L’Estetia del Sulime · aria la schiuma, la tempesta ulula, il mare ribolle, da nubi nere...
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L’Estetica del Sublime
John William Waterhouse, Miranda e la tempesta (1916)Collezione privata
PSEUDO LONGINO (III sec. a.C.), Il Sublime
Il Sublime trascina gli ascoltatori non alla persuasione, ma all’estasi: perché ciò che è meraviglioso s’accompagna sempre a un senso di smarrimento, e prevale su ciò che è solo convincente o grazioso, dato che la persuasione in genere è alla nostra portata, mentre esso, conferendo al discorso un potere e una forza invincibile, sovrasta qualunque ascoltatore.
EDMOND BURKE, Indagine sull'origine delle nostre idee di sublime e di bello (1757)
Bello: si origina da tutto ciò che nell’osservatore produce un effetto di profonda armonia, non intesa in senso classico (come equilibrio, euritmia, simmetria, giustezza delle proporzioni) ma in senso psico-fisico (benessere, rilassatezza)
Sublime: “tutto ciò che può destare idee di dolore e di pericolo, ossia tutto ciò che è in un certo senso terribile o che riguarda oggetti terribili, o che agisce in modo analogo al terrore”; il sublime può anche essere definito come “l'orrendo che affascina” (“delightful horror”). La natura, nei suoi aspetti più terrificanti, come mari burrascosi, cime innevate o eruzioni vulcaniche, diventa dunque la fonte del Sublime perché “produce la più forte emozione che l'animo sia capace di sentire”, a patto che si mantenga una distanza fisica tra l’evento e il soggetto contemplante. Il sublime mostra l'inferiorità dell'uomo,che può essere distrutto da un qualunque cataclisma naturale, ma allo stesso tempo ne svela la superiorità, poiché grazie alla ragione egli riesce a comprendere ciò che lo sovrasta.
KANT
sublime matematico: nasce dalla percezione dell’infinito e dello sterminato, dalla contemplazione delle grandezze incommensurabili della natura (cielo, deserto, oceano)
sublime dinamico : espressione della potenza annientatrice della natura (tempesta, valanga, eruzione vulcanica, incendio, grandi cascate)
Di fronte alla magnificenza della natura l'uomo prova dapprima un senso di smarrimento,di frustrazione o di terrore, ma proprio la contemplazione di tali spettacoli induce la mente a prendere coscienza dei suoi limiti razionali e a riconoscere l’esistenza di una dimensione sovrasensibile, da esperire sul piano puramente emotivo. Grazie all'esperienza del sublime l’uomo riconosce inoltre la propria superiorità: in quanto unico essere del creato capace di un agire morale, egli è collocato al di sopra della natura stessa e della sua grandiosità.
Kant, Critica del giudizio B, § 28
Le rocce che sporgono audaci in alto e quasi minacciose, le nuvole di temporale che si ammassano in cielo tra lampi e tuoni, i vulcani che scatenano tutta la loro potenza distruttrice , e gli uragani che si lascian dietro la devastazione, l’immenso oceano sconvolto dalla tempesta, la cataratta d’un gran fiume, riducono ad una piccolezza insignificante il nostro potere di resistenza, paragonato con la loro potenza.
Kant, Critica del giudizio B, § 28
Ma il loro aspetto diventa tanto più attraente per quanto più è spaventevole, se ci troviamo al sicuro; e queste cose le chiamiamo volentieri sublimi, perché esse elevano le forze dell’anima al di sopra della mediocrità ordinaria, e ci fanno scoprire in noi stessi una facoltà di resistere interamente diversa, la quale ci dà il coraggio di misurarci con l’onnipotenza della natura.
