La voce 2 apr 2006

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Cianciana ‘na tuttu lu munnu, tuttu lu munnu a Cianciana! IN QUESTO NUMERO Numero 2 Aprile 2006 Cianciana 2000 ai play-off Pag. 1 Hallo Cianciana di Diane Lainson Pag.12 L’angolo della posta Pag. 2 Case in Festa Pag.12Mariapia Gambino Pag.14 Mostra della scultrice Anna Soldano Pag. 3 Educazione alla sessualità di Rino Ciancimino Pag.15 Carnevale 2006 - La festa di San Giuseppe Pag. 4 Il Salotto della Poesia Pag.15 Madre natura e Luigi Schembri : scultori Pag. 5 Quannu si cugghia l’amuri di F. Cannatella Pag.16 La Settimana Santa Pag. 6 Risultati elezioni politiche-Notizie Anagrafe Pag.17 Viaggiu dulurusu di Maria e di Giuseppi II Parte Pag. 7 Pres. libro di G. Ebano Felicia e le sue sorelle Pag.18 IL CIANCIANA 2000 CONQUISTA I PLAY-OFF I biancoverdi arrivano secondi per un solo punto Grande stagione del Cianciana, che è stato in testa per molte giornate del girone di ritorno, e solo alla fine ha ceduto il primato allo Sporting Palermo, vincitore del torneo (Sporting Palermo punti 55,Cianciana 2000 punti 54) La squadra di mister Scalia, ha ancora molte speranze di fare il salto di categoria e disputare il prossimo campionato di Promozione, grazie al secondo posto conquistato, sfide- rà nella semifinale dei Play-off il Palermo SRL quinto classificato, e in virtù del miglior piazzamento ottenuto, ai ciancianesi sarà suffi- ciente anche il pareggio per accede- re alla finale. Le altre due semifinaliste(speriamo possibili avversarie in finale) sono Misilmeri e Campobello. La stagione dei ciancianesi parte stentata con vittorie in casa e sconfitte in trasferta, andamento altalenante ma non male per una neopromossa, ma la svolta arriva dalla dodicesima gara in poi, vittoria in casa contro Città di Cacciamo per 4-1 che apre una serie di 11 risultati utili consecutivi con 10 vittorie e 1 pari che porta la squadra del presidente Paturzo in vetta alla classifica. La sconfitta a Campobello a 6 giornate dalla fine, costerà cara ai ciancianesi, che perdono la testa della classifica a favore dello Sporting Palermo, non riuscendo più a riagganciarlo (Continua in 18 pagina) CI PERMETTIAMO RICORDARE A CHI NON LO AVESSE ANCORA FATTO, DI RINNOVARE L’ABBONAMENTO AL GIORNALE PER L’ANNO 2006 SEGNALIAMO AI NOSTRI LETTORI L’APERTURA DI UN NUOVO SITO IN CIANCIANA. TRATTASI DEL SITO WWW.MATRICECIANCIANA.IT TERMINATO IL CAMPIONATO DI CIANCIANA 2000 POESIE DI MARIAPIA GAMBINO

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Giornalino di paese bimestrale.

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Page 1: La voce 2 apr 2006

Cianciana ‘na tuttu lu munnu, tuttu lu munnu a Cianciana!

IN QUESTO NUMERO

Numero 2 – Aprile 2006

Cianciana 2000 ai play-off Pag. 1 Hallo Cianciana di Diane Lainson Pag.12

L’angolo della posta Pag. 2 Case in Festa Pag.12– Mariapia Gambino Pag.14

Mostra della scultrice Anna Soldano Pag. 3 Educazione alla sessualità di Rino Ciancimino Pag.15

Carnevale 2006 - La festa di San Giuseppe Pag. 4 Il Salotto della Poesia Pag.15

Madre natura e Luigi Schembri : scultori Pag. 5 Quannu si cugghia l’amuri di F. Cannatella Pag.16

La Settimana Santa Pag. 6 Risultati elezioni politiche-Notizie Anagrafe Pag.17

Viaggiu dulurusu di Maria e di Giuseppi II Parte Pag. 7 Pres. libro di G. Ebano Felicia e le sue sorelle Pag.18

IL CIANCIANA 2000 CONQUISTA I PLAY-OFF

I biancoverdi arrivano secondi per un solo punto

Grande stagione del Cianciana, che

è stato in testa per molte giornate

del girone di ritorno, e solo alla fine

ha ceduto il primato allo Sporting

Palermo, vincitore del torneo

( S p o r t i n g P a l e r m o p u n t i

55,Cianciana 2000 punti 54) La

squadra di mister Scalia, ha ancora

molte speranze di fare il salto di

categoria e disputare il prossimo

campionato di Promozione, grazie

al secondo posto conquistato, sfide-

rà nella semifinale dei Play-off il

Palermo SRL quinto classificato, e

in virtù del miglior piazzamento

ottenuto, ai ciancianesi sarà suffi-

ciente anche il pareggio per accede-

re alla finale. Le altre due semifinaliste(speriamo possibili avversarie in finale) sono Misilmeri e Campobello.

La stagione dei ciancianesi parte stentata con vittorie in casa e sconfitte in trasferta, andamento altalenante ma non male

per una neopromossa, ma la svolta arriva dalla dodicesima gara in poi, vittoria in casa contro Città di Cacciamo per 4-1

che apre una serie di 11 risultati utili consecutivi con 10 vittorie e 1 pari che porta la squadra del presidente Paturzo in

vetta alla classifica. La sconfitta a Campobello a 6 giornate dalla fine, costerà cara ai ciancianesi, che perdono la testa

della classifica a favore dello Sporting Palermo, non riuscendo più a riagganciarlo (Continua in 18 pagina)

CI PERMETTIAMO RICORDARE A CHI NON LO AVESSE

ANCORA FATTO, DI RINNOVARE L’ABBONAMENTO AL

GIORNALE PER L’ANNO 2006

SEGNALIAMO AI NOSTRI LETTORI L’APERTURA DI UN

NUOVO SITO IN CIANCIANA.

TRATTASI DEL SITO

WWW.MATRICECIANCIANA.IT

TERMINATO IL CAMPIONATO DI CIANCIANA 2000

POESIE DI MARIAPIA GAMBINO

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Numero 2 - Aprile 2006

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La Voce di Cianciana

La Voce di Cianciana

Periodico bimestrale di informazione e

di cultura, edito dall’Associazione Culturale “Sicily Kult” di Cianciana.

Anno VI, numero 2 - Aprile 2006

Direttore Responsabile: Enzo Minio

Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto

Progetto grafico e fotografico

Filippo Mattaliano, Stefano Panepinto Studio immagine

Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Gaspare D’Angelo, Agostino D’Ascoli, Fausto De Michele, Judith Evans, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Filippo Mattaliano, Nuccio Mula, Giusy Piazza, Alfonso Salamone. Direzione e Redazione: via Cavour, 3

92012 Cianciana (AG) Italy. Tel. 0922-987.462

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alto. Vi sarà comunicato l’indirizzo.

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vedi pagina 18 !

Autorizzazione Tribunale di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001.

Spedizione a regime libero. Autorizza-zione della Direzione Provinciale delle PP.TT. di Agrigento, settore commer-ciale Stampa: Tipografia Geraci - S. Stefano Quisquina (AG). Quanto espresso dai singoli autori, negli articoli firma-ti, non rispecchia necessariamente l’opinione del gior-nale. Gli autori, che sono del tutto liberi di esprimere il loro pensiero, se ne assumono implicitamente la re-sponsabilità. © Copyright 2006 - Associazione Culturale “Sicily Kult” - Tutti i diritti riservati. Senza il permesso del Direttore Editoriale, la riprodu-zione totale o parziale di qualsiasi parte del giornale è vietata.

Da Prato Caro Salvatore, sono in ritardo a rinnovare l‟abbonamento,

ma spero di arrivare in tempo per fare gli Auguri di Buona Pasqua a te,

ai miei familiari, agli amici e a tutti i Ciancianesi che si ricordano di

me. Lina Giannone

Rosario, 13 febbraio 2006.-

Ill.mo e Ch.mo Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di

Agrigento, Dottor Domenico Palumbo Piccionello

Egregio Dottore, sono l‟Avv. Miguel Angel Milano della cittá di

Rosario, Argentina, e scrivo a Lei per chiederLe e pregare di vedere

la possibilita di pagare alcuni abbonamenti al giornale La Voce di

Cianciana che dirige il Professore Salvatore Panepinto. Questo

giornale che ricevono alcuni discendendi di Ciancianesi in Argentina,

è l‟unica possibilita di avere contatti con la patria di origine.

Sicuramente Lei conoscerà i problemi che ci sono stati in Argentina,

dove quasi tutti i discendenti di Agrigentini sono gente pensionata,

con una pensione vicina fra i 80 a 100 euro al mese, e l‟euro ha un

costo di 3,60 pesos, allora è molto costoso pagare l‟abbonamento. La

diaspora Ciancianesa a Rosario è una delle piú importanti nel mondo,

e magari anche la piú povera. Credendo possa capire questa

situazione, La preghiamo si permettere l‟arrivo del giornale ai

argentini qui residenti. La saluto cordialmente,

Avv. Cav. Miguel Angel Milano Curaba

Catamarca 2317 – (2000) ROSARIO, REPUBLICA ARGENTINA

e-mail: [email protected]

Da Quilmes -Argentina Caro Professor Panepinto,

ho letto con piacere le tue note. Sono davvero commosso per la storia di

Mary e Glenn Fishel alla ricerca delle proprie origini.Vorrei, tramite te,

inviare un cordiale saluto ed auguri di buona vita al Signor Francesco

Montalbano per avermi aiutato anni fa ad avere informazioni sui miei

parenti. Complimento al Sindaco On. Dottor Salvatore Sanzeri per il

nuovo sito web ufficiale on-line del Comune, www.comunecianciana.it,

che risulta essere interessante per tutti. Grazie di tutto e ti saluto distin-

tamente. Alejandro Di Noto.

Da Toronto (Canada) Salvatore con un po’ di ritardo rinnovo

l‟abbonamento alla Voce di Cianciana. Per noi all‟estero è una buona

cosa sapere cosa fate a Cianciana e cosa vi succede. Non ho potuto rin-

novare l‟abbonamento prima perché ho avuto mia moglie all‟ospedale,

ma ora tuto è a posto. Cari saluti a te e a tutto lo staff.

Di nuovo Giuseppe Gambino e famiglia

Da Rosario (Argentina) Carissimo Salvatore, dopo aver ricevuto il

giornalino del mese di febbraio, veramente mi sono commosso nel leg-

gere dei parenti americani, nipoti di Antonio Di Chiazza fratello di tuo

nonno Agostino, che sono venuti recentemente a Cianciana alla ricerca

dei parenti. Ebbene adesso ti voglio dire che i due fratelli Agostino e

Antonio avevano un altro fratello di nome Felice che era emigrato qui

in Argentina. Negli anni trenta tanti ciancianesi erano emigrati in Ar-

gentina e tra questi c‟era Nino Impallari, fratello della maestra Impalla-

ri, a cui in questi giorni ho chiesto se aveva conosciuto il fratello di

mio zio Agostino e lui subito mi ha risposto : “Filiciuzzu”. Nel giorna-

lino ho pure visto la foto di Giuseppe e Ninfa Pensato i quali, con i pa-

renti di Rio Cuarto, sono venuti a trovarmi a Rosario e abbiamo passa-

to insieme una bellissima giornata, conclusa a casa di mia figlia Rosan-

na. Ora ti saluto augurandoti una Buona Pasqua Domingo Vizzì

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Numero 2 - Aprile 2006 La Voce di Cianciana Da Torino ci scrive Gaetano A-

lessi. Stimatissimo prof. Totò

Panepinto, scherzosamente Ti

comunico che a San Giuseppe,

come invitato a fare il Santo, e,

unitamente a mia moglie, sono

andato a Firenze a trovare Rosa

Carubia, vedova Taormina (altra

abbonata a La Voce di Cianciana

nna lu munnu) per conoscere le

deliziose sue tre figlie coi rispet-

tivi mariti. Lodare la loro sponta-

nea, incantevole accoglienza ri-

servataci, sarebbe veramente dir

poco. Lunedì poi è venuta a tro-

varci l’altra Rosa, la vedova della

buonanima di Andrea Gambino,

probo falegname. Per tale circo-

stanza mi è venuta l’idea di com-

porre la poesia che ho intitolato

VENTI MARZO 2006 ( PUB-

BLICATA IN QUESTO NU-

MERO NELLA RUBRICA IL

SALOTTO DELLA POESIA).

