InMovimento magazine Luglio/Agosto 2015

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InMovimento. Free magazine socio-culturale. Anno 6, numero 76. Reg. al Trib. di Latina num. 1035/08. Copia gratuita. magazine luglio/agosto 2015 www.inmovimento.eu

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InMovimento magazine Luglio/Agosto 2015

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AmministratoreDavide Funari

DirettoreTonj [email protected]

CollaboratoriFranca Isabella BarzizzaLaura BendoniAlessandro CannavaleMartina Creti Ilaria FornitiMarco PalliEnrica Sabatino

InMovimento magazine

Anno 6, numero 76Luglio/Agosto 2015

Registrazione al Tribunale di Latina num. 1035/08

www.inmovimento.eu

[email protected]

InMovimento

StampaGrafica 2000

Pubblicità338 20 33 789

ContattiAprilia - Via Carboni, 7Tel. 338 20 33 789Fax. +39 178 27 555 [email protected]

Grafica e impaginazioneSimona [email protected]

FotografiaChristian Sana

Salvo accordi scritti la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuitae non retribuita. E’ vietata la riproduzione anche parziale di grafica, immagini, testi e spazi pubblicitari.

La redazione non risponde delle eventuali variazioni a date o orari e prezzi degli eventi pubblicati.inmovimentomagazine

sommario

4 GLOBO

6POURPARLER

8 CRAZYWEB

15 UN TESORO NASCOSTO...

20APPLE MUSIC

33 SINGLE INDIPEN-DENTI E IN CARRIERA

42 RICETTA

44 IL BAZARANNUNCI

46 L'OROSCOPO DI LAURA BENDONI

22MUSICA:TORMENTONEESTATE 2015

18 LA RICERCA DELLA FELICITA'

36 TECNOLOGIA:OCULUS RIFT

10 IL VIZIO DEL FUMO

12 BACHECALOCALE

37TECNOBLOG

14NASCE UN BAMBINO DA UN OVAIO CONGELATO

24 GLI EVENTIDEL MESE

23CINEMA:IL FILMD'ESTATE

30 IL PRESUNTO MALE DEL MANGIAR SANO

38LA VERA NOVITA' DEL FITNESS

40 MOVIDA

32PSICO&ARTE

26 SCATTINEL TEMPO

34 LA TECNOLOGIA LED

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Jean ha partecipato all’ATX Festival di Austin in Texas, anticipando a tutti i fan dei Simpson che, durante il con-sueto episodio annuale dedicato ad Halloween, Telespalla Bob non solo tornerà ad essere doppiato da Kelsey Grammer, ma riuscirà anche a coro-nare il proprio diabolico sogno di ucci-

dere il piccolo Bart. Il motivo? «Ho sempre desiderato che il Coyo-te riuscisse a prendere Beep-Beep – ha detto il produttore – Odio la comicità frustrante e dovevamo toglierci questo sfizio». Uno “sfi-zio”, quello di Telespalla Bob, che dura dall’episodio Cape Feare, mandato in onda nel lontano 1993 sempre durante il periodo di Halloween. Ovviamente il turbolento figlio di Homer e Marge non sparirà dallo show, si tratterà di una morte temporanea mentre Telespalla Bob, una volta raggiunto il suo obiettivo, cadrà in de-pressione per non avere più uno scopo nella vita.

GLOBOnotizie curiose dal mondo

Un impressionante maschio di canguro che però gli addetti del  Kangaroo San-ctuary  di Alice Springs che lo ospitano assicurano essere del tutto normale per un maschio alfa della sua età. Con 89 chi-li di peso e due metri d’altezza, Roger de-ve ancora raggiungere il pieno sviluppo. Trovato orfano circa 8 anni fa da Chris

Brolga, star del popolare show televisivo Kangaroo Dundee, Roger è cre-sciuto nella riserva ben nutrito e curato, e si vede. I canguri sono anima-li robusti e timidi, ma a volte vincono la timidezza e si avvicinano agli umani. Proprio di recente un grosso esemplare di canguro ha inquietato gli abitanti della periferia di Brisbane, aggirandosi a lungo per l’abitato.

Roger, il canguro culturista Bart Simpson morirà!

Come si forma la scia di una cometa

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Da cosa è prodotta la luminosa scia che vediamo stagliarsi sulla volta celeste quando assistiamo all’affascinante e straordinario spettacolo del passaggio di una cometa? Come è noto, nelle vicinan-ze della nostra stella il calore della radia-zione solare fa sublimare il ghiaccio con-tenuto nel nucleo. I vapori di acqua e CO2 così sprigionati formano una rarefatta atmosfera che si estende fino a un chilometro avvolgendo tutto il corpo della cometa. E proprio in questa nu-vola di vapori si generano i gas che poi risplendono nella chioma. I raggi ultravioletti emessi dal sole colpiscono infatti le molecole d’acqua e le io-nizzano, cioè estraggono elettroni ad alta energia che a loro volta collido-no con altre molecole d’acqua separando gli atomi (due di idrogeno e uno di ossigeno) che le compongono. In questo processo si genera anche ener-gia sotto forma di fotoni ultravioletti, svelando così il meccanismo che fa nascere la chioma delle comete: tutti questi gas vengono infatti poi spin-ti e illuminati dal vento solare estendendosi per centinaia di chilometri.

Guy Claxton, visiting professor al King’s College di Londra, ha sollevato un puti-ferio suggerendo la messa al bando della gomma per cancellare dalle scuole. Questo perché la gomma creerebbe una «cultura della vergogna a proposito degli errori». E ancora. «Un modo di mentire al mondo, che dice “non ho fatto un errore, ho fatto bene al primo colpo». Meglio invece sareb-

be accettare gli errori, perché è quello che succede nel mondo reale. John Coe, portavoce della National Association for Primary Education (NAPE), aggiunge che preferirebbe che i suoi studenti non la usassero perché l’os-servazione degli errori dei ragazzi è uno strumento essenziale nell’inse-gnamento «gli insegnanti devono osservare tutti i tentativi degli allievi, così da poter mirare meglio le loro istruzioni».

Al bando la gomma da cancellare ?

La piccola australiana  Isis  e il picco-lo Adolf Hitler del New Jersey rientrano di diritto nella lista di persone che han-no vissuto o vivono le esperienze più tri-sti, a causa del proprio nome. Nella mo-derna e progredita America è successo che un bimbo di tre anni si sia visto ne-gare una torta di compleanno, in quan-to i pasticceri si sono rifiutati di scriver-ci il suo nome sopra. Certo, se il nome in questione coincide con quello di colui che si è reso responsabile del più vergognoso genocidio nella storia dell’umanità, c’è forse da ca-pirli. La colpa è del genitore filo-nazista che ha imposto quell’ap-pellativo al proprio figlio e a cui, per fortuna, è stata tolta la patria potestà. La piccola Isis è al momento ancora ignara del doppio si-gnificato del proprio nome. I genitori stanno portando avanti una petizione affinché i mass media smettano di usare l’acronimo per indicare il gruppo terroristico islamico. La giovane mamma fran-cese Aida Alic ha vissuto un’esperienza analoga quando si è vista rifiutare l’ingresso negli Stati Uniti. Il motivo? Il suo nome suona sospettosamente troppo simile ad ‘Al Qaeda’.La ventinovenne Laura Matthews si è invece vista negare il rila-scio di un passaporto a causa del secondo nome che lei stessa si è data. La ragazza ha pensato bene di aggiungere ‘Skywalker’ al proprio appellativo anagrafico, tanto per farsi due risate. Pecca-to che questo abbia costituito una violazione di copyright e si sia tramutato nell’impossibilità di ottenere un passaporto. Chiudiamo con il caso di un uomo della Florida di nome Edward Cocaine. Non è una barzelletta, i suoi antenati emigrarono in America dalla Gre-cia e scelsero proprio questo come cognome di famiglia. Lo beffa maggiore sta però nel fatto che Edward è stato arrestato per pos-sesso illecito di droga. Xanax, non cocaina, ma stiamo lì.

Condannati per i loro nomi anagrafici

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È l’ingrediente al momento più discusso dei nostri cibi. L’olio di palma divide l’opinione pubblica tra chi lo vede come una minaccia e chi invece, pur raccomandandone un con-sumo limitato, tranquillizza sulla sua non tossicità. Si tratta di un grasso vegetale prodotto in larghissima scala ed entrato a far parte ormai di moltissimi dei nostri pro-

dotti da supermercato. Le critiche nei suoi confronti riguardano sia il fronte della salute ma anche il fronte della sostenibilità ambientale, dove il capo d’accusa è la deforestazione in at-to in vaste aree del Sud-Est asiatico. Così come sono inaccettabili le con-dizioni di sfruttamento  in cui vivono intere comunità sottomesse alla monocoltura della palma da olio. Quando si parla di cancro e olio di pal-ma, l’unico legame scientificamente dimostrato è quello mediato dall’o-besità. Nello specifico, chi consuma in eccesso l’olio di palma (così come di tutti altri grassi saturi), senza bruciarlo mediante un adeguato eser-cizio fisico, tenderà ad ingrassare. Il  Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Cra), pone l’asticella del consumo dei grassi saturi (pro-venienti dall'olio di palma o da altre fonti alimentari) al 10% massimo sul totale delle calorie giornaliere.

Dopo un'intensa campagna di lobbying ar-riva la prima vittoria dei sostenitori del Viagra rosa. Il comitato consultivo della Food and Drug Administration (Fda) Usa ha votato a favore dell'approvazione del-la flibanserina, medicinale che potrebbe così diventare il primo farmaco per cura-re la mancanza di desiderio sessuale nelle donne. Con 18 voti a favore e 6 contrari, si

legge sul New York Times, gli esperti hanno raccomandato l'ok al medicinale per le donne. Cosa farà la pillola ro-sa? Agirà a livello cerebrale potenziando i neurotrasmettitori legati all’eccitazione, come un antidepressivo. Le organizzazioni femminili, la giudicano un passo in avanti verso l'uguaglianza fra i sessi. I medi-ci comunque dovranno informare le pazienti dei possibili effetti colla-terali come stanchezza, nausea e bassa pressione.

L'olio di palma

Arriva il Viagra per le donne

Chi non ha mai avuto un gatto schizzino-so? Soprattutto per quanto riguarda il ci-bo. Il perché i gatti siano così sofisticati ri-mane uno dei grandi misteri della scienza ancora irrisolti. Sulla rivista  BMC Neuro-science del 2 giugno c’è però uno studio che potrebbe spiegare in parte questo compor-tamento. Gli scienziati hanno infatti effet-tuato esperimenti basati su cellule cresciute in laboratorio (leggi: senza vivisezione) per verificare la risposta al sa-pore amaro di due recettori del gusto propri del gatto, chiamati Tas2r38 e Tas2r43. Precedenti ricerche avevano già dimostrato che i gatti non sono in grado di “sentire” il gusto del dolce: dunque le loro introversio-ni alimentari potrebbero essere in realtà avversioni dovute ad un’ecces-siva percezione del sapore amaro. Secondo gli scienziati, si potrebbero sviluppare composti che bloccano o inibiscono il recettore Tas2r43, ren-dendo così più appetibili medicinali e alimenti. Se si riuscisse nell'inten-to si potrebbero evitare ingenti sprechi di croccantini e gourmet in sca-tola, che spesso finiscono nella pattumiera perché il micio è smorfioso.

Perchè il gatto è schizzinoso?

La natura non ci chiede nulla, solo ri-spetto. Secondo l’Unep gli uomini han-no consumato risorse pari a 1,5 piane-ti. 1,4 miliardi di persone esauriscono più dell’80% di questa produzione, ses-santa volte di più rispetto ai cittadini più poveri. Se la produzione e il consu-mo rimanessero costanti, avremmo bi-sogno di due pianeti entro il 2030.

1. Scegliere tessuti naturaliEbbene sì, non tutti i tessuti naturali sono eco-friendly. I prodotti chi-mici perfluorurati (Pfc), utilizzati nella produzione di alcuni vestiti, possono essere dannosi per l’ambiente e per la salute. I tessuti che ri-chiedono una minore quantità di prodotti chimici sono la canapa, il cotone organico, la lana e la seta.2. Usare imballaggi riutilizzabiliAcquistare costantemente bottigliette d’acqua al distributore non fa bene all’ ambiente. Un contenitore riutilizzabile è più pratico e maga-ri, in vetro, conserva anche meglio. 3. Scegliere prodotti a km zeroFare due chiacchiere con i gestori di un’impresa agricola vicina alla nostra città. Assaporare cibi freschi e magari informarsi sull’iter pro-duttivo. Secondo uno studio della Coldiretti, una famiglia che consu-ma cibi locali e di stagione può risparmiare fino a 1000 chili di ani-dride carbonica. 4. Ridurre gli sprechiGli alimenti che vengono prodotti, ma non consumati, sperperano ogni anno un volume d’acqua pari al flusso annuo di un fiume come il Volga, utilizzano 1,4 miliardi di ettari di terreno e sono responsabili della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra. 5. Staccare la presa degli elettrodomestici inattiviIn base ad una ricerca Avvenia si può arrivare a sprecare ogni anno 80 euro semplicemente non staccando mai la spina di un piccolo im-pianto stereo o 120 euro lasciando il pc sempre collegato. 6. Parcheggiare l’auto e andare a piediCon l’estate non ci sono scuse: andare a lavoro in bici. Percorrendo so-li 5 km al giorno, lasciando al parcheggio le proprie auto, si potrebbe-ro raggiungere il 50% degli obiettivi proposti in materia di riduzione delle emissioni entro il 2050.7. Mangiare carne il meno possibilePer ottenere 100 kcal dalla carne si emettono 857 grammi di CO2. Per 100 kcal dai vegetali la quantità di CO2 prodotta è circa 60 g (1/14 rispetto alla carne di manzo). Allora via libera a frutta e ver-dura.8. Riutilizzare i contenitori in plastica269 mila tonnellate di plastica inquinano i mari e la catena alimenta-re del pianeta. La plastica in mare agisce come una spugna per i con-taminanti. E possono trasferirsi nei cibi, specialmente quelli grassi o contenenti alcol. Le conseguenze sono molteplici: tumori, danni a fe-gato e reni, disfunzioni del sistema riproduttivo e alterazioni del si-stema immunitario e ormonale. 9. Preferire gli oggetti di seconda mano agli articoli nuoviSarebbe sufficiente utilizzare almeno 9 mesi un indumento per dimi-nuire il suo impatto tra il 20% e il 30% sull’effetto serra, sulle risor-se acquifere e sul sistema rifiuti. Nel 2013 in Italia sono stati sottrat-ti all’atmosfera tra le 396mila e le 451mila tonnellate di CO2 e sono stati risparmiati ben 462 miliardi di litri d’acqua grazie alla raccol-ta del tessile.10. Piantare un albero e perché no: un orto in cittàSecondo l’Unfccc, un albero può assimilare i media ogni anno tra i dieci e i venti kg di CO2. In venti anni un singolo albero ne assorbe circa 200 kg.

