Le terze a Roma - Cerebotani

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Viaggio di istruzione Madrid La classe 5ªE dell’istituto Cerebotani, ha partecipato al viaggio d’istruzione, presso Madrid, nei giorni dal 13 al 17 Marzo. È stata un’occasione importante per tutti, studenti e docenti, per apprendere e conoscere tramite la scuola, superando però i normali canoni di insegnamento frontale relegati alle mura scolastiche. Questo viaggio, infatti, ha insegnato valori e conoscenze, che spaziano in molti campi, la maggior parte dei quali non sono consuetamente trattati in un istituto tecnico, ciò fa capire quanto sia stata importante questa occasione di apprendimento a 360 gradi. La città

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Viaggio di istruzione aMadridLa classe 5ªE dell’istituto Cerebotani, ha partecipato alviaggio d’istruzione, presso Madrid, nei giorni dal 13 al 17Marzo. È stata un’occasione importante per tutti, studenti edocenti, per apprendere e conoscere tramite la scuola,superando però i normali canoni di insegnamento frontalerelegati alle mura scolastiche. Questo viaggio, infatti, hainsegnato valori e conoscenze, che spaziano in molti campi, lamaggior parte dei quali non sono consuetamente trattati in unistituto tecnico, ciò fa capire quanto sia stata importantequesta occasione di apprendimento a 360 gradi.

La città

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Alcuni degli alunni di 5ª E in Plaza de España, con ilprofessor Marchione. Alle loro spalle, la statua dedicata aMiguel de Cervantes

Madrid è una megalopoli altamente vivibile, tranquilla esilenziosa nella sua bellezza, che emerge senza appariscenzefutili. Le piazze, le strade e i musei madrileni sono ampi,vasti, come a voler trasmettere un senso di apertura checontagia il corpo e la mente. La grandezza di queste opere,però, non è pacchiana, in quanto la città è concentrata,accorpata intorno al suo centro, comodamente visitabile apiedi in tutti i suoi luoghi chiave, che la rendonoincredibilmente accogliente, a Madrid ci si sente a casa. Glistudenti hanno avuto modo di sperimentare questa realtà eviverla sulla propria pelle, scoprendo cosa riserva Madrid ai

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suoi cittadini acquisiti, anche solo per un giorno. Di sicuro,uno dei primi apprendimenti importanti è stato proprio questo.

La culturaMadrid possiede numerosi musei, di vario genere, di cuiquattro sono sicuramente imperdibili, se si è interessati allacultura. Gli studenti, infatti, hanno avuto la possibilità direcarsi presso questi musei nell’arco dei cinque giorni dipermanenza.

Thyssen-Bornemisza: si tratta di una collezione d’arteprivata, che sfoggia opere di livello veramente altissimo, conesponenti del calibro di Dalì, Van Gogh, Modigliani, Mirò emolti altri. È stato il primo museo visitato dagli studenti edha trovato un riscontro positivo, impressionando la gran partedi coloro che l’hanno visitato.

Museo del Prado: è il museo nazionale, nonché il più famoso diMadrid, raccoglie molte opere della storia spagnola, con unaccento particolare sulla guerra civile. Tra i due museinazionali di Madrid, il Prado è sicuramente quello piùstorico, a differenza del Reina Sofia, decisamente piùmoderno.

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Un gruppo della 5ª E all’esterno del Museo del Prado. Alleloro spalle, la piazza “verde” del museo, antistante algiardino botanico

Museo Reina Sofia: si tratta dell’altro museo nazionale diMadrid, contenente opere d’arte moderne. Sono esposti artistidel calibro di Dalì e Picasso, con alcuni dei loro quadri piùfamosi, rispettivamente “Il grande masturbatore” e “Guernica”.Anche questo museo, ha riscontrato un ottimo successo tra gli

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studenti.

