Quei sì al Dio che si fa uomo - terrasanta.net · E questo è salvezza per l’uomo, que-sto è il...

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spiritualità Dicembre Eco di Terrasanta messi: la comunicazione della Novi- tà, le discussioni, le perplessità, le fatiche a tradurre questo sconvol- gente disegno nella loro vita con- creta, la fiducia, l’accoglienza, l’accet- tazione, la vita che prende il volo... Dio si fa uomo dentro queste relazio- ni ordinarie, mentre il Verbo viene generato nella carne e nel grembo di Maria. Nella misura in cui Dio viene ascoltato, preso sul serio, accolto, il Verbo si fa carne nelle relazioni ordi- narie, le raggiunge con la stessa po- tenza creatrice, dà loro vita ed un sa- pore «divino», nei tratti e nei linea- menti di un’esistenza autenticamen- te umana. E questo è salvezza per l’uomo, que- sto è il nome di Gesù invocato nella vita, è l’Emmanuele, è il Dio-con-noi. È il realismo dell’incarnazione da mettere in atto e non soltanto il dog- ma da credere. FRATEL MARCO COSINI Nazaret lo stesso tempo stravolgendolo dal di dentro, con la sua potenza creativa e creatrice. Saranno, sì, sposi e genito- ri, ma non come immaginavano; avrebbero vissuto insieme per il resto dei loro giorni, ma non come si aspet- tavano. Una novità inaudita veniva a cambiare le carte in tavola. Maria si presenta ai nostri occhi, nel- la sua casa, come donna in relazione: con il suo Dio, con Giuseppe, con le altre persone. Allenata e abituata ad ascoltare, da sempre, proprio per questo, Dio rende ancora più viva questa relazione e la trasforma, le dà «carne», rendendola «divina» attra- verso il dono della vita umana per ec- cellenza, quella del Figlio di Dio. Il uanto sono delicati i tratti del Vangelo. Tanto da la- sciarci immaginare, pen- sare, vedere, toccare, ascoltare ed in- contrare molto più di quanto non dicano. Qualche mese fa lessi che nel libro della Bibbia è molto più il bianco del nero, lo spazio vuoto tra le lette- re che quello occupato dalle lettere stesse, il non detto e l’ancora da sco- prire che il già scoperto e compreso. Eppure questo non ci consente di allontanarci neppure di poco dalla pa- rola del Vangelo: «Accogliamo il Van- gelo, è dal Vangelo, secondo il Vange- lo che saremo giudicati… non se- condo tale o tal altro libro di tal o tal altro maestro spirituale, di tal o tal al- tro dottore, di tale o tal altro santo, ma secondo il Vangelo di Gesù, secondo le parole di Gesù, gli esempi di Gesù, i consigli di Gesù, gli insegnamenti di Gesù… Seguiamo quindi gli inse- gnamenti di Gesù, i consigli, le paro- le, gli esempi di Gesù… e non quel- li di tale o tal altro maestro, di tal o tal altro santo, se si discostano anche pochissimo da quelli del “nostro so- lo Maestro” e dal solo perfettamente santo, Gesù» (Charles de Foucauld, Imitation du Bien-Aimé, p. 204). Così, rimanendo fedeli al Vangelo e lasciandoci portare da tutte le im- magini che suggerisce alle nostre menti e ai nostri cuori, se percorria- mo le colline della Galilea e ci adden- triamo nella Nazaret di più di duemi- la anni fa, fino a trovare quell’agglo- merato di grotte e di case, fino a giun- gere nel villaggio, nella grotta di una tale Maria, possiamo incontrare la vita avviata di una ragazza con proget- ti, sogni, aspettative sul futuro. Una famiglia sta per formarsi ed aprirsi agli orizzonti della vita; un giovane uomo sta per prendere in sposa la sua fidan- zata, pensando a questo come al pro- getto di Dio sulla vita di entrambi. L’annuncio dell’angelo, lo Spirito di Dio, entrano nella loro vita concreta, quasi assumendo il loro progetto e al- «sì» di Maria, che trova appoggio conferma e conforto nel «si» di Giu- seppe, passa attraverso la continuità di un progetto e una storia tipica- mente umani e la novità creatrice che l’irruzione di Dio comporta. Dio si fa carne dentro le relazioni: di Maria e Giuseppe con Dio, di un uomo con la sua sposa, di questa coppia con il resto del mondo. L’ac- coglienza e il «sì» di Giuseppe infat- ti pongono le basi per la possibilità di un’accoglienza da parte di tutti gli uo- mini. Se Giuseppe avesse rifiutato e denunciato, le cose sarebbero anda- te diversamente… per tutti. Se il Vangelo ci avesse trasmesso i colloqui tra questi giovani sposi pro- Q Quei sì al Dio che si fa uomo Orazio Gentileschi Annunciazione Galleria Sabauda Torino Nella periferica Nazaret di duemila anni fa, Maria e Giuseppe fanno spazio all’irruzione di Dio nelle loro esistenze. Il loro «sì» spalanca a tutti noi la possibilità di entrare nella vita di Dio

