Luoghi Comuni n°9 - Febbraio

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LUOGHI COMUNI NUMERO 9 - FEBBRAIO 2015 - OFFICINA SMeC - DISTRIBUZIONE GRATUITA IL MAGAZINE CHE RACCONTA LA PERUGIA VISTA DAL BASSO DIVERTIRSI NON È UNO SCHERZO A PERUGIA IL CARNEVALE È UNA COSA SERIA. OGNI ANNO DI PIÙ Copertina di Arianna Tei - Anno II - Febbraio 2015 - n° 9 - Reg. Tribunale di Perugia n° 844/2014

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Divertirsi non è uno scherzo. A Perugia il Carnevale è una cosa seria. Ogni anno di più

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LUOGHI COMUNINUMERO 9 - FEBBRAIO 2015 - OFFICINA SMeC - DISTRIBUZIONE GRATUITA

IL MAGAZINE CHE RACCONTA L A PERUGIA VISTA DAL BASSO

DIVERTIRSI NON È UNO SCHERZOA PERUGIA IL CARNEVALE È UNA COSA SERIA.OGNI ANNO DI PIÙ

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2 - EDITORIALE

Perso Film Festival pp. 4 - 5

postmodernissimo pp. 18 - 19

perugia social photofest pp. 24 - 25

LUOGHI COMUNI Anno 2 - Febbraio 2015 - n° 9Reg. Tribunale di Perugia n° 844/2014

Il nostro progetto nasce per racconta-re, promuovere e supportare l’impegno positivo di cittadini, organizzazioni, as-sociazioni e comitati, nel vivere gli spa-zi della Città. Ci sarà ampio spazio per chiunque abbia voglia di condividere le proprie esperienze sui luoghi che vive e in cui vive. Lo scopo del free press è of-frire una sintesi e uno spazio comunica-tivo alla Perugia Autogestita e Positiva.

Contattaci o scrivici una email se vuoi esse-re presente nel nostro Free Press o se vuoi condividere con noi qualche esperienza.

SMeC è la nostra Agenzia di Comunica-zione Sociale, che sostiene la valorizza-zione delle azioni positive che vengono create in Città. L’obiettivo è quello di dare un supporto di comunicazione, con le proprie professionalità al lavoro dei singoli e dei gruppi organizzati, per sostenere il valore delle relazioni.

IndIrIzzo redazIone:via F.lli Cairoli 24, Ferro di Cavallo - PerugiaorarI: Lunedì 10.00 - 14.00 Giovedì 10.00 - 14.00

[email protected] 075 5145126 | 075 514511 www.luoghicomunimagazine.it luoghi comuni

edItore: Borgorete Soc. Coop. SocdIrettore responsabIle: G. Dozzini

redazIone: G. Dozzini, D. Montiel, I. Finocchiaro,M. Giambattista, L. Rosi, A. Cefalo

ContrIbutI: M. Calesini, C. Bartolini, D. Rim Moiso, Humana People to People Italia, S. Paolini, A. Zizza

Foto: A. Brancaccio, F. Boccabella, A. Tei, E. Pacini, A. Porro, Social Street di via Maiocchi Milano, S. Briziarelli, S. Paolini, A. Zizza

IllustrazIone Carnevale dI perugIa 2015 pp13: Massimo Boccardini

progetto graFICo e ImpagInazIone: D. Montiel - smeC

eventI: A. Cefalo - smeC

Foto dI CopertIna: Arianna Tei

che l'arte sia la tua arma - 6

carnevale di perugia 2015 - 13

DALLE PERSONE ALLE PERSONE - 22

accompagnata dal vento - 24

www.officinasmec.it

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L’avventura di «Luoghi Comuni» è partita col Carnevale. Il numero zero della rivista, febbraio 2014, era di fatto una monografia sul tema. Oggi, un anno dopo esatto, siamo di nuovo qui a raccontarvi cosa succederà in città in questo scorcio di febbraio. Il Carnevale d’altronde è un periodo perfetto per saggiare lo stato di salute di una comunità. E quella perugina, a giudicare dalla miriade di iniziative che coinvolgeranno associazioni, ar-tisti e semplici cittadini, non se la passa per niente male. Dai carri di San Sisto alle Giornate del Bartoccio, passando per le feste e i laboratori del centro: tutta gente che si darà da fare per divertirsi e per far divertire gli altri, con intelligenza, talento e creatività. Siamo andati a trovare queste donne e questi uomini, ci siamo fatti spiegare i loro obiettivi e le loro ra-gioni, abbiamo provato a costruire un piccolo mosaico che speriamo sia in grado di rappresentare efficacemente lo spirito che si respirerà lungo le strade di Perugia fino al 17 del mese, giorno del martedì grasso.

Ma naturalmente ci sarà dell’altro. Vi parleremo dell’attività di Humana, con la sua raccolta di abiti usati, e di Injawara, il gioco ideato dalla ong Tamat per sensibilizzare i giovani sull’inaccettabile squilibrio tra Nord e Sud del mondo. E poi i ragazzi della Meridiana, uno squarcio nel velo di superficia-lità attraverso il quale a volte tendiamo a guardare chi per qualche tempo si ritrova a vivere in contesti familiari e sociali lontani dai nostri modelli or-dinari. Torneremo sulla famigerata questione della droga a Perugia: troppo spesso il problema viene affrontato in modo grossolano e retorico, ma le istituzioni locali hanno messo in piedi un interessantissimo progetto per stimolare il dialogo tra tutti i soggetti coinvolti nella prevenzione e nel trat-tamento delle dipendenze. Faremo un giro virtuale tra i banchi del Merca-tezio, e ci catapulteremo a Milano per imparare qualcosa in più sulle Social Street. Ci prepareremo ad assistere a uno spettacolo teatrale recitato da una compagnia di udenti e non udenti, ci metteremo nei panni di Josè, il pittore argentino che ha scelto Perugia e via della Viola. Osserveremo la cit-tà con gli occhi e gli scatti della giovane fotografa Sara Paolini, ci godremo il consueto schizzo narrativo di Ivana Finocchiaro e il grande ritorno degli oroscopi di Lavinia Rosi, le nostre ragazze che ormai ci invidiano tutti.

Buon Carnevale, insomma, e buona lettura. E usate bene le vostre ma-schere, specie quelle che vi ritrovate a indossare, che lo vogliate o no, tutti i giorni dell’anno.

Giovanni Dozzini

DA CARNEVALEA CARNEVALE

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4 - divertirsi non è uno scherzo

LA STRADADI TUTTILe Social Street si stannoaffermando in tutta Italia.L’esempio di via Maiocchi, a Milano,e quelle somiglianze con Perugia

gennaionovembre dicembre dicembrefebbraio ma�o aprile maggio giugno luglio ag�to settembre ottobre novembre febbraiogennaio

Domenica 12 ottobre 2014

SOCIAL SWAP PARTY

?!

Gruppo r�identi di via Maiocchi e dinto rni

Domenica 24 novembre 2013

PRIMO INCONTRO SOCIAL STREET VIA MAIOCCHI & DINTORNI

Domenica 15 dicembre 2013

PRIMA FESTA CON BARATTO DI NATALE

?!

Gruppo r�identi di via Maiocchi e dinto rni

Domenica 14 dicembre 2014

#SOCIALMAIOCCHI1ANNO THE PARTY

Sabato30 novembre 2013

SECONDO INCONTRO SOCIAL STREET VIA MAIOCCHI &

DINTORNIDomenica 9 febbraio 2014

CASE APERTE 1^EDIZIONE

Lunedì 24 febbraio 2014

ON STAGE: LA TUA IDEA HA I MINUTI CONTATI

Domenica 13 aprile 2014

SOCIAL SWAP PARTY

Domenica 11 maggio 2014

CYCLOPRIDE

Domenica 5 aprile 2014

PASSEGGIATE ARTISTICHE

Lunedì 29 settembre 2014

APEDÌ....LUNEDÌ

Sabato 11 ottobre 2014

BRUNCH AND ENGLISH

CONVERSATION

Sabato 17 maggio 2014

APERITIVO SOLIDALE 1^EDIZIONE Domenica 9 novembre 2014

COLAZIONE NELL’ORTO CON SEMINA

Sabato 8 novembre 2014

APERITIVO SOLIDALE 2^EDIZIONE

Domenica 30 maggio 2014

PASSAPAROLE SOCIAL BOOK SHARING

Domenica 30 maggio 2014

PASSAPAROLE SOCIAL BOOK SHARING

Domenica 19 ottobre 2014

GITA FUORI MILANO

Domenica 29 ottobre 2014

VOLONTARI DI PROSSIMITA'

Domenica 10 settembre2014

APERITIVO NELL’ORTO

Domenica 31 maggio 2014

NASCITA DELL’ORTO SPONTANEO DI PIAZZA 8 NOVEMBRE

Domenica 23 marzo 2014

CASE APERTE 2^EDIZIONE

Parte l’organizzazione per la Festa di Natale con baratto per conoscere gli altri

un successo la prima Festa con baratto di Natale e lotteria con premi oerti dai commercianti della zona,

più di 300 persone!

I vicini aprono le porte di casa ad altri vicini per cucinare, giocare e condividere attività insieme

vicini aprono di nuovo le porte di casa ad altri vicini

Socialmaiocchi si presenta al quartiere con "on stage: la tua idea ha i minuti

contati": chiunque può proporre la sua idea e fare gruppo per metterla in pratica

In giro per Milano in cerca di capolavori poco noti

capitanati da un'esperta di arte che abita in

#socialmaiocchi: prima passeggiata sul ricamo antico [al museo Poldi

Pezzoli e al Castello Sforzesco]

Domenica 19 giugno 2014

RACCOLTA ABITI PER I PROFUGHI SIRIANI

gli abitanti del quartiere raccolgono abiti usati per consegnarli c/o Casa della

Carità in via Brambilla

Partecipazione alla Cyclopride cittadina

insieme alla social street di Via Ponzio:

una pedalata in compagnia!

