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Anche quest’anno il MASCI VR13, organizza in Parroccchia la manifestazione “Il Presepe in Famiglia”. Le foto dei presepi, realizzati nelle varie famiglie che avranno partecipato, verranno esposte in parrocchia il 6 gennaio. IL PRESEPE IN FAMIGLIA Il MASCI VR13 Vi porge i migliori Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo. Periodico della comunità parrocchiale - Dicembre 2016 www.santiangelicustodi.it ATTIVITÀ PARROCCHIALI 17 DICEMBRE: ANNIVERSARIO CONSACRAZIONE DELL’ALTARE Alle Messe delle 8.00 e 18.30 benedizione del Gesù bambino da porre nei presepi di casa Alla Messa delle 18.30 arrivo in chiesa della Luce della Pace da Betlemme NOTTE DI ADORAZIONE EUCARISTICA Dalle 19.30 di sabato 17 alle 7.30 di domenica 18 dicembre CONFESSIONI DI NATALE Venerdì 16 dicembre ore 20.30 penitenziale giovani Sabato 17 dicembre ore 11.00 per la 4^ e 5^ elementare Lunedì 19 dicembre ore 20.30 penitenziale adolescenti Giovedì 22 dicembre ore 15.15 penitenziale 1^ e 2^ media Venerdì 23 dicembre ore 16.30 penitenziale 3^ media Giovedì 22 - venerdì 23 - sabato 24 dicembre ore 9.00 - 12.00 e 16.00 - 18.30 per tutti Venerdì 23 ore 20.30 – 22.30 per tutti CAMPO CRESIMA 26 - 28 dicembre CAMPO ADOLESCENTI E GIOVANI 5 - 8 gennaio 2017 ad Assisi NUOVO CORSO DEI 10 COMANDAMENTI 22 gennaio 2017 ore 19.30 in Chiesa Sulle orme di San Domenico In cammino con le dieci parole! Benvenuto don Enrico 2016/3 SANTI ANGELI CUSTODI Buon Natale!

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DICEMBRE 2015 - L’ ANGELO MESSAGGERO - 17

Anche quest’anno il MASCI VR13, organizza in Parroccchia la manifestazione “Il Presepe in Famiglia”. Le foto dei presepi, realizzati nelle varie famiglie che avranno partecipato, verranno esposte in parrocchia il 6 gennaio.

IL PRESEPE IN FAMIGLIA

Il MASCI VR13 Vi porge i migliori Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo.

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ATTIVITÀ PARROCCHIALI

17 DICEMBRE: ANNIVERSARIO CONSACRAZIONE DELL’ALTARE

Alle Messe delle 8.00 e 18.30 benedizione del Gesù bambino da porre nei presepi di casa

Alla Messa delle 18.30 arrivo in chiesa della Luce della Pace da Betlemme

NOTTE DI ADORAZIONE EUCARISTICADalle 19.30 di sabato 17 alle 7.30 di domenica 18 dicembre

CONFESSIONI DI NATALEVenerdì 16 dicembre ore 20.30 penitenziale giovani

Sabato 17 dicembre ore 11.00 per la 4^ e 5^ elementareLunedì 19 dicembre ore 20.30 penitenziale adolescenti

Giovedì 22 dicembre ore 15.15 penitenziale 1^ e 2^ mediaVenerdì 23 dicembre ore 16.30 penitenziale 3^ media

Giovedì 22 - venerdì 23 - sabato 24 dicembre ore 9.00 - 12.00 e 16.00 - 18.30 per tutti

Venerdì 23 ore 20.30 – 22.30 per tutti

CAMPO CRESIMA26 - 28 dicembre

CAMPO ADOLESCENTI E GIOVANI5 - 8 gennaio 2017 ad Assisi

NUOVO CORSO DEI 10 COMANDAMENTI22 gennaio 2017 ore 19.30 in Chiesa

Sulle orme diSan Domenico

In cammino conle dieci parole!

Benvenutodon Enrico

2016/3 SANTI ANGELI CUSTODI

Buon Natale!

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2 - SANTI ANGELI

Siamo arrivati al numero 36! Un grazie di cuore a coloro che hanno scritto gli articoli.

e-mail: [email protected]: Parrocchia Santi Angeli Custodi Via Brunelleschi, 6 - 37138 Verona (VR)www.santiangelicustodi.it

Sulle orme diSan Domenico

In cammino conle dieci parole!

Benvenutodon Enrico

2016/3 SANTI ANGELI CUSTODI

Buon Natale!

Hanno partecipato alla realizzazione di questo numero, anche: don Marco, don Enrico, Chiara, Valentina e Giuliano.

In questo numero:Benvenuto don Enrico! 2Dalla lettera apostolica “MISERICORDIA ET MISERA” 4Santi Angeli Custodi: la nuova targa in bronzo 5Serata “petali di rosa” 6Sulle orme di San Domenico 8Pace e bene 9In cammino con le dieci parole... 10La dimensione pubblica della Fede e ..... 12Non “giovani-divano” ma “giovani con le scarpe” 14Viaggio a ritroso nel tempo 15Attività parrocchiali 16

DICEMBRE 2016 - L’ ANGELO MESSAGGERO - 3

BENVENUTO DON ENRICO!

