La Stadera n. 69 Aprile 2012

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Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 2 - CNS BA Mensile della parrocchia SS. Crocifisso - Barletta anno IX 69 “PREMIO FALLANI Miglior Testata 2007” aprile 2012 Tu stendi la tua paternità e il tuo sguardo di amore su ogni angolo della terra. E anche di viscere di una mamma che in- tessono il corpo di un figlio le conosci. Dal vivo. Né confondi un uomo con un altro, un paese con un altro, un nome con un altro. Cinquant’anni fa l’astronauta russo non ti ha visto in cielo; anch’io potrei percorrere tutto il cielo e non vederti. Ma se alzo il capo in cielo, posso ricordarmi che tu mi vedi, che non solo, che ogni creatura sotto il cielo ti è cara, e tu me la offri come sorella. Giuseppe Toffanello La vita è molto importante, e non ci dobbiamo mai arrendere per difenderla. Se qualcuno non ci ac- cettasse per quello che siamo, non ci dobbiamo preoccupare più di tanto perché c’è Gesù che ci protegge e ci fa stare bene. Infatti è proprio Gesù che dà molta forza per andare avanti e mi fa dire: “Io sono figlia di Cristo, sono la sua bambina, sono la sua principessa”. Deborah Laboragine Dio ci ha dato la vita e nessuno può togliercela. Molte perso- ne farebbero di tutto per avere dei figli ma non possono men- tre alcune uccidono delle creature innocenti. No! Soprattutto se un figlio viene diagnosticato malato prima di nascere, deve ricevere amore e cure e non dovrebbe essere ucciso, perché è speciale. Martina Oliveto RITORNO IN TERRA SANTA, NEI LUOGHI DELLA PAROLA INCARNATA Dopo la splendida esperienza del viaggio in Terra Santa del 2009, dal 9 al 16 agosto si ritorna nella terra di Nostro Signore. Le tappe principali saranno: Tel Aviv, Tiberiade, Nazareth, Cafarnao, Monte Tabor, Giordano, Amman, Petra, Gerico, Mar Morto, Gerusalemme e Bet- lemme. In programma l’attraversamento al lago di Ti- beriade sul battello fino a Cafarnao e la visita della zona archeologica con la casa di San Pietro, sopra la quale è stata costruita una chiesa di forma ottagonale, soprae- levata da terra; un'apertura vetrata, al centro, permette di vedere i resti della casa di Pietro al di sotto. È prevista una sosta al Monte delle Beatitudini e a Tabga e poi le visite al Monte Tabor, al kibbutz e al fiume Giordano, nel luogo del battesimo di Gesù. Nella cittadina di Nazareth ci si recherà alla chiesa di S. Giuseppe, alla Sinagoga, e si sosterà nella Basilica dell’Annunciazione (la principale chiesa cattolica della città di Nazareth, che sorge sul luo- go in cui, secondo la tradizione cristiana, l'Arcangelo Ga- briele annunciò a Maria la nascita di Gesù). Dalla Valle di Mosè si giungerà a Petra, (l’antica capitale dei Nabatei, considerata tra le sette meraviglie del mondo) per la vi- sita archeologica, passando attraverso un lungo canyon al termine del quale si accede alla “Città Rosa”, chiamata così per il colore dominante degli antichi edifici. Si pro- seguirà per Gerico, nel deserto di Giuda, per poi sostare lungo le rive del Mar morto prima di visitare gli scavi di Qumran. A Gerusalemme, poi, si andrà al Monte degli Ulivi, ai piedi del quale c'è il Getsemani (Orto degli Ulivi) dove, secondo i Vangeli, Gesù si sarebbe ritirato prima della passione; sul Monte è collocata la Chiesa del Pater Noster nella quale viene ricordato l'insegnamento dato da Gesù ai suoi discepoli nella preghiera del “Padre No- stro”. Altre importanti tappe saranno il Cenacolo, la chie- sa di Sant’Anna, la Piscina Probatica (in cui è avvenuto un miracolo di Gesù a favore di un paralitico), il Pretorio con il Litostroto, e il percorso della Via Dolorosa. Si giun- gerà infine alla basilica della Resurrezione. Il Muro del Pianto, la Spianata del Tempio con le Moschee di Omar e di Al Aqsa daranno una visuale sulle altre due religioni (Ebraismo e Islam) presenti nella Città Santa. Non può mancare la visita di Betlemme, città natale di Cristo, con la basilica della Natività e il Campo dei Pastori. Un viag- gio unico, all’insegna della spiritualità e alla riscoperta della tracce della fede! (per informazioni sul pellegrinag- gio rivolgersi presso la segreteria parrocchiale). Maria Rita Borraccino, [email protected] agenda aprile 2012 5 per segnalazioni e comunicazioni [email protected] puoi seguirci anche su www.facebook.com/sscrocifissobarletta delegato relazioni stampa [email protected] IN PELLEGRINAGGIO Direttore editoriale: don Ruggiero Caporusso Direttore responsabile: Ruggiero Dimonte Vicedirettore: Angela Rizzi Ruggiero Rutigliano Redazione: Rossella Acconciaioco, Maria Rita Borraccino, Mario Borraccino, Alessandro Brandi, Liana Caputo, Daniela D’Alba, Antonio Diodovich, Floriana Filannino, Silvia Giannella, Francesca Leone, Salvatore Mellone, Massimo Serio Hanno collaborato: Abramo Ferrara, Gerardo Del Negro, Pasquale Delvecchio, Alfredo Negro Premio “Fallani” Miglior Testata 2007 LA STADERA Mensile di informazione e formazione della Parrocchia SS. Crocifisso - Barletta Anno IX - n. 69 aprile 2012 Registrazione n. 4 del 5/2/2007 presso il Tribunale di Trani Direzione, redazione e ammin.: Parrocchia SS. Crocifisso Via Zanardelli, 33 76121 Barletta Tel. e fax 0883.333382 Impaginazione e stampa: Editrice Rotas - Barletta Intenzione missionaria dell’apostolato della preghiera: perché il Cristo risorto sia segno di sicura speranza per uomini e donne del Continente africano. “Le cose umane si capiscono studiando, le cose di Dio si capiscono amando...”