La signora Rosa, figlia di lu zzì

Ciccu Carubia ha insistito per-

ché l’evento potesse essere se-

gnalato nel nostro giornalino.

Ora allego una delle tante foto

scattate in quel 2° piano di Via

Mercadante N.5 a Firenze, nel

più che accogliente apparta-

mento della zia - cugina Caru-

bia. Permettimi di esternarti,

insieme alla mia amata consor-

te, gli auguri per una Felice

Pasqua, da estendere a tuoi cari

e a tutti i ciancianesi che vi/ci

seguono. Un abbraccio

LA SCULTRICE ARGENTINA DI ORIGINI CIANCIANESI ANNA ZULEMA BEATRIZ

SOLDANO ESPONE PRESSO LA BIBLIOTECA COMUNALE DI CIANCIANA

Nel quadro delle manifestazioni per il 360° anno della

fondazione della nostra cittadina, il Comune di Ciancia-

na, attraverso l’Assessorato alla Cultura e la Biblioteca

Comunale, ha organizzato una mostra collettiva inaugura-

ta presso la Biblioteca l’otto aprile 2006 e protrattasi con

grande successo di visitatori fino al 21 dello stesso mese.

Ad esporre loro opere sono stati i fratelli Andrea Mario e

Antonino Arcuri, Agostino D’Ascoli, Gaetano Martorana,

Antonino Palminteri, Daniele Bongiovanni, Giovanni

Siracusa, Mario e Stefania Amari e la scultrice argentina

di origini ciancianesi Anna Zulema Beatriz Soldano che

ha esposto tre sculture.

Anna nasce a Buenos Aires (Argentina) il 15 maggio

1949. All’età di sei anni si trasferisce con la famiglia a

Rosario presso i nonni ciancianesi Maria Cuffaro e Fran-

cesco Soldano. Dal matrimonio con Guillermo Boass na-

scono due figli, Ariel e Daniel, quest’ultimo padre di una

bambina si è sposato e risiede a Cianciana.

Dopo le scuole superiori Anna ritorna a Buenos Aires

dove frequenta la Scuola Nazional De Arte “Fernando

Aranz” e successivamente la Scuola Museo”Perloti” dove

perfezionale tematiche scultoree della figura umana.Per

la Soldano notevoli sono stati i riconoscimenti ottenuti

nell’ambiente artistico sia in Argentina che all’estero. Per

l’Italia la signora Anna ha realizzato, in occasione del

premio internazionale “Salina” un busto in bronzo raffi-

gurante il dottor Renè Favaloro, medico cardiochirurgo di

origine eoliana, nato in Argentina nel 1923, primo medi-

co a realizzare un intervento di by-pass. Questo busto è

custodito nel Comune di

Leni (Messina).

Come scrive nel pieghe-

vole realizzato per

l’occasione il Biblioteca-

rio Mario Ottavio Cara-

mazza : “ L’arte sculto-

rea di Anna tutta intenta

alle forma umane, lascia

intravedere una chiara

interpretazione delle pas-

sioni umane e della inte-

riorità sofferta che può racchiudersi nei seguenti elementi

descrittivi: - deformazione espressionistica: linee spezza-

te e mani sproporzionate, espressione di disperazione e di

ricerca do conforto;

coesistenza mediterranea di Eros e Thanatos: gesti della

passione e corpi in abbandono”.

Salvatore Panepinto

Informazioni

Atelier Pasaje Miguel Couto, 2642 Cap Federal

Cap, 1421 Devoto

Tel.0054.114.567.2191 -mail:[email protected]

S

A

L

U

T

I

Da Cianciana Gino Termini, Giovanni e Giovanna Panepinto, Giovanna e Domenico D’Angelo, Alberto ed En-

za Arighi, tutti mandano tanti cari saluti a Vincenzo e Nicolò Termini e famiglie, abitanti a Colòn - Panama

Da Vancouver (Canada) Joe e Ninfa Pensato salutano : Alejandro di Noto e famiglia di Quilmes ; tutti i cugini

di Rio Cuarto, Ana Lucia, Graziella, Cristina, Nino e le famiglie; Carmela e Salvatrice Ciliberto e i cugini di

Montréal.

Da Cianciana Angela, Alfonso e Dario Setticasi salutano tutti i cugini e gli zii di Rio Cuarto (Argentina) e di

Vancouver

Da Rive de Gier Maria e Domenico Abruzzo salutano la nipote Tanina Gambino, Nino e Andrea Arcuri, Don

Giacomo D’Anna e la mamma Sara, Giuseppe Gambino e famiglia di Toronto.

Da Vancouver (Canada) Filippo Di Noto saluta tutti coloro che ricevono la Voce, siano essi parenti o amici.

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Numero 2 - Aprile 2006 La Voce di Cianciana

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IL CARNEVALE DI CIANCIANA EDIZIONE 2006

Q uarta edizione del

carnevale di Cian-

ciana, diventato

ormai un appunta-

mento tra i più sentiti

dell’anno. Terminate le va-

canze natalizie si è subito

pensato di organizzare qual-

cosa per questa ricorrenza e

tanti giovani si sono messi al lavoro, facendo

delle proposte per poter dare libero sfogo alla

loro fantasia. Quest’anno, oltre alle tante ma-

schere che hanno riempito le nostre strade,

sono stati montati due grandi carri. Il primo

ha scelto come tema IL RITORNO

ALL’INFANZIA, mentre il secondo ha svi-

luppato il tema UBI MAJOR, MALUM CES-

SAT, e cioè là dove c’è amore, il male scom-

pare. E’ stata l’Associazione Yeshua a coor-

dinare il tutto coinvolgendo oltre 80 adulti e

più di 120 bambini che hanno liberamente

scelto i personaggi della Walt Disney. Una

curiosità : il carro del Ritorno all’infanzia era

talmente grande da non riuscire a passate nel-

la parte terminale di Corso Cinquemani Ar-

curi e, per la sfilata del martedì, gli organiz-

zatori hanno dovuto modificarlo. Il movi-

mento Yeshua tiene tanto a ringraziare

l’Amministrazione Comunale di Cianciana e

l’Associazione Settimana Santa che hanno

dato il loro aiuto sia economico che logistico.

LA FESTA DEL PATRIARCA S. GIUSEPPE, PATRONO DELLA CHIESA UNIVERSALE

Dopo i rigori di un inverno parti-

colarmente rigido, è arrivata la

primavera e con essa puntuale la

festa di San Giuseppe, santo par-

ticolarmente venerato dalla col-

lettività ciancianese, patrono del-

la Chiesa Universale, festeggiato

il 20 marzo. San Giuseppe è il

santo di tutti, a lui ci si rivolge

nei momenti di bisogno, nei mo-

menti di tristezza, nei momenti

di paura affinché egli, padre pu-

tativo di nostro Signore, possa

intercedere per noi presso di Lui

e per alimentare le nostre speranze. Poi, per grazia rice-

vuta a lui si dedicano le tavole, presso le quali si siedono

i Santi, poveri e bisognosi della collettività, per assapora-

re i tanti prodotti della terra generosa. Ed è festa per tutti i

ciancianesi che danno il loro fattivo contributo per la riu-

scita della stessa.

Quest’anno l’onore e l’onere di organizzare i festeggia-

menti è spettato alla dottoressa Maria Assunta Comparet-

to in Candiloro, la quale in più occasioni si è rivolta al

Santo per intercedere in suo favore, in particolare per por-

tare felicemente a compimento le

sue gravidanze e quella della co-

gnata Maria.

La tavola della presidente, coa-

diuvata da Maria Ferraro in

Comparetto e da Francesca Mari-

no in Diecidue, è stata allestita

nella propria abitazione in Via

Amormino, recentemente pavi-

mentata dall’impresa Alessio

Maragliano e figlio. Nella via,

abbellita con palme, alloro, fiori,

arance etc., si aprono tre piccoli

cortili e nel primo dei quali il

signor Luigi Schembri ha esposto le sue sculture ricavata

dalla natura (Vedi articolo a parte). In oltre, nella stessa

via, è stato montato uno stand in un’ala del quale è stata

allestita, per opera della professoressa Angela Di Rosa,

una mostra con l’effige di San Giuseppe, costituita da una

settantina di quadri di tutte le forme, messi a disposizione

da famiglie ciancianesi e dei paesi limitrofi, mentre in

un’altra ala era stato sistemato un tavolo di falegname

con tutti gli attrezzi a cura del signor Francesco La Corte.

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Numero 2 - Aprile 2006 La Voce di Cianciana

Un’altra tavola, particolarmente ricca e in un ampio locale, è

stata allestita in Corso Cinquemani Arcuri dai coniugi pro-

fessori Sina e

Gaspare Al-

banese, i

quali hanno

così esaudito

una promessa

fatta al Santo

alcuni anni

fa. Come è

noto San

Giuseppe è il

santo protet-

tore dei po-

veri e dei

bisognosi e,

in ossequio a questa sua caratteristica, i coniugi Albanese

hanno sposato un’iniziativa umanitaria legata all’attività

benefica del pro-

fessor Giovanni

Ruvolo, primario

di cardiochirurgia

presso il policlini-

co di Palermo che,

coadiuvato da

Monsignor Di

Marco, raccoglie

dei fondi in favore

di ragazzi di Ipo-

golo in Tanzania

per permettere loro di intraprendere gli studi di medicina e

poter dopo aiutare le loro popolazioni. I professori Albanese

hanno sposato questa causa e, trovando terreno fertile nel

cuore dei ciancianesi, hanno raccolto la somma di 1.853

Euro, già spediti all’organizzazione del professor Ruvolo.

Una terza tavola è stata preparata in Via Cusumano N. 14

presso l’abitazione della signora Anna Caruso in Marino che

pregò San Giuseppe in favore della figlia Giuseppina.

L’episodio risale al 1990 quando Giuseppina avvertita dei

problemi di salute che poi si sono risolti per il meglio.

Quest’anno finalmente l’impegno per realizzare la tavola.

Tutta la via Cusumano è stata abbellita. Il 18 di marzo, men-

tre tutti era intenti ai lavori per la tavola, qualcuno suggerì di

abbellire la via con degli archi del tipo di quelli di San Bia-

gio Platani. La proposta venne subito accolta e in sole 24

ore, grazie al concorso di tante persone, il progetto è stato

realizza-

to. Come

dire che

quando i

ciancia-

nesi si

entusia-

smano,

non li

ferma più

nessuno.

I perso-

naggi

viventi di

San Giuseppe, la Madonna e il Bambin Gesù sono stati im-

personati rispettivamente da Salvatore Paci, Giusy Panarisi e

da Roberto Paci.

E già si pensa ai festeggiamenti dell’anno prossimo che sa-

ranno organizzati da padre Giuseppe Carbone. S.P.