“Carissimo don Enrico, benvenuto nella nostra comunità dei Santi Angeli Custodi.Per prima cosa, vogliamo ringraziare il Signore che ci fa dono di un nuovo pastore: ogni prete che entra nella nostra comunità è sempre un regalo di Dio, un segno della sua Prov-videnza che ci accompagna. Le presentazioni sono sempre limitate, perciò ti lasciamo conoscere con calma la nostra comunità; ci piace presentarci e sentirci semplicemente come una famiglia, che cerca di mettere al centro Gesù. Concludiamo con un augurio. Quando arriva un prete le attese sono sempre molte... Tranquillo! Noi ti chiediamo solo di essere un innamorato di Gesù! Affidando il tuo ministero tra noi a Maria, nostra madre, ti auguriamo di essere testimo-ne dell’amore misericordioso di Dio.Benvenuto don Enrico!”

Gianluigi Rossi ed Antonella Galante

Con queste parole, Gigi ed Antonella, a nome della comunità parrocchiale, hanno salutato ed accolto don Enrico Cunego, il nuovo pastore che il Vescovo ci ha inviato, durante la Santa Messa d’ingresso celebra-ta domenica 11 settembre alle ore 10.00 nella nostra chiesa.La celebrazione è stata presieduta da don Alessandro Bonetti, Vicario Episcopale per la Pastorale, che ha presentato brevemen-te il nuovo parroco.

Dopo la Messa tutti i parrocchiani che lo desideravano, hanno potuto salutare e fe-steggiare don Enrico intrattenendosi per un piccolo rinfresco sotto il tendone alle-stito nel cortile della chiesa in occasione della Sagra parrocchiale. È seguito poi il tradizionale pranzo dell’U-NITALSI con gli anziani ed i loro familiari, al quale hanno partecipato anche parenti ed amici del nuovo parroco.

Don Enrico è nato a Bovolone il 30 giu-gno 1972 ed è stato ordinato sacerdote il 16 gennaio 2000.Vicario parrocchiale a Grezzana nel 2000 e a Desenzano-Duomo e San Zeno dal 2001 al 2005, ha poi vissuto un’esperien-za presso la Comunità delle Beatitudini dal 2005 al 2009, viaggiando per l’Italia ed il Belgio. In seguito è stato collabora-tore al Centro di Spiritualità San Fidenzio dal 2009 al 2012 ed a Bagnolo, Nogarole Rocca e Pradelle dal 2012 al 2016.

Chiara Peruzzi

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4 - SANTI ANGELI CUSTODI DICEMBRE 2016 - L’ ANGELO MESSAGGERO - 5

Santi Angeli Custodi:LA NUOVA TARGA IN BRONZO

Dalla lettera apostolica “MISERICORDIA ET MISERA”

Nel 1960 don Luigi Fiorini, fondatore e pri-mo parroco, con il consenso dell’allora Ve-scovo di Verona, mons. Giuseppe Carraro, scelse d’intitolare la nuova Vicaria e futura Parrocchia ai “Santi Angeli Custodi”. In occasione del 50° anniversario della na-scita della Comunità, nel 2010, sono state poste due formelle in ceramica con il nome della parrocchia: una sulla facciata della palazzina di Via Albere 96, che, dal 1960 al 1968, ne ospitò gli inizi; l’altra sul muro esterno a lato dell’ingresso della Canonica, in via Brunelleschi, 6. Ad essere rimasta ancora senza il suo nome all’esterno era solo la nuova chiesa in via Arnolfo di Cambio, ristrutturata nel 1998 e consacrata nel 2000. Ricorrendo in quest’anno 2016 il 50° della Parrocchia, domenica 11 settembre don Enrico Cunego, prima della santa Messa delle 10.00, durante la quale ha fatto il suo solenne ingresso come nuovo co-parroco,

… Concluso questo Giubileo, è tempo di guardare avanti e di comprendere come con-tinuare con fedeltà, gioia ed entusiasmo a sperimentare la ricchezza della misericordia divina. Le nostre comunità potranno rimane-re vive e dinamiche nell’opera di nuova evan-gelizzazione nella misura in cui la “conver-sione pastorale” che siamo chiamati a vivere sarà plasmata quotidianamente dalla forza rinnovatrice della misericordia. Non limitia-mo la sua azione; non rattristiamo lo Spirito che indica sempre nuovi sentieri da percor-rere per portare a tutti il Vangelo che salva. ...… Termina il Giubileo e si chiude la Porta Santa. Ma la porta della misericordia del no-stro cuore rimane sempre spalancata. ...… La Porta Santa che abbiamo attraversato in questo Anno giubilare ci ha immesso nella via della carità che siamo chiamati a percorre-re ogni giorno con fedeltà e gioia. È la strada della misericordia che permette di incontrare tanti fratelli e sorelle che tendono la mano perché qualcuno la possa afferrare per cam-minare insieme. Voler essere vicini a Cristo esige di farsi pros-simo verso i fratelli, perché niente è più gra-dito al Padre se non un segno concreto di misericordia. Per sua stessa natura, la miseri-cordia si rende visibile e tangibile in un’azio-ne concreta e dinamica. Una volta che la si è sperimentata nella sua verità, non si torna più indietro: cresce continuamente e trasfor-

