Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

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Foto da archivio Il Coltivatore Cuneese Ancora freddo: è allarme gelo nelle campagne 3 Incidenti da fauna selvatica: la responsabilità dei danni all’ente che gestisce il territorio 4 Torna la paura per il latte alla melamina: Coldiretti ribadisce la necessità dell’etichettatura di origine 4 Per Coldiretti il futuro dell’agricoltura è “OGM-free” 5 UNCI-Coldiretti accreditata presso la Regione Piemonte 5 Marini illustra al presidente Napolitano il progetto filiera agricola 5 Bilancio di 5 anni da assessore regionale all’Agricoltura 6 PSR in provincia di Cuneo: il punto con l’assessore Claudio Sacchetto 7 La cerealicoltura protagonista a Fossano 8 Storie di vita Il grande amore che lega Albina e Domenico, da oltre 60 anni 9 Siglato protocollo d’intesa tra Giovani Impresa Coldiretti Cuneo e Giovani Imprenditori Confindustria Cuneo 10 Orti del Casalito aderisce ad UNCI-Coldiretti 11 Il Corsivo del Coltivatore: Galaverna 12 Prezzi dei prodotti agricoli su televideo 12 Riepilogo obblighi “piano dei controlli” delle DOC/G 13 Il 14 febbraio il saluzzese su Melaverde 16 Potatura melo e pesco: saper scegliere le tecniche più idonee 17 Nocciola Piemonte I.G.P.: Coldiretti ottiene una riduzione al piano tariffario 26 Consorzi Agrari d’Italia: Angelo Giordano illustra la nuova holding 27 Truffe agli anziani: in diminuzione in provincia di Cuneo, ma occorre cautela 28 Giornate del Ringraziamento 29 Scadenze aziendali 30 Una nuova opportunità di acquisto a kmØ ad Alba e Bra 31 Terramica: aggiornamenti sulla normativa del biologico 32 Imboschimento dei terreni agricoli: presentabili le domande dal 19 febbraio 33 Dove stiamo andando? 36 Una proposta di trekking 36 Con Coldiretti a MIFLOR primavera 37 Notizie Epaca 38 Assegni familiari: indicazioni su come ottenerli 38 Lorenzo Bergese Cavaliere della Repubblica 38 Il mercatino del Coltivatore 39 C on il forte abbassamento della temperatura e l’arrivo della neve anche in pianura viene confermata la tradizione popolare che considera gli ultimi giorni di gennaio, cosiddetti della merla, i più freddi dell’inverno, e nelle campagne è allarme gelo per verdure e ortaggi. Le temperature abbondantemente sotto lo zero e la fitta nebbia che hanno caratterizzato diverse zone del cuneese dando vita anche al fenomeno della galaverna, hanno provocato nelle settimane passate difficoltà e danni a frutteti, in particolar modo ai kiwi e alle coltivazioni in campo. E le notizie degli esperti non rincuorano: prevedono infatti freddo e neve fino alla fine di marzo. Dunque il periodo del grande freddo quest’anno è destinato a prolungarsi con temperature rigide, al di sotto delle medie stagionali. La discesa della colonnina di mercurio avviene dopo che il 2009 si è chiuso posizionandosi al quinto posto tra gli anni più caldi degli ultimi due secoli in Italia, a conferma dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano anche con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense e un maggiore rischio per gelate tardive. i “Il Coltivatore Cuneese” Editore Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo 1 copia euro 0,77 Direttore Amministrativo Bruno Rivarossa Direttore Responsabile Michelangelo Pellegrino Coordinamento di redazione Viola Carasso Hanno collaborato Mariangela Abbà, Maria Chiara Bellino, Marco Benzo, Roberto Bianco, Aldo Brustolon, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Simona Daniele, Nicola Fontana, Cesare Gallesio, Rosangela Giordana, Rosanna Giraudo, Silvia Graglia, Roberto Lingua, Paolo Marengo, Livio Minero, Nadia Olivero, Lauro Pelazza, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Davide Roà Redazione ed amministrazione Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CN Tel: 0171.447211 Fax: 0171.447300 E-mail: [email protected] Sito Internet: www.cuneo.coldiretti.it Registrazione del tribunale di Cuneo n. 3296 del 7/12/55 47.000 Copie Il Coltivatore Cuneese viene inviato a tutti i soci della Federazione Provinciale Coldiretti di Cuneo Grafica e stampa: AGAM Via Renzo Gandolfo area 90 Madonna dell’Olmo – Cuneo Tel. 0171.411470 – Fax 0171.411714 E-mail: [email protected] Inserzioni esclusivamente presso la ditta Réclame Via Pilos, 20 – Savigliano Tel. 0172.711279 E-mail: [email protected] Listino prezzi Il costo di 1/8 (cm 9x6) di pagina a colori è di euro 145 + IVA. È vietata la riproduzione, anche parziale, delle pubblicità. 3 N° 3 – 1-15 febbraio 2010

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Il Coltivatore Cuneese quindicinale della Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo

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Sommario

Foto da archivioIl Coltivatore Cuneese

Ancora freddo: è allarme gelo nelle campagne 3

Incidenti da fauna selvatica: la responsabilità dei danni all’ente che gestisce il territorio 4

Torna la paura per il latte alla melamina: Coldiretti ribadisce la necessità dell’etichettatura di origine 4

Per Coldiretti il futuro dell’agricoltura è “OGM-free” 5

UNCI-Coldiretti accreditata presso la Regione Piemonte 5

Marini illustra al presidente Napolitano il progetto filiera agricola 5

Bilancio di 5 anni da assessore regionale all’Agricoltura 6

PSR in provincia di Cuneo: il punto con l’assessore Claudio Sacchetto 7

La cerealicoltura protagonista a Fossano 8

Storie di vita

Il grande amore che lega Albina e Domenico, da oltre 60 anni 9

Siglato protocollo d’intesa tra Giovani Impresa Coldiretti Cuneo e Giovani Imprenditori Confindustria Cuneo 10

Orti del Casalito aderisce ad UNCI-Coldiretti 11

Il Corsivo del Coltivatore: Galaverna 12

Prezzi dei prodotti agricoli su televideo 12

Riepilogo obblighi “piano dei controlli” delle DOC/G 13

Il 14 febbraio il saluzzese su Melaverde 16

Potatura melo e pesco: saper scegliere le tecniche più idonee 17

Nocciola Piemonte I.G.P.: Coldiretti ottiene una riduzione al piano tariffario 26

Consorzi Agrari d’Italia: Angelo Giordano illustra la nuova holding 27

Truffe agli anziani: in diminuzione in provincia di Cuneo, ma occorre cautela 28

Giornate del Ringraziamento 29

Scadenze aziendali 30

Una nuova opportunità di acquisto a kmØ ad Alba e Bra 31

Terramica: aggiornamenti sulla normativa del biologico 32

Imboschimento dei terreni agricoli: presentabili le domande dal 19 febbraio 33

Dove stiamo andando? 36

Una proposta di trekking 36

Con Coldiretti a MIFLOR primavera 37

Notizie Epaca 38

Assegni familiari: indicazioni su come ottenerli 38

Lorenzo Bergese Cavaliere della Repubblica 38

Il mercatino del Coltivatore 39

Con il forte abbassamento della temperatura e l’arrivo della neve anche in pianura

viene confermata la tradizione popolare che considera gli ultimi giorni di gennaio, cosiddetti della merla, i più freddi dell’inverno, e nelle campagne è allarme gelo per verdure e ortaggi.Le temperature abbondantemente sotto lo zero e la fitta nebbia che hanno caratterizzato diverse zone del cuneese dando vita anche al fenomeno della galaverna, hanno provocato nelle settimane passate difficoltà e danni a frutteti, in particolar modo ai kiwi e alle coltivazioni in campo. E le notizie degli esperti non rincuorano: prevedono infatti freddo e neve fino alla fine di marzo. Dunque il periodo del grande freddo quest’anno è destinato a prolungarsi con temperature rigide, al di sotto delle medie stagionali. La discesa della colonnina di mercurio avviene dopo che il 2009 si è chiuso posizionandosi al quinto posto tra gli anni più caldi degli ultimi due secoli in Italia, a conferma dei cambiamenti climatici in atto che si manifestano anche con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense e un maggiore rischio per gelate tardive. i

