Periodico della Fondazione Città della Speranza

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numero 20 - anno III II trimestre 2006 Spedizione in a.p. - art. 2 comma 20/c legge 662/96 DCI Padova Periodico della Fondazione Città della Speranza www.cittadellasperanza.org 1 Noi, genitori di Alice, abbiamo toccato con mano un’esperienza molto forte di sofferenza e amore, abbiamo conosciuto bambini che ce l’hanno fatta e altri che non sono riusciti a sconfiggere il “grande drago”. Dedichiamo questa lettera a tutti quelli che non si fermano solo a versare una lacrima, ma vogliono andare oltre e speriamo che questa nostra esperienza possa servire anche ad altri genitori, che come noi hanno vissuto o stanno vivendo questo doloroso cammino. Alice, tu per prima hai saputo accettare con coraggio ogni difficoltà di questo nostro percorso, infatti spesso ci hai rassicurato dicendo: “Mamma, se si deve fare, lo faremo!” e con queste parole ci trasmettevi subito tanta energia per continuare a lottare. Solo poche volte, quando lo sconforto ti assaliva, ti è capitato di dire: “sono stanca di fare la brava” ma poi accettavi ogni situazione con la tua solita tenacia. Il tuo ottimismo e l’entusiasmo verso la vita sono stati molto preziosi per noi e ci hanno donato la forza per andare avanti. Le tue grandi passioni erano la scuola, i tuoi amici e la danza, quello che più desideravi era di ritornare a vivere e a sognare con loro che tanto ti hanno amata, di un amore puro, sem- plice e incondizionato. A loro, un grazie speciale. Nel periodo in cui eri più provata dalla malattia, abbiamo risco- perto una poesia che recitavamo insieme, perché a te piaceva tanto: “Un giorno chiccolino giocando a nascondino nessuno lo cercò e lui si addormentò”. Ci piace ora credere, che come disse Gesù “se il chicco di grano caduto in terra non muore rimane solo, se invece muore, produce molto frutto”. (Giovanni 12,24) E tu, piccola figlia nostra, anche solo a 11 anni di frutto ne hai già portato tanto perché hai sempre avuto nel cuore Gesù. Sei stata un grande esempio di vita per tutti noi, hai fatto scoprire a tante persone la gioia della preghiera, ci hai fatto capire che le cose vere vengono da dentro e hai acceso in tanti cuori la fiamma della solidarietà. Per questo vogliamo ringraziare tutte le persone che ci sono state vicine con la preghiera, con semplici ma grandi gesti di vita quo- tidiana, con sorrisi e parole di conforto che hanno alleviato il nostro dolore. Grazie per tutti quelli che come noi credono che la speranza abbia bisogno del contributo di ogni singola persona, perché la sof- ferenza crea nel cuore una nuova luce. Grazie Alice per la tua voglia di sorridere, di vivere e di amare. Mamma e Papà

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numero 20 - anno IIIII trimestre 2006

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Periodico della Fondazione Città della Speranza

www.cittadellasperanza.org 1

Noi, genitori di Alice,abbiamo toccato con mano un’esperienza molto forte di sofferenza

e amore, abbiamo conosciuto bambini che ce l’hanno fatta e altri che non sono riusciti a sconfiggere il “grande drago”.

Dedichiamo questa lettera a tutti quelli che non si fermano solo a versare una lacrima, ma vogliono andare oltre e speriamo che questa nostra esperienza possa servire anche ad altri genitori, che come noi hanno vissuto o stanno vivendo questo doloroso cammino.

Alice, tu per prima hai saputo accettare con coraggio ogni difficoltà di questo nostro percorso, infatti spesso ci hai rassicurato dicendo: “Mamma, se si deve fare, lo faremo!” e con queste parole ci trasmettevi subito tanta energia per continuare a lottare.

Solo poche volte, quando lo sconforto ti assaliva, ti è capitato di dire: “sono stanca di fare la brava” ma poi accettavi ogni situazione con la tua solita tenacia. Il tuo ottimismo e l’entusiasmo verso la vita sono stati molto preziosi per noi e ci hanno donato la forza per andare avanti. Le tue grandi passioni erano la scuola, i tuoi amici e la danza, quello che più desideravi era di ritornare a vivere e a sognare con loro che tanto ti hanno amata, di un amore puro, sem-plice e incondizionato.

A loro, un grazie speciale.

Nel periodo in cui eri più provata dalla malattia, abbiamo risco-perto una poesia che recitavamo insieme, perché a te piaceva tanto: “Un giorno chiccolino giocando a nascondino nessuno lo cercò e lui si addormentò”.