Il quadro “Il grande masturbatore”, del pittore spagnoloSalvador Dalì, una delle sue opere più famose

Palazzo Reale: è il palazzo più sfarzoso e lussuoso di Madride dell’intera Spagna. Composto da 3418 stanze, di cui poco piùdi 20 visitabili al pubblico, è ufficialmente la residenzareale, sebbene venga usato solamente per cerimonie di stato enon come dimora quotidiana dei reali. La sua maestosità haimpressionato tutti gli alunni.

ToledoI ragazzi hanno visitato anche la cittadina di Toledo, borgomedievale e prima capitale spagnola. Posizionata su unacollina, Toledo offre viste panoramiche sulla naturaincontaminata e rappresenta un piccolo gioiello architettonicoper le costruzioni che la caratterizzano. Ha impressionatopositivamente gli studenti, che hanno apprezzato questa “gita

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nella gita”, tra verdi paesaggi ed edifici medievali.

Parte della 5ª E a Toledo

Il gruppoLa permanenza nella capitale spagnola ha evidenziato un buongruppo classe, una coesione forte tra gli studenti ed anchetra essi e il docente accompagnatore, il professor Marchione.Infatti, i giorni sono trascorsi all’insegna dello stareinsieme, sia nei momenti di apprendimento didattico che neltempo libero: come in occasione della serata di svago in PlazaMayor, della cena a base di Tapas in un locale del centro odelle partite a “roverino” in Plaza Santo Domingo. Tuttimomenti condivisi tra gli studenti e il professor Marchione,che hanno contribuito a rafforzare ancor di più il legame tragli alunni ed hanno rappresentato un buon insegnamento deivalori umani e conviviali, che stanno alla basedell’apprendimento scolastico, prima ancora di qualsiasi

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conoscenza in ambito tecnico.

Plaza Mayor vista dall’interno

Lo stadio “Santiago Bernabeu”, del Real Madrid, visto dallatribuna

Christian Marotta, 5ªE.

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Le terze a RomaDal 28 Marzo al 1 Aprile, le classi: 3°B; 3°F; 3°K; 3°T; 4°K;

sono state impegnate in una gita che ha visto come meta lacapitale: Roma.

Siamo partiti la mattina verso le 6:00 per arrivarvi verso le13:30.

Abbiamo cominciato subito la visita della città, andandoall’altare della patria ed al Colosseo e seguendo una guidafino ai fori imperiali, la quale ci ha dato un’idea generaledella Roma antica e una vista panoramica della Roma modernadai palazzi imperiali e dal colle palatino.

Dopo di che abbiamo trovato ristoro nei vari ristorantinipresenti sui margini delle strade che caratterizzano lacapitale.

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La sera siamo arrivati all’hotel dove abbiamo trascorso granparte delle serate.

Mi sembra doveroso spendere alcune parole sull’hotel al cuigià c’eravamo preparati leggendo le pessime recensioni che poihanno trovato conferma infatti il personale incompetente eraspesso scorbutico ed insensibile riguardo ai bisogni di noiragazzi,le camere erano sporche ed il cibo che mangiavamo solola sera non era un gran che.

A parte l hotel il resto e stato veramente bello, tra imonumenti visti da soli o con la professoressa non si possononon citare: la fontana di Trevi, il Panteon, la vistapanoramica della città dall’altare della patria, i foriimperiali, piazza di Spagna, piazza Navona, la città delVaticano, la cappella Sistina, S.Giovanni in Laterano, S.Mariadel popolo, S.Maria Maggiore, i musei vaticani; siamo anchestati a Montecitorio, in Trastevere e sulle rive del Tevere.Bellissime sono state anche le escursioni serali nella città,

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con tanto di gelato.

Maestri Nicola 3°B

Progetto Feralpi: perun’alternanza scuola-lavoro2.0Nel periodo che va dal 06/03/2017 al 25/03/2017 i ragazzi del4° anno della scuola “Luigi Cerebotani” hanno intrapreso ilpercorso dell’alternanza scuola lavoro.

