Luoghi comuni n - 0

LE STRADE DELLA SOCIALITÀVIAGGIO IN UNA PERUGIA CHE SI MUOVEATTRAVERSO I SUOI PROCESSI DI PARTECIPAZIONE

Porta Pesa accoglieil suo Portiere Sociale:un nuovo modo di concepiregli spazi comuni

Ecco il Mercato del Bacio.Una domenica a misuradi famiglia per darenuova vita alla piazza

Il Calendario di Aprilecon gli eventi del mese,per vivere insiemeuna città positiva

LUOGHI COMUNINUMERO UNICO - APRILE 2014 - REALIZZATO DA SMeC - DISTRIBUZIONE GRATUITA

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2 - LE STRADE DELLA FELICITà

LE TANTESTRADE DELLA SOCIALITà

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Nasce un giornale attraverso il quale i soggetti attivi del territorio potranno elaborare contenuti condivisi. Per raccontarela Perugia che funziona

Per raccontare una storia e contribuire allo “smascheramento par-tecipato” di una città come Perugia, il progetto europeo Share My City mette a disposizione un strumento di condivisione che repu-tiamo molto efficace. Un giornale, un free press, che come vedete si chiama «Luoghi Comuni», tramite il quale si cercherà di dare voce alle proprie esperienze nella quotidianità della vita urbana.

Il modello anglosassone del Community Reporter, nel quale a co-struire e raccontare le storie sono i loro stessi protagonisti, ci potrà aiutare a mostrare delle sfumature che, a volte, guardate soltanto dall’esterno, possono sfuggire.

La redazione del giornale si propone come uno spazio aperto. Uno spazio in grado di accogliere vissuti, idee, proposte, racconti. «Luoghi Comuni» è lo strumento che ci permetterà di viaggiare attraverso una Perugia che molte volte rimane nascosta agli occhi del passante, dove esiste una vita urbana molto attiva e in continua effervescenza.

La nostra è una redazione che prende forma attraverso i suoi obiet-tivi: comunicare e dare voce alle iniziative positive che hanno luogo in città, raccontando il processo di costruzione degli eventi; ragio-nare e condividere insieme il modo di vivere la città per raggiungere una buona qualità della vita; essere un punto d'incontro per le idee future; proporsi come punto di riferimento per il processo di costru-zione di una comunicazione condivisa della città.

Smec, l’agenzia di comunicazione sociale sorta nell’ambito di Share My City e da cui dipende la redazione di «Luoghi Comuni», crede che per costruire insieme un percorso partecipato e raggiungere gli obiettivi sopra descritti bisogna pensare e rispettare un patto con-diviso di collaborazione. Per Smec, il patto viene costituito attraverso le linee guide del giornale le cui parole chiave sono: positività, par-tecipazione, inclusione e flessibilità.

Abbiamo interesse a mostrare come gli stessi cittadini abbiano la volontà di prendersi cura della propria città in modo completamen-te gratuito, con grande lavoro e dedizione. La redazione è aperta a tutti nella sede dell'Urban Center, in via Sant'Ercolano 5, tutti i lune-dì dalle 18 alle 20 e tutti i venerdì dalle 15 alle 18.30.

Vi aspettiamo numerosi con i vostri racconti.

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4 - VIAGGIO IN UNA PERUGIA CHE SI MUOVE ATTRAVERSO I SUOI PROCESSI DI PARTECIPAZIONE

Numero civico dei bagni pubblici di porta Pesa. Foto: David Montiel

METTI UN PORTIEREAL BORGOA Porta Pesa si è attivato il primo portierato di quartiere di Perugia. Ecco il raccontodi un vissuto che prende forma e si ripropone nella nostra città, in modo diversoma con la stessa consistenza e importanza sociale

Sono cresciuto in un palazzo di cinque piani, quattro scale e quaranta famiglie; una con-vivenza di circa 120 persone provenienti da tutta Italia, e di tutti i ceti sociali.

C'era il barbone della prima scala, il Cavaliere del Lavoro della terza, quello della quarta è rimasto ucciso in un conflitto a fuoco in Messico, ricordo gli arazzi signorili della signora Rossi e l'immondizia lanciata dalla finestra della signora Franca. Un puzzle di differenti umanità interessante ma faticoso.