Ci piace ora credere, che come disse Gesù “se il chicco di grano caduto in terra non muore rimane solo, se invece muore, produce molto frutto”. (Giovanni 12,24)

E tu, piccola figlia nostra, anche solo a 11 anni di frutto ne hai già portato tanto perché hai sempre avuto nel cuore Gesù. Sei stata un grande esempio di vita per tutti noi, hai fatto scoprire a tante persone la gioia della preghiera, ci hai fatto capire che le cose vere vengono da dentro e hai acceso in tanti cuori la fiamma della solidarietà.

Per questo vogliamo ringraziare tutte le persone che ci sono state vicine con la preghiera, con semplici ma grandi gesti di vita quo-tidiana, con sorrisi e parole di conforto che hanno alleviato il nostro dolore. Grazie per tutti quelli che come noi credono che la speranza abbia bisogno del contributo di ogni singola persona, perché la sof-ferenza crea nel cuore una nuova luce.

Grazie Alice per la tua voglia di sorridere, di vivere e di amare.

Mamma e Papà

DI FEDERICA CAPPELLATOUna bella sfida che vale la pena di cogliere.

L’appello è per la città di Padova, perché la recepisca con entusiasmo e la faccia propria. Il rischio è che il centro di ricerca sulle malattie del-l’infanzia venga realizzato altrove, in un’altra provincia del Veneto. E sarebbe un peccato visto che la Fonda-zione Città della Speranza a questo centro internazio-nale d’eccellenza ci crede, e molto. E crede che Padova sia la sede ideale, meglio se vicino all’area ospeda-liera dove sorge il reparto di Oncoematologia pedia-trica cui è da sempre vocata la Fondazione diretta da Andrea Camporese.

“Ci aspettavamo un po’ più di entusiasmo nell’accogliere il progetto che va nella direzione di una maggiore salva-guardia dei bambini – ammette il presidente – invece dobbiamo constatare che altre pro-vince, che della Città della Speranza hanno sentito solo parlare non vivendola da vicino come sta facendo da dodici anni a questa parte la città di Padova, hanno proposto eventuali soluzioni logistiche dimostrandosi disposte ad aprire un dibattito che a Padova fatica ad accendersi”. La speranza è che una discus-sione a riguardo venga avviata al più presto: in ballo c’è la costruzione di un grande centro di ricerca, non limitato alle malattie oncoe-matologiche, ma aperto a tutte le patologie che colpiscono i bambini, un polo di studio all’avanguardia che richiederebbe uno spazio dal 10 ai 15 mila metri quadrati e un costo

approssimativo di 15 milioni di euro.“Disponiamo già della metà della cifra – fa

sapere Camporese – e sono sicuro che, una volta pianificato un progetto concreto, serio e

credibile, istituzioni, aziende e privati cittadini si faranno avanti, lo sentiranno pro-prio e lo appoggeranno. La gente imparerà ad amarlo e diventerà il centro di ricerca di tutti. Noi vogliamo pro-cedere e stiamo procedendo con tutte le nostre forze: il sasso è stato lanciato, vor-remmo avere delle risposte prima dell’estate”.

L’appello è rivolto a tutte le istituzioni che hanno voce in capitolo, dal Comune alla Provincia alla Regione, dall’Azienda ospedaliera all’Università perché si sie-

dano attorno a uno stesso tavolo e ne discu-tano con la ferma volontà di arrivare ad un piano condiviso. “Era lo scorso novembre quando per la prima volta abbiamo illustrato questo progetto, più volte ribadito anche alla presenza degli enti interlocutori. Ci rendiamo conto che sono trascorsi solo sei mesi – chiosa il presidente della Fondazione – ma noi siamo abituati a dare risposte rapide, siamo altresì consapevoli che pianificare un progetto di questo tipo non sarà semplice: parliamo di una struttura in grado di essere competitiva come minimo per i prossimi venti anni. L’at-tuale cittadella di Oncoematologia, dove viene realizzata la diagnostica di tutta Italia, rischia di scoppiare – ricorda Camporese - e questo è sicuramente segno di merito per medici e ricercatori, significa che hanno svolto e conti-

nuano a svolgere un ottimo lavoro, ottenendo grandi risultati. La sfida del futuro è riuscire a fare sinergia, a collaborare per offrire ai nostri bambini e alle loro famiglie un centro multi-disciplinare di prim’ordine, dedicato non solo alle neoplasie infantili ma a tutte le malattie dell’infanzia: il progresso viaggia nell’ottica di sistema, non si può più ragionare settorial-mente perché troppe sono le implicazioni, le specializzazioni, i collegamenti che lo studio sui tumori infantili comporta”.

“Siamo consapevoli che si tratta di un pro-getto ambizioso, che richiederà alcuni anni per venire alla luce, per questo caldeggiamo una disponibilità sincera, aperta e condi-visa. Una volta accertato l’interesse della comunità padovana verso un nuovo polo di ricerca si valuterà una possibile area su cui realizzarlo, quindi faremo insieme ulteriori ragionamenti. Sicuramente non dovrà essere uno spazio risicato – puntualizza - perché dobbiamo stare al passo con lo sviluppo delle conoscenze, di per sé rapido. Lo stesso reparto di Oncoematologia otto anni fa sem-brava spazioso e all’avanguardia, invece nel giro di pochissimo tempo ne abbiamo con-statato i limiti”.