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Quattordici ragazzi del nostro istituto hanno deciso diimpegnarsi a portare avanti per due anni un progettoscolastico formatosi assieme allo stabilimento FeralpiSiderurgica SPA che è situata in Lonato del Garda (BS).

Il progetto è stato presentato dal Dottore Cotelli al vice-preside Facchinetti che, avendone capito l’importanza, haaccettato subito.

Il progetto prevede la continuità dell’alternanza del quarto equinto anno tramite un percorso di 360 ore complessive chepermettono ai ragazzi di dare un taglio professionale diversoe permette di fondere lo studio tecnico che avviene tra ibanchi di scuola con la pratica.

Il progetto dell’alternanza scuola lavoro con la Feralpi èpartito a livello sperimentale nell’anno 2014/2015 con lapartecipazione di dieci ragazzi.

Questa azienda promette di rafforzare l’alternanza grazie allo

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studio della parte tecnica educando i ragazzi a pensare ad unasoluzione dei problemi lavorativi che vengono a crearsi e allostudio della parte tecnologica, facendo analizzare i variprocedimenti e impianti utilizzati al fine di far capire cosae perché si sta facendo una determinata procedura grazieall’affiancamento di tutor qualificati nella propria mansione.

Inoltre Feralpi, nelle 360 ore, ha compreso formazioni in aulache permettono lo studio delle comunicazioni e lavoro digruppo in modo tale da “lavorare” anche sul profilo delcomportamento migliorandone così “l’armonia” tra i dipendenti.

La programmazione delle ore in aula presso il polo formativoche i ragazzi del quarto anno hanno dovuto affrontare fin orasono state: 8 ore di formazione della sicurezza specifica conin responsabili della sicurezza aziendale, 4 ore con il medicocompetente, 4 ore di formazione della produzionedell’acciaieria, 4 ore di attività formativa inerente all’areadi manutenzione e 4 ore per la formazione dell’area deilaminatoi.

Il lavoratore adolescente oltre a dover seguire le regoleaziendali che vengono imposte, è portato ad eseguire la visitapre-stage in modo tale da poter essere valutato se idoneo allaattività lavorativa; questi è, altresì, chiamato, ovviamente,a dover seguire l’orario di lavoro che va dalle 8:00 alle17:00 con un’ora di pausa che va dalle 12:00 alle 13:00.

L’azienda è attrezzata di una mensa dove tutti i lavoratori estagisti possono accedervi. Feralpi, assieme alla scuola, hadunque creato la possibilità di vedere l’alternanza scuola-lavoro come possibilità di poter imparare ciò che va oltre ilteorico fondendola con un esperienza alternativa alla solita;sperando anche di poter creare posti di lavoro per i giovanistudenti che hanno voglia di lavorare e di continuare adimparare sul luogo lavorativo.

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Esposito Domenico & Baiguini Nicola – 4°A

Spettacolo narrativo del02/05/2017A volte basta “semplicemente” un leggio, una voce, una storiamagistrale e la magia si radica nel cuore di adolescentiapparentemente distratti da mille stimoli ma tanto attratti daalternative che bisogna proporre nel loro bel tempo,estrapolandoli dalle classi e calandoli nella libertà piùgrande: la lettura! Risultato straordinario! Niente effettispettacolari… infinite parole volavano nell’aria accompagnateda voci elegantemente espressive …

Senza musica, senza immagini. Una vera bellezza!

“Proprio così… siamo puri” - hanno sottolineato i due attori!

La semplicità è la via da ripercorrere – puntualizzo dadocente meravigliosamente attratta dal grande mondo del teatroche ha formato tanta parte della mia esistenza! Se potessi ilmio spirito sarebbe perennemente in scena!

Il 2 maggio 2017, in Aula Magna, i due narratori, AlbertoBranca e Massimiliano Grazioli, hanno sapientemente

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risucchiato l’ attenzione di oltre cento ragazzini raccontandola storia di Renzo e Lucia, due ragazzi di un tempo che hannotanto da insegnare ai nostri! Meraviglioso Alessandro Manzoni,voce eterna di Provvidenza!

