Punti di Consensos sull'11/9

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1 Prove e fatti che contraddicono la versione ufficiale sull’11 settembre PUNTI DI CONSENSO SULL’11/9 www.consensus911.org/it Versione 1.4 del 19 dicembre 2012

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Prove e fatti che contradicono la versione ufficiali sugli attentati dell'11 settembre 2012

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Prove e fatti che contraddicono la versione ufficiale sull’11 settembre

PUNTI DI CONSENSO SULL’11/9

www.consensus911.org/it

Versione 1.4 del 19 dicembre 2012

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INDICE L’importanza dell’11 settembre 2001 ........................................................................................................................................................................ 5 Dedica ........................................................................................................................................................................................................................ 6 Contatti per i Media del 9/11 Consensus Panel ......................................................................................................................................................... 7 Membri e Amministratori del Consensus 9/11 .......................................................................................................................................................... 9 Cosa sono le “prove migliori?” ................................................................................................................................................................................ 14 Metodologia e risultati ............................................................................................................................................................................................ 15 I punti di consenso sull’11 settembre ...................................................................................................................................................................... 17 Fonti documentali (basate sulle prove) che contraddicono la versione ufficiale dell’11 settembre ....................................................................... 65 Links a organismi professionali che richiedono una nuova indagine sui fatti dell’11 settembre 2001 .................................................................... 67 Articoli ..................................................................................................................................................................................................................... 68 Punto G-1: Le affermazioni riguardanti Osama Bin Laden ....................................................................................................................................... 19 Punto G-2: l’affermazione che non ci fosse Insider Trading nelle opzioni di vendita prima dell’11 settembre 2001 .............................................. 20 Punto TT-1: L’affermazione circa la distruzione delle Torri Gemelle: impatti, kerosene e incendi ......................................................................... 22 Punto TT-2: L’affermazione sulla distruzione delle Torri Gemelle: impatti, incendi e forza di gravità .................................................................... 23 Punto TT-3: L’affermazione che esclude le esplosioni nelle Torri Gemelle ............................................................................................................. 24 Punto TT-4: Un’altra affermazione esclude la presenza di esplosivi nelle Twin Towers.......................................................................................... 25 Punto TT-5: L’affermazione che la polvere del World Trade Center non contenesse tracce di materiale termitico ............................................... 26 Punto WTC7-1: l’affermazione che il WTC 7 sia crollato unicamente a causa di un incendio ................................................................................. 27 Punto WTC7-2: l’affermazione contenuta nel rapporto preliminare del NIST che il WTC 7 non è crollato a velocità di caduta libera ................... 28 Punto WTC7-3: l’affermazione contenuta nel Rapporto finale del NIST che il WTC 7 crollò in caduta libera senza l’intervento di esplosivi ......... 29 Punto Pent-1: Perche’ non fu Possibile Evitare l’Attacco al Pentagono: La Prima Versione Ufficiale...................................................................... 30 Punto Pent-2: Perchè non fu Possibile Evitare l’Attacco al Pentagono: La Seconda Versione Ufficiale. ................................................................. 32 Punto Pent-3: L’Affermazione Riguardante Hani Hanjour Come Pilota del Volo 77 ................................................................................................ 33 Punto Flt-1: Affermazione Riguardante gli Aerei di Linea Dirottati ......................................................................................................................... 34 Punto Flt-2: L’Affermazione che il Volo 93 Precipito’ vicino a Shanksville, Pennsylvania ........................................................................................ 35 Punto ME-1: le esercitazioni militari mostrano che l’esercito fosse preparato per affrontare dirottamenti interni (così come provenienti dall’esterno) ............................................................................................................................................................................................................ 36 Punto ME-2: La prova che le esercitazioni militari non hanno ritardato la risposta agli attacchi dell’11 settembre. ............................................. 38 Punto MC-Intro: Punto generale sui leader politici e militari l’11/9 ........................................................................................................................ 42 Point MC-1:Why Was President Bush Not Hustled Away from the Florida School? ................................................................................................ 44 Point MC-2: The White House Claim as to How Long President Bush Remained in the Florida Classroom ........................................................... 44 Punto MC-3: L’affermazione circa l’orario in cui Dick Cheney entrò nel bunker della Casa Bianca ......................................................................... 45 Punto MC-4: Quando ha autorizzato Cheney l’abbattimento di aerei commerciali? .............................................................................................. 46 Punto MC-5: Il comportamento del segretario della difesa Rumsfeld tra le 9:00 e le 10:00 AM ............................................................................ 49 Punto MC-6: Le attività del generale Richard Myers durante gli attacchi dell’11 settembre .................................................................................. 53 Punto MC-7: L'orario di rientro al suo comando del Generale Shelton ................................................................................................................... 58 Punto MC-8: Le attività del Generale di Brigata Montague Winfield fra le 8:30 e le 10:30 AM .............................................................................. 61 Point H-1: Mohamed Atta’s Mysterious Trip to Portland ........................................................................................................................................ 64 Point Video-1: The Alleged Security Videos of Mohamed Atta during a Mysterious Trip to Portland, Maine, September 10-11, 2001................. 64 Point Video-2: Was the Airport Video of the Alleged AA 77 Hijackers Authentic? Official 9/11 Videotaped Evidence .......................................... 64

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L’importanza dell’11 settembre 2001

“L’11 settembre 2001 sembra destinato a fare da spartiacque storico nella nostra vita ed a rappresentare un test di enorme importanza per la democrazia del nostro tempo”. Le prove di una complicità governativa precedente agli eventi di quel giorno, l’incapacità di reagire durante quegli eventi, e la stupefacente mancanza di una qualunque indagine significativa in seguito, come lo stesso aver ignorato le prove esterne che rendono la versione ufficiale impossibile, possono anche rappresentare la fine dell’esperienza americana. “L’11 settembre è stato utilizzato in ogni maniera possibile per legalizzare la repressione in casa propria, e come pretesto per un comportamento di tipo imperiale all’estero. Finché non pretenderemo un’indagine onesta, completa ed indipendente che chieda conto dei fatti a tutti coloro le cui azioni o non-azioni hanno portato a quegli eventi, ed al loro insabbiamento, la nostra Repubblica e la nostra Costituzione rimarranno in grave pericolo.” Lt. Col. Shelton F. Lankford, US Marine Corps (ret.)

L’intento del 9/11 Consensus Panel

L’intento del 9/11 Consensus Panel è quello di presentare chiaramente al mondo alcune fra leprove più convincenti che smentiscono la versione ufficiale dei fatti dell’11 settembre, basandosi sull’opinione di esperti indipendenti. Lo scopo del 9/11 Consensus Panel è quello di fornire una fonte selezionata di ricerca, basata su prove tangibili, per qualunque indagine possa venire intrapresa dal pubblico, dai media, dagli accademici o da qualsivoglia ente o istituzione investigativi.

L’autorevolezza del 9/11 Consensus Panel

I “punti di consenso” sono risultati da una indagine condotta con il metodo Delphi fra oltre 20 esperti della Commissione, che li hanno graduati secondo un punteggio da 1 a 6, dopo tre tornate di revisioni e di commenti, restando ciascuno all’oscuro dell’identità e delle risposte altrui.

Il Metodo Delphi è un classico metodo di consenso che usa una collaudata metodologia per accrescere la conoscenza scientifica in campi come quello della medicina. I punti di consenso presentati hanno quindi ricevuto l’approvazione da parte di almeno il 90% di oltre 20 persone (nella letteratura scientifica questa è considerata una alta percentuale).

Unitamente agli estratti video professionali che accompagneranno ciascuno dei Punti, questa indagine controllata fra i Membri della Commissione intende ridurre la confusione e le controversie che riguardano i fatti dell’11 settembre, incoraggiando i media ad affrontare tutti gli aspetti della vicenda. I “Punti di Consenso” sono supportati da un’ampia documentatazione fatta da testimonianze personali, resoconti ufficializzati dei pompieri, comunicazioni iniziali da parte di giornali e televisione, libri ed articoli di esperti ricercatori.

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Dedica

Il 9/11 Consensus Panel dedica il suo lavoro a:

Lo scopo del Governo La Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America dice: “Consideriamo verità evidenti per sé stesse che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che sono dotati dal loro Creatore di taluni diritti inalienabili, che fra questi diritti vi siano la vita, la libertà ed il perseguimento del benessere. Che per far garantire questi diritti vengano istituiti fra gli uomini dei governi che derivano dal consenso dei governati il giusto potere.”

La responsabilità dei media

La Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ) ha affermato che “il rispetto per la verità e i diritti del pubblico per la verità, sono il primo dovere del giornalista.” La IFJ definisce la stampa libera come: “quella libertà dalle restrizioni, essenziale per permettere a giornalisti, redattori, editori ed emittenti televisive per proporre all’interesse pubblico la divulgazione o la circolazione di fatti e opinioni senza la quale un elettorato non possa dare giudizi responsabili.”

L’American Society of Newpaper Editors (ASNE) dice che: “La libertà della stampa appartiene alla gente. Essa deve essere difesa da qualsiasi tipo di invasione o attacco, pubblico o privato. Il giornalismo deve stare costantemente all’erta per assicurarsi che gli affari dell’opinione pubblica rimangano condotti in pubblico. Si deve stare attenti nei confronti di chi vuole usare la stampa per scopi puramente egoistici.”

Parole di saggezza

Mahatma Gandhi

“Un errore non diventa verità solo perché si propaga e moltiplica, e la verità non diventa errore solo perché nessuno la vede. La verità si erge da sola anche se nessuno la supporta.”

John F. Kennedy

“Non abbiamo paura di affidare al popolo americano fatti spiacevoli, idee straniere, filosofie aliene e valori competitivi. Una nazione che ha paura di lasciare che il suo popolo giudichi la verità e la falsità in un mercato aperto è una nazione che ha paura del suo popolo.”

Martin Luther King

“Una bugia non può vivere.”

“Le nostre vite iniziano a finire del giorno in cui stiamo zitti di fronte alle cose che contano davvero.”

“Dobbiamo capire che l’arco dell’universo morale è lungo, ma si piega verso la giustizia.”

Thomas Jefferson

“Tutto quello di qui ha bisogno una tirannia e’ che le persone perbene rimangano in silenzio.”

John Lennon

“Un sogno che si sogna da soli è un sogno. Un sogno che si sogna insieme è la realtà.”

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Contatti per i Media del 9/11 Consensus Panel

Pochissime persone hanno una profonda competenza su tutti gli aspetti dell’11 settembre che contraddicono la versione ufficiale. Questa lista è stata quindi organizzata in base agli argomenti e alla specializzazione, e si può accedere alle seguenti voci:

Ingegneria Aereonautica (1); (2); Dinamica di crollo degli edifici; Giornalismo e scienze politiche; Panoramica generale (1); (2); (3); (4); Aspetti di chimica; Volo 93;Psicologia del Rifiuto; Impatti sociali e culturali; Aspetti Legali; Oppressione delle istituzioni e complicità con il Potere; Informazioni sulla Qualità, l’Etica e le Dinamiche;Evidenze dei testimoni oculari. Specialità: Ingegneria Aereonautica Nome: Dr. Robert M. Bowman, Lt. Col. USAF (ret.), USA Telefono: 321-752-5955 (Fisso); 321-258-0582 (cell) Email: [email protected] ; [email protected]

Specialità: Dinamica del Crollo degli edifici Nome: David Chandler, Fisico e Matematico, USA Email: [email protected]

Specialità: Giornalismo e Scienze Politiche Nome: Giulietto Chiesa, Giornalista, Italia Telefono: 0039 06 482 0701 (Fisso); 0039 06 4820701 (cell) Email: [email protected]

Specialità: Ingegneria Aereonautica Nome: Dwain Deets, NASA Ingegnere, USA Email: [email protected] Specialità: Panoramica Generale Nome: Tod Fletcher, Ricercatore sull’11 settembre, USA Email: [email protected] Specialità: Panoramica Generale Nome: Dr. David Ray Griffin, USA (autore di ben 10 libri sull’11 settembre; nominato due volte per il Nobel per la Pace per questo lavoro) Email: [email protected]

Specialità: La Chimica dell’11 settembre Nome: Dr. Niels Harrit, Professore Emerito del Dipartimento di Chimica, Copenhagen Telefono: (+45) 38 33 16 10 (Fisso); (+45) 61 26 99 33 (cell) Email: [email protected]

Specialità: Evidenze dei Testimoni Oculari Nome: Dr. Graeme MacQueen, Dundas, ON Canada; Professore Emerito, Peace Studies, McMaster University

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Email: [email protected]

Specialità: Panoramica Generale Nome: Massimo Mazzucco, Los Angeles, CA., il quale ha descritto le prove contro la versione ufficiale in 3 film diversi. Email: [email protected]

Specialità: Panoramica Generale Nome: Aidan Monaghan, US; Laurea in ingegneria elettronica; ha ottime conoscenze sugli aspetti generali e tecnici sui voli dell’11 settembre Telefono: 702-768-0285 Email: [email protected]

Specialità: Volo 93 Nome: Rowland Morgan, Autore, Giornalista; Canada Telefono: 250-748-0795 (Fisso); 250-732-0921 (cell) Email: [email protected]

Specialità: Psicologia del Rifiuto Nome: Frances Shure, consulente in psicologia, USA Telefono: 303-778-7511 Email: [email protected]

Specialità: Impatti sociali e culturali sull’operazione false-flag dell’11 settembre Nome: Daniel Sunjata, Attore, New York Email: [email protected]

Specialità: Legge, Aspetti legali dell’11 settembre Nome: William Veale, Procuratore, USA (rappresentate legale per il 9/11 Consensus Panel) Telefono: 925-212-3678 (cell) Email: [email protected]

Specialità: L’istutizionalizzazione delle informazioni soppressive; La complicità con il potere nelle scienze sociali Nome: Dr. Matthew T. Witt, Professore alla Pubblica Amministrazione, USA Phone: 909-921-3176 (cell) Email: [email protected]; [email protected]

Specialità: Informazioni sulla Qualità, l’Etica e le Dinamiche Nome: Elizabeth Woodworth, Scrittrice, Bibliotecaria; Canada Telefono: 250-383-2417 (Fisso); 250-889-4559 (cell) Email: [email protected]

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Membri e Amministratori del Consensus 9/11

Membri del 9/11 Consensus Panel

Dr. Robert Bowman, ex responsabile del Dipartimento di Ingegneria Aereonautica dell’Istituto della Tecnologia dell’Aviazione Militare, e Direttore dei Programmi Spaziali Avanzati (“Star Wars”) sotto le Presidenze di Ford e Carter.

David S. Chandler, BS in IPS (fisica/ingegneria), Harvey Mudd College; MS in matematica presso la Polytechnic University della California; docente di fisica e matematica presso licei e college; ex membro della redazione presso la “The Physics Teacher” (rivista AAPT); nel 2008 ha giocato un ruolo fondamentale nell'obbligare il NIST a riconoscere un tempo significativo di caduta libera riguardo al crollo del WTC-7

Giulietto Chiesa, giornalista italiano che ha servito come corrispondente a Mosca per 19 anni; ex membro del Parlamento Europeo; Socio del Kennan Institute per gli Studi Russi Avanzati; ha prodotto Zero, un film-documentario sull’11 settembre.

Dwain Deets, ex Direttore per le ricerche ingegneristiche e progetti aereospaziali al Dryden Flight Research Center della NASA; ricevette dalla NASA un premio per l’eccellente servizio svolto incluso “Who’s Who in Scienza e Ingegneria.”

Tod Fletcher, M.A., C.Phil., Geografico, U.C. Berkeley; ex geografico e istruttore di scienze ambientali a Berkeley, San Francisco State University e Laney College; nel 2010 e 2011 venne ospitato presso uno show radiofonico settimanale, “9/11 In Context.”

Lt. Col. David Gapp, Aereonautica Militare degli Stati Uniti, pilota in pensione con 3000 ore di volo; investigatore di incidenti aerei qualificato; ex dirigente dell’Aircraft Accident Board; Direttore dei programmi sui teatri di sicurezza e cooperazione dell’Aviazione Militare per tutto il Centro e il Sud America; 31 anni nell’US Air Force.

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Dr. Niels Harrit, Professore Associato al centro della Chimica delle Nano-Scienze, Università di Copenhagen; primo autore del documento “Materiale thermitico attivo trovato nelle polveri della catastrofe dell’11 settembre 2001 che ha colpito il World Trade Center,” pubblicato nell’Open Chemical Physics Journal nel 2009.

Dr. Steven E. Jones, ex professore di fisica alla Brigham Young University; promotore della ricerca per il documento peer-reviewed, “Materiale thermitico attivo trovato nelle polveri della catastrofe dell’11 settembre 2001 che ha colpito il World Trade Center,” pubblicato sull’ Open Chemical Physics Journal.

Commandante Ralph Kolstad, pilota da combattimento della Marina Militare in pensione. Fu per 27 anni un pilota commerciale di due grandi linee aeree, con 23,000 ore di volo totali.

Dr. Graeme MacQueen, professore associato (in pensione) presso il Dipartimento di Studi Religiosi alla McMaster University in Canada ed ex direttore presso il Centro per gli Studi sulla Pace della McMaster. La sua ricerca sull’11 settembre include quattro articoli peer-reviewed. Ha servito nel comitato direttivo delle audizioni internazionali per gli eventi dell’11 settembre, tenuti a Toronto nel settembre 2011.

Massimo Mazzucco, premiato regista, scrittore e giornalista. Gestore del sito luogocomune.net dedicato alla ricerca sull’11 settembre. Il suo documentario “Inganno Globale” del 2006 è stato mandato in onda sulla Tv italiana (Canale 5) infiammando il dibattito nazionale. Mazzucco sta attualmente preparando il suo terzo documentario, il quale smonterà le contro-argomentazioni dei debunker.

Dennis P. McMahon, Dennis P. McMahon, JD dalla Western New England Law School, LLM dalla NYU. Membro dei tribunali di New York e del Massachussetts, nel 2009 ha servito come procuratore legale per le famiglie delle vittime dell’11 settembre a Burke v McSweeney, prese parte con impegno alla petizione NYCCAN, per dare agli elettori di New York City l’oppotunità di decidere se avere una nuova indagine sull’11 settembre. McMahon giocò un ruolo determinante nell’introdurre la campagna “Building What?”, in seguito ribattezzata “remember Building 7.”

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Aidan Monaghan ha conseguito una laurea in ingegneria elettronica e ricerca Freedom of Information (FOI) per quanto riguarda gli attacchi dell’11 settembre. I documenti governativi sul 11/9 ottenuti da Monaghan sono stati menzionati dalla Beacon News Online del Sun-Times News Group, da KLAV AM a Las Vegas, NV, dal documentario “Loose Change: An American Coup” e diversi libri. La sua ricerca sull’11 settembre include due studi peer-reviewed.

Rowland Morgan, con una laurea ad honorem presso la Cambridge University e un certificato di insegnamento, è un giornalista indipendente e co-autore di “9/11 Revealed”. Nel 1990 è stato un cronista settimanale a Londra per l’Indipendent on Sunday e il Guardian. È stato anche co-autore, con Ian Henshall, di “Flight 93 Revealed” (Carol e Graf, 2006).

Frances Shure è un’imprenditrice in pensione, un Consulente Professionale qualificato in psicologia del profondo ed istruttrice aggiunta alla Naropa University. È stata a lungo un’attivista per la pace a l’ambiente, è co-fondatrice del gruppo “Colorado 9/11 Visibility”, ed è nella lista dei Medici Professionisti per la Verità sull’11 settembre.

Lou Stolzenberg è una psicoterapeuta in pensione (BS, University of Wisconsin, Madison, 1974). La sua lunga carriera di 26 anni, con l’uso di una terapia basata sull’evidenza dei fatti per la cura dei pazienti, combinata con la sua fede e la sua preoccupazione costante per la giustizia sociale, la portarono nel 2006 all’interno dell’attivisimo per il Movimento per la Verità sull’11 settembre. È coordinatrice religiosa per il sito Leader Religiosi per il Movimento (rl911truth.org).

Daniel Sunjata, attore americano che ha lavorato in televisione, film e teatro; ha presentato un pluripremiato programma televisivo, “Take Me Out;” inoltre ha recitato nelle serie TV “Rescue Me”, la cui trama includeva un’operazione false-flag sull’11 settembre; recentemente ha partecipato anche alla famosa serie televisiva “Grey’s Anatomy”, dell’ABC.

Dr. Matthew Witt è un professore associato alla Pubblica Amministrazione presso l’Università di Verne, CA. Ha pubblicato dei lavori fin dal 2008, con Lance deHaven-Smith e altri studenti, dimostrando che quell’ombra che disciplina gli enti e lo Stato con atti criminali contro la democrazia americana i quali minano la legittimità del Governo degli Stati Uniti e la Costituzione dei suoi fondatori. Questo lavoro appare in Administration & Society, American Behavioral Scientist, and Public Integrity. Dr. Jonathan B. Weisbuch (M.D.,M.P.H.), ex amministratore sanitario della contea di Maricopa, AZ; Direttore Medico, dipartimento di Los Angeles dei servizi sanitari; Direttore del Dipartimento della Salute e dei Servizi Sociali del Wyoming; Presidente dell’Associazione di Medici Americana della Salute Pubblica (AAPHP); consulente editoriale dell’American Journal of Public Health. Autore di oltre 40 articoli accademici.

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Amministratori del sito 9/11 Consensus Panel

Dr. David Ray Griffin, co-fondatore del 9/11 Consensus Panel: professore emerito di filosofia delle religioni e teologo presso la Claremont School of Theology e la Claremont Graduate University; ha pubblicato 37 libri, molti in scienze filosofiche e religione, ma dieci di questi riguardano l’11 settembre. Tra queste pubblicazioni troviamo “The New Pearl Harbor Revisited: 9/11″, “the Cover-Up”, e “the Exposé”, che fu nominato “Pick of the Week” dalle case editrici settimanali nel novembre 2008; è stato nominato al Nobel per la Pace per il suo lavoro sull’11 settembre sia nel 2008 che nel 2009, ed è stato considerato uno dei “50 personaggi che contano” da parte del New Statesman, nel 2009.

Mr. William Veale, procuratore legale; laureato alla University of Maryland Law School. Insegnò criminologia per 11 anni alla Boalt Hall School of Law, a Berkeley; ex direttore dell’Assistenza Pubblica alla Difesa, Contra Costa County, CA, dove vi ha lavorato per 31 anni. Per diversi anni ha svolto il suo lavoro in tribunale e sul suo blog, Valetruth, dove discusse i fatti riguardanti l’11 settembre. Ora presta servizio come rappresentante legale per il 9/11 Consensus Panel, oltre a ricoprire il ruolo di membro del direttivo.

Elizabeth Woodworth, documentarista di scienze sanitarie e autrice de “’Cosa posso fare io?’ Strategie dei cittadini per il disarmo nucleare,” ciò che la portò alle biblioteche nazionali fu la sua ricerca sull’11 settembre, la pubblicazione di libri e la scrittura di articoli sull’argomento fin dal 2006. È co-fondatrice e coordinatrice del 9/11 Consensus Panel.

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Membri onorari del 9/11 Consensus Panel

I membri onorari qui di seguito, sebbene si oppongano alla versione ufficiale riguardante gli eventi dell’11 settembre 2001, non sono dei portavoce del 9/11 Consensus Panel, ma li potete trovare qui.

Dr. ssa Lynn Margulis, 5 marzo 1938 – 22 novembre 2011. Gli annunci mortuari della dottoressa Margulis spiegano che fu un eminente professore del dipartimento di Geo Scienze dell’Università del Massachusetts, Amh erst. Venne eletta all’Accademia Nazionale delle Scienze nel 1983 e ricevette da William J. Clinton la Medaglia Presidenziale delle Scienze nel 1999. La Libreria del Congresso di Washington D.C., annunciò nel 1998 di voler archiviare permanentemente i suoi documenti.

Rt. Hon. Michael Meacher, MP, parlamentare inglese. Meacher, Lavorò MP per la Oldham West e la Royton dal 1970, fu Ministro dell’Ambiente dal maggio del 1997 al giugno 2003. Riguardo all’11 settembre: “Non sostengo alcuna teoria riguardo a ciò che accadde quel giorno, in quanto a mio avviso ci sono ancora troppe incertezze – tutto ciò che so è che la versione ufficiale ha così tanti difetti e incongruenze che, nella sua forma attuale, non è assolutamente credibile.”

William F. Pepper è un avvocato chiamato nel 1991 alla Sbarra d’Inghilterra e del Galles, ed è un procuratore legale negli Stati Uniti, specializzato in diritti umani internazionali. Rappresentò la famiglia di Martin Luther King in un’azione civile che rivelò la verità sul suo assassinio, inclusa l’innocenza del suo presunto assassino, James Earl Ray, che ha poi rappresentato. Partecipò ad un seminario per i diritti internazionali dell’uomo all’Univesità di Oxford, Inghilterra. Anche se non è un ricercatore della tragedia dell’11 settembre, è stato a lungo un fautore per un’indagine indipendente e dettagliata su questo evento, poiché crede che il miglior monumento in ricordo di coloro che hanno perso la vita sia l’adempimento di un obbligo fondamentale per le loro famiglie, le cui domande sono rimaste senza risposta.

Andreas von Bülow. Scrittore tedesco, avvocato e politico. Servì per 25 anni nel parlamento tedesco, fu segretario di Stato nel Minisero della Difesa (1976-1980) e nel Ministero delle Ricerche e della Tecnologia (1980-1982) sotto l’amministrazione del Cancelliere Helmut Schmidt. Lavorò nei servizi di intelligence della commissione parlamentare che ha condotto nelle sue indagini attività criminali nei servizi di intelligence occidentali, e scrisse due libri, intitolati: “In nome dello Stato,” e “La CIA e l’11 settembre.”

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Cosa sono le “prove migliori?”

Una distinzione importante nel campo delle “prove” è quella tra prove circostanziali e prove dirette, o prove che suggeriscono la verità opposte a prove che dimostrano in maniera diretta la verità. Le “prove migliori” in rapporto ai fatti dell’11 settembre si fondano su:

Opinioni di fonti rispettabili, basate su esperienza professionale, studi descrittivi e rapporti di commissioni competenti.

Dati fisici sotto forma di fotografie, video, deposizioni in tribunale, racconti dei testimoni e pubblicazioni del FOIA (Freedom of Information Act, legge americana sulla liberta dell’informazione)

Prove dirette piuttosto che circostanziali

Il metodo della ricerca basata sulle prove

Il metodo della ricerca basata sulle prove (evidence-based) non è altro che l’uso oculato delle prove migliori al momento disponibili nell’analisi di una data questione. Questo metodo implica l’integrazione di competenze professionali individuali con le prove documentali e scientifiche più significative che si hanno a disposizione. Per integrare le competenze professionali nei “Punti di consenso” (Consensus Points), la commissione (Panel) utilizza un metodo Delphi semplificato. Il metodo Delphi è spesso usato in contesti “dove il materiale informativo pubblicato è inadeguato o inesistente,” fornendo “mezzi per sfruttare le intuizioni di persone competenti al fine di prendere delle decisioni.” Il Consensus Panel è stato ideato per utilizzare le “migliori prove” disponibili nel tentativo di fare luce sugli avvenimenti dell’11 settembre, in conseguenza dei quali il mondo non è stato più lo stesso.