“Il Coltivatore Cuneese”Editore Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo1 copia euro 0,77Direttore AmministrativoBruno RivarossaDirettore ResponsabileMichelangelo PellegrinoCoordinamento di redazioneViola CarassoHanno collaboratoMariangela Abbà, Maria Chiara Bellino, Marco Benzo, Roberto Bianco, Aldo Brustolon, Alberto Burzio, Laura Calcagno, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Simona Daniele, Nicola Fontana, Cesare Gallesio, Rosangela Giordana, Rosanna Giraudo, Silvia Graglia, Roberto Lingua, Paolo Marengo, Livio Minero, Nadia Olivero, Lauro Pelazza, Franco Ramello, Fabrizio Rapallino, Elisa Rebuffo, Manuela Renaudo, Davide Roà

Redazione ed amministrazionePiazza Foro Boario, 18 – 12100 CNTel: 0171.447211Fax: 0171.447300E-mail:[email protected] Internet:www.cuneo.coldiretti.itRegistrazione del tribunale di Cuneo n. 3296 del 7/12/5547.000 CopieIl Coltivatore Cuneeseviene inviato a tutti i soci dellaFederazione Provinciale Coldiretti di CuneoGrafica e stampa: AGAMVia Renzo Gandolfo area 90Madonna dell’Olmo – CuneoTel. 0171.411470 – Fax 0171.411714E-mail: [email protected] esclusivamentepresso la ditta RéclameVia Pilos, 20 – Savigliano Tel. 0172.711279E-mail: [email protected] prezzi Il costo di 1/8 (cm 9x6) di pagina a colori è di euro 145 + IVA. È vietata la riproduzione, anche parziale, delle pubblicità.

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Incidenti da fauna selvatica: la responsabilità dei danni all’ente che gestisce il territorio

Alla luce della notizia relativa alla scoperta di

latte contaminato prodotto nel 2009 ed in vendita sugli scaffali di un supermercato, acquista maggior forza e consenso la battaglia che vede la Coldiretti in prima linea per ottenere per legge sull’obbligo di indicare l’origine in etichetta per il latte e molti altri prodotti alimentari ancora anonimi. Il metodo più veloce e concreto per valorizzare la produzione agricola italiana e al contempo tutelare la salute di consumatori e cittadini.“Il fatto che a distanza di un anno dallo scandalo, – commenta il presidente Coldiretti Cuneo Marcello Gatto – sia di nuovo in vendita

latte cinese alla melamina nei supermercati, dimostra che non è più rinviabile il via libera dell’Unione Europea al Decreto del Ministero delle Politiche Agricole sull’obbligo di indicare l’origine in etichetta per latte e derivati e sul divieto dell’uso delle polveri per la produzione di formaggi.

Lo scorso anno il latte alla melamina provocò l’intossicazione di trecentomila persone e la morte di sei bambini in Cina. A difesa del Made in Italy Coldiretti organizzò un’imponente mobilitazione nazionale presso le maggiori frontiere e porti: mobilitazione che portò ad

ottenere la presentazione da parte del Ministro Luca Zaia del Decreto, ancora al vaglio dell’Unione Europea, che obbliga a indicare l’origine del latte impiegato nel latte a lunga conservazione e in tutti i prodotti lattiero caseari, ma vieta anche l’impiego di polveri di caseina e caseinati nella produzione di formaggi.“Di fronte all’ampliarsi dell’allarme sui rischi dei prodotti cinesi occorre – dichiara Bruno Rivarossa, direttore Coldiretti Cuneo – estendere l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti gli alimenti per favorire i controlli, permettere l’immediato ritiro dal mercato dei prodotti pericolosi”. m

ToRNA LA PAuRA PER IL LATTE ALLA MELAMINA: CoLDIRETTI RIBADISCE LA NECESSITà DELL’ETICHETTATuRA DI oRIGINE

4 N° 3 – 1-15 febbraio 2010 F O N D O

Le amministrazioni provinciali devono rimborsare i danni degli incidenti stradali

provocati dagli animali selvatici. Questo quanto si evince leggendo la sentenza (n. 80 del 2010) con la quale la Cassazione boccia la Provincia di Pesaro Urbino e la condanna a risarcire i danni di un incidente stradale causato da un animale selvatico. Al centro del contendere la richiesta di risarcimento avanzata da un automobilista rimasto coinvolto in un incidente causato da un animale. La Cassazione, in sostanza, ha affermato che la responsabilità spetta a chi ha la gestione “materiale” del territorio.“Nel solo Piemonte sono moltissime le segnalazioni di incidenti stradali causati dagli animali selvatici che hanno

causato danni, feriti e morti sulle strade mettendo anche a rischio – ha sottolineato Bruno Rivarossa, direttore Coldiretti Cuneo e Piemonte – la vita quotidiana dei cittadini. È ormai

evidente da alcuni anni che la sicurezza nelle aree rurali è in pericolo per il proliferare di animali selvatici che stanno invadendo campi coltivati e strade, dove rappresentano un

grave pericolo per le persone e le cose. Non è più solo una questione di risarcimenti dei danni ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone e della vita nelle campagne”. È comunque bene ricordare che oltre ai pericoli per le persone, la moltiplicazione degli animali selvatici sta provocando gravi perdite economiche con i danni causati dalla fauna selvatica che hanno superato in Italia i 70 milioni di Euro all’anno stimati da un rapporto Eurispes. “È dunque necessario – conclude il direttore Rivarossa – che al più presto la Pubblica Amministrazione si attivi per mettere in campo una serie di soluzioni, coordinando in maniera più efficace i diversi enti che sovrintendono alla gestione del territorio. m

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Per Coldiretti il futuro dell’agricoltura è “OGM-free”

Il progetto per realizzare una “Filiera agricola tutta italiana”, che ha come obiettivo di sostenere il

reddito degli agricoltori eliminando le distorsioni e tagliando le intermediazioni dal campo alla tavola, è stato illustrato al Quirinale dal presidente della Coldiretti Sergio Marini al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.Un progetto nato per fermare le speculazioni e creare le condizioni per una più equa ripartizione del valore tra gli attori della filiera, con l’offerta di prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori attraverso la rete di Consorzi Agrari, cooperative (Unci-Coldiretti), mercati degli agricoltori di Campagna Amica, agriturismi e imprese agricole che hanno sottoscritto il progetto per una filiera agricola italiana. m

Una data importante quella di venerdì 29 gennaio, giornata in cui Unci-Coldiretti è stata formalmente presentata alla Regione Piemonte e all’Assessore all’Agricoltura piemontese.

