L’IMMIGRAZIONE IN ITALIA

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L’IMMIGRAZIONE IN L’IMMIGRAZIONE IN ITALIA ITALIA Storia dell’immigrazione in Storia dell’immigrazione in Italia Italia Caratteristiche Caratteristiche Gli immigrati oggi in Italia Gli immigrati oggi in Italia (Europei, Asiatici, Africani, (Europei, Asiatici, Africani, Americani) Americani) Come arrivano in Italia gli Come arrivano in Italia gli immigrati (migrazione oggi) immigrati (migrazione oggi) Immigrazione clandestina Immigrazione clandestina Sopra la media europea Sopra la media europea (condizioni, lavoro, (condizioni, lavoro, integrazione, religione) integrazione, religione) Insediamenti in Italia Insediamenti in Italia Gli stereotipi Gli stereotipi

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L’IMMIGRAZIONE IN ITALIAL’IMMIGRAZIONE IN ITALIA

Storia dell’immigrazione in ItaliaStoria dell’immigrazione in Italia Caratteristiche Caratteristiche Gli immigrati oggi in Italia (Europei, Gli immigrati oggi in Italia (Europei,

Asiatici, Africani, Americani)Asiatici, Africani, Americani) Come arrivano in Italia gli immigrati Come arrivano in Italia gli immigrati

(migrazione oggi)(migrazione oggi) Immigrazione clandestinaImmigrazione clandestina Sopra la media europea (condizioni, Sopra la media europea (condizioni,

lavoro, integrazione, religione)lavoro, integrazione, religione) Insediamenti in ItaliaInsediamenti in Italia Gli stereotipiGli stereotipi

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STORIA DELL’IMMIGRAZIONE IN ITALIASTORIA DELL’IMMIGRAZIONE IN ITALIA

L'Italia, per gran parte della sua storia recente è stato un paese di emigrazione; si stima che tra il 1876 e il 1976 partirono oltre 24 milioni di persone (con una punta massima nel 1913 di oltre 870.000 partenze), al punto che oggi si parla di grande emigrazione. Per tutto questo periodo, il fenomeno dell'‘immigrazione era stato invece pressoché inesistente, ove si eccettuino le migrazioni dovute alle conseguenze della Seconda Guerra Mondiale, come l‘esodo istriano o il rientro degli italiani dalle ex-colonie d'Africa. Tali fenomeni tuttavia avevano un carattere episodico e non presentavano sostanziali problemi d'integrazione dal punto di vista sociale o culturale. L'Italia rimase tendenzialmente un paese dal saldo migratorio negativo; il fenomeno dell'emigrazione cominciò ad affievolirsi decisamente solo a partire dagli anni Sessanta. In particolare, nel 1973, l’Italia ebbe un saldo migratorio positivo (101 ingressi ogni 100 espatri), caratteristica che sarebbe diventata costante, amplificandosi negli anni a venire. È da notare tuttavia che in tale periodo gli ingressi erano ancora in gran parte costituiti da emigranti italiani che rientravano nel Paese, piuttosto che da stranieri. Il flusso di stranieri cominciò a prendere consistenza solo verso la fine degli anni Settanta, sia per la "politica delle porte aperte" praticata dall'Italia, sia per politiche più restrittive adottate da altri paesi. Nel 1981, il primo censimento Istat degli stranieri in Italia calcolava la presenza di 321.000 stranieri, di cui circa un terzo "stabili" e il rimanente "temporanei". Un anno dopo, nel 1982 veniva proposto un primo programma di regolarizzazione degli immigrati privi di documenti, mentre nel 1986 fu varata la prima legge in materia, con cui ci si poneva l'obiettivo di garantire ai lavoratori extracomunitari gli stessi diritti dei lavoratori italiani. Nel 1991 il numero di stranieri residenti era di fatto raddoppiato, passando a 625.000 unità. Negli anni Novanta il saldo migratorio ha continuato a crescere e, dal 1993 (anno in cui per la prima volta il saldo naturale è diventato negativo), è diventato il solo responsabile della crescita della popolazione italiana. Nel 1990 veniva emanata la cosiddetta legge Martelli, che cercava per la prima volta di introdurre una programmazione dei flussi d'ingresso, oltre a costituire una sanatoria per quelli che si trovavano già nel territorio italiano: allo scadere dei sei mesi previsti vennero regolarizzati circa 200.000 stranieri, provenienti principalmente dal Nordafrica.

