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LA DISFUNZIONE ERETTILE

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LA DISFUNZIONE ERETTILE

La Disfunzione Erettile: definizioneLa Disfunzione Erettile: definizione

NHI Consensus Development Panel on Impotence, JAMA, 1993

“Significativa o ricorrente inabilità dell’uomonell’ottenere e/o mantenere l’erezione,fino al termine del rapporto sessuale.”

“Esistono diritti fondamentali dell’individuo,incluso il diritto alla salute sessuale.”

OMS 1974

SoddisfazioneSoddisfazione

Desiderio

EccitamentoOrgasmo

Eiaculazione

Le 5 componenti della salute sessuale maschile

Classificazione delle disfunzioni sessuali maschili

Disturbi del desiderioIperattivitàIpoattivitàAvversione al sesso

Disturbi dell’erezioneDisfunzione ErettileErezione prolungata(priapismo)Deformità del pene(congenita/acquisita)

Disturbi dell’eiaculazioneEiaculazione precoceEiaculazione ritardataAneiaculazioneEiaculazione retrograda

Disturbi della fase orgasmicaAnorgasmiaOrgasmo ritardato

Disturbi della sensibilitàlocale

IposensibilitàIpersensibilitàDolori “sessuali”

Epidemiologia

della Disfunzione Erettile

Epidemiologia

della Disfunzione Erettile

Prevalenza della DEPrevalenza della DE

La DE è una patologia diffusa

Secondo lo studio epidemiologico MassachussetsMale Aging Study, il 52% degli uomini fra i 40 e i 70anni è affetto in qualche misura da DE

Prevalenza della Disfunzione Erettile

Massachusetts Male Aging Study (n = 1290)

Prevalenza della Disfunzione Erettile

DE (52%)

No DE (48%)

Grave (10%)

Moderata (25%)

Lieve (17%)

Maschi tra i 40 e i 70 anni

Feldman HA et al. J Urol 1994; 151: 54-61

Circa il 13% della popolazione maschile italiana (anche single e vedovi) soffre di DESono stati considerati pazienti che soffrono sia di episodi ricorrenti, sia occasionali

Disfunzione Erettile: epidemiologia

Totale: 3.145.000

175.000 189.000

560.000

830.000

1.391.000

Età: 20-39 Età: 40-49 Età: 50-59 Età: 60-69 Età: >70

Popolazione italiana

6% 6%

18%

26%

44%

70% ha più di 60 anni

ISTAT 2001, Parazzini et al. Eur Urol 2000; 37: 43-49

La fotografia della DE in Italia

Pazienti potenzialiPazienti trattati

87%

13%

ISTAT 2001, Parazzini et al. Eur Urol 2000; 37: 43-49

Pazienti con DE in Italia

In Italia il 12,8% della popolazione maschile adultasoffre di Disfunzione Erettile

Si tratta quindi di circa 3.145.000 pazienti con DE dicui solo circa 400.000 trattati

Tra i pazienti potenziali con DE vi sono 700.000diabetici

ISTAT 2001, Parazzini et al. Eur Urol 2000; 37: 43-49

Disfunzione Erettile: iter diagnostico-terapeutico

15

15

10

Prescrizione

Inizio terapia

Compliance

Feedback

20Diagnosi 10

20Si attivano 40

Sì No

100N° Pazienti con DE

60Lo ritengono un problema

Disfunzione Erettile

La DE è un marker della qualità dellavita del paziente

Una buona vita sessualeè importante

Il piacere sessuale migliorala qualità della vita

La disfunzione sessuale ha un impatto negativosulla qualità della vita

Laumann EO et al. J Am Med Assoc 1999; 281: 537-544

Odds ratio#

Scarsa serenità generale

#Odds ratio= probabilità di un outcome rispetto al gruppo di riferimento (1.0).

* 0,05 vs riferimento

riferimento

*

*

0

1

2

3

4

5

Eiaculazione precoce DE Scarso desiderio

Disfunzione Erettile

La DE è una delle più comuni patologiecroniche maschiliLa DE può essere un sintomo di altrepatologie

DiabeteIpertensioneCardiopatieDepressione

Fattori di rischio di DE documentati e possibiliassociazioni

Laumann EO et al. J Am Med Assoc 1999; 281: 537-544Braun M et al. Int J Impot Res 2000; 12: 305-11

Cardiopatia 2XIpertensione 1,5 - 2XDiabete 3 - 4XDepressione 2 - 3,5XInfezioni basse vie urinarie 1,5 - 2XIpercolesterolemia 4XDisoccupazione 2X

Fisiopatologia e classificazionedella Disfunzione Erettile

MistaMistaOrganica Psicogena

Organica e psicogena

Classificazione della DE

La DE può essereorganica, se è causata dafattori fisici come malattievascolari o diabete,oppure psicogena,se dipende da stress oansia.