Il direttore di Coldiretti Cuneo e Piemonte Bruno Rivarossa ed il vicedirettore della Coldiretti Regionale Piero Torchio hanno illustrato all’Assessore la grande operatività di Unci-Coldiretti e le opportunità ed i servizi che essa offre alle imprese agricole aderenti. Unci Coldiretti, associazione nazionale di cooperative agricole e di trasformazione agro industriale, è già al secondi posto in Piemonte quale realtà associativa a livello cooperativo. Un nuovo soggetto nato per rappresentare la cooperazione e far crescere le imprese agricole concretizzando il progetto di Coldiretti di una “Filiera Agricola Tutta Italiana”. “Auspichiamo – conclude Bruno Rivarossa – che la Regione condivida e sappia valorizzare questa interessante opportunità per le aziende agricole che oltre ad offrire alle stesse assistenza e tutela, si pone come obiettivo principale il consolidamento e lo sviluppo della cooperazione agricola”. m

uNCI-CoLDIRETTI ACCREDITATA PRESSo LA REGIoNE PIEMoNTE

MARINI ILLuSTRA AL PRESIDENTE NAPoLITANo IL PRoGETTo fILIERA AGRICoLA

5v A R I E N° 3 – 1-15 febbraio 2010

“In attesa di fare definitivamente chiarezza sul futuro delle coltivazioni

OGM in Italia con un referendum democratico tra gli agricoltori è importante intervenire anche normativamente per garantire il sacrosanto diritto della stragrande maggioranza di cittadini ed agricoltori a mantenere il territorio libero dagli organismi geneticamente modificati.”Questo quanto ha dichiarato il presidente della Coldiretti Sergio Marini commentando l’emendamento al Decreto

Milleproroghe. “Sulla base dei risultati dell’ultima indagine annuale Coldiretti-swg – dichiara Marcello Gatto, presidente Coldiretti Cuneo – il 72% dei cittadini italiani che si sono espressi su questo delicato argomento ritiene che i prodotti alimentari contenenti organismi geneticamente modificati siano meno salutari rispetto a quelli tradizionali”. Anche per questo Coldiretti si oppone da tempo alla diffusione delle coltivazioni OGM e sostiene l’obbligo di indicare in etichetta la loro eventuale presenza nei prodotti

importati da altri Paesi per dare l’opportunità ai consumatori di scegliere cosa acquistare e riconoscere i prodotti ‘OGM Free’. “Un’ agricoltura moderna – ha sottolineato il presidente Marini – deve fare scelte coerenti con i bisogni di sicurezza alimentare e ambientale nel rispetto del principio della precauzione. Bisogna evidenziare come la scelta di non utilizzare OGM non sia il frutto di un approccio ideologico, ma sia legata ad una precisa posizione economica per il futuro dell’agricoltura”. m

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Bilancio di 5 anni da assessore regionale all’AgricolturaAssessore Taricco, ora

che siamo prossimi alla scadenza del

mandato, è possibile trarre un bilancio di questi cinque anni. Cominciamo dal Programma di Sviluppo Rurale. Il PSR è stato uno dei fronti di maggior impegno per tutta la struttura della Direzione Agricoltura, con una lunga fase di elaborazione e un’attività di gestione che ha dovuto fare i conti con le complesse normative comunitarie. Ora posso dire che siamo entrati nella piena operatività. A Cuneo le istruttorie, che sono gestite dalla Provincia, hanno raggiunto quasi il 50% delle domande per l’insediamento giovani e si stanno avvicinando al 20% per le misure più complesse sull’ammodernamento aziendale e la diversificazione delle attività (misure 121 e 311). Dopo un notevole ritardo iniziale la Provincia ha ora comunicato di essere in forte recupero e speriamo possa concludere le istruttorie in tempi rapidi. Nell’accordo tra Regione e Province, era previsto che queste dovessero concludersi entro la metà del 2010. Grazie a questi bandi, alcune centinaia di giovani sotto i 40 anni potranno insediare una nuova attività, oltre 1000 aziende potranno fare investimenti e altrettante riceveranno il sostegno sulle misure agroambientali. Abbiamo fatto il punto della situazione con Arpea, l’organismo pagatore, e posso dire che negli ultimi 3 anni abbiamo versato alle aziende agricole, tra PSR, PAC e altro, oltre 1,2 miliardi di euro. Per la provincia di Cuneo si tratta di quasi 130 milioni di euro nel solo 2009 sommando PSR e PAC.

Se dovesse citare altri ambiti di intervento che ritiene fondamentali per quello che la Regione ha fatto in questi 5 anni, quali indicherebbe?Innanzitutto gli interventi per l’irrigazione, un settore che a volte è meno visibile ma che è cruciale per tutte le attività agricole. La Regione, oltre ai finanziamenti della legge 21 che hanno permesso di sostenere interventi per quasi 30 milioni di euro nel 2007 e 2008, ha varato un piano irriguo triennale, investendo 28 milioni di euro, destinati oltre che ai consorzi irrigui anche ai canali demaniali. Sul territorio cuneese abbiamo promosso la firma del protocollo di intesa tra enti locali per il nuovo invaso di Serra degli Ulivi e il potenziamento dell’invaso di Pianfei, con 1 milione di euro, dal fondo rotativo per la progettazione preliminare: due opere attese da molti anni. Inoltre finanziamo interamente la ricostruzione del canale Ronchi Miglia, nel Comune di Cuneo, danneggiato dall’alluvione di maggio 2008, con uno stanziamento di 600.000 euro, e il ripristino del servizio di irrigazione nella zona tra Alba e Bra, sul Tanaro, con 250 mila euro. Oltre a queste opere infrastrutturali, vorrei ricordare i piani di settore

che interessano il comparto vitivinicolo, quello della frutta e delle carni.Si tratta dei finanziamenti previsti dalla legge regionale 95, su cui sono stati aperti tre bandi dal 2007 al 2009 con obiettivi di integrazione di filiera. Si possono già misurare i risultati?Con i bandi emanati nel 2007 e nel 2008, già conclusi, sono state finanziate 7 cantine e cooperative in provincia di Cuneo per un contributo di 4,2 milioni di euro, e oltre 900 aziende agricole associate a imprese di trasformazione del settore ortofrutticolo per oltre 6,5 milioni di euro. Cooperative agricole, consorzi e organizzazioni di produttori hanno potuto così investire nell’ammodernamento degli stabilimenti e delle strumentazioni, nell’assunzione di personale, in progetti commerciali. Nel 2009 è stato varato un corposo programma di sostegno alle piccole e medie imprese di trasformazione e commercializzazione delle carni, per le diverse filiere: l’istruttoria è in corso, ma possiamo dire che gran parte delle domande provengono dal cuneese e complessivamente hanno richiesto un contributo per 22 milioni di euro.