L’utilizzo delle “prove migliori” per gli scopi del consensus panel

La commissione usa la definizione “prove migliori” in senso stretto, intendendo con essa solo le prove riferite a qualsiasi affermazione specifica della versione ufficiale (dei fatti dell’11 settembre) che intenda confutare. Ciò non significa presentare le prove più solide che smentiscano la versione ufficiale in toto. Semplicemente si tratta delle prove migliori contro ogni particolare affermazione di cui di volta in volta la commissione si occupa. “Le prove migliori” utilizzate dal Consensus Panel non sono prove portate a supporto di teorie alternative su ciò che accadde l’11 settembre.

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Metodologia e risultati

Di seguito presentiamo un resoconto completo del modus operandi del Consensus.

Per sei mesi è stato utilizzato un metodo Delphi semplificato che permettesse di far emergere i punti del Consensus Panel riguardanti la versione ufficiale dei fatti dell’11 settembre 2001.

Il metodo Delphi è usato in medicina e in altre scienze applicate per creare affermazioni condivisibili riguardo le prove migliori disponibili per i protocolli terapeutici, utilizzando una serie di sondaggi in cui gli esperti interpellati sono anonimi.

Per stabilire le prove migliori riguardo ai fatti dell’11 settembre, sono stati proposti alcuni punti di consenso (formulati dal dottor David Ray Griffin e da Elizabeth Woodworth) inizialmente valutati da quattro persone esperte di prove sull’11 settembre – persone che non sapevano l’uno dell’altro durante il processo di valutazione.

Le loro risposte sono state incorporate nei punti, i quali sono stati poi sottoposti alla valutazione di altre 19 persone altrettanto competenti e altrettanto ignare le une delle altre.

Un sommario dei pareri e delle valutazioni principali è stato incorporato di volta in volta nella stesura dei punti e in seguito sono stati effettuati due ulteriori round di revisione, sempre con partecipanti anonimi, per tutti quelli che mostravano ancora qualche riserva nei confronti dei punti o della documentazione portata a sostegno.

Metodo di classificazione

È stato chiesto ai membri del Panel di valutare la validità dei punti di consenso in questa maniera:

1. sono completamente d’accordo 2. sono d’accordo 3. sono d’accordo, ma con (precise) riserve 4. non sono d’accordo 5. non sono assolutamente d’accordo 6. non so

Se i punti ricevevano una valutazione 4 (non sono d’accordo) o 5 (non sono assolutamente d’accordo), venivano abbandonati o modificati fino al raggiungimento di una valutazione 1 (sono completamente d’accordo) o 2 (sono d’accordo) per almeno l’85% degli interpellati.

Se i punti ricevevano una valutazione 3 (sono d’accordo ma con riserve) o 6 (non so), venivano, quando possibile, modificati in accordo con i suggerimenti proposti.

Se gli esperti non erano disponibili per la valutazione o ne erano impossibilitati per mancanza di competenza, le percentuali venivano calcolate sulla base dei soli votanti.

Risultati

Nell’agosto del 2011, una prima serie di tredici punti ha raggiunto una media totale di consenso pari al 94%, che comprende valutazioni 1 (sono completamente d’accordo) o 2 (sono d’accordo).

Quattro punti della prima serie (31%) hanno ricevuto un consenso del 100%.

Le percentuali di consenso specifiche per i punti della prima serie sono state le seguenti:

Punto 1 95% (ora punto G-1) Punto 2 100% (ora punto TT-1) Punto 3 100% (ora punto TT-2) Punto 4 95% (ora punto TT-3) Punto 5 100% (ora punto TT-4) Punto 6 100% (ora punto WTC7-1)

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Punto 7 90% (ora punto WTC7-2) Punto 8 90% (ora punto WTC7-3) Punto 9 90% (ora punto TT-5) Punto 10 85% (ora punto Flt-1) Punto 11 95% (ora punto Flt-2) Punto 12 90% (ora punto Pent-3) Punto 13 90% (ora punto MC-3)

Nel gennaio del 2012 un’ulteriore serie di cinque punti ha raggiunto una media totale di consenso pari al 91.2%, che comprende valutazioni 1 (sono completamente d’accordo) o 2 (sono d’accordo).

Punto 1A 95.45% (22 voti) (ora punto MC-1) Punto 2A 85.7% (21 voti) (ora punto MC-2) Punto 3A 100% (22 voti) (ora punto G2) Punto 4A 85% (20 voti) (ora punto Pent-1) Punto 5A 90% (20 voti) (ora punto Pent-2)

Nel giugno 2012 una terza serie di sette punti, oltre al loro riassunto introduttivo, ha raggiunto una media totale di consenso pari al 93.25%, che comprende valutazioni 1 (sono completamente d’accordo) o 2 (sono d’accordo).

MC-Intro 94% Punto MC-4 100% Punto MC-5 88% Punto MC-6 88% Punto MC-7 100% Punto MC-8 94% Punto ME-1 88% Punto ME-2 94%

Il Consensus Panel propone questi 25 punti che hanno ricevuto un forte consenso.

Il vantaggio delle metodologie basate sul consenso (come il metodo Delphi) è che permettono agli organismi di ricerca di superare alcuni degli inconvenienti solitamente legati al processo decisionale all’interno di gruppi o comitati, che sono di solito dominati o da un individuo o da coalizioni in rappresentanza di diversi punti di vista.

Questo sondaggio ha permesso al Panel il superamento dei limiti imposti dalle dinamiche di gruppo e per questo riesce ad avvicinarsi a un livello ottimale di obiettività all’interno del gruppo stesso.

La scienza è uno stato mentale: l’ indagine, l’apertura mentale, l’equilibrio, il rispetto delle prove e la vigilanza totale nei confronti dei pregiudizi.

Tramite l’integrazione di 3 o 4 round di risposte anonime ricevute da 20 esperti, questo processo scientifico ha permesso di raggiungere un grado di credibilità straordinario per quelle prove specifiche che contrastano con la versione ufficiale dei fatti dell’11 settembre 2001.

A questo punto dovrebbe essere possibile per i media promuovere una discussione seria riguardante questo avvenimento che ha cambiato il mondo.

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I punti di consenso sull’11 settembre

Le prove effettive che contraddicono la versione ufficiale dell’11 settembre

La versione ufficiale sui fatti dell’11 settembre 2001 è stata utilizzata:

per giustificare le guerre in Afghanistan e in Iraq, che hanno provocato la morte di milioni di persone; 1

per autorizzare torture, tribunali militari e extraordinary renditions;

per sospendere le libertà garantite dalla Costituzione americana come l’habeas corpus negli USA e libertà simili in Canada, nel Regno Unito e in altri Paesi.

Le affermazioni ufficiali riguardanti l’11 settembre sono contraddette da fatti convalidati da un processo scientifico basato sul consenso che include i seguenti punti indicanti le “prove migliori”.

I 26 punti di consenso sono divisi in sette categorie, ciascuna delle quali rimanda ai 26 punti individuali:

A. Punti di consenso generali B. Punti di consenso sulle Twin Towers C. Punti di consenso sul crollo del World Trade Center 7 D. Punti di consenso sul Pentagono E. Punti di consenso sui voli dell’11 settembre F. Punti di consenso sulle esercitazioni militari prima e durante l’11 settembre G. Punti di consenso sugli ordini politici e militari dell’11 settembre H. Punti di consenso sui dirottatori dell’11/9 V. Punti di consenso sulle prove video uffiali riguardanti il 11/9

A. Punti di consenso generali

Punto G-1: l’affermazione su Osama bin Laden (precedentemente punto 1 – settembre 2011) Punto G-2: l’affermazione che non ci fosse Insider Trading nelle opzioni di vendita prima dell’11 settembre 2001 (precedentemente punto 3A – gennaio 2012)

B. Punti di consenso sulle Twin Towers

Punto TT-1: l’affermazione sulla distruzione delle Twin Towers dovuta unicamente all’impatto, al carburante e agli incendi (precedentemente punto 2 – settembre 2011) Punto TT-2: l’affermazione sulla distruzione delle Twin Towers dovuta unicamente all’impatto, agli incendi e alla gravità (precedentemente punto 3 – settembre 2011) Punto TT-3: un’affermazione esclude la presenza di esplosivi nelle Twin Towers(precedentemente punto 4 – settembre 2011) Punto TT-4: un’altra affermazione esclude la presenza di esplosivi nelle Twin Towers(precedentemente punto 5 – settembre 2011) Punto TT-5: l’affermazione che la polvere del World Trade Center non contenesse tracce di materiale termitico (precedentemente punto 9 – settembre 2011)

C. Punti di consenso sul crollo del World Trade Center 7

Punto WTC7-1: l’affermazione che il WTC 7 sia crollato unicamente a causa di un incendio(precedentemente punto 6 – settembre 2011) Punto WTC7-2: l’affermazione contenuta nel rapporto preliminare del NIST che il WTC 7 non è crollato a velocità di caduta libera (precedentemente punto 7 – settembre 2011) Punto WTC7-3: l’affermazione contenuta nel rapporto finale del NIST che il WTC 7 crollò in caduta libera senza l’intervento di esplosivi (precedentemente punto 8 – settembre 2011)

D. Punti di consenso sul Pentagono

Punto Pent-1: perché l’attacco al Pentagono non è stato impedito: la prima versione ufficiale(precedentemente punto 4A – gennaio 2012)

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Punto Pent-2: perché l’attacco al Pentagono non è stato impedito: la seconda versione ufficiale(precedentemente punto 5A – gennaio 2012) Punto Pent-3: l’affermazione riguardante Hani Hanjour come pilota del volo 77(precedentemente punto 12 – settembre 2011)

E. Punti di consenso sui voli dell’11 settembre

Punto Flt-1: un’affermazione riguardante il dirottamento degli aerei (precedentemente punto 10 – settembre 2011) Punto Flt-2: l’affermazione che il volo 93 si schiantò vicino a Shanksville, in Pennsylvania(precedentemente punto 11 – settembre 2011)

F. Punti di consenso sulle esercitazioni militari prima e durante l’11 settembre

Punto ME-1: le esercitazioni militari mostrano che l’esercito fosse preparato per affrontare dirottamenti interni (così come provenienti dall’esterno) NUOVO Punto ME-2: l’affermazione che le esercitazioni militari non ritardarono la risposta agli attacchi dell’11 settembre NUOVO

G. Punti di consenso sugli ordini politici e militari dell’11 settembre

Punto MC-Intro: panoramica sulle affermazioni contraddittorie riguardanti importanti capi militari e politici NUOVO Punto MC-1: perché il Presidente Bush non venne portato via d’urgenza dalla scuola in Florida? (precedentemente punto 1A – gennaio 2012) *** Traduzione in corso *** Punto MC-2: l’affermazione della Casa Bianca sui tempi: quanto rimase il Presidente Bush nella classe in Florida (precedentemente punto 2A – gennaio 2012) *** Traduzione in corso *** Punto MC-3: l’affermazione sul momento esatto in cui Dick Cheney entrò nel bunker della Casa Bianca (precedentemente punto 13 – settembre 2011) Punto MC-4: quando Cheney autorizzò l’abbattimento di aerei di linea? NUOVO Punto MC-5: il comportamento del Segretario alla Difesa Rumsfeld tra le 9:00 e le 10:00 del mattino NUOVO Punto MC-6: le attività del generale Richard Myers durante gli attacchi dell’11 settembre NUOVO Punto MC-7: il momento in cui il generale Shelton ritorna al comando NUOVO Punto MC-8: le attività del generale di brigata Montague Winfield tra le 8:30 e le 10:30 del mattino NUOVO

H. Punti di consenso sui dirottatori dell’11/9

Punto H-1: Il misterioso viaggio di a Mohamed Atta Portland *** Traduzione in corso ***

V. Punti di consenso sulle prove video uffiali riguardanti il 11/9

Punto Video-1: I presunti video di sicurezza di Mohamed Atta durante il suo misterioso viaggio a Portland, Maine, 10-11 settembre 2001 *** Traduzione in corso *** Punto Video-2: E’ veramente autentico il video dell’aeroporto che mostrano i presunti dirottatori del volo AA77 ? Le prove video ufficiali dell’11/9 *** Traduzione in corso ***

Note :

1. G. Burnham, R. Lafta, S. Doocy e L. Roberts, “Mortality after the 2003 invasion of Iraq: A cross-sectional cluster sample survey,”Lancet, 11 ottobre 2006: 21;368 (9545):1421-28. Fonte: Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, Baltimore. Questo studio epidemiologico ha stimato 654,965 morti in Iraq direttamente causati dalla guerra, cioè il 2,5% della popolazione, fino alla fine di giugno 2006. Il dottor Gideon Polya, autore di Body Count: Global Avoidable Mortality Since 1950, ha stimato la morte di più di 4 milioni di afgani fino al gennaio 2010 (per cause sia di morte violenta che non violenta) dall’invasione del 2001, persone che non sarebbero decedute se non ci fosse stata l’invasione. Si veda: “January 2010 – 4.5 Million Dead in Afghan Holocaust, Afghan Genocide.” Dr. Gideon Polya, “Iraqi Holocaust: 2.3 Million Iraqi Excess Deaths,” 21 marzo 2009. ↩

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Punto G-1: Le affermazioni riguardanti Osama Bin Laden

La versione ufficiale

Osama bin Laden è il responsabile1 per gli attacchi dell’11 settembre.

Le migliori prove

L’FBI non ha inserito l’11 settembre nella lista2degli atti terroristici per cui Osama bin Laden era ricercato. Quando è stato chiesto perché, Rex Tomb, l’allora capo degli affari pubblici dell’FBI, dichiarò3che quest’ultima non aveva prove concrete4 che collegassero Bin Laden all’11 settembre. Infine, anche se il Segretario di Stato Colin Powell, il Primo Ministro Tony Blair e la Commissione 9/11 hanno promesso5 di fornire le prove della colpevolezza di Bin Laden per gli attacchi dell’11 settembre, alla fine non lo hanno fatto.6

Fonti per il punto G-1

1. The 9/11 Commission Report, 2004 ↩ 2. Federal Bureau of Investigation,” Most Wanted Terrorists.” ↩ 3. Ed Haas, “FBI says, ‘No Hard Evidence Connecting Bin Laden to 9/11‘” Muckraker Report, June 6, 2006. ↩ 4. Federal German Judge Dieter Deiseroth, in a December 2009 statement, stated that no independent courthas verified the evidence

against bin Laden.“Bush rejects Taliban offer to hand Bin Laden over,” Guardian, October 14, 2001. The Taliban said they would turn bin Laden over if the US provided evidence of his guilt.“Taliban Met With U.S. Often: Talks centered on ways to hand over bin Laden,” Washington Post, October 29, 2001. The Taliban asked for evidence of bin Laden’s guilt but it was not forthcoming.“The investigation and the evidence,” BBC News, October 5, 2001. “There is no direct evidence in the public domain linking Osama Bin Laden to the 11 September attacks.” ↩

5. Powell: “Meet the Press,” NBC, September 23, 2001.Blair: Tony Blair: Office of the Prime Minister, “Responsibility for the Terrorist Atrocities in the United States,” BBC News, October 4, 2001. ↩

6. Powell: “Remarks by the President, Secretary of the Treasury O’Neill and Secretary of State Powell on Executive Order,” White House, September 24, 2001.Seymour M. Hersh, “What Went Wrong: The C.I.A. and the Failure of American Intelligence,” New Yorker, October 1, 2001.Blair: Tony Blair: Office of the Prime Minister, “Responsibility for the Terrorist Atrocities in the United States,” BBC News, October 4, 2001. The government’s document stated that it “does not purport to provide a prosecutable case against Osama Bin Laden in a court of law.”9/11 Commission Report(2004). Tutte le dichiarazioni sulla responsabilità di Bin Laden sono basate dagli interrogatori di KSM, sotto tortura. Vedi le note del 9/11 Commission Report al Capitolo 5: 1, 10, 11, 16, 32, 40, e 41. ↩

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Punto G-2: l’affermazione che non ci fosse Insider Trading nelle opzioni di vendita

prima dell’11 settembre 2001

Introduzione

Nel mese successivo all’11 settembre 2001 girava una voce, diffusa dalla stampa, secondo la quale molte persone avevano incassato enormi profitti grazie alla conoscenza anticipata degli attentati.

1

La versione ufficiale

Nel 2004 il rapporto della Commissione 11 settembre scrisse: “Delle accuse di Insider Trading, altamente pubblicizzate prima dell’11 settembre” sono state fatte, e ci fu “qualche scambio insolito” che coinvolse “put options – investimenti che si saldano solo quando scende il prezzo di un titolo.”

2 Comunque, la Commissione disse: “Investigazioni esaustive eseguite dalla Securities

and Exchange Commission, dall’FBI e altre agenzie, non hanno scoperto nessuna prova che qualcuno possa aver tratto un profitto attraverso transazioni di titoli derivanti da una conoscenza anticipata degli attentati.”

3

Per esempio, “il volume delle opzioni (put options) . . . è aumentato nelle imprese della United Airlines il 6 settembre e dell’American Airlines il 10 settembre,” e questo fu “una facciata di trading altamente sospetto.” Ad ogni modo, ”ulteriori investigazioni hanno rivelato che il trading non ebbe niente a che fare con l’11 settembre. Un singolo investitore statunitense senza possibili legami con Al-Qaeda acquistò il 95% della UAL il 6 settembre come parte di una strategia di trading che comprendeva anche l’acquisto di 115,000 titoli dell’American il 10 settembre.”

4

La miglior prova

Ci sono tre ragioni per respingere l’affermazione della Commissione 11 settembre, le quali confutano la convinzione che i profitti enormi sono stati ricavati dalla conoscenza anticipata sugli attacchi di quel giorno.

Primo, la Commissione 11 settembre non ha dimostrato che non c’era Insider Trading basato sulla conoscenza anticipata sugli eventi dell’11 settembre, ma lo ha semplicemente affermato.

Secondo, la Commissione ha usato un argomento circolare nei confronti di United Airlines: affermando che la maggior parte delle azioni di questa compagnia aerea vennero acquistate da un investitore “senza possibili legami con Al-Qaeda,” la Commissione ha semplicemente supposto che l’11 settembre venne pianificato ed eseguito da Al-Qaeda e che nessun altro avesse avuto una conoscenza anticipata degli attentati.

Terzo, gli econometrici – ovvero chi usa le analisi statistiche per produrre risultati economici oggettivi – hanno pubblicato degli studi che mostrano dei traffici davvero curiosi poco prima dell’11 settembre, i quali hanno garantito immensi profitti, rivelando così alte probabilità di Insider Trading.

Per esempio, un’analisi sugli acquisti dei titoli della United e American Airlines fra il 5 e il 10 settembre 2001, svolta da un professore di finanza dell’Università dell’Illinois e pubblicata in una consolidata rivista, ha concluso che le prove sono “in linea con i terroristi o i loro associati che hanno effettuato dei traffici di borsa prima degli attacchi dell’11 settembre.”

5

Un altro studio econometrico pubblicato in una rivista di un certo livello, ha concluso che “Anormali volumi di negoziazione . . . forniscono credibili prove indiziarie a sostegno dell’affermazione di Insider Trading.”

6

Uno studio più completo, svolto da un professore del Swiss Finance Institute e del Swiss Banking Institute,7 mostra come 15

milioni di dollari sono stati ottenuti dagli insiders usando “put options” per la Boeing, la Merrill Lynch, la J.P. Morgan, la Citigroup, e le riserve della Bank of America.

8

Queste investigazioni econometriche che sono apparse nel 2006, 2010, e nel 2011, non sono state contestate né dal governo né da altri esperti del settore.

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Note e fonti per il punto G-2

1 Per esempio, la BBC una settimana prima degli attentati dell’11 settembre disse: “Il cane da guardia della città, la Financial Services Authority, ha lanciato un’inchiesta sugli scambi anomali di titoli commerciali a Londra la settimana prima della tragedia. Il London Times ha riportato che le autorità americane stanno indagando sulle vendite di larga scala di titoli di compagnie aeree e assicurative. Si dice che ci sia il sospetto che le azioni siano state vendute da persone che erano a conoscenza degli attacchi imminenti” (“Papers Salute New York Stock Exchange,” BBC News, 18 Tuesday September, 2001. 2 The 9/11 Commission Report, 499 n. 130. 3 Ibid., 172. 4 Ibid., 499, n. 130. 5 Allen M. Poteshman, “Unusual Option Market Activity and the Terrorist Attacks of September 11, 2001,” Journal of Business, 79 (2006): 1703-26. 6 Wing-Keung Wong, Howard E. Thompson, and Kweehong, Teh, “Was there Abnormal Trading in the S&P 500 Index Options Prior to the September 11 Attacks?” Multinational Finance Journal15/1-2 (2011): 1-46, at 43. 7 Marc Chesney, Remo Crameri, and Loriano Mancini, “DetectingInformed Trading Activities in the Options Markets,” Swiss Finance Institute Research Paper, 7 September 2011. 8 See Table 2 of Paul Zarembka, “Evidence of Insider Trading Before September 11th Re-examined,”International Hearings on the Events of September 11, 2001, 8-11 September 2011, Ryerson University, Toronto.

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Punto TT-1: L’affermazione circa la distruzione delle Torri Gemelle: impatti, kerosene e

incendi

La versione ufficiale

Le Torri Gemelle sono state abbattute dagli impatti aerei, il kerosene e gli incendi che sono susseguiti.1 La prova migliore L’esperienza, basata sull’osservazione fisica e le conoscenze scientifiche, mostra come gli incendi da ufficio, anche con l’ausilio di carburante di aerei (come il kerosene), non possono raggiungere temperature superiori ai 1,800 gradi Fahrenheit (1,000° C).

Ma una serie di studi scientifici2 mostrano che i metalli delle Torri Gemelle si sono fusi. Fra questi c’è il ferro, l’acciaio e il molibdeno– i quali normalmente non si liquefanno fino al raggiungimento dei 2,700° F (1482˚C), 2,800˚F (1538˚ C), e 4,753˚F (2,623˚C), rispettivamente.

Note e fonti per il punto TT-1

1. NIST, Final Report on the Collapse of the World Trade Center Towers, September 2005, p. 15. Regarding airplane impacts, see pp. 150-51; Jet fuel, pp. 24, 42; Fires, pp. 91, 127, 183. ↩

2. RJ Lee Group, “WTC Dust Signature Study: Composition and Morphology,” December 2003, p. 21.RJ Lee Group, “WTC Dust Signature,” Expert Report, May 2004, p. 12.Heather A. Lowers and Gregory P. Meeker, US Geological Survey, US Department of the Interior, “Particle Atlas of World Trade Center Dust,” 2005. Steven E. Jones et al., “Extremely High Temperatures during the World Trade Center Destruction,” Journal of 9/11 Studies 19 (January 2008). For discussion and summary, see David Ray Griffin, The Mysterious Collapse of World Trade Center 7, pp. 39-44. ↩

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Punto TT-2: L’affermazione sulla distruzione delle Torri Gemelle: impatti, incendi e

forza di gravità

La versione ufficiale

Le Torri Gemelle sono state distrutte attraverso la combinazione di solamente tre fattori: gli impatti aerei, i conseguenti incendi e la forza di gravità.

1

La prova migliore

Durante la distruzione delle Torri Gemelle, enormi sezioni delle colonne d’acciaio del perimetro esterno, pesanti svariate tonnellate, sono state espulse orizzontalmente per una distanza superiore ai 170 e 200 metri, come si può vedere nelle fotografie

2 e sulle mappe

.3

Questa rapidità di espulsione di pesanti parti struttuali non può essere spiegata con degli incendi, la forza di gravità o gli impatti aerei (che avvennero circa un’ora prima) I frammenti di ossa umane

4 lunghe approssimativamente 1 centimetro sono state trovate in abbondanza sul tetto della

Deutsche Bank in seguito alla distruzione delle Torri, altro dettaglio, questo, che lascia supporre l’utilizzo di esplosivi. Infatti lo schiacciamento dei piani uno sopra l’altro tenderebbe a trattenere i corpi, non a scagliarli distanti 200 metri.

Note e fonti per il punto TT-2.

1. NIST, Final Report on the Collapse of the World Trade Center Towers, September 2005, 144-45. ↩ 2. The Scientists for 9/11 Truth website shows a photo of “Impaled Steel Columns at the 20th Floor of the World Financial Center

Building 3 (WFC3).” See also video one and video two showing horizontal ejections. ↩

3. In addition to WFC 3 (American Express Building), the FEMA Report, “7. Peripheral Buildings“, shows that similar debris hit the Winter Gardens, 500-600 feet distant, and includes a map showing the location of these buildings. ↩

4. “Remains bring hope, frustration for 9/11 families,” USA Today, April 20, 2006. ↩

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Punto TT-3: L’affermazione che esclude le esplosioni nelle Torri Gemelle

La versione ufficiale

Il NIST ha scritto come se nessuno– inclusi i membri del Dipartimento dei Vigili del Fuoco di New York – abbia dato prova delle esplosioni nelle Torri Gemelle.

1

Le migliori prove

Oltre 100 dei circa 500 membri del vigili del fuoco che quel giorno si trovavano a Ground Zero2 hanno descritto delle esplosioni

all’interno delle Torri Gemelle. Rapporti simili3 vennero diramati da parte dei giornalisti, agenti di polizia e impiegati del WTC.

Note e fonti per il punto TT-3

1. NIST, “Answers to Frequently Asked Questions,” August 30, 2006, Question 2. ↩ 2. Graeme MacQueen, “118 Witnesses: The Firefighters’ Testimony to Explosions in the Twin Towers,” Journal of 9/11 Studies,

Vol. 2/August 2006, 47-106. ↩ 3. Reports by journalists, police officers, WTC employees are summarized here: David Ray Griffin, “Explosive Testimony:

Revelations about the Twin Towers in the 9/11 Oral Histories,” 911Truth.org, January 18, 2006. ↩

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Punto TT-4: Un’altra affermazione esclude la presenza di esplosivi nelle Twin Towers

La versione ufficiale

L’11 settembre le Twin Towers crollarono a causa dei danni provocati dall’impatto degli aerei e dagli incendi alimentati dal carburante degli stessi. Dopo aver bruciato rispettivamente per 101 e 56 minuti, le torri nord e sud crollarono velocemente ma senza l’aiuto di esplosivi.

1

Le prove migliori

Le Twin Towers vennero costruite2 per resistere all’impatto di aerei di linea aventi approssimativamente la stessa grandezza e la

stessa velocità dei velivoli che le colpirono. Inoltre gli incendi negli uffici, sebbene alimentati dal carburante degli aerei (che è essenzialmente kerosene), non possono aver indebolito

3 la struttura d’acciaio di questi edifici in maniera tale da farli crollare

repentinamente come è invece accaduto. Solamente i piani più alti di questi edifici vennero danneggiati dagli impatti e dagli incendi che conseguirono, mentre le loro strutture d’acciaio, molto più spesse alla base, si sono comportate come una piramide

4 in termini di solidità. Quindi la versione

ufficiale, che ha escluso l’utilizzo di esplosivi, non riesce a spiegare perché questi edifici crollarono completamente.