ha benedetto la targa in bronzo con l’in-titolazione “Chiesa Santi Angeli Custodi”, posta all’esterno dell’edificio sacro, tra le due principali porte d’entrata. L’opera riproduce anche i tre arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, modellati pensandoli evanescenti in mezzo alle nu-vole. Sono molto simili agli Angeli Custodi, nostri santi patroni, raffigurati nel quadro all’interno della chiesa. La targa è stata realizzata dalla scultrice veronese e nostra parrocchiana Gabriella Manfrin, che già aveva donato alla comu-nità l’affresco, raffigurante Gesù morente, che si trova nel salone “Don Fiorini”, sotto la nostra chiesa. L’artista ha al suo attivo la firma di nume-rose opere, alcune anche nella nostra città: il busto del Servo di Dio Giuseppe Carraro Vescovo, collocato ai piedi della balaustra nella cappella del Santissimo in Cattedrale; il monumento all’inventore Enrico Bernar-di, nel Piazzale Pertini; la “Via Crucis” al San-tuario “Nostra Signora di Lourdes”; il busto di Guglielmo Marconi al Museo della radio; ... Le sue opere sono presenti in case priva-te e in mostre nazionali ed internazionali. L’autrice esprime riconoscenza al parroco don Marco Bozzola per averle dato la pos-sibilità di lasciare un segno nella parroc-chia che tanto ama.

ma la vita. È un’autentica nuova creazione che realizza un cuore nuovo, capace di amare in modo pieno, e purifica gli occhi perché ri-conoscano le necessità più nascoste. ...… La misericordia rinnova e redime, perché è l’incontro di due cuori: quello di Dio che viene incontro a quello dell’uomo. Questo si riscal-da e il primo lo risana: il cuore di pietra viene trasformato in cuore di carne (cfr Ez 36,26), ca-pace di amare nonostante il suo peccato. Qui si percepisce di essere davvero una “nuova creatura” (cfr Gal 6,15): sono amato, dunque esisto; sono perdonato, quindi rinasco a vita nuova; sono stato “misericordiato”, quindi di-vento strumento di misericordia. ...… Questo è il tempo della misericordia. Ogni giorno del nostro cammino è segnato dalla presenza di Dio che guida i nostri passi con la forza della grazia che lo Spirito infonde nel cuore per plasmarlo e renderlo capace di amare. È il tempo della misericordia per tutti e per ognuno, perché nessuno possa pensare di essere estraneo alla vicinanza di Dio e alla potenza della sua tenerezza. È il tempo della misericordia perché quanti sono deboli e indi-fesi, lontani e soli possano cogliere la presen-za di fratelli e sorelle che li sorreggono nelle necessità. È il tempo della misericordia perché i poveri sentano su di sé lo sguardo rispetto-so ma attento di quanti, vinta l’indifferenza, scoprono l’essenziale della vita. È il tempo del-la misericordia perché ogni peccatore non si stanchi di chiedere perdono e sentire la mano del Padre che sempre accoglie e stringe a sé. ...… Su di noi rimangono sempre rivolti gli oc-chi misericordiosi della Santa Madre di Dio. Lei è la prima che apre la strada e ci accom-pagna nella testimonianza dell’amore. La Ma-dre della Misericordia raccoglie tutti sotto la protezione del suo manto, come spesso l’arte l’ha voluta rappresentare. Confidiamo nel suo materno aiuto e seguiamo la sua perenne in-dicazione a guardare a Gesù, volto raggiante della misericordia di Dio. ...

Autori variPapa Francesco

“San Michele difendici,san Gabriele fortificaci,san Raffaele guariscici da ogni male.Angeli e Santi tutti di Dio, in particolare Santi Angeli Custodi, intercedete per noi e per tutta l’Umanità”.

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Serata “PETALI DI ROSA”

Cos’è la serata “Petali di Rosa”? Da dove nasce? Cosa si fa?“Petali di rosa” è l’opportunità di doman-dare a Dio l’impossibile, di rivolgersi a Dio tramite la premurosa intercessione di Santa Teresina affinché venga esau-dita una nostra preghiera: un desiderio che abbiamo nel cuore, una richiesta di guarigione, un incontro atteso, una na-scita che non arriva, una riconciliazione che sembra non possa avvenire, un lavoro inspe-rato.In vita Santa Teresa di Gesù Bambino ha pro-messo che, una volta arrivata in Paradiso, avreb-be trascorso il suo Cielo a fare del bene sulla Terra, a fare da “avvocato” pres-so il Padre per-chè vengano esaudite le nostre suppliche.“Petali di rosa” è una serata di preghie-ra, è chiedere una grazia, è un affidare a Qualcun altro “qualcosa” che noi da soli non riusciamo a gestire.Nel concreto si tratta di scrivere, durante un momento di Adorazione Eucaristica, una lettera con personali richieste di grazia e di imbustarla con il proprio in-

