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Certificazione LabVIEW Associate Developer (CLAD)
Panoramica sulla Certificazione e l'Esame
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Panoramica sulla Certificazione Il Programma di Certificazione di National Instruments LabVIEW è costituito dai seguenti tre livelli di certificazione:
- Certificazione LabVIEW Associate Developer (CLAD) - Certificazione LabVIEW Developer (CLD) - Certificazione LabVIEW Architect (CLA)
Ogni livello è un prerequisito per il successivo livello di certificazione. Un utente con la certificazione CLAD dimostra un'ampia e completa comprensione delle funzionalità principali disponibili in LabVIEW Full Development System e l'abilità di applicare tali conoscenze per sviluppare, fare il debug e manutenere piccoli moduli LabVIEW. L'esperienza tipica di un utente CLAD è approssimativamente tra 6 e 9 mesi di utilizzo di LabVIEW Full Development System. Un utente con la certificazione CLD dimostra esperienza nello sviluppo, nel fare il debug, nella distribuzione e manutenzione di applicazioni LabVIEW di media e larga scala. Un utente CLD è un professionista con un'esperienza cumulativa di sviluppo di applicazioni di media e larga scala compresa tra 12 e 18 mesi. Un utente con la certificazione CLA dimostra grandi capacità nella progettazione di applicazioni LabVIEW in un ambiente con molteplici sviluppatori. Un utente CLA non possiede solamente conoscenze tecniche e l'esperienza di sviluppo software per suddividere le specifiche di un progetto in componenti LabVIEW, ma possiede anche l'esperienza per coordinare il progetto utilizzando strumenti di gestione e configurazione. Un utente CLA è un professionista con un'esperienza cumulativa di sviluppo di applicazioni di media e larga scala di 24 mesi. Note La certificazione CLAD è un prerequisito per sostenere l'esame CLD. La certificazione CLD è un prerequisito per sostenere l'esame CLA. Non ci sono eccezioni a questi requisiti per ogni esame.
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Panoramica sull'Esame Prodotto: LabVIEW Full Development System versione 2010 per Windows. Fare riferimento al confronto con LabVIEW Development Systems per dettagli sulle funzionalità disponibili in LabVIEW Full Development System.
Durata dell'Esame: 1 ora Numero di Domande: 40 Stile delle Domande: Domande a Scelta Multipla Percentuale per superare l'esame:70% L'esame valida le conoscenze applicative e non l'abilità di richiamare passi dei menu o nomi di VI e componenti. L'utilizzo di LabVIEW o qualsiasi altra risorsa esterna è vietato durante l'esame. Nell'esame vengono fornite immagini del LabVIEW Help per assistenza e li dove necessarie. Per mantenere l'integrità dell'esame, non si può copiare o riprodurre alcuna sezione dell'esame. La non osservanza di tali regole risulterà in una bocciatura. Nelle aree dove l'esame è consegnato in formato cartaceo, staccare la graffetta che lega i fogli comporterà una bocciatura senza la valutazione dell'esame.
Logistica dell'Esame Stati Uniti d'America ed Europa: L'esame CLAD può essere sostenuto in un centro Pearson Vue. L'esame è al computer ed i risultati sono disponibili immediatamente al completamento dell'esame. Fare riferimento a www.pearsonvue.com/ni per ulteriori dettagli e programmazione. Asia: L'esame è in formato cartaceo e la valutazione ed i risultati sono disponibili in 4 settimane. Per favore contattate il vostro ufficio locale di National Instruments per dettagli e programmazione. Per domande o commenti, email: [email protected].
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Argomenti di Esame Il CLAD è costituito da 40 domande. Ogni esame è costitutio da uno specifico numero di domande da ogni categoria elencata nella tabella sottostante.