Spesso tuttavia, l’eziologiaè mista, con ilcoinvolgimento di causepsicologiche,neurologiche,endocrinologiche,vascolari, traumatiche eindotte da farmaci.

EREZIONE

sistemacircolatorio sistema

endocrinosistemanervoso

L’erezione è un fenomeno fisiologico complesso, che vede coinvoltiil sistema nervoso, il sistema endocrino e il sistema circolatorio

Classificazione eziopatogenetica della DisfunzioneErettileClassificazione eziopatogenetica della DisfunzioneErettile

A. pudendainterna

A. e V. circonflesse

A. e V. dorsaleA. cavernose

Integrità del sistema arteriosoe dell’afflusso di sangue

Arteria pudenda internaArterie e vene circonflesseArteria e vena dorsaleArterie cavernose

Controllo vascolareControllo vascolare

Adattata da: WHO – IS IR. 1st International Consultation on ED; Paris, 1999

DE organica: Disfunzione Erettile vascolare

Arterie

Aterosclerosi

Stenosi

Atrofiae fibrosi

Perditadi elasticità

Riduzione del flusso in entrata

Aumento del flusso in uscita

Occlusionedei corpi cavernosi

Insufficienzaarteriosa

Perdita di elasticitàendotelio-dipendente

Perdita di elasticitàneuronaleArterie

Diminuzione dellavasodilatazione

Trabecolemuscolo liscio

DE primaria

Modificazioni strutturali Modificazioni funzionaliIpertensione

Ipercolesterolemia

Diabete

Integrità del sistema venosoe del meccanismo veno-occlusivo

Vena pudenda interna e plessoperiprostaticoTunica albugineaSinusoidi corpi cavernosi(muscolatura liscia, collagene,elastina)

Controllo vascolareControllo vascolare

Controllo endocrinoControllo endocrino

ASSE IPOTALAMO - IPOFISI -TESTICOLI

Randeva HS et al. Textbook of Erectile Dysfunction, 1999

TESTOSTERONERuolo nel mantenimentodel tono del desiderio edella funzione erettiva

Disfunzione Erettile: classificazioneDisfunzione Erettile: classificazione

La patogenesi della DE può essere cosìclassificata:

vascolare (DE arteriogenica o venogenica)

neurologica

endocrina

psicologica

da fattori locali (alterazioni strutturali del tessuto erettile)

Disfunzione Erettile e diabeteDisfunzione Erettile e diabete

Lewis RW, Urol Clin North Am 2001; 28: 209-216

“Fra tutte le patologie croniche, il diabetemellito dimostra la correlazione piùsostanziale e caratteristica con ladisfunzione erettile.”

Disfunzione Erettile e diabeteDisfunzione Erettile e diabete

Predisposizionegenetica

IGT

Insulino-resistenzaIperinsulinemia

Fattori ambientali:alimentazioneobesità

attività fisica

IperglicemiaIpertensioneDislipidemia

NeuropatieAterosclerosiNefropatia

Disfunzioneerettile

Diabete

Disfunzione ErettileEvoluzione naturale

Complicanze

Disfunzione Erettile e diabeteLa dimensione del problemaDisfunzione Erettile e diabeteLa dimensione del problema

* Parazzini F et al. Eur J Urol 2000; 37: 43-9** Fedele D et al. Diabetes Care 1998; 21: 1973-7

Prevalenza della DE in Italia

Popolazione generale*

12,8%

Popolazione diabetica**

35,8%

Il rischio di sviluppare DE, in un soggetto

diabetico, è strettamente correlato a tipo (1 o 2),

durata di malattia e grado di compenso

metabolico

Disfunzione Erettile e diabeteLa dimensione del problemaDisfunzione Erettile e diabeteLa dimensione del problema

Fedele D et al. Diabetes Care 1998; 21: 1973-7

Percentuali di successo della terapia orale inpazienti diabetici con DEPercentuali di successo della terapia orale inpazienti diabetici con DE