. (Pascal) “Quando uno se ne va via di casa, un po’ di colpa ce l’ha anche chi vi rimane. Quando Giuda uscì dal cenacolo, qualche responsabilità l’hanno avuta anche i suoi compagni apostoli che (almeno così pare) non hanno fatto molto per trattenerlo accanto a Gesù. […] il petto, ce lo dobbiamo battere anche noi credenti, che non siamo stati sempre testimoni credibili della resurrezione di Gesù”. (don Tonino Bello) “… Sono come quelle piccole candele che si piegano al calore; non ho la rigidezza dei grossi ceri che però sono di legno: vuoti e falsi. io sono un debole, ma sono vero”. (Anonimo) “Essere amati profondamente ci rende forti; amare profondamente ci rende coraggiosi”. (L. Tze) 1 dom Domenica delle Palme ore 8.15 e ore 9.45 Benedizione delle Palme 27ª Giornata Mondiale della Gioventù 2 lun ore 18-20 Villaggio Paradiso: Catechesi per i diversamente abili (ogni lunedì e venerdì) ore 19-21 Catechesi Biblica (ogni lunedì) ore 19.30 Formazione per il Gruppo Lettori ore 20.00 Gruppo culturale La Stadera e Internet (1° e 3° del mese) 4 mer dalle ore 18.00 Liturgia Penitenziale confessioni 5 gio ore 9.30 S. Messa Crismale in cattedrale a Trani 1° giovedì ore 19.00 S. Messa in Coena Domini, Lavanda dei piedi ore 22.00 Adorazione Eucaristica 6 ven ore 8.30 Ufficio delle Letture e Lodi 1° venerdì ore 19.00 Adorazione della Croce 7 sab ore 8.30 L’Ora della Madre ore 22.00 Veglia Pasquale 8 dom Pasqua di Resurrezione Orari Ss. Messe: 8.30 – 10.00 -11.30 – 19.00 9 lun Lunedì dell’Angelo 10 mar Ritiro Spirituale a Lanciano: 1ª Comunione e 2ª Media 11-16 Pellegrinaggio a Medjugorie 12 gio ore 8.00 Gruppo volontariato (decoro della Chiesa ogni giovedì) ore 9.00 Gruppo Caritas (ogni giovedì) ore 17.30 Prove Corale (ogni giovedì) ore 17.30/18.30 Gruppo EPASSS (Laboratorio Scolastico per diversamente abili ogni giovedì) ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica Silenziosa 13 ven ore 18.30 Catechesi classi 5ª elementare e 1ª media (ogni venerdì) 14 sab ore 17.30 Catechesi classi di 2ª e 3ª Media e Cresimati 1° Superiore (ogni sabato) ore 19.00 Catechesi Classe di 1ª Media di Isabella C. e Cristina C. (ogni sabato) ore 20.00 Catechesi Giovanissimi post-cresima ore 20.00 Catechesi Giovani (ogni sabato) ore 21.00 Catechesi Giovani Adulti (ogni sabato) 17 mar ore 18.30 Catechesi del RnS (ogni martedì) 18 mer ore 19.30-21 Preghiera di Lode RnS (ogni mercoledì) 19 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica guidata dai Catechisti e RnS 22 dom ore 11.30 Prime Comunioni di Enza C. e Giampiero G. 26 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 22.00 S. Messa e rito dell’Incubatio e Adorazione Notturna 28 sab ore 19.30 Incontro Cresimati anno precedente 29 dom Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni ore 10.00 2ª Comunione di Enza e Gampiero ore 11.30 1ª Comunione gruppo Lucia R. e Damiana R. ore 20.00 Catechesi per le Famiglie (ogni ultima domenica del mese) Carissimi, Pasqua è il trionfo della vita. Gesù Risorto ha sconfitto per sempre la morte così come scrive l’apostolo Paolo ai Corinzi: La morte è stata inghiottita nella vittoria. Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione? Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge. Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signo- re Nostro Gesù Cristo! Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, progredendo sempre più nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore” (1Cor 15,54-58). Dopo la quaresima, cammino di conversione a Cristo Signore, e dopo la rinnovazione delle promesse battesimali fatte nella veglia pasquale, dobbiamo perseverare nella vita cristiana, che è la carità del Padre a noi donata attraverso Gesù Cristo che ci ha aperti all’azione dello Spirito Santo con la sua morte e risurrezione. La vita del cristiano è come il “lievito nuovo” che fa la “pasta nuova”. Dice S. Paolo: “E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità” (1Cor 5,6-8). L’augurio pasquale che formulo alla nostra Chiesa diocesana e a ciascuno comunità cristiana è che possiamo essere radi- cati in Cristo, per agire con Cristo, come membra del suo unico corpo mistico, nella realtà del nostro tempo che ha bisogno di vederlo vivo nella Chiesa, portatore di giustizia e di pace a tutti i popoli della terra. Se la nostra vita non dovesse irradiare Cristo risorto, vana