Mondo agricolo n.2

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AGRINSIEME PER LE ELEZIONI • L’AGRICOLTURA NEI PROGRAMMI DEI PARTITI EVENTO A BERLINO PER BUYER E IMPRESE • FLOROVIVAISMO E CONCORRENZA CAMPAGNA MAIDICOLA DISASTROSA IRRORAZIONE DI PRECISIONE

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Il mensile di Confagricoltura

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AGRINSIEME PER LE ELEZIONI • L’AGRICOLTURA NEI PROGRAMMI DEI PARTITI • EVENTO A BERLINO PER BUYER E IMPRESE • FLOROVIVAISMO E CONCORRENZA • CAMPAGNA MAIDICOLA DISASTROSA • IRRORAZIONE DI PRECISIONE

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FEBBRAIO 2013| MONDO AGRICOLO | 3

Fare squadra, condividere, innovare

L’ ED I TOR IALE

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iamo ormai vicini alla meta. Per la politica è arrivata l’ora delle risposte e ci aspettiamo che siano celeri e concrete. Così come, dal canto nostro, continuiamo a dimostrare chiarezza e puntualità nel nostro lavoro e nei nostri progetti. Ed è proprio la necessità di una progettualità seria che ribadiamocon forza alla politica, che promuova e renda sistematiche (e sistemiche) azionicoordinate e di “rete”, di cui per primi nel nostro settore vogliamo farci portatori. Le sinergie sviluppate nell’ultimo periodo stanno a dimostrare proprio questo:percorsi condivisi, fondamentali per creare condizioni che consentano alle nostreimprese di competere a livello internazionale. La richiesta di un ministeroagroalimentare,ad esempio, è tutt’altro che provocatoria. Evidenzia la necessità realedi cambiare prospettiva, non solo nel mondo dell’agricoltura, ma con una nuovafilosofia nella gestione della res publica grazie alla presenza di “centri nevralgici”capaci di agire con efficacia. Ovvero, favorire una burocrazia più snella, incoraggiareil dialogo e la collaborazione tra imprese, condividere conoscenze ed allocare al megliole risorse, anche a livello territoriale.È solo una delle proposte che abbiamo lanciato in occasione dell’evento “Alimenta ilPil” del 12 febbraio scorso all’Università LUISS Guido Carli. Ateneo al qualeabbiamo affidato uno studio sull’agronetwork, finalizzato a mettere in luce quelloche esso rappresenta per il Paese e quali siano le sue prospettive di crescita,

importanti e sostanziali. Il network rappresentato da agricoltura, industriae servizi è, infatti, in grado di attivare il 15% dell’intero Pil nazionale ed è proprio l’agricoltura ad esserne all’origine, a metterlo in moto. Insieme ai rappresentanti delle numerose Categorie presenti, abbiamovoluto dar voce ad un network necessariamente da valorizzare, un “polo”che ha voglia e bisogno di innovazione, nonché di implementare e rafforzarestrategie di sistema. Nel far questo, l’azione dei politici – lo abbiamorimarcato con forza alla Luiss, proprio in loro presenza – deve essereimmediata ed orientata a chiari obiettivi.

Al momento del suo insediamento, il nuovo Governo troverà sul suo tavolo questenostre proposte. Richieste e propositi concreti con finalità ed interlocutori ben precisi:“sud” e “piccole e medie imprese” in testa. Con i 25 grandi progetti territoriali che proporremo e intendiamo sviluppare con un’azione sinergica, a livello centrale e locale, a garanzia di un’offerta il più possibile completa e competitiva, nel nostromercato ma anche e soprattutto in quelli esteri.Continueremo, dunque, ad “alimentare il Pil”. Aspettandoci che ad essere alimentatisiano i nostri auspici e gli impegni quotidiani che ci assumiamo nei confronti della collettività: alle sue esigenze vogliamo continuare a rispondere – ed essere messinelle condizioni di farlo – con prodotti di qualità, che continuino anch’essi a rappresentare una risorsa centrale e sempre crescente per il Paese.

Mario Guidi

S

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FEBBRAIO 2013| MONDO AGRICOLO | 5

Direttore responsabileGABRIELLA BECHI

Coordinatore di Redazione GAETANO MENNA

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Responsabile Pubblicità e MarketingCLAUDIO PIETRAFORTE

StampaTipolitografia EuroInterstampa

S O M M A R I O

L’EDITORIALEFare squadra,condividere,innovareMario Guidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

Apertura ALIMENTA IL PILLa lezione della crisiGaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

La piattaformamodella l’agrofuturoGaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

Gli impegniper il dopo votoGaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14

L’intervista MARIO GUIDI«Un ministero dello Sviluppo agroalimentare»Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

Scenari IL PAESE E LA POLITICAConsigli per la politicaGabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

Attualità INTERNAZIONALIZZAZIONEShow cookingper valorizzare l’eccellenzaElisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28

Attualità FLOROVIVAISMONon solonelle festeGabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30

Attualità LINEA VERDEGiro d’orizzonteGabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32

Attualità IRRIGAZIONEAcqua senza sprecoMarco Benati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34

Attualità BIOENERGYBioenergie intelligentiAndrea Gandolfi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38

La fabbricadelle rinnovabiliR.M.A . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42

Attualità IN CAMPOIrrorazione di precisioneClaudio Pietraforte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44

Campagna due volte disastrosaMario Salvi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48

Rubriche

Notiziario Energia Norme UE ......37

Anga Convegno Quadri a Napoli .....51

Campi rosa Crescita ..............55

Organizzazione Voto Lombardia ....56

Over 60 Elezioni ..................58

Formazione Corsi Dirigenti ........60

Agriturist Strategie vendita .........63

Vino Ferrocinto ...................64

Testata associata all’USPI

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8| MONDO AGRICOLO |FEBBRAIO 2013

Il presidente Guidi

al convegno alla Luiss

cita Einstein:

la crisi non ammette

immobilismo

di Gaetano Menna

P R I M O P I A N O A L I M E N T A I L P I L

anche questa è una rivoluzione co-

pernicana – i politici, chiamati so-

prattutto ad ascoltare. Il presidente di

Confagricoltura Mario Guidi ha rela-

zionato sul “nuovo paradigma pro-

duttivo agroalimentare”, ma molte

delle sue considerazioni sono andate

al di là del settore agricolo, dell’

agroindustria servizi, riguardando le

imprese in quanto tali. La prima: la

crisi ha cambiato il volto delle impre-

se. Quelle che ce la fanno, devono

spesso riposizionare il prodotto, il

servizio, ed a margini sempre meno

cospicui. Niente finanza o altre vie

per arricchire il bilancio, pochissimo

limenta il Pil”: il titolo del convegno è

suggestivo e quelle frecce, dell’imma-

gine grafica, tese ad indicare la cre-

scita del prodotto interno lordo, sono

significative. Il convegno di Confagri-

coltura, svoltosi a Roma presso l’Aula

Magna della Luiss Guido Carli, è stato

un appuntamento progettuale, in cui

si sono volute gettare le basi per una

rivoluzione copernicana del sistema

agroalimentare. Un incontro dove si

sono presentate proposte precise e

si è disegnato un nuovo modus ope-

randi. Un percorso, approfondito dai

docenti della Luiss, condiviso a livel-

lo sistemico e che ha previsto – ed

La lezionedella crisiLa lezionedella crisi

“A

Convegno Confagrida sinistra: Piva, Guidi,De Sanctis, Giardina e Veggia

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FEBBRAIO 2013| MONDO AGRICOLO |9

credito, tante incertezze. Gli impren-

ditori sono più soli ora, e devono es-

si stessi ricostruire la fiducia per cer-

care nuove opportunità. Seconda

considerazione: il mercato ha mutato

perimetro. Sono cambiati i consumi,

in Italia ed anche in buona parte del-

l’Europa e comunque riprendano, sa-

ranno diversi per composizione, ca-

pacità di scelta delle famiglie, prezzi.

Allora non c’è scelta, per far crescere

il Pil occorre allargare il mercato in

ogni direzione, e spesso lontano da

noi. Terza considerazione: troppo pic-

coli è troppo difficile. Aziende molto

piccole reggono se hanno una fortis-

sima specializzazione, quasi

una unicità. Ma andare all’e-

stero, fare numeri sufficien-

ti, fare innovazione, tutte

cose ora necessarie, richie-

dono aggregazione se non

crescita dimensionale. E dif-

ficilmente ci saranno com-

pensazioni, perché i bilanci

pubblici non potranno so-

stenere la piccola dimen-

sione in quanto tale in futu-

ro. Quarta considerazione: i

soldi sono finiti. Lo stato

delle finanze pubbliche,

passata la campagna eletto-

rale, tornerà a misurarsi

con i piani di rientro dal de-

bito, con gli impegni euro-

pei, con il taglio della spesa

pubblica. Questo vuol dire

due cose: che occorrono

poche scelte di politica

economica su cui concen-

trare quello che c’è, per

darci un ruolo nel panora-

ma produttivo internazio-

nale (e quindi non più “di

tutto un po’”). E che le im-

prese dovranno ingegnarsi

il più possibile per ristrut-

turare i propri costi ed i

propri investimenti sui fat-

tori decisivi per lo svilup-

po. Quinta considerazione:

basta sprechi. Ciò vale per

le imprese, per gli impren-

ditori, per le istituzioni, per

la politica. Non è più am-

missibile dissipare nel micro della ge-

stione aziendale e nel macro dello

Stato. Infine: non esistono più settori

chiusi. Si è molto più interdipendenti

di prima perché la creazione del va-

lore si sposta dai prodotti ai processi,

verso il modo in cui ci organizziamo

per produrre meglio creando margi-

ni migliori, si sposta sulla capacità di

valorizzare gli asset territoriali. Dall’a-

nalisi alla proposta. «Nel nuovo Go-

verno – ha sollecitato - non un mini-

stero delle Politiche agricole ma un

hub, un centro nevralgico per lo Svi-

luppo dell’agroalimentare». «Il “mo-

dello ministero”, come luogo in cui

regolare la redistribuzione di risorse,

non serve più. A partire dal nostro,

occorrono dicasteri con una funzio-

ne diversa e nuova, che facciano da

“snodo”, permettendo di condivide-

re le conoscenze, favorire la collabo-

razione tra imprese, coordinare i pro-

getti territoriali, allocare corretta-

mente le risorse sui fattori strategici,

tagliare drasticamente la burocrazia.

Le Regioni devono essere al servizio

di questa strategia di maggiore effi-

cienza. Anche se le realtà sono diver-

se, non possiamo più permetterci

politiche agroalimentari non “coordi-

nate”», ha proseguito il presidente.

Più volte Guidi – supportato dallo

studio dei docenti della Luiss - ha fat-

to riferimento al settore agroalimen-

tare, esprimendo voglia e bisogno di

progettualità ed innovazione, solleci-

tando la nascita di un’ “Agricoltura

3.0” ed evidenziando la necessità di

una strategia sistemica come agro-

network. «La creazione del valore si

va spostando dai prodotti ai processi

– ha osservato - L’obiettivo allora è

quello di creare un settore agroali-

mentare che faccia network, che av-

vii contratti di rete, che trovi nella

condivisione, e non nella divisione, le

occasioni di crescita, come sistema

integrato. Intorno al concetto di svi-

luppo ruota il rilancio del settore e la

ripresa del Paese». «Deve cambiare

anche l’Organizzazione professiona-

le, passando dalla rappresentanza dei

produttori e dei prodotti a quella dei

mercati». «Le risorse pubbliche ed i

fondi europei vanno canalizzati e

non dispersi - ha quindi sollecitato il

presidente di Confagricoltura -. Pro-

poniamo 25 grandi progetti territo-

riali, uno o due per regione, che sia-

no di rilevante impatto, che integrino

attori di comparti diversi, determi-

nando lo sviluppo di un’offerta com-

plessiva ed innovativa ed opportu-

nità di internazionalizzazione». Guidi

ha così concluso: «Desidero richia-

«Per forza interdipendenti.

Il valore si sposta

dai prodotti ai processi»

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mare l’attenzione su precise paro-le/proposte. Sud: il Mezzogiorno puòripartire proprio grazie al settoreagroalimentare; lo dicono i numeri, lodicono i progetti possibili. Piccole emedie imprese: occorre dare loro unpercorso rapido di evoluzione, è unproblema di strumenti. E li abbiamoindicati (nuove regole per la succes-sione, incentivi per le strutture so-cietarie, anche miste, facilitazioni perl’aggregazione). 15% del Pil: questo èil valore dell’agronetwork nel suo in-sieme, più di ogni altro comparto pri-vato, è bene che ve ne sia piena e dif-fusa consapevolezza». Nell’interven-to che il presidente ha poi tenuto achiusura dei lavori ha risposto a chiaffermava (Giovanni Fava della LegaNord): «D’accordo, tutto bene, ma pe-sa sul progetto il fatto che il mondoagricolo non trovi una sintesi, anziche ci siano due tesi contrapposte».«Una sintesi? La politica non alimenti

quegli alibi che non hanno consenti-to finora di analizzare i processi inevoluzione. La nostra è una proposta.Coloro che hanno il dovere di gover-nare e legiferare si confrontino conessa. È un’irresponsabilità politicanon scegliere». Quindi una sottoli-neatura: «La politica finora ha usatol’agricoltura per ottenere consensi. Èora che si concentri sulle cose da fa-re; qualsiasi sia il governo che verrà èfondamentale che interloquisca con icorpi intermedi». Ritornando sulledue visioni dell’agricoltura di cui par-lava il rappresentante della LegaNord, Guidi ha osservato che, co-munque non sono in contrasto tra diloro. «Possono convivere benissimo

la vendita diretta e l’agricoltura in re-te, purché si abbia una visione com-plessiva di tutto il sistema agroindu-striaservizi. In quest’ottica va rilevatoche i momenti a monte ed a valle so-no essenziali; ad esempio se non c’èun packaging adeguato non riuscia-mo a fornire i nostri prodotti in unavisione moderna». In conclusione ilpresidente ha citato una frase del1931 di Albert Einstein che, ragionan-do sulla crisi, diceva: «Non possiamopretendere che le cose cambino, secontinuiamo a fare le stesse cose. Ènella crisi che sorge l’inventività, lescoperte e le grandi strategie. È nellacrisi che emerge il meglio di ognunodi noi, perché senza crisi tutti i ventisono solo lievi brezze. Parlare di crisisignifica incrementarla, e tacere nellacrisi è esaltare il conformismo. Inve-ce, lavoriamo duro».Dopo più di 80 anni sono parole diun’attualità incredibile. ���

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P R I M O P I A N O A L I M E N T A I L P I L

«La politica ha il dovere

di analizzare e favorire

i processi evolutivi»

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P R I M O P I A N O A L I M E N T A I L P I L

12| MONDO AGRICOLO | FEBBRAIO 2013

Il progetto Luiss

tratteggia il cloud su cui fa pernol’agroindustriaservizi.Piena adesione

da associazioni settoriali e sindacati

gricoltura. Il disegno della nuvola del

sistema agroalimentare ha la forma di

un fiore con tanti “petali-settori” che

hanno tutti il loro motore nel prima-

rio: distribuzione, turismo, macchina-

ri, trasformazione, ristorazione, pro-

dotti chimici, biomasse: è questo il si-

stema agroindustriaservizi in grado

di attivare, nel suo insieme, il 15%, ed

anche più, del Pil nazionale.

«Giusto chiamarla agroindustriaser-

vizi, una catena lunga che contiene

in sé la produzione, l’industria ed i

servizi; un settore che può rilanciare

l’economia del Paese», ha spiegato il

ministro dello Sviluppo economico

Corrado Passera in un videomessag-

gio. Il progetto illustrato dai docenti

è stato condiviso poi dai vertici delle

associazioni dei vari “settori-petali”.

«Abbiamo davvero l’opportunità –

ha dichiarato il presidente di Allean-

za Cooperative Maurizio Gardini – di

aprire una stagione nuova per l’a-

groalimentare, ma bisogna lavorare

perché le sue fondamenta siano di-

verse dal passato». Per il presidente

di Federchimica Cesare Puccioni bi-

sogna affermare un concetto allarga-

to di qualità «che è organolettica ma

che attiene anche, ad esempio, agli

standard di sicurezza»; «ci sono poi –

ha aggiunto - riforme a costo zero

che possono essere fatte, per supera-

re un male comune, come quella del-

di Gaetano Menna

Ilavori del convegno di Confa-

gricoltura presso la Luiss Guido

Carli – moderati dalla giornali-

sta di Sky TG24 Federica De

Sanctis – si sono avviati con il

saluto del direttore generale

della Luiss Pier Luigi Celli, che ha

espresso apprezzamento «per il se-

gnale che date di voler superare gli

steccati». Quindi la parola ai due do-

centi dell’Università, Paolo Boccar-

delli e Matteo Caroli, che hanno pre-

sentato lo studio su “L’eco-sistema

agroindustriaservizi”.Hanno parlato

di cloud, di nuvola italiana, ovvero di

una piattaforma che fa perno sull’a-

La piattaformamodella l’agrofuturo

l’alleggerimento della burocrazia». Il

segretario generale di FederUnaco-

ma Marco Pezzini, invece, ha posto

l’accento sul crollo delle immatrico-

lazioni di macchine per l’agricoltura

in Italia, che non si riscontra all’este-

ro. «E’ un segnale della debolezza del

settore agricolo italiano mentre altri

Paesi investono massicciamente in

tecnologia e innovazione, che si tra-

ducono in vantaggi competitivi». Il

direttore generale di Federdistribu-

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FEBBRAIO 2013| MONDO AGRICOLO | 13

zione Massimo Viviani ha sottolinea-

to «l’esigenza di lavorare insieme

produzione e GDO, realizzando ac-

cordi di filiera verticali; siamo pronti

ad affiancare le aziende produttive

nella creazione di blend». Anche dal

segretario nazionale di Flai-Cgil Mau-

ro Macchiesi (che parla anche a no-

me di Uila-Uil) è arrivato un apprez-

zamento alla strategia: «L’agricoltura

è una grossa opportunità di svilup-

po, ce lo dicono tutti gli indicatori

micro e macro economici e l’agroali-

mentare, nonostante lo shopping

delle multinazionali straniere, man-

tiene elevata eccellenza». «Il rilancio

non può che investire anche il mon-

do del lavoro, con trasparenza e coe-

renza, sconfiggendo le “zone opa-

che” e sommerse». Per il segretario

confederale della Cisl, Fulvio Giaco-

massi «il sistema dovrà puntare su

più competitività e produttività, per

costruire un mercato concorrenziale

sano e buona occupazione, contra-

stando il dumping, il lavoro irregola-

re e la contraffazione, premiando, in-

vece, la qualificazione dell'impresa,

del prodotto e della regolarità e re-

sponsabilità sociale». ���

Celli (Luiss): «Giusto

il segnale che date

di superare gli steccati»

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be strong, be KUHNcoltivazioni l allevamento l paesaggio

Una nuova dimensione nella distribuzione dei fertilizzantiAXIS 30.1: massima omogeneità e precisione nella CONCIMAZIONE.

