Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO...

48
Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di Fondazione LA PARROCCHIA, LA CHIESA, IL MONDO

Transcript of Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO...

Page 1: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

Parrocchia Angeli Custodi ‐ Milano  

50° Anniversario di Fondazione 

LA PARROCCHIA, LA CHIESA, IL MONDO 

Page 2: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

 

PIANO DELL’OPERA 

 

LA NOSTRA STORIA 

I SACERDOTI 

VOCAZIONI 

LA MUSICA DEL MAESTRO 

IL VESCOVO TRA NOI 

I PARROCI DALLA NASCITA AD OGGI 

ORATORIO: CASA CHE ACCOGLIE E SCUOLA DI VITA 

LA PARROCCHIA, LA CHIESA, IL MONDO 

50 ANNI DI CATECHESI FRA GLI ANGELI CUSTODI 

DOVE DUE O TRE SONO RIUNITI…  

 

 

 

 

 

 

In copertina acquarello di Giulia Traverso - 2006

Page 3: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO

Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia greca: “tra le case”.

Non risulta difficile, guardando la nostra chiesa, come essa possa sembrare davvero una “casa tra le case”: la casa di Dio vicino a quella degli uomini. Deve aver pensato questo, l’arcivescovo Montini quando nel 1962 fondò la nostra parrocchia.

Erano gli anni del Concilio che si stava aprendo e che lui stesso avrebbe concluso da Papa alcuni anni dopo. È proprio il Concilio stesso che nella “Apostolicam Actuositatem”, siamo nel 1965, delinea il significato vero di cosa significhi essere “parrocchia”:

“La parrocchia offre un luminoso esempio di apostolato comunitario, fondendo insieme tutte le diversità umane che vi si trovano e inserendole nell’universalità della Chiesa (17). I laici si abituino ad agire nella parrocchia in stretta unione con i loro sacerdoti (18) apportino alla comunità della Chiesa i propri problemi e quelli del mondo, nonché le questioni concernenti la salvezza degli uomini, perché siano esaminati e risolti con il concorso di tutti; diano, secondo le proprie possibilità, il loro contributo a ogni iniziativa apostolica e missionaria della propria famiglia ecclesiale. Coltivino costantemente il senso della diocesi, di cui la parrocchia è come la cellula, pronti sempre, all’invito del loro pastore, ad unire le proprie forze alle iniziative diocesane.

1

Page 4: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

Anzi, per venire incontro alle necessità delle città e delle zone rurali (19) non limitino la propria cooperazione entro i confini della parrocchia e della diocesi, ma procurino di allargarla all’ambito interparrocchiale, interdiocesano, nazionale o internazionale, tanto più che il crescente spostamento delle popolazioni, lo sviluppo delle mutue relazioni, la facilità delle comunicazioni, non consentono più ad alcuna parte della società di rimanere chiusa in se stessa. Anzitutto facciano proprie le opere missionarie, fornendo aiuti materiali o anche personali. È infatti un dovere e un onore per i cristiani restituire a Dio parte dei beni da lui ricevuti.”

(Apostolicam Actuositatem − Cap III, par. 10)

L’invito del Concilio è dunque quello di una parrocchia che sia davvero “casa tra le case”; luogo in cui i laici possano portare le istanze del mondo e della Chiesa per poter insieme dare un “luminoso esempio di apostolato comunitario”. Nelle intenzioni dei padri conciliari dunque si prospettava l’idea di una Chiesa che, partendo dalla parrocchia, potesse davvero aprirsi al mondo.

Significativo è inoltre il richiamo alla Chiesa diocesana e universale, segno di un senso ecclesiale che andava oltre i confini del proprio quartiere.

2

Page 5: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

LA PARROCCHIA NEGLI ANNI DEL CONCILIO

Può sembrare strano, ma il primo numero dell’informatore parrocchiale del 1963 è tutta una cronaca di don Peppino su quanto fatto in parrocchia nel primo anno di vita.

Sicuramente l’entusiasmo dei parrocchiani e del parroco trapela dalle tante iniziative, quasi frenetiche, che in quel primo anno nascono: si costituiscono i gruppi di Azione Cattolica, le ACLI, la San Vincenzo; insomma, la vivacità pastorale della parrocchia si vede fin da subito. Ma da quello che troviamo scritto, la nostra parrocchia è pienamente calata nel grande evento ecclesiale che si sta compiendo.

L’11 ottobre 1962, infatti, si apre a Roma il Concilio Ecumenico Vaticano Secondo e anche nella nostra nuova parrocchia si tiene una veglia di preghiera. Durante la veglia soprattutto i giovani esprimono il forte desiderio che la parrocchia degli Angeli Custodi debba dare moltissimo al Concilio, in quanto voluta, insieme ad altre 21 chiese della diocesi, proprio per celebrare il Concilio stesso.

Ma l’impegno dei fedeli degli “Angeli” non finisce qui. In occasione dell’apertura del Concilio, infatti, tanti parrocchiani hanno partecipato alla processione fino alla Chiesa della Madonna dei

3

Page 6: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

Miracoli in San Celso. Inoltre, tutti i giovedì sera, la Santa Messa delle ore 18,30 viene celebrata per il Concilio.

Ma cos’è la parrocchia? Don Peppino Orsini, nostro primo parroco, lo chiarisce subito in fondo al primo numero del foglio informativo parrocchiale nel gennaio del 1963: …Parrocchia non è un determinato quartiere, né una chiesa, e neppure il quadro dirigenti, l’organizzazione o le iniziative, anche se di tutto questo una parrocchia ha gran bisogno; è la Chiesa Cattolica che tende a raggiungere la sua completezza attraverso la santificazione delle diecimila anime che vivono l’attesa gloriosa di Cristo all’ombra della Porta Romana (…) Ora ci resta da fare parecchio, diventando noi più buoni e più santi…

Si deve dire che davvero dalle prime cronache traspare una intensa passione ecclesiale da parte del parroco e dei parrocchiani. Nel settembre 1963, infatti, durante un corso di esercizio spirituali a Luino don Peppino rilancia l’anno pastorale con un particolare ricordo per il nuovo papa Paolo VI (il cardinal Montini che volle la parrocchia degli Angeli Custodi) e il nuovo vescovo, il cardinale Giovanni Colombo, e ricorda come la parrocchia, in sintonia con loro, lavorerà “più sodo che mai”.

(…) vi scrivo da Villa Fonteviva di Luino dove mi trovo per la mia settimana annuale di esercizi spirituali.

Sono qui per riformare e rinnovare me stesso, ma devo confessarvi che gli esercizi spirituali, o classici di alcuni giorni, o ritiri di ventiquattro ore, li sto desiderando anche per voi: un serio esame sul cammino fatto e da fare e insieme una boccata di un Dio sentito più vicino del solito, non sarei padre se non la volessi anche per il più lontano e distratto dei miei figliuoli.

Non è un affare da nulla riuscire a mettere a fuoco il problema dell’anima, in un viaggio così carico di corpo e in una epoca così ricca di cose!

Intanto, come allenamento, oso suggerirvi cinque minuti di esame di coscienza: è un corso di esercizi alquanto... modesto, ma, ripetuto ogni giorno, l’esame di coscienza ci farà scoprire Dio Padre per mettere davanti a Lui la nostra situazione autentica.

Il tempo che vola e che già ha lasciato dietro alle nostre spalle le belle e utili vacanze estive, ci ha portato settembre.

Il settembre millenovecentosessantatre è un mese da vivere con intensità proporzionata al gran movimento che, un po’ dappertutto, c’è attorno a noi: nel mondo qualcosa sta mutando a favore della pace e della giustizia sociale; la Chiesa, guidata dal nuovo Sommo Pontefice Paolo VI, apre con tante speranze la seconda sessione del Concilio Ecumenico; la Diocesi Ambrosiana vede il suo nuovo Arcivescovo, il degnissimo mons. Giovanni Colombo, prendere possesso della Cattedrale e del suo altissimo ministero fra noi; la nostra parrocchia definisce il contratto per la costruzione della Chiesa e delle opere parrocchiali ...

E noi, in sintonia, lavoreremo più sodo che mai. (…)

(don Peppino − dall’informatore parrocchiale settembre 1963)

4

Page 7: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

Ma la passione non è, come si diceva, solo del parroco. Stefania Bianchi scrive, sullo stesso foglio informativo parrocchiale, della sua settimana residenziale con le ACLI: incontri, meditazioni, temi sociali e la convinzione che vale la pena sacrificare qualche giorno di ferie per incontri formativi di questo tipo.

Anche quest’anno le A.C.L.I. milanesi hanno organizzato dei corsi di formazione per chi desidera approfondire meglio il problema sociale.

Quando mi hanno rivolto l’invito a partecipare, confesso di aver accettato senza dimostrare eccessivo entusiasmo: della parrocchia ero l’unica a partecipare e, per essere sincera, mi sono immaginata un corso piuttosto pesante, specialmente per me che da poco tempo mi interesso di problemi sociali.

Il corso è durato otto giorni con un programma di meditazioni, lezioni sociali e religiose, con intervalli di svago. I temi trattati nelle lezioni sociali sono stati vari: l’attività economica − l’azione sindacale e politica − la dignità e libertà dell’uomo − società democratica e bene comune − mentre per le lezioni religiose il tema principale è stato: come risolvere il problema morale.

Con un gruppo di ragazze, giovani, con gli stessi problemi, ci è stato facile creare un clima comunitario che abbiamo meglio apprezzato alla fine quando è giunto il momento della partenza.

Penso che valga la pena di sacrificare alcuni giorni delle proprie ferie, dedicandoci a qualche cosa di più impegnativo come questo corso che realmente insegna ad aprirsi maggiormente verso gli altri.

Credo inoltre che le lezioni siano servite a dare una maggiore chiarezza a situazioni e ad argomenti di cui tutti parlano, in bene o in male, ma che quasi nessuno conosce nei termini e nelle difficoltà esatte.

La formazione è uno degli obiettivi fondamentali delle ACLI e la condizione per un preciso impegno nella società in cui siamo.

(Stefania Bianchi − dall’informatore parrocchiale settembre 1963)

Davvero la nostra parrocchia sente di essere parte di una Chiesa universale. Per la festa patronale del 1963, don Peppino ricorda ancora a tutti che erigere una nuova parrocchia come gli Angeli Custodi sarà un vero onore e i fedeli daranno anche letizia al nuovo Papa.

Festa doppia, doppio impegno: ameremo la parrocchia e negli Angeli Custodi, nostri Patroni, avremo più fede.

5

Page 8: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

La parrocchia

L’attuale pontefice ci ha incaricati di erigervi anche le opere murarie.

È un onere al quale andremo sopperendo con diverse iniziative, esempio la busta che abbiamo recapitato in ogni famiglia, nella speranza che tutti la ritornino ricolma di generoso sentire.

Ma è soprattutto un onore: davanti a Dio che si è degnato affidarci tanto nobile incarico e davanti ai nostri figli che ne ricaveranno tanto bene.

Nella parrocchia sentiamo però di avere incarichi ancora più alti, non ultimo quello di suggerire il desiderio della santità a tanti fratelli che studiano, lavorano, soffrono e godono, vicino a noi, ma senza sapere le destinazione del loro vivere quaggiù.

Fossimo per costoro delle sincere copie di Cristo, come saremmo ascoltati quando, con parola umile e discreta, li invitiamo al centro della parrocchia per ritrovare, sull’altare, la grazia e la pace e, nelle riunioni, un indirizzo sicuro e gioioso!

Amiamola così la nostra parrocchia.

Paolo VI ha appena scritto che, amando la loro parrocchia, i fedeli faranno anche grande onore e daranno grande letizia al Santo Padre.

Gli Angeli

Esistono gli Angeli: ce lo assicura Colui che li ha creati.

6

Page 9: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

Esistono perché, ad aiutarci nel difficilissimo viaggio alla felicità divina, restino con noi delle creature che già vedono e gustano Dio, nostro termine ultimo.

Uno di loro è incaricato della nostra grande comunità parrocchiale.

Uno assiste la nostra casa.

C’è un Angelo che custodisce me; c’è un Angelo Custode per ciascuno di voi... se riuscissimo, con la confidenza e la dipendenza, ad accorciare le distanze, l’Angelo che vede più alto di noi, come allargherebbe i nostri orizzonti!

Tanto per riferirmi a ciò che sta succedendo in questo mese di ottobre, l’Angelo Custode ci aiuterebbe a stimare di più il Concilio Ecumenico dove i Padri sono al lavoro, in piena intesa con il loro Angelo.

Aiuterebbe anche a comprendere che il poderoso problema dei ragazzi e dei giovani non lo risolve la Scuola che a ottobre si riapre, se in suo soccorso non si riapre quella del nostro esempio, una scuola di cristianesimo autentico e coraggioso.

L’Angelo, nel mese della Giornata Missionaria mondiale, se tenuto vicino, ci convincerà che la espansione della Chiesa nella famiglia del Creatore è compito di chi è già stato divinizzato dalla Grazia, per cui il problema missionario deve diventare non appena il problema primo ma il nostro più nobile tormento.

