Progetto Lingue 2000 - Edscuola · Il progetto Lingue 2000 garantisce una serie di opportunità ......

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1 1 INDICE Presentazione del Ministro Sintesi Capitolo I Il Progetto Lingue 2000 Capitolo II Le azioni delle Direzioni Generali e degli Uffici Centrali

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INDICE

Presentazione del Ministro

Sintesi

Capitolo I Il Progetto Lingue 2000

Capitolo II Le azioni delle DirezioniGenerali e degli UfficiCentrali

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PREFAZIONE

Costruire i cittadini d’Europa su fondamenta comunicomporta che essi siano in grado o siano messi in grado distabilire rapporti tra di loro al fine di conoscersi e diriconoscersi e, soprattutto, di identificarsi in una prospettivastorica comune, ancorché fondata su usi, costumi, culture elingue diverse, che appartengano alla stessa famiglialinguistica ovvero a famiglie linguistiche di natura e storiaanche distanti.La Commissione Europea prevede che le sorti dei singoli edelle loro comunità siano fortemente condizionate dalla lorocapacità di stabilire relazioni in tre lingue europee, due altrein aggiunta a quella materna; il Consiglio d’Europa hapromosso studi decisivi nel campo dell’insegnamentolinguistico, nel tentativo di tracciare rotte per i singoli paesidell’Unione.Il Parlamento e il Governo italiano, consapevoli del ruolodecisivo della competenza comunicativa in più linguecomunitarie dei propri cittadini, nel varare la L. 440 del 12dicembre 1997, volta a potenziare e migliorare l’offertaformativa, hanno previsto interventi di arricchimento epotenziamento dell’impianto curricolare correlati a bisognispecifici delle singole scuole, senza indicare ambitidisciplinari privilegiati; con una sola esclusiva eccezione:• lo studio delle lingue comunitarie.L’Amministrazione ha predisposto un primo progetto,attivato nell’anno scolastico 1998/99 in ossequio alleindicazioni della legge citata, che ha riguardato la scuolamedia e, in misura minore, la scuola elementare.L’accoglienza favorevole degli interventi attuati in questaprima fase da parte degli operatori scolastici, degli esperti disettore e dell’opinione pubblica, in generale, ha spronatoverso un più diffuso impegno di risorse finanziarie, umane eprofessionali nel campo dell’insegnamento/apprendimentodelle lingue moderne che ha condotto al progetto Lingue2000, destinato all’universo degli studenti di questo Paese,dalle scuole materne alle secondarie di secondo grado.Non si tratta tanto di modificare ordinamenti e programmi,quanto di declinare questi ultimi in termini di competenze eobiettivi.Questo percorso trova terreno fertile nel campo delle linguestraniere per la tradizione di questo tipo di insegnamento

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che, più di altri, si giova della ricerca specifica condottanelle università di tutto il mondo e del particolare profiloprofessionale dei docenti di questa disciplina; e troval’humus necessario non solo nella futura prospettivadell’autonomia scolastica, ma anche, allo stato, neglistrumenti di flessibilità già esistenti e evidenziati dalD.M. 251/98.Le azioni previste dal progetto sono tese a verificare qualidelle variabili messe in gioco influenzano meglio i processidi apprendimento affinché si studino successivamente gliinterventi riproducibili da attivare all’internodell’insegnamento normale, non legato, cioè, aifinanziamenti della L. 440/97, per sua natura limitati neltempo.Le innovazioni introdotte dalle ipotesi progettuali potrannocondurre in futuro a modifiche di ordinamenti e diprogrammi; allo stato rappresentano ancora un percorso diricerca su larga scala e con coinvolgimento di tutti i soggettiinteressati: genitori, allievi, docenti, dirigenti scolastici,esperti. I risultati ci diranno quali provvedimenti adottare permigliorare e potenziare le prassi diinsegnamento/apprendimento a scuola.Si tratta di innovazioni fortemente connotate, tra le quali sicitano:◊ la definizione del gruppo di apprendimento - di

consistenza numerica ridotta, 15/20 allievi, raggruppatiper livelli di competenza iniziale e per interessi - in luogodella classe curricolare;

◊ la individuazione di livelli di competenza degli allievi chesono determinati secondo i parametri e i descrittoridefiniti dal Consiglio d’Europa;

◊ la correlazione stretta e non casuale tra apprendimento enuove tecnologie dell’informazione che può segnare ilsalto di qualità nell’apprendimento in generale enell’apprendimento delle lingue in modo particolare;

◊ l’ipotesi di strutturare un percorso modulare;◊ la possibilità che gli allievi acquisiscano certificazioni di

competenze rilasciate da organismi internazionaliaccreditati che sono riconosciute fuori dai contestiscolastici e che, agli alti livelli, costituiscono il passaportoper l’iscrizione alle università straniere;

◊ l’opportunità offerta agli studenti di studiare una secondalingua straniera, anche per abilità parziali, come

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riconosciuto dallo stesso consiglio d’Europa, dalla scuolamedia al termine degli studi;

◊ l’occasione di potenziare lo studio di una sola linguastraniera nei casi in cui le stesse scuole lo ritenganonecessario.

L’elenco delle innovazioni potrebbe continuare, ma la letturadel progetto offre l’opportunità di ogni possibileapprofondimento. Piace, tuttavia, riservare una menzionespecifica ad un percorso innovativo che dovrebbe prestotrovare accoglienza negli ordinamenti:• l’introduzione della prima lingua straniera nel triennio dei

licei classici e in altri ordini di scuola che non laprevedono nei propri percorsi formativi.

Non è ulteriormente sopportabile per la società italiana che inostri allievi siano così fortemente penalizzati rispetto aipropri pari europei.Il progetto Lingue 2000 garantisce una serie di opportunitàper ovviare a tale carenza; i risultati offriranno orientamentiper l’adozione di misure adeguate.E’ nostra profonda convinzione che la scuola sia in grado dirispondere alle sfide degli anni futuri e che il suo personalesia capace di mettere in campo le risorse professionaliappropriate allo scopo.Con questo spirito ci accingiamo a muovere verso questanuova avventura culturale e politica per la quale ci siamoavvalsi delle competenze di quanti - docenti, dirigentiscolastici, tecnici e amministrativi, associazioni professionalidei docenti, gli enti culturali di Francia, Germania, GranBretagna, Spagna, esperti di settore e mondo accademico -hanno a cuore le sorti del sistema scolastico italiano.Ad essi va il nostro ringraziamento.

Luigi Berlinguer 1

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PROGETTO LINGUE 2000SINTESI

GLI ASSI PORTANTI DEL PROGETTO:

• Sviluppo in continuità dell’insegnamento/apprendimento di almeno unalingua straniera dalla scuola materna fino all’ultimo anno dell’istruzionesecondaria di 2° grado.

• Offerta aggiuntiva:­ studio di una seconda lingua straniera a partire dal primo anno della scuola

secondaria di primo grado­ introduzione e/o prosecuzione della lingua straniera curricolare fino alla

classe terminale delle superiori­ attività di potenziamento delle lingue curricolari applicando le

innovazioni del progetto alla prassi didattica corrente.

• Finalità dell’apprendimento: apprendere la lingua straniera in vista dicompetenze pragmatico-comunicative come costante dell’intero percorsoformativo.

• Obiettivi: sviluppare le competenze comunicative di ricezione, interazione eproduzione orale e scritta tenendo conto dell’età di riferimento, dellaprogressione del percorso, degli ambiti e dei contesti d’uso specifici nei variordinamenti scolastici. Questa prospettiva permette di delineare anchepercorsi per scopi specifici che includono linguaggi letterari eprofessionalizzanti.

• Destinatari: gruppo ristretto di allievi (tendenziale riduzione ad un massimodi 15) di livello omogeneo di competenza per permettere una maggiorefruizione individuale del tempo-parola, una pratica orale intensiva e uncostante monitoraggio del processo di apprendimento.

• Monte-ore: viene ripartito su un intero ciclo di studi (materna-elementare,media, superiore) e la sua articolazione per anno è determinata dalle singolescuole.

• Organizzazione didattica modulare: l’articolazione del monte ore annuale inmoduli di apprendimento di breve durata (20-30 ore) formulati con precisiobiettivi e contenuti in termini di descrittori in uscita.

• Monitoraggio sistematico quanti-qualitativo per una rilevazione dei datisignificativi del percorso formativo. Tale azione consente l’assistenzacostante al progetto e un aggiustamento in itinere dei processi attivati.

• Valutazione e certificazioni: le competenze acquisite e verificate in itinere

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costituiscono crediti formativi capitalizzabili e cumulabili che permettono adogni allievo di costruirsi un portfolio personale lungo tutto l’arco della scolarità.Le certificazioni dei livelli di competenza secondo la scala globale diriferimento del Consiglio d’Europa (vedi schema allegato) possono essererilasciate dagli enti certificatori riconosciuti. Le scuole possono procedereanche a forme di certificazione interna su standard nazionali condivisi.Gli esiti attesi riferiti ai livelli di competenza ipotizzati necessitano di verificasperimentale.

• Risorse tecnologiche:l’impiego diffuso delle tecnologie informatiche e multimediali è legato alprocesso di apprendimento delle lingue in quanto catalizzatore dimotivazione, strumento privilegiato di comunicazione interculturale e diindagini e ricerche in lingua straniera. Il centro di autoapprendimento a livelloscolastico rappresenta l’ambiente idoneo per tale scopo.

Un centro risorse territoriale a livello provinciale, inoltre, assume la funzione diluogo di formazione per i docenti e di socializzazione delle esperienze.

• Risorse professionali:Docenti interni al sistema: è previsto un piano di aggiornamento/formazionediversificato a seconda dei bisogni individuati relativamente ai 3 cicliscolastici mirato a:

− migliorare le competenze comunicative e linguistiche degli insegnantidella scuola elementare;

− riorientamento didattico-metodologico di tutti i docenti miratoall’introduzione delle innovazioni didattico-organizzative previste dalprogetto.

Docenti esterni al sistema: si individuano i profili professionali necessari e sistipulano contratti d’opera per l’offerta aggiuntiva della lingua straniera. Laloro prestazione è accompagnata da azioni di tutoraggio.

Il piano di attuazione, le modalità e le risorse impiegate vengono delineate daogni Direzione Generale, Ispettorati e Servizi secondo la specificità di ogniindirizzo di studio, tenendo anche conto delle “buone prassi” e dei progettisperimentali che hanno dato un forte impulso all’insegnamento/apprendimentodelle lingue.Ciascun ufficio centrale, nell’ambito dei propri compiti istituzionali e delquadro normativo via via vigente, adotta tutte le azioni necessarie permeglio realizzare le finalità del progetto, con particolare riferimento agliinterventi di formazione dei docenti e alle eventuali modificheordinamentali.Le attività progettuali iniziano con l’anno scolastico 1999/2000.

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Il quadro normativo di riferimento

La legge 440/97 che istituisce un fondo per l’arricchimento el’ampliamento dell’offerta formativa e per gli interventi perequativi, offregli strumenti legislativi per la realizzazione delle linee di azione delprogetto per l’insegnamento/apprendimento delle lingue straniere.Inoltre il D.M. 251/98 autorizza un programma nazionale disperimentazione entro il quale si può collocare l’attuazione graduale delprogetto Lingue 2000 nel rispetto delle specificità dei vari ordinamenti.In particolare consente le seguenti iniziative:

­ articolazione flessibile del gruppo classe, delle classi o sezioni; ­ iniziative di continuità.