10 passi verso il nostro pianeta

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PO

URPAR

LER CoComero o AnguriA, quAl e il termine giusto?

Il termine più appropriato, è cocome-ro, latino scientifico Cucumis citrul-lus; e cocomero si dice in tutta l’Italia centrale, mentre nell’Italia meridio-nale l’espressione comune è mellone, quello che tutto il resto d’Italia chia-ma semplicemente melone, e in To-scana vien detto anche popone.Anguria è un termine più regionale che invade tutto il Settentrione, il nome risale al tardo greco an-gurion (cetriolo). Con referenze storiche così alte, anche anguria ha dunque pieno diritto di cittadinanza, e possiamo tranquilla-mente usarlo in alternativa a cocomero.

ContAre le peCore AiutA Ad AddormentArsi ?

C’è chi pensa che questa usanza ri-sale all’Inghilterra del Medioevo quando i pastori, prima che si faces-se notte, contavano con un metodo speciale tutte le pecore che apparte-nevano al loro gregge. Tuttavia, al-cuni ricercatori sostengono che que-sta pratica non aiuta per niente ad addormentarsi. Uno studio ha rive-lato addirittura che gli insonni che d’abitudine seguono  questa pratica

impiegano più tempo per addormentarsi. In realtà, la cosa im-portante è trovare un metodo che permetta di addormentarsi in assoluta serenità, liberando la mente da ogni pensiero, da preoc-cupazioni giornaliere e rilassare le stanche membra.

perChè i CAstori CostruisCono dighe?

Il castoro è un roditore semiacquatico, uni-co rappresentante ancora in vita della fa-miglia dei Castoridi e famoso perchè co-struisce delle vere e proprie dighe, che spesso causano allagamenti nei campi col-tivati. I castori sono animali molto sgrazia-ti sulla terraferma, mentre sono abili nuo-tatori. Per questo motivo costruiscono i loro nidi in prossimità di corsi d'acqua o di laghi, creando delle dighe per evitare che i loro nidi vengano allagati.

A quAndo risAle il primo sismologo dellA storiA?

E' un cinese, l'inventore Zhang Heng, che creerà il primo pseudo-"sismografo" nel 132. Utilizzando il principio del pendolo, questo sismo-grafo si presentava sotto forma di un recipiente in bronzo (di circa due me-

tri di diametro), contenente un peso sospeso. Otto dragoni erano disposti tutto intorno al recipiente, così da puntare nelle otto direzioni:est, sud, ovest, nord, nord-est, sud-est, nord-ovest e sud-ovest, ciascuno con una sfera in bocca mentre alla sua base erano disposte altrettante rane a bocca spalancata. Quando arrivava un'onda sismica di una cer-ta consistenza, il pendolo oscillava in una direzione, sbloccava la sfera contenuta nella bocca del dragone ad essa corrispondente, bloccando contemporaneamente le altre per evitare che anch'es-se cadessero. La sfera che cadeva veniva raccolta dalla rana sot-tostante: era così possibile determinare la direzione nella quale aveva avuto luogo il terremoto, ma non la sua intensità.

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perChé spettegoliAmo?

Martha Putallaz, una psicologa che si occupa dei pettegolezzi fra bambini, afferma che solo per il 7% del tempo tra gente comune si spettegola per far del male, per lo più spettegolare gli affari de-gli altri è solo un modo per creare un legame con il gruppo. La cosa vale anche per gli adulti, perché secondo recenti studi il pettego-lezzo è un istinto primario che è presente in molte società del mondo. Chi mette in giro storie di altre persone all’inizio pen-sa di essersi fatto molti amici, ma poi scopre di essere una per-sona di cui nessuno si fida.  Sono anche state scoperte diffe-renze sui pettegolezzi di maschi e femmine. Le ragazze per lo più spettegolano sui vestiti, sulla stanza, il nuovo fidanzato di un’amica; i ragazzi invece preferiscono spettegolare su carat-teristiche fisiche, sui giochi posseduti, sulle capacità sportive, sulle debolezze.

perChé si diCe Anno sAbbAtiCo?

La parola è collegata a "sabbato", giorno della settimana in cui gli ebrei erano tenuti al riposo (sull'e-sempio di Dio, che creò il mondo in sei giorni e il settimo si riposò); ogni sette anni, sempre gli ebrei sospen-devano il lavoro nei campi per far ri-posare la terra: è come se, insomma, questo settimo anno sia collegato al

settimo giorno della settimana.  Ma perché "sabbatico" si scrive preferibilmente con due b, inve-ce che con una? La risposta va cercata nella base della parola, cioè in "sabbato", parola che gli studiosi fanno derivare dall'e-braico sabbat(t), in origine il termine aveva proprio la doppia bilabiale.

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crazy web http://immagini dalla rete

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Undici milioni di italiani sper-perano denaro e salute pie-gandosi al pessimo vizio del fumo.

Svantaggi: I polmoni si anneriscono, le mani e i denti assumono un colorito gial-lastro, aumenta il rischio di contrarre un tumore ed è una spesa continua.Vantaggi: nessuno. (Per qualcuno, poco assennato, il vanto di atteggiarsi con una sigaretta che passa dalle dita al lato della bocca e la presunzione di credere che rende “fighi”).

La crisi economica avanza, i soldi dimi-nuiscono ma di tagli ai sacri vizi non se ne parla, i fumatori abbandonano il packaging oneroso delle Marlboro e delle Lucky Strike e optano per il fai da te, tabacco, filtri, cartine e cinque secondi di pazienza. Si risparmia ma il vizio resta; la percen-tuale di chi ha comprato direttamente tabacco e cartine è raddoppiata in due anni passando dal 9.6% al 17%. L’incremento dei tassi di consumo evi-denzia le politiche fallimentari adottate dalla cara Italia per combattere il taba-gismo. “Per ogni adulto che smette di fumare, c’è un giovane che inizia” spiega Rober-ta Pacifici, direttore dell’Osservatorio fumo, alcool e droga dell’Istituto Supe-riore di Sanità, continua “La situazione è di stallo e riguarda tutte le fasce di età. I principali consumatori sono uomini. La prima bionda si accende intorno ai 18 anni e in media si smette intorno ai 42”.In media, un italiano accende 13 siga-rette al giorno, un numero in crescita che fa anche un po’ paura, soprattutto ai

poveri genitori che nulla possono davan-ti all’avanzata dei trend giovanili e alla forza dirompente dei costumi di massa. I provvedimenti ufficiali, poi, non aiuta-no a contrastare quest’onda di fumo; l’ul-timo provvedimento davvero efficace ri-sale a dieci anni fa con la legge Sirchia. “Questo significa che le strategie di pre-venzione anti-fumo vanno ripensate” sen-tenzia Pacifici. Nonostante i numeri suscitino la nostra preoccupazione, l’Italia resta uno dei paesi europei in cui si fuma di meno, dopo Finlandia e Svezia, secondo l’Eu-robarometro solo uno su cinque fuma (21% della popolazione). Non è un’impre-sa semplice contrastare il potere delle multinazionali del tabacco, i loro bilanci vantano una salute di ferro. L'americana Altria, attuale nome della Philip Morris, la giapponese Japan Tobacco, le britan-niche British American Tobacco e Impe-rial Tobacco, insieme alla non quotata China National Tobacco, si spartiscono l'80% del mercato mondiale della siga-retta, raggiungendo un giro d'affari di 147,4 miliardi nel 2013, con profitti netti in crescita del 9,1% negli ultimi 3 anni secondo la banca dati S&P Capital IQ. Le politiche di marketing portate avanti da questi colossi dell’economia rendono impossibile competere contro di essi. “L'industria del tabacco utilizza i media, il cinema e la moda per farsi pubblicità” sottolinea l'oncologo Umberto Tirelli, aggiungendo “Ad esempio di recente al gran premio di Montecarlo Vettel, il pilo-ta della Ferrari ha potuto fare pubblicità alle sigarette in quanto lì questo è ancora possibile”.Le morti cagionate dal fumo vengono

dimenticate con facilità, i decessi diven-tano a causa di tumore e così si finisce per colpevolizzare una malattia ma non l’oggetto che l’ha determinata.

“Il fumo uccide” compare scritto sui pacchetti delle sigarette, ma sembra un monito destinato a restare stampato per dovere e a cui nessuno presta vera atten-zione. “Il fumo nuoce a te e a chi ti sta intorno”, il 10% dei decessi in Italia è causato dal fumo passivo.

“Qui c'è la possibilità di migliorare la si-tuazione” ha affermato Silvio Garattini, direttore del Mario Negri, “attraverso nuovi interventi legislativi. Nei parchi, negli stadi, nelle stazioni ferroviarie in generale dove ci sono assembramenti do-vrebbe essere proibito fumare, così come nei ristoranti all'aperto”. L’unico problema secondo Daniela Gale-one, del Ministero della Salute sarebbe che “Il clima non è favorevole a nuove leg-gi contro il fumo. La proposta del mini-stro Lorenzin di vietare il fumo in auto in presenza di bambini è stata abbandonata dopo il coro di critiche, e molti emenda-menti stanno cercando di alleggerire il recepimento della direttiva europea sul tabacco, che prevedrebbe nuove misure”.

Forse allora la spinta dovrebbe venire da noi civili, uomini armati di buonsenso e animo speranzoso, che possiamo inter-venire sulla piccola cerchia di chi ci sta a cuore e magari proprio la voce amica, l’insistenza fastidiosa ma onesta per mi-gliorare qualcuno a cui teniamo darà lo slancio verso la consapevolezza e a quel punto potremmo dire di aver contribuito a cambiare le cose.

Ilaria Forniti

IL VIZIO DEL FUMO PROLIFERA TRA I GIOVANI

“Per un adulto che smette c’è un ragazzo che inizia”

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Cambiano i modi di consumare, ma il vizio del fumo resta diffuso tra gli italiani

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BACHECACosa succede in città...

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Un evento artistico pa-trocinato dal Comune di Anzio e dal Consiglio re-gionale del Lazio, inseri-to nella programmazione estiva del Comune di An-zio il giorno 20 luglio 2015 alle ore 21,15 presso il tea-tro all’aperto di Villa Ade-le, P.zza C.Battisti. L’iniziativa si muove in li-

nea con la recentissima legge approvata dalla Regione Lazio il 6 maggio 2015, n.98 dell’11 nov.2013, con la qua-le viene approvato il riconoscimento della LIS.L’evento si inserisce nelle politiche di integrazione e di inclusione sociale come previsto dalla suddetta legge con la finalità di rendere accessibile e fruibile alle persone sorde anche i momenti di cultura, di arte, tempo libero, spettacolo.La Cassiopea, con la presente proposta intende contribu-ire e sostenere la diffusione, conoscenza e l’utilizzo della Lingua dei Segni Italiana, “...nel rispetto dei principi di libertà, di scelta e di non discriminazione”.Nello specifico, la nostra proposta, prevede la realizza-zione di un evento artistico (varietà, danza, musica) ac-cessibile, interpretato e tradotto in LIS, avente le finali-tà di promuovere e diffondere alle nuove generazioni e alle persone sorde, la conoscenza e il recupero della me-moria storica legata alla nascita della televisione italia-na (dal dopoguerra ad oggi).Attraverso un excursus musicale vorremmo contribuire a far rivivere alle persone meno giovani e a far conoscere ai giovani il valore della cultura e delle tradizioni popo-lari come riscoperta delle nostre radici storiche.

Idea di Giovanna Rinaldi: regista e coreografaCon la partecipazione di:Valeria Belleudi e Francesco Capodacqua

Interpreti LIS:Tiziana De ChiaraLuca FranceschiniMarco GobbiClaudia MasciaGiovanna RinaldiManolo VaccaCarlo Wialletton

Compositore musicale: Fabrizio PigliucciCoordinatore musicale: Diego ArmilleiRegia video: Federico PescaraStylist: Damiano SparapanoPer le acconciature: Arte e stile

Cassiopea…una notte sotto le stelle

Io suono con Damiano

VII Edizione della manife-stazione “Io Suono con Da-miano”, il Comune di Apri-lia patrocina l’evento.Avrà luogo sabato 5 settem-bre la settima edizione del-la manifestazione artisti-ca e musicale “Io Suono con Damiano”, presso il campo sportivo “Buzzi” in località di Campo di Carne.L’evento è dedicato al mu-

sicista apriliano prematuramente scomparso Damiano Malvi, ed è organizzato dalla parrocchia Annunciazione della Beata Vergine Maria di Campo di Carne con il patro-cinio del Comune di Aprilia (Deliberazione di Giunta Co-munale n. 168 del 26 giugno u.s.).

L’Amep, Associazione Mi-cologica Ecologica Ponti-na di Latina, ha indetto il primo concorso foto-grafico dal titolo “Foto-grafiamo i funghi”.Il Concorso, che prende-rà il via il 1 luglio 2015 per poi chiudersi catego-ricamente il 31 ottobre 2015, è aperto a tutti i Soci in regola con l’iscri-zione per l’anno 2015 e

a tutti i simpatizzanti che abbiano regolarizzato la lo-ro iscrizione per l’anno 2015 al momento della consegna delle foto.

“La nostra passione per i funghi – spiega il presidente dell’A.M.E.P. Giovanni Battista Cestrone – ci ha spinto ad indire questo primo concorso fotografico. Un modo per coinvolgere anche quanti sono appassionati non solo di micologia, ma anche di fotografia. Siamo certi che saran-no in tanti a partecipare. Vi aspettiamo numerosi”.

