Ipotesi di riemann
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Prefazione
Il presente quaderno racchiude gli argomenti di funzioni analitiche trattati nelcorso di Metodi Matematici per le Applicazioni, tenuto dal sottoscritto nella.a.2008-9 presso il Corso di Studi in Matematica dellUniversit di Torino.
Gli argomenti svolti sono tutti di carattere elementare e i primi tre capitolifanno parte dellinsieme di nozioni che ogni laureato in Matematica dovrebbeconoscere. Nella stesura di questi appunti ho attinto abbondantemente dallosplendido libro di Conway: Functions of one complex variable, Springer-Verlag;come peraltro il lettore pu verificare da s.
Torino, Settembre 2009.
Ernesto Buzano.
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Indice
1 Definizioni e prime propriet 1
1.1 Richiami sui numeri complessi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
1.2 Definizioni e prime propriet delle funzioni analitiche . . . . . . . 2
2 Integrazione in campo complesso e teorema di Cauchy 13
2.1 Integrazione in campo complesso . . . . . . . . . . . . . . . . . . 132.2 Indice di avvolgimento di un cammino rispetto ad un punto . . . 182.3 Formula Integrale di Cauchy I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 222.4 Stima di Cauchy. Teorema di Liouville. . . . . . . . . . . . . . . 252.5 Formula integrale di Cauchy II . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
3 Singolarit isolate e residui 29
3.1 Sviluppo in serie di Laurent . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 293.2 Zeri e singolarit di una funzione analitica . . . . . . . . . . . . . 323.3 Teorema dei residui . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37
3.4 Qualche applicazione del teorema dei residui e del teorema diCauchy . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43
4 Gamma di Eulero e Zeta di Riemann 47
4.1 La funzione Gamma di Eulero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 474.2 La funzione Zeta di Riemann . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53
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Capitolo 1
Definizioni e prime propriet
1.1 Richiami sui numeri complessi
Ricordiamo che un numero complesso individuato da una coppia dinumeri reali. In notazione cartesiana si scrive
con unit immaginaria tale che
(1.1)
ed sono rispettivamente la parte reale e la parte immaginaria di :
Linsieme dei numeri complessi un campo rispetto alle operazioni disomma:
e prodotto:
Lidentit (1.1) esclude che in vi possa essere una relazione dordine compati-bile con loperazione di somma e prodotto. Infatti se ci fosse possibile, dovrem-
mo avere
, in quanto in un campo ordinato il quadrato di un elemento sempre non-negativo. Daltra parte dovremmo anche avere ,in contraddizione con quanto visto subito prima. uno spazio metrico completo rispetto alla distanza euclidea:
dove
il modulo di .Dunque a parte loperazione di prodotto ed sono la stessa cosa.
1
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2 Definizione e prime propriet
1.2 Definizioni e prime propriet delle funzioni
analitiche
Dato e , indichiamo con
il disco (o intorno) aperto di centro e raggio . Se intendiamo
Indichiamo poi con
il disco bucato e con
il disco chiuso.Considerata una funzione
diciamo che
se per ogni esiste tale che
Diciamo invece che
se per ogni esiste tale che
Infine, se definita sul complementare di , diciamo che
se abbiamo che per ogni esiste tale che
Una funzione definita in continua in se
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Proposizione 1.1. Data una funzione continua in un aperto di, per
ogni punto tale che esiste tale che per ogni .Dimostrazione. Consideriamo
. Per la continuit esiste tale che e
. Abbiamo allora che Una funzione derivabile in se
esiste ed finito. (1.2)
Il valore del limite (1.2) detto derivata di in ed indicato con
In particolare abbiamo che una funzione derivabile anche continua:
Problema. Data una funzione definita in poniamo
Provare che derivabile in se e solo se e ammettono derivateparziali rispetto ad ed in soddisfacenti le cosiddette equazioni diCauchy-Riemann:
Definizione 1.2. Una funzione detta analitica (o olomorfa) in un aperto di se possiede derivata prima continua in .
In particolare una funzione analitica continua.
Problema. Provare che nellambito complesso valgono le stesse regole di deriva-zione delle funzioni di variabile reale. In particolare abbiamo che:
la somma e il prodotto di due funzioni analitiche sono ancora funzioni ana-litiche, mentre il rapporto analitico dove non si annulla il denominatore;
la composizione di due funzioni analitica ancora analitica nellaperto incui definita.
Esempi. 1) Per ogni , abbiamo che analitica in .2) I polinomi sono analitici in .
3) Le funzioni razionali sono analitiche dove non si annulla il denominatore.
4) , e non sono analitiche in nessun aperto di .
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4 Definizione e prime propriet
Un modo molto efficace per definire delle funzioni analitiche quello di
ricorrere agli sviluppi in serie di potenze di cui ricordiamo alcune importantipropriet.Ricordiamo innanzitutto che una serie di funzioni
totalmente
convergente su un sottoinsieme di se posto per ogni , abbiamo che la serie numerica convergente.
Limportanza della convergenza totale data dalla seguente
Proposizione 1.3. Una serie di funzioni
totalmente convergentesu un sottoinsieme di assolutamente ed uniformemente convergente in .
Dimostrazione. Poniamo per ogni . La convergenzaassoluta segue allora dal criterio del confronto, poich la serie
maggiorata dalla serie numerica convergente
.
Proviamo la convergenza uniforme. Dato dobbiamo provare che esiste tale che
Poich
, esiste tale che
per ogni .Ma allora abbiamo pure
e questo completa la dimostrazione.
Limportanza della convergenza uniforme data dal seguente teorema cheriportiamo senza dimostrazione.
Teorema 1.4. La somma di una serie di funzioni
continue, uni- formemente convergente in un sottoinsieme di continua in .
Nel caso particolare di una serie di potenze
(1.3)
considerato un numero reale , abbiamo che la (1.3) converge totalmente in se e solo se
Infatti
Definizione 1.5. Data una serie di potenze
, poniamo
converge
La quantit detta raggio di convergenza della serie.
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Teorema 1.6. Data una serie di potenze
(1.4)
con raggio di convergenza, abbiamo che la (1.4) converge totalmente in per ogni e non converge in .
Dimostrazione. In base alla definizione 1.5, la (1.4) non converge per .
Consideriamo . In base alla definizione 1.5 deve esistere tale che e
sia convergente. In particolare
dobbiamo avere che e quindi deve esistere tale che
per ogni . Ma allora
E quindi
poich maggiorata per dalla serie geome-trica
che converge poich .
Osservazioni. 1) Se esiste , allora il raggio di convergenza
della (1.4) dato da (intendendo che se e se ).