0611-PROD-AXIS-210-297-IT

“Abbiamo ridotto della metà i tempi di distribuzione dei concimi”“La semplicità d’uso riduce fortemente sia i tempi

improduttivi, sia quelli per la distribuzione, evitando

sovrapposizione e fallanze anche in prossimità dei bordi

dell’appezzamento. La semplice regolazione del

computer Quantron E permette un controllo totale del

lavoro in ogni istante”

www.kuhn.it

“Grazie all’altissima precisione di distribuzione Axis dà un importante contributo all’omogeneità produttiva”

“La precisione di Axis si declina nell’omogeneità

distributiva, che viene mantenuta automaticamente

anche variando la velocità di distribuzione e la

granulometria del prodotto. La pesa assicura una perfetta

gestione di tutti i tipi di fertilizzante ed il passaggio da un

fertilizzante all’altro, situazione piuttosto comune in

un’azienda di 3500 ettari.”

Claudio MARTELLI, Azienda agricola IL RACCOLTO, S.Pietro in Casale (BO). Axis 30.1, insieme ad un altro spandiconcime Kuhn, copre le necessità di lavoro su una superfi cie di 3500 ettari coltivata a frumento, mais, sorgo ed erba medica.

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18| MONDO AGRICOLO|FEBBRAIO 2013

Il mondo politico

ed il settore

primario.

Abbiamo sfogliato

i programmi

elettorali di partiti

e coalizioni

S C E N A R I I L P A E S E E L A P O L I T I C A

Strategie e promesse

di Gaetano Menna

Il mondo politico e l’a-gricoltura: qual è la vi-sione del settore pri-mario? Quali iniziati-ve per sostenerlo, va-lorizzarlo, rilanciarlo?

Abbiamo sfogliato i pro-grammi elettorali di partitie coalizioni politiche.Per il Partito Democraticoè necessario attuare un pia-no strategico che affronti iltema della competitività altempo della globalizzazio-

ne. Va immediatamente ri-pensata una rimodulazionedell'IMU che parta dallaspecificità del settore agri-colo. È, inoltre, prioritariauna forte azione di sburo-cratizzazione e semplifica-zione delle procedure perl'attività imprenditorialedelle imprese, a comincia-re da una nuova imposta-zione del sistema italianodei controlli.Questi gli interventi pro-

agricoltura del Popolo delleLibertà: eliminazione dell’I-MU sui terreni ed i fabbrica-ti funzionali ad attività agri-cole; rilancio dell’imprendi-toria giovanile in campoagricolo attraverso la ridu-zione fiscale per i giovaniche aprono imprese agrico-le ed attribuzione di appez-zamenti del demanio agri-colo per creare nuove im-prese; maggior tutela degliinteressi italiani nel nego-ziato per la politica agricolacomune, tutela delle produ-zioni italiane tipiche dallacontraffazione.L’ “Agenda per un impegnocomune” che costituisce ilprogramma di Scelta Civicacon Monti, Unione di Cen-tro, Futuro e Libertà. Ferma-re la cementificazione e li-mitare il consumo di super-ficie agricola; prevedere ungrande piano di gestione in-tegrato delle acque per tu-telare il territorio dal disse-sto idrogeologico e dalla ca-renza idrica. Misure per in-crementare la quota di valo-re aggiunto e aggregazionedell'offerta. Maggiore prote-zione dalle crisi (climati-che, di mercato, cicliche);migliore accesso al creditoagrario specializzato. Tuteladel made in Itali e lotta all'a-gropirateria, sostegno al-l'export.La Lega Nord rimarca la ne-cessità della chiara indica-zione di origine della mate-ria prima utilizzata da ri-portare in etichetta; il divie-to assoluto nell’utilizzo diterminologie o di elementigrafici direttamente ricon-ducibili al “made in Italy” diqualità in assenza dei requi-siti di origine e di certifica-zione necessari a compro-varne l’effettiva composi-zione; la sostenibilità delle

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norme e l’efficacia dei si-stemi di monitoraggio econtrollo, in sinergia conl’azione degli organismicompetenti (Nas, Icqrf etutti i corpi di Polizia).Queste le proposte del Mo-vimento 5 Stelle espressein un incontro tematico:un forum che fissi gli statigenerali dell’agricoltura; ladefinizione di un modellosostenibile di sviluppoagricolo; la redazione di unnuovo piano urbanisticoche vincoli i terreni all’usoagrario; la revisione radica-le dei contenuti di ricercae divulgazione agricola; lasemplificazione burocrati-ca; la razionalizzazione e losnellimento di tutti gli entiche operano nel settore acominciare dalla direzioneregionale agricoltura; noagli Ogm.Per Fare-fermare il declinovanno rimossi tutti gli osta-coli, prevalentemente dinatura burocratica, cheostacolano l’accorpamen-to fondiario. Va ripristinatala norma che consentivaanche alle società di capi-tali di optare per la tassa-zione su base catastale. Gli

aumenti dell’IMU agricolavanno rivisti, così comevanno superati gli astrusiregimi di deroghe ed esen-zioni su base territoriale. Iconsorzi di bonifica vannosottoposti a una severa va-lutazione delle performan-ces. Il bando agli Ogm varimosso. Il programma del-la lista Rivoluzione CivileIngroia prevede di valoriz-zare le eccellenze italianedall’agricoltura, alla moda,al turismo, alla cultura, allagreen economy. In partico-lare va valorizzata l’agricol-tura di qualità libera daOgm.Per Sinistra Ecologia e Li-bertà serve un piano nazio-nale per contrastare l’ab-bandono delle campagneche preveda: una franchi-gia fiscale totale per i gio-vani agricoltori che si inse-diano nelle aree demaniali;una moratoria del consu-mo di suolo agricolo; la di-fesa del reddito degli agri-coltori. Va portata l’Italianel gruppo dei Paesi Ogmfree, valorizzando così l’e-norme patrimonio enoga-stronomico nazionale.

���

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Il presidente

di Confagricoltura parla

del governo dei tecnici,

dei politici e fa le sue

proposte. E pensa

a un dicastero “ampliato”

di Gabriella Bechi

L’ I N T E R V I S TA M A R I O G U I D I

da più da vicino, con i ministri Moa-vero e Catania, si è impegnato nelladifesa della politica agricola comune,rappresentando il nostro Paese aBruxelles ai massimi livelli. Più in ge-nerale il ministro dello Sviluppo Cor-rado Passera ha introdotto alcune in-novazioni importanti per i cittadini eper le imprese dallo start up, all’agen-da digitale, all’avvio di un processo disemplificazione normativa e ammini-strativa.

E la cosa peggiore?

La cosa peggiore è stata l’atteggia-mento di fondo di fronte al mondoagricolo, la difficoltà di vedere le im-prese agricole come imprese a tutti glieffetti. Ciò ha portato ai tenere fuori

residente Guidi siamo alla vigilia di

una nuova legislatura e viene spon-

taneo guardare anche al passato.

Qual è il suo giudizio sul governo

Monti?

Il governo Monti ha affrontato mol-te delle criticità del nostro Paese, maforse per il poco tempo a disposizio-ne per una riforma così profonda co-me quella che aveva immaginato,non è riuscito a portare a termine ilsuo lavoro. Il risultato è che oggi ilPaese non vede il risultato delle rifor-me, il cambiamento che si spettava.

Ma qualcosa di buono ha fatto?

Monti, senza dubbio, ha avuto il me-rito di riaccreditare l’Italia, nel sistemainternazionale e per quanto ci riguar-

P

«Un ministerodello Sviluppoagroalimentare»

Mario Guidi

«Un ministerodello Sviluppoagroalimentare»

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dai tavoli della concertazione le orga-nizzazioni agricole e di conseguenza aprendere provvedimenti per il settoresenza un’adeguata conoscenza dellesue problematiche e delle sue peculia-rità. E questo non ce lo aspettavamoda un governo di tecnici.

Vuole dire che preferisce i politici ai

tecnici?

Preferisco politici competenti. Poli-tici che sappiano interpretare i biso-gni della gente, avvalendosi di com-petenze tecniche. I tecnici puri sonotroppo lontani dalle necessità realidel Paese, sono ottimi studiosi dei fe-nomeni, ma faticano a trovare solu-zioni concrete.

Politiche economiche e del welfare.

Ormai in agricoltura sembrano in-

trecciarsi?

Le imprese agricole, almeno quellepiù strutturate e rivolte al mercato,hanno intrapreso da tempo la stradadella qualità, della sostenibilità am-bientale, energetica, etica e sociale,senza trascurare quella economica.Questo non significa che le politicheeconomiche e quelle del welfare nondebbano essere distinte. Altrimenti siva verso la nascita di un ‘terzo setto-re’ agricolo.

Il sistema agricolo sta diventando

sempre più complesso e lei ha recen-

temente detto che un ministero del-

l’Agricoltura non basta più.

Impossibile non vedere quanto ilnostro comparto abbia allargato isuoi confini oltre la semplice pro-duzione, verso l’agroindustria, l’ar-tigianato, il terziario. Cibo, com-mercio, energia, ambiente, turi-smo, perfino abbigliamento, convi-vono sotto lo stesso tetto. E trop-pe sono le materie di competenzadi ministeri diversi da quello dellePolitiche agricole con i quali cidobbiamo confrontare. Non si trat-ta di sottrarre queste competenzead altri e di trasferirle al nostro, madi creare un sistema integrato chefaccia riferimento ad un unico di-castero.

FEBBRAIO 2013 | MONDO AGRICOLO | 21

Non c’è il rischio così che il ministe-

ro delle Politiche agricole venga sop-

presso e che le sue competenze ven-

gano assorbite da altri?

Il rischio c’è. Ma il ministero cosìcom’è non va bene.

E come potrebbe chiamarsi questo

nuovo ministero?

Direi ministero dello Sviluppo agroa-limentare. Perché è intorno al concet-to di sviluppo che ruota il rilancio del

nostro settore e la ripresa del nostroPaese.

Veniamo alle proposte di Confagri-

coltura al nuovo governo.

Innanzitutto occorre proseguire,con maggiore incisività, l’azione av-viata dal governo Monti sul frontedelle semplificazioni e delle liberaliz-zazioni. La riduzione degli oneri am-ministrativi a carico delle impresedeve essere un obiettivo prioritariodel prossimo governo. Mi riferisco aquelli i materia di lavoro, ambiente,energia, ai controlli, alle sovrapposi-zioni, che rendono difficile la riorga-nizzazione e lo sviluppo delle impre-se. Così come è necessario favorirel’instaurazione di un regime di con-correnza piena, aperta all’ingressosul mercato di un numero più ampiopossibile di operatori. Poi bisogna in-tervenire concretamente sul frontedel credito, per incentivare gli inve-stimenti, premiando le aziende cheinnovano, fanno marketing, si aggre-gano, valorizzando le rete d’impresa.E ricomprendere l’agricoltura nellepolitiche sul mercato del lavoro, dacui è stata tenuta fuori, dimentican-

do l’apporto che il nostro settoredà, e quanto potrebbe dare anco-

ra di più, in termini di occupa-zione. Sul fronte fiscale la li-nea da seguire dovrebbe esse-re quella di alleggerire la pres-

sione sul reddito da lavoro e suquello delle imprese, per libe-

rare risorse da destinare agli in-vestimenti produttivi. E poi c’èda correggere l’Imu sui fabbrica-

ti rurali e l’infausto provvedimen-to sul regime fiscale delle società

agricole, che sono due esempi em-blematici di quella non conoscenzadel settore che le dicevo prima e cheha caratterizzato il passato governo.

E in tema di ricerca cosa proponete?

A parte il problema della fram-mentazione della ricerca in agri-coltura tra enti diversi, che deveessere risolto, quello che secondome è più importante è creare unsistema di rete, integrato con altri

Tutti gli schieramenti,

nei loro programmi,

hanno riservato

un capitoletto all’agricoltura,

ma ancora una volta si continua

a considerare il nostro settore

come una cosa a parte,

che ha bisogno di politiche

specifiche. Esattamente

il contrario di quello che pensa

la mia Organizzazione.

Page 22: Mondo agricolo n.2

22 | MONDO AGRICOLO | FEBBRAIO 2013

Ha trovato riscontro di queste sue

proposte nei programmi elettorali

dei vari schieramenti?

Sinceramente no. Tutti gli schieramen-ti, nei loro programmi, hanno riservatoun capitoletto all’agricoltura, ma ancorauna volta si continua a considerare il no-stro settore come una cosa a parte, chea bisogno di politiche specifiche. Esat-tamente il contrario di quello che pen-

sa la mia Organizzazione.

Qual è il Paese che sogna?

Sogno e voglio un Paese in cui il pub-blico sia al servizio dei cittadini e del-le imprese. E non viceversa.

E quale agricoltura?

Un’agricoltura che sia motore di svi-luppo del Paese. So che sembra unafrase scontata. Tutti parlano della cen-tralità dell’agricoltura e del suo ruolo.Ma solo se l’agricoltura verrà ricono-sciuta come settore economico a tuttigli effetti, con ciò che questo compor-ta, mettendo in campo strumenti perlo sviluppo delle sue imprese, riusci-remo in questo obiettivo. È una sfidaper tutti, a cominciare da noi agricol-tori, perché si basa essenzialmente suuna maggiore competitività del setto-re, che dovrà contare sempre menosulle risorse pubbliche e sempre piùsulle capacità imprenditoriali. ���

settori, che permetta la diffusionedelle conoscenze e delle innovazionied il loro trasferimento alle aziende.

Il mercato interno è fermo e da

parte delle aziende cresce la do-

manda di internazionalizzazio-

ne, la ricerca di nuovi mercati di

sbocco per i loro prodotti. Di co-

sa c’è bisogno?

Questo è veramente un pessimoesempio di come funziona il nostrosistema Paese. L’agricoltura e l’agroa-limentare italiano hanno grandissimechance all’estero grazie alla qualitàdei nostri prodotti universalmente ri-conosciuta. Ma la qualità non bastapiù, la partita oggi si gioca anche sulpiano della logistica. Quello che man-ca è progetto integrato con altri set-tori, una piattaforma che ci consentadi far sbarcare il Made in Italy nelmondo.

L’ I N T E R V I S TA M A R I O G U I D I

Sogno e voglio

un’agricoltura

che sia motore di sviluppo.

Solo se verrà riconosciuta

come settore economico

a tutti gli effetti, mettendo

in campo strumenti per

la crescita delle sue imprese

centreremo l’ obiettivo.

Page 23: Mondo agricolo n.2
Page 24: Mondo agricolo n.2

SCENAR I I L P A E S E E L A P O L I T I C A

Consigli per la politica

24| MONDO AGRICOLO | FEBBRAIO 2013

Page 25: Mondo agricolo n.2

FEBBRAIO 2013 | MONDO AGRICOLO | 23

Otto imprenditori

di Confagricoltura

parlano dei problemi

e delle aspettative

di fronte alla prossima

legislatura

di Gabriella Bechi

“La prima cosa che

vorrei che il pros-

simo governo fa-

cesse è accorgersi

finalmente che l’a-

gricoltura esiste,

che senza di essa il Paese muore, che

il nostro settore è fonte inesauribile

di lavoro. Nessun governo finora lo

ha fatto. Ed è arrivato il momento di

cambiare.” E’ un auspicio, più che una

richiesta, quello di Diego Planeta, im-

prenditore vitivinicolo in Sicilia, alla

guida di una società agricola, a cui

fanno capo aziende anche nel settore

orticolo e nel vivaismo. “Per farle un

esempio, lo scorso governo non si è

reso conto che uno dei problemi più

grossi del nostro settore, che ne limi-

tano la crescita e lo sviluppo, è quel-

lo della frammentazione. Era stata fat-

ta un buona legge in questo senso,

nel 2007, quella sulla società in agri-

coltura, che favoriva l’accorpamento

e l’ingresso di nuovi capitali. All’im-

provviso, cambiando il regime fiscale

per le società, ha invertito nuova-

mente la rotta. Non è un esempio di

miopia questo? La stessa miopia che

introduce l’Imu sui fabbricati rurali,

che sono beni strumentali, che ser-

vono a produrre reddito. Qualche

volta penso che chi fa provvedimen-

ti del genere non abbia mai messo

piede in un’azienda agricola. E poi

c’è la burocrazia, che ci uccide. I

provvedimenti europei, ad esempio,

vengono presi come se Stoccolma e

Pachino fossero la stessa cosa, poi

ogni Regione, ogni Comune, ogni Asl

li interpreta a modo suo”.

Sulla burocrazia insiste anche Marco

Caprai, storico produttore del cele-

bre Sagrantino, a Montefalco, in Um-

bria. “I problemi del settore sono tan-

ti, dalle infrastrutture alla commer-

cializzazione, dalla ricerca alle pro-

mozione, alla internazionalizzazione.