Venerdì 27 giugno 2014

SOCIAL BIRTHDAY

festa di compleanno con con brindisi in strada per i

nati a giugno. bello festeggiare il compleanno

con i vicini

primo Social Book Sharing: condividiamo un libro con un vicino leggendo in tre

minuti una pagina o una storia amata

scambio con i vicini per dare una seconda vita ad un oggetto o abito frutto di un

acquisto compulsivo

secondo Social Swap party, in collaborazione con Via

Morgagni socialstreet

secondo Social book sharing, si consolida il gruppo amante della

letturanasce il gruppo Facebook , seguito dal primo incontro tra

estranei davanti ad un bicchiere di vino: si forma l'embrione di #socialmaiocchi

Domenica 18 maggio 2014

PIANOCITY

partecipazione a Pianocity : nelle case di #socialmaiocchi al concerto sono

invitati anche i vicini

Primo aperitivo social solidale a favore di Opera San Francesco per i

poveri, raccolti più di 700 euro

nasce l'orto urbano spontaneo di piazza 8 novembre : con terra, piantine e semi ci

sporchiamo le mani e coltiviamo!

Domenica 31 maggio 2014

APERITIVO NELL’ORTO

primo Aperitivo nell' orto con bruschette e torte salate fatte il raccolto: pomodori e

zucchine frutto della terra di Piazza 8 Novembre

Secondo aperitivo nell'orto urbano per salutarsi al rientro dalle vacanze estive

nasce Apedì...Lunedì, l'appuntamento fisso ad inizio settimana, per conoscersi sempre

meglio e lanciare nuove idee

Brunch domenicale inclusa english

conversation con Ann che ore lezioni d'inglese ai

vicini

#socialmaiocchi in gita: passeggiata e polenta a San Primo con visita alla

Madonna del Ghisallo secondo Social Ape Solidale a favore Pane Quotidiano, raccolti 350 euro

Parte il progetto di formazione dei Volontari di prossimità in

collaborazione con Via Morgagni socialstreet, per aiutare i senza fissa

dimora della zona

Nell'orto urbano anche le colazioni con semina : arriva l'inverno ma l'orto non va in letargo!

Domenica 1 dicembre 2014

SOCIAL BIRTHDAY

social birthday: bello festeggiare il compleanno

con i vicini

il primo compleanno della nostra social street gennaio

PASSEGGIATE ARTISTICHE

una nuova passeggiata artistica capitanati da

un'esperta di arte che abita in #socialmaiocchi

febbraio 2015

PASSAPAROLE SOCIAL BOOK SHARING

Agosto 2014

AGOSTO VICINO MIO TI CONOSCO

Ad agosto chi resta in città fa passaparola su � o per mail o lasciando un messaggio in bacheca al bar "Io ci sono!"così che nessuno resti "senza rete" in caso di bisogno o, semplicemente,

non si senta solo!

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gennaionovembre dicembre dicembrefebbraio ma�o aprile maggio giugno luglio ag�to settembre ottobre novembre febbraiogennaio

Domenica 12 ottobre 2014

SOCIAL SWAP PARTY

?!

Gruppo r�identi di via Maiocchi e dinto rni

Domenica 24 novembre 2013

PRIMO INCONTRO SOCIAL STREET VIA MAIOCCHI & DINTORNI

Domenica 15 dicembre 2013

PRIMA FESTA CON BARATTO DI NATALE

?!

Gruppo r�identi di via Maiocchi e dinto rni

Domenica 14 dicembre 2014

#SOCIALMAIOCCHI1ANNO THE PARTY

Sabato30 novembre 2013

SECONDO INCONTRO SOCIAL STREET VIA MAIOCCHI &

DINTORNIDomenica 9 febbraio 2014

CASE APERTE 1^EDIZIONE

Lunedì 24 febbraio 2014

ON STAGE: LA TUA IDEA HA I MINUTI CONTATI

Domenica 13 aprile 2014

SOCIAL SWAP PARTY

Domenica 11 maggio 2014

CYCLOPRIDE

Domenica 5 aprile 2014

PASSEGGIATE ARTISTICHE

Lunedì 29 settembre 2014

APEDÌ....LUNEDÌ

Sabato 11 ottobre 2014

BRUNCH AND ENGLISH

CONVERSATION

Sabato 17 maggio 2014

APERITIVO SOLIDALE 1^EDIZIONE Domenica 9 novembre 2014

COLAZIONE NELL’ORTO CON SEMINA

Sabato 8 novembre 2014

APERITIVO SOLIDALE 2^EDIZIONE

Domenica 30 maggio 2014

PASSAPAROLE SOCIAL BOOK SHARING

Domenica 30 maggio 2014

PASSAPAROLE SOCIAL BOOK SHARING

Domenica 19 ottobre 2014

GITA FUORI MILANO

Domenica 29 ottobre 2014

VOLONTARI DI PROSSIMITA'

Domenica 10 settembre2014

APERITIVO NELL’ORTO

Domenica 31 maggio 2014

NASCITA DELL’ORTO SPONTANEO DI PIAZZA 8 NOVEMBRE

Domenica 23 marzo 2014

CASE APERTE 2^EDIZIONE

Parte l’organizzazione per la Festa di Natale con baratto per conoscere gli altri

un successo la prima Festa con baratto di Natale e lotteria con premi oerti dai commercianti della zona,

più di 300 persone!

I vicini aprono le porte di casa ad altri vicini per cucinare, giocare e condividere attività insieme

vicini aprono di nuovo le porte di casa ad altri vicini

Socialmaiocchi si presenta al quartiere con "on stage: la tua idea ha i minuti

contati": chiunque può proporre la sua idea e fare gruppo per metterla in pratica

In giro per Milano in cerca di capolavori poco noti

capitanati da un'esperta di arte che abita in

#socialmaiocchi: prima passeggiata sul ricamo antico [al museo Poldi

Pezzoli e al Castello Sforzesco]

Domenica 19 giugno 2014

RACCOLTA ABITI PER I PROFUGHI SIRIANI

gli abitanti del quartiere raccolgono abiti usati per consegnarli c/o Casa della

Carità in via Brambilla

Partecipazione alla Cyclopride cittadina

insieme alla social street di Via Ponzio:

una pedalata in compagnia!

Venerdì 27 giugno 2014

SOCIAL BIRTHDAY

festa di compleanno con con brindisi in strada per i

nati a giugno. bello festeggiare il compleanno

con i vicini

primo Social Book Sharing: condividiamo un libro con un vicino leggendo in tre

minuti una pagina o una storia amata

scambio con i vicini per dare una seconda vita ad un oggetto o abito frutto di un

acquisto compulsivo

secondo Social Swap party, in collaborazione con Via

Morgagni socialstreet

secondo Social book sharing, si consolida il gruppo amante della

letturanasce il gruppo Facebook , seguito dal primo incontro tra

estranei davanti ad un bicchiere di vino: si forma l'embrione di #socialmaiocchi

Domenica 18 maggio 2014

PIANOCITY

partecipazione a Pianocity : nelle case di #socialmaiocchi al concerto sono

invitati anche i vicini

Primo aperitivo social solidale a favore di Opera San Francesco per i

poveri, raccolti più di 700 euro

nasce l'orto urbano spontaneo di piazza 8 novembre : con terra, piantine e semi ci

sporchiamo le mani e coltiviamo!

Domenica 31 maggio 2014

APERITIVO NELL’ORTO

primo Aperitivo nell' orto con bruschette e torte salate fatte il raccolto: pomodori e

zucchine frutto della terra di Piazza 8 Novembre

Secondo aperitivo nell'orto urbano per salutarsi al rientro dalle vacanze estive

nasce Apedì...Lunedì, l'appuntamento fisso ad inizio settimana, per conoscersi sempre

meglio e lanciare nuove idee

Brunch domenicale inclusa english

conversation con Ann che ore lezioni d'inglese ai

vicini

#socialmaiocchi in gita: passeggiata e polenta a San Primo con visita alla

Madonna del Ghisallo secondo Social Ape Solidale a favore Pane Quotidiano, raccolti 350 euro

Parte il progetto di formazione dei Volontari di prossimità in

collaborazione con Via Morgagni socialstreet, per aiutare i senza fissa

dimora della zona

Nell'orto urbano anche le colazioni con semina : arriva l'inverno ma l'orto non va in letargo!

Domenica 1 dicembre 2014

SOCIAL BIRTHDAY

social birthday: bello festeggiare il compleanno

con i vicini

il primo compleanno della nostra social street gennaio

PASSEGGIATE ARTISTICHE

una nuova passeggiata artistica capitanati da

un'esperta di arte che abita in #socialmaiocchi

febbraio 2015

PASSAPAROLE SOCIAL BOOK SHARING

Agosto 2014

AGOSTO VICINO MIO TI CONOSCO

Ad agosto chi resta in città fa passaparola su � o per mail o lasciando un messaggio in bacheca al bar "Io ci sono!"così che nessuno resti "senza rete" in caso di bisogno o, semplicemente,

non si senta solo!

Immagina di camminare per un paesino dell’entro-terra italiano dove gli abitanti non sono più di un centinaio. Immagina di fare lo sforzo di salutare la prima persona che incontri per strada, anche se non la conosci. È molto probabile che dopo il tuo cenno della testa la persona che in quel momento si ritrova a percorrere la strada insieme a te ti resti-tuisca il saluto. Dopo, dipende da che tipo è, quel-la persona potrà rimanere lì ferma, sforzandosi di capire per quale motivo può conoscerti... ah, sì, mi ricordo, è quell’amico del figlio della Pannacci. Sarà venuto per le vacanze!!

Adesso immagina Milano, otto della sera, bar Stop-pani, locale che ormai da un paio di anni è testi-mone del gran fermento di via Maiocchi, una delle tante Social Street presenti in tutta Italia. In questo momento c'è l’aperitivo sociale, e tutti sono invita-ti. Il bar è pieno, e il semplice fatto di sedersi accan-to a qualcuno, che lo si conosca oppure no, è un pretesto per poter fare due chiacchiere.

