegnare alle nuove generazioni una società migliore solo ri-cordando costantemente chi siamo stati e da dove veniamo.Mai come in questi momenti in cui la grave crisi economica ha minato le fon-damenta della nostra società ed in cui si stanno perdendo valori importanti quali il senso civico, la moralità, l’orgoglio di appartenenza alla nazione, è necessa-rio riscoprire e riproporre i grandi valori dell’alpinità.Valori che si possono riassumere in pochi ma importanti concetti: senso del dovere,

amore per la propria terra, per la comunità di appartenenza, solidarietà e disponibili-tà verso chi ha bisogno d’aiuto, rispetto verso il prossimo, ricerca dell’aspirazione che ogni uomo nutre per la pace e per la fratellanza.La società moderna e la globalizzazione stanno mutando i valori culturali e mora-li sui quali la nostra società era nata e cresciuta, creando purtroppo un contesto favorevole alla violazione delle regole.Il compito di noi Alpini deve essere quel-lo di difendere e ribadire con forza i no-stri valori, coinvolgendo nel percorso del ricordo e della memoria storica le nuove generazioni, affinché tutto ciò che i no-stri padri fondatori hanno fatto per con-segnarci un’Italia migliore, non venga né dimenticato né perso.Sono passati novant’anni da quel lontano 30 Maggio 1926, tante generazioni di al-pini loveresi si sono succedute nel reggere i destini del Gruppo, tutte hanno contri-buito, per quanto nelle loro possibilità, a rendere unica la nostra storia; oggi siamo qui riuniti per tributare loro un doveroso

e sentito ringraziamento, per celebrare quanto hanno, con impegno ed abne-gazione, realizzato, per elevare il nostro pensiero al futuro, con grande ottimismo, sicuri che i valori del nostro Gruppo non andranno dispersi. Un particolare ringraziamento va agli Al-pini del Gruppo che hanno permesso, con il loro impegno e la loro passione, la re-alizzazione di importanti iniziative lega-te alla celebrazione della ricorrenza. Su tutte ricordo la pubblicazione del volume “Lo scrigno dei canti alpini”, un’opera che raccoglie al suo interno oltre due-cento testi e partiture di canzoni alpine e l’intervento di manutenzione effettuato al Sacrario dei Caduti Loveresi, luogo in cui ha avuto inizio la sfilata di Domenica 16 Ottobre 2016. Un grazie va anche a coloro che, con costante impegno, permettono al nostro Gruppo di continuare ad operare in fa-vore della comunità loverese e di essere rappresentato in tutte le manifestazioni e commemorazioni Alpine. Viva l’Italia e viva gli Alpini.

Mario Bonetti

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Lo Scarpone Orobico - Cronaca dai GruppiNumero 3/2017

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Raduno a Corna MarciaAndrea Bugada

Il giorno 2 giugno del 2017, in loc. Corna Marcia, ha avuto luogo il 19° raduno del Gruppo di Ubiale-Clanezzo e 9° raduno in-tervallare dei Gruppi di Berbenno, Brembil-la, Capizzone, Laxolo e Ubiale Clanezzo.Come consuetudine il raduno ha avuto il momento saliente con la celebrazione della S.Messa, proprio dove è posizionata la Croce indicante l’incrocio dei confini tra Capizzo-ne, Brembilla e Ubiale Clanezzo, a mt. 1033 slm., anticipata dalla cerimonia dell’Alza-bandiera e della deposizione della Corona d’alloro alla Croce, dedicata a tutti gli Alpini Caduti nelle Guerre.In rappresentanza della Sezione di Bergamo era presente il Vice Presidente Persico Isido-

ro, che scortava il Vessillo Se-zionale.Dopo la Cerimonia ufficiale, ci si è trasferiti poco lontano, in una splendida radura ombreg-giata da carpini, ove i nume-rosi convenuti hanno trovato spazio per rifocillarsi a dovere, con le solite ottime specialità alpine .Un doveroso ringraziamento a tutti i partecipanti ma sopratut-to a chi da tanto tempo si pre-sta per l’organizzazione.Come al solito, al momento della resa dei conti, i Gruppi Alpini, animati dal forte senso

di altruismo, hanno deliberato di devolvere l’utile della manifestazione in beneficenza.

Zona 21 Alto Sebino: Il Gruppo di Bossico inaugura il “ Cadì de la pèst”

Non c’è due senza il treed il quarto vien da sè?Bernardo Carrara

Una splendida giornata ha contribuito in modo determinante alla buona riuscita dell’inaugurazione e benedizione del re-stauro del “Cadi’ de la pest” (cascina della peste) che il 16 luglio il gruppo ANA di Bossico ha portato a termine. Luglio 2015, inaugurazione tettoia alla Chiesetta dei Caduti alla pozza d’Ast; agosto 2016, inaugura-zione della tettoia alla chiesetta del Colle S. Fermo; luglio 2017, Cadì de la pèst; e luglio/agosto 2018?, sicuramente gli Alpini di Bossico non mancheranno di sorprenderci. Ancora una volta gli Alpini stanno dimostrando che dove c’è bisogno o dove è importante intervenire per non disperdere la memoria ereditata dai nostri padri ci sono e, quan-do Luigi chiama a raccolta la ri-sposta è unanime: Ci siamo.

Quest’ultimo intervento, grazie alla gene-rosità dei proprietari ed all’interessamen-to dell’amministrazione comunale, che ha contribuito in modo massiccio anche per la viabilità, ha consentito, nel periodo aprile maggio, il recupero di un rudere, ormai si poteva definire solo in questo

modo, che era l’ultimo ricordo della peste manzoniana del 1629 – 1630 nel comune di Bossico.All’inaugurazione del manufatto, che ha recuperato anche alcune iscrizioni dell’ultimo intervento conservativo del 1887, erano presenti oltre alle nostre rap-

presentanze, i Sindaci di Bossi-co, Costa Volpino e Riva di Sol-to, il Presidente della Comunità dei Laghi, il Consigliere Regio-nale Barboni e Don Roberto che ha benedetto il locale prima di renderlo agibile a tutti. Lo stabi-le completamente restaurato ha consentito di rendere disponibi-le un locale a chi, percorrendo la montagna, si trovasse in dif-ficoltà per le avverse condizio-ni meteorologiche. Si spera che tanto lavoro non venga vanifica-to dall’incuria e dal vandalismo.

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Gruppo Alpini Oneta-Cantoni70° AL SANTUARIO DEL FRASSINOLuigi Furia

Una splendida giornata ha fatto da corni-ce ai festeggiamenti del 70° di fondazio-ne del Gruppo Alpini di Oneta-Cantoni e del 7° Raduno Intergruppo della zona 16, che, oltre Oneta, comprende le penne nere di Chignolo, Gorno, Parre, Ponte Nossa e Premolo, presenti numerose con i rispettivi capigruppo. La manifestazione si è svolta domenica 23 luglio alle pendici dell’Alben, la dolomitica montagna che fa da scenario alla Valle del Riso. Hanno fatto gli onori di casa il capogruppo Giovanni Pizzamiglio ed il coordinatore di zona Luciano Barcella che ha fatto da regista alla cerimonia.I numerosi alpini e le autorità, radunati presso il Borgo del Frassino, dopo un ricco aperitivo, hanno formato il corteo. In testa i bambini con bandierine tricolori e la Fanfa-ra Congedanti Brigata Alpina Orobica che ha cadenzato il passo. A seguire i gonfaloni dei comuni ed i sindaci di Oneta: Angelo Dalla Grassa, Gorno: Giampiero Calegari, Parre: Danilo Cominelli, Ponte Nossa: Ste-fano Mazzoleni e Premolo: Omar Seghezzi; i labari delle associazioni Bersaglieri, Cai, Avis, Aido e Admo della Valle del Riso con i loro dirigenti; una rappresentanza della sta-zione Carabinieri di Ponte Nossa.Una trentina di gagliardetti hanno accom-pagnato il vessillo della Sezione di Berga-mo, scortato dal presidente Carlo Macalli, dal vice Santino Cuni, dai consiglieri Dario Frigeni, Diego Morstabilini, Mario Venturi e dagli ex consiglieri Gianbattista Colombi, Luigi Furia e Giovanni Stabilini. Al seguito la gip con a bordo Sua Eccellenza Mons. Gaetano Bonicelli, Ordinario Militare Eme-rito, che ha mostrato di portare egregiamen-te i suoi novantatre anni; dietro tanti alpini e amici.Il corteo si è avviato per la strada che porta al Santuario della Madonna del Frassino, che nel suo ultimo tratto pare punti verso il cielo. Giunti sul piazzale i partecipan-ti si sono schierati davanti al Monumento agli Alpini, inaugurato nel 1982, per l’al-zabandiera, la deposizione di una corona

ed i discorsi ufficiali, tenuti dal capogruppo Giovanni Pizzamiglio, dal sindaco Angelo Dalla Grassa, dal vicepresidente e presi-dente della Sezione: Santino Cuni e Carlo Macalli. Questi ultimi hanno rimarcato come l’Associazione Alpini da mesi sia in grado di dare corso, avendo progetti e soldi, alla costruzione di strutture pubbliche per i terremotati del centro Italia ma che non possono procedere per le pastoie burocrati-che poste dalle varie istituzioni nazionali e locali. È seguita la S. Messa nel cinquecen-

tesco Santuario della Madonna del Frassino concelebrata da Mons. Gaetano Bonicelli e don Federico Chiappini ed accompagna-ta dalle voci bianche del “Coretto Val del Riso”. Al termine del rito sacro, sempre sul piazzale, si è svolta la cerimonia di chiusura della manifestazione pubblica con gli ono-ri al vessillo sezionale. Parte dei numerosi convenuti si sono poi avviati verso la sede del Gruppo, posto lungo la Prealpina Oro-bica, dove un gustoso pranzo è stato servito dalle donne delle penne nere di Oneta.I festeggiamenti della domenica erano stati preceduti il sabato pomeriggio con la de-posizione di corone d’alloro ai monumenti dei Caduti di Villa, capoluogo di Oneta, e delle frazioni di Cantoni e Chignolo. Alla sera, presso il teatro municipale, era anda-

to in scena lo spettacolo “Ritorneranno”, rappresentazione della tragica campagna di Russia degli alpini nella Seconda Guer-ra, scene ispirate dagli scritti del beato don Carlo Gnocchi, opera di Andrea Carabelli con Matteo Bonanni. Nella serata di domenica il capogruppo Pizzamiglio era giustamente soddisfatto dell’ottima riuscita delle due giornate: «Vo-glio dire un grazie grande a tutti i nostri al-pini ed a tutte le nostre mogli per quanto hanno fatto per la buona riuscita dei festeg-

giamenti del nostro settantesimo. Ricordo che il gruppo è stato fondato nel 1947 dagli alpini Domenico Epis, Attilio Carobbio e Giovanni Epis che divenne il primo capo-gruppo; gli succedettero Battista Epis, Vir-gilio Poli, Silvestro Poli, Riccardo Bosio». Giovanni Pizzamiglio è in carica dal 2008. Attualmente, nonostante la mancanza di ricambi, Oneta conta 39 alpini e 24 simpa-tizzati iscritti, un numero soddisfacente se si considera che gli abitanti del paese sono circa quattrocento e del fatto che la frazione di Chignolo ha un proprio gruppo. La dimi-nuzione di soci è comunque un problema di tutta l’associazione Alpini che non può trovare un futuro se non nel ripristino di un servizio militare obbligatorio per i giovani, sia pure di breve durata.

Lo Scarpone Orobico - Cronaca dai Gruppi

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Lo Scarpone Orobico - Storia e Memoria

Cento anni fa, la tragediadello Scerscen, in Valmalenco

Leo Giannelli

Cent’anni fa, esattamente il 1° e il 2 apri-

le 1917, in alta Valmalenco si consumava

una tragedia silenziosa che è costata la

vita a 24 giovani alpini.

Il 1° aprile, all’alpe Musella, 8 alpini ven-

nero travolti da una valanga staccatasi dal

soprastante Sasso Nero; il 2 aprile, altri 16

alpini, facenti parte di un distaccamento

acquartierato alla Capanna Marinelli e

partiti per prestare soccorso ai commilito-

ni di Musella, nel vallone dello Scerscen,

a quota 2370 mt, furono a loro volta in-

vestiti da una valanga, staccatasi dalla

Bocchetta delle Forbici (vicino all’attuale

rifugio Carate Brianza), che non lasciò

loro scampo.

Per questi 16 alpini venne approntato sul

luogo stesso, un piccolo cimitero, con 16

lapidi recanti il nome ed il paese di pro-

venienza, una croce e una staccionata a

delimitarlo, mentre per quelli di Musella,

da dove il trasporto delle salme a valle era

molto più semplice, non è stato fatto al-

cunché per ricordarli.

Oggi, i resti di tutti riposano nell’ossario

del cimitero di Sondrio ed il cimiterino di

Val di Scerscen, deteriorato dal tempo e

dalle intemperie, è stato sostituito da un

cippo recante i nomi di tutti i 24 caduti, a

cura del Gruppo Alpini di Lanzada (SO).

Per quest’anno, ricorrendo il centenario

delle tragedie, Il Gruppo Alpini di Lanza-

da, con il supporto della Sezione Valtelli-

nese di Sondrio, ha organizzato una serie

di attività per ricordare e commemorare

degnamente coloro che, cento anni fa,

persero la vita in nome della Patria, in pie-

na Grande Guerra.

L’evento principale, la salita al Cimitero

degli Alpini, è stato programmato per sa-

bato 12 agosto e, a tale scopo, l’invito a

partecipare è stato inviato a tutte le Sezio-

ni di provenienza dei caduti.

Da oltre una settimana, però, il paese di

Lanzada si offriva ai visitatori comple-

tamente imbandierato e gli Alpini locali

hanno avuto il loro bel da fare per ac-

cogliere le penne nere che già nei giorni

immediatamente precedenti sono giunte

numerose.

Ed eccoci al momento clou della manife-

stazione: una rappresentanza del Gruppo

di Lanzada, con gagliardetto, è partito alle

5 del mattino da Lanzada (983 mt), un

gruppo più numeroso e allargato è partito

alle 7 da Campo Moro, a quota 1900, altri

che avevano pernottato al Rifugio Carate

Brianza, a quota 2636, sono scesi verso il

luogo della cerimonia ed infine tanti spet-

tatori, meno propensi ad una sfacchinata

Son morti per la Patria, onore, eterna gloria...

Foto 1: Il cimitero degli Alpini originale in una foto del 1922 Foto 2: Il cippo attuale a memoria

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Lo Scarpone Orobico - Storia e MemoriaNumero 3/2017

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alpinistica, hanno optato per un più rapi-

do e certamente meno faticoso trasporto

in elicottero.

Singoli partecipanti, gruppi di alpini o di

simpatizzanti, pian piano hanno iniziato

a confluire sul luogo, e alle ore 11, orario

programmato per la cerimonia istituziona-

le, si contavano ben oltre 200 persone.

Oltre alla Sezione Valtellinese con ves-

sillo, erano presenti il sindaco di Lanza-

da con fascia tricolore, le rappresentanze

delle Sezioni di Alessandria, Bergamo,

Brescia, Como e Milano, tutte con vessil-

lo, e 34 gagliardetti di altrettanti Gruppi.

E tanti, tanti Alpini di tutte le età. Anche

un emozionatissimo alpino in servizio, di

stanza ad Edolo, ha voluto partecipare. A

conferire maggior lustro all’evento, una

folta rappresentanza della Fanfara Sezio-

nale Valtellinese, in mimetica, ha accom-

pagnato i momenti salienti del cerimonia-

le con i brani più idonei.

Dopo un breve intervento informativo sul-

le modalità di celebrazione, si inizia con

la S. Messa, officiata da Sua Eminenza il

Card. Francesco Coccopalmerio, Presi-

dente del Pontificio consiglio per i testi

legislativi, nonché stretto collaboratore di

Papa Francesco e concelebrata da altri 4

sacerdoti, di cui 2 alpini.

Al termine della celebrazione il Presiden-

te della Sezione Valtellinese ha rivolto ai

presenti il benvenuto della Sezione ed ha

Foto 3: il suggestivo momento della “Preghiera dell’Alpino”, recitata dal Vicepresidente Nazionale Giorgio Sonzogni

Foto 4: la pattuglia bergamasca

ricordato brevemente i dati salienti del

grave evento di cent’anni fa, lasciando poi

la parola al Vicepresidente nazionale vica-

rio, il bergamasco Giorgio Sonzogni, che

ha portato i saluti del Presidente Nazio-

nale. Ha poi preso la parola il Sindaco di

Lanzada con parole di lode per l’operosità

degli alpini e per la loro forte disposizio-

ne alla memoria di chi è “andato avanti”,

in particolare di chi è caduto per un’Italia

migliore.

La voce dello speaker ufficiale ha poi

fatto l’appello nominativo di tutte le vit-

time e, ad ogni nome, la folla silenziosa,

commossa e sull’attenti, ha risposto “Pre-

sente!”, mentre la fanfara, in sordina, ese-

guiva “Signore delle cime”, aumentando il

già palpabile clima di forte emotività.

Un apprezzato giro di cantucci e vinsanto,

offerto dagli alpini di Lanzada, ha posto

termine al lato ufficiale della manifesta-

zione. Un leggero nevischio, accompa-

gnato da un brusco calo della temperatu-

ra, ha concluso anche la parte ludica della

giornata.

La Sezione di Bergamo, rappresentata dal

vicepresidente vicario, Giovanni Ferrari,

ha visto sul posto componenti dei Gruppi

di Boccaleone, Calusco d’Adda, Longue-

lo, Medolago, San Pellegrino Terme, Torre

dÉ Busi.

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Lo Scarpone Orobico - Storia e Memoria / Vita dai GruppiNumero 3/2017

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Le battaglie di Saati e DogaliGiuseppe Rasmo, Gruppo Alpini Gerosa

Sono passati 130 anni dalle battaglie di Saati e Dogali, ed il caso ha voluto che un Alpino di Lanciano appassionato di storia portasse a Brembilla il racconto di questa tragedia e rinnovasse la memoria di Gio-vanni Domenico Rinaldi. Fante di Brembilla, morto a 22 anni nel-la sanguinosa battaglia il 26 gennaio del 1887, e decorato con la Medaglia D’Ar-gento al Valore Militare.L’Alpino Mario Salvitti di Lanciano, da anni appassionato delle vicende di Saati e Dogali, nel mese di Ottobre del 2016, ci ha raccontato in una breve ma intensa e coinvolgente conferenza, svolta nei lo-cali dell’Istituto Comprensivo di Brembil-la, i fatti di questo pezzo di storia italiana

destando la curiosità di tutti i presenti, studenti, adulti e rappresentanti delle As-sociazioni d’Arma.Proprio i tre Gruppi Alpini della ValBrem-billa (Brembilla, Gerosa, Laxolo) hanno immediatamente colto l’invito a parteci-pare a Lanciano alla Commemorazione ufficiale che si tiene ogni 26 Gennaio.Guidati dal Sindaco Ing. Damiano Zam-belli, una rappresentanza dei tre gruppi ha così presenziato alla solenne cerimo-nia, onorando il proprio concittadino e tutti i valorosi caduti.Inoltre è stata occasione per rinsaldare l’amicizia con il gruppo di Lanciano e svilupparne di nuove come con il Grup-po Alpini di Frosinone. Si sta creando così

dopo ben 130 anni una rete di amicizia e solidarietà estesa in tutta Italia ed im-perniata sul sacrificio dei 500 di Saati e Dogali. Un plauso ed un grazie va a Ma-rio Salvitti per l’impegno nel divulgare la storia ed al cuore grande degli Alpini che subito si muove per onorarla. Alpino chia-ma Alpino, non è un caso.

Il «CUORE ALPINO» di Azzonica batte da sessant’anniMario Gaeni - Capogruppo

Domenica 20 agosto per il gruppo Alpini di Azzonica è stata una giornata particolare: il 60° anno di Fondazione del nostro gruppo. Una giornata ricca di momenti speciali per le penne nere. Iniziata con l’ammassamen-to all’inizio del Paese con le autorità e tutti gli alfieri e alpini della zona, abbiamo sfila-to, sulle note della Fanfara di Sorisole, per le vie del paese per poi deporre le corone di alloro ai monumenti dei caduti di Azzo-nica e Sant’Anna. Al termine della sfilata in piazza Sant’Anna è stata celebrata la Santa Messa, accompagnata dalla nostra Corale San Giuseppe. Al termine della S. Messa, il momento più atteso è stato l’inaugurazione del monumento dedicato al «Cuore alpi-no» posizionato nel cortile della sede. Si tratta di una composizione floreale a forma di cuore dove a fianco è deposta una roc-cia sulla quale è stata sormontata un’aquila d’acciaio. Un simbolo che mancava e che il consiglio ha voluto realizzare per festeg-giare questo anniversario. Quest’opera non vuol essere un nuovo monumento dedicato ai nostri cari caduti dei quali abbiamo ce-lebrato il ricordo con onore e stima, sen-timenti che mai dovranno essere dispersi. Quest’opera è dedicata a tutti i volontari

degli Alpini e a tutti gli amici che con sem-plicità donano il loro tempo ad accrescere la nazione, a partire dalle nostre comunità locali; è dedicata al cuore alpino di Az-zonica, ai suoi giovani e ai meno giovani ed in particolare allo splendido spirito di collaborazione che si è creato, uno spirito sincero ed orgoglioso che si deve rinno-vare ogni qual volta poseremo l’occhio su quest’opera.Ringrazio i fondatori e tutti i capigruppo precedenti perché è grazie a loro che siamo arrivati a questo traguardo molto importan-te per il nostro Gruppo. Oggi, come allora, 13 ottobre 1957 (anno di fondazione), ab-biamo tra noi e lo ringrazio personalmente, il primo capogruppo e fondatore, il Signor Giuseppe Zambelli. L’unico, grazie alla volontà del buon Dio, rimasto ancora tra noi e che attualmente ricopre la carica di Capogruppo degli alpini di Sorisole. Sono queste persone, che con il loro instanca-bile impegno, le loro fatiche e i loro tanti sacrifici sono riusciti ad essere degnamente parte integrante di una grande Patria e di un grande Popolo, per una libera civiltà di pace e prosperità.Un grazie agli Alfieri, agli Alpini e agli Ag-

gregati, al Consiglio sezionale di Bergamo, alla Banda alpina di Sorisole, alla Corale San Giuseppe, ai Vigili e ai volontari del-la Protezione Civile, al nostro Consiglio e tutto il personale che in questi anni hanno dedicato e dedicano il loro prezioso tem-po nel gestire la nostra sede. Un grazie ai volontari Alpini e Aggregati che dedicano tempo prezioso alla Parrocchia e all’o-ratorio, mantengono in ordine i due Mo-numenti e il terreno dell’asilo. Per ultimo permettetemi di ringraziare la mia famiglia che pazientemente mi ha sostenuto nel mio dividermi tra il lavoro e il mio conti-nuo impegno in Sede.Viva il gruppo Alpini di Azzonica,Viva gli Alpini e Viva l’Italia.

