puglia d'oggi n. 39

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11 novembre 2011 • anno II n. 39 nuova serie • 1 euro Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella POSTE ITALIANE Spedizione in abb.to post. d.l. 353/2003 (conv. in legge 27 febbraio 2004 n. 46) art. 1 co. 1 - DCB BA www.pugliadoggi.it BARI I trucchi di Affinita per prendersi la gestione del Porto A PAG 7 VERSO LE POLITICHE Toto elezioni in Puglia, ecco chi rischia il seggio nel Popolo della Libertà A PAG 3 IN PRIMO PIANO - Dopo l’approvazione del Rendiconto, con l’astensione delle opposizioni, questa maggioranza non c’è più. Ed ora? Napolitano nomina l’economista Senatore a vita. Chiara indicazione per il dopo-Berlusconi Settimanale a diffusione gratuita Largo all’ipotesi Monti per governare la crisi Questa testata non riceve contributi pubblici Se sarà possibile far na- scere un esecutivo di lar- ghe intese il Terzo polo non si sottrarrà a questa responsabilità. Così in un passaggio il presidente della Camera Gianfranco Fini a 'Uno mattina'. In tutta questa fase riflette tutte le oppo- sizioni «hanno dimostra- to senso di responsabilità e agito in modo concor- de». Se nascerà in parla- mento una larga coalizio- ne sarà per una fase tran- sitoria.E una volta supe- rata l'emergenza «capire- mo come il quadro politi- co si sarà ridisegnato. Certo, se nasce questo go- verno dopo nulla sarà co- me prima». Invoca un programma ben definito e specifico, non un libro dei sogni, su varie temati- che come il mercato del lavoro, la ripresa dell'eco- nomia e in generale le grandi riforme che ven- gono richieste da tutti. «Io nell'agenda del Parla- mento, più che in quella del governo, ci aggiunge- rei anche la legge eletto- rale. [...] L’INTERVENTO Dobbiamo salvare il Paese SEGUE A PAG 2 Schittulleide, la pantomima del Presidente Provincia di Bari I furbetti di via Capruzzi Regione Puglia ALL’INTERNO A PAG 5 A PAG 4 Il Parlamento Europeo ha votato a larga maggioranza la relazione di Salvatore Tatarella sul mercato e sulle emis- sioni dei trattori agricoli a carreggiata stretta. Un provve- dimento molto importante per l’Italia, leader mondiale nella costruzione e nella produzione di macchine agrico- le. “Con questo provvedimento abbiamo preso atto della difficile congiuntura economica e inteso dare ampio mar- gine di flessibilità all’industria”, ha commentato il relatore all’Europarlamento. A PAG 16 UNIONE EUROPEA Trattori, tiriamo un sospiro di sollievo È allarme a Cerignola per il gravissimo atto intimi- datorio avvenuto martedì scorso. Dopo il ritrova- mento dell’ordigno esplosivo collocato nei pressi dell'ingresso di una palazzina del Rione Fornaci si rafforza l'idea tra gli investigatori che le organizza- zioni criminali siano state messe sotto pressione dal proficuo lavoro svolto negli ultimi tempi dalle forze dell'ordine. All’agente oggetto del grave atto va tutta la solidarietà del circolo cittadino di Fli. A PAG 13 Atto intimidatorio, la solidarietà di Fli CERIGNOLA Salvatore Tatarella

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Il numero 39 del settimanale Puglia d'oggi

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11 novembre 2011 • anno II n. 39 nuova serie • 1 euro

Fondato nel 1959 da Pinuccio Tatarella

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BARI

I trucchi di Affinitaper prendersila gestione del Porto

A PAG 7

VERSO LE POLITICHE

Toto elezioni in Puglia,ecco chi rischia il seggionel Popolo della Libertà

A PAG 3

IN PRIMO PIANO - Dopo l’approvazione del Rendiconto, con l’astensione delle opposizioni, questa maggioranza non c’è più. Ed ora?

Napolitano nomina l’economista Senatore a vita. Chiara indicazione per il dopo-Berlusconi

Settimanale a diffusione gratuita

Largo all’ipotesi Montiper governare la crisi

Questa testata non riceve contributi pubblici

Se sarà possibile far na-scere un esecutivo di lar-ghe intese il Terzo polonon si sottrarrà a questaresponsabilità.

Così in un passaggio ilpresidente della CameraGianfranco Fini a 'Unomattina'. In tutta questafase riflette tutte le oppo-sizioni «hanno dimostra-to senso di responsabilitàe agito in modo concor-de». Se nascerà in parla-mento una larga coalizio-ne sarà per una fase tran-sitoria.E una volta supe-rata l'emergenza «capire-mo come il quadro politi-co si sarà ridisegnato.Certo, se nasce questo go-verno dopo nulla sarà co-me prima». Invoca unprogramma ben definitoe specifico, non un librodei sogni, su varie temati-che come il mercato dellavoro, la ripresa dell'eco-nomia e in generale legrandi riforme che ven-gono richieste da tutti. «Ionell'agenda del Parla-mento, più che in quelladel governo, ci aggiunge-rei anche la legge eletto-rale. [...]

L’INTERVENTO

Dobbiamosalvareil Paese

SEGUE A PAG 2

Schittulleide,la pantomimadel Presidente

Provincia di Bari

I furbettidi viaCapruzzi

Regione Puglia

ALL’INTERNO

A PAG 5

A PAG 4

Il Parlamento Europeo ha votato a larga maggioranza larelazione di Salvatore Tatarella sul mercato e sulle emis-sioni dei trattori agricoli a carreggiata stretta. Un provve-dimento molto importante per l’Italia, leader mondialenella costruzione e nella produzione di macchine agrico-le.

“Con questo provvedimento abbiamo preso atto delladifficile congiuntura economica e inteso dare ampio mar-gine di flessibilità all’industria”, ha commentato il relatoreall’Europarlamento.

A PAG 16

UNIONE EUROPEA

Trattori, tiriamo un sospiro di sollievo

È allarme a Cerignola per il gravissimo atto intimi-datorio avvenuto martedì scorso. Dopo il ritrova-mento dell’ordigno esplosivo collocato nei pressidell'ingresso di una palazzina del Rione Fornaci sirafforza l'idea tra gli investigatori che le organizza-zioni criminali siano state messe sotto pressione dalproficuo lavoro svolto negli ultimi tempi dalle forzedell'ordine. All’agente oggetto del grave atto va tuttala solidarietà del circolo cittadino di Fli.

A PAG 13

Atto intimidatorio, la solidarietà di Fli

CERIGNOLA

Salvatore Tatarella

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Puglia d’oggiFondato nel 1959

da Pinuccio Tatarella

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Registrazione presso il Tribunaledi Bari n. 47/2010 del 12/11/2010

Questo periodico èassociato all’Unionestampa periodica italiana

Già poco meno di un an-no fa, il 14 dicembre, SilvioBerlusconi è riuscito a di-mostrarci che per luil'espressione “il tempo è de-naro” non è solo un modo didire: una mozione di sfidu-cia sottoscritta dalla mag-gioranza assoluta di Monte-citorio venne inopinata-mente respinta dalle defe-zioni dei vari Scillipoti, che ilpremier aveva avuto, anchegrazie alla buonafede diGianfranco Fini, tutto il tem-po per blandire e sedurre.

Ora il copione rischia diripetersi. Intendiamoci, noinon dubitiamo che il pre-mier rassegnerà le dimissio-ni subito dopo l'approva-zione della legge di stabilità.

I suoi sforzi non servonoa prolungare una premier-ship che egli stesso sa esser-si ormai irrimediabilmentelogorata. Il suo nuovo cam-po di battaglia è dimostrarel'impraticabilità di qualsiasiulteriore Governo per potergestire le immediate elezio-ni anticipate, da tenersi a

febbraio. Non per vincerle,perché questo è probabil-mente impossibile ancheper un navigato propagan-dista come lui, ma per im-pedire che siano risolutive.

Una logica del “tanto peg-gio, tanto meglio” che sisposa bene con il fosco desi-derio di vendetta, con quel“muoia Sansone con tutti iFilistei” che sembra esserestata la stella polare del suoultimo biennio. Una fase di-scendente e triste di una pa-rabola che ha conosciutogiorni migliori, concretizza-tasi in una serie di attacchimirati a chiunque fosse atorto o a ragione sospettatodi fargli ombra, da Gian-franco Fini a Giulio Tremon-ti. Che questo delirio para-

noide abbia liquefatto unadelle maggioranze parla-mentari più ampie della sto-ria della Repubblica e con-dotto l'Italia nel sottoscaladell'economia e della politi-ca internazionale gli impor-ta evidentemente poco: l'as-serito desiderio di “guardarein faccia i traditori” con cuiha affrontato il voto di lune-dì scorso la dice lunga sullesue intenzioni punitive neiconfronti del suo partito eprobabilmente del suo Pae-se.

Ma è inutile abbaiare allaluna: lo smarrimento di sen-no da parte di Berlusconinon libera le opposizionidalle loro responsabilità,perché è un'illusione con-solatoria credere che, cadu-to il tiranno, i mercati ci da-ranno fiducia, lo spreadscenderà ed eviteremo il de-fault.

C'è bisogno che, scontatoil non-voto sulla legge di sta-bilità, che verrà approvata,come il rendiconto delloStato dal solo asse Pdl-Lega,bisogna nutrire di proposteconcrete il possibile gover-no guidato dal Senatore

Monti. Nessuno può mettere in

dubbio che la medicina saràamara: da un Governo disalvezza nazionale, però, sipretende equità. La pedisse-qua applicazione delle “di-rettive” di Bruxelles non ga-rantisce il bene supremodella coesione nazionale edella convivenza democra-tica. La dissoluzione del-l'Italia non può essere ilprezzo da pagare per la cre-dibilità dell'Italia, lo sa beneanche Draghi.

Il rischio è che la fase didecantazione aperta dallapromessa di dimissioni so-migli a quella “drole de guer-re”, quella singolare stasi chesi verificò sul fronte francesefra il settembre del 1939 e laprimavera del 1940. I Fran-cesi si abituarono ad una“guerra finta” e la We-hrmacht, al momento giu-sto, sfondò.

Meglio definire al più pre-sto una patrimoniale credi-bile e un vero ed immediatotaglio dei costi della politica.Diversamente la trappola diSilvio potrebbe rivelarsi mi-cidiale.

2 Puglia d’oggivenerdì 11 novembre 2011

In primo piano

La nomina di MarioMonti a Senatore a vitanon soltanto è il riconosci-mento di una delle figurepiù importanti degli ultimidecenni, ma è (o potrebbeessere) il preludio al dopo-Berlusconi.

E’ fuori di discussione,infatti, che è indispensabi-le trovare una via d’uscitain tempi rapidissimi, comemai è stato fatto.

Oggi bisogna salvare il-Paese dalle continue ag-gressioni dei mercati, dauna crisi che rischia di ri-durci sul lastrico e da unasituazione di conflitto po-

litico che si trascina datroppo tempo. Ecco per-chè Monti è una ottima so-luzione.

Ecco perchè in ultimaanalisi le elezioni sono larisposta meno efficace og-gi come oggi. Chi è in Fu-turo e Libertà ha da sem-pre, per Dna, avuto comestella polare l’interesse na-zionale.

Oggi, ad un anno dallanascita di Futuro e Libertà,il primo importante obiet-tivo viene centrato: supe-rare l’empasse creato daSilvio Berlusconi. Ora restain piedi salvare l’Italia. Chi

non vuole porsi questoobiettivo, magari arroc-candosi sulla richiesta coc-ciuta e cieca di elezionilunghe, costose e dannose,ha altri obiettivi.

"Al neo senatore a vitaMario Monti le nostre con-gratulazione per l’investi-tura ricevuta oggi dal Pre-sidente Napolitano. Inquesti anni il professoreMario Monti ha dimostra-to grande professionalità ele sue competenze in cam-po economico sono statericonosciute sia in camponazionale che internazio-nale. Il suo ingresso a Pa-

lazzo Madama è un im-portante segnale in questomomento di particolaredifficoltà per l'Italia". Lodichiara il vicepresidentedi FLI, Italo Bocchino.

“Sono convinto che, an-che con le scelte dolorose ei sacrifici che ci saranno,gli italiani premieranno unGoverno parlamentare epolitico che lavori per l’Ita-lia, che mi auguro nascalunedì, guidato da unapersona di livello assolutocome Mario Monti. Evitia-mo di farci travolgere dal-l’emotività del passato:quando si andrà al voto traun anno e mezzo ci sarà unaltro mondo, politico edelettorale”. Lo ha afferma-to il capogruppo di Futuroe Libertà alla Camera, Be-nedetto Della Vedova.

LA NOMINA DI MARIO MONTI

Ed ora un Governoper l’interesse nazionale

La trappola di Silvio, le insidie del Palazzo

IL FATTO - I suoi sforzi non servono a prolungare una premiership irrimediabilmente logorata

di ENRICO CICCARELLI

L’INTEVENTO

[...] Andare a votarecon questa legge sareb-be un salto nel buio,perché non avremmoalcuna certezza sull'esi-to delle elezioni».

Definisce Monti lapersonalità più adegua-ta per affrontare la crisi,ma l’importante è chevi sia una maggioranzache vada al di là di quel-la «risicatissima» che fi-no a qualche giorno faha tenuto in piedi il go-verno Berlusconi.«Chiunque venga chia-mato a governare condue-tre voti di maggio-ranza non ce la farebbea andare avanti. Il qua-dro politico dopo que-sto governo risulteràcompletamente cam-biato». Secondo la terzacarica dello stato l’Italianecessita di un governodiretto da una persona-lità di respiro interna-zionale, credibile e «ca-pace di affrontare eprendere di peso i pro-blemi dell'economia».E invita il premier adappoggiare politica-mente l'ipotesi un go-verno di larghe intese,finalizzato ad alcune ri-forme per la crescita.«Siamo un paese chedesta enormi preoccu-pazioni a livello euro-peo. Abbiamo il doveredi agire e fare presto,come scrive il Sole 24

Ore. Abbiamo il doveredi presentare alla pub-blica opinione una benprecisa strada per usci-re dalla condizione incui ci troviamo». Sulpresidente della repub-blica sottolinea che hamesso fine alle illazioni:«È difficile spiegare inEuropa che ci si dimettema in qualche modo atempo, che dopo le di-missioni bisogna darevita a un nuovo governoo a elezioni, che ci si di-mette dopo il maxi-emendamento di cuinon si sa nulla. Il capodello Stato ha posto finea questa sbagliata illa-zione. Io non avevodubbi che il premier sisarebbe dimesso dopol'approvazione dellalegge di stabilità ma ilpresidente della Repub-blica è stato puntuale eha fatto capire che l'Ita-lia è un Paese serio emantiene gli impegniche sono, entro sabatol'approvazione dellalegge di stabilità, poiBerlusconi si dimetteràe il capo dello Stato ini-zia le consultazioni».Infine si auspica chenessuno faccia liste diministri, sarà il presi-dente del Consiglio in-caricato ad avanzare lesue proposte al presi-dente della Repubblica.

ROBERTO MASTRANGELO

Ora dobbiamosalvare l’Italia

SEGUE DA PAG 1

Montecitorio

Alle ultime politiche inPuglia vi erano 3 schiera-menti. Pdl, Centrosinistrae Udc. Questa volta in casodi elezioni anticipate uneventuale presenza delTerzo polo complica le co-se alla coalizione perden-te, dovendo essere i seggiattributi agli sconfitti divi-si tra due coalizioni e nonassegnati direttamente al-l’unica coalizione perden-te.

La coalizione di Berlu-sconi alle politiche del2008 in Puglia arrivò al47,4% conquistando 24seggi. I restanti seggi anda-rono al centro sinistra 16 eall’UdC 4. Dei 24 seggi del-la vecchia maggioranza 23erano del PdL (1.29.884 vo-ti pari al 47,4% una delleregioni in cui la creaturaberlusconiana aveva rag-giunto la maggiore per-centuale) e 1 del Mpa diLombardo con LucianoSardelli (42.375 voti pariall’1,8%).

Ma chi sono i deputatieletti e cosa accadrebbe incaso di elezioni? Chi ri-schia il seggio? Vediamo. I23 seggi del Pdl erano nel-l’ordine Silvio Berlusconi,Gianfranco Fini, RaffaeleFitto, Alfredo Mantovano,Antonio Leone,

Donato Bruno, Luigi Vi-tali, Antonio Buonfiglio,Pietro Franzoso, Luigi laz-zari, Francesco Divella, Si-meone Di Cagno Abbre-scia, Gabriella Carlucci,Ugo Lisi, Italo Tanoni, Elvi-ra Savino, Carmelo Patari-no, Vincenzo Barba, Anto-nio Distaso, Souad Sbai,

Giuseppe Calderisi, Barba-ra Mannucci e FrancescoPaolo Sisto. Alle dimissionidei capilista Berlusconi eFini erano subentrati l’in-compatibile Presidentedella Provincia di FoggiaAntonio Pepe e l’andrieseBenedetto Fucci. Recente-mente con la scomparsa diFranzoso è subentrato ilcapo ufficio stampa delPdl Luca Dalessandro. Pri-mi dei non eletti attual-mente sono Antonio Lo-russo e Piero Lospinuso.Chi sarà ricandidato allo-ra?

