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Il Rurale che “cresce”. Il rurale ed il sistema educativo
Report finale
Affidamento del servizio di realizzazione di studi e organizzazione di eventi su argomenti afferenti alle tematiche dell’asse III del PSR Puglia 2007-2013. Lotto 2 – Il rurale ed il sistema educativo – Diversificazione in attività non agricole, servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale; CIG 5825532515.
Il R
ura
le c
he “
cres
ce”.
Il r
ura
le e
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sist
ema
ed
uca
tivo
Rep
ort
final
e
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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Indice
1. INTRODUZIONE………………………………………………………………. 3
2. STATO DELL’ARTE NEL TERRITORIO DEL GAL MURGIA PIÙ……. 4
2.1. CARATTERISTICHE AMBIENTALI ……………………………... 5
2.2. CARATTERISTICHE TERRITORIALI ……………………………. 7
2.3. POPOLAZIONE …………………………………………………...... 10
2.4. SISTEMA DIDATTICO ……………….…………………………... 15
2.4.1 Le scuole……………………………………………………… 15
2.4.1 Enti di formazione professionale……………………………. 16
2.4.3 Altri enti……………………………………………………… 18
2.5. ATTIVITÀ PRODUTTIVE ………………………………………… 19
2.6. AGRICOLTURA ……………………………………………………. 29
2.7. TURISMO ……………………………………………………………. 43
3. LE FATTORIE DIDATTICHE……………………………………………….. 45
3.1. STORIA DELLE FATTORIE DIDATTICHE ……………………… 45
3.2. NORMATIVA SULLE FATTORIE DIDATTICHE……..…………. 54
3.2.1. Requisiti ……………………………………………………….. 55
3.2.2. Aspetti fiscali …………………………………………...……... 57
3.2.3. Sicurezza ………………………………………………………. 58
3.2.4. La Legge sulle Masserie Didattiche della Regione Puglia ……. 61
3.3 NORMATIVA PER GLI ORGANISMI FORMATIVI 65
Mappa concettuale normativa fattorie didattiche 69
Mappa concettuale normativa enti di formazione 70
4. ANALISI CASI STUDIO………………………………………………………. 71
4.1. LE AZIENDE DEL GAL MURGIA PIÙ ……...………………. 83
4.2. CASI STUDIO IN PUGLIA …………………...……………….. 100
4.3. CASI STUDIO IN ITALIA……………………………………… 111
4.4. CASI STUDIO EUROPEI ……………………………………… 118
4.5. MODELLI REPLICABILI…………………………………….. 121
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5. INDICAZIONI TECNICO PRATICHE PER GLI OPERATORI
ECONOMICI…………………………………………………………………..
123
6. GLI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO NELLA
PROGRAMMAZIONE 2014-2020 ……………………………………………
133
BOX PSR per le Masserie Didattiche………………………….. 142
Mappa concettuale “Possibilità di finanziamento per la
programmazione 2014- 2020…………………………………………..
146
7. INDICAZIONI STRATEGICHE PER LA PROGRAMMAZIONE 2014-
2020 NEL TERRITORIO DEL GAL ATTRAVERSO L’APPROCCIO
LEADER………………………………………………………………………..
147
Le scuole nel territorio del GAL Murgia Più…………… 158
Questionario………………………………………………. 168
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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1. INTRODUZIONE
Il mondo rurale è stato per molti secoli un luogo formativo per le generazioni che hanno avuto la
fortuna di nascere in un contesto così eterogeneo, dove cultura, tradizioni, rispetto per la natura, per
l’agricoltura, gli animali e la preservazione del paesaggio si amalgamavano nella memoria dei più
giovani.
I nostri nonni, oggi sono tra gli ultimi detentori di questo sapere. Dagli anni della ripresa economica
(’50 e ’60) hanno comportato un elevato esodo dalle campagne a favore della città industrializzata
che offriva più lavoro e garantiva l’accesso a beni primari e secondari. L’incremento della
pubblicità aumentava il fabbisogno dei più piccoli di avere la merendina più buona, il videogioco
più divertente allontanandoli da cibi sani, dal contatto con la natura, dal confronto con i propri
simili.
La controtendenza arriva negli anni ’90 quando iniziano a sorgere i primi esempi di fattorie
didattiche.
Oggi le famiglie hanno un interesse crescente verso i luoghi rurali, spesso si preferisce trascorrere il
fine settimana o addirittura interi periodi feriali in zone rurali, dove si può tornare a vivere la natura
in aziende agricole che offrano servizi per gli adulti e bambini.
Anche i giovani trascorrono le proprie vacanza in strutture come agri- campeggi che permettano di
vivere in Community ecosostenibili.
In Puglia a seguito di politiche regionali ed Europee si stanno diffondendo sempre di più strutture
tese a migliorare l’approccio dei più piccoli (ma allo stesso dei genitori) nei confronti della natura e
dell’agricoltura.
L’elaborato, realizzato nell’ambito della misura 331 “Informazione” del GAL Murgia Più, ha
l’obiettivo di analizzare e far conoscere le strutture legate al concetto di “ RURALE E SISTEMA
EDUCATIVO” nei Comuni di Canosa di Puglia, Gravina in Puglia, Minervino, Poggiorsini, Ruvo
di Puglia e Spinazzola e dare dei suggerimenti sulla programmazione 2014- 2020.
Nel secondo capitolo è stata riportata una puntuale analisi su tutte le componenti territoriali del
GAL Murgia Più (ambiente, popolazione, contesto produttivo), per far questo sono stati utilizzati
dati statistici. Il terzo e quarto capitolo trattano, invece del sistema didattico come strumento di
conoscenza del territorio rurale.
Gli ultimi capitolo hanno l’obiettivo di far conoscere quali sono i finanziamenti europei nella
programmazione 2014-2020 e dare allo stesso tempo indicazioni tecnico pratiche agli stakeholder
che vivono nel contesto rurale.
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2. STATO DELL’ARTE TERRITORIO MURGIA PIÙ
Il Gruppo di Azione Locale (GAL) è un’agenzia che si occupa di sviluppo innovativo, integrato e
sostenibile del territorio rurale, e annovera tra i propri soci organizzazioni del settore pubblico,
privato e della società civile di un territorio rurale con l’obiettivo di applicare metodi di sviluppo
rurale LEADER. I territori di intervento dei GAL possono variare da una zona con una popolazione
di 5000 abitanti sino ad un’area di 150 000 abitanti.
Il gruppo di azione locale “Murgia Più Scarl” nasce nel 2003 per attuare il Piano di sviluppo Locale
denominato “Murgia: più natura più cultura” secondo le modalità previste dal Programma di
Sviluppo Rurale della Regione Puglia (PSR Puglia 2007/2013) e dalla normativa comunitaria
vigente.
I Comuni rientranti nel territorio
del GAL Murgia Più sono:
Canosa di Puglia, Gravina in
Puglia, Minervino Murge,
Poggiorsini, Ruvo di Puglia,
Spinazzola (vedi figura 1).
Questi comuni sono localizzati
nell’entroterra Pugliese ed
insistono prevalentemente sul
territorio dal carattere
estremamente rurale dell’Alta
Murgia. In quest’area trovano i
rilievi più elevati dell’Alta
Murgia oltre alle superfici
boscate di rilevante interesse
naturalistico, come il Bosco
Scoparello di Ruvo di Puglia e i
Valloni di Spinazzola.
Figura 1: Mappa Territori GAL Murgia Più. Fonte: SIT
Puglia.
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2.1 CARATTERISTICHE AMBIENTALI
Il territorio è caratterizzato dalla presenza delle Murge, altopiano Carsico che rende questo territorio
unico al mondo.
Il paesaggio Murgiano è caratterizzato prevalentemente da specie quercine quali la roverella (Q.
pubescens L.) il leccio (Q. ilex L.), il cerro (Q. cerris L.), la quercia spinosa (Q. coccifera L.) la
quercia di Palestina (Q. calliprinos Webb), il farnetto (Q. frainetto Ten.) e il raro fragno (Quercus
trojana Webb). Il sottobosco costituito da caprifoglio (Lonicera sp.), biancospino (Crataegus
monogyna Jacq.) e numerose specie erbacee ed arbustive tra cui la peonia (Peonia mascula L.
Mill.), la clematide (Clematis flammula L.), la rosa di San Giovanni (Rosa sempervirens L.) la rosa
canina (Rosa canina L.), il gigaro (Arum italicum Mill.) il ciclamino (Cyclamen hederifolium
Aiton).
Al fine di preservare la vegetazione si sono diffusi a partire dal 1930 impianti artificiali a
prevalenza di Pino d'Aleppo. Si tratta di rimboschimenti che hanno interessato, per una estensione
di circa 25.000 ettari, le aree interne e le fasce litoranee pugliesi.
La Murgia è anche caratterizzata da aree steppiche che include specie prioritarie quali la stipa (Stipa
austroitalica Martinowsky) e le numerose specie di orchidee appartenenti ai generi Serapias, Orchis
e Ophrys tra cui la specie, di recente scoperta, denominata Ophrys murgiana.
La vegetazione arboreo-arbustiva caratterizzante i pascoli naturali è costituita da olivastro (Olea
europaea var. sylvestris L.), mandorlo (Amygdalus communis L.) , marruca (Paliurus spina christi
Mill.), nespolo (Mespilus germanica L.), prugnolo (Prunus spinosa L.), perastro (Pyrus
amygdaliformis), mandorlo selvatico (Prunus webbii Spach), biancospino (Crataegus monogyna
Jacq.), ramno (Rhamnus saxatilis Jacq.).
Il territorio dell'Alta Murgia accoglie una fauna tra le più interessanti della Puglia e d’Italia, con
specie ad ampia distribuzione legate agli ambienti steppici e poche specie a distribuzione
puntiforme legate agli altri ambienti.
Tra l’avifauna che popola la Murgia vi sono alcune delle più importanti popolazioni di specie delle
aree steppiche e semiaride del bacino del Mediterraneo: calandrella (Calandrella brachydactyla) e
calandra (Melanocorypha calandra) che hanno particolare rilievo ai fini conservazionistici essendo
le popolazioni più numerose dell’Italia peninsulare, tottavilla (Lullula arborea), allodola (Alauda
arvensis), cappellaccia (Galleria cristata), occhione (Burhinus oedicnemus). La Murgia accoglie
diverse specie di rapaci diurni tra cui una delle più importanti popolazioni a livello mondiale di
grillaio (Falco naumanni), specie prioritaria per la quale la steppa costituisce l'habitat trofico e che
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nidifica nei centri storici dei paesi limitrofi dove determina un connubio unico tra antica architettura
e natura.
La Murgia è anche l'habitat di anfibi quali il tritone italiano (Triturus italicus), endemismo del
centro-sud d’Italia, e l’ululone dal ventre giallo (Bombina pachypus) e di rettili come il geco di
kotschyi (Cyrtopodion kotschyi), il ramarro (Lacerta bilineata), il cervone (Elaphe quatuorlineata),
il colubro leopardino (Elaphe situla), la vipera (Vipera aspis) e la testuggine di Hermann (Testudo
hermanni).
Figura 2: Paesaggio della Murgia. Fonte: www.galmurgiapiù.it.
Il territorio del GAL non è caratterizzato solo da un paesaggio unico al mondo ma anche da aziende
agricole con produzione intensiva, in particolare vite da vino, uva da tavola, olivo, mandorle ed
altre specie ortofrutticole.
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2.2 CARATTERISTICHE TERRITORIALI
Il GAL Murgia Più insiste su un territorio di 1244,36 km2.
I comuni compresi in quest’area sono stati classificati nell’analisi svolta dal DPS per
l’individuazione delle aree interne come si seguito riportato:
Tabella 1 Classificazione comunale aree interne. Fonte: www.dps.gov.it (2012).
Comune Provincia Classe_comuni Macro_classi
Canosa di Puglia Barletta-Andria-Trani C – Cintura Centri
Gravina in Puglia Bari D – Intermedio Aree Interne
Minervino Murge Barletta-Andria-Trani D – Intermedio Aree Interne
Poggiorsini Bari E – Periferico Aree Interne
Ruvo di Puglia Bari C – Cintura Centri
Spinazzola Barletta-Andria-Trani E – Periferico Aree Interne
Il territorio rientra prevalentemente nelle cosiddette aree interne. Cosa vuol dire? Le aree interne
sono o, per meglio dire, sono state caratterizzate dal secondo dopoguerra, da un processo di
marginalizzazione segnato da: calo della popolazione, talora sotto la soglia critica; riduzione
dell’occupazione e dell’utilizzo del territorio; offerta locale calante di servizi pubblici e privati;
costi sociali per l’intera nazione, quali il dissesto idro-geologico e il degrado del patrimonio
culturale e paesaggistico.
Rileggendo la tabella 1 si può dire che circa il 75% dei Comuni del GAL rientrano in questo
processo, questo può essere un campanello d’allarme ma allo stesso tempo deve incentivare le
autorità ad investire nel futuro poiché in queste aree sono racchiusi: paesaggi unici al mondo, arte,
biodiversità e produzioni agricole ed artigianali che potrebbero andar perse se non si interviene in
tempo. Inoltre, la de-antropizzazione del territorio potrebbe provocare dei dissesti idrogeologici.
L’estensione territoriale e la dimensione demografica dei comuni sono piuttosto diversificate.
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Tabella 2: Dati territoriali dei comuni del GAL Murgia Più riferiti alla Provincia BAT. Fonte:
Nostre elaborazioni su dati ISTAT (2011).
Canosa di
Puglia
Minervino
Murge Spinazzola
Provincia
BAT
%Comuni
Gal sulla
provincia
Regione
Puglia
%Comuni Gal
sulla regione
Superficie
totale (ha) 15.093,47 25.741,12 18.400,90 154.295,34 38,39 1.954.090,41 3,03135872
Superficie
totale (Km2)
150,93 257,41 184,01 1.542,95 38,39 19.540,90 3,03133428
Popolazione
residente al
Censimento
2011
30.422 9.333 6.755 391.723 11,87 4.052.566 1,14766792
Densità
abitativa
(abitanti per
Km2
201,56 36,26 36,71 253,88 - 207,39 -
I comuni ricadenti nel territorio del GAL per la provincia BAT incidono significativamente sia per
quanto concerne i dati territoriali sia per quelli riferiti alla popolazione.
I comuni dei territori di Minervino Murge e Spinazzola (identificati come aree interne, vedi tabella
1) hanno una densità di popolazione molto più bassa rispetto al comune di Canosa di Puglia.
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Tabella 3: Dati territoriali dei comuni del GAL Murgia Più riferiti alla Provincia BA. Fonte:
Nostre elaborazioni su dati ISTAT (2011).
Gravina in
Puglia Poggiorsini
Ruvo di
Puglia
Provincia
bari
%Comuni
Gal sulla
provincia
Regione
Puglia
%Comuni
Gal sulla
regione
Superficie totale
(ha) 38.474 4.344 22.383 386.288 16,88 1.954.090,41 3,3366598
Superficie totale
(Km2)
385 43 224 3.863 16,88 19.540,90 3,3366426
Popolazione
residente al
Censimento 2011
43.614 1.418 25.662 1.247.303 5,67 4.052.566 1,7444256
Densità abitativa
(abitanti per
Km2
113 33 115 323 - 207,39 -
Rispetto ai comuni rientranti nella provincia BAT (Canosa di Puglia, Minervino e Spinazzola), qui
vi sono due comuni che rientrano nella definizione di aree interne mentre un comune (Ruvo di
Puglia) può essere considerato centro ma bisogna puntualizzare che il comune di Gravina di Puglia
ha una densità di abitanti molto più alta rispetto alle altre aree interne.
In generale, si può affermare che il comune con maggiore densità di popolazione è Canosa di Puglia
mentre quello a minore densità è Poggiorsini.
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2.3 POPOLAZIONE
Dal 1971 ad oggi, la popolazione ha subito un cambiamento sostanziale, nelle province, infatti, si
può osservare come sia calato il numero di nascite ed allo stesso tempo sia aumentato il numero di
persone over 75.
Grafico 1: Andamento popolazione nella provincia di Bari sino a 5 anni ed over 75. Fonte: dati
ISTAT.
Grafico 2: Andamento popolazione nella provincia di Bari sino a 5 anni ed over 75. Fonte: dati
ISTAT.
0
20000
40000
60000
80000
100000
120000
140000
1971 1981 1991 2001 2011 1971 1981 1991 2001 2011
fino a 5 anni 75 anni e più
128849
110876
87318
76287 68436
35000 43168
61913
79866
110194
Provincia di Bari
Bari
0
10000
20000
30000
40000
50000
60000
70000
1971 1981 1991 2001 2011 1971 1981 1991 2001 2011
fino a 5 anni 75 anni e più
42220
35232 29503 27539
23659
32269 37161
43297
53363
64336
Barletta-Andria-Trani
Barletta-Andria-Trani
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Questa condizione ha fatto sì che ad un punto di vista occupazionale, la popolazione dei comuni si
suddivide in forze di lavoro, ovvero quella parte della popolazione che ha (o avrebbe) le forze
fisiche e mentali per esercitare un lavoro e non forze di lavoro ovvero i pensionati, gli studenti e le
casalinghe ecc….
La tabella che segue mostra, in termini di valore assoluto la popolazione attiva, ossia la popolazione
di 15 anni e più appartenente alle forze di lavoro, e i valori delle forze di non lavoro.
Tabella 4: Condizione professionale o non professionale nei Comuni del GAL ricadenti nella
provincia BAT.
Barletta-Andria-
Trani
%Comuni GAL sulla
provincia
Canosa di
Puglia
Minervino
Murge Spinazzola
Totale “Forze di
lavoro” 148.624 11 10.653 3.204 2.538
occupato 119.976 12 9.088 2.688 2.078
% in cerca di
occupazione 24 - 15 16 18
in cerca di
occupazione 28.648 9 1.565 516 460
Totale “non forze di
lavoro” 178.934 13 15.055 4.795 3.308
Pensionati 58.381 15 5.179 2.043 1.321
Studenti 28.175 13 2.346 677 565
casalinga-o 68.804 11 5.321 1.483 990
in altra condizione 23.574 14 2.209 592 432
Totale 327.558 12 25.708 7.999 5.846
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Tabella 5: Condizione professionale o non professionale nei Comuni del GAL ricadenti nella
provincia BA.
Bari Gravina in
Puglia Poggiorsini
Ruvo di
Puglia
Totale Forze di lavoro 502793 16781 478 9981
Occupato 422852 13440 398 8495
% in cerca di
occupazione 15,899 19,909 16,736 14,888
In cerca di
occupazione 79941 3341 80 1486
Totale non forze di
lavoro 562066 19075 712 11687
Pensionati 219021 6337 272 4390
Studenti 91166 3840 157 1848
Casalinga-o 185389 6306 177 4251
In altra condizione 66490 2592 106 1198
Totale 1064859 35856 1190 21668
Negli ultimi anni, in Italia è aumentato il fenomeno dell’immigrazione, dal confronto con il
censimento del 2001, le collettività che hanno registrato gli incrementi più significativi sono la
Romania (che passa dai 74.885 censiti nel 2001 agli 823.100 censiti nel 2011), l’Albania, il
Marocco e la Cina che, nel complesso, aumentano di oltre 650mila unità. Tuttavia, gli incrementi
percentualmente più consistenti sono stati registrati dalla Moldova, che da poco più di 4 mila
stranieri censiti nel 2001 passa agli oltre 130 mila del 2011, e dall’Ucraina, che dagli 8.647 residenti
del 2001 raggiunge, nel corso del decennio, quasi 180 mila residenti.
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Anche all’interno dei comuni del GAL Murgia Più si assiste ad un progressivo aumento degli
stranieri.
Tabella 6: Presenza di stranieri nei Comuni del GAL appartenenti alla provincia BA.
maschi femmine totale
Bari 13252 15504 28756
Gravina in Puglia 560 570 1130
Poggiorsini 22 18 40
Ruvo di Puglia 317 307 624
Tabella: 7 Presenza di stranieri nei Comuni del GAL appartenenti alla provincia BAT
maschi femmine totale
Barletta-Andria-Trani
3377 4174 7551
Canosa di Puglia 326 412 738
Minervino Murge 37 58 95
Spinazzola 60 100 160
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Grafico 3: Incidenza % degli stranieri nei comuni dal GAL ricadenti nella provincia di BA.
Grafico 4: Incidenza % degli stranieri nei comuni dal GAL ricadenti nella provincia di BA
Complessivamente l’incidenza di stranieri sulla popolazione totale è superiore nella provincia di
Bari, nei comuni del GAL Murgia Più, l’incidenza più alta si riscontra nel comune di Poggiorsini, la
più bassa nel comune di Minervino Murge.
2,59
2,82
2,43 2,31
0,00
0,50
1,00
1,50
2,00
2,50
3,00
Gravina in Puglia Poggiorsini Ruvo di Puglia Provincia bari
Incidenza % degli stranieri comuni dei GAL della
provincia BA
Incidenza % degli stranieri
1,93
2,43
1,02
2,37
0,00
0,50
1,00
1,50
2,00
2,50
3,00
BAT Canosa di Puglia Minervino Murge Spinazzola
Incidenza % degli stranieri comuni dei Gal nella
provincia BAT
Incidenza % degli stranieri
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2.4 SISTEMA DIDATTICO
Il sistema didattico nell’area del GAL Murgia Più consta di diversi tipi di strutture: dalle scuole
(Statali e Private o Paritarie) ad enti di formazione professionale.
2.4.1. Le scuole
Per quanto riguarda il primo caso, sono state individuate, all’interno del territorio oggetto
d’indagine centododici Scuole Pubbliche e trentuno Scuole Paritarie.
Grafico 5: Numero di scuole presenti sul territorio del GAL Murgia Più. Fonte: Nostre
elaborazioni
I dati riportati sul sistema open data del DPS mostrano il numero di alunni frequentanti dalle scuole
primarie sino alle scuole secondarie di II grado:
0 5 10 15 20
Scuola dell'Infanzia
Scuola Primaria
Scuola secondaria I grado
Scuola secondaria II grado
Scuola dell'Infanzia
Scuola Primaria
Scuola secondaria I grado
Scuola secondaria II grado
Scu
ole
Sta
tali
Scu
ole
Pri
vat
e
Spinazzola Ruvo di Puglia Poggiorsini Minervino Murge Gravina di Puglia Canosa di Puglia
Numero di scuole presenti sul territorio del GAL
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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Grafico 6: Alunni Frequentanti le scuole nel territorio del GAL Murgia Più. Fonte: DPS:
Aree interne (2012).
2.4.2 Enti di formazione professionale
Il sistema di formazione professionale (la normativa sarà meglio illustrata nel capitolo successivo),
mira a creare un sistema di conoscenze necessarie per svolgere ruoli professionali e rivolti al primo
inserimento, alla qualificazione, alla riqualificazione, alla specializzazione, all'aggiornamento e al
perfezionamento dei lavoratori.
I soggetti che possono erogare questi servizi sono:
a. enti pubblici che svolgono attività di formazione professionale;
b. enti senza fini di lucro che siano emanazione o delle organizzazioni e nazionali dei
lavoratori dipendenti, dei lavoratori autonomi, degli imprenditori, del movimento
cooperativo, o di associazioni con attività statutarie formative e sociali;
c. consorzi e società consortili con partecipazione pubblica;
d. imprese e loro consorzi;
e. istituzioni scolastiche ed università.
Nel territorio del GAL Murgia Più gli organismi preposti per questa tipologia di attività sono:
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
Gravina in
Puglia
Poggiorsini Ruvo di Puglia Canosa di
Puglia
Minervino
Murge
Spinazzola
ALUNNI ISTITUTI PROFESSIONALI ALUNNI ISTITUTI TECNICI ALUNNI LICEO SCIENTIFICO ALUNNI SCUOLA PRIMARIA ALUNNI SCUOLA SECONDARIA DI PRIM
ALUNNI FREQUENTANTI. ANNO 2012
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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Tabella 8: Elenco ORGANISMI FORMATIVI ACCREDITATI nel GAL Murgia Più.
Fonte:http://www.regione.puglia.it/web/files/formazione/avviso%20accreditamento%20organismi%2
0formativ/dd_583_2014_allegato.pdf.
N°
DENOMINAZIONE
ORGANISMO
CODICE
FISCALE/P.IVA
NATURA
GIURIDICA SEDE LEGALE
PROVINCI
A
1
NUOVI ORIZZONTI SOC.
COOP. 04497020729
Società
cooperativa
Borgo Murgetta c.s.
GRAVINAIN
PUGLIA BA
2 FORM@LLIMAC ONLUS 090092460725 Associazione
Vico MENTANA, 5
- CANOSA DI
PUGLIA BT
3
LICEO SCIENTIFICO E
LINGUISTICO STATALE 080017660723 Istituti scolastici
VIA A. VOLTA N.
13 - RUVO DI
PUGLIA BA
4
European Link - Società
Cooperativa 06330730729 Società cooperativa
Via Massari, 5 -
Ruvo di Puglia BA
5 COID SRL 04639550724
Società a
responsabilità
limitata
Via A. De Gasperi,
140/P Gravina In
Puglia BA
6 IISS Luigi Einaudi 05635270720
Istituto scolastico
privato
Via Luigi
Settembrini, 160 -
Canosa di Puglia BT
7 CIOFS/FP-Puglia 01952900734 Associazione
Corso A. Jatta, 19 -
Ruvo di Puglia BA
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 18
2.4.3 Altri enti
Cooperativa IRIS in Gravina di Puglia: la cooperativa offre diversi servizi, suddivisi in:
- TURISMO, la cooperativa realizza progettazione di itinerari, guide ambientali
escursionistiche, turismo scolastico ed altro;
- PROGETTAZIONE, COMUNICAZIONE ED EDITORIA, la cooperativa realizza corsi e
tutoraggio per scuole e circoli didattici, Corsi di formazione ed aggiornamento, Manuali
didattici ed altro
- ANIMAZIONE ED EVENTI, la cooperativa promuove e realizza attività di animazione e
di teatro, estione di villaggi turistici e residenziali ed altro.
È possibile contattare la cooperativa attraverso i seguenti contatti: tel. 080.8910777, email
Centro visita Torre dei Guardiani in Ruvo di Puglia è il portale di accesso al Parco Nazionale
dell’Alta Murgia. Il Centro Visite offre servizi di accoglienza e ricettività turistica, con 16 posti
letto in struttura e un una piccola area camping, un campeggio attrezzato eco-sostenibile. Nel
Centro Visite sono inoltre assicurate attività didattiche (laboratori e escursioni nel Parco), e altre
iniziative culturali e di intrattenimento, come mostre, presentazioni di libri, workshop e seminari. Il
Centro Visite è aperto nei fine settimana di tutto l’anno.
È possibile contattare il centro visita attraverso i seguenti contatti: telefono (+39) 080.3743487,
Email: [email protected], Web: www.centrovisitatorredeiguardiani.com.
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2.5 ATTIVITÀ PRODUTTIVE
Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da una forte crisi economico- finanziaria che ha colpito
soprattutto le piccole e medie imprese del sud Italia.
Le imprese attive nei territorio che producono beni e servizi sono:
Tabella 9: numero imprese attive territorio GAL Murgia Più, comuni provincia BA. Fonte:
Nostre elaborazioni su dati ISTAT (2011)
numero imprese attive numero addetti delle
imprese attive
Bari 83119 266639
Gravina in Puglia 2878 7158
Poggiorsini 71 132
Ruvo di Puglia 1597 4184
La tabella riportata nella pagina successiva mostra, invece, il numero di imprese sul territorio
suddivise per codice ATECO 2007- escluso il settore agricolo.
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Tabella 10: Numero di imprese per codice ATECO 2007. Fonte: Nostre elaborazioni su dati
ISTAT 2012.
Provincia BA Provincia BT
Gra
vin
a i
n
Pu
gli
a
Pog
gio
rsi
ni
Ru
vo
di
Pu
gli
a
Ca
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Min
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Sp
ina
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totale 2878 71 1597 1700 478 397
attività di supporto all'agricoltura e attività successive alla raccolta 8 .. 3 5 4 ..
estrazione di minerali da cave e miniere 4 .. .. 3 .. ..
altre attività di estrazione di minerali da cave e miniere 4 .. .. 3 .. ..
estrazione di pietra, sabbia e argilla 4 .. .. 2 .. ..
estrazione di minerali da cave e miniere nca .. .. .. 1 .. ..
attività manifatturiere 340 9 186 153 56 50
industrie alimentari 60 2 30 42 7 10
lavorazione e conservazione di carne e produzione di prodotti a base di carne 1 .. 1 .. .. ..
lavorazione e conservazione di pesce, crostacei e molluschi .. .. .. 1 .. ..
lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi .. .. .. 3 .. ..
produzione di oli e grassi vegetali e animali 5 .. 5 7 2 1
industria lattiero-casearia 12 .. 7 5 1 1
lavorazione delle granaglie, produzione di amidi e di prodotti amidacei .. .. .. .. .. 1
produzione di prodotti da forno e farinacei 35 2 16 24 4 6
produzione di altri prodotti alimentari 5 .. 1 2 .. 1
produzione di prodotti per l'alimentazione degli animali 2 .. .. .. .. ..
industria delle bevande 1 1 6 6 2 ..
industria delle bevande 1 1 6 6 2 ..
industrie tessili 6 .. 4 4 .. ..
finissaggio dei tessili 1 .. 1 .. .. ..
altre industrie tessili 5 .. 3 4 .. ..
confezione di articoli di abbigliamento, confezione di articoli in pelle e pelliccia 12 .. 38 21 18 12
confezione di articoli di abbigliamento, escluso abbigliamento in pelliccia 11 .. 37 20 17 12
fabbricazione di articoli di maglieria 1 .. 1 1 1 ..
fabbricazione di articoli in pelle e simili 2 .. .. 3 1 ..
preparazione e concia del cuoio, fabbricazione di articoli da viaggio, borse,
pelletteria e selleria, preparazione e tintura di pellicce 1 .. .. .. .. ..
fabbricazione di calzature 1 .. .. 3 1 ..
industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili),
fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio 28 .. 19 12 6 1
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taglio e piallatura del legno 3 .. 2 3 1 ..
fabbricazione di prodotti in legno, sughero, paglia e materiali da intreccio 25 .. 17 9 5 1
fabbricazione di carta e di prodotti di carta 5 .. 6 3 .. 1
fabbricazione di pasta-carta, carta e cartone 1 .. .. .. .. ..
fabbricazione di articoli di carta e cartone 4 .. 6 3 .. 1
stampa e riproduzione di supporti registrati 8 .. 4 9 1 1
stampa e servizi connessi alla stampa 8 .. 4 9 1 1
fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio .. .. 1 .. .. ..
fabbricazione di prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio .. .. 1 .. .. ..
fabbricazione di prodotti chimici 3 .. 1 2 .. 2
fabbricazione di prodotti chimici di base, di fertilizzanti e composti azotati, di
materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie 1 .. .. 1 .. 2
fabbricazione di pitture, vernici e smalti, inchiostri da stampa e adesivi sintetici 1 .. .. .. .. ..
fabbricazione di saponi e detergenti, di prodotti per la pulizia e la lucidatura, di
profumi e cosmetici 1 .. .. 1 .. ..
fabbricazione di altri prodotti chimici .. .. 1 .. .. ..
fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 5 .. 1 1 2 ..
fabbricazione di articoli in gomma 1 .. .. .. 2 ..
fabbricazione di articoli in materie plastiche 4 .. 1 1 .. ..
fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 27 1 5 8 5 3
fabbricazione di vetro e di prodotti in vetro 3 .. .. 3 .. ..
fabbricazione di altri prodotti in porcellana e in ceramica .. .. 1 .. .. ..
fabbricazione di prodotti in calcestruzzo, cemento e gesso 4 1 .. 1 .. ..
taglio, modellatura e finitura di pietre 19 .. 4 4 5 3
fabbricazione di prodotti abrasivi e di prodotti in minerali non metalliferi nca 1 .. .. .. .. ..
metallurgia 3 .. .. .. .. 1
siderurgia 1 .. .. .. .. ..
fabbricazione di altri prodotti della prima trasformazione dell'acciaio 2 .. .. .. .. 1
fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) 48 3 24 26 9 9
fabbricazione di elementi da costruzione in metallo 37 3 19 21 2 7
fabbricazione di cisterne, serbatoi, radiatori e contenitori in metallo 2 .. .. .. .. ..
trattamento e rivestimento dei metalli, lavori di meccanica generale 5 .. .. .. 4 ..
fabbricazione di articoli di coltelleria, utensili e oggetti di ferramenta .. .. 3 .. .. ..
fabbricazione di altri prodotti in metallo 4 .. 2 5 3 2
fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica, apparecchi
elettromedicali, apparecchi di misurazione e di orologi 1 .. 1 .. .. ..
fabbricazione di strumenti per irradiazione, apparecchiature elettromedicali ed
elettroterapeutiche 1 .. 1 .. .. ..
fabbricazione di apparecchiature elettriche ed apparecchiature per uso domestico
non elettriche 4 .. .. .. 1 ..
fabbricazione di motori, generatori e trasformatori elettrici e di apparecchiature
per la distribuzione e il controllo dell'elettricità 2 .. .. .. .. ..
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fabbricazione di apparecchi per uso domestico .. .. .. .. 1 ..
fabbricazione di altre apparecchiature elettriche 2 .. .. .. .. ..
fabbricazione di macchinari ed apparecchiature nca 13 1 3 1 .. 4
fabbricazione di macchine di impiego generale 2 .. .. .. .. ..
fabbricazione di altre macchine di impiego generale 4 1 .. 1 .. 2
fabbricazione di macchine per l'agricoltura e la silvicoltura 2 .. .. .. .. 1
fabbricazione di altre macchine per impieghi speciali 5 .. 3 .. .. 1
fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi .. .. 1 .. .. ..
fabbricazione di parti ed accessori per autoveicoli e loro motori .. .. 1 .. .. ..
fabbricazione di altri mezzi di trasporto .. .. 1 .. .. ..
costruzione di navi e imbarcazioni .. .. 1 .. .. ..
fabbricazione di mobili 37 .. 11 .. .. 1
fabbricazione di mobili 37 .. 11 .. .. 1
altre industrie manifatturiere 20 .. 19 9 3 4
fabbricazione di gioielleria, bigiotteria e articoli connessi, lavorazione delle pietre
preziose 4 .. 4 1 .. 1
fabbricazione di strumenti e forniture mediche e dentistiche 15 .. 12 8 2 1
industrie manifatturiere nca 1 .. 3 .. 1 2
riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature 57 1 11 6 1 1
riparazione e manutenzione di prodotti in metallo, macchine ed apparecchiature 42 .. 9 6 1 1
installazione di macchine ed apparecchiature industriali 15 1 2 .. .. ..
fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 5 .. 4 1 1 4
fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 5 .. 4 1 1 4
produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica 3 .. 4 1 1 4
produzione di gas, distribuzione di combustibili gassosi mediante condotte 2 .. .. .. .. ..
fornitura di vapore e aria condizionata .. .. .. .. .. ..
fornitura di acqua reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento 1 .. 15 .. 1 ..
raccolta, trattamento e fornitura di acqua .. .. 11 .. 1 ..
raccolta, trattamento e fornitura di acqua .. .. 11 .. 1 ..
attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti recupero dei materiali 1 .. 4 .. .. ..
recupero dei materiali 1 .. 4 .. .. ..
costruzioni 697 12 288 194 75 59
costruzione di edifici 353 1 60 60 15 11
sviluppo di progetti immobiliari .. .. .. 1 .. 1
costruzione di edifici residenziali e non residenziali 353 1 60 59 15 10
ingegneria civile 5 .. 3 1 .. 1
costruzione di strade e ferrovie 2 .. 2 1 .. 1
costruzione di opere di pubblica utilità 1 .. 1 .. .. ..