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Lo Scarpone Orobico - Vita della sezioneNumero 3/2017

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Prima Penna Val Veny

Jessica Previtali

Tra le più favolose montagne e le nevi perenni, uno spettacolo si apre difronte a me.

Che bello svegliarsi la mattina presto e ve-dere dalla finestra il colore verde e grigio delle montagne, il cielo azzurro come il mare di una spiaggia caraibica, sentire l’a-ria fresca e pura sul viso e il canto degli uccelli in una natura immensa.Nel punto più calmo, ci sarà sempre un luogo pieno di rumore, e quando lo trove-rai scoprirai che è una caserma. Un sogno che diventa realtà. Trascorrere tre giorni nella Caserma Fior di Roccia in Val Veny con il Gruppo Alpini di Val San Martino è una esperienza unica e da ripetere.Appena arrivata sul luogo rimango sen-za fiato dallo stupore, di fronte a me un edificio enorme a tre piani tutto in sassi a vista, i serramenti in ferro come il tetto. UNA VERA CASERMA, quella Caserma dove mio nonno Gaspare 50 anni fa fece la leva militare.Un immenso piazzale era delimitato da una staccionata con al centro il mitico pennone per l’alza bandiera, quella ban-diera che ora ci dà la libertà per la quale i nostri nonni e partenti hanno combattuto con tutte le loro forze e in alcuni casi han-no dato la vita per noi, che ora, qualche volta, ce ne freghiamo di quello che è suc-cesso, oppure non vogliamo ricordarlo,

forse per paura che possa succedere an-cora o forse per tristezza. Però certe cose bisogna ricordarle nel bene o nel male, SEMPRE!!! Perché come dicono i veri al-pini :”Bisogna ricordare i morti aiutando i vivi”.Non ci sono parole per descrivere l’emo-zione di dormire in una caserma. Una camerata di 6 posti letto, spoglia di arre-damento, solo 6 brande, 6 comodine, e una finestra. Che bello! È fantastico non avere cellulari, televisioni, radio e sentire solamente i propri rumori: gli schiamazzi dei miei compagni in giardino, i canti dei nostri Capigruppi, il suono di una tromba stonata e soprattutto la tranquillità della natura che ti circonda. Una cosa indescri-vibile, il cuore mi si riempie di gioia, gli occhi mi si velano di lacrime, non perché sento la nostalgia di casa, ma perché ho avuto la possibilità di fare questa espe-rienza, difficile da raccontare per quanto è stata magnifica.E poi che dire dell’escursione ai laghi….cavoli qui il nostro Dio ha dato il massi-mo…….Due laghi a forma di cuore con il riflesso delle montagne e del cielo, che si rispec-chiano nell’acqua cristallina e freddissi-ma, ma che non mi ha impedito di met-terci i piedi. Le marmotte e i loro richiami che sembravano non interessarsi della no-

stra presenza, gli ermellini che si rincorre-vano fra i sassi e in lontananza il rumore dei campanacci delle malghe erano una cosa unica.Un paesaggio quasi privo di vegetazione ma ricco di bellezza, movimento e cam-biamento. All’orizzonte solo montagne, ricoveri di emergenza in sassi, un rifugio e una edificio adibito a museo sui reperti della guerra, un’immagine difficile da di-menticare.Altra esperienza entusiasmante: guadare il torrente in piena…che paura…. Solo io-fune-imbragatura e soprattutto tanta ac-qua…..Queste esperienze, secondo me, vanno fatte, perchè ti insegnano a rispettare la bellezza della natura, bisogna soffermarsi a guardare e sentire quello che hai intor-no e quello che la natura ti offre, senza dare tutto per scontato, conoscere nuove persone, stare insieme e risolvere picco-li problemi da soli senza aiuto dei geni-tori, rispettare il compagno, avere cura dell’ambiente che ci ha ospitato e soprat-tutto fare gioco di squadra; ma, cosa più importante, capire cosa significhi stare lontano da casa e togliersi per qualche giorno dal nostro mondo tecnologico e immergersi nel mondo reale che ormai nessuno rispetta e osserva anche solo nei grandi cambiamenti.

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Lo Scarpone Orobico - Storia e MemoriaNumero 3/2017

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La Tradottache parte da TorinoAlberto Giupponi

Anche questo è un canto anonimo che de-riva da un’antica melodia diffusa tra i mi-natori bresciani nell’ottocento, trasformata nel testo negli anni 1917/18. Ci sono più versioni; si riporta quella più diffusa.É il lamento di un “Ragazzo del ‘99”, che si trova a diciotto anni strappato dalla mamma e dalla famiglia e buttato nella mischia finale delle battaglie del Piave o “del solstizio”, nel giugno 1918, dopo il disastro di Caporetto del 24 Ottobre 1917.La tradotta ha caricato questi giovincelli a Torino e li ha portati direttamente al fronte senza alcuna preparazione militare; nem-meno si è fermata a Milano dove c’era un campo di addestramento.

Non c’è tempo! Subito nello scontro col nemico austro tedesco che ha sfondato, oltrepassando il fiume sacro e invaden-do il suolo italiano. Tutti i soldati, dell’u-no e dell’altro campo, sono sfiniti, dopo tre/quattro anni di guerra, di patimenti e malattie; utilizzano ogni mezzo per farla finita. Dall’Astico al mare, in tante parti le nostre difese sono attaccate. Per il soldati-no il Piave, ultimo baluardo dell’Italia, po-lemicamente, è “cimitero della gioventù”. Quasi tutti i suoi compagni sono stesi nel cimitero di San Donà, sulla sponda sini-stra, dove il nemico è arrivato il 9 novem-bre 1917; di 27 che erano, ne sono rimasti solo 5. Anche a Nervesa, che si trova sulla

sponda destra, la distruzione è totale; lì è rimasto sepolto il fratello. I nemici sono attestati sul vicino Montello e minacciano di puntare su Treviso; stremati, disperati, esaltati hanno usato proiettili a gas tossi-ci, dopo aver attraversato il fiume protetti da una cortina di nebbia artificiale alta 20 metri. Una carneficina per tutti! Macerie, morte, distruzione, saccheggi, violenze…In pochi giorni, 150.000 caduti tra gli au-stro ungarici e 80.000 italiani e alleati. All’incirca!Poi ci fu la nostra offensiva; il 26 ottobre fu aperta la via per Vittorio Veneto. Il nostro improvvisato combattente si trova ferito in qualche ospedale da campo, si sente mo-

La tradotta che parte da Torino A Milano non si ferma più, ma la va diretta al Piave, cimitero della gioventù.

Cara suora, cara suora son ferito, a domani non ci arrivo più; se non c’è qui la mia mamma un bel fiore me lo porti tu.

Siam partiti, siam partiti in ventisettesolo in cinque siam rimasti qua,e gli altri ventidueSono morti tutti a San Donà

A Nervesa, a Nervesa c’è una crocemio fratello è sepolto là,io ci ho scritto su” Ninetto”Che la mamma lo ritroverà.

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rire, non c’è la mamma; allora, si rivolge alla suora infermiera, cara figura femmini-le, pregandola di portare un fiore sulla sua tomba, quando sarà morto. Confida alla suora che suo fratello è sepolto a Nervesa e la invita a dire alla mamma che “lui sul-la croce ci ha scritto su Ninetto” in modo che possa ritrovarlo…Nel testo non c’è alcun accenno alla Pa-tria, alla cattiveria del nemico, al desiderio di vittoria, alle diserzioni, agli ammutina-menti, alle decimazioni di quei mesi, ai numerosi atti di eroismo o alle responsa-bilità di alcuni comandanti…Niente! La suora, la mamma, il fratello (chiamato col diminutivo famigliare), i compagni, un fio-re, tante tombe.Tutto il procedere del canto è di struggente malinconia. Un senso di pietà e di rispet-to avvolge questo ragazzo soldato che si

è trovato a diventare grande improvvi-samente, ma ha compiuto il suo dovere come gli altri più grandi, adulti, maturi…e così han fatto tutti i suoi compagni della classe.Il ritmo musicale è veloce e spedito nella prima parte delle strofe, come per imitare il repentino passaggio dal clima famigliare al fragore della battaglia e lo scorrere ve-loce, rumoroso, delle carrozze sui binari. Nella seconda parte la cadenza si fa molto lenta, dolente, spenta per significare il fi-nale tragico.

**************

La classe del 1899

Dalla lettura di queste strofe siamo portati a parlare dei protagonisti primari di que-sto particolare momento finale del primo conflitto mondiale: i nati nell’ultimo anno del 19° secolo.Nei primi del novecento, l’ordinamento dell’esercito italiano era quello delineato dal Gen. Ricotti, ministro della guerra, del 1883; il modello era quello tedesco.Prima linea: le classi in servizio di leva – Seconda linea: le prime quattro classi in congedo dopo quelle in servizio – Terza linea: le altre sette classi più vecchie. Nel 1910 il servizio militare obbligatorio fu portato per tutti a due anni; ogni anno, a settembre, a scaglioni venivano chiamati

coloro che l’anno dopo avrebbero com-piuto i 19 anni; tra la chiamata alle armi e l’effettivo impiego operativo, generalmen-te, passava un anno.All’inizio del 1914 (guerra mondiale in Europa iniziata 28 luglio 1914) in Italia erano in servizio di leva la classi 1892/3; nell’estate delle stesso anno vennero ri-chiamate le classi dal 1889 al 1991... nel gennaio 1917 le classi 1874/75 (nel-le retrovie), nel febbraio 1917 la classe 1898, nel maggio i diciottenni del 1899, che furono mandati in prima linea alla

fine dell’anno; questi furono i più giovani combattenti di tutta la grande guerra tra le 27 classi richiamate. Nel febbraio-maggio 1918 iniziò il richiamo della classe 1900 che terminò l’addestramento a guerra fi-nita ma che pagò ugualmente il tributo di morti per malattia (malaria, tifo, spagnola che in Italia fece più morti della guerra, quasi un milione). Se vogliamo consolarci, nell’esercito austro ungarico il servizio mi-litare durava tre anni nel 1914 e durante il conflitto furono richiamati in servizio tutti gli uomini validi dai 18 ai 70 anni (classe 1847)!In Italia la classe che offrì più richiamati fu quella del 1896: 294.000.I “Ragazzi del ’99” precettati ancora mi-norenni (fino al 1975 la maggior età si raggiugeva a 21 anni) furono 80.000 nei primi quattro mesi del’17 e altri 180.000 negli altri mesi. Precisamente furono spe-

diti al fronte nel novem-bre, subito dopo Capo-retto. Que-sti giovinetti si batterono strenuamente e con corag-gio, a volte con una certa esuberanza e incoscienza, che deriva-va dall’età, sul Piave, sul Grappa, sul Mon te l l o…Le “reclute” furono di in-coraggiamen-to ai veterani stanchi, de-moralizzati,

disillusi che li consideravano un po’ come fratelli minori.Ai tedeschi che durante la ritirata dei no-stri sfottevano proclamando: ” andare Bas-sano prendere caffè”, loro, imberbi ragaz-zotti provenienti da ogni regione d’Italia risposero attraverso una scritta su un muro di una casa distrutta e abbandonata: “ Tutti eroi! O il Piave o tutti accoppati!”.L’eroismo dei “Ragazzi del ‘99” fu rico-nosciuto già subito in zona di guerra dal Gen. Diaz il 18 novembre 1917.Scrisse:” I giovani soldati della classe 1899…il loro

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contegno è stato magnifico…. Ci fu anche un po’ di retorica e di poesia da parte del solito D’Annunzio:” La madre vi ravvivava i capelli, accendeva le lampade dei vostri studi, rimboccava il lenzuolo dei vostri riposi. Eravate ieri fanciulli e ci apparite oggi così grandi!” Il Vate fingeva di non sapere che la stragrande maggioranza di quei ragazzi erano contadini, manovali, boscaioli, operai analfabeti o quasi.Undici di questi ragazzi-soldato si merita-rono la medaglia d’oro al valore militare; ancora oggi l’Associazione Nazionale dei figli e nipoti dei ragazzi del ’99 cerca di mantenerne vivo il ricordo: tante sono le vie, le piazze, i monumenti intitolati al loro ricordo, molti comuni hanno tributa-to loro la cittadinanza onoraria…Gli ultimi due di loro sono “andati avanti” nel 2007. Per completare, ricordiamo che la classe 1899 fu l’unica classe richiama-ta anche nella seconda guerra mondiale, non utilizzata al fronte.

******************

Le suore nella Grande Guerra

Guerra di massa in tutti i sensi, in una società di massa. Gli uomini al fronte, le donne a casa nella famiglia, nei campi, nelle fabbriche militarizzate, nei comitati di sostegno ai richiamati, negli uffici pub-blici e privati, nei trasporti, negli ospedali, nelle scuole…Anche i preti, i frati, i missionari seguono i loro fedeli cristiani, spesso sono anche volontari, e diventano cappellani militari. Pio x e Benedetto xv predicano la pace e si muovono concretamente in tale direzione vedendo milioni di fedeli, fratelli in Cristo, cattolici, riformati, anglicani, ortodossi scannarsi nelle trincee di tutta Europa.Pure loro, le suore, ci sono: tante, a mi-gliaia e migliaia, in mezzo ai loro popoli in armi, come la “cara suora” che sta assi-stendo il nostro ragazzo del’99, ferito. Tra il grigioverde delle divise, il rosso del san-gue, le puzze e gli odori di ogni genere, spiccano le loro tonache bianche: sono di tutti gli ordini religiosi; qui non mettiamo nessun nome perché faremmo dei torti. Nei grandi ospedali militari di città, nei piccoli ospedali da campo, nelle inferme-rie vicino al fronte, nei conventi, collegi, seminari che accolgono feriti e malati, nei treni e navi ospedale, nella Croce Rossa, Croce Verde e in moltissime altre organiz-

zazioni, loro ci sono, e si vedono.Sono perfette organizzatrici nelle dire-zioni, nelle farmacie, assistono i medici nelle sale operatorie, confortano i feriti e malati insieme alle signore della nobiltà e borghesia volontarie, svolgono i lavori più umili e ripugnanti in mezzo a uomini so-vente abbruttiti, “matti di guerra”, mutilati, giovani che bisogna consolare quando si accorgono che mancano loro le braccia, le gambe…Non sono tutti come il nostro bravo soldatino partito da Torino sulla tra-dotta che si accontenta del fiore sulla sua tomba; tanti gridano, bestemmiano, im-precano, offendono, minacciano. Donne di ogni età, consacrate a Dio, provenienti da tutte le classi sociali di ogni parte d’I-talia, lavorano sorridenti, qualche volta distribuiscono dei baci di consolazione.La Fede, l’Amor di Patria e del Prossimo le sostengono. Tante di loro muoiono e sono sepolte vicino ai soldati, padri di famiglia di 40 anni e giovinetti di 18! Alcune ri-ceveranno riconoscenze e benemerenze militari, ma la stragrande maggioranza ri-marrà sconosciuta, anonima, e per questo ancora più eroica.La partecipazione del clero alla grande guerra, fin dall’inizio delle ostilità nel lu-glio ’14, ha anche una valenza politica

nei vari stati, ma non è questa la sede per approfondire l’argomento; si farà in altra occasione. Torniamo alle nostre suore.Nel Belgio neutrale, invaso nel novem-bre 1914 dalle armate tedesche, anche i conventi di clausura diventano ospedali e ricoveri di feriti. Ecco come un corri-spondente di guerra descrive, in maniera innocente e maliziosa nello stesso tempo, alcune monache di stretta clausura: ”Con quella cura e grazia dolce, che soltanto le donne posseggono, anche monache, con quella pietosa pietà femminile, che è una espressione cosciente dell’istinto materno…si sono unite in otto o dieci a sostenere il peso inerte in ogni soldato…La clausura inesorabile del chiostro non è più esistita quando l’uomo si è presentato piagato, insanguinato, implorando un soc-corso. Non era il peccato che entrava, era la virtù. Nella solitudine claustrale, le mo-nachelle hanno avuto così degli uomini ai quali pensare, ai quali prodigare la loro delicatezza di donna…Con la sofferenza era entrata nel convento un po’ della vita di fuori, della vita del mondo, un riflesso di cose perdute…”.Tra le erbe cattive, velenose e marce della guerra sono sempre nati e cresciuti tanti fiori.

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Alpini di Ubiale Clanezzo45° anniversario di fondazione

Due Comunità, San Bartolomeo ad Ubiale e San Gottardo a Clanezzo ma un unico grande Gruppo Alpi-ni. I festeggiamenti sono iniziati in settimana presso la Festa Alpina del gruppo con un intenso programma che ha visto venerdì sera 25 ago-sto l’esibizione del Coro Grigna di Lecco, Sabato mattina 26 agosto corteo ad Ubiale e deposizione della corona d’alloro al monumen-to ai Caduti di Ubiale, sabato sera concerto della Fanfara di Prezzate.Domenica 27 agosto, nella bellis-sima cornice del borgo di Clanez-zo, fin dalle prime luci dell’alba fremevano già i preparativi per la manifestazione vera e propria. Da località Le Piane un fiume di pen-ne nere ha invaso le vie di Clanez-zo per arrivare davanti al monu-mento ai Caduti. In concomitanza dell’anniversario, altro importante appuntamento è stato il 1° raduno alpino zona 6 Media Valle Brem-bana, che ha visto esordire con i propri striscioni, i Gruppi Alpini di Ubiale Clanezzo, Sedrina, Brem-billa, Zogno, Stabello, San Pellegrino Terme, San Gallo, San Giovanni Bianco, Sommendenna, Gerosa, Laxolo.Con l’ac-

compagnamento della Fanfara di Prezzate e dal Coro Fior di Monte il cerimoniale Alpino ha visto il consueto alzabandiera, la deposizione della corona d’alloro ed i

discorsi delle autorità presenti. Du-

rante la stessa cerimonia il Grup-

po Alpini di Ubiale Clanezzo ha

voluto regalare al proprio reduce

Giovanni Gamba ,classe 1923, un

cappello alpino intarsiato in legno,

opera dell’Alpino Marco Pellegri-

nelli, artista e scultore di Ubiale

Clanezzo. Dal monumento ai Ca-

duti si è passati all’oratorio Papa

Carol Wojtyla di Clanezzo dove

i nostri Alpini, sotto la magistrale

regia di Don Gianni Carminati,

hanno preparato ed allestito prima

l’altare per la Santa Messa poi ce-

lebrata dallo stesso Parroco di Cla-

nezzo.

A mezzogiorno tutti ad Ubiale

per il classico rancio Alpino dove,

raggiunti dal Presidente Carlo Ma-

calli ed assieme al Coordinatore di

zona Giuseppe Rasmo, si è ufficia-

lizzato il passaggio della stecca,

dal Gruppo di Ubiale Clanezzo al

Gruppo di Zogno che il prossimo

anno celebrerà, oltre al 2° raduno della

zona 6, anche l’importante traguardo del

90° anniversario di fondazione.

Il 2 Luglio una delegazione dei gruppi Alpini

di Roncobello-Valnegra e Isola di Fondra ha

partecipato al 68° Raduno al Sacrario della

Cuneense al Col di Nava,tra le province di

Imperia e Cuneo, dove si è svolta una bellis-

sima cerimonia, con la presenza di qualche

centinaio di gagliardetti, in rappresentanza

dei diversi gruppi della Liguria e del Piemon-

te e altre sezioni ospiti.

Angelo Capelli

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Gemellaggio Imagna-BagnoloMatteo Brumana

Trenta anni fa i capigruppo di Costa Valle

Imagna e di Bagnolo Mella, in provincia

di Brescia, Brumana Gianpietro e Capo-

ferri Luigi, tutte e due andati avanti, nati a

Costa, iniziarono il gemellaggio alpino tra

le due comunità. Preparato da un incontro

dei responsabili tenutosi nel mese di giu-

gno, al quale era presente il Colonnello

Ugo Biasotto, figlio del Col.Biasotto pre-

sente già nel 1987, il tradizionale appun-

tamento s’è ripetuto a Costa Imagna nella

prima settimana di agosto.

Tanti alpini provenienti da provincie diver-

se hanno invaso la Valle.

La giornata centrale è stata Domenica 6,

iniziando con la tradizionale sfilata con la

partecipazione dei Sindaci di Costa, Maz-

zoleni, e di S. Omobono, Dolci, dei vessilli

sezionali di Bergamo, Brescia e Varese, del

picchetto Unuci, dei rappresentanti delle

varie Associazioni d’Arma, del Coman-

dante la stazione CC mm. Rinaldi, del Vice

presidente sezionale Ferrari, dei consiglieri

Sangalli, Casetto, Bresciani, delle Madri-

ne Brumana Maria Giovanna e Capoferri

Virtuosa, di tante altre Autorità civili. Pur-

troppo il tempo inclemente non ha permes-

so la celebrazione della santa messa alla

chiesetta degli Alpini in località Pertüs. Pur

sfidando la tormenta che ha anche creato

diversi danni in loco, in pochi minuti, un

plotone di volontari mossi dall’orgoglio e

forse dalla cocciutaggine dei due capigrup-

po, è salito per l’alzabandiera e per rendere

onore agli Alpini caduti e andati avanti con

la deposizione della corona d’alloro, por-

tata per l’occasione da due ragazzi e due

ragazze che hanno partecipato ai campi

scuola alpini. Tornati in paese, Don Andrea

ha celebrato la santa messa ed a seguire si

sono tenuti i discorsi di rito.