Certamente non saran-no ricandidati nel Pdl i fi-niani Patarino e Divella,come la Carlucci passataall’UdC. Difficile trovinoposto anche AntonioBuonfiglio e Italo Tanoniastenuti sul rendicontoche ha segnato la fine del-l’epoca berlusconianamartedì scorso.

Rimangono 18 uscenti,ma in caso di sconfitta ilPdl può prenderne al mas-simo 15. Chi salta allora?Antonio Pepe dovrà sce-gliere se restare a PalazzoDogana o ritornare a Mon-tecitorio. I romani Dales-

sandro e Calderisi sarannonuovamente catapultati inPuglia? Le bellissime Savi-no e Mannucci sarannopremiate per la loro ciecafedeltà? Inoltre, le quote 70a 30 della vecchia An nonci sono più, facile, quindi,prevedere che gli ex An sa-ranno ulteriormente ridi-mensionati dopo la nasci-ta di FLI.

Non ci sono più Divellae Patarino, Pepe a rischio,riconfermato Mantovanoa scapito di Lisi. E’ eviden-te che in caso di sconfittamolti provenienti da altreregioni, fedelissimi delPremier, saranno candida-ti in Puglia, dove la certasconfitta al Senato co-stringe dei senatori a esse-re candidati alla Camera.La presenza di un TerzoPolo, poi, potrebbe, comeal Senato, far diminuire ul-teriormente i seggi per chiperde. Tante variabili, unasola certezza: con tutti gliuscenti e fedelissimi dasalvare non c’è spazio pernuovi ingressi. L’Udc cheandò da sola in Puglia con-quistò un ottimo 7,9% e 4seggi (Cesa, Buttiglione,Ruggeri e Cera). A questa

percentuale vanno som-mati oggi i voti di Mpa, Apie in particolare di FLI dasottrarre alla maggioranza.E’ quindi molto facile cheFLI, in Puglia molto forte,possa sottrarre in coalizio-ne almeno altri 3 seggi allacompagine perdente. Undisatro assoluto nel caso incui il Terzo Polo dovessearrivare secondo, in Pu-glia, scavalcando il Pdl, co-sa non impossibile secon-do alcuni sondaggi.

Al Senato la situazione èancora più drammaticaper la maggioranza uscen-te.

Nel 2008 finì 12 a 9 per ilPdl. In caso di vittoria delcentrosinistra al Pdl nonandrebbero tutti e nove iseggi che vanno alla coali-zione sconfitta, ma dovràdividerli con il Terzo Polo.Facile prevedere un 12 peril centrosinistra, 5 in casodi sconfitta sonora al Pdl e4 al Terzo Polo. Vi sonoquindi con certezza 7 se-natori del Pdl che restano acasa. Chi sono i 12 senato-ri Pdl? Adriana Poli Borto-ne era la capolista. Poi Car-melo Morra, DambrosioLettieri, gli ex An France-sco Amoruso, Michele Sac-comanno, il Sindaco diMolfetta Azzollini, Costa,Nessa, Mazzaracchio, Gril-lo, Cosimo Gallo e Simo-netta Licastro. Primo deinon eletti il fido di TonioLeone, il manfredonianoStefano Pecorella. Se la re-gola uno di An ogni tre diForza Italia venisse confer-mata, o peggiorata conl’uscita di Fini, sia Amoru-so che Saccomanno ri-schiano di non essere ri-candidati.

Puglia d’oggi venerdì 11 novembre 2011

In primo piano

Toto-elezioni in Puglia,chi rischia il posto, quali possibili scenari

DATI E CIFRE - Nel Pdl in bilico otto deputati e cinque senatori. Il Terzo Polo sarà decisivo

di FABRIZIO TATARELLA

3

ROBERTO ROSSI E TATO’ GRECO

E fissato per oggi, 11novembre, il processo di-sciplinare cui sarà sotto-posto un membro delConsiglio Superiore dellaMagistratura in carica, daparte dei suoi stessi colle-ghi. Questo evento ha unsolo precedente in 60 annidi storia dell’organo di au-togoverno del potere giu-diziario. Alla “sbarra” ci sa-rà l’ex p.m della procura diBari Roberto Rossi, togatodi Area, il cartello elettora-le delle correnti di sinistra,accusato di aver iscrittocon «grave ritardo» un in-dagato nella prima inchie-sta sulla sanità pugliese suGiampaolo Tarantini.

Il procedimento è statorichiesto dal Ministro del-la Giustizia Nitto Palma, il5 agosto scorso, a pochis-simi giorni dalla sua no-mina al posto di AngelinoAlfano. L’accusa è stataformulata nonostante ilprocuratore generale dellaCassazione aveva chiestoper Rossi il «non luogo aprocedere per essere ri-masto escluso l'addebito»,in altre parole perché leaccuse mossegli non ave-vavo alcun riscontro.

Rossi è difeso dal pm diMilano Armando Spataroed è accusato di aver iscrit-to con «grave ritardo» nelregistro degli indagati,nella prima inchiesta suTarantini, il consigliere re-gionale Salvatore Greco;«a distanza di quasi sei an-ni», secondo il capo di in-colpazione, «nonostantel'acquisizione certa di ele-menti indiziari gravi» a ca-rico dello stesso consiglie-re regionale; e di aver cosìprivato di «garanzie difen-sive costituzionalmenteprotette», provocandogliun «ingiusto danno».

Un comportamentoimprontato a «negligenza

inescusabile» con cui Ros-si avrebbe violato «grave-mente i doveri di corret-tezza e diligenza nell'eser-cizio delle sue funzioni»,ma anche il codice di pro-cedura penale, «gli articoli11 e 24 della Costituzio-ne», e l'articolo 6 dellaConvenzione per la salva-guardia dei diritti dell'uo-mo.

L'unico precedente ri-sale a una quindicina dianni fa,quando il consi-gliere del Csm SaverioMannino venne sottopo-sto a due procedimenti di-sciplinari, che si concluse-ro con l'archiviazione.

A ben guardare la tem-pistica della vicenda e an-che avvalorando il pre-sunto grave ritardo concui Rossi avrebbe iscrittoGreco, al tempo dei fattideputato ed oggi consi-gliere regionale, si ha l’im-pressione che l’ex pm ab-bia fatto un favore a Tato,più che procurargli unpresunto danno. E chequest’ultimo, più che la-gnarsi di Rossi fino a farloprocessare dal CSM, do-vrebbe invece ringraziar-lo. Cosi facendo, infatti,più rapidi si avvicinanoper il sempre giovane pu-pillo dei Matarrese i tempidella prescrizione per ireati di cui è indagato in-sieme a Tarantini, quandoancora Tarantini non eraassurto alla gloria dellecronache nazionali per lasua attività di prossenetadi Palazzo Grazioli.

Forse Rossi si limitavaad osservare il comporta-mento di Greco e Taranti-ni, accreditati entrambi diuna presunta società incomune, in attesa di even-tuali sviluppi più appeti-tosi dal punto di vista in-vestigativo.

FORTUNATA DELL’ORZO

I ritardi, le inchiestee i tempi dei processi

La notizia, importantesul piano politico, lo èforse ancor più sul pianoaffettivo ed umano. Ni-chi Vendola è tornato acasa, nella provincia ci-nese del Guangdong, concui la Regione Puglia hastipulato lo scorso 15giugno un protocollod'intesa. Figura crucialedi questo rapporto è

Wang Yang. Quelli tra voiavvezzi alle deplorevolifreddure sul ministro deiTrasporti Fur-gon-Chine sul milite ignoto Ki-ca-Tzé inferiranno chaWang Yang sia un agri-coltore che utilizza zap-pe candide; in realtà sitratta del segretario delPartito Comunista Cine-se della zona, che è per-

ciò stesso il suo più altorappresentante istituzio-nale, senza tutta quellafaticosa formalità di pri-marie, elezioni e via di-

scorrendo. Un posto incui per governare nondevi cercare di far di-menticare che sei comu-nista, e nel quale anzi es-serlo è la conditio sinequa non per esserlo devecertamente rappresen-tare per Nichi un gran belposto. Non prenderebbein considerazione l'ipo-tesi di restare là? Noi aBari l'Istituto Confucioglielo faremmo lo stesso.

ENRICO CICCARELLI

Nichi, salutaci Wang

in Corsivo

Nichi Vendola

Elezioni 2008 - I risultati in Puglia - Camera dei Deputati

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Ora il copione rischia diripetersi. Intendiamoci, noinon dubitiamo che il pre-mier rassegnerà le dimissio-ni subito dopo l'approva-zione della legge di stabilità.

I suoi sforzi non servonoa prolungare una premier-ship che egli stesso sa esser-si ormai irrimediabilmentelogorata. Il suo nuovo cam-po di battaglia è dimostrarel'impraticabilità di qualsiasiulteriore Governo per potergestire le immediate elezio-ni anticipate, da tenersi a

febbraio. Non per vincerle,perché questo è probabil-mente impossibile ancheper un navigato propagan-dista come lui, ma per im-pedire che siano risolutive.

Una logica del “tanto peg-gio, tanto meglio” che sisposa bene con il fosco desi-derio di vendetta, con quel“muoia Sansone con tutti iFilistei” che sembra esserestata la stella polare del suoultimo biennio. Una fase di-scendente e triste di una pa-rabola che ha conosciutogiorni migliori, concretizza-tasi in una serie di attacchimirati a chiunque fosse atorto o a ragione sospettatodi fargli ombra, da Gian-franco Fini a Giulio Tremon-ti. Che questo delirio para-

noide abbia liquefatto unadelle maggioranze parla-mentari più ampie della sto-ria della Repubblica e con-dotto l'Italia nel sottoscaladell'economia e della politi-ca internazionale gli impor-ta evidentemente poco: l'as-serito desiderio di “guardarein faccia i traditori” con cuiha affrontato il voto di lune-dì scorso la dice lunga sullesue intenzioni punitive neiconfronti del suo partito eprobabilmente del suo Pae-se.

Ma è inutile abbaiare allaluna: lo smarrimento di sen-no da parte di Berlusconinon libera le opposizionidalle loro responsabilità,perché è un'illusione con-solatoria credere che, cadu-to il tiranno, i mercati ci da-ranno fiducia, lo spreadscenderà ed eviteremo il de-fault.

C'è bisogno che, scontatoil non-voto sulla legge di sta-bilità, che verrà approvata,come il rendiconto delloStato dal solo asse Pdl-Lega,bisogna nutrire di proposteconcrete il possibile gover-no guidato dal Senatore

Monti. Nessuno può mettere in

dubbio che la medicina saràamara: da un Governo disalvezza nazionale, però, sipretende equità. La pedisse-qua applicazione delle “di-rettive” di Bruxelles non ga-rantisce il bene supremodella coesione nazionale edella convivenza democra-tica. La dissoluzione del-l'Italia non può essere ilprezzo da pagare per la cre-dibilità dell'Italia, lo sa beneanche Draghi.

Il rischio è che la fase didecantazione aperta dallapromessa di dimissioni so-migli a quella “drole de guer-re”, quella singolare stasi chesi verificò sul fronte francesefra il settembre del 1939 e laprimavera del 1940. I Fran-cesi si abituarono ad una“guerra finta” e la We-hrmacht, al momento giu-sto, sfondò.

Meglio definire al più pre-sto una patrimoniale credi-bile e un vero ed immediatotaglio dei costi della politica.Diversamente la trappola diSilvio potrebbe rivelarsi mi-cidiale.

2 Puglia d’oggivenerdì 11 novembre 2011

In primo piano

La nomina di MarioMonti a Senatore a vitanon soltanto è il riconosci-mento di una delle figurepiù importanti degli ultimidecenni, ma è (o potrebbeessere) il preludio al dopo-Berlusconi.

E’ fuori di discussione,infatti, che è indispensabi-le trovare una via d’uscitain tempi rapidissimi, comemai è stato fatto.

Oggi bisogna salvare il-Paese dalle continue ag-gressioni dei mercati, dauna crisi che rischia di ri-durci sul lastrico e da unasituazione di conflitto po-

litico che si trascina datroppo tempo. Ecco per-chè Monti è una ottima so-luzione.

Ecco perchè in ultimaanalisi le elezioni sono larisposta meno efficace og-gi come oggi. Chi è in Fu-turo e Libertà ha da sem-pre, per Dna, avuto comestella polare l’interesse na-zionale.

Oggi, ad un anno dallanascita di Futuro e Libertà,il primo importante obiet-tivo viene centrato: supe-rare l’empasse creato daSilvio Berlusconi. Ora restain piedi salvare l’Italia. Chi

non vuole porsi questoobiettivo, magari arroc-candosi sulla richiesta coc-ciuta e cieca di elezionilunghe, costose e dannose,ha altri obiettivi.

"Al neo senatore a vitaMario Monti le nostre con-gratulazione per l’investi-tura ricevuta oggi dal Pre-sidente Napolitano. Inquesti anni il professoreMario Monti ha dimostra-to grande professionalità ele sue competenze in cam-po economico sono statericonosciute sia in camponazionale che internazio-nale. Il suo ingresso a Pa-

lazzo Madama è un im-portante segnale in questomomento di particolaredifficoltà per l'Italia". Lodichiara il vicepresidentedi FLI, Italo Bocchino.

“Sono convinto che, an-che con le scelte dolorose ei sacrifici che ci saranno,gli italiani premieranno unGoverno parlamentare epolitico che lavori per l’Ita-lia, che mi auguro nascalunedì, guidato da unapersona di livello assolutocome Mario Monti. Evitia-mo di farci travolgere dal-l’emotività del passato:quando si andrà al voto traun anno e mezzo ci sarà unaltro mondo, politico edelettorale”. Lo ha afferma-to il capogruppo di Futuroe Libertà alla Camera, Be-nedetto Della Vedova.

LA NOMINA DI MARIO MONTI

Ed ora un Governoper l’interesse nazionale

La trappola di Silvio, le insidie del Palazzo

IL FATTO - I suoi sforzi non servono a prolungare una premiership irrimediabilmente logorata

di ENRICO CICCARELLI

L’INTEVENTO

[...] Andare a votarecon questa legge sareb-be un salto nel buio,perché non avremmoalcuna certezza sull'esi-to delle elezioni».

Definisce Monti lapersonalità più adegua-ta per affrontare la crisi,ma l’importante è chevi sia una maggioranzache vada al di là di quel-la «risicatissima» che fi-no a qualche giorno faha tenuto in piedi il go-verno Berlusconi.«Chiunque venga chia-mato a governare condue-tre voti di maggio-ranza non ce la farebbea andare avanti. Il qua-dro politico dopo que-sto governo risulteràcompletamente cam-biato». Secondo la terzacarica dello stato l’Italianecessita di un governodiretto da una persona-lità di respiro interna-zionale, credibile e «ca-pace di affrontare eprendere di peso i pro-blemi dell'economia».E invita il premier adappoggiare politica-mente l'ipotesi un go-verno di larghe intese,finalizzato ad alcune ri-forme per la crescita.«Siamo un paese chedesta enormi preoccu-pazioni a livello euro-peo. Abbiamo il doveredi agire e fare presto,come scrive il Sole 24

Ore. Abbiamo il doveredi presentare alla pub-blica opinione una benprecisa strada per usci-re dalla condizione incui ci troviamo». Sulpresidente della repub-blica sottolinea che hamesso fine alle illazioni:«È difficile spiegare inEuropa che ci si dimettema in qualche modo atempo, che dopo le di-missioni bisogna darevita a un nuovo governoo a elezioni, che ci si di-mette dopo il maxi-emendamento di cuinon si sa nulla. Il capodello Stato ha posto finea questa sbagliata illa-zione. Io non avevodubbi che il premier sisarebbe dimesso dopol'approvazione dellalegge di stabilità ma ilpresidente della Repub-blica è stato puntuale eha fatto capire che l'Ita-lia è un Paese serio emantiene gli impegniche sono, entro sabatol'approvazione dellalegge di stabilità, poiBerlusconi si dimetteràe il capo dello Stato ini-zia le consultazioni».Infine si auspica chenessuno faccia liste diministri, sarà il presi-dente del Consiglio in-caricato ad avanzare lesue proposte al presi-dente della Repubblica.

ROBERTO MASTRANGELO

Ora dobbiamosalvare l’Italia

SEGUE DA PAG 1

Montecitorio

Alle ultime politiche inPuglia vi erano 3 schiera-menti. Pdl, Centrosinistrae Udc. Questa volta in casodi elezioni anticipate uneventuale presenza delTerzo polo complica le co-se alla coalizione perden-te, dovendo essere i seggiattributi agli sconfitti divi-si tra due coalizioni e nonassegnati direttamente al-l’unica coalizione perden-te.

La coalizione di Berlu-sconi alle politiche del2008 in Puglia arrivò al47,4% conquistando 24seggi. I restanti seggi anda-rono al centro sinistra 16 eall’UdC 4. Dei 24 seggi del-la vecchia maggioranza 23erano del PdL (1.29.884 vo-ti pari al 47,4% una delleregioni in cui la creaturaberlusconiana aveva rag-giunto la maggiore per-centuale) e 1 del Mpa diLombardo con LucianoSardelli (42.375 voti pariall’1,8%).