MADRE NATURA E LUIGI SCHEMBRI : SCULTORI

Ancora una sorpresa per La Voce che ha scoperto in Luigi

Schembri le caratteristiche di uno “scultore atipico”. Gino,

per gli amici, è nato nel nostro paese il 5 agosto del 1940 e,

fatta eccezione per due brevi periodi di emigrazione in Ger-

mania e in Inghilterra, ha sempre lavorato in campagna, col-

tivando le sue terre e facendo l’innestatore-potatore, cercan-

do sempre di migliorare i prodotti della terra, attraverso

l’uso di nuove tecniche e scegliendo i vari tipo di innesti.

Stando, quindi, sempre a contatto con la natura che egli ama

tanto, ha saputo sviluppare il suo talento di scultore, nel sen-

so che egli, con grande spirito di osservazione, riesce ad

intravedere nel gioco dei rami quelle che poi diventano le

sue sculture

dalle varie sem-

bianze sia uma-

ne che animali.

Ecco così che

da un ramo di

un albero, come

d’incanto, pren-

dano forma ca-

valli, serpenti,

scimmie come

pure attaccapan-

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Numero 2 - Aprile 2006 La Voce di Cianciana

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posacenere, porta tovaglioli, lampadari etc. Inoltre Gino

consiglia per il meglio gli amici che devono arredare le

loro case di campagna, sistemando al meglio piante, ce-

spugli e fiori.

Gino ha anche un altro dono, scoperto per caso, quello di

rabdomante grazie al quale è in grado di localizzare sor-

genti d’acqua, con l’ausilio di una semplice bacchetta di

legno o di rame, attraverso le vibrazioni del suo corpo. In

occasione della festa di San Giuseppe il signor Schembri

ha esposto le sue tante sculture, collocate in un cortiletto

della Via Amorino e per l’occasione è stato intervistato

dall’emittente agrigentina Teleacras. S.P.

I RITI DELLA SETTIMANA SANTA A CIANCIANA

Q uest’anno la rappresentazione della Settimana

Santa, sempre a cura dell’omonima Associazio-

ne Culturale, si è imperniata su una nuova sce-

na, mai rappresentata prima almeno con tale

rilievo, vale a dire Gesù nell’Orto degli Ulivi. Questa sce-

na, così voluta dal regista-autore professor Mario Cam-

marata, ha avuto una valenza che andava al di là della

parola, manifestata attraverso i dialoghi. Tutto infatti si

basava sul movimento di scena ed in particolar modo sul-

la gestualità degli attori, in un’atmosfera di luci ed om-

bre, in uno scenario surreale. Lotta dunque tra il Bene,

rappresentato dalla luce, ed il Male, rappresentato dalle

ombre. Lo scenario si è rivelato magnifico: la scena si

svolgeva tra tanti alberi di ulivo di grandi dimensioni,

collocati nella parte sinistra del palcoscenico in piazza

Aldo Moro, proprio di fronte alla Chiesa Madre. Le criti-

che sono state positive e gli spettatori hanno gradito que-

sta novità. Per l’occasione Cianciana si è riempita di visi-

tatori, ciancianesi provenienti da tutte le parti d’Italia,

dalla Francia, dall’Inghilterra, dal Belgio a cui si sono

aggiunti molte persone provenienti dalla Sicilia orientale,

incuriositi da quest’opera innovativa che già l’anno scor-

so ha avuto risonanza nella stampa nazionale

(Repubblica) e regionale (Giornale di Sicilia, La Sicilia).

Magnifica l’interpretazione di tutti gli attori che hanno

impersonato i vari personaggi. In particolar modo la per-

formance dell’attrice Consuelo Lupo nella doppia veste

di Satana e del profeta Isaìa, con voce fuori campo. Molto

efficaci sono stati gli effetti luce e la colonna sonora a

cura del Maestro Angelo Onesti dell’Orchestra Sinfonica

Siciliana che, assieme al regista, ha puntato su sinfonie e

opere classiche di Mozart, Verdi, Respighi etc. Oltre alla

scena del Getsemani abbiamo assistito ad altre scene ine-

dite come ad esempio quella tra Annas e Gesù ed il rinne-

gamento di Pietro. Da sottolineare altresì l’innesto di

nuovi attori come Liborio Curaba nel ruolo di Gesù, An-

tonella Pullara nel ruolo di Maria, Francesco Montalbano

nel ruolo di Annas, Amedeo Salemi nel ruolo di Pietro,

Giuseppe Miceli (Giovanni), padre Fiore (Giacomo),

Franco Ciraolo (Kaifa), Alfonso Caruso (Haggai), Alfon-

so Salamone (Giuseppe), Gino Paci (Ponzio Pilato), Fran-

co Martorana (Lucio). Sottolineamo la presenza in scena

efficacissima e naturalissima, a conforto del dolore di

Maria, delle due pie donne Lina Lo Monaco e Giusy Dili-

berto, mentre si sono distinti i due capi popolo imperso-

nati da Piero Raffa e Giuseppe Reina. Molto suggestiva,

per finire, la scena dell’Angelo, impersonato da Annalisa

Raffa, che in un’accanita lotta sconfigge Satana, costrin-

gendolo alla fuga. Per le rappresentazioni del Giovedì e

del Venerdì Santo sono stati impegnati più di cento per-

sone tra attori , figuranti e soldati romani. S.P.

RICORDANDO STEFANO ALFANO

25 ANNI DOPO LA SUA

PREMATURA SCOMPARSA

Stefano Alfano è morto il 20 Maggio del 1981. Un destino crudele lo ha strappato alla vita,ai cari fa-miliari e a noi, a soli 21 anni. Stefano era una per-sona solare che ci manca da 25 anni. Era amico di tutti e tutti gli amici lo vogliono ricordare così. Con poche affettuose parole e con una foto che lo ritrae durante "Il Lamento" del Venerdì Santo del 1980 a Cianciana. Nella foto con Stefano, Giuseppe Di Maria, Alfonso Martorana e Vincenzo D’Angelo

TELEGRAMMA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLI-

CA ALL’ASSOCIAZIONE SETTIMANA SANTA

Il presidente della Repubblica, in occasione della Settimana

Santa-Cianciana esprime vivo apprezzamento per il valore

religioso della manifestazione. A Lei egregio presidente,agli

organizzatori e a tutta la comunità di Cianciana il capo dello

Stato invia un augurio e un saluto cordiale.

Gaetano Gifuni, segretario generale presidenza della Repub-

blica, Roma Palazzo del Quirinale.

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Numero 2 - Aprile 2006 La Voce di Cianciana

Viàggiu dulurusu di Maria e di Giuseppi - Novena natalizia (seconda parte)

Introduzione, note e traduzione in lingua italiana di Francesco Cannatella

Sesto giorno

I

Coro

Stanculiddri po’ arrivati,

Ddoppu tanta longa via,

Ggià traseru a la citati

Mezzi morti a la stranìa.

Ma si-ttu cci porti affettu,

Mettitilli intra lu pettu.

II

Coro

Vannu persi pi li strati

nuddra casa ànnu truvatu.

Lu rrizzettu in caritati

di la ggenti cc’e nnigatu.

E-ddi tutti su-ccacciàti,

comu vili po’ affruntati.

III

Coro

Ddoppu tantu caminari,

unn-avennu stanza avutu,

ièru a scrìvisi e a-ppagari

a lu rre lu so tribbutu.

Siguitaru po a-ccircari

qualche allòggiu di truvari.

IV Coro

Ma lu stentu è spisu indarnu,

nun li vonnu ddr’armi audaci

e Giuseppi nell’internu

nun putia darisi paci.

E chiancennu ripitia:

Giuseppe

- Ch’haiu a fari, amata mia?

V

Coro

San-Giseppi poi pinzannu

chi ddrà cc’era na pusata,

p’unni po s’incamminaru

cu-Mmarìa so spusa amata.

Iùnci e-bbìdi frattarìa

po’ cc’è locu a l’osterìa

VI

Coro

Na staddruzza era vacanti

ma Ggiseppi nn’e-ccuntenti,

ddrà s’accòmmida all’istanti

cu-Mmaria, stancu e-llagnenti.

A lu scuru, stanchi e amari,

si ittaru a rripusari.

VII Coro

Però allura su-ccacciàti

pirchì vìnniru atra ggenti,

si parteru addulurati

affruntati veramenti.

San-Giseppi assai chjangennu

Cussì affrittu iva chiancennu:

VIII Giuseppe

Su-cquattr’uri di la notti,

sia mai semmu rrifutati?

Àiu fattu quantu potti,

spusa mia, pacènzia truvati!

Un-ni voli nuddru ancora,

iamuninni dunchi fora.

IX

Fedeli

- Bbona ggenti pi-ccurtisìa

tra lu cori e-ttra lu pettu

a Ggiseppi e a-Mmarìa

dammu, dammucci rrizettu.

Nun li voli nuddru ancora

ristirannu dunchi fora?-

Sesto giorno Giunsero molto stanchi, / dopo tanto cammino / già sono entrati in città, /sfiniti ed in terra straniera. / Se tu provi amore

per loro, / custodiscili dentro il tuo petto. Girovagando per le strade, / non trovarono casa che li ospitasse, / il riposo ne-

cessario / dalla gente è loro negato. / Da tutti sono scacciati, come persone vili e sono allontanate. Dopo tanto camminare, /

non avendo trovato un ricovero, / andarono ad iscriversi ed a pagare / il tributo al loro re. / Seguitarono poi a cercare / per

trovare qualche alloggio. Dunque perfino c’è negato / questo misero ricovero. / O Giuseppe sfortunato,/ una disgrazia si-

mile mai si è sentita. / Sposa mia, cara Signora, / questa notte come potrò darvi ricovero?-

San Giuseppe poi ricordò / che c’era una locanda, / vi giunse camminando / con Maria sua sposa amata. / Giunse e vide la

locanda / ma non c’è posto per loro. Solo una stalla era disponibile / ma Giuseppe ne fu contento / e subito vi si accomo-

dò, / amaro, stanco e lamentoso. / Al buio, stanchi ed infelici, / si disposero per riposare.

Però subito furono scacciati / perché vennero altre persone. /

Si partirono addolorati / e rimproverati aspramente. / San Giuseppe, piangendo forte, / così afflitto ripeteva:

Sono già le ore quattro della notte /e se ancora saremo rifiutati? / Ho già fatto quanto ho potuto, / sposa mia, quanta pa-

zienza avete avuto! / Siamo ancora rifiutati, / andiamocene dunque fuori città.

Buona gente, per favore, / nel cuore e nel petto, / a Giuseppe ed a Maria / date ospitalità. / Nessuno vuole ospitarli, / reste-

ranno dunque per strada?

Settimo giorno

I Coro

Fora dunchi a la citati

San-Giseppi cci sapìa

una grutta a ddri cuntrati,

cussì dici a-Mmaria:

Giuseppe

- Cca vicinu cc’è na grutta

binchè vili e aperta tutta.

II Giuseppe

Si-bbuliti pirnuttari

nta sta grutta vi cci portu,

i um-pozzu, spusa, dari

atru aiùtu, atru cumportu.-

Coro

Maria allura ubbidïenti

mostra d’èssiri cuntenti.

III Coro

Cussì nzemi si-mmiàru

pi ddra parti pocu a-ppocu.

Ggià la grutta rritruvaru

m’assà pòviru è lu locu

e-ccu-ttuttu allegri stannu

Sempri a Ddìu rringràzziannu.

IV

Coro

Tutti l’àngili bbiàti

chi-ppi-bbìa l’accumpagnaru,

cu splinturi nusitati

chiddra grutta circuntaru.