Lo scambio di ricordi tra i capigruppo Bru-

mana e Carnidi e un ricordo alla famiglia

Vanoli è stato salutato anche dal ritorno del

sole sulla zona.

Torre de’ RoveriSono 90 e si riparteGiuliano Rubbi

Grande entusiasmo a Torre de’ Roveri per i 90 anni di fondazione del Gruppo Alpini. La festa ha avuto inizio sabato 2 settembre con un applaudito concerto del Coro “Voci del Brembo”. La domenica mattina presso gli impianti sportivi sono stati accolti gli Ospiti. Alle ore 10, coordinati dai bravi Giancarlo Sangalli e Luigi Beretta ci si prepara per la sfilata con l’ingresso del Vessillo Sezionale,

l’Alzabandiera accompagnati dalla Fanfara Alpina di Scanzorosciate; a seguire i discor-si ufficiali. Presenti numerose Autorità, il Sindaco di Torre de’ Roveri Lebbolo Matteo, di Albano S.Alessandro Donisi Maurizio,il Comandante della Polizia dei Colli Pucci Marco, i Presidenti Regionale e Provincia-le degli Artiglieri, Pochintesta Giordano e Invernizzi Giuseppe, il Vice Presidente Se-zionale A.N.A. Facchinetti Remo accom-pagnato dall’ex Presidente Sarti Antonio e dai Consiglieri Granelli Alessio, Cuni San-tino e Vavassori Gianpietro. Nei calorosi e significativi discorsi hanno sottolineato l’importanza dei Gruppi Alpini, Artiglieri e Combattenti, che rendono visibili i Valori insegnati dai Padri fondatori, ”Impegnando-si ogni giorno in circostanze diverse e luoghi diversi, per chi è nel bisogno”. É stata una manifestazione solenne e indimenticabile

vedere tante bandiere, vessilli e gagliardetti incolonnati sul viale Papa Giovanni; il tutto trasmetteva una grande emozione. Giunti al Monumento all’Alpino si è deposto una Co-rona d’alloro. Si è proseguito abbracciando il centro storico, poi sosta davanti al Mo-numento ai Caduti per la deposizione del-la Corona e l’Onore ai Caduti di Torre de’ Roveri con benedizione del Parroco. Tutti in Chiesa per la S. Messa concelebrata dal Par-roco Don Elio e Don Riccardo, sono state recitate le preghiere dell’Alpino, del Com-battente e dell’Artigliere ed espresso parole di gratitudine a tutti i presenti ma soprattutto a chi è ”Andato avanti”. Al termine abbiamo benedetto il nuovo Gagliardetto che ci rap-presenterà in tutte le manifestazioni alpine locali e nazionali. Ora con entusiasmo, vo-lontà e l’aiuto di Dio si riparte.

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60° Fondazione Gruppo Alpini di Sotto il Monte Giovanni XXIIIMassimo Bolognini

Sessant’anni sono passati da quel 1957: anno di fondazione del gruppo alpini di Sotto il Monte; ed era giusto ricordare e festeggiare tale avvenimento. Sono stati tre giorni ricchi di appuntamenti quelli svoltesi nei giorni 15, 16 e 17 settembre. Dalla proiezione del film “Soldato sem-

plice” (di Paolo Cevoli) di venerdì sera, alla consegna della Costituzione Italiana ai diciottenni di sabato pomeriggio, se-guita poi in serata dall’esibizione del coro alpino “Val San Martino”. La domenica - presenti le autorità nelle persone del Vice Presidente vicario della Sezione di Bergamo Giovanni Ferrari e i Consiglieri Andrea Bresciani, Dario Frigeni e Gia-como Picenni, il Colonnello Alfredo de Fonzo (già Comandante del V° alpini) - la sfilata per le vie della città, accompagna-ta dalle note della fanfara alpina di Prez-zate. Dopo la deposizione delle corone al monumento dei caduti sul lavoro ed al monumento dei caduti per la Patria, i discorsi ufficiali del Capo Gruppo Pietro Bolognini, del sindaco Maria Grazia Dad-da e del Vice Presidente vicario sezionale. Nel proseguo, il corteo di penne nere ha raggiunto il santuario ove si è celebrata la S. Messa. A conclusione della mani-festazione, il pranzo sociale. In un mo-mento di pausa e non senza commozione dei presenti, è stata letta una lettera del

reduce di Russia - allora schierato nella 109^ Compagnia del Battaglione Tirano -, Luigi Belotti di anni 96 (presente in sala), dove raccontava la sua storia durante la ritirata dal fronte. Un lungo ed accora-to applauso, a fine lettura, ha rotto quel silenzio rispettoso e doveroso che si era creato verso il reduce, ed anche alla me-moria di tutti quegli alpini e di quei reduci andati avanti. Nei sessant’anni di vita di un gruppo, sono contenute e gelosamente custodite anche queste emozioni!

60° Fondazione Gruppo Alpini Sant’Omobono TermeCarlo Manzinali

Sabato 5 agosto, nella splendida cornice naturale della frazione Tezza, presso il Monu-mento ai Caduti Alpini, sono stati ricordati gli Alpini “andati avanti”, come atto iniziale della manifestazione che celebra il 60° della Fondazione del Gruppo Alpini di Sant’O-mobono Terme guidato dal Capogruppo Marco Frosio. Sulle note del Corpo musicale “Giuseppe Verdi”, lo sfilamento con Vessillo Sezionale e gagliardetti è arrivato alla Cap-pella davanti all’altare, dove Don Massimo ha celebrato la funzione religiosa. Momenti toccanti l’alzabandiera e la deposizione floreale. Alla presenza del Sig. Sindaco Paolo Dolci, dopo i discorsi del Capogruppo e del Consigliere Sezionale sig. Andrea Brescia-ni, è stata celebrata la S. Messa, al termine della quale gli intervenuti hanno sfilato in corteo fino al Monumento ai Caduti di Mazzoleni dove è stato posto omaggio floreale. A seguire, tutti sono confluiti all’area feste per una cena trascorsa in allegra compagnia. È stata una giornata vissuta con semplicità, all’insegna del ricordo e della voglia di partecipare a prossime attività del gruppo, visto che nel 2018 ospiteremo l’Adunata Sezionale in Valle Imagna

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Alpini in Romaniaal 2° Raduno d’EuropaTrasferta europea per gli Alpini del gruppo di Covo. Lo scorso 23 settembre, infatti, 8 al-pini del gruppo della Bassa si sono recati a Petrosani, in Romania, per partecipare al 2° raduno degli Alpini d’Europa. L’evento si è svolto in occasione del 3º anniversario del-la costituzione dei gruppi alpini “Valenii de Munte” e “Jiul-Piave di Petrosani” e del 9º anniversario dell’inaugurazione della “Casa Pollicino”, un centro per bambini disabili e con grave disagio sociosanitario. Alla mani-festazione hanno preso parte l’Ambasciatore d’Italia in Romania Marco Giungi, il Sindaco di Petrosani, Tiberiu Iacob Ridzi, l’Addetto militare italiano, il Col. Andrea Tiveron, il Vice Sindaco di Ponte nelle Alpi, città gemel-lata con Petrosani, Enrico De Bona, l’Ono-revole Roger De Menech, già Sindaco dello stesso comune bellunese, il Presidente Na-zionale ANA Sebastiano Favero. Erano rap-

presentate le sezioni alpine Europee.I partecipanti hanno sfilato per le vie di Pe-trosani guidate dalla Filarmonica di Lentiai (BL), che al cimitero degli eroi della prima guerra mondiale ha accompagnato la depo-sizione di corone e lo svelamento di una la-pide commemorativa con gli inni nazionali italiano e rumeno e le note del “Silenzio”. A seguire le allocuzioni delle autorità presenti.Il secondo raduno degli Alpini d’Europa è stato organizzato assieme all’Associazione Pollicino di Belluno (www.comitatopollici-no.org), che gestisce nella cittadina di Petro-sani una struttura dove sono ospitati oltre 90 bambini disabili o in disagio sociale, realiz-zata grazie all’aiuto di molti volontari veneti, in particolar modo alpini. Il pranzo è avve-nuto presso la stessa “Casa Pollicino”, dove cuochi italiani hanno preparato un delizioso buffet. Gli Alpini di Covo hanno avuto modo

di ravvivare la giornata intonando canti al-pini e non, con grande piacere dei conve-nuti. L’evento ha dunque fornito l’occasione per celebrare gli Alpini, ricordando il grande contributo da essi assicurato al nostro Pae-se sia in tempo di guerra che in periodo di pace, ma anche per sottolineare il grande attivismo della comunità italiana nel sociale, a sostegno, in particolar modo, dell’infanzia disagiata. Il prossimo appuntamento è fissato a Parigi nel 2019. Au revoir!

Basilio Probo

Strozza39° Raduno Zona 9 Valle Imagna Carlo Manzinali

La comunità di Strozza ha accolto ed applau-dito gli alpini che si sono incontrati domenica 30 luglio in occasione del 39° Raduno Zona 9 Valle Imagna; raduno che coinvolge i gruppi alpini di Bedulita, Berbenno, Capizzone, Cor-na Imagna, Costa Valle Imagna, Fuipiano val-le Imagna, Locatello, Roncola, Rota Imagna, Sant’Omobono terme, Strozza e Valsecca. Il momento iniziale del raduno si è svolto pres-so il centro storico di Amagno, con la visita alla Ghiacciaia ed al Museo Valdimagnino, dove tanti alpini hanno lasciato il loro saluto sull’albo visitatori; è seguito il rinfresco nella stupenda piazzetta della Cà del Maestro an-tistante la sede del Gruppo Alpini Strozza. Successivamente, con gli Onori al Vessillo Se-zionale e ai Caduti si sono visti sfilare lungo la via principale del paese i numerosi alpini convenuti e gli oltre 50 gagliardetti presenti, partendo dal borgo di Amagno fino al campo sportivo accompagnati dalla Fanfara Alpina di Sorisole. La sfilata ha fatto sosta davanti al mo-

numento ai Caduti per la resa degli onori da parte delle autorità. Graditissima la presenza dei rappresentanti delle istituzioni civili e militari, delle associa-zioni, del Vicepresidente Isidoro Persico, dei Consiglieri Sezionali Andrea Bresciani, Marco Colosio e Mario Venturi accompagnati da una rappresentanza del Gruppo Lavoro Giovani di Bergamo e di alcuni ragazzi che hanno parte-cipato ai campi scuola nella nostra provincia. Cerimoniere il valdimagnino Consigliere Mat-teo Brumana.Poi, sempre in corteo, la sfilata si è conclusa al campo sportivo con la celebrazione della S.Messa, preceduta dai discorsi di ringrazia-mento delle autorità presenti. A seguire, il pranzo presso la struttura allestita nei pressi del campo sportivo. Per il Gruppo di Strozza è stato motivo di grande gioia la nutrita parte-cipazione a questo annuale raduno della Zona 9, occasione per alimentare e rinnovare tan-te storie di belle amicizie ed i valori alpini di

fratellanza e solidarietà che spesso ci vedono uniti nelle tante attività ed iniziative che i no-stri gruppi svolgono a servizio della comunità.

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48° Campionato Nazionale A.N.A. Carabina LiberaSimona Cantoni

Nei giorni 30 settembre e 1 ottobre, la se-zione di Bergamo ha partecipato a Verona al 48° Campionato Nazionale A.N.A. Ca-rabina Libera e al 34° Campionato Nazio-nale A.N.A. Pistola Standard.Sabato pomeriggio c’è stata l’apertura uf-ficiale del campionato, con il corteo attra-verso Castel Vecchio e Piazza Bra e la de-posizione di una corona di alloro presso la targa del 6° Reggimento Alpini.La domenica mattina, invece, i nostri spor-tivi, accompagnati dal responsabile della Commissione sportiva Davide Cattaneo e dal responsabile per il Tiro a Segno Pietro Armoir, si sono alternati sulle linee di tiro: in 14 hanno gareggiato nella specialità di Carabina Libera Terra (che consiste in 30 colpi da tirare su bersagli posti a 50 metri sdraiati su banconi da tiro), mentre in 15 hanno preso parte alla competizione di Pistola Standard (che consiste in 6 serie di cinque colpi l’una, da tirare su bersagli posti a 25 metri, in un tempo massimo di 150 secondi). Ad essi si sono uniti due ti-ratori “aggregati”. Quasi tutti gli atleti bergamaschi hanno disputato entrambe le gare, consenten-

do al nostro gruppo di ben figurare nelle classifiche finali.Le premiazioni hanno avuto inizio nel primo pomeriggio di domenica ed han-no visto la presenza del vice presidente nazionale A.N.A. Alfonsino Ercole, del presidente sezionale Luciano Bertagnoli, del Presidente della commissione spor-tiva Mauro Buttigliero, dell’assessore comunale allo Sport Filippo Rando, del presidente Tiro a Segno Verona generale Riccardo Sartor, e di tutti i collaboratori e gli amici del Poligono.Il titolo di campione di carabina a terra è andato a Paolo Isola, della sezione A.N.A. di Trento con 297 punti; nel campionato di pistola, a trionfare è stato un altro alpi-no della sezione trentina, Virgilio Fait con 289 punti.Il bottino di medaglie e riconoscimenti quest’anno è stato un po’ meno ricco del solito per la sezione bergamasca: nono-stante le tante buone prestazioni, non è arrivato nessun titolo individuale.Grande soddisfazione, però, per la bellis-sima vittoria con la carabina della classi-fica speciale T3, realizzata con la somma-

toria di tutti i punteggi dei tiratori di una medesima Sezione A.N.A. e valida per la classifica del Trofeo Scaramuzza: una grande coppa di fine ceramica dipinta a mano è stata consegnata ai nostri respon-sabili Cattaneo e Armoir, visibilmente emozionati sul podio!Fra gli aggregati, infine, che quest’anno hanno visto una partecipazione piuttosto ampia e combattuta, Hans Melchiori ha vinto la medaglia d’oro per la Pistola.

PRINCIPALI RISULTATI FINALI:

CARABINA Open:9° - Claudio Dementi(286 punti)12° - Luca Pornaro(285 punti)CARABINA Master:22° - Maurizio Panzeri(279 punti)CARABINA Gran Master:6° - Gualtiero Nava(288 punti)9° - Renato Rocca (286 punti)12° - Alessandro Locatelli(283 punti)CARABINA a Squadre6° Nava – Rocca – DementiCARABINA T3:1° classificato – Bergamo(659 punti)PISTOLA Gran Master:11° - Luciano Rossi(263 punti)PISTOLA Aggregati:1° - Hans Melchiori(281 punti)4° - Simona Cantoni(267 punti)

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Trofeo A.N.A.Sezione di Parma

il 23 e 24 settembre, a Sassuolo, si è tenuto il XX trofeo “Modena capitale estense” intitolato per la 7a volta al ten. Antonino Muffoletto: una gara di tiro dinamico militare, svolta su vari esercizi molto impegnativi, ed armi, di uno standard ec-cellente, con la partecipazione di varie squadre delle forze dell’ordine, dell’esercito e di riservi-sti provenienti da tutta Italia, tra cui anche una rappresentanza bergamasca dell’ANA, compo-sta dal ten. Biza, alp. Brembati e il sgt. Brumana.Il vincere non era la priorità: il solo partecipar-vi è segno di capacità di ottimo libello dei vari team; anche la nostra squadra è stata oggetto di interesse come evidenziato dall’organizza-zione, compreso il generale alpino Rossi e altri presenti all’evento.

XX Trofeo MuffolettoNucleo operativo sportivo A.N.A. Unuci Bergamo

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59a edizione Trofeo Gennaro Sora

Dopo il bel risultato della 58a edizione del Trofeo Gennaro Sora, che si è svolto sulle nevi del Monte Pora il 21 febbraio 2016, la 59° edizione si svolgerà agli spiazzi di Gromo il giorno 11 marzo 2018. La col-laudata stazione seriana, che ospita ormai da parecchi anni, la manifestazione, si propone per accogliere la prossima gara a staffetta con le tre consuete frazioni: piano, salita e discesa. L’organizzazione sarà, come sempre, a cura del Comita-to Sora, che si avvale delle disponibilità dell’Amministrazione comunale di Gro-mo, dello Sci Club e ldel locale Gruppo Alpini di Gromo.La formula della gara rimane inalterata,

con la possibilità di includere nelle staf-fette degli Alpini anche un partecipante alla Mininaia, mentre i Bocia comprende-ranno i giovani che hanno un’età dai 18 ai 25 anni; saremo più precisi nel regola-mento che verrà unito al volantino della gara.In considerazione del fatto che quest’an-no la gara sarà affiliata alla F.I.S.I., le iscrizioni dovranno pervenire al Comita-to Sora tassativamente entro il sabato 3 marzo, accompagnate dal documento di idoneità sportiva. Visto che è una novità rispetto agli anni precedenti, e che non è assolutamente inderogabile, preghiamo di divulgarla a tutti i gruppi che iscrivono

le pattuglie.L’iter della manifestazione prevede, inol-tre, la consueta cena il 20 gennaio 2018 presso il ristorante Alprimolus di via dell’Agro 5, a Premolo, alle ore 20.00.La presentazione della gara si terrà il gior-no 3 marzo 2018, ore 20.30 presso la Sala Filisetti in via Milesi, 27 a Gromo; sarà l’occasione per una rappresentazio-ne corale e la lettura dei brani di vita del leggendario Capitano Gennaro Sora, con la partecipazione del coro Ana di Arde-sio, diretto dal maestro Marco Pedrana e dell’associazione teatrale Comici e Co-smetici di Villa d’Ogna.

Giovanni Stabilini

I Gruppi Alpini Alta Valle Brembana organizzano, Domenica 4 marzo 2018 ad Averara, il tradizionale raduno alpino abbinato alla 47a edizione del Trofeo Nikolajewka (dodicesima del terzo ciclo). La gara si svolgerà presso la pista del Monte Avaro in Comune di Cusio. Per questa edizione, onde incrementare la partecipazioni di concorrenti, grazie alla dispo-nibilità del Presidente della FISI di Bergamo Fausto Denti e del Presidente dello Sci Club di Roncobello Emiliano Milesi, potranno partecipare alla gara anche gli atleti Alpini non iscritti alla FISI, purchè in possesso di idonea visita medica agonistica. I particolari per le iscrizioni saranno allegati al deplian illustrativo della manifestazione che verrà spedito come consue-tudine a tutti i Gruppi Alpini ed agli Sci Club della bergamasca.