Ma chi sono i deputatieletti e cosa accadrebbe incaso di elezioni? Chi ri-schia il seggio? Vediamo. I23 seggi del Pdl erano nel-l’ordine Silvio Berlusconi,Gianfranco Fini, RaffaeleFitto, Alfredo Mantovano,Antonio Leone,

Donato Bruno, Luigi Vi-tali, Antonio Buonfiglio,Pietro Franzoso, Luigi laz-zari, Francesco Divella, Si-meone Di Cagno Abbre-scia, Gabriella Carlucci,Ugo Lisi, Italo Tanoni, Elvi-ra Savino, Carmelo Patari-no, Vincenzo Barba, Anto-nio Distaso, Souad Sbai,

Giuseppe Calderisi, Barba-ra Mannucci e FrancescoPaolo Sisto. Alle dimissionidei capilista Berlusconi eFini erano subentrati l’in-compatibile Presidentedella Provincia di FoggiaAntonio Pepe e l’andrieseBenedetto Fucci. Recente-mente con la scomparsa diFranzoso è subentrato ilcapo ufficio stampa delPdl Luca Dalessandro. Pri-mi dei non eletti attual-mente sono Antonio Lo-russo e Piero Lospinuso.Chi sarà ricandidato allo-ra?

Certamente non saran-no ricandidati nel Pdl i fi-niani Patarino e Divella,come la Carlucci passataall’UdC. Difficile trovinoposto anche AntonioBuonfiglio e Italo Tanoniastenuti sul rendicontoche ha segnato la fine del-l’epoca berlusconianamartedì scorso.

Rimangono 18 uscenti,ma in caso di sconfitta ilPdl può prenderne al mas-simo 15. Chi salta allora?Antonio Pepe dovrà sce-gliere se restare a PalazzoDogana o ritornare a Mon-tecitorio. I romani Dales-

sandro e Calderisi sarannonuovamente catapultati inPuglia? Le bellissime Savi-no e Mannucci sarannopremiate per la loro ciecafedeltà? Inoltre, le quote 70a 30 della vecchia An nonci sono più, facile, quindi,prevedere che gli ex An sa-ranno ulteriormente ridi-mensionati dopo la nasci-ta di FLI.

Non ci sono più Divellae Patarino, Pepe a rischio,riconfermato Mantovanoa scapito di Lisi. E’ eviden-te che in caso di sconfittamolti provenienti da altreregioni, fedelissimi delPremier, saranno candida-ti in Puglia, dove la certasconfitta al Senato co-stringe dei senatori a esse-re candidati alla Camera.La presenza di un TerzoPolo, poi, potrebbe, comeal Senato, far diminuire ul-teriormente i seggi per chiperde. Tante variabili, unasola certezza: con tutti gliuscenti e fedelissimi dasalvare non c’è spazio pernuovi ingressi. L’Udc cheandò da sola in Puglia con-quistò un ottimo 7,9% e 4seggi (Cesa, Buttiglione,Ruggeri e Cera). A questa

percentuale vanno som-mati oggi i voti di Mpa, Apie in particolare di FLI dasottrarre alla maggioranza.E’ quindi molto facile cheFLI, in Puglia molto forte,possa sottrarre in coalizio-ne almeno altri 3 seggi allacompagine perdente. Undisatro assoluto nel caso incui il Terzo Polo dovessearrivare secondo, in Pu-glia, scavalcando il Pdl, co-sa non impossibile secon-do alcuni sondaggi.

Al Senato la situazione èancora più drammaticaper la maggioranza uscen-te.

Nel 2008 finì 12 a 9 per ilPdl. In caso di vittoria delcentrosinistra al Pdl nonandrebbero tutti e nove iseggi che vanno alla coali-zione sconfitta, ma dovràdividerli con il Terzo Polo.Facile prevedere un 12 peril centrosinistra, 5 in casodi sconfitta sonora al Pdl e4 al Terzo Polo. Vi sonoquindi con certezza 7 se-natori del Pdl che restano acasa. Chi sono i 12 senato-ri Pdl? Adriana Poli Borto-ne era la capolista. Poi Car-melo Morra, DambrosioLettieri, gli ex An France-sco Amoruso, Michele Sac-comanno, il Sindaco diMolfetta Azzollini, Costa,Nessa, Mazzaracchio, Gril-lo, Cosimo Gallo e Simo-netta Licastro. Primo deinon eletti il fido di TonioLeone, il manfredonianoStefano Pecorella. Se la re-gola uno di An ogni tre diForza Italia venisse confer-mata, o peggiorata conl’uscita di Fini, sia Amoru-so che Saccomanno ri-schiano di non essere ri-candidati.

Puglia d’oggi venerdì 11 novembre 2011

In primo piano

Toto-elezioni in Puglia,chi rischia il posto, quali possibili scenari

DATI E CIFRE - Nel Pdl in bilico otto deputati e cinque senatori. Il Terzo Polo sarà decisivo

di FABRIZIO TATARELLA

3

ROBERTO ROSSI E TATO’ GRECO

E fissato per oggi, 11novembre, il processo di-sciplinare cui sarà sotto-posto un membro delConsiglio Superiore dellaMagistratura in carica, daparte dei suoi stessi colle-ghi. Questo evento ha unsolo precedente in 60 annidi storia dell’organo di au-togoverno del potere giu-diziario. Alla “sbarra” ci sa-rà l’ex p.m della procura diBari Roberto Rossi, togatodi Area, il cartello elettora-le delle correnti di sinistra,accusato di aver iscrittocon «grave ritardo» un in-dagato nella prima inchie-sta sulla sanità pugliese suGiampaolo Tarantini.

Il procedimento è statorichiesto dal Ministro del-la Giustizia Nitto Palma, il5 agosto scorso, a pochis-simi giorni dalla sua no-mina al posto di AngelinoAlfano. L’accusa è stataformulata nonostante ilprocuratore generale dellaCassazione aveva chiestoper Rossi il «non luogo aprocedere per essere ri-masto escluso l'addebito»,in altre parole perché leaccuse mossegli non ave-vavo alcun riscontro.

Rossi è difeso dal pm diMilano Armando Spataroed è accusato di aver iscrit-to con «grave ritardo» nelregistro degli indagati,nella prima inchiesta suTarantini, il consigliere re-gionale Salvatore Greco;«a distanza di quasi sei an-ni», secondo il capo di in-colpazione, «nonostantel'acquisizione certa di ele-menti indiziari gravi» a ca-rico dello stesso consiglie-re regionale; e di aver cosìprivato di «garanzie difen-sive costituzionalmenteprotette», provocandogliun «ingiusto danno».

Un comportamentoimprontato a «negligenza

inescusabile» con cui Ros-si avrebbe violato «grave-mente i doveri di corret-tezza e diligenza nell'eser-cizio delle sue funzioni»,ma anche il codice di pro-cedura penale, «gli articoli11 e 24 della Costituzio-ne», e l'articolo 6 dellaConvenzione per la salva-guardia dei diritti dell'uo-mo.

L'unico precedente ri-sale a una quindicina dianni fa,quando il consi-gliere del Csm SaverioMannino venne sottopo-sto a due procedimenti di-sciplinari, che si concluse-ro con l'archiviazione.

A ben guardare la tem-pistica della vicenda e an-che avvalorando il pre-sunto grave ritardo concui Rossi avrebbe iscrittoGreco, al tempo dei fattideputato ed oggi consi-gliere regionale, si ha l’im-pressione che l’ex pm ab-bia fatto un favore a Tato,più che procurargli unpresunto danno. E chequest’ultimo, più che la-gnarsi di Rossi fino a farloprocessare dal CSM, do-vrebbe invece ringraziar-lo. Cosi facendo, infatti,più rapidi si avvicinanoper il sempre giovane pu-pillo dei Matarrese i tempidella prescrizione per ireati di cui è indagato in-sieme a Tarantini, quandoancora Tarantini non eraassurto alla gloria dellecronache nazionali per lasua attività di prossenetadi Palazzo Grazioli.

Forse Rossi si limitavaad osservare il comporta-mento di Greco e Taranti-ni, accreditati entrambi diuna presunta società incomune, in attesa di even-tuali sviluppi più appeti-tosi dal punto di vista in-vestigativo.

FORTUNATA DELL’ORZO

I ritardi, le inchiestee i tempi dei processi

La notizia, importantesul piano politico, lo èforse ancor più sul pianoaffettivo ed umano. Ni-chi Vendola è tornato acasa, nella provincia ci-nese del Guangdong, concui la Regione Puglia hastipulato lo scorso 15giugno un protocollod'intesa. Figura crucialedi questo rapporto è

Wang Yang. Quelli tra voiavvezzi alle deplorevolifreddure sul ministro deiTrasporti Fur-gon-Chine sul milite ignoto Ki-ca-Tzé inferiranno chaWang Yang sia un agri-coltore che utilizza zap-pe candide; in realtà sitratta del segretario delPartito Comunista Cine-se della zona, che è per-

ciò stesso il suo più altorappresentante istituzio-nale, senza tutta quellafaticosa formalità di pri-marie, elezioni e via di-

scorrendo. Un posto incui per governare nondevi cercare di far di-menticare che sei comu-nista, e nel quale anzi es-serlo è la conditio sinequa non per esserlo devecertamente rappresen-tare per Nichi un gran belposto. Non prenderebbein considerazione l'ipo-tesi di restare là? Noi aBari l'Istituto Confucioglielo faremmo lo stesso.

ENRICO CICCARELLI

Nichi, salutaci Wang

in Corsivo

Nichi Vendola

Elezioni 2008 - I risultati in Puglia - Camera dei Deputati

Page 4: puglia d'oggi n. 39

I fatti. Da un lato il consi-glio regionale pugliese stamostrando grande attivi-smo per correggere la leggeFitto-De Cristofaro sulla in-dennità di fine mandato aiconsiglieri, che prevedeben 13 mensilità per ognianno di mandato; dall’altroperò, la proposta di leggeche diminuisce da 70 a 50 ilnumero dei consiglieri, nonsolo segna il passo, ma sem-bra addirittura essere statamessa nel dimenticatoio.

Non solo. Di recente, an-che in Regione Puglia sem-brano muoversi le primecontromisure all’ariettafrizzante che la politica na-zionale riserva.

Se la corsa del Rivoluzio-nario terlizzese a Palazzo

Chigi potrebbe subire inat-tese accelerazioni, con ladovuta conseguenza di ele-zioni anticipate, da Via Ca-pruzzi hanno già trovato lacarta da giocare. Poche mo-difiche ad alcune normedello Statuto esistente, conun ddl che vede primo fir-matario l’Udc di SalvatoreNegro detto Tato, seguito aruota da I Pugliesi, la Pugliaprima di Tutto, Psi, Mode-rati e Popolari e Idv.

Un vicepresidente diGiunta annoverato ancheformalmente tra gli Organidella Regione, e come taleeletto ad elezione diretta esuffragio universale (manon c’era una legge costitu-zionale del 1999 che lo pre-vedeva solo per il Presiden-

te?) in grado di portare atermine la legislatura in ca-so, appunto, di impedi-mento per il Presidente incarica.

“L’auspicio”, giustificaTato Negro, “è che si apraun dibattito nazionale sul-l’argomento perché moltesono le amministrazioni,soprattutto comunali, checadono a distanza di pocotempo dall’elezione a cau-sa del rapporto squilibratooggi esistente tra i Consiglie il Sindaco, o il Presidente,eletti direttamente daglielettori. Un fatto grave che

non assicura stabilità poli-tica e finisce con il crearedanni irreversibili alle co-munità amministrate, fa-cendo lievitare anche i costidella politica. Si pensi chesolo per l’elezione del pre-sidente e del Consiglio re-gionale della Puglia occorreuna spesa di 21 milioni dieuro che pesano sulle ta-sche dei contribuenti”.

Solo questione di stabili-tà e governabilità? Giovan-ni Pellegrino (Misto) sispinge anche oltre, attac-cando il “personalismo po-litico” vigente e Damone(Ppt) rifinisce il colpo, at-taccando direttamente ilpersonalismo vendoliano.Guai, però, a parlare di con-tromisure ad hoc per salva-guardarsi: “Ma se non honemmeno intenzione di ri-candidarmi” rispondequalcuno. Quando si dicel’altruismo.

ANTONIO BUCCI

4 Puglia d’oggivenerdì 11 novembre 2011Regione

I tanti “furbetti”di via CapruzziSolo stabilità e governabilità o salvaguardia personale?

RIFORME - Sul tavolo di lavoro la bozza per la riforma dello Statuto e del trattamento economico dei Consiglieri regionali

L’ASSEGNO DI FINE MANDATO

Si chiama «assegno difine mandato», teorica-mente dovrebbe servireal reinserimento lavorati-vo di chi per un certo pe-riodo si è impegnato perla collettività trascuran-do i propri interessi per-sonali. Ma, nei fatti, è unaltro dei privilegi che de-rivano dalla legge 8 del2003, voluta da Fitto e dal“duro e puro” Mario deCristofaro.

In realtà è diventato ilbancomat dei consiglieriregionali: per ogni man-dato il consigliere ha di-ritto a una «liquidazione»pari a un anno pieno diindennità (134.290 euro).Ma per prendere i soldinon deve attendere di di-ventare ex, perché un co-dicillo di una legge di bi-lancio (l'articolo 57 dellalegge 1/2004) permette dirichiedere, dopo soli dueanni e mezzo di contri-buzione, anticipi dell'as-segno di fine mandato fi-no all'80%. Una possibili-tà che solo nell'ultimo

anno della passata legi-slatura è stata esercitatada 19 consiglieri in cari-ca, seguiti quest'anno daalmeno dodici colleghi.

E’ un buon sistema an-che per eludere letasse:ritirando tutto in-sieme, infatti, se ne po-trebbe lasciare metà alloStato in tasse. Ritirando20-30mila euro l'annonon si passa nello sca-glione Irpef più alto. Lohanno già fatto NicolaMarmo e Pino Lonigro,Giacomo Olivieri. E sic-come lo scorso anno nonsono stati rieletti unatrentina di consiglieri,l’onere delle liquidazioniè costato alle casse regio-nali quasi 8 milioni, deiquali 4,7 già erogati nel2010: a dicembre – nono-stante i vincoli del pattodi stabilità – per soddisfa-re le richieste ancora inattesa la giunta regionaleha dovuto effettuare unavariazione di bilancio da2,6 milioni.

FORTUNATA DELL’ORZO

Il “bancomat”della Regione

COSA DICE LA RIFORMA

L’impegno bipartisan,gestito in prima personadal presidente del Consi-glio regionale Onofrio In-trona, vede una drasticariduzione dell’indennitàdi fine mandato.

Intanto verrà innalzatal’età pensionabile, 65 anniper l’erogazione del vitali-zio, e modificato anche ilsistema di calcolo dellostesso, non più secondo ilsistema retributivo, mapassando a quello contri-butivo: in base ai contri-buti versati, tout court.Gran finale con l’assegnodi fine mandato, ridottoad una mensilità per annodi consiliatura, fino ad unmassimo di 20 anni.

Il tutto dalla prossimalegislatura, però. Nellaquale non si sa ancoraquale sarà il numero deirappresentanti in Consi-glio. Sessanta come ap-

provato in prima lettura?O Cinquanta come richie-sto dalla finanziaria di lu-glio (la stessa per la qualesiamo stati ampiamentebacchettati dall’Europa,peraltro, ma non per quel-la norma). E con sul tavo-lo, la proposta di riformadei “piccoli”dell’Assem-blea, dall’Udc all’Idv, perun Vice presidente piùforte con possibilità diesercitare funzioni vicariein caso di dimissioni vo-lontarie, rimozione o im-pedimento del Presidentedi Giunta, ad elezione di-retta e capace di portare atermine la legislatura.

L’appuntamento ora èa martedì 15, quando laconferenza dei capigrup-po tornerà a riunirsi percondividere il testo defini-tivo della proposta presi-denziale, da inviare al-l’esame in Commissione.

Martedì la riunionedi tutti i capigruppo

L’INTERVENTO

“Intervenire sui costidella politica è un’esi-genza sulla quale con-verge la volontà dell’in-tero Consiglio regiona-le pugliese e non da og-gi. A dare un’ulteriorespinta ad una prioritàche ho posto in testa al-la mia agenda politica,è intervenuta nelle ulti-me settimane un’indi-cazione indubbiamen-te chiara dal sistemadelle Regioni.

Giunte e Consigli,con le determinazioniunitarie dalle Confe-renze nazionali che riu-niscono i vertici degliEsecutivi e delle Assem-blee, hanno impressouna netta accelerazio-ne alla revisione dei vi-talizi dei consiglieri re-gionali. E la Puglia è inlinea con questa esi-genza. Sui tempi, quan-to mai solleciti, sono insintonia con le dichia-razioni dei presidentidei due organismi, Va-sco Errani e Davide Bo-ni: in sei mesi si daràcorso in tutte le Regionialle relative proposte dilegge.

È un passaggio fon-damentale nel proces-so di autoriforma del-l'istituzione regionale.Un programma comu-ne portato avanti dallostesso sistema delle au-tonomie nell'interessedei cittadini. L’Assem-blea pugliese si è alli-neata prontamente, ap-provando all’unanimi-tà in Aula, martedì 25ottobre, l’ordine delgiorno nel quale, tral’altro, il nostro Consi-glio rilancia il problemadei costi della demo-crazia, ritenendolo unobiettivo prioritario delquale la Regione inten-de essere protagonista.