San-Giseppi li vidìa

e-bbidènnuli gudìa.

V

Coro

Oh –pinzaru- ch’alligrizza!,

chiddri santi amati spusi,

chi-ggudennu sta bbiddrizza

sunnu allegri e-gglurïusi.

Ddoppu aviri tanti stenti

a sta vista su-ccuntenti

VI

Coro

A stu lumi glurïusu

risplinniva la gran Signura

com’un-zuli maistusu

chi vi nchjamma e-bbi nnamura.

San-Giseppi cunzulatu

resta allegru e nchjammatu.

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Numero 2 - Aprile 2006 La Voce di Cianciana

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VII

Coro

Cussì àrdinu un focu

San-Giseppi cu-Mmarìa,

canuscennu câ ddru locu

Ggesù nàsciri dduvìa.

E-ttra làcrimi d’affettu

criscì focu a lu pettu.

VIII

Coro

Ma vidennu po Maria

c’assà lorda era la grutta,

comu matri amanti e-ppia

nul-la po’ vìdiri brutta.

E na scupa ddra truvàiu

e-ccun umirtà scupàiu.

IX

Coro

St’umiltà a rriguardari

di Maria la spusa amata,

cuminciàiu puru a scupari

ma di l’àngili e aiùtata.

E ntramenti chiddra grutta

Resta bbeddra e-nnetta tutta.

Settimo giorno

Fuori dalla città / San Giuseppe conosceva / una grotta in quelle contrade, /così disse a Maria: / -Qua vicino c’è una grot-

ta / benché misera e senza porta.

Se volete pernottarvi, / io vi ci accompagnerò. / Non posso darvi, sposa, / altro aiuto ed altro conforto.- / Maria ubbidien-

te, / mostrò di esserne contenta.

Così si incamminarono insieme / lentamente per raggiungere quel luogo. / Ritrovarono la grotta, / era un luogo assai mise-

ro, / malgrado ciò ne furono felici, / sempre ringraziando Iddio.

Tutti gli angeli beati, / che per via li accompagnavano, / con splendore inusitato / quella grotta circondarono. / San Giusep-

pe li vedeva / e vedendoli godeva.

O –pensarono- che gioia! / quei santi amati sposi / nel vedere questa bellezza / furono felici e speranzosi. / Dopo tanti lun-

ghi stenti / a tale visione erano contenti.

Alla luce di questo lume divino / risplendeva la gran Signora / come un sole maestoso /che vi infiamma e vi innamora./

San Giuseppe consolato / è allegro ed infiammato.

Così accendono un fuoco / San Giuseppe con Maria, / capendo già che in quel luogo / Gesù nascere doveva. / Tra lacrime

di gioia / cresce amore nel loro petto.

Maria, poi vedendo / assai sporca quella grotta, / come madre amorosa e pia / non poteva lasciarla sporca. / Trovando là

una scopa, / la pulì con umiltà.

A guardare l’umiltà / di Maria, l’amata sposa, / San Giuseppe cominciò pure a pulire, / aiutati dagli angeli, / in poco tempo

quella grotta / fu ripulita e ordinata tutta.

Ottavo giorno

I Coro

Po chi ggià purificàiu

San-Giseppi chistu locu

cu lu ncenzu chi-ppurtàiu,

iètta luci e addruma focu

e ancora si disponi

pi la so culazzïoni.

II

Coro

Cussì, stanchi tutti du,

s’assittaru ntra ddru locu

um-putennu stari cchjù

si cibbaru quarche-ppocu,

ca cu-ggranni ddivuzzïoni

fa la so culazzïoni.

III

Coro

P’ubbidiri a lu so spusu

Maria Santa si cibbàiu,

l’atru cibbu cchjù gustusu

a se stissa priparàiu

e-ppinzannu sempri sta

a lu partu chi-ffarà

IV

Coro

Ggià finuti di mangiàri,

a Ddìu gràzzia rrinneru

e n-nucìssimu parlari

tutti du si ntrattineru.

Discurrennu di cuntinu

di l’amuri di Ddìu divinu.

V Coro

Oh pinzati chi-ppalori

Tinirìssimi dicìanu!

Si nchjammàvanu lu cori

quantu cchjù nni discurrìanu.

Ammirannu cu-ffirvuri

di Ggesù lu grannn’amuri.

VI

Coro

Canuscennu po Maria

iunta ggià l’ura filici

chi Ddìu nàsciri dduvìa,

a lu spusu acussì dici:

Maria

- TROPPU E-NNOTTI RRITIRÀTI,

VA DURMÌTI E ARRIPUSÀTI.-

VII

Coro

San-Giseppi a la Signura

chi-ddurmissi cci prigava,

cci addubbani la mangiatura

cu li rrobbi chi-ppurtava.

Si-rritira nta n agnuni

nta lu mìsiru gruttuni.

VIII

Coro

Ma Ggiseppi un-nurmìu

ma cu-ggran ddivuzzïoni,

Nginucchjatu umili e-ppiu,

misu a-ffari orazzïoni.

E in èstasi livatu,

a Ggesuzzu vitti natu.

IX

Coro

Mancu dormi no Maria

ma di Ddìu chjamata allura,

nfirmurata pronti e-ppia

s’addinòcchja, l’ama e adura.

Fedeli

- O gran spusi furtunati

pi-mmìa, mìsiru, prigati.-

Ottavo giorno

Dopo purificò, / San Giuseppe quel luogo, / con l’incenso che aveva portato / fa faville ed accende un fuoco, / poi infine si

prepara / per fare colazione.

Così stanchi tutti e due / si sedettero in quel luogo /e non resistendo più alla fame / si cibarono un poco / e con grande de-

vozione / consumarono la loro colazione.

Per ubbidire al suo sposo / anche Maria mangiò, / altro cibo più gustoso / per lei preparò, / mentre pensando sempre sta / al

partò che farà.

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La Voce di Cianciana Numero 2 - Aprile 2006

Appena finito di cenare, / resero grazie a Dio / e in dolcissimi discorsi / tutti e due si intrattennero. / Discutendo di conti-

nuo / dell’amore di Dio Uomo.

O, pensate che parole / terenissime pronunciavano! / Si infiammavano i loro cuori / quanto più ne discutevano, /

ammirando con fervore / di Gesù il grande amore.

Intuendo poi Maria / giunta l’ora tanto attesa / nella quale Gesù doveva nascere, / allo sposo così disse: - È notte fonda,

ritiratevi, / andate a dormire e riposatevi.-

San Giuseppe la sua Signora / a dormire invitava, / le preparò un letto nella mangiatoia / con i panni che aveva portato. /

Poi si ritirò in un angolo / di quella misera grotta.

Giuseppe non si addormentò / ma con gran devozione, / inginocchiato umile e pio, / fece le orazioni./ In estasi rapito, /

Gesù trovò già nato.

Nemmeno Maria dormiva / e da Dio chiamata, tutta / infervorata, pronta e pia, / si inginocchia e l’ama e adora. / - O gran

sposi fortunati / per me, misero, pregate.-

Nono giorno

I

Coro

Misa ggià n orazzïoni

la Gram-Mèrgini Maria

cu na gran divuzzïoni

a Ggesù pinzannu iva,

e-ppinzannu câ lu friddu

nascia Ddìu picciriddru.

II

Maria

- COMU MAI, DICI CHiANCENTI,

LU GRAN DDÌU DI MAISTÀ

DI LI RE, LU RE CRIMENTI

TRA LU FRIDDU NASCIRÀ?

LU SIGNURI DI LU CELU

COMU NASCI TRA LU GELU?

III

Maria

OH MIU DDÌU DI GRAN RICCHIZZA,

COMU NASCI PUVUREDDRU?

SARÀ-BBERU, O MIA BIDDRIZZA,

CA TI VIU NGRIDDRUTEDDRU,

CHI-DDI FRIDDU TREMI E-MMORI?

UN N’ABBASTA NO LU CORI!

IV

Maria

SI-DDI NÀSCIRI CUMMENI

PIRCHÌ UN NASCI NTA PALAZZI?

PIRCHÌ TU UN TI NNI VENI

CU-GGRAN POMPI, CU-GGRAN SFRAZZI?

LU TO SOMMU, GRANN’AMURI

TI FA NÀSCIRI N-NULURI.

V

Maria

VIA CH’E-TTARDI, O F ÌGLIU MIU!

PRESTU, PRESTU NASCI ORA!

QUANNU NASCI E-CQUANNU, O-DDÌU?

RRENNI SAZZIU STU CORI,

NTA STU VENTRI DDÌU CHI-FFAI?

QUANNU, QUANNU NASCIRAI?

VI Maria

QUANNU, QUANNU NASCIRÀI,

QUANNU ST’URA VINIRÀ,

QUANNU TU CUNSULIRÀI

L’INFILICI UMANITÀ?

QUANNU VENI, MIU DILETTU,

T’ÀIU A STRÌNCIRI A LU PETTU.-

VII Coro

Tra st’affettu e-ttra st’amuri

la Gram-Mèrgini bbïata

tutta focu e-ttutt’arduri

vinni a èstasi livata

e-ggudennu lu so Ddìu

a Ggesuzzu v’accugliu.

VIII

Coro

Natu ggià lu gran Missìa

tuttu bbeddru e rrisplinnenti,

la gram-Mèrgini Maria

l’adurava assa cuntenti

e lu pìglia tutt’affettu

si lu strinci a lu so pettu.

IX

Coro

San-Giseppi si rrisbìglia,

ggià di l’estasi profunni

e-ccu-dduci maravìglia

si stupisci e-ssi cunfunni,

curri prestu spavintatu

a Ggesuzzu vitti natu.

X

Coro

E pinzati ch’e-ccuntenti

chi-ggrannizza e alligrizza!

Si scurdaru li so stenti

pi la summa cuntintizza

e-ttra ggiùbbilu e-ffistinu

aduraru a Ddìu Bbamminu.

XI Coro

Eccu natu, o peccaturi,

tra na grutta Ddìu Bbamminu.

Via cuntenti, stu so amuri

quant’è-ggranni e-cquant’è-ffinu!

Vegna prestu, vegna ognunu,

dumannàmmucci pirdunu.

XII

Coro

Boni ggenti cu-ffirvuri,

via, viniti ad adurallu

e-ccù ggiùbbilu e arduri.

Nu di cori tuttu amàllu,

veni ancora, o piccaturi,

un-nisdegna un Ddìu d’amuri.

Nono giorno

Recitava le orazioni / la gran Vergine Maria / con grande devozione / e con la mente sempre a Gesù, / considerando che in

tanto freddo / sarebbe nato il Bambino.

Come mai –dice piangendo- / la gran maestà di Dio, / dei Re, il Re Clemente, / tra il freddo nascerà? / Il Signore del cie-

lo / come può nascere tra il gelo?

O mio Dio di grande ricchezze, / come puoi nascere poverello? / Sarà vero, o mia bellezza, /che io ti vedo infreddolito, che

di freddo tremi e muori? / Il mio cuore non vuole crederlo.

Se dovevi pur nascere / perché non sei nato in un palazzo, / perché non sei venuto / in gran pompa e tra lusso e sfarzo? / Il

tuo sommo e grande amore / ti fanno nascere tra gli affanni.

Subito che è già tardi, o figlio mio! / Presto presto nasci ora!/ Quando nascerai e quando, o Dio? / Sazia questo mio cuo-

re, / in questo ventre cosa fai ancora? / Quando, quando nascerai?