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costruzione di altre opere di ingegneria civile 2 .. .. .. .. ..
lavori di costruzione specializzati 339 11 225 133 60 47
demolizione e preparazione del cantiere edile 21 .. 4 5 2 ..
installazione di impianti elettrici, idraulici ed altri lavori di costruzione e
installazione 141 5 70 50 15 18
completamento e finitura di edifici 163 6 148 75 43 27
altri lavori specializzati di costruzione 14 .. 3 3 .. 2
commercio all'ingrosso e al dettaglio riparazione di autoveicoli e motocicli 777 19 527 686 154 125
commercio all'ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli 121 2 56 74 18 15
commercio di autoveicoli 15 .. 12 15 5 2
manutenzione e riparazione di autoveicoli 92 1 37 53 12 9
commercio di parti e accessori di autoveicoli 13 1 4 5 1 3
commercio, manutenzione e riparazione di motocicli e relative parti ed accessori 1 .. 3 1 .. 1
commercio all'ingrosso (escluso quello di autoveicoli e di motocicli) 151 3 133 132 16 26
intermediari del commercio 57 1 54 51 5 6
commercio all'ingrosso di materie prime agricole e di animali vivi 4 .. 5 2 3 3
commercio all'ingrosso di prodotti alimentari, bevande e prodotti del tabacco 13 .. 32 37 1 5
commercio all'ingrosso di beni di consumo finale 15 .. 9 12 1 1
commercio all'ingrosso di apparecchiature ict 5 .. .. 2 1 2
commercio all'ingrosso di altri macchinari, attrezzature e forniture 17 .. 8 5 .. 2
commercio all'ingrosso specializzato di altri prodotti 34 2 21 22 5 6
commercio all'ingrosso non specializzato 6 .. 4 1 .. 1
commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e di motocicli) 505 14 338 480 120 84
commercio al dettaglio in esercizi non specializzati 41 4 29 32 20 9
commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi
specializzati 109 5 99 79 21 21
commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati 12 .. 4 6 3 3
commercio al dettaglio di apparecchiature informatiche e per le
telecomunicazioni (ict) in esercizi specializzati 15 1 6 15 4 1
commercio al dettaglio di altri prodotti per uso domestico in esercizi specializzati 60 2 46 39 13 15
commercio al dettaglio di articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati 38 .. 15 28 5 5
commercio al dettaglio di altri prodotti in esercizi specializzati 200 2 98 145 37 27
commercio al dettaglio ambulante 27 .. 40 133 16 3
commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi e mercati 3 .. 1 3 1 ..
trasporto e magazzinaggio 126 4 33 88 14 14
trasporto terrestre e trasporto mediante condotte 117 4 28 76 13 13
altri trasporti terrestri di passeggeri 4 1 2 2 5 2
trasporto di merci su strada e servizi di trasloco 113 3 26 74 8 11
magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti 6 .. 5 9 1 1
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magazzinaggio e custodia .. .. .. .. .. ..
attività di supporto ai trasporti 6 .. 5 9 1 1
servizi postali e attività di corriere 3 .. .. 3 .. ..
altre attività postali e di corriere 3 .. .. 3 .. ..
attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 125 6 100 98 38 28
alloggio 9 .. 6 7 .. 2
alberghi e strutture simili 5 .. 2 6 .. ..
alloggi per vacanze e altre strutture per brevi soggiorni 3 .. 4 1 .. 2
attività dei servizi di ristorazione 116 6 94 91 38 26
ristoranti e attività di ristorazione mobile 61 3 49 52 23 15
fornitura di pasti preparati (catering) e altri servizi di ristorazione 1 .. 2 .. .. ..
bar e altri esercizi simili senza cucina 54 3 43 39 15 11
servizi di informazione e comunicazione 24 .. 12 15 3 4
attività editoriali 1 .. .. 1 .. ..
edizione di libri, periodici ed altre attività editoriali 1 .. .. 1 .. ..
attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi, di
registrazioni musicali e sonore 1 .. 2 2 .. 1
attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi 1 .. 2 1 .. 1
attività di registrazione sonora e di editoria musicale .. .. .. 1 .. ..
attività di programmazione e trasmissione 1 .. .. 3 .. ..
trasmissioni radiofoniche 1 .. .. 3 .. ..
telecomunicazioni 4 .. .. 2 .. ..
altre attività di telecomunicazione 4 .. .. 2 .. ..
produzione di software, consulenza informatica e attività connesse 10 .. 7 4 1 ..
produzione di software, consulenza informatica e attività connesse 10 .. 7 4 1 ..
attività dei servizi d'informazione e altri servizi informatici 7 .. 3 3 2 3
elaborazione dei dati, hosting e attività connesse, portali web 7 .. 3 2 1 3
altre attività dei servizi d'informazione .. .. .. 1 1 ..
attività finanziarie e assicurative 37 2 32 30 7 13
attività di servizi finanziari (escluse le assicurazioni e i fondi pensione) 1 .. 1 3 .. 1
intermediazione monetaria .. .. .. 1 .. 1
altre attività di servizi finanziari (escluse le assicurazioni e i fondi pensione) 1 .. 1 2 .. ..
attività ausiliarie dei servizi finanziari e delle attività assicurative 36 2 31 27 7 12
attività ausiliarie dei servizi finanziari, (escluse le assicurazioni e i fondi
pensione) 10 1 10 7 2 4
attività ausiliarie delle assicurazioni e dei fondi pensione 26 1 21 20 5 8
attività immobiliari 25 .. 20 20 1 3
attività immobiliari 25 .. 20 20 1 3
compravendita di beni immobili effettuata su beni propri 4 .. 1 1 .. ..
affitto e gestione di immobili di proprietà o in leasing 10 .. 9 7 1 1
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Pag. 25
attività immobiliari per conto terzi 11 .. 10 12 .. 2
attività professionali, scientifiche e tecniche 371 7 170 177 61 52
attività legali e contabilità 193 2 76 101 24 23
attività degli studi legali 129 2 39 54 10 11
contabilità, controllo e revisione contabile, consulenza in materia fiscale e del
lavoro 64 .. 37 47 14 12
attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale 6 .. 5 16 1 3
attività di consulenza gestionale 6 .. 5 16 1 3
attività degli studi di architettura e d'ingegneria, collaudi ed analisi tecniche 133 4 60 43 23 17
attività degli studi di architettura, ingegneria ed altri studi tecnici 127 4 59 40 22 16
collaudi ed analisi tecniche 6 .. 1 3 1 1
ricerca scientifica e sviluppo .. .. .. 1 2 1
ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle scienze naturali e dell'ingegneria .. .. .. 1 2 1
pubblicità e ricerche di mercato 4 .. 3 1 1 ..
pubblicità 4 .. 2 1 1 ..
ricerche di mercato e sondaggi di opinione .. .. 1 .. .. ..
altre attività professionali, scientifiche e tecniche 31 1 25 15 9 8
attività di design specializzate 6 .. 4 3 1 ..
attività fotografiche 8 .. 6 4 2 2
traduzione e interpretariato .. .. 1 1 .. ..
altre attività professionali, scientifiche e tecniche nca 17 1 14 7 6 6
servizi veterinari 4 .. 1 .. 1 ..
servizi veterinari 4 .. 1 .. 1 ..
noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 44 4 36 56 9 6
attività di noleggio e leasing operativo 7 .. 4 5 1 ..
noleggio di beni per uso personale e per la casa 2 .. 1 .. .. ..
noleggio di altre macchine, attrezzature e beni materiali 5 .. 3 5 1 ..
attività dei servizi delle agenzie di viaggio, dei tour operator e servizi di
prenotazione e attività connesse 7 .. 4 6 3 1
attività delle agenzie di viaggio e dei tour operator 6 .. 4 4 3 1
altri servizi di prenotazione e attività connesse 1 .. .. 2 .. ..
servizi di vigilanza e investigazione .. 1 1 7 .. 1
servizi di vigilanza privata .. 1 1 6 .. 1
servizi investigativi privati .. .. .. 1 .. ..
attività di servizi per edifici e paesaggio 15 2 11 25 1 2
attività di pulizia e disinfestazione 11 1 5 21 1 ..
cura e manutenzione del paesaggio 4 1 6 4 .. 2
attività di supporto per le funzioni d'ufficio e altri servizi di supporto alle imprese 15 1 16 13 4 2
attività di supporto per le funzioni d'ufficio 2 .. 3 1 .. 1
attività dei call center .. .. 1 .. .. ..
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Pag. 26
organizzazione di convegni e fiere .. .. .. 1 .. ..
servizi di supporto alle imprese nca 13 1 12 11 4 1
istruzione 7 1 6 7 1 ..
istruzione 7 1 6 7 1 ..
istruzione prescolastica .. .. 4 .. .. ..
istruzione secondaria .. .. 1 .. .. ..
altri servizi di istruzione 6 .. 1 7 1 ..
attività di supporto all'istruzione 1 1 .. .. .. ..
sanità e assistenza sociale 146 3 69 62 27 12
assistenza sanitaria 144 2 66 59 25 12
servizi degli studi medici e odontoiatrici 95 2 56 45 13 10
altri servizi di assistenza sanitaria 49 .. 10 14 12 2
servizi di assistenza sociale residenziale .. .. .. 2 .. ..
strutture di assistenza residenziale per anziani e disabili .. .. .. 2 .. ..
assistenza sociale non residenziale 2 1 3 1 2 ..
assistenza sociale non residenziale per anziani e disabili .. 1 2 .. 1 ..
altre attività di assistenza sociale non residenziale 2 .. 1 1 1 ..
attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 22 .. 14 17 10 1
attività creative, artistiche e di intrattenimento 4 .. 3 1 5 1
attività creative, artistiche e di intrattenimento 4 .. 3 1 5 1
attività di biblioteche, archivi, musei ed altre attività culturali 2 .. 1 .. .. ..
attività di biblioteche, archivi, musei ed altre attività culturali 2 .. 1 .. .. ..
attività riguardanti le lotterie, le scommesse, le case da gioco 8 .. 3 8 1 ..
attività riguardanti le lotterie, le scommesse, le case da gioco 8 .. 3 8 1 ..
attività sportive, di intrattenimento e di divertimento 8 .. 7 8 4 ..
attività sportive 1 .. 3 3 1 ..
attività ricreative e di divertimento 7 .. 4 5 3 ..
altre attività di servizi 119 4 82 88 16 26
riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa 16 .. 9 11 4 5
riparazione di computer e di apparecchiature per le comunicazioni 3 .. 3 .. .. 2
riparazione di beni per uso personale e per la casa 13 .. 6 11 4 3
altre attività di servizi per la persona 103 4 73 77 12 21
altre attività di servizi per la persona 103 4 73 77 12 21
Le attività produttive sul territorio sono molto diversificate, il territorio in cui insistono più imprese
è Gravina in Puglia, mentre quello con il minore numero di attività è Poggiorsini.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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Per quanto riguarda la forma giuridica:
Tabella 11: Forma giuridica imprese del territorio del GAL Murgia Più. Fonte: Nostre
elaborazioni su dati ISTAT
imp
ren
dit
ore
ind
ivid
uale
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lib
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pro
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resa
tota
le
Gravina in
Puglia 1985 246 85 24 1 505 26 6 2878
Poggiorsini 57 3 4 .. 1 3 3 .. 71
Ruvo di
Puglia 1193 115 76 8 3 171 31 0 1597
Canosa di
Puglia 1319 125 75 11 3 131 27 9 1700
Minervino
Murge 353 31 13 .. .. 68 12 1 478
Spinazzola 288 32 7 2 .. 56 11 1 397
In tutti i comuni vi è una costante: le imprese individuali sono sempre in numero superiore rispetto
alle altre, questo indica che si tratta comunque di imprese poco strutturate con un fatturato
mediamente basso.
Per ciò che concerne l’occupazione, riportiamo in basso, il grafico relativo alle posizioni
occupazionali ricoperte a livello regionale.
Grafico 7: Posizioni occupazionali ricoperte a livello regionale. Fonte: Istat censimento
dell’industria 2010.
0
200000
400000
600000
Puglia
Puglia
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 28
Per quanto riguarda i lavoratori non dipendenti il grafico seguente è esplicativo sul numero di
lavoratori non dipendenti presenti nelle imprese a livello provinciale.
Grafico 8: Numero li numero lavoratori esterni delle imprese attive. Fonte: Istat censimento
dell’industria 2010
Gli orientamenti europei sono sempre di più mirati verso l’innovazione delle imprese per costruire
una società più verde e migliorare la qualità della nostra vita, ma anche per salvaguardare la
competitività dell'Unione europea sul mercato mondiale.
La funzione dell'innovazione consiste nel tradurre i risultati della ricerca in servizi e prodotti nuovi
e migliori, al fine di restare competitivi sul mercato mondiale e migliorare la qualità della vita dei
cittadini europei.
In Puglia, gli investimenti in innovazione riguardano soprattutto quella organizzativa, ad esempio
l’inserimento di canali e- commerce, riduzione dei nodi delle filiere, ecc…
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
7000
Puglia Foggia Bari Taranto Brindisi Lecce BAT
0-5
6-15
16-49
50-99
100 e più
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 29
Tabella 12: Numero imprese che hanno introdotto innovazioni in PUGLIA. Fonte: Nostre
elaborazioni su dati ISTAT
Tabella 13: L’andamento delle imprese pugliesi in innovazione rispetto al sud e all’Italia
Innovazione di
prodotto o di
servizio (%)
Innovazione
di processo
(%)
innovazione
organizzativa
(%)
innovazione
di
marketing
(%)
tutte le
voci (%)
Incidenza delle imprese
Pugliesi sul tot. Delle
imprese italiane
4,45 5,36 5,10 5,16 4,80
Incidenza delle imprese
Pugliesi sul tot. Delle
imprese italiane
31,42 31,95 31,36 34,23 32,20
2.6 AGRICOLTURA
L'agricoltura della Puglia è stata l'oggetto di studio di un'abbondante letteratura che ne ha
evidenziato i principali connotati strutturali, economico-produttivi, territoriali.
Come è ben saputo, la Puglia è una delle regioni italiane di maggior rilievo nel settore dei prodotti
agricoli. Specialmente sviluppate sono certe colture arboree, come la vite e l'olivo, che non
richiedono molta umidità. Sebbene non tutte le annate siano ugualmente favorevoli ai raccolti, di
solito la Puglia è ai primi posti nella produzione nazionale di olio, vino e uva da tavola.
0
2000
4000
6000
8000
10000
12000
14000
innovazione di
prodotto o di
servizio
innovazione di
processo
innovazione
organizzativa
innovazione di
marketing
tutte le voci
5771 5103 7122 6496
12986
Numero imprese attive con 3-9 addetti che hanno introdotto
innovazioni- PUGLIA
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 30
Elevata è pure la produzione di avena e ortaggi (carciofi, pomodori, cavoli, peperoni); di mandorle,
per le quali la Puglia è seconda soltanto alla Sicilia; di fichi (specialmente nella Terra di Bari); di
grano duro (nel Tavoliere); di tabacco (in provincia di Lecce); di barbabietole da zucchero.
Nei comuni del GAL Murgia Più le coltivazioni sono diversificate, come di seguito specificato:
Tabella 14: Numero di aziende produzioni erbacee. Nostre elaborazioni su dati ISTAT (2010)
sem
ina
tivi
cere
ali
per
la
pro
du
zio
ne
di
gra
nel
la
leg
um
i se
cch
i
pat
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bab
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cch
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pia
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a fo
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fiori
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enta
li
pia
nti
ne
fora
gg
ere
avv
icen
dat
e
sem
enti
terr
eni
a ri
po
so
Bari 13770 6747 599 254 5 193 85 2257 276 91 2733 32 3022
Gravina in
Puglia 1919 1697 97 .. 1 2 10 47 1 3 133 .. 206
Poggiorsini 292 259 35 .. .. 2 1 5 .. 1 23 .. 31
Ruvo di Puglia 265 132 26 .. .. 1 .. 52 11 7 27 1 68
Barletta-
Andria-Trani 3703 1837 243 83 .. 2 15 744 37 30 180 6 1226
Canosa di
Puglia 264 125 5 .. .. 1 .. 36 3 .. 2 1 107
Minervino
Murge 829 642 48 .. .. 1 1 23 1 .. 97 1 230
Spinazzola 630 493 151 .. .. .. 9 35 1 1 41 .. 126
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 31
Tabella 15: Numero di aziende produzioni arboree. Nostre elaborazioni su dati ISTAT (2010)
C
olt
iva
zio
ni
leg
no
se
ag
rari
e
vit
e
oli
vo
per
la
pro
du
zio
ne
di
oli
ve
da
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ola
e d
a
oli
o
agru
mi
frutt
ifer
i
viv
ai
altr
e
colt
ivaz
ion
i le
gn
ose
agra
rie
colt
ivaz
ion
i le
gn
ose
agra
rie
in
serr
a
Bari 56728 9870 52657 409 17615 163 28 12
Gravina in
Puglia 2111 293 2053 7 71 1 1 1
Poggiorsini 129 20 119 .. 21 .. .. ..
Ruvo di
Puglia 3274 901 3028 8 789 23 .. ..
Barletta-
Andria-
Trani
21470 7760 18321 36 2981 62 12 4
Canosa di
Puglia 2756 1518 2186 1 407 11 1 1
Minervino
Murge 1217 520 1035 .. 121 7 .. ..
Spinazzola 413 94 396 2 29 .. 1 ..
Tabella 16: Numero di aziende “altre destinazioni”. Nostre elaborazioni su dati ISTAT (2010)
pra
ti p
erm
anen
ti e
pas
coli
arb
ori
colt
ura
da
leg
no
annes
sa a
d
azie
nd
e ag
rico
le
bo
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annes
si a
d
azie
nd
e ag
rico
le
sup
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agri
cola
no
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a
altr
a su
per
fici
e
fun
ghi
in g
rott
e,
sott
erra
nei
o i
n
app
osi
ti e
dif
ici
serr
e
colt
ivaz
ioni
ener
get
iche
Bari 1393 26 1496 5969 14538 32 459 4
Gravina in Puglia 114 7 59 221 590 2 5 4
Poggiorsini 5 .. .. 26 85 .. .. ..
Ruvo di Puglia 62 .. 34 397 462 2 16 ..
Barletta-Andria-
Trani 329 9 119 2399 4271 5 69 2
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 32
Canosa di Puglia 9 1 1 285 167 .. 8 ..
Minervino Murge 131 1 18 155 275 2 3 ..
Spinazzola 81 1 56 107 261 1 2 2
I seminativi e gli oliveti sono tra le produzioni più presenti ma anche le coltivazioni erbacee ed in
particolare nel periodo invernale si coltiva i broccoli di rapa (Brassica rapa) che sono tra le
produzioni che maggiormente annoverano nella mente dei turisti la Puglia (tra le ricette pugliesi più
conosciute vi sono le orecchiette alle cime di rapa).
Le aziende agricole italiane sono caratterizzate dalla piccola dimensione media che spesso genera
un’asimmetria sia per quanto riguarda i ricavi sia per il ridotto potere contrattuale con i buyer sui
prezzo della materia prima.
Tabella 17: superficie in produzione – ettari. Fonte: Dati ISTAT (2010)
0,0
1 -
0,9
9
etta
ri
1-1
,99 e
ttar
i
2-2
,99 e
ttar
i
3-4
,99 e
ttar
i
5-9
,99 e
ttar
i
10
-19
,99
etta
ri
20
-29
,99
etta
ri
30
-49
,99
etta
ri
50
-99
,99
etta
ri
10
0 e
ttar
i e
più
totale
Bar
i
12.775 16.122 11.246 15.345 20.102 19.032 8143 7.116 5.059 2.894 11.7834
Gra
vin
a in
Pugli
a
428 205 97 142 163 174 72 84 191 185 1740
Poggio
rsin
i
5 4 4 11 26 27 7 7 4 3 97
Ru
vo
di
Pu
gli
a
805 1060 758 929 1329 939 424 494 291 265 7293
BA
T
4615 5964 4777 6444 10125 10016 4406 3906 3457 2320 56030
Can
osa
di
Pug
lia
512 653 691 1025 2052 1566 685 617 338 270 8408
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 33
Min
ervin
o
Mu
rge
165 238 219 359 668 783 457 370 270 170 3699
Sp
inaz
zola
60 36 23 13 26 26 29 27 88 13 342
Grafico 9: Valore produzione lorda (Migl./Euro) nella provincia BA (i comuni della prov. BAT
rientrano tutti nella provincia BA). Fonte: Dati Tagliacarne, 2010
Altro aspetto interessante da analizzare è l’analisi del livello di informatizzazione delle aziende
agricole.
Sicuramente l’agricoltura è uno dei settori più arretrati in termini di gestione dei dati aziendali
tramite sistemi informatici.
0,00
50.000,00
100.000,00
150.000,00
200.000,00
250.000,00
300.000,00
350.000,00
400.000,00
450.000,00
500.000,00
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Olivicole
Frutta e agrumi
Vitivinicole
Altre
Cereali
Legumi secchi
Patate e ortaggi
Industriali
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 34
Tabella 18: Informatizzazione aziende agricole nei comuni del GAL Murgia Più. Fonte: Istat
2011
azie
nd
a n
on
info
rmat
izza
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azie
nd
a
info
rmat
izza
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azienda informatizzata
uti
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izza
ta
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alle
vam
enti
Barletta-
Andria-
Trani
22.570 304 262 139 21 84 119 60 61 22874
Canosa di
Puglia 2.780 22 19 13 .. 8 9 7 4 2802
Minervino
Murge 1525 26 24 5 .. 7 10 4 6 1551
Spinazzola 748 17 13 12 1 3 5 1 3 765
Bari 60.359 709 564 266 87 217 345 125 170 61068
Gravina in
Puglia 2.893 37 35 14 5 13 17 9 10 2930
Poggiorsini 298 11 6 5 3 2 3 2 .. 309
Ruvo di
Puglia 3.343 36 28 15 7 9 19 5 9 3379
Come si può osservare il dato è allarmante, solo l’1,7% delle aziende agricole presenti nel territorio
del GAL Murgia Più utilizza sistemi informatici.
Nonostante i dati non siano incoraggianti, si può affermare che le aziende agricole rientrano nella
media delle aziende del Sud Italia.
Le aziende del Nord e Centro Italia, hanno comunque livelli di informatizzazione molto bassi, la
Lombardia (con percentuale più alta) attesta solo il 15, 32 % del livello di informatizzazione.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 35
Grafico 10: Percentuale informatizzazione aziende agricole italiane. Fonte: Nostre elaborazioni
su dati Istat 2010.
Altri due aspetti fondamentali da considerare sull’agricoltura sono i prodotti a denominazione
protetta (ovvero DOP, IGP, DOC, DOCG, IGT e STG) e l’utilizzo di metodi di coltivazione
alternativi (ovvero biologico, biodinamico e altro).
La Puglia, come si sa, è terra di prodotti di qualità.
All’interno del territorio del GAL Murgia Più si ottengono i seguenti prodotti ad identificazione
geografica.
8,93
7,29 5,96
15,32
13,32
5,44
8,72 9,64
5,90
3,82 3,06 3,28
1,34 1,47 1,89 1,03
1,65 1,01
1,69
3,25
-
2,00
4,00
6,00
8,00
10,00
12,00
14,00
16,00
18,00
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 36
Tabella 19: Prodotti ad identificazione geografica presenti nel GAL Murgia Più. Fonte: nostre
elaborazioni.
Tipologia di
certificazione Categoria Denominazione Comuni coinvolti
DOP prodotti caseari Caciocavallo Silano Dop
Minervino Murge, Spinazzola,
Poggiorsini, Ruvo di Puglia,
Gravina.
DOP prodotti caseari Canestrato Pugliese
Canosa, Gravina in Puglia,
Minervino Murge, Poggiorsini,
Ruvo di Puglia, Spinazzola.
DOP Oli e grassi Terra Di Puglia
Menzione "castel del Monte":
Canosa, Minervino, Poggiorsini,
Gravina, Spinazzola. Menzione
"Bitonto", Ruvo di Puglia
IGP ortofrutta Uva Di Puglia Ruvo di Puglia, Canosa di Puglia.
DOCG vini Castel Del Monte Bombino
Nero Ruvo di Puglia
DOCG vini Castel Del Monte Nero Di
Troia Minervino Murge e Ruvo di Puglia.
DOCG vini Castel Del Monte Rosso
Riserva Minervino Murge , Ruvo di Puglia.
DOC vini Aleatico Di Puglia
Comprende i territori delle province
di: Bari, Foggia, Brindisi, Lecce e
Taranto
DOC vini Castel Del Monte Minervino Murge e Canosa di
Puglia, Ruvo di Puglia.
DOC vini Gravina Gravina di Puglia, Poggiorsini,
Spinazzola.
DOC vini Moscato di Trani Ruvo di Puglia, Canosa di Puglia,
Minervino Murge
IGT vini Murgia Canosa di Puglia, Minervino Murge.
IGT vini Puglia
Bari, BAT (Barletta – Andria –
Trani), Brindisi, Foggia, Lecce,
Taranto.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 37
Il numero di aziende che producono materia prima che ha le caratteristiche per divenire DOP e IGP
sono di seguito riportate.
Tabella 20 Numero di aziende ricadenti nel GAL Murgia Più con caratteristiche DOP- IGP.
Fonte: Dati ISTAT, 2010.
0,0
1 -
0,9
9
etta
ri
1-1
,99
etta
ri
2-2
,99
etta
ri
3-4
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ri
5-9
,99
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10
-19
,99
etta
ri
20
-29
,99
etta
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30
-49
,99
etta
ri
50
-99
,99
etta
ri
10
0 e
ttar
i e
più
tota
le
Barletta-
Andria-
Trani 171 215 168 255 365 274 89 82 46 27 1692
Canosa di
Puglia 25 34 41 46 73 36 9 9 2 1 276
Minervino
Murge 4 5 6 13 28 17 9 7 6 4 99
Spinazzola 2 .. .. .. 1 1 .. 1 3 .. 8
Bari 342 423 332 464 490 362 127 95 48 32 2715
Gravina in
Puglia 11 4 2 2 2 3 .. 2 4 .. 30
Poggiorsini .. .. .. .. 1 1 .. .. .. 1 3
Ruvo di
Puglia 36 61 48 74 67 40 13 4 4 6 353
L’agricoltura, rilascia in atmosfera enormi quantità di GHGs (emissioni antropogeniche di gas da
effetto serra), contribuendo in modo considerevole al cambiamento climatico. Nello stesso tempo, il
settore agricolo è quello più colpito dagli effetti negativi dei mutamenti del clima.
Il contributo dell’agricoltura alla produzione dei gas serra mondiali è aumentato nel corso degli
anni: si è passati dai 39 miliardi di tonnellate del 1990 ai 49 miliardi di tonnellate del 2004, con una
crescita percentuale del 25,6%. Questo incremento è imputabile perlopiù all’uso dei fertilizzanti,
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 38
allo sviluppo della zootecnia, alla produzione di reflui e all’uso di biomassa per la produzione di
energia.
In base a questi dati, è facile comprendere quale sia l’impatto delle attività agricole sul clima.
Allo stesso tempo, l’agricoltura praticata in modo sostenibile rappresenta l’unico settore produttivo
che può dare un reale contributo alla riduzione di CO2 e degli altri gas serra attraverso:
• l’impiego di tecniche agronomiche a basso impatto ambientale, al fine di una riduzione delle
emissioni nette dei GHGs
• l’applicazione di pratiche che favoriscono il “sequestro” della CO2 atmosferica, attraverso
l’attività fotosintetica, nella biomassa vegetale e nei suoli sotto forma di sostanza organica.
L’attività agricola, inoltre, può contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici anche
attraverso la fornitura di biomassa come fonte energetica, in sostituzione dei combustibili fossili.
Il recupero di residui forestali, degli scarti di potatura, ma anche le colture dedicate (ad es. piante
oleaginose quali soia, colza, ecc.), i residui agricoli e agroindustriali, reflui zootecnici ecc. possono
rappresentare fonti agricole di biomassa.
In questo contesto, l'agricoltura biologica può vantare un forte potenziale nella mitigazione dei
cambiamenti climatici, poiché è in grado di sequestrare grosse quantità di carbonio nei suoli e di
ridurre le emissioni dei gas serra, grazie all’esclusione di prodotti chimici di sintesi e all’uso
ottimale di pratiche agronomiche quali: i sovesci, le rotazioni, colture intercalari, colture di
copertura e uso di tecniche compostaggio ecc.
Il metodo biologico rappresenta quindi una valida risposta alle politiche per la soluzione dei
problemi relativi al clima, poiché è basato su quelle tecniche agronomiche che si richiede di
applicare a tutti i sistemi agricoli.
Nel GAL Murgia Più il numero di aziende che producono in biologico si attesta al 13% rispetto al
territorio dell’area Metropolitana di Bari ed al 43% rispetto ai comuni del territorio della BAT. Di
seguito è riportato un grafico della distribuzione dei comuni del GAL.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 39
Grafico 11: Numero di aziende che producono in biologico nel territorio del GAL Murgia Più.
Fonte: ISTAT 2010.
Questa primo capitolo sull’analisi di contesto nel territorio del GAL Murgia Più si conclude
analizzando la manodopera aziendale.
Tabella 21: Dati per categoria di manodopera aziendale . Fonte: dati Istat, 2010
Totale
condutt
ore
coniu
ge
che
lavora
in
azie
nda
altr
i
fam
ilia
ri d
el
condutt
ore
che
lavora
no
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da
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enti
del
condutt
ore
che
lavora
no
in a
zien
da
altr
a
man
odoper
a
azie
ndal
e in
form
a
conti
nuat
iva
Bari 61.068 56.775 2.610 667 759 257
Gravina in
Puglia 2.930 2.742 99 28 45 16
Poggiorsini 309 289 8 3 9 0
Ruvo di
Puglia 3.379 3.121 137 51 56 14
Barletta-
Andria-
Trani 22.874 20.663 1.289 360 450 112
Canosa di
Puglia 2.802 2.683 70 13 23 13
Minervino
Murge 1.551 1.491 27 12 5 16
Spinazzola 765 731 12 8 7 7
110
18
111 18
78
73
Gravina in Puglia
Poggiorsini
Ruvo di Puglia
Canosa di Puglia
Minervino Murge
Spinazzola
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 40
L’agricoltura è caratterizzata dalla presenza maschile, le donne in passato hanno avuto un ruolo
secondario e spesso erano presenti non come conduttore/ imprenditore ma come manovalanza sia
per sostituire il marito che ha lasciato il lavoro dei campi ( nel caso delle emigrazioni o guerre)
oppure per svolgere lavori che per natura si adattano meglio al genere femminile.
Negli ultimi anni il processo di integrazione di genere è stato fortemente voluto a livello europeo
attraverso l’intervento di misure atte a promuovere l’imprenditoria delle donne in agricoltura, ma il
censimento del 2010 mostra risultati ancora poco soddisfacenti, infatti la percentuale della presenza
femminile è ancora molto bassa.
Tabella 22: Sesso del capo azienda. Fonte: ISTAT 2010
maschi % Maschi femmine totale
Bari 43.466,00 71,18 17.602,00 61.068,00
Gravina in Puglia 1.937,00 66,11 993,00 2.930,00
Poggiorsini 211,00 68,28 98,00 309,00
Ruvo di Puglia 2.605,00 77,09 774,00 3.379,00
Barletta-Andria-
Trani 17.856,00 78,06 5.018,00 22.874,00
Canosa di Puglia 2.096,00 74,80 706,00 2.802,00
Minervino Murge 1.116,00 71,95 435,00 1.551,00
Spinazzola 531,00 69,41 234,00 765,00
Altro punto debole è la presenza di giovani agricoltori che spingano una modernizzazione nei
processi produttivi. Si tratta utilizzare tecnologie più efficienti ed ecocompatibili e colture che
rispondano ai processi del cambiamento climatico.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 41
Anche in questo caso le politiche europee sono state e sono tutt’oggi mirate al turnover
generazionale, ma il processo, come si può osservare nella tabella successiva e ancora molto lungo.
Tabella 23: Età del capoazienda. Fonte: Istat, 2010.
fi
no
a 1
9
ann
i
20
-24
an
ni
25
-29
an
ni
30
-34
an
ni
35
-39
an
ni
40
-44
an
ni
45
-49
an
ni
50
-54
an
ni
55
-59
an
ni
60
-64
an
ni
65
-69
an
ni
70
-74
an
ni
75
an
ni
e
più
tota
le
Bari
42 350 770 1706 3072 4838 6210 6705 7073 7974 6466 6212 9650 61068
Gravina in
Puglia 2 10 19 76 130 211 301 327 313 378 309 346 508 2930
Poggiorsini
1 .. 2 11 13 26 35 44 30 29 29 28 61 309
Ruvo di
Puglia .. 21 48 110 180 264 324 356 382 407 333 385 569 3379
Barletta-
Andria-
Trani 15 134 313 677 1277 1992 2501 2451 2522 2913 2396 2342 3341 22874
Canosa di
Puglia 3 14 31 97 163 288 280 298 330 381 294 262 361 2802
Minervino
Murge 2 12 35 53 100 145 170 155 150 173 158 157 241 1551
Spinazzola
.. 5 9 14 41 66 92 80 81 80 88 66 143 765
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 42
Infine analizziamo la provenienza della manodopera.
Tabella 24: Cittadinanza della manodopera. Fonte: ISTAT, 2010
italiano-a
di paese
dell'Unione
europea a 27
di paese extra Unione
europea a 27 paesi totale
Bari 60913 40 115 61068
Gravina in Puglia 2839 2 89 2930
Poggiorsini 304 0 5 309
Ruvo di Puglia 3377 2 0 3379
Barletta-Andria-
Trani 22855 15 4 22874
Canosa di Puglia 2801 1 0 2802
Minervino Murge 1548 3 0 1551
Spinazzola 764 0 1 765
La maggior parte della popolazione proviene dall’Italia, vi sono pochi che provengono da territori
internazionali
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 43
2.7 TURISMO
Il territorio del GAL Murgia Più è caratterizzato dalla presenza di attrattive storico- culturali e
ambientali uniche al mondo.
Come si è detto in precedenza, molti comuni del GAL Murgia Più rientrano all’interno del Parco
Nazionale dell’Alta Murgia che offre molti eventi per i visitatori; i vari appuntamenti sono riportati
sul sito http://www.parcoaltamurgia.gov.it/.
Sempre all’interno del sito è presente la mappa interattiva che mostra le varie opportunità per chi
volesse “vivere” il Parco, in tal caso si può accedere attraverso il link
http://www.parcoaltamurgia.gov.it/cartografia2014/.
Il territorio è contraddistinto da bellezze architettoniche che contribuiscono a creare un’atmosfera
magica per il visitatore, tra cui Canosa di Puglia in cui troviamo ritrovamenti dei primi insediamenti
umani (6.000 A.C. - III SEC. A.C.) sino all’età Normanno- Sveva (XI SEC. - XIII SEC.).
Anche negli altri Comuni ritroviamo bellezze architettoniche che si inseriscono armoniosamente nel
paesaggio e ne completano la bellezza.
Nonostante la ricchezza del patrimonio architettonico naturale e culturale, il turismo rappresenta un
settore scarsamente sviluppato e orientato prevalentemente a un turismo di transito e concentrato in
brevi periodi dell’anno.
La capacità ricettiva risulta alquanto modesta e non uniformemente distribuita su tutti i comuni
aderenti al GAL, così come emerge dai dati.
Tabella 25: Offerta ricettiva GAL Murgia Più. Fonte ISTAT 2010
4 STELLE 3 STELLE 2 STELLE 1 STELLA Residenze Turistico
Alberghiere
Totale
Alberghi
Gravina in
Puglia 1 4 0 0 0 5
Poggiorsini 0 0 0 0 0 0
Ruvo di Puglia 1 2 0 0 0 3
Bari 59 67 14 1 15 162
Canosa di
Puglia 2 3 0 0 0 5
Minervino
Murge 0 0 0 0 0 0
Spinazzola 0 0 0 0 0 0
BAT 19 16 3 1 3 42
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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I turisti provengono da tutte le parti del mondo, ma difficilmente decidono di fermarsi in questi
territori, si tratta quindi di un turismo di passaggio.
Tabella 26: Presenza di turisti stranieri per provincia. Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat,
2010
PAESI DI
RESIDENZA
ESERCIZI
ALBERGHIERI
ESERCIZI
COMPLEMENTARI
TOTALE ESERCIZI
RICETTIVI
Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze
BARLETTA ANDRIA TRANI
ITALIA 90.724 178.077 11.422 40.699 102.146 218.776
EUROPA 104.232 213.322 13.307 46.074 117.539 259.396
PAESI ESTERI 21.580 53.901 2.489 6.809 24.069 60.710
Tabella 27: Presenza di turisti stranieri per provincia. Fonte: Nostre elaborazioni su dati Istat,
2010
PAESI DI
RESIDENZA
ESERCIZI
ALBERGHIERI
ESERCIZI
COMPLEMENTARI
TOTALE ESERCIZI
RICETTIVI
Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze
BARI
ITALIA 469.138 1.008.080 30.679 115.449 499.817 1.123.529
EUROPA 529.035 1.173.138 39.102 139.116 568.137 1.312.254
PAESI ESTERI 130.776 307.142 12.458 31.048 143.234 338.190
Uno degli obiettivi che dovrà perseguire il GAL Murgia Più nella prossima programmazione sarà
quello di attivare dei canali di comunicazione e realizzare un intervento di marketing territoriale che
possa valorizzare maggiormente questi territori.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 45
3. LE FATTORIE DIDATTICHE
3.1 STORIA DELLE FATTORIE DIDATTICHE
A partire dal 1996, grazie all’allora “Comunità Europea” e in seguito all’impegno delle Regioni,
hanno iniziato a svilupparsi in Italia le fattorie didattiche, fattorie che intendono riavvicinare i
cittadini al mondo rurale.
Oggi la scuola è sempre più scuola di città. Negli ultimi quindici anni si è acutizzato il fenomeno
della chiusura di scuole in zone periferiche, in campagna, in montagna, in collina, è proseguito il
processo urbanizzazione che un tempo era collegato all’industrializzazione dell’Italia e che oggi è
basato sulla riduzione dei costi per allievo, là dove il fenomeno del decremento delle nascite è più
forte. Il concentrare i bambini nelle grandi scuole di città sta facendo emergere sempre di più il
fenomeno di allievi che provengono da realtà della cosiddetta periferia, ma che non conoscono in
profondità l’ambiente. È un ulteriore distacco fra mondo rurale e mondo industriale, fra città e
campagna, fra il luogo dove si produce e dove si consuma il cibo. Nelle scuole italiane, dove ormai
è presente la mensa, si porta il cibo già precotto, servito nelle vaschette di plastica o di alluminio
(operazione peraltro poco ecologica, in quanto costosa dal punto di vista energetico e di produzione
dei rifiuti) e sempre più si perdono occasioni per ricucire quel legame .
Non deve infatti sorprendere sapere che molti bambini non hanno mai colto un frutto dall’albero o
visto un pollo da vicino e non in televisione o in fotografia. Annusare l’odore del letame,
raccogliere delle mele, seminare delle carote…si tratta di esperienze sconosciute alla maggior parte
dei ragazzi di oggi.
Secondo un’indagine condotta nel 1999 a livello europeo dal Ceja, il consiglio europeo dei giovani
agricoltori, relativa alla conoscenza dell’agricoltura e dei suoi derivati, su un campione di 2.400
bambini di età compresa tra i 9 e 10 anni appartenenti a diversi Paesi europei, risulta che ben il 50%
di loro non sa la provenienza dello zucchero (percentuale che sale al 51% per i ragazzi italiani), solo
il 40% collega il pane al grano e alla farina (la percentuale scende al 12% per i bambini italiani). E
ancora “le arance crescono nel Regno Unito” e “il cotone cresce sulle pecore” sono alcune delle
convinzioni più sorprendenti, salvo poi scoprire, paradossalmente, che i bambini conoscono molto
bene la vita dei leoni o dei delfini e quando gli viene sottoposta a occhi chiusi una mela,
annusandola la scambiano per lo shampoo della mamma! Inoltre, il lavoro dell’agricoltore, è
giudicato poco attraente dal 75% dei ragazzi, poiché considerato duro e “sporco”, anche se molti
ragazzi non sono mai stati in fattoria. Però un dato particolarmente importante emerso dall’indagine
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 46
è che se un ragazzo ha l’opportunità di visitare più volte una fattoria aumenta la probabilità che un
giorno in lui maturi l’idea di diventare agricoltore.
