Piano di gestione della Volpe (Vulpes vulpes) · PDF file 2020. 6. 26. ·...
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Regione Umbria
Direzione Agricoltura, Ambiente, Energia, Cultura, Beni culturali e spettacolo Servizio Programmazione faunistica venatoria
Sezione Organizzazione attività venatoria
Piano di gestione della Volpe (Vulpes vulpes)
PERIODO 2020-2024
Relazione tecnica finalizzata all’acquisizione del parere ISPRA
Dicembre 2019
Dr. Claudio Carletti Dr. Luca Convito Dr. Simone Ricci
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INDICE INTRODUZIONE 3
1. Prelievo venatorio 4
2. Attività di controllo 4
2.1 Risultati dell'attività di controllo 5
3.PIANO REGIONALE DI CONTROLLO 2020-2024 10
3.1 Aspetti normativi 10
3.2 Obiettivi durata e ambito di applicazione del Piano 10
3.3 Attuazione del Piano 11
3.4 Modalità operative 12
3.5 Numero massimo capi da prelevare 13
3.6 Operatori coinvolti 14
3.7 Tempistica e fasi di attuazione del Piano di controllo 14
ALLEGATI 16
Allegato 1. Attività del controllo della volpe nei diversi ambiti territoriali (2002-2019).
Allegato 2. Distribuzione prelievo della volpe nei diversi istituti faunistici (2002-2019).
Allegato 3. Risultati dell'attività di monitoraggio della lepre (2002-2018).
Allegato 4. Risultati dell'attività di monitoraggio del fagiano (2002-2018).
Allegato 5. Istituti faunistici pubblici sul territorio regionale
LISTA FIGURE
Figura 1. Distribuzione della volpe sul territorio regionale (Ragni 2002).
Figura 2. Numero volpi abbattute in Umbria durante l'attività di controllo (2002-2019).
Figura 3. Ripartizione percentuale delle volpi abbattute (n=4365) nei diversi istituti faunistici.
Figura 4. Ripartizione percentuale delle volpi abbattute secondo le differenti tecniche di prelievo
(n=2637).
Figura 5. Rapporto sessi e classi d'età delle volpi abbattute (n= 1531).
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INTRODUZIONE
La Volpe (Vulpes vulpes) è una specie ampiamente diffusa dalla pianura al crinale appenninico, con una
distribuzione che interessa l'85% del territorio regionale considerando una griglia di campionamento di 5
Km di lato (Ragni 2002) (fig. 1). La Volpe riveste un notevole interesse gestionale per l’impatto sulle
popolazioni di lepre e galliformi per lo più provenienti da contingenti di allevamento non in grado di
sviluppare comportamenti antipredatori efficaci.
Figura 1. Distribuzione della volpe sul territorio regionale (Ragni 2002).
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1. Prelievo venatorio
La Volpe è una specie cacciabile ai sensi della Legge n.157/1992 e in Umbria l'attività venatoria si
estende da settembre a gennaio. I dati disponibili per quanto riguarda il prelievo venatorio esercitato
sulla specie sono limitati al periodo compreso tra la stagione venatoria 2009-2010 fino a quella 2012-
2013. Complessivamente in questo periodo sono stati abbattuti 1287 individui con una media di 322
capi/anno (PFVR 2019).
Considerando la scarsa importanza cinegetica della specie, il prelievo della Volpe viene esercitato
principalmente al di fuori della normale stagione venatoria.
2. Attività di controllo
L'attività di contenimento della Volpe è prevista dall'articolo 10 e 19 della L. 152/1992. Nel territorio
regionale tale attività è stata esercitata, principalmente come forma di controllo della predazione
esercitata dalla Volpe nei confronti della fauna selvatica di prevalente interesse venatorio (Lepre,
Fagiano e Starna) per determinare un significativo incremento del successo riproduttivo e delle
consistenze delle suddette specie preda. Il ruolo della predazione della Volpe come fattore limitante la
crescita delle popolazioni di piccola selvaggina è un fenomeno ampiamente documentato nella
letteratura scientifica (Trapper et al. 1991).
A livello regionale l’obiettivo principale è stato dunque quello di effettuare un’azione di controllo
conservativo del predatore, vale a dire con un'impostazione capace di conciliare l'esigenza del
contenimento della pressione predatoria esercitata dalla Volpe con quella della sua conservazione a
livello di specie.