Parliamo con Riccardo, a Milano da più di tre anni. «In questa città, costruirsi una rete sociale è molto difficile. Due anni fa ho trovato un foglio attaccato al portone del palazzo dove vivevo, diceva di iscri-versi alla pagina Facebook della via. All'inizio non ho aderito subito, ero un po' titubante, ma dopo aver sentito una trasmissione su Radio 2 che par-lava di questo fenomeno esploso in tutta Italia ho deciso di farmi avanti, e ho partecipato alla prima festa organizzata dai ragazzi. Il messaggio era mol-to semplice: “vieni a conoscere i tuoi vicini e porta qualcosa con te”. Nessuno è arrivato a mani vuote. Il locale, una vecchia pasticceria, lo aveva messo a disposizione gratuitamente un’abitante della zona. Si sono presentate tante persone».

La Social Maiocchi è cresciuta come un processo senza strutture, senza regole prestabilite, eccetto quelle del senso comune e del rispetto. «Perché non abbiamo il controllo delle relazioni né di quello che succede», continua Riccardo, «nessuno dice a qual-cun altro cosa fare. Tutti possono proporre e chi vuole si può inserire nella proposta. L'importante è che se una persona ha un'idea, quella persona ha la responsabilità di portarla avanti».

Rachele, seduta accanto a Riccardo, ci dice: «La So-cial Street è un processo molto spontaneo che ci ha permesso ritornare a quelle modalità positive perse ormai nelle città contemporanee e che caratterizza-vano la vita dei paesi. Magari ci ha permesso di por-tare anche più sicurezza perché adesso conosco le persone con cui abito e con cui condivido la strada». «Ci sono tante cose da fare», aggiunge. «Aperitivi so-ciali, gruppi di lettura, passeggiate artistiche, gruppi di cucito e di letteratura dell'800, un orto urbano a mo’ di Community Garden per recuperare spazi ab-bandonati, booksharing, gite fuori città, laboratori per bambini, eccetera. C'è anche un gruppo che segue i senzatetto della città fornendogli un po' di viveri e per fare un po' di conversazione».

Parlando insieme a loro mi viene in mente tutto quel-lo che accade a Perugia. Perché a Perugia non c'è nessuna Social Street ma le proposte che vengono dalle diverse associazioni del territorio sono molto si-mili alle iniziative di via Maiocchi. Magari la differenza è che la Social Street non è una associazione, è un metodo per portare la gente a relazionarsi. Ma alla fine che importa? Associazione o no, l'obiettivo co-mune non è quello di recuperare il valore della socia-lità? Gli strumenti attraverso cui farlo sono aleatori.

David Montiel

Foto della Social Street di via Maiocchi

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6 - divertirsi non è uno scherzo

CHE L'ARTE SIALA TUA ARMAJosè Araoz e la sua pittura sociale,da Buenos Aires a via della Viola

Testo di Mattia GiambattistaFoto di Attilio Brancaccio

Mentre percorro il dedalo di strade che imboccata via Cartolari mi conduce fino alla bottega di Josè, alcuni esempi della sua arte sono già lì. Appesi ai muri di pietra grigia delle viuzze anguste, fra altre numerose opere pittoriche esposte, mi scortano, mi guidano, e arricchiscono il mio cammino. Sono immerso in una piccola, labirintica galleria d’arte. Quando arrivo al locale situato a un angolo di piazza del Duca, al civi-co 4, quello più vicino al PostModernissimo, l’artista è assorto nel suo lavoro e mi saluta guardandomi in tralice, distribuendo l’ultimo paio di pennellate sulla

tela prima di appoggiare il suo strumento e venirmi incontro con un sorriso e la mano tesa. «Stavo por-tando avanti un’opera che mi è stata commissionata. Accomodiamoci», dice, offrendomi una seggiola e un cavalletto da usare a mo’ di appendiabiti.

Josè Carlos Araoz è argentino e vive a Perugia da do-dici anni. Non lo ammette esplicitamente ma lo si capisce, che lui ormai si senta un po’ italiano e pure perugino. Traspare da quel che dice con orgoglio e soddisfazione sulla nuova condizione di via della

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Fiorivano le Viole, l’artista tiene un laboratorio di di-segno e pittura aperto a chiunque sia interessato a imparare e svolto nello spazio in cui siamo seduti a parlare. Per poter partecipare occorre soltanto fare la tessera dell’associazione e consultare la pagina Facebook della stessa alla sezione riservata agli eventi organizzati. Il laboratorio è attivo ogni marte-dì dalle 18.30 alle 20 e sarà suddiviso in moduli del-la durata di tre mesi ciascuno. Quello attualmente in corso è dedicato al ritratto del vivo.

Il locale fruito da Josè è anche noto col nome di Ate-lier degli Artisti e accentra il lavoro di altri quattro suoi colleghi che condividono questo spazio con lui. Sono Elisa Canestrelli, Daniele Formica, Valeria Vestrelli e un’altra artista che si firma col nome eso-tico di Miss Okinawa. Col suo sguardo gentile, i suoi modi pacati e i suoi occhi profondi capaci di metter-ti immediatamente a tuo agio, il mio interlocutore mi cita i loro nomi e mi accompagna alla scoperta di alcune opere, loro e sue.

«Se dovessi definire la corrente pittorica alla qua-le appartengono i miei quadri, direi che si tratti di arte contemporanea, e più in particolare di arte so-ciale», sostiene. Lo scorso luglio Josè Araoz ha vin-to il primo premio al Concorso Internazionale d’Ar-te Contemporanea che ha avuto luogo a Milano. «Io vengo da Buenos Aires, dove mi sono laureato all’Accademia di Belle Arti e ho iniziato a lavorare come insegnante. Ho sempre dipinto e partecipa-to a mostre e esposizioni. Ci è voluto del tempo prima che mi abituassi a una realtà infinitamente più piccola come quella di Perugia. Tuttavia, col trascorrere degli anni, ho imparato ad apprezzar-la molto, a godere di aspetti e cose di cui in una metropoli non avrei potuto avere esperienza. Un progetto come questo che stiamo portando avanti in questa piccola bottega con l’associazione Fiori-vano le Viole può esserne un esempio».

Quando ci congediamo e lo ringrazio per il tempo che mi ha concesso, mi dice: «Guardati intorno quando ripercorri la strada del ritorno. Passare per queste vie ora è come attraversare una piccola gal-leria d’arte, fra i tanti dipinti esposti alle pareti. È così che l’abbiamo pensata. Lo avevi notato?»

Viola. «Parlavo con una signora che abita qui vicino, qualche giorno fa, e mi spiegava che la situazione è molto migliorata. Da quando è stato possibile riap-propriarsene, quest’area della città non vive più il de-grado che aveva conosciuto tempo fa. Non dico che tutti i problemi siano stati risolti, però sono stati otte-nuti dei risultati degni di nota».

Josè ha cercato e cerca tuttora di contribuire a questa rinascita della via facendo la sua parte con l’arte pittorica. In collaborazione con l’associazione

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8 - divertirsi non è uno scherzo

Per saperne di più:Clarissa 347 0331056 (per sms)

e-mail: [email protected]

Senti chi recitaIl teatro è comunicazione allo stato puro.Ecco uno spettacolo che coinvolge udenti e non udenti

Testo di Clarissa BartoliniFoto di Eros Pacini

La sordità è invisibile al mondo degli udenti, perché non si vede. Alcuni sordi riescono a co-municare parlando e leggendo il labiale grazie alla logopedia, altri invece non ci sono riusciti e comunicano con la Lingua dei Segni (Lis).

I sordi sono persone autonome, amano viaggiare, visitare i musei e le bellezze architettoni-che delle città del mondo, amano percorrere e conoscere la storia dei centri storici, hanno la passione per la conoscenza, frequentano le accademie di belle arti e le scuole d’arte perché trovano nell’arte una via semplice per comunicare con il mondo che li circonda. E questa co-municazione non sempre è facile. Anzi. Il più delle volte è difficile, e le persone sorde non sempre ricevono da parte degli udenti tutte quelle attenzioni e quella disponibilità necessarie affinché si realizzi il processo comunicativo.

Tra le ragioni, sicuramente anche il senso di impotenza e inadeguatezza provato dall’u-dente - la cui modalità comunicativa è la parola - di fronte alle difficoltà di comunicazio-ne con la persona sorda, che invece utilizza un canale diverso, quello corporeo, appunto. L’impotenza e la difficoltà spesso provocano da entrambe le parti una reazione di graduale rinuncia al dialogo.

Per questi motivi, e per raccontare attraverso un linguaggio simbolico e immediatamente comprensibile il significato dell’esperienza della sordità attraverso la valorizzazione dell’e-

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Per saperne di più:Clarissa 347 0331056 (per sms)

e-mail: [email protected]

sperienza diretta dei partecipanti, è nato a Perugia un progetto di teatro tra sordi e udenti. Quest’esperienza vuole far ca-pire quanto sia importante la lingua dei segni che, al pari di una lingua straniera, consente una comunicazione ampia e significativa con gli altri, promuovendo l’integrazione tra sordi udenti e l’incon-tro dei due mondi. Gli attori comunicano attraverso il corpo, attraverso le azioni, usando la Lis ma anche leggendo le lab-bra, un bilinguismo che dovrebbe essere obiettivo da raggiungere per tutte le per-sone sorde.

Il percorso è laboratoriale e coinvolge attività strutturate e attività di improvvi-sazione in cui gli attori (sordi e udenti) mettono in gioco se stessi e le proprie emozioni, costruendo progressivamen-te la narrazione che poi diverrà spetta-colo, alternando momenti umoristici a momenti di intensa commozione. Il progetto viene portato avanti da Clarissa Bartolini, presidente dell’Ens (Ente na-zionale sordi) di Perugia, insieme a Maria Gabriella Carlizzi, docente di musica, che cura la regia. Lo spettacolo di quest’anno è in costruzione (prevediamo che si svol-gerà all’inizio dell’estate) e si concentrerà ancora una volta sull’esperienza senso-riale ed emotiva del contatto ravvicinato con il mondo della sordità, che diventa performance teatrale.

Sarete tutti invitati ad assistere a questa straordinaria esperienza e vi diciamo fin da ora che avremo presto bisogno del vostro aiuto. Per non far morire questa nostra iniziativa, infatti, lanceremo pre-sto un progetto di crowdfunding. Vi invi-teremo a partecipare!