dirizzo. Tra un anno questa busta ci ritor-nerà dopo che per tutto questo tempo le Suore del Carmelo avranno pregato ogni giorno per le nostre intenzioni. Già questo è un dono grandissimo: qualcuno che gratuitamente per un anno ci affian-ca nelle nostre richieste, con insistenza chiede per noi, ci sostiene quando siamo stanchi e facciamo fatica a pregare.“Petali di rosa” è anche credere che i San-

ti sono i nostri amici in Cielo, che Santa Tere-sa ha promesso il suo aiuto, che esiste quindi una comunione tra il Cielo e la Terra. E’ crede-re nell’efficacia

Rossella Ferrighi

6 - SANTI ANGELI CUSTODI DICEMBRE 2016 - L’ ANGELO MESSAGGERO - 7

della preghiera, nella forza della pre-ghiera degli uni per gli altri, è un procla-mare la nostra fede.Per la prima volta sabato 29 ottobre la serata “Petali di Rosa” è stata proposta nella nostra Parrocchia. L’atmosfera in chiesa era molto accogliente, intima, fa-miliare. Lunghi drappi di raso arricchiti di petali di rose coprivano la parete sopra l’altare e una luce calda illuminava una gigantografia della giovane Teresa. Tutto era molto curato. Ho pensato che i segni mi hanno aiutata ad entrare nel clima di preghiera e che tutto era stato preparato per me, che ero attesa.Erano presenti due suore della comunità delle Beatitudini che hanno aiutato don Enrico a condurre la serata con la loro testimonianza, con il racconto della vita di Santa Teresa, con una catechesi, ma soprattutto con l’animazione dei canti. I canti di lode proposti mi hanno aiutata tantissimo: il riconoscere i doni di Dio nella nostra vita inizia dalla lode, che ci apre gli occhi e ci aiuta a vedere le tante cose che abbiamo e Chi ce le ha date.La chiesa era gremita, con gente sedu-ta persino sui poggiapiedi dei banchi e

per terra; tantissimi i giovani presenti e, guardandoli, mi son detta che davvero solo il Signore sa colmare i nostri biso-gni più profondi e sa rendere bella e piena la nostra vita. Momento culminante è stato l’esposi-zione del Santissimo: sotto lo sguardo di Gesù Eucaristia ognuno in silenzio ha scritto la propria lettera, si è messo in dialogo con il Padre.Di fronte al Santissimo mi sono chiesta cosa davvero valeva la pena di chiedere, cosa è realmente importante per la mia vita, cosa conta per me.È stato questo un momento molto inti-mo: eravamo in tantissimi, in profonda comunione.Mi guardavo intorno: tanti volti raccol-ti e dietro ad ogni volto una storia, una grazia da chiedere, una sofferenza, una ferita da sanare.In un clima di preghiera ognuno di noi ha portato la sua lettera ai piedi di Gesù Eucaristia, mentre dall’alto una cascata profumata di veri petali di rosa scendeva per ricordarci della promessa della San-ta.Mi sono commossa durante la fila or-dinata, perchè lì eravamo tutti uguali: tanti assetati che vanno all’unica Fon-te in grado di dissetare, tutti figli di un unico Padre.Ho sperimentato inoltre tanta ricono-scenza per questi fratelli che gremivano la chiesa: per un mese intero ognuno si è preso l’impegno di pregare per gli altri. Mi sono sentita Chiesa, in cammino con altri fratelli, sostenuta e fortificata dalla loro presenza.Adesso Santa Teresa ha il suo bel da fare ad intercedere per noi presso il Padre: ma d’altronde non è la cosa più bella della vita cercare di rendere felici gli altri?

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DICEMBRE 2016 - L’ ANGELO MESSAGGERO - 98 - SANTI ANGELI CUSTODI

Sulle orme di San Domenico

PACE E BENE

Sono fra’ Paolo Peruzzi, ho 26 anni e due mesi fa ho emesso la professione semplice nell’Or-dine dei frati Predicatori, noti come Domeni-cani.È un ordine religioso fondato ottocento anni fa nel sud della Francia per opera di san Do-menico di Guzman, per rispondere agli errori diffusi degli eretici catari e risvegliare la fede nei cristiani. Fu confermato da papa Onorio III il 22 dicembre 1216.San Domenico, a differenza di quanto face-vano i diversi ordini monastici esistenti all’e-poca, volle che i suoi frati si dedicassero allo studio, per predicare e riparare i danni causa-ti dall’eresia.La vita religiosa pensata da san Domenico orienta i diversi elementi alla contemplazio-ne ed alla predicazione. I pilastri fondamen-tali della vita domenicana sono infatti la vita comune, la preghiera liturgica comune, lo studio e le osservanze regolari (clausura, si-lenzio, abito e penitenze); tutto questo è fi-nalizzato alla predicazione, che procede dalla contemplazione, secondo la nota espressio-ne di san Tommaso d’Aquino: contemplari et contemplata aliis tradere (contemplare e ri-portare agli altri le verità contemplate).