Considero indifferi-bile l’esigenza di insi-stere nel nostro proget-to, con la revisione del-lo Statuto e degli istitu-ti che attengono allostatus di consigliere,compresi i vitalizi. Hoconsegnato ai presi-denti dei gruppi consi-liari la bozza di propo-sta di legge dell’Ufficiodi Presidenza, con leipotesi di revisione deltrattamento economi-co previdenziale deiconsiglieri regionali.Martedì 15 novembre,la Conferenza metteràa punto il testo definiti-vo e l’iniziativa legisla-tiva avvierà il suo iter

approvativo, passandoquanto prima all’esa-me della commissioneconsiliare competente,per approdare poi inAula, per l’adozione de-finitiva.

Le misure contem-plate nella bozza, coneffetto necessariamen-te dalla prossima legi-slatura, puntano al con-tenimento della spesa eallineano il trattamentodei consiglieri regionalia quello dei lavoratoridipendenti. Tra i conte-nuti, l’ipotesi prevedel’innalzamento dell’etàdi erogazione del vitali-zio: come accade pertutti gli italiani, si avràdiritto a percepirlo soloal compimento dei 65anni d’età. Abbiamodeciso inoltre l’aboli-zione del vitalizio subase retributiva. Per ilcalcolo, viene introdot-to il passaggio al siste-ma contributivo, rece-pendo quanto indicatonel decreto legge138/2011 (titolo IV, art.14 lettera F) convertitoin legge 148/2011, conmisure urgenti per lastabilizzazione finan-ziaria e lo sviluppo.

Sarà modificato,inoltre, l’istituto del-l’assegno di fine man-dato, ridotto ad unamensilità per anno diconsiliatura. Comun-que è fissato un tettomassimo di 20 anni.Presenze più lunghe inConsiglio non darannodiritto ad incrementi.

I cittadini possonoconfidare nel buon sen-so dei Consiglieri regio-nali: non è più tempo di“pensioni d’oro”. Possoconfermare che questiinterventi ci consenti-ranno di segnare unconcreto passo avantiai fini del contenimen-to dei costi della politi-ca, obiettivo che sta acuore a noi ammini-stratori, in sintonia conla richiesta che vienedalla società civile”.

*PRESIDENTE CONSIGLIOREGIONALE PUGLIA

Basta pensioni d’oro

Onofrio Introna

L’aula del Consiglio Regionale della Puglia

di ONOFRIO INTRONA*

Page 5: puglia d'oggi n. 39

È possibile che nella ric-ca città capoluogo di regio-ne, nella Bari dei grandi co-struttori edili e dei palazzidalle volumetrie spessogonfiate oltre i limiti di leg-ge ci siano ancora interifabbricati degradati, fati-scenti, pericolanti, umidi emaleodoranti, che dovreb-bero essere dichiarati im-mediatamente inabitabilie sgomberati, e dove, inve-ce, vivono ancora centina-ia di famiglie, con donne,vecchi e bambini, in condi-zioni che non è esageratodefinire disumane?

Ebbene, sì. A Bari è possibile. È possibile che proprie-

tario di questi fabbricati fa-tiscenti non sia il solito vo-race palazzinaro, ma un

ente pubblico, costituitoproprio perchè assicurassecase decenti ai cittadinimeno abbienti?

Sì, a Bari è possibile pu-re questo.

Chi volesse renderseneconto di persona potrebbefare una passeggiata dalleparti del quartiere San Pao-lo.

Sì, proprio quel quartie-re che il Sindaco MicheleEmiliano dice di aver sot-tratto al degrado, solo per-chè un gruppo imprendi-toriale a lui vicino vi ha rea-lizzato alcuni grossi inter-venti edilizi, finito sotto os-servazione da parte dellaMagistratura.

La realtà è ben altra, pur-troppo, e annovera situa-zioni gravemente degrada-

te, come quella che vivonooltre cinquecento famigliein via Barisano da Trani,nei fabbricati fatiscentidello Iacp di Bari.

Fabbricati abbondonatida decenni e totalmenteignorati dai tanti piani direcupero e di riqualifica-zione, a ogni piè sospintovantati da Comune, Regio-ne e Iacp. Laggiù, al quar-tiere San Paolo, e precisa-mente a via Barisano daTrani, piani di recupero e diriqualificazione sono ter-mini sconosciuti.

Nè si sono mai visti i tan-ti milioni di euro, che sem-pre accompagnano questipiani e che molto spesso fi-niscono in voraci tasche,senza lasciare segni tangi-bili e duraturi delle strom-bazzate riqualificazioni.

La situazione di degradodi via Barisano è nota datempo. Già nel 1996 alcuniinquilini avevano protesta-to con gli Iacp per le condi-zioni degli immobili e nel1999 anche una relazionedei Vigili del fuoco aveva

sottolineato "l'improroga-bile bisogno di immediateopere di manutenzione eripristino degli immobili",ma allo Iacp hanno fattosempre orecchie da mer-cante.

Anzi, di promesse nehanno fatto sempre, agliinquilini, agli esponentipolitici che, a varie riprese,si sono occupati di questavicenda, ai giornalisti, cheda anni se ne occupano.Ma, nonostante dalle pri-me proteste, siano passatipiù di quindici anni, a viaBarisano nulla è cambiato.E nemmeno allo Iacp, dovec'era e c'è ancora il diretto-re Sabino Lupelli.

È lui che nel 2010 pro-mette l'inizio immediato dilavori di ristrutturazione,suddivisi in due lotti. È luiche oggi, dopo più di unanno, è costretto ad am-mettere il ritardo dei lavori.Ed è sempre lui che, dinan-zi alle proteste crescenti e auna situazione diventatadrammatica, pensa a prov-vedimenti di somma ur-

genza per le situazioni piùgravi. Immarcescibili que-sti eterni direttori. Ignora-no per anni i problemi equando si aggravano nonhanno di meglio che pro-porre interventi di sommaurgenza. Quelli che si asse-gnano a chiamata diretta,senza gara, e alle solite im-

prese di fiducia. Quasisempre, interventi insuffi-cienti, che non risolvono iproblemi, ma arricchisco-no le imprese amiche. Quivia Barisano, al quartiereSan Paolo, ma Iacp è anchealtro.

DINO CARRATÙ(1 - CONTINUA)

Avevamo avuto il sospet-to, sin dal primo momentoche Francesco Schittulli,con le sue dimissioni getta-te drammaticamente sultavolo di giunta (avendolepreparate per tempo) aves-se fra le mani un piccolopetardo natalizio più cheuna bomba a grappolo.

E non solo perché avessescelto proprio la vigilia di

Ognissanti, che altrove vienchiamata Halloween, perfare il suo “dolcetto o scher-zetto” ma perché quella be-nedetta delibera a sorpre-sa, che spostava qualchecadrega (per dirla alla Ber-lusconi) qui e lì per ufficisenza di fatto sconvolgerenulla, di fatto si è rivelataun clamoroso bluff.

Dopo essere stata “vio-lentemente” imposta allaGiunta, soprattutto ai dueassessori provinciali masti-ni di Raffaele Fitto, SergioFanelli ed il bellissimo (maahimè del tutto inutile, vi-sto che non riesce nemme-no a riaprire l’AuditoriumNino Rota) Trifone Altieri,questo pezzo di carta cheaveva avvolto la fiera riven-dicazione di autonomiadell’oncologo prestato allapolitica, è statao gettato inun cassetto dove è destina-

to a giacere più a lungo de-gli antichi papiri di Qum-ran.

Dunque, una doppia bu-fala: aver usato la deliberaper presentare dimissioni alungo meditate e poi averein mano carte quanto me-no discutibili.

Schittulli, infatti, mira aduna sola cosa ed è quantodi più vecchio e stantio èancora possibile trovare inpolitica: vuole più spazioper il suo movimentinopersonale, in particolarevuole uno o due assessoriin più.

Deve essere integrato,infatti, l’assessorato lascia-to vacante da Matteo Papa-rella, il “ribelle” attuale sin-daco di Ruvo.

Ed è chiaro che Schittul-li vuole per qualcuno deisuoi questa poltrona.

Già non è mai stato chia-ro cosa sia davvero questomovimento Schittulli, dalpunto di vista dell’ideolo-gia politica.

Ora però, almeno, è chia-ro che sui metodi e i meritisi rifà alle peggiori espe-rienze di una prima repub-blica che non solo non èmai morta, ma sembra go-dere di ottima salute.

Ora le trattative sono incorso, mancano un decina

di giorni alla deadline entrola quale Schittulli dovrà ri-tirare le dimissioni o con-

fermarle, aprendo così lavia alle elezioni anticipateper via Spalato.

5RegionePuglia d’oggi venerdì 11 novembre 2011

Di scena le schittuleidiIl presidente della Provincia alla ricerca di spazio per il suo movimento

IL CASO - La delibera che ha scatenato il putiferio si è rivelata un clamoroso bluff

di FORTUNATA DELL’ORZO

Francesco Schittulli

Interventi che non risolvono i problemima che arricchiscono i “soliti” amici

EDILIZIA POPOLARE - La vicenda degli alloggi di Via Barisano, abbandonati e ignorati da tutti

Bari - La sede dello Iacp

LA POSIZIONE DI FUTURO E LIBERTA’

"Per il rispetto che tut-ti dobbiamo alle istituzio-ni, sarebbe ora che il Pre-sidente Schittulli e tutto ilPdl cessino la pantomi-ma andata in scena allaProvincia di Bari". Lo di-chiara il deputato euro-peo di Fli Tatarella, cheaggiunge "sono passatidiversi giorni dalle dimis-sioni del Presidente e,mentre tutti hanno con-fermato la fedeltà all'alle-anza di centrodestra, nes-suno ci ha spiegato le ra-gioni vere delle dimissio-ni di Schittulli. La delibe-ra sullo spostamento diqualche dipendente è ar-gomento abbastanza ba-nale e a tutti è apparsa so-lo come un mero prete-sto. Ci deve essere allora,

continua Tatarella, qual-che motivo più serio pergiustificare un gesto cosìclamoroso, in mancanzadel quale qualcuno po-trebbe anche sostenereche il Presidente sia tem-poraneamente uscito disenno."

"Fli, conclude Tatarel-la, chiede a Schittulli difare immediatamentechiarezza, mettendo sultavolo le ragioni vere del-le sue dimissioni. Se hasubito condizionamenti,faccia i nomi e ci dica suquali delibere, con qualiargomenti e a tutela diquali interessi questi con-dizionamenti si sono pa-lesati. In difetto, dovrem-mo concludere che moltoverosimilmente il suo col-

po di testa aveva solo ilpersonalissimo obiettivodi ottenere garanzie certesul suo futuro politico.Obiettivo pur sempre le-gittimo, ma che va perse-guito con altri mezzi, sen-za strumentalizzare e tra-scinare nella disputal'istituzione che si rap-presenta"

Basta con la pantomima di Schittulli e del Pdl barese

Salvatore Tatarella

IL SEGNATEMPO

Dieci giorni di tempo perFrancesco Schittulli. Dopo diche le dimissioni diverrannoeffettive. Cambierà idea?

Si arriverà ad un accordo? E su cosa, davvero, c’è sta-

to il contrasto?

Difficile, impossibileanzi che possa andare inporto l’ipotesi di un ribal-tone con un Pd che, chissàperché, potrebbe offrireappoggio a Schittulli.

L’idea era venuta inmente a Michele Monno,un “margheritino” consi-gliere pd con un passato daextraparlamentare. Ma ilpartito, ai massimi livelli, siè affrettato a smentire que-sta ipotesi.

Page 6: puglia d'oggi n. 39

Erano i primi anni 90 ein un famosissimo bar ri-storante a pochi passi dal-la Provincia e quella che èoggi la sede della Presi-denza della Regione, unasessantina di persone,quasi tutti maschi, si è ru-morosamente impadroni-ta del soppalco per una bi-sboccia fra amici.

Si festeggia il primo mi-liardo incassato dal ClanParisi grazie al commerciodi eroina e cocaina.

Merci a buon prezzo nelquadrilatero di Japigia: 20mila una dose di ero, 30mila una di coca. Si spac-cia soprattutto dalle partidel Polivalente, presso lamontagnola dei rifiuti. Unvero piccolo esercito è alservizio del Clan e del suocapo, Savinuccio dal caporicciuto e l’aria di chi nonsarà mai del tutto a postonella vita, il capo che co-me ogni capo che si ri-spetti ha la moglie a Japi-gia e la “commara” al SanPaolo, quasi un pegno di

alleanza con quegli altriche colà comandano.

Ad ogni angolo delquartiere un “alluzzo” perdare l’allarme se arriva la“madama”: ragazzi giova-nissimi, a duecento milalire al giorno. Il contrab-bando delle sigarette è altramonto. La droga ti faguadagnare molto di più,con meno fatica e la puoiusare anche in campagnaelettorale, se qualche so-cialista in cerca di voti, hail portafoglio abbastanzagonfio da pagartene qual-che centinaio di dosi.

A Bari arrivano da ognidove per comprare la dro-ga a prezzi così stracciati:in quegli anni i morti dioverdose si contano a de-cine per anno e spesso litrovano buttati in qualchegiardinetto incolto, nelquartiere che cresce e siespande.

Acqua passata? E micatanto. Non è mai stato pos-sibile calcolare il vero am-montare del tesoro accu-mulato dal Clan Parisi ne-gli anni d’oro. 120 miliar-di, si disse. Che oggi sareb-bero 60 milioni di euro.

A luglio scorso, l’opera-zione Domino sollevò ilvelo su come sarebberostati, almeno in parte rein-vestiti, questi soldi: negozidi lusso, concessionaried’auto, ma anche risto-ranti e pizzerie. Reinvesti-ti e ripuliti, senza dimenti-care che una parte resi-duale del Clan continuaad operare con l’usura,l’acquisto di immobili in-testati a prestanome, unacerta forma di racket“morbido” mentre sonoriapparsi, sia pur estrema-mente mimetizzati, anchei contrabbandieri di siga-rette.

Certo il caso Parisi re-sta, nel suo cupo grandeg-giare, per fortuna uniconel panorama malavitosobarese. Quando il nucleodi fuoco era nella cittàvecchia e in parte al SanPaolo, quando a fronteg-giarsi c’erano da una partei Capriati e dall’altra iMontani (due “famiglie”azzerate dalle forze del-l’ordine e dai processi) sicontavano i morti a deci-ne per anno.

Arrivò poi la cosiddetta

Operazione Speranza,quella che insieme a Cic-cio Cavallari mandò in ga-lera un po’ di politici e altricolletti bianchi della città,per capire a che punto erarrivata la compenetra-zione fra malavita e vitabarese. Era il marzo del1995 e sembrò che fossescoppiata la tangentopolibarese. Quando poi sui li-bri paga delle cliniche diCavallari si trovarono i co-gnomi dei Capriati, sicomprese che se tangenti

c’erano, erano di tutt’altranatura.

Dei vecchi clan storicioggi sopravvivono i Dio-mede a San Pasquale, i Se-dicina a Carrassi, i Dicoso-

la a Carbonara, gli Stri-sciuglio al san Paolo, men-tre a Japigia i Parisi, pur insecondo piano, non han-no mai smesso di coman-dare e contare.

6 Puglia d’oggivenerdì 11 novembre 2011Bari

di FORTUNATA DELL’ORZO

Passa il tempo, ma i nodi ven-gono al pettine.

E per scioglierli, prima o poi,interviene sempre la Corte deiConti. Per certificare lo sperperodi pubblico denaro e, quandopossibile, accertare anche le re-sponsabilità contabili di ammi-nistrazioni e amministratori.Spesso si tratta di somme ingen-ti, buttate via solo per ignoranza,imperizia e sciatteria, e di re-sponsabili eccellenti che, nel-l'immaginario collettivo, sonoancora ricordati come ammini-stratori illuminati e avveduti.

È il caso di due eclatanti vi-cende, entrambe riferibili al-l'amministrazione comunale diSimone di Cagno Abbrescia.

Stiamo parlando delle telecame-re farlocche, piazzate una decinadi anni or sono agli ingressi delquartiere murattiano e dei totemper le chiamate degli autobus ur-bani, anche questi piazzati nelmurattiano.

Entrambi i progetti, realizzatidall'Amtab, sono costati alle cas-se comunali due miliardi cadau-no di vecchie lire. Entrambi sonofalliti sul nascere, perchè mai en-trati in funzione. I totem sonostati già rimossi, mentre le tele-camere sono ormai ferri vecchi,inutilizzabili e da portare a rotta-mazione. Chi pagherà per que-sto scempio di pubblico denaro?Per ora nessuno, ma non è dettoche finirà così.

Per le telecamere, fra Amtab editte vincitrici, un consorzio alquale partecipa anche qualcheimpresa bsrese, è in atto da tem-po una lunga contesa civile che,sino ad oggi, ha visto le psrtipubbliche provvisoriamentesoccombenti.

Questi i termini della vicenda. Appena ultimata l'installazio-

ne delle telecamere, e solo allora,nonostante la loro messa in ope-ra avesse richiesto molti mesi,qualcuno si accorge finalmenteche le telecamere non sono omo-logate e, quindi, di fatto sono deltutto inutilizzabili per multare icontravventori. L'Amtab, natu-ralmente, chiede spiegazioni alleditte appaltatrici e queste candi-damente e carte alla mano fannonotare che nel disciplinare d'ap-palto non era richiesto che le te-lecamere fossero omologate.Singolare dimenticanza, frutto

di ordinaria sciatteria? Non si sa.Quello che si sa è che le parti de-cidono di far ricorso a un arbitro,che, ovviamente, dà ragione alleditte appaltatrice.