Argomenti di Esame Numero di Domande
Ge
ne
rale
Concetti di base della
programmazione LabVIEW
3
Ambiente LabVIEW 2
Tipi di dato 2
Array e Cluster 4
Gestione degli errori 2
Documentazione 1
Debugging 2
Stru
ttu
re Cicli 4
Strutture Case 1
Strutture Sequence 1
Strutture Event 2
Pro
gram
maz
io
ne
File I/O 1
Temporizzazione 2
VI Server 2
Sicronizzazione e Comunicazione 2
Design Pattern 2
Pan
nel
l
o
fro
nta
le Charts e Graphs 2
Azione meccanica dei Booleani 1
Property Node 2
Var
iab
ili Variabili Locali
1
Variabili Functional Global
1
Totale 40
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Argomenti di Esame (Panoramica):
Argomento Sottoargomento 1. Concetti di base della
programmazione LabVIEW a. Flusso dei dati b. Parallelismo
2. Ambiente LabVIEW a. Virtual Instruments (VI) b. Pannello Frontale e Diagramma a
Blocchi c. Icona e Connector Pane d. Finestra Context Help
3. Tipi di dato a. Numerico, Stringa, Booleano, Path, Enumerativo
b. Cluster c. Array d. Definizioni di tipo e. Waveforms f. Timestamps g. Tipo di dato Dynamic h. Rappresentazione dei dati i. Coercizione j. Conversione dei dati e
Manipolazione
4. Array e Cluster a. Funzioni degli Array b. Funzioni dei Cluster c. Polimorfismo delle funzioni
5. Gestione degli errori a. Cluster di errore b. VI e Funzioni di gestione degli
errori c. Codici di errore personalizzati d. Gestione Automatica/Manuale
degli errori
6. Documentazione a. Importanza b. Context Help
7. Debugging a. Strumenti b. Tecniche
8. Cicli a. Componenti dei Cicli b. Auto indicizzazione c. Shift Register d. Comportamento dei Cicli
9. Strutture Case a. Selettore Case b. Tunnel c. Applicazioni
10. Strutture Sequence a. Tipi
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b. Comportamento c. Applicazioni
11. Strutture Event a. Eventi Notify e Filter b. Applicazioni
12. File I/O a. Funzioni e VI b. Applicazioni
13. Temporizzazione a. Funzioni di temporizzazione b. Applicazioni
14. VI Server a. Gerarchia di Classe b. Applicazioni
15. Sicronizzazione e Comunicazione dati
a. Notifiers b. Code c. Semafori d. Variabili Globali e. Applicazioni
16. Design Pattern a. Macchina a Stati b. Master/Slave c. Producer/Consumer (Dati ed
Eventi) d. Applicazioni
17. Charts e Graphs a. Tipi b. Grafici dei dati
18. Azione meccanica dei Booleani Vedi i dettagli degli argomenti del CLAD
19. Property Node Vedi i dettagli degli argomenti del CLAD
20. Variabili Locali a. Comportamento b. Applicazioni
21. Variabili Functional Global a. Comportamento b. Applicazioni
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Dettagli Argomenti CLAD
1. Concetti di base della programmazione LabVIEW
a. Flusso dei dati
i. Definizione di flusso dei dati
ii. Identificazione dell'importanza del flusso dei dati in LabVIEW
iii. Identificazione di tecniche di programmazione che forzano il
flusso dei dati nel diagramma a blocchi, VI e subVI
iv. Identificazione di tecniche di programmazione che spezzano il
flusso dei dati
v. Tracciare l'esecuzione di un codice in un VI
b. Parallelismo
i. Definizione di esecuzione parallela
ii. Identificazione di strutture di codice parallele
iii. Identificazione delle problematiche di programmazione
riguardante il parallelismo
iv. Definizione di race condition
v. Identificazione di race condition nel codice
vi. Identificazione di esecuzioni indeterminate
2. Ambiente LabVIEW
a. Virtual Instruments (VI)
i. Pannello Frontale e Diagramma a Blocchi
1. Identificazione della relazione tra gli oggetti del pannello
frontale e del diagramma a blocchi
2. Ispezionare visivamente ed analizzare i pannelli frontali e
diagrammi a blocchi per descriverne la funzionalità
3. Determinazione dei risultati del pannello frontale in base
ad un dato diagramma a blocchi
4. Identificazione dei tipi di VI che non hanno un diagramma
a blocchi
5. Utilizzo delle proprietà ed opzioni degli oggetti del
pannello frontale per una data applicazione
