Il Reporter Q1 - Febbraio 2015

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Febbraio 2015 auto, tram, bus e bici: cosa cambia in strada Editoriale le “prove” che attendono i fiorentini Matteo Francini I l mese del tram: così si po- trebbe definire questo feb- braio. E i motivi sono diversi. Elencandoli in ordine crono- logico, si inizia con i festeggia- menti per i cinque anni dall’en- trata in funzione della T1. Era il 14 febbraio 2010 quando Sirio “battezzava” i binari tra la stazione di Santa Maria No- vella e Scandicci: adesso, un lustro più tardi, i numeri dico- no che la linea 1 è sempre più utilizzata e apprezzata. SEGUE ALLE PAGINE 8-9 SEGUE A PAGINA 23 S empre meno auto in giro per Firenze. Forse è presto per dire addio alle code, ma è quanto emerge dai monitoraggi di Palaz- zo Vecchio. “Negli ultimi anni c’è stata una riduzione del traffico”, conferma l’assessore alla mobilità Giorgetti. Diminuzione “dovuta anche a un utilizzo diverso dei mezzi di trasporto e alla crescita della mobilità ciclabile”. Il tutto mentre sul fronte del tram partono i lavori lungo l’intero percorso delle linee 2 e 3 e la T1 compie cin- que anni. Con un’idea: prolungare l’orario delle corse nei weekend. Gianni Carpini - Elisabetta Pini PAGINE 10-11 PAGINA 12 che scuola scegliere? corsa al nuovo anno Iniziate le iscrizioni per materne, primarie e secondarie, in prima- vera quelle per i nidi. “abitare solidale”, mai più soli in casa Veronesi, Moretti e le sue Terre Rare: a tu per tu con lo scrittore SEGUE A PAGINA 18 PAGINA 20 europa league, sfida al tottenham “M ission impossible” a White Hart Lane? Analizziamo a mente fredda il Tottenham, andando oltre il bla- sone e la bacheca piena di vecchi trofei. Fiorentina Distribuito da Formula Direct simply www.ilreporter.it il giornale del tuo quartiere Le strade di Mr. Moskovitch | 2 a puntata PAG. 21 Periodico d’informazione locale. Anno IX n. 6 del 2 febbraio 2015. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Spedizione in a.p. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10. Distribuito da NEXIVE S.p.A. Centro Storico Porta Romana San Jacopino Firenze Quartiere 1 il futuro delle piazze del quartiere Viaggio in alcune delle aree in attesa di una “rinascita”, fra richieste e novità Progetti PAGINE 2-3 interventi in vista per san niccolò Novità in arrivo per la zona. I residenti concordi: “Deve essere valorizzata di più”. PAGINA 4 i luoghi da vivere per san valentino PAGINA 7 Anno IX Ed. 6 La famiglia italiana della frutta

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Febbraio2015

auto, tram, bus e bici:cosa cambia in strada

� Editoriale

le “prove”che attendonoi fiorentini

Matteo Francini

Il mese del tram: così si po-trebbe defi nire questo feb-

braio. E i motivi sono diversi. Elencandoli in ordine crono-logico, si inizia con i festeggia-menti per i cinque anni dall’en-trata in funzione della T1. Era il 14 febbraio 2010 quando Sirio “battezzava” i binari tra la stazione di Santa Maria No-vella e Scandicci: adesso, un lustro più tardi, i numeri dico-no che la linea 1 è sempre più utilizzata e apprezzata.

☛ SegUe aLLe pagine 8-9

☛ SegUe a pagina 23

Sempre meno auto in giro per Firenze. Forse è presto per dire addio alle code, ma è quanto emerge dai monitoraggi di Palaz-

zo Vecchio. “Negli ultimi anni c’è stata una riduzione del traffi co”, conferma l’assessore alla mobilità Giorgetti. Diminuzione “dovuta anche a un utilizzo diverso dei mezzi di trasporto e alla crescita della mobilità ciclabile”. Il tutto mentre sul fronte del tram partono i lavori lungo l’intero percorso delle linee 2 e 3 e la T1 compie cin-que anni. Con un’idea: prolungare l’orario delle corse nei weekend.

Gianni Carpini - Elisabetta Pini

☛ pagine 10-11

☛ pagina 12

che scuola scegliere?corsa al nuovo annoIniziate le iscrizioni per materne, primarie e secondarie, in prima-vera quelle per i nidi.

“abitare solidale”,mai più soli in casa

Veronesi, Morettie le sue

Terre Rare:a tu per tu con

lo scrittore☛ SegUe a pagina 18 ☛ pagina 20

europa league,sfida al tottenham “Mission impossible”

a White Hart Lane? Analizziamo a mente fredda il Tottenham, andando oltre il bla-sone e la bacheca piena di vecchi trofei.

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Le strade di Mr. Moskovitch | 2a puntata ☛ pag. 21

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Centro StoricoPorta RomanaSan Jacopino

FirenzeQuartiere 1

il futurodelle piazzedel quartiereViaggio in alcunedelle aree in attesadi una “rinascita”,fra richieste e novità

Progetti

☛ pagine 2-3

interventi in vistaper san niccolòNovità in arrivo per la zona. I residenti concordi: “Deve essere valorizzata di più”.

☛ pagina 4

i luoghi da vivereper san valentino

☛ pagina 7

Anno IXEd. 6

La famiglia italiana della frutta

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Piazza Brunelleschi attende di conoscere il suo futuro

Focus

eventi per animaredallapiccola e dintorni

Vivacizzare piazza Dalla-piccola, altrimenti poco

vissuta, e promuovere le tante attività commerciali che si tro-vano nei dintorni. Lo fa ormai da sei anni il centro commer-ciale naturale di via Doni, im-pegnato nell’organizzazione di vari eventi ad hoc. “Organiz-ziamo aperture straordinarie e iniziative di vario genere ormai da tempo per valorizzare e ren-dere vitale il quartiere – spiega Roberto De Luca, presidente del Ccn – ora, a causa dei lavo-ri per la tramvia, non ci è con-sentito di chiudere via Doni al traffico perché ritenuta una direttrice troppo importante, così dobbiamo concentrare le attività solo sulla piazza, men-tre prima potevamo coinvolge-re un’area più grande”.

dilemma-parcheggioper brunelleschi.“riqualifichiamolacon un giardino”

Le piazze del quartiere/1

Nuovo museo e restauriParcheggio sì, parcheggio

no. Ancora non è chiaro il futuro di piazza Bru-nelleschi. Era il 2012

quando una Ati (associazione temporanea di imprese) presen-tò il progetto di un parcheggio interrato da centonovanta posti per la piazza, con un accesso di-retto all’ospedale di Santa Maria Nuova. Una soluzione simile a quella pensata per piazza del Carmine dove poi, come si sa, è arrivato il “niet”. Per piazza Brunelleschi non c’è ancora una risposta definitiva. Fin da subi-to i residenti hanno espresso la loro contrarietà al parcheggio, lanciando anche una petizione online. “Questo progetto non ha niente a che vedere con la tutela del patrimonio storico, potrebbe avere ricadute pesan-tissime per commercianti e abi-tanti con i lavori, rischi per uno scavo vicino agli edifici e con una falda acquifera a pochi me-tri di profondità – spiega Paola Pachi, del comitato per piazza Brunelleschi – la piazza è da ri-qualificare, chiediamo che ven-ga trasformata in un giardino: i parcheggi si possono ricavare da altri locali inutilizzati”. Intanto, dal Quartiere 1 arriva una mo-zione che chiede all’amministra-zione comunale alcune azioni precise preliminari alla previ-sione del parcheggio: innanzi-

tutto di assodare la piena messa a regime dei parcheggi esistenti nel centro storico, pianificando anche “un sistema intermoda-le che li metta a sistema”, poi di “reperire informazioni circa la possibilità di ritrovamenti arche-ologici” nell’area sottostante ai lavori, nonché sulla “mappatura degli impianti dei sottoservizi più vecchi che renderebbero lo scavo più oneroso” e “allarghe-rebbero i tempi e l’uso dell’area cantierata”, di “prevedere accu-rati carotaggi data la presenza della falda acquifera a 6-7 metri” e verificare “la stabilità statica degli edifici per evitare il rischio di fessurazioni”. Non solo: prima di approvare una volta per tutte il progetto del parcheggio in-terrato, la mozioni propone, in alternativa, di “considerare l’op-portunità di destinare una quota dell’area sotterranea del com-plesso di via Bufalini, valutati in quota di oneri urbanistici, come parcheggi a pagamento per chi si deve recare all’ospedale di Santa Maria Nuova”, mentre, in caso di una decisione affermativa sul progetto, viene chiesto di “farsi carico che i posteggi pertinen-ziali previsti vadano a soddisfare le quote di chi risiede nell’area e i parcheggi a rotazione siano de-stinati effettivamente a chi si reca all’ospedale”.

Sara Camaiora

rilancio per ss. annunziata

Il restauro della facciata della basilica e della fontana di Pietro Tac-ca e il nuovo museo degli Innocenti. Piazza Santissima Annun-

ziata si prepara a cambiare volto. Sarà il viatico per un suo rilan-cio, urgente secondo chi vive e lavora qui? L’intervento di restauro dell’arredo monumentale della piazza verrà realizzato grazie alla donazione di trecentomila euro da parte di un privato cittadino al Comune di Firenze, riguarderà la facciata della basilica, le super-fici decorate architettoniche in pietra serena e la pavimentazione del loggiato, oltre che la fontana “occidentale” del Tacca (l’altra è già stata oggetto di riqualificazione). Ma non solo: pochi mesi an-cora e i nuovi spazi dedicati al museo degli Innocenti vedranno la conclusione. Si tratta di ambienti recuperati e aperti al pubblico che saranno inaugurati nella primavera del 2016. Il nuovo museo si svilupperà con tre percorsi espositivi, un bookshop e una caffet-teria sulla terrazza panoramica. “L’istituto ripropone così, in chiave culturale, la sua secolare vocazione all’accoglienza. Un luogo aperto ai cittadini e ai turisti che, attraverso opere d’arte e documenti, rac-conta in maniera unitaria la propria storia”, viene spiegato. I lavori riguardano una superficie di circa quattromila metri quadrati, oltre ai cortili e al loggiato: una volta ultimati, l’area museale risulterà più che raddoppiata rispetto al passato. L’obiettivo per la piazza, anche grazie a queste operazioni, è quello di farla tornare presto al suo antico splendore, venendo incontro alle attese di molti. “Merita di essere maggiormente messa in evidenza, è una delle piazze più belle della città – spiegano alcuni commercianti – va meglio di un tempo ma purtroppo non mancano bivacchi e sporcizia: se ci fosse più circolazione di persone la situazione sarebbe diversa”.

#Primo piano

Ancorada decidereil futurodell’area:presentatauna mozione,mentreil comitatoavanza le suerichieste

2 | Febbraio 2015 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

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salveminiin attesa:si ripartedai banchi?Tanti progetti nonrealizzati: ora duearrivi da S. Lorenzo

Le piazze del quartiere/2

Curiosità

Anni fa qua c’era un chiosco che vendeva fiori. Poi si parlò di installare una giostra,

di realizzare eventi e iniziative culturali, di portarvi bancarel-le di libri. Tutti progetti che poi non hanno preso forma, mentre i problemi sono rimasti. Piazza Salvemini è da anni sede di bi-vacchi e degrado, come denun-cia da tempo chi vive e lavora nella zona. Una situazione che, secondo qualcuno, è lievemente migliorata negli anni, ma che in-vece altri non esitano a definire “invivibile”. Sarà la vicinanza del Sert di Borgo Pinti, sarà il fatto di essere un luogo principalmente “di passaggio”, ma se nella vicina San Pierino, fino a qualche anno fa fin troppo nota per la man-canza di sicurezza e poi oggetto di un’operazione di recupero, si sente finalmente dire che le cose sono cambiate, piazza Salvemi-ni, secondo quanto racconta la gente del posto, sembra dover attendere ancora la sua rinasci-ta. Quella che potrebbe avvenire grazie al trasferimento sul suo

Sara Camaiora Piazza Salveminiin cerca di soluzioni: non mancano segnalazionie richieste da partedi residentie commerciantidella zona

Piazza del Giglio può sembrare una corte, perché circondata dalle mura di alti palazzi

centrale e “sconosciuta”, la storia del giglio

Può essere raggiunta da via delle Oche o da via del Corso, pas-sando per vicoli brevi e stretti. Piazza del Giglio è centralissi-

ma, piccola e – stranamente – quasi sconosciuta. Sembra una corte, perché circondata dalle mura di alti palazzi, un po’ grigia ma ricca di dettagli come una targa per Odoardo Spadaro e un antico divie-to alla pratica di giochi come quello delle pallottole. L’aneddoto più curioso sulla piazza è legato alla bellissima Ginevra degli Almieri, che fu costretta a sposare Francesco Agolanti nonostante amasse Antonio Rondinelli. Una mattina fu ritrovata senza sensi e si pensò che fosse morta. Distesa su una bara nel cimitero di S. Reparata, Ginevra si risvegliò e corse fino alla casa del consorte, nell’attuale piazza del Giglio. Il marito la scambiò per un fantasma e non la fece entrare. L’unico che l’accolse fu Antonio, il suo grande amore. E ancora oggi, nella notte del primo martedì di ogni mese, si racconta che il fantasma di Ginevra compaia proprio in piazza del Giglio.

V.V.

suolo di due banchi dal mercato di San Lorenzo, dopo l’operazio-ne di “spacchettamento” conte-nuta nella delibera approvata lo scorso dicembre che sanciva una nuova collocazione per quaran-taquattro esercenti dello storico mercato: tra le nuove destinazio-ni previste figura anche piazza Salvemini. Intanto, tra chi qua lavora, serpeggia il malumore per una situazione complessa che va avanti da molti anni e, sul futuro della zona, restano ancora dubbi e incognite, ma la speran-za che in qualche modo si possa renderla più vitale e frequentata non manca. “C’è bisogno di una riqualificazione urbana e cultu-rale – sostiene Mauro, dalla li-breria che si affaccia sulla piazza – il bivacco è continuo, c’è sem-pre sporcizia, quando tiriamo su i bandoni del negozio troviamo di tutto. Eppure questa piazza è un punto nevralgico, è nella di-rettrice tra Duomo, Santa Croce e piazza Beccaria, frequentata da cittadini e turisti. Ci vorrebbero eventi musicali o culturali e una risistemazione degli arredi urba-

ni: un’idea che abbiamo pensato potrebbe essere il verde pensile, simile a quanto realizzato alle Murate. Crediamo che questo sia un luogo che abbia tanto da dare, ma che finora non è stato valo-rizzato”. “I controlli ci sono ma i problemi restano, è una piazza poco viva, ma comprendo an-che che sia difficile che qualcuno voglia investire proprio in que-sto spazio”, ammette Giovanni, un altro commerciante. Isabel, titolare di un negozio ubicato qua, alza le braccia. “Il degrado è sempre lì, da anni – dice – ades-so vediamo cosa succede. Negli anni si è parlato di fare tante cose, ma poi più nulla: c’è assolu-tamente bisogno di ‘qualcosa’, la piazza va occupata altrimenti la situazione non cambierà”.

via i bus turistici,“ma il traffico resta”

Bus turistici in via della Do-gana e non più davanti alla

basilica. Una scelta compiuta dall’amministrazione per li-berare dal traffico piazza San Marco. Ma che, secondo chi lavora qui, ancora non basta. “Di autobus turistici ne passa-va uno ogni mezz’ora, le linee urbane invece sono oltre una ventina e i mezzi passano pra-ticamente ogni cinque minuti, il traffico insomma è ancora moltissimo – spiegano da un bar – più che una piazza sem-bra uno svincolo. Bisognerebbe decentrare qualche linea o in-dirizzarla in modo diverso. Ed è urgente una riqualificazione, il fondo stradale è dissestato”.

E.P.