sarebbe la nostra fede. Sì, perché la fede senza le opere sarebbe come un albero ricco di foglie ma senza frutto. Sono proprio le opere che rendono credibile la fede. Le opere buone che ha compiuto Gesù Cristo e che vuol compiere in ciascuno di noi. Le opere che il Ca- techismo della Chiesa Cattolica riassume nelle cosiddette “opere di misericordia, spirituali e corporali”. Annunciamo Gesù risorto vivendo da “risorti”. Siamo testimoni di Gesù così come dice l’apostolo Giovanni: “Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita … quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo” (1Gv 1,1-3). Auguri di vera Pasqua! Giovan Battista Pichierri arcivescovo PASQUA È una festa di campane il cielo: il polline porta la primavera tra i cinguettii degli allegri passerotti e il soffio tiepido del vento. “È risorto Gesù! Il Signore è davvero risorto!” Il mio piccolo cuore gioisce, sorride al sorriso di Dio e si stringe al suo amore infinito. “È risorto Gesù! Il Signore è davvero risorto!” Salvatore Mellone IL MESE DI MAGGIO: CAMMINO CON MARIA Ecco finalmente arrivato il mese della Bella Mammina”. Così scrisse una volta San Pio da Pie- trelcina all’inizio del mese di maggio. Proprio così. È da secoli ormai che il mese di maggio è il mese di Maria per eccellenza, il mese della “bella mammi- na”, e ai nostri occhi si presenta come il mese più bello dell’anno per lo splendore primaverile che lo riveste, in cui sbocciano fragranti le rose nel tepo- re della ridente natura e per questo è consacrato a Colei che la Chiesa canta come “tutta bella”. Come se la bellezza della natura e la serenità che traspa- re dalle mutate giornate ormai distanti dal grigio- re invernale, si faccia il corrispettivo di una gioia dell’animo, che la devozione a Maria, particolare in questo mese, accresce. Maggio è chiamato anche mese delle grazie e delle glorie di Maria, perché in questo mese si rice- vono copiose grazie celebrando le glorie della Ma- dre e Regina Universale. Sono grazie di ogni sorta che Ella, in quanto mamma, dona amorosamente ai Suoi figli: grazie di progresso spirituale, di rin- novamento di vita, di conversione. Partecipare alle funzioni del mese mariano è lasciarsi guidare dalla Madonna che con il dolce volto della madre pone ciascuno di noi nella consapevolezza di intraprende- re la strada giusta, quella della gioia e della perse- veranza nell’amore; significa comprendere quanto Ella continui a rinnovare per noi l’invito alla conver- sione e al ritorno a Dio, educandoci con materna sollecitudine in un cammino di fede e di preghiera. Non a caso la Chiesa e i Pontefici hanno racco- mandato di celebrare con devozione il mese ma- riano. Il Papa Paolo VI nel 1965 pubblicò una Let- tera Enciclica sul “Mese di Maggio” per riaffermare espressamente che la Chiesa lo considera il mese che porta un potente richiamo ad una più intensa e fiduciosa preghiera. Non perdiamo questa grande occasione di grazia e percorriamo con la più umile e devota disposi- zione d’animo un cammino con Lei, perché al Suo fianco ci renda capaci di amare proprio come Ella, primo tabernacolo di Cristo, ha amato incondiziona- tamente il Suo unico figlio, fino alla morte di croce. Accogliamo il mese di maggio ormai vicino e cantiamo al nome dolcissimo di Maria. Silvia Giannella [email protected] QUASI AMICI Quasi amici" è un film francese scritto e diretto da Eric Toledano e Olivier Na- kache ispirato alla storia di Philippe Pozzo di Borgo. Rac- conta la storia di Dris (Omar Sy), un giovane senegalese, che si ritrova a fare da ba- dante a Philippe (François Cluzet), un ricchissimo paraplegico incapace di prendersi cura di se stesso, a causa di un incidente con il parapendio che lo ha ridotto su una sedia a rotelle. Dris è ciò che di meno appropria- to si possa immaginare per prendersi cura di un uomo in quello stato: rozzo, un po' ignorante,dai modi bruschie senza alcuna pietà... ma è proprio quello che cerca il ricco Philippe, nessuna pietà per la sua condizione. All'inizio il loro rapporto sembra fare attrito, ma a poco a poco Dris farà breccia in lui e tra i due nascerà un vero affetto basato soprattutto sulla vitalità del giovane, capace di riportare alla vita un'intera famiglia prima schiacciata dal peso dell'immobilità del capofamiglia. Un film stupendo che mette in risalto l'amicizia e quanto poco conto possa avere un handicap, più o meno grande che sia, se c'è l'affetto delle persone e la sensibilità si può andare oltre ogni deficit fisico. I due elementi portanti del film, l'hu- mor e la presenza di tematiche forti, riescono a intrattenere piacevolmente lo spettatore, fino ad arrivare al finale che saprà strappare qualche lacrima ai più sensibili. Sicuramente un film da vedere! Liana Caputo [email protected] Testimoni di Gesù, il crocifisso Risorto PASQUA 2012 Brevi riflessioni sulla vita, giunte alla nostra redazione. Sono i ragazzi di 2ª media e non. cinema