Infatti abbiamo
. Dunque per il criteriodel rapporto la (1.4) converge se e non converge se .
E quindi dobbiamo avere .
2) Per la proposizione 1.3 ed i teoremi 1.4 e 1.6, la somma della (1.4) definisceuna funzione continua in tutto il cerchio di convergenza .
Teorema 1.7. Consideriamo
(1.5)
dove la serie di potenze ha raggio di convergenza .
Abbiamo allora che
1) la serie
(1.6)
ha raggio di convergenza eguale ad ;
2) la funzione derivabile in con
(1.7)
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6 Definizione e prime propriet
Dimostrazione. Dimostriamo il punto (1). Proviamo che la serie (1.6) converge
totalmente in
per ogni e non converge per in
.Considerato un qualunque tale che , abbiamo che
Dunque, esiste tale che
Ma allora
poich per il teorema 1.6 la (1.5) converge totalmente in .In particolare, se indichiamo con il raggio di convergenza della (1.6),
abbiamo che . Daltra parte, se , applicando il teorema 1.6otteniamo che la (1.6) deve convergere assolutamente. Ma allora avremmo
che implica .Proviamo ora il punto (2). Posto
(1.8)
dobbiamo provare che
cio che, dato , esiste tale che (1.9)
La convergenza della serie a secondo membro nella (1.8) garantita dal pun-to (1). Fissato , poniamo
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Abbiamo
Consideriamo tale che . Per ogni abbiamo
Grazie al punto (1) ed al teorema 1.6.
quindi in particolare esiste tale che
Daltra parte, abbiamo pure
Infine osserviamo che analitica in quanto polinomio, dunque
quindi esiste tale che
Questo ci permette di concludere che vale la (1.9).
Corollario 1.8. Una serie di potenze
con raggio di conver-genza , definisce una funzione
analitica in .
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Dimostrazione. Grazie al teorema 1.7 la derivabile. Inoltre continua
poich il secondo membro della (1.7) definisce una funzione continua per ilteorema 1.6.
Corollario 1.9. Nelle stesse ipotesi del teorema 1.7 abbiamo che
1) Per ogni la serie
ha raggio di convergenza eguale ad .
2) La funzione possiede derivate di qualunque ordine in date da
per ogni .Dimostrazione. Segue per induzione dal teorema 1.7.
Grazie al Teorema 1.7 possiamo estendere la definizione della funzione espo-nenziale e delle funzioni trigonometriche al campo complesso:
Queste serie di potenze hanno raggio di convergenza , dunque per il Corollario1.8 sono analitiche in .
Esercizi. Provare che
1)
,
2)
.
3) ,
4) ,
5) ,
6) ,7) ,8) ,9) ,10) ,
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11) ,
12) ,13) ,
Ricordiamo che un numero complesso si pu rappresentare in forma trigo-nometrica o polare:
dove il modulo, mentre largomento di . Poich , abbiamo
coerentemente col nome dato a . Ricavare largomento a partire da pi
complicato. Innanzitutto bisogna osservare che largomento indeterminato se . Se abbiamo che soluzione del sistema:
Questo sistema ovviamente ha infinite soluzioni che differiscono per multipliinteri di . Definiamo come argomento principale la soluzione in , cheindichiamo con . Posto
abbiamo che
Problema. Provare che (1)
(1.10)
e quindi che una funzione continua su .
Estendiamo ora la funzione logaritmo al campo complesso. Dato cerchiamo le soluzioni dellequazione in :
(1.11)
Due numeri complessi sono eguali quando hanno lo stesso modulo e gli argomentidifferiscono di un multiplo intero di ; pertanto dobbiamo avere
Dunque la (1.11) ha infinite soluzioni:
per .(1) Con e indichiamo rispettivamente i numeri reali positivi e negativi.
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10 Definizione e prime propriet
Ciascuna di queste funzioni chiamata ramo esimo del logaritmo. Il ramo
corrispondente a detto ramo principale del logaritmo ed indicato con
Abbiamo che
continua in ma non in .Proposizione 1.10. Consideriamo due aperti di e due funzioni
tali che
Se continua e derivabile, allora anche lo in tutti i punti taliche
ed in tal caso abbiamo
In particolare, se analitica in , allora analitica nel complementarein dellinsieme degli zeri di
.Dimostrazione. Consideriamo tale che
. Poniamo . Poich , abbiamo che esiste tale che e
e quindi in particolare possiamo scrivere che
Ne segue che
Corollario 1.11. una funzione analitica in tale che
Esercizi. 1) Calcolare
2) Trovare il dominio di analiticit di
.
3) Trovare il dominio di analiticit di .
4) Trovare modulo, parte reale e parte immaginaria di e .
5) Trovare la parte reale e quella immaginaria di .
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6) Determinare largomento principale di e di .7) Dato , definiamo
(1.12)
a) Provare che se allora (2)
volte
se ,
se
volte
se .
b) Dato , provare che
c) Per quali valori di , analitica in ? E per quali si estende ad unafunzione analitica in ?
d) La definizione (1.12) riguarda il ramo principale della potenza . Vi sonoaltri rami dati da
Provare che abbiamo un numero finito di rami se e solo se e che vi un un unico ramo se solo se .
e) Provare che se con , allora gli rami
coincidono con le radici in campo complesso di , cio con le soluzioni dellequazione in :
8) Trovare il dominio di analiticit di
.9) Determinare sotto quali ipotesi abbiamo
(2) .
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Capitolo 2
Integrazione in campo
complesso e teorema di
Cauchy
2.1 Integrazione in campo complesso
Poich in omeomorfo ad , possiamo trasferire a la teoria delle integra-zione delle forma differenziali in .
Ricordiamo brevemente alcune nozioni riformulandole nel linguaggio deinumeri complessi:
Una curva nel piano complesso una funzione continua definitasu un intervallo non degenere (cio con interno non vuoto). Nel seguitoci limitiamo a considerare il caso in cui compatto e cio , con e quindi la curva ha due estremi (punto iniziale)e (punto finale). Se , la curva chiusa.
Una curva semplice se ogni punto percorso una sola voltae cio implica , con la sola eccezione di nel caso della curva chiusa.
Una curva rettificabile se ha lunghezza finita.
Due curve
sono equivalenti se si verifica uno dei casi
seguenti:
esiste una biiezione crescente tale che ; le due curve sono chiuse e e si estendono alla stessa funzione
periodica di periodo.
Un cammino una classe di equivalenza nellinsieme delle curve conestremi e rettificabili.
chiaro che un cammino eredita le propriet delle curve che lo rappre-sentano, cio delle sue parametrizzazioni. In particolare possiamo parlaredi cammini semplici, chiusi, ecc.