San Marco

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Febbraio 2015 | 3 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

Page 4: Il Reporter Q1 - Febbraio 2015

#Luoghi

novità per san niccolò:“valorizziamo la zona”Pilomat, riqualificazioni e percorsipedonali fra gli interventi previsti

luci accese sulrione leopolda

Oltrarno vuol dire anche San Niccolò. Per questo, nel piano di rilancio della zona messo in campo dall’ammi-

nistrazione comunale, ci sono anche in-terventi per questo rione caratteristico e ricco di attrattive. Si parla di una riqua-lificazione di tutta l’area intorno a via dell’Erta Canina, mentre è già in atto la risistemazione di Porta San Niccolò: nel piano per l’Oltrarno è prevista inoltre la creazione di percorsi pedonali collegati a piazzale Michelangelo. E a sostenere la

necessità di una maggior promozione di quest’angolo di Firenze, ricco di poten-zialità, sono in molti tra chi vive e lavora qui. “Non ci sono molte indicazioni per luoghi che meriterebbero sicuramente una visita, come il giardino delle Rose o quello alla Carraia: chi arriva qui molto spesso non sa dove andare – fa presente Teresa da un negozio di via dell’Erta Ca-nina – è una zona molto bella che avreb-be bisogno di essere valorizzata di più”. Pilomat a scomparsa al posto delle cate-ne per la Ztl notturna: è questa un’altra

novità in vista, presente tra le richieste avanzate all’amministrazione anche dai comitati di residenti della zona. La “movida” anche qui non manca, ed è di-ventata in alcune occasioni un tasto do-lente per gli abitatanti, soprattutto per la presenza di veicoli dove non dovreb-bero sostare. “Di giorno non ci sono problemi, è una zona molto tranquilla e vivibile, ma di notte troviamo macchine ovunque”, segnalano alcuni residenti. C’è poi chi sottolinea la moria di attività commerciali e botteghe e la mancanza di servizi. “Non c’è un bancomat, ce lo chiedono tantissime persone che passa-no di qui – conferma Monica – molte botteghe hanno chiuso, l’affitto a volte si rivela insostenibile: la mesticheria, la macelleria, l’edicola, e ora ci troviamo con pochi servizi per i cittadini”. C’è però anche chi non esita a definirlo un “rione fortunato” per la presenza di mol-to verde, aree dove passeggiare e sostare, come due mamme che fanno giocare i loro bambini davanti alla palestra San Niccolò. Un luogo, quest’ultimo, molto particolare, nato dagli antichi lavatoi pubblici coperti, diventato palestra co-munale, ora in gestione al comitato San Niccolò, all’associazione Axè Capoeira e a Diladdarno, tornato a disposizione dei cittadini del rione e fruibile da chi vive nella zona. E un destino simile è quello che in molti auspicano per l’istituto De-midoff, di proprietà di Asp Montedomi-ni, attualmente in vendita con un’asta pubblica: in più occasioni i residenti e il comitato hanno espresso la contrarietà a questa scelta, chiedendo invece che continuasse a rappresentare un luogo a servizio della cittadinanza.

Sulla carta aveva tutti i requisiti per essere un quartiere “da sogno”. A due passi dal centro, condomini moderni, un progetto elegante e all’avanguardia. Ma le

cose, al momento, non sono andate così. Parliamo del quartiere Leopolda-Paisiel-lo, realizzato tra il 2005 e il 2007 nell’ambito di un programma di edilizia residen-ziale e ancora incompleto a causa dei problemi delle ditte costruttrici che hanno portato a un blocco della realizzazione delle opere di urbanizzazione. Così, da tempo i residenti si sono riuniti in un comitato per rivendicare una vera riqualifi-cazione. Il completamento degli arredi urbani di piazza Bonsanti, la realizzazione di un’area verde con panchine e giochi per i bambini, l’ultimazione dei lavori per collegare l’area con via Ponte alle Mosse da un lato e le Cascine dall’altro sono le loro principali richieste. E non è mancato, ultimamente, il dialogo con ammini-strazione comunale e Quartiere 1, che ha portato ad alcuni risultati, come l’im-pegno, da parte dell’assessore all’ambiente Alessia Bettini, a creare un giardino verticale su una parete esterna dell’ex Leopolda, ma soprattutto l’attivazione dell’il-luminazione elettrica che ancora mancava nelle strade principali che si snodano tra palazzi e negozi. “Abbiamo raggiunto l’obiettivo dell’illuminazione ma conti-nueremo a seguire la vicenda, facendo da trait d’union con le ditte per far sì che i problemi dell’area si risolvano in breve tempo”, sottolinea Maurizio Sguanci, presi-dente del Quartiere 1. “La mancanza dei due collegamenti, in particolare di quello con via Paisiello, è un disagio per chi vive e lavora qui – spiegano i componenti del comitato – ci stiamo battendo per un giardino perché lo riteniamo prioritario per noi e per tutta la zona circostante, c’è uno spazio su cui la ditta costruttrice, nel frattempo fallita, avrebbe dovuto edificare altri appartamenti, abbiamo chiesto una variazione della destinazione urbanistica perché possa trasformarsi in area verde. Diventerebbe uno spazio di aggregazione importante, in grado di limitare anche i problemi di delinquenza che purtroppo non mancano”. Secondo quanto segnalato dal comitato, sarebbero frequenti i furti nelle abitazioni in questa zona: “L’abbandono porta alla mancanza di sicurezza, i controlli delle forze dell’ordine ci sono, ma la risposta – conclude il comitato – deve essere la socializzazione”.

Elisabetta Pini

Sara Camaiora

Progetti Tra richieste e risultati

Previsti interventi per San Niccolò: in tanti, tra chi vive e lavora nella zona, chiedono una maggior promozione del rione

Tra le richieste dei cittadini c’è il completamento degli arredi urbani di piazza Bonsanti

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4 | Febbraio 2015 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

Page 5: Il Reporter Q1 - Febbraio 2015

Lungo le mura di Santa Rosa

UN BANCO DI FRUTTA E VERDURA PER LE FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ

TEATRO DELLA PERGOLA IN FUTURO APERTO ANCHE L’ESTATENel 2015 il Teatro della Pergola disporrà di un nuovo impianto di climatizzazione, oltre a presentare l’in-gresso e la sala Spadoni completamente rinnovati. Questi interventi, che fanno parte degli ultimi due lotti di un ampio e complesso progetto di restauro e risanamento conservativo (valore complessivo oltre 4 milioni di euro), sono stati approvati dalla Giunta nella seduta di � ne anno.L’intervento è condiviso tra la Fondazione Teatro della Pergola, la Direzione Servizi Tecnici del Comu-ne di Firenze e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il paesaggio di Firenze, Pistoia e Prato. I lavori saranno e� ettuati tra maggio e settembre per non interferire con la normale attività del Teatro e il nuovo impianto di climatizzazione consentirà di dare � nalmente continuità alla programmazione culturale anche nei mesi estivi. La Fondazione Teatro della Pergola ha manifestato la necessità di realizzare un “ridotto” per circa 60/70 posti a sedere a cui si potesse accedere direttamente da via della Pergola e la Sala Spadoni, individuata come lo spazio più adatto in questo senso, verrà adeguata alla sua nuova destinazione.

Manutenzione strade

Un banco di frutta e verdura lun-go le mura di Santa Rosa (la desti-nazione iniziale era piazza dè Nerli ma i lavori di adeguamento della piazza per la nuova viabilità di Ol-trarno hanno costretto a cambia-re sede ndr) a disposizione delle famiglie di Oltrarno in di� coltà, tutti i venerdì mattina dalle 10 alle 12. Il banco, attrezzato con prodotti di qualità destinati al macero, è riservato a 100 famiglie bene� ciarie individuate dai Servizi Sociali, che potranno ritirare i pro-dotti grazie ad una apposita carta.Questa l’iniziativa varata dal Q.1 per aiutare le famiglie, coinvol-

gendole direttamente nella scelta del cibo invece di utilizzare pacchi alimentari preconfezionati. Pro-getti come questo permettono di superare la paradossale situazione per cui molti prodotti vengono buttati via mentre tante persone non hanno di che alimentarsi a dovere. L’importanza in questo senso di frutta e verdura è stata valutata recentemente anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha stimato che il basso apporto di questi alimenti rappresenta la causa del 3,5% del-le malattie. Il progetto si chiama M.U.R.A.

(Mangiare Uguali Responsabil-mente Attivi) ed è gestito in col-laborazione con Auser, Ancescao, Croce Rossa Italiana, Rete di Soli-darietà, Angeli della Città e con il supporto della Cooperativa CFT. “Un grazie particolare va ai Bian-chi di Santo Spirito - ha dichiara-to il presidente del Q.1, Maurizio Sguanci. Sono stati loro ad acqui-stare i tre banchi per il mercato. Uno è quello già attivo, gli altri due saranno utilizzati per estendere l’iniziativa ad altre zone del quar-tiere”.

FINANZIATA LA RIQUALIFICAZIONE DI VIA DELLA COLONNACon i proventi della vendita di Palazzo Vivarelli Colonna (12 milioni di euro) la giunta comunale ha im-mediatamente provveduto a � nanziare numerosi interventi di riquali� cazione in varie zone della città. Tra progetti approvati spicca quello relativo alla direttrice via della Colonna-via Niccolini, un’opera molto attesa visto il cattivo stato di manutenzione della pavimentazione stradale. Con un investimento di un milione e 400 mila euro saranno asfaltati ex novo via della Colonna (tratto Borgo Pinti-via Farini), via Niccolini (tratto via Carducci-via della Mattonaia) e l’area dell’incrocio via della Mattonaia-via Niccolini mentre nel tratto di fronte a piazza D’Azeglio si procederà alla sostituzione del lastrico. Previsto inoltre il rifacimento del marciapiede in lastrico della piazza (lato giardino). Completano l’intervento alcune ope-re edili minori, quali la rimuratura localizzata di liste dei marciapiedi di via della Colonna e via Niccolini e lo smontaggio-rimontaggio del cordonato centrale della carreggiata di via Niccolini, dove è collocata la porta telematica. Per quanto riguarda i tempi, a breve sarà bandita la gara di appalto per l’individuazio-ne della impresa che e� ettuerà i lavori che dovrebbero iniziare a marzo e terminare nel giro di 8-9 mesi. Riguardo a piazza D’Azeglio, la giunta ha dato il via libera anche a due progetti riguardanti il giardino: il primo consiste nella manutenzione straordinaria del campo di calcetto e nella realizzazione di un campo di calcio a due.

LA NUOVA DIMENSIONE DI PIAZZA DEL CARMINE

E-mail: [email protected] .it

Svolta per l’Oltrarno

Dall’11 gennaio è scattato il re-cupero pedonale di Piazza del Carmine e con esso una nuova or-ganizzazione della mobilità nell’in-tero Oltrarno. Una festa in piazza e un animato incontro pubblico in Sala Vanni hanno “battezzato’ questa svolta, all’insegna della par-tecipazione e anche della discus-sione. Di� cilmente c’è l’una senza l’altra, come è normale e giusto che sia, quando si mette mano ad innovazioni di questa portata. L’importante è che questo pro-cesso di cambiamento e di nuovo protagonismo dell’Oltrarno coin-volga davvero tutti, dai residenti alle categorie economiche, per-ché solo l’impegno, la passione, il senso civico e l’assunzione di responsabilità da parte di ciascu-no possono produrre dei risultati signi� cativi e duraturi, in grado di restituire a questa parte così essenziale di Firenze la pienezza della sua identità.

Tecnologia Led

Centoventi nuovi punti luce “intelligenti” per una lunghezza di 2.650 metri, questo il nuovo impianto di illuminazione del par-co delle Cascine che è entrato in funzione lo scorso 17 dicembre. “Un intervento importante per migliorare l’utilizzo e la sicurezza del parco - ha spiegato il Sindaco Nardella - Non solo più luce, ma un sistema intelligente in grado di attivarsi al passaggio di chi cam-mina, un progetto concreto che ci permette di coniugare sicurez-za e risparmio energetico. Quindi più illuminazione ma solo quando

serve - ha proseguito Nardella. Un altro passo avanti nel piano di rilancio e riquali� cazione del par-co per farlo vivere dai � orentini di giorno e di notte”. L’impianto, realizzato con tecno-logia Led, è stato suddiviso in tre aree funzionali: l’area 1 sul viale della Catena (900 metri) dalla tramvia al piazzale del Re, l’area 2 sul viale dell’Indiano e Galoppato-io dei Barberi � no al viale del Pe-gaso (800 metri), l’area 3 sul viale del Galoppatoio dei Barberi � no al viale dell’Aeronautica (950 metri). L’intervento è stato realizzato su

progetto di Sil� , con sponsorizza-zione dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, per un importo com-plessivo di oltre 900mila euro.In occasione di F-light, l’annuale e suggestivo festival delle luci in programma a dicembre, è stata inoltre attivata la nuova illumi-nazione nel rione di San Niccolò, portando nuova qualità e sicurez-za in una zona molto frequentata anche nelle ore notturne.

ALLE CASCINE IL PEDONE ACCENDE LA LUCE

Grazie all’impianto di climatizzazione

COME CAMBIANO I CRITERI PER L’ACCESSO ALL’ASSISTENZA La Società della Salute, organismo presieduto dall’assessore al welfare Sara Funaro e dove sono presenti anche i presidenti di Quartiere, ha approvato i regolamenti applicativi del nuovo Isee, l’indicatore del-la situazione economica che è indispensabile per fruire di diverse agevolazioni come l’assistenza agli anziani e ai disabili. Come è ormai noto questo indicatore misura non solo il reddito dei singoli compo-nenti ma anche la situazione patrimoniale, mobiliare e immobiliare, ponderandola con altri elementi di valutazione sociale. Dal 1° gennaio il nuovo Isee (ora si chiama DSU, Dichiarazione Sostitutiva Uni-ca) sarà il cardine di tutte le prestazioni sociali. Con il nuovo impianto vengono introdotti indicatori calibrati sulla situazione delle famiglie, per consentire un accesso mirato alle prestazioni assistenziali. Due le novità importanti: la residenza da almeno due anni a Firenze e la perdita del diritto al contribu-to in caso di dichiarazioni che, in seguito alle veri� che e� ettuate, risultassero inferiori al reddito reale. Questo permetterà di concentrare sempre di più i bene� ci verso le persone che si trovano in reale stato di bisogno. Per gli interventi di sostegno al reddito si è scelto di mantenere invariata a 6 mila euro la soglia di accesso. Viene anche introdotto l’obbligo per i cittadini richiedenti di presentare una dichia-razione integrativa in caso di miglioramento della loro situazione reddituale familiare rispetto a quella dichiarata e la facoltà di produrre un’analoga integrazione in caso di peggioramento della situazione. Grazie a questo accorgimento sarà possibile far valere l’eventuale aggravamento della situazione econo-mica familiare senza attendere i tempi legati alla presentazione annuale della dichiarazione dei redditi.

Isee

BONUS GAS E LUCEA partire dal nuovo anno gli appuntamenti con gli U� ci Relazioni con il Pubblico (U.R.P.) per la pre-sentazione delle domande relative ai bonus per elettricità e gas dovranno essere prenotati esclusiva-mente attraverso il Contact Center comunale 055. 055. Gli utenti in possesso delle credenziali per l’accesso ai servizi on line, potranno provvedere direttamente a prenotare l’appuntamento tramitel’Agenda Servizi Prenotabili.Per la presentazione delle domande di nuovi bonus o rinnovi, non possono essere utilizzate certi� cazioni ISEE rilasciate nell’anno 2014.

Urp

PRENOTAZIONI CON 055.055

Page 6: Il Reporter Q1 - Febbraio 2015

#Il rione in pillole

Studio di fattibilità per destinare una parte dell’ex tribunale di piazza San Firenze a sede del centro culturale intitolato al maestro Franco Zeffirelli

Il centro Zeffirelliverso San FirenzeStudio di fattibilità per l’usodell’ex tribunale come sede

La proposta Grande schermo

buio in salaal cinema astra 2Si spengono le luci in sala al cinema Astra 2. Dallo scorso 7 gennaio il cinema di piazza Beccaria, del

gruppo Cinehall, ha cessato la sua attività. Le motivazioni “che hanno portato la proprietà a questa dolorosa decisione”, viene spiegato, “sono da rintracciare in primis nella generale crisi economica che si è abbattuta negli ultimi anni sul nostro Paese e sulla nostra città. Tale crisi si è a sua volta riflessa sul settore dell’esercizio cinematografico, che dal 2012 (in soli due anni) ha visto diminuire di circa il 50% la presenza del pubblico”. Così, come avvenuto per molte altre sale, “anche il cinema Astra 2 è stato purtrop-po colpito dalla concomitanza di questi eventi sfavorevoli. La sala (che per tali motivi non ha affrontato l’acquisto del digitale) necessita inoltre di importanti interventi di manutenzione strutturale non più rinviabili. Per queste motivazioni – viene spiegato ancora – si è resa necessaria una chiusura del cinema, con l’impegno della proprietà di valutare in futuro tutte le possibili opzioni che verranno avanzate”.