Che vantaggio, per un cristiano che voglia spaziare nei grandi problemi della società e della Chiesa, la fiducia e la confidenza in un amico che è puro spirito e già vive nel Signore.

(don Peppino − dall’informatore parrocchiale ottobre 1963)

La storia della nostra parrocchia si intreccia con la storia universale nel 1964: don Peppino, nel gennaio di quell’anno, è testimone della storica visita del papa Paolo VI in Terra Santa; le cronache di don Peppino raccontano sulle righe dell’informatore parrocchiale, passo dopo passo, la visita a Gerusalemme e a Betlemme del parroco degli “Angeli” che segue lo storico viaggio del suo ex-arcivescovo.

È davvero interessante leggere le minuziose e precise cronache di quelle giornate (4-7 gennaio 1964). Don Peppino ci descrive un Papa provato e stanco per il viaggio, ma al contempo stupito e contento per quello che viveva e vedeva. In tutti traspare il senso di qualcosa di davvero “storico”. A Betlemme, il 6 gennaio, don Peppino si trova a baciare le mani del Papa proprio all’ingresso della Basilica della Natività insieme ai rappresentanti delle Chiese ortodosse che compiono il suo stesso gesto, seppur in modo più formale e meno caloroso. Non manca la descrizione della folla che il giorno precedente aveva accolto il Papa al Getsemani e che a don Peppino, lui stesso parte di quella folla, era costata “…qualche bottone”. Il viaggio in aereo, sia per il Papa che per don Peppino, doveva essere stato piuttosto massacrante, poiché sempre in quelle pagine si descrive la stanchezza per un sonno perso da due notti, a causa di tre decolli e tre atterraggi.

7

Page 10: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

Gerusalemme, 4 gennaio

Ore 22. Ressa e confusione indescrivibile davanti all’Orto degli Ulivi.

Noi pellegrini milanesi stiamo tentando un varco nella Basilica del Getsemani.

Il S. Padre che quattro ore fa, con voce rotta di pianto, ha rinnovato il mistero del Sangue sulla vetta del Calvario, sarà qui tra poco per pregare.

Finalmente, anche se abbiamo dovuto rinunciare a qualche... bottone, entriamo!

Per vincere l’urto della folla abbiamo faticato. Siamo stanchi. Non dormiamo da due giorni. In ventun ore abbiamo decollato su ben tre aerei, nel tentativo di toccare la Città Santa che, per colpa delle intemperie, ci è sfuggita due volte come un miraggio.

Ma siamo tanto felici: ci pare che tale sofferenza un po’ ripari il rifiuto degli Apostoli che, stanchi, non han voluto vegliare con Cristo, nella notte dell’Agonia.

Un festoso applauso annuncia l’arrivo di Paolo VI. È venuto a implorare la pace per i popoli e l’unità dei Cristiani, ma, penso, anche a riparare la debolezza del primo Papa.

E lo può, perché è ancor più affaticato di Pietro: nella stessa giornata ha sofferto la ressa del popolo di Roma e, dopo un volo di tremila chilometri, ha percorso la Via dolorosa del Calvario, in mezzo a un nauseante odore di pepe e di fritto, letteralmente schiacciato dalla variopinta folla orientale.

A proposito: sapevano quei Giordani che il loro gesto rappresentava, nella storia, il primo omaggio della gente musulmana al capo della cristianità?

Presente Gesù sotto i veli eucaristici e Pietro nella persona del suo 263 successore, inizia l’Ora santa guidata dal coro dei Frati Francescani.

8

Page 11: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

Avverto subito una nota stonata: non tanto la presenza dei fotografi e degli operatori della TV abbastanza rappresentati, in quella lontana veglia, dai cronisti Matteo e Giovanni, quanto l’assoluta assenza degli Ebrei.

...Poche ore fa, davanti a un cimitero ebraico profanato, un ragazzotto arabo, spiegandomi che le tombe erano servite magnificamente per costruire i parapetti della nuova strada Gerusalemme-Betlemme, mi diceva, con occhi iniettati di sangue, che se avesse incontrato un Ebreo gli avrebbe bruciato le cervella.

Intanto mi tornava in mente Israele che quindici anni or sono rendeva la stessa moneta, esiliando in malo modo decine di migliaia di Arabi.

Davanti a tale sconcertante manifestazione di odio, resa più viva dal filo spinato e da cento e cento mitra che ho visto arrivando a questa oasi di pace, ora capisco perché il pio e umile pellegrino Montini abbia portato il Papa fin qui nel Medio Oriente, e anche mi rendo conto come mai sulla pietra bianca, che vedo davanti a me e che ora il Papa sta baciando, l’Amore abbia obbligato Gesù a sudare Sangue!

Domenica, 5 gennaio

Sono salito più alto, sempre sulla collina degli Ulivi, nell’intento di raggiungere la cima da dove Gesù ascese al Cielo.

Ora mi trovo fermo presso la Cappellina dedicata al “Signore che ha pianto” e mi volgo, come un giorno fece Gesù, a contemplare lo spettacolo della Città Santa posta sul monte di Sion, la collina che vedo di fronte.

Povera Gerusalemme! Non appena distrutta l’antica Città sulla quale il Salvatore versò lacrime di amore e di dolore, ma profanata a tal punto che, sull’avanzo del grandioso Tempio, centro della religione ebraica, ora sorge, stupenda, in magnifica evidenza la meravigliosa Moschea di Omar. I musulmani nel tempio di Israele!

9

Page 12: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

Epifania 1964

Partiamo da Gerusalemme che è ancora buio. Un giorno, con tanta luce e gioia nel cuore, la percorsero i Magi questa strada!

Davanti al nostro gruppo c’è una piccola carovana di Armeni, coi loro Sacerdoti. Che Epifania di grandi speranze: sono incamminati a Betlemme, per vedere la “manifestazione” di Gesù nel volto del Papa, anche i cristiani separati da Roma!

È tanta l’euforia che, nella luce ancora incerta ed incolore, i massi di queste aride e brulle colline mi sembrano altrettante ombre, quelle di altri fratelli cristiani che ritornano all’unità della Chiesa...

Un’ora di cammino ancora; poi, d’improvviso, al di là di una ennesima collina, eccola spuntare Betlemme!

Baciato da una aurora tutta fuoco e oro, il piccolo-grande paese mi sembra un presepe da fiaba. Com’è pulita, luminosa, invitante la città di David, la città di Maria e Giuseppe...

La città di Gesù Bambino!... vengono a dirci le note festanti di delicatissime pastorali.

Adesso riusciamo a percepire anche il cicaleccio vivace e composto di una gran folla.

Sono musulmani, cristiani e cattolici frettolosamente avviati ad un punto solo, in attesa di un uomo venuto da Roma con nel cuore il desiderio di riunire tutta l’umanità, non appena i cristiani.

Incontriamo alcuni Sacerdoti Ortodossi del Patriarcato di Costantinopoli. Ci informano dello storico incontro avvenuto ieri tra il Papa e il capo delle Chiese Ortodosse, il Patriarca Atenagoras. Parlano con entusiasmo del loro abbraccio di pace, di dichiarazioni piene di speranza e buona volontà.

Il Santo Padre, in una indimenticabile udienza, ci ha confessato che Egli tiene i milanesi nel cuore come in una cassettina della quale si sia persa la chiave e, passando subito a dire dell’ecumenismo, ha dichiarato: “Con immensa gioia abbiamo visto venirci incontro quelli stessi verso i quali noi andavamo con il cuore pieno di fiducia e di speranza”.

Betlemme ore 8

Penso sia proprio stato un Angelo ad aprirmi la porticina di servizio del chiostro, che dà, nientemeno nella Basilica della Natività, sopra la Grotta!

Stanno celebrando una loro liturgia i fratelli Ortodossi Greci.

Subito, con un gesto molto significativo, uno di loro mi addita la porta. Qui tutto concorda con le dichiarazioni ostili che il Patriarca Greco Ortodosso ha fatto contro l’unità e il pellegrinaggio del Santo Padre!

Mi avvio, a chiesa vuota, verso la porticina centrale d’ingresso... Non credo ai miei occhi: subito devo ritrarmi, perché due mani si sono appoggiate ai due stipiti interni, mentre s’affaccia il volto bianco ed emozionatissimo del Santo Padre.

Senza accorgermi gli ho già baciato la mano.

10

Page 13: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

È un quadro che mi raggela il sangue: i preti ortodossi si sono avvicinati su due file e ora, freddi, a regia, inchinano il capo.

Paolo VI contenendo una smorfia di dolore sul suo viso terreo, fa un cenno, discreto ma sincero, con le mani; poi con un inchino di commossa umiltà, esce per la porticina laterale di sinistra. Il permesso di scendere nella Grotta passando per la navata centrale è stato negato anche a Lui!

Il Papa rientra in Basilica per la porta che dà sull’altare maggiore. Scende dove è nato Gesù.

Laggiù, alla presenza di pochi intimi, non sull’altare della Natività, che è dei Greci, bensì su quello laterale dei Magi, Paolo VI celebra il divin Sacrificio, indirizza ai Cattolici, ai fratelli separati e a tutti i popoli un ardente messaggio di pace, ma io risento soltanto, come una fitta nel cuore, le meste parole dell’Evangelista: “I suoi non l’hanno ricevuto”.

Mi riprendo subito.

Il Papa ha tutto previsto. Sono di ieri queste Sue parole: “Non si fanno scomparire in alcune ore pregiudizi e malintesi accumulati nel corso dei secoli! Ma essere sulla via, aver ripreso un contatto personale, dopo secoli di separazione, non è forse già l’annuncio e il presagio di sviluppi che con l’aiuto di Dio, potrebbero condurre un giorno fino alla unione tanto desiderata?”.

Signore, aiutaci sulla strada dell’unità.

Se ancora è presto, facci almeno incontrare: a mezza strada, nella soluzione di qualche problema comune!

Servirebbe a togliere davanti agli occhi scandalizzati dei musulmani il triste spettacolo di luoghi santi che contengono un mosaico di proprietà private e un intreccio di liturgie, sorelle ma in concorrenza.

Sotto la Croce neppure i pagani han fatto così a pezzi la tunica di Gesù!

Martedì 7 gennaio

Partito da Gerusalemme, arrivo ad Emmaus.

Sono in compagnia di due persone. Scolpito nel cancello di un giardino, leggiamo l’invito rivolto dai due discepoli fuggitivi, quella lontana sera di Pasqua, al pellegrino misterioso: “rimani con noi, o Signore, perché si fa buio!”

Entriamo.

Anche noi, qui, nella casa di Cleofa, alla stessa mensa, spezziamo e mangiamo lo stesso pane che Cristo lasciò a confortare la fede dei due amici dubbiosi.

Ore 17. − Che spettacolo il deserto di Giuda nel tardo vespro di una splendida giornata, l’ultima del nostro pellegrinaggio in Terra Santa!

Da due ore le nostre macchine stanno correndo dalla Samaria, dove abbiamo visitato il pozzo della Samaritana, verso Amman, la capitale della Giordania, e non vediamo che gole e colline.

Dappertutto terra rossa riarsa e petraia.

11

Page 14: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

Un quadro che sa di infinito e di sogno! Purtroppo anche di povertà...

Ce lo confermano i villaggi che ora incominciamo a incontrare numerosi, soprattutto nei pressi del fiume Giordano.

Invece di case, vediamo centinaia e centinaia di... pollai in terra battuta che fanno dimenticare persino Giovanni Battista e il battesimo di Gesù. Mi viene in mente la terribile miseria che ho visto nella quasi totalità delle case visitate a Gerusalemme, così come mi si riaffacciano nella fantasia le tristi “bidonvilles” che ho visto a Beirut, la capitale del Libano, dove migliaia e migliaia di profughi arabi vivono sulla soglia delle loro capanne in attesa della... morte.

Incontriamo due suore missionarie della Nigrizia. Ci descrivono più da vicino quella miseria che esse dicono generale in tutta la Giordania.

Raccontano che questi poveri esseri dispersi nel deserto e soprattutto i beduini che vivono sotto tende di pelli, desiderano ardentemente l’arrivo dei Missionari cattolici.

In mezzo alla loro fame, al sudiciume, alla loro inerzia (quando uno è consunto dalla fame neppur pensa a lavorare, e poi a lavorare dove?) in mezzo alle malattie, in mezzo alla morte che qui, soprattutto tra i bambini, è di casa, la presenza di una suora è un soffio di dignità che arriva, è un raggio di speranza, è un palpito di amore...

Di Cristo ai musulmani non si può parlare.

Ma fa lo stesso: si può amarli!

(don Peppino − dall’informatore parrocchiale gennaio 1964)

Un avvenimento storico come la visita del Papa era entrato nelle case di tutti, suscitando entusiasmo e interesse. Sul nostro foglio informativo parrocchiale, nell’ottobre 1964, don Giovanni (che nel frattempo è succeduto a don Egidio come coadiutore) chiede in una breve intervista ai bambini del catechismo cosa pensino loro del Concilio che si sta svolgendo a Roma.

Tra i tanti commenti spicca lo stupore tipicamente televisivo dell’evento e il rimpianto di …essere piccolo per non capire tutto quello che i vescovi stanno decidendo a Roma..

