Potere di mercato 2012 - ecostat.unical.it · Potere di mercato Monopolio Monopolio ... Ricavo...

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1 Potere di mercato Potere di mercato Monopolio Monopolio Monopolio Un’impresa è un monopolio se . . . . . . è l’unico venditore di un prodotto. . . . il suo prodotto non ha buoni sostituti. . . . può influenzare il prezzo di mercato del proprio bene.

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Potere di mercatoPotere di mercato

MonopolioMonopolio

Monopolio

• Un’impresa è un monopolio se . . .. . . è l’unico venditore di un prodotto.. . . il suo prodotto non ha buoni sostituti. . . . può influenzare il prezzo di mercato del proprio bene.

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Perché esistono i monopoli

• La causa fondamentale del monopolio èla barriera all’entrata.

• Le barriere all’entrata vengono generate da tre cause :Possesso di una risorsa chiave Diritto esclusivo concesso per legge. Elevate economie di scala

Monopolio delle risorse

• La proprietà esclusiva di una risorsa chiave che non può essere prontamente duplicata è una causa potenziale di monopolio.

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Monopoli legali

• Le leggi sui brevetti e sui diritti d’autore sono le maggiori risorse dei monopoli legali.

• Il monopolio si crea perchél’amministrazione pubblica offre a un singolo operatore il diritto esclusivo di vendere un particolare bene in un determinato mercato.

Monopolio naturale

• Un settore è un monopolio naturale se una singola impresa può fornire il bene o il servizio all’intero mercato a costi inferiori rispetto a quelli di due o più imprese.

• A causa delle economie di scala, la dimensione minima efficiente dell’impianto di un’impresa è così grande che solo una impresa può fornire il bene efficientemente.

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La natura del prodotto e/o l’estensione del mercato sono tali da non consentire a più di un’impresa di beneficiare dell’economie di scala.

Un Monopolio Naturale sorge perché una sola impresa è in grado di fornire all’intero mercato un bene o un servizio a costi piùbassi di quelli che dovrebbero affrontare due o più imprese.

In quali situazioni si verifica?

Le aziende che forniscono gas, acqua, elettricità, servizi telefonici, radiotelevisivi, trasporti pubblici, ecc.

Per queste imprese il costo delle strutture fisse è di solito molto alto, mentre la sola gestione del servizio è poco costosa.

Esempi di Monopolio Naturale

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Monopolio e concorrenza

Monopolista� E’ l’unico produttore� Ha una curva di domanda inclinata verso

il basso� E’ un price maker cioè determina il prezzo� Riduce il prezzo per aumentare le

vendite.

Monopolio e concorrenza

Impresa concorrenziale�E’ una dei tanti produttori. �Ha una curva di domanda orizzontale. �E’ un price taker cioè prende il prezzo come

dato�Vende qualsiasi quantitativo allo stesso

prezzo.

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Il ricavo di un monopolista

• Ricavo medio

RT/Q = RMe = P• Ricavo marginale

∆RT/∆Q = RM

Il ricavo marginale non è uguale al prezzo come nel caso della

concorrenza perfetta.

Ricavo totale, medio e marginale di un’impresa monopolistica

Quantità Prezzo Ricavo totale Ricavo medio Ricavo marginale

Q P RT=PxQ RMe=RT/Q RM=∆RT/∆Q0 11 0 — —

1 10 10 10 10

2 9 18 9 8

3 8 24 8 6

4 7 28 7 4

5 6 30 6 2

6 5 30 5 0

7 4 28 4 –2

8 3 24 3 –4

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Ricavo marginale di un monopolista

• Il ricavo marginale di un monopolista èsempre inferiore al prezzo del bene che produce. La curva di domanda è inclinata verso il

basso. Per vendere una quantità superiore del

bene, l’impresa deve offrirlo a un prezzo più basso.

Ricavo marginale di un monopolista

Quando il monopolista aumenta la quantità venduta, sortisce due effetti sul ricavo totale (P x Q).