I risultati del Concorso saranno comunicati ai Soci in oc-casione di una apposita serata, che si terrà in apertura dell’anno sociale 2016, dedicata alla proiezione delle foto ammesse ed alla premiazione delle immagini dei tre au-tori giudicate più belle da una giuria di esperti. Per ulteriori informazioni e per le modalità di iscrizioni rivolgersi direttamente alla segreteria Amep presso la sede operativa di via del Tagliamento 13, Latina.

Fotografiamo i funghi

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Giulia Mancini, classe 1998, convocata in Nazionale Pre Iu-niores di Pallavolo per i Mon-diali in Perù. Presso l’Ufficio del Sindaco di Aprilia, si è te-nuto l’incontro con la giovane campionessa di pallavolo Giu-lia Mancini, classe 1998, con-vocata in Nazionale Pre Iunio-res per i prossimi Mondiali in Perù.

In rappresentanza dell’Amministrazione Comunale sono in-tervenuti il Sindaco Antonio Terra e il Consigliere Pasquale De Maio. Entrambi hanno espresso vive congratulazioni per gli importanti risultati sportivi già conseguiti dall’atleta apri-liana, nella cui bacheca dei trofei sono già presenti due scudet-ti under 16 e due scudetti under 18 con la VolleyRo di Casal dei Pazzi (Roma), il Premio Miglior Muro al Trofeo delle Regio-ni, il Premio Miglior Centrale al Trofeo Otto Nazioni nel quale la Nazionale Italiana si è classificata prima, il Premio Miglior Centrale alle finali nazionali under 16 dell’anno scorso.

Aprilia Original Music Aprilia ai mondiali di Pallavolo

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Avrà luogo sabato 18 luglio, presso l’area dell’ex matta-toio di Via Cattaneo, la ter-za edizione della manife-stazione “Aprilia Original Music”, il concorso per mu-sicisti emergenti promosso dal Comune di Aprilia, As-sessorato Politiche Giova-nili, con la Fucina Musicale Giovanile e il Consiglio Co-

munale dei Giovani. Il bando di gara, pubblicato in data odier-na, è scaricabile sul sito web istituzionale www.comunediapri-lia.gov.it. Il termine ultimo per l’iscrizione è fissato alle 11 del giorno 16 luglio.

Il concorso è aperto ai musicisti solisti o facenti parte di com-plessi musicali non professionisti, senza alcun vincolo legale con discografici o etichette di produzione musicale, che concor-reranno presentando una canzone inedita di loro composizio-ne. I brani in concorso saranno valutati da una giuria di esper-ti del settore.

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NASCE UN BAMBINO DA UN OVAIO CONGELATO

«In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati»

Recita così il giuramento di Ip-pocrate per nobilitare un arte che salva la vita. Gli episodici casi di mala sa-

nità ci fanno aggrottare le ciglia, sospi-rare malcontenti e perplessi, feriscono la nostra fiducia nell’esercito dei camici bianchi, eppure, quando un dolore im-provviso ci colpisce e ci fa paura abban-doniamo i dubbi e ci lasciamo guidare dalle mani rassicuranti di un medico.Questo perché quando ancora i soldi non avevano contaminato le passioni, si diventava medici per guarire. Ma ancora oggi, guardiamo con ammi-rata soddisfazione alle scoperte di chi da quella passione non si è staccato mai e passa le sue giornate a capo chino su fialette e ipotesi per trovare una solu-zione in più capace di salvaguardare l’umanità. Così, possiamo restare ammaliati di fronte al miracolo della medicina che in un ospedale di Bruxelles ha visto na-scere un bambino da un’ovaia rimasta congelata per dieci anni. Per la prima volta al mondo, una don-na ha avuto un figlio grazie a un tra-pianto di tessuto delle ovaie che le era stato rimosso da adolescente prima che potesse essere danneggiato da alcuni cicli di chemioterapia a cui era stata sottoposta. Questo episodio accende la speranza di tutte le giovani donne costrette a sotto-porsi a chemioterapie e radioterapie di poter conservare la propria fertilità e di avere figli, un giorno. La paziente è originaria della Repubbli-

ca del Congo e da bambina soffriva di una grave forma di anemia. Trasferita-si in Belgio, a soli tredici anni, venne sottoposta dai medici ad un trapianto di midollo osseo, che richiese un tempora-neo “stand by” del suo sistema immuni-tario con cicli di chemioterapia affinché il suo corpo non rigettasse il nuovo mi-dollo.La chemioterapia può avere diversi ef-fetti collaterali tra i quali possibili dan-ni permanenti alle ovaie.La paziente iniziò la terapia necessaria, ma i medici decisero di asportarle l’ova-ia destra per precauzione e la conserva-rono in un congelatore. La terapia andò a buon fine e dopo dieci anni la paziente disse ai medici di vo-ler avere un figlio, la soluzione non era semplice. L’ovaia, al momento dell’esportazione, si trovava in fase di pubertà, pertanto al loro interno conteneva migliaia di follicoli che seguono un processo di ma-turazione per diversi mesi; i medici non sapevano se quel processo interrotto sarebbe ripreso e avrebbe portato alla produzione di ovuli fertili ma scelsero di tentare una soluzione.Dall’ovaia asportata sono stati esportati quattro campioni di tessuto e sono stati impiantati anni dopo sull’ovaia sinistra.Simili esperimenti erano già stati ten-tati in precedenza ma per la prima volta si interveniva utilizzando tessuti espiantati nell’adolescenza, che gode-vano pertanto di livelli di ormoni molto diversi da quelli dell’età adulta.I tessuti trapiantati hanno ripreso a funzionare normalmente e dopo cinque mesi dall’intervento, la paziente ha ini-ziato a produrre ovociti sani e vitali.

La paziente ha avuto un bambino senza ricorrere alla fecondazione artificiale.Il caso del Belgio è stato accolto dalla comunità con grande entusiasmo, ma sempre con quella doverosa cautela che accompagna i ricercatori. Saranno necessari ulteriori studi e con-ferme prima di poter affermare pubbli-camente di aver conquistato centimetri nella lotta contro le malattie. Un grande problema è legato alla se-lezione dei follicoli che viene eseguita dall’organismo quando si è bambini: buona parte dei follicoli ancora imma-turi viene distrutta per mantenere solo quelli più maturi e con maggiori proba-bilità di successo. Questo processo do-vrebbe essere eseguito artificialmente nel caso dell’asportazione in età molto giovane di un’ovaia, o in qualche altra forma dopo il trapianto dei tessuti in età adulta.In base ai risultati che si conseguiran-no attraverso le sperimentazioni sarà possibile decretare se il trattamento può diventare una soluzione per donare nuovamente la fertilità a quelle donne che da giovani hanno subito interventi dannosi. In caso di particolari tumori l’impian-to di tessuti asportati in giovane età potrebbe portare a reintrodurre nell’or-ganismo cellule tumorali, con evidenti rischi per le pazienti che devono essere ancora valutati completamente.La cautela resta sempre l’arma miglio-re di cui corazzarsi davanti a conqui-ste che possono salvare la vita, ma è in quell’ipotetico rischio che si esprime il coraggio e la fatica di quanti dedicano la propria a salvare quella degli altri.

Ilaria Forniti

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In Belgio, gli sforzi dei ricercatori hanno portato alla luce una nuova vita

QUANDO I RISCHI DELLA SCIENZA SI TRASFORMANO IN OPPORTUNITA'

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UN TESORO NASCOSTO

TRA LE OSSA DEI DINOSAURI

Avete presente Jurassic Park? Ebbene adesso, la fanta-scienza non è più tale, ma si trasforma in scienza. Sì per-

ché alcuni ricercatori sono riusciti a risalire niente meno che al sangue dei dinosauri: cellule di tessuti e tracce di quelli che sembrano essere globuli rossi. La straordinaria scoperta, ef-fettuata da ricercatori dell’Imperial College di Londra, fornisce preziosis-simi indizi per risalire al reale aspet-to e alle abitudini dei giganteschi rettili che in un passato molto remoto hanno dominato la Terra: lo studio di eventuali resti di cellule ematiche potrebbe infatti aiutare gli scienzia-ti a capire quando i dinosauri hanno sviluppato un metabolismo simile a quello degli uccelli, in altre parole in che modo si sono evoluti in animali a sangue caldo e quale è stata la loro genealogia. Il team di ricercatori capitana-ti da Sergio Bertazzo e Susannah Maidment ha individuato piccole par-ti di tessuti molli nei reperti ossei di otto esemplari di dinosauri, ritrovati nei primi decenni dello scorso secolo e risalenti al Cretaceo. Finora qualche traccia di materia organica era stata osservata solo in rarissimi campioni fossili ottimamente conservati, ma

con identificazione controversa: se-condo alcuni esperti non sarebbero residui di natura biologica in quanto le molecole che compongono le protei-ne decadono in tempi relativamente brevi e comunque non possono durare oltre quattro milioni di anni. Questa volta le analisi effettuate dagli spe-cialisti non lasciano spazio a dubbi: si tratta proprio di globuli rossi di dino-sauri del Cretaceo. “Poiché ogni gruppo di animali ha una sua propria struttura di collagene, fu-ture analisi ci potranno dire come le varie specie di dinosauri erano im-parentate tra loro” spiega Susannah Maidment. “Il nostro studio - com-menta Maidment - dimostra che tessu-ti molli conservati possono essere mol-to più diffusi nei fossili di dinosauri di quanto finora pensato. Anche resti non ben conservati potranno essere utili per capire come i dinosauri si sono evoluti in animali a sangue caldo e come le di-verse specie erano collegate”. Alla fine la domanda sorge spontanea: sono state rinvenute anche tracce di Dna? “Non è possibile trovarlo o estrarlo da questo tipo di campioni - dice Sergio Bertazzo - però la nostra scoperta ha implicazioni allo stesso modo im-portantissime: ora sappiamo che con adeguate tecniche siamo in grado di

rivelare la presenza di cellule vecchie di decine di milioni di anni nei resti fossili degli scheletri di dinosauri; il che non solo ci consente di conoscere meglio la fisiologia di queste creature, ma anche il loro comportamento e per-mette di tracciare una precisa linea di discendenza tra le varie specie”.

Un'altra ricerca, qualche tempo fa, ha invece cercato di stabilire se i dino-sauri fossero animali a sangue caldo o freddo. John Grady e altri del suo gruppo di lavoro hanno studiato non solo il metabolismo (cioè il consumo di energia) a riposo e il tasso di crescita, ma anche la temperatura a cui vive-vano; hanno poi fatto il confronto con decine e decine di altre specie di mam-miferi, uccelli e rettili odierni. Hanno così scoperto che la velocità massima di crescita di tutti gli animali, e il metabolismo a riposo, sono collegati. Il risultato, per i dinosauri, è che la loro temperatura non era né sempre calda né troppo variabile. Erano retti-li, quindi, che riuscivano a mantenere il loro sangue a una temperatura che oscillava, ma non troppo.

Tonj Ortoleva

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Alcuni ricercatori hanno scoperto globuli rossi appartenenti agli animali estinti da secoli. Si può risalire al loro sangue.

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Con il bouquet si chiude di fat-to il ciclo del corteggiamento del fidanzato verso la sua futura sposa. La tradizione,

infatti, indica nel bouquet l'ultimo omaggio alla sposa, e sarà proprio il futuro sposo ad ordinarlo ed eventual-mente a consegnarlo poco prima delle nozze. Il bouquet  va recapitato a casa della

sposa la mattina delle nozze dal fiori-sta, dal testimone dello sposo o dallo stesso sposo. Ma che quale scegliere ?

La scelta del bouquet è certamente condizionata dall'abito e dell'acconcia-tura della sposa, dai quali non si può prescindere. Inoltre va considerata la stagione ed anche il tipo di matrimo-nio. Può essere di vari generi, forme e colori, ovviamente tenendo conto delle linee e dei tessuti dell’abito, in modo da ottenere una composizione armo-niosa.Maggiormente usato è quello classico a sfera, che può essere arricchito con perline o Swarovski.  Meno richiesto, ma elegante allo stesso modo è il bou-quet a goccia, ideale per vestiti stile impero.  Alcune spose, le più strava-ganti, tendono osare con forme alter-native e particolari.

Per la scelta dei fiori si consiglia di af-fidarsi alla stagionalità delle specie, e si possono utilizzare fiori diversi da quelli dell’allestimento della chiesa o del ricevimento. Alla fine della ceri-monia è di buon auspicio che la sposa lanci di spalle il bouquet alle sue ami-che nubili.

Qui di seguito alcuni esempi:

I Tulipani. Colorati,  semplici  e al tempo stesso sobriamente  eleganti, i tulipani costituiranno un bouquet fre-sco e intensamente allegro

Total white. I gigli, o lilium, come l'i-ris, possiedono una bellezza elegante e sontuosa: candidi o sfumati di rosa, saranno meravigliosi insieme a rose dal colore acceso oppure orchidee.

I Girasoli. Vivace simbolo del Sole, il  girasole  è particolarmente amato nelle cerimonie d'estate: aggiungi un ramo d'edera  o lavanda e  spighe di grano.

I Fiori di campo. La semplicità dei

fiori di campo si unisce a una  carica vitale  all'insegna di allegria e  leg-gerezza. Scegli margherite timide, anemoni sgargianti e coloratissime e lavanda profumata, timo, rami di ro-smarino.

Quelle precedenti sono solo alcune combinazioni, tuttavia non ci sono delle regole scritte da seguire, ma po-tete affidarvi al vostro buon gusto e soprattutto a quello del vostro fiorista di fiducia.

Il giorno del matrimonio è un even-to da rendere sicuramente speciale, quindi va creato il bouquet adatto ai vostri desideri. L’Angolo del Fiore  di Tania Clazzer può rappresentare sicu-ramente un valido punto di riferimen-to per affidarsi a personale esperte e attente ai particolari.

L’Angolo del Fiore di Tania Clazzer.