Sono rarissimi, infatti, i casi diarbitrati vinti dalle parti pubbli-che. Dopo l'arbitrato, però, lestesse ditte si dichiarano dispo-ste a fornire, dietro adeguatocompenso, le telecamere omolo-gate. Sembra fatta, ma non è co-sì, perchè, intanto, ci si rendeconto che molte delle apparec-chiature sono andate distrutte,per omessa sorveglianza ( a chispettava ?) e per atti di vandali-smo. Punto a capo e carte al giu-dice civile, perchè accerti chi haragione.

Come finirà la causa è assaiprevedibile, ma ciò che importaè sottolineare la sciatteria opera-tiva degli uffici pubblici e degliamministratori che avrebbero

dovuto sorvegliare sul loro ope-rato, l'ingente danno comunquecagionato al pubblico erario pergli ingenti fondi europei buttatidalla finestra e il mancato avviodi un servizio pubblico, cheavrebbe disciplinato meglio iltraffico, oggi asfissiante, nelquartiere murattiano e assicura-to alle casse comunali una signi-ficativa entrata, costituita dallemulte elevate agli automobilisticontravventori.

Stessa storia per i totem, suiquali ci soffermeremo prossima-mente. Sarebbe stato un ottimoservizio per l'utenza, ma hannoprodotto solo ferraglia da rotta-mare. Anche questi non sonomai entrati in funzione, nono-stante l'impiego di due miliardidi vecchie lire. Buttati pure que-sti dalla finestra. Ci piacerebbesapere su entrambe le questioniil parere della Corte dei Conti.

Totem e telecamere farlocche,chi pagherà i danni provocati?

Uno scorcio del quartiere San Pio (ex Enziteto) di Bari

QUARTIERE MURATTIANO

IL SEQUESTRO DI BENI

Maxi sequestro di beni per oltre cen-to milioni di euro per gli eredi di un im-prenditore, Michele Labellarte, mortogià da due anni e considerato vicinissi-mo al clan Parisi-Stramaglia, per il qua-le faceva da cassiere, banchiere e ripu-litore di denaro sporco.

La Guardia di Finanza, che due annifa aveva già operato un altro maxi se-questro agli affiliati Parisi-Stramagliaper oltre 220 milioni di lire, ha potutoapplicare le recenti disposizioni in ma-

teria di sicurezza che velocizzano leoperazioni di sequestro e conferimen-to allo stato dei tesori accumulati dallamala con le più diverse e disoneste atti-vità: spaccio di stupefacenti, estorsio-ne, usura e traffico di armi. Labellarteera titolare di una piccola galassia diimprese e possedeva fabbricati, terreniagricoli ed edificabili, interi lotti desti-nati all’urbanizzazione nel comune diValenzano.

F.D.O.

Bari, cose di cosca nostraUna città da decenni sotto la minaccia della criminalità organizzata

L’INCHIESTA - Nello scorso luglio l’operazione Domino ha sollevato il velo sul tesoro dei clan

PARLA IL SINDACO EMILIANO

Che la criminalità a Ba-ri stia vivendo una fase didura recrudescenza e chel’allarme per la sicurezzain città sia ben alto è undato di fatto. Le istituzionisono all’erta, anche senon sempre l’attività dicontrollo e di presenza sulterritorio appare soddi-sfacente.

Il Sindaco di Bari Mi-chele Emiliano ha volutosottolineare "la preoccu-pazione della cittadinan-za e mia personale in mar-gine ai confitti tra clan ri-vali che si contendono lepiazze di spaccio della co-caina, come accade inpiazza Umberto I a Car-bonara e a Enziteto: qui,in particolare, è necessa-rio bloccare anche il feno-meno della gestione abu-

siva degli alloggi popola-ri".

Signor Sindaco, quali iprincipali interventi intema di sicurezza nellacittà di Bari?

"E’ necessario che ven-gano seguite con atten-zione tutte le vicende le-gate al trasferimento delmercato di via Monte-grappa presso la nuovastruttura, che verrà inau-gurata tra poche settima-ne, al fine di evitare che iracket estorsivi presentinel vecchio mercato ven-gano trasferiti anche nelnuovo. La stessa attenzio-ne meritano altri fenome-ni criminali, come il climadi scontro tra diversigruppi nel quartiere Japi-gia”.

Come riorganizzare al

meglio gli uffici giudizia-ri a Bari? E una lunga edibattuta questione. Mada dove si può, si deve,partire?

"La riorganizzazionedegli uffici giudiziari devepassare attraverso l’im-mediata messa a disposi-zione della città dell’exospedale militare Bono-mo perché né i pm, né igip possono più lavorarenel palazzo di via Naza-riantz. Su questo puntoaspettiamo da oltre unanno la decisione del Go-verno”.

Criminalità, il Comu-ne cosa può fare?

“È intenzione dell’am-ministrazione comunale -conclude Michele Emilia-no - indire un concorsocreativo per la costruzio-ne di messaggi da diffon-dere su tutti i media”.

Noi di Puglia d’oggi dia-mo fin d’ora la nostra ade-sione a questo progetto.

RO.MA.

Mercati rionali, attenzione al racket

Page 7: puglia d'oggi n. 39

Continua la nostra in-chiesta sulla Bari PortoMediterraneo (BPM). Ab-biamo visto come il dott.Tommaso Affinita, Presi-dente uscente dell'Autori-tà portuale di Bari, primadi lasciare l'incarico, ab-bia in tutta fretta procedu-to a costituire una società,la BPM.

Come ne sia diventatosubito presidente e comeda presidente dell'Autori-tà portuale abbia affidatoa se stesso, presidente del-la BPM, la succosa polpadi tutte le attività portuali.

Tutto questo, senzanemmenol'om-bra

di una procedura di evi-denza pubblica.

Ora la Procura dellaCorte dei Conti di Bari in-daga su di lui e lo accusa diaver procurato all'Autori-tà portuale un danno in-gentissimo, ol-tre 11 milio-ni di euro.

Co-me ar-riva laPro-curaacal-cola-re undan-no

così rilevante? Puglia d'oggi ha cercato

di capirlo, spulciando le54 pagine dell'atto di con-testazione, firmato dalProcuratore Regionale,dott. Francesco Lorusso.

Per la pubblica accusal'attività di Affinita

è stata carettiriz-zata da molte-

plici illegit-timità, chehanno pro-dotto alpubblico

erario in-genti danni

patrimoniali,che si possono

ricondurre adue fattispecie,

l'aver arbitraria-mente determina-

to a favore della BPMi criteri di calcolo

del canone diconces-

sionedema-niale,el'averattri-buito,sem-pre al-laBPM,in co-modatogratuitopartedei be-

ni

mobili, arredi e attrezza-ture delle Stazioni maritti-me.

Vediamo, in dettaglio, ladeterminazione del cano-ne demaniale.

Questo è costituito dauna parte fissa, pari a250.000 euro come corri-spettivo annuo per l'uti-lizzo dei beni demaniali, eda una parte variabile, pa-ri al 50% del fatturato rin-veniente dall'introito del-le tariffe per l'utilizzo deiservizi portuali.

Occupiamoci prima delcanone fisso di soli250.000 euro all'anno, peraccertarci di come sia sta-to calcolato in violazionedi tutte le norme in vigore,al solo fine di favorire laBMP, concedendo di fattoalla stessa anche un'areaconsistententemente piùampia di quella assai som-mariamente indicata nel-l'atto concessorio.

Cominciamo col porciuna domanda: qual'èl'esatta superficie conces-sa alla BPM?

Nell'atto concessorionon è indicata, limitando-si quest'ultimo a indicaresolo gli immobili condide-rati a corpo ed individuatinominalmente, Stazionemarittima principale, Sta-zione marittima ausilia-ria, parcheggi, e così via.

Come si è addivenuti,allora, alla determinazio-ne di quel canone?

La proposta di Affinita,la delibera del Comitatoportuale e l'atto concesso-rio stranamente non lo di-cono.

La Procura della Corte,però, lo ha scoperto in unatto mai sottoposto all'at-tenzione degli ignari, e

Come mi prendo il porto di BariCanone di favore e superficie occupata decuplicata per la BPM

L’INCHIESTA - I trucchi di Tommaso Affinita per assicurarsi la succosa polpa delle attività portuali

7Puglia d’oggi venerdì 11 novembre 2011 Bari

di GIUSEPPE PUGLIESE

perciò meno colpevoli,componenti del Comitatoportuale.

Quell'atto è il businessplan della BPM, dal qualesi ricava la seguente, illu-minante, annotazione:"considerato che la su-perficie da destinare adattività commerciali edoperative è pari a mq.2727 e che il valore medioal mq. per anno può esse-re stimato in €.90.00, laquota fissa del canone sa-rà di 250.000 euro".

Quindi solo da questoatto, nascosto a coloroche per legge avevano lacompetenza a determi-narlo, è stato possibile co-noscere la base di deter-minazione del canone e lasuperficie assegnata conla concessione.

Canone assolutamentedi favore, come il Procura-tore contabile si perirà didimostrare, e, cosa ancorpiù grave, una superficiesommariamente indicata,ma assai inferiore a quellapoi effettivamente occu-pata dalla Bpm.

E’ un po’ come la tirite-ra del Signor Bonaventura,quello disegnato da SergioTofano sin dal 1917: alla fi-ne delle sue avventure ave-va sempre un milione inmano, che diventò un mi-liardo alla fine della secon-da guerra mondiale, vistal’inflazione. Anche per Bo-naventura Berlusconi èsempre un milione: daiposti di lavoro promessinel 1994 (e poi si è visto co-me è finita) al milione dimanifestanti scodellati nel2006 a Piazza San Giovan-ni (dove entrano al massi-mo 500 mila persone) con-tro il governo Prodi, e oggiun milione di tessere per ilPDL, l’unico partito nellastoria d’Italia nato per in-nesto sul corpo vivo di Al-leanza Nazionale, le prote-

si di plastica di Forza Italia.Angelino Alfano, segre-

tario nazionale eletto co-me neanche a Ceausescu ècapitato mai, con un’ac-clamazione oceanica perdecisione univoca di Sil-vio, aveva organizzato iltesseramento perché, do-po aver gridato per annicontro i partiti tradiziona-li, il commercio delle tes-sere, il teatrino dei delega-ti ecc. ecc. Berlusconi hapensato di dargli l’aspettodi un partito normale, inun paese normale.

Ricorrendo, però albuon vecchio sistema deigazebo, che fa tanto mo-

derno e giovane. Il tessera-mento terminava il 31 diottobre: nel giro di diecigiorni da Roma sono arri-vate le cifre più incredibili:ovviamente si partiva dalmilione tondo tondo diadesioni per poi arrivaresino al milione e duecen-tomila di poche ore primache chiudessimo il giorna-le. Di tutto questo, però,sul sito del partito non c’ètraccia. Ci sono i moduliper aderire, i bollettini po-stali per pagare la quota(dai dieci euro degli “ade-renti”, distinti dagli asso-ciati che pagano dai 25 eu-ro, sino ai mille euro riser-

vati ai parlamentari e aiconsiglieri regionali).

Ma cifre, niente. Abbia-mo chiesto allora a Mar-cello Gemmato, consiglie-re comunale di Bari checon il suo gruppetto di gio-vani accoliti si è dato da fa-re per fare qualche tesserasul territorio. Ebbene, ne-anche Gemmato ha sapu-to dirci quante tessere so-no state fatte fra Bari e laprovincia.

“Ognuno ha lavorato

per sé – ci ha risposto – epoi abbiamo mandato tut-to a Roma. Facendo unamedia (ma su che basi, cichiediamo noi) forse ab-biamo raggiunto le trenta-mila tessere in tutta la pro-vincia del capoluogo”.

In ogni caso, il pur so-lerte ufficio stampa delPDL di Puglia non haemesso uno straccio di co-municato per dire urbi etorbi come sia andata que-sta campagna di tessera-mento. Abbiamo l’impres-sione che queste tesseresiano esattamente come iposti di lavoro promessi 17anni fa. Un bluff.

Sempre pronti a rettifi-care, ovviamente, appenaci faranno vedere unostraccio di tabulato.

FORTUNATA DELL’ORZO

Qui comincia l’avventuradel signor Bonaventura...

IL PDL ED IL TESSERAMENTO - QUALI CIFRE A BARI?

Silvio Berlusconi

Tommaso Affinita

Il porto di Bari

Cominciamo da que-st'ultima, che è stata in-controvertibilmente ac-certata nel corso dellasuccessiva controversia econ il contraddittorio del-le parti, nel "verbale di ri-levazione delle misure edella consistenza dei beniconcessi alla Bpm", fir-mato da entrambe le par-ti in causa.

Ebbene da quel verbaleemerge che la superficierealmente occupata daBpm era stratosferica-mente più grande di quel-la considerata nel busi-ness plan. 23.825,26 mq.invece dei 2727 mq. trop-po benevolmente consi-derati dal munifico bene-fattore di se stesso Tom-maso Affinita.

Ora, anche a voler con-siderare congruo il cano-ne a mq. considerato nelbusiness plan, ovvero90,00 euro, il canone an-nuo da corrispondere daparte di Bpm doveva esse-re di 2.144.273,40 euro, in-vece di quella miseria di250.000 euro fissata dalPresidente Affinita, Bab-bo Natale di se stesso.

Solo a fermarci qui, ap-pare già molto singolareche la fissazione del cano-ne a 90,00 euro al mq. nonsia sorretta da alcuna mo-tivazione, nè da alcunapredeterminazione deicriteri valutativi; che intutti gli atti ufficiali diquesta vicenda mai vengacitata la effettiva estensio-ne della superficie ogget-to della concessione; che,infine, quella occupata re-almente risulti molto, mamolto più estesa di quellache formalmente sembre-rebbe concessa a Bpm.Insomma, ce n'è abba-stanza per concludereche, con alcuni artifici ealcune omissioni, Affinitaha procurato un gravedanno all'Autorità por-tuale di Bari e un corri-spondente ingente van-taggio alla Bpm, ovvero ase stesso.

E questo non è tutto...(3 - CONTINUA)

Page 8: puglia d'oggi n. 39

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10 Puglia d’oggivenerdì 11 novembre 2011dal Territorio

Parlamentare o sindacodi un Comune con più di20mila abitanti. Eletto alParlamento oppure Presi-dente di Provincia. Delledue l’una. E chi si trova inquesta situazione ha l’ob-bligo giuridico e politico

di effettuare la sua scelta.E’ la situazione in cui si

trova il senatore del PdlAntonio Azzollini, sindacodi Molfetta, che dopo avertrascinato questa decisio-ne per molto tempo sem-bra proprio, secondoquanto si vocifera in cittàe come riportato a più ri-prese sulla stampa locale,

voler optare per il suo seg-gio senatoriale.

Anche se ora, natural-mente, tutto resta in bili-co, legato a doppio filo al-la situazione politica na-zionale ed all’eventualescioglimento anticipatodelle Camere, come pureauspicato da una larga fet-ta del Pdl.

Una soluzione che pe-raltro appare scarsamentespiegabile dal punto di vi-sta politico. Mentre la legi-slatura è in bilico, al Co-mune si torna alle urnesoltanto tra due anni (nel2013), ed inoltre a suppor-tare la scelta per la fasciasindacale c’è anche unachiara sentenza della Co-ste Costituzionale che si èespressa in questo sensodopo il ricorso di un con-sigliere comunale controil sindaco di Catania.

Una scelta, quella di Az-zollini, che potrebbe sicu-ramente evitare alla cittàcostiera diversi mesi dicommissariamento el’inevitabile appuntamen-to con le urne nella prossi-ma primavera, con un no-tevole risparmio anche disoldi.

Già in passato, peraltro,a Molfetta si è dovuti ri-correre alle elezioni co-munali anticipate proprioper supplire alla scelta diAzzollini che era statoeletto in Parlamento.

Ma nelle more della de-cisione di Azzollini l'op-posizione di centrosini-stra cittadina ha chiesto laconvocazione urgente delconsiglio comunale, per-ché in base all'art. 69 deltesto unico 267 del 2000

relativo alle cause di ine-leggibilità ed incompati-bilità, dalla riunione delconsiglio ci sono 10 giornidi tempo concessi all'am-ministratore locale per eli-minare le cause di ineleg-gibilità sopravvenute e diincompatibilità.

Se non provvede eglistesso il consiglio dichiaradecaduto il sindaco.

Secondo il capogruppodl Pd Giovanni Abbattista“al di là delle decisioni chesaranno assunte dallagiunta per le elezioni diPalazzo Madama, il Consi-glio Comunale ha il dove-re di affrontare questo ar-gomento per prendere at-to della sopravvenuta cau-sa di incompatibilità delsindaco e per contestarlain maniera ufficiale ad Az-zollini”.

La legge da dunque die-ci giorni di tempo (ormaianche meno) ad Azzolliniper scegliere.

“Noi faremo fino in fon-do - ha commentato Ab-battista - la nostra parteperchè questa legge vengarispettata”.

Stesso discorso ancheper Pepe, presidente delConsiglio Provinciale diFoggia e Parlamentare.Nella dichiarazione diffu-sa da Antonio Pepe si sot-tolinea l’importanza di af-frontare l’argomento e dirisolvere la questione “conresponsabilità e maturi-tà”.