William Turner, Tempesta di neve. Battello a vapore al largo di Harbour’s Mouth, 1842 Londra, Tate Britain
William Turner, L’incendio delleCamere dei Lord e dei Comuni, 1835Cleveland Museum of Art
William Turner, Il naufragio. Barche da pesca che tentano di salvare l'equipaggio,1805London, Tate Britain
William TurnerIl molo di Calais, 1803London, National Gallery
Il Sublime della natura e della montagna
John Burnet → capacità della montagna di generare “grandi pensieri e grandi passioni” (1681)
John Dennis → esaltazione delle Alpi che esibiscono “i tratti più trascurati, più irregolari e più audaci” della natura che sembra averli concepito e eseguito “in uno stato di furore”
Il sublime storico-naturale
William Turner, Il Ponte delDiavolo al passo del SanGottardo, 1803-1804Zurigo, Kunsthalle
William Turner, Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi, 1812, London, Tate Britain
Philipp Jacques de Loutherbourg, Una valanga nelle Alpi, 1803, Londra, Tate Britain
William Turner, La caduta di una valanganei Grigioni, 1810, London, Tate Britain
John Martin, Il bardo, 1817Yale Center for British Art,Yale University (Conn., USA)
Pierre-Jacques Volaire, Vista dell’eruzione del Vesuvio, 1770, collezione privata
SCHOPENHAUER, Il mondo come volontà e rappresentazione (1818)
Il sentimento del Bello è semplicemente il piacere provato guardando un oggetto piacevole. Il sentimento del Sublime “... è un tutt'uno con il sentimento del bello e si distingue dal sentimento del bello soltanto per un'aggiunta”: l’oggetto potrebbe attentare all’incolumità di chi lo osserva. “Hanno allora origine parecchi gradi del sublime, anzi passaggi dal bello al sublime, a seconda che quest'aggiunta sia forte, netta, pressante, vicina o solamente debole, lontana, appena accennata.”Nell'esperienza del sublime il soggetto, del tutto assorto in quella contemplazione che gli appare così ostile, riesce a superare la relazione funesta con l'oggetto per contemplarne unicamente l'idea.
Sublime grado 4
La natura in tempestosa agitazione; chiaroscuro di minacciose, nere nuvole temporalesche; rocce mostruose, nude, a precipizio; acque scroscianti e spumeggianti; deserto totale; gemito dell'aria che soffia attraverso le gole. La nostra dipendenza, la nostra lotta con la natura ostile, la nostra volontà che in essa si è spezzata ci si manifestano ora con evidenza davanti agli occhi. Tuttavia, fino a che la difficile situazione personale non prende il sopravvento, noi rimaniamo nella contemplazione estetica, guardiamo attraverso quella lotta della natura, attraverso quella immagine della volontà spezzata e tranquillamente, imperturbabilmente, con noncuranza cogliamo le idee di quegli oggetti che per la volontà sono minacciosi e terribili: appunto in questo contrasto si trova il sentimento del sublime.
Sublime grado 5
Ma l'impressione si fa ancora più forte quando noi abbiamo davanti agli occhi in grande la lotta delle forze ribelli della natura, quando in quell'ambiente una cascata con il suo fragore ci toglie la possibilità di udire la nostra stessa voce; o quando siamo al largo nel mare tempestoso: onde alte come case si alzano e si abbassano, si infrangono con violenza sulla ripida scogliera spruzzando in aria la schiuma, la tempesta ulula, il mare ribolle, da nubi nere guizzano lampi e tuoni soverchiano la tempesta ed il mare. Allora, nell'imperturbato spettatore di questa scena, la duplicità della sua coscienza raggiunge la più alta evidenza: egli si sente allo stesso tempo come individuo, come inconsistente fenomeno della volontà, che il minimo urto di quelle forze può fare a pezzi, indifeso davanti all'imponente natura, dipendente, abbandonato al caso, un nulla che scompare al cospetto di potenze immani; e, contemporaneamente, egli si sente eterno, sereno soggetto del conoscere che, come presupposto dell'oggetto, è il vettore di tutto questo stesso mondo e la terribile lotta della natura è soltanto una sua rappresentazione e lui stesso, nella tranquilla comprensione delle idee, è libero ed estraneo ad ogni volere e ad ogni miseria: è la piena impressione del sublime, qui determinata dalla vista di una potenza che minaccia di annientare l'individuo e che gli è incomparabilmente superiore.
Caspar David FriedrichViandante sul mare di nebbia(1818)Amburgo, Kunsthalle
Caspar David FriedrichLe bianche scogliere diRügen (1818)Winterthur, CollezioneReinhart
Caspar David Friedrich, Un uomo e una donna che contemplano la luna (1820), Berlino, Alte Nationalgalerie
Caspar David Friedrich, Abbazia nel querceto (1809-10), Berlino, Staatliche Museen zu Berlin, Alte Nationalgalerie
Caspar David Friedrich, Il naufragio della speranza (Il mare di ghiaccio), 1824Amburgo, Kunsthalle