Quali gli interventi per i castagneti e in genere per il patrimonio boschivo del Piemonte?La Regione, in collaborazione con Province, organizzazioni agricole e Comunità Montane, ha aperto un bando sperimentale per il finanziamento di lavori di manutenzione, pulizia e miglioramento dei castagneti da frutto che prevede finanziamenti per 700 mila euro. Un nuovo bando, che sarà oggetto di miglioramento alla luce delle esperienze maturate, è previsto per i prossimi mesi. Sono inoltre attive alcune misure sul PSR, e un piano di lotta al cinipide e alle altre patologie del castagno.Sulle foreste abbiamo investito molto, approvando nel 2009 la nuova legge forestale e ora è al via il regolamento attuativo, che ci auguriamo possano finalmente dare la giusta valorizzazione a un patrimonio naturalistico e produttivo che deve diventare a tutti gli effetti una risorsa.Parliamo anche di vino, una delle produzioni più importanti per la regione ma in forte crisi di mercato. Come la state affrontando?Intanto, in questi anni, come prevede il regolamento OCM vino, abbiamo reso operativo sul 100% dei nostri vini il piano dei controlli che garantisce produttori e consumatori sulla reale provenienza del vino. Per quanto riguarda la promozione e la commercializzazione, il versante che va rafforzato, abbiamo quasi raddoppiato la nostra quota di risorse destinate alla promozione sui mercati extra europei sull’OCM vino, che arriverà nei prossimi anni a 7,5 milioni di euro all’anno di contributi, abbiamo sostenuto i produttori in tutte le principali manifestazioni del settore e adottato, per i vini a maggior estensioni territoriale come Barbera e Dolcetto, iniziative che possano contribuire ad ampliare il mercato, dalle modifiche normative per aprire nuove opportunità commerciali (bag in box, ecc.) a campagne per la promozione del prodotto. m

A T T U A L I T À

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PSR in provincia di Cuneo: il punto con l’assessore Claudio Sacchetto

7N° 3 – 1-15 febbraio 2010A T T U A L I T À

Assessore Sacchetto, una delle problematiche più urgenti che riguardano

il suo Assessorato è lo smaltimento delle pratiche del PSR. Come vi state muovendo?Il PSR è uno strumento che purtroppo negli anni è andato sempre più a complicarsi ed a complicare la vita degli agricoltori. In tutto questo l’Unione Europea ci ha messo del suo, così come lo ha fatto la Regione Piemonte nel Programma 2007-2013. Il fatto che la gestione delle pratiche sia appannaggio delle Province non vuol dire che sia colpa di queste se si va avanti con difficoltà.La Provincia di Cuneo nella seconda metà del mandato amministrativo passato ha avuto una politica agricola prossima allo zero ed oggi paghiamo il fatto che non si siano fatte delle scelte in materia di personale soprattutto. È per questo che abbiamo approvato in Giunta l’assunzione di 4 nuovi tecnici che mi auguro tra mobilità e concorsi possano essere effettivi al più presto.Ma le responsabilità dove stanno?La Regione dice che è colpa delle Province. È come quando chi

produce un’automobile che non funziona si lamenta con chi la usa dicendo che non è capace a guidarla. Cuneo è la prima provincia a livello piemontese ad oggi, ed è l’unica che è già in grado di procedere con mandati di pagamento.Purtroppo, però, siamo comunque indietro poiché i tecnici della Provincia, che insieme al Dirigente cerchiamo di spronare ogni giorno, sono

vincolati e temono la mannaia della Regione, ancora lontana dalle istanze delle aziende. La Provincia ha le sue colpe quando si scolla dalla realtà produttiva e si cala troppo in quella burocratica ed eccessivamente appiattita sull’osservazione rigida e poco elastica dei regolamenti e degli iter di approvazione. Stiamo cercando di limare queste cose con estrema difficoltà, nelle nostre aziende agricole quando l’imprenditore decide di fare una scelta questa è immediatamente operativa, nell’amministrazione pubblica mi sto accorgendo che purtroppo non è così automatica la cosa ma molto più lunga.Mal comune mezzo gaudio. Le altre Regioni d’Europa come sono messe?All’estero non lo so. Tuttavia mi rifiuto di pensare che la concezione nordica della burocrazia da sempre in voga a Bruxelles abbia ceduto il passo

a quella bizantina dei Paesi del Sud in cui purtroppo c’è anche il Nord Italia. Ho elementi che mi fanno pensare che Regioni come Marche, Liguria e Lombardia abbiano licenziato Programmi nettamente più snelli di quello subalpino ad esempio non introducendo l’auto-attribuzione del punteggio. E soprattutto, lo hanno fatto prima del Piemonte, cosa che, piaccia o non piaccia, ha permesso alle Province di iniziare a lavorare solo dal 2009. Comunque i numeri ognuno, specialmente chi fa politica, li legge come gli conviene; sta di fatto che il PSR 2007-2013 ha creato maggiori difficoltà di quello 2000-2006 e che la chimera di ritornare a mettere in opera i vecchi Piani verdi con certe gestioni non si potrà mai realizzare. Agli agricoltori l’ardua sentenza. m

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8 N° 3 – 1-15 febbraio 2010 A T T U A L I T À

La cerealicoltura protagonista a FossanoNell’attuale situazione

di difficoltà che sta attraversando il settore

cerealico i contratti di filiera si rivelano essere un’importante ed interessante occasione. Questo il tema approfondito sabato 30 gennaio a Fossano dalla Coldiretti Cuneo nel convegno “Cerealicoltura: il punto della situazione”. L’apertura dell’incontro è stata affidata al presidente della Coldiretti Cuneo Marcello Gatto che, di fronte al pubblico della Sala Brut e Bun particolarmente affollata, ha illustrato ai partecipanti la nuova progettualità Coldiretti per una filiera interamente Made in Italy rifacendosi anche all’intervento torinese di poche settimane fa del presidente nazionale Sergio Marini. È seguito l’intervento di franco Ramello, responsabile dell’Osservatorio Mercati della Coldiretti Piemonte il quale ha parlato delle iniziative che la Coldiretti si è impegnata a promuovere con l’obiettivo di aumentare il reddito delle aziende agricole nei diversi settori. Paolo Rosa, tecnico Cap Nord Ovest, ha invece parlato dei contratti di filiera per il settore cerealicolo attivati in collaborazione con il Catac di Fossano a partire dal 2003, illustrando anche i risultati e le soddisfazioni economiche

delle aziende che hanno aderito all’iniziativa. È poi intervenuto Paolo Stassi, tecnico dell’Agenzia 4A, che ha illustrato i risultati delle prove sperimentali 2009 dando le indicazioni per le semine per la prossima campagna delle semine del mais e, a seguito, franco Parola, responsabile Ambiente e Territorio della Coldiretti Piemonte, che ha invece illustrato i risultati relativi alle prove sulle infestazione elateridi fatte nel 2009 su tutta

la provincia in seguito alla sospensiva dei neonicotinoidi per la concia del mais. L’ultimo intervento è stato quello di Lorenza Michelon, Tecnico del Consorzio di Difesa Colture Intensive di Brescia, la quale ha fatto il punto della situazione sulla problematica molto sentita della diabrotica, nuovo coleottero proveniente dall’America che sta attaccando le coltivazioni del mais italiane. La provincia di Cuneo, attualmente sembra

non essere colpita da questo problema; i tecnici Coldiretti sono comunque impegnati nella prevenzione di tale eventualità. Per concludere i lavori del convegno è infine intervenuto presidente del Consorzio Agrario Cuneese Angelo Giordano il quale ha spiegato ai partecipanti il nuovo progetto che coinvolge i Consorzi Agrari e gli obiettivi che si prefigge, primo fra dare risposte concrete alle esigenze delle aziende. n

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La loro è una bella storia d’amore. Lei che da giovane pensava di farsi suora, ma poi

conosce lui. Da allora non hanno mai smesso di volersi bene, e sono passati più di 60 anni… Domenico Bernardi è nato l’11 novembre 1919 a Gaiola. Sua moglie, Albina Perotto, è di tre anni più giovane ed è originaria di Moiola.