Ci si conosceva tutti. Con molti ci si ignorava, con molti ci si aiutava e con qualcuno si litigava nelle formule più fantasiose. Potrei raccontare di cicche sugli zerbini, di palline di carta nella toppa della serratura, di cartelli rubati, di maldicenze, maleducazioni e di denunce. Era un piccolo paese.

Veduta di Borgo Sant'Antonio dal sottopassaggio di via Brunamonti. Foto: David Montiel

È sempre stato un condominio tutto sommato tranquillo con un giardino che ho visto trasfor-marsi da pietraia a orto botanico. Un giardino che ha visto crescere, invecchiare, arrivare e par-tire centinaia di famiglie e che oggi sta diventan-do multietnico come il resto della città.

Credo che buona parte del merito di tanta civiltà e buona convivenza sia stata del signor Agosti-no. Il signor Agostino era emigrato dal Veneto in cerca di lavoro ed era diventato il portinaio del nostro palazzo. Il suo compito era quello di puli-re un po' in giro e controllare dalla guardiola che non entrassero brutte facce.

Nella realtà, apparentemente senza saperlo, fa-ceva molto di più: rassicurava e aiutava le perso-ne anziane, dava uno sguardo a noi bambini, pre-veniva i furti e smorzava le polemiche e i conflitti tra i residenti. Il signor Agostino in breve tempo era diventato un punto di riferimento per tutti e per tutto. Facilitava il dialogo e la comprensio-ne reciproca, manteneva puliti e accoglienti gli

spazi comuni e aiutava chi ne aveva bisogno, era sempre al centro delle riunioni di condominio.

Grazie alla disponibilità e al sostegno dell'ufficio Centro Storico e del Comune, frutto di una col-laborazione tra il progetto Smec e l'associazione Rivivi il Borgo, partirà nel mese di marzo la prima esperienza di portierato sociale a Perugia. Alcu-ni giornalisti l'hanno ribattezzato “Portiere del Borgo” e ammetto che la dicitura mi piace. Sarà un portinaio, ma anche un maggiordomo e un giardiniere, un mediatore e un osservatore; ini-zialmente non farà miracoli ma sarà certamente una presenza importante.

Nel pensare a Costantino, questo è il nome del nuovo "Portiere di Porta Pesa", e al lavoro che lo attende ho ripensato senza volerlo a quella per-sona della mia infanzia silenziosa e riservata che con la sua pacatezza e disponibilità mediava e insegnava a mediare i conflitti.

Max Calesini


UNA QUESTIONEDI PRIORILa presidente Maria Antonietta Taticchi ripercorre la storiadell’associazione che ha ridato vita alla storica strada

L'organizzazione del Carnevale di Perugia 2014 è stato il mio debutto come vo-lontario attivo nell'associazione Priori. Vi racconto la sua storia così come mi è stata raccontata proprio dalla presidente Maria Antonietta Taticchi. «Tutto ha inizio nel 2008 in occasione del Natale con la partecipazione di tutti i commer-cianti all'addobbo della via.

La situazione di via dei Priori era difficile, c'era scontentezza, insicurezza per il visibi-le fenomeno dello spaccio. Era impensabile all'epoca parlare di costituirsi in asso-ciazione. Occorreva ricostruire un tessuto sociale a partire dai commercianti. Non è stato facile, e a volte non lo è tuttora, la via vive di una conformazione geografica particolare, è molto lunga, in salita e soffre delle problematiche del centro storico. Si è lavorato creando e promuovendo eventi con lo scopo di riqualificare. Ci siamo mossi avendo come ispirazione l'arte perché sia architettonicamente che storica-mente in via dei Priori si è sempre respirata quest'aria. La via collega per esempio

Via dei Priori in un momento del Carnevale 2014, organizzato gratuitamente dalle associazioni. Foto: David Montiel

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to il suo patrimonio civile, artistico e sociale per esse-re parte attiva di un cambiamento che riguardi non solo la nostra via ma tutto il centro storico.