Intrecciate alle mie, le loro candide considerazioni:

Molto interessante, oltre ogni aspettativa. Credo sianoriusciti a cogliere l’essenza del capolavoro manzoniano. // Ilprogetto non era molto ben visto e atteso da noi. // Azzeccata

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la scelta di concentrarsi sul primo nucleo narrativo per poiconcludere riassumendo un capitolo e così rientrare nei nostritempi di ascolto. // Un modo per far avvicinare gli alunnialla letteratura classica. // Bella esperienza ed è un peccatonon sia durata di più. // I due attori non hanno usato alcuncostume, oggetto o effetto speciale: si sono semplicementeserviti della loro voce. //

Sono stati in grado di far diventare il romanzo più semplice echiaro da capire. // Sono riusciti a trasmettere emozioni,hanno reso la lettura vivace e accattivante, sono riusciti afar apprezzare i Promessi Sposi ad una generazione che lisnobba. // Hanno intrecciato la storia con battute perravvivare l’animo degli ascoltatori cambiando il tono di voceanche in modo bizzarro. // Un’interpretazione diversa cheattrae gli ascoltatori perché al mondo d’oggi ciò che serve èinnovazione e ricerca. // Devo ammettere che all’inizio quasimi addormentavo perché l’attore ha iniziato a leggere senzasosta una pagina, poi tra battute e risate “mi sonorianimato”. // Spero che la scuola adotti ancora questealternative didattiche, sono stati bravi a non far scemare lanostra attenzione. // Un’esperienza positiva perché la storiadei Promessi Sposi mi ha sempre affascinato. // Quando hannoiniziato a leggere ho chiuso gli occhi ed ho iniziato aimmaginare la scena nella mia testa. // Hanno interpretato unastoria complessa in modo comprensibile , breve ed efficace convoci buffe e discussioni animate strappando risate alpubblico.//Ho capito cosa ti spinge a fare teatro: ildesiderio di suscitare emozioni… // Era la prima volta chesentivo parlare dei Promessi Sposi e mi sono davveroemozionato” – conclude Ishak, da meno di due anni in Italia,folgorato dalla storia che ha educato intere generazioni!

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Lucia Trane

Parco delle fucine di Casto

Le istruzioni primadi cominciare

La mattina del 3 aprile gli alunni delle classi 3 E e 3 A,accompagnati dalla cura e simpatia dei prof.ri Bandera,Marchione e Masetti, hanno lasciato l’istituto, diretti aCasto.

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Questo paese della Val Sabbia era particolarmente noto, giànel medioevo, per la lavorazione del ferro. Tutt’orarappresenta uno dei più fiorenti centri industriali delsettore siderurgico nel territorio. Questa zona ospitanumerose ferrate, per un totale di 1700 m di percorsi, con unapalestra di arrampicata e itinerari per il trekking.

Appena arrivati ci siamo recati al rifugio, dove abbiamodepositato gli zaini e noleggiato l’attrezzatura. Le guide cihanno mostrato come comportarci nella ferrata, prima diguidarci all’inizio del percorso. Prima di iniziare, ci siamoaddentrati nel bosco, dove abbiamo avuto modo di vedere iresti di antiche fucine, delle quali ci hanno illustrato ilfunzionamento. Queste sfruttavano l’energia dell’ acqua perpermettere ai fabbri la lavorazione del ferro.

La ferrata nella gola del torrente

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La ferrata da noi percorsa prende il nome di stretta di Luina,un tragitto di 380 metri, in un canyon largo 2-3 metri.

Al termine del percorso siamo tornati al rifugio per pranzare.Qui alcuni del gruppo si sono cimentati nell’attraversamentodi un ponte tibetano, mentre altri si sono tuffati nellefresche acque di un laghetto.