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14 Teorema di Cauchy
Esempi. 1) Segmento congiungente due punti : il cammino indicatocon parametrizzato da:
2) Circonferenza di centro e raggio , percorsa in senso positivocio antiorario: il cammino parametrizzato da
3) Semicirconferenza superiore di centro e raggio : il cammino parametrizzato da
4) Semicirconferenza inferiore di centro e raggio : il cammino parametrizzato da
Ricordiamo che tutte le parametrizzazioni di un cammino hanno la stessaimmagine che viene chiamata sostegno di ed indicata con . Dunque, se una parametrizzazione di , abbiamo che .Dato un cammino , parametrizzato da , definiamo il cam-mino opposto come lo stesso cammino ma percorso in senso opposto, cioparametrizzato da:
Infine, dati due cammini , parametrizzati da
e contigui, cio tali che
definiamo il cammino somma , come il cammino parametrizzato da
per , per .
Esempi. 1) la circonferenza di centro e raggio , percorsa in sensoantiorario.
2) .3) , con (1) , la circonfe-renza percorsa volte in senso antiorario se , in senso orario se .(1) .
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4) Un altro esempio dato dal perimetro di un triangolo di vertici :
5) Pi in generale possiamo definire un cammino poligonale di vertici come:
Data una funzione di variabile complessa, possiamo considerare la formadifferenziale
con
Se definita sul sostegno di un cammino , diciamo che integrabilelungo se lo sono e ed in tal caso poniamo per definizione
(2.1)
opportuno ricordare che, come nel caso reale, lintegrale di una formadifferenziale indipendente dalla parametrizzazione scelta.
Riportiamo senza dimostrazione il seguente teorema.
Teorema 2.1. Una forma differenziale continua sul sostegno di un cam-mino integrabile lungo .
La seguente proposizione, di cui omettiamo la dimostrazione, permette diricondurre il calcolo dellintegrale lungo un cammino a quello di funzioni in unavariabile reale.
Proposizione 2.2. Consideriamo una forma differenziale integrabile lungoun cammino . Se ammette una parametrizzazione di classe , abbiamo che
(2.2)
Osservazione. Posto e e tenuto conto della (2.1), abbiamoche la (2.2) si riscrive come
Estendiamo ora la diseguaglianza triangolare al caso complesso.
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16 Teorema di Cauchy
Proposizione 2.3. Data una funzione integrabile sul supporto di un cammino
abbiamo che
(2.3)
Dimostrazione. Per semplicit ci limitiamo al caso in cui abbia una parame-trizzazione di classe . Abbiamo allora
Riportiamo senza dimostrazione il teorema di integrabilit termine a terminedi una serie uniformemente convergente ed il teorema della continuit e delladerivabilit degli integrali dipendenti da un parametro.
Se il cammino non ha una parametrizzazione di classe risulta utile ilseguente teorema.
Teorema 2.4. Data una serie
di funzioni integrabili ed uniformementeconvergente sul sostegno di un cammino , abbiamo che la somma della seriedefinisce una funzione integrabile su e tale che
Teorema 2.5. Dati un cammino , un aperto e una funzione continua , abbiamo che
continua in .
Se inoltre esiste ed continua su , allora analitica in ed abbiamo
Definizione 2.6. Definiamo come distanza di un punto da un cammino il numero reale
Proposizione 2.7. Dati un cammino ed un punto abbiamo che esiste tale che
(2.4)In particolare
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Dimostrazione. La funzione
continua. Infatti abbiamo che
Daltra parte compatto, in quanto chiuso e limitato. Ma allora per ilteorema di Weierstra abbiamo che che raggiunge il minimo su ecio esiste per cui vale la (2.4).Proposizione 2.8. Dati un cammino ed una funzione continua abbiamo che
analitica di classe in e per ogni abbiamo
(2.5)
Inoltre per ogni , sviluppabile in serie di Taylor nel disco ,con .
Dimostrazione. Che sia analitica di classe e che le sue derivate soddisfinola (2.5) segue facilmente per induzione dal teorema 2.5. Ci limitiamo pertantoa provare la sviluppabilit in serie di Taylor.
Consideriamo e osserviamo che
(2.6)Poich
la serie
converge totalmente in per ogni . Dun-
que, per la proposizione 1.3 ed il teorema 2.4 possiamo integrare termine atermine la (2.6), ottenendo, grazie alla (2.5), che
Esercizi. Calcolare:
1)
,
2)
.
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3)
.
4)
.
5)
.
2.2 Indice di avvolgimento di un cammino rispet-
to ad un punto
Proposizione 2.9. Per ogni cammino chiuso ed ogni punto , abbia-mo che
un numero intero.
Dimostrazione. Per semplicit ci limitiamo al caso in cui ammetta una para-metrizzazione di classe . Abbiamo allora che
Poniamo
e proviamo che un multiplo intero di . Posto
abbiamo
e dunque
Questo significa che
costante in e quindi in particolare che
Ma
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e quindi
poich il cammino chiuso. Questultima uguaglianza implica che sia unmultiplo intero di .
Osservazione. Nel caso in cui per ogni , grazie alcorollario 1.11 abbiamo che
e quindi oteniamo immediatamente che
Definizione 2.10. Il numero intero
detto indice di avvolgimento di intorno a .
Proposizione 2.11. Dato un cammino chiuso , abbiamo che costan-te su ogni componente connessa di . In particolare sullacomponente connessa illimitata di .Dimostrazione. In base al Proposizione 2.8 sappiamo che una funzionecontinua su . Daltra parte, per la Proposizione 2.9, a valoriinteri, dunque deve essere costante su ogni componente connessa di poich limmagine continua di un insieme connesso connessa e le componenticonnesse di sono i suoi punti.
Proviamo ora che sulla componente connessa illimitata di che indichiamo con . Poich costante su , sufficiente dimostrareche
(2.7)
Poich compatto e quindi limitato, esiste tale che . chiaro che si ha
e quindi
Per la proposizione 2.3 ne segue che
dove la lunghezza di . Per confronto ne segue immediatamente la (2.7).
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20 Teorema di Cauchy
Esempio. Dati , e , abbiamo
se se
Infatti, per la propriet di additivit deglintegrali abbiamo che
dunque sufficiente calcolare . Per la proposizione 2.11 sappiamo giche se . Se , sempre per la proposizione2.11 abbiamo che
Esercizi. 1) Consideriamo
Scegliere , e in modo che , per ogni .2) Calcolare
con cammino di equazione parametrica
3) Considerare il cammino di equazione parametrica
per ,
per .
Calcolare
4) Trovare un esempio di cammino chiuso tale che per ogni esiste unpunto
tale che .