Il documento

patrimonio unesco,approvato il pianoÈ stato approvato nelle scorse settimane dalla giunta comunale lo schema del secondo Piano di ge-

stione del centro storico patrimonio mondiale dell’Unesco. Il suo obiettivo? Mantenere “l’ecce-zionale valore universale di Firenze”. “Il piano di gestione si attiene alle linee guida dell’Unesco e del Mibac ed è conforme al modello redatto dall’apposita commissione consultiva nazionale – ha spiegato il sindaco Dario Nardella – le linee guida e il modello prevedono che questo documento sia sottoposto a un monitoraggio e aggiornamento continuo”. Nello schema del nuovo documento viene sottolineato che la sua peculiarità “risiede in una maggiore attenzione nei confronti di un approccio sostenibile, che vada a soddisfare gli interessi della comunità locale, dei visitatori e degli altri attori operanti nel contesto”. In particolare è stata focalizzata maggiore attenzione “sull’analisi delle criticità emerse nel rapporto periodico” (impatto del turismo di massa a lungo termine, rischio di esondazione del fiu-me Arno, mobilità urbana, spopolamento dei residenti del centro storico, inquinamento dell’aria) e nella “individuazione di relative risposte”. “Questo nuovo piano – ha aggiunto il sindaco – non vuole limitarsi a essere un mero documento tecnico di analisi del territorio, ma si propone come strumento strategico e operativo, in grado di coniugare le tante dimensioni territoriali interessate e di individuare azioni concrete”. Nello schema approvato c’è anche un paragrafo dedicato alla partecipazione. “La par-tecipazione delle comunità locali – si legge nel documento – è un approccio logico e sostenibile per la conservazione del patrimonio e del suo eccezionale valore universale”.

Gli interventi

scuole, quattro milionidi euro per i lavori Quattro milioni di euro per le scuole, per la realizzazione di piccoli e grandi interventi che inte-

resseranno molti istituti cittadini. La giunta di Palazzo Vecchio ha approvato diciassette delibere presentate dalla vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi. Tra gli interventi in program-ma, 900mila euro serviranno per i lavori alle coperture della scuola Matteotti, 300mila per la copertu-ra e le facciate della Garibaldi, 250mila per il miglioramento igienico e sanitario e la messa in sicurezza della scuola secondaria di primo grado Carducci. E ancora, altri 250mila euro sono stati stanziati per consolidare la copertura e i bagni della primaria Niccolini, 310mila per rifare bagni, spogliatoi e docce della don Minzoni e della Paolo Uccello, 300mila per adeguare alcuni asili nido alle norme sulla prevenzione degli incendi e 100mila per l’adeguamento alle normative di sicurezza di centri cottura, refettori e zone lavaggio di scuole e cucine degli asili nido di proprietà comunale.

1265-2015

via ai festeggiamentiper i 750 anni di danteFirenze e Ravenna insieme nel nome di Dante Alighieri. A gennaio il sindaco Dario Nardella ha

incontrato nella Sala di Clemente VII di Palazzo Vecchio il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci per parlare delle iniziative che le due città condivideranno in occasione del 750esimo anniversario della nascita del Sommo Poeta, ricorrenza che cade quest’anno. “A proposito delle celebrazioni di quest’anno per i 750 anni dalla nascita di Dante, a breve incontreremo il comitato nazionale per le celebrazioni dantesche – ha spiegato Nardella – con il sindaco Matteucci siamo d’accordo per dare vita a un programma di collaborazioni culturali, che si concentreranno dalla prossima primavera fino alla fine dell’anno e il cui filo conduttore è quello della promozione della lingua italiana nel mondo. L’obiettivo – ha aggiunto – è legare la figura di Dante alla lingua, tenendo conto del ruolo di Firenze, culla della lingua italiana. Tanto che tra i nostri obiettivi vi è anche quello di confermare a Firenze l’organizzazione degli Stati generali della lingua italiana nel mondo promossi dal Ministero degli affari esteri con il Comune. È nostra intenzione attivare collaborazioni con le istituzioni fiorentine, a partire dalla Società dantesca e dall’Accademia della Crusca, e ravennati”.

Studio di fattibilità per l’u-tilizzo dell’ex tribunale di piazza San Firenze come sede del centro cultura-

le intitolato al maestro Franco Zeffirelli. Il mese scorso il sinda-co Nardella ha partecipato a un incontro al Ministero dei beni e delle attività culturali con il mi-nistro Franceschini e lo stesso Zeffirelli. “Nel corso dell’incon-tro – ha spiegato il sindaco – ab-biamo esaminato la proposta del maestro in merito alla sede del centro culturale espositivo e di formazione a lui intitolato, che avrà, tra le altre finalità, quel-la di gestire e valorizzare il suo straordinario patrimonio artisti-co lasciato alla città di Firenze”. Zeffirelli ha avanzato l’idea di sostituire l’originaria destinazio-ne della Casa Carnielo con una sede più ampia e centrale: così, tra le varie ipotesi è emersa pro-

prio quella di un uso parziale del Palazzo San Firenze, sede dell’ex tribunale. “Abbiamo convenuto con il ministro e il maestro di provvedere a un rapido studio di fattibilità su quest’ultima ipotesi, sulla base di un’apposita propo-sta che sarà presto formalizzata dal maestro e con impegno eco-nomico, sia delle diverse istitu-zioni pubbliche coinvolte che di eventuali soggetti privati”.

Ivo Gagliardi

Senzaappuntamento

NUOVA APERTURA Piazza Ferrucci, 3 info 333.40.22.251via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058

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NUOVA APERTURA Piazza Ferrucci, 3 info 333.40.22.251via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058

Senzaappuntamento

NUOVA APERTURA Via Gianpaolo Orsini, 78 info 333.40.22.251

via Federico d'Antiochia 21 (di fianco all'ipercoop Gavinana) info 327.28.97.058

6 | Febbraio 2015 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

Page 7: Il Reporter Q1 - Febbraio 2015

#Zoom

il volto “romantico” del quartiereScorci suggestivi, regali insoliti e tramonti mozzafiato: gli itinerari di San Valentino

Il giorno di San Valentino è conosciuto e festeggiato in tutto il mondo. Non tutti amano questa festa, tra chi

la ritiene troppo commerciale e altri per cui non ha alcun senso: l’amore – sostengono questi ul-timi – non deve essere celebrato e ricordato in sole ventiquattro ore. Ma ammetteranno forse anche i più scettici che il 14 feb-braio gode di un’atmosfera parti-colare che si può respirare anche a Firenze. E questa giornata può diventare la scusa perfetta per cimentarsi in qualcosa di nuovo, per dedicarsi ad attività inusuali o per camminare lungo strade che si frequentano poco o che non si conoscono, ma che regala-no scorci suggestivi a costo zero. Ci si può ad esempio immerge-re tra le piazze più visitate, più centrali e incantevoli di Firenze. Partendo da piazza Santa Maria Novella si può costeggiare Pa-lazzo Strozzi fino ad arrivare in piazza della Repubblica, ferman-dosi un po’ in piazza del Duomo

per scattare qualche fotografia e riprendere poi il percorso alla volta di piazza Santa Croce, pas-sando per Borgo dei Greci. Un percorso alternativo, che vede come punto di arrivo sempre la zona di Santa Croce, potrebbe essere una passeggiata mano nella mano (quando possibile) alla destra dell’Arno, ammiran-do non solo Ponte Vecchio, ma anche i canottieri al lavoro e un tramonto da mozzare il fiato. Per restare incantati di fronte a una vista da cartolina ci si può fer-mare, per più di qualche minuto, su ponte Santa Trinita o in lun-garno Benvenuto Cellini (vicino a ponte San Niccolò), per godere di una vista sul centro storico più “alternativa” e meno turisti-ca. Anche l’Oltrarno è indub-biamente una meta romantica, perché le sue strade strette e le piccole piazze possono regalare dettagli perfetti (almeno per un giorno) come biciclette colorate, artigiani al lavoro e negozi vinta-ge dove sorprendere con insoliti

Valentina Veneziano

Ricorrenze

Il giorno di San Valentino può diventare la “scusa” perfetta per dedicarsi ad attività inusuali o andare alla scoperta di scorci suggestivi arte, pace, panorama:

a ciascuno il suo motivo per visitare il giardino delle rose

Sono molti i motivi per cui vale la pena visitare il

giardino delle Rose (ingres-so gratuito). Il primo è che rappresenta un’oasi di pace, il luogo perfetto dove fermarsi a leggere un buon libro seduti su una panchina. Il secondo è per il panorama mozzafiato che of-fre. Il terzo è per sorprendersi alla vista del giardino giappo-nese realizzato da Yasuo Kita-yama, inaugurato nel 1998. Il quarto è per ammirare le scul-ture dell’artista Jean-Michel Folon, mentre il quinto per individuare il proprio angolo preferito tra oltre mille varietà botaniche.

V.V.

Il luogo

cimeli il vostro lui o la vostra lei, lasciandosi trasportare dall’at-mosfera artistica, sostando in piazza Santo Spirito per poi rag-giungere piazza Pitti e la Fontana dello Sprone. E ancora, Firenze vanta giardini incantevoli e sfac-ciatamente romantici: quindi, se camminare non rientra nelle vo-stre corde, le panchine del giar-dino Bardini (biglietto 8 euro, orario 10-19) con relativa vista sono in grado di far innamorare una seconda volta. Il panorama da piazzale Michelangelo è an-cora più irrinunciabile nel gior-no di San Valentino, ma per chi vuol vivere un piccolo sogno, in un ambiente più intimo, è il giar-dino delle Rose (leggi anche arti-colo a fianco) la meta ideale, per rivivere la giornata e sfogliare l’album delle fotografie appena scattate.

Febbraio 2015 | 7 Quartiere 1Centro Storico . Porta Romana . San Jacopino

Page 8: Il Reporter Q1 - Febbraio 2015

#L’inchiesta

le ore piccole per il tram (che compie 5 anni)Il 14 febbraio 2010 il primo viaggio della T1:ora si pensa a prolungare l’orario delle corse nel weekend

La linea 1 e le future linee del tram attive tutti i venerdì e i sabato notte. È l’obiettivo di una mozione (il cui oggetto è

proprio “prolungamento dell’orario di attività della tramvia nel fi ne settima-na”) proposta dal consigliere comunale fi orentino del Pd Cosimo Guccione, in discussione a Palazzo Vecchio in que-ste settimane, mentre un testo analogo è stato presentato e già approvato al consiglio comunale di Scandicci e ai consigli dei Quartieri 1 e 4. Un atto con cui si chiede un impegno preciso con Ataf per richiedere un servizio pubbli-

co notturno in grado di disincentivare e ridurre l’uso dei mezzi privati verso mete frequentate come il centro sto-rico. Come avviene insomma in altre città europee, dove nel weekend i gio-vani escono la sera lasciando l’auto a casa, e come risulta dai “desiderata” di molti fi orentini, stando almeno all’in-dagine della Regione Toscana chiama-ta “I fi orentini e la tramvia”, secondo cui il 65 per cento degli intervistati si è dichiarato interessato a un posticipo della chiusura del servizio nel fi ne set-timana. Se questo è quanto potrebbe riservare il futuro del sistema tram-

viario fi orentino, la linea 1 festeggia il suo quinto compleanno proprio il 14 di questo mese. E il presente, intanto (in attesa della nascita delle nuove linee), dimostra un utilizzo sempre maggio-re dei tram che collegano Firenze a Scandicci: le cifre parlano di 1.088.180 passeggeri mensili, secondo i dati ag-giornati al 31 maggio scorso (5.440.901 totali nei primi cinque mesi del 2014, con un picco ad aprile dovuto all’af-fl uenza eccezionale in occasione della Notte Bianca), mentre nel 2013 aveva-no viaggiato sul Sirio 1.074.791 di per-sone al mese (12.894.497 passeggeri to-

tali) e 1.064.184 nel 2012 (12.770.202 in totale). Sempre secondo l’indagine “I fi orentini e la tramvia”, sono cresciu-ti nel tempo i frequentatori assidui di questo mezzo, ovvero coloro che lo uti-lizzano da due a cinque giorni a setti-mana, il 75 per cento del totale. Il tram – viene spiegato ancora – serve princi-palmente per raggiungere il posto di la-voro (34%), ma anche per spostamenti di carattere personale o svago (25%). Il passato, dunque, è quel 14 febbraio del 2010, quando il primo tram partiva dalla stazione di Santa Maria Novella verso Villa Costanza a Scandicci e un

Elisabetta Pini

Muoversi in città/1

La linea 1 della tramvia: il viaggio inaugurale di Sirio risale a cinque anni fa, al 14 febbraio 2010. Ora in città sono in fase di realizzazione le linee 2 e 3

“Via ai lavori lungo tutto il percorso delle linee 2 e 3”L’assessore Giorgetti fa il punto sui cantieri, da Novoli allo Statuto

L’intervista

Il 2015 è l’anno dei cantieri per i binari di domani, l’anno nel quale Firenze si gioca gran parte della sua viabilità futura. Parola di “mister tramvia”.

Dopo l’assaggio del 2014, i lavori per le linee 2 e 3 en-trano nel vivo. Strade chiuse, inversioni di marcia, ri-voluzione dei parcheggi: Il Reporter ha fatto il punto con l’assessore ai lavori pubblici Stefano Giorgetti. L’ap-pello è sempre il solito: lasciare a casa l’auto e prendere bus e bici.Assessore, che cosa attende i fi orentini?Finora i cantieri sono partiti in modo parziale. Duran-te quest’anno inizieranno i lavori lungo tutto il percor-so delle linee 2 e 3.Uno degli snodi principali è Novoli: lì cosa succede-rà?In via di Novoli i lavori proseguiranno nei prossimi mesi, tra aprile e maggio ci sarà la chiusura della stret-toia, poi si lavorerà anche per costruire il viadotto della

tramvia che dall’incrocio con via Forlanini passerà so-pra il Mugnone.E per la linea 3?Il ponte dello Statuto rimarrà chiuso per tutta la durata dei lavori, sarà riaperto solo quando ci passerà il tram. Il cantiere in via dello Statuto, invece, si svolgerà su tre fasi, prima per lo spostamento dei sottoservizi sul lato della carreggiata verso Careggi, poi su quello opposto. Infi ne nel centro della strada, lì dove sarà realizzata la sede tramviaria. Scompariranno tanti parcheggi...Stiamo studiando molte soluzioni. Alcuni accordi per i residenti ci sono già: a Novoli il parcheggio sotter-raneo del centro commerciale San Donato, in viale Morgagni abbiamo trovato nuovi spazi grazie all’Uni-versità, in piazza Leopoldo, d’intesa con Unicoop Fi-renze, vengono messi a disposizione 140 posti auto del supermercato, dalle 19 alle 9.

E in piazza Dalmazia?Il parcheggio di viale Corsica – già a disposizione – sarà ampliato, mentre abbiamo fatto una serie di opere di recupero del sottoattraversamento pedonale della ferrovia: ritinteggiato, pulito e dotato di telecamere di sicurezza.Intanto si pensa anche all’estensione di queste linee: il tram-metrò fi no a Firenze sud. Ci sono gli studi preliminari di fattibilità sia per il sot-toattraversamento del centro, sia per l’interramento della tramvia sotto i viali di circonvallazione verso Ba-gno a Ripoli. Saranno presentati al Ministero delle in-frastrutture per valutare quale tracciato scegliere, an-che in base alla possibilità che il progetto sia fi nanziato.

Gianni Carpini

altro in direzione opposta: neanche mezz’ora di tragitto per raggiungere il capolinea. Cinque anni dopo ne sono passati di Sirio sotto i ponti, si potreb-be dire. E ne passeranno ancora molti altri, magari anche dopo la mezzanotte.

8 | Febbraio 2015

Page 9: Il Reporter Q1 - Febbraio 2015

#L’inchiesta

più biciclette,meno auto: così cambia firenzeCala il numero di veicoliin strada. Altre richiestedal “popolo dei pedali”

Muoversi in città/2

Sempre meno auto in giro per Fi-renze. Forse è presto per dire ad-dio alle code, ma è quanto emer-ge dai monitoraggi di Palazzo

Vecchio. “Negli ultimi anni c’è stata una riduzione del traffi co, in particolare nel 2014 si è registrata intorno al 6-7% – spiega l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti – questo vuol dire che circa diecimila veicoli in meno entrano in cit-tà ogni giorno, rispetto a una previsione del 2013 di circa 135mila unità di traffi -co privato. Anche tra gli ultimi mesi del 2014 e l’inizio del 2015 si è verifi cato un calo: nonostante ancora non siano stati elaborati tutti i dati, si nota una viabili-tà molto più agevole rispetto a qualche anno fa”. Una diminuzione che, precisa ancora Giorgetti, “è dovuta anche a un utilizzo diverso dei mezzi di trasporto, a un uso maggiore del trasporto pub-blico e alla crescita della mobilità cicla-bile”. Ma Firenze è una città a misura di bici? Risponde così Marina Brizzi, presidente di Fiab: “Risulta anche a noi che l’uso della bicicletta sia in aumento, ma restano delle diffi coltà. Non c’è an-cora una continuità delle piste ciclabili, mancano attraversamenti ciclopedonali e quando ci sono a volte sono segnalati male, le rastrelliere sono insuffi cienti e non ben distribuite. Bisogna facilitare la ciclabilità nell’area dei cantieri, come ad esempio nella zona Statuto-Fortezza.