Prima di presentarmi e passare a descrivere brevemente quelle che sono le mie attività e quelle del mio gruppo, desidero ringraziare il parroco don Marco, per avermi accolta nella comunità dei Santi Angeli Custodi.Sono sorella Morena, francescana con-sacrata. Ho preso i voti, nello spirito di San Francesco e Santa Chiara nel 2007, dalle mani di padre Flavio Roberto Carraro, allora vesco-vo di Verona.Da molti anni sono impegnata ad animare il gruppo di preghiera “Dio è Amore”, ora dive-nuto parte dell’Associazione internazionale di rinnovamento carismatico, con Diritto Pontificio, “Servi di Cristo Vivo”, il cui presi-dente e fondatore è padre Michele Vassallo.Ho risposto con entusiasmo all’invito di Gesù, impegnandomi ad essere sostegno della Sua Chiesa, specialmente in questo momento dif-ficile. Il mio carisma - e quello del mio Grup-po - è l’Adorazione Eucaristica, ma il mio impegno comprende l’evangelizzazione, la preghiera, l’ascolto della Parola, la devozio-ne e amore per lo Spirito Santo, fulcro della mia vita.Il gruppo “Dio è Amore – Servi di Cristo Vivo” si incontra ogni lunedì sera nella chie-sa delle Stimmate a Verona. Qui, chiunque lo desideri, può seguire la Messa celebrata da don Lucio Balbo e, in seguito, l’adorazione

Fra’ Paolo Benedetto Maria Peruzzi op

Sorella Morena

Il mio percorso è iniziato tre anni fa con al-cuni incontri vocazionali, organizzati dai frati del nord Italia, ai quali ho partecipato per di-versi mesi, insieme con altri ragazzi, fino alla decisione di chiedere di entrare in convento.Così, due anni fa, ho iniziato il prenoviziato nel convento di Santa Maria delle Grazie a Milano; si tratta di un anno di prova durante il quale, pur rimanendo laici, si vive in un con-vento e si segue la vita della comunità, sotto la direzione di un frate. Questo tempo serve per maturare, poco alla volta, la consapevo-lezza della chiamata ricevuta e della scelta da compiere.Nel settembre 2015, col rito della vestizione dell’abito religioso, ha avuto inizio l’anno di noviziato nel santuario di Madonna dell’Arco, in provincia di Napoli. È un anno di ritiro, si-lenzio e preghiera, che serve al maestro dei novizi e alla comunità per osservare i candi-dati e ai novizi per capire se sono chiamati a quello stato di vita consacrata, per sperimen-tare e comprendere in cosa consiste la pro-fessione dei consigli evangelici.Ho concluso il noviziato lo scorso 3 settem-bre con la professione temporanea, fatta per tre anni, emessa nella basilica di san Domeni-co in Bologna, dove il santo morì nel 1221 e dove si trovano i suoi resti. Dopo alcuni giorni trascorsi a casa, con la mia famiglia, ho inizia-to da poche settimane il primo dei sei anni di formazione presso lo Studio Filosofico del convento di Bologna.Questi anni, coniugando preghiera, studio e vita regolare, condurranno me, i miei confra-telli di noviziato e tutti gli altri frati studenti alla professione solenne e, successivamente, al sacerdozio.

del Santissimo Sacramento che io stessa ani-mo. Una volta al mese, la domenica, l’incon-tro si svolge nella sede dell’Istituto Salesiano “Don Bosco” a San Zeno per la catechesi, la celebrazione Eucaristica e l’Adorazione. Infi-ne, il Santissimo, viene esposto ogni giovedì per l’intera giornata, sempre nella chiesa del-le Stimmate. A tutti questi momenti di incontro parteci-pano i miei figli spirituali, che nel corso de-gli anni il Signore ha messo sulla mia strada e con i quali mi incontro una volta al mese per una breve catechesi, per pregare insieme, ma anche per condividere esperienze di vita. Non solo: tante altre persone di varie età, dai più giovani, agli adulti, agli anziani, si sono aggiunte, tutte allo scopo di incontrare Dio, di conoscerLo meglio, di sentirsi vicini e toc-cati da Lui.La mia opera di evangelizzazione mi porta ad animare incontri di preghiera anche lontani, così spesso devo recarmi in altre città o pa-esi, sempre e unicamente per lavorare nella vigna del Signore. Durante questi incontri, che si sviluppano nella preghiera, nei canti di lode e, quando possibile, nella testimonian-za, cerco anche di aiutare il gruppo stesso nel riconoscere e discernere il suo carisma.Nella mia casa di Verona – che ho voluto chiamare casa della Divina Provvidenza, per-ché proprio nel momento di bisogno tante persone si sono avvicinate e si sono avvi-cendate nei vari lavori di restauro e di prima necessità – accolgo chiunque desideri pas-sare qualche ora in preghiera o che abbia bisogno di parlare, di essere ascoltato e, nei miei limiti, essere consigliato. Se il problema dovesse essere fuori della mia portata, invio questi fratelli ai sacerdoti.Ecco, carissimi, questa sono io, queste sono le mie attività e quelle del mio gruppo e, ri-cordate... se lo desiderate sono qui anche per voi!