LA SCELTA DEL BOUQUET

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L'Immancabile dono da abbinare all’abito da sposa

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La chiamano ricerca della feli-cità e negli Stati Uniti è pra-ticamente scritto nella Co-stituzione. Come ci si arriva

è ancora un vero mistero per l'essere umano. E' di recente pubblicazione in America un volume dal titolo The Mayo Clinic Handbook for Happiness, nel qua-le Amit Sood, medico che lavora per il prestigioso ospedale di ricerca del Min-nesota, svela a noi profani il segreto della felicità. Sintetizzando molto è tutta questione di allenare la mente a pensieri positivi: gratitudine per le cose belle della propria vita, gentilezza verso gli altri, ridimensionamento dei proble-mi laddove ci si renda conto che non sono destinati ad avere conseguenze a lungo termine. La resilienza, la capacità di resistere allo stress, possibilmente con un sorriso, può aiutarci, secondo Sood, a raggiungere la felicità: basta alle-narla per almeno 10 settimane. Questo pragmatismo a noi europei può suonare semplicistico, quasi ridicolo, almeno a giudicare dai commenti dei lettori a un articolo che parla del libro appena ap-parso sul sito del giornale inglese Daily Mail. Basta davvero un "allenamento"

di qualche mese per raggiungere la fe-licità? Bisognerebbe provare; il libro descrive il cosiddetto metodo 5-3-2 che richiede solo pochi minuti al giorno e promette risultati in breve tempo. Forse diventare felici non è così semplice, quel che pare certo, però, è che il benessere psicologico, e in particolare il livello di soddisfazione rispetto alla propria vita, ha un'influenza notevole sulle nostre probabilità di sopravvivenza. Uno studio condotto da un team di ricerca-tori della Chapman University e appe-na pubblicato su Psychological Science ha infatti trovato una correlazione tra il livello di soddisfazione rispetto alla propria vita e un ridotto rischio di mortalità in 4.500 persone over 50 seguite per 9 anni. Per ogni anno di stu-dio i partecipanti hanno risposto alla domanda: “Tutto considerato, quanto sei soddisfatto della tua vita?”. Le risposte variavano da zero, per nessuna soddi-sfazione, a 10 per la soddisfazione mas-sima. I ricercatori hanno valutato sia la soddisfazione di vita media nel tempo sia la sua variabilità nel corso degli anni. Altri fattori di cui hanno tenuto conto includevano l'età, il sesso, il livello

di istruzione, le condizioni di salute, il fumo, l'attività fisica, ed eventuali sinto-mi depressivi.

Gli autori hanno scoperto che, con l'au-mentare della soddisfazione di vita dei partecipanti, il rischio di mortalità si ri-duceva del 18 per cento. Per contro, una maggiore variabilità nella soddisfazione di vita era associata con un 20 per cento di aumento del rischio di mortalità. E' interessante notare che gli individui con alti livelli di soddisfazione tendevano ad avere un minor rischio di mortalità a prescindere da come la loro soddisfa-zione di vita variava nel corso del tempo. Insomma le persone con una bassa sod-disfazione media erano anche quelle che "pativano" maggiormente i cambiamen-ti, con un'importante ricaduta sulla sa-lute. Spiegano gli autori che un'estrema variabilità negli stati psicologici è spes-so associata a disturbi di salute menta-le, perciò considerare la variabilità nelle caratteristiche psicologiche può aiutare a farsi un'idea gli esiti sulla salute, come la longevità.

Dunque in modo molto approssimativo possiamo dire certamente che una vita improntata al sorriso, al buon umore o comunque con tanti pensieri positivi, è una vita che potrebbe essere più lunga rispetto ad una vissuta in negativo.

Tonj Ortoleva

LA RICERCA DELLA FELICITÀ

E IL SORRISO CHE ALLUNGA LA VITA

Una vita improntata al sorriso, al buon umore o comunque con tanti pensieri positivi,

è una vita più longeva

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Una ricerca ci spiega come pensare positivo aiuti a vivere meglio

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Apple Music è la novità che Ap-ple ha presentato nella prima giornata del WWDC (Worldwi-de Developer Conference), e

che ogni anno chiama a raccolta al Mo-scone Center di San Francisco gli svi-luppatori dei programmi della Mela di tutto il mondo.

Apple Music. E' stata lasciata alla fine del Keynote di proposito, per prender-si tutto il proscenio. E ce l'ha fatta. Il nuovo servizio è stato introdotto da quella vecchia volpe della musica che è  Jimmy Iovine, produttore discografi-co statunitense che cominciò lavorando al sound di  Lennon  e  Springsteen  per poi passare agli U2, Tom Petty & The Heartbreakers, Stevie Nicks, Simple Minds, Dire Straits e Patti Smith. Ma, cosa forse più importante in questo con-testo, è anche uno dei creatori di Beats, l'azienda comprata da Apple l'anno scor-so per 3 miliardi di dollari che porta in dote un servizio di musica in streaming oltre alle sue cuffie trendy. Insomma, un'autorità nel suo campo. Detto que-sto, come funziona Apple Music? E' tre cose insieme, spiega con enfasi Iovine: un rivoluzionario servizio musicale con la possibilità di scegliere e ascoltare fra le 30 milioni di canzoni presenti su iTunes, una radio globale Beats 1 che funziona 24 ore al giorno per 7 giorni e trasmette da Los Angeles, New York

e Londra (con playlist create dagli arti-sti, e qui c'è lo zampino di Beats) e una nuova e potente interazione tra i fan e gli artisti grazie al servizio Connect. E' ambizioso Apple Music che succede al mai tanto amato iTunes radio. Si è po-sto come obiettivo 100 milioni di utenti per poter scavalcare il popolare Spotify che viaggia attorno ai 60. La sfida è sta-ta lanciata. Il prezzo di Apple Music è in linea con i concorrenti: 9,90 dollari al mese per un accesso singolo, 14,99 un pacchetto famiglia con 6 accessi. I pri-mi tre mesi sono gratis e, notizia di un certo significato, la piattaforma sarà di-sponibile anche su Windows e Android.Quando ti abboni, oltre alla tua colle-zione personale puoi ascoltare le decine di milioni di brani della libreria Apple Music. Segui i suggerimenti su misura per te o dai uno sguardo alle novità da non perdere: tutto quello che vedi è tuo.Se ti abboni, puoi aggiungere alla tua raccolta qualunque brano, album o vi-deo della libreria Apple Music. Puoi an-che creare playlist con i contenuti che hai aggiunto, salvare quello che vuoi per ascoltarlo offline, e postare playlist, album e video su Facebook o Twitter, o inviare tutto agli amici con Messaggi.Beats 1 è un’esperienza d’ascolto lette-ralmente globale. Va in onda 24 ore su 24 in oltre 100 Paesi dagli studi di Los Angeles, New York e Londra. Indipen-dentemente da quando o da dove ti sin-

tonizzi, sentirai gli stessi programmi live che il resto del mondo sta ascoltan-do in quel momento. Ti aspettano inter-viste esclusive, grandi ospiti e tutte le ultime novità dalla scena musicale.Su Connect gli artisti offrono ai loro fan un punto di vista inedito e persona-le sul proprio lavoro e sul proprio mon-do. È  una linea diretta con la musica: grandi  contenuti, dai tuoi miti perso-nali. Su Connect puoi aggiungere com-menti e “Mi piace” a tutto quel che con-dividono gli artisti, e condividerlo a tua volta su Facebook e Twitter o via email o Messaggi. E quando lasci un commen-to, l’artista può risponderti direttamen-te. È un modo per sentire la musica più vicina che mai. Tutti gli artisti su Apple Music hanno un profilo. Ma è molto più di una semplice biografia: è un punto di incontro. Dalla loro pagina puoi seguirli e ripercorrere quello che hanno condi-viso su Connect, sfogliare la discografia completa, vedere quali brani hai già, e salvare tutto nella tua libreria perso-nale.

Il servizio è molto accattivante, è atti-vo dal 30 Giugno 2015 e per chi ama la musica in maniera viscerale, vuole sco-prire cose nuove e tenersi in contatto con i propri idoli, crediamo sia il mezzo ideale. E’ presto per trarre conclusioni, ma dall’idea avuta possiamo azzardarci a dire che anche stavolta Apple ha fatto centro.

Marco PalliUn rivoluzionario servizio musicale con la possibilità di scegliere e ascoltare fra le 30

milioni di canzoni presenti su iTunes

APPLE MUSIC20 | inmovimento

Musica, tanta musica. Da selezionare, ascoltare in streaming e condividere. Per sfidare Spotify, Google, Deezer e gli altri

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dal 9Luglio

Dal 30Luglio

Dal 19Agosto

L’estate è arrivata, e con lei sono tornate le giornate più lunghe, i weekend sulle spiagge, le tanto sognate ferie, le serate con gli

amici all’aperto, le abbronzature e….la caccia al tormentone.

Sembrano lontani anni luce i tempi del Festivalbar, la rassegna musicale che portava sui palchi delle maggiori mete tu-ristiche gli autori italiani ed internazio-nali. Attualmente l’unica manifestazione musicale che raggruppa i migliori artisti è il WindMusic Awards, svolto nell’arco di un’unica serata e in un’unica location. Ma non si tratta di un festival, bensì nella serata vengono premiati gli artisti che du-rante l’anno hanno venduto, sia in manie-ra “fisica” che digitale, un certo numero di copie degli album e dei singoli, quindi è una sorta di certificazione. Quest’anno si sono esibiti artisti del calibro di Ligabue, J-Ax, Fedez, Eros Ramazzotti, Il Volo, Nek, Tiziano Ferro e Gianna Nannini, solo per fare qualche nome, ma il menu è stato particolarmente ricco.Con l’evolversi della tecnologia la parola tormentone ha perso anno dopo anno il suo vero significato, visto che come tutte le cose anche le canzoni vengono ascoltate e dimenticate sempre più in fretta. Pro-viamo a fare una piccola playlist, 15 can-zoni, di quelle che secondo noi saranno le canzoni più passate in radio e suonate in discoteca, e che quando le riascolteremo ci ricorderanno l’estate 2015:

Nicky Jam & Enrique Iglesias - “El perdòn”. Potrebbe avere l’exploit del suc-cesso “Bailando”. Nicky Jam si affida alla collaborazione di un re dei tormentoni come Enrique Iglesias.

Years & Years - “King”. Trio inglese, la canzone non è di recente uscita ma va an-cora fortissimo.

Martin Solveig - “Intoxicated”. Ennesimo successo annunciato del dj,produttore discografico e cantante francese,specializzato in musica house.

Feder feat. Lyse - “Goodbye”. Canzone dale sonorità deep-house, lui è un DJ e produttore italo-francesce.

Jovanotti - “L’estate addosso”. Scelto come singolo estivo, scritto in collabora-zione con Vasco Brondi, frontman de Le luci della centrale elettrica.

Madcon feat. Ray Dalton - “Don’t worry”. Duo hip-hop di Oslo, numeri 1 in Germania, si fanno accompagnare dalla voce di Ray Dalton.

Jason Derulo - “Want to want me”. Ennesimo successo del cantante e balle-rino USA che si ispira alla leggenda Mi-chael Jackson.

Cesare Cremonini - “Buon viaggio (Share the love)”. Dopo “Logico”, enne-simo successo estivo per il buon Cesare.

Robin Schulz feat. Ilsey - “Headlight”. DJ e produttore Tedesco, accompagnato dalla voce dell’emergente cantante Ame-ricana.

Lost Frequencies - “Are you with me”. Nome d’arte del DJ belga Felix DeLaet, questa canzone fu pubblicata nel 2012 dal cantante country Easton Corbin, ma mai rilasciata come singolo.

Klingande feat. Broken Back - “Riva (restar the game)”. Duo francese di DJ, collaborano con il cantautore parigino Broken Back.

Kygo feat. Conrad - “Firestone”. DJ Norvegese, si fa accompagnare dalla voce di Conrad, cantante australiano, per un singolo di successo planetario.

Major Lazer feat. DJ Snake & Mo - “Lean on”. E' un collettivo formato da tre elementi, si fanno accompagnare dal DJ francese Snake, per una canzone che attualmente è al numero 1 in diversi pae-si dell’europa, Italia compresa.

Alvaro Soler - “El mismo sol”. Singolo d’esordio per il cantante-giramondo, dato che è nato in Spagna, cresciuto in Giappo-ne e vive a Berlino.

Omi - “Cheerleader (Felix Jahen RMX)”. Nome d’arte di Omar Samuel Pa-sley, cantante Jamaicano, la canzone ini-zialmente fu registrata in forma reggae e raggiunse il successo solo nel suo pae-se, ma con la collaborazione del DJ Felix Jahen è stata remixata e in pochissimo tempo è divenuta un successo mondiale.

Chi lo volesse, usando queste canzoni, le può utilizzare per metterle su cd o per far-si una playlist su smartphone, sull’ipod e lettore mp3, e magari riascoltandola fra qualche mese rivivrà dei bei ricordi legati all’estate 2015. D’altronde la musica serve anche a questo.

Marco Palli

Ecco la vostra compilation dell'estate 2015

ESTATE 2015:CACCIA AL TORMENTONE

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dal 9Luglio

Poltergeist Horror - Regia di Gil Kenan. Con Sam Rockwell, Rosemarie DeWitt, Jared Harris, Saxon Sharbino, Nicholas Braun.Il remake della MGM di Poltergeist, il film del 1982 diretto da Tobe Hooper e scritto e prodotto da Steven Spielberg, racconta di un gruppo di fantasmi che cominciano a comunicare con la piccola Carol Anne Freeling, una bambina di cinque anni che vive in California con la famiglia, attraverso la televisione statica.

Dal 9Luglio

Dal 30Luglio

Dal 19Agosto

Dal 5Agosto

Dal 27Agosto

Giovani si diventa Terminator GenisysCommedia - Regia di Noah Baumbach. Con Ben Stiller, Naomi Watts, Adam Dri-ver, Amanda Seyfried, Charles Grodin.Josh e Cornelia, una coppia di quaranten-ni newyorchesi felicemente sposati e im-pegnati in campo documentaristico, sono ormai consapevoli che la spinta artistica si è affievolita. Poi un giorno si imbattono nei giovani Jamie e Darby e cominciano a uscire con loro, la vita di Josh e Cornelia cambia e si adegua al loro stile di vita esu-berante.