L’idea è di trasferire nel nuovo centro tutta la ricerca pediatrica ora in essere in Azienda ospedaliera dove rimarrebbero degenze, ambulatori e laboratori di prima utilità. Nella nuova locazione si verrebbe a creare dunque un gigantesco laboratorio dove la Speranza, quella stessa cui è intitolata la Fondazione, potrebbe trovare ulteriore terreno fertile.

“Il futuro di tanti nostri bambini è legato al progresso scientifico – conclude Camporese – e siamo sicuri che la città di Padova, noto-riamente dal grande cuore, saprà riconoscerlo e farsene carico”.

Un impegno condiviso per il centro ricercheAndrea Camporese: "E' Padova la città più indicata per ospitarlo ma serve la volontà di tutti"

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TRIS CAR CLUB

Dodici ore in pista e sul casco il simbolo azzurroAd Arzignano c’è un’isola felice, il “Karto-

dromo Città della Speranza” dove l’11 giugno si terrà la prima 12 ore continuate in pista con minimoto, supermotard e Kart. La pista è gestita dal Tris Car Club, socio fondatore della Città della Speranza, associazione motoristica, nata nel 1980, che inserisce nel suo statuto una fondamentale clausola: le finalità sociali. Dal primo beneficiario, la Lega Tumori, passa a un impegno più profondo e decide di gestire i fondi in modo indipendente. La perdita di un figlio di uno dei soci, colpito da leucemia fulminante,

porta il gruppo ad avvicinarsi all’ambiente di Padova e al professor Luigi Zanesco. Stefano Asola, allora presidente, parla chiaro con il primario del reparto: “Vogliamo aiutarvi ma non vi por-teremo soldi, solo attrezzature utili e concrete”. Spiega che “fare bene-ficenza è una buona cosa ma che i soldi son facili a sparire, le strutture no”. Grazie al professore il gruppo entra in contatto con Franco Masello e diventa sostenitore con due quote: una intitolata al Tris

Car Club e una a Vittorio Crosara, che ha dato tanto a questa causa. Quest’anno i soci Tris Car

Clu sono più di 500. Sono ragazzi che si tolgono dalle strade e si sfo-gano in pista evitando incidenti. Sono bambini con grandi sogni e alcuni, assicura Asola, hanno molto talento. Tutti portano su caschi e tute lo stemma della Città e sono portavoce in tutte le piste

italiane dove vanno a correre. (Paola Pavan)

Andrea Camporese

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Una ricerca svolta a Padova sullo stress delle madri dopo la diagnosi smentisce uno studio americano

La famiglia rende più forte la terapiaDI GIOVANNA AXIA*

Scopo del nostro studio è presentare dati italiani da una ricerca in corso che non suppor-tano gli spaventosi risultati americani che mostrano che il 99% dei genito-ri di bambini in terapia anti-tumorale soffrono di sintomi di stress post-trau-matico (Dpss) e verificare i predittori precoci di Ptss nelle madri di bambini in trattamento per leucemia.

Cinquantotto madri di bambini in trattamento per leucemia hanno com-pletato una batteria di questionari per misurare l’ansia, la depressione, il funzionamento cognitivo e la valutazione della pro-pria vita nella seconda settimana dopo la dia-gnosi. I Ptss sono stati misurati due mesi dopo la diagnosi.

Risulta che solo il 34.5% delle madri italiane riporta Ptsd. Le madri dei bambini con leu-cemia linfoblastica acuta vanno meglio delle madri di bambini con leucemia mieloide. I predittori per la sintomatologia da Ptsd sono la valutazione della propria vita corrente e proble-mi nel funzionamento cognitivo.

Il Ptsd nei genitori di bambini in trattamento anti-tumorale è probabilmente legato al con-testo e più ricerca cross-cultu-rale dovrebbe valutare questo punto.

Il Journal of Clinical Oncology ha pubblicato recentemente un importante studio di Kazak et altri che mostra che il 99% dei genitori dei bambini in tratta-mento per diversi tipi di tumore soffre di Ptsd (disturbo da stress post-trauma-tico). Lo stesso studio mostra che diversi tipi di tumore non influenzano questi disturbi nei genitori, che il tempo dalla diagnosi è solo mar-ginalmente collegato ai disturbi e che l'83,8% delle madri e 75,5% dei padri dei bambini sopravissuti al tumore hanno il disturbo. Noi vogliamo presentare dati da uno studio italiano in corso che non supportano questi dati ameri-cani catastrofici.

