Impianto generale della Riforma - icossona.gov.it - UL per... · Ermanno Puricelli CQIA –...
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Progettare
unità di lavoro per competenze
Rete “Rubicone
10 novembre 14
Prof. Ermanno Puricelli CQIA – Università di Bergamo
Didattica per competenze
Struttura del Curricolo verticale per competenze
Unità di lavoro per competenze
Dispositivo di accertamento e certificazione
Struttura del curricolo
Gli apprendimenti sono solo la
spina dorsale del curricolo, che
è fatto anche di strategie,
metodi, dispositivi di verifica,
aspetti organizzativi relazioni,
ecc.
Il curricolo concreto
Livello ingresso
UL
UL
UL
UL
UL
UL
UL
UL
UL
Livello uscita
Un curricolo concreto è un successione ordinata
di Unità di Lavoro (UL);
Ci sono vari tipi di curricolo a secondo del tipo di
Unità di lavoro che lo compongono
Tipi di curricoli
Percorsi in cui prevalgono le unità di lavoro centrate su contenuti
“cultural disciplinari” o unità tematiche (UT):
p.e. “Gli invertebrati”, “ I numeri relativi”, “Il futurismo”, ecc.
1) Curricoli cultural disciplinari
2) Curricoli per competenze
Percorsi in cui prevalgono le unità di lavoro centrate sul “saper fare
competente” o unità pragmatiche (UP):
p.e. “Progettare e realizzare un oggetto”, “Organizzare la visita di una città”,
“Comporre un saggio breve”, “Realizzare un esperimento scientifico”, ecc.
Tipi di curricoli
3) Curricoli educativi
Percorsi in cui prevalgono le unità di lavoro centrate sul “valori,
atteggiamenti e comportamenti” o unità educative (UE):
p.e. “Prg. Educazione alla legalità”, “Prg. Educazione alimentare”, “, “Prg.
Educazione ambientale”,
4) Curricoli di potenziamento
Percorsi in cui prevalgono le unità di lavoro centrate sull’ “esercizio di
una funzione” o unità di potenziamento funzionale (PF):
p.e. “Programma di potenziamento muscolare”, “Prgm di potenziamento della
memoria”, “Prgm di sviluppo delle capacità logiche”, “Prgm di sviluppo della
capacità decisionale”, ecc.
Un’immagine per i “curricoli scolastici”
I curricoli scolastici sono solitamente misti e si possono considerare
appartenenti all’uno o all’altro tipo solo in funziona della prevalenza di un
certo tipo di unità di lavoro
Dal curricolo alle “unità di lavoro”
Per “unità di lavoro” si intende un dispositivo
educativo e didattico relativamente semplice, il cui
scopo è quello di attivare singole esperienze di
apprendimento, unitarie e di senso compiuto, che
richiedono un arco temporale abbastanza contenuto.
Esistono diversi tipi di unità di lavoro:
lezioni frontali, progetti, moduli, unità di
apprendimento, laboratori, unità di simulazione, di
apprendimento cooperativo, di ricerca, unità per
obiettivi, per concetti, per strutture, e così via.
Elementi strutturali
QQualunque unità di lavoro si compone di tre
elementi costitutivi:
aa) di un nucleo degli apprendimenti da promuovere
che rappresenta il cuore di ogni unità di lavoro, nel
senso che ne fissa il centro, la periferia e regola le
relazioni tra apprendimenti (p.e.: saperi, competenze,
valori, atteggiamenti, capacità/potenziali, ecc.);
Funzione dei tre elementi costitutivi
b) di un qualche tipo di mediazione didattica, costituita
dalla strategia mediante cui i docenti ritengono di
aiutare gli alunni l’apprendimento di quanto previsto
dall’unità di lavoro, da cui dipendono i ruoli, le azioni,
i metodi, gli strumenti e i sussidi;
c) di un dispositivo per la verifica e valutazione di quanto
appreso; ossia di un complesso di criteri, procedure e
strumenti, che consentono ai docenti di accertare e
documentare, quanto e a che livello il nucleo unitario
di apprendimenti sia stato fatto proprio dai singoli
studenti e dal gruppo classe nel suo insieme.
I traguardi
L’alunno ha consapevolezza di sè e cura del suo benessere psico-fisico.
Padroneggia schemi motori e posturali di base in relazione alle diverse
situazioni rispettando i criteri sicurezza per sé e per gli altri. Utilizza il
linguaggio del corpo per esprimere sentimenti ed emozioni. Sa condividere
esperienze di gioco.