UNA MEMORIA LUCIDADomenico ha compiuto 90 anni da poco e ha la memoria lucidissima: «Oh, quando ero bambino eravamo poveri! I miei lavoravano la terra e io di giochi ne avevo ben pochi: d’inverno la slitta sulla neve, nella bella stagione un carretto. Ho fatto la quinta Elementare e a 9 anni ho iniziato ad andare al pascolo».Quando è partito soldato?«Sono partito il 9 gennaio 1941 e sono finito a Bosa, in Sardegna, tra gli artiglieri di Corpo d’armata. Nel 1942 mi sono arruolato fra i Carabinieri ausiliari. Ho fatto un corso di formazione di 40 giorni a Roma e poi sono stato destinato a Torino, alla Caserma Moncenisio di via Cernia. Guadagnavo una lira al giorno».Cosa si ricorda di quegli anni?«Oh, non dimentico i bombardamenti! Suonava l’allarme e dovevamo correre in cantina, o nei rifugi. La guerra è una cosa davvero brutta, e anche oggi non la capisco. Per qualche testa che vuole il potere, o per i soldi, si fanno le guerre, ma ad andarci di mezzo è sempre la povera gente, e questo non va proprio bene».Che ricordo ha dei tedeschi?«Ah, erano spietati e decisi!».

Ricorda il 25 aprile?«L’8 settembre 1943 è stato un grande caos ma io sono restato a Torino a fare il carabiniere ancora un anno e poi sono tornato a casa. Il 25 aprile 1945 l’Italia è stata liberata, io ero qui a Gaiola, i tedeschi se ne sono andati via, senza spargimenti di sangue. Io ero nel bosco a lavorare e dei partigiani mi hanno informato di quello che stava succedendo».

LA PASSIONE PER LA TERRAE dopo?«Sono tornato in Valle Stura, dopo aver fatto ancora il carabiniere a Cavour per qualche settimana. La mia grande passione è sempre stata la terra, io sono nato in mezzo ai campi. La mia maestra

voleva che entrassi in Ferrovia, ma io volevo fare il contadino!».Quando ha conosciuto la sua “principessa”?«Mia moglie, Albina Perotto, che ha tre anni in meno di me, l’ho conosciuta nel 1945, a San Mauro di Rittana».È stato amore a prima vista?La moglie Albina interviene sorridendo: «Io uscivo poco di casa. In quei tempi avevo l’idea di entrare in convento, fra quelle Suore di Savona che tenevano l’Asilo nel mio paese, ma ci volevano dei soldi e noi non lo avevamo. Così con Domenico è iniziata una bella storia d’amore».Il marito Domenico. «Un giorno l’ho seguita fino a casa, per capire dove abitava. Ci siamo sposati il 6 maggio 1950 a Moiola, davanti a don Edoardo Cristini».Le nozze come sono andate?«C’erano una ventina di invitati, abbiamo fatto un po’ di festa, ma niente viaggio di nozze, perché non c’erano i soldi! Abbiamo due figli, Giampiero e Valentino, e siamo molto contenti della nostra famiglia».Signor Domenico, come mai fa così fatica a camminare?«Avevo 39 anni, allora salivo ancora sui castagneti. In quegli anni i soldi arrivavano dalle

castagne, dalle noci e dalle nostre tre bestie. Poi mi è venuta un’artrosi deformante, era autunno e la gamba mi faceva davvero male. Ma nonostante questi seri problemi di salute, io ancora oggi vado nei campi, tutti i giorni».Il lavoro in campagna come è cambiato?«Ah, tantissimo! Una volta si lavorava tutto a mano ed era molto faticoso… Poi con l’arrivo dei macchinari è stato tutto più semplice. Quest’anno i lamponi sono andati bene, sono sempre io a togliere l’erba alle piante. Coltiviamo anche ottime patate».

UNA GRANDE FEDEVoi andate sempre in chiesa…«Sì, andiamo a Messa sempre. Al mattino e alla sera recitiamo le orazioni dei buoni cristiani. La sera prima di addormentarci diciamo insieme sempre il Rosario. Il Signore, nei momenti del bisogno, non ci ha mai abbandonati!».Signora Albina, non le spiace di non essere diventata suora?«No, la mia vita è andata così, e sono felice di essermi sposata con Domenico. Ci siamo fatti buona compagnia e ci vogliamo bene, e le gioie della famiglia non sono mancate».Oggi Domenico e Albina hanno problemi di salute, ma questo non intacca il loro grande amore. E sono felici di fare i nonni. i

Storie di vitaa cura di Barba Bertu ([email protected])

9N° 3 – 1-15 febbraio 2010R I T R A T T I D I I E R I E D I O G G I

Page 8: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

È stato siglato presso la sede della Coldiretti di Cuneo il protocollo d’intesa tra Giovani Impresa Coldiretti

Cuneo e Giovani Imprenditori Confindustria Cuneo.Il documento, sottoscritto da Alessandro Battaglia – Presidente Giovani Imprenditori Confindustria Cuneo – e Dario Perucca – Delegato Provinciale Giovani Impresa – rappresenta il punto di partenza per realizzare iniziative e momenti di confronto che coinvolgano i giovani imprenditori della provincia di Cuneo.“È un momento importante per ratificare la collaborazione fra le associazioni di categoria.” commenta Alessandro Battaglia “L’obbiettivo che ci siamo prefissati è quello di lavorare insieme per creare dei presupposti sempre migliori per le imprese sul territorio.”Dario Perucca esprime così la sua soddisfazione: “Si tratta di un’iniziativa importante, con la sottoscrizione del protocollo d’intesa vengono poste le basi per lo sviluppo e la valorizzazione dell’imprenditorialità giovanile del territorio. Auspichiamo che, grazie alla collaborazione tra associazioni di categoria, si possano creare le condizioni favorevoli per un confronto costruttivo tra i vari settori produttivi.”Nei prossimi giorni sarà organizzata la prima iniziativa congiunta, in cui verrà presentato ufficialmente il protocollo di intesa. m

SIGLATo PRoToCoLLo D’INTESA TRA GIoVANI IMPRESA CoLDIRETTI CuNEo E GIoVANI IMPRENDIToRI CoNfINDuSTRIA CuNEo

10 N° 3 – 1-15 febbraio 2010 G I O v A N I I M P R E S A

Page 9: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

Orti del Casalito aderisce ad UNCI-ColdirettiUn nuovo appuntamento

con la rubrica de Il Coltivatore Cuneese,

per meglio conoscere l’attività svolta dalle singole realtà cooperativistiche, impegnate a realizzare la progettualità con UNCI-Coldiretti. In questo numero conosceremo la Cooperativa Orti del Casalito.Collocata nella fertile pianura fossanese, originariamente ad indirizzo zootecnico e successivamente trasformatasi in una fiorente azienda orticola, gli Orti del Casalito è divenuta poche settimane fa un’innovativa cooperativa agricola. La prima, in provincia di Cuneo, ad essere costituita esclusivamente per la vendita diretta e la promozione di prodotti ortofrutticoli a Chilometro Zero.

La neo cooperativa, guidata dai soci Claudio Abrate (nominato presidente ) e Dario Armando, presso i suoi punti vendita oltre a proporre i propri prodotti ortofrutticoli, offre ai consumatori una vasta gamma di prodotti tipici locali, forniti

da altre aziende agricole cuneesi aderenti alla cooperativa stessa: dalla patata della Bisalta alla carota di San Rocco, dal porro di Cervere a varie tipologie di frutta.Il nuovo assetto permetterà alle aziende produttrici di puntare sempre più l’attenzione verso

la qualità dei prodotti, con metodi ci coltivazione mirati a ridurre il più possibile l’utilizzo di trattamenti antiparassitari optando invece per tecniche di coltivazione moderne ed a minor impatto ambientale, grazie anche alla collaborazione con i tecnici dell’agenzia 4A di Coldiretti Cuneo.La cooperativa Orti del Casalito collabora inoltre con Agri Granda Sviluppo-Coldiretti Cuneo, nell’ottica di un progetto atto a fornire alla ristorazione collettiva prodotti orticoli di elevata qualità. I prodotti ortofrutticoli della cooperativa sono infatti serviti nelle mense di diverse scuole della provincia cuneese e, da poche settimane, anche presso il primo self-service di Fossano. m

11N° 3 – 1-15 febbraio 2010U N C I - C O L D I R E T T I

Page 10: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

L’emblema di questo inverno, così rigido ed impietoso, è Christian De Sica che pattina “con la mascella congelata” o implora Belen Rodriguez di “farlo sbrinà”.

