Mondo agricolo n.12
-
Upload
confagricoltura -
Category
Documents
-
view
240 -
download
9
description
Transcript of Mondo agricolo n.12
S T A T I G E N E R A L I D E L V E R D E U R B A N O • C O O K I N G F O R A R T • R I S O I N A P E C A R • E N A P A E F E D E R P E S C A •
ITALIAN SOUNDING • DIGITAL DIVIDE • L’INDIA PRODUTTIVA DI BKT • AGROFARMACI SICURI • UNCAI A AGRITECHNICA
Via Nobili, 44 - 40062 Molinella (Bologna) - ITALY - Tel. 051/882701 5 linee r.a. - Fax 051/882542 - e-mail: [email protected]
www.agrimaster.it
ENTRA IN CONTATTOCON IL FUTURO
Le soluzioni che immaginavi sono a portata di mano
Agrimaster si apre al mondo che cambia per stare ancora più vicina
agli imprenditori agricoli. Una gamma sempre più assortita, nuovi servizi,
maggiori investimenti nei progetti di ricerca ed internazionalizzazione.
Insieme a noi
DICEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO | 3
Verso il 2016
L’ ED I TOR IALE
� � �
l 2015 è stato un anno denso di fatti rilevanti, alcuni dei quali epocali.Innanzitutto è stato l’anno della nostra battaglia contro l’IMU, ribadendo le istanze degli agricoltori con manifestazioni in tutta Italia. Abbiamo raggiuntoil traguardo; nella nuova legge di Stabilità infatti è prevista l’esenzione per i terreni agricoli. Il 2015 è stato anche l’anno della fine del regime delle quote latte, con tutte le conseguenze che ciò ha comportato.Proprio per il settore lattiero-caseario abbiamo manifestato a fianco dei nostriproduttori, per un prezzo del latte all’origine che rendesse giustizia alla qualità dei nostri prodotti ed al lavoro allevatoriale. E’ stato un anno difficile, oltre che per il lattiero-caseario, per tanti comparti: ad esempio per i cereali con prezzi in progressiva discesa per la consistente offerta a livello mondiale; per l’olivicoltura, pesantemente danneggiata dalla diffusione della Xylella; per l’ortofrutta, su cui pesano ancora l’embargo russo (la cui estensione ai prodotti turchi rischia di provocare nel mercato europeo un’invasione di agrumi della mezzaluna) e i danni causati dalla cosiddetta “tristeza” degli
agrumi; per le carni suine e bovine, già in difficoltà per il prolungatofermo dei prezzi a livelli non remunerativi e a cui certamente non hagiovato la strumentalizzazione dell’allarme dell’OMS. Ma il 2015 è stato anche l’anno di Expo, un successo importante di pubblico e di contenuti. Come Confagricoltura abbiamo promosso più di centoiniziative ed eventi durante Expo, portando all'attenzione della plateanazionale ed internazionale tutti gli aspetti ed i punti di forzadell’agricoltura e valorizzando i prodotti della nostra terra. Adesso è il momento di mettere a frutto la rete di conoscenze e relazioni avviatedal sistema Paese e dalla Confagricoltura, con e grazie all’Expo:
un patrimonio cui attingere per internazionalizzare, innovare, aggregare, in Italia e all’estero. Guardiamo ad Expo quindi come punto di partenza, per pianificare il lavoro da fare nei prossimi mesi. Abbiamo prefigurato i possibiliscenari futuri e sicuramente due elementi avranno un peso sempre più rilevante:l’innovazione tecnologica, con la rivoluzione che comporta e che ci mette a disposizione strumenti preziosi; le riforme istituzionali che ridefinirannoequilibri, ruoli e funzioni nell’assetto del Paese. Su questi temi ci siamoconfrontati anche nell’ultimo Convegno Quadri, per essere pronti alle prossimesfide ed essere così a fianco delle nostre imprese in questo nuovo corso, attraversodue strumenti fondamentali: digitalizzazione e rete (sia come aggregazione disistema, sia come aggregazione di imprese). Con questa prospettiva vi auguriamoun felice 2016 all’insegna della ripresa e del rinnovamento. Ci abbiamo creduto e continueremo a farlo, per il raggiungimento di obiettivi sempre più ambiziosi.
I
S O M M A R I O
L’EDITORIALEVerso il 2016
Mario Guidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
APERTURA CONVEGNO QUADRI
Mosse strategiche
Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
Culturadigitale
Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
Riorganizzazionedel territorio
Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
L’assembleadell’orgoglio
Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
INCONTRI CITTÀ E CAMPAGNA
Nuovi orizzontiTecnologici
Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
Aromi e sapori
Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
ATTUALITÀ SVILUPPO
Garantire il cibodi domani
Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
Uso sicuro e sostenibiledei fitofarmaci
Jean-Charles Bocquet . . . . . . . . . . . . . . . . 30
ATTUALITÀ IMPRESA
L’aroma in vasetto
Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
ATTUALITÀ MOTORI
La potenza di Krishna
Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44
Rubriche
Mappamondo Italian sounding . . . . . 42
Organizzazione Psr Abruzzo . . . . . . . 52
Anga Ricambio generazionale . . . . . 54
Campi rosa Due domande a… . . . . . . 56
Patronato Federpesca . . . . . . . . . . . . 58
Over 65 Censis . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
Agriturismo La Campana (AP) . . . . . 62Confagricoltura @Confagricoltura
4| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2015
UNCAI NOTIZIE
Le news
dei contoterzisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33
Direttore responsabileGABRIELLA BECHI
Coordinatore di Redazione GAETANO MENNA
Editrice SepePresidenteDIANA THEODOLI PALLINI
Direzione, Redazionee AmministrazioneCorso Vittorio Emanuele II, 10100186 RomaTel. [email protected]
Abbonamento annuo
Italia, Euro 30,00Conto corr. postale n. 33755000Intestato a:Sepe – Mondo Agricolo, RomaAutorizzazione Tribunaledi Roma, n. 1662 del 22/06/1950
Pubblicità
Via Monte Rosa, 19 20149 Milano
Tel. +39.02.4694949 - 48018114
Fax +39.02.4693172
Responsabile Pubblicità e MarketingCLAUDIO PIETRAFORTE
Stampa TIPOLITOGRAFIA
EUROINTERSTAMPA
Testata associata all’USPI
Quattro anni intensi,
la crisi economica,
l’orgoglio di Expo,
le riforme istituzionali
le sfide del futuro.
Il Convegno Quadri
si interroga sul cambiamento
di Gabriella Bechi
A P E R T U R A C O N V E G N O Q U A D R I
Mosse strategiche
6| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2015
orgoglio e un presupposto per rifletteresul contesto, sulle prossime sfide, sul si-gnificato della rappresentanza e sul ruo-lo della nostra Organizzazione alla lucedei cambiamenti in atto”.E’ questo il tema del Convegno Quadridi quest’anno, che ha visto la partecipa-zione di oltre 250 delegati, presidenti edirettori delle strutture provinciali e re-gionali di Confagricoltura, presidentidelle Federazioni nazionali, di categoria,di prodotto e degli Enti collegati.Attraverso un veloce, ma incisivo, filma-to sono state ripercorse tutte le tappeche dal 2011 hanno portato ad unprofondo e radicale rinnovamento del-l’Organizzazione.
Il sipario del Convegno Quadri eDirigenti 2015 si apre su Expo. Unfilmato che, sotto il claim “Coltivia-mo Capolavori”, ripercorre le tap-pe principali della presenza diConfagricoltura all’Esposizione
Universale. Dai convegni all’Auditoriumagli eventi alla Vigna di Leonardo, dallapresenza delle regioni nella caffetteriaalla collaborazione con il Parco Tecnolo-gico di Lodi, fino alle iniziative “Wheat-field” e “Mi Coltivo” che hanno permes-so di portare l’agricoltura nel centro del-la città di Milano.“Un ricordo bellissimo, che porteremonel cuore per sempre – ha detto il pre-sidente Guidi – ma anche un motivo di
Mosse strategiche
DICEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |7
A partire proprio dal Convegno Qua-dri dell’ottobre 2011 in cui furono po-ste le basi della riorganizzazione. Quin-di la nascita della “rete”, nel dicembredello stesso anno, che è diventata ilsimbolo di un nuovo rapporto con ilterritorio. A maggio del 2012, a Torrim-pietra, vengono poste le basi del cam-biamento attraverso cinque grandi in-novazioni di: mentalità, sociale, associa-tiva, sindacale, organizzativa. A luglio del 2012 prendono il via i 17progetti strategici di Confagricoltura econtemporaneamente nascono il nuo-vo portale ed il Centro Studi. A novem-bre 2012 viene inaugurata l’area riserva-ta (500 persone in rete all’inizio, 1600
oggi) e la nostra Organizzazione sbarcasui social, twitter e facebook. Dicembre2012: nasce Agrinsieme, parte Agrijob ela comunicazione si arricchisce di unnuovo strumento, la newsletter.Tra gennaio e marzo 2013 si dà avvio al-l’Agronetwork, un nuovo approccio si-stemico che vede uniti il mondo dell’a-gricoltura, dell’industria, della distribu-zione, dei servizi, della cooperazione edei sindacati che, insieme, rappresenta-no il 15% del Pil. All’assemblea di giugnodel 2013 i 17 progetti diventano 94 e almeeting di Rimini, in agosto, l’impegnodi Confagricoltura sul tema della soste-nibilità si concretizza con la nascita diEcocloud. A settembre partono le retid’impresa e nasce GAA 2.0.Mentre sia avvia la riorganizzazioneaziendale del centro con il progetto Sot-tosopra, a novembre 2013 nasce Agri-check per favorire l’accesso al creditodelle aziende e a marzo 2014 inizia lariorganizzazione di Agriturist e prendeil via il progetto di efficentamento sulterritorio.Siamo ad aprile 2014, inizia il secondomandato del presidente Guidi. Parte unnuovo progetto per il controllo di ge-stione, Ecocloud si arricchisce del Ma-nifesto sulla Sostenibilità e si costituisce
Pria (Progetti di ricerca e innovazione inagricoltura). Mentre inizia la battaglia sindacale con-tro l’Imu, prima dell’estate 2015 Agrin-sieme si allarga e Copagri entra nel coor-dinamento. Contemporaneamente na-sce Eban.Al termine di Expo, al via i progettiCloud e Sindacato pensionati. Fino alnuovo corso annunciato al ConvegnoQuadri: Confagricoltura 3.0Quindi le prossime sfide, che sono so-stanzialmente due: l’innovazione tecno-logica e la riforma istituzionale, cheavranno un impatto diretto e potentesulla struttura e sulla costruzione geo-metrica dell’Organizzazione.“La rappresentanza è andata in crisi an-che per l’avvento delle nuove tecnolo-gie – ha detto il presidente Guidi – e loandrà ancora di più se non ci si sapràadattare alla nuova rivoluzione digitaleche coinvolge sia l’azione sindacale siala funzione dei servizi alle imprese”.“Il nuovo scacchiere disegnato dallariforma costituzionale e da quella istitu-zionale, dal nuovo assetto del Senato, al-la revisione del titolo V della Costituzio-ne alle modifiche che investono Regio-ni, Province e Comuni avranno un im-patto diretto sulla nostra struttura e sulsignificato stesso della rappresentanza –ha continuato il presidente di Confagri-coltura -. Dobbiamo prepararci a questocambiamento per trasformare i rischi inopportunità per gli associati e per la no-stra Organizzazione”. ���
Guidi: «Expo è un ricordo
bellissimo, ma anche
un motivo di orgoglio»
La riforma delle Camere
di Commercio
è uno dei tasselli
di cui tener conto.
Ne ha parlato il presidente
di Unioncamere Ivan Lo Bello
di Elisabetta Tufarelli
A P E R T U R A C O N V E G N O Q U A D R I
Culturadigitale
8| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2015
ta Italia. Titolare di un’azienda di pro-dotti alimentari per l'infanzia, Lo Belloha subito sottolineato come in tre an-ni, dal ’93 al ’95, il registro delle im-prese sia stato completamente digita-lizzato e portato via dai polverosi regi-stri della cancelleria dei tribunali. “Og-gi sono venti anni – ha spiegato – diuno stru¬mento che costituisce l’ar-chitrave su cui si fonda tutto il com-plesso delle funzioni di certezza e ri-spetto delle regole per il mercato. Undatabase completo e aggiornato di da-ti pubblici sull’economia reale italiana.Parliamo di una mole di informazioniimpressionante su 10 milioni di perso-ne, più di 6 milioni di imprese regi-
Se per un recente studiodi Nomisma l’agricolturaè sempre più 2.0, per idirigenti di Confagricol-tura il due è già superatoe si è già arrivati a 3.0. I la-
vori del Convegno Quadri hanno mo-strato, ancor più della ricerca, quantole nuove tecnologie siano sempre piùimportanti e radicate nelle impreseagricole. Il giornalista Gerardo Greco,conduttore del talk show tv “Agorà” suRai3, ha intervistato l’imprenditore, epioniere in Confindustria della lottaantimafia, Ivan Lo Bello, presidente diUnioncamere, l’ente pubblico che rac-coglie le Camere di Commercio di tut-
DICEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |9
strate”. Dall’accorpamento delle Ca-mere di Commercio al Big data perrendere più facile il dialogo tra impre-se e Pubblica amministrazione, ai pro-getti per collegare meglio cittadini eimprese con la PA, all’incontro tra do-manda e offerta di lavoro. “Favorirequest’incontro – sottolinea - e riempi-re il divario fra sistema scolasti¬co equello lavorativo, sarà possi¬bile an-che grazie alle informazioni sulle
aziende di cui dispone il Registro Im-prese”. Sono ancora troppe le aziendeitaliane che non si rendono conto del-le potenzialità del web. “Ma digitaliz-zarsi – ha concluso il presidente diUnioncamere - è essenziale e la Pub-blica amministrazione ha un ruolo fon-damentale sui territori per aiutare ildiffondersi della cultura digitale”. È indubbio che le nuove tecnologieincidano anche sull’organizzazione diConfagricoltura, permettendo di pro-durre ed erogare servizi, comunicaree utilizzare i dati in modo certamentepiù mirato ed efficace. Il direttore ge-nerale Luigi Mastrobuono, dopo aversottolineato la forte crescita e perma-
nenza degli utenti nel portale dell’Or-ganizzazione, si è soffermato, in parti-colare, sull’utilizzo dell’area riservata,che “oltre ad essere sostanzialmenteutile e utilizzata è molto ampia ed ete-rogenea con un gran numero di do-cumenti – ha osservato –. Non c’èdubbio che, anche in questo caso,dobbiamo cogliere l’evoluzione ren-dendo le ricerche più facili; va ancheresa più semplice e fruibile dai tablete dagli smartphone”. Utilizzare al me-glio le nuove tecnologie è la sfida cheConfagricoltura ha raccolto e fattasua. “Presto – ha annunciato Mastro-buono – realizzeremo un’appositaAPP capace di comunicare efficace-mente e più velocemente anche damobile. Inoltre razionalizzeremo icontenuti realizzando un’area riserva-ta ‘su misura’ per l’utente, che per-metterà di mettere in primo piano icontenuti di suo interesse”. ���
Mastrobuono: «Le nuove
tecnologie influiscono
sull’assetto organizzativo»
Greco e Lo Bello
Luigi Mastrobuono
Occorre un nuovo
assetto operativo
attento alle riforme
istituzionali ed ai bisogni
delle imprese associate.
L’intervento
del sottosegretario Pizzetti
di Gaetano Menna
A P E R T U R A C O N V E G N O Q U A D R I
Riorganizzazionedel territorio
10| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2015
Bisogna partire dal locale.C’è una forte tendenza,sul piano istituzionale, avalorizzare il governodel territorio, come mo-mento fondamentale e
necessario sul quale costituire l’ar-chitettura costituzionale. Un’apposi-ta sessione del Convegno Quadriconfederale, non a caso, è stata dedi-cata alle riforme attinenti al Senatoed ai vari livelli istituzionali sul terri-torio (aree vaste, città metropolitane,deleghe ai comuni, unione e fusionidi comuni). Dal riassetto delle istitu-zioni vi sono ricadute inevitabili sul-l’Organizzazione, sul suo modus ope-randi, sulla sua struttura.
Luciano Pizzetti
DICEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |11
«Lo Stato – ha introdotto il presiden-te Guidi - si rimodella per essere piùvicino ai cittadini e più efficiente.Confagricoltura non può rimanereimpermeabile alle riforme istituzio-nali in atto, a partire da quella del “Se-nato dei territori”». Momento centrale della sessione èstato l’intervista al sottosegretariodel ministero delle Riforme costitu-zionali e dei Rapporti con il Parla-mento Luciano Pizzetti, intervistatodal giornalista Gerardo Greco. «Il tramonto del bicameralismo pari-tario, responsabilizza l’organo legi-slativo, non prevedendosi più la “na-vetta” dei disegni di legge tra le dueCamere – ha commentato l’ospite -.Resteranno i due organi, Camera eSenato, ma avranno composizione efunzioni differenti». Alla prima spet-terà in via esclusiva l’attività di indi-rizzo politico. Il secondo invece di-venterà organo ad elezione indirettae sarà composto da 95 senatori elettidai consigli regionali a cui si aggiun-geranno gli ex Presidenti della Re-pubblica e cinque senatori che po-tranno essere nominati dal Presiden-te della Repubblica per sette anni.Una sottolineatura va fatta quindi sulruolo di collegamento, di partecipa-zione attiva tra lo Stato e gli enti ter-ritoriali e l’Unione Europea, dandocosì maggiore forza al ruolo delle Re-gioni nel processo, sia di partecipa-
zione alle questioni europee, sia di in-tegrazione europea. Di non minorerilievo è l’ulteriore compito istituzio-nale, affidato al Senato, di valutazionedelle politiche pubbliche e dell’atti-vità delle Pubbliche Amministrazioni. A ciò si aggiungono le disposizionidella “legge Delrio” che definisce l’ar-chitettura di un sistema di città me-tropolitane di nuova istituzione e dienti di area vasta, destinati a sostitui-
Le riforme istituzionali incidono
sulla rappresentanza politica,
sociale ed economica
Telecom: accesso
al web via satellite
re le province. L’altro pilastro di que-sto disegno riformatore è rappresen-tato dalle forme di aggregazione pre-viste per i comuni, articolate in unio-ni, frutto di processi di fusione e diincorporazione. In estrema sintesi,pur essendo importanti le Regioni, siregistra la riduzione del regionalismoe del federalismo a tutto vantaggiodelle città metropolitane e delle areevaste. In tale ottica si muove pure lariforma delle autonomie funzionali,come le Camere di Commercio (chepasseranno da 110 a 60 in un per-corso di aggregazione). Quella che sidisegna non è più l’Italia dei 100campanili, ma neppure quella delle20 regioni. Da tutto ciò la riflessionesugli assetti organizzativi. Indubbia-mente l’Organizzazione, proprio perla sua vocazione sindacale, non puòperdere la sua vicinanza e quindi lasua prossimità al territorio, sul qualeoperano i suoi associati, per interpre-tare le loro esigenze ed aspettative.D’altro canto bisogna tener contoche i processi in atto portano ad unsuperamento del modello “provincia-le” su cui Confagricoltura si è tarata,da sempre. ���
A P E R T U R A C O N V E G N O Q U A D R I
L’assembleadell’orgoglio
12| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2015
L’assembleadell’orgoglioL’assembleadell’orgoglio
Mario Guidi
DICEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |13
Le risposte arrivate dal Con-
vegno Quadri sono positi-
ve ed incoraggianti. Ma
presuppongono scelte so-
stanziali, volontà ed impe-
gno, partecipazione, ag-
gregazione.
