Libro Psych k
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I MIEI PRIMI GIORNI CON
PSYCH-K®
1Cristiano Faenza, www.isettespecchi.org
![Page 2: Libro Psych k](https://reader035.fdocuments.net/reader035/viewer/2022082200/55cf94a6550346f57ba378a5/html5/thumbnails/2.jpg)
PARTE PRIMA
Il cellulare squilla. È un messaggio. “C'è un libro molto
interessante che ti consiglio di leggere. La Biologia delle
credenze di Bruce Lipton. Marco”. La mia curiosità non mi
dà nemmeno il tempo di uscire e andare in libreria. Avrei
impiegato almeno trenta minuti. Non volevo aspettare
tanto. Mi collego a internet e cerco immediatamente
notizie. Non solo trovo il libro, ma su youtube riesco
addirittura a rintracciare un seminario di Bruce Lipton. Lo
guardo tutto. Sono oltre tre ore. Trascorrono come cinque
minuti. La mia mente è rapita. “I nostri pensieri controllano
il nostro corpo ed il nostro DNA. Non siamo controllati dai
nostri geni. Ciò che crediamo controlla noi, la nostra vita,
le nostre relazioni, il nostro corpo”.
Qualcosa comincia risuonare nella mia mente e nel mio
corpo. Guardo avidamente il seminario e trovo un
riferimento ad una metodologia di origine americana,
chiamata PSYCH-K®, che permette di utilizzare le risorse
dell'inconscio per cambiare radicalmente vita e non solo. È
in lingua originale, in inglese. Sono rapito dalla semplicità,
dalla naturalezza e dalla freschezza di Rob Williams,
ideatore del metodo. La sua comunicazione è diretta,
chiara, sintetica. Inoltre in Rob Williams c'è qualcosa che
2Cristiano Faenza, www.isettespecchi.org
![Page 3: Libro Psych k](https://reader035.fdocuments.net/reader035/viewer/2022082200/55cf94a6550346f57ba378a5/html5/thumbnails/3.jpg)
non si può spiegare. L'espressione di chi ha visto e toccato
qualcosa di profondo.
Cinque giorni dopo sono nello studio di un facilitatore
PSYCH-K®. E questa metodologia, che consente di
modificare la propria vita andando a correggere i conflitti
fra la parte conscia e quella inconscia della nostra mente,
produce in me effetti sorprendenti.
Funziona più o meno così. Si parla in modo approfondito
dell'obiettivo o del cambiamento che si vuole raggiungere,
si trova una credenza, una frase o un pensiero che
corrisponda ad alcuni requisiti, come Io merito di essere
felice e la si pronuncia ad alta voce. Quindi con un test
muscolare, ad esempio esercitando una leggera pressione
sul braccio di chi pronuncia la frase, si va a verificare la
risposta del nostro corpo. Se l'inconscio considera che io
merito di essere felice, la sensazione che si prova è di
forza. Il braccio rimane ben teso. Se l'inconscio non pensa
che io meriti di essere felice, provo invece debolezza. Il
braccio perde forza e si abbassa con maggiore felicità.
Quindi, se il mio inconscio ritiene che io non meriti di
essere felice, è probabile che io non raggiungerò mai la
felicità. Perché l'inconscio è soltanto qualche milione di
volte più potente della mente conscia.
Sono senza parole. Da anni aveva compreso che mi era
impossibile raggiungere determinati obiettivi nella mia vita.
3Cristiano Faenza, www.isettespecchi.org
![Page 4: Libro Psych k](https://reader035.fdocuments.net/reader035/viewer/2022082200/55cf94a6550346f57ba378a5/html5/thumbnails/4.jpg)
Sentivo degli impedimenti, dei blocchi quasi fisici. Non
potevo raggiungere risultati, anche semplici, che sapevo
alla mia portata. Avvertivo un blocco. Un vincolo, un limite.
Come trovarmi di fronte ad una porta aperta e non poter
varcare la soglia. È solo un passo, ma impossibile da
compiere. Sentivo di poter realizzare qualcosa di
straordinario, non solo sul piano professionale, ma anche
in quello sentimentale. Sentivo di avere dentro un dono, un
talento che ognuno di noi ha e che spesso risulta
tremendamente difficile da esprimere. Avevo capito da
tempo che tutte le nostre azioni, sul lavoro o nelle
relazioni, quando pratichiamo uno sport, qualsiasi cosa noi
facciamo, vengono gestite razionalmente da noi, solo in
minima parte. Alcuni dicono il cinque per cento. Questa è
la nostra parte consapevole. Il restante novantacinque per
cento è governato dal nostro inconscio. Ecco perché non
riusciamo a comprendere gran parte della vita e di noi. Il
novantacinque per cento di quello che siamo è ad un
livello che è al di fuori della nostra consapevoelzza. É
inconscio o sub-conscio.
Capisco l'importanza del momento. Ho di fronte lo
strumento che mi può finalmente permettere di estrarre ed
esprimere ciò che ho dentro. Comincio a ricercare con
determinazione, quasi con ferocia l'origine e la natura dei
blocchi che mi limitano. E con gli esercizi di integrazione
4Cristiano Faenza, www.isettespecchi.org
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cerebrale, con cui si risolvono i conflitti, fra conscio e
inconscio, vado a rimuovere le numerose credenze
limitanti che ognuno di noi assimila nei primi anni di vita e
che replica per il resto dell'esistenza. Apprendo durante le
sessioni individuali che un bambino, fino ai sei anni, è
come una spugna. Assorbe qualsiasi cosa senza filtro. Un
esempio mi lascia sconcertato. Qualsiasi bambino, appena
nato, è in grado di nuotare. È un istinto innato. Perché,
allora, quando si tenta di mettere un bimbo in acqua per la
prima volta a cinque o sei anni è terrorizzato e piange? La
risposta per me è scioccante. Un bambino, nei primi anni
di vita, non ha riferimenti per le cose che impara. Qualsiasi
cosa faccia, cerca conferme per quello che fa
nell'espressione dei genitori. Se tocca un peluche e vede i
genitori che sorridono, sa che va bene, che è appropriato
è che il peluche è una cosa buona e sicura. Se invece,
ogni volta che si avvicina all'acqua, che sia un fiume, il
mare, una piscina o altro e legge nell'espressione dei
genitori la paura, capisce che l'acqua è pericolosa.
Pertanto, anche se per lui nuotare è un istinto innato,
avendo assimilato con le emozioni e quindi a livello
inconscio che l'acqua è qualcosa di negativo, il bambino
verrà bloccato dalla paura la prima volta verrà a contatto
diretto con l'acqua.
Non posso non pensare alle conseguenze di questi
5Cristiano Faenza, www.isettespecchi.org
![Page 6: Libro Psych k](https://reader035.fdocuments.net/reader035/viewer/2022082200/55cf94a6550346f57ba378a5/html5/thumbnails/6.jpg)
meccanismi, I pensieri arrivano a decine. Se da piccolo, un
bambino cresce con genitori che vivono un modello di
infelicità, allora è destinato a fare altrettanto? Se i miei
genitori hanno rinunciato ai propri sogni, io farò lo stesso?
La risposta è nei bilanciamenti a cui mi di dedico nelle
settimane successive per correggere le credenze ed i
pensieri autolimitanti assorbiti da genitori, parenti, amici,
insegnanti... Perché l'infelicità nel mondo è così diffusa?
Perché tante persone credono di non valere nulla e di non
aver diritto alla serenità? Perché a ognuno di noi sembra
impossibile raggiungere la felicità o l'amore? Le risposte
sono nei modelli di educazione che noi passiamo ai nostri
figli. Io ti amo se tu, figlio mio, fai il bravo, se fai quello che
ti dico, se mantieni le aspettative che io ho su di te. Questo
è il primo mattone per l'infelicità. Insegnare e fare proprio
un modello di amore condizionato. Un ossimoro. Una
contraddizione in termini. Se si sottopone l'amore a delle
condizioni, non è amore. Amare un bambino se fa il bravo,
non è amore. Le condizioni di amabilità sono mostruosità
che diamo per scontate. Nella nostra società, amiamo il
prossimo e noi stessi solo se delle condizioni, fra l'altro
impossibili, vengono soddisfatte. Io amo me stesso se
sono attraente, se sono in salute, se ottengo delle
prestazioni di alto livello, se produco danaro. Io amo gli
altri se sono attraenti, se sono in salute, se ottengono delle
6Cristiano Faenza, www.isettespecchi.org
![Page 7: Libro Psych k](https://reader035.fdocuments.net/reader035/viewer/2022082200/55cf94a6550346f57ba378a5/html5/thumbnails/7.jpg)
prestazioni... Questo è il cemento armato sul quale ogni
giorno costruiamo l'infelicità nostra e di coloro che
abbiamo vicino. Le fondamenta sulle quali cerchiamo di
innalzare le nostre relazioni sono marce. La nostra società
non può che esserne la conseguenza. Una malattia
virulenta che infetta tutto e tutti.
Fermiamoci un attimo a riflettere. Per una volta nella vita,
fermiamoci. E pensiamo. Continuiamo a educare i nostri
figli dando loro dei valori sbagliati. Diamo ai nostri figli
un'educazione di tipo monetario. Solo ciò che ha valore
monetario, ha valore. Quando pensiamo ad una persona,
che cosa guardiamo in primo luogo? La professione e
quanto guadagna. Sulla base di questo valutiamo le
persone. Non i valori, non le qualità, non il contributo che
danno alla società. Pensiamo esclusivamente a quanto
reddito produce una persona. In base a questo mettiamo
la persona in una casella con un'etichetta. Pensiamo a
quante volte diciamo la tal persona viene da una buona
famiglia. Che cosa intendiamo? Una famiglia ricca. I valori
di quella famiglia, le relazioni fra le persone o come quella
famiglia sia arrivata alla ricchezza non ci interessano
minimamente. Viviamo in un mondo nel quale diamo
valore ad una persona solo se genera danaro. Pensiamo
alla nostra considerazione di un avvocato o di un anziano
che non lavora. Il primo viene rispettato e onorato. Il
7Cristiano Faenza, www.isettespecchi.org
![Page 8: Libro Psych k](https://reader035.fdocuments.net/reader035/viewer/2022082200/55cf94a6550346f57ba378a5/html5/thumbnails/8.jpg)
secondo viene tollerato. È un costo. Viviamo in una società
nella quale un uomo come Gandhi non troverebbe più
posto. Perché non produrrebbe reddito. Una società come
la nostra, malata e infelice sin dalle radici, non può che
produrre persone malate ed infelici.
Fermiamoci per un attimo a riflettere. Quante volte
affrontiamo un argomento con spirito critico? Siamo pieni
di credenze che diamo per scontate. Ricordo le parole di
Mark Twain. “Le credenze e le convinzioni sono quasi in
tutti i casi ereditate, e per giunta in maniera acritica, da
autorità che a loro volta non hanno affatto analizzato le
questioni di fondo, ma le hanno a loro volta ereditate da
altri che non le hanno analizzate, le opinioni dei quali, poi,
valevano meno di un peto”.
Per una volta, con spirito critico, riflettiamo sulle condizioni
alle quali sottoponiamo la felicità. Avere un bell'aspetto,
essere sano, svolgere un lavoro importante e ben
retribuito, avere una casa grande, un'auto costosa, una
bella moglie o un bel marito, “costituire” una famiglia
perfetta, avere dei figli sani, intelligenti, concedersi almeno
due viaggi all'anno e via dicendo. E ci stupiamo che
raggiungere la felicità sia così difficile? Non è difficile, è
impossibile. E quando una persona si pone un obiettivo
impossibile, i naturali risultati sono frustrazione e infelicità.
Nella mia vita ho conosciuto solo una sola persona felice.
8Cristiano Faenza, www.isettespecchi.org
![Page 9: Libro Psych k](https://reader035.fdocuments.net/reader035/viewer/2022082200/55cf94a6550346f57ba378a5/html5/thumbnails/9.jpg)
Ed è felice perché ha deciso di esserlo. Senza condizioni.
La felicità è il sottofondo musicale della sua vita.
I primi bilanciamenti, intesi come esercizi di integrazione
dei due emisferi del cervello, che ho compiuto sono stati
davvero delle esperienze di vita.
Ne ricordo uno. Ho detto ad alta voce la credenza Io
merito una relazione profonda, intima e adulta. Risposta
del test muscolare negativa, debole. Il mio inconscio non è
d'accordo e, infatti, sta sabotando tutti i miei tentativi di
raggiungere questo obiettivo. La mia vita ne è una prova
quotidiana.
Risultato debole il test muscolare, lavoro insieme al
facilitatore e comincio l'integrazione muscolare. Dopo
avere stabilito gli opportuni incrocia di gambe e mani,
chiudo gli occhi e inizio a ripetere dentro di me la credenza
Io merito una relazione profonda, intima e adulta. La
sensazione è davvero strana. L'emisfero destro del
cervello comincia “a friggere”. Mentalmente ho visto la
parte destra del cervello che si illuminava ed un rumore di
sottofondo simile a quello che producono zanzare ed
insetti quando si scontrano con le griglie elettriche che si
utilizzano d'estate. Le mie sensazioni durante i
bilanciamenti sono sempre diverse. Possono essere
percezioni fisiche, visioni, pensieri, pianti. Ogni volta è
diverso. Ciò che non cambia è che il mio corpo, quando il
9Cristiano Faenza, www.isettespecchi.org
![Page 10: Libro Psych k](https://reader035.fdocuments.net/reader035/viewer/2022082200/55cf94a6550346f57ba378a5/html5/thumbnails/10.jpg)
conflitto fra parte conscia e subconscia viene risolto, si
rilassa e in automatico viene prodotto un lungo ed intenso
sospiro di sollievo che acquieta anche la mente. Dopo, la
risposta del test muscolare diventa forte. La credenza è
bilanciata, parte conscia e inconscia sono in perfetta
integrazione, lavorano insieme e mi portano “fisicamente”
ad una relazione profonda, intima e adulta. E l'obiettivo
viene raggiunto.
Le sessioni sono molto intense. E i risultati veloci. Anni di
attesa, di frustrazione e di rabbia vengono finalmente
canalizzati. Una delle credenze più forti che bilancio è Io
sono qui e ora. Può sembrare banale, ma non lo è. La
mente conscia di ognuno di noi rimbalza continuamente fra
passato e futuro. In ogni momento della nostra giornata e
della nostra vita, siamo ossessionati dal passato e, allo
stesso tempo, proiettati con ansia verso il futuro. Il
facilitatore mi racconta di aver fatto alcune sedute di
PSYCH-K® con un imprenditore di grande successo, un
uomo di oltre settantanni. E racconta:”Questa persona non
ha vissuto più di dieci minuti nel presente, in tutta la sua
vita. Il suo pensiero, le sue azioni e la sua concentrazione
hanno rimpallato in continuazione fra passato e futuro”.
Quindi ho l'intuizione di bilanciare la credenza Io sono qui
e ora con l'intenzione di ancorare sia il inconscio sia il
conscio al presente. Operazione perfettamente riuscita. La
10Cristiano Faenza, www.isettespecchi.org
![Page 11: Libro Psych k](https://reader035.fdocuments.net/reader035/viewer/2022082200/55cf94a6550346f57ba378a5/html5/thumbnails/11.jpg)
mia mente ora è completamente ed esclusivamente
concentrata sul presente. Le giornate sembrano durare
settimane. I primi giorni sono difficili, il tempo pare essersi
fermato. Adesso in una giornata posso realizzare cose che
prima richiedevano settimane.
Un'altra credenza che bilancio è Ho fiducia nella mia
mente inconscia. Succede, ancora una volta, qualcosa di
strano. La mattina della seconda seduta, arrivo in anticipo.
Il sole splende nel cielo. Con la macchina mi dirigo verso
un parcheggio isolato, vicino ad un prato. Scendo dall'auto
e lascia lo sportello aperto. Nell'aria risuonano le note
della musica proveniente dall'autoradio. La musica ha
qualcosa di diverso, sembra risuonare dentro di me. Ho
sempre desiderato ballare in modo naturale e spontaneo,
ma non ci sono mai riuscito. Sentivo la musica e vedevo
nella mente passi che non potevo replicare con il corpo.
Ora è diverso. Chiudo gli occhi. Immagino i passi e riesco
a farli. Comincio a muovermi come mai in vita mia, il corpo
è sciolto, rilassato, si muove senza resistenze. Come un
guerriero che si toglie una corazza che ha indossato per
anni. Tutto è più semplice, più leggero, più naturale. Hai
finalmente il controllo del tuo corpo.
Un'altra esperienza di vita è il bilanciamento della
Risoluzione. Si verifica con il test muscolare una credenza
e se il test risulta negativo, si arriva ad un punto in cui si è
11Cristiano Faenza, www.isettespecchi.org
![Page 12: Libro Psych k](https://reader035.fdocuments.net/reader035/viewer/2022082200/55cf94a6550346f57ba378a5/html5/thumbnails/12.jpg)
in piedi, ad occhi chiusi, con le braccia aperte.
Mentalmente si immagina di avere in una mano un
emisfero del nostro cervello, nell'altra mano l'altro. Quindi,
quando gli emisferi sono pronti, si chiede all'inconscio di
avvicinare le mani fino a congiungerle, per realizzare
l'integrazione cerebrale. Le emozioni che si provano sono
sempre nuove, diverse. Sento per la prima volta, a livello
fisico, la presenza dell'inconscio. Sento le braccia che si
muovono e mi rendo conto che non le sto muovendo io,
almeno consciamente.
Durante un bilanciamento effettuato con la tecnica della
risoluzione, mentre ho gli occhi chiusi, con una certa
meraviglia unita a forte paura, vedo una gigantesca croce,
una specie di x che mi entra in mezzo alla fronte, nella
posizione chiamata Terzo Occhio. Il famoso punto sede
dell'intuito e della chiaroveggenza, molto considerato nel
passato e oggi relegato a condizione di semplice mito.
Alcuni sostengono che questo punto, corrispondente alla
ghiandola pituitaria o ipofisi, venga chiuso o atrofizzato dal
fluoro, dalle bibite gassate e da altre cattive abitudini
alimentari.
Ho finalmente la consapevolezza di aver trovato lo
strumento che cerco da una vita ed i giorni successivi sono
molto intensi dal punto di vista fisico. Lavorare sulla mente
inconscia influisce pesantemente sul mio corpo. Essendo
12Cristiano Faenza, www.isettespecchi.org
![Page 13: Libro Psych k](https://reader035.fdocuments.net/reader035/viewer/2022082200/55cf94a6550346f57ba378a5/html5/thumbnails/13.jpg)
consapevole di avere uno sguardo laterale molto limitato,
decido di lavorare su questo punto insieme al mio
facilitatore e giungo alla credenza da bilanciare Io mi
concedo lo sguardo ed il pensiero laterale. A distanza di
pochi minuti compare un dolore lancinante ai muscoli
laterali del collo e a quelli che lo collegano alle spalle. Un
dolore tremendo che perdura per un paio di giorni e che mi
dà sollievo solo se tengo la testa girata di lato. Incredibile
quanto curioso. In compenso i risultati sono strabilianti. Il
mio campo visivo laterale aumenta di un buon cinquanta
per cento e comincio a trovare soluzioni alternative a
problemi che neanche pensavo di poter risolvere. La mia
prospettiva è cambiata.
13Cristiano Faenza, www.isettespecchi.org
![Page 14: Libro Psych k](https://reader035.fdocuments.net/reader035/viewer/2022082200/55cf94a6550346f57ba378a5/html5/thumbnails/14.jpg)
PER INFORMAZIONI
Scrivi all'indirizzo [email protected] oppure
visita il sito www.isettespecchi.org.
NOTE LEGALI
Il presente ebook, distribuito gratuitamente e scritto da Cristiano Faenza, facilitatore PSYCH-K®, è liberamente ispirato alla sua esperienza personale. Le tecniche di cui si parla in questo ebook servono a migliorare le performance e la soddisfazione di persone che aspirano a risultati importanti. In nessun modo queste tecniche possono essere considerate trattamento o prescrizione per malattie, sia fisiche sia mentali. In nessun modo queste tecniche possono essere considerate sostitutive di regolari cure mediche e psicologiche.
14Cristiano Faenza, www.isettespecchi.org