È nostra intenzione proporre idee e progetti che possa-no essere non sporadici ma tappe di un percorso, e che possano avere un respiro negli anni. L'associazione col-labora con tutte le istituzioni e le associazioni del centro storico, e ha aderito alla Fondazione Perugiassisi 2019.

Le iniziative realizzate finora sono numerose. Per co-minciare Via dei Priori Via dei Colori, estemporanea di pittura già alla quarta edizione, e On The Road, estem-poranea di installazioni urbane. Poi Perugia Love De-

l'Accademia di Belle Arti a Corso Vannucci e gli artisti sono sempre passati da questa via. Per non tralasciare la presenza di altre importanti strutture: il conservatorio e il Cut. Significativa è anche la scelta di aver incaricato lo scultore perugino Marco Mariucci della realizzazio-ne del logo dell'associazione Priori. La costituzione di quest’associazione risale al 2013, quando i residenti e gli operatori della via hanno finalmente deciso di inizia-re un percorso comune con l'intento di risvegliare l'or-goglio perugino che animò i Priori fin dal 1200.

L’obiettivo principale dell’associazione è quello di creare e rafforzare legami di solidarietà, civile con-vivenza e collaborazione fra i residenti e i commer-cianti, e promuovere e valorizzare tutto ciò che è di interesse storico, artistico e culturale dell'area di via dei Priori. Vorremmo riuscire a rimettere in gioco tut-

sign, un mercato mensile di produzioni artigianali, e Priori Open Village, con la strada concepita come una sorta di centro commerciale naturale e quale conteni-tore di eventi.

Quindi Via dei Priori fiorisce, con le vetrine e la via abbel-lite con soggetti floreali, piante e fiori, e Priori Art Expo, un allestimento di mostre d’arte contemporanea all’in-terno di tutti i locali sfitti e delle gallerie private presenti lungo la via. E ancora È Natale a Priori, quando l'inizia-tiva Luci d’artista, che ha visto il coinvolgimento di vari light artist che hanno disseminato loro installazioni lu-minose lungo la via, si è aggiunta al tradizionale calen-dario di eventi per le feste natalizie del 2013.

Infine Priori in festa, con l’associazione parte atti-va insieme alle altre associazioni del centro storico

nell’organizzazione dell’evento Carnevale di Perugia. Il prossimo progetto sarà Locus Iste, nato nel 2012 in collaborazione con l'associazione Assisi Suono Sacro e che mira alla valorizzazione dei cortili, giardini, pa-lazzi, chiese, musei e luoghi protetti della via e di tutto il centro storico attraverso la musica».

«Le cose iniziano ad accadere», mi dice Maria Antoniet-ta. Da nuova leva dell'associazione l'augurio è che si vada sempre più verso un'autentica e maggiore colla-borazione e condivisione, e soprattutto che oltre a guar-dare dalle finestre, reali o virtuali che siano, ci si metta in gioco sempre più numerosi scendendo per le vie.

Emanuela Filippelli

I bambini protagonisti di uno degli eventi nel Carnevale di Perugia, via dei Priori. Foto: David Montiel

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Piazza del Bacio torna a essere un vero luogo d'incontro.Uno spazio che parte dal baratto per recuperare la sua socialità

Sembra che nell'uomo uscire all'aria aperta e cercare in qualche modo di socializzare sia una cosa normale. Se la scusa poi è un baratto, possiamo conoscerci, crescere e possibilmente anche guadagnare. Inoltre, in questo modo rendiamo attivo lo spazio pubblico della città, contribuendo, a volte senza volerlo, a combattere il degrado e la cattiva etichetta che determina-ti spazi acquisiscono con il tempo. Grazie a tante iniziative e a percorsi di condivisione, quegli spazi dimenticati o malvisti sembrano poter iniziare a riappropriarsi di un’immagine positiva.

Per esempio, l’usato e il baratto in piazza del Bacio. Un mercato, di domenica, tutte le domeniche, almeno fino a giugno. Poi, se continuerà a funzionare come ha funzionato in queste prime settimane, l’esperimento proseguirà a oltranza. Jacopo Fo, insieme alla sua Libera Università di Alcatraz, è stato uno dei princi-pali promotori dell’iniziativa, benedetta e supportata dal Comune di Perugia, e partita il 2 marzo.

