Corriereortofrutticolo luglio-agosto

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C orriere O rtofrutticolo 7/8 MENSILE DI ECONOMIA E ATTUALITÀ DI SETTORE THE FIRST ITALIAN MONTHLY ON FRUIT AND VEGETABLE MARKET ANNO XXVI Nuova serie Luglio-Agosto 2012 euro 6,00 daily news: www.corriereortofrutticolo.it PROTAGONISTI Ciardiello: fare cooperazione nella terra di Gomorra PAG.29 GEMMA EDITCO SRL - VIA FIORDILIGI, 6 37135 VERONA - I - TEL. 045.8352317 e-mail: [email protected] Poste Italiane Spa Sped. abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/04 n. 46) Art. 1, comma 1. DCB VR www.corsispa.it preventivi on line su CORSI spa Verona EXPORT Spagna monstre, Italia in affanno PAG. 25 MERCATI Genova punta su Francia e Mediterraneo PAG. 46 UCRAINA Leopoli piattaforma per l’Est (e non solo) PAG. 65 PATATE Dopo un anno nero torna l’ottimismo PAG. 74

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CorriereOrtofrutticolo7/8M E N S I L E D I E C O N O M I A

E ATTUALITÀ DI SETTORE

THE FIRST ITALIAN MONTHLY ON FRUIT AND VEGETABLE MARKET

ANNO XXVI Nuova serie

Luglio-Agosto 2012

euro 6,00

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PROTAGONISTICiardiello: fare cooperazionenella terra di Gomorra PAG.29

GEMMA EDITCO SRL - VIA FIORDILIGI, 6 37135 VERONA - I - TEL. 045.8352317e-mail: [email protected] Poste Italiane Spa Sped. abb. post. D.L. 353/2003(conv. in L. 27/2/04 n. 46) Art. 1, comma 1. DCB VR

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CORSI spa Verona

• EXPORTSpagna monstre,

Italia in affanno PAG. 25

• MERCATIGenova punta su Francia

e Mediterraneo PAG. 46

• UCRAINALeopoli piattaforma per

l’Est (e non solo) PAG. 65

• PATATE Dopo un anno nero

torna l’ottimismo PAG. 74

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Ma cos’è questa dell’Interprofessione all’i-taliana? Una incompiuta perenne, unamaledizione, un eterno peccato originaleda scontare ? Proprio mentre a metà luglio si comincia-vano a fare i primi bilanci di una stagioneestiva per la frutta, non dico positiva maalmeno non disastrosa come quella del2011, il tema dell’Interprofessione riemer-geva col solito contorno di polemiche, fru-

strazione e scarichi di responsabilità. Il neo presidente di Ortofrutta Italia, Nazario Battelli, succe-duto a Ottavio Guala nel tentativo di rianimare l’OI di setto-re, affidava a un comunicato tutta la sua irritazione contro ilMinistero che mette a rischio l’applicabilità dell’accordo in-terprofessionale su pesche e nettarine trasmesso in data 15maggio in via XX settembre. “L’accordo si inseriva all’internodi un più generale “Protocollo d’Intesa della Filiera Ortofrut-ticola Nazionale” che il Consiglio di Amministrazione di Or-tofrutta Italia aveva deliberato, raccogliendo il costruttivo sti-molo del Ministero ad un vero cambiamento nei rapporti difiliera e di rafforzamento degli strumenti interprofessionali,in coerenza con quanto Governo e Parlamento hanno nor-mato con l’articolo 62 del provvedimento di inizio anno sul-la semplificazione”, scrive Battelli.Invece la lettera della Direzione generale del Ministero per lapromozione della qualità agroalimentare, giunta dopo quasidue mesi, che comunica l’esito della verifica ministeriale dicompetenza, “è nei contenuti e nei riferimenti normativi to-talmente avulsa dal percorso di promozione e valorizzazionedegli accordi interprofessionali avviato dal Ministero stesso,rendendo quello su pesche e nettarine sostanzialmente inap-plicabile”, denuncia il neopresidente OI. Traducendo il lin-guaggio diplomatico, significa che tra tecnicismi e burocra-zia il Ministero ha finito per abbandonare il mercato dellepesche al suo destino. Ora il mercato delle pesche, tra un ri-tardo e l’altro, era già andato per la sua strada. Comunque ilsegnale è pessimo per tutto il comparto, e dà ragione a chisostiene che queste OI non servono a niente, che – come sidice a Bologna- “è più la fatica del gusto”. Un segnale negati-vo in particolare per la nascitura OI Pera che è ancora in fa-sce e deve decollare con la prossima campagna. A questo pro-posito segnaliamo quanto accade a Ferrara dove Coldiretti haindetto una serie di incontri con i frutticoltori-soci “ritenen-do che il loro giudizio sia la premessa alla partecipazione al-l’Organismo Interprofessionale che vedrà rappresentati tuttii comparti della filiera, compresi commercianti ed indu-striali”. IL confronto – dice in una nota l’organizzazione gui-data da Mauro Tonello, ferrarese e vicepresidente nazionale– servirà “per poter procedere all’adesione o sollecitare ulte-riori affinamenti. L’importanza di questa coltura per tanteaziende ferraresi è risaputa, non possiamo permetterci diconfezionare qualcosa che non sia concreto o che, peggio,non dia risposte positive alle imprese agricole”. Va da sé chel’OI deve dare “risposte positive” alle imprese agricole (se no

che la si fa a fare?). Però chi ricorda che è stata proprio la Col-diretti porre i maggiori problemi al tavolo dove si costruival’OI Pera , non può fare a meno di leggere nell’annuncio diquesti ‘incontri’ una possibile presa di distanze, o quanto me-no uno strumento di pressione: “se non ci fate quello chechiediamo, ci sfiliamo dall’Oi”. Con tutte le conseguenze delcaso.Qualcuno dirà che sono ipotesi campate in aria, che questaOI Pera “costituisce un’importante iniziativa a vantaggio ditutta la filiera”, come afferma con forza Davide Vernocchi,uomo di area Coldiretti e presidente di Apo Conerpo. Peròqualche dubbio ci resta…Detto che per pesche e nettarine è andata come è andata, ebisogna ringraziare il caldo di giugno e luglio, i ritardi nellamaturazione , il non sovrapporsi dei calendari produttivi - insostanza bisogna ringraziare lo stellone - il vero banco di pro-va ci sarà per l’OI Pera, una produzione che non può tollera-re un’altra annata da profondo rosso come il 2011. Questo or-ganismo, con dentro tutti gli attori del comparto, sarà in gra-do di scongiurare nuove situazioni di crisi e avviare impor-tanti azioni di valorizzazione e marketing senza le quali saràdifficile remunerare adeguatamente il lavoro dei produttori?Queste sono le domande cui bisogna in ultima analisi ri-spondere. All’interno di questo numero azzarda una rispostail nostro Rolando Drahorad con una analisi molto stimolan-te. La prospettiva - dice Drahorad - non può che essere quelladell’espansione sui nuovi mercati dell’Est e su quelli d’Oltre-mare. “Potrebbe rendersi necessaria la divisione fra politicheda mercato interno, già molto strutturato, e l’esportazionee/o i mercati emergenti. Il limite della mastodontica Inter-professione è quello che non ha l’agibilità necessaria permuoversi commercialmente su terreni abbastanza scono-sciuti e a volte anche rischiosi”. Servono “azioni commercia-li collettive” , come quelle rese possibili dalla recente leggesulle Reti d’impresa. Servono idee nuove e strumenti nuovi.Il settore si rinnova anche così.

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✍ Lorenzo Frassoldati

Oi, più la fatica del gusto?EEDITORIALE

CorriereOrtofrutticolo

3L u g l i o - A g o s t o 2012 www.corriereortofrutticolo.it

VINO IN CATTEDRA SUI MERCATI LONTANI. E LA FRUTTA? I vitigni autoctoni italiani “spiegati” ai cinesi. L’Univer-sità di Milano e l’Istituto Agrario di San Michele all’A-dige porteranno in due università cinesi i vitigni tipicidi Trentino, Sicilia, Toscana, Lombardia, Emilia Roma-gna e Veneto. “I cinesi non ci conoscono - spiega il pro-fessor Attilio Scienza - dobbiamo spiegargli che l’Italiaè un Paese vinicolo, con tante regioni, tante culture etanti vitigni”. E per farlo ci saranno seminari divulgati-vi, e degustazioni con importatori e ristoratori. Per lafrutta basterebbe seguire l’esempio del vino. O c’è anco-ra qualcuno convinto che pere, kiwi, mele, arance rosse,uva da tavola si vendano da sole? *

PUNTASPILLI

L’arrivo della so-luzione per le pe-re, una O.I (Orga-nizzazione Inter-professionale) èstato annunciatoil 27 giugno 2012ma in pratica - aldi fuori di un ac-cordo generico

delle sigle più prestigiose, dellanomina di un comitato promoto-re che in pectore è il futuro con-siglio di amministrazione e lapromessa di procedere alla fon-dazione vera e propria entro set-tembre - non esiste ancora nien-te.Da anni ai vari livelli del mondodella pera italiana stava maturan-do la convinzione che era neces-sario un salto di qualità. Se anchei prezzi almeno fino all’annata2010-2011 non deludevano (si riu-sciva a realizzare prezzi medi piùalti di quelli dei paesi concorren-ti), si poteva osservare altre zonedi produzione, o nel campo dellemele italiane, ma anche delle pe-re in Olanda, Belgio e Portogallo,realizzare importanti progressimentre in Italia si era immobili.Come sempre le varie pedine cheeventualmente potevano o vole-vano muovere all’attacco veniva-no imbrigliate da una miriade dicontrappesi che riuscivano a pa-ralizzare ogni iniziativa fin dallanascita. Persino il tentativo delCSO (Contro Servizi Ortofruttico-li di Ferrara) di sfruttare il siste-ma dell’indicazione geograficaprotetta IGP è finito nelle sabbiemobili. Quasi sempre più che aorientarsi al mercato ci si orien-tava alle fonti di finanziamentoche prima generano mostri ina-deguati e poi inaridiscono per-ché nessuno vede risultati.Era dagli strateghi del marketingortofrutticolo, sia cooperativoche privato, che dovevano prove-nire le idee e poi le mosse di ade-guamento al mercato, ma come

detto essi non sono riusciti amuoversi in modo tempestivo ecompatto. Neanche le avvisaglieprecoci di un’annata disastrosapercepibile fin da giugno del 2011hanno scosso l’ambiente in mo-do sufficiente per correre al ripa-ro subito e non ci si deve dunquemeravigliare se, visto lo stallo, ininverno si è mossa la politica nel-la veste dell’ormai esperto asses-sore alle politiche agricole dell’E-milia Romagna, Tiberio Rabboni.La complessità della produce in-dustry italiana è tale che ancheadesso che le cose si sono messein moto finalmente ci vorrannotempi biblici per arrivare a un ri-sultato concreto. Il concreto lo siavrà solo quando ci sarà un ac-cordo su quale prodotto finito sivuole operare e su chi deve aggre-dire i mercati formulando strate-gie e prezzi.L’unico orientamento che metted’accordo tutti è quello al consu-matore che ha bisogno di mercebella e buona fornita giornal-mente attraverso i canali adatti enelle elaborazioni consone (cali-bri, imballaggi ecc), in Italia edall’estero. Per accontentarlo sicu-ramente ci vuole una vasta gam-

ma varietale (non un monopro-dotto), belle presentazioni, azio-ni promozionali ed una comuni-cazione chiara, forte e convin-cente.Il prezzo è un fattore meno im-portante del previsto se ci si met-te d’accordo sugli standard e siaccetta un ferreo controllo diqualità. Ma per arrivare a questosi deve parlare di marca e di unapolitica di marketing imperniatasu questa marca. La qualità ga-rantita in ogni fase, quella pro-messa dalla pubblicità, dev’esseremantenuta costante in modo as-soluto. Senza questa linea guida non c’èmarca e senza marca non c’è pre-mio per la qualità ne possibilitàdi continuare a investire nel pro-dotto, nell’innovazione, nellapromozione.Si è dunque scelta la forma del-l’Organizzazione Interprofessio-nale (O.I.), una società ricono-sciuta a livello regionale e sovra-nazionale, perché è quella più ac-creditata a Bruxelles. Secondo ilpensiero dell’assessore a questapotranno confluire, regole dellalibera concorrenza permettendo,finanziamenti dalla PAC, gestiti

Pera, servono reti d’impresa

ontroeditorialeC CorriereOrtofrutticolo

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✍ RolandoDrahorad *

dalla regione, in modo preferen-ziale. Non subito, non per le fasiiniziali ma appena ci sarannoazioni concrete sulla strada del-l’azione congiunta. L’Organizza-zione Interprofessionale permet-te inoltre di spaziare geografica-mente oltre i confini della regio-ne Emilia Romagna su tutte learee di produzione di pere facili-tando azioni coordinate. Essa po-trebbe un giorno permettere ad-dirittura decisioni con il metodoerga omnes. Per esempio deci-dendo che certi calibri è megliolasciarli sull’albero.Ma finora esiste solo questo co-mitato promotore formato da 21professionisti rappresentanti ditutte le branche che formerannoil consiglio d’amministrazionequando a settembre nascerà l’Or-ganizzazione Interprofessionalee sarà votato lo statuto. Il CSO diFerrara segue da tempo e da vici-no le pere inserite nell’ IGP Emi-lia Romagna ed è ora incaricatodi curare anche gli aspetti tecnicidella nuova O.I. Vero che non esiste ancora uncensimento ufficiale di tutte lepere prodotte, ma per quanto ri-guarda la conoscenza del mondonel quale la pera deve prosperaresono necessari solo aggiorna-menti: i costi ed i prezzi sono sot-to controllo, la concorrenza siaitaliana che soprattutto estera so-no state studiate e rese pubblichedal Centro solo pochi mesi fa.Esiste anche già una notevoleconcentrazione dell’offerta. Peresempio le pere Abate sono peralmeno il 60% nelle mani dei pri-mi 10 attori italiani, sia coopera-tori che privati.In settembre sarà finalmente no-minato un presidente (forse persoli tre anni per permettere rota-zioni) ed un coordinatore. Soloin quel momento si capirà la me-ta che si vuol raggiungere. Saràchiaro nel giro di poche settima-ne se c’è la voglia di aggredire esfruttare tutti insieme il grandepotenziale della pera italiana suimercati globalizzati oppure no.È ormai accettato da tutti che inun quadro di consumi calanti in

Europa è necessaria l’espansionesui mercati dell’est e su quellid’oltremare per smaltire agevol-mente i quantitativi prodotti sen-za trovarsi costantemente in si-tuazione dove l’offerta supera ladomanda. Potrebbe rendersi ne-cessaria la divisione fra politicheda mercato interno, già moltostrutturato, e l’esportazione e/o imercati emergenti. Il limite dellamastodontica Interprofessione èquello che non ha l’agibilità ne-cessaria per muoversi commer-cialmente su terreni abbastanzasconosciuti e delle volte anche ri-schiosi. Per questo la costituzionedi una testuggine di romana me-

moria potrebbe essere la soluzio-ne. La testuggine (o Testudo), co-me si legge su wikipedia, era unaformazione di fanteria caratteri-stica dell'esercito romano. Schie-ramento di grande complessità,richiedeva notevole coordina-mento collettivo. Era ideato ap-positamente per un drappello dilegionari con il gladio e, in parti-colare, con l'ampio e robusto scu-do quadrangolare in dotazionealle legioni).C’è una legge recente, emanatanel 2010, che istituisce le RETID’IMPRESA. Essa favorisce la col-laborazione in modo poco forma-le di gruppi di imprese che han-no anche solo pochi traguardiche possono essere meglio rag-giunti in gruppo, in rete. E’ unalegge che viene studiata da oltre

un anno da Confindustria ed al-tre associazioni che ha anche giàpartorito figli che sono vivi e ve-geti. Reti di questo genere potreb-bero utilizzare la “portaerei” IN-TERFROFESSIONE PERA per in-cursioni miranti alla conquistadi terre nuove. Il D.L. 78/2010con le sue regole attuative defini-tive del 10-06-2011 contiene age-volazioni atte a sostenere aggre-gazioni leggere costruite per rag-giungere traguardi condivisi dasoggetti che per il resto deveonostare in piedi da soli. L’incipit è ilseguente: “Con il contratto di retepiù imprenditori perseguono loscopo di accrescere individual-mente e collettivamente, la pro-pria capacità innovativa e la pro-pria competitività sul mercato ea tal fine si obbligano, sulla basedi un programma comune di re-te, a collaborare in forme e inambiti predeterminati attinentiall’esercizio delle proprie impre-se ovvero a scambiarsi informa-zioni o prestazioni di natura in-dustriale, commerciale, tecnica otecnologica ovvero ancora adesercitare in comune una o piùattività rientrante nell’oggettodella propria impresa”Questo passo (o simili passi) do-vrebbero completare l’istituzionedell’Organizzazione Interprofes-sionale la quale senza azionicommerciali e di marketing, an-che solo a gradi, resterebbe uncorpo senz’anima con dispendioinutile di energie fisiche e finan-ziarie. Trattandosi di un progettodi oltre 500 milioni di euro saràimpossibile trovare subito accor-di per azioni commerciali collet-tive. Ma con i mezzi moderni sa-ranno realizzabili e con esigenzedei mercati lontani saranno ne-cessarie in futuro. Basta accettareil fatto che nessuno è più in gra-do di agire da solo ma insieme sipuò tutto. Per questo è necessarioprevedere un camino in questadirezione fin da oggi.Confindustria Bolgna ha organiz-zato una due giorni per lo studiodelle reti d’imprese i programmail 17 e 18 settembre prossimi.

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CorriereOrtofrutticolo CONTROEDITORIALEC

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Formazione a testuggine sulla colonnaTraiana a Roma

“+” e “-” dell’ortofrutta corriereOrtofrutticoloI

☛ Remo PedonIl Committee on World Food Security dellaFAO ha dichiarato la Acos “modello imprendi-toriale” per i risultati ottenuti in Africa e inparticolare in Etiopia con la messa a punto diun nuovo sistema agroindustriale economica-mente sostenibile e socialmente responsabile.“Si tratta - afferma Remo Pedon (nella foto), direttore ge-nerale dell’omonimo gruppo - di un importante rico-noscimento del lavoro svolto fin qui. Siamo andati inAfrica ormai sette anni fa, affrontando mille difficoltà:ma siamo riusciti a sviluppare un sistema agricolo edindustriale che ha permesso a migliaia di famiglie lo-cali di trarre sostentamento, di migliorare la propriacondizione di vita nonché l’accesso alle risorse natura-li. Operiamo nel massimo rispetto dell’ambiente e del-le comunità che incontriamo e questo è oggi apprezza-

to e riconosciuto da organizzazioni interna-zionali primarie come la Fao”. Acos (Agricul-tural Commodity Supplies), divisione produt-tiva del Gruppo Pedon, opera nel settore deilegumi con propri stabilimenti in Cina, inArgentina e, dal 2005, in Etiopia, dove è pre-sente con una sede produttiva affiancata da

una scuola che ospita 250 bambini. Acos è accreditatapresso il World Food Programme per la fornitura di le-gumi ai Paesi che versano in gravi condizioni socio-economiche. Di recente l’azienda vicentina è stata apprezzata ancheda Bill Gates: il fondatore della Microsoft ha incontratoin Etiopia Remo Pedon, nell'ambito di un viaggio com-piuto per verificare l'andamento di questo sito produt-tivo e per garantire il sostegno della Bill and MelindaGates Foundation. Decisamente su

IL BORSINO

www.corriereortofrutticolo.it6 L u g l i o - A g o s t o 2012

☛ Luigi PredevalUno Mattina di RAI UNO ha trasmesso per almeno 10minuti un’intervista a un personaggio che dovrebbe es-sere maggiormente considerato. Si tratta di Luigi Pre-deval, ex dirigente di multinazionali, oggi al servizio diSOGEMI, la Società che gestisce il Centro agro-alimen-tare di Milano, il più grande d’Italia per numero diaziende operanti all'interno e per giro d’affari, nonestraneo, a volte, a notizie che coinvolgono la malavita,attratta evidentemente dal “profumo” degli affari cheavverte qui e in altre realtà milanesi. Luigi Predeval hail compito di snidare anche con la tecnica informaticale pratiche contro legge all’interno del mercato. Colle-gandosi all’esperienza acquisita gestendo supermercati

ha in mente di dotare ogni singola confezione di orto-frutta fresca che transita per il Centro agro-alimentaredi un codice a barre. Rilevando istantaneamente ognigiorno i dati collo per collo è possibile tracciare i mo-vimenti di ogni partita di prodotto rendendo impossi-bili le pratiche in nero relative a merci e persone chele movimentano. Quando Predeval ha assunto il suo nuovo incarico al-l’interno della struttura esistevano 26 cooperative difacchini, non tutte ossequiose delle regole sul lavoro.Nel giro di pochi mesi, 16 di queste cooperative sonostate chiuse e nei confronti di tre delle 10 rimaste sonoin corso verifiche. Ecco un chiaro esempio di managervirtuoso e concreto. Decisamente su

☛ Paolo BruniIl cavaliere rampante, presidente del Cso di Ferrara, siè dimesso venerdì 13 luglio da presidente della Cogeca.La notizia è stata riportata dal sito della confederazio-ne che raggruppa le cooperative agricole dell'UnioneEuropea. Bruni era presidente dal gennaio del 2010. “Ilcavalier Bruni - si legge nella nota di Bruxelles - ha de-ciso di rinunciare al proprio incarico per dedicarsi adaltri impegni. Nell’accettare la sua decisione, il Comi-tato di presidenza della Cogeca desidera ringraziarloper l'ottimo lavoro che egli ha svolto nel quadro dellapolitica agricola comune e nell'interesse di tutto il set-tore agroalimentare europeo. Il Cavalier Bruni ha atti-vamente difeso il moderno ruolo delle cooperative agri-cole a favore di un migliore funzionamento della filie-ra alimentare. Il suo impegno e le sue doti comunicati-ve hanno giovato al settore nel suo complesso. Il Comi-tato di presidenza della Cogeca gli augura pieno suc-cesso per il suo futuro”. Un colpo di scena che molti,non tutti, hanno considerato enigmatico. Bruni si è di-

messo a sei mesi dalla scadenza naturale. A Bruxelleserano certamente giunte le notizie del patteggiamentonella vicenda, avviata tre anni fa, che ha visto il cava-liere accusato di utilizzo di fondi per usi non stretta-mente professionali quando era presidente di Confcoo-perative Ferrara. Bruni ha precisato: “Certo delle mie ragioni difensive,ho deciso di definire la mia posizione attraverso la ri-chiesta di patteggiamento, per motivi personali. Con-segno alla valutazione di quanti hanno seguito questastoria un dato oggettivo e incontrovertibile, che replicain modo netto alle accuse mossemi: il Commissarioche ha ereditato la gestione di Confcooperative Ferrara,a seguito delle mie dimissioni, ha trovato un bilancioineccepibile e in attivo". Abbiamo incontrato Bruni al Cso a metà luglio: pim-pante e desideroso di ripartire verso nuove méte in Ita-lia e in Europa. Voci lo danno in campo nelle elezioni del 2013. Luinon conferma. Vedremo. Ne su ne giù

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CALDEOIl melone della tradizione che dà più gusto all’estate

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AGRICOLA GLORIA DUE copertina IAGROFRESH copertina IIASTE FRUTTA pagina 53AZ.SP.LUSIA E ROSOLINA pagina 57CONIP pagina 45CONSERVE ITALIA pagina 24COOP SOLE pagina 33EOS pagina47-49FRUITECOM copertinaIIILA COSTIERA pagina 19LUSIA E ROSOLINA pagina 57

L’ELENCO DEGLI

CorriereM E N S I L E D I E C O N O M I AE AT T UA L I T À D I S E T TO R E

A N N O X X V I - N u o v a s e r i eL U G L I O - A G O S T O 2 0 1 2

S O M M A R I O

Spagna più competitiva dell’Italia PAG.25 Coop Sole, 50 anni da ricordare PAG.35

RUBRICHE

THE FIRST ITALIAN

Un esercito di quasi 50 mila operatori consolida il bio italiano 60

Le mele Bio Suedtirol garantite da Aiab 61

DISTRIBUZIONEIn vigore l’articolo 62. Unaproa: «Svolta» 62

Distribuzione flash 63

QUARTA - QUINTA GAMMAInsalate pronte nel mirino dei media,Aiipa si fa sentire 64

LETTERE DEI LETTORIUno Mattino fa sensazionalismo, mal’Ortomercato di Milano non è far west 70

Primo Piano - Spagna… batte ItaliaCampeones dell’export 25

Primo Piano - Spagna… batte ItaliaColori, aromi, saporinei mercati cittadini 30

Attualità - Frutta estivaNiente debacle: estate discreta per pesche, meloni e angurie 31

In copertina - ProtagonistiSole… della rinascita 35

ATTUALITÀ

EDITORIALEOi, più la fatica del gusto? 3

CONTROEDITORIALEPera, servono reti d’impresa 4

BORSINO DELL’ORTOFRUTTAPedon, Predeval, Bruni 6

GENTE & FATTIChiquita inaugura i Fruit Bar: drink,spremute e macedonie freschissime 10

Valfrutta fa rotta su MaltaIntesa con Mafimex e tante promozioni 11

In Brasile frutta e ortaggiin premio a chi ricicla 12

Macfrut-Frash Product Ukrainepatto per promuoversi a vicenda 13

NOTIZIARIOExport agricolo in ripresa a maggio grazie all’ortofrutta 15

Presentato al Mipaafil “Pacchetto qualità” 17

Gardini: la Pac raforzigli strumenti anti-rischio 17

Stop al sostegno alle spese Gei,Italia Ortofrutta non ci sta 18

Emilia Romagna, 3 milioni di europer promuovere i prodotti tipici 19

Agevolazioni più accessibiliper gli aspiranti agricoltori 19

Sementi: interscambio vivace,bilancia ancora in rosso 20

Un nuovo logo per le eccellenzeagroalimentari pugliesi 22

BIOLOGICO

9L u g l i o - A g o s t o 2012 www.corriereortofrutticolo.it

7-8

w w w . c o r r i e r e o r t o f r u t t i c o l o . i t

Tecnologie, nostra inchiesta PAG.55 Ucraina, Lviv piattaforma dell’Est PAG.65

Ortofrutticolo

OP FARO copertinaIVORTOROMI pagina 37RIJK ZWAAN pagina 29ROSARIA pagina 14SERMAC pagina 75SYNGENTA pagina 7-21

23-39UNITEC pagina 71VALFRUTTA FRESCO pagina 16VOG pagina 1

INSERZIONISTI

Modì miete successi anche all’estero 40

Oi pera si parte, summit a Ferrara 41

L’ortofrutta di qualità guarda oltre il terremoto 43

MercatiGenova guarda alla Francia e al Med 46

Mercati«Intermediazione parassitaria»Catania fa arrabbiare i grossisti 51

MercatiInfomercati si rimette in motoStrategica Borsa Merci telematica 54

Tecnologie & macchinariTecnologie... al galoppo 55

Iam di Bari, mezzo secolo speso beneal servizio del Mediterraneo 59

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MONDO

MONTHLY ON FRUIT AND VEGETABLE MARKET

Ucraina, Lviv piattaforma per l’Europa dell’Est 65

Grossisti di Verona e Padova alla scoperta del mercato croato 67

Mondo flash 69

SCHEDA PRODOTTOPEPERONIPeperone, l’Olanda fa il mercato Produzioni stabili, superfici in calo e prezzi poco brillanti in Italia 71

«Calo dei consumi e concorrenza spietata» 73

PATATESulla patata torna il sereno: previsioni confortanti dopo una stagione 2011 tempestosa 74

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FATTI

Offrire sani e gustosi snack tutti abase di frutta fresca. Questo ilconcetto alla base dei ChiquitaFruit Bar, gli spazi in franchisingche l’azienda con il bollino blulancerà quest’anno nelle princi-pali città italiane dopo averliinaugurati da tempo in Germa-nia, Belgio, Svizzera e Dubai. I clienti potranno scegliere frauna ampia selezione di frutta fre-sca da gustare al naturale ed an-che in rinfrescanti Fruit Drinkcome spremute, frullati,smoothies, frappè, milk shakes e

yogurt. Il menu comprende an-che macedonie realizzate al mo-mento, insalate, il gelato di purafrutta fresca ed Agave ed il Chi-quita Bubble Tea, un té freddocon “bolle” ripiene di succo di

frutta. Il layout e l’allestimento èconcepito per esaltare la natura-lezza e la freschezza dei prodottiproposti. “L’obiettivo del primoanno di attività è l’apertura di 10-15 chioschi “Flagship” nelle prin-cipali città italiane - spiega l’am-ministratore di Chiquita FruitBar Italia, Ruggero Rovelli – da lìin poi comincerà lo sviluppo ter-ritoriale ramificato che, auspica-bilmente, ci consentirà nei pros-simi cinque anni di raggiungere i200 punti vendita.”“Chiquita Fruit Bar si propone diaffermare una modalità nuova,allegra, fresca, naturale di consu-mare e godere la frutta nei variangoli delle città e dei principalicentri commerciali - prosegueRovelli -; la frutta è servita in tut-te le sue possibili e più fantasiosedeclinazioni che vanno dal frul-lato allo smoothie, dalla macedo-nia al gelato di pura frutta, dal‘Bircher Muesli’ all’ultima scop-piettante novità del ChiquitaBubble Tea”.

Chiquita inaugura i Fruit Bar: drink,spremute e macedonie freschissime

Lutto per la scomparsa di unodei pionieri dell’aglio in Italia.Si è spento il primo lugio, dopouna lunga malattia, Carlo Del-fanti (nella foto), fondatore del-l’omonima azienda Delfanti diMonticelli d’Ongina(Piacenza). Aveva 85anni. Dagli anni ’60Delfanti si è dedica-to, sempre con gran-de determinazioneed energia, alla colti-vazione ed al com-mercio dell’aglio e

delle cipolle, prima insieme allamoglie, scomparsa prematura-mente nel 1978.In seguito ha portato avanti l’im-presa con i due figli Francesco eMauro, i quali continuano anco-

ra oggi l’attività di fa-miglia con la stessapassione. In occasio-ne del funerale, tenu-tosi nella mattinatadel 4 luglio, l’aziendaha onorato la memo-ria del suo fondatore.

Addio a Carlo DelfantiPioniere dell’aglio

L’arrivo della prima mela geneticamente modifica-ta che non annerisce e mantiene l’aspetto semprefresco una volta tagliata a fette non interessa ai qua-si tre italiani su quattro (per l’esattezza il 71%) con-trari agli Ogm in tavola. Lo afferma Coldiretti in ri-ferimento all’annuncio della richiesta di commer-cializzazione da parte dell’azienda canadese Oka-nagan Specialty Fruits della Arctic Apple con l’av-vio da parte dell’Usda di una consultazione di 60giorni per analizzare la domanda di via libera deglialberi di mele geneticamente modificati. Le prime

varietà ad arrivare sul mercato dovrebbero essereGolden Delicious e Granny Smith, manipolate conl’inserimento di un gene “anti-macchia”. Se per l’azienda produttrice si tratta di una scoper-ta rivoluzionaria perché consente di allungare lascadenza delle confezioni di frutta già sbucciate eporzionate, a preoccupare i coltivatori - sottolineala Coldiretti - è il fatto che l'arrivo di questo fruttoinnaturalmente “a prova di macchie” possa alterarela percezione di semplicità e salute che da sempreaccompagna le mele.