Terminiamo il paragrafo con la seguente importante definizione.
Definizione 2.12. Un cammino di Jordan un cammino chiuso e tale che ha esattamente due componenti connesse: una limitata, detta parteinterna di ed indicata con , su cui ha modulo ; ed una illimitata,detta parte esterna di ed indicata con , su cui nullo.
Se su diciamo che il cammino orientato positivamente, mentrese su , diciamo che il cammino orientato negativamente.Osservazione. Non confondere la parte interna di un cammino di Jordan conlinterno di un insieme.
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Riportiamo senza dimostrazione il seguente teorema di Jordan:
Teorema 2.13. Un cammino chiuso di Jordan se e soltanto se semplice,cio privo di punti multipli.
Diamo ora un semplice metodo geometrico per calcolare lorientamento diun cammino di Jordan in un caso particolare, ma ci nonostante abbastanzagenerale.
Proposizione 2.14. Dato un cammino di Jordan, supponiamo ci sia unaparametrizzazione , un punto ed taliche, posto
abbiamo che
Allora orientato positivamente.
Dimostrazione. Per semplicit ci limitiamo al caso in cui sia di classe . Inbase alle ipotesi abbiamo che per ogni ; dunquepossiamo considerare
per ogni . Ma allora abbiamo che
tenuto conto della (1.10) e del fatto che
per
in quanto
per
Possiamo allora concludere che e quindi che orientato positiva-mente.
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22 Teorema di Cauchy
2.3 Formula Integrale di Cauchy I
Teorema 2.15 (Formula integrale di Cauchy in un aperto convesso). Datiuna funzione analitica su un aperto convesso ed un cammino di Jordan contenuto in ed orientato positivamente, abbiamo che
Dimostrazione. Per semplicit ci limitiamo al caso in cui ammette una para-metrizzazione di classe di modo che
Poich convesso, possiamo considerare
Abbiamo che
Dunque, tenuto conto del fatto che di classe
, ne segue che
poich . Ma allora
costante in e quindi in ,per continuit. In particolare abbiamo che
Corollario 2.16. Nelle ipotesi del teorema 2.15, abbiamo che
(2.8)
per ogni .Dimostrazione. Posto
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E. Buzano Funzioni Analitiche 23
per il teorema 2.15 abbiamo che
La (2.8) segue allora dalla (2.5) della proposizione 2.8.
Corollario 2.17. Dato un cammino di Jordan orientato positivamente ab-biamo che
Dimostrazione. Se abbiamo che analitica in equindi per il teorema 2.15 abbiamo che
Se , posto per ogni , per il corollario 2.16 abbiamo
Teorema 2.18. Una funzione analitica in un aperto di classe in ed sviluppabile in serie Taylor in ogni disco .Dimostrazione. Poich convesso, possiamo applicare il teorema 2.15.Ma allora il risultato segue dalla proposizione 2.8.
Proposizione 2.19. La somma
(2.9)
di una serie di potenze con raggio di convergenza analitica in ed ha il secondo membro della (2.9) come sviluppo di Taylor:
(2.10)
con cammino di Jordan positivo e tale che .Dimostrazione. Lanaliticit di in segue dal teorema 1.7.
Proviamo la (2.10). Dato , dividiamo ambo i membri della (2.9) per ed integriamo termine a termine, cosa lecita grazie alla convergenzauniforme del secondo membro in ogni disco con . Grazie alcorollario 2.17 otteniamo allora
La seconda uguaglianza nella (2.10) segue dal corollario 2.16.
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24 Teorema di Cauchy
In base ai Teoremi 1.7 e 2.18 abbiamo il seguente
Teorema 2.20. Una funzione definita in un aperto di analitica se esolo se sviluppabile in serie di potenze in un intorno di ogni punto di .
Esercizi. 1) Calcolare
per ogni .2) Calcolare
con .3) Calcolare
con .4) Trovare tutti i valori possibili di
per ogni cammino di Jordan tale che .5) Sviluppare
per
per
intorno a e calcolare il raggio di convergenza.
6) Sviluppare intorno a e calcolare il raggio di convergenza.
7) Sviluppare
intorno a e calcolare il raggio di convergenza.
8) Trovare il dominio di analiticit di
(2.11)
9) Esprimendo in termini di esponenziali, provare che
Questo significa che la (2.11) unestensione al campo complesso dellarcotan-gente. Possiamo pertanto porre per definizione:
10) Sviluppare in un intorno dellorigine e determinare il raggio diconvergenza.
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2.4 Stima di Cauchy. Teorema di Liouville.
Teorema 2.21 (Stima di Cauchy). Se analitica in , con e
allora per ogni abbiamo
Dimostrazione. Grazie al teorema 2.15 e alle proposizioni 2.8 e 2.3, abbiamo
Passando al limite per otteniamo il risultato.
Una funzione analitica in tutto si dice intera.
Teorema 2.22 (Teorema di Liouville). Se intera e limitata, allora co-stante.
Dimostrazione. In base alla diseguaglianza di Cauchy, per ogni , abbiamoche
e quindi (passando al limite per
)
Poich intera abbiamo allora
Corollario 2.23 (Teorema fondamentale dellalgebra). Un polinomio di gradopositivo ha almeno una radice.
Dimostrazione. Per assurdo supponiamo che esista un polinomio
con , e che non si annulli mai.Poich e abbiamo che
(2.12)
Daltra parte,
una funzione intera, poich non si annulla mai e
limitata, grazie alla (2.12). Ma allora per il teorema di Liouville deveessere costante e quindi in particolare nulla, di nuovo per la (2.12); e questo impossibile.
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26 Teorema di Cauchy
2.5 Formula integrale di Cauchy II
Teorema 2.24 (Formula integrale di Cauchy in un aperto qualsiasi). Conside-riamo una funzione analitica su un aperto . Siano dei camminichiusi contenuti in e tali che
Per ogni abbiamo che
(2.13)
Dimostrazione. Definiamo come segue:
se ,
se .
Abbiamo che analitica separatamente in ciascuna delle due variabili. Infatti, palesemente analitica in ciascuna variabile al di fuori della diagonale ,in quanto lo . Inoltre, grazie al teorema 2.18 possiamo sviluppare inserie di Taylor nel punto ottenendo
(2.14)
con tale che , e quindi
Quindi, grazie al teorema 2.20, analitica nella prima variabile e poich simmetrica ( ), lo pure nella seconda.
Definiamo ora come
se ,
se
.