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Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 2 - CNS BA

Mensile della parrocchia SS. Crocifi sso - Barletta

anno IX

n°69

“PREMIO FALLANI Miglior Testata 2007”

aprile

2012

Tu stendi la tua paternità e il tuo sguardo di amore su ogni

angolo della terra. E anche di viscere di una mamma che in-

tessono il corpo di un fi glio le conosci. Dal vivo. Né confondi

un uomo con un altro, un paese con un altro, un nome con

un altro. Cinquant’anni fa l’astronauta russo non ti ha visto in

cielo; anch’io potrei percorrere tutto il cielo e non vederti. Ma

se alzo il capo in cielo, posso ricordarmi che tu mi vedi, che

non solo, che ogni creatura sotto il cielo ti è cara, e tu me la

offri come sorella. Giuseppe Toffanello

La vita è molto importante, e non ci dobbiamo mai arrendere per difenderla. Se qualcuno non ci ac-cettasse per quello che siamo, non ci dobbiamo preoccupare più di tanto perché c’è Gesù che ci protegge e ci fa stare bene. Infatti è proprio Gesù che dà molta forza per andare avanti e mi fa dire: “Io sono fi glia di Cristo, sono la sua bambina, sono la sua principessa”. Deborah Laboragine

Dio ci ha dato la vita e nessuno può togliercela. Molte perso-

ne farebbero di tutto per avere dei fi gli ma non possono men-

tre alcune uccidono delle creature innocenti. No! Soprattutto

se un fi glio viene diagnosticato malato prima di nascere, deve

ricevere amore e cure e non dovrebbe essere ucciso, perché

è speciale. Martina Oliveto

RITORNO IN TERRA SANTA, NEI LUOGHI DELLA

PAROLA INCARNATADopo la splendida esperienza del viaggio in Terra

Santa del 2009, dal 9 al 16 agosto si ritorna nella terra di Nostro Signore. Le tappe principali saranno: Tel Aviv, Tiberiade, Nazareth, Cafarnao, Monte Tabor, Giordano, Amman, Petra, Gerico, Mar Morto, Gerusalemme e Bet-lemme. In programma l’attraversamento al lago di Ti-beriade sul battello fi no a Cafarnao e la visita della zona archeologica con la casa di San Pietro, sopra la quale è stata costruita una chiesa di forma ottagonale, soprae-levata da terra; un'apertura vetrata, al centro, permette di vedere i resti della casa di Pietro al di sotto. È prevista una sosta al Monte delle Beatitudini e a Tabga e poi le visite al Monte Tabor, al kibbutz e al fi ume Giordano, nel luogo del battesimo di Gesù. Nella cittadina di Nazareth ci si recherà alla chiesa di S. Giuseppe, alla Sinagoga, e si sosterà nella Basilica dell’Annunciazione (la principale chiesa cattolica della città di Nazareth, che sorge sul luo-go in cui, secondo la tradizione cristiana, l'Arcangelo Ga-briele annunciò a Maria la nascita di Gesù). Dalla Valle di Mosè si giungerà a Petra, (l’antica capitale dei Nabatei, considerata tra le sette meraviglie del mondo) per la vi-sita archeologica, passando attraverso un lungo canyon al termine del quale si accede alla “Città Rosa”, chiamata così per il colore dominante degli antichi edifi ci. Si pro-seguirà per Gerico, nel deserto di Giuda, per poi sostare lungo le rive del Mar morto prima di visitare gli scavi di Qumran. A Gerusalemme, poi, si andrà al Monte degli Ulivi, ai piedi del quale c'è il Getsemani (Orto degli Ulivi) dove, secondo i Vangeli, Gesù si sarebbe ritirato prima della passione; sul Monte è collocata la Chiesa del Pater Noster nella quale viene ricordato l'insegnamento dato da Gesù ai suoi discepoli nella preghiera del “Padre No-stro”. Altre importanti tappe saranno il Cenacolo, la chie-sa di Sant’Anna, la Piscina Probatica (in cui è avvenuto un miracolo di Gesù a favore di un paralitico), il Pretorio con il Litostroto, e il percorso della Via Dolorosa. Si giun-gerà infi ne alla basilica della Resurrezione. Il Muro del Pianto, la Spianata del Tempio con le Moschee di Omar e di Al Aqsa daranno una visuale sulle altre due religioni (Ebraismo e Islam) presenti nella Città Santa. Non può mancare la visita di Betlemme, città natale di Cristo, con la basilica della Natività e il Campo dei Pastori. Un viag-gio unico, all’insegna della spiritualità e alla riscoperta della tracce della fede! (per informazioni sul pellegrinag-gio rivolgersi presso la segreteria parrocchiale).

Maria Rita Borraccino,[email protected]

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per segnalazioni e comunicazioni

[email protected] seguirci anche su

www.facebook.com/sscrocifissobarlettadelegato relazioni stampa

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IN PELLEGRINAGGIO

Direttore editoriale:don Ruggiero Caporusso

Direttore responsabile:Ruggiero Dimonte

Vicedirettore:Angela RizziRuggiero Rutigliano

Redazione:Rossella Acconciaioco, Maria Rita Borraccino, Mario Borraccino, Alessandro Brandi, Liana Caputo, Daniela D’Alba, Antonio Diodovich, Floriana Filannino, Silvia Giannella, Francesca Leone, Salvatore Mellone, Massimo SerioHanno collaborato:Abramo Ferrara, Gerardo Del Negro, Pasquale Delvecchio, Alfredo Negro

Premio “Fallani”

Miglior Testata 2007

LA STADERAMensile di informazionee formazione della ParrocchiaSS. Crocifi sso - BarlettaAnno IX - n. 69 aprile 2012Registrazione n. 4 del 5/2/2007presso il Tribunale di Trani

Direzione, redazione e ammin.:Parrocchia SS. Crocifi ssoVia Zanardelli, 3376121 BarlettaTel. e fax 0883.333382

Impaginazione e stampa:Editrice Rotas - Barletta

Intenzione missionaria dell’apostolato della preghiera:perché il Cristo risorto sia segno di sicura speranza

per uomini e donne del Continente africano.

“Le cose umane si capiscono studiando, le cose di Dio si capiscono amando...”. (Pascal)

“Quando uno se ne va via di casa, un po’ di colpa ce l’ha anche chi vi rimane. Quando Giuda uscì dal cenacolo, qualche responsabilità l’hanno avuta anche i suoi compagni apostoli che (almeno così pare) non hanno fatto molto per trattenerlo accanto a Gesù. […] il petto, ce lo dobbiamo battere anche noi credenti, che non siamo stati sempre testimoni credibili della resurrezione di Gesù”. (don Tonino Bello)

“… Sono come quelle piccole candele che si piegano al calore; non ho la rigidezza dei grossi ceri che però sono di legno: vuoti e falsi. io sono un debole, ma sono vero”. (Anonimo)

“Essere amati profondamente ci rende forti; amare profondamente ci rende coraggiosi”. (L. Tze)

1 dom Domenica delle Palme ore 8.15 e ore 9.45 Benedizione delle Palme 27ª Giornata Mondiale della Gioventù

2 lun ore 18-20 Villaggio Paradiso: Catechesi per i diversamente abili (ogni lunedì e venerdì)

ore 19-21 Catechesi Biblica (ogni lunedì) ore 19.30 Formazione per il Gruppo Lettori ore 20.00 Gruppo culturale La Stadera e Internet (1° e 3° del mese)

4 mer dalle ore 18.00 Liturgia Penitenziale confessioni

5 gio ore 9.30 S. Messa Crismale in cattedrale a Trani1° giovedì ore 19.00 S. Messa in Coena Domini, Lavanda dei piedi ore 22.00 Adorazione Eucaristica 6 ven ore 8.30 Uffi cio delle Letture e Lodi1° venerdì ore 19.00 Adorazione della Croce

7 sab ore 8.30 L’Ora della Madre ore 22.00 Veglia Pasquale

8 dom Pasqua di Resurrezione Orari Ss. Messe: 8.30 – 10.00 -11.30 – 19.00

9 lun Lunedì dell’Angelo

10 mar Ritiro Spirituale a Lanciano: 1ª Comunione e 2ª Media

11-16 Pellegrinaggio a Medjugorie

12 gio ore 8.00 Gruppo volontariato (decoro della Chiesa ogni giovedì) ore 9.00 Gruppo Caritas (ogni giovedì) ore 17.30 Prove Corale (ogni giovedì) ore 17.30/18.30 Gruppo EPASSS (Laboratorio Scolastico per diversamente abili

ogni giovedì) ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica Silenziosa

13 ven ore 18.30 Catechesi classi 5ª elementare e 1ª media (ogni venerdì)

14 sab ore 17.30 Catechesi classi di 2ª e 3ª Media e Cresimati 1° Superiore (ogni sabato)

ore 19.00 Catechesi Classe di 1ª Media di Isabella C. e Cristina C. (ogni sabato) ore 20.00 Catechesi Giovanissimi post-cresima ore 20.00 Catechesi Giovani (ogni sabato) ore 21.00 Catechesi Giovani Adulti (ogni sabato)

17 mar ore 18.30 Catechesi del RnS (ogni martedì)

18 mer ore 19.30-21 Preghiera di Lode RnS (ogni mercoledì)

19 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica guidata dai Catechisti e RnS

22 dom ore 11.30 Prime Comunioni di Enza C. e Giampiero G.