Il coadiutore conclude con un po’ di orgoglio che: (…) i nostri ragazzi si interessano agli avvenimenti del nostro secolo (…) e che anche se frammentariamente appare la dottrina della Chiesa con le sue note di apostolicità, cattolicità e unità (…).

La persona respira l’atmosfera dell’ambiente in cui è inserita. Il ragazzo che per suo carattere peculiare è teso verso il mondo degli adulti, apre il suo orecchio verso il Concilio e così non si sente estraneo neppure lui all’avvenimento che polarizza l’attenzione del nostro tempo.

È questo il primo rilievo di una piccola intervista condotta in un gruppo dei nostri ragazzi attraverso quattro domande:

− Hai sentito parlare del Concilio?

12

Page 15: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

− Che cosa fanno i 2.500 Vescovi radunati in Concilio?

− Che cosa attendi tu dal Concilio? Che cosa attende la Chiesa?

− Alla Chiesa pensi soltanto quando vai in chiesa?

1. − Con fierezza essi presentano il loro interessamento per il Concilio:

“Io ho sentito parlare del Concilio, ma prego anche per il Concilio”.

“Alla televisione mi è piaciuta l’apertura del Concilio: non avevo mai visto quelle cose”.

“Mi dispiace di essere piccolo e così non posso capire tutto quello che i Vescovi dicono a Roma”…

Qualcuno si è soffermato sull’aspetto folcloristico delle vesti, delle riunioni, delle cerimonie; tutti però sono rimasti affascinati da quella che noi chiamiamo l’atmosfera spirituale dell’assemblea conciliare.

2. − Un raduno di 2.500 Vescovi! ...

La provenienza dei Vescovi da ogni parte della terra ha spinto i ragazzi a pensare alla cattolicità della Chiesa e alla sua meravigliosa unità.

“Nella Chiesa tutti si ritrovano uno, nella Chiesa ci si può capire”, Qualcuno si è chiesto: “Perché si radunano soltanto il Papa e i Vescovi?” (…) “Perché è la gerarchia incaricata da Gesù per dirigere, santificare e istruire”.

“I Vescovi sono i successori degli Apostoli”.

“Papa e Vescovi mi fanno pensare a Gesù e agli Apostoli. Il Papa è come Gesù; sente le parole dei Vescovi come Gesù ascoltava le proposte degli Apostoli”.

13

Page 16: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

Profonda risposta che lascia intravedere la collegialità dell’episcopato cattolico e la relazione esistente fra Papa e Collegio Episcopale.

3. − Se nella riflessione sul Concilio i ragazzi dimostrano una buona dose di intuizione teologica, nella risposta alla terza domanda non vedono come il Concilio, che è per la Chiesa, possa dire anche a loro una parola. Parlano infatti di aggiornamento, sperano in un incitamento alla pace, attendono l’unione di tutti i cristiani, desiderano un incremento missionario, ma non intravedono un risultato per la propria santificazione personale.

“La Chiesa sta parlando con tutto il mondo e deve perciò rendersi più bella perché il mondo l’ascolti”.

4. − La Chiesa non è confusa dai ragazzi con la Chiesa società, anzi l’una fa pensare all’altra.

“In chiesa vado per incontrarmi con Dio e con tutta la Chiesa cattolica”.

“Alla Chiesa cattolica non penso soltanto quando sono in chiesa a Messa, ma tante altre volte”.

“Nella mia chiesa che sta per sorgere, i mattoni mi fanno pensare ai cristiani, i pilastri ai Vescovi e il tabernacolo che costruiremo mi farà pensare a Gesù capo invisibile della Chiesa che sulla terra ha lasciato il Papa che si vede”.

Pur nella loro spensieratezza i nostri ragazzi si dimostrano attenti agli avvenimenti caratteristici del loro secolo. Anche se frammentariamente, appare la dottrina della Chiesa con le sue note della apostolicità, cattolicità, unità.

Ai nostri ragazzi esprimiamo una lode per la loro riflessione e un invito ad approfondire le loro intuizioni, interessandosi al Concilio, soprattutto con i mezzi voluti da Paolo VI: preghiera e sacrificio, intesi come revisione della propria coscienza, e come impegno a vivere più seriamente la vita cristiana.

(don Giovanni − dall’informatore parrocchiale ottobre 1964)

Altro frutto del Concilio è senza dubbio l’impegno dei laici, ecco quindi che è lo stesso don Giovanni che nel novembre 1964 indica nell’Azione Cattolica la forma di laicato organizzato per servire la Chiesa.

Lo zelo dei parrocchiani nelle attività di apostolato e di impegno ecclesiale, tuttavia, trova in alcune situazioni un deciso fermo imposto dall’alto. Non è chiaro per quale ragione, ma nel dicembre 1964 viene sciolto d’ufficio il gruppo delle ACLI parrocchiale con l’accusa, addotta dalla Presidenza provinciale, di non attenersi alle norme statutarie. Anche questo, forse, è il segno di un rinnovamento magari un po’ difficile da capire e da interpretare.

14

Page 17: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

Di un altro grande evento è testimone la nostra parrocchia: il 7 marzo 1965 entra in vigore la Riforma Liturgica voluta dal Concilio. Don Peppino ne parla sul foglio informativo parrocchiale sottolineandone l’importanza come segno del sacerdozio comune dei fedeli e spiega le tre principali innovazioni che definisce di incalcolabile portata pastorale:

1. l’altare verso il popolo: i fedeli così possono essere parte integrante della Messa

2. il rito più comprensibile anche grazie all’utilizzo della lingua italiana

3. il richiamo più caldo e insistente alla Comunione come principio di vita più autenticamente cristiana.

In realtà un’anteprima della Riforma la parrocchia l’aveva avuta l’11 febbraio 1965, quando, annota don Peppino, nella Messa serale 400 persone avevano preso parte in modo partecipato e commosso alla prima Messa in italiano celebrata nella nostra parrocchia.

Terminato il Concilio, nel 1966, la proposta della parrocchia è quella di impegnarsi ancora di più nell’impegno ecclesiale, nella preghiera (sia comunitaria sia più individuale nelle proprie case) e nell’apostolato sui luoghi di lavoro.

“Il Concilio Vaticano II deve ora passare anche per le contrade della parrocchia degli Angeli Custodi” è scritto sul primo numero del foglio informativo parrocchiale di quell’anno. L’impegno, che nel mondo passò anche attraverso un anno giubilare straordinario, trovò nella nostra parrocchia un’eco davvero importante e sentita. Da lì inizia un grande lavoro per tutti i parrocchiani degli “Angeli”: studiare, imparare e soprattutto metter in pratica ciò che il Concilio aveva ispirato alla Chiesa universale. Ecco quindi un fiorire di iniziative, incontri e testimonianze (compresa una bella e partecipata serata con mons. Aristide Pirovano e Marcello Candia nel dicembre 1965 ).

L’otto dicembre 1965, festa di Maria Immacolata, i tremila Vescovi della Chiesa Cattolica dopo quattro anni di intensissimo lavoro, sono ritornati nelle proprie diocesi. In quel giorno il Concilio Vaticano II usciva finalmente dalla basilica di S. Pietro e incominciava il suo cammino sulle strade del mondo... sulle nostre anche, quelle comprese nei confini della nostra parrocchia.

Paolo VI, volendo per questa nuova era di salvezza un inizio solennissimo, ha indetto un GIUBILEO STRAORDINARIO. Durerà dallo gennaio al 29 maggio, festa di Pentecoste.

Che cosa faremo durante il Giubileo?

Incominceremo ad accorgerci, più di prima, che la Chiesa Cattolica sono io, è la mia famiglia, la mia parrocchia, tutte le anime battezzate che ricevono Cristo, lo accettano come proprio modello e l’aiutano a riconquistare il mondo a Dio Padre... troppe volte abbiamo pensato che la Chiesa Cattolica fossero gli altri, i preti ad esempio!

15

Page 18: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

La seconda cosa da fare − l’ha scritta il Papa nella “Mirificus eventus”, la costituzione che indiceva il Giubileo − è quella di “predisporre le anime alla osservanza delle disposizioni conciliari”

Siamo dunque richiesti di usare la volontà ma prima l’intelligenza: come si potrebbero attuare disposizioni che non si conoscono?

Attraverso letture, predicazione, riflessioni, riunioni di studio (è ancora fresco il ricordo della affollatissima riunione del secondo giovedì di dicembre, quando mons. Aristide Pirovano, arcivescovo di Macapà e superiore del PIME, presente il nostro parrocchiano dottor Marcello Candia, missionario laico, ci parlò dell’ansia missionaria del Concilio. Il secondo giovedì di gennaio invece il direttore del Centro Studi Russia, Padre Romano Scalfì, svilupperà il tema: cattolici e fratelli separati, il cosiddetto problema dell’Ecumenismo), vorremo meglio conoscere la nostra vocazione, la nostra missione nella Chiesa e tutto ciò che lo Spirito Santo, attraverso la fatica degli esperti e il laboriosissimo dibattito dei Vescovi, ha definito e disposto.

“Il frutto di questa osservanza dei decreti conciliari sarà il rinnovamento della vita individuale, familiare, pubblica e sociale”.

Sarebbe stato inutile adeguare le strutture della Chiesa alla esigenza dei tempi, se poi le anime, la società, questa parrocchia, non si rinnovassero, “gli ottimi convertendosi a superiori donazioni, i buoni a sempre maggiore generosità nell’adempimento del quotidiano dovere cristiano, i tiepidi al fervore, i lontani alle sorgenti della grazia”.

Gli strumenti di questa conversione alla santità − continua a dirci il Papa − sono: l’esercizio della virtù della penitenza, il sacramento della Confessione, la Comunione Eucaristica.

Paolo VI, nell’indire il Giubileo straordinario, aveva presente la fragilità e la limitatezza della natura umana. Per questo egli esorta a “implorare con la preghiera l’aiuto divino, onde copiosi maturino i frutti spirituali nelle anime”.

È Dio infatti che suscita ogni impulso al bene e insieme dà la capacità di compierlo e di condurlo a termine!

Dunque: studio dei decreti conciliari − volontà decisa a rinnovare la propria vita secondo la missione e lo stile della Chiesa − penitenza per rimuovere gli ostacoli alla santità − e, per ottenere vento in favore, da parte di Dio, tanta umile preghiera.

Penitenza e preghiera, oltre lo studio, sono cose che faremo anche insieme ai nostri cari e ai nostri fratelli di parrocchia.

È necessario ritrovarsi in comunità anche a questi alti livelli! Per concretezza vi faccio alcune proposte:

16

Page 19: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

In casa: non potremmo ogni giorno fare insieme ai nostri familiari almeno una preghiera? …ad esempio la preghiera agli Angeli Custodi.

E per aiutare concretamente l’indigenza altrui, non potremmo mettere in casa una cassetta a favore della fame nel mondo, delle Missioni o delle Opere parrocchiali? Vi potremmo deporre il risparmio di qualche sigaretta, di qualche cosa superflua, di qualche divertimento ecc., da oggi fino alla Pentecoste.

In chiesa: non potremmo ritrovarci ogni domenica, per la Messa, più puntuali e più attivi del solito?

E chi ha più tempo non potrebbe anche tentare la Messa quotidiana o almeno una scappatina alla preghiera comunitaria delle 18.45?

In società: nell’ambiente di lavoro soprattutto, non potremmo diventare più sensibili al bisogno altrui?

Questo comune tesoro e quanto ognuno vorrà aggiungere di suo, lo destineremo, da oggi fino a Pentecoste, a beneficio di chi non gode ancora le conseguenze della Redenzione: di chi ha fame, di chi manca della libertà, di chi è in guerra (dopo il Congo e le lotte razziali, di turno oggi è la terribile guerra del Vietnam) e prima ancora a beneficio di chi non conosce neppure l’anima della Redenzione che è la Grazia santificante, oppure l’ha volontariamente perduta.

Personalmente, nelle mie SS. Messe di questo Anno Giubilare, offrirò tutto il tesoro di bene che qui in parrocchia stiamo mettendo insieme, perché la Chiesa, attraverso la vita di ciascuno di noi, abbia un testimone in più.

(don Peppino − dall’informatore parrocchiale gennaio 1966)

È da segnalare come, proprio in occasione del Giubileo straordinario di quell’anno, don Peppino compone la famosa preghiera agli Angeli Custodi, tuttora usata nelle feste della parrocchia. (Composta da don Peppino durante il suo pellegrinaggio in Terra Santa e approvata dal cardinal G. B. Montini, poi Paolo VI. 21 ottobre 1962 – Canc. N. 1426/62).

17

Page 20: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

Nel foglio informativo parrocchiale trovano posto, terminato il Concilio, tanti avvenimenti ecclesiali che avvenivano in quegli anni. Nel 1968 Paolo VI compie un viaggio in Colombia nel mese di agosto. Per approfondire meglio i temi trattati in quel viaggio, vengono organizzati tre giorni in parrocchia per discutere di America Latina, con incontri e momenti di preghiera. Da quello che viene scritto, la partecipazione, l’attenzione alle tematiche sul Terzo Mondo e l’educazione alla mondialità sono molto alte.