Quand’è che nascerai, / quando verrà quell’ora, / quand’è che tu consolerai / l’infelice umanità? / Quando verrai, mio bene

diletto, / vorrò stringerti al mio petto?-

Con questi pensieri e con questo amore / la gran Vergine Beata, / tutta passione e tutta ardore, / viene in estasi rapita / e

godendo la vista di Dio, / diede alla luce Gesù.

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La Voce di Cianciana Numero 2 - Aprile 2006

Nato già il gran Messia, / bellissimo e risplendente, / la gran Vergine Maria / lo adora assai felice, / lo prende con grande

affetto / e lo stringe al suo petto.

San Giuseppe si ridesta, / ha la testa assai confusa / e con dolce meraviglia / si stupisce e si confonde. / Corre subito preoc-

cupato / e trovò Gesù già nato.

Pensate com’è felice, / che felicità!, che allegria! / Dimenticarono tutti gli stenti / per la grande contentezza / e tra giubilio

e festeggiamenti / adorarono Dio Bambino.

Ecco nato, o peccatori, / in una grotta un Dio Bambino. / Orsù siate contenti, il suo amore / è grande ed è delicato! / Venga

presto e venga ognuno / domandiamogli perdono.

Buona gente con fervore, / orsù venite ad adorarlo / con gioia e con amore. / Noi amiamolo con sincero cuore, / vieni anco-

ra, o peccatore, /non disdegna un Dio d’amore.

Vieni e presentagli il tuo dolore, / non sia più vostro nemico / l’amoroso mio Signore, / ma vuole voi come grandi amici. /

Il passato non conta più / vi amerò se non vi ho ancora amato.

Epifania

I Coro

Nni ddra notti triunfanti

ca nascì l’Onnipotenti,

si parteru giubbilanti

li tri re di l’orienti,

cu na stiddra n cumpagnia

p’adurari lu Messia.

II Coro

A Bettilemmi, a la campia,

lu truvaru Bammineddru

nni li vrazza di Maria,

granni, riccu e puvureddru.

Tutti tri addinucchiuni

l’aduraru comu patruni.

III

Gaspare

Dissi Gaspari:

- Patruni,

summu Diu d’altu coru,

Vi prisentu addinucchiuni

stu vasettu, chinu d’oru,

E a la Matri la curuna

comu amabbuli patrona. -

IV

Coro

Badassanu cci arraggiuna

e cci dici umiliatu:

Baldassare

- Chistu ncenzu e la curuna

è pi Vui, Verbu ncarnatu,

di li re supra li re

a Vui simili nun cc’è. -

V

Coro

Mircioni cci dissi:

Melchiorre

- Ahimè!

Summu Diu di granni altizza,

a Vu prisenta lu cori me

stu vasettu d’amarezza

e la mirra Vi purtai

pi cuntimplari li vostri guai. -

- AHIMÈ!

VI Coro

La so Matri cu umiltati

cci sfascià lu figliu caru.

Tutti tri, addinucchiati,

li piduzza cci vasaru.

Li tri re di l’orienti

l’aduraru assai cuntenti.

VII

Coro

Cc’era un angilu prisenti:

Angelo

- Nun passati pi chissa via,

Erodi uccidi prestamenti

prima Gesù e po Maria.

Di la scanna di li nnuccenti

Nun si sarba nuddra genti.

VIII

Angelo

Fidilissimi, tempu amaru!,

Va cangiati n’atra via.

Coro

Tutti nzemi, po prigaru

in cilesti cumpagnia,

amannu Diu cu santu zelu

pi gudisillu nta lu Celu.

IX

Coro

Ascutannu lu cunzigliu,

notti tempu fannu via,

tennu strittu lu gran Figliu,

san Giseppi cu Maria.

Ora e sempri, o piccaturi,

dacci a Diu ogni onuri.

Epifania.

Nella notte trionfante / che è nato l’Onnipotente / partirono con giubilo / i tre re dell’oriente, / con una stella in compagni-

a / per adorare il Messia.

A Betlemme, nella campia, / trovarono il Bambinello / tra le braccia di Maria, / grande, ricco e poverello. / Tutti e tre in

ginocchio / lo a dorarono come signore.

Disse Gaspare: - Signore, sommo Dio d’alto coro, / a voi presento, inginocchiato, / questo vasetto pieno d’oro, / ed alla

Madre vostra la corona, / in quanto amabile signora.

Baldassare gli si rivolge, dicendo umilato: / - Questo incenso e la corona / sono per Voi, Verbo Incarnato, / dei re Voi state

al di sopra / perché simile a Voi non se ne trova.

Melchiorre gli disse; - Ahimè! / Sommo Dio di grande altezza / a Voi presenta il mio cuore / questo vasetto di amarezza / e

la mirra Vi ho portato / per contemplarre i Vostri guai.

La Madre con umiltà / mostrò loro il caro Figlio. / Tutti e tre, in ginocchio, / gli baciarono i piccoli piedi. / I tre re

dell’oriente / lo adorarono assai contenti.

C’era un angelo presente: / - Non andate da quella via, / Erode ucciderebbe subitamente / prima Gesù e poi Maria. / Dalla

strage degli innocenti / si salverà poca gente.

Fedilissimi, tempi amari, / scegliete un’altra via. - / Tutti insieme poi pregarono / in celeste compagnia, / amando Dio con

santo zelo / per goderlo in Cielo.

Ascoltando il consiglio, / nottetempo fanno via, / tengono stretto il gran Figlio, / san Giuseppe con Maria. / Ora e sempre,

o peccatore, / offri a Dio ogni onore. francesco cannatella

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Numero 2 - Aprile 2006 La Voce di Cianciana

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Hello Cianciana di Diane Lainson

Now that the cold winter is finally over and spring is here, we can

hopefully look forward to a wonderful long hot summer. The country-

side looks beautiful with its array of brightly coloured wild flowers,

the birds are busily making their nests and singing merrily in the

mornings and evenings. The neatly pruned grape vines budding and

various coloured blossoms on the fruit trees. On the second of April,

which was a hot sunny day, we went to the beach at Minoa and had

lunch there at one of the restaurants. A lot of people were also on the

beach sunbathing, playing games and making Bar- B-Q’s.

We would like to say how much we enjoyed the Festival of S.

Guiseppe and the pretty street decorations, especially the artistically

arranged table of food on the steps at the top of the high street. We

were also delighted by the procession of the Child Jesus with Mary

and Joseph and of course the faithful donkey.

This Easter we were able to attend the wonderful reconstruction of the

Last Supper of Jesus and his Apostles on the Thursday evening and on

the Friday how we were extremely over-come by the magnificent

performance of the Condemnation of Christ and the very emotional

procession of his journey through the town to the Cross to his crucifix-

ion. The sermon by the priest was also very moving, even though we

did not understand every word, we were able to understand how he

completely signified the meaning of Easter and all that it represents.

On a lighter note I noticed prior to the Easter Festival the chocolate

Easter eggs in the supermarkets; but where did this tradition come

from? History tells us that Christians adopted the custom to represent

the resurrection of our Lord. They are a symbol of new life and eggs

have been exchanged as gifts during this time for centuries. Originally

hens’ eggs were coloured by being boiled with leaves or petals, or

were even covered in gold leaf or fabric and course Easter Sunday

became the traditional day, as they were forbidden during Lent, to

present them. It was not until about 150 years ago that giving choco-

late eggs became more popular and now in the world, millions of them

are sold every year. When my children were small we celebrated

Easter Sunday and the tradition of giving chocolate eggs. Quite often

if the weather was good, I used to hide a few little eggs in the garden

and they used to hunt for them. We also used to dye fresh eggs differ-

ent colours and they were passed around the dining table in the eve-

ning for the family and guests.

Many years ago when I was staying in a small village outside of

Naples, I went to a little Trattoria with some friends and to celebrate

the end of Lent they made a special tasty pasta dish that I would like

to pass on to you. PENNE alla CARBONARA di SALSICCIA: - 4

long pieces of spicy Italian sausages with herbs, olive oil, 4 thick

slices of pancetta, chopped, a little salt and freshly ground black pep-

per to taste, 450 g dried penne or pasta of your choice, 4 large egg

yolks, 100ml of cream, 100g freshly grated Parmesan cheese, zest of 1

lemon {grated skin only} and a handful of chopped parsley. With a

sharp knife cut the sausage skin lengthways and squash the meat out.

Wet your hands and make little balls of the sausage meat and place to

one side. Heat a large frying pan and add some of the olive oil, gently

fry the meatballs until golden brown all over, then add the chopped

pancetta and continue cooking for 2 or 3 minutes. Meantime cook

your choice of pasta and while it is cooking, in a large bowl whip up

the egg yolks, cream, half of the Parmesan, the lemon zest and parsley.

When the pasta is cooked, drain and keep a little of the cooking water,

immediately throw your pasta back into the pan, the egg mixture and

the hot sausage meatballs and mix everything together. The eggs will

cook lightly from the heat of the pasta and should be smooth, not

sticky and lumpy. If the pasta is too sticky add a few spoonfuls of the

cooking water to separate it slightly. Sprinkle over the rest of the Par-

mesan and a little chopped parsley, pour over a little of the remaining

olive oil and serve immediately with a mixed green salad and hot

bread. This should serve four people. Now for a healthy dessert slice

some fresh apples, bananas and kiwi fruit, sprinkle with a little brown

sugar and pour over some freshly squeezed orange juice and serve.

Apples are very good for you, the vitamin C helps boost the body’s

own immune defences and its pectin content can lower cholesterol, the

bananas are a good anti-stress agent and an energy boosting digestive

stimulant. The more yellow the bananas, the better because the starch

in them should have turned to natural sugar. Kiwi fruits are highly

regarded for their goodness and nutritional value. It is said that 100g

of Kiwis contain 300mg of Vitamin C.

Whilst shopping around the town I have noticed the abundance of

artichokes for sale. For many years Herbalists all over the world have

claimed that artichokes are good for lowering blood cholesterol,

stimulating bile and urine production, some liver protection and anti

stress symptoms. They are rich in a chemical compound called Cy-

narin, which is claimed to lower blood cholesterol and improve the

flow of fat-emulsifying bile, making the digestion of rich food much

easier. Herbalists have traditionally used extracts of artichoke to treat

high blood pressure and may help people with gout, arthritis and rheu-

matism as the artichokes have certain detoxifying properties. They

also contain a little folic acid and potassium, are a great source of

energy and may improve the skin and hair. Remember this next time

you look at an Artichoke! Diane Lainson

CIAO CIANCIANA Adesso che il freddo inverno è passato e la primavera è

qui, noi possiamo sperare in una lunga e calda estate.

La campagna appare bellissima con le sue schiere di fiori

selvaggi di calori brillanti, gli uccelli sono impegnati

nella costruzione dei loro nidi cantando allegramente

nelle mattine e nelle sere. Le viti potate nettamente che

germogliano e i vari fiori colorati sugli alberi da frutta. Il

2 Aprile, che è stato un giorno molto assolato, siamo an-

dati sulla spiaggia di Minoa e abbiamo pranzato in un

ristorante sul posto. Molta gente era sulla spiaggia a

prendere il sole, giocare o fare barbecue. Noi vorremo

dire quanto abbiamo gradito la festa di S. Giuseppe e le

belle decorazioni lungo le vie, in modo speciale la tavola

artisticamente preparate sulla scalinata lungo il corso

principale. Siamo stati deliziati anche dalla processione

del Bambino Gesù con Maria e Giuseppe e con il fedele

asinello. Durante la pasqua abbiamo potuto assistere alla

meravigliosa ricostruzione dell’ultima Cena di Gesù e i

suoi Apostoli il giovedì sera e siamo stati sopraffatti

dall’emozione per la magnifica performance della con-

danna di Cristo il venerdì e la processione molto emozio-

nante del suo viaggio attraverso il paese verso la Croce, e

la sua crocifissione.