26 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Santi Medici ore 22.00 S. Messa e rito dell’Incubatio e Adorazione Notturna

28 sab ore 19.30 Incontro Cresimati anno precedente

29 dom Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni ore 10.00 2ª Comunione di Enza e Gampiero ore 11.30 1ª Comunione gruppo Lucia R. e Damiana R. ore 20.00 Catechesi per le Famiglie (ogni ultima domenica del mese)

Carissimi,Pasqua è il trionfo della vita. Gesù Risorto ha sconfi tto per sempre la morte così come scrive l’apostolo Paolo ai Corinzi: “La morte è stata inghiottita nella vittoria. Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione? Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge. Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signo-re Nostro Gesù Cristo! Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, progredendo sempre più nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore” (1Cor 15,54-58).

Dopo la quaresima, cammino di conversione a Cristo Signore, e dopo la rinnovazione delle promesse battesimali fatte nella veglia pasquale, dobbiamo perseverare nella vita cristiana, che è la carità del Padre a noi donata attraverso Gesù Cristo che ci ha aperti all’azione dello Spirito Santo con la sua morte e risurrezione.

La vita del cristiano è come il “lievito nuovo” che fa la “pasta nuova”. Dice S. Paolo: “E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità” (1Cor 5,6-8).

L’augurio pasquale che formulo alla nostra Chiesa diocesana e a ciascuno comunità cristiana è che possiamo essere radi-cati in Cristo, per agire con Cristo, come membra del suo unico corpo mistico, nella realtà del nostro tempo che ha bisogno di vederlo vivo nella Chiesa, portatore di giustizia e di pace a tutti i popoli della terra.

Se la nostra vita non dovesse irradiare Cristo risorto, vana sarebbe la nostra fede. Sì, perché la fede senza le opere sarebbe come un albero ricco di foglie ma senza frutto. Sono proprio le opere che rendono credibile la fede. Le opere buone che ha compiuto Gesù Cristo e che vuol compiere in ciascuno di noi. Le opere che il Ca-techismo della Chiesa Cattolica riassume nelle cosiddette “opere di misericordia, spirituali e corporali”.

Annunciamo Gesù risorto vivendo da “risorti”. Siamo testimoni di Gesù così come dice l’apostolo Giovanni: “Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita … quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo” (1Gv 1,1-3).

Auguri di vera Pasqua! Giovan Battista Pichierri

arcivescovo

PASQUA

È una festa di campane il cielo:il polline porta la primavera

tra i cinguettii degli allegri passerottie il soffi o tiepido del vento.

“È risorto Gesù! Il Signore è davvero risorto!”Il mio piccolo cuore gioisce,

sorride al sorriso di Dioe si stringe al suo amore infi nito.

“È risorto Gesù! Il Signore è davvero risorto!”

Salvatore Mellone

IL MESE DI MAGGIO:CAMMINO CON MARIA

“Ecco fi nalmente arrivato il mese della Bella Mammina”. Così scrisse una volta San Pio da Pie-trelcina all’inizio del mese di maggio. Proprio così. È da secoli ormai che il mese di maggio è il mese di Maria per eccellenza, il mese della “bella mammi-na”, e ai nostri occhi si presenta come il mese più bello dell’anno per lo splendore primaverile che lo riveste, in cui sbocciano fragranti le rose nel tepo-re della ridente natura e per questo è consacrato a Colei che la Chiesa canta come “tutta bella”. Come se la bellezza della natura e la serenità che traspa-re dalle mutate giornate ormai distanti dal grigio-re invernale, si faccia il corrispettivo di una gioia dell’animo, che la devozione a Maria, particolare in questo mese, accresce.

Maggio è chiamato anche mese delle grazie e delle glorie di Maria, perché in questo mese si rice-vono copiose grazie celebrando le glorie della Ma-dre e Regina Universale. Sono grazie di ogni sorta che Ella, in quanto mamma, dona amorosamente ai Suoi fi gli: grazie di progresso spirituale, di rin-novamento di vita, di conversione. Partecipare alle funzioni del mese mariano è lasciarsi guidare dalla Madonna che con il dolce volto della madre pone ciascuno di noi nella consapevolezza di intraprende-re la strada giusta, quella della gioia e della perse-veranza nell’amore; signifi ca comprendere quanto Ella continui a rinnovare per noi l’invito alla conver-sione e al ritorno a Dio, educandoci con materna sollecitudine in un cammino di fede e di preghiera.

Non a caso la Chiesa e i Pontefi ci hanno racco-mandato di celebrare con devozione il mese ma-riano. Il Papa Paolo VI nel 1965 pubblicò una Let-tera Enciclica sul “Mese di Maggio” per riaffermare espressamente che la Chiesa lo considera il mese che porta un potente richiamo ad una più intensa e fi duciosa preghiera.

Non perdiamo questa grande occasione di grazia e percorriamo con la più umile e devota disposi-zione d’animo un cammino con Lei, perché al Suo fi anco ci renda capaci di amare proprio come Ella, primo tabernacolo di Cristo, ha amato incondiziona-tamente il Suo unico fi glio, fi no alla morte di croce.

Accogliamo il mese di maggio ormai vicino e cantiamo al nome dolcissimo di Maria.

Silvia Giannella [email protected]

QUASI AMICIQuasi amici" è un fi lm

francese scritto e diretto da Eric Toledano e Olivier Na-kache ispirato alla storia di Philippe Pozzo di Borgo. Rac-conta la storia di Dris (Omar Sy), un giovane senegalese, che si ritrova a fare da ba-dante a Philippe (François Cluzet), un ricchissimo paraplegico incapace di prendersi cura di se stesso, a causa di un incidente con il parapendio che lo ha ridotto su una sedia a rotelle. Dris è ciò che di meno appropria-to si possa immaginare per prendersi cura di un uomo in quello stato: rozzo, un po' ignorante,dai modi bruschie senza alcuna pietà... ma è proprio quello che cerca il ricco Philippe, nessuna pietà per la sua condizione. All'inizio il loro rapporto sembra fare attrito, ma a poco a poco Dris farà breccia in lui e tra i due nascerà un vero affetto basato soprattutto sulla vitalità del giovane, capace di riportare alla vita un'intera famiglia prima schiacciata dal peso dell'immobilità del capofamiglia.