18

Page 21: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

LA PARROCCHIA E IL POST-CONCILIO: GLI ANNI ’70

Nel 1971 la parrocchia entra nel decimo anno di vita e il 2 ottobre di quell’anno viene consacrata la nostra chiesa. Il cardinal Colombo è il primo vescovo ad effettuare una visita pastorale nella nostra parrocchia.

Si inizia venerdì 1 ottobre con il rito di purificazione della chiesa; sabato 2 ottobre si prosegue con gli incontri coi malati e i bambini e, alle 18.30, viene consacrata la chiesa. La visita pastorale si conclude con la presenza del Cardinale alle messe della domenica mattina.

Nel 1975 la Chiesa universale proclama l’Anno Santo. Sul foglio informativo parrocchiale di gennaio don Peppino spiega il significato di questo anno particolare. Il tema scelto da papa Paolo VI è “La Riconciliazione è la via alla Pace”.

Don Peppino spiega come la Pace vada intesa non solo come “assenza di conflitti” ma anche e soprattutto come clima sociale che nasce dall’impegno di tutti per la promozione dell’uomo e insieme uno stato d’animo che deriva da cuori capaci di amare. Altra parola chiave dell’Anno Santo 1975 è “Riconciliazione”. Essa, dice don Peppino, significa apertura all’azione di Dio che viene a sanare e fare nuovo il cuore dell’uomo.

19

Page 22: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

Si è aperto un altro anno, il 1975 dalla nascita di Cristo; l’anno che il Papa ha proclamato “Santo”.

Un anno nuovo è una porzione sconosciuta di quel tempo che Dio ci dà da vivere. Sorge allora, immediata, la domanda: come sarà quest’anno? (…) La fede risponde che anche il 1975 sarà un “Anno del Signore”: un’altra prova dell’amore del Padre che ci manda il Figlio, e per noi una altra occasione per rispondere a questo Amore, dicendo “SI” alla Chiesa che è il piano voluto da Dio per salvare tutti; “NO” a tutto ciò che ci allontana dalla vera salvezza.

Un “SI” alla Chiesa di Cristo lo vogliamo dire, interessandoci alla Pace, un bene che il Papa, ogni capodanno, presenta con più incisività del solito e con motivazioni diverse; quest’anno − Anno Santo − con l’impegnativo programma: “La Riconciliazione è via alla Pace”.

Nella mentalità comune, “pace” equivale a un compromesso che, in qualche modo, pone fine alla guerra.

È pace questa?

Tutti sappiamo che molti beni necessari all’uomo continuano a mancare anche se c’è assenza di conflitto.

E poi, ci fossero anche questi beni (giustizia sociale, lavoro, pane, casa, assistenza sanitaria, cultura ecc…), che misera pace godrebbero gli uomini se un cuore freddo e cattivo li tenesse lontano tra loro!

Vera pace è il clima sociale che nasce dall’impegno di tutti per la promozione dell’uomo e insieme uno stato d’animo che deriva da cuori capaci di amare.

L’identificazione tra pace e cuore buono, tra pace e vero umanesimo, tra pace e civiltà, è ricorrente nel magistero di Paolo VI, vero profeta e operatore di pace in un tempo che certamente non passerà alla storia come “tempo di pace”.

Per il cristiano tuttavia c’è da soggiungere una cosa molto importante: la pace non può essere soltanto frutto dello sforzo umano, perché l’uomo, pur con tutta la buona volontà, non può da solo superare i propri limiti.

Chi sa perdonare veramente al proprio nemico? Chi sa rinunciare al proprio interesse per il bene degli altri?

Per andare oltre, occorre quella che il Papa chiama “Riconciliazione”: l’apertura all’azione di Dio che viene a sanare e a fare nuovo il cuore dell’uomo.

Solo questo può essere allora l’augurio per l’anno che inizia: “Nella riconciliazione con Dio e i fratelli, diventiamo operatori di Pace!”

…uomini disposti a combattere tenacemente, dentro nel cuore, quei sabotatori della pace che sono l’orgoglio, la gelosia e lo spirito di contesa.

20

Page 23: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

…uomini capaci di credere, in maniera radicale, che la pace vera e duratura è dono di Dio e viene a noi attraverso Cristo. Un dono che, essendo l’amore stesso di Dio, è più forte di ogni odio e di ogni guerra.

…uomini pronti a superare, col perdono, tensioni e contese che esistono − nessuno può ignorarlo − nella città, nei gruppi di impegno civile ed ecclesiale, nei caseggiati e purtroppo anche nelle nostre famiglie.

La vera Riconciliazione però non si ferma al perdono: procede oltre, verso ogni forma possibile di bene.

Su questo punto, stiamo insistendo da molto tempo: nella nostra comunità dobbiamo arrivare a fatti precisi e concreti, convinti che ogni atto di amore operoso è un mattone nella costruzione della pace mondiale.

E altrettanto convinti che non è più tempo di nasconderci dietro il puerile alibi del “Che cosa faccio di male?”

Per il cristiano, accontentarsi di non fare del male, è già fare male!

Ed è perfino inutile accennare qui a possibili occasioni di impegno, perché chi ha veramente voglia di riconciliarsi con le attese dei fratelli il “da farsi” lo trova. Non lo trova chi non vuole ancora capire che essere con Cristo, significa essere − come Lui − “per gli altri”.

(don Peppino − dall’informatore parrocchiale gennaio 1975)

La Parrocchia partecipa attivamente all’anno Santo con diverse riflessioni e un pellegrinaggio a Roma per i giovani dell’oratorio.

Insieme al nuovo coadiutore don Vanni, venerdì 5 dicembre 1975, un gruppo di giovani parte alla volta di Roma per il pellegrinaggio dell’Anno Santo. Le riflessioni che compaiono sul foglio informativo parrocchiale sottolineano il senso di Chiesa e di ecclesialità universale che i giovani di allora sentirono forti in quel pellegrinaggio. Si parla di Chiesa capace di stare nel mondo e insieme anche a tutti coloro che, anche se non cristiani, lavorano per un mondo migliore.

C’è anche un accenno alle polemiche che in quell’anno la stampa aveva mosso per una presunta e troppo sfarzosa celebrazione dell’Anno Santo. Ebbene, le testimonianze dei giovani, parlano invece di un clima sobrio che, più che al celebrativo, invitava al cambiamento e alla conversione.

I giovani raccontano di aver sperimentato un clima di fraternità, sacrificio e aiuto reciproco. A san Pietro il 7 dicembre erano presenti circa 120.000 persone provenienti da ogni parte del mondo e viene descritto un bel clima di vicinanza al Papa e al suo magistero.

Nell’ottobre del 1976 si svolge a Roma il primo Convegno Ecclesiale della Chiesa Italiana sul tema “Evangelizzazione e promozione umana”. A inizio ottobre, si svolge a Triuggio, la consueta due giorni parrocchiale in cui si anticipano i temi che da lì a poche settimane saranno trattati a Roma.

21

Page 24: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

Anche i nostri parrocchiani in quella occasione si ritrovano a riflettere se possa esistere evangelizzazione senza promozione umana e promozione umana senza evangelizzazione. Per prepararsi meglio alla due giorni di Triuggio, è don Peppino che scrive sul foglio informativo parrocchiale di ottobre le domande che dovranno guidare la riflessione dei consiglieri parrocchiali.

Al documento-base i Vescovi hanno fatto seguire una “traccia per la revisione e il rinnovamento di mentalità e di vita nelle comunità ecclesiali”.

Si è voluto con questa traccia rilevare quale è la situazione effettiva delle comunità cristiane nei confronti dell’impegno di evangelizzazione, quale la sensibilità in ordine ai problemi della promozione umana, come è avvertito il nesso che lega l’una all’altra e più ancora quale è la consapevolezza della propria responsabilità.

Da tale traccia noi abbiamo scelto solo alcuni interrogativi: questi, con il programma pastorale diocesano, saranno l’argomento di riflessione e di preparazione in vista della “due giorni”.

1 − Mentalità e atteggiamenti pratici dei singoli e delle comunità cristiane fanno, non di rado, emergere la tendenza a parlare della promozione umana senza un impegno da parte di tutti a ripensare e a correggere la propria vita:

- Quali sono i principali condizionamenti esterni e interni all’uomo che ostacolano la promozione umana e richiedono una conversione profonda?

- Che cosa aiuta maggiormente la promozione e la liberazione dell’uomo, oggi, come frutto e attualizzazione della conversione?

- Con quali mezzi e metodi stimolare un processo di conversione nei singoli e in tutta la comunità? (riflessione sulla Parola, celebrazioni penitenziali, ritiri, pronunciamenti pubblici…?)

2 − Esiste un nesso intrinseco tra evangelizzazione e promozione umana:

- Che cosa si suggerisce per intensificare oggi nella nostra comunità la componente spirituale (riflessione, preghiera, rapporto di fraternità) e quella sociale, spesso così carente?

- Che cosa si suggerisce per chiarire meglio, anche sotto il profilo dottrinale, il nesso tra evangelizzazione e promozione umana? E sul piano pratico?

3 − In ordine alla sua responsabilità missionaria verso tutti gli uomini, la nostra comunità dovrebbe sentirsi tale, cioè persone diverse riunite nel nome del Signore e di continuo bisognose di “ascoltare” la Parola di Dio, testimoniandola nella vita quotidiana:

- Con quali forme esprimere e con quali mezzi favorire la vita comunitaria e la partecipazione di ciascuno alla comunità ecclesiale?

22

Page 25: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

- Che cosa avviene tra noi per rendere coscienti e responsabili le famiglie della loro natura missionaria e dei loro compiti verso i figli, la Chiesa e la società?

- Come si promuovono e si sviluppano organismi di partecipazione e di corresponsabilità pastorale?

4 − La promozione umana pone problemi ai singoli e alle comunità cristiane:

- In che modo si affrontano i problemi posti dalla promozione-liberazione del mondo operaio? Quali ostacoli si riscontrano, per lo più, nelle strutture di lavoro, alla promozione umana, e come reagiscono i credenti a tale situazione?

- In che modo la nostra comunità contribuisce o può contribuire ad un reale sviluppo della democrazia e della partecipazione alla vita sociale e politica del nostro quartiere?

5 − Si parla oggi della credibilità della Chiesa e delle comunità cristiane; non sempre sono chiari i segni mediante i quali si è disposti a riconoscerla:

- Esiste una crescente sensibilità verso le categorie socialmente meno tutelate? Si privilegiano i poveri, gli umili, gli indifesi?

- Quali risposte dà la nostra comunità alle attese di libertà, giustizia e carità suscitate e rese drammatiche dai processi e dai meccanismi di emarginazione sociale?

- Quale coscienza ha la nostra parrocchia delle situazioni di miseria, di ignoranza, di oppressione e di ingiustizia sociale presenti nell’ambiente in cui viviamo e in tutto il mondo?

- Che cosa si fa per denunciare le ingiustizie, per educare le coscienze, per stimolare i credenti, i responsabili e l’autorità pubblica ad intervenire? Quale è l’incidenza delle opere assistenziali organizzate da noi?

- Nel modello di educazione, che la comunità cristiana propone con il suo comportamento, corrente, quale posto ha la promozione umana? Quale il nesso con l’evangelizzazione?

- Quale consapevolezza hanno le famiglie circa i contenuti educativi della promozione umana? Come sono aiutate a prenderne coscienza e ad adottare coerenti interventi educativi?

- Quali forme di cooperazione hanno luogo nella comunità cristiana e nella collettività civica, affinché la scuola assecondi il processo di crescita della persona, in armonia con le altre componenti dell’azione educativa?

(dall’informatore parrocchiale ottobre 1976)

A novembre poi appare sul foglio informativo parrocchiale la sintesi dei lavori di Triuggio: alla due giorni, a cui hanno partecipato 50 persone, le riflessioni − parallele a quelle che si stavano svolgendo a Roma − sottolineano come l’evangelizzazione e la promozione umana siano strettamente legate tra loro e, laddove non sia presente un impegno per il bene comune, non sia

23

Page 26: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

possibile nemmeno parlare di vera fede, poiché dove “la fede s’è persa per strada” − come scrive don Peppino − non nascerà nemmeno una civiltà degna dell’uomo.

Viene quindi sintetizzato come non sia possibile evangelizzare senza promuovere la dignità della persona, né promuovere la dignità umana senza evangelizzare.

Dalla due giorni e dalle successive riflessioni, nascono tre gruppi di lavoro/ riflessione.

− Il gruppo famiglia per mettere in contatto e per favorire aiuto reciproco e confronto tra le famiglie (viene portato l’esempio di famiglie che possano dialogare e aiutare i genitori dei figli che iniziano il catechismo).

− Il gruppo scuola e quartiere per formare tutti i cristiani che si vogliono impegnare nelle istituzioni scolastiche e nel consiglio di zona.

− I gruppi parrocchiali di formazione: responsabili dei progetti formativi per ragazzi, adolescenti e genitori.