Nel 1991 l'Italia dovette anche confrontarsi con la prima "immigrazione di massa", dall'‘Albania (originata dal crollo del blocco comunista), risolta con accordi bilaterali. Negli anni seguenti ulteriori accordi bilaterali verranno stipulati con altri Paesi, principalmente dell'area mediterranea. Secondo dati stimati dalla Caritas, nel 1996 erano presenti in Italia 924.500 stranieri.

È del 1998 la legge Turco-Napolitano, che cercava di regolamentare ulteriormente i flussi in ingresso, cercando tra l'altro di scoraggiare l‘immigrazione clandestina e istituendo, per la prima volta in Italia, i centri di permanenza temporanea per quegli stranieri "sottoposti a provvedimenti di espulsione". La materia sarà tuttavia regolamentata nuovamente nel 2002 con la cosiddetta legge Fini-Bossi, che prevede, tra l'altro, anche la possibilità dell'espulsione immediata dei clandestini da parte della forza pubblica.

Alla data del censimento della popolazione del 2001 risultavano presenti in Italia 1.334.889 stranieri, mentre le comunità maggiormente rappresentate erano quella marocchina (180.103 persone) e albanese (173.064).

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CARATTERISTICHECARATTERISTICHE

Secondo i dati Istat più recenti, relativi al 1° gennaio 2009, sono presenti in Italia 3.891.295 stranieri, pari al 6,5% della popolazione totale, con un incremento, rispetto all'anno precedente, del 13,4% (458.644 persone, valore inferiore solo a quello dell'anno precedente, pari a 493.000 unità). In questo valore non sono comprese le naturalizzazioni (53.696, fenomeno ancora relativamente limitato, seppure in crescita costante negli ultimi anni), né ovviamente gli irregolari .

Tale popolazione presenta un'età media decisamente più bassa di quella italiana; i minorenni sono 862 mila (tra un quarto e un quinto del totale) mentre gli stranieri nati in Italia (le cosiddette seconde generazioni) sono ormai 519 mila, cioè il 13,3% del totale degli stranieri

Analizzando le zone di provenienza, si nota come negli ultimi anni ci sia stato un deciso incremento dei flussi provenienti dall‘Europa orientale, che hanno superato quelli relativi ai paesi del Nordafrica, molto forti fino agli anni novanta. Ciò è dovuto in particolare al rapido incremento della comunità rumena che, in particolare nel 2007, è all'incirca raddoppiata, passando da 342.000 a 625.000 persone e rappresentando quindi la principale comunità straniera in Italia. Ciò è dipeso, verosimilmente, dall'ingresso della Romania nell'‘Unione Europea che ha facilitato i flussi. Accanto a questi le principali comunità straniere presenti in Italia sono quella albanese, marocchina, cinese ed ucraina.

Secondo l'ultimo dossier statistico presentato da Caritas e Fondazione Migrantes nel novembre 2008, al 31/12/2007 i cristiani sono la prima comunità straniera d'Italia: 2.099.564 persone (in massima parte ortodossi), seguite da 1.253.704 musulmani, che costituiscono il secondo gruppo.

Anche la distribuzione sul territorio italiano è fortemente disomogenea: nel Nord-ovest risiede il 35,2% degli stranieri, nel Nord-est il 27%, nel Centro il 25,1% e nel Mezzogiorno e isole il 12,8%. All'interno di tale distribuzione si nota inoltre una forte disparità tra i capoluoghi di provincia (con maggiori presenze) e le zone rurali. Tra le province italiane, quella con la comunità straniera più grande è Milano (371.670), seguita da quella di Roma (366.360), quindi Torino (185.073) e Brescia (149.753). Nonostante ciò, le province che hanno avuto gli incrementi percentuali maggiori sono proprio quelle centro-meridionali e insulari (Latina: +30,2%; Caltanisetta: +24,7%; Nuoro: +24,4%; Enna: +23,1%) .

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STRANIERI RESIDENTI IN ITALIA NEL 2009 PER PAESE DI STRANIERI RESIDENTI IN ITALIA NEL 2009 PER PAESE DI PROVENIENZAPROVENIENZA

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GLI IMMIGRATI OGGI IN ITALIAGLI IMMIGRATI OGGI IN ITALIA

Il maggior numero di immigrati in Italia è costituito da Africani, Americani, Il maggior numero di immigrati in Italia è costituito da Africani, Americani, Asiatici ed infine da Europei. Asiatici ed infine da Europei.

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GLI IMMIGRATI EUROPEI IN ITALIAGLI IMMIGRATI EUROPEI IN ITALIA

La maggior parte di noi pensa che gli immigrati europei in Italia La maggior parte di noi pensa che gli immigrati europei in Italia provengano quasi esclusivamente dai Paesi dell’Ex Jugoslavia e dai Paesi provengano quasi esclusivamente dai Paesi dell’Ex Jugoslavia e dai Paesi dell’Est. Come dimostra il grafico, invece, numerosi sono gli immigrati dell’Est. Come dimostra il grafico, invece, numerosi sono gli immigrati provenienti dai Paesi della C.E.E.provenienti dai Paesi della C.E.E.

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GLI AFRICANI IN ITALIAGLI AFRICANI IN ITALIA

In particolare: Nord Africa: Marocco, Tunisia ed Egitto. Africa In particolare: Nord Africa: Marocco, Tunisia ed Egitto. Africa Centro-Meridionale: Somalia, Senegal, Etiopia e Ghana.Centro-Meridionale: Somalia, Senegal, Etiopia e Ghana.

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GLI AMERICANI IN ITALIAGLI AMERICANI IN ITALIA

Anche questo grafico ci mostra un dato che contrasta con molti Anche questo grafico ci mostra un dato che contrasta con molti dei luoghi comuni a cui siamo abituati. La netta maggioranza dei luoghi comuni a cui siamo abituati. La netta maggioranza degli Americani immigrati nel nostro Paese proviene dagli Stati degli Americani immigrati nel nostro Paese proviene dagli Stati Uniti. Questo fatto si spiega con la presenza dei soldati Uniti. Questo fatto si spiega con la presenza dei soldati statunitensi impiegati nelle basi NATO in Italia.statunitensi impiegati nelle basi NATO in Italia.

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GLI ASIATICI IN ITALIAGLI ASIATICI IN ITALIA

In questi ultimi tempi è cresciuto il numero di Kurdi che sono In questi ultimi tempi è cresciuto il numero di Kurdi che sono scappati in Italia ed hanno chiesto asilo politico. Il popolo scappati in Italia ed hanno chiesto asilo politico. Il popolo kurdo da anni ormai è costretto a subire le persecuzioni kurdo da anni ormai è costretto a subire le persecuzioni perpetrate soprattutto dall’Iraq, ma anche da Iran e Turchia.perpetrate soprattutto dall’Iraq, ma anche da Iran e Turchia.

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COME ARRIVANO IN ITALIA GLI IMMIGRATI?COME ARRIVANO IN ITALIA GLI IMMIGRATI?

Come avveniva un tempo per gli emigranti italiani, le persone che oggi Come avveniva un tempo per gli emigranti italiani, le persone che oggi vogliono venire in Italia sono quasi sempre contattate da altre persone che vogliono venire in Italia sono quasi sempre contattate da altre persone che organizzano i viaggi. Molte volte gli organizzatori dei viaggi, veri e propri organizzano i viaggi. Molte volte gli organizzatori dei viaggi, veri e propri trafficanti di uomini, sono italiani legati alla mafia. trafficanti di uomini, sono italiani legati alla mafia. Spesso il viaggio è fatto via mare, su navi mercantili o gommoni, mezzi non Spesso il viaggio è fatto via mare, su navi mercantili o gommoni, mezzi non sicuri, che, a volte, fanno naufragio, perdendo in mare il loro carico umano.sicuri, che, a volte, fanno naufragio, perdendo in mare il loro carico umano.Coloro che riescono ad arrivare in Italia scoprono che il lavoro sognato e Coloro che riescono ad arrivare in Italia scoprono che il lavoro sognato e promesso non esiste.promesso non esiste.Quasi sempre i trafficanti di uomini rubano i documenti di identità agli Quasi sempre i trafficanti di uomini rubano i documenti di identità agli immigrati, che così non possono in alcun modo soggiornare legalmente nel immigrati, che così non possono in alcun modo soggiornare legalmente nel nostro Paese e, quindi, cercare un lavoro e una casa regolari. L'alternativa a nostro Paese e, quindi, cercare un lavoro e una casa regolari. L'alternativa a questo punto è o consegnarsi alla polizia italiana ed essere rimpatriati oppure questo punto è o consegnarsi alla polizia italiana ed essere rimpatriati oppure sottostare ai ricatti dei trafficanti e delle organizzazioni criminali. sottostare ai ricatti dei trafficanti e delle organizzazioni criminali.

MIGRAZIONE OGGIMIGRAZIONE OGGI

Dai primi anni Ottanta l’Italia, assieme ad altri Paesi del Primo Mondo, Dai primi anni Ottanta l’Italia, assieme ad altri Paesi del Primo Mondo, diventa meta di flussi migratori provenienti dai Paesi del Terzo Mondo e dai diventa meta di flussi migratori provenienti dai Paesi del Terzo Mondo e dai

Paesi dell’Europa dell’Est, ex Paesi socialisti. Paesi dell’Europa dell’Est, ex Paesi socialisti.

Questo è un fenomeno nuovo per l’Italia.Questo è un fenomeno nuovo per l’Italia.

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IMMIGRATI CLANDESTINI – FOTOIMMIGRATI CLANDESTINI – FOTO

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INSEDIAMENTI DEGLI IMMIGRATI IN ITALIA - CARTAINSEDIAMENTI DEGLI IMMIGRATI IN ITALIA - CARTA

Si tratta della carta delle prime comunità straniere per regione, delle presenze più Si tratta della carta delle prime comunità straniere per regione, delle presenze più significative sul territorio nazionale e delle particolari concentrazioni comunitarie.significative sul territorio nazionale e delle particolari concentrazioni comunitarie.

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LA PRESENZA SOCIALE DEGLI IMMIGRATI ITALIANILA PRESENZA SOCIALE DEGLI IMMIGRATI ITALIANI

Gli immigrati che hanno acquisito la cittadinanza italiana nel 2008 secondo la Gli immigrati che hanno acquisito la cittadinanza italiana nel 2008 secondo la Caritas sono circa 40.000 e sono quadruplicate rispetto al 2000.Caritas sono circa 40.000 e sono quadruplicate rispetto al 2000.

Neppure la rigidità della normativa riesce ad arginare il fenomeno perché o Neppure la rigidità della normativa riesce ad arginare il fenomeno perché o restano in Italia ad aspettare il requisito di anzianità o si sposano.restano in Italia ad aspettare il requisito di anzianità o si sposano.

In questo ultimo caso ci sono stati 222.521 matrimoni misti e circa 23.500 solo In questo ultimo caso ci sono stati 222.521 matrimoni misti e circa 23.500 solo nell’ultimo anno: in questi matrimoni sono frequenti le disfatte (6.7% le nell’ultimo anno: in questi matrimoni sono frequenti le disfatte (6.7% le separazioni e 5.7% i divorzi) dato che manca l’humus sociale e la preparazione separazioni e 5.7% i divorzi) dato che manca l’humus sociale e la preparazione interculturale.interculturale.

Anche la volontà di acquistare casa da parte degli immigrati, nonostante la Anche la volontà di acquistare casa da parte degli immigrati, nonostante la normativa rigida in caso di disoccupazione, si afferma: circa il 12% della normativa rigida in caso di disoccupazione, si afferma: circa il 12% della popolazione immigrata possiede un alloggio.popolazione immigrata possiede un alloggio.

Ci sono anche delle ombre: sono migliaia le segnalazioni arrivate all’ UNARCi sono anche delle ombre: sono migliaia le segnalazioni arrivate all’ UNAR

(Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali), di cui 511 riconducibili a forme (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali), di cui 511 riconducibili a forme discriminatorie e in 4 casi su 10 riguardano immigrati africani, soprattutto discriminatorie e in 4 casi su 10 riguardano immigrati africani, soprattutto magrebini.magrebini.

STIMA DOSSIER DELLA PRESENZA STRANIERA REGOLARE STIMA DOSSIER DELLA PRESENZA STRANIERA REGOLARE COMPLESSIVA (AL 31 DICEMBRE 2008)COMPLESSIVA (AL 31 DICEMBRE 2008)

3.432.651 3.432.651 Residenti stranieri a fine 2007Residenti stranieri a fine 2007

407.941 407.941 Nuovi lavoratori registrati nel 2008Nuovi lavoratori registrati nel 2008

72.472 72.472 Nuovi nati da entrambi i genitori stranieri nel 2008Nuovi nati da entrambi i genitori stranieri nel 2008

150.507 150.507 Familiari ricongiunti nel 2008Familiari ricongiunti nel 2008

19.757 19.757 Persone venute per motivi di studio nel 2008Persone venute per motivi di studio nel 2008

4.279 4.279 Persone venute per motivi religiosi nel 2008Persone venute per motivi religiosi nel 2008

3.896 3.896 Persone venute per residenza elettiva nel 2008Persone venute per residenza elettiva nel 2008

1.887 1.887 Persone venute per lavoro autonomo nel 2008Persone venute per lavoro autonomo nel 2008

30.000 30.000 Persone venute per domanda di asilo nel 2008Persone venute per domanda di asilo nel 2008

5.560 5.560 Persone venute per altri motivi (inserimento stabile) nel 2008Persone venute per altri motivi (inserimento stabile) nel 2008

200.000 200.000 Sofferenza anagraficaSofferenza anagrafica

4.329.000 4.329.000 Presenza regolare complessiva a fine 2008Presenza regolare complessiva a fine 2008

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LA FALSA INVASIONE RELIGIOSALA FALSA INVASIONE RELIGIOSA

Molte persone continuano a vedere nell’immigrazione una invasione Molte persone continuano a vedere nell’immigrazione una invasione religiosa, ma non si capisce di quale invasione si parli, dato che religiosa, ma non si capisce di quale invasione si parli, dato che più della metà degli immigrati sono cristiani.più della metà degli immigrati sono cristiani.

I musulmani mostrano un atteggiamento aperto, che non sempre viene I musulmani mostrano un atteggiamento aperto, che non sempre viene corrisposto dagli Italiani, che infatti sono, seconda l’Agenzia corrisposto dagli Italiani, che infatti sono, seconda l’Agenzia europea per i diritti fondamentali, fra i più intolleranti nei loro europea per i diritti fondamentali, fra i più intolleranti nei loro confronti.confronti.

Bisogna riconoscere i segni positivi della multireligiosità, concetto espresso Bisogna riconoscere i segni positivi della multireligiosità, concetto espresso nel Concilio Vaticano II.nel Concilio Vaticano II.

Sono positive le esperienze che si stanno facendo con i cristiani ortodossi, i Sono positive le esperienze che si stanno facendo con i cristiani ortodossi, i cui preti celebrano messe in chiede cattoliche, e con i pastori cui preti celebrano messe in chiede cattoliche, e con i pastori protestanti, che si occupano degli immigrati in varie parti del protestanti, che si occupano degli immigrati in varie parti del mondo.mondo.

Per Caritas e Fondazione Migrantes è fondamentale cercare la verità nella Per Caritas e Fondazione Migrantes è fondamentale cercare la verità nella carità e unire conoscenza e solidarietà. carità e unire conoscenza e solidarietà.

APPARTENENZE RELIGIOSE DEGLI IMMIGRATIAPPARTENENZE RELIGIOSE DEGLI IMMIGRATI

2007 2008 20082007 2008 2008

(valori assoluti)(valori assoluti)

CRISTIANI CRISTIANI 50.3% 51.7% 2.011.000 50.3% 51.7% 2.011.000

Ortodossi 26.5% 28.4% 1.105.000Ortodossi 26.5% 28.4% 1.105.000

Cattolici 19.3% 19.0% 739.000Cattolici 19.3% 19.0% 739.000

Protestanti 3.3% 3.1% 121.000Protestanti 3.3% 3.1% 121.000

MUSULMANI MUSULMANI 33.5% 33.2% 1.292.000 33.5% 33.2% 1.292.000

ALTRE RELIGIONIALTRE RELIGIONI 5.6% 5.5% 214.000 5.6% 5.5% 214.000

NON CREDENTI ENON CREDENTI E 10.7% 10.7% 416.000 10.7% 10.7% 416.000

NON CENSITINON CENSITI

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GLI IMMIGRATI E IL LAVOROGLI IMMIGRATI E IL LAVORO

L’apporto lavorativo degli immigrati nel 2007 è stato di oltre 134 miliardi L’apporto lavorativo degli immigrati nel 2007 è stato di oltre 134 miliardi di euro, circa il 9.7% del PIL nazionale: un enorme contributo, concentrato di euro, circa il 9.7% del PIL nazionale: un enorme contributo, concentrato nei servizi alla persona e nell’industria nei servizi alla persona e nell’industria

(settore costruzioni) e anche nell’agricoltura.(settore costruzioni) e anche nell’agricoltura.

Nel 2007 gli stranieri iscritti all’INPS erano circa 2.100.000, cioè il 7% Nel 2007 gli stranieri iscritti all’INPS erano circa 2.100.000, cioè il 7% della forza lavoro.della forza lavoro.

L’ammontare dei contributi generati era di 6.5 miliardi di euro tra i L’ammontare dei contributi generati era di 6.5 miliardi di euro tra i lavoratori dipendenti (2 miliardi a carico del lavoratore, 4.5 a carico dei lavoratori dipendenti (2 miliardi a carico del lavoratore, 4.5 a carico dei datori di lavoro), 317 milioni di euro agli autonomi e 242 milioni per i datori di lavoro), 317 milioni di euro agli autonomi e 242 milioni per i parasubordinati. parasubordinati.

In base a dati INPS, i redditi lavorativi degli immigrati del 2006 erano di In base a dati INPS, i redditi lavorativi degli immigrati del 2006 erano di circa il 40% inferiori al reddito medio di un italiano, dovuto soprattutto a circa il 40% inferiori al reddito medio di un italiano, dovuto soprattutto a contratti a tempo determinato o a tempo parziale in alcuni settori lavorativi contratti a tempo determinato o a tempo parziale in alcuni settori lavorativi (es.agricoltura).(es.agricoltura).

Il minor gettito fiscale viene compensato dalla struttura del welfare Il minor gettito fiscale viene compensato dalla struttura del welfare italiano, orientata verso prestazioni previdenziali e servizi socio-sanitari italiano, orientata verso prestazioni previdenziali e servizi socio-sanitari per gli anziani, dei quali gli immigrati beneficiano ben poco (la loro età per gli anziani, dei quali gli immigrati beneficiano ben poco (la loro età media è di 31 anni e quella italiana di 45 anni), anche perché la normativa media è di 31 anni e quella italiana di 45 anni), anche perché la normativa proibisce loro il pensionamento sotto i 65 anni.proibisce loro il pensionamento sotto i 65 anni.

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STEREOTIPISTEREOTIPI

“Gli immigrati portano malattie”Spesso gli italiani temono che gli immigrati portino malattie contagiose, come l'AIDS e la tubercolosi.Dal rapporto Naga-Milano emerge una realtà diversa da quella immaginata.Il Naga, struttura di volontariato, che visita nei propri ambulatori, ormai da 10 anni, circa 70 immigrati al giorno, afferma che:

l'AIDS è più diffusa in Italia che nei Paesi di provenienza degli immigrati (es. Senegal); si è verificato in 10 anni un solo caso di lebbra (la malattia è maggiormente diffusa in Uganda, Rep. Centroafricana e Costa d'Avorio, Paesi da cui non arriva nel nostro Paese un gran numero di immigrati).La tubercolosi ha un rischio di contagio limitato - è una malattia endemica nei Paesi di provenienza degli immigrati e le loro cattive condizioni di vita in Italia acutizza la malattia. Gli immigrati usufruiscono dell'assistenza sanitaria solo se sono in possesso di permesso di soggiorno.

“Gli immigrati ci rubano il lavoro” "Che vogliono questi? Vengono qui e ci rubano il lavoro." Una delle tante affermazioni sentite ogni giorno sugli immigrati. Vediamo se è vera.         L'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza europea) il 24 luglio ‘97 afferma:"Gli immigrati non hanno colpa dell'aumento della disoccupazione nei Paesi che ospitano...nessuna diretta correlazione esiste tra l'incremento del flusso di ingresso di stranieri e l‘evoluzione del tasso di disoccupazione".         Svizzera e Lussemburgo sono i Paesi con la più alta percentuale di immigrati e con il più basso tasso di disoccupazione. Spagna e Finlandia hanno un tasso di disoccupazione elevato, 23% la prima e 17% la seconda, ma hanno una limitatissima presenza di immigrati.