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10 - divertirsi non è uno scherzo

Il MercaTezio è a San Marco, Perugiaaccanto al Palazzetto dello Sport

Ogni secondo sabato del mese, fino alle 14

IL MERCATOCHE RACCONTASan Marco, è un sogno a Km 0 Testo di Deborah Rim MoisoFoto di Alessandro Porro

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Il MercaTezio è a San Marco, Perugiaaccanto al Palazzetto dello Sport

Ogni secondo sabato del mese, fino alle 14

Pane di farro, sciroppo di limone, cespi d’insalata, sacchi di legumi, the e tisane, carote e banane … ma non sono i prodotti esposti in vendita, il reale valore del MercaTezio. C’è un tesoro nascosto, in questo appuntamento mensile che si proclama “mercato contadino, locale, artigiano”. E sono gli sguardi che accende, i collegamenti che crea, le re-lazioni che intesse.

San Marco. Perugia Nord. Un quartiere a metà tra città e campagna, tra paese e periferia, tra dormi-torio dimenticato e villaggio vitale. Accanto alla pa-lestra, dal tetto futuristico, c’è un piazzale, pieno di buche e vuoto di identità. Tranne una volta al mese. Il secondo sabato, per la precisione. Tutto comincia alle 7 della mattina. Arrivano i volontari del gruppo di acquisto solidale GasTezio, insieme agli amici dell’associazione di promozione sociale La Rabatta, e cominciano a spostare transenne e montare ga-zebo. «Noi del Gas», spiega Andrea, uno dei fonda-tori del gruppo di acquisto solidale, «ci incontriamo a San Marco, una volta alla settimana, da più di tre anni. Abbiamo sempre privilegiato i produttori lo-cali, costruendoci una rete di contatti, imparando a lavorare insieme e a fare proposte pratiche. Con il MercaTezio abbiamo voluto allargare la rete a tutto il territorio, coinvolgendo anche chi magari non ha tempo per venire a riunione, o non usa internet». «Ci siamo anche noi della Rabatta», aggiunge Grazia, presidente dell’associazione. «Siamo tutti abitanti della campagna perugina, verso i monti del Tezio. Il mercato fa parte dello stile di vita che amiamo: loca-le, solidale e un po’ “arrabattato”».

Dopo poco cominciano ad affluire i furgoncini de-gli espositori. Vengono quasi tutti dall’Umbria, con qualche sconfinamento nelle provincie limitrofe. Sono piccoli produttori, contadini, allevatori, arti-giani e trasformatori, per i quali la vendita diretta è una scelta precisa: quella di “metterci la faccia”. Mol-ti aderiscono ai princìpi di Genuino Clandestino: il MercaTezio è parte di una storia che comincia molto tempo prima, con i mercati organizzati dal Circolo Island, e poi con Terra Fuori Mercato a Ponte San Giovani. Una storia ricca di contenuti: su ogni banco

oltre ai prodotti spiccano fotografie, schede infor-mative, esempi di certificazione partecipata. Basta avvicinarsi per essere coinvolti nel racconto. Ogni prodotto ha una storia, una personalità. Lo scambio di consigli e ricette è fitto, fioccano inviti alle iniziati-ve, a visitare le aziende e farsi coinvolgere nelle cam-pagne sul cibo genuino e sul diritto alla terra.

Sono le 8.30. Il mercato è allestito, colorato e deco-rato. E ora che succede? Con voci e richiami, tutta la comunità del MercaTezio, perché di comunità di tratta, si raduna al centro del piazzale. I primi clienti vengono attratti nel gruppo, presi per mano. «Ven-ga signora, ci porta fortuna!». Si forma un grande cerchio. Idea un po’ “teatrale” della prima edizione, è diventata tradizione. «È naturale! È ecologica! È a km zero!», attacca Andrea prima di guidare tutti in un beneaugurante «Merda! Merda! Merda!». Il mer-cato è ufficialmente aperto. Si comincia!

Alle 10 arriva il Bibliobus, il camper del Comune adi-bito a biblioteca. I più piccoli lo affollano mentre i genitori fanno acquisti. Laura, del gruppo delle Rici-clamiche, arriva subito dopo con cassette cariche di oggetti recuperati. Ha aiutato ad allestire il banco del baratto, un servizio “ecologico e anticrisi” mutuato dalla piazza di Ponte San Giovanni e arricchito dallo scambio di piante e semi. Le sue cassette finiscono su un tavolo al centro, per il laboratorio dei bambini. «Il mercato è socialità», spiega, «cerchiamo sempre di avere laboratori creativi per piccoli e grandi». Un atteggiamento che ha contagiato il quartiere: il Betti Bar, uno dei locali della zona, ha aderito al progetto offrendo “aperitivi contadini” in cui ai prodotti locali si affiancano i racconti di chi produce, coltiva, cono-sce. E anche qui nascono scambi, incontri, si intes-sono nuove relazioni e iniziative.

A Dicembre 2014 al mercato è apparso un cartello sul quale si leggeva “Lasciaci il tuo Sogno per San Marco”. I passanti sono stati invitati a lasciare un messaggio, e ne sono stati raccolti a dozzine. Facciamo in tempo a leggere qualcosa? Un frutteto condiviso… uno spazio per cani e padroni… una biblioteca… una scuola di cucito… un giardino fiorito… un parco giochi… La spiegazione: il mercato è nato da un sogno: perché non contribuire a farne nascere altri?

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12 - divertirsi non è uno scherzo

Perugia e la droga.Un problema, molte risposte

Di sciocchezze su Perugia e la droga se ne sono det-te e scritte tante. Esiste un problema, certificato dai numeri e sotto gli occhi di tutti, ma le speculazioni e le strumentalizzazioni, negli anni scorsi, si sono spre-cate. Nell’aprile del 2014 è uscito La droga in Umbria, un corposo dossier curato da Fabrizio Ricci e Matteo Tacconi per conto della Regione e dell’associazione Libera che ha raccolto saggi, inchieste e interviste sul tema. Ne è emerso un quadro articolato e comples-so, in cui si analizzano i molti dati a disposizione del-le autorità, sanitarie e non, e si cerca di indagare sugli aspetti sociologici, scientifici e, certo, criminali della materia. Una lettura che chiunque, e in special modo qualsiasi giornalista o intellettuale o uomo politico, prima di esprimere un pensiero o un’opinione sulla situazione perugina (che è senza dubbio quella più delicata in tutta la regione), dovrebbe affrontare.

Oggi, a quasi un anno di distanza, le istituzioni tor-nano a occuparsi dell’impatto della droga sulla co-munità umbra. Lo fanno con un’iniziativa di lungo re-spiro organizzata nell’ambito delle attività sviluppate dal Protocollo d’intesa su prevenzione e contrasto delle dipendenze siglato nell’autunno del 2013 da numerosi enti, dalla Regione alla Prefettura di Pe-rugia, passando per Comune e Provincia di Perugia, forze dell’ordine, Usl e università.

Un progetto ambizioso e coraggioso, e tutt’altro che semplice: l’idea è quella di mettere a confronto tutte le realtà coinvolte, in un modo o nell’altro, nelle varie attività di risposta al “problema droga”. Quindi politi-ca, servizi sociali e sanitari, scuole, associazioni citta-dine e giovanili, oratori, giornalisti, cooperative sociali

e operatori del terzo settore, forze dell’ordine. Soggetti che molto spesso faticano a parlare tra di loro, e soli-tamente tendono a concentrarsi su soluzioni e metodi elaborati in autonomia. I promotori di questo proget-to ritengono che dal dialogo possa invece scaturire un approccio più ricco, consapevole ed efficace. Per que-sto hanno allestito un fitto programma di incontri che si articolerà tra febbraio e maggio: tre seminari e cin-que laboratori dedicati all’approfondimento del tema delle dipendenze, con una particolare attenzione alla prevenzione e al trattamento.

La volontà è quella di superare le vecchie liturgie e i vecchi steccati, mettendo gli adolescenti a contatto coi poliziotti, i carabinieri con le unità di strada, le as-sociazioni cittadine con la stampa. Ognuno porterà la propria esperienza, spiegando metodologie e finalità della propria azione e avanzando agli altri proposte e richieste. Seminari e laboratori si svolgeranno tra la Scuola Umbra di amministrazione pubblica di Pila e spazi inediti del tessuto urbano. Il primo appun-tamento è per mercoledì 11 febbraio alla Sala d’O-nore di Palazzo Donini, dove si terrà una giornata di presentazione dell’intero progetto, intitolato Comu-nicare, condividere, partecipare, alla presenza delle istituzioni locali e con interventi di studiosi, operatori e rappresentanti del ministero dell’Interno. Poi, il 27 febbraio, il primo seminario, focalizzato su caratteri-stiche delle sostanze, dipendenze e mercato (cinema Méliès, dalle 9 alle 17). Per iscrizioni e informazioni è possibile visitare il sito www.villaumbra.gov.it. «Luo-ghi Comuni» seguirà da vicino l’intero percorso, dedi-candogli spazio in ogni numero da qui alla sua fine.

Giovanni Dozzini

Polizia, operatori sanitari, associazioni. Ognuno si dà da fare a modo suo.Le istituzioni organizzano un ciclo di seminari e laboratori per farle dialogare

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14 - divertirsi non è uno scherzo

Per i cittadini di Perugia il Carnevale è diven-tato un'occasione per riunirsi e condividere la costruzione di un percorso che culmina con la realizzazione di una serie di eventi. Questo è il secondo anno che la kermesse maschera-ta ha come punto di riferimento le luci della città vecchia.

Le luci della città vecchia è anche il nome del Tavolo di coordinamento delle associazioni del centro storico che si è occupato di costruire e condividere il calendario degli eventi.

Gli organizzatori si sono presi in carico, insie-me alle energie disponibili nei vari territori, lo svolgimento di momenti di festa in distinte aree della città. Le varie realtà messe in gioco hanno dato vita a un calendario ricco di occasioni per festeggiare, che si concentra nelle date tra il 6 e il 17 febbraio.

La preparazione al Carnevale è iniziata il 19 gen-naio, quando il Bartoccio appare nella zona di corso Bersaglieri, in concomitanza con la festa di sant'Antonio Abate che tutti gli anni coin-volge i vicini e i residenti mettendoli all'opera nell'organizzazione dell'evento dedicato al loro santo patrono. Tra strade piene di animali, stand di gastronomia e artigianato, concorsi di disegno e spazi per l'arte, il Bartoccio cammina lungo corso Bersaglieri fino a Corso Vannucci tra danze e scherzi, urlando versi in perugino e satire pungenti sull'operato di politici e potenti.

