Se questo è un uomo
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Se questo è un uomo
Primo Levi La scritta «Arbeit Macht Frei» che sta a significare: il lavoro rende liberi, è posta all’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz.
Vedrai scorrere immagini che hanno segnato la vita di
tante persone
Non bisogna dimenticare …
La freccia indica la strada che gli ebrei percorrevano per
andare a lavorare è chiusa ai lati dal filo spinato elettrizzato
in modo da impedire che
potessero scappare.
La strada di ingresso al campo.
Al centro la via principale e sulla sinistra i rispettivi «Block».
La torretta di avvistamento con il faro.
Questo cartello sta a indicare che il filo spinato, lungo la strada percorsa dagli ebrei, è
elettrizzato.
I cancelli che venivano aperti per far passare gli ebrei da un
percorso all’altro.
La strada percorsa
dagli ebrei per andare a
lavorare.
La strada di mezzo tra i Block, sulla sinistra, e quella per andare a lavorare,
sulla destra.
La strada che costeggia i “Block”.
Il faro della torretta di avvistamento.
La lanterna con il numero del “Block”(in questo caso 24).
La strada principale che costeggia i
“Block”.
I documenti dei deportati.
Queste scatole contenevano delle pillole che versate in un tombino
diventavano gas il quale alimentava le camere a gas.
Le pillole che alimentavano le camere a gas.
Gli occhiali dei prigionieri morti.
Le coperte che usavano i prigionieri del campo.
Le spazzole che usavano i prigionieri.
Le protesi dei prigionieri diversamente abili.
Le ciotole dei deportati.
La stanza dove venivano interrogati i prigionieri e condannati a morire al muro della morte.
In questa camera si spogliavano i prigionieri prima di entrare nel forno crematorio.
In questa cella i prigionieri morivano
stando a digiuno.
Il comignolo del forno crematorio.Dal libro Se Questo è Un Uomo … Si vedeva un fumo nero uscire sempre da quel comignolo, ma da dove deriva …
L’ingresso al forno crematorio.
Su queste barelle di ferro venivano messi i corpi che successivamente
sarebbero entrati nel forno crematorio.
Nel fosso di fronte a questo carrello venivano buttati i corpi
oramai cremati.
I binari ove passava il treno che proveniva da altri campi di
internamento o di lavori forzati come il campo di San Sabba vicino
Trieste.
Su uno dei treni che passava su
questi binari Primo Levi ci
trascorse cinque giorni a digiuno
senza cibo e senza acqua.
L’ingresso al campo di concentramento.
Le latrine: posto in cui i prigionieri
soddisfacevano i bisogni gli odierni
bagni pubblici.
Una delle stufe che riscaldava l’intero
“Block” ancora integra, impossibile da
distruggere perché in mattoni.
Le cuccette con i rispettivi numeri neri su sfondo
bianco.
Il 27 gennaio del 1945 i cancelli di Auschwitz
furono abbattuti.Dal libro Se Questo è Un Uomo scritto da Primo Levi …già da molti mesi ormai si sentiva a intervalli il rombo dei cannoni Russi… e loro furono i primi ad entrare nel campo di concentramento.
Fine
Lavoro sulla giornata della memoria realizzato da
Pierfrancesco Sanzari 2^ E anno 2011-2012