Vd. grafico allegato nel file grafico.doc

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CAPITOLO I

PROGETTO LINGUE 2000

Premessa

1. Le ragioni di una scelta

2. Ipotesi di percorso

Le proposte per i vari cicli scolastici

1. Scuola materna

2. Scuola elementare

3. Scuola media

4. Biennio

5. Triennio

Analisi dello stato dei fatti

1. Scuola materna

2. Scuola elementare

3. Scuola media

4. Scuola secondaria di II grado

3.1 Biennio

3.2 Triennio

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SEZIONE I

PREMESSA

1. Le ragioni di una scelta

1. 1 La pluralità delle lingue per la formazione del cittadino europeo

La costruzione di una cittadinanza europea passa attraverso la comprensione dellavarietà dei modi di vita, tradizioni culturali, valori, atteggiamenti che connotano i paesidell'Unione europea. Una familiarizzazione con le culture che compongono il quadrodell'Europa dei popoli è uno dei contributi più produttivi che la scuola può e deve dare perla formazione dei cittadini europei.

La conoscenza di una lingua comunitaria è la via privilegiata sul piano formativo, poichéla lingua è il veicolo più diretto per l'accesso alla cultura di un altro popolo; per questaragione è quindi indispensabile che venga garantito lo studio di una lingua straniera inogni ordine e grado di scolarità e venga offerto a tutti l’insegnamento facoltativo di unaseconda lingua straniera.

Alle soglie del 2000 l'acquisizione di almeno due lingue comunitarie oltre la propriaper ogni "cittadino europeo" è essenziale per il successo dell'Europa.E’ indubbio che sarebbe ideale per ogni sistema scolastico garantire ai propri studentiuna competenza in due lingue straniere, ma la realtà è molto diversa: la maggior partedegli alunni europei completa il ciclo dell’obbligo con un livello di competenzainsoddisfacente nell’unica lingua straniera studiata. Non è un caso che in questomomento tutti i governi europei stiano ponendosi i medesimi interrogativi sulle decisionida prendere e sulle modalità più opportune per attivare un processo che sviluppi gliapprendimenti linguistici in modo veramente efficace.E’ in quest’ottica che alcune importanti decisioni sono state prese e numerose attività sisono sviluppate.

In ambito di Unione Europea i numerosi Programmi d’Azione (Lingua, Comenius,Leonardo da Vinci, ecc.) hanno permesso di approfondire tematiche e fornire esempi dibuone pratiche, mentre il Libro Bianco Insegnare e Apprendere, pubblicato dallaCommissione Europea nel 1995, individua nella scarsa conoscenza delle lingue straniereuno degli ostacoli alla mobilità di studenti e lavoratori e conseguentemente pone lapromozione della conoscenza di tre lingue comunitarie come quarto obiettivogenerale.

In ambito di Consiglio d’Europa i risultati delle ricerche e degli studi di questi ultimi annisono confluiti in due pubblicazioni di grande rilevanza: il Quadro comune europeo diriferimento e il Portfolio linguistico europeo.In entrambi i documenti sono forniti opportuni suggerimenti per definire descrittori e livellidi competenze linguistiche nonché modalità per certificare dette competenze.

1.2 La continuità per qualificare l'offerta formativa

L'introduzione della lingua straniera nel curricolo della scuola elementare ha generatoun’esigenza di continuità dell'apprendimento linguistico già avviato. Gli alunni si aspettano

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di continuare a studiare la stessa lingua nella scolarità successiva: questo diritto non puòessere mortificato nella scuola dell'obbligo. Bisogna quindi dare l'opportunità diproseguirne lo studio attraverso offerte opzionali di durata variabile e attraversopercorsi diversificati in relazione a specifiche abilità da sostenere o rinforzare cosìcome prevedere attività di potenziamento delle lingue curricolari. Continuare a studiare lalingua iniziata alla scuola elementare, sia essa l'Inglese, il Francese, il Tedesco o loSpagnolo, è una richiesta fortemente presente; a tale esigenza la L.440/97 ha permessodi dare risposta attraverso l'ampliamento dell'offerta formativa. Ma non basta: oltrel'attuale scuola dell'obbligo, bisogna pensare alla continuità almeno nell'attuale bienniodella secondaria superiore. Ciò comporta un'ulteriore ragione per offrire una secondalingua comunitaria a tutti gli studenti.

1.3 L'Inglese come priorità

Il ruolo della lingua inglese come lingua di comunicazione transnazionale e come alfabetodelle nuove tecnologie indica alla scuola una scelta prioritaria: nel documento elaboratodalla Commissione dei saggi, Contenuti essenziali per la formazione di base (marzo1998), emerge con forza l'idea che l'offerta dell'Inglese deve essere generalizzata emetodologicamente adeguata sia ai bisogni comunicativi, sia alle esigenze diorientamento e di utilizzo delle tecnologie informatiche e multimediali ormai presenti intutti i settori del lavoro e nella vita quotidiana.

Si possono prevedere due ipotesi:

a) l’inglese è la prima lingua obbligatoria curricolare a partire dal ciclo primario, comeavviene in alcuni paesi (Danimarca, Paesi Bassi, Grecia). Una seconda lingua siaffianca all’inglese dal primo anno del ciclo secondario (11 anni);

b) l’inglese è opzionale ma se ne prevede almeno l’apprendimento come lingua dicomunicazione nell’arco della scolarità dell’obbligo.

1.4 La certificazione delle competenze e i crediti scolastici/formativi

Nell’Europa della mobilità bisogna prevedere che qualsiasi credito acquisito durante lascolarità sia spendibile in tutto il percorso di formazione e trasportabile in qualsiasi ambitoprofessionale. E’ essenziale quindi introdurre la certificazione degli esiti diapprendimento.

A livello europeo e internazionale già esistono enti accreditati che misurano e certificano ilivelli di competenza nelle lingue straniere a cui si può fare riferimento per introdurre lacultura e la pratica della certificazione anche nel sistema scolastico italiano. Ciò implicaun ripensamento del sistema di valutazione in relazione a capacità/competenze definite intermini di livelli di abilità linguistiche singole o integrate. Si tratta di delineare e proporreuna serie di segmenti di insegnamento, autoconsistenti ma tra loro correlati, e di indicarestrumenti e modalità per la valutazione dei risultati.

Affinchè l’apprendente possa inoltre raccogliere le esperienze di apprendimento e lecompetenze maturate nelle varie lingue nell’arco della sua carriera scolastica e oltre, puòservire da modello il “Portfolio linguistico” elaborato dal Consiglio d’Europa. Taledocumento diventa una “tessera personale delle competenze linguistiche” che ciascunallievo modifica, aggiorna e perfeziona seguendo il suo percorso formativo. Le

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competenze parziali in una o più lingue straniere vengono così capitalizzate e possonoessere perfezionate in qualsiasi altro momento dell’iter scolastico e professionale.

2. Ipotesi di percorso

Il percorso ipotizzato rientra nel contesto delle opportunità offerte dalla L.440/97 e dalD.M. 251/981 che consentono sia l’erogazione di una offerta aggiuntiva che unamaggiore flessibilità, a normativa vigente, nell’organizzazione della didattica.L’insegnamento/apprendimento delle lingue straniere si sviluppa secondo blocchi diapprendimento che portano al raggiungimento di livelli di competenza mutuati dal“Quadro Comune Europeo di riferimento”2. E’ opportuno precisare che tale documento,oltre ad offrire un repertorio degli studi sulla metodologia dell’insegnamento delle linguestraniere, rappresenta la ricerca di “un linguaggio comune” al fine di rendere comparabilie trasparenti i percorsi, le tappe di apprendimento e i livelli di competenza raggiunti nellelingue europee. Il Quadro Comune Europeo non ha quindi nulla di prescrittivo: i livelliindicati 3 necessitano di adattamento alle specifiche situazioni territoriali e scolastiche inquanto rappresentano una tendenza e una necessità di “capirsi” oltre i confini nazionali enon un modello unico al quale attenersi scrupolosamente.

2.1 Dalla scuola materna al biennio

La tabella A sottostante ipotizza un possibile percorso di insegnamento di due linguestraniere, dove la prima inizia con un percorso propedeutico sin dalla scuola materna eprosegue con 800 ore di apprendimento formale; la seconda inizia dalla scuola media eprosegue fino al termine del biennio (triennio per l’istruzione professionale e gli istitutid’arte), per 440 ore.

Tabella A

materna elementare media bienniotriennio

professionalee istituti d’arte

1a lingua

Livelli

100 ore

propedeutico

300 ore

introduttivo (A1)

300 ore

intermedio/soglia

(A2/B1)

200 ore

soglia/avanzato

(B1/B2)

1In particolare l’art.1 del D.M. 251/98 consente le seguenti iniziative:comma b) - flessibilità dell’orario; comma c) : - articolazione flessibile del gruppo classe, delle classi o sezioni;comma e): - attivazione di insegnamenti integrativi facoltativi; comma h): - iniziative di continuità.2 Quadro Comune Europeo di riferimento a cura del Consiglio d’Europa, Strasburgo 19973 I descrittori dei livelli del Quadro sono riportati alle pp. 13-14.

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2a lingua

Livelli _____ _____

240 ore

introduttivo/intermedi

o (A1/A2)

200 ore

intermedio/soglia

(A2/B1)

Allo stato attuale ci si attesta sull’affermazione che la prima lingua si colloca dentro ilcurricolo, la seconda fuori, in forma facoltativa e aggiuntiva.

2.2. Il triennioRelativamente al triennio4 si prospetta uno sviluppo che considera ancora due lingue (unadentro il curricolo e l’altra fuori) per esigenze di continuità con gli studi precedenti e perrispondere al bisogno già indicato nella premessa di mantenere la competenzacomunicativa in almeno due lingue straniere lungo l’arco della scolarità. Nella tabella Bsottostante si traccia una ipotesi di insegnamento linguistico per gli anni conclusivi dellascuola superiore

Tabella B

1alingua

livello

200 ore

mantenimento delle competenze

2alingua

livello

300 ore

soglia/avanzato (B1/B2)

Per la prima lingua straniera, quindi, potrebbero essere predisposte attività dimantenimento delle competenze acquisite nel biennio precedente, anche attraversopercorsi correlati ai contenuti specifici dell’ordine di scuolaLa seconda lingua, invece, potrebbe essere orientata, oltre al raggiungimento del livelloipotizzato, a contenuti specifici dell’ordine di scuola.

Tenuto soprattutto conto delle facilitazioni offerte dalla fascia di età di riferimento (16-18anni), è necessario nell’arco del triennio aumentare il tempo di “esposizione” alla linguaanche con soggiorni all’estero e con la diffusione di programmi TV e film in linguaoriginale per determinare sempre più un bisogno effettivo di “lingua straniera” comechiave di comprensione e interpretazione del mondo.

Per quanto riguarda il triennio, l’ipotesi dell’offerta aggiuntiva non si applica naturalmentedove sono già presenti in ordinamento almeno due lingue straniere. In tal caso l’offertaconsiste in attività di potenziamento e/o mantenimento delle competenze nel quadro deiprocessi innovativi proposti dal progetto Lingue 2000.

2.3. Condizioni di fattibilità

L’ipotesi di reimpostare il percorso di insegnamento delle lingue straniere nel sistema di 4 Resta inteso che per l’istruzione professionale l’azione si svolge nel biennio post-qualifica e per gli Istituti d’arte nelbiennio sperimentale. Per ulteriori approfondimenti si rimanda alle azioni specifiche delle Direzioni Generali (Cap.II).

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formazione passa attraverso azioni impegnative nei seguenti campi:• l’informazione sistematica che promuova un cambiamento di cultura e una

partecipazione attiva nella scuola e nella società da realizzarsi anche attraverso lacreazione di sportelli di servizio nei centri risorse territoriali;

• l’impiego diffuso delle nuove tecnologie nelle scuole;• la costituzione, a livello provinciale, di centri risorse territoriali per ricerca,

informazione e formazione nonché per il raccordo delle iniziative e della diffusionedelle buone prassi.