Purtroppo il modello di vita odierno e il grande sviluppo tecnologico che ci circonda allontana
sempre di più i bambini e gran parte dei cittadini dalle loro origini, si ha la perdita della memoria
agricola, ancora viva nei nonni.
Per far fronte a quest’emergenza ed incentivare il consumo di frutta nei bambini, dal 2007 è stato
istituito il programma “Frutta nelle scuole”, introdotto dal regolamento (CE) n.1234 del Consiglio
del 22 ottobre 2007 e dal regolamento (CE) n. 288 della Commissione del 7 aprile 2009.
Il Programma, come si è detto, è finalizzato ad aumentare il consumo di frutta e verdura da parte dei
bambini e ad attuare iniziative che supportino più corrette abitudini alimentari e una nutrizione
maggiormente equilibrata, nella fase in cui si formano le loro abitudini alimentari.
Gli obiettivi del programma sono :
incentivare il consumo di frutta e verdura tra i bambini compresi tra i sei e gli undici anni di
età;
realizzare un più stretto rapporto tra il “produttore-fornitore” e il consumatore, indirizzando
i criteri di scelta e le singole azioni affinché si affermi una conoscenza e una consapevolezza
nuova tra “chi produce” e “chi consuma”;
offrire ai bambini più occasioni ripetute nel tempo per conoscere e “verificare
concretamente” prodotti naturali diversi in varietà e tipologia, quali opzioni di scelta
alternativa, per potersi orientare fra le continue pressioni della pubblicità e sviluppare una
capacità di scelta consapevole; le informazioni “ai bambini” saranno finalizzate e rese con
metodologie pertinenti e relative al loro sistema di apprendimento (es: laboratori sensoriali).
Per realizzare gli obiettivi sopra riportati, vengono utilizzati gli strumenti riportati in seguito:
distribuzione di prodotti ortofrutticoli;
campagna di informazione sulle caratteristiche dei prodotti ortofrutticoli, in termini di
qualità, aspetti nutrizionali e sanitari, stagionalità, territorialità e rispetto dell’ambiente,
rivolto sia ai docenti che ai genitori, al fine di prolungare l’effetto di induzione del consumo;
utilizzo di idonee attrezzature, nei limiti indicati dal regolamento comunitario, in grado di
supportare la distribuzione, l’utilizzo e la degustazione dei prodotti distribuiti;
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 47
avviare e consolidare la realizzazione di una Rete - costituita da Mipaaf, Regioni, Provincie
Autonome e Istituti scolastici disponibili a partecipare in modo continuativo al Programma-,
nell’ambito della quale coordinare le azioni coerenti a raggiungere gli obiettivi definiti e
recependo misure accompagnatore definite;
elaborazione di misure di accompagnamento complementari.
Destinatari del programma sono i bambini in età scolare dai sei agli undici anni o, come usa nel
sistema scolastico nazionale, i bambini che frequentano la scuola primaria/elementare. Circa
870.000 bambini di tutte le Regioni per un totale di circa 5.000 scuole interessate.
Nella scelta dei prodotti frutticoli si favoriscono prodotti di qualità certificati (D.O.P., I.G.P.,
Biologici e/o prodotti ottenuti con metodi di produzione integrata certificata.
Spesso si utilizzano strumenti di accompagnamento come la visita in fattorie didattiche presenti sul
territorio, creazione di orti scolastici, attività di giardinaggio e/o allestimento di laboratori sensoriali
e altro
Il Programma da una parte
incentiva il consumo di
frutta e verdure, dall’altra
permette in primis ai bambini,
ma anche a genitori ed
insegnanti di non dimenticare
le nostre radici agricole.
È interessante vedere come la
nascita delle fattorie
didattiche ci venga in aiuto.
Infatti non si propongono
come dei musei dell’agricoltura, o delle ricostruzioni di quello che c’era un tempo, ma danno una
panoramica della realtà agricola e della sua vitalità, si ha la possibilità di vedere che la cultura
agricola non è morta, anzi che è ancora attiva. E gli argomenti trattati nelle fattorie didattiche
appartengono proprio a tre macroaree con numerosi collegamenti: il territorio circostante e la civiltà
rurale (i vecchi mestieri, il museo degli attrezzi, i giochi di una volta, danze tradizionali),
l’educazione agroambientale (tecniche di coltivazione e di allevamento, flora e fauna della fattoria o
del territorio circostante), e l’educazione alimentare (la lavorazione dei prodotti, ecc.).
Figura 3: Logo Frutta nelle scuole. Fonte: MIPAAF
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 48
Oltretutto spesso in questo modo i giovani possono entrare a contatto con attività, con modi di
approcciarsi al lavoro, alla vita, con tradizioni, con modi di produzione che sono pressoché
immutate dal padre, dal nonno, dal produttore e, quindi, rappresentano un elemento di saldatura tra
generazioni che oggi si va facendo sempre più labile.
Ed inoltre, viene data la possibilità di pensare che esiste un futuro economico anche al di fuori delle
città, la possibilità di vivere accanto alla natura.
Il sistema fattoria permette di dar vita ad un approccio globale, riflessivo, che suscita domande e
uno spirito di relazione permanente motivato dalla responsabilità che si ha (poiché si gestiscono
degli esseri viventi, piante ed animali) con l’obiettivo di compiere l’integrazione tra le attività
umane e il funzionamento della società e degli ecosistemi.
La fattoria diventa così un grande laboratorio all’aperto, dove è possibile riunire l’apprendimento
teorico e quello pratico, e rappresenta un contributo importante di raccordo diretto tra il cittadino,
che è anche consumatore, e il produttore agricolo.
Le fattorie didattiche sono imprese agricole che assumono iniziative di contatto diretto con il mondo
dell’istruzione e di alcune realtà organizzate (associazioni giovanili, scouts, gruppi universitari della
terza età, famiglie…) con tre scopi principali:
- la comunicazione diretta agricoltore/consumatore,
- la promozione della vita e del lavoro della campagna,
- l’integrazione del reddito.
Primi esempi di fattorie didattiche
Fin dall’inizio del Novecento nel Nord Europa si sviluppano le prime esperienze di avvicinamento
ai valori della campagna attraverso la creazione di piccole oasi didattiche in città, presso cui era
possibile incontrare animali e osservare piante selvatiche o coltivate.
Si tratta delle fattorie d’animazione, o fattorie urbane o City Farms, strutture situate in ambito
urbano o periurbano nate con l’obiettivo di far incontrare bambini, ragazzi e adulti delle città con gli
animali della fattoria, il suolo, le piante coltivate e selvatiche.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 49
In Europa
I precursori in questo campo sono gli Scandinavi: Norvegia, Svezia, Danimarca, aree sensibili alla
nascita e allo sviluppo di luoghi di amicizia tra la natura e l’uomo, che, agli inizi del ‘900 ispirati da
un’idea di pedagogia attiva, misero in pratica le idee di un movimento americano, “i Club 4H”,
quattro parole inglesi che iniziano con la lettera H (Head, Health, Heart, Hand ossia la testa, la
salute, il cuore, le mani) e riassumono l’obiettivo teso a uno sviluppo armonico dell’individuo.
Alla fine della seconda guerra mondiale la Germania si interessa a queste problematiche e, allo
sviluppo dell’urbanizzazione, accompagna la creazione di “luoghi d’incontro” dei giovani con gli
animali, dove sono inoltre riservati spazi ai bambini e ai ragazzi al fine di offrire loro un’esperienza
di gioco, di libertà, di creatività e d’accoglienza (Aktivspielplätze).
Nei Paesi Bassi le city farm si sviluppano in modo più sistematico e organizzato in quanto vengono
sostenute da una Fondazione Nazionale, dai Ministeri dell’Agricoltura e degli Affari Culturali e da
numerosi sponsor. L’obiettivo principale è quello di favorire il contatto diretto con animali e piante.
Dal 1970 nel Regno Unito queste strutture si sviluppano partendo però da un’idea un po’ differente
rispetto a quella che ne aveva accompagnato la crescita fino a quel momento. Infatti l’installazione
di city farm diviene la soluzione di recupero di luoghi abbandonati, spesso trasformati in discariche
nelle zone urbane periferiche oppure è l’unione di un gruppo di giardini familiari e di fattorie
urbane.
Tra il 1970 e il 1980 esperienze analoghe si sono registrate nel Belgio fiammingo e poi francofono,
sulla base di un concetto forte: mettere in relazione l’Uomo e l’Animale.
Infine, nel 1974, sull’esempio delle esperienze nordeuropee, in Francia, nella periferia di Lille nasce
la prima “fattoria urbana”. In Francia le fattorie di animazione e didattiche conoscono oggi un
formidabile sviluppo.
Dagli anni ‘70 ad oggi, infatti se ne possono contare circa 1.400 organizzate in 18 reti regionali. Di
queste i 2/3 sono aziende agricole, che in più svolgono attività pedagogica, un 20% sono fattorie
d’animazione, le restanti sono fattorie miste .
Da un viaggio di studio fatto da esperti e funzionari dei settori agricoltura e formazione di vari enti
ed organismi dell’Emilia Romagna in Francia (e in Spagna) si sono evidenziate, fra le tante, due
principali “reti” di fattoria, le “Fermes pèdagogiques” e il “Chemin de fermes”. Per aderire alla rete
l’agricoltore deve presentare domanda alla Camera dell’agricoltura e sottoscrivere la “Cahier des
charges” (Carta della qualità) che definisce gli obiettivi dell’associazione e delle visite, le
condizioni di adesione, le modalità di accoglienza, il contenuto della visita, la responsabilità, le
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 50
prestazioni complementari (degustazioni, pasti, ospitalità), la gestione degli spazi aziendali, le
condizioni di ammissione ed esclusione dalla rete.
La qualità didattica è garantita da un sistema di verifica prima, durante e dopo la visita della
scolaresca e dallo stretto rapporto con le istituzioni scolastiche e con gli esperti della pedagogia per
la definizione del contenuto pedagogico degli “atelier” .
Dal 1985 è inoltre attivo il GIFAE (Gruppo internazionale Fattorie d’Animazione e Didattiche),
associazione che raggruppa sia city farm (50) che fattorie didattiche (150).
Nel 1992 tre Ministeri (Agricoltura, Ambiente, Giovani e Sport) costituirono una commissione
interministeriale con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo delle fattorie didattiche; più tardi a
questa commissione nazionale si aggiunse il Ministero dell’Educazione Nazionale. Negli ultimi
anni è stato istituito un coordinamento nazionale a Rambouillet, presso la Bergerie Nationale, un
istituto del Ministero dell’Agricoltura che svolge attività di ricerca, formazione e divulgazione nel
settore zootecnico.
Attraverso l’elaborazione e la diffusione di documenti d’informazione e attraverso l’organizzazione
di incontri regionali, la Commissione interministeriale si pone i seguenti obiettivi di:
• informare le fattorie didattiche dei diversi regolamenti dei Ministeri membri;
• sviluppare le relazioni tra fattorie didattiche e servizi decentrati dei quattro Ministeri
membri, attraverso l’organizzazione di incontri regionali;
• apportare un sostegno tecnico e pedagogico.
Ogni anno la Commissione Interministeriale propone una lista di raccomandazioni su due
aspetti fondamentali:
• la pedagogia in fattoria (preparazione della visita, durante la visita, dopo la visita);
• l’organizzazione e la sicurezza nelle fattorie didattiche (locali di accoglienza del pubblico,
macchinari e installazioni agricole, allevamento, ristorazione collettiva, degustazione dei
prodotti, assicurazioni, uscite nel quadro scolastico e non).
Un cenno merita, infine, il caso della Spagna, dove è la Catalogna il territorio più innovativo per
l’educazione non formale, in cui si dà molto spazio all’aspetto ludico e all’imparare facendo.
Diverse strutture private, in convenzione con l’Ente pubblico, accolgono i bambini durante l’anno
scolastico, ma soprattutto durante il periodo estivo, proponendo percorsi agroambientali e
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 51
alimentari. La normativa che regola l’attività non consente all’agricoltore di fare didattica
direttamente se non con il supporto di animatori o esperti laureati in Scienze dell’Educazione.
Nel 1990 le varie federazioni o gruppi nazionali si sono raggruppate in una rete europea, la
“European Federation of City Farms” (EFCF) .
In Italia
In Italia il progetto della Fattoria Didattica si concretizza principalmente in seno ai programmi di
educazione alimentare promossi a partire dal 1996 dal Ministero delle Politiche Agricole il quale
privilegia la scuola come strumento per promuovere una cultura del cibo visto nella sua
complessità, nel rapporto con il territorio e la tradizione locale. L'idea di rendere direttamente
protagoniste le strutture agricole della loro attività di educazione alimentare nasce dalla necessità di
superare lo scollamento esistente tra il mondo della produzione e quello del consumo.
Le prime esperienze italiane sono da attribuirsi alla regione Emilia-Romagna ad opera
dell'Osservatorio Agroambientale, divenuto negli anni un punto di riferimento per Enti e singole
aziende che hanno avviato progetti e iniziative nel settore.
Tali esperienze sono state poi presentate nel 1997 nell’ambito del primo Meeting Agriscuola
organizzato dall’Osservatorio Agroambientale con la partecipazione della Federazione europea
delle city farm. Oltre alla rete dell’Osservatorio Agroambientale di Cesena, in quegli anni sono
partite le esperienze promosse dal Consorzio Agriturismo Piemonte e dal Consorzio Agrituristico
Mantovano, e subito dopo dalle province della Regione Emilia-Romagna e da altri enti, e dal 2003
dalla provincia di Siena
Dal 1990 l’Osservatorio Agroambientale, con il contributo della provincia di Forli-Cesena, propone
ogni anno alle scuole il progetto ”Agricoltura-Ambiente-Alimentazione” con l’obiettivo di creare
un maggior collegamento fra agricoltura e scuola, valorizzare l’ambiente campagna, il lavoro e le
produzioni ecocompatibili di qualità.
Dal 1997 le visite in fattoria sono diventate un progetto specifico con la costituzione della “rete
delle fattorie didattiche romagnole”.
Le attività sono iniziate nel 1998 nell'ambito del progetto "Fattorie aperte" promosso dalla Regione
Emilia Romagna in collaborazione con le nove Province e con il coordinamento di Osservatorio
Agroambientale, che ha trovato agricoltori entusiasti di aderire all'iniziativa, pronti ad accogliere
l'invito ad una comunicazione diretta con i consumatori ed i cittadini. Nell'ambito del progetto
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 52
triennale "Fattorie aperte" è nata l'iniziativa "Fattorie didattiche", che dal punto di vista qualitativo
ha una valenza più ampia poiché si propone di creare un legame stabile fra azienda e territorio.
Negli anni il programma ha previsto diverse iniziative: corsi di aggiornamento per insegnanti,
laboratori didattici, visite guidate “dal campo alla tavola”, giornate in fattoria, materiali per
l’approfondimento.
Le iniziative si sono poi diffuse in tutte le regioni d'Italia.
Partendo dall’esperienza francese, secondo cui oggi, come mostrano i dati presentati dalla
ricercatrice della Bergerie Nationale, oggetto di un seminario tenutosi a Verona nel marzo del 2003,
il settore si presenta comunque ormai saturo, si può riflettere sull’evoluzione che potranno avere le
fattorie didattiche in Italia. Si evince che diventa indispensabile sviluppare nelle fattorie didattiche
anche altre attività come la vendita di prodotti o altri servizi, cosa che può costituire una buona
opportunità di reddito integrativo, ma che porta ad operare una “selezione” delle aziende che si
dedicano a questa attività.
In genere fattorie didattiche nascono sia dalla necessità di trovare forme di reddito supplementare
per gli agricoltori che dalla necessità di comunicazione diretta fra l'agricoltore e il cittadino. Nelle
fattorie didattiche infatti, sono gli stessi agricoltori che fanno conoscere ai ragazzi la vita degli
animali, l'origine dei prodotti che consumano, stimolando nel contempo, lo spirito critico e la
curiosità.
Oltre alla fattoria didattica ci sono altre imprese che possono offrire servizi didattici ad altri livelli:
- fattorie aperte: fattorie aperte ad un incontro con il consumatore, in occasioni speciali (feste
dedicate al vino, o altri prodotti o per altri tipi di ricorrenze), pur non dotandosi di attrezzature
speciali. Offrono chiarimenti e spiegazioni verso i propri ospiti in situazioni concrete e specifiche,
legate spesso ad eventi rilevanti per il territorio.
- fattorie aperte con vendita diretta: imprese agricole che svolgono iniziative organizzate con
investimenti professionali, sviluppando funzioni educative rispetto a differenti attività, tutte inerenti
l’ambiente agricolo e la vita in campagna: corsi di educazione al gusto, di tiro con l’arco, di
equitazione, di ceramica, ricamo, pittura, ciclismo, stampa artigianale, ecc…Comunque trattasi
sempre di attività legate alle specifiche capacità dell’imprenditore, sia all’interesse per il mercato
esterno dei potenziali fruitori.
- fattorie di animazione (o city farm): strutture situate in ambito urbano, suburbano o rurale, che
hanno l’obiettivo di permettere ai cittadini (bambini, ragazzi, adulti) di scoprire il legame che unisce
mondo rurale e urbano. Esse sorgono in genere su terreni ed edifici di proprietà pubblica e possono
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 53
essere realizzate sia da privati che da associazioni o enti pubblici, e gestite da animatori e volontari
di associazioni no-profit. Non sono imprese agricole, ma una sorta di “esposizione” della realtà
agrinaturalistica creata espressamente per soddisfare obiettivi educativi, sociali, terapeutici e
culturali. A livello educativo le fattorie d'animazione propongono una serie di attività che implicano
un approccio concreto (dalla preparazione del pane e della zuppa alla cura degli animali, dell'orto e
del frutteto). Sono diffuse in differenti paesi europei (Belgio, Francia, Olanda, Gran Bretagna,
Germania, Svezia, Danimarca, Norvegia) .
La Fattoria Didattica è quindi una azienda agricola che riceve ospiti (per lo più studenti
accompagnati da propri maestri e professori), per una visita di poche ore come per un periodo di più
giorni, offrendo loro la possibilità di conoscere uno o più aspetti specifici della propria attività o del
proprio ambiente.
Tale conoscenza si può trasmettere
- facendo visitare coltivazioni, allevamenti e attrezzature dell’azienda,
- consentendo di assistere allo svolgersi concreto di attività agricole e artigianali,
- facendo visitare luoghi di interesse naturalistico per l’osservazione florofaunistica e
mineralogica,
- dando spiegazioni tramite personale adeguatamente preparato,
- allestendo una sala riunioni per i gruppi, allo scopo di proporre conferenze, dibattiti e
proiezioni,
- distribuendo documentazione che prepari, accompagni e integri la visita alla fattoria
didattica.
Queste forme di conoscenza, a seconda dei casi concreti possono integrarsi fra loro, componendo un
quadro didattico sempre più incisivo e qualificato. Anche la collaborazione fra aziende agricole
vicine può contribuire a completare il percorso didattico.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 54
3.2 NORMATIVA SULLE FATTORIE DIDATTICHE
L’attività didattica è espressione della multifunzionalità dell’agricoltura, riconosciuta e valorizzata
dalla legge di orientamento.
Non essendovi alcun Regolamento o Direttiva Europea sulle fattorie didattiche, la Normativa di
riferimento rientra, ai sensi dell’art.2135 c.c. comma 3, modificato dal d.lgs.228/2001, nella
prestazione di servizi che è attività agricola per connessione. E’ necessario che sia svolta da un
imprenditore agricolo, iscritto al registro delle imprese, che svolge un’attività agricola principale
(coltivazione, allevamento di animali, silvicoltura) ai sensi dell’art.2135 c.c. commi 1 e 2, -
connessione soggettiva; Sia svolta mediante attrezzature e risorse normalmente utilizzate nello
svolgimento dell’attività principale - connessione oggettiva.
La qualifica di Fattoria Didattica è conferita dalle singole amministrazioni regionali (talvolta anche
dalle singole provincie), sulla base del rispetto di alcuni parametri, definiti da un documento che è
chiamato "Carta della qualità". La Carta della qualità delle fattorie didattiche è un documento che
riassume i requisiti e gli impegni che sono tenuti a rispettare le aziende aderenti.
L’esperienza delle masserie didattiche comincia a diffondersi nella Regione Puglia anche grazie al
lavoro dei gruppi di azione locale. Per poter intraprendere queste attività bisogna ottenere il
riconoscimento di Masseria Didattica da parte dell’Assessorato Agroalimentare della Regione che
ha disciplinato questo settore con L.R 2/2008 ed una nota esemplificativa ad essa collegata.
Gli obiettivi che la Regione si è prefissata sono quelli di incrementare il principio della
multifunzionalità dell’imprenditore agricolo, oltre che la promozione di attività legate al mondo
rurale. In particolare si vuole diffondere conoscenza sui cicli produttivi e stagionali, sulla
biodiversità animale e vegetale; sugli aspetti storici e culturali e su alimentazione sana e corretta
legata al consumi di prodotti locali.
Le masserie didattiche della Regione Puglia sono aziende agricole, come definite dalla normativa
vigente (artt. 1-2), singole o associate nella forma di associazione temporanea di scopo (ATS). Le
stesse si impegnano nell’educazione del pubblico e, in particolare, nell’accoglienza e
nell’educazione di gruppi scolastici e di individui, sia nelle loro attività scolastiche che
extrascolastiche, nell’ambito:
a) della conoscenza dell’attività agricola, dei cicli produttivi, della stagionalità dei prodotti,
della vita e della biodiversità animale e vegetale;
b) della conoscenza dei sistemi agricoli di produzione biologica, integrata o ecocompatibile al
fine di realizzare un’agricoltura sostenibile;
c) delle conoscenze delle qualità salutistiche e nutrizionali delle produzioni;
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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d) della conoscenza degli aspetti storici, culturali e antropologici legati alle produzioni
alimentari e al loro territorio;
e) di una sana e corretta alimentazione.
Viene definito operatore dell’attività didattica il soggetto incaricato di svolgere, nell’ambito
dell’azienda agricola in cui opera, attività di accoglienza e informazione del percorso didattico
scelto dalla stessa azienda conformemente a quanto indicato nella carta della qualità.
L’operatore può essere lo stesso titolare dell’azienda agricola o un soggetto da lui specificatamente
indicato. Egli deve conseguire una formazione didattico metodologica partecipando a corsi
abilitanti, organizzati o riconosciuti dall’Assessorato regionale alle risorse agroalimentari, di
almeno novanta ore. Sono ritenute valide esperienze formative di settore, purché riconosciute da
enti pubblici, sino al raggiungimento del fabbisogno. Il profilo formativo dell’operatore di fattoria
didattica deve esprimere una forma avanzata e innovativa di progettazione e offerta di servizi alle
scuole, alla cittadinanza e ai consumatori, volti a promuovere un consumo alimentare consapevole.
La normativa prevede che il titolare della azienda o il legale rappresentante ai fini del
riconoscimento di masseria didattica, deve sottoscrivere una carta di impegni, c.d. Carta di Qualità.
La quale deve contenere:
l’indicazione dell’operatore dell’attività didattica;
il percorso didattico-divulgativo su tematiche ben definite, laboratori di produzione e del
gusto, attività di ricerca storica sui prodotti e sui processi legati al territorio;
l’attività di pubblicizzazione del progetto;
le schede di valutazione sull’attività svolta in masseria, da sottoporre agli ospiti.
I percorsi didattici nelle masserie devono essere coerenti con gli obiettivi definiti dall’Assessorato
regionale alle risorse agroalimentari per la promozione dei consumi legati al territorio e
l’educazione alimentare.
3.2.1 Requisiti
In via preliminare, per poter esercitare l’attività di fattoria didattica è necessario che le produzioni
della fattoria siano orientate al consumo alimentare e legate al territorio e alle produzioni locali.
I requisiti richiesti riguardano:
- Requisiti agricoli produttivi: descrizione proprio ordinamento produttivo per
specie vegetali e/o animali; descrizione tecniche di coltivazione, biologico o integrato.
realizzazione di particolari filiere di prodotto in azienda; proposizione di tradizioni
locali nei processi produttivi, nelle pratiche e/o nei prodotti;
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 56
- Requisiti socio didattici: attestazione corsi formazione; descrizione modalità
accoglienza; fornitura materiale didattico informativo; dichiarazione disponibilità
confronto con insegnanti.
- Requisiti logistici: agibilità locali, planimetria locali, registro attività svolte e ospiti.
- Requisiti di sicurezza: rispetto norme igienicosanitarie, cassetta di pronto soccorso,
assicurazione responsabilità civile.
L’attività educativo-didattica delle fattorie trova origine in uno specifico programma interregionale
di "Comunicazione ed Educazione Alimentare", approvato a livello nazionale (in forza del secondo
comma dell’articolo 1, legge 5 novembre 1996, n. 578, di conversione del decreto-legge 20
settembre 1996, n. 489, recante "interventi programmati in agricoltura per l’anno 1996") dal
ministero delle Politiche agricole e forestali, in collaborazione con gli assessorati regionali
all’Agricoltura e d’intesa con il ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca. La
Regione interpellante ha dato attuazione al citato programma interregionale di "Comunicazione ed
Educazione Alimentare", istituendo l’Albo Regionale delle Fattorie Didattiche, la cui creazione
risponde all’esigenza di attivare una rete regionale di fattorie didattiche a cui attingere per la
successiva attività di "visite in Fattorie Didattiche". La Regione, infatti, offre alle scuole interessate
visite didattiche presso le fattorie iscritte all’apposito Albo regionale, corrispondendo un importo
massimo di 9 euro per ciascun alunno.
L’istanza di riconoscimento e di iscrizione nell’albo regionale delle masserie didattiche deve essere
presentata alla Regione Puglia – Assessorato risorse agroalimentari - Settore agricoltura - dal
titolare dell’azienda agricola o dal legale rappresentante. La suddetta istanza deve contenere l’esatta
indicazione:
della ragione sociale;
del legale rappresentante;
del codice fiscale e della partita IVA;
del numero di iscrizione nel registro delle imprese agricole della camera di commercio,
industria, agricoltura e artigianato (CCIAA);
dell’agro in cui ricade il corpo aziendale e degli agri in cui ricadono eventuali altre particelle
aziendali;
del recapito telefonico ed eventuale indirizzo internet e di posta elettronica.
Inoltre devono essere allegati i seguenti documenti:
certificato camerale di iscrizione nel registro delle imprese agricole;
carta della qualità,
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 57
documentazione atta a dimostrare il possesso dei requisiti ;
copia del documento di affidamento dell’incarico di operatore dell’attività didattica qualora
questo non coincida con il titolare dell’azienda agricola;
istanza di partecipazione dell’operatore dell’attività didattica ai corsi di formazione , o atte-
stazione di conseguita formazione didattico-metodologica;
dichiarazione di adesione a eventuali iniziative di natura didattico-divulgativa promosse o
realizzate dall’Assessorato regionale alle risorse agroalimentari.
L’Ufficio regionale competente può richiedere, in fase istruttoria, ulteriori documenti ed effettuare
controlli, presso la sede dell’azienda, se ritenuti necessari.
Il procedimento di iscrizione nell’albo (ART.7 L.R 26 febbraio 2008) deve concludersi entro
novanta giorni dalla data di ricevimento dell’istanza.
Il provvedimento di riconoscimento è adottato dall’Assessore regionale alle risorse agroalimentari e
pubblicato nel Bollettino ufficiale della Regione Puglia.
3.2.2. Aspetto fiscale
Con la risoluzione 53/E l.15 marzo, l’Agenzia delle entrate ha fornito chiarimenti in merito
all’applicabilità del regime di esenzione dall’Iva, previsto dall’articolo 10, n. 20), del Dpr n.
633/1972, alle prestazioni educative e didattiche rese alle scuole dalle fattorie didattiche.
L’Amministrazione finanziaria ha chiarito che le prestazioni didattiche rese alle scuole dalle fattorie
didattiche iscritte all’apposito Albo regionale, svolte secondo le modalità disciplinate dai
provvedimenti regionali sopra richiamati, presentano i requisiti previsti dall’articolo 10, n. 20), del
Dpr n. 633/1972, beneficiando, quindi, del regime di esenzione dall’Iva.
La risoluzione precisa, infatti, che risulta soddisfatto, nel caso di specie, sia il requisito oggettivo,
trattandosi di prestazioni la cui natura educativa e didattica discende dai programmi statali e
regionali in materia di educazione alimentare, sia quello soggettivo del riconoscimento, che viene
conferito alle fattorie didattiche dalla Regione (che definisce e valuta ciascuna offerta formativa),
attraverso l’iscrizione delle stesse nell’apposito albo regionale. Ai fini dell’IRPEF le prestazioni di
servizi quali le attività didattiche sono produttive di reddito diverso da quello agrario e dominicale,
quindi i ricavi costituiscono, detratte le spese, base imponibile con applicazione degli ordinari
scaglioni previsti per tutti i redditi. E’ quindi necessario tenere le scritture contabili funzionali alla
determinazione del reddito di impresa.
Per le attività dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, valorizzazione e
commercializzazione di prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o
dall'allevamento di animali, il reddito è determinato applicando all'ammontare dei corrispettivi delle
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 58
operazioni registrate o soggette a registrazione agli effetti dell'imposta sul valore aggiunto,
conseguiti con tali attività, il coefficiente di redditività del 15 per cento.
Per le attività dirette alla fornitura di servizi di cui al terzo comma dell'articolo 2135 del codice
civile, il reddito è determinato applicando all'ammontare dei corrispettivi delle operazioni registrate
o soggette a registrazione agli effetti dell'imposta sul valore aggiunto, conseguiti con tali attivita', il
coefficiente di redditività del 25%
Ai fini IRAP la determinazione del valore della produzione netta per le attività agricole produttive
di reddito d’impresa tradizionale ex art.32 del TUIR, è effettuata sulla base del reddito determinato
sottraendo i ricavi ai costi definiti dalle registrazioni IVA. Al valore della produzione netta si
applica l’aliquota agevolata dell’1,9% diventata dal 1/01/2008 definitiva e non più soggetta a
deroghe o modifiche. Invece per i redditi d’impresa tradizionale la determinazione del valore della
produzione netta per le attività agricole che producono reddito agrario l’aliquota è del 3.9%.
3.2.3. Sicurezza
Le fattorie didattiche devono garantire un'organizzazione ed una strutturazione aziendale adeguata
in funzione del percorso didattico prescelto, del numero dei partecipanti e degli operatori presenti in
azienda. Le fattorie didattiche devono inoltre assicurare, se richiesto dalla tipologia del percorso, la
presenza di ambienti attrezzati per lo svolgimento delle attività educative, da adibire anche ad
eventuale sala ristoro.
Se i visitatori restano negli spazi aperti dell’azienda occorrerà:
• Disporre di servizi igienici adeguati, con acqua potabile
• Rispettare norme di sicurezza per quanto riguarda le attrezzature ed i mezzi tecnici (concimi,
fitofarmaci, ecc.) che dovranno essere sempre adeguatamente custoditi e non lasciati alla
portata dei visitatori
• Assicurare adeguata pulizia dei luoghi esterni prossimi al centro aziendale, mantenendoli
liberi da materiali di ingombro o rifiuti, anche al fine di evitare impressioni di disordine
• Far rispettare il divieto di toccare le attrezzature agricole e gli animali e di accedere nei
locali dove sono custoditi animali
• Assicurarsi che la scuola si sia fatta rilasciare dichiarazione di autorizzazione dai genitori o
da chi ne fa le veci, con indicazione di eventuali allergie anche non alimentari.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 59
Se i visitatori si accolgono in un locale chiuso e non si fornisce la merenda occorrono, oltre a
quanto previsto al punto precedente:
1. Autorizzazione di pubblica sicurezza, da richiedere con domanda al sindaco ai sensi
dell’art.68 del R.D.773/1931. Comprende l’accertamento, oltre che dei requisiti in
materia di buona condotta e certificazione antimafia, di quelli relativi all’agibilità dei
locali per motivi di sicurezza: l’accertamento per i locali con meno di 200 persone è
semplificato e largamente rimesso al libero apprezzamento dell’autorità procedente.
2. Dovrebbero comunque osservarsi le misure di volta in volta richieste ai fini della
prevenzione incendi (uscite di sicurezza; impianti elettrici)
3. Cassetta di pronto soccorso
4. Acqua potabile e riscaldamento;
5. Servizi igienici secondo quanto richiesto dai regolamenti di igiene dei comuni
6. Lo spazio chiuso per ospitare i partecipanti può anche coincidere con quello per la
merenda, se l’imprenditore agricolo la fornisce; l’utilizzazione non comporta cambio di
destinazione d’uso rispetto a quella agricola, però il locale deve possedere i dispositivi e
mezzi di sicurezza previsti per i locali di intrattenimento aperti al pubblico con meno di
200 visitatori.
7. Se sono necessari interventi edilizi, ai sensi della L.443/2001, e salvo che la Regione non
abbia stabilito diversamente, è sufficiente la semplice denuncia di inizio attività per gli
interventi edilizi minori, le ristrutturazioni edilizie che comportino anche demolizione e
ricostruzione con la stessa volumetria e sagoma, interventi specificamente disciplinati da
piani attuativi dei comuni che contengano precise disposizioni plano-volumetriche,
tipologiche, ecc.
8. Se, oltre all’attività didattica, si vuole vendere direttamente prodotti ai visitatori, anche
all’interno dell’azienda, occorrerà osservare la normativa in materia di vendita diretta dei
prodotti agricoli. Come afferma l’art.4 del dlg.s 228/2001 gli imprenditori agricoli iscritti
nel registro delle imprese possono vendere direttamente al dettaglio in tutto il territorio
della Repubblica rispettando le norme di igiene e sanità. Può essere effettuata mediante
comunicazione al comune del luogo dove ha sede l’azienda di produzione e solo dopo
trenta giorni dal ricevimento della comunicazione può essere messa in atto. La
comunicazione deve contenere oltre le generalità del richiedente, dell’iscrizione nel
registro delle imprese e gli estremi dell’ubicazione dell’azienda, deve specificare i
prodotti di cui intende praticare la vendita, e la modalità con cui intende effettuarla, ivi
compreso il commercio elettronico. Per la vendita al dettaglio su aree pubbliche si deve
inviare la comunicazione al sindaco del Comune in cui si effettua la vendita e deve
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 60
contenere la richiesta di assegnazione del posteggio medesimo. La presente disciplina si
applica anche ai prodotti derivati da processi di manipolazione e trasformazione del
prodotto originale. Non possono esercitare l'attività di vendita diretta gli imprenditori
agricoli, singoli o soci di società di persone e le persone giuridiche i cui amministratori
abbiano riportato condanne con sentenza passata in giudicato, per delitti in materia di
igiene e sanità o di frode nella preparazione degli alimenti nel quinquennio precedente
all'inizio dell'esercizio dell'attività. Il divieto ha efficacia per un periodo di cinque anni
dal passaggio in giudicato della sentenza di condanna.
Se si fornisce la merenda, che dovrebbe essere costituita prevalentemente da prodotti aziendali o
comunque da prodotti tipici locali, occorrono, oltre ai predetti requisiti, i seguenti:
a) Autorizzazione igienico sanitaria dei locali rilasciata dal Comune, attraverso le ASL ai
sensi della L.283/1962 e del d.P.R.327/1980, salvo diversa previsione delle leggi
regionali. Si ritiene che la merenda possa anche essere preparata nella cucina
dell'abitazione.
b) Per ottenere l’autorizzazione è necessario predisporre una domanda (art.26 d.p.r.327) al
comune, che naturalmente opererà tramite la ASL, allegando una planimetria del locale
da destinare all’attività, una relazione tecnica con una descrizione dei locali, dei sistemi
di approvvigionamento idrico, degli impianti e delle attrezzature da destinare alla
preparazione degli alimenti e dei sistemi per la conservazione degli alimenti;
l’autorizzazione agli scarichi o la dichiarazione attestante l’allacciamento agli impianti
pubblici di fognatura.
c) L’autorizzazione è diversa a seconda che si confezionino merende semplici, tipo panini,
o alimenti di tipo diverso che richiedono procedimenti complessi. La finalità della
norma, che è la tutela della salute pubblica, comporta infatti che in giurisprudenza sia
stata applicata in modo rigoroso, intendendosi di volta in volta come autorizzazione
“specifica”, cioè relativa strettamente al tipo di attività autorizzata. Si distingue pertanto
fra preparazione di prodotti freddi e quella per prodotti cotti, che è considerata
ristorazione. Quindi, ad esempio, l’autorizzazione per i panini non è la stessa dei pasti,
come quella per la ristorazione non è la stessa del congelamento. Ai sensi dell’art.27
nell’autorizzazione sono menzionate le sostanze alimentari per cui è rilasciata. I requisiti
strutturali sono previsti dall’art.28 del d.p.r.327 e comunque sono accertati caso per caso
avuto riguardo al tipo di attività che vi si svolge: è pertanto opportuno prendere contatti
con le ASL per definire uno standard medio, avuto riguardo alla ridotta attività che vi si
svolge.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 61
d) Libretto sanitario per gli addetti alla preparazione e per tutti coloro che forniscono le
sostanze alimentari, anche se familiari o non retribuiti, da richiedere alla ASL ai sensi
delle leggi vigenti.
e) Manuale aziendale di autocontrollo dell’igiene (haccp): si tratta di un documento
prescrittivo, specifico perché si riferisce al sistema processo – prodotto di ogni singola
impresa. Deve essere redatto e sottoscritto dal titolare dell’impresa e sottoposto a
verifica dell’organo ispettivo competente per territorio. Naturalmente è auspicabile che
sia redatto sulla base di un manuale di corretta prassi igienica, che Coldiretti può
agevolmente predisporre per questo specifico tipo di attività. Come è noto il manuale di
corretta prassi igienica è generale, cioè si riferisce ad una tipologia di processo –
prodotto ed è valutato con un parere di conformità dal Ministero della salute.
3.2.4 La legge sulle masserie didattiche della Regione Puglia
In Puglia le legge che regola le fattorie didattiche è la LEGGE REGIONALE 26 febbraio 2008, n.
2 “Riconoscimento delle masserie didattiche”.