ii. Icona e Connector Pane
1. Identificazione dello scopo dell'icona e del connector pane
2. Identificazione e distinzione tra differenti tipi di
connessioni
b. Finestra Context Help
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i. Identificazione e definizione dei tre tipi di terminali del connector
pane - Required, Recommended, ed Optional
ii. Determinazione della funzionalità di un VI o una funzione, data la
sua finestra di Context Help
3. Tipi di Dati e Strutture Dati
a. Numerico, Stringa, Booleano, Path, Enumerativo
i. Identificazione del tipo di dato più adatto per oggetti del pannello
frontale e del diagramma a blocchi
ii. Identificazione e descrizione di funzioni primitive associate ai
seguenti tipi di dato
1. Numerico-Numerico, Conversione, Manipolazione dei Dati,
paletta di Comparazione
2. Stringa-Stringa, Converisone Stringa/Numero, e paletta di
conversione Stringa/Array/Path
3. Paletta Booleano-Booleano
4. Funzioni Path-Path nella paletta File I/O
b. Cluster
i. Identificazione di applicazioni che trarrebbero beneficio dal
raggruppamento dei dati usando i cluster
ii. Selezione ed utilizzo delle funzioni Bundle, Unbundle, Bundle by
Name, e Unbundle by Name
iii. Determinazione dell'impatto del riordinamento di controlli o
indicatori in un cluster
c. Array
i. Selezione ed utilizzo di funzioni della paletta Array
ii. Identificazione delle tecniche che causano problemi di utilizzo di
memoria
iii. Identificazione di tecniche che minimizzano l'utilizzo di memoria
iv. Identificazione e descrizione di applicazioni che trarrebbero
beneficio da un uso appropriato di array
d. Definizioni di tipo
i. Identificazione e descrizione di applicazioni che trarrebbero
beneficio dall'uso di definizioni di tipo e definizioni di tipo strict
ii. Determinare se una definizione di tipo o una definizione di tipo
strict è richiesta per rappresentare un dato
e. Waveforms
i. Selezione ed utilizzo di tipi di dato waveform per visualizzare i dati
in graphs e charts
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ii. Selezione ed utilizzo delle funzioni Build Waveform e Get
Waveform Component per una data applicazione
f. Timestamps
i. Descrizione del tipo di dato timestamp e come si utilizza nei dati
di misura
ii. Selezione ed utilizzo delle funzioni timestamp situate nella paletta
Timing per una data applicazione
g. Tipo di dato Dynamic
i. Identificazione di casi di utilizzo del dato dinamico
ii. Descrizione della funzionalità del Convert from Dynamic Data
Express VI
iii. Identificazione dei tipi di controllo/indicatori ed ingressi/uscite
che possono usare i dati dynamic
h. Rappresentazione dei dati
i. Descrizione dell'utilizzo dei bit per le differenti rappresentazioni
dei dati
ii. Modifica della rappresentazione numerica di controlli, indicatori e
costanti
iii. Identificazione delle limitazioni dei range di rappresentazione dei
dati e arrotondamento con i differenti dipi di interi
iv. Identificazione di formati big-endian in LabVIEW
i. Coercizione
i. Selezione del tipo di dato più adatto per limitare la coercizione
ii. Identificazione di tipi di dati risultanti ed utilizzo di memoria in
operazioni numeriche eterogenee
iii. Selezione e corretto utilizzo di funzioni della paletta Conversion
j. Conversione dei dati e Manipolazione
i. Definizione ed utilizzo di concetti di conversione dei dati,
manipolazione e typecasting
ii. Identificazione e selezione di funzioni usate per convertire tipi di
dati e rappresentazioni numeriche
4. Array e Cluster
a. Funzioni degli Array
i. Identificazione di funzioni della paletta Array
ii. Determinazione del funzionamento di un diagramma a blocchi che
utilizza le funzioni degli array
iii. Selezione ed utilizzo di funzioni per ottenere un comportamento
di esecuzione desiderato
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iv. Comparazione e selezione di design equivalenti alternativi
b. Funzioni dei Cluster