Es. se impresa aumenta di 1 unità la quantità� L’effetto produzione - aumento della quantità

provoca un aumento del ricavo: 1xP� L’effetto prezzo - l’aumento della quantità di 1 unità, poiché curva di domanda inclinata verso il basso, fa diminuire il prezzo.

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Ricavo marginale di un monopolista

L’effetto prezzo Se il monopolista aumenta la quantità di 1 unità, il

prezzo diminuisce per tutte le unità vendute e non solo su quella aggiuntiva, si avrà perciò un minore ricavo pari a

Quindi Q

PQ

∆∆

Q

PQPRM

∆∆+=

Effetto prezzoEffetto

produzione

Ricavo marginale di un monopolista

• La curva del ricavo marginale giace sempre al di sotto della curva di domanda.

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Domanda e ricavo marginale di un monopolista

Quantità d’acqua

Prezzo11109876543210

-1-2-3-4

Domanda(ricavo medio)

1 2 3 4 5 6 7 8

Domanda e ricavo marginale di un monopolista

Quantità d’acqua

Prezzo11109876543210

-1-2-3-4

Domanda(ricavo medio)Ricavo

marginale

1 2 3 4 5 6 7 8

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Massimizzazione del profitto in regime di monopolio

• Un monopolista massimizza il profitto producendo la quantità per cui il ricavo marginale è uguale al costo marginale.

• Il monopolista usa la curva di domanda per individuare il prezzo che i consumatori sono disposti a spendere per ogni data quantità di bene.

Massimizzazione del profitto in regime di monopolio

Quantità0

Domanda

Ricavo marginale

RicaviCosti e

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Massimizzazione del profitto in regime di monopolio

Quantità0

Domanda

Costo medio totale

Ricavo marginale

RicaviCosti e

marginaleCosto

Massimizzazione del profitto in regime di monopolio

Quantità0

Domanda

Costo medio totale

Ricavo marginale

A

marginale

RicaviCosti e

Costo

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Massimizzazione del profitto in regime di monopolio

Quantità0

Domanda

Costo medio totale

Ricavo marginale

1. L’intersezione della curvadel ricavo marginale conquella del costo marginaledetermina la quantità chemassimizza il profitto ...

A

RicaviCosti e

Costomarginale

Massimizzazione del profitto in regime di monopolio

QuantitàQMAX0

Domanda

Costo medio totale

Ricavo marginale

1. L’intersezione della curvadel ricavo marginale conquella del costo marginaledetermina la quantità chemassimizza il profitto ...

A

RicaviCosti e

Costomarginale

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Massimizzazione del profitto in regime di monopolio

Prezzo di

QuantitàQMAX0

Domanda

Costo medio totale

Ricavo marginale

B

1. L’intersezione della curvadel ricavo marginale conquella del costo marginaledetermina la quantità chemassimizza il profitto ...

A

2. …e la curva di domandaindividua il prezzo coerentecon tale quantità.

RicaviCosti e

monopolio

Costomarginale

Differenza tra impresa concorrenziale e impresa monopolistica

• Per un’impresa concorrenziale, il prezzo èuguale al costo marginale

P = RM = CM• Per un’impresa monopolistica, il prezzo è

maggiore del ricavo marginale

P > RM = CM

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Il profitto del monopolista

Prezzo di

totale

QuantitàQMAX0

Costi eRicavi

Domanda

Costo marginale

Ricavo marginale

Costo medio totale

monopolio

Costo medio

Il profitto del monopolista

Prezzo di

QuantitàQMAX0

Costi eRicavi

Domanda

Costo marginale

Ricavo marginale

B

C

E

D

Profitto di Costo medio totale

monopolio

Costo mediototale

monopolio

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Il profitto del monopolista

• Il monopolista riceverà profitti finché il prezzo è maggiore del costo medio totale.

Il costo del monopolio in termini di benessere

• Il monopolio porta ad un’allocazione inefficiente delle risorse e all’incapacità di massimizzare il benessere economico totale.

• Il monopolista produce meno della quantità socialmente efficiente di prodotto.