Il Canada pensa alle mele Ogm Ma in Italia regna lo scetticismo

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CorriereOrtofrutticolo &GENTEa cura di M

irko Aldinucci

FATTI

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Valfrutta - leader di mercato inItalia nelle conserve vegetali enei succhi di frutta e da oltre 30anni grande brand di riferimentoper i consumatori (17.000.000 difamiglie trattanti) - “sbarca” aMalta e con la collaborazione diMafimex, importante aziendaimportatrice locale, conquista lafiducia delle catene distributive edei consumatori d’oltremare.Mafimex rifornisce hotel, risto-ranti, grossisti e dettaglianti ed èpartner di numerosi marchi in-ternazionali del settore food.Valfrutta e Mafimex organizzano

sull’isola una grande operazionepromozionale con l’obiettivo diaccrescere la notorietà del mar-chio Valfrutta e promuovere ilconsumo di frutta fresca di sta-gione come fattore fondamentaledi una sana alimentazione e diun corretto stile di vita. Nei mesi di luglio e agosto Maltaè teatro di una serie d’iniziativecommerciali e di intrattenimen-to che avranno come protagoni-sta la frutta italiana. “L’Isola del Tesoro” - questo il no-me dell’iniziativa - ha preso il viail 29 giugno e si articola in diver-si eventi in alcune location dovesaranno organizzate degustazio-ni di frutta di stagione, distribu-zione di materiale informativo,gadget, banchetti promozionalicon hostess. I rivenditori aderen-ti all’iniziativa esporranno ilmarchio e proporranno una sele-zione di prodotti freschi di altaqualità; previste iniziative anchenelle spiagge.

Valfrutta fa rotta su MaltaIntesa con Mafimex e tante promozioni

Grande successo per la parteci-pazione della mela Pink Lady il6 luglio scorso alla Notte Rosa diRimini. Per il settimo anno consecutivoi 110 chilometri della RivieraAdriatica sono diventati il sug-gestivo panorama della festa del-l’estate di cui la mela PinkLady, per il primo anno, è di-ventata partner ufficiale. PinkLady e Notte Rosa si sposano al-la perfezione grazie al caratterefresco e allegro del prodotto edal suo colore inconfondibilmen-te rosa.La presenza della mela si è con-cretizzata in tre postazioni e duelocali partner che hanno distri-buito cocktail alla mela e gadgetdi Pink Lady per un totale di4.000 spillette, 3.500 ricettari

dell’estate e più di 5.000 pallon-cini che hanno colorato di rosatutta Rimini. Dell’evento è stato realizzato unvideo che si può visualizzare sulcanale youtube di Pink Lady. Un’iniziativa di successo persupportare il posizionamentodel brand anche nel periodoestivo, suggerendo nuove moda-lità di consumo a sottolineare lecaratteristiche distintive di pro-dotto: un gusto fresco e succoso,un colore unico ed un mood gio-vane e originale.

Pink Lady alla Notte Rosa

Un vasto incendio ha devastato, venerdì 6 luglio, parte dei capannonidell’azienda Osa, specializzata nella produzione, commercializzazio-ne ed esportazione di frutta (specie mele, pere, kiwi e pesche), situa-ta nella zona industriale di Verona. Il rogo, sviluppatosi poco dopo le20,30, si è sviluppato nella parte posteriore della ditta. Le fiammehanno dapprima avvolto soprattutto pile di cartoni, cassette di plasti-ca e bancali e pallet di legno oltre che alcuni capannoni. L’incendio,con fiamme alte fino a una ventina di metri che hanno sviluppatouna colonna di fumo denso e nerissimo visibile a diversi chilometridi distanza, si è sviluppato inizialmente vicino all’area, ormai di-smessa, dell’ex ditta Eva. Poi il rogo si è esteso al cortile esterno e almagazzino della Osa e alle celle frigorifere per la lunga conservazio-ne della merce dove erano stoccate diverse tonnellate di mele e pe-sche. Circa un terzo dell’area dell’impresa è andato distrutto. La ditta,fondata da Ernesto Crivellaro, oggi è gestita da Lino e Fidenzio Cri-vellaro, assieme ai nipoti del fondatore, Ernesto, Enrico e Edoardo.“L’azienda - ha sottolineato Ernesto Crivellaro - è operativa al centoper cento. Grazie al lavoro dei vigili del fuoco l’area degli uffici e del-la lavorazione del prodotto è integra, agibile e funzionante”. (E.Z.)

Verona, Osa in fiamme ma l’azienda rimane operativa

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Riciclare, talvolta, può essereun’attività deliziosa, anzi, unaDelícia de Reciclagem, propriocome il nome del programmabrasiliano che premia chi nonscorda di gettare tutto al postogiusto con succulente primiziedella terra: lattughe, pomodori ecavolfiori divenuti ricompensa,recapitati dritti davanti alla portadi casa. Accade nella città di Jun-diaí, 60 chilometri a nord di SanPaolo, quasi 400 mila abitanti,centro conosciuto fino a oggi piùper i suoi lustri calcistici che perle buone abitudini eco.Tutto inizia dieci anni fa, quandonel mese di dicembre la localeSecretaria Municipal de ServiçosPúblicos parte con il progetto pi-lota: invitare la popolazione a ri-ciclare, differenziando i rifiutiprodotti in casa, in cambio di unpiccolo bonus in derrate alimen-tari fresche. Ovvero, chi conse-gna gli oggetti che possono esse-re trattati separatamente (dall’al-luminio alla plastica, dal vetro al-la carta) in cambio viene pre-miato con verdura fresca, pianta-ta a sua volta in città, in un gran-de orto urbano dove le colture va-riano a seconda delle stagioni edegli anni, dalla lattuga alla cico-

ria, dalle barbabietole tanto ama-te nella cucina brasiliana alle ca-rote e così via. E la cui terra si nu-tre solo di concimi naturali, sen-za l’uso di pesticidi e fertilizzan-ti. I rifiuti possono anche essereconsegnati direttamente vicinoall’orto urbano dispensatore deipremi, oppure, come avviene percirca 500 famiglie dell’area urba-na di Jundiaí, direttamente a unospeciale camioncino che fa il gi-ro di quelle aree dove i contenito-ri per la differenziata non sono adisposizione, e per ogni bottigliaconsegnata, distribuisce diretta-mente cassette di prodotti dellaterra. Oggi l’orto urbano festeg-gia le 30 mila piante coltivate incontemporanea e anche altrecittà del mondo sono partite conprogetti analoghi come Città delMessico.

In Brasile frutta e ortaggi in premio a chi ricicla

Andrea Segrè preside della facoltà di Agra-ria e padre del Last minute market, è il nuo-vo presidente del Caab, il Centro agroali-mentare di Bologna. Lo ha nominato il sin-daco Virginio Merola, raccogliendo le indicazioni del comitato deisaggi. Giá in lizza, nel 2010, per diventare candidato del centrosinistraper Palazzo D’Accursio, Segrè aveva deciso di non raccogliere l'offerta.Ora è chiamato al difficile compito di rilanciare il Centro agroali-mentare di Bologna. “Una scelta importante per la competenza che hasu questi temi. Per il Caab c'è una buona squadra”, chiosa Merola. Ol-tre a Segrè, presidente, comporranno il cda Guerino De Rosa, AndreaZaghi e Andrea Cevolani. Le nomine sono state comunicate alla com-missione Affari generali ed istituzionali di Palazzo D’Accursio.

Andrea Segrèal vertice del Caab

Saranno anche del nemico, masono così buone... Devono aver pensato così i com-mercianti del mercato ortofrut-ticolo di Tehran quando hannomesso sui banchi delle belle ci-liegie rosse Made in Israel. Che,come riportato dal quotidianoRepubblica a inizio luglio, sonoandate via in un baleno, nono-stante costassero 4.500 toman alchilo, cioè un po’ più di due eu-ro. Il ministero del Commercioestero iraniano ha affrontato il“caso” negando che esista unqualsiasi tipo di scambio con ilPaese che il presidente Ahmadi-nejad promette di estirpare “co-me un cancro dal mondo”, ma èun fatto che mele, arance e ci-liegie Made in Israel sono arri-vate quest’anno in gran quan-tità nei mercati di Teheran. Ilministero ammette però di nonessere in grado di controllaretutta la filiera che fa arrivare iprodotti agricoli di importazio-ne in Iran; nel 2009 per esem-pio sempre a Tehran scoppiòuno scandalo per le arance ven-dute al mercato con l’adesivoMade In Israel ben evidente sul-la buccia.I ben informati dicono che lo“scambio commerciale segreto”fra Israele e Iran - due Paesi chesembrano sull’orlo della guerra- ammonti a diverse decine dimilioni dollari l’anno e riguar-di soprattutto sementi e prodot-ti per l’agricoltura. Teheran infatti compra apprez-zati sistemi di desalinizzazionee di irrigamento agricolo Madein Israel con il sistema delletriangolazioni attraverso ilmercato turco, dove le etichettedelle attrezzature in ebraicovengono sostituite prima essereimballate di nuovo e inviate al-la destinazione finale. E poi c’èla buona frutta...

Ciliegie, caso internazionale

www.corriereortofrutticolo.it12 L u g l i o - A g o s t o 2012

CorriereOrtofrutticoloGE

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FATTI

FATTIGENTE &CorriereOrtofrutticolo

Gli organizzatori di due impor-tanti fiere del settore ortofruttico-lo, Macfrut e Fresh Product Uk-raine, hanno sottoscritto un’inte-sa che li vedrà collaborare perpromuovere insieme i due eventiinternazionali.L’accordo per la promozione reci-proca prevede uno stand espositi-vo di Macfrut all’edizione 2012 diFresh Produce Ukraine, che saràa sua volta ospite di Macfrut ilprossimo settembre in Italia. “Molti Paesi dell’Europa del baci-no del Mediterraneo - ha spiegatol’organizzatore di Fresh ProduceUkraine - guardano all’Ucrainacome un paese che offre eccel-lenti opportunità per l’esporta-zione. In quest’ottica la nostrapresenza a Macfrut è veramenteimportante perrafforzare la no-stra posizionecome promoto-ri dell’eventonel settore del-l’ortofrutta inUcraina, Russiae nell’area Cis”. Alla prossimaedizione dellafiera cesenateprenderà parte una delegazionecinese promossa dal Foreign Eco-nomic Cooperation Center delMinistero dell’Agricoltura di Pe-chino, che fin dal 2005 intrattie-ne una stretta relazione con Mac-frut, dove porta ogni anno pro-dotti per il settore ortofrutticolomolto apprezzati dai visitatori.Quest’anno la delegazione cinesepresenterà varie categorie di pro-dotti per il comparto: macchina-ri per la protezione delle piante,concimi organici, impianti di de-purazione dell’acqua, mele e pe-re biologiche.Inoltre sarà proposto anche que-st’anno l’insetticida a energia so-lare.

13L u g l i o - A g o s t o 2012 www.corriereortofrutticolo.it

Macfrut-Fresh Product Ukraine,patto per promuoversi a vicenda

Risultati positivi nel 2011 per iprodotti certificati Fairtrade.Secondo la stessa associazioneFairtrade International lo scor-so anno le vendite hanno tocca-to quota 4,9 miliardi di euro, il12% in più rispetto al 2010, conil comparto della banane cheha segnato un +9%. Il RegnoUnito, il più grande mercatodel commercio equo e solidale,ha registratato una crescita delfatturato del 12%.I risultati più importanti, tutta-via, sono stati realizzati in Pae-si emergenti per prodotti equosolidali: è il caso del Sud Africa,

che ha triplicato le vendite ri-spetto al 2010, e la Corea del Sudche nel primo anno di com-mercializzazione di prodottiFairtrade, ha realizzato venditeper 17 milioni di euro.Inoltre, nei Paesi in cui non èancora presente un’organizza-zione nazionale le vendite sonoquasi raddoppiate, portandosi a75 milioni di euro. Circa l’an-damento dei mercati maggior-mente sviluppati, da segnalareche il 55% del totale delle bana-ne vendute in Svizzera nel 2011era certificato Fairtrade. A livel-lo globale, ad oggi, i prodotticontrassegnati dal marchioFairtrade sono venduti in oltre120 Paesi.

Il fairtradesi fa largo

Giornata di studio sulle verduredel Polesine per un gruppo distudenti dell’Istituto Agrario diSan Michele all’Adige di Trento. La visita è iniziata con il ritro-vo presso il locale Mercato Or-tofrutticolo dove il direttoreRossano Fontan li ha accompa-gnati in visita durante le ore dicontrattazione delle merci e haspiegato le attività in svolgi-mento, le modalità di lavorazio-ne e commercializzazione.Prima di incontrare i produtto-ri in campo, è stato visitato ilcentro di produzione piantedella ditta Daviplant dei f.lliDavì, realtà vivaistica partico-larmente significativa nell’a-rea.L’azienda agricola Barison Pao-lo ha accolto gli studenti nellaserra dove, dopo la raccolta del-la insalate, era in svolgimentoil trapianto del pomodoro. L’a-zienda socia della Op Veneto,produce diverse specie di ortag-gi: insalata gentile e cappucciaIGP, cavolfiori, pomodoro, seda-no. Di recente ha ottenuto lacertificazione GlobalGap. A completamento della giorna-ta visita al magazzino di condi-zionamento di Agricola Lusiacon studio delle fasi di conse-gna delle insalate da parte deglioperatori locali, lavaggio e si-stemazione in cella.

Studenti tra leserre polesane

Rosaria è l'arancia rossa coltivata alle pendici dell'Etna da un gruppo di produttori associati secondo rigorose tecnichedi produzione integrata. Fresca, succosa, profumata e con la caratteristica pigmentazione “rossa”: infatti, grazie allaforte escursione termica tra il giorno e la notte, si accelera il processo di pigmentazione che fa diventarerosse le arance e che dà loro un'inconfondibile ricchezza organolettica.

Oggi Rosaria è anche una spremuta 100% di arance rosse,sempre fresca e disponibile tutto l’anno.

Ricca di vitamine A, B, PP e C,Ricca di vitamine A, B, PP e C,ideale come coadiuvante dellaideale come coadiuvante dellacura degli stati influenzalicura degli stati influenzali

Ricca di antiossidantiRicca di antiossidanticontro l'invecchiamentocontro l'invecchiamento

Effetti benefici sullamicrocircolazione

Una sferzatadi energia,ideale per chipratica sport

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Finanziato con i contributi della Comunità Europea.Regg. CE 1234/2007 - 543/2011. Programma Operativo2009/2013. Programma Esecutivo 2012. Azione n. 3

L’export agricolo interrompe lasua lunga caduta e nel mese dimaggio mostra incoraggianti se-gnali di ripresa. Ma nonostantela variazione positiva del 6,2% ri-spetto allo stesso mese del 2011,da gennaio a giugno il risultatoresta saldamente ancorato al se-gno meno, facendo registrareuna riduzione del 5,5% delle ven-dite oltreconfine rispetto al pri-mo semestre dell’anno scorso.Colpa dei costi produttivi troppoingombranti nei bilanci azienda-li e delle zavorre fiscali che spes-so ostacolano la competitivitàdelle nostre imprese. Lo affermala Cia-Confederazione italianaagricoltori, commentando i datisul commercio estero diffusi oggidall’Istat.A incidere sull’incoraggianteprestazione dell’export agricolodi maggio sono le vendite deiprodotti freschi, in particolarefrutta e verdura, che costituisco-no una voce importante delleesportazioni dell’agricoltura ita-liana.Ma a determinare il dato più si-gnificativo, cioè il meno 5,5%tendenziale registrato nei primisei mesi dell’anno, sono i proble-mi strutturali del settore. Il puntopiù critico per le aziende restanoi costi produttivi troppo alti e iprezzi all’origine non remunera-tivi, che limitano i margini diguadagno. Si tratta di un binomio devastan-te che quest’anno ha addiritturascoraggiato molti a seminare,con una crescita del 5,5% dei ter-reni lasciati a riposo.Per la Cia serve assolutamenteuna politica di promozione effi-cace sulle vetrine internazionaliche riporti i prodotti dell’agricol-tura sulla scia positiva del succes-so dell’agroalimentare “made inItaly” nel mondo. Anche per frut-ta e verdura.

Puntualmente, come ogni anno,la Commissione Ue ha chiesto al-l’Italia di restituire fondi Pac in-debitamente spesi. Si tratta, que-sta volta, di un totale di 111 mi-lioni di euro, e riguardano principalmente il settore vitivinicolo. Al-trettanto (anche se con cifre diverse) dovranno altri 12 Paesi (Dani-marca, Germania, Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Olanda, Polonia,Portogallo, Romania, Slovenia e Gran Bretagna).Le nazioni coinvolte dovranno rimborsare parte dei fondi agricoli co-muni spesi irregolarmente rispetto alle norme fissate dalla Commis-sione, per un ammontare complessivo di circa 436 milioni di euro.I fondi irregolarmente spesi dall’Italia costituiscono da soli un quar-to del totale chiesto indietro dalla Commissione. Solo la Spagna dovràrimborsare di più, con oltre 130 milioni di euro. I servizi del Com-missario all'Agricoltura Dacian Ciolos hanno riscontrato in Italia ir-regolarità nei pagamenti nel settore frutta e verdura, effettuati in ri-tardo rispetto ai tempi previsti (0,5 milioni di euro), controlli insuf-ficienti della produzione dei pomodori (8,7milioni di euro), debolez-ze nei controlli amministrativi (2,8 milioni di euro).Ma è soprattutto il settore vitivinicolo ad essere colpito: Bruxelles ri-chiede la restituzione di quasi 100 milioni di euro per l’impianto diviti senza i diritti di impianto e/o reimpianto.

Fondi Pac, l’Europa rivuole 111 milioni

Cala la partecipazione agricolaalla ripartizione degli “utili di fi-liera”. Mentre si assiste a un ul-teriore travaso di ricchezza ver-so le fasi più a valle, a vantaggiosoprattutto degli operatori deltrade.È quanto si evince dal rapportoIsmea “Check up 2012: la com-petitività dell’agroalimentareitaliano” che, con un ampio cor-redo statistico sugli ultimi 10 an-ni e il confronto con le dinami-che degli altri Paesi Ue, fa ilpunto sullo lo stato di salute delsettore agroalimentare naziona-le. Nel caso dei prodotti agricolifreschi o non soggetti a trasfor-mazione industriale in un de-cennio la remunerazione dellafase agricola si è ridotta di quasi6 euro su ogni 100 spesi dal con-sumatore. In altre parole la quo-ta di valore “trattenuta” dall’a-

gricoltura è passata dal 25,6%del 2000 al 20% del 2009, mentreè aumentato nello stesso perio-do il margine di tutte le attivitàche intervengono tra il “cancel-lo” dell’azienda agricola e ilpunto di vendita dove si registral’acquisto finale. In sostanza, ilcosiddetto marketing share, cheremunera logistica, distribuzio-ne e vendita e che include il pa-gamento delle imposte sul con-sumo, ha raggiunto nel 2009una quota pari al 73% del valoredi filiera, mentre rappresentavail 68% nel 2000.Nel caso dei prodotti trasforma-

ti, la quota agricola scende ulte-riormente, passando dall’8,5%nel 2000 al 6% nel 2009.

Utili di filiera sbilanciati a “valle”

Export agricoloin ripresaa maggio grazieall’ortofrutta

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NNOTIZIARIONCorriereOrtofrutticolo

Presentato lo scorso 11 luglio aRoma, presso il Ministero dellepolitiche agricole alimentari eforestali, il “Pacchetto qualità”approvato il 25 giugno scorso, inComitato Speciale Agricoltura.Secondo il ministro Mario Cata-nia (nel riquadro), il pacchetto dicompromesso sui sistemi di qua-lità - nella versione concordatanel trilogo Parlamento europeo,Commissione e Consiglio dei Mi-nistri - rappresenta un sostanzia-le passo avanti nella tutela deiprodotti Dop e IGP. Il testo “mettela parola fine all’obbligatorietàper lo Stato membro - ha posto inrilievo il ministro - di richiederel’applicazione del regolamentoDop-Igp sul proprio territorio”.Infatti, in base all’articolo 13 - au-tentico fulcro dell’impianto rego-latorio - si riconosce la tutela exofficio per cui non sarà più ne-cessaria una denuncia di parteper attivare il processo di prote-zione su un prodotto già ricono-sciuto a livello comunitario.Il ministro Catania ha manifesta-to soddisfazione per il risultatoraggiunto ed ha indicato la sen-tenza “Parmesan” come una sortadi apripista sulla cui scia può, apieno titolo, inserirsi pure il re-cente Pacchetto qualità. Tra l’al-tro, esso prevede nuove indicazio-ni in etichetta e marchi d’area(art.12), i termini “prodotto dimontagna” (già inserito nel rego-lamento) e “prodotto delle isole”(da introdurre, entro 12 mesi) e

pure la modifica della disciplinaSTG, al Titolo III, che ha portatoa 10 anni la tutela per la pizza na-poletana e la mozzarella, le uni-che STG italiane.Alla presentazione è intervenutoil presidente della CommissioneAgricoltura e Sviluppo Rurale delParlamento europeo Paolo De Ca-stro che ha posto in evidenza “iprofondi cambiamenti in sensomigliorativo nel Pacchetto, ri-spetto al disegno iniziale” e il va-lore del lavoro svolto in tal sensodalla Commissione, indicando ilmese di settembre 2012 per il vo-to finale, in sessione plenaria, aStrasburgo.De Castro ha inoltre fornito alcu-ne anticipazioni sulla riformadella Pac: scadrà venerdì 12 lu-glio, infatti, il termine per la pre-sentazione degli emendamenti.“Ad oggi, ha anticipato il presi-dente, ce ne sono già circa 1.500 eriteniamo di arrivare ben oltrequota 2.000”.

Presentatoal Mipaaf il “Pacchettoqualità”

Gardini: la Pacrafforzigli strumentianti-rischio

Tempi di crisi, tempo di “tagli” sul cibo. Le famiglie a basso-medio reddito (fino a25mila euro) consumano meno olio di oliva e verdure, cereali e yogurt. Compranomargarina e carni in scatola perché costano meno. Il 68% di chi guadagna 40mila euro l’anno invece aderisce di più ai principi delladieta mediterranea e consuma più pesce, frutta, legumi e carni bianche. “Le fami-glie italiane a basso reddito hanno un tasso obesità al 36%, quelle ad alto reddito al20%”, spiega Marialaura Bonaccio dei laboratori della Fondazione “Giovanni PaoloII” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Campobasso a capo di uno studiosvolto su 13.262 italiani. “La dieta mediterranea è ormai in via di estinzione”.

La crisifa trascurare

la dietamediterranea:meno verdure

sulle tavole

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NNOTIZIARIONCorriereOrtofrutticolo

“La nuova Politica Agricola Co-mune non può prescindere daltrovare una soluzione adeguataper le garanzie del reddito deiproduttori. È per questo che, sen-za nulla togliere al dibattito sullemisure del greening o sulla di-stribuzione degli aiuti diretti, ilmondo cooperativo sta chieden-do, sin dall’inizio del percorso diriforma, una maggiore attenzio-ne agli strumenti di gestione delrischio. Non possiamo quindiche accogliere positivamente larichiesta avanzata oggi dall’Italiadi rafforzare gli strumenti di ge-stione del rischio attraverso l’au-mento della percentuale di com-pensazione delle perdite e lacreazione di un budget nazionalead hoc”.Con queste parole il presidentedi Fedagri-Confcooperative Mau-rizio Gardini ha commentato, anome dell’Alleanza delle Coope-rative, la proposta presentata dal-l’Italia in seno al Consiglio deiministri dell’agricoltura e dellapesca dell’UE, di incrementarefino all’80% il massimale di aiutoeuropeo per la gestione dei ri-schi.“L’Europa - ha detto poi Gardini -vince solo se stabilizza il redditodegli agricoltori a fronte di unmercato con prezzi sempre piùaltalenanti e fenomeni di specu-lazione sempre più marcati. Perfarlo, dovrà impegnare maggioririsorse sulle misure destinate al-la regolazione del mercato”.

Forte preoccupazione: la esprimeil presidente di Italia OrtofruttaSaadeh Ibrahim a proposito delrecente pronunciamento dellaCommissione UE in merito allavolontà di escludere dal sostegnocomunitario le spese sostenutedalle Organizzazioni di Produtto-ri nell’ambito della GEI, che si-nora hanno rappresentato un ele-mento qualificante della spesa af-ferente ai programmi operativiin quanto trattasi di interventiche incidono positivamente sulciclo dei rifiuti di imballaggioassicurando una riduzione del-l’impatto ambientale. Un simile provvedimento, ha ag-giunto il presidente di Italia Or-tofrutta, avrebbe unicamente l’ef-fetto di disincentivare a livello dimolte OP il ricorso a forme di uti-lizzo degli imballaggi virtuosesotto il profilo ambientale e faemergere un orientamento quan-tomeno contraddittorio dellaCommissione stessa rispetto alquadro complessivo della PoliticaAgricola comune.Se, come asserito dalla Commis-sione stessa, la suddetta propostadi modifica trae origine da ecces-si e sperequazioni tra i vari SMnei criteri di applicazione dellaGEI, logica vorrebbe, per Saadeh,che un eventuale intervento inmateria dovrebbe essere rivolto arimuovere i suddetti elementi didifformità piuttosto che ad esclu-dere tout court l’ammissibilità diquesta tipologia di spesa, penaliz-zando drasticamente Paesi qualil’Italia che per proprio conto ave-va già provveduto ad adottare cri-teri estremamente restrittivi diammissibilità. Tale ulteriore restrizione va adincidere fortemente sull’operati-vità delle Organizzazioni di Pro-duttori vista anche la situazionedi forte difficoltà in cui versa ilsettore che mette ulteriormente

in evidenza l’inadegua-tezza delle misure di pre-venzione e gestione dellecrisi attualmente vigenti.Anche la recente modifi-ca del regolamento appli-cativo inerente l’adegua-mento del valore dei pro-dotti ritirabili dal merca-to, ha aggiunto Saadehnon ha apportato concre-ti benefici in proposito in quantol’elevazione dell’indennità di ri-tiro ha interessato soltanto alcu-ni prodotti, peraltro non strategi-

ci per l’ortofrutticolturaitaliana. Le esperienzepiù recenti hanno infat-ti posto in evidenza chele crisi di mercato sem-pre più frequenti e re-pentine, possono esserecontrastate efficacemen-te soltanto con l’adozio-ne di nuovi strumenti diregolazione del mercato

di portata europea in grado diagire strutturalmente sia sul latodella domanda che dell’offerta..

Stop al sostegnoalle spese Gei,Italia Ortofruttanon ci sta

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otiziarioN CorriereOrtofrutticolo

Alha Group, leader italiano neisettori dell’Air Cargo Handlinge del trasporto su gomma, è sta-to nominato miglior HandlingAgent 2011 nel corso della ceri-monia di premiazione degliAnama Quality Awards Italy.Il riconoscimento Anama, As-sociazione Nazionale AgentiMerci Aeree, premia ogni annole eccellenze degli operatori at-tivi nel comparto dell’Air Cargoa livello nazionale e interna-zionale. Per Alha Group si trat-ta della terza affermazione, laseconda consecutiva, negli ul-timi quattro anni, a confermadella leadership ricoperta dalgruppo nel proprio settore.La cerimonia ha avuto luogo loscorso 4 luglio a Milano, allapresenza di oltre 250 professio-nisti del comparto aereo. Alhaha sviluppato negli anni unaimportante presenza nella Car-go City dell’Aeroporto di Mila-no Malpensa, di cui gestiscepiù del 75% della merce in tran-sito e dell’Aeroporto di RomaFiumicino, cui si aggiunge unnetwork di 12 centri deposito.

Logistica, Alha Grouptop Handling agent

Una delegazione di imprese ita-liane che operano nel settoredella certificazione, della qua-lità e della sicurezza alimentareè stata in visita in Libano, peruna missione esplorativa nelcomparto produttivo agro-ali-mentare libanese. La missionesi è svolta in una “due giorni”,tra il 2 e il 3 luglio ed è stata pa-trocinata dalla Ambasciata d’I-talia a Beirut.L’iniziativa è stata organizzatadall’Istituto Mediterraneo diCertificazione (IMC) di Seni-gallia (Ancona) in collabora-zione con IMC Liban, societàitalo-libanese che opera nelcampo della certificazione inLibano e nell’area Medio orien-tale. Particolare attenzione èstata dedicata a all’incontrocon realtà dell’agro-alimentaree della distribuzione in Libano,con riferimento soprattutto aipercorsi degli alimenti biologi-ci, dal produttore al consumato-re attraverso i diversi canali del-la vendita al dettaglio, della ri-storazione e della distribuzioneorganizzata.

Certificazioni, Imcin trasferta in Libano

I Vini Doc di Romagna, dei ColliPiacentini,di Rimini e di Imola.Ma anche la patata di BolognaDop, l’Aglio di Voghiera Dop, ilParmigiano Reggiano, i Salaminiitaliani alla cacciatora. Sono intutto 13 i progetti vincitori delbando per la promozione dei pro-dotti tipici dell’Emilia-Romagna,per altrettante specialità che rap-presentano il meglio della produ-zione regionale. A disposizioneci sono 2,1 milioni del Program-ma regionale di sviluppo rurale,ma l’investimento complessivosupererà i 3 milioni di euro. Ilbando prevede che possano esse-re finanziate oltre alle iniziativerivolte ai consumatori, le attivitàdi promozioni pubblicitarie e neipunti vendita, la partecipazionea manifestazioni, fiere, eventi diimportanza nazionale ed euro-pea. Tra i vincitori del bando re-gionale Prober - associazioneproduttori biologici e biodinami-ci dell'Emilia-Romagna - Bolo-gna, Alegra, Apofruit Italia, AiabEmilia-Romagna, Consorzio Pro-duttori Aglio Voghiera e Consor-zio Patata di Bologna Dop di Ca-stenaso. L’assessore Tiberio Rab-boni ha detto che saranno finan-ziati in particolare gli interventidi informazione su aspetti nutri-zionali e tracciabilità.

Emilia Romagna,3 milioni di europer promuoverei prodotti tipici

www.corriereortofrutticolo.itL u g l i o - A g o s t o 2012 19

NNOTIZIARIONCorriereOrtofrutticolo

I dati sull’export agroalimenta-re europeo verso la Cina dimo-strano che con politiche intelli-genti, mirate e di qualità si puòdare nuovo slancio al settore:parola del presidente nazionaleConfeuro, Rocco Tiso. L’aumento in valore nel 2011del 49% dell'export tra Bruxel-les e Pechino - continua Tiso -dimostra la necessità di investi-re ulteriormente su politicheagricole comunitarie capaci dievidenziare le peculiarità deisistemi agricoli nazionali delvecchio continente e di farneapprezzare la qualità nei nuovimercati. Questo nuovo successo- prosegue il presidente di Con-feuro - di cui l’a-gricoltura italianaha certamentegrandi meriti, èstato possibile so-lo tramite la ricer-ca della qualitàdelle produzioniagroalimentari e attraverso lacapacità degli agricoltori euro-pei di interagire con i mercantiemergenti. Nel 2050, - concludeTiso - la produzione agricoladovrà aumentare del 70% e soloun settore pronto, duttile e diqualità saprà raccogliere lenuove sfide poste dalla globaliz-zazione e assolvere al ruolo so-ciale del settore.

Export Ue in CinaBoom che fa sperare

Agevolazioni più accessibiliper gli aspirantiagricoltori

Criteri più elastici per gli under40 che intendono accedere al set-tore primario. Al fine di amplia-re la possibilità di accesso alle“Agevolazioni per l’insediamentodei giovani in agricoltura” (regi-me di aiuto XA 259/09), il Cda diIsmea ha approvato le modificheai relativi criteri di accesso.In sintesi, i nuovi criteri consen-tono l’accesso all’intervento an-che ai giovani che al momentodella presentazione della doman-da non risultino ancora in pos-sesso di alcuni requisiti soggetti-vi, quali ad esempio la qualifica

professionale agricola; attenua-no il limite temporale per i ter-reni provenienti da donazioni,riducendolo dagli attuali 20 annia 5 anni; riducono il limite mini-mo d’investimento da 300.000,00a 180.000,00 euro; eliminano, trale cause di esclusione automati-ca, la trascrizione di un pignora-mento immobiliare sul terrenooggetto di intervento. I dettaglisul sito www.ismea.it

CorriereOrtofrutticoloNotiziario

Un incremento in valore per leesportazioni del 25% e nelle im-portazioni del 15% circa, rispettoal 2010. Sono le percentuali for-nite dall’Associazione Italiana Se-menti nel commentare i datiISTAT 2011 sull’import-export disementi, sottolineando che que-sti nuovi aumenti vanno a som-marsi a quelli dell’annata prece-dente a dimostrazione della vita-lità, specie commerciale, del set-tore.La bilancia commerciale conti-nua comunque a restare passiva,nel 2011 per un importo di pocosuperiore ai 90 milioni di euro. “Idati dell’import-export di semen-ti nel 2011 confermano quellache da tempo è una peculiaritàdel nostro paese: la presenza diun ambiente favorevole e compe-titivo per la moltiplicazione dellesementi, con i settori della barba-bietola da zucchero e delle se-menti da orto che eccellono, edun’ottima intraprendenza com-merciale”, commenta Paolo Mar-chesini, presidente di Assose-menti.“In diversi modi l’Associazione sista impegnando a difendere que-ste prerogative, innanzitutto col-laborando con Regioni quali l’E-milia-Romagna, le Marche el’Umbria nella gestione degli iso-lamenti delle colture da seme or-to, mentre si attende che un’altraregione importante, la Puglia, as-suma concrete iniziative al ri-guardo. Lo scorso mese di gen-naio abbiamo poi sottoscrittouna intesa di filiera con il Con-sorzio degli agricoltori moltipli-catori Coams”.Analizzando in dettaglio alcunidati, emerge che le esportazionisono passate da un valore di circa180 milioni di euro nel 2010, a225 milioni di euro nel 2011, congli incrementi maggiori per bar-babietola da zucchero (un vero

exploit, +89%), loietto italico(+58%), trifogli, erba medica, ri-so e sementi da orto. Le importa-zioni sono complessivamente sa-lite nel 2011 a circa 318 milioni dieuro, rispetto ai 275 del 2010.