Fantascienza - Regia di Alan Taylor. Con Arnold Schwarzenegger, Emilia Clarke, Jai Courtney, J. K. SimmonsQuando John Connor, leader della re-sistenza umana, spedisce il sergente Kyle Reese indietro nel 1984 per pro-teggere Sara Connor e per salvaguar-dare il futuro, un evento inaspettato crea una frattura nella linea tempora-le. Il sergente Reese si troverà in una nuova e sconosciuta versione del pas-sato.

JokerEx_Machina Drammatico - Regia di Alex Garland. Con Domhnall Gleeson, Oscar Isaac, Alicia Vi-kander, Sonoya Mizuno, Chelsea Li.Tra tutti gli impiegati del grande motore di ricerca per cui lavora, Caleb è stato scel-to da Nathan, il mitologico fondatore della società e inventore dell'algoritmo, per col-laborare ad un esperimento. Da decenni infatti Nathan è al lavoro sulla costru-zione di un'intelligenza artificiale e Caleb deve testarla. Il tester si chiama Ava, un umanoide formata da pelle e circuiti che ragiona ed è conscia del suo status.

Thriller - Regia di Simon West. Con Ja-son Statham, Michael Angarano, Do-minik García-Lorido, Hope DavisUn giocatore d'azzardo in riabilitazione decide di dedicare la sua vita alla pro-tezione delle persone coinvolte nel diffi-cile mondo del gioco d'azzardo. Poi una sua amica viene brutalmente picchiata da un pericoloso gangster. Il nuovo la-voro di Simon West è basato sull'omo-nimo romanzo di William Goldman del 1985 ed è il remake del film "Heat" del 1986 con Burt Reynold.

Mission: Impossible - Rogue Nation - MinionsAzione - Regia di Christopher McQuarrie. Con Tom Cruise, Rebecca Ferguson, Alec Baldwin, Ving Rhames, Simon Pegg.Continuano le “missioni” per Tom Crui-se con questo quinto capitolo della sega iniziata da Brian De Palma. Con la IMF sciolta, Ethan Hunt e il suo team hanno come obbiettivo l’eliminazione de il Sinda-cato, un'organizzazione criminale di agen-ti speciali altamente qualificati incaricati di distruggere la IMF e di creare un nuovo ordine mondiale attraverso una serie cre-scente di attacchi terroristici.

Animazione - Regia di Pierre Coffin, Kyle Balda.Lo spin off di Cattivissimo Me ci rac-conterà qualcosa in più su questi piccoli individui. La storia dei Minions inizia all'alba dei tempi, in cui erano organi-smi gialli unicellulari, per poi evolver-si attraverso i secoli perennemente al servizio del più spregevole dei padroni.

IL CINEMA NON VA IN VACANZA

Quest’anno l’appuntamento estivo con il cine-ma presenta un programma ricco di eventi importanti con tanti blockbuster d'oltreoceano tra viaggi nel tempo e umanoidi, terrificanti

film horror come il remake della MGM di Poltergeist, il film del 1982 diretto da Tobe Hooper, commedie esilaranti di stili di vita esuberanti per i più piccoli, lo spin off di Cattivissimo Me, completamente dedicato a quei piccoli individui gialli che ci hanno fatto innamorare con la loro ingenuità.

Alessandro Cannavale

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DADORoma – All'ombra del colosseo3,10,25/07 - 5,21,28/08 - 04/09Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

J-AX + FEDEZRoma – Ippodromo delle Capannelle04/07 19:45 – 30,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

TOTORoma – Auditorium Parco della Musica05/07 21:00 - da 52,00€ a 69,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

NINA ZILLIRoma – Laghetto Villa Ada06/07 21:30 – 20,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

ROBBIE WILLIAMSRoma – Ippodromo delle Capannelle07/07 21:45 – 61,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

OF MONSTER AND MENRoma – Auditorium Parco della Musica08/07 21:00Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

PAUL WELLERRoma – Auditorium Parco della Musica09/07 21:00Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

ELTON JOHNRoma – Terme di Caracalla12/07 21:00 – da 70,00€ a 250,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

BUENA VISTA SOCIAL CLUBRoma – Auditorium Parco della Musica12/07 21:00 – da 30,00€ a 42,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

JOVANOTTIRoma – Stadio Olimpico12/07 21:00 – da 42,00€ a 86,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

SPANDAU BALLETRoma – Auditorium Parco della Musica14/07 21:00Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

FRANCESCO DE GREGORIRoma – Auditorium Parco della Musica15/07 21:00 – da 42,00€ a 55,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

ALESSANDRO MANNARINORoma – Auditorium Parco della Musica17,18/07 21:00 – da 25,00€ a 44,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

MUSERoma – Ippodromo Capannelle18/07 21:00 – 60,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

SUBSONICARoma – Ippodromo Capannelle20/07 21:45 – 13,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

ANASTACIARoma – Auditorium Parco della Musica22/07 21:00 – da 35,00€ a 60,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

FIORELLA MANNOIARoma – Auditorium Parco della Musica23/07 21:00 – da 35,00€ a 55,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

LITFIBARoma – Ippodromo delle Capannelle24/07 21:45 – 34€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

24 | inmovimento Eventi Teatrali Musicali

Page 25: InMovimento magazine Luglio/Agosto 2015

Eventi Teatrali Musicali

GIOVANNI ALLEVIRoma – Auditorium Parco della Musica24/07 21:00Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

CAPAREZZARoma – Ippodromo Capannelle25/07 21:45 – 13,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

LENNY KRAVITZRoma – Ippodromo Capannelle27/07 21:45 - 40,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

MARIO BIONDIRoma – Auditorium Parco della Musica28/07 21:00Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

FABI SILVESTRI GAZZERoma – Ippodromo Capannelle 30/07 21:45 - 20,00 €Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3 ALESSANDRO SERRARoma – All'ombra del colosseo02/08Info e prevenditaTel. 366 418.80.60

LUCIANO LEMBORoma – All'ombra del colosseo07/08Info e prevenditaTel. 366 418.80.60

MAURIZIO BATTISTASabaudia – Arena del Mare Bricofer08/08 21:00 - da 20,00€ a 35,00Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

LOREDANA BERTÈSabaudia – Arena del Mare Bricofer11/08Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

NEGRITARoma – Ippodromo Capannelle30/08 21:45 - 25,00 €Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

BAGLIONI-MORANDIRoma – Il Centrale Livedal 10 al 22/09 – da 33,00€ a 85,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

LINKIN PARKRoma – Ippodromo Capannelle06/09 21:45 - 50,00 €Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

MIKARoma – Palalottomatica29/09 21:00 - da 35,00 € a 55,00 €Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

LORENZO FRAGOLARoma – Atlantico02/10 21:00 – 18,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

MAX PEZZALIRoma – Palalottomatica8/10Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

EROS RAMAZZOTTIRoma – Palalottomatica14,15/10 21:00 - da 40,00€ a 70,00€Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

NICKELBACKRoma – Palalottomatica25/10Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

CESARE CREMONINIRoma – Palalottomatica27/10 21.00 - 36,00 €Info e prevendita Cabril ViaggiTel. 06 92708192/3

inmovimento | 25 Eventi Teatrali Musicali

Page 26: InMovimento magazine Luglio/Agosto 2015

LE FOTO MILITARI PIÙ BELLE DELL'ANNO

SCATTI NEL TEMPO

A lcune foto dell' annuale Pre-mio al Fotografo militare (MILPHOG). Questo è pen-sato come una forma di ri-

conoscimento per il lavoro dei militari dell'esercito federale attivi nell'ambito della comunità artistica e fotografica, allo scopo di promuoverne le eccellen-ze. L'iniziativa mira anche a favorire la traduzione in immagini, per il pubblico esterno al mondo delle forze armate, delle variegate esperienze in cui sono impegnati i soldati a stelle e strisce presenti nei diversi scenari bellici del pianeta. 

La Master Sergeant dell'Aeronautica Tiffany Robinson in ginocchio di fronte a una "croce ai caduti in battaglia"

Lo Staff Sergeant Damion Kennedy del Special Services Group ride con un uomo afghano.

La Luogotenente della Marina Jaclyn Trosper festeggia la vittoria in una parti-ta a carte con delle commilitone

Un aviere del 22° Special Tactics Squa-dron risale una scala a pioli lanciata da un elicottero CH-47 Chinook.

La Captain Sarah Evans salta la corda in una palestra a San Antonio, in Texas. A Evans è stata diagnosticata una forma di cancro quando era di Stanza in Afghanistan.

Lo Staff Sergeant Kyle McGann, sale a bordo di un veicolo anti ordigni esplosi-vi improvvisati.

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LE FOTO MILITARI PIÙ BELLE DELL'ANNO

SCATTI NEL TEMPO

Il Technical Sergeant dell'Aeronau-tica Josh Martin, del 438° Squa-drone Air Expeditionary Advisory

Rangers del 2° Battaglione, 75° Reg-gimento, sparano un mortaio da 120mm durante un'esercitazione.

Soldati del 3° squadrone, 17° Reggimento, si riparano dall'a-ria alzata da un elicottero blackhawk in decollo presso il National Training Center di Fort Irwin, in California.

Membri dello Special Tactics Training Squadron si tuffano in una piscina con piedi e mani legati, un esercizio per impa-rare a mantenere la calma in acqua in condizioni di stress.

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Soldati in azione durante l'opera-zione Alamo Scout 13, nella pro-vincia di Kandahar, in Afghani-stan.

La Staff Sergeant Nadia Rowell ritratta presso il Joint Readiness Training Center di Fort Polk, in Louisiana.

Un membro del corpo dei paracadutisti della Marina si lancia da un elicottero pesante, du-rante l'esercitazione in Mississippi

Un ferito durante un attacco talebano a Camp Bastion viene trasportato su un Air Force af-ghano.

Un Marine del 4° Echo Company Reconnaissance Battalion si cala con una doppia corda da un elicottero CH-46E Sea Knight.

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La bella stagione è arrivata…ma con essa è arrivata anche la stagione delle zanzare con milioni di persone che si ritro-

vano a combattere contro l’insetto più fastidioso: la zanzara.

Le zanzare raggiungono le loro vitti-me attraverso stimoli olfattivi. Sono attratte dal calore del corpo ma anche dai colori. Percepiscono gli odori della pelle e del sudore sprigionati nell’am-biente attraverso ricettori che si tro-vano sulle antenne, i sensili. Questo spiga il perché del fatto che le zanzare riescono a pungere anche al buio. Le zanzare colpiscono con maggiore fre-quenza di sera, dal tramonto fino alle prime ore del mattino. Ma nelle zone più umide aumentano anche le aggres-sioni di giorno.

In un articolo di Repubblica, Livia Gamondi elenca alcuni rimedi degli esperti per difendersi dalle punture del temuto insetto.

“Quando si è punti da una zanzara - in-forma Gabriele Scarabelli, Dermatolo-go Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza - si possono usare creme cor-tisoniche. Nel caso sia interessata una sede particolare come la palpebra, il prurito intenso e l’edema, causati dalla

puntura di una zanzara, possono essere trattati con antistaminici per uso orale e creme cortisoniche. Lo stesso tipo di trattamento può essere impiegato per gestire la puntura di un’ape o di una vespa. Se la puntura interessa un bam-bino si utilizzano creme a base di corti-sone di media e alta potenza per un paio di giorni. I repellenti in commercio sono piuttosto efficaci nel tener lontani gli in-setti e normalmente, se usati secondo le indicazioni, non creano problemi. Per i bambini meglio la versione pediatrica.”

I rimedi naturali contro le punture di insetti sono principalmente di due tipi: preventivi e lenitivi. Sono disponibi-li lozioni, stick e creme a base di olio essenziale di citronella, basilico e gera-nio. Per lenire prurito e bruciore e de-congestionare il gonfiore, evitando in-fezioni, molto efficace è l’olio essenziale di lavanda, basta applicare alcune goc-ce direttamente sulla zona interessata e in pochi minuti si sentirà il beneficio. Anche il gel di aloe vera o l’oleolito di calendula applicati sul ponfo aiutano a calmare il prurito e bruciore in pochis-simi minuti.

Tra i consigli della “nonna” possiamo trovare il rimedio con aglio e cipolla, ingredienti naturali che aiutano a com-battere il senso di prurito causato dal-

la puntura di zanzara ostacolando an-che il gonfiore. Una miscela di acque e sale, invece, passato sul gonfiore della puntura con un cotton fioc, farà sparire immediatamente il prurito.Basterà semplicemente spremere la fettina di limone sopra la puntura del-la zanzara e, in maniera praticamente istantanea il prurito finirà.

Trappola naturaleCome rimedio preventivo, esiste una trappola per zanzare semplice e so-pratutto naturale. In poche mosse e senza utilizzo di sostanze chimiche si può creare una trappola per impedire l’assalto delle zanzare. Bisogna pren-dere una bottiglia d’acqua di plastica da due litri, e tagliarla in due con una forbice. Nel fondo  della bottiglia me-scolare insieme un po’ di zucchero di canna e del lievito insieme all’acqua. Poi posizionare la parte superiore della bottiglia in modo capovolto, così che il collo sia a contatto con la miscela pre-parata. In questo modo è stata costru-ita una efficace trappola per zanzare. La fermentazione del lievito produce infatti anidride carbonica, la sostanza che spinge questi insetti a colpire gli essere umani. Lo zucchero è un altro fattore di attrazione verso la miscela, mentre una volta entrate nel collo della bottiglia per le zanzare sarà possibile uscire. La trappola manuale va collo-cata lontana dalle persone e dal cibo, e possibilmente rivestita di scuro.

R.I.

Ogni estate si consuma una “guerra” in giar-dino e in casa...la guerra contro i piccoli vam-

piri a sei zampe: le zanzare

INCUBO ZANZARE ?