• la creazione di un gruppo di coordinamento che agisca a livello provinciale e che siriconosca nella unitarietà del progetto;

• una forte azione di monitoraggio;• il coordinamento centrale dotato di risorse e competenze per armonizzare le iniziative

sul territorio e garantire l’efficacia e la qualità delle azioni.

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SEZIONE II

LE PROPOSTE PER I VARI CICLI SCOLASTICI

1. La proposta per la scuola materna Dal secondo anno della scuola materna si possono prevedere, come prima presa dicontatto con la lingua straniera, attività di sensibilizzazione e familiarizzazione ai suoni eai segni della lingua straniera per la fruizione, produzione e concettualizzazione deisistemi di rappresentazione riferibili ai diversi tipi di codici. Tale azione mira allacostruzione condivisa, tra scuola materna ed elementare, di un percorso di linguastraniera unitario e continuo. Il percorso di apprendimento per questa fascia di età è finalizzato pertanto a favorire negliallievi lo sviluppo di capacità di base propedeutiche all’acquisizione di competenzepragmatico comunicative da sostenere e potenziare nel primo ciclo della scuolaelementare.

Si può ragionevolmente prevedere il raggiungimento di una competenza

propedeutica al livello livello introduttivo-elementare (A1)

1.1 Modularità A partire dal secondo anno, nell’arco di un biennio, si ipotizza di organizzare 100 ore diinsegnamento/apprendimento della lingua straniera in moduli flessibili destinati a gruppidi apprendimento di dimensioni ridotte (massimo quindici unità) 1.2 Risorse professionali Considerando la valenza della continuità di apprendimento negli allievi della scuolamaterna ed elementare, è necessario prevedere una formazione comune tra gli insegnantidei due ordini di studi per la condivisione del nuovo modello didattico organizzativo. Persoddisfare i bisogni di apprendimento legati a questa fascia di età, si possono tuttaviaprevedere momenti di formazione specifici. Si rinvia pertanto al paragrafo relativo della proposta per la scuola elementare.

2. La proposta per la scuola elementare Lo studio di una lingua straniera obbligatoria e curricolare per n. 300 ore effettive prevedel’avvio del processo di consapevolezza della lingua e lo sviluppo delle abilità dicomunicazione orale di base su contenuti linguistici precisi in ambiti legati al vissuto delbambino. Una particolare enfasi sarà posta sull’aspetto fonologico e sullo sviluppo delleabilità ricettive. La scrittura può essere strumentalmente usata in funzione degli obiettivispecifici di apprendimento

Si può ragionevolmente prevedere il raggiungimento di una competenza

comunicativa corrispondente al livello introduttivo-elementare (A1)

La scuola può prevedere lo sviluppo dell’insegnamento linguistico nell’arco dei 5 anni o

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su anni scolari individuati nel piano dell’offerta formativa, anche tenendo conto dellacontinuità con lo studio in via sperimentale di una lingua straniera avviato in alcune scuolematerne. 2.1 Modularità Il monte ore da distribuire nell’arco dei 5 anni di scuola elementare si può articolare inmoduli brevi e flessibili che permettono l’effettiva frequenza dei bambini, favoriscono unasistematica attività di valutazione interna, una efficace possibilità di recupero e rendonol’apprendimento della lingua fattore di motivazione e non causa di ansia oscoraggiamento. Ciò comporta:­ la gestione della scuola a classi aperte in relazione ai bisogni formativi del singolo

allievo­ la progettazione di moduli di “compensazione” in itinere e anche alla fine del percorso

delle 300 ore per permettere a tutti i fanciulli di avvicinarsi all’universo lingua stranierasenza la “paura” della selezione o di una sanzione troppo rigida dei livelli.

2.2 Risultati attesi/certificazioni Nel documento del Consiglio d’Europa Portfolio europeo delle lingue, si legge che“durante l’infanzia e all’inizio dell’adolescenza, il problema delle qualificazioni non si poneveramente”. Quelle che esistono (per esempio, i certificati del Trinity College a Londra ininglese parlato, livelli da 1 a 3, e diversi sistemi di obiettivi graduati) servono a motivare ildiscente piuttosto che a sanzionare un livello. Al termine del ciclo di studi della scuolaprimaria si può comunque ipotizzare come obiettivo il conseguimento del certificato dellivello di competenza corrispondente all’incirca all’A1 (introduttivo) salvo, come sempre,verifica sperimentale. Tale livello può essere riconosciuto• con un attestato scolastico conseguito attraverso prove valutative tarate su standard

nazionali condivisi e con materiali concordati con gli enti certificatori accreditati inItalia e in altri paesi europei

• eventualmente, con una formale certificazione rilasciata dagli stessi enti certificatori.

2.3 Le risorse professionaliSecondo questa ottica di cambiamento risultano mutati finalità e obiettividell’insegnamento e pertanto occorre pensare a nuovi profili professionali, più versati sulpiano della competenza nella lingua straniera.La Direzione generale ha già pubblicato un profilo professionale dell’insegnanteelementare di lingua straniera; si tratta ora di dare un impulso preciso verso la miglioredefinizione della competenza comunicativa, di stabilire di concerto con gli Enti culturali egli Enti certificatori la soglia minima di competenza per i docenti, di verificare quanti laposseggano e di prevedere un ampio piano di formazione e/o riorientamento a breve-medio termine.Quanto alle figure professionali attualmente esistenti, si rileva che oltre la metà degliinsegnanti opera in qualità di specializzato. Nell’ottica dell’estensione a tutti gli allievi delterritorio nazionale dell’insegnamento della lingua straniera si potrebbe anche prevederedi incentivare il passaggio dei docenti specializzati alla figura dello specialista5; in questomodo sul piano puramente aritmetico le risorse professionali sul campo risulterebbero

5 Per specializzato s’intende colui che insegna la lingua tra le altre discipline in due classi; per specialista chi insegnasolo la lingua straniera in 6 classi (cfr. pag. 16)

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sufficienti a raggiungere il 100% della popolazione scolastica, e non solo nel secondociclo.Infine, in via transitoria, laddove non è possibile reperire risorse interne, il consiglio dicircolo può deliberare di avviare l’insegnamento della lingua straniera stipulando uncontratto a tempo determinato con personale provvisto delle competenze che sarannoindividuate come soglia minima necessaria.

3. La proposta per la scuola mediaIl progetto prevede l’insegnamento di due lingue comunitarie e assume come percorsoaffidabile l’esperienza già attivata nell’ambito del “Fondo per l’arricchimento el’ampliamento dell’offerta formativa”, istituito con la L. 440/97, che accanto alla linguacurricolare prevede l’insegnamento di una seconda lingua comunitaria, aggiuntiva,facoltativa e extracurricolare 6.L’insegnamento può essere impartito tanto da docenti interni al sistema scolasticoquanto da esperti esterni in possesso di certificati e diplomi per l’insegnamento di unalingua come lingua straniera.

3.1 Prima lingua straniera (300 h.)E’ la lingua iniziata nella scuola elementare ed è di norma nel curricolo.Considerata la fascia di età alla quale ci si rivolge, l’accento è ancora posto sullacomunicazione con attività di ricezione, interazione e produzione, anche scritte. Vengonofavoriti una maggiore presa di coscienza dei contenuti linguistici e culturali e lo sviluppo diabilità diversificate all’interno di un progetto educativo.Nel contesto sopra delineato, in vista di una modifica dei programmi di insegnamento del1979 e, conseguentemente, di una revisione delle prove finali dell’esame di licenzamedia, risulta opportuno, nell’immediato, avviare un percorso di raccordo tra l’iniziativaextra-curricolare in corso e le prassi didattiche correlate all’insegnamento curricolare,orientando il processo di insegnamento/apprendimento verso descrittori di competenzechiaramente delineati.

Si può ragionevolmente prevedere il raggiungimento di una competenza

comunicativa corrispondente al livello intermedio/soglia (A2/B1)

3.2 Seconda lingua straniera (240 h.)E’ la lingua il cui apprendimento inizia nella scuola media e si situa, di norma, fuori dalcurricolo come offerta aggiuntiva.Il percorso extra curricolare può costituire altresì l’occasione per determinare unacontinuità di studio della lingua straniera appresa alle elementari laddove essa non siapresente nel curricolo.Le attività comunicative proposte sono prevalentemente orientate alla ricezione,produzione e interazione, privilegiando gli aspetti orali della lingua con l’obiettivo diacquisire competenze parziali, ossia abilità specifiche in ambiti legati alla vita quotidiana eai rapporti interpersonali.

6 Il quadro di riferimento dell’iniziativa è contenuto nel documento “Linee Guida” pubblicato dalla DirezioneGenerale Istruzione secondaria di I grado (1999) reperibile su sito Internet www. bdp.it/∼ dgsm0001 e qui fornito inallegato.

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Si può ragionevolmente prevedere il raggiungimento di una competenza

comunicativa corrispondente al livello introduttivo/ intermedio (A1/A2)

3.3 ModularitàPer entrambe le lingue, piuttosto che per anno scolare, lo studio si può articolare sumoduli flessibili e di breve durata, destinati a gruppi di apprendimento di piccoledimensioni (15 studenti) individuati con criteri di uniformità di competenza. Sono previsti,come per la scuola elementare, moduli di “compensazione” o di “raccordo” chepermettano più facilmente l’inserimento in classi di livello senza disperdere le competenzeacquisite precedentemente, ma favorendone il recupero e il rinforzo laddove se ne ravvisila necessità; le attività di auto-apprendimento nel laboratorio multimediale possonofavorire un percorso individuale di apprendimento nel rispetto di stili e ritmi personali.

3.4 Risorse professionaliUn piano di formazione, sulla scorta di quello attivato nell’a.s. 98/99 ai sensi della C.M.345/98, fornirà ai docenti di lingua straniera un riorientamento verso i nuovi percorsi diinsegnamento.Nel caso le risorse interne non siano disponibili o sufficienti, si può ricorrereall’assunzione temporanea di personale esterno, a contratto d’opera, fornito di requisitispecifici.

3.5 CertificazioneCome per il ciclo primario, accanto alla possibilità di certificare internamente i livelli dicompetenza degli allievi anche in accordo con gli Enti certificatori riconosciuti, si puòprevedere una forma di certificazione esterna ad opera degli stessi Enti. La certificazioneesterna è riconosciuta fuori dal percorso scolastico e spendibile in Italia e fuori dai confininazionali.

3.6 Risorse tecnologicheL’integrazione delle nuove tecnologie nella didattica e il ricorso ai centri diautoapprendimento, oltre a migliorare l’efficacia stessa dell’insegnamento/apprendimentodelle 2 lingue, determinano negli allievi una capacità di adottare nuove strategie cognitivee di lavorare in autonomia. L’allievo è abituato sin dalle scuole elementari all’usointegrato delle nuove tecnologie e quindi è in grado di utilizzarle anche come percorso distudio individualizzato (rinforzo, sostegno, eccellenza).