L u g l i o - A g o s t o 201220 www.corriereortofrutticolo.it

Tropical F1, il pomodoro ciliegino sviluppa-to da Nunhems, dal punto di vista colturalesi presenta come una pianta aperta, vigoro-sa, resistente ai nematodi che ben si adatta astagioni e climi diversi. I grappoli sono ordi-nati e i frutti hanno un caratteristico colore rosso intenso, tanto chenon è necessario forzarli per ottenere una buona pigmentazione.Tropical F1, inoltre, mostra una consistenza molto buona durantel’intero processo di maturazione, senza spaccature dei frutti sullapianta.Nicola Clemente, Sales Specialist Pomodoro di Nunhems, parla di Tro-pical F1 come “di una varietà che sta riscontrando sempre più suc-cesso tra i produttori sia per la facilità di gestione, sia per l’ottimaqualità dei risultati. Il frutto, oltre a un ottimo colore, presenta ancheuna grande uniformità nella pezzatura”. “Tali fattori - conclude Clemente - accrescono il valore del prodottolungo tutta la filiera, rendendo questa varietà particolarmente inte-ressante per la Grande Distribuzione. Il suo gusto saporito e deciso,infine, lo fanno preferire anche dal consumatore”.

Buoni risultati per Tropical F1,“Ciliegino” di Nunhems

Il 6 luglio scorso si è tenuto a Ve-rona, l’Open Day Living Proof diMonsanto dedicato al pomodo-ro. L’evento è stato ospitato dal-l’Azienda Agricola Enrico e Mat-teo Scandola; vi hanno parteci-pato le principali aziende agri-cole, i commercianti e i vivaistidell’areale.Protagoniste della giornata sonostate principalmente le tipolo-gie più rappresentative dell’a-reale, quali: cuor di bue, insala-tari, allungati, saladette e grap-polo, oltre ai portainnesti pomo-doro. Di tutte le colture sono sta-te mostrate le performance incoltivazione. Le caratteristiche

degli insalatari Tombola - pertrapianti precoci fino a metàmaggio - e Bengodi - utilizzabiledurante tutto il ciclo di coltiva-zione - sono state ottime.Nel segmento dei grappoli, spic-cano Secolo, già ben conosciutonel nord-est che copre ancoraoggi superfici interessanti, e Ka-dima, consigliato a chi necessitadi una pezzatura superiore e del-la resistenza al TSWV. Tra gli al-lungati, meritano un cenno Uri-buri e Portento, entrambi bentolleranti al marciume apicale ecaratterizzati da una buona ca-pacità produttiva e qualitativa.Tra i cuor di bue, oltre a Ingrid,Profitto e Punente già conosciu-ti, é stato presentato il nuovoDRK 7022, che sarà commercialedalla prossima campagna.

A Verona l’Open Day Livingf Proof di Monsanto dedicato al pomodoro

Sementi: interscambio vivace, bilanciaancora in rosso

Syngenta Crop Protection S.p.A.Syngenta Seeds S.p.A.

Via Gallarate, 139 - 20151 Milano

www.syngenta.it

THALES, la lunga stagione della qualità

CorriereOrtofrutticoloNotiziario

Dall’arancia del Gargano al car-ciofo brindisino, dalle clementi-ne del golfo di Taranto alla Belladella Daunia piuttosto che il li-mone femminello del Gargano el’uva da tavola. In realtà non sa-ranno solo i tanti prodotti a mar-chio DOP e IGP del settore orto-frutticolo pugliese, ma tutto ilcomparto agroalimentare regio-nale a beneficiare del nuovo logo“Prodotti di Qualità di Puglia”.La nuova denominazione prendeil posto di “Prodotti di Puglia” do-tato di un nuovo regolamento. E’quanto deciso dalla Giunta regio-nale. L’obiettivo è quello valoriz-zare i prodotti agricoli e alimen-tari della regione e, soprattutto,informare i consumatori sulle ca-ratteristiche qualitative dei pro-dotti e dei servizi contrassegnatidal marchio.

L u g l i o - A g o s t o 201222 www.corriereortofrutticolo.it

Dal Fucino sono arrivati i primifinocchi della stagione. Il prezzoper ora è soddisfacente per pro-duttori e per consumatori. Nel-l’areale abruzzese sono coltivatevarietà nuove, che tendono adavere un grumolo sul tondo clas-sico che li rende particolarmen-te appetibili. Sono pregi e aspetti positivimessi in risalto Francesco Arri-goni di Opo Veneto che ne ha co-minciato la commercializzazio-ne. All’Organizzazione di pro-duttori ortofrutticoli, che ha sedecentrale a Zero Branco (Treviso),fa riferimento la Paf, la Coopera-tiva Agricola del Fucino, presie-duta da Felice Bianchi, che pro-duce eccellenti finocchi. “L’ini-zio della stagione può essere con-siderato positivo”, rileva Arrigo-ni; si tratterà di vedere come il

mercato si svilupperà, ma ci so-no le condizioni perchè qualità equotazione si possano mantene-re su livelli validi”. La qualità del finocchio del Fuci-no è dovuta alle caratteristichepedologiche e al clima. La conca,in provincia dell’Aquila, attor-niata da montagne sui 2.000 me-tri, si trova a quota 700 metri: unterreno molto fertile, particolar-mente adatto all’orticoltura. Laproduzione, calcolata attorno al-

le 50 mila tonnellate, si diversifi-ca quanto a varietà, a cultivar, aforma e a precocità. Si stima cheal finocchio sia destinato il 30per cento della superficie a or-taggi del Fucino. Il prodotto è de-stinato soprattutto al mercatodel fresco. L’ortaggio è adatto perdiete o comunque per chi amamantenersi in forma: è facil-mente digeribile sia crudo siacotto, il suo contenuto energeti-co è basso, abbonda di vitamineB e C, piace in generale per il suoaroma. Una curiosità: sono mol-to usate le espressioni “infinoc-chiare”, “farsi infinocchiare” o“non lasciarsi infinocchiare” (in-gannare, imbrogliare). Derivanodall’abitudine che nel passatoavevano gli osti di aromatizzarecon il finocchio, in particolarecon i suoi semi, i vini scadenti.

Prezzi soddisfacenti per i finocchi del FucinoCinquantamila tonnellate raccolte a 700 metri di altezza

Un nuovo logo per le eccellenze agroalimentaripugliesi

I mercati Ucraini, Turchi e Afri-cani, spesso trascurati, sono tra lezone scelte per dare una crescitasignificativa all’industria di tra-sformazione del pomodoro. Que-sto è quello che Carl Hill, Crop Sa-les Manager per il pomodoro daindustria di Nunhems, aziendasementiera di Bayer CropScience,ha dichiarato in occasione del de-cimo congresso mondiale sul po-modoro da industria tenutosi ainizio estate.“Nei prossimi dieci anni, preve-diamo una crescita in Russia,Ucraina, Brasile, Turchia e in al-cune regioni dell’Africa”, ha dettoHill. “La nostra sfida è migliorarela produzione per soddisfare una

richiesta sempre crescente”.Più di 300 coltivatori, industrialied altri esperti dell’industria ditrasformazione del pomodoro sisono incontrati a Pechino, dal 9all’11 giugno durante l’evento or-ganizzato da World Processing To-mato Council e Ccfia, l’associa-zione cinese per l’industria del ci-bo in scatola. In quell’occasioneHill ha delineato la sfida che vedeper la Cina per continuare a pro-muovere la grande crescita globa-le nonostante l’aumento dei costie come altri Paesi raccoglierannola sfida.“I cambiamenti avverranno”, hasottolineato Hill. “La crescita ènecessaria per soddisfare la do-manda sempre crescente. Ci sonocomunque ancora quesiti su doveavverrà questa crescita.”“In futuro, il successo sarà di chisaprà accogliere sia le innovazio-ni agronomiche sia genetiche,”ha detto Hill. “Nunhems è onora-ta di poter utilizzare le propriepotenzialità globali per aiutare icoltivatori a beneficiare di questiprogressi nelle loro coltivazioni”.

Trasformato,scenari inediti

Syngenta Crop Protection S.p.A.Syngenta Seeds S.p.A.

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Da Syngenta, le angurie senza semi ATTICA, C-ZERO e MELODY: gusto e shelf-life

L’offerta di Syngenta nel segmento delle angurie senza semi di medio calibro comprende tre varietà, ATTICA, C-ZERO e MELODY, che presentano i migliori presupposti per una campagna coronata da ottimi risultati commerciali.

ATTICA, C-ZERO e MELODY combinano, infatti, uniformità, eccellenti prestazioni agronomiche ed elevate caratteristiche qualitative e organolettiche e consentono di

ridurre gli scarti, in linea con le esigenze della grande distribuzione nazionale, dell’export e con le abitudini di consumo delle famiglie.

Croccantezza e dolcezza della polpa, resistenza alle manipolazioni e maggiore conservabilità rispetto alle varietà con semi sono le caratteristiche comuni alle tre varietà che si differenziano per le caratteristiche esterne della buccia.

Attica 4-7 kg Melody 4-7 kgC-Zero 3-5 kg

ATTICA, C-ZERO e MELODY costituiscono una valida opportunità di allargamento e diversificazione dell’offerta commerciale

nella moderna filiera dell’anguria.

CorriereOrtofrutticoloSPAGNA... BATTE ITALIA

PRIMO PIANO P

Investita da una pesantissima cri-si economica e finanziaria - conalcune delle regioni autonome aun passo dalla bancarotta - laSpagna, nell’ortofrutta, sembraperò seguire le orme della nazio-nale di calcio che, ai recenticampionati Europei, ha travoltoin finale l’Italia con un perento-rio 4-0: più brava a crearsi le oc-casioni, più forte, più competiti-va, la “squadra” iberica non lasciascampo neppure quando si parladi nettarine, fragole, agrumi.“Il pallino del gioco in Europaper le pesche ce l’ha la Spagna, imercati più importanti sono de-gli spagnoli, i prezzi li fanno lo-ro”, ci ha detto masticando ama-ro un importante esportatoreemiliano. “All’Italia restano i di-scount tedeschi e i mercati del-l’Est con il prodotto di primoprezzo in cestini. Insomma laproduzione italiana copre i con-sumi nazionali e l’export di mi-nor valore. Purtroppo molti deinostri esportatori hanno perdutoquote significative sopraffattidalla concorrenza”.Considerazioni amare conferma-te dai dati: le tabelle che propo-niamo nelle prossime pagine, ri-ferite a pesche e nettarine, parla-no chiaro.

Volendo dirla tutta, di ortofruttaitaliana, sui banchi dei grandimercati, europei e non, se ne ve-de sempre meno. Oltre alla Spa-gna, anche la Turchia fa la vocegrossa. E andando avanti di que-sto passo agli operatori dello Sti-vale rischiano di rimanere le bri-ciole.

I consumi interni aumentanoSarà interessante vedere se iltrend verrà mantenuto nel pro-sieguo dell’anno, alla luce dell’i-nasprirsi della crisi. Resta il fattoche nei primi quattro mesi del2012 i consumi di ortofrutta, inSpagna, sono in seppur lieve cre-scita. Questo il quadro che emer-ge dai dati diffusi dal Ministerospagnolo dell'Agricoltura, secon-do cui gli acquisti domestici difrutta e verdura sono aumentatidel 2,6% a volume nel primo qua-drimestre del 2012, rispetto allostesso periodo del 2011, per unquantitativo di 2,77 milioni ditonnellate e un valore di 3,67 mi-liardi di euro (-2,4%).

Per quanto riguarda gli ortaggi, iconsumi sono stati pari a 946,2milioni di chili, lo 0,5% in più ri-spetto allo stesso periodo delloscorso anno, mentre la spesa è di-minuita dello 0,2% a 1,56 miliar-di di euro. Il pomodoro è statol'ortaggio più consumato con189,6 milioni di chili (-1,6%), perun valore di 279,3 milioni di euro(+0,8%). Gli acquisti di patate hanno rag-giunto un volume di 354,6 milio-ni di chili (+2,5%) e una spesa di197,8 milioni di euro (-24%). Perquanto concerne la frutta sonoinvece stati spesi 1,91 miliardi dieuro (-1,2%) per un consumo di1,48 milioni di tonnellate(+3,9%).

Export positivo, boom in RussiaSecondo i dati rilasciati dal Di-partimento delle dogane e elabo-rati da Fepex, l'associazione degliesportatori ortofrutticolo spagno-li, in maggio le esportazioni difrutta e verdura spagnole sonocresciute in valore del 10% rispet-

25L u g l i o - A g o s t o 2012 www.corriereortofrutticolo.it

Nonostante la pesante crisi economica e finanziariala Spagna ortofrutticola consolida il primato continentale.

E all’Italia restano le destinazioni e i canali di minor valore

CCaammppeeoonneess ddeellll’’eexxppoorrtt

CorriereOrtofrutticoloSP

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to allo stesso mese del 2011, por-tandosi a 838 milioni di euro,mentre i volumi hanno registratoun aumento del 6%, raggiungen-do il totale di 908.872 tonnellate.Un andamento positivo ricondu-cibile alle buone performance re-gistrate nel comparto delle ver-dure, cresciute del 20% a valore edel 17% a volume rispetto a mag-gio 2011, per un totale rispettiva-mente di 271 milioni di euro e351.030 tonnellate.Buono in particolare il trend delpomodoro il cui buon andamen-to compensa le flessioni osserva-te nei mesi precedenti. Da segna-

lare anche l'aumento delle espor-tazioni di cavolo, peperoni, lattu-ga e zucchine.Per quanto riguarda la frutta, amaggio si è registrato un aumen-tato dell'export pari al 6% a valo-re, per un totale di 567 milioni dieuro, e dell'1% a volume, per untotale di 557.842 tonnellate. Inparticolare, i prodotti che hannoregistrato le performances mi-gliori in termini di export sonogli agrumi, l'anguria, la fragola eil melone. Nel periodo gennaio-maggio, le esportazioni sono au-mentate del 5% a valore e del 4%a volume, raggiungendo i 3.776

milioni di euro e 5,1 milioni ditonnellate.L’export di ortaggi è stato pari a2,3 milioni di tonnellate (+1%)per un valore pari a 2.190 milio-ni di euro (+5%) mentre quellodella frutta è stato pari a 2,8 mi-lioni di euro (+7%) per un valo-re di 1.857 milioni di euro(+7%).Secondo Fepex, tale evoluzionedell'export è il risultato dell'an-damento positivo della domandain alcuni mercati importantiquali la Francia, la Germania e laRussia, dove la Spagna ha saputomettere solide radici.

Primo piano

L u g l i o - A g o s t o 201226 www.corriereortofrutticolo.it

GERMANIA 127.650 117.310 102.996 98.512 103.126 102.611 99.699POLONIA 21.642 16.020 19.650 12.954 18.830 20.916 17.362REP CECA 10.463 8.096 9.943 9.187 11.945 11.755 15.386AUSTRIA 13.908 14.520 15.627 12.575 13.014 12.314 13.762REGNO UNITO 40.098 24.855 24.357 19.705 19.377 13.705 13.641SVEZIA 13.141 10.439 11.424 11.147 10.821 10.397 10.615RUSSIA 7.623 7.308 9.698 4.861 9.080 10.928 10.434ROMANIA 965 939 5.212 5.975 7.390 8.368 10.202DANIMARCA 10.617 8.136 9.073 8.526 9.412 8.798 9.240SVIZZERA 11.985 9.919 9.850 9.192 9.304 8.120 7.946ALTRI PAESI 47.708 43.584 39.888 42.398 42.964 39.925 39.768TOTALE 305.801 261.127 257.716 235.032 255.262 247.837 248.054Fonte:elaborazione CSO su dati Eurostat

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

ITALIA: L’EXPORT DI NETTARINE DAL 2005 (in tonnellate)

GERMANIA 45.834 40.179 40.654 39.137 41.746 44.833 38.598AUSTRIA 6.295 6.291 8.978 7.580 9.101 9.292 8.097REP CECA 7.661 5.539 7.927 6.574 6.431 8.027 7.015POLONIA 5.572 5.179 7.141 3.086 5.041 6.171 6.288ROMANIA 360 601 1.300 2.044 3.172 5.616 6.007REGNO UNITO 14.899 8.939 8.393 5.200 6.326 5.238 3.820RUSSIA 2.528 1.323 3.490 1.245 3.176 3.880 3.559SLOVACCHIA 2.895 1.483 3.401 2.284 2.865 3.477 3.487SVIZZERA 6.658 4.926 4.305 4.122 3.767 4.269 2.837ALTRI PAESI 27.477 21.559 17.424 20.456 17.896 21.022 21.357TOTALE 120.179 96.019 103.015 91.728 99.519 111.826 101.065Fonte:elaborazione CSO su dati Eurostat

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

ITALIA: L’EXPORT DI PESCHE DAL 2005 (in tonnellate)

CorriereOrtofrutticoloSPAGNA.... BATTE ITALIA

PRIMO PIANO P

Intanto l’associazione degliesportatori Fepex sta portandoavanti un progetto teso a creareuna piattaforma tecnologica de-dicata a frutta e ortaggi. JorgeBrotons (nella foto), presidente diFepex, si è incontrato con Ma-nuel Lainez, direttore generale diInia (Instituto Nacional de Inve-stigación y Tecnología Agraria yAlimentaria) per concretizzarel’inizitiva.L’obiettivo di Fepex è quello di ac-celerare il processo di innovazio-ne degli operatori del settore e dirafforzare l'orientamento dellaricerca scientifica alle necessità

del settore concludendo accordipubblico-privati di cooperazione.Il presidente di Fepex ha ribaditoal direttore generale dell'Inia ilforte peso del settore ortofruttico-lo nell'agricoltura e nell'econo-mia spagnola. Le specifiche caratteristiche delsettore - secondo la federazionespagnola - giustificano piena-mente la creazione della piat-taforma.

Frutta estiva, primo bilancio okEd è tutto sommato confortanteil primo bilancio della frutta esti-va per la Spagna. La stagione

commerciale delle drupacee èiniziata bene e nel periodo delleprimizie, da fine aprile a metàgiugno, non si sono manifestatiproblemi di prezzi grazie a un’of-ferta particolarmente contenuta.Buona la risposta dei mercatiesteri con la Russia particolar-mente ricettiva per quanto con-cerne pesche e nettarine che ven-gono destinate, con significativivolumi, anche in Italia, Francia,Bielorussia, Polonia, Germania,Svizzera, ma anche, Inghilterra eOlanda. Francia e Italia, pur es-sendo grandi produttori di drupa-cee richiedono solitamente le

27L u g l i o - A g o s t o 2012 www.corriereortofrutticolo.it

RUSSIA 5.066 9.797 14.632 18.084 16.873 32.189 46.660GERMANIA 33.158 42.431 37.365 38.170 40.944 37.464 44.443FRANCIA 36.705 46.089 37.733 43.692 42.706 33.930 38.648ITALIA 26.290 38.813 25.556 31.472 31.593 21.622 25.349POLONIA 7.633 20.392 24.855 20.622 19.563 23.074 20.565REGNO UNITO 19.405 19.562 16.033 16.193 19.403 15.690 16.753PORTOGALLO 19.262 21.599 18.538 29.315 18.919 17.013 15.172OLANDA 7.928 9.797 8.395 6.795 10.526 11.382 11.242BELGIO 9.585 9.157 8.700 7.759 6.218 10.979 9.790BRASILE … … … … … … 5.190REP CECA 3.282 3.581 3.604 3.222 4.083 4.074 4.556ALTRI PAESI 17.155 20.739 21.528 22.242 23.771 26.510 20.075TOTALE 185.469 241.956 216.938 237.565 234.599 233.927 258.441

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

SPAGNA: L’EXPORT DI PESCHE DAL 2005 (in tonnellate)

GERMANIA 45.118 60.810 54.556 67.974 61.795 68.958 67.305FRANCIA 49.967 65.043 50.932 64.490 70.884 64.603 58.179RUSSIA 2.289 8.370 12.731 14.853 16.457 25.891 43.390ITALIA 20.036 31.364 17.884 28.336 37.224 26.027 39.195POLONIA 9.098 14.880 22.460 25.174 27.256 35.001 35.007REGNO UNITO 20.266 26.839 20.800 21.025 27.105 23.920 28.139OLANDA 16.832 24.112 20.454 22.599 26.377 25.162 24.768PORTOGALLO 12.808 13.545 12.436 15.258 16.308 19.539 20.252BELGIO 11.892 11.971 12.337 12.190 23.728 19.745 19.537ALTRI PAESI 21240,1 31524,4 31105,3 30357,2 38553,3 42518,1 49.431TOTALE 209.545 288.458 255.695 302.254 345.687 351.364 385.201Fonte:elaborazione CSO su dati Eurostat

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

SPAGNA: L’EXPORT DI NETTARINE DAL 2005 (in tonnellate)

CorriereOrtofrutticoloSP

AGNA

... B

ATTE

ITAL

IA primizie di cui dispone la Spa-gna, nella regione della Murcia. Qualche problema invece per lealbicocche, i cui raccolti sono ri-sultati più abbondanti rispetto al2011, fatto che almeno fino a do-ra ha compresso i prezzi verso ilbasso sul mercato internazionale.Passando a meloni ed angurie lacampagna a inizio luglio ha re-gistrato, nella zona di Murcia, undrastico calo dei prezzi dovuto aun eccesso di offerta.Un fenomeno causato anche dal-l’anticipo della produzione dovu-to al grand caldo delle settimaneprecedenti. Ma le prospettive non sono nega-tive: la produzione dovrebbe ri-dursi drasticamente, calando an-che del 50%, così che si potrà rie-quilibrare il rapporto tra doman-da e offerta. “Molta produzione programmataper la raccolta in questo periodoè stata invece tirata su già due set-timane fa” - rivelava a inizio lu-glio il presidente della Sezionemelone e anguria di Proexport,Laureano Montesinos (nella fo-to) - “dal momento che il ciclo ve-getativo e il processo di matura-zione sono stati accelerati dallealte temperature registrate ametà giugno”. Secondo Proexport, la maggiorparte dei produttori è convinta dipoter ottenere una remunerazio-ne migliore sino alla fine dell’e-state con cui compensare, alme-no in parte il pessimo inizio distagione.La Regione della Murcia esprimeil 45% del totale nazionale delleesportazioni di melone e il 25%di quelle di anguria. Le societàcollegate a Proexport detengonocirca il 44% del melone e il 35%dell’anguria della regione. A li-vello varietale ogni mercato in-ternazionale mostra differentipreferenze. Così, il 57% del melo-ne gialletto è diretto verso il Re-gno Unito, mentre il 34% del Ga-lia va in Germania. Regno Unitoe Francia si spartiscono il 56%del melone cantalupo, mentre il77% dell’export di melone Cha-rentaise approda in Belgio, Sviz-

zera e Francia. La Spagna, d’altrocanto, destina all’autoconsumo il45% dell’anguria prodotta e oltreil 65% del melone della varietàPiel de Sapo.

Ciliegie e uva vedono rosaPrevisioni più che confortantiper le ciliegie spagnole dell’Aop

Valle del Jerte. La qualità apparebuona ed i volumi dovrebberotoccare quota 10 milioni di chili.L’associazione prevede un raccol-to di 80 mila chilogrammi algiorno che potrebbe arrivare atoccare i 300 mila chili giornalie-ri.La vera stella delle Dop della Val-le del Jerte è la Picota, per la qua-le sono partite le esportazioniverso il Regno Unito. Quest’annoper la prima volta verrà realizza-ta anche una campagna promo-zionale in Russia, dove esordiran-no proprio le Picota Valle del Jer-te. Buone prospettive anche per lacampagna dell’uva da tavola. Se-condo l’organizzazione agricolaAsaja la qualità del prodotto do-vrebbe essere di livello eccellentee, stando alle parole del segreta-rio generale di Asaja Murcia,Alfonso Galvez, i prezzi sul mer-cato internazionale dovrebberoessere alti grazie anche all’ottimaimmagine di cui gode l’uva da ta-vola murciana all’estero. Secondo il manager di Asaja, tut-tavia, per dare ancora più forza alcomparto è necessario creare unorganismo interprofessionaleper l'uva da tavola, prodotto chel’anno scorso è stato coltivato su5.457 ettari con una produzionetotale che ha raggiunto le 108.769tonnellate. (M.A.)

Primo piano

L u g l i o - A g o s t o 201228 www.corriereortofrutticolo.it

Quella degli agrumi è, datempo, un’altra voce in cuila Spagna ha superato l’Italianella graduatoria dell’export.Il settore agrumicolo spagno-la ha comunque i suoiproblemi in termini di unitàe ora si affida a FranciscoJosé Martínez Serrano, elettodall’assemblea generale diIntercitrus (InterporfesionalCitrícola Española) qualenuovo presidente del Comita-to di gestione di Cítricos.Martinez sostituisce FelipeJuan. Il nuovo presidente e il pre-decssore hanno lanciato unappello: “È interesse comunea tutto il settore - hanno det-to - restare uniti per affronta-re questo periodo particolar-mente complesso”.

E Intercitrus cambiaguida: «Fare sistema»

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La dolcezza ha il giusto peso

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CPVR: Privativa comunitaria per ritrovati vegetali richiesta o concessa (CPVR). La produzione o riproduzione di costituenti varietali protetti da CPVR necessita dell’autorizzazione del titolare. Informazioni aggiornate sul CPVR sono disponibili al sito www.cpvo.europa.eu.È importante evidenziare che la specifi cità dei parassiti o patogeni può variare a seconda della stagione e dell’area, che dipende da fattori ambientali e che possono emergere nuovi biotipi di parassiti o nuove razze di patogeni in grado di superare la resistenza.Le descrizioni, le illustrazioni, i consigli colturali e qualsiasi altra informazione, per esempio sulle date di scadenza, di semina, di trapianto e di raccolta, sotto qualsiasi forma compaiano, si basano nel modo più preciso possibile su quanto rilevato dalle prove e dalla pratica. È esclusa qualsiasi responsabilità da parte di Rijk Zwaan Italia per eventuali difformità manifestatesi nel prodotto coltivato rispetto a quanto indicato nelle descrizioni, illustrazioni ed informazioni. È una precisa responsabilità dell’Acquirente conservare il seme in modo appropriato così come valutare se i prodotti sono adatti al tipo di coltivazioni che si intendono effettuare ed alle condizioni ambientali.

Rijk Zwaan Italia s.r.l. Via dell’Industria, 1340012 Calderara di Reno (BO)

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Confronto anonimo tra Tikal RZ e altre varietà di Melone Gialletto

CorriereOrtofrutticolo

L u g l i o - A g o s t o 201230 www.corriereortofrutticolo.it

SPAG

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BAT

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ALIA

Primo piano

Colorati, profumati, “debordanti”di frutta, verdure e spezie che so-no una vera e propria tentazione:difficile resistere, prima o poi sifinisce per toccare, annusare, gu-stre. Solo dopo aver comprato, ov-viamente.I mercati “cittadini” di Barcello-na e Valencia sono forse il vessil-lo della Spagna ortofrutticola.Quello della Boqueria, nelleRamblas della città catalana, èdavvero una straordinaria espe-rienza sensoriale. Le persone ditutto il mondo che lo affollanodimostrano che frutta e verdurapossono rappresentare anche unrichiamo turistico. Ottimi frulla-ti freschi di giornata e bicchiericolmi di “quarta gamma” appenapreparata, al modico prezzo di uneuro e mezzo, vanno a ruba, so-prattutto nelle torride giornateestive. A distanza di una mancia-ta di chilometri si erge il bel Mer-cato di Santa Caterina, firmato daun architetto italiano, snodo es-

senziale per l’ingrosso. Il mercato Centrale di Valencia èun solido punto di riferimentoper la popolazione e, anche inquesto caso, per i percorsi turisti-ci. Nella struttura in ferro e vetrorisalente ai primi del Novecentosi può trovare qualsiasi prodottoper il dettaglio e per l’ingrosso.Con l’ortofrutta, anche in questocaso, regina indiscussa. E nessu-no è sorpreso quando un visitato-re italiano sbotta: “Ma da noi nonc’è niente di simile... Altro che lepiazze delle erbe...”. (M.Ald.)

Colori, aromi, saporinei mercati cittadiniQuello della Boqueria, a Barcellona, è il più famoso

di Spagna, ma anche Valencia ha nel suo Mercato Centraluna roccaforte della frutta di qualità. E i turisti accorrono

Sopra il mercato della Boqueria, meta di turisti, consumatori e operatori locali. Sotto il mercato Centrale di Valencia

CorriereOrtofrutticolo ATTUALITÀ A

Scongiurati i timori della vigilia,per la frutta estiva non si può cer-to parlare di debacle. Per quantoprematuro tracciare un bilancio,l’andamento commerciale nelprimo scorcio della stagione è ab-bastanza positivo. Il caldo torridodi giugno ha messo le ali alla do-manda di frutta fresca e i listinisugli scaffali - ma in parte anchei prezzi alla produzione - ne han-no beneficiato. L’arrivo in Italia degli anticiclonidi origine sahariana come “Sci-pione” e “Caronte”, che hannoportato di colpo le temperature a35-40 gradi, hanno spinto in altogli acquisti con una crescita deilistini al supermercato della frut-ta, che, stando alle rilevazioni Ciasu dati Istat, hanno segnato unincremento del 9,4 per cento ri-spetto a maggio e del 3,1 per cen-to nel confronto con lo stesso pe-riodo del 2011.Più in generale, a giugno i prezzial consumo degli alimentari nonlavorati sono saliti del 2,6% a li-vello tendenziale. Intanto sono state riviste le previ-sioni produttive europee delledrupacee. In particolare perquanto riguarda le albicoccheinizialmente la produzione nelvecchio continente era previstaattorno a 593.600 tonnellate. Lequantità ora sono previste in au-mento e dovrebbero toccare595.056 tonnellate, il 22% in piùrispetto al 2011, sebbene alcuniPaesi subiranno un calo dellequantità.La Spagna dovrebbe registrare un-6%, la Grecia un -2%, mentre inmaggio le previsioni parlavanodi un aumento sul 2011 addirittu-ra del 69 e del 52%. La Francia, alcontrario, dovrebbe avere unaproduzione di albicocche in cre-scita del 17% sull'anno scorso,toccando quota 179.334 tonnella-te (+6% rispetto alla stima ini-ziale).