Un fi lm stupendo che mette in risalto l'amicizia e quanto poco conto possa avere un handicap, più o meno grande che sia, se c'è l'affetto delle persone e la sensibilità si può andare oltre ogni defi cit fi sico. I due elementi portanti del fi lm, l'hu-mor e la presenza di tematiche forti, riescono a intrattenere piacevolmente lo spettatore, fi no ad arrivare al fi nale che saprà strappare qualche lacrima ai più sensibili. Sicuramente un fi lm da vedere!

Liana [email protected]

Testimoni di Gesù, il crocifi sso RisortoPASQUA 2012Brevi rifl essioni sulla vita, giunte alla nostra

redazione. Sono i ragazzi di 2ª media e non.redazione. Sono i ragazzi di 2ª media e non.

cinemacinema

Page 2: La Stadera n. 69 Aprile 2012

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L'APPUNTONOI CHIESA

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L'APPUNTOL'APPUNTO

Ricominciare a sperare. Nonostante tuttoUn “concilio ecumenico” è un grande raduno di vescovi insieme al papa, in cui si discute di questioni riguardanti la fede, la morale e la dottrina della Chiesa. “Ecumene” è una parola greca che signifi ca” tutta la terra abitata”.

La Chiesa cattolica, a differenza di quella ortodossa (che riconosce solo i primi sette concili), conta ventuno concili ecumenici a partire da quello di Nicea (325 d.C.) sino al Vaticano II (1962-1965). Il concilio Vaticano II fu promosso da papa Giovanni XXIII, il quale convocò tutti i vescovi per discutere e deliberare su quesiti dogmatici e disciplinari. A seguito della nomina di una commissione preparatoria, il papa di-chiarò che il concilio non sarebbe stato considerato una prosecuzione del precedente Vaticano I (sospeso e non concluso nel 1870), giacché avrebbe avuto una propria fi sionomia.

Nel discorso di apertura «Gaudet Mater Ecclesia», fra i vari obiet-tivi proposti, Papa Giovanni XXIII volle specifi care l’approfondimento della dottrina secondo quanto era richiesto dai tempi. Non si procla-marono nuovi dogmi, ma si vollero interpretare i segni dei tempi. Fu un vero concilio “ecumenico”: raccolse quasi 2500 tra cardinali, patriarchi e vescovi cattolici da tutto il mondo; fu la prima vera oc-casione per ricomporre l’unità fra tutti i cristiani e conoscere quelle realtà ecclesiali rimaste ai margini della Chiesa.

Come il popolo di Dio ha avvertito e appreso il rinnovamento che il Concilio ha introdotto?

Innanzitutto dobbiamo dire che il Concilio ecumenico Vaticano II è l’evento di Grazia più importante del secolo scorso; si colloca tra il 1962 e il 1965. Fu Giovanni XXIII a comunicare questa sua intenzione di indire il Concilio ecumenico. Il Concilio ecumenico è stato seguito negli anni in cui è stato celebrato soprattutto direi da esperti, da co-municatori come la stampa, comunicatori sociali e si avvertiva in quel periodo questo fermento che avveniva nella Chiesa: un fermento che preludeva un grande rinnovamento, proprio come diceva nell’indizio-ne il beato Giovanni XXIII: «il concilio è per arieggiare la chiesa, per respirare con il soffi o dello Spirito Santo». È questo concilio che co-mincia a entrare nelle chiese particolari che sono le diocesi ad opera dei singoli Vescovi. I vescovi, protagonisti del concilio, hanno portato nelle diocesi questo spirito nuovo. La Chiesa viene presentata come mistero di comunione e di missione, come popolo di Dio. Per cui, quella visione verticistica della chiesa viene un po’ a cadere, nel senso che il popolo percepisce di essere chiesa, non soltanto di essere nella Chiesa e, quindi, parte discente, ma anche parte viva: popolo di Dio, quindi popolo che cammina nell’unità. Il “grande rinnovamento” del Concilio fu percepito attraverso la Liturgia.

La «Sacrosanctum Concilium», che è una delle 4 costituzioni dog-matiche, rese visibile il rinnovamento della chiesa, mistero di comu-nione e di missione. Il rinnovamento della Liturgia fu subito per-cepito, innanzitutto, nella lingua. La liturgia cominciò ad essere cele-brata nella lingua detta volgare, cioè la lingua del popolo; si passò dal latino alla lingua del popolo e il popolo iniziò a partecipare alla liturgia dando le risposte con maggiore consapevolezza anche ascoltando la parola di Dio ed intendendola meglio. Nel periodo in cui la liturgia era in latino, l’omelia stessa del celebrante si limitava a tradurre il Van-gelo nella lingua del popolo, invece, con la lingua volgare il popolo ascolta Dio e lo intende, quindi anche l’omelia cambia stile e diventa l’attualizzazione di quella parola nella vita stessa dell’uomo, parola che penetra nelle coscienze, le ravviva nella fede, le sana e le orienta verso l’ubbidienza a Dio.

La liturgia prende tutta la vita della Chiesa e quindi si comprende meglio il signifi cato dei Sacramenti; il rinnovamento è stato percepito in questa visione di Chiesa-Popolo di Dio, Chiesa-Comunione, Chiesa-Missione. E nella Chiesa ciascuna vocazione riceve dal Concilio degli orientamenti che nascono dalla chiamata comune alla santità. Quindi fra le costituzioni e i decreti ricordiamo la ricollocazione della Bibbia al centro della vita della Chiesa e dei singoli cristiani; conseguente a ciò è stata la ricerca scientifi ca sui testi originali e le traduzioni in lingue vive dal testo latino.

Il latino rimaneva la lingua uffi ciale della Chiesa, ma alcune parti della liturgia (le letture e le acclamazioni) si sarebbero potute pro-nunciare nella lingua “volgare” (parlata dal volgo, il popolo), fi no a giungere all’uso della lingua nazionale nella Messa e negli altri Sacra-menti. (continua)

Daniela D’Alba, [email protected]

E un altro fulmine a ciel sereno pone un nuovo velo tra ciò che penso e ciò che spero.

La pena si consola quando il dolore ha dei compagni diceva W. Shakespe-are e così anche se lontano chilometri e chilometri mi sento profondamente vicino al dolore che si alza dalla ter-ra di Belgio per la disgrazia di quei 22 bambini che hanno trovato la morte a causa di un incidente stradale mentre tornavano da una gita in montagna.

Il dolore degli innocenti mette a dura prova perché davvero “il male minaccia la ragione umana, mette in dubbio la possibilità che la vita abbia un senso, sradica le nostre interpreta-zioni del mondo” (Susan Neiman).