Battiamo i denti, viviamo come fette di pesce nel congelatore, con i mucchi di neve a lato delle strade, consultiamo il termometro e... aspettiamo che torni la primavera. Anche i proverbi hanno avuto le loro smentite. Altro che Candelora “de l’inverno semo fora” e sant’Aghetta “che fa curi la bialeretta”! Nulla si è mosso nei giorni di marca, né la colonnina di mercurio, né la galaverna che ha avvolto tutto.E dire che non ho comprato il giubbotto pesante perché le previsioni parlavano di “inverno mite” e di trend costante per il progressivo riscaldamento del pianeta! In realtà, da un paio di settimane tutta l’Europa è desolatamente assiderata e noi godiamo, vedendo come, di fronte ai problemi di gestione delle conseguenze di fenomeni atmosferici esasperati, siamo tutti uguali, impreparati, lenti, perplessi. Sono rimasti a bocca aperta, con i muscoli bloccati dalle temperature polari, i belgi e gli olandesi, mentre gli scandinavi si sono crogiolati nella loro lunga ed indiscussa esperienza in materia ed hanno sorriso, comprensivi, sotto i baffi a ghiaccioli.Più d’uno ha ricordato che le proiezioni erano completamente sbagliate, che i meteorologi avevano delineato un inverno diverso da quello che si è presentato e qualcuno, nel Regno Unito, ha pensato anche a tirar loro le orecchie. In effetti si è avuta la conferma che la natura difende a spada tratta il suo diritto a fare come meglio crede, non ha paura dei soloni della previsioni, se ne infischia dei detti, si muove in piena libertà, insofferente di tanti studiosi saccenti e convinti di essere infallibili.Abbiamo pianto per anni sulla assenza dell’inverno di una volta, sull’avvio di un’eterna primavera carica di problemi, sullo scioglimento dei ghiacciai e il fallimento delle stazioni sciistiche senza neve. Il tempo ha pazientato, ci ha lasciati fare e poi, persa la pazienza, ha assestato il suo colpo. Tieh!! m

Bastian Contrari

GALAVERNA

Il Corsivo del Coltivatore

Da mercoledì 13 gennaio i listini prezzi all’ingrosso dei prodotti agricoli e alimentari della nostra provincia,

rilevati dalle Commissioni camerali e i comunicati stampa dell’Ente, sono approdati al Televideo regionale del Piemonte.L’intera iniziativa è stata possibile grazie alla collaborazione tra l’Ufficio Economico e l’Ufficio Statistica della Camera di Commercio di Cuneo, che settimanalmente rileva i prezzi dei principali mercati agricoli della Granda. L’Osservatorio Mercati Coldiretti ha contribuito in modo particolare a selezionare le principali tipologie di prodotto, per ovvi motivi di spazio delle pagine di Televideo, e nell’indicare le piazze nazionali da maggiore rilevanza per consentire un ulteriore dei prezzi.Tutti i giorni, su RAI 3, alle pagine 530 e 531 vengono pubblicate le quotazioni dei prezzi all’ingrosso rilevate settimanalmente (l’aggiornamento avviene ogni mercoledì), le variazioni rispetto alla settimana precedente e i raffronti con le principali piazze nazionali.La consultazione è anche possibile on-line al seguente link <http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/homeregione.jsp?p=530&s=1&r=Piemonte&idmenumain=0&pagetocall=homeregione.jsp&x=0&y=0>.“Grazie all’informazione assicurata da Televideo – afferma Marcello Gatto, presidente Coldiretti Cuneo – si potrà contattare un’utenza sempre più ampia, guardando a spazi di mercato più articolati degli attuali, con la valorizzazione del comparto produttivo locale e le sue eccellenze”.Alla presenza dei dirigenti Rai, l’iniziativa è stata presentata venerdì 29 gennaio nel salone d’onore dell’Ente a operatori del settore, organizzazioni professionali agricole e tecnici. m

PREzzI DEI PRoDoTTI AGRICoLI Su TELEVIDEo

12 N° 3 – 1-15 febbraio 2010 v A R I E

Page 11: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

13

A fronte delle richieste di chiarimenti che ci giungono da parte delle aziende vitivinicole, talvolta confuse dal variegato quadro degli adempimenti previsti dai Piani dei Controlli – divenuti

obbligatori per legge – Coldiretti ha provveduto a riepilogare le informazioni che occorre conoscere per ottenere la certificazione dei vini DOC e DOCG. Questo non significa che condivida l’attuale sistema, che insieme agli altri innumerevoli adempimenti burocratici rischia di soffocare le imprese del settore. Coldiretti continua a sostenere con forza il suo progetto di semplificazione (di cui si è fatto cenno più volte su questo giornale), in tutte le sedi e circostanze, compresa l’occasione della riforma della Legge sui vini a Denominazione d’Origine. Occorre tuttavia, in questa fase ricordare che la non conoscenza della normativa vigente potrebbe comportare inosservanze e

N° 3 – 1-15 febbraio 2010

Riepilogo obblighi “piano dei controlli” delle DOC/G

v I T I v I N I C O L O

conseguentemente provvedimenti sanzionatori. Molte delle DOC/G della provincia di Cuneo erano già assoggettate ai piani di controllo in capo al Consorzio di tutela, ma successivamente all’interpretazione nazionale della nuova OCM, dal 1° agosto 2009, tramite l’emanazione dei Decreti Ministeriali (riportati sotto in tabella), l’applicazione è stata estesa a tutte le denominazioni ed affidata – secondo le decisioni dei Consorzi interessati – quasi integralmente a valoritalia, società per la certificazione delle qualità e delle produzioni vitivinicole italiane s.r.l. Riportiamo nel seguito le modalità operative, indicate da valoritalia. Gli uffici Coldiretti restano comunque a disposizione per ogni necessità di chiarimento, affinché si possano evitare problemi nella fase di produzione/vendita o infrazioni involontarie.