Dopo esserci rigenerati nel momento di pausa, ci siamo rimessiin marcia, per un trekking sulle montagne, lungo un sentieroin salita dal quale si poteva ammirare la valle sottostante.Affaticati, ma contenti siamo tornati al pullman per rientrarea scuola.

Abbiamo trascorso una piacevole giornata, immersi nellanatura, tra sport, divertimento e storia.

Stefano Picchi, 3ªE

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Il “poiat” per la produzione del carbone

Il ponte tibetano a tre funi

Viaggio di istruzione aNapoli

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Dal 28 Marzo al 1° Aprile le classi 4°C e 4°T sono state invisita alla città di Napoli, soggiornando all’Art Hostel,vicino Piazza Dante.

Il primo giorno, appena arrivatia Napoli in Frecciarossa, cisiamo diretti all’ostello persistemare i nostri bagagli, perpoi andare a pranzare (Il pranzoera ogni giornolibero).Dopodiché ci siamorecati a visitare la Napoli sotterranea, esperienza moltobella, non tanto per chi soffre di claustrofobia, essendoanche passati in uno spazio largo solo 50 cm, utilizzando comefonte di luce, le candele.

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Tornati in ostello, come ogni sera successiva, ci siamorinfrescati per poi andare a cenare in un ristorante alle19:30 e infine, si tornava indietro per stare tuttiinsieme.Come ogni giorno, ci si riuniva ad una certa ora perla colazione, per poi cominciare con le visite.

Il secondo giorno abbiamovisitato alla mattina il centrostorico di Napoli, mentre ilpomeriggio siamo andati allacittà della Scienza e abbiamovisto uno show Planetario piùla visita guidata “Il mare e lascienza”.

Il terzo giorno è stata la volta della Reggia di Caserta,davvero una bellissima residenza storica, con un giardinoimmenso.Al pomeriggio abbiamo visto piazza del Plebiscito esiamo passati per la via dello shopping.Il quarto giorno èstato probabilmente il più piacevole, con la visita all’isoladi Procida. Uno spettacolo incredibile, un panorama dalasciarti a bocca aperta

La gita scolastica è importante per gli alunni. Abbiamopassato molto tempo insieme, in una città molto bella, in cuivivono persone molto gentili e disponibili. Per nondimenticarci del buon cibo che abbiamo trovato a Napoli.

Penso sia stata una bella esperienza per tutti.

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Gita a Praga

Clicca qui per visualizzare l’articolo –> Articolo Praga 2017

Esperienza di volontariato aMani TeseNei mesi di Dicembre e Gennaio, alcuni alunni del nostroIstituto, su invito del prof. Marchione e della prof.ssa

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Saretto, sono andati ad aiutare i volontari di MANI TESE a S.Martino della Battaglia (frazione di Desenzano).

Mani Tese è un’organizzazionenon governativa (ONG) e nonlucrativa di utilità sociale(ONLUS), fondata nel 1964 perridurre gli squilibri tra Nord eSud del mondo combattendo lafame, la violenza e la povertà.Il gruppo di Rivoltella delGarda, operativo da più di 25 anni, ritira merce diqualsiasi tipo usata e non, la seleziona e poi rivende , abasso prezzo, tutto ciò che è in buono stato e riutilizzabile.L’incasso viene utilizzato per finanziare progetti agronomicinel Sud del mondo.

In questi giorni di volontariato i nostri studenti hannoaiutato nel trasloco di tutto ciò che era all’interno delcapannone di S. Martino della Battaglia.Nei primi giorni sono stati inscatolati e traslocati i libri.

I libri sono tantissimi,chiunque può acquistarne uno delproprio genere preferito,00 aiutando così larealizzazione del progetto. Erano presenti giocattoliper bambini, mobili, casalinghi,vestiti … insomma tutto ciò

che può tornare utile a chi ne avesse bisogno. Il trasloco è stato impegnativo ma la generosità dellepersone presenti e la volontà di aiutare gli altricancellavano il pensiero della fatica dalla nostra mente. “E’ bello sentire di essere stati d’aiuto a chi di aiutone ha sempre donato”.