Trofeo Nikolajewka

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Socialpini -400 278gruppiSociamici 50

Zona24ValleSanMartinoSud-GiancarloSangalliAlpini Amici

2016 2017 2016 2017Barzana 35 35 0 16 17 1CaprinoBergamasco 66 58 -8 38 30 -8Celana 26 23 -3 8 8 0

Gruppi CisanoBergamasco 190 189 -1 65 65 081 2016 2017 2016 2017 Palazzago 138 130 -8 21 22 1

4.770 4.683 -87 1.680 1.719 39 Pontida 66 63 -3 20 22 22016 2017 SanAntoniod'Adda 17 17 0 3 3 0

SociAlpini 19.548 19.148 -400 Villad'Adda 114 116 2 39 43 4SociAmici 6.551 6.601 50 Totale 652 631 -21 210 210 0

Zona3IsolaSud-PierLuigiPapini Zona26Adda-FrancescoCavicchiniAlpini Alpini Amici

2016 2017 2016 2017 2016 2017 2016 2017BonateSotto 55 53 -2 18 20 2 Boltiere 22 22 0 4 4 0Bottanuco 54 53 -1 21 22 1 Brembate 62 62 0 29 30 1Caluscod'Adda 161 156 -5 45 46 1 Canonicad'Adda 43 39 -4 12 11 -1Chignolod'Isola 17 16 -1 8 8 0 CapriateCrespi 42 41 -1 13 13 0Madone 43 43 0 15 16 1 Dalmine 88 86 -2 29 31 2Medolago 40 34 -6 12 10 -2 FaraGerad'Adda 62 60 -2 18 18 0Solza 45 43 -2 7 9 2 Filago 28 28 0 23 23 0Suisio 31 30 -1 20 22 2 Grignano 40 40 0 13 14 1

Totale 446 428 -18 146 153 7 OsioSotto 72 66 -6 11 10 -1PontiroloNuovo 50 47 -3 20 17 -3

Zona4IsolaNord-GiovanniLocatelli SanGervasiod'Adda 30 29 -1 3 3 0Totale 539 520 -19 175 174 -1

2016 2017 2016 2017Ambivere 51 54 3 30 32 2 Zona27StradaFrancesca-GiacomoLimontaBonateSopra 60 60 0 12 15 3BrembateSopra 142 137 -5 28 28 0 2016 2017 2016 2017Carvico 149 148 -1 45 47 2 Arcene 31 31 0 11 10 -1GhiaiediBonate 32 29 -3 6 6 0 ColognoalSerio 32 36 4 7 7 0Locate 35 35 0 11 11 0 ComunNuovo 53 55 2 54 54 0Mapello 57 54 -3 15 15 0 Ghisalba 50 47 -3 17 17 0PonteSanPietro 118 113 -5 65 62 -3 Levate 43 43 0 19 18 -1Presezzo 89 91 2 35 39 4 Lurano 35 34 -1 8 9 1Prezzate 29 29 0 31 31 0 Martinengo 90 91 1 45 42 -3SottoilMonte 90 89 -1 45 48 3 Spirano 44 44 0 13 14 1Ternod'Isola 74 76 2 48 48 0 Urgnano 49 51 2 29 33 4Valbrembo 51 52 1 13 16 3 Verdellino 0 15 0 0 16 0

Totale 977 967 -10 384 398 14 Verdello 100 99 -1 27 26 -1Zanica 31 33 2 6 7 1

Totale 558 579 6 236 253 1Zona10ValleSanMartinoNord-StefanoCasetto

2016 2017 2016 2017Calolziocorte 249 243 -6 52 45 -7Carenno 78 77 -1 36 35 -1Erve 25 24 -1 10 12 2MonteMarenzo 62 58 -4 18 17 -1Rossino 71 70 -1 11 10 -1Sogno 48 48 0 38 38 0Torrede'Busi 27 29 2 5 10 5Vercurago 65 63 -2 18 19 1

Totale 625 612 -13 188 186 -2

Zona23BassaBergamascaEst-SantoAglioni

2016 2017 2016 2017Antegnate 36 33 -3 18 20 2 Zona28BassaBergamascaOvest-MauroStradaBariano 54 51 -3 9 8 -1Calcio 65 65 0 34 28 -6 2016 2017 2016 2017CividatealPiano 57 53 -4 26 29 3 BrignanoGerad'Adda 55 54 -1 13 12 -1Cortenuova 29 28 -1 8 9 1 Calvenzano 38 39 1 20 23 3Covo 52 50 -2 14 14 0 Caravaggio 76 78 2 38 43 5Fontanella 42 38 -4 8 6 -2 Casirated'Adda 62 62 0 21 23 2Morengo 35 34 -1 9 9 0 CastelRozzone 36 35 -1 9 9 0Pumenengo 13 14 1 11 9 -2 MisanoGerad'Adda 20 20 0 7 7 0RomanodiLombardia 91 91 0 20 22 2 Mozzanica 74 73 -1 38 36 -2SoladiFaraOlivana 22 22 0 4 5 1 Pagazzano 17 17 0 2 3 1TorrePallavicina 19 12 -7 7 7 0 Treviglio 80 77 -3 25 23 -2

Totale 515 491 -24 168 166 -2 Totale 458 455 -3 173 179 6

Amici

AREA1VicepresidenteFerrariGiovanni

Amici

2016 201719.548 19.1486.551 6.601

Alpini

Alpini

Alpini Amici

Alpini Amici

Alpini Amici

Amici

Alpini Amici

Socialpini -400 278gruppiSociamici 50

Zona24ValleSanMartinoSud-GiancarloSangalliAlpini Amici

2016 2017 2016 2017Barzana 35 35 0 16 17 1CaprinoBergamasco 66 58 -8 38 30 -8Celana 26 23 -3 8 8 0

Gruppi CisanoBergamasco 190 189 -1 65 65 081 2016 2017 2016 2017 Palazzago 138 130 -8 21 22 1

4.770 4.683 -87 1.680 1.719 39 Pontida 66 63 -3 20 22 22016 2017 SanAntoniod'Adda 17 17 0 3 3 0

SociAlpini 19.548 19.148 -400 Villad'Adda 114 116 2 39 43 4SociAmici 6.551 6.601 50 Totale 652 631 -21 210 210 0

Zona3IsolaSud-PierLuigiPapini Zona26Adda-FrancescoCavicchiniAlpini Alpini Amici

2016 2017 2016 2017 2016 2017 2016 2017BonateSotto 55 53 -2 18 20 2 Boltiere 22 22 0 4 4 0Bottanuco 54 53 -1 21 22 1 Brembate 62 62 0 29 30 1Caluscod'Adda 161 156 -5 45 46 1 Canonicad'Adda 43 39 -4 12 11 -1Chignolod'Isola 17 16 -1 8 8 0 CapriateCrespi 42 41 -1 13 13 0Madone 43 43 0 15 16 1 Dalmine 88 86 -2 29 31 2Medolago 40 34 -6 12 10 -2 FaraGerad'Adda 62 60 -2 18 18 0Solza 45 43 -2 7 9 2 Filago 28 28 0 23 23 0Suisio 31 30 -1 20 22 2 Grignano 40 40 0 13 14 1

Totale 446 428 -18 146 153 7 OsioSotto 72 66 -6 11 10 -1PontiroloNuovo 50 47 -3 20 17 -3

Zona4IsolaNord-GiovanniLocatelli SanGervasiod'Adda 30 29 -1 3 3 0Totale 539 520 -19 175 174 -1

2016 2017 2016 2017Ambivere 51 54 3 30 32 2 Zona27StradaFrancesca-GiacomoLimontaBonateSopra 60 60 0 12 15 3BrembateSopra 142 137 -5 28 28 0 2016 2017 2016 2017Carvico 149 148 -1 45 47 2 Arcene 31 31 0 11 10 -1GhiaiediBonate 32 29 -3 6 6 0 ColognoalSerio 32 36 4 7 7 0Locate 35 35 0 11 11 0 ComunNuovo 53 55 2 54 54 0Mapello 57 54 -3 15 15 0 Ghisalba 50 47 -3 17 17 0PonteSanPietro 118 113 -5 65 62 -3 Levate 43 43 0 19 18 -1Presezzo 89 91 2 35 39 4 Lurano 35 34 -1 8 9 1Prezzate 29 29 0 31 31 0 Martinengo 90 91 1 45 42 -3SottoilMonte 90 89 -1 45 48 3 Spirano 44 44 0 13 14 1Ternod'Isola 74 76 2 48 48 0 Urgnano 49 51 2 29 33 4Valbrembo 51 52 1 13 16 3 Verdellino 0 15 0 0 16 0

Totale 977 967 -10 384 398 14 Verdello 100 99 -1 27 26 -1Zanica 31 33 2 6 7 1

Totale 558 579 6 236 253 1Zona10ValleSanMartinoNord-StefanoCasetto

2016 2017 2016 2017Calolziocorte 249 243 -6 52 45 -7Carenno 78 77 -1 36 35 -1Erve 25 24 -1 10 12 2MonteMarenzo 62 58 -4 18 17 -1Rossino 71 70 -1 11 10 -1Sogno 48 48 0 38 38 0Torrede'Busi 27 29 2 5 10 5Vercurago 65 63 -2 18 19 1

Totale 625 612 -13 188 186 -2

Zona23BassaBergamascaEst-SantoAglioni

2016 2017 2016 2017Antegnate 36 33 -3 18 20 2 Zona28BassaBergamascaOvest-MauroStradaBariano 54 51 -3 9 8 -1Calcio 65 65 0 34 28 -6 2016 2017 2016 2017CividatealPiano 57 53 -4 26 29 3 BrignanoGerad'Adda 55 54 -1 13 12 -1Cortenuova 29 28 -1 8 9 1 Calvenzano 38 39 1 20 23 3Covo 52 50 -2 14 14 0 Caravaggio 76 78 2 38 43 5Fontanella 42 38 -4 8 6 -2 Casirated'Adda 62 62 0 21 23 2Morengo 35 34 -1 9 9 0 CastelRozzone 36 35 -1 9 9 0Pumenengo 13 14 1 11 9 -2 MisanoGerad'Adda 20 20 0 7 7 0RomanodiLombardia 91 91 0 20 22 2 Mozzanica 74 73 -1 38 36 -2SoladiFaraOlivana 22 22 0 4 5 1 Pagazzano 17 17 0 2 3 1TorrePallavicina 19 12 -7 7 7 0 Treviglio 80 77 -3 25 23 -2

Totale 515 491 -24 168 166 -2 Totale 458 455 -3 173 179 6

Amici

AREA1VicepresidenteFerrariGiovanni

Amici

2016 201719.548 19.1486.551 6.601

Alpini

Alpini

Alpini Amici

Alpini Amici

Alpini Amici

Amici

Alpini Amici

Page 32: SLO CARPONE OROBIC - SITO UFFICIALE DELLA SEZIONE DI … · S LOCARPONE PERIODICO OROBIC DELLA SEZIONE ANA DI BERGAMO N. 3 DICEMBRE 2017 Sped. in A.P. Art. 2 Comma 20/c Legge 662/96

Zona7AltaValBrembanaEst-RobertoBoffelli

2016 2017 2016 2017Branzi 66 65 -1 27 26 -1Carona 48 45 -3 28 26 -2Foppolo 22 22 0 22 22 0

Gruppi IsoladiFondra 14 14 0 1 0 -169 2016 2017 2016 2017 Lenna 20 20 0 2 11 9

4.089 3.994 -95 1.508 1.521 13 Moiode'Calvi 23 22 -1 4 4 02016 2017 PiazzaBrembana 26 26 0 10 9 -1

SociAlpini 19.548 19.148 -400 Roncobello 59 58 -1 23 25 2SociAmici 6.551 6.601 50 Valnegra 11 8 -3 5 5 0

Totale 289 280 -9 122 128 6Zona5BassaValleBrembana-AlessandroDiBlasi

Zona8AltaValBrembanaOvest-HansQuarteroni2016 2017 2016 2017

Albenza 32 31 -1 13 13 0 2016 2017 2016 2017Almè 84 86 2 4 4 0 Averara 34 34 0 21 21 0AlmennoS.Bartolomeo 90 88 -2 52 61 9 Cassiglio 16 17 1 2 2 0AlmennoS.Salvatore 138 137 -1 40 43 3 Cusio 39 38 -1 15 15 0Azzonica 58 54 -4 55 48 -7 Mezzoldo 21 20 -1 6 7 1Curno 98 96 -2 33 31 -2 OlmoalBrembo 52 52 0 16 18 2Mozzo 86 82 -4 26 22 -4 Ornica 44 44 0 20 20 0Ossanesga 76 75 -1 23 21 -2 Piazzatorre 39 40 1 12 13 1Paladina 90 86 -4 35 35 0 SantaBrigida 65 61 -4 22 22 0Petosino 98 96 -2 60 60 0 Valtorta 32 32 0 15 14 -1Ponteranica 59 58 -1 10 10 0 Totale 342 338 -4 129 132 3Rosciano 67 69 2 38 35 -3Sorisole 44 40 -4 6 5 -1 Zona9ValleImagna-FermoMagerVillad'Almè 106 102 -4 36 35 -1

Totale 1.126 1100 -26 431 423 -8 2016 2017 2016 2017Bedulita 34 30 -4 10 10 0Berbenno 53 53 0 10 8 -2Capizzone 66 69 3 20 21 1CornaImagna 47 48 1 24 25 1CostaValleImagna 66 65 -1 24 23 -1FuipianoImagna 22 20 -2 6 6 0Locatello 31 28 -3 27 26 -1Roncola 45 44 -1 25 22 -3RotaImagna 49 50 1 27 29 2Sant'OmobonoImagna 91 89 -2 20 22 2Strozza 36 34 -2 26 26 0

Zona6MediaValleBrembana-GiuseppeRasmo Valsecca 39 38 -1 16 15 -1Totale 579 568 -11 235 233 -2

2016 2017 2016 2017Brembilla 95 95 0 38 33 -5 Zona25ValSerina-GaudenzioBonziGerosa 18 20 2 9 19 10Laxolo 30 29 -1 2 2 0 2016 2017 2016 2017Poscante 33 32 -1 22 22 0 Bagnella 28 27 -1 9 13 4SanGallo 33 34 1 16 17 1 Bracca 37 36 -1 16 17 1SanGiovanniBianco 195 192 -3 48 52 4 Cornalba 18 17 -1 6 6 0SanPellegrinoTerme 223 214 -9 96 95 -1 CostaSerina 84 83 -1 25 28 3Sedrina 81 75 -6 25 21 -4 Dossena 95 93 -2 16 17 1Somendenna 46 45 -1 36 34 -2 Frerola 20 20 0 8 8 0Stabello 22 23 1 9 9 0 OltreilColle 34 34 0 8 8 0Taleggio 43 40 -3 28 35 7 Serina 107 102 -5 44 43 -1UbialeClanezzo 80 76 -4 19 21 2 Valpiana 28 28 0 18 18 0Vedeseta 41 41 0 8 8 0 Zambla 22 22 0 18 17 -1Zogno 311 301 -10 63 58 -5 Zorzone 29 29 0 4 4 0

Totale 1.251 1217 -34 419 426 7 Totale 502 491 -11 172 179 7

AREA2VicepresidentePersicoIsidoro

Amici

Alpini Amici

Alpini AmiciAlpini Amici

Alpini Amici

Alpini Amici

Alpini Amici

Alpini

Zona7AltaValBrembanaEst-RobertoBoffelli

2016 2017 2016 2017Branzi 66 65 -1 27 26 -1Carona 48 45 -3 28 26 -2Foppolo 22 22 0 22 22 0

Gruppi IsoladiFondra 14 14 0 1 0 -169 2016 2017 2016 2017 Lenna 20 20 0 2 11 9

4.089 3.994 -95 1.508 1.521 13 Moiode'Calvi 23 22 -1 4 4 02016 2017 PiazzaBrembana 26 26 0 10 9 -1

SociAlpini 19.548 19.148 -400 Roncobello 59 58 -1 23 25 2SociAmici 6.551 6.601 50 Valnegra 11 8 -3 5 5 0

Totale 289 280 -9 122 128 6Zona5BassaValleBrembana-AlessandroDiBlasi

Zona8AltaValBrembanaOvest-HansQuarteroni2016 2017 2016 2017

Albenza 32 31 -1 13 13 0 2016 2017 2016 2017Almè 84 86 2 4 4 0 Averara 34 34 0 21 21 0AlmennoS.Bartolomeo 90 88 -2 52 61 9 Cassiglio 16 17 1 2 2 0AlmennoS.Salvatore 138 137 -1 40 43 3 Cusio 39 38 -1 15 15 0Azzonica 58 54 -4 55 48 -7 Mezzoldo 21 20 -1 6 7 1Curno 98 96 -2 33 31 -2 OlmoalBrembo 52 52 0 16 18 2Mozzo 86 82 -4 26 22 -4 Ornica 44 44 0 20 20 0Ossanesga 76 75 -1 23 21 -2 Piazzatorre 39 40 1 12 13 1Paladina 90 86 -4 35 35 0 SantaBrigida 65 61 -4 22 22 0Petosino 98 96 -2 60 60 0 Valtorta 32 32 0 15 14 -1Ponteranica 59 58 -1 10 10 0 Totale 342 338 -4 129 132 3Rosciano 67 69 2 38 35 -3Sorisole 44 40 -4 6 5 -1 Zona9ValleImagna-FermoMagerVillad'Almè 106 102 -4 36 35 -1

Totale 1.126 1100 -26 431 423 -8 2016 2017 2016 2017Bedulita 34 30 -4 10 10 0Berbenno 53 53 0 10 8 -2Capizzone 66 69 3 20 21 1CornaImagna 47 48 1 24 25 1CostaValleImagna 66 65 -1 24 23 -1FuipianoImagna 22 20 -2 6 6 0Locatello 31 28 -3 27 26 -1Roncola 45 44 -1 25 22 -3RotaImagna 49 50 1 27 29 2Sant'OmobonoImagna 91 89 -2 20 22 2Strozza 36 34 -2 26 26 0

Zona6MediaValleBrembana-GiuseppeRasmo Valsecca 39 38 -1 16 15 -1Totale 579 568 -11 235 233 -2

2016 2017 2016 2017Brembilla 95 95 0 38 33 -5 Zona25ValSerina-GaudenzioBonziGerosa 18 20 2 9 19 10Laxolo 30 29 -1 2 2 0 2016 2017 2016 2017Poscante 33 32 -1 22 22 0 Bagnella 28 27 -1 9 13 4SanGallo 33 34 1 16 17 1 Bracca 37 36 -1 16 17 1SanGiovanniBianco 195 192 -3 48 52 4 Cornalba 18 17 -1 6 6 0SanPellegrinoTerme 223 214 -9 96 95 -1 CostaSerina 84 83 -1 25 28 3Sedrina 81 75 -6 25 21 -4 Dossena 95 93 -2 16 17 1Somendenna 46 45 -1 36 34 -2 Frerola 20 20 0 8 8 0Stabello 22 23 1 9 9 0 OltreilColle 34 34 0 8 8 0Taleggio 43 40 -3 28 35 7 Serina 107 102 -5 44 43 -1UbialeClanezzo 80 76 -4 19 21 2 Valpiana 28 28 0 18 18 0Vedeseta 41 41 0 8 8 0 Zambla 22 22 0 18 17 -1Zogno 311 301 -10 63 58 -5 Zorzone 29 29 0 4 4 0

Totale 1.251 1217 -34 419 426 7 Totale 502 491 -11 172 179 7

AREA2VicepresidentePersicoIsidoro

Amici

Alpini Amici

Alpini AmiciAlpini Amici

Alpini Amici

Alpini Amici

Alpini Amici

Alpini

Page 33: SLO CARPONE OROBIC - SITO UFFICIALE DELLA SEZIONE DI … · S LOCARPONE PERIODICO OROBIC DELLA SEZIONE ANA DI BERGAMO N. 3 DICEMBRE 2017 Sped. in A.P. Art. 2 Comma 20/c Legge 662/96

Zona16MediaValSerianaNord-LucianoBarcella

2016 2017 2016 2017Chignolod'Oneta 25 24 -1 9 7 -2Gorno 44 45 1 20 21 1Oneta 38 39 1 24 24 0

Gruppi Parre 143 142 -1 43 48 549 2016 2017 2016 2017 PonteNossa 74 74 0 22 22 0

4.350 4.244 -106 1.239 1.287 48 Premolo 26 20 -6 5 5 02016 2017 Totale 350 344 -6 123 127 4

SociAlpini 19.548 19.148 -400SociAmici 6.551 6.601 50

Zona13BassaValleSeriana-VincenzoCarrara Zona17AltaValSerianaEst-AndreaBianchi

2016 2017 2016 2017 2016 2017 2016 2017Albino 123 120 -3 46 42 -4 CereteAlto 29 26 -3 12 11 -1AlzanoLombardo 311 310 -1 27 28 1 CereteBasso 46 42 -4 16 18 2Amora 33 31 -2 16 16 0 Clusone 207 205 -2 40 39 -1Aviatico 23 23 0 19 23 4 FinodelMonte 67 64 -3 32 34 2Comenduno 104 102 -2 12 11 -1 Onore 50 51 1 30 29 -1Nembro 189 182 -7 37 39 2 Presolana 158 155 -3 25 31 6OltreSerio 88 88 0 23 22 -1 Rovetta 105 107 2 40 42 2Pradalunga 97 94 -3 36 37 1 SanLorenzo 37 37 0 8 10 2Ranica 84 81 -3 19 20 1 Songavazzo 55 55 0 22 23 1Selvino 31 31 0 10 10 0 Totale 754 742 -12 225 237 12TorreBoldone 103 94 -9 42 42 0VilladiSerio 135 134 -1 54 53 -1

Totale 1.321 1290 -31 341 343 2 Zona18AltaValSerianaNord-DiegoMorstabilini

Zona14MediaValSerianaSud-RobertoGuerini 2016 2017 2016 2017Ardesio 144 143 -1 38 37 -1

2016 2017 2016 2017 Gandellino 49 50 1 15 15 0Cene 64 58 -6 11 10 -1 Gromo 116 113 -3 19 16 -3FioranoalSerio 92 83 -9 34 37 3 Lizzola 32 30 -2 22 27 5Gazzaniga 166 162 -4 28 25 -3 Piario 43 42 -1 9 7 -2Semonte 46 43 -3 14 15 1 Valbondione 30 31 1 12 11 -1Vertova/Colzate 195 194 -1 53 56 3 Valgoglio 62 60 -2 21 21 0

Totale 563 540 -23 140 143 3 Villad'Ogna 61 58 -3 13 12 -1Totale 537 527 -10 149 146 -3

Zona15Valgandino-G.BattistaColombiZona19VallediScalve-AlbertoFrancescoRomelli

2016 2017 2016 2017Casnigo 80 79 -1 13 12 -1 2016 2017 2016 2017CazzanoSanAndrea 51 42 -9 16 15 -1 AzzonediScalve 39 39 0 14 15 1Gandino 264 263 -1 45 47 2 Colere 81 78 -3 41 47 6Leffe 93 90 -3 33 39 6 Schilpario 70 66 -4 20 27 7Peia 57 57 0 23 25 2 VilminorediScalve 90 87 -3 56 64 8

Totale 545 531 -14 130 138 8 Totale 280 270 -10 131 153 22

AREA3VicepresidenteCuniSantino

Amici

Alpini Amici

Alpini Amici

Alpini Amici

Alpini Amici

Alpini AmiciAlpini Amici

Alpini Amici

Alpini

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Zona12CollinareEst-LuigiBeretta

2016 2017 2016 2017AlbanoSanAless. 157 149 -8 40 36 -4CenateSotto 60 60 0 18 18 0CostadiMezzate 77 78 1 16 17 1

Gruppi Gorlago 82 80 -2 62 58 -479 2016 2017 2016 2017 Gorle 84 85 1 68 68 0

6.339 6.227 -112 2.124 2.074 -50 Montello 71 72 1 24 23 -12016 2017 Pedrengo 138 131 -7 36 37 1

SociAlpini 19.548 19.148 -400 Scanzorosciate 173 171 -2 41 42 1SociAmici 6.551 6.601 50 Torrede'Roveri 76 74 -2 25 24 -1

Totale 918 900 -18 330 323 -7Zona1Bergamo-LorenzoZucchi

Zona20ValleCavallina-RemoFacchinetti2016 2017 2016 2017

Boccaleone 128 125 -3 31 27 -4 2016 2017 2016 2017BorgoSantaCaterina 74 65 -9 19 17 -2 Bianzano 26 24 -2 16 15 -1Campagnola 91 89 -2 37 36 -1 Borgounito 140 140 0 37 38 1Celadina 122 120 -2 52 53 1 Casazza 63 59 -4 34 37 3Centro 72 64 -8 5 2 -3 CenateSopra 66 65 -1 20 22 2CittàAlta 35 36 1 13 13 0 EndineGaiano 91 94 3 56 57 1Fontana 18 17 -1 9 9 0 Entratico 86 87 1 24 23 -1GrumellodelPiano 47 47 0 23 23 0 GaverinaTerme 33 33 0 19 19 0Longuelo 85 83 -2 47 44 -3 MonasterolodelCast. 37 38 1 25 23 -2Redona 71 72 1 15 15 0 Ranzanico 38 38 0 27 27 0SanPaoloApostolo 50 48 -2 4 5 1 SanPaolod'Argon 75 66 -9 11 12 1Valtesse-Valverde 105 101 -4 22 19 -3 SelvadiZandobbio 28 26 -2 6 6 0VialeVenezia 19 17 -2 11 11 0 SpinonealLago 38 37 -1 14 14 0VillaggiodegliSposi 0 28 28 0 7 7 TrescoreBalneario 146 137 -9 24 24 0