4. Il biennio della scuola secondaria di secondo grado

Nell’ottica della continuità risulta opportuno far tesoro delle esperienze maturate nellascuola elementare e media, nonché delle buone prassi già esistenti nella scuolasuperiore, che possono servire da perno per rinforzare e ridefinire gli aspetti che si sonoinvece dimostrati deboli nel corso degli anni.Si prevede la continuazione di due lingue straniere; la prima curricolare e la secondacome offerta aggiuntiva fuori dal curricolo. Le certificazioni o crediti conseguitiprecedentemente rendono possibile la creazione di classi o gruppi di livello omogeneo.La scansione modulare consente di suddividere in modo flessibile le 200 ore complessive

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e di creare unità capitalizzabili e cumulabili fra loro. La certificazione può costituirecredito scolastico spendibile per il proseguimento degli studi nel triennio e, nel futuroscenario dell’autonomia, può consentire il passaggio fra un indirizzo e l’altro.E’ di tutta evidenza che sia negli istituti professionali che negli istituti d’arte il monte ore èripartito sui primi tre anni, considerata l’organizzazione peculiare dei due indirizzi cheprevedono un triennio seguito da un biennio post-qualifica.Allo stato dei fatti, come per la scuola media, solo un docente reclutato attraverso i canaliufficiali può insegnare nelle classi curricolari, mentre altri profili professionali possonoessere impiegati nell’offerta aggiuntiva.

4.1 La prima lingua straniera (200 h.)Lo studio della prima lingua straniera continua con lo sviluppo integrato delle abilità a unlivello più complesso, con una consapevolezza sempre maggiore dei contenuti linguisticie culturali; si cominciano anche a sviluppare le competenze in ambiti di specializzazionedei vari indirizzi.

Si può ragionevolmente prevedere il raggiungimento di una competenza

comunicativa corrispondente al livello soglia/avanzato (B1/B2)

4.2 La seconda lingua straniera (200 h.)Lo studio della seconda lingua si avvale della consapevolezza linguistica sviluppata conlo studio della prima lingua e estende i suoi ambiti alle abilità di ricezione, produzione einterazione sia scritta che orale, potenziandone al massimo l’integrazione.

Si può ragionevolmente prevedere il raggiungimento di una competenza

comunicativa corrispondente al livello intermedio/soglia (A2/B1)

N. B. Nel caso lo studente decida di interrompere a questo punto la propria istruzioneformale avrebbe due crediti certificati nel portfolio delle proprie competenze, da spenderenel corso della sua formazione permanente.

5. Il triennioLo studio delle due lingue nel triennio superiore rappresenta un valore aggiunto in quantodirettamente spendibile nella scuola come credito scolastico per l’esame di stato e poi nelmondo del lavoro. Ci si riferisce tra l’altro alla recente norma che prevede l’obbligo disostenere un esame in una delle lingue comunitarie per l’accesso ai ruoli della pubblicaamministrazione.Si ipotizzano percorsi diversificati in base alle competenze acquisite precedentemente ealle specificità del corso di studio:• sviluppo di competenze comunicative con maggior attenzione agli aspetti

sociolinguistici e culturali con contenuti e finalità anche di tipo professionalizzante.• moduli di mantenimento e consolidamento nella lingua in cui si ha competenza più

elevata, che permettano attività in lingua straniera quali conferenze, cineforum, accessoautonomo ai centri risorse multimediali, ricerche finalizzate, seminari su argomentispecifici dell’indirizzo di studi e preparazione di scambi e gemellaggi all’interno di

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progetti europei.• ampliamento e arricchimento delle competenze acquisite nel biennio tramite

esposizione a registri e contenuti specifici degli indirizzi di studio mantenendo vive alcontempo le competenze pragmatiche acquisite precedentemente.

• sin dal conseguimento del livello B1 (soglia) e sicuramente dal B2 (soglia/avanzato), sipossono veicolare contenuti tematici e discipline nella lingua straniera, facendo tesorodelle esperienze in campo già avviate. Per la realizzazione di questo percorso sipotrebbe usufruire di docenti stranieri attraverso accordi culturali e programmi d’azionedella Comunità europea.

Si può ragionevolmente prevedere il raggiungimento di una competenza

comunicativa corrispondente al livello soglia/avanzato (B1/B2)

5.1 Risorse professionaliPer quanto riguarda la formazione in servizio le risorse professionali interne al sistemaappaiono idonee, previo in certi casi un segmento formativo di riorientamento, asostenere un cambiamento atto a definire meglio e a perseguire gli obiettivi delineati nelprogetto.Nel caso le risorse interne non siano disponibili o sufficienti, si può ricorrereall’assunzione temporanea di personale esterno, a contratto d’opera, fornito di requisitispecifici.

5.2 Risorse tecnologicheIl ricorso alla multimedialità diventa prezioso per tale azione, in quanto ci si puòavvalere di materiali autentici che veicolano argomenti disciplinari reperibili inenciclopedie multimediali, atlanti storici, geografici, musei d’arte, riviste scientifiche elaboratori di fisica e astronomia virtuali anche accessibili tramite internet. Talistrumenti interattivi, utilizzati con adeguate competenze linguistiche, hanno molteplicivalenze: facilitare e mantenere l’acquisizione di un registro linguistico specifico;arricchire le conoscenze disciplinari e multidisciplinari a seconda dell’argomento;attivare un processo di apprendimento che da guidato diventa sempre più autonomo.

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Rappresentazione globale dei tre livelli di riferimento(cfr. Quadro Europeo Cap. 8.4.3, Tabella 6.)

A - Livello Base

A.1 --------------------------------------> A.2(introduttivo (intermedioo di scoperta) o disopravvivenza)

B - Livello Autonomo

B.1 -------------------------> B2(soglia) (avanzato o

indipendente)

CLivello Padronanza

C1 (autonomo) ----------->C2(padronanza)

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LivelloBase

A1 Comprende e usa espressioni di uso quotidiano e frasi basilari tese asoddisfare bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/a e glialtri ed è in grado di fare domande e rispondere su particolaripersonali come dove abita, le persone che conosce e le cose chepossiede. Interagisce in modo semplice purché l’altra persona parlilentamente e chiaramente e sia disposta a collaborare.

A2 Comprende frasi ed espressioni usate frequentemente relative adambiti di immediata rilevanza (Es. informazioni personali e familiari dibase, fare la spesa, la geografia locale, l’occupazione). Comunica inattività semplici e di routine che richiedono un semplice scambio diinformazioni su argomenti familiari e comuni. Sa descrivere in terminisemplici aspetti del suo background, dell’ambiente circostante saesprimere bisogni immediati.

LivelloAutonomo

B1 Comprende i punti chiave di argomenti familiari che riguardano lascuola, il tempo libero ecc. Sa muoversi con disinvoltura in situazioniche possono verificarsi mentre viaggia nel paese in cui si parla lalingua. E’ in grado di produrre un testo semplice relativo adargomenti che siano familiari o di interesse personale. E’ in grado didescrivere esperienze ed avvenimenti, sogni, speranze e ambizioni espiegare brevemente le ragioni delle sue opinioni e dei suoi progetti.

B2 Comprende le idee principali di testi complessi su argomenti siaconcreti che astratti, comprese le discussioni tecniche nel suo campodi specializzazione. E’ in grado di interagire con una certa scioltezzae spontaneità che rendono possibile un’interazione naturale con iparlanti nativi senza sforzo per l’interlocutore. Sa produrre un testochiaro e dettagliato su un’ampia gamma di argomenti e spiegare unpunto di vista su un argomento fornendo i pro e i contro delle varieopzioni.

LivelloPadronanza

C1 Comprende un’ampia gamma di testi complessi e lunghi e ne sariconoscere il significato implicito. Si esprime con scioltezza enaturalezza. Usa la lingua in modo flessibile ed efficace per scopisociali, professionali e accademici. Riesce a produrre testi chiari, bencostruiti, dettagliati su argomenti complessi, mostrando un sicurocontrollo della struttura testuale, dei connettori e degli elementi dicoesione.

C2 Comprende con facilità praticamente tutto ciò che sente e legge. Sariassumere informazioni provenienti da diverse fonti sia parlate chescritte, ristrutturando gli argomenti in una presentazione coerente. Saesprimersi spontaneamente, in modo molto scorrevole e preciso,individuando le più sottili sfumature di significato in situazionicomplesse.

N.B.: Il repertorio dei descrittori dei primi tre livelli di competenza comunicativa - A1, A2 eB1 - è stato tradotto in lingua italiana e si può consultare sulle “Linee Guida” citate.

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SEZIONE III – ANALISI DELLO STATO DEI FATTI

1. LA SCUOLA MATERNA

1. 1 Lo stato dei fatti Esistono attualmente due tipi di sperimentazione relativi all’introduzione di una lingua

straniera nella scuola materna, destinato a bambini compresi tra l’età di 3-6 anni. A. Hocus e Lotus Con il D.M. 31.1.1998 è stata autorizzata la sperimentazione a livello nazionale in 111

scuole che propone un metodo di insegnamento basato sul concetto di eventonarrativo (detto format) che si ripete circa 15 volte in 3 modalità: rappresentazioneteatrale, mini-musical e fiaba. Attenzione particolare è posta sull’apprendimento dellessico e di semplici frasi scelte per la loro stretta rilevanza con l’evento presentato.

B. Sperimentazione E’ in corso un’attività sperimentale di apprendimento precoce della lingua straniera ai

sensi dell’art.278 del D.L.vo n°297/94 che riguarda 34 scuole, alcune delle quali (7)hanno attivato progetti congiunti con la scuola elementare.

1. 2 Le risorse professionaliUna formazione specifica di formazione linguistica e metodologico-didattica di 2 giorniintensivi a trimestre è prevista per gli insegnanti selezionati per la prima sperimentazione.Oltre a questi incontri, è stato attivato un servizio di assistenza e interazione continuativavia posta elettronica con il Comitato Scientifico.Per la seconda sperimentazione vengono utilizzate risorse professionali idonee giàesistenti nelle scuole che l’hanno attivata.

1.3 Gli esiti degli alunniNella prima sperimentazione la valutazione sugli esiti dell’apprendimento è prevista apartire dal terzo anno, pertanto non si hanno ancora risultati da analizzare. Uno studiocondotto nelle scuole che operano in continuità con la scuola elementare per valutarel’impatto dell’apprendimento precoce sull’acquisizione della lingua nei cicli successivipotrebbe fornire utili indicazioni.

2. LA SCUOLA ELEMENTARE

2.1. Lo stato dei fattiL’insegnamento della lingua straniera nella scuola elementare fonda le sue radici nellapremessa ai programmi didattici del 1985, nel dettato dei programmi medesimi, nellalegge 148/1990 - riforma dell’ordinamento della scuola elementare -, nel d.m. 28 giugno1991, che disciplina le modalità di tale insegnamento.A seguito dell’emanazione del decreto 28 giugno 1991 citato, prende avvio una vastaazione tesa ad introdurre l’insegnamento delle lingue straniere nel maggior numero diclassi possibili del secondo ciclo della scuola elementare con una intensità tale che allostato oltre il 75% degli allievi del secondo ciclo è interessato al processo diapprendimento e di questo oltrel’81% sta studiando la lingua inglese.

1.2 Le risorse professionaliCirca il reclutamento del personale docente, ad un iniziale rigore, che vede i docentiautocandidati, laureati compresi, sottoporsi ad un test di competenza, fa seguito una

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politica di assunzione di tutti coloro che si dichiarano disponibili ad insegnare la linguastraniera, previo corso di formazione e/o di aggiornamento.Questa scelta, quantitativa per così dire, comporta che gli insegnanti impiegati per taleinsegnamento risultino competenti nella lingua da insegnare in ragione di corsi diformazione della durata di 300 o 500 ore, svolti, inoltre, in contemporanea con il proprioservizio di insegnamento.Nella fase pionieristica tutto ciò è stato possibile ed è anche stato funzionale. Le stesseindicazioni dei programmi dell’85 assumono legittimamente l’insegnamento delle linguestraniere come un arricchimento del curricolo, una finestra sul mondo, il percorso per lasprovincializzazione, e fanno blandamente riferimento ad una competenza finale, persinoe inopinatamente nell’abilità di scrittura, che abiliti gli allievi a comunicare con altri a unlivello atteso di padronanza.Il corpo docente viene impiegato secondo due distinte funzioni:docente specialista, figura atipica di insegnante che insegna solo la lingua straniera,lasciando il resto del curricolo al team tradizionale degli insegnanti del modulo (treinsegnanti su due classi, di norma);docente specializzato, componente il team del modulo, che insegna la lingua stranierainsieme con le componenti disciplinari dell’area a lui assegnata.