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Ecco alcuni rimedi efficaci per difendersi dalle aggressioni dell'insetto più fastidioso dell'estate

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Un impianto fotovoltaico possiamo ormai considerarlo un sinonimo di risparmio, in particolare per due motivi: l’accumulo di energia elettrica e lo “scambio sul posto”. Facendoci aiutare dalla Energy System Project srl analizzeremo tutti i benefici di questo rivolu-

zionario sistema di produzione di energia. Il primo segreto lo troviamo nel concetto di accumulo di energia. Esso ci permette di immagazzinare il surplus di energia del nostro impianto fo-tovoltaico, per poi prelevare nella notte tale energia, quando non c'è luce e dunque l'impianto non produce. Infatti maggiore sarà la quota di autocon-sumo e maggiori saranno i benefici in termini di redditività. La parte di energia prodotta dall'impianto e auto-consumata ci permetterà di ricevere un doppio beneficio: 1) il risparmio sulla bolletta elettrica per il mancato acquisto dell'energia dalla rete; 2) la tariffa premio sull'autoconsumo. La soluzione, per sfruttare al massimo l'energia prodotta dal fotovoltaico e per aumentare la redditività del nostro impianto, si trova nei sistemi d'accumu-lo di energia. Tali sistemi permettono di mettere da parte l'energia che non serve rispetto alle necessità immediate di auto-consumo, per poi restituirla all’utenza quando l’impianto solare è inattivo, ad esempio nei momenti di scarsa produzione o nelle ore notturne. In questo modo si massimizza l'au-to-consumo di energia prodotta dal fotovoltaico, lasciando la rete elettrica come risorsa ultima di scorta. Tra l'altro esistono anche incentivi economici per questo genere di sistemi. “Sì – conferma Danilo Boggian, titolare dell’Energy System project - basta scegliere l’opzione lo Scambio sul posto. E’ un’ulteriore fonte di valorizzazio-ne economica dell’energia prodotta dall’impianto. Tale beneficio è abbinabile alla detrazione fiscale del 50% su base IRPEF in 10 anni”. Il servizio di scambio sul posto è regolato su base economica dal GSE in forma di contributo associato alla valorizzazione a prezzi di mercato dell’e-nergia scambiata con la rete. L'energia prodotta dall'impianto può essere autoconsumata, in tutto o in parte, riducendo così il peso della bolletta elet-trica; oppure può essere reimmessa in rete la parte di energia non consu-mata, determinando una fonte di ricavo esplicita con il contributo in conto scambio.In questo senso la Energy System Project srl presenta l’inverter SCHUCO POWER ROUTER (3 kw, 3,75 kw e 5 kw). Tale inverter permette, oltre

al normale funzionamento come qualsia-si altro, l’immagazzinamento dell’energia prodotta in più dall’impianto fotovoltaico in batterie apposite, che questo mese sono in promozione. Inoltre potendo contare an-che sulla detrazione fiscale al 50% in 10 anni è ridotto anche il costo totale dell’im-pianto stesso.

Energy System ProjectVia Nettunense, 185 - Aprilia

Tel. 06.92.01.44.93

La convenienzadel fotovoltaico

Danilo Boggian

Page 30: InMovimento magazine Luglio/Agosto 2015

IL PRESUNTO MALE DEL MANGIAR SANO

Il tema dell'Expo 2015, che è in corso di svolgimento a Milano, è il cibo. Inevitabile, quindi, che an-che le malattie legate all'alimenta-

zione siano al centro delle discussioni. Dall’alimentazione sana, il biologico, l’a-gricoltura sostenibile, le diete equilibra-te, le piramidi alimentari alla preoccu-pazione per il cibo spazzatura, i grassi e i prodotti trasformati, la discussione su-gli alimenti giusti sembra non esaurirsi mai. Confermando, ma anche incorag-giando, le nostre ansie sul cibo. Anche la ricerca di una sana alimentazione, per quanto possa apparire strano, può vi-rare verso territori ambigui. Spingersi in atteggiamenti esasperati. Portando a regimi alimentari sempre più ristretti, basati unicamente su cibi ritenuti puri e incontaminati. Di per sé un semplice at-teggiamento salutistico, ma vissuto con eccessivo coinvolgimento che nel tempo può assumere i lineamenti di un’osses-sione. Questa, appunto, è l'ortoressia. Quando perseguiamo un’etichetta diete-tica rigorosa che rende “illegali” intere categorie di alimenti. Ortoressia è il ter-mine, non ancora riconosciuto in modo ufficiale, con il quale viene identificato questo disturbo alimentare. Alla base si ritrovano tratti ossessivi, rigidità psicologica, perfezionismo e bisogno di controllo. Ma anche negazione o incapa-cità di riconoscere emozioni, sentimenti e conflitti. Un integralismo alimentare che spesso passa inosservato, camuffato comodamente da condotte attive e re-sponsabili. Per il quale anche rivolgersi a esperti, nutrizionisti, dietologi, può significare inconsciamente cercare assi-stenza, “alleati” autorevoli per distorce-re consigli corretti e adattarli al proprio disturbo.

L’Ortoressia presenta i seguenti carat-teri distintivi:

• Ruminazione ossessiva sul cibo. La persona può trascorrere più di 3-4 ore al giorno a pensare a quali cibi scegliere, a come prepararli e con-sumarli, pretendendo solo ciò che fa stare bene, che può non corrispon-dere a ciò che piace realmente. Ven-gono solitamente messi in atto com-portamenti ossessivi riguardanti la selezione, la ricerca, la prepara-zione ed il consumo degli alimenti, suddivisibili in varie fasi.

• Pianificazione dei pasti con diversi giorni di anticipo, al fine di evitare i cibi ritenuti dannosi (contenenti pesticidi residui o ingredienti gene-ticamente modificati, oppure ricchi di zucchero o sale).

• Impiego di una grande quantità di tempo nella ricerca e nell’acquisto degli alimenti a scapito di altre at-tività, fino a coltivare in prima per-sona verdure e ortaggi.

• Preparazione del cibo secondo pro-cedure particolari ritenute esenti da rischi per la salute (cottura par-ticolare, utilizzo di un certo tipo di stoviglie).

• Insoddisfazione affettiva e isola-mento sociale causati dalla per-sistente preoccupazione legata al

mantenimento di tali rigide regole alimentari autoimposte (Brytek-Matera, 2012).

Alan Levinovitz, studioso di filosofia delle religioni alla James Madison Uni-versity, è convinto che tutte le mode alimentari contemporanee abbiano una componente di redenzione, e che quest’e-lemento messianico abbia molto a che vedere una certa tendenza totalizzante, che si concentra sull’eliminare, ergo a liberarci da qualcosa. Levinovitz attac-ca e analizza questi “mantra alimenta-ri”, parole sue, nel suo ultimo libro The Gluten Lie: And Other Myths About What We Eat (Regan Arts 2015).Il mangiar sano – o, meglio, il convin-cersi di mangiare sano – è una nuova religione, sostiene lo studioso. In primis perché fa appello a un antico desiderio umano di purezza e leva sui nostri sen-si di colpa – e sul desiderio di sentirci in colpa per qualcosa – e poi perché si tratta di credenze in larga misura irra-zionali.

Sarà. Forse esiste davvero l'ortoressia, forse davvero così tante persone fissate col mangiar sano hanno dei disturbi. Ma l'impressione è che ci sia una tendenza forte a creare o vedere disturbi e malat-tie in ogni comportamento umano. Un modo un po' furbetto per fare marke-ting.

Tonj Ortoleva

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Ossessione da cor-retta alimentazione? L'ortoressia e tutte le teorie che vi ruotano attorno.

Parliamo di Ortoressia, termine non ancora riconosciuto in maniera ufficiale con il quale

si indica un disturbo alimentare

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Quanto è importante l’arte nel-la vita di un uomo? Ai fini pratici, forse il senso comu-ne spingerebbe a rispondere

“poco”, pur riconoscendone l’enorme va-lore nella sfera culturale e umana del-la persona. Eppure c’è chi sostiene che abbia addirittura una valenza curativa dei mali del nostro tempo, Alain de Bot-ton e John Armstrong approfondiscono l’argomento nel loro saggio “L’Arte come terapia”

Il saggio l’Arte come Terapia, uscito per Guanda e scritto da Alain de Botton e John Armstrong, offre un’interessante interpretazione del valore e dell’impor-tanza dell’arte. Non solo come strumen-to culturale, ma come mezzo dalle po-tenzialità più ampie e meno astratte di quanto si possa pensare. Il saggio, cor-redato da un ricco apparato iconografico a colori, parte dall'ipotesi che, se l'arte è uno strumento, allora bisogna approfon-dirne la conoscenza per apprezzarne a pieno la natura e le possibilità.De Botton, autore di Esercizi d’Amore e Armstrong, professore di filosofia a Melbourne e storico dell'arte, iniziano la loro analisi individuando le funzioni dell'arte. La prima funzione individuata riguarda la memoria, di fatti, ad esem-pio, un Vermeer, stimolando l’attenzione ai dettagli e la concentrazione potrebbe-

ro stimolare la memoria. L’arte potreb-be essere considerata addirittura come un mezzo per tenere viva la speranza, come? Con un volto soave scolpito nella pietra. O con "La danza" di Matisse, che ci tampona dalle umiliazioni. E l’arte potrebbe essere addirittura un lenitivo per il dolore? Gli autori cercano di spie-garlo a pagina 30:“Che l'arte possa offrire un osservatorio privilegiato da cui studiare i travagli della condizione umana è una conside-razione valida soprattutto per le opere sublimi in senso romantico, che raffigu-rano stelle e oceani, maestose scogliere e grandi catene montuose. Sono opere che ci rendono consapevoli della nostra irri-levanza suscitando in noi un piacevole terrore, unito alla percezione di quanto siano insignificanti le disavventure uma-ne al cospetto dell'eternità e lasciandoci un po' più pronti a inchinarci dinanzi alle incomprensibili tragedie che ogni vita comporta. Anziché tentare di rime-diare alle umiliazioni subite riafferman-do la nostra sminuita importanza, con l'aiuto dell'arte possiamo sforzarci di comprendere e di apprezzare la nostra sostanziale insignificanza”

Ritmi troppo ferrati e stress? Date un'occhiata all'esterno della settecen-tesca Cattedrale di Santa Prisca e San Sebastiano, a Taxco, in Messico, vi sen-

tirete subito meno agitati, riacquisendo il vostro equilibrio. Vale lo stesso per il senso di inadegua-tezza o di insoddisfazione che ci atta-naglia dopo una pesante mattinata di lavoro? Una galleria di opere d’arte, mo-numenti, sculture… dedicatevi all’arte dimenticando l’orologio e ne trarrete beneficio.

Insomma, gli autori, trattano nel testo l’arte come un vero "prontuario medico-artistico" per ogni circostanza. Tema trattato dividendo l’argomento nei filoni di amore, denaro e politica, non sfugge nulla agli autori, dalla pazienza, alla sensualità, fino alla rivoluzione. Pro-poste virtuose, forse eccessivamente fi-losofiche, per chi generalmente cura il mal di testa con un’aspirina, non fissan-do profondamente un quadro di Klimt. Interessante, però, la visione degli auto-ri che, per ogni malanno, suggeriscono opere, cure senza effetti collaterali, con le motivazioni della scelta.

Sono sicuramente le riflessioni l’aspetto più interessante, frutto di menti vive e abituate alla riflessione:

“Uno dei nostri difetti principali, nonché fonte d'infelicità, è la difficoltà nel ren-derci conto di ciò che abbiamo intorno. Soffriamo perché perdiamo di vista il valore di quello che abbiamo davanti, vagheggiando, spesso a torto, attrattive che immaginiamo esistere altrove”.

Martina Creti

Curarsi con la bellezza. L'arte è la medicina dell'anima di chi la sa osservare

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UN’OPERA D’ARTE AL GIORNO… TOGLIE IL MEDICO DI TORNO!

L'importanza dell'arte come terapia,in un saggio di Alain de Botton e

John Armstrong

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Questo mese, rispondo volentie-ri, ringraziandola, a Claudia, che mi chiede se e come le arti performative possano di-

ventare uno strumento utile per la cura psicologica.A volte le persone si spaventano di fron-te alla parola "psicoterapia", termine spesso legato alla concezione di qualco-sa di statico e interminabile. Questo non è necessariamente vero: ci sono percorsi terapeutici che durano pochi mesi, altri che stimolano processi di guarigione in modo molto "tangibile", altri che usano tecniche dinamiche e divertenti come l'arte, per esempio quella drammatica.Sin dai tempi dell'Antica Grecia è stato chiaro come la rappresentazione teatra-le di determinati impulsi, veicolata da uno strumento socialmente e psicolo-gicamente accettabile, portasse a una scarica emozionale capace di liberare lo spettatore dalla pericolosità di quegli istinti: questo processo prende il nome di catarsi.Uno dei principali autori di riferimento sull'uso della recitazione come metodo-logia psicoterapeutica è lo psichiatra J.L. Moreno, che ideò la tecnica dello Psicodramma: egli notò come permette-re al paziente di agire i suoi aspetti di-sfunzionali, piuttosto che semplicemen-te parlarne, lo conducesse a liberarsene. Perché ciò avvenisse, era necessario un lavoro in gruppo focalizzato sull'azione spontanea e creativa basata sulle rea-li difficoltà del paziente: soltanto così era possibile una ricerca di alternative scevra da resistenze e che potesse elu-

dere la rimuginazione sui propri disagi, favorendo invece iniziative utili per la salute della persona.Ma come mai funziona? Come può la recitazione curare i disagi psico-logici?Intanto è importante ricordare che l'es-sere umano non è costituito da corpo e mente, ma da un sistema corpo-mente in cui è fuorviante parlare di due par-ti, poiché l'aspetto fisico e quello psico-cognitivo sono due lati della stessa me-daglia, vicendevolmente influenzantisi e decisamente inscindibili: ciò che de-riva da questa precisazione è che tutto ciò che avviene da una parte ha delle invariabili conseguenze sull'altra, per cui l'attività fisica ha degli effetti sui processi psicologici. Basterebbe forse questo a chiarire come, nella recita-zione, l'unione dell'azione motoria con quella più introspettiva giovi al benes-sere psichico. È, tuttavia, utile citare anche la Teoria Dinamica Motoria, la quale dimostra che come l'attività cere-brale dirige i movimenti corporei, così questi ultimi sono in grado di permette-re al cervello di acquisire nuovi schemi sensomotori e percorsi neurali. Ancora una volta la mente è indissolubilmente legata al corpo e le Neuroscienze inse-gnano come il cervello sia un organo estremamente plastico e flessibile: l'uti-lizzo dello psicodramma è, dunque, solo una delle innumerevoli applicazioni di questa caratteristica.Nella pratica, il lavoro fatto su e con il corpo permette ai nuclei problematici di emergere in modo spontaneo e genuino, perché l'aspetto cosciente di noi ha poco controllo su ciò che non passa attraverso la parola. Il principio teorico-operativo è che la rielaborazione razionale, che conduce a una guarigione matura e consapevole, viene innestata su aspetti più "primitivi" che si manifestano nella recitazione: alti livelli di attivazione dei processi di autonomia, libertà, esplora-

zione, schiettezza uniti a livelli medi di analisi della situazione e autoregola-zione consentono a temi non immedia-tamente accessibili alla coscienza di essere contattati e messi nell'azione re-citativa, in modo che, successivamente, possa aver luogo il processo di guarigio-ne. L'aspetto creativo dell'arte, infine, aiuta a scoprire le proprie competenze di individuazione autonoma di alterna-tive sane per sé.La terapia veicolata dall'arte reci-tativa è utile per tutti?La risposta generica è: sì, l'arte è demo-craticamente arricchente per chiunque. È, però, d'obbligo una precisazione: se le tecniche psicodrammatiche non rappre-sentano sporadiche esperienze durante il percorso terapeutico, bensì il siste-matico modus operandi del terapeuta, è necessario che quest'ultimo abbia una specifica formazione. Il motivo è che, in generale ma in special modo per alcune patologie, agire il contenuto e il proces-so del proprio disagio potrebbe esporre il cliente e il gruppo a eventuali rischi, fisici ed emotivi: la spontaneità e l'al-lentamento delle resistenze sono veicolo essenziale per la guarigione ma neces-sitano di una solida rete di protezione, che solo un professionista esperto può predisporre.Detto ciò, il teatro fa bene: fa bene leg-gerlo, fa bene vederlo, fa bene farlo, fa bene viverlo. La catarsi è, per ognuno di noi, dietro l'angolo!