i. Identificazione di funzioni della paletta Cluster, Class, & Variant
pertinenti ai cluster
ii. Determinazione del funzionamento di un diagramma a blocchi che
utilizza le funzioni dei cluster
iii. Selezione ed utilizzo di funzioni dei cluster per ottenere un
comportamento di esecuzione desiderato
c. Polimorfismo delle funzioni
i. Definizione di polimorfismo
ii. Identificazione dei benefici del polimorfismo
iii. Determinazione del risultato di VI che usano ingressi polimorfici
5. Gestione degli errori
a. Cluster di errore
i. Definizione ed identificazione della funzione dei componenti di un
cluster di errore
ii. Identificazione dei terminali che accettano i cluster di errore come
ingressi
iii. Differenza tra errori e avvisi
b. VI e Funzioni di gestione degli errori
i. Identificazione di VI della paletta Dialog & User Interface
pertinenti alla gestione degli errori
ii. Identificazione del punto migliore nel codice per gestire e salvare
gli errori
iii. Selezione di un VI o funzioni per la piena funzionalità di gestione
degli errori e relativa reportistica
c. Codici di errore personalizzati
i. Identificazione dell'intervallo riservato per codici di errore
personalizzati
ii. Generazione di errori personalizzati manipolando i cluster di
errore
d. Gestione Automatica/Manuale degli errori
i. Descrizione degli effetti della gestione automatica degli errori
ii. Progettazione di VI per la effettiva gestione degli errori
iii. Dato un certo diagramma a blocchi, descrivere il comportamento
dell'esecuzione in caso di errore
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6. Documentazione
a. Importanza
i. Identificazione dell'importanza di aggiungere una descrizione
nelle proprietà di un VI
ii. Identificazione dell'importanza di aggiungere una tip strip
b. Context Help
i. Determinazione degli ingressi obbligatori per l'esecuzione di un VI
ii. Descrizione di come si documentano gli ingressi e le uscite di un VI
nel Context Help
7. Debugging
a. Strumenti
i. Identificazione di strumenti di debug - Highlight Execution,
Breakpoints e Single-Stepping, Probes
ii. Spiegazione della funzione e utilizzo appropriato di strumenti
specifici di debug
b. Tecniche
i. Data una situazione, selezione del più adatto strumento di debug
o strategia
ii. Determinare se si genera un errore in uno specifico diagramma a
blocchi
8. Cicli While e Cicli For
a. Componenti dei Cicli
i. Identificazione dei componenti dei cicli e descrizione delle loro
funzionalità - Tunnels, Count Terminal, Conditional Terminal,
Iteration Terminal, Shift Registers
ii. Descrizione del comportamento dei componenti di un ciclo
b. Auto indicizzazione
i. Identificazione dei tunnel di auto indicizzazione
ii. Identificazione dei settaggi di indicizzazione di default quando si
creano nuovi tunnel
iii. Descrizione dei tunnel di auto indicizzazione e determinazione
degli effetti dell'utilizzo o meno di tunnel auto indicizzati
c. Shift Register
i. Descrizione dell'utilizzo appropriato ed inizializzazione di shift
register come elementi di immagazzinamento dei dati
ii. Determinazione dei valori dei dati negli shift register dopo un
certo numero di iterazioni o al termine del ciclo
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iii. Identificazione del comportamento di stacked shift register
inizializzati e non inizializzati
iv. Identificazione dei Feedback Node ed il loro utilizzo nei cicli
d. Comportamento dei Cicli
i. Identificazione del comportamento specifico dei cicli For e While
ii. Selezione ed utilizzo della miglior struttura iterativa
iii. Dato un diagramma a blocchi, determinazione del numero di
iterazioni eseguite dal ciclo
iv. Identificazione dei casi di utilizzo del terminale condizionale dei
cicli For
v. Determinazione di quali terminali dei cicli sono obbligatori per
l'esecuzione del codice in varie situazioni
9. Strutture Case
a. Selettore Case