1.3 Gli esiti degli studenti Il risultato dell’azione didattica improntata ai principi indicati sono noti per mero datoesperienziale. Gli allievi e i genitori sono sostanzialmente soddisfatti dell’insegnamentodella lingua straniera che si colloca abbastanza fuori dalla prassi didattica corrente dellealtre discipline e “motiva” intrinsecamente il bambino; quanto alle competenzecomunicative si è di fronte a tutta la gamma dei risultati possibili, spesso in relazionestretta con le competenze dei docenti che hanno insegnato la lingua straniera.La Direzione generale ha avviato una rilevazione qualitativa sugli esiti in collaborazionecon l’università di Roma. Esistono studi di settore, a cura di singoli soggetti(Provveditorati, IRRSAE).

1.4 Il dettato dei programmi del 1985Fino alla prima metà degli anni 80 lo studio delle lingue straniere pone gli obiettivi diimmediata spendibilità comunicativa quasi in secondo piano in rapporto alle finalità piùgenericamente formative e culturali. Oggi, tuttavia, i ritmi del confronto europeo e lepolitiche di investimento nell’istruzione e nella formazione in ambito nazionale edinternazionale impongono che gli allievi della scuola italiana imparino quanto prima acomunicare nelle lingue europee più diffuse, con ciò stesso potenziando le propriecapacità cognitive e le proprie strategie di apprendimento.Comunicare in una lingua altra rispetto la lingua materna significa già pensare indimensione europea e tale prospettiva può peraltro realizzarsi sia attraverso l’usocomunicativo e funzionale delle lingue apprese, sia attraverso una esposizione piùfrequente agli stimoli e ai segnali delle culture altre che sono presenti nella realtà italianacontemporanea. I linguaggi non verbali che i giovani padroneggiano anche per portatoculturale personale, i media che sono ormai alla portata di tutti gli studenti, spesso nellostesso ambito scolastico, le nuove tecnologie multimediali che il sistema istruzione hamesso a disposizione nelle aule scolastiche, rappresentano mezzi e strumenti“privilegiati” per accompagnare, rinforzare e mantenere le competenze comunicative inuna lingua straniera.Infine, nella parte dei programmi dedicata alla lingua straniera, che contiene indicazioni

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pregevoli, si può leggere che “è importante che al termine della scuola elementare ilfanciullo sia in grado di sostenere una facile conversazione e una breve lettura”.Sebbene, poi, nelle indicazioni didattiche si rilevi un esplicito riferimento alle abilità dicomunicazione, non viene mai posto un accento molto forte nel dichiarare né i livelli dicompetenza finali, né quelli da raggiungere lungo il percorso, ciò che invece è importantedefinire per gli anni a venire.

2. LA SCUOLA MEDIA

2.1 Lo stato dei fattiI Programmi del ’79 per la Scuola media impostano l’insegnamento delle lingue stranieresul concetto dell’educazione linguistica, suggerendo un curricolo basato su un approcciofunzionale (sviluppo delle quattro abilità linguistiche) che pone una particolare attenzioneallo studio della realtà socio-culturale del paese di cui si studia la lingua, oltre che allostudio della lingua come strumento di comunicazione.L’insegnamento della lingua straniera viene impartito per tre ore settimanali e si concludecon l’esame di licenza media.A partire dall’anno scolastico 1987/88 la Direzione Generale dell’Istruzione Secondaria diI° grado ha avviato una sperimentazione per lo studio di una seconda lingua stranierache si è rapidamente diffusa sul territorio nazionale tanto che attualmente coinvolge oltre16.000 classi.Come per la lingua straniera curricolare, il modello sperimentale prevede tre ore lasettimana per l’intera classe e l’esame di licenza media finale.Oltre a quanto sopra menzionato, le richieste di apprendimento di una seconda linguastraniera hanno trovato soddisfazione anche con le risorse assegnate alle classi a tempoprolungato e in corsi facoltativi autonomamente organizzati dalle scuole.Questi corsi hanno assunto modalità di realizzazione molto differenziate su tutto ilterritorio.Con circolare ministeriale n. 335 del 26 maggio 1997 è stata offerta agli alunni cheseguono un insegnamento di seconda lingua straniera in via non curricolare la possibilitàdi sostenere, al termine del triennio di corso, una prova d’esame finalizzata ad accertare illivello di preparazione raggiunto.La più recente iniziativa per l’insegnamento/apprendimento della seconda linguacomunitaria riguarda il progetto che ne prevede l’introduzione in forma extracurricolare,aggiuntivo e facoltativo e che ha raggiunto, nell’anno scolastico 1998-99, circa centomilaalunni.Quest’ultimo progetto è stato affiancato da una articolata azione di formazione rivolta siaa formatori sia a docenti impegnati nei corsi d’insegnamento della seconda linguacomunitaria.

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3. LA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

3.1 Lo stato dei fatti nel biennioLa situazione a livello di scuola superiore appare frammentata; nei diversiordinamenti esistenti la lingua straniera viene insegnata con orari e finalità differenti,secondo i vari indirizzi di studio.Per rendere omogenei i diversi livelli di ingresso in una struttura rigida di classe eorari, l’insegnamento della lingua straniera riparte spesso da un livello iniziale chemortifica le conoscenze pregresse degli studenti.La mancanza di raccordo con la scuola media e la conseguente impossibilità divalorizzare le competenze possedute in entrata, suscita abbassamento dellamotivazione, false partenze, ripetizioni inutili; se si riparte da un livello iniziale ilmonte ore dedicato alle lingue straniere appare insufficiente rispetto alraggiungimento degli obiettivi e dei contenuti; se invece si intendono valorizzare leconoscenze pregresse l’estrema eterogeneità dei livelli rende difficile il compito.Allo stato, pur nel rispetto della specificità degli indirizzi, gli obiettivi dei bienni sirifanno sostanzialmente a logiche condivise. I programmi cosiddetti Brocca sonoadottati da un largo numero di scuole e condivisi anche da quei docenti di linguastraniera che operano in contesti di stampo più tradizionale.L’innovazione significativa consiste nel declinare il programma delle varie discipline intermini di obiettivi di apprendimento e non più di contenuti. Appare definito ilriferimento alle competenze che l’allievo deve acquisire in termini di conoscenze eoperatività e in quanto tali osservabili e misurabili.Relativamente ai contenuti, si nota una maggiore flessibilità e la possibilità di sceglierepercorsi diversi a seconda delle esigenze specifiche.La finalità principale dell’insegnamento linguistico nel biennio consiste nella“acquisizione di una competenza comunicativa che permetta di servirsi della lingua inmodo adeguato al contesto”. Pur trattandosi di un indicatore generico, pone le basiper la definizione di livelli di competenze.

3. 2 Lo stato dei fatti nel triennioDurante il triennio, sempre secondo i programmi Brocca, le finalità dell’apprendimentointegrano e ampliano quelle degli anni precedenti e mirano al contempo a potenziarnealcuni aspetti soprattutto di carattere più ampiamente culturale; inoltre, gli obiettivi diapprendimento proposti si orientano verso l’acquisizione del linguaggio di specialitàcaratterizzante i diversi indirizzi..La distribuzione oraria insufficiente, il dettato degli attuali programmi che prevedonosempre e comunque il raggiungimento di una competenza legata all’indirizzo, lanecessità di privilegiare lo scritto (comprensione e produzione) anche in vistadell’esame finale, non consentono sempre lo sviluppo e il mantenimento dellecompetenze audio-orali per scopi pragmatici.La mancanza di un piano organico nazionale di misurazione degli esiti e divalutazione dell’azione didattica non consente di valorizzare le buone prassi e i validirisultati conseguiti dagli allievi, come si può invece dedurre frequentemente dai datiesperienziali.

Accanto ai programmi Brocca, le sperimentazioni del liceo classico europeo e delliceo ad opzione internazionale hanno apportato innovazioni significative circa ilpotenziamento e il mantenimento lungo l’arco della scuola superiore della

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competenza linguistica attraverso la veicolazione in lingua di discipline nonlinguistiche. Il progetto sperimentale è risultato anche essere un utile fattore diconfronto fra i diversi sistemi scolastici dell’Unione, di sviluppo della dimensioneeuropea e di ampliamento delle possibilità di spendere il proprio titolo di studio fuoridai confini nazionali. Nell’ottica di una ridefinizione degli obiettivi di apprendimento, laveicolazione in lingua di materie non linguistiche potrebbe rappresentare un possibilepercorso di insegnamento delle lingue comunitarie da estendere sul territorionazionale, soprattutto al triennio della scuola superiore. Ciò permetterebbe di nonappesantire il curricolo con ore dedicate all’insegnamento di due lingue straniere, inquanto la competenza in una si manterrebbe tramite la veicolazione di una o piùmaterie in lingua.

CONCLUSIONILe varie sperimentazioni che finora sono state condotte hanno messo in luce lanecessità di definire sempre più puntualmente gli obiettivi di uscita dei percorsi diformazione, anche segmentandoli in moduli flessibili nel tempo. Il dibattitosull’apprendimento per tutto l’arco della vita e la costruzione di un portfolio personaleche ne registri le tappe ha inoltre evidenziato la necessità di creare un sistema didocumentazione delle competenze acquisite con crediti e certificazioni che abbianoun valore oggettivo nel mondo scolastico e/o professionale.

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CAPITOLO II

Azioni delle Direzioni Generali edegli Uffici Centrali

- Direzione Generale Istruzione Elementare

- Direzione Generale Istruzione di I grado

- Direzione Generale Istruzione Classica, Scientifica e

Magistrale

- Direzione Generale Istruzione Tecnica

- Direzione Generale Istruzione Professionale

- Direzione Generale Scambi Culturali

- Ispettorato per l’Istruzione Artistica

- Servizio per la Scuola Materna

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DIREZIONE GENERALE DELLA SCUOLA ELEMENTARE

Progetto Lingua 2000

Premessa

Il progetto sperimentale di lingue straniere per la scuola elementare è una parte

costitutiva del progetto LINGUE 2000, di cui assume le linee generali. Il progetto

promuove la diffusione della conoscenza delle lingue comunitarie nella scuola

elementare, secondo le indicazioni proposte in ambito europeo. Integra le iniziative

intraprese in attuazione della riforma della scuola elementare ed è, al tempo stesso,

un’opportunità per avviare esperienze innovative sul versante didattico metodologico,

organizzativo. Adegua il progetto LINGUE 2000 all’età degli alunni e alla specifica

cultura della scuola elementare.

Con il progetto sperimentale la scuola elementare partecipa alla costruzione di una

“cittadinanza europea” per gli alunni, identificando una sua funzione specifica nel fornire i

fondamenti dell’apprendimento di una lingua comunitaria, nel favorire lo sviluppo

cognitivo, metalinguistico e la formazione interculturale.

Gli interventi prefigurati mirano a completare il processo di diffusione delle lingue

straniere; intendono sostenere e rinforzare gli itinerari di miglioramento dei livelli di

competenza comunicativa degli alunni, in un percorso formativo unitario, collegandoli ad

un sistema di riconoscimento internazionale.

Le linee dell’innovazione

Per la scuola elementare si identificano tre assi di innovazione tra loro collegati.:

• l’utilizzo delle nuove tecnologie;

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• la valutazione degli apprendimenti;

• la flessibilità organizzativa e didattica.