Competenza motoria
Traguardo/Livello: P 3
I traguardi
Sa rapportarsi alla realtà, nei suoi diversi settori e ambiti:
A) utilizzando i concetti e gli strumenti propri della geometria euclidea piana
(triangolo, quadrato, ecc.) e tridimensionale (cubo, parallelepipedo, sfera, ecc),
allo scopo di riconoscere, rappresentare, costruire e trasformare forme, relazioni
e strutture, con riferimento a problemi ed esigenze semplici e possibilmente reali;
B) utilizzando i concetti e gli strumenti propri dell’aritmetica (insieme dei numeri
naturali e relative operazioni) allo scopo di determinare intuitivamente o misurare
i diversi aspetti quantitativi del reale, di evidenziare relazioni quantitative, di
rappresentare e manipolare insiemi di dati con gli oggetti matematici richiesti, di
evidenziare e comunicare ad altri i dati mediante grafici e tabelle, con riferimento
a problemi ed esigenze semplici e possibilmente concreti/reali. Si serve degli
strumenti propri del pensiero logico e matematico per i più diversi scopi:
comprendere documenti, predisporre relazioni, formulare ipotesi, sostenere le
proprie opinioni, ecc.
Competenza Applicazione pensiero matematico e scientifico
Traguardo/Livello: P 4
Compiti in situazione
Competenza: …..
Traguardo/Livello ……
Compito unitario
Compito unitario
“Esprimersi mediante il linguaggio analogico e metaforico proprio della
pubblicità”
Compito unitario in situazione
“Realizzare un manifesto pubblicitario relativo ad un problema emerso in
ambito scolastico
Compiti in situazione
Competenza: …..
Traguardo/Livello ……
Compito unitario
Compito unitario
“Ideare e realizzare un esperimento scientifico per provare un’ipotesi.”
Compito unitario in situazione
“Ideare un dispositivo per dimostrare che le diverse dimensioni del sole alla
zenit ed all’orizzonte sono un’illusione ottica.
Compiti in situazione
Competenza: …..
Traguardo/Livello ……
Compito unitario
Compito unitario
“Interagire sul piano verbale e non verbalmente all’interno di un gruppo strutturato
o occasionale, in funzione di uno scopo.”
Compito unitario in situazione
“Partecipare ad una assemblea di classe per decidere alcune regole di
comportamento.”
Compiti in situazione
Competenza: …..
Traguardo/Livello ……
Compito unitario
Compito unitario
“Comprendere l’utilità e l’importanza delle figure geometriche e loro
caratteristiche, per delimitare spazi concreti per particolari finalità (gioco,
abitazione, lavoro, espressione artistica ecc.); valorizzare tali proprietà per
delimitare e organizzare spazi reali in funzione di scopi particolari.”
Compito unitario in situazione
“Ideare un tipo di sport “alternativo”, frutto della fantasia dei bambini, che
richieda regole e spazi prestabiliti. Concordare le regole utili allo svolgimento
dello sport in questione. Adeguare lo spazio /palestra al tipo di sport inventato
dai bambini; definire spazi, forme, distanze, con l’uso di materiali specifici (
metro, bastoni, corde,…”
Mediazione didattica 1
Mediazione didattica
• Parlare di “mediazione didattica”, nel caso delle competenze,
equivale a sollevare la complessa questione del passaggio
dall’ambiente classe all’ambiente bottega, in quanto luoghi
dell’insegnare e apprendere.
• E’ questo un passaggio che comporta diversi interventi, alcuni
meno sostanziali altri più, tutti orientati a far sì che la classe
assomigli sempre di più ad una bottega.
• NB: Non tutti gli interventi previsti sono fattibili o devono essere
fatti introdotti tutti e tutti insieme
Mediazione didattica 2
Mediazione didattica
INTERVENTI
• disseminare il luogo di segni della competenza
• dotare il luogo di arredi, suppellettili e strumenti necessari allo
scopo
• organizzare lo spazio in funzioni delle attività previste
• programmare tempi consoni al lavoro di bottega
• superare i ruoli e la relazione insegnate/discente in direzione dei
ruoli di maestro/apprendista
• rendere più varia e molteplice la dimensione relazionale in classe
(p.e. differenziando e articolando il ruolo di apprendista)
• adottare la metodologia di bottega (vedi apprendistato cognitivo)
Mediazione didattica 3
Strategie
La strategia è il cuore di ogni attività didattica, in quanto decide
il tipo di azioni, le loro successione, i ruoli, i metodi, degli
strumenti, ecc.
In campo didattico ci sono due generi fondamentali di strategie:
a) Trasmissive (docente) / Acquisitive (studente)
• Sono quelle che servono per la trasmissione dei saperi
(conoscenze e abilità)
b) Facilitanti (docente) / Costruttive (studente)
• Sono quelle che servono per la maturazione delle
competenze
Mediazione didattica 4
Strategie facilitanti / costruttive
Sono le strategie che si basano sul principio generale del “learnig by
doing”.