Comincia così il percorso di costruzione del Carnevale 2015, che in questi giorni propone laboratori gratuiti aperti a tutti su realizzazione e uso della maschera e creazione dei costumi. L'associazione Priori, insieme a Mario Mirabas-si e in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti (che mette a disposizione un suo spazio in

Le mascheredella città vecchiaIl Carnevale di Perugia è frutto del lavoro delle associazioni.Laboratori, feste, cortei, da Fontivegge a Corso Vannucci

Testo di David MontielFoto di Arianna Tei

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via dei Priori), ha aperto il laboratorio del “Ma-scheramento”, uno spazio creativo per ideare e realizzare dei costumi con materiale di riciclo. Costumi che saranno indossati insieme a un drago mangiarifiuti con una testa di più di tre metri che percorrerà le principali vie del centro durante la grande festa di sabato 14.

Altri laboratori di preparazione al Carnevale in-vadono via della Viola, Porta Eburnea e corso Garibaldi. A Monteluce l'associazione Cittattiva insieme alle Riciclamiche e a qualsiasi persona disponibile, stanno creando abiti e maschere che dovranno rappresentare della frutta. Nel-la giornata organizzata a Monteluce, un cuoco farà delle ricette danzando con i bambini che indosseranno gli abiti costruiti in questi giorni, creando composizioni e pietanze squisite.

Il Comune di Perugia e la Fondazione Cassa di Risparmio hanno contribuito con un piccolo finanziamento che ha permesso l'acquisto dei materiali. Il Carnevale è un percorso di parteci-pazione attiva che nasce dal basso, la sua forza motrice più di qualsiasi finanziamento è l'ener-gia e la voglia di condivisione che associazioni e singole persone mettono in campo per la rea-lizzazione di tale evento.

Da San Sisto a Ponte d'Oddi, dalle strade di Fontivegge ai vicoli del centro storico, da Bor-gobello a corso Garibaldi, da Porta Eburnea a Porta Pesa, il Carnevale di Perugia vi invita a vi-verlo con passione e divertimento. Portate co-riandoli, giochi, maschere, strumenti musicali per condividere la festa più coinvolgente e co-lorata dell'anno.

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16 - gli eventi del carnevale

Martedì 17 febbraio

Lunedì 16 febbraio

Domenica15 febbraio

Sabato 14 febbraio

Giovedì 12 febbraio

Venerdì 13 febbraio

Monteluce

ViaVecchia

Via dellaViola

Borgobello

PortaEburnea

Fontivegge

Vie delCentro Storico

Corso Garibaldi

SanSisto

Ponte d’Oddi

Via dei Priori

GLI EVENTI DEL CARNEVALE DI PERUGIAA cura del Tavolo delle Associazioni del Centro Storico

“Etnografia del Carnevale a Perugia: il ballo aristocratico nelle fotografie dell’Ottocento” con Cristiana Palma, a cura dell'ass. Vivi il Borgo; ore 17.30 - Biblioteca di san Matteo degli Armeni

“Via dei Priori in Festa” a cura dell'ass. Priori14.30 - Nascondino di carnevale, Parco del Campaccio, via della Cupa16 - Sfilata con il drago mangiarifiuti e la banda degli Unisoni, via dei Priori17 - Spettacolo di burattini e dolci per tutti, sala S. Chiara - via del Tornetta

“Tutti in Maschera”. Festa per bambini; dalle 15.30 - Centro Socio-Culturale Montegrillo

"Carnevale in balera” con frappe, danze e giochi in compagnia, a cura dell'ass. Vivi il Borgoe Comitato Piazza Grimana; ore 17.30 - sala Miliocchi – corso Garibaldi

“Al Borgobello si balla!”. Veglione con musica anni ’60 a cura dell'ass. Borgobello; ore 20,ProTesto – via Bonfigli. Ingresso con cena € 20

“Carnevale dei bambini” a cura del Consorzio Perugia In Centro; dalle ore 15, Rocca Paolina

“Carnevale al Borgobello”. Festa in maschera e sfilata dei carri dei Rioni di San Sisto, a cura di Distretto del Sale e ass. Borgobello; dalle 15.30, corso Cavour e Borgo XX Giugno

“Carnevale dei bambini” a cura del Consorzio Perugia In Centro; dalle ore 15, Rocca Paolina

“Carnevale del Mondo”. Sfilata di maschere e costumi e Piazza del Bacio in festa,a cura dell'ass. Fontivegge; ore 15, partenza da Cva di Madonna Alta

“Carnevale di Perugia“. Sfilata di maschere e costumi con musica nel centro storico a cura del Tavolo delle associazioni del Centro storico in collaborazione con Consorzio Perugia In Centro e Comitato Pro-Loco del Comprensorio Perugino; ore 17.30, partenza da piazza IV Novembre

“Carnevale delle Viole”. Animazioni, Maschere e Arte di Strada a cura dell'ass. Fiorivano le viole;dalle ore 15, via Cartolari e via della Viola

“Carnevale di Monteluce”. Animazione, arte e sfilata in maschera a cura dell'ass. Cittattiva;dalle ore 15, Monteluce

“Carnevaliamo”. Passeggiata allegorica con Bartocciata finale, a cura del Circolo ponte d’Oddi;ore 15, partenza da Via Meucci, Montegrillo e arrivo al Circolo Ponte d’Oddi.

“Carnevale nella via Vecchia”. Animazioni e convivialità a cura dell'ass. Rionale della via Vecchia;dalle ore 16, via U. Rocchi e via Baldeschi

CHIUSURA DEL CARNEVALE: “Martedì grasso in maschera”. Sfilata di maschere e costumi per bambinia cura dell'ass. Rione di Porta Eburnea; dalle 15.30, partenza da piazza santo Spirito

“Il carnevale degli animali” (Saint Saens). Esecuzione degli allievi del Conservatorio Morlacchi di Perugia diretto dal maestro Pedicelli; ore 21, Auditorium - piazza Mariotti. Ingresso libero

Domenica8 febbraiodalle ore

14.30

Domenica15 febbraio

dalle ore14.30

Martedì17 febbraio

dalle ore20.30

CARNEVALE DI SAN SISTOSfilata dei carri allegoricia cura dell'ass. I Rioni di san Sisto

Venerdì 6 febbraio

Sabato 7febbraio

Domenica8 febbraio

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Monteluce

ViaVecchia

Via dellaViola

Borgobello

PortaEburnea

Fontivegge

Vie delCentro Storico

Corso Garibaldi

SanSisto

Ponte d’Oddi

Via dei Priori

GLI EVENTI DEL CARNEVALE DI PERUGIAA cura del Tavolo delle Associazioni del Centro Storico

Casa/Museo Oddi-Marini-ClarelliVia dei Priori: dal 17 Gennaio al 17 Febbraio dalle 16 alle 19. Allestimento Carnevale e Mostra di Fotografie e Oggetti Antichivisite guidate gratuite: Lunedì 15 - 17, Venerdì 9.30 - 12.30

Via dei Priori - info: ass. Priori, 393 5145793, [email protected]“Il Mascheramento” dal 20 Gennaio al 12 Febbraio il Martedì ed il Venerdì dalle 15.30 alle 19Laboratorio di Costumi e Maschere con materiali di riciclo, condotto da Mario Mirabassia cura dell'Accademia di Belle Arti di Perugia

“Strumenti in Maschera”. Sabato 24 e sabato 31 gennaio dalle 16 alle 17.30.Laboratorio musicale per bambini da 3 a 6 anni, a cura de La Banda degli Unisoni Scuola di Musica

Corso Garibaldi - info: ass. Vivi il Borgo, associazioneviviil [email protected]“Il gioco della Maschera” Mercoledì 4, Venerdì 6 e Lunedì 9 Febbraio (dalle ore 19.30).Laboratorio teatrale propedeutico alla scoperta della Commedia dell’arte a cura di Mikaela Cappucci

Via Cartolari e Via della Viola - info: ass. Fiorivano le Viole, [email protected] di Maschere, Costumi e Riciclo creativo

LABORATORI DI CARNEVALE e ALTRE ATTIVITÀ

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18 - divertirsi non è uno scherzo

A San Sisto, come ogni anno, il Carnevale verrà festeggiato in modo speciale. La celebre sfi-lata dei carri dei rioni del popoloso quartiere perugino è giunta alla sua trentaseiesima edi-zione. Il lavoro che permette lo svolgimento di questa manifestazione è enorme e noi siamo andati a spiarlo dietro le quinte, ospiti dell’as-sociazione Carnevale - I Rioni, che incarna la vera anima del progetto.

La longevità dell’evento è il frutto di un’ine-stinguibile passione che anno dopo anno spinge gli organizzatori a ripetere gli sforzi necessari al successo della celebrazione. Nei preparativi sono coinvolti uomini, donne, ra-gazzi e bambini. «L’obiettivo è appunto que-sto: trascinare e attrarre tutta la gente di San Sisto che voglia partecipare. Soprattutto i più piccoli, per passare a loro il testimone del nostro entusiasmo», dice Walter, presidente dell’associazione. «Contestualmente a questo progetto, infatti, sono già attivi alcuni labora-tori di creazione di maschere e altri manufatti nelle scuole materne, elementari e medie. E lo scopo è quello di arrivare a formalizzare una vera e proprio iniziativa in collaborazione con

tutti gli istituti di formazione scolastica di San Sisto. I bambini sono e saranno la nuova linfa, il futuro della manifestazione».

I partecipanti alle varie fasi di manodopera della realizzazione dei carri sono componenti di tutto il tessuto sociale della frazione peru-gina, membri dell’associazione organizzatrice e non. Il loro lavoro è volontario, gratuito, e anzi molti si trovano spesso a contribuire di tasca propria all’acquisto di materiali e stru-menti. Nel capannone all’interno del quale veniamo accolti la temperatura è glaciale, e ci ritroviamo sovrastati dagli scheletri metallici e mastodontici dei carri, l’ossatura di opere nascenti ricoperta ancora solo parzialmen-te di polistirolo e vecchi fogli di giornale. Un uomo intreccia un groviglio di fili circondato dalle scintille prodotte dalla saldatura che sta effettuando. Alcune donne si dedicano a me-ticolose procedure di decorazione. Tutti lavo-rano in un’atmosfera rilassata e scherzosa.