Le nuove tecnologie hanno introdotto efficaci prospettive per l’insegnamento delle

lingue, in quanto motivano l’apprendimento, consentono di sviluppare un contatto

interattivo diretto con la lingua viva, agevolano la partecipazione a reti comunicative e a

progetti internazionali, sviluppano familiarità con gli ambienti tecnologici.

La valutazione consente una verifica continua dei processi educativi, rende espliciti i

risultati, facilita il collegamento con il “Quadro comune europeo” e con gli altri segmenti

dell’istruzione. La valutazione, con finalità anche motivazionali, è uno strumento

funzionale a riconoscere le differenze individuali. L’attuazione di processi valutativi,

coniugata alla flessibilità organizzativa, favorisce approcci metodologici e didattici

diversificati.

La flessibilità organizzativa trova una sua realizzazione nella predisposizione di percorsi

modulari di apprendimento, anche per gruppi di alunni di classi diverse; è finalizzata alla

costruzione di percorsi educativi che, fermo restando il raggiungimento di standard di

base comuni, siano rispettosi della diversità dei tempi e delle modalità di apprendimento di

ciascun allievo.

Indicazioni organizzative

Le linee innovative espresse si sviluppano in contesti diversificati ed entrano in gioco in

una pluralità di azioni:

• sperimentazione della distribuzione del monte orario effettivo di almeno 300 ore

sull’intero arco dell’istruzione elementare, a partire dalle prime classi;

• prosecuzione delle esperienze avviate nell’anno 1998-99;

• ulteriore diffusione delle lingue comunitarie nelle classi che ne sono sprovviste;

• sperimentazione integrata con i progetti di avvio precoce dell’insegnamento nella

scuola materna.

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Per la realizzazione concreta delle iniziative, il progetto sperimentale di lingua straniera

impegnerà le capacità operative delle singole unità scolastiche che sono chiamate a

contestualizzare le scelte sulla base di un’attenta valutazione dei bisogni e del migliore

utilizzo delle risorse esistenti.

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DIREZIONE GENERALEISTRUZIONE SECONDARIA DI I° GRADO

Progetto Lingua 2000

Premessa

La Direzione Generale Istruzione Secondaria di 1° grado, in ottemperanza alle

disposizioni della L. 440/97 e della direttiva ministeriale attuativa, ha avviato nel corrente

anno oltre 6700 corsi –100 mila allievi circa – per l’insegnamento extra curricolare e

facoltativo della seconda lingua comunitaria, con caratteristiche che prefigurano le linee

dell’attuale progetto che coinvolge tutti gli ordini e gradi di scuola:

• un insegnamento non curricolare, facoltativo e aggiuntivo rivolto a gruppi costituiti,

di norma, da 12 - 15 alunni, con un massimo di 20 alunni in presenza di particolari

esigenze organizzative;

• un monte ore complessivo di 240 ore articolato, di norma, su tre anni scolastici;

• obiettivi di tipo comunicativo con particolare riguardo alle abilità audio-orali e alla

comprensione scritta, funzionali alla comunicazione essenziale;

• soluzioni organizzative facilitanti la scelta di percorsi differenziati e flessibili

(modularità);

• il ricorso sistematico alla multimedialità;

• l’organizzazione di esperienze di autoapprendimento guidato;

• possibilità di certificazione del livello di competenza raggiunto sia a cura della

stessa scuola sia da parte di enti certificatori riconosciuti dai Paesi europei;

• ricorso a risorse professionali anche esterne al sistema scolastico.

Azione A: Prosecuzione dei corsi di seconda lingua comunitaria attivati nell’anno

scolastico 1998-99

La prima azione che la Direzione si propone di perseguire attiene alla

prosecuzione delle attività già poste in essere nell’anno scolastico 1998-99.

Per il prossimo anno scolastico occorre tenere conto dell’aumento contrattuale per

la retribuzione delle ore aggiuntive e dell’onere derivante dalle certificazioni che per il

primo anno non hanno inciso sulla spesa complessiva.

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Azione B: Ampliamento dell’offerta di corsi di seconda lingua comunitaria.

Nell’ambito della somma assegnata i Provveditori agli studi potranno autorizzare

l’ampliamento del numero dei corsi per l’insegnamento della seconda lingua comunitaria

non curricolare.

Azione C: Potenziamento dell’insegnamento della lingua curricolare e della

seconda lingua sperimentale ex art. 278 D.L.vo n. 297/94.

Una parte delle risorse sarà impiegata per il potenziamento dell’insegnamento sia

della seconda lingua sperimentale ex art. 278 del D.L.vo n. 297/94 sia della lingua

curricolare . Tanto al fine di dare il segno tangibile della unitarietà del disegno

dell’Amministrazione verso le lingue straniere e dell’inevitabile raccordo tra l’iniziativa in

corso e le prassi didattiche correlate agli insegnamenti curricolari, a segnalare che le

attività della L. 440/97 non rappresentano un segmento avulso dal contesto e dalle realtà

delle classi ordinarie.

Azione D: Piano di formazione.

Della citata esigenza di raccordo la Direzione Generale intende farsi carico,

disegnando un progetto di formazione che non si limita ai docenti impegnati

nell’insegnamento della seconda lingua comunitaria, extra curricolare e facoltativa, ma

coinvolge anche gli insegnanti del curricolo. Risulta di tutta evidenza, infatti, che le

indicazioni del progetto Lingua 2000, attinenti alla rilettura dei programmi di

insegnamento di lingua straniera nella scuola media, comportano modificazioni delle

prassi didattiche in relazione alla rideterminazione degli obiettivi di apprendimento e alle

abilità correlate.

Rimane la preoccupazione di coinvolgere i docenti a contratto d’opera in una

sistematica azione di informazione che non può esaurirsi in un breve contatto.

Una iniziativa in tal senso avrebbe un duplice scopo: da un lato fornisce all’esperto

esterno le informazioni necessarie per un inserimento che sia coerente con le indicazioni

del progetto, dall’altro, evita che la scuola percepisca questa attività di insegnamento

come un corpo estraneo.

Quanto al piano di formazione, la Direzione prenderà decisioni finali dopo avere

esaminato i risultati del primo monitoraggio condotto sulle iniziative in corso di

svolgimento nel corrente anno scolastico.

Rimangono, tuttavia, ferme talune indicazioni di carattere generale:

• manutenzione dei formatori a livello regionale;

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• continuazione delle attività di aggiornamento per gli insegnanti che sono stati coinvolti

nell’anno in corso e allargamento del progetto agli insegnanti delle lingue straniere

curricolari, nell’ottica di un piano di formazione continuo dei docenti e nella

prospettiva di un potenziamento dell’insegnamento delle lingue comunitarie;

• iniziative di formazione in continuità con la scolarità precedente e con quella

successiva;

• informazione agli esperti esterni e coinvolgimento delle risorse culturali e sociali del

territorio;

• formazione dei referenti provinciali;

• formazione degli addetti ai centri di risorse territoriali.

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DIREZIONE GENERALE PER L’ISTRUZIONECLASSICA SCIENTIFICA E MAGISTRALE

Progetto Lingua 2000

Premessa

Nell’ambito dello stanziamento che sarà riservato allo scrivente Ufficio, si ritiene dipoter prospettare il piano di interventi, articolato su tre azioni:

A. avvio dello studio della lingua straniera nei licei classici, in prosecuzionedella lingua appresa nel ginnasio;

B. inserimento dello studio di una seconda lingua straniera in un numerolimitato di licei classici e scientifici, al fine di garantire anche leeccellenze;

C. introduzione della certificazione (di norma nelle classi terminali) anchealle scuole che proseguono il curricolo regolare.

Azione ASi calcola che nel prossimo anno scolastico si coinvolgeranno oltre 15.000studenti di liceo classico sprovvisti di insegnamento di lingua straniera;colmare questa grave lacuna costituisce una priorità assoluta per laDirezione e la grande maggioranza delle risorse sarà impiegata a tale fine.Le scuole che vorranno partecipare all’iniziativa ministeriale dovrannonaturalmente attenersi alle indicazioni offerte dal progetto Lingue 2000 perquanto riguarda le finalità, gli obiettivi, i mezzi, in una parola, l’impiantodell’ipotesi culturale. Quanto ai numeri del gruppo classe, tuttavia, non soloper ragioni organizzative ma anche, e soprattutto, per un’esigenza dicontenimento e di ottimizzazione della spesa, sarebbe opportuna unamaggiore flessibilità; analogamente a quanto previsto per la scuola media,per esempio, potrebbe prevedersi un numero ottimale di 15 studenti,elevabile a 20 in casi in cui le condizioni lo richiedano.

Nel complesso, a tale primaria finalità dovrebbe essere destinata unasomma oscillante fra il 70 e l’80 per cento delle risorse assegnate.

Azione BL’esigenza di prevedere l’introduzione della seconda lingua nei licei, siapure coinvolgendo un numero ridotto di studenti (circa 3000), è tesa a nonmortificare la progettualità di altri indirizzi e a evidenziare che le altreesigenze sono tenute nella giusta considerazione, sia pure in misuracompatibile con la finalità primaria indicata. L’aumentare auspicabile dellerisorse potrà fornire le risposte a giuste istanze che non trovano riscontroin questa prima tornata di finanziamenti.

Azione CIl progetto di offrire la possibilità della certificazione internazionale anche

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agli studenti dei corsi di lingua curricolari normali (di norma delle classiterminali) permette, per esempio, di incentivare un certo numero diinsegnati e studenti verso livelli di competenza non altrimenti verificabili.Con questa azione si tende a stabilire una nuova cultura che, fermarestando la validità e il valore della verifica formale interna al sistemascuola, prevede ulteriori utili forme di certificazioni esterne checostituiscono un credito riconosciuto anche fuori dal sistema scolastico edai confini nazionali.

Risorse professionaliQuanto al piano di formazione/aggiornamento dei docenti, si ritiene che ledirezioni generali della secondaria di secondo grado debbano conveniresu un progetto comune da attuarsi sul territorio in relazione ai contenutispecifici del progetto Lingue 2000. E’ opinione di questa Direzione chetutti gli insegnanti interni che si dichiareranno disponibili allarealizzazione del progetto debbano poter disporre di occasioni diaggiornamento sul territorio cercando, se possibile, di incentivare la loropartecipazione. Per quanto riguarda i docenti a contratto d’opera, dicontro, pare opportuno ricercare percorsi amministrativi percorribili al finedi coinvolgerli sicuramente in una sistematica iniziativa di informazione e,possibilmente, in attività di vera e propria formazione in servizio.

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DIREZIONE GENERALE PER L’ISTRUZIONE TECNICAProgetto Lingua 2000

PremessaLe proposte che vengono avanzate dal progetto sono state formulate in base alleindicazioni relative alle risorse.

Finalità generaliIl progetto si prefigge di attivare atteggiamenti di motivazione estrinseca di portata nontrascurabile. Pur tenendo conto del fatto che tale forma di motivazione è sempre presentein misura maggiore o minore nelle decisioni che sovrintendono l’apprendimento di unalingua straniera, l’introduzione dell’istituto della certificazione esterna, che colloca ilprogetto in una dimensione europea, ha senza dubbio la potenzialità di risvegliareinteresse e attenzione alla spendibilità del titolo.La possibilità di conseguire un certificato riconosciuto sul mercato del lavoro in ambitoeuropeo indurrà anche le famiglie a porre maggiore attenzione nei confronti di questoapprendimento e ciò non può che tradursi in ulteriore supporto alla motivazione.