«È un successo strepitoso», dice. «Da oggi Perugia ha uno spazio dove chi

UN NUOVO MERCATOINIZIA CON UN BACIO

Veduta panoramicadi Piazza del Bacionel giorno del mercato.Foto: Arianna Tei

(2400-2500 battute)1 PAGINA E MEZZA

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vuole può venire liberamente a proporre le cose che ha fatto, le cose che ha riciclato, da riciclare, da riutilizzare. Svuotate le cantine, gli armadi, di-sfatevi di quelle cose che non servono più!».

L’entusiasmo di Fo è straripante, come sempre: «Prendete i vestiti che non volete più mettere. La ricchezza è dire ‘non li metto più’. Li portate al mer-cato, li barattate con altre cose che vi piacciono di più. Tra l’altro c’è una varietà incredibile: dai vestiti agli attrezzi ai soprammobili». Non solo.

«C’è il Meccano, c’è da mangiare, cose buonissime. Ci sono le associazioni di volontariato, gente che a Perugia fa muro contro la disperazione, che stan-

no mettendo insieme tutt’una serie di iniziative. Ad esempio prendere quello che viene buttato via, ri-metterlo a posto, creando dei posti di lavoro.

Questa piazza diventa così uno spazio per fare un’e-conomia diversa e anche per incontrarsi. Ecco la cosa bella. Che poi è bella in tutti i mercati, però in un mercato di questo tipo, dove ci sono tutte que-ste persone che possono venire a esporre, a barat-tare e a vendere, lo è ancora di più».

Cinquanta stand, giochi, laboratori e concerti. Una festa, insomma. «E poi questa piazza, che sembra-va così brutta, vista così è bellissima. Siamo riusciti a rendere bello un errore architettonico.E non è poco».

La Mostra Mercato del Baratto e dell’Usato è aperta a tutti gli espositori, sia commercianti che asso-ciazioni o privati cittadini. Tutti possono scambiare gratuitamente o vendere a collezionisti e appas-sionati a prezzi vantaggiosi: oggetti, servizi e rarità. Essendo tale manifestazione una Mostra Mercato è possibile parteciparvi anche senza il patentino da hobbista. Il modulo d'iscrizione è scaricabile su mercatodelbacio.it. Gli orari di consegna della documentazione: dal Lunedì al Venerdì 10 - 13 | 15 - 18.

Segreteria Organizzativa Cooperativa Sociale B-KalòsVia Campo di Marte 22/B 06124, Perugia

075 500 50 82 | 346 799 26 [email protected]

Al mercato del Bacio trovano spazio anche i santi. Foto: Francesca Boccabella


UN QUARTIEREIN MOVIMENTOL’associazione Rivivi il Borgo ha dato nuova linfa alla vita di Borgo Sant’Antonio. E arrivano i primi importanti riconoscimenti

Borgo Sant’Antonio, immerso nel rione di Porta Sole, sta vivendo una nuova giovinezza. Residenti e commercianti di corso Bersaglieri e Porta Pesa hanno costituito nel settembre 2010 un’associazione – che hanno voluto chiamare elo-quentemente Rivivi il Borgo - allo scopo di recuperare e valorizzare il patrimonio storico, architettonico e culturale della zona.

Le iniziative e le proposte culturali realizzate in questi anni da Rivivi il Borgo sono state tante, e hanno prodotto il risultato concreto di ricreare quelle relazioni in-terpersonali tra gli abitanti del quartiere che si erano perse nel corso degli ultimi tempi. L'incessante impegno di inclusione sociale tra vecchi e nuovi residenti ha contribuito alla nascita di una nuova comunità.

Inoltre, grazie alla collaborazione con la Curia e con il Comune di Perugia, l'asso-ciazione è riuscita nell’impresa di riaprire al pubblico i luoghi simbolo del Borgo.