Nel 1978, dopo la morte di papa Paolo VI, viene eletto papa Albino Luciani (papa Giovanni Paolo I). Sul foglio informativo parrocchiale di settembre don Peppino presenta il nuovo Papa. Scrive di averlo personalmente conosciuto da cardinale e lo descrive come persona schietta, buona, umanissima. Lo definisce come schivo ma molto informato e colto. Ci si sofferma anche sul suo sorriso, che viene definito “della comprensione” e capace di emanare una carica di simpatia. Sorriso che nel contempo, come viene scritto, è di timidezza e di richiesta di aiuto per la missione che è chiamato a svolgere.

24

Page 27: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

Assieme al saluto per il nuovo Papa, don Peppino descrive bene i sentimenti che ha provato il giorno dei funerali di papa Paolo VI. La descrizione parte dal momento della tumulazione del Papa alle grotte vaticane. Lì, mentre don Peppino vede la bara di legno grezzo e senza fiori entrare nella nuda terra, come per espressa volontà di papa Paolo VI, ricorda i momenti che hanno caratterizzato il suo incontro col cardinal Montini.

Ricorda, don Peppino, i momenti che hanno accompagnato, nel 1962, la nascita della parrocchia e come, il fatto di essere stata costruita dove prima c’era una fabbrica, piacesse a Montini che gli confidò l’importanza di avere una chiesa laddove sorgeva un posto di lavoro, a significare la vicinanza della comunità ecclesiale anche al mondo del lavoro e ai lavoratori.

Don Peppino descrive poi altri tre incontri con papa Paolo VI: prima della partenza per il Conclave, quando Montini gli confidò che avrebbe pregato per l’elezione del nuovo Papa con la preghiera agli Angeli di don Peppino; a Betlemme, nel viaggio del Papa che abbiamo già descritto, quando lo salutò e si ricordò della nostra parrocchia; in udienza nel 1969, quando lo incoraggiò nuovamente a dare con la nuova parrocchia un impulso alla pastorale, un po’ stanca, delle grandi città. Don Peppino ha un auspicio: si augura che, da questo ultimo incontro con papa Paolo VI, la nostra parrocchia sappia sempre più rompere i confini dell’egoismo, per essere Chiesa della carità come voleva il cardinal Montini.

Il breve pontificato di papa Luciani (appena 33 giorni) apre la strada al pontificato di Giovanni Paolo II. Nell’editoriale del foglio informativo parrocchiale del novembre 1978 don Peppino parla di perenne giovinezza della Chiesa che sa trovare stimolo e coraggio sia dal nuovo Papa “venuto da lontano”, sia nel, seppur breve ma completo e popolare, pontificato di papa Luciani.

Don Peppino sottolinea come papa Wojtyla sia arrivato a Roma con un paio di scarpe risuolate e una valigia di fibra, in tutta povertà e semplicità. Don Peppino accosta questa storia con quella di mons. Pirovano, che conosce bene per l’amicizia e collaborazione con Marcello Candia, che ha deciso di vivere in un lebbrosario con i malati a Marituba, in una delle opere del nostro comparrocchiano. Queste testimonianze di umiltà e povertà, assieme a quella appena vissuta di papa Luciani, fanno dire a don Peppino come la Chiesa sia ancora capace di ritrovare quella perenne giovinezza di cui è portatrice.

25

Page 28: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

LA PARROCCHIA, GIOVANNI PAOLO II E IL CARDINAL MARTINI: GLI ANNI ’80

Mentre la Chiesa universale iniziava a camminare con il suo nuovo pastore Giovanni Paolo II e la nostra Chiesa ambrosiana con il cardinale Carlo Maria Martini, che nel frattempo era succeduto al cardinal Giovanni Colombo, sul numero del foglio informativo parrocchiale di luglio 1981, viene annunciato che il XX Congresso Eucaristico Nazionale si sarebbe svolto a Milano nel 1983.

Come dice l’editoriale (…) la data sembra ancora lontana, ma è necessaria una preparazione che sappia valorizzare la partecipazione di tutti a questo appuntamento che avrebbe coinvolto preti, laici, religiosi.

Si legge anche l’invito a partecipare e a meditare il mistero dell’Eucarestia, che rimane ancora “novità oggi per l’uomo”. Il Congresso Eucaristico viene quindi chiamato “una grande

avventura dello Spirito” e ogni parrocchia e comunità è chiamata ad aprirsi ad esso.

Forse molti di noi, in occasione della festa del Corpus Domini, avranno sentito parlare per la prima volta del Congresso Eucaristico Nazionale. E, con una certa sorpresa, avranno appreso che siamo chiamati a “viverlo da protagonisti”. Per di più esso sembra tanto lontano: la sua solenne celebrazione è programmata infatti per la primavera dell’83. Inoltre, un Congresso appare un avvenimento per “delegati” o per “rappresentanti” e non... per tutti. E poi un Congresso Eucaristico, da sempre, ha il volto e il ritmo delle “grandi e trionfalistiche” manifestazioni di massa... Ora invece, viene vigorosamente detto che il 20° Congresso Eucaristico nazionale è un’esperienza che coinvolge tutti, che chiama ciascuno, giovane e adulto, uomo e donna, religioso e laico che sia; insomma un “fatto” da vivere in prima persona, all’interno della comunità ecclesiale locale.

Il perché è presto detto: se fosse solo in gioco la credibilità della Chiesa per un appuntamento che si è dato, sia pure importante come un C.E.N., si potrebbe anche ammettere che non tutti i credenti se ne sentano interessati; in realtà, non è immediatamente al Congresso che si volge l’attenzione della gente cristiana, ma a ciò che esso propone, ossia all’Eucaristia che sta “al principio” della Chiesa stessa, sulla quale essa fonda e sviluppa sia la sua vita interna come la sua presenza salvifica nel mondo.

Come è possibile allora che un cristiano non si debba sentire “coinvolto” personalmente in questo “ritorno” all’Eucaristia lasciata alla Chiesa dal suo Signore, promosso dal Congresso?

Ogni credente dovrà confrontarsi in questi mesi con la memoria del Signore celebrata nella

26

Page 29: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

sua comunità: riscoprirà la sorgente della comunione profonda con Cristo, e in Lui con i fratelli di fede, e nel contempo si sentirà provocato dall’Eucaristia a immettersi con rinnovato coraggio e ritrovata fiducia, nella “pasta” di questa società come fermento di vita nuova.

“Protagonismo” dunque per i singoli credenti, per le famiglie cristiane, per ogni comunità parrocchiale, per i suoi gruppi, movimenti e ambienti. Un “protagonismo” che è l’unica condizione dalla quale, in realtà, dipende il 20° C.E.N.

Sarà un “atto ecclesiale” con risultanze positive per la Chiesa ambrosiana, anzi per l’intera Chiesa italiana, solo se sacerdoti, religiosi, e laici l’avranno vissuto con “passione” e impegno.

Il rischio che si corre è proprio quello di “fermarsi” sulla soglia dell’avvenimento, senza “entrarci” dentro per valutarne tutta l’esplosiva carica di rinnovamento personale e comunitario che porta con sé! L’Eucaristia è “novità”, ancora oggi, per la gente cristiana e sorprendente proposta per l’uomo e questa sua caotica e sofferta convivenza.

Si tratta allora di una “straordinaria avventura dello spirito” quella che si è invitati a vivere in questi mesi di cammino verso il 20° C.E.N.

È il “Resta con noi, Signore, perché si fa sera” che ogni comunità parrocchiale è chiamata a recitare per “aprirsi” alla presenza del Signore che è in lei, “riconoscerlo” e accoglierne la forza di farsi dono agli altri come Lui ha fatto! E Dio sa quanto bisogno abbiamo, oggi, di ritrovare la nostra profonda identità e, con essa, il coraggio dei veri testimoni.

(dall’informatore parrocchiale luglio/agosto 1981)

La preparazione al Congresso Eucaristico Nazionale inizia dunque da lontano. Nell’anno pastorale 1981/82 il titolo della lettera pastorale dell’Arcivescovo è “In principio la Parola” e se ne parla, aiutati da don Giovanni Giavini, docente di Sacre scritture presso la facoltà teologica di Milano, alla consueta due giorni di inizio anno ad Eupilio. È la Parola di Dio, come dice il cardinal Martini, “a rompere per prima il silenzio e a dire il nostro nome, a dire il nostro nome e a dare un senso alla nostra vita”.

Il tema del Congresso Eucaristico Nazionale torna sulle pagine dell’informatore parrocchiale nell’ottobre 1982. La preparazione a questo importante appuntamento entra “nel vivo” e anche sul nostro foglio informativo parrocchiale si ricorda come “l’evento” possa essere di aiuto per tutti per capire la centralità dell’Eucarestia nella nostra vita. La straordinarietà dell’evento è dunque − come si dice − di grande “aiuto pedagogico”.

(…) L’Arcivescovo ci ha poi lasciato un altro impegno: quello di vedere nel Congresso Eucaristico Nazionale del prossimo maggio un vero strumento pastorale di rinnovamento della Comunità.

L’Arcivescovo poi ci precisava quanto noi avevamo già intuito nella “due giorni” riflettendo sulla sua lettera pastorale “Attirerò tutti a me”: il Congresso non è un’azione esteriore fine a

27

Page 30: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

se stessa. Il Congresso è tutto subordinato alla Eucarestia. E l’Eucarestia è il vertice della vita pastorale della comunità.

Il Congresso sarà dunque uno strumento privilegiato per richiamare noi e molti altri (con la sua pubblicità, solennità e la visita del Papa) a ciò che veramente importa: Gesù Cristo che nella Eucarestia ci dona il suo corpo e il suo sangue perché anche noi abbiamo ispirazione e forza per donare corpo e sangue per i nostri fratelli, per la nostra città, per questa nostra società che dobbiamo servire con onore come Cristo ha servito e ha amato fino in fondo. (…)

(dall’informatore parrocchiale ottobre 1982)

Il 2 ottobre 1982, festa degli Angeli Custodi, l’arcivescovo Martini viene in visita pastorale nella nostra parrocchia. È l’anno del XX anniversario di fondazione della parrocchia. L’Arcivescovo ricorda come sia importante riconoscere continuamente l’amore e la tenerezza di Dio e invita tutta la comunità a vivere con intensità il Congresso Eucaristico del maggio 1983. Ricorda come esso sia “tutto subordinato all’Eucaristia e come l’Eucarestia sia il vertice della vita della Comunità”.

Mons. Martini (verrà nominato cardinale nel febbraio 1983) ci invita a vivere il Congresso come “strumento per ricordare a noi e agli altri ciò che veramente importa: Gesù” e ancora ricorda che “il Corpo e il Sangue che Gesù dona nell’Eucarestia dà a noi ispirazione e forza per donare corpo e sangue ai nostri fratelli e alle nostre città”.

Nel maggio 1983, dunque, si svolge a Milano il Congresso Eucaristico. La parrocchia si prepara nella preghiera prima di partecipare all’incontro stesso. Il 17 Maggio il Decanato Romana-Vittoria partecipa in Duomo ad una solenne Adorazione Eucaristica. Ma non solo: dall’11 al 13 maggio vengono celebrate le giornate Eucaristiche e il 10 maggio viene messo in scena persino un recital.

In seguito, sul foglio informativo parrocchiale di giugno don Peppino riprende le parole che il Papa aveva pronunciato nei vari incontri con i fedeli e la città.

Innanzitutto, viene ricordato l’incontro con la città in piazza Cinque Giornate in cui Giovanni Paolo II chiede fermamente a Milano di “rimanere fedele alla sua viva fede cristiana”, mantenendo quei “valori umani di cui è tanto ricca la terra lombarda”. Don Peppino prosegue con alcune proposte di stile pastorale che partono proprio dall’esperienza del Congresso Eucaristico. Sottolinea come sia importante, anche per gli “Angeli”, iniziare ad aprirsi al mondo e costruire una pastorale capace di dialogare e confrontarsi anche con chi non crede o non la pensa come noi.

Ma tutto questo è possibile, dice don Peppino, se ci stringeremo tutti attorno all’altare dell’Eucarestia.

Nel 1989 il cardinal Martini richiama tutti i giovani della diocesi di Milano a radunarsi assieme per portare il proprio contributo alla Chiesa di Milano. Dobbiamo ricordare che il cardinal Martini proprio in quegli anni aveva istituito la Scuola della Parola: una vera e propria scuola per lo studio e la conoscenza della Parola di Dio da portare nella vita di ogni giovane. Proprio su questa scia, nel 1989 in tutta la diocesi si organizzano incontri per prepararsi all’assemblea cosiddetta “di Sichem”,

28

Page 31: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

che doveva radunare tutti i giovani della Diocesi per renderli protagonisti all’interno della Chiesa diocesana con le loro speranze e i loro contributi.

Nel nostro decanato sabato 14 gennaio 1989 i giovani si ritrovano per prendere in esame e discutere i temi che saranno poi portati alla assemblea di Sichem (giovani e scelta cristiana, giovani e Chiesa, giovani e valori morali, giovani e impegno sociale, giovani e missione).