Di seguito sono riportate gli articoli:
Art. 1 (Obiettivi) 1. La Regione Puglia istituisce il circuito “Masserie didattiche della Regione
Puglia” destinato alle aziende agroalimentari e agrituristiche che svolgono attività produttiva
tradizionale e che si impegnano nell’attività dell’accoglienza didattico-formativa. 2. L’istituzione
del circuito di cui al comma 1 intende applicare il principio della multifunzionalità
dell’imprenditore agricolo, valorizzandone la figura e determinando una fonte aggiuntiva di reddito
attraverso la diffusione d’informazioni in materia di produzioni, consumi e sugli aspetti storici,
culturali e antropologici legati al territorio.
Art. 2 (Definizione) 1. Le masserie didattiche della Regione Puglia sono aziende agricole, come
definite dalla normativa vigente, singole o associate nella forma di associazione temporanea di
scopo (ATS). Le stesse si impegnano nell’educazione del pubblico e, in particolare,
nell’accoglienza e nell’educazione di gruppi scolastici e di individui, sia nelle loro attività
scolastiche che extrascolastiche, nell’ambito: a) della conoscenza dell’attività agricola, dei cicli
produttivi, della stagionalità dei prodotti, della vita e della biodiversità animale e vegetale; b) della
conoscenza dei sistemi agricoli di produzione biologica, integrata o ecocompatibile al fine di
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 62
realizzare un’agricoltura sostenibile; c) delle conoscenze delle qualità salutistiche e nutrizionali
delle produzioni; d) della conoscenza degli aspetti storici, culturali e antropologici legati alle
produzioni alimentari e al loro territorio; e) di una sana e corretta alimentazione. 2. Nel perseguire
le finalità di cui al comma 1, le masserie didattiche possono attivare forme di turismo attivo
assicurando, in ogni caso, il rispetto delle norme vigenti in materia di igiene e sicurezza del lavoro.
Art. 3 (Operatore attività didattica) 1. L’operatore dell’attività didattica deve svolgere, nell’ambito
dell’azienda agricola in cui opera, attività di accoglienza e informazione del percorso didattico
scelto dalla stessa azienda conformemente a quanto indicato nella carta della qualità di cui
all’articolo 4. 2. L’operatore può essere lo stesso titolare dell’azienda agricola o un soggetto da lui
specificatamente indicato. 3. L’operatore deve conseguire una formazione didattico-metodologica
partecipando a corsi abilitanti, organizzati o riconosciuti dall’Assessorato regionale alle risorse
agroalimentari, di almeno novanta ore. 4. Sono ritenute valide esperienze formative di settore,
purché riconosciute da enti pubblici, sino al raggiungimento del fabbisogno formativo-abilitante.
Art. 4 (Carta della Qualità) 1. Il titolare della azienda agricola o il legale rappresentante, al fine di
ottenere il riconoscimento di masseria didattica, deve sottoscrivere una carta di impegni,
denominata “Carta della qualità”, che contenga: a) l’indicazione dell’operatore dell’attività
didattica; b) il percorso didattico-divulgativo su tematiche ben definite, laboratori di produzione e
del gusto, attività di ricerca storica sui prodotti e sui processi legati al territorio; c) l’attività di
pubblicizzazione del progetto; d) le schede di valutazione sull’attività svolta in masseria, da
sottoporre agli ospiti.
Art. 5 (Percorso didattico) 1. I percorsi didattici nelle masserie devono essere coerenti con gli
obiettivi definiti dall’Assessorato regionale alle risorse agroalimentari per la promozione dei
consumi legati al territorio e l’educazione alimentare.
Art. 6 (Istanza di riconoscimento, istruttoria e di iscrizione nell’albo regionale) 1. L’istanza di
riconoscimento e di iscrizione nell’albo regionale delle masserie didattiche di cui all’articolo 7 deve
essere presentata alla Regione Puglia – Assessorato risorse agroalimentari - Settore agricoltura - dal
titolare dell’azienda agricola o dal legale rappresentante. 2. L’istanza di cui al comma 1 deve
contenere l’esatta indicazione: a) della ragione sociale; b) del legale rappresentante; c) del codice
fiscale e della partita IVA; d) del numero di iscrizione nel registro delle imprese agricole della
camera di commercio, industria, agricoltura e artigianato (CCIAA); e) dell’agro in cui ricade il
corpo aziendale e degli agri in cui ricadono eventuali altre particelle aziendali; f) del recapito
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 63
telefonico ed eventuale indirizzo internet e di posta elettronica. 3. All’istanza devono essere allegati
i seguenti documenti: a) certificato camerale di iscrizione nel registro delle imprese agricole; b)
carta della qualità, di cui all’articolo 4; c) documentazione atta a dimostrare il possesso dei requisiti
fissati dall’allegato A; d) copia del documento di affidamento dell’incarico di operatore dell’attività
didattica qualora questo non coincida con il titolare dell’azienda agricola; e) istanza di
partecipazione dell’operatore dell’attività didattica ai corsi di formazione di cui all’articolo 3,
comma 3, o attestazione di conseguita formazione didattico-metodologica di cui all’articolo 3,
comma 4; f) dichiarazione di adesione a eventuali iniziative di natura didattico-divulgativa
promosse o realizzate dall’Assessorato regionale alle risorse agroalimentari. 4. L’Ufficio regionale
competente può richiedere, in fase istruttoria, ulteriori documenti ed effettuare controlli, presso la
sede dell’azienda, se ritenuti necessari. 5. Il procedimento di iscrizione nell’albo di cui all’articolo 7
deve concludersi entro novanta giorni dalla data di ricevimento dell’istanza. 6. Il provvedimento di
riconoscimento è adottato dall’Assessore regionale alle risorse agroalimentari e pubblicato nel
Bollettino ufficiale della Regione Puglia. Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 34
supplemento del 29-02-2008 5 7. Ogni modificazione rispetto ai dati contenuti nell’iscrizione
iniziale deve essere comunicata alla Regione Puglia - Assessorato risorse agroalimentari - Settore
agricoltura - allegando gli eventuali documenti probanti.
Art. 7 (Albo regionale delle masserie didattiche) 1. È istituito l’albo regionale delle masserie
didattiche, tenuto presso il Settore agricoltura dell’Assessorato regionale alle risorse agroalimentari.
2. All’albo sono iscritte le aziende che hanno ottenuto il provvedimento di riconoscimento di cui
all’articolo 6. 3. Le masserie didattiche sono identificate con un numero progressivo di iscrizione. 4.
Il Dirigente del Settore agricoltura provvede, con propri atti formali: a) all’iscrizione delle masserie
didattiche in possesso dei requisiti previsti e riconosciute e al controllo periodico delle stesse; b)
all’aggiornamento biennale dei dati riferiti alle masserie didattiche iscritte; c) all’avvio del
procedimento di cancellazione delle masserie didattiche dall’albo regionale. 5. Gli atti di cui al
comma 4 sono pubblicati nel Bollettino ufficiale della Regione Puglia. 6. L’albo regionale delle
masserie didattiche può essere consultato on-line.
Art. 8 (Logo delle masserie didattiche) 1. L’Assessorato regionale alle risorse agroalimentari
provvede a elaborare un logo che contraddistingua tutte le masserie didattiche riconosciute; il logo è
riportato su tutto il materiale pubblicitario, illustrativo e segnaletico.
Art. 9 (Revoca del riconoscimento) 1. Il riconoscimento delle masserie didattiche può essere
revocato: a) qualora siano state compiute ripetute e gravi infrazioni alle norme comunitarie,
nazionali e regionali; b) qualora i requisiti per il riconoscimento previsti dalla presente legge non
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 64
siano più soddisfatti; c) qualora il riconoscimento sia fondato su indicazioni erronee o sia stato
ottenuto in modo irregolare; d) qualora il riconoscimento sia fondato su dichiarazioni mendaci; e)
sulla base di istanza da parte del titolare dell’azienda agricola. 2. Nell’ipotesi di cui al comma 1,
lettere a), b) e c), l’Assessore regionale alle risorse agroalimentari diffida la masseria a regolarizzare
la propria posizione per conservare l’iscrizione all’albo delle masserie didattiche di cui all’articolo
7. Decorsi trenta giorni dalla data di diffida, adotta formale e motivato atto di revoca del
riconoscimento. 3. Nell’ipotesi di cui al comma 1, lettera d), l’Assessore regionale alle risorse
agroalimentari revoca d’ufficio il riconoscimento con segnalazione all’autorità giudiziaria
competente. 4. Con il provvedimento di revoca del riconoscimento, le masserie didattiche sono
cancellate dall’albo regionale di cui all’articolo 7. 5. I provvedimenti di revoca del riconoscimento
sono notificati agli interessati entro quindici giorni dalla data della loro emanazione. 6 Bollettino
Ufficiale della Regione Puglia - n. 34 supplemento del 29-02-2008
Art. 10 (Promozione e divulgazione delle masserie didattiche) 1. L’Assessorato regionale alle
risorse agroalimentari - Settore agricoltura, coerentemente con il proprio programma di
divulgazione e promozione e d’intesa con l’Ufficio relazioni con il pubblico (URP) della Regione,
provvede a diffondere la conoscenza delle masserie didattiche.
Art. 11 (Norma finanziaria) 1. La presente legge non comporta oneri a carico del bilancio della
Regione. La presente legge è dichiarata urgente e sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della
Regione ai sensi e per gli effetti dell’art. 53, comma 1 della L.R. 12/05/2004, n° 7 “Statuto della
Regione Puglia” ed entrerà in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione. E’ fatto obbligo a
chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Puglia. Data a Bari, addì 26
febbraio 2008 VENDOLA ALLEGATO A (Art. 6) A) REQUISITI AGRICOLO PRODUTTIVI
Minimo n.3 dei requisiti, di cui almeno n. 2 di quelli ai punti numero 1), 2) e 3): 1) ordinamento
produttivo misto all’interno delle specie vegetali e/o animali; 2) presenza di tecniche di coltivazione
legate al metodo di produzione biologico o integrato; 3) realizzazione di particolari filiere di
prodotto in azienda; 4) proposizione di tradizioni locali nei processi produttivi, nelle pratiche e/o nei
prodotti; 5) integrazione con il territorio dal punto di vista produttivo e socio culturale. B)
REQUISITI SOCIO – DIDATTICI 1) partecipazione a specifici corsi di formazione, da parte
dell’operatore dell’attività didattica, di cui all’articolo 3; 2) capacità di accoglienza adeguata in
relazione al percorso didattico che si intende proporre, agli spazi aziendali e al personale in azienda;
3) fornitura di materiale didattico-informativo prima e/o durante lo svolgimento dell’attività
prevista; 4) disponibilità di confronto con gli insegnanti per definire obiettivi e programmi; C)
REQUISITI LOGISTICI 1) presenza di locali coperti atti ad accogliere almeno n. 40 persone per lo
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Pag. 65
svolgimento delle attività e dotati di servizi igienici idonei in relazione alla capienza dei locali; 2)
presenza di aree delimitate per lo svolgimento delle attività e aree destinate al parcheggio; 3) tenuta
di un registro delle attività svolte e degli ospiti; D) REQUISITI DI SICUREZZA È fondamentale il
rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza vigenti in materia. In particolare sono obbligatorie: 1) la
stipula di un’assicurazione di responsabilità civile per danni a terzi; 2) la presenza di una cassetta di
pronto soccorso; 3) la segnalazione delle aree a rischio.
3.3 NORMATIVA PER GLI ORGANISMI FORMATIVI
Il Diritto/ Dovere all’istruzione ed alla formazione professionale, viene definito all’art. 1 del
Decreto Legislativo n. 76 del 15 aprile del 2005: “Il diritto all’istruzione e alla formazione, per
almeno dodici anni, o almeno sino al conseguimento di una qualifica di durata almeno triennale
entro il diciottesimo anno di età. Tale Diritto si realizza nelle istituzioni del primo- secondo ciclo
del sistema educativo di istruzione e di formazione, costituite dalle istituzioni scolastiche e della
istituzioni formative accreditate dalle regioni”.
L’art. 23 della Legge Regionale 7 agosto 2002 n. 15 “Riforma della Formazione Professionale” e
s.m.i. definisce gli questi organismi come “enti pubblici e privati che, in conformità alla normativa
comunitaria, nazionale e regionale in vigore, svolgono attività di formazione professionale”.
3.3.1 Condizioni per l’accreditamento
Possono richiedere l’accreditamento tuti gli Organismi indicati nella Legge Regionale del 7 agosto
2002 n. 15 “ Riforma della formazione professionale” e s.m.i., che rispettino tutte le seguenti
condizioni:
- Avere tra le proprie finalità la formazione professionale (tale presenza è rilevabile dallo
Statuto, Atto costitutivo, certificazione CCIAA);
- Essere dotati di un assetto organizzativo trasparente e che garantisca la presenza sul
territorio regionale di almeno due figure assunte con un contratto di lavoro subordinato
a tempo indeterminato;
- Disporre di almeno un’unità locale attrezzata, c.d. “set-minimo” di locali in uso
esclusivo e non occasionale, nel territorio della Regione Puglia;
- Per gli Organismi “esistenti” rispetto dei valori soglia riferiti al Criterio D “Livelli di
efficacia ed efficienza delle attività realizzate”.
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Pag. 66
Gli Istituti scolastici di secondo grado, compresi gli istituti paritari, sono tenuti ad accreditarsi nel
rispetto di tutti i requisiti richiesti per gli Organismi di formazione per attuare azioni di formazione
per attuare azioni di formazione di tipo “non ordinamentale”.
Ogni Università e ogni Istituzione AFAM (alta formazione Artistica e Musicale), si accreditano
come singoli Organismi a livello regionale.
Sono esclusi dall’obbligo sull’accreditamento i datori di lavoro che realizzano attività di formazione
professionale per i propri dipendenti e le aziende o enti pubblici che realizzano attività di tirocinio o
stage.
Gli enti accreditati devono comunque avere dei requisiti aggiuntivi di seguito specificati:
Tabella 28: Obblighi per accreditamento e requisiti aggiuntivi. Fonte: Linee guida per
l’accreditamento degli organismi formativi. Regione Puglia. 2012
Requisiti di accreditamento previsti dal D.I.
29/11/2007
Requisiti aggiuntivi degli standard minimi
regionali
a) Appartenere ad un organismo che non abbia fini
di lucro in base alle norme vigenti e offra servizi
educativi destinati all’istruzione e alla formazione dei
giovani fino ai 18 anni.
Tali requisiti devono risultare dallo statuto
dell’organismo.
- Assenza di finalità di lucro;
- Presenza, tra le finalità dell’Organismo,
dell’istruzione e della formazione dei giovani fino a
diciotto anni nell’ambito pei percorsi triennali di
IeFP;
b) Avere un progetto educativo finalizzato a far
acquisire ai predetti giovani i saperi e le competenze di
cui all’art. 1, comma 2;
- Adozione e promozione da parte dell’Organismo di
un “progetto educativo” e “modello organizzativo”
per l’istruzione e la formazione dei giovani fino a
diciotto anni formalizzati in documentazione
specifica.
c) Applicare il Contratto collettivo nazionale di
lavoro per la formazione professionale nella gestione
del personale dipendente impegnato nei percorsi di cui
all’art.1
- Applicazione del CCNL Formazione professionale ai
dipendenti impegnati nei percorsi di cui all’art.1
d) Prevedere, in relazione ai saperi ed alle
competenze di cui all’art. 1, comma 2 l’utilizzo di
docenti che siano in possesso dell’abilitazione
secondaria per la scuola superiore o, in via transitoria, di
personale in possesso di un diploma di laurea inerente
l’area di competenza e di una sufficiente esperienza o,
esclusivamente per quanto riguarda le materie
professionali, almeno un diploma di scuola superiore
secondaria e di una esperienza quinquennale. Tale
personale deve documentare le esperienze acquisite
nell’insegnamento delle competenze di base nella
formazione professionale iniziale, ivi comprese quelle
maturate nei percorsi sperimentali di cui all’accordo
quadro in sede di Conferenza unificata 19 giugno 2003.
- Il sistema regionale prevede, in relazione alle
competenze base, l’utilizzo di docenti nelle materie
professionali è sufficiente un diploma di scuola
secondaria superiore ed una esperienza quinquennale.
Tale personale deve documentare le esperienze
acquisite nell’insegnamento, nella formazione
professionale iniziale, ivi comprese quelle maturate
nei percorsi sperimentali di cui all’accordo quadro in
sede di Conferenza unificata 19 giugno 2003. È
obbligatoria la presenza dell’equipe socio- psico-
pegagogica ai sensi del D.Lgs. 76/2005.
e) Prevedere stabili relazioni con le famiglie e con i
soggetti economici e sociali del territorio, anche
attraverso misure di accompagna
- L’Organismo dovrà dimostrare di avere stabili
relazioni con le famiglie, con il sistema
dell’Istruzione, e con i soggetti economici e sociali
del territorio.
f) Garantire la collegialità nella progettazione e
nella gestione delle attività didattiche e formative,
assicurando la certificazione periodica e finale dei
- L’Organismo dovrà impegnarsi a dimostrare di
avere un “progetto” formalizzato che descriva la
collegialità nella progettazione e nella gestione
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 67
risultati di apprendimento. delle attività didattiche e formative e l’adozione di
un sistema interno di valutazione e certificazione
periodica e finale dei risultati di apprendimento
g) Essere in possesso di strutture, aule ed
attrezzature idonee alla gestione di servizi educativi
all’istruzione e la formazione dei giovani fino a diciotto
anni
- La dotazione strutturale ed infrastrutturale verrà
descritta successivamente.
Gli organismi che richiedono l’accreditamento devono rispettare i seguenti criteri:
- Criterio A “Risorse infrastrutturali e logistiche”: il criterio riguarda specifiche
condizioni di strutture di varia natura, tra cui immobili, attrezzature ed arredi. Questi
devono essere adatti a garantire sicurezza e comfort.
Il criterio si articola in tre requisiti: disponibilità ed adeguatezza dei locali, fruibilità dei
locali, destinazione d’uso. Questi riprendono la normativa nazionale in materia di:
sicurezza, prevenzione incendi ed antinfortunistica; superamento ed eliminazione delle
barriere architettoniche sia per quanto riguarda i locali destinati ad attività di direzione
ed amministrazione e per i locali destinati all’attività di erogazione dei servizi.
- Criterio B “Affidabilità economica e finanziaria”: questo criterio si esplica come
segue: (I) esistenza di bilancio di esercizio riclassificato in base alla normativa europea
recepita nell’ordinamento italiano o comunque secondo una modulistica predefinita di
riclassificazione; (II) assenza di stato di fallimento, di liquidazione coatta, di
concordato preventivo e di procedimenti nei confronti dell’organismo; (III) rispetto
degli obblighi relativi al pagamento delle imposte e delle tasse, secondo la legislazione
nazionale; (IV) rispetto degli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali
secondo la legislazione nazionale; (V) rispetto delle norme delle norme che
disciplinano il diritto al lavoro dei disabili; (VI) presenza di un’organizzazione
contabile articolata per singola attività progettuale, che consenta la piena tracciabilità
dei centri di costo e delle spese relative alle attività svolte anche ai fini di una
rendicontazione più efficace e trasparente; (VII) affidabilità morale dei legali
rappresentanti e degli amministratori degli organismi, in attuazione delle Direttive CE
2004/17 e 2004/18 e dell’art. 38 del D. Lgs. 163/2006.
- Criterio C “Capacità gestionali e risorse professionali”. Il criterio C individua
l’insieme dei requisiti che permettono di rilevare la capacità complessiva
dell’Organismo di governare i diversi processi, e, dunque la sua capacità gestionale.
Una delle principali condizioni che concorrono al governo degli stessi è costituita dalla
qualità delle credenziali professionali, descritte nelle schede tecniche, possedute dai
soggetti che li presidiano, a prescindere dal ruolo richiesto. Il criterio quindi si basa
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 68
sull’articolazione dei seguenti processi: (I) direzione, (II) gestione economico-
amministrativa; (III) analisi dei fabbisogni; (IV) progettazione (V) erogazione dei
servizi.
- Criterio D: “Livelli di efficacia e di efficienza”. Questi fattori trasversali servono per
monitorare e controllare gli elementi decisivi utili a valutare le performance
dell’Organismo. I requisiti di efficacia fanno riferimento a: (I) Livello di abbandono,
inteso come interruzione del percorso formativo da parte dei partecipanti. (II) Livello
di successo formativo mirato a far acquisire competenze funzionali durante i percorsi
formativi e professionali; (III) Livello di occupazione o rientri nel sistema scolastico, in
tal caso si fa riferimento al concetto di occupabilità che si declina in modo diverso a
seconda del momento del ciclo di vita della persona e a seconda della tipologia di
filiera formativa. Secondo tale logica l’occupazione costituisce espressione
dell’efficacia dell’azione formativa solo per gli interventi specificatamente finalizzati
all’inserimento- reinserimento nel mondo del lavoro; (IV) Livello di soddisfazione,
ovvero la percezione dei percorsi formativi da parte di coloro che sono- direttamente o
indirettamente- coinvolti. I requisiti di efficienza fanno riferimento a: (I) Livello di
spesa rendicontata; (II) Livello di spesa riconosciuta; (III) Costo allievo ovvero l’indice
dell’efficienza/inefficienza manifestatasi in fase di attuazione degli interventi.
- Criterio E: “Relazioni con il territorio”. Questo criterio ha la funzione di monitorare
l’effettivo livello di integrazione dell’organismo all’interno del sistema territoriale. I
requisiti richiesti per soddisfare questo livello sono: (I) Capacità di garantire rapporti di
cooperazione; (II) Capacità di leggere ed interpretare l’insieme dei fabbisogni espressi
dagli individui e dal territorio.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 69
Mappa Concettuale Normativa fattorie didattiche
Requisiti
Nella carta qualità vanno inseriti
- ragione sociale; - legale rappresentante
- cod. fisc. e P. IVA - num. iscrizione CCIAA
- Sede legale e operativa - telefono/ sito internet/ email
Allegare per l’istanza di presentazione
-certificato camerale; -carta della qualità,
- documentazione possesso dei requisiti ;
- copia del documento operatore dell’attività didattica
qualora se non è il titolare dell’azienda agricola
Requisiti di sicurezza
- Agibilità locali, planimetria locali, registro
attività svolte e ospiti
Requisiti socio
didattici
Requisiti logistici
Requisiti agricoli
produttivi
Requisito generale
La qualifica di fattoria didattica è conferita
dalla Regione sulla base del rispetto di alcuni
parametri, definiti da un documento che è
chiamato "Carta della qualità”
Fattorie didattiche Decreto Legislativo 18 maggio 2001, n. 228
Orientamento e modernizzazione del settore agricolo, a norma dell'articolo 7 della
legge 5 marzo 2001, n. 57
Art. 3. Attività agrituristiche
- Descrizione proprio ordinamento produttivo
per specie vegetali e/o animali;
- Descrizione tecniche di coltivazione,
biologico o integrato. realizzazione di
particolari filiere di prodotto in azienda;
proposizione di tradizioni locali nei processi
produttivi, nelle pratiche e/o nei prodotti
-Attestazione corsi formazione; descrizione
modalità accoglienza; fornitura materiale
didattico informativo;
- Dichiarazione disponibilità confronto con
insegnanti.
- rispetto norme igienicosanitarie, cassetta
di pronto soccorso, assicurazione
responsabilità civile.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 70
Condizioni per l’accreditamento
NORMATIVA PER GLI ORGANISMI FORMATIVI
L’art. 23 della Legge Regionale 7 agosto 2002 n. 15 “Riforma della
Formazione Professionale”
Avere tra le proprie finalità la formazione
professionale (tale presenza è rilevabile dallo Statuto,
Atto costitutivo, certificazione CCIAA)
Essere dotati di un assetto organizzativo trasparente e
che garantisca la presenza sul territorio regionale di
almeno due figure assunte con un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato
Per gli Organismi “esistenti” rispetto dei valori soglia
riferiti al Criterio D “Livelli di efficacia ed efficienza
delle attività realizzate”
Disporre di almeno un’unità locale attrezzata, c.d.
“set-minimo” di locali in uso esclusivo e non
occasionale, nel territorio della Regione Puglia
Criteri per l’accreditamento
Criterio C “Capacità gestionali e risorse
professionali” Criterio A “Risorse infrastrutturali e
logistiche”
Criterio E: “Relazioni con il
territorio” Criterio D: “Livelli di efficacia e di
efficienza”
Criterio B “Affidabilità
economica e finanziaria”
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 71
4 ANALISI CASI STUDIO
L’area d’intervento del GAL “Murgia Più” comprende sei comuni interni e contigui appartenenti a
due diverse province pugliesi: Barletta-Andria-Trani e Bari. I comuni della sesta provincia sono
Canosa di Puglia, Minervino Murge e Spinazzola, mentre i comuni ricadenti nel territorio
amministrativo della provincia di Bari sono Poggiorsini, Ruvo di Puglia e Gravina in Puglia. L’area
confina a nord con la provincia di Foggia (Cerignola), da nord-est sino a sud-est con alcuni comuni
della provincia di Barletta-Andria-Trani (San Ferdinando di Puglia, Barletta e Andria) e della
provincia di Bari (Corato, Bisceglie, Terlizzi, Bitonto, e Altamura) e ad ovest con la Provincia di
Potenza (diversi comuni della Basilicata).
Le masserie didattiche ricadenti nel territorio del GAL Murgia sono dieci di seguito elencate:
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 72
Tabella 29: Le Masserie didattiche nel territorio del GAL Murgia Più. Fonte: www.regionepuglia.it
Denominazione Titolare Indirizzo Località Telefono Mail Percorsi Didattici
Masseria Didattica
“Selva Reale” Giuseppe Chicco C.da Lagarello
Ruvo di Puglia,
Bari
0803628693,
330805545 [email protected]
1) Ciclo di trasformazione dall’uva al vino; 2) Cicli delle produzioni di frutta, olive e uva; 3) Allevamento di cavalli con ciclo di riproduzione; 4)
Percorsi naturalistici nel bosco per l’individuazione della flora e fauna
tipica; 5) Tradizioni locali nei processi produttivi.
Masseria Didattica
“La Ferrata” Bio Giulia Illuzzi
Località Murgia Ferrata / Zona
rurale 476
Ruvo di Puglia 803612409 [email protected]
1) Ciclo di trasformazione dalla farina in pasta e pane; 2) Cicli di
produzione biologica di grano e frutta; 3) Allevamento di asini; 4) Piccolo Museo della civiltà contadina; 5) Percorsi naturalistici nel Parco dell’Alta
Murgia alla scoperta dell’habitat naturale e di come avviene la
“ricostruzione” di un bosco; 6) Tradizioni locali nei processi produttivi.
Masseria Didattica
“Coppe” Bio Vincenzo Caputi
S.P. 238 Trani-
Gravina km 26 Ruvo di Puglia 3741549100 [email protected]
1) Ciclo di trasformazione della farina in pasta e pane; 2) Ciclo di
trasformazione del latte in formaggio; 3) Cicli di produzione biologica di: cereali e ortaggi; 4) Allevamento zootecnico di: ovi-caprini e bovini; 5)
Osservazione degli animali da cortile; 6) Percorsi naturalistici nel Parco dell’Alta Murgia e nel bosco Scoparello per l’osservazione e lo studio
degli ecosistemi e del fenomeno carsico; 7) Tradizioni locali nei processi
produttivi.
Masseria Didattica
“Masseria
Sant’Angelo” Bio
Giovanni Marchetti
C.da Sant’Angelo Gravina in Puglia 3356359004 [email protected]
1) Ciclo di trasformazione della farina in pasta e pane; 2) Ciclo di trasformazione del latte in formaggio; 3) Ciclo di trasformazione dei fichi
in vincotto; 4) Cicli di produzione biologica di: cereali, legumi, ortaggi,
frutta e olive; 5) Allevamento ovino in purezza: razza “Gentile di Altamura”; 5) Osservazione e discriminazione delle piante spontanee e
coltivate; 6) Osservazione degli animali da cortile; 7) Osservazione degli
insetti più diffusi e di quelli utili; 8) Tradizioni locali nei processi produttivi.
Masseria Didattica
“San Vincenzo” Bio
Domenico Lombardi
C.da San Vincenzo Spinazzola 08833682999, 3487322591
1) Ciclo di trasformazione della farina in prodotti da forno; 2) Ciclo di
trasformazione del latte in formaggio; 3) Ciclo di trasformazione dell’uva
in vino; 4) Ciclo di produzione delle colture biologiche: cereali, olivi, viti, frutta, ortaggi e fungo carboncello spontaneo; 5) Allevamento: ovini e
suini; 6) Osservazione degli animali da cortile; 7) Percorso naturalistico
nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia con raccolta del fungo carboncello.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 73
Masseria Didattica
“Polvino” Awam Mounia
C.da Polvino Zona Rurale 355 C.P.
152
Ruvo di Puglia 0803620177,
3485208952 [email protected]
1) Cicli delle produzioni di colture: cereali, olive, mandorle e fungo
cardoncello; 2) Ciclo di trasformazione del grano in pane e pasta; 3) Ciclo di trasformazione del latte in formaggio; 4) Ciclo di trasformazione del
fungo cardoncello in salse e sott'olii; 5) Ciclo di trasformazione delle
mandorle in dolci tipici; 6) Ciclo di trasformazione della carne suina in salumi; 7) Percorso di apicuiltura; 8) Perconso del bosco con
individuazione delle piante spontanee; 9) Osservazione degli animali di
bassa corte; 10) Allevamento equino e suino.
Masseria Didattica
“Cefalicchio s.r.l.” Famiglia Rossi Corso Sabino, 6 Canosa di Puglia 883642123
1) Cicli delle produzioni con metodo biodinamico delle colture: cereali,
olive, uva, frutta e ortaggi; 2) Ciclo di trasformazione dall’uva in vino con imbottiglia ed etichettatura; 3) Ciclo di trasformazione dal fiore alla frutta
e poi alla marmellate; 4) Percorso dell’orto; 5) Percorso naturalistico nei
4.000 ha di bosco; 6) Conoscenza degli antichi arnesi del contadino.
Masseria Didattica
“Barbera” Riccardo Barbera
S. Prov.le 230 Km
5850
Minervino
Murge 883692095 [email protected]
1) Cicli delle produzioni delle colture: cereali, frutta, ortaggi, olive, uva da vino e piante aromatiche; 2) Allevamento ovini; 3) Ciclo di trasformazione
dal grano alla pasta, pane, taralli e dolci; 4) Ciclo di trasformazione dalla
farina di grano arso alla pasta e focaccia; 5) Ciclo di trasformazione dal latte di pecora ai formaggi e mozzarella; 6) Ciclo di trasformazione dalla
frutta alle confetture; 7) Ciclo di trasformazione dai legumi ai piatti tipici;
8) Ciclo di trasformazione dall’uva al vino; 9) Ciclo di trasformazione dagli ortaggi alle conserve e sott’olii; 10) Ciclo di trasformazione dal miele
di acacia al torrone; 11) Osservazione animali di bassa corte; 12) Percorso
sensoriale per l’individuazione e la classificazione delle piante aromatiche; 13) Percorso naturalistico per l’individuazione della flora e fauna tipica;
14) Laboratori per la realizzazione di cestini in vimini e composizioni
floreali.
Fattoria "Terra
degli Ulivi"
Massa Simone
Carla S.P. 151 Km. 4,600 Ruvo di Puglia 333 6599454
mastrorilli.antonio@fastwebne
t.it
1) Cicli delle produzioni delle colture: olive, frutta e ortaggi; 2) Ciclo di trasformazione dall’oliva all’olio; 3) Allevamento cavalli da sella, pony e
asini di Martina Franca; 4) Percorso di ippoterapia; 5) Percorso
naturalistico a cavallo sul Regio Tratturo Barletta-Grumo; 6) Percorso dell’orto; 7) Percorso delle erbe aromatiche; 8) Osservazione degli animali
di bassa corte; 9) Piscina coperta per la riabilitazione.
Agriturismo "Borgo
Scaringella" Silvia Scaringella
C.da Pescara
Sant'Angelo Gravina in Puglia 3471642845 [email protected]
1) Cicli delle produzioni biologiche delle colture: olive, grano, legumi,
ortaggi, frutta, uva da vino ed erbe aromatiche; 2) Percorso dell’energia pulita con l’utilizzo dei pannelli fotovoltaici; 3) Utilizzo degli animali di
bassa corte; 4) Corsi di equitazione e passeggiate a cavallo; 5) Ciclo di
trasformazione dal grano ai prodotti da forno e pasta fresca; 6)
Allevamento bovini ed equini; 7) Ciclo di trasformazione dal latte bovino
al formaggio, specificatamente il “Pallone di Gravina”, con affumicatura
naturale delle scamorze; 8) Percorso dell’orto con trasformazione degli ortaggi in sott’olii e passata di pomodori; 9) Ciclo di trasformazione dalla
frutta alla marmellata; 10) Ciclo di trasformazione dall’uva al vino; 11)
Percorso delle erbe aromatiche; 12) Percorso del fungo cardoncello coltivato in serra; 13) Laboratori di cucina tradizionale;
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 74
Riteniamo che un campione di sei masserie sia sufficiente per effettuale un’analisi su quest’ultime.
La superficie agricola utilizzata tra le masserie risulta essere di circa 500 ettari. Nel dettaglio i terreni
di proprietà sono circa un quarto rispetto a quelli utilizzati in affitto (Grafico 1).
Grafico 12: Terreni di proprietà o affitto Masserie Didattiche Murgia Più sul totale Fonte:
Nostra elaborazione
Dal dettaglio SAU, invece, emerge che la maggior parte della superficie agricola viene utilizzata per
seminativi (76%), poi pascolo (16%) e una piccola parte di olivicoltura e viticoltura (rispettivamente
3,6% e 2,8%); Meno dell’1% delle superfici agricole sono utilizzate per frutticoltura e orticoltura
(dato presente solo nelle masserie “Coppa” e “Barbera”).
Proprietà 143,63 ha
Affitto 349,93 ha
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 75
Grafico 13: Dettaglio SAU Masserie didattiche Murgia Più. Fonte: Questionario, nostra
elaborazione
Per quanto, invece, concerne il dato relativo al bestiame più utilizzato nelle masserie intervistate, i
cavalli, bovini e ovini sono più presenti (grafico 3). Il dato si riflette, quindi, sugli animali utilizzati
per l’attività didattica.
0,49% 3,60%
16,26%
76,40%
0,44% 2,81%
Frutticoltura Olivicoltura Pascolo Seminativi Orticoltura Viticoltura
0,00%
10,00%
20,00%
30,00%
40,00%
50,00%
60,00%
70,00%
80,00%
90,00%
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 76
Grafico 14: Bestiame. Fonte: Questionario, Nostra elaborazione
L’impatto occupazionale ed anche la maggior redditività derivante dall’introduzione delle attività di
masseria didattica, hanno portato le aziende notevole benefici. Questo lo si desume sia durante i
focus group che in sede di somministrazione questionario. I dati in questione evidenziano una media
per tutti gli intervistati di 2 euro per l’ingresso a persona con l’aggiunta di un quota per laboratorio,
che si aggira sui 5 euro. Il dato più importante relativo all’occupazione è sicuramente accertato dal
fatto che le masserie si devono dotare di una figura specializzata alla didattica. Lo dimostra il dato
che vede la quasi totalità delle masserie (cinque su sei) avere personale a tempo determinato e
stagionali per la didattica, in aggiunta alle attività di agriturismo e tradizionali.
Più del 50% del campione delle masserie è situato in fabbricazioni storiche o di interesse storico-
culturale, le certificazioni più utilizzate in masseria sono quelle relative all’HACCP e agricoltura
biologica e per la maggior parte degli intervistati la produzione viene utilizzati sia per scopi didattici
e agriturismo all’interno dell’azienda che venduta a terzi (più del 50% del campione).
Il dato relativo invece alle attività didattiche più utilizzate in base alla classificazione offerta in sede
di questionario, fornisce sicuramente il dato più interessante e utili ai fini dell’indagine in oggetto.
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
Bovini Cavalli Asini Cortile Ovini Bufalino Suino Avicoli Caprini
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 77
Tra i percorsi di educazione agroambientale (Grafico 4) la più alta percentuale si riflette nel percorso
che riguarda i suoni e gli odori della campagna e quello relativo agli animali della fattoria. Viceversa,
non sono ancora diffusi i percorsi relativi alle siepi e alle piante secolari e le osservazioni al
microscopio.
Grafico 15: Percorsi di educazione agro ambientale. Fonte: Questionario, nostra elaborazione
Per quanto riguarda, invece, i percorsi sul territorio e la civiltà rurale, il dato più interessante è che
quattro masserie del territorio GAL Murgia Più su sei non prevedono questo tipo di percorso. Solo
due masserie danno risalto al percorso dei vecchi mestieri e il museo degli attrezzi della civiltà
contadina, dato abbastanza curioso se paragonato alle altre masserie nazionali e internazionale, nelle
quali, invece, questo tipo di attività viene molto valorizzato. Trend diverso se ci riferiamo ai percorsi
di educazione alimentare (grafico 5) in cui si dimostra che nel territorio interessato il percorso più
utilizzato è quello del laboratorio del pane, insieme al ciclo dei cereali, la raccolta della frutta e la
lavorazione del latte e trasformati. Nessuna risposta nel caso del percorso legato alle attività
dell’acquacoltura.
0,00%
2,00%
4,00%
6,00%
8,00%
10,00%
12,00%
14,00%
16,00%
18,00%
20,00%
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 78
Grafico 16: Percorsi di educazione alimentare. Fonte: Questionario, nostra elaborazione
Un dato questo che si evince anche nella parte di domande aperte del questionario, in cui si chiede
all’intervistato di specificare i laboratori svolti. Infatti, i laboratori più diffusi nelle masserie
didattiche selezionate sono quelli che riguardano il grano e il latte. Nel laboratorio grano (pane) le
masserie prevedono percorsi tra i vecchi attrezzi ma anche conoscenza e informazione lungo tutto il
processo per fare il pane, dal grano alla farina, dall’impasto al forno a legna. Anche il laboratorio
della trasformazione latte viene curato nel minimo dettaglio: dalla mungitura dell’animale alla
lavorazione del latte fino ad arrivare al formaggio. Per i più piccoli, oltre a quelli già indicati, le
masserie utilizzano molto l’orto con quattro masserie su sei che prevedono la raccolta e le attività
ludiche.