31L u g l i o - A g o s t o 2012 www.corriereortofrutticolo.it

Niente debacle: estate discretaper pesche, meloni e angurie

Qualità nel complesso buona, offerta non eccessiva e temperature elevate garantiscono prezzi superiori

alle aspettative nel primo scorcio di stagione

Un confronto aperto e costrutti-vo con il ministero dell’Agricol-tura per il bene di tutta la filiera.È questo uno degli obiettivi piùurgenti e importanti a cui puntaNazario Battelli (nella foto), pre-sidente di Ortofrutta Italia, l’or-ganismo interprofessionale delcomparto ortofrutticolo naziona-le. Un percorso tuttavia che giànei primi metri ha avuto alcuniintoppi.Pochi giorni fa l’organismo interprofessionale, infatti, ha avuto giàmodo di tirare le orecchie al Mipaaf sull’accordo per lacommercializzazione di pesche e nettarine per il 2012, inserito inun più generale protocollo d’intesa della filiera ortofrutticola, tra-smesso lo scorso 15 maggio da Ortofrutta Italia a Roma agli ufficiministeriali di via XX settembre “raccogliendo il costruttivo stimo-lo del ministero - ha scritto nell'occasione l’OI - ad un verocambiamento nei rapporti di filiera e di rafforzamento degli stru-menti interprofessionali”.La tardiva risposta del Mipaaf (avvenuta oltre 50 giorni dopol’invio) secondo l’organismo “è stata nei contenuti e nei riferimen-ti normativi totalmente avulsa dal percorso di promozione e valo-rizzazione degli accordi interprofessionali avviato dal Ministerostesso”.Sulla questione Battelli precisa come “vi sia stata una contraddizio-ne tra una parte proattiva del Mipaaf e una parte lenta e burocrati-ca che non ha recepito la volontà di cambiare regime anche nelmodo di affrontare le questioni. Il nostro obiettivo è stimolare ilministero a evidenziare le contraddizioni che a volte emergonodalle normative che rendo di fatto inapplicabili gli accordi di pro-dotto”. Il tutto con il risultato di ingolfare e ulteriormente rallenta-re i piani di riorganizzazione delle filiera.“Abbiamo programmato un incontro con il Mipaaf - rivela Battelli- per ricordare da una parte che il ruolo dell’accordo non è quellodi gestire solo le crisi di mercato ma di coordinare costantementele attività operative e dall’altra la nostra intenzione di interagirecon il ministero e dare la nostra piena disponibilità a rapportarcicon tutta la pubblica amministrazione per creare un rapporto conla filiera più chiaro, fluente, rapido e concreto. È tempo insommadi invertire la rotta”. (E.Zan.)

Battelli chiama Catania:urge confronto

FRUTTA ESTIVA

CorriereOrtofrutticolo

Per quanto riguarda l’Italia inve-ce le nuove stime sono rimaste inlinea con quelle precedenti,245.270 tonnellate (+8% rispettoal 2011). Per per pesche e nettari-ne si parla di una flessione di 2,9tonnellate. Tale contrazione sem-bra coinvolgerà la gran parte deiPaesi europei a eccezione dell'I-talia.

Vernocchi: avvio incoraggiante“Dopo un 2011 pesantissimo, èfortunatamente la campagna del-le drupacee è partita bene”, ilcommento di Davive Vernocchipresidente del gruppo Apo Co-nerpo e del settore ortofrutticolodi Fedagri-Confcooperative. “Grazie all’ottimo standard quali-tativo dei frutti ed alle alte tem-perature che hanno caratterizza-to le ultime settimane, i consumisi mantengono su livelli soddisfa-centi”. “Altro elemento positivo di que-sta campagna è legato alla nor-male scalarità di maturazionedella produzione del Sud e delNord Italia che ha consentito di

evitare i problemi dell’annataprecedente caratterizzata da unasovrapposizione della maturazio-ne e quindi da una eccessivapressione commerciale nellostesso periodo. Al fine di consen-tire il raggiungimento dei mi-gliori risultati sarebbe poi indi-spensabile che tutti gli operatoridel settore rispettassero le normedi commercializzazione vigentievitando di immettere sul merca-to prodotto che non rispetta i re-quisiti minimi di qualità. Tuttociò in attesa che l’Interprofessio-ne ottenga la funzionalità neces-saria per tutelare adeguatamenteil settore".“Per quanto concerne le quota-

zioni, risultano in lieve migliora-mento rispetto all’anno scorso,attestandosi mediamente sui 30-35 centesimi di euro al chilo, conun incremento di circa 10-15 cen-tesimi al chilo, ma sono purtrop-po ancora inferiori ai costi diproduzione. Un fenomeno legatoprevalentemente al particolareandamento climatico che, conl’esplosione del caldo dopo unperiodo piuttosto fresco, ha inparte bloccato lo sviluppo dellepiante. Di conseguenza, la produ-zione di pesche e nettarine mo-stra, in alcuni casi, una pezzaturainferiore. L’auspicio è che nelleprossime settimane il clima pos-sa normalizzarsi nell’area medi-terranea così da consentire il re-golare sviluppo delle piante ed ilraggiungimento di pezzaturemaggiori per i frutti delle varietàpiù tardive. È inoltre auspicabileche il caldo possa estendersi an-che nel Nord Europa in modo dastimolare anche in quelle zoneuna ripresa dei consumi di dru-pacee".Per le albicocche Vernocchi parla

L u g l i o - A g o s t o 201232 www.corriereortofrutticolo.it

FRUT

TA E

STIV

AAttualità

“Dopo mesi di lavoro la Commissione ha partoritoun topolino”. Lo ha dichiarato il presidente di Una-proa Ambrogio De Ponti a seguito dell’approvazio-ne del regolamento europeo che modifica le proce-dure relative ai ritiri dal mercato dei prodotti orto-frutticoli. “Faccio fatica a individuare in questoprovvedimento effetti rilevanti per la prevenzionee gestione delle crisi. Alcuni prezzi di ritiro sonostati ritoccati in alto in modo rilevante come nelcaso dei meloni, delle melanzane e dell’uva da ta-vola, mentre altri sono rimasti inalterati come nelcaso di pesche e nettarine nonostante le richiestedel nostro Ministero, con un criterio per noiincomprensibile”. La Commissione - prosegue De Ponti - sottolineache “è opportuno fissare degli importi per evitareche i ritiri diventino un sbocco alternativo perma-nente per i prodotti rispetto alla loro immissionesul mercato e garantire, allo stesso tempo, che i ri-tiri rimangono uno strumento efficace per la pre-venzione e gestione delle crisi”. Per garantire tuttoquesto l’unico modo è ancorare i prezzi di ritiroai costi di produzione, ma purtroppo non è ancora

così”. Oltre a questo siamoancora più preoccupati delfatto che, la Commissionenon intenderebbe più rico-noscere il sostegno alle azio-ni ambientali connesse allagestione degli imballaggi, at-traverso i Programmi Opera-tivi a causa delle incertezze circa i beneficiambientali netti derivanti da tali azioni. Non pos-sono essere le “incertezze” a governare le scelte. Ilproblema vero è che mentre si discute suiregolamenti si riduce progressivamente la possibi-lità di spesa da parte delle Op, una volta per colpadella Commissione, una volta per le prese di posi-zione delle Amministrazioni regionali, una voltaper la demarcazione con il Psr, una volta per le in-terpretazioni degli Organismi di controllo. Nonpossiamo più continuare così. Tutti dobbiamo con-tribuire a far sì che le risorse a disposizione possa-no essere utilizzate per uno sviluppo sostenibile ditutto il sistema, nell’interesse di produttori e con-sumatori.”

Ritiri, Unaproa punta l’indice contro Bruxelles: «Incomprensibili i criteri di revisione»

CorriereOrtofrutticoloFRUTTA ESTIVA

ATTUALITÀ Adi “risultati fino ad oggi decisa-mente incoraggianti: una veraboccata d’ossigeno per i produtto-ri dopo le grandi difficoltà regi-strate nell’annata precedente”.

Poche ma ok le pesche cuneesiPartita sotto buoni auspici lacampagna di raccolta delle pe-sche anche in quasi tutti i Comu-ni del cuneese in-teressati dalla pro-duzione dove sistimava un raccol-to leggermente in-feriore al 2011 do-vuto perlopiù allegelate invernaliche hanno colpitoalcune zone.Non sarà quindiun’annata recordsul fronte produt-tivo ma ci si atten-deva, a inizio esta-te, frutta facilmente commercia-lizzabile, con ottime qualità orga-

nolettiche. Riscontri positivi perquanto riguarda la remunerazio-ne iniziale.

Verona, patto per un rilancioNel veronese, intanto, è stato sot-toscritto un patto per rilanciare ilsettore della peschicoltura attra-verso un progetto condiviso daun tavolo tecnico costituito dai

maggiori organismidel settore. Questoin sostanza l’obiet-tivo del protocollod’intesa promossorecentemente dalConsorzio di Tuteladella pesca di Vero-na e sottoscritto nel-la sede della Provin-cia di Verona, Istitu-to sperimentale difrutticoltura di SanFloriano, dalla Pro-vincia di Verona e

dai rappresentanti dei quattromercati ortofrutticoli della pro-

vincia di Verona: Rolando An-dreoli per Bussolengo - Pescanti-na, Claudio Sganzerla per Som-macampagna-Sona, Simone Pez-zini per Valeggio sul Mincio, Ga-briele Ferraro per Villafranca.Sottoscrittori del protocollo an-che Giorgio Vicentini, vice presi-dente della Federazione Provin-ciale di Coldiretti Verona, Chri-stian Marchesini, vicepresidentedell’Unione provinciale agricol-tori, Laura Ferrin vicepresidenteCia, Giovanni Aldegheri di Conf-cooperative. Attualmente la pro-duzione interessa 1.800 ettari;cinque anni fa erano 2.500.

Non male ciliegie e fragole La campagna 2012 delle fragole edelle ciliegie si è chiusa con unbilancio abbastanza soddisfacen-te e con un buon equilibrio tradomanda e offerta secondo Davi-de Vernocchi che commentavacosì, a metà luglio, l’andamentomercantile dei due prodotti. ●

33L u g l i o - A g o s t o 2012 www.corriereortofrutticolo.it

COOP SOLE

CorriereOrtofrutticolo

L u g l i o - A g o s t o 201234

FRUT

TA E

STIV

AAttualità

Partenza con il botto per ilprogetto “Fragolà” dell’azien-da Ceradini di Verona, con laproduzione di fragole dimontagna fuori suolo coltiva-te a oltre millle metri in Les-sinia, nel veronese. Nei primidue giorni di commercializ-zazione sono stati vendutioltre 2 mila colli (circa 4 mi-la chilogrammi di fragole).L’impianto, che è statocostruito a tempi di record insoli sei mesi, si trova a VeloVeronese, nell’Alta Lessinia, a1.150 metri d’altezza con unasuperficie investita di due et-tari, 150 mila piantine di fra-gole con la produzione cheva da fine giugno a finesettembre.Per quanto riguarda levarietà la cultivar principaleè Irma, affiancata da Portolae San Andreas. Il mercato diriferimento sarà quello italia-no. “Il primo giorno Fragolà,che è stata presentata ai gros-sisti attraverso materialeinformativo con desk per glistand e una bandiera con ilmarchio, è andataletteralmente a ruba - raccon-ta Massimo Ceradini, titolaredell’impresa scaligera - e ilsecondo giorno di vendita, ilrisultato è stato più che con-fermato, visto che ci sono sta-te nuove richieste. Siamomolto soddisfatti”.Fragolà, si posiziona infattiin una fascia alta di prezzo,ma nonostante ciò i riscontrisono stati più che positivi. Levendite proseguiranno alme-no fino a settembre, inizi diottobre.

Fragolà, partenzacon il botto

Melone TK RZ, la dolcezza ha il giusto peso

Nel mercato del melone, il gusto è sempre più l'elemento determi-nante che influenza la decisione d'acquisto del consumatore. Inquesto preciso contesto si è mossa Rijk Zwaan Italia, filiale dell’o-monima multinazionale olandese leader nella ricerca, produzione ecommercializzazione di sementi orticole di alta qualità , per svilup-pare una nuova linea di prodotti. Rijk Zwaan ha focalizzato le proprie attività di ricerca sui melonigialletti con elevata dolcezza: il frutto di questo lavoro è Tikal RZ,che viene lanciato sul mercato in questi giorni. Contraddistinto dalmarchio YELLISSIMO ®, Tikal RZ è un melone di qualità premium,buono da mangiare e bello da vedere. Il frutto si riconosce a primavista grazie alle sue caratteristiche peculiari: ha forma ovale e unabuccia liscia con gradevole colorazione gialla. La polpa è biancaed estremamente dolce: la gradevolezza del sapore è uno deipunti di forza del prodotto, grazie al quale Rijk Zwaan conta di rag-giungere elevate quote di mercato. L'altro elemento che rende Tikal RZ particolarmente appetibile è lapezzatura. I frutti non sono né troppo piccoli né troppo grandi: pe-sano infatti circa 1,4–1,5 kg, una dimensione ideale che ne facilital’acquisto, il trasporto a casa e anche la logistica. Tikal RZ è stato studiato anche per venire incontro alle esigenzedel trade e degli operatori del settore. È disponibile tutto l’anno, dagiugno a ottobre con le produzioni nazionali, da novembre a mag-gio con le produzioni d'oltremare, e garantisce così continuità diapprovvigionamento. Inoltre ha un’ottima conservabilità. Per unamigliore identificazione da parte del consumatore, il melone è con-trassegnato dall'etichetta con il marchio Yellissimo ®.L'insieme di queste caratteristiche fa di Tikal RZ un meloned'eccellenza. Per questo è entrato a far parte della gamma Sensa-tional Flavours, che comprende le varietà Rijk Zwaan ad alto valo-re aggiunto con caratteristiche organolettiche uniche.

Per ulteriori informazioni:SegreteriaRijk Zwaan Italia S.r.l.Via dell’Industria 1340012 Calderara di Reno BOTel: +39 51 729448Fax: +39 51 [email protected]

CorriereOrtofrutticoloPRATAGONISTI

COPERTINA C

● Lorenzo Frassoldati

Fare sviluppo, aggregazione, qua-lità nella terra di Gomorra, ri-dando dignità e prospettive eco-nomiche a centinaia di impreseagricole e riscattando un am-biente straordinario ma degrada-to dall’incuria istituzionale e dalmalaffare delle cosche. È la missione della CooperativaSole di Parete, nell’Agro aversa-no-giuglianese, una delle più im-portanti imprese del Mezzogior-no, tra i maggiori produttori difragole in Europa, con un bilan-cio in attivo e oltre 20 milioni dieuro di fatturato (21,8 nel 2011),in costante crescita negli ultimianni. 101 sono i produttori asso-ciati, con una potenzialità mediaannua di oltre 17.000 tonnellatedi ortofrutta. Leader italiano nella produzionedi fragole, Sole oltre a rifornire ipiù importanti mercati generaliitaliani, è presente anche in Ger-mania, Austria e Svizzera. In Ita-lia è partner stabile della Gdo.Una storia di successo in uno deiterritori più difficili del paese le-gata al nome del direttore gene-rale della cooperativa, Pietro Pao-lo Ciardiello, una vita passatanella cooperativa dove è entratonel 1987 come tecnico agrarioper divenirne direttore nel ’95.

L’impresa di Parete fa sistemacon la principale impresa coope-rativa ortofrutticola di Legacoop,cioè la cesenate Apofruit, con cuiè associata nel MediterraneoGroup (ex Moc Mediterrano),network fra imprese del nord esud Italia nato per valorizzare leproduzioni ortofrutticole di qua-lità dei soci, di cui fanno parte ol-tre ad Apofruit, la Sole, Codma di

Fano e Coltor di Avezzano. Di Me-diterraneo Group Ciardiello è sta-to recentemente confermato pre-sidente. Un riconoscimento a unpioniere che si è battuto da sem-pre per lo sviluppo di una agri-coltura nuova nel Sud, per lo svi-luppo del territorio in cui è nato.Ripete sempre: “Dobbiamo resti-tuire a questa terra qualcosa diquanto ci ha dato”. Sole è una esperienza straordina-ria per il casertano, per la Cam-pania, per il nostro Sud. La coo-perativa come strumento di ri-scatto di un intero territorio e diemancipazione e progresso eco-nomico per centinaia di famigliedi coltivatori che partivano daaziende piccolissime, con pocheo nessuna prospettiva di crescita.“Guai se non ci fossero stati i pro-duttori: qui se non ci sono loro, cisono i delinquenti”. Negli anni la crescita dell’impre-sa cooperativa è andata di paripasso con la crescita delle impre-se dei soci. La fiducia reciproca ètale, spiega Ciardiello, “che i no-stri soci conferiscono diretta-

35L u g l i o - A g o s t o 2012 www.corriereortofrutticolo.it

Pietro Paolo Ciardiello, direttore generale della Cooperativadi Parete (Caserta) è il principale artefice dei successi

di una realtà affermata e virtuosa nella terra di Gomorra

SSoollee...... ddeellllaa rriinnaasscciittaa

Ciardiello. Sopra foto di gruppo

- segue a pag. 38 -

CorriereOrtofrutticoloPR

OTAG

ONIS

TICopertina

L u g l i o - A g o s t o 201236 www.corriereortofrutticolo.it

di Pietro Paolo Ciardiello *

I traguardi raggiunti dalla Cooperativa Sole, che nelfebbraio del prossimo anno festeggerà i suoi primi50 anni, in termini di occupazione e qualità dellaproduzione, rappresentano il segnale tangibile cheè possibile fare impresa, sana e sociale, trasforman-do le idee, i sogni in realtà concrete, in solide atti-vità imprenditoriali.Tutto quello che noi siamo oggi, lo dobbiamo al rap-porto viscerale, di grande passione e rispetto, cheabbiamo con questa nostra terra, che abbiamo valo-rizzato e che, in cambio, ci ha restituito ricchezza, eche ci ha rafforzato anche come uomini e donnenella sua funzione aggregante e di depositaria diculture millenarie.Abbiamo cominciato mettendo insieme quelle che,ovunque nel Mezzogiorno, erano considerate debo-lezze, piccole aziende frammentate e, in alcuni ca-si, arretrate. Negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso, ab-biamo voluto dare fiducia a molti giovani che si era-no improvvisati agricoltori e che oggi hanno un ba-gaglio di professionalità che ci inorgoglisce.Avevamo un obiettivo in testa e il modello dell’im-presa cooperativa è stato lo strumento giusto perperseguirlo, per la coesione che ha creato tra i socie perché si è intrapreso un percorso grazie al qualesi è giunti sia alla creazione di prodotti estrema-mente competitivi, sia alla diffusione di una rico-noscibilità che ha trasferito ad essi ancora maggiorvalore.Questo grazie al fatto che la forma cooperativa, me-glio di altre tipologie di impresa, è forte del radica-mento sul territorio, per il tradizionale rapportoche la lega ai soci, per il ruolo, costituzionalmentericonosciutole, che riveste all’interno della società.La cooperativa per noi ha rappresentato un mezzodi emancipazione e il modello di funzionamentoche si è consolidato nel tempo, peraltro, ha per-messo di estendere l’attività a terzi non soci, crean-do così ulteriore occupazione.I nostri numeri parlano chiaro: un bilancio in atti-vo che supera i 20 milioni di fatturato; 104 produt-tori associati, che hanno una potenzialità media an-nua di oltre 170.000 quintali di ortofrutta; tra 170 /200 stagionali che superano le 102 giornate lavora-tive all’anno; negli ultimi due anni abbiamo assun-to cinque persone a tempo indeterminato, in unafase in cui la parola licenziamento è all’ordine delgiorno.Oggi Sole è identificabile con il primo stadio dellafilera dell’ortofrutta che immette direttamente lapropria produzione (i cui 2/3 sono ottenuti con tec-

niche di produzione inte-grata e biologica), nel si-stema distributivo per ilconsumo fresco (MOF), oper la manipolazione(selezione, lavaggio, cali-bratura e confeziona-mento), per la GDO ita-

liana. Cinque delle nostre aziende associate, recen-temente, sono state certificate Global GAP, nel ri-spetto degli standard richiesti dalla GDO europea,perché oltre ad essere presenti nei più importantimercati generali e nei colossi della GDO nazionali,i nostri prodotti sono richiesti anche in Germania,Austria e Svizzera.Tutte le nostre 104 aziende associate adottano disci-plinari che regolano il ciclo produttivo, consenten-do una standardizzazione qualitativa del prodottoottenuto, conformemente al rispetto del lavoratore,del consumatore e dell’ambiente. Dobbiamo, dun-que, molto a questa terra e siamo convinti di doverrestituire qualcosa di quanto ci ha dato.Infatti, a dispetto delle non eludibili difficoltà diagibilità ambientale, riteniamo che il patrimoniodell’Agro Aversano - Giuglianese abbia un grandevalore e resti decisivo per la qualità della vita e perlo sviluppo presente e futuro del territorio, in parti-colare per il settore dell’agroalimentare.L’ambiente è una infrastruttura, diciamo così, deci-siva per le possibilità di sviluppo e, a sua volta, unosviluppo sano ed equilibrato è una condizione ne-cessaria per il mantenimento ed il miglioramentodella qualità ambientale, specie in un ambiente co-me il nostro, storicamente plasmato dalla millena-ria presenza dell’uomo e delle sue civiltà.L’economia della sostenibilità si è fatta general-mente strada, coinvolgendo anche le imprese ed haun ruolo ed un peso anche di mercato, ma l’am-biente, specie da noi, è diventato una risorsa scarsa.D’altro canto, i consumatori, nazionali ed esteri, de-stinatari dei nostri prodotti, sono sempre più atten-ti e disposti a riconoscere valore aggiunto alla qua-lità ambientale.Potremmo dire che sia in atto un processo reale ver-so una sorta di nuova modernità, dove sostenibilitàambientale e nuova qualità dello sviluppo hannoun peso rilevante.Il nostro territorio ha accumulato, per l’invasivitàdella criminalità organizzata avallata dall’insipien-za e/o dall’interesse privato di politici e imprendi-tori conniventi, un debito ambientale in aree urba-ne degradate, nei siti inquinati e nel diffuso dissestoe abbandono.

- segue a pag.38. -

«Il traguardo dei 50 anni di Coop Sole dimostra che è possibile realizzare i sogni mettendo al centro di tutto il territorio»

CorriereOrtofrutticolo

- segue da pag.35 -mente i prodotti senza conoscere il prezzo. E questo lofanno perché partecipano alla vita della coop e sannoche nessuno tirerà loro brutti scherzi”. I numeri sonoda primato: 70.000 quintali di fragole, 30mila di melo-ni, 40mila quintali di frutta estiva, 20mila di ortaggi in-vernali, 15mila di altri ortaggi come peperoni, melan-zane e zucchine. La produzione va al 70% alla Gdo na-zionale, il 20% ai mercati generali, un 10-15% all’export“percentuale quest’ultima che vogliamo portare alme-no al 30%”.Il 16 novembre di quest’anno Sole festeggerà i 50 annidi attività, “un fatto straordinario per una azienda delSud, che ci riempie di orgoglio”. Ma Ciardiello guardaavanti, vede una nuova fase di sviluppo per la sua ‘crea-tura’. “Vogliamo diventare non solo una impresa delterritorio, ma della regione, della Campania, dando va-lore ai grandi prodotti di tutta la nostra regione”. Cosìpartono nuovi progetti per valorizzare il limone Costad’Amalfi, per portare le fragole nelle colline dell’Irpi-nia, le mele Annurca nell’alto Casertano, crescere neipomodori da mensa. E poi fare fragole tutto l’anno,non solo come adesso da ottobre a giugno, per diventa-re i numeri uno in Italia,senza trascurare la nuovafrontiera dei piccoli frutti che vedono Sole già impe-gnata nelle fragoline, lamponi e mirtilli. Poi spingeresull’export anche sfruttando i canali di MediterraneoGroup e la forza dei partner-alleati di Apofruit, “unaimpresa molto simile alla nostra che ci ha aiutato acrescere nell’organizzazione aziendale e nella menta-lità innovativa, nell’approccio al mercato”.A Ciardiello tutti riconoscono una visione di sistema,aver fatto crescere l’impresa cooperativa insieme al ter-ritorio: qualità, innovazione, fatturato sono andati dipari passo con battaglie a favore dell’ambiente e dellalegalità sia sul fronte istituzionale che sociale, di cuituttora è protagonista.Nelle parole di Ciardiello c’è tutto l’orgoglio dell’uomodi impresa e del cooperatore. Ma perché ci sono cosìpochi esempi virtuosi di cooperazione al Sud come So-le? “Perché fare cooperazione è difficile e complicato ,al Sud ancora di più. Qui una volta c’era una rete dipiccoli commercianti e di mercati all’ingrosso ineffi-cienti che adesso è sparita. La cooperazione potrebbeessere un modello da replicare, considerando che quida noi chi ha la terra non sempre è un coltivatore. Lacooperazione che funziona e che dà risultati ai soci èuna formula vincente. Noi, nel nostro piccolo, ci stia-mo provando”. ●

L u g l i o - A g o s t o 201238 www.corriereortofrutticolo.it

- segue da pag.36 - Sono, infatti, in corso da tempo, e si vanno ulte-riormente accentuando, processi non governatidi abbandono dei terreni agricoli, che non solodanno origine a diffusi sintomi di collasso degliinterventi tradizionali di difesa e sistemazionedel suolo (pulizia dei fossi, costruzione e manu-tenzione di opere idrauliche contro gli allaga-menti, per esempio), ma così facendo si lascia-no nelle disponibilità del malaffare che quandova bene li utilizza per devastanti speculazioniedilizie.Il dato da comprendere, per agire efficacemente,è che la catastrofe è già qui nella vita quotidianadi molta parte del territorio, nei meccanismi so-ciali e culturali che determinano i disastri di og-gi e le minacce sul domani.Non si può continuare ancora ad operare per rat-toppi e palliativi, per rimedi temporanei e par-ziali. I terreni, nel nostro territorio, sono sfrut-tati appena per il 10% delle capacità di produ-zione e redditività. Allora ripuliamo, voglio pro-prio dirlo così, il nostro territorio; ridiamo lapossibilità alle persone di tornare a vivere nellecampagne; creiamo, facciamo di nuovo comu-nità; facciamo pagare una tassa a chi possiedema non coltiva la terra; partendo dal rispetto deiPTCP, interveniamo con un progetto condivisodi risanamento.Prendiamo, ad esempio, le storiche masseriedell’Agro Aversano - Giuglianese: possiamo tra-sformarle in luoghi di socialità, in cui praticarecorsi di educazione ambientale e di tutela del pa-trimonio paesaggistico e storico; in cui promuo-vere la produzione e la vendita diretta dei pro-dotti della terra, anche trasformati, seguendopercorsi enogastronomici mutuati dalla tradi-zione locale. Per noi la terra, l’uomo e il prodotto sono state,sono e continueranno ad essere centrali, puntifermi che hanno dato valore alle nostre scelte in50 anni di attività. È da questo che vogliamo ripartire, assieme alleforze sane di quest’area, con il territorio e per ilterritorio.

* direttore Cooperativa Sole(sintesi relazione al convegno del 26/11/2011

“Verso i 50 anni della Cooperativa Sole”)

PROT

AGON

ISTI

Copertina

L’orientamento al mercato e la costante innovazione dei prodotti di Syngenta trovano ancora una volta conferma in TOP GUN e KARISTAN, due varietà di anguria di tipologia Crimson molto apprezzate dall’intera filiera.

TOP GUN e KARISTAN, infatti, rispondono alle richieste dei trader e soddisfano le esigenze della grande distribuzione in termini di calibro, pezzatura e shelf-life, mentre il sapore e la croccantezza della polpa, esaltati dal colore rosso intenso e dall’elevato grado zuccherino, le rendono particolarmente appetibili ai consumatori finali.

Top Gun Si conferma leader di mercato nel segmento delle Crimson tonde e punto di riferimento per i produttori del settore. In particolare, la sua capacità di adattamento a diversi areali di produzione consente alla grande distribuzione di effettuare programmi a lungo termine, ottimizzare la rotazione sugli scaffali e semplificare la logistica grazie all’elevata conservabilità nel post-raccolta.

Karistan Rappresenta l’innovazione di prodotto nella tipologia

Crimson, per via della caratteristica forma ovale e per

l’aumentata shelf-life che, di fatto, hanno introdotto un

nuovo segmento di mercato. Tali peculiarità, associate

alla grande uniformità di pezzatura e al calibro

perfettamente in linea con le esigenze della filiera,

hanno reso questa varietà molto gradita alla grande

distribuzione. A livello qualitativo, le caratteristiche

vincenti sono il gusto e il sapore della polpa, che risulta

particolarmente dolce e croccante.

KARISTAN

Da Syngenta, TOP GUN e KARISTAN: le preferite dalla grande distribuzione

Syngenta Crop Protection S.p.A.Syngenta Seeds S.p.A.

Via Gallarate, 139 - 20151 Milano

www.syngenta.it

CorriereOrtofrutticoloAttualità

La campagna da poco conclusaha segnato un ulteriore passo inavanti per la crescita ed il posi-zionamento di Modì sui mercatiinternazionali. Con un volume divendita di circa 7.000 tonnellate,la mela rossa ha, infatti, registra-to un incremento di performancecommerciale di oltre 50 puntipercentuali rispetto alla prece-dente stagione, nonostante la dif-ficile congiuntura di mercato. Ot-timi i segnali di risposta ricevutisia dal trade europeo che inter-nazionale, a conferma dell’ap-prezzamento della varietà Modì edel progetto di valorizzazione adessa collegato. La Germania rappresenta il pri-mo mercato con una quota del40% sulle vendite complessive,mentre l’Italia occupa la secondaposizione, registrando un incre-mento di fatturato pari a 70 pun-ti percentuali sulla scorsa campa-gna grazie alla presenza ormaiconsolidata della Mela nelle prin-cipali insegne distributive nazio-nali. Circa l’80% del prodotto èstato infatti veicolato dalla Distri-buzione Moderna, che si è dimo-strata anche quest’anno il canalepreferenziale sul mercato dome-stico. La stagione è stata segnatadalla penetrazione di alcuni mer-cati strategici in area Est Europa(Ceka, Ungheria, Slovacchia, Po-lonia, Serbia e Russia), destina-zioni che hanno contribuito per

il 20% alle vendite totali, garan-tendo così un importante spazioa livello di consumo e opportu-nità da sviluppare per la prossi-ma campagna 2013. Anche nel-l’area del bacino del Mediterra-neo, in particolare in Turchia edEgitto, è stato riscontrato un for-te apprezzamento da parte delconsumatore per le caratteristi-che organolettiche distintive diprodotto quali il colore, la con-sistenza della polpa e l’unicitàdel gusto. Segnali positivi, infi-ne, sono arrivati anche dal FarEast, dove i test commerciali rea-lizzati hanno fornito feedback in-teressanti. Sono già in program-ma per la prossima campagnainvestimenti sia in termini com-merciali che promozionali. Asupportare lo sviluppo del consu-mo sono stati realizzati program-mi di promo comunicazione. InItalia sono state realizzate 500giornate promozionali presso ipunti vendita delle maggiori in-segne, caratterizzate da degusta-zione, attività di gratta&vinci econcorsi web. In store promotionanche sui mercati dell’Est Euro-pa, con circa 200 giornate a finecampagna. ●

L u g l i o - A g o s t o 201240 www.corriereortofrutticolo.it

Mele e pere,raccolti giùdel 5-10%

La produzione europea di melepotrebbe registrare un calo dei volu-mi compresa tra il 5 e il 10% specie acausa del maltempo, con gelateprimaverili che hanno colpito in par-ticolare il Nord Europa. Se le previsio-ni dovessero essere confermate in Eu-ropa nel 2012 si potrebbe scendere dipoco sotto i 10 milioni di tonnellatedi mele prodotte. La produzione,come evidenzia Eurofruit, nondovrebbe pertanto superare i 9,5 mi-

lioni di tonnellate: sarebbe il dato piùscarso degli ultimi cinque anni. Unquadro più dettagliato e preciso dellasituazione si avrà ad ogni modo allaprossima riunione di Prognosfruit, inprogramma tra il 2 e il 4 agosto a To-losa in Francia.Il calo produttivo dovrebbe riguardarepure le pere con una diminuzioneche potrebbe toccare anche il 15-20%,per quantità totali tra i 2 e i 2,2milioni di tonnellate.

Modì miete successianche all’estero

Performance positivaper la mela rossa: 7.000 le tonnellate collocate

Sono molto pesanti i danniprovocati dalla forte grandi-nata che si è abbattuta in al-cune aree della Valtellina eche ha colpito a luglio le pro-duzioni di mele IGP dellecooperative socie di OpMelavì. Ambrogio De Pontipresidente di Aop Uno Lom-bardia che aggrega 12 Op or-tofrutticole tra cui Op Melavìcon sede in Valtellina, hachiesto alla Regione Lombar-dia un intervento straordina-rio e tempestivo che consen-ta alle aziende agricole colpi-te ed alle loro cooperative disuperare le difficoltà imme-diate e ripristinare le coltiva-zioni. De Ponti sottolinea chela coltivazione delle mele perl’intera filiera ortofrutticoladell’area è elemento sostan-ziale sia dal punto di vistaeconomico per le aziendeagricole, ma anche per la sal-vaguardia del territorio dellaprovincia di Sondrio.