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Questo è il sentimento espresso dai nostri giovanivolontari.

Vi aspettiamo numerosi!

Marco Lo Giudice 3C

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Una giornata al Samaritano“Dobbiamo dare il meglio a chi non ha più nulla.”Queste le parole che riecheggiano nella testa degli studentidelle classi terza T e terza B dopo l’incontro dell’8 marzo2017 al centro di accoglienza “Il Samaritano” di Verona.“Il Samaritano” è una cooperativa sociale fondata nel 2006 cheaccoglie persone che sono senza dimora e in situazioni digrave marginalità, cui propone percorsi di reinserimentosociale di vario tipo. La partecipazione del nostro Istitutoha permesso agli studenti di conoscere l’attività dellastruttura e di condividere momenti di forte intensitàsoprattutto quando, attraverso il racconto delle esperienze diognuno, si è parlato delle persone che vivono in strada e deimotivi che le riducono in tali condizioni. La cooperativooffre un servizio rivolto a coloro che non hanno nulla, ma chescelgono di lasciarsi aiutare, provando quindi a ricominciare.Grazie all’intervento di alcuni studenti, sono state simulatedelle situazioni per comprendere come avviene l’accoglienza dichi sceglie di soggiornare nella struttura più o menostabilmente; accoglienza che solitamente non avviene inqualunque momento della giornata, ma al mattino e secondoprocedure ben precise che prevedono una prima cura dellapersona e delle attività successive per l’integrazioneall’interno della comunità. Dopo aver conosciuto gli operatorie le modalità secondo cui la cooperativa opera, l’incontro siè concluso con la visita al dormitorio, allo spazio adibito amensa e alle sale per le attività ricreative degli ospiti.Le stanze, realizzate con l’aiuto di alcuni studentiuniversitari di architettura, sono doppie o triple, pulite eben curate, e ciò dimostra come il proposito sia quello di“offrire il meglio” agli ospiti tenendo fede all’intento delCentro.L’esperienza è riuscita dunque ad avvicinare dei giovani aduna realtà difficile, per imparare a superare l’indifferenza eriscoprire il valore della solidarietà.

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Classe 3T

Da ormai vent’anni, ‘Il samaritano’ si preoccupa delle personesenza fissa dimora, un problema sociale cruciale che sipresenta sempre più frequentemente in questi ultimi anni. Peraiutare coloro che sono costretti a dormire all’aperto, perscelta o per bisogno, rannicchiati dentro dei cartoni, e chepurtroppo in alcuni casi trovano la morte, è stata fondataquesta casa di accoglienza.La visita al centro è iniziata con l’incontro di un addettoche ci ha illustrato come è costretto a vivere un senzatetto.In prima battuta abbiamo discusso su cosa, secondo noi,distinguesse un senzatetto da uno come noi, dopodiché abbiamomesso in scena una giornata tipica di un senzatetto: dal farel’elemosina in stazione, essere ignorato e disprezzato datutti, all’essere quasi arrestato, per poi essere finalmenteportato in centri come questi. In seguito ci hanno

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accompagnati in una visita all’interno del centro.Questo centro è stato realizzato con gli studentidell’Università di Torino che hanno progettato, con lacollaborazione di alcuni ‘ospiti’, alcune stanze, tra cui:laboratori (falegnameria), mensa, dormitori (con 67 postiletto). A differenza di altri centri, “Il samaritano” nonfornisce solamente un posto nel quale passare la notte, macerca inoltre di aiutare queste persone a ricostruirsi unavita migliore insegnando loro un mestiere. Questo ci ha fattoriflettere sulla reale situazione in cui si trovano questepersone e quanto sia duro vivere in quelle condizioni. Lavisita a questa struttura è stata un’esperienza toccante, checi ha aiutati a comprendere quanto siano importanti le case diaccoglienza, come “Il samaritano” a Verona, in quanto offronoalle persone più sfortunate o che hanno fatto sceltesbagliate, una possibilità di riscatto e un occasione perricominciare.Bertoletti Emanuele e Guariglia Tommaso 3^B