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Dicembre 2010 Eco diTerrasanta

messi: la comunicazione della Novi-tà, le discussioni, le perplessità, lefatiche a tradurre questo sconvol-gente disegno nella loro vita con-creta, la fiducia, l’accoglienza, l’accet-tazione, la vita che prende il volo...Dio si fa uomo dentro queste relazio-ni ordinarie, mentre il Verbo vienegenerato nella carne e nel grembo diMaria. Nella misura in cui Dio vieneascoltato, preso sul serio, accolto, ilVerbo si fa carne nelle relazioni ordi-narie, le raggiunge con la stessa po-tenza creatrice, dà loro vita ed un sa-pore «divino», nei tratti e nei linea-menti di un’esistenza autenticamen-te umana.E questo è salvezza per l’uomo, que-sto è il nome di Gesù invocato nellavita, è l’Emmanuele, è il Dio-con-noi.È il realismo dell’incarnazione damettere in atto e non soltanto il dog-ma da credere.

FRATEL MARCO COSININazaret

lo stesso tempo stravolgendolo dal didentro, con la sua potenza creativa ecreatrice. Saranno, sì, sposi e genito-ri, ma non come immaginavano;avrebbero vissuto insieme per il restodei loro giorni, ma non come si aspet-tavano. Una novità inaudita veniva acambiare le carte in tavola.Maria si presenta ai nostri occhi, nel-la sua casa, come donna in relazione:con il suo Dio, con Giuseppe, con lealtre persone. Allenata e abituata adascoltare, da sempre, proprio perquesto, Dio rende ancora più vivaquesta relazione e la trasforma, le dà«carne», rendendola «divina» attra-verso il dono della vita umana per ec-cellenza, quella del Figlio di Dio. Il

uanto sono delicati i trattidel Vangelo. Tanto da la-sciarci immaginare, pen-

sare, vedere, toccare, ascoltare ed in-contrare molto più di quanto nondicano. Qualche mese fa lessi che nel librodella Bibbia è molto più il biancodel nero, lo spazio vuoto tra le lette-re che quello occupato dalle letterestesse, il non detto e l’ancora da sco-prire che il già scoperto e compreso.Eppure questo non ci consente diallontanarci neppure di poco dalla pa-rola del Vangelo: «Accogliamo il Van-gelo, è dal Vangelo, secondo il Vange-lo che saremo giudicati… non se-condo tale o tal altro libro di tal o talaltro maestro spirituale, di tal o tal al-tro dottore, di tale o tal altro santo, masecondo il Vangelo di Gesù, secondole parole di Gesù, gli esempi di Gesù,i consigli di Gesù, gli insegnamenti diGesù… Seguiamo quindi gli inse-gnamenti di Gesù, i consigli, le paro-le, gli esempi di Gesù… e non quel-li di tale o tal altro maestro, di tal o talaltro santo, se si discostano anchepochissimo da quelli del “nostro so-lo Maestro” e dal solo perfettamentesanto, Gesù» (Charles de Foucauld,Imitation du Bien-Aimé, p. 204).Così, rimanendo fedeli al Vangelo elasciandoci portare da tutte le im-magini che suggerisce alle nostrementi e ai nostri cuori, se percorria-mo le colline della Galilea e ci adden-triamo nella Nazaret di più di duemi-la anni fa, fino a trovare quell’agglo-merato di grotte e di case, fino a giun-gere nel villaggio, nella grotta di unatale Maria, possiamo incontrare lavita avviata di una ragazza con proget-ti, sogni, aspettative sul futuro. Unafamiglia sta per formarsi ed aprirsi agliorizzonti della vita; un giovane uomosta per prendere in sposa la sua fidan-zata, pensando a questo come al pro-getto di Dio sulla vita di entrambi.L’annuncio dell’angelo, lo Spirito diDio, entrano nella loro vita concreta,quasi assumendo il loro progetto e al-

«sì» di Maria, che trova appoggioconferma e conforto nel «si» di Giu-seppe, passa attraverso la continuitàdi un progetto e una storia tipica-mente umani e la novità creatriceche l’irruzione di Dio comporta.Dio si fa carne dentro le relazioni: diMaria e Giuseppe con Dio, di unuomo con la sua sposa, di questacoppia con il resto del mondo. L’ac-coglienza e il «sì» di Giuseppe infat-ti pongono le basi per la possibilità diun’accoglienza da parte di tutti gli uo-mini. Se Giuseppe avesse rifiutato edenunciato, le cose sarebbero anda-te diversamente… per tutti.Se il Vangelo ci avesse trasmesso icolloqui tra questi giovani sposi pro-

Q

Quei sì al Dioche si fa uomo

Orazio Gentileschi Annunciazione,

Galleria Sabauda,Torino

Nella periferica Nazaret di duemila anni fa, Maria e Giuseppe fannospazio all’irruzione di Dionelle loro esistenze. Il loro «sì» spalanca a tuttinoi la possibilità di entrare nella vita di Dio