Valtellina flagellatadalla grandine

CorriereOrtofrutticolo ATTUALITÀA

Attesa da anni dal comparto frut-ticolo dell’Emilia Romagna, chevanta una superficie coltivata apere di circa 22.500 ettari (per il50% facente capo al sistema orga-nizzato), la nascita dell’Organiz-zazione Interprofessionale dellapera, prevista per settembre, rap-presenta una vera svolta per ilsettore. Attraverso questo organismo, sipotrebbe infatti programmare laproduzione in base al reale anda-mento della domanda ed autore-golamentare l’immis-sione del prodotto sulmercato con l’obiettivodi prevenire o evitarecampagne disastrosecome quella che si èappena conclusa. Èquanto afferma DavideVernocchi, presidentedi Apo Conerpo e delSettore Ortofrutticolodi Fedagri Confcoope-rative.“La nascita di questo organismo -prosegue Vernocchi - costituisceun’importante iniziativa a van-taggio di tutta la filiera come di-mostra la massiccia adesione alprogetto che è stato avviato conl’insediamento del Comitato pro-motore”. Hanno infatti firmatol’intesa, raggiunta con il suppor-to tecnico della Regione EmiliaRomagna, le Organizzazioni pro-fessionali agricole, le principaliOrganizzazioni dei produttori, al-tre importanti realtà produttive,le Associazioni di rappresentan-za del commercio privato, deimercati generali e della distribu-zione oltre all’industria di tra-sformazione.“Attraverso l’Organizzazione In-

terprofessionale per la pera - di-chiara Vernocchi - sarà possibile,tra l’altro, conoscere le esatte su-perfici coltivate e, quindi, il po-tenziale produttivo, elementifondamentali per gestire corret-tamente il prodotto e garantireprezzi remunerativi agli agricol-tori. Contemporaneamente, sipotranno realizzare azioni pro-mozionali unitarie. “Il nuovo organismo - concludeVernocchi - si concentrerà poi sualtre azioni, quali le iniziative

per l’eliminazione del-le barriere fitosanita-rie, l’armonizzazionedelle normative sui re-sidui di fitofarmaci, larealizzazione di con-trolli rigorosi, l’appli-cazione di sanzioniper chi non rispetta leregole”.E a fine luglio, alla pre-senza del presidenteConfederale Mario

Guidi e del leader regionale Gu-glielmo Garagnani, si è tenutonella sede di Confagricoltura Fer-rara un incontro con gli impren-ditori delle principali provinceproduttrici del Nord Italia, perpresentare e promuovere il pro-getto Oi Pera. L’iniziativa, illustrata nei conte-nuti dal coordinatore del Cso Ma-rio Tamanti (nella foto), che haquale principale obiettivo quellodi strutturare il comparto anchenelle relazioni di filiera ed accre-scere la competitività del prodot-to italiano sui mercati interna-zionali, ha suscitato interesse Guidi, chiudendo i lavori, ha evi-denziato l’importanza dell’Oi perfar ripartite l’aggregazione.

41L u g l i o - A g o s t o 2012 www.corriereortofrutticolo.it

Dalla Corea del Sud alla Sici-lia in previsione di una pros-sima apertura del mercatoasiatico agli agrumi italiani.Il loro arrivo è stato promos-so dalla Camera di Commer-cio di Catania ed ha interes-sato le più importanti azien-de del settore. Tra i visitatori che hanno fat-to visita ad Oranfrizer comeleader nazionale del settore,c’erano anche alcuni buyerdi importanti realtà del setto-re alimentare e didepartment store che potreb-bero contribuireall’incremento dell’exportdelle spremute di arance ros-se, al momento infatti solo iprodotti trasformati possonovarcare i confini coreani. Lavisita in Oranfrizer ha chiari-to i punti di forza delleproduzioni agrumarie sicilia-ne. Gli ospiti hanno conoscoiutoda vicino le varie fasi di con-trollo della filiera produttiva.All’interesse per l’aranciarossa si è aggiunta lacuriosità per le altreproduzioni locali siciliane.Apprezzamento, peresempio, per i pomodoriniche vengono coltivati nellezone di vocate della SiciliaSud-orientale. Dopo aver assaporato i limo-ni verdelli provenienti daproduzioni siciliane hannopotuto fare la differenza conle varietà importate dall’altraparte dell’emisfero e visiona-re i sistemi di confe-zionamento e trasporto.

Dalla Corea del Sudper gli agrumi etnei

Oi pera, si parteSummit a Ferrara

Vernocchi: una vera svolta per il settore. E Confagricoltura ha invitato nella città estense

gli imprenditori delle principali province produttrici

La ventinovesima edizione di MAC-FRUT (Cesena 26-28 settembre2012) si annuncia particolarmenterivolta all’internazionalizzazione.L’“anteprima” della maggior rasse-gna del bacino del Mediterraneodedicata alla filiera ortofrutticolamette a confronto esperienze e ri-cerche, commercializzazione emarketing riguardanti la fragola,con relazioni e partecipazioni datutto il mondo. Già, perché il pome-riggio di martedì 25 settembre(MACFRUT si tiene dal mercoledìal venerdì) c’è il Simposio Interna-zionale della fragola cui prenderan-no parte operatori ed esper-ti provenienti dagli Usa edalla Cina, tanto per citare,che faranno il punto di que-sta importante coltivazionee “lanceranno” le prospetti-ve per le prossime “campa-gne” di produzione.E a proposito di singole va-rietà ortofrutticole, Macfrut2012 è stato scelto dai pro-duttori di melone francesi espagnoli per incontrare i“colleghi” italiani per un con-fronto sia sulle problemati-che europee che su quelle mondia-li.Va sottolineato che proprio a Mac-frut furono “poste le basi” per quel-l’accordo fra operatori e produttori,Istituzioni ed associazioni europei,promosso da Tiberio Rabboni, As-sessore all’Agricoltura dell’EmiliaRomagna e che quest’anno h avutoil proprio coronamento.E’ la palese dimostrazione cheMACFRUT accanto all’esposizionedi tecnologie e nuove cultivar, di in-novazioni di prodotto e di processo,prosegue nel proprio ruolo di gran-de momento di incontro di tutti icomparti dell’ortofrutticoltura perdeterminare strategie, prospettive esoluzioni.Anzi nell’ultimo triennio c’è stato un

ampliamento dell’orizzonte: si è ini-ziato a indicare come Frutta e Ver-dura siano una parte rilevantissimaper il benessere personale, quindi,ortofrutta intesa non solo come im-portante elemento di salubrità, maaddirittura componente dello “starbene”, ovvero apice fondamentaledi uno stile di vita che va esteso adun maggior numero di persone, no-nostante la fase di crisi economicache l’Europa sta attraversando.Va comunque ricordato che MAC-FRUT si tiene in Italia, il maggiorproduttore europeo di Frutta e Ver-dura e autentica piattaforma fra

nord e sud ed est-ovest al centrodel Mediterraneo.Un altro importante strumento, chesta consentendo a Macfrut di av-viarsi al terzo decennio di esistenzacon crescente interesse del settore,è il rapporto che ha saputo instau-rare con le imprese. Macfrut nascea metà degli anno 80 e fu creato co-me momento di stimolo e di puntodi raccolta delle esigenze delleaziende per rilanciare suggerimentie soluzioni lungo tutta la filiera equindi concepito non solamente co-me una “vetrina” (per quanto inte-ressante) del settore ortofrutticolo.E proprio dal rapporto con le impre-se hanno preso corpo le due princi-pali attività di Macfrut (oltre a quelladi “fare business” con l’incontro fra

produttori e tecnologie, fra GDO ericercatori): l’internazionalizzazionee l’innovazione. L’innovazione, chedeve essere di prodotto e di pro-cesso, vuol dire cercare varietà piùaderenti ai consumatori e innalzareil know how e il livello tecnologico,una delle caratteristiche dell’attrez-zistica e meccanica italiana dedica-ta al settore e che fornisce prestigioal Made in Italy nel mondo. All’inter-no delle azioni di stimolo verso l’in-novazione, si terrà anche nel 2012l’OSCAR Macfrut per l’innovazione,un modo per porre all’attenzionedel mondo ortofrutticolo (e non so-

lo) quelle novità e realizza-zioni (già presenti sul mer-cato e/o commercializzate)che riguardano le quattrocategorie: macchine e delletecnologie per selezione econfezionamento; packa-ging e i materiali d’imballag-gio; sementi e prodotti orto-frutticoli freschi; logistica eservizi.Sul fronte dell’internaziona-lizzazione Macfrut ha sceltoanche di fornire supporto al-le imprese per azioni e tra-

sferte all’estero.Ad esempio, creando una fitta retedi corrispondenti in vari paesi este-ri, sviluppando rapporti, accordi ejoint-venture con operatori, realtàistituzionali e enti fieristici interna-zionali. Il tutto si è concretizzatonell’organizzazione di missioni e diaree espositive (coordinate da Mac-frut) dove gli espositori della rasse-gna si sono interfacciati con le piùimportanti realtà ortofrutticole este-re. E nel 2012 si è compiuto un pas-so in avanti, con iniziative mirateagli operatori di alcuni Paesi del-l’Europa dell’Est in cui Macfrut èstato protagonista in prima personadi incontri con Associazioni e grup-pi di imprese della filiera ortofrutti-cola.

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uti Cesena, 26-28 settembre 2012 CorriereOrtofrutticolo

L u g l i o - A g o s t o 201242 www.corriereortofrutticolo.it

Macfrut sempre più internazionaleAnteprima dedicata alla fragola

CorriereOrtofrutticoloATTAUALITÀ

A

Anche l’ortofrutta vuole voltarepagina e riprendersi lo spazioeconomico che merita dopo glieventi sismici di maggio. Si èsvolto il 13 luglio a Mirandola(Modena), l’evento culturale “Ol-tre il terremoto” organizzato daKarpòs in collaborazione con ilgruppo QN (Il Resto del Carlino,Il Giorno, La Nazione) e patroci-nato dalla Regione Lombardia edalla Regione Emilia Romagna.L’incontro organizzato pressoVilla Fondo Tagliata di Mirandolaè stato dedicato alla presentazio-ne delle 22 eccellenze DOP e IGPcolpite dal sisma. Obiettivo: farconoscere i prodotti d’eccellenzae rendere consapevoli i consuma-tori sulla loro importanza strate-gica per l’economia del Paese. Sul palco erano esposti tutti i pro-dotti posizionati come a voler ri-creare un negozio di alimentari.All’apertura del convegno, mode-rato dal vicedirettore de Il Restodel Carlino Beppe Boni, l’Assesso-re Tiberio Rabboni ha dichiaratoche è “necessaria una legislazio-ne di vantaggio dal punto di vistafiscale per la ripartenza di questoterritorio”. In altre parole è indi-spensabile un provvedimento le-gislativo ad hoc per la ricostru-zione. Intanto però è già stato fat-to un primo passo in cui vengonodate alcune certezze al mondoagricolo ed alimentare: disponi-bilità di risorse per risarcire daidanni provocati dal terremoto.“Si tratta di due fondi” spiegaRabboni “un fondo generale perla ricostruzione che al momentoha una dote di 2 miliardi e mezzodi euro che ci auguriamo vengaincrementata, e poi un fondo tut-to agricolo che ritroveremo nelprogramma di sviluppo rurale, esi tratta di 140 milioni di euro ag-giuntivi destinati a risarcire idanni alle imprese agricole dan-neggiati dal terremoto. Questo èil risultato di un atto di solida-

rietà delle regioni italiane e dellostesso Ministero dell’Agricolturanei confronti dell’Emilia Roma-gna”. Attraverso il fondo dello svilupporurale si intende risarcire in par-ticolare gli impianti danneggiati,le macchine, le attrezzature, lescorte “vive e morte” e le stallenella loro complessità; per il ri-sarcimento dei muri si farà, inve-ce riferimento ai 2 miliardi emezzo del fondo generale. Attra-verso il Credito Bancario c’è inol-tre un fondo destinato a chi vuo-le ripartire immediatamente: ciòpermetterà di attingere a questisoldi con un costo per le impreseagricole pari all’euribor 6 mesimettendo a carico del decreto tut-ti gli altri costi dell’anticipazionebancaria. Ovviamente, c’è grande preoccu-pazione per quanto riguarda laparte burocratica. “Io voglio assi-curare che per quello che riguar-da l’Emilia Romagna la nostrascelta è per semplificare ai finidella velocizzazione”. “La provincia di Modena è stataquella più colpita dal sisma” ha

dichiarato l’Assessore all'Agricol-tura e alla qualità del territoriorurale della Provincia di ModenaGian Domenico Tomei. “Il 50%delle aziende agricole della pro-vincia di Modena sono state dan-neggiate dal sisma. Dalle primesegnalazioni sono almeno 3 o4000 le aziende con importi an-cora da quantificare. Ad oggi ab-biamo ricevuto più di 1100 segna-lazioni da aziende che hanno su-bito i danni. Il danno maggiore siè avuto col Parmigiano Reggianoche rappresenta, per la provinciadi Modena, il 40% del lordo ven-dibile”.È stato stimato che i danni al si-stema agroalimentare è di 270milioni solo nella provinciaMantova. Tra questi si contempla-no i danni alle strutture delle im-prese agricole e allevamenti (cir-ca 106/107 milioni) e ai caseifici(20 milioni circa). E si pensa ad“andare oltre” anche attraverso laprotezione della produzione diun prodotto come il Melone IGPche riguarda le provincie di Man-tova, Cremona, Modena, Ferrarae Bologna: “si è voluto tutelare il

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L’ortofrutta di qualità guarda “oltre il terremoto”

Evento con politici, rappresentanti delle realtà produttivee dei Consorzi, a Mirandola, per rilanciare le eccellenze.

Appello per favorire i consumi di meloni, pere, patate, aglio

CorriereOrtofrutticoloAttualità

frutto del terremoto, un segnoimportante di come questa realtànon sia in attesa solo delle risor-se pubbliche, pur necessarie”.Cristian Golinelli Direttore Conf-cooperative di Modena, stima chele 30 cooperative hanno subitodanni per circa 70 milioni di eu-ro. Di queste, la metà nel com-parto agroalimentare: dal settorecerealicolo e Parmigiano Reggia-no al vitivinicolo e ortofruttico-lo. “I temi principali su cui siamostati coinvolti e su cui ci stiamoattrezzando sono principalmentedue” spiega Golinelli “il primo èla solidarietà tra le cooperative, ilsecondo è il credito e la liquidità”.La paura è che tutto il sistemadella filiera ceda e non tutte lecooperative riescano ad interve-nire. Alessandra Ravaioli del Consor-zio della Pera dell'Emilia Roma-gna IGP e Consorzio della Pesca eNettarina di Romagna IGP ha det-to che “le pere non hanno subitodanni in termine di prodotto mahanno subito danni gli stabili-menti, le case degli agricoltori;pertanto vi saranno ricadute im-portanti a livello di vendite e di-sponibilità sul mercato che toccatre province colpite dal terremo-to (il 70% della produzione è in-fatti tra Modena, Bologna e Ferra-ra). Il sistema produttivo stamuovendosi per programmareazioni che favoriscano il consu-mo di prodotti che fanno parte diquest’area”. Riprendendo il discorso accenna-to precedentemente dall’Assesso-re Tomei, il presidente MauroAguzzi ha parlato del MeloneMantovano IGP e dei danni subi-ti dalle strutture evidenziandoperò come oltre ai danni causatialle aziende vi siano il problemadella chiusura di mercati o nego-zi delle aree colpite che “non per-mette ai consorziati di mantene-re la solita clientela”. Obiettivodel Consorzio Melone IGP è,quindi, quello di aiutare questeaziende a trovare nuovi clientiinvitando i negozi a comprare ilMelone Mantovano IGP. Nonostante l’aglio avesse finito il

suo ciclo con la vendita di tutto ilprodotti, la campagna iniziata al-la fine di giugno con la raccoltaprosegue per tre-quattro mesi at-traverso l’essicazione e la lavora-zione. Ed è proprio questo nuovoinizio del ciclo che allarma NedaBarbieri, Presidente del Consor-zio Produttori Aglio di Voghiera.“Lo sforzo che siamo stati chia-mati a fare riguarda la messa insicurezza degli essiccatoi che do-vranno contenere il prodotto,una riorganizzazione in funzio-ne di un evento tragicissimo checi costringe a lavorare in condi-zioni differenti”. Pur non avendosubito danni, dunque, “credo cheognuno di noi oggi debba ragio-nare guardando a questo” conclu-de la presidente cercando di sti-molare il consumatore ad acqui-stare i prodotti a marchio. “Unmodo concreto per essere viciniai produttori e alle aziende delterritorio”.La parola è passata ad AlbertoZambon, presidente del Consor-zio Patata di Bologna DOP. Es-sendo comunque una produzioneorientata all’est di Bologna, pre-valentemente il danno è statosulle strutture e sugli attrezzi e lemacchine per la raccolta. “Erava-mo in piena produzione e attual-

mente siamo in piena raccolta.Concordo con l’appello rivoltoprecedentemente a comprareprodotti italiani e certificati e aguardare ciò che comperiamo.Dietro al prezzo spesso si nascon-de qualcosa che non riguarda laqualità”.È stato compito di Renzo Angeli-ni, direttore editoriale di Karpòs,concludere l’evento. “Abbiamocolto l’occasione per dare un se-gnale, una mano indiretta, a co-loro che hanno subito questo gra-ve disagio. È diventata un’occa-sione per accendere un faro sulletipicità di queste provincie chefanno del made in Italy un rico-noscimento riconosciuto nelmondo. L’agricoltura non è soloproduzione ed economia ma ècultura, trasferimento di cono-scenze, l’elisir di lunga vita, delbenessere”. All’interno dell’ulti-mo numero di Karpòs si trove-ranno articoli sulla frutta estiva:melone, anguria, pesche e uva datavola. Inoltre, per ricollegarsisempre alla cultura trasmessa at-traverso l’agricoltura, “abbiamovoluto parlare di agriturismi chediventano un momento sociale-formativo e non solo un momen-to di svago. Tutte le novità e gliapprofondimenti di Karpòs sa-ranno disponibili anche in abbo-namento, un ulteriore passo perveicolare passione e cultura”.Al termine dell’evento i parteci-panti hanno potuto gustare i pro-dotti DOP e IGP nella sala adia-cente quella del convegno, poten-do assaporare la dolcezza dei me-loni, la fragranza dell’uva, il gu-sto raffinato e intenso del pro-sciutto, la delicatezza dei formag-gi, la forza dei prodotti caratteriz-zati dall’aglio, il profumo dellepesche e il brio di un buon bic-chiere di Lambrusco. Il tutto con-dito da un invito unanime: privi-legiare i prodotti italiani e, nellospecifico, dell’area emiliana. Ilmiglior sostegno alle aziende col-pite dal terremoto è la preferenzache i consumatori attribuirannoai prodotti che, nonostante i dan-ni subiti, continueranno a presi-diare i mercati. ●

L u g l i o - A g o s t o 201244 www.corriereortofrutticolo.it

CorriereOrtofrutticoloA ttualità

Gianni Ratto (nella foto sotto),amministratore delegato di SGM,la società che gestisce, con suc-cesso, il Mercato di Genova, e pre-sidente dei grossisti genovesi ade-renti a Fedagro, è più schivo deisuoi concittadini, il che è tuttodire, eppure è lui, senza troppoapparire, circondato da un deter-minato gruppo di collaboratori ecolleghi, dal tesoriere Gregoriodella Rupe al direttore Nino Testi-ni, l’uomo chiave dell’avventura,cominciata nel 2009, con l’inau-gurazione della nuova sede, diuno dei più virtuosi mercati al-l’ingrosso italiani. Pragmatismo, rapidità nelle deci-sioni, un occhio al futuro. Sem-brano essere un po’ queste lechiavi di lettura di una gestionein cui i privati, i grossisti, hannoforse un peso reale anche supe-riore a quel bel 40% di proprietàdella SGM che detengono fin dal-l’inizio. Genova oggi, pur confer-mandosi come il primo porto ita-liano, è stretta nelle morse dellacrisi economica, che avverte an-che più di altre città italiane, mail Mercato è in contro-tendenza,

cresce e crescendo sta assumendola consapevolezza di essere unodei volani di rilancio e di svilup-po della città. Come? E’ proprioGianni Ratto a farcelo capire. Do-po essersi sistemato all’interno,dotandosi negli ultimi mesi diuna efficiente piattaforma logi-stica refrigerata di 7000 metri-quadri, il Mercato si guarda attor-no, deciso ad allargare il suo ba-cino di influenza e a svilupparenuove attività e servizi anche in

collaborazione con la gdo. La ba-se di partenza sono circa 200 mi-la tonnellate movimentate instretta simbiosi con la città Geno-va e flussi commerciali estesi allaLiguria e al Basso Piemonte. Dal2009 e fino ad oggi è stata fattaun’azione di recupero di questobacino di utenza tradizionale.Guardando più in là, via terra, a150 chilometri, c’è la Francia,che oggi ha più rapporti con altriMercati che con Genova, ci sonoancora più vicine Voghera, Torto-na, Pavia, tutta la Bassa lombardae, guardando ancora più in là, viamare, c’è il Mediterraneo con tut-ti i suoi possibili, numerosi sboc-chi commerciali sia nell’importche nell’export. C’è quindi ungrande lavoro da fare in prospet-tiva futura e in collaborazionecon il Porto, che è vicinissimo (5km di autostrada). Il terminalfrutta portuale non è attivo, dopo

L u g l i o - A g o s t o 201246 www.corriereortofrutticolo.it

MER

CATI

Genova guarda alla Francia e al Mediterraneo

Recuperato il tradizionale bacino d’utenza della Liguria e del Basso Piemonte si aprono nuovi orizzonti

all’Sgm, dopo la realizzazione della piattaforma logistica

CorriereOrtofrutticoloA ttualità

che Clerici ha lasciato, ma ci so-no linee navali che potrebberoportare traffico, con la Tunisia adesempio, ma anche con la altriPaesi del Sud Mediterraneo per iquali il Mercato di Genova po-trebbe rappresentare lo snodoverso una parte importante delbacino di consumo italiano. An-che per questo, il Mercato stamettendo a punto non solo il si-stema di rilevamento dati (ancheper quanto riguarda la solvibilità

della clientela) e un sistema dicontrollo dei prodotti ma pensa aun marchio di garanzia per chi sifarà certificare nel Mercato e pertutte le produzioni tipiche tradi-zionali della zona, dal basilico aifunghi porcini, dai carciofi spi-nosi alle albicocche della Riviera,dalle zucchine chiare con il fiore

ai pomodori cuore di bue.Uno sbocco non proprio seconda-rio è il rifornimento delle navi dacrociera, anche perché a Genovasi stanno insediando nuove com-pagnie crocieristiche, per cuiquesta attività è in aumento. Entrando al Mercato compareuna scritta che è un po’ la sintesitra un glorioso passato e un futu-ro a cui da queste parti si guardacon determinazione: “Ianuensisergo Mercator”. (A.F.)

L u g l i o - A g o s t o 201248 www.corriereortofrutticolo.it

MER

CATI

La società di gestione del Mercato Ortofrutticolodi Genova consolida i risultati positivi giàraggiunti negli anni scorsi. Nel bilancio del 2011,approvato all’unanimità dai soci, la SGM presentainfatti tutti dati in progresso rispetto all’anno pre-cedente. L’utile ante imposte è infatti di 215 mila782 euro contro i 53 mila 965 del 2010.Anche il margine operativo lordo si consolida toc-cando 258 mila 440 euro nel 2011 a fronte dei 72mila euro del 2010. Mentre il valore dellaproduzione raggiunge quota 3 milioni 429 mila575 euro, ben superiore ai 2 milioni 881 mila 792dell’anno precedente.“Sono tutti risultati che confermano l’attenzionedella società - commenta il presidente TommasoCabella - a incidere sulla razionalizzazione dei co-sti e al miglioramento della produttività. Maanche la capacità del mercato e degli operatori adattirare nuovi clienti e consumatori seppure inuna situazione di contrazione dei consumi”.Tra gli altri dati positivi l’indebitamento nulloproprio grazie al buon andamento della società ealla capitalizzazione assicurata dai soci.“E senza dimenticare il ruolo della società digestione - conclude il presidente Cabella - teso afavorire costantemente gli investimenti dei privatiche ha portato, ad esempio nel 2011, al completa-mento delle opere della piastra logistica che per-metteranno, con ulteriori 7000 metri quadrati, losviluppo di nuove attività a valore aggiunto legatealla lavorazione, e non solo allacommercializzazione, deiprodotti ortofrutticoli”.Società Gestione Mercato rappre-senta un caso praticamente uni-co nel panorama delle strutturemercatali in Italia grazie al ruo-lo dei privati che detengono -tramite il consorzio COMAG - il40% della società.

“Questa presenza maggioritaria nella composizio-ne della società da parte degli operatori grossisti -sottolinea il consigliere del CdA, in rappresentan-za dei privati, Gregorio della Rupe - permetterisposte certe in tempi certi alle esigenze dei no-stri clienti. In questi due anni e poco più diattività, abbiamo sfoltito al massimo la burocraziacreando un sistema efficiente di operatività sia sulfronte delle imprese che di quello dei privati. L’au-mento in un solo anno dell’8% della merce movi-mentata conferma la capacità produttiva dellastruttura”.Tra i risultati positivi del 2011 anche quelli nonstrettamente registrati dal bilancio ma che hannoinciso profondamente sulla gestione della struttu-ra.“Dopo un 2010 durante il quale ci siamoconcentrati sulla taratura dei meccanismi operati-vi e alla piena occupazione degli spazi disponibili- spiega il direttore di SGM, Nino Testini (nella fotosotto) -, nel 2011 abbiamo definito con successo leprocedure di accesso dei privati consumatori, ap-provato il nuovo regolamento della struttura, ulti-mato i lavori per la piastra”.Inaugurato nel 2009 il Mercato Ortofrutticolo diGenova si è contraddistinto sin dall’inizio per lafacilità con la quale si è inserito nel tessuto urba-nistico e commerciale della città. “Un ruolo che ciè stato riconosciuto a tal punto - conclude Testini -da essere scelti come luogo per la festa finale del

Salone Nautico, affidando allanostra società l’organizzazionedell’evento. Un ruolo inedito mache conferma, insieme a tantealtre iniziative promozionali co-me la partecipazione a Fruit Lo-gistica a Berlino, l’obiettivo diaffermare a livello internaziona-le questo mercato come la nuovaPorta del Mediterraneo”.

Conti in ordine nella società di gestione genoveseDati in miglioramento nel bilancio 2011

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ERCATIATTUALITÀ A

Non sono andate giù, ai grossistidi Fedagromercati, le dichiarazio-ni del ministro Catania all’as-semblea Coldiretti dello scorso 5luglio in cui aveva definito “inac-cettabile” che prodotti ortofrutti-coli freschi “che arrivano sulmercato a 2 euro, abbiano una re-munerazione all'origine di 30centesimi, con appena il 15% divalore che resta all'agricoltore:dobbiamo scardinare questo si-stema, la Gdo deve fare di più,trovando col mondo delle impre-se agricole un contatto direttoche permetta di eliminare un'in-termediazione parassitaria emolto dannosa per l'intero siste-ma”.

In una nota, il Consiglio nazio-nale dell’organizzazione presie-duta da Ottavio Guala scrive di“aver preso atto, non senza sor-presa, di quanto affermato dalministro”. E puntualizza che “an-che i grossisti auspicano che ladistribuzione organizzata si rap-porti di più e che vengano supe-rate le forti tensioni che negli ul-timi tempi hanno stressato la fi-liera, soprattutto da parte di tuttele componenti del mondo dellaproduzione nei riguardi della di-stribuzione moderna”. Ma il punto vero, per Fedagro-mercati, è il persistere della con-fusione tra “filiera corta” e “filie-ra efficiente”: “se vogliamo l’equa

51L u g l i o - A g o s t o 2012 www.corriereortofrutticolo.it

«Intermediazione parassitaria»Catania fa arrabbiare i grossisti

Il Consiglio nazionale di Fedagromercati replicaalle parole pronunciate dal Ministro all’assise Coldiretti:

filiera corta ed efficienza non sono la stessa cosa

SERVE PIÙ DIALOGO TRA SISTEMA DEI MERCATI E MIPAAFFedagro Mercati ha tirato le orecchie al ministro Catania per le parole dalui pronunciate all’assemblea Coldiretti dei primi di luglio. Andiamo a ri-leggere in sintesi quanto detto dal ministro: “Tuttavia ci sono molte altrecose da fare, a partire dal funzionamento della filiera italiana”.“È inaccettabile che prodotti ortofrutticoli freschi, che arrivano sulmercato a 2 euro, abbiano una remunerazione all’origine di 30 centesi-mi, con appena il 15% di valore che resta all’agricoltore. Dobbiamoscardinare questo sistema, ma occorre l’aiuto e il contributo di tutti. LaGdo deve fare di più, trovando col mondo delle imprese agricole uncontatto diretto che permetta di eliminare un’intermediazione parassi-

taria e molto dannosa per l’intero sistema”.Le parole che hanno scatenato il risentimento dell’associazionedei grossisti sono due: “intermediazione parassitaria”, in cui sisono sentiti chiamati (forse) in causa. Personalmente non mistrapperei i capelli. Quelle parole vanno contestualizzate. Davanti a una platea Col-diretti, un accenno alla intermediazione parassitaria (che non ènecessariamente quella legata ai mercati all’ingrosso) è quasid’obbligo. Tant’è che poi Catania proseguiva: “Ma è necessariointervenire in maniera complessiva anche per rimetterel’agricoltura al centro del modello di sviluppo del nostro Paese,che per troppi decenni l’ha considerata un settore residuale, ri-cordando le ripercussioni che il comparto ha sul sistema econo-mico nazionale in generale”.Detto questo, la reprimenda di Fedagro Mercati ha il merito di

sollevare altre questioni, tutte condivisibili: dalla distinzione tra filieracorta e filiera efficiente (non tutte le filiere corte sono necessariamenteefficienti), al richiamo - questo sì davvero fondato e rilevante - alla col-laborazione tra Ministero e Mercati all’ingrosso dove “transita ben oltreil 50% dell’ortofrutta destinata alle tavole degli italiani attraverso tuttii canali del dettaglio, distribuzione organizzata compresa”. Fedagro Mercati invita il ministro a “voler finalmente prendere contat-to con il nostro settore” per parlare dell’ammodernamento della retedei mercati all’ingrosso, che giace - anche per colpa delle troppe lotteintestine svoltesi fino all’altro ieri - negletta e abbandonata dalLegislatore ormai da decenni, mentre tutto il mondo è cambiato.Qui vale davvero la pena di tirare le orecchie al pur bravo ministro Ca-tania: se davvero il Ministero non dialoga con il sistema dei Mercati,che è composto dai grossisti, dagli enti gestori e dal management, èuna lacuna da rimediare al più presto. Il sistema Ortofrutta Italia habisogno della collaborazione consapevole e motivata di tutti gli attori,senza più ripicche, personalismi, risentimenti tra le varie componenti.