Verifichiamo che analitica e quindi intera. Per la proposizione 2.8
analitica in . Consideriamo
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E. Buzano Funzioni Analitiche 27
Si vede immediatamente che un aperto, perch unione delle componenti
connesse di su cui .Sappiamo che analitica in , proviamo che lo pure in . Osserviamoche in base allipotesi abbiamo
dunque, poich aperto e analitica in , sufficiente mostrare che
Se , abbiamo per definizione. Se , abbiamo
e quindi
Dunque una funzione intera. Daltra parte compatto e quindi
limitato. Dunque esiste tale che . Se dobbiamo avere
che implica (2.15)
Questo ci dice in particolare che limitata e quindi costante, per il Teo-rema di Liouville. Ma allora, usando di nuovo la (2.15), otteniamo che identicamente nulla.
Questo implica in particolare che
cio
Corollario 2.25. Sotto le medesime ipotesi del teorema precedente, per ogni abbiamo che
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28 Teorema di Cauchy
Dimostrazione. Poich costante sulle componenti connesse di , abbiamo che
(2.16)
La (2.16) segue allora dalla (2.13) e dalla proposizione 2.8.
Corollario 2.26 (Teorema di Cauchy). Sotto le medesime ipotesi del Teorema2.24 abbiamo che
Dimostrazione. Infatti, dato , abbiamo che
Corollario 2.27. Data una funzione analitica su un aperto , abbiamo che
per ogni coppia di cammini di Jordan e orientati nello stesso verso,contenuti in e tali che
Dimostrazione. In base alle ipotesi abbiamo che
Dunque, poich e hanno lo stesso orientamento, abbiamo che su e quindi su . Ma allora il risultatosegue dal corollario 2.26 applicato ai cammini e .
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Capitolo 3
Singolarit isolate e residui
3.1 Sviluppo in serie di Laurent
Iniziamo estendendo la nozione di serie di potenze alle serie doppiamente infi-nite. Poniamo per definizione:
(3.1)
Definiamo come raggi di convergenza della serie a primo membro della (3.1) ledue quantit tali che il raggio ci convergenza della seriedi potenze
e il raggio di convergenza della serie di potenze .Abbiamo che
converge per e non
converge per , mentre
converge per e non converge per . Dunque la serie doppiamente infinita
converge nella corona circolare
e non converge in
. In particolare otteniamo che
linsieme dei punti di convergenza del primo membro della (3.1) non vuoto se , mentre certamente vuoto se . Nel primo caso abbiamo ilseguente corollario del teorema 1.6
Corollario 3.1. Se la serie doppiamente infinita ha raggidi convergenza , allora la serie in questione converge totalmente in ognicorona circolare chiusa
con .
Teorema 3.2. Consideriamo una serie di potenze doppiamente infinita
29
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30 Singolarit isolate e residui
con raggi di convergenza
Per ogni la funzione
(3.2)
analitica nella corona e i coefficienti della serie (3.2) soddisfanolidentit
(3.3)
dove un qualunque cammino di Jordan orientato positivamente e tale che
(3.4)
(Osservare che per il corollario 2.27 lintegrale a secondo membro della (3.3) lo stesso per ogni cammino di Jordan orientato positivamente e soddisfacente la(3.4)).
Viceversa ogni funzione analitica in si sviluppa in serie dipotenze doppiamente infinita (3.2) con i coefficienti dati dalla (3.3) e con raggidi convergenza rispettivamente minore o eguale di e maggiore o eguale di.
Lo sviluppo in serie (3.2) si dice sviluppo in serie di Laurent della funzione.
Dimostrazione. In base alla definizione di serie doppiamente infinita la funzione definita dalla (3.2) si scrive come
con
e
Ora somma di una serie di Taylor con raggio di convergenza e dun-que analitica in . Invece data dalla composizione di
con
e somma di una serie di Taylor con raggio di con-vergenza
. Dunque definisce una funzione analitica in . Pos-
siamo pertanto concludere che analitica nella corona circolare .Proviamo che vale lidentit (3.3). Per questo moltiplichiamo la (3.2) per
ed integriamo termine e termine lungo , cosa ammissibile grazieal corollario 3.1. Grazie al corollario 2.17 otteniamo
da cui segue la (3.3).Viceversa, supponiamo che sia una funzione analitica in e
proviamo che sviluppabile in serie di Laurent in ogni punto .Consideriamo . Poich
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E. Buzano Funzioni Analitiche 31
grazie al teorema 2.24 abbiamo che
per ogni .Poniamo
con
e
Per il proposizione 2.8 ed sono analitiche rispettivamente in ed in . Inoltre, sempre per la proposizione 2.8, sviluppabile in serie di Taylor in :
con
Sviluppiamo in . Osserviamo che non possiamo applicare laproposizione 2.8, poich essa ci garantisce solo la sviluppabilit in potenze di con e non in potenze di . Considerati e , abbiamo che
(3.5)
La serie (3.5) converge totalmente per , poich
dunque possiamo integrare termine a termine lungo ottenendo
Ponendo , abbiamo infine
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32 Singolarit isolate e residui
con
Mettendo insieme lo sviluppo di ed otteniamo sviluppabilein serie di potenze doppiamente infinita in .
Ad esempio, cerchiamo lo sviluppo in serie di Laurent di
nella corona . Grazie allo sviluppo in serie geometrica abbiamo per
3.2 Zeri e singolarit di una funzione analitica
Teorema 3.3. Consideriamo un aperto , un punto , ed una funzione analitica in con sviluppo di Laurent
(3.6)
Per ogni le seguenti condizioni sono equivalenti:1) per ogni e ;2)
;
3) , per ogni , con analitica in e taleche .
Dimostrazione. (1) (3). Definiamo
(3.7)
chiaro che e che analitica in . Per completare ladimostrazione dobbiamo allora provare che analitica anche in . Ma questosegue dal fatto che lo sviluppo in serie di Laurent (3.6) diviene:
e quindi dalla (3.7) otteniamo che
Questo implica che sia analitica in e quindi in tutto .
(3) (2). Abbiamo che
.
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(2) (1). Considerato un intero , proviamo che . Utilizzando la(3.3) con , abbiamo che
(3.8)
Poich per il corollario 2.27 il secondo membro della (3.8) non dipende da ,possiamo passare al limite per ottenendo che
Per lipotesi (2), sappiamo in particolare che
Ma allora, dato , esiste tale che
In particolare otteniamo che
e quindi, grazie alla proposizione 2.3,
cio
Poich per ogni , lo sviluppo (3.6) si riduce a
Dividendo ambo i membri per otteniamo allora
che implica
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Corollario 3.7. Gli zeri di una funzione analitica e non identicamente nulla
su un aperto connesso sono tutti isolati e di molteplicit finita.Teorema 3.8. Consideriamo due funzioni e analitiche in un aperto con-nesso . Se su un sottoinsieme compatto e infinito di , allora e coincidono in .