Ma creda, tutto passa in secondo pia-

no rispetto alla burocrazia. Non ne

possiamo più di carte, pratiche, con-

testazioni, perdite di tempo e di de-

naro. Strutture elefantiache che oc-

cupano persone e che costano al si-

stema e che non servono a nient’al-

tro che a complicare la vita di noi im-

prenditori e dei cittadini. Ci vuole po-

co a capire che ogni risparmio nel

verso della semplificazione si tradur-

rebbe in minori costi per noi produt-

tori e di conseguenza anche in un mi-

nor prezzo al pubblico sul prodotto

finito. Ma lei lo sa quando incide il co-

sto della burocrazia su una bottiglia

di vino? Almeno quanto costano a me

due dipendenti che per tutto l’anno

pensano solo a smaltire carte”.

Anche le piccole aziende hanno i lo-

ro problemi, forse più di altre. Per Al-

bano Bergami, coltivatore diretto,

frutticoltore in provincia di Ferrara

(30 ettari di mele e pere), la questio-

ne principale che il prossimo gover-

no dovrebbe risolvere è quella del-

l’aggregazione del prodotto.”Nel mio

settore solo il 30% del prodotto viene

commercializzato in maniera orga-

nizzata e questo ci pone in una posi-

zione di sudditanza di fronte a cen-

trali di acquisto molto potenti e strut-

turate e di assoluta impotenza di

Planeta: «Chi fa le leggi

ha mai messo piede

in un’azienda agricola?»

FEBBRAIO 2013 | MONDO AGRICOLO | 25

Page 26: Mondo agricolo n.2

SCENAR I I L P A E S E E L A P O L I T I C A

26| MONDO AGRICOLO | FEBBRAIO 2013

tare di cui tutti si fanno vanto. Voglia-

mo essere equiparati agli altri settori

turistici, in termini di promozione in

Italia e all’estero. Equiparazione a cui

invece siamo soggetti, quando si trat-

ta di Tares o di Imu. Gli spazi che uti-

lizziamo sono ovviamente molto

grandi, quelli di un’azienda agricola, e

i nostri fabbricati sono beni strumen-

tali. Ma in questo caso veniamo trat-

tati come se fossimo alberghi o ri-

storanti. Nessuno si preoccupa se

per motivi climatici, spesso lavoria-

mo solo alcuni mesi l’anno o se i vin-

coli legati al numero di presenze

(giustissimi perché in linea con il

principio della complementarietà

della nostra attività con quella agri-

cola) non ci permettono di spingere

l’acceleratore nei momenti di crisi”.

Diverse, ma sempre legate alla pro-

mozione e alla valorizzazione del Ma-

de in Italy sono le aspettative di chi,

come Paolo Gennari, produce una

delle nostre eccellenze agroalimenta-

ri, il Parmigiano Reggiano. Trentano-

ve anni, conduce insieme al fratello,

un’azienda con 1.500 vacche da latte

e un caseificio che produce 40/45

forme di Parmigiano Reggiano al

giorno. “Abbiamo bisogno di una

maggiore tutela del nostro prodotto

sui mercati internazionali, di control-

li più severi e di una più efficace pro-

tezione e valorizzazione della nostra

denominazione d’origine. E poi di un

maggiore sostegno alla internaziona-

lizzazione. Per noi agricoltori, anche

se le nostre dimensioni non sono pic-

colissime, è difficilissimo arrivare su

mercati come quello russo o nei Pae-

si emergenti, dove il nostro settore è

monopolio esclusivo delle grandi in-

dustrie lattiero casearie e della gran-

de distribuzione.”

E cosa chiedono al governo le don-

ne, le imprenditrici agricole? “Nessu-

na rivendicazione in rosa. Non siamo

una ‘riserva indiana’ – dice Paola Gra-

nata presidente di Confagricoltura

Donna Calabria e vicepresidente na-

zionale, titolare di un’azienda cereali-

cola, di recente riconvertita in parte

a vigneto, sulla Sila, a 1200 metri di al-

tezza−. Il problema più grande, per

noi, in questo momento è, parados-

salmente, quello che hanno i giova-

ni−. L’insediamento. Siamo arrivate

tardi alla terra, per motivi storici e

culturali, in un settore di predominio

assoluto degli uomini. E spesso, an-

cora oggi, ci arriviamo in età matura,

prendendo il posto dei nostri padri.

Per questo avremmo bisogno di in-

centivi e di premialità. Oltre che di

formazione e di scambio di cono-

scenze, perché siamo state fuori dal

sistema per troppo tempo. Credo

che se il futuro governo investisse

su di noi farebbe un buon affare. Noi

donne, non perché siamo più brave,

ma forse perché siamo più corag-

giose, sappiamo rischiare, sperimen-

tare e innovare. E soprat-

tutto, perché è nel nostro

Dna, sappiamo trasmettere

ai figli l’amore per la terra

e non abbiamo timore, co-

me invece spesso hanno

gli uomini, di lasciar loro il

timone dell’azienda. Mi

permetta un pizzico di

presunzione. Con più don-

ne imprenditrici il proble-

ma del ricambio genera-

zionale in agricoltura si ri-

solverebbe in breve tem-

po”.

fronte ai mercati esteri. Pensi che so-

lo il 17% delle nostre eccellenti pere

va all’estero! C’è poi il problema del-

l’eccesso di normative, che per il mio

settore significa disciplinari di pro-

duzione e direttive comunitarie, che

determinano un carico burocratico

immenso. E quello del costo della ma-

nodopera, che incide in maniera de-

terminante sui costi di produzione”.

La promozione del settore è la prio-

rità per Mario Pusceddu, imprendito-

re agrituristico, titolare dell’azienda

Valle del Marta, a Tarquinia,

in provincia di Viterbo.

“Nessuno governo si è ac-

corto che nel turismo ci sia-

mo anche noi. Nel sito

www.italia.it la parola agri-

turismo non è neppure

menzionata. Come se non

contassimo niente, mentre

la vera promozione del Ma-

de in Italy turistico la fac-

ciamo proprio noi, che più

di tutti valorizziamo il terri-

torio e i prodotti delle no-

stre aziende, l’ agroalimen-

Ferrarese:« Al governo dobbiamo

chiedere cose concrete e noi giovani

avere idee più lungimiranti»

Page 27: Mondo agricolo n.2

Dalle donne ai giovani. Non perché sitratta di due “categorie” diverse, maperché tra loro ci sono molti punti incomune. Piergiovanni Ferrarese è ve-ramente giovane, uno dei più giovanidirigenti dell’Anga. Ventidue anni, lau-reando in Giurisprudenza con specia-lizzazione in Diritto agrario, Gestionee tutela dell’ambiente, conduce insie-me al padre un’azienda zootecnica(vacche da latte) e seminativi in pro-vincia di Verona. “Quello che vorrei èche il prossimo governo ascoltasse ve-ramente i giovani, e non facesse finta,come hanno fatto quelli passati. Eguardi non mi riferisco solo agli in-centivi o alla destinazione dei fondi,che a mio parere fanno parte ormai diuna visione antistorica dell’agricoltu-ra. Ma soprattutto a progetti concreti,a sgravi fiscali e agevolazioni al credi-to nella fase di start up, a premialitàper chi investe e assume manodope-ra, per chi fa ricerca e innovazione. Epiù attenzione alle rete d’impresa tragiovani, senza cadere nei vecchi mo-delli cooperativi o dei distretti indu-striali, superando alcune limitazioni

previste dal Codice civile. Io credo che sia arrivato il momentodi cambiare, a cominciare da noi gio-vani imprenditori agricoli, che spes-so facciamo parte di una generazio-ne di ragazzi viziati, che non ha in séla forza e l’entusiasmo della gio-ventù. Perciò oltre che chiedere alnuovo governo, penso sia importan-te ripromettersi di chiedere coseconcrete. E avere pretese più lungi-miranti.”E c’è anche chi, pur non essendo piùun ragazzo, ha idee veramente “rivo-luzionarie”. Valentino Mercati, fonda-tore e presidente di Aboca spa, azien-da leader nel mondo nel settore agrofarmaceutico e in Europa in quellodell’erboristeria, 80 milioni di fattura-to annuo, 600 dipendenti, non hadubbi. “Siamo alla fine di un ciclo sto-rico, dal quale potremo uscire solo

portando l’agricoltura al centro delsistema, per un nuovo sviluppo delPaese. Per un nuovo Rinascimento. Ilprossimo governo, ma non solo, tuttoil Paese dovrà impegnarsi in questocambiamento, che dovrà riportare alcentro il sistema uomo-natura. Siamoandati sulla luna, ma la chimica non èstata sufficiente per fare a meno del-l’acqua nelle navicelle spaziali. La so-pravvivenza dell’intero sistema mon-diale è legata all’agricoltura. Qualcuno dovrà pure accorgersene!L’agricoltura italiana è uno dei fattoridi successo più potenti nel mondo,insieme alla moda. Siamo, e siamo vi-sti, come i più bravi. La nostra agri-coltura, insieme alla cultura e al turi-smo, sono un elemento di forzastraordinario, che nessun Paese pos-siede. Bisogna sfruttarne tutte le po-tenzialità. Bisogna crederci: il Gover-no, le Istituzioni, ma anche noi agri-coltori, che troppo spesso conside-riamo questa attività una rendita,piuttosto che una vera impresa, contutti i rischi e i risultati che ciò com-porta”. ���

FEBBRAIO 2013 | MONDO AGRICOLO | 27

Valentino Mercati: «Impegno

per un nuovo Rinascimento

centrato su uomo-natura»

Page 28: Mondo agricolo n.2

AT T U A L I TÀ I N T E R N A Z I O N A L I Z Z A Z I O N E

28| MONDO AGRICOLO | FEBBRAIO 2013

A Berlino la chef tedescapiù amata, ai fornelli per una cena esclusiva

tutta made in Italy

all’Ambasciata. L’impegno di Confagricoltura

e Camera di Commercio

per la Germania per buyerlocali e imprese italiane

tori tedeschi, in cui la Wiener si è ci-

mentata ai fornelli in un apprezzatissi-

mo ‘show cooking’ per i 300 ospiti.

“Con i suoi circa 5,5 miliardi di euro di

import, la Germania è il primo Paese

di destinazione dei prodotti agroali-

mentari italiani – ha detto il presiden-

te di Confagricoltura Mario Guidi (che

ha portato il suo saluto, assieme al-

l'Ambasciatore d'Italia nel Paese ale-

manno, Elio Menzione, ed al presiden-

te della Camera di Commercio Italiana

per la Germania, Emanuele Gatti) -.

Quello tedesco è un mercato maturo

e consolidato e proprio per questo va

di Elisabetta Tufarelli

Sarah Wiener, una delle

chef più conosciute ed

amate in Germania, è sta-

ta la testimonial dell’ec-

cellenza agroalimentare

italiana. A Berlino, in con-

temporanea con Fruit Logistica, il più

importante appuntamento mondiale

dedicato alle produzioni ortofruttico-

le, Confagricoltura e Camera di Com-

mercio italiana per la Germania han-

no organizzato,presso l’Ambasciata

d’Italia (che ha dato il patrocinio all’e-

vento), una cena esclusiva per le im-

prese italiane, i buyer ed gli importa-

Show cookingper valorizzare l’eccellenza

Sarah Wiener

con Mario Guidi

Page 29: Mondo agricolo n.2

FEBBRAIO 2013| MONDO AGRICOLO | 29

curato ed esplorato a fondo. Le quote

conquistate vanno mantenute, cosa

sempre più complessa in un mondo

globalizzato, e vanno trovati spazi ul-

teriori di business per i nostri impren-

ditori e per i nostri prodotti”.

Gli fa eco Gian Domenico Consalvo,

membro di giunta di Confagricoltura

con delega all’internazionalizzazione:

“La Germania assorbe il 30% della pro-

duzione ortofrutticola nazionale e ci è

sembrato importante cogliere que-

st’occasione per consolidare contatti

e rapporti con i principali canali di-

stributivi e confermare al consumato-

re tedesco che sono la genuinità e la

salubrità dei nostri prodotti a fare la

differenza”. Ricette della cucina di en-

trambi i Paesi,coniugate in chiave fu-

sion, a partire dalle eccellenze agrico-

le e agroalimentari messe a disposi-

zione dalle aziende italiane, tra cui or-

tofrutta, olio extravergine d’oliva, for-

maggi, prosciutti, salumi, riso, pasta e

vino. Il meglio degli ingredienti della

cucina ‘made in Italy’, tradotti dalla

chef tedesca per quest’incontro di bu-

siness a tavola, con l’obiettivo di man-

tenere alto l’interesse tedesco sulle

nostre produzioni nazionali.

Personaggio di spicco della ristorazio-

ne tedesca (ristoranti, catering, corsi di

cucina, libri di ricetta, trasmissioni tv),

Sarah Wiener è davvero molto popola-

re nel suo Paese. “La persona più indi-

cata – osserva Guidi - per accendere i

riflettori sul made in Italy agroalimen-

tare valorizzandone la qualità, la versa-

tilità e la sostenibilità ambientale”.

La bilancia commerciale agroalimen-

tare tra Italia e Germania è sempre sta-

ta in equilibrio, con un lieve deficit a

nostro carico dovuto all’import dal

Paese soprattutto di prodotti lattiero

caseari, carni e zucchero, ma le pro-

spettive suono buone. Il segno negati-

vo dei prodotti trasformati è stato co-

stantemente bilanciato da un notevo-

le export di prodotti freschi, essenzial-

mente ortofrutticoli. Confagricoltura

scommette sulle buone performance

dell’export nazionale e sceglie un mo-

do originale per contribuire a consoli-

dare la presenza delle imprese italiane

sul mercato tedesco. ���

n L’IMPEGNO DELLE AZIENDE DI CONFAGRICOLTURA

ECORI' Agricola SrlCirio ClaudioConsorzio Gorgonzola Funghi delle Terre di RomagnaCandido Gregorio De Gregorio Oliveti d'ItaliaTerre del GrifonettoNatura DistribuzioneCasteldoglioCufrolClarici Tenuta San LorenzoANICAV Di Martino Francesco Guizzardi Sa MarigosaOPOAGiannantoniLago d'oroAPOC SalernoTerraortiFinagricola Rago AlmasegesO.P. "FARO" S.C.A.P.A. Latteria Plac Cascina FotunaSOLFARM Agrogens OP Campo Verde Consorzio della Cipolla rossaLa Caudrina di Romano DogliottiCantina Sociale La Torre Cascina Lissona

riso bianco e biologico riso nero VenereGorgonzolafunghi vinovinopanettoni all'olio , olio di oliva extravergineolio di oliva extraverginelegumi, cereali, prosciutto e salumi olio di oliva extravergineolio, legumi, cereali, zafferano, pasta di tartufoolio di oliva extravergine biologicovinolegumi, pomodorini in scatola, pelatipastacarciofi ortaggi di stagioneortaggi di stagioneortaggi di stagionequarta gamma, ortaggi di stagionequarta gamma, ortaggi di stagionequarta gamma, ortaggi di stagionequarta gamma, ortaggi di stagionequarta gamma, ortaggi di stagionepomodori pachino Grana Padano e Provoloneprosciutti crudi, salumifrutta, quarta gamma. ortaggi, Pecorino vino, clementinecipolle, composta di cipolleMoscato d'AstiPiemonte Chardonnay brut antipasti piemontesi

Page 30: Mondo agricolo n.2

C’è sempre un buon motivoper comprare un fiore. E nella scelta solo l’imbarazzo.

30| MONDO AGRICOLO |FEBBRAIO 2013

Francesco Mati:«Manca la culturadell’acquisto costante

di fiori e piante. La qualità del made in Italy

minacciata dallaconcorrenza internazionale

di Gabriella Bechi

AT T U A L I TÀ F L O R O V I V A I S M O

In Italia è un abitudine consoli-data. I fiori si regalano. E in ge-nere solo nelle ricorrenze. Com-pleanni, nascite, festività. Così,complice la crisi economica e laconcorrenza di nuovi oggetti di

culto, in consumi crollano. Il valoredegli acquisti italiani di fiori e pianteè passato da 2,25 miliardi di euro del2011, a 2,18 miliardi, secondo le sti-me Ismea, con una diminuzione del2,9% in un anno. E, insieme, cala an-che la produzione che è scesa da 4miliardi e 160 milioni di euro del2011, a 4 miliardi e 118 milioni del2012 (-1%).“Non è novità che i fiori non venga-no comprati regolarmente per abbel-lire la casa – dice Francesco Mati, pre-sidente della Federazione di prodot-to florovivaistica di Confagricoltura -. In altri Paesi, specie nel Nord Euro-pa, fanno parte della spesa quotidia-

tra i più giovani, dai regali high-techdi ultima generazione.”“Così - continua Mati - sono rimastiinvenduti fiori e piante tipici delle fe-ste natalizie. Abbiamo avuto un SanValentino poco fiorito. E non ci aspet-tiamo molto dalle prossime feste del-le donne e della mamma. Fortunata-mente esiste ancora un segmento im-portante di clientela, rappresentatodal settore alberghiero e della risto-razione di alto livello, che cura molto

na, quasi come il pane. Credo che di-penda dal fatto che i fiori sono il sim-

bolo della natura, dell’a-ria aperta, del sole. Ele-menti di cui si sente lamancanza nei Paesi fred-di, per noi, invece, sem-pre a portata di mano. Lanovità, piuttosto, è chegli italiani compranosempre meno fiori an-che per i regali. Un po’dipende dalla crisi, chespinge a tagliare tutticonsumi superflui, mamolto dipende anchedalla moda, dalla concor-renza esercitata, specie