ObiettiviL’intervento si pone come fine il raggiungimento di obiettivi comunicativi individuati nel“Quadro comune di riferimento” del Consiglio d’Europa che saranno certificati da entiriconosciuti per le varie lingue studiate.La presenza di certificazione esterna determinerà senz’altro anche il raggiungimento diobiettivi “goal free” di ricaduta positiva sull’attività didattica dei docenti che non potrannonon orientare il loro intervento allo sviluppo delle competenze comunicative da certificaresecondo gli standard previsti. Dovranno inoltre dedicare particolare attenzione alproblema della verifica dell’apprendimento rapportandola alla tipologia delle certificazionifinali.

CreditiIl progetto può considerarsi in linea sia con la strutturazione del percorso didattico informa modulare sia con il riconoscimento dei crediti nel nuovo esame di Stato sia coldibattito in corso sul rinnovamento dei curricoli, sulla qualificazione postsecondaria, sultema dei rientri in formazione e sull’autonomia.

Settori d’interventoLa situazione dell’insegnamento delle lingue è molto diversa nei vari indirizzi di studiodell’istruzione tecnica. Ne consegue che la tipologia di interventi può essere ordinata aseconda delle priorità che richiede la situazione secondo lo schema seguente:

• istituti nei quali lo studio della la lingua straniera viene abbandonato a termine delbiennio: prosecuzione dello studio della lingua attraverso un pacchetto di circa 300 orea condizione che la scuola accetti la certificazione esterna al termine del corso e laprogettazione del percorso didattico in moduli possibilmente organizzati insieme dal

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docente di materia professionale e dal docente di lingue. Si prevede il raggiungimentodel livello B2 su aree semantiche che abbiano attinenza con gli interessi professionali.

• istituti che prevedono lo studio quinquennale di una sola lingua straniera: corsi perl’insegnamento di una seconda lingua opzionale accanto alla lingua curricolare. Ilnumero di ore sarà di circa 350 nel quinquennio. Il livello da raggiungere può variare inbase al fatto che la seconda lingua sia già stata studiata nella scuola media o non siastata mai avvicinata. Si tenderà soprattutto a sviluppare attività di comprensione.

• istituti in cui è previsto lo studio quinquennale di una o più lingue straniere:potenziamento sotto forma di un certo numero di ore annuali (12 – 15) da dedicare allaconversazione con docenti di madre lingua su argomenti relativi alla specificitàdell’indirizzo, meglio ancora se con esperti del settore con competenza comunicativanella L2. Il monte ore annuale dovrebbe essere suddiviso al termine di ogni modulo inbase all’importanza dell’argomento trattato.

• istituti in cui è previsto lo studio quinquennale di una o più lingue straniere: gli obiettiviprevisti dai programmi di tutti questi indirizzi sono in linea con gli standard europei dilivello B1 e pongono l’accento sulla comunicazione. Per spingere i docenti a orientare illoro intervento didattico in questa direzione si offrirà agli studenti che lo richiedono lapossibilità di conseguire certificazioni aggiuntive rispetto a quelle rilasciate dallascuola. Gli esami si potrebbero sostenere nei mesi di gennaio/febbraio del quinto annoper non interferire con la preparazione per gli esami di stato. L’esito positivo costituiràun credito per gli esami stessi.

Modalità e organizzazione didatticaSi ritiene di mutuare il progetto in atto nella Scuola media per quanto attiene- la consistenza dei gruppi di apprendimento (circa 15),- il reclutamento dei docenti,- il ricorso alle NIT e alla multimedialità,- la strutturazione in moduli del percorso didattico,- l’attivazione di spazi per l’autoapprendimento in modo da permettere a ciascuno di

seguire strategie personali nell’acquisizione dello strumento linguistico.Nel triennio, per gli studenti che proseguono lo studio, sarebbe ideale trovare docentistranieri di discipline professionali per finalizzare l’apprendimento linguistico alle variearee di specializzazione.

Organizzazione delle presenzeNella scuola secondaria superiore gli studenti hanno interessi fuori dalla scuola, sonorestii a tornare a scuola nel pomeriggio ed è facile che si iscrivano sull’entusiasmo delmomento, ma vengano poi distratti da altre opportunità. Per contenere la defezione daicorsi attivati è perciò opportuno prevedere paletti come ad esempio la limitazione delnumero di assenze al di là delle quali non è più possibile la frequenza e l’impossibilità diriscriversi al corso in anni successivi.

Rete territorialePer massimizzare l’efficacia dei servizi si propone di organizzare una rete territorialecoordinata da una scuola che sia particolarmente dotata di strutture (centro di

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autoapprendimento, antenna satellitare, macchine collegate a internet, medioteca,emeroteca ecc) che possa essere punto di riferimento per i docenti di tutte le direzionicoinvolte nel progetto e che gestisca le attività utilizzando anche le risorse presenti in altrescuole della rete.

Attività di formazione docentiSarà necessario prevedere la formazione di tutor (sempre comuni alle diverse direzioni)territoriali che coordinino le attività dei docenti, mentre per i docenti che aderiscono alprogetto sarà necessario prevedere:- attività di riorientamento offrendo un pacchetto di formazione telematica sulla

metodologia, sugli obiettivi del progetto e sugli strumenti di verifica che saranno usatiper la certificazione finale;

- incontri mensili di ricerca-azione tra i docenti e con i tutor territoriali;- possibilità di acquisire una “patente” per l’insegnamento comunicativo delle

lingue che possa costituire un particolare tipo di credito sia nell’ambito della“Formazione al progetto” sia come riconoscimento di eccellenza.

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DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONEPROFESSIONALE

Progetto Lingua 2000

Premessa

Relativamente al Progetto Lingua 2000, questa Direzione Generale attiva leseguenti azioni:

A) potenziamento della prima lingua comunitaria curricolare B) introduzione di una seconda lingua comunitaria C) certificazione.

Le azioni A e B sono da attuare nel triennio di qualifica in maniera alternativa(gli istituti destinatari della prima azione non possono accedere alla seconda);l’azione C, per l’anno scolastico 1999-2000, relativamente alle classi terminali,con l’offerta di 1000 certificazioni relative alla prima lingua comunitariacurricolare.

Quanto sopra in considerazione della specificità dell’istruzioneprofessionale per quel che attiene:• all’articolazione in un biennio, in un monoennio conclusivo dei corsi diqualifica triennali e in un biennio post-qualifica;• all’insegnamento di una lingua comunitaria nell’Area Comune dei corsitriennali di qualifica di tutti gli indirizzi e all’insegnamento di una secondalingua comunitaria nella cosiddetta Area di Indirizzo per alcuni indirizzi;• al monte ore settimanale di 40 ore nel biennio e nel monoennio e di 36 ore

nel biennio post-qualifica;• alla presenza dell’area di approfondimento (4 ore curriculari ad utilizzo delle

diverse discipline) nel biennio e nel monoennio e dell’area diprofessionalizzazione nel biennio post-qualifica.

AZIONE A - Potenziamento della prima lingua comunitaria curriculareCon il termine potenziamento si intende un’azione di sostegnoall’apprendimento della prima lingua comunitaria curricolare finalizzata almiglioramento del livello di competenza comunicativa degli allievi attraverso lascomposizione della classe in piccoli gruppi di apprendimento e l’aggiunta diore. Gli alunni coinvolti saranno il 25% degli allievi iscritti al primo anno degliistituti professionali, numero equivalente a 1280 classi circa. Con la riduzionea gruppi di apprendimento di max 15 unità ciascuno, si prevedono circa 2133gruppi per livelli di competenza. Per conseguire tale obiettivo è previsto un

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numero di ore pari a 200 da distribuirsi in maniera flessibile nell’arco deltriennio e da svolgersi preferibilmente all’interno dell’area di approfondimento.

AZIONE B- Inserimento della seconda lingua comunitariaSaranno impegnati nell’introduzione di una seconda lingua comunitaria 100istituti professionali ad indirizzo:- Abbigliamento e moda- Agricoltura e ambiente- Servizi sociali- Grafica pubblicitaria- Legnoin quanto coinvolti in attività professionali che prevedono rapporti con l’estero oche sono legate alle problematiche dei fenomeni migratori. L’attuazione delprogetto prevede la costituzione di 240 gruppi di apprendimento di max 15unità, per un totale di 3.600 alunni, quale ampliamento dell’offerta formativa neicorsi di qualifica per un numero di ore pari a 300 da suddividere in manieraflessibile nell’arco del triennio.

AZIONE C - CertificazionePer l’anno scolastico 1999-2000 è prevista una prima fase di attuazionedell’azione C, che consiste nell’offerta di circa 1000 certificazioni rilasciate daenti certificatori accreditati ad allievi delle classi terminali che già studiano unaprima lingua comunitaria, nel curricolo in istituti che hanno avuto accessoall’azione A o B.La certificazione a conclusione delle azioni A e B del progetto sperimentaleverrà introdotta in momenti successivi.

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DIREZIONE GENERALE SCAMBI CULTURALI

Progetto Lingua 2000

FINALITA’: Rendere funzionali i programmi Europei ,le attività bi e multilaterali allafattibilità del programma.

CONTENUTI: Il progetto operativo della Direzione Generale costituisce un “valoreaggiunto”

all’attività delle varie DD.GG. e si può articolare su tre piani:a) Programmi europei; b) informazione, documentazione e ricerca;

c) attività varie.

a) Programmi europei:promuovere e proporre in sede europea progetti legati alProgramma Lingua 2000, in particolare attraverso:- Socrates (V. Programma Lingua nelle sue 5 azioni) per unintervento di formazione generale nell’ambitodell’insegnamento / apprendimento delle lingue straniere.n Leonardo: per interventi mirati nell’ambito delle microlingue, o

lingue di settore di settore in Agenda 2000 dovrebbero essercifondi particolari per il settore lingue straniere) ;

n Fondi Strutturali per interventi di formazione linguistica legati alproblema occupazionale (anche in questo programma si aprononel futuro spazi specifici per la formazione linguistica;

n Consiglio d’Europa per diffusione in sede nazionale di ciò che ilConsiglio d’Europa ha elaborato relativamente ad aspettispecifici del <Programma Lingua (v. certificazione - Framework,Portfolio ecc.),

b) Informazione documentazione e ricerca.Individuare le attività del Nucleo operativo delle lingue straniereistituito presso la Direzione che possono essere un supporto diinformazioni, documentazione e ricerca relativi agli aspetti piùsalienti del Programma Lingue 2000 presente nei variPaesi dell’U.E.: monte ore - finalità dell’apprendimento;destinatari, didattica; tecnologie; valutazione /certificazione,formazione docenti ecc.).Tale materiale sarà messo tempestivamente a disposizione dellevarie Direzioni Generali per facilitare:n -l’identificazione delle difficoltà emergenti e la proposta di

eventuali ---soluzioni adottate in casi analoghi nei paesieuropei;

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- la modellizzazione e la diffusione delle soluzioni rilevate;- la conoscenza sui sistemi e le pratiche didattiche negli altri paesi,- l’informazione circa esempi di “buone pratiche” dell’insegnamentodelle lingue nei Paesi della U.E., in funzione anche della costituzione di uneventuale archivio delle stesse presso la B.D.P.

c) Attività varie:mettere a disposizione le varie iniziative della Direzione relative alle linguestraniere come:- “Label”: concorso annuale della Commissione Europea per i migliori progetti di insegnamento/apprendimento delle lingue straniere in ogni ordine di scuola ( il premio è al secondo anno);-- opportunità per scambi di docenti e alunni, di formazione dei docenti, offertadi assistenti di lingua straniera, ulteriori iniziative offerte dagli Enti Culturalistranieri e dalle Ambasciate stesse come previsto dai protocolli culturali;

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ISPETTORATO ISTRUZIONE ARTISTICA

Progetto Lingua 2000

Per l’Istruzione Artistica aderire al “Progetto Lingua 2000”, significa consolidare,ampliare e diffondere le peculiarità artistico culturali di un Paese all’avanguardia nelcampo del Design e delle espressioni plastico - visuali.