Tutte le Masserie prevedono servizio di ristorazione con cucina tipica, tradizionale e a chilometro 0.
Il target di riferimento dei visitatori nelle masserie sono, nella totalità degli intervistati, i bambini
della scuola primaria e infanzia, la quasi totalità accoglie anche ragazzi della scuola media inferiore,
un più bassa la percentuale per le scuole medie superiori. Il dato sulle visite delle famiglie, invece,
oscilla intorno al 50% sul campione, mentre più basso è il valore ‘altro’ (associazioni per disabili
ecc.). Infine, quattro masserie su sei, prevedono la possibilità di pernottare nella struttura, registrando
in media più di 50 pernottamenti all’anno.
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 79
Nei prossimi capitoli procederemo con lo studio di alcuni casi di aziende agricole che esercitano
attività didattica nel territorio internazionale, nazionale e in quello regionale con particolare accento
sul territorio che ricade nel GAL Murgia più. Spinazzola, Minervino Murge, Poggiorsini, Ruvo di
Puglia, Gravina in Puglia, Canosa di Puglia sono le città facenti parte del territorio in questione,
ricadenti nella provincia pugliese di Barletta, Andria e Trani (BAT). Lo studio si avvale di una serie
di rilevazioni fatte sul campo con interviste, focus group e somministrazione di questionari
direttamente agli attori interessati che hanno saputo adattare e alternare le produzioni agricole
tradizionali con quelle didattiche.
Abbiamo visto in precedenza che le masserie didattiche necessitano di una serie di normative atte a
strutturarne le attività e le peculiari caratteristiche, regolati dalla legge regionale del 2008, n. 2
“Riconoscimento delle masserie didattiche”, che indica le principali componenti e i requisiti che
fanno dell’azienda agricola attore assoluto nell’attività dell’accoglienza didattico-formativa.
L’obiettivo, quindi, è quello di ottenere una ‘big picture’ che permetta lo studio e l’analisi di casi
studio sia a livello internazionale che regionale.
Nei paragrafi successivi verranno analizzati i risultati derivanti dall’analisi di cinque masserie
didattiche europee, tre masserie didattiche nazionali, cinque pugliesi e sei in quelle ricadenti nel
territorio Murgia Più con il fine di ottenere un quadro di sintesi per quanto riguarda lo stato dell’arte
delle masserie, pregi e difetti e obiettivi futuri.
Il questionario
Il questionario è lo strumento di base che viene utilizzato per l'effettuazione della maggior parte delle
interviste. Si tratta di una sequenza di domande che mira a raccogliere presso l'intervistato le
informazioni oggetto di indagine. Il questionario fornisce l'opportunità di ottenere una classificazione
omogenea dei dati raccolti, in quanto il modello è uniforme per ogni intervista e consente a tutti gli
intervistatori di porre sempre le stesse domande, nella medesima sequenza.
Il questionario sulle masserie didattiche proposto si compone di 3 parti:
1. Anagrafica delle aziende agricole
2. Attività masserie didattiche
3. Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento
Nella prima parte, quella legata all’anagrafica abbiamo posto all’attenzione dell’intervistato di
indicare, oltre ai dati di contatto e referenza, anche l’indirizzo colturale della propria azienda
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 80
chiedendo di specificare varietà ed ettari di arboree permanenti, tipologia di seminativo, presenza di
boschi, numero di bestiame e razze. Inoltre si è chiesto di specificare il numero di unità di personale
dipendente e la presenza di certificazioni nella produzione. In questa parte vi è la presenza sia di
domande aperte che chiuse, inoltre è prevista anche qualche domanda semi-chiusa, caratterizzata da
una modalità di risposta pre-codificata e una modalità aperta, da specificare (“altro”).
La seconda parte, quella più importante, relativa alle attività didattiche permette di avere una
mappatura dei principali percorsi di educazione agro ambientale utilizzati: i) percorso nel bosco con
flora e fauna selvatica, suoni e odori della campagna, agricoltura biologica, gli animali della fattoria,
le varie coltivazioni nella fattoria nelle diverse stagioni, il riciclo e il riuso dei materiali, il ciclo
dell’acqua e l’utilizzo del suolo piuttosto che osservazioni al microscopio; ii) percorsi sul territorio e
la civiltà rurale: la rivisitazione di vecchi mestieri, il museo degli attrezzi della civiltà contadina, i
giochi ‘di una volta’, la storia dell’agricoltura e l’ecomuseo, danze popolari di tradizione contadina e
laboratorio archeologico; iii) percorsi di educazione alimentate: la lavorazione del latte e trasformati,
raccolta della frutta e trasformati, raccolta e trasformazione erbe officinali, api e lavorazione del
miele, ciclo dei cereali, della verdura, attività legate all’acquacoltura e laboratorio del pane. Di
seguito viene proposta un’istantanea della parte relativa alle attività svolte.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 81
Figura 4: Parte del questionario somministrato alle aziende.
L’analisi prosegue con la descrizione di eventuali laboratori previsti all’interno della masseria,
attraverso una serie di domande aperte riguardanti nello specifico gli animali dedicati all’attività
didattica, le lingue straniere parlate, convenzioni con altri stakeholders della filiera agroalimentare e
il costo a giornata per la visita nella masseria.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 82
L’ultima parte, quella dei servizi, si divide a sua volta in due sezioni, una con focus sulla ristorazione,
che coinvolge l’intervistato con domande chiuse sul numero di coperti e il tipo di cucina; l’altra
riguardante il target di riferimento, quindi, scuole, famiglie e fasce d’età, numero di visitatori annuali
(singoli o in gruppo) ed anche, eventualmente, se previsto servizio di pernottamento.
Focus group
Al fine di redigere il questionario legato alle masserie didattiche si è proposti di utilizzare la tecnica
dei focus group. Questo strumento permette di effettuare una ricerca qualitativa per ottenere
informazioni su una specifica area di interesse; si svolge come un’intervista di gruppo guidata da un
moderatore che, seguendo una traccia più o meno strutturata, propone stimoli ai partecipanti. Grazie a
questi è stato possibile ricevere feedback per:
i) conoscere gli effetti di programmi e progetti legati alle aziende agricole intervistate;
ii) testare, come detto in precedenza, alcune bozze di questionario e altri strumenti di ricerca di tipo
quantitativo; aggiungere ulteriori approfondimenti di analisi sui risultati e la loro interpretazione;
iii) generare ipotesi di ricerca e di lavoro;
iv) assumere informazioni complesse e difficile da raccogliere riguardo abitudini, motivazioni,
esperienze e motivazioni che muovono gli attori responsabili delle masserie.
I focus group sono stati condotti principalmente con la presenza di 3 attori: un
moderatore/intervistatore, un osservatore e i partecipanti. Il moderatore aveva il compito di dirigere
la discussione, mettendo a proprio agio i partecipanti non esprimendo opinioni personali;
l’osservatore, figura chiave nei focus group, annota le dinamiche e le informazioni principali che
emergono dalla discussione del gruppo, analizzando reazioni verbali e trascrivendo commenti e
dialoghi dei soggetti; infine, i partecipanti attori protagonisti del focus group, che sarebbe meglio non
si conoscano tra loro per una migliore trattazione e confronto sull’argomento.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 83
4.2 LE AZIENDE DEL GAL MURGIA PIÙ
Tra le aziende ricadenti nel territorio Murgia Più sono state intervistate le seguenti Masserie: “Selva
Reale”, “Borgo Scaringella”, “Coppa”, “S.Vincenzo”, “Sant’Angelo” e “Barbera”. Di seguito
riportiamo le informazioni principali utili per capire il funzionamento delle Masserie e le loro attività,
con fonte primaria il questionario somministrato. Nella trattazione seguente si seguirà la tripartizione
utilizzata nel paragrafo precedente in modo da poter ordinare e consultare il report sui questionari in
maniera più veloce e dinamica.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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1. Masseria “Selva Reale”
Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia
Masseria Didattica
“Selva Reale” Giuseppe Chicco C.da Lagarello Ruvo di Puglia Bari
Anagrafica della Masseria
La masseria in questione si trova nel territorio di Ruvo di Puglia e conta una superficie agricola totale
di 80 ettari. La metà di questa è formata da boschi, mentre la restante parte è caratterizzata da 20
ettari di vite e 20 ettari di olivo (varietà presente Coratina). Il bestiame è formato da diverse
tipologie: vi è la presenza di bovini, cavalli (anche pony) e asini. Inoltre sono presenti anche cervi,
daini e cinghiali, nonché vari volatili.
Il numero del personale cambia in base alla stagione, l’attività è aperta tutto l’anno ad esclusione del
mese di agosto. Tra le certificazioni presenti in azienda: HACCP, certificazioni su prodotti agricoli
(non specificata la tipologia) e certificazioni ISO 9001. Infine, le produzioni aziendali vengono
utilizzate solo in azienda per attività di agriturismo o didattiche.
Attività della Masseria
Le attività della masseria didattica “Selva Reale” non sono realizzate in fabbricati storici.
I percorsi di educazione agro-ambientali presenti sono:
Il bosco: conoscenza e leggende;
Flora e fauna selvatica;
Suoni e odori della campagna;
Gli animali della fattoria.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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Non sono presenti percorsi sul territorio e la civiltà rurali tra quelli proposti. Tra i percorsi di
educazione alimentare, invece, è presente:
Raccolta della frutta e trasformati.
I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:
laboratorio 1, trasformazione della frutta;
laboratorio 2, rappresentazione teatrale per far conoscere il bosco interagendo con i visitatori.
Gli animali utilizzati per la didattica: cavalli, pony, bassa corte, asini. Si parla anche l’inglese e il
costo a giornata per persona è di 5 euro più aggiunte in base alle diverse attività scelte.
Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento
Il numero di coperti indicato è tra 100 e 150, la cucina è quella tipica del territorio.
Il numero di coperti annuali cosiddetti singoli va oltre i 50, mentre quelli in gruppi da 31 a 40.
Il target dei propri clienti di riferimento:
scuole: infanzia, primaria, e scuola media inferiore;
famiglie.
Fasce d’età: da 3 a 5; da 6 a 10; da 11 a 13; da 20 a 25; da 26 a 30; oltre 30.
L’azienda non prevede la possibilità di pernottare.
Di seguito alcune immagini della masseria Selva Reale.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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2. Agriturismo "Borgo Scaringella"
Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia
Agriturismo "Borgo
Scaringella"
Silvia
Scaringella
C.da Pescara
Sant'Angelo
Gravina in
Puglia Bari
Anagrafica della Masseria
La masseria in questione si trova nel territorio di Gravina in Puglia e conta una superficie agricola
totale di 260 ettari. Tra le arboree permanenti vi è la presenza di olivo, frutteti e funghi in serra,
mentre, tra il seminativo si contano cereali (grano) e legumi. Il bestiame è formato dalla presenza di
bovini (razza frisone, 270 capi) e cavalli (circa 20 meticci).
Il numero del personale cambia in base alla stagione, l’attività è aperta tutto l’anno compreso il mese
di agosto. Tra le certificazioni presenti in azienda vi è l’ HACCP. Infine, le produzioni aziendali
vengono utilizzate sia in azienda per attività di agriturismo o didattiche che vedute a terzi.
Attività della Masseria
Le attività della masseria didattica “Selva Reale” sono realizzate in fabbricati storici.
Non sono presenti ne percorsi di educazione agroambientale ne percorsi sul territorio e la civiltà
rurali tra quelli proposti. Tra i percorsi di educazione alimentare, invece, è presente:
lavorazione del latte e trasformati
ciclo dei cereali
ciclo della verdura
laboratorio del pane
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 88
I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:
Laboratorio 1: i visitatori possono raccogliere il grano, ridurlo in farina in un piccolo frantoio
e poi utilizzano quest’ultima per fare il pane;
Laboratorio 2: dalla mungitura dell’animale alla lavorazione del latte fino ad arrivare al
formaggio;
Laboratorio 3: Percorsi stagionali: raccolta di prodotti nell’orto, raccolta delle olive e raccolta
dell’uva.
Gli animali utilizzati per la didattica: cavalli.
In azienda si parla l’inglese e il francese e il costo a giornata per persona è di 10/12 euro e
comprende: Ingresso, visita, colazione, merenda, e laboratorio.
Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento
Il numero di coperti indicato è 100, la cucina è quella tipica del territorio e quella a km 0.
Il numero di coperti annuali cosiddetti singoli e in gruppi va oltre i 50. Il target dei propri clienti di
riferimento:
scuole: infanzia (20%), primaria (20%), e scuola media inferiore (20%)
famiglie (10%)
altro (30%)
Fasce d’età: da 3 a 5; da 6 a 10; da 11 a 13; da 26 a 30; oltre 30.
L’azienda prevede la possibilità di pernottare (oltre 50 pernottamenti l’anno).
Di seguito alcune foto della Masseria Borgo Scaringella.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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3. Masseria “Coppa”
Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia
Masseria Didattica
“Coppa” Bio
Vincenzo
Caputi
S.P. 238 Trani-
Gravina km 26 Ruvo di Puglia Bari
Anagrafica della Masseria
La masseria in questione si trova nel territorio di Ruvo di Puglia e conta una superficie agricola totale
di 11 ettari. Le arboree permanenti sono composte da olivo, il seminativo da cereali, foraggere,
pascoli e ortive. Non vi è la presenza ne di boschi ne di bestiame.
Il numero del personale va da 8 a 10 a tempo determinato e l’attività è aperta tutto l’anno compreso il
mese di agosto. Tra le certificazioni presenti in azienda vi è l’HACCP e, le produzioni aziendali
vengono utilizzate in azienda per attività di agriturismo o didattiche, con anche la vendita diretta di
alcuni prodotti.
Attività della Masseria
Le attività della masseria didattica “Coppa” sono realizzate in fabbricati storici.
I percorsi di educazione agro-ambientali presenti sono:
Flora e fauna selvatica;
Suoni e odori della campagna;
Gli animali della fattoria;
Le coltivazioni della fattoria nelle stagioni;
Il suolo.
Tra i percorsi sul territorio e la civiltà rurali sono presenti:
I vecchi mestieri;
Il museo degli attrezzi della civiltà contadina.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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Tra i percorsi di educazione alimentare, invece, è presente:
Raccolta della frutta e trasformati;
Fattoria con gli animali;
Ciclo dei cereali;
Laboratorio del pane.
I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:
Laboratorio 1, trasformazione del latte;
Laboratorio 2, trasformazione del grano;
Laboratorio 3, trasformazione dell’orto.
Gli animali utilizzati per la didattica: vacche, pecore, animali da cortile, maiali e asini. In azienda si
parla l’inglese e il francese. L’azienda presenta i seguenti laboratori in convenzione con altri soggetti:
Laboratorio didattico sull’origine del brigantaggio (Associazione ‘in folio’);
Laboratorio sulla trasformazione dell’olio (oleificio Mazzone).
Il costo a giornata per persona è di 8 euro, compreso di colazione all’accoglienza e gadget finale.
Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento
Il numero di coperti è di 80, la cucina è quella tipica del territorio, quella a km 0, cucina vegetariana e
vegana. Il numero di coperti annuali sia per singoli che per gruppi va oltre i 50.
Il target dei propri clienti di riferimento:
scuole: infanzia (20%), primaria (70%), scuola media inferiore (5%) e scuola media superiore
(5%)
Fasce d’età: da 3 a 5; da 6 a 10; da 11 a 13; da 14 a 16; da 17 a 19.
L’azienda prevede la possibilità di pernottare (da 41 a 50 pernottamenti l’anno).
Di seguito alcune immagini della Masseria Coppa.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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4. Masseria Sant’Angelo
Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia
Masseria Didattica
“Masseria
Sant’Angelo” Bio
Giovanni
Marchetti C.da Sant’Angelo
Gravina in
Puglia Bari
Anagrafica della Masseria
La masseria in questione si trova nel territorio di Gravina in Puglia e conta una superficie agricola
totale di 130 ettari. Le arboree permanenti sono composte da olivo, il seminativo da cereali, foraggere
e ortive. Vi è la presenza per 1 ettaro di boschi e tra il bestiame, ovini, cavalli e animali da cortile.
Il numero del personale è di 3 dipendenti e l’attività è aperta tutto l’anno compreso il mese di agosto.
Tra le certificazioni presenti in azienda vi è l’ICEA (agricoltura biologica) e le produzioni aziendali
vengono utilizzate solo in parte in azienda per attività di agriturismo o didattiche, il resto viene
venduto a terzi.
Attività della Masseria
Le attività della masseria didattica “Sant’Angelo” sono realizzate in fabbricati storici.
Tra i percorsi di educazione agro-ambientali è presente:
L’agricoltura biologica.
Non sono presenti percorsi sul territorio e la civiltà rurali, mentre tra i percorsi di educazione
alimentare, sono presenti:
Lavorazione del latte e trasformati;
Ciclo dei cereali;
Laboratorio del pane.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 94
I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:
Laboratorio 1, conoscenza della gestione di un allevamento;
Laboratorio 2, Preparazione dell’orto;
Laboratorio 3, Osservazione degli insetti utili e dannosi;
Laboratorio 4, Panificazione, pastificazione, trasformazione del latte;
Laboratorio 5, Trasformazione del vincotto.
Gli animali utilizzati per la didattica: cavalli. In azienda si parla l’inglese e non presenta laboratori in
convenzione con altri soggetti. Il costo a giornata per persona è di 6 euro.
Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento
Il numero di coperti è di 100, la cucina è quella tipica del territorio. Il numero di coperti annuali sia
per singoli che per gruppi va oltre i 50.
Il target dei propri clienti di riferimento:
scuole: infanzia (20%), primaria (20%), scuola media inferiore (20%) e scuola media
superiore (10%);
Famiglie (30%)
Fasce d’età: da 3 a 5; da 6 a 10; da 11 a 13; da 14 a 16; da 26 a 30 e oltre 30.
L’azienda prevede la possibilità di pernottare (da 31 a 40 pernottamenti l’anno).
Di seguito alcune immagini della Masseria Sant’Angelo.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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5. Masseria San Vincenzo Bio
Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia
Masseria Didattica
“San Vincenzo” Bio
Domenico
Lombardi C.da San Vincenzo Spinazzola Bari
Anagrafica della Masseria
La masseria in questione si trova nel territorio di Spinazzola e conta una superficie agricola totale di
65 ettari. Le arboree permanenti si dividono tra olivo e vite, il seminativo è composto da cereali
(misti), ortive (pomodori, peperoni) e altro (leguminose, erba medica). Non vi è la presenza boschi e
tra il bestiame si contano diverse specie: ovini (170 capi circa), bufalino (2), cavalli (3), suino (8) e
avicoli (circa 100).
Il numero del personale è di 10 dipendenti e l’attività è aperta tutto l’anno compreso il mese di
agosto. Tra le certificazioni presenti in azienda vi è l’ICEA (agricoltura biologica), l’HACCP, 14001
e 9001 e le produzioni aziendali vengono utilizzate sia in azienda per attività di agriturismo o
didattiche, che vendute a terzi.
Attività della Masseria
Le attività della masseria didattica “San Vincenzo” sono realizzate in fabbricati storici (risalenti al
1920).
Tra i percorsi di educazione agro-ambientali è presente:
L’agricoltura biologica;
Suoni e odori della campagna;
Gli animali della fattoria;
Le coltivazioni della fattoria nelle stagioni;
Il suolo;
Il riciclo dei materiali;
Ciclo dell’acqua.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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Non sono presenti percorsi sul territorio e la civiltà rurali, mentre tra i percorsi di educazione
alimentare, sono presenti:
Lavorazione del latte e trasformati;
Raccolta della frutta e trasformati;
Api e lavorazione del miele;
Trasformazione erbe officinali;
Ciclo dei cereali;
Laboratorio del pane.
I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:
Laboratorio 1, Trasformazione del latte dalla mungitura al formaggio e alle mozzarelle;
Laboratorio 2, Trasformazione del grano fino alla panificazione;
Laboratorio 3, Informazioni relative all’agricoltura biologica, alla biodiversità. Attività di
campionamento direttamente sul campo;
Laboratorio 4, Percorso del latte e animali;
Laboratorio 5, Trasformazione olio;
Laboratorio 6, Conoscenza e spiegazione dell’energia rinnovabile.
Gli animali utilizzati per la didattica: cavalli, bovini. In azienda si parla l’inglese e non presenta
laboratori in convenzione con altri soggetti. Il costo a giornata per persona è di 2 euro per la visita più
5 euro per laboratorio (compresa accoglienza e colazione).
Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento
Il numero di coperti è di 60, la cucina è quella tipica del territorio, km 0, cucina biologica e
vegetariana. Il numero di coperti annuali sia per singoli che per gruppi va oltre i 50.
Il target dei propri clienti di riferimento:
scuole: infanzia (20%), primaria (50%) e scuola media inferiore (20%);
Altro (disabili tramite associazioni 10%).
Fasce d’età: da 3 a 5; da 6 a 10; da 11 a 13; da 14 a 16.
L’azienda prevede la possibilità di pernottare (oltre 50 pernottamenti l’anno).
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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6. Masseria Barbera
Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia
Masseria Didattica
“Barbera”
Riccardo
Barbera
S. Prov.le 230 Km
5850
Minervino
Murge BT
Anagrafica della Masseria
La masseria in questione si trova nel territorio di Minervino e conta una superficie agricola totale di
50 ettari. Le arboree permanenti si dividono tra olivo (10 ettari), vite (4 ettari) e pesco e percoco
(circa 2 ettari), il seminativo è composto da cereali (grano duro per circa 10 ettari) e pascoli (circa 20
ettari). Non vi è la presenza boschi e tra il bestiame si contano diverse specie: bovino, ovino, caprino
e asini.
Il numero del personale è di 6 dipendenti e l’attività è aperta tutto l’anno. Tra le certificazioni
presenti in azienda vi sono quelle riguardanti l’agricoltura biologica ed è presente certificazione
sull’olio evo ‘Uliveti Barbera’. Le produzioni aziendali vengono utilizzate in azienda per attività di
agriturismo o didattiche.
Attività della Masseria
Le attività della masseria didattica “Barbera” sono realizzate in fabbricati storici.
Tra i percorsi di educazione agro-ambientali è presente:
Flora e fauna selvatica;
Le siepi, le pianti secolari;
L’agricoltura biologica;
Suoni e odori della campagna;
Gli animali della fattoria.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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Tra i percorsi sul territorio e la civiltà rurali:
I vecchi mestieri;
Il museo degli attrezzi della civiltà contadina.
Tra i percorsi di educazione alimentare, sono presenti:
Lavorazione del latte e trasformati;
Raccolta della frutta e trasformati;
Ciclo della verdura;
Laboratorio del pane.
I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:
Laboratorio 1, Cesti, giro nella masseria;
Laboratorio 2, Trasformazione del grano fino alla panificazione (forni a legna);
Laboratorio 4, Percorso dell’orto e animali;
Laboratorio 5, Trasformazione olio (da perfezionare).
Gli animali utilizzati per la didattica: asini, animali da cortile, maiali. In azienda si parla l’inglese e il
francese e crea laboratori in convenzione con altri soggetti (cooperative, consorzi). Il costo a giornata
per persona è di 5/6 euro (compresa accoglienza e colazione).
Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento
Il numero di coperti è di 80, la cucina è quella tipica del territorio, km 0, cucina biologica,
vegetariana e vegana. Il numero di coperti annuali sia per singoli che per gruppi va oltre i 50.
Il target dei propri clienti di riferimento:
scuole: infanzia (40%) e primaria (40%);
Famiglie (su richiesta, 10%);
Altro (disabili tramite associazioni 10%).
Fasce d’età: da 3 a 5; da 6 a 10; da 11 a 13.
L’azienda non prevede la possibilità di pernottare.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 100
4.3 CASI STUDIO IN PUGLIA
In questo paragrafo, invece, abbiamo selezionato cinque Masserie didattiche operanti in Puglia al di
fuori del territorio del GAL Murgia Più, cercando di coprire le restanti cinque province pugliesi. I
soggetti interpellati sono di seguito elencati: Masseria “MontePaolo”, Masseria “Ferri”, Masseria “La
Palascia”, Masseria “Chiomenti” e Masseria “Atipica”. Anche in questa sezione, come nella
precedente, si seguirà la tripartizione utilizzata nel paragrafo precedente in modo da poter ordinare e
consultare il report sui questionari in maniera più veloce e dinamica.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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1. Masseria Montepaolo
Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia
Masseria Didattica
“Montepaolo”
AnnaMaria
Bassi C.da Montepaolo 2 Conversano Bari
Anagrafica della Masseria
La masseria in questione si trova nel territorio di Conversano (provincia di Bari) e conta una
superficie agricola totale di 7 ettari. Le arboree permanenti si dividono tra olivo, mandorlo e
cigliegio, e presenta una superficie boschiva di circa 3 ettari.
Il numero del personale varia in base alle stagioni e l’attività è aperta tutto l’anno. Tra le
certificazioni presenti in azienda vi è l’HACCP. Le produzioni aziendali vengono unicamente
utilizzate in azienda per attività di agriturismo o didattiche.
Attività della Masseria
Le attività della masseria didattica “Montepaolo” sono realizzate in fabbricati storici.
Tra i percorsi di educazione agro-ambientali è presente:
Flora e fauna selvatica;
Il bosco: conoscenza e leggende.
Non sono specificati, o non presenti, gli altri due tipi di percorsi indicati nel questionario.
I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:
Laboratorio 1: Percorso storico in castelletto storico e chiesa affrescata;
Laboratorio 2: La vita della farfalla: dal bruco alla farfalla.
In questa azienda non vi è la presenza di animali per la didattica; si parla l’inglese e il francese e si
creano laboratori in convenzione con altri soggetti (associazione specializzata, per il percorso
farfalle). Il costo a giornata per persona parte da 6 euro.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento
Il numero di coperti è di 80, la cucina è quella tipica del territorio. Il numero di coperti annuali si
aggira intorno ai 21-30 per i singoli e oltre 50 per i gruppi.
Il target dei propri clienti di riferimento:
Famiglie (50%);
Altro (disabili tramite associazioni 50%).
Fasce d’età: da 26 a 30; oltre i 30.
L’azienda prevede la possibilità di pernottare (da 41 a 50 pernottamenti l’anno) e un numero di
visitatori oltre i 50 all’anno.
Di seguito alcune immagini della masseria.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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2. Masseria Ferri
Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia
Masseria Didattica
“Ferri” Lella Rosa C.da Ferro, 1 Ostuni Brindisi
Anagrafica della Masseria
La masseria in questione si trova nel territorio di Ostuni (provincia di Brindisi) e conta una superficie
agricola totale di 97 ettari. Le arboree permanenti sono rappresentate per la totalità da vite, il
seminativo contiene fieno e presenta una superficie boschiva di circa 50 ettari. Il bestiamo è
rappresentato principalmente da vacche podoliche, cavalli e asini
Il numero del personale varia in base alle stagioni e vi è una conduzione familiare; l’attività è aperta
tutto l’anno. Tra le certificazioni presenti in azienda vi è l’HACCP ed è riconosciuto il premio DE @
Terra conferito dal Ministero delle politiche agricole, forestali e alimentari (Luca Zaia, 10/12/2008).
Le produzioni aziendali vengono utilizzate in azienda per attività di agriturismo o didattiche, ad
eccezione della produzione del vino che viene venduta anche a terzi.
Attività della Masseria
Le attività della masseria didattica “Ferri” sono realizzate in fabbricati storici.
Tra i percorsi di educazione agro-ambientali è presente:
Il bosco: conoscenza e leggende;
Ciclo dell’acqua.
Non sono specificati, o non presenti, percorsi sul territorio e la civiltà rurale.
Tra i percorsi di educazione alimentare invece sono presenti:
Lavorazione del latte e trasformati;
Raccolta della frutta e trasformati;
Raccolta e trasformazione erbe officinali;
Laboratorio del pane.
I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 104
Laboratorio 1: osservazione diretta, contatto diretto con il latte, come si fanno le mozzarelle;
Laboratorio 2: contatto e osservazione diretta con passeggiata nel bosco della masseria,
stimoli alla percezione sensoriale, e animazione e giochi didattici;
Laboratorio 3: passeggiata nel bosco per conoscere l'ecosistema forestale e le principali
varietà di alberi e piante. Invasatura di una piantina da portare via;
Laboratorio 4: animazione sul ciclo dell'acqua e sugli adattamenti della flora al clima del
mediterraneo; visita della masseria con relativi sistemi di raccolta delle acqua;
Laboratorio 5: Attività di preparazione per la realizzazione di manufatti e “mani in pasta”;
degustazione e analisi del prodotto finale.
Gli animali utilizzati per la didattica: cavalli e asini; si parla l’inglese e il francese e il costo a
giornata per persona varia da 8 a 10 euro.
Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento
Il numero di coperti è di 60, la cucina è quella tipica del territorio e km 0. Il numero di coperti si
aggira intorno ai 41-50 sia per i singoli che per i gruppi.
Il target dei propri clienti di riferimento:
scuole: infanzia (20%), primaria (20%), scuola media inferiore (10%) e scuola media
superiore (20%);
Famiglie (10%);
Altro (20%).
Fasce d’età: da 3 a 5; da 6 a 10; da 11 a 13; da 14 a 16; da 17 a 19; oltre i 30.
L’azienda prevede la possibilità di pernottare (fino a 10 pernottamenti l’anno) e un numero di
visitatori oltre i 50 all’anno.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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3. Masseria La Palascia
Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia
Masseria Didattica “La
Palascia”
Valentina
Rotundo
Litoranea Otranto -
Porto Badisco s.p.
87, km 4, 73028
Otranto Lecce
Anagrafica della Masseria
La masseria in questione si trova nel territorio di Otranto (provincia di Lecce) e conta una superficie
agricola totale di 11 ettari. Le arboree permanenti presenti sono mandorlo, fichi e mele cotogne, il
seminativo contiene cereali (grano e orzo) e foraggio; non presenta superfici boschive e sono presenti
bovini tra il bestiame.
Il numero del personale è di 2 dipendenti; l’attività è aperta tutto l’anno (mesi di aprile e maggio per
la didattica). Non sono presenti certificazioni e le produzioni aziendali vengono utilizzate in azienda
per attività di agriturismo o didattiche ed anche vendute a terzi.
Attività della Masseria
Le attività della masseria didattica “Ferri” sono realizzate in fabbricati storici.
Tra i percorsi didattici è presente solo quello relativo ai percorsi di educazione agroambientale:
Il bosco: conoscenza e leggende.
I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:
Laboratorio 1: ricostruzione di uno spaccato di vita preistorica quale strumento
didattico/formativo volto all’apprendimento della più antica storia dell’uomo, attraverso la
sperimentazione e conoscenza delle sue attività quotidiane e alla conoscenza/comprensione
dei delicati rapporti Uomo-Natura;
Laboratorio 2: Itinerari nel parco Otranto-Leuca.
Non vi sono animali utilizzati per la didattica e si parla l’inglese. Il costo a giornata per persona varia
da 6 a 12 euro.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento
Non è presente la ristorazione come servizio aggiuntivo.
Il target dei propri clienti di riferimento per la didattica:
scuole: infanzia (40%), primaria (30%) e scuola media inferiore (30%)
Fasce d’età: da 3 a 5; da 6 a 10; da 11 a 13.
L’azienda prevede la possibilità di pernottare (da 11 a 20 pernottamenti l’anno) e un numero di
visitatori oltre i 50 all’anno.
Di seguito alcune della Masseria.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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4. Masseria Atipica
Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia
Masseria Didattica
“Atipica”
Miriam
Pascale
Strada Comunale
Genna 60/I
Castellana
Grotte Bari
Anagrafica della Masseria
La masseria in questione si trova nel territorio di Ostuni (provincia di Brindisi) e conta una superficie
agricola totale di 6 ettari. Le arboree permanenti sono rappresentate da olivo (cime di Mole, la
varietà), mandorlo e ciliegio, più altro (mele, pere, giugioli, susine, gelsi); il seminativo è
rappresentato per la maggior parte da ortive (pomodori, piselli, fave, carote) e non presenta superfici
boschive. Il bestiame è rappresentato principalmente da caprini (2 capi), asini e animali da cortile
(galline, polli, faraone, oche e anatre).
Il numero del personale varia in base alle stagioni e vi è una conduzione familiare; l’attività è aperta
tutto l’anno; tra le certificazioni presenti in azienda vi è l’HACCP e quelli relativi all’agricoltura
biologica. Le produzioni aziendali vengono sia utilizzate in azienda per attività di agriturismo o
didattiche, che vendute anche a terzi.
Attività della Masseria
Le attività della masseria didattica “Atipica” sono realizzate in fabbricati storici.
Tra i percorsi di educazione agro-ambientali è presente:
Il riciclo dei materiali.
Non sono specificati, o non presenti, percorsi sul territorio e la civiltà rurale.
Tra i percorsi di educazione alimentare invece sono presenti:
Raccolta e trasformazione erbe officinali;
Laboratorio del pane.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:
Laboratorio 1, preparazione del pane o dei taralli nel forno a legna;
Laboratorio 2, Preparazione delle orecchiette;
Laboratorio 3, Introduzione ai concetti di ecologia e sostenibilità attraverso il gioco,
realizzazione di sculture e giochi con materiali di recupero;
Laboratorio 4, Alla scoperta del mondo dei lombrichi, guardandoli e nutrendoli;
Laboratorio 5, Visita in un frantoio, osservazione degli alberi, storia di ulivi, degustazione del
pane e olio.
Gli animali utilizzati per la didattica sono principalmente quelli della bassa corte; in azienda si parla
l’inglese, il francese e spagnolo; il costo a giornata per persona varia da 4 a 12 euro.
Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento
L’azienda in questione, non offre servizio ristorazione (non inserito nel questionario)
Il target dei propri clienti in riferimento alla didattica sono:
scuole: infanzia (30%), primaria (30%), scuola media inferiore (20%)
Famiglie (20%)
Fasce d’età: da 3 a 5; da 6 a 10; da 11 a 13; da 26 a 30; oltre i 30.
L’azienda non prevede la possibilità di pernottare e presenta un numero di visitatori da 31 a 40
all’anno (singoli) e da 11 a 20 gruppi l’anno.
Di seguito alcune immagini della masseria.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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5. Masseria Chiomenti
Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia
Masseria Didattica
“Chiomenti”
Marcella
Chiomenti
Strada Vecchia
Barletta, Contrada
S.Martino
Cerignola Foggia
Anagrafica della Masseria
La masseria in questione si trova nel territorio di Cerignola (provincia di Foggia) e conta una
superficie agricola totale di 3 ettari. L’indirizzo colturale è rappresentato solo da arboree permanenti
e nello specifico da olivi (bella di Cerignola), e non sono presenti ne superfici boschive ne bestiame.
Il numero del personale varia in base alle stagioni e vi è una conduzione familiare; l’attività è aperta
da marzo a ottobre; non sono presenti certificazioni aziendali e le produzioni aziendali vengono sia
utilizzate in azienda per attività di agriturismo o didattiche, che vendute anche a terzi.
Attività della Masseria
Le attività della masseria didattica “Chiomenti” non sono realizzate in fabbricati storici.
Tra i percorsi di educazione agro-ambientali è presente:
Flora e fauna selvatica;
L’agricoltura biologica;
Il riciclo dei materiali.
Tra i percorsi sul territorio e la civiltà rurale, invece:
Il museo degli attrezzi della civiltà contadina.
Tra i percorsi di educazione alimentare, infine, sono presenti:
Lavorazione del latte e trasformati;
Raccolta della frutta e trasformati;
Raccolta e trasformazione erbe officinali;
Ciclo dei cereali;
Laboratorio del pane.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:
Laboratorio 1: “ Dalla materia prima al prodotto finito” lavorare ad una filiera di prodotto:
dalla spiga al pane, dalla farina di grano arso alla pasta, la trasformazione delle olive da
mensa in salamoia e sotto sale, la trasformazione dei frutti e degli ortaggi in marmellate,
liquori e dolci tipici, la trasformazione delle erbe spontanee ed officinali in decotti ed
infusi a scopo curativo e disintossicante;
Laboratorio 2: Riciclaggio di materiali di recupero e naturali (carta e sapone);
Laboratorio 3: Cucina e degustazione di prodotti tipici;
Laboratorio 4: archeologia sperimentale e musiche tradizionali.
In azienda si parla l’inglese e il costo a giornata per persona parte da 6 euro.
Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento
L’azienda in questione, non offre servizio ristorazione (non inserito nel questionario)
Il target dei propri clienti in riferimento alla didattica sono:
scuole: infanzia, primaria, scuola media inferiore;
Famiglie;
Altro (gruppi organizzati, associazioni per disabili).
Fasce d’età: da 3 a 5; da 6 a 10; da 11 a 13; da 26 a 30; oltre i 30.
L’azienda non prevede la possibilità di pernottare e presenta un numero di visitatori da 21 a 30
all’anno (singoli) e da 41 a 50 gruppi l’anno.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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4.4 CASI STUDIO IN ITALIA
Anche nel caso di Masserie didattiche nel territorio nazionale abbiamo seguito la struttura del
questionario, in modo da poter fare un’analisi omogenea. I soggetti interpellati sono di seguito
elencati: Azienda agricola “L’Oliveto”, Masseria “Cascina Barbassa”, Masseria “Staffoli Horses”.
Anche in questa sezione, come nelle precedenti, si seguirà la tripartizione utilizzata nel paragrafo
precedente in modo da poter ordinare e consultare il report sui questionari in maniera più veloce e
dinamica.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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1. Azienda agricola “L’oliveto”
Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia
Azienda Agricola
L'Oliveto
Francesca
Salerno Località Macchia
Montecorvino
Rovella Salerno
Anagrafica della fattoria
La masseria in questione si trova nel territorio di Salerno e conta una superficie agricola totale di 30
ettari. L’indirizzo colturale è rappresentato solo da arboree permanenti e nello specifico da olivi
(varietà Rotondella), e non sono presenti ne superfici boschive ne bestiame.
Il numero del personale varia in base alle stagioni; l’attività è aperta tutto l’anno ed in inverno non
viene effettuata attività didattica; non sono presenti certificazioni aziendali e le produzioni aziendali
vengono sia utilizzate in azienda per attività di agriturismo o didattiche, che vendute a terzi.
Attività della fattoria
Le attività della masseria didattica “L’oliveto” sono realizzate in fabbricati storici.