Partecipanti allo studio erano 58 madri italiane (età media 37,1 anni) di bambini in trattamen-to per leucemia linfoblastica acuta (45 pari al 77,6%) o mieloide (13 pari al 22,4%). La mag-gior parte aveva un livello medio-alto di istru-

zione (31 pari al 53,4%) o la scuola dell’obbligo (19 pari al 32,8%); 32 erano lavoratrici fuori casa (55.2%). Il livello sociale delle famiglie

era basso in 12 (20,7%), medio in 28 (48,3%) e alto in 18 (31,0%). L’età dei bimbi variava dai 9 mesi ai 17 anni (età media 5/6 anni).

I sintomi da stress post-traumatico sono stati misurati su una lista di 17 sintomi. Sono anche state usate scale per misurare ansia, depressione, funzio-namento cognitivo e valu-tazione della propria vita – tutte tratte dal Childhood Cancer Survivor Study e reperibili nella loro web-site. Tali scale hanno una

buona proprietà psicometrica per la popolazio-ne italiana e sono validi strumenti di misura (alfa tra .82 a .89). Lo studio è attualmente in corso presso la Clinica di Oncoematologia Pediatrica del Dipartimento di Pediatria, Università di Padova. Dopo aver ottenuto il consenso infor-mato, i ricercatori davano la batteria dei que-stionari e intervistavano i genitori nella seconda settimana dopo la diagnosi. La lista dei sintomi da disturbo post-traumatico veniva data nel

secondo mese dopo la diagnosi, e ripetuta 6 mesi dopo.

Le analisi preliminari hanno mostrato che l’età e il sesso del bambino, il livello di istruzione e il lavoro delle madri, il livello socio-economico della famiglia non influenzano i sintomi da stress post-traumatico. I risulta-ti mostrano che solo 20 madri su 58 (34,5%) ha sintomi che porterebbero a una diagnosi

da disturbo post-traumatico. L’analisi statistica mostra che le madri dei bambini con leucemia mieloide (8 su 13, 61,5%) sono più a rischio di madri di bambini con leucemia linfoblastica (12 su 45, 26,7%). Il Test di McNemar mostra che il Ptsd è stabile nei primi 6 mesi dalla diagnosi in un sottogruppo di 36 casi. Una regressione lineare che usa come predittori ansia, depres-sione, funzionamento cognitivo e valutazione della propria vita subito dopo la diagnosi mostra che il miglior predittore per i sintomi da stress post-traumatico che si presentano nel secondo mese dopo la diagnosi erano la valutazione della propria vita e il funzionamento cognitivo subi-to dopo la diagnosi.

Il motivo per presentare questi risultati da uno studio ancora in corso è che essi invitano all’ottimismo. Nel nostro campione italiano di 58 madri di bimbi in trattamento per leu-cemia, solo 20 hanno sintomi che sembrano suggerire un disturbo da stress post-trauma-tico, stabili dopo sei mesi. Poiché i risultati americani non sono stati replicati, i nostri dati invitano a prestare attenzione al con-testo più generale in cui avviene la cura dei bambini malati di tumore. I risultati italiani possono essere collegati alla tipica struttura di vicinanza delle famiglie italiane che, nei momenti di crisi, sanno fornire notevole supporto emotivo ma anche pratico ai loro membri. Può essere che tale supporto rafforzi il buon funzionamento mentale delle madri, che sembra essere il miglior fattore protettivo contro il rischio di sviluppare sintomi perico-losi di stress. Suggeriamo che bisognerebbe incoraggiare la ricerca cross-culturale sugli aspetti psico-sociali del tumore infantile.

* hanno collaborato Marta Tremolada, Marta Pillon, Luigi Zanesco, Modesto Carli

E’ Professore Ordinario di Psicologia dello Sviluppo presso l’Università di Padova. Inse-gna presso la Facoltà di Psicologia e la Scuola di Neuropsichiatria Infantile della Facoltà di Medicina. E’ “Collaborative Investigator” del National Institute of Child Health and Human Development, Nih, Usa.

Coordina il Dottorato di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione. Dirige il Master in Psicologia dell’Emergenza e il Corso di Perfezionamento post-lauream in Psicolo-gia Culturale. Ha un dottorato di ricerca in Developmental Psychology conseguito preso l’University of Surrey (England). E’ stata Visi-ting Professor presso l’Università di LaTrobe, Melbourne, Australia, la School of Family Studies, University of Connecticut, Usa, il Center for Culture and health, School of Medicine, Ucla, Usa. E’ past president della Sezione di Psicologia dello Sviluppo, Aip. Fa parte di numerosi comitati di redazione di riviste nazionali e internazionali. Partecipa a gruppi di ricerca in Europa e negli Stati Uniti. E’ autrice di numerose pubblicazioni nazio-nali e internazionali. Tra i suoi libri: primo testo italiano di psico-oncologia pediatrica e un volume sulla reazione della mente umana al rischio e al pericolo. Attualmente in pub-blicazione "Emergenza e psicologia: Mente umana, pericolo e sopravvivenza".