Totale 917 912 -5 288 281 -7 Zandobbio 80 79 -1 33 28 -5Totale 947 923 -24 346 345 -1

Zona2BassoSerio-AlfredoFracassettiZona21AltoSebino-BernardoCarrara

2016 2017 2016 2017AzzanoSanPaolo 142 129 -13 50 41 -9 2016 2017 2016 2017Bagnatica 77 75 -2 14 15 1 Bossico 82 84 2 33 30 -3Brusaporto 64 64 0 22 22 0 CollinaAltoSebino 89 86 -3 43 40 -3Cassinone 52 52 0 27 25 -2 CostaVolpino 186 185 -1 60 61 1Cavernago 11 21 10 0 11 11 Lovere 107 104 -3 10 10 0Grassobbio 71 68 -3 41 41 0 Pianico 61 61 0 39 39 0Lallio 42 40 -2 12 12 0 Rogno 109 108 -1 35 36 1OrioalSerio 17 17 0 0 0 0 Sovere 161 160 -1 53 55 2Seriate 121 128 7 24 24 0 Totale 795 788 -7 273 271 -2Stezzano 73 76 3 12 11 -1Treviolo 120 117 -3 42 39 -3

Totale 790 787 -3 244 241 -3

Zona11ValleCalepio-SimoneNespoli Zona22BassoSebino-G.PietroVavassori

2016 2017 2016 2017 2016 2017 2016 2017Bolgare 97 93 -4 7 7 0 AdraraSanMartino 99 99 0 31 35 4Calcinate 82 78 -4 31 31 0 AdraraSanRocco 60 61 1 39 37 -2Calepio 44 41 -3 18 16 -2 Credaro 43 41 -2 19 18 -1CarobbiodegliAngeli 83 82 -1 29 28 -1 ForestoSparso 91 88 -3 50 50 0CastelliCalepio 137 137 0 41 40 -1 Gandosso 57 58 1 25 25 0Chiuduno 101 85 -16 37 30 -7 Parzanica 45 45 0 33 33 0Cicola 26 24 -2 9 8 -1 Predore 66 65 -1 32 30 -2Cividino-Quintano 134 125 -9 34 17 -17 Sarnico 118 114 -4 49 49 0GrumellodelMonte 120 121 1 18 18 0 TavernolaBergamasca 126 125 -1 22 26 4MornicoalSerio 38 37 -1 3 3 0 Viadanica 33 32 -1 9 9 0Palosco 95 94 -1 24 25 1 Vigolo 39 35 -4 23 21 -2Telgate 120 119 -1 31 29 -2 Villongo 118 118 0 29 28 -1

Totale 1.077 1.036 -41 282 252 -30 Totale 895 881 -14 361 361 0

AREA4VicepresidenteFacchinettiRemo

Alpini Amici

Alpini Amici

Alpini Amici

Alpini Amici Alpini Amici

Alpini Amici

Alpini Amici

Alpini Amici

Zona12CollinareEst-LuigiBeretta

2016 2017 2016 2017AlbanoSanAless. 157 149 -8 40 36 -4CenateSotto 60 60 0 18 18 0CostadiMezzate 77 78 1 16 17 1

Gruppi Gorlago 82 80 -2 62 58 -479 2016 2017 2016 2017 Gorle 84 85 1 68 68 0

6.339 6.227 -112 2.124 2.074 -50 Montello 71 72 1 24 23 -12016 2017 Pedrengo 138 131 -7 36 37 1

SociAlpini 19.548 19.148 -400 Scanzorosciate 173 171 -2 41 42 1SociAmici 6.551 6.601 50 Torrede'Roveri 76 74 -2 25 24 -1

Totale 918 900 -18 330 323 -7Zona1Bergamo-LorenzoZucchi

Zona20ValleCavallina-RemoFacchinetti2016 2017 2016 2017

Boccaleone 128 125 -3 31 27 -4 2016 2017 2016 2017BorgoSantaCaterina 74 65 -9 19 17 -2 Bianzano 26 24 -2 16 15 -1Campagnola 91 89 -2 37 36 -1 Borgounito 140 140 0 37 38 1Celadina 122 120 -2 52 53 1 Casazza 63 59 -4 34 37 3Centro 72 64 -8 5 2 -3 CenateSopra 66 65 -1 20 22 2CittàAlta 35 36 1 13 13 0 EndineGaiano 91 94 3 56 57 1Fontana 18 17 -1 9 9 0 Entratico 86 87 1 24 23 -1GrumellodelPiano 47 47 0 23 23 0 GaverinaTerme 33 33 0 19 19 0Longuelo 85 83 -2 47 44 -3 MonasterolodelCast. 37 38 1 25 23 -2Redona 71 72 1 15 15 0 Ranzanico 38 38 0 27 27 0SanPaoloApostolo 50 48 -2 4 5 1 SanPaolod'Argon 75 66 -9 11 12 1Valtesse-Valverde 105 101 -4 22 19 -3 SelvadiZandobbio 28 26 -2 6 6 0VialeVenezia 19 17 -2 11 11 0 SpinonealLago 38 37 -1 14 14 0VillaggiodegliSposi 0 28 28 0 7 7 TrescoreBalneario 146 137 -9 24 24 0

Totale 917 912 -5 288 281 -7 Zandobbio 80 79 -1 33 28 -5Totale 947 923 -24 346 345 -1

Zona2BassoSerio-AlfredoFracassettiZona21AltoSebino-BernardoCarrara

2016 2017 2016 2017AzzanoSanPaolo 142 129 -13 50 41 -9 2016 2017 2016 2017Bagnatica 77 75 -2 14 15 1 Bossico 82 84 2 33 30 -3Brusaporto 64 64 0 22 22 0 CollinaAltoSebino 89 86 -3 43 40 -3Cassinone 52 52 0 27 25 -2 CostaVolpino 186 185 -1 60 61 1Cavernago 11 21 10 0 11 11 Lovere 107 104 -3 10 10 0Grassobbio 71 68 -3 41 41 0 Pianico 61 61 0 39 39 0Lallio 42 40 -2 12 12 0 Rogno 109 108 -1 35 36 1OrioalSerio 17 17 0 0 0 0 Sovere 161 160 -1 53 55 2Seriate 121 128 7 24 24 0 Totale 795 788 -7 273 271 -2Stezzano 73 76 3 12 11 -1Treviolo 120 117 -3 42 39 -3

Totale 790 787 -3 244 241 -3

Zona11ValleCalepio-SimoneNespoli Zona22BassoSebino-G.PietroVavassori

2016 2017 2016 2017 2016 2017 2016 2017Bolgare 97 93 -4 7 7 0 AdraraSanMartino 99 99 0 31 35 4Calcinate 82 78 -4 31 31 0 AdraraSanRocco 60 61 1 39 37 -2Calepio 44 41 -3 18 16 -2 Credaro 43 41 -2 19 18 -1CarobbiodegliAngeli 83 82 -1 29 28 -1 ForestoSparso 91 88 -3 50 50 0CastelliCalepio 137 137 0 41 40 -1 Gandosso 57 58 1 25 25 0Chiuduno 101 85 -16 37 30 -7 Parzanica 45 45 0 33 33 0Cicola 26 24 -2 9 8 -1 Predore 66 65 -1 32 30 -2Cividino-Quintano 134 125 -9 34 17 -17 Sarnico 118 114 -4 49 49 0GrumellodelMonte 120 121 1 18 18 0 TavernolaBergamasca 126 125 -1 22 26 4MornicoalSerio 38 37 -1 3 3 0 Viadanica 33 32 -1 9 9 0Palosco 95 94 -1 24 25 1 Vigolo 39 35 -4 23 21 -2Telgate 120 119 -1 31 29 -2 Villongo 118 118 0 29 28 -1

Totale 1.077 1.036 -41 282 252 -30 Totale 895 881 -14 361 361 0

AREA4VicepresidenteFacchinettiRemo

Alpini Amici

Alpini Amici

Alpini Amici

Alpini Amici Alpini Amici

Alpini Amici

Alpini Amici

Alpini Amici

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Lo Scarpone Orobico - ElezioniNumero 3/2017

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ASTORI MASSIMOGruppo di DossenaClasse 1982.Servizio militare dal22/08/2000 al 19/06/2001.Comando supporti tattici tridentina.Grado artigliere.Iscritto all’A.N.A. dal 2002.Consigliere delgruppo di Dossena.

BARCELLA LUCIANOGruppo di Ponte NossaClasse 1952.Servizio militare dal 30/09/1971. al 19/12/1972.2° rgt alpini.Grado caporale. Consigliere del gruppo dal 1990.Tesoriere del gruppo dal 2014.Coordinatore zona 16 dal 2014.

BELLANTI CADEMOSTI EGIDIOGruppo di Bergamo -RedonaClasse 1958.Servizio militare febbraio 1978.al febbraio 1979.Battaglione logistico orobica. Grado sergente.Iscritto all’ana dal 1980.Capogruppo di BG-Redona dal 1982.Consigliere sezionale dal 1985-1987.Membro organizzazione adunata nazionale di bergamo 1986.Dal 2014 componente gruppo di lavoro campi scuola sezionali.Collaboratore nel cantiere A.N.A. di Bergamo alla costruzione di minialloggi per anziani in Redona e partecipe di tuttele attività del gruppo.

DOLCI GIOVANNI MARCO Gruppo di SerinaClasse 1967.Servizio militare dal 11/03/1987 al 03/03/1988.5° rgt alpini btg tirano.Grado alpino. Iscritto all’A.N.A. dal 1998.Partecipa alle attività del gruppo.

CANDIDATI CONSIGLIERI

FRACASSETTI ALFREDO Gruppo di BagnaticaClasse 1959.Servizio militare dal 13/05/1980 al 12/05/1981.Brigata orobica – trasmissioni. Grado sergente. Iscritto all’A.N.A. dal 1981.Consigliere e segretario del gruppo di Bagnatica dal 1998.Attuale coordinatore della zona 2.

FRIGENI DARIOGruppo di Cividate al PianoClasse 1964.Servizio di leva: dal 6 settembre al 28 agosto 1984.Battaglione tirano.Grado caporale.Iscritto all’ana dal 1985 Consigliere del gruppo e attuale capogruppo di cividate al pianoDal 2003 membro commissione tricolore.Consigliere sezionale dal 2009al 2014 e dal 2015 al 2017.Vicepresidente area 1 dal 2012 al 2014.Responsabile commissione cultura dal 2015.Consigliere A.N.A. servizi dal 2015 al 2016.Vicepresidente museo dal 2017.

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Lo Scarpone Orobico - ElezioniNumero 3/2017

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MARENZI GIOVANNI Gruppo di MadoneClasse 1950.Servizio militare dal 07/01/1971 al 05/05/1972.Gruppo Bergamo.Grado artigliere alpino.Iscritto all’a.n.a dal 1987.Consigliere del gruppo di madone fino al 2011.Capogruppo dal 2011 ad oggi Consigliere sezionaledal 2015 ad oggi.Responsabile gestione lavori della caserma fior di roccia in Val Veny.

PICENNI GIACOMOGruppo di Comun NuovoClasse 1953.Servizio militare dal 24/05/1973 al 24/07/1974. Gruppo vestone. Grado artigliere alpino.Iscritto all’a.n.a dal 1987.Capogruppo alpini comun nuovo dal 2002 ad oggi.Capo nucleo protezione civile ana Comun Nuovo.Consigliere sezionale dal 2015 ad oggi. Responsabile dei lavori esterni.

SANESE ANTONIOGruppo di CaravaggioClasse 1949.Servizio militare dal 9/06/1969 al 12/09/1970.5° reggimento alpini.Grado alpino.Iscritto all’A.N.A. dal 1996 Capo gruppo di caravaggiodal 2003 al 2009.Coordinatore zona 28 dal 2011 al 2016.Consigliere sezionaledal 2015 ag oggi.Incarichi commissioni. Cultura, tricolore.Componente del direttivo del museo alpino.

STABILINI GIOVANNIGruppo di RovettaClasse 1950.Servizio militaredal 30/09/1971 al 15/12/1972.Battaglione edolo.Grado caporale .Iscritto all’A.N.A. dal 1972Capogruppo del gruppo di rovetta dal 2001 al 2009.Coordinatore zona 17dal 2005 al 2013.Consigliere sezionaledal 2011 al 2016Vicepresidente area 3 dal 2015 al 2016.Responsabile del tricolore nelle scuole, e dei lavori fuori sede.Attualmente coordinatore del comitato trofeo Sora e consigliere di amministrazione della ANA Bergamo Servizi s.r.l.

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Lo Scarpone Orobico - Cronaca dai GruppiNumero 3/2017

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A Udine per la consegnadelle Medaglie ricordo

Domenica 8 ottobre 2017, due comunità si sono unite per onorare degnamente la consegna delle Medaglie Ricordo al Tem-pio-Ossario di Udine. I Comuni di Torre de’ Roveri ed Albano Sant’Alessandro con i rispettivi Sindaci ed i rappresentanti delle associazioni combat-tentistiche ed arma erano presenti nel Tem-pio-Ossario di Udine per il ritiro di ben 60

Medaglie dedicate ai propri Caduti. La con-segna delle Medaglie ai parenti dei Caduti, che dopo oltre 100 anni vengono ricordati ancora in famiglia, è sempre una parte com-movente della cerimonia. É giusto ricordare i fratelli Moretti, Angelo e Paolo, di Albano S.A. di cui Angelo riposa negli Ignoti di Re-dipuglia e Patelli Pietro MBVM la cui Meda-glia è stata ritirata dai suoi lontani parenti, i coniugi Patelli e Savoldi. Dopo la deposizione delle Corone d’Alloro nella cripta del Sacrario, la rappresentanza della comunità di Torre de’ Roveri si è spo-stata verso il loculo dove riposa il loro con-cittadino Pievani Celeste, operaio militariz-zato, morto nel 1917 all’età di 42 anni. Nel pomeriggio, prima di rientrare, il gruppo ha fatto sosta al Sacrario di Redipuglia, per po-ter deporre la Corona d’Alloro e ricordare i numerosi Caduti per la Patria, in particolare, la rappresentanza della comunità di Alba-

no Sant’Alessandro ha visitato le tombe dei suoi 2 Caduti e dei 3 concittadini collocati negli Ignoti. Percorrere le trincee, visitare il museo che conserva le testimonianze di tanti giovani caduti in guerra e le migliaia di loculi, la-sciano spazio a poche parole ma a molta commozione. Le Medaglie Ricordo dei Ca-duti del Comune di Albano Sant’Alessandro verranno consegnate ai parenti che non hanno potuto essere presenti ad Udine ed a Redipuglia, in occasione della festa del 4 Novembre. Si ringrazia la Regione Friuli Venezia Giulia per questa ammirevole ini-ziativa nel ricordare l’immane tragedia della Prima Guerra Mondiale che ha coinvolto in modo devastante la propria regione, come pure sono da menzionare i nostri concitta-dini che, nonostante sia passato un secolo, mantengono questa tragedia viva nei ricordi famigliari.

Sant’Omobono Terme38a Fiaccolata Alpina della Cornabusa Come da tradizione, il sabato precedente la seconda domenica del mese di settembre, i gruppi Alpini di Sant’Omobono Terme e Costa Valle Imagna hanno organizzato la 38esima fiaccolata Alpina nell’ambito delle celebra-zioni della solennità del B.V.M. Addolorata della Cornabusa, per testimoniare la loro par-tecipazione a questa importante ricorrenza. La prima edizione della fiaccolata risale al 1979, ma quest’anno per la prima volta si è svolta sotto una pioggia incessante che non ha però né scoraggiato né scalfito la determinazione degli alpini valdimagnini e non, che hanno partecipato numerosi a questa suggestiva ini-ziativa volta a celebrare una devozione così profondamente radicata nell’anima degli abi-tanti della Valle. La fiaccolata abitualmente si sviluppa lungo due percorsi: uno in salita che parte dalla chiesa di Cepino di Sant’Omobono e l’altro in discesa che parte dalla chiesa di Co-sta Valle Imagna. Questi due differenti itinerari “infuocati” creano una suggestiva scenografia formata da due “lingue” di fiaccole che si diri-gono verso il santuario, anch’esso illuminato. La fiaccolata ha coinvolto anche alpini giun-

ti a piedi sin dall’abitato di Ubiale, Strozza e Capizzone che poi si sono uniti agli alpini di tutta la bassa Valle dalla chiesa di Cepino alle ore 19.30 guidati dall’inossidabile coordina-tore della zona 9, l’alpino Cav. Fermo Mager. La strada per raggiungerlo è in salita ma senza particolari difficoltà, grazie anche al contribu-to degli alpini che hanno mantenuto in perfet-ta efficienza il secolare sentiero che raggiunge il santuario. Lungo il percorso si incontrano otto cappelle dedicate ai Misteri Mariani e alla storia della giovinetta sordo-muta dalla quale, secondo la tradizione, sembra essere nato il culto. Giunti sul piazzale della grotta, il santuario ha fatto da teatro all’incontro di tutti gli alpini giunti a testimoniare la loro fede alle tradizioni insite nella gente di montagna che vive in queste zone. A seguire si è celebrata la S.Messa presieduta dal Card. Giovan Bat-tista Re, già Prefetto della Congregazione dei Vescovi e dell’America Latina. Questa forma di culto intensissima verso un luogo che già per sua conformazione non è opera artificia-le dell’uomo, ma naturale, è la summa degli elementi dell’alpinità: il legame verso la fede e

la montagna della quale gli alpini tendono ad essere i custodi. A funzione conclusa si è po-tuto assistere al consueto grandioso spettacolo pirotecnico.Il prossimo anno la Fiaccolata alla Cornabusa aprirà ufficialmente la 35° Adunata Sezionale di Bergamo che si terrà in Valle Imagna.

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50° di FondazioneGruppo Alpini di Cenate Sotto Capita raramente che un paese onori il proprio Gruppo Alpini con tre giorni di festeggiamenti. È capitato a Cenate Sot-to nei giorni 15, 16, 17 settembre scorso per i 50 anni (1967) della fondazione del Gruppo Alpini “don Gnocchi”. Le gior-nate hanno avuto questi significativi mo-menti. Venerdì 15. I festeggiamenti sono stati aperti dal convegno “Gli Alpini nella storia di Cenate Sotto” con Mario Sigi-smondi, storico, Matteo Alborghetti, gior-nalista, Giosuè Berbenni, sindaco. Dopo l’introduzione dell’Alpino Francesco Bri-ghenti, commentatore ufficiale nelle Adu-nate Nazionali degli Alpini, ha portato il saluto il Capogruppo di Cenate, sig. An-tonello Gabbiadini. Il sindaco Berbenni ha ricordato il percorso della leva militare obbligatoria dal 1797 con Napoleone I. Cenate d’Argon, che comprendeva anche Cenate Sotto, rappresentava una piccola realtà di un grande mosaico nazionale. Ha letto la memoria di Mario Sigismondi, assente per indisposizione, sulle decora-zioni militari degli Alpini cenatesi della prima guerra mondiale 1915-18. È segui-ta la rievocazione storica della seconda guerra mondiale da pare di Alborghetti, in particolare delle campagne militari di Albania e di Russia dove due nostri alpi-ni – Giovanni Parigi e Giuseppe Morotti – hanno lasciato memorie toccanti sulla battaglia di Nikolajewka. L’Amministra-zione Comunale ha voluto fissare sulla

carta le memorie dei propri cittadini nelle due guerre mondiali raccontate da Matteo Alborghetti “Da Cenate d’Argon a Cenate Sotto”. Storie, fatti e persone nella secon-da guerra mondiale, edito nel 2008 e in Cenate Sotto nella prima metà ‘900, edito nel 2016. Al termine il Sindaco ha riflet-tuto sul futuro del Gruppo Alpini, senza adesioni giovanili. Quindi ha dichiarato aperti i festeggiamenti. Sabato 16. Il ri-cordo è stato nella frazione di San Rocco. Dopo la deposizione della corona d’al-loro alla Cappella dei Caduti di tutte le Guerre, il parroco don Andrea Mangili, nella Santa Messa vespertina ha ricorda-to il valore etico degli Alpini. È seguito l’eccellente concerto del Coro Voci del Brembo diretto dal maestro Sala che ha avuto i pubblici complimenti e la serata si è conclusa in piazza con un cordiale rin-fresco. Domenica 17. È stato il momento centrale. Le vie del paese erano addob-bate con il tricolore. Nel saluto delle au-torità il Sindaco ha sottolineato il valore

dell’anniversario: «Parlare degli Alpini è sempre motivo di riflessione”. Quindi il numeroso e organizzato corteo - caden-zato dalle fanfare di Trescore Balneario e di Alzano San Paolo – si è mosso lungo le vie del paese, aperto dalla storica ca-mionetta militare americana dello sbar-co ad Anzio (22 gennaio 1944) guidata dall’Alpino Bosatelli. Si distinguevano le bandiere tricolore degli studenti della scuola secondaria di primo grado. Segui-vano i gagliardetti e gli striscioni di ap-partenenza dei Gruppi Alpini della zona (Gorlago). Dopo le quattro soste ai punti significativi della memoria con omaggi floreali - Monumento dell’Alpino, Piazza Monte Ortigara, Sede del Gruppo Alpini con la scoperta della targa “Beato don Carlo Gnocchi”, Monumento ai Caduti con la benedizione del parroco don Enri-co D’Ambrosio -, si è entrati nella chiesa parrocchiale di S. Martino per la S. Messa. Durante la celebrazione è stato benedetto il nuovo gagliardetto, padrino l’alfiere Pa-squale Salvi, classe 1926. Al termine, in corteo, accompagnati dalla fanfara, con i vessilli e le bandiere tricolori, ci si è recati presso il PalaIncontro per il pranzo. In tale occasione sono stati ricordati i benemeriti del Gruppo Alpini di Cenate Sotto con la consegna, da parte del capogruppo Anto-nello Gabbiadini, di riconoscimenti. I fe-steggiamenti sono terminati con una bella giornata di sole e tanta allegria.