Anche il sermone fatto dal sacerdote è stato commoven-

te, anche se noi non abbiamo capito tutto, comunque ab-

biamo capito come lui esprimeva il significato di Pasqua

e tutto ciò che questa rappresentava.

Per una nota più frivola, ho notato precedentemente alla

festa di Pasqua le uova di cioccolato nei supermercati, da

dove proviene questa usanza? La storia ci dice che i Cri-

stiani adottarono l’usanza di rappresentare la resurrezio-

ne di nostro Signore. Queste uova sono un simbolo di

nuova vita e le uova sono state scambiate come doni du-

rante questo tempo nei secoli. Originariamente le uova di

gallina venivano colorate facendole bollire con foglie o

petali, e potevano essere anche essere ricoperte di foglie

d’oro o tessuto e in seguito la Domenica di Pasqua di-

venne il giorno tradizione per presentarli, poiché erano

vietati durante la Quaresima. Fu 150 anni fa che donare

le uova di cioccolato divenne più popolare e milioni oggi

ne sono venduti nel mondo. Quando i miei figli erano

piccoli celebravano la Pasqua e la tradizione di donare

uova di cioccolato. Spesso se il tempo era bello, io ero

solita nascondere poche piccole uova nel giardino e i

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La Voce di Cianciana Numero 2 - Aprile 2006

A CIANCIANA NON SI RICORDANO A MEMORIA D’UOMO

PERSONE CHE ABBIANO

RAGGIUNTO UN COSI’ STRAORDINARIO TRAGUARDO

105 ANNI PER CARMELO CONTISSA,

CIANCIANESE DI RIVE DE GIER

Il signor CARMELO CONTISSA il 25 febbraio 2006 ha festeggiato i suoi

105 anni di età. Nato a Cianciana il 25 febbraio 1901, ormai da tantissimi

anni abita a Rive de Gier ed in questa città ha ricevuto le congratulazioni

da tutti, da parenti, da amici, da tutta la comunità ciancianese e dalle auto-

rità locali con in testa il sindaco M. Jean Claude Charvin

Laurea in scienze giuridiche per

ELEONORA RIZZOLO conseguita presso l’università agli stu-

di di Parma il 13 marzo 2006

bambini andavano a cercarle. Usavano anche colorare le

uova fresche con diversi colori e li passavano sulla tavola

all’ora della cena per tutta la famiglia e gli ospiti. Molti

anni fa mentre stavo in un piccolo paese vicino Napoli,

sono andata in una piccola trattoria con alcuni amici e per

celebrare la fine della Quaresima hanno preparato una pa-

sta speciale e gustosa che vorrei passarvi.

Penne alla carbonara con salsiccia: 4 lunghi pezzi di salsic-

cia piccante, olio di oliva, 4 spesse fette di pancetta, taglia-

te a pezzetti, un po’ di sale e de pepe nero tritato al mo-

mento, 450 gr di penne o altro tipo di pasta che preferite, 4

tuorli di uovo, 100 ml di panna, 100gr di parmigiano grat-

tugiato, buccia di 1 limone e una manciata di prezzemolo

tritato. Con un coltello affilato tagliare la pelle della salsic-

cia e tirare la carne fuori. Inumidire le mani e fare delle

palline di salsiccia e friggerle nell’olio caldo in una larga

padella, friggere delicatamente le palline fino a dorarle,

quindi aggiungere la pancetta e continuare a cuocere per 2

o 3 minuti. Nel frattempo cocete la pasta e sbattete in una

ciotola i tuorli, con la panna, metà del parmigiano, la buc-

cia di limone e il prezzemolo. Quando la pasta è cotta, sco-

larla e tenere da parte un po’ dell’acqua di cottura, travasa-

re la pasta nella padella, la miscela delle uova e le polpette

di salsiccia e mescolate tutto.

Le uova si cuoceranno leggermente con il calore della pasta

e il tutto deve risultare morbido e liscio. Se la pasta risulta

appiccicosa, aggiungere qualche cucchiaio d’acqua di cot-

tura.

Spargere il resto del parmigiano e un po’ di prezzemolo,

versare sopra un po’ di olio e servire immediatamente con

un’insalata mista e del pane caldo. Questo piatto è per 4

persone. Ora per un salutare dessert, affettate alcune mele,

banane e kiwi, cospargere di zucchero di canna e spremete-

vi sopra del succo di arancia e servire. Le mele fanno molto

bene, la vitamina C aiuta le difese immunitarie del nostro

corpo e il suo contenuto peptico può abbassare il colestero-

lo, le banane sono agenti anti-stress e stimolanti, energeti-

che e digestive. Più gialla è la banana, migliore è il frutto

perché l’amido si sarebbe trasformato in zucchero. Il frutto

del kiwi è estimato per la bontà e per il valore nutrizionale.

Si dice che 100 gr di kiwi contengano 300 mg di vitamina

C.

Andando per i negozi in paese ho notato l’abbondanza di

carciofi che sono in vendita. Per molti anni gli erboristi di

tutto il mondo hanno affermato che i carciofi sono buoni

per abbassare il colesterolo nel sangue, per stabilire la bile

e le vie urinarie, per proteggere il fegato ed come anti-

stress. Sono ricchi di un composto chimico chiamato lyna-

rin, che facilità la digestione di cibi molto pesanti. Gli er-

boristi tradizionalmente hanno usato gli estratti di carciofi

per contrastare l’ipertensione e per aiutare le persone soffe-

renti di gotta, artrite e reumatismi e anche come disintossi-

cante. Inoltre contengono una piccola parte di acido fobico

e di potassio, sono una grande fonte di energia e possono

migliorare la pelle e i capelli. Ricordate questo la prossima

volta che guardate un carciofo!!!

Diane Lainson

(traduzione professoressa Tanina Gambino)

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Numero 2 - Aprile 2006 La Voce di Cianciana

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Nozze D’Oro Nozze d’oro

per i coniugi

Giuseppina e Giuseppe Di Stefano

Cianciana 28/01/1956

Montréal (Canada)

28 gennaio 2006

Affettuosissimi auguri di tantissimi anni ancora uniti e in buone salute dai figli Antonietta e Salvatore, Angelina e

John, Rosetta, Giovanni, Pietro, Enza e da tutti i nipoti

90° Compleanno per il signor Alfonso Cicchirillo festeggiato a Cianciana il 12 gennaio 2006. Nella foto, oltre al fe-

steggiato, il figlio Matteo, la nuora Rosa D’Amico e i nipoti

Federico e Mariateresa Cicchirillo,

Laurea in operatore della pubblica ammini-

strazione per

ANTONINA BAVUSO Agrigento, Facoltà di Giurisprudenza

31 Marzo 2006

N

A

S

C

I

T

E

Sarah Schembri di

Giovanni e di Laura

Bianchin, nata Belgio

il 17 febbraio 2006

Dario Ferdinando Sanzeri

di Domenico e di Marianna

Alfano, nato a Hoddesdon

(R.U.) il 4 gennaio 2006

Diego Passafiume di

Francesco e di Eleonora

Colletti, nato a Parma il

12 febbraio 2006

Arianna Gina Ciraolo di

Andrea e di Gina Can-

tucci, nata ad Agrigento

il 15 marzo 2006

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La Voce di Cianciana Numero 2 - Aprile 2006

MARIAPIA GAMBINO PUBBLICA PRESSO IL SOLE DI TUTTI, COLLANA AUTORI AUTO-

PRODOTTI, LA SUA RACCOLTA DI POESIE HO ACCESO CANDELE AL VENTO,

PREFAZIONE DI GASPARE D’ANGELO, EDITORE DELLA COLLANA

M ariapia Gambino, di Pietro e

di Giuseppina Soldano, è

nata a Cianciana il19 giu-

gno 1978. Ha frequentato a

Sciacca l’Istituto d’Arte “Bonachia” con-

seguendo nel 1998 il diploma in Arti Ap-

plicate della Ceramica. Successivamente si

è trasferita a Faenza (RA) per perfezionare

lo studio ed il restauro della ceramica. Per

lavoro Mariapia è richiesta ovunque sia in

Italia che all’estero. E’ stata infatti per e-

sempio a Valencia in Spagna o a Monaco

di Baviera in Germania per restaurare ce-

ramica delle varie epoche storiche. In Ita-

lia ha lavorato a Bologna e nella stessa Faenza, dove ri-

siede. Di Mariapia conoscevamo da tempo la sua passio-

ne per la ceramica, la sorpresa è il sapere

che ha anche coltivato fin da ragazzina

l’altra sua passione : la poesia.

L’opportunità di pubblicare la sua raccolta

di poesie intitolata Ho acceso candele al

vento è stata propiziata dall’iniziativa del

professor Gaspare d’Angelo che ha fonda-

to, come i nostri lettori sanno, la casa edi-

trice Il sole di tutti , collana Autori Auto-

prodotti ( per informazioni rivolgersi a

Gaspare D’angelo, Via dei Carpinoni, 14

24126 Bergamo, tel. 035 - 314749 ilsole-

[email protected], [email protected]).

Siamo in grado di anticipare fin da ora che

l’opera di Mariapia Gambino verrà presentata a Ciancia-

na l’estate prossima. Salvatore Panepinto

Prefazione

Ho letto il lavoro di Mariapia Gambino ed ho subito pen-

sato che la sua maggiore ispirazione è quella di Accende-

re candele al vento.

Accendere candele al vento è il paradosso dei veri poeti,

(la Gambino ha voluto farne un titolo da me molto con-

diviso). Ed è in questo terreno delle grandi contraddizioni

poetiche che va inserita la sua scrittura.

Il suo tormentato amore con la terra madre che nega

"carezze e regala morte" è il classico, unico rapporto di

odio-amore che può avere l'intellettuale isolano con la

Sicilia. Basta allontanarsi in terre non sue per notare che

ogni posto "rincorre il sole" per rifugiarsi nella "stanza

dei sogni comuni ", che insegue "l'odore di naftalina" do-

ve rimane solamente un'ombra che "elemosina" lo scia-

bordare delle onde del mare.

"Niente da capire"?, avrebbe detto Francesco De Gregori.

A me, invece, pare tutto chiaro ed egregiamente espresso

con autentico linguaggio poetico.

Qualità di scrittura di Mariapia, che ci porta ai temi

affrontati dai grandi autori della letteratura siciliana come

Tomasi di Lampedusa, al suo libro/verità Il Gattopardo

(la Gambino me ne parlava in una sua e.mail) e al discor-

so che il Principe di Salina intrattiene con Chevalley, “il

sonno, caro Chevalley, il sonno è ciò che i siciliani vo-

gliono. Desiderio di morte, desiderio di immobilità volut-

tuosa”. Tuttora, la Sicilia sembra non voler uscire da que-

sto sonno eterno, da questa immobilità. Mariapia sente

tutto questo, ma è un sentire diverso, di chi nell’isola non

vive più però, ne rimane, più che mai, distaccatamente

attratta.

Dopotutto, quello delle contraddizioni della Sicilia (o

delle Sicilie?) ha radici profonde. Duemila e cinquecento

anni fa Empedocle di Agrigento notava che il caos dei

quattro elementi fondamentali

- terra, acqua, aria e fuoco - si compone secondo le forze

contrapposte dell’odio e dell’amore.

Leonardo Sciascia ci parla di “isola-individuo”, di “isola-

provincia”, di “isola-paese”, di maestri che sanno bene

come far conciliare l’inconciliabile. Gesualdo Bufalino,

scrivendo di opposti che spesso coincidono, parla del

bianco e del nero, della “luce” e del “lutto”. Per non cita-

re i due venti di Vitaliano Brancati quello del nord che

arriva da Londra, Leningrado e Parigi antitetico al vento

africano che soffia dal sud che porta l’afa equatoriale.