Tra i percorsi di educazione agro-ambientali è presente:
Gli animali della fattoria;
Le coltivazioni della fattoria nelle stagioni.
Tra i percorsi sul territorio e la civiltà rurale, invece:
I vecchi mestieri;
Costruiamo i giochi di una volta;
Ecomuseo e storia dell’agricoltura.
Tra i percorsi di educazione alimentare, infine, è presente:
Laboratorio del pane.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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I laboratori, quindi, che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:
Laboratorio 1: Introduzione e illustrazione della filiera dell’olio: dalla pianta…al pane;
Laboratorio 2: Introduzione e illustrazione della filiera del vino: dal chicco…alla tavola;
Laboratorio 3: Illustrazione del mondo delle api: come si fa il miele;
Laboratorio 4: La ruota delle Stagioni e la stagionalità dei prodotti e dei lavori nei campi;
Laboratorio 5: Orto bimbo: facciamo insieme l’orto; animali della fattoria, giochi all’aria
aperta, degustazioni.
Gli animali presenti dedicati alla didattica sono: galline, pecore, oche e pavoni. In azienda non si
parla l’inglese e il costo a giornata per persona dipende dal laboratorio e dalla visita..
Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento
L’azienda in questione, non offre servizio ristorazione (non inserito nel questionario)
Il target dei propri clienti in riferimento alla didattica sono:
scuole: infanzia, primaria, scuola media inferiore;
Famiglie;
Fasce d’età: tutte.
L’azienda non prevede la possibilità di pernottare e presenta un numero di visitatori all’anno che va
oltre le 50 unità.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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2. Fattoria “Staffoli Horses”
Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia
Fattoria Staffoli
Horses
Stefania
Lucarino
Strada Provinciale
Montesangrina Km 1 Agnone Isernia
Anagrafica della fattoria
La masseria in questione si trova In località Agnone (provincia di Isernia) , Alto Molise, e conta una
superficie agricola totale di 435 ettari. L’indirizzo colturale non è specificato e non sono presenti
superfici boschive. Il bestiame è rappresentato da bovini, ovini, caprini e cavalli (razza americana) .
Il numero del personale varia in base alle stagioni; non sono presenti certificazioni aziendali e le
produzioni aziendali vengono sia utilizzate in azienda per attività di agriturismo o didattiche, che
vendute a terzi.
Attività della Masseria
Le attività della masseria didattica “Staffoli Horses” sono realizzate in fabbricati storici.
Tra i percorsi di educazione agro-ambientali è presente:
Gli animali della fattoria;
Suoni e odori della campagna.
Non sono indicati percorsi del il territorio e la civiltà rurale e quelli alimentari tra le proposte del
questionario.
I laboratori che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:
Laboratorio 1: L’affascinante mondo dei cavalli: il percorso vuole mostrare come vivono i
cavalli attraverso una visita guidata alle scuderie e a tutte le strutture dedicate al loro
allevamento. Dopo la visita alle fattrici e ai puledri si passa al primo approccio con i
cavalli, imparando a non averne paura accarezzandoli e prendendo parte ai loro gesti
quotidiani
Laboratorio 2: Illustrazione del tipo di alimentazione di cui necessitano, come e perché
vengono bardati e ferrati i cavalli, come riconoscerne la razza in base al colore del manto;
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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Laboratorio 3: Il battesimo della sella: immancabile ed entusiasmante il momento del
“tutti in sella”
Laboratorio 4: Colorando con la natura: entrando nel bosco i bambini raccoglieranno fiori,
foglie e cortecce e scoprendone le caratteristiche li utilizzeranno come matite colorate
nelle loro esperienze pittoriche.
Gli animali presenti dedicati alla didattica sono quindi esclusivamente i cavalli. In azienda si parla
l’inglese e il costo a giornata per persona dipende dal laboratorio e dalla visita.
Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento
L’azienda in questione, offre servizio ristorazione e prevede un numero di coperti pari a 100. la
cucina è quella tipica del territorio e il numero di coperti è oltre i 50 sia per i singoli che per i gruppi.
Il target dei propri clienti in riferimento alla didattica sono:
scuole: infanzia, primaria, scuola media inferiore e scuola media superiore
Famiglie;
Fasce d’età: tutte.
L’azienda prevede la possibilità di pernottare (da i 41 ai 50 pernottamenti l’anno) e presenta un
numero di visitatori all’anno che va oltre le 50 unità.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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3. Fattoria “Cascina Barbassa”
Denominazione Titolare Indirizzo Località Provincia
Cascina Barbassa
Agriturismo
Giraldo
Marco Via 4 Novembre, 2 Tavagnasco Torino
Anagrafica della Masseria
La masseria in questione si trova In località Tavagnasco (provincia di Torino). L’indirizzo colturale
presente è la vite, mentre tra i seminativi sono specificate le ortive e non sono presenti superfici
boschive. Il bestiame è rappresentato principalmente da struzzi.
Il numero del personale varia in base alle stagioni; non sono presenti certificazioni aziendali e le
produzioni aziendali vengono sia utilizzate in azienda per attività di agriturismo o didattiche, che
vendute a terzi.
Attività della Masseria
Le attività della masseria didattica “Cascina Barbassa” sono realizzate in fabbricati storici.
Tra i percorsi di educazione agro-ambientali è presente:
Gli animali della fattoria
Suoni e odori della campagna
Tra i percorsi del il territorio e la civiltà rurale vi è:
I vecchi mestieri.
Tra i percorsi di educazione alimentare invece:
Il laboratorio del pane.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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I laboratori che la Masseria offre al/ai visitatore/i elencati sono:
Laboratorio 1: Dal seme al frutto; Da marzo ad ottobre da 4 a 11 anni.
Laboratorio 2: Raccolta erbe officinali – ortaggi Da aprile a luglio da 0 a 99 anni; La
vendemmia Settembre – ottobre da 0 a 99 anni.
Laboratorio 3: Le castagne (raccolta e cottura) Ottobre - novembre da 0 a 99 anni; Passeggiata
nei boschi Da marzo a settembre da 3 a 11 anni.
Laboratorio 4: Lo struzzo: l'uccello più grande del mondo Tutto l'anno da 0 a 99 anni;
Laboratorio 5: Laboratorio della pizza del contadino (solo con verdure di stagione)Tutto
l'anno da 6 a 14 anni.
Laboratorio 6: Laboratorio della salsa di pomodoro Da luglio a settembre da 6 a 11 anni
Gli animali presenti dedicati alla didattica sono quindi esclusivamente gli stuzzi; In azienda si parla
l’inglese e il costo a giornata per persona dipende: in settimana con pranzo 12€, senza pranzo 8€;
durante il fine settimana prezzi variabili a seconda del pranzo scelto.
Informazioni sull’azienda: ristorazione e target di riferimento
L’azienda in questione, offre servizio ristorazione e prevede un numero di coperti pari a 60. La
cucina è quella tipica del territorio piemontese e il numero di coperti va oltre i 50 sia per i singoli che
per i gruppi.
Il target dei propri clienti in riferimento alla didattica sono:
scuole: infanzia e scuola primaria;
Famiglie.
Fasce d’età: tutte.
L’azienda non prevede la possibilità di pernottare e presenta un numero di visitatori all’anno che va
oltre le 50 unità.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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4.5 CASI STUDIO EUROPEI
Per le aziende europee (dette anche City farms o 4 h) l’analisi si concentra principalmente sulle
attività e i percorsi per la didattica. Come visto nei capitoli precedenti la storia delle masserie
didattiche muove da paesi come la Svezia e Norvegia e successivamente si sviluppa in Germania e
Paesi Bassi. Riteniamo opportuno inserire alcune di esse per avere un quadro completo. Di seguito
proponiamo i principali percorsi didattici di cinque diverse masserie facenti parte di 5 diversi paesi
europei: Portogallo, Svezia, Norvegia, Germania e Paesi Bassi.
Denominazione Titolare Indirizzo Località Paese
Quinta Pedagógica
dos Olivais
Sandra
Moutinho
Rua Cidade de
Lobito 1800-088 Lisbon Portogallo
Bund der
Jugendfarmen und
Aktivspielplätze
e.V.
Hans-Jörg
Lange and
Christian
Dettweiler
Balingerstrasse 15 70567 Stuttgart Germania
Vereniging
Samenwerkende
Kinderboerderijen
Nederland
(vSKBN)
Non Specificato Postbus 77 4190 CB
Geldermalsen Paesi Bassi
4H-gård Norge Marta Valdes 4H Norge, Boks
113 2026 Skjetten Norvegia
Riksförbundet
Sveriges 4H
Veronica
Gisslar Postbox 2012
64102
Katrineholm Svezia
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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1. Quinta Pedagógica dos Olivais
Tra le attività della Masseria “Quinta Pedagogica dos Olivais” portoghese si segnalano i seguenti
laboratori:
Laboratorio aromi e sapori
Coltivazione biologica
Compostaggio
Lavorazione della lana
Farmacia rurale
La realizzazione del pane
Veterinaria per un’ora
Caccia agli insetti
Conoscere le piante
Lavorare con la ceramica
2. Bund der Jugendfarmen und Aktivspielplätze e.V.
Tra le attività della Masseria “Bund der Jugendfarmen und Aktivspielplätze e.V. ” tedesca si
segnalano i seguenti laboratori:
Ristrutturazione dei paesaggi grazie alle aziende agricole e i giovani. Percorso di conoscenza
Attività ludiche
Importanti siti di apprendimento e orienteering
3. Vereniging Samenwerkende Kinderboerderijen
Tra le attività della Masseria “Vereniging Samenwerkende Kinderboerderije” olandese si segnalano i
seguenti laboratori:
Terapia con gli animali (Pet therapy)
Raccolta e vendita di fragole
Esperimenti scientifici in laboratorio
Costruzione capanne
Zoo e animali
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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Letture e conoscenza per bambini
Passeggiate con asini
Visite in pensioni e centri di cura con animali
4. 4H-gård
Tra le attività della Masseria “4H-gård” norvegese si segnalano i seguenti laboratori:
Escursioni programmate
Conoscere le piante e gli animali
Attività ludiche: gioco e pallavolo
Fotografia e teatro in campagna
5. Riksförbundet Sveriges 4H
Tra le attività della Masseria “Riksförbundet Sveriges 4H” svedese si segnalano i seguenti laboratori:
Conoscere ed attivare una dieta varia
Divertimenti con il buon cibo e attività fisiche
Conoscere i prodotti della fattoria svedese.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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4.6 MODELLI REPLICABILI
Al termine di questo Excursus sulle fattorie didattiche in cui sono stati analizzati dei casi studio delle
masserie didattiche del GAL Murgia Più, della Regione Puglia, dell’Italia e dell’Europa, possiamo
fare alcune riflessioni.
Le masserie didattiche rappresentano delle realtà bellissime per il territorio perché quotidianamente
permettono alle giovani generazioni ma anche alle meno giovani di accostarsi all’agricoltura ed
all’ambiente riqualificando sensibilmente delle aree ormai quasi dimenticate.
I bambini possono imparare la scienza, la storia, la geografia vivendole e questo permette di
memorizzare concretamente delle realtà quotidiane che prima studiavano solo sui libri, ma, vedere
come si fa il formaggio o la vendemmia o l’olio permette di imprimere un ricordo indelebile.
Le masserie del GAL Murgia Più hanno avviato dei percorsi complessi e completi che abbracciano
più tematiche, dal rispetto del bosco, alla trasformazione dei prodotti delle filiere più importanti, al
rispetto degli animali ed anche la sensibilizzazione alle energie alternative.
Sembra un quadro perfetto ma possiamo ancora migliorare partendo dai casi studio analizzati.
Fattoria Ferri: spesso si parla di cambiamenti climatici ed adeguamento dell’ambiente circostante
agli stessi, i bambini potrebbero essere molto stimolati da questo tipo di percorso e imparare sin da
piccoli a rispettare l’ambiente ed a conoscere le conseguenze di uno stile di vita poco compatibile. È
importante, inoltre, far crescere la sensibilità sul tema della siccità e del razionale uso dell’acqua,
attraverso percorsi sul ciclo di vita dell’acqua e sulle possibili conseguenze dovute allo spreco della
risorsa idrica.
Fattoria Atipica: Il tema ambientale deve divenire un percorso quasi obbligatorio. La fattoria Atipica
propone un percorso utile sul riciclo dei materiali che da un lato promuove la riduzione
dell’inquinamento e dall’altra favorisce la fantasia dei più piccoli su come riutilizzare un prodotto
(ciò che prima era un barattolo può divenire un vaso per i fiori o un contenitore per le matite).
Quinta Pegagόgica dos Olivos: il territorio della Murgia è caratterizzato dalla presenza della “Gentile
di Puglia”, una razza ovina autoctona che produce attualmente latte e carne, ma un tempo era
utilizzata per la lana da cui si ottenevano dei maglioni molto caldi che permettevano ai pastori del
luogo di proteggersi dal freddo avvolte molto rigido. Oggi le bambine non sanno più lavorare “ai
ferri” e questo lavoro si sta andando via via perdendosi. Le fattorie che possiedono ovini potrebbero
inserire il percorso di trasformazione della lana. Altro percorso interessante che applica questa
fattoria è la “Farmacia rurale” che permette di far conoscere quali sono i rimedi naturali per curare
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 122
delle lievi malattie o come prevenirle e come cercare o produrre le erbe naturali che possiedono
proprietà curative.
Oggi giorno molte città hanno attivato la raccolta differenziata dividendo l’ “umido” dall’
“indifferenziato”, questo processo permette di ottenere il compost, un ammendante organico
utilissimo per ripristinare le caratteristiche fisiche del suolo. Far conoscere ai bambini come avviene
questo processo e perché è utile sensibilizzerà i bambini all’adozione della raccolta differenziata
anche fuori casa.
4H-gårol: la campagna non è solo un luogo in cui si produce o si può ammirare l’ambiente
circostante, ma è un luogo che può stimolare la creatività, la realizzazione di corsi di fotografia e di
teatro potrebbe far crescere la creatività dei bambini.
Infine, una raccomandazione che riteniamo molto utile. Un detto diceva “L’unione fa la forza”, le
fattorie didattiche possono crescere ancora di più seguendo il modello dell’Emilia Romagna che ha
creato un’unica rete delle fattorie didattiche con costo unico e differenziando l’offerta.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 123
5 INDICAZIONI TECNICO PRATICHE PER GLI OPERATORI
ECONOMICI.
La nascita, lo sviluppo e la qualificazione del fenomeno delle fattorie didattiche sono eventi di un
processo del tutto inedito, affermatosi in un tempo relativamente breve e con una velocità riscontrata
in pochi precedenti, almeno per quanto riguarda il mondo agricolo.
La ricerca di forme nuove di dialogo tra città e campagna, il bisogno di “rielaborare” le ragioni di
fondo del contatto fra uomo e ambiente, la tendenza ad approfondire tutto quanto attiene alla filiera
alimentare, sono solo alcune delle motivazioni che hanno spinto aziende agricole, istituzioni
provinciali, scuole, enti locali ad individuare spazi e tempi appropriati per realizzare e rendere
produttivo tale “incontro”. Anche la formazione, all’interno dei contesti provinciali, ha giocato un
ruolo importante, perché ha consentito alle aziende interessate di appropriarsi di contenuti e metodi,
mirati alla definizione di progetti da offrire alle scuole e, nello stesso tempo, di incontrarsi e
dialogare tra loro, fino a configurare la nascita di associazioni autonome di fattorie didattiche e di reti
promozionali e “di progetto” tra gruppi di esse.
L’azienda diventa fattoria didattica
Scuola in fattoria significa offrire a bambini e ragazzi l’opportunità di vedere dal vivo, anziché solo
in televisione o su cd rom, le piccole, grandi meraviglie della natura e dell’agricoltura. Oltre alla
mancanza di un’esperienza visiva, di un contatto emozionale, sono allarmanti l’assenza di cultura
rurale e la profondità della frattura culturale ed emotiva tra la società industriale metropolitana, o
comunque cittadina, e la realtà rurale .
Le aziende agricole, o meglio, le “fattorie” (in Puglia Masserie) sono le uniche strutture che possono
fare qualcosa per invertire questa tendenza, perché sono i centri della cultura reale legata alla terra,
alle stagioni, ai cicli evolutivi. Sono cioè le sole a conservare ancora il patrimonio tradizionale e a
poterlo trasmettere ad altre persone, anche e soprattutto giovani (il discorso vale per tutte le età
minorili). Potremo così avere generazioni di ragazzi in grado di conoscere il territorio in cui vivono e
di amarlo profondamente, al punto da desiderare di mantenerne per sempre vive le tradizioni e di
conservarne i luoghi, difendendoli da ogni elemento estraneo sgradevole.
Per divenire fattoria didattica un’azienda agricola non deve concettualmente fare molto di diverso da
quello che già fa. Basta che continui a svolgere le proprie normali attività: concimare, seminare,
sarchiare, irrigare, mietere o raccogliere o vendemmiare, e ancora mungere, caseificare, macinare,
panificare, svinare, ecc.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 124
Gli usi e costumi di fattoria insegnano una storia diversa e parallela a quella ufficiale, una storia che
sconfina nella sociologia, nella geografia, nelle scienze, trasformando una semplice fattoria in un
libro completo. Dunque, la materia prima certo non manca, ma come riuscire a far comprendere,
passo per passo, le azioni sequenziali che scandiscono la semina dell’orto o l’allevamento del baco da
seta, l’alternarsi delle stagioni o l’eterno scorrere degli organismi viventi dalla nascita alla morte?
Come fare, cioè, a trasmettere piacevolmente le nozioni che si riferiscono a una data operazione e
come, e fino a che punto, spaziare al di là dell’argomento in oggetto, partendo dalla vita dell’ape
operaia e finendo imprevedibilmente a parlare di lombrichi, tutto questo senza trascurare l’esigenza
ludica dei piccoli e le necessarie precauzioni di sicurezza che ne garantiscano l’incolumità?
L’organizzazione
Per ottenere risultati concreti e non improvvisati, la regola principale consiste nella buona
organizzazione. E importante diventa anche far comprendere le informazioni in maniera corretta e
divertente, cosa che richiede un’apposita metodologia e presuppone indubbiamente la capacità di
spiegare, di rivolgersi al variegato pubblico di ascoltatori con un linguaggio semplice e comprensibile
ma corretto, di non perdere il filo del discorso pur fra mille domande, di spaziare con facilità da un
argomento a un altro, da una curiosità all’altra, di ripetere infinite volte un concetto con parole
diverse e con esempi appropriati, cioè – in ultima analisi – di trasmettere nozioni ed emozioni.
La comunicazione è un elemento fondamentale per esporre ciò che vogliamo trasmettere, ed
implicando sempre un emittente ed un destinatario ed un codice comune per trasmettere i messaggi
con una retroazione feed-back, permette all’altro di fare domande, di sistemare i nuovi dati che sta
acquisendo accanto a quelli che già facevano parte del suo bagaglio per permettergli una
comprensione arricchente .
Va da sé che, quanto maggiore sarà il coinvolgimento dei piccoli partecipanti, tanto più semplice sarà
la trasmissione di cui sopra. È evidente che la possibilità di partecipare attivamente (costruendo,
rintracciando o manipolando qualcosa, ecc.) imprime indelebilmente nella memoria le sensazioni
vissute nel momento didattico. In tal caso, i bambini certo non si annoiano, sfoderando anzi un livello
d’attenzione insospettabilmente elevato e prolungato, segno che le tematiche e le modalità di
“lezione” – che tale non deve essere, ma piuttosto deve assomigliare a un “incontro” - sono assai
gradite ed è duraturo il ricordo nel tempo. Il livello di approfondimento dell’incontro sarà diverso a
seconda dell’età dei giovani che l’azienda ha in visita: dalle nozioni base per i piccoli del primo ciclo
delle scuole elementari (o addirittura dell’ultimo anno della scuola materna) sino
all’approfondimento di specifici aspetti per gli studenti delle scuole superiori. Sempre e comunque è
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 125
indispensabile predisporre il materiale didattico (schede, test, fascicoli, brevi testi, ecc.) relativo a
ciascun tipo di incontro, in cui vengano riepilogate e catalogate le nozioni fornite, inquadrate nel
giusto contesto, vale a dire adattate di volta in volta all’età dei partecipanti e agli obiettivi prefissati.
Senza trascurare la possibilità di offrire materiale cartaceo utile a una verifica a distanza di tempo,
indispensabile nel caso siano previsti più incontri nell’arco della stagione sul medesimo argomento.
La scelta degli argomenti
Sulla base della tipologia aziendale e colturale è possibile impostare il percorso didattico che più si
confà al caso. Diverse saranno le opportunità disponibili per un’azienda ortofrutticola rispetto a un
allevamento, che a sua volta differenzierà la propria offerta a seconda delle specie allevate.
Differente il caso dell’azienda che disponga di un laboratorio di trasformazione, di un mulino, di un
caseificio, di una cantina, ecc. E ancora, l’inserimento in un contesto ambientale rilevante permette
anche di proporre percorsi diversificati. Nulla vieta comunque di aggiungere man mano nuovi
percorsi, anche in relazione agli interessi dell’operatore agricolo. Per esempio, un’azienda che alleva
pecore, oltre a impostare un percorso incentrato sull’allevamento ovino (dalla nascita, passando per
l’ottenimento dei prodotti semplici – latte e lana – fino alla macellazione), può prevedere di attivare
nel tempo un percorso sulla caseificazione (trasformazione in yogurt, formaggi freschi e stagionati,
loro conservazione) e un altro sul rapporto con l’ambiente collinare circostante (al pascolo: la scelta
delle erbe come alimento, le deiezioni come fertilizzante, il comportamento gregario, il cane da
pastore, ecc.). Una volta individuati i percorsi proponibili, si dovrà elaborare lo svolgimento pratico
dei singoli incontri, impostati in maniera da sollecitare i cinque sensi dei partecipanti. L’udito sarà
impegnato nell’ascoltare le parole dell’operatore, la vista, l’olfatto e il tatto verranno stimolati al
cospetto del soggetto dell’incontro (senza stancarsi di stimolare la platea, sottolineando la presenza di
effluvi particolari e invitando a toccare), mentre il gusto entrerà in causa al momento dell’assaggio di
un qualche prodotto inerente. È preferibile inserire sempre una o più attività pratiche (laboratori in
esterni o interni) presentate sotto forma di gioco: per esempio fare il pane partendo dai chicchi di
grano oppure mescolare in un mini-paiolo il latte appena munto. Si sottolinea che, qualunque sia il
percorso prescelto, le attività proposte dovranno essere commisurate all’età dei partecipanti, nonché
svolte in assoluta sicurezza. È altresì necessario concordare preventivamente con gli insegnanti ed
eventualmente i genitori il tipo di attività previste all’interno del percorso prescelto, sia per
inquadrare il percorso didattico e i conseguenti obiettivi all’interno del programma scolastico sia per
informare sul tipo di azione cui i partecipanti andranno incontro.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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Ugualmente, oltre alle emozioni trasmesse, è necessario che di ciascun incontro rimanga un ricordo
tangibile sotto forma di materiale didattico distribuito in azienda, che possa inoltre avvicinare e
coinvolgere anche i genitori, per estendere il passaggio di “nozioni ed emozioni” attraverso il tessuto
sociale familiare.
Ancor più gradito, emozionante e coinvolgente è il materiale biologico ricavato da ogni incontro:
erbe e frutti (coltivati o spontanei), materiali della campagna (sassi, pigne, gusci d’uova selvatiche,
foglie, ecc.), prodotti ottenuti dai bambini (la “propria” pagnotta, il “proprio” vasetto di yogurt, il
“proprio” cesto in vimini, ecc.) e quant’altro sia disponibile senza invitare a spogliare
indiscriminatamente la natura.
Stimolare la curiosità
Nel modello comunicativo adulto-bambino, il messaggio, o meglio i “contenuti”, hanno sempre
rivestito un ruolo primario. Indubbiamente quando si parla ai ragazzi è necessario disporre di buoni
argomenti (cosa dire) ma è altrettanto importante trasmetterli in modo adeguato (come dirlo) per
stimolare la loro curiosità e per mantenere viva l’attenzione con l’obiettivo di farsi capire.
Nell’insegnamento scolastico, ma anche in altri ambiti educativi (non ultimo quello aziendale-
imprenditoriale), si dà molto risalto alle parole, finendo con il soffocare gli strumenti tradizionali
della comunicazione quotidiana, vale a dire la spontaneità, il modo di presentarsi e mettersi in gioco,
la carica emotiva, il senso dell’umorismo, la capacità innata di raccontare e di raccontarsi. Ecco
allora che, per quanto importanti siano gli argomenti trattati, se non sono esposti con il necessario
entusiasmo, con passione e dinamismo, la comunicazione rischia di essere poco efficace .
La didattica in fattoria, così come noi la intendiamo, ha per oggetto la capacità di entrare in sintonia
con i ragazzi e di accompagnarli in un percorso che stimoli il loro interesse e la loro curiosità per
guardare, osservare e capire l’uomo e la natura. Il suo compito non è quello di fornire informazioni
(che possono essere attinte in ambito scolastico) ma quello di attivare l’ascolto, l’osservazione e la
manualità per stimolare la riflessione.
La fattoria non è solo il luogo delle cose da mostrare ai bambini, ma anche il luogo della narrazione,
delle idee, delle domande e delle risposte, delle attività espressive e di laboratorio. Ecco allora la
necessità di considerare i percorsi didattici come momenti di animazione nei quali l’educatore può
mettere in campo le proprie competenze per coinvolgere i ragazzi e per attivare attenzione e
interesse. Ma che cosa interessa veramente ai bambini? Ascoltare storie, ad esempio, aneddoti,
esperienze di vita vissuta, ma anche giocare, esplorare, disegnare, realizzare piccoli lavori manuali e,
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perché no, fare merenda. In questo modo essi mettono in campo tutte le loro emozioni perché
ascoltano, osservano, toccano e gustano ciò che nasce dalla terra e che dall’uomo viene trasformato.
Tali emozioni sono in grado di stimolare e nutrire doti quali la curiosità, la flessibilità di pensiero e la
riflessione, qualità indispensabili tanto al futuro scienziato, al tecnico e all’artista quanto
all’impiegato, all’operaio e all’uomo comune.
Progettare il percorso
Valutare le risorse umane e culturali
Chiaramente non esiste un unico approccio, un modo univoco e più corretto di progettare un percorso
didattico ma sicuramente occorre innanzitutto conoscere la persona o le persone che, in qualche
modo, di questo percorso didattico vivranno e “semplicemente” tradurre, creare un’interfaccia tra il
loro patrimonio culturale ed i fruitori del percorso stesso. La creazione di questa interfaccia parte
sicuramente da una valutazione approfondita delle risorse umane presenti in azienda.
Quindi i primi aspetti da verificare sono i seguenti:
su quante persone posso contare per gestire il percorso didattico?
quale flusso di persone riesco a gestire lungo il percorso?
dispongo di un’area “polmone” dove l’utenza possa attendere il proprio turno visita?
esiste una piantina dell’azienda con evidenziati percorsi che l’utenza può gestirsi in
autonomia?
In seconda battuta bisognerà chiedersi:
qual è il valore didattico-educativo del percorso?
qual è il materiale didattico di supporto necessario?
ho predisposto materiali diversi per utenze diverse?
come deve essere ripartito il tempo della visita tra esterno e aula didattica?
ho un’aula didattica?
Il percorso didattico
Dal punto di vista pratico si tratta di allestire un percorso espositivo che sia in grado di legare le
informazioni, i concetti che si vogliono trasferire all’utente con le emozioni che l’utente può provare
all’interno dello stesso. Semplificando il concetto, è un po’ come tornare bambini quando i genitori
per la prima volta ci dicevano: «...attento che scotta, ....attento che scotta» e non capivamo cosa
intendevano fino a quando non ci scottavamo. A quel punto una forte emozione, in quel caso il
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dolore, aveva funzionato come traduttore di un concetto che non capivamo ma che poi avremmo
ricordato per tutta la vita. Senza voler “scottare” nessuno, il senso è quello di permettere alle persone
di riappropriarsi dei propri sensi che molte volte, per comodità, vengono un po’ bistrattati a scapito
della vista. Un percorso didattico per essere definito tale dovrà quindi possedere le seguenti
caratteristiche:
avere un contenuto facilmente comunicabile;
avere effettivamente un valore didattico (accrescere conoscenze sia nozionistiche che
comportamentali);
essere supportato da materiale informativo, divulgativo (opuscoli, poster, video, ecc.) e
“organico” (terrario, foglie, funghi, ecc.) al fine di rendere possibile la preparazione
della visita preventivamente in classe e di dare poi la possibilità di continuare la lezione
pratica al ritorno in classe dopo l’esperienza aziendale;
il materiale cartaceo deve fornire informazioni con due livelli di approfondimento (uno
per l’insegnante, l’altro per l’alunno);
contestualizzare il percorso didattico rispetto alla storia, alle tradizioni, all’area
geografica;
essere stimolante, divertente, pratico; deve mettere il bambino al centro dell’incontro
trasformandolo in piccolo agricoltore, apicoltore, silvicoltore, ecc.; deve “immergerlo”
nel contesto.
L’approccio pedagogico
I percorsi didattici sono quindi veri e propri “laboratori dell’emozione”, perché l’emozione genera
quella curiosità intellettuale, quel piacere del conoscere che porta all’apprendimento “profondo”.
Attraverso una pedagogia del fare e quindi con una funzione educativa non scolastica, informale ma
intenzionale, i percorsi che ciascuna fattoria didattica propone possono integrare i progetti
interdisciplinari condotti in ambito scolastico, consentendo il superamento della pura
concettualizzazione nell’educazione alimentare per arrivare alla “comprensione” (cum-prendo) cioè
al concetto di conoscenza diretta, di esperienza manuale, di qualcosa che si è fatto, sia sul piano
concettuale-immaginativo che su quello materiale: non si mangiano nutrienti ma alimenti.
La fattoria didattica, quindi, come luogo di apprendimento per portare i ragazzi alla scoperta del
territorio, dell’ambiente rurale con le sue tradizioni, a diretto contatto con i luoghi produttivi
dell’agroalimentare e come luogo di incontro tra generazioni per un reciproco scambio di
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conoscenze. Le fattorie fungono così da collegamento tra la storia dell’uomo e la storia della terra, un
luogo quindi dove tradizione, natura e cultura si intrecciano e si fondono tra loro; una cultura fatta
non solo di grandi storie ma soprattutto di storie di tutti i giorni. Questo approccio permette di
collegare l’offerta didattica delle fattorie al territorio che le ospita e quindi di poter attingere, per il
loro sviluppo, a quel bacino quasi inesauribile, se interpretato correttamente, di “materia prima” che è
la storia degli uomini e del territorio. La fattoria didattica è uno splendido strumento a disposizione di
insegnanti ed educatori che vogliono integrare il proprio programma scolastico con esperienze che,
agendo sull’affettività che motiva l’apprendimento, vadano a incidere sul processo cognitivo del
bambino e dell’adolescente.
Alla base dell’attività in fattoria ci sono dei principi pedagogici fondamentali :
- pedagogia attiva: “imparare facendo”:
la fattoria propone laboratori per permettere attività pratiche o esperienze dirette; saper fare:
manipolare, seminare, raccogliere, trasformare, costruire, mangiare cibi biologici;
- il contatto con i viventi:
occasioni di contatto con animali e piante nel loro ambiente naturale;
- luogo di vita, di incontro, di formazione e di emozione:
l’incontro tra agricoltori e ragazzi si pone l’obiettivo di arricchire, lasciare un ricordo, un’emozione,
una conoscenza, indurre un cambiamento reciproco.
Tutte le esperienze formative che vengono messe in atto nelle fattorie devono assicurare lo sviluppo
di determinati fondamenti educativi corrispondenti a tre diverse forme di “sapere” :
Sapere
• imparare a conoscere la fattoria e il contesto naturale e culturale nella quale è inserita;
• comprendere il significato, la fatica, l’abilità nel lavoro agricolo;
• acquisire la consapevolezza che l’uomo è parte integrante dell’ambiente; da cui dipende e
su cui influisce (sviluppo sostenibile);
• acquisire conoscenze sui sistemi di coltivazione e di allevamento con particolare
riferimento all’agricoltura ecocompatibile;
• comprendere i cicli della natura e le relazioni tra le varie componenti ambientali.
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Saper essere
• acquisire dei comportamenti di rispetto di tutti gli organismi e delle componenti
ambientali;
• apprezzare gli ambienti naturali ed essere convinti della loro importanza;
• acquisire una coscienza ecologica;
• ascoltare, condividere, modificare le proprie azioni;
• sentirsi attori responsabili della gestione dell’ambiente e della propria salute;
• apprezzare la durezza e la soddisfazione del lavoro quotidiano.
Saper fare
• imparare facendo (fare il pane, il formaggio, attività nell’orto, raccolta di frutta,
trasformazione dei prodotti, nutrimento degli animali,…)
• imparare a lavorare con altre persone (conosciute, non conosciute, diverse);
• esprimere la propria creatività;
• esprimersi, comunicare;
• ritrovare l’uso dei sensi;
• agire come attore responsabile della gestione dell’ambiente;
• imparare a realizzare progetti;
• imparare a prendere democraticamente delle decisioni;
• imparare ad esercitare il proprio spirito critico.
Le proposte didattiche vanno predisposte in modo equilibrato e continuativo all’interno della
giornata. Importante, in questo ambito, è la precisazione dei tempi indicativi per ogni esperienza in
modo che non ci siano tempi non organizzati e, nel caso siano previsti dei momenti di gioco, questi
non vanno prolungati oltremisura. Le attività saranno sia pratiche che visive e di approfondimento
per cui bisogna prevedere spazi per ognuno di questi momenti (spazi con tavoli e panche, sale con
video, ecc…).
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I docenti sono, inoltre, molto interessati alla presenza di personale adeguato al numero degli alunni:
infatti la composizione numerica delle classi è molto variabile. Se si accolgono più scuole
contemporaneamente, perché formate da pochi alunni, è importante tener presente che per motivi di
sicurezza ci dovranno anche essere spazi separati o attività a cui i gruppi-classe partecipino
singolarmente. Questo permetterà di accogliere le singole classi richieste dei docenti dei diversi
plessi, che pur partecipando ad attività comuni, abbiano spesso esigenze di approfondimento
particolareggiate. Un problema che può presentarsi è una giornata di maltempo. In questo caso, se
non è possibile rimandare la visita per motivi organizzativi della scuola o della fattoria, sarà
necessario che vi siano attività alternative da svolgersi preferibilmente all’interno, come visite alle
stalle, video, o momenti attivi su attività di tipo grafico-pittorico (pittura dal vivo o sulla base di un
ricordo), o manipolativo (fogli, legno, creta, usati per quadri plastici, fantastici o realistici). In questi
casi la presenza di ampi spazi coperti a disposizione diventa indispensabile, come anche se si hanno
gruppi numerosi. Solo se ci sono gli spazi necessari l’esperienza potrà essere positiva, altrimenti il
caos e l’insoddisfazione prenderanno il sopravvento.
I contenuti: I contenuti proposti nelle visite verranno sviluppati in rapporto all’età degli alunni.
Importante sottolineare che spesso gli insegnanti abbinano queste uscite a poche materie dell’area
scientifica, ma in realtà queste visite possono coinvolgere più discipline scolastiche, e a questo
proposito verrà di seguito fornita una tabella esemplificativa dei collegamenti tra competenze
disciplinari e attività da svolgere in fattoria. Questa potrebbe anche servire da spunto per la creazione
del depliant illustrativo da distribuire agli istituti scolastici.
Alcune idee da sviluppare: La lezione che si svolge in fattoria è impostata diversamente da quella che
si attua nella classe scolastica: deve infatti predisporre esperienze emotivamente cariche e che
permettano l’uso dei cinque sensi, favorire l’esplorazione e la ricerca autonoma per integrare le
competenze acquisite in classe con quelle vissute in azienda, impegnare i ragazzi in esperienze attive
e manuali (seminare, piantare, assaggiare, ecc..) e programmare attività di laboratorio (teatro o
burattini, giochi in tema, costruire spaventapasseri, cucinare pane, marmellate, ecc..).
La difficoltà ed il livello di approfondimento del percorso dipendono dal tipo di argomento trattato e
dall’età dei ragazzi in visita, nonché dalla preventiva preparazione in classe della materia.
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L’interdisciplinarietà, l’integrazione delle competenze, il superamento delle dicotomie
corpo/intelletto, emozioni/ragione, percezioni/cognizioni1, sono le basi sulle quali costruire una
pedagogia in fattoria fondata innanzitutto sull’educazione ambientale ed alimentare, ma anche sulle
altre tematiche (educazione alla cooperazione e allo sviluppo, educazione ai diritti umani e alla pace,
educazione all’integrazione fra diversi, ecc..)2.
I percorsi più semplici consistono nella riscoperta della campagna e del territorio tutt’intorno per
conoscere, in “presa diretta”, le piante, gli animali e gli spazi rurali, in modo da comprendere i legami
che uniscono l’ambiente ai comportamenti e alle azioni quotidiane. Questo processo di conoscenza
può essere proposto anche sotto forma di gioco, per esempio con una caccia al tesoro all’aperto. Per i
prodotti agroalimentari è importante sottolineare il legame con la stagionalità (perché dire no alle
fragole per Natale o alla spremuta d’arancia in luglio, per esempio) e con il valore nutrizionale e
salutistico del loro corretto impiego nella dieta giornaliera (sì a tanta frutta, meglio se a colazione e a
merenda). Inoltre via libera alle sperimentazioni con le piante officinali (dal riconoscimento in campo
alla trasformazione in prodotti) e con i prodotti di fattoria (come fare marmellate, yogurt, formaggio,
pane, biscotti, pizza, ecc.). Anche i fiori di campo offrono numerose idee e si prestano a interessanti
manipolazioni, a cominciare dall’essiccazione per creare erbari, quadretti, decorazioni, composizioni,
potpourrì, cuscini profumati, ecc.