Note per il Punto TT-4

1. “Il NIST non ha trovato alcuna prova che avvalori ipotesi alternative secondo le quali le torri del WTC vennero abbattute tramite una demolizione controllata impiegando esplosivi piazzati negli edifici prima dell’11 settembre 2001.” NIST NCSTAR 1, Final Report on the Collapse of the World Trade Center Towers, settembre 2005, p. xxxviii. ↩

2. Federal Emergency Management Agency, (2002), World Trade Center Building Performance Study: Data Collection, Preliminary Observations, and Recommendations.“Towers collapse shocks engineers,” MedServ, 11/09/01. “Twin Towers Engineered To Withstand Jet Collision,” Seattle Times, 2 febbraio 1993. ↩

3. “Twin Tower Fires Not Hot Enough to Melt or Weaken Steel.” ↩ 4. L’architetto Mario Salvadori spiega che: “Il carico sulle colonne aumenta con l’aumentare del numero di piani dell’edificio e il loro

peso deve variare nella stessa proporzione.” (Dr. Mario Salvadori, “Why Buildings Stand Up,” New York: W.W. Norton, 1980, p. 117). Ai piani più bassi si trovano le strutture d’acciaio più solide. Per cui anche se l’impatto degli aerei e gli incendi avessero provocato il crollo dei piani superiori di questi edifici, il collasso si sarebbe dovuto fermare una volta giunto ai piani inferiori. ↩

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Punto TT-5: L’affermazione che la polvere del World Trade Center non contenesse

tracce di materiale termitico

La versione ufficiale

Pur non avendo mai effettuato test1che determinassero la presenza di materiale incendiario (come la termite) o di esplosivi (come l’RDX e la nanotermite) nella polvere del WTC, il NIST ha affermato2che tali materiali non fossero presenti.

Le prove migliori

Materiale nanotermitico inesploso, “che può essere adattato3per comportarsi come un incendiario (es. la termite comune), o come un esplosivo,”4 è stato trovato in quattro campioni di polvere del WTC raccolti separatamente5(come riferito6in un articolo firmato da più autori in una rivista peer-reviewed).

Note per il Punto TT-5

1. NIST, Answers to Frequently Asked Questions (30 agosto 2006), domanda 12. ↩ 2. Il NIST ha condotto solo un esperimento teorico e “non ha trovato prove di esplosioni.” NIST NCSTAR 1-9. Structural Fire Response

and Probable Collapse Sequence of World Trade Center Building 7, Draft for Public Comment. Agosto 2008, p. 357. ↩ 3. La frase citata è del dottor Niels Harrit, professore associato di Chimica al Nano-Science Center dell’Università di Copenhagen. Da

un’email inviata ad Elizabeth Woodworth, per conoscenza al dottor David Ray Griffin, 19 giugno 2011. ↩ 4. The Amptiac Quarterly Newsletter from the Spring of 2002 said: ‘The 221st National Meeting of the American Chemical Society held

during April 2001 in San Diego featured a symposium on Defense Applications of Nanomaterials. One of the 4 sessions was titled Nanoenergetics. This session featured speakers from government labs (DOD and DOE) and academia. . . . A number of topics were covered, including . . . Metastable Intermolecular Composites (MICs), sol-gels, and structural nanomaterials. . . . At this point in time, all of the military services and some DOE and academic laboratories have active R&D programs aimed at exploiting the unique properties of nanomaterials that have potential to be used in energetic formulations for advanced explosives and propellant applications. . . . Nanomaterials, especially nanoenergetics, could be used for improving components of munitions. . . .Nanoenergetics hold promise as useful ingredients for the thermobaric (TBX) and TBX-like weapons, particularly due to their high degree of tailorability with regards to energy release and impulse management’” (pp. 43-44). ↩

5. Dr. Steven Jones discusses the “chain of custody” of the dust samples in “9/11: Explosive Testimony Exclusive, Part 1,” at 3:30 and 7:58 minutes, and at 0 minutes at Part 2 of 2. ↩

6. Niels H. Harrit, Jeffrey Farrer, Steven E. Jones, Kevin R. Ryan, Frank M. Legge, Daniel Farnsworth, Gregg Roberts, James R. Gourley, and Bradley R. Larsen, “Active Thermitic Material Observed in Dust from the 9/11 World Trade Center Catastrophe,” The Open Chemical Physics Journal, 2009, 2: 7-31. ↩

Page 27: Punti di Consensos sull'11/9

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Punto WTC7-1: l’affermazione che il WTC 7 sia crollato unicamente a causa di un

incendio

La versione ufficiale

Inizialmente il NIST ha suggerito1 che l’edificio WTC 7 sia crollato a causa del danno strutturale in combinazione a un violento incendio alimentato dal gasolio. Tuttavia, nel suo Rapporto finale (del novembre 2008)2, il NIST ha dichiarato che né il gasolio né il danno strutturale fossero implicati nel crollo di questo edificio e che il WTC 7, che non venne colpito da alcun aereo, collassò unicamente a causa di un incendio.

Le prove migliori

Né prima né dopo l’11 settembre è mai accaduto che un grattacielo dalla struttura in acciaio crollasse a causa di un incendio.3 Se un incendio causasse realmente il crollo strutturale di un edificio simile, tale crollo sarebbe graduale, mentre i video mostrano che il WTC 7 è passato da una posizione stabile al crollo completo in maniera repentina e praticamente in caduta libera. Il crollo simmetrico e perpendicolare di questo edificio, con il tetto che rimane essenzialmente in posizione orizzontale, dimostra che tutte le 82 colonne strutturali del WTC 7 erano state eliminate nel momento preciso in cui la cima dell’edificio cominciò a cadere.

Note per il Punto WTC7-1

1. FEMA, World Trade Center Building Performance Study, Cap. 5, Par. 6.2: “Probable Collapse Sequence.”Debunking 9/11 Myths: Why Conspiracy Theories Can’t Stand Up to the Facts: An In-Depth Investigation by Popular Mechanics, a cura di David Dunbar e Brad Reagan (New York: Hearst Books, 2006), 53-58. Questo libro semi-ufficiale contiene citazioni dal NIST che mostrano qual’era la sua verisone in quel momento. ↩

2. NIST NCSTAR 1A, Final Report on the Collapse of World Trade Center Building 7 (brief report), novembre 2008, xxxv. Citando le parole del NIST, il crollo del WTC 7 è stato «il primo caso conosciuto del collasso totale di un grattacielo causato principalmente da incendi.» ↩

3. Si veda a questo proposito una discussione riguardante altri incendi verificatisi in grattacieli e alcuni video qui, qui e qui. ↩

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Punto WTC7-2: l’affermazione contenuta nel rapporto preliminare del NIST che il WTC

7 non è crollato a velocità di caduta libera

La versione ufficiale

Il NIST ha negato per anni che il WTC 7 sia crollato a velocità di caduta libera e ha ribadito questa posizione nell’agosto del 2008, quando ha pubblicato un rapporto1 sul WTC 7 strutturandolo come una bozza aperta alla pubblica discussione (Draft for Public Comment). Shyam Sunder, il capo del progetto WTC del NIST, ha detto – nel contesto della sua affermazione che il crollo dell’edificio è imputabile unicamente agli incendi – che una caduta libera sarebbe stata fisicamente impossibile.2

Le prove migliori

L’analisi scientifica3 del matematico David Chandler dimostra che il WTC 7 venne giù in assoluta caduta libera per un tempo di circa 2,25 secondi. La versione del Draft for Public Comment del NIST è stata messa in discussione dallo stesso Chandler e dal dottor Steven Jones durante un dibattito aperto al pubblico e successivamente il NIST ha riesaminato le modalità di caduta del WTC 7. Nel suo Rapporto finale,4 il NIST ha fornito un’analisi dettagliata e un grafico che ammette che il WTC 7 collassò a velocità di caduta libera per circa 30 metri, quindi per circa 2,25 secondi, un’analisi quindi coerente con le conclusioni di Chandler e Jones.

Note al Punto WTC7-2

1. NIST NCSTAR 1-9, Structural Fire Response and Probable Collapse Sequence of World Trade Center Building 7. Draft for Public Comment. Agosto 2008. ↩

2. “…c’era una sequenza di cedimenti strutturali che doveva aver luogo. E tutto ciò non è stato istantaneo” (“WTC 7 Technical Briefing,” NIST, 26 Agosto 2008). Sebbene in origine ci fosse un video e una trascrizione di questo briefing nel sito Internet del NIST, entrambi vennero rimossi. Tuttavia il video è ora visionabile qui. È disponibile anche la sua trascrizione, con il titolo “NIST Technical Briefing on Its Final Draft Report on WTC 7 for Public Comment.” ↩

3. David Chandler, “WTC7: NIST Finally Admits Freefall,” Parte I, 7 dicembre 2008, al minuto 9:07. Il rapporto di Chandler sulla caduta libera venne poi confermato dallo stesso NIST: NIST NCSTAR 1A, Final Report on the Collapse of World Trade Center Building 7 (brief report), novembre 2008, p. 45. ↩

4. NIST NCSTAR 1A, Final Report on the Collapse of World Trade Center Building 7 (brief report), novembre 2008, p. 45. ↩

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Punto WTC7-3: l’affermazione contenuta nel Rapporto finale del NIST che il WTC 7

crollò in caduta libera senza l’intervento di esplosivi

La versione ufficiale

Nel suo Rapporto finale sul WTC 7,1 pubblicato a novembre del 2008, il NIST infine ha ammesso che il WTC 7 crollò in caduta

libera per più di due secondi. Il NIST ha continuato a sostenere, comunque, che il WTC 7 sia crollato a causa di un incendio, senza l’aiuto di alcun esplosivo.

Le prove migliori

L’analisi scientifica2 mostra che un crollo in caduta libera di un edificio dalla struttura in acciaio non può essere provocato da

incendi, e cioè senza l’intervento di esplosivi (un fatto che il principale ricercatore del NIST, Shyam Sunder, riconobbe3 nel corso

della sua discussione del Draft Report for Public Comment nell’agosto del 2008).

Note al punto WTC7-3

1. NIST NCSTAR 1A, Final Report on the Collapse of World Trade Center Building 7 (brief report), novembre 2008, p. 45. ↩ 2. Chandler, “WTC7: NIST Finally Admits Freefall (Part III),” 2 gennaio 2009, al minuto 1:19.L’analisi è stata confermata dallo stesso

NIST in “Questions and Answers about the NIST WTC 7 Investigation,” NIST, agosto 2008 (originariamente all’indirizzo www.nist.gov/public_affairs/factsheet/wtc_qa_082108.html). Questa versione del documento, che venne pubblicata nel sito del NIST in contemporanea alla pubblicazione del rapporto preliminare sul WTC 7 (Draft for Public Comment), è stata sostituita da una versione datata 17 settembre 2010, in cui il NIST continua a riconoscere una fase di “accelerazione gravitazionale (caduta libera)” di 2,25 secondi. ↩

3. Sunder ha affermato: “Il tempo di caduta libera sarebbe (il tempo di caduta) di un oggetto che non ha alcun componente strutturale sotto di sé [...] Il [...] tempo che [...] quei 17 piani impiegarono per scomparire (è stato approssimativamente 40% più lento del tempo della caduta libera). E ciò non è affatto inusuale, perché in questo caso particolare era presente una resistenza strutturale. C’era una sequenza di cedimenti strutturali che doveva aver luogo. E tutto ciò non è stato istantaneo” (“WTC 7 Technical Briefing,” NIST, 26 agosto 2008). Sebbene in origine ci fosse un video e una trascrizione di questo briefing nel sito Internet del NIST, entrambi vennero rimossi. Tuttavia il video è ora visionabile qui. È disponibile anche la sua trascrizione, con il titolo “NIST Technical Briefing on Its Final Draft Report on WTC 7 for Public Comment.” ↩

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Punto Pent-1: Perche’ non fu Possibile Evitare l’Attacco al Pentagono: La Prima

Versione Ufficiale.

La Versione Ufficiale

L’attacco al Pentagono ad opera del velivolo American 77 (dirottato da al-Qaeda) non pote’ essere evitato per quattro motivi principali.

Primo: nonostante l’aviazione statunitense (FAA) avesse ricevuto prima delle 9 del mattino diverse segnalazioni che quell’aereo avesse un’emergenza a bordo,

1questa allerto’ l’esercito non prima delle 9:24 – a quell’ora fu riportato che il

volo in questione, che poteva avere subito un dirottamento, stava tornando verso Washington.2

Secondo: sebbene la Base Aerea di Andrews si trovasse solamente a poche miglia di distanza, non aveva nessun aereo da caccia in stato di allerta.

3

Terzo: gli unici caccia in stato di allerta nella parte orientale degli Stati Uniti erano due alla Base Aerea di Otis, che erano comunque impegnati a proteggere New York City da ulteriori attacchi, e altri due alla Base Aerea di Langley a 130 miglia di distanza.

4

Quarto: gli aerei da caccia di stanza a Langley, che comunque non decollarono prima delle 9:30,5 erano ancora a 105 miglia

di distanza dal Pentagono quando questo fu colpito alle 9:38.6

Le Prove Migliori

Le discrepanze nella sequenza temporale degli eventi e nella disponibilita’ degli aerei da caccia sopra esposte non supportano l’affermazione che l’attacco al Pentagono fosse inevitabile:

Primo: un documento dell’ FAA presentato il 21 maggio 2003 alla Commissione 11 Settembre riporta: “Pochi minuti dopo l’impatto del primo aereo sul World Trade Center alle 8:46, l’FAA stabiliva … contatti telefonici [con l'esercito] … l’FFA li informo’ formalmente del volo American alle 9:24 anche se comunicazioni su quel volo avvennero incessantemente durante un’audioconferenza anche prima della notifica formale.”

7 Questa affermazione e’ stata riscritta negli atti della Commissione

11 Settembre.8 L’interruzione delle comunicazioni con il volo American 77 fu riportato dal Centro FAA di Indianapolis “poco

dopo le 9:00.” 9

Secondo: Colin Scoggins, 10

lo specialista militare del Centro FAA di Boston, afferma che nonostante la Guardia Nazionale Aeronautica del District of Columbia (DCANG) non avesse “nessuna missione di intercettazione” – non era fra le sette basi militari che hanno il compito di intercettare voli dirottati in qualsiasi momento – volava regolarmente ogni mattina e date le circostanze il Settore Difesa del Nord Est (NEADS) “avrebbe potuto utilizzare … quegli aerei.”

11

Terzo: Scoggins dice che anche i caccia ad Atlantic City, Burlington, Selfridge, Syracuse e Toledo sarebbero stati pronti a partire.

12 Poco dopo l’impatto con la seconda Torre alle 9:03, un comandante dell’aviazione (ANG) a Syracuse disse al

comando di difesa dello spazio aereo (NORAD): “Datemi 10 minuti e siamo pronti ad entrare in azione con i caccia.”13

Se e’ vero che questa affermazione e’ stata fatta alle 9:10, come indica il documento, quei caccia si sarebbero potuti levare in volo in tempo per proteggere il Pentagono.

Quarto, anche se i caccia fossero decollati dalla base di Langley (come sostiene la versione ufficiale sopra ai punti 3 e 4), essi si sarebbero gia’ dovuti trovare in volo molto prima delle 9:30 (vedi sopra il primo punto della Versione Ufficiale).

Note per Punto Pent-1

1 “Alle 8:57 a.m. era evidente che il volo 77 era andato perduto.” Matthew L. Wald e Kevin Sack, ”’We Have Some Planes,’ Hijacker Told Controller,” New York Times, 16 ottobre 2001 2 “NORAD’s Response Times,”North American Aerospace Defense Command, 18 settembre 2001. “Officials: Government Failed to React to FAA Warning,”CNN, 17 settembre 2001. 3 Fonti del Pentagono dissero che Andrews “non aveva aerei da caccia assgnati” (USA Today, 17 settembre 2001). Il Generale Maggiore Larry Arnold – ufficiale in comando della Regione Continentale del NORAD – disse: “[Non] avevamo nessun aereo da caccia in stato d’allerta alla Base Andrews” (MSNBC, 9/23/2001). 4 Michael Bronner, “9/11 Live: The NORAD Tapes,” Vanity Fair, agosto 2006: 262-285, a 268. (Bronner, che era stato un produttore associato del film United 93 [che riproduce fedelmente la nuova versione dei fatti stabilita dalla Commissione 11 Settembre], fu in grado di scrivere questo articolo perche’ fu il primo giornalista ad avere accesso alle registrazioni fornite dal

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NORAD, che furono utilizzate dalla Commissione 11 Settembre per la sua nuova versione sul volo American 77 [cosi' come per le altre versioni].) Dopo l’11 settembre, il Colonello Robert Marr, capo del NEADS, disse: “Sono giunto alla conclusione che … con soli quattro caccia, non possiamo difendere l’intera area nord est degli Stati Uniti” (James Bamford, A Pretext for War [New York: Doubleday, 2004], 60-61). La Commissione 11 Settembre stabli’ che chiamare in aiuto altre basi aeree non sarebbe servito perche’ queste “altre basi, non in pre-allarme, avrebbero bisogno di troppo tempo per armare i caccia e organizzare il personale”. 9/11 Commission Report, p. 17. 5 “NORAD’s Response Times.” 6 “NORAD’s Response Times,”18 settembre 2001; anche Newsday, 23 settembre 2001. 7 “FAA Communications with NORAD On September 11, 2001: FAA Clarification Memo to 9/11 Independent Commission,” 21 maggio 2003. 8 “FAA Communications with NORAD on September 11th, 2001,” riscritto agli atti dal Commissario Richard Ben-Veniste, 9/11 Commission Hearing, 23 maggio 2003. 9 The 9/11 Commission Report, 24. 10 Scoggins fu menzionato tre volte in The 9/11 Commission Report, p. 458, e in un articolo diVanity Fair di Michael Bronner, “9/11 Live: The NORAD Tapes,” agosto 2006. 11 E-mail da Scoggins a David Ray Griffin, 20 dicembre 2006. 12 Email da Scoggins, 20 dicembre 2006. 13 William B. Scott, “Exercise Jump-Starts Response to Attacks,” Aviation Week and Space Technology, 3 giugno 2002. Il comunicato completo fu: “A Syracuse, N.Y., un comandante dell’ANG disse al [Col. Robert] Marr [comandante di battaglia del NEADS (Settore Difesa Nord Est del NORAD)]: “Dammi 10 min. e siamo pronti ad entrare in azione con i caccia. Dammi 30 min. e avro’ i missili a infrarossi. Dammi un ora e ti porto anche i missili aria-aria [Amraams].” Marr rispose: “Li voglio tutti.” Il punto e’ che, se Marr non avesse insistito nel “volere tutto”, avrebbe potuto almeno ottenere dei caccia armati in 10 minuti.

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Punto Pent-2: Perchè non fu Possibile Evitare l’Attacco al Pentagono: La Seconda

Versione Ufficiale.

La Versione Ufficiale

La Commissione 11 Settembre affermò che l’aviazione militare non avrebbe mai potuto intercettare il volo American 77 perchè non aveva “mai ricevuto la notizia del suo dirottamento”

1

Alcuni alti ufficiali, compreso il Generale Larry Arnold, capo della Regione Continentale Statunitense del NORAD’s, avevano dichiarato alla Commissione 11 Settembre che esponenti militari erano stati informati del dirottamento alle 9:24.

2 La

Commissione 11 Settembre rilevò che quella dichiarazione, che “induceva a pensare che i militari fossero stati informati in tempo utile a preparare una controffensiva” fosse “inesatta”.

3

Le Prove Migliori

La validità della seconda versione della Commissione 11 Settembre può essere confutata su due fronti:

Primo: l’asserzione che la testimonianza del Generale Arnold e degli altri ufficiali fosse “inesatta” equivale a dire che hanno mentito.

4 Ma se la nuova versione della Commissione fosse vera, gli alti ufficiali militari non avrebbero avuto bisogno di

inventarsi una storia diversa – questa infatti renderebbe i militari colpevoli di essersi rifiutati di intervenire, o quanto meno di incompetenza. Sarebbe stata una montatura senza senso.

Secondo: la versione riveduta della Commissione si contraddice in molti punti: 1. Il registro del 21 maggio 2003 della FAA riportava che i militari furono informati prima delle 9:24 e non dopo.

2. Il registro della FAA era supportato da un articolo pubblicato quattro giorni dopo l’11 settembre che asseriva: “Durante i l periodo di un’ora in cui l’aereo American Airlines 77 era sotto il controllo dei dirottatori, fino al momento in cui colpì l’ala ovest del Pentagono, ufficiali militari in una sala comando che si trova nell’ala est del complesso stavano parlando animatamente con ufficiali di polizia e del controllo aereo per decidere cosa fare.”

5

3. La Commissione ritenne che, nonostante il comando centrale della FAA avesse saputo del dirottamento del volo American 77 fin dalle 9:20, l’informazione non fu passata ai militari. Comunque, Ben Sliney, il capo delle operazioni al comando centrale dell’FAA, disse che il suo “comando aveva una “cellula militare”, che era collegata con i servizi militari. Loro erano presenti a tutti gli eventi dell’11 Settembre. . . . Chiunque dovesse essere informato sugli accadimenti di quel giorno fu informato, militari compresi.”

6

Note per Punto Pent-2

1. The 9/11 Commission Report (2004), 34. 2.Sia il Generale Arnold che il Generale Eberhart testimoniarono che l’FAA informò il NORAD alle 9:24 (National Commission on Terrorist Attacks Upon the United States, Public Hearing, Friday May 23, 2003. Il servizio stampa del NORAD il 18 settembre 2001 aveva riportato che l’orario della comunicazione dell’FAA con il NEADS avvenne alle 9:24 3. The 9/11 Commission Report (2004), 34. 4 Alcuni membri della Commissione 11 Settembre accusarono il Generale Arnold e gli altri ufficiali militari di avere mentito; vedi Michael Bronner, “9/11 Live: The NORAD Tapes,” Vanity Fair, agosto 2006: 262-285, at 285. I co-presidenti Thomas Kean e Lee Hamilton, nel loro libro del 2006 Without Precedent, dissero che il NORAD era stato “colpevole di omissioni illegali,” aggiungendo : “I venti di guerra potrebbero … non spiegare perchè tutti i resoconti raccolti dopo gli eventi … e le testimonianze pubbliche degli ufficiali della FAA e del NORAD raccontano una versione dell’11 Settembre che non risponde al vero”(261). 5. Matthew Wald, “Pentagon Tracked Deadly Jet but Found No Way to Stop It,” New York Times, 15 settembre 2001. 6.9/11 Commission Hearing, 17 giugno 2004.

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33

Punto Pent-3: L’Affermazione Riguardante Hani Hanjour Come Pilota del Volo 77

La Versione Ufficiale

Il lavoro della Commissione 11 Settembre sostiene che il volo American 77, un Boeing 757, fu schiantato sul Pentagono dal pilota di al-Qaeda Hani Hanjour.

1 Dopo avere staccato il pilota automatico, egli esegui’ una virata a spirale di 330 gradi scendendo di

2130 metri in circa tre minuti per poi disintegrarsi sulla Sezione 1 del Pentagono fra il primo e il secondo piano a 850 Km/h.

Le Prove Migliori

Diversi ex piloti di linea hanno dichiarato che era impossibile per Hanjour manovrare un aereo di linea cosi’ grande attraverso la presunta traiettoria attribuita al Volo 77 e colpire poi il Pentagono fra il primo e il secondo piano senza nemmeno toccare il prato.

2

Russ Wittenberg, che ha pilotato grossi aerei commerciali per 35 anni dopo avere servito in Vietnam come pilota di caccia, sostiene che sarebbe stato “totalmente impossibile per un dilettante che non sapeva pilotare nemmeno un Cessna” eseguire una spirale verso il basso per poi “schiantarsi sul primo piano del Pentagono senza neanche toccare il prato.”

“Former Vietnam Combat and Commercial Pilot Firm Believer 9/11 Was Inside Government Job,” Lewis News, 8 gennaio 2006. Ralph Omholt, un ex pilota di 757, dichiaro’: “L’idea che un pilota inesperto possa avere eseguito una tale traiettoria e’ semplicemente troppo ridicola per essere presa in considerazione.”

Note per Punto Pent-3

1. The 9/11 Commission Report(2004), pp. 225, 334.Commissione per la Sicurezza sui Trasporti Nazionali (NTSB), “Flight Path Study – American Airlines Flight 77” (February 19, 2002). Il video della NTSB video e’ disponibile su YouTube. ↩

2. Vedi Commanders Ted Muga and Ralph Kolstad, dove Piloti Professionisti dell’Aviazione contestano il Rapporto della Commissione 11 Settembre, al “Patriots Question 9/11.” ↩

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Punto Flt-1: Affermazione Riguardante gli Aerei di Linea Dirottati

La Versione Ufficiale

Il Rapporto della Commissione 11 Settembre sostiene che quattro aerei (American Airlines voli 11 and 77, e United Airlines voli 93 e 175) sono stati dirottati l’11 settembre.

1

Le Prove Migliori

Tutti i piloti sono istruiti a digitare il codice universale di dirottamento (7500)2 sul transponder se hanno il sospetto che se ne stia

verificando uno, notificando quindi i controllori a terra dell’FAA. Ma i principali quotidiani e la Commissione 11 Settembre sostennero che la FAA non ricevette nessuna notifica.

3

Un servizio della CNN mostro’ che i piloti sono istruiti a inviare il codice di dirottamento “se possibile.”4 Ma per digitare il codice

ci vogliono solo due o tre secondi, mentre, secondo la versione ufficiale, ci vollero piu’ di 30 secondi per entrare nella cabina di pilotaggio del Volo 93.

5

Il fatto che nessuno degli otto piloti abbia digitato il codice di dirottamento la dice lunga sull’attendibilita’ della versione ufficiale.

6

Note per Punto Flt-1

1. The 9/11 Commission Report (2004), Capitolo 1. ↩ 2. Ref: “Per facilitare il rintracciamento da parte del NORAD, ogni sforzo dovra’ essere fatto per assicurarsi che l’aereo dirottato

comunichi il codice 7500, Modalita’ 3/A.” Fonte: Federal Aviation Administration, “Order 7610.4J: Special Military Operations, Chapter 7. ESCORT OF HIJACKED AIRCRAFT,” 12 luglio 2001.Ref: “Hijack Code a Secret Signal of Distress,” ABC News, 3 giugno 2005. ↩

3. The Christian Science Monitor defini’ un “anomalia” la mancata digitazione del codice (Peter Grier, “The Nation Reels,” Christian Science Monitor, 12 settembre 2001). ↩

4. “Il volo 11 fu apparentemente dirottato da uomini armati di taglierino. I piloti di linea sono addestrati per contrastare questo tipo di situazione mantenendo la calma, eseguendo gli ordini e, se possibile, cercando di digitare sul transponder un codice di quattro cifre in caso di emergnza . . . . Per questa azione ci vogliono pochi secondi ma sembra che non fu digitato nessun codice.” “(America Under Attack: How could It Happen?” CNN Live Event, 12 settembre 2001). ↩

5. Secondo i nastri, o supposti tali, del registratore del volo United 93, ci vollero piu’ di 30 secondi per i dirottatori a entrare nella cabina di pilotaggio (Richard A. Serrano, “Heroism, Fatalism Aboard Flight 93,” Los Angeles Times, 12 aprile 2006). Il mancato tentativo del Volo 11 di azionare il codice di dirottamento e’ spiegato qui.Sarbbe stato sicuramente “possibile” per i piloti digitare il codice di dirottamento. Secondo un celebre racconto di Sherlock Holmes, la teoria che un intruso fosse entrato in una scuderia fu smontata dal “cane che non aveva abbaiato.” La teoria degli ‘intrusi’ negli aerei dell’11 settembre, se ci concedete l’analogia, e’ smontata dai piloti che non attivarono il codice. ↩

6. Per una ulteriore discussione, vedi David Ray Griffin, The New Pearl Harbor Revisited, 2008, pp. 175-79. ↩

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Punto Flt-2: L’Affermazione che il Volo 93 Precipito’ vicino a Shanksville, Pennsylvania

La Versione Ufficiale

La Commissione 11 Settembre ha stabilito che il volo United 93, una volta dirottato da un pilota di al-Qaeda, si e’ schiantato ad alta velocita’ con un’angolazione quasi verticale su un campo vicino a Shanksville, Pennsylvania.