Elisabetta Pini

Biciclette in città: novità in arrivo sul fronte della lotta ai furti dei mezzi a due ruote, uno dei tasti dolenti per i ciclisti

L’invito a lasciare l’auto a casa da parte dell’amministrazione è un messaggio positivo – aggiunge – ma pensiamo che si debba fare ancora di più. Ci sono stati comunque dei buoni risultati, come il ‘bicipark’ alla stazione, siamo in contat-to costante con il Comune e confi diamo di lavorare assieme con questo scopo”. Oltre novemila biciclette noleggiate (più di 6.500 alla postazione della stazione e oltre 2.500 in piazza Ghiberti), una me-dia di 150-200 noleggi mensili con pic-chi a maggio e settembre, oltre 3.600 da parte di fi orentini contro i 2.470 di turi-sti e visitatori: sono i numeri del servizio di bike sharing “Milleunabici”, gestito dalla cooperativa Ulisse in collabora-zione con il Comune di Firenze. “Tanta richiesta e un’off erta che non basta: per una città come Firenze l’obiettivo sareb-be una sempre maggiore intermodalità dei mezzi di trasporto”, sostiene Gianni Autorino, presidente della cooperativa Ulisse. Ma meno auto per strada può voler dire anche più persone nella stes-sa macchina, grazie al “car pooling”, che consente di condividere viaggi con altre persone. Basta visitare ad esempio il sito di “Bla Bla car”, una delle piattaforme di car pooling più utilizzate, per trovare ol-tre mille passaggi al giorno da Firenze verso svariate destinazioni, vicine come Prato, Pisa o Empoli o più distanti come Milano, Modena e Rimini.

Il progetto

lotta ai furti delle due ruote, arriva “EasyTag”

È il tasto dolente di ogni ciclista. Il timore che assilla ogni amante delle due ruote. A volte non bastano catene, catenacci e lucchetti di ogni sorta. I furti di biciclette

sono una costante, e un costante incubo che turba le notti (ma non solo) dei proprie-tari dei mezzi a due ruote. Ma ora c’è una novità. Per contrastare questo odioso feno-meno, la polizia municipale fi orentina e l’uffi cio Città sicura stanno lavorando per aderire al progetto nazionale “EasyTag”, un servizio di protezione che consiste nella fornitura di un’etichetta identifi cativa per la bicicletta e nella registrazione in un ap-posito database pubblico, consultabile 24 ore su 24 e sette giorni su sette, via telefono fi sso o mobile e attraverso il web, che dispone di un’area di accesso riservata alle for-ze dell’ordine. L’etichetta contiene un numero di identifi cazione univoco che rimane impresso sul telaio del mezzo anche se dovesse essere rimossa, e riporta un numero verde da contattare per verifi care lo stato dell’oggetto (regolarmente posseduto, ru-bato, smarrito) e quindi procedere alla sua restituzione in caso di ritrovamento dopo smarrimento o furto. Secondo il sito del progetto “EasyTag”, l’attivazione del servizio comporta una riduzione del rischio di furto di circa dieci volte, mentre i recuperi da parte dei legittimi proprietari possono aumentare anche di trenta-quaranta volte. La polizia municipale e l’uffi cio Città sicura hanno già acquistato più di mille etichette da posizionare sulle biciclette: la partenza del progetto è prevista in città tra aprile e maggio, in occasione della festa in piazza Bartali organizzata da polizia municipale e uffi cio Città sicura in collaborazione con il Quartiere 3.

E.P.

Gli spostamenti?Si pianificano con le app

Tecnologia

Come e quando muoversi? A dirlo sono le app. Imobi.fi .it off re informazioni per Firenze e provincia: grazie a questa app si possono conoscere gli orari e i

percorsi del servizio di trasporto pubblico (autobus urbani ed extraurbani, tram e treni regionali), la posizione e la disponibilità di posti nei parcheggi coperti/in struttura di Firenze, la posizione e lo stato corrente (aperto/chiuso) dei varchi del-le zone a traffi co limitato e le limitazioni/chiusure per lavori sulle strade regionali e provinciali.La app gratuita “Muoversi in Toscana”, invece, rende semplice l’accesso alle infor-mazioni su orari e linee di autobus, treni e traghetti del servizio pubblico toscano e permette di pianifi care il proprio viaggio cercando il percorso e il mezzo più veloci per arrivare alla destinazione scelta.Una app per chi si sposta con le due ruote è Florence Bike, che consente di visua-lizzare le piste ciclabili diff erenziate per posizione, stato di realizzazione e tipolo-gia, sulla base delle informazioni fornite dagli Open Data del Comune di Firenze.

E.P.

Cambia il modo di spostarsi dei fiorentini: meno auto lungo le strade, più biciclette e un uso maggiore dei mezzi pubblici

Febbraio 2015 | 9

Page 10: Il Reporter Q1 - Febbraio 2015

#Istruzione

scuola, scatta la corsa al nuovo annoIniziate le iscrizioni per primarie, secondarie e materne. Per i nidi c’è da attendere primavera

Se c’è ancora chi ricorda con nostalgia le re-centi vacanze di Natale, per chi ha bambini è già tempo di pensare al prossimo anno scolastico. Con un paio di settimane di

anticipo rispetto agli anni passati, è scattata il 15 gennaio l’ora X per le iscrizioni alla scuola prima-ria (ex elementare) e secondaria (ex media), oltre che per la scuola dell’infanzia (ex materna), mentre per il nido ci sarà da aspettare la primavera. Per i piccoli da tre a sei anni le iscrizioni possono essere inoltrate on line o fi sicamente alla sede della Di-rezione istruzione, servizi all’infanzia in via Nico-lodi 2 (info alla pagina http://educazione.comune.fi .it/3-6anni/index.html). Per i più grandi, invece,

le iscrizioni si possono fare solo on line, entro il 15 febbraio, collegandosi al portale nazionale www.iscrizioni.istruzione.it, dove si trovano anche tut-te le informazioni relative alla ricerca della scuo-la e alle modalità di registrazione e compilazione della domanda. Alla prima elementare si possono iscrivere i bambini e le bambine che compiono sei anni di età entro il 31 dicembre 2015, ma posso-no essere iscritti anticipatamente anche i bimbi e le bimbe che spegneranno le sei candeline entro il 30 aprile 2016. Per cercare la scuola di riferimento, il Comune di Firenze avverte che si può utilizza-re il sistema di zonizzazione attiva che automati-camente individua l’istituto più vicino. Intanto,

da Palazzo Vecchio arrivano buone notizie per le famiglie fi orentine: alla fi ne dello scorso dicembre la giunta ha approvato diciassette delibere che val-gono quasi quattro milioni di euro di investimento nell’istruzione, che verranno utilizzati per grandi e piccoli interventi che interesseranno molte scuole cittadine. Fra le strutture coinvolte ci sono la scuo-la Matteotti e la Garibaldi per quanto riguarda le coperture e la Carducci per il miglioramento igie-nico-sanitario e la messa in sicurezza. Nuova veste anche per i bagni della Niccolini, della Don Minzo-ni e della Paolo Uccello, mentre saranno adeguati alle normative di sicurezza centri cottura, refettori e zone lavaggio di scuole e cucine degli asili nido

di proprietà comunale. Nel pacchetto di provvedi-menti è inserita anche la ristrutturazione della Fat-toria dei ragazzi, che da anni costituisce un centro di didattica ambientale con attività delle scuole, laboratori per ragazzi e adulti e l’impegno di anzia-ni volontari. Rinascerà completamente, invece, la scuola secondaria di primo grado Dino Compagni, nel quartiere 2: la vecchia struttura sarà demolita per lasciare il posto a un “nuovo spazio educativo adeguato ai tempi, ma anche un centro civico con spazi a disposizione dei cittadini del quartiere, se-condo il principio delle ‘scuole aperte’”, fanno sape-re dal Comune, che promette il rispetto dei criteri più avanzati di bioedilizia e risparmio energetico.

Serena Wiedenstritt

Tutti in classe/1

“Alunni perfetti? No, l’importante è che siano bambini felici”La “ricetta” di Christina Bachmann, vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana

L’intervista

Quello delle iscrizioni è, per ogni genitore, un momento di dubbi, incertezze e domande. Per questo motivo, Il Reporter ha parlato

con Christina Bachmann, psicologo clinico e psicoterapeuta, vice-presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana e responsabile del Centro risorse, clinica formazione e intervento in psicologia di Prato (www.centrorisorse.info), oltre che esperta in età evolutiva e diffi coltà di apprendimento.Dottoressa Bachmann, quali sono gli elementi da tenere in conto nella scelta della scuola per il proprio fi glio?L’iscrizione a scuola è per tutte le famiglie un momento importante, che simboleggia il crescere dei fi gli. È una grande emozione per i ge-nitori iscrivere il proprio bambino in prima elementare, che attiva un misto di sensazioni e naturali preoccupazioni. Terminata la scuola primaria, c’è da scegliere la scuola secondaria di primo grado e dopo di questa la scuola secondaria di secondo grado. Accompagnare i ragazzi nel processo di una scelta consapevole è quello che comu-nemente viene defi nito orientamento. Orientare non signifi ca sosti-tuirsi nella scelta, bensì rendere l’alunno consapevole delle proprie risorse e delle proprie capacità, senza però dimenticare mai quelli che sono i suoi desideri. È proprio il desiderio di riuscire e la forza di inseguire un sogno che fanno da spinta motivazionale anche quando

il percorso scolastico che si è scelto è molto impegnativo. Si tratta di scelte che vanno aff rontate con giudizio e con molto buonsenso, cercando di contenere l’ansia e la paura inevitabilmente legate al cam-biamento, per favorire nel proprio fi glio un processo di crescita e di apprendimento più sereno possibile.Quale è il modo migliore per accompagnare il proprio bambino nelle fasi di cambiamento, da una scuola all’altra o da un ciclo di studi all’altro?Di fronte alle novità abbiamo tutti un po’ paura. Evitiamo di ali-mentare questa paura facendo apparire il cambio di scuola come un evento terribile, con tante più richieste, tanti compiti da fare e sempre più diffi cili, sempre meno tempo per giocare... Diventare grandi non deve essere visto come un qualcosa di negativo, le esperienze nuove sono entusiasmanti, aiutano a crescere: cerchiamo di aver fi ducia nel-le capacità dei nostri fi gli!Quale deve essere il ruolo dei genitori nei confronti del rapporto alunno-insegnante?Non è facile per un genitore mettere il proprio fi glio nelle mani di un insegnante, che fi n dalle prime classi acquisisce per gli alunni un ruolo di primaria importanza. Non c’è da temere che si sostituisca al genitore, anzi bisognerebbe considerarsi complici, seppur con ruoli

e competenze diversi, del processo di crescita del proprio fi glio, ac-compagnandolo e trasmettendogli la massima fi ducia nella scuola e nelle sue potenzialità. Se non abbiamo fi ducia e rispetto verso gli insegnanti, anche i nostri fi gli si sentiranno autorizzati a non averne.Come si può aiutare un bambino che trova momentaneamente diffi coltà a scuola?I bambini possono incontrare diffi coltà nel loro percorso scolastico, che a volte sono passeggere e altre volte sono indice di un modo di funzionare diverso che può creare problemi negli apprendimenti, come nel caso dei disturbi specifi ci dell’apprendimento. In questo caso la scuola deve cercare di mettere l’alunno nella miglior condizio-ne possibile per imparare, fornendogli anche aiuti come l’utilizzo del computer o di altri strumenti compensativi. La famiglia può attivarsi chiedendo una visita per indagare le cause di queste diffi coltà. Se in-vece la diffi coltà è di natura transitoria, è importante incoraggiare il bambino e cercare di capire che cosa lo mette in crisi, ricordando che non è importante che sia un alunno perfetto, ma un bambino felice, che sia in grado di tollerare le frustrazioni e di accogliere le diversità in sé stesso e negli altri.

S.W.

10 | Febbraio 2015

Page 11: Il Reporter Q1 - Febbraio 2015

#Istruzione

quelli che l’asilo lo fanno... in ingleseLingue straniere fi n da piccolissimi o educazionenel verde: non mancano le possibilità “alternative”

Tempo di iscrizioni, tempo di scelte. Oltre alle scuole pubbliche, a Firenze c’è un vasto

panorama di alternative per le famiglie che intendono valutare un istituto privato. E spesso la scuola privata permette anche una continuità educativa nel ciclo di “studi”. Sono articolate con nido, scuola dell’infanzia e scuola primaria diverse strutture a Firenze, fra cui il Kindergar-ten, che prevede sia il percorso tradizionale che internazionale di scuola dell’infanzia e prima-ria. Info su www.kindergarten.it. Comprende invece quindici scuole di diversi gradi a Firenze e provincia la rete “Liberidieduca-re”, che – viene spiegato – lavora attorno al desiderio di sostenere le famiglie nella crescita dei fi gli, mettendo al centro il bambino e la sua relazione con l’adulto, valorizzando ogni singolarità e rispettando tempi e modi di ciascuno. Dalla prima scuola a Firenze, le realtà educative ade-

renti alla rete si sono moltiplicate nel corso degli anni sul territorio nazionale: ora si contano circa cinquanta asili nido, venti scuole dell’infanzia, dieci primarie, cin-que secondarie di primo grado, quattro licei e trenta ludoteche in altrettanti centri commerciali, oltre a una scuola per stranieri in Italia e a due istituti esteri, uno in Romania e l’altro in Gran Bre-tagna, per un totale di circa otto-mila alunni e ottocento tra inse-gnanti e addetti. Per info: www.liberidieducare.it. E ancora, per i genitori che intendono favori-re l’apprendimento delle lingue straniere da parte dei propri bimbi fi n dai primissimi anni di età, a Firenze c’è lo storico nido Canadian Island, dove le attività sono tutte pensate con l’obiet-tivo di incoraggiare i piccoli a pensare, parlare e “vivere” la lin-gua inglese, che viene usata nel contesto quotidiano e diventa così parte integrante della realtà (informazioni su www.canadia-nisland.it), cui si è aggiunto più

Serena Wiedenstritt

Tutti in classe/2

Tempo di scelte per chi ha figli: oltre alle scuole pubbliche, a Firenze ci sono varie possibilità “alternative”

dalle “agri-tate”all’home-schooling

Non solo i “classici” agri-asili. È in arrivo anche

in Toscana l’agri-tata, fi gura professionale specializzata nel prendersi cura dei piccoli. Ri-calcando le orme della “tage-smutter”, da anni in voga nel Nord Europa, l’agri-tata è una donna che accoglie nel pro-prio domicilio bambini fra tre mesi e tre anni che le vengono affi dati, prendendosene cura in un ambiente confortevo-le come quello domestico, a stretto contatto con la natura. E l’istruzione può continuare fuori dagli schemi tradiziona-li anche per i più grandi: da qualche anno anche in Italia (e in Toscana) ha preso piede l’home-schooling o educa-zione parentale, vale a dire l’istruzione impartita dai ge-nitori o da altre persone scelte dalla famiglia ai propri fi gli. Al momento coinvolge circa un migliaio di famiglie. Si tratta di una formula che non segue uno schema fi sso: non è ne-cessario che a insegnare siano i genitori, ma si possono coin-volgere nell’educazione anche persone vicine alla famiglia. Alcuni preferiscono seguire orari giornalieri, utilizzando testi e programmi scolastici, mentre altri decidono di affi -darsi a un apprendimento più “spontaneo”.

Focus

recentemente l’asilo nido Play-Group. Per gli amanti della natu-ra, ai giovanissimi è possibile far apprezzare vita ed educazione nel verde fi n dai primi anni di vita, grazie alla rete degli “agri-nidi” e degli “agri-asili” promos-si da Coldiretti. A questo pro-posito, buone notizie anche per chi ne volesse aprire uno: l’iter è stato recentemente semplifi ca-to (per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.toscana.coldiretti.it).