Corso Bersaglieri, "Aspettando l'estate". Festa organizzata dall'associazione Rivivi il Borgo. Foto: Claudio Minciotti

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sto l’associazione ha lanciato una sottoscrizione per la raccolta di fondi. Già nei prossimi giorni inizieranno i lavori di smontaggio e restauro delle porte lignee, grazie al generoso contributo di alcuni residenti.

Ma le iniziative e le feste sono solo la punta dell’ice-berg: sotto c’è un grande movimento di idee e di pro-poste che riguardano la viabilità, le aree verdi, il de-coro urbano, il recupero della storia e delle tradizioni locali, la riapertura di botteghe e attività commercia-li, la salvaguardia del patrimonio artistico del Borgo.

Degno di nota, poi, è l’ingresso di Borgo sant’Antonio nella cerchia esclusiva dei borghi di maggiore interes-

In primis la chiesa di Sant’Antonio Abate, che è tor-nata a essere punto di riferimento e di incontro degli abitanti del quartiere, poi l’ex Oratorio di San Giovan-ni Battista (attuale sede regionale dei Boy-Scout) e l’ex Oratorio della Confraternita di Sant’Antonio Aba-te. Il primo, completamente restaurato e reso fruibile al pubblico, è diventato uno spazio culturale per con-ferenze, esposizioni e concerti.

Il 24 giugno, festa di San Giovanni, il Borgo organizza una grande manifestazione che trova il suo culmine nella Tavolalunga, cena in strada con tutti i borgaroli.

Il secondo Oratorio è stato di recente riaperto dopo circa 40 anni di oblio. L’edificio, che presenta splen-didi affreschi di Francesco Appiani e figure di Nicola Giuli del ‘700, necessita di lavori di restauro. Per que-

se storico, culturale, architettonico del nostro Paese: “I Borghi più belli d’Italia”. Un riconoscimento che vale molto in termini d’immagine per l’intera città e che certifica la costanza e il lavoro svolto dai cittadini nel riqualificare e rendere più vivibile questo antico quar-tiere. La notizia è stata ufficializzata in occasione della festa di Sant’Antonio Abate, il 17 gennaio scorso.

Per essere ammessi tra i “Borghi più belli d’Italia” Borgo Sant’Antonio e Porta Pesa hanno dovuto di-mostrare di possedere tutti i requisiti necessari. In primo luogo quelli di carattere strutturale, come l’armonia architettonica del tessuto urbano e la qualità del patrimonio edilizio pubblico e privato, e poi quelli di carattere generale che attengono più agli aspetti della vivibilità del Borgo in termini di at-tività e di servizi al cittadino. Inoltre è indispensabile

impegnarsi affinché queste caratteristiche vengano mantenute e accresciute. «L’ingresso nel club – spie-gano il presidente Francesco Pinelli e la vice presi-dente Marisa Rosi - non rappresenta per noi un punto di arrivo, ma l’inizio e la prosecuzione di importanti progetti per migliorare la vivibilità della zona e per ri-lanciare il turismo nel centro storico della città».

Dunque un quartiere in movimento, sempre pronto a raggiungere nuovi traguardi, senza lasciare indietro nessuno dei suoi abitanti. Un progetto nato a bene-ficio di tutti i borgaroli, siano essi perugini o di altre parti d’Italia e del mondo.

Nicola Tassini

L'arco «de' Tei» o arco di Porta Pesa, cornice del campanile della chiesa di Santa Maria Nuova. Foto: David Montiel


A SCUOLA DI GIORNALISMOPARTECIPATIVO

Laboratorio gratuito di Giornalismo PartecipativoCentro Servizi Giovani - via Settevalli 11, PerugiaOgni giovedì dalle 18 alle 19.30075 5005742 | [email protected]

È partita la nuova edizione del laboratorio gratuito del Centro Servizi Giovani

Il Centro Servizi Giovani di via Settevalli è ormai da anni una realtà preziosa. La strut-tura, che dipende dall’Informagiovani del Comune di Perugia, rappresenta uno spazio di incontro per moltissimi giovani e giovanissimi, in larga parte immigrati di prima e seconda generazione, ai quali offre corsi e laboratori gratuiti di vario genere. Tra que-sti, il laboratorio di giornalismo partecipativo curato dall’associazione MenteGlocale.