Dimostrazione. Sia il sottoinsieme compatto ed infinito di su cui .Consideriamo . Poich limitato, per il teorema di Bolzano-Weierstra esiste un punto di accumulazione di . Ma chiuso perchcompatto, e quindi . Ma allora linsieme degli zeri di ha un puntodi accumulazione in , e quindi per il teorema 3.6 identicamente nulla.
Naturalmente una funzione analitica pu avere infiniti zeri che per si de-vono accumulare sulla frontiera del suo dominio oppure tendere ad infinito. Adesempio ha infiniti zeri dati da
per ,
che per sono tutti isolati e tendono al punto dove la funzione non definita.
Consideriamo un aperto di , un punto ed una funzione analiticain .
Se definita anche in ed analitica in tutto , diciamo che unpunto regolare di .
Se non definita in , diciamo che un punto singolare isolato di .Nel caso in cui sia una singolarit isolata, consideriamo lo sviluppo in
serie di Laurent di nel punto :
Si presentano tre casi:
1) per ogni . In questo caso la serie di Laurent in realt unaserie di Taylor e definisce una funzione analitica in un intorno di . Se
poniamo per definizione (3.9)
In questo modo otteniamo una funzione analitica in tutto . Questo tipodi singolarit si chiama singolarit eliminabile.
Se non detto esplicitamente il contrario, noi supporremo sempre dieliminare questo tipo di singolarit mediante la definizione (3.9).
Ad esempio, la funzione
ha una singolarit eliminabile in .Infatti,
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36 Singolarit isolate e residui
e quindi
(3.10)
In accordo a quanto detto sopra, noi eliminiamo questa singolarit as-segnandole come valore il coefficiente di ordine della serie a secondomembro della (3.10):
(3.11)
Quindi quando consideriamo
intendiamo sempre che valga la defini-zione (3.11).
2) Esiste tale che e per ogni . Questotipo di singolarit detta polo di ordine . Un polo di ordine dettosemplice.
3) Vi sono infiniti coefficienti non nulli di indice negativo. In questo casodiciamo che c una singolarit essenziale.
Proposizione 3.9. Dati una funzione analitica in un aperto , un punto , ed un numero intero positivo , le seguenti condizioni sono equivalenti:
1) ha ha uno zero di molteplicit in ,
2) ha uno polo di ordine in .
Dimostrazione. Per la proposizione 1.1 ed il teorema 3.5 esiste un intorno bucato
in cui la funzione non si pu annullare; dunque ben definita edanalitica in . Il risultato segue allora dallequivalenza fra i punti (1) e(2) del teorema 3.3.
Proposizione 3.10. Dati un aperto , un punto ed una funzione analitica in con una singolarit isolata in , abbiamo che
1) una singolarit eliminabile se e solo se
esiste finito
ed in tal caso la singolarit si elimina ponendo .
2) un polo se e solo se
(3.12)
3) una singolarit essenziale se e solo se non esiste.
Dimostrazione. Il punto (3) segue per esclusione dai punti (1) e (2).Il punto (1) segue dallequivalenza fra i punti (1) e (2) del teorema 3.3.Dimostriamo il punto (3). Chiaramente per se e solo se
per e questa condizione equivale al fatto che abbia unasingolarit eliminabile in , che eliminata d luogo ad uno zero. Dunque la(3.12) equivalente al fatto che abbia uno zero in . Ma per la proposizione3.10 questo equivale al fatto che abbia un polo in .
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Esempi. 1) ha un polo di ordine 3 in , grazie alla proposizione 3.9.
Infatti
ha uno zero di molteplicit 3 in .
2) ha una singolarit essenziale in poich
Esercizi. 1) Determinare il tipo di singolarit nellorigine delle seguenti funzio-ni:
2) Trovare lo sviluppo in serie di Laurent in , , ,della seguente funzione:
3) Dimostrare che ha solo poli semplici e calcolare il termine di ordinenegativo dello sviluppo di Laurent in ciascun polo.
4) Trovare le singolarit di
Determinare quali sono isolate e quali no. Studiare la natura di quelle isolate.
3.3 Teorema dei residui
Consideriamo una funzione analitica in , con , e con sviluppodi Laurent
Il coefficiente detto residuo di in ed indicato con
Dalla (3.3) abbiamo che
con cammino di Jordan orientato positivamente e tale che e .
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38 Singolarit isolate e residui
Teorema 3.11 (Teorema dei Residui). Dati un aperto di, punti ed una funzione analitica in , abbiamo che
(3.13)
per ogni cammino di Jordan orientato positivamente e tale che
e
Dimostrazione. Procedendo per induzione scegliamo tale che
(3.14)
In effetti, se , poich aperto deve esistere .Supponiamo ora che il risultato sia vero per e proviamolo per
. Consideriamo laperto ed applichiamo lipotesi induttivaa e . Deve allora esistere tale che
Poich , abbiamo che
Ma aperto, quindi esiste tale che e quindi tale che
con
Grazie alla (3.14) abbiamo che
Infatti, se
, tutti gli indici sono nulli in quanto nella componente illimitata
del complementare di ciascun cammino. Se , allora
e
Possiamo allora applicare il corollario 2.26 ed ottenere che
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Proposizione 3.12. Supponiamo che abbia un polo di ordine in, allora,
posto cfr. il teorema 3.3
se se
(3.15)
abbiamo che
(3.16)
In particolare se un polo semplice, cio , allora
(3.17)
Dimostrazione. Dallo sviluppo di Laurent di in :
otteniamo che ha ha il seguente sviluppo di Taylor in :
(3.18)
In particolare il coefficiente di e quindi dalla (3.18) si deduceche
Questo completa la dimostrazione.
Poich ha un polo in , il secondo membro della (3.15) presenta unasingolarit eliminabile in e quindi il calcolo di si pu effettuarecalcolando prima la derivata di ordine di per equindi passando al limite per , come espresso nelle formule (3.16) e(3.17). Illustriamo tutto questo con un esempio:
ha un polo di ordine 3 in , grazie al teorema 3.3. Infatti, poich
abbiamo
Vediamo di calcolare il residuo in . Posto
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40 Singolarit isolate e residui
abbiamo
Per calcolare conviene porre e sviluppare in serie di potenzenellorigine (1):
Dunque
e pertanto
Il calcolo effettuato di solito ridondante (salvo in generale che per le funzionirazionali). Conviene, se possibile, sviluppare subito in serie di Laurent:
Dunque il termine di ordine corrisponde a ed abbiamo
A ulteriore conferma che spesso pi semplice sviluppare in serie di Laurentche applicare la (3.16), consideriamo un altro esempio. Prima per opportunovedere come calcolare lo sviluppo in serie del rapporto di due funzioni analitiche.