Attraverso la sua scrittura Mariapia Gambino cerca una

sintesi e, al contempo, alza un voce di protesta contro

l’abbandono, l’oblio e l’apatia, contro lo status quo, con-

tro la progressiva decadenza dei siciliani ancora sorda ai

cambiamenti. E, parafrasando Sciascia, (che a sua volta

parafrasava Montesquieu), alla domanda “ Come si può

essere siciliani? ” pare che l’unica, rassegnata risposta

possibile sia: “Con difficoltà”.

Siamo molto fieri di aprire la Collana di Poesia con

questa poetessa del dubbio. (Gaspare D’Angelo)

Lampi di maggio

(Monaco di Baviera, maggio 2005)

I lampi squarciano La mia anima approda

il cielo di maggio senza ritorno

in questo posto nelle aride viscere

che rincorre il Sole. della Matrona

che lo detiene

Ho acceso candele al vento

Ho acceso candele al vento

La mia voce è dispersa

nell’eco eterna.

Lo scoglio ha infranto il sogno

come un battello ebbro

nel mare in secca

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Numero 2 - Aprile 2006 La Voce di Cianciana

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Uno spazio per l’educazione all’affettività ed alla sessualità

Un’iniziativa del comune di Cianciana e del Consultorio Familiare

I l Comune di Cianciana, in collaborazione col Con-

sultorio Familiare ed il Distretto Sanitario di Bivo-

na, ha realizzato uno “Spazio” settimanale da dedi-

care ai problemi d’educazione all’amore e alla ses-

sualità. Destinatari dell’iniziativa soprattutto i giovani,

senza però escludere le coppie adulte, che siano interes-

sati ad approfondire il loro cammino verso una sessualità

sempre più intelligente e matura. Ogni settimana, il Gio-

vedì pomeriggio dalle 15 alle 18, presso il Centro Socia-

le nella sede del Consultorio Familiare in Corso Cinque-

mani Arcuri, operatori specializzati del Consultorio Fa-

miliare sono a disposizione, gratuitamente, per affronta-

re con chiarezza, serietà e spirito di condivisione le pro-

blematiche che, in materia, sono oggi particolarmente

sentite nel mondo giovanile e nella vita di coppia. La

sessualità è sempre proposta come elemento fondante la

persona umana. Ed è così smontata a priori ogni possibi-

le mortificazione della sessualità, che viene piuttosto

considerata nella sua bellezza vivificante e creativa. In

questo modo viene anche valorizzato l’insegnamento

della Chiesa che, al proposito, si presenta molto più fre-

sco e più giovane, insomma più affascinante, dei modelli

oggi proposti dal prelevante modo di pensare: la sessua-

lità serve per qualcosa

di bello e di grande e

non può dunque imma-

linconirsi nella ricerca

di un piacere fine a se

stesso. La stessa regola-

zione naturale della fer-

tilità non è considerata

alla stregua di una

“contraccezione cattoli-

ca”, ma come preziosa

occasione per arricchire

e completare la propri dimensione sessuale. Lo spirito è

quello esemplarmente definito dal poeta Kahlil Gibran:

“Sono nato una seconda volta quando la mia anima ed

il mio corpo s’innamorarono e si sposarono”.

Rino Ciancimino (nella foto)

In questo numero La Voce è lieta di pubblicare tre poesie. La prima intitolata VENTI MARZO 2006 scritta da Gaeta-

no Alessi in occasione di una recente visita a Firenze, ospite della famiglia Carubia (vedi lettera a pagina 3 di questo

stesso numero); la seconda intitolata LU CARUSU scritta da Francesco Taormina, abitante a Maslianico (Como) e

per finire PER TE DONNA scritta da Pasquale Tallo, per la prima volte ospite del Salotto della Poesia.

VENTI MARZO 2006

Tre eran quest’oggi le Rose

che di vere donne profumavano.

Teste bianche, cervelli ancor fluenti,

d’amore intrise e di ricordi zeppe.

Due le vedove, l’altra mia moglie;

parenti tutte e tutte e tre vocianti.

Una d’esse, oltre al nome proprio

come l’altre, Carubia è chiamata

al par della compagna mia

la qual si bea di tal nobile casata.

Della Firenze, la città ospitante,

poco o nulla a tutti noi importava

in quel plumbeo meriggio inano

mentre del paesello siciliano,

di quell’ameno borgo contadino,

tutto soave ci appariva

e d’esso - Cianciana - sognavamo

trasportativi d’un ipotetico arcobaleno.

A quel punto quasi perso s’era

il segno vero della realtà vissuta

ma, finito il trasognato momento,

il tempo presente s’è di noi impadronito

e tutti ci siamo ritrovati con gli acciacchi

pesanti al pari e forse più di prima.

Poi, lasciati i rimpianti d’un mattino,

il bouquet delle Regine si è disciolto

per cui, insieme al conosciuto volto,

tornato ne sono alla dimora di Torino.

Gaetano Alessi

PER TE DONNA Per te Donna invidio il sole,

perchè appena ti vede all’istante ti bacia.

Per te Donna invidio il vento,

perchè nel momento che tu esci soffia

e ti accarezza.

Per te Donna invidio l’aria,

perchè essa ti avvolge nel suo manto e ti

abbraccia tutta.

Per te Donna invidio la notte,

perchè a lei non puoi dire di no

e può dormire con te.

Per te Donna invidio il tuo uomo

perchè quando tu lo vuoi lui può tutto.

Per te Donna ringrazio Iddio

perchè tu esisti e mi permette di sognarti.

Pasquale Tallo

A te Donna “madre, compagna ed amica

dell’uomo” porgo tanti auguri affinché tu

possa trionfare sempre e non solo l’otto

marzo.

LU CARUSU

In tanti andavano all’inferno,

con coffe piene di fuoco giallo

salivano la china fino al cielo.

Ogni passo era un volo come

passeri liberi nell’aria, per

tornare agli inferi più in là.

Un volo dopo l’altro, china piena,

pendio vuoto, nel cunicolo

luccicante di mortale bellezza.

La citalena illumina il cammino

d’un tozzu di pani

e cumpanaggiu,

e tu, frizzante giovinezza mai più

pensi quale costo questa vita

ti presenta.

In memoria dei nostri vecchi, e

per me, di mio nonno Giovanni

D’Angelo, molti anni addietro

scrissi quanto. Sempre il dubbio

mi prende sul valore, ma ormai è

giusto che se l’uno debba essere

il molteplice, il molteplice esiste

solo nell’unità.

Francesco Taormina

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Numero 2 - Aprile 2006 La Voce di Cianciana

Quando si cugghia l’amuri Gli antichi strali di Cupido di Francesco Cannatella (seconda parte)

La fuitina. Un atto di disubbidienza

giovanile ai veti familiari, basati sul

calcolo economico della roba e dei

pregiudizi. Una forte e scomposta

ribellione per l’affermazione della

propria personalità, in una realtà dove

le convenzioni sociali poco spazio

lasciano ai genuini interessi amorosi.

E’ un rompere schemi e regole che

soffocano l’espressione di sentimenti

e di desideri, un manifestare che gli

affari di cuore non possono essere

regolati da fattori economici. Ed allo-

ra, spinto da un amore corrisposto,

cui si frappongono veti e valutazioni

familiari, il giovane rompe ogni indu-

gio, spezza la tradizione e si fa ardito:

iemmu a l’accurzu, beddra, svulaz-

zammu. / ch’accussì prestu nguaggiati semmu. L’altra

faccia della medaglia mostra, talvolta, una fuitina di fami-

glia. Sono gli stessi familiari, per evitare le insostenibili

spese della cerimonia e ogni obbligo dotale, che concor-

dano ed organizzano la fuitina. Tanto bastava dire : Li

picciotti ficiru di testa. Ciò perché in paese ogni lingua

trovava modo di mantenersi umida, esercitandosi nello

sparlamento ed era necessario scaricare ogni responsabili-

tà sui giovani che avevano deciso contro il parere decla-

mato ai quattro venti dei reciproci genitori. Una sceneg-

giata popolare seguiva l’evento. Personaggi ed interpreti,

oltre agli attori principali, erano i familiari, il vicinato ed

il paese tutto. Il padre della ragazza recitava la parte

dell’offeso e sfogava in famiglia la propria amarezza,

comunicando alla moglie le decisioni in merito alla figlia

disubbidiente: Nun la vogliu vidiri cchiù, nunn- àju cchiù

figlia. Chiaramente ciò lo scaricava dall’impegno di dota-

re la figlia.

La moglie, strumento di accompagnamento familiare ma

in queste cose abile regista, fiancheggiava ad alta voce il

marito e faceva in modo che il dolore e le decisioni arri-

vassero al vicinato perché si facesse carico di allargare la

voce all’intero paese, ripetendo ad libitum alla figlia: stu

tradimentu nun-mì l’aviatu a-fari, ed al popolo tutto : la

vistina bianca intra mi ristà. Come dire che i preparativi

del matrimonio religioso erano stati approntati e che la

famiglia era pronta a sostenere tutte le spese necessarie.

Quel “bianco” aveva un’altra valenza, essendo il colore

della illibatezza: non c’era stata concessione al giovane,

la ragazza non era compromessa.

Il padre dello “sposo”, in genere, mostrava una iniziale

preoccupazione per eventuali reazioni scomposte del con-

suocero offeso e nel mentre faceva sapere alla giuria po-

polare, perché lo riportasse a chi di dovere : Intra nti mia

nun s’hannu a-ffari a-bidiri. Tutti dovevano saper che

non c’era stato nessun mancamento e nessuna copertura

da parte della famiglia del giovane. Poi vestiva i panni

del paciere e faceva giungere il proprio dispiacere e la

propria solidarietà alla famiglia offesa,

condannando senza riserve il compor-

tamento del figlio, obbligato al matri-

monio riparatore.

Lu matrimonio a lu scuru, un surroga-

to del matrimonio religioso vero e pro-

prio. Veniva celebrato in sacrestia

all’alba, ed alla luce fioca di poche

candele e, chiaramente, senza l’abito

bianco, avendo la sposa perduto la pro-

pria verginità. Presenti poche familiari

ed i testimoni. Non era previsto alcun

trattenimento né seguiva manifestazio-

ne pubblica. Con la nascita del primo

erede, se maschio portava il nome del

padre dello sposo e se femmina il nome

della madre della sposa, atto di rispetto

dovuto, tutto tornava alla normalità,

agneddru e-sucu e finì lu vattisimu. A proposito di sucu, a

Cianciana sono ricordate ancora le parole di una madre,

tradita dalla fuitina della figlia : lu beddru sucu fattu mi

lassasti! Il vicinato per solidarietà presentava il proprio

dispiacere : Ma chi-foru foddri? riferito ai giovani fuggia-

schi e nel frattempo si adoperavano a spendere parole di

pace : Cosi chi-ccapitanu a li vivi sunnu. Si li picciotti

avissiru sintimentu, fussiru comu li vecchi.