Guay et al. J Andrology 2001; 22(5): 793-797

Successo terapeutico (>75% di tentativi a buon fine)

(n=18)(n=86)0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Diabete non compensato

Diabete compensato

63%

44%% s

ucce

sso

Disfunzione Erettile eobesità, attività fisicaDisfunzione Erettile eobesità, attività fisica

DE e obesitàDE e obesità

Diminuzione statisticamente significativa dellaqualità dell’erezione nei pazienti obesi

Grado di rigidità 1,32 versus 1,62 in pazientinon obesi

Aumentata prevalenza dei fattori di rischiovascolare (p<0,05)

Chung WS et al. Eur Urol 1999; 36(1): 68-70

DE e attività fisicaDE e attività fisica

La funzione endoteliale, intesa come sintesi erilascio di monossido di azoto, migliora, dopoesercizio fisico in soggetti con patologie vascolari,anche nei distretti non direttamente coinvoltinell’esercizio

Maiorana A. J Am Coll Cardiol 2001Linke A. J Am Coll Cardiol 2001Green D. Am J Physiol Heart Circ 2002

Disfunzione Erettile edislipidemia

Disfunzione Erettile edislipidemia

La dislipidemia costituisce un fattore dirischio indipendente per DE per:

aumentato rischio di sviluppo di aterosclerosieffetti inibitori sull’attività delle sintetasi delmonossido di azoto (NOS)

DE e dislipidemiaDE e dislipidemia

Rosen RC et al. Current Medical Research and Opinion 2004; 20(5): 607-617

Disfunzione Erettile eipertensione

Disfunzione Erettile eipertensione

L’ipertensione arteriosa è un fattore di rischio diDE per:

aumentata incidenza nei pazienti ipertesi didisfunzione endoteliale e aterosclerosi

effetti collaterali di alcuni farmaci antipertensivi

DE e ipertensioneDE e ipertensione

DE e ipertensioneDE e ipertensione

Farmaci antipertensivi

I beta-bloccanti e i diuretici sono, tra gliantipertensivi di impiego comune, gli unici per iquali è certa un’associazione causale con la DE

Un effetto positivo sulla funzione erettiva è inveceattribuito ad alfa-bloccanti, ACE-inibitori e sartanici

Disfunzione Erettile e fumoDisfunzione Erettile e fumo

DE e fumoDE e fumo

I meccanismi patogenetici attraverso i quali sirealizza il danno da fumo sul meccanismo erettivosono:

Danno acuto:vasospasmoinibizione della sintetasi del monossido d’azotodegradazione ossidativa del mediatoredell’erezione (monossido di azoto)

Danno cronico:disfunzione endoteliale e aterosclerosi

DE e fumoDE e fumo

Effetti della cessazione:la prevalenza di DE è significativamente più bassa negliex fumatori rispetto ai fumatori

Mannino DM, 1994

la cessazione del fumo nella mezza età non abbassasignificativamente il rischio di DE

Derby CA, 2000

DE e fumoDE e fumo

Impatto psicologico della DELa DE costituisce per molti pazienti un deterrentepsicologico più efficace rispetto alle patologiecardiovascolari o alle neoplasie

Disfunzione Erettile e patologiacardiovascolare

Disfunzione Erettile e patologiacardiovascolare

“Cercare la DE”“Cercare la DE”

In alcuni casi la DE può rappresentare nell’uomo ilsintomo iniziale di una malattia cardiovascolare nonriconosciuta

L’evoluzione dei sintomi di DE può essereinterpretata come “marker” di progressione dellapatologia sottostante

I cardiologi dovrebbero sospettare una DE neipazienti che seguono per problemi cardiovascolari,mentre gli andrologi dovrebbero sospettare lapresenza di una patologia cardiovascolare neipazienti che trattano per DE

Rosen RC et al. Current Medical Research and Opinion 2004; 20(5): 607-617; Kloner RA, AUA Today, 2004

Claudicatiointermittens

TIAIctus

Ischemia silenteAngina pectoris

Infarto miocardico

DisfunzioneErettile

Arteria femorale(6-8)

Carotide interna(5-7)

Coronaria sx,ramo anteriore

discendente (3-4)

Arteria peniena(1-2)

Stato clinico

Soglia per lo sviluppo dei sintomi(50% di ostruzione del lume)

Ostruzione dellume (%)

DE CAD PADCVD

Diametrodelle arterieinteressate(mm)