(1) Utilizziamo lo sviluppo binomiale:
con e
se
se
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Consideriamo dunque due funzioni analitiche in un intorno dellorigine con
i loro sviluppi in serie di Taylor:
Se , analitica in un intorno dellorigine e si pu svilupparein serie di Taylor in un intorno dellorigine:
(3.19)
Il nostro scopo quello di trovare una procedura ricorrente per il calcolo deicoefficienti in termine dei coefficienti e fino ad un opportuno ordinepreassegnato.
La (3.19) si pu riscrivere come
(3.20)
Poich le serie di potenze convergono assolutamente e quindi indipendentementedallordine in cui si considerano i termini, il prodotto si pu scrivere raccogliendole potenze dello stesso grado:
(3.21)
Confrontando la (3.21) con la (3.20) otteniamo che si deve avere
(3.22)
La (3.22) un sistema in forma triangolare:
che si pu risolvere in modo ricorrente fino allordine desiderato:
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42 Singolarit isolate e residui
Consideriamo ora il seguente esempio. La funzione
ha un polo di ordine 3 in . Il calcolo del residuo mediante la (3.16) piut-tosto elaborato, mentre lo sviluppo di Laurent d quanto segue. Innanzituttosviluppiamo numeratore e denominatore:
Quindi usando la procedura descritta sopra calcoliamo lo sviluppo in serie di fino al terzordine:
Abbiamo
e quindi
che d
cio
e quindi
Ne segue che
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E. Buzano Funzioni Analitiche 43
3.4 Qualche applicazione del teorema dei residui
e del teorema di Cauchy
Illustriamo mediante alcuni esempi luso del teorema dei residui e del teoremadi Cauchy nel calcolo di alcuni integrali definiti.
1) Calcoliamo
(3.23)
Consideriamo la funzione di variabile complessa
Questa funzione ha quattro poli semplici negli zeri di , cio in
Scelto un qualunque numero reale , consideriamo il cammino di Jordan
Per la proposizione 2.14 orientato positivamente. Poich , peril Teorema dei Residui abbiamo che
Per la Proposizione 3.12
e
dunque
(3.24)
Se proviamo che
(3.25)
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44 Singolarit isolate e residui
passando al limite per nella (3.24), otteniamo la (3.23). Ma per abbiamo che
che implica la (3.25).
2) Calcoliamo
(3.26)
Consideriamo il cammino chiuso di Jordan
con .La funzione ha un unico polo semplice in , che esterno a ,
dunque per il Teorema di Cauchy abbiamo
(3.27)
Proviamo che
(3.28)
Fissato , abbiamo
Passando al limite per otteniamo
e quindi, passando al limite per , otteniamo la (3.28).Proviamo ora che
(3.29)
Abbiamo
(3.30)
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E. Buzano Funzioni Analitiche 45
ed continua per , dunque la (3.30) una funzionecontinua di e pertanto otteniamo
che, insieme alla (3.30), implica la (3.29).Infine
e quindi
Utilizzando le (3.27), (3.28), (3.29) otteniamo allora la (3.26).
3) Calcoliamo
con
Abbiamo
dunque
(3.31)
poich
La funzione ha due poli semplici in
di cui il primo interno al disco mentre il secondo esterno a .Per il Teorema dei Residui abbiamo allora
Confrontando con la (3.31) otteniamo il risultato.
Esercizi. 1) Trovare il residuo di
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46 Singolarit isolate e residui
1)
nei poli , per
(R.:
).
2)
nei poli , per (R.: ).
2) Calcolare
3) Calcolare i seguenti integrali definiti:
1)
,
2)
,
3)
,
4)
,
5)
,
6)
,
4) Calcolare
(Suggerimento: decomporre
ed integrare lungo ).5) Calcolare i seguenti integrali:
1)
,
2)
,
3)
.
6) Calcolare
7) Calcolare
(Suggerimento: integrare lungo il cammino
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Capitolo 4
Gamma di Eulero e Zeta di
Riemann
4.1 La funzione Gamma di Eulero
La funzione Gamma definita come segue
per (4.1)
Lintegrale a secondo membro un integrale improprio, con punti singolarinei due estremi. La sua convergenza assicurata dal criterio del confronto.
Infatti abbiamo Le propriet degli integrali dipendenti da un parametro si possono estendere
agli integrali impropri. In particolare si pu dimostrare la proposizione chesegue.
Proposizione 4.1. La (4.1) definisce una funzione analitica nel semipiano .
Proposizione 4.2. Abbiamo
per (4.2)
Dimostrazione. Osserviamo innanzitutto che lintegrazione per parti si estendeanche agli integrali impropri. Abbiamo allora
Corollario 4.3. Abbiamo
(4.3)
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48 Gamma di Eulero e Zeta di Riemann
Dimostrazione. Procediamo per induzione. Per abbiamo
Supponiamo ora la (4.3) verificata per e proviamola per .Grazie alla (4.2) abbiamo
Definizione 4.4. Dati due aperti e due funzione analitiche e , diciamo che un prolungamento analitico di ad , se per ogni .Proposizione 4.5 (Principio del prolungamento analitico). Il prolungamento
analitico ad un aperto connesso unico.
Dimostrazione. Consideriamo due aperti e due prolungamenti analitici ed ad di una stessa funzione analitica . chiaro che dob-biamo avere per ogni . Poich ogni disco chiuso contenutoin un compatto infinito, per il teorema 3.8 otteniamo che su .
Osservazione. Poich il prolungamento analitico da un aperto ad un apertoconnesso pi grande unico, indichiamo con la stessa lettera sia la funzioneoriginaria su che il suo prolungamento ad .
Proposizione 4.6. La funzione Gamma ha un prolungamento analitico a con un polo semplice in per ogni .
Inoltre lidentit (4.2) si estende ad ogni
.
Dimostrazione. Grazie alla (4.2) si verifica immediatamente per induzione che
per (4.4)per ogni . La (4.4) si pu riscrivere come segue
per (4.5)
Poich il secondo membro della (4.5) definito per e , esso definisce un prolungamento analitico del primo membroallaperto connesso .
Procedendo per induzione e sfruttando lunicit del prolungamento analitico,possiamo estendere ad ogni per ogni e quindi a
.
Inoltre grazie al teorema 3.8 abbiamo che la (4.4) e quindi la la (4.5) verificata per ogni e per ogni . Poich
per ogni ed ogni , la (4.5) ci dice che ha un polosemplice in per ogni .
Per finire osserviamo che la (4.2) un caso particolare della (4.4) e quindivale per ogni .