Lorenzo Frassoldati

PUNTASPILLI

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ERCA

TI remunerazione dei produttori - silegge nel comunicato stampa -l’obiettivo è quello di costruireuna filiera efficiente, di cui lalunghezza può essere in alcunicasi un parametro, ma certamen-te non è l’unico e non necessa-riamente quello decisivo. Inveceil Ministro attuale, un ministro“tecnico” che da decenni vive di-rettamente il comparto con at-tenzione e professionalità uni-versalmente riconosciute, dicecon nostra grande sorpresa chetutte le intermediazioni sono pa-rassitarie, tout court”. Dopo aver elencato i pregi del-l’intermediazione attuata neicentri agroalimentari e nei mer-cati all’ingrosso (la trasparenza eil pieno controllo del prezzo daparte del produttore lungo tuttala filiera fino al negozio del det-taglio; i tempi di pagamento alproduttore; la quotidiana flessibi-lità nel far incontrare le esigenzedell’offerta con le condizioni rea-li della domanda, ottimizzandola distribuzione del prodotto sulterritorio con eliminazioni disprechi e sovrapposizioni; laprofonda e specifica conoscenzadella merce, con la conseguentecapacità di valorizzarla al me-glio; la disponibilità di informa-zioni in tempo reale circa le pre-ferenze del cliente finale e l’an-damento dei consumi; l’esistenzadi una rete commerciale di respi-ro mondiale competente, tempe-stiva, adattabile alle esigenze rea-li del momento, capace di tutela-re e aumentare il valore di mer-cato della merce, sempre disponi-bile a lavorare - per antica cultu-ra e saggezza - in piena sinergiacon ogni singolo produttore) ec-cola allora che Guala sottolineacome “a nessuno piaccia sentirsidare del parassita, specie quandociò è agli antipodi rispetto allaverità dei fatti: siamo certi che ilministro Catania si riferiva a fe-nomeni ben precisi e circoscritti,ma giusto per non rischiare disbagliare sarebbe il caso che lostesso ministro lo precisasseesplicitamente”. “La professionalità, la competen-

za, la trasparenza, la flessibilitàdei centri agroalimentari confe-riscono valore all’ortofrutta fre-sca italiana, e da sempre lo fannoinsieme e a vantaggio dei produt-tori, oltre che dei consumatori”,prosegue ancora Fedagromercati.“Pensavamo che fosse una consa-pevolezza ormai assodata, masembrerebbe che in questo Paesel’unico modo per rendere eviden-te una situazione sia quello di al-zare la voce. La vicenda dell’art.62 del Decreto del 24/01/2012aveva già mostrato quanto pocoevidente risulti talvolta il fonda-mentale ruolo svolto dai centriagroalimentari e dai mercati al-l’ingrosso; ma è stata anche l’oc-casione, grazie alla preziosa col-laborazione della Segreteria Tec-nica del Ministero delle PoliticheAgricole, di provare la possibilitàdi lavorare insieme in modo pro-ficuo e tempestivo”.“Chiediamo al ministro Cataniadi voler finalmente prenderecontatto con il nostro settore”,conclude la nota di Fedagromer-cati. “Avrà modo di constatare perso-nalmente la nostra massima di-sponibilità, nonché il fatto che la

valorizzazione della produzioneortofrutticola italiana e la tuteladel potere d’acquisto dei consu-matori non passano soltanto perla GDO, ma anche - e direi so-prattutto - attraverso un canaleche da sempre costituisce lo sno-do strategico fondamentale ditutta la filiera. Le nostre strutturealtro non sono che una rete dipiattaforme logistiche, dotate ditutti i servizi, a disposizione del-la produzione e di tutte le formedi dettaglio, compresa la distribu-zione moderna (la quale già èpresente in molti dei centriagroalimentari). In relazione al-l’obiettivo ministeriale di con-centrare il prodotto e favorirel’incontro di domanda e offerta,nonché all’auspicio di un più di-retto impegno della distribuzio-ne moderna, sarebbe vantaggiosoper tutti intraprendere un’azionedi ammodernamento e amplia-mento di tali piattaforme: perchénon valutare, progettare e investi-re insieme in tal senso, con ilcoordinamento del Ministero del-le politiche agricole? Invitiamo ilministro a considerare seriamen-te questa proposta di sviluppo”. ●

Attualità

L u g l i o - A g o s t o 201252 www.corriereortofrutticolo.it

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ERCA

TI

Ricostituito il Consiglio di Info-mercati, ma l’esperienza del di-scusso Consorzio potrebbe esau-rirsi a breve se, nel giro di sei me-si, non arriveranno risultati con-creti. Si è svolta il 19 luglio a Milanol’assemblea che ha visto il diret-tore generale di Sogemi StefanoZani - cui il Ministro dello Svi-luppo Economico con decreto diproroga datato 19 gennaio 2012aveva rinnovato l’incarico diCommissario Straordinario - ap-prodare alla presidenza; nel con-siglio anche Fabio Pallottini, di-rettore generale del Car di Roma;Riccardo Cuomo, vicedirettore diBorsa merci telematica, entratanella compagine con il 47% dellequote; Chiara Pecorini, dirigentedel Ministero dello sviluppo eco-nomico; Giuseppe Guagliardi inrappresentanza dell Maas di Cata-nia.E lunedì 30 luglio ha avuto luogoil primo Cda di Infomercati dopol’assemblea che aveva sancito laricostituzione del Consiglio inun clima tutt’altro che idilliaco.Un’assemblea movimentata, que-st’ultima con tre votazioni: la pri-ma sulla ricostituzione degli or-gani sociali, la seconda sulle no-mine del Cda, la terza per la scel-ta del presidente.Sul primo punto hanno votato afavore solo Borsa Merci telemati-ca (Bmt), forte del 47% del fondoconsortile ed i Mercati di Milanoe Roma; superata l’ipotesi dellachiusura, la situazione si è sbloc-cata così che sulla nomina delCda si sono espressi favorevol-mente Bergamo, Torino, Milano,Roma, Catania e la stessa Bmt,contrari i Centri agroalimentaridi Verona e Padova, astenute Fe-dagro e Mercati Associati; quantoalla nomina del presidente, l’av-vocato Stefano Zani (foto) ha rice-vuto il via libera dai Mercati diTorino, Catania, Roma, Bergamo,

Milano e da Bmt; astenuti Feda-gro, Mercati Associati e i rappre-sentanti dei Mercati di Verona ePadova.Nelle dichiarazioni del dopo as-semblea i contrari alla prosecu-zione dell’esperienze hannoespresso grande scetticismo sul-l’utilità del sodalizio. E Zani ha replicato: “Nella miaveste di Commissario straordina-rio del Consorzio ho inteso da su-bito porre in essere azioni per ilrisanamento di Infomercati, coninterventi gestionali volti al con-tenimento dei costi di funziona-mento e modifiche rilevanti nel-la struttura del Consorzio. Soloun dato: le spese di gestione sonostate dimezzate nell’ultimo annodi gestione commissariale. Ac-canto alla riduzione dei costi so-no stati attuati importanti inter-venti, finalizzati a rafforzare lacompagine dei consorziati, qualila modifica dello Statuto sociale,effettuata nel novembre 2011, conl’avvallo del Ministero e dellaCorte dei Conti”.“Si è voluto aggiungere ai CentriAgroalimentari un nuovo qualifi-cato soggetto, Borsa Merci Tele-matica Italiana - ha proseguitoZani - al fine di consentire condi-zioni maggiormente idonee alsuperamento delle criticità chehanno condotto, a suo tempo, alcommissariamento del Consor-

zio. È stato avviato insomma uncomplicato percorso, anche pro-cedurale, che ha portato BMTI al-la forte determinazione di acqui-sire una quota rilevante”.Zani sostiene che il Consorzionegli anni ha svolto “un’impor-tante funzione realizzando e con-tinuamente aggiornando la codi-fica unitaria dei prodotti orto-frutticoli ed ittici e ciò ha con-sentito il confronto dei prezzi e leelaborazioni statistiche a livellonazionale”.“L’assemblea degli azionisti, re-sponsabilmente, ha nominato ilnuovo Consiglio e stabilito un pe-riodo di sei mesi quale banco diprova della rinnovata gestione”,ha concluso Zani, ricordando che“la prossima assemblea si terràtra tre mesi al fine di aggiornarei consorziati in merito alle atti-vità intraprese mentre tra sei me-si si farà il punto della situazionee, sulla base delle risultanze del-l’attività di BMTI, si opererà in si-nergia con il Ministero dello Svi-luppo Economico per pianificareil futuro del Consorzio o optareper scelte diverse, senza esclude-re la possibilità di trasferire le at-tività a nuove realtà”. Anche Borsa Merci Telematicacrede nel futuro di Infomercati.Il Cda del Consorzio si è quindiriunito a Milano lunedì 30 luglio,presenti tutti i consiglieri neo-eletti, e all’unanimità ha nomi-nato vice presidente Fabio Massi-mo Pallottini, Ad di Cargest e di-rettore generale di CAR di Roma.Con atto notarile, è stata affidatala gestione operativa del Consor-zio proprio a Borsa Merci Tele-matica con stipula di contrattod’affitto d’azienda e ciò consen-tirà al Consorzio di abbattere daagosto i costi di funzionamentoche prima erano a carico dei con-sorziati. Il prossimo Consigliod’Amministrazione si terrà il 21settembre 2012 a Roma. ●

Attualità

L u g l i o - A g o s t o 201254 www.corriereortofrutticolo.it

Infomercati si rimette in motoStrategica Borsa merci telematica

Ricostituito il Consiglio:Zani presidente e Pallottinivice. Sei mesi per il rilancio

CorriereOrtofrutticoloTECNOLOGIE & M

ACCHINARIATTUALITÀ A

Qualità e innovazione premianole principali aziende protagoni-ste del settore delle tecnologie edei macchinari: i tempi sono du-ri ma chi lavora bene riesce a te-nere le posizioni e in alcuni casianche a migliorarle. “I primi sei mesi 2012 sono statibuoni con un carico di lavoro po-sitivo e intenso”, spiega soddisfat-to il presidente di Unitec, Ange-lo Benedetti. “Per la secondametà dell’anno prevediamo unsensibile calo ma questo è abba-stanza fisiologico, per questo tipodi attività. Per il 2013 abbiamogià alcune commesse importantida evadere, ma prevediamo uncalo degli ordini rispetto al 2012.La crisi si fa sentire sia in Italiache all’estero, in Europa e fuoridal continente”.Ma qual è la soluzione per so-pravvivere alla crisi? “L’esserefortemente orientati a dare solu-zioni innovative che aiutano amigliorare sensibilmente la com-petitività dei nostri clienti dimi-nuendo i loro costi di lavorazionee aumentando i ricavi grazie allamaggiore qualità con cui si pre-sentano sul mercato. Una politi-ca che, fino ad oggi, ci ha messoal riparo da flessioni negli ordi-ni”.“Il mercato è sempre più globa-lizzato, esportare è vitale”, incal-za Benedetti.

“L’esportazione richiede a voltedecine di giorni di viaggio dellafrutta da un continente all’altrovia nave. Questo aspetto richiedeuna particolare attenzione allaselezione accurata della qualità edel grado di maturazione dei frut-ti. Anche su questa tematica latecnologia può dare un concretoaiuto: oggi è possibile selezionarecon un alto grado di affidabilità ilmeglio di quasi tutte le varietà difrutta e ortaggi, come mele, limo-ni, ciliege, mandarini arance, al-bicocche, susine, nettarine, pe-sche, kiwi, pere, cipolle...”.Ma quali sono le tendenze delmercato?“Riduzione dei costi di lavorazio-ne dei prodotti ortofrutticoli emassima attenzione nel selezio-nare al meglio la qualità, in mo-do affidabile e quindi non piùmanualmente”, risponde Bene-detti.“Altro aspetto importante su cuiultimamente viene posta moltaattenzione nel nostro settore èquello delle malattie professiona-li; installare tecnologie nella cen-trale ortofrutticola che non crei-no malattie professionali è diven-

tato un aspetto prioritario e, an-che su questo aspetto siamo statiinnovatori. La nostra azienda giàdal 2010 può fornire impianticertificati per quanto riguarda latutela del lavoratore in termini dirispetto delle leggi europee perl’ergonomia e sicurezza nell’am-biente di lavoro”.Fra le altre priorità “imposte” dalmercato, prosegue il massimoesponente di Unitec vi è, soprat-tutto in Italia, quella relativa aitermini di consegna: “nel nostroPaese si fanno trattative moltolunghe, poi alla chiusura del con-tratto si richiede la consegna inpochi mesi, al massimo tre: unatendenza a mio avviso dannosasia per il costruttore che per ri-spettare i tempi di consegna è co-stretto a correre e rischia così dinon fare attenzione a tutti gliaspetti di complessità della com-messa, sia per il cliente che nonpuò avere il meglio e nemmenoil miglior prezzo dato che spessole produzioni urgenti di tecnolo-gie, devono essere effettuate fa-cendo straordinari in vari repartidell’azienda”.Altro elemento di criticità il fat-

55L u g l i o - A g o s t o 2012 www.corriereortofrutticolo.it

Si moltiplicano le soluzioni per facilitare la lavorazione dell’ortofrutta e rendere efficienti i magazzini. In Italia due le priorità: prezzi bassi e consegne in tempi record

TTeeccnnoollooggiiee...... aall ggaallooppppoo

CorriereOrtofrutticoloTE

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tore prezzo, che Bendetti defini-sce “fin troppo importante”: “an-che su questo aspetto penso di po-ter dire che la nostra mentalitàitaliana è poco lungimirante inquanto l’elemento costo diventamolto spesso fattore fondamenta-le nella scelta della tecnologia,quando gli investimenti dovreb-bero aiutare a mio parere la cen-trale ortofrutticola ad essere effi-ciente nella massima valorizza-zione del prodotto per decenni”.“In molti mercati esteri si valuta-no attentamente i benefici cheuna tecnologia può dare rispettoad un’altra e il fattore prezzo èconsiderato all’interno di costi ebenefici, quasi mai fine a se stes-so. Ciò purtroppo nel nostro Pae-se non avviene di frequente. E lodico come stimolo a migliorarci,ad essere più competitivi nella fi-liera, non come critica fine a sestessa...”.Quanto ai mercati internaziona-li, prosegue Benedetti, l’impres-sione è che i Paesi dell’Est Euro-pa possano essere aree di sicurosviluppo nei prossimi anni cosìcome il Brasile, punta di diaman-te del Sud America.“Il trend della nostra azienda èpositivo da alcuni anni con sen-sibili aumenti di fatturato e an-che nel 2013 proseguiremo la cre-scita”, dice ancora Benedetti.“Credo che i risultati positivi sia-no figli della nostra grande at-

tenzione al cercare di dare risul-tati concreti ad ogni nostro clien-te; per questo è fondamentale ilprocesso di innovazione conti-nua all’interno del nostro team,un filo di Arianna che seguiamoogni giorno nel nostro lavoro”.Numerose le nuove tecnologieimmesse sul mercato da Unitenel 2012, come Apricot Vision(sistema per la selezione automa-tica delle albicocche troppo ma-ture o difettose), Cherry Vision(sistema per la selezione automa-tica delle ciliege troppo mature odifettose), Chestnut Vision (siste-ma per la selezione automaticadelle castagne bacate o difettose),Uni_Box (macchina per l’apertu-ra automatica delle casse di pla-stica con alimentazione automa-tica delle pedane), Multi_Pack(sistema di confezionamentoKiwi dei plateaux), Uni_DoublePack (sistema di confezionamen-to per vassoi e plateaux) eUni_Bins Wash (sistema di lavag-gio intelligente dei bins) oltre avari sistemi di tracciabilità, dipalletizzazione ad alta velocità,di visione ottica e nuove linee dilavorazione. “Il comparto - dice Daniele Lolli,direttore commerciale di Aweta -sembra subire molteplici solleci-tazioni: da una parte i mercatitradizionali soffrono di una certastagnazione ma rivolgono al tem-po stesso la loro attenzione a frut-

ti come albicocche e, ciliegie avarietà tipiche regionali. Mentredall’altra, i mercati emergenti so-no molto vivaci a causa del con-sistente aumento del costo del la-voro (ad esempio Polonia, SudAmerica, ecc.)”. “Negli ultimi anni il gruppo Awe-ta ha investito molto sulla tecno-logia applicata alle macchine esulla capacità di offrire ai nostriclienti soluzioni complete chepermettono di valorizzare la qua-lità dei prodotti e ridurre i costidi lavorazione”, prosegue Lolli.“Oggi stiamo raccogliendo i fruttidi queste scelte. Il primo semestedel 2012 si è chiuso positivamen-te con un incremento rispetto al-lo stesso periodo del 2011. E rite-niamo che il trend del mercato dicercare nuovi ambiti di applica-zione della tecnologia per la sele-zione verrà confermato ancheper il prossimo anno. Le previ-sioni per il 2013 sono ottime: ciattendiamo un trend in gradualecrescita di fatturato per i prossi-mi anni”.Aweta sta consegnando impiantiper la lavorazione mele in Fran-cia in Polonia e Russia e a breveconsegnerà una linea di grandidimensioni per lavorazione dellepere in Sud America.“La crisi si fa sentire, È evidenteche la situazione economica ge-neralizzata coinvolge anche ilnostro settore. Ma per noi questo

Attualità

L u g l i o - A g o s t o 201256 www.corriereortofrutticolo.it

Abbiamo chiesto a Enrico Turoni(nella foto), titolare della T.r. Turonidi Forlì, un breve commento sull’an-damento del comparto delle tecnolo-gie per ortofrutta. “Il trend delle vendite è in linea conlo scorso anno, le prospettive per il2012 e 2013 sono di un mantenimen-to delle quote. I clienti sono prudentiperò comprendono che la tecnologiapuò aiutare anche a risparmiare e ri-durre i costi. La tendenza del merca-to è comunque quella di utilizzare la tecnologia peraumentare la qualità dei prodotti”.

Il fattore prezzo non è determinanteentro un ragionevole rapporti qua-lità-pezzo anche se, prosegue Turoni,i clienti chiedono lsempre più spessodilazioni nei pagamenti.“Il mercato italiano risulta prudente,quello estero è maggiormente viva-ce”, osserva ancora Turoni che indicanel Nord Africa la macroarea più di-namica e con performance migliori.Tra le ultime novità e soluzioni pre-sentate dall’azienda romagnola vi so-

no vari strumenti per il controllo della qualità cheriducono i costi ed i tempi delle analisi.

Turoni: trend in linea con lo scorso anno Mercato estero più vivace, “tira” soprattutto il Nord Africa

CorriereOrtofrutticoloTECNOLOGIE & M

ACCHINARIATTUALITÀ A

rappresenta anche uno stimoloper realizzare nuove soluzioni amaggior valore aggiunto, checonsentano ai nostri clienti di af-frontare questo periodo non faci-le”, dice ancora Lolli.“Il mercato richiede la tecnologiache permette di dare al prodottofinale un valore aggiunto mag-giore: qualità esterna ed interna,denominazione di origine con-trollata, frutti particolari o tipici,confezionamento accattivante ein linea coi bisogni del consuma-tore”. “I clienti pretendono solu-zioni complete con elevato gradodi integrazione che permettonodi valorizzare la qualità dei pro-dotti e un buon servizio post ven-dita. Fattori come le performan-ce, la qualità e l’affidabilità dellemacchine, il basso costo di ma-nutenzione sono elementi fonda-mentali per una corretta valuta-zione dell’investimento e del ri-torno atteso”. Per Aweta i mercati che stanno

registrando le performance mi-gliori in ambito europeo sono Po-lonia e Russia; in ambito globale,il Sud America.Le ultime novità e soluzioni peril settore ortofrutticolo di Awetasono i sistemi di visione dellaqualità interna ed esterna deifrutti come INSCAN IQA un sen-sore non distruttivo che misura ilcontenuto di zucchero in mele,arance e frutti con nocciolo epuò valutare il grado di maturità,la consistenza e le condizioni ge-nerali della polpa sulle mele, pe-

re, mango e avocado e Poverwi-sion 3D, un sistema a telecamereper la selezione automatica dellaqualità esterna su mele, agrumi,peperoni, avocado, mango, pe-sche, pere e kiwi”.Dalla sede dell’altoatesina Lon-gobardi si sottolinea che “nellearee italiane in cui i prodotti or-tofrutticoli di qualità hanno pocovalore la crisi si nota di più; laqualità del prodotto non vienepagata al produttore che poi cipensa più volte prima di fare de-gli investimenti. Laddove invece

57L u g l i o - A g o s t o 2012 www.corriereortofrutticolo.it

LUSIA E ROSOLINA

Da sinistra Longobardi, Montanari e la dimostrazione di una tecnologia Aweta

CorriereOrtofrutticoloTE

CNOL

OGIE

& M

ACCH

INAR

I prodotti ortorutticoli vengonoancora apprezzati gli investimen-ti sono molto costanti”. “Nei Paesi in cui esportiamo, lenostre tecnologie - spiega l’AdRobert Longobardi - vengono ap-prezzate molto ed aiutano il pro-duttore/commerciante a renderepiù funzionale, efficace e redditi-zia la sua attività. Proprio grazieall’export il 2012 sarà l’anno mi-gliore nella storia della nostra so-cietà”.“Numerosi magazzini ortofrutti-coli negli ultimi anni hanno in-vestito molto nei loro impiantiper garantire ai clienti il massi-mo in termini di igiene e puliziadei prodotti commercializzati”,dice ancora Longobardi. “Perquesto l’acqua utilizzata all’inter-no degli impianti e necessaria aicicli di lavorazione viene sottopo-sta a controlli molto accurati. Inostri moderni sistemi di filtrag-gio garantiscono acque di lavora-zione pulite ed igieniche garan-tendo standard uniformi per iltrattamento della frutta e notevo-li risparmi nelle quantità di ac-qua utilizzate. Cosi come la rin-tracciabilità è diventata quasi in-dispensabile per chi vuole forni-re qualità al consumatore”.E il fattore prezzo quanto incide? “Fortunatamente la nostra filoso-fia aziendale non è basata sulprezzo bensì sulla qualità e le so-luzioni tecniche di avanguardia”,la risposta. Quanto alle ultime novità e solu-zioni per il settore ortofrutticolo,Longobardi segnala il nuovo trat-tamento per le acque di processo“Shinepure” studiato apposta perla pulizia e sanificazio-ne/disinfezione della frutta.“Il risultato si nota a prima vista”,si evidenzia da Longobardi: “labuccia della frutta appare pulitae brillante come se fosse stata lu-cidata a cera. Lo dimostrano an-che le analisi di laboratorio. Lacontaminazione microbiologicadella buccia è sensibilmente ri-dotta e i residui di pesticidi comeil Captan vengono eliminati qua-si totalmente dalla superficie.Grazie al lavaggio con Shinepure,

la frutta si conserva molto più alungo. La lavorazione e l’imma-gazzinamento della frutta più de-licata e facilmente deteriorabile,come le ciliegie, vengono note-volmente migliorati. Il lavaggio

può avvenire durante il processodi lavorazione immergendo lafrutta nell’acqua a perdere o se-paratamente con una specialemacchina per il lavaggio dellafrutta”. (M.A.)

Attualità

L u g l i o - A g o s t o 201258 www.corriereortofrutticolo.it

Infia ha creato e sviluppato unnuovo concetto di ventilazionelaterale: l’“F concept”. Si tratta -si legge in un comunicato stam-pa - dell’unica azienda che ha almomento la tecnologia pereffettuare tali tipo di perforazio-ne. La buona ventilazione delvassoio è la chiave per pre-raffreddare rapidamente il pro-dotto e quindi bloccare megliola maturazione della frutta, ini-bendo la comparsa di fattori didecomposizione. Attualmente èdisponibile sui modelli K36-K37-K62-KIT500 e presto sulK28, ma la gamma crescerà infuturo.Il mercato - prosegue il comuni-cato - ha reagito positivamente eora questo tipo di imballaggio èlo standard per uva, fragole, mir-tilli: Tesco, Sainsbury, Asda,Morrisons, Waitrose, Marks &Spencer sono solo un esempiodi stores che hanno apprezzatoquesta novità e, in alcuni casi,l’hanno adottata come standarddi riferimento. Uno studio acca-demico del concetto “F” è statorealizzato da Carlos Crisosto,esperto di post-harvest, professo-re presso la UC Davis,California, nonché da un centro

di ricerca italiano e israeliano.I vantaggi riscontrati sononumerosi: • Precooling 25% più veloce, equindi maggiore produttivitàdella packing-house• Un pre-raffreddamento più ve-loce significa un arresto rapidodi maturazione e, di conseguen-za, una shelf-life più lunga.• Risparmio energetico del 25%• 25% in meno di CO2 e quindiminor carbon footprint immes-so nell’atmosfera• Eliminazione delle condensa-zioni di vapor acqueo nei puntivendita al dettaglio, il che signi-fica maggiore visibilità e menomuffe e attacchi fungini• Nel caso di termosaldatura, ri-sulta sufficiente usare un filmstandard invece di uno macro-micro perforato, con un notevo-le risparmio economico• Maggiore eliminazione dell’e-tilene, ove presente, sempre avantaggio della shelf-life.

Packaging, Infiafa “respirare” i vassoi

CorriereOrtofrutticolo ATTUALITÀA

● Antonio Felice

Anche in Puglia grossi investitoricinesi vogliono comperare terre-ni agricoli. Non si accontentanopiù solo di comprare prodottiagricoli e alimentari, ma fannoofferte importanti per acquistareterreni con l’obiettivo soprattuttodi avere la certezza di riforni-menti alimentari costanti per illoro Paese. Lo ha detto il 29 giu-gno a Valenzano di Bari, in occa-sione della celebrazione dei 50anni di vita dell’Istituto Agrono-mico Mediterraneo e del consor-zio internazionale CIHEAM, l’as-sessore all’agricoltura della Re-gione Puglia, Dario Stefàno, ri-prendendo un importante inter-vento del presidente della Com-missione Agricoltura del Parla-mento Europeo, Paolo De Castro,pure presente all’evento, che ave-va appena ricordato che la Cina ealtri Paesi asiatici, attraverso i lo-ro Fondi Sovrani, hanno acqui-stato o affittato in Africa in pochianni 70 milioni di ettari di terre-ni agricoli.La sicurezza alimentare ovvero lacertezza di forniture di cibo suffi-cienti alle esigenze della popola-zione mondiale in aumento (dai7 miliardi si arriverà in pochi an-ni a una popolazione mondialedi 9 miliardi di persone) è parti-colarmente avvertita in Cina. Maè l’accaparramento di terreniagricoli da parte di alcuni Paesi adanno di altri la soluzione? DaValenzano è arrivata una rispostaferma: no. La risposta è la coope-razione agricola e tale risposta èfondamentale per il futuro delMediterraneo agricolo nel nuovoscenario globale che vede prota-goniste nuove potenze come Ci-na, Brasile e India.“C’è un problema di tenuta - hadetto lo stesso assessore Stefàno -di resistenza dell’agricoltura me-diterranea. Una sfida cruciale

per regioni come la Puglia chehanno riscoperto l’agricolturacome tratto forte della loro iden-tità non solo economica”.La storia dello IAM di Bari e delCIHEAM è stata raccontata, da-vanti a un pubblico internazio-nale numeroso (un’ottantina gliagronomi mediterranei presentiprovenienti da 15 Paesi oltre amolte autorità), dal direttore (da25 anni) dell’Istituto Agronomi-co Mediterraneo Cosimo Laciri-gnola. Una storia tutta ispiratadalla determinazione di contri-buire alla crescita del dialogo eu-ro-mediterraneo e di costituireun punto di riferimento unico alivello istituzionale e scientifico.Lo IAM ha intensificato i corsipost-universitari nei settori dellagestione del suolo e delle risorseidriche, della protezione integra-ta delle colture frutticole medi-terranee, dell’agricoltura biologi-ca, dell’alimentazione e dello svi-luppo rurale sostenibile, instau-rando rapporti di collaborazionescientifica con università e centridi ricerca di tutto il mondo.La sfida è rilanciare nel contestoattuale la cooperazione: e ilCIHEAM lo farà - ha ricordato La-cirignola - fin dal prossimo set-tembre a Malta con una grandeconferenza euro-mediterraneache vedrà la presenza del com-missario europeo Dacian Ciolos.il presidente del Ciheam, Adel El-Beltagy, ha affermato che, in que-

sto periodo di crisi e transizionedifficile in diversi Paesi, a fare ladifferenza alla fine è la cono-scenza. Il motore dello svilupposi può riaccendere, nonostante leemergenze climatiche, alimenta-ri, idriche, mettendo in campotutte le conoscenze, puntandosulla creatività, un’agricolturaintelligente, la cooperazione.Queste sono “le sfide storiche cheha davanti il CIHEAM” ha sottoli-neato il presidente Paolo De Ca-stro. Per De Castro è la sicurezzaalimentare il primo dei proble-mi. Molto concreto l’interventodel segretario generale delCIHEAM, lo spagnolo FranciscoMombiela: “Noi non offriamo unsemplice diploma, offriamo unnetwork, un network di profes-sionalità. Ma di fronte ai proble-mi dell’agricoltura di oggi, primotra tutti quello della volatilità deiprezzi, dobbiamo essere ancorapiù utili ai nostri rispettivi Paesi”.Per Hussein Hajj Hassan, mini-stro dell’agricoltura del Libano,la risposta ai problemi è la politi-ca: bisogna che la volontà dei po-litici coincida con quella dei po-poli. Cosa succede nei Paesi ara-bi? Che si bruciano miliardi didollari in Borsa invece che fareinvestimenti che rispondagno al-le necessità dei popoli. Il mini-stro Hassan ha ringraziato ilCIHEAM e lo IAM di Bari in par-ticolare per le iniziative concretenel Mediterraneo e in Libano perla realizzazione di progetti di mi-glioramento dell’agricoltura. Pre-senti all’incontro di Valenzanoanche i vice ministri dell’agricol-tura di Egitto e Albania e rappre-sentanti di altri governi di Paesimediterranei. ●

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Iam di Bari, mezzo secolo spesobene al servizio del Mediterraneo

Interventi di De Castro e Stefàno alla giornata celebrativa dei 50 anni dell’Istituto agronomico. La Cina compra

terreni anche in Puglia

CorriereOrtofrutticoloB iologico news

“Il mercato del biologico in Italiacontinua a crescere ed è uno tra isettori del nostro agroalimentareche gode di migliore salute; la fi-ducia dei consumatori verso ilbiologico infatti continua a pre-miare la qualità ambientale e legaranzie di questo metodo di pro-duzione”. ��Così il Ministro dellepolitiche agricole alimentari eforestali, Mario Catania, ha com-mentato le prime anticipazionidei dati sulle produzioni biologi-che italiane relative a fine 2011,fornite dagli Uffici del Mipaaf“Anche i dati di produzione delbiologico italiano danno una fo-tografia tutto sommato positivadel settore: l’Italia per superficibiologiche e per numero di ope-ratori resta ai primi posti in Eu-ropa e nel mondo. Dobbiamo co-munque ancora impegnarci mol-to per strutturare meglio le filie-re produttive, in modo da far in-tercettare al nostro sistema di im-prese italiane le opportunità cheil mercato offre”.��Dalla prima analisi dei dati for-niti al Ministero dagli Organismidi Controllo (OdC) operanti inItalia al 31 dicembre 2011, sullabase delle elaborazioni del SINAB- Sistema d'Informazione Nazio-nale sull’Agricoltura Biologica,risulta che gli operatori del setto-re sono 48.269 di cui: 37.905 pro-duttori esclusivi; 6.165 preparato-ri (comprese le aziende che effet-tuano attività di vendita al detta-glio); 3.906 che effettuano sia at-tività di produzione che di tra-sformazione; 63 importatoriesclusivi; 230 importatori che ef-fettuano anche attività di produ-zione o trasformazione.�Rispettoai dati riferiti al 2010 si rileva unaumento complessivo del nume-ro degli operatori dell’1,3%. ��La di-stribuzione degli operatori sulterritorio nazionale vede, comeper gli anni passati, la Sicilia se-guita dalla Calabria tra le regioni

con maggiore presenza di azien-de agricole bio; mentre per il nu-mero di aziende di trasformazio-ne impegnate nel settore la lea-dership spetta all’Emilia Roma-gna seguita da Lombardia e Vene-to.�� La superficie coltivata secon-do il metodo biologico, risulta pa-ri a 1.096.889 ettari, di cui circa800.000 hanno già terminato ilperiodo di conversione, con una

riduzione complessiva, rispettoall'anno precedente, pari a circal'1,5%. �I principali orientamentiproduttivi sono i cereali, il forag-gio e i pascoli. Segue, in ordine diimportanza, la superficie investi-ta ad olivicoltura.�� I dati completidel biologico italiano e tutti i det-tagli produttivi elaborati dal SI-NAB, saranno resi noti in occa-sione del SANA, a settembre. � ●

L u g l i o - A g o s t o 201260 www.corriereortofrutticolo.it

L’agricoltura biologica ha re-gistrato una forte crescita inBulgaria: a fine 2011 le azien-de agricole registrate pressoil Ministero dell’Agricoltura edegli Alimenti erano 1.054,ovvero il 30% in più rispettoall’anno precedente. Semprenel 2011, i terreni destinatiall’agricoltura biologica risul-tano ammontare 26,6 mila et-tari. I cereali sono le colturepiù popolari (raddoppiate).Ma sono in aumento anchequelle pluriennali quali glialberi di noci, nocciole, man-dorle e castagne. Aumentanole coltivazioni di mele,prugne e albicocche, nonchéle colture di lino, girasole,colza, sesamo. Dal 2011 si col-tivano anche carciofi e olive,piante non caratteristiche delPaese. In flessione solo iforaggi: 3.800 ettari nel 2010contro 1.000 nel 2012.Tendenza al rialzo anche peruno dei prodotti più apprez-zati e richiesti sul mercatointernazionale, il miele.