L’arrubbatina. Per fame l’uomo ciancianese rubava

frumento, per denaro muli e cavalli e per amore donne : e

po’ di notti mi la vaiu a-pigliari / na carrozzella pronti e-

mmi la portu. Bastava un gruppo di amici fidati, imman-

cabile il compare, il futuro testimone delle nozze che sa-

rebbe stato gratificato per l’impegno profuso con il bat-

tezzare il primo nato della coppia. Con prepotenza e con

la forza l’innamorato si impossessava di colei che aveva

avuto l’ardire di non corrispondere i sentimenti amorosi

dello spasimante. Egli penetrava nottetempo e furtiva-

mente in casa di lei e coadiuvato dai “bravi” la portava

via. Un sequestro vero e proprio, di cui venivano infor-

mati i Carabinieri ma la denunzia veniva ritirata dopo

pochi giorni. La ragazza , compromessa irrimediabilmen-

te con l’essere stata posseduta sessualmente, perdeva

l’onore, nessun attenuante le si offriva per aver ceduto

solo alla forza. Una macchia sporcava indelebilmente la

sua innocenza ed era costretta per riconquistare la propria

dignità offesa di accettare il matrimonio riparatore che

prontamente le veniva offerto. Seguiva il consueto e pre-

ventivato matrimonio a lu scuru. Da moglie, imparava

nel tempo a sorridere nel vivere accanto ad un uomo che,

liberamente, non avrebbe mai scelto come compagno del-

la propria vita. I figli divenivano la colla necessaria per

cementare l’unione forzata. Il marito s’impossessava le-

galmente di ciò che desiderava e la moglie ritrovava il

perduto onore, indispensabile per vivere a Cianciana.

( Nella foto il maestro Stefano Panepinto accompagna

all’armonium il signor Ulisse Giuliano)

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La Voce di Cianciana Numero 2 - Aprile 2006

NOTIZIE DALL’ANAGRAFE

D

E

C

E

S

S

I

LA PICCIUTTEDDRA DI LA CONCA D‟ORU

Sta picciutteddra di la conca d‟oru

fa-ppèrdiri la testa a-ccù talìa.

La vitti aièri m-mezzu a li so‟ soru,

cu-ll‟occhji a-ppampineddra e-mm‟arridìa.

Ritornello

Si-bbeni mi vulissi stu tesoru,

lu sangu di li vini cci darrìa.

Dicìticci a sta bbeddra ca nni moru,

paci nun trova cchjù l‟armuzza mia.

Lu primu amuri fici cu-Nniniddra,

nun-cì la detti ma‟ na vasateddra.

Si-ddì li donni cci livati a idrra,

nul-la truvati cchjù na donna bbeddra.

Ritornello

Si-bbeni mi vulissi stu tesoru…

Siddru so‟ patri num-mì la voli dari,

mi fazzu quattru amici, fazzu un fagottu,

e-ppo‟ di notti la vàiu a-ppigliari,

la carruzzedra pronti a-mmì la portu.

Ritornello

Si-bbeni mi vulissi stu tesoru….

Ulisse Giuliano 10 luglio 1977

ELEZIONI POLITICHE 2006 - I RISULTATI DI CIANCIANA Movimento Democratico Sicilia “Noi Siciliani” voti 7 0,38%

Alleanza Siciliana voti 5 0,27 %

UNIONE voti 969 52,66% Partiti : Italia dei Valori Lista Di Pietro voti 32, I Socialisti voti 17, Popolari UDEUR voti

10, Democratici di Sinistra voti 117, La Rosa nel Pugno voti 461, Codacons voti 5, Rifondazione Comunista voti 83, La

Margherita voti 147, Partito Socialista Democratico Italiano voti 3, Movimento Repubblicani Europei voti 6, Insieme

con L‟Unione voti 82, Pensionati voti 6.

CASA DELLE LIBERTA’ voti 859 46,68 % Partiti : Patto Cristiano Esteso voti 4, Partito Liberale Italiano voti 3,

Fiamma Tricolore voti 4, UDC voti 227, Lega Nord voti 21, Alternativa Sociale voti 8, Patto per la Sicilia voti 11, Parti-

to Repubblicano Italiano voti 1, Nuova Sicilia voti 182, Riformatori Liberali voto 0, Alleanza Nazionale 113, Pensionati

Uniti voti 4, Forza Italia voti 278, L‟Ambienta- Lista voti 3.

Totale voti validi 1840 Bianche 63 Nulle 69 Totale votanti 1972

Movimento Politico Terzo Polo voti 8 0,38 %

Movimento Democratico Siciliano - Noi Siciliani voti 4 0,19 %

UNIONE VOTI 1143 54,48 % Partiti : I Socialisti voti 7, Partito dei Pensionati voti 3, UDEUR Popolari Mastella

voti 11, Comunisti Italiani voti 20, Lista Consumatori Codacons voti 4, La Rosa nel Pugno - Laici Socialisti e Radicali

voti 549, Partito della Rifondazione Comunista voti 73, Federazione dei Verdi voti 88, L‟Ulivo voti 361, L‟Italia dei

Valori voti 27.

CASA DELLE LIBERTA’ VOTI 943 44,94 % Partiti : Lega Nord voti 31, PLI voti 3, UDC voti 281, Alleanza Na-

zionale Fini voti 138, Alternativa Sociale voti 5, MSI Fiamma Tricolore voti 12, NO Euro voti 3, Democrazia Cristiana -

Nuovo PSI voti 114, Pensionati Uniti voti 5, Forza Italia voti 351

Totale voti validi 2098 Bianche 51 Nulle 61 Totale votanti 2210

S

E

N

A

T

O

C

A

M

E

R

A

MATRIMONI Angelo Scardino e Carmela Cilona, Comune di Cianciana, 19 aprile 2006

Giuseppa Guastella, coniugata Guida, nata a Ribera il 18 febbraio 1932, deceduta l‟8 marzo 2006

Alfonso Montalbano, nato a Cianciana il 6 luglio 1916, deceduto l‟11 marzo 2006

Giuseppa Vaniglia vedova Losi, nata a Cianciana il 7 marzo 1919, deceduta il 15 marzo 2006

Giovanni Gattuso, nato a Cianciana l‟8 gennaio 1922, deceduto il 24 marzo 2006

Francesca Bosciglio vedova Campisi, nata a Cianciana il 22 maggio 1916, deceduta il 30 marzo 2006

Epifanio D‟Angelo, nato a Cianciana il 13 novembre 1907, deceduto il 6 aprile 2006

Giuseppe Mendola, nato ad Alessandria della Rocca, deceduto il 14 aprile 2006

Vincenzo Capra, nato a Cianciana l‟1 aprile 1942, deceduto il 18 aprile 2006

DECEDUTI FUORI CIANCIANA

Giovanna Pulizzi, con. Alfonso Setticasi, nata a Cianciana il 7/9/1931, deceduta a Saint Chamont (F:) il 9/2/‟06

Rosalia Piazza in Santoni, nata a Cianciana il 20 maggio 1935, deceduta a Roma il 28 febbraio 2006

Rosario Greco, nato a Cianciana il 23 luglio 1930, deceduto a Evry (Francia) il 4 marzo 2006

Carmelo Contissa, nato a Cianciana il 25 febbraio 1901, deceduto a Rive de Gier (Francia) l‟11 marzo 2006

Giacomo Gambino, nato a Cianciana il 22 aprile 1921, deceduto ad Agrigento il 14 marzo 2006

Alessi Ludovico, nato a Cianciana il 17 novembre 1912, deceduto a Gallarate (Varese) il 23 marzo 2006

Angela Guida, vedova Traina, nata a Cianciana il 27 dicembre 1919, deceduta a San Biagio P. il 23 marzo 2006

Antonino Ciraolo, nato a Cianciana il 16 aprile 1923, deceduto a Rivolta di Torino il 16 aprile 2006

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Numero 2 – Aprile 2006

Pagina 18

La Voce di Cianciana

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IL CAMPIONATO DI CIANCIANA 2000 ( continuazione da pagina 1)

Grande gestione da parte dei dirigenti che non paghi del

campionato appena vinto, allestiscono una rosa capace di

primeggiare, confermando il mister e lo zoccolo duro ella

passata stagione ha inserito solo giocatori di grandissima

esperienza e qualità, come Guida e Savarino grandi prota-

gonisti con 10 e 11 reti della stagione.

Tra le conferme, il giovane Manazza, diventato un perno

inamovibile di una delle migliori difese del campionato, con

22 gol subiti in 26 gare, capitan Alfano di nuovo capocanno-

niere della squadra con 18 gol, e un Martorana impiegato

part-time alla Del Piero, che risulta decisivo negli scorci di

partite giocate, segnando personalmente 6 gol e fornendo

numerosi assist ai compagni ha cambiato più volte le sorti

dell‟incontro. A contribuire all‟ impresa anche i soliti

D‟Anna, Cavalca,Ceroni Bahou, Guddemi e tutti i compo-

nenti della rosa(mi scuso con chi non ho citato) che si sono

sempre fatti trovare pronti, quando sono stati chiamati in

causa dall‟ allenatore.

Alfonso Salamone

DOLCI VACANZE A CIANCIANA

Foto di italo-americani di Tampa Florida (USA) in vacanza in

Sicilia che, grazie a Alfonso Orlando Blues, hanno anche assistito

alla festa in onore di San Giuseppe. Ricordiamo che in Florida

vivono tanti americani originari della provincia di Agrigento.

AVVISO PER GLI AMERICANI

Da Roma ci scrive Alessandro Cicchirillo Caro Salvatore, ti mando una mia foto dell'ultima trasfer-

ta in Giappone con la Banda

dell'Arma dei Carabinieri.

Fai sapere ai nostri paesani

che stanno negli USA che la

Banda si recherà a New

York ad ottobre per il Co-

lumbus day, e incontrarli mi

farebbe un enorme piace-

re.Tra gli altri impegni della

Banda ti ricordo la chiusura

dell'expò Italia in Cina a

Pechino Dicembre 2006.

Grazie mille e buon lavoro.

PRESENTATO A CIANCIANA IL VOLUME DI GABRIELLA EBANO

FELICIA E LE SUE SORELLE, DAL SECONDO DOPOGUERRA ALLE STRAGI DEL „92 - ‟93,

VENTI STORIE DI DONNE CONTRO LA MAFIA

Nel quadro delle manifestazioni organizzate in occasione del

360° anno della fondazione di Cianciana, mercoledì 29 marzo,

presso il Centro Sociale c‟è stato un incontro con Gabriella

Ebano, autrice del libro Felicia e le sue sorelle. Tale incontro,

desiderato dall‟autrice, è stato reso possibile grazie alla colla-

borazione di diversi enti del nostro territorio : l‟Istituto Com-

prensivo di Cianciana, l‟IPIA “Archimede”, l‟Arci Valplatani,

l‟Amministrazione Comunale.

Oltre a Gabriella hanno partecipato all‟incontro l‟onorevole

Sanzeri, sindaco, il vice sindaco Pulizzi, la signora Ida Abate,

insegnante del giudice Livatino, la signora Felicia Impastato,

familiare di Peppino Impastato, il professor Giovanni Alessi,

la professoressa Filomena Sanzeri, la dirigente scolastica pro-

fessoressa Milazzo. La Ebano, di origini ciancianesi per parte

di padre, è di professione foto-reporter ed è impegnata nel

sociale, dividendo la sua attività lavorativa tra Palermo e Ro-

ma.

Gli alunni, già sensibilizzati al

problema per aver portato avanti

insieme agli insegnanti un proget-

to sulla legalità l‟anno scolastico

precedente, sono stati tra i prota-

gonisti della mattinata, rivestendo

un ruolo attivo che si è concretiz-

zato con il porre all‟autrice delle

domanda molto pertinenti sul fe-

nomeno mafioso o attraverso la

drammatizzazione di alcuni perso-

naggi del libro stesso. Essi a partire del mese di gennaio han-

no lavorato sodo in classe, approfondendo alcune tematiche

del libro, mostrando molto interesse in considerazione anche

della loro giovane età. Nel prossimo numero, torneremo

sull‟argomento pubblicando un‟intervista all‟autrice.

S.P.