La DE come marker di malattia cardiovascolare

Disfunzione Erettile edepressione

Disfunzione Erettile edepressione

Disfunzione Erettile e depressioneDisfunzione Erettile e depressione

La DE costituisce un sintomo frequente didepressione

A sua volta la DE può determinare o aggravare unostato depressivo

DE e depressione possono così realizzare un circolovizioso di mutuo rinforzo

Ulteriore elemento di danno per la funzione erettivapuò derivare dalle terapie farmacologicheantidepressive

Seidman SN et al. Am J Psychiatry 2001; 158: 1623-30

DE e depressioneDE e depressione

Età (anni) Prevalenza DE Prevalenza Prevalenza(%) Depressione (%) Depressione e DE (%)

18-40 13,0 13,0 0

41-50 3,4 17,2 3,4

51-60 28,9 6,7 4,4

61-70 41,7 14,6 6,3

>70 66,0 11,3 7,5

Globale 36,4 12,1 5,1

Kantor J et al. American Journal of Epidemiology 2002; 156(11): 1035-42

Prevalenza di DE e depressione in funzione dell’età

Spector IP et al. Arch Sex Behav 1990; 19: 389-408Nofzinger EA et al. Arch Gen Psychiatry 1993; 50: 24-30Thase ME et al. Biol Psychiatry 1982; 24: 33-46Rosen RC. Ann Rev Sex Res 1991; 2: 119-179Segraves RT. J Clin Psychiatry Monogr 1993; 11: 57-60

DE e depressioneDE e depressione

Il trattamento della depressione è anch’essocausa di disfunzione sessuale (DE, desiderio,

fase orgasmica, disfunzioni eiaculatorie)

Disfunzione Erettile echirurgia pelvica

Disfunzione Erettile echirurgia pelvica

DE dopo prostatectomia radicale

Fattori chiave per mantenere la funzione erettile

Selezione del paziente adatto

Procedura “nerve-sparing”

Gestione del paziente prostatectomizzato

Prostatectomia radicaleFollow-up 18 mesi: DE 59,9%

65,6% dopo chirurgia non Nerve Sparing (NS)

58,6% dopo chirurgia NS monolaterale

56,0% dopo chirurgia NS bilaterale

DE e chirurgia pelvicaDE e chirurgia pelvica

Stanford JL et al. JAMA 2000; 283: 354-360

Disfunzione Erettile eipertrofia prostatica benigna

Disfunzione Erettile eipertrofia prostatica benigna

Disfunzione Erettile e ipertrofiaprostatica benignaDisfunzione Erettile e ipertrofiaprostatica benigna

I soggetti con sintomi delle basse vie urinarieriferibili a ipertrofia prostatica dimostranoun’accentuata prevalenza di DE

Disfunzione Erettile eipogonadismo

Disfunzione Erettile eipogonadismo

DE organica: endocrina

Androgeni e ipogonadismoMinore attività erettile notturna spontaneaRiduzione della libidoRiduzione del volume dell‘eiaculato

Iperprolattinemia

Disfunzioni della tiroide

IpogonadismoUn normale livello androgenico nel maschio adultogarantisce l’integrità strutturale del tessuto erettilee una corretta dinamica erettiva, per induzionedell’enzima NO sintetasi

Recettori androgenici sono presenti a livelloparasimpatico S2-S4 e del sistema limbico edell’ipotalamo, suggerendo un potenziale ruolo nelcontrollo centrale dell’erezione

DE e patologie endocrineDE e patologie endocrine

Percentuali di successo della terapia orale inpazienti con ipogonadismo e DEPercentuali di successo della terapia orale inpazienti con ipogonadismo e DE

Guay et al. J Andrology 2001; 22(5): 793-797

Successo terapeutico (>75% di tentativi a buon fine)

(n=44)(n=108)0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Ipogonadismo

Ipogonadismo + testosterone

85%75%

% s

ucce

sso

Miglioramenti significativi

desiderio sessuale(p=0,0001)

funzione erettile(p=0,0001)

soddisfazione sessuale(p=0,007)

Wang C et al. JCEM 2004; 89(5): 2085-2998

Funzione sessuale dopo terapia sostitutiva contestosteroneFunzione sessuale dopo terapia sostitutiva contestosterone

DE organica: neurogena

DE centrale DE perifericaLesione spinale Lesione neurologica

Tumori Sclerosi multipla

Ictus Diabete mellito

Morbo di Parkinson Alcolismo

Eardley I et al. ED – Current Investigation and Management, 1998; Lue TM. Campbell’s Urology, 1998