Le nuove tecnologie hanno una forza
di propagazione potentissima, capace
di modificare processi produttivi, di
consumo e di relazione in modo mol-
to efficace. Esse costringeranno ad un
ripensamento dei processi organizza-
tivi in termini di competenze, ruoli,
comunicazione, formazione, obiettivi.
Si dovrà fare sindacato anche attraver-
so le nuove tecnologie, seguendo le
aziende che già le utilizzano nel loro
sviluppo, offrendo servizi digitali a di-
stanza, personalizzati. E aumentando
in generale la catena del valore con la
combinazione e la lettura dei dati, ot-
timizzando il lavoro dei collaboratori,
mettendo a sistema i servizi sul terri-
torio, creando nuovi flussi di comuni-
cazione. Da qui l’importanza della
banca dati unica, fattore strategico per
Le conclusioni
di Guidi: pensiamo
ad un’Organizzazione,
costantemente al fianco
delle aziende,
sempre più social,
dinamica e innovativa
di Gabriella Bechi
i direttori ed i presidenti, per cono-
scere i soci, individuare aree di marke-
ting associativo, valutare l’organizza-
zione di servizi alla persona. E della
collaborazione fattiva di tutta la strut-
tura al progetto “colud”, l’evoluzione
della nostra piattaforma digitale.
“Nel nostro sistema – ha detto Guidi –
va scongiurato un digital divide inter-
no, tra associazioni che innovano e
quelle che stanno ferme, tra imprese
servite tecnologicamente e quelle che
si limitano ad un rapporto burocrati-
co. In questo potrà esserci molto utile
l’accordo che abbiamo firmato con Te-
lecom, per permettere a tutti di esse-
re connessi in rete”.
Stesso impatto dirompente sulla strut-
tura avranno le riforme istituzionali e
della Pubblica Amministrazione in
cantiere, che incideranno sulla rap-
presentanza politica, sociale ed eco-
nomica degli interessi che sindacal-
mente vengono tutelati dalla nostra
Organizzazione.
Il ridisegno delle attribuzioni delle
funzioni tra i vari livelli istituzionali sul
territorio (aree vaste, città metropoli-
tane, deleghe ai Comuni, fusioni di
Comuni) rende necessario valorizzare
il presidio territoriale sindacale e di
servizio, assicurando prossimità alle
imprese attraverso la migliore orga-
nizzazione delle nostre sedi provincia-
li e le loro aggregazioni. Ma al tempo
stesso impone un maggiore coordina-
mento fra tutti i livelli di rappresen-
tanza, Unioni, Federazioni regionali,
Centro.
La riforma delle funzioni economico-
amministrative sul territorio (Camere
di Commercio, Prefetture, uffici pub-
blici) rende necessario, infine, un rap-
porto più strutturato con Agrinsieme
ed un maggiore confronto con le altre
rappresentanze del mondo produtti-
vo.
“Le realtà territoriali – ha detto il pre-
La banca dati unica
è il fattore strategico
per conoscere i soci
14| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2015
sidente Guidi – devono mantenere il
loro ruolo di “front office”, efficientan-
do i servizi e mettendosi in rete, ma
devono implementare la loro capacità
di arrivare a formulare proposte re-
gionali e nazionali, trovando un mo-
mento di sintesi e portando un’unica
istanza”.
Questi cambiamenti impongono un
ragionamento anche sul ruolo dei
corpi intermedi sempre più messi in
discussione. Accompagnare i bisogni
delle imprese è il presupposto inelu-
dibile per mantenere il contatto con
la realtà e quindi con gli associati. Ma
la struttura organizzativa dovrà esse-
re adeguata alle nuove esigenze. E ciò
comporta una grande apertura e una
grande disponibilità a ragionare, a
confrontarsi ed a sostenere ed attua-
re, all’interno e all’esterno, le linee
sindacali adottate. Introducendo
eventualmente anche alcune modifi-
che statutarie, delegate alla prossima
assemblea, come l’allargamento del
perimetro associativo (in conseguen-
za nelle nuove integrazioni di filiera
che si sono sviluppate negli ultimi
anni), che potrebbe essere un’oppor-
tunità da approfondire, anche alla lu-
ce delle ripetute richieste di suppor-
noi e ricordarci chi siamo – ha detto
nelle sue conclusioni il presidente
Guidi - . Dobbiamo continuare a fare
rappresentanza d’impresa come lo ab-
biamo sempre fatto, incidendo sui
grandi temi che interessano le nostre
aziende. Dobbiamo però farlo meglio,
diventare più bravi, maturando pro-
cessi decisionali, organizzandoli, velo-
cizzandoli con l’aiuto delle nuove tec-
nologie, che avvicinano, non allonta-
nano, e che permettono di risparmia-
re tempo e abbattere i costi”.
“I servizi – ha spiegato Guidi – non
sono in contrapposizione con il sin-
dacato, che è prevaricante su tutto.
Dare più servizi significa portare va-
lore al sistema e fare meglio l’attività
sindacale. Importante però è fare
squadra pianificando gli interventi a
livello provinciale, regionale e na-
zionale. Il nostro modo di vivere
l’organizzazione, democratico e par-
tecipato, è una garanzia. Ci espone a
critiche, ma alimenta la discussione
ed il confronto, permettendoci di
mantenere la nostra identità ed il
nostro orgoglio”.
E questo Convegno Quadri probabil-
mente sarà ricordato come l’assemblea
dell’orgoglio di Confagricoltura. ���
A P E R T U R A C O N V E G N O Q U A D R I
to organizzativo che provengono da
mondi vicini.
“Dobbiamo recuperare il senso del
«Dare più servizi
significa fare meglio
l’attività sindacale»
GLI IMPEGNI CONCRETI PER IL FUTURO DELL’AGRICOLTURAThe Good Growth Plan - Gli impegni concreti per il futuro dell’agricoltura - è l’ambizioso piano relativo all’impegno concreto che
Syngenta intende assumere per contribuire alla sicurezza alimentare nel rispetto dell’ambiente. The Good Growth Plan consiste in tre sfide e sei
impegni misurabili con cui Syngenta vuole dimostrare che agricoltura e salvaguardia dell’ambiente possono coesistere e che l’aumento
della produzione agricola può avvenire in modo sostenibile, senza spreco di risorse.
Il piano “The Good Growth Plan - Gli impegni concreti per il futuro dell’agricoltura” nel contesto agricolo italiano
si basa su 3 elementi fondamentali declinati in progetti specifici:
Sementi Agrofarmaci Insetti ausiliari
Servizi ad alto valore aggiunto Programmi di Agricoltura ResponsabileTM
Scopri tutti i dettagli e scarica le schede dei progetti sul sito
www.syngenta.itnella sezione The Good Growth Plan
Promuovere un’Agricoltura Intensiva Sostenibile
Salvaguardare la qualità delle produzioni
Promuovere le peculiarità delle filiere agroalimentari italiane
Gestione multifunzionale del territorioMira a dimostrare come un’agricoltura intensiva
produttiva e un ambiente ricco e vivo in termini di
biodiversità possano coesistere sfruttando le aree
marginali delle aziende agricole come i bordi campo.
Grano Armandoè un contratto di filiera che permette di garantire grano
di qualità 100% italiano a un marchio di pasta premium
del pastificio De Matteis.
Protocolli di qualità per la filiera vitivinicolaè un protocollo di coltivazione per l’uva da tavola
e l’uva da vino sviluppato per soddisfare i requisiti
di sostenibilità della Grande Distribuzione che sono
richiesti ai produttori viti-vinicoli per favorirne l’accesso
ai mercati.
Filiera di Qualità del Pomodoro da Industriaè un protocollo di coltivazione del pomodoro da industria
che aiuta a far sistema tra produttori e trasformatori
italiani e a rispondere ai requisiti di sostenibilità dei
mercati nazionali e internazionali.
Water Optimization Cornè un programma di coltivazione creato per ottimizzare
le risorse idriche nella coltura del mais grazie alla
combinazione di ricerca genetica tradizionale con
programmi di semina e difesa fitosanitaria.
HYVIDORappresenta la tecnologia sviluppata da Syngenta
per aiutare gli agricoltori a produrre orzo di qualità in
quantità, grazie alla combinazione di nuovi ibridi di orzo
con un protocollo di coltivazione studiato per consentire
una massimizzazione delle rese.
Formazione sulla sicurezza alimentare, la tutela del lavoratore e dell’ambiente
Ha lo scopo di sensibilizzare chi lavora in agricoltura
ad avere un ruolo centrale in termini di responsabilità
sociale, di tutela della salute e dell’ambiente.
“Th G
della produzione agric
impegni misurabili con cu
Syngenta intende assume
The Good Growth Plan
NGGLI IMPE
G d G h Pl Gli i
può avvenire in modo sostenicola
ui Syngenta vuole dimostrare che
ere per contribuire alla sicurezza a
n - Gli impegni concreti per
NI CONCRETI P
i i il f d ll’
.senza spreco di risorseibile,
aguardia dellsalv agricoltura e
rispetto dell’ambiealimentare nel
è lil futuro dell’agricoltura -
PER IL FUTURO
’ambiente possono coesistere
consisThe Good Growth Plan ente.
l’ambizioso piano relativo all’imp
RICOG’AO DELLL’
e e che l’aumento
ste in tre sfide e sei
pegno concreto che
TURALLT
“The GIl piano
Mira a d
Gestione
si basa su 3 element
Good Growth Plan - Gli impegn
vere le pecPromuo
aguaSalv
vere Promuo
dimostrare come un’agricoltura
e multifunzionale del territo
linati in proti fondamentali dec
ni concreti per il futuro dell’agr
uliarità delle filiere agroal
ardare la qualità delle prod
a Sun’Agricoltura Intensiv
è u
aWa intensiva
orio
:ogetti specifici
nel contesto agricolricoltura”
imentari italiane
duzioni
Sostenibile
un programma di coltivazione cre
ater Optimization Corn
lo italiano
eato per ottimizzare
è un proto
Protocol
del pastific
di qualità 1
è un contra
Grano Ar
marginali d
biodiversità
produttiva
di coltivazione per l’uvaocollo
li di qualità per la filiera vit
io De Matteis.
00% italiano a un marchio di past
atto di filiera che permette di gara
rmando
delle aziende agricole come i bord
à possano coesistere sfruttand
ine vivo riccoambiente une
un
con
qu
pe
Ra
HY
pro
com
le
da tavola
tivinicola
ta premium
antire grano
i campo.
do le aree
ditermini
a massimizzazione delle rese.
n un protocollo di coltivazione stud
grazie alla combinazione dantità,
r aiutare gli agricoltori a produrr
appresenta la tecnologia svilupp
ODIYV
ogrammi di semina e difesa fitosa
mbinazione di ricerca genetica
risorse idriche nella coltura de
diato per consentire
i nuovi ibridi di orzo
e orzo di qualità in
pata da Syngenta
anitaria.
a tradizionale con
el mais grazie alla
italiani e a
che aiuta a
è un protoc
Filiera di
ai mercati.
richiesti ai
di sostenib
e l’uva da
è un proto
a rispondere ai requisiti di soste
a far sistema tra produttori e tra
collo di coltivazione del pomodoro d
omodoro da Ii Qualità del P
produttori viti-vinicoli per favorirne
bilità della Grande Distribuzione
a vino sviluppato per soddisfare
di coltivazione per l uva ocollo
soc
ad
Ha
tuFo
enibilità dei
asformatori
da industria
Industria
e l’accesso
che sono
i requisiti
da tavola
di tutela della salute e dell’aciale,
termiincentrale ruolo un avere
a lo scopo di sensibilizzare chi la
tela del lavoratore e dell’aormazione sulla sicurezza
ambiente.
responsabilità dini
avora in agricoltura
ambientela a alimentare,
wthe Good GroTnella sezione.syngenta.itwww
hede dei progetti sul sle scScopri tutti i dettagli e sca
mercati naz
vizi adSer
lanPth
sitoarica
zionali e internazionali.
Prggiuntod alto valore a
Agrofar Sementi
Agricoltura Rrogrammi di
Insetti ausiliarirmaci
TM
Responsabile
16| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2015
I N C O N T R I C I T T À E C A M P A G N A
Le infrastrutture
per la banda larga
coprono solo l’87,5%
del territorio rurale.
Maiorano, Mastrobuono
e Guidi al convegno CNR:
«Troppe aree lasciate
fuori da Internet»
di Gabriella Bechi
il doppio). E solo il 22% utilizza inter-net per effettuare acquisti online (an-cora una volta l’Italia è “fanalino di co-da” con una media UE del 50%). Ma non solo. L’Italia è indietro rispettoalla media europea per la velocità del-le connessioni. Abbiamo solo il 36,3%delle abitazioni coperte da NGA(Next Generation Access, cioè la co-siddetta banda “ultra larga”) controuna media europea del 68,1%. In ogni caso la velocità delle connes-sioni sottoscritte è mediamente piùbassa della media europea. Abbiamosoprattutto connessioni tra 2 e 10 Mb-
Esiste un digital divide inagricoltura. Ma esiste undigital divide anche nelnostro Paese, se è veroche gli italiani che acce-dono giornalmente ad in-
ternet sono il 58%, mentre la mediaUE è del 65% e in Paesi come Svezia,Olanda, Regno Unito sono oltre l’80%i cittadini connessi almeno una voltaal giorno alla rete. Solo il 35% dei no-stri connazionali, inoltre, utilizza inter-net per cercare informazioni su beni eservizi (il valore più basso in assolutoin Europa, dove la media è 64%, quasi
Nuovi orizzontitecnologici
DICEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |17
to il direttore generale di Confagricol-tura Luigi Mastrobuono, nel corso diun convegno organizzato dal CNR suRete, innovazione in agricoltura, digi-tal divide - se vogliamo davvero che larivoluzione digitale arrivi nelle cam-pagne, sia utilizzata dalle imprese econsenta di tradursi in crescita ed oc-cupazione a vantaggio di tutti”. Sulla base dei dati del censimentoIstat sono poco più di 60mila (il 4%) leaziende agricole che utilizzano abi-tualmente il computer e circa 20mila(il 2%) quelle che utilizzano abitual-mente la rete internet. Bisogna peròtener conto che si tratta sicuramentedi dati da aggiornare (sono passati cin-que anni dal censimento 2010) e an-che da valutare bene: non sono infatti1,6 milioni le imprese attive in agri-coltura, ma circa la metà, se oggi sonomeno di 730mila le imprese attive nelcomparto agricolo iscritte nel registrodelle imprese delle CCIAA. “Dagli imprenditori più giovani sta ve-nendo una spinta forte al cambiamen-to – ha osservato il presidente dei Gio-vani di Confagricoltura Raffaele Maio-rano -. Sono loro i veri protagonisti di
Non si possono escludere
le imprese agricole
dalla rivoluzione digitale»
ps (Megabit per secondo): i tre quartidel totale. Mentre abbiamo solo il 4%delle connessioni con velocità supe-riori a 30 Mbps; l’Europa arriva al 26%.Il Belgio ha il 74% delle connessioniultra veloci; la Romania il 60%.Ma oltre ad un “divide” Italia-UE esisteanche una situazione molto differen-ziata tra aree urbane e rurali. Secondoi dati più recenti, la rete infrastruttura-le per la banda larga copre in Italia or-mai il 95-100 per cento del territorionazionale, ma per le aree rurali si arri-va a malapena all’87,5% del territorio. “Bisogna colmare questo gap - ha det-
questa rivoluzione culturale che spes-so trova resistenze “generazionali” pro-prio all’interno dell’azienda. Serve procedere secondo dinamichedifferenti dal passato per frenare l’e-morragia di aziende giovani dal mer-cato (-27,4% in cinque anni) e soste-nere progetti innovativi specifici econcreti, anche attraverso start up in-novative, che permettano di abbatte-re i costi delle innovazioni, anche at-traverso la sharing economy, ma so-prattutto avvicinando il mondo dellaricerca a quello delle imprese. Va crea-to poi un ‘tavolo dell’innovazione’ perraccordare ricerca e politica con leesigenze delle imprese, oltre ad unosportello ‘anti-divide’ per i giovani”.Non sono poche le applicazioni digi-tali che toccano direttamente i pro-cessi ed i prodotti della filiera agricolaed agroalimentare, abbassando i costi,riducendo l’utilizzo di alcuni mezzitecnici e quindi anche l’impatto am-bientale di taluni processi produttivi.Ma anche collegando adempimentiburocratici alla razionalizzazione diimpiego dei fattori. Dalla robotizzazio-ne nella gestione delle stalle, all’utiliz-zo dei prodotti chimici attraverso sen-sori, alla raccolta con macchinari ingrado di “leggere” il grado di matura-zione. Dalla ottimizzazione dello stoc-caggio e del trasporto, alla creazionedi piattaforme per la tracciabilità del
prodotto, fino all’e-commerce.Tutto questo accrescendo il valore ag-giunto della filiera. E’ stato calcolato,ad esempio, che i maggiori costi dellasovrapposizione delle lavorazioni do-vuti alle tecnologie tradizionali posso-no arrivare al 13-22% del totale. Comedire che su 12 milioni di ettari di SAU,si lavorano con tecnologie tradiziona-li tra 1,6 e 2,6 milioni di ettari in più ri-spetto alla superficie coltivata. Talespreco si può ridurre almeno del 50%con tecnologie digitali. Parallelamen-te, è stato stimato che si può ottimiz-zare la distribuzione dei fertilizzanti,riducendola del 15%. Il tutto conte-nendo anche l’impatto sul suolo e sul-la sua struttura e riducendo le emis-sioni di gas climalteranti. Ma non solo.Le innovazioni digitali possono per-mettere di aumentare il valore che vie-ne riconosciuto alla fase agricola nellafiliera spostando sui produttori prima-ri parte del valore aggiunto che ordi-
18| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2015
I N C O N T R I C I T T À E C A M P A G N A
nariamente è a vantaggio di altri ope-ratori. E anche aumentando in assolu-to il valore del bene venduto, incor-porando in esso le informazioni, adesempio, sulla tracciabilità e l’originedelle materie prime o altre indicazioniutili per i consumatore, che reputeràdi riconoscere un premium price perquesto prodotto a maggiore valore ag-giunto. Ipotizzando che tutto questosia in grado di valorizzare del 5-7 percento i prodotti agroalimentari acqui-stati dai consumatori italiani, questovorrebbe dire un aumento del giro diaffari stimato, dovuto alla sola innova-zione digitale di processo che oscillatra i 10 ed i 15 miliardi di euro.“L’agricoltura 3.0, quella innovativa e
«Dalle imprese young
sta venendo una forte
spinta al cambiamento»
smart, attenta all’ambiente e intelli-gente è il nostro obiettivo prioritario -ha concluso il presidente Mario Guidi.Per essere sempre più competitivi,produrre di più ma a minore impattoambientale, per un filo diretto con iconsumatori in Italia e all’estero (an-che attraverso l’e-commerce), è fonda-mentale l’innovazione. Attraversoquella colturale, tecnologica, digitale,le reti associative e di interconnessio-ne, si è avviato il processo di cambia-mento che stiamo vivendo, ma che an-drebbe accelerato considerevolmentee vissuto in profondità. Per fare questooccorre che ci sia uno sviluppo delleinnovazioni che tenga conto dei fab-bisogni delle imprese, che devono es-sere sempre coinvolte nella definizio-ne delle linee guida di “chi pensa eproduce” e serve anche che i risultativengano distribuiti su vasta scala inmaniera che tutti ne possano usufrui-re: operatori e loro clienti”. ���
20| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2015
di Elisabetta Tufarelli
I N C O N T R I C I T T À E C A M P A G N A
Il presidente
della Federazione
Florovivaismo
Francesco Mati
agli “Stati Generali
del verde urbano”
Per la prima volta si sonosvolti a Roma gli Stati Ge-nerali del verde urbanoper il futuro dell'ambien-te. La scelta è stata quel-la di tenerli prima della
Giornata Nazionale degli Alberi peravviare un dibattito costruttivo sul te-ma e trarre un bilancio della L. n.10/2013 sulle “Norme di sviluppo de-gli spazi urbani”, per stimolare di-scussione sul ruolo del verde negli in-sediamenti urbani, condividere espe-rienze, competenze e linguaggi di-versi per un obiettivo comune: pro-muovere una rinnovata cultura delverde. Organizzatore dell'iniziativa ilComitato per lo Sviluppo del VerdePubblico del Ministero dell'Ambientee della Tutela del Territorio e del Ma-re, insieme con l'lSPRA (Istituto Su-periore per la Protezione e la RicercaAmbientale). Confagricoltura è statain prima linea collaborando all'orga-nizzazione dell’evento sullo svilupposostenibile.