«Quelle che vedete all’opera sono persone che vengono qui quotidianamente e semplicemen-te per il gusto di farlo. Chiunque venga a darci

LA CAPITALEDEL CARNEVALESan Sisto e i suoi carri allegorici, trentasei anni di storia

Testo di Mattia GiambattistaFoto di David Montiel

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una mano è ben accetto. La costruzione dei carri ci impegna da fine ottobre/inizio novem-bre e prosegue poi ininterrottamente», con-fida Walter. Ogni rione avrà la sua creazione e ciascuna di esse sta prendendo forma lenta-mente. Gli uomini che le plasmano mostrano un’abilità manuale sopraffina. L’artigianalità diventa un valore aggiunto, anziché un ostaco-lo. I fondi sono limitati. Per realizzare l’evento, l’associazione si autofinanzia con una raccolta di offerte porta a porta e con i contributi di citta-dini e negozianti di San Sisto. «I veri fattori che determinano la riuscita del Carnevale sono la nostra dedizione e la nostra esperienza. E sarà così anche quest’anno», confessano orgoglio-samente alcuni degli uomini al lavoro.

Le date delle sfilate sono sei. L’8, il 15 e il 17 febbraio a San Sisto. Le prime due avranno luogo di domenica, l’ultima coinciderà con il martedì grasso e si svolgerà in notturna.

Poi le tappe fuori dai confini del paese: il 13 febbraio in Corso Cavour, il 14 in Via Mazzini, e il 22 al centro commerciale Quasar Village di Corciano. La principale novità dell’edizione 2015 sarà il concorso Sisto’s Cosplay Contest, una gara di costumi ispirata a quella analoga organizzata ogni anno alla fiera Lucca Comics.

Se lo spazio per il divertimento è assicurato, nemmeno i buongustai rimarranno delusi. Le sfilate saranno accompagnate dal lancio di una quantità totale di circa cinque quintali di cioccolato dai carri e da una degustazione di pesce imbandita da un’associazione di alber-gatori e ristoratori che arriverà direttamente da Torrette di Fano.

L’associazione Carnevale - I Rioni di San Sisto è su Facebook, e potrete inoltre ottenere ulte-riori informazioni sulla manifestazione visitan-do il sito www.carnevalesansisto.it.

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20 - divertirsi non è uno scherzo

Ormai i perugini si sono affezionati. Il Bartoccio, da qualche anno a questa parte, è uscito dalla sua di-mensione immaginaria e ha assunto i contorni pre-cisi e materialissimi del burattino costruito da Mario Mirabassi. Mirabassi aveva a sua volta tratto ispira-zione non dalla tradizione popolare pura e semplice, ma dalla raffigurazione che del Bartoccio aveva fat-to Marco Vergoni, disegnatore di talento scomparso non molto tempo fa. E lui, il Bartoccio, ormai il suo grande momento di gloria lo vive sempre sotto Car-nevale. Merito di Mirabassi e degli altri sodali, Renzo Zuccherini in testa, con cui il mastro burattinaio or-ganizza le Giornate del Bartoccio, una rassegna che mette insieme teatro di figura, teatro tout court, mu-sica e approfondimenti di vario genere.

L’edizione 2015 è iniziata a gennaio con i due incontri dedicati alla Scola de Bartocciate, e proseguirà fino a sabato 14 febbraio, giorno dello spettacolo degli spettacoli, Il Bartoccio e Ciuflancanestro: appunta-mento alle 16 alla Sala dei Notari, con una storia, giurano Mirabassi e l’autore Zuccherini, che metterà alla berlina i tic e le debolezze dei nuovi potenti della città, dal sindaco Andrea Romizi in giù. La satira d’al-tronde funziona in questo modo: se la prende coi più forti, e possibilmente fa ridere tutti gli altri.

E poi? Il programma delle Giornate è denso. A fine gennaio si è inaugurata al Centro Camerale Alessi la mostra dedicata a Vergoni (di cui quest’anno, come autore del manifesto dell’iniziativa, ha raccolto il testimone Moreno Chiacchera), mentre giovedì 5 febbraio tredici pasticcerie del centro storico si sfi-deranno nell’asaggiaBartoccio!, una sorta di man-gialonga in cui i perugini potranno assaporare le differenti versioni delle loro bartocciate, dolci tipici riscoperti in tempi molto recenti.

Quindi, sabato 7 all’Auditorium Santa Cecilia, lo spettacolo di canzoni perugine CantaPerugia!, e poi, domenica 8 alla sede del Teatro di Figura in via del Castellano (Tfu), un convegno su dialetto e teatro, e ancora, venerdì 13 sempre al Tfu, un con-certo di musica popolare coi maggiaioli di Pilonico Paterno e la Nuova Brigata Pretolana. Dello spet-tacolo conclusivo di Mirabassi s’è già detto. Subito dopo, a metà pomeriggio di sabato 14, il Bartoccio e la Rosa apriranno in piazza le danze del Carneva-le perugino. Potrete trovare il programma comple-to on-line, per esempio sulla Tramontana di Zuc-cherini (www.latramontanaperugia.it). E attenti al Bartoccio, se lo incrocerete sulla vostra strada. Almeno con la lingua è uno che non fa prigionieri.

AttentiAl bartoccioTesto di Giovanni DozziniFoto di Francesca Boccabella

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Davanti al PalazzoReale di Milano, ore 10 -12.30

È una sensazione molto specifica, quella che si av-verte quando trovi una fila chilometrica fuori dal museo che vorresti visitare. Nel mio caso, è andata più o meno così: era mattina, sapevo di aver fatto un po’ tardi. Dopo aver raggiunto di corsa la metro ho compiuto il viaggio sotterraneo dentro il verme luminoso scivolante nei tunnel bui e piastrellati di cartelloni pubblicitari, seduta accanto a un in-quietante metallaro con lo zaino che grondava di lamette e teschi di ogni dimensione. Sono uscita (parecchio sollevata) verso lo strato superiore del mondo, incontrando immediatamente l’aguzzissi-mo Duomo e procurandomi un torcicollo per lan-ciare uno sguardo alla mia-bela-madunina, finché non sono arrivata di fronte a Palazzo Reale.

E allora eccola lì, quella dannata sensazione molto specifica. È un vuoto, è un tremolio che fa vibrare la giuntura delle ginocchia, è l’occhio strabuzzato e incredulo.

Sì, sono solo le dieci di mattina, ma l’ingresso di Palazzo Reale è lontano qualche anno luce, inte-ramente occupato da decine di aspiranti visitatori della mostra per cui tu hai fatto 500 chilometri di viaggio (inclusi quelli vicino al giovane lamettaro inquietante). Ci sono diverse file, una per ciascuna mostra, e ci mettiamo un po’ per capire quale sia quella per la retrospettiva di Chagall. Nel momen-to in cui la individuiamo ci affiancano altre due ri-tardatarie, con cui inizia una specie di silenziosa e ridicola gara – con annessi sguardi di sottecchi per capire chi fosse in pole position – per occupare il millesimo posto nella fila.

Fortuna che non fa troppo freddo. Le signorine (il suffisso, quell’“-ine” finale che tanto mi fa rabbri-vidire, in alcuni casi lo trovo parecchio opportu-no) che abbiamo battuto alla precedente gara del posizionamento non sembrano essersela presa a

male. E, soprattutto, sembrano avere moltissime cose da dirsi. Il tempo scorre tra un loro racconto e l’altro, scandito dal risolino acuto della Signori-na A. Impossibile non guardarsi attorno: nella fila della mostra di Segantini, un signore in paltò si è perfino portato da casa una sedia pieghevole, ge-nerando l’invidia dei suoi compagni di ventura e di tutti noialtri. All’improvviso, sbuca fuori dal pa-lazzo una coppia freschissima di matrimonio, due settantenni (lui in frac, lei avvolta da un abito rosa) che fanno letteralmente svenire le due “-ine” (sì, c’è ancora speranza!).

Ogni volta che la fila va avanti di qualche passo, si sente un mormorio diffuso di soddisfazione, è simile alla reazione del vicinato al goal dell’Italia; eppure si avanza così lenti che ti assale il dubbio se riuscirai mai a varcare quella soglia. Un addetto alla sicurezza, tutto intento a passeggiare tra una fila e l’altra, in un momento rischia il linciaggio pro-nunciando una singola domanda – «Stanchi delle lunghe attese?» – che gli procura diversi allegri in-sultacci, sintetizzabili in “macci-prende-peril”.

Stremata, cedo alla dipendenza della caffeina e fuggo verso il bar più vicino, per procacciare un goccio di sana sveglia corporea. Ripercorro in tut-ta calma la piazza, con le guglie che mi salutano e i piccioni che minacciano la caduta dei bicchie-rini ricolmi dell’agognato caffè, e quando ritorno davanti al palazzo non vedo più il mio ragazzo. Mi acchiappa il panico, lo immagino già a percorrere senza di me le sale, con l’audio-guida ben con-ficcata nelle orecchie… E poi, a pochissimi passi dall’entrata, scorgo le due “-ine” che sfarfallano l’aria con le mani inguantate («Vieni, vieni!»). Le raggiungo sorridente, pensando a quello che si arriva a fare per l’arte.

Ivana Finocchiaro

SOTTO gli OCCHIdi IVANA

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22 - divertirsi non è uno scherzo

DALLE PERSONE ALLE PERSONE.PER UN MONDO MIGLIORE

Humana sviluppa da anni progetti di sviluppo nel Sud del mondo.Adesso è arrivata anche da noi

Testo di Humana People to People ItaliaFoto di Francesca Boccabella

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Humana, from People to People. Il nome stes-so dell’organizzazione racchiude il senso del nostro lavoro quotidiano: “dalle persone alle persone” per un mondo più solidale e soste-nibile. Tutti gli interventi umanitari di Humana mirano a promuovere la cultura della solida-rietà tra i popoli e della tutela ambientale, e a contribuire allo sviluppo nel Sud del mondo, coinvolgendo direttamente i beneficiari dei progetti affinché possano essere i veri prota-gonisti del proprio futuro.