1

Come risposta alla tesi che il volo United Airlines 93 possa essere stato abbattuto, l’esercito USA e l’FBI hanno dichiarato che il volo United 93 non e’ stato abbattuto.

Le Prove Migliori

I residenti, il sindaco e i giornalisti vicino a Shanksville testimoniarono che nessun aereo di linea era visibile sul luogo dell’impatto;

2 che parti dell’aereo furono ritrovati fino a 13 km di distanza da esso;

3 e che alcune parti – compreso un pezzo di

motore da mezza tonnellata –furono ritrovati a oltre 1600 metri di distanza.4

Note per Punto Flt-2

1. The 9/11 Commission Report, 2004, p. 14. ↩ 2. “9/11 Flight 93 Shanksville: Mayor Says No Plane Crashed.”“9/11 Flight 93 Shanksville: No Plane, No Crash.”Un rilevamento del

Servizio Geologico (USGS) risalente al 1994 mostra lo stesso cratere e le stesse tracce apparentemente lasciate dallo schianto del Volo 93.“Flight 93 Crash Exposed: Rare Footage Never Again Seen on TV.” “Non c’e’ niente a parte una fossa sul terreno.” ↩

3. Bill Heltzel e Tom Gibb, “2 Planes Had No Part in Crash of Flight 93,” Pittsburgh Post-Gazette, 16 settembre 2001: “Rottami dell’aereo sono stati trovati fino a 13 km di distanza dal luogo dell’impatto.”“America Under Attack: FBI e Polizia recintano l’area interessata dai rottami per una distanza di 11-13 km dal cratere dove si e’ schiantato l’aereo,” CNN, 13 settembre 2001.Debra Erdley, “Crash Debris Found 8 Miles Away,” Pittsburgh Tribune-Review,September 14, 2001. ↩

4. Richard Wallace, “What Did Happen to Flight 93?” Daily Mirror, September 12, 2002.Per ulteriori informazioni, vedi David Ray Griffin, The New Pearl Harbor Revisited, 2008, pp. 120-21. ↩

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Punto ME-1: le esercitazioni militari mostrano che l’esercito fosse preparato per

affrontare dirottamenti interni (così come provenienti dall’esterno)

La Versione Ufficiale

Un punto cruciale per la riuscita degli attacchi dell’11 settembre è stato quello dell’effetto sorpresa, secondo quanto sottolineato dai funzionari della Casa Bianca e del Pentagono.

1

L’effetto sorpresa, secondo quanto riportato dalla Commissione 11 settembre, si è basato su due fattori:

Gli aerei dirottati furono utilizzati come armi – lontanamente da quanto successo fino ad allora nei dirottamenti tradizionali;

2

Gli attacchi sono partiti, in maniera imprevedibile, dal suolo nazionale, invece che dall’esterno.3

Le prove migliori

I militari erano stati preparati all’eventualità di aerei dirottati usati come armi, inclusi dirottamenti partiti all’interno dei confini della nazione. Il professore John Arquilla, esperto in Operazioni Speciali al Naval Postgraduate School, nel 2002 affermò che “l’idea di un tale attacco [usando aerei di linea dirottati per attacchi suicidi contro edifici principali] era ben conosciuta, era stata simulata come una possibilità nelle esercitazioni prima dell’11 settembre 2001, e in precedenza erano stati provati attacchi con aerei di linea.”

4

Molteplici esercitazioni, utilizzando aerei come armi, hanno avuto luogo prima dell’11 settembre 2001.

Nell’ottobre del 2000, in un’esercitazione militare era stato previsto uno scenario di un impatto, sul Pentagono, di un aereo passeggeri. L’esercitazione fu coordinata dalla Defense Protective Services Police e dal Pentagon’s Command Emergency Response Team.

5

US Medicine ha riportato che due istituti sanitari, ospitati all’interno del Pentagono, si sono esercitate, nel maggio 2001, per un impatto sul Pentagono di un aereo dirottato. “Sebbene il Ministero della Difesa non avesse facoltà alcuna di proteggere il Pentagono da un missile telecomandato, sottoforma di un aereo di linea 757 dirottato, il personale medico del Ministero della Difesa era stato istruito esattamente per lo stesso scenario nel mese di maggio (2001).”

6

Il Ministero dei Trasporti tenne, il 31 agosto 2001 a Washington, un’esercitazione, che Ellen Engleman, amministratrice del department’s Research and Special Projects Administration, ha descritto in tal modo:

“In maniera ironica o in maniera fortuita, a voi la scelta, 12 giorni prima dell’incidente avvenuto l’11 settembre, abbiamo fatto una esercitazione a tavolino. Era in realtà più di una esercitazione a tavolino… In preparazione per le Olimpiadi…era un pieno esercizio interdisciplinare… Una parte molto interessante dello scenario considerava un aeroplano dirottato e qualcuno che [dall'interno] telefonava da un telefono cellulare, assieme ad altri aspetti che erano sembrati veramente anomali fino a che, in seguito, come noto, dodici giorni dopo fummo partecipi dell’evento reale.”

7

Una tale operazione ha coinvolto aerei in partenza dal suolo degli Stati Uniti. Secondo quanto riportato da USA Today: “Nei due anni precedenti agli attacchi dell’11 settembre, la North American Aerospace Defense Command fece delle esercitazioni simulando … aerei di linea dirottati ed usati come armi da fare schiantare contro obiettivi e provocare omicidi di massa…. Un’operazione, pianificata per luglio 2001 e eseguita più tardi, ha coinvolto aerei dirottati partiti dagli aeroporti nello Utah e Washington.”

8

L’operazione, che coinvolgeva esercitazioni con dirottamenti multipli utilizzando aerei in partenza dal suolo statunitense, era Amalgam Virgo 2002, pianificata per coinvolgere 1500 persone nel luglio 2001 e schedulata come operativa per giugno 2002.

9

Conclusioni

Contrariamente alle affermazioni del Rapporto della Commissione 11 settembre, gli addestramenti dell’esercito degli Stati Uniti, precedenti l’11 settembre, avevano considerato dirottamenti – sia provenienti dal suolo statunitense che dall’estero – nei quali gli aerei venivano utilizzati come armi.

Ogni nuova inchiesta dovrebbe chiedere perchè gli alti ufficiali responsabili abbiano negato che un addestramento in quelle condizioni era stato fatto prima degli attacchi dell’11 settembre e perchè, date quelle istruzioni, non sia stata presa nessuna azione utile a fermare gli aerei dirottati dal colpire gli obbiettivi.

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Note per il Punto ME-1

1. Il Presidente George Bush ha detto, “al Qaeda ha colpito in un modo finora inimmaginabile.” Note della Casa Bianca. “Il Presidente incontra i Leader Musulmani” 26 settembre 2001. Il Segretario della Difesa Donald Rumsfeld ha detto, “Nessuno poteva immaginare.” “Testo: Rumsfeld a NBC ‘Meet the Press’”, 30 settembre 2001. Il Generale Richard Myer, vice comandante of the Joint Chiefs of Staff, ha detto, “E’ odioso dirlo, ma non avevamo pensato a questo.” American Free Press Service, Dipartimento della Difesa, 23 ottobre 2001. Il Segretario alla stampa della Casa Bianca Ari Fleischer ha detto, “Non avevamo mai immaginato cosa sarebbe successo l’11 settembre, quando alcuni usarono quegli aerei come missili e come armi.” Ari Fleischer: incontro con la stampa, 16 maggio 2002. Il Consulente alla Sicurezza Nazionale Condoleezza Rice ha detto, “Penso che nessuno di noi avrebbe potuto prevedere che queste persone avrebbero preso un aereo e lo avrebbero fatto schiantare contro il World Trade Center, che [queste persone] avrebbero preso un altro aereo per farlo schiantare sul Pentagono; che queste persone avrebbero usato un aereo dirottato come un missile.” “Conferenza stampa del Consulente alla Sicurezza Nazionale”16 maggio 2002. 2. “In conclusione i protocolli FAA e NORAD di risposta ad un dirottamento, in atto l’11 di settembre, prevedevano che il dirottamento si sarebbe svolto come di consueto: cioè non sarebbe stato un dirottamento suicida progettato in modo da utilizzare l’aereo come un missile.”Rapporto della Commissione 11 settembre, 18. 3. “I difensori della patria furono rivolti all’esterno. NORAD itself was barely able to retain any alert bases. Gli scenari pianificati solo in rare occasioni prevedevano il pericolo di aerei dirottati ed indirizzati su obbiettivi Americani, ma solo aerei provenienti da oltremare.” Rapporto della Commissione 11 settembre, 352. 4. Kevin Howe, “Expert Stresses Need for Intelligence,” Monterey County Herald, 18 luglio 2002. Ken Merchant, NORAD’s joint exercise design manager, ha riferito alla Commissione 11 settembre, nel 2003, che “non riusciva a ricordare nemmeno una sola volta, negli ultimi 33 anni, in cui il NORAD non abbia fatto una esercitazione di dirottamento.” Intervista, 14 novembre 2003. 5. Dennis Ryan, “L’esercitazione del piano di contingenza del Pentagono MASCAL simula scenari in preparazione ad emergenze,” 3 novembre 2000. 6. Matt Mientka, ”Sanitari del Pentagono addestrati per attacchi,” U.S. Medicine, ottobre 2001. (Sebbene questa storia sia stata rimossa da Internet, una porzione è reperibile su Aldeilis.net. 7. Summit sulla Sicurezza del Trasporto Nazionale, Washington, DC, 30 ottobre 2001, “MTI Report S-01-02,”Mineta Transportation Institute, San José State University, 2001. 8. eSteven Komarow Tom Squitieri, “Il NORAD prevedeva esercitazioni di aerei usati come armi,”USA Today, 18 aprile 2004. 9. “Operazione Anti-terrorismo aerotrasportata si mette in moto,”CNN.com, 4 giugno 2002; Gerry J. Gilmore, “Esercitazione sponsorizzata dal NORAD si prepara per scenario più pessimistici,”Servizio di stampa dell’American Forces.

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Punto ME-2: La prova che le esercitazioni militari non hanno ritardato la risposta agli

attacchi dell’11 settembre.

Introduzione

Fino all’11 settembre 2001 il Comando della Difesa Aerospaziale del Nord America (NORAD) aveva condotto quattro principali esercitazioni ogni anno.

1 Questi piani di addestramenti aerei, svolti in collaborazione con la US Strategic Command e la US Space

Command, simulavano situazioni di guerra per un periodo di una o due settimane. Le due più importanti, Global Guardian e Vigilant Guardian, erano esercitazioni al livello di comando (alto livello) che furono svolte in contemporanea, coinvolgendo tutti i livelli di comando, e furono concepite per esercitare molteplici funzioni dell’apparato NORAD. L’esercitazione Global Guardian era anche collegata con altre esercitazioni promosse dal Chairman of the Joint Chiefs of Staff and the Unified Commands — tra cui Amalgam Warrior, Apollo Warrior, e Crown Vigilance.

2

Queste esercitazioni, tradizionalmente svolte nei mesi di ottobre o novembre, si stavano svolgendo tutte l’11 settembre 2001.

La Versione Ufficiale

Il Rapporto della Commissione 11 settembre afferma che quando il Boston FAA Flight Center contattò il NEADS (NORAD’s Northeast Air Defense Sector, il Settore di Difesa Aerea del Nord Est del NORAD) per riferire il dirottamento del Volo 11, il NEADS chiese: “Si tratta della realtà o di un’esercitazione?”

3

La nota della Commissione a questa domanda ha riportato che l’esercitazione su larga scalaVigilant Guardian, la quale prevedeva un attacco con l’utilizzo di bombe da parte dell’ex Unione Sovietica, non aveva compromesso la risposta militare.

4 Questo comunicato ufficiale ha rispecchiato le affermazioni di molteplici ufficiali militari:

Secondo il Generale Ralph Eberhart, Commandante del NORAD alla Base Aerea Peterson, “servirono circa 30 secondi” per adeguarci alla situazione del mondo reale.

5

Secondo Robert Marr, “notammo che la risposta fu, semmai, facilitata dal fatto che, a causa delle esercitazioni programmate, un numero maggiore di impiegati erano stati richiamati nei vari settori ed al NORAD.”

6

Il Generale Richard Myers, Presidente of the Joint Chiefs of Staff, si dimostrò d’accordo, affermando nel 2005 che le esercitazioni “di fatto migliorarono la risposta.”

7

Le Prove Migliori

I. Sebbene la Commissione 11 settembre ha menzionato solo una esercitazione militare – Vigilant Guardian – programmata per l’11 settembre, una prova mostra che almeno altre 12 esercitazioni furono programmate per quel giorno:

1) Vigilant Guardian: Una esercitazione annuale del NORAD svolta normalmente in ottobre,8 spesso in concomitanza

con Global Guardian.9 L’11 settembre, tutti i livelli di comando ai Quartieri Generali del NORAD, incluso il NEADS, were

participating in this command-post exercise (CPX),10

“24/7”.11

2) Global Guardian: A massive annual Command Post-Exercise (CPX) and Field Training Exercise (FTX),

12 la quale era

finanziata contemporaneamente dal Comando Strategico, dal Comando Spaziale degli Stati Uniti e dal NORAD, ed era collegata aVigilant Guardian e Amalgam Warrior.

13 Global Guardian normalmente viene tenuta in ottobre o novembre

di ogni anno.14

Secondo una rivista militare datata 23 marzo 2001,15

l’esercitazione centrale Global Guardian originariamente era stata programmata per essere svolta in ottobre,

16 ma in seguito fu anticipata a

settembre. 3) Crown Vigilance fu finanziata dal Comando di Combattimento Aereo ed era collegata a Global Guardian.

17

4) Amalgam Warrior, una esercitazione di volo su larga scala, normalmente programmata due volte nell’arco di un anno (aprile e ottobre), era in corso di svolgimento e coinvolgeva due o più regioni del NORAD.

18

5) Amalgam Virgo: Gli ufficiali del NORAD riferirono al Team 8 della Commissione 11 settembre: “L’11 settembre erano state pianificate due esercitazioni FDX: Amalgam Virgo e Amalgam Warrior.“

19

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6) Northern Vigilance: Una vasta operazione realistica ed annuale del NORAD che l’11 settembre impegnò gran parte della flotta della difesa aerea statunitense sul Canada e sull’Alaska, per fronteggiare un attacco russo.

20 Questa operazione

coinvolse il Centro delle Operazioni Cheyenne Mountain (CMOC) del NORAD, situato in Colorado.21

7) Apollo Guardian: Operazione collegata a Global Guardian e organizzata dall’US Space Command, stava svolgendosi l’11

settembre 2001. “In queste esercitazioni erano previsti dei dirottamenti per addestrare (gli addetti) al passaggio alle regole d’ingaggio (ROE, Rules of Engagement).”

22

8) W-105 alla Base di Forza Aerea Otis: Sei F-15 in partenza da Otis (in un contingente di 18 unità) decollarono per un giro di un’esercitazione di addestramento sull’oceano alle 9:00, otto minuti dopo che due F-15 di allerta sulla stessa rotta furono fatti decollare in risposta al primo attacco al World Trade Center. I sei aerei in addestramento furono richiamati alle 9:25 per essere armati e mandati in supporto alla risposta agli attacchi.

23

9) Andrews Air Force Base (fuori da Washington, DC): In questa base aerea l’11 settembre erano disponibili solo sette piloti da combattimento del 121° squadrone poichè la gran parte non aveva ancora fatto ritorno dall’esercitazione su vasta scala “Red Flag” tenuta a Las Vegas.

24 Tre aerei da combattimento F-16 decollarono per un’esercitazione alle 8:36

del mattino dalla Base Aerea Andrews e fecero ritorno alle 14:35 dello stesso pomeriggio. Flight strips (Registrazioni??) indicarono che gli aerei d’istanza alla Base Andrews non furono fatti decollare in risposta ai dirottamenti fino alle 11:12 del mattino.

25

10) New Jersey Air National Guard: Mentre il World Trade Center veniva colpito, due caccia F-16 del 177° Stormo di Caccia d’istanza ad Atlantic City stavano svolgendo una missione di esercitazione di routine ad otto minuti di volo da New York, ma i piloti non furono informati dei dirottamenti fino alle 9:03, quando anche la seconda torre fu colpita. Altri due caccia dello stesso stormo erano impegnati in una esercitazione di addestramento. Nessun aereo decollò da Atlantic City in risposta ai dirottamenti fino all’attacco al Pentagono circa alle 9:37.

26

11) Washington DC Army Aviation Support Unit: I membri di questa unità stavano frequentando un’esercitazione annuale con le armi, a 90 minuti di distanza (di volo??).

27 La missione dell’unità era quella di mantenere “una posizione di

prontezza a supporto dei piani di contingenza,” per esercitare “il controllo operazionale” dello spazio aereo di Washington, e fornire “supporto aereo per la Casa Bianca, per gli Ufficiali del Governo Statunitense, per il Dipartimento della Difesa, per il Dipartimento dell’Esercito ed altre agenzie governative,”

28 incluso il Pentagono.

12) Ufficio Nazionale di Ricognizione: L’Ufficio Nazionale di Ricognizione (National Reconnaissance Office), una vasta agenzia di intelligence del Dipartimento della Difesa, aveva pianificato, alle 9:32, una simulazione di un impatto di un piccolo aereo su una delle torri di proprietà dell’agenzia, nei pressi dell’Aeroporto Dulles di Washington.

29

La riprogrammazione, da ottobre ai primi di settembre, di sette esercitazioni aeree —tra cui le due più vaste erano Global Guardian e Vigilant Guardian, oltre alle cinque esercitazioni che le affiancavano — ha prodotto, quella mattina, un numero di esercitazioni svolte in contemporanea mai raggiunto in precedenza. Questo rappresentava una grossa differenza rispetto a quanto visto negli anni precedenti.

Queste esercitazioni prevedevano come minimo due dirottamenti (un Boeing 747 in volo da Tokyo ad Anchorage, ed un Boeing 747 della Korean Airlines in volo da Seoul ad Anchorage),

30 ed una esercitazione in cui si simulava lo schianto di un un aereo su di

un edificio (NRO, l’Ufficio Nazionale di Ricognizione).

II. Si potrebbe pensare che la presenza contemporanea di tante esercitazioni potrebbe aver causato della confusione, la quale avrebbe poi rallentato la risposta militare. Invece sono state fatte dichiarazioni in merito:

Secondo quanto riportato da un resoconto della Commissione 11 settembre di un’intervista al Luogotenente Generale Rick Findley del Canada, il quale, l’11 settembre 2001, era presente al NORAD in qualità di Direttore dello Staff di Combattimento (Battle Staff Director) al Centro delle Operazioni di Cheyenne Mountain (CMOC), c’era, in seguito al secondo attacco alle Torri Gemelle, “confusione in merito a quanti e quali aerei erano stati dirottati. Non c’era una consapevolezza completamente credibile della situazione, ed il CMOC si stava basando sulle comunicazioni telefoniche con i propri settori delle operazioni. Findley ha opinato che il volo AA 11 era considerato ancora in volo e diretto verso Washington DC a causa della confusione aggiunta da diverse notizie di dirottamento.”

31

Alla Base Aerea Andrews alla periferia di Washington DC, il controllore FAA del traffico aereo James Ampey, d’istanza alla Torre di Controllo Andrews, ha riferito, in un’intervista della Commissione 11 settembre, che c’era un inconsueto alto numero di aerei che decollavano e atterravano alla base Andrews a causa di esercitazioni militari, programmate in precedenza, che quella mattina erano in corso. Gli schermi radar stavano mostrando “emergenze ovunque.”

32

Il Generale Larry Arnold, comandante del NORAD’s Continental U.S. Region, disse: “Alla fine della giornata, avevamo identificato 21 aerei come possibili dirottamenti.”

33

La portavoce del Pentagono Victoria Clarke: “C’erano molti falsi allarmi fuori. C’erano falsi strilli di dirottamento, ed una grossa parte della sfida era quella di selezionare ciò che risultava un allarme legittimo e ciò che non lo era.”

34

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Il Vice Amministratore della FAA, Monte Belger, disse: “Tra le 9:20 e le 9:45 c’erano molti rapporti disorientanti in merito a diversi aerei dispersi.”

35

Uno studio indipendente nel 2011 ha riportato resoconti dettagliati di nove dirottamenti erroneamente riportati l’11 settembre, oltre ad ulteriori nove emergenze su aerei.

36

Conclusione

A causa della riprogrammazione di esercitazioni militari che normalmente venivano svolte in periodi differenti, la mattina dell’11 settembre 2001 ci fu un numero straordinario di esercitazioni in corso.

Il Dipartimento della Difesa e la Commissione 11 settembre hanno fallito nel documentare tutte tranne una le esercitazioni che si svolgevano quella mattina.

Inoltre hanno anche negato che tali esercitazioni abbiano rallentato la risposta militare agli attacchi.

Se la commissione 11 settembre avesse riportato per esteso il numero eccezionale di esercitazioni in corso quel mattino, tutte le citazioni sopra riportate da parte di ufficiali militari come Eberhart, Marr e Myers - che le esercitazioni non abbiano causato confusione, e quindi non abbiano rallentato la risposta militare - sarebbero apparse chiaramente implausibili.

Ogni nuova indagine dovrebbe provare che, presa globalmente, questa prova suggerisce che:

1) Il Pentagono, dopo aver creato le condizioni tali da confondere la risposta militarea gli attacchi, ha cercato di coprire la creazione di tali condizioni, e che

2) La Commissione 11 settembre ha facilitato questa copertura non rendendo pubblica l’informazione contenuta nei verbali citati in precendenza.

Riferimenti per il Punto ME-2

1. Steven Komarow e Tom Squitieri, “NORAD Had Drills of Jets as Weapons,” USA Today, 19 aprile 2004. 2. GlobalSecurity.org. “Global Guardian.” 3. Report della Commissione 11 settembre: Rapporto Finale della Commissione Nazionale sugli Attacchi Terroristici agli Stati Uniti, Edizione Autorizzata (New York: W. W. Norton, 2004), 20. 4. Report della Commissione 11 settembre, 458, nota 116. 5. Report della Commissione 11 settembre, 458, nota 116. 6. Ibid. 7. Myers disse: “La cosa importante da realizzare è dare la responsabilità [di gestire le esercitazioni di guerra] al Comando di Difesa Aerospaziale Americano. These are command post exercises (esercitazioni al posto di comando??); ciò che importa è coprire tutte le posizioni di combattimento che normalmente non vengono ricoperte; in tal modo il passaggio da esercitazione a realtà sarebbe stato semplice. In realtà migliorò la risposta; altrimenti, si sarebbe impiegato un tempo tra 30 minuti ed un paio dio ore per occupare quelle posizioni, quelle stazioni di combattimento, con gli opportuni ufficiali.” “Transcript of Representative Cynthia McKinney’s Exchange with Defense Secretary Donald Rumsfeld, Chairman of the Joint Chiefs of Staff Richard Myers, and Under Secretary of Defense (Comptroller) Tina Jonas,” 11 marzo 2005. 8.“NORAD Exercises Hijack Summary, 1998-2001,”un documento “Commission Sensitive” (??).Le esercitazioni di dirottamento Vigilant Guardian furono svolte i giorni 25-27 ottobre 1998 e 16-23 ottobre 2000. Vedi: Udienza del Senato 108-875, “Implications for the Department of Defense and Military Operations of Proposals to Reorganize the United States Intelligence Community,” 16 e 17 agosto 2004.

9. “Vigilant Guardian,” Global Security. 10. Una command-post exercise (CPX) è una “in cui the forze sono simulate, coinvolgendo i comandanti, lo staff e le comunicazioni interne e tra quartieri generali.” Vedi “Dizionario dei termini militari ed associati,”(Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti), 2005. 11. Vedi il “Memorandum del Col. Robert Marr,”(20 agosto 2001) al Centro di Comando del NEADS, che sottolinea le operazioni (di durata 24h/24h, 7 giorni su 7) che sarebbero state svolte nei giorni 10-13 settembre 2001. Le esercitazioni includevano di immettere tracce simulate sugli schermi radar del NORAD. 12. “Exercise Global Guardian 2001-2 Joint After Action Report,” Comando Strategico degli Stati Uniti, Offutt AFB, Nebraska. 13. Stati Uniti. Dipartimento della Difesa. “Examples of U.S. Strategic Command Nuclear Exercise Activities,”1997?

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14. Hans N. Kristensen, “Taking the Pulse of the US Nuclear Arsenal,” Washington, DC, Basic, 1998. Global Guardian iniziò il 22 ottobre 2003. Vedi: Hans M. Kristensen, “Global Strike: A Chronology of the Pentagon’s New Offensive Strike Plan,” Federazione degli Scienziati Americani, 2006. 15. “21st Space Wing Priorities,” Space Observer, 23 marzo 2001, p. 2. 16. Global Guardian era stata originariamente programmata per i giorni 22-31 ottobre 2001, secondo l’analista militare della NBC William M. Arkin, nel suo libro, Code Names: Deciphering U.S. Military Plans, Programs and Operations in the 9/11 World, Steerforth, 2005, p. 379. Vedi anche 2002 date, October 17 to 25. 17. GlobalSecurity.org, “Global Guardian.” 18. Amalgam Warrior si svolse nei giorni 15-20 ottobre 1996. Essa comprendeva il 101°Squadrone di Caccia dalla Base Aerea Otis. Si svolse il 27 ottobre 2000. 19. Intervista della Commissione 11 settembre con Merchant e Goddard, “Memorandum for the Record: NORAD Field Site Visit: Interview with Major Paul Goddard (Canadian Forces), and Ken Merchant,” 4 marzo 2004. 20. Luogotenente Generale Ken Pennie, Vice Comandante in Capo del NORAD, disse che “gli uomini in forza al NORAD rimarranno ai loro posti fino al termine della esercitazione Russa. Il NORAD portò avanti l’operazione Northern Denial dall’1 fino al 14 dicembre 2000 in risposta ad un dispiegamento di forze russe simile, ma in scala ridotta.” “NORAD Maintains Northern Vigilance,” NORAD News, 9 settembre 2001. Toronto Star,9 dicembre 2001, “Northern Guardian” e “Northern Vigilance”(esercitazioni NORAD tenute l’11 settembre 2001); e riassunto originale Toronto Star. 21. Commissione 11 settembre “Memorandum for the Record,”Intervista con il Vice Comandante del NORAD, Luogotenente Generale Rick.Findley, Canadian Forces (CF),” 1 marzo 2004. 22. Intervista della Commissione 11 settembre con Merchant e Goddard. 23. TSgt. Bruce Vittner, “Historian’s Report for Sept. 11, 2001,” p. 2. Commissione 11 settembre, “Memorandum for the Record: Initial overview of Otis AFB operations by Colonel Paul Worcester,” 14 ottobre 2003. 25.Lynn Spencer, “Touching History: The Untold Story of the Drama that Unfolded in the Skies Over America on 9/11,”Stampa Libera, p. 156.