Bulgaria, organic in grande spolvero

Il Ccpb è stato riconosciutodall’Ue quale organismo dicertificazione in grado di cer-tificare in equivalenza i pro-dotti biologici provenientidalla Cina. Si tratta diun’estensione del riconosci-mento che CCPB aveva rice-vuto alla fine dello scorso an-no, essendo stato riconosciu-to fra i primi organismi”equivalenti”. Sono i primipassi verso un nuovo sistemadi riconoscimento delle pro-duzioni biologiche che saràinteramente adottato a parti-re dal luglio 2014. La Cinarappresenta uno dei Paesi incui l’evoluzione del settorebiologico sta subendo i mag-giori sviluppi e giocherà unruolo fondamentale per losviluppo del metodo bio.

Ccpb certificai prodotti cinesi

Un esercito di quasi 50 milaoperatori consolida il bio italiano

I dati del 2011 confermano l’importanza del comparto.La superficie coltivata supera il milione di ettari.

Catania: ora strutturare meglio le filiere produttive

CorriereOrtofrutticolo BIOLOGICO NEWS

B

Più di 27 mila tonnellate di mele100% biologiche e 100% italianesono pronte a entrare nel merca-to nazionale e in quello europeo.Il tutto grazie all’accordo siglatotra AIAB e Bio Südtirol in base alquale la produzione degli oltre800 ettari gestiti dai 187 produtto-ri biologici soci della Cooperativadell’Alto Adige sarà commercia-lizzata con il marchio “GaranziaAiab Italia”.“Un importante risultato per chicome Aiab da sempre promuoveun biologico di alta qualità comelo è appunto quello di Bio Südti-rol e siamo sicuri che questo pri-mo passo porterà ad una proficuacollaborazione tra le nostre duestrutture”, afferma AlessandroTriantafyllidis, presidente di Aiabche da anni promuove la produ-zione ed il consumo di prodottibiologici con caratteristiche piùrigide e rigorose del regolamentocomunitario; il disciplinare “ga-ranzia AIAB Italia” tra le sue re-strizioni annovera l’utilizzo dimateria prima interamente ita-liana ed una conduzione azienda-le esclusivamente con metodo diproduzione biologico.La Cooperativa Bio Südtirol è ilmaggior produttore di mele bio-logiche in Italia ed Europa, conuna produzione di 37 diverse va-rietà (le più rappresentate sonole Royal Gala, Braeburn, PinkLady, Golden Delicious e Red De-licious). In continua crescita lenuove varietà come la Evelina,Jazz e Kanzi. Sono presenti anchevarietà tipiche per la produzionebiologica come la Topaz, Pilot oFlorina. Bio Suedtirol, inoltre,produce in esclusiva europea laEvelina Bio.

Le aree di coltivazione vanno da200 fino a 800 metri di altitudine,con dimensioni medie aziendalidi 3-4 ettari. “Proprio grazie alledimensioni ridotte, le azienderiescono ad essere condotte a li-vello familiare permettendo agliagricoltori di prestare attenzionemassima alla qualità delle meleprodotte”, dichiara Caterina San-tori, responsabile del settore pro-

mozione e servizi di Aiab. Granparte dei produttori associati allaCooperativa Bio Suedtirol hannopiù di 20 anni di esperienza nellacoltivazione biologica, pionierinella sperimentazione e sviluppodi questa filiera cosi importante;grazie all’esperienza maturatanel corso degli anni, le mele pro-dotte sono diventate un’eccellen-za del biologico italiano. ●

61L u g l i o - A g o s t o 2012 www.corriereortofrutticolo.it

Le mele Bio Südtirolgarantite da Aiab

Il marchio dell’associazione apposto su oltre 27 milatonnellate di pomacee fornite

del maggior produttore europeo di mele biologiche

Avvicinare la filiera produttiva e commerciale ai negozianti chefanno capo al Ki group, realtà che con 2.000 prodotti sottoposti arigorosi controlli è tra i leader in Italia nella ricerca di soluzioninaturali e biologiche in campo nutrizionale. La Brio di Campagno-la di Zevio (Verona) ha aperto le porte a una quarantina di titolaridi punti vendita specializzati nel settore del biologico.L’obiettivo: far loro toccare con mano la filiera produttiva ecommerciale della Spa controllata dalla cooperativa La Primavera.I negozianti bio, come riportato dal quotidiano “L’Arena” del 27giugno, hanno visitato la sede commerciale di via Manzoni e duedelle 90 aziende socie della Primavera. Già da alcuni mesi Brio col-labora con il distributore Kigroup di Torino. Il mercato coni negozi specializzati rappresen-ta il 3,5% del fatturato Brio chenel 2011 è stato in totale di 51milioni. La Gdo è al 34,8%, l’ex-port al 30,7%, la ristorazionecollettiva al 26,5%, l’industria ditrasformazione al 2,5%, il consu-mo finale al 2%. “L’evento - dice l’amministratoredelegato Andrea Bertoldi - è sta-to organizzato all’insegna dellamassima trasparenza del cicloproduzione-commercializzazio-ne dei prodotti certificati distri-buiti da Brio e con l’obiettivo dirinforzare il rapporto coi clientiraggiunti dalla nostra rete”.

Brio Spa apre le porte ai negoziantiper far conoscere il ciclo produttivo

Articolo 62, arriva il decreto ap-plicativo. “Con l’articolo 62 ab-biamo introdotto norme di tra-sparenza all’interno della filieraagroalimentare con contrattiscritti e tempi di pagamento cer-ti per le merci, in modo da soste-nere la crescita del comparto eli-minando alcune storture del si-stema che si traducevano in unpeso e un costo per troppi agri-coltori e imprenditori”, il com-mento del Ministro delle politi-che agricole alimentari e foresta-li Mario Catania. Il testo è statoora trasmesso al Consiglio di Sta-to.“Con questo decreto abbiamoprovveduto a definire i criteri diattuazione per dare certezza ap-plicativa alla norma. Una regola-mentazione che è stata frutto delproficuo dialogo con tutti gli at-tori della filiera, con i quali ab-biamo condiviso un percorso,prendendo in esame le propostee le esigenze emerse nei numero-si incontri tra tutte le parti incausa”.“Abbiamo accolto con favore ladefinizione del testo del Decretointerministeriale applicativo del-l'articolo 62 della Legge 24 marzo2012 n. 272”, il commento del

presidente di Unaproa De Ponti.“Un atto fondamentale per tuttala filiera che assicurerà competi-tività e sviluppo per la crescitadel Paese. Ringrazio in particolarmodo il Ministro Catania peraver voluto questo provvedimen-to con profonda determinazione,non a difesa di un singolo settorema della filiera intera”. “Per la prima volta - sottolinea DePonti - si configura come praticasleale stabilire prezzi palesemen-te al di sotto dei costi di produ-zione dei prodotti agricoli. È ungrande risultato che la nostra ul-tima assemblea di maggio, allapresenza del Ministro stesso, ave-va chiesto con grande partecipa-zione per rilanciare il nostrocomparto. Adesso dobbiamo esse-re capaci di tradurre il provvedi-mento in risultati economici po-sitivi per tutta la filiera, attraver-so un nuovo modo di concepirele relazioni commerciali, menoconflittuale e più collaborativo.Le contrapposizioni non pagano.Siamo disponibili da subito a ri-cercare, insieme al resto della fi-liera, nuovi percorsi che ricono-scano l’impegno di ogni operato-re alla valorizzazione dei nostriprodotti”. ●

CorriereOrtofrutticoloD istribuzione

L u g l i o - A g o s t o 201262 www.corriereortofrutticolo.it

Un accordo di programmaper la creazione di punti diraccolta differenziata degliimballaggi presso i Mercatiortofrutticoli all’ingrosso,snellendo la normativa attua-le che al momento prevedecomplessi adempimenti bu-rocratici ed amministrativi.È per arrivare a questo obiet-tivo che si è recentementesvolto un incontro tra il mi-nistro dell’Ambiente CorradoClini e la vicepresidente deidettaglianti Fida DonatellaPrampolini (nella foto),accompagnata dal deputatoreggiano Emerenzio Barbierie dal presidente dei settoreOrtofrutticolo della

federazione, Li-vio Bresciani. “Gli operatoridel settore ali-mentare - haspiegato Dona-tella Prampoli-ni Manzini - ri-

levano un bisogno crescentedi integrare il servizio di rac-colta differenziata erogatodalle imprese appaltatrici deidiversi comuni con un servi-zio ad hoc di stoccaggio degliimballaggi; i commerciantisono costretti a disporre,presso i propri punti vendita,di ampi spazi destinati a de-positi per i rifiuti voluminosicostituiti da cassette inlegno, cassette in plastica,carta e cartone, dei quali laraccolta e lo smaltimentocreano difficoltà”. “"L’accordodi programma allo studio colMinistero - il commento diBresciani - fortementecaldeggiato dal Presidentedella Federazione, DinoAbbascià, prevederebbe, inve-ce, il conferimento in areeattrezzate all’interno deimercati ortofrutticoli o dellepiattaforme logistiche”.

Imballaggi nei MercatiFida incontra Clini

In vigore l’articolo 62Unaproa: «Svolta»

Stop a prezzi palesemente al di sotto dei costi di produzioneDe Ponti: «Provvedimento fondamentale

che assicurerà competitività e sviluppo nella filiera»

CorriereOrtofrutticolo DISTRIBUZIONED

Si moltiplicano in Messico i cen-tri commerciali di nuova genera-zione e si prevedono investimen-ti pari a 6,5 miliardi di Pesos.La classe media messicana au-menta i consumi e gli operatoriimmobiliari investono, in misu-ra crescente, nella costruzione didecine di templi dello shoppingmoderno. Nel primo trimestredel 2012, il settore retail registrala presenza di 570 centri com-merciali nel paese nordamerica-no, contro i 415 del 2007. Secon-do la societá di consulenza GrupoReal Estrategy, una trentina dicentri commerciali in costruzio-ne dovrebbero essere completatientro il 2012. In 10 Stati dellaconfederazione si concentra il66% dei malls del Paese; l’areametropolitana di Cittá del Messi-co conta 73 Centri commerciali.

63L u g l i o - A g o s t o 2012 www.corriereortofrutticolo.it

Si è svolta in Sicilia la ventesimaconvention annuale dell’insegnabolognese Sisa nella suggestivacornice di Kamarina, Scoglitti(Ragusa) in Sicilia, per tutti i Ce-di Sisa.Un gruppo, quello di Sisa, che daoltre 37 anni continua a operarecon successo, consolidandosi co-stantemente grazie alla propriacapacità di innovazione, dirafforzamento dei Cedi e di stu-dio relativo a attività promozio-nali sempre più performanti.Durante la settimana non sonomancati numerosi appuntamen-ti professionali: tre i giorni con-secutivi di lavori su otto di con-vention, durante i quali si sonosucceduti sul palco apprezzati re-latori tra i quali il Prof. DanieleFornari - Cermes Bocconi - conl’indagine “Scenari di mercato”,

Roberto Pedretti di Nielsen, conil workshop “Attori e consumato-ri”, Sebastiano Grandi - Univer-sità Bocconi, con la relazione“L’indagine sul consumatore Si-sa” ed Edoardo Fornari - CermesBocconi - con il resoconto “Anali-si posizionamento PL Sisa”.Preziosi i contributi anche deivertici e dei top manager Sisa: ol-tre al presidente nazionale Ser-gio Cassingena a cui è andato l'o-nore dei saluti iniziali e dei di-scorsi conclusivi e di sintesi diogni giorno, sono intervenutiDanilo Preto, responsabilemarketing, che ha raccontatol’importanza della comunicazio-ne e della pubblicità mirate conparticolare focus sull’insegna eMarco Ravagnan, responsabiletecnico, che ha illustrato i risul-tati delle promozioni.

SISA

In Sicilia la 20maconvention annuale

MESSICO

Ingenti investimentiin Centri commerciali

CARREFOUR

America Latinaunica area positiva

Dario Brendolan (nella foto) è ilnuovo presidente del gruppo di-stributivo Selex. Titolare, con ilfratello Renato, di Maxi Di Srl -Verona, una delle più rappresen-tative imprese del Gruppo, sosti-tuisce alla guida di Selex Giovan-ni Pomarico, presidente e ammi-nistratore unico di Megamark diTrani, che lascia l’incarico allascadenza dei tre anni di manda-to, nel rispetto del principio del-l'alternanza previsto dallo statu-to. Il nuovo presidente è statoeletto nel corso del Consiglio diamministrazione, insieme ai duevice presidenti Giovanni Pomari-co (Megamark di Trani) e Gian-giuseppe Murgia (Superemme diCagliari). Nell’ultimo triennio ilGruppo ha messo a segno impor-tanti traguardi; dal 2008 al 2011

il giro d’affari è cresciuto del+15,5% rispetto al 2008, sono sta-ti creati oltre 2mila nuovi postidi lavoro e aperte 300 nuoveunità di vendita - diventando ilterzo distributore nazionale.Nel 2011 Selex ha chiuso l'eserci-zio con un fatturato di 8,4 miliar-di, realizzando una crescita dellevendite del +4,8% rispetto all’an-no precedente. Una performanceche ha consentito al Gruppo diincrementare la sua quota dimercato che, a gennaio 2012, haraggiunto il 10,1% (Fonte: Sig, ca-nali iper-super-superettes-ca-sh&carry), rinsaldando la suaposizione di terzo distributorenazionale.

SELEX

Dario Brendolannuovo presidente

Nel secondo trimestre 2012 Car-refour limita le perdite subite inFrancia, in Europa e in Cina gra-zie al +7% di vendite messe a se-gno in America Latina che rap-presenta l’unica voce positiva inun contesto di grande crisi deiconsumi. Infatti il giro di affari di 21,7 mi-liardi di euro indica una quasistabilità rispetto al trimestre pre-cedente (-0,3%).Le perdite peggiori si riscontra-no in Spagna (-7,4%), Italia (-4,3%) e Francia (-3,3%) ma an-che in Cina (-3,6%). Il retailertransalpino registra, invece,un’importante crescita nel “com-mercio di prossimità” (+5,7%)cioé quello rappresentato da pic-coli punti vendita aperti a livellodi quartiere mentre é completa-mente uscito dal mercato greco.

CorriereOrtofrutticoloQuarta - quinta gamma

Aiipa Sezione Prodotti Ortofrutti-coli di IV Gamma ha replicatocon un duro comunicato all’arti-colo “Lavate e asciugate ma pienedi germi” pubblicato sul numero27 de Il Salvagente e ripreso da al-cune testate. L’associazione rap-presentativa dei produttori cheoperano sul mercato italiano delfresco confezionato di IV Gam-ma, “rileva con sconcerto il ma-croscopico e ingiustificato travi-samento del quadro normativonazionale ed europeo in materiadi parametri microbiologici ap-plicabili ai prodotti alimentari,dei risultati della ricerca effettua-ta dal Dipartimento di SanitàPubblica e di Microbiologia del-l’Università di Torino e dello stu-dio sui valori nutrizionali dellaverdura confezionata svolto nel2002 dall’Inran”. “Nell’articolo - scrive il responsa-bile della sezione Domenico Stir-parò - viene più volte citata unapresunta normativa francese chetale non è, trattandosi di un ma-nuale di corretta prassi igienicatalmente datato da non esserepiù applicato neppure in Fran-cia. Inoltre, si parla impropria-mente di “rischio di tossinfezio-ne” promuovendo a “patogeni”,microrganismi che tali non so-no”. Nell’articolo, si sostiene chel’87% delle insalate siano risulta-te “irregolari”, sebbene nessunodei parametri microbiologici pre-

visti dal Regolamento europeo2073/2005 risulti superato: “dun-que - afferma Aiipa - tutti i cam-pioni sono da considerare del tut-to regolari. Il redattore menzionain modo improprio termini quali“carica mesofila totale” e “colime-tria”, peraltro senza spiegarne ilsignificato ai lettori. Non si dice,ad esempio, che la positività aimesofili è stata ottenuta in con-dizioni di laboratorio che appaio-no talmente lontane da quelle diun prodotto in commercio da es-sere state abbandonate. Si omettedi segnalare anche che i colifor-

mi e l’Escherichia Coli sono indi-catori di igiene del “processo pro-duttivo” e non, come affermato,del “prodotto”. Viceversa, non cisi perita di dare per assodata lapresenza di Escherichia Coli pa-togena, quando chi ha eseguito laricerca si esprime chiaramentein termini dubitativi, non essen-do stati effettuati ulteriori e spe-cifici esami a riprova”. “Del tutto erroneamente, inoltre,- conclude Sgtirparò - si affermache la violazione del Regolamen-to 2073/2005 non comporta san-zioni per l’azienda produttrice,ma solo la revisione del processoproduttivo. La presenza di pato-geni, invece, se riscontrata nelcorso di un controllo, avrebbe ge-nerato l’obbligo di Allerta comu-nitario e determinato pesantisanzioni penali, oltre al riti-ro/richiamo dei prodotti”. E non è finita: Aiipa Sezione Or-tofrutticoli di IV Gamma conte-sta il contenuto del box “Ma le vi-tamine scompaiono”, dove si ri-portano “travisandoli e distorcen-doli per l’ennesima volta”, i con-tenuti di una datata ricerca del-l’Inran del 2002: “Uno studio chenon evidenzia alcuna sostanzialedifferenza tra fresco sfuso e con-fezionato, sottolineando anzi co-me il contenuto di Vitamina Cnel fresco confezionato, dopouna settimana, risulti quasi ildoppio rispetto alla verdura nonconfezionata”.

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Insalate pronte nel mirino dei media, Aiipa si fa sentire

Dura replica a un articoloallarmista de Il Salvagente

ripreso da varie testate

La “Caesar Salad” de “I Piatti Unici” DimmidiSì è la miglior “new entry”secondo Brands Award 2012, l’iniziativa che premia le miglioriperformance annue di marca nei beni di largo consumo, attraverso crite-ri che coinvolgono sia i consumatori finali che il retail. Nella stessa cate-goria era presente anche l’ultima novità DimmidiSì, il Frappé Fresco lanciato ad aprile 2012. Nel 2008DimmidiSì - Le Zuppe Fresche aveva conquistato il primo posto nella categoria “Alimentare Fresco”mentre nel 2010 il Frullato Fresco DimmidiSì aveva trionfato nella categoria “Bevande&birra”.

Brands Award 2012, la “Caesar Salad” di Dimmidisì è la miglior new entry

● Antonio Felice

Lviv (in lingua ucraina) o Lvov(in lingua russa) o Leopoli (il no-me durato fino alla dominazioneasburgica) è il cuore del commer-cio ortofrutticolo ucraino pur es-sendo molto decentrata versoOvest rispetto alla capitale Kiev(2 milioni e mezzo di abitanti) erispetto alle popolose città dell’E-st che si trovano lungo i grandifiumi del Paese o sulla costa delMar Nero, come Kharkiv, Dnipro-petrovsk, Odessa e Donetsk, tuttesopra il milione di abitanti. Il se-greto di Lviv, sesta città del Paesecon 750 mila abitanti, la più vici-na alla storia d’Europa (per 420anni è stata annessa alla Polonia,per 142 ha fatto parte dell’imperoasburgico, russa per 52 anni e da21 anni ucraina), è la sua posi-zione geografica e pedoclimatica.La città è infatti a 70 chilometridal confine con la Polonia, a 230dal confine con la Slovacchia e acirca 250 da quello con l’Unghe-ria a cui è collegata attraversol’importante varco di frontiera diChop che è a circa 11-12 ore di ca-mion da Trieste, quasi tutta auto-strada. Lviv è al centro di una re-gione collinare molto adatta a di-verse produzioni agricole, ortico-le e frutticole, è vicinissima aiCarpazi Orientali (un “paradiso”per i frutti di bosco e per i fun-ghi) ed è da sempre sede di mer-cato. Abbiamo incontrato a Lviv, nelsuo ufficio di direttore del Merca-to all’Ingrosso, Roman Fedyshyn.Se c’è un uomo che può definirsiil “boss” dell’ortofrutta ucraina èlui. Non a caso, infatti, è anchepresidente dell’Unione dei mer-cati all’ingrosso dell’Ucraina e dalui è partita l’idea di un piano na-zionale di rilancio dei mercati intutto il Paese che prevede grandiinvestimenti, già partiti.“Sì, in effetti, nessun’altra città

dell’Ucraina conta come Lviv nelcommercio dell’ortofrutta. Ab-biamo molte società di esporta-zione e alcune aziende di livellonazionale, che lavorano in tuttal’Ucraina, sono partite da qui”, cispiega. “Il confine con la Poloniaè vicino e questo è un grandevantaggio. Lviv è la piattaformamigliore per le merci che da unavasta regione sono dirette all’Eu-ropa del Nord e del Sud, non soloattraverso la Polonia. Passando

dalla Repubblica Ceka si raggiun-ge l’Europa centrale. Fino a qual-che anno fa dipendevamo moltodai prodotti polacchi: mele, pata-te, cavoli, carote. Oggi facciamonoi molte produzioni. Per le ca-rote siamo diventati i primi inEuropa. La regione di Lviv ha lostesso clima della Polonia; se vo-gliamo possiamo produrre ognicosa o integrare le produzionicon quelle polacche. Italia e Spa-gna hanno un clima molto diver-

CorriereOrtofruttIcolo MONDO

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Ucraina, Lviv piattaformaper l’Europa dell’Est

Intervista al presidente dell’Unione dei mercati all’ingrossoucraini Fedyshyn. Grande interesse per i rapporti con Italia

e Spagna in ottica export. Logistica, si cercano partner

Il Mercato all’Ingrosso di Lviv. Nella foto sopra, Roman Fedyshyn

so dal nostro e sono i nostri part-ners ideali per l’ortofrutta chenoi non produciamo o che pro-duciamo in tempi diversi. C’è unbuon flusso di kiwi dall’Italia,arance e mandarini vengono dal-la Spagna, pesche e nettarine daentrambi i Paesi. Il flusso è pre-sente per tutto l’anno e non c’èdubbio che Lviv rappresenta perle importazioni il cancello d’in-gresso all’Ucraina”.Abbiamo chiesto a mr. Fedyshyndi illustrarci la situazione di mer-cato nella prima metà del 2012:“La situazione per quanto riguar-da i prezzi non è positiva. Rara-mente abbiamo avuto prezzi cosìbassi per i nostri prodotti negliultimi sei anni. Lo dico a ragionveduta perché qui al Mercato diLviv teniamo continuamentemonitorati i prezzi. Le patate so-no scese da 0,40 a 0,20 euro alchilo dalla fine del 2011 a giugno2012. I pomodori sono intorno aun euro al chilo (il riferimento èsempre a giugno 2012, n.d.r.). I ca-voli sono stati quotato quest’annoanche a 0,15 euro al chilo. I ce-trioli, che all’inizio dell’anno,avevano toccato i 90 centesimi dieuro sono precipitati fino a 20centesimi nel corso del primo se-mestre. Le fragole ucraine, duran-te la loro stagione (giugno) si so-no attestate attorno ai 2 euro chi-lo. I cavoli sono sempre stati que-st’anno poco sopra i 10 centesi-mi. Le cipolle sono scese anchesotto i 9 centesimi. Anche per lecarote abbiamo avuto prezzistracciati. Poiché la qualità deinostri prodotti piano piano cre-sce, così come la nostra capacitàdi lavorazione, possiamo pensaread avviare un flusso di esporta-zione per alcuni nostri ortaggi”.“In ogni caso - continua il presi-dente Fedyshyn - il Mercato diLviv muove all’incirca 1200 ton-nellate al giorno contro le 250tonnellate al giorno del mercatodella capitale Kiev. Lviv copreun’area con un raggio di 150 chi-lometri attorno al Mercato conuna popolazione di cinque milio-ni di persone”.Tra i problemi del commercio or-

tofrutticolo ucraino spicca la lo-gistica. Il sistema logistico per iprodotti freschi, man mano chesi realizza il piano mercati, è tut-to da rivedere: “Ci sono tre livellisu cui dobbiamo operare sul pia-no logistico - spiega Fedyshyn -,una logistica di livello locale, cheper Lviv significa il raggio dei150 km attorno Mercato, una lo-gistica nazionale, di collegamen-to tra i nuovi mercati che corri-spondono alle città principali delPaese, e infine una logistica in-ternazionale per incrementarel’attività di import-export. L’orga-nizzazione dei mercati proprioin questo periodo sta cercandopartners nella logistica per tuttiquesti tre livelli. Siamo pronti aesportare in Italia carote, patate,cavoli, lavati, puliti e confeziona-ti, a prezzi assolutamente compe-titivi”.

Lo staff dirigenziale dell’Unionemercati dell’Ucraina ha già com-piuto missioni in Italia e Spagna.Non si esclude una presenza del-lo stesso presidente Fedyshyn nelnostro Paese nei prossimi mesimentre una delegazione italianadovrebbe raggiungere Lviv entrola fine dell’anno dopo i contattipositivi, ma ancora a livelloesplorativo, del 2011. Non dimen-tichiamo che l’Ucraina negli ulti-mi anni ha aumentato notevol-mente le proprie importazioni diortofrutta dall’Unione Europea,anche per il forte sviluppo dellarete dei punti vendita della Gdo,sia nazionale che europea, coninsegne come Metro, Auchan eBilla. Nel 2010 le importazioni so-no state pari al 10% del volumecomplessivo dell’export ortofrut-ticolo dell’intera Unione Euro-pea. Il Paese ha una popolazionedi poco inferiore ai 50 milioni ilcui potere di acquisto sta pianopiano aumentando. ●

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Quarta gamma polacca a Lviv. Soprala parte del Mercato aperta al pubblico

● Antonio Felice

Mercoledì 11 e giovedì 12 luglio siè svolta una missione economicain Croazia promossa dai Mercatidi Padova (MAAP) e Verona (Ve-ronaMercato) e organizzata dal-l’Int.B.Service di Omnibus, so-cietà del nostro gruppo editoria-le. La missione ha toccato in par-ticolare la capitale Zagabria eFiume (a un’ora di strada da Trie-ste), terza città croata dopo Spa-lato, primo porto del Paese e im-portante snodo logistico traIstria, Dalmazia e Croazia inter-na.Alla missione hanno preso partei presidenti dei due Mercati,Franco Frigo e la neo-eletta vero-nese Erminia Perbellini, unicadonna presidente di Mercato inItalia, l’amministratore delegatodel MAAP e presidente dei grossi-sti Giancarlo Daniele con il diret-tore Francesco Cera, il direttoredi VeronaMercato Paolo Merci, ilpresidente dei grossisti di VeronaGraziano Bruno e alcuni operato-ri tra cui Giorgio Bighelli dellaPerusi srl di Verona.È stata visitata l’area logistica diSveta Nedelija, a nord-ovest di Za-gabria, sulla nuova autostradaLubiana-Zagabria, dove si trova-no le piattaforme di Spar, Merca-tor e Lidl per la Croazia e dove siè svolto un incontro con il re-sponsabile degli acquisti orto-frutta della catena austriaca Spar,in piena espansione in Croaziadopo il forte radicamento con-quistato in Slovenia. Andrej Divo-sevic ha detto che il prodotto ita-liano integra quello croato, cheSpar ha già fornitori italiani eche l’interscambio potrà crescerecon la caduta delle barriere doga-nali a seguito dell’ingresso dellaCroazia nell’UE nel luglio 2013.Si è dimostrato aperto a collabo-razioni. La Croazia ha 4,5 milionidi abitanti. In estate la costa dal-

mata e istriana ospitano circa 6milioni di turisti. Zagabria contaun po’ più di 800 mila abitanti.Nella capitale è stato visitato ilmercato all’ingrosso di Veletrzni-ca in cui operano 120 ditte. La so-cietà di gestione ha anche il con-trollo dei 22 mercati rionali diZagabria. La delegazione ha in-contrato il direttore ing. Du-bravko Jagar, il dirigente Miro-slav Pupic-Bakrac e alcuni opera-tori tra cui il primo venditore

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Grossisti di Verona e Padova alla scoperta del mercato croato

La delegazione veneta a Zagabria e Fiume per approfondire commercio, logistica e ingrosso a un anno dall’ingresso della Croazia nella Ue

La presidente di VrMercato Perbellini col direttore Merci; sotto, Cera e Daniele (Maap)

della principale società di orto-frutta croata AgroFructus, MarinBuj, collegata con il colosso delladistribuzione locale, la catenaKonzum (circa 700 punti vendi-ta).Curiosità ha sollevato anche la vi-sita a Dolac, il tradizionale mer-catino all’aperto di ortofrutta nelcuore di Zagabria, vivace e colo-rato, forse più attivo delle stessePiazza delle Erbe di Verona e Pa-dova, location adatta alla promo-zione di prodotti italiani.A Zagabria sono stati visitati an-che il City Center One, che ospitaun ipermercato Interspar e, nellastessa strada, un punto venditadella catena Konzum. Negli ulti-mi 10 anni il ruolo delle catene edei centri commerciali è cresciu-to molto nella distribuzione del-l’ortofrutta fino a raggiungere unrapporto 70-30 con i negozi tradi-zionali. La Konzum è la primacatena, seguita da Plòdine e daKaufland. Sta crescendo il ruolo

della catena slovena Mercator edella catena austriaca Intersparma Lidl e Billa non stanno aguardare. A Rijeka (Fiume) la missione havisitato la piattaforma logisticaper l’ortofrutta della Plòdine, laseconda catena della Gdo croata,forte di 69 punti vendita, che dal-la città sul Quarnaro, distribuisceortofrutta in tutto il Paese. La de-legazione ha incontrato il re-sponsabile degli acquisti, ing.Niko Vukic, che ha fatto il puntosugli scambi commerciali in attocon l’Italia e le possibilità di svi-luppo in vista della caduta dellefrontiere con l’ingresso, tra unanno esatto, della Croazia nell’U-nione Europea. Quest’ultimoaspetto racchiude il significato

più profondo della missione. Ladelegazione ha infatti potuto ren-dersi conto della situazione delmercato croato alla vigilia dell’e-vento epocale del passaggio nel-l’Ue nel luglio del 2013.L’Italia è il principale partnercommerciale della Croazia ed ilmercato croato riveste particola-re importanza per un gran nu-mero di aziende italiane, consi-derato che circa un sesto (tra il16% ed il 18%) delle importazionicroate proviene dall’Italia. La po-sizione italiana è abbastanza rile-vante anche nel settore agro-ali-mentare. Nel campo dei prodotti ortofrut-ticoli (le forniture italiane ri-guardano una gamma molto va-sta di prodotti), tra il 17% ed il18% delle importazioni provienedall’Italia. La produzione localedi ortofrutticoli freschi è ben ra-dicata e distribuita; negli agrumiè forte la concorrenza di greci espagnoli. ●

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Scorte di mele superiori allo scorso anno, in calole rimanenze di pere. Questo in estrema sintesi ilrisultato emerso dai dati resi noti dalla World Ap-ple and Pear Association (WAPA), al primo luglioscorso, che delinea la situazione delle scorte deidue frutti per la stagione 2011-2012. Per le melenell’Unione Europea, gli stock ammontano a260.707 tonnellate, il 21,7% in più rispetto al 2011.I Paesi con i quantitativi maggiori sono l’Italiacon 111.938 tonnellate (+20,3%), la Francia con49.986 tonnellate (+13,4%), Austria (24.449tonnellate; +26,4%) e Germania (22.002 tonnella-te; +84,9%). Per quanto riguarda le varietà, quelleper cui persistono ancora elevati volumi di stocksono la Golden Delicious (184.183 tonnellate), laJonagold (22.867 tonnellate) e la Idared (14.284tonnellate). Inoltre Wapa sottolinea il sensibileaumento degli stock di mele in Spagna, con un+147,6% rispetto allo stesso periodo dello scorsoanno. Al contrario Belgio e Regno Unito mostra-no, anno-su-anno, una riduzione del livello dellescorte rispettivamente pari a -64,5% e -50%.Per quanto concerne le pere, al primo luglio, ne-gli Stati Uniti le scorte di pere si attestano a 8.131tonnellate, ovvero il 25,8% in meno rispetto ai vo-lumi stoccati alla stessa data dello scorso anno

(10.960 tonnellate). In particolare, la varietà con imaggiori quantitativi di stock è la Anju (7.762tonnellate), seguita da Red Anju (368 tonnellate)e Bosc (1 tonnellata). Gli stock di pere nei Paesidell’Unione Europea ammontano a 8.230 tonnel-late, ovvero l’11,1% in meno rispetto allo scorsoanno.I Paesi che registrano i maggiori volumi di stocksono la Spagna (8.036 tonnellate), il Belgio (132tonnellate) e la Germania (60 tonnellate). Perquanto riguarda le varietà, le pere Conference so-no le più abbondanti in magazzino, con 8.023 ton-nellate.Infine, anche per le pere, WAPA sottolinea il forteaumento degli stock in Spagna, dove si è registra-to un +191,5% a fronte di una contrazione in Bel-gio e Gran Bretagna con volumi inferiori rispetti-vamente del 97,9% e 100%

Wapa: scorte di mele abbondanti, scarseggiano le pere

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Negli Stati Uniti la domanda dimirtilli è salita vertiginosamen-te, stimolando la produzione, cheè cresciuta del 52% in tre anni,come ha annunciato la Califor-nia Blueberry Commission, pas-sando da 29 a 44 milioni di lib-bre. Il raccolto 2012 sarà inferiore aquello dello scorso anno ma restacomunque elevato. Negli Usa ladomanda di mirtilli è aumentatae dovrebbe continuare a salire. Ilmirtillo possiede diversi plus chene fanno aumentare il consumo:frutto salutistico ricco di antiossi-danti, amato anche dai bambini,è ora il secondo frutto preferitodagli americani dopo la fragola. Iprincipali produttori di mirtillisono Maine, Michigan, New-Jer-sey, Oregon, California, North Ca-rolina. Più della metà della pro-duzione mondiale di mirtilli pro-viene dagli Stati Uniti.