L’incontro porta alcuni elementi importanti da sottolineare. Innanzitutto si ribadisce la volontà di un cammino comune tra tutti i giovani del decanato cercando una collaborazione tra i vari gruppi parrocchiali.

Il cammino dell’assemblea di Sichem prosegue successivamente con la Veglia in Traditione Symboli il 18 marzo in Duomo che rappresenta l’ultima “tappa” prima dell’assemblea svoltasi il 6 e 7 maggio 1989. Sul foglio informativo parrocchiale di aprile troviamo una piccola cronaca della veglia in Traditione Symboli di quell’anno. Alcuni giovani della nostra parrocchia vi partecipano e ne ritornano entusiasti.

Sulle cronache leggiamo di 10-15.000 persone che erano affluite in piazza del Duomo e che insieme avevano recitato il Credo, ascoltato la Parola di Dio e pregato assieme all’Arcivescovo. Si tratta davvero di un numero importante di giovani e i commenti dei “nostri” non possono essere che entusiastici di fronte a tanta partecipazione. Colpisce, lo si legge bene nelle testimonianze, soprattutto il forte senso di ecclesialità che unisce tutti i presenti. L’entusiasmo è forte ma non mancano gli spunti di riflessione e la profondità delle parole del cardinal Martini. Il riferimento forte durante la veglia è nella presentazione di alcune figure di santi e di testimoni (sant’Ambrogio, san Carlo Borromeo, Gianna Beretta Molla, G.B. Montini). L’omelia del cardinal Martini è incentrata sul Credo che divide idealmente in tre parti: la Creazione, l’Alleanza, l’Opera dello Spirito Santo.

Il 7 e 8 maggio 1989 si svolge al Palalido l’assemblea di Sichem, con rappresentanti dei giovani di tutte le parrocchie della diocesi. Anche la nostra parrocchia invia dei giovani a queste due giornate importanti per la nostra Chiesa. Sul foglio informativo di giugno leggiamo un’ampia cronaca di quello che è successo. Si tratta, per i giovani di tutta la diocesi, di un momento importante. Lo slogan dell’assemblea è “Scegliamo di servire il Signore” e la riflessione che propone il Cardinale a tutti i giovani si basa sul tema dell’Alleanza: l’Alleanza personale, l’Alleanza tra gruppi giovanili e l’Alleanza per tutti i giovani.

I giovani della nostra parrocchia scrivono sul foglio informativo parrocchiale come, dopo questa esperienza ecclesiale forte, si sentano ora ancora più motivati e protagonisti. Sichem è, come viene ripetuto in modo molto incisivo, un “sasso gettato nello stagno”; ora spetta ai giovani coglierne l’opportunità e impegnarsi insieme.

Il Cardinale ci ha delegato a far conoscere a tutta la diocesi ciò che ai giovani è stato da lui proposto come itinerario educativo.

29

Page 32: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

Il 6 e il 7 maggio al Palalido, 2.500 giovani delegati appartenenti a parrocchie e realtà ecclesiali della diocesi di Milano, hanno partecipato all’assemblea di Sichem.

Il tema del convegno è stato “Scegliamo di servire il Signore e lo proclamiamo”.

Come Giosuè radunò a Sichem il popolo d’Israele, così il Cardinale ha convocato noi giovani per rinnovare l’Alleanza con Dio.

Un’alleanza personale: noi delegati abbiamo scelto un particolare cammino di preparazione e conversione per rinnovare il nostro impegno cristiano.

Un’alleanza dei gruppi giovanili e parrocchiali: in gruppo, infatti, abbiamo discusso e meditato i temi proposti.

Un’alleanza per tutti i giovani: ci siamo impegnati a farci carico delle ansie, dei problemi e degli interessi di tutti i giovani, su questi temi:

− la Chiesa

− i valori morali

− l’impegno sociale

− la missione

Ci siamo sentiti parte viva della nostra diocesi, corresponsabili nello studio di un progetto organico di pastorale giovanile. L’accoglienza e l’organizzazione, la preghiera e le testimonianze, i canti e i lavori di gruppo, tutto è stato impostato su uno stile semplice, vivace, ma con un ritmo sostenuto e un contenuto ricco.

Nel complesso il tempo è stato opportunamente diviso fra momenti comunitari sapientemente guidati e da momenti affidati totalmente a noi per uno scambio libero e responsabile negli 85 gruppi di lavoro.

Momento importante del dopo-Sichem sarà quello della solidarietà all’interno della diocesi fra tutte le parrocchie, in particolare in aiuto delle più piccole e isolate.

Il 13 maggio tutti i giovani della diocesi sono stati invitati a partecipare alla veglia di Pentecoste a S. Siro. Un’occasione in più per ribadire l’impegno preso all’assemblea di Sichem.

Ci siamo sentiti responsabili della nostra Chiesa e del nostro impegno che come cristiani ci chiama in ogni momento della nostra vita.

Forse da parte nostra sta nascendo una maggiore consapevolezza.

Sichem è come un sasso gettato nello stagno: spetta a tutti noi impegnarci concretamente ad essere testimoni dell’amore che Cristo ha nei nostri confronti e verso tutti i nostri fratelli.

(dall’informatore parrocchiale giugno 1989)

30

Page 33: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

LA PARROCCHIA E GLI ANNI ’90

Nel 1991, ancora una volta, i giovani sono i protagonisti dell’incontro con il Papa durante la VI Giornata Mondiale della Gioventù a Czestochowa. È davvero un incontro storico tra giovani. Per la prima volta i giovani delle Chiese dei Paesi occidentali incontrano i loro coetanei delle Chiese dell’ex blocco comunista. Due ragazze della nostra parrocchia partono assieme ad altri quattro ragazzi della parrocchia di sant’Eugenio guidati dal loro coadiutore don Emanuele. Il racconto del loro viaggio appare sul foglio informativo di settembre e descrive bene il clima che si respirava in quei giorni in Polonia.

Vengono descritte le emozioni provate durante la preghiera, il canto e la Messa celebrata con altri giovani. In particolare viene descritta l’emozione nel cantare tutt’insieme “Madonna nera” e l’entusiasmo tra giovani che si incontravano scambiandosi l’un l’altro spille, bandiere, souvenir da ogni parte del mondo.

Nei giorni precedenti vengono ricordate come davvero entusiasmanti le catechesi di mons. Barone, mons. Corti e mons. Saldarini; e poi la Veglia, la Messa con il Papa e i canti dei tanti giovani che si tenevano per mano. Insomma l’articolo racconta di fatica, stanchezza, ma anche e soprattutto di incontri e di entusiasmo e di gioia per l’esperienza unica vissuta.

Anni dopo, altri giovani “Angeli” partecipano ad una Giornata Mondiale della Gioventù (a questo punto già diventata “grande” e chiamata da tutti con l’acronimo GMG), è il 1997.

Il foglio informativo parrocchiale del settembre di quell’anno, descrive bene le impressioni del gruppo di giovani della nostra parrocchia che, assieme a suor Rita e a un gruppo di giovani proveniente da tutta Italia, guidato dai servi di Maria, si era recato a Parigi per la JMJ (Journées mondiales de la jeunesse).

Un altro gruppo di giovani, invece, aveva scelto di partecipare alla GMG assieme ai ragazzi disabili de “La nostra Famiglia”.

Il tema del grande incontro con i giovani è: “Maestro dove abiti? Venite e vedrete!”. I giovani di tutto il mondo non si sono recati a Parigi solo ed esclusivamente per vedere il papa Giovanni Paolo II, ma anche per ascoltare la Parola durante le catechesi e per fare esperienza di un incontro ecclesiale di dimensioni davvero planetarie.

I giovani della nostra parrocchia descrivono in quei giorni un clima davvero di fraternità e di incontro con tutti i giovani che venivano incontrati per Parigi. Dai nostri connazionali presenti alle catechesi (ovviamente quella del nostro cardinal Martini una delle più seguite e partecipate) e dai giovani di tutte le nazionalità incontrati sulla spianata dell’ippodromo di Longchamp, viene descritta la grande facilità di comunicazione e di fraternità vissuta da tutti i partecipanti. Qualcuno in quei giorni paragonava il grande incontro ecclesiale (per la prima volta in Europa una GMG con così tanti giovani − circa un milione) ad un specie di nuova Woodstock, probabilmente riferendosi alla grande folla presente a Longchamp o sulla spianata di Champs de Mars. Ma se si guardava oltre i numeri, si potevano vedere giovani il cui desiderio più grande era quello di testimoniare qualcosa

31

Page 34: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

di forte e inconsueto per un mondo ormai convinto di poter fare a meno del Vangelo. E così i giovani degli “ Angeli” tornano a casa dandosi appuntamento con i tutti giovani del mondo per il grande Giubileo del 2000 a Roma.

Nelle vacanze di Natale del 1998, invece, è il mondo (o per lo meno l’Europa) a venire a casa nostra. Dal 28 dicembre del 1998 al 1 gennaio del 1999 si svolge a Milano − per la prima volta − l’incontro europeo dei giovani di Taizé. I parrocchiani sono chiamati ad ospitare nelle proprie case i giovani con lo slogan “Bastano solo 2 mq al caldo!”. D’altro canto i giovani che vengono per gli incontri europei chiedono solo di poter dormire per terra, il resto del tempo lo passeranno in parrocchia e in fiera per la preghiera con tutti gli altri giovani.

La preparazione avviene per tutto l’autunno. La nostra parrocchia si prepara tutti i mercoledì dopo la Messa delle 18 con la preghiera secondo lo stile di Taizé, mentre in sant’Ambrogio, tutti i giorni alle ore 13, c’è una preghiera per tutta la città. L’obiettivo è ospitare 100 giovani nelle famiglie della parrocchia; per questo motivo dopo ogni Messa delle ore 11 della domenica, dei giovani sono pronti a raccogliere le varie disponibilità dei parrocchiani.

L’obiettivo è raggiunto ampiamente, dal 28 dicembre 1998 al 1 gennaio 1999 sono accolti agli “Angeli” 139 giovani provenienti dalla Polonia, dalla Lituania, dalla Slovacchia e dall’Italia (Torino, Benevento, Caserta, Brescia e Foligno). Anche la nostra chiesa subisce per l’evento delle trasformazioni. Seguendo le modalità di preghiera della comunità di Taizé, vengono tolte le panche da dietro l’altare e viene posizionato un grande tappeto dove i giovani possono sedersi per pregare. Inoltre vengono poste delle icone per aiutare la meditazione. Tutti i giorni in parrocchia alle 8 si tiene la preghiera.

Il clima descritto è davvero intenso, per la bellezza dei gesti, la profondità del silenzio, lo scambio fraterno di amicizia che passa davvero per un crogiuolo di lingue e abitudini differenti. Il 31 dicembre in oratorio si tiene la festa dei popoli per il passaggio al nuovo anno e il 1 gennaio 1999 si tiene la Messa di saluto per tutti i giovani ospiti. Nonostante il poco tempo e le poche ore passate nelle famiglie, l’entusiasmo di chi ha ospitato e di chi è stato ospitato è veramente tanto. Si ha la percezione di essersi aperti al mondo e di aver condiviso con giovani che venivano da molto lontano la stessa fede cristiana e lo stesso entusiasmo. Sul foglio informativo parrocchiale di febbraio compaiono i ringraziamenti di tutti, comprese le lettere dei partecipanti che arrivano in parrocchia nelle settimane successive, del cardinal Martini e di frere Roger, priore della comunità di Taizé, che ringrazia i milanesi per la bella accoglienza: “(…) con i miei fratelli sapevamo che eravate aperti all’accoglienza e i giovani europei hanno potuto rendersene conto” (…)

32

Page 35: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

LA PARROCCHIA DAL GIUBILEO DEL 2000 AD OGGI

Dopo anni di attesa e di preparazione sia dal punto di vista ecclesiale che civile, ecco che arriva l’anno 2000. Con esso si apre il grande Giubileo indetto da Giovanni Paolo II. Anche la nostra parrocchia, con tutta la Chiesa universale, entra nel terzo millennio.

Il primo numero di gennaio 2000 del nostro foglio informativo parrocchiale riporta però l’annuncio della visita pastorale del vescovo, il cardinale Martini. Sembra quasi che il nuovo millennio e il Giubileo di quell’anno non trovino spazio nelle cronache della parrocchia.

In realtà non è così. Sul numero di febbraio appare l’annuncio del pellegrinaggio parrocchiale giubilare che si terrà a Roma in aprile. Ma non solo. Una famiglia della parrocchia scrive sul numero di febbraio della bella esperienza del pellegrinaggio fatto a Roma il 2 gennaio 2000, giornata in cui il Papa ha voluto celebrare in piazza San Pietro il giubileo dei bambini e dei ragazzi.

Il Papa aveva voluto iniziare infatti la lunga serie delle giornate giubilari proprio con una particolare attenzione ai bambini e ai ragazzi, segno di una Chiesa che pone sempre speranza nelle generazioni future.