25. Commissione 11 settembre, “Memorandum for the Record: Visit to Reagan National Airport Control Tower in Alexandria, VA and Andrews Air Force Base Control Tower,” 28 luglio 2003. 26. Mary Lou Vocale, “Guard Tempo of Operation Noble Eagle,” Code One Magazine, Fourth Quarter 2002. 27. Esercito degli Stati Uniti. Centro di Storia Militare. “Interview of CW2 (Chief Warrant Officer),”(trascrizione da cassetta), nessuna data. 28. Jody T. Fahrig, “Davison Army Airfield Hosts Open House,” 7 maggio 1999. 29. Commissione 11 settembre. “Early Morning Flight Activity, September 11, 2001: Exercise Concept”(Commission Sensitive Document), Fax del 3 luglio 2003, 07:39 AM. John J. Lumpkin, “Agency planned exercise on Sept. 11 built around a plane crashing into a building,” Associated Press, 21 agosto 2002. 30. Commissione 11 settembre. “NORAD Exercises Hijack Summary”(Commission Sensitive), nessuna data. 31. Commissione 11 settembre, “Memorandum for the Record,”Intervista con il Vice Comandante del NORAD, Luogotenente Generale Rick Findley, Canadian Forces (CF),” 1 marzo 2004. 32. Commissione 11 settembre, “Memorandum for the Record: Visit to Reagan National Airport Control Tower in Alexandria, VA and Andrews Air Force Base Control Tower,” 28 luglio 2003. 33. “Conversation With Major General Larry Arnold, Commander, 1st Air Force, Tyndall AFB, Florida,” Code One, gennaio 2002. 34. “Chilling Audio From 9/11 Hijack Played at Hearing,”in onda il 17 giugno 2004. 35. Commissione 11 settembre, “Memorandum for the Record,”24 novembre 2003. 36. Shoestring, “The Many False Hijackings of 9/11,” 10 aprile 2011.

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Punto MC-Intro: Punto generale sui leader politici e militari l’11/9 (Nota: I riferimenti che supportano questo punto generale si trovano nelle pagine relative ai punti indicati più sotto).

Introduzione

Uno dei fatti più notevoli dell’11/9 è che i resoconti ufficiali sulle attività dei sei alti dirigenti militari e politici con un ruolo di centrale importanza l’11/9 – ruoli che li mettevano in posizione da poter influenzare il risultato degli eventi critici di quel giorno – sono contraddette da prove che suggeriscono che ciascuna di queste storie sia falsa, o per lo meno molto dubbia.

Il presidente George W. Bush (Punti MC-1, MC-2) ** Traduzione in corso **

La mattina del 11/9, il presidente George W. Bush stava visitando una scuola elementare a Sarasota, in Florida. Quando si è capito che i dirottatori stessero puntando su target di “alto valore rappresentativo,” il capo dei Servizi Segreti ha comunque consentito al Presidente Bush di restare nella scuola per altri 30 minuti, e di rivolgersi alla nazione in televisione, facendo così sapere a tutti che il presidente fosse ancora lì.

Il Secret Service è responsabile della protezione del presidente. Una delle domande ancora senza risposta, come scrive il St. Petersburg Times, e’ la seguente: «perché il Secret Servicenon ha immediatamente trasferito Bush in un luogo sicuro?» Il comitato dei familiari delle vittime del 11/9 ha chiesto: « Perché il presidente Bush è stato autorizzato dai Servizi Segreti a rimanere nella scuola elementare di Sarasota? » Il rapporto della Commissione 11/9 ha vagamente detto: «Il Secret Service ci ha detto che non vedeva l’ora di portare il presidente Bush in un luogo sicuro, ma non ha ritenuto indispensabile che si precipitasse fuori dalla classe. » Questa violazione dei protocolli suggerisce – senza provarlo – che il Secret Service, ad un certo livello, sapesse che il presidente non era in pericolo. La Casa Bianca inoltre, durante la settimana del primo anniversario degli attacchi, ha descritto in modo incorretto la visita di Bush alla scuola, ed ha dovuto correggersi, dopo l’uscita del video di quell’evento.

Il vice presidente Dick Cheney (Punti MC-3e MC-4)

Secondo la Commissione 11 settembre, il vice presidente Dick Cheney entrò nel PEOC (Presidential Center Emergency Operations) – dove ha organizato la risposta del governo agli attacchi – “solo entro le ore 10“, e cioè dopo l’attacco al Pentagono. Tuttavia, un certo numero di testimoni –tra cui il il ministro dei Trasporti, Norman Mineta, il fotografo la Casa Bianca, David Bohrer, e lo stesso Dick Cheney (durante la trasmissione Meet the Press) – hanno riferito che Cheney fosse nel PEOC già prima dell’attacco al Pentagono. La testimonianza più importante rimane quella di Norman Mineta, secondo la quale Cheney ha risposto alla domanda di un giovane ufficiale, che gli chiedeva, mentre l’aereo si avvicinava al Pentagono: « Gli ordini restano invariati ? » La risposta di Cheney indicava che gli ordini fossero sempre validi, e la loro migliore interpretazione è che fossero ordini per i caccia di ” rimanere a terra “(stand-down order).

Il Segretario di Stato Donald Rumsfeld (Punto MC-5)

Secondo il Ministro della difesa Donald Rumsfeld e il rapporto della Commissione 11/9, Rumsfeld era nel suo ufficio e non sapeva nulla dell’attacco finché non sentì l’attacco contro il Pentagono.

Tuttavia, nel suo libro Against All Enemies, pubblicato nel 2004, diversi mesi dopo la pubblicazione del rapporto della Commissione 11/9, il coordinatore del controterrorismo Richard Clarke ha detto che Rumsfeld era nel centro di monitoraggio video che si trova nel centro di supporto gestionale al Pentagono, pochi minuti dopo il secondo attacco contro il WTC, e fino a quello contro il Pentagono. Robert Andrews, Vice Assistente del Segretario alla Difesa, ha detto intanto che subito dopo il secondo attacco contro le torri, Rumsfeld è entrato nel Centro di supporto della direzione per raggiungere Clarke al Centro di videosorveglianza. Sembra dunque che i resoconti forniti dal Ministro della Difesa alla Commissione 11/9 siano falsi.

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Il Generale Myers, in qualità di Capo di Stato Maggiore interarmi (Punto MC-6)

Secondo il rapporto della Commissione 11/9 e Richard Myers, in qualità di Capo di Stato Maggiore interarmi, Myers si trovava a Capitol Hill durante gli attacchi, e non ritornò al Pentagono prima che questo fosse colpito. Questa versione dei fatti è contraddetta da numerosi testimoni:

Nel suo libro “Against All Enemies“, pubblicato nel 2004 dal coordinatore antiterrorismo, Richard Clarke scrive che Myers, accompagnato dal segretario alla Difesa Donald Rumsfeld, si e’presentato al centro di videosorveglianza verso le 9:10 – subito dopo il secondo attentato contro il WTC (9 :03) – il che significa che Myers non potesse essere a Capitol Hill a quell’ora.

Thomas White, il Ministro delle Forze Armate ha detto che Myers partecipo’ ad una colazione di lavoro con Rumsfeld tra le 8:00 e le 8:46 (ora del primo impatto contro il WTC)

Nel libro pubblicato nel 2009 dal generale Hugh Shelton – che Myers sostituiva quella mattina – si legge che Myers era al Pentagono quando l’aereo lo ha colpito.

Pertanto, sembra che la storia raccontata da Myers alla Commissione 11/9 sia falsa.

Il Generale Hugh Shelton, presidente del Joint Chiefs of Staff (Punto MC-7)

Il Generale Hugh Shelton, capo del Joint Chiefs of Staff, ha detto che la mattina dell’11 settembre era a bordo di un aereo – nominato il Spreckled Trout – in rotta verso l’Europa. Quando ha sentito la notizia dell’attacco contro il Pentagono, ha chiesto all’equipaggio di tornare al Pentagono. Secondo Shelton, furono quasi subito autorizzati a tornare negli Stati Uniti, ed atterrarono alla Andrews Air Force Base intorno a mezzogiorno, per poi avviarsi subito al Pentagono. Tuttavia, il fatto che Shelton sia tornato al Pentagono poco prima di mezzogiorno è smentito da piu fatti :

Il navigatore del velivolo Spreckled Trout avrebbe dichiarato che l’aereo, non avendo ricevuto rapidamente il permesso [di ritornare indietro] ha dovuto effettuare giri di attesa sulla Groenlandia (per 2 ore) e poi altri giri sopra il Canada.

La traiettoria di volo indica che il Spreckled Troutsia atterrato alla base di Andrews alle 16:40.

Un assistente militare che viaggiava con Shelton ha detto che si sono trasferiti dalla Base Andrews al Pentagono in macchina « più avanti nel pomeriggio. »

Il Generale Myers ha detto Shelton e’ arrivato al Pentagono alle 17:40, ed era « di ritorno da un volo cancellato verso l’Europa. »

Il Generale di brigata Montague Winfield (Punto MC-8)

Per due anni, si è ipotizzato – ed è stato riferito alla televisione – che il generale di brigata Montague Winfield, vice direttore delle operazioni presso il Comando Centro Militare Nazionale (NMCC) fosse al suo posto la mattina del 11 settembre.

Ma nel luglio 2003, la Commissione 11/9 ha saputo che tra le 8:00 e circa le 10:00 di quella mattina, Winfield è stato sostituito – a sua richiesta, giustificando che doveva partecipare ad una riunione di valutazione degli Ufficiali dell’Aeronautica Militare – dal capitano della Marina Charles Joseph“Joe” Leidig, che era stato [solo] da due mesi assistente al Centro di Comando delle operazioni, e aveva ottenuto la sua qualifica nel mese di agosto per poter sostituire Winfield, se necessario. Ma questa storia solleva molte domande scomode, tra cui:

Perché il Generale di brigata Winfield si e’ presentato alle trasmissioni di CNN e ABC nel 2002 come vicedirettore delle operazioni il 11 settembre 2001?

Perché il Generale di brigata Winfield non e’ stato richiamato al NMCC dopo il secondo attentato contro il WTC (che dimostrava chiaramente che l’America fosse sotto attacco) ?

Perché il Generale Richard Myers, che agiva in qualità di capo di stato maggiore [l'11/9], nelle sue memorie pubblicate nel 2009, descrive Winfield come l’ufficiale di servizio incaricato del NMCC durante la mattina dell’11 settembre?

Queste domande che rimangono senza risposta suggeriscono che l’affermazione secondo la quale Leidig e non Winfield fosse al posto di direttore delle operazioni al NMCC durante gli attacchi del 11/9 sia falsa – anche se in questo caso non si capisce perché il Pentagono e la Commissione 11/9 avrebbero fatto questa dichiarazione.

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Conclusione

Queste sei vicende sono diverse: due riguardano persone – Bush e Shelton – che erano in viaggio, mentre le altre quattro riguardano uomini che si trovavano a Washington. Ma tutte e sei hanno due cose in comune:

I sei uomini occupavano posizioni da cui potevano influenzare il corso degli attacchi del 11/9.

La Commissione 11/9 ha fornito per ciascuna di questo persone una versione dei fatti che viene contraddetta da una notevole quantità di elementi.

Queste sei vicende mostrano quindi una cosa notevole: è evidente che la Commissione 11/9 abbia fornito una versione falsa sulle azioni di sei alti dirigenti che occupavano posizioni che gli permettevano di influenzare il corso degli attentati del 11/9.

Questi elementi stupefacenti mostrano chiaramente la necessità di una nuova inchiesta sul ruolo di ciascun membro chiave del governo e dell’esercito l’11 settembre 2001.

Point MC-1:Why Was President Bush Not Hustled Away from the Florida School? * * * TRADUZIONE IN CORSO * * *

Point MC-2: The White House Claim as to How Long President Bush Remained in the

Florida Classroom * * * TRADUZIONE IN CORSO * * *

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Punto MC-3: L’affermazione circa l’orario in cui Dick Cheney entrò nel bunker della

Casa Bianca

La versione ufficiale

Il vice presidente Dick Cheney si fece carico della risposta del governo all’attacco dell’11 settembre dopo essere entrato nel PEOC (il Centro Presidenziale per le Operazioni d’emergenza), altrimenti detto “il bunker”.

La Commissione 11 settembre disse1che Cheney non entrò nel PEOC prima delle 10:00 AM, che fu almeno 20 minuti dopo il

tragico evento che al Pentagono uccise più di 100 persone.

Le prove migliori

Il ministro dei trasporti Norman Mineta disse alla Commissione 11 settembre che, dopo che Cheney ed altri entrarono nel bunker alle 9:20 AM circa, egli sentì una conversazione tra Cheney ed un giovane, che ebbe luogo quando “l’aeroplano stava per scontrarsi contro il Pentagono.”

2

Dopo che il giovane riportò per la terza volta che l’aereo si stava avvicinando, chiese se “gli ordini restassero invariati,” e Cheney rispose enfaticamente di si. Il Rapporto della Commissione 11 settembre, sostenendo che Cheney non entrò nel PEOC fino a molto tempo dopo che il Pentagono fu colpito, implicherebbe che lo scambio tra Cheney ed il giovane, che ovviamente può essere inteso come conferma dell’ordine di Cheney ai caccia di “rimanere a terra”, non sarebbe stato possibile. Ad ogni modo, la testimonianza secondo cui Cheney si trovasse al PEOC alle 9:20 non solo fu riportata da Mineta ma anche da Richard Clarke

3 e dal fotografo della Casa Bianca David Bohrer.

4 Lo stesso Cheney, parlando su “Meet the Press” cinque giorni

dopo l’11 settembre, riportò di essere entrato nel PEOC prima che il Pentagono fosse colpito.5

Il tentativo della Commissione 11 settembre di insabbiare lo scambio tra Cheney ed il giovane conferma l’importanza del rapporto di Mineta su questa conversazione.

Fonti del punto MC-3

1. Rapporto della Commissione 11 settembre (2004), nota 213, p. 464. 2. “Commissione 11 settembre: Testimonianza del ministro dei trasporti Norman Mineta.” 3. Richard Clarke, Against all Enemies (New York: Free Press, 2004), pp. 2-5. 4. Vedi “11 settembre: Intervistato da Peter Jennings,” ABC News, 11 settembre, 2002. 5. “Il Vice Presidente Appare su Meet the Press con Tim Russert,” MSNBC, 16 settembre, 2001.

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Punto MC-4: Quando ha autorizzato Cheney l’abbattimento di aerei commerciali?

Introduzione

Alle 9:26 AM dell’11 settembre, l’amministrazione Bush-Cheney ordinò un “ground stop” nazionale, significa che da quel momento non era autorizzato alcun aereo civile a decollare, ed alle 9:45 venne ordinato a tutti gli aerei già in volo di atterrare.

1

Quegli ordini creano il presupposto per la possibilità di un ordine di abbattimento di aerei civili che violassero quell’ordine. Ci furono anche controversie sul fatto che United 93 (che la Commissione 11 settembre affermò essersi schiantato a Shanksville, Pennsylvania) fosse stato abbattuto.

La versione ufficiale

Il Vice Presidente Cheney ha raggiunto il Centro Presidenziale per le operazione d’emergenza “poco prima delle 10:00.”2Alle

10:02, “iniziò a ricevere i rapporti dei servizi segreti su un aeromobile in arrivo – presumibilmente dirottato – diretto verso Washington.”

3Anche se questo velivolo era United 93, la Commissione disse che in quel momento non era un fatto conosciuto,

poichè i militari non sono venuti a conoscenza del suo dirottamento fino a che non si fosse schiantato.4

Attraverso un collaboratore militare, Cheney ha dato autorizzazione di abbattimento di aerei civili “qualche tempo tra le 10:10 e le 10:15,” e ancora “probabile qualche tempo tra le 10:12 e le 10:18,” e dopo ottenne conferma dal presidente Bush alle 10:20.

5Segnalando che Richard Clarke aveva “chiesto al Presidente l’autorità per l’abbattimento degli aerei,” la commissione 11

settembre scrisse: “La conferma arrivò alle 10:25.”6

L’autorizzazione di abbattimento arrivò, dunque, troppo tardi per influire sul destino di United 93, che si schiantò alle 10:03.

7

Le prove migliori

Evidenze considerevoli indicano che l’autorizzazione di abbattimento non arrivò qualche tempo dopo le 10:10 ma più verso le 9:50, quindi abbastanza presto da far si che i militari potessero abbattere il volo United 93:

1. La prova più completa appare nel libro del coordinatore anti-terrorismo Richard Clarke,Against All Enemies, 2004.8

Poco prima dell’attacco al Pentagono, scrive Clarke, il maggiore Michael Fenzel (il suo contatto a Cheney) mi disse di volere l’autorizzazione per far si che “l’Air Force abbattesse qualunque aeroplano – incluso un aereo passeggeri dirottato – che sembrasse o stesse minacciando di attaccare e causare morte a terra su vasta scala.”

9

Fenzel fu richiamato piuttosto rapidamente. (Clarke disse: “sono rimasto stupito dalla velocità delle decisioni in arrivo da Cheney e, attraverso lui, da Bush.”) Il richiamo di Fenzel arrivò dopo l’attacco al Pentagono ma prima che l’Air Force One decolli dall’aeroporto della Florida, che vorrebbe dire dalle 9:38 alle 9:55.

10

Fenzel disse: “Di al Pentagono che essi hanno l’autorità dal Presidente di abbattere gli aerei ostili, ripeto, essi hanno l’autorità di abbattere gli aerei ostili.” Clarke riferì che poi egli disse: “DOD, DOD, . . . il presidente ha ordinato di usare la forza contro gli aerei considerati ostili.”

11

2. In un articolo del’U.S. News and World Report del 2003, che discuteva “l’ordine senza precedenti del presidente Bush di abbattere qualsiasi aereo civile dirottato,” si leggeva: “Fonti del Pentagono dicono che Bush comunicò l’ordine a Cheney quasi immediatamente dopo che il volo 77 colpisse il Pentagono e la FAA, per la prima volta in assoluto, ordinò a tutti i voli nazionali di restare a terra.”

12La presente relazione, rinforzata dai punti precedenti e seguenti, inserirebbe l’autorizzazione di abbattimento

poco dopo le 9:45. 3. Barbara Starr, corrispondente CNN del Pentagono, nel programma del 2002, “rivivere gli eventi dell’11 settembre”, disse: “Ora, alle 9:40, c’è un gran problema la fuori: il volo United 93 ha staccato il transponder. Gli ufficiali credono che si stia dirigendo a Washington, D.C. . . . Su una linea telefonica sicura, il vice presidente Cheney dice ai militari di avere il permesso di abbattere qualunque aereo che stesse minacciando Washington.”

13

4. Nel 2002 e nel 2003, un certo numero di leader militari dichiararono di aver ricevuto l’autorizzazione di abbattimento mentre il volo United 93 era ancora in volo.

Il colonnello Robert Marr, il capo del NEADS, disse: “Abbiamo ricevuto l’autorizzazione di uccidere se necessario.”14

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Il generale Larry Arnold, il comandante del NORAD negli Stati Uniti continentali, disse: “Ho avuto tutte le intenzioni di

abbattere United 93 se avesse continuato ad avanzare verso Washington, D.C.”15

Il generale brigadiere Montague Winfield, il vice direttore del Centro di Comando Militare Nazionale del Pentagono, ha detto: “Fu presa la decisione di intercettare il volo 93. . . . Il vice Presidente [disse] che il presidente aveva dato il suo permesso ad abbattere aerei civili innocenti che minacciassero Washington, DC.”

16

Nonostante tutte queste prove, Il rapporto della Commissione 11 settembre, pubblicato nel luglio 2004, ha dichiarato: “In quel momento i militari sono venuti a conoscenza [United 93], del suo schianto.”

17Sulla base di tale affermazione, la Commissione 11

settembre dichiarò che le citazioni sopra riportate di Marr, Arnold, e Winfield erano “errate.”18

Tuttavia, oltre a contraddire queste dichiarazioni, le affermazioni della commissione vanno in conflitto con un memo della FAA rilasciato alla commissione stessa nel 23 maggio, 2003.

Questo memo dice che in una teleconferenza FAA con i militari che avevano iniziato “minuti prima che il primo aeroplano colpisse il World Trade Center” – e quindi poco dopo le 8:46 AM – la FAA aveva “condiviso informazioni in tempo reale . . . circa . . . tutti gli aerei di interesse,”

19 che avrebbero incluso il volo United 93.

20

Il commissionario Richard Ben-Veniste, mettendo il memo FAA nel Rapporto della commissione, disse che esso forniva la prova che la “FAA stava fornendo informazioni non appena le riceveva, immediatamente dopo il primo impatto nelle

torri.”21

Ma la Commissione 11 settembre ha semplicemente omesso qualunque riferimento a questo memo nel

suo Rapporto della Commissione 11 settembre.

Conclusioni

La Commissione 11 settembre dichiarò che Cheney non avrebbe emesso autorizzazione di abbattimento fino alle 10:10 o più tardi, mentre le prove mostrano che egli ha dato autorizzazione alle 9:50 – quindi almeno 20 minuti prima di quanto affermato dalla commissione. Questi 20 minuti di differenza significavano la differenza tra il poter aver ordinato o meno di abbattere il volo United 93 (che secondo quanto riferito si è schiantato alle 10:03).

L’affermazione della commissione sull'orario dell’autorizzazione di abbattimento non era l’unica parte della versione ufficiale su questo tema ad essere problematica: La stampa si focalizzò sull’affermazione dell’amministrazione Bush che affermava che Cheney aveva trasmesso l’autorizzazione ricevuta dal presidente (piuttosto di dichiarare di aver fatto da solo, che sarebbe stato illegale), di cui anche la Commissione 11 settembre era scettica.

22

Più importante della verità sull’11 settembre, ad ogni modo, era l’affermazione della Commissione 11 settembre che l’autorizzazione di abbattimento non fu data da Cheney fino alle 10:10 o dopo, quindi dopo lo schianto di United 93. Questa affermazione è contraddetta dai rapporti di Richard Clarke, U.S. News and World Report, dal corrispondente del Pentagono Barbara Starr, dalla FAA, e da tre ufficiali militari: Col. Marr, Gen. Arnold, e dal Brig. Gen. Winfield. Inoltre, le affermazioni della Commissione 11 settembre sulle “10:10-o-più tardi” presuppongono che Cheney non entrò nel PEOC, dove si prese carico della situazione fino a quasi le 10:00, e questa affermazione è contraddetta da numerose prove come mostrato nel Punto MC-3.

23

Ogni nuova indagine dovrà chiedere il perchè la commissione 11 settembre abbia fatto l’affermazione sull'orario in cui Cheney diede l’autorizzazione di abbattimento che contraddice una grande quantità di prove.

Fonti del punto MC-4

1.Il Report della Commissione 11 settembre, 29. 2. Ibid., 40. 3. Ibid., 41. 4. Ibid., 34. 5. Ibid., 41. (Il film United 93, che segue la linea temporale del Report della Commissione 11 settembre, disse che l’autorizzazione di abbattimento fu data alle 10:18.) 6. Ibid., 37. 7. “Alle 10:03, quando il volo United 93 si schiantò in Pennsylvania, non vi era menzione del suo dirottamento [ai militari]” (Ibid., 38). 8. Richard A. Clarke, Against All Enemies: Inside America’s War on Terror (New York: Free Press, 2004). 9. Ibid., 7. 10. Clarke ha riferito che la chiamato arrivò mentre l’aereo del presidente si stava ancora “preparando a prendere il volo” (ibid., 8). 11. Ibid., 8. 12. Chitra Ragavan e Mark Mazzetti, “Pieces of the Puzzle: A Top-Secret Conference Call on September 11 Could Shed New Light on the Terrorist Attacks,”U.S. News & World Report, 31 agosto, 2003.

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13. “’The Pentagon Goes to War’: National Military Command Center,” American Morning with Paula Zahn, CNN, 4 September 2002. 14. Citato in Leslie Filson, Air War over America: sett. 11 Alters Face of Air Defense Mission,Prefazione di Larry K. Arnold [Public Affairs: Tyndall Air Force Base, 2003], 68). Marr ha anche detto che, dopo aver ricevuto l’autorizzazione di abbattimento, egli “lo passò ai piloti” (“9/11: Interviews by Peter Jennings,” ABC News, 11 settembre 2002.) 15. Filson, Air War Over America, 71. 16. “9/11: Interviews by Peter Jennings,”ABC News, settembre 11, 2002. 17. Report della Commissione 11 settembre, 34. 18. Ibid. 19. 9/11 Commission Hearing, 23 maggio, 2003. 20. La Commissione 11 settembre ha riconosciuto che il quartier generale della FAA è venuto a conoscenza che alle 9:34 lo United 93 fu dirottato (Report della Commissione 11 settembre, 28). inoltre, Quando il Generale Arnold chiese alla Commissione 11 settembre cosa stesse facendo il NORAD l’11 settembre alle 9:24 AM, essi dissero: “Eravamo concentrati su United 93, che ci veniva a noi fatto notare come molto aggressivo, potrei dire, dalla FAA” (9/11 Commission Hearing, 23 maggio, 2003). 21. 9/11 Commission Hearing, 23 maggio, 2003. 22. Nel Report della Commissione 11 settembre, lo scietticismo della Commissione si è come disattivato, limitata ad affermare che non ci fossero evidenze documentali per la chiamata al presidente Bush che, secondo Cheney, avrebbe fatto poco dopo essere entrato nel PEOC, durante il quale Bush gli diede l’autorizzazione (pp. 40-41). Secondo il Newsweek magazine, ad ogni modo, questa fu un’affermazione “watered down” versione di un progetto precedente, che era dovuta al fatto che “qualcuno nello staff della Commissione era . . . altamente scettico della versione del vice presidente.” Quel progetto precedente, che evidentemente esprimeva molto chiaramente la convinzione sul fatto che il vice presidente ed il presidente stavano mentendo, come riportato fu modificata dopo la vigorosa attività lobbistica della Casa Bianca (Daniel Klaidman e Michael Hirsh, “Who Was Really in Charge?” Newsweek, 20 giugno, 2004. 23. Vedi Consensus Point MC-3, “L’affermazione circa l’orario in cui Dick Cheny entrò nel bunker della Casa Bianca.”

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Punto MC-5: Il comportamento del segretario della difesa Rumsfeld tra le 9:00 e le

10:00 AM

Introduzione

Furono sollevate alcune questioni sul fatto secondo cui il segretario della difesa Donald Rumsfeld avesse la responsabilità per uno o più degli attacchi dell’11 settembre, e se fosse in parte responsabile per lo schianto dello United 93, che la Commissione 11 settembre affermò essersi schiantato a Shanksville, PA.

