Presentazione Tesi "Regime dietetico della volpe (Vulpes vulpes (Linnaeus)) in un ambiente...

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Università degli Studi di Padova Istituto di Entomologia Agraria Tesi di Laurea in Scienze Forestali ed Ambientali Regime dietetico della volpe (Vulpes vulpes (Linnaeus)) in un ambiente prealpino. Valutazione comparata di metodi di indagine. Relatore: Ch.mo Prof L. Masutti Correlatore: Dott. R. De Battisti Laureando : Claudio Fior Anno Accademico 1999/2000

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La trattazione di temi faunistici rischia spesso di essere influenzata da fattori emotivi e preconcetti empirici, tanto peggio se non affiancati da riscontri tecnici e scientifici. Significativo è il caso della volpe, che da alcuni è vista come “nocivo”, un responsabile dell’uccisione della selvaggina, di devastanti intromissioni in pollai e della diffusione di malattie come rabbia silvestre e rogna. Per altri invece è un elemento della catena ecologica, necessario per il buon funzionamento dell’intero ecosistema, da salvaguardare ad ogni costo. Così le scelte riguardanti le popolazioni di questo carnivoro in molti casi sono state prese secondo queste opposte convinzioni, portatrici entrambe peraltro di elementi positivi e negativi. Lo studio della dieta della volpe contribuisce a consente di valutare l’entità di alcuni problemi, come ad esempio il peso della predazione a carico della selvaggina, e a individuare procedimenti alternativi di intervento nei confronti del carnivoro in questione, quale, ad esempio un controllo indiretto riducendo le disponibilità trofiche extrapredatorie offerte dall’ambiente. Consente inoltre una stima di costi e benefici ottenibili da un oculata gestione demoecologica, da integrare con una periodica verifica degli scopi e del progresso nel loro conseguimento.Vi sono poi delle motivazioni di carattere naturalistico per studiare le abitudini alimentari della volpe. Infatti l’adattabilità di questo animale fa sì che la composizione della dieta sia molto variabile, in relazione al mutare delle disponibilità trofiche. Perciò in quante più aree se ne studia la dieta, tanto meglio si conosce la strategia alimentare di questo duttile e mutevole carnivoro.L'analisi della dieta della volpe viene eseguita tramite diverse metodologie tra loro complementari, che solo nel loro insieme forniscono un'idea dell'alimentazione di questo carnivoro. Nel caso specifico ne sono state utilizzate tre, anche per poter effettuare più facilmente confronti con altri autori e per valutare pregi e difetti di ognuna.Si è tentato inoltre di ottenere delle informazioni sulla preferenza della volpe rispetto alle diverse tipologie ambientali, e sulle variazione della densità nel corso dei due anni di indagine.

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Università degli Studi di Padova

Istituto di Entomologia Agraria

Tesi di Laurea in Scienze Forestali ed Ambientali

Regime dietetico della volpe (Vulpes vulpes (Linnaeus)) in un ambiente

prealpino. Valutazione comparata di metodi di indagine.

Relatore: Ch.mo Prof L. Masutti

Correlatore: Dott. R. De Battisti

Laureando : Claudio Fior

Anno Accademico 1999/2000

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Scopi dell’indagine

• Interesse naturalisticoIn quanti più ambienti si studia la dieta diun’animale adattabile come la volpe, tantomeglio lo si conosce.

• Risvolti gestionaliLa versatilità di questo animale richiede di affrontare le problematiche che essa può generare in modo diversificato nei vari ambienti.

• Confronto di vari metodi di indagineIn indagini sull’alimentazione dei carnivori si ricorrere a diversi metodi tra loro complementari. Ogni lavoro che li metta a confronto contribuisce accrescerne la loro credibilità.

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Modalità d’indagine

• Osservazione degli animali in naturaÈ una procedura lunga e laboriosa, che fornisce un’immagine falsata della dieta e perciò non viene utilizzata.

• Ricerca dei resti d’alimentazioneSi ottengono risultati poco affidabili.

• Analisi del contenuto stomacaleMetodo preciso, ma non copre tutto l’arco dell’anno ed influenza le caratteristiche della popolazione volpina.

• Analisi degli escrementiÈ più difficile stimare origine e volume delle prede ingerite ma richiede attrezzature meno complesse.

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Espressione dei risultati• Frequenza di rinvenimento

Obbiettiva, ma che non ci da un’idea dell’importanza dei vari alimenti nel comporre la dieta. Si può esprimere come:

– Frequenza percentuale assoluta, la percentuale di escrementi in cui si trova un dato alimento. È utile per confronti nell’ambito di una stessa area di studio.

– Frequenza percentuale relativa, rapporto in percentuale della frequenza di un dati alimento sul totale delle ricorrenze delle varie categorie di cibo. Viene utilizzata per confrontare risultati di ricerche diverse.

• Metodo semiquantitativo

• Coefficienti di digeribilità

• Stima del volume ingerito

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Espressione dei risultati• Frequenza di rinvenimento• Metodo semiquantitativo

È un metodo oggettivo, che però consente di stimare il volume escreto dei vari alimenti solamente per ampie categorie. Ogni campione viene disgergato e disteso su una maglia quadrata. Si utilizza come indice di abbondanza il numero di celle in cui si rinviene un dato alimento.

• Coefficienti di digeribilità

• Stima del volume ingerito

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Espressione dei risultati• Frequenza di rinvenimento

• Metodo semiquantitativo• Coefficienti di digeribilità

Si procede a determinare la massa di cibo escrenta per le varie categorie trofiche, poi attraverso coeficenti di digeribilità determinati sperimentalmente si stima la quantità ingerita di ogni alimento. La valuazione del volume assunto dei vari alimenti è condizionata dalla precisione limitata con cui si stimano i coefficienti. Questa tecnica non fornisce dati più attendibili delle altre e risulta molto complessa, perciò non è stata utilizzata.