Infatti, attraverso offerte aggiuntive per i corsi di ordinamento e di potenziamentoper quelli sperimentali si vuole raggiungere soprattutto una vasta parte dell’utenza che acausa della collocazione “geografica” vive realtà prettamente provinciali prive di stimolirelazionali adeguati alla dimensione culturale che le Istituzioni frequentate dovrebberogarantire.

Il progetto è rivolto, con azioni diversificate, ai corsi di ordinamento degli Istitutid’Arte e dei dei Licei Artistici, in cui non risultano attuate sperimentazioni, e ai corsisperimentali attivati nelle Istituzioni scolastiche dell’Istruzione Artistica, siteprevalentemente nelle regioni dove il fenomeno della dispersione scolastica risulta piùevidente.

AZIONE “A”

Introduzione della Lingua straniera nei corsi di ordinamento degli Istituti d’Artecon un’offerta aggiuntiva di 240 ore, da sviluppare nel triennio che si conclude con lalicenza di Maestro d’Arte, riservata a non più di due gruppi omogenei, composti da unmassimo di 20 unità per ciascun gruppo, per ogni Istituto;

Introduzione della Lingua straniera nei corsi di ordinamento dei Licei Artistici conun’offerta aggiuntiva di 200 ore, da sviluppare nelle classi del primo biennio, riservata anon più di due gruppi omogenei, composti da un massimo di 20 unità per ciascun gruppo,per ogni Liceo Artistico;

AZIONE “B”

Potenziamento della lingua straniera nelle classi del biennio dei corsi sperimentali.

L’azione prevede un budget complessivo di 140 ore, è rivolta a due gruppiomogenei formati massimo da 20 unità, per ogni Istituzione e ha come fine, sia ilmiglioramento degli esiti del primo segmento dei percorsi quinquennali, sia laqualificazione delle frequenze anche in orari extrascolastici;

AZIONE “C”- CERTIFICAZIONI

L’azione, che ha valenza di stimolo per la crescita dell’impegno dei docenti e degliallievi, vuole premiare le eccellenze e gratificare quanti sapranno progettarne laspendibilità.

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Alla luce delle nuove dimensioni culturali, che si stanno delineando man mano cheva consolidandosi l’Unità europea, arricchire il confronto relazionale e dialetticorappresenta sicuramente un salto di qualità spendibile sia a livello culturale, sia perl’inserimento nel mondo del lavoro.

Pertanto, l’impegno rappresentato dal progetto potrà significare, in un prossimofuturo, un ottimo banco di prova per la riforma dei percorsi didattici della scuolasecondaria di secondo grado, in generale, e per l’Istruzione artistica in particolare.

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SERVIZIO PER LA SCUOLA MATERNA

Progetto Lingua 2000

I PRESUPPOSTI

Negli ultimi vent’anni le interpretazioni relative all’acquisizione delle competenzelinguistiche da parte dei bambini piccoli sono andate via via arricchendosi, per giungereoggi ad una profonda riformulazione.In primo luogo la prospettiva storico-culturale ed i risultati delle relative ricerchepsicolinguistiche hanno messo in luce l’inscindibilità del conoscere e del comunicare,evidenziando che l’apprendimento del linguaggio, anche riferito alla lingua straniera, è ilrisultato di un processo di costruzione delle relazioni linguistiche attivate nell’interazionecomunicativa. Inoltre la scoperta delle competenze del bambino “prescolare”, anche inriferimento all’apprendimento di una lingua seconda, ha prodotto numerosesperimentazioni che testimoniano sia la possibilità di realizzare programmi diinsegnamento “precoce” di una lingua straniera, sia l’efficacia degli stessi in ordine alpotenziamento dello sviluppo sociale, linguistico e cognitivo dei bambini. Peraltro, lericerche condotte nel quadro di concezioni multidimensionali e modulari delle forme dicostruzione e organizzazione delle conoscenze individuano nel periodo compreso tra i 3-4 e i 7-8 anni di età la fase ottimale per “alimentare”, tramite itinerari formativi adeguati, lepotenzialità del bambino in ordine all’acquisizione di una lingua straniera. In altri termini,l’inizio differito di tale apprendimento può comportare una riduzione sensibile dellepotenzialità di acquisizione della lingua, con particolare riguardo alla capacità dipercezione-riproduzione di suoni, ritmi, intonazione.

In tale quadro, il progetto Lingua 2000 offre l’opportunità di avviare un percorsounitario e continuo di lingua straniera a partire dalla scuola materna. L’inserimento di unalingua straniera in questo grado scolastico, in effetti, può configurarsi come interventotempestivo, piuttosto che come insegnamento precoce, visto il carattere strategico cheassume tale apprendimento nella seconda infanzia.

Infine, dai presupposti delineati emerge l’esigenza di predisporre, sul versantemetodologico e organizzativo, contesti capaci di collocare culturalmente i significativeicolati negli scambi linguistici, al fine di garantire la loro negoziabilità e, in ultima analisi,la possibilità stessa di comunicare e interagire in lingua straniera.

In tale quadro particolare valenza pedagogica assume il gioco nelle sue varieforme, da intendersi non come banale espediente didattico, ma come risorsa privilegiatadi relazioni, sviluppo e apprendimento.

IL QUADRO DI RIFERIMENTO

L’apprendimento di una lingua straniera nella scuola materna si colloca nel quadrodelle esperienze formative, tipiche di questo grado scolastico, relative alla fruizione,produzione e concettualizzazione dei sistemi di rappresentazione riferibili ai diversi tipi dicodice.Gli assi portanti di tale apprendimento non sono rintracciabili in percorsi di tipo

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disciplinare ma, nel rispetto dell’Ordinamento e del curricolo vigenti nella scuoladell’infanzia, vanno individuati e sviluppati nel quadro degli obiettivi formativi e dellecompetenze delineato dagli Orientamenti 91.In tale prospettiva, l’offerta di una lingua straniera nella scuola materna trova opportunacollocazione nella sperimentazione di modelli didattico-organizzativi flessibili, diretti arealizzare una pluralità di proposte formative, in vista del successo formativo di ciascunallievo. Tale offerta può consistere, quindi, nell’attivazione di specifici itinerari formativivolti a riprodurre, riorganizzare, rielaborare, rappresentare le esperienze linguisticheentro contesti significativi, con particolare riferimento all’uso comunicativo di messaggi,via via più intenzionali, finalizzati, negoziati.

LE FINALITA’ E GLI OBIETTIVI

Il progetto punta alla costruzione condivisa, tra scuola materna ed elementare, diun percorso formativo di lingua straniera unitario e continuo, nel cui ambito individuareobiettivi formativi e competenze comunicative di ricezione, interazione e produzione orale,tenendo conto dell’età di riferimento, della progressione del percorso e dei contesti d’usospecifici delle due scuole.

Per quanto riguarda gli obiettivi formativi perseguiti nella scuola materna, ilprogetto può essere articolato inpercorsi di scoperta/familiarizzazione/uso, entro contesti significativi, di espressioni di tipoquotidiano tese al soddisfacimento di bisogni di tipo concreto.Tali percorsi sono finalizzati a favorire negli allievilo sviluppo di capacità di base (area comunicativa/interpersonale, testuale, ideativa)propedeutiche alla padronanza di competenze pragmatico-comunicative in L2, dasostenere - potenziare nel 1° ciclo della scuola elementare.E’ ipotizzabile il raggiungimento di una competenza comunicativa corrispondente ad abilitàpropedeutiche al livello introduttivo (A1)Relativamente alle abilità da promuovere si indicano di seguito, a titolo orientativo, alcuniambiti per l’individuazione dei traguardi di sviluppo, delle competenze e dei contenuti:• Promozione e sostegno dei rapporti sociali per il rafforzamento dell’identità personale e

linguistica• Relazione tra comunicazione e situazione• Sviluppo delle operazioni logico-linguistiche fondamentali

I RIFERIMENTI NORMATIVI DEL PROGETTO

L’introduzione graduale dell’insegnamento/apprendimento delle lingue comunitarienella scuola materna, nel rispetto della specificità degli Ordinamenti, trova opportunità diattuazione e sviluppo nel quadro di flessibilità introdotto dal D.M. 251/98 e, inparticolare, nell’ambito di progetti diretti al miglioramento dell’offerta formativa, conspecifico riguardo alla promozione dei processi di innovazione e di iniziative di continuità.La realizzazione di itinerari di lingua è riferibile, inoltre, ai processi di ricercametodologica in atto.

LE CONDIZIONI ORGANIZZATIVE

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- Dato il carattere sperimentale dell’iniziativa si attiveranno, per l’a.s. 1999/2000, circa150 progetti.Nell’ambito di ogni progetto saranno costituiti in media quattro gruppi di apprendimento dimax 15 bambini ciascuno.- Per assicurare la continuità del progetto e favorire la costruzione di curricoli verticali,potranno accedere all’iniziativa scuole materne funzionanti in circoli didattici, nei quali siprevede l’insegnamento della stessa lingua, fin dal primo ciclo della scuola elementare.

- La collocazione dell’anno di avvio del progetto nel triennio della scuola maternacostituirà oggetto di particolare approfondimento da parte delle singole istituzioniscolastiche in fase di progettazione. E’ opportuno considerare, al riguardo, chel’apprendimento di una lingua straniera va differito al momento in cui si sono stabiliti sicurirapporti di equilibrio affettivo e comunicativo.In tal senso, più che di età ottimale, si può parlare di periodo ottimale, che può essereindividuato nel momento in cui il bambino ha raggiunto stabilità di rapporti e chiarezza dicomunicazione con l’adulto e con i pari.Pertanto, è ipotizzabile che l’inizio dell’apprendimento della lingua straniera possacollocarsi, generalmente, a partire dal secondo anno di frequenza della scuola materna.Nella scelta sarà comunque valutata l’ampia variabilità individuale, connessa a ritmi disviluppo e alle diversificate competenze sociali e cognitive.I destinatari del progetto sono :intere sezioni di scuola materna, organizzate secondo gruppi mobili e aggregazioniflessibili, tali da non superare le 15 unità per gruppo;gruppi di allievi, costituiti con criteri di omogeneità nell’ambito di più sezioni, fino ad unmassimo di 15 unità.

- Si ipotizza un monte ore complessivo di 100 ore da ripartirsi nell’arco di un biennio.Il monte ore va articolato in moduli brevi e flessibili, con un’organizzazione della didatticache consenta la composizione di piccoli gruppi di apprendimento, in modo da sostenere lamotivazione, favorire la partecipazione attiva di ciascun bambino e promuovere unacostante interazione. Ciò comporta l’elaborazione di modelli didattico-organizzativiflessibili, a sezioni aperte, nonché una cura particolare nell’ambientazione delle situazionicomunicative e del complessivo contesto educativo.

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1 Percorso propedeutico all’insegnamento nella scuola elementare*la freccia blu indica il percorso curricolare; la freccia rossa quello extra-curricolare2 dalla scala dei livelli di competenza comunicativa indicati nel “Quadro Comune Europeo di Riferimento” del Consiglio d’Europa(Strasburgo 1997)

Prima lingua straniera

ore 1001 300 *300 200*240 200 200

_______________________________________________________________ _____materna - elementare media biennio triennio

risultati attesi 2 introduttivo intermedio/soglia soglia/avanzato mantenimento(A1) (A2/B1) (B1/B2) delle competenze

Seconda lingua straniera

ore = = 300 200 300240 200

____________________________________________ _________________________ ________materna - elementare media biennio triennio

risultati attesi = = introduttivo/intermedio intermedio/sogliasoglia/avanzato

(A1/A2) (A2/B1) (B1/B2)

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