La versione ufficiale

Le attività del segretario Rumsfeld la mattina degli attacchi dell’11 settembre mostrano che egli non potesse avere responsabilità in alcuno fra essi, anche nel senso di essere stato in grado di prevenirli, o che avesse in qualunque modo a che fare con lo United 93.

La mattina dell’11 settembre, il segretatio Rumsfeld fece colazione con i membri del Congresso al Pentagono, che durò fino a circa le 9:00,

1 e non appena finì, essi vennero a conoscenza che “la prima torre del World Trade Center fu

colpita.”2 Le autorità credevano che lo schianto fosse dovuto ad un errore del pilota.

3

“Egli [Rumsfeld] tornò nel suo ufficio per la sua informativa giornaliera dell’intelligence.” Dopo essere stato “informato del secondo schianto a New York, . . . riprese le sue attività in attesa di maggiori informazioni.” E non appena fu attaccato il Pentagono si recò nel parcheggio per assistere i soccorsi .

4

“Il Segretario Rumsfeld non si trovava nel NMCC [Centro Militare Nazionale di Comando] quando l’ordine di abbattimento fu trasmesso per la prima volta. Andò dal parcheggio al suo ufficio, nel quale parlò con il presidente [poco dopo le 10:00], ed in seguito con il “Centro di Assistenza Esecutivo, in cui partecipò alla video conferenza della Casa Bianca. Si è mosso verso il NMCC poco prima delle 10:30, al fine di unirsi con il Vice-Capo Myers.”

5

A quanto risulta da questa sintesi, Rumsfeld era a delle riunioni quando si verificarono gli attacchi a WTC e Pentagono.

In particolare, per quanto riguarda il Pentagono, i militari, secondo quanto detto dal Report della Commissione 11 settembre, non hanno “mai ricevuto comunicazione sul fatto che American 77 fosse dirottato.”

6

I militari sarebbero venuti a conoscenza del fatto che American 77 (che secondo la Commissione 11 settembre si schiantò contro il Pentagono) aveva avuto dei problemi, forse dirottato, e non sapevano se una qualunque fra le persone che si stavano occupando della crisi fosse stata coinvolta nella video conferenza della Casa Bianca, che fu condotta nella “Situation Room” dal coordinatore antiterrorismo Richard Clarke. Tuttavia, la Commissione 11 settembre affermò: “Noi non sappiamo chi partecipò della difesa, ma sappiamo che nelle prime ore nessuno del personale coinvolto nella gestione della crisi partecipò.”

7

Rumsfeld in particolare, come mostra il sommario, non fosse coinvolto nella video conferenza di Clarke fino a pochi minuti dopo le 10:00.

Inoltre, Rumsfeld non poteva nemmeno avere niente a che fare con lo schianto dello United 93, che si verificò alle 10:03, per due ragioni:

Rumsfeld, come mostrato dal sommario, non entrò nel NMCC fino alle 10:30.

“In quel momento i militari vennero a conoscenza del [dirottamento dello United 93], suo schianto.”8

Le prove migliori

Affermazioni fatte da Rumsfeld nel Report della Commissione 11 settembre, che riflettono le affermazioni di Rumsfeld stesso nel 2004, sono state contraddette da diverse fonti autorevoli. 1. Richard Clarke, il coordinatore antiterrorismo nazionale, scrisse il best-seller Against All Enemies

9- che uscì nel marzo 2004,

molti mesi prima del Report della Commissione 11 settembre. Il libro di Clarke smentisce le affermazioni fatte dal Report sulle attività di Rumsfeld l’11 settembre tra le 9:00 e le 10:00 AM.

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In riferimento alla video conferenza, che evidentemente iniziò alle 9:10 circa,10

Clarke scrisse: “Non appena entrai nel Centro Video, . . . Ho potuto vedere delle persone correre per gli studi attorno alla città: Donald Rumsfeld alla difesa e George Tenet alla CIA.”

11 Quindi, mentre la Commissione e Rumsfeld stesso dice di essere andato dalla sua prima

colazione al suo ufficio per il briefing della CIA, in cui rimase fino all’attacco al Pentagono, Clarke disse che, poco prima del secondo attacco al WTC, Rumsfeld andò nello studio di teleconferenza del Pentagono.

Clarke ha indicato, inoltre, che Rumsfeld continuò a partecipare alla videoconferenza: dopo l’attacco al Pentagono, Clarke poteva “ancora vedere Rumsfeld sullo schermo.”

12 Un pò più tardi, Clarke scrive, “il fumo stava entrando nello studio di

teleconferenza del Pentagono,” e “Franklin Miller lo esortò [Rumsfeld] ad andare sull’elicottero per dirigersi al sito alternativo DOD,” ma Rumsfeld replicò: “Sono dannatamente troppo vecchio per andare al vecchio sito.” Quindi “Rumsfeld si trasferì in un’altro studio del Pentagono.”

13

La versione di Clarke sulla posizione di Rumsfeld dalle 9:10 alle 9:45 sembra più plausibile di quella fornita da Rumsfeld stesso e dal dal Report della Commissione 11 settembre, poichè:

La versione di Clarke, se falsa, avrebbe potuto essere smentita dal nastro della videoconferenza.

Non è plausibile che, dopo che gli fu detto del secondo attacco al World Trade Center, egli abbia continuato ad ascoltare il briefing della CIA.

Non è plausibile che, se la versione della Commissione 11 settembre avesse contraddetto quella di Clarke su Rumsfeld, non lo abbia fatto. Invece, hanno semplicemente evitato di menzionarla.

14

2. Robert Andrews, il principale assistente vice segretario per la difesa e le Operazioni Speciali ed i Conflitti a Bassa Intensità, ha tenuto una conferenza nel 2007 che ha contraddetto la versione della Commissione 11 settembre sui movimenti di Rumsfeld:

15

Sapendo che Rumsfeld era andato al Centro di Assistenza Esecutivo (ESC) per unirsi alla videoconferenza di Clarke dopo il secondo attacco al WTC, Andrews ha dichiarato, egli si precipitò al Centro per la Lotta al Terrorismo [CTC] per ottenere del materiale di cui Rumsfeld aveva bisogno.

16

Poi, dopo aver avuto la senzazione ed aver udito un evento esplosivo al Pentagono, Andrews andò di corsa al ESC, dove ha servito come consigliere di Rumsfeld durante la videoconferenza della Casa Bianca. “Ero lì, nel Centro di Supporto con il segretario quando stava parlando con Clarke nella videoconferenza della Casa Bianca, ed al presidente,” disse Andrews.

17

3. Una terza fonte autorevole che contraddice la versione ufficiale sulle attività di Rumsfeld era Paul Wolfowitz, il vice segretario della Difesa, in un’intervista negli inizi dell’aprile 2002 con lo storico militare Dr. Alfred Goldberg,

18che sarebbe in seguito il

primo autore di “Pentagon 9/11″.19

Wolfowitz ha fornito una versione inconsistente con quella delle Commissione 11 settembre sul fatto che Rumsfeld non fosse andato al NMCC fino a dopo che lo United 93 si fosse schiantato:

Wolfowitz ha dichiarato che dopo l’attacco al Pentagono, a lui ed altri fu detto di andare all’esterno dell’edificio, ma che gli era permesso di tornare indietro in non “meno di 10 minuti” – il che significa, che se il Pentagono fosse stato attaccato alle 9:38, ci si riferiva al tornare indietro per le 9:50 circa.

Wolfowitz riferì : “Siamo andati nel NMCC, nel quale era presente il segretario , ed il generale Myers. Il generale Shelton era in Europa.”

In seguito disse: “Abbiamo proseguito con le discussioni in videoconferenza. Un problema era cosa fare con l’aereo in Pennsylvania, ricevere ordini per intercettarlo con i caccia, ed il segretario ha ottenuto l’approvazione per abbatterlo.”

20

Questa relazione di Wolfowitz contraddice due elementi centrali nella versione sulla collocazione di Rumsfeld fornita dal Report della Commissione 11 settembre:

Considerando che la Commissione 11 settembre ha affermato che Rumsfeld non è andato al NMCC fino alle 10:30, Wolfowitz ha riferito di aver parlato con Rumsfeld in quel luogo prima delle 10:00.

Considerando che la Commissione 11 settembre afferma che i militari non vennero a conoscenza dei problemi del volo UA 93 fino a dopo che si schiantò, Wolfowitz affermò che lui e Rumsfeld, assieme al generale Myers, aveva discusso sul “cosa fare sull’aereo sopra la Pennsylvania.”

Conclusioni

La Commissione 11 settembre ha assolto Donald Rumsfeld da ogni responsabilità per quello che è successo dopo le 9:03 di quella mattina, sostenendo che, nelle prime ore della videoconferenza della Casa Bianca, “nessuno del [Difesa] personale

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coinvolto nella gestione della crisi [ha partecipato].”21

Tuttavia, i rapporti di Richard Clarke e Robert Andrews, mostrano che Rumsfeld partecipò alla videoconferenza durante le ore cruciali. La Commissione 11 settembre ha anche assolto Rumsfeld da ogni coinvolgimento nello schianto del volo UA 93 sostenendo che i militari non sapevano niente su UA 93 fino al suo schianto, e che Rumsfeld non si trovava nel NMCC prima delle 10:30. Tuttavia, Paul Wolfowitz, indicò di aver discusso il dafarsi sullo UA 93 con Rumsfeld e Myers prima delle 10:00.

Le testimonianze di Richard Clarke, Robert Andrews, e Paul Wolfowitz, di conseguenza, forniscono prove molto robuste sul fatto che la Commissione 11 settembre fece affermazioni false in riferimento al comportamento di Rumsfeld. Ulteriori indagini sul comportamento reale di Rumsfeld la mattina dell’11 settembre sono pertanto necessarie.

Riferimenti per il punto MC-5

1.Donna Miles, “Vice Chairman: 9/11 Underscored Importance of DoD Transformation,” Servizio Stampa delle Forze Americane, 8 settembre, 2006. 2. “Rumsfeld’s War,” Frontline, PBS, 26 ottobre, 2004. 3. Report della Commissione 11 settembre: Rapporto finale dalla Commissione Nazionale sugli Attacchi Terroristici agli Stati Uniti , edizione autorizzata (New York: W. W. Norton, 2004), 35. 4. Ibid., 37. 5. Report della Commissione 11 settembre, 43-44. La versione della Comissione corrisponde a quella di Rumsfeld stesso, nel quale dice: “Ero nel mio ufficio con un relatore della CIA e mi fu detto che un secondo aereo aveva colpito l’altra torre. Poco dopo, alle 9:38, il Pentagono fu scosso da un’esplosione di origine sconosciuta. Sono andato fuori per determinare ciò che era accaduto. Non ci sono stato molto poichè ero già al Pentagono con il team d’Azione Anti Crisi poco prima a dopo le 10:00 A.M. Al mio ritorno dal sito dello schianto e prima d’essere andato nel Centro Esecutivo di Supporto, Ho avuto una o più chiamate nel mio ufficio, una delle quali era con il presidente. Sono andato al Centro di Comando Nazionale Militare in cui il Generale Myers . . . era appena tornato da Capitol Hill. . . . Mi sono unito alla teleconferenza sulle minaccie aeree che era già in svolgimento” (Audizione della Commissione 11 settembre, 23 marzo, 2004. 6. Report della Commissione 11 settembre, 34. 7. Ibid., 36. La commissione aggiunse: “Nessuna delle informazioni trasmesse nella teleconferenza della Casa Bianca, almeno nella prima ora, furono passate al NMCC [Centro di Comando Nazionale Militare].” 8. Ibid., 34. 9. Richard A. Clarke, Against All Enemies: Inside America’s War on Terror (New York: Free Press, 2004). MSNBC disse: “Il fenomeno editoriale dell’anno. . . . Le vendite salgono per l’ex consulente anti-terrorismo”. 10. Clarke ha riferito che, dopo essere arrivato alla Casa Bianca, poco dopo le 9:03 (quando la seconda torre del World Trade Center fu colpita), ha iniziato la sua videoconferenza poco dopo aver avuto un breve colloquio con Dick Cheney e Condoleezza Rice (Clarke, Against All Enemies, 1-3). Clarke indicò che, diversi minuti dopo che la conferenza fosse iniziata, il segretario dei trasporti Norman Mineta arrivò, e Clarke “gli suggerì di unirsi al Vice Presidente [che era andato giù nel PEOC]” (ibid., 5). Mineta disse alla Commissione 11 settembre di essere “arrivato al PEOC alle 9:20 AM circa” (Audizione della Commissione 11 settembre, 23 maggio, 2003.) La versione di Clarke coincide con quella di Mineta; vedi “Dichiarazione del Segretario dei Trasporti Norman Y. Mineta prima della Commissione Nazionale sugli Attacchi terroristici contro gli Stati Uniti, 23 maggio, 2003”. Ci vogliono pochi minuti per scendere dal PEOC alla Situation Room, quindi, se Mineta ha ragione sul fatto di essere andato al PEOC alle 9:20, deve avere iniziato a scendere alle 9:15 circa. E se questo è corretto, la videoconferenza deve essere iniziata alle 9:10 circa. 11. Clarke, Against All Enemies, 3. 12. Ibid., 7. 13. Ibid., 8-9. 14. Il fatto che la commissione non abbia menzionato il trattamento di Richard Clarke su Rumsfeld non significa che questo non abbia influenziato la versione della Commissione su di lui. Secondo le più recenti (2001 e 2002) discussioni sui movimenti di Rumsfeld e del suo assistente Torie Clarke (non ha alcuna relazione con Richard Clarke), Rumsfeld andò, dopo essere andato nel sito dello schinto, direttamente dal suo ufficio al NMCC; il ESC non fu menzionato (“L’assistante Clarke intervistato al WBZ Boston”; “Segretario Rumsfeld intervistato da John McWethy, ABC,”U.S. Dipartimento della Difesa, 12 agosto, 2002. Ma il libro di Clarke’ è apparso il 10 marzo, 2004, due settimane prima della testimonianza di Rumsfeld del 23 Marzo alla Commissione 11 settembre. Durante questa testimonianza, Rumsfeld modificò la sua storia, dicendo: “Al mio ritorno dal sito dello schianto e prima di andare al Centro Esecutivo di Supporto, ho avuto una o più chiamate nel mio ufficio. . . . sono andato al Centro di Comando Nazionale Militare . . .” (Audizione della Commissione 11 settembre,) 23 Marzo, 2004. Questa modifica ha permesso alla Commissione 11 settembre di ammorbidire la contraddizione tra la sua storia e quella di Clarke: La Commissione scrisse che Rumsfeld “è andato dal parcheggio al suo ufficio . . . , poi al Centro Esecutivo di Supporto, dove partecipò alla teleconferenza della Casa Bianca. Si è mosso verso il NMCC poco prima delle 10:30” (Report della Commissione 11 settembre, 43). 15. Come mostrato da una sua nota biografica, “Robert Andrews, Consulente”, premio del Dipartimento della Difesa per la Funziona Pubblica Eccellente (2007) e la medaglia per l’Illustre Servizio Civile all’Esercito degli Stati Uniti (2009). 16. “Nel momento in cui ho visto il secondo aereo andare a segno dal vivo,’”Andrews disse, “Sapevo che il segretario Rumsfeld avesse bisogno di informazioni più aggiornate, e corse fino al nostro centro di controterrorismo [CTC] per prendere le mappe di New York ed altri dati da prendere per lui nel Centro Esecutivo di Supporto [ESC].” Citato in Barbara Honegger, “L’Esperto di Politiche per le Operazioni Speciali e veterano Robert Andrews Gives Distinguished Visiting Guest Lectures al NPS,” 4 settembre, 2004. Honegger non poteva pubblicare questa intervista (appartiene alla Scuola Navale Postgraduata, il suo ex datore di lavoro), ma lei la fornisce su richiesta.

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17. Honegger, “Esperto delle Politiche delle Operazioni.” Andrews ha quindi detto che Rumsfeld era nel ESC quando parlò con il presidente, non – come il Report della Commissione 11 settembre disse – nel suo ufficio. 18. “Attacco al Pentagono: Intervista con Paul Wolfowitz,”di Alfred Goldberg e Rebecca Cameron, 19 Aprile, 2002. 19. Alfred Goldberg et al., Pentagon 9/11, Defense Studies Series (Uddicio Storico del Segretatio della Difesa: Washington, D.C., 2007). 20. “Attacco al Pentagono: intervista con Paul Wolfowitz.” 21. Report della Commissione 11 settembre, 36.

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Punto MC-6: Le attività del generale Richard Myers durante gli attacchi dell’11

settembre

Introduzione

L’11 settembre 2001, il generale Richard B. Myers, vice presidente del “Joint Chiefs of Staff” (JCS), divenne il presidente in carica, perchè il presidente JCS, il generale Hugh H. Shelton, stava volando ad una riunione della NATO a Budapest.

1Una versione delle

attività di Myers durante la mattina dell’11 settembre è stata fornita dal Report della Commissione 11 settembre e da Myers stesso. Ma alcune caratteristiche di questa versione sollevano degli interrogativi.

La versione ufficiale

Il General Myers non era al Pentagono durante gli attacchi, si trovava a Capitol Hill con il senatore Max Cleland per discutere dell’udienza in arrivo a conferma di Myers di essere il nuovo presidente del “Joint Chiefs of Staff”.

2 Il senatore Cleland ha

confermato che il loro incontro ebbe luogo.3

Mentre Myers stava aspettando nell’ufficio esterno di Cleland, un servizio televisivo gli diede l’impressione che il World Trade Center fosse stato colpito da “un piccolo aereo o qualcosa del genere,” così lui e Cleland proseguirono con la loro riunione.

4 Ben

presto, avendo appreso da un membro dello staff dello schianto nella seconda torre, conclusero la loro riunione. Tornando in un un’ufficio esteriore, appresero dalla TV che nel WTC era scoppiato un incendio.

5

Guardando l’approfondimento TV, Myers ricevette una chiamata dal suo assistente militare, il generale Ralph Eberhart, il comandante del NORAD, gli disse che stava lavorando con la FAA per far atterrare tutti gli aerei. Myers ha poi ricevuto una chiamata dal suo assistente esecutivo, che gli disse che un grande dirottamento sembrava essere in corso e si raccomandò che Myers “tornasse al Pentagono al più presto.”

6 “Non appena siamo andati via da Capitol Hill,”

7 Myers scrive, “il Pentagono fu

colpito . . . [p]rima di aver imboccato la 14th Street Bridge.”8

Alle 9:46, lo staff del NORAD “riferirì che essi stavano ancora cercando di trovare il segretario Rumsfeld ed il vice presidente Myers.” Il generale Myers ritornò al Centro Nazionale Militare di Comando (NMCC) “poco prima delle 10:00,” in cui è entrato a far parte della conferenza sulle minacce aeree NMCC

9 – che era iniziato senza di lui alle 9:37.

10

Il generale Myers, di conseguenza, non si trovava al Pentagono durante gli attacchi a WTC e Pentagono. Per quanto riguarda il dirottamento del volo United 93 (che la Commissione 11 settembre affermò essersi schiantato a Shanksville PA),Myers non poteva aver ordinato ai caccia di abbatterlo, perchè “nel momento in cui i militari appresero del volo, esso si schiantò.”

11

Le prove migliori

Domande sull’accuratezza della versione fornita dal Report della Commissione 11 settembre(2004), insieme a Myers nel 2004 negli anni seguenti, vengono sollevate da:

Contraddizioni con la versione fornita dal coordinatore del contro-terrorismo Richard Clarke, dal vice segretario della difesa Paul Wolfowitz, dal capitano della marina Charles Joseph Leidig, dal generale Hugh Shelton, e dal segretario dell’esercito Thomas White;

Incongruenze con la versione che ha fornito Myers nel 2001;

Implausibilità.

A. Contraddizioni 1. La versione ufficiale sulle attività del generale Myers durante gli attacchi contraddicono la versione del libro del coordinatore del contro-terrorismo Richard Clarke, Against All Enemies, 2004

12apparso diversi mesi prima la pubblicazione del Report della

Commissione 11 settembre e che descrive di come Myers si trovasse al Pentagono durante gli attacchi:

Descrivendo l’inizio della videoconferenza della Casa Bianca, che suggerisce che il suo racconto iniziò approssimativamente alle 9:10,

13 Clarke scrisse:

“Non appena entrai nel centro video, . . . Ho potuto vedere la gente che correva in studio dappertutto in citta: Donald Rumsfeld alla difesa e George Tenet alla CIA. . . .

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“Il generale dell’air force 4 stelle Dick Myers è stato scelto per presiedere la Joint Chiefs, Hugh Shelton si trovava sopra l’Altlantico.”

14

Poco prima delle 9:28, Clarke riferì di aver avuto questo scambio con Myers: [Clarke] “JCS [Joint Chiefs of Staff], JCS. Presumo che il NORAD abbia allertato i caccia e AWACS. quanti? dove?”

[Myers]: “Non è una bella immagine Dick. . . . Siamo nel bel mezzo della Vigilant Warrior, un’esercitazione del NORAD, ma . . . Otis ha lanciato due uccelli verso New York. Langley sta cercando di ottenerne due adesso.” . . .

[Clarke] “Okay, quanto arriva il CAP15

sopra D.C.?” . . . . [Myers] “Il più velocemente possibile. Quindici minuti?” Myers chiese, guardando i generali ed i colonnelli che lo circondavano. Erano le 9:28.

16

Pertanto, la versione di Clarke – che nel Report della Commissione 11 settembre non fu menzionata e nemmeno nel libro di Myers del 2009, Eyes on the Horizon – fu contraddetta dalla versione data da Myers alla Commissione 11 settembre. 2. La versione ufficiale sulle attività di Myers fu anche contraddetta dalle dichiarazioni fatte nel 2002 da Paul Wolfowitz, il vice segretario alla difesa, per quanto riguarda due punti:

(A) In un’intervista condotta da Alfred Goldberg (che sarebbe poi diventato il primo autore diPentagon 9/11, un importante studio pubblicato nel 2007

17), Wolfowitz ha fornito informazioni che contraddicono Myers ed il Report della Commissione 11

settembre, sul fatto che Myers è stato lontano dal Pentagono fino a che non è ritornato “poco prima delle 10:00”:

Wolfowitz disse che dopo l’attacco al Pentagono, a lui ed a altri fu detto di andare fuori dall’edificio, ma che avevano il permesso di tornare indietro in “meno di dieci minuti” – il che significa, che se il Pentagono fu attaccato alle 9:38, si riferiva a tornare indietro per le 9:50 circa.

Wolfowitz riferì: “Siamo andati nel NMCC, dove si trovava il segretario ed il generale Myers. Il Generale Shelton si trovava in Europa.”

Wolfowitz in seguito disse: “Abbiamo proseguito con le discussioni in videoconferenza sicura. Un problema era il da farsi sull’aereo in Pennsylvania, prendere ordini per intercettarlo con i caccia, ed il Segretario ha ottenuto l’approvazione dal Presidente per abbatterlo.”

18

Questa relazione di Wolfowitz, quindi, contraddice le affermazioni del Report della Commissione 11 settembre per quanto (a) Myers non era al Pentagono quando l’edificio è stato attaccato e (b) i militari, guidati dal generale Myers, non erano stati informati sui problemi del volo United 93 prima che si schiantasse.

(B) Nel 2001, Wolfowitz – così come lo stesso Myers – contraddice l’affermazione su United 93, del Rapporto della Commissione 11 settembre- secondo cui l’esercito non sapeva che ci fosse qualcosa che non andava fino a che non si fosse schiantato.

Wolfowitz, rispondendo ad una domanda sulla PBS “NewsHour con Jim Lehrer”, ha dichiarato: “Abbiamo risposto terribilmente in fretta. . . e, infatti, stavamo già monitorando quell’aereo che si schiantò in Pennsylvania. Penso che sia stato l’eroismo dei passeggeri a bordo a farlo schiantare. Ma l’Air Force era in grado di farlo se avessimo dovuto. Wolfowitz, ”

19

Sempre nel 2001, Myers alla sua audizione di conferma disse: “Se la memoria non m’inganna,. . . avevamo lanciato caccia sull’ [aereo] che alla fine si è schiantato in Pennsylvania. . . [W] e ne avevamo ottenuto qualcuno vicino ad esso, se ben ricordo.”

20

3. Una delle affermazioni da parte di Myers e del Report della Commissione 11 settembre che è stata contraddetta dall’intervista di Wolfowitz – secondo cui Myers non si trovava al Pentagono durante gli attacchi – è stata anche contraddetta in un documento della Commissione 11 settembre etichettato come “memorandum segreto per il Record . “”

21Questo memorandum,

che è stato datato a un anno prima del Report della Commissione 11 settembre, ha riportato le dichiarazioni fatte nel 2003 dalla Capitano della Marina Militare Charles Joseph “Joe” Leidig, che circa due mesi prima dell’11 settembre aveva assunto la funzione di vice Operations Command Center al NMCC.

22Secondo questo documento:

Leidig ha detto che, la mattina dell’11 settembre, ha servito come Vice Direttore alle Operazioni del NMCC (DDO) al posto del generale di brigata Montague Winfield dalle ore 8:30 fino a che Winfield l’ha sollevato dall’incarico qualche tempo dopo le 10:00.

Durante una discussione sul volo Delta 1989, che si è verificata tra le 9:23 e le 09:26,23

Leidig era “certo che il Vice Presidente [del Joint Chiefs of Staff] era nella stanza al momento. Egli [Leidig], guardandolo gli ha ricordato che: c’è una raccomandazione per evacuare la Torre Sears a Chicago. Ricordava al generale Meyers [sic] che era una buona idea. “

24

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55

Secondo questo memorandum, dunque, il capitano Leidig sostiene la relazione di Wolfowitz secondo cui Myers era al Pentagono, non da qualche altra parte, poco prima dell’attacco al Pentagono.

4. L’affermazione di Myers e della Commissione 11 settembre secondo cui non si trovava al NMCC fino a “poco prima delle 10:00″, e che quindi non c’era subito dopo l’attacco al Pentagono, è stata contraddetta dal funzionario che quel giorno lo stava sostituendo, il generale Hugh Shelton:

Nel libro di Shelton del 2009, che descrive ciò che è accaduto sull’aereo che lo avrebbe portato in Europa – ma che, dopo aver appreso dell’attacco al Pentagono, fece ritorno – scrisse: “Nel frattempo, Dick [Myers] era al telefono, e la

prima relazione è stata che una bomba a mano fosse appena esplosa nel parcheggio del Pentagono. . . . Dal momento

che la nostra connessione è stata crittografata, era in grado di darmi un rapporto completo sullo status dal NMCC.”25

Continuando la sua discussione con Myers, Shelton ha aggiunto: “Devo chiamare Ed Eberhart. . . al NORAD e fargli sapere che stiamo tornando su Speckled Trout, e che io lo considererei un favore personale se voleva fare in modo che il presidente ed il suo equipaggio non fossero abbattuti sulla via del ritorno ad Andrews. “Myers rispose: “Lo farò”.

26

5. Thomas White, il Segretario dell’Esercito, ha indicato che il generale Myers era stato ad una riunione del Pentagono per la colazione dalle 8:00 alle 08:46, quando il primo aereo colpì il World Trade Center (non nell’ufficio del senatore Cleland su Capitol Hill).