Tra queste, la strategia più idonea alla promozione delle competenze
è denominata “apprendistato cognitivo” o “didattica di bottega”
Collins A., Brown J. S., Newman S. E., L'apprendistato cognitivo, per
insegnare a leggere, scrivere e a far di conto, in C. Pontecorvo et
al., 1995, pp. 181-231.
Secondo questi autori l’apprendistato è una pratica formativa che consiste nel partecipare direttamente
alle attività lavorative in contesti reali. Come è ovvio, il novizio si trova, dapprima, in una «posizione
di partecipazione periferica legittimata», ma con il crescere della sua esperienza e autonomia la sua
partecipazione diviene sempre più centrale, fino al compimento.
Mediazione didattica 5
La didattica di bottega
LL’apprendistato cognitivo o didattica di bottega prevede le seguenti
fasi:
I . il modelling (esempio) consiste nella dimostrazione/esibizione
pratica della competenza esperta da parte del maestro, il quale, nel
mentre lavora, indirizza l’attenzione dell’apprendista su particolari
aspetti - durante questa fase l’apprendista assiste semplicemente
come osservatore, cercando di “rubare il mestiere”;
2. il coaching (guida) consiste nell’assegnare all’apprendista, come
allenamento, parti di un compito complesso che sono alla sua portata,
e che egli esegue sotto la guida dell’esperto, che interviene quando
necessario.
Mediazione didattica 6
La didattica di bottega
3. lo scaffolding (sostegno) presenta questa differenza significativa:
l’apprendista è invitato ad assumere un compito di senso compiuto,
mediante il sostegno continuo del maestro, fatto di suggerimenti, di
feedback di conferma e incoraggiamento, di sostegno meta cognitivo,
ecc. ;
4. il fading (disimpegno) consistente infine in una progressiva
riduzione dell’intervento e del sostegno da parte del maestro, che si
ritrae per lasciare più spazio all’iniziativa dell’apprendista, fino alla
completa autonomia e indipendenza.
Mediazione didattica
I ruoli
Rispetto alla didattica per competenze sono fondamentali i ruoli che
devono stare dentro la logica della didattica di bottega: il maestro e
l’apprendista ai diversi livelli (principiante, intermedio, autonomo, ecc.)
l professore non è più quello che in-segna (segna dentro), ma che fa è
fa insieme, è quello che mostra con il fare esemplare, che esibisce la
propri competenza. Cambia il canale privilegiato con non è più il
discorso e la parola; significa comunicare e interagire in modo diverso.
Sarebbe bello considerare insieme che cosa di deve togliere dall’attuale
modo di fare …
Essere maestro significa avere una alta opinione di sé e delle proprie
competenze.
Le azioni
Dispositivo di valutazione
Criteri epistemologici
Nel caso delle conoscenze e abilità il criterio guida
per “dire la verità” è quello della misurazione.
Nel caso delle competenze si danno più possibilità:
a) Modello dell’esemplarità -> portfolio
b) Modello della tipizzazione -> rubriche
c) Modello analisi fattoriale -> tabelle fattoriali
.
Un metodo di verifica
• Sollecita e mette in tensione un certo numero di capacità?
• Aggrega un insieme significativo di conoscenze?
•Aggrega un insieme significativo di abilità?
• Identifica una prassi reale sensata e compiuta, rispetto alla
quale promuovere una competenza?
•E’ significativo per il gruppo di apprendimento?
•E’ adatto?
Composizione didattica: teoria
Nel caso della progettazione didattica si possono
distingue almeno due livelli:
a) La progettazione dei percorsi o curricoli (di competenza
del collegio dei docenti e dei dipartimenti disciplinari);
a) La progettazione di singole unità di lavoro (di competenza
dei consigli di classe e dei singoli docenti)
La teoria della composizione didattica si interessa sia della
strutturazione dei percorsi, sia della strutturazione delle unità di lavoro
Dietro l’azione didattica
• Azione – flusso didattico
• Progettazione / programmazione
• Teoria della composizione didattica
• Creatività didattica
Dietro un brano musicale
• Brano musicale
dietro • Partitura o spartito (strumenti)
dietro • Composizione musicale (teoria)
• Creatività musicale
Tutti noi siamo impegnati in attività didattiche e sappiamo che l’azione didattica è qualcosa che fluisce in modo unitario e continuo, giorno dopo giorno, ma anche articolata al suo interno.
In un’attività didattica si possono infatti distinguere
Le azioni dei diversi insegnati e le voci delle diverse discipline;
le parti o momenti in cui l’azione didattica si articola
.
Il flusso didattico
Tutti noi, più o meno, ascoltiamo musica e sappiamo che un brano musicale è un flusso unitario e continuo, ma anche articolato al suo interno.
In un sinfonia, p.e., si possono infatti distinguere
le voci dei diversi strumenti (quartetto, quintetto,ecc.);
le parti o movimenti in cui sinfonia si articola (diversi per tema, strumenti e tempi)
.
Il flusso musicale