Disfunzione Erettile neurogenaDisfunzione Erettile neurogena

Lesioni chirurgiche ai nervi pelviciLesioni traumatiche ai nervi pelviciNeuropatie (diabete, alcol)Ernia del disco

Sistema NervosoPeriferico

Lesioni traumatiche, Sclerosi MultiplaMidollo Spinale

Sclerosi Multipla, Morbo di Parkinson,Morbo di Alzheimer

SNC

MalattieSede

Eardley I et al. ED – Current Investigation and Management, 1998; Lue TM. Campbell’s Urology, 1998

Il percorso di I livelloIl percorso di I livello

Il percorso di I livello: diagnosiIl percorso di I livello: diagnosi

Individuare le categorie a rischio

Aiutare il paziente a esprimere il problema

La DE è emersa: quali procedure diagnostiche?

Anamnesi

Esame obiettivo

Dosaggi ormonaliGlicemia, assetto lipidico

Caratteristiche del problema:entità del problema (penetrazione possibile ma senzamantenimento, penetrazione impossibile)

esordio (improvviso, graduale)

frequenza (“sempre”, “solo con quella partner”, “solo in quellasituazione”)

caratteristiche del desideriopresenza di erezioni spontanee

Anamnesi farmacologica, anamnesi patologicaremotaEventuale impiego di questionari

AnamnesiAnamnesi

AnamnesiAnamnesi

Dati orientativi verso forme psicogeneInizio per lo più acuto, spesso reattiva, relazionale osituazionale

Desiderio sessuale normale o ridottoPresenza di buone erezioni notturnePresenza di buona risposta durante lamasturbazione

Normale eiaculazioneAndamento: capriccioso, ricorrente, episodicoAssociazione con altri fattori psicologici

AnamnesiAnamnesi

Dati orientativi verso forme organiche

Inizio subdolo. Progressione nel tempoDi solito non reattiva, non relazionale e nonsituazionaleDesiderio sessuale ridotto, normale o accentuatoAssenza di buone erezioni notturneAssenza di buona risposta durante la masturbazioneEiaculazione a pene semieretto o flaccidoAndamento: ingravescenteAssociazione con altri fattori organici o iatrogeni

Esami di laboratorioEsami di laboratorio

Testosterone totale

Prolattina

Glicemia, assetto lipidico

Il percorso di I livello: terapiaIl percorso di I livello: terapia

Intervento sui fattori di rischio modificabili

Test farmacologico orale

Counselling post-prescrittivo

Riduzione del peso corporeo

Abolizione del fumo

Riduzione del consumo di alcol

Controllo della pressione arteriosa

Attività fisica regolare

Astensione dall’uso di stupefacenti

Modifica dello stile di vitaModifica dello stile di vita

Il Medico e la DEIl Medico e la DE

Il trattamento delle comorbidità

La prognosi della DE e l’efficacia dei farmaciorali migliora significativamente:

dopo compenso metabolico del diabetico

dopo compenso della lipidemia nel dislipidemico

dopo compenso pressorio nell’iperteso

dopo terapia sostitutiva nell’ipogonadico

La DE è una patologia unica nel suo genere, inquanto i suoi effetti negativi sulla qualità di vitacolpiscono non solo il paziente affetto, ma anche lasua partner

Il paziente vede indebolita la propria identità virile

“Coinvolgere la partner”

La partner nella gestione clinica dellaDisfunzione ErettileLa partner nella gestione clinica dellaDisfunzione Erettile

La partner vede indebolita la propria identitàseduttiva

Il primo livello terapeutico:le terapie orali

Il primo livello terapeutico:le terapie orali

Struttura degli inibitori della PDE-5Struttura degli inibitori della PDE-5

NH

NN

N

CH3

O

O

CH3

SN

N

O O

CH3

CH3

Vardenafil

NH

N

N

O

O

CH3

OO

H

H

Tadalafil

NH

NN

N

CH3

CH3O

O

CH3

SN

NCH3

O O

Sildenafil

Meccanismo d’azione degli inibitori della PDE-5

Farmacocinetica: Tmax e T1/2Farmacocinetica: Tmax e T1/2

0

25

50

75

100

T1/2: tempo necessario affinchéi livelli plasmatici si riducano al

50% del valore di picco

Tmax: tempo necessario per raggiungerela massima concentrazione plasmatica

Tmax T1/2

Concentrazione plasmatica (%)