Non solo nelle festeNon solo nelle feste

Page 31: Mondo agricolo n.2

FEBBRAIO 2013| MONDO AGRICOLO |31

l’ambientazione utilizzando addobbifloreali”.In questo panorama non certo inco-raggiante, si inserisce il problemadella concorrenza esercitata dagli al-tri Paesi del mondo, non solo euro-pei, come l’Olanda, ma soprattuttoextra Ue, Sud Africa, Sud America, In-dia. Sono prodotti che viaggiano pergiorni in container frigo, che nonhanno la freschezza e la capacità diresistenza, ma neppure la bellezza e

la luminosità dei colori dei nostri fio-ri. Qualità che vengono riconosciutee apprezzate in tutto ilmondo, ma che non ba-stano a renderci compe-titivi a causa degli alti co-sti di produzione che lenostre aziende devonosostenere e delle barrie-re che vengono imposteda alcuni Paesi. Se com-plessivamente la bilan-cia commerciale con l’e-stero migliora, con unariduzione del saldo inquantità del 38% circa(da un deficit di -15 mi-la ton si passa a -9 mila

ton), questo risultato positivo si devepiù ad un calo dell’import, per oltre il15%, che ad un incremento dell’ex-port. Le esportazioni diminuiscono.Evidentemente a causa di una diffusacontrazione della domanda anche al-l’estero.Confagricoltura ha più volte segnala-to alle autorità italiane e straniere lesituazioni che si determinano alle do-gane di alcuni Paesi esteri quando siesportano i nostri prodotti. In parti-colare i problemi nelle certificazionifitosanitarie per l’export di piante inTurchia; mentre sono elevati (in ma-niera abnorme) i costi di tutela dellenuove varietà in Ecuador. Sono, infi-ne, lunghe e complesse le procedureper l’autorizzazione all’import di fio-ri e piante vive delle nostre produ-zioni in America Latina (dove inveceè interessante il mercato del Brasile,ad esempio, nell’approssimarsi deglieventi del Campionato del Mondo diCalcio e delle Olimpiadi).Anche il mercato degli USA ha deiproblemi per l’export di fiori (rose inparticolare) provenienti dal nostroPaese. Un aspetto questo che po-trebbe essere risolto nell’ambito delnegoziato bilaterale USA-UE che èstato appena deciso di avviare e cheConfagricoltura ha già segnalato alleAmministrazioni competenti com-prese quelle comunitarie.L’appello di Mati è chiaro: “Compratefiori italiani, fanno bene al cuore del-le persone che si amano e all’econo-mia del nostro Paese”. ���«Comprate fiori italiani,

fanno bene al cuore delle persone

e all’economia del Paese»

Page 32: Mondo agricolo n.2

32| MONDO AGRICOLO|FEBBRAIO 2013

Sorvolando Ortona:la “Costa dei Trabocchi”,vigneti e oliveti, ma anche cemento

e insediamenti industriali

AT T U A L I TÀ L I N E A V E R D E

Giro d’orizzonte

di Gabriella Bechi

Èuno spettacolo straordi-

nario quello che si apre

sotto i nostri occhi, appe-

na l’elicottero di Linea

Verde si alza dal porto di

Ortona, con a bordo il no-

stro presidente Mario Guidi, uno dei

conduttori della celebre trasmissione

televisiva della domenica, Fabrizio

Gatta, operatore e cameraman della

Rai. La “Costa dei Trabocchi”, 50 chi-

lometri di insenature, spiagge ghiaio-

se, piccoli tratti di sabbia, dove l’agri-

coltura si affaccia direttamente sul

mare, resa celebre dalle palafitte col-

legate alla terra ferma da una passe-

rella ed utilizzate come macchine da

pesca. Suggestiva testimonianza di

una antica civiltà, tra terra e mare,

cerniera tra la pesca e l’agricoltura,

un tempo fonte di ricchezza, oggi in

fase di recupero per una nuova valo-

Il presidente Guidi con Fabrizio Gattasull’elicottero

di Linea Verde

Page 33: Mondo agricolo n.2

rizzazione in ambito tu-

ristico e culturale, deno-

minate da Gabriele D’an-

nunzio il “ragno colossa-

le”. Dietro, i caratteristi-

ci vigneti ”a pergola” e

gli oliveti, tra i quali pri-

meggia la varietà “Genti-

le di Chieti”, intervallati

di tanto in tanto da un’a-

gricoltura spontanea

fatta da agrumeti secola-

ri. Purtroppo questo

spettacolo fantastico la-

scia presto il posto agli

insediamenti urbani e

industriali. E’ il cemento

che avanza, togliendo

ettari produttivi all’agri-

coltura. Su questo tema, su cui si fo-

calizza la puntata di Linea verde, si

svolge l’intervista al presidente Gui-

di. “Ogni anno – ha detto il presi-

dente Guidi – vengono sottratti al-

l’agricoltura ettari e ettari di suolo a

causa di una cementificazione sel-

vaggia del territorio. Ed è stato ap-

prezzabile l’impegno del passato go-

verno per porre all’attenzione del

Paese l’agricoltura produttiva e gli

spazi che ad essa possono essere re-

cuperati. Il disegno di

legge “salva suolo” anda-

va in questa direzione,

ma è stato presentato al

Senato il giorno prima

della fine della passata

legislatura ed è decadu-

to. Niente vieta che pos-

sa essere ripresentato.

Intanto non dimenti-

chiamo che oltre il 4%

della SAU è a riposo e

che, unendola alla su-

perficie attualmente

non utilizzata, si potreb-

be rimettere a coltura

un’estensione pari a 1,2

milioni di ettari. Si tratta

di superfici che posso-

no tornare rapidamente in produ-

zione e che rappresentano un po-

tenziale immediatamente disponibi-

le per rafforzare la nostra agricoltu-

ra e creare nuove opportunità per i

giovani”. ���

Page 34: Mondo agricolo n.2

34| MONDO AGRICOLO |FEBBRAIO 2013

Il tema dell’irrigazione

è sempre più complesso.Dalla semplice disponibilità

alla sostenibilità

di Marco Benati

AT T U A L I TÀ I RR I GAZ I ONE

L’acqua, assieme alle

sementi ed i concimi

è uno dei fattori di

produzione base per

le coltivazioni agri-

cole. Salvo i casi dei

terreni naturalmente umidi o nelle

coltivazioni vernine, che sfruttano

l’umidità presente nell’aria, l’acqua

ad uso irriguo è stata portata alle col-

tivazioni in via del tutto artificiale fin

dalla notte dei tempi.

Fino a pochi anni fa l’unico problema

legato all’irrigazione era la disponibi-

lità d’acqua. Si focalizzava quindi l’at-

tenzione soprattutto sugli investi-

menti necessari per realizzare le ope-

re infrastrutturali ed aziendali.

Da alcuni anni a questa parte però

l’attenzione del legislatore europeo,

nazionale e locale, si è concentrata

sulle quantità d’acqua usata per fini

irrigui. L’affermazione che occorre

perseguire lo sviluppo di “un’agricol-

Acquasenza sprecoAcquasenza spreco

Page 35: Mondo agricolo n.2

FEBBRAIO 2013| MONDO AGRICOLO |35

Fattore di produzione

indispensabile. L’impegno

per apporti idrici mirati

tura sostenibile” contiene, di fatto, l’i-

dea che l’uso dell’acqua, così come

quello di concimi ed antiparassitari,

debba essere ridotto rispetto ai livel-

li attuali.

Questo intendimento è perseguito in

tutti i modi, e forma uno dei cardini

delle attuazioni della Direttiva Acque.

Questi obiettivi trovano riscontro

nelle linee formative dei piani di svi-

luppo rurale e quindi nella “condizio-

nalità”.

E’ evidente che il risparmio nell’uso

dell’acqua può essere perseguito so-

lo attraverso lo sviluppo di tecnolo-

gie d’adduzione e distribuzione più

razionali.

I diversi tipi di coltivazione richiedo-

no quantità d’acqua diverse e meto-

di distributivi profondamente diver-

si.Il riso, che è la coltivazione che ri-

chiede il maggior quantitativo d’ac-

qua per ettaro, allo stato attuale delle

conoscenze non può essere coltivato

senza la sommersione delle risaie,

quindi ben poco si può fare per ri-

durre la quantità d’acqua. Lo stesso

ragionamento deve essere fatto per

le foraggiere, salvo per l’erba medica,

che ha necessità di una semplice irri-

gazione di soccorso.

Queste coltivazioni, escluso il riso,

troverebbero delle opportunità di ri-

duzione dei consumi solo alla pre-

senza di una trasformazione del siste-

ma distributivo, obiettivo che richie-

de grandi investimenti, che possono

essere sostenuti solo dalla mano pub-

blica attraverso il “piano irriguo”.

Il passaggio da sistemi di scorrimen-

to a pioggia prevede, inoltre, una ra-

zionalizzazione della governance del-

l’acqua con la periodizzazione nella

distribuzione.

In questo senso le esperienze d’assi-

stenza agli agricoltori, con

indicazioni dei momenti in

cui eseguire l’irrigazione e

in che quantità, stanno dan-

do i loro frutti con buoni ri-

sultati sulle spese a carico

dell’agricoltore e sul conte-

nimento dei consumi d’ac-

qua.

Se questo quadro vale per

le zone tradizionalmente

ricche d’acqua, così non è

per quelle aride del centro

sud. In quei territori il pro-

blema principale è quello

di avere acqua disponibile,

poi di realizzare una buona

rete distributiva, quindi, di

avere strumenti tecnologi-

camente più avanzati nella

distribuzione al campo.

Purtroppo queste condizio-

ni esistono raramente essendo gli

stessi Consorzi di Bonifica non sem-

pre all’altezza della situazione.

In queste aree per i tipi di coltivazio-

ni ben si adattano sistemi di sub irri-

gazione o sistemi a goccia.

Questo ultimo mezzo è largamente

diffuso nelle zone frutticole di tutta l’I-

talia, anche in quelle che originaria-

mente erano indirizzate a coltivazioni

foraggiere. Il cambio di metodi di di-

stribuzione ha posto gravi problemi

organizzativi ai consorzi bonifica in

quanto, mentre il sistema a pioggia ri-

chiede poca acqua ma tutti giorni, le

coltivazioni foraggiere richiedono

molta più acqua, distribuita però in

turnazione settimanale o quindicina-

le. Ai consorzi è stato quindi richiesto

uno sforzo notevole per soddisfare le

richieste degli associati.

Come si vede il tema dell’irrigazione è

quanto mai complesso, e di difficile

soluzione, stretto fra disposizioni nor-

mative, sistemi gestionali nella distri-

buzione dell’acqua e sviluppo di nuo-

ve tecnologie. ���

Page 36: Mondo agricolo n.2

36 | MONDO AGRICOLO | FEBBRAIO 2013

NORME

VII programma d'azione

per l'ambiente dell'UE

La Commissione europeaha varato la proposta didirettiva di approvazionedel settimo Programmad'azione per l'ambienteche lancia le sfide da rag-giungere e gli obiettivi daqui al 2020. Il programmaproposto, che dovrà esse-re approvato dal Parla-mento europeo e dal Con-siglio è basato su quattrocomponenti principali: lanecessità di renderel'ambiente più resistenteai rischi sistemici e aicambiamenti; l’orienta-mento delle scelte politi-che determinato dallastrategia Europa 2020 peruna crescita intelligente,sostenibile ed inclusiva;le nuove opportunità of-ferte nell’ambito dellosviluppo sostenibile dallanecessità di riformestrutturali; i risultati delsummit di Rio+20. Nono-stante i risultati positiviottenuti, persistono ten-denze non sostenibili neiquattro settori prioritariindividuati dal VI pro-gramma: cambiamenticlimatici, biodiversità,ambiente e salute, non-ché uso sostenibile dellerisorse naturali e gestio-

ne dei rifiuti. In particola-re, il nuovo programmadovrà dare risposte rela-tive a: il pacchetto dell'UEsu clima ed energia; la ta-bella di marcia versoun'economia competitivaa basse emissioni di car-bonio nel 2050; la strate-gia dell'UE per la biodi-versità fino al 2020; la ta-bella di marcia versoun'Europa efficiente nel-l'impiego delle risorse;l'iniziativa Faro "L'Unionedell'innovazione". Il pro-gramma d'azione perl'ambiente dovrebbe en-trare in vigore già nel2013. (A.P.)

SUOLO

Come compensare

l’impermeabilizzazione

La Commissione ha pub-blicato un documento diorientamento in materiadi buone pratiche per li-mitare, mitigare e com-pensare l’impermeabiliz-zazione del suolo. La for-mazione del suolo è unprocesso estremamentelento; una volta che è sta-to impermeabilizzato, lesue funzioni sono pratica-mente perdute del tutto oin gran parte; ecco perchéè essenziale limitare l’im-permeabilizzazione, perquanto possibile, e miti-

gare le sue conseguenzenegative; solo laddove ciònon è possibile si passaalla “compensazione”. Lemisure di compensazionesono dunque progettateper recuperare o miglio-rare le funzioni del suoloevitando gli impatti dele-teri dell’ impermeabiliz-zazione. L’applicazione dimisure di compensazionemira quindi a sostenere lafunzionalità complessivadel suolo in una certa zo-na, piuttosto che a vietarel’impermeabilizzazione ditutti i suoli nella zona. Daquesto punto di vista, l’u-so di valutazioni ambien-tali strategiche per piani eprogrammi e di valutazio-ni dell’impatto ambienta-le per progetti su scalapiù ampia, sulla base ri-

spettivamente delle diret-tive VAS e VIA, può garan-tire l’identificazione di mi-sure adatte a compensaregli effetti significativi sulsuolo. Sono stati indicati alcunidei modi di compensare laperdita di suolo e dellesue funzioni: riutilizzare ilterreno arabile scavatoquando si impermeabiliz-za un’area per sfruttarloaltrove; de- impermeabi-lizzare una zona (recupe-ro del suolo) per compen-sare l’impermeabilizza-zione di un’altra; eco-ac-count e scambio di certifi-cati di sviluppo; raccoltadi una tassa sull’imper-meabilizzazione del suo-lo, da usare per la prote-zione del terreno o altriscopi ambientali. (D.R.)

N O T I Z I A R I O EN E RG I A E AMB I E N T E D I C O N F A G R I C O LT U R A

R U B R I C A A C U R A D E L L ’ A R E A A M B I E N T E E T E R R I T O R I O

Page 37: Mondo agricolo n.2

RIFIUTI

Arriva la nuova tassa

Dal 1° gennaio la Taressostituisce la Tarsu, laTia1 e la Tia2 (sono sop-pressi tutti i vigenti prelie-vi relativi alla gestione deirifiuti urbani, sia di naturapatrimoniale sia di naturatributaria, compresa l’ad-dizionale per l’integrazio-ne dei bilanci degli enti co-munali di assistenza), acopertura dei costi relativial servizio di gestione deirifiuti urbani e dei rifiutiassimilati avviati allosmaltimento, svolto in re-gime di privativa pubblicaai sensi della vigente nor-mativa ambientale, e deicosti relativi ai servizi in-divisibili dei comuni, qualiilluminazione e manuten-zione delle strade. La ta-riffa è commisurata al-l’anno solare e alla quan-tità e qualità media ordi-naria di rifiuti prodotti perunità di superficie, in rela-zione agli usi e alla tipolo-gia di attività svolte. Restaferma la possibilità di pre-vedere una tariffa di natu-ra corrispettiva, in luogodel tributo, per quei Co-muni che provvedono allamisurazione puntuale deirifiuti prodotti. La discipli-na per l’applicazione deltributo è demandata ai re-golamenti adottati daiConsigli comunali, sebbe-ne numerose indicazioni –sui criteri di determina-zione della tariffa, su spe-cifiche ipotesi di riduzionitariffarie, sugli aspettiprocedurali concernenti lapresentazione della di-chiarazione e l’accerta-mento nonché le sanzioni– siano contenute nel de-creto stesso. (A.P.)

FEBBRAIO 2013| MONDO AGRICOLO |37

Page 38: Mondo agricolo n.2

Bioenergieintelligenti

AT T U A L I TÀ B I O E N E R G Y

Bioenergieintelligenti

Page 39: Mondo agricolo n.2

La novità dell’edizione 2013consiste in una particolareattenzione alle smart grid,le reti intelligenti per lostoccaggio, la programma-zione e la distribuzione

dell’energia prodotta da fonti rinnova-bili. Mette in vetrina gli scenari del fu-turo prossimo e tiene il passo di unmercato in fortissima evoluzione,‘Bioenergy Italy’, la grande manifesta-zione fieristica dedicata a biomasse erinnovabili, che apre i battenti giovedì28 febbraio a CremonaFiere, dove siconcluderà sabato 2 marzo.La rassegna è frutto dell’ormai conso-lidata alleanza fra l’ente organizzatoreed il colosso tedesco DLG, player di ri-lievo internazionale nel settore, anchegrazie a ‘marchi’ del calibro di AgriTe-chnica, Euro Tier e BioEnergy Decen-tral, che porta un contributo fonda-mentale in termini di esperienza eknow how; ed è ormai accreditata co-me una manifestazione che non pro-pone solo le migliori attrezzature etecnologie per lo sviluppo del busi-ness delle fonti rinnovabili di energia.Infatti, rappresenta anche un osserva-torio altamente qualificato per gli ad-detti ai lavori, e più in generale perquanti vogliano avere una panoramicacompleta ed aggiornata sui molti temilegati al comparto.I numeri conseguiti nel 2012 lo testi-moniano: 152 espositori (il 27% pro-venienti dall’estero), oltre cinquantafra convegni, seminari e workshop,più di ottomila visitatori professionali

Antonio Piva presidente di CremonaFiere:«In vetrina gli scenari del futuro

per biomasse

e rinnovabili»

FEBBRAIO 2013| MONDO AGRICOLO |39

di Andrea Gandolfi

Page 40: Mondo agricolo n.2

sul percorso 2013 della riforma dellaPac, di cui è ormai certo lo slittamen-to al gennaio 2015.«Quella dedicata al comparto maidi-colo è un’iniziativa tradizionale emolto attesa», prosegue Piva. «Nell’ul-timo anno il mais ha dato buone sod-disfazioni economiche ai produttori,anche se in alcune zone si è pagato loscotto della siccità. Alla giornata mon-diale si parlerà pure di Ogm. Recen-temente il Cra ha ribadito che la ri-cerca in Italia deve essere portataavanti; è importante se non vogliamorestare al palo. Noi siamo fautori del-la sperimentazione, che deve essereposta in essere su tutto il territorionazionale, lasciandoci finalmente allespalle pregiudizi anti scientifici edanti storici».«Quanto alla Pac, penso che De Ca-stro abbia davvero fatto un ottimo la-voro, riuscendo a ‘raddrizzare in cor-sa’ una proposta non certo favorevo-le al sistema Italia. La sua presenza aCremona rappresenta sempre un fat-to importante. Da Bruxelles porterànotizie di prima mano. Speriamo chesiano buone». ���

- in accordo con le previsioni del nuo-vo conto energia - sarà quello dedica-to agli impianti alimentati a reflui ocomunque a sottoprodotti, per garan-tire un livello adeguato di competiti-vità», spiega Antonio Piva, presidentedi CremonaFiere e vice presidente diConfagricoltura. «Come sempre, BioE-nergy avrà un’offerta ampia ed esau-stiva, ma per quanto riguarda il biogasci concentreremo soprattutto sui pic-coli e medi impianti: dunque a misuradi azienda e di disponibilità diretta dimateria prima, perfettamente compa-tibili con i più generali equilibri delcomparto agricolo».Nella ricca programmazione conve-gnistica di BioEnergy Italy — che an-

novera tra i suoi partner ancheLegambiente — spicca purequest’anno l’appuntamentocon la giornata mondialedel mais, in calendario il 1°marzo. Con l’interventodi Paolo De Castro, pre-

sidente della Com-missione agricolturadel Parlamento Euro-

peo, si farà il punto

AT T U A L I TÀ B I O E N E R G Y

40| MONDO AGRICOLO |FEBBRAIO 2013

Antonio Piva vicepresidentedi Confagricoltura e presidentedi CremonaFiere

per questa che sempre più si qualificacome una fiera per piccoli o grandibuyer, e non certo un appuntamento‘da biglietto’. «Un altro segmento di notevole rilievo

Page 41: Mondo agricolo n.2

LA POLLINA,

DA RIFIUTO A RISORSA

Lo smaltimento della pollinada allevamenti avicoli èoggi uno tra i principaliproblemi gestionali delsettore a livello nazionalee il suo sfruttamento a finienergetici rappresenta unaimportante soluzione. Ne parleranno l’1 marzo,in un seminario a BioenergyItaly, tecnici, professionistie rappresentanti delleistituzioni che, grazie adun’ampia casistica di esempiaziendali, illustreranno lostato dell’arte e le prossimenovità in arrivo sul frontetecnico e normativo. L’obiettivoè di smaltire le notevoliquantità di pollina prodottadagli allevamenti avicoliche diventa un sottoprodottoorganico (biomassa). Conindubbi vantaggi, in particolarequello di fornire una validaalternativa allo spandimentosu suolo, che presenta diversecomplicazioni e criticitàambientali ed economiche.Da segnalare la versatilitàdel sistema, facilmenteinseribile in processi produttiviesistenti. Insomma l’inserimentodella pollina nella disciplinadelle biomasse apre importantiopportunità agli allevatoridi galline broiler e ovaiole. www.wolfsystem.it

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FEBBRAIO 2013| MONDO AGRICOLO |41

Page 42: Mondo agricolo n.2

42| MONDO AGRICOLO|FEBBRAIO 2013

Il centro sperimentale

inaugurato pressoil Polo di Cremona

del Politecnico. Impianti pilota per l'utilizzo dei sottoprodotti

AT T U A L I TÀ B I O E N E R G Y

Il 31 gennaio è stato inaugurato, aCremona, il laboratorio de “LaFabbrica della Bioenergia” pressoil Polo di Cremona del Politecni-co di Milano. “La Fabbrica dellaBioenergia” è un progetto co-fi-

nanziato da Fondazione Cariplo, Pro-vincia di Cremona come ente capofi-la, Camera di Commercio di Cremo-na, Politecnico di Milano come refe-rente scientifico ed operativo, ERSAFe il patrocinio del Comune di Cremo-na. L’iniziativa si pone tre linee diazione, volte a sostenere e promuove-re lo sviluppo degli impianti bioener-

getici garantendo il raggiungimentodelle potenzialità disponibili in termi-ni di biomasse trattate e di energiaproducibile, nel rispetto della voca-zione territoriale e con la massima ef-ficacia e nel rispetto ambientale. La li-nea di ricerca ha come primi obiettividi studio l’aumento della degradabi-lità delle diverse matrici, la trattabilitàdi matrici organiche non ancora sfrut-tate, il miglioramento delle rese ener-getiche degli impianti e lo sviluppo dinuove tecniche per la rimozione del-l’ammoniaca dal digestato. La lineaservizi è a disposizione dei diversi

La fabbrica delle rinnovabili

Page 43: Mondo agricolo n.2

portatori di interesse (pro-prietari e gestori degli im-pianti, impiantisti fornitoridi tecnologia, enti di auto-rizzazione e controllo) svol-gendo valutazioni ed auditsullo stato del processo esulla sua ottimizzazione,supporto all’avvio e allaconduzione mediante mo-delli di processo dedicati,analisi di routine, studi di fat-tibilità, testing e collaudi di macchina-ri e impianti, indagini e censimenti.C’è infine la linea dell’osservatoriovolta a recepire ed integrare i bisognidel territorio, monitorare lo sviluppodel settore e proporre azioni formati-ve mirate ai molteplici soggetti inte-ressati. Rientrano in questa linea quin-di le attività di formazione, destinate asoddisfare diverse necessità.«Il progetto – sottolinea Gianluca Pi-notti, assessore all’Agricoltura e al-l'Ambiente della Provincia di Cremo-na – è nato più di tre anni fa dall’im-

pegno che abbiamo profuso, con lacollaborazione dei partner, per affron-tare lo sviluppo degli impianti a bio-gas nel nostro territorio, con l’obietti-vo di diminuire la loro dipendenzadalla superficie agricola, relativamen-te alle colture dedicate». «Il laboratoriodella Fabbrica della Bioenergia ha, inparticolare, la finalità di sostenere epromuovere l'utilizzo dei sottoprodot-ti dell'industria agroalimentare, ridu-cendo la concorrenza tra la filieraagroalimentare e quella agroenergeti-ca, assicurando la complementarietà

di quest'ultima al redditoagricolo. Attraverso l’utilizzodei sottoprodotti, promossotra i primi in Italia, anchemediante un approfondi-mento della complessa nor-mativa di settore, sarà possi-bile perseguire, in ambitoagricolo, la sostenibilità del-la produzione di energia». La provincia di Cremonaconta attualmente164 im-

pianti a biogas autorizzati, di cui 143in esercizio, per una produzione dienergia elettrica di circa 97 Mw. Il la-boratorio, attrezzato con strumenti eimpianti pilota per effettuare analisichimico-fisiche e studi di ampio spet-tro, è al servizio di aziende, professio-nisti ed enti interessati, collabora conil laboratorio Lisa del Dipartimento diIngegneria Civile e Ambientale del Po-litecnico di Milano (Dica) e nelle pros-sime settimane sarà completato dalleopportunità offerte dal portale deisottoprodotti. (R.M.A.)

Page 44: Mondo agricolo n.2

44| MONDO AGRICOLO |FEBBRAIO 2013

positi nel serbatoio) e limitare le per-dite. È altresì importante preferire ir-roratrici equipaggiate di serbatoio diacqua pulita (lavamani) e serbatoio la-va-impianto, il cui volume dovrebbeconsentire di diluire quello di miscelaresidua nella macchina. Si tenga pre-sente che con l’entrata in vigore del-l’emendamento alla Direttiva Macchi-ne (2009/127/Ce) la presenza del ser-batoio lava-impianto diventa obbliga-toria per tutte le irroratrici immessesul mercato (in precedenza l’obbligoera previsto solo per quelle certificateEnama con capacità del serbatoio su-periore a 400 litri). Le macchine già inuso e prive di serbatoio lava-impiantopossono essere facilmente dotate diquesto dispositivo con l’acquisto dikit di serbatoi ausiliari da applicare inprossimità del serbatoio principale. Da segnalare in questo contesto, perl’alto livello di automazione, l’Aws(Automatic Washing System ovvero Si-stema di lavaggio automatico) delladitta Caffini premiato come Novità

AT T U A L I TÀ I N C A M P O

Per le grandi colture

come il mais

macchine più sostenibili, con distribuzione mirata e trattamenti tracciati

Sostenibilità è il criteriobasilare che guida la pro-gettazione delle ditte co-struttrici nel settore delleirroratrici, a cominciareda quelle destinate alla

grandi colture erbacee come il mais.Un’esigenza già largamente avvertitanegli anni passati, ma resa ancora piùpressante dall’emanazione della diret-tiva 2009/128 Ce sull’uso sostenibiledei prodotti fitosanitari, entrata in vi-gore nel dicembre 2011 e in corso di

Irrorazione di precisione

recepimento in Italia attraverso il Pia-no nazionale. Come viene evidenziatonella Linee guida per un uso sosteni-bile dei prodotti fitosanitari, dettaglia-to manuale a cura di un team multidi-sciplinare formato da Syngenta, il Ser-vizio fitosanitario della Regione Emi-lia Romagna, l’Università Cattolica diPiacenza e lo spin-off universitarioHorta, la scelta di un’irroratrice andràfatta in base a caratteristiche che con-sentano di ridurre al minimo la quan-tità di volume residuo non distribuibi-le (vale a dire la quantità di liquidoche non viene aspirato dalla pompadell’irroratrice e resta nelle tubazio-ni), ottimizzare l’utilizzo delle miscele(attraverso la presenza combinata didispositivi antigoccia sugli ugelli, di di-spositivi premiscelatori che permetta-no all’operatore di lavorare da terra,senza doversi arrampicare sul serba-toio della macchina irroratrice, non-ché di un sistema di agitazione che fa-vorisca una buona miscelazione deiformulati e limiti la formazione di de-

Irrorazione di precisione

di Claudio Pietraforte

Kuhn Metrismassimizza tutti gli effettidella Precision Farming

Page 45: Mondo agricolo n.2

tecnica all’ultima edizione dell’Eima. Ilsistema è composto da una serie divalvole elettriche motorizzate gestiteda un computer con un software de-dicato e consente, attraverso il co-mando automatico delle valvole stes-se, di attivare tutte le funzioni di ri-sciacquo e lavaggio. Aws, provvisto didisplay a colori e comandi touchscreen, permette inoltre di gestire confacilità anche tutte le funzioni di riem-pimento o svuotamento del serba-toio, di premiscelazione e di lavaggioesterno dell’irroratrice.Ai fini della tracciabilità dei trattamen-ti, aspetto che può senz’altro costitui-re un valore aggiunto per le produzio-ni aziendali certificate, l’irroratrice do-vrà essere equipaggiata con un siste-ma di localizzazione Gps abbinato adun computer di bordo per la registra-zione automatica e in tempo reale ditutti i dati relativi ai trattamenti fitoia-trici, che vengono così georefenziati. Sempre alla ditta Caffini si deve lamessa a punto del sistema Gast (Geo-

te infine la gestione in automatico delmagazzino dei prodotti fitosanitari el’esatta compilazione del quaderno dicampagna.L’automazione della distribuzione e ilsupporto elettronico alla guida dell’ir-roratrice svolgono un ruolo determi-nante ai fini della gestione sostenibiledegli agrofarmaci. Si giustifica così lasempre maggiore attenzione a questidue aspetti, confermata anche dallapresenza sul mercato di molti modelliIsobus compatibili e pertanto inter-facciabili con trattori dotati di questoprotocollo. Tra le principali novità nel-l’ambito dei computer di controllomerita una segnalazione il Controller9500 della ditta Hardi, che offre all’o-peratore la possibilità di controllare iprincipali parametri della distribuzio-

FEBBRAIO 2013| MONDO AGRICOLO |45

AWS Caffinisistema di lavaggio automatico

referential Analytic Spraying Traceabi-lity), un sistema di tracciabilità checonsente di registrare e abbinare unao più confezioni di prodotto fitoiatri-co alla parcella di terreno in cui sonostati distribuite. All’inizio di ogni riem-pimento del serbatoio viene generatoun file che abbina l’area trattata a quelserbatoio. Le etichette degli agrofar-maci vengono identificate da un let-tore a radiofrequenza Rfid apposita-mente posizionato sull’impianto dipremiscelazione, che comunica alcomputer dell’irroratrice il carico diuna o più confezioni del prodottostesso. Trasferendo il file sul computeraziendale, vengono scaricati automati-camente dal magazzino dei prodotti leconfezioni utilizzate, anche parzial-mente. Un software dedicato permet-

Un sistema di tracciabilità

abbina il prodotto fitoiatrico

alla parcella di terreno

Page 46: Mondo agricolo n.2

In evidenza il sistema di ammortizza-zione Equilibra per un controllo otti-male delle sollecitazioni verticali, oriz-zontali e longitudinali. Il risciacquo èinteramente automatizzato. calcolatosecondo il volume residuo in fondo alserbatoio attraverso la centralinaReb3, che raggruppa le principali fun-zioni. L’impiego di macchine Isobuscompatibili è solo il primo step del si-stema iM Farming di Kverneland, ri-volto a massimizzare tutti gli effettidella Precision Farming. A seguire ab-biamo la gestione dell’operatività del-le singole macchine attraverso un ter-minale universale, l’Isomatch Tellus,che permette la mappatura del cam-po di lavoro, la registrazione dei datied il carico della documentazione sucomputer tramite chiavetta usb. Un ul-teriore passaggio è costituito dall’in-stallazione del software GeoControlche libera l’operatore dalle consuetemansioni, automatizzando le aperture-chiusure delle sezioni di barra e ge-stendo le sovrapposizioni. ���

ne attraverso un monitor touchscreenmulticolor da 12,1 pollici. Compatibi-le con Isobus, oltre alla gestione deidati relativi alla distribuzione, possie-de diverse funzioni tra le quali la ster-zatura automatica per una manovraprecisa, sicura e facile, il controllo au-tomatico dell’altezza di lavoro dellabarra (AutoHeight) e la gestione auto-matica (apertura-chiusura) delle sezio-ni di barra (AutoSectionControl), perevitare sovrapposizioni quando si pro-cede su aree già trattate o attorno adostacoli. Si inserisce nel campo dell’irrorazionedi precisione l’irroratrice trainata Me-tris, frutto dell’evoluzione della gam-ma avviata con l’inserimento di Blan-chard all’interno del gruppo Kuhn. Lamacchina, nonostante le dimensionicompatte (la carreggiata va da 1,50 a2,25 metri), offre un serbatoio in po-liestere iniettato con capacità di 3.200e 4.100 litri e barre in alluminio da 18a 36 metri, con ugelli in ceramica, in-tegrate nella sagoma della macchina.

AT T U A L I TÀ I N C A M P O

46| MONDO AGRICOLO |FEBBRAIO 2013

KverneIand IsoMatch Tellus Terminale di bordo per la gestione automatizzata dei trattamenti

Hardi Navigatorirroratrice di nuova generazione

Page 47: Mondo agricolo n.2
Page 48: Mondo agricolo n.2

48| MONDO AGRICOLO |FEBBRAIO 2013

S P E C I A L E M A I S

Nell'estate del 2012 si so-no verificate, per alme-no 80/90 giorni, condi-zioni climatiche partico-larmente avverse allacoltivazione del mais; in

particolare l’assenza di piogge hacoinciso con temperature molto ele-vate. Tale circostanza, del tutto ecce-zionale nelle aree tipiche di produzio-ne dell’Italia settentrionale, ha avutoeffetti deleteri sul mais in campo,compromettendo il ciclo di crescitadella pianta e favorendo l’infezione

tonnellate di mais, che rappresentanoil fabbisogno annuo della zootecniaitaliana, rischia di dover essere acqui-stato all’estero, rispetto ad una quan-tità importata che di norma si collocatra il 20 e il 25%. Le conseguenze eco-nomiche sarebbero molto pesanti, intermini sia di aumento del passivo nel-la bilancia commerciale del settore ce-realicolo, sia di mancato reddito per imaiscoltori, stimato in non meno di200 milioni di euro.Di conseguenza presso le strutture diessiccazione e stoccaggio, cooperati-ve e private, è in corso da mesi la lottaalle aflatossine, con tutti i mezzi di-sponibili, per ripulire e detossificarela granella al fine di riportare la conta-minazione sotto i limiti di legge.Le operazioni di pulizia, spesso conl’ausilio di sofisticati apparecchi per laselezione ottica dei grani, si sono rive-late più difficili del previsto, in quantogli elevati livelli di aflatossina, con me-die di 70-80 ppb (e punte di oltre 150ppb), rendono estremamente difficileriportare il mais sotto il limite massi-mo ammesso di 20 ppb, anche quan-do la quantità scartata supera il 30%.Peraltro, non essendoci uniformità neimetodi di campionamento e analisiutilizzati nel circuito commerciale,succede che l'esame dei campioniprelevati dai carichi in arrivo ai man-gimifici evidenzi spesso un contenutodi aflatossina oltre il limite, quando in-vece nei campioni prelevati in parten-za dall'essiccatoio risulta sotto il limi-te. Risultato: molti camion tornano in-dietro o non partono affatto, per nonrischiare di rimetterci il costo del tra-sporto.Il mais che non si riesce a decontami-nare può trovare uno sbocco alterna-tivo negli impianti di produzione dibiogas, che per ora sembrano ritiraresenza particolari difficoltà la granellaad un prezzo di 150-160 euro/tonn.Resta da vedere cosa succederà in pri-maverà, quando gli essiccatoi dovran-

Campagnadue volte disastrosa

Per i maiscoltori

un calo del reddito

di 200 milioni di euro

della spiga da parte di funghi del ge-nere Aspergillus, produttori di aflatos-sine che possono contaminare la gra-nella.Il monitoraggio condotto da Aires eCoordinamento Cereali presso oltre100 imprese di essiccazione e stoc-caggio in tutta l’Italia del nord ha evi-denziato una riduzione complessivadi circa il 25% del raccolto di granelladi mais di quest’anno, con punte del51% in Emilia Romagna e del 45% inVeneto.In sostanza le stime aggiornate a feb-braio 2013 indicano un produzionenazionale non superiore a 7,6 milionidi tonnellate, mentre la quantità con-taminata da aflatossina B sarebbe paria circa 2,5 milioni di tonnellate di cui1,5 milioni oltre il livello max di 20ppb (parti per bilione, ovvero micro-grammi/kg) fissato dalle norme per lasicurezza dei mangimi.L’effetto combinato del forte calo pro-duttivo e della non commerciabilità diuna parte significativa del raccolto, fasì che oltre il 50% dei 12 milioni di