Settimana bianca 2017

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Foto di gruppo al rifugio “Pasò”, l’ultimo giorno

Durante il mese di Gennaio, dal 23 al 27, le classi 3ªC, 3ªE,4ªA e 4ªB del nostro Istituto hanno avuto la possibilità dipartecipare alla settimana bianca, che quest’anno si è svoltaad Aprica, un piccolo comune in provincia di Sondrio. Glistudenti sono partiti verso le 5.30 e dopo due ore di viaggiocirca, sono arrivati a destinazione, dove hanno rapidamentepreso le camere per poi andare a noleggiare subito gli sci emettersi in pista. I maestri di sci hanno successivamentediviso tutti quanti in gruppi rispetto alle capacità di ognunoin modo che tutti apprezzassero e sfruttassero al massimol’occasione di imparare a sciare e divertirsi allo stessotempo. Dopo le prime due ore giornaliere di sci con maestro eun po’ di sci libero, gli studenti con i professori siritrovano a mangiare in un bel rifugio proprio in mezzo allepiste. Nel pomeriggio si prosegue a sciare fino alla chiusuradegli impianti alle 16.30.

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vista dal rifugio Pasò

Successivamente ci si reca in albergo per potersi riposaredopo la faticosa giornata e, terminata la cena, tutti quelliche volevano hanno avuto la possibilità di fare un giro per ilpaese fino alle 22.30. I giorni seguenti la colazione eraprevista per le 7.30 in albergo e appuntamento alle 9.00 con imaestri sulle piste fino alle 11.00 per poi poter pranzare alrifugio e avere libertà fino alla chiusura degli impianti,avendo la possibilità di scegliere se sciare, stare in albergooppure fare una nuotata alle piscine comunali. La sera dopo lacena, come il primo giorno si aveva la possibilità di stare inalbergo oppure fare un giretto per il paese fermandosi in deibar o pub.

il panorama innevato

Penso che il rapporto qualità prezzo è stato ottimale poichécon un budget inferiore ai 300 € ci hanno garantito un hotelpiù che accettabile più skipass per una settimana e con soli35 € aggiuntivi per chi ne avesse avuto bisogno si potevanoleggiare l’intera attrezzatura sciistica per i 5 giorni.Inoltre i professori sono riusciti ad ottenere una convenzioneal rifugio che ci permetteva di poter pranzare con un primo oun secondo più contorno e bibita a soli 7€. Io che sono uno diquelli che non avevano mai sciato, come molti altri, eropartito con l’intenzione di imparare, e credo di esserciriuscito, non sono divenuto di certo un campione ma ho appreso

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le basi e credo che sia stato fondamentale per divertirmitutti i 5 giorni anche se il primo giorno è stato assaifaticoso. Inoltre di pomeriggio i professori ci hanno fatto dasecondi maestri, scendendo le piste insieme a noi percorreggere qualche errore. La piscina comunale è statautilizzata da pochi anche se, a parer mio, è modo ottimale perriposarsi e riprendersi stando a mollo nell’acqua, facendoqualche vasca o farsi gli scherzi nella piscinetta. Credoinoltre che l’esperienza andrebbe ripetuta nei prossimi anni eriproposta alle 3ª e 4ª future.Dunque questo viaggio di istruzione è stato molto utile vistoche ci ha insegnato e ci ha aiutato a scoprire uno sport chein pochi praticano, è stato molto faticoso per gli orari darispettare e appunto perché lo sci in se stanca molto, ma èstato soprattutto molto divertente.

Mattia Fort, Conti Luca (3ªC)

Un gruppetto di noi a quota 2334 m.s.l.