Per i percorsi avanzati, oltre a sviluppare gli argomenti sopra esposti in modo più completo ed
articolato, si possono affrontare i temi della biodiversità, dell’agricoltura biologica, delle fonti di
energia, del riciclaggio di materiali naturali e non, del consumo critico e del riconoscimento dei
prodotti promotori di salute, ecc., l’osservazione del cielo, delle stelle e dei pianeti, le lavorazioni
artigianali (legno, rame, pietra, vimini, creta, ceramica, argilla, ecc.) finalizzate alla costruzione di
oggetti d’uso quotidiano o di giocattoli, la bachicoltura, l’orienteering, la scoperta delle differenze tra
gli ecosistemi (naturale, rurale e antropizzato) e così via.
1 Bellei G., Tagliaferri E., Fornaciari D., Per la scuola si aprono nuovi orizzonti, in “Agricoltura” mensile dell’Ass.
Agricoltura, Ambiente e Sviluppo Sostenibile, Regione Emilia-Romagna, Promos Italia Editore, Brescia, n. 4 - aprile
2001, p. 32; 2 Circolare Ministeriale 2 agosto 1991, n. 240, Progetto Ragazzi 2000, primi orientamenti;
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6 GLI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO NELLA PROGRAMMAZIONE
2014-2020 DEI FONDI STRUTTURALI ED EUROPEI
La programmazione europea è settennale e prevede lo stanziamento di risorse comunitarie per
l'implementazione delle politiche europee.
I programmi comunitari rappresentano lo strumento attraverso il quale l'Unione europea implementa
le proprie politiche con una modalità fortemente innovativa: vengono infatti stabilite delle priorità
programmatiche e finanziate delle proposte progettuali che provengono dal basso (istituzioni, enti,
associazioni, etc.), che siano compatibili ed in linea con tali priorità. In questo modo vengono erogati
i fondi gestiti direttamente dall'Ue (i cosiddetti "fondi a gestione diretta").
Per superare l’attuale crisi economica e rilanciare l’economia degli stati membri, nel 2012, l’Unione
Europea ha lanciato la strategia “Europa 2020” che si basa su tre priorità fondamentali:
- crescita intelligente: per lo sviluppo di un’economia basata sulla conoscenza e
l’innovazione;
- crescita sostenibile: per promuovere un’economia più efficiente sotto il profilo delle
risorse, più verde e competitiva;
- crescita inclusiva: per la promozione di un’economia con un alto tasso di occupazione
che favorisca la coesione sociale e territoriale.
La strategia comporta anche sette iniziative prioritarie (dette anche iniziative faro) che tracciano un
quadro entro il quale l'UE e i governi nazionali e locali sostengono reciprocamente i loro sforzi per
realizzare le priorità di Europa 2020, in relazione alla crescita intelligente, sostenibile e solidale:
- innovazione;
- economia digitale;
- occupazione;
- giovani;
- politica industriale;
- povertà;.
- uso efficiente delle risorse
La strategia Europa 2020 può avere successo solo con un'azione determinata e mirata a livello sia
europeo che nazionale.
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Per raggiungere gli obiettivi strategici di Europa 2020, l’Unione europea si avvale di diverse
tipologie di strumenti finanziari, gestiti attraverso un sistema di “responsabilità condivisa” tra la
Commissione europea e le autorità degli Stati Membri – gestione indiretta -, o a livello centrale da
parte della Commissione europea – gestione diretta.
I programmi a gestione indiretta comprendono i “Fondi strutturali e di investimento europei” .
Questi strumenti finanziari attuano la politica di coesione nota anche come la “politica regionale”
dell’Unione europea.
L’obiettivo principale di questi fondi è quello di ridurre le disparità economiche, sociali e territoriali
tra le varie regioni europee. Le regioni più povere dell’Europa (regioni ex obiettivo 1) ricevono la
maggior parte dei finanziamenti, anche se tutte le regioni europee possono usufruire di finanziamenti
tramite i diversi meccanismi.
Le “Politiche regionali” sono finanziate da tre principali Fondi:
il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR);
il Fondo sociale europeo (FES);
il Fondo di coesione (FS) (l’Italia non rientra tra i beneficiari di questo fondo).
Nei fondi indiretti il rapporto con il beneficiario finale pertanto non è diretto, ma mediato da autorità
nazionali, regionali o locali che hanno il compito di programmare gli interventi, emanare i bandi e
gestire le risorse comunitarie.
Per ogni Programma Operativo lo Stato Membro nomina:
un’Autorità di gestione (autorità pubblica o organismo pubblico-privato, nazionale,
regionale, locale designato dallo Stato membro a gestire il Programma Operativo”);
un’autorità di certificazione (un’autorità pubblica o un organismo pubblico-privato,
nazionale, regionale, locale designato dallo Stato membro a certificare le dichiarazioni di
spesa e le domande di pagamento prima del loro invio alla Commissione);
un’autorità di audit (autorità pubblica o un organismo pubblico-privato, nazionale,
regionale, locale funzionalmente indipendente dall’Autorità di Gestione e dall’Autorità di
Certificazione, designato dallo Stato membro per ciascun Programma e responsabile della
verifica dell’efficace funzionamento del sistema di gestione e controllo).
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I fondi a gestione diretta sono gestiti direttamente dalla diverse Direzioni generali della Commissione
europea (ricerca, istruzione, ambiente, trasporti, etc.) o da Agenzie da essa delegate e
comprendono:
o i finanziamenti diretti UE noti anche come “programmi tematici” o “programmi
comunitari”;
o gli strumenti finanziari per l’assistenza esterna.
Il contributo finanziario da parte dell’Unione europea viene in genere erogato con sovvenzioni o
versamenti di natura non commerciale, che devono essere integrati da risorse proprie dei beneficiari.
L’Unione europea, attraverso i diversi strumenti finanziari, promuove la cooperazione e la sinergia
sia all’interno che all’esterno dell’Europa, infatti spesso (ma non sempre) vengono costituiti dei
partenariati transnazionali.
Nei fondi diretti la Commissione europea trasferisce gli importi direttamente ai beneficiari del
progetto.
I fondi a Gestione indiretta
Per quanto riguarda il Fondo FESR e FSE, gli obiettivi "Convergenza" e "Competitività regionale ed
occupazione" della programmazione 2007-2013 sono sostituiti dall'obiettivo "Investimenti in favore
della crescita e dell'occupazione", che trova applicazione su tutto il territorio dell'Unione europea,
con un'articolazione delle risorse differenziata in relazione a tre differenti categorie di regioni:
o regioni meno sviluppate (con un PIL pro capite inferiore al 75% della media comunitaria), in
Italia rientrano le regioni: Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia ;
o regioni in transizione (con un PIL pro capite compreso tra il 75% ed il 90% della media
comunitaria), in Italia rientrano le regioni: Sardegna, Abruzzo e Molise;
o regioni più sviluppate (con un PIL pro capite superiore al 90% della media comunitaria).
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Il FESR
Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) si propone di rafforzare la coesione
economica, sociale e territoriale nell’Unione europea intervenendo sugli squilibri tra le
regioni.
Il FESR sostiene lo sviluppo regionale e locale per contribuire al conseguimento di tutti gli
obiettivi tematici attraverso la definizione di priorità dettagliate che pongano l’accento su:
ricerca, sviluppo e innovazione;
miglioramento dell’accesso e della qualità delle tecnologie dell’informazione
e della comunicazione;
cambiamento climatico e transizione verso un’economia a basse emissioni di
carbonio;
sostegno alle Piccole e Medie Imprese (PMI);
servizi di interesse economico generale;
infrastrutture delle telecomunicazioni, dei trasporti e dell’energia;
rafforzamento della capacità istituzionale e amministrazione pubblica
efficiente;
infrastrutture sanitarie, sociali e scolastiche e sviluppo urbano sostenibile.
Gli operatori di fattorie didattiche possono utilizzare questi fondi europei, in collaborazione
ad esempio con istituti di ricerca per sperimentare ed introdurre all’interno della propria
azienda innovazioni tecnologiche ed organizzative o sperimentare nuovi modelli di
apprendimento didattico per i più piccoli oppure attraverso le misure di sostegno alle PMI.
Il FSE
Il Fondo sociale europeo(FSE) rappresenta il principale strumento finanziario dell’Unione
europea per investire nelle risorse umane. Consente di accrescere le opportunità di
occupazione dei cittadini europei,
promuovere lo sviluppo dell’istruzione e migliorare la situazione dei soggetti più vulnerabili
al rischio di povertà.
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Il regolamento prevede il raggiungimento di quattro obiettivi tematici dell’FSE all’interno
dell’Unione:
promuovere l’occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori;
promuovere l’inclusione sociale e lottare contro la povertà;
investire in istruzione, competenze e apprendimento permanente;
migliorare la capacità istituzionale e un’efficiente amministrazione pubblica.
L’innovazione sociale e le attività di cooperazione transnazionale vengono incoraggiate
attraverso un aumento del tasso di cofinanziamento per assi prioritari dedicati, attraverso
specifiche modalità di monitoraggio e programmazione e attraverso un rafforzamento del
ruolo della Commissione nelle attività di scambio e diffusione di buone prassi e azioni
congiunte nell’Unione.
Il FEASR
La politica di sviluppo rurale 2014-2020 si propone di dare continuità al quadro strategico già
consolidato nel periodo di programmazione 2007-2013, confermando gli impegni nei
confronti della competitività dell'agricoltura, della gestione sostenibile delle risorse naturali,
delle azioni di lotta al cambiamento climatico e dello sviluppo equilibrato delle zone rurali.
Il nuovo quadro finanziario pluriennale della PAC conserva la precedente struttura a due
pilastri:
- I pilastro: pagamenti diretti e spese legate ai mercati:
- II pilastro: sviluppo rurale 95,58 miliardi di Euro
Una prima novità rispetto alla precedente programmazione sono le sei priorità comunitarie:
accrescere la competitività di tutti i tipi di agricoltura e migliorare la viabilità agricola;
favorire il trasferimento delle conoscenze in agricoltura e silvicoltura;
promuovere l'organizzazione della catena alimentare e della gestione dei rischi in
agricoltura;
conservare e valorizzare gli ecosistemi che dipendono dall'agricoltura e silvicoltura;
promuovere l'efficienza delle risorse e la transizione verso un'economia a basse
emissioni nel settore agroalimentare e forestale;
realizzare il potenziale occupazionale e lo sviluppo delle aree rurali.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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Questa impostazione consente di realizzare interventi di sviluppo rurale a più alto valore
aggiunto attingendo da più misure, anche appartenenti ad “assi” diversi.
Tabella 30: : Priorità dell’Unione Europea in materia di Sviluppo rurale. Fonte: Documento
strategico per lo sviluppo rurale programmazione 2014-2020. Friuli Venezia Giulia
PRIORITÀ
CONTENUTI
P1) INNOVAZIONE/INFORMAZIONE
promuovere il trasferimento di conoscenze e
l’innovazione nel settore agricolo e forestale e
nelle zone rurali
- stimolare l’innovazione e la base di conoscenze nelle zone rurali;
- rinsaldare i nessi tra agricoltura, produzione di cibo e silvicoltura da un lato, e
ricerca e innovazione, dall’altro;
- incoraggiare l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e la formazione
professionale nel settore agricolo e forestale.
P2) COMPETITIVITÀ
potenziare la competitività dell’agricoltura in tutte
le sue forme e la redditività delle aziende agricole
- incoraggiare la ristrutturazione delle aziende agricole, in particolare di quelle
che detengono una quota di mercato esigua, delle aziende orientate al mercato
in particolari settori e delle aziende che richiedono una diversificazione
dell’attività;
- favorire l’ingresso nel settore agricolo ed in particolar modo il ricambio
generazionale nel settore agricolo;
P3) FILIERE - RISCHIO
promuovere l’organizzazione della filiera
alimentare e non alimentare e la gestione dei rischi
nel settore agricolo.
- migliore integrazione dei produttori primari nella filiera agroalimentare
attraverso i regimi di qualità, la promozione dei prodotti nei mercati locali, le
filiere corte, le associazioni di produttori e le organizzazioni interprofessionali e
promozione del benessere animale;
- sostegno alla gestione dei rischi aziendali.
P4) ECOSISTEMI
preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi
connessi all’agricoltura e alle foreste
- Salvaguardia, ripristino e miglioramento della biodiversità, tra l’altro nelle
zone Natura 2000 e nelle zone agricole di alto pregio naturale, nonché
dell’assetto paesaggistico dell’Europa;
- migliore gestione delle risorse idriche e del suolo e contributo a perseguire gli
obiettivi della direttiva quadro europea sulle acque;
- migliore gestione del suolo per quanto concerne i fenomeni erosivi, della
fertilizzazione e dell’uso di fitosanitari;
P5) LOW CARBON ECONOMY
incentivare l’uso efficiente delle risorse e il
passaggio a un’economia a basse emissioni di
carbonio e resiliente al clima nel settore
agroalimentare e forestale
- rendere più efficiente l’uso dell’acqua nell’agricoltura;
- rendere più efficiente l’uso dell’energia nell’agricoltura e nell’industria
alimentare;
- favorire l’approvvigionamento e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili,
sottoprodotti, materiali di scarto, residui e altre materie grezze non alimentari ai
fini della bioeconomia;
- ridurre le emissioni di gas serra e ammoniaca a carico dell’agricoltura e
migliorare la qualità dell’aria;
- promuovere il sequestro del carbonio nel settore agricolo e forestale.
P6) DIVERSIFICAZIONE, OCCUPAZIONE,
RURALITÀ
adoperarsi per l’inclusione sociale, la riduzione
della povertà e lo sviluppo economico nelle zone
rurali
- favorire la diversificazione, la creazione e lo sviluppo di nuove piccole
imprese e l’occupazione;
- stimolare lo sviluppo locale nelle zone rurali;
- promuovere l’accessibilità, l’uso e la qualità delle tecnologie
dell’informazione e
della comunicazione (TIC) nelle zone rurali.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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Un’importante novità è il passaggio dai 4 Assi alle 6 Priorità, la possibilità di includere
sottoprogrammi tematici, la maggiore libertà di scelta nella distribuzione della spesa, la
semplificazione strutturale (meno misure), l’enfasi data all’innovazione e alle misure
orizzontali e la presenza di misure per prevenzione e gestione del rischio.
Viene conferma e accentuata l’importanza del Networking e della valutazione tramite:
- la Rete Rurale Europea (ENRD) per accrescere sia il coinvolgimento per lo sviluppo
rurale degli attori sul territorio sia la qualità dei PSR;
- la Rete Rurale Nazionale (RRN);
- Partnariato Europeo per l’Innovazione (PEI/EIP) come attività di animazione per
incentivare la costituzione di gruppi operativi per l’innovazione, per organizzare
workshop, per diffondere la conoscenza;
- il Premio per l’innovazione e la cooperazione locale (2 o più partner possono candidarsi
dal 2015 al 2019 per la preselezione di 10 progetti a livello di Stato membro poi ci
saranno 50 vincitori a livello europeo (premio massimo 100 mila euro);
- la conferma di ruolo importante della valutazione (ex-ante, on-going; ex-post);
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Figura 5: : Struttura della Governance del PEI- Agri. Fonte: Partenariato Europeo per
l’Innovazione “Produttività e Sostenibilità in Agricoltura”: a che punto siamo?
Agriregionieuropa anno 9 n 35, Dic 2013
Altra novità importante è rappresentata dal fatto che il secondo pilastro è costruito e delineato
in modo complementare e sinergico al primo e, soprattutto, in modo coordinato rispetto ad
altri Fondi dell’Unione. Per il periodo 2014-2020, infatti, il Fondo europeo di sviluppo
regionale (FESR),il Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo europeo per gli affari marittimi e
la pesca (FEAMP) vengono inseriti insieme al FEASR all’interno di un Quadro strategico
comune (QSC) che viene definito a livello comunitario e che viene recepito a livello di
singolo Stato membro per essere poi attuato a livello regionale e locale.
L’obiettivo di questo coordinamento è quello di accrescere l’efficacia e l’efficienza delle
politiche, favorendo sinergie fra gli strumenti e ottimizzando l’impiego delle risorse
disponibili nella direzione di obiettivi comunitari ben definiti.
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Tabella 31: Psr Puglia 2014- 2020 Misure, Fonte: pma.regione.puglia.it.
Priorità Misura Nome
1 M01 Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione
1,2,3,4,5 M02
Servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla
gestione delle aziende agricole
2 M03 Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari
1,2,3,4,5 M04 Investimenti in immobilizzazioni materiali
3 M05
Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da
calamità naturali e da eventi catastrofici e introduzione di
adeguate misure di prevenzione
1,2,3,4,5 M06 Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese
6 M07 Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali
1,3,4,5 M08
Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel
miglioramento della redditività delle foreste
3 M09 Costituzione di associazioni e organizzazioni di produttori
4,5 M10 Pagamenti agro-climatico-ambientali
4,5 M11 Agricoltura biologica
4,5 M12
Indennità Natura 2000 e indennità connesse alla direttiva
quadro sulle acque
3 M14 Benessere degli animali
1,2,3,4,5 M16 Cooperazione
1,2,3,4,5,6 M19
Sostegno allo sviluppo locale LEADER - (SLTP - sviluppo
locale di tipo partecipativo)
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I fondi a Gestione diretta
I “programmi comunitari” (o programmi tematici) dell’Unione europea sono fondi che vengono
gestiti ed erogati direttamente dall'Unione europea e vengono stanziati in base ad obiettivi prefissati
per il periodo in questione. Si tratta di finanziamenti pluriennali inerenti i diversi settori di intervento
dell’Unione europea.
Si suddividono in Call for proposal (invito a presentare proposte) e call fof tender (gare d’appalto).
I programmi comunitari possono interessare qualsiasi tema delle politiche comunitarie.
Qualsiasi soggetto giuridico può presentare una proposta di progetto. La presentazione, la valutazione
e il controllo sulla gestione dei progetti sono di competenza delle diverse Direzioni Generali (DG)
della Commissione europea responsabili delle singole linee finanziarie.
I finanziamenti diretti possono essere divisi in due gruppi:
- i programmi europei che permettono agli Stati membri di cooperare tra di loro,
anche se molti di questi sono ormai aperti alla partecipazione dei Paesi della Zona
Europea di Libero Scambio (Norvegia, Islanda e Lichtenstein) dei Paesi candidati
potenziali ed effettivi, della Svizzera e di altri Paesi Terzi;
- i programmi di assistenza esterna che rappresentano il quadro legislativo
dell’assistenza esterna UE nei confronti dei Paesi del Vicinato, dei Paesi terzi ed in Via
di Sviluppo.
Per partecipare a questo tipo di proposte è fondamentale che il progetto presentato abbia questi
requisiti:
- Transnazionalità;
- Innovazione;
- Valore aggiunto europeo (ovvero verificare se gli obiettivi del progetto possono essere
raggiunti meglio attraverso la cooperazione tra i partner europei);
- Sostenibilità (verificare se il progetto può essere sostenibile anche al termine del
finanziamento);
- Interesse comunitario.
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La tabella mostra i finanziamenti europei a regia diretta
Tabella 32: Fondi a regia diretta
FONDI DIRETTI
Settore
Linea di
finanziamento
2014-2020
Linea di finanziamento 2007-
2013
Ambiente
Programma per
l'ambiente e l'azione
per il Clima (Life)
Life +
Protezione e sicurezza dei
cittadini Ambiente
Meccanismo
unionale di
protezione civile
Meccanismo per la protezione civile
Ricerca
Innovazione e imprese Orizzonte 2020
VII Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo
Tecnologico (VII PQ di RST)
Programma Quadro per la Competitività e l’Innovazione (CIP) Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT)
Ricerca
Innovazione e imprese COSME
Programma Quadro per la Competitività e
l’Innovazione (CIP) – Linea “Accesso ai
finanziamenti”
Cultura e audiovisivo Europa Creativa Cultura Media Media Mundus
Protezione sociale
Occupazione e
Innovazione Sociale
(EASI)
Progress (per l’occupazione e la solidarietà sociale)
Eures (la rete dei servizi per l’impiego e la mobilità
professionale) Strumento Progress di microfinanza
Cittadinanza europea Europa per i cittadini Europa per i cittadini
Formazione e istruzione Erasmus+
Programma di Apprendimento permanente Gioventù in azione Erasmus Mundus Tempus7 Edulink Alfa Programma di cooperazione bilaterale con i Paesi industrializzati
Protezione dei
consumatori Tutela dei consumatori Programma per la protezione dei consumatori
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Protezione della salute
Programma di
azione in materia di
salute
Programma comunitario in tema di salute
Giustizia e affari interni Giustizia Giustizia penale Giustizia civile Prevenzione e informazione in materia di droga
Giustizia e affari interni Diritti uguaglianza e
cittadinanza
Diritti fondamentali e cittadinanza Daphne III Progress nelle seguenti componenti: Diversità e lotta contro la discriminazione Parità tra uomini e donne
Giustizia e affari interni
Fondo Asilo,
Migrazione e
Integrazione
Fondo europeo per l’Integrazione dei cittadini dei
Paesi Terzi Fondo europeo per i rifugiati Fondo europeo per i rimpatri
Giustizia e affari interni Fondo per la
Sicurezza Interna
Fondo europeo per le frontiere esterne Prevenzione e lotta contro la criminalità (ISEEC)
Prevenzione, preparazione e gestione delle
conseguenze del terrorismo e altri rischi correlati
alla sicurezza
Trasporti
Telecomunicazioni
Energia
Meccanismo per
collegare l’Europa
TEN-T TEN-E Marco Polo 2
Tutela interessi
finanziari, fiscalità e
dogane
Dogana 2020 Dogana 2013
Tutela interessi
finanziari, fiscalità e
dogane
Fiscalis 2020 Fiscalis 2013
Tutela interessi
finanziari, fiscalità e
dogane
Hercule III Hercule II
Tutela interessi
finanziari, fiscalità e
dogane
Pericle 2014-2020 Pericle 2013
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Mappa Concettuale
Possibilità di finanziamento per la programmazione 2014- 2020
Gestione indiretta
(Fondi strutturali)
Gestione diretta
FESR
FEASR
FSE
FEAMP II Pilastro
PSR Puglia 2014-2020
Call for tender
(gare d’appalto)
Call for proposal
(invite a presentare proposte)
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7 INDICAZIONI STRATEGICHE PER LA PROGRAMMAZIONE 2014-2020
NEL TERRITORIO DEL GAL ATTRAVERSO L’APPROCCIO LEADER
Strumenti di interazione fra le masserie didattiche e sociali all’interno della rete
informatica; Strumenti di comunicazione e veicolarizzazione di flussi informativi con gli
attori dello sviluppo rurale.
Le Masserie Didattiche e sociali sono una delle espressioni più innovative della multifunzionalità
dell’agricoltura, che offre all’azienda l’opportunità di diversificarsi attraverso lo sviluppo di attività
complementari e connesse a quella della produzione di beni agroalimentari. L’azienda agricola non è
più soltanto produttrice di alimenti, ma anche erogatrice di servizi ai cittadini come l’agriturismo, la
vendita diretta e la salvaguardia dell’ambiente e del territorio. Queste Masserie rappresentano
un’occasione per scoprire le innumerevoli risorse del mondo rurale. Non solo agricoltura in senso
stretto, ma un connubio tra uomo, ambiente, natura, paesaggio, alimentazione e prodotti che si
intrecciano e si integrano per dare vita al sistema rurale, un insieme di territorio, cultura, tradizioni,
attività, competenza e professioni. Purtroppo, in un’epoca contraddistinta dalla globalizzazione e
dalle trasformazioni tecnologiche, è sempre più difficile conoscere - o riconoscere - ciò che sta
attorno a noi, che cosa si coltiva nelle nostre campagne, il percorso che fa il cibo prima di arrivare
sulla nostra tavola, chi lo produce e come lo produce. Ma il ventaglio di offerte coinvolge anche le
famiglie, le persone diversamente abili, gli anziani e la cittadinanza tutta, perché la Masseria
Didattica o sociale è la chiave per comprendere il territorio, vivere un’esperienza a contatto con la
natura e apprendere il legame che unisce comportamenti di tutti i giorni con problemi di salvaguardia
dell’ambiente. Tale realtà si presenta però ancora in maniera frammentata e non organizzata, ogni
imprenditore si muove sul mercato senza avere molte volte le necessarie competenze e gli strumenti a
volte indispensabili ad un corretto posizionamento della propria offerta. Anche il patrimonio
informativo relativo ad esperienze e buone pratiche e ancora incoerente e non organico e questo
rende difficile processi di miglioramento dell’offerta e di professionalizzazione degli imprenditori.
La proposta strategica per la valorizzazione del patrimonio culturale e storico racchiuso all’interno
delle aree rurali e veicolato attraverso le masserie didattiche e sociali passa attraverso la realizzazione
di una piattaforma informativa utilizzabile dalle aziende singole che puntano all’aumento dei redditi
attraverso la multifunzionalità o da entità complesse, impegnate nell’erogazione di servizi avanzati,
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di ordine tecnologico, scientifico e logistico a queste aziende, al fine di promuoverne la gestione
innovativa dei processi, l’integrazione e lo sviluppo del business.
Questa strategia intende intervenire a ridurre i GAP di cui soffrono oggi le masserie pugliesi
orientate alla multifunzionalità (informativo, commerciale, gestionale) colmandolo attraverso
l’utilizzo di strutture e metodologie IT finalizzate ad intervenire nei nodi critici della gestione di
queste realtà produttive. Data l'intrinseca natura "open" a cui sono orientati oggi gli strumenti IT ,
atto alla promozione delle imprese e dei prodotti, alla condivisione delle informazioni per la
tracciabilità ed il monitoraggio della rete di masserie , ed al contatto diretto con la clientela,
l’orientamento sarà improntato essenzialmente sull’utilizzo di tecnologie WEB condivise e
facilmente utilizzabili in modo che tutti gli "attori", dall'impresa al consumatore possano facilmente
elaborare e consultare informazioni tramite la rete.
L'architettura WEB, infatti, promuove la condivisione di elementi informativi e di tendenze, e
favorisce l'integrazione tra le imprese e il loro business, oltre che accrescerne o rendere possibile la
visibilità nel contesto nazionale ed internazionale. L'architettura strutturale primaria dovrà quindi
essere basata su Internet (WEB) con l'utilizzo di Browser e "outsourcing" delle risorse hardware,
banda di comunicazione e di quanto necessario all'erogazione dei servizi. L'architettura software
deve tener conto dei diversi ed eterogenei componenti della rete delle masserie e deve utilizzare i
nuovi standard innovativi del mondo digitale. Tutti i servizi e le applicazioni dovranno essere
sviluppati con linguaggi moderni di ultima generazione e con pieno utilizzo delle tecnologie più
recenti. Oltre ai servizi fruibili direttamente attraverso un possibile portale Web, il flusso informativo
deve essere anche fornito attraverso web services od altri servizi web, utilizzabile dagli ERP o da altri
portali o web site, in modo da garantire l'interoperabilità tra diversi sistemi, interni o esterni alla
filiera. Le singole applicazioni sono utilizzate come componenti dell'intero processo di business in
modo da soddisfare le richieste degli utenti in modo integrato e trasparente. Di rilevante importanza,
ai fini dell'innovazione verso gli standard più moderni, deve considerarsi l'adozione di smartphones e
tablet di ultima generazione per la consultazione dei servizi di filiera. A tal proposito potrebbe
rivelarsi necessario l'implementazione di apposite "app" (applicazioni). Oltre alla realizzazione del
portale WEB e lo sviluppo delle applicazioni per la tracciabilità/rintracciabilità e lo sviluppo della
messere in rete delle masserie, l' architettura orientata ai servizi dovrà essere corredata di moduli
aggiuntivi atti a potenziare la comunicazione e l' interazione tra i diversi soggetti ed a porre maggior
attenzione al "customer care".
La gestione dei processi di rete dovrà essere erogata secondo i moderni canoni del Cloud Computing.
L'architettura software derivante dalle esigenze delle masseria dovrà quindi soddisfare le seguenti
regole:
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Pag. 149
• Architettura orientata ai servizi; SOA (Service Oriented Architecture);
• Servizi utilizzabili dagli utenti attraverso l'utilizzo nativo dei browser più diffusi;
• Portale e servizi sviluppati con tecnologia web 2.0 e con utilizzo di Ajax;
• Utilizzo di browser conformi allo standard HTML5;
• Servizi resi disponibili attraverso il modello SAAS (Software as Service) ed i canoni del
Cloud- Computing.
L’orientamento generale delle strategie per la nuova programmazione deve quindi orientarsi verso
l’utilizzo delle tecnologie informatiche per migliorare i flussi informativi fra la rete delle masserie e
nello specifico concentrare risorse ed energie su quattro punti principali:
• Aumentare il capitale sociale autoprodotto all’interno delle masserie;
• Favorire lo scambio di buone pratiche;
• Migliorare i processi comunicativi con gli stakeholder e con gli utenti finali;
• Introdurre innovazioni gestionali migliorative.
Il perseguimento di questi obiettivi renderà più efficace, integrato e trasversale a tutta la rete delle
masserie il flusso delle informazioni di tracciabilità dei servizi e dei prodotti erogati , associandolo a
quello delle informazioni per la gestione commerciale dei servizi.
Si dovranno individuare e classificare le informazioni utili ai processi interni alle masserie, così da
semplificarne la gestione, volta, anche, alla possibilità di elaborazione e collegamento con attività
precedentemente slegate favorendo meccanismi di comunicazione e di promozione dei contenuti
informativi finalizzati alla valorizzazione del territorio e della sua offerta rurale in termini di turistico,
sociale e didattico.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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Strumenti di marketing innovations
I mutamenti degli scenari economici internazionali stanno imponendo una figura nuova di
imprenditore agricolo, rivolto non solo alla produzione di beni alimentari ma anche capace di agire
nel mercato globale. In quest'ottica le nuove sfide del mondo moderno, se da una parte richiedono un
notevole sforzo di adattamento, soprattutto per il mondo rurale, penalizzato dallo scarso dinamismo e
dalla bassa propensione all'innovazione, dall'altra possono rappresentare delle opportunità per i
produttori in grado di coglierle adeguando il loro modo di fare impresa.
Alcuni tra i temi più importanti attorno ai quali si collocano queste nuove criticità/opportunità sono
certamente la globalizzazione, la qualità e il valore immateriale del prodotto, agricoltura e tecnologia,
le reti di impresa e l'imprenditorialità in agricoltura.
Il fenomeno chiamato "globalizzazione" in tempi relativamente recenti ha investito con forza anche il
sistema produttivo e commerciale dei beni destinati all'alimentazione umana, determinando un
aumento dei consumi, della produzione e degli scambi.
Tale situazione sta ponendo serie e stringenti questioni nella riformulazione delle politiche di settore
che vanno a influenzare lo sviluppo agricolo di sistema come quello della singola impresa. Punti di
criticità come i rapporti di filiera, l'organizzazione e il posizionamento nei mercati, la rete di
collaborazioni e l'innovazione divengono quindi fattori centrali nella gestione delle imprese ed
elementi caratterizzanti e propulsori dell'agroalimentare. L'ambiente competitivo internazionale
richiede capacità imprenditoriale, flessibilità decisionale, velocità di risposta al cambiamento,
crescita, innovazione, organizzazione e sviluppo di filiera e di rete. Il fenomeno della globalizzazione
sta incidendo in misura notevole anche sull'economia italiana, della quale uno dei punti di forza è
l'orientamento all'export.
Appare pertanto evidente che il sistema dei territori rurali pugliese ha delle caratteristiche intrinseche
di valore che possono ulteriormente essere valorizzate e sviluppate per potersi trasformare in
vantaggi competitivi anche a livello internazionale. La specializzazione produttiva in alcuni prodotti
di nicchia quali vini, formaggi e ortofrutticoli hanno fornito valore, ma in una dimensione che finora
si è limitata soprattutto al livello locale. Si tende cioè a vendere a poche La bravura dell'imprenditore,
che sia agricolo o di qualsiasi altro settore, è quella di sapere cogliere le opportunità date dal mercato,
nel sapere cioè prevedere le esigenze del cliente e nel saperle tradurre in nuovi prodotti e servizi. È
questo, in sintesi, quello che fanno le imprese innovatrici, quelle che aprono la strada.
Uno degli elementi su cui puntano le imprese maggiormente innovative per acquisire un vantaggio
competitivo sulle altre imprese è proprio quello di fornire "prodotti di qualità". Il percorso per
trasformare la "qualità" in "opportunità" di business è vario come il concetto stesso di qualità, oggi
intesa sempre più come un mezzo che veicola risposte a esigenze espresse o latenti del consumatore.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 151
La qualità non è più concepita, infatti, solo come un fattore intrinseco al prodotto ma più
propriamente come un attributo che si aggiunge alle caratteristiche del prodotto stesso.
Si può inoltre affermare che il nuovo mercato non è più mosso dai bisogni, ma dai desideri: si pone
quindi la necessità per i produttori di appagare i desideri dei consumatori più che di soddisfarne un
bisogno. Dalle indagini di mercato emerge infatti chiaramente come il consumo, compreso quello dei
prodotti agroalimentari, diventi sempre più consumo di significati, di emozioni, di esperienze
immateriali anziché consumo di beni materiali. "Smaterializzazione" vuol dire questo, ossia passare
dall'economia dei bisogni all'economia dei desideri, utilizzando la conoscenza come risorsa
condivisibile e riproducibile.
Alcune imprese hanno colto i cambiamenti dello stile di consumo e di acquisto dei prodotti alimentari
da parte del consumatore e hanno puntato sull'offerta di prodotti pronti all'uso, altre hanno puntato
sulla differenziazione, altre ancora sull'attribuzione al prodotto di "valori" e "significati" legati al
benessere, al rispetto dell'ambiente e alla tradizione. Alcune hanno puntato a soddisfare le esigenze
del consumatore finale, altre invece hanno posto maggiormente l'attenzione alle esigenze del cliente
intermedio presente nella filiera. L'imprenditore agricolo ha, generalmente, come suoi principali
riferimenti i clienti intermedi dati dai grossisti, dalla Grande Distribuzione Organizzata (GDO), dai
negozianti o dall'industria. Ma tutti gli attori della filiera agricola hanno come punto di riferimento il
consumatore finale, le sue esigenze e aspettative. L'imprenditore, se vuole cogliere le opportunità del
mercato ed essere competitivo, deve quindi captare le esigenze esplicite e latenti del consumatore,
cosa il cliente vuole consumare e come usa i prodotti. In definitiva deve conoscere i suoi stili di vita.
Questo significa cogliere l'opportunità di soddisfare le esigenze di quei consumatori che, ad esempio,
richiedono prodotti pronti all'uso o adempiere alle richieste della GDO per quanto riguarda i
quantitativi di prodotto e gli standard qualitativi, introducendo in azienda innovazioni tecniche e
organizzative, investendo nella realizzazione di piattaforme di trasformazione e nell'organizzazione
non solo della produzione ma anche delle consegne che devono essere effettuate in poche ore
mantenendo la catena del freddo.
Si tratta quindi di sapere utilizzare i moderni canali di distribuzione e adottare le necessarie
innovazioni di prodotto per poter essere competitivi adottando metodiche e procedure che prevedono
certificazioni, controlli, etichettatura, tracciabilità, segregazione e confezionamento dei prodotti.
decine o centinaia di chilometri dal luogo di produzione, anche per rispondere all'esigenza di
accorciare le filiere (vendita diretta e farmers market). Tuttavia esempi di successo, osservati
soprattutto nel settore vitivinicolo, testimoniano che la globalizzazione offre delle opportunità per i
prodotti made in Italy di essere conosciuti e venduti anche in mercati lontani.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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Un ruolo, forse decisivo, nel favorire il superamento del vincolo territoriale e nel promuovere
rapporti commerciali per le piccole realtà imprenditoriali può essere soddisfatto dall'operare in rete.
Ritorna quindi in primo piano la capacità non solo di produrre delle eccellenze ma di rendere concreti
i rapporti di collaborazione su progetti di sviluppo condivisi, sia per fare massa critica ma soprattutto
per poter concentrare lo sforzo di specializzazione nel marketing e nella rete di vendita. In questo
contesto fattore determinante per la creazione del valore è la conoscenza. E' il capitale umano che, se
in possesso di un avanzato livello di educazione formale tradotta in talento, capacità e creatività,
diviene elemento determinante di successo. Un tempo la conoscenza era quasi esclusivamente
orientata alla ricerca della migliore allocazione delle risorse finalizzata all'efficienza. Oggi essa deve
produrre nuovi servizi e nuovi prodotti che ancorano il bene fisico materiale a elementi di
immaterialità, a desideri, esperienze e significati. Quello che il made in Italy rappresenta nel mondo
con prodotti di altissimo livello in nicchie del lusso, dell'abbigliamento, dell'arredamento e delle
automobili può, ancora di più in futuro, concretizzarsi per molti prodotti dell'agroalimentare. Valori
immateriali, propri della nostra cultura enogastronomica, quali la tradizione, l'artigianalità, il legame
con il territorio, il paesaggio e il marchio possono essere venduti nel mondo ampliandone la
diffusione e il bacino di consumo nello spazio e nel tempo moltiplicandone così il valore.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 153
Processi aziendali per la valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti.