La cultura del verde
Giardino verticale a Città del Messico
DICEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |21
“I Comuni devono investire di piùnel verde urbano - ha sottolineato ilpresidente della Federazione Nazio-nale del Florovivaismo di Confagri-coltura, Francesco Mati -. Il vivaismoha un ruolo strategico nella città so-stenibile, sempre più a misura d’uo-mo e di ambiente. Un chilometro diasfalto costa circa un milione di euro.Con la stessa cifra si riqualifica il ver-de pubblico di diversi quartieri diuna grande città o di una grande zo-na industriale. Una riqualificazionedel patrimonio verde e un incremen-to di quello nelle aree extra urbaneporta ad una maggiore qualità dell’a-ria, ad una crescita della biodiversitàed ha un forte impatto sociale, sul-l’occupazione e sul risparmio nellaspesa sanitaria”.Gli agricoltori hanno un ruolo fonda-mentale per la gestione del verde cit-tadino, ma anche per arginare l’e-spansione selvaggia dell’edilizia ur-bana nelle aree rurali limitrofe allacittà, che finisce per sottrarre super-
ficie agricola. “Il verde pubblico ita-liano – ha detto Mati - non gode at-tualmente di un buono stato di salu-te. La sua cura, invece, rappresentaun indice di civiltà”. Il valore econo-mico ed occupazionale del settore,ha ricordato nell’occasione, si è atte-stato ad un saldo positivo pari a 180milioni di euro, trainato principal-mente dal segmento piante, alberi earbusti, grazie all’attività di circa 21mila aziende ripartite tra 14 mila peril segmento fiori e piante in vaso e 7mila per quello vivaistico, che occu-pano complessivamente oltre 100mila addetti, rappresentando più del10% degli occupati agricoli comples-sivi. Attualmente, secondo i dati Istat,ogni italiano ha a disposizione 106m2 di verde pubblico che se venisse-
ro incrementati dell’1% porterebbe-ro a 63,6 milioni di m2 di verde pub-blico in più a disposizione dei citta-dini. Con una spesa pubblica di 1 eu-ro/m2, inoltre, si investirebbero inverde pubblico 95,5 milioni di euro,equivalenti al 2,3% dei 4,1 miliardi dieuro di valore della produzione flo-rovivaistica nazionale. Non c’è dubbio che vada promossauna rinnovata cultura del verde met-tendo in evidenza il suo ruolo per losviluppo sostenibile dell’ambiente,dell’economia e della crescita. “Il no-stro sentiment su questi temi è moltoforte – ha concluso il direttore gene-rale di Confagricoltura Luigi Mastro-buono -. Siamo convinti che agricol-tura e ambiente siano i migliori pro-motori e messaggeri del ‘made inItaly’ ed è con questo spirito che, adesempio, abbiamo voluto sostenereconcretamente, in occasione di Expo2015, l’iniziativa “MiColtivo”, con cuisi è seminato un campo di grano nelcuore di Milano”. ���
Mati: «La cura
del verde pubblico
è un indice di civiltà»
22| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2015
I N C O N T R I C I T T À E C A M P A G N A
I “capolavori”
delle aziende
di Confagricoltura
tornano a Milano,
dopo Expo,
con Cooking for Art
di Gabriella Bechi
ha preso parte con un nutrito grup-po di aziende associate. Silvia, 27 anni, lavora a Montagna-na, in provincia di Padova, nell’Ho-tel Ristorante di famiglia Aldo Mo-ro, dove, con una laurea in Econo-mia in tasca e dopo aver frequenta-to la scuola internazionale di cuci-na Alma, ha portato un nuovo im-pulso creativo, che ben si integracon la tradizione. Unica donna ingara, con i due suoi piatti, “Terranatia” e “La merenda: polenta, vinoe soppressa” - espressioni gastrono-miche del territorio in cui vive - è
Giovane, determinata,molto creativa, SilviaMoro si è aggiudicata ilpremio speciale diConfagricoltura alla fi-nale del Miglior Chef
Emergente del Nord 2016, che si èsvolta a Milano durante la manife-stazione “Cooking for Art”, il tradi-zionale evento organizzato da Wi-taly e Luigi Cremona, che riunisce imigliori alberghi, i migliori chef e imigliori prodotti del nostro Paesesotto il denominatore comune del-l’eccellenza, a cui Confagricoltura
Aromi e sapori
DICEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |23
stata scelta dalla giuria per aver me-glio valorizzato i prodotti del’agri-coltura.Per tre giorni, negli spazi delle “Of-ficine” e della “Torneria” di Via Tor-tona 32, una delle location più fa-shion della città, le aziende di Con-fagricoltura (Agricola agricola Gre-co, Azienda agricola San Leonardo,Casale della Ioria, Elody, GiansantiDi Muzio, OP Confoliva, OP Medi-terraneo - La Fiammante, Repo-plant), riunite in una sorta di “via-letto verde” sotto il marchio conia-to in occasione di Expo 2015 “Col-tiviamo Capolavori”, hanno fatto as-saggiare al pubblico - chef, alberga-tori e giornalisti ed operatori delsettore - i loro prodotti. Oli, vini, po-modori e peperoni trasformati, par-migiano, erbe officinali, spezie, chesono stati abbinati ai piatti deglichef e dei pizzaioli in gara per le
La squadranazionale Acrobati Pizzaioli
La chef
Silvia Moro
Il Premio Confagri per lo chef
che meglio valorizza
i prodotti del territorio
qualificazioni del Nord del PremioChef e Pizza Chef Emergente, cheha visto sul podio dei vincitori Mar-cello Tiboni e Francesco Brutto peri ristoranti e Matteo Moretti e Hin-drit Haraciu per le pizzerie.Il meglio della produzione agricoladel nostro Paese, contraddistintadalla filosofia dell’Organizzazionedegli imprenditori agricoli, che fadella qualità, della sostenibilità, del-la ricerca e dell’innovazione, ma an-che della capacità di stare sul mer-cato, il punto di forza di un’agricol-tura moderna e competitiva.L’appuntamento milanese fa partedegli eventi nel dopo Expo 2015,
24| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2015
I N C O N T R I C I T T À E C A M P A G N A
lità del nostro agroalimentare edaperto le porte all’internazionaliz-zazione. Una sfida che si vince solo facendosquadra all’interno della filiera,coinvolgendo il mondo della pro-duzione, quello della trasformazio-ne e quello della distribuzione. Maanche quello rappresentato daglichef e dagli esperti di gastronomia,perché sono questi che, con la loromaestria, sono capaci di valorizza-re, esaltando gusti e sapori attra-verso sapienti abbinamenti, i pro-dotti della terra, diventando i veriambasciatori del made in Italy nelmondo”. ���
in cui Confagricoltura crede conparticolare determinazione, con-vinta che non debba essere disper-so il grande patrimonio che l’Espo-sizione ha lasciato, in termini diopportunità e di visibilità mondialiper il modello di agricoltura delnostro Paese. “Expo – ha detto il presidente diConfagricoltura Mario Guidi – ciha confermato le grandi potenzia-
L’appuntamento milanese
fa parte degli eventi
di Confagri nel dopo Expo
26| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2015
I N C O N T R I C I T T À E C A M P A G N A
Ha preso il via da Corso
Sempione a Milano il
tour “#risodascoprire”,
un viaggio attraverso il
riso italiano e i suoi uti-
lizzi, promosso dal mini-
stero delle Politiche agricole e realiz-
zato da ISMEA, in collaborazione con
l’Ente Nazionale Risi.
Un’apecar personalizzata ha sostato
in varie piazze della città durante il
mese di ottobre, diventando punto di
ritrovo per appuntamenti e incontri
gratuiti rivolti al pubblico, a cui hanno
partecipato esperti del settore, critici
e amanti della letteratura gastronomi-
ca, che hanno raccontato i mille usi
del riso, le tipologie coltivate in Italia,
la difesa del Made In Italy. Dalla storia
Chicchi in giro
per Milano
su un treruote
personalizzato
del riso italiano quale importante pa-
trimonio da difendere, a consigli pra-
tici sulla tipologia di riso più adatta a
ciascuna preparazione, dalle parole
del riso alle ricette più imitate. Senza
tralasciare le degustazioni di prelibati
prodotti a base del pregiato cereale.
Il riso Italiano è universalmente rico-
nosciuto come alimento buono, sano,
versatile, dalle grandi potenzialità. Ed
è, soprattutto, una delle principali ri-
sorse agricole del nostro Paese. La sua
coltivazione affonda le radici nella
storia italiana e si riverbera nelle tra-
dizioni, nelle ricette e nella cultura
popolare.
In Italia si coltivano oltre 140 varietà
di riso. Su 220mila ettari, circa 2.000
sono destinati alla coltivazione di risi a
Il riso in apecar
denominazione protetta, quali Ri-
so DOP di Baraggia Biellese e
Vercellese, Riso IGP Vialone
Nano Veronese e Riso IGP
Delta del Po. La risicoltura
nazionale vanta una filiera
agroindustriale integrata ed
efficiente, fiore all’occhiello
della nostra economia. Con
oltre 4 mila aziende agricole e
95 industrie di trasformazio-
ne, oggi l’Italia è leader in Eu-
ropa, con un quantitativo che
nel 2014 ha superato le 850 mila ton-
nellate per un controvalore di 1,1 mi-
liardi di euro (dati Ismea). Un’eccel-
lenza che va difesa dalle importazioni
a dazio zero dei Paesi in via di svilup-
po e supportata da un’attenta ricerca
scientifica, volta al costante migliora-
mento qualitativo, nonché da un’ade-
guata promozione nell’ambito della
GDO e da scelte di comunicazione
mirate.
La campagna voluta dal ministero na-
sce dall’esigenza di avvicinare il pub-
blico al riso di origine italiana, valoriz-
zandone l’importanza culturale, il le-
game con il territorio, le innumerevo-
li varietà, la versatilità in cucina e le
proprietà nutrizionali, al fine di accre-
scere la consapevolezza del consu-
matore su questa pregiata risorsa del
Made in Italy e di rilanciarne il consu-
mo. (G. B.)
Va valorizzato il prodotto
simbolo della campagna
e della cucina lombarda
Il presidente
dei Giovani di Confagri
alla Conferenza
di Fao e Wto
su sicurezza alimentare
e nutrizionale
AT T U A L I TÀ SV I LUPPO
28| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2015
di Elisabetta Tufarelli
sovrappeso, ponendo l’attenzione sul-
le nuove generazioni. Jomo Kwame
Sundaram, vice direttore generale e
coordinatore per lo sviluppo sociale
ed economico della Fao, introducen-
do i lavori, si è soffermato specifica-
mente sul ruolo degli agricoltori.”So-
no loro, meglio di chiunque altro - ha
detto - in grado di selezionare e pro-
durre il cibo della migliore qualità, a
seconda della stagione, del clima e del-
l'origine geografica dei prodotti. Per
queste ragioni, se vogliamo davvero
migliorare la salute pubblica globale,
dobbiamo investire sugli agricoltori”.
Una musica molto gradita a Raffaele
Maiorano. “Il nostro è un compito fon-
Il ruolo dei giovani, in particolare
quello dei giovani agricoltori
nell'importante processo per
realizzare l’obiettivo della sicu-
rezza alimentare e nutrizionale è
stato riconosciuto e sottolineato
in occasione della seconda edizione
dell’evento: “Seeding nutrition harve-
sting health”, organizzato dalla Fao e
dal Wto a Roma, al quale è intervenu-
to Raffaele Maiorano, presidente degli
‘under 40’ di Confagricoltura. Questa
seconda Conferenza ha riassunto la
malnutrizione in tre diverse categorie:
la fame (che colpisce quasi 800 milio-
ni di persone), la fame nascosta (la ca-
renza di vitamine, minerali ecc.) e il
Garantire il cibo
di domani
DICEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |29
damentale. Siamo noi – ha rimarcato –
che forniamo cibo al pianeta, ma se
tutti conoscono i prodotti che colti-
viamo, l’importanza degli agricoltori
non solo è poco conosciuta, ma deci-
samente sottovalutata”. Ha ricordato
che circa un terzo della superficie
emersa mondiale (13,2 miliardi di et-
tari) è coltivata dagli imprenditori
agricoli. Ci sono, infatti, 570 milioni di
aziende agricole nel mondo che gesti-
scono 1,5 miliardi di ettari coltivati
(colture annuali e legnose), più di 3,3
miliardi di ettari di prati e pascoli per-
manenti necessari per la produzione
zootecnica. “Sono coloro che oggi so-
no giovani agricoltori – ha sottolinea-
Raffaele Maiorano
(foto di Silvano Lenci)
to Maiorano – a garantire il cibo di do-
mani. Ma esiste veramente una nuova
generazione di agricoltori? Negli ulti-
mi cinque anni, in Italia, le aziende ‘un-
der 35’ sono diminuite del 27%. La so-
luzione per il futuro è garantire la so-
stenibilità ambientale, sociale ed eco-
nomica delle aziende che dovranno
sempre più diventare imprese capaci
di aggiungere innovazione e ricerca
alla tradizione. Solo così si potrà vin-
cere la sfida della nutrizione contando
su nuove generazioni di imprenditori
agricoli”. In pratica tutti sono stati
Maiorano: «Agricoltori
necessari per salute
pubblica globale e cibo»
concordi nell’affermare che solo un
processo multilaterale che vede gli
agricoltori al centro della discussione
può raggiungere soluzioni di successo
per una sana alimentazione globale.
“La gioventù è il nostro futuro. Abbia-
mo bisogno di renderli consapevoli
dei rischi collegati a una dieta inade-
guata. Superare fame e malnutrizione
- ha spiegato Marco Marzano de Mari-
nis, segretario generale del WTO - non
vuol dire solo maggiore disponibilità
di cibo, ma significa anche prendere
atto che, nelle sedi dei processi deci-
sionali, l’importanza degli agricoltori
non è ancora pienamente riconosciu-
ta. Avere pochi agricoltori europei
con meno di 35 anni costituisce una
minaccia per un'alimentazione sana
per le generazioni future”. ���
Il progetto SUI
di “European Crop
Protection Association” (ECPA) per una attività produttiva rispettosa di acqua, salute
e biodiversità
AT T U A L I TÀ SV I LUPPO
30| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2015
di Jean-Charles Bocquetdirettore generale di ECPA
fitosanitari, la European Crop Protec-
tion Association (ECPA), ha istituito
l’iniziativa per un uso sostenibile e si-
curo (in inglese, Sustainable Use Ini-
tiative – SUI). SUI fa parte dell’iniziati-
va “Hungry for Change” di ECPA, che
impegna L’ente a realizzare progetti
che promuovano la produzione ali-
mentare in maniera sostenibile, ri-
spettando l’acqua, la salute e la biodi-
versità (info su www.hungry4chan-
ge.eu).
La SUI aumenta la consapevolezza de-
gli agricoltori sulle buone pratiche
nell’utilizzo di prodotti sanitari e ne
promuove l’adozione attraverso la di-
stribuzione di materiali specifici, co-
Èincoraggiante osservare
come la questione della
salvaguardia della salute
degli agricoltori sia di-
ventata sempre più cen-
trale all'interno della co-
munità agricola. In questo senso, il di-
battito si è andato concentrando sul-
lo sviluppo di partenariati che pro-
muovono le migliori pratiche nell’uso
dei prodotti fitosanitari al fine di sal-
vaguardare la salute degli operatori a
gricoli. E proprio per promuovere un
utilizzo corretto e sicuro di questi
prodotti – in particolare nei climi più
caldi come in Italia – che l’associazio-
ne europea dei produttori di prodotti
Uso sicuro e sostenibile dei fitofarmaci
DICEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |31
me video, manuali, poster didattici,
nonché spot televisivi e radiofonici. Il
progetto si è andato rafforzando ed è
ormai diffuso in 17 paesi, tra cui l’Ita-
lia. Forte di questo successo, l’ECPA
prevede di estenderlo a tut-
ti i 28 stati membri dell'UE.
Mentre il principio di par-
tenariato con attori locali
rimane in tutta Europa lo
stesso, la SUI si adatta alle
esigenze delle colture lo-
cali, nonché alla legislazio-
ne nazionale. Com’è noto,
l’Italia produce una per-
centuale significativa della
frutta e verdura fresca eu-
ropea, ma è anche una zo-
na in cui le condizioni cli-
matiche creano delle pro-
blematiche aggiuntive per
gli agricoltori. In primo
luogo, il clima mediterra-
neo più caldo favorisce
una proliferazione di pa-
rassiti e malattie che gli
agricoltori devono affron-
tare con trattamenti effica-
ci per proteggere i loro
raccolti. In secondo luogo, chi lavo-
ra in climi caldi può spesso cedere
alla tentazione di non indossare l'at-
trezzatura di protezione necessaria
per gestire correttamente i prodotti
fitosanitari in tutta sicurezza, come
descritto nelle istruzioni riportate
sull'etichetta. Per queste ragioni il
progetto SUI acquista una valenza
ancora maggiore in paesi come il
nostro.