27

White disse a Frontline: “Don Rumsfeld ha fatto colazione, e praticamente ognuno degli alti funzionari del Dipartimento della Difesa – capi servizio, il segretario, il vice, tutti, il presidente del Joint Chiefs of Staff. E non appena la colazione si è conclusa, il primo aereo aveva colpito il World Trade Center.

28

Con il termine “chairman of the Joint Chief of Staff,” White intendeva Myers, la delibera che fosse confermato presto come presidente, perché il generale Hugh Shelton, il presidente uscente, era in viaggio verso l’Europa.

29

B. Inconsistenze

1. La versione ufficiale su Myers era basata sul Report della Commissione 11 settembre e sulle dichiarazioni di Myers del 2004 e seguenti, affermazioni che contraddicono quelle che aveva fatto nel 2001:

i) Storia ufficiale, 2004: Myers è venuto a conoscenza dell’attacco al Pentagono mentre veniva ricondotto al Pentagono.

30

13 Settembre, 2001: Myers è venuto a conoscenza dell’attacco mentre era ancora nell’ufficio del Senatore Cleland.

31

ii) Storia ufficiale, 2004: Mentre Myers stava per essere ricondotto al Pentagono, fu chiamato dal Generale Eberhart.

32

Ottobre 2001: Myers ha ricevuto la chiamata da Eberhart mentre era ancora nell’ufficio del Sen. Cleland.33

iii) Storia ufficiale, 2004: La chiamata di Eberhart a Myers arrivò prima che il Pentagono fosse colpito.

34

Ottobre, 2001:La chiamata di Eberhart arrivò dopo che il Pentagono fosse colpito.35

2. La storia del Senatore Cleland contiene anche delle incongruenze:

All’audizione di conferma del 2001, Cleland disse a Myers: “E’ una buona cosa l’esser stati riuniti qui [a Capitol Hill] e non in una riunione al Pentagono, perchè al momento in cui lui ed io stavamo facendo la nostra visita. . . in quasi quel momento, il Pentagono veniva colpito.”

36

Nel 2003, Cleland disse che proprio un momento dopo “Myers si precipitò fuori del [suo] ufficio e si diresse verso il Pentagono,. . . il Pentagono è stato colpito”

37

C. Implausibilità 1. In un’intervista del 2001, Myers disse che mentre si stava incontrando con Cleland nel suo ufficio fu colpita la seconda torre, ma “[n]essuno ci aveva informato di ciò.” E ‘stato solo quando hanno finito il loro incontro e che sono venuti fuori dall’uff icio, disse Myers, che lui e Cleland realizzarono che “la seconda torre era stata colpita.”[38]E ‘stato “proprio in quel momento,”ha aggiunto Myers, che “qualcuno ha detto che il Pentagono è stato colpito”

39- indicando così che l’incontro era durato fino a quasi

le 9:37.

Ma l’idea che nessuno – né il segretario Cleland né chiunque al Pentagono o comunque in campo militare – l’avesse notificato (il facente funzione di Presidente del Joint Chiefs of Staff), quindi che non sapesse nulla del secondo attacco fino a poco prima che il Pentagono fosse colpito, non è plausibile.

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Questa presa di coscienza ha probabilmente motivato la successiva versione della sua storia, secondo la quale una persona del personale presso la sede esterna disse a Myers e Cleland del secondo attacco al WTC subito dopo che si era verificato.

40

2. In un discorso del 2003, il senatore Cleland dichiarò: “Il primo aereo aveva già colpito il World Trade Center ed il Gen. Myers fermo al suo posto. Ci precipitammo in un ufficio attiguo non appena aver visto in TV il secondo aereo colpire la seconda torre. Il Gen. Myers si precipitò fuori dal mio ufficio, si diresse verso il Pentagono. In quel momento, il Pentagono fu colpito.”

41

Sono passati circa 30 minuti tra questi due attacchi,

la versione di Cleland non è plausibile, perché suggeriva che vi fossero al massimo 10 minuti tra i due attacchi.

Conclusioni

Alla luce dei problemi di cui sopra –

Le contraddizioni tra la versione del 2004 da parte di Myers e della Commissione 11 settembre, da un lato, ed la versione di Richard Clarke, Paul Wolfowitz, il Capitano Leidig, il Generale Shelton, Thomas White, e, anche ciò che ha detto Myers nel 2001, dall’altro ;

Le incongruenze tra le storie precedenti e successive raccontate da Myers;

e le implausibili versioni di Myers e Cleland – l’evidenza suggerisce che la versione ufficiale su Myers – secondo cui non era al Pentagono durante gli attacchi e che non avrebbe potuto essere coinvolto nella decisione di abbattere lo United 93 – è falsa, e tutto ciò dovrebbe essere ulteriormente approfondito.

Riferimenti del punto MC-6

1.Generale Hugh Shelton, Ronald Levinson, e Malcolm McConnell, Without Hesitation: The Odyssey of an American Warrior (New York, St. Martin’s Press, 2010), 430, 433. 2. Richard B. Myers, Eyes on the Horizon: Serving on the Front Lines of National Security (New York: Threshold Editions, 2009), 7. Vedi anche “Intervista: Generale Richard B. Myers,” Radio Forze Armate e Servizi Televisivi, 17 ottobre 2001 , e Il Report della Commissione 11 settembre, 463n199, citando un’intervista del 17 febbraio 2004. 3. Il Sen. Max Cleland disse: “Generale, è una buona cosa che . . . tu ed io ci siamo incontrati . . . quì [a Capitol Hill] e non al Pentagono.” Quotato su “Generale Myers Audizione di Conferma,”13 Settembre, 2001. 4. “Intervista: General Richard B. Myers” (2001). 5. Myers, Eyes on the Horizon, 8. 6. Ibid., 9. 7. Ibid., 9. 8. Jim Garamone, “L’ex presidente ricorda gli attacchi dell’11 settembre,”Servizio Stampa Americano delle forze Armate, 8 settembre, 2006. 9. Report della commissione 11 settembre, 38. 10. Ibid., 37. Alle 09:29, un “significativo evento”, una conferenza era cominciata, ma fu cancellata alle 9:34, e “riprese alle 09:37 come chiamata in conferenza sulle minacce aeree.” (Il Rapporto della Commissione 11 settembre aggiunse: “le stime per il tempo indicato da questa conferenza sono ritenute precise nell’ambito di un minuto ± di margine di errore da noi e dal Dipartimento della Difesa” [ibid.]). 11. Ibid., 34. 12. Richard A. Clarke, Against All Enemies: Inside America’s War on Terror (New York: Free Press, 2004), che è uscito ed è diventato un best-seller, mentre la Commissione 11 settembre stava tenendo delle audizioni pubbliche. 13. Clarke ha riferito di essersi incontrato con Dick Cheney e Condoleezza Rice, dopo il suo arrivo alla Casa Bianca, poco dopo le 9:03. L’orario di inizio delle 9:10 circa è ulteriormente supportato dalle dichiarazioni di Clarke secondo cui questa conferenza era andata avanti per alcuni minuti prima dell’arrivo di Norman Mineta, insieme alla dichiarazione di Mineta stesso, che, dopo il suo arrivo, ha trascorso “quattro o cinque minuti” parlando con Clarke prima di scendere al Centro Presidenziale per le Operazioni d’Emergenza, che ha raggiunto “alle 9:20 AM circa.”Audizione della Commissione 11 settembre, 23 maggio, 2003. 14. Ibid., 3. 15. “CAP” è il caccia da combattimento Air Patrol, usato come un verbio. 16. Clarke, 5. 17. Alfred Goldberg et al., Pentagon 9/11, Defense Studies Series (Ufficio Storico del Segretario della Difesa: Washington, DC, 2007). 18. “Attacco al Pentagono: Intervista con Paul Wolfowitz,” di Alfred Goldberg e Rebecca Cameron, 19 aprile, 2002. 19. “L’Ex segretario Wolfowitz intervistato a PBS NewsHour,” PBS, September 14, 2001. 20. “Generale Myers, audizione di conferma.” 21. “Orientamento e Tour del Centro Nazionale Militare di Comando (NMCC): Secret Memorandum for the Record,” 21 luglio, 2003.

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22. “Dichiarazione del capitano Charles J. Leidig, Jr., prima della Commissione Nazionale sugli attacchi terroristici contro gli Stati Uniti”17 giungo, 2004. 23. Una trascrizione della FAA mostra che il Delta 1989 fu segnalato come dirottato alle 9:23 ma poi subito segnalato come ok alle 9:26. 24. Ibid. 25. Gen. Hugh Shelton et al., Without Hesitation, 432-33. Poco prima della dichiarazione di Shelton, aveva scritto: “Fino a quando sono ritornato nuovamente nello spazio aereo degli Stati Uniti, tutte le decisioni sarebbero state prese da Dick. . . . “(Ibid., 432). Non vi è alcun accenno in queste pagine sul fatto che Myers non fosse al Pentagono. 26. Ibid., 433. 27. Questo incontro è menzionato in Robert Burns, “L’attacco al Pentagono arriva minuti dopo che Rumsfeld lo predicesse: ‘ci sarà un’altro evento,’”Associated Press, 12 settembre, 2001. 28. “Rumsfeld’s War,” Frontline, PBS, 26 ottobre, 2004. 29. Vedi Consensus Point MC-7, “The Time of General Shelton’s Return to his Command.” 30. Nel giugno 2004, Myers disse di aver appreso che il Pentagono era stato colpito mentre era sulla “via del ritorno al Pentagono.”audizione della Commissione 11 settembre “, 17 giungo, 2004. Nel suo libro del 2009, Myers disse anche che gli fu detto che “il Pentagono era appena stato colpito”, non appena egli “corse lontano da Capitol Hill” (Eyes on the Horizon, 9). 31. Nella sua audizione di conferma, Myers ha detto: “Ero con il senatore Cleland quando questo [attacco al Pentagono] accadde” (“audizione generale di conferma, Myers”). In un’intervista del 17 ottobre 2002, Myers disse che quando lui e Cleland uscirono dal loro ufficio, il fatto che la seconda torre era stata colpita “era evidente”. Poi, proprio in quel momento qualcuno disse che il Pentagono è stato colpito ” (“Intervsta: Generale Richard B. Myers,” Radio Forze Armate e Servizi Televisivi, 17 ottobre, 2001). 32. “Sono stato chiamato dal Gen. Eberhart. . . e dal mio assistente esecutivo “, scrisse Myers. Poi subito salì in macchina e corse verso il Pentagono. “Abbiamo percorso anche la 14th Street Bridge, è stato colpito il Pentagono”, disse. “La scena mostrata attraverso il ponte era quella del Pentagono, con del fumo nero che vorticava fuori” Jim Garamone, “L’ex presidente ricorda gli attacchi dell’11 settembre,”Servizio Stampa Forze Armate, 8 settebre, 2006. nel suo libro del 2009, Myers ha anche detto che la chiamata da Eberhart è arrivata prima di essere venuto a conoscenza che il Pentagono era stato colpito (Eyes on the Horizon, 9). 33. Nel 2001, Myers disse: “In qualche momento durante quella chiamata d’ufficio la seconda torre è stata colpita. Nessuno ci ha informato di ciò. Ma quando siamo usciti, era evidente. Poi, proprio in quel momento qualcuno ha detto che il Pentagono è stato colpito. . . . [Q]ualcuno mi ha consegnato un telefono cellulare, ed era il generale Eberhart presso il NORAD di Colorado Springs, ” “Intervista Radio Forze Armate e Servizi Televisivi, Generale Richard B. Myers, 17 ottobre, 2001.” 34. “Sono stato chiamato dal Gen. (Ralph) Eberhart. . . e dal mio assistente esecutivo “, scrisse Myers. Poi subito salì in macchina e corse verso il Pentagono. “Abbiamo percorso anche le 14th Street Bridge, è stato colpito il Pentagono”, disse. “La scena mostrata attraverso il ponte era quella del Pentagono, con del fumo nero che vorticava fuori da esso.” Jim Garamone, “L’ex presidente ricorda gli attacchi dell’11 settembre,” Servizio Stampa Forze Armate, 8 settembre, 2006. nel suo libro del 2009, Myers ha anche detto che la chiamata da Eberhart è arrivata prima di essere venuto a conoscenza che il Pentagono era stato colpito (Eyes on the Horizon, 9). 35. “In qualche momento durante quella chiamata d’ufficio la seconda torre è stata colpita. Nessuno ci ha informato di ciò. Ma quando siamo usciti, era evidente. Poi, proprio in quel momento qualcuno ha detto che il Pentagono è stato colpito, qualcuno mi ha consegnato un telefono cellulare, ed era il generale Eberhart (“Intervista: Generale Richard B. Myers”). 36. “Generale Myers audizione di conferma.” 37. Tom Baxter e Jim Galloway, “Max è ritornato, con il fuoco nei suoi occhi,”Atlanta Journal-Constitution, 16 giungo, 2003. Questo discorso è anche diponibile come “Discorso di Max Cleland,”St. Marks Episcopal Church, Raleigh NC. Sebbene questo documento scriva il nome di Myers, “Meyers,” appare comunque come una trascrizione accurata di un discorso tenuto da Cleland. 38. “Intervista: Generale Richard B. Myers,” Radio Forze Armate e Servizi Televisivi, 17 ottobre, 2001. 39. Ibid. 40. Nel suo libro del 2009, Myers disse: “Egli [Cleland] aveva iniziato a preparare una tazza di tè, ma non avevamo bevuto un sorso da quando una persona del personale è venuta dall’ufficio esterno e ci ha informati dello schianto sulla seconda torre. Sapevamo entrambi che l’intervista era finita “(Myers, Eyes on the Horizon, 8). 41. Baxter e Galloway, “Il ritorno di Max.”

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Punto MC-7: L'orario di rientro al suo comando del Generale Shelton

Introduzione

Il Generale Hugh Shelton, presidente del Joint Chiefs of Staff, aveva in programma di volare in Europa l’11 settembre 2001, per partecipare ad una riunione della NATO in Ungheria. Doveva essere accompagnato da diverse persone, tra cui il tenente Comandante Suzanne Giesemann, che ha servito come assistente e che più tardi scriverà su questa giornata in un libro.

1In

assenza di Shelton, il Generale Richard Myers, il Vice Presidente del Joint Chiefs of Staff, ne sarebbe diventato il presidente in carica.

2

La versione ufficiale

“Intorno alle 7:30” AM,3 Il Generale Shelton lascia la base dell’Air Force Andrews (AFB) a bordo di un C-135 modificato

(la versione militare del Boeing 707), soprannominato “Speckled Trout”, che di solito era riservato al capo del personale dell’Air Force.

4

Circa 100 minuti più tardi (quindi alle 09:10 circa) Shelton è stato informato del secondo attacco al WTC,5 dopo di che

diede ordine che il suo aereo facesse marcia indietro. Voli d’oltreoceano, tuttavia, non erano stati autorizzati ad entrare nello spazio aereo degli Stati Uniti,

6 ed a Speckled Trout gli fu inizialmente negato il rientro.

Shelton ha successivamente appreso che il Pentagono era stato colpito, ed essendo sicuro che il suo aereo non sarebbe stato fermato, ha ordinato al pilota di tornare ad Andrews AFB.

8 Poco dopo l’aereo di Shelton ricevette

l’autorizzazione.9

Sulla via del ritorno al Pentagono, l’aereo di Shelton sorvolò Manhattan.10

Egli scrive: “Abbiamo volato direttamente su quello che ne era stato delle Twin Towers, pochi minuti dopo il crollo.”

11 Poi l’aereo “puntò direttamente ad

Andrews”12

e – l’aiutante di Shelton Giesemann ha dichiarato – vi arrivò nel giro di un’ora.13

Ad Andrews, Shelton è stato raggiunto da un entourage di auto di pattuglia e poliziotti in motocicletta “che ci hanno scortato, luci lampeggianti e sirene a tutto volume, per le strade stranamente deserte della città fino al Pentagono,” nel quale si recò nel suo ufficio e fu aggiornato dal generale Myers ed altri.

14

Ha poi esaminato il danno verso l’esterno del Pentagono, dopo di che andò al Centro di Comando Nazionale Militare (NMCC) all’interno del Pentagono,,

15 quando è arrivato – ha riferito il generale Myers – alle 5:40 PM.

16

Le prove migliori

Ci sono quattro gravi problemi con la versione di Shelton sui suoi movimenti di quel giorno.

In primo luogo, la linea temporale prevista dalla sua versione è implausibile..

La seconda torre del WTC è crollata alle 10.28, quindi se l’aereo di Shelton ha sorvolato le Torri Gemelle “pochi minuti dopo il loro crollo”, allora deve aver volato sopra la città di New York prima delle 11:00.

E se, come ha dichiarato Giesemann, l’aereo di Shelton è atterrato ad Andrews “entro un’ora dopo aver passato la città di New York,”

17 avrebbe dovuto arrivare alle 12.00 circa, e la scorta avrebbe dovuto portarlo al Pentagono alle 12:30

circa.

Tornati negli USA, Shelton era di nuovo il presidente del Joint Chiefs of Staff.18

Alle 12:30 ci sarebbero state ancora molte decisioni da prendere. Infatti, a seguito degli attacchi a WTC e Pentagono, avrebbe dovuto, temendo ulteriori attacchi, andare immediatamente al NMCC. Tuttavia, egli scrisse, andò prima nel suo ufficio e poi nel luogo dello schianto.

19

Di certo non avrebbe dovuto attendere le 17:40, che, secondo il generale Myers, è l’orario in cui Shelton arrivò al NMCC.

20

L’idea che Shelton abbia passato cinque ore al Pentagono prima di andare al NMCC non è plausibile. Infatti, è contraddetta dalla dichiarazione di Myers secondo cui alle 5:40 Shelton era “appena tornato” dal volo europeo interrotto.

21

In secondo luogo, la versione di Shelton sul suo viaggio di ritorno è contraddetta dalle strisce di monitoraggio di Andrews AFB per il suo volo (che sono state ottenute attraverso una richiesta FOIA

22)

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Le strisce di monitoraggio indicano che Speckled Trout – nome in codice “Trout 99”23

– è atterrato ad Andrews alle 4:40 PM.

24

Perché Shelton e Giesemann indicano di essere arrivati ad Andrews a mezzogiorno circa – quasi cinque ore prima dell’orario di arrivo effettivo?

In terzo luogo, la versione di Shelton e Giesemann, che indicano di essere arrivati al Pentagono alle 12.30 circa, sono contraddette da una delle dichiarazioni di Giesemann:

Anche se la sua descrizione del trasferimento da Andrews al Pentagono è parallela a quella di Shelton, anche

dicendo che le strade erano “stranamente” vuote 25

Giesemann scrisse anche: “Nessuno ha parlato di come abbiamo accelerato per tutta la Sud-Southwest Freeway, che a quest’ora del tardo pomeriggio era solita essere affollata di auto.”

26

Questa dichiarazione del “tardo pomeriggio” è, naturalmente, sostenuta dalla striscia di monitoraggio. Un quarto problema è il fatto che la versione di Shelton è contraddetta in modo ancora più grave da un articolo del settembre 2011 che descrive la versione dello Speckled Trout per conto del navigatore di volo, il Col. Rob Pedersen.

27Secondo questo

articolo:

“Le prime tre ore del volo di Shelton sono andate lisce” fino a quando la BBC riferì in merito agli attacchi al WTC.

Dopo che Shelton diede ordine di tornare indietro: “L’aereo ha fatto marcia indietro, ma non è tornato direttamente negli Stati Uniti. Per le prime due ore, l’equipaggio non ha avuto l’autorizzazione per tornare – o per una destinazione – e quindi siamo andati in un circuito di attesa vicino alla Groenlandia”, Pedersen disse. . . . Speckled Trout ha fatto ritorno in Canada, ma gli è stato inizialmente negato l’ingresso nello spazio aereo degli Stati Uniti. L’equipaggio si è fermato ancora una volta. “

28

“Non è stato facile ottenere il nulla osta di sicurezza, anche per un alto profilo passeggeri. . . . ‘[Non possiamo] dire alla radio ciò che [stavamo] trasportando perché alla FAA non dispongono di comunicazioni sicure. . . . Ci è voluto un po ‘di tempo. . . prima che ci lasciassero tornare indietro’, ha detto [Pedersen].”

29

“[Il] volo di ritorno ad Andrews ha portato [l'equipaggio] direttamente sopra la città di New York. . . . Il sorvolo

ravvicinato è stato veloce… Nel primo pomeriggio sono arrivati ad Andrews.”30

Anche se la versione di Pedersen contiene alcuni elementi, ovviamente falsi, tra cui la sua affermazione sul volo di ritorno “nel primo pomeriggio”

31 – la sua storia, secondo la quale l’aereo di Shelton fu costretto in un circuito di attesa

vicino alla Groenlandia ed ancora sopra il Canada, spiegherebbe il motivo per cui non tornò ad Andrews fino alle 4:40.

Conclusioni

La versione fornita sia da Shelton che da Giesemann, secondo la quale furono in grado di tornare al Pentagono senza indugio – raggiungendolo evidentemente alle 12:30 PM circa – è contraddetta dal loro navigatore di volo, dalla striscia di monitoraggio, dal generale Richard Myers, e da una dichiarazione di Giesemann stesso. Se, come sembra, Shelton e Giesemann hanno falsamente sostenuto di essere tornati quasi cinque ore prima dell’orario in cui sono tornati realmente, ci si deve domandare: perché?

E se, come sembra essere il caso, Shelton è tornato ad Andrews alle 4:40 PM, perché l’aereo del più alto comandante militare degli Stati Uniti ha avuto un ritardo di quasi cinque ore in questo giorno importante?

Ogni nuova indagine dovrebbe porre queste due domande.

Riferimenti per il punto MC-7

1. Suzanne Giesemann, Living a Dream: A Journey from Aide to the Chairman of the Joint Chiefs of Staff on 9/11 to Full-Time Cruiser (Paradise Cay Publications, 2008). 2. Generale Hugh Shelton, con Ronald Levinson e Malcolm McConnell, Without Hesitation: The Odyssey of an American Warrior (St. Martin’s Press, 2010), 432. Generale Richard B. Myers,Eyes on the Horizon: Serving on the Front Lines of National Security (New York: Threshold Editions, 2009), 10. 3. “Intorno alle 7:30 ci stavamo alzando in volo” (Shelton, Without Hesitation, 431). La striscia di monitoraggio (vedi la nota 22 sotto) indica che l’aereo è decollato alle 7.09. (La differenza tra i due tempi potrebbe semplicemente riflettere due diverse modalità di rendicontazione dell’orario di partenza: 7:09 può essere quando all’aereo è stato dato il segnale per iniziare a muoversi, mentre le 7:30 avrebbe potuto essere l’orario in cui l’aereo aveva “preso il volo”».) (wheels up)

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4. Shelton era solito volare su un VIP Boeing 757 spesso utilizzato dal vice presidente, ma non era disponibile (Shelton, Without Hesitation, 431; Giesemann, Living a Dream, 21). 5. Shelton, Without Hesitation, 431; Giesemann, Living a Dream, 22-23. (Shelton disse che gli è stato detto del primo attacco al WTC “a circa un’ora e mezza di volo” e venne poi a conoscenza del secondo schianto “dieci minuti dopo” Without Hesitation, 431.) 6. Myers, Eyes on the Horizon, 10. 7. Il direttore esecutivo di Shelton, il colonnello Doug Lute, gli disse: “Ci è stato negato il permesso di tornare indietro. E stato chiuso tutto lo spazio aereo degli Stati Uniti.” 8. Shelton disse: “Doug, dì al pilota che domandiamo perdono al posto di un permesso, così da farci tornare. . Andiamo a casa. “Shelton ha aggiunto:” Sapevo che non c’era modo che avrebbero abbattuto un 707 con lo stemma dell’aeronautica militare degli Stati Uniti lungo il lato “(Shelton, Without Hesitation, 432). Giesemann scrisse: “In questo momento ogni altro aereo passeggeri in tutta la nazione fu fatto atterrare, ma con il leader in divisa delle forze armate degli Stati Uniti il nostro aereo volò senza impedimenti” (Living a Dream, 24). 9. “Dieci minuti dopo hanno chiamato di nuovo con la conferma che ci era stato ufficialmente autorizzato di volare attraverso lo spazio aereo che era stato chiuso “(Shelton, Without Hesitation, 433). Da una bozza del documento FAA: “il Gen. Shelton, dopo aver saputo degli eventi in corso ha ordinato al suo aereo di tornare a Washington, ma questa richiesta gli è stata inizialmente negata dai controllori del traffico aereo che avevano già iniziato a deviare il traffico in entrata oceanica per le destinazioni non statunitensi. Pochi minuti dopo, però, l’autorizzazione è stata concessa e l’aereo del Gen. Shelton invertì la sua rotta e si diresse verso Washington “(“The Air Traffic Organization’s Response to the September 11th Terrorist Attack: ATC System Assessment, Shutdown, and Restoration,” 21 marzo 2002, Appendice G, “Key Personnel Movement,” G-1). 10. Subito dopo la citazione precedente, Shelton scrisse: “Uno dei nostri piloti mise la testa fuori dall’abitacolo ed annunciò: ‘Signore, la nostra traiettoria di volo ci porterà proprio sopra Manhattan, se vuoi venire qui ad una decina di minuti da ora ‘” (Shelton, Without Hesitation, 433). 11. Ibid.; Giesemann ha scritto: “Fissai il luogo in cui le torri gemelle avrebbero dovuto essere” (Living a Dream, 26). 12. Shelton, Without Hesitation, 432. 13. “Entro un’ora dopo essere passati sulla città di New York, siamo atterrati alla base dell’aeronautica militare Andrews” (Giesemann, Living a Dream, 27). 14. Shelton, Without Hesitation, 434. Vedi anche Giesemann, Living a Dream, 27-28. 15. Shelton, Without Hesitation, 434. 16. Myers, Eyes on the Horizon, 159. 17. Giesemann, Living a Dream, 27. 18. Shelton ha scritto: “Fino a quando non avessi attraversato di nuovo lo spazio aereo degli Stati Uniti, tutte le decisioni sarebbero state di Myers, da fare in collaborazione con il Segretario Rumsfeld ed il presidente” (Shelton, Without Hesitation, 432). 19. Ibid., 434. 20. “Alle 05:40, il presidente, il generale Hugh Shelton, appena tornato da un volo interrotto per l’Europa, arrivò al NMCC ” (Myers, Eyes on the Horizon, 159). 21. Vedi la nota precedente. 22. Le strisce di monitoraggio di Andrews AFB per l’11 settembre, 2001, sono state ottenute dal gruppo di lavoro di 911 Bloomington, Indiana (http://data.911workinggroup.org/), per mezzo di una richiesta FOIA fatta da Kevin Ryan ed altri due membri. Uno strumento per la lettura delle sctrisce di monitoraggio dei voli è disponibile online. 23. Come mostrato da una foto di Airliners.Net. 24. Le strisce di monitoraggio (Flight tracking strips) sono nell’orario GTM, che è quattro ore in anticipo rispetto a quello della costa orientale. La striscia di monitoraggio del volo per Andrews AFB l’undici settembre 2001, mostra che Trout 99 atterrò a 2040, cioè alle 04:40 PM orario della costa orientale (così come dimostra che questo volo è decollato alle 1109, vale a dire, alle 7.09, ora della costa orientale ). Siamo grati a Kevin Ryan e Matthew Everett per aver fornito queste informazioni. 25. Shelton, Without Hesitation, 434; Giesemann, Living a Dream, 27. 26. Giesemann, Living a Dream, 27. 27. Una sezione basata su un’intervista al tenente colonnello Rob Pedersen costituisce una delle 10 sezioni della “Airmen on 9/11,” Air Force Magazine, Settembre 2011. Pedersen è ora dirigente per l’Air Force Strategic Deterrence and Nuclear Integration Division al Pentagono (61). 28. Ibid., 60. 29. Ibid., 60, 61. 30. Ibid., 61. 31. Anche se Pedersen afferma che questo volo arrivò ad Andrews “nel primo pomeriggio,” la striscia di monitoraggio di volo dice che è atterrato alle 4:40 PM (che non può essere considerato “primo pomeriggio”). Inoltre, Pedersen afferma che l’equipaggio di Speckled Trout “prese il volo alle 5 del mattino circa”, mentre la striscia dimostra che questo non si è verificato fino a dopo le 7:00 (vedi la nota 22 sopra). Questi errori, però, non rovinano la credibilità della versione di Pedersen: Dieci anni più tardi, avrebbe dimenticato la partenza esatta ed i tempi di ritorno, di cui non avrebbe avuto decisioni da prendere. Ma, come il navigatore, avrebbe avuto il compito di progettare il percorso di ritorno, così i suoi ricordi su questa funzione del viaggio sarebbero stati saldamente fissati nella suo memoria.n (61).