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Il costo del monopolio in termini di benessere

• Nel momento in cui un monopolista pratica un prezzo superiore al costo marginale, alcuni potenziali consumatori si trovano nella condizione di valutare il bene più del costo marginale, ma meno del prezzo di monopolio e decidono di non acquistarlo.

La perdita secca

• Poiché il monopolista applica un prezzo superiore al costo marginale, si crea un differenziale tra la disponibilità a pagare del consumatore e il costo del produttore. � Questo differenziale provoca una caduta

della quantità prodotta al di sotto del livello socialmente ottimale.

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La perdita secca

Quantità0 Quantitàefficiente

Prezzo di

Quantità dimonopolio

DomandaRicavomarginale

Costo marginalePrezzo

monopolio

La perdita secca

Quantità0 Quantitàefficiente

Prezzo di

Quantità dimonopolio

Perdita

DomandaRicavomarginale

Costo marginalePrezzo

monopolio

secca

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Ricerca della rendita

• Il costo sociale del potere monopolistico può superare la perdita secca se l’impresa adotta un comportamento di ricerca della rendita: investire denaro in attivitàsocialmente improduttive (es. attivitàlobbistiche, pubblicitarie e attività legali per contrastare antitrust) per acquisire, mantenere o esercitare un monopolio.

Esercizio

• Impresa monopolistica con seguente curva di domanda

P=100-0.01Q• Funzione di costo

CT=50Q+30000

Determinare Q, P e profitto.Determinare la perdita secca.

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Equilibrio di monopolio

• Il livello di produzione che massimizza il profitto del monopolista è inferiore a quello di concorrenza perfetta

• Il monopolista applica un prezzo superiore al Costo Marginale: alcuni consumatori decidono di non acquistare il bene, pur attribuendogli un valore superiore al costo marginale.

Una regola empirica per la determinazione del prezzo

∆∆+=

∆∆+=

Q

P

P

QPP

Q

PQPRM

DE

1

+=

DEPPRM

1

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Una regola empirica per la determinazione del prezzo

Max profitto: RM = CM

+=

DEPPCM

1

DEP

CMP 1−=−

Ricarico sul costo marginale (mark-up) come % del prezzo

Deve essere uguale all’inverso di ED

Una regola empirica per la determinazione del prezzo

Esprimendo il prezzo come ricarico sul CM

Il monopolista pratica un prezzo superiore al CM . Ma di un importo inversamente proporzionale all’elasticità della domanda.

+=

)/1(1 DE

CMP

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• Se la domanda è estremamente elastica, Ed è un valore negativo grande in valore assoluto e il prezzo sarà molto vicino al costo marginale.Es. CM=10 ED=-2 P=10/(1-0.5)=20

• Il monopolista non produrrà mai una quantità che si trovi sulla porzione anelastica della curva di domanda, ovvero dove Ed <-1.

• Se Ed=-0.5 1/Ed=-2• Se l’impresa diminuisce la quantità del 10% si ha un

aumento del prezzo del 20% e i ricavi aumentano del 10%.

Una regola empirica per la determinazione del prezzo

Forme di mercato non perfettamente concorrenziali

• Oligopolio: una struttura di mercato dove sono presenti pochi venditori che offrono prodotti tra loro molto simili o identici

• Concorrenza monopolistica: una struttura di mercato dove sono presenti molti venditori che offrono un prodotto simile ma non identico.

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Effetti carenza di concorrenza

• Il livello di produzione è minore di quello economicamente efficiente

• Per i venditori non concorrenziali è di solito conveniente rifiutarsi di vendere delle unità del bene che avrebbero un valore marginale per gli acquirenti maggiore del costo marginale per i venditori, perché in questo modo riuscirebbero a ottenere un prezzo più alto per le unità vendute.

Come misurare il potere monopolistico per confrontare un’impresa con un’altra?

• Per impresa concorrenziale P=CM• Per impresa con potere monopolistico

P>CMPer misurare il potere monopolistico

esaminare il divario tra P e CM.