Febbraio 2015 | 11

Page 12: Il Reporter Q1 - Febbraio 2015

#Società

“abitare solidale”, Meglio ben accompagnati che soliStanza gratis in cambio di compagnia e di una mano nelle faccende domestiche

Il progetto

Franco sorride. Da quan-do Sonia ha varcato la soglia di casa sua, non si sente più solo. Lui, un

defi cit cognitivo sulle spalle, ave-va bisogno di un aiuto per pulire l’appartamento e di un orecchio a cui parlare. Lei, in fuga dal compagno che alzava troppo le mani, cercava un tetto sotto cui iniziare una nuova vita. Franco off re ospitalità gratuita, Sonia in cambio svolge le faccende domestiche e, con il padrone di casa, è ormai diventata amica. “Dopo la morte di mia mamma ho soff erto tanto di solitudine – racconta Franco – da quando Sonia vive con me, la mia vita è cambiata. Ceniamo assieme, facciamo assieme la spesa. Mi ha anche insegnato di nuovo ad andare in bicicletta”. Come Fran-co e Sonia, a Firenze e provincia più di duecentoventi persone abitano insieme per darsi soste-gno l’un l’altra, senza chiedere in cambio denaro, grazie a un progetto nato in città nel 2009 e ora replicato in mezza Toscana. Si chiama “Abitare solidale” ed è portato avanti dall’Auser, gra-zie alla collaborazione del Co-mune e dei Quartieri fi orentini, che lo stanno promuovendo sul territorio: una sorta di agenzia del mutuo aiuto, dove sono gli stessi volontari, insieme a ope-ratori formati in questo settore, a far incontrare “domanda” e “off erta”. Sono soprattutto anzia-

Gianni Carpini

ne sole a mettere a disposizione una stanza: vedove che si sono ritrovate tra le mani un’abitazio-ne troppo grande per le proprie tasche. Hanno dai 65 a oltre 90 anni d’età, sono autosuffi cienti, ma un aiuto per le cose di casa e una compagnia quotidiana non guastano. Nel corso del tempo hanno ottenuto ospitalità in lar-ga parte donne vittime di vio-lenza, grazie alla collaborazione dell’associazione Artemisia, ma non mancano nemmeno anzia-ni che dividono l’appartamento con coetanei. E sta anche emer-gendo un fenomeno nuovo. “Si rivolgono a noi molti uomini di-vorziati – rivela Antonio Modi, presidente dell’associazione Au-ser Abitare Solidale – lasciano le famiglie, devono dare l’assegno di mantenimento e spesso non possono permettersi un affi tto”. Il percorso per scegliere i coin-quilini “giusti” può essere lungo. “Chi mi mettete in casa? È que-sta la prima paura”, spiega Modi. C’è però un protocollo da segui-re, un paio di mesi in cui ospite e padrone dell’abitazione fanno conoscenza affi ancati da esper-ti. Alla fi ne, se tutto va bene, si compie il “grande passo”. Viene fi rmato il patto di reciproca so-lidarietà, con cui è messo nero su bianco lo scambio di aiuto, oltre al comodato d’uso gratui-to, per off rire una stanza senza il pagamento di alcun affi tto. “Una coabitazione può durare anche

centro di accoglienzae alloggi per anziani:a novoli nascela casa della caritàTre piani, diciotto mini-appartamenti per anziani soli (in coppia

o singoli), un centro diurno con mensa per gli over 65 e poi ancora la casa di una comunità di suore che gestirà la struttura, un centro di accoglienza da cinquanta posti per emergenze abitative e un luogo per i più piccoli, asilo o doposcuola. A Novoli, il quartiere più popoloso di Firenze, nasce un “condominio solidale”. Partono i lavori per la Casa della Carità in via Corelli, costo sei milioni di euro a carico di Diocesi di Firenze, Conferenza episcopale italiana ed Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Lì dove esisteva un’area di-smessa nascerà il nuovo complesso da 2.800 metri quadrati: l’aper-tura della Casa della Carità è prevista per la fi ne del 2016.

Il luogo

Il rendering della Casa della Carità (studio Dim associati)

Focus

come funzionain mosse� UNA TELEFONATATutto parte da una chiamata al numero verde 800.99.59.88, a cui risponde lo sportello virtuale di “Abitare Solidale”.

� L’IDENTIKITIn base alle caratteristiche delle varie persone, viene delineato il profi lo del “coinquilino tipo”, in modo che tra i coabitanti ci sia affi nità.

� UNA STRETTA DI MANOI coinquilini si conoscono alla presenza degli operatori di “Abitare solidale”. Per un periodo che varia da due a tre mesi, si incontrano periodicamente.

� UNA FIRMAPer rendere uffi ciale la coabitazione, vengono siglati il patto di reciproca solidarietà, che vincola al mutuo aiu-to, e il comodato d’uso gratuito, per l’ospitalità senza canone di affi tto.

� UN CONTROLLOLa coabitazione viene monitorata dagli operatori, per controllare che tutto vada bene.

per anni, ci sono moltissimi esempi positivi – dice ancora il presidente di Auser Abitare So-lidale – una bella storia è quella di una giovane irachena con due fi gli. Adesso vive insieme a una

ottantenne, che ormai i bimbi chiamano nonna”. Per avere in-formazioni o aderire al proget-to sono attivi il numero verde 800.99.59.88 e il sito internet www.abitaresolidaleauser.it.

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12 | Febbraio 2015

Page 13: Il Reporter Q1 - Febbraio 2015

Isee, si cambia:aiuti economicia chi risiedein città da due anniStretta sui furbettidelle dichiarazioni:ecco tutte le novità

Il punto

Aiuti economici alle fa-miglie che risiedono a Firenze da almeno due anni. Due anni di

“squalifi ca”, o meglio di esenzio-ne dal contributo, per i furbetti delle dichiarazioni illegittime che verranno colti con le mani nel sacco. Sono queste le princi-pali novità del nuovo Isee, l’indi-catore della situazione economi-ca equivalente che sta alla base delle prestazioni sociali, necessa-rio per avere accesso alle agevo-lazioni e agli sgravi per una serie di servizi come l’assistenza agli anziani e il sostegno ai disabili. Il nuovo “riccometro”, che ha pure cambiato nome e ora si chiama “dichiarazione sostitutiva unica” (Dsu), è entrato in vigore il 1° gennaio, quando la Società della salute presieduta dall’assessore al welfare di Palazzo Vecchio Sara Funaro ne ha approvato i rego-lamenti applicativi. Contiene un ventaglio di novità che hanno l’o-biettivo di valutare in modo più preciso e puntuale la situazione di ogni nucleo familiare e con-sentire l’accesso alle prestazioni

Natalia Binagli

Novità per l’Isee, l’indicatore della situazione

economica equivalente che sta alla base delle

prestazioni sociali

in maniera mirata. “Con i nuovi regolamenti – spiega Funaro – si è avviata una prima introduzio-ne sperimentale del nuovo Isee. Proprio perché siamo in una fase sperimentale potrà essere oggetto di modifi che qualora si rilevassero problematiche di tipo applicativo. Da subito comince-rà un costante monitoraggio che consentirà di eff ettuare precise valutazioni di impatto in base alle quali avviare un confronto con tutti i soggetti interessati, in primis le parti sociali, per defi ni-re la sua messa a regime”. Uno dei cambiamenti principali riguarda i criteri per l’accesso ai contributi economici: potranno ottenere le agevolazioni solo quelle famiglie bisognose (con un reddito infe-riore ai seimila euro, soglia inva-riata rispetto al passato) che ri-siedano sul territorio comunale da almeno due anni. Ma i nuovi arrivati che si dovessero trovare in stato di bisogno, precisa l’as-sessore, non saranno lasciati soli: a loro saranno rivolte altre forme di assistenza e aiuto. Altra new entry è la stretta sulle dichiara-

zioni “bugiarde”. “Chi presenterà dichiarazioni inferiori al reddito reale – aff erma Funaro – perderà il diritto al contributo per un pe-riodo di tempo pari a due anni. Uno strumento che ci consentirà di favorire sempre di più le per-sone che sono in reale stato di bisogno”. Sulla stessa scia si pone anche l’obbligo, per tutte le fami-glie che fanno richiesta del con-tributo, di presentare una dichia-razione integrativa nel caso in cui la loro situazione reddituale dovesse migliorare. Viene infi ne innalzato fi no a 26mila euro il tetto per accedere alle prestazio-ni domiciliari. “Quanto alle pre-stazioni domiciliari – conclude l’assessore – la principale modi-fi ca riguarda l’innalzamento del-la soglia al di sopra della quale l’assistito non ha diritto né all’a-gevolazione del pagamento della tariff a prevista per le prestazioni erogate, come l’assistenza domi-ciliare o i pasti a domicilio, né a contribuzioni economiche in caso di prestazioni monetarie, quali i contributi per le cure fa-miliari o per le badanti”.

Il piano

stadio alla mercafir, la partita va avanti

Va avanti la partita per il nuovo stadio della Fiorentina alla Mercafi r. La giunta di Palazzo Vecchio, con la prima delibera del 2015, ha dichiarato l’interesse pubblico del piano di fattibilità presentato

nel luglio scorso dalla famiglia Della Valle, che prevede la realizzazione del nuovo impianto sportivo da 40mila posti al coperto e circa sessantamila metri quadri di centro commerciale sui cinquanta ettari del mercato ortofrutticolo di Novoli, aprendo uffi cialmente la procedura di project fi nancing. Ma non si tratta di un sì incondizionato. Il Comune, pioniere in Italia nel via libera a un nuovo stadio grazie alla legge sugli stadi di cui, da parlamentare, fu promotore lo stesso sindaco Dario Nardella, pone alcuni paletti che i patron viola dovranno rispettare se vorranno portare a termine l’investimento di circa trecento milioni. Tanto per cominciare dovranno acquistare i quindici ettari dell’area Mercafi r richiesti in più rispetto ai piani originari (operazione stimata tra i quindici e i venti milioni di euro), consen-tendo così a Palazzo Vecchio di trasferire a costo zero il mercato su nuovi terreni. Spetterà inoltre alla Fiorentina l’onere della demolizione degli attuali capannoni. Adesso la palla torna alla società viola. “Mi auguro – dice da parte sua Nardella – che si vada avanti rapidamente nell’interesse non solo dei tifosi, ma di tutta la città e della riqualifi cazione di un quartiere importante”.

N.B.

#Politica

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Febbraio 2015 | 13

Page 14: Il Reporter Q1 - Febbraio 2015

Una raccolta che ha superato le migliori previsioni lo scorso 29 novembre e un corso ad hoc per formare volontari per la lotta allo spreco alimentare partito a metà gennaio. Cresce l’attività del Banco Alimentare della Toscana onlus, nato nel 1996, una delle ventuno organizzazioni territoriali della rete del Banco Ali-

mentare che fanno capo alla “Fondazione Banco Alimentare” con sede a Milano. L’iniziativa più conosciuta della onlus è la giornata nazionale della colletta alimentare che ogni anno, a fi ne novembre, coinvolge tutti i cittadini nella possibilità di donare scorte alimentari per i più bisognosi alla fi ne della propria spesa. La scorsa edizione in Toscana ha raggiunto quota 580 tonnellate, un risultato tanto più importante considerate le diffi coltà che in questo periodo ogni famiglia si trova ad aff rontare quotidianamente. E il traguardo raggiunto è ancora più rilevante considerato che, rispetto al passato, erano diminuiti i punti vendita aderenti all’ini-ziativa. Questi i numeri della colletta 2014: 580 tonnellate di cibo raccolte in Toscana di cui 138,35 a Firenze, dove si trova il magazzino più grande della regione, inaugurato nel 2004 a Calenzano, quindicimila volontari intervenuti e seicento strutture caritative a cui è stato prontamente distribuito il cibo raccolto. Al di là della colletta di cibo, ogni giorno circa venti volontari a rotazione lavorano al Banco Alimentare toscano. Diciotto sono invece i candidati selezionati per la partecipazione al corso di formazione per la lotta allo spreco alimentare, che si confronteranno su tematiche come i processi di generazione dello spreco alimentare, gli strumenti per limitarlo in Toscana e le relative modalità operative e gestionali. Prima le lezioni frontali, poi lo stage nel magazzino di Calenzano serviranno ai partecipanti per pro-muovere un effi cace e concreto impegno contro lo spreco nelle associazioni, nelle scuole e nelle istituzioni. Per chi invece volesse impegnarsi direttamente come volontario per il Ban-co Alimentare, può inviare una richiesta di informazioni attraverso il link alla pagina www.bancoalimentare.it/it/volontario: la onlus – viene spiegato – è sempre alla ricerca di persone che vogliano dedicare parte del proprio tempo al lavoro nei magazzini, nelle pratiche di lo-gistica e amministrazione e per le consegne.

Solidarietà

Serena Wiedenstritt

Cresce l’attività del Banco Alimentare della Toscana onlus, nato nel 1996: l’iniziativa più conosciuta è la giornata nazionale della colletta alimentare

�Web bancoalimentare.it/toscanaTel. 055.8874051

L’intervista

“povertà in aumento, la nostra lotta va avanti ogni giorno”Per saperne di più sul Banco Alimentare della Toscana, Il Reporter ha

incontrato il presidente Leonardo Carrai. Il Banco Alimentare è conosciuto dai fi orentini soprattutto per la giornata della colletta di cibo, ma ci sono attività che vanno avanti 365 giorni l’anno?Sì, la colletta è per così dire la punta dell’iceberg della nostra attività. È il momento che ha più visibilità e vede la partecipazione di migliaia di vo-lontari, ma la lotta allo spreco va avanti ogni giorno. Il Banco si occupa del recupero delle eccedenze dell’agroindustria e del recupero del cibo non scodellato dalle mense aziendali che viene immediatamente redi-stribuito nelle mense per i bisognosi e nelle strutture come case-fami-glia e centri di accoglienza per cittadini stranieri. Nel 2013, attraverso queste iniziative, in Toscana abbiamo raccolto 3.412 tonnellate di cibo.Come gestite il recupero del cibo? Siamo dotati di tutti gli strumenti e del know-how per il pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie. Quando andiamo a recuperare il cibo non scodellato in una mensa aziendale, ad esempio, abbiamo procedu-re ben precise, frutto di un lavoro in accordo con gli stessi operatori che gestiscono la mensa aziendale e l’azienda stessa, abbattitori di tempera-tura, controlli attraverso sonde termiche per verifi care che gli alimenti

non abbiamo subito sbalzi di temperatura, contenitori idonei e traspor-to con nostri furgoni refrigerati, tutti accorgimenti che garantiscono l’i-doneità del prodotto fi no all’ultimo utilizzatore. In altri casi, come con i supermercati lontani dalla nostra sede, per accorciare la fi liera del cibo evitando il passaggio dal nostro magazzino a Calenzano o dalle nostre celle frigorifere, facciamo un accordo di triangolazione, ossia: Banco Alimentare della Toscana, quel determinato supermercato e la strut-tura caritativa più vicina geografi camente, che recupera direttamente i prodotti di cui poi usufruiscono i suoi assistiti. E sempre operando a di-stanza riusciamo a recuperare cibo anche da mense lontane da Firenze.Infi ne, lavorate anche sulla burocrazia. Come?Con le nuove norme entrate in vigore e con l’aumento della povertà – basti pensare che dal 2012 al 2013 c’è stato un incremento del 27% delle richieste: nel 2012 avevamo 85mila assistiti e collaboravamo con circa 570 strutture caritative, nel 2013 abbiamo aiutato oltre 101mila persone collaborando con circa 600 strutture caritatevoli in Toscana e la lista di attesa è ancora lunga – agli enti caritatevoli è richiesta anche un’importante parte di documentazione burocratica. Spesso le strutture caritative cui distribuiamo gratuitamente i prodotti sono costituite da piccoli gruppi di volontari, magari organizzati all’interno di una par-

rocchia o di un circolo dove giustamente queste iniziative nascono con slancio di generosità e tanta buona volontà, entrambe doti ammirevoli, ma che sul fronte dell’aiuto alimentare e della sicurezza potrebbero non essere suffi cienti per garantire la durata nel tempo di questo loro impor-tantissimo servizio ai poveri nell’evolversi anche di nuove leggi, norme, obblighi e adempimenti, e allora cerchiamo di dar loro una mano per far comprendere tutte le norme e i vincoli burocratici che nella circo-stanza attuale fanno parte del nuovo ordinamento europeo del piano di aiuto alimentare agli indigenti (Fead), dalla preparazione dei fascicoli al reperimento del materiale, ai criteri di conservazione e successiva distribuzione dell’aiuto alimentare secondo la richiesta laddove il biso-gno è più urgente. Insomma, spesso le diffi coltà non mancano, perché le strutture che aiutano sul fronte dell’emergenza alimentare devono andare a richiedere scartoffi e e documenti in situazioni di disagio ve-ramente gravi, spesso famiglie con bambini che magari a causa di un licenziamento o di una malattia inaspettata si trovano a dover chiedere un pacco alimentare per far fronte alle necessità. Nonostante questo aspetto anche la parte delle procedure burocratiche è importante, per-ché responsabilizza il lavoro volontario.