Non sarebbe stato, cichiediamo noi, affrontareper tempo e nei modi giu-sti la questione, evitandoun imbarazzo istituziona-le oltre che politico che,

almeno a livello locale, erapossibile evitare?

Azzollini deve scegliere.

E Pepe anche. Non è più iltempo di nicchiare o di fa-re spallucce.

Azzollini, è l’ora della sceltaA Molfetta scattano i 10 giorni per imporre l’opzione al Sindaco

IL CASO - Dopo la sentenza della Corte Costituzionale solo una poltrona. O sindaco o senatore

È stata convocata per lunedì 21 novembre la riu-nione del consiglio comunale di Bitonto per discute-re la mozione di sfiducia al sindaco Raffaele Valla pre-sentata negli scorsi giorni da un gruppo di trediciconsiglieri comunali. Ad apporre la propria firma incalce al documento con quale i tredici membri dellamassima assise cittadina hanno sfiduciato il primocittadino sono stati Martucci (Udc) e Vacca (Lista Val-la), Pinto, Ricci, Rossiello, Masciale, Gesmumdo eFallacara (Pd), Natilla (Riformisti), Daucelli (Sel-mi-sto), Scauro (Psi), Incantalupo (Laboratorio), Illuzzi(misto). Saranno loro con ogni probabilità ad anima-re la discussione che si terrà in un orario inconsueto,le 9,30 del mattino.

Si tratterà, secondo i dettami comunicati dal pre-sidente del consiglio Nicola Tarantino, di una sedutamonotematica. Anche per questa riunione consilia-re, come per quella programmata per quest’oggi,non è prevista la seconda convocazione, che era di-ventata un “must” nelle passate sedute.

L’attacco diretto al primo cittadino sarà anche unavalida occasione per testare quanto la maggioranzaconsiliare avrà intenzione di difendere il leader delloschieramento, più volte messo in discussione, conperentori documenti politici, proprio dai due partitipiù importanti del centrodestra cittadino: il Popolodelle Libertà e il Movimento Schittulli, che in questigiorni sembrano affetti da gravi forme di malpanci-smo..

BITONTO

Consiglio monotematicoper la fiducia al Sindaco

di ROBERTO MASTRANGELO

Antonio Azzollini - Sindaco di Molfetta e Senatore del Pdl

Il tema della compa-tibilità tra l’incarico diparlamentare della Re-pubblica e quello di sin-daco di Comuni con po-polazione superiore ai20mila abitanti, sulquale si è recentementepronunciata la CorteCostituzionale, rivesteuna particolare impor-tanza nell’ambito dellaridefinizione dell’archi-tettura dello Stato e del-la stessa evoluzionenormativa che è all’at-tenzione delle giunteper le elezioni di Came-ra e Senato. La questio-ne, è evidente, va af-frontata con responsa-bilità e maturità, senzacedere alla tentazionedi rifugiarsi nella facilescorciatoia dell’antipo-litica. Il mio punto di ri-ferimento sarà il rispet-to della norma e, nelcontempo, quello della

volontà popolare. È in-fatti il voto dei cittadinidella Capitanata adavermi portato sia inParlamento sia alla gui-da della Provincia diFoggia, carica per laquale, giova ricordarlo,non percepisco nessu-na indennità, non gra-vando dunque in alcunmodo sulle casse del-l’Ente sul piano econo-mico. Ricordo inoltreche il principio dell’in-compatibilità di cui og-gi si discute è stato giàsancito nell’ambito del-la manovra approvatanel luglio scorso dalParlamento. Seguiròpertanto l’evolversi deldibattito in atto e mi at-terrò come sempre inmodo scrupoloso alleeventuali modifiche le-gislative che ne scaturi-ranno.

ANTONIO PEPE

L’INTERVENTO

Il dribbling di Pepe:“seguirò il dibattito”

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11Puglia d’oggi venerdì 11 novembre 2011 dal Territorio

Modugno reclama la presidenza dell’AsiAncora uno stop alla nomina di Martinelli. Sarà presente anche il sindaco di Bitonto Raffaele Valla

L’INCHIESTA - E’ stata convocata per sabato mattina una seduta straordinaria r monotematica del Consiglio comunale

Come non prevedere lasollevazione dell’interoconsiglio comunale dellacittà di Modugno sulla vi-cenda Asi? Come credereancora che all’alba di unasettimana cruciale per lavita di un Ente straordina-riamente in crisi di identi-tà, non si desse vita, primao poi, ad una escalation dellivello di attenzione delleautorità civili e politiche

del comune con la maggio-re superficie territorialenel consorzio Asi di Bari?Noi di Puglia d’Oggi lo ave-vamo intuito e mentre le“cronache diplomatiche”di molte testate giornalisti-che hanno invece celato iltenore vero della vicenda.Una storia cruda quelladell’Asi che molti hannopreferito cuocere a fuocolento, fingendo spesso dinon vedere e non capire.

Anni or sono fummo fa-cili e scomodi profeti e,

mentre sulle pagine di que-sto settimanale, a riguardodell’Asi, scorrevano titolipregni di verità, qualcunoprovò ad accusarci di leg-gerezza o di pregiudizio.Ora, che va di moda, anchein questo pezzo di mondo,siamo alla conta! Attendia-mo premurosi di scorgerenel dibattito che seguirànella seduta aperta delConsiglio comunale di Mo-dugno il senso delle nostreinchieste passate.

Modugno agita le sue

bandiere e suona la sua ca-rica. Senza rimpianti, macon la forza di sentirsi an-cora protagonisti di unavecchia storia di poltrone,corridoi, silenzi e paure,saremo in prima linea adar voce sulle nostre pagi-ne alla cronaca di un con-siglio comunale annuncia-to.

Nessuno studioso seriodelle realtà dello sviluppoeconomico barese ha or-mai più alcun dubbio sul-l'esistenza di una vera e

propria patologia. Ammet-tere il fallimento politicodell’Ente è un puro atto difede che a molti è sfuggitocompiere, in nome di chis-sà quale servile gestione.Ma il racconto e gli ele-menti concreti che avvalo-rino la straordinaria e ordi-naria gestione dell’Ente èper alcuni la pia invenzio-ne di un settimanale.

La nostra narrazione in-terrotta, riprende con lascoperta, da parte di tutti isindaci pronti a difendere

la riscoperta di un ruolovero e primario nell’EnteAsi.

Speriamo sia giunta lafine di una vecchia letturaed interpretazione dellagestione Asi resa alle cro-nache altrui con espedien-ti letterari di vecchio stam-po.

Vi proponiamo in ante-prima il testo della mozio-ne sottoscritta da 14 consi-glieri su 24 per la convoca-zione del Consiglio comu-nale.

Sig. Presidente del Consiglio ComunaleModugno

I sottoscritti Consiglieri comunali, ai sensi dell’art. 26 del Regolamento per il fun-zionamento del Consiglio comunale, presentano la mozione di seguito riportata,con l’invito a volerla aggiungere all’ordine del giorno della prossima seduta di Con-siglio comunale:

Premesso che:- il 13 febbraio 1960, ai sensi e per gli effetti dell’art. 21 della Legge n. 634/1957,

come modificata dalla Legge n. 555/1959, su iniziativa dell’Amministrazione provin-ciale di Bari, del Comune di Bari e della Camera di Commercio, Industria e Agricol-tura di Bari, si costituiva il Consorzio per la zona Industriale di Bari;

contestualmente all’atto di costituzione del Consorzio veniva approvato lo statu-to dell’Ente;

- l’art. 1, comma 2, del richiamato Statuto precisava che “possono essere am-messi a far parte del Consorzio altri enti pubblici interessati all’attuazione della zo-na industriale di Bari”;

- l’art. 3 del medesimo Statuto poneva come scopo del Consorzio quello di“favorire il sorgere di nuove iniziative industriali nella zona del Comune di Bari inbase al piano regolatore…”

- in sede di revisione dello Statuto originario, in data 17.02.1961, venivano ap-portate modifiche in ragione delle quali entravano a far parte del Consorzio altri 11Comuni, tra i quali Modugno, con le conseguenti modifiche alle norme relative al-la composizione dell’Assemblea generale e del Consiglio Direttivo;

- con Legge n. 31 del 3 ottobre 1986 la Regione Puglia provvedeva a discipli-nare l’assetto dei Consorzi per le aree e i nuclei di sviluppo industriale, statuendoche “ad essi partecipano i Comuni, le Province , le Comunità montane, le Camere diCommercio e la Finpuglia….”

- ai sensi e per gli effetti dell’art. 36 , comma 4, della Legge n. 317/1991, i Con-sorzi venivano trasformati in Enti pubblici economici con “il compito di promuove-re le condizioni necessarie per la creazione e lo sviluppo di attività produttive nelsettore dell’industria e dei servizi. A tale scopo realizzano e gestiscono, in collabora-zione con le associazioni imprenditoriali e con le Camere di Commercio…, infra-strutture per l’industria, rustici industriali, servizi reali alle imprese, iniziative perl’orientamento e la formazione professionale dei lavoratori, dei quadri direttivi e in-termedi e dei giovani imprenditori, e ogni altro servizio sociale connesso alla produ-zione industriale;

- con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 402 del 15.09.1992 ve-niva promulgato il nuovo Statuto del Consorzio, adeguato alla normativa della L.R.n. 31/86;

- All’art. 1 del nuovo Statuto si confermava in 11 il numero dei Comuni con-sorziati, oltre a quello di Bari, non risultandone più parte, però, il Comune di Mol-fetta ed aggiungendosi quello di Terlizzi;

- Al Comune di Modugno veniva imposta una quota associativa pari a L.776.000 ed attribuita la designazione di due componenti dell’Assemblea generale;

- con Legge n. 341/1995, art. 11, comma 2, si stabiliva che “ i corrispettivi do-vuti dalle imprese ai Consorzi di Sviluppo Industriale per i servizi di manutenzionedelle opere e per la gestione degli impianti sono determinati e riscossi dai Consorzimedesimi”;

- la più recente versione dello Statuto, quello pubblicato sul BURP n. 155 del3.10.2008, riduce a cinque i Comuni consorziati; ritiene “non vincolanti eventualiosservazioni o pareri resi dal Comune” su assegnazioni, preassegnazioni e utilizzi inproprio di suoli ricadenti nel proprio territorio; prevede “la partecipazione dei Co-muni alla copertura dei costi di manutenzione e gestione di opere e impianti ad usopubblico, quali strade, pubblica illuminazione, fogna pluviale, verde e arredo, segna-lazione e sicurezza”, previa stipula di apposita convenzione; legittima il Consorzio,ad assumere “la gestione del servizio di pulizia delle strade ed aree pubbliche, di rac-colta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani ed assimilabili, nonché quelli di occupa-zione di suolo pubblico e di pubblicità” ; “ripartisce il fondo di dotazione del Con-sorzio in quote unitarie di euro 25.000,00, fissandolo inizialmente in euro500.000,00; pone a carico dei consorziati il versamento annuale al Consorzio, per losvolgimento della propria attività, un contributo di euro 10.000,00 per ogni quotaposseduta”; “sanziona il mancato versamento per due esercizi consecutivi della

quota con la decadenza dal Consorzio”. Vi si prevede, infine “la soppressione delConsorzio per legge regionale, ma non lo scioglimento”, ad esempio, per volontàunanime dei consorziati o per l’impossibilità sopravvenuta di conseguire l’oggettodel Consorzio.

In sintesi, sui Comuni gravano gli interi costi di gestione dei servizi e delle attivi-tà del Consorzio, ma ai medesimi non sono riconosciuti, in alcuni casi, diritti effet-tivi di controllo e di indirizzo. Ci si riferisce non solo delle assegnazioni dei suoli edai progetti industriali e infrastrutturali, ma anche alla eventuale esclusione del rap-presentante comunale dal Consiglio di Amministrazione.

Tanto premesso,i sottoscritti Consiglieri comunali richiamano la fondamentale Legge regionale

n. 2 del 31.01.2003, avente ad oggetto “Disciplina degli interventi di sviluppo econo-mico, attività produttive, aree industriali e aree ecologicamente attrezzate”, per sot-tolinearne le finalità descritte all’art 2, del quale riportano, qui di seguito, il comma1: “L’esercizio delle funzioni amministrative e dei compiti inerenti la definizione,l’attrezzamento e la gestione delle aree industriali previste dal piano urbanistico ge-nerale e la promozione delle condizioni necessarie per la creazione e lo sviluppo del-le attività produttive sono attribuiti ai Comuni, che li svolgono anche attraverso leforme associative previste dal titolo V del D. Lgs. 267/2000, nel quadro della pro-grammazione economica regionale e degli indirizzi strategici di settore e territoria-li”. Ai commi 2, 3, 4 e 5 sono indicate le azioni e le attività attribuite ai Comuni ai fi-ni dello sviluppo socio-economico del territorio. Sulla scorta di quantoprecede, i sottoscritti Consiglieri invitano l’Amministrazione comunale:

1. a porre in essere tutti gli atti necessari a rivendicare a favore della Città diModugno un ruolo preminente nella gestione dell’Area di Sviluppo Industriale, poi-chè per troppo tempo dal governo di una parte rilevante del territorio, stimato in cir-ca 900 ettari, non sono derivati benefici adeguati: se da una parte, infatti, sono natiinsediamenti produttivi che hanno dato slancio all’economia dell’area barese, dal-l’altra, la città di Modugno ha sofferto effetti negativi in termini di:

- contrazione e depauperamento del comparto agricolo che avrebbe reso be-nefici diretti all’economia locale;

- espropriazioni dei terreni agricoli effettuate con indennità del tutto inade-guate e penalizzanti;

- tumultuosa espansione urbana con accentuate caratteristiche di città-dor-mitorio;

- processo di conurbazione con la città di Bari- esposizione del territorio al rischio d’inquinamento atmosferico, acustico,

veicolare, delle acque, del suolo e del sottosuolo;- compromissione dei parametri e dei vincoli di natura idrogeologica e pae-

saggistica.A tutto questo non è conseguito un evidente beneficio sul piano occupazio-

nale dei cittadini, né mai responsabilità di guida nell’attività di governo del Consor-zio. La mozione che i sottoscritti presentano ha lo scopo di richiamare l’interoConsiglio a pronunciarsi, con voto palese, sulla proposta, qui formalizzata:

• assegnare alla Città di Modugno la Presidenza del CdA dell’ASI,;• richiedere parere da parte di accreditato studio legale sulla legitti-

mità di eventuale provvedimento di recesso del Comune di Modugno dal Consor-zio ASI;

• costituire apposita Commissione Consiliare di Verifica e di Studioche, in presenza di parere favorevole sull’eventuale possibilità di recesso, si occupidella disamina degli aspetti positivi e/o negativi di una eventuale gestione diretta,così come disciplinata dalla L.R. n. 2/2003, del territorio comunale ricadente nel-l’Agglomerato industriale Bari-Modugno, con conseguente eventuale variante alPRG, ovvero, in caso di parere non favorevole, di provvedere ad elaborare articolatodocumento con la descrizione delle azioni da richiedere al Consorzio ASI in attua-zione esaustiva delle prescrizioni di cui ai commi 2, 3, 4 e 5 dell’art.2 della L.R. n.2/2003, nonché della normativa regionale in materia di vincoli idrogeologici , pae-saggistici ed ambientali.

In conclusione, la presente mozione si propone di conformare quella parte delterritorio comunale, ricadente nell’Agglomerato industriale Bari-Modugno, a para-metri di sviluppo sostenibile come definiti dal Rapporto Brundtland delle NazioniUnite del 1987, da “Agenda 21” del 1992 e dalla normativa regionale in materia.

I Consiglieri Comunali

LA MOZIONE DEI CONSIGLIERI

di AZZURRA CERVI

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12 Puglia d’oggivenerdì 11 novembre 2011Capitanata

Lunedì, nella nuova se-de della Provincia di Fog-gia, in via Telesforo, si svol-gerà la riunione congiuntadei consigli della Provinciae del Comune capoluogo.

All'ordine del giorno ilcahier de doleance dellaCapitanata nei confrontidi Regione e Governo, maanche di Trenitalia e -so-spettiamo- del destino ci-nico e baro. Alla questionedel “Gino Lisa”, che conti-nua ad essere presentatain termini fuorvianti, si èaggiunta quella per la sor-te degli Eurostar tagliatisulla linea Foggia-Roma e-aggiunta dell'ultim'ora-quella per la rivendicazio-ne dell'Agenzia Nazionaleper la Sicurezza Alimenta-re. Un caso di “senatoresboni viri, senatus mala be-stia”: perché ciascuno diquesti argomenti, affron-tato da solo, può rappre-sentare un tema di con-fronto e di rivendicazioneaccettabile: nel loro insie-me, vista la vastità, la com-plessità e la diversità degliinterlocutori, finisce percostruire un repertoriodella lamentela genericadestinato a rimanere privodi effetto.

La decisione di Trenita-lia, ad esempio, che ovvia-mente non penalizza soloFoggia, ma anche l'odiataBari, dipende da una cre-scente privatizzazionedelle strategie, se non del-la proprietà, delle vecchieFerrovie, che ormai hannoindividuato il loro core bu-siness nelle magnifichesorti e progressive della li-nea superveloce Roma-Milano e nella contrastataTav della Val di Susa. Non èun caso che i progetti perl'alta capacità ferroviariaBari-Napoli e per la dorsa-le adriatica meridionalesiano stati rimandati sinedie, a dopo il 2020. Quantoalla battaglia per l'Autho-rity sulla sicurezza alimen-

tare, sacrosanta, apparequanto meno fuori tempo,visto che il Governo è inprocinto di cadere e la que-stione non è propriamen-te nelle priorità dell'agen-da nazionale.