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10 - SANTI ANGELI CUSTODI

A un certo punto della nostra vita, chi pri-ma e chi dopo, ci fermiamo e, guardando indietro, tiriamo le somme, per capire se la direzione presa è proprio quella giusta.Succede, allora, che quel che vediamo non ci sembra poi tanto male e che, tut-to sommato, pensiamo di poterci definire dei “bravi cristiani”: ligi al nostro dovere, certo non perfetti, ma in linea di massima “persone per bene”, che aiutano gli altri, per quel che si può, fedeli convinti e pra-ticanti.Così arriviamo alla conclusio-ne che, tutto sommato, il nostro picco-lo angolo di Paradiso ce lo stiamo guada-gnando.Succede, an-che, che molto spesso guardiamo a Dio come a un Padre buono certo, ma anche severo, pronto “a coglierci in castagna” quando proprio ligi al nostro dovere non lo siamo stati; quasi un Giudice che ha sentito la necessità di farci avere, per mano di Mosè, quei Die-ci Comandamenti, ai quali abitualmente guardiamo come al “Codice Civile e Penale insieme” del Cristiano Modello.Del resto, anche Gesù, al giovane che lo interrogava su come avere la vita eterna, dice:«Tu conosci i comandamenti: “Non uccide-

Giovanna Ziviello

In cammino con le DIECI PAROLE…

re, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, ono-ra tuo padre e tua madre”» (Mc 10,19).E, allora, ti chiedi: «Che senso ha un corso sui Dieci Comandamenti? In fondo, non ho ucciso nessuno, non ho rubato, sono fedele nel mio matrimonio, … Non mi ser-ve!»Poi arriva un tuo amico, una persona che tu stimi, un punto di riferimento per te,

che ti dice: «Vai! Prova! Cogli l’attimo, perché non sai se il pros-simo anno lo r i f a r a n n o » , ed altri come lui, da ambiti diversi, per-sone che non ti aspetti, che t’invitano a provare ed in tutti ti colpi-

sce quella luce negli occhi, quell’entusia-smo nella voce e quella serenità che trape-la dalle loro parole.Così, provi, e fin dal primo incontro sei tu a decidere se proseguire: «Vieni al prossimo incontro, vedi com’è e se non ti convince, vai pure via. Dio ci ha voluti liberi di sce-gliere».Incontro dopo incontro, senti che qualcosa ti attrae, ti fa tornare. Qualcuno ha detto: «Dopo un po’, senti che, se non ci vai, ti manca qualcosa»; altri hanno aggiunto: «Io non ho perso nemmeno un incontro», «Io

mi dovevo preoccupare ogni volta di tro-vare qualcuno che potesse prendersi cura dei miei figli per un’ora, ma non sono mai mancata».Vedi tanti che hanno fame e sete, che sono alla ricerca di una Parola di Vita, proprio come te, e senti che, goccia dopo goccia, quella sete viene dissetata e che quella fame viene sfamata piano, piano, goccia dopo goccia, perché, scopri, Dio Padre non ti vuole opprimere o limitare: Lui è dalla tua parte e vuole che tu risplenda nel mondo, che si manifesti tutta la tua meraviglia.Ho incontrato un Dio Padre che mi ama nel più profondo di me stes-sa, proprio là dove nemmeno io ho il coraggio di andare, e lo fa con un Amore ri-spettoso del-la mia libertà, p r e m u r o s o nella mia difficoltà, empati-co al punto da far Suo il mio dolore e piangere con me.Ho assaporato il Pane di Vita, Gesù, che mi ama, pro-prio me, nella mia unicità, e mi ama a tal punto da dona-re totalmente la Sua vita per salvar-mi, per salvare ciascuno di noi nella propria specificità.Ho incontrato tanti fratelli nello Spi-rito che mi hanno donato un po’ di sé, della loro vita e che mi hanno fat-to sentire non più sola, ma parte di un progetto più grande di me, che porta proprio lì dove mirava la mia fame e la mia sete: la Gioia Piena!Ho chiesto a me stessa ed a chi ha condi-viso con me questo percorso: «Che cosa ti ha lasciato questo cammino con le Dieci Parole?».

In molti abbiamo risposto: «Ho ripercorso i miei anni, le cose che ho vissuto, gli sba-gli che ho fatto ed ho visto tutto sotto una luce nuova e tutto mi è sembrato andare al posto giusto»; qualcuno ha esclamato: «Mi è stato tutto così chiaro!» dopo anni a chie-dersi: «Ma perché?». Altri non hanno superato la nebbia, ma hanno trovato una freccia ad indicare loro una possibile strada.