i. Identificazione dei tipi di dati che sono accettati come ingressi
ii. Identificazione di opzioni dei differenti casi per quanto riguarda gli
intervalli numerici
iii. Dato un diagramma a blocchi, determinazione del caso che viene
eseguito
b. Tunnel
i. Identificazione delle differenti opzioni per i tunnel di uscita
ii. Identificazione degli aspetti pro e contro di ogni tipo di tunnel
c. Applicazioni
i. Determinazione di quando dovrebbe essere usata una struttura
case rispetto alle altre strutture
ii. Identificazione del corretto posizionamento di controlli ed
indicatori rispetto alle strutture case
10. Strutture Sequence
a. Tipi
i. Strutture Flat sequence
ii. Strutture Stacked sequence
b. Comportamento
i. Identificazione delle funzionalità principali delle strutture
sequence
ii. Determinazione del risultato di un dato diagramma a blocchi
contenente strutture sequence
iii. Descrizione del comportamento di una struttura sequence
quando si verifica un errore
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iv. Descrizione del comportamento di sequence local nelle strutture
stacked sequence
c. Applicazioni
i. Identificazione di aspetti pro e contro delle strutture stacked e flat
sequence
ii. Determinazione di quando una struttura sequence è più adatta
rispetto ad altre strutture
11. Strutture Event
a. Eventi Notify e Filter
i. Definizione di eventi filter e notify
ii. Descrizione del comportamento differente degli eventi filter e
notify
iii. Identificazione di eventi filter e notify nel diagramma a blocchi
iv. Utilizzo dei property node Value (signaling) con le strutture ad
eventi
b. Applicazioni
i. Identificazioni dei vantaggi di una programmazione ad eventi
ii. Identificazione dei vari modi in cui può essere generato un evento
iii. Dato un diagramma a blocchi, determinazione del risultato
dell'esecuzione
12. File I/O
a. Funzioni e VI
i. Identificazione di VI e funzioni della paletta File I/O
ii. Determinazione del funzionamento di un diagramma a blocchi che
utilizza tali funzioni
iii. Identificazione di aspetti pro e contro dei VI di File I/O di alto
livello e basso livello
b. Applicazioni
i. Predizione di errori nel diagramma a blocchi
ii. Determinazione del numero di byte scritto da certe funzioni in un
dato diagramma a blocchi
iii. Determinazione del metodo peggiore e migliore per scrivere i dati
in un file
13. Temporizzazione
a. Funzioni di temporizzazione
i. Identificazione e descrizione delle funzioni della paletta Timing
ii. Descrizione degli effetti dell'azzeramento (rollover) della funzione
Tick Count
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b. Applicazioni
i. Dato uno scenario, selezionare la funzione più adatta
ii. Selezione della funzione più adatta per decrementare l'utilizzo
della CPU in un ciclo
iii. Selezione delle funzioni appropriate per temporizzare applicazioni
su un lungo periodo
14. VI Server
a. Gerarchia di Classe
i. Descrizione dell'ereditarietà dei metodi e proprietà
ii. Selezione dei riferimenti adatti per interagire con i controlli e
subVI
b. Applicazioni
i. Identificazione di casi adatti all'uso di property node ed invoke
node
ii. Selezione di property node ed invoke node adatti per richiamare
proprietà e metodi
iii. Differenza tra riferimenti di tipo strictly e weakly typed
iv. Descrizione dell'interazione tra VI chiamante e subVI utilizzando il
VI Server
15. Sicronizzazione e Comunicazione dati
a. Notifiers
i. Identificazione e descrizione delle funzioni della paletta Notifier
ii. Dato un diagramma a blocchi che usa i notifier, determinazione
del risultato dell'esecuzione
b. Code
i. Identificazione e descrizione delle funzioni della paletta Queue
ii. Dato un diagramma a blocchi che usa le code, determinazione del
risultato dell'esecuzione
c. Semafori
i. Descrizione delle funzionalità dei semafori
ii. Identificazione di casi adatti all'uso dei semafori
d. Variabili Globali
i. Descrizione del comportamento delle variabili globali