La SUI ben si integra quindi nel qua-
dro fornito dal Decreto Legislativo 14
agosto 2012, n. 150 che ha recepito la
Direttiva 128/2009/CE sull’utilizzo
sostenibile dei prodotti fitosanitari. In
questo contesto, l’obiettivo rimane
quello di creare un piano comune
per l'utilizzo sostenibile di pesticidi e
realizzare soluzioni che siano econo-
micamente, ambientalmente e social-
mente accettabili. Questo è anche il
motivo per cui la SUI è pienamente in
linea con i principi della gestione in-
tegrata di pesticidi. Le alleanze forma-
te dal SUI servono ad integrare le
competenze e coordinare gli approc-
ci con una vasta gamma di parti inte-
ressate, a vantaggio di tutta la filiera
alimentare. Un’ampia cooperazione è
stata e continua ad essere la chiave
per raggiungere il maggior
numero di agricoltori. A
conferma di ció, diverse au-
torità nazionali hanno adot-
tato molti dei materiali di-
dattici prodotti dalla SUI nei
loro piani d'azione naziona-
li (PAN). I risultati sono sot-
to gli occhi di tutti: in alcuni
paesi, le raccomandazioni
fornite dal progetto sono
state messe in pratica tre
volte più spesso della me-
dia europea e hanno contri-
buito a migliorare notevol-
mente la protezione della
salute umana e ambientale.
La SUI è perciò un grande
esempio di come l'industria
possa contribuire concreta-
mente e con successo a mi-
gliorare la salute e la sicu-
rezza nell’ambito professio-
nale. ���
«L’industria può contribuire
concretamente a migliorare
la salute e la sicurezza»
Jean-CharlesBocquet
PROTEZIONE
Crea la rete di protezione per le tue colture
Geo-insetticida microgranulare ad alta densità
ed ampio spettro d’azione contro gli insetti del terreno,
utilizzabile su mais, mais dolce, sorgo e girasole
Effetto MESH NET
www.sumitomo-chem.it
Agrofarmaco autorizzato dal Ministero della Salute, a base di cipermetrina, n. di registrazione 15371 del 18/05/2012. Usare i prodotti itosanitari con precauzione. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto.
È OBBLIGATORIO L’USO DI IDONEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE E DI ATTREZZATURE DI LAVORO CONFORMI (D. Lgs. 81/2008 e ss. mm.).
sestosensocom.it
ed a
u
o d atrampio spettt
utilizzabile su ma
o gli iazione contr
somais dolce,,ais,,
enorerti del tinsettt
asoleo e girgor
,o
TÈ OBBLIGAAT
w
Agrofarmaco autorizzato dal MinisteroUsare i prodotti itosanitari con precauz
’USO DI IDONEI DISPOSITIVI DI PROTTORIO LL’
hem.it.sumitomo-cwww
o della Salute, a base di cipermetrina, n. di rezione. Prima dell’uso leggere sempre l’etiche
TURETTREZZAATTEZIONE INDIVIDUALE E DI AAT
5371 del 18/05/2012.egistrazione 1formazioni sul prodotto.etta e le in
VORO CONFORMI (D. Lgs. 81/2008 e ss.DI LA
. mm.).
DICEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |I
L’A P E R T U R A
Uncai alla sfida di AgriTechnica
Ogni due anni AgriTechnicarappresenta per gliagromeccanici un invito ascommettere sul trattoredel futuro. Un mix di
sofisticate soluzioni meccaniche edelettroniche che i Contoterzisti Uncainon si sono voluti lasciar sfuggire,raggiungendo numerosi Hannover,attratti, come novelli Ulisse, dal cantodelle sirene di alberi di trasmissione epistoni super efficienti, rapporti trapeso a vuoto e carico utile da noncredere, sensori, GPS e softwareintelligenti. "Soluzioni specifiche perogni latitudine, esigenze di lavorazionee condizione dei terreni”, ha detto al
suo ritorno in Italia Sergio Bambagiotti,presidente dei Contoterzisti Umbria adHannover in rappresentanza di Uncai.“Per noi però era importante anchestringere rapporti ancora più stretti coni colleghi della Blu, l’associazione dicontoterzisti tedesca, e convenzioni siacon i costruttori leader del mercato siacon aziende giovani. Di queste ultimeabbiamo apprezzato la scelta didifferenziarsi, realizzando macchinariper lavorazioni molto specifiche e diqualità, sempre più richieste aicontoterzisti, in particolare in areecollinari o montane, come può essere laraccolta delle piante officinali”. La fieradi Hannover ha ribadito, se ce ne fossestato ancora bisogno, quanto l’elet-tronica incida sempre più nel lavorodegli operatori, chiamati a diventareanche artigiani digitali: “L’elettronica di
Bambagiotti, Contoterzisti Umbria e consigliere Uncai: “Dalla fiera di Hannover, l’invito
a scommettere sul trattore del futuro e fare ancora più sistema con i contoterzisti europei”
bordo è oggi una risorsa necessaria arendere i processi di lavoro ancora piùprecisi, efficienti, rispettosi dell’am-biente e concorrenziali sul piano deicosti – conclude Bambagiotti –. Inoltrepermette di soddisfare richiestecrescenti dell’intera filiera, dal campo alconsumatore, in termini di documen-tazione, assicurazione, qualità, rintrac-ciabilità, logistica, gestione flotte emonitoraggio macchinari, per ridurre alminimo tempi di fermo macchina ecosti di riparazione”.
UNCAI
L'Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanicied Industriali rappresenta e tutela su tutto il territorionazionale imprenditori che lavorano per contoterzi nel settore agricolo e industriale.Presidente: Aproniano TassinariDirettore: Francesco Torrisi www.contoterzisti.it
Da sinistra: Moscetti, Stortini,Salvi, Bambagiotti e Bacci
II| MONDO AGRICOLO |DICEMBRE 2015
migliora la funzione ruminale, la salu-te e la produzione di latte delle vac-che, con costi di alimentazione infe-riori. Giuliano Oldani, contoterzista lo-digiano e presidente di Apima Milano,Lodi, Como e Varese, è pronto ad inve-stire nell’innovativo rompigranella, elancia un appello agli allevatori affin-ché analizzino con attenzione questonuovo sistema, perché “dopotutto lenovità, come i carri Unifeed, sonosempre arrivate da Oltreoceano”.
In cosa consiste il nuovo sistemadi trinciatura?
Rispetto ai tradizionali 12-19 mm,il nuovo processo di trinciaturapermette di raggiungere una lun-ghezza di taglio del mais da 24 a30 mm teorici. Occorre però in-stallare sulla trincia semovente unnuovo rompi granella, in grado diresistere alle sollecitazioni di un’o-perazione meccanica resa ancorapiù intensa.
Oldani, Uncai Lodi e Milano: “Negli Stati Uniti l’obiettivo è fare il taglio lungo da 24 a 30 mm
installando sulla trincia un rompigranella specifico. Si può parlare di una nuova tecnica
di insilato di mais”
Un sistema di trinciaturache rompe perfetta-mente la granella e il tu-tolo di mais, consenten-do una lunghezza teori-ca di taglio di 30 mm
anziché 12-19, senza però ottenere iltipico insilato lungo, spugnoso e diffi-cile da compattare in trincea del pas-sato, quando si provava a superare i15 mm. Il futuro arriva dallo Iowa(Usa) e il risultato è un prodotto che
N O T I Z I E
Più latte se l’insilato si allungaPiù latte se l’insilato si allunga
Giuliano Oldani
DICEMBRE 2015|MONDO AGRICOLO|III
Quali sono i vantaggi di un insi-lato lungo?
Studi dell’Università del Wisconsin edella Cornell University di New Yorkhanno evidenziato tre vantaggi del-l’insilato tagliato lungo con il nuovosistema: granella e tutolo più frantu-mati, più fibra digeribile (NDF) epiù peFiber. Questi aspetti, favoren-do la funzione ruminale dell’anima-le, consentirebbero di aumentare laquota di trinciato rispetto ad altrimangimi come paglia e fieno, concosti di alimentazione ridotti. Inol-tre, incrementerebbero la produzio-ne di latte e la salute degli animali.Come con qualsiasi cosa, molti fat-tori possono influenzare la produ-zione di latte, tra cui la qualità deimangimi, le condizioni ambientali ele pratiche di gestione. Tuttavia, glistudi universitari americani e le evi-denze sul campo sono molto inco-raggianti ed evidenziano prestazionimigliori quando nelle diete l’insilatoconvenzionale è stato sostituito conquello lungo.
Già in passato si è provato a ta-gliare lungo, il risultato non eraperò incoraggiante. Cosa è cambiato?
La nuova tecnologia permette di ta-gliare lungo senza più ottenere pez-zi simili a "mozziconi di sigarettaspugnosi" che non si compattavanofacilmente in trincea. Il nuovo siste-ma taglia la pianta anche in lun-ghezza, in stringhe e corde. In que-sto modo l’insilato si presenta instrisce che si compattano meglio,un po' come l’erba pressata e fascia-ta. Inoltre, grazie alla maggiore su-perficie di contatto tra le cellule,vie-ne favorita l'attività microbica e lafermentazione in trincea.
Una maggiore compattezza intrincea permette anche una rac-colta tardiva?
Sì, è un ulteriore vantaggio. Il nuovosistema di trinciatura permettereb-be di posticipare il raccolto favoren-do un maggiore accumulo di amidonella pianta. Prima il taglio lungo era
C’è convenienza economicaper gli allevatori chiedere aicontoterzisti lo sforzo di inve-stire nel nuovo macchinario?
In media il rompigranella per insi-lato lungo richiede il 5% di poten-za in più rispetto a uno tradiziona-le. Di poco superiori sono anche itempi necessari per la trinciatura.Tuttavia le migliori prestazionidelle vacche e i costi di alimenta-zione ridotti indicano che si trattadi un investimento in grado di por-tare vantaggi economici all'azien-da agricola.I costi più elevati per l'operatorepossono essere coperti dal valoreeconomico maggiore dell’insilato.
���
possibile solo col mais verde perchéaltrimenti era difficile la compatta-zione, per le ragioni che abbiamodetto sopra.
Un rompigranella tradizionalepuò essere regolato sui 26 mmdi lunghezza?
No. Per ottenere la lunghezza di tagliodesiderata e rompere in modo adegua-to il tutolo e la granella di mais senzademolire la trincia, occorre un rompigranella specifico che tagli longitudi-nalmente la pianta. Su questa nuova at-trezzatura i Contoterzisti Uncai sonopronti a investire. Ribadiamo che i nor-mali macchinari se vengono calibratisui 22-26 mm non resistono alle solle-citazioni meccaniche e si rompono.
A C Q U I S T OFITOFARMACI: PER UNA SOLUZIONECONDIVISA Da novembre per g l ioperatori professionali,ovvero gli agricoltori e icontoterzisti, è obbligatorioavere l’autorizzazioneall’acquisto e all’utilizzo(il cosiddetto patentino)
dei prodotti fitosanitari, indipendentemente dal profilo tossicologico.Diverse piccole e medie aziende agricole non hanno ancora ilpatentino, in questi casi “noi contoterzisti dobbiamo anticiparel’acquisto dei fitofarmaci”, spiega il vicepresidente dei ContoterzistiUncai Clevio Demicheli. “La nostra richiesta è di procedere intutte le regioni come avviene in Emilia Romagna, dove gli agricoltorisenza patentino possono delegare gli agromeccanici a ritirare ifitofarmaci già acquistati e pagati dai primi".
STENTA A DECOLLARE L’ALBO DEI CONTOTERZISTI“Sono passati più di sei mesi da quando è stato istituito, eppurefino ad ora si sono registrate all’Albo dei contoterzisti lombardisolo ditte di Cremona, Lodi e Milano, una sola del mantovano enessuna dalle altre province”, così Fabrizio Canesi, direttore diApima Cremona. Per Uncai l'albo è uno strumento qualificanteper la categoria e per l’intera filiera, certificando quelle aziendeche operano tenendo conto di sicurezza, ambiente e terreni. Unaconferma dell'importanza dell'albo anche dall'assessoreall'agricoltura lombardo, Gianni Fava: "In futuro, potremmoprevedere bandi che richiedano tra i requisiti l’iscrizione all’Alboprofessionale dei contoterzisti e pensare a meccanismi diprotezione della categoria. Nel frattempo, tuttavia, è necessarioche le iscrizioni aumentino ".
IV| MONDO AGRICOLO |DICEMBRE 2015
possibilità di effettuare la revisione me-diante unità mobili. Il settore del conto-terzismo agricolo si farà trovare prontoalle prossime scadenze, anche le piùprossime. Infatti, l’imprenditore conto-terzista è consapevole che le macchinee le attrezzature di cui si avvale sono be-ni strumentali che necessitano dellamassima cura e attenzione. Del resto laperfetta funzionalità dei dispositivi ecomponenti delle macchine agricole so-no la base per la buona riuscita delleoperazioni di campo e per poter offrireun opportuno servizio alla committen-za. Questo nel rispetto della sicurezzadegli operatori, del cantiere di lavoro edell’ambiente. ���
N O T I Z I E
Il 2016 segna l’inizio di una nuovaera per la meccanizzazione agri-cola italiana. Dal 31 dicembre di-venterà obbligatorio sottoporretrattrici semoventi e rimorchi incircolazione alla revisione genera-
le periodica “in ragione del relativo statodi vetustà”. Ciò significa che l’obbligo direvisione, il cui fine è garantire adeguatilivelli di sicurezza nei luoghi di lavoro enella circolazione stradale, non scatteràcontemporaneamente per tutte le mac-chine agricole, ma avranno priorità quel-le più vecchie e, presumibilmente, me-no sicure (vedi tabella). La revisione avràuna periodicità di cinque anni per ga-rantire e in caso di mancata revisione siapplicherà l’art. 111 comma 6 del Nuo-vo Codice della Strada (D.Lgs. 285 del92) che prevede, oltre a una sanzioneamministrativa, il ritiro della carta di cir-colazione o del certificato di idoneitàtecnica. In sintesi, saranno oggetto di ve-rifica gli organi di frenatura, di indirizzo,gli aspetti della visibilità, delle luci e delcircuito elettrico, come anche il gruppodi locomozione e sostegno, oltre che iltelaio, la cabina e ovviamente gli equi-paggiamenti di sicurezza. Inoltre il legi-slatore ha tenuto conto dell’ambiente,verificando le emissioni sonore e dei fu-mi. Il proprietario di una macchina che
OFFICINE AUTORIZZATE, SARÀ IL CAOS?
Urgente aumentare il numero di officine autorizzate alla revisione deimacchinari per i trattamenti fitosanitari. È il richiamo di Apima Cremonaall'assessore all’agricoltura di Regione Lombardia Ganni Fava, che proponel'implementazione di specifici corsi “anche organizzati dagli stessicontoterzisti Uncai”. Entro il 26 novembre 2016, infatti, anche le aziendeagricole saranno tenute al controllo funzionale delle attrezzature perl'applicazione di prodotti fitosanitari presso centri prova autorizzati dalleRegioni e il rischio di caos è concreto, visto il ridotto numero di officine.
di Silvio Balloni Dottore Agronomo, di Ricerca in Ingegneria Agraria ed Esperto di Meccanizzazione Agricola
Sempre numerose le email di contoterzisti e agricoltori che chiedono chiarimenti sulla revisione
dei mezzi agricoli. Uncai risponde su meccanizzazione agricola, sicurezza, carburante agricolo,
tariffe di lavorazione, norme, codice della strada all’indirizzo [email protected]
EPOCA DI PRIMA IMMATRICOLAZIONE SCADENZA REVISIONE
entro il 31 dicembre 1973 31 dicembre 2017
dal 1 gennaio 1974 al 31 dicembre 1990 31 dicembre 2018
dal 1 gennaio 1991 al 31 dicembre 2010 31 dicembre 2020
dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2015 31 dicembre 2021
Dopo il 1° gennaio 2016 Revisione al 5° anno entro la fine del mese di prima immatricolazione
non supera la revisione avrà un mese ditempo per mettersi in regola (la mac-china può nel frattempo continuare acircolare). Se le irregolarità e i difetti ri-scontrati risultassero tali da compro-mettere sensibilmente la sicurezza, il vei-colo verrà sospeso dalla circolazionestradale e dovrà essere condotto in offi-cina per la sua messa in sicurezza (sullacarta di circolazione verrà apposto untimbro che ne autorizzerà la circolazio-ne solo lo stesso giorno della revisione).Per le macchine agricole immatricolateprima del 1° gennaio 2009 saranno pre-viste delle procedure semplificate perl’aggiornamento dei documenti di cir-colazione. Il decreto prevede anche la
Contoterzisti: pronti per la revisioneContoterzisti: pronti per la revisione
RICERCA E INVESTIMENTI TECNOLOGICI PER AGROFARMACI SEMPRE PIÙ INNOVATIVI
Impegno di Bayer per le linee di difesa 2016
N O T I Z I E D A L M O N D O
Con una storia di oltre 150anni - particolarmente
importante in periodi di tur-bolenze dell'industria –Bayer è l’azienda da sem-pre focalizzata sull’innova-zione continua per contri-buire alla crescita sosteni-bile dell’agricoltura e deisuoi protagonisti. Accantoall’offerta completa diprodotti agrofarmaci chi-mici e biologici, rafforzata que-st’anno da 3 specialità per l’orti-coltura, una forza di tecnici affida-bili presidia il territorio italianoper promuovere il corretto impie-go delle nostre soluzioni attuali eorientare lo sviluppo di quelle fu-ture, comprendendo le necessitàdegli imprenditori agricoli italianisempre più vincolati dalle strin-genti richieste dei consumatori, inItalia e nei paesi importatori dellenostre eccellenze agroalimentari.Grazie alle soluzioni di difesa diBayer è possibile produrre mate-rie prime di alta qualità, sicure esane, per offrire ai consuma-tori italiani ed esteri alimentifreschi e trasformati che rap-presentano il fiore all’oc-chiello del nostro “made inItaly”. A cominciare dai ce-reali. Grazie alla propria ri-cerca, Bayer offre ai cereali-coltori italiani una gammacompleta di erbicidi e fungi-cidi ad altissima efficacia, tracui Atlantis WG, il graminici-da di riferimento per il diser-bo di post emergenza delfrumento, utilizzabile in unampio intervallo di tempo
(dalle tre fogliealla levata dellacoltura) e Pro-saro, il fungici-da sistemicoper la prote-zione del fru-mento e del-l’orzo dalla fu-sariosi della
spiga e dalleprincipali malattie fo-
gliari, con il maggiore conteni-mento delle micotossine. Per ilmais, tra gli erbicidi Bayer ci sonoAdengo, che per l’ampio spettrod’azione e la possibilità di inter-venire in pre-emergenza e post-emergenza precoce, è una vali-dissima soluzione sostenibile ingrado di gestire la prevalenzadelle infestanti senza stressare lacoltura, e Laudis, l’erbicida di po-st emergenza selettivo ed efficaceanche in caso di piogge cadutedopo due ore dal trattamento. Perprodurre vini di qualità è fonda-mentale partire da uve sane e per
questo Bayer mette in campoun’ampia linea di fungicidi, inset-ticidi ed erbicidi tra cui l’antipero-nosporico Erresei R6 Albis, l’an-tioidico Luna Experience, l’anti-botritico Teldor Plus e il diser-bante non selettivo e antispollo-nante Basta. Per la difesa dellafrutta Movento è il primo insettici-da dotato di doppia sistemia (ver-so il basso e verso l’alto) per unapiù efficace e prolungata prote-zione di tutti gli organi della pian-ta dai più classici fitofagi dellafrutta alle emergenti problemati-che delle cocciniglie; Luna Expe-rience è il moderno fungicida cheesercita un’ottima e contempora-nea efficacia su ticchiolatura, oi-dio e maculatura bruna delle po-macee ed un’ottima e contempo-ranea efficacia contro monilia edoidio delle drupacee; controllainoltre i marciumi in post-raccolta.Per l’orticoltura, Bayer quest’annoarricchisce la sua offerta di pro-dotti chimici e biologici con 3nuove specialità: Velum Prime
per il controllo con-temporaneo di nema-todi galligeni e oidio,Consento, contro pero-nospora e alternaria, eContans, prodotto bio-logico efficace susclerotinia. ���
VELUM PRIME, NUOVO NEMATOCIDA/FUNGICIDA
Velum Primeè l’innovativo nematocida di Bayerappartenente ad un nuovo gruppo chimico con
un esclusivo meccanismo d’azione. Applicabile
in fertirrigazione su solanacee e cucurbitacee in
serra, esplica un controllo elevato e duraturo ver-
so i nematodi galligeni (Meloidogyne spp) e gra-
zie alla sua sistemia - dalla radice alla parte aerea
della pianta - e alle sue proprietà fungicide, permette un controllo del-
l’oidio sulla parte aerea.