A maggio, al termine del pellegrinaggio giubilare parrocchiale, don Tarcisio scrive sul foglio informativo parrocchiale più volte la parola “bellissimo”. Bellissime sono le quattro basiliche giubilari, bellissimo l’incontro con il Papa in piazza San Pietro, bellissimo il nuovo santuario del divino Amore appena consacrato dal Papa e realizzato da padre Costantino Ruggeri − lo stesso autore delle vetrate della nostra parrocchia −, bellissime le catacombe dei primi cristiani visitate dal gruppo.

“Bellissimo!” è la risposta che ciascuno dei cento pellegrini di ritorno da Roma vi darebbe alla domanda: “Come è stato il pellegrinaggio?”

Bellissime le quattro Basiliche giubilari di cui abbiamo attraversato le porte sante. S. Pietro, S. Maria Maggiore, S. Giovanni in Laterano, S. Paolo fuori le mura ci hanno incantato con la loro grandezza, con i loro tesori d’arte, con la loro testimonianza di secoli di fede. Ogni basilica ci ha ricordato una nota della Chiesa: una, santa, cattolica e apostolica.

Bellissimo l’incontro con il Papa nell’udienza in piazza S. Pietro. Una festa di colori: quelli dei tulipani che ornavano il sagrato, quelli delle bandiere, dei fazzoletti, dei cappellini delle diverse nazioni e dei diversi gruppi presenti, quelli della facciata appena restaurata della Basilica e del cielo di Roma. Nell’unico abbraccio del colonnato del Bernini i cinquantamila presenti si sono sentiti un cuor solo e un’anima sola.

33

Page 36: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

Il nostro gruppo era in prima fila ed ha esultato quando è stato nominato. Avremmo voluto abbracciare il Papa per comunicargli tutto il nostro affetto, ma ci è stato possibile solo gridare a gran voce: “Viva il Papa! Viva!”.

Bellissimo il nuovo santuario della Madonna Madre del Divino Amore appena consacrato dal Papa e realizzato da Padre Costantino Ruggeri, lo stesso autore delle vetrate della nostra chiesa degli Angeli Custodi. Entrando ci siamo sentiti come a casa nostra: avvolti dalla stessa luce e dagli stessi colori e trasportati in un altro mondo.

Bellissime anche le catacombe dove i simboli e le iscrizioni non parlano di morte ma di vita. Nelle viscere della terra abbiamo camminato là dove le reliquie di S. Sebastiano e degli altri martiri della fede hanno attirato generazioni di credenti. Anche noi siamo venuti a Roma sulla tomba di Pietro e di Paolo per professare la nostra gioia di essere cristiani e per essere sostenuti dal loro esempio e dalla loro intercessione.

Bellissima l’ospitalità ricevuta nelle due case di religiosi collocate sui colli romani. La stessa ospitalità vogliamo offrirla ai giovani che in Agosto passeranno da Milano per recarsi a Roma per la Giornata Mondiale della Gioventù.

Bellissime tutte le persone partecipanti al pellegrinaggio che hanno affrontato i disagi senza lamentele, che hanno mostrato una grande devozione, che si sono adoperate per aiutare chi era in difficoltà, che hanno manifestato la loro riconoscenza…

(don Tarcisio − dall’informatore parrocchiale maggio 2000)

Il secondo grande appuntamento che la parrocchia ha con il Giubileo del 2000 è la XV Giornata Mondiale della Gioventù che si svolge nell’agosto di quell’anno a Roma. Otto giovani della nostra parrocchia assieme a fra’ Andrea, un giovane frate cappuccino che segue i gruppi giovanili in parrocchia, partono alla volta di Roma con altri giovani del decanato. Sul numero di ottobre leggiamo i diversi commenti, tutti davvero entusiastici, di quella fantastica esperienza.

Si ricorda come davvero sia stata la gioia a caratterizzare quell’incontro, che non è stato solo un incontro con altri giovani di tutto il mondo ma anche un dialogo, un “vero dialogo” come l’ha definito Giovanni Paolo II nella spianata di Tor Vergata.

Si sottolinea certo anche la fatica, il caldo di un Ferragosto romano, i comprensibili disagi di un evento davvero mondiale (si parla di circa due milioni di giovani), ma davvero vince l’entusiasmo dei giovani e la consapevolezza di essere davvero diventati “le sentinelle del mattino”. “Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in tutto il mondo”, dice Giovanni Paolo II parafrasando santa Caterina da Siena. I “nostri” tornano a casa stanchi ma felici per questa esperienza davvero “universale”. Di quella GMG, non solo Roma si ricorderà del “chiasso” citato nella veglia

34

Page 37: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

conclusiva dal Papa, ma tutto il mondo si ricorderà delle testimonianza di tanti giovani che, ancora oggi, dopo tanti anni, portano dentro di sé l’entusiasmo di quei giorni, declinandolo e facendolo maturare nella loro vita e nella loro personale vocazione.

Chi non l’ha vissuta può darsi che scoprirà da solo, in futuro, che è accaduto qualcosa che riguarda anche lui! Per me è stata la prima Giornata Mondiale… ma credo di aver imparato molto: per una settimana ho abbandonato gli schemi di vita quotidiana, il mio piccolo mondo di egoismo, per entrare in un macrocosmo multietnico, in cui tutto è stato condiviso, in funzione di qualcosa di veramente grande, che ha la forza prorompente della gioventù: essere QUI, SOTTO LA STESSA LUCE, S0TTO LA SUA CROCE; CANTANDO AD UNA VOCE È L'EMMANUEL. (Manuela Agosti)

Il viaggio a Roma è stato un’esperienza che spero sia servita a migliorarmi e ad aiutarmi a crescere ed è stato l’inizio di un anno forse pieno di tante novità. (Paolo Abbatangelo)

Treni affollati, giovani ovunque, ed ecco che nel giorno del 15 agosto Roma si ripopola all’improvviso. È difficile spiegare quanta emozione si può provare quando due milioni di giovani si incontrano provando la stessa gioia e credendo negli stessi valori. È così dunque che ho vissuto la mia prima GMG, avvolta da un entusiasmo comune che si è manifestato soprattutto durante gli incontri col Papa. Questa insolita e meravigliosa esperienza è stato un modo per ricaricarsi e accrescere così la fede e la voglia di vivere nei giovani di tutto il mondo. (Elisabetta Perego)

La GMG è stato un evento straordinario. È difficile trovare le parole giuste per poter descrivere le sensazioni, le gioie e anche le fatiche che abbiamo vissuto. Abbiamo ancora impresse nella nostra mente l’immagine di un Papa, stanco, ma ricco di energia che continua a credere in noi giovani e a darci fiducia… un Papa “nonno” che si lascia commuovere e trasportare dai canti e dagli inni di due milioni e mezzo di giovani “accampati” nel campus di Tor Vergata.

È stato un incontro che rimarrà nel cuore di ciascuno di noi, e cosa ancora più importante è stata una grande esperienza di Fede vissuta con gioia che ognuno di noi tornando a casa è chiamato a mantenere viva e sempre “giovane”. (Marco e Fabrizio Favero)

La XV GMG è stata il riflesso di una gioventù cristiana che è felice di esserlo e che è felice di testimoniarlo al mondo. Erano, quelli di Roma, ragazzi consapevoli della difficoltà di credere oggi, ma consapevoli anche della bellezza di una fede sempre nuova e attualissima. Penso che anche il meno motivato dei ragazzi di Tor Vergata sia tornato a casa cambiato e non solo arricchito da queste giornate e dal rapporto molto stretto che si è creato tra i giovani e il Papa.

“Non è stato un monologo ma grazie a voi è stato un vero dialogo” ha detto Giovanni Paolo II e questo in barba a tutti quelli che pensavano che a Roma ci fossero solo giovani caciaroni e un po’

35

Page 38: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

bigotti. Ora tutti quei giovani sono tornati a casa e sono sicuro che rimarranno “sentinelle del nuovo giorno”. (Luca Perego)

(dall’informatore parrocchiale ottobre 2000)

Da quella straordinaria esperienza, in tutta la diocesi di Milano, parte nel 2001 il cammino delle “sentinelle del mattino”. L’idea del cardinal Martini è semplice: poter raccogliere le idee e le istanze dei giovani ambrosiani dopo la GMG di Roma, per poi riportarle nelle scelte che la diocesi farà negli anni successivi. Anche nella parrocchia ci si attiva in questo senso e in fondo alla chiesa compare un contenitore per riporre i questionari compilati, viene creata anche una e-mail e l’informatica entra, anche per questa strada, nella vita della comunità degli Angeli.

La vita della nostra parrocchia e quella della Chiesa universale si incontrano ancora nel 2005, quando, dopo la morte di Giovanni Paolo II (il 2 aprile), viene eletto papa Benedetto XVI (il 19 aprile). Sul foglio informativo parrocchiale di maggio di quell’anno, don Tarcisio ricorda a tutti la grandezza della testimonianza di Giovanni Paolo II anche durante i giorni della sua agonia e nel momento della sua morte. Anche la sua morte è stato un “annuncio di vita” e ricorda il suo funerale, quasi una festa a cui hanno partecipato tanti giovani.

Don Tarcisio ricorda inoltre tutti i momenti preziosi in cui i parrocchiani degli “Angeli” hanno incontrato Giovanni Paolo II durante il suo pontificato: l’anno Santo a Roma, le giornate mondiali della gioventù di Parigi, Roma, Toronto e anche durante il pellegrinaggio dei ragazzi della professione di fede che avevano visto il Papa nella sua ultima apparizione, il 30 marzo dello stesso anno, dalla finestra del suo studio in piazza San Pietro.

36

Page 39: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

Il parroco degli “Angeli” dà anche due appuntamenti per incontrare il nuovo Papa: il pellegrinaggio parrocchiale a Roma a giugno e l’incontro coi giovani alla XX GMG a Colonia nell’agosto dello stesso anno. I giovani della nostra parrocchia assieme a don Tarcisio non mancano a quell’appuntamento e si recano a Colonia in agosto per la prima GMG di Benedetto XVI, facendosi guidare dalla figura dei Magi di cui proprio Colonia (oltre che Milano) custodisce le reliquie.

Il tempo di Pasqua di quest’anno è stato caratterizzato dagli eventi della morte del papa Giovanni Paolo II e dell’elezione del nuovo papa Benedetto XVI. Eventi di grande risonanza sia personale che pubblica, eventi che ci hanno fatto comprendere come il mistero pasquale tocchi direttamente la nostra vita e la vita del nostro mondo. La morte e la risurrezione di Gesù non sono avvenimenti del passato ma del nostro presente.

Giovanni Paolo II ci ha offerto anche la sua morte come un annuncio di vita, come un passare alla vita. Il suo funerale è stato una festa con tanti giovani che continuano a guardarlo ora affacciato alla finestra della casa del Padre e che continuano ad ascoltarlo mentre dice: “'Non abbiate paura!”.

L’elezione del nuovo papa Benedetto XVI è stata un’azione dello Spirito del Risorto che come vento gagliardo ha radunato tutta la Chiesa attorno al nuovo pastore, all’operaio della vigna del Signore.

Giovanni Paolo II lo abbiamo incontrato, come parrocchia, in diverse occasioni che restano ora come ricordi preziosi e stimoli continui per la nostra comunità: il pellegrinaggio a Roma per l’Anno Santo del duemila e la partecipazione in Piazza S. Pietro alla Messa da lui presieduta; le Giornate Mondiali della Gioventù a Parigi, Roma e Toronto; e il recentissimo pellegrinaggio dei ragazzi di terza media che hanno ricevuto da Giovanni Paolo II un saluto speciale durante l’ultima apparizione dalla famosa finestra il 30 marzo.

Benedetto XVI lo incontreremo domenica 5 giugno durante il pellegrinaggio che ci vedrà pregare anche sulla tomba di Giovanni Paolo II e a Colonia in Agosto con i giovani della XX Giornata Mondiale della Gioventù.

Chi di noi potrà essere presente a questi appuntamenti lo sarà anche a nome di tutti per testimoniare il nostro affetto riconoscente a chi ci ricorda continuamente che siamo amati, guidati, sostenuti dal Buon Pastore.

Il tempo di Pasqua lo viviamo in parrocchia attraverso soprattutto le Domeniche nelle quali lo Spirito Santo ci comunica la salvezza del Risorto attraverso i Sacramenti ed in particolare

37

Page 40: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

l’Eucaristia. Il Congresso Eucaristico Nazionale che si tiene a Bari dal 21 al 29 maggio ci ricorda che “Senza la domenica non possiamo vivere”.

Maggio è il mese dedicato a Maria, la discepola “piena di Spirito Santo”. Alla Madonna, a cui Giovanni Paolo II ha detto “Totus tuus” e che Benedetto XVI ci ha assicurato “sta dalla nostra parte”, eleviamo la nostra preghiera con il Rosario (ogni giorno in chiesa alle ore 17.30 e i venerdì alle ore 21.00 nei cortili) e con il pellegrinaggio (venerdì 27 maggio alle ore 20.30 all’Abbazia di Chiaravalle), due strumenti tanto cari a Giovanni Paolo II.

(dall’informatore parrocchiale maggio 2005)

Non c’è tempo di tornare alla vita ordinaria della comunità che subito un nuovo grande evento ecclesiale mobilita la parrocchia.