Nel mese di febbraio è partita la sua terza edizione, legata sempre più a doppio filo all’esperienza del cSg Magazine, il blog di informazione nato nel 2013 per raccontare le piccole storie nascoste nei quartieri e nelle strade della città. Il laboratorio, che si svolge tutti i giovedì dalle 18 alle 19.30, mira a fornire ai partecipanti i rudimenti della professione giornalistica, trasformandoli in veri e propri Community Reporter.

L’idea di fondo è mettere in comune con gli altri le proprie esperienze e quelle che riguar-dano il luogo in cui si vive, vicende che spesso vengono ignorate dai media mainstream. Guardarsi intorno, prendere in mano la penna e raccontare, imbracciare una macchina fotografica e scattare: l’informazione di base nasce così.

Grazie all’ausilio delle nuove tecnologie comunicare è sempre più facile. Il difficile è farlo con consapevolezza e ponderazione, senza sfociare nel semplice voyeurismo. Il laboratorio di giornalismo partecipativo del cSg si propone di offrire ai suoi parteci-panti l’opportunità di dar sfogo alle proprie idee e alla propria creatività, dotandoli allo stesso tempo di una coscienza critica.

Il cSg Magazine continuerà a essere lo strumento attraverso il quale potranno parlare di sé e delle cose che li riguardano a una platea il più vasta possibile.

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Incontriamociall'urban center

Nasce anche a Perugia l’Urban Center, spaziodi incontro dove confrontarsi sulle prospettivedi sviluppo urbano e imprenditoriale nella città

Grazie al progetto comunitario Jewel, che vede il Co-mune di Perugia capofila di un ampio partenariato europeo, arriva anche a Perugia l’Urban Center.

Nato nella cultura anglosassone, in particolare negli Stati Uniti, ancora poco diffuso in Italia, l’Ur-ban Center è un luogo di confronto, dialogo, par-tecipazione tra cittadinanza e amministrazione fi-nalizzato a maturare scelte condivise e per questo più efficaci.

L’Urban Center di Perugia si distingue, rispetto agli Urban Center esistenti nel nostro Paese e non solo, per due elementi: da un lato la focalizzazione verso il centro storico, nelle sue dinamiche sociali così come nell’assetto urbanistico e nella mobilità, dall’altro lo sviluppo di un servizio dedicato all’im-prenditoria nell’acropoli, l’Incubatore Urbano d’Im-

presa, volto a favorire l’insediamento di nuove real-tà imprenditoriali nell’area della città vecchia.

Realizzato in collaborazione con Sviluppumbria, l’agenzia regionale per lo sviluppo imprenditoria-le, anch’essa partner del progetto, l’Incubatore Ur-bano d’Impresa ha l’obiettivo di accompagnare e sostenere nuove idee imprenditoriali, con partico-lare attenzione verso le imprese culturali e creati-ve, che intendono stabilirsi o ricollocare la propria attività nel centro storico.

Un nuovo luogo e nuovi servizi aperti a singoli cittadini così come associazioni e altri soggetti di rappresentanza collettiva, in cui poter partecipare attivamente al divenire della città e approfondirne la conoscenza.

Un nuovo spazio per confrontarsi sugli obiettivi e le prospettive della città, a partire dalla candida-tura a Capitale Europea della Cultura.

Piercarlo Pettirossi

L'Urban Center, uno spazio per l'incontro e condivisione di idee. Foto: David Montiel

Redazione Smec: G. Dozzini, D. Montiel, A. Cefalo, M. Calesini, N. Tassini, E. Filipelli, P. Pettirossi. Comunicazione eventi: Le Luci della Città Vecchia - Coordinamento delle ass. culturali e ricreative della città vecchia, a. Cefalo, D. Montiel. edizione: Smec - Social Multimedia e-Communication. Foto: A. Tei, D. Montiel, F. Boccabella, C. Minciotti. Progetto Share My European City - Soc. Coop. Soc. Borgorete - via F.lli Cairoli, 24 - 06125 - Perugia. [email protected] | 075 5145126 | 075 514511. luoghi comuni lo trovate all'interno della sede dell'Urban Center, delle associazioni e dei negozi e locali del centro storico.