60° di FondazioneGruppo Alpini di Mezzoldo Sergio Tiraboschi

Ci hanno lavorato con impegno il capo-gruppo Claudio Lazzarini ed i suoi stretti collaboratori. Si trattava di preparare al meglio il sessantesimo di costituzione del loro gruppo avvenuto domenica 17 settem-bre e ci sono riusciti. Si parla del gruppo di Mezzoldo. L’ultimo paese che si incon-tra salendo verso il Passo di San Marco che mette in collegamento la Bergamasca con

la Valtellina, una terra di confine che rischiò di conoscere la tragedia della guerra quan-do parve che nel corso del primo conflitto mondiale le armate austroungariche aves-sero a dilagare verso la Pianura Padana, ci sono ancora lassù al valico i resti delle trincee che sarebbero dovute essere l’ulti-mo baluardo contro l’avanzata nemica, ma fortunatamente fu fermata prima. Tutto ok

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Un bassorilievoper il 70°di fondazionedel Gruppo “Fratelli Calvi” di Piazza BrembanaSergio Tiraboschi

C’è un momento particolare che caratteriz-za ogni festa degli alpini, e poi è riduttivo parlare semplicemente di festa, in quanto questi eventi servono a rinsaldare le amici-zie già consolidate ed instaurarne di nuove e soprattutto per riflettere sui valori propu-gnati dall’alpinità ed assumere impegni mo-rali e materiali in risposta alle istanze di aiu-to che arrivano dalle comunità nelle quali i gruppi sono presenti. Domenica 24 settembre a Piazza Brem-bana, in occasione della celebrazione del settantesimo di fondazione del gruppo che è intitolato ai Fratelli Calvi, il momento di maggior significato per cui intensamente vissuto è stata la presentazione agli alpini ospiti ed alla cittadinanza del bassorilievo - una bella opera dello scultore Franco Travi

presente alla cerimonia, nella quale è effica-cemente sintetizzata l’epopea alpina: i segni della guerra e del sacrificio ed accanto quel-li dei valori che danno dignità alla vita e la colomba simbolo di pace - che è stato col-locato sulla facciata dell’edificio che ospita la sede del Gruppo in Piazzetta Alpini nel cuore urbano del capoluogo dell’alta valle di Brembo. É stata data lettura dei nomi di alpini piazzesi che sono andati avanti i cui famigliari hanno contribuito alla realizza-zione del bassorilievo, un appello lanciato ai Caduti dal segretario Roberto Boffelli, ed in quell’appello sono state ricordate perso-ne che hanno fatto la storia del gruppo. Ed alle famiglie sono stati consegnati una ripro-duzione in tiratura limitata dell’opera d’arte firmata in originale dall’artista, ed una “sto-ria” dei primi settant’anni del Gruppo. La manifestazione si è svolta con il tradizionale cerimoniale. Sono stati resi gli onori al La-baro sezionale scortato dal presidente Carlo Macalli, dal Vicepresidente Isidoro Persico, dai Past President Antonio Sarti e Alessandro Decio e da una qualificata rappresentanza del Consiglio sezionale. Si è formato il cor-teo; avanti a segnare il passo la Fanfara al-pina di Scanzorosciate, quindi il gonfalone

comunale con a fianco il sindaco Geremia Arizzi ed i rappresentanti dell’Arma, il ga-gliardetto del Gruppo scortato dal Capo-gruppo Alessandro Bonetti, una rappresen-tanza delle scolaresche e poi i gagliardetti, gli alpini ed i cittadini, che ha fatto una pri-ma tappa davanti al Monumento ai Caduti di tutte le guerre ed ai Fratelli Calvi, dove si è svolta la cerimonia dell’alzabandiera e della deposizione della corona d’alloro. Quindi, introdotti dall’intervento del Co-ordinatore della zona 7 Alta Valle Brem-bana nonché Segretario del Gruppo (da quarant’anni consecutivi) Roberto Boffelli, sono stati pronunciati i discorsi celebrativi: del Capogruppo Bonetti, del Sindaco Arizzi e del presidente sezionale Macalli. Nuova sosta in Piazzetta degli Alpini per lo scopri-mento del bassorilievo con madrine le si-gnor Adriana Baschenis e Giovanna Baroni consorti di Giampietro Bonetti e Marcello Calegari Capigruppo “andati avanti”. La ce-rimonia si è conclusa con la Santa Messa del ricordo nella Chiesa di San Martino ce-lebrata dall’arciprete don Alessandro Beghi-ni. Di seguito un aperitivo offerto dal Grup-po a tutti i presenti e con il rancio sociale in un noto ristorante del luogo.

dunque nell’allestimento del felice even-to del sessantesimo, come hanno potuto constatare i rappresentanti dei numerosi gruppi arrivati da tutta la valle ed accolti sul piazzale antistante il centro civico con un signorile buffet che ha preceduto l’avvio della celebrazione del sessantennale aper-tasi con il saluto al Vessillo sezionale scor-tato dal vicepresidente Isidoro Persico, dal consigliere sezionale Giancarlo Quartero-ni, dai coordinato delle due zone dell’Alto Brembo Hans Quarteroni e Roberto Boffelli e dal past president Cav. Antonio Sarti. Ad accogliere la delegazione sezionale il sin-daco alpino Raimondo Balicco(e con lui due ex sindaci alpini: Vincenzo Salvini e Renato Magnati) nonché una rappresentan-za dell’Arma ed i gagliardetti dei gruppi. La sfilata, marciando sulle note della ban-da musicale di San Pellegrino Terme, si è snodata verso il Muncipio: avanti il Vessil-lo sezionale ed il Gonfalone comunale, a

seguire i gagliardetti dei gruppi e quindi le penne nere e cittadini mezzoldesi. La ce-lebrazione dell’evento è avvenuta davanti al Municipio dove è collocato il Monu-mento ai caduti:come di prassi cerimonia dell’alzabandiera e quindi onore ai Caduti. A seguire i discorsi celebrativi. Ha preso in prima battuta la parola il capogruppo Clau-dio Lazzarini che ha salutato i presenti e ricordato gli alpini che sono andati avanti e tra questi il compianto capogruppo San-tino Salvini per tanti anni anima del grup-po. Ha fatto seguito l’intervento del sin-daco Balicco che ha narrato i sessant’anni di attività nel sociale ma pure nello sport (con eventi di caratura nazionale in parti-colare nella corsa in montagna e di spicco il Trofeo Nikolajewka di sci nordico di cui tra due anni si celebrerà il cinquantesimo), rammentando ancora i drammatici giorni dell’alluvione del 1987 che devastò il pa-ese, “una emergenza -ha affermato- dalla

quale uscimmo grazie anche all’aiuto di tanti amici alpini che arrivarono a darci una mano da tutta la valle ai quali va la nostra gratitudine imperitura”. Infine ha preso la parola il consigliere sezionale Quarteroni che ha portato il saluto del presidente se-zionale Carlo Macalli e ribadito l’impegno degli alpini nel sociale. Nell’occasione del sessantennale il Gruppo ha voluto ricono-scere con benemerenze alcune persone e tra queste tre l’alfiere per tanti anni Batti-sta Salvini, un grande collaboratore Stefano Piccioni e Vincenzo Salvini ideatore del Trofeo Nikolajeka nato a Mezzoldo dove si svolse nel 1969 la prima edizione. A con-cludere la manifestazione la Santa Messa del Ricordo celebrata, sull’altare da campo allestito davanti al monumento, dal parroco di Mezzoldo Don Denis Castelli. A seguire il rancio sociale.

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Anniversario di FondazioneGruppo Alpini di CarvicoSilvio Riva

Un anniversario di fondazione come non avevamo mai visto. La larga ed entusiasta partecipazione dei carvichesi ha trasfor-mato una festa alpina in una immensa festa popolare. Per onorare l’importante ricorrenza sono arrivati in paese oltre cen-todieci gagliardetti alpini provenienti da ogni parte della Lombardia ma anche dal Veneto, dal Trentino, dal Friuli e poi anco-ra dal Piemonte, dall’Emilia, dalla Liguria e dalla Toscana. La storica presenza del Medagliere Nazionale della Unione Na-zionale Italiana Reduci di Russia e dell’o-monima sezione di Stradella (PV) hanno destato enorme commozione nel ricordo dei nostri Veci del Fronte Russo ormai andati avanti. Numerose le associazioni d’arma che hanno voluto onorarci della loro presenza, dall’Associazione del Bat-taglione Tirano all’International Federa-tion of Mountain Soldiers (IFMS), dall’O-spedale da Campo A.N.A. alla squadra di marinai della Associazione Nazionale Marinai d’Italia, guidata dall’Amm. Do-menico La Stella, con lo striscione della “Nave Alpino”. Molto gradite le parteci-

pazioni del plotone in divisa della Briga-

ta Folgore appartenente all’Associazione

Nazionale Paracadutisti d’Italia, dei fanti

della Associazione Nazionale del Fante e

dei bersaglieri della Associazione Nazio-

nale Bersaglieri. Non potevano natural-

mente mancare le maggiori associazioni

civili operanti sul territorio quali l’AVIS,

l’AIDO, il Centro Anziani e la Federazio-

ne Italiana della Caccia. Gli applausi, gli

incitamenti e le grida di “bravi” indirizza-

ti agli Alpini di Carvico lungo il percorso

della sfilata, hanno riconfermato il pro-

fondo legame che ci unisce alle tradizio-

ni più schiette e autentiche della nostra

gente.

Il Gruppo Alpini di Ambivere guidati dal Capogruppo Giampietro Perico unitamente ai suoi Alpini e amici ricorderanno il giorno 25 giugno 2017 tra i più belli e significativi.

85° anniversario di fondazionedel Gruppo Alpinidi Ambivere

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Lo Scarpone Orobico - Cronaca dai GruppiNumero 3/2017

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Borgo S. Caterina: mezzo secolo di vitaRaffaele Vitali

Un caldo sole estivo ha salutato domenica 27 agosto il 50° di fondazione del Gruppo Alpi-ni di Borgo S. Caterina, quartiere di Bergamo definito Borgo d’oro, essendosi sempre distin-to nel corso dei decenni, come insediamento ricco di attività sociali, culturali, economiche e sportive, che hanno reso il borgo un luogo dove la comunità degli abitanti è molto legata da atavica tradizione. Già domenica 19 mar-zo, data ufficiale di fondazione, era stata cele-brata una S. Messa in ricordo dei soci andati avanti, seguita dalla deposizione della corona alle lapidi dei Caduti. Tornando al giorno in questione, l’ammassamento in via Codussi a pochi passi della Caserma dei Vigili del Fuoco, ha visto radunarsi trenta gagliardetti che face-vano ala al vessillo sezionale con il presidente Carlo Macalli che guidava la delegazione della Sezione con il vice Facchinetti ed i consiglieri: Bresciani, Colosio, Picenni, Sangalli, Taramelli e Vavassori, il tesoriere Gritti ed il segretario Bertuletti. Erano altresì presenti il coordinatore di zona Zucchi, lo stendardo IFMS scortato dal

delegato Granelli, il rappresentante dell’Asso-ciazione Artiglieri con la propria insegna e gli striscioni dei gruppi di Campagnola, Pedren-go e Redona; l’assessore Marco Brembilla ed il consigliere comunale, l’alpino Gianfranco Ceci rappresentavano la municipalità di Ber-gamo. Con le festose note della Banda Alpina di Azzano S. Paolo in testa al corteo, si percor-revano le imbandierate strade del Borgo fino alla parrocchiale dove il servizio religioso era officiato dall’alpino don Bruno Fasani direttore del nostro mensile “L’ Alpino” e dal parroco don Pasquale Pezzoli. Durante l’omelia don Bruno non ha mancato di mettere in relazione le parole del Vangelo, con lo spirito, la fede e la volontà che caratterizza l’operato degli al-pini nel compiere quelle attività a favore della comunità, che sono sempre state alla base del nostro essere. Quindi sul sagrato si effettuava l’alzabandiera seguita dalla deposizione della corona alle lapidi dei Caduti; il capogruppo Mario Camponuovo, l’assessore Brembilla in rappresentanza del sindaco ed il presidente

Macalli si a l t e r n ava -no in brevi orazioni uf-ficiali con scambio di targhe ricor-do. Ripreso quindi l’ori-ginale schie-ramento si raggiungeva l’oratorio sempre al suono della banda, dove venivano resi gli onori finali al vessillo sezio-nale. Il rancio servito sotto un tendone acco-munava alpini e cittadini in allegra compagnia. Ultima ma non meno importante, la nuova ini-ziativa proposta per coinvolgere nelle attività sociali le persone disabili attualmente ospiti presso le strutture ricettive di Endine-Gaiano e Predore.

95 anni del Gruppo Alpini BraccaMarco GrittiDue splendide giornate di inizio luglio hanno fatto da cornice ai festeggiamenti del 95° anni-versario del Gruppo Alpini Bracca.Il sabato mattina del primo luglio gli Alpini del gruppo assieme a compaesani e villeggianti sono saliti per i sentieri dei monti di Bracca per raggiungere il Pizzo Rabbioso, punto più alto del comune di Bracca, scelto dagli Alpini per posare una croce, progettata dal socio del gruppo Gritti Gianbattista, “in memoria dei figli dell’Alpe e della roccia che questi luoghi ama-rono, a queste quote faticarono e su queste cime sognarono e pregarono” dove si è svolta la S. Messa presieduta dal cappellano degli Alpini di Edolo Rev. Don Claudio Sarotti con benedi-zione della Croce. Al termine della funzione è stata assegnata la prima edizione del premio “ Stirpe Alpina”, creato dal gruppo Alpini Bracca per premiare persone o associazioni del terri-torio del comune che si sono distinte durante l’anno in vari campi ( Sportivo, scolastico, cultu-rale, attaccamento al territorio, ecc). Il premio, realizzato da Gritti Gianbattista, è stato asse-gnato per meriti sportivi all’atleta Marini Ma-rusca distintasi nella disciplina sportiva:” Tiro al bersaglio subacqueo “ nelle specialità di tiro

di precisione e biathlon, raggiungendo l’apice a livello mondiale. Questo spirito di sacrificio e di abnegazione, tipico dei valori di stirpe alpina, conserva e cristallizza l’identità Alpina della co-munità, e per questo la giuria del gruppo ne ha ritenuto opportuna l’assegnazione con merito del premio. La sera del sabato, presso la Chiesa Parrocchiale di Bracca è stato reso onore a tutti i caduti delle guerre con il concerto del Coro congedati della Brigata Alpina Tridentina, che hanno emozionato tutti i presenti con i loro canti e i racconti delle vicissitudini dei nostri avi. I due giorni di festa si sono conclusi dome-nica 2 luglio alla presenza del presidente del-la sezione di Bergamo Carlo Macalli, del vice presidente nazionale Giorgio Sonzogni, del vice

presidente sezionale Isidoro Persico, di consi-glieri sezionali, del sindaco di Bracca Ivan Ber-lendis e 54 gagliardetti arrivati anche da fuori provincia, con la sfilata guidata dal responsabile della zona 25 Gaudenzio Bonzi.Durante la sfilata, accompagnata dalle note della Fanfara di Prezzate, è stato fatto l’ alza-bandiera al Parco degli Alpini con la deposi-zione di un omaggio floreale al monumento all’alpino. La sfilata è poi proseguita fino alla parrocchiale dove è stata celebrata la S. Messa da Don Gianluca Mandelli accompagnata dal coro della Brigata Alpina Tridentina. Al termine sono stati resi gli onori al monumento ai caduti con discorsi delle autorità presenti. La giornata è terminata con il rancio Alpino in collaborazione con la proloco Bracca presso la tensostruttura, un modo più che piacevole per portare a ter-mine mesi di lavoro e impegno che han visto coinvolto il gruppo per realizzare una bellissima manifestazione che rimarrà nella storia e nella memoria di noi alpini. Sul sito del gruppo www.alpinibracca.it è possibile vedere il reportage fo-tografico di tutte e 2 le giornate di festa.

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Commemorazionegiuramento del 20 maggio 1917Comitato d’intesa Associazioni combattentistiche e d’Arma di Clusone

Clusone, 20 maggio 2017. Cento anni sembrano tanti, una eternità. Noi oggi, qui davanti a questo monumento dedica-to ai Caduti di tutte le guerre, possiamo immaginare di viaggiare nel tempo, nel passato e nel futuro. Possiamo immagi-nare un avvenire per i nostri figli, i nostri nipoti; sognare destini e possibili discen-denze familiari. Ma se pensiamo a quegli oltre 31mila soldati che hanno trascorso proprio qui gli ultimi giorni di addestra-mento, prima di partire per il fronte della Grande guerra, un conflitto mondiale mai visto fino ad allora, se pensiamo alle loro famiglie, essi certamente avranno avuto nel cuore e negli sguardi orizzonti più brevi e più cupi.Per tutti loro, a mano a mano che la guer-ra si faceva più lunga e tremenda, lo sce-nario era davvero drammatico. Tutti erano profondamente lacerati e anche dalle cro-nache dei giornali dell’epoca emergono la paura e l’insicurezza delle persone. Ecco allora che a fianco degli articoli su come evolvono i fatti bellici, vicino ai resoconti dei solenni giuramenti di Clusone di cen-to anni fa che commemoriamo oggi, si legge anche dei tanti Caduti in guerra e di

chi, rientrato a casa in licenza, non trova la forza di ripartire per il fronte, di tornare a vivere nell’orrore del dover uccidere per sopravvivere. Sì, perché in quei campi di battaglia c’erano anche i nostri; tra i tan-ti morti dell’Adamello e degli altri luoghi di combattimento c’erano i nostri nonni, padri, zii, cugini. Era purtroppo la nostra guerra, tremenda e sciagurata come tutte

le guerre, cento anni fa come ieri e come oggi. Tremenda e sciagurata, sì. Tremen-da e sciagurata come le guerre dei giorni nostri in cui muoiono gli altri, gli estranei, perché non c’è guerra che non possa es-sere tremenda e sciagurata. Questa cerimonia voluta dalle associazio-ni combattentistiche e d’Arma di Clusone non è per celebrare quell’orrore, non lo è affatto per nostalgia di guerre e batta-glie. Non ci sono mai questi sentimenti nelle cerimonie che promuoviamo o a cui partecipiamo davanti a questo monu-mento. Ma c’è sempre e solo l’impegno a ricordare chi ha perso la propria vita nel-le guerre. C’è sempre il nostro omaggio a chi ha sofferto. C’è sempre la profonda condanna alle guerre, alla violenza, ai soprusi, alle ingiustizie. Davanti a que-sto monumento portiamo gli errori della storia e degli uomini, per farne memoria e per fare in modo che mai più ci siano guerre, mai più si vivano giorni tremendi e sciagurati. Lo dobbiamo a tutti i morti di tutte le guerre, lo dobbiamo a quei 31 mila soldati e oltre partiti da qui per cer-

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Lo Scarpone Orobico - Storia e MemoriaNumero 3/2017

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care di dare un futuro all’Italia, al mon-do, per porre fine a violenze, soprusi e ingiustizie. La storia ci insegna che l’odio è il peggiore amico della pace. La storia ci insegna che è dai piccoli odi che na-scono discordie più grandi e sempre più grandi. La storia ci insegna che non si è mai attenti abbastanza per impedire che anche solo il più piccolo degli odi si pos-sa insediare tra di noi. Non abbassiamo

mai la guardia di fronte a questi perico-li. Non lasciamo neppure uno spiraglio all’odio, perché mai e poi mai dobbiamo fare rivivere i capitoli più bui dell’esisten-za dell’uomo su questa Terra.Oggi ci lasciamo con una certezza: quan-do, come avvenne cento anni fa, l’uomo è travolto da un dramma immenso come la guerra e, ancora di più, una guerra mon-diale, quell’orrore non può essere dimen-

ticato. Farne memoria, come stiamo fa-cendo oggi, non deve mai essere un gesto di nostalgia nei confronti delle battaglie e dei colpi di cannone, ma deve essere un atto riconoscente, un tributo doveroso per urlare: mai più guerre da combattere; mai più morte e dolore da commemorare in ogni parte del mondo per colpa degli uomini. È la pace il fiore più bello che de-poniamo davanti a questo monumento. E noi - anche con cerimonie come questa, ma comunque con la nostra presenza - ci impegniamo a non fare appassire mai il fiore della pace.