GIOVANNA AXIA

Giovanna Axia

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Il Senso della vitaDue casi di leucemia in paese hanno spinto a dar vita al Comitato “Il senso della vita” che sosterrà la Fondazione nella raccolta fondi per la ricerca scientifica. Giovedì 23 marzo durante l’inaugurazione sono stati raccolti 1.540 euro. Altre manifestazioni orga-nizzate a tempo di record hanno portato alla Fondazione 1.412 euro. ( 1)

Tombola a CartiglianoL’ amministrazione comunale di Cartigliano ha realizzato con la Pro Loco la prima Tombola della Befana . Sono stati raccolti e donati alla Fondazione 650 euro.

Amici in marciaIl 23 aprile a Padova una squadra di 300 persone ha gareggiato con la maglia della Fondazione Città della Speranza alla Maratona S. Antonio. Durante il weekend della maratona, in Prato della Valle è stato allestito lo stand della Fondazione Città della Speranza. sono stati raccolti 3.376,60 euro.

Festa del CuoreDal 22 aprile al 1° maggio, festa di piazza organizzata dal Comune di Borgoricco. La “Festa del Cuore” con spettacoli teatrali, cabaret, torneo di calcio ha raccolto fondi da destinare alla Fondazione. Presente anche uno stand di gadgets. ( 2)

Ditelo con i fioriQuarta edizione della Festa dei Fiori del Comune di Rovolon il 1° maggio. Dal mat-tino rassegna di piante, fiori e articoli da giardinaggio, esposizione di prodotti tipici e specialità locali. La manifestazione è organizzata dal Comune con la collaborazione di Euganea Vasi. Festa a favore della Città della Speranza.

Note per la RicercaGrande successo al Teatro Verdi di Padova per i Philharmonische Camerata Berlin, il più giovane gruppo di professori d’orchestra all’interno della prestigiosa Filarmonica berlinese. Lo scorso 4 maggio la serata ha proposto il concerto seguito da cena nella piazzetta del Verdi. Grazie al Comune di Padova e ai vari sponsor che hanno permesso la realizzazione dell’evento. Ricavato della manifestazione 24.805 euro. ( 3) Corri per le roseLa pioggia battente non ha fermato i ciclisti che hanno partecipato alla prima edizione di “Corri per le rose” tenutasi il 13 e 14 maggio a Piazzola sul Brenta. Quote d’iscrizio-ne destinate alla Fondazione. Gli organizzatori, il Comitato "Due ruote nella storia" e il Comune di Piazzola, hanno permesso di raccolgiere 4.055 euro. Camminata beneficaCamminata benefica a Caselle di Selvazzano domenica 21 maggio organizzata dalla locale Associazione Sportiva Usma. Per il terzo anno consecutivo i fondi raccolti per la Fondazione, 1.050 euro di cui 450 dal Circolo ricreativo anziani.

Tempo di ciliegie24° edizione della Festa delle ciliegie a Zovon di Vo’ nei due ultimi weekend di maggio. Tutta la manifestazione e l’originale vendita di torte sono a favore della Fondazione.

Lo show delle RosseDal 9 all’11 giugno Piazzola sul Brenta ospita il 2° Meeting delle Rosse Ducati+Ferrari. Tre giorni di shows acrobatici, musica dal vivo, stand gastronomici e presenza di piloti; Pattuglia Drivers Club destinerà il ricavato della manifestazione alla Fondazione. ( 4)

Tra gli alpiniAll'adunata degli Alpini di Asiago banchetti del Tris Car Club e dalla famiglia Guido Benetti con gli intagliatori di legno degli Husquarna. Raccolti 2.500 euro.

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Teatro Verdi - Padova4 maggio 2006 - ore 20.45

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Tra Fiori e Sapori Quarta edizione di “Tra Fiori e Sapori”, promossa dal Comune di Thiene in collaborazio-ne con la Città della Speranza. Il 13 e 14 maggio il centro storico e il parco di Villa Fabris hanno ospitato fiori e piante. Una festa animata da oltre 300 personaggi in costume. L’utile della manifestazione è stato devoluto alla Fondazione. ( 1)

Festa della grappa 1° Festa della Grappa organizzata dal Comune di Caltrano il 13 maggio. Nella città degu-stazione di grappa e liquori. Manifestazione di raccolta fondi per la Fondazione.

Battiato cover Domenica 14 maggio in piazza degli Scacchi a Marostica Zed in concerto interpreta le musiche e i testi di Franco Battiato. Presentatori Giampi Michelusi e Barbara Paletto. Il ricavato interamente devoluto alla Città della Speranza.