Tempo

FarmacocineticaFarmacocinetica

Tmax (ore) T1/2 (ore)

Sildenafil 1,16 3,82

Vardenafil 0,66 3,94

Tadalafil 1,20 17,5

Tmax e T1/2 per Sildenafil, Vardenafil e Tadalafil

Inibitori della PDE-5: controindicazioniInibitori della PDE-5: controindicazioni

Controindicazioni comuni alla somministrazionedei tre inibitori della PDE-5 sono:

contemporanea assunzione di nitroderivati

condizioni cardiologiche che sconsigliano

l’attività sessuale

ictus recente. Infarto del miocardio recente

L’efficacia dei farmaci orali miglioraprogressivamente durante le prime ottosomministrazioni

La prescrizione del farmaco non conclude l’attoclinico, ma al contrario è l’inizio di un rapportoregolare tra medico e paziente

Dopo la prescrizione

Possibili cause di iniziale inefficaciaPossibili cause di iniziale inefficacia

Carenza di stimolo eroticoDosaggio insufficienteTono ansioso (es. timore di effetti collaterali).Eccessiva attenzione agli effetti del farmaco(scarsa spontaneità)Somministrazione non corretta (modi, tempi,alcol, ecc.)Comorbidità non trattateFattori relazionali paziente/partner (es. ansia nelripristino dell’attività sessuale dopo astinenzaprolungata)

Suggerimenti pratici per il MedicoSuggerimenti pratici per il Medico

Illustrare dettagliatamente le modalità di assunzione

Seguire il paziente con incontri programmati

Seguire correttamente la titolazione del dosaggiocome prescritto

Trattare le patologie sottostanti, rimuovere i fattori dirischio, modificare gli stili di vita correlati con la DE

Incoraggiare i pazienti a non abbandonareprematuramente la terapia

Quando richiedere l’intervento dello Specialista?Quando richiedere l’intervento dello Specialista?

Il test farmacologico orale non dà esitosoddisfacenteEmergono alterazioni significative del quadroormonaleIl paziente desidera approfondire le cause delproblemaPaziente giovane con DE primariaIn presenza di patologie andrologiche associate,quali l’induratio penis plastica, l’eiaculazioneprecoce, le turbe della libidoIn presenza di evidenti e complesse problematichepsicologiche (consulenza psicosessuologica)

Rigidometria peniena notturna

Ecocolordoppler penieno dinamico

Test di farmacoerezione intracavernosa

Cavernosometria – cavernosografia

Test neurofisiologici

Il percorso di II livello: diagnosiIl percorso di II livello: diagnosi

Diagnostica vascolareDiagnostica vascolare

Ecocolordoppler penieno dinamico

Cosa ci può dire?

Se ci sono alterazionistrutturali dei corpi cavernosi(fibrosi, placche)

Se c’è un’alterazionedell’inflow arterioso penieno

Se c’è un’alterazione delmeccanismo veno-occlusivopenieno

Ecocolordoppler penieno dinamicoEcocolordoppler penieno dinamico

Test di farmacoerezioneintracavernosa

Test di farmacoerezioneintracavernosa

Test di farmacoerezioneTest di farmacoerezione

Dagli anni ’80 il Test di Farmacoerezione (FIC TEST)è entrato nell’iter diagnostico andrologico

Test semplice, rapido, mininvasivo e poco costoso(viene utilizzata la Prostaglandina E1- PGE1)

La qualità della risposta è integrata dall’osservazionee palpazione

FIC-RESPONDERSTERAPIA AUTOINIETTIVAVALENZA DIAGNOSTICA

Valutare le riposta erettiva dopo iniezione intracavernosa diun farmaco vasoattivo a dosaggio standardizzato

SCOPO

Diagnostica neurologicaDiagnostica neurologica

Test neurologiciTest neurologici

Biotesiometria: misura la soglia di sensibilitàvibratoria penienaStudio della velocità di conduzione del nervodorsale del peneStudio del riflesso bulbo-cavernoso: esploral’arco riflesso pudendo-pudendo (stimolo elettricodel nervo pudendo e registrazione attivitàelettromiografica in un muscolo innervato dallostesso nervo, il bulbo-cavernoso)

LEVITRA: il ruolo del FarmacistaLEVITRA: il ruolo del Farmacista