Negli anni passati, le Province di Perugia e Terni, in attuazione della programmazione e gestione
faunistica definita nei Piani Faunistici Venatori Regionale e Provinciali, hanno adottato specifici
provvedimenti in ordine ad interventi di contenimento della specie Volpe, previo parere dell’I.S.P.R.A.,
nei quali sono stati stabiliti precisi indirizzi in ordine a:
− il riequilibrio faunistico del territorio, quale scelta di programmazione volta a perseguire il
potenziamento naturale della fauna selvatica, dell’ecosistema agricolo ed al tempo stesso il
contenimento conservativo della Volpe;
− la qualificazione, tramite la realizzazione di interventi di miglioramento ambientale volti a
sostenere la riproduzione naturale della fauna selvatica, degli istituti faunistici: Zone di
Ripopolamento e Cattura (Z.R.C.), Aree di Rispetto Venatorio (A.R.T. istituite come “zone di
tutela temporanea con divieto di caccia” ai sensi dell’art. 28, comma 3 della Legge Regionale 17
maggio 1994, n. 14) e Zone di Addestramento Cani (Z.A.C.) di tipo “B” permanenti senza sparo;
− la qualificazione delle azioni di ripopolamento della fauna selvatica di interesse venatorio
effettuate:
• immissioni di esemplari (principalmente lepre e fagiano), ambientati sul territorio
regionale, provenienti da cattura in ambiti protetti;
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• immissioni di esemplari (lepre/fagiano/starna) provenienti da ambiti protetti
allevati/ambientati in idonee strutture dislocate su tutto il territorio regionale;
• irradiamento spontaneo dalle Z.R.C., dalle A.R.T. e dalle Z.A.C. di tipo “B” permanenti
senza sparo;
− il controllo conservativo della specie Volpe al fine di attenuarne la pressione predatoria effettuata
nei confronti della fauna presente all’interno degli istituti faunistici pubblici;
− lo sviluppo qualitativo delle Aziende Faunistico Venatorie (A.F.V.) verso un modello di gestione
volto a favorire popolamenti faunistici naturali.
2.1 Risultati dell'attività di controllo
Nel periodo 2002-2019 durante l'attività di controllo sull'intero territorio regionale sono state abbattute
4365 volpi con una media annuale (± dev.st) di 243 ± 91 animali (allegato 1).
L'andamento temporale del prelievo mostra delle sensibili oscillazioni nel corso degli anni (fig. 2) che
sono il risultato di uno sforzo di caccia che non è stato costante nel corso del tempo, rendendo quindi di
scarso significato effettuare un'analisi approfondita della situazione.
Il numero massimo di volpi abbattute annualmente durante l'attività di controllo è stato di 463 animali nel
2010, mentre il numero minimo è stato di 95 volpi nel 2002 (fig. 2).
Figura 2. Numero volpi abbattute in Umbria durante l'attività di controllo (2002-2019).
Bisogna precisare che i dati analizzati sono aggiornati al 31 ottobre 2019, e soprattutto che nel 2009 e
nel periodo 2016-2019, l'attività di controllo è stata effettuata solamente sul territorio della Provincia di
Perugia, e che in questa Provincia per l'anno 2015 non è stato possibile analizzare i dati relativi al
secondo semestre.
Per quanto riguarda gli ambiti territoriali nei quali è stata esercitata l'attività di controllo della Volpe la
situazione è la seguente: l'83,34% (n = 3638) delle volpi è stato abbattuto nelle ZRC, il 15,60% nelle
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AFV (n = 681) mentre il restante 1,05% nei Centri di Produzione della Fauna Selvatica (0,92% n = 40),
nelle ZAC B (0,11% n = 5) e nelle ART (0,02% n = 1) (allegato 2 e fig. 3).
Figura 3. Ripartizione percentuale delle volpi abbattute (n=4365) nei diversi istituti faunistici.
Considerando le diverse tecniche con cui è stata effettuata l'attività di controllo, nel periodo 2009-2019
sono state abbattute 2637 volpi, escludendo 726 animali per i quali non è stata specificata la modalità
del prelievo, il 66,93% (n = 1279) degli animali è stato abbattuto con la tecnica dell'aspetto, il 17,48% (n
= 334) con la cerca, il 14,29% (n = 273) mediante trappolamento e il rimanente 1,31% (n = 25) in tana
(fig. 4).
Il rapporto sessi degli animali abbattuti è sbilanciato in favore delle femmine che rappresentano il
54,92% (n = 636) delle volpi uccise nel periodo 2009-2019 per le quali si dispone della determinazione
del sesso. Per quanto riguarda le classi d'età, gli individui adulti rappresentano il 75,64% (n =1158)
mentre i cuccioli il 24,36% (n = 373) (fig. 5).
Complessivamente nel periodo 2002-2019 gli interventi per il controllo della volpe sono stati realizzati in
istituti faunistici che interessano una superficie di circa ha 60.000, considerando che la superficie
agrosilvopastorale regionale ammonta a ha 6