Amor LatinoDivertente serata organizzata dalla Fondazione dal titolo “Amor Latino” il 13 maggio al Bal dei Bianchi di Torri di Arcugnano. Musica live, menu a base di churrasco, specialità brasiliana e balli latino-americani. Ricavato di 4.350 euro a favore della Fondazione. (2)

Fitness a Vicenza 2° Aquafitness Day al Centro Sport Palladio di Vicenza mercoledì 24 maggio. Dopo il grande successo dello scorso anno, il Centro propone due ore di pura energia e diverti-mento. Offerte a favore della Fondazione Città della Speranza.

Tutti a PescaPesca di Beneficenza al centro commerciale “I Giardini del Sole” di Castelfranco Veneto. Dal 24 maggio al 3 giugno è realizzata con la collaborazione dei negozi del centro e del gruppo di volontari di Castelfranco Veneto. Tutto il ricavato alla Fondazione. ( 3)

Tornei a Malo e SantorsoDue appuntamenti sportivi organizzati dalla Fondazione. Dal 3 all’11 giugno allo Stadio Comunale di Malo 11° Torneo Città della Speranza -Trofeo Massimo Zilio e Roberto Trevisan. Organizzato insieme all' U. S. Malo, il torneo di calcio è riservato alle catego-rie pulcini, esordienti e giovanissimi. A Santorso il 4 giugno, al parco della Cooperativa Nuovi Orizzonti, il torneo, a scopo dimostrativo, è riservato al Settore Scuole Calcio – Piccoli Amici. Per tutta la giornata giochi e attività per bambini.

Note per la Speranza“Note per la Speranza”, concerto di musica classica, il 23 giugno nella Corte Benedettina di Legnaro. In concerto Parma Opera ensemble e Cristina Sogmaister. Organizzato dall’associazione Riflessi Urbani con la Provincia di Padova e il Comune di Legnaro, il ricavato della vendita dei biglietti verrà destinato alla Fondazione.

Golf in circuito 3° Coppa Invitational Città della Speranza, circuito di gare di golf . Prima gara il 3 giugno al Golf della Montecchia, seconda il 3 settembre al Golf Frassanelle e conclusione il 19 novembre al Golf Padova. Grazie a Corriere del Veneto e Galleria del Regalo.

Torna il BurracoA Cortina d’Ampezzo, Hotel Europa, il 19 agosto Torneo di Burraco “Città della Speranza". Quota d'iscrizione 40 euro. Il ricavato verrà destinato alla Fondazione.

Grazie a RubanoUn ringraziamento a don Danilo e a tutti i bambini della prima comunione della par-rocchia S. Maria Assunta di Rubano per gli auguri di Buona Pasqua indirizzati ai piccoli pazienti della Clinica. ( 4)4

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Torna il Festivalshow e a condurlo sarà Hoara Borselli, si rinnova la collaborazione con la Fondazione

Dieci appuntamenti con la musica

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L’Associazione “Augusto per la vita” è nata per gestire le offerte che amici e fans avevano lasciato dopo aver salutato Augusto, cantante dei Nomadi e grande ascoltatore di disagi e dubbi dei fan. L’Associazione ha continuato e continua a raccogliere fondi per la ricerca sul cancro, che ha ucciso Augusto, assegnando borse di studio e supportando finanziariamente reparti oncologici in centri e ospedali. Dal 1992 sono stati conse-gnati finanziamenti per 317.553 euro.

L’associazione, attraverso Rosanna Fantuzzi moglie di Augusto, ha conosciuto la Città della Speranza e l’importanza della ricerca scientifi-ca; inoltre una parte dei Fan Club Nomadi del Veneto ha inseri-to da tempo la Città della Speranza nei propri progetti di solidarietà. Come sotto-linea la signora Fantuzzi, “ci è sembrato importan-te far convergere i nostri progetti e i vostri. Quale momento migliore del XVI Tributo ad Augusto che porta a Novellara una folla proveniente da ogni parte

d’Italia per il concerto dei Nomadi, ma soprat-tutto per ricordare il cantante nel giorno del suo compleanno ?”. Il 19 febbraio a Novellara la signora Fantuzzi ha consegnato una borsa di studio di 22.000 euro alla Città della Speranza per il progetto di ricerca "Amniotico, studio e trapianto delle cellule staminali" che consiste nel caratterizzare le cellule staminali dimostrando la loro capacità clonale.

Questa natura permetterebbe il loro utilizzo per correggere i difetti congeniti e acquisiti. La borsa di studio è stata consegnata alla dottoressa Michela Pozzobon. L’associazione “Augusto per

la vita” è spesso presente ai concerti dei Nomadi, ai raduni e alle

manifestazioni più impor-tanti, poiché con la parte

“storica” del gruppo è stata fondata l’Associazione. Per l’estate 2006, l’as-sociazione ha deciso di promuovere il messaggio

della Fondazione alla luce di una proficua collabora-

zione nella lotta alle malattie neoplastiche infantili.