Salve, noi siamo Smec. e questo è luoghi comuni. La nostra idea è quella di creare un Free Press, in cui ci sia spazio per tutte le iniziative e attività di ogni quartiere, organizzate da associazioni, organizzazioni, cooperative, commercianti o da singoli cittadini.

Il nostro progetto nasce per raccontare, promuovere e supportare l’impegno positi-vo di cittadini, organizzazioni, associazioni e comitati, nel vivere gli spazi della Città. Ci sarà ampio spazio per chiunque abbia voglia di condividere le proprie esperienze sui luoghi che vive e in cui vive. Lo scopo del free press è sintesi e uno spazio comunicativo alla Perugia Autogestita e Positiva.

REDAZIONE SMeC: G. Dozzini, D. Montiel, A. Cefalo, M. Calesini, N. Tassini, Emanuela, P. Pettirossi. COMUNICAZIONE EVENTI: Le Luci della Città Vecchia - Tavolo delle Assni. del Centro Storico. EDIZIONE: SMeC - Social Multimedia e-Communication. FOTO: Arianna Tei, David Montiel, Giancarlo Pastonchi. Progetto Share My European City - Soc. Coop. Soc. Borgorete - via F.lli Cairoli, 24 - 06125 - Perugia. [email protected] | 075 5145126 075 514511. LUOGHI COMUNI lo trovate all'interno delle sede dell'Ur-ban Center, delle Associazioni e dei negozi e locali del centro storico.

the Prevention of and Fight Against Crime Programme.Eu Commission

SMeC Social Multimedia e-Communicationvia Cairoli 24 - 06125 Perugia075.5145126 | [email protected]

SMeC è una Agenzia di Comunicazione Sociale, che sostiene la valorizzazione delle azioni positive che vengono create in Città. L’obiettivo è quello di dare un supporto di comunicazione gratuito con le proprie professionalità al lavoro dei singoli e dei gruppi organizzati, per sostenere il valore delle relazioni.

Contattaci o scrivici una email se vuoi essere presente nel nostro Free Press o se vuoi condividere con noi qualche esperienza. Contattaci anche se hai bisogno delle nostre professionalità, al tuo servizio, così come al servizio di tutto cio che è Sociale!

SMeC - Perugia Social Communication

SocialMultimediae-Communication

Se vuoi partecipare alle riunioni di redazione, aperte a tutti quelli che hanno voglia di saperne di più sul nostro progetto, ecco gli orari sono: lunedì dalle 18 alle 20 e venerdì dalle 15 alle 18.30, presso l’Urban Center di Perugia (scalette di S. Ercolano).

Salve, noi siamo Smec. e questo è luoghi comuni. La nostra idea è quella di creare un Free Press, in cui ci sia spazio per tutte le iniziative e attività di ogni quartiere, organizzate da associazioni, organizzazioni, cooperative, commercianti o da singoli cittadini.

Il nostro progetto nasce per raccontare, promuovere e supportare l’impegno positi-vo di cittadini, organizzazioni, associazioni e comitati, nel vivere gli spazi della Città. Ci sarà ampio spazio per chiunque abbia voglia di condividere le proprie esperienze sui luoghi che vive e in cui vive. Lo scopo del free press è sintesi e uno spazio comunicativo alla Perugia Autogestita e Positiva.

REDAZIONE SMeC: G. Dozzini, D. Montiel, A. Cefalo, M. Calesini, N. Tassini, Emanuela, P. Pettirossi. COMUNICAZIONE EVENTI: Le Luci della Città Vecchia - Tavolo delle Assni. del Centro Storico. EDIZIONE: SMeC - Social Multimedia e-Communication. FOTO: Arianna Tei, David Montiel, Giancarlo Pastonchi. Progetto Share My European City - Soc. Coop. Soc. Borgorete - via F.lli Cairoli, 24 - 06125 - Perugia. [email protected] | 075 5145126 075 514511. LUOGHI COMUNI lo trovate all'interno delle sede dell'Ur-ban Center, delle Associazioni e dei negozi e locali del centro storico.

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