È infatti questo lo spirito con cui nasce Huma-na. Nel corso degli anni ’70, la sofferenza, la povertà e le guerre che erano costrette ad af-frontare molte popolazioni del Sud del mon-do spinsero un gruppo d’insegnanti e studenti del Nord Europa ad attivarsi per agire contro le diseguaglianze tra Nord e Sud. Non si poteva rimanere indifferenti a queste ingiustizie! Pian piano si costituirono associazioni che hanno poi dato vita alla federazione internazionale Humana People to People, a cui appartengo-no oggi 32 enti in 43 paesi, tra cui l’Italia. Qui, Humana, da oltre 16 anni, realizza attività di educazione allo sviluppo e di sensibilizzazio-ne, e sostiene progetti di sviluppo nel Sud del mondo: nel 2014 sono stati gestiti 38 progetti di cooperazione internazionale, con un contri-buto di quasi 1,5 milioni di euro (+16% rispetto all’anno precedente).

L’istruzione, premessa imprescindibile per lo sviluppo dell’individuo e della società, resta un settore prioritario, ma i progetti di Humana sono molto diversificati: si spazia dall’aiuto all’infanzia e lo sviluppo comunitario alla pre-venzione di HIv e malaria, senza dimenticare l’agricoltura e la sicurezza alimentare.

I progetti sono il frutto dell’attività che, ogni giorno, Humana porta avanti con impegno e passione. Oltre all’importante collaborazione con le aziende, le istituzioni e i privati, è so-

prattutto l’attività di raccolta abiti, realizzata in collaborazione con 946 amministrazioni pub-bliche, che garantisce continuità ai progetti di cooperazione internazionale. Humana è il pri-mo operatore in Italia per la gestione unitaria e omogenea del servizio di raccolta abiti e con il controllo della propria filiera riesce a seguire il percorso di ogni capo donato, massimizzan-done così il valore sociale.

È possibile trovare contenitori per la raccolta abiti di Humana in 46 province italiane grazie a sei filiali. Per riuscire a sostenere sempre più progetti, contribuendo a migliorare la vita di un numero sempre più alto di persone nel Sud del mondo come in Italia, a fine 2013 è stata avviata un’attività start-up, a Udine e Perugia. Proprio qui inizia, infatti, l’avventura di Huma-na sul territorio umbro. Grazie alla referente in loco, Juliane Brunner, l’organizzazione ini-zia a collaborare con alcune amministrazioni comunali, come quella di Gualdo Tadino che, dal 15 aprile scorso, ha affidato a Humana il ser-vizio di raccolta abiti. Purtroppo, sembra che la presenza di questi nuovi contenitori non sia gradita proprio a tutti, visto che si stanno ve-rificando “strani fenomeni”: i contenitori sono stati spesso trovati girati e resi così inutilizzabi-li. Questi fatti, accertati sia dai nostri autisti sia da molti cittadini attenti e sensibili alla causa di Humana, sono stati segnalati alle autorità competenti.

Queste difficoltà non bastano a rallentare il nostro lavoro sul territorio. Anzi, dallo scorso novembre abbiamo lanciato a Gualdo il pro-getto di sensibilizzazione ed educazione am-bientale nelle scuole [In]vestiamo nel futuro, che coinvolgerà oltre 660 bambini di età com-presa tra i cinque e gli undici anni. Anche da qui passa l’impegno di Humana per promuove-re la cultura della solidarietà tra le persone e della sostenibilità.

Per info sull’attività di Humana in Umbria [email protected] – 393 825 96 94

[email protected] – 02 939 640 47

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24 - divertirsi non è uno scherzo

ACCOMPAGNATADAL VENTO

Spinta dal vento, illuminata dal sole, interrotta dalla pioggia. Cerco le mie foto tra nuvole e contrasti di cielo che fitti

o deboli mi incatenano a questo suolo.Mi aspettano ovunque. Sempre in questa terra

dove ogni cosa che svanisce non si distrugge.

Testo e foto di Sara Paolini

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Tra capogiro e vertigine.Sedotta dall'imprevedibilità delle forme,dal loro rompere lo spazio e dilatarlofino a dissolverlo in infiniti giochi di luce.

Cerco di stringere tutto questo in una fotodove qualunque cosa rimane sospesa e compatta.

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NOBEL PER LA PACEAGLI INVIDIOSIOmbrelli per tutti quando piove.L'esperienza della Meridiana a Castel del Piano

Testo di Max CalesiniF oto di Sara Briziarelli

Arrivo all'appuntamento con qualche minuto di anticipo. Vengo avvistato dalla sentinella che mi si fa incontro. Bussa e preme ripetutamente sul finestrino ar-mata di scopa e ombrello, fa versi e facce, mi fa cenno di scendere. Appena fuori dalla macchina vengo abbracciato e subissato di domande. Sorrido, saluto e mi avvio all’ingresso. Dall’altra parte dell’uscio, dentro l’appartamento, mi accol-gono un ragazzo dalla faccia simpatica e nera come la pece che si confonde nella penombra del corridoio e una signorina che sta uscendo per incontrare la sua amica del palazzo di fronte.

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La ragazza si scusa, fa come per ripensarci ma poi, come è bello che sia a quindici anni, se una amica aspetta bisogna correre. Sbuca dalla sala una faccia furbetta, è nuova della casa, l’avevo vista una sola altra volta, occhi grandissimi e ricci imponenti, ironi-ca e sveglia parla come una cabarettista navigata, le pause giuste, i toni della voce, chiede se per l’intervi-sta debba truccarsi o cambiarsi d’abito, sorrido e mi avvio verso il lungo tavolo di legno della sala.

Da qui posso vedere la grande cucina a vista, la sala con i coloratissimi divani che abbiamo ridisegnato e progettato insieme ai ragazzi, il murales che racconta la loro casa, i loro spazi, i loro tempi e i loro amici. Sono passati pochi secondi ed ecco che mi accolgono le educatrici di turno. Mi offrono il caffè e pianifichiamo la strategia. Attiriamo tutti con la scusa di una meren-da con nutella e poi iniziamo.

Il primo a notare il microfono è un ragazzo alto e sor-ridente, oggi era malato e non è andato a scuola, si aggira in pigiama. Cos’è? Perché ha questa forma? A cosa serve? Cosa facciamo? Quando iniziamo? Ma io non l’ho mai fatta un’intervista. In realtà oggi è per lui un giorno particolare perché il suo compagno di stanza è diventato grande e è andato a vivere da solo, lui è dovuto rimanere a casa per abbracciarlo e augu-rargli “in bocca al lupo”.

È sempre bella l'accoglienza dei ragazzi di Castel del Piano. Ci si conosce da tempo ma è da settembre che con smeC e «Luoghi Comuni» si è creata una relazione speciale. Loro avevano bisogno di rifare il look alla casa e si sono rivolti a noi. Noi abbiamo rigirato la do-manda a loro e abbiamo lavorato insieme sugli spazi disegnando muri e ridisegnando i divani. Col quartiere si sta progettando un campo di calcio perché i confi-ni tra dentro e fuori, come ci racconteranno i ragazzi, sono sempre labili. Oggi parleremo di noi, così come siamo capaci, in modo disordinato, dando libero sfo-go ai pensieri, alle associazioni e alle emozioni. Da queste parti non ci si annoia mai, l’esuberanza è tanta e oltre ai ragazzi della casa ci sono quelli dei palazzoni, sono tanti e abituati a bussare alle porte e alle finestre a tutte le ore del pomeriggio. Cercano gli amici per gio-care e gli adulti per parlare ma oggi piove e bussano in cerca di ombrelli per non bagnarsi. Mancano all’appel-lo solo due ragazzi che sono nelle loro camere ma al

richiamo della nutella arrivano portando tutta la loro energia travolgente e i loro look che parlano delle loro passioni. Per catturare l’attenzione di tutti ci mettiamo una ventina di minuti e un’altra decina per rodare, ma poi è un fiume in piena.

Con il fare dell’artista underground un ragazzo occu-pa la scena e ci racconta di come lui accudisca i suoi sette fratellini preparandogli da mangiare, proteg-gendoli e facendoli studiare. Tutti ridono e continuia-mo, parlando della scuola e di come i loro compagni apprezzino le loro bravate. «Loro non sono capaci di sabotare le lezioni e così mandano avanti noi», così tutti ridono e possono nascondersi nel casino. Si apre una discussione, c’è chi intuisce di venir usato ma un posto da protagonista non ha valore. Ci tengono però a precisare che ci sono insegnanti con cui non è permesso e che ci sono materie come storia che sono interessanti e utili, ma stare tutto quel tempo fermi e zitti non è proprio possibile. Ci confrontiamo sul piacere che provano nel far disperare educatori e insegnanti e la loro lucidità e consapevolezza risulta disarmante: «Ci piace quando urlano, è bello essere ascoltati, è bello che ci sia chi si occupa di noi». Ca-stel del Piano è un quartiere difficile e si sentono for-tunati ad avere qualcuno che si prenda cura di loro. Altri nel cortile e ai giardinetti non sono altrettanto fortunati. Sono lasciati a se stessi. Si sentono in dove-re di aiutarli come gli adulti fanno con loro, dandogli consigli, accogliendoli a casa. Ma si rendono conto che non è sufficiente. «Alla nostra età se non provi non capisci e non possiamo occuparci di tutti noi».

C’è anche chi ci insulta e ci tratta male perché non capisce che abbiamo bisogno di un periodo di tran-quillità per poi tornare dai nostri genitori. C’è anche chi è invidioso. «Chi non è qui non può capire». Se poi si litiga gli adulti difendono sempre i propri figli e finisce sempre che è colpa nostra. Impari chi sono gli amici, chi sono gli stupidi e chi sono quelli pericolosi da cui stare lontano.

Poi tutto d’un tratto si preoccupano per me. «Non abbiamo parlato di te del tuo lavoro e del progetto smeC…». Sono splendidi! Lascio la comunità educa-tiva La Meridiana dopo due ore di intervista, e con la conferma che è uno spazio prezioso per i ragazzi, gli adulti e il territorio.