• Attività nematocida e antioidica elevata e consistente.
•Di facile impiego grazie alla possibilità di applicarlo tramite irrigazione
a goccia durante le prime fasi del ciclo colturale.
•Dosi di applicazione molto basse rispetto agli altri nematocidi (2 appli-
cazioni a 0,375 - 0,625 l/ha).
•Profilo di sicurezza favorevole e unico tra i nematocidi chimici. www.cropscience.bayer.it
38| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2015
AT T U A L I TÀ I M P R E S A
Nell’agro salernitano
l’azienda de Bartolomeis
ha avviato la produzionedi “Pizzico”, erbe
aromatiche coltivate e trasformate con metodologia innovativa
di Gabriella Bechi
e, in generale, ortaggi freschi, ad
elevato contenuto di servizio, con-
fezionati e pronti per il consumo
destinati principalmente alla GDO.
Ma con l’arrivo in azienda di Piero,
figlio di Ernesto de Bartolomeis,
qualcosa comincia a cambiare. “Ab-
biamo iniziato ad alternare nel pe-
riodo invernale – racconta – le tra-
dizionali insalatine, rucole e spinaci
baby con il basilico. E presto siamo
diventati fornitori importanti di in-
dustrie come Barilla, Star e anche di
aziende liguri carenti di prodotto
nei mesi più freddi. Dal basilico al-
Elody è il brand della
azienda agricola Casel-
le, che opera dai primi
anni del Novecento nel-
la Piana del Sele, nell’a-
gro salernitano, che na-
sce dalla lunga tradizione della fa-
miglia de Bartolomeis, maturata
con passione e competenza.
Dalle imponenti originarie coltiva-
zioni ortofrutticole, premiate dal
ministro Medici nel ’55, l’azienda è
stata tra le primissime a specializ-
zarsi nelle moderne produzioni de-
finite di IV gamma: frutta, verdura
L’aroma in vasetto
DICEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |39
erbe aromatiche fresche
quelle trasformate e con-
fezionate.
Così nasce “Pizzico”, frut-
to della ricerca e dell’e-
sperienza di Elody fresco.
Un semidry di erbe aro-
matiche coltivate e tra-
sformate con una metodo-
logia del tutto innovativa,
dal basilico al coriandolo,
dalla salvia al timo, dall’a-
neto al rosmarino (e pre-
sto maggiorana, menta,
prezzemolo e origano).
Equivalente per aroma e
gusto al fresco, grazie al-
l’alta umidità residua, “Piz-
zico” è un eccellente so-
stituto del secco e del sur-
gelato nella preparazione
di piatti mediterranei. Il
processo di lavorazione inizia con
la selezione delle migliori sementi,
la loro semina in serra e l’innovati-
va modalità di coltivazione di gio-
vani germogli teneri per esaltare, il
più possibile, le loro qualità orga-
nolettiche. La conservazione del
prodotto e la sua stabilità nel tem-
le altre erbe aromatiche il passo è
stato breve. Ci siamo accorti che
esisteva un interessante potenziale
in questo mercato e piano piano
abbiamo sostituito le insalate con
le erbe aromatiche, che inizialmen-
te commercializzavamo fresche, de-
stinandole principalmente alla
grande distribuzione, mantenendo
solo la produzione dello spinacino
baby”.
Ma non finisce qui. L’azienda si da
una nuova mission: affermarsi nel
mercato delle erbe aromatiche in
ogni loro possibile declinazione,
considerando come valori primari
l’impegno per la promozione di
una sana alimentazione e il rispetto
della natura. L’avviamento di uno
stabilimento di trasformazione, so-
stenuto interamente dalla propria
produzione agricola, ha dato inizio
ad un nuovo progetto industriale,
che ha permesso di affiancare alle
La filiera produttiva è
completamente interna
all’azienda agricola
Gerardo de
Bartolomeis
po è garantita da un pH acido e dal-
la bassa attività dell’acqua.
La filiera produttiva, completamen-
te interna all’azienda agricola, per-
mette a “Pizzico” di essere uno dei
pochissimi prodotti, nel mondo
delle erbe aromatiche, con una
tracciabilità chiara e soprattutto
tutta italiana. Le coltivazioni (12 et-
tari di serre) adiacenti lo stabili-
mento di lavorazione garantiscono,
infatti, un rigidissimo controllo su
ogni fase della produzione.
Investire per un’agricoltura soste-
nibile, rispettosa dell’ambiente e
della salute dei consumatori è sem-
pre stato l’obiettivo primario della
famiglia de Bartolemeis. Le fasi di
semina, di trattamenti e di raccolta
sono quotidianamente monitorati
da un agronomo che assicura la
conformità della produzione ai di-
sciplinari di coltivazione aziendali
e verifica il rispetto delle normati-
ve in materia dei prodotti fitosani-
tari, seguendo il protocollo delle
produzioni a lotta integrata. Dalla
solarizzazione, che consiste nel sot-
toporre il terreno all’azione benefi-
40| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2015
AT T U A L I TÀ I M P R E S A
Ma la mission continua e nei pro-
getti di Piero, affiancato ora dal fi-
glio Gerardo, c’è la produzione di
aromatiche secche a ventilazione
naturale, procedimento attualmen-
te usato solo per l’origano che
Elody sta studiando di applicare an-
che a tutte le altre specie. L’obietti-
vo è coprire l’intero mercato di
questo settore. Un mercato impor-
tante, ma molto frammentato, ca-
ratterizzato da una qualità spesso
scadente e da materia prima non
italiana.
E, a coronamento di questo proget-
to, l’avvio della ristrutturazione di
alcuni edifici aziendali per la realiz-
zazione di un agriturismo totalmen-
te ispirato alle erbe aromatiche, dai
colori, ai nomi, dalla preparazione
dei piatti del ristorante, allo studio
di questo mondo affascinante. Tut-
to questo a pochi chilometri dal
mare e all’imbocco della Costiera
Amalfitana. ���
ca della radiazione solare nella sta-
gione calda, alla preparazione dei
terreni, fino alla semina, che viene
realizzata con macchinari efficienti
e moderni. Nel pieno rispetto del-
l’ambiente anche il sistema di irri-
gazione a gocce e/o nebulizzato
che permette un notevole rispar-
mio di acqua. La fase di raccolta av-
viene a mano o con l’ausilio di mac-
chinari che permettono la massima
integrità dei prodotti, che vengono
subito stabilizzati nelle celle frigo-
rifere per mantenere la loro inte-
grità. Il personale addetto alla pro-
duzione è continuamente aggiorna-
to attraverso corsi di formazione te-
nuti da professionisti interni e con-
sulenti esterni.
“Pizzico”, in cucina,
è un eccellente sostituto
del secco e del surgelato
DICEMBRE 2015 | MONDO AGRICOLO|41
AT T U A L I TÀ IMPRESA
L’Osservatorio
del vino italiano
Mai più discordanzesui numeri del vinomade in Italy e riflet-tori accesi sui luoghireali di acquisto econsumo del canale
Horeca, dagli hotel ai ristoranti, alleenoteche, ai catering. Nasce l'Osserva-torio del Vino Italiano, un network direaltà pubbliche e private per la rac-colta, l'analisi, il commento e la diffu-sione dei dati statistici del settore viti-vinicolo. Il nuovo strumento di moni-toraggio e promozione - di un settoreche, a fine anno, ha a portata di manol'obiettivo dei 5,5 miliardi di export - è
A disposizione delle aziende vitivinicole
elementi conoscitivi
e previsionali che servono a potenziare le strategie
commerciali
mento di monitoraggio statistico».«Mettere insieme attori privati e pub-blici di assoluta eccellenza - ha detto ilvice ministro alle Politiche AgricoleAndrea Olivero, presente al taglio delnastro - può garantire al Sistema-Paesequelle informazioni necessarie percrescere sui mercati mondiali. Il setto-re, che ha fatto passi da gigante nel-l'internazionalizzazione, aveva biso-gno di indicatori per far meglio il la-voro di imprenditore».Le prime attività di ricerca effettuatedall'Osservatorio, riportano che il 64%del consumo di vino è domestico, so-prattutto durante i pasti (72%). Il datosulle vendite di vino nel canale del"fuori-casa" (Horeca, che in Italia rap-presenta il 38% delle vendite totali) ri-sulta in crescita nel terzo trimestre2015 rispetto allo stesso periodo del-l'anno precedente: +3,1% nei volumi e+ 2,3% nei valori, contro una tenden-za all'opposto negativa sul versantedei valori per il canale off-trade (equindi GDO in primis, che rappresen-ta il 64% delle vendite totali) sempreriferita allo stesso intervallo tempora-le con -3,9% in volume ma +0,9% invalore. (M.M.)
un progetto promosso da Unione Ita-liana Vini (Uiv) con la partnership diIsmea, Sda-Bocconi Wine Manage-ment Lab e la collaborazione di WineMonitor-Nomisma. L'Osservatorio dei vino Italiano è, difatto, un centro studi per un compar-to che finora ha sofferto di dati inor-ganici; grazie al contributo di enti diricerca, istituzioni e università, mette adisposizione delle aziende precisi ele-menti conoscitivi e previsionali cheservono a potenziare le strategie com-merciali. Come ha detto il presidenteUiv Domenico Zonin, «migliorerà lacompetitività di imprese capaci dinon annoiare mai il mercato mondialegrazie alla varietà di zone produttive,di dimensioni d'impresa e di prodot-to. Una varietà che però ha bisogno diconoscere le tendenze per vincere lesfide di mercato e che supporterà ilmanagement delle nostre aziende vi-nicole che avranno il vantaggio di ave-re analisi di mercato aggiornate e affi-dabili». Al debutto, presso la sede delministero delle Politiche agricole, haincassato il plauso del Mipaaf «per lalungimiranza e il supporto alla pro-mozione» garantito dal nuovo stru-
M A P P A M O N D O
di Jordan Nash
Gli Stati Uniti control’italian sounding
Gli Stati Uniti scommettonosull’agricoltura e sull’allevamentoalgerini con un investimento dicento milioni di dollari. Verràcreata, a quanto annunciato dalpresidente del consiglio per gliAffari algerino-statunitensi, SmainChikhoune, una società mista
specializzata nella produzione di latte, carni bovine e patateda semina, su una superficie di circa 6 mila ettari deldistretto di Mostaganem, sulla costa nord-est, a Mascara, acirca 50 km a sud dell'area industriale di Orano.
Basta “parmesan”, alt
al “boloni”, al
“romano cheese”, al
“cambonsola” e al
“capicolla”. Stop alle
brutte imitazioni di cibo
italiano prodotte e
vendute negli Stati Uniti.
Nel centro di New York,
all’Hearst Building, è
Ice promuove
“The extraordinary
italian taste”. Il cibo
tricolore è amato
dai consumatori
partita la campagna "The
extraordinary italian taste"
per fermare le imitazioni
di cibo italiano.
L’iniziativa, nata dalla
collaborazione
dell’agenzia Ice con il
canale televisivo Food
Network e Hearst, il più
grande editore di periodici
nel mondo, ha l’obiettivo
di favorire la
commercializzazione del
vero cibo made in Italy,
mettendo un forte freno
alle imitazioni. D’altronde
per ogni euro prodotto dal
nostro export
agroalimentare, l’italian
sounding ne incassa ben 8
e solo nei primi nove mesi
del 2015 l’importazione di
cibo italiano negli Usa è
aumentata del 24%. "I
prodotti italiani – spiega
Michael Clinton,
presidente di Hearst
Magazines – già
rappresentano la prima
scelta per la maggior parte
degli americani. Quello
che facciamo è ricordare
ancora una volta quali
sono quelli veri e
diffondere un nuovo
livello di consapevolezza".
Gli fa eco Maurizio Forte,
direttore Ice New York:
“Abbiamo una grandissima
opportunità nel mercato
statunitense, con prodotti
italiani come l’olio d’oliva,
il formaggio e la pasta, tutti
al primo posto nei
rispettivi settori.
La cucina italiana ha da
tempo elevato ai massimi
livelli gli standard
americani, una tendenza
che è destinata a
continuare. Il cibo e il vino
sono dei formidabili
ambasciatori per
l’Italia.Per Vicki Wellington
di Food Network
Magazine si sta assistendo
ad “un profondo
cambiamento culturale”.
Negli Stati Uniti il mondoagricolo è diviso sul Tratta-to transatlantico sul com-mercio e gli investimenti.La più grande organizza-zione agricola generale delPaese, l'American FarmBureau, lo ha sostenuto,così come la Beef Associa-tion della National Cattle-men e il Consiglio naziona-le avicolo. La National Far-mers' Union, che rappre-senta 200.000 imprese fa-miliari, allevatori, pescatori
e consumatori, invece, èassolutamente contraria einvita il Congresso a boc-ciarlo quando l’anno pros-simo sarà messo ai voti. Iltimore della NFU è che glialtri Paesi firmatari mani-polino o svalutino le pro-prie monete, rendendo iprodotti statunitensi più ca-ri sui mercati esteri e che,allo stesso tempo, capita-lizzino le riduzioni tariffarieofferte per vendere all’in-terno del Nord America.
USA SU TRATTATO TRANSATLANTICO
42| MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2015
JOINT VENTURE ALGERINO-STATUNITENSEn
DICEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |43
Il Marocco investe sull’agricoltura
Avviato nel Paese
un investimento
da 7 miliardidi dollari
per infrastrutture
e telecomunicazioni
Il cibo desta meno so-spetto nei francesi. A ri-velarlo l'edizione 2015del barometro Anses-credoc su: "La percezio-ne di rischi per la salu-te", che mostra un calodi preoccupazione, ri-spetto a quattro anni fa,per le conseguenze deidifferenti prodotti sullasalute. La percentuale diindividui che ha fiducianella sicurezza degli ali-menti freschi è cresciutadal 74% al 79%. E’ au-mentata anche la fiducia
dei francesi sul consumodell'acqua del rubinetto(dal 66% al 69%) e quellanei farmaci, che è cre-sciuta dal 41% al 54%.Sono esclusivamente icibi trasformati ad esse-re considerati meno si-curi rispetto al 2011(35%, contro il 39%). Ilsondaggio rivela ancheche la conoscenza scien-tifica e la consulenzafornita dalle agenzie disalute e sicurezza sonoritenuti più affidabili ri-spetto a quattro anni fa.
PER I FRANCESI IL CIBO È SICURO
Il Marocco investe
sull’agricoltura e punta
sul Sud del Paese, in
particolare sulla parte di
territorio compreso tra le
province di Laayoune,
Dakhla e Guelmin, un
triangolo che ha
rappresentato la spina nel
fianco del Marocco.
Il progetto di re
Mohammed VI arriva 40
anni dopo la Marcia verde,
la mobilitazione che ha,
di fatto, messo fine al
colonialismo spagnolo.
L'investimento
complessivo è di 77
miliardi di dirham, quasi 7
miliardi di euro, e prevede
120 mila nuovi posti di
lavoro. Per realizzare
questo progetto a così
ampio raggio, che
prevede lo sviluppo di
numerosi settori
produttivi ci vorranno da
5 a 10 anni. Oltre al
governo centrale
verranno coinvolti anche i
privati e le
amministrazioni locali.
A partire dal 2016 sulle tre
regioni pioveranno
miliardi di dirham. A
beneficiarne saranno le
infrastrutture e le
telecomunicazioni (19
miliardi di dirham), lo
sviluppo del settore dei
fosfati (17 miliardi), ma
anche l’agricoltura, la
pesca e il turismo
sostenibile. Nell'area di
Boujdour verrà aperto un
centro di produzione di
eccellenza per la
coltivazione e la
conservazione di prodotti
agricoli. A Dakhla verrà
costruito un centro per la
lavorazione del pesce,
mentre nella zona
costiera, proprio di fronte
alle Canarie, sono previsti
ben 84 progetti per il
turismo ecologico.
n RWANDA E UGANDA ASSIEME PER LE PATATE
Rwanda eUganda, i duebellissimi Paesidel cuore verdedell'Africa,attraversatidall'Equatore,sono diventatipartner per unsistema diproduzione di
patate da seme autoctone. Il progetto "Tuberi e radiciafricane: rafforzare i collegamenti tra piccoli produttori eacquirenti" è finanziato dall'Unione Europea attraverso laFAO. L’obiettivo è quello di migliorare le condizioni di vitadei piccoli produttori che fanno parte delle filierepataticole in sette Paesi selezionati ACP (Africa, Caraibi ePacifico), attraverso la promozione di collegamenti amercati domestici e regionali. I Paesi che beneficianodell’iniziativa da 5 milioni di euro sono Benin, Camerun,Costa d'Avorio, Ghana, Malawi, Uganda e Rwanda.
44| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2015
AT T U A L I TÀ M O T O R I
BKT, società leadernella produzione di pneumatici, ha inaugurato il nuovo
stabilimento industriale
indiano, alla presenza di 600 giornalisti
e operatori commerciali
di tutto il mondo
di Gaetano Menna
mondiali nel settore degli pneumaticioff-highway, BKT conta 780 milioni didollari di fatturato, più di 7 mila di-pendenti e oltre 2.300 prodotti ven-duti in 130 Paesi in tutto il mondo.Con l’obiettivo di raggiungere 2 mi-liardi di dollari di fatturato entro il2020. Lo ha sottolineato il presidenteed amministratore delegato ArvindPoddar nell’incontro stampa a Mum-bai che ha concluso il “press trip” or-ganizzato dalla multinazionale indianaper far visitare a 300 giornalisti di tut-to il mondo (che si sono succeduti aaltrettanti rivenditori e fornitori) ilnuovo mega impianto produttivo rea-lizzato nella parte ovest dell’India (a
C’è in BKT il fascinodell’India, la spiritua-lità, l’intensa devo-zione in Krishna cheè presente pure nellad e n o m i n a z i o n e
aziendale “Balkrishna Industries Ltd”(Bal Krishna, in lingua hindi significa“Forza Krishna”). C’è il produrre conla saggezza del terzo occhio ma anchecon spiccata imprenditorialità. In unmix affascinante di meditazione edazione. Quello del gruppo indiano, in-somma, è un brand dai forti e radicativalori e, nel contempo, espressione dielevata modernità. Indiscutibilmente tra i major player
La potenza di KrishnaLa potenza di Krishna
DICEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |45
L’inaugurazioneufficiale dell’impiantodi Bhuj, in India
Bhuj nello stato di Gujarat), che è unavera e propria pietra miliare per BKT,per il suo elevato livello tecnico, qua-litativo e strategico (il più vicino aduno scalo portuale). Ci si è mossi all’insegna del claim “Thegame changer” (il cambio di gioco). Elo scacco che rappresenta il “Re” è ilsimbolo, il logo di questo nuovo, am-bizioso, innovativo percorso impren-ditoriale. Ma prima di raccontare l’ul-
tima azzeccata mossa sulla “scacchie-ra” vale la pena ricordare – come hafatto Mr Poddar nell’incontro con imass media - le tappe di crescita del-la multinazionale. Il fondatore fu, nel1954, Mahabirprasad Poddar, oggiscomparso («era mio padre – ha com-mentato Mr Arvind – il presidente vi-sionario»), produttore di gomme perbicicletta. «È stato alla fine degli anni’80 – ha poi ricordato il Ceo - che il
nostro gruppo ha saggiato la sua pri-ma evoluzione, avviando la produzio-ne di pneumatici». Nel 1994 la nuovamossa di puntare sul settore delpneumatico off-highway e la fortespinta ad internazionalizzarsi. «In bre-ve tempo l’azienda è diventata unpunto di riferimento in questo setto-re, guadagnando autorità e leader-ship». Oggi, fuori dall’India, ha quattroteste di ponte nel mondo: BKT Euro-pe ( che ha sede in Italia a Seregno),BKT Usa, BKT Tires Inc sempre negliStati Uniti, BKT Canada. Undici anni fal’ulteriore passo avanti con il lanciodel radiale Agrimax, che incontrò su-bito il favore della clientela, tant’è ve-ro che - come ha illustrato DilipVaidya, presidente e direttore Tecnolo-gia di BKT - dalle 12 misure iniziali, siè giunti alle 155 attuali. La visita approfondita allo stabilimen-to di Bhuj - raggiunto con un volo in-terno da Mumbai - ha permesso aigiornalisti di toccare con mano il nuo-vo corso che ha avviato BKT, con uninvestimento di 500 milioni di dollari.Il complesso è sorto in una zona de-sertica in cui non c’era neppure l’ac-qua e la corrente elettrica (si sono rea-lizzati una condotta idrica lunga 8 chi-lometri e 13 chilometri di linea elet-trica). Al suo interno è in funzione pu-re una centrale termoelettrica che co-pre il fabbisogno di vapore acqueo ecorrente elettrica di tutto il comples-so; grandi vasche di raccolta assicura-no una riserva idrica anche nei perio-di di siccità. Nel 2017 sarà a pieno re-gime raggiungendo una produzionedi 120/150 mila ton/anno (la capacitàproduttiva sarà di 325 tonn entro la fi-ne del 2016). A raccontare con toni entusiastici lanuova avventura è stato il condiretto-re generale Rajiv Poddar (l’ultima ge-nerazione della famiglia di imprendi-tori): «Guardando alla storia di BKT,dai suoi inizi fino ad oggi, la nostra cre-scita progressiva è evidente. Rispettoal primo lotto di terreno di 6 ettari do-ve venne realizzato il primo impiantodi produzione della società, oggi stia-mo inaugurando ufficialmente un sitoindustriale di 126 ettari». Come tutti
Una“fabbrica sociale”
che ospita al suo interno
una vera e propria città
gli stabilimenti del gruppo,anche quello di Bhuj ha ot-tenuto la Certificazione diQualità ISO 9001: 2000. Perquanto riguarda i parametridi produzione, controlloqualità, e normative in mate-ria ambientale, BKT aderi-sce ai più rigorosi standardinternazionali.Quello realizzato è il quintoimpianto industriale dellamultinazionale dopo quelliesistenti a Aurangabad, Cho-panki, Bhiwadi e Dombiva-li. Ha attualmente 2 milaoperai (che raddoppieran-no entro l’anno prossimo).Fra gli pneumatici attualmente in pro-duzione nel nuovo stabilimento ci so-no 22 misure della gomma piena Ma-glift e varie misure dello pneumaticoLiftmax LM 81, entrambi per carrellielevatori, la misura 280/75 R 22.5 del-lo Portmax PM 93 per gru a cavalieree anche l’enorme pneumatico Earth-max SR 45 Plus per dumper. Lo stabi-limento ha anche un centro di ricercaall’avanguardia e un circuito di provastudiato per verificare il comporta-mento degli pneumatici e il comfortdi guida su diversi fondi stradali omo-
46| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2015
AT T U A L I TÀ M O T O R I
no fatto esercitazioni in campo permostrare la loro capacità di fronteg-giare eventuali emergenze), un grandecentro sportivo e una scuola. Una con-ferma della perfetta coerenza dell’a-zienda a un’etica del lavoro e filosofiadi vita, basate sul rispetto e la garanziadi benessere per le persone che vi la-
vorano e vi abitano. Non vadimenticato l’impegno nelsociale portato avanti dallaBKT Foundation (che si oc-cupa di educazione ed assi-stenza sanitaria e opera inraccordo con Bill ClintonFoundation).«Nell’era della globalizza-zione e del cambiamento,la continuità di valori inuna impresa è un dono ap-prezzato da tutti glistakeholders – ha conclusoArvind Poddar - . Spero chesi percepisca, tra le righe, lanostra identità che è unamiscela di passato e futuro,tradizione e innovazione,continuità ma anche capa-cità di effettuare un “cam-bio di gioco” (the gamechanger)». ���
genei o accidentati. Il complesso in-dustriale è anche un brillante esempiodi “fabbrica sociale” poiché ospita unavera e propria città (su più di 6 ettari)per i lavoratori e le loro famiglie, resi-denti all’interno della comunità, in cuisono stati costruiti un ospedale, unastazione dei vigili del fuoco (che han-
Rajiv Poddar alla cerimonia religiosa. Offerti alla divinità gli strumenti di lavoro
The game changer:
questo lo slogan del nuovo
percorso imprenditoriale
L’ingressodel nuovo stabilimento
48| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2015
AT T U A L I TÀ R A P P R E S E N T A N Z A
Attivare e promuovereprogrammi e azionicongiunte per contri-buire al progresso del-l’agricoltura, della tu-tela ambientale, della
sicurezza e della qualità alimentare,dello sviluppo del mondo rurale. E’
Protocollo d’intesa
tra Agrinsieme
e Accademia Nazionale
dei Georgofili
per l’agricoltura di domani
questo l’obiettivo del proto-collo d’intesa siglato traAgrinsieme e l’Accademiadei Georgofili, la più anticaistituzione accademicapubblica del settore. L’ac-cordo, che avrà duratatriennale, è stato firmato aRoma dal coordinatore na-zionale di Agrinsieme DinoScanavino e dal presidentedell’Accademia dei Georgo-fili Giampiero Maracchi.Presenti anche il presidentedi Copagri Franco Verrasci-na e il direttore generale diConfagricoltura Luigi Ma-strobuono.Le due associazioni si impe-gnano a realizzare iniziativecomuni, nazionali e territo-riali, così come seminari,gruppi di studio e pubblica-zioni “intese a valorizzare ilnostro patrimonio agro-cul-turale e le nuove acquisizio-ni tecnico-scientifiche chehanno riflessi sull’agricoltu-ra e sul mondo rurale”, silegge nel testo del protocol-lo, attraverso “i riferimentialle tradizioni dei diversiterritori, alla loro difesa emiglioramento”. Con parti-
colare attenzione all’aspetto della“formazione delle giovani generazio-ni”. “La firma di questo accordo è la natu-rale conclusione di un percorso co-mune: con l’Accademia dei Georgofi-li condividiamo l’obiettivo fondantedi promuovere l’agricoltura come vo-lano di crescita del Paese, dal punto divista economico, ma anche ambienta-le, sociale e culturale - ha spiegatoScanavino - tramite politiche che ga-rantiscano e accrescano allo stessotempo la redditività alle aziende agri-cole. Ora si apre la possibilità di approfon-dire tutti quei temi che ci vedono im-pegnati ogni giorno, dalla tutela delpaesaggio agrario e della biodiversitàagricola, alla salvaguardia dell’am-biente, ma con l’indispensabile con-
Insieme per il progresso
Rispettala insieme a noi che ci impegniamo quotidianamente per il suo benessere e per il miglioramento continuo della nostra struttura produttiva. La nostra marcia in più è il know-how, umano e tecnologico: l’investimento in una squadra di persone preparate che non hanno mai smesso di studiare e conoscere a fondo le esigenze dell’animale e dell’allevatore. Siamo specializzati nella realizzazione di prefabbricati in calcestruzzo per il settore agricolo, ecologico ed industriale. Ideiamo e sviluppiamo progetti personalizza-ti per l’allevamento di bovini e di suini, per lo stoccaggio di liquami, foraggi ed inerti e per la realizzazione di canali uso irriguo.
PER 1,241 MILIARDI DI INDIANI LA VACCA É SACRA
Via F. Cavallotti, 298 - 25018 Montichiari (Brescia) +39 030.963291 - [email protected] - www.gffattori.itc
omunica-re.it
tributo scientifico e di ricerca del-l’Accademia dei Georgofili”.Sulla stes-sa linea il presidente dello storico Isti-tuto di Firenze: “E’ dal 1753 che l’Ac-cademia dei Georgofili è impegnata asviluppare e promuovere gli aspettisempre nuovi del settore - ha dettoMaracchi -. Quindi 260 anni di attività in cui ab-biamo stimolato ricerca e innovazionesull’agricoltura, l’ambiente, la sicurezzaalimentare, l’identità delle produzioniagricole tipiche, la formazione el’informazione tecnico-scientifica, met-tendo insieme accademici e agricolto-ri. E in questo momento storico, in cuistiamo attraversando una crisi globalecon tanti cambiamenti in atto, prima ditutto quelli climatici, l’agricoltura puòdavvero fornire risposte e soluzioni
Agrinsieme e Accademia
avviano iniziative comuni,
nazionali e territoriali
Da sinistra: Verrascina,Maracchi, Scanavino e Mastrobuono
concrete. Che vanno studiate e pro-mosse con gli interlocutori più impor-tanti, che sono le associazioni di cate-goria come Agrinsieme”. (G. B.)
50| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2015
di Elisabetta Tufarelli
Una storia di impresa
familiare di successo.
Quella dei fratelli Fiengo
che, in provincia di Napoli,
producono orchidee
e stelle di Natale
Enzo Fiengo, insieme al fra-
tello Filippo, conduce a
Torre del Greco in pro-
vincia di Napoli, un’azien-
da florovivaistica specia-
lizzata in orchidee e stelle
di Natale. Torre del Greco, è conosciu-
ta nel mondo per la produzione e, so-
prattutto, per la lavorazione artigiana-
le dei coralli, ma non tutti sanno che
vanta una produzione floricola e flo-
rovivaistica di grande importanza. E’
tutta la Campania, in effetti, ad essere
una realtà da primato per il florovivai-
smo. “Qui la produzione dei fiori – di-
ce Enzo Fiengo - è un’eccellenza che
va necessariamente difesa, tutelata e
valorizzata. La filiera florovivaistica
campana si è consolidata, nel tempo,
come la principale realtà del Mezzo-
I N C O N T R I F L O R O V I V A I S M O
giorno, con numeri che contano e tan-
tissime aziende produttrici”.
Una regione che ha raggiunto impor-
tanti risultati: è al primo posto per la
produzione di fiori recisi (principal-
mente rose, garofani, gerbere e cri-
santemi) ed è seconda a livello nazio-
nale per quella di piante da foglia. Nel
Mezzogiorno ha il primato e per la
produzione di piante da fiore, fronde
e foglie.
“Dopo la laurea in agraria a Portici,
con mio fratello, abbiamo preso le re-
dini dell’azienda di famiglia – ci rac-
conta - e abbiamo cambiato indirizzo,
passando dalla tradizionale coltivazio-
ne di fiori recisi, principalmente garo-
fani, a quella di piante in vaso, in par-
ticolare le orchidee, ma anche Stelle di
Natale, dipladenie, calle colorate e ro-
I profumi del NataleI profumi del Natale
I fratelli Enzo e Filippo Fiengo
selline in vaso”. L’azienda, associata a
Federimpresa di Confagricoltura, si
estende per 10.000 metri quadri di
serre dove vengono, con il sistema dei
bancali mobili, coltivate specialmente
le orchidee e 2.000 a pieno campo
per le roselline, che fino a dicembre
devono stare fuori. La commercializ-
zazione avviene per l’80% sui mercati
di Ercolano e Castellammare, per il re-
sto attraverso i grossisti. “Con i nostri
prodotti, anche se non vendiamo al
dettaglio, raggiungiamo tutt’Italia –
spiega Enzo Fiengo -. Per le stelle di
Natale continua ad essere più richie-
sta la rossa, mentre per le orchidee è il
bianco ad essere il colore preferito, at-
tualmente le più vendute sono le Pha-
laenopsis, che sostituiscono il fiore re-
ciso in vaso”. La crisi ha colpito duro il
comparto florovivaistico, principal-
mente quello dei fiori recisi, perché i
consumatori si sono allontanati, in
particolare, da questo prodotto rapi-
damente deperibile. “Negli ultimi
quattro anni – conclude l’imprendito-
re familiare – abbiamo registrato una
flessione nelle vendite soprattutto di
orchidee, decisamente i fiori più belli
e raffinati in assoluto, simbolo della
perfezione e dell'armonia, in partico-
lare sono diminuiti gli acquisti delle
Cymbidium che hanno un valore de-
cisamente più alto. Nell’ultimo anno
siamo in risalita e l’ottimismo comin-
cia a farsi strada perché finalmente le
vendite stanno crescendo”. ���
Una componente importantedel patrimonio naturale ita-
liano è rappresentata dalle areeverdi presenti nelle città, comequelle di giardini pubblici, vialialberati e orti botanici, essenzia-li per la salute e la vivibilità deicittadini. La gestione di questearee, con un approccio sostenibi-le dal punto di vista economico eambientale, rappresenta la mi-glior risposta alle esigenze dellacittadinanza. L’attenzione per l’ambiente urba-no è per Syngenta una parte in-tegrante nella promozione dellosviluppo delle comunità in cuil’azienda opera e rimane unacomponente chiave per un’agri-coltura responsabile. Puntare sulla biodiversità negliambienti urbani consente di at-tuare una strategia di conserva-zione e valorizzazione, attraversol’applicazione dei principi di so-
stenibilità che Syngenta promuo-ve anche in abito agricolo e rura-le. Per questo motivo, Syngentagià dal 2011 collabora con il Co-mune di Milano nel programma“Cura e Adotta il verde pubbli-co”, proponendo nel tempo unagestione innovativa degli spazipubblici attraverso la messa a di-mora di piante perenni, plurien-nali e annuali. Questo approccio ha permessodi realizzare giardini curati chepotessero rappresentare il ciclonaturale delle piante e garantirespazi colorati e in piena fioriturain ogni periodo dell’anno con unsensibile contenimento dei costigestione. Grazie alla collaborazione traazienda, abitanti e autorità sononati importanti spazi verdi direttia promuovere la biodiversità incittà e a creare punti ricreativi amisura di cittadino.
IL PROGRAMMA “CURA E ADOTTA IL VERDE PUBBLICO”
Syngenta
per la biodiversità in città
O S S E R V A T O R I O
52| MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2015
l’importanza del lavoro svolto dagli agri-coltori anche dal punto di vista ambienta-le e di prevenzione e permetta di prose-guire l’attività agricola nelle aree più diffi-cili”. Risorse importanti sono destinate afinanziare gli insediamenti di giovaniagricoltori. “Attraverso un piano di svilup-po aziendale i giovani devono dimostraredi credere ad un progetto imprenditorialecapace di sostenere investimenti e una vi-ta duratura dell’impresa – ha sottolineatoClaudio Scipioni, presidente dell’Anga -.Va premiata la progettualità indirizzata al-lo sviluppo sostenibile e ad iniziative dicooperazione, orientate ai mercati localied esteri”. All’evento sono intervenuti l’as-sessore regionale all’Agricoltura Dino Pe-pe e il presidente di ConfagricolturaAbruzzo, Concezio Gasbarro. Nell’occa-sione è stato firmato tra ConfagricolturaL’Aquila e l’ACIAM (l'Azienda consorzialedi igiene ambientale marsicana) un accor-do di programma per la gestione dei rifiu-ti speciali delle aziende agricole del Fucinoe di tutto il territorio della provincia del-l’Aquila. L’accordo, che entrerà in vigore agennaio, semplificherà i pesanti adempi-menti burocratici oggi a carico delle im-prese, sia per il Sistri (Sistema di controllodella tracciabilità dei rifiuti), sia per la ge-stione dei registri di carico e scarico.
Grande partecipazione all’assemblea an-nuale di Confagricoltura L’Aquila e al con-vegno “Psr 2014 – 2020: Sarà vera oppor-tunità per le imprese agricole?”, program-mato dall’Organizzazione degli imprendi-tori agricoli ad Avezzano. La mattinata èstata densa di appuntamenti e tappe im-portanti per gli agricoltori del Fucino cheaspettano l’arrivo dei fondi comunitariper portare avanti progetti avviati e svi-lupparne dei nuovi. “Il Piano di svilupporurale – ha affermato Fabrizio Lobene,presidente di Confagricoltura L’Aquila -deve essere un fattore di rilancio delle im-prese agricole per sostenere gli investi-menti finalizzati all’innovazione,alla so-stenibilità ambientale, al rinnovamentotecnologico e all’incremento occupazio-nale. Nell’ambito del Comitato di Sorve-glianza, vogliamo essere propositivi perrendere i bandi facilmente comprensibilicon regole chiare, certe ed uniformi incampo regionale”. Per MassimilianoGiansanti, vicepresidente nazionale diConfagricoltura: “Se non si vogliono ab-bandonare i territori di montagna e di col-lina – ha detto – servono scelte strategichee occorre immaginare interventi impor-tanti per tutelare questo tipo di agricoltu-ra. Spero che il prossimo Piano di svilup-po rurale per l’Abruzzo tenga presente
Ad Avezzano
ci si interroga sul Psr
È allarme criminalità inagricoltura ed a preoccu-pare sono furti, abigeato evandalismo. La presidentedi Confagricoltura Mode-na, Eugenia Bergamaschi,ha chiesto maggiore tutelaed ha sottolineato l'impor-tanza dell'azione di con-trollo svolta dalle forze del-l'ordine. “Gli imprenditoriagricoli sono esasperati.Manca la percezione di si-curezza in chi vive nellecampagne. Tra furti e attivandalici - ha detto - negliultimi sei mesi stiamo assi-stendo ad un crescendo adir poco preoccupante.Non si tratta di ladri isolatie sprovveduti, ma di bandeorganizzate, che sannoperfettamente come agire,cosa rubare e dove piazzareil bottino”. I casi più clamo-rosi sono stati l’incendiodel capannone nell’aziendaagricola dei fratelli Chilettidi Albareto, il furto di 180forme di Parmigiano Reg-giano al caseificio Reggianidi Castelfranco Emilia equello alla cantina Vezzellidi Modena. Per non parla-re dei furti quotidiani digasolio agricolo e attrezza-ture, spesso neppure de-nunciati dagli agricoltori.