Denominazione Decreto di affidamento

a ValoritaliaUnità operativa di riferimento

Viticoltore€/q

Vinificatore€/hl

Imbottigliatore €/hl

Denominazione Decreto di affidamento

a ValoritaliaUnità operativa di riferimento

Viticoltore€/q

Vinificatore€/hl

Imbottigliatore €/hl

Denominazione Decreto di affidamento

a ValoritaliaUnità operativa di riferimento

Viticoltore€/q

Vinificatore€/hl

Imbottigliatore €/hl

PIEMONTE: DECRETI – DATE DI ATTUAZIONE – SEDE DI RIFERIMENTO E TARIFFARI

FEASRFondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale:

L’Europa investe nelle zone rurali

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 – Misura 111.1Sottoazione B) Informazione in campo agricolo

(segue a pagina 15)

Page 12: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

14 v I T I v I N I C O L ON° 3 – 1-15 febbraio 2010

Denominazione Decreto di affidamento

a ValoritaliaUnità operativa di riferimento

Viticoltore€/q

Vinificatore€/hl

Imbottigliatore €/hl

LE SEDI OPERATIVE DI VALORITALIA

Gli uffici Coldiretti restano comunque a disposizione per ogni necessità di chiarimento, affinché si possano evitare problemi nella fase di produzione/vendita o infrazioni involontarie. m

Page 13: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

InIzIo attIvItà vInIfIcatorI e ImbottIglIatorI

Si ricorda che a partire dal 1 agosto 2009 tutte le aziende interessate alle D.O. devono osservare le seguenti disposizioni:a) Richiesta di giacenza:

Consegnare, anche a mezzo fax, alla sede di competenza, assolutamente entro la prima richiesta di certificazione e/o imbottigliamento e comunque non oltre il 30 settembre 2009, la dichiarazione relativa alle quantità dei vini a D.O. assoggettati al Piano dei Controlli suddivisi per annata e tipologia, detenuti in cantina alla data del 31 luglio 2009 (modulo “allegato A”), aggiornate con i movimenti di acquisto/vendita intercorsi dal 1 agosto alla data di trasmissione.

b) Documentazione di movimenti di cantina da presentare: Le aziende inoltre dovranno inviare, anche a mezzo fax, alla sede di competenza (si vedano di seguito indirizzi e numeri

telefonici e di fax), copia dei documenti di trasporto delle partite movimentate sfuse dei vini a D.O., nonché riclassificazioni, declassamenti, cali di lavorazione, perdite.

c) Richiesta certificazione di idoneità ai sensi del d.m. 25 luglio 2003: Le aziende dovranno richiedere la certificazione DOCG/DOC ed i relativi prelievi e controlli tramite l’invio del solito modulo camerale compilato in ogni sua parte e debitamente sottoscritto dal titolare o da un funzionario responsabile

all’uopo preposto. Con l’entrata in vigore dei Piani dei Controlli, valoritalia esprime il parere di conformità circa la corretta corrispondenza quantitativa della partita richiesta in assenza del quale le CCIAA non può predisporre il prelievo dei campioni.

La Fatturazione dei costi del Piano dei Controlli alle aziende è effettuata da valoritalia entro il mese di competenza.

Le Camere di Commercio, acquisito da valoritalia il parere di conformità circa l’effettiva disponibilità del

prodotto per cui si intende richiedere l’idoneità, procedono al prelievo dei campioni con le consuete modalità.

d) Prelievo campioni e iter successivo: Le Camere di Commercio provvedono come sempre al prelievo dei campioni con le modalità previste dal DM 25 luglio 2003, all’esame chimico-fisico ed organolettico ed al rilascio del certificato di idoneità.

e) Richiesta parere di conformità all’imbottigliamento: dal 1 agosto 2009, le aziende che intendono imbottigliare una partita di vino con la D.O. devono richiedere il parere di conformità all’imbottigliamento a valoritalia che dopo aver verificato la corretta corrispondenza quantitativa, esprimerà il parere di conformità.

La Fatturazione dei costi del

15N° 3 – 1-15 febbraio 2010v I T I v I N I C O L O

(segue a pagina 16)

Page 14: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

Andrà in onda domenica 14 febbraio alle ore 12.10 la puntata di Melaverde che ha avrà per protagonista un’altra eccellenza del cuneese, il noto formaggio Blu di Capra. La troupè della

trasmissione domenicale di retequattro, condotta dal famoso giornalista enogastronomico Edoardo Raspelli ha avuto la possibilità di registrare le immagini relative all’allevamento di oltre 1500 capre di razza Sanen presso l’azienda agricola Gautero di Saluzzo e quelle relative alla lavorazione del latte presso il caseificio val Forum di Martiniana Po. L’ampio servizio, registrato interamente nel saluzzese, ha visto anche la collaborazione della Coldiretti Cuneo per gli assetti logisitici. m

IL 14 fEBBRAIo IL SALuzzESE Su MELAVERDE

v I T I v I N I C O L O16 N° 3 – 1-15 febbraio 2010

Piano dei Controlli alle aziende è effettuata da valoritalia entro il mese di competenza.

f) Distribuzione e/o consegna fascette

Vini a DOC Si riportano di seguito le

modalità operative: Ritiro fascette vini D.O. presso

le sedi: 02/Asti – via valtigliole 73

Isola d’Asti; 04/Alba – Corso Enotria 2/C

Alba; 05/Barbera – via Morelli 15

Asti.Si prega di indicare sul modulo di richiesta di imbottigliamento la sede di ritiro delle fascette per consentire di evadere nel miglior modo la medesima richiesta. le richieste di parere di conformità all’imbottigliamento devono sempre essere indirizzate alla sede di competenza che provvederà a inoltrarle al magazzino per l’allestimento dell’ordine; le richieste pervenute entro le ore 12 saranno lavorate nell’arco di trentasei ore, quindi le fascette saranno a disposizione del produttore a partire dalle ore 10 del secondo giorno lavorativo successivo alla richiesta.Il costo delle fascette rimane invariato: carta colla: e0,01 + iva a fascetta; carta adesiva: e0,018 + iva a fascetta.Consegna a domicilioSi prega di indicare sul modulo di richiesta di imbottigliamento la scelta della consegna a domicilio.Dal 1° febbraio 2010 le richieste di imbottigliamento con consegna a domicilio delle fascette vini D.O. devono sempre essere

indirizzate alla sede di Alba che provvederà a inoltrare la richiesta al magazzino per l’allestimento dell’ordine.Le richieste pervenute entro le ore 12 saranno soddisfatte nell’arco di trentasei ore, quindi le fascette saranno consegnate presso la sede indicata dal produttore a partire dalle ore 8,30 del secondo giorno

lavorativo successivo alla richiesta, previo accordo con gli interessati.Il pagamento deve essere effettuato alla consegna. Il servizio prevede un costo aggiuntivo rispetto al ritiro presso la sede di valoritalia pari a: e5,00 + iva di diritto fisso di consegna (indipendentemente dal numero di denominazioni o

capacità consegnate); e0,001 + iva aggiuntivo per ogni fascetta consegnata (es. 1000 fascette = e1,00 + iva di sovrapprezzo).Pertanto il costo della fascetta consegnata a domicilio è il seguente: carta colla: e0,011 + iva a fascetta; carta adesiva: e0,019 + iva a fascetta.In caso di singole consegne di fascette, per una o più denominazioni, in numero pari o superiore alle 50.000 unità, il costo della consegna sarà pari a e5,00 + iva di diritto fisso più un importo fisso di e50,00 + iva.Il servizio è al momento limitato alle D.O. di competenza della sede di Alba. Tuttavia, nell’attesa dell’estensione a tutte le D.O. piemontesi, è possibile la consegna a domicilio di fascette di altre D.O. qualora richieste dalla stessa azienda contestualmente a quelle interessate.Sono in attesa di consegna alla società valoritalia le fascette delle denominazioni (Piemonte, Monferrato, ecc.) per le quali oggi si lavora con il lotto, pertanto, entro il mese di febbraio anche tutti i vini di Asti e Monferrato saranno fascettati. m

Page 15: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

N° 3 – 1-15 febbraio 2010

CRITERI PER LA SCELTA DI uNA foRMA➥ Deve esulare da canoni estetici e da tendenze del momento.➥ Essere di facile esecuzione.➥ Essere economica e che richieda modesti interventi anche in vista

di futuri interventi meccanici ➥ Consentire una buona penetrazione della luce.➥ Essere predisposta a tutte le operazioni colturali .➥ Adattabile all’impianto antigrandine.Per soddisfare tali requisiti, le forme di allevamento proponibili e di conseguenza le tecniche di potatura adottate, si rifanno al sistema ideato dal ricercatore J.M. Lespinasse dell’INRA di Bordeaux ed alle esperienze scaturite dal gruppo di lavoro “Mafcot” appositamente creato che come si vedrà di seguito è proponibile per i gruppi varietali più diffusi: alcuni aggiustamenti andranno applicati a questo sistema per taluni gruppi particolari (es Braeburn) riguardo alla potatura di produzione.