Rimane la vexata quae-stio del “Gino Lisa”, sullaquale abbiamo già espres-so più volte il nostro puntodi vista, che ripetiamo ascanso di equivoci: la Ca-pianata richiede a pienotitolo un aeroporto: lo giu-stificano l'ampiezza delterritorio e la presenza divaste aree contermini chesono prive di scali, e so-prattutto la presenza di unbacino turistico imponen-te come quello del Garga-no, che potrebbe moltipli-care la propria redditivitàallungando e destagiona-lizzando le presenze (adoggi i cinque milioni regi-strati sul promontorio so-no concentrati in poco piùdi cinque settimane fra lu-glio ed agosto).

Per ottenere questo de-siderabile e condivisibileobiettivo serve un aero-porto in grado di ospitarevoli low-cost e soprattuttovoli charter, cioè velivolida un minimo di 150 a 200posti ed oltre.

L'aeroporto “Gino Lisa”,

sulla cui sicurezza già oggic'è chi nutre dubbi, per lapresenza di costruzioniabusive che non si ha lavoglia o la forza di abbatte-re, potrà molto difficil-mente rispondere a questirequisiti. Il previsto allun-gamento della pista di solitrecento metri costerebbeuno sproposito: quattordi-ci milioni di euro, la mag-gior parte dei quali nonservirebbero a potenziarel'infrastruttura, ma a farvincere un superenalottofuori stagione ai fortunatie non troppo ignoti pro-prietari dei suoli limitrofiall'attuale sedime aero-portuale.

La collocazione delloscalo in una zona consi-stemente urbanizzata, in-fatti, fa schizzare il valoredei suoli, in caso di espro-prio, a otto/dieci volte l'at-

tuale. E' vero che la battaglia

per aprire Amendola ai vo-li civili è tutt'altro che faci-le o scontata, ma insisteresu questa “falsa pista” (inogni senso) ricorda la bar-zelletta di quell'ubriacoche, avendo smarrito lechiavi in una zona poco il-luminata, le cercava sottoil lampione perché lì ci ve-deva.

Come che sia, con que-sta riunione i maggiori En-ti Locali si affannano neltentativo di mettere il cap-pello sulla manifestazionepromossa dal basso e natadai tam tam di facebook,manifestazione che do-vrebbe svolgersi il prossi-mo 19 novembre.

Non ci sembra un tenta-tivo che abbia molte possi-bilità di riuscita. In ognicaso, auguri.

di CLAUDIO AQUILANO

Trasporti, Provincia e Comune non ci stannoLunedì una riunione congiunta per concordare la linea da seguire sul caso “Gino Lisa” e sui tagli di Trenitalia

IL CASO - La Capitanata richiede a pieno titolo un aeroporto. Lo giustificano l’ampiezza del territorio ed il flusso turistico del Gargano

L’aeroporto Gino Lisa

Le ruggini post-congressuali non so-no ancora state ri-mosse da qualcuno,in Futuro e Libertà.Malgrado l’esito ine-quivocabile l’attesta-ta regolarità dell’assi-se e la prova di rispet-to data alla minoran-za interna con la no-mina di Rino Lamarucciola nell’esecutivo, si vuoleproseguire in stucchevoli polemiche. Ultimo atto diqueste stucchevoli polemiche il rifiuto di Rino Lama-rucciola di far parte dell’Esecutivo. Il componentedell’Assemblea nazionale FLI, Emilio Gaeta, gli repli-ca, ripristinando la verità

“Il Sindaco di Pietra da quando è nata Generazio-ne Italia, 1°aprile 2010, e dalla successiva nascita diFLI, non ha mai partecipato ad alcuna riunione o ini-ziativa di partito. Con Fabrizio Tatarella e gli amici diLucera lo abbiamo invitato, più volte, ad aprire un cir-colo di FLI nella sua città dove è Sindaco. Fino al Con-gresso non si è mai impegnato per il partito restandoun semplice iscritto del circolo di Lucera, non avendocostituito il circolo nella sua città.

Tuttavia, Lamarucciola si è candidato a guidare unpartito che altri avevano costruito, impegnandosisenza risparmiarsi per far crescere FLI.

Lamarucciola non sa o finge di non sapere che lasua candidatura “last minute” era sostenuta da diver-se firme rivelatesi false e, comunque, da persone ri-sultate iscritte e candidate nell’Adc di Pionati o nellaPuglia per Vendola con incarichi, addirittura, di verti-ce.

Lamarucciola non sa o finge di non sapere che èstato invitato a ricomporre la frattura prima, durantee dopo il Congresso da molti di noi che sostenevanola candidatura del Coordinatore eletto insieme allatotalità dei circoli.

Lamarucciola non sa o finge di non sapere che perStatuto, che evidentemente non conosce non avendomai frequentato FLI, in qualità di Sindaco è compo-nente di diritto dell’esecutivo provinciale.

Lamarucciola non sa o finge di non sapere che ilCoordinatore provinciale Tatarella lo ha chiamato piùvolte per avvisarlo.

Lamarucciola non sa o finge di non sapere chequesta polemica è inutile e pretestuosa e che danneg-gia lui stesso prima ancora che il partito.

Mi auguro – conclude Gaeta – di mettere la parolafine a questa stucchevole polemica e che il SindacoLamarucciola trovi finalmente il tempo e gli stimoliper lavorare con noi alla costruzione di un grandepartito”

FUTURO E LIBERTA’

Il Consigliere Gaeta ripristina la verità

www.ilvelino.it

Emilio Gaeta - Fli

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13Puglia d’oggi venerdì 11 novembre 2011 Capitanata

È allarme a Cerignolaper il gravissimo atto inti-midatorio avvenuto mar-tedì scorso.

Secondo quanto riferi-sce il quotidiano onlineFoggia Today, Sono statepiù di venti le perquisizionicompiute nella notte dagliagenti del Commissariatolocale e dagli uomini dellasquadra mobile della que-stura di Foggia, nell'ambi-to delle indagini avviate ie-ri dopo il ritrovamento del-l’ordigno esplosivo che erastato collocato nei pressidell'ingresso di una palaz-zina del Rione Fornaci, oc-cupata anche da famiglieappartenenti alle forze del-l'ordine.

L’atto intimidatorio ha

rafforzato l'idea tra gli in-vestigatori che le organiz-zazioni criminali siano sta-te messe sotto pressionedal proficuo lavoro svoltonegli ultimi tempi dalleforze dell'ordine. L'ordi-gno esplosivo, piazzato neipressi dell'ingresso dellapalazzina, non aveva uninnesco idoneo a farloesplodere e quindi proba-bilmente l'episodio è dacollegarsi ad un 'avverti-mento' messo presumibil-mente in atto dai boss del-la criminalità locale.

La bomba era stata con-fezionata con un tubo ingomma lungo poco più di30 centimetri e riempitocon oltre un chilogrammodi tritolo non puro e 500

grammi di detriti. Il conge-gno era collegato ad un ti-mer. E' stato un condomi-no della palazzina ad ac-corgersi dell'ordigno. Gliinquirenti al momentonon escludono alcuna pi-sta investigativa.

Non mancano, ovvia-mente, le reazioni politi-che. Futuro e Libertà, tra-mite il coordinatore pro-vinciale Fabrizio Tatarella,il vice-coordinatore pro-vinciale Enzo Pece, e Ge-nerazione Futuro, tramiteCarlo Dercole, esprimonomassima solidarietà sia al-l'agente di polizia che hasubito un grave attacco in-timidatorio, che all'interasua famiglia. 1.4 Kg di trito-lo sotto la sua abitazione,

caro agente, è pesante,mortificante, ma non umi-liante.

Quel tritolo, è la provatangibile che Lei è un gran-de servitore dello Stato, ecome tale deve andar fiero.E' merito suo, e di tutti iSuoi colleghi con lo stessosenso del dovere e delloStato, se ha ancora un sen-so cantare tutti insieme,abbracciati il nostro InnoNazionale.

Più che soliderietà, noitutti sentiamo il bisogno didirle GRAZIE! Lei, ci ha di-mostrato ampliamenteche il suo compito lo svol-ge tutte le mattine, senzamai tirarsi indietro.

Il compito delle Istitu-zioni, che governano que-sta città, non è esprimeresolidarietà, ma non piegar-si più ad atti mafiosi ed in-timidatori, per non rinne-gare il Suo lavoro.

Intimidazione all’agente di Polizia,la solidarietà di Fli con Pece e Dercole

CERIGNOLA

Non c'è ancora nessunanotizia ufficiale a proposi-to delle dimissioni del sin-daco di Lucera PasqualeDotoli e del loro eventualeritiro. Negli ultimi giorni sisono intensificati gli sforzidei pontieri che hannocercato di ricucire la frat-tura violenta creatasi fra ilprimo cittadino e il re-sponsabile lucerino delPopolo delle Libertà Giu-seppe De Sabato, respon-sabile dell'Ufficio Scola-stico Provinciale (il vec-chio Provveditore agli Stu-di, per intendersi), consi-derato vicino al senatoreCarmelo Morra. Proprio lapresenza di Di Sabato al-l'ultimo Consiglio Comu-nale avrebbe determinato(secondo alcuni imposto)l'abbandono dell'aula daparte dei consiglieri berlu-sconiani e le conseguentidimissioni del sindaco.Puglia d'Oggi ne ha parla-to con l'avvocato France-sco Di Battista, consiglierecomunale e responsabiledel circolo di Futuro e Li-bertà per l'Italia del centrosvevo

Avvocato Di Battista,qual è la posizione di Flirispetto alle possibili scel-te di Pasquale Dotoli? Vo-lete che ritiri le dimissionio che le mantenga?

“Noi siamo come sem-pre rispettosi delle volon-tà di chi è stato scelto daicittadini per guidare la cit-tà, quindi non tiriamo perla giacchetta il sindaco né

da una parte né dall'altra.Siamo però costretti aprendere atto che siamostati fin troppo facili pro-feti nel considerare inaffi-dabili le promesse di col-laborazione e di lealtà daparte del Pdl. Sembra evi-dente a noi, e più ancora ailucerini, che il contrastofra Dotoli e il vertice citta-dino del Pdl non sia sana-bile, e che si possa rag-giungere non un pace, maun'altra provvisoria tre-gua. Uscire da questa si-tuazione con l'ennesimocompromesso precarionon serve a nessuno.”

Voi fate parte da qual-che mese della maggio-ranza di governo e aveteun rappresentante inGiunta. Siete pentiti di

quella scelta?“Assolutamente no,

perché non è una sceltafatta sulla base di calcoliopportunistici. E' eviden-te che una forza politicagiovane e non compro-messa con il passato comela nostra avrebbe tutto daguadagnare da un'even-tuale competizione elet-torale anticipata. Ma noimettiamo al primo postoLucera e i suoi interessi. Enon possiamo che esserefieri dell'attività svoltadall'assessore MicheleMarucci nel settore di suacompetenza, cioè le poli-tiche sociali. E' sufficientedire che per la prima voltail Comune era in procintodi presentare il piano dizona.”

Ma adesso rischia diandare tutto a carte qua-rantotto...

“Sì, insieme ad altre co-se buone fatte, a comin-ciare dalla ripresa dellapianificazione urbanisticae territoriale e del cammi-no del Piano UrbanisticoGenerale. Viene quasi dapensare che sia proprioquesta ripresa dell'attivitàad essere malvista da chi,evidentemente, vuole chea Lucera tutto resti fermo.”

Credete ancora in Do-toli?

“Sì, anche se inevitabil-mente crescono le nostreperplessità, come quelledi tutta l'opinione pubbli-ca lucerina per un com-portamento che ha trattidi autolesionismo. Già di-

versi mesi fa lo pregammodi varare un governo co-munale di salute pubblicasvincolato dalle forze poli-tiche e basato su un pro-gramma limitato ed effi-cace. La sua tesi fu chequello stesso programmaavrebbe potuto essere me-glio realizzato nell'ambitodi una maggioranza dicentrodestra politicamen-te qualificata. I fatti si so-no incaricati di dargli tor-to. Speriamo che, in caroritiri le dimissioni, prendaatto dell'errore.”

E se invece le dimissio-ni non venissero ritirate?Come si collocherebbeFuturo e Libertà?

“Nella stessa posizioneche ha ora: dalla parte del-la città e dei cittadini. Mipare che l'interruzionetraumatica di un mandatoamministrativo comincia-to solo due anni fa con unconsenso popolare stra-bocchevole ed entusiasti-co metta fuori gioco il Po-polo delle Libertà, chenon potrebbe essere unnostro alleato. Men chemeno potrebbe esserlouna sinistra che ha datoprove di sé persino peg-giori anche in tempi re-centi. A mio modo di ve-dere il nostro punto di ri-ferimento e i nostri alleatinaturali dovrebbero esse-re i movimenti civici, ilmondo dell'associazioni-smo, del volontariato, del-la cittadinanza attiva. Sa-rebbero gli unici possibiliprotagonisti di quella ri-scossa di cui Lucera ha bi-sogno.”

Il Sindaco conferma le dimissioni?LUCERA - Dotoli e il responsabile cittadino del Pdl De Sabato (uomo del senatore Morra) ai ferri corti. Pdl nel caos

Di Battista (Fli): “Siamo pronti al voto, alleati con la parte migliore della città”

Il razzismo e la xe-nofobia non fannoparte della mia cultu-ra, ha tuonato LuigiPompilio, sindaco diSan Giovanni Rotondoche con questi epitetiera stato qualificatodall'assessore regiona-le Fabiano Amati.

Gli crediamo, ed ag-giungiamo “meno ma-le, sennò c'era da pre-occuparsi”.

Non sappiamo, in-fatti, se Pompilio fossestato razzista, cosamai avrebbe potuto di-re, visto che si preoccu-pa dell'arrivo nella cit-tà di San Pio di “immi-grati extracomunitarisommariamente iden-tificati” in un grandecentro della cristianità(si sa che il Cristianesi-mo è un affare da uo-mini bianchi) e de-nuncia fra i problemidella città la “presenzadi zingari”. Purtroppoper Pompilio il ruolodi sindaco capace diprofferire le idiozierazziste peggiori è sta-bilmente occupatodall'ex-primo cittadi-no di Treviso Giancar-lo Gentilini.

Tuttavia la sua pre-senza nella top ten èassicurata; ed essendomolto più giovane delleghista veneto, maga-ri riuscirà a succeder-gli.

Gentilinici faun baffo

Bari

Il corsivo

di Fabrizio Tatarella

La Capitanata versole elezioni politiche

L’INDISCRETO

Nel 2008 in Capitanata il Pdl toccò il 43% eleggen-do i deputati Antonio Pepe, Tonio Leone e il senatoreCarmelo Morra.

In caso di elezioni si prospettano tempi duri per ilPresidente della Provincia, non solo perché dovrà op-tare tra Montecitorio e Palazzo Dogana, ma perchéGià nel 2008 fu inserito al 25 posto ed entrò in parla-mento grazie alle dimissioni di Fini.

Inoltre, il suo ex delfino Leo Digioia esponente del-la corrente Formigoni- Lupi di Cl è intenzionato arappresentare il Pdl in Capitanata. Per questo avreb-be con il consigliere regionale Cecchino Damone e laparlamentare europea Barbara Matera, ciellini pureloro, di prendere la segreteria provinciale del Pdl,pensionando il suo ex dominus Pepe.

Difficoltà anche per Morra con la perdita certa delpremio di maggioranza al Senato, scontatala rielezio-ne del fido Leone, berlusconiano di ferro.

Altro caso da seguire è quello di Angelo Cera chedovrà optare tra Camera e Sindaco di San Marco inLamis. Buttiglione ha già fatto sapere che la transfugaCarlucci, eletta in Puglia con il PdL, sarà candidata inPuglia con l’Udc.

C.D.

Il Consigliere Comunale di Fli Francesco Di Battista

di ENRICO CICCARELLI

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nica Bonomo (1948); lasede dell’attuale BancaCarime in via Calefati(1954-’55); la sede delBanco di Roma (1959-’61).

La mostra presenta unaselezione di disegni auto-grafi tratti dal Fondo Save-

rio Dioguardi; questi pro-getti coprono un arcotemporale che va dalla fi-ne degli anni Venti agli an-ni Cinquanta e consento-no di comprendere in ra-pida sequenza la produ-zione dell’architetto. Pa-rallelamente si esponeuna rassegna bibliografi-ca che raccoglie opere edi-toriali, alcune molto rare,pubblicate sull’architetto.

Il catalogo della mo-stra, presentato lunedì se-ra, è curato da VincenzoD’Alba e Francesco Mag-giore con il coordinamen-to scientifico e culturale diFrancesco Moschini, ed èpubblicato da Mario AddaEditore con il progettografico di Ivan Abbattista.

Bari celebra l’architet-to Saverio Dioguardi acinquant’anni dalla mor-te (20 Novembre 1961)con una mostra allestitada lunedì scorso presso laSala del Colonnato del Pa-lazzo della Provincia e chesi protrarrà fino al 18 no-vembre.