#Focus

Dalla colletta alimentarea un corsoanti-sprechi.E tutti possono aiutare

14 | Febbraio 2015

Page 15: Il Reporter Q1 - Febbraio 2015

Serena Wiedenstritt

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Page 16: Il Reporter Q1 - Febbraio 2015

I “segreti” dell’italiano ora si scoprono sul webL’Accademia della Crusca risolve i dilemmi (linguistici) su internet

Più di quaranta dubbi al giorno

Quattro secoli (abbondanti) e non sentirli. È proprio il caso di dirlo parlando dell’Accademia della Cru-

sca, la più antica accademia linguistica del mondo, attivissima nel diff ondere la cultura dell’italiano, nella tutela e nella salvaguardia della lingua ma anche nel-lo studio approfondito dei suoi cambia-menti, senza rinunciare agli strumenti più all’avanguardia. Inaugurata uffi cial-mente il 25 marzo 1585, nata per sepa-rare il “fi or farina”, ovvero la lingua cor-

retta, dalla crusca, quella scorretta – per questo il suo simbolo è il “frullone”, og-getto che aveva proprio questa fi nalità – dalla metà degli anni ’90 è sbarcata sul web, dapprima semplicemente con un sito istituzionale, poi con versioni sem-pre più aggiornate fi no a quella attuale, oltre ad account sui principali social network. Con un buon successo: il sito registra circa 200mila visitatori al gior-no, la pagina Facebook ha oltre 186mila like e l’account Twitter conta 23.400 follower. Sul sito è possibile rintracciare

la versione elettronica delle cinque edi-zioni del Vocabolario della Crusca, ma anche banche dati aggiornate sul pre-zioso materiale ospitato dalla biblioteca dell’Accademia in appositi “scaff ali digi-tali”. E se da tempo, con il periodico se-mestrale “Crusca per voi”, gli accademi-ci off rivano risposte ai dubbi linguistici loro sottoposti, ora è il web a ospitare un servizio di consulenza linguistica per risolvere i dilemmi di tante persone. Consapevole che la nostra lingua è sem-pre in movimento, l’Accademia non si fa sfuggire lo studio di vocaboli che stanno entrando sempre più nell’uso comune: così, nella rubrica “Parole nuove” è pos-sibile trovare l’etimologia di “hipster” o la storia del termine “selfi e”. Ma allo stesso tempo vengono rivelate le origini di vecchie espressioni come “coda di pa-glia” o “rotto della cuffi a”, usate da tutti spesso senza conoscerne la storia. “Il sito ha un’utenza di cultura medio-alta, i social ci permettono di far ‘rimbalzare’ i contenuti diff ondendoli a una fetta di pubblico più ampia”, spiega il professor Marco Biffi , responsabile del sito e dei nuovi media dell’Accademia. “L’attività sul web rispecchia un interesse dell’Ac-cademia verso tutti i mutamenti lingui-stici, che seguiamo da tempo con inizia-tive e convegni, dedicati ad esempio alla lingua degli sms o radiotelevisiva – con-tinua Biffi – e particolare attenzione vie-ne data ai neologismi. C’è un alto fl usso di parole che entrano ed escono dalla nostra lingua: alcune sono effi mere, al-tre restano. Non siamo noi a deciderlo, per questo ci limitiamo ad analizzarne origine, etimologia e ambito d’uso”.

Si dice “salsiccia” o “salciccia”? E perché i “profi teroles” a Firenze si chiamano “bongo”? O ancora, si dice “libricino” o “libriccino”? Ma soprattutto, quella

del “piuttosto che” col valore della disgiuntiva “o” è una moda o un uso corret-to? Sono solo alcune delle richieste di consulenza linguistica a cui la Crusca ri-sponde nella sua rubrica, segnalate successivamente sui vari social network con immagini ironiche. Tanti, ad esempio, i meme dedicati all’uso del congiuntivo, come quello di Batman che schiaff eggia Robin per un “se avrei” o quello di un dialogo tra due galeotti in cui uno dice: “Niente condizionale per me. Il giudice ha detto non voleva che faceva la fi ne del congiuntivo”. Sono più di quaranta, ogni giorno, le richieste di consulenza che arrivano agli accademici: ma qua-li sono le più frequenti? “Dipende dall’attualità e dalle notizie più discusse: la scorsa estate, con i Mondiali, in molti ci hanno chiesto la forma corretta tra ‘il’ e ‘la’ Costa Rica, mentre alcuni mesi fa domanda frequente era che articolo usare quando ci si riferiva al virus Ebola – risponde Marco Biffi , responsabile di sito web e nuovi media dell’Accademia – le domande su un uso corretto del congiun-tivo non mancano mai, tante sono state quelle relative all’utilizzo del ‘piuttosto che’ come disgiuntivo e poi moltissime quelle su parole di origine dialettale o regionale considerate italiane al cento per cento, soprattutto dai fi orentini”. E a quanto pare non mancano nemmeno i dilemmi “evergreen”. “La grafi a è ancora un punto debole: moltissimi chiedono se ‘qual’ si scrive con accento o apostrofo o in generale hanno dubbi su quali parole accentare o apostrofare – prosegue Biffi – e poi ci sono le trasformazioni della lingua, come l’uso del pronome ‘gli’ al posto di ‘loro’”. La Crusca, dal canto suo, non “bacchetta” le novità, ma si sof-ferma su termini e usi nuovi, ne spiega l’origine e ne contestualizza l’utilizzo: nel caso di “gli” per “loro”, ad esempio, non condanna questa metamorfosi, conside-randola ormai di uso comune e corretta, tranne che nel caso di registri altamente formali.

S.C.

Sara Camaiora

Cultura

Non solo congiuntivo

La sede dell’Accademia della Crusca, la più antica accademia linguistica del mondo (foto di George Tatge, Regione Toscana)

�Web:accademiadellacrusca.itFacebook: AccademiaCrusca

#Curiosità

Il Vocabolario della Crusca (foto di George Tatge, Regione Toscana)

16 | Febbraio 2015

Page 17: Il Reporter Q1 - Febbraio 2015

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Page 18: Il Reporter Q1 - Febbraio 2015

#Sport

Il calendario

tottenham-fiorentina,che la sfida abbia inizioAlla scoperta degli avversaridei viola in Europa League

Sedicesimi di finale

“Mission im-possible” a White Hart Lane? Ana-

lizziamo a mente fredda il Tot-tenham, andando oltre il blaso-ne e la bacheca piena di vecchi trofei. Partendo da un semplice dato: ai sorteggi di Europa Le-ague i viola erano testa di serie, dato che erano arrivati primi nel girone K di qualifi cazione con 13 punti, frutto di quattro vittorie, un pareggio e una sconfi tta, con undici gol fatti e quattro subiti.

L’una contro l’altra (anche) fuori dal rettangolo verde.

Tottenham e Fiorentina, nel-le ultime due sessioni estive di mercato, si sono fatte la concor-renza per obiettivi comuni (Sol-dado e Stambouli). Era l’estate del 2013 quando i viola, a “cac-cia” di una punta centrale, mise-ro gli occhi sul bomber del Va-lencia, il 28enne spagnolo con un rullino di marcia di un gol ogni due partite. Per poi virare sulla pista tedesca che portava a Mario Gomez, con la stessa ca-pacità di bucare i portieri avver-sari e un prezzo del cartellino relativamente low cost. Almeno rispetto al collega iberico, che si trasferì al Tottenham per la bel-lezza di trenta milioni. Nessun rimpianto per “l’aff are” (si fa per dire) sfumato, visto che entram-bi, con le nuove maglie, sembra-no aver perso la vena realizzati-va. Dall’attacco al centrocampo, esattamente un anno dopo, ecco che le due contendenti prenota-no Benjamin Stambouli, media-no del Montpellier. Convinto il giocatore, mancano solo gli ul-

Irene Delfino

Mentre la squadra londinese è ar-rivata seconda nel girone C, alle spalle del Besiktas, con 11 punti (tre vittorie, due pareggi e una sconfi tta, nove gol fatti e quattro subiti). È vero che il tecnico Po-chettino ha dato più importanza alla Premier, ma lo stesso ha fat-to Montella, schierando spesso le cosiddette seconde linee in Europa League. In campionato il rullino di marcia degli “spe-roni” inglesi ricalca quello dei viola, con poco più di un punto e mezzo a partita. Insomma, oltre-

manica i problemi non mancano per il mister argentino, ingaggia-to dal Tottenham dopo l’esonero di Villas-Boas e del traghettatore Tim SherdelI, vice del portoghe-se. Mancano invece come il pane i gol di Gareth Bale, che ha in-dossato la camiseta blanca nell’e-state 2013. Sostituito in attacco dalle “controfi gure” di Soldado (un solo centro ai preliminari di Europa League contro l’Ael Li-massol in sei presenze e un altro misero gol in Premier League all’Everton in ben tredici appari-

zioni) e Adebayor (dieci presen-ze con due gol in Premier, due partite senza reti in Europa Le-ague), che si alternano come ter-minali off ensivi nel 4-2-3-1 degli inglesi. Un modulo che vede in porta Hugo Lloris, numero uno della nazionale francese. La di-fesa è guidata dal centrale belga Vertonghen, che fa coppia con Fazio, mentre sulle corsie esterne agiscono Walker e Rose. Al Pek e compagni si oppone un cen-trocampo muscolare con Mason e Dembélé o Bentaleb. Dietro la punta centrale agiscono l’ex romanista Lamela ed Eriksen. Più il talentino classe ‘93, nato proprio a Londra, Harry Kane, bomber di Europa League con sette reti all’attivo in altrettante presenze tra preliminari e giro-ne. E capocannoniere a sorpresa degli stessi Spurs con diciotto centri in ventotto presenze fra Premier League, Europa League, League Cup e Fa Cup. Niente male per un prodotto del settore giovanile. Quella dei sedicesimi di fi nale si presenta insomma come una (bella) sfi da alla pari nello stadio di White Hart Lane (foto dalla pagina Facebook del Tottenham). Senza dimenticare, esattamente sette giorni dopo, il ritorno al Franchi.

timi dettagli con il club france-se. Al fotofi nish, però, gli Spurs mettono sul tavolo una cifra maggiore. E Stambouli non può far altro che volare a Londra, pena una stagione in tribuna. Sul mercato la partita fi nisce 2-0, ma il vero match inizierà a White Hart Lane il 19 febbraio, alle 21,05.

I.D.

Il febbraio viola comincia in campionato dalla partita contro l’Atalanta allo stadio Artemio Franchi

Soldado è stato uno degli obiettivi comuni di mercato di Tottenham e Fiorentina (foto dalla pagina Facebook del Tottenham)

un mese (breve) per il rilancio

Un mese per (ri)prendere il volo. E trovare quella continuità di risultati mancata nella prima parte della stagione. È il febbraio

viola, che in campionato parte con la sfi da casalinga contro l’Ata-lanta: una partita che, per continuare a inseguire sogni e ambizioni importanti, può avere solo un risultato per la Fiorentina, il segno 1. Una settimana dopo la squadra gigliata farà visita al Sassuolo, una delle sorprese di questo campionato, formazione capace di bloccare i viola all’andata al Franchi sullo 0-0. Il 22 è atteso grande spettacolo in campo e sugli spalti: Fiorentina-Torino è il derby del gemellag-gio. Ma è (soprattutto) un’altra partita da vincere. Il “mese breve” di campionato lascerà poi spazio a marzo, che per i viola inizia con un big match, quello di San Siro contro l’Inter. Una partita cui la Fio-rentina dovrà arrivare con più punti possibili conquistati proprio in questo febbraio, mese che può portare la compagine di Montella a rilanciarsi o a cascare nell’anonimato. Non resta che tifare e atten-dere il verdetto del campo.

Lorenzo Mossani

Mercato

i confronti fuori dal campo

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18 | Febbraio 2015

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#Sport

Firenze è in corsa per ospitare i mondiali di pattinaggio artistico in programma nel 2016

Francesco Coppoli in azione: è un momento non facile quello che sta attraversando la Rari Nantes Florentia

Pattinaggio artistico

la corsa verso i mondialiFirenze, con il Mandela Forum, corre per ospitare i mondiali di

pattinaggio artistico del 2016. La federazione internazionale ha assegnato all’Italia l’organizzazione dell’appuntamento iridato, che si terrà dal 25 settembre al 9 ottobre. Unica avversaria è Novara che, però, non può vantare un palasport da settemila posti e l’attrattiva turistico–culturale di Firenze. Così, a meno di brutte sorprese, il 28 febbraio la federazione internazionale roller sport dovrebbe assegna-re al capoluogo toscano l’appuntamento internazionale su rotelle del prossimo anno. Il parquet bianco del Mandela Forum, realizzato nel 2001, quando Firenze ospitò già un mondiale (con oltre sessantamila spettatori complessivi), è considerato tra i migliori al mondo. Pre-viste oltre trenta nazioni partecipanti, circa duemila atleti e 140mila presenze complessive. “Credo che il Mandela Forum sia l’impianto più adatto a questo tipo di manifestazione – ha detto l’assessore allo sport Andrea Vannucci – Firenze vuol essere ancora protagonista con questa candidatura e con questi mondiali”.

Sim.Spa.

Pallanuoto

rari, spettro serie a2La classifica delle due squadre fiorentine di pallanuoto piange. La

Rari Nantes Florentia maschile, allenata da Riccardo Vannini, ha chiuso il girone d’andata all’ultimo posto, con un solo punto. La Ngm Firenze Waterpolo, allenata da Riccardo Tempestini, è nei bassifondi della classifica e deve recuperare terreno. A preoccupare è soprattutto la Florentia. La società dei nove scudetti, di una Coppa Italia e una Coppa delle Coppe (nel 2001), il sodalizio che ha, nel suo palmares, anche ventidue atleti campioni italiani assoluti nel nuoto e sette titoli italiani nei tuffi, rischia di subire l’onta della retroces-sione. Mai, in centodieci anni di storia, la Rari è scesa in serie A2. La squadra maschile ha visto negli ultimi due anni andar via tanti pal-lanuotisti che adesso sono nel giro della Nazionale, e come stranieri ha tesserato due cinesi: Liang e Tan. L’unico azzurro rimasto è Fran-cesco Coppoli. “Abbiamo dovuto ridimensionare la rosa – spiega il presidente Andrea Pieri – rimango, comunque, fiducioso”.

Sim.Spa.

Claudio Piccinetti, responsabile tecnico della società, presenta la nuova scuola calcio del Cs Porta Romana

porta romanaa... porte aperteNata la scuola calcio: “Qui c’è spazio per tutti”

La società

�Web csportaromana.it Tel. 055.2047654

Il Cs Porta Romana si è lanciato questa stagione in una nuova “impresa”: una scuola calcio. Di per sé for-

se niente di eccezionale, ma va tenuto presente che la società si trova in una zona che non si può certo definire ricca da que-sto punto di vista. Dunque, una nuova scuola calcio a portata di mano (o meglio, di piede) per i bambini del quartiere è già una novità degna di nota. Ma ciò che distingue l’iniziativa del Porta Romana è la sua filosofia, nella quale crede fermamente e con orgoglio il responsabile tecni-co Claudio Piccinetti, che con trent’anni di esperienza alle spal-le in squadre rinomate in tutta la Toscana, Fiorentina compre-sa, si è gettato anima e corpo in questa attività. “La nostra scuola calcio – racconta – è prima di tutto ‘scuola’, intesa come luogo di aggregazione, apprendimento, divertimento e crescita. Molte società puntano essenzialmente alla vittoria e ai risultati, ma noi crediamo che per l’agonismo ci sia tempo, la scuola calcio non deve guardare a questo. Nelle nostre squadre i bambini gio-cano tutti, compresi quelli con qualche difficoltà, magari seguiti da un’educatrice. Non chiudia-mo la porta in faccia a nessuno”.Una filosofia vincente, consi-derando che l’infanzia è il mo-mento più importante per la formazione caratteriale...

Carlo Marrone

Proprio per questo noi insegnia-mo il buon calcio ma anche il rispetto, l’uguaglianza e tutta una serie di valori importanti sul campo come fuori. A maggior ragione in un quartiere ricco di varietà ma anche di disparità, cerchiamo di insegnare ai ra-gazzi a stare insieme in modo costruttivo.Vi capiterà sicuramente di ave-re a che fare con famiglie che non possono permettersi di pa-gare una scuola calcio: come vi comportate in questi casi?Quando capitano queste situa-zioni, i genitori vengono a par-lare con me e valutiamo insie-me il da farsi. Certo non siamo un’associazione di volontariato, ma come ho già detto non pre-cludiamo a nessuno la possibili-tà di accedere alla scuola calcio. Se davvero la famiglia non può permettersi di pagare, dopo es-sermene accertato ne parlo con la società e di solito le andiamo incontro.Ci sono anche bambine nella scuola calcio?Sì, ce ne sono due e sono ecce-zionali, si allenano con i maschi

e sono perfettamente all’altezza e ben integrate. Anche queste sono soddisfazioni. Farle allena-re separatamente? Se un giorno saranno in numero sufficiente più che volentieri, ma per il mo-mento devo dire che non le vedo affatto sacrificate.Insomma, al Porta Romana l’integrazione è uno dei valori principali...Senza dubbio, come lo è l’in-segnamento, a trecentosessan-ta gradi. Da noi i bambini (e le bambine) devono venire sereni, senza ansie da prestazione. E forse così i risultati sono anche migliori: abbiamo appena pas-sato alla Fiorentina un bambino del 2004.Una “filosofia” che ha portato la scuola calcio a ottenere cento iscrizioni solo nel primo anno, e la società non ha intenzione di fermarsi qui: l’obiettivo – viene assicurato – è crescere ancora e diventare un riferimento per i bambini del quartiere.