Durante le vacanze di Natale del 2005 e il Capodanno 2006, Milano accoglie per la seconda volta i giovani di Taizé, nel loro XXVIII Incontro Europeo dei Giovani (il primo dopo la morte di frère Roger − 16 agosto 2005). Questa volta la nostra parrocchia è chiamata ad accogliere giovani che provengono da Svizzera, Polonia, Bosnia e Germania. I giovani di Taizé hanno riempito le strade di Milano, i mezzi pubblici e anche la nostra parrocchia, che è riuscita ad ospitarne 90 (tutti in famiglia!). Ecco allora che anche questi giovani, come quelli di 7 anni prima sono una luce, come ricorda don Tarcisio, di giovinezza, di pace, di fiducia e di preghiera. La scia di Taizé lascia un segno tangibile anche nella nostra parrocchia. Il 18 marzo 2006 si tiene infatti agli “Angeli” la preghiera cittadina di Taizé rivolta a tutti i giovani di Milano e dintorni.

I giovani di Taizé che, come fiocchi di neve sono piovuti il 28 dicembre sulla nostra città e sulla nostra parrocchia da tutta Europa, hanno aggiunto tante luci in più al nostro Natale e al nuovo anno che iniziamo.

I giovani di Taizé sono una luce di giovinezza.

I cinquantamila giovani, di cui novanta nella nostra parrocchia, hanno riempito le chiese, i mezzi pubblici, le strade... di Milano. Una processione straordinaria di giovani che pregano e si incontrano fraternamente sono un segno di speranza per la nostra chiesa e per il nostro mondo. I giovani della nostra parrocchia, che tanto si sono impegnati nell’organizzazione e nella accoglienza di questi loro coetanei, possano attingere nuovo slancio per il loro cammino di fede e per la loro testimonianza cristiana verso gli altri giovani.

I giovani di Taizé sono una luce di pace.

Provenienti da tante nazioni diverse hanno parlato una lingua comprensibile a tutti: quella della accoglienza reciproca e della pace. La giornata mondiale della pace che celebriamo proprio all'inizio di un nuovo anno non poteva avere evento più significativo di questo.

38

Page 41: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

La diversità dovrebbe diventare motivo di sorpresa, di scambio, di arricchimento... anche nelle nostre relazioni quotidiane.

I giovani di Taizé sono una luce di fiducia.

Chi ha aperto la propria casa all’accoglienza di questi giovani, chi non ha temuto di essere disturbato dal loro arrivo, chi non si è preoccupato di dove venissero e di che lingua parlassero... ha ricevuto un dono sorprendente che conserverà come un ricordo prezioso e che lo aiuterà ad essere ospitale anche in altre occasioni.

I giovani di Taizé sono una luce di preghiera.

I giovani sono venuti a Milano per pregare insieme secondo lo stile di Taizé. In questa preghiera un posto fondamentale è riservato ai canti. I canti sono composti di una semplice frase che esprime una realtà essenziale e che viene ripetuta molte volte così da venire interiorizzata dalle persone. Si crea così un’atmosfera di partecipazione, di calma, di contemplazione...

È una preghiera di cui abbiamo bisogno anche noi a volte troppo chiassosi e superficiali nel nostro modo di pregare insieme.

(don Tarcisio − dall’informatore parrocchiale gennaio 2006)

L'ultima partecipazione, cronologicamente parlando, dei nostri giovani “Angeli” (ormai conosciuti come “Angels” ) ad un appuntamento internazionale con il Papa è stata la XXVI GMG, nell'agosto 2011, che ha visto partire alla volta di Madrid quattro giovani insieme al gruppo dell' Azione Cattolica Ambrosiana. Ecco le riflessioni che ne sono scaturite:

Dall’11 al 22 agosto quattro giovani della nostra comunità hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù svoltasi a Madrid dal 16 al 21 dello stesso mese. Nei giorni precedenti c’è stato il tempo per un giro in Francia, e per sostare a Barcellona nei giorni del gemellaggio tra le due Diocesi. Le giornate di Madrid, prevedevano una catechesi al mattino per tre giorni. La prima con mons. Betori, vescovo di Firenze; la seconda con il card. Bagnasco, vescovo di Genova e l’ultima con il “nostro” card. Tettamanzi. Seguiva messa e poi pomeriggi all’incirca liberi per visitare la città. Il momento culminante è stata la veglia col Papa di sabato 20 agosto, sulla spianata di Quatro Vientos, dove ad un certo punto il vento si è alzato davvero, ed è tempestato tanto da interrompere la veglia. Vivere esperienze come questa ha poco significato se poi, una volta tornati a casa non la si racconta per comunicarne la bellezza anche agli altri. Ecco dunque qualche pensiero che ci viene da condividere con l’intera comunità.

39

Page 42: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

GMG. Una sola parola per descrivere un’esperienza semplicemente fantastica. Un’esperienza che ti permette di avvicinarti sempre più a Dio attraverso la preghiera ma soprattutto attraverso i gesti di ogni giorno.

Questa esperienza, a parer mio, aiuta a rafforzare la propria fede con l’aiuto che si dà ai tuoi compagni di avventura e amici.

Questi 11 giorni mi hanno fatto capire che aiutandosi a vicenda si crea una forza tale da rendere possibile ciò che in quell’istante non è propriamente possibile e soprattutto ciò che da soli non si riesce a fare.

È un’esperienza che consiglio assolutamente a tutti e fa ritornare a casa con il sorriso sulle labbra e ti lascia tanto! (Martina Costa)

Ho vissuto questa esperienza dall’ 11 al 22 agosto; sono stati dei giorni molto intensi per me: non pensavo fosse un’ esperienza così forte!

La prima cosa che mi ha colpito, è stato poter vivere quei giorni con persone della mia età o poco più grandi, provenienti da Paesi diversi. Grazie a questa esperienza, ho potuto capire, in modo più approfondito, di aver dentro di me un grande dono: la fede! Aver visto il Papa e aver ascoltato le sue parole mi è servito per vivere un momento di riflessione e serenità interiore, è stata un’emozione molto più grande, rispetto a quando lo si vede in televisione.

La sera della veglia col Papa, noi giovani abbiamo dormito all’aperto col sacco a pelo; dopo un forte temporale, vedere il cielo che diventa limpido e dormire sotto le stelle in mezzo a persone credenti come me, mi ha riempito il cuore di gioia.

L’esperienza che ho vissuto mi rimarrà impressa per tutta la vita, come ricordo di crescita spirituale e di vita comunitaria. Invito tutti i giovani, che non hanno mai vissuto questa esperienza, a farla anche loro in futuro e di viverla con la stessa emozione intensa che ho potuto provare io stessa. (Iolanda Perego)

La giornata mondiale della gioventù è stata un’esperienza davvero unica e del tutto nuova sia sotto il profilo umano che sotto quello spirituale. All’inizio ero preoccupata nell’affrontare una simile situazione così faticosa e inusuale per me, al termine invece con grande soddisfazione ho superato questa prova che per me rappresentava una grande sfida.

In questa occasione ho conosciuto delle persone meravigliose che mi hanno fatto cambiare i presupposti di diffidenza che avevo prima della partenza nei confronti del mio prossimo, ho anche acquisito una sicurezza in me stessa che prima non avevo e che mi aiuta a vivere il rapporto con gli altri con più serenità e meno diffidenza. Inoltre, convivendo con persone di altri paesi, mi sono resa conto di realtà e consuetudini diverse che mi hanno aperto nuovi orizzonti.

A livello spirituale mi sono tolta diversi dubbi che avevo riguardo alla mia fede che dopo questa esperienza si è rinsaldata, vivo infatti il mio cammino spirituale con più convinzione e consapevolezza.

40

Page 43: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

L’esperienza vissuta in queste intensissime giornate ha sicuramente lasciato un segno indelebile nella mia vita. (Cecilia Parisi)

GMG MADRID 2011. poche lettere per evocare ricordi profondi.

Risuonavano in me le parole di Gesù in quei giorni: “cosa siete andati a vedere…?”

In effetti non lo sapevo. Sulla scia dell’entusiasmo e dell’attesa di poter fare anche tu certe esperienze, ti perdi l’obiettivo, la motivazione che sta alla radice. La risposta più semplice ogni peregrino l’ha avuta nel girare per le strade della Spagna e per le strade di Madrid, dove batteva il cuore giovane del mondo. Già: la festa. La gioia di essere cristiano, e la voglia di dirlo al mondo, la tentazione di parlare con cristiani cinesi, angolesi, indiani, maltesi, canadesi, peruviani, palestinesi... la tentazione di chiedere a quel pellegrino da dove viene, fermarsi a parlare di cosa fanno come comunità in quei paesi: come vivono la fede in Asia, in America latina, in Australia, in Cina?

Credo che la parola chiave della GMG sia condivisione. Si, ma di cosa? Beh, si condivide tutto. Si comincia col condividere una palestra per dormire (o, per altri anche un’arena della corrida!), si condivide la fatica, l’acqua (indispensabile con 40°!), ci si assiste vicendevolmente… ma a partire da questa condivisione molto semplice, si arriva a una condivisione nella fede, una condivisione spirituale, dove l’essere giovani credenti, la speranza della Chiesa, è la premessa al bisogno di vedere che la nostra fede è davvero cattolica (universale), ed è la premessa più importante, perché porta a una comunicazione nella fede fatta di gesti, sguardi e simboli. Una condivisione che ha raggiunto l’apice quella domenica mattina 21 agosto, quando il Papa ha celebrato l’eucaristia con tutti noi, fortunati, che eravamo lì.

Dio era venuto di persona a partecipare tra noi a questa grande festa. Ora, sapevo cosa ero andato a cercare. (Giacomo Perego)

(dall’informatore parrocchiale ottobre 2011)

41

Page 44: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

CONCLUSIONE

Non è stato facile ripercorrere in questa breve dispensa i 50 anni di vita della nostra parrocchia. Essa ha attraversato 50 anni di vita della nostra società, della Chiesa universale, del mondo intero.

Dalle pagine dei diversi fogli informativi parrocchiali ne possiamo solo ricavare che la nostra parrocchia ha vissuto pienamente dentro la storia della nostra città e della nostra diocesi.

La nascita della nostra parrocchia sfociata dal Concilio Vaticano II, le speranze, gli entusiasmi che ne hanno accompagnato il cammino, traspaiono in maniera limpida da tutto ciò che troviamo scritto nelle cronache. Basta parlare con chi ha conosciuto la nostra parrocchia fin dalle origini e subito comprendiamo come essere degli “Angeli” ha sempre rappresentato un segno distintivo importante, un “marchio di fabbrica” che porta con sé il bello di una comunità forse più piccola rispetto a quelle vicine, ma capace di essere coraggiosa nelle sue scelte e di portare con sé sempre un po’ di quello spirito conciliare che l’aveva caratterizzata fin dagli inizi.

I 50 anni della nostra parrocchia non ci devono spaventare; essa è senza dubbio capace ancora di essere giovane anche nella maturità degli anni, riuscendo ancora oggi a scorgere i segni dei tempi. Questo è ciò che queste brevi e incomplete pagine vogliono trasmettere.

La parrocchia è tra le case e nel mondo. Lei è sempre lì e attorno cambia tutto: cambia la società, la tecnologia, gli scenari politici, la Chiesa stessa. Tutto è diverso dal 1962.

42

Page 45: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

La parrocchia, tuttavia non ne è indifferente. Essa vive, segue, si interroga su quello che accade intorno a lei. Non ha la pretesa di dare tutte le “risposte” alle domande che tutto il mondo ha, ma non per questo rinuncia a vivere dentro una Chiesa che oggi ancor di più si può chiamare universale.

Possiamo, quindi, a ben ragione, dire che la vita di una parrocchia, per quanto piccola, contribuisce davvero a quello che è la vita e la storia della Chiesa universale.

Certo, ognuno di noi ha in mente e nel cuore alcuni momenti “più intimi” vissuti in parrocchia: un battesimo, un anniversario di matrimonio, un periodo della propria vita passato in oratorio…, ma ognuno ricordi sempre che anche un piccolo gesto, un piccolo impegno fatto lascia la sua impronta nelle persone e nelle generazioni che si succedono.

Tante persone in 50 anni sono passate dalla nostra parrocchia: chi si è fermato per poco tempo, chi ha abbandonato la vita della parrocchia per altri impegni ma continua a partecipare alla Messa, chi ha dato tanto alla parrocchia e ha dovuto poi trasferirsi in giro per il mondo per i più svariati motivi… Ognuno di loro (o meglio di noi) conserva nel cuore gli anni trascorsi in via Colletta 21, con la consapevolezza di essere partito da lì per i più svariati sentieri della vita sentendosi però sempre uno degli “Angeli”.

Realizzazione a cura di Luca Perego

43

Page 46: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Page 47: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Page 48: Parrocchia Angeli Custodi Milano 50° Anniversario di ... · GLI “ANGELI CUSTODI” E IL LORO TEMPO Se parliamo di parrocchia, non possiamo che tornare alla sua originale etimologia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Parrocchia ‐ Oratorio “Angeli Custodi” 

Via Pietro Colletta, 21 

20135 Milano