DI FRANCESCA PONZECCHIParte sabato 24 giugno da piazza Giorgione

di Castelfranco Veneto l’edizione 2006 del Festivalshow, la manifestazione canora di Radio Birikina e Radio Bella&Monella, e per il settimo anno consecutivo si rinnova il legame con la Fondazione Città della Speranza. Una grande manifestazione cano-ra in 10 tappe che coinvolge le piazze dei più importanti luoghi di villeggiatura per promuovere uno spettacolo destinato a tutti senza limiti di età. Musica e solidarietà perché il Festivalshow ha deciso di mettere a disposizione del messaggio sociale della Fondazione Città della Speranza la propria struttura. Ogni piazza quindi si colorerà durante lo spettacolo del colore azzurro della Città della Speranza e farà da scenario alla raccolta fondi destinata alla ricerca scientifica sulle malattie neoplastiche infan-tili. Ogni anno il bilancio finale della raccol-ta tramite il Festivalshow è un momento di grande soddisfazione perché, nel corso dei sei anni precedenti, i fondi sono sempre aumen-tati di anno in anno. Per fare un esempio la raccolta fondi degli ultimi tre anni è sempre stata in crescita: 29.390,30 euro raccolti nel 2003, 36.880,16 euro raccolti nel 2004 e

37.588,47 euro nel 2005.Tra le novità della manifestazione canora,

Hoara Borselli, in veste di presentatrice. La show girl sarà quest’anno al timone del Festival, succedendo a volti e nomi familiari al grande pubblico, come Simona Tagli, Jo Squillo, Emanuela Folliero, Gisella

Donadoni, Elenoire Casalegno. “Punteremo a bissare il successo dell’anno scorso con una media di diecimila spettatori a serata" antici-pa Roberto Zanella, patron di Radio Birikina e Radio Bella & Monella .

La formula artistica dello spettacolo con i grandi ospiti canori e i giovani esordienti, che si avvicendano nelle varie date, è in grado di accontentare tutti i gusti musicali e di fatto Festivalshow si è confermato come il più importante spettacolo estivo del Triveneto. Molti gli ospiti di rilievo che solo nel 2005 hanno calcato il palcoscenico di Festivalshow, si ricordano fra gli altri Alexia, Marco Masini, Dj Francesco, Yu yu, Rettore, Alan Sorrenti, Franco Califano, Flaminio Maphia, Peppino di Capri, Andrea Mingardi, Drupi, Mal, Bobby Solo, Anna Tatangelo, 2 black, Paola & Chiara, Los Locos, Simone Cristicchi, Simona Bencini e Pago.

Le tappe di quest'anno: 24 giugno Castelfranco Veneto, 22 luglio Lago di Santa Croce (Bl), 28 luglio Jesolo Lido (Ve), 31 luglio Vicenza, 11 agosto Majano (Ud), 13 agosto Caorle (Ve), 18 agosto Bibione (Ve), 26 agosto Mestre (Ve), 30 agosto Zevio (Vr), 2 settembre Marostica (Vi) per il finale.

Un amico di nome Augusto IL MERCATINO

I ballerini che accompagnano il Festivalshow, sotto la serata finale del tour 2005

Ciao, sono Alice, vi ricordate di me?Stavolta ho deciso di preparare un mer-

catino di Pasqua assieme a Sebastiano, un mio caro amico d’infanzia!Abbiamo lavorato tanto per preparare

gli oggetti…ma ne è valsa la pena !!!Durante la vendita altri amici ci hanno

aiutato (Luca e Gloria) e soprattutto Isacco Shani (un bambino di 1° elemen-tare) che con i suoi lavoretti e il suo aiuto ci ha aiutato a raccogliere tanti soldi.BUONA PASQUA A TUTTI VOI DA:Alice, Isacco, PaolaChiara, Luca,

Gloria, Sebastiano.

Alice Bello’, Solagna (Vi)

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Montegrotto è il nuovo comune gemelloUn centro che ha fatto della solidarietà uno stile di vita, un seme gettato nel nome di Fabrizio

Dottoressa Annamaria De’Claricini nobil-donna di origini friulane (Cividale del Friuli) ma milanese d’adozione, di professione pedia-tra e coniugata con il professor Corrado Scarpitti, noto ginecologo milanese persona di altissimo profilo morale, al quale lei è legata da un amore profondo unito a rispetto e ammi-razione.

La sua umanità e l’amore verso i bambini, che dimostra ogni gior-no attraverso la sua professione, le fanno conoscere, anche grazie ad un articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera, la realtà della Città della Speranza.

Da subito mostra interesse e apprezzamento per questa Fondazione tanto da volerla inserire come beneficiaria nel suo testamento.