Per le tue domande alla Dott.ssa Enrica Sabatino, invia una mail a:

[email protected]

Il teatro è un utile strumento per il

benessere psicologico di grandi e piccoli

PSICO&ARTEIL TEATRO CHE CURA IL DRAMMA

Dott.ssa Enrica SabatinoPsicologa, Psicoterapeuta e

Analista transazionale

328 358 89 15

[email protected]

Enrica Sabatino Psicologa-Psicoterapeuta

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Page 33: InMovimento magazine Luglio/Agosto 2015

Il mondo di oggi è in mano alle donne, io ne sono un'accanita so-stenitrice: continuo a constatare che l'elemento “donna” è vincen-

te per la sicurezza, l'intraprendenza, la voglia di riuscire, anche a costo di sacrifici. Sempre più donne in carrie-ra decidono di rimanere single per po-tersi dedicare a 360 gradi al proprio sviluppo professionale. Ma in fondo al cuore anche le più accanite single han-no dei desideri che sono poi semplici e comuni desideri, praticamente qualco-sa di normale, che faccia stare bene.

L'Elite Daily, con un articolo di Alli-son Isaacson, ci racconta i sogni se-greti delle rampanti, giovani donne iniziando dal cibo: cosa c'è di meglio che condividere con qualcuno un piat-to prelibato, magari cucinato insieme ad un amico?La convivialità è un elemento essen-ziale nella vita di ognuno, così come, nel quotidiano, essere sostenute nei progetti di lavoro o, semplicemente, in qualche iniziativa carina.È importante anche essere necessarie per qualcuno in difficoltà diventando un punto fermo. Cosa c'è di meglio poi che un buongiorno o una buonanotte

augurati da un amico sincero o sem-plicemente da qualcuno che fa sentire importante? Grande dose di autosti-ma!Vogliono essere apprezzate e sorprese, una donna, single o no, ama essere stupita magari con una piccola cosa, un gesto gentile. Poi crollano un po' sul lato romantico, se da un lato reci-tano single forver, dall'altro vorrebbe-ro provare quella sensazione che porta la vertigine del desiderio di un uomo speciale, carico di energia, ispiratore di subbugli dell'anima.E sempre per restare sul genere ca-valleresco, che dire di uno sconosciuto che apre un ombrello per strada e le ripara mentre il temporale coglie tutti di sorpresa? Quello che stupisce è che sbandierano comunque la propria in-dividualità sostenendo che per essere appagate non è obbligatorio l'uomo ac-canto, anzi stra-vietato chiedere chi è il fortunato o perché non si capitola ad avere un accompagnatore.Si sentono un po' compatite, quasi del-le povere zitelle che non produrranno prole, ma se entro la vecchiaia non ri-usciranno a trovare l'anima gemella, resterà sempre l'adozione.Insomma, forse da qualche parte c'è

un principe azzurro pronto per loro, ma in questo momento non è un biso-gno primario. L'importante è essere felici, senza domandarsi se arriverà o no.

A questo punto faccio una considera-zione mia personale: ma saranno pro-prio così contente del loro status? Non è che dietro quell'ostentata sicurezza si celi anche in loro qualche paura o un desiderio di sicurezza e tranquilli-tà comuni? Banalmente usuali?È pur vero che essere single è tremen-damente comodo: orari, abitudini, vez-zi, sfizi, piccole coccole, ego smisurato, individualismo.Bisogna capire cosa mettere sul piat-to della bilancia...forse un giusto mix commisurato ai nostri frenetici tempi di vita.

In sintesi, come in tutte le cose, le esa-sperazioni sono sempre degli eccessi; essere donne, sì, giovani, indipenden-ti, ma un pizzico di buon senso e di femminilità vecchia maniera saranno sempre la marcia in più che fa delle donne un dolce obiettivo da conqui-stare da parte dei maschietti che non fuggiranno a gambe levate davanti a queste nuove guerriere.

Franca Isabella Barzizza

Donne in carriera e single per scelta, libere e indipen-denti. Ma cosa vogliono davvero dalla vita ?

inmovimento | 33

SINGLE, INDIPENDENTIE IN CARRIERA...

Le vedi sfrecciare come siluri, sicure di sé, spavalde, determinate, ma sono davvero

soddisfatte del loro status?

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L'EFFICIENZA ENERGETICA ED I VANTAGGI DELLA TECNOLOGIA LED

La tecnologia Led (Light-Emit-ting Diodes) rappresenta la nuova frontiera dell'illumina-zione rispetto a quella tradizio-

nale che in futuro è destinata a essere abbandonata. Già da qualche anno nelle nostre case stanno comparendo sempre più lampadine Led al posto di quelle tradizionali, per le quali la produzione è praticamente interrotta. Si tratta di un componente elettronico che emette una luce priva di infrarossi e ultravioletti al contatto con la corrente. Le sue carat-teristiche principali sono: il risparmio, l'efficienza luminosa, la durata e la so-stenibilità.

Nel panorama locale, esiste un'azienda che da 25 anni è presente nel campo dell'impiantistica elettrica: due i In-ternational srl. L'azienda ha matura-to l'esperienza necessaria per effettuare lavori anche all'estero, dove la tecnolo-gia a led è già da anni una realtà. Ab-biamo incontrato Alberto Funari, Am-ministratore della due i International, per analizzare da vicino questa nuova tecnologia con numeri e percentuali.

Risparmio energeticoQuello che emerge fin da subito è che il risparmio energetico di un impianto a Led rispetto a quello tradizionale è sti-mato dal 50% al 70%. Infatti, è possibi-le sostituire le lampade fluorescenti con quelle a Led che consumano meno watt. Per esempio, una normale lampada a

neon consuma 40 W rispetto ai 17 W di un tubo a Led. Notevole poi l'efficienza luminosa delle lampadine Led.

Efficienza luminosaLe lampadine a Led hanno un'alta effi-cienza luminosa fino a 120 lumen/watt (lm/w) rispetto ai 13lm/w delle lampade a incandescenza, ai 16lm/w di quelle alogene e ai 50lm/w delle fluorescenti. Per efficienza si intende il rapporto tra

il flusso luminoso, definito dalla perce-zione soggettiva della luce, e la potenza di ingresso.

Lunga durataLe lampadine Led garantiscono poi una durata enorme rispetto alle altre lam-padine. Per quanto riguarda la durata, la perdita della luminosità dei led è sti-mata dopo 100mila ore di utilizzo con il mantenimento del 70% dell'emissione

In cosa le nuove lampadine migliorano la qualità visiva, l'impatto ambientale e la sostenibilità.

34 | inmovimento

Analisi dei costi di sostituzione lampade tradizionali con lampade a led dicroiche

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luminosa anche dopo 50mila ore. La differenza con le lampadi-ne tradizionali è notevole: la vita media di quella a filamento è di 250 giorni (1000/1500 ore), di una lampada scarica è di 666 giorni (4000 ore), di quella fluorescente è di 1000 giorni (6mila ore) mentre quella a led ha una durata di 8333 giorni (50mila ore).

Rispetto dell'ambiente e dei materialiLe lampade a Led fanno bene anche all’ambiente. Non conten-gono gas nocivi alla salute e sono privi di sostanze tossiche, a differenza di quelle tradizionali, ricche di alogenuri metallici e vapori di sodio.L'impatto ambientale è favorevole dal momento che non vi è al-cuna forma di inquinamento, senza emissioni di raggi ultravio-letti e a infrarossi, questi ultimi dannosi per la vista. In questo senso, il vantaggio delle lampade a Led si riscontra positiva-mente negli esercizi commerciali poiché i raggi ultravioletti del-le lampade tradizionali danneggiano i tessuti e il pellame con una conseguente perdita della brillantezza del colore. Questa tecnologia non emette luce calda, che è trattenuta all'interno e con una temperatura media di 50°. Per questo motivo i nuovi impianti possono essere installati a contatto con legno e plastica senza rischi. Inoltre, i costi di manutenzione sono praticamente nulli, di un centesimo rispetto agli impianti tradizionali.

Per consentire il passaggio da un impianto di illuminazione tradizionale a uno a Led esistono strumenti di riqualificazione energetica, gli Ecobonus, che consentono detrazioni fiscali del 65% per il 2015, come previsto dalla Legge di Stabilità nella parte relativa agli interventi volti a migliorare l'efficienza ener-getica negli edifici.

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Page 36: InMovimento magazine Luglio/Agosto 2015

Dai tempi in cui Philip Dick stava costruendo la sua carriera, il concetto di “re-altà virtuale” ha subito

un’evoluzione che si è ramificata in diversi campi. Il cinema, ad esempio, ha riproposto con una versione più avanzata la visione in 3D, mentre con l’avvento di internet sono nati, attraverso i social network, dei mon-di virtuali in cui conoscere persone, scambiare foto, musica, film o anche denaro. Inoltre, l’utilizzo della realtà virtuale si è esteso anche nell’istru-zione meccanica, nei simulatori di volo e in campo chirurgico per la ri-abilitazione di pazienti con deficit co-gnitivi. Ma la collocazione più adatta per la realtà virtuale rimane senza dubbio il mondo dei videogame

Il futuro non si chiama Xbox One o PlayStation 4, ma Oculus RiftSono passati vent’anni da quando l’azienda giapponese Nintendo provò a introdurre una console, il Virtual Boy, capace di immergere il giocatore in un mondo virtuale che ricordava quello visto in film come “Il Tagliaer-be”. Nonostante l’enorme campagna pubblicitaria, il progetto fu un flop e le ragioni si capirono subito: la realtà virtuale era solo nel nome. Una volta

indossato il casco, il giocatore si tro-vava alle prese con dei normalissimi giochi in 3D (e il 3D dell’epoca era cosa assai diversa rispetto a quello di oggi) che tra l’altro erano in due colo-ri, rosso e nero. Per di più l’uso pro-lungato della console poteva causare nausea, convulsioni e mal di testa. Quest’insuccesso coinvolse tutta l’in-dustria della microelettronica che già pensava ad una svolta con l’introdu-zione della realtà virtuale. Purtroppo la tecnologia non era ancora matura così le aziende decisero si concentrar-si su altri fattori per migliorare l’e-sperienza di gioco. Da quel momento sono stati fatti grandi passi in avanti e il mondo dei videogame ha coinvolto un target di clienti più variegato. Oggi i videoga-mer sono diventati più esigenti e la tecnologia è pronta per proporre una nuova esperienza videoludica grazie alla quale sarà possibile indossare un casco per venire catapultati in un mondo virtuale a colori. Sul merca-to troviamo diverse case impegnate nella progettazione di visori stereo-scopici, i Gear VR di Samsung e gli HMZ-T2 di Sony (che diventeranno i Project Morpheus integrabili con la PS4) ne sono un esempio ma quello che sta ricevendo maggior attenzione

è lo strepitoso headset chiamato Ocu-lus Rift. Lo scorso anno Facebook ha raggiunto un accordo per acquistare il produttore di questi occhiali a re-altà virtuale, l’ Oculus VR, in una transazione del valore di $ 2 miliardi. Il merito di questo progetto va a Pal-mer Luckey, un programmatore di soli 22 anni che insegue il sogno della realtà virtuale da quando ne aveva 16. A 19, quando la maggior parte dei ragazzi inizia il college, Palmer fonda la sua compagnia, la Oculus VR e il suo sogno - e quello dei videogamer - diventa realtà. Parallelamente, grazie a tecnologie come RealSpace 3D sono stati fatti dei progressi anche nel reparto au-dio ma un punto ancora da chiarire e che sicuramente subirà un’evoluzio-ne riguarda il controller. Come si può pensare di provare un’esperienza di vera e propria immersione nella re-altà virtuale se in verità si tiene in mano un semplice joypad? È stato lo stesso Palmer Luckey a segnalare di essere consapevole del problema, per cui si può immaginare che la versione definitiva di Oculus Rift, come quelle dei suoi competitor, sfrutterà qual-che nuova tecnica che permetterà di riprodurre i movimenti delle mani e del corpo. Per molti uno scenario del genere, più che un sogno, potrebbe sembrare un incubo, e così come nel film Matrix distinguere la realtà del-la finzione sarà sempre più difficile.