Campagnadue volte disastrosa

Nel raccolto 2012,

falcidiato dalla lunga siccità

e dal calore estremo

dell’estate, fanno la loro

comparsa le aflatossine

di Mario Salvi

Page 49: Mondo agricolo n.2

Per l'esercizio 2012, chiuso al 31/12, il Gruppo KUHN raggiunge una cifra di af-fari di 1,014 miliardi di euro. Ciò rappresenta una crescita del 22% rispetto al2011 (832 Mio di Euro) e del 64 % rispetto al 2010 (617 Mio di Euro). Sono statisufficienti solo sei anni per far raddoppiare al Gruppo KUHN la sua cifra di af-fari e raggiungere questo nuovo record (cifra di affari 2006: 494 milioni di euro).I principali mercati d'Europa, America del Nord, America Latina e Asia, in cui ilGruppo Kuhn è presente, hanno tutti contribuito a questa evoluzione. I risulta-ti finanziari 2012 saranno diffusi a metà marzo 2013.

n EXPLOIT DI KUHN

FEBBRAIO 2013| MONDO AGRICOLO |49

no comunque accelerare il ritmo del-le operazioni di detossificazione (conil caldo la tossina si diffonderà ulte-riormente nei silos dove c'è mais con-taminato). Tra l’altro i biodigestori inattività potranno realisticamente as-sorbire al massimo da 400 a 500 milatonnellate di granella di mais, ovverocirca il 30% della quantità interessata.I maiscoltori sono molto preoccupatiperchè ancora non sanno quale sarà ilprezzo finale che riusciranno a spun-tare per questa campagna, considera-ta anche la minore resa di granella do-vuta alla prolungata siccità.Sotto questo profilo CAP e cooperati-ve hanno già calcolato anticipi piutto-sto prudenti, considerando la perditadi valore derivante dal mais scartato eda quello venduto per biogas. Ma abreve anche gli stoccatori privati do-vranno fare i propri conti, se non altroperchè molti hanno ceduto a credito imezzi di produzione agli agricoltori equesta esigenza si riproporrà con lesemine primaverili. ���

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Page 51: Mondo agricolo n.2

A NAPOLI IL CONVEGNO QUADRI ANGA

SUI TEMI CHIAVE DEI GIOVANI E DEL PAESE

zate a un ritorno al passato e i giovani dovrebbero essere gli alfie-

ri del cambiamento. “In questo momento di notevole difficoltà

per l'Italia – ha detto - sono le imprese, in particolare quelle delle

nuove generazioni, ad avere il compito di far ripartire il nostro Pae-

se”. La parola chiave è l’innovazione di logiche, di mercato, di pro-

cesso e di sistema. “E’ proprio l'innovare, infatti, che contiene in sé

– ha osservato-anche i requisiti che contribuiscono allo svilup-

po”. Mastrobuono ha poi sottolineato quanto sia importante, di

questi tempi, avere la capacità di guardare anche altrove per mi-

gliorare la produzione e conquistare maggiore peso sul mercato:

“Occorre aprire il nostro settore a quelli a noi vicini, studiando i

meccanismi adatti per dare più

valore al prodotto. Questa è la

strada che Confagricoltura sta

già percorrendo”. Per il direttore

generale se tra le imprese che

hanno cessato l’attività molte sono

agricole, va anche sottolineato che

le superfici non sono diminuite.

“Questo significa - ha concluso-

che il nostro settore si sta riorga-

nizzando confermando così l’im-

portanza di fare scelte orientate al-

lo sviluppo. Confagricoltura pre-

senterà, al nuovo Governo linee

strategiche e programmatiche, in-

dicando un nuovo approccio siste-

mico che unisce il mondo dell’a-

gronetwork accanto a proposte ar-

ticolate di politica economica per

riprendere la via della crescita

per l’intero settore agroali-

mentare, in tutte le sue com-

ponenti”.

Elisabetta Tufarelli

“Ripartire dalla terra, puntare sull'agricoltura, ricono-

scendone la centralità, vuol dire avere l'intenzione di

costruire quelle condizioni economiche, sociali, cul-

turali per poter guardare al futuro con ottimismo, entusiasmo e

positività. E’ questo che serve ai giovani e all'Italia". Lo ha detto Ni-

cola Motolese, aprendo i lavori del XV convegno quadri dell'An-

ga. Ma per dare fiducia alle imprese agricole, è necessario, a pare-

re dei giovani di Confagricoltura, impegnarsi a livello nazionale ed

europeo perché si investa di più in agricoltura. Motolese ricorda

come, nonostante "la metà del territorio nazionale e della Ue sia

gestito dagli agricoltori, l’Italia è costretta ad importare prodotti

agricoli ed alimentari, con un

deficit commerciale che si col-

loca intorno ai 30 miliardi di

dollari all'anno”. A parere del

presidente Anga è diventato in-

dispensabile valorizzare l’agricol-

tura e, all’interno di questa, i giova-

ni. Così, nel primo giorno, i giovani

agricoltori hanno analizzato ed ap-

profondito, in gruppi di lavoro, i

quattro temi su cui è partito il pro-

getto dell’Anga Ripartire dalla ter-

ra:il ricambio generazionale, l’inno-

vazione di gestione in agricoltura,

le reti d’impresa e l’istruzione/for-

mazione. All’evento è intervenuto

anche il direttore generale di Con-

fagricoltura, Luigi Mastrobuono,

che ha sottolineato il percorso del-

l’Organizzazione verso formule

innovative. Il direttore generale

di Confagricoltura ha ricordato

che non sono più percorribili

quelle strade delineate e finaliz-

Ripartire dalla terrasignifica ricominciaredalla concretezza

A S S O C I A Z I O N E N A Z I O N A L E G I O VA N I A G R I C O LT O R I

FEBBRAIO 2013 | MONDO AGRICOLO | 51

I L C O M M E N T O

‘Ripartiamo dalla Terra’ è certamentesinonimo di ricominciare dallaconcretezza. E’ proprio quello che serve ai giovani eal Paese, ma al tempo stesso, inqualche modo, è una strada obbligata.Significa anche aver finalmente

l’intenzione di invertire la tendenza e compiere sceltepratiche e concrete per il futuro sostenibile dell’Italia. Perciòabbiamo voluto chiamare così il nostro evento. Vorremmo siacquisisca la consapevolezza che solo ripartendo dalla terra sipotrà crescere. Ci sono ancora troppi problemi, uniti azavorre troppo pesanti, che non possiamo più permetterci disostenere. Da gente pratica, invitiamo a guardare avanti. Nonsi può continuare, sistematicamente, ad ignorare i giovani.Occorre dare una svolta e puntare effettivamente sulle nuovegenerazioni, considerandole una delle risposte più efficacialle complesse sfide che abbiamo davanti. E, allo stessotempo, contare in modo sistematico e pragmatico sulleimprese e sulla voglia di intraprendere di tanti giovani italiani.

Nicola Motolese Presidente Nazionale Anga

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La fotografia delle imprese “under 40”In occasione del II Forum dell’Anga è

stata anche presentata una ricerca del

centro studi di Confagricoltura effet-

tuata su un campione ragionato di gio-

vani imprenditori agricoli associati. Lo

studio ha rilevato un incidenza mag-

giore degli uomini (66%) rispetto alle

donne (34%), ma entrambi mediamen-

te hanno la stessa età (32 anni). E’ tito-

lare d’azienda a tutti gli effetti il 71%

degli intervistati, il 93% gestisce un’a-

zienda di famiglia, con una dimensione

media di 113 ettari. Questo a dimostra-

zione di come ci sia, comunque, uno

stretto legame tra attività di impresa e

“familiarità” con il settore. Purtroppo,

l’elevato costo dei terreni e la scarsa ri-

muneratività del beneficio fondiario

impediscono ai giovani di insediarsi

nel settore primario come capi azien-

da. Ed è pure molto probabile che le

varie misure volte ad introdurre nuovi

soggetti nel mondo agricolo siano

troppo macchinose e scoraggino in

partenza anche i più interessati. I gio-

vani di Confagricoltura certificano le

proprie produzioni (ma comunque

entro il 50%) prestando attenzione alle

problematiche ambientali, coltivando

bio (50%) od utilizzando le denomina-

zioni di origine (50%). Utilizzano quasi

sempre mezzi informatici per la ge-

stione dell’azienda (89%), però non

aderiscono ancora a strumenti innova-

tivi come le reti di impresa (solo il 12%

lo fa). La percentuale di partecipazione

a reti strutturate di impresa è comun-

que inferiore alla percentuale delle

aziende di Confagricoltura (18,2% - in-

dagine Censis Confagricoltura marzo

2012). Come dire che in agricoltura c’è

ancora un gap generazionale significa-

tivo nella collaborazione partecipativa

del “fare impresa”. Dei giovani impren-

ditori Anga solo il 35% è aggregato in

OP, ma di converso ben il 40% degli in-

tervistati utilizza la cooperativa come

canale commerciale, il 23% l’industria

e il 26% la vendita diretta. Tutto som-

mato limitato (4%) il ricorso alla vendi-

ta on-line. Il 51% ritiene comunque in-

soddisfacente il collocamento del pro-

dotto. Il 60% degli intervistati ha be-

neficiato dei fondi strutturali PSR, so-

prattutto (quasi il 90%) tramite le mi-

sure per il primo insediamento, quelle

agro ambientali e per l’ammoderna-

mento dell’azienda agricola; misure

servite in sei casi su dieci ad introdur-

re innovazione di prodotto o di pro-

cesso. Ben il 90% dei giovani impren-

ditori di Confagricoltura ha innovato

all’interno della propria azienda. Pec-

cato che di questi solo la metà abbia

potuto beneficiare di incentivi di poli-

tiche nazionali e comunitarie.

LA RICERCA DEL CENTRO STUDI DI CONFAGRICOLTURA

52 | MONDO AGRICOLO | FEBBRAIO 2013

I giovani imprenditori dell’Angahanno indicato i provvedimentidi politica generale che vorrebberofossero approvati dal nuovo governonei primi cento giorni. Le prioritàsono la riforma fiscale e contributivae il riassetto delle istituzioninazionali (rispettivamente il 26%ed il 23%). Seguono misure perfavorire l’occupazione (14%), lapromozione di formazione ericerca (11%) e la riforma delsistema elettorale (10%). Iprovvedimenti, invece, di politicaagricola richiesti, spicca l’esigenzadi una maggiore facilità di accessoal credito (25%). Sono evidentile difficoltà nel reperire capitalidi esercizio e di investimento perla propria attività dopo il creditcrunch. Subito dopo sono statiindicati il finanziamento peracquisire mezzi di produzioneinnovativi (22%) e per acquistareterreni agricoli (20%). Quest’ultimaesigenza risulta alla pari dellarichiesta di un nuovo regimefiscale per creare nuove reti diimpresa (20%). E’ chiara, quindi,l’esigenza per una politica deifattori efficace, soprattutto perquanto riguarda l’innovazione(che i giovani imprenditori Angachiedono di incentivare) e perl’acquisizione del fattore diproduzione principale per leaziende agricole: la terra. Menosentita la necessità di fondi perfinanziare business plan ed analisidi mercato; forse servizi giàdisponibili ed acquisiti.

ALLA POLITICA

Le richiesteper il rilancio

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FEBBRAIO 2013 | MONDO AGRICOLO | 53

«Guardare al futuro in modo innovativo»

“I temi della formazione so-no tanto cari all'Anga perchéimprescindibili per ogni gio-vane che vuole fare impresa,che vuole fare sindacato” . Loha messo in evidenza NicolaMotolese, aprendo i lavoridel II Forum dell’Anga.“Il percorso già avviato l'an-no scorso ha visto una faseulteriore di approfondimen-to – ha proseguito - e le te-matiche affrontate vanno nelsenso della concretezza. So-no tutti argomenti molto cariall’Anga e, soprattutto, moltocari ad una associazione che vuoleguardare al futuro in una maniera com-pletamente nuova e assolutamente in-novativa”. Il presidente dell’Anga ha an-che spiegato la scelta, insieme a Confa-gricoltura, di non aver voluto invitare lapolitica in questo periodo elettorale,anche in vista dell’ incontro romano.“Occorre completare le riforme rimastein sospeso. Ridurre le Provincie e laspesa pubblica, dal cambio della leggeelettorale alla riduzione del numero deiparlamentari, dalla revisione del titoloV al completamento delle liberalizza-zioni, intervenire per aumentare sensi-bilmente la produttività e, soprattutto,agire sugli aspetti più critici che un im-presa, soprattutto giovane, incontra nelsuo cammino, a partire dalla necessitàdi facilitare l’accesso al credito”. Motole-se, infine, ha invitato a ‘Ripartire dallaterra’ e puntare effettivamente sullenuove generazioni, considerandole unadelle risposte più efficaci alle complessesfide che abbiamo davanti."I giovani sono la forza del Paese, il ve-ro motore della ripresa, un 'patrimonio'che non è possibile vanificare come staaccadendo attualmente". Lo ha detto ilpresidente della Confagricoltura, Ma-rio Guidi, concludendo i lavori del IIforum dell'Anga. Per Guidi investire suigiovani "dovrebbe essere la regola, così

come sarebbe logico creare condizioniadatte allo sviluppo delle imprese, macosì non è". Il presidente di Confagri-coltura vede l’Anga fortemente integra-ta nella strategia di Confagricoltura, co-me testimoniano i temi proposti perl'approfondimento dei gruppi di lavoro.“Ripartire dalla terra e dai giovani devevoler dire – sottolinea - anche puntaresu ciò che è in grado di assicurare al set-tore primario un futuro, nonostante ledifficoltà che dobbiamo fronteggiareoggi e quelle che ci aspettano per gli an-ni a venire. Per Guidi l'Italia ed il siste-ma economico, per crescere, devonopuntare sul concreto, sull'agricoltura esui giovani. "La politica, il parlamentoed il governo che si insedieranno - haproseguito il presidente di Confagricol-tura - hanno il dovere di dare risposte.Il mondo recentemente ha subito diver-si choc, in primis, quello finanziario.Vanno ora ridisegnate completamentele regole del gioco, riscrivendo l'interosistema e ponendo al centro la 'terra', intermini di sostenibilità economica,am-bientale e sociale". Per crescere l'agri-coltura ha bisogno, ad esempio, dellabanda larga. “Occorre anche uscire dal-la dimensione esclusivamente di settore– ha spiegato - superandola per ricosti-tuire un sistema delle conoscenze". Ilpresidente della Confagricoltura si e'

GLI INTERVENTI DI GUIDI E DEL SINDACO DI NAPOLI DE MAGISTRIS

soffermato infine sulle op-portunità delle reti d'impresaed ha evidenziato l'impor-tanza di aver costituito“Agrinsieme”.«Ripartire dalla terra e daigiovani può essere un ele-mento veramente chiave perla ripresa economica dellanostra città - ha dichiarato ilsindaco di Napoli, Luigi deMagistris, intervenendo alForum dell’Anga -. Per quan-to si possa parlare di culturae turismo come motori e pi-lastri portanti dell'economia

napoletana, la terra, e parlo per espe-rienza personale, va assolutamente ri-valorizzata per una ripresa ancora mag-giore. La bellezza del territorio, il no-stro clima favorevole sono fattori chenon possono essere ignorati e che, benutilizzati potranno avere importanti ri-cadute socio-occupazionali”. Daniela Nugnes, consigliere per l'agri-coltura Regione Campania, ha spiegatol’opportunità, da non sottovalutare, of-ferta dai piani di sviluppo rurale perl’intera pianificazione territoriale. “E’necessario tenere presenti le caratteri-stiche del nostro territorio, valorizzan-do le tante produzioni di eccellenzache, favorite da questo nostro clima,possono svilupparsi sempre più e dareanche tante opportunità di nascita e dicrescita per le imprese giovanili”. A pa-rere del consigliere per l'agricoltura an-cora esistono evidenti ostacoli per chivuole insediarsi nel settore, che vannoassolutamente rimossi, permettendoall’agricoltura campana di esprimere almeglio tutte le proprie potenzialità. So-no anche intervenuti l’onorevole PietroFoglia, presidente della commissioneregionale Agricoltura della Campania eresponsabile Mezzogiorno UDC; Mau-rizio Maddaloni, presidente Unionca-mere Campania e Maurizio Marson,direttore generale di Agriventure.

Page 54: Mondo agricolo n.2

A Vercelli la kermesse promossa dall’AngaDal I° al 3 marzo, nel polo fieristico“Vercelli Fiere” di Caresanablot, par-te la 36esima edizione della “Fierain-Campo”, che ogni anno richiama unvasto pubblico specializzato.L’Associazione Nazionale dei Giova-ni Agricoltori, di Vercelli e Biella or-ganizza con grande impegno questafiera, che ospita 150 espositori in15mila mq di spazi dedicati ad azien-de del settore agricolo, ma anche anuove tecnologie per le lavorazioni,prodotti per l’agricoltura, istituti dicredito, assicurazioni, energie rinnova-bili e tante altre risorse. A disposizioneanche 40 ettari dedicati alle prove incampo dei macchinari agricoli. “Noicontinuiamo a credere nella terra”, lo slo-gan che accompagna il manifesto della

Fiera, vuole sottolineare che bisogna es-sere consapevoli della criticità del mo-mento attuale ma allo stesso tempo, per-ché la terra continui a dare sostentamen-to, la necessità di cercare nuove sinergieper affrontare il futuro. Filo conduttore

36° EDIZIONE DI “FIERA IN CAMPO”

della manifestazione sarà la sostenibi-lità dell’agricoltura in rapporto conl’ambiente: il rispetto dell’ecosistema,di pari passo con la garanzia di un ele-vato livello di produzione, in terminidi quantità, e qualità, garantendo ade-guato reddito all’agricoltore. Nella tre giorni di ‘Fiera in campo’moltissimi rappresentanti delle isti-tuzioni e delle associazioni si alterne-ranno nei saloni del polo fieristico,creando così un grande punto d’in-contro sui temi legati al settore agri-

colo. In particolare venerdì 1 marzo siterrà il Convegno Nazionale del proget-to EcoRICE, organizzato nell’ambitodel Programma Europeo LIFE+ dallaProvincia di Vercelli, in collaborazionecon la Rete Rurale Nazionale.