Quello che ho visto, alla fine del “Ritirone”, sono stati volti rassi-curati, cuori riappacificati, lacri-me, se anche di dolore, il dolore di affrontare le proprie povertà,

mai di disperazione, ognuno di noi forte di una certezza: “Dio mantiene le Sue promesse; Dio rimane fedele an-

che nella mia infedeltà; Dio mi Ama, di un amore Pater-no e Materno insieme, e mi ama a partire

dalla parte più debole di me, proprio quella che io non rie-sco ad accettare; Dio non mi lascia mai solo e se sbaglio, proprio come un navigatore satellitare, ricalcola il percorso, perché, come a un padre e ad

una madre, a Lui interessa la mia gioia”.Torno a casa, come tanti altri miei fra-telli, profondamente segnata da que-sta esperienza, avendo acquisito una prospettiva diversa per leggere la mia vita, passata, presente e futura, e con la consapevolezza che Dio mi ha dato, proprio a me, una Parola di Vita Eterna

da compiere.

«Vieni! Prova! Non ti accontentare della mediocrità. Ti costa poco, ma di quel tuo poco Dio può fare Cose Grandi. Vieni! Prova!».

DICEMBRE 2016 - L’ ANGELO MESSAGGERO - 11

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12 - SANTI ANGELI CUSTODI

La dimensione pubblica della Fede e la Dottrina Sociale della ChiesaIl pensiero dominante muove in maniera sempre più forte e determinata contro una presenza pubblica e manifesta del cristia-nesimo in nome di un nuovo monoteismo della “Laicità”. La Fede e la Chiesa devono sempre più ridursi a dimensione intimista e privata oppure la dimensione pubblica della Fede e la Dottrina Sociale della Chie-sa hanno un senso ed un valore condivisibile ed accet-tabile per una società “seco-larizzata”? Ed ancora, come ci dobbiamo porre noi credenti in questo contesto?Mediante una serie di bre-vi articoli, vogliamo offrire un piccolo contributo per sollecitare una costruttiva riflessione in tutti coloro che non rimangono indifferenti a questi temi. Il cristianesimo è incontro con Gesù, incarnato nella storia, che chie-de di essere ricevuto e accolto. Gesù di Na-zareth è stato Persona umana. Sono state udite le parole, sono stati toccati i fatti, si è assistito agli eventi di cui è stata data testi-monianza e che sono stati trasmessi fino a noi: Dio è entrato nella storia e nella storia ha istituito la Sua chiesa.Il cristianesimo dunque ha un’originaria di-mensione pubblica e storica e la fede che è preghiera, culto, devozione, si è “incarnata”

Associazione “CUSTODIamo”

nella storia attraverso un continuo dialogo con la ragione nell’unità della Verità. Su-perando così la dimensione intimistica ha contribuito ad orientare l’azione pubblica nella comunità sociale e politica, plasman-do il mondo occidentale fino all’avvento dell’illuminismo. Mantenere e sviluppare il dialogo tra ragione e Fede per accom-

pagnare l’umanità all’incontro con la Ve-rità nella precisa realtà storica può essere definito il concetto fondante della Dottri-na Sociale della Chiesa, come strumento collaudato di orientamento nel servizio alla dimensione pubblica del cristianesi-mo.La costruzione buona della società, infatti, ha misteriosamente a che fare con la sal-vezza eterna e la costruzione della città di Dio inevitabilmente passa dalla costruzio-

ne di quella dell’uomo. L’uso pubblico della ragione è di fonda-mentale importanza per il ruolo pubblico della fede cattolica. La fede non si sosti-tuisce alla ragione. Ma non la abbandona nemmeno a se stessa. “Se non c’è dialogo pubblico tra ragione e fede non c’è dimen-sione pubblica della fede cattolica. Se non c’è dimensione pubblica della fede cattoli-ca non c’è la fede cattolica. Se il credente, quando entra nella pubblica piazza, deve rinunciare alle ragioni della propria fede, alla fine pensa che la propria fede non ab-bia ragioni. Ma senza ragioni viene meno non solo il versante pubblico della fede, bensì anche quello personale ed intimo”. (S.E. Mons. Giampaolo Crepaldi)La Dottrina sociale della Chiesa è il pun-to di incontro tra il Vangelo e i problemi umani della costruzione della società, con lo scopo di definire l’ordine sociale se-condo il progetto di Dio; è annuncio di Cri-sto nelle realtà temporali, è il corpus dottri-nale e di azione dei Cattolici affinché a Dio sia dato il Suo posto nella società e nella politica e alla Chiesa sia riconosciuto il suo ruolo pubblico, quale custode della Legge Morale Naturale e del vero bene comune.Riprendendo le parole di San Giovanni Pa-olo II nella Centesimus Annus, la “Dottrina Sociale della Chiesa è strumento di evan-

gelizzazione e in quanto tale annuncia Dio e il mistero della salvezza in Cristo all’uo-mo e per la stessa medesima ragione, rive-la l’uomo a se stesso”.Il cristiano dunque ha anche il compito di difendere l’ordine del creato come dono di Dio per ordinarsi alla salvezza.Il diritto alla vita, la libertà religiosa, la fa-miglia, il matrimonio, l’uni-dualità uomo donna, l’identità umana davanti alle sfide della tecnologia, il senso umano del na-scere e morire sono tutti elementi da tutela-re e per farlo il cattolico deve coerentemen-te e responsabilmente assumersi impegni sociali, pubblici, legislativi, istituzionali e politici, superando la dimensione della te-stimonianza individuale e intimistica.