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Punto MC-8: Le attività del Generale di Brigata Montague Winfield fra le 8:30 e le 10:30

AM

Introduzione

Il compito del National Military Command Center (NMCC), spiegò la Commissione 11 settembre, era di “raccogliere soggetti di rilievo per stabilire la catena di comando fra la National Command Authority – il Presidente e il Ministro della Difesa – e coloro che invece devono eseguire i loro ordini.”

1 La persona incaricata di raccogliere tali gruppi era il Vice Direttore delle Operazioni

(DDO) del NMCC. Nel settembre del 2001, il DDO era il Generale Brigadiere (BG) dell’esercito, Montague Winfield. Anche se altre persone sono state addestrate per questo ruolo.

2

Sulla questione su chi servì come DDO la mattina dell’11 settembre fra le 8:30 e poco dopo le 10:00, vi sono due dichiarazioni conflittuali. Per almeno due anni prima dell’11 settembre si ritiene che, generalmente, il ruolo di DDO lo abbia svolto lo stesso Winfield. Ma il 21 luglio 2003 il Pentagono ha riunito nove membri della Commissione 11 settembre in consiglio, nel quale venne detto: “L’11 settembre, il vice direttore delle operazioni (DDO) era il Capitano di Vascello Charles Joseph Leidig.”

3 Entrambe

queste dichiarazioni sono supportate da prove. Questo punto è, di conseguenza, diviso in due parti: Versione Ufficiale #1 e Versione Ufficiale #2.

Versione Ufficiale #1

Il Generale Brigadiere Montague Winfield ha svolto le funzioni di DDO la mattina dell’11 settembre, come mostrato da una serie di fatti.

1. Gli speciali TV nella settimana del primo anniversario dell’11 settembre hanno ritratto Winflield in servizio al NMCCT.

Winfield e il National Military Command Center sono stati descritti in un programma della CNN in cui la corrispondente presso il Pentagono, Barbara Starr, disse: “Quella mattina il Generale Brigadiere Montague Winfield era al comando del centro nevralgico delle forze armate”.

Dopo l’attacco al Pentagono, Starr disse: “Winfield e il suo staff non hanno sentito l’impatto. . . . Winfield è corso a telefonare alla Casa Bianca, alla FAA e al Centro di Comando della Difesa Aerea (NORAD).”

4

Winfield è stato trattato allo stesso modo nel 2002, in uno speciale della ABC, in cui lui stesso raccontava un drammatico tentativo, da parte dei militari, di fermare il volo United 93 (il quale sarebbe precipitato a Shanksville, secondo la Commissione 11 settembre).

5

2. Il generale Richard Myers, colui che l’11 settembre ricopriva l’incarico di Presidente in carica del Capo di Stato Maggiore, disse nel suo libro pubblicato nel 2009: “Il Generale di Brigata dell’esercito Montague Winfield era l’ufficiale di servizio al centro, quella mattina . . . . Il generale Winfield svolse un buon lavoro di gestione delle informazioni, mantenendo collegata la catena di comando.”

6

3. La biografia di Winfield dice: “Il Generale di Brigata ha servito come Vice Direttore per le Operazioni, J3, nel National Military Command Center. Era presente come responsabile generale durante l’attacco terroristico dell’11 settembre.”

7

Di conseguenza, sebbene il Pentagono inizialmente disse, attraverso un portavoce e incluso Winfield stesso, che quest’ultimo era DDO durante gli attacchi, il Pentagono affermò successivamente che questa storia non era vera.

Il rifiuto della Versione Ufficiale #1 (Sostituto de “La miglior prova”)

Nonostante a ciò che il pubblico era stato precedentemente portato a credere, nove membri dello staff della Commissione 11 settembre – come spiegato nell’Introduzione di cui sopra – il 21 Luglio del 2003 è stato detto dal Pentagono che un altro ufficiale era in servizio come DDO durante gli attacchi.

8

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Il 29 Aprile 2004 Leidig venne intervistato da cinque membri della Commissione 11 settembre. Secondo chi ha trascritto l’intervista, Winfield era ad “un convegno USAF per gli ufficiali dell’Aviazione Militare,” e che “tale meeting non doveva essere disturbato se non per una ragione importante.”

9

Nel Maggio 2004 lo staff della Commissione 11 settembre tenne due interviste con il Comandante Patrick Gardner, il quale riferì che Leidig era in servizio come DDO l’11 settembre.

10

La Versione Ufficiale #2

Secondo la riunione del 21 Luglio 2003 dei 9 membri della Commissione 11 settembre al Pentagono:

Il vice direttore per le operazioni (DDO) in servizio era il Capitano di Marina Charles Joseph Leidig, un sostituto ben preparato che rimpiazzava il capo dell’OT 2, Generale Brigadiere dell’esercito Winfield, il quale si trovava ad una riunione a porte chiuse, non correlata [agli eventi in corso], indetta dall’Aereonautica Militare per discutere sulla valutazione degli ufficiali dell’Aviazione Militare”

“Il Capitano Leidig fu il principale DDO durante la fase inziale della reazione del NMCC sullo svolgersi degli eventi; il Generale di Brigata Winfield prese il suo posto in seguito al suo ritorno al NMCC.”

11

Ulteriori informazioni sono state fornite il 29 Aprile 2004, quando Miles Kara e quattro altri membri della Commissione 11 settembre intervistarono Leidig.

12·

Nella prefazione, disposta da Kara, è indicato: “L’11 settembre il Capitano Leidig era in servizio come vice direttore per le operazioni (DDO). . . . Sedeva al posto di comando dell’OT 2, mentre il Generale di Brigata dell’esercito Montague Winfield stava partecipando altrove ad una riunione. Il meeting venne convocato dall’USAF e si trattava di una sessione per generali atta a discutere sulla valutazione degli ufficiali dell’Aereonautica Militare. Queste riunioni in genere non vengono disturbate a meno che il motivo non sia importante.”

13

Leidig stesso fornì queste informazioni: “Era stato lo Stato Maggiore e, da metà Luglio, venne qualificato per essere un DDO circa un mese prima dell’11 settembre. Era qualificato per sostituire uno qualunque dei DDO che guidò i cinque Centri di Comando watch teams.”

14

A proposito di sostituire Winfield, Leidig disse: “Il Generale Winfield gli chiese il pomeriggio prima se fosse in servizio come DDO per il Centro delle Operazioni Center della squadra 2. Infatti lui arrivò alle 08:30, ricevuto dall’intelligence . . . , e assunse il comando come Vice Direttore per le Operazioni. L’assistente del DDO era il comandante Pat Gardner, USN. Non riusciva però a ricordare i nomi degli altri membri dell’OT 2 presenti quel giorno.”

15

Dopo aver descritto la sequenza degli eventi che si sono verificati mentre era in servizio come DDO, Leidig disse che il Generale Myers a questo punto, “si accorse che il coordinatore non era un Generale adatto allo scopo” e la sua “guida

era quella di tenere il Generale Winfield informato e in posizione di comando.” Finalmente, “ il Generale Winfield ad

un certo punto si è preso la responsabilità riguardo il rapporto dello schianto in Pennsylvania.”16

In due delle interviste con il comandante Patrick Gardner svolte dai membri dello staff della Commissione 11 settembre nel maggio del 2004, Gardner ha confermato le affermazioni di Leidig nella sua intervista del 29 aprile, quella in cui Gardner servì come assistente del DDO mentre lui (Leidig) era in servizio al DOD l’11 settembre.

17

Il 17 giugno 2004 ci fu un’udienza della Commissione 11 settembre, dove il pubblico venne informato sul ruolo di Leidig come DDO l’11 settembre. Dopo che il presidente Thomas Kean lo presentò,

18 Leidig ha fornito alla Commissione una breve

dichiarazione, nella quale disse:

“Approssivativamente due mesi dell’11 settembre 2001, ho assunto le funzioni di Vice Comandante per il Centro delle Operazioni. . . . Mi sono qualificato nell’agosto del 2001 facendo l’osservatore come Vice Direttore per le Operazioni al NMCC.”

“Il 10 settembre 2001, il Generale di Brigata dell’esercito Winfield mi chiese se il giorno seguente potevo assumere una parte del suo ruolo come Vice Direttore per le Operazioni al NMCC. Accettai, quindi sollevai il Generale di Brigata Winfield dal suo incarico alle 8:30 dell’11 settembre 2001.”

19

La miglior prova

La descrizione della sostituzione di Winfield da parte di Leidig pone diversi problemi per una serie di ragioni:

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1. È stato abbastanza singolare che Winfield, dopo aver chiesto a Leidig di sostituirlo l’11 settembre,[20]si sia presentato nel 2002, alla CNN e all’ABC come DDO in carica durante gli attacchi dell’11 settembre.

21

2. La sostituzione di Winfield con Leidig non fu – in accordo con quello che si conosce attualmente – mai accennata prima del 2003, quando la Commissione 11 settembre stava lavorando alla stesura del suo rapporto finale.

3. Un motivo per la creazione di questa storia nel 2003 potrebbe essere stato fornito dalla Commissione 11 settembre per voler rimuovere un evento imbarazzante dalla versione ufficiale:

Nel 2002 Winfield comparve in un servizio della ABC, il quale disse: “La decisione è stata presa nel tentativo di intercettare il volo 93”

22

Nel 2004 la Commissione 11 settembre affermò che i militari non accennarono nulla riguardo il dirottamento del volo

93 finché questo non si fu schiantato.23

Dopo la seguente dichiarazione, avere ancora Winfield come protagonista

della versione ufficiale sarebbe stato piuttosto imbarazzante. 4. Le risposte di Leidig alle domande che gli vennero poste il 29 aprile 2004 suggeriscono che egli non sia stato a conoscenza di molte cose che invece avrebbe dovuto sapere. Leidig disse, per esempio, che dal comandante Pat Gardner – che si dice abbia servito come suo assistente DDO – lui “non poteva ricordare i nomi gli altri membri del personale del OT 2 in servizio quel giorno.”

24

5. Per quanto riguarda il motivo per cui Winfield non servì come DDO quella mattina, la miglior spiegazione che il Pentagono ha saputo fornire, evidentemente, fu che Winfield si trovava ad un “meeting del personale convocato dall’Aviazione Militare per discutere delle valutazioni degli ufficiali,”

25 e che “questi incontri generalmente non vengono disturbati tranne che per motivi

importanti.”26

Probabilmente i due attacchi al World Trade Center non hanno fornito ragioni sufficienti per chiamare Winfield in servizio al NMCC. 6. Winfield venne intervistato dalla Commissione 11 settembre, ma le sue dichiarazioni non sono mai state rese di dominio pubblico.

27

7. Poiché le note finali per i due paragrafi sul DDO nel rapporto della Commissione 11 settembre citino solo un’intervista con Leidig, ciò implica che egli era stato DDO l’11 settembre (a causa di ciò il Rapporto non ha mai lasciato supporre che Winfield fu in servizio come DDO), il Rapporto non mai esplicitamente identificato Leidig come DDO in servizio, fa invece riferimento al DDO semplicemente come “un ufficiale militare.”

28

8. Nonostante questo, il Pentagono disse nel 2003 e nel 2004 che Winfield sostituì Leidig, insieme al Generale Myers nel suo libero del 2009, come riportato precedentemente, il quale affermò che Winfield era “l’ufficiale di servizio in carica.”

Conclusioni

Il Pentagono non ha fornito un resoconto credibile sulla mansione di Winfield durante gli attacchi. Mentre inizialmente c’erano delle ragioni per credere – come pure i servizi della ABC e la CNN nel 2002 – che il ruolo di DDO fosse ricoperto da Winfield, successivamente il Pentagono iniziò a dire che ciò non era vero, sostenendo che questa carica era stata assegnata a Leidig. I problemi seri con questa seconda versione, comunque, suggeriscono che il Pentagono e la Commissione 11 settembre non abbiano riportato la verità sulla carica di DDO e sulle mansioni di Winfield durante gli attacchi.

Se così fosse, fu questo a minimizzare il ruolo di Winfield dopo che il Pentagono e la Commissione 11 settembre dichiararono, nel 2004, che i militari non erano a conoscenza del dirottamente del volo UA 93 finché non precipitò e Winfield divenne uno scomodo ostacolo — a causa delle sue affermazioni del 2002 alla ABC, nelle quali disse che i militari decisero di “tentare di intercettare il volo 93″?

È necessaria un’investigazione per dare una risposta a questa domanda.

Riferimenti per il punto MC-8

1.The 9/11 Commission Report: Final Report of the National Commission on Terrorist Attacks Upon the United States (New York: W. W. Norton, 2004), 37. 2.For example, Air Force Col. Susan Kuehl, “the self-described ‘mayor of NMCC,’”is “a trained DDO and supervises the operation of the NMCC.” See “Orientation and Tour of the National Military Command Center (NMCC): Secret Memorandum for the Record,” July 21, 2003. 3.“Orientation and Tour of the National Military Command Center (NMCC).” One of those nine members was the Commission’s executive director, Philip Zelikow.

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4.“‘The Pentagon Goes to War’: National Military Command Center,” CNN American Morning with Paula Zahn, September 4, 2002. 5.“9/11: Interviews by Peter Jennings,” ABC News, September 11, 2002. 6.Richard B. Myers, Eyes on the Horizon: Serving on the Front Lines of National Security” (New York: Threshold Editions, 2009), 152. 7.“Brigadier General W. Montague ‘Que’ Winfield, Commander, JPAC”(Joint POW/MIA Accounting Command). 8.“Orientation and Tour of the National Military Command Center (NMCC).” 9. “Taped Interview of Captain Charles Joseph Leidig: Commission Sensitive Memorandum for the Record,” April 29, 2004. The members of the staff were Miles Kara, Dana Hyde, Kevin Shaeffer, John Azzarello, and John Farmer. The interview was held in Joint Chiefs of Staff offices, with Col. Kuehl and a JCS legal officer present. 10.“DH B2 Cmdr Gardner DOD Fdr, Entire Contents, Handwritten Interview Notes, May 5, 2004,”NOIWON; “DH B2 Cmdr Gardner DOD Fdr, Entire Contents, Handwritten Interview Notes, May 12, 2004,”NOIWON. 11.“Orientation and Tour of the National Military Command Center (NMCC).” 12.“Taped Interview of Captain Charles Joseph Leidig.” 13.Ibid. 14. Ibid. 15.Ibid. 16.Ibid. 17.“DH B2 Cmdr Gardner DOD Fdr, Entire Contents, Handwritten Interview Notes, May 5, 2004,”NOIWON; “DH B2 Cmdr Gardner DOD Fdr, Entire Contents, Handwritten Interview Notes, May 12, 2004,”NOIWON. 18. Kean described Leidig as having “served as deputy director of operations in the National Military Command Center on 9/11,” 9/11 Commission Hearing,” June 17, 2004. 19. “Statement of Capt. Charles J. Leidig, Jr., before the National Commission on Terrorist Attacks upon the United States,”June 17, 2004. 20. “Taped Interview of Captain Charles Joseph Leidig.” 21. “‘The Pentagon Goes to War’: National Military Command Center”(CNN); “9/11: Interviews by Peter Jennings” (ABC). 22. Winfield continued: “We started receiving reports from the fighters that were heading to, to intercept. The FAA kept us informed with their time estimates as the aircraft got closer and closer. . . . And at some point, the closure time came and went, and nothing had happened. So you can imagine everything was very tense in the NMCC.” 23. The 9/11 Commission Report, 30, 38. 24. “Taped Interview of Captain Charles Joseph Leidig.” Four more examples: (1) “He could not say whether it was he or Gardner who had made notification calls to the offices of the Secretary of Defense and the Chairman of the Joint Chiefs.” (2) “He did not recall if there has been a call to the White House.” (3) “He . . . did not recall who was notified that the ATCC [air threat conference call] was convened.” (4) “He did not recall phone calls to NORAD prior to the advent of the SIEC. At this point Staff turned to the transcript of the Air Threat Conference Call (ATCC) and recalled for him his update.” 25. “Orientation and Tour of the National Military Command Center.” 26. “Taped Interview of Captain Charles Joseph Leidig.” 27. “Interview with General Winfield”. The handwritten notes for this interview were withdrawn from the publicly available file, with a handwritten note: “national security withdrawn.” 28. The 9/11 Commission Report, 463 n. 190.

Point H-1: Mohamed Atta’s Mysterious Trip to Portland * * * TRADUZIONE IN CORSO * * *

Point Video-1: The Alleged Security Videos of Mohamed Atta during a Mysterious Trip

to Portland, Maine, September 10-11, 2001 * * * TRADUZIONE IN CORSO * * *

Point Video-2: Was the Airport Video of the Alleged AA 77 Hijackers Authentic? Official

9/11 Videotaped Evidence * * * TRADUZIONE IN CORSO * * *

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Fonti documentali (basate sulle prove) che contraddicono la versione ufficiale dell’11

settembre

La documentazione riguardante l’11 settembre può essere divisa in:

1.) documenti del governo statunitense, che supportano la versione ufficiale dell’11 settembre, e 2.) la raccolta documentale emersa dalla comunità di ricerca professionale e scaturita dall’insoddisfazione nei riguardi della versione ufficiale.

Documenti governativi che difendono la versione ufficiale

La Casa Bianca si opponeva allo svolgimento di un’indagine sui fatti dell’11 settembre,[1] solo a seguito delle insistenze dei familiari delle vittime venne poi effettuata quasi due anni dopo l’evento. La commissione sull’11 settembre ottenne un finanziamento esiguo (costò una minima parte dell’indagine su Monica Lewinsky) e venne controllata saldamente da un insider della Casa Bianca, Philip Zelikow.[2] Il copresidente Lee Hamilton disse che la commissione sull’11 settembre venne “programmata per fallire,” e l’allora membro della commissione Max Cleland si dimise, chiamandola uno “scandalo nazionale.”[3] Il rapporto della commissione ignorò decine di fatti,[4] incluso il crollo verticale improvviso del World Trade Center 7 alle 17:21 – un edificio di 47 piani dalla struttura in acciaio che si trovava a due isolati dalle Twin Towers e non fu colpito da alcun aereo. Il rapporto, incompleto e senza revisione paritaria (peer-review), può a malapena essere considerato uno studio basato sulle prove.

Gli altri documenti principali della versione ufficiale vennero stilati nel corso di un periodo di sette anni dal National Institute of Standards and Technology (NIST), nel tentativo di spiegare gli strani crolli verticali, simili a cadute libere, delle Twin Towers e del WTC 7.[5] L’ipotesi di una demolizione controllata non venne presa in considerazione, sebbene i pompieri presenti al momento dei crolli e alcuni giornalisti televisivi (inclusi Dan Rather della CBS e Peter Jennings della ABC)[6] ne avessero notato l’inquietante somiglianza. Come il (primo) rapporto della commissione sull’11 settembre, i rapporti del NIST vennero pubblicati senza revisione paritaria. Alla pubblicazione della prima bozza vennero concessi 60 giorni per un dibattito pubblico, ma la maggior parte dei commenti e delle questioni importanti che ne scaturirono vennero poi quasi interamente ignorati al momento della stesura del rapporto finale.[7] Dato che i rapporti del NIST non hanno ricevuto una revisione paritaria, non possono essere considerati come basati sulle prove.

Ricerca scientifica indipendente che contradice la versione ufficiale dei fatti dell’11

settembre

La maggior parte delle prove più significative che mettono in dubbio la versione ufficiale è stata condensata in dieci libri ricchi di documentazione scritti dal dottor David Ray Griffin, che è stato professore di filosofia delle religioni, con un’attenzione particolare al rapporto tra religione e scienza, per 35 anni. Sia i suoi libri che i video delle sue conferenze, così come i suoi articoli online sono disponibili sul suo sito.[8]

Gli articoli scientifici pubblicati includono:

un articolo che segnala la presenza di nanotermite nella polvere risultante dalla distruzione del World Trade Center;[9]

sette articoli comparsi a febbraio 2010 nell’American Behavioral Scientist, indicizzati in 67 database e pubblicati insieme su Crimini di Stato contro la democrazia, utilizzando i fatti dell’11 settembre come esempio principale;[10]

un articolo pubblicato in The Environmentalist, “Environmental Anomalies at the World Trade Center: Evidence for Energetic Materials;”[11]

un articolo, “Extremely High Temperatures during the World Trade Center Destruction;”[12]

un articolo scientifico in replica alle leggende più comuni riguardanti i crolli del WTC;[13]

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59 articoli a revisione paritaria sulla fisica dei fatti dell’11 settembre, pubblicati dal 2006 nel Journal of 9/11 Studies e 67 lettere scambiate coi membri della comunità accademica;[14]

9 articoli accademici pubblicati in un compendio del 2006 dalla Elsevier Science Press, che suggeriscono una complicità del governo USA in un’operazione di false flag.[15]The Hidden History of 9-11-2001 non è mai stato recensito dai media nazionali.

Altre risorse includono Morgan and Henshall’s 9/11 Revealed[16] e Flight 93 Revealed;[17] due libri del professor Michel Chossudovsky, America’s War on Terrorism,[18] e War and Globalisation: The Truth Behind September 11;[19] e il progetto di indagine The Complete 9/11 Timeline.[20]

Sebbene le prove che sconfessano la versione ufficiale non siano state sottoposte alle analisi sistematiche e alle linee guida caratteristiche della scienza medica basata sulle prove (evidence-based), ogni affermazione è stata o revisionata più volte in maniera paritaria o considerevolmente documentata. Tutte le affermazioni sono basate su ricerche che vengono continuamente aggiornate.

Tutto ciò qualifica questa ricerca scientifica indipendente come la raccolta migliore di prove riguardante i fatti dell’11 settembre.

Nota: Questo riassunto è un estratto (leggermente modificato) di un articolo pubblicato nella rivista Information for Social Change, nell’agosto 2010.[21]

Note

1Pete Brush, “Bush Opposes 9/11 Query Panel,” CBS News, 23 maggio 2002. 2Philip Shenon, The Commission: The Uncensored History of the 9/11 Investigation, Twelve, 2008. 3 George Washington’s Blog, “Whitewash,”17 gennaio 2008. 4 David Ray Griffin, The 9/11 Commission Report: Omissions and Distortions, Olive Branch Press, 2004. 5 Questi rapporti sono visionabili all’indirizzo http://wtc.nist.gov/. 6 Dan Rather, CBS News, “9/11: Dan Rather Says WTC Collapses Look Like Demolitions,” Peter Jennings, ABC News, “9/11: Controlled Demolition Comparison.” 7 NIST. WTC 7 Public Comments Received (2008). 8 Si veda http://davidraygriffin.com. 9 Niels H. Harrit et al., “Active Thermitic Material Discovered in Dust from the 9/11 World Trade Center Catastrophe.”The Open Chemical Physics Journal, Vol. 2 (3 aprile 2009), 7-31. 10 Si veda il numero del febbraio 2010. La versione cartacea è disponibile al costo di $24 richiedendola a Sage Journals all’indirizzo [email protected], numero di telefono: 1-800-818-7243. 11 Kevin R. Ryan, James R. Gourley e Steven E. Jones, “Environmental Anomalies at the World Trade Center: Evidence for Energetic Materials,” The Environmentalist, 29 (2009): 56-63. 12 Steven E. Jones et al., “Extremely High Temperatures during the World Trade Center Destruction,”Journal of 9/11 Studies, gennaio 2008. 13 Steven E. Jones, et al., “Fourteen Points of Agreement with Official Government Reports on the World Trade Center Destruction,” The Open Civil Engineering Journal, Vol. 2,2008, 35-40. 14Journal of 9/11 Studies. Le lettere sono visionabili a questo indirizzohttp://www.journalof911studies.com/letters.html 15 Zarembka, Paul, a cura di, The Hidden History of 9-11-2001, Elsevier, 2006. Una seconda edizione (in brossura) è stata pubblicata nel 2008 per laSeven Stories Press. 16 Rowland Morgan e Ian Henshall, 9/11 Revealed: The Unanswered Questions, Carrol & Graf, 2005. 17 Rowland Morgan e Ian Henshall, Flight 93 Revealed: What Really Happened on the 9/11 Let’s Roll Flight? Carroll & Graf, 2006. 18 Michel Chossudovsky, America’s War on Terrorism, Hushion House, 2005. 19 Michel Chossudovsky, War and Globalisation: The Truth Behind September 11, Global Outlook, 2002. 20 History Commons, Complete 9/11 Timeline. 21 Elizabeth Woodworth, “Ethical Reflections on the 9/11 Controversy: Do Information Science and Media Professionals Have a Duty to Provide Evidence-Based Information to a Questioning Public?”Information for Social Change, No. 30, estate 2010.

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Links a organismi professionali che richiedono una nuova indagine sui fatti dell’11

settembre 2001

Actors and Artists for 9/11 Truth

Architects and Engineers for 9/11 Truth

Firefighters for 9/11 Truth Intelligence Officers for 9/11 Truth

Journalists and Other Media Professionals for 9/11 Truth

Lawyers for 9/11 Truth

Medical Professionals for 9/11Truth

Military Officers for 9/11 Truth

Patriots Question 9/11

Pilots for 9/11 Truth

Political Leaders for 9/11 Truth

Religious Leaders for 9/11 Truth

Scholars for 9/11 Truth and Justice

Scientific Panel Investigating Nine-Eleven: Physics 911

Scientists for 9/11 Truth

Veterans for 9/11 Truth

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Articoli

10 Settembre 2012:

The 9/11 Hijackers: Fraud in Official Video Exhibits Uncovered by Expert Panel

5 Giugno 2012:

Expert Panel Reports False Accounts of US Political and Military Leaders on 9/11. Massive National War Games on September 11th Raise Further Questions

19 Ottobre 2011:

Assessing 9/11 Evidence: A Reliable Source for a Media Under Pressure

9 Settembre 2011:

New Investigative Panel Releases 13 Consensus Statements of Evidence Opposing the Official Account of 9/11