Al fine di conoscere meglio e più diret-tamente la nostra realtà visita a Padova la Clinica e il reparto e partecipa all’incontro del 20 maggio 2003 a Villa Rossi (Stra) dove

incontra medici, ricercatori, soci e amici della Fondazione.

Entusiasta di quanto visto rientra a Milano da dove dopo qualche tempo ci comunica

di aver inserito la Fondazione Città della Speranza quale erede testamentaria.

Purtroppo dopo qualche mese la contessa si ammala di una malattia molto grave che la porterà dopo alcuni mesi al termine della sua vita.

Cosi, come in vita si è sempre occupata della

salute dei suoi piccoli pazienti, così ha deciso di continuare sostenendo la Fondazione Città della Speranza con un lascito importante destinato a finanziare due dottorati di ricerca

perenni intitolati alla memoria sua e del marito professor Corrado Scarpitti e per contribuire al finanziamento del Nuovo Centro Ricerche.

Bianca Magnani, veronese di nascita, di professione funzionario di banca, nubile, si dedica da sempre agli altri e in particolare cura amorevolmente l’anziano papà .

Come la dottoressa Annamaria apprende dai giornali della Fondazione Citta della Speranza e ne abbraccia la

causa lodando l’impegno, l’efficienza e la tra-sparenza e decide di lasciare il suo patrimonio alla Fondazione per continuare ad occuparsi degli altri anche dopo la sua morte. Così nel 2004 la Fondazione ha ricevuto a sostegno della propria attività l’intero patrimonio il cui ricavato sarà destinato alla ricerca.

Annamaria De Claricini Scarpitti Bianca Magnani

I LASCITI

Annamaria e Bianca, una scelta per la ricerca

DI IVANO L. LACHINA*Grazie a una amministrazione sensibile e

al sostegno di alcune perso-ne che hanno recentemente affrontato un caso di leucemia in famiglia, la giunta comu-nale di Montegrotto Terme, in provincia di Padova, il 9 marzo 2006 ha deliberato il gemellaggio con la Città della Speranza. Dopo un breve percorso burocratico da gio-vedì 25 maggio 2006 siamo gemellati. È una bella noti-zia ed è il riconoscimento a livello ufficiale dell’esistenza di un torrente impetuoso che scorre a Montegrotto Terme: la solidarietà.

Con questo gemellaggio è stata data visibilità a una bel-lissima realtà locale della zona termale euganea.

Chi vive in questa città, che conta poco più di diecimila abitanti, forse non conosce i mol-teplici aspetti di una forte realtà di solidarietà fatta senza clamore e con continuità. Persone e associazioni che in silenzio e umiltà sosten-gono il terzo mondo e le Missioni, adottano

bambini a distanza, assistono gli handicappa-ti, assistono gli anziani, fanno volontariato in

ospedale e molto altro. È una città che rispec-chia bene l’importante realtà del terzo setto-re nel Veneto, cioè il volontariato. È motivo di orgoglio ricordare che alle radici della fondazione “Città della Speranza onlus” quale suo socio pro-motore e fondatore ci sia stata l’associazione “Amici dei Bambini con Leucemia” per-ché essa (per un terzo dei suoi risultati) è germogliata proprio qui.

A Montegrotto viveva uno splendido

ragazzo di dieci anni, Fabrizio. Il 17 dicem-bre del 1987 una malattia incurabile ha por-tato via anche lui. Da quest’evento tragico è nato un seme di solidarietà (uno dei tanti) che non è andato perduto e proprio in que-sta città ha trovato terreno fertile.

CONSELVE E POZZOLEONE

Giovedì 1 giungo sarà la volta del Comune di Conselve. Durante la cerimonia alla presenza di Andrea Camporese, il sindaco Luciano Sguotti sottoscriverà la "Charta dei Comuni" gemellati con la Fondazione Città della Speranza. Conselve rappresenta il 36° comune gemellato; gli altri fanno parte delle province di Padova, Vicenza, Venezia e Tre-viso. Il 4 giugno verrà ufficializzato anche il gemellaggio di Pozzoleone già operativo da tempo.

Visto che la cultura della generosità e del volontariato è da molti anni presente a Montegrotto, è una grande soddisfazione per me, genitore di quel bambino, vedere che la carta dei diritti del volontariato è stata fatta propria dall’amministrazione comunale. Non è solo un riconoscimento perché essa è un contributo al migliora-mento e all’efficacia dell’azione silenziosa di molte persone di buona volontà. È anche un augurio di poter far sempre meglio con l’aiuto ufficiale delle autorità comunali. E questo è molto.

Grazie.*cittadino di Montegrotto

Luca Claudio, sindaco di Montegrotto, tra Ivano L. Lachina (a sinistra)e Andrea Camporese

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Presentato l'8 aprile all'assemblea dei soci nella sala del Romanino al museo di Padova

Città della Speranza, il bilancio 2005

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