MODENA
ALLARME
CRIMINALITÀ
O R G A N I Z Z A Z I O N E E T E R R I T O R I O di Elisabetta Tufarelli
CONVEGNO DI CONFAGRICOLTURA L’AQUILA
premiato la volontà di Confagricoltura, cheha messo in vetrina le sue realtà. «MasseriaPilano, l’agriturismo tra Crispiano e Marti-na Franca, lo scorso ottobre è stato selezio-nato dal Mipaaf tra i migliori cinque d’Italiaper rappresentare il nostro Paese a Expo.
Iniziativa congiunta promossa a Tarantodalla Piccola Industria di Confindustria edalla Confagricoltura provinciale. Unabella giornata che ha coinvolto ottocentostudenti delle scuole superiori di Tarantoe provincia e 13 imprese del territorio. “IlPmi Day 2015 è stato un esperimentopienamente riuscito. Agricoltura e picco-la industria – ha spiegato Luca Lazzàro,presidente di Confagricoltura Taranto -hanno mostrato un nuovo modo di lavora-re e crescere assieme, una necessità partico-larmente avvertita in una realtà come la no-stra, bisognosa di un rinnovato modello disviluppo». L’entusiasmo degli studenti ha
IL “PMI DAY” DI CONFINDUSTRIA E CONFAGRICOLTURA DI TARANTO
Porte aperte delle aziende
agli studenti
Abbiamo aperto a studenti e docenti leporte di Borgo Valle Rita a Ginosa, un’a-zienda agricola e resort -ha spiegatoLazzàro -di altissimo livello, così come ilConsorzio Produttori Vini di Manduria,un luogo simbolo per una delle nostreproduzioni d’eccellenza. Confagricolturaha mostrato il meglio di ciò che l’impe-gno quotidiano e lo spirito imprendito-
riale hanno saputo realizzare nel Taranti-no». Storie di eccellenza che sono solo lapunta avanzata delle migliaia di impreseagricole che nelle più recenti rilevazioni sta-tistiche, hanno registrato un più 18% di va-lore aggiunto.
Masseria Pilano
54 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2015
no precedente, sono diminuite, in generale, le iscrizio-ni alle facoltà universitarie che fanno capo al pianetaagricoltura. Questo conferma l’Italia come un Paese eu-ropeo che ha grande difficoltà nell’effettuare il ricam-
bio generazionale. Chiudiamo tutto e andia-mo a casa? “Assolutamen-te no. L’Italia e l’agricoltura in-sieme – ha proseguitoRaffaele Maiorano - posso-no fare il salto di qualità. Èper questo che a Palermoi giovani sono stati invita-ti a puntare in alto e suglistrumenti giusti. Uno diquesti potrebbe esserequello delle società agri-cole, che aumentano. “Ilfuturo – sottolinea il pre-sidente dei giovani diConfagricoltura - è delleimprese più strutturate einnovative. È lì che si in-sedia un giovane e l’occu-pazione tiene ed aumen-ta”. Elisabetta Tufarelli
PARTIRE DALLA SITUAZIONE REALE, CHE SI VIVE
NELLE NOSTRE CAMPAGNE, PER PROPORRE
UN NUOVO E ATTUALE MODELLO DI IMPRESA
Superare le difficoltà
che ostacolano
il ricambio generazionale
Al Convegno Quadri dell’Anga a Palermo, per pri-mi, abbiamo denunciato che per i giovani chevogliono impegnarsi in agricoltura la strada è
tutta in salita. “Siamo abituati a pensare in positivo, aprendere le sconfitte co-me stimolo per crescere –ha osservato il presidenteRaffaele Maiorano –. Perquesto abbiamo scelto dipartire dalla situazionereale, che si vive nelle no-stre campagne, per pro-porre un nuovo modellodi imprenditore”. I fatti sono questi: in Italia,dal 2010 al 2015, quasi ungiovane su tre (il 27,4%)ha dovuto chiudere l’a-zienda e il boom dei gio-vani che scelgono di tor-nare in campagna dopoesperienze in altri settorieconomici, in Italia e all’e-stero, non è così diffusocome a qualcuno fa piace-re lasciarci credere. Così come, rispetto all’an-
A volte il sogno del ritorno alla terrasi scontra con la realtà. Certamente ilnostro settore, nell’immaginariocollettivo, ha un forte appealromantico e qualche giovane che harinunciato ad altre professioni indiversi settori, per tornareall’azienda agricola di famiglia,modernizzandola e innovandola c’è
anche da noi . A partire da me. Ma “una rondine non faprimavera”. Servono molte di queste rondini e soprattuttopercorsi e strumenti che le facciano volare sempre più lontanoin grandi stormi. Ciò non significa che lavorare in agricoltura,oltre che difficile, non sia bello e stimolante; ma è anche unasfida che occorre vincere. Lo si può fare uniti, nucleo eterritorio, ribattendo e promuovendo in tutte le sedi il nostromodello economico lanciato a Palermo.
Raffaele Maiorano Presidente Nazionale Anga
I L C O M M E N T O
INTESA CON GLI ISTITUTI AGRARI ADERENTI A “RENISA”
I giovani umbri puntano sulla formazione
Oltre che da agricoltori ad imprendi-tori il passaggio può essere anche dastudenti a imprenditori. Ne è convin-to Guido Gatti, presidente dei giovaniagricoltori umbri, che ha firmato unprotocollo d'intesa con gli istitutiagrari aderenti a Renisa (Rete nazio-nale istituti agrari). Secondo gli ‘un-der 40’ di Confagricoltura occorrepuntare su giovani, scuola, agricoltu-ra, imprenditorialità. «Studenti e do-centi - ha spiegato Gatti - beneficerannodel nostro supporto. Vogliamo così ac-corciare le distanze tra il mondo del la-voro e quello dell'istruzione». Il proto-collo d’intesa è stato sottoscritto nella
rocca casalina di Deruta tra il presiden-te di Anga Umbria e Marcello Rinaldi,coordinatore della Rete regionale umbradegli istituti agrari aderenti a Renisa. L’o-biettivo comune è quello di promuovere
e diffondere la cultura dell'auto-im-prenditorialità in agricoltura. I firma-tari dell’accordo intendono migliora-re la formazione degli studenti degliistituti del settore agrario, offrendomomenti di alternanza studio-lavoro.I giovani di Confagricoltura Umbria,in particolare, si sono impegnati a for-nire gratuitamente supporto alle atti-vità didattiche e ai progetti realizzatidagli istituti agrari, a promuovere
viaggi studio organizzati dall'associazio-ne e tirocini professionali in aziendeestere, e a farsi carico dell'assistenza e delsupporto ai docenti dei cinque istitutiumbri aderenti a Renisa.
Da sinistra: Gatti, Milletti,Maiorano e Torricelli
«Forte il desiderio
d’innovazione»
di Elisabetta TufarelliCAMPI ROSA
Questo mese incontriamo Maria Gra-zia Maccherani, imprenditrice vivaistadi “Idea verde”, un’azienda specializzatanella produzione di cipressi, lecci egarden center nella piana tra Perugia eSan Martino in Campo.
DISCRIMINAZIONE DI GENERE. Una ricerca
Onu mette in evidenza la discriminazione inambito lavorativo tra uomini e donne. Ledonne occupate a tempo pieno nella maggiorparte dei Paesi hanno uno stipendio che nonsupera il 70%/90% di quello dei colleghimaschi. Secondo gli ultimi dati diffusi dallaFAO il genere femminile è ormaifondamentale nella lotta alla fame nelmondo. Nonostante ciò, lavorano di più, fannoi lavori più duri, le loro aziende producono dipiù e contribuiscono con oltre il 60% allaproduzione di cibo mondiale, pur non avendole stesse possibilità di accesso alla terra,all’educazione, all’innovazione ed al creditodegli uomini. L’Oma (Organizzazionemondiale degli agricoltori), dal canto suo si èimpegnata a promuovere in tutto il mondo lostatus delle donne in agricoltura nellecompetenti sedi deliberative e decisionali.
Come ha deciso di intrapren-dere questa professione?Ho perso mio padre che avevo solo15 anni e, crescendo, insieme a miomarito, ho trasformato l’azienda tra-dizionale di famiglia dove si produ-cevano cerali, vite, girasoli, semi-oleosi in un vivaio all’avanguardia.Non è certamente stata un’impresafacile perché ero combattuta tra ilsenso del dovere, così forte in tuttenoi donne, che mi spingeva a man-tenere la vocazione aziendale fami-
liare e il desiderio d’innovare creandoqualcosa di diverso. Infine ha prevalsoil desiderio di fare qualcosa che sentissipiù mio.
Si sente realizzata?Certamente sì. L’impresa, oggi, tra col-tivazioni in piena terra, serre fredde,serre calde, ombrai e piazzali per pian-te in vaso ha un suo carattere distinti-vo. Il ‘plant center’, poi, è una mia crea-tura. Offro agli appassionati di giardi-naggio una scelta ampia e in grado disoddisfare tutti i gusti. Sono partitadalla qualità dei prodotti e del servizioattento ad ogni richiesta. La serra, rigo-rosamente di vetro, accoglie piantegrasse rare o addirittura sconosciute divarie dimensioni. Offro piante daappartamento, ma anche agrumi alle-vati in forma libera, a cerchio e a spal-liera in tutte le taglie. All’esterno è untripudio tra arbusti ornamentali, rose,erbacee perenni ed aromatiche e tan-tissime piante fiorite che danno untocco di colore ed allegria in ogni sta-gione. La crisi c’è stata e continua adesserci anche se, dall’estate, ci sonosegnali di ottimismo.
CONTRO LA VIOLENZA
ALLE DONNE
Confagricoltura Donnacontinua ad essere attiva nella lotta contro la violenza. Dopo le iniziative di sensibilizzazione svolte nella “Giornata contro la violenza”, se ne è tornato a discutere nell’assembleadell’Associazione del 30novembre, che si è svolta a Roma. Secondo i dati Istat,pubblicati a giugno 2015,sono 6 milioni 788 mila le donne che hanno subìtouna forma di violenza fisica o sessuale. “Un numerotremendo – ha posto inevidenza nel suo intervento la presidente Gabriella Poli –che vorremmo non sentirepiù. Come associazione, daanni, ci siamo mosse conl’iniziativa di portare iprodotti agricoli delle donnein piazza per sensibilizzaresull’importanza di combattereogni forma di violenza. Sono convinta che soloattraverso la maggioreinformazione si favorirà la presa di coscienza della gravità del fenomeno e la diffusione di un climacontrario ai maltrattamenti,all’aggressività e alla brutalitàche continuano a colpire e a uccidere ancora troppedonne”.
56| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2015
DUE DOMANDE A... MARIA GRAZIA MACCHERANI
PATRONATO di Elisabetta Tufarelli
58|MONDO AGRICOLO| DICEMBRE 2015
Alleanza con Federpesca
Il Patronato Enapa di Confagricolturae la Federpesca (FederazioneNazionale delle Imprese della pesca),aderente a Confindustria, hannostipulato un accordo - autorizzato dalministero del Lavoro e delle Politichesociali - per prestare assistenza tecnicagratuita agli iscritti alla Federpesca, ailoro familiari ed ai coadiuvanti, per lediverse prestazioni socio-sanitarie.“Sono molto soddisfatto per l’alleanzaraggiunta e sono certo di una proficuae ottima collaborazione. Stiamoperseguendo il nostro obiettivo diradicarci sempre più sul territorio ecrescere - ha messo in evidenza ilpresidente di Enapa, RobertoPoggioni - anche al di fuori delmondo agricolo e rurale”. Il Patronato di Confagricoltura, oggi,conta più di 240 sedi operative sulterritorio nazionale e, attraverso la
collaborazione con Federpesca, con lesue 3.000 le imprese e gli oltre 30.000lavoratori dipendenti, crescerà ancoradi più con i nuovi uffici di patronato aMolfetta (Bari), Giulianova (Teramo),San Benedetto del Tronto (AscoliPiceno), Castiglione della Pescaia(Grosseto) e Termoli (Campobasso). Il Patronato Enapa (Ente NazionaleAssistenza Patrocinio Agricoltori),istituito da Confagricoltura, presta dal1992 assistenza gratuita agliagricoltori, ai coltivatori diretti e atutti i cittadini in campo sociale,previdenziale e sanitario. Federpescaassocia, rappresenta e tutela gliarmatori della pesca italiana e leimprese della filiera ittica presso lapubblica Amministrazione, ilParlamento e l'Unione europea. “Confagricoltura è impegnata inprima linea nella tutela e nellarappresentanza degli interessi di parte,ma anche nella società civile - hacontinuato Poggioni -. Il patronato siconferma uno strumento utilissimo
ENAPA APRE CINQUE NUOVI UFFICI TERRITORIALI
Poggioni: «Il nostro
obiettivo è radicarci
sempre più sul territorio»
per la nostra Organizzazione,caratterizzata da un tessuto associativocomposto, in modo rilevante, daimprese a conduzione familiare e,quindi, da lavoratori autonomi. Nonva dimenticato che l’azienda agricola,oltre ad un'entità economica,rappresenta anche un bene per tutta lasocietà e, attraverso i nostri sportellisul territorio, esplichiamo anche un’attività di sindacalizzazione".La collaborazione con Federpesca,inoltre, offrirà un nuovo servizio diconsulenza dedicata in un settoreparticolarmente delicato come quelloprevidenziale e delle prestazioni socio-assistenziali, continuamente soggettoad interventi legislativi. “Desidero – conclude il presidenteEnapa – riaffermare con forza il ruolodel nostro patronato, che ha raggiuntoaltissime percentuali di soddisfazionetra i nostri utenti. E’ grazie allacapacità dei nostri operatori, in gradodi dare risposte integrate di
informazione puntuale e tutelaconnesse al mondo del lavoro, ai temidella salute e al percorso di vita dopola pensione, che abbiamo raggiunto emanterremo questi risultati”.
A Federimpresa
servizi previdenziali
e socio-assistenziali
A PARMA
SUL DOPO EXPO
Il Sindacato Pensionatidi Parma ha volutodedicare l’ appunta-mento convegnistico al“dopo Expo”. Titolodell’incontro che si ètenuto al’abbazia “12Monaci” a Fonte Vivo diParma ” Agricoltura ecibo dopo Expo”.Approfonditi i temidell’ereditàdell’EsposizioneUniversale: non solo lakermesse, ma anche laCarta di Milano con unmessaggio importante,che ha avuto vastissimaeco. “Il cibo stadiventando il nuovopetrolio e la terra ilnuovo oro del nostromondo. Ad Expo sonostati firmati accordi pergarantire a tutti i popolicibo sicuro e sufficiente.Noi agricoltori ipropositi di queidocumenti li abbiamonel nostro Dna, dasempre”. Lo ha dettoVittorio Brianti,presidente delSindacato Pensionati diParma, aprendo il lavoriconvegnistici. Sonointervenuti: il presidentedi ConfagricolturaParma Monica Venturini,il direttore EugenioZedda, il presidente e ilsegretario nazionaledegli ‘Over 65’ BrunoAllegretti e AngeloSantori, il presidenteregionale Carlo Sivieri eGuglielmo Garagnani,coordinatoredell’iniziativa emiliano-romagnola “Viaggioverso Expo”, che si èconclusa a Milano allaVigna di Leonardo.
60| MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2015
OVER 65
Gli anziani sono i veri
ammortizzatori sociali
di Elisabetta Tufarelli
Sono gli anziani, a parere del Censis, a trai-nare in gran parte la ripresa e ad offrire unsostegno economico a figli e nipoti. Per laprima volta, la spesa per consumi delle cop-pie con un capofamiglia anziano (di 65 annie oltre) è superiore di circa 1.200 euro l'an-no a quella delle coppie con a capo un gio-vane di 18-34 anni. In pratica, su una plateadi 13,2 milioni di individui con più di 65anni, sono ben 7 milioni quelli che contri-buiscono di tasca propria al benessere dellafamiglia, di figli o nipoti. Nella crisi, poi,considerando il periodo 2009-2014, glianziani single hanno aumentato la spesa per
consumi del 4,7% in terminireali, mentre quella dei “mil-lennials” single è risultata incalo del -12,4. Anche lo Svi-mez aveva recentemente sot-tolineato come il sistema diwelfare non avesse seguito letrasformazioni del mercatodel lavoro. In questo modo lepersone più anziane si sonosostituite agli ammortizzatorisociali, per sostenere i figli,proprio a causa dei lavori pre-cari, delle retribuzioni basse edelle spese obbligate al disopra delle possibilità. Così
3,3 milioni di anziani spendono 2,7 miliardidi euro l'anno per attività formative proprieo di membri della famiglia, a cui si aggiun-gono altri 960 milioni di euro per attivitàsportive per sé o i propri familiari. Infine èil caso di dire che gli anziani non si fermanomai. Secondo il Censis ben 3,2 milioni lavo-rano ancora, regolarmente o saltuariamen-te, 225 mila sono in cerca di lavoro e 407mila proveranno ad avviare un’attività auto-noma. Sarà per questo che l'89% ritiene chenei prossimi dodici mesi i propri redditi,risparmi e consumi siano destinati a cresce-re o a rimanere stabili.
ANORESSIA in tarda età. Anoressia e bulimia, non sono solo malattie esclusive della gioventù, mapossono colpire anche gli anziani. Per la maggiorparte si tratta di forme di cronicizzazione di disturbialimentari pregressi e presenti già in giovinezza, ma in molti casi, nei soggetti soli, è più difficilericonoscere la presenza di un disturbo alimentare. Ilproblema che condurrebbe dal mangiar poco e maledirettamente all’anoressia e alla bulimia e’ proprio
la solitudine a cui spesso gli anziani sono costretti. A mangiar male sarebberosoprattutto gli anziani di sesso maschile, che tendono a rifugiarsi nellescatolette. Il professor Gonidakis, del dipartimento di Psichiatria dell’Universitàdi Atene, che ha studiato il tema, sottolinea che spesso la magrezza è imputataad altre patologie e si rischia di non riconoscere una forma di anoressia.
DICEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |61
Allenare la memoria
Giocare online con sfide di ragio-namento e di memoria avrebbevantaggi significativi per la vitaquotidiana deglianziani. Lo hanno sot-tolineato i ricercatoridell’Istituto di Psi-chiatria, Psicologia eNeuroscienze del KingCollege di Londra, chehanno dimostratocome i giochi onlineriescano migliorare lamemoria, la capacitàdi ragionamento eperfino lo svolgimen-to delle attività quoti-diane, come fare laspesa, cucinare egestire le finanze personali.Attraverso il più ampio studiorandomizzato, che ha preso inesame quasi 7.000 adulti Over 50,è stato valutato l’impatto dei pro-cessi telematici che coinvolgonoil cervello sullo svolgimento delleattività quotidiane. I soggettisono stati testati prima di iniziare
OGNI DUE ORE CIRCA
un anziano è vittima di un
reato, nel nostro Paese.Da questo datol’associazione provincialepensionati diConfagricoltura Piacenzaha organizzato il convegno“Come fronteggiare lamicrocriminalità: lasicurezza degli anziani”.L’evento, che si è tenutoalla Rocca di BorgonovoVal Tidone, ha coinvolto il
Maggiore dell’Arma dei Carabinieri Michele Mancini, che ha analizzato il fenomenosoffermandosi sulle strategie di prevenzione, informazioni e consigli utili perdifendersi dai malintenzionati. Tra i numerosi intervenuti, il sindaco del Comune diBorgonovo Roberto Barbieri, Enrico Chiesa e Luigi Sidoli, presidente e direttoreConfagricoltura Piacenza, Bruno Allegretti e Angelo Santori, presidente esegretario nazionale del sindacato nazionale Pensionati Confagricoltura, GiovanniMerli e Carlo Sivieri presidente degli Over 65 di Piacenza e presidente regionale, eStefano Repetti presidente del Sindacato Impresa Familiare di ConfagricolturaPiacenza.
to che giocarecon gli esercizidi formazionedel cervellocinque volte asettimana è sta-to più efficacenel determinarequesti miglio-ramenti. Prece-denti ricercheavevano sottoli-neato che chi sicimenta in atti-vità stimolanticome cruciver-ba, puzzle eapprendimento
di nuove competenze tenda adavere tassi più bassi di demenza.
lo studio, dopo sei settimane, tremesi e sei mesi. È stato dimostra-
62| MONDO AGRICOLO |DICEMBRE 2015
LA CAMPANA A MONTEFIORE DELL’ASO (AP)
AGRITURISMO
di Anna Gagliardi
La più giovane è Camilla, ha 20 mesi; ilpiù anziano è Edmondo, ha 91 anni. Inmezzo c’è la tribù de La Campana, unatrentina di persone che all’inizio deglianni Ottanta hanno lasciato la città perripopolare il borgo sulle colline diMontefiore dell’Aso, nelle Marche. Nontutti quelli che si sono trasferiti quisono rimasti; nel corso degli anni sonoarrivate nuove persone e altre se nesono andate, ma sta di fatto che oggi la
ora uno sguardo anche sommarioattraverso il web dimostra che la sfidaè stata vinta e i sacrifici sono stati ripa-gati. Merita quindi conoscere questarealtà da vicino.L’agriturismo dispone di 11 camere eoltre 30 posti letto, molto spazio priva-to a disposizione per gli ospiti, unavasca idromassaggio, una biblioteca,una sala con pianoforte, un parco gio-chi per bambini e un ristorante con laproposta di menu realizzati con i pro-dotti coltivati in azienda. “Non c’è unindirizzo agricolo predominanterispetto a un altro – spiega ElisaNichetti –. Nei 50 ettari dell’aziendaabbiamo frutteti, seminativi, vigneti,uliveti, orti, allevamenti, bosco.Seguiamo i principi dell’agricoltura abasso impatto ambientale e abbiamo
Con i colori
del cielo
cooperativa agricola La Campana erelativo agriturismo vantano, conCamilla, la terza generazione. Una sor-ta di comunità, nel senso più modernodel termine, fondata con l’idea diabbandonare i grandi centri abitati,Milano soprattutto, e andare in cam-pagna per dedicarsi all’agricoltura. LaCampana nasce così, a una manciatadi chilometri dalla Riviera delle Palmee a meno di un’ora dai Monti Sibillini.Il borgo deputato a ospitare la comu-nità comprendeva casolari colonicidell’Ottocento da ricostruire quasi intoto: ci sono voluti anni e sacrifici, maLa “tribù” aziendale
DICEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |63
anche una centrale elettrica solare foto-voltaica che ci consente di coprire tuttii consumi”.Ma La Campana è celebre soprattuttoper le piante tintorie da cui si estraggo-no i pigmenti per tingere i tessuti natu-rali. Il colore dell’azienda è il blu indacoestratto dalle foglie di Guado (Isatistinctoria): non a caso il sottotitolo del-l’agriturismo La Campana è “Con icolori del cielo”. Il maestro tintore èAlessandro Butta, che è diventato unodei massimi esperti in materia.Come è stata avviata quest’attività?“Negli anni Novanta abbiamo parteci-pato al Progetto Cilestre della RegioneMarche, la quale, su sollecitazioneeuropea, aveva incentivato il recuperodella coltivazione delle piante tintorie –spiega Elisa –. Alla fine del progetto La
Campana, avendone seguito tutti glisviluppi, ha acquisito esperienza ed èdiventata un punto di riferimento per ilcomparto. Ci siamo quindi specializza-ti nella coltivazione del Guado, un tem-po molto diffusa nelle Marche, da cui siestrae l’indaco in polvere colorante”.Nel percorso la cooperativa è stataaffiancata dalle Università di Pisa,Ancona, Camerino e dalla stessaRegione. “L’attività legata alle piantetintorie non è la principale voce delnostro fatturato, ma sicuramente quellache ci rende speciali” – aggiunge conorgoglio. Al punto che in azienda siorganizzano corsi e dimostrazioni perhobbisti e gente interessata a questosistema di colorazione tutto naturale,che recupera antiche tradizioni e siavvale anche di innovazioni tecnologi-
che che hanno migliorato odel tutto eliminato alcunipassaggi (operazione neces-saria, dal momento che untempo il bagno riducentedella pianta avveniva nell’u-rina…). In sintesi il processo si svolgecosì: l’indaco non è diretta-mente presente nella fogliadel guado, che invece necontiene i precursori. La for-mazione del colore avvienedurante il processo estratti-vo, anche per effetto dei bat-teri della pianta e del suolo.“Noi – racconta Elisa - indi-viduiamo il momentomigliore per il raccolto,almeno due volte l’anno,quindi regoliamo temperatu-re e tempi del bagno perricavare il colore: quandoesce questo risulta molto for-te, addirittura ‘sfacciato’. L’ul-tima fase del ciclo produttivoè l’applicazione dell’indacosul tessuto, lana soprattutto,ma anche seta, cotone, lino ecanapa”. I clienti sono privati
e alcune ditte.Nella grande famiglia della cooperativaLa Campana ogni componente ha unruolo: i lavori in campagna portano viala maggior parte del tempo, ma anchela parte amministrativa e burocraticaha assunto dimensioni importanti.Chi sono i clienti dell’agriturismo?“Italiani e stranieri si alternano tuttol’anno, principalmente nella bella sta-gione. Chi sceglie di venire qui lo fainnanzitutto per il fatto che siamo vici-ni al mare e anche alla montagna. Vici-no a noi, inoltre c’è un’area archeologicadi pregio a Monte Rinaldo, sebbenepoco conosciuta. Diciamo che la zonaoffre valide soluzioni per tutti: sportivi,amanti del relax o turisti alla ricerca dicultura. E appassionati di arte tintoria,ovviamente!”
È una storia antica quella dell’azien-da Barone di Villagrande, indissolu-bilmente legata alla famiglia Nicolo-si, di cui si leggono le origini fin dalXVIII secolo. Era il 29 giugno del1726 quando l’Imperatore Carlo VId’Asburgo (Re di Napoli dal 1714 al1740), con un decreto di merito-ispirato, concesse a Don CarmeloNicolosi, il maggiore dei figli di DonPietro, per l’amore e la dedizioneriportata nella cura dei vigneti e nel-la produzione di vini di prestigio, iltitolo di Barone di Villagrande. Sul versante est dell’Etna, in localitàMilo, a 700 metri sul livello delmare, con oltre dieci generazionialle spalle, la famiglia NicolosiAsmundo continua a produrre vinicon passione, oggi sotto la guidaesperta di Marco, laureato in viticol-tura ed enologia a Milano e lamoglie Barbara, che segue la partecommerciale. Grande attenzioneper l’ambiente e per il territorio han-no accompagnato la storia di questaazienda, certificata bio-logica dal 1989. Ottantamila bottiglie divino all’anno, destinateper il 60% all’export,prodotte con uve esclu-sivamente aziendalivinificate nella cantinacostruita nel 1869, vici-no alla quale sorgeanche un piccolo e raffi-nato Wine Resort, conquattro camere, cheospita appassionati eno-turisti proveniente daogni parte del mondo.Sei le tipologie di vinoprodotte: Etna Bianco
64|MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2015
ETNA BIANCO SUPERIORE, BARONE DI VILLAGRANDE
Una passione antica che conquista
Doc, Etna Rosso Doc, Etna Rosa-to Doc, Fiore Bianco Igt Sicilia,Sciara Rosso Igt Sicilia. La naturadei terreni dove sorge l’azienda èstrettamente legata alla matricevulcanica: sciolti e profondi,ricchi in microelementi(ferro e rame) e mediamen-te dotati di potassio, fosforoe magnesio. Il caratteristico clima dimontagna, con temperatureminime in inverno e anchenel periodo dell'inizio delgermogliamento che non dirado scendono sotto lozero, la particolare esposi-zione, la presenza di limi-trofi boschi di querce ecastagni, creano, oltre ad unpaesaggio incantevole, un"unicum" per la produzionedi vini ad elevata acidità,grande longevità e dalla spiccatapersonalità, che trovano la loro mas-sima espressione nei bianchi. Come
VINO di Gabriella Bechi
l’Etna bianco Superiore, natoinconfutabilmente in questiluoghi. Da uve Carricante inpurezza allevate con il sistema
Guyot, Cordone Speronatoe una densità di 5000-7000 ceppi per ettaro,l’Etna Bianco Superiore,dopo la criomacerazionee la fermentazione atemperatura controllata,viene imbottigliato dopo6-7 mesi dalla vendem-mia. Colore giallo tenuecon riflessi verdi, profu-mo fine di mela e bian-cospino, sapore fresco,persistente, armonico.Perfetto sul pesce dimare sia crudo, sia allabrace, o anche su maccodi fave con finocchio sel-
vatico. Da trent’anni l’a-zienda si è arricchita con
l’acquisto di due ettari sull’isola diSalina, nell'arcipelago delle Isole
Eolie, dove i genitori diMarco erano soliti passa-re le vacanze estive edove adesso si produce larinomata Malvasia delleLipari tipologia Passito.Impianti a spalliera conuna densità di 7.300piante per ettaro. Unapiccola e funzionalecantina che si integraperfettamente con l’ar-chitettura ed il paesaggioeoliano, una terrazza dioltre 500 metri quadridover far appassire l’uvasotto i raggi diretti delsole.
Definire “In Fucina” unasemplice pizzeria è deltutto inappropriato. D’al-tra parte l’insegna “pizzae degustazione” avverte ilcliente che siamo di fron-te a qualcosa di diverso.Un’idea originale dellochef Edoardo Papa chenella sua testa ha semprepensato che il disco dipasta, pur fondamentalee degno delle miglioricure, fosse un supporto,una base sulla quale pog-giare ad arte degli insolitimix di ingredienti, per dar vita a deiveri e propri piatti. Papa, proveniente da altri settori lavo-rativi, ma da sempre animato dallapassione per la cucina e per la pizza,nel 2009 decide di aprire nel quartierePortuense di Roma una pizzeria adegustazione, l’unica della Capitale,con l’idea di trasmettere ai suoi com-mensali la passione, lo studio e laconoscenza che hanno accompagnatola sua vita e che concorrono oggi,insieme al ricordo dei sapori dell'in-fanzia, alla nascita di un piatto.Tre i fondamenti della sua cucina:gliingredienti, che sono frutto dellaricerca costante e continua, quasimaniacale, delle materie prime, cheprovengono, per la quasi totalità, dapiccoli agricoltori e allevatori biologi-ci.L'impasto delle pizze, fragrante,biscottato, talmente leggero che sem-bra una “nuvola”, preparato con farine“biologiche” semi integrali, molite apietra da “mugnai” artigiani, conpoco lievito lasciato lavorare 24 ore.Il servizio innovativo, che consente difar arrivare le pizze in tavola una allavolta, già tagliate a spicchi, così da
IN FUCINA A ROMA
ll ristorante che ama la pizza
DICEMBRE 2015| MONDO AGRICOLO |65
permettere a tutti i commensali diassaggiare, o meglio degustare, ognisingola portata. In Fucina le pizze sono le protagonisteassolute. A leggere l’elenco ci vuolemezza giornata. E “degustazione” è laparola chiave. Lo si capisce guardandoil menu e i tanti ingredienti delle farci-ture: verdure di stagione, alici di Ceta-ra, mozzarella e ricotta di bufala, lardoe salumi toscani, mortadella artigia-nale, pistacchi del Bronte, capperi diSalina, olive di Taggia, pesto alla men-ta, salmone selvaggio dell’Alaska, pro-sciutto cotto San Martino, Culatello diParma gran riserva 24 mesi. Il servizio in sala, sotto la guida atten-ta della moglie Emanuela, è ben col-laudato ed ha il giusto tono di familia-rità in un ambiente molto curatoanche se semplice.La carta dei vini non poteva non esse-re all’altezza dei piatti, con proposteattentamente selezionate tra grandietichette italiane e francesi, con qual-che escursione in Austria e Germania,e una ricca offerta di bollicine nazio-nali e Champagne. Divertente e com-petente quella delle birre artigianali,
alla spina e in bottiglia. Il menù è composto daipiatti che sono disponibi-li tutto l'anno sia di terrasia di mare, e soprattutto,da quelli stagionali, limi-tati nel tempo e occasio-nali, che rappresentanola parte più importantedell'intera propostagastronomica. Come Mazzancolle diparanza con lardo delNero dei Nebrodi e ridu-zione di Etna rosso,Calamaretti marinati in
olio e limone con burrata artigianalepugliese e gocce di aceto balsamico,Guanciale artigianale cotto nel vinobianco, Conciato di San Vittore delLazio e spinaci al vapore, Ciauscolodi Visso al naturale, crema di patate estracchi nato di mucca bio, Salsicciadi cinta sense e broccoletti bio, concaciocavallo podolico stagionato. Quello che ci vuole per una seratagourmet e conviviale, da costruirecon assaggi delle proposte in cartasenza il terrore di… lievitare a finepasto.
PIZZA CON CALAMARI FRESCHI DI PARANZA
Con l’Etna bianco superiore dell’azienda Baro-ne di Villagrande, Edoardo Papa propone lasua pizza con calamari freschi di paranzamarinati in olio e limone con broccoletti bio,burrata artigianale e bottarga di Cabras.
Pentagono lunarePaesaggio a geometria variabile
Un nome originale per i ferraresi Marchesi Scamorza che
propongono una musica che ha nobili natali ed affonda nell’humus
fertile degli anni ’70. Il titolo, Hypnophonia (Maracash Records),
vuole esprimere suggestivamente l’unione tra psiche e suono; i
musicisti sono giunti al secondo album che davvero ipnotizza
all’ascolto. Il quintetto è formato da Paolo Brini (basso), Enrico
Cazzola (tastiere), Enrico Bernardini (voce), Lorenzo Romani
(chitarra, mandolino e tastiere) e Alessandro Padovani (batteria).
Il CD, registrato in analogico e prodotto con cura da Mike III, ha
sonorità calde e potenti, pathos, dimensione aulica e sontuosa.
Puro rock progressive di matrice italiana ed anglosassone. Sono
I l sound di Uross - autore emusicista di Monopoli (BA), alsecolo Giuseppe Giannuzzi - nonpuò essere etichettato. Comeannota il critico Donato Zoppo «èt roppo au to r i a l e pe r es se reconsiderato rock, troppo elettricoe figlio della fragranza sonora anni'60/ '70 per essere frutto di uncantautore fatto e finito». La nobilearte popolare della rock song in un
CD che ha un titolo che è un progettodi vita: "Ovunque è la bellezzache non vedi". Graffi d’autore, unsound elettrico, grandissima perso-nalità. Uross procede per la sua
strada. Dice il cantautore: «Hocercato di raccontare quello chevo l e vo e come l o vo l e vo ,disinteressandomi ancora di piùdell'ascoltatore». L’artista si muovetra "Kanto e disinkanto" (come
titola una delle sue canzoni) e trabrani originali, a sorpresa, proponeuna parti-colarissima versione di"Ciao amore Ciao" di Tenco, colpendodiritto al cuore dell’ascoltatore.
66| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2015
“CONFINI ARMONICI” DEI LINGALAD
CAMPI SONORI
In cop e r t ina in pr imo pi ano unmicrofono di legno; all'interno dellacover e nel booklet appaiono altriscatti su ipotetici strumenti musicali"naturali". Le immagini fanno subitocomprendere i l nuovo cors o de iLingalad, storica band bergamascagiunta al suo quinto album "Confiniarmonici" (Lizard Records). I Lingaladsi erano posti in evidenza, all'esordio,con brani sulle avventure tolkinianedelle Terre di Mezzo. Ora propongonoun coinvolgente folk-rock. Le immaginidella cover e del booklet introduconoa suoni e testi che si tuffano nel verde,carichi di suggestioni che vengono
dai respiri della natura.I l d i s co s i i spi ra a iromanzi del cantante-scrittore e fondatorestorico del LingaladGiuseppe Festa - "Ilpassaggio del l’orso"(2013) e "L’ombra delgattopardo" (2014) -che raccontano unan a t u r a d a v i v e r e erispettare e sono ambientati in spazi"armonici" come il Parco Nazionaled'Abruzzo o la taiga finlandese. Lastessa natura personificata, che permeale pagine dei romanzi, si ritrova nei
t e s t i d e l l e c a n z o n i ;altrettanto “elfiche” diquel le sul la Terra diMezzo, seppure spogliatedalle componenti fantasy(si pensi, ad esempio,al brano “La terra diAku”). Le composizionisono quadri di naturaviva e vitale con «il ventoche consegna messaggi
segreti» (“Sogni d’oblio”). Un album,di grande personalità (come tutti idischi dei Lingalad), molto curatonel package, nelle sonorità, nellaatmosfere.
Ovunque è la bellezza che non vedi
di Gaetano Menna
Quadri sonori di natura viva
voluti gli echi e le citazioni
de i Seventy, che fanno
comprendere da dove il gruppo
trae ispirazione. E così “Cemento
armato” de Le Orme affiora a
tratti nella suite “Il cammino delle
luci erranti”; richiami alla PFM in “Le vie
del sognatore”. Cinque brani visionari e immaginifici
(di cui due lunghe suite), con testi in italiano. C’è anche
l’omaggio letterario a Pirandello con la composizione
“L’uomo col fiore in bocca”.
“HYPNOPHONIA” DI MARCHESI SCAMORZA
Emoziona l’unione tra psiche e suono
Guardate i GA 8731 e
GA 9531 al lavoro
fotografando questo
codice QR
Rotore MASTERDRIVE GIII
Una esclusiva concezione KUHN, la trasmissione
MASTERDRIVE GIII vi assicura la massima durata in tutte
le condizioni.
www.kuhn.it be strong, be KUHN
coltivazioni - allevamento - paesaggio
Per un lungo e affidabile impiego
GA 8731 e GA 9531.
4 in 1:
Grande robustezza, i giroandanatori GA oltre i limiti di una lunga durata
Alle radici del futurowww.siapa.mi.it
PORTIAMO
NEL FUTURO
LA FORZA
DEL PASSATO
Passione, esperienza, innovazione e tradizione: le solide qualità degli agricoltori italiani sono le stesse di Siapa, partner privilegiato dei Consorzi Agrari dal 1948 e sostegno essenziale per affrontare le nuove side del mercato globale.
Oggi Siapa, dopo oltre 65 anni, continua ad essere un prezioso punto di riferimento per i Consorzi Agrari, con un supporto tecnico all’avanguardia, grazie all’ampiezza e alla speciicità del catalogo prodotti, per colture sempre più protette e produttive.