Lunedì 14 Ottobre 2019 Il Sole 24 Ore - Agencasa.itCon Agencasa si passa dall online al territorio...

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Lunedì 14 Ottobre 2019 Il Sole 24 Ore Startup Con Agencasa si passa dall’online al territorio Paola Dezza U n’agenzia virtuale che aiuta a vendere un immo- bile partendo da una in- termediazione intera- mente digitale, declinata poi con agenti sul territorio. È il metodo che Agencasa ha scelto per aprire al privato la strada del web come via per un primo contatto con il network di vendita. Online chi in- tende vendere casa può contattare gli agenti del gruppo e chiedere una valutazione della casa. Succes- sivamente il cliente viene contatta- to da un agente regolarmente as- sunto da Agencasa che procede a una visita fisica dell’immobile per iniziare poi gli appuntamenti con i potenziali acquirenti. Il gruppo Agencasa, start up at- tiva in Italia da maggio 2019, nasce da Rocket Internet, colosso tede- sco che investe in aziende tecnolo- giche e innovative e che vanta un portfolio aziendale che supera i 30 miliardi di euro. Agencasa sta muovendo i primi passi in Italia e in tre mesi ha gestito 50 immobili per un valore di 15 milioni di euro, il 95% vendita e il 5% affitto. La società è oggi presente a Mi- lano e Napoli, ma conta di affron- tare anche i mercati di Roma, To- rino e Firenze nei prossimi mesi. Assumendo 50 agenti entro la fine dell’anno. «In base al valore effettivo, il proprietario paga all’agenzia una commissione di servizio che arriva fino a 590 euro, in caso di richiesta di vendita, e a 290 euro in caso di richiesta di locazione, da saldare solo a vendita o locazione avvenu- ta» dice Alessio De Rosa, ceo della società e in passato direttore vendi- te di Groupon. © RIPRODUZIONE RISERVATA 50 IMMOBILI Agencasa sta muovendo i primi passi in Italia e in tre mesi ha gestito 50 immobili per un valore di 15 milioni. La società è oggi presente a Milano e Napoli Vo

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16 Lunedì 14 Ottobre 2019 Il Sole 24 Ore

.casa

Startup

Con Agencasasi passadall’online al territorio

Paola Dezza

Un’agenzia virtuale cheaiuta a vendere un immo-bile partendo da una in-termediazione intera-

mente digitale, declinata poi conagenti sul territorio. È il metodoche Agencasa ha scelto per aprire alprivato la strada del web come viaper un primo contatto con ilnetwork di vendita. Online chi in-tende vendere casa può contattaregli agenti del gruppo e chiedereuna valutazione della casa. Succes-sivamente il cliente viene contatta-to da un agente regolarmente as-sunto da Agencasa che procede auna visita fisica dell’immobile periniziare poi gli appuntamenti coni potenziali acquirenti.

Il gruppo Agencasa, start up at-tiva in Italia da maggio 2019, nasceda Rocket Internet, colosso tede-sco che investe in aziende tecnolo-giche e innovative e che vanta unportfolio aziendale che supera i 30miliardi di euro. Agencasa stamuovendo i primi passi in Italia ein tre mesi ha gestito 50 immobiliper un valore di 15 milioni di euro,il 95% vendita e il 5% affitto.

La società è oggi presente a Mi-lano e Napoli, ma conta di affron-tare anche i mercati di Roma, To-rino e Firenze nei prossimi mesi.Assumendo 50 agenti entro la finedell’anno.

«In base al valore effettivo, ilproprietario paga all’agenzia unacommissione di servizio che arrivafino a 590 euro, in caso di richiestadi vendita, e a 290 euro in caso dirichiesta di locazione, da saldaresolo a vendita o locazione avvenu-ta» dice Alessio De Rosa, ceo dellasocietà e in passato direttore vendi-te di Groupon.

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Maria Chiara Voci

Edifici in cui leggere e stu-diare, grazie a strumentitradizionali oppure su in-novativi supporti digitalie interattivi. Ma anchecentri culturali, luoghi

flessibili, accessibili e multifunzio-nali, pensati per l’interazione fra lepersone e per lo svolgimento dieventi e manifestazioni. O ancora:estensioni in ambito urbano del sa-lotto di casa, dove rilassarsi e tra-scorrere il tempo libero in comoditàe sicurezza. In un mondo dove la vir-tualità impera – spiegano i sociologi– la biblioteca si riafferma come luo-go delle relazioni fisiche e comeavamposto per la coesione sociale,dove le differenze si abbattono e tuttipossono accedere al medesimo ser-vizio. La tendenza è investire su luo-ghi belli sotto l’aspetto architettonicoe capaci di offrire servizi non solo perla cultura, la formazione e l’informa-zione, ma anche per il tempo libero,l’intrattenimento e la creatività.

A dimostrarlo sono i casi pratici: apartire dall’estero (soprattutto in Pa-esi come la Francia, il Nord Europa,il Canada e l’Australia) nascono nuo-vi esempi di “agorà” contemporanee.Spesso a firmare i progetti sono igrandi nomi della progettazione in-ternazionale. Il successo sta nel gra-dimento del pubblico, con numeri dipresenze spesso elevate. A Philadel-phia, in Pennsylvania, ha inauguratola Charles Library progettata daSnøhetta. L’edificio, certificato LeedGold, reinterpreta la vocazione origi-naria di una biblioteca ed è pensatoper essere un punto di incontro pergli studenti e la comunità. Gli spazi“sociali” si alternano a quelli dedicatia studio e a ricerca: l’immobile si arti-cola su quattro piani e si caratterizza

per i grandi archi in legno lamellareche ne scolpiscono il volume. La lucenaturale filtra grazie a un atrio a tri-pla altezza. Altra peculiarità: all’ulti-mo piano librerie e aree di lettura conpareti vetrate sono immerse in un tetto verde (uno dei più estesi dellaPennsylvania) e circondate da sen-tieri e aiuole.

A Helsinki la biblioteca Oodi è fir-mata da Ala Architects: l’ampio pianoterra si pone in continuità con l’anti-stante piazza Kansalaistori e può es-sere allestito per eventi e manifesta-zioni. L’edificio non custodisce sololibri e riviste: ospita anche studi diregistrazione, sale per proiezioni econferenze, workstation e computer,area giochi per bambini e videogio-chi, stampanti 3D, una cucina, mac-chine per cucire e un’area feste. PäiviMeuronen, titolare dello studio Jkmm Architects insieme ad Arkki-tehdit Nrt Oy si è aggiudicato il Fin-landia Prize for Architecture 2017 conil progetto di ristrutturazione a Espoo dell’Harald Herlin Learning Centre della Aalto University. Nel ri-spetto dell’eredità lasciata da AlvarAalto (che l’ha costruita negli anni Settanta) la struttura integra al pianoterra una piazza pubblica, tinta di porpora, che si modifica a secondadelle necessità e dei comportamentidi chi la abita. Con spazi aperti, maanche con una parete “forata” da nic-chie dove rintanarsi a studiare.

In Italia sono i centri minori quelliche hanno investito di più per una biblioteca capace di creare coesionesul territorio. A Comano Terme(Trento), ad esempio, la nuova bi-blioteca di Ponte Arche, aperta a gen-naio, è una struttura moderna, mafortemente legata alla tradizione. L’edificio riqualificato è la “Masera”,una struttura degli anni Trenta, untempo destinata a essiccatoio del ta-

bacco. Al valore estetico della ristrut-turazione (che ha un impatto fortenel contesto urbano) si somma la simbologia del luogo e l’investimen-to per la riqualificazione energeticadell’immobile. Il progetto architetto-nico è di Marco Muscogiuri di Alter-studio Partners di Milano: il volumeedilizio è rivestito in doghe orizzon-tali di rame brunito e ricopre intera-mente facciate. A Caldaro (Bz) lanuova biblioteca comunale disegna-ta da Walter Angonese (frutto di unconcorso di progettazione) è un edi-ficio su tre piani, che sostituisce un exfienile concepito, come un luogo diincontro, con spazi dedicati ai piùpiccoli e sale lettura.

A Milano, la piccola biblioteca delparco Sempione risponde alla neces-sità di ripensare gli spazi e gli arredidel “Padiglione Soggiorno” di Ico Pa-risi e Silvio Longhi, costruito in occa-sione della Decima Triennale del1954 e donato alla città. Il progettovalorizza gli spazi interni e ottimizzalo spazio a disposizione e conferendogrande flessibilità agli ambienti in-terni. Espositori, scaffali e persino ibanconi sono progettati su misura epensati su ruote, con un espositoread hoc disegnato per gli e-reader. ALorenteggio è stato aggiudicato ilprogetto vincitore di un concorsobandito sulla piattaforma “concorri-mi” dell’ordine di Milano . Il disegnoper la nuova biblioteca (immaginatoda un raggruppamento guidato daUrtzi Grau Magaña) prevede la co-struzione di un edificio innovativo,sostenibile, polifunzionale ed acces-sibile. Una struttura a campata sfidail contesto circostante: gli archi si aprono sulla grande area pubblicaantistante la biblioteca e sono pensa-ti per funzionare come infrastrutturaurbana di uso pubblico.

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Tianjin Binhai. A firmare la Library cinese è stato lo studio olandese Mvrdv, insieme all’Istituto di urbanistica locale Tupdi

Architettura

Eventi e feste, la biblioteca diventa piazza

Non solo libri e ricerca, ma sempre più spazi per l’aggregazione sociale:i casi in Italia e all’estero diventati un riferimento per la comunità urbana

IL CASO

In Cina «The Eye» attrae i turisti

Qualcuno l’ha denominata la biblioteca del futuro. La struttura all white di oltre 33mila mq sembra, in effetti, essere arrivata dallo spazio per la peculiarità delle sue forme iconiche, che hanno rapidamente reso noto il progetto in tutto il mondo.

Siamo in Cina, a Tianjin Binhai.A firmare la Library è stato lo studio olandese Mvrdv, insieme all’istituto di urbanistica locale Tupdi. Segno distintivo del progetto è l’enorme atrio finestrato polifunzionale al cuicentro campeggia un globo specchiato e iridescente chiamato The Eye. Il volume è adibito ad auditorium e riflette, in una

percezione immersiva per il visitatore, l’ambiente circostante. Tutto intorno, nello sviluppo della struttura, i terrazzamenti sinuosi tappezzati di libri, come curve di livello, definiscono le diverse quote di accesso alle collezioni. Le pareti bianche, per cui è stata studiata un’illuminazione peculiare, sono il fondale per un palcoscenico che cambia tutti i giorni e a seconda delle ore della giornata. Il risultato è un ambiente futuristico che richiama visitatori dall’estero: durante i fine settimana si arriva a una media di 15mila visitatori.

—M.C.V.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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