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Febbraio 2015 | 19

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#Cultura

Veronesi e quei capitoli “morettiani”Lo scrittore racconta quanto di lui e quanto di Nanni c’è nel protagonista del suo romanzo

Avolte ritornano. Come in questo caso. A volte ritornano quei personaggi che

i loro autori avevano lasciato sospesi nel tempo e nello spazio. Né vivi né morti, solo cristalliz-zati in una dimensione chiusa tra la prima e l’ultima pagina di un romanzo. È il caso di Pietro Paladini, protagonista di “Caos Calmo”, il romanzo che ha con-sacrato il successo di Sandro Veronesi, vincitore del premio Strega e campione di incassi ai botteghini con l’omonima pel-licola diretta da Antonello Gri-maldi e interpretata da Nanni Moretti. Ecco, alla fi ne del 2014, dopo dieci anni dalla pubblica-zione di Caos Calmo, Paladini è tornato, protagonista di “Terre Rare” (edito da Bompiani, 407 pagg, 19 euro), l’ultima fatica dello scrittore pratese – sorta di sequel del successo datato 2005 – che nel frattempo aveva dato vita a nuove storie e nuovi per-sonaggi.

Quanto c’è di Veronesi in Pala-dini? In un romanzo, come sempre accade, ci sono cose viste, vissute da chi scrive, però Paladini non è un mio alter ego. È un personag-gio di fantasia da cui avevo preso le distanze già in Caos Calmo, distanze che mantengo. In che senso?Nel senso che c’è, da parte mia, un atteggiamento critico nei confronti del personaggio, no-nostante io gli voglia bene. Que-sta volta ho sentito il bisogno di marcare la distanza tra autore e personaggio, conquistandomi uno spazio personale da scritto-re. Ho scelto di mettere all’inizio dei capitoli delle frasi-citazioni, che sottolineano il rapporto di-retto tra me-scrittore e il letto-re, e che commentano a priori quello che poi la voce narrante di Paladini dirà a chi legge nelle pagine che seguono.Nel fi lm Caos Calmo, Paladi-ni viene interpretato da Nanni Moretti. Quanto l’attore somi-

G. Carpini - L.V. Zarrilli

L’intervista

Sandro Veronesi, già autore del bestseller “Caos Calmo”, ha da poco pubblicato il suo nuovo romanzo “Terre Rare”

�Websandroveronesi.it

glia davvero al protagonista?Devo essere sincero, in Ter-re Rare non sono riuscito ad astrarmi completamente, ci sono un paio di capitoli nei quali la fi sicità di Moretti prende il so-pravvento sul personaggio. Ho deciso di lasciarmi andare e non contrastarla, ero pur sempre io il proprietario di questo perso-naggio, e quindi ho scelto deli-beratamente che la fi sicità – che negli altri capitoli è più neutra – in quelle pagine sia più precisa, facendo diventare un paio di ca-pitoli decisamente “morettiani”.Potrebbe diventare un fi lm an-che questo nuovo romanzo?Da quando è uscito Caos Cal-mo ad oggi sono cambiate molte cose nell’industria cinematogra-fi ca. Si producono meno fi lm e più a fatica, occorrono più ga-ranzie. Grazie a mio fratello Gio-vanni (che fa il regista, ndr) co-nosco bene il mondo del cinema e quindi credo che sia una fase diffi cile, ma questo non rappre-senta un problema.

Conte, servillo, haber, afterhours:febbraio in cittànon è solo carnevale

Febbraio, mese del Carne-vale, tripudio di sfi late in

maschera. Ma non solo. Per-ché febbraio a Firenze è anche molto altro, per chi di trucchi e costumi non ne vuol nem-meno sentir parlare. In pole position tra gli eventi più attesi del mese c’è il concerto di Pao-lo Conte, all’Opera di Firenze, in programma il 12. Il cantau-tore si esibisce per la prima volta all’interno del nuovo te-atro fi orentino, dove l’acustica è pressoché perfetta . Un paio di giorni dopo – il 14 – per la gioia degli amanti della musi-ca elettronica, al Viper Th ea-tre salirà sul palcoscenico Jeff Mills, nome che si può trovare accostato a orchestre fi lamor-niche o a maestri del cinema come Fritz Lang, così come a location prestigiose quali la Royal Albert Hall. Si cambia completamente genere il 17, con l’appuntamento fi ssato al Teatro Verdi per il concerto di Carnevale dell’Orchestra re-gionale toscana. In program-ma due composizioni che il pubblico dell’Ort non ha mai ascoltato: il rarissimo Concer-to per violoncello op.58 di Al-fredo Casella e la Sinfonia n.9 di Šostakovič. Viceversa, non suonano nuovi ai melomani né Rossini e la sua sinfonia della Gazza ladra, né le Va-riazioni rococò di Čajkovskij. Chi vuol provare un’esperienza nuova, il 22 può fare un salto all’associazione La Vague, per il seminario di Francesca Pi-rami “Canto le mie voci”. Dal 24 al 28 si ritorna all’Opera per uno spettacolo che farà felici i bambini, un adattamento della fi aba di Pollicino con musiche di Hans Werner Henze, rea-lizzato in collaborazione con il conservatorio Luigi Che-rubini. E mentre il 27 il Verdi fa spazio agli Aft erhours e al pubblico di afi cionados della band, poco più in là, sul palco della Pergola, lo spazio se lo contendono prima Alessan-dro Haber e Alessio Boni, che dal 24 al primo marzo porte-ranno in scena Il Visitatore (di Eric-Emmanuel Schmitt), e a ruota i fratelli Servillo, Toni e Peppe, che tornano on stage al teatro fi orentino con La Parola Canta, dal 4 all’8 marzo. Per la gioia degli amanti della coppia di artisti.

Agenda

Una delle vedute ottocentesche di Firenze di Fabio Borbottoni, che saranno in mostra nella sede dell’Ente Cassa

La ricorrenza

Firenze capitale... per un annoAveva tutte le caratteristiche per essere la capitale del regno: fu per

questo che Firenze, dopo Torino e prima di Roma, fu scelta per fare da baricentro a un Paese in via di defi nizione. Oggi, a 150 anni di distanza, ci si guarda indietro e si celebra il lustro durante il quale Firenze è stata il cuore pulsante del paese, con mostre, incontri ed eventi che andranno avanti per tutto il 2015. L’Ente Cassa di Rispar-mio di Firenze, che con la storia della città ha un fortissimo legame, ha deciso di promuovere (e fi nanziare) un calendario di appunta-menti (ai quali poi se ne aggiungeranno altri promossi direttamente dalle istituzioni cittadine) organizzati di concerto con il Comune, la soprintendenza per il Polo museale e il comitato per i festeggiamen-ti dei 150 anni di Firenze Capitale, presieduto da Eugenio Giani. Il primo evento che porta la fi rma dell’Ente Cassa è quello organizzato all’Archivio di Stato dal titolo “Una capitale e il suo architetto” (fi no al 6 giugno con ingresso libero), dove vengono presentati carteggi, pla-stici, dipinti e oggetti riferiti all’attività dell’architetto Giuseppe Poggi e al nuovo disegno urbanistico di Firenze. Il 17 febbraio, nella sede dell’Ente Cassa di Risparmio, prende il via un’altra mostra, “Firenze com’era nelle vedute di Fabio Borbottoni”, esposizione che riunisce le celebri vedute di Borbottoni e di artisti della seconda metà del XIX secolo, realizzata in collaborazione con il Polo museale fi orentino e l’Istituto Geografi co Militare. Per l’occasione sono stati predisposti apparati multimediali che accompagnano il visitatore nella compren-sione del passaggio dalla Firenze del passato a quella di oggi. Una delle maggiori ragioni per cui Firenze divenne anche capitale dell’arte fu la sua capacità di accogliere culture diverse adottandole e interpre-tandole secondo la propria sensibilità, ed è per questo che la comu-nità ebraica promuove una serie di incontri (una volta al mese fi no a novembre) per approfondire una vasta serie di temi. E mentre il 20 settembre riapriranno al pubblico i giardini del museo Archeologico, il 22 ottobre Casa Martelli si appresta a ospitare una giornata di di-scussione sui “salotti” di fi ne Ottocento. Dulcis in fundo, l’Accademia di Belle Arti dedica una giornata alla cultura artistica nel periodo di Firenze capitale con un convegno previsto per fi ne novembre.

Tutto su piazza pitti:il quarto volumedella collana suisegreti del capoluogo

Un altro tassello si aggiunge a quello che somiglia più

a un viaggio tra i segreti di Fi-renze che a una collana di libri sulla città. È dedicato a piazza Pitti il quarto libro della serie “Le Piazze di Firenze” di Lucia-no e Ricciardo Artusi, edito da Giorgi Libri. Quaranta storie sulla città, raccontate in un’ot-tica originale, con linguaggio immediato, ricco di aneddoti e curiosità, che permettono di scoprire particolari rimasti sconosciuti perché inosservati. Cosa si nasconde dietro alla piazza che fa da spartiacque tra l’Oltrarno e il giardino di Boboli? Chi la frequentava storicamente? Quando è stato costruito il palazzo granduca-le, tra i più belli e imponenti della storia italiana? Queste e altre curiosità verranno soddi-sfatte sfogliando le pagine del volume. I tre precedenti sono dedicati, in ordine di uscita, a piazza della Repubblica, piazza della Santissima Annunziata e piazza di Santa Croce.

Il pittore della luceche incanta gli uffizi:i dipinti Dell’artistafiammingo

Quando Gerrit van Hon-thorst se ne andò improv-

visamente da Roma nella tarda primavera del 1620 per fare defi nitivamente ritorno nella natìa Utrecht, dovevano essere circa dieci anni che risiedeva in Italia. Dieci anni in cui la sua pittura maturò molto, rag-giungendo vette di mirabile virtuosismo, specialmente nel-le scene a lume di notte. Da qui viene il soprannome – Gherar-do delle Notti – del pittore pro-tagonista della prima mostra dell’anno alla Galleria degli Uffi zi. Si intitola “Quadri biz-zarrissimi e cene allegre” (dal 10 febbraio fi no al 25 maggio) e raccoglie tutta la produzione del periodo italiano dell’artista, che non ammonta a più di una quarantina di opere. Arric-chisce la mostra la presenza di un dipinto del Caravaggio, eseguito nel 1609 e ben presto giunto alla corte granducale, il Cavadenti della Galleria Pala-tina, da cui il pittore prese ispi-razione per almeno tre delle sue opere.

Il libro La mostra

20 | Febbraio 2015

Page 21: Il Reporter Q1 - Febbraio 2015

#Cultura

Le strade di Mr. Moskovitch | Seconda puntata

Chi aspetta, non si sa cosa davvero aspettaBoogey Moskovitch se l’era vista arrivare indecentemente bella e vitale, mentre

beveva un Laphroaig al lounge bar dell’Internazionale, all’ultimo piano dell’hotel, in cima ad una torre medievale. Era l’imbrunire di un pomeriggio splendido e, intorno, la cupola del Brunelleschi, il campanile di Giotto, Ponte Vecchio.

Ma questo, a ben pensarci, fu dopo.- Un Laphroaig. Acqua e ghiaccio a parte - chiese Moskovitch.Nell’aria risuonavano le note di For all we know di Keith Jarrett.- Serata languida - aveva detto il barista.- Non differente dalle altre – aveva risposto Boogey – ma c’è un profumo stupendo

di tiglio, nell’aria.- Mr. Moskovitch, se si gira vede un capolavoro ancora più bello di questa città.Si era girato. Indossava un paio di jeans, una maglietta nera, giubbotto corto di

pelle morbida. Gli occhiali da sole se ne stavano sulla testa, a spingere i capelli biondi verso la nuca. Il viso era stupendo.

- Modella?- No, non credo. Ha prenotato la suite Rosso Fiorentino. Vista Ponte Vecchio...- Attrice?- Probabile, ma piuttosto famosa, direi. Ma non mi viene in mente nessun suo

film...- Viaggia da sola? Sono certo di riconoscere il viso...- Mr. Moskovitch, lei mi è molto simpatico, ma se le dico qualcosa rischio il licen-

ziamento...

* * *

Prenotando l’hotel aveva chiesto che la suite fosse piena di candele, e che ci fossero boule di vetro con foglie di limone e piccole mele profumate. Adorava quel miscuglio di odori; le ricordava il sapore vagamente aspro e giovane del suo amante.

Era bello come il sole e l’aveva guardata come si guarda la Naiade del Canova. Per la prima volta, lei guardata da tutti sugli schermi e in carne ed ossa, aveva sentito uno sguardo bruciante posarlesi addosso come un velo di brividi.

Era stanca di amori rispettosi, distratti e stanchi.Era stanca di essere solo una bella donna da esposizione.Desiderava altro, ora. Un amore come deve essere l’amore, e l’aveva trovato in quegli

occhi blu cobalto.Aveva approfittato di un bagno turco e di un massaggio rilassante alla spa dell’hotel per

sedare la sottile agitazione di chi aspetta. Poi s’era fatta portare un long drink in camera.Forse l’avrebbe aspettato distesa sul letto, e lui non avrebbe tardato ancora per molto.

* * *

È giugno. La città sembra la curva morbida dei fianchi di una donna.Dalla vita ho preso a piene mani tutto. Denaro, successo, applausi. Devo tutto al mio

talento.Ma adesso è venuto un altro tempo.Voglio notti insonni, e albe infuocate. E voglio annusare come un lupo profumi che incatenano, e seguirne le tracce.E voglio pioggia di primavera sulla mia pelle.E salsedine addosso, mentre il mio corpo si arroventa al sole.Poi voglio ombra. E parole autentiche e vere che mi massaggino l’anima.E guardare, sapendo che la bellezza è negli occhi di chi guarda.E respirare il tempo, il mio tempo. Che inizia qui ed ora.Per questo sono qui.

* * *

Sms ricevuto da Helen Nielsen:*��Sn mortificato, non ce la faccio ad arrivare x qst sera, ho un casting domani, accidenti!

Non mi cercare sul cell. È scarico e nn ho credito. Scs.Helen, già in sottoveste, si levò la scarpa sinistra e la lanciò nel vuoto. Zoppicando si

mosse verso la poltrona e ci si accasciò sopra. Si levò anche la destra. Con i gomiti sulle gi-nocchia, reggendo il telefono con due mani, compose la risposta. In maiuscolo. Uno spazio dopo ogni lettera.*��C R E T I N O

Poi un secondo messaggio. Giusto per essere chiara.*��Credevi fossi qui ad aspettare te?

L’ovvia risposta - Helen lo sapeva - non sarebbe mai arrivata.

Continua ☞

Lo avevamo lasciato sul punto di partire per Firenze, Mr. Moskovitch, il protagonista del racconto a puntate che Domenico Luigi Cena ha scritto in esclusiva per Il Reporter. Sullo sfondo c’era già un altro personaggio, una donna, anche lei in arrivo nella città del giglio. I loro destini si incroceranno? Provate a scoprirlo leggendo questo nuovo episodio...