Israele è pronto a lanciarlo sulmercato ma in Italia, nonostantela sua nascita risalga al 2008, nonè stato ancora stato commercia-lizzato. Si tratta del pomodoronero, una variante del pomodoroclassico, caratterizzato da un ele-vato contenuto di antociani, mo-lecole antiossidanti presenti infrutti come l'uva nera e i mirtilli,utili a contrastare la formazionedei radicali liberi.Se infatti il Black Galaxy (questoil nome della variante israelia-na) sarà immesso sul mercatoentro un anno grazie alla societàTechnological Seeds, il SunBlack, messo a punto da una ri-cerca coordinata dalla Scuola Su-periore Sant'Anna di Pisa allaquale hanno partecipato le uni-

versità di Pisa, Modena e ReggioEmilia e della Tuscia di Viterbo,non ha ancora trovato aziendepronte ad avviarne la commer-cializzazione. “Il problema è chein Italia la ricerca in ambitoagro-industriale non è sostenutadal sistema delle imprese: leaziende non hanno il coraggio diinvestire nell’innovazione, oppu-re sono di dimensioni troppopiccole”, spiega PierdomenicoPerata, ordinario di fisiologia ve-getale alla Scuola SuperioreSant'Anna di Pisa.“Nel caso del Sun Black - conti-nua il docente - le industrie se-mentiere italiane hanno compre-so il valore di questa ricerca, matrattandosi di aziende molto pic-cole non hanno risorse”.

ISRAELE

Il pomodoro neronon approda in Italia

STATI UNITI

Tutti pazzi per i mirtillie la produzione vola

GERMANIA

Prezzi troppo altiAsparagi in sofferenza

Avanti tutta per l’export agroali-mentare australiano.L’Australian Bureau of Agricultu-ral and Resource Economics andSciences prevede, grazie anche altraino offerto dalla domandaasiatica in continuo aumento,per il prossimo anno una cresci-ta del reddito da esportazionidella produzione locale dei setto-ri agricoli, della pesca ed orto-frutticoli.Si stima infatti che potranno es-sere raggiunti liveli di entrate re-cord pari a circa 34 miliardi dieuro, il 4,5% in più rispetto alleproduzioni precedenti. Le eccel-lenti performances del settoreagricolo-ortofrutticolo hanno sa-puto resistere anche a concomi-tanti fattori esterni negative co-me ad esempio le alluvioni chenel 2011 hanno colpito il Queen-sland, uno dei principali statiproduttori dell’Australia.

AUSTRALIA

Ottime prospettiveper l’export di frutta

Nel Regno Unito il maltempoche, soprattutto ad aprile, ha im-perversato nelle terre d'Albionesta causando notevoli problemial settore melicolo. Secondo leprime indicazioni quest'anno laproduzione di mele inglesi po-trebbe diminuire del 50% rispet-to ai volumi previsti. La causaprincipale è proprio il maltem-po.Lo scorso aprile è stato il mesepiù piovoso da oltre cento anniin Gran Bretagna. Maggio ha re-gistrato temperature oltremodoelevate, mentre giugno è stato ca-ratterizzato da pioggia e vento.L'Inghilterra meridionale, dovesi concentra il 70% della produ-zione di mele del Paese, è la zonapiù colpita. Alcuni produttori delKent stimano di aver perso il 90%del raccolto. Si annuncia quindiuna produzione inferiore e piùimport degli anni precedenti.

REGNO UNITO

Il maltempofalcidia le pomacee

Campagna asparagi complessacon bassa produzione e prezzi al-ti in Germania, primo produtto-re europeo dell’ortaggio. Quest’anno i volumi sono statiin netto calo a causa principal-mente del freddo che ha influen-zato buona parte della primave-ra mentre i prezzi sono stati del18% più alti rispetto al 2011. Iconsumatori tedeschi hanno di-minuito gli acquisti di asparagidi quasi un quarto. Per la mag-gior parte dei produttori, l’au-mento dei prezzi non ha com-pensato il calo della produzione. Il fatturato è sceso mediamentedel 15%. Nel 2011 la Germaniaaveva prodotto 103.000 tonnella-te di asparagi.

CorriereOrtofrutticoloLETTERE dei LETTORIL

Nella mia qualità diPresidente dell’Asso-ciazione Grossisti Or-tofrutticoli, ente cheriunisce i grossisti diortofrutta operanti nel-l’Ortomercato di Mila-no, mi trovo costretto,per l’ennesima volta, adover rivendicare la completaestraneità della categoria da merappresentata alle vicende espo-ste nel servizio andato in ondagiovedì 5 luglio 2012, inerente al-l’oggetto.Da tale trasmissione, compliceuna “forzata” impronta nella pre-sentazione del tema e nella con-duzione delle interviste, emergeche tra la criminalità organizzata

e le attività esercitatepresso l’Ortomercatodi Milano vi siano deilegami tali per cui nonvi sia spazio per la le-galità.Come ormai consuetu-dine, si è parlato del-l’Ortomercato di Mila-

no dando risalto unicamente aquei lati forse più marginali emeno importanti, sicuramente ipiù gettonati da chi vuole facil-mente colpire l’attenzione deifruitori dei media (pratica, ahi-noi, fin troppo diffusa, emblemadi superficialità e disinformazio-ne), tralasciando però quel “sim-bolico” 99% di aziende, imprendi-tori e lavoratori che quotidiana-

mente sin dalle prime ore dellanotte, in una struttura fatiscentee vessati da una innumerevolequantità di norme e regolamenti,operano con coscienza nellamassima legalità, ma che, senzamai diritto di replica, sono siste-maticamente bollati come mala-vitosi. Se un cantante si droga,uno sportivo “vende” la propriasquadra o fa uso di sostanze do-panti, un politico è corrotto, uninsegnante o un prete sevizianodei bambini, si tratta di casi iso-lati che non possono e non devo-no intaccare la reputazione di de-terminate categorie; nel caso del-l’Ortomercato di Milano non ècontemplata la possibilità cheesistano le immancabili pecorenere (c’è qualche ambito esen-te?) perché tutto il “gregge” è scu-rissimo.Purtroppo in pochi sono al cor-rente che i cambiamenti in attoverso una situazione di traspa-renza e legalità sono il frutto diuna costante e puntigliosa se-quenza di segnalazioni, inoltratenell’arco di diversi decenni dalsottoscritto e dai miei predeces-sori a tutte le autorità competen-ti, sia giudiziarie che ammini-strative.

Alberto AlbuzzaPresidente Ago Milano

GROSSISTI MILANESI E CRIMINALITÀ

Uno Mattina fa sensazionalismoMa l’Ortomercato non è il Far west

70 L u g l i o - A g o s t o 2012

Alcuni giorni fa la trasmissione del primo canale Rai “Uno Mattina”ha intervistato Luigi Predeval, presidente di Sogemi, la società chegestisce il centro agroalimentare di Milano (tra cui l’Ortomercato).Durante il servizio è stato affrontata la scottante questione delle in-filtrazioni mafiose e di altre criminalità all’interno del mercato al-l’ingrosso meneghino.“Nel far west dell’ortomercato”, titolava la trasmissione di Uno Mat-tina. Nell’intervista Predeval ha elencato le operazioni di controlloeffettuate all’interno dell’area del mercato e che hanno portato an-che alla chiusura di diverse cooperative (14 su 26 decretate fuorilegge solo negli ultimi mesi), ree di operare in maniera illecita.Ma contro il servizio del programma Rai si scaglia Alberto Albuzza(nella foto sotto), presidente dell’Ago, associazione grossisti orto-frutticoli, ente che riunisce i grossisti di ortofrutta operanti nel-l’ortomercato milanese con la lettera che riportiamo di seguito.

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CorriereOrtofrutticolo SCHEDA PRODOTTO S

● Emanuele Zanini

Si profila un’annata all’insegnadella stabilità per il peperone, an-che se l’andamento dei prezzinon troppo brillante sta creandoalcune preoccupazioni ai produt-tori. Un quadro generale del com-parto viene tracciato da RenzoLazzarin, Portfolio Manager Sola-nacea Italia, che conferma l’an-damento stabile della produzionee delle superfici investite nellearee vocate lungo la Penisola.Il mercato italiano è caratterizza-to da una limitata incidenza deiflussi di import e di export inquanto la tendenza principale èquella del consumo interno delprodotto nazionale. La produzio-ne è focalizzata, per quanto ri-guarda le colture protetta per ilmercato del fresco in Campania eVeneto, e in pieno campo, preva-lentemente destinata all’indu-stria, in Puglia.“La campagna 2011 si è chiusa po-sitivamente - spiega Lazzarin - eciò ha influito sugli investimentidi quest’anno che risultano inmoderata crescita in tutti i prin-cipali areali, in conseguenza an-che delle inferiori performancedi altre colture”.Per quanto riguarda le tipologiedi prodotto “il mezzo lungo è lapiù gradita dal mercato mentre

quelle a frutto lungo continuanoa perdere quota, rimanendo lega-te a contesti locali di consumo”.Dando uno sguardo allo scenariointernazionale Lazzarin affermache la Spagna si conferma ilprincipale produttore europeo,seguito da Olanda e Marocco. “IlPaese iberico, in particolare, starecuperando gran parte delle

quote perse qualche anno fa gra-zie ad una radicale inversione dirotta a livello produttivo che haportato nel giro di pochi anni aconvertire totalmente la produ-zione con adozione di modelli didifesa integrata. In questo modosono state garantite rese produtti-ve, ridotti livelli di residui e so-stenibilità ambientale, contri-

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Peperone, l’Olanda fa il mercatoProduzioni stabili, superfici giù e prezzi poco brillanti in Italia

Spagna e Paesi Bassi sono i riferimenti europeiper una coltura che soprattutto nel Mezzogiorno

registra delle defezioni per la bassa remunerazione.Sempre più esigente la grande distribuzione

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Tiziano Bolla, uno degli operatori intervistati per l’inchiesta sul peperone

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PEPE

RONI

SCHEDA PRODOTTOSbuendo in tal modo a settare unmaggior standard sul mercato intermini di qualità e impatto delleproduzioni”.Dall’altro lato secondo Lazzarinla produzione si deve confrontarequotidianamente soprattutto conalcune problematiche come peresempio “le richieste sempre piùesigenti e pressanti della grandedistribuzione organizzata in ter-mini di residui. Anche per questole aziende di produzione devonoessere in grado di offrire ai con-sumatori prodotti salubri, sicurie conformi ai criteri di sostenibi-lità ambientale e affrontare icambiamenti della regolamenta-zione europea sull’uso degli agrofarmaci”.“Ed è in tale direzio-ne che si oriental’offerta di Syngen-ta per la coltura -aggiunge il mana-ger della multina-zionale - in partico-lare attraverso “Si-nergie”, per soste-nere la competiti-vità e l’eccellenzadelle produzioni or-ticole italiane in ri-sposta alle richiestedi prodotti salubri,sicuri e conformi aicriteri di sostenibi-lità ambientale”. Alivello di prodotto, invece, “An-gello rappresenta, invece, la prin-cipale innovazione di Syngentaper il peperone. Vincitore delFLIA (Fruit Logistica InnovationAward) 2012, il più importante eprestigioso premio del settore or-tofrutticolo, Angello, che saràvenduto con l’omonimo mar-chio, è il primo peperone dolcesenza semi al mondo”.Lo scenario dipinto dalla parteproduttiva è invece meno positi-va. Maurizio Bartolini, titolareassieme al socio MassimilianoConsagra della Masterfruit,azienda siciliana di Licata (Agri-gento), spiega come “il compartostia vivendo annate tutt’altro chebrillanti. Quest’anno nella zonatra Licata e Palma di Montechia-

ro stiamo assistendo a un signifi-cativo calo della produzione. Manon solo. In quest’area rispetto al2011 si è registrata una perdita disuperfici coltivate a peperone del25-30%, a causa anche degli assaideludenti risultati ottenuti lascorsa annata con prezzi moltobassi e perdite dovute agli elevaticosti di produzione. Il trend ri-mane pertanto negativo”, affer-ma senza esitazione l’imprendi-tore romagnolo, che otto anni faha deciso di trasferirsi da Cesenae scommettere sulla Sicilia. Scel-ta, che nonostante le difficoltà,non rinnega. Masterfruit, che fat-tura circa 10 milioni di euro, con50 dipendenti in tutto tra fissi estagionali, commercializza 18

mila quintali di peperoni (l’80%indirizzati alla gdo e il restante20% a grossisti e mercati genera-li) con 50 mila piante coltivate. Iprimi trapianti iniziano a otto-bre, mentre si entra in pienacampagna tra novembre e dicem-bre fino a fine gennaio con pro-dotto in tunnel o serra. Poi suglistessi terreni dalla primaverainoltrata in poi si coltivano me-loni (specialmente varietà Canta-lupo). “Cercheremo di mantene-re anche quest’anno gli stessiquantitativi delle annate passateanche se sarà difficile. La speran-za per quest’anno - ammette Bar-tolini - è che il mercato reagiscapositivamente al calo produttivomantenendo quotazioni soddisfa-centi”.

Le aspettative non sono troppoottimistiche nemmeno nel Vene-to. A testimoniarlo è TizianoBolla, titolare assieme a EttoreBolla dell’azienda Agricola 3B diMinerbe (Verona), che ha nel pe-perone il prodotto di punta. L’or-taggio viene coltivato sotto serra,in particolare la varietà quadrata,con quantità attorno ai 3 milaquintali su un’area di 5 ettari diterreno. Ma entro la fine del 2012le superfici raddoppieranno. Inestate si producono anche melan-zane e altri ortaggi, mentre nelperiodo invernale l’impresa sidedica principalmente alla colti-vazione di verze, radicchio e ca-volo cappuccio. “Fino allo scorso anno la campa-

gna del peperonesi era salvata, maquest’anno leaspettative nonsono confortanti.I primi dati dellacampagna, ini-ziata in Veneto ainizio luglio,hanno visto in-fatti un calo deiprezzi del prodot-to. La merce pro-veniente dall’O-landa, mercatoche nella sostan-za “fa il prezzo”,mantiene invece

quotazioni sempre piuttosto so-stenute, mentre quella del SudItalia si mantiene a metà stra-da”. Nei primi giorni di luglio,afferma Bolla, il peperoneolandese viaggiava su prezzi at-torno ai 2,5 euro al chilo, con-tro 1,50-1,80 euro del Sud Italiae gli 80-90 centesimi di Verona.La campagna in Italia parte inSicilia, a dicembre per poi pro-seguire in Puglia e in Campa-nia, nel Napoletano, per poispostarsi in Veneto.“Spesso tali differenze di prezzosono ingiustificate”, rimarca Bol-la. “Si potrebbe invertire la rottama per farlo servirebbero mag-giori controlli da parte degli or-gani preposti”[email protected]

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Quella del peperone è una coltu-ra storica, per l’Italia, che neglianni ha subìto un declino impor-tante perchè è molto aumentatala concorrenza estera (Spagna,Nord Africa) mentre sono calati iconsumi pro-capite. La superficietotale per l’Italia si aggira intor-no ai 3.500 ettari per il professio-nale, con un leggero calo annodopo anno. In ambito europeo,la Spagna, ove la produzione, do-po alcuni anni di calo, è in in-cremento, domina il mercato concultivar tendenzialmente quadra-te.Le tipologie più diffuse, comespiega Gianluca Larenza (nellafoto a fianco del titolo), agronomo,responsabile Sviluppo Area Tir-renica Centro Nord di Hm Clausesono sicuramente quelle 1/2 - 3/4lunghe (giallo e rosso), che do-minano il mercato nelle princi-pali aree di produzione.Le varietà maggiormente presen-ti, prosegue Larenza, sono1/2 - 3/4 lungo giallo: Sienor, Fi-lidor (che fanno capo a Clause),Eppo, Peppone (Syngenta), Rial-to e Gemini (Nunhems), Jumper,Nestor (Monsanto)1/2 - 3/4 lungo rosso: San Marco,Raul, Classico, Regazo, Barocco,Fenice (di cui è titolare Clause),Almuden, Troyano (Syngenta),Lapillo, Favilla, Raggio (Monsan-to), Airone, Solero, Pompeo(Nunhems).Alre società sementiere attive sulfronte peperone sono Fito (so-prattutto in Sicilia), Enza Zaden,Med Hermes, e altre ancora.A livello nazionale, inoltre, van-no identificati diversi segmentidi coltivazione; la serra primave-rile è molto importante. Sarebbe-ro i trapianti di fine inverno (feb-braio marzo) per raccolte a parti-re da giugno fino all'autunno. Lezone più importanti sono Cam-pania (Piana del Sele), Veneto(Verona e Cavallino) e Piemonte

(Carmagnola). Quello che acco-muna le tre zone è che negli an-ni è andata ad aumentare un’e-mergenza di tipo “sanitario” es-sendo aumentata l'incidenza delTSWV (Tomato Spot Wilt Virus),trasmesso da tripidi, che provocadelle macchie concentriche, condecolorazioni, che rendono in-commerciabili i frutti. Ciò ha spinto la genetica di tuttele ditte sementiere a trovare dellesoluzioni, introducendo la resi-stenza al virus, in genere indica-ta in tutti i cataloghi come IR(Resistenza Intermedia), secon-do quanto suggerito dall’ISF (In-ternational Seed Federation). Cisono oramai alcune aree di pro-duzione italiane che non posso-no fare a meno di varietà resi-stenti al virus, essendo molto altala pressione della malattia. Di-versi sono gli esempi di varietà

con IR al TSWV (tra queste Fili-dor, Eppo, Peppone, San Marco,Classico). La Sicilia, prosegue Larenza, è laregione più importante dal pun-to di vista delle superfici, e sonopresenti colture di serra (trapian-ti in vari periodi dell'anno, sianel precoce, che in controstagio-ne che nel tardivo), ma anchecolture di pieno campo, moltobelle, in cui le piante vengono so-stenute da tutori. Nella penisola si distingue l’areameridionale, sia per l’industriache per il mercato fresco (moltoimportante è la provincia di Fog-gia): tutte colture da pieno cam-po in cui è necessario che lepiante abbiano un habitus erettoe compatto. Altre zone molto im-portanti che hanno subito fortiriduzioni negli anni sono il pie-no campo umbro e toscano (Val-le del Tevere), da cui deriva gene-ralmente un'ottima qualità delfrutto.Non vanno tralasciate poi altretipologie, anche se meno diffu-se; Quadrato, Corno di toro,Piccante... la cui importanza,negli anni, è andata in calan-do.Meritano di essere segnalate,conclude l’esponente di HmClause, anche le tipologie loca-li, non ibride, che hanno co-munque segnato la storia, i pae-saggi e la cultura di molte zonein Italia. Ad esempio il Quadra-to d’Asti, il Cuneo, il Tomaticot(diffusi in Piemonte); oppure ilpoco citato peperone di Senise(Potenza), con buccia sottile,che viene essiccato al sole econsumato croccante. (M.A.)

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«Calo dei consumi e concorrenza spietata»

Gianluca Larenza,agronomo di Hm Clause,fotografa lo stato di salute

della coltura

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PATA

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● Emanuele Zanini

Torna il sereno sul mercato dellapatata. Lasciata alle spalle un’an-nata 2011 complessa, quest’annole previsioni sono piuttostoconfortanti, con buone prospetti-ve economiche per il settore e unprodotto di qualità più che soddi-sfacente.Secondo l’analisi del CePa (Cen-tro di Divulgazione per la Patatadi Bologna) la riduzione delle su-perfici investite in produzione dipatata da conservazione nel 2012nei principali Paesi produttorieuropei evidenzia produzionicomplessivamente inferiori ri-spetto allo scorso anno. Dopo leelevate rese produttive registratelo scorso anno in Nord Europa,quest’annoQuesto dato, unitamente al fattoche lo scorso anno sono state re-gistrate rese produttive partico-larmente elevate per le coltiva-zioni di patata in Nord Europa,lascia prevedere una situazionedi mercato migliore per la prossi-ma stagione, con un’offerta diprodotto sul mercato europeo inequilibrio rispetto alla domanda. Le stime su questa annata parla-no di una riduzione delle superfi-ci sia in Italia (tra il 10 e il 20% aseconda delle aree), sia in altriPaesi europei come Francia (-0,2%), Germania (-3,5%), PaesiBassi (dal -3 al -5%), e Polonia,che ha limitato le superfici inve-stite dagli oltre 400.000 ettari del2011 ai 380.000 ettari attesi nel2012 (ufficio statistica nazionale2012).“Il calo delle superfici investitein coltivazione di patata – affer-ma Augusto Renella, coordinato-re del CePa – riguarda diverse re-gioni italiane. In particolare glioperatori dell’Emilia-Romagna

stimano un calo delle superficicoltivate di circa il 10% rispettoallo scorso anno; in Campania edAbruzzo la riduzione delle aree èstimato tra il 20% e il 15% sullaprecedente stagione, mentre glioperatori del Lazio non rilevanoscostamenti significativi delle su-perfici investite rispetto al 2011”.“La prossima stagione per le pa-tate da conservazione in Italia –osserva Luciano Torreggiani,presidente del CePa – si annun-cia interessata da buoni indicato-ri e la Borsa Patata di Bologna va-luterà nelle prossime sedute la si-tuazione commerciale per defini-

re valori e strategie in linea conuna situazione produttiva e dimercato che si prevede migliorerispetto allo scorso anno”.Per quanto riguarda il prodottonovello, Fausto Bosca, direttoredell’Unapa (unione nazionale trale associazioni di produttori dipatate) spiega come la scarsa pro-duzione in Sicilia (che ha gene-rato uno squilibrio tra domandae offerta a cui si somma un calodelle semine del 10% rispetto al2011 a causa anche del freddo in-vernale) abbia influenzato positi-vamente l’andamento dei prezzi,che si sono attestati su buoni li-

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Sulla patata torna il sereno:previsioni confortanti

dopo una stagione 2011 tempestosaIl calo delle superifici investite e la buona qualità

fanno tornare il sorriso agli operatori mentre le rilevazioni del Cepa inducono all’ottimismo.

Buona performance delle novelle, male i tuberi campani

Da sinistra Giulio Romagnoli, Augusto Renella e Luciano Torreggiani

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velli con quotazioni all’origine,tra marzo e aprile, attorno ai 55centesimi al chilo. “Dalla secon-da metà di maggio è entrata nelmercato Napoli, con un calo deiprezzi (arrivati a 20 centesimi)dovuto alla raccolta di un prodot-to non maturo, indirizzato verso imercati dell’Est Europa. Le quo-tazioni tutto sommato si sonomantenute su livelli comunqueaccettabili, anche per il prodottodi qualità inferiore”. “Il problemasemmai - sottolinea Bosca - è ilcaldo che si sta registrando inqueste settimane (inizi di luglio,ndr) che sta mortificando i con-sumi. Si registra comunque uncerto equilibrio tra domanda eofferta, mentre la produzione èdiminuita e su cui ha in parte in-fluito il significativo calo degliinvestimenti di aree coltivate,specie in Puglia (-20%)”.Secondo Bosca lo scenario adogni modo si prospetta piuttostoconfortante “anche se sarà im-

portante capire che cosa succe-derà all’estero, a partire dallaFrancia, che pure ha registratoun calo degli investimenti, e dal-la Germania, che potrebbe darequalche preoccupazione con ilprodotto da primo prezzo (diqualità inferiore rispetto a quellofrancese)”.Sull’andamento della campagnapataticola anche Giulio Roma-gnoli, titolare dell’omonimaazienda bolognese, si dice ottimi-sta. “L'andamento di mercato del-le novelle è stato positivamenteinfluenzato dalla scarsa offerta diprodotto. Questo per due ragioni,non propriamente favorevoli alproduttore: da una parte una si-gnificativa riduzione delle super-fici a causa dei pessimi risultatidegli ultimi anni, e dall’altra darese nettamente inferiori allamedia”. L’imprenditore felsineosottolinea come “i prezzi medi al-la produzione in Sicilia non sonomai scesi stato i 30/35 centesimi

al chilo (livello di minima soste-nibilità delle produzioni novelle)con punte anche di 50 centesimi”.“Anche la produzione pugliese haspuntato prezzi remunerativi peril prodotto di buona qualità, conl’export sempre attivo che ha as-sorbito con regolarità la mercedisponibile, senza mai creare si-tuazioni di offerta eccessiva”.Secondo Romagnoli è necessariofare un discorso diverso per laproduzione napoletana, “che stainvece scontando la assoluta de-strutturazione di quel mercato.In merito - ammonisce Roma-gnoli - bisognerebbe fare una at-tenta riflessione sulla convenien-za da parte dei produttori e deglioperatori locali di raccogliereprodotto di scarsa qualità e im-maturo con l’unico risultato dideprimere il mercato e generareperdite anche in un contesto dimercato che tutto sommato è po-sitivo”.Spostando lo sguardo sul mercatodi Bologna, tra le aree maggior-mente vocate del Nord Italia e ditutta la penisola, dove la raccoltaè iniziata nella settimana 29(metà luglio), Romagnoli rivelache il prodotto si presenta di otti-ma qualità anche per un anda-mento climatico favorevole. Perquanto riguarda le rese ettaronon è ancora possibile fare unaprevisione certa (l’intervista è dimetà luglio, ndr), in quanto laproduzione si presenta con resenon omogenee. Una cosa è certa– conferma l’imprenditore emi-liano. Quella del 2012 sarà una

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campagna caratterizzata da scar-se produzioni, sia in Emilia Ro-magna che in Veneto. Il prezzoper le rare partite ceduta in fasedi raccolta è oggi di 0,20 centesi-mi al chilo, mentre il prezzo diriferimento per il prodotto confe-rito in conto deposito secondo idettati dell’accordo quadro regio-nale (circa l’85% del totale) saràfissato nelle prossime settimanecon riguardo allo scenario com-plessivo del mercato e con l’au-spicio di poter vedere premiata laproduzione organizzata in filie-ra”.Sull’evoluzione dello scenario in-ternazionale Romagnoli ricordache l’Italia importa ogni anno trale 50 e le 70 mila tonnellate di pa-tate, “quantità che influenzanoper forza di cose il mercato. For-tunatamente dalle prime stimesulla produzione nordeuropeasembrerebbe che le rese record

del 2011 non verranno conferma-te quest’anno, anche per una ri-duzione delle superfici nell'ordi-ne del 4-5% sul 2011”.“Molto dipenderà dal senso di re-sponsabilità della filiera”, com-menta il titolare dell’impresa bo-lognese, che dal veneto alla Sar-degna gestisce un volume di oltre90 mila tonnellate di patate e cheil prossimo anno aprirà una nuo-va struttura a Molinella (Bolo-gna).. “Si preannuncia una anna-ta positiva che solo noi possiamorovinare. Tutti gli operatori do-vranno avere grande senso di re-sponsabilità. Sotto certi prezzi

del prodotto il produttore italia-no abbandona la coltivazionedelle patate. A quel punto saremotutti nelle mani della produzionenord europea che farà il merca-to”.“Come detto molto dipenderà daicomportamenti degli operatoridella filiera e dall’andamento ge-nerale dei consumi. Minore su-perficie investita, minore produ-zione ed un mercato sempre piùinteressato alla produzione na-zionale (locale) sono elementifondamentali su cui basare lestrategie di tutela e valorizzazio-ne del prodotto italiano”.

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A Edimburgo, in Scozia, lo scorso maggio si è tenu-to il più grande evento legato al settore pataticoloorganizzato nel regno unito: il World Potato Con-gress, che ha attirato più di 800 delegati provenien-ti da oltre 50 Paesi per discutere del terzo prodottoalimentare più importante al mondo.Nella prestigiosa line-up dei relatori, c’era pureJohn Beddington, consigliere scientifico del RegnoUnito e autore del rapporto Foresight, il quale haespresso la sua sorpresa che alcune persone sianoancora scettiche del cambiamento climatico in atto.“Cosa accadrà nei prossimi 20 anni è già determi-nato da ciò che sta accadendo ora”, ha detto il pro-fessor Beddington. “Lo scenario è in parte cupo, inparte spaventoso anche se rimane uno spiraglio diottimismo”. Nella sua relazione Beddington ha sot-tolineato l’importante ruolo che la patata giocherànel fornire il cibo necessario per sfamare la cre-scente popolazione mondiale, che dovrebbe rag-giungere gli 8 miliardi entro il 2025. Un costanteaumento delle rese di produzione di patate ha per-messo di mantenere costanti le produzioni negli ul-timi 50 anni, nonostante una ri-duzione della quantità di terracoltivata. Altri oratori sono intervenuti alcongresso incluso Ronnie Bartlett(amministratore delegato della

Albert Bartlett and Sons Ltd), Nick Vermont (regio-nal CEO di McCain Foods Ltd), David Wilkinson (se-nior director del settore agricolo di PepsiCo).Inoltre, erano presenti altre figure di livello inter-nazionale, tra cui Kevin Clayton-Greene (consulen-te biosicurezza, AUSVEG, Australia) e Colin Char-tres (direttore generale di International Water Ma-nagement Institute, Sri Lanka) che hanno tenuto al-cuni seminari.“Siamo molto soddisfatti dall’interesse mostrato datutta la supply chain britannica nel World PotatoCongress”, ha detto il regista del “Potato Council”Rob Clayton. “Abbiamo ricevuto un feedback moltopositivo da tutti i settori dell’industria sulla rile-vanza e l'interesse delle discussioni. Il congresso haofferto una opportunità unica per le prospettiveper le nuove imprese con i clienti. World PotatoCongress è stata una grande opportunità per l’indu-stria per ascoltare le opinioni di specialisti prove-nienti da tutto il mondo e scoprire come diversiPaesi affrontano problematiche simili a quelle chenoi dobbiamo affrontare”. (e.z.)

Ottocento delegati da 50 Paesi al World potato congress«Un futuro ricco di sfide per la patata, alimento basilare»

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Organizzazione di Produttori