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L’ong Tamat e il gioco da tavolo Injawara

Testo e foto di Andrea Zizza

Perugia, africa

È molto difficile far capire ai giovani quali criticità vivono altri Paesi, quali differenze esistono tra il Nord e il Sud del mondo. Proprio per questo motivo cento persone tra i sedici e i trent’anni hanno lavorato e gareggiato in sei Paesi europei (Italia, Francia, Spagna, Cipro, Lituania e Bulgaria) per crea-re Injawara: un gioco (da tavolo e on-line, disponibile sulla piattaforma BoardGameArena.com) che utilizza i principi alla base dei diritti umani come terreno dove far crescere la capacità di cooperare tra gruppi informali. Il gioco si rivolge a persone capaci di mettere a frutto i risultati delle conoscenze che ne scaturiscono, e si sviluppa attorno al principio della cooperazione, partendo dal presupposto che non si gioca gli uni contro gli altri, ma tutti uniti contro il gioco stesso. Per risolvere i vari problemi posti è necessario rispondere ad alcune domande riguardanti gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio dell’Onu. L'attività in Umbria è iniziata nel gennaio 2013, e si è sviluppata tramite incontri con asso-ciazioni giovanili e cooperative sociali, workshop e laboratori di sensibilizzazione sull'intercultura e la cittadinanza mondiale, dibattiti via Skype e social network dei Paesi protagonisti con rappresentanze giovanili attive in Africa, produzione di materiale informativo e di sensibilizzazione.

L'idea parte dalla necessità di incrementare la consapevolezza sugli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio adottati delle Nazioni Unite, sviluppata da sei ong capeggiate dalla italiana Tamat di Perugia. Intercultural Joint Awareness Raising-In.J.Awa.Ra è un progetto biennale (2013-2015) co-finanziato da EuropeAid. Durante il progetto sono stati organizzati dei tornei a cui hanno parteci-pato più di trenta squadre, ragionando e discutendo sui vari quesiti proposti dal gioco, cercando di ottenere il punteggio più alto. Per noi l’obiettivo principale è stato, invece, quello di portare i gio-vani a dibattere su questioni che spesso non considerano perché le ritengono distanti, non impor-tanti. Quello che ci ha colpiti è stata la reazione dei ragazzi: in un primo momento ragionavano in modo razionale e distaccato sui quesiti posti, ma realizzando quali difficoltà hanno molte persone – anche loro coetanei – nel mondo. D’altronde come rispondereste se vi chiedessero quanti medi-

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ci operano in Etiopia ogni 36mila abitanti? Uno, dieci o cento? Riflettere sulle condizioni dei Pae-si in via di sviluppo è ciò che il gioco vi costringe a fare, e ciò per cui è stato creato. Fondamental-mente la parte importante è proprio quella in cui si discute di questo.

L’importanza del lavoro svolto emerge quando un ragazzo al termine della sua competizione dice: «Sai, eravamo venuti qui per giocare a un gioco da tavolo e fare quattro chiacchiere, ma poi ti trovi di fronte a una birra a discutere di pro-blemi che ti toccano, anche se non riguardano te, problemi a cui non avresti mai pensato». For-se, Injawara non è solo un gioco...

Tutti in Gioco-Injawara è invece il titolo del fe-stival organizzato a Perugia da Tamat insieme a varie associazioni partner per diffondere tra la cittadinanza i risultati del progetto. Il 24 e il 25 gennaio scorsi, all’interno della Rocca Paolina, sono state allestite mostre, organizzati work-shop e tenute importanti conferenze sull’attività di cooperazione svolta da Tamat in questi anni,

ma si è avuto anche il tempo per ascoltare della buona musica. I molti visitatori hanno apprez-zato le mostre organizzate da Amnesty Interna-tional e Greenpeace, ma hanno anche potuto partecipare agli splendidi workshop organizzati da Re.Leg.Art – cooperativa sociale il cui scopo è l’inclusione al lavoro di persone svantaggiate – e dall’associazione Fiorivano le Viole. Si è potuto giocare con i ragazzi di Hydragames che han-no collaborato anche alla creazione del gioco di Injawara e alla creazione del gioco da tavolo di Libera, incentrato sulla campagna “no-slot”, portata avanti dall’associazione e presentato proprio durante l’evento stesso. Media partner sono stati la web-radio di Spello DotRadio e quella dell’ateneo perugino RadioPhonica. Oltre alla funzione di coordinamento tra le attività in programma, Tamat, ha anche allestito una pro-pria mostra su alcuni progetti in Mali e Burkina Faso. Durante l’evento infatti è stata organizzata una conferenza relativa ai progetti che Tamat ha portato a termine nella regione saheliana grazie al supporto finanziario della Regione Umbria e della Chiesa Valdese.

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L'ASTROLUOGHIAACQUARIO20 gennaio - 18 febbraioDa piccolo eri solito partecipare a grandi tornei di carte al Circolo di Jena, ma da quando ti sei trasferito a Ponte Valleceppi sei un po’ disorientato. Sembra quasi tu sia alla ricerca di una pozza d’acqua o di una fontana per chiamare a casa. Avvicinati al conducente dell’autobus con le mani alle tempie e rovescia la testa all’indietro: forse è solo uno scherzo, ma lo disconnetterai per un po’.

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PESCI19 febbraio - 20 marzoCadere tra i banchi della fiera di San Costanzo non è esattamente il massimo per le tue caviglie di cartapesta, ma non sarà facen-do provviste di acido ialuronico che risolverai tutti i tuoi proble-mi. Iscriviti a una gara di barutoli al Campaccio e affidati di più agli altri: c’è sempre qualcuno pronto a porgerti uno sgabello. Travestiti da presidente della Repubblica e sciogli le Camere sul tegamino.

GEMELLI21 maggio - 20 giugno Nonostante la sinusite il corso di telepatia avanzato procede a me-raviglia, devi però sforzarti di non dare seguito a tutte le voci che senti e trovare dei filtri emotivi. Dai un cognome alle tue paure. Proietta le tue aspettative nella Terza Sala e approfondisci invece di espandere. Per Carnevale indossa una masche-ra da sub mentre tagli le cipolle.

ARIETE 21 marzo - 19 aprileQuando si è in tua compagnia ci si sente al sicuro, il thermos è sem-pre pieno e il frisbee sgargiante volteggia nell’aria. Forse stavol-ta il lancio è più lungo del solito, ma c’è sempre qualcuno pronto ad afferrarlo all’altro capo. Puoi vedere molti tramonti contempo-raneamente dal tuo aeroplano di carta: travestiti da Piccolo Princi-pe e sali sul colle della Trinità.

TORO20 aprile - 18 maggioIl congresso di astrofi-li attende con ansia il passaggio della cometa Lovejoy e tu, come loro, sai ben destreggiarti tra cielo e terra: i tuoi astri indossano scarpe da trekking. Dovresti im-parare a leggere i fondi della camomilla, pren-dendoti cura delle tue parti più sonnacchio-se. Mascherati da Frida Kahlo per fare la guida al Collegio del Cambio.

CANCRO21 giugno - 22 luglioQuelle frasi fuori posto ribollono nella pentola a pressione e tu non vuoi dare fiato alla valvola: è tempo di arrampicarsi sugli ulivi di Beva-gna e dichiararsi alla vicina di casa con un mazzo di soffioni in mano. Mascherati da sacerdote babilone-se con l’accento fenicio e vai a com-prare un vassoio di frappe in via dei Filosofi: sarai irresistibile.

LEONE23 luglio - 22 agostoSe il figlio della Chiatti ha risalito il Tevere pen-sa cosa potrai fare tu nella tua vita: vaccinare vacche dalla lingua blu o cucinare ravioli in dosi da soviet sono solo al-cuni degli esempi. Il sol dell’avvenire è radioso come la raggiera della tua bici. Sii irriverente, non solo a Carnevale, lascia i piatti sporchi nel lavandino e ricorda: se non è la direzione giu-sta, cambia verza!

VERGINE23 agosto - 22 settembreVoler stupire a tutti costi è dispen-dioso e inautentico, prenditi una pausa dalle tue manie di grandez-za e ricorda che la fatica più grande è quella di essere normali. Fai scor-ta di superpoteri con le tue bacche di goji e travestiti da Peter Parker per arrampicarti sulla Torre degli Sciri in pieno giorno, a mani nude: ma sta attento che non ti cadano gli occhiali!

BILANCIA23 settembre - 22 ottobreLe tue speranze partoriranno in casa, niente cesareo, niente epi-durale. Il terreno è brullo e a Mon-te Malbe c’è la brina, ma tu hai polenta a sufficienza e il mulinetto portatile macina in abbondanza. Hai presente quell’amico che arri-va sempre in ritardo quando il par-cheggio sta per scadere? Regalagli wurstel di soia spacciandoli per specialità norcine.

SCORPIONE23 ottobre - 21 novembreAl corso di yoga ti han-no insegnato a respira-re correttamente, ma quando sei davanti al tuo capo proprio non riesci ad allinearti con l’energia cosmica: con-ta tutti i semi di anice e tutti i canditi del tor-colo prima di abban-donarti all’istinto. Per compensare maschera-ti da pescatore di von-gole e vai a fare shop-ping al Quasar.

SAGITTARIO22 novembre - 21 dicembreLa tua ultima app per sbucciare le patate ti semplifica la vita, ma ri-corda che in Grecia le donne delle pulizie, finalmente riassunte dal nuovo ministro, sono il simbolo della lotta all’austerità. Tra il cine-forum sugli artigiani del Libano e uno strudel di alghe scegli la coe-renza. Entra alla Pellini dichiaran-doti Eraclito durante la lezione di pilates: «Non ci si bagna due volte nella stessa corsia!».

CAPRICORNO22 dicembre - 19 gennaio Bisogna che tu faccia ordine nell’orto botanico delle tue pri-orità, potare gli obiettivi perché ricrescano più freschi e forti di pri-ma e sradicare le inutili ansie che infestano l’insalata. Conosci bene la differenza tra un pompelmo e un mandarancio, perciò vestiti da Rossella O’Hara quando stu-di all’Umanistica e spazza via col vento le tue insicurezze.

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