CoNCETTI foNDAMENTALI PER IL CoNTRoLLo DELLA fRuTTIfICAzIoNEIn modo schematico sono di seguito descritti i punti essenziali per il controllo della fruttificazione evidenziati nella fig. 1M 1. Favorire una ramificazione alta, evitando le strutture troppo basse,

per assicurare un buono sviluppo delle branche fruttifere.2. Piegare le branche fruttifere lasciate libere per anticipare

l’induzione fiorale e favorire il rivestimento di fruttificazioni secondarie.

3. Controllare lo sviluppo dell’albero e del suo equilibrio con la piegatura della cima e il mantenimento della totalità della ramificazione.

4. Controllare la densità dei punti di fruttificazione con l’estinzione gemmaria (extinction) per mantenere l’autonomia di produzione nell’insieme dell’albero.

5. Privilegiare i punti di fruttificazione che si sviluppano nella parte periferica della ramificazione (conduite centrifuge).

foRME DI ALLEVAMENToTenendo conto delle principali varietà coltivate nel nostro areale, le forme di allevamento consigliate si possono ridurre alle seguenti:- Solaxe: asse verticale con piegatura della cima – Sono comprese

tutte le varietà di buona vigoria (Gala, Golden Delicious, Red Delicious Standard, Fuji, Braeburn ecc.)

- fuso: asse verticale – (Red Delicious Spur).

Potatura melo e pesco: saper scegliere le tecniche più idoneeLa moderna frutticoltura, impone sempre più, la necessità di scelte

atte a velocizzare il processo produttivo, con la conseguente riduzione dei tempi di ammortamento dell’impianto e

razionalizzare al massimo i diversi fattori sia tecnici che tecnologici di produzione. Risulta quindi sempre più importante che ad una determinata specie,

un determinato portainnesto ed una determinata varietà, venga abbinata la tecnica di potatura più idonea a massimizzare la resa quali quantitativa della stessa. A tale proposito, si riportano di seguito alcuni cenni realizzati dai tecnici del coordinamento frutticolo CReSO, relativi alla potatura delle principali varietà di melo e pesco.

FORME DI ALLEVAMENTO E POTATURA DEL MELO

S P E C I A L E P O T A T U R A 17N° 3 – 1-15 febbraio 2010

(segue a pagina 18)

1M

FEASRFondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale:

L’Europa investe nelle zone rurali

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 – Misura 111.1Sottoazione B) Informazione in campo agricolo

Page 16: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

N° 3 – 1-15 febbraio 201018 S P E C I A L E P O T A T U R A

Ecco perché quando la cima supera di circa 70-90 cm l’ultimo filo di sostegno, occorre piegarla con un arco ampio, evitando in modo assoluto piegature orizzontali. Una volta attaccata la cima bisogna condurla come se fosse una branca fruttifera, evitando di farla “correre” lungo il filo (fig. 14M).La piegatura della cima, non è sempre necessaria poiché in alcune varietà e/o condizioni, le cime piegano da sole con il peso dei frutti. Inoltre, se nella potatura tradizionale la semplificazione della cima era una priorità, questa necessità ora viene meno e diventa possibile, in situazioni di elevata vigoria, lasciare anche due o più cime. È sempre importante l’eliminazione, durante il periodo estivo, degli eventuali ricacci vegetativi che si sono formati sul dorso delle branche in corrispondenza delle piegature.

4° ANNo DEL fRuTTETo➥ Piegatura branche e creazione del camino centrale e extinction Continuano le operazioni di piegatura delle branche più vigorose che non piegano sotto il peso dei frutti. È sempre importante, per mantenere l’equilibrio della pianta, l’eliminazione degli eventuali ricacci sul dorso delle branche e della cima. Un elemento molto importante della conduite centrifuge è la luce, fattore indispensabile che garantisce la perennità, l’autonomia e la qualità dei punti di fruttificazione. Per questo motivo, durante il riposo vegetativo, si provvederà a creare un cosiddetto “camino di luce”, nella parte centrale della pianta asportando le lamburde dell’asse centrale e quelle poste nei primi 15-20 cm dal punto d’inserzione delle branche con il tronco. Questa operazione, creando una zona senza vegetazione intorno al tronco, permette alla luce di penetrare anche nelle parti più basse ed interne della pianta (fig. 15M). Il 4° anno, secondo le varietà e se non

N° 3 – 1-15 febbraio 2010

SOLAXE: gruppO gOLdEn dELiciOuS, gALA, rEd dELiciOuS StAndArd, Fuji, BrAEBurn

PRIMI DuE ANNI D’IMPIANTo➥ favorire lo sviluppo dell’asse centrale e piegare le brancheÈ importante che il primo anno non ci sia una produzione e che il secondo anno la pianta non venga sovraccaricata.Occorre fin dall’impianto, continuare la legatura dell’astone ai fili superiori e conservare tutte le ramificazioni. Piegare le ramificazioni al di sotto dell’orizzontale, circa 110° rispetto alla verticale, per anticipare l’induzione fiorale nella parte apicale del ramo. Su varietà Red Delicious standard (Jeromine in particolare ), limitare l’angolo di apertura delle branche a 90°; valori maggiori determinerebbero un completo arresto dell’apice con eccessivo sviluppo di rami dorsali. La piegatura deve essere realizzata possibilmente all’inizio dell’autunno o al più tardi in primavera, alla ripresa vegetativa, su branche che abbiano raggiunto una lunghezza superiore ai 60 cm o meglio quando la loro lunghezza abbia superato la metà della distanza che intercorre tra due piante. Evitare la piegatura delle branche lungo il filare, disporle piuttosto verso l’esterno, tra i filari, per favorire una migliore penetrazione della luce. Di norma si consiglia di non piegare più di 3 o 4 ramificazioni per pianta, poiché la piegatura di tutte le branche penalizzerebbe il volume produttivo dell’albero. Ovviamente più la pianta è vigorosa e più branche verranno piegate (fig. 11M).Durante il periodo estivo (giugno-luglio) risulta molto efficace

l’eliminazione di eventuali ricacci vegetativi che si sono formati sul dorso delle branche in corrispondenza delle piegature. Ritardare questa operazione provoca degli squilibri vegetativi alla pianta, mentre l’eliminazione in verde dei ricacci favorisce uno sviluppo più equilibrato della ramificazione fruttifera. Gli eventuali ricacci formatisi in posizione laterale alla branca, se non troppo vigorosi, possono essere mantenuti e successivamente piegati per favorire la formazione di una ramificazione complessa.

3° ANNo DEL fRuTTETo➥ Piegatura delle branche e dell’asse centraleContinuano le operazioni di piegatura delle branche più vigorose. La piegatura della cima migliora l’equilibrio generale dell’albero.

(continua da pagina 17)

11M

14M

15M

Page 17: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

N° 3 – 1-15 febbraio 2010 19S P E C I A L E P O T A T U R A

ci sono stati problemi durante la formazione delle piante, corrisponde al primo anno di forte produzione. L’assenza di tagli di ritorno sulla ramificazione porta all’“invