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Catalogo della mostra liberamente Cosenza 10-20 settembre 2014 Curatrice Carmelita Brunetti Illistrazioni e grafica Stefania Maranzano Art director Franco Dionesalvi

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L I B E R A M E N T E

a cura di Carmelita Brunetti

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L I B E R A M E N T ECosenza 10 < 20 settembre 2014MAM - Museo delle Arti e dei Mestieri

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Arte a Cosenza

Invasioni è una manifestazione ormai consolidata della città di Cosenza, che tuttavia adesso sta vi-vendo un rilancio e un recupero della sua vitalità e del suo significato originari. Così torna a svilupparsi intorno a un tema, a un filo conduttore. E mi fa piacere che quest’anno il trait d’union sia l’arte figu-rativa, e segnatamente la pittura. Sia perché intorno a questa materia il Comune sta sviluppando un discorso di realizzazioni e accoglienze significativo e originale, che si raccoglierà intorno al Lungofiume e che presto darà frutti visibili. Sia perché rappresenta un’opportunità di conoscenza, di confronto e di crescita per gli artisti cittadini e per i giovani.È importante che le mostre previste in Invasioni siano diverse, e in particolare che coinvolgano tante realtà, tante presenze, tante menti della città. Dalle mostre nelle scuole a quelle nei centri che si oc-cupano del disagio, fino alle carceri. E poi a coloro che in città sviluppano, da poco tempo o da molto, un discorso di espressività che concerne varie tecniche di disegno e di fotografia, come nel caso di Liberamente. Fino ad artisti non calabresi, o illustri calabresi emigrati, che ci illustrano percorsi men-tali che, anche in maniera insolita e insinuante, ci coinvolgono tutti.A tutti pertanto i miei auguri di buon lavoro, e che i loro sguardi ci aiutino a capire sempre meglio e più profondamente noi stessi e il mondo in cui viviamo.

Il SindacoMario Occhiuto

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InvasioniFranco Dionesalvidirettore artistico

Quando ci soffermiamo a guardare i capolavori che grandi artisti del passato ci hanno lasciato, un cumulo di pensieri si addensa nella nostra mente. Compiacimento, certo, ma talvolta anche smarri-mento; gratitudine, ma anche meraviglia. Mentre godiamo dello scarto di coscienza, dell’elevazione emozionale e spirituale che quell’opera ci induce ad ottenere, siamo anche portati a chiederci: ma come è possibile? Come è potuto accadere ad una persona fatta come noi, che ha vissuto alle nostre latitudini e delle nostre miserie, riuscire a cogliere e a manifestare una percezione della Bellezza così intensa? Qualcosa capace di trascendere i confini di una singola mente e partecipare di sentimenti e percezioni universali?E talvolta i filosofi si sono interrogati: queste capacità si sono sviluppate in lui, o non è stato piuttosto un demone che ha preso possesso della sua mente e l’ha portata in una dimensione diversa, gli ha dettato concetti e visioni che altrimenti non avrebbe potuto concepire e manifestare?L’idea del demone è peraltro comune a diversi cultori di “estetica” (ahimè, mi tocca precisare che si parla di un ramo della filosofia e non di cure per il corpo). La stessa idea delle muse ispiratrici, o delle divinità che arrivano in soccorso di poeti e cantori per suggerire le parole “alate”, risente di questa idea di potenze benefiche che verrebbero in nostro soccorso per renderci uomini e donne superiori, per portarci a livelli più alti di espressione.Che si tratti di entità esterne, o che invece il demone siamo noi stessi, comunque poeti e pittori so-vente parlano dei loro momenti di creazione in termini di ispirazione, si dicono rapiti da un livello di coscienza insolito e superiore. C’è dunque un’altra, più intima e più luminosa invasione. Che ci procuriamo da noi stessi, quando riusciamo a provocarci con l’arte un corto circuito che ci rapisce alle incombenze quotidiane e ci eleva ad un livello più rarefatto di percezione. Che ci consente poi, quando torniamo sulla terra, di vedere anche i luoghi e le presenze quotidiane in una luce nuova, capace di tutto avvolgere e tutto santificare.

Invasioni 2014 vi invita a lasciare che l’arte invada le vostre menti. Se lo faremo davvero, accadrà qualcosa di completamente nuovo.

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Uno sguardo sul contemporaneoCarmelita BrunettiCuratrice

L I B E R AM E N T E

La mostra Liberamente si tiene al Museo Arti e Mestieri a Cosenza e costituisce uno dei punti di forza del Festival Invasioni, che si svolge dal 10 al 20 settembre 2014. La rassegna Liberamente presenta i linguaggi e le sperimentazioni di artisti di diverse generazioni e provenienti da diverse realtà geografiche. La mostra è un’occasione per vedere collocata Cosenza tra le città italiane più importanti in cui si confrontano i linguaggi del contemporaneo all’interno di una logica che vede accostare al noto artista il giovane emergente. L’obiettivo principale resta quello di avvicinare il grande pubblico alle espressioni artistiche contemporanee, aiutandolo a leggere le opere e a capirne il significato.

La mostra è suddivisa in 2 sezioni: la sezione Pittura e Scultura e quella fotografia e video. Una delle caratteristiche di questa rassegna è che sono stati interpellati tutti gli artisti, eccettuati per ovvie ragioni i videomaker, e chiesto loro di realizzare un’opera di dimensioni fisse, pari a cm 30 x 30cm x 5cm, al fine di creare un allestimento omogeneo seppur complesso, e nello stesso tempo didattico.

Il titolo Liberamente, scelto da Luigia Granata e Franco Dionesalvi, rimanda alla libera capacità creativa dell’artista. L’arte contemporanea sorprende nella sua espressione, nelle tecniche usate, nella scelta dei materiali e dei linguaggi, nell’audacia di elevare a rango d’arte oggetti che, tolti dal conte-sto della quotidianità e dalla loro funzione primaria, divengono parte integrante di un’opera d’arte. Il giudizio di valore che non ha più per finalità un’estetica tradizionale, trascura il savoir faire, e anche il concetto di bello non è più categoria di riferimento. L’arte contemporanea quindi stupisce, fa discutere, talora indigna, divide, ma anche affascina e incuriosisce. Non può essere ignorata perché come dice Mc Luhan “è il vero specchio del tempo in cui viviamo e l’artista è la sola persona consapevole della natura presente”. Un mondo complesso quindi, variegato, in continuo divenire, ricchissimo di sollecita-zioni e contraddizioni, che non va ignorato, ma esplorato e conosciuto.

L’esposizione, attraverso l’opera di numerosi protagonisti dell’arte del nostro tempo, si articola tra vicende artistiche individuali e collettive, attraverso la sintesi della poetica di gruppi e correnti, nei con-fronti tra esperienze a diverso titolo affini, presentando un panorama sulla metamorfosi dello sguardo artistico dalla metà del Novecento ai giorni nostri.

Nelle sale incontriamo i lavori di circa 70 artisti. Tuttavia partendo dai Maestri del ‘900 italiano come Nik Spatari possiamo aprire il confronto nell’arte figurativa con le nuove generazioni. La sua opera “Pinakes” ci porta nel mito di Persefone e nei culti tramandati dalla Magna Grecia. Egli aderì al gruppo parigino di Cigaps patrocinato da Andrè Malraux, dove conobbe Jean Cocteau che gli aprì la strada del successo, e Le Corbusier, che lo avviò all’architettura. Fra i tanti artisti frequentati da Spatari sono, fra gli altri, Max Ernst, Picasso, Sarte, Montale, La Cava, Argan, Guttuso, Warhol, Levi, Zevi. Nel 1963,

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a Parigi, incontra Hiske Maas, una artista manager olandese divenuta in seguito collaboratrice e co-fondatrice del MUSABA (Parco-Museo-Laboratorio Santa Barbara). Gli anni settanta e ottanta hanno visto da una parte il ritorno alla tradizione, alla riscoperta degli effetti che nascono dai contrasti e dal-le armonie tra i colori, dall’altra il citazionismo o pittura colta che si richiama all’arte passata. In questi due decenni incontriamo molti artisti già noti, Spatari, Battaglia, Rotella, D’Agostino, Guerrieri, Lia Drei, Mario Carbone e altri, presenti anche in questo saggio introduttivo realizzato per il catalogo. Da Spatari passiamo ora a presentare l’opera dell’artista Xante Battaglia conosciuto per le sue “ve-late”, la “Grande Madre” figura arcaica e moderna che interpreta anche il mito pagano del passaggio dalla terra al cielo, e per aver anticipato, insieme a Warhol, già nel 1977, la Transavanguardia. Espres-sivo e a volte melanconico è Mimmo Sancineto, pittore e scultore che dà alle sue creazioni, come i “muri dipinti”, “I cardi”, “Il sole inquinato”, un valore sociologico e attestano il suo amore per la Ca-labria. L’astrazione della forma porta Giovanni Cataldi a ottenere nella sua ultima produzione un linguaggio definito “essenziale per una civiltà mediatica per eccellenza” esplosivo e criptico. A cogliere un senso spirituale nell’arte è anche la ricerca astratta di Franco Bitonti che da anni si pone delle domande sul senso dell’esistenza fino a scrivere un Manifesto sull’Introspezionismo. L’arte lo riconcilia alla natura e trasmette amore per la vita. La spiritualità è osannata anche nell’arte contemporanea e diventa un elemento fondamentale nell’opera “Momento cosmico” di Assunta Garritano, allie-va di Filiberto Menna. Sulla scia del romanticismo e più tardi dell’astrazione è l’opera di Luigi Gre-co, difatti, in “Stratificazione della materia” che sembra un mare mosso, la pennellata diventa rapida e densa producendo un particolare effetto ottico. L’unico scorcio di paesaggio presente nella mostra è quello di Luigi Caputo, un artista che, servendosi di tinte delicate, presenta una scena naturalisti-ca molto raffinata e rappresentativa di un territorio che cambia e non perde la sua bellezza naturale. Dal paesaggio dal sapore classico passiamo alla veduta d’interni di Maria Teresa Aiello, la pittrice delle “Citta invisibili” di Italo Calvino, che come gli impressionisti con tocchi rapidi di colore impressiona sulla tela i ricordi e le emozioni della sua camera di albergo in Tunisia. Poi c’è chi come Franco Paletta “lo scultore del vuoto” piega e modella i nastri di metallo per ottenere delle linee curve, intrecciate a forma di nodo o di infinito. Egli crea delle sculture, come questa presente in mostra, che interpretano il senso del vuoto e il suo mistero secondo i principi filosofici occidentali e orientali. Pietro Spina con un espressionismo intenso crea opere scultoree in legno molto espressive e den-se di pathos come “nobiltà”. Carmine Cianci con il linguaggio poetico-materico usato sin dagli anni ’60, e più tardi con il geometrismo lirico, presenta strutture molto singolari a forma di cerchio. La trasparenza del vetro e la grande capacità nell’assemblare e modellare sculture di piccole e grandi dimensioni fanno dell’artista Pierluigi Morimanno un nuovo “Archimede” che non smette mai di stupire con forme tra il geometrico e l’astratto. Particolarità delle sue sculture sono le teche che egli usa per proteggere l’opera in una sorta di lotta contro la morte, e metaforicamente la possibile rottura delle delicate creazioni. Anche Paola Gandini lavora il vetro e realizza installazioni efficaci e molto riflessive a carattere concettuale come “ex erede, ex pilatus, ex catalogo”. L’opera figurativa “John Zorn e C.” di Antonio Oliva è carica di energia, espressiva e dal sapore nostalgico. Per questa rassegna un gruppo di artisti ha scelto di realizzare, senza essersi accordati ma per libere associazioni di idee, ritratti e autoritratti. Incominciamo con l’autoritratto di Annamaria Panarace, in quest’opera lo sfondo della tela è suddiviso in due parti con taglio in diagonale, a destra c’è raffigurato il volto dell’artista, a sinistra i suoi pensieri scritti in lettere e schizzi di colore. Diversamente fa Anna Mas-sinissa che realizza un volto tracciando una linea morbida, romantica. Il ritratto “L’arte invade la mente” di Alba Abritta ironicamente interpreta il tema della mostra provocando l’osservatore. L’opera di Grazia Calabrò “I colori dentro me” è un occhio che diventa autoritratto, le pennellate sono fluenti e riescono con pochi tocchi di pennello a toccare l’Io. Santina Orrico sulla scia di un’astrazione concettuale in “Ricordi” inserisce due figure che dialogano, sono ricordi, pensieri, liberi pensieri. Maria Cristina De Pasquale nell’opera “Incondizionatamente in riflesso” propone dei pezzetti di vetro incollati al lato sinistro della tela che creano un effetto-riflesso che esprime senti-menti profondi di solitudine. Un’esplosione di colore rosso su fondo bianco è invece l’opera di Dina Lupinacci, un’astrazione della forma che la porta a creare una sorta di mappa delle sue emozioni.

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Marcello La Neve con il ritratto immaginifico di donna enigmatica lascia lo spettatore con lo sguardo pensoso e incuriosito. Rita Mantuano è legata all’esperienza dell’uso della foglia d’oro, la usa anche in “Libera-mente”, autoritratto in blu in cui campeggia pirandellianamente una maschera a fianco al viso, dal sapore ironico e sarcastico. Altro ritratto ma stavolta di un bambino in grembo, molto significativo e dai tratti dolci e iperrealistici è l’opera: ”Il dono” di Maria Antonietta Gul-lo. Intriga il ritratto di donna “Free mind” realizzato da Lucia Paese, il volto dipinto con semplici tratti si presenta dietro una griglia che avvolge e tutto imprigiona e ci rimanda al nostro Es in lotta con il Super Io. Un lavoro che dal figurativo sconfina nell’astrazione concettuale. Assunta Mollo presenta un’opera dal sapore fumettistico-ironico, l’autoritratto infatti è realizzato su un fondo giallo e nel centro della tela spicca la testa con una lampadina conficcata nel cervello per dire: illuminiamo la nostra mente. Giuliana Franco poetessa e digital-artist nell’opera “Liberamente” propone dei volti di donna elaborati al pc, ambigui e indagatori, presentati su due piani dove campeggiano delle spirali, che esprimono la continuità della vita e della ricerca artistica. Dagli autoritratti di questa schiera di artiste passiamo ora a presentare le opere di un gruppo di artisti che si muovono all’interno di un percorso creativo dal sapore figurativo ricercato e citazionista. Adele Lo Feudo è legata a un realismo fotografico e melanconico, con cenni antropologici, e presenta “Ciclo”, in cui si nota la cura del dettaglio, la sua costante ricerca del particolare e della perfezione umana e artistica. Altro artista che dal realismo fotografico approda anche al Pop è Mario Verta con l’opera “Autodemolizione”, fra citazionismo e linguaggio personale: sconfina nel figurativo di ri-torno ed è sempre attuale. L’artista painter-plastico Francesco Saverio Tocci con la sua opera rappresentante una città nella scarpa, con sfondo un collage di giornali, il sole e la luna, ci porta nel mondo dell’affabulato, del fantasioso feticista, che immagina una città a spasso o a spasso in città. Nel surrealismo magico approda Gianmarco Pulimeni nelle sue “Venezie”, con sfondo blu e sedie volanti che occupano lo spazio senza avere una collocazione precisa, poiché di per sé la sedia è deputata ad accogliere il corpo stanco o per meditare. La sedia dunque diventa l’immagine cult del suo lavoro. Braik Tiberiu con la sua opera grafica, molto raffinata e dal tratto preciso, attraversa un mondo figurativo immaginifico in cui la scena intimistica si perde nello scenario lunare per ritor-nare a essere riflessiva e a far cadere l’occhio sull’uomo. Giuseppe Perrone usa un linguaggio metafisico: i suoi uomini tecnologici effettuano un processo di decodificazione dell’essere umano e affermano una dipendenza dai sistemi informatici e dal cellulare. Beppe Stasi è un giovane arti-sta che da esperto illustratore gioca con le immagini e crea effetti molto suggestivi e realistici come il volto di “tigre”. Eugenio De Cicco realizza opere figurative che interpretano tematiche sociali e “stelle che stanno a guardare” che danno un profondo significato al grido di dolore delle donne provenienti da diverse estrazioni sociali. Rosy Imbrogno elabora forme astratte in cui lo spazio è suddiviso in tre parti con immagini di ominidi che s’intravedono in verticale per suggestionare l’osser-vatore. Sull’astrazione geometrica lavora Salvatore Pepe, l’opera “Il mare del silenzio” è un flusso ininterrotto di geometrismi e di voglia di racchiudere l’infinito mare, dentro spazi ben delineati, come se l’autore volesse chiudere dentro queste forme i suoi pensieri e le sue emozioni. Sperimentazione, ricerca artistica e materiali poveri come gli specchi sono gli elementi caratterizzanti l’opera di Roc-co Pangaro che con l’uso di tele e vetri colorati specchianti, senza telaio, interpreta il concetto di rispecchiamento e autoanalisi nel riflesso del vetro. Sempre dinamico ricercatore, egli esprime le emo-zioni più profonde dell’essere umano. Alla corrente PlayngArt appartiene Fabrizio Trotta che ispi-rato dalla musica e dall’esperienza futuristica realizza opere di grande risonanza estetica e sinestetica. Fra il concettuale e il figurativo si colloca l’opera di Teo de Palma che posiziona al centro della tela un uomo, circoscritto all’interno di un cerchio ideale dove altri piccoli cerchi ruotano come bolle d’acqua. Al Metamorfismo appartiene Rosa Spina che con “Intrecci di vita”, realizzata con fili ri-gorosamente intrecciati, elabora forme estetiche raffinate. La ricerca e la sperimentazione con l’uso di materiali diversi fanno dell’opera di Lughia un lavoro sempre unico e ricercato come questo esposto dal titolo “Popolo seduto” che si ispira al regime comunista e alle sue imposizioni. Così Lughia esorciz-za ideologie opprimenti e spesso deliranti. Fra i diari della vita, scritti o immaginati, ognuno di noi ne custodisce uno, e così Alfredo Granata decide di impacchettare i pensieri in un’operazione molto

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singolare dal gusto concettuale. Colpisce la ricerca del duo RAMA, composto da Federica Marini e Carmelo Rago, che realizzano nelle loro opere serie di tombini poiché come loro affermano “il tombino, o pozzetto, o chiusino va inteso come elemento di arredo urbano capace di esibire le tracce delle pro-pria origine, diventando in questo modo il segno distintivo dell’area geografica di appartenenza e di un particolare periodo storico”. Luigia Granata propone un linguaggio astratto e concettuale con la realizzazione della “spirale” diventando l’emblema della sua ricerca, volta all’analisi introspettiva e cromoterapeutica. Affascina per la singolarità delle strutture geometriche dipinte in sospensione nello spazio l’opera di Ugo Pagliaro, architetto e artista che si dedica alla realizzazione di scenari archi-tettonici spaziali, futuristici come “Confluenza instabile”, elaborazioni molto belle e suggestive in cui l’effetto di sospensione si concretizza nelle sue pitture. Diego Minuti invece ci presenta un lavoro efficace fra classicità e concettuale, in cui anche la musica entra nella scenografia dei suoi dipinti, come questo in cui vediamo il violino uscir fuori dalla testa. La sezione fotografia e video si apre con l’opera video di Mario Carbone originario di San Sosti, ma residente a Roma da molti anni. Noto cineasta italiano, per questa circostanza ci ha inviato un video molto importante per la Storia dell’Arte. Si tratta del “Nuovo Realismo a Milano 1970-71” in cui si vedono i protagonisti della scena internazionale dell’arte come il Critico d’Arte Pierre Restany mentre presenta la sua teoria agli amici artisti Mimmo Rotella, Christo, Niki de Saint-Fahlle, Cesar, Arman, Spoerri, Jean Tinguely. Contemporaneamente lo scenario artistico si intreccia alla storia so-ciale con le proteste degli operai. Questa sezione apre a una riflessione sull’arte elettronica in Italia a partire dai primi anni ’70 con la produzione di video dell’artista Antonio D’Agostino, di “docu-fiction” di Mario Carbone che è addirittura invitato da Cesare Zavattini a collaborare in qualità di regista al film-inchiesta “I Misteri di Roma” (1963). Avvia cosi all’attualità, alla lettura di nuove esperienze este-tiche nel panorama dell’arte contemporanea. I video che vengono proiettati in sala sono di artisti che hanno esposto anche insieme a icone della contemporaneità come, per citarne alcuni: Yoko Ono, Vito Acconci, Antonio D’Agostino.Il video “L’uomo che guardava passare i treni” di Maurizio Cesarini, tratto dal romanzo di Georges Simenon, crea un forte impatto visivo, commuove e rimanda al doppio speculare lacaniano che è alla base della formazione dell’Io dell’essere umano. Questo lavoro porta inoltre a riflettere sulla dimensio-ne temporale e sull’idea dello spostamento, del viaggio come sintesi di un processo creativo. Per la fotografia abbiamo giovani come Emiliano Zucchini che recentemente si è avviato verso la sperimentazione del linguaggio mass-mediale con “l’uomo antenna”, ricorda così il concetto espres-so da Marshall MacLuhan secondo cui “Il medium è il messaggio”. La sua opera fotografica diventa un ritratto della società. La creatività del docente di fotografia Antonio Cilurzo diventa invece un’occasione per realizzare immagini a carattere anche contemplativo, intime, spirituali come “L’oc-chio di Dio” che nel bianco e nero esalta ancora di più il lato mistico e aulico del potere fotografico. Francesco Mallamo ci consegna scatti spesso in bianco e nero alla Cartier Bresson, realistici e melanconici. Massimo Festi invece affascinato dall’aspetto psicologico dell’essere vivente ricerca dentro se stesso i sentimenti più nascosti e diventa il protagonista mascherato delle sue ambienta-zioni fotografiche spesso inquietanti. Stefano Scheda intrigato dalla bellezza del corpo umano propone nei suoi video scenografie surreali e metafisiche interrogando la coscienza umana che spesso ingabbiata dentro false congetture vive di menzogne. Ecco allora che interpreta una realtà traslata con effetti ottici illusionistici nel video loop “Meteo 2004”. Fra citazionismo e sperimentazione è invece collocata la ricerca fotografica di Diego Mazzei, le sue ricerche estetiche raffinate lo portano a manipolare la fotografia e a farla sembrare un collage. Antonio Armentano presenta degli scat-ti fotografici di “Pietre” che testimoniano il tempo e il suo fluire nel rapporto spazio-tempo di natura heideggeriana. Maria Crocco realizza fotografie con ambientazioni che ricordano i dipinti rinasci-mentali. I protagonisti delle sue scenografie sono i bambini, un modo per coinvolgere i giovanissimi nel mondo dell’arte direttamente sul campo. Onofrio Colucci realizza delle installazioni a Torino di tipo land art e le foto impressionano le sue operazioni effettuate nei centri urbani. Tila realizza scatti di scenografie che contestualizzano il sociale e rimandano anche a ambientazioni metafisiche.

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Francesco Apollaro invece dopo anni di esperienza nel mondo del restauro si scopre un lato creativo e intraprende la strada dell’artista presentando fotografie con richiami al mondo della natura come il “Sonno del lupo”. La fotografia di reportage affascina perché è raffinata, artistica con effetti suggestivi, così l’opera del fotoreporter Mario Tosti “I cavalli di Venezia” colpisce l’occhio dell’osser-vatore, e lo invita a riflettere sulla potenza che ha l’obiettivo della macchina fotografica nell’esaltare le forme nello spazio. Ombretta Gazzola, artista a 360 gradi, presenta una fotografia in cui si avverte una profonda malinconia filtrata attraverso l’effetto delle ombre ottenute da una rete posta davanti una finestra da cui si vede un paesaggio. Anche in questo scatto il tempo e lo spazio tornano ad occupare un ruolo fondamentale nella ricerca artistica della Gazzola. Ivana Russo realizza fotografie che ricordano la purezza e l’armonia dell’opera di Gabriele Basilico. Il video della performer Mona Lisa Tina ci introduce in un universo affascinante in cui lei stessa è la protagonista; il suo corpo, nudo con delle protesi realizzate ad hoc, fa parlare il proprio Sé, ci porta a riflettere sul valore della spiritualità e della rigenerazione. Nel video “Anthozoa”, il mito greco di Medusa è utile per capire meglio tutto il suo processo performativo psicologico ed esteticamente coinvolgente a tutti i livelli sensoriali. Maria Chiara Zarabini nei video mette in scena il suo corpo, spesso nudo, per creare un rapporto diretto con la natura e interrogarsi sul proprio Ego. Diversamente Orazio Garofalo presenta nei suoi video studi basati su ricerche ottico-percettive molto raffinate, belle esteticamente e a volte commoventi ed emozionanti come “la Moglie ebrea”. Il video è parte integrante di questa ras-segna e documenta il pensiero di artisti come Cesarini, Tina, Zucchini, Zarabini, Garofalo, di cui ho ampiamente discusso e presentato in un mia recente conferenza NarcisisArt dedicata al rapporto che esiste fra il Narcisismo e l’Arte. A questa nuova poetica di carattere estetico e psicologico si accostano già le opere di icone come Luigi Ontani, Marina Abramovic, Vanessa Beecroft. Diversi artisti dunque presentano un lato del narcisismo positivo nelle loro opere, quello di cui Heinz Kohut ben descrive nel suo testo “Narcisisismo e analisi del Sé”. A questa poetica del “NarcisisArt” s’ispirano anche le opere di Luigia Granata, Elisa Rossi.

Una mostra cosi organizzata ci si augura possa trovare ampio consenso di pubblico e di mercato dell’arte contemporanea poiché “è lo sguardo dell’osservatore a fare il quadro”, come dichiarava l’ar-tista Marcel Duchamp, negli stessi anni in cui l’antropologo Marcel Mauss spiegava come basti che i clienti del mago credano nei suoi poteri magici per renderli efficaci.

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MaM: il luogo, lo spazioAnna Cipparrone

Direttrice del MAM

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Sala ALa sala A apre a una relazione fra figurativo e concettuale in cui l’opera dei Maestri Spatari, Battaglia, Sancineto, Cataldi, Bitonti, Pangaro, si confronta con le ricerche della nuova generazione come Pepe, Trotta, Luigia Granata, Alfredo Granata e degli altri artisti presenti.

XanteBattaglia

NikSpatari

Grande madre Particolare, Tecnica mista, 2014

Pinakes Nitro - carta su tavola

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MimmoSancineto

GiovanniCataldi

Il sole inquinato Tecnica mista

Il nuovo alfabeto Polimaterico, 2006

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FrancoBitonti

AssuntaGarritano

Momento cosmicoTecnica mista su tela, 2014

Senza titolo Particolare - tecnica mista, 2014

Sala ADiegoMinuti

La buona stella Particolare - tecnica mista

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LuigiGreco

LuigiCaputo

Stratificazione della materia Particolare, Olio su tela, 2014

Veduta di San DomenicoOlio su tela, 2014

MariaTeresa Aiello

La mia Tunisi Acrilico su tela, 2014

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LuigiaGranata

Le spirali dei Chakra Particolare, tecnica mista, 2014

AlfredoGranataSenza titolo

Particolare - tecnica mista

Sala A

UgoPagliaro

Confluenza instabileAcrilico su tela, 2014

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Carmine Cianci

RaMa Lughia

Senza titolo Particolare - tecnica mista

Tombini tecnica mista, 2014

Il popolo seduto Stampa digitale su alluminio

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Salvatore Pepe

RoccoPangaro Senza titolo

Particolare - tecnica mista, 2014Il mare del silenzio

Olio e acrilico su carta e tela, 2014

RosaSpina

Intrecci di vita Fecnica mista avviluppata su rete, 2014

Sala A

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EugenioDe Cicco

FabrizioTrotta

Teo De Palma

Le stelle stanno a guardare Particolare - tecnica mista

Matrix-Free Mind Olio su tela sagomata, 2014

Dalla soglia di un sogno 2014

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Sala BLa sala B apre a un’analisi più approfondita dell’Io dell’artista partendo dall’autoritratto e dalla realizzazione di opere a carattere intimistico e introspettivo.

FrancoPalettaCorpo vuoto

Scultura in acciaio colorato, 2010

PietroSpina

Nobiltà Particolare - legno di ulivo, 2014

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PaolaGandini

Pier Luigi Morimanno

Ex-catalogo Vetro colorato

Senza titolo Scultura in vetro riciclato e teca, 2014

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AntonioOliva

John Zorn e c. olio su tela, 2014

AlbaAbritta

L’arte invade la mente Tecnica mista, 2014

GraziaCalabrò

I colori dentro me Particolare - tecnica mista, 2014

Sala

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Annamaria Panarace

LiberamenteAcrilico, 2014

AnnaMassinissa

Arte invadente Acquarello su collage di carte

SantinaOrrico

Ricordi Tecnica mista, 2014

Maria Cristina De PasqualeIncodizionataMente

Tecnica mista, 2014

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RitaMantuano

Libera...menteTecnica mista con applicazioni, 2014

LuciaPaeseFree Mind

Tecnica mista su tavola, 2014

AssuntaMollo

Arte e Pensiero Tecnica mista, 2014

Sala

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DinaLupinacci

Mistero Tecnica mista, 2014

MariaAntonietta Gullo

Il donoAcrilico e piombo a rilievo su tela, 2014

GiulianaFrancoLiberamente

Elaborazioni al pc, stampa digitale - 2014

AdeleLo Feudo

Contatori 2014

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MarioVerta

Autodemolizione Tecnica nitro - carta su tavola - 2009

Alexandru Braik Tiberiu

Senza titolo Particolare - tecnica mista

GiuseppePerroneSmartphone

Acrilico su tela, 2014

Sala

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Gianmarco Pulimeni La mia Venezia

Olio su tela, 2014

Francesco Saverio Tocci

Senza titoloOlio su tela

RosyImbrogno

Senza titolo Particolare - tecnica mista 2014

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Sala CDedicata all’Arte Elettronica. Video e Fotografia presentano nuove ricerche estetiche e aprono importanti rifles-sioni sulla realtà artistica attuale. Assistiamo non più solo alla tradizione ma all’innovazione tecnologica che si conquista sempre di più una grande posizione nel mercato contemporaneo.

MarioCarbone

Emiliano Zucchini

Nuovo realismo frame del video, Milano 1970

Uomo Antenna stampa su PVC

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Maurizio Cesarini

L’uomo che guardava passare i treni frame di video, 2014

OrazioGarofalo Moglie ebrea

Frame dal video

MassimoFestiSebastian

Particolare - foto lambda print su carta

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38Sala

C

Stefano Scheda Meteo 2004

Video loop

Francesco Mallamo

Selfie #01 Fotografia, 2014

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Mona Lisa Tina

Anthozoa Frame dal video, 2013

AntonioCilurzo

Occhio di Dio Fotografia, 2010

IvanaRusso Crhystal

Fotografia, 2014

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DiegoMazzei Senza titolo

Fotografia

Tila Nuovi pensieri

Fotografia

Sala

C

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AntonioArmentano

Le mie pietre Fotografia

MariaCrocco Untitled 1

Fotografia

Francesco Apollaro

Il sonno del lupo 1 Particolare - fotografia

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OnofrioColucci

Stella in orbita fotogramma, 2012

MarioTosti

I cavalli di Venezia Particolare, Fotografia, 2012

Sala

C

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Ombretta Gazzola

Scalo coeli Fotografia

BeppeStasi

Senza titolo

Maria Chiara Zarabini

Pyr Frame di video, 2012

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Biografie

L I B E R AM E N T E

Alba Abritta è nata in Argentina nel ‘56. Pittrice da oltre 20 anni, passione che fa parte di lei fin da bambina. Dipinge utilizzando i colori ad olio, anche materici. Ha partecipato a numerose mostre in alcune delle quali ha ottenuto dei riconoscimenti.

Mariateresa Aiello pittrice e docente di Lettere e Storia dell’Arte, vive e lavora a Cosenza. Dipin-ge da diversi anni. Le sue competenze artistiche le hanno permesso di ottenere premi e riconoscimenti, anche all’estero. Allieva del professore e pittore Domenico Raciti.

Francesco Apollaro è nato a Morano Calabro (CS). All’età di 18 anni decide di esplorare nuovi percorsi di conoscenza e si trasferisce a Londra, dove si avvicina al mondo della fotografia. Si laurea all’Università degli Studi di Bologna in DAMS con indirizzo Arti Visive. Negli anni ‘90 è negli Stati Uniti per una collaborazione con uno dei maggiori studi di restauro di San Francisco. In questo periodo si dedica ad una intensa attività e ricerca fotografica.

Antonio Armentano vive e lavora a Cosenza, dove divide il suo tempo tra la diagnostica per immagini e le immagini come ricerca e comprensione. Ha sempre accostato la pratica fotografica agli studi, producendo ricerche inerenti le interazioni con il paesaggio e la psicogeografia. Ha pubblicato due saggi: “Verso Dentro” e “Confini di Mare” ed un libro d’artista “Always Returning”. Dal 2013 è animatore culturale nel proprio territorio come presidente de “L’impronta - culture fotografiche”, dove alterna attività didattica e di curatela.

Xante Battaglia è titolare della prima cattedra di pittura nell’Accademia di Belle Arti di Brera.Maestro da oltre trent’anni, Battaglia è uno degli artisti più significativi dell’arte non solo italiana ma internazionale. Dai più l’artista è conosciuto come l’interprete del PostArcaico dando vita alla figura femminile, la Grande Madre.

Franco Bitonti è nato a San Giovanni in Fiore (CS). È pittore, scultore e ceramista. Ha al suo attivo numerose mostre e manifestazioni artistiche, fiere, in Italia e all’estero. Ha realizzato monumenti per Enti pubblici e privati. Sue opere si trovano in Musei e collezioni private. È promotore del Movimento artistico dell’Introspezionismo con gli artisti Luigia Granata, Giuliana Franco e Stefanos Armakolas.

Alexandru Braik Tiberiu, nato in Romania, a Reghin, vive e lavora a Cosenza. Partecipa a nu-merose mostre collettive fra le quali Nonferm Arti - festival dell’arte 2012 - Museo del Presente (CS), dicembre 2012.

Grazia Calabrò, di origini reggine, sin da giovanissima si è dedicata al disegno ed alla pittura. La sua prima mostra l’ha realizzata a 18 anni. Pur seguendo gli studi ingegneristici ha sempre profuso tempo ed energie per questa sua passione. Si esprime sia attraverso i paesaggi che con le figure. Ha partecipato ad eventi artistici di prestigio riscuotendo numerosi riconoscimenti, ultimi dei quali in ordi-ne temporale: il “Premio Mare Nostrum Mediterraneo” (ME), il “Premio Primavera” (FG), Il Premo Inter-nazionale “G. D’Annunzio” (CH). È presente su riviste d’arte di rilievo, fra cui Arte Mondadori, OverArt.

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Luigi Caputo è nato a Mendicino (CS). Ha esposto e continua ad esporre in tutt’Italia. Molti i con-sensi da parte della critica e del pubblico.

Mario Carbone è uno dei più importanti cineasti italiani. Nato a San Sosti (Cosenza) nel 1924, Carbone apprende giovanissimo il mestiere di fotografo, nella natia Calabria e poi a Milano, dove lavora anche nello studio di Elio Luxardo. Nel 1955 si trasferisce a Roma e inizia la sua attività in am-bito cinematografico come operatore, direttore della fotografia e quindi regista di documentari. Nel corso degli anni Novanta, con la fine di “Artisti allo specchio” e quando ormai l’elettronica sostituisce definitivamente il cinema documentario, è costretto a chiudere la sua casa di produzione e a disfarsi delle sue preziose macchine da presa. Anche se negli ultimi anni si sono moltiplicate le ricerche e gli eventi espositivi legati al lavoro di Mario Carbone, il suo straordinario archivio foto-cinematografico attende tutt’ora di essere adeguatamente valorizzato in maniera organica.

Giovanni Cataldi nato a Trebisacce (Cs), per naturale inclinazione disegna, modella l’argilla, scolpisce il legno e la pietra, fin da tenera età. Compie gli studi superiori a Salerno e, per breve tempo, frequenta la Facoltà di Magistero che interromperà nel 1956 per dedicarsi all’insegnamento e all’arte. Trasferitosi nella capitale, ha occasione d’incontrare noti artisti e letterati.

Maurizio Cesarini è nato a Senigallia nel 1957, ha studiato all’Accademia di belle Arti di Urbino.Lavora con la fotografia e la videoarte, esponendo sia in Italia che all’estero: Shanghai - Cina, Phila-dephia - USA , Sachsenberg - Germania, Francoforte - Germania. Attualmente è docente di “Anatomia artistica, Videoarte, Performance-art” all’Accademia di Belle Arti di Frosinone. Ha curato diverse mostre tra cui “Foto di Fluxus” Struttura-Pittura per il Comune di Seni-gallia, e Urs Luthi: “Il corpo come linguaggio” per la galleria Delloro di Roma.

Carmine Cianci è nato a Corigliano, si forma artisticamente a Napoli, ove frequenta il Liceo Ar-tistico Statale e poi l’Accademia di Belle Arti, conseguendo il diploma di laurea del corso di Scultura del Maestro Augusto Perez, di cui è stato l’allievo prediletto. Si circonda della stima e dell’amicizia di Luciano Caruso, Enrico Bugli, Stelio Maria Martini, Pierpaolo Daniele ed altri esponenti di spicco della cultura artistica napoletana degli anni ’60 e ’70. È presente sul saggio “ Futurismo” di AAVV edizioni Pironti Napoli 1976. Successivamente, pur mantenendo vivi i contatti con questo gruppo, frequenta attivamente altri artisti partenopei sviluppando nuove tematiche all’interno di quest’ultimo gruppo col quale fonda l’Associazione “Europarte”, intesa a diffondere nuovi parametri di sensibilità artistica.

Antonio Cilurzo è nato a Catanzaro nel 1962. Ordinario di Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, unisce all’attività accademica quella di Fotografo free-lance. Ha pubblicato i suoi lavori per Fandango Libri Rubbettino Editore, Abramo Printing, Skira, Istituto Italiano di Cultura Rio de Janeiro, Silvana Editore, Edizioni Pananti, Edizioni Carta Bianca Ediesse. Alterna una ricerca artistica su corpi, paesaggi ed in non-luoghi. È stato invitato alla 54ª Edizione della Biennale di Venezia - Pa-diglione Italia.

Onofrio Colucci nasce a Cosenza classe 1976, svolge gli studi artistici fino al conseguimento della specializzazione per l’insegnamento nelle scuole medie e superiori; per lui l’arte oltre ad essere uno strumento per l’educazione è principalmente fonte di ricerca continua, equilibrio, rivoluzione, evoluzio-ne, connessione con nuovi mondi, esplorazione dei tempi e dell’altrove.

Maria Crocco consegue la Laurea in “Arti Visive e discipline dello Spettacolo” all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino con la tesi: “Chi dentro e chi fuori: è il corpo la prigione dell’anima o è

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l’anima la prigione del corpo?”. Diploma di Pittura Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Tesi: “I due istinti artistici primordiali: Dioniso e Apollo”. Fondendo fotografia e pittura ha realizzato mostre importanti come fra le più recenti: “Esposizione realizzata in un momento opportuno, nel luogo adeguato, in mancanza di mare”, Progetto BARLUIGI - Torino, 2013; “Figure - Ritratti di persone e personaggi tra figurazione e rappresentazione”, centro polifunzionale per la fotografia e le arti visive, Chieri (TO) nel 2012; nel 2007 Incontro pubblico/pre-sentazione del suo lavoro fotografico, Accademia di Belle Arti di Brera (MI).

Eugenio De Cicco è nato a Montalto e vive a Cosenza. Pittore talentuoso dipinge da diversi anni ed ha al suo attivo numerose personali sia in Italia che all’estero. A Rende, in particolare, per il Museo ha coordinato la mostra “Cristofaro Santanna e il settecento calabrese”, e per la biblioteca “Tracce sull’Arte italiana del XV nella Calabria Citeriore”. Ha inoltre allestito la manifestazione artistica “Mal-vito Arte” a Malvito (CS).

Teo de Palma è nato a San Severo, dove vive e lavora. Ha iniziato la sua attività artistica sul finire degli anni Sessanta dipingendo ed esponendo in numerose mostre personali e collettive sia all’estero che in Italia. Ha partecipato inoltre alle Biennali di Venezia del 2007 e del 2011.

Maria Cristina De Pasquale è nata a Soveria Mannelli (CZ). Studia arte presso il Liceo Artistico Statale di Cosenza diplomandosi e acquisendo maggiore consapevolezza in campo artisti-co-architettonico teorico e pratico. Nel 2004, appena diplomata, viene contattata dall’associazione FIDAPA per allestire la sua prima mostra presso la galleria d’arte di Crotone. Da lì ha continuato la sua attività di pittrice con altre mostre: presso il “Tetris Cafè” con la collaborazione dell’Associazione Culturale CRIES di cui è membro e l’ultima presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Cosenza promossa dall’Accademia di ‘i Pignatari.

Massimo Festi vive a Ferrara. Artista multidisciplinare, sviluppa una ricerca incentrata sull’indivi-duo e sull’identità attraverso una pluralità di mezzi: fotografia, video e performance. La sua ricerca si snoda attraverso figure che indossano una maschera/seconda pelle, scostanti esseri che non aspirano più ad essere Dèi ma diventano soggetti protagonisti di realtà imperfette, superamento dei generi, alterazioni dell’immaginario collettivo.

Giuliana Franco nata a Frosinone vive da tempo a Cosenza. Poetessa e digital-artist. Ha parte-cipato a diverse manifestazioni artistico-letterarie, ottenendo premi e riconoscimenti. Da ultimo, nel marzo 2014, il premio MAREL di Roma, per la sezione illustrazione. Ha pubblicato due libri di poesie ed è presente in varie antologie letterarie nazionali e cataloghi d’arte. Ha partecipato a numerose mostre collettive. Dal giugno del 2012 è vice Presidente dell’UCAI (Unione Cattolica Artisti Italiani) sezione di Cosenza. Insieme agli artisti Luigia Granata e Francesco Bitonti ha formato un gruppo arti-stico, il Grupp Art TRE.

Paola Gandini vive e lavora a Torino. È attiva sul territorio nazionale ed internazionale con la rea-lizzazione di sculture in vetro ed installazioni dal 1994. Da alcuni anni conduce una ricerca artistica sul rapporto tra movimento, introspezione e creazione artistica con la danzatrice-coreografa Doriana Crema. Insegna discipline grafiche e fotografiche presso l’IPPS Steiner di Torino.

Orazio Garofalo impegnato sin dall’inizio degli anni Settanta nelle sperimentazioni sui nuovi mezzi elettronici, è arrivato oggi a ‘piegare’ il monitor video a diventare macchina illuminante, capace di proiettare ombre sugli oggetti circostanti, conducendo lo spettatore-performer a riscoprire la propria

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fisicità, permettendo pure di concretizzare, nella fattispecie, l’esperienza cognitiva del mito platonico della caverna. Caratteristico della sua produzione è pure il ‘riciclare’ l’immagine cinematografica pre-esistente, fatto che direttamente lo associa al suo conterraneo Mimmo Rotella. Sempre nell’ambito dell’avanguardia artistica e tecnologica, ha recentemente rilasciato in mare il 1° video-messaggio in bottiglia al mondo e, nel 2006, ha editato come direttore del montaggio il primo film in HD prodotto nel Meridione “Il Maestro perfetto” (lungometraggio di G. Sole).

Assunta Garritano è nata a Paola (CS), vive e lavora tra Longobardi (CS) e Roma. Allieva del professore Filiberto Menna presso l’Università di Salerno, ha partecipato a mostre nazionali e internazionali.

Ombretta Gazzola nata a Migliarino (FE), vive e lavora in Calabria. Fotografa, videomaker e scultrice. Già presidente del Cineclub Fedic Sibaritide e direttrice della Biblioteca Minnicelli di Rossano, promuove progetti e iniziative collegate ai due contenitori culturali.La sua formazione creativa si sviluppa a Ferrara, attraverso esperienze di didattica della fotografia, in un ambiente di artisti ed esponenti del mondo della cultura. Affascinata dai contrasti di luce/ombra conduce da sempre la sua personale ricerca artistica, attraverso vari linguaggi e materiali, caratterizza-ta dall’attenzione verso tematiche che variano dalla spiritualità all’attualità sociale e culturale. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in tutta l’Italia, ottenendo significativi ricono-scimenti di pubblico e di critica. Alcune sue opere sono in collezioni private e musei.

Alfredo Granata è nato a Celico (CS). Si diploma al Liceo Artistico di Cosenza e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 1980 conosce Alberto Burri, in occasione della sua tesi sul grande Maestro Contemporaneo. Nel 1986 la RAI gli dedica un programma atto a documentare la sua opera: “La Periferia Sperimen-tale”, con la regia di Marcello Walter Bruno e intervento critico di Tonino Sicoli. Nel 1999 partecipa alla 48ª edizione della Biennale d’arte di Venezia nell’ambito del progetto “Oreste” presentando “VIA: Arte contemporanea sulla tratta ferroviaria Cosenza-Camigliatello”. Nel 2010 espone presso la Galle-ria Provinciale Santa di Chiara di Cosenza e palazzo Paolo V di Benevento il ciclo dei lavori ispirati a Gioacchino da Fiore dal titolo “Expansion of light. Thinking Joachim”.

Luigia Granata è nata a Cosenza nel 1971. Maestra d’arte, designer, scultrice, esperta di cromo-terapia e psicologia del colore, direttore artistico dell’Associazione Universitaria “PUL” e dell’UCAI sez. di Cosenza. Ideatrice del Premio Internazionale “Il Fuoco Sacro dell’Arte” - UNICAL. Negli anni novanta fonda assieme alla poetessa Giuliana Franco e allo scultore Franco Bitonti il Grupp Art TRE. Fa parte del gruppo del Narcisismart teorizzato dal critico e storico dell’arte Carmelita Brunetti. La sua attività artistica la porta spesso all’estero con mostre permanenti come quelle al Centro L. Da Vinci di Montre-al, presso la Belmont Library e quella presso l’ANC di New York. Spazia anche nel design e nell’illustrazione, lavorando per l’editoria e creando a sua firma una linea di accessori di lusso in tessuti pregiati e pelle.

Luigi Greco vive a Celico (CS), dipinge da oltre trent’anni e partecipa ad un grande numero di mostre in Italia e all’estero. Molti hanno scritto di lui e tanti sono i riconoscimenti artistici conseguiti fino ad oggi.

Maria Antonietta Gullo è nata a Milano e vive a Rende (CS). Ha partecipato dal 2005 al 2013, a numerose Collettive e diverse personali di cui l’ultima nel gennaio 2014 dal titolo “In Punta di Pie-di…” presso la Biblioteca Nazionale di Cosenza. Si è associata nel 2013 all’ U.C.A.I. (Unione Cattolica

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Artisti Italiani) sezione di Cosenza, partecipando così ai diversi Eventi e Collettive di Pittura organizza-te dall’Associazione per tutto il 2013 e già parte del 2014.

Rosy Imbrogno vive a Cosenza. Fin dalla più giovane età ha coltivato un rapporto con l’arte im-prontato sulla ricerca di nuovi linguaggi espressivi. Partecipa a numerose Mostre personali e collettive. Nei quadri di Rosy Imbrogno il sogno diventa espressione intima e creativa.

Marcello La Neve nasce a Windlesham (GB). Vive e lavora a Cerisano (CS). Ha conseguito la maturità artistica presso il Liceo Artistico Statale “Umberto Boccioni” di Cosenza. Ha ricevuto consen-si dal pubblico e dalla critica. Ha partecipato nel corso degli anni a diverse collettive, personali ed estemporanee. È stato insignito di numerosi Premi, Attestati e Riconoscimenti Nazionali e Internazionali. Testimo-nianze della sua opera si trovano in Italia e all’estero, alcuni suoi dipinti di arte sacra sono collocati in chiese calabresi; ha inoltre realizzato dei ritratti poi consegnati ai personaggi famosi del mondo dello spettacolo: A. Oxa, R. Casale, P. Pravo e M. Zarrillo. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni.

Adele Lo Feudo è nata a Cosenza e vive a Perugia. Si laurea in Giurisprudenza all’Università di Salerno. Dopo aver frequentato la scuola notarile, decide di cambiare vita e di dedicarsi all’arte, sua vera passione. Diventa così architetto d’interni e artista.

Lughia nata in Sardegna, si stabilisce a Fabriano dopo aver vissuto nel Veneto e a Roma. Partendo dalle “Architetture di Sabbia”, Lughia sperimenta materiali e tecniche attraversando le più diverse mo-dalità espressive. Le sue opere digitali su alluminio e plexiglass, i quadri di carta e le sculture di ferro e gli assemblaggi con i legni del mare si accompagnano a performances e installazioni nella natura.Espone in numerose mostre personali e collettive, in Italia e all’estero, tra cui la 54ª Biennale di Vene-zia, Padiglione Lazio.

Dina Lupinacci nasce a Luzzi nel 1960. Si diploma all’Istituto d’Arte in qualità di maestro d’ar-te applicata e nel 1999 si diploma come decoratrice. Pittrice, scultrice, decoratrice, ha al suo attivo numerose mostre collettive e personali su tutto il territorio nazionale. Dal 2014 è membro dell’UCAI, Unione cattolica artisti italiani.

Francesco Mallamo è nato a Lamezia Terme (CS). Fotografo e Farmacista, contemporaneamen-te agli studi di Farmacia ha studiato fotografia a Bologna. Approfondisce gli studi sulle tecniche di ritratto tra il 2007 ed il 2008 seguendo gli insegnamenti del fotografo professionista e docente ISIA di Urbino Marco Ravenna. Successivamente, nel 2012, partecipa sulle Dolomiti ad un workshop dedicato all’acquisizione di tec-niche avanzate per la fotografia paesaggistica notturna. Nel 2013 ha partecipato al corso di Marco Olivotto al “Color Correction Campus”.

Rita Mantuano diplomata al Liceo Artistico di Cosenza è pittrice, poetessa, intellettuale, scrittrice e relatrice in importanti eventi culturali. Numerose le sue personali di pittura in location prestigiose, patrocinate dal Ministero per i Beni Culturali, per le quali ha ricevuto consensi, riconoscimenti e premi prestigiosi. È stata nominata nel 2013 “Accademico onorario” nella Classe delle Arti dell’Accademia Internazionale ed Arti di Agrigento.

Anna Massinissa è nata a Fabriano e residente a Cosenza. Diplomata in Industrial Design, la-vora dal 1983 nell’ambito del marketing e della comunicazione. Ha fondato nel 2006 l’Associazione

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Culturale InArte con la quale ha coordinato e curato una lunga serie di eventi, anche a carattere in-ternazionale. Dipinge impegnandosi in sperimentazioni con materiali diversi (cellulosa, carta a mano, tessuti d’epoca) e tecniche tradizionali utilizzate in modo non convenzionale.

Diego Mazzei vive a Cosenza. Inizia il suo percorso fotografico sperimentale nel 2003. Ha colla-borato con la galleria “il graffio” per diversi anni. È uno dei soci fondatori della galleria “L’impronta - culture fotografiche” di Cosenza. Ha realizzato scatti significativi pubblicati in numerosi cataloghi.

Diego Minuti è nato a Trapani e dal 1960 si è trasferito a Cosenza dove attualmente vive e lavora. Si diploma al Liceo Artistico di Cosenza e completa gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, sotto la guida dei maestri F. Farulli e D. Viggiano. Dal 1980 frequenta lo studio romano del maestro Riccardo Tommasi Ferroni. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive sia in Italia che all’e-stero tra cui la partecipazione alla 54ª esposizione d’arte della Biennale di Venezia - padiglione Italia.

Assunta Mollo nata a Cosenza, insegna matematica nella stessa città. La sua passione per l’e-spressione artistica nasce circa 10 anni fa quando scopre nella pittura un mezzo efficace per affrontare la presenza ingombrante della Malattia di Parkinson, che da qualche anno l’accompagna fedelmente. Oltre a lavori su tela, su legno e su carta, l’artista realizza anche dipinti digitali. A questa forma espres-siva ricorre quando è impossibilitata fisicamente ad usare il pennello.

Mona Lisa Tina è nata a Francavilla Fontana (BR). È artista, performer e arte-terapeuta. Diplo-mata nel 2005 in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, si è specializzata nel 2012 in Arte Te-rapia presso Art Therapy Italiana. Dal 2011 coordina, insieme a Stefano Ferrari, docente di Psicologia dell’arte all’Università di Bologna, il Gruppo di studio “Psicologia e Arte Contemporanea” della IAAP (International Association for Art and Psychology). Pone l’attenzione sul Corpo come luogo di continui processi trasformativi psichici e fisici. Conduce numerosi seminari e workshop; le sue opere sono state presentate in mostre personali e collettive in Italia e all’estero come in Germania ad Hannover all’interno del IV festival di Filosofia dove si è esibita nella performance Into the Core (marzo 2014) presentata precedentemente in video nella conferenza “Narcisismo e Arte” di Carmelita Brunetti presso l’Accademia Ipazia di Hannover .

Pierluigi Morimanno è nato a Cosenza e ivi residente. È scultore del vetro. Numerosi sono i suoi viaggi all’estero dove esporta la sua arte alla ricerca di confronti e ispirazione (Canada, Argentina, Cina, Taiti, Parigi). Inserisce ogni sua scultura in una teca a proteggere i suoi “scarti di vetro” dai “cat-tivi valori di chi non sa capirne il pregio”. Artista prolifico, ha realizzato più di cinquemila opere in trentacinque anni, ognuna delle quali rigoro-samente catalogata. Le sue sculture si trovano al CONI di Cosenza e in collezioni private e pubbliche.

Antonio Oliva è nato a Rende (CS) nel 1969 e matura la sua arte fuori da ambienti accademici ma dentro le sale dei musei dell’arte pittorica di Roma, Parigi, Firenze; a tre anni il suo primo disegno, a quattro il ritratto di sua madre, a undici anni il suo primo dipinto ad olio. Pittore e artista figurativo predilige dipingere all’aria aperta per le vie dei borghi, lungo i fiumi, o nelle chiese. Il suo lavoro è presente in molte rassegne di arte visiva, partecipando con successo di pubblico e di critica a numerosi Premi di Pittura regionali.

Santina Orrico nata a Marano Marchesato (CS), vive e opera a Cosenza. Ha partecipato a nu-merose mostre personali e collettive, nazionali ed estere. Si sono interessati alla sua opera: La scena illustrata, il Mattino, il Tempo, L’Osservatore Romano, L’Avvenire, La Gazzetta del Sud, Il Giorno, Il Gior-

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nale di Calabria, La Cronaca di Calabria, L’Eco del Sud, Rai Regione, Rai Uno con “Cronache Italiane”.

Lucia Paese vive ad Acri (CS). Pittrice figurativo-espressionista, performer e fotografa. Ricercatrice instancabile nell’ambito delle Arti Visive, da anni diffonde il suo pensiero e la sua opera, attraverso un’intensa attività didattica rivolta alle scuole del suo territorio. L’artista è stata presente alla Biennale di Venezia, 12ª Mostra internazionale di architettura, alla 54ª Esposizione d’Arte di Venezia e al Padi-glione Tibet, evento parallelo alla 55ª Biennale d’Arte di Venezia.

Ugo Pagliaro nasce a Cosenza nel 1962. Nell’89 si laurea in architettura. Lavora tra la Calabria e la Toscana svolgendo una ricerca sul concetto di spazio in architettura e pittura. La partecipazione a concorsi d’arte (tra cui la Biennale di Venezia sezione architettura del’90 e del 2000) gli porta diversi riconoscimenti: nel ‘92 è premiato da Bruno Zevi per il progetto del Centro Direzionale di Roma Est, sempre nel ’92 è selezionato al “Premio Arte 1992”, indetto da Mondadori, nel ’99 è segnalato con il progetto per la riqualificazione urbana di Corso Garibaldi a Castrovillari ed è primo classificato al “Premio Pisa” 2003 sezione pittura. Sue opere sono pubblicate su riviste e libri tra cui si ricordano nel ‘91 il catalogo della Quinta mostra Internazionale d’Architettura, Biennale di Venezia, edito dall’Electa di Milano, e nel ‘93 il libro di Paolo Levi “Il Colore ed il suo Spazio” edito da Mondadori.

Franco Paletta nato a Cetraro (CS) vive fra Roma e Cosenza. “Pittore e scultore del vuoto” è docente all’Accademia di Belle Arti di Roma. Ha ideato e storicizzato la corrente dell’Astrazione Imma-teriale. Ha all’attivo numerose mostre fra collettive e personali in Italia e all’estero.

Annamaria Panarace è nata a Taranto. Nel 2004 ha conseguito il diploma in Stilista di Moda presso l’IPSIA di Policoro (MT). Nel 2008 ha conseguito la Laurea Triennale e nel 2010 la Laurea Magi-strale Specialistica in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce. Dal 2004 al 2010 ha preso parte a varie collettive in territorio pugliese, lucano e calabrese. Nel 2007 ha presentato la sua prima personale e il 24 Maggio 2011 ha dato il via alla sua seconda Personale dal titolo “Il rumore del silenzio” presso il Palazzo del Governo e promossa dalla Provincia di Cosenza. Nel 2012 ha partecipato a collettive d’arte contemporanea in Lombardia. Attualmente è impegnata come Photographer Official presso lo Stilista Francesco Corrado nel “FranCouture Project”.

Rocco Pangaro nasce a Rose nel 1950. Allievo di Carmine Di Ruggiero nella scuola di pittura dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, è titolare della cattedra di Anatomia Artistica della stessa ac-cademia dove, dal 1998 al 2011, ricopre la carica di direttore. È stimato per la sua ricerca nell’ambito della sperimentazione artistica italiana. Fin dagli anni ‘70 sono note le sue opere realizzate in mate-riali a superfici specchianti.

Salvatore Pepe nel 1985 compie gli studi in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma. È docente al Liceo Artistico di Cetraro (Cs). La sua ricerca spazia sui temi dell’alfabeto, del geometrico e del minimale. Ha esposto in mostre personali e partecipato a prestigiose rassegne in Italia e all’este-ro, tra le recenti: la 52ª e la 54ª Biennale di Venezia; “Lo stato dell’Arte nel 150° dell’Unità d’Italia”, Palazzo delle Esposizioni, Torino; 2012 “Across the space, across the time” Museo dei Brettii, Cosenza; 2013 “Percorsi d’arte contemporanea in Calabria” Museo del Presente, Rende; 2014 “Ibridifogli” Pina-coteca Provinciale, Salerno. Ha vinto il “Premio Limen Arte 2013” - Sez. Artisti calabresi, a Vibo Valentia.

Giuseppe Perrone, nato a Polistena (RC), inizia a disegnare da bambino e a dipingere da au-

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todidatta. Vive a Taurianova (RC), dove ha conseguito il diploma di Geometra nel 1999. Nel 2004 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. Dal 2006 ad oggi espone le sue opere, molto apprezzate dalla critica e dal pubblico, in mostre regionali personali o collettive.Gianmarco Pulimeni Nasce come artista Body Painter. Si forma all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. Nel 2001 il Comune di San Giorgio Morgeto gli assegna il primo premio ad un concorso di pittura. Dal 2002 partecipa a diverse mostre (Pentimele, Messina, Taormina). Nel 2009, insieme alla fotografa Maria Concetta Policari, fonda il duo TILA premiato alla XXX edizione premio Firenze 2012. Nel 2010 riceve il riconoscimento artistico “Giordano Bruno”. L’artista riscontra ulteriori consensi con “I Giorni del Papa” a Milano, Cenacolo di Bagutta. Nel 2014 è presente al Fuori Salone di Milano con l’opera “Una valigia on the road”.

RaMa, al centro della ricerca del duo RaMa, composto da Federica Marini e Carmelo Rago, l’icono-grafia del tombino, ovvero il pozzetto o chiusino, inteso come elemento di arredo urbano, capace di esibire le tracce della propria origine, diventando in questo modo il segno distintivo dell’area geografi-ca di appartenenza e di un particolare periodo storico. Attraverso la tecnica della stampa xilografica a cucchiaio gli artisti si propongono come archeologi del presente, capaci di rilevare i segni e le impronte che l’umanità lascia di sé sui pozzetti. Sotto i tombini si celano il passaggio delle acque, le tubature del gas, i cavi elettrici, le fibre ottiche, i serbatoi di benzina, tutto ciò che in sostanza consente lo sviluppo tecnologico e materiale della civiltà moderna.

Ivana Russo, cosentina, ha studiato al DAMS approfondendo il rapporto tra cinema e pittura. Da anni si dedica professionalmente in Italia e in Europa alla produzione e documentazione fotografica, alla produzione video e all’organizzazione di eventi culturali, collaborando con Enti pubblici, istituti universitari, la Rai, società di produzioni televisive e video private, centri d’arte e cultura, riviste online. Ha al suo attivo numerose personali e collettive di fotografia, video e video-installazioni sul territorio nazionale e internazionale. Ha vinto premi per concorsi nazionali nelle arti visive e numerosi suoi video sono stati selezionati in importanti festival nazionali e internazionali. Tra i suoi lavori una video-conversazione sull’allestimento “La Storia e il Presente” del noto artista Jannis Kounellis, acquisito dal Museo MAXXI di Roma; un video-documentario con installazione fotografica sul quartiere di Cosenza “Santa Lucia: l’anima e la carne”.

Mimmo Sancineto è nato a Cerchiara di Calabria (CS), e si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Vive e opera a Castrovillari. Raffinato seguace di grandi maestri, quali Andrea Alfano, Mimmo Rotella, Angelo Savelli, Toti Scialoja, dei quali ha assimilato il linguaggio colto e spontaneo, pur emancipandosene presto. Sempre attento alla ricerca tecnica, ha saputo distinguersi sia come pittore che come scultore. Ha all’attivo numerose mostre private e collettive in prestigiose sedi in Italia e all’estero. Gestisce la Gal-leria d’Arte “Il Coscile” ed è editore della rivista “Apollinea”.

Stefano Scheda è nato a Faenza, vive a Bologna dove insegna “strategia dell’invenzione” all’Ac-cademia di Belle Arti. Fotografo e videomaker, tra le sue mostre personali ricordiamo: Studio Vali Design London; Biennale Venezia 2005/evento fuori biennale; Annina Nosei Gallery New York; Pari Nadimi Gallery Toronto; Ugo Ferranti Roma; Galleria il Milione Milano; Gas Art Gallery Torino; Lipanje-puntin Trieste, ZKM Center for Art and Media Karlsruhe.

Nik Spatari è nato a Mammola, sperduto paese della Vallata del Torbido ed insediamento protostorico della “cultura dei campi di urne”. Da qui attinge parte della natura e della visione

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dell’arte ancestrale che lo portò, giovanissimo, ad entrare in contatto con gli ambienti cosmopoliti d’Europa e del continente americano. All’età di nove anni vince il primo premio internazionale di disegno dell’Asse Roma-Tokio-Berlino. Numerosi altri premi arricchiscono la sua intensa attività e lo portano all’attenzione della critica più qualificata. Invitato dall’UNESCO a Berlino per realizzare un manifesto sul dramma dei profughi, aderì poi al gruppo parigino di Cigaps patrocinato da Andrè Malraux dove conobbe Jean Cocteau che gli aprì la strada del successo, e Le Corbusier, che lo avviò all’architettura. Tra gli altri con cui ebbe proficui rapporti, emergono: Max Ernst, Picasso, Sartre, Montale, La Cava, Argan, Guttuso, Warhol, Levi, Zevi, Bonito Oliva, Portoghesi, Toyofuku, Apollonio, Burri, Rotella e conosce Isabella Rouault, figlia del grande artista. Nel 1963 con Hiske Maas fonda il MuSaBa (Parco Museo-Laboratorio Santa Barbara) - Fondazione Spatari/Maas.

Pietro Spina è nato a San Giovanni in Fiore (CS) e ivi risiede. Inizia a dedicarsi alla scultura negli anni ‘80. Al suo attivo ha numerose partecipazioni ad importanti manifestazioni nazionali.Di recente ha partecipato a: Expo Calabria Tour 2004, Regione Calabria; Palazzo Mercato a Verbania; Collettiva Arca, a Castelsilano (KR); Artefiera - Roma; II e IV biennale D’arte, a San Demetrio Corone (CS); 2° premio Mostra di scultura da interno, Carrara; 1°premio Nazionale di pittura, scultura e poesia presso l’Unical di Rende (CS); Fiera Florense, a San Giovanni in Fiore (CS); Personale presso il castello di Santa Severina (KR).

Rosa Spina vive e lavora a Catanzaro. Dal 1964 si inserisce nel flusso creativo della Fiber Art, pioniera in Italia di questa corrente d’arte contemporanea nata negli Stati Uniti negli anni ‘60. La sua ricerca artistica è volta a far acquisire al prodotto tessile una nuova valenza espressiva. Ap-profondendo il legame tra materia ed espressione, l’artista implementa la tecnica del Dèfilage per trasmutazioni di forme, reti, fili, colori, di trama e di sfondo, intuizione del simbolico e del reale. La sua ricerca è inoltre pervasa dalla cultura e dalla storia della Magna Grecia. L’amicizia con il Ma-estro Mimmo Rotella è fondamentale per costruire un percorso autonomo e innovativo. A Milano conosce Pierre Restany che apprezza il suo lavoro e la stimola a proseguire nella sperimentazione. Rosa Spina fa parte dell’orientamento critico di Giulia Sillato “Metaformismo”. Ha partecipato alla 55ª Biennale di Venezia 2013 con il progetto“ Over Play” approvato da Massimiliano Gioni.

Beppe Stasi è nato a Longobucco (CS). Musicista, acquarellista, disegnatore e illustratore. Fre-quenta giovanissimo lo studio del pittore Tommaso Pirillo dove comincia ad apprendere le nozioni basilari del disegno. A 16 anni realizza la sua prima mostra a Longobucco nello storico Palazzo Citino. Si innamora poi del fumetto frequentando i laboratori di Ivo Milazzo e Max Frezzato. Nel 2010 stringe amicizia con Alberto Lanteri, famoso ritrattista erede di Annigoni, con cui inizia un saldo sodalizio artistico. Nel 2013 viene ammesso all’Accademia di Belle Arti di Bologna, presso la sezione fumetto e illustrazione. Espone in vari Festival di Fumetto e realizza le scenografie del gruppo teatrale CAOS.

Tila nasce dall’incontro di due sensibilità artistiche, due percorsi culturali, due modi di intendere il mondo. Giammarco Pulimeni e Maria Concetta Policari hanno intrapreso un percorso di ricerca artisti-ca e fotografia che da alcuni anni li porta a confrontarsi con realtà artistiche di livello nazionale. È del 2009 il progetto “Identità Sociale”, in mostra a Messina, Cosenza e Taormina. Nel 2010 Tila sbarca a Roma con “La Città sulla Pelle”, ospitata dalla Galleria l’Acquario. Dello stesso anno è la realizzazione di “Geishe” nel castello di Donna Fugata a Ragusa. Nel 2011 è la volta de “La Stanza del Mito” opera presentata a Palazzo Arcuri a Rizziconi, ed in seguito a Taormina nella Chiesa del Carmine. Con il progetto “I Giorni del Papa” esposto al “Cenacolo di Bagutta” a Milano, nel 2012 inaugura un nuovo filone di ricerca artistica, approfondendo la spinosa questione del potere e dei suoi lati oscuri.

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Francesco Saverio Tocci vive a Cosenza. Artista painter-plastico. Tante le mostre che ha all’at-tivo in Italia e all’estero. Citiamo le più importanti a partire dal 1999-2000: Biennale internazionale di Firenze; II Rassegna dell’arte contemporanea di Cosenza; Galleria Forum Interart di Roma; Esposizione 100 pittori Via Margutta, Roma (Edizioni 2000-2011-2012); Esposizione Navigli di Milano; Grand Salon del’Art di Parigi; Art Expo, Tartaglia arteitaliana point di Pechino, esposizione in permanenza presso il Sunshine Art Museum di Pechino; Art Studio Tocci di Cosenza; Personale “Divinamente ita-liano” Parigi 2011; Galleria Casal Palocco Roma; Expo Noel Pigalle Art Wealth Concept Parigi; Galerie Amboise; S. Paolo del Brasile Tartaglia Arte.

Mario Tosti è nato a Cosenza. Da ragazzino frequenta lo studio fotografico di Giuseppe Malito e lavorando nella camera oscura impara le tecniche della fotografia tradizionale. Dopo il diploma lavora per dieci anni alla MVCOLOR. Dal ‘95 a oggi lavora come fotoreporter per “il Quotidiano della Cala-bria”. Collabora con molti quotidiani nazionali ed è autore di reportage.

Fabrizio Trotta vive a Paola (CS). È un artista che identifica una sinergia tra l’effetto acustico e l’elemento cromatico. Si diploma “Tecnico del Suono” e coniuga l’attività di compositore e arrangiatore con quella di pittore creando la “PlayingArt”, una nuova forma d’arte che offre la possibilità all’utente di intervenire sull’opera attraverso il libero riposizionamento delle sezioni di strumenti musicali ca-lamitate sul fondo. Nel suo lavoro combina tecniche e materiali e ha all’attivo numerose mostre nel territorio nazionale.

Mario Verta è nato a Cosenza, medico e artista. Si avvicina giovanissimo al disegno e alla pittura complice la presenza in famiglia di Filomena Savino, premiata pittrice naive calabrese degli anni ‘70 e ‘80, sua madre. Dopo aver sperimentato diverse tecniche tra cui l’aerografia è approdato alla pittura acrilica con l’utilizzo di altri materiali e medium e con l’ausilio della computer-grafica. Ha collaborato con l’associazione d’arte “Il Graffio” di Cosenza contribuendo alla vita associativa ed esponendo in diverse sedi regionali ed extraregionali. È attualmente vicepresidente dell’associazione d’arte e cultura “Sottosuolo” di Rende (CS).

Maria Chiara Zarabini è nata a Bologna e vive a Faenza. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1983 presso il Corso di Pittura, si laurea poi nel 1988 in Storia dell’arte Contemporanea al DAMS di Bologna. Sperimenta nuove modalità scultoree sempre più lontane dalle tecniche tradizionali e tendenti agli aspetti installativi e al recupero di manualità dimenticate.Tante le mostre collettive e personali realizzate in Italia e molti consensi da parte della critica e del pubblico.

Emiliano Zucchini nasce a Frascati, vive e lavora a Roma. La sua ricerca artistica spazia tra arte digitale, fotografia e videoarte. Espone alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di San Marino, a Shanghai al BizArt Center, a Roma alla Galleria Sala Uno e a Philadelphia al CraneArt Center. Dopo il susseguirsi di collettive e personali recentemente espone allo Studio Barozzi di Milano, al Palazzo della Gran Guardia di Verona, al Centro Luigi di Sarro di Roma.

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STAMPATO IN ITALIAnel mese di luglio 2014

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