La scelta della sedeespositiva nasce dalla vo-lontà di far coincidere illuogo della mostra conun’opera alla cui proget-tazione ha contribuitol’architetto tra il 1930 e il1935. Scopo dell’iniziati-va, promossa da A.A.M.Architettura Arte Moder-na e dal Fondo FrancescoMoschini, è di inaugurareuna stagione di ricerca in-torno all’opera di Dio-guardi affinché se ne pos-sano ricostruire le vicen-de storiche e architettoni-che, per molti versi inedi-te, che hanno influenzatoe formato le scelte proget-tuali in un arco di tempomolto complesso che vadal 1910 al 1960.

Saverio Dioguardi puòritenersi una figura rap-presentativa delle vicen-de architettoniche e urba-nistiche che nella primaparte del secolo scorsohanno costituito l’identi-tà della città di Bari.L’obiettivo della mostra,pertanto, è di rievocarel’opera del grande archi-tetto affinché possa esse-re reso un doverosoomaggio ad una tra le per-sonalità più emblemati-che, anche se poco stu-diate, della storia dell’ar-chitettura del Novecento.Dioguardi è autore di al-cuni tra i più significativiedifici della città di Bari,tra i quali si ricordano: lasede della Gazzetta di Pu-glia (1924-’27 e demolitanel 1982); il Comando del-la III Regione Aerea (1932-’35); la Chiesa di SanFerdinando (1933); il Cir-colo Canottieri Barion(1933-’35); il Palazzo dellaRiunione Adriatica di Si-curtà (1934-’35); la sededella Banca CommercialeItaliana (1947-’49); la Cli-

14 Puglia d’oggivenerdì 11 novembre 2011Spettacoli e Cultura

Il manifesto e il programma della Mostra

Bari ricorda Saverio Dioguardicon una mostra alla ProvinciaI disegni dell’architetto barese e una importante rassegna bibliografica

EVENTI - Una figura rappresentativa delle vicende architettoniche ed urbanistiche che hanno costruito l’identità della città di Bari

Tavole e libri in mostra alla Provincia

Il 12 e 13 novembre ci aspettaun weekend spensierato all’in-segna delle tradizioni e dellascoperta dei prodotti legati allacucina dell’Alta Murgia: la Sagradel Fungo Cardoncello a Ruvo diPuglia. La manifestazione è or-ganizzata dall’associazione turi-stica Pro Loco in stretta collabo-razione con l’UNPLI gli assesso-rati alle Attività Produttive e allaCultura e Turismo, con il patro-cinio della Regione Puglia, Pro-vincia di Bari, Camera del Com-mercio di Bari, l’ASCOM Con-fcommercio Provincia di Bari,l’Ente Parco Nazionale dell’AltaMurgia e il Gal Murgia Più. Laformula è quella classica con leimmancabili degustazioni diprodotti tipici, salsicce e carnialla brace, alle specialità a basedi funghi cardoncelli esaltatinelle loro varietà di cottura. Lanovità della manifestazione diquest’anno è l’ECOsagra, con

utilizzo di piatti, bicchieri e po-sate realizzati con materiali ecocompatibili, in modo da riuscirea smaltire il tutto in modo velocee sicuro. Largo spazio è riservatoalla degustazione lungo percorsiitineranti nel borgo antico - ac-compagnato dai nobili vini delle

nostre terre - e all’arte e cultura,che fanno da cornice a questoappuntamento. Tanti gli eventiorganizzati dalla Pro Loco, ci so-no visite guidate, passeggiatenaturalistiche e culturali, spetta-coli folcloristici e musica Popo-lare; la kermesse infatti è anche

l’occasione per visitare Ruvo diPuglia e i suoi edifici storici: ilMuseo Nazionale ArcheologicoJatta, la Cattedrale, i palazzi e ilcaratteristico Centro Storico. Tragli spettacoli proposti per l’edi-zione 2011 risalto va dato allastraordinaria partecipazionedei “Cantori di Carpino” gruppofolk nato nel lontano 1924 e algruppo folk nato proprio all’in-terno della Pro Loco di Ruvo diPuglia, dal nome “Lapecheron-za”, impegnata a valorizzare ilvernacolo e gli antichi riti legatiai mestieri di una volta e di risco-prire il folklore, i linguaggi, lacultura e la tradizione del terri-torio.

ISABELLA BATTISTA

RUVO DI PUGLIA

Ecosagra del cardoncello, tra assaggie percorsi itineranti nel borgo antico

Domenica 13 novembre avrà luogo la secondaedizione di “ContemporaneaMente” ambizioso pro-getto del Gruppo Tracce realizzato in collaborazionecon le Officine Cantelmo.

Si tratta di un progetto iniziato nel 2010, ricono-sciuto e promosso dalla Regione Puglia, Provincia eComune di Lecce per la sua particolare innovazionedi concepire la creatività artistica in forma totalitariatra le diverse identità. A partire dalle ore 18, all’inter-no della Mediateca Polifunzionale delle OfficineCantelmo, il pubblico parteciperà attivamente allacreazione artistica e realizzerà un’opera che farà par-te della pregiata collezione di cui si fregia il Comunedi Lecce.

“CONTEMPORANEAMENTE”

Creatività condivisadomenica a Lecce

SQUINZANO

L'Istanbul Cafè diSquinzano, uno dei piùlongevi e apprezzati liveclub del Salento, proponedue serate tra rock e reg-gae, metal e ska, dub edelettronica, live e dj set.Stasera alle ore 22.00, sifesteggia San Martinocon il rock di Marco No-tari, uno degli artisti indi-pendenti più seguiti inItalia.

Il cantautore piemon-tese presenterà il nuovo

disco “IO?” uscito il 16settembre 2011 e si esibi-rà con i Madam, in un li-ve intenso e coinvolgen-te, in un intrecciarsi di at-mosfere nord-europee ecantautorato italiano dialtissimo livello.

Domani sera, semprealle ore 22.00, l'Istanbulospita l'atteso concertodi Noyz Narcos sul palcocon Aban (SoutfamS.u.d). Il tour "The best ofthe beast" partito il 31 ot-

tobre 2011 da Novara,toccherà per due mesi imigliori club italiani daNord a Sud. Il "Best of thebeast" tour sarà l'occa-sione per ascoltare dal vi-vo la lunga biografia mu-sicale di Noyz Narcos: da-gli esordi, prettamentehardcore, passando per ilavori con il Truce Klan,per arrivare agli ultimisuccessi del disco "Guil-ty".

info www.coolclub.it

Due serate di musica e concerticon Marco Notari e Noyz Narcos

Il fungo cardoncello, delizia della Murgia

di ISABELLA BATTISTA

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15Puglia d’oggi venerdì 11 novembre 2011

Marina Spada si con-ferma regista sensibile eintensa, autrice profon-damente impegnata.

Al suo terzo lungome-traggio dopo l'intenso Co-me l'ombra, la Spada de-scrive in una Milano nonda bere, un ritratto di don-na moderna, sicura, chetra passato e futuro, viveun presente solo appa-rentemente sicuro,lavo-rando come docente dicorsi di formazione permanager.

Una bella casa, un la-voro certo, ma tante in-certezze, la sua vita é so-spesa in una solitudinecontemporanea. Unaanonima Milano fa dasfondo a questa intensastoria di solitudini, di uo-mini soli e donne insod-disfatte, percorsa da ran-cori del passato e da silen-zi malinconici.

In tutto il film si respiraun'aria Antonioniana, apartire dal nome della

protagonista, Monica,icona che ha segnato tut-to un cinema italiano ne-gli anni settanta, che oragrazie alla straordinariabravura di Claudia Gerinitorna a ripercorrere lestesse strade.

Le atmosfere, le inqua-drature ricordano un pez-zo di cinema del passato,

e la brava regista milaneseMarina Spada memoredella lezione, ricerca lospazio, i silenzi, le atmo-sfere di una storia soffer-ta, di una relazione so-spesa, non solo sentimen-tale, ma anche familiare:Il distaccato rapporto conil padre, un intenso Raf-faele Pisu, un uomo solo

distrutto dal tradimento,una sorella tossicomanecon figlio adolescente acarico, un compagno as-sente che la tradisce e viveil suo privato di nascosto,elementi che segnano ilvuoto, in una donna bellae decisa come Monica.

La regia riesce a mette-re in piedi un ritratto didonna forte e credibile.

Il film parla di crisi, dimal di vivere in una cittàin piena espansione eco-nomica, che vive fagoci-tando tutto e tutti, infilan-dosi prepotentementenelle vite degli altri.

Passato in concorso alfestival del cinema di Ro-ma 2011, il film confermal'originalità di una registadalla sguardo sensibile,autentica indagatrice delquotidiano e delle sue re-lazioni.

La malinconica musicajazz che fa da cornice édei bravi musicisti PaoloFresu e Bebo Ferra perfet-ta per una storia minima-lista dalle tinte scure eglaciali come Milano.

IL MIO DOMANI - Marina Spada si conferma una regista sensibile, profondamente impegnata

Certezze e incertezze nella Milano di oggi

TITOLO: Il mio domani.REGIA: Marina SpadaSCENEGGIATURA: Marina Spada, Daniele

Maggioni, Maria Grazia PerriaATTORI: Claudia Gerini, Raffaele Pisu, Claudia

Coli, Lino Guanciale, Paolo PierobonFOTOGRAFIA: Giorgio Carella, Sabina Bolo-

gnaMONTAGGIO: Carlotta CristianiMUSICHE: Bebo Ferra, Paolo FresuPRODUZIONE: Film Kairòs-Rai Cinema DISTRIBUZIONE: Iris FilmPAESE: Italia 2011GENERE: Drammatico

LA SCHEDA

Cinema

di MICHELE FALCONE

La locandina del film

Una scena del film di Marina Spada

Page 16: puglia d'oggi n. 39

Ciak si gira, siamo a Can-nes, nuovo teatrino politi-co, i grandi della Terra si in-contrano nella splendidacornice della città del cine-ma. Sarkozy “ furioso” per-ché la Grecia ruba per l’en-nesima volta la scena poli-tica e la crisi dell’Euro di-venta più importante delrilancio del processo di ri-forma della finanza globa-le. In effetti senza Euro inu-tile parlare di riforma glo-bale.

Papandreou, dal cantosuo, scatena il panico neimercati europei con il refe-rendum popolare, un ulti-mo tentativo per usciredall’ isolamento politicocon i suoi 2 deputati a so-stenerlo.

I leader europei sono ar-rabbiati. Si dissociano dal-la decisione del premierGreco, dalla Merkel a Her-man Van Rompuy si diconocontrari a questo referen-dum, ma oramai è troppotardi, l’Europa dovrà atten-dere l’esito del referendum

Greco, quindi viene dapensare che quel verticeeuropeo sulla Grecia di po-co tempo fa è servito a pocoo niente! Fonti diplomati-che di Parigi hanno fattosapere che Sarkozy è inten-zionato a pressare il gover-no greco “la Grecia dovrà

fare il referendum il primapossibile e il quesito nondovrà essere sull'accordoeuropeo ma nei termini di'dentro o fuori dall'euro'”.

Sembra che i greci nonvogliano abbandonare lamoneta unica ma bisognaricordare che questo annoe mezzo di incertezze sullepossibili soluzioni sono co-state all’Europa mille mi-liardi di Euro, la stessa cifrache avrebbe potuto azzera-re il debito pubblico di Gre-cia e Spagna insieme!

Quindi cosa non ha fun-zionato? Non c é per tempoper darsi delle risposte, sa-bato sera poco dopo mez-zanotte tutto viene fatto ta-cere dal voto del parlamen-to greco. Papandreou esul-ta, per una manciata di votiha fiducia in parlamentoquindi referendum annul-

lato! Il G20 respira di nuovo,

la Grecia accetta il piano disalvataggio dell’UnioneEuropea e i sacrifici con-nessi.

I grandi della Terra sipossono ora appellare aipaesi con eccedenze com-merciali, quindi Cina eGermania, a stimolare laloro domanda interna persostenere la crescita mon-diale. Sarkozy non demor-de e propone di nuovo latassa sulle transazioni fi-nanziarie a partire dal 2012per utilizzare il ricavato nelsostenere i piani di svilup-po dei paesi più in difficol-tà. Buoni propositi e richie-ste concrete per la crisidell Eurozona, ora non re-sta che attuarli.

Obama, dal canto suo,continua a guardaci con

sospetto e segue ogni mos-sa europea nonostante iguai interni, la Cina ci di-mostra un sostegno nonproprio disinteressato el’FMI si impegna con lineedi credito per i paesi in"shock sistemici".

Dopo questi due giornidi colpi di scena e suspan-ce è tutto rimandato alprossimo summit in Messi-co sperando che nessun al-tro paese europeo in crisirubi di nuovo la scena alledecisioni sull’economIaglobale.

16 Puglia d’oggivenerdì 11 novembre 2011Europa

di ELIONA CELA

Sarkozy marca stretto PapandreouBuoni propositi e richieste per la crisi dell’Eurozona, ora non resta che attuarli

DOPO IL G20 DI CANNES - Il premier greco scatena il panico con la richiesta di un referendum popolare, poi la fiducia e la marcia indietro

Il Parlamento europeoha votato a larga maggio-ranza la relazione Tatarel-la sul mercato e sulleemissioni dei trattoriagricoli a carreggiatastretta. Provvedimentomolto importante perl'Italia, leader mondiale,nella costruzione e nellaproduzione di macchine

agricole. La legislazione in vigo-

re, adottata nel 2005, fis-sava limiti progressiva-mente più alti alle emis-sioni dei trattori.

Con questa revisione,si prende atto dell'impos-sibilità tecnica di installa-re i motori conformi allefasi IIIB e IV mantenendonel contempo le dimen-sioni e quindi la funzio-nalità operativa dei trat-tori a carreggiata stretta

che sono impiegati neifrutteti e nei vigneti.

Le dimensioni e la ma-novrabilità dei trattori so-no imposte dalla disposi-zione delle colture, un au-mento di dimensioni ouna riduzione della ma-novrabilità priverebbe ilsettore più avanzato eproduttivo dell'agricoltu-ra europea, e italiano inparticolare, del principalestrumento di meccaniz-zazione.

POLITICA AGRICOLA COMUNE

E' stato presentato ilnuovo progetto di riformadella Commissione euro-pea per la politica agricolacomune (PAC) prevista do-po il 2013. I finanziamentiagricoli mireranno a raf-forzare la competitività, lasostenibilità e il consolida-mento dell’agricoltura sututto il territorio dell’Ue,così da garantire ai cittadi-ni europei un’alimenta-zione sana e di qualità, tu-telare l’ambiente e favorirelo sviluppo delle zone ru-rali.

La Commissione euro-

pea indica la strada per lacreazione di un nuovo par-tenariato tra l’Europa e gliagricoltori in modo da po-ter affrontare le sfide delmondo globalizzato. Nelsuo intervento il commis-sario europeo all’Agricol-tura e allo sviluppo rurale,Dacian Ciolos, ha sottoli-neato come "i decenni avenire saranno cruciali pergettare le basi di un’agri-coltura forte e capace di af-frontare i cambiamenti cli-matici e la concorrenza in-ternazionale, risponden-do nel contempo alle atte-

se dei cittadini". La nuovaPAC permetterà di pro-muovere l’innovazione,rafforzare la competitività,sia dal punto di vista eco-nomico che ecologico, delsettore agricolo, far fronteai cambiamenti climatici,sostenere l’occupazione ela crescita. Il contributodella PAC sarà decisivo perraggiungere gli obiettividella strategia Europa2020. Un problema del-l'agricoltura europea è an-che l'età, infatti, due terzidegli agricoltori hanno piùdi 50 anni. A tal proposito,

la Commissione europeaper incentivare l’occupa-zione e incoraggiare le gio-vani generazioni a dedi-carsi all’attività agricola,propone di istituire unanuova agevolazione all’in-sediamento destinata agliagricoltori che hanno me-no di quarant’anni, per so-stenerli durante i primicinque anni di vita del loro

progetto. Infine, si ponel'accento sulle azioni agro-ambientali; l'esecutivo eu-ropeo insiste che tra lepriorità della politica disviluppo rurale figurino lasalvaguardia e il ripristinodegli ecosistemi, la lotta aicambiamenti climatici el’uso efficiente delle risor-se.

VINCENZO MATANO

Le nuove linee guidaper l’agricoltura Ue

LA RELAZIONE TATARELLA APPROVATA A LARGA MAGGIORANZA

Trattori, sospiro di sollievoper l’industria made in Italy

Cannes 2011 - Conferenza stampa di Obama e Merkel

Un trattore a carreggiata stretta al lavoro

La Commissione Europea

Per favorire il progres-sivo adeguamento del-l'industria ai limiti diemissioni più severi, larelazione Tatarella, fissaun rinvio di tre anni del-l'applicabilità delle fasiIIIB e IV, e rimanda adun'ulteriore revisionetecnica la possibilità diinstallazione dei motoriconformi alla fase IV suitrattori a carreggiatastretta.

"Con questo provvedi-mento - ha commentatoTatarella - abbiamo presoatto della difficile con-giuntura economica e ab-biamo inteso dare piùampio margine di flessi-bilità all'industria, perconsentire di superarel'attuale stato di crisi. Lanuova direttiva, in ognicaso, non modifica e noncompromette gli obiettiviambientali dell Unioneeuropea, tanto è vero, cheha ottenuto una largamaggioranza, espressio-ne di quasi tutti i gruppipolitici del Parlamentoeuropeo".

di VINCENZO MATANO

Salvatore Tatarella

Papandreou