ii. Identificazione di casi adatti all'uso delle variabili globali
e. Applicazioni
i. Dati degli scenari di sviluppo, selezione del metodo migliore per la
sincronizzazione dati
ii. Descrizione delle differenti funzionalità tra notifier e code
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16. Design Pattern
a. Macchina a Stati
i. Identificazione dei principali componenti dell'architettura
macchina a stati
ii. Identificazioni dei metodi usati per mantenere le informazioni di
stato
b. Master/Slave
i. Identificazione dei principali componenti dell'architettura
master/slave
ii. Identificazioni degli aspetti pro e contro del design pattern
master/slave
iii. Descrizione della temporizzazione del ciclo fornita dai notifier
c. Producer/Consumer (Dati ed Eventi)
i. Identificazione dei principali componenti del design pattern
producer/consumer
ii. Identificazioni degli aspetti pro e contro del design pattern
producer/consumer
iii. Descrizione della temporizzazione del ciclo fornita dalle code
d. Applicazioni
i. Dato un compito di programmazione, selezione del design pattern
migliore
ii. Comparazione dei design pattern ed indentificazione degli aspetti
pro e contro di ognuno
17. Charts e Graphs
a. Tipi
i. Distinzione tra i differenti tipo di chart e graph
ii. Descrizione delle funzionalità di buffering dei waveform charts
iii. Identificazione dei graphs che supportano scale per gli assi X non
equispaziate
iv. Identificazione dei tipi di charts e graphs che supportano assi
multipli
b. Grafici dei dati
i. Identificazione dei tipi di dati accettati dai chart e graph
ii. Dato uno scenario, selezione del miglior tipo di chart o graph
18. Azione meccanica dei Booleani
a. Descrizione delle sei differenti azioni meccaniche
b. Identificazione di casi adatti all'uso di ogni azione
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c. Dato uno scenario ed un diagramma a blocchi, determinazione del
risultato dell'esecuzione
19. Property Node
a. Definizione dell'ordine di esecuzione dei Property Node
b. Identificazione dei casi ideali di utilizzo dei Property Node
c. Determinazione di cosa succede se un errore si verifica durante
l'esecuzione di un Property Node
20. Variabili Locali
a. Comportamento
i. Descrizione del comportamento delle variabili locali
ii. Dato un diagramma a blocchi che usa le variabili locali,
determinazione del risultato
iii. Identificazione di possibili race condition
b. Applicazioni
i. Determinazione di quando è opportuno utilizzare le variabili locali
per la comunicazione
ii. Debug di diagrammi a blocchi che usano variabili locali in modo
inopportuno
21. Variabili Functional Global
a. Comportamento
i. Descrizione del comportamento delle variabili functional global
ii. Identificazione dei componenti e dei metodi di
immagazzinamento dei dati
iii. Identificazione delle necessità della non rientranza
b. Applicazioni
i. Descrizione delle capacità di sincronizzazione delle variabili
functional global
ii. Descrizione di come si nascondono le informazioni
iii. Dato uno scenario, determinare se una variabile functional global
è opportuna
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Risorse di Preparazione all'Esame CLAD Utilizzare le seguenti risorse per la preparazione dell'esame: Preparazione CLAD:
CLAD Preparation E-Kit (include la guida di preparazione e degli esempi di esame)
Webcast per la Preparazione CLAD:
National Instruments CLAD Preparation Course (Online) webcast
Most missed concepts on the CLAD exam Online LabVIEW Training & Tutorials gratuiti
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LabVIEW Introduction Course – Three Hours
LabVIEW Introduction Course – Six Hours Corsi di formazione National Instruments con istruttore o autonomi:
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LabVIEW Performance Altre Risorse National Instruments:
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