Cento anni fa a Clusone prestarono giu-ramento, prima di partire per la guerra, oltre trentamila reclute. Erano fanti, ar-tiglieri, bersaglieri e alpini che presero parte a campi di addestramento sull’al-topiano per poi essere inviati, con i loro battaglioni e reparti, sui vari fronti della Prima guerra mondiale, in particolare nella zona dell’Adamello.Il 20 maggio 2017, a cento anni di di-stanza da uno di quei giuramenti, a Clu-sone verranno ricordati proprio quei giovani chiamati al fronte. L’iniziativa è del Comitato d’intesa tra le Associazioni combattentistiche e d’Arma, con il pa-trocinio dell’Amministrazione comuna-le di Clusone. Oltre che i rappresentanti di questi sodalizi, sono invitate le auto-

rità civili, religiose e militari, insieme a tutti coloro che vorranno fare memoria delle persone e dei fatti di quei terribili giorni di guerra.Un primo giuramento di soldati avvenne il 24 giugno 1916, poi ne seguirono nel 2017 il 20 maggio (con 6.000 reclute), il 15 agosto (con 7.500) e il 10 ottobre (in 8.000), mentre l’ultima cerimonia av-venne il 2 giugno 1918 con ben 9.500 reclute. Dopo l’addestramento e il giu-ramento, per quei soldati la destinazio-ne fu il fronte, che raggiunsero con le colonne militari e anche con la tradotta grazie alla linea ferroviaria che collegava Clusone a Bergamo. Il giuramento del 20 maggio 1917 avvenne sul piazzale della stazione, con la celebrazione della Mes-

sa davanti alla grotta dedicata alla Ma-donna di Lourdes.Proprio lì (l’attuale piazzale della Re-pubblica, adiacente alla stazione degli autobus), sabato 20 maggio 2017 ci sarà il ritrovo dei partecipanti alla cerimonia commemorativa del centenario. Alle 10 sarà monsignor Gaetano Bonicelli, già Ordinario militare per l’Italia, a presie-dere la Messa di suffragio davanti alla grotta della Madonna di Lourdes. Quin-di seguirà la sfilata per le vie di Clusone fino al monumento di viale Gusmini, dove verranno resi gli onori solenni ai Caduti e si terrà la commemorazione ufficiale dei giuramenti delle reclute della Grande guerra.La popolazione è invitata a partecipare.

20 MAGGIO 2017: CLUSONE RICORDAI GIURAMENTI DI OLTRE 30 MILA RECLUTE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

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Lo Scarpone Orobico - Storia e MemoriaNumero 3/2017

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San Valentino alla Muta, Malga Villalta

Ricordo dei 7 alpini travolti45 anni fa da una valanga11 ottobre 2017. Il 7 e 8 luglio scorso, il gruppo Alpini di Suisio con parenti, fami-gliari e amici al seguito, si sono ritrovati a San Valentino alla Muta in alta Val Veno-sta, per ricordare dopo 45 anni la tragedia avvenuta il 12 febbraio 1972, dove perse-ro la vita 7 giovani militari alpini del 5° reggimento, battaglione Tirano di stanza a Malles, che furono travolti da una valanga

mentre erano impegnati in una esercita-zione a quota 2100 mt. circa, nei pressi di Malga Villalta. Per non dimenticare questi ragazzi, nelle vicinanze del luogo dell’incidente É stata edificata nel 2005 una cappelletta per commemorare : Gian-franco Boschini 21 anni di Suisio, Romeo Bellini 21 anni di Foresto Sparso, Luigi Corbetta 21 anni di Sovico (MI), Valdo Del Monte 21 anni di Trento, Duilio Saviane

27 anni di Alpago (BL), Davide Tognella 21 anni di Stazzona (CO), Domenico Mar-colongo 21 anni di S.Giovanni Lupatoto (VR). Con la presenza del vessillo sezio-nale accompagnato dal Vice Presiden-te Giovanni Ferrari, degli alpini e alfieri con i gagliardetti di: Suisio-Sovico-Foresto Sparso-Alpago-Stazzona-S.Giovalli Lupa-toto- Trento, ma anche alpini e alfieri di

Bottanuco-Pontoglio-Malles-Glorenza-Si-landro ed i vessilli della sezione Valtelli-nese di Tirano, Monza e dell’Alto Adige, si É svolto un breve corteo verso la cap-pelletta ; è seguita poi la cerimonia dell’al-zabandiera, con la deposizione di omaggi floreali. Dopo alcuni brevi discorsi, É ini-ziata la S.Messa celebrata dai parroci di Suisio don Filippo Bolognini e di Foresto Sparso don Davide Nembrini, con la pre-

senza del coro Angelo di Villongo che ha

eseguito alcuni canti tra cui “Signore delle

cime”; ciò ha reso (se ce n’era bisogno)

ancora più commovente e più intensa

tutta la cerimonia. La volontà e l’impegno

di tanti alpini nel voler continuare a cele-

brare questa triste ricorrenza (in occasioni

di quinquennali e decennali) sono sempre

molto forti e sono dovuti al sentimento

di dolore per l’accaduto, soprattutto da

parte dei famigliari dei ragazzi. Coglia-

mo questa occasione per ringraziare per

la partecipazione il Sindaco di Suisio dr.

Giuseppe Casali, per la sua presenza,

la protezione civile di Suisio e di Foresto

Sparso per l’impegno profuso nella logisti-

ca dei trasporti in alta Val Verzer.

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Lo Scarpone Orobico - Cronaca dai GruppiNumero 3/2017

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I primi 40 anni di PrezzateGruppo Prezzate

Domenica 1 ottobre 2017, il Gruppo Al-pini Prezzate ha festeggiato la sua entrata negli... anta.40 anni del gruppo, fondato nel 1977, grazie alla volontà di alcuni alpini del paese che vollero un gruppo tutto prez-zatese.Accoglienza di tutti gli alpini arrivati presso il campo sportivo di Prezzate, con buffet di benvenuto, accompagnati dalla “NOSTRA” Fanfara, che con le sue note squillanti e il rullio di tamburi ha ravvi-vato da subito una mattinata grigia e un poco uggiosa.Alle ore 9,30 sono iniziati gli onori al Ves-sillo Sezionale portato dall’alpino Nicola Rottoli accompagnato dal vicepresidente Isidoro Persico. Sotto la guida del coor-dinatore di zona e cerimoniere Giovanni Locatelli è iniziata la sfilata per le vie del paese: precede il gonfalone del comune

di Mapello con il sindaco Michelangelo Locatelli e alcuni assessori, seguono circa 40 gagliardetti, i rappresentanti di alcune associazioni, striscioni dei vari gruppi, tanti alpini e la popolazione che ha segui-to e applaudito ai bordi delle vie.Giunti al Monumento degli Alpini, alza-bandiera, onori ai caduti di tutte le guerre, deposizione corona e discorsi.Il capogruppo Roberto Sangalli, alla gui-da del gruppo da 20 anni, ha ringraziato

tutti i partecipanti e tutti i suoi alpini, il sindaco Locatelli ha ricordato il lavoro che gli alpini svolgono sul territorio; un ri-cordo e un grazie all’ex capogruppo Ono-rio Donizetti, che nonostante i problemi di salute e tanta commozione, ha voluto fortemente essere presente alla manifesta-zione, per aver guidato gli Alpini di Prez-zate per i primi 20 anni.Isidoro Persico insieme al significato del-la vera alpinità ha augurato al gruppo un lungo proseguimento di piena operatività.A seguire la S.Messa concelebrata dal no-stro parroco don Elio Artifoni e da Mons. Ubaldo Nava con accompagnamento dal coro parrocchiale.Al termine pranzo per festeggiare l’impor-tante compleanno. Durante il convivio la fanfara ha voluto donare una targa di rin-graziamento per i suoi alpini.

Gruppo Alpini di Bottanuco In gita al PasubioFabrizio Crotta

Sabato 23 settembre scorso, alcuni alpini

del Gruppo di Bottanuco, con i loro fami-

gliari, si sono recati al Sacrario del Pasu-

bio per la nostra gita annuale. Durante la

visita è stata deposta una corona d’alloro

nella cripta centrale, dove sono contenu-

te le spoglie dei soldati della 1^ Armata

Caduti sul Pasubio. Questo Sacrario fu il primo ad essere edificato nei luoghi tea-tro della Grande Guerra, e ancora oggi è proprietà della “Fondazione 3 Novembre 1918” che lo gestisce dal 1926, cioè da quando fu inaugurato. Nel silenzio del luogo ci sembrava di sentire come sot-tofondo lo struggente brano di Bepi De Marzi “Monte Pasubio” che dice : Sulla strada del Monte Pasubio, lenta sale una lunga colonna, l’è la marcia di chi non torna, di chi si ferma a morir lassù, ma gli alpini non hanno paura…Nella ricor-renza del centenario, il Sacrario è stato completamente restaurato sia nel para-mento murario esterno, sia nel ciclo de-gli affreschi che decorano l’interno. Nei

pressi del Sacrario ha sede il museo della 1^ Armata, che è stato molto interessante da visitare perché non è rivolto solo a per-sone preparate ma soprattutto ai giovani. Nel tardo pomeriggio ci siamo recati a Pa-lazzo Fogazzaro, a Schio, per visitare la mostra di oggetti, documenti e fotografie della “Strada delle 52 gallerie”, chiama-ta inizialmente strada della “1^ Armata” che proprio quest’anno compie 100 anni. La storia ci racconta che, a fine gennaio del 1917, nel pieno di uno degli inverni più freddi e nevosi del secolo, quando sul Pasubio c’erano metri e metri di neve, ini-ziavano i lavori di costruzione di una nuo-va strada mulattiera. Per tutti noi è stata una grande esperienza poterla visitare.

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Lo Scarpone Orobico - Cronaca dai GruppiNumero 3/2017

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Zona 25 Val Serina - Curno

Domenica, 3 Settembre 2017: 37° pel-legrinaggio alpino all’antico santuario del Perello, che si erge solitario tra i bo-schi sul confine della Val Seriana e la Val Brembana.I gruppi di Curno, Bagnella, Bracca, Cornalta, Costa Serina, Dossena, Frerola, Oltre il Colle, Serina, Valpiana, Zorzone hanno ancora una volta rinsaldato il loro legame, sotto il patrocinio della Madonna apparsa nel 1413, nel pieno delle guerre fratricide tra Guelfi e Ghibellini in Val Se-rina, a un tal Ruggero Gianforte, contadi-no che stava falciando fieno magro; come segno dell’apparizione la Signora Splen-dente fece nascere un ramoscello d’ulivo da un ceppo secco di faggio.La sfilata è partita dalla cappelletta della” Passata” di Miragolo S. Marco e ha rag-

giunto il santuario accompagnata dalle note della fanfara di Prezzate. Numerosi i gagliardetti dei gruppi, gli alpini, gli ami-ci, i famigliari, i fedeli. Presente il vessillo sezionale scortato dal Vice presidente Isi-doro Persico, dagli ex consiglieri E. Tira-boschi e A. Giupponi, dai coordinatori di zona H. Quarteroni e G. Bonzi, che ha svolto anche il compito di regolare la ma-nifestazione. Nella chiesetta, densa di storia, è stata celebrata la S. Messa dal rettore del san-tuario Don Matteo Bettazzoli, che all’o-melia ha ricordato il significato religioso e culturale del pellegrinaggio, anche a conferma della nostra millenaria civiltà cristiana. Per il comune di Algua era pre-sente il consigliere L. Marconi, per Bracca il sindaco I. Berlendis, per Costa Serina il

sindaco F. Dolci, che ha portato i saluti e i ringraziamenti delle Amministrazioni comunali,Il Vicepresidente Persico, porgendo i sa-luti a nome del Presidente Macalli e del Consiglio sezionale, ha brevemente ricor-dato le attività in cui sono attualmente im-pegnati gli alpini bergamaschi. É seguita la consueta significativa poesia dell’alpi-no Fezzoli.“La Preghiera dell’Alpino” e il canto “Si-gnore delle cime”, al termine, hanno la-sciato in ciascuno una straordinaria nota di commozione.Come sempre, magistrale l’ accompagna-mento delle voci del coro “ Fior di monte” di Zogno, diretto dal maestro Ambrosioni.A conclusione della festa, ritrovo convi-viale in allegria alpina nei ristoranti vicini.

Alberto Giupponi

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Lo Scarpone Orobico - Cronaca dai GruppiNumero 3/2017

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40 anni della costruzione della chiesetta di GazzanigaElena Guerini

Il 2 Luglio 2017 presso la località Plaz il Gruppo Alpini di Gazzaniga ha organizzato una giornata commemorativa per festeggiare i 40 anni di costruzione della chiesetta. La chiesetta degli Alpini sita in località Plaz, fortemente voluta dal gruppo Alpini di Gaz-zaniga, fu costruita nel 1977 grazie alle do-nazioni di alcune famiglie e alla generosità degli Alpini di allora che investirono tempo ed energia per edificarla. La chiesetta, pur non essendo molto grande, risulta essere

molto funzionale e al tempo stesso molto accogliente; caratteristica principale della chiesetta è la sua forma architettonica: “il corpo” centrale della struttura rappresenta il cappello d’Alpino e il campanile riproduce la forma della lunga penna nera, simboli uni-versalmente riconosciuti e distintivi del Cor-po degli Alpini. La giornata commemorativa è stata inaugura-ta dall’alzabandiera; a seguire il capogruppo di Gazzaniga Roberto Guerini, alla presenza di autorità civili e religiose, ha consegnato attestati di riconoscenza a quanti si adope-rarono per la costruzione della chiesetta: benefattori e alpini. Fra tutti, risulta doveroso ricordare Radames Pezzoli, reduce della se-conda Guerra Mondiale (durante la quale fu internato in un campo di prigionia nazista), ex capogruppo per lunghi anni del gruppo alpini di Gazzaniga nonchè promotore della costruzione della chiesetta alpini in Plaz. La

consegna della targa commemorativa a Ra-dames Pezzoli è stata accompagnata da un caloroso e spontaneo applauso da parte di tutti i presenti.Ospite d’onore della giornata, Mons. Bruno Fasani, ha concelebrato la S. Messa nella chiesetta degli alpini con il Parroco di Gaz-zaniga Don Luigi Zanoletti. Durante l’omelia Mons. Fasani, prendendo spunto dai passi del Vangelo di Matteo Mt 10,37-42, ha ricordato a tutti i presenti l’importanza di accogliere un giusto, come giusto, lo straniero come un fra-tello bisognoso di aiuto, ma ha ricordato al-

tresì che il rispetto non deve mai mancare, da entrambe le parti: ”Per far crescere relazioni vere, umane, bisogna esserci, stare insieme”. Al termine della celebrazione eucaristica, la commemorazione dei 40 anni di fondazione della chiesetta è stata festeggiata con un lau-to pranzo, organizzato dai giovani alpini del gruppo di Gazzaniga. A suggellare l’iniziati-va, è stata la visita a “sorpresa” del Presidente dell’ANA di Bergamo Carlo Macalli, che ha voluto portare il suo saluto a tutte le persone intervenute nonché alle autorità civili e reli-giose presenti.

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Lo Scarpone Orobico - SolidarietàNumero 3/2017

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Cammina Orobie, insieme con un passo diverso

Si è svolta il 19 luglio 2017 ai Colli di San Fermo l’edizione di quest’anno del “Cammina Orobie, Insieme con un pas-so diverso”, con gli ospiti delle strutture di accoglienza di persone con disabilità. L’iniziativa partita cinque anni fa su pro-posta del Direttore dell’Istituto Angelo Custode di Predore, Dott. Antonio Va-lenti, ha trovato negli Alpini un pronto e generoso aiuto per la gestione logistica, sotto l’attenta supervisione del Consiglie-re Sezionale Gianpietro Vavassori. Anche i volontari del Club Alpino Italiano hanno contribuito in modo massiccio all’orga-nizzazione della giornata indossando or-gogliosamente la maglietta vestita in oc-casione della “Cordata della Presolana” che si era svolta pochi giorni prima. Sin dalle prime edizioni, il connubio CAI ed ANA ha portato ad una perfetta sintonia di intenti unendo le competenze maturate dai volontari del CAI nell’accompagna-mento in montagna dei ragazzi con disa-bilità alla predisposizione genetica degli Alpini per l’intervento verso i bisogni del-le persone in difficoltà. L’evento era nato inizialmente coinvolgendo le strutture di accoglienza delle Zone Alpine Basso Sebino, Val Calepio e Valle Cavallina e quest’anno si è esteso fino a raccogliere l’adesione di 35 realtà provenienti da tutta la Provincia. In parallelo anche il numero degli Alpini e dei volontari è aumentato allargando il coinvolgimento a numerosi Gruppi Alpini di Zone lontane, grazie ad un contagio positivo portato dall’entusia-smo dei volontari che hanno partecipato alle edizioni passate. Per il supporto del progetto è nata una gara di solidarietà che ha permesso di raccogliere fondi, mate-riali ed alimenti da numerosi benefattori in modo da non gravare economicamente sulle strutture già in difficoltà e nemmeno sul bilancio della Sezione di Bergamo.

La giornata si è svolta secondo un pro-

gramma ormai collaudato che quest’anno

è stato favorito dal meteo particolarmente

gradevole. I ragazzi sono arrivati ai Colli

accompagnati dagli operatori delle rispet-

tive strutture di buona mattina ed hanno

percorso il sentiero fino alla Cascina Bo-

nardi. Alla passeggiata hanno preso parte

anche i ragazzi affetti da disabilità gravi,

anche in carrozzella, che sono stati aiutati

lungo il percorso dagli Alpini e dai vari

volontari presenti. Al ritorno si è svolta

la cerimonia dell’Alzabandiera, un breve

momento di preghiera e le numerose au-

torità presenti hanno portato il loro saluto.

Gli oltre 500 partecipanti sono stati ospi-

tati presso i ristoranti al Colle e Sporting

Center dove gli Alpini hanno preparato

un piatto di pasta, grigliata e formaggi alla

piastra per tutti.

La soddisfazione di aver contribuito alla

realizzazione di un evento unico nel suo

genere, sicuramente in Lombardia ma

probabilmente anche in Italia, ha gratifi-

cato le fatiche degli organizzatori e degli

Alpini che si sono già dati appuntamento

per il prossimo anno. I ragazzi affetti da

disabilità che vivono nei nostri territori

hanno vissuto una giornata in montagna

assaporando il clima cordiale, semplice

ed allegro che si respira tra gli Alpini, e

per gli Alpini è stata un’occasione per

concretizzare il motto della Sezione di

Bergamo “Donare vuol dire amare”, rice-

vendo in cambio tutto l’affetto e la rico-

noscenza che questi ragazzi speciali san-

no trasmettere. Un particolare ricordo è

dovuto a Giovanni Carobbio che ha preso

parte per l’ultima volta all’evento ai Colli

di San Fermo confermando il proprio af-

fetto per l’iniziativa.

Gianpietro Vavassori

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Lo Scarpone Orobico - Vita della sezioneNumero 3/2017

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“Giovani in Cammino”(tratto da L’Alpino di ottobre)

Lo scorso 2 settembre, giorno prece-dente al pellegrinaggio solenne, i gio-vani del Triveneto hanno marciato dalla Cima del Grappa fino al Monte Tomba. La camminata intitolata “1917-2017 sulla via degli eroi cento anni dopo”, è stata or-ganizzata dal Coordinamento Giovani del 3° e ha visto la partecipazione di 43 alpi-ni provenienti anche da altri Raggrup-pamenti, in particolare dalle Sezioni di Cuneo, Bergamo, Padova, Conegliano, Trento, Bassano, Treviso. Mille metri di dislivello su 12 chilometri in un percorso che si snoda principalmente in vetta, su lunghi tratti di trincea dove, nell’otto- bre-novembre 1917, i giovani di tutta Ita-

lia fermarono l’offensiva austro-tedesca. La camminata è partita dal sacrario di Cima Grappa con la deposizione della corona alla presenza del Labaro dell’Ana e del Presidente Favero. Storici esperti hanno spiegato durante tutto il per-corso le fasi salienti della difesa del Massiccio, sottolineando in modo vivi-do l’importanza di questa parte del fronte. La camminata si è conclusa arrivando nei tempi stabiliti sul Monte Tomba, nono-stante pioggia e grandine, “tempo da al-pini” insomma. E alla fine qualcuno ha detto soddisfatto: «Siamo partiti come un gruppo di alpini che non si conosceva-

no e siamo arrivati come fratelli!».”

La commissione Giovani della Sezione di

Bergamo ha inoltre partecipato al Pellegri-

naggio dell’Ortigara. Sia come commis-

sione che come II° Raggruppamento gio-

vani per l’anno 2018 abbiamo condiviso

e sostenuto il fatto di una maggior presen-

za dei nostri Giovani nei luoghi storici e

di ricordo. Per chi volesse accompagnarci

in questo cammino e condividere con noi

questa esperienza può contattarci a giova-

[email protected]

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Lo Scarpone Orobico - Sono andati avantiNumero 3/2017

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Ricordando Giacomo BelingheriCaro Giacomo,scusami se non ti ho accompagnato nell’ul-timo viaggio, ma ho saputo tardi della tua dipartita. Ora mi hanno invitato a ricordarti, invito che ho accolto con piacere per l’a-micizia che ci legava, quella senza fronzoli, quella di gente nata nelle “terre alte” e che ha scelto di viverci.Tu eri impegnato da anni nell’Ana quando chiesi di te a uno dei tanti che parlano per sentito dire, mi rispose: «Ü carater che no te dighe! Spesso infuriato!». Sai quell’infuriato mi ha dato subito da pen-sare, anche perché io me ne intendo di fu-ria e dintorni. Un conto è essere arrabbiati, un altro essere infuriati. La furia non monta

contro qualcuno, ma sgomita quando non si fa qualcosa di utile per gli altri con la dovuta solerzia.Tu eri un generoso che non gradiva tenten-namenti e pastoie che impedissero al tuo cuore di dare con tempestività. E per saperlo bastava sedersi di fronte a te, occhi negli oc-chi e con un buon bicchiere di vino da gu-

stare insieme, allora il riccio che qualcuno vedeva in te si dischiudeva e apparivano tre lucenti castagne, le “ostane” quelle più so-stanziose e saporite: una per la famiglia, una per il tuo paese ed una per chi ne avesse bi-sogno. Chi ti è vissuto a fianco, nei momenti in cui svestivi la tua scorza da montanaro, ha visto nei tuoi occhi fatti umidi tanta te-nerezza, tanto amore, tanta bontà d’animo.Nel conoscerti meglio ti ho pure veduto come un giocatore di rugby teso alla meta da raggiungere, sgomitando se era necessa-rio; oppure un rocciatore impegnato sulla nord della Presolana, una parete verticale che non ammette distrazioni o divagazio-ni; un’arrampicata che richiede la massima concentrazione, dove bisogna procedere con i muscoli sempre tesi al massimo. D’al-tra parte il tuo nido era lì sotto quella parete che punta diritta verso il cielo, linee rette e verticali, ed il tuo carattere non poteva esse-re diverso ed è per questo che la tua opera è stata tanto feconda.