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Misurare il potere monopolistico

• Indice di Lerner

• 0<L<1 • Impresa concorrenziale P=CM L=0• Maggiore è L e maggiore è il poterre

monopolistico

P

CMPL

)( −=

Misurare il potere monopolistico

• Indice di Lerner espresso in termini di elasticitàdella domanda

ED è l’elasticità della curva di domanda dell’impresa

DEP

CMPL /1

)( −=−=

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Monopolio e politica economicaIl legislatore risponde al problema del monopolio

in uno di questi modi: 1. Cercando di stimolare la concorrenza nei

settori monopolistici.2. Regolamentando il comportamento delle

imprese monopolistiche.3. Trasformando alcuni monopoli privati in

imprese pubbliche.

Stimolare la concorrenza

1. Il governo può compiere e sostenere normative antitrust per creare un mercato piùcompetitivo.

Obiettivi

• Tutelare la libertà economica

• Controllare il potere economico e politico legato ai monopoli

• Migliorare l’efficienza allocativa

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Regolamentazione

1. Il governo può regolamentare i prezzi che il monopolista chiede. � L’allocazione delle risorse sarà efficiente

se il prezzo eguaglierà il costo marginale. • Problema nell’applicazione del principio di

uguaglianza di prezzo e costo marginale. � Il prezzo è inferiore al costo medio totale

e l’impresa subisce una perdita.

Regolamentazione dei prezzi di un monopolio naturale

RM=RMe=P

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Regolamentazione

• A causa della generale discesa del CMeT, il CM è sempre al di sotto del CMeT.

• Se impresa operasse in assenza di regolamentazione produrrebbe Qm al Pm.

• Se regolamentazione P=Pc impresa non coprirebbe il CMeT.

• Migliore alternativa P=Pr in corrispondenza del quale CMeT=P

Uguaglianza tra prezzo e costo marginale

Quantità0

Prezzo

Domanda

Costo marginale

Costo medio totale

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Uguaglianza tra prezzo e costo marginale

Quantità0

Prezzo

Domanda

Costo marginale

Costo medio totale

Quantità

regolamentatoPrezzo

regolamentata

Uguaglianza tra prezzo e costo marginale

Costo

Quantità0

Prezzo

Domanda

Costo marginale

Costo medio totale

Quantità

medio totale

regolamentata

Prezzoregolamentato

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regolamentata

Uguaglianza tra prezzo e costo marginale

Quantità0

Perdita

Prezzo

Domanda

Costo marginale

Costo medio totale

Quantità

medio totaleCosto

regolamentatoPrezzo

Proprietà pubblica

• L’amministrazione pubblica può trasformare i monopoli in imprese pubbliche.

• Si impone P = CM e si copre la perdita di gestione tramite trasferimenti pubblici, i cui importi sono prelevati con le imposte

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Esercizi

• Es. 4a, 5 p. 348; 6 escluso pto c, 7, 11a p. 349; 18a p. 350.

Conclusione

• Un’impresa opera in regime di monopolio se è l’unico venditore presente sul mercato.

• La curva di domanda per il proprio prodotto è inclinata verso il basso.

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Conclusione

• Come un’impresa concorrenziale, il monopolista massimizza il profitto producendo la quantità di bene per il quale il ricavo marginale è uguale al costo marginale.

• Diversamente da quanto accade in regime di concorrenza, in regime di monopolio il prezzo è superiore al ricavo marginale e, quindi al costo marginale.

Conclusione

• Il livello di produzione che massimizza il profitto del monopolista è inferiore a quello che massimizza la somma della rendita del consumatore e di quella del produttore.

• Il monopolio produce una perdita secca, analoga a quella provocata dall’introduzione di un’imposta.

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Conclusione• L’amministrazione pubblica può reagire

alle inefficienze del monopolista con una normativa antitrust, con regolamentazioni dei prezzi, o trasformando i monopoli in imprese pubbliche.

• Se il fallimento del mercato viene valutato meno pericoloso delle inevitabili imperfezioni della politica, l’amministrazione pubblica può rinunciare ad agire.

Studio sul libro

• Pindyck e Rubinfeld: Cap. 10 (escluso “l’effetto di un’imposta”, “L’impresa con piùimpianti”, 10.5, 10.6 e 10.7).