Continua sul prossimo numero.

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“Beati i misericordiosi perché troveranno mi-sericordia” (Mt 5,7). Questa frase racchiude in sé il tema della 31ª Giornata Mondiale della Gioventù, che si è svolta a Cracovia dal 24 luglio al 1 agosto 2016. Noi e altri dodici giovani della nostra par-rocchia, accompagnati da don Alessandro, abbiamo vissuto tutte le esperienze della

settimana insieme ai giovani della parrocchia di Santa Maria Regina e al loro parroco don Simone, dal momento che, per questioni lo-gistiche, ci siamo trovati sullo stesso pullman. Già da subito si sono creati tra di noi legami di amicizia e condivisione. Il nostro gruppo, come la maggior parte dei veronesi, alloggiava a Siepraw, un paese vici-no a Cracovia, e il nostro pullman, come molti altri, è stato smistato in piccoli gruppi accolti da diverse famiglie del paese; famiglie in cui abbiamo potuto sperimentare l’accoglienza e l’affetto, vivendo sulla nostra pelle che cosa vuol dire Misericordia. Ogni mattina ci trovavamo con tutti gli altri veronesi nella chiesa del paese, per un tempo

Dopo 35 anni, si sono ritrovati i “ragazzi” nati nel 1965 che avevano frequentato nella nostra parrocchia il Catechismo dal-la Prima Comunione alla Cresima e oltre, con campi estivi ed escursioni varie.I “ragazzi” da tempo coltivavano l’idea di ritrovarsi tutti insieme per rivivere quella atmosfera mai dimenticata e, con tenacia, sono riusciti a realizzare una serata in pizze-ria, il 20 maggio 2016, con i loro catechisti: Don Piero, Renata, Gigi e Rosa.Ci siamo ritrovati con tutto l’entusiasmo di allora, ricordando i periodi vissuti insieme con una gioia incredibile, come se il tempo non fosse passato, come se fossimo ancora là, tra quelle tende e intorno al falò, a rac-contarci tutte le nostre emozioni, condivi-dendo allegria e spensieratezza.E’ stata una serata indimenticabile: la gran-de partecipazione di tutti ha fatto sì che quello spirito di squadra e quell’armonia di tanti anni fa fossero sempre presenti, le bat-tute non sono mancate, tante le risate e, duran-te la cena, è stata letta anche una simpatica poesia; nel finale sono state persino regalate delle “bomboniere” con foto-ricordo del campo di allora.Tali e quali come 30 e più anni fa, seppur più maturi e “cresciuti”, ci siamo riconosciuti, sem-pre umili, sinceri e genu-

NON giovani-divano MA giovani con le scarpe

Viaggio a ritroso nel tempo

di preghiera e riflessione. Il martedì c’è stato un momento di festa tra tutti noi veronesi, or-ganizzata dal nostro Centro di Pastorale Gio-vanile, mentre mercoledì, dopo la Messa, tutti e 60.000 i giovani italiani, abbiamo vissuto insieme una sera di festa con la partecipazio-ne di cantanti e artisti della musica italiana. Il giovedì e il venerdì mattina oltre alla Messa, abbiamo partecipato a due momenti di cate-

chesi, tenuti dal vescovo di Alessandria e dal vescovo di Pordenone. Nei pome-riggi, girando per le strade di Cracovia, abbiamo avuto l’occasione di incontrare giovani e ragazzi prove-nienti da tutte le parti del mondo. La facilità con cui si entrava in relazione, nono-stante la barriera linguistica, ci ha permesso di venire in contatto con varie culture ed è stato bello capire che un Mondo in cui “nessuno è straniero” è possibile.

Il sabato mattina siamo partiti per raggiunge-re Campus Misericordiae, una ex palude boni-ficata che ha accolto tutti i ragazzi partecipanti alla GMG. Appena arrivati, abbiamo trovato il nostro set-tore e dopo qualche ora è iniziata la veglia pre-sieduta da Papa Francesco e alla quale hanno preso parte un milione e seicentomila giova-ni! Molti altri ci hanno raggiunto la domenica mattina per la Messa conclusiva. È stata un’esperienza esaltante ed importan-te perchè ci ha mostrato che non siamo soli, ma ci sono migliaia di altri giovani che “cam-minano” con noi e che, come noi, hanno tan-ta voglia di “mettersi in gioco”e di conoscere sempre più questo grande Amico che è Gesù.

ini, proprio come allora.Il tempo trascorso insieme e le esperienze condivise in un cammino di fede e di amici-zia hanno creato un legame che negli anni non si è affievolito.Quello che è stato seminato ha avuto i suoi frutti.Grazie “ragazzi”, vi affidiamo al Signore che vi accompagni nella vita, con la certezza che resterete nel nostro cuore e noi saremo sempre a vostra disposizione.

Chiara e Matteo Bolcato I vostri catechisti

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