Ripensando poi a tutto quello che hai fatto nella vita, ti ho immaginato come un vul-cano di idee e di iniziative. Il tuo impegno non ha conosciuto limiti ed ha spaziato in tutti gli ambiti, dal campo amministrativo locale quale vicesindaco, a quello socia-le quale presidente della Cooperativa di Consumo per quasi vent’anni. E soprattutto il tuo cuore da alpino ti ha portato a im-pegnarti al massimo nell’Ana, per qualche anno da consigliere sezionale ma soprattut-to a primeggiare quale storico capogruppo di Colere dal 1992 al 2012, vent’anni d’im-pegno con iniziative d’ogni genere: la Sede del Gruppo, aiuti a famiglie locali ed al Ter-zo Mondo, automezzi di pronto intervento (ambulanza) e per il trasporto degli anziani, eventi sportivi alpini quali il Trofeo Sora e campionati nazionali di sci; opere a favore dell’asilo, della parrocchia e del comune per migliorare i servizi comunitari e per va-lorizzare il patrimonio artistico e culturale locale. Infine la creazione del Nucleo di Protezione Civile di Colere a cui hai dato il meglio di te, ma per questo lascio a te la voce: «Mi piacerebbe tanto che si capisse che essere della P.C. è come far parte di una famiglia che programma il suo futuro e che aiuta gli altri in difficoltà, con lo spirito altruistico degli Alpini, e non di una vetrina dove ci si vuole mettere in mostra perché si indossa una divisa”». Grazie Giacomo per avercelo ricordato e mille e più grazie per quello che sei stato, un alpino dalle mille risorse con un cuore grande e uno spirito mai domo. Ciao vecio!

Luigi

Caro Giàcom… Non so se sia giusto scriverti queste due righe da mettere sullo Scarpone, forse non è giusto perché eri il mio babbo o forse perché non si devono fare differenze, ma credo che stavolta te le meriti.Ho trascorso una vita sentendo solo la parola Alpini in casa, a volte ci hai “trascurato” quando eravamo piccoli perché per te gli Alpini “non erano solo un corpo militare, ma un modo di stare al mondo”.Credo ne sia valsa la pena portare pazienza ed accettare tutte le tue uscite di casa per dedicare il tuo tempo agli altri, mi hai lasciato tante cose e trasmesso la stessa passione. Mi hai inse-gnato che quando siamo negli Alpini non esistono differenze, non conta essere figlio, fratello, padre o amico di qualcuno, conta quello che fai e non quello che sei. Per questo e per tanto altro ti ringrazio.Abbiamo un bel gruppo dove la vecchia guardia viene sem-pre rispettata e i giovani s’impegnano sempre senza dimen-ticarsi di divertirsi, un gruppo pieno di passione e di vita. Un po’ credo sia anche merito tuo. Tanti Alpini e amici degli Al-

pini del gruppo hanno iniziato con te a fare volontariato fin da quando erano giovanissimi. Per i più introversi non è stato facile iniziare, perché non si può negare, avevi un carattere burbero e non molto tollerante, ma sei sempre stato vero e sincero e sono ancora le cose che fanno la differenza tra un Uomo e un maschio. Non eri un granché in diplomazia, non esisteva la via di mezzo: o era bianco o era nero, o ti amava-no o ti odiavano, ma ti rispettavano tutti.Alcuni anni fa hai deciso di mollare la tua lunga carica di Capogruppo perché eri stanco e con meno entusiasmo di un tempo, ma non hai mai smesso di esserci, fino alla fine. É molto più difficile passare il testimone che riceverlo, solo le persone intelligenti capiscono quando è ora.Giàcom, non so fino a quando sarò Capogruppo, di sicuro smetterò quando verrà meno quello che mi hai insegnato. Ti ho scritto in prima persona anche se so che non leggerai mai queste parole, ma da Capogruppo mi sentivo di ricor-darti così. Ciao Giàcom, vedrai che quando ti penseranno, sorrideranno…

Aronne

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Lo Scarpone Orobico - Sono andati avantiNumero 3/2017

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Gianni Marchesi, lo ScarponeGiuseppe Bonaldi

Esprimere alcune riflessioni che ricordino l’amico Gianni oltre ad essere arduo, con-fermo che saranno considerazioni senza dubbio riduttive della sua concreta e po-sitiva personalità.In ambito associativo ho conosciuto Gianni nel 1993, quando ebbi l’occa-sione di partecipare come Volontario all’ambizioso progetto dell’Associazione Nazionale Alpini denominato “Operazio-ne sorriso” che consisteva nella realiz-zazione dell’asilo di Rossosch in Russia, dove lui rappresentava una preziosa e insostituibile pedina della parte logistica. Solo dopo quella mia positiva esperienza ho incominciato con assiduità a frequen-tare la Sezione di Bergamo dedicandomi alla Protezione Civile, quindi a frequen-tare e conoscere Gianni, dando così il via ad un’amicizia che si è sempre più consolidata. É nell’emergenza alluvionale dell’anno 1994, che aveva colpito le Pro-vincie di Alessandria e Asti, che i rapporti di quotidiana e fitta collaborazione sono maturati in una reciproca relazione di ri-spetto e lealtà.É stato sicuramente il mio primo e più affidabile istruttore di quello che era il

mondo della Protezione Civile dell’As-sociazione Nazionale Alpini. Conosceva con incredibile memoria tutti i Volontari, ma non solo per quanto poteva esprimersi in una fredda elencazione; era informa-to delle loro specifiche capacità profes-sionali per mezzo delle quali si poteva meglio indirizzarli nell’operatività delle emergenze o delle frequenti attività di esercitazione che avevano risvolti positivi su situazioni di degrado ambientale. Frut-to della sua esperienza professionale era l’ordine e l’organizzazione logistica che si applicava, con parallelismo, al settore della Protezione Civile, settore che negli anni della sua quotidiana presenza ha avuto un’espansione eccezionale. É stato con il suo supporto e la sua concretezza d’azione che si sono create le basi per uno sviluppo organico sia organizzativo che strumentale della Protezione civile della Sezione di Bergamo. Ancora oggi, salvo l’applicazione di adeguati supporti infor-matici, sono ancora seguite impostazioni che aveva pianificato. Tutti i giorni, ripeto tutti, era presente in Sezione perché ogni anello dell’organizzazione e di assistenza ai Volontari, che avevano necessità infor-

mative o burocratiche, avesse continuità e progresso. Non c’era ora o giorno che non fosse disponibile per attività di Pro-tezione Civile perché aveva la personali-tà di programmare il suo tempo e anche quella capacità, forse la più difficile, di trovare la comprensione e il sostegno da parte dei suoi familiari. Ha dedicato davvero con intensità tanto del suo tempo per la Protezione Civi-le dell’Associazione Nazionale Alpini, dove, sappiamo, la sua generosità è stata l’emblema e la trasparenza, il simbolo di-stintivo del suo agire. SIAMOGLI GRATI. La sua carica dialettica, disseminata di scherzosi confronti trovava assenso e contagio nel mondo del Volontariato, un ambiente rappresentato da gente sempli-ce e generosa che gradiva questo modo divertente di affrontare temi, anche com-plessi, ma che trovavano appropriate so-luzioni nello splendido e sempre positivo comportamento dei Volontari. Ho sicura-mente avuto la fortuna di disporre di un’a-micizia affidabile e concreta che difficil-mente, per il reciproco rispetto e stima che ci sosteneva, potrà essere dimenticata e abbandonata nell’oblio del tempo.

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Reduce Giovanni Martinelli, classe 1922Cazzano Sant’AndreaGiovanni era stato in Russia, prima e durante la ritirata; un posto dove la vita poteva durare poco più di un’ora “un ca-pitano, fresco d’Accademia – aveva rac-contato – appena arrivato al fronte è stato ucciso: è durato appena un’ora, voleva fare il di più, i Russi l’hanno subito tolto di mezzo. Io non facevo il gradasso: stavo attento a cosa facevo e come lo facevo”. Sul fronte, Giovanni ha fatto il portaferiti e i camminamenti “ad un tiro di schioppo dei Russi che mi hanno rotto il badile a colpi di fucile”. Poi la ritirata, le peripezie per sopravvivere al gelo, alle tormente,

ai soldati russi, alla fame. A volte tutti as-sieme. “Avevamo viaggiato tutta la notte, seguendo i pali della linea elettrica per avere una direzione; raggiunta la colon-na, ne abbiamo viste di tutti i colori, di tutti i colori…”, ripeteva.Due volte riuscì a scappare ai tedeschi, durante la prigionia in Germania, sfug-gendo per miracolo ad un bombardamen-to e ad un mitragliamento aereo. Liberato dagli americani, fu uno degli ultimi a ri-entrare in Italia, dove lo avevano dato per disperso.

Giuseppe Valsecchi classe, 1939 - Caprino BergamascoIl nostro capogruppo ha dovuto appoggia-re il suo zaino ed è “andato avanti”.Alpino Paracadutista, ci lascia un vuoto difficile da colmare. Frugando nel suo enorme zaino che ci lascia troviamo: tanto entusiasmo per i suoi alpini, pa-recchie idee ed instancabile lavoro per il restauro della nostra nuova sede, tante ore di solidarietà per qualsiasi manifesta-zione che riguardasse le persone più de-boli e in difficoltà. In modo particolare ricordiamo che in tutte le occasioni ma-

nifestava il fervente ricordo di coloro che hanno dato la vita per la nostra Patria e si adoperava affinché tutti si ricordassero dei “Nostri Caduti”. Ci piace ricordarlo anche nei momenti di giovialità e di quanto era bello ritrovar-si anche per una chiacchierata, oppure quando, incontrandolo in paese, subito chiedeva come stavano i nostri famigliari.Arrivederci Giuseppe, stai ancora vicino ai tuoi alpini.il tuo Gruppo Alpini

Carlo Belotti, classe 1937 - EntraticoAll’età di 80 anni, il 12 marzo, dopo una vita dedicata alla famiglia ed al suo lavo-ro, è andato avanti l’Alpino Carlo Belotti. È stato uno dei fondatori del Gruppo di Entratico, nell’ormai lontano 1970 e ne è stato il capogruppo dal 1991 al 2007. È rimasto comunque sempre disponibile a tutte le iniziative del gruppo, molte delle quali iniziate con il suo mandato. Stima-to dall’intera comunità di Entratico, ma

anche dei paesi vicini ove si svolgeva la sua attività lavorativa, ha ricevuto un sa-luto veramente corale al suo commiato, testimoniato dalla numerosa presenza dei gagliardetti non solo della zona 20. Il suo ricordo resterà certamente a lungo in quanti hanno avuto la fortuna e l’op-portunità di conoscerlo. Il Gruppo Alpini di Entratico rinnova la sua partecipazione affettuosa ai suoi cari congiunti.

Gianni Lazzarini, classe 1940 - Gruppo MezzoldoIl 3 aprile Gianni Lazzarini ci ha lasciato. In questi ultimi anni viveva in Romania con la moglie Rodica; a Mezzoldo ritor-nava nei mesi estivi. Sotto la sua direzione il Gruppo ha organizzato il Trofeo Niko-lajewka, 4^ edizione secondo ciclo, svol-tosi a febbraio 1991 e sei edizioni della

corsa podistica Mezzoldo–Cà San Marco.Finché la salute lo ha sorretto si è sempre prodigato per il Gruppo, aiutando nella organizzazione delle varie manifestazio-ni. Gli Alpini ed Amici di Mezzoldo lo ricordano con grande affetto e sincera ri-conoscenza.

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Umberto Carletti, classe 1936Foppolo«Dove per caso ci si trova collocati, là si deve esserci con tutto il cuore». Queste parole bene calzano al nostro Umberto, soprattutto: l’esserci con tutto il cuore! Un cuore grande il suo, generoso che si manifestava nel suo volto che sembrava scolpito nella roccia eppure dolce, ac-cogliente, moderatamente ridente. Non si preoccupava tanto del domani ma di quello che doveva fare adesso e le perso-ne con cui era in quel momento, condivi-dendo volentieri un canto e un bianchino. Capace di stare in compagnia dei coscritti come dei giovani, indimenticabili i suoi racconti di avventure ai raduni naziona-li. La sua assenza si notava e si noterà! Fiero e presente nel portare le insegne in tutte le occasioni l’alpino Carletti Umber-to non aveva costituito il gruppo di Fop-polo ma sicuramente ne era un pilastro. I suoi più grandi amori? La famiglia e gli alpini. Sempre pronto a dare una mano. Vedeva qualcosa che non andava bene? Via! Al lavoro! Andava ovunque, quanti sacchi di sabbia trasportati qua e là per le montagne a sistemare cappellette: al lago

Moro, al lago delle trote, al Convento...Uomo limpido e sereno nel fare, con tutti. Difetti li avrà avuti come tutti noi, anche incomprensioni con qualcuno ma non parlava mai male. É stato un costruttore e non solo di muri. Pacifico e pacificato-re ma sempre attivo e in movimento. Lo immagino sulle scale della chiesa Parroc-chiale che aveva preso a cuore per tan-ti aspetti della manutenzione ordinaria. Ecco lo penso lì, dove era seduto quando qualcuno lo ha notato stranamente a ripo-so; non riusciva ad alzarsi e faceva male il braccio, i primi sintomi. Lo penso lì, in breve tempo, circondato dai famigliari e dagli amici alpini mentre saluta. Lo aveva detto a più persone: «il primo agosto deve succedere qualcosa». Lo penso lì, seduto, mentre Gesù scende da quelle scale, lo raggiunge e gli sorride dicendogli, alpi-no...tra qualche giorno andrai avanti; non ti preoccupare, in paradiso si può cantare. Il primo giorno di agosto è andato avanti!Grazie Umberto.

Il gruppo alpini di Foppolo e il Parroco

Il più giovane, il più forte,con il sangue sulla faccia e la croce sulle braccia,disarmato dalla morte.

Fu sepolto in questo prato,senza bara né sudario,sotto un po’ di terra nera che assomiglia al suo calvario.

Diciott’anni andò alla guerra e sua madre lo aspettò,or non ha più gente in terra che le dica un Pater Nostro.

L’ha falciato la mitraglia come un filo d’erba dritto,era un giovane coscritto che non pensava alla medaglia,or la terra l’imbavaglia.

O Signore tu lo puoi, dagli il cielo agli eroi.

AlpinoCarlo Caglioni

Gruppo Alpini di Pedrengo

GIOVANE CADUTO

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Numero 3/2017

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ADRARASAN MARTINO

ADRARASAN MARTINO

ALBENZA ALBINO ALZANO LOMBARDO

ALZANO LOMBARDO

ALZANO LOMBARDO

ALZANO LOMBARDO

ARDESIO AZZONE BERBENNO BERGAMOCAMPAGNOLA

BERGAMOSAN PAOLO

BERGAMOREDONA

BOLGARE BOLGARE BOLGARE BONATESOPRA

BONATESOPRA

BOSSICO BOTTANUCO BOTTANUCO BRACCA BREMBATE

BREMBATE BREMBATE CALOLZIOCORTE CALOLZIOCORTE CALUSCOD’ADDA

Gabriele BelliniClasse 1946

Giovanni ConsoliClasse 1944

Virgilio TirloniClasse 1931

Sperandio BosioClasse 1942

Leone AdobatiClasse 1940

Mario Luidi NovelliClasse 1934

Sandro CapelliClasse 1924

Zaverio MadaschiClasse 1939

Domenico MazzoleniClasse 1965

Angelo LenziClasse 1931

Antonio ManzinaliClasse 1932

Franco PaganiClasse 1951

Apostolo AspertiClasse 1931

Lorenzo ZanchiClasse 1934

Guido OlivariClasse 1935

Mario ComottiClasse 1928

Pietro MacorClasse 1939

Giacomo CeresoliClasse 1938

Vittorio DonadoniClasse 1943

Giuseppe ChiarelliClasse 1936

Benvenuto RoncalliClasse 1929

Vittore SalaClasse 1930

Antonio LazzaroniClasse 1935

Bruno VergaClasse 1930

Enzo DonedaClasse 1943

Roberto DonedaClasse 1950

Francesco MaggioniClasse 1930

Giuseppe SalaClasse 1932

Luigi BonaitiClasse 1938

Adriano SottocornolaClasse 1944

Lo Scarpone Orobico - Sono andati avanti

CALOLZIOCORTE

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Numero 3/2017

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CALUSCOD’ADDA

CARENNO CARVICO CARVICO CASNIGO CASTELLICALEPIO

CERETEBASSO

CICOLA CISANOBERGAMASCO

CISANOBERGAMASCO

CISANOBERGAMASCO

CLUSONE

COLERE COLERE COLLINAALTO SEBINO

COMENDUNO COMUN NUOVO CORNA IMAGNA

CORNALBA CORNALBA COSTA SERINA COSTA SERINA COSTAVALLE IMAGNA

COSTAVALLE IMAGNA

COSTAVALLE IMAGNA

COSTAVOLPINO

DOSSENA GANDINO GANDINO GANDINO

Natale ValsecchiClasse 1939

Roberto RosaClasse 1950

Gerolamo RotaClasse 1948

Basilio LocatelliClasse 1939

Giuseppe GiorgiClasse 1945

Luigi BelottiClasse 1923

Savino NodariClasse 1942

Giovanni BertoliClasse 1938

Dott. Angelo CareniniClasse 1954

Ferdinando PirolaClasse 1936

Sergio ColomboClasse 1944

Luigi BalduzziClasse 1929

Antonio BettineschiClasse 1950

Padre Valentino Belingheri

Classe 1940

Salvo GalizzioliClasse 1932

Elio NorisClasse 1948

Giovanni RovarisClasse 1924

Giosuè InvernizziClasse 1958

Attilio BaratelliClasse 1937

Giuseppe CrottiClasse 1941

Francesco GrittiClasse 1960

Vittorio PersicoClasse 1939

Bruno VanoliClasse 1939

Celestino MacconiClasse 1932

Raimondo MacconiClasse 1933

Isidoro FacchinettiClasse 1943

Antonio BonziClasse 1933

Francesco CacciaClasse 1925

Giuseppe TomasoniClasse 1944

Mario SavoldelliClasse 1936

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Numero 3/2017

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GAZZANIGA GAZZANIGA GORLAGO GRASSOBBIO LEFFE LEFFE

LURANO MADONE MONASTEROLODEL CASTELLO

MONTEMARENZO

NEMBRO ONORE

ORNICA ORNICA PALAZZAGO PALAZZAGO PALAZZAGO PALAZZAGO

PARRE PARRE PARRE PEDRENGO PEDRENGO PONTE NOSSA

PONTESAN PIETRO

PONTIDA SAN GERVASIOD’ADDA

SAN GERVASIOD’ADDA

SAN GIOVANNIBIANCO

SAN PAOLOD’ARGON

Alberto GhisettiClasse 1932

Battista MadaschiClasse 1930

Angelo SangalettiClasse 1955

Antonio CattaneoClasse 1944

Eugenio GentiliClasse 1931

Valerio PezzoliClasse 1949

Gianbattista GiassiClasse 1942

Pasquale ColleoniClasse 1952

Eugenio LuminaClasse 1937

Bruno RavasioClasse 1937

Bruno SignoriClasse 1929

Remigio DianaClasse 1930

Battista MilesiClasse 1926

Luigi QuarteroniClasse 1923

Vincenzo MagnoClasse 1941

Giovanni AntonioRemondiniClasse 1940

Tersilio MazzoleniClasse 1937

Virgilio MazzoleniClasse 1947

Giovanni ScainelliClasse 1926

Giuseppe CominelliClasse 1941

Mario CominelliClasse 1944

Angelo RovelliClasse 1941

Marco ManzoniClasse 1960

Eugenio VisiniClasse 1940

Lorenzo CasaliClasse 1929

Alfio RigamontiClasse 1930

Giancarlo Piceni(Vanni)

Classe 1965

Tullio FilippiClasse 1954

Dioniso BoffelliClasse 1935

Pietro PaganiClasse 1938

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SAN PELLEGRINO TERME

SAN PELLEGRINO TERME

SARNICO SARNICO SCHILPARIO

SEDRINA SEDRINA SERIATE SOMMENDENNA SORISOLE SOTTOIL MONTE

SOVERE STABELLO TAVERNOLABERGAMASCA

TERNOD’ISOLA

TORREBOLDONE

TORREBOLDONE

TORREDÉ ROVERI

TORREDÉ ROVERI

TRESCOREBALNEARIO

UBIALECLANEZZO

VERTOVA-COLZATE

VERTOVA-COLZATE

VILLAD’OGNA

VILLONGO VILLONGO VILMINOREDI SCALVE

ZANDOBBIO ZOGNO

Edoardo MilesiClasse 1962

Franco RegazzoniClasse 1941

Alessandro ArcangeliClasse 1940

Giovanni SpoltiClasse 1943

Antonio MajClasse 1937

Giromme DamianiClasse 1947

Giuseppe SarchielliClasse 1950

Vittorio MistriniClasse 1934

Carlo GherardiClasse 1929

Francesco Aguti (Franco)

Classe 1945

Giuseppe VillaClasse 1932

Antonio CarraraClasse 1944

Giuseppe LazzaroniClasse 1932

Giona Battista Foresti

Classe 1948

Pietro ColleoniClasse 1929

Giuseppe ZanchiClasse 1926

Michele LazzariClasse 1935

Carlo VismaraClasse 1959

Edoardo BarbettaClasse 1959

Francesco MarchesiClasse 1927

Alberto CapelliClasse 1947

Giorgio MerelliClasse 1951

Luidi AdamiClasse 1938

Davide PalazziClasse 1924

Gerolamo ParisClasse 1937

Giuseppe Pievani (Vito)

Classe 1935

Valentino BoniClasse 1935

Luigi FacchinettiClasse 1933

Giuseppe Ferrari (Lino)

Classe 1926

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SAN PELLEGRINO TERME

Gianfranco ZaniClasse 1962

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Auguri a tutti gli Alpini, amici e familiariper un sereno Natale

e un felice Anno Nuovo FOTO

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