Page 55: Mondo agricolo n.2

IL NUMERO delle donne con ruolo dirigenziale è salito del 24% negli ultimi 5 anni. È una scalata lenta, ma costante. Lo rivela un'indagine svolta in Gran Bretagna sugli oltre 3,9 milioni fra manager e imprenditori censiti dalla banca dati Experian. Le donne manager o imprenditrici sono ancora in netta minoranza nelle plance di comando delle aziende: il 23 % del totale e per ognuna di esse ci sono ancora 3,3colleghi maschi. Le manager sono proporzionalmente più presenti nelle aziendeprofittevoli: il 57,6 % delle donne manager opera in aziende di successo, contro il 56,1% dei manager maschi. Hanno, però, maggiori spazi di crescita nelle piccole e medie aziende, dove l'imprenditorialità conta di più, mentre incontrano maggioridifficoltà nelle grandi aziende, dove solo recentemente hanno superato la quotadell'11%. Fra il 2007 e il 2012 il numero complessivo delle donne manager è cresciutodel 24%, contro il 15% dei pari livello maschi, mentre il numero complessivo deimanager (figure con ruoli di responsabilità, dirigenti e titolari d’impresa) ha sfiorato i 5 milioni. In valori assoluti le donne manager sono aumentate di 240mila unità graziesoprattutto alle aziende di nuova costituzione (start-up). In queste quasi un terzo ha almeno una donna manager e sono soprattutto le nuove posizioni nelle aziende di nuova costituzione che hanno permesso alle donne manager di crescere,nonostante le quasi 297 mila posizioni perse per chiusure o ristrutturazioni.

FEBBRAIO 2013| MONDO AGRICOLO |55

Inps e Bankitalia: imprenditrici per la crescita

di Elisabetta TufarelliCAMPI ROSA

BANDI REGIONALI

Lombardia: 10 milioni dieuro per conciliare famigliae lavoro. Dal 7 gennaio, conle sperimentazioni dedicatealla Dote Conciliazionefamiglia-lavoro e ai progettidi Welfare aziendale einteraziendale si sono riapertii bandi. Il Bando integrato(Burl n. 51 del 18 dicembre2012) che prevede il FocusPersona (Dote conciliazionecon scadenza il 31 dicembre2013) e il Focus Impresa(Bando welfare aziendaleed interaziendale) che sirivolge a micro, piccole emedie imprese, grandi imprese(in collaborazione con almenodue PMI), grande distribuzione(nel caso di progetti checoinvolgano almeno tre filialiin Lombardia). Toscana: per sostenere l’avviodi nuove imprese e l’attivitàimprenditoriale di donne egiovani, la Regione, incollaborazione con il FidiToscana Giovani (www.fidi-toscanagiovani.it) ha istituitoun fondo interamente dedicatoalla nascita e alla crescitadell’imprenditoria giovanilenella regione. Il termineultimo per la presentazioneè fissato al 30 aprile 2015.Basilicata: l’avviso pubblico,approvato dalla Giuntaregionale, mette a disposizionea tasso zero microfinanziamentifino a 25.000 euro per leimprese che hanno almenoun’unità locale sul territorioregionale. La misura miraa sostenere l’imprenditorialitàdei giovani, delle donne edel Terzo settore. Le domandeper accedere al finanziamentodevono essere inoltrate inmodalità on line entro il 30giugno 2013. Informazioni:www.sviluppobasilicata.it.

Le imprenditrici sono indispensabili per lacrescita dell’agricoltura e per la ripresa eco-nomica. Sulla base dei dati Inps le donnesono a capo del 44% delle imprese agricole,mentre il 39% svolge attività di manodoperadipendente. Secondo l’Istat sono condotte dadonne più di mezzo milione di aziende, col-locate per il 34,7% al Sud. Nel 2012(datiUnioncamere), sono nate 103.391 impreserosa, pari al 23,5 per cento del totale. E inagricoltura un’azienda su tre è condotta dauna donna. Si tratta di numeri importanti, di cui la politica dovrà tenere conto. Occorrediffondere, incoraggiare e sostenere l'avvio elo sviluppo di attività d'impresa agricola alfemminile. Le donne hanno innato il con-cetto di rete e di organizzazione produttiva,riescono a conciliare il rapporto famiglia-lavoro così come i diversi ruoli di imprendi-trice, moglie, madre e donna di casa. Sareb-be opportuno avviare politiche di sostegno,

che permettano di conciliare questi moltepli-ci compiti. È anche necessario favorire l’ac-cesso al credito e alle reti imprenditoriali. Leanalisi della Banca d’Italia mostrano che leimprese al femminile forniscono garanzie,sono più solvibili, ma sostengono tassi diinteresse più alti sugli scoperti di conto cor-rente. La presenza delle donne negli habitatrurali è fondamentale, anche per la salva-guardia del territorio, delle tradizioni, dellacultura. Occorre far crescere le comunitàlocali attraverso politiche di sviluppo orien-tate alle pari opportunità. È importanteanche sviluppare la banda larga e realizzareservizi sociali, sanitari e scolastici capaci dipromuovere la presenza femminile e quindidelle famiglie nelle aree rurali. La formazionerimane l’elemento debole del settore: è poca,non diffusa in modo omogeneo nel Paese enon è rivolta a promuovere ed incentivarel’imprenditoria femminile sull’intero territo-rio nazionale. Andrebbero avviati progetti diformazione mirati. Per quanto riguarda lanascita di nuove imprese, in particolare, l’etàspesso costituisce una barriera d’ingresso perle donne. Le imprenditrici di Confagricoltu-ra propongono di eliminare questo requisitoanagrafico per poter accedere a tutti gli stru-menti. Infine, va promossa, a tutti i livelli,una formazione dedicata per l’inserimentofemminile nelle classi dirigenti del Paese.

Page 56: Mondo agricolo n.2

56| MONDO AGRICOLO | FEBBRAIO 2013

O R G A N I Z Z A Z I O N E E T E R R I T O R I O di Elisabetta Tufarelli

aldilà di qualsiasi preclusione ideo-logica”. L’agricoltura ha un ruolofondamentale per l’economia regio-nale è stato evidenziato ai candida-ti governatori: Roberto Maroni(Centrodestra), Umberto Ambro-soli (Centrosinistra), Gabriele Al-bertica (Scelta Civica con Monti).“Un'importanza di carattere econo-mico, in primo luogo, ma ancheambientale e persino d'immagine,se si considera la visibilità che iprodotti agroalimentari di eccellen-za garantiscono alla Lombardia eall'Italia in ambito internazionale –ha tenuto a sottolineare il presiden-te della Confagricoltura regionale–. E che costituisce il presuppostofondamentale perché possano esse-re realizzate politiche di sostegnoefficaci per il settore agricolo, intutte le sue diverse componenti nonsempre adeguatamente considerate,che valorizzino il ruolo delle nostreaziende”.

“Abbiamo iniziato un dialogo conchi verrà chiamato a governare lanostra Regione, ma anche con colo-ro che, a seguito delle elezioni del24 e del 25 febbraio, si ritroverannoall'opposizione”. Questo il com-mento del presidente di Confagri-coltura Lombardia, Francesco Bet-toni, espresso nell'incontro con iprincipali candidati alla presidenzaregionale, che si è svolto a Milano,in Federlombarda.“Con questa ini-ziativa, in previsione dell'avvio del-la nuova legislatura regionale - hadetto ai partecipanti Bettoni - Con-fagricoltura Lombardia ha volutoribadire la sua disponibilità ad unconfronto aperto e costruttivo contutte le forze politiche in campo,centrato sul merito delle questioni,

INCONTRO IN VISTA DELLE ELEZIONI

Federlombarda e i candidati alla presidenza regionale

Nell’ambito delle manifesta-zioni collaterali alla Mostra"Gli anni Sessanta nelle col-lezioni Guggenheim. Oltrel’Informale verso la PopArt" in programma all’AR-CA di Vercelli, per il 6° an-no consecutivo Confagri-coltura Vercelli e Biella aprelo store "La Città del Riso".Nel punto vendita dell’orga-nizzazione degli imprendi-tori agricoli, sono molti iprodotti tipici del territorioche le aziende agricole asso-ciate a Confagricoltura met-teranno in vendita, dal risoai prodotti per la cosmesi,pasta e dolci a base di riso,prodotti gluten free, viniDoc e Docg del Gattinaresee della Serra. La novità èl’accordo tra Paolo Carrà,presidente di Confagricol-tura Vercelli e Biella e An-tonio Catania, dirigente del-l’Ufficio Scolastico Territo-riale della Provincia di Ver-celli, per divulgare alle sco-laresche in visita alla mostrala conoscenza del territoriovercellese e della lavorazio-ne del riso. All’interno dellocale è stata allestita unamini riseria per illustrareagli studenti le diverse fasidella lavorazione del riso efilmati esplicativi dellarealtà risicola vercellese.

VERCELLI

CITTÀ DEL RISO

Da sinistra: Antonio Piva,

Francesco Bettoni ed il candidato

del Centrodestra Roberto Maroni

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FEBBRAIO 2013| MONDO AGRICOLO |57

tratta di un trend costante da anni. Lerecenti misure fiscali – spiega il presi-dente di Confagricoltura Torino PaoloDentis – hanno dato un’ulteriore acce-lerata a un processo che ha visto il Pie-monte perdere 15.000 aziende del set-tore in dieci anni, ma se le aziende sono

Tra le mille imprese italiane algiorno che hanno chiuso lo scor-so anno - secondo i dati Unionca-mere relativi alla nati-mortalitàdelle imprese nel 2012, riferiti al-le realtà iscritte alle Camere diCommercio - ci sono anche quel-le agricole. Anche il Piemonte fa,purtroppo, la sua parte, perden-done, in dieci anni, 40.000. Que-sta è comunque, la minor perditadi superficio agricola rispetto allealtre regioni del centro nord e,nello stesso tempo, si registra un au-mento considerevole delle terre in affit-to, 1.465 aziende in un anno (- 2,42%).Analizzando i dati provinciali 2012,Verbania ha il saldo di mortalità di im-prese agricole più alto, in un panoramain negativo, ad eccezione di Biella. “Si

PIEMONTE

Meno aziende e più società

meno e i terreni coltivati sono glistessi, significa che le impreseagricole hanno aumentato consi-derevolmente la loro dimensio-ne”. Analizzando poi la specifi-cità delle realtà agricole, calanole imprese individuali (la quasitotalità del comparto), e aumen-tano le società di capitali (s.p.a. es.r.l.) e quelle di persone (s.n.c.,s.s., s.a.s.). Nel 2010 si registranotredici ‘under 40’ ogni mille con-duttori over 55, valore di poco

superiore a quello europeo. “Sono leaziende maggiormente strutturate - ag-giunge Dentis - ad essere più competi-tive sui mercati internazionali”.Da notare infine, che la metà dell’interopatrimonio zootecnico regionale è inmano a meno di mille aziende.

Paolo Dentis

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58| MONDO AGRICOLO | FEBBRAIO 2013

OVER 60

Terza età, 15 proposte alla politica

L’OCCASIONE delle elezioni politiche nazionali e di quelleregionali, a partire dal Lazio e dalla Lombardia,dovrebbero far riflettere e fornire alla politica l’occasioneper fare verifiche sul passato e per riprogettare il futuro.Questi prossimi appuntamenti potrebbero dare il via adun nuovo approccio, che renda la politica più amica deglianziani e delle persone svantaggiate. Tanto più che

l’invecchiamento della popolazione è uno dei fenomeni più significativi del XXI secolo,che non può più essere ignorato, e che ha conseguenze importanti in tutti i settori dellasocietà. La longevità sempre in aumento è uno dei grandi successi dell’umanità. Si vivepiù a lungo grazie a migliori alimentazione, igiene, cure mediche, benessereeconomico, istruzione, progressi nei settori della ricerca e della scienza. Ma lamaggiore durata della vita e la parallela diminuzione del numero dei figli hanno ancheportato a un progressivo invecchiamento della popolazione. La speranza di vita allanascita è aumentata in modo sostanziale in tutto il mondo. Oggi è di oltre 80 anni in 33Stati. Cinque anni fa, i Paesi che avevano raggiunto questo obiettivo erano solo 19.L’aspettativa di vita tra il 2010 e il 2015 è di 78 anni nei paesi sviluppati e di 68 anni inquelli in via di sviluppo. Entro il 2045-2050 si stima che i neonati avranno un’aspettativadi vita di 83 anni nelle regioni sviluppate e di 74 anni in quelle in via di sviluppo. Se ogginel mondo ogni secondo due persone festeggiano il loro sessantesimo compleanno,nel 2050 per la prima volta ci saranno più persone anziane che ragazzi sotto i 15 anni.Sono solo alcuni dei dati contenuti nel Rapporto del Fondo delle Nazioni Unite per laPopolazione, sull’invecchiamento nel XXI secolo. Considerando che nel mondo unapersona su 9 ha 60 anni o più e che questa percentuale arriverà a una su 5 entro il2050, il rapporto invita i governi a non ignorare il fenomeno dell’invecchiamento dellapopolazione e le sfide che esso comporta.

di Elisabetta Tufarelli

Dalle associazioni ‘over 60’ 15 propo-ste alla politica su invecchiamentoattivo, dignità e tutela per le personeanziane, solidarietà tra le generazioni.Sono questi i tre concetti base da cuiparte l’appello di Bruno Allegretti,

presidente dei pensionati diConfagricoltura e del Cupla,il Coordinamento unitarioPensionati Lavoratori Auto-nomi,che raggruppa i sinda-cati pensionati dell’agricol-tura, del commercio e del-l’artigianato, che associanonel complesso 2,5 milioni diiscritti, in rappresentanza dipiù di 5 milioni di pensiona-ti autonomi. Una sorta di“manifesto” delle associa-zioni della terza età, che siriuniscono nell’Age Europe. Quindiciproposte avanzate al futuro governo,alle forze politiche e i candidati, e chesi richiamano agli impegni assunti altermine del 2012, Anno europeo 2012dell'invecchiamento attivo. Sono ideemolto concrete, da realizzare «utiliz-zando in pieno le risorse disponibilinei diversi Fondi e Programmi euro-

pei». Al primo posto la «non discrimi-nazione per lavoratrici e lavoratorimaturi, esodati e disabili», che va inparallelo con il «sostegno alle impreseche assumono» questi lavoratori. L'in-nalzamento dell'età pensionabile vacollegato «con incentivi al lavoratore».Poi, tra le richieste, «pari opportunitàdi genere», con particolare attenzionealle donne anziane sole. Per quanto riguarda il sociale, si pro-pongono agevolazioni e supportiall'impegno volontario e associativo.Si chiede di promuovere la salute, laqualità ambientale, gli stili di vita ido-nei, lo sport e le attività motorie, «sen-za discriminazione d’età». Sul fronteeconomico, occorre il «ripristino delpotere d'acquisto delle pensioni» el'«aggancio alla dinamica salariale».Poi un salario minimo per tutti e ilripristino del fondo per la non auto-sufficienza. Occorre anche un miglio-ramento della qualità del lavoro dellebadanti, con contratti adeguati e for-mazione permanente. C'è quindi la richiesta dell'adozione didue documenti sull'assistenza a lungotermine elaborati dall'Age. La «lottaagli abusi, ai maltrattamenti, e ai rag-giri delle persone anziane» attraversoprevenzione e sanzioni adeguate. Evisto che i nonni pensano anche ainipoti, serve incentivare le impreseartigiane, commerciali e agricole «perla trasmissione di impresa e saperi».

Bruno Allegretti

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CONVEGNO PENSIONATI AREZZO

Numerosi agricoltori con i capelli

bianchi hanno partecipato alla XXI

edizione del convegno provinciale del

Sindacato pensionati di Confagricol-

tura Arezzo, che si è tenuto lo scorso

20 gennaio a Monte San Savino, al

ristorante “Da Domenico”. "Con voi

mi sento a casa" ha sottolineato, nel

suo messaggio, il vicepresidente vica-

rio e segretario nazionale del Sinda-

cato pensionati, onorevole Angelo

Santori. Dopo aver passato in rasse-

gna e aver approfondito le principali

problematiche che l’Associazione

degli imprenditori agricoli ha affron-

tato e i temi più importanti che

riguardano gli ‘over 60’ di Confagri-

coltura, il segretario nazionale si è

anche soffermato sui temi che riguar-

dano, in particolare, la terza età.

"I pensionati dell’agricoltura hanno

gli stessi problemi di quelli degli altri

settori, aggravati dal fatto di poter

contare su assegni mensili notevol-

mente ridotti – ha scritto Angelo

Santori - tanto più se rapportati

all’attuale costo della vita. Conti-

nuerò ad impegnarmi perché i più

anziani, che sono più fragili e più

esposti a maggiore rischio di malat-

tia, vengano messi in condizione di

sostenere le spese per mantenere un

buono stato di salute. Continuerò a

battermi perché, a chi non è più gio-

vane, venga data l’attenzione che

merita e, soprattutto, non sia penaliz-

zato dopo una vita dedicata al lavoro”.