Eppure abbiamo un cuore que-stuante di senso. Pellegrini nell’intimo, non smettiamo di cercare e interroga-re perché abitati dal desiderio, che è bisogno innato, di comprendere la vita e il suo mistero. Siamo “animali non ancora completi” (Nietzsche) perché segnati dal dramma di non riuscire a spiccare il volo e afferrare la sapien-za che colma la sete di ogni perché, soprattutto quando troppo infi nito per noi è il mistero del paese delle lacrime (Il Piccolo Principe).

“Perché gridi verso di me?”. Così il Signore rimprovera Mosè e oggi riprende anche noi che proviamo a chiamarlo in giudizio dinanzi alle in-giustizie.

Oh Mosè, proprio tu che ha visto la gloria di Dio, ora gli gridi contro? Ma grazie a te non ci sentiamo soli in questa valle. Il tuo grido è quello che dagli inizi dei tempi si eleva dalla terra e che con Giobbe ci fa dire “O tom-ba non celare il mio grido”. E nostro è anche il grido di Cristo sulla croce che, nonostante Figlio, ha imparato l’obbedienza da ciò che patì così che non gli è stato risparmiato nulla per essere in tutto come noi, senza mai cedere alla tentazione. In fondo Gesù, Figlio dell’Uomo, con la sua Passione ha voluto insegnarci come fare per di-ventare ciò che già siamo, ovvero Figli di Dio. Quello scambio mirabile oggi è davvero tangibile.

Padre di ogni consolazione accetta e non disdegnare il nostro grido per-ché dice la nostra ricerca e il nostro bisogno di Te.

Uno di quei bambini morti in quel tragico incidente nel Canton Vallese la sera precedente scrisse ai propri geni-tori che si stava divertendo molto ma

che aveva molta nostalgia di loro. Poi soggiunse: “Domani farà molto fred-do”. Aveva ragione. Quel gelo come freccia scoccata ha colpito anche noi che ci ribelliamo e non accettiamo come la morte possa colpire fanciulli ancora ignari della vita.

È Primavera e la vita ci invita a con-templare la bellezza della natura che riprende colore e il mio animo si sin-tonizza con questo splendido dono del Creatore e spera ardentemente il gior-no in cui, invitati a nozze, faremo una grande festa. Solo allora sarà possibile darci tutti quei “baci non dati” (D.M. Montagna), o che l’esistenza passeg-gera ci ha fatto solo assaporare e mai gustare.

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Dopo ripetuti tentativi di contatto con il Dirigente per una breve intervista circa l’as-setto e la manutenzione delle piste ciclabili, soprattutto quel-le presenti nel nostro quartie-re, visti i numerosi impegni del suddetto, abbiamo deciso di scrivere questa lettera per sot-toporre alla sua attenzione e a quella dell’intera cittadinanza la risorsa dell’utilizzo delle pi-ste per una migliore, più “leg-gera” e sana viabilità cittadina.

Visionando il DM. n. 557 del 30 novembre 1999, “Re-golamento recante norme per la defi nizione delle caratteristi-che tecniche delle piste cicla-bili”, sottoponiamo il Dirigente alle seguenti domande:

All’art. 3, lettera B, si leg-ge: “I progetti devono considerare e prevedere adeguate soluzioni per favorire la sicurezza della mobilità ciclistica nei punti di maggior confl itto con i pedoni e i veicoli a motore (intersezioni, accessi a nodi attrattivi, ecc.)”; non ritiene eccessive, numericamente scrivendo, le intersezioni presso le rotonde e nei pressi di ingressi di aziende in Via Vittorio Veneto? Inoltre lungo la litoranea di Ponente la pista ciclabile risulta essere adiacente alle panchine tanto da intralciare la normale viabilità di pedoni e ciclisti!

All’art. 4, comma 3, lettera C, si legge: “Nell'illumina-zione stradale: gli impianti speciali per la visualizzazione notturna degli attraversamenti a raso, che devono tener

conto delle alberature esistenti in modo da evitare zone d'ombra, ecc.”; non giudica un po’ pericolose

le zone d’ombra presenti sul tratto delle

piste ciclabili lungo la lito-ranea di Ponente?

All’art. 11, comma 1, si legge: “Ogni progetto di pista ciclabile deve essere corredato dall'individuazione dei luoghi e delle opere ed attrezzatu-re necessarie a soddisfare la domanda di sosta per i veloci-pedi ed eventuali altre esigen-ze legate allo sviluppo della mobilità ciclistica, senza che si abbiano intralci alla circo-lazione stradale, specialmente dei pedoni. 'individuazione in questione si riferisce, in par-ticolare, sia ai poli attrattori di traffi co sia ai nodi di inter-scambio modale”; soddisfatti del progetto “Bicincittà”, vogliamo, però, sottolinea-re che, qualora un cittadino

barlettano volesse giungere in centro con la propria bici (considerato che nel nostro quartiere non ci sono postazioni bike sharing), dove potrebbe parcheggiar-la senza rischio di furto (vista la nostra inciviltà!)?

Un’ultima curiosità: per quale motivi si è progettata la pista ciclabile presso il nostro quartiere sopraele-vandola rispetto al piano stradale? Attendiamo un suo riscontro a breve per poterlo pubblicare sul nostro mensile.

Questa lettera vuol essere anche un richiamo a tutti i nostri concittadini che, potendo utilizzare questo servizio, si educhino sempre più all’uso corretto e civile di questo mezzo sicuramente da rivalutare, considerati i prezzi dei carburanti continuamente in rialzo in questi ultimi tempi.

Antonio Diodovich, [email protected] Rutigliano, [email protected]

"In base alla Carta Costituzionale, la nostra è una Repubblica fondata sul lavoro. A taluni questa fondazione è apparsa gracile, in quanto il lavoro viene considerato dalle teorie economiche una merce. Ad altri è sembrata una affermazione imprecisa, in quanto l’indole italiana più che al lavoro è legata al posto di lavoro. Ad altri ancora è apparsa una eccessiva concessione al mito marxista del lavoratore. In realtà a fondamento della nostra Costituzione c’è la libertà della persona che lavora, la persona che, grazie al lavoro, rende possibile il progresso economico, sociale e umano. In un modo o nell’altro, la nostra esistenza dipende dal lavoro, nostro o altrui, lavoro che ha costituito la struttura portante dell’evoluzione della civiltà.