Alessandro Cannavale

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REALTA' VIRTUALE

Non capita spesso di vedere il futuro con i propri occhi. Sarà presto possibile, grazie al visore

di realtà virtuale Oculus Rift

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inmovimento | 37

TECNOBLOG

Una nuova tecnologia sviluppata dal National Highway Traffic Safety Ad-ministration impedirà di mettersi al-la guida ubriachi. Come? Semplice-mente bloccando l’automobile in caso di tasso alcolico sopra il limite con-sentito. Il primo è un piccolo etilome-tro montato sul volante o sullo spor-

tello del lato di guida, in grado di “fiutare” tracce di alcol anche a distanza. L’altro è un sensore di contatto che esegue la scan-sione del dito, rilevando il tasso alcolico. L’American Beverage Institute, ad esempio, ritiene che il DADSS non solo non risol-verà il problema, ma «semplicemente impedirà ai tanti bevitori responsabili, che hanno bevuto un bicchiere di vino a cena, di prendere la macchina». Certo, ci vorrà tempo per perfezionare il tutto, ma prima o poi, l’alcol test fai da te, potrebbe diventare una realtà a cui sarà difficile sfuggire.

TecnoblogL’appAndroidinviasmscostosissimiatuainsaputa

Seiubriaco?Unetilometrobloccheràlatuaauto!

È stato scoperto un nuovo bug del sistema operativo mobile di Apple: un semplice sms causa l’imme-diato blocco e il successivo riavvio dell’iPhone. Da quel momento in poi l’app di messaggistica rimarrà bloc-cata. La buona notizia è che per ria-

bilitarla basta inviare un messaggio. Quella cattiva è che se i messaggi non si aprono è piuttosto difficile inviarne uno. La rivista online MacRumors.com suggerisce di auto-inviarsi un messaggio. Come? La soluzio-ne è quella di chiedere a Siri.  Questa operazione risolverà il problema, che stando a quanto dice un utente su Twitter, sa-rebbe già al vaglio degli ingegneri della Apple.

L'smsVIRUS

APP

E' in arrivo Google Foto, il cloud storage gratuito e il-limitato,  è stato presenta-to meno di una settimana fa, e già si parla delle funzioni che a breve potrebbe sfoggia-re.  Anil Sabharwal, product manager, ha dichiarato che il servizio sarà in grado, in fu-turo, di  identificare le perso-ne negli scatti per nome e non solo: potrebbe utilizzare  ter-mini di ricerca più astratti, come quelli relativi alle emozioni. Ai criteri di catalogazione potrebbero quindi aggiungersi quelli che ordinano le foto in base alle espressioni facciali. L’opzione, per quanto possa risultare inquietante, in realtà non è una novità per Google. Già con Stories il criterio del riconoscimento facciale è già messo a frutto per la creazione di album e racconti, appun-to. D’altronde, spiega Sabharwal, è così che la gente comincia a raccontare le foto: in base alle emozioni suscitate, alle espressio-ni del soggetto ritratto.

DovevuolearrivareGoogle?

Google ha rimosso dal mar-ket un’app che doveva far ri-sparmiare la batteria, ma che prosciugava il portafogli dei clienti.L'App rimossa da Google si chiama BatteryBot Pro, dopo la segnalazione di alcuni ri-cercatori esperti di sicurezza che hanno scoperto che cela-va una truffa. L’app, presen-

te su Google Play Store per gli utenti Android era offer-ta allo scopo di risparmiare la batteria, ma i ricercatori di Zscaler Research si sono accorti che qualcosa non an-dava, a cominciare dalla richiesta del permesso per la ge-stione completa del telefono, di cui un’app del genere non ha bisogno.Guardando dentro al codice i ricercatori hanno scoper-to che può essere usata per prendere il controllo degli smartphone e mandare messaggi, a pagamento. L’app inoltre scaricava pezzi di software maligni e, last but not least, non può essere rimossa con facilità una volta instal-lata. Ora Google ha rimosso il programma dal suo negozio virtuale e l’allarme sembra rientrato.

L’app Im2Calories, sviluppata da Go-ogle, analizza pixel per pixel la foto in questione ed è in grado di identificare il cibo, stimarne la quantità e calco-lare il numero di calorie. Purtroppo, ci potrebbe volere un po’ di tempo prima che questa applicazione vedrà la luce sui nostri smartphone:  Jason Freidenfelds, portavoce di Google, ha spiegato che sia l’app che l’algoritmo che la so-stiene sono ancora a una fase sperimentale. Fino ad allora, le foto dei nostri manicaretti saranno utili solo per la nostra personalissima collezione di “food porn”.

Quantecalorie?Faiunafoto!

Page 38: InMovimento magazine Luglio/Agosto 2015

U na delle mode degli ultimi tempi è stata quella di far derivare i protocolli di lavoro degli allenamenti di bodybu-

ilding...da più o meno dimostrate teorie evoluzionistiche.Qualcuno ha estrapolato senza dubbio dei concetti sensati, ma altri hanno trat-to conclusioni talmente bizzarre che ci sarebbe da scrivere, a mio giudizio, un libro di barzellette.

L'argomento di questo articolo sono le cosiddette full-body, cioè le tabelle di allenamento che si contrappongono alle più diffuse split-routines. Chi mi cono-sce, sa la mia provenienza molto hold school e sinceramente a volte questa at-tuale mania del funzionale a tutti i costi, mi da un po' ai nervi. Da un'altra pro-spettiva si vede invece come anche nel propagarsi degli allenamenti Crossfit, molti istruttori mettono con troppa faci-lità un bilanciere in mano a persone, con conseguenze spesso dannose (traumi). Ci tenevo anche a dire che esercizi come stacchi da terra, spinte in alto, ecc., ol-tre a non essere per tutti, sono stati fat-ti da noi “culturisti” fin dalla notte dei tempi, come anche le super serie e i set giganti a circuito, che oggi vi provano a vendere con nomi diversi e stravaganti, con attrezzi circensi e spesso da persone incompetenti.

Le full-body, anche se attualmente sono un po' sottovalutate, erano molto diffuse alcuni decenni fa e una loro scelta può essere giustificata da parecchi motivi. Eccone alcuni.

Gli organi interni (cuore,  reni, fega-to,  polmoni  ecc.) lavorano indipenden-temente dal singolo gruppo muscolare allenato. Quindi ogni allenamento può essere considerato come un superlavoro per tali organi.

Le full-body consentono di eseguire meno allenamenti settimanali, quindi sottoporre a meno lavoro tali organi.

Un altro buon motivo per allenare tut-to il corpo ad ogni sessione è che, anche se si salta una sessione d'allenamento, per quella settimana i tutti muscoli sono stati comunque allenati.

Gli esercizi per gruppi muscolari limi-trofi, spesso si sovrappongono e gra-vano su determinate articolazioni. Ad esempio, se un dato giorno alleniamo i pettorali e in un altro giorno alleniamo i deltoidi; in entrambi i giorni abbiamo sollecitato il cingolo scapolare. Se uti-lizziamo una full-body, sollecitiamo le varie articolazioni in una volta e poi, visto che eseguiremo meno allenamenti settimanali, le lasciamo riposare ade-guatamente.

Il corpo lavora all'unisono e durante la giornata non vengono utilizzate solo le gambe o solo il tronco.

Mi riallaccio a quest'ultimo punto, per esprimere una mia personale conside-razione che potrebbe legare le full-body a concetti evoluzionistici. L'allenamento, pesante, breve, intenso ed infrequente deriva dalle battute di caccia dei nostri progenitori e dalle conseguenti cruente lotte con gli animali. Nulla da obiettare in tutto ciò, se non fosse per il fatto che spesso la traduzione, in termini di alle-namento, di tali combattimenti scaturi-sce in split-routines. A mio avviso, un'a-zione di combattimento non è settoriale. In un allenamento derivante da teorie ancestrali non ci può essere spazio che per degli allenamenti di tipo full-body.

Le schede Totalboby, che io definisco rapide, sono quelle che si possono fare eseguendo tutti gli esercizi in sequen-

za, senza o quasi riposo tra gli stessi: quanto basta per passare da un eser-cizio all'altro. Ovviamente occorre an-darci per gradi: si inizia osservando un riposo tra le serie di 90 secondi per un paio di settimane e poi settimana dopo settimana si cerca di scalare il tempo di riposo di 30 secondi per volta. Con questo metodo, in genere, si esegue una sola serie (raramente due) per eser-cizio e ci si riscalda con qualche serie del primo esercizio prima di passare alle serie effettive.

Ovviamente esistono:• molte altre versioni di tabelle full-

body, ognuna con procedure diffe-renziate in base alle varie esigenze;

• molti modi di disporre temporal-mente tali tabelle;

• molti modi di variarne i parametri di allenamento.

Vorrei concludere riportando quanto se-gue:

nulla ha piu' impatto sul corpo umano (donna /uomo) di un buon allenamento con i pesi e di un piano alimentare stu-diato. Diffidate dalle mode.

Vi saluto e vi aspetto come sempre tutti i giorni nel Centro Fitness Millennium, per allenamenti personalizzati e consu-lenze.

LA VERA NOVITA' DEL FITNESS?RITORNARE ALLE ORIGINI!

38 | inmovimento

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Page 39: InMovimento magazine Luglio/Agosto 2015
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Page 46: InMovimento magazine Luglio/Agosto 2015

Toro (21/04 - 21/05)Con probabilità si muoveranno tante cose nel vostro si-stema di vita anche pratico.. vivrete nuo-ve esperienze che

incontrerete nel quotidiano e che forse vi spingeranno a fidarvi un po’ di più in rapporto a ciò che è nuovo e quindi non ancora cono-sciuto.. sbilanciatevi e osate.. otti-mo periodo per i nuovi contatti..

Gemelli (22/05 - 21/06)Dovrete saper inve-stire bene le vostre energie usando la vostra intelligenza e la vostra capaci-tà di osservazione..

siate stabili nel vostro muovervi relativamente ai vari sistemi che riguardano la vostra vita.. i pianeti indicano cose buone da realizzare in un tempo breve ma dovrete se-guire ogni cosa con estrema cura..

Cancro (22/06 - 22/07)Se l’inquietudine do-vesse farsi sentire in voi sensibilizzando strani stati d’ansia non pre-occupatevene..!! forse vi state allontanando

da certe abitudini che non vi aiuta-no a sentirvi liberi nel vostro agire e questo diventa un motivo di tensione e di ansie apparentemente immotiva-te.. state al gioco.. stanno cambiando tante cose in voi..

Vergine (23/08 - 22/09)Avete un’idea o un progetto da valuta-re..?? o forse è il vo-stro stato d’animo disposto a trasfor-mare certi modelli

di vita personale per seguire una nuova linea..?? la voglia di sentirvi più liberi nell’agire e nell’afferma-re esigenze e desideri sarà davvero grande..! e allora mettetevi in gio-co.. è il momento giusto!

Bilancia (23/09 - 22/10)Non dovrete affan-narvi a pensare.. né dovrete ascoltare quel-le strane sensazioni che destabilizzano il vostro sano senso di

equilibrio.. il cielo vi chiede di dimo-strare a voi stessi quanto siete forti e saggi nel superamento di certi limiti che la vita a volte ci pone davanti ma solo per aiutarci a diventare più de-

Scorpione (23/10 - 22/11)Dopo una lunga pau-sa ecco che le vostre energie si riattivano per essere rilanciate verso nuove realtà.. Osservatevi ed os-

servate la vostra vita.. cosa vorreste cambiare..? da cosa volete iniziare..? siete molto bravi ad andare oltre certi schemi “osando”!! preparate la via.. è tutto già in movimento..

Sagittario (23/11 - 21/12)Il vostro ottimismo e la vostra giovialità vi rappresentano in pieno!! Non lasciate a certi pensieri la pos-sibilità di offuscare

le vostre naturali qualità! Aggrappa-tevi all’entusiasmo e fidatevi di voi.. siete in un tempo nuovo.. sempre di più stabilità e concretezza vi accom-pagneranno nel vostro percorso ren-dendovi forti e audaci..

Acquario (21/01 - 18/02)Se qualcosa vi infasti-disce provate a com-prenderne il motivo semplicemente osser-vando senza reagire verso certe situazioni.. inoltre chiedetevi se

nella vostra vita manca qualcosa.. se la stanchezza che a volte appesantisce anche i pensieri più belli non sia cau-sata proprio dalla voglia di uscire da certe abitudini..

Capricorno (22/12-20/01)Conflittualità con il mondo che vi circon-da..? non vi sentite compresi e la cosa vi crea problemi..? eviden-temente tutto questo fa

parte di un gioco dinamico che possia-mo chiamare “lezioni di vita”.. non la-sciatevi influenzare dagli atteggiamenti degli altri e state al gioco.. presto arrive-ranno risposte e soluzioni..

Pesci (19/02 - 20/03)Questo tempo sarà dedicato a nuo-ve possibilità che vi permetteranno di esprimere i vo-stri sentimenti con

apertura ed entusiasmo.. vivete fino in fondo le vostre esperienze senza crearvi aspettative! e non preoccu-patevi di pensare! stare nel sentire vi permetterà di realizzare con gio-ia i desideri del cuore..

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Sudo

kudi Laura Bendoni

Il Giardino dei CristalliAss. Culturale di Discipline Umanistiche - Via Pasubio, 9 Aprilia (Casalazzara)

Tel. 347.73.29.631 - [email protected]

Ariete (21/03 - 20/04)Sarete soggetti ad una instabilità emotiva che tenderà a rallentare il vostro normale ritmo di vita.. se dovete prendere decisioni importanti

in questo periodo fatelo cercando di mantenere la giusta obbiettività su tutte le cose.. e se l’inquietudine si farà sentire chiedetevi cosa state elaboran-do dentro di voi di così importante..?

Leone (23/07 - 22/08)P r o b a b i l m e n t e dovrete davvero lasciar andare qual-cosa che non rientra più nel vostro siste-ma di vita.. stanno cadendo certi sche-

mi e tutto ovviamente cambia e si trasforma.. questo può essere rela-tivo anche ad un modo di vedere le cose.. rimanete semplicemente nell’ascolto con serenità..

L'Oroscopo46 | inmovimento

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