Febbraio 2015 | 21

Page 22: Il Reporter Q1 - Febbraio 2015

#Rubriche

Questa storia non è solo sacra e profana, ma è un vissuto che s’in-treccia fra scandalo e ammirazione. Si tratta di una fi orentina dal

nome Villana (1332-1360), fi glia del ricco mercante messer Lapo de’ Botti, bella e procace che di “villana” aveva soltanto il nome, essendo essa gentile, educata e molto garbata. Fin da bambina, con la sua arden-te fede, fu attratta dalla vita religiosa senza pur tuttavia approdarvi, in quanto i ricchi genitori la obbligarono a sposarsi. Era il periodo terri-bile della peste nera del 1348, che sterminò quasi centomila fi orentini. Passata questa grande paura, per reazione allo scampato pericolo, molti sopravvissuti si abbandonarono ai piaceri ed alle frivolezze, ovviamente in base alle proprie possibilità economiche. Giovanissima pervenne a nozze nel 1351 con Rosso di Pietro Benintendi di famiglia benestante al quale, per le sue spiccate capacità seduttive, lo sfavillante sguardo per una segreta corrispondenza e l’intensa passionalità, procurò ben presto diversi grattacapi, conducendo una vita sfrenata e licenziosa ai margini del consentito. Le sue grazie ed i comportamenti, non proprio irrepren-sibili, diedero origine inevitabilmente a disavventure coniugali. La com-piacente Villana era una delle donne più desiderate di Firenze; sbocciata come un fi ore raggiunto dai raggi del sole, capace, con la forza del suo sguardo, di suonare il pentagramma dell’amore in tutte le sue tonalità, aveva la decisa sicurezza di una serenità emotiva racchiusa nel suo ani-mo. Il volto candido come un giglio e fresco come una rosa. Amava ed era abbondantemente contraccambiata; piena di spirito futile e vanito-samente ambiziosa, nell’esplodere incontrollato delle passioni, cadeva nelle insidie delle superfi ciali soddisfazioni in un equilibrio di moglie sempre più precario e minacciato, dove la virtù, per dirlo in estrema sin-tesi, rischiava costantemente di slittare verso il vizio. Una mattina nel farsi con accuratezza il solito maquillage per apparire ancora più bella e desiderabile, Villana si guardò con civetteria, come sempre, allo specchio e con spavento, anziché vedere le sue avvenenti fattezze, vide rifl esso l’or-rido volto del demonio. Gettata via quella superfi cie rifl ettente, si preci-

Il Carnevale per alcuni è una festa, per me un trauma! Questione di punti di vista? No, di mamme! Un bambino timido già odia travestirsi, se proprio è costretto a farlo preferisce scegliere un costume comune:

Arlecchino, Zorro, cowboy. Insomma un vestito per cui nessuno si giri a commentare “oh quello come s’è combinato? Chiama la neuro!”. Mia mam-ma un anno mi vestì da farfalla! Avete letto bene: FARFALLA! Avevo una calzamaglia bianca, un body a strisce azzurre, ali trasparenti e in testa una cuffi a con delle antenne. La farfalla tra l’altro è l’insetto che crea più imba-razzo a un bambino! Vestimi da scorpione che con il veleno faccio paura, oppure da ragno che è il nonno di Spiderman, ma la farfalla, con quei colori tutti abbinati, con quelle movenze eleganti e raffi nate, sembra un insetto uscito dal gay pride! La cosa più traumatica è che quel giorno a scuola ci fecero pure le foto e mia mamma ha pensato bene di esporle in un mobile di casa. Risultato? Alle prese per il c... dei compagni di scuola, negli anni si sono aggiunte quelle degli amici, dei colleghi di lavoro, delle fi danzate e di mia moglie che, addirittura, ha fatto pure le fotocopie (così mi pigliava in giro anche con le amiche). Insomma, un incubo eterno! A distanza di anni io non ce l’ho con lei, le mamme spesso sbagliano per amore, io ce l’ho con quel criminale che ha fatto un costume del genere. Lui sicuramente l’ha fat-to solo per creare danni psicologici irreversibili! Perciò quest’anno a Carne-vale mi riconoscerete sicuramente: sono quello vestito come tutti i giorni!

ANDREA MUZZIComico, attore, regista e cabarettista

�Web andreamuzzi.it

A zonzo per Firenze

Il Pungiglione

pitò a guardarsi in altri specchi ma sempre col medesimo risultato: il diavolo era lì che le sogghignava dappertutto. Infatti, come lo atte-sta anche il proverbio: Il diavolo non istà sempre in un luogo. Pre-sa dal pentimento ed umiliata, si strappò di dosso gli eleganti abiti, andò a confessarsi nella basilica di Santa Maria Novella decidendo di rinunciare alla vita mondana per abbracciare quella spirituale. Dopo aver venduto tutti i suoi beni, si fece terziaria dell’Ordine di San Domenico. Da quel mo-mento si votò alla penitenza, de-dicandosi con rettitudine e bontà a far benefi cenza e riuscendo per-fi no a convertire il padre, il mari-to e diverse meretrici. La giovane donna, morì a soli 28 anni il 29 gennaio 1360, in profumo di san-tità, tanto da essere poi beatifi cata da Leone XII il 27 marzo 1824. La sua tomba marmorea, o meglio lo splendido monumento fune-bre che la vede giacente sotto un drappeggio sorretto da angeli, si può vedere entrando nella basilica di Santa Maria Novella, a destra, quale pregevole opera eseguita nel 1451 dal famoso scultore ed ar-chitetto Bernardo Rossellino, uno dei più rappresentativi artisti del Quattrocento fi orentino.

LUCIANOE RICCIARDOARTUSI

�Web artusi.net

BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

il diavolo allo specchio

zorro? no, farfalla...quel carnevale da incubo

22 | Febbraio 2015

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Lettere

PULIZIA DELLE STRADE,“DOVE LASCIARE L’AUTOPER LE LUNGHE ASSENZE?”Gentile direttore, faccio riferimento all’articolo del dicembre 2014 nella rubrica “segnalazioni, problemi o proposte” a fi rma del sig. C. M. inerente alla pulizia strade. Orbene, capisco benissimo la lamentela, ma vorrei fare una domanda: come si deve comportare un cittadino, che è costretto molto spesso ad assentarsi per lunghi periodi, per moti-vi di lavoro in treno, e aereo, in Italia ed all’estero? Dove deve lasciare l’auto? E da chi farsela spostare non avendo nessuno per lasciarle il disturbo? Ci sono parcheggi libe-ri nel quartiere, senza avere la “gabella” della multa? (Per esempio, vicino a me c’è un grande parcheggio, ma viene pulito anche quello una volta al mese). Si rischia anche il trasporto al deposito comunale con il carro attrezzi (con incentivo giornaliero oltretutto). Non mi sembra giusto, che oltre la tassa di proprietà, un cittadino debba pagarsi anche un garage (anche per due o tre mesi nel mio caso) perché si deve pulire una volta al mese quei tre metri e mezzo di strada (la lunghezza della macchina). Se avete dei suggerimenti!Grazie,saluti

M.P.

“AUTOMOBILISTI, PEDONIE I PROBLEMI PER I CICLISTI”Spett. redazione,faccio riferimento alla lettera pubblicata sul numero 53, dicembre 2014 del vostro giornale e precisamente quella in cui il signor A.B. attacca con un lungo pippone i com-portamenti scorretti dei ciclisti: la mancanza dei lumini quando è buio e la (presunta) arroganza nell’attraversare sulle strisce pedonali. Non voglio difendere i comporta-menti scorretti e pericolosi dei ciclisti, ma mi sembra che se si deve puntare l’indice verso scorrettezza e pericolo-sità, gli automobilisti italiani abbiano di che vergognar-si... in Italia le statistiche riportano almeno un morto al giorno investito sulle strisce da automobilisti che, per il solo fatto di avere un mezzo sotto il sedere, si sentono onnipotenti ed esenti da doveri. Molte volte mi è capitato di attraversare sulle strisce e sentire l’inchiodata, seguita da maledizioni e moccoli. Io questa la chiamo strafotten-za, e lei signor A.B.? Parliamo adesso delle piste ciclabili, delle quali il Q.2 è fortunatamente abbastanza provvisto. Le è mai capitato, signor A.B., in quanto amante della bicicletta come lei si defi nisce, di percorrerle per chi-lometri da una parte all’altra della città come faccio io? Penso che se così fosse avrebbe avuto ben altri motivi per

scrivere al giornale... le piste ciclabili sono piene di gente che non si rende minimamente conto di dove sostano o camminano, anche questo indice di una mentalità... come defi nirla? Poco cittadina? Poco civilizzata? Dite-mi voi.. ma devo sempre fare lo slalom tra persone che camminano in pista ciclabile come fosse il marciapiede... eppure è tinta di rosso, ma questi niente, il loro piccolo universo mentale fi nisce poco oltre i loro piedi! Avete visto la folla di fronte al Badiani? Eppure non c’è interru-zione, il ciclista ha il diritto di trovare libero. L’altra sera, viale Gramsci: marciapiede largo tre metri, ma babbo e bambino dove camminano? In pista ciclabile... bella educazione, non c’è che dire! Un’altra sera, viale dei Mille angolo Cairoli: faccio notare ad un signore anziano col bastone che sta camminando in pista ciclabile e che vor-rei passare. La sua risposta? Ha infi lato quel bastonaccio tra i raggi della ruota dietro per cercare di farmi cade-re! Ora dalla rabbia ho iniziato a fare una cosa, faccio fi nta di investirli e gli faccio prendere un coccolone, poi all’ultimo mi scanso... roba da non credere, cosa si deve fare! Noi italiani - fatte salve le dovute eccezioni - sa cosa siamo, signor A.B.? Una gran massa di cafoni prepotenti e maleducati, senza alcuna cognizione di cosa sia il ri-spetto per l’altro! Allora... prima di strombazzare i diritti degli automobilisti - mi sembra che qui se ne prendano fi n troppi - mi sembra che siano altre le ragioni per scri-vere a Reporter. Last but not least... se qualcuno se ne è dimenticato, il trasporto eticamente sostenibile non è quello a quattro ruote, e le ragioni le conosciamo tutti benissimo. Quindi a tutti i signori AB: muovetevi in bici e vi renderete conto che i problemi sono altri.

Daniela C.

“I CANI E LA SICUREZZADELLE PISTE CICLABILI”Negli ultimi anni, a seguito dell’O.M. dell’allora mini-stro del Turismo On.le Brambilla circa l’accesso dei cani, c’è stato un cambiamento radicale nella fruizione di ogni luogo pubblico. I proprietari dei cani si sono fi -nalmente visto riconosciuto il diritto di poterli condur-re in ogni luogo, il diritto di vedersi riservare parti di luoghi pubblici (aree cani). Una parte rilevante di questi proprietari sembra, però, o non possedere nel proprio bagaglio culturale, o aver dimenticato, i propri doveri divenuti, peraltro, più stringenti. Infatti molti proprie-tari sembrano dare una particolare lettura di questo cambiamento. Molti sembrano non comprendere che, se dagli spazi pubblici sono state estrapolate delle zone riservate ai cani, in tutte le altre permangono la respon-sabilità del proprietario nel far sì che il cane sia perfetta-mente controllato e controllabile. Sarebbero auspicabili, nell’ambito dei servizi culturali (con ricaduta positiva su

tutti gli abitanti del Q.2) percorsi formativi per P.C., in-tendendo per questo acronimo Proprietari Cani! Molti infatti appaiono carenti di una rifl essione intesa ad ot-tenere una gestione responsabile del loro ruolo! I para-digmi della politica prevedono iter complessivi lunghi, ma il problema esiste..... Il quotidiano mi spinge però ad aff rontare un problema stringente, assai rilevante nel Q.2, quello delle piste ciclabili e pedociclabili. Talvolta passo intorno al Campo di Marte, nel viale de Amicis, via Piagentina, nel percorso dall’Obihall al Girone, ecc; mi chiedo se non sarebbe, come previsto, dalle vigenti disposizioni, una forma di “precauzione contro danni a terzi” interdire le piste ciclabili e pedociclabili ai cani. Anche al proprietario più scrupoloso può mancare, magari per pochi attimi, il controllo di un cane che, nel tirare, lo induce al rifl esso automatico di allungare il braccio. Ma se in quei pochi attimi passa un ciclista? Ad ognuno di noi capita però di vedere P.C. meno scru-polosi: alcuni si pongono da una parte della pista con il guinzaglio allungato al massimo, tenendo il cane al ci-glio dall’altra parte della pista. Altri addirittura, soprat-tutto sull’Arno, lasciano il cane senza guinzaglio, come se fossero in un’area a loro riservata. È forse “colpa”del cane se, nella frenesia della corsa taglia la pista ciclabile o pedociclabile? A mio avviso i problemi sopra illustrati sono reali e sotto gli occhi di tutti!Nel rispetto delle diversità delle inclinazioni, si dia tran-quillità anche a quei cittadini che desiderano percorrere piste ciclabili o pedociclabili senza la preoccupazione di non vedere in tempo un guinzaglio srotolato al mas-simo, un cane, sciolto, che arriva di gran carriera, un guizzo di un cane che, anche se ben stretto al guinzaglio, ha percepito un ultrasuono, che lo fa scattare improvvi-samente.

Franca B.

LE CODE ALLA “ROTONDINA”DI VIA BARACCAPercorro quotidianamente via Pistoiese verso il centro ed imbocco via Baracca al bivio, da quando è iniziato il restringimento alla rotondina si forma, al mattino, una coda che in alcune giornate inizia fi n da Brozzi. Il motivo di questa coda è intuibile, sulla Pistoiese ed in via Baracca si circola su due corsie di marcia, le quat-tro corsie in prossimità della rotondina si riducono ad una formando inevitabilmente un gigantesco imbuto. La creazione del restringimento ha solo lo scopo di penaliz-zare il traffi co, non sarebbe stato più opportuno ridurre la larghezza del marciapiede e magari allargare la luce del ponte sottopasso della ferrovia?

Lettera fi rmata

Fate sentire la vostra voce:inviate segnalazioni, problemi o propostea [email protected]

Editorialedalla primaMa questo è quanto riguarda ieri. Perché ora gli occhi di tut-ti sono puntati sul domani del tram, con uno sguardo (preoc-cupato) all’oggi. Ai cantieri già partiti per la realizzazione della seconda e terza linea e a quelli che si accingono a farlo in que-sto 2015. Quando la città sarà messa sempre più alla prova-lavori, dato che – come spiegato dall’assessore alla mobilità Ste-fano Giorgetti in un’intervista che pubblichiamo questo mese sul nostro giornale – dopo esse-re partiti in modo parziale, nel corso di quest’anno si apriranno i cantieri lungo tutto il percorso delle linee 2 e 3. I fi orentini, in-somma, sono avvisati. E l’appello di Palazzo Vecchio è sempre il solito: lasciare (quanto più pos-sibile) l’auto a casa e utilizzare autobus e biciclette per spostarsi. Un appello che i cittadini sem-brano aver raccolto e iniziato a mettere in pratica: sono sempre i numeri a confermarlo, numeri che dicono che negli ultimi anni il traffi co lungo le strade di Fi-renze è diminuito, grazie anche a un maggior utilizzo del trasporto pubblico e alla crescita della mo-bilità ciclabile. Sempre più gente sui bus e lungo le piste ciclabili, insomma, nonostante il “popolo dei pedali” sottolinei come ci sia ancora da lavorare per rendere Firenze veramente a misura di due ruote. Ma se lavori e cantieri sono tra i principali pensieri di molti fi orentini in questo perio-do, per altri – ovvero per chi ha fi gli – la “prova” è rappresentata dalle scelte da fare in vista del prossimo anno scolastico. Le iscrizioni ad alcune scuole sono già cominciate, altre sono alle porte, e questo è dunque il (dif-fi cile) momento delle decisioni. Perché – oltre ai percorsi più tra-dizionali – in città non mancano nemmeno le possibilità “alter-native”. Su Il Reporter di questo mese ne segnaliamo alcune, per non farsi trovare impreparati al suono della prima campanella.

MATTEO FRANCINI

LO “STOP” ALL’INCROCIOTRA VIA SAN DONNINOE VIA CAMPANIA Spett.le Redazione,vorrei fare una segnalazione nella rubrica “Lettere”. In Firenze, all’incrocio (senza semaforo) di via Campania con via San Donnino, erroneamente è stato tolto il segnale orizzontale dello stop di via San Donnino. Ciò crea svariati incidenti: sia perché esiste una siepe, che impedisce la visibi-lità, sia perché c’è uno specchio insuffi ciente, sia perché c’è un limite di velocità a 50 km/ora (mai rispettato). Potrebbero di nuovo le autorità ripristinare il segnale dello stop in via San Donnino? Tanto per salvaguardare la sicurezza dei cittadini!

Grazie per l’attenzione!Cordiali saluti,

Pietrino

IL REPORTER RISPONDECaro lettore,pubblichiamo la sua segnalazione sul nostro giornale in modo che chi di dovere possa intervenire per risolvere la questione. Approfi tto della sua lettera per ribadire ancora una volta quanto importanti siano gli occhi di tutti gli abitanti per portare alla luce e aff rontare quei problemi urbani che in ogni città non mancano. Segnalazioni, la sua come le molte altre che ogni mese riceviamo in redazione, tanto più im-portanti quando il tema di cui si parla è quello della sicurezza dei cittadini: “aiutare” gli addetti ai lavori ad accorgersi di quello che non va in questa o quella strada, segnalare situazioni e luoghi ritenuti a rischio o dove troppo spesso è capitato di assistere a incidenti, è senz’altro un contributo importante che ognuno può dare alla città. Anche perché – ripeto – nessuno meglio di chi Firenze la vive e la percorre ogni giorno è in grado di accorgersi di cosa non va. Continuate quindi a mandarci le vostre segnalazioni, noi continue-remo a pubblicarle su Il Reporter, per cercare tutti insieme di risolvere le piccole e grandi questioni aperte in città, in centro come in periferia.

MATTEO FRANCINI [email protected]

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TRASLOCHINAZIONALI

TR ASLOCHIINTERNAZIONALI

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SPEDIZIONI TERRESTRI, AEREE E MARITTIMECuriamo ogni aspetto del trasloco:dalla gestione di tutte le procedure burocratiche e doganali previste alla copertura assicurativa “All Risk”, dall’esecuzione materiale del trasloco all’assistenza all’estero tramite un network di aziende qualifi cate

Deposito e custodia di mobili,arredi e generi variI nostri magazzini sono muniti di impanto d’allarme, sistema antincendio e, grazie ad appositi container di legno di varie metrature, sono attrezzati per conservare i beni al riparo dalla luce, dalla polvere e dall’infl uenza di agenti atmosferici

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