Sul piano storico, il riconoscimento della dignità sociale della persona che lavora e la traduzione in realtà del principio della libera iniziativa dell’uomo sono state lunghe e faticose, ma hanno determinato una visione dello sviluppo economico e sociale che si sta affermando, a livello mondiale, con sempre più nazioni coinvolte nei meccanismi di mercato e il conseguente affrancamento dalla povertà di centinaia di milioni di persone" (Estratto da “La sfi da educativa”

Rapporto-proposta sull’educazione a cura del Comitato per il Progetto Culturale della Conferenza Episcopale Italiana).

Lo sviluppo economico, che passa necessariamente attraverso impresa e lavoro, è ostacolato da quei problemi strutturali che attanagliano non solo l'Italia, ma anche altri Paesi del mondo. Stiamo parlando di lentezze burocratiche dello Stato, della criminalità organizzata che entra nel sistema e che senza i dovuti controlli si nasconde dietro un'apparente legalità. Stiamo parlando di coloro che con un gioco di prestigio, come se fossero degli squallidi Harry Potter, portano denaro all'estero facendolo

rientrare con dei movimenti fi nanziari assurdi così

da far diventare puliti quei soldi non dichiarati come proventi delle proprie attività. E così ci ritroviamo

ad assistere all'ostentazione della ricchezza da parte di chi è a tutti gli effetti un ladro che vive alle spalle della società: un vero e proprio parassita.

Assistiamo al dramma delle famiglie che non riescono più ad andare avanti, alla disperazione di padri di famiglia che arrivano al gesto estremo del suicidio, ai giovani che a 30 anni non hanno un posto di lavoro o che vivono di precarietà perenne. Contrapporre lavoro e impresa o considerare il mercato e le sue imperfezioni come un limite per lo sviluppo umano, non favorisce una effi cace educazione al lavoro dei giovani. In molti abbiamo criticato le scelte che il governo in carica ha preso. Scelte davvero dure, che mettono ancora più in diffi coltà i cittadini. Ma ci siamo chiesti perché? Forse alcune scelte andavano prese prima, ma qualcuno, o meglio una classe politica, le ha contrastate. Perché? Forse per il semplice fatto che un governo politico non può prendere decisioni che potrebbero far cadere il consenso elettorale; quindi meglio pensare al breve periodo, meglio essere miopi e preservare la propria poltrona in Parlamento. Risultato: disoccupazione al 9,2%, disoccupazione giovanile (15-24 anni) al 31,1%, tasso di inattività (15-64 anni) al 37,3%, disoccupazione femminile al 9,9% [dati Istat gennaio 2012].

Per cui è questo il momento di rimboccarsi le maniche: ripensare al lavoro e all'impresa considerando dei punti fondamentali: formazione, innovazione, investimenti.

Sono concetti che sentiamo in televisione quasi tutti i giorni, ma possiamo considerarli come il motore che può indurre a quella fl essibilità del mondo del lavoro che permetta una mobilità lavorativa che non lasci una persona senza un posto di lavoro nel momento in cui quest'ultimo dovesse venire meno. Se il nostro Presidente del Consiglio ci dice di dimenticare il posto fi sso ritengo debba essere altrettanto chiaro con le imprese chiedendo

di investire sulla formazione, sulla tecnologia, sulle persone; ma che lo facciano in Italia! Con la possibilità anche di interagire con altre aziende cercando di abbattere i costi così da poter collegare la fl essibilità del lavoro alla sicurezza di un posto di lavoro. Nel fare impresa dovremmo pensare che il profi tto non è il mero guadagno economico che garantisce l'effi cienza di un'azienda, ma che possiamo considerare un "guadagno" anche il saper soddisfare le esigenze del consumatore in un mercato che esprime bisogni diversi; tale profi tto non deve essere fi ne a se stesso, ma è necessario reinvestirlo per non arrestare il processo di sviluppo.

In un momento storico quasi drammatico ripensare a tutto ciò è fondamentale per produrre due conseguenze: aumento dell'occupazione giovanile e pari opportunità tra uomini e donne. Se a tutto ciò associamo dei punti di forza che tutti riconoscono all'Italia - basso indebitamento privato, risparmio delle famiglie, sistema bancario volto a raccogliere risparmio per gli investimenti - potremmo guardare al futuro in modo un po’ più positivo.

Ma in questa situazione ognuno di noi ha il compito di ripensare al suo ruolo di cittadino e lavoratore. Bisogna tenere in considerazione che alcuni valori non devono venire meno nella nostra vita: onestà e sacrifi cio.

Questo vuol dire anche trasmettere nei giovani che la cultura del lavoro (onesto!), del rispetto degli altri, del rispetto delle regole sono i presupposti per vivere la propria vita a testa alta senza la paura che tutto quello che abbiamo guadagnato possa esserci tolto perché ottenuto onestamente e col sudore della propria fronte.

Dobbiamo essere convinti che fare Impresa in questo modo è possibile! Poi magari non avremo la casa in montagna o al mare, non sarà possibile visitare tutti i posti esotici di questo mondo, ma avremo la serenità e il sorriso per guardare con fi ducia ad un futuro non solo nostro, ma che va preservato per le future generazioni.

Ruggiero [email protected]

CONCILIO VATICANO IIInnovazioniin continuità?

Sono trascorsi 50 anni dall’avvenuto concilio ecumenico delle Chiese Cristiane, indetto nel 1959 da papa Giovanni XXIII e svoltosi dal 1962 al 1965, toccando temi come: la Chiesa nel mondo moderno, l’Ecumenismo, l’Ispirazione della Bibbia, ecc. Tracceremo un piccolo dossier con la partecipazione del nostro Arcivescovo Giovan Battista Pichierri. Nell’intervista porremo degli interrogativi su quanto è cambiato e quanto è in continuità.

- PRIMA PARTE -

LETTERA APERTA AL DIRIGENTE DEL SETTORE LAVORI PUBBLICI, ING. GAETANO DOMENICO PIERRO

DI'-S

SERV

IZIO

WATCHDOG

JOURNALISMWATCHDOG

JOURNALISM

Pista ciclabile su via Manzoni con piante che limitano la visibilità

Pista ciclabile su litoranea po-nente con panchine adiacenti

Pensare una nuova …

IMPRESAContrapporre lavoro e impresa o considerare il mercato e le sue imperfezioni come un limite per lo sviluppo umano, non favorisce una effi cace educazione al lavoro dei giovani

SFIDA EDUCATIVA