In un contesto competitivo denotato dalla richiesta in larga scala di esperienze differenziate, il
prodotto tipico locale può assumere un ruolo di rilievo in quanto potenziale generatore di
“cambiamenti tipici locali” nel consumatore che si affaccia ad un determinato territorio, aprendo il
varco a problematiche comunicative e distributive di non modesta entità per le imprese il cui business
è legato, più o meno direttamente, con le produzioni tipiche. La commercializzazione dei prodotti
tipici rappresenta, insieme con la comunicazione, la variabile critica ai fini di una appropriata
valorizzazione dell’offerta sui mercati domestici ed internazionali. La criticità di questa funzione
attiene sia l’offerta di prodotti enogastronomici tipici (in senso stretto), per i quali occorre identificare
i canali di distribuzione adatti a trasferire i prodotti nei tempi e nei luoghi del consumo, sia l’offerta
di prodotti tipici in senso ampio, quali prodotti esperienze e trasformazioni collegati al territorio, per i
quali la distribuzione (Tour operator, agenzie viaggi, ecc.) ha il ruolo di mobilitare i clienti dai luoghi
di residenza al territorio ove si offrono servizi, esperienze e trasformazioni contestualizzate
L’identità del marchio di singoli produttori può essere promossa e difesa, sia attraverso un percorso
autonomo che al contempo in sinergia con l’identità di un marchio collettivo per gruppi di produttori
(come nel caso di prodotti Biologici, olio extra vergine d’oliva, ecc.) cosi come con l’identità di un
marchio identificativo del territorio dove sono prodotte e offerte le tipicità locali. Ne deriva che il
fattore di attrattiva Agricoltura è fortemente interrelato con l’offerta turistica e la promozione e
commercializzazione dei prodotti locali favoriscono il consolidamento dell’immagine e del marchio:
è plausibile ritenere che si possa verificare una situazione di sovra-ordinazione sistemica,
contrapposizione e quindi confusione fra i diversi marchi. I processi distributivi deviano dal
trasferimento fisico di beni industriali presso il consumatore finale attraverso i canali tradizionali,
all’attrazione del cliente nel luogo in cui può essere creata e consumata l’esperienza, luogo dove sono
racchiuse tutte le pre-condizioni essenziali per la tipicità di produzioni agroalimentari e di servizi
turistici qualificabili come “tipici”. Nel momento in cui il core business di un’impresa agroalimentare
diviene la vendita di un’esperienza, di un momento unico di cambiamento, il fattore critico di
successo è l’attrazione di consumatori finali nei territori specifici, in cui il prodotto enogastronomico
promuove il paesaggio tipico locale e viceversa secondo una prospettiva sinergica.
Un terzo nuovo format distributivo, alternativo al mero spostamento fisico del bene nel punto vendita
vicino all’acquirente (flusso fisico logistico) ovvero al richiamo dei consumatori nei territori
d’origine delle produzioni, replica gli ambienti della tipicità direttamente nei punti vendita in cui è
presente il consumatore, delocalizzando cosi il processo produttivo, intriso di storia e di peculiarità
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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legate al territorio di provenienza (flusso informativo), consentendo allo stesso di vivere l’esperienza
di cambiamento nel suo contesto Il riferimento è al successo del progetto Eataly, che fra le altre
attività, promuove la tipicità dei territori italiani atrraverso la divulgazione della cultura
enogastronomica direttamente presso i più lontani mercati finali di sbocco. Si veda
http://www.eataly.it/index.php/mondo-eataly/. Sorgono spontanei interrogativi in merito al rischio di
contrapposizione, dunque di conflitto, di tale strategia alternativa rispetto all’attrazione di clienti,
potenziali turisti e degustatori di prodotti tipici, nel territorio.
Possono risultare efficaci diverse politiche di marketing per attrarre turisti nei territori specifici, cosi
come per vendere prodotti agroalimentari tipici del territorio stesso: è da chiedersi, in ragione del
comune denominatore rappresentato dal territorio, quali innovazioni di marketing siano in grado di
valorizzare al tempo stesso i due business che presentano, per vocazione naturale, una contiguità
anche nei mercati finali di sbocco.
Politiche di valorizzazione congiunta di prodotti agroalimentari e territorio (relative ad aspetti
comunicativi e distribuitivi) necessitano di un difficile coordinamento se si pensa che la platea di
operatori economici è alquanto variegata sotto il profilo organizzativo e giuridico. L’orientamento
che sembra meglio rispondere all’esigenza di creazione congiunta di valore, nel senso
dell’ottimizzazione delle risorse e dell’equilibrio degli interessi confliggenti, è la condivisione fra
operatori e fra questi e i clienti finali. Nei mercati dei prodotti tipici locali e del turismo
enogastronomico e culturale, l’innovazione competitiva non può svolgersi tanto sul piano del
prodotto, che anzi va difeso e conservato nella sua tipicità, quanto sul versante comunicativo e
relazionale: attrattore del processo di riconfigurazione strategica non può che essere il fruitore finale
di queste esperienze, il cliente e l’utente che indica la rotta nel processo di cambiamento, dunque
proprio tramite la condivisione, ex ante ed ex post, dell’esperienza “tipica locale”, è possibile
innescare processi virtuosi di sviluppo commerciale.
La relazione che l’impresa cerca di instaurare con la platea più larga possibile di clienti, resa
possibile dalla tecnologia di rete e delle ICT, implica l’incremento della rapidità di formulazione e
circolazione di informazioni e conoscenza in un rapporto multipolare fra pari: l’affermarsi di una
forte tendenza sia individuale che cooperativa, alla produzione non commerciale di informazione e
conoscenza può rappresentare una valida opportunità per le aziende agroalimentari e turistiche che
possono cosi puntare ad instaurare, senza investimenti particolarmente onerosi, una comunicazione
bi-direzionale stabile con gruppi (che possono divenire vere “tribù”) di clienti accomunati dalla stessa
impellente necessità di esperienza culturale e sensoriale. Grazie alla diffusione delle nuove tecnologie
digitali, i consumatori sono pienamente coinvolti nel processo operativo dell’impresa e divengono
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 155
“prosumer”: l’impresa muove da forme di personalizzazione di massa, verso forme di condivisione e
collaborazione basate sulla partecipazione degli utenti, sul peering e sul file sharing.
Processi gestionali per il customer care e l’offerta di prodotti/servizi.
Le trasformazioni che caratterizzano il mondo dell’industria e l’organizzazione delle imprese, sono
collegate principalmente alle nuove dimensioni del processo di innovazione.
In questa fase economica il concetto basato sulle economie di scala è stato sostituito da un modello
organizzativo basato sull’integrazione, la cooperazione e competizione tra le diverse imprese che
appartengono allo stesso ampio settore di attività (Cooke 1998, Cappellin e Orsengo 2000)
Le dinamiche degli scambi dei prodotti agroalimentari tra partners commerciali contemplano, da
qualche decennio, anche il ricorso all’impiego di strumenti innovativi, resi disponibili
dall’introduzione dell’Information and Communication Technology (ICT) negli stessi scambi.
L’ICT e altri strumenti telematici sono spesso impiegati nel commercio elettronico business to
business che riguarda il commercio lo scambio di merci e informazioni collegate lungo la catena del
valore. L’impiego del commercio elettronico offre notevoli opportunità ai fini del conseguimento di
una efficienza elevata nella gestione della filiera e delle relazioni tra partners commerciali
Con l'acronimo B2B (Business to Bisiness) quindi si intendono una serie di transazioni commerciali
tra due o più imprese, che hanno luogo tramite il supporto di Internet in specifici campi virtuali. Non
si tratta quindi di una compravendita di prodotti tra un'azienda produttrice ed il consumatore, il cui
acronimo è B2C (business to consumer), ne tanto meno di transazioni commerciali tra imprese che si
realizzano su reti di connessioni differenti da internet e dai suoi protocolli di comunicazione
(Sabbatini P., 2001).
La caratteristica fondamentale è che gli attori della filiera interagiscano nell’individuazione delle
caratteristiche dei beni intermedi sin dalla sua fase di ideazione. Detta caratteristica rende più spedita
l’introduzione di nuovi prodotti e accorcia sensibilmente il ciclo produttivo.
Il principale effetto del B2B riguarda l'abbattimento dei costi di transazione dato che queste vengono
gestite in modo più efficiente e standardizzato e le informazioni vengono concentrate in mercati
spessi e geograficamente ampi, ma non solo, i B2B, infatti, svolgono molto spesso diverse attività
che vanno dalla definizione dei beni da commercializzare, all'individuazione delle possibili contro
parti dello scambio, alla negoziazione sino al perfezionamento dell'ordine; inoltre, i mercati virtuali
che si generano, non solo riducono i costi di transazione ma potrebbero avere degli effetti verso una
maggiore integrazione verticale grazie all’efficienza dei meccanismi di controllo interni alle imprese.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
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Il B2B dunque, si occupa di scambiare beni intermedi; gli operatori del settore usano distinguere
questi beni diretti e indiretti. Al primo gruppo rientrano tutti quei beni che sono incorporati nel bene
finale (grano, uova, acqua), nel secondo caso, invece, i prodotti che pur essendo essenziali non
rientrano nel prodotto finale.
La distinzione tra beni diretti ed indiretti si riflette specularmente in quella di mercati virtuali
orizzontali e verticali. I primi trattano beni utilizzati in tutti i settori industriali mentre i secondi
interessano soltanto le imprese attive in una specifica industria.
Nel B2B si può osservare una notevole articolazione nella forma di contrattazione. I due estremi
sono:
• Sistemi con prezzo prefissato
• Metodi cosiddetti dinamici per fissare il prezzo.
I sistemi dinamici sono quelli che consentono l’individuazione del prezzo in funzione della specifica
negoziazione in rete.
La modalità tipica è quella costituita da meccanismi d’asta che a loro volta possono essere designati
nei modi più svariati a seconda delle caratteristiche dei settori coinvolti e del verso della
contrattazione. Nel B2B i meccanismi d’asta rientrano a pieno titolo negli scambi tra operatori privati
e devono risolvere problemi parzialmente diversi da quelle tradizionali. In particolare gli operatori
del B2B si pongono il problema della presenza del rischio collusivo tra i partecipanti d’asta.
Con l’avvento del B2B viene introdotto in primo luogo un modello organizzativo che, in analogia
con le modalità di funzionamento dei servizi aerei e in contrapposizione con il modello EDI , è stato
definito Hub. Con questo modello tutti gli scambi tra le imprese possono avvenire nell’ambito dello
stesso ambiente, con modalità che non sono più dipendenti dai singoli prodotti. La seconda novità è
rappresentata dalla circostanza che l’informazione rilevante per lo scambio dei prodotti intermedi non
è più disseminata tra le varie aree di una stessa impresa ma è concentrata in un luogo, che è
accessibile non solo da tutte le aree operative di un’impresa, ma anche più imprese
contemporaneamente. Come conseguenza di queste innovazioni il B2B provoca significativi benefici
per via dei costi minori nel ricorso ai mercati (confronti, scambi d’informazione su prodotti) e
nell’organizzazione interna e di risparmio nella gestione di outsourcing di alcune attività.
Ciascun B2B organizza le informazioni rilevanti sui prodotti da intermediare con le stesse modalità,
consentendo in tal modo d’intermediare con le stesse modalità, consentendo in tal modo ai contraenti
di confrontare dettagliatamente le differenti tipologie di prodotto e, nell’ambito della stessa tipologia,
le caratteristiche relative a ciascun produttore. L’ampiezza delle informazioni sono crescenti
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 157
disponibili in rete evita che il prodotto venga esaminato direttamente in loco prima di effettuare
l’ordine o che l’acquirente debba prendere informazioni sul prodotto o sul fornitore.
La possibilità di scambiare informazioni lungo tutta la filiera permette, inoltre, di gestire in modo
ottimale le scorte detenute sia dai venditori che dagli acquirenti e ridurre in misura sensibile il ciclo
di lavorazione di un prodotto.
L’impatto del B2B non si limita alla riduzione dei consti di transazione del mercato ma si estende
anche ai costi di transazione interni alla singola impresa. Tale effetto si realizza soprattutto perché
con i mercati virtuali è possibile accentrare l’acquisto di beni la cui fornitura è in generale demandata
alle strutture periferiche dell’azienda.
Le fonti reddituali del B2B sono molteplici, i servizi offerti vengono remunerati in parte con
percentuali sul fatturato realizzato in rete.
Il Business to business può sembrare un’opportunità interessante da cogliere per le aziende o
comunque un’alternativa valida rispetto al solito business.
Ma perché allora non si sviluppa ulteriormente? La letteratura scientifica mostra che le soluzioni di
commercio elettronico devono essere adattate allo scenario della transazione per poter offrire
adeguate opportunità e per sostenere la comunicazione fra i partner nel modo migliore (Hausen,
2005).
Nel contesto di riferimento (commercio elettronico) è fondamentale creare un ambiente che stimoli
fiducia tra gli operatori commerciali, soprattutto nei contesti internazionali dove subentrano ulteriori
componenti ad influenzare le relazioni commerciali.
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 158
APPENDICE
1. Le scuole nel GAL Murgia Più.
Scuole Canosa di Puglia
Scuole Statali
C.D.Mazzini Canosa Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 661116;
Fax: 0883 661524
Via Piave 87 - Cap:
70053
C.D.De Muro Lomanto Canosa Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 661407; Via S. Lucia 36 - Cap:
70053
C.D.Carella - Canosa Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 661115;
Fax: 0883 660392
Via Ospitale 7 - Cap:
70053
E. De Muro Lomanto 2 C.D.
Canosa di
Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 661407; Via Santa Lucia, 36 -
Cap: 70053
Giovanni Paolo II
Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 615212;
Fax: 0883 615212
Via Serg. Magg. N.
Capurso - Cap: 70053
Padre Antonio Maria Losito Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 662771; Via Bovio - Cap: 70053
Prof.N.Dell'Andro Scuola materna (dell'infanzia) Via Settembrini - Cap:
70053
Telefono: 0883 612541;
S.G.Bosco Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 664168; Via S. G. Bosco - Cap:
70053
Scuola Infanzia Mauro Carella
Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 661115;
Fax: 0883 660392
Via Ospitale - Cap:
70053
Via Carlo Alberto
Scuola materna (dell'infanzia)
Telefono: 0883 661116;
Fax: 0883 661524
Via Carlo Alberto N. 4 -
Cap: 70053
Via F.Vecchia I Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 661116;
Fax: 0883 661524
Via F. Vecchia I 1 - Cap:
70053
1 C.D.Mazzini Canosa Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 661116;
Fax: 0883 661524
Via Piave 87 - Cap:
70053
C.D.De Muro Lomanto Canosa Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 661407;
Via S. Lucia 36 - Cap:
70053
C.D.Carella Canosa Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 661115;
Fax: 0883 660392
Via Ospitale 7 - Cap:
70053
De Muro Lomanto 2 C.D. Canosa Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 661407; Via S. Lucia 36 - Cap:
70053
Giovanni Paolo II 3 Cd Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 615212;
Fax: 0883 615212
Via Serg. Magg. N.
Capurso - Cap: 70053
Loconia 1 C.D. Canosa Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 619996; Via Caserta 4 - Cap:
70050
M.Carella 3 C.D. Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 661115;
Fax: 0883 660392
Via Giunio Ospitale 7 -
Cap: 70053
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 159
Mazzini 1 C.D. Canosa Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 661116;
Fax: 0883 661524
Via Piave 87 - Cap:
70053
S.G.Bosco 2 Cd Canosa Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 664168 Viale I Maggio - Cap:
70053
Foscolo Marconi Scuola media (secondaria di I
grado)
Telefono: 0883 661457;
Fax: 0883 660371
Via Settembrini, 97 -
Cap: 70053
G. Bovio Scuola media (secondaria di I
grado)
Telefono: 0883 661533;
Fax: 0883 660364
Via Bovio 52 - Cap:
76012
Enrico Fermi Scuola Superiore: Liceo
Scientifico
Telefono: 0883 661415;
Fax: 0883 614246
Via L. Settembrini 101 -
Cap: 70053
I.I.S.S. L. Einaudi (I.P.A.A.
Serale)
Scuola Superiore: Istituto
Professionale per
l'Agricoltura
Telefono: 0883 661496;
Fax: 0883 666007
Via L. Settembrini, 160 -
Cap: 70053
I.I.S.S. L. Einaudi (I.P.A.A.)
Scuola Superiore: Istituto
Professionale per
l'Agricoltura
: 0883 661097; Fax:
0883 666007
Viale Primo Maggio -
Cap: 70053Telefono
I.I.S.S. L. Einaudi (I.T.C. Serale) Scuola Superiore: Istituto
Tecnico Commerciale
Telefono: 0883 661496;
Fax: 0883 666007
Via Settembrini 160 -
Cap: 70053
I.I.S.S. L. Einaudi (I.T.C.) Scuola Superiore: Istituto
Tecnico Commerciale
Telefono: 0883 661496;
Fax: 0883 666007
Via Settembrini, 160 -
Cap: 70053
L. Einaudi Itc Ipaa Scuola Superiore: Telefono: 0883 661496;
Fax: 0883 666007
Via Settembrini 160 -
Cap: 70053
N.Garrone
Scuola Superiore: Istituto
Professionale per i Servizi
Commerciali
Telefono: 0883 663700;
Fax: 0883 663700
Via G. Parini, 57 - Cap:
76012
S.M Bovio Scuola Superiore: Telefono: 0883 661533; Via Bovio, 52 - Cap:
70053
I.P.Agr. Sez. Aggregata Itc
Canosa
Convitto nazionale
Viale I Maggio
Scuole Private
Anna Minerva Scuola materna (dell'infanzia) -
Paritaria
Telefono: 0883 661460; Via F. Rossi, 23 - Cap:
70053
Eugenio Ferrara Scuola materna (dell'infanzia) -
Paritaria
Telefono: 0883 663488; Via Corsica, 28 - Cap:
70053
Il Regno Dei Bimbi Scuola materna (dell'infanzia) -
Paritaria
Telefono: 0883 662722 Via Caserta, 2 - Cap:
70053
J.F.Kennedy Scuola materna (dell'infanzia) -
Paritaria
Telefono: 0883 662722;
Fax: 0883 662722
Via Corsica, 140/c - Cap:
70053
Pastor Bonus
Scuola materna (dell'infanzia) -
Paritaria
Telefono: 0883 661149;
Fax: 0883 661149
Via A. De Gasperi Cn-
rione Le Fosse - Cap:
70053
Giovanni XXIII
Scuola elementare (primaria) -
Paritaria
Telefono: 0883 662722;
Fax: 0883 662722
Via Corsica 140/c - Cap:
70053
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 160
Scuole Gravina in Puglia
Scuole Statali
Cd.S.Giovanni Bosco - Gravina Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3221229;
Fax: 080 3221229
Via V. Emanuele 32 34 -
Cap: 70024
C.D.Padre Pio - Gravina Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3264145;
Fax: 080 3264291
Via Sandro Pertini Nr. 2
- Cap: 70024
3 Cd. S.Domenico Savio Gravina Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3267712;
Fax: 080 3267712
Via Punzi, 78 - Cap:
70024
Benedetto XIII Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3267477;
Fax: 080 3267477
Via Libertà , 2 - Cap:
70024
Carlo Collodi) Scuola materna (dell'infanzia Telefono: 080 3265816 Via Fratelli Cervi - Cap:
70024
Cd 4 T.Fiore Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3265816;
Fax: 080 3265816
Via Fratelli Cervi, 16 -
Cap: 70024
Corso Aldo Moro Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3267503 Corso Aldo Moro - Cap:
70024
Don Saverio Valerio) Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3264291;
Fax: 080 3264291
Via Sandro Pertini, 2 -
Cap: 70024
Gianni Rodari Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3269189; Via Dante 4 - Cap:
70024
Hans Cristian Andersen Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3264254 Via Trento - Cap: 70024
L'Albero Azzurro Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3269829 Via Ss. Pietro E Paolo -
Cap: 70024
Maria Montessori Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3221229;
Fax: 080 3221229
Via Lopriore - Cap:
70024
Peter Pan Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3268122 Via Guardialto, 78 -
Cap: 70024
Santomasi Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3267691;
Fax: 080 3267691
Corso Aldo Moro, 51 -
Cap: 70024
Via Giuseppe Lopriore,N 1
Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3251195; Via Giuseppe Lopriore,
n 1 - Cap: 70024
Via Guardialto Piccolo, 6 Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3269154 Via Guardialto Piccolo,
6 - Cap: 70024
Via Ragni Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3265864 Via Pirandello Angolo
Via Ragni - Cap: 70024
Via S. Sebastiano Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3266622 Via San Sebastiano -
Cap: 70024
1 C.D.S.Giovanni Bosco Gravina Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3221229;
Fax: 080 3221229
Via V. Emanuele 32 34 -
Cap: 70024
2 C.D.Padre Pio Gravina Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3264145;
Fax: 080 3264291
Via Sandro Pertini Nr. 2
- Cap: 70024
3 C.D. S.Domenico Savio Gravina Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3267712;
Fax: 080 3267712
Via Punzi, 78 - Cap:
70024
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 161
Cd 4 T.Fiore Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3265816;
Fax: 080 3265816
Via Fratelli Cervi, 16 -
Cap: 70024
Domenico Nardone 4C.D.
Gravina
Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3269160 Via Fazzatoia - Cap:
70024
Don S.Valerio 2 C.D.Gravina Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3264145;
Fax: 080 3264291
Via Sandro Pertini Nr. 2
- Cap: 70024
Michele Soranno Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3265252 Via E. Guida - Cap:
70024
Padre Pio da Pietrelcina Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3268122 Via Guardialto 78 - Cap:
70024
S.D.Savio 3 C.D.Gravina Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3267712;
Fax: 080 3267712
Via A. Punzi 78 - Cap:
70024
S.G.Bosco 1 C.D.Gravina Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3267473;
Fax: 080 3221229
Via V. Emanuele 32 34 -
Cap: 70024
Scacchi 1 C.D.Gravina
Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3267503 Corso Aldo Moro 1 -
Cap: 70024
Tommaso Fiore 4 C.D.Gravina Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3265816;
Fax: 080 3265816
Via Fratelli Cervi 16 -
Cap: 70024
Benedetto XIII) Scuola media (secondaria di I
grado
Telefono: 080 3267477;
Fax: 080 3267477
Via Libertà , 2 - Cap:
70024
Ingannamorte Scuola media (secondaria di I
grado)
Telefono: 080 3264277 Via Francesco Baracca
62 - Cap: 70024
S.M.S. Don Montemurro
Scuola media (secondaria di I
grado)
Telefono: 080 3254231;
Fax: 080 3267476
Via Tripoli, 56/b - Cap:
70024
Santomasi Scuola media (secondaria di I
grado)
Telefono: 080 3267691;
Fax: 080 3267691
Corso Aldo Moro, 51 -
Cap: 70024
Benedetto XIII Scuola Superiore Telefono: 080 3267477;
Fax: 080 3267477
Via Libertà , 2 - Cap:
70024
G. Tarantino Scuola Superiore: Liceo
Scientifico
Telefono: 080 3267718;
Fax: 080 3267718
Via Quasimodo, 4 - Cap:
70024
Galileo Galilei
Scuola Superiore Istituto
Professionale Industria e
Artigianato
Telefono: 080 3269470;
Fax: 080 3269470
Ss 96 Km. 72+130
Centro Giovanile
Benedetto XIII - Cap:
70024
I.I.S.S. I.T.C. I.P.S.I.A.
Scuola Superiore Telefono: 080 3266068;
Fax: 080 3264276
Via Vittorio Bachelet S.
N. - Cap: 70024
S.M. Ingannamorte Scuola Superiore Telefono: 080 3264277 Via Baracca, 62 - Cap:
70024
Santomasi: Scuola Superiore Telefono: 080 3267691;
Fax: 080 3267691
Corso Aldo Moro, 51 -
Cap: 70024
Vittorio Bachelet Scuola Superiore: Istituto
Tecnico Commerciale
Telefono: 080 3266068;
Fax: 080 3264276
Via V. Bachelet - Cap:
70024
Vittorio Bachelet Scuola Superiore: Istituto
Tecnico Commerciale
Telefono: 080 3266068;
Fax: 080 3264276
Via Bachelet - Cap:
70024
Scuole Private
Crescere Insieme Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3265054 Via Tiziano 28 - Cap:
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 162
- Paritaria 70024
I Coccoloni Scuola materna (dell'infanzia)
- Paritaria
Telefono: 080 2480550 Via Vespucci 12/14 -
Cap: 70024
Il Girotondo Scuola materna (dell'infanzia)
- Paritaria
Telefono: 080 3267721 Via Girdini, 26 - Cap:
70024
Maria Immacolata Scuola materna (dell'infanzia)
- Paritaria
Telefono: 080 3267688;
Fax: 080 3267704
Via Maiorana, 2 - Cap:
70024
San Matteo Scuola materna (dell'infanzia)
- Paritaria
Telefono: 080 3267728;
Fax: 080 3267728
Via Ciro Menotti, 10 -
Cap: 70024
Santa Cecilia Scuola materna (dell'infanzia)
- Paritaria
Telefono: 080 3267506 Piazza Scacchi, 21 -
Cap: 70024
Santa Teresa Scuola materna (dell'infanzia)
- Paritaria
Telefono: 080 3251562;
Fax: 080 3251562
Via Vittorio Veneto, 16 -
Cap: 70024
Ss. Nome di Gesù Scuola materna (dell'infanzia)
- Paritaria
Telefono: 080 3267728;
Fax: 080 3267728
Flli Bandiera, 19 - Cap:
70024
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 163
Minervino Murge
Scuole Statali
De Amicis Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 691052 Via Amicis - Cap: 70055
G. Santomauro Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 883694071 Via Bari 1 - Cap: 70055
I.C. Pietrocola - Mazzini Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 691008;
Fax: 0883 691008
Piazza Aldo Moro, 9 -
Cap: 76013
Via Orto Borrelli Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 691422 Via Orto Borrelli - Cap:
70055
De Amicis Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 691052 Via Einaudi 1 - Cap:
70055
Pietrocola Cd Minervino Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 691008;
Fax: 0883 694986
Piazza Trento E Trieste
9 - Cap: 70055
Vittorino Da Feltre Minervino Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 691204 Via Di Vagno 25 - Cap:
70055
Mazzini Scuola media (secondaria di I
grado)
Telefono: 0883 694057;
Fax: 0883 694057
Viale Di Vittorio 43 -
Cap: 70055
Enrico Fermi Scuola Superiore: Liceo
Scientifico
Telefono: 0883 691282;
Fax: 0883 691282
Via Dante 61 - Cap:
70055
I.C. Pietrocola - Mazzini Codice Meccanografico:
BAIC80000Q
Scuola Superiore:
Telefono: 0883 691008;
Fax: 0883 691008
Piazza Aldo Moro, 9 -
Cap: 76013
Scuole Private
Ignazio Bevilacqua Scuola materna (dell'infanzia)
- Paritaria
Telefono: 0883 693190;
Fax: 0883 698070
Via Imbriani, 93 - Cap:
70055
Sandro Pertini Scuola materna (dell'infanzia)
- Paritaria
Telefono: 0883 692341;
Fax: 0883 692341
Largo Stazione - Cap:
70055
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 164
Poggiorsini
Scuole Statali
Salvatore Cirasole
Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3237062;
Fax: 080 2464192
Piazza Aldo Moro 15 -
Cap: 70020
Sc. Materna di Poggiorsini Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 867061 Via Giovanni XXIII -
Cap: 70020
Scuola Elementare Poggiorsini Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 867061 Via XX Settembre -
Cap: 70020
Sc. Media Poggiorsini Scuola media (secondaria di I
grado)
Telefono: 080 3237062;
Fax: 080 32370627
Piazza A. Moro, 15 -
Cap: 70020
Salvatore Cirasole Scuola Superiore Telefono: 080 3237062;
Fax: 080 2464192
Piazza Aldo Moro 15 -
Cap: 70020
Scuole Private
Maria Ss. Addolorata
Scuola materna
(dell'infanzia) - Paritaria
Telefono: 080 3237172 Via Addolorata 23 -
Cap: 70020
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 165
Ruvo di Puglia
Scuole Statali
C.D. Bovio Ruvo Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3611001;
Fax: 080 3620399
Largo Di Vagno 13 -
Cap: 70037
2 C.D. S.G.Bosco Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3611678;
Fax: 080 3601074
Corso A. Jatta, 34/d -
Cap: 70037
C. Andersen Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3615585 Via Martiri Delle Foibe,
Snc - Cap: 70037
Carlo Collodi Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3612704; Via Giordani - Cap:
70037
Domenico Cantatore Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3615546 Via De Pretis - Cap:
70037
Francesco Rubini Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3612681 Via Trieste 26 - Cap:
70037
G. Barile Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3611520 Via Papa Giovanni
XXIII - Cap: 70037
Walt Disney Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 080 3612678 Corso Jatta 34/h - Cap:
70037
1 C.D. Bovio Ruvo Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3611001;
Fax: 080 3620399
Largo Di Vagno 13 -
Cap: 70037
2 C.D. S.G.Bosco Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3611678;
Fax: 080 3601074
Corso A. Jatta, 34/d -
Cap: 70037
Bartolo di Terlizzi 2 C.D.Ruvo Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3611510;
Fax: 080 3601074
Via Madonna Delle
Grazie2 - Cap: 70037
G.Bovio 1 C.D.Ruvo Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 3611001;
Fax: 080 3620399
Largo Di Vagno 13 -
Cap: 70037
S.G.Bosco 2 C.D.Ruvo Scuola elementare (primaria) Telefono: 080 811678;
Fax: 080 3601074
Corso A. Jatta 34d -
Cap: 70037
Cotugno
Scuola media (secondaria di I
grado)
Telefono: 080 3611009 Via S. Ten Vito
Ippedico 11 - Cap:
70037
S.M.S. Carducci Giovanni XXIII Scuola media (secondaria di I
grado)
Telefono: 080 3612658 Via Madonna Delle
Grazie, 10 - Cap: 70037
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 166
O. Tedone Scuola Superiore: Liceo
Scientifico
Telefono: 080 3601414;
Fax: 080 3601415
Via A. Volta, 13 - Cap:
70037
Padre A. M. Tannoia Scuola Superiore: Istituto
Tecnico Commerciale
Telefono: 080 3628299;
Fax: 080 3628299
Via Madonna Delle
Grazie, 6 - Cap: 70037
S.M. De Gasperi: Scuola Superiore Telefono: 080 8724106 Via S. Elia, 143 - Cap:
70033
Scuole Private
La Scuola di Titti Scuola materna (dell'infanzia)
- Paritaria
Telefono: 080 3628028 Via Bartolo Di Terlizzi
23 - Cap: 70037
Pio XII Scuola materna (dell'infanzia)
- Paritaria
Telefono: 080 3611066;
Fax: 080 3611066
Via Valle Noe' 15 - Cap:
70037
Sacro Cuore Scuola materna (dell'infanzia)
- Paritaria
Telefono: 080 3611576;
Fax: 080 3601839
Cso Antonio Jatta, 19 -
Cap: 70037
San Gerardo Maiella Scuola materna (dell'infanzia)
- Paritaria
Telefono: 080 3611078;
Fax: 080 3611078
Via A. Mario 31 - Cap:
70037
Scuola Aperta Peter Pan
Scuola materna (dell'infanzia)
- Paritaria
Telefono: 080 3601941 Strada Provinciale
Ruvo-terlizzi 12 - Cap:
70037
Sacro Cuore Scuola elementare (primaria) -
Paritaria
Telefono: 080 3611576;
Fax: 080 3601839
Corso Jatta 19 - Cap:
70037
Guido D'Arezzo
Scuola Superiore: Liceo
Linguistico - Paritaria
Telefono: 080
09944666; Fax: 080
09944666
Via Massari N. 5 - Cap:
70037
Guido D'Arezzo Scuola Superiore: Liceo
Linguistico - Paritaria
Telefono: 080 0994666 Via Massari, 3 - Cap:
70037
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 167
Spinazzola
C.D. Mazzini - S.M. De Cesare Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 681347;
Fax: 0883 681135
Via Nazario Sauro 2 -
Cap: 70058
Plesso Mazzini
Scuola materna (dell'infanzia) Via N. Sauro - Cap:
70058
Via Aldo Moro Scuola materna (dell'infanzia) Telefono: 0883 682082; Via Aldo Moro - Cap:
70058
Mazzini C.D.Spinazzola Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 681135 Via Nazario Sauro 2 -
Cap: 70058
Rocco Ciani . C.D.Spinazzola Scuola elementare (primaria) Telefono: 0883 681494 Corso Umberto I - Cap:
70058
De Cesare Scuola media (secondaria di I
grado)
Telefono: 0883 681217;
Fax: 0883 681217
Corso Umberto I, 263 -
Cap: 70058
C.D. Mazzini S.M. De Cesare Scuola Superiore Telefono: 0883 681347;
Fax: 0883 681135
Via Nazario Sauro 2 -
Cap: 70058
I.T.I.S. Spinazzola Scuola Superiore: Istituto
Tecnico Industriale
Telefono: 0883 681233;
Fax: 0883 681233
Contrada Gatone
Turcitano - Cap: 70058
Spinazzola Scuola Superiore: Liceo
Scientifico
Scuole Private
Principessa Maria Pia Di Savoia Scuola materna (dell'infanzia)
- Paritaria
Telefono: 0883 681360;
Fax: 0883 681360
Via Cavour, 35 - Cap:
70058
Pilone Ada Ceschin Scuola Superiore: Liceo
Linguistico - Paritaria
Telefono: 0883 681605 Prolungamento Via
Roma - Cap: 70058
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 168
Questionario Masserie Didattiche
Parte 1: Anagrafica
1. Denominazione
2. Sede legale
3. Superficie agricola totale (ettari)
4. Indirizzo colturale
4.1 ARBOREE PERMANENTI
TIPOLOGIA VARIETÀ/ETTARI VARIETÀ/ETTARI VARIETÀ/ETTARI VARIETÀ/ETTARI
OLIVO (VARIETÀ/HA)
VITE (VARIETÀ/HA)
MANDORLO (VARIETÀ/HA)
CILIEGIO (VARIETÀ/HA)
PESCO E PERCOCO (VARIETÀ/HA)
ALTRO (SPECIFICARE)
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 169
4.2 SEMINATIVO
TIPOLOGIA SPECIE/ETTARI SPECIE/ETTARI SPECIE/ETTARI SPECIE/ETTARI
CEREALI
(FRUMENTO, AVENA, ORZO, FARRO, TRITICALE…)
FORAGGERE TEMPORANEE (TRIFOGLI, SULLA, FORAGGERE CONSOCIATE)
PASCOLI
(SPECIFICARE SOLO ETTARI)
ORTIVE
(POMODORO, FINOCCHIO, LATTUGA, ECC…)
ALTRO (SPECIFICARE)
4.3 Bosco (ettari)
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 170
4.4 BESTIAME
TIPOLOGIA RAZZA/ NUMERO CAPI
RAZZA/ NUMERO CAPI
RAZZA/ NUMERO CAPI
RAZZA/ NUMERO CAPI
BOVINO
BUFALINO
OVINO
CAPRINO
CAVALLI
ASINI
SUINO
AVICOLI
ALTRO SPECIFICARE
1. LE ATTIVITÀ DI MASSERIA DIDATTICA SONO REALIZZATE IN FABBRICATI STORICI?
SI/NO
2. Sede operativa (se differente dalla sede legale)
3. Titolare dell’aziende
4. Contatti
numero di telefono:
Email:
sito web:
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 171
5. Referente attività della masseria didattica
6. Numero di unità di personale dipendente
7. Periodo di apertura
8. Periodo di chiusura
9. Certificazioni presenti in azienda
8.1 HACCP
8.2 Agricoltura biologica
8.3 Certificazioni prodotti agricoli (DOP IGP, DOC, etc. specificare su quale prodotto )
8.4 Certificazioni ISO 14001 (basso impatto ambientale)
8.5 Certificazioni ISO 9000 (sistemi di gestione della qualità)
Altro
10. Le produzioni aziendali vengono utilizzate solo in azienda per attività di agriturismo
o didattiche, oppure vengono vendute a terzi (o viceversa)?
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
______________________________________________________________________
Parte 2: Attività masseria didattiche
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 172
1. Tematica generale (apporre una x)
1.1 Percorsi di educazione agroambientale
Il bosco: conoscenza e leggende
Flora e fauna selvatica
Le siepi, le piante secolari
Suoni e odori della campagna
L’agricoltura biologica
Gli animali della fattoria
Le coltivazioni della fattoria nelle stagioni
Il riciclo dei materiali
Ciclo dell’acqua
Il suolo
Osservazione al microscopio
1.2 Percorsi sul territorio e la civiltà rurale
I vecchi mestieri
Il museo degli attrezzi della civiltà contadina
Costruiamo i giochi di una volta
Ecomuseo e storia dell’agricoltura
Danze popolari di tradizione contadina
Laboratorio archeologico
1.2 Percorsi di educazione alimentare
Lavorazione del latte e trasformati
Raccolta della frutta e trasformati
Fattoria con animali
Raccolta e trasformazione erbe officinali
Api e lavorazione del miele
Ciclo dei cereali
Ciclo della verdura
Attività legate all’acquacoltura
Laboratorio del pane
2 Quali laboratori, in particolare, sono presenti nella masseria didattica? Descrivere tutto il percorso
Lab.1
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 174
3 Animali presenti in azienda dedicati all’attività didattica
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
4 Lingue straniere parlate
1.
2.
3.
4.
5 Laboratori in convenzione con altri soggetti (parco, associazioni, cooperative, comuni etc.)
1.
2.
3.
4.
6 Costo a giornata per persona? ________________________________
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 175
3. Informazioni sull’azienda
1. Nel caso sia presente tra i servizi, la ristorazione:
Numero di coperti: __________________
1.2 Tipologia di cucina:
Cucina tipica
Cucina a km zero
Cucina biologica
Cucina vegetariana
Cucina vegana
Cucina internazionale
Altro (specificare)
___________________________ ___________________________
1.3 Orari di apertura:
Pranzo: _______________________
Cena: ________________________
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 176
1.4 Numero di coperti:
Numero Singoli (anche famiglie)
Gruppi (organizzati)
Da 0 a 10
Da 11 a 20
Da 21 a 30
Da 31 a 40
Da 41 a 50
Oltre 50
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 177
2. Target
2.1 Descrivere il target dei propri clienti di riferimento (inserire le
percentuali)
Scuole
Scuola d’infanzia
Scuola primaria
Scuola media inferiore
Scuola media superiore
Famiglia
Altro… (descrivere) (ad esempio associazioni disabili)
2.2 FASCIA D'ETÀ
3-5
6-10
11-13
14-16
17-19
20-25
26-30
Oltre i 30
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 178
2.3 Numero di visitatori annuali
Numero Singoli gruppi
Da 0 a 10
Da 11 a 20
Da 21 a 30
Da 31 a 40
Da 41 a 50
Oltre 50
2.4 Numero di pernottamenti annuali (rispondere solo nel caso la vostra azienda disponga di questo servizio)
Da 0 a 10
Da 11 a 20
Da 21 a 30
Da 31 a 40
Da 41 a 50
Oltre 50
Il Rurale che cresce. Il rurale ed il sistema educativo
Pag. 179
Il sottoscritto…………………………. è al corrente che i dati ricavati da questa indagine saranno
divulgati al fine di compiere un indagine sul territorio e favorire la promozione della
propria attività.
Il sottoscritto......................................... autorizza al trattamento dei dati personali, ai
sensi del D.lgs. 196 del 30 giugno 2003 ai fini delle attività progettuali