• Stima del volume ingerito

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Espressione dei risultati• Frequenza di rinvenimento

• Metodo semiquantitativo

• Coefficienti di digeribilità• Stima del volume ingerito

Questo metodo è stato proposto da Kruuk e Parisch e prevede la stima del volume degli alimenti assunti con un ipotetico pasto che potrebbe aver prodotto l’escremento analizzato. L’ingombro di ogni singolo alimento viene espresso come percentuale sul volume totale del pasto. È una tecnica soggettiva, ma si adatta a categorie trofiche molto precise ed è utilizzata da numerosi ricercatori.

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Materiali e Metodi

• Ricerca dei campioniCompiuta lungo transetti per 12 km complessivi distribuiti in modo da campionare tutta l’area del Comune di Ponte nelle Alpi. I tracciati sono stati percorsi mensilmente durante il 1998 e 1999.

Si è attribuito un escremento a volpe in base ad un criterio morfologico che tiene conto di forma e dimensione.

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Materiali e Metodi

• Preparazione dei campioniSi disgregano i campioni in alcol 95°e si separa la frazione solida ad un setaccio con maglia di 0,5 mm. Si conserva un campione della frazione liquida e si distende la componente solida su una scatola Petri con una maglia di 2 cm di lato sul fondo.

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Materiali e Metodi

• Analisi della frazione liquidaSi ricerca al microscopio a 100 ingrandimenti la presenza di spicole di lombrico e di barbule di penna.

Spicola di lombrico Barbula di passeriforme

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Materiali e Metodi

• Osservazione al bioculareOsservando al bioculare a 10 - 40 ingrandimenti si individuano sulle maglie poste sotto alla scatola di Petri gli alimenti presenti suddivisi in ampie categorie.

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Materiali e Metodi

• Analisi dei preparati microscopiciSi osservano a 100 - 400 ingrandimenti penne e peli montati su vetrino per poterli identificare. Per le penne si sono osservati i caratteri delle barbule basali, per i peli la struttura della parteinterna, detta medulla, e della superficie, detta cuticola.

Medulla di ungulato Cuticola di ungulato

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Materiali e Metodi

• Stima del volume dei cibi ingeritiPossibile grazie alla conoscenza della composizione del campione e ad alcune convenzioni adottate:

– Per piccoli mammiferi, a meno di prove contrarie, si è ipotizzata l’ingestione di un intero esemplare.

– La massa di vegetali e frutta è stata stimata dai resti rinvenuti vista la scarsa digeribilità.

– Per ungulati, lagomorfi e, in alcuni casi uccelli, si è supposto che andassero a comporre la parte residua del pasto dopo aver stimato le altre fonti trofiche.

Il volume ingerito è stato suddiviso in sette classi percentuali.

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Volume ingerito

Roditore

LagomorfoUngulato

Altro mammifero

Uccello

Frutta

Vegetale

Antropico Insetto

Lombrico

Anfibi e rettili

Composizione della dieta

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Variazione stagionale della dieta

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Anfibi e rettili

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Antropico

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Vegetale

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Uccello

Altro mammifero

Ungulato

Lagomorfo

Roditore

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Differenze nella dieta tra due sottoaree

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Abitato Campagna

Area

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Anfibi e rettili

Lombrico

Antropico

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Vegetale

Frutta

Uccello

Altro mammifero

Ungulato

Lagomorfo

Roditore

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Variazioni della dieta negli anni

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Lagomorfo

Uccello

Catturemicromammiferi

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Variazioni dell’indice chilometrico di abbondanza

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Considerazioni di carattere naturalistico

• Importanza dei mammiferiSono determinanti nella composizione della dieta a Ponte nelle Alpi, in linea coi risultati di altre ricerche svolte nell’area alpina. Nell’area oggetto di studio prevalgono i lagomorfi rispetto ai roditori

• Elevata presenza di uccelliMaggiore rispetto ad altre aree dell’arco alpino, paragonabile a quella rilevata in aree agricole.

• Frequente rinvenimento di insettiProbabilmente per l’elevata frazione di incolto tra le categoria di uso del suolo.

• Scarsa presenza di fruttaForse dovuta alla scarsa presenza di rosacee nelle prime fasi di ricolonizzazione di prati abbandonati.

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Considerazioni di carattere gestionale

• Aspetti faunistico-venatoriIl danno causato dalla volpe a carico della fauna d’interesse venatorio è limitabile solo tramite una forma di caccia intesacome attento sfruttamento delle risorse ambientali.La caccia non sembra alterare in modo significativo la popolazione di questo carnivoro presente a Ponte nelle Alpi.

• Modalità d’utilizzo della discaricaNel momento in cui si volesse limitare la presenza della volpe è necessario modificare le forme di gestione della discarica, infatti questa sembra essere un’area preferenziale dove questo carnivoro preda dei passeriformi. Nel caso ve ne sia la necessità è bene migliorare la recinzione della zona ed interrare i rifiuti più frequentemente e con un maggior strato di terra, di modo che siano più difficilmente disponibili per gli uccelli.

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Confronto tra i vari metodi di indagine

• Coerenza nei risultatiI tre metodi hanno premesso di giungere ad analoghe considerazioni, i risultati ottenuti col metodo semiquantitativo e tramite la stima del volume ingerito per tutte le categorie hanno un’elevata correlazione.

• Complementarità delle tecnicheLe tre tecniche utilizzate congiuntamente appaiono tra loro complementari e consentono una verifica dei risultati.