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50 Gamma di Eulero e Zeta di Riemann
Passando infine al limite per otteniamo che
Per completare la dimostrazione dobbiamo solo provare che
Ma questo segue facilmente mediante integrazioni per parti:
Prima di passare allultimo teorema di questo paragrafo, opportuno enun-ciare e dimostrare un lemma che utilizzeremo anche nel prossimo paragrafo.
Lemma 4.8. Per ogni abbiamo che
(4.9)
Dimostrazione. Consideriamo la funzione
con . La ha infiniti poli in semplici dove si annulla il denominatore:
Calcoliamo il residuo in questi punti. Abbiamo
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E. Buzano Funzioni Analitiche 53
Viceversa, le primitive dei due membri della (4.15) devono differire per una
costante :
(4.16)
Passando al limite per otteniamo che e quindi che la (4.16)coincide con la (4.14).
Dunque la (4.12) equivalente alla (4.15), che stata dimostrata nel lemma4.8.
4.2 La funzione Zeta di Riemann
La funzione Zeta di Riemann definita come segue:
per
C uno stretto legame fra la e i numeri primi, come suggerito dal seguenteteorema.
Teorema 4.10. Data la successione dei numeri primi maggiori di ,abbiamo che
per
Dimostrazione. Indichiamo con linsieme dei numeri interi positivi che nonsono divisibili per . Osserviamo innanzitutto che se si tolgono da i multipli di otteniamo :
(4.17)Ne segue per induzione che
(4.18)
Infatti, grazie alla (4.17) con abbiamo che
Inoltre, se la (4.18) vera per allora lo pure per . Infatti,grazie alla (4.17) con , abbiamo che
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54 Gamma di Eulero e Zeta di Riemann
Per concludere la dimostrazione, rimane da provare che
I primi due numeri che fanno parte di sono e . Dunque
per
Nel seguito abbiamo bisogno del seguente lemma.
Lemma 4.11. Dato un numero complesso tale che , abbiamo che
(4.19)
Dimostrazione. Grazie al teorema 3.8 possiamo limitarci a considerare il casoin cui reale. Dati
e
consideriamo il cammino di Jordan
di equazioni parametriche
Per la proposizione 2.14, orientato positivamente.La funzione analitica in con due poli
semplici in ; dunque per il Teorema dei Residui abbiamo che
(4.20)
Infatti
e pertanto
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Proviamo che
(4.21)
Infatti abbiamo
Ma
e sono uniformemente continue per ,dunque
e
uniformemente in . Inoltre
implica che
per
uniformemente in . Dunque possiamo passare al limite sotto il segnodi integrale, ottenendo
Analogamente otteniamo
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56 Gamma di Eulero e Zeta di Riemann
e quindi
Consideriamo ora gli integrali su e . Anche qui per la continuituniforme dellintegrando otteniamo
e
Dalle (4.20) e (4.21) otteniamo pertanto
(4.22)
per ogni .
Daltra parte e quindi
per
tenuto conto che .
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Analogamente e quindi
per
tenuto conto che .Passando al limite per e nella (4.22) otteniamo allora
che implica la (4.19), tenuto conto dellidentit
Teorema 4.12. La funzione ha un prolungamento analitico a con unpolo semplice in e soddisfa alla seguente identit
(4.23)
Osservazione. La (4.23) si chiama equazione funzionale di Riemann.
Dimostrazione. Consideriamo la (4.1) e poniamo , con , nellinte-
grale a secondo membro:
(4.24)
Ripristinando la variabile in luogo di , possiamo riscrivere la (4.24) come
Sommando rispetto ad otteniamo infine che
per (4.25)
La
una serie geometrica di ragione e quindi ne possiamo
calcolare la somma:
Scambiando la somma della serie con lintegrale a secondo membro della (4.25)otteniamo
per (4.26)
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58 Gamma di Eulero e Zeta di Riemann
Questo passaggio richiede naturalmente qualche commento. Innanzitutto lin-
tegrale (4.26) converge poich lintegrando diverge in come
con per . Sfortunatamente la convergenza della non uniforme, dunque una giustificazione dello scambio della serie con linte-grale nella (4.25) piuttosto laboriosa, a meno di non invocare il teorema dellaconvergenza monotona di Beppo Levi. Per brevit non entriamo nei dettagli.
Calcoliamo ora
Ne segue che ha una discontinuit eliminabile in . Eliminandotale discontinuit otteniamo una funzione continua che si annulla in . Inparticolare questo implica che
converge per , perch lintegrando si comporta in come .Possiamo allora scrivere
per
e quindi
(4.27)
per .Grazie alla (4.11), non si annulla mai. Ne segue che possiamo dividere per
ed ottenere
(4.28)Poich gli integrali a secondo membro della (4.27) convergono per
e ha un polo semplice in , il secondo membro della (4.28) analiticoper , salvo che in dove c un polo semplice. Dunque il secondomembro un prolungamento analitico della a .
Daltra parte per abbiamo che
Quaderni Didattici del Dipartimento di Matematica
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8/7/2019 Ipotesi di riemann
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E. Buzano Funzioni Analitiche 59
e quindi possiamo riscrivere la (4.28) come
per (4.29)
Osserviamo ora che
Dal lemma 4.8 otteniamo che
e quindi
(4.30)
Sostituendo nella (4.29) otteniamo infine che
per (4.31)
La giustificazione dello scambio della serie con lintegrale laboriosa, a meno dinon invocare il teorema della convergenza monotona di Beppo Levi. Per brevitnon entriamo nei dettagli.
Poniamo ora nellintegrale a secondo membro della (4.31):
per
Per il lemma 4.11 e il teorema 4.9 possiamo allora concludere che
per .
Daltra parte analitica per e , dove c un polo semplice e quindi definisce un prolungamento analiticodella a
. Grazie al teorema 3.8 possiamo allora concludere che la (4.23)vale in .Proposizione 4.13. La funzionenon si annulla per , e nel semipiano ha soltanto degli zeri semplici in per ogni .Dimostrazione. Grazie al teorema 4.10, la non si annulla nel semipiano .
Daltra parte gli eventuali zeri di nel semipiano debbono annullareil secondo membro della (4.23). Poich non si annulla nel semipiano , abbiamo che per . Daltra parte anche non siannulla e quindi il secondo membro della (4.23) si annulla nel semipiano solo se si annulla e cio per , con .
Universit di Torino
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Possiamo ora enunciare uno dei pi importanti problemi aperti della mate-
matica al momento in cui sono state scritte queste note (Giugno 2009) e cio see vera o falsa la cosiddetta
Ipotesi di Riemann: gli zeri di appartenenti alla striscia cadono tutti sulla retta
.