MAIS EXPERT DI SYNGENTA

Una sinergia unica tra sementi, agrofarmaci

e servizi per la maiscoltura italiana

Il progetto Mais Expert fir-mato da Syngenta ha lo sco-

po di massimizzare il valoredel raccolto di mais attraversol’ottimale integrazione deimezzi di produzione. L’offertadi prodotti Syngenta è quindicostituita da:• una genetica in continuo svi-luppo, con prodotti simbolo intermini di innovazione chehanno segnato il raggiungi-mento di importanti tappe nelprogresso del breeding delmais;• una gamma di agrofarmaci,punto di riferimento del setto-re in termini di efficacia e affi-dabilità.Il contributo di Syngenta non silimita al solo fatto di mettere adisposizione mezzi tecnici adalto valore aggiunto, ma com-prende anche la costanteinformazione dei coltivatoriche li utilizzano, avvalendosi diteam di specialisti che opera-no in modo capillare sul terri-torio. Un team Syngenta diesperti sul campo che vantacompetenze di alto livello siaper quanto riguarda il posizio-

namento degli ibridi in funzio-ne delle loro caratteristiche di-stintive, sia per quanto concer-ne i programmi di difesa dellecolture. Il Progetto Mais Expertcomprende inoltre un serviziodi assistenza tecnica onlinemesso a disposizione per imaiscoltori, i tecnici e i distri-butori. Tale servizio offre unimportante supporto sullequattro principali decisioniagronomiche che devono es-sere prese dal maiscoltore,cioè quando seminare, quan-do diserbare e difendere lacoltura, quando irrigarla equando raccoglierla. Grazie alprogetto Mais Expert, Syngen-ta è quindi in grado di portareoggi sul mercato programmidi gestione colturale innovativi,che integrano i diversi fattoridella produzione per genera-re benefici in termini di resa equalità dei prodotti agricoli eche permettono di ottimizzarel’impiego delle risorse e di ri-durre i rischi inerenti all’attivitàproduttiva. Per maggiori informazioni vi-sita www.maisexpert.com.

O S S E R V A T O R I O

Angelo Santorivicepresidente nazionaleOver 60

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Parte il percorso formativo dei dirigenti

PROGETTO ENAPRA

FORMAZIONEdi Luca Sonaglia

Fin dal primo Convegno Quadridella presidenza Guidi nell’ottobredel 2011, tra le priorità emerse daldibattito ci fu la formazione dei quadri dirigenti. Nel corso del 2012 Enapra haelaborato il progetto, approvatodalla Giunta esecutiva, e si sonosvolti 3 corsi per i quadri dirigentidell’Anga.Nell’ultimo Convegno Quadri eAssemblea confederale deldicembre scorso tra i progettiapprovati definitivamente per laformazione c’è quello relativo alla

formazione dei quadridirigentidell’Organizzazione,affidato ad Enapra.Il primo corso si èsvolto a Roma dal 21 al23 gennaio 2013:presso la sede diPalazzo della Valle sisono ritrovati 16dirigenti provenientida territori diversi(Lazio, Calabria,Sicilia, EmiliaRomagna, Piemonte,Lombardia, FriuliVenezia Giulia,Liguria, Toscana,Veneto), conesperienze e percorsidifferenti all’internodell’organizzazione. L’intenso programma,che li ha tenuti in aulaper le tre giornate dalle9 di mattina alle sei disera, ha spaziato datematiche riguardantila confederazione (la

sua natura giuridica e le regole chela governano – il numero e lecaratteristichedei suoiassociati – lasua storia edevoluzione – ibilanci delle suestrutture – ilsuo ruolo e larappresentanzasindacale), adaltre piùgenerali cheattengono alleinformazioni e

competenze proprie del ruolodirigenziale (gli scenari economicie le loro possibili evoluzioni - ilnuovo strumento delle retid’impresa - la negoziazionesindacale - principi dicomunicazione e le tecniche dicomunicazione in pubblico).Alla docenza si sono alternatifunzionari confederali dellediverse aree di competenza eprofessionisti esterni, che hannoconsentito di trovare l’opportunomix tra la realtàdell’organizzazione e l’apertura avoci di mondi differenti.Alle tante sollecitazioni ricevute, i partecipanti hanno rispostorichiedendo approfondimenti su alcune tematiche risultate di maggiore interesse: se lerichieste verranno confermateanche nei corsi successivi, Enapraproporrà alcuni percorsi formativiad hoc per rispondere alleesigenze emerse.Intanto ci si prepara a ricevere i prossimi dirigenti che saranno a Roma dal 18 al 20 febbraio con una nuova intensa tornata di formazione.

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FEBBRAIO 2013| MONDO AGRICOLO |63

La diversificazione delle strategie di vendita

PROMOCOMMERCIALIZZAZIONE TURISTICA

AGRITURISMOdi Giorgio Lo Surdo

La promozione e la commercializ-zazione del turismo, da quando esisteinternet, sono cambiate radicalmente,sviluppando, con l’apporto dellatecnologia informatica, soluzionisempre più articolate e complesse dicomunicazione con la domanda,finalizzate a rendere più trasparente ilmercato attraverso il confronto deiprezzi, la raccolta dei giudizi degliospiti, la pubblicazione di offerteparticolari. Questo nuovo scenario non modifica ilnumero di turisti, influiscescarsamente sulle loro destinazioni, madetermina in modo rilevante la lorodistribuzione nelle aziende ricettive. Siapre così una questione di non pococonto: a parità di ospiti complessivi chescelgono la destinazione Italia (o diuna regione o provincia italiana), ilreddito delle singole aziende ricettivedeve scontare un taglio a causa delricorso “obbligato”, sempre piùoneroso, al sistema di intermediazione.D’altra parte, per un’azienda ricettiva,la corretta scelta dei canali di promo-commercializzazione è vitale per

mantenere una buona visibilità sulmercato. Le strategie di venditadevono dunque prevedere investi-menti diversificati, attentamenteselezionati e monitorati nei risultatiche ottengono, adottando via via inecessari correttivi, fino ad ottimiz-zare arrivi (numero di ospiti),presenze (pernottamenti) e reddito(tenendo conto anche dei serviziconnessi al pernottamento e, nel casodegli agriturismi, anche della venditadei prodotti). Il risultato prodotto dagliintermediari della promo-commercializzazione non può esserevalutato solo in termini di prenotazioniricevute; si deve tenere conto anche delfatto che un nuovo ospite che conoscela nostra azienda può tornare, epresumibilmente lo fa, prendendocontatto direttamente con noi,soprattutto se al cliente che è stato giànostro ospite offriamo condizioni diprezzo più favorevoli di quelledichiarate ufficialmente e pubblicatedal sistema di intermediazione.D’altra parte non si devono trascurarele modalità tradizionali di rendere

appetibile la proposta di ospitalità, perbattere la concorrenza sul terreno diciò che effettivamente offriamo, oltreche su quello della “presenza” su piùcanali promozionali possibile. E allorava curato con molta attenzione il testodi tutti gli “annunci” (sulle guide on-line, sui centri di prenotazione on-line,sulle agenzie tradizionali, sul sitoufficiale dell’azienda, ecc.) e postamaggiore attenzione alla creazione dipacchetti vacanza che diano al turistaspunti per apprezzare quanto proposto,oltre la prestazione dei servizi diaccoglienza (alloggio, campeggio,ristorazione, ecc.). Vanno inoltretrattate con molta attenzione alcuneparticolari modalità di promo-commercializzazione “inventate”recentemente: i cofanetti regalo e i“social shopping” (gruppi di acquisto),perché offrono interessanti opportu-nità per farsi conoscere (quindi hannoun significativo impatto pubblicitario),ma pongono condizioni di partecipa-zione molto onerose: per i cofanettiregalo, dal 30% al 40% del valore delsoggiorno; per i gruppi di acquisto, dal50% all’80% del valore del soggiorno.Su questi temi, Agriturist di Confagri-coltura, è stato molto attenta findall’inizio del “nuovo corso” dellapromocommercializzazione turistica, eha dato agli associati ampie informa-zioni per poter razionalmentegovernare le proprie scelte.

Il 2012 dell’agriturismo, secondo le

stime di Agriturist basate sulla

elaborazione di dati dell’Osservatorio

Nazionale del Turismo e dell’Istat, si

è chiuso con negativi a due cifre per

tutti gli indicatori: arrivi scesi sotto i

tre milioni (-11,5% sul 2011),

presenze tagliate di oltre un milione

e mezzo (-12% sul 2011), redditi delle

aziende in flessione del 15%. Il 2013 non si annuncia migliore, se non

si metterà in moto una azione governativa mirata, sostenuta da

adeguati investimenti e grande professionalità organizzativa.

Agriturismo 2012: risultati deludenti

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Che la Calabria del vino non sia soloCirò è ormai un fatto tangibile, fon-dato sul lavoro serio e concreto dinumerosi produttori che si sonoconcentrati sulla riscoperta dellevecchie uve autoctone, forse poconote alle grandi platee ma insosti-tuibile patrimonio di profumi esapori. Tra gli alfieri del rinascimen-to enologico regionale c’è sicura-mente il Magliocco, il rosso vitignoprincipe del cosentino, dalle originiche si perdono nella notte dei tempi,artefice di vini di spiccate persona-lità e struttura coniugate a longevità,e ricco di potenzialità ancora ine-spresse. Ad esplorarle si dedicano con impe-gno realtà vitivinicole di lunga tra-dizione, quali le Tenute Ferrocinto,estese nell’omonima contrada nell’a-gro di Castrovillari, in zona dolce-mente collinare, fronteggiate dallevette del Pollino. Antica proprietàdei baroni Salituri e dominata dallaottocentesca masseria fortificata chefunge tuttora da residenza di unramo della famiglia, la tenuta contasu 45 ettari di vigne curate come

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TENUTE FERROCINTO

Il nettare delle vigne-giardinogiardini e baciate da un microclimaunico, caldo, mite, ventilato da fre-sche brezze che portano salutariescursioni termiche, con una piovo-sità ben distribuita durante l’anno. La fortissima tensione alla qualità, lapassione e la voglia di sempremigliori risultati, senza lesinaresugli investimenti, espresse dallenuove generazioni dell’azienda, oggiguidata da Luigi e Federico Nola, siè tradotta nell’ultimo decennio inuna attenta opera di riconversionedei vigneti, varietale e nella forma diallevamento: la fiducia nella voca-zione enoica del terroir ha indottoad impostare gran parte del lavorosulle uve tipiche e sulle identità sto-riche e territoriali, senza però fare ameno del contributo di alcune uveinternazionali, qui perfettamente aloro agio. È nata anche la nuova cantina,dotata di attrezzature all’avanguar-dia. Uno slancio premiato dallacostante crescita qualitativa dei vinifirmati Ferrocinto, supportati daconsulenti di rango come il wine-maker piemontese Marco Monchie-

VINOdi Barbara Mengozzi

ro e l’enologo aziendale StefanoCoppola, che hanno valorizzatoogni particolare del processo pro-duttivo. Così, dal connubio tra sor-vegliata conduzione delle vigne(dove vige il regime biologico) ebuon impiego della tecnologia,prende vita una gamma di rossi ebianchi in chiaro stile calabrese,capeggiata dal vino bandiera dell’a-zienda, il Magliocco in purezza, orasul mercato sotto la nuova Dop Ter-re di Cosenza sottozona Pollino.Ottenuto da uve selezionate, affina-to in botti d’acciaio e poi per seimesi in barrique, si presenta con unbel colore rosso vivo dai riflessi vio-lacei e colpisce subito elegantemen-te l’olfatto con profumi di frutta ros-sa, fragole e amarene, seguiti danote vegetali e di fiori.In bocca è sapido e fresco, ricco dipolpa, i tannini sono delicati e benamalgamati, il corpo non manca, ilgusto è persistente. Eccellente l’evo-luzione in bottiglia. Ottimo partnerdi cacciagione o paste ricche, con-dite con sughi di carne e ideale coni formaggi.

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Variegata e dotata di fortissima iden-tità, ma animata da un desiderio dimuoversi in libertà e di unire il pia-cere della tradizione e quello con-temporaneo della creatività. Oggi èquesto il volto della migliore arteculinaria calabrese. E in provincia diCosenza il nuovo corso della gastro-nomia regionale è rappresentatomolto bene dal ristorante La Taver-netta di Campo San Lorenzo, situatoa metà strada tra Camigliatello e ilParco Nazionale della Sila, in uncontesto naturalistico di rara bellez-za, e rinomato ormai in ambitointernazionale per qualità e stile del-le proposte. Alla regia i due simpati-ci titolari, Pietro Lecce, estro combi-nato ad orgoglioso amore per leproprie radici e professionalità, e

L’ABBINAMENTO

Lo sformatino di riso di Sibaril’affabile moglie Denise. Il puntod’arrivo è una cucina d’avanguardiache, nel solco del rispetto dei saporioriginali, spesso netti e decisi, e deiprodotti tipici, adotta le tecniche piùattuali per reinterpretare il reperto-rio classico. Di qui una serie di piattiche guidano alla scoperta del megliodella Sila, dai selezionati funghi, alleverdure più inconsuete, dalle paste,ai formaggi e salumi di Calabria,fino alle carni. Tra le specialità dellaTavernetta, lo sformatino di riso diSibari mantecato con formaggioMoro e vino rosso Magliocco saràperfettamente accompagnato dalMagliocco delle Tenute Ferrocinto.A proporre l’abbinamento è il librodi recente edizione “Intorno a Fer-rocinto, i grandi vini della Dop Ter-

re di Cosenza Pollino incontranol’alta ristorazione calabrese”, curatoda Giovanni Gagliardi e Paolo Mar-chionni: un volume patinato, dalgrande formato, costellato da bellis-sime foto e dalle storie di produttori,vini e ristoranti di questo territorioche merita di essere più conosciuto.

© Stéphan Aït Ouarab

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Cambiare, non restare nell’immobilismo,rinnovarsi; il nuovo disco dei romani SailorFree è un inno al mutamento. È stata unadelle migliori band del cosiddetto “newprogressive” degli anni ’90, guidata daicomponenti storici David Petrosino e Stefano"The Hook" Barelli; nei ‘90 ha pubblicato duealbum che hanno lasciato il segno (il secondo“The Fifth Door” per un’etichettastatunitense); ritornano, dopo quasi vent’annidall’uscita di quei dischi, con “SpiritualRevolution” (Tide 2012), un conceptdedicato all’energia che è movimento aspirale, metafora universale della vitalitàcreativa. Energia come strumento dievoluzione sociale e di benessere. La spirale,simbolo della rivoluzione spirituale,arricchisce la copertina e ricorda che, in unacostante applicazione della condivisone edell'arricchimento comune, si attinge e sirestituisce energia. Il concept ispirato a“Silmarillion” di Tolkien, narra dell'amore,fonte inesauribile d'energia, tra due esseril'uno alieno all'altro, particelle disperse di dueuniversi opposti che intersecano le proprierotte. Irrimediabilmente attratte l'unadall'altra, si fondono all'istante, annullandoogni preconcetto, ogni legge, ogniconvenzione. Una sorte di “Felona e Sorona”de Le Orme. Nati a nuova vita, vedonointorno a loro un mondo agonizzante e conl'identica passione che li avvolge agisconoper mutarne il destino. Tra le loro mani unarivoluzionaria scoperta da consegnareall'intera umanità. È la genesi di uncambiamento inarrestabile, che partedall'uomo e si trasmette ai suoi simili comeper osmosi, coinvolgendo l'intero pianeta.Musicalmente intenso, complesso edambizioso il disco è davvero all’altezza deiprecedenti (in evidenza l’intensa “Oleron” ela title track); è ottimamente suonato daPetrosino (voce e tastiere), Barelli (chitarre)egregiamente supportati da Alphonso Nini(basso) e Stefano Tony (batteria). Con loromolteplici ospiti per un album che uniscespiritualità e art rock, potenza e liricità.

In questa pagina che abbiamo volutodedicare ai “ritorni”, alle bande del prog chehanno lasciato il segno, meritava unasottolineatura “Museo Rosenbach” chepubblicarono un solo disco nel 1973,“Zarathustra”; fu un 33 giri che attraversavamolti generi musicali. 40 anni dopo i musicistifesteggiano quell’uscita, risuonando il loro

concept. Nasce così “Zarathustra live in studio” (Immaginifica 2012).I tre componenti storici del gruppo, Lupo Galifi (voce), Giancarlo Golzi(batteria) e Alberto Moreno (tastiere) sono stati affiancati da quattronuovi artisti, Fabio Meggetto alle tastiere, Sandro Libra e Max Borellialle chitarre e Andy Senis al basso. La novità è che la band oracapovolge la track list tradizionale, partendo dalle tre canzoni del latoB del disco originario (i discorsi del “profeta”) per poi eseguire lasezione molto lunga del lato A; in tal modo si ha un crescendodinamico ed emotivo che fa apprezzare ancor più la loro suite.

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L’ALBUM DI INEDITI “DO UT DES” IL RITORNO DEI SAILOR FREE

Niente è come primaUn vortice spiritualespinge al mutamento

CAMPI SONORI

La famiglia allargatadei New Trolls, cher icomprende l emolteplici formazionidei vari componentidella storica band , daqualche anno vedeattivamente all’operaanche g l i UT de lbatterista Gianni Bellenoe del tastierista MaurizioSalvi. Gli UT New Trolls pubblicanoora uno splendido album di inediti“Do ut des” (Aereostella 2013). Uncd variegato, classicheggiante (sindalla traccia di apertura dedicata al“Capriccio elettrico” di Paganini),progressive nell’anima (a partire dallatitle track ), ricco di impasti vocali(come “Sarà per noi”), con canzoniche sarebbero perfette per la voce delcantante storico Nico Di Palo. Comela splendida “Oltre il cielo” propostaanche in inglese nell’intensa interpretazionedi Fergie Frederiksen (ex Toto). Undisco accurato in cui emergono ildrumming potente di Belleno, le

doppie tastiere che siint recc iano o s irincorrono di Salvi edi Alessandro DelVecchio, le chitarre diClaudio Cinquegrana,i l bass o d i AnnaPortalupi. Non mancano,a volte, echi di unastagione (“La luce diVermeer”, a tratti, ci

ricorda la “Carrozza di Hans” dellaPfm, “Rispettare può salvare” ha uncuore beatlesiano). Brano autobiografico- un omaggio ai fans dei concerti - è“Siamo ancora qui” («Siamo tutti quie sembra solamente ieri…/ Vedervisai da qui la stessa musica nel cuore,sì qualche ruga in più…/ Siam tornatiqui un’altra volta insieme/ questa seranoi stiamo veramente bene/ tantamusica è passata sotto a questi ponti/lei non ci ha mai dispersi per questosiamo qua»). Testi non banali e riflessivi,parlano di sporca politica, di prigioni,di guerre e Palestina, di rispetto deidiritti, di tutela dell’ambiente.

Come suona bene “Zarathustra”, 40 anni dopo

di Gaetano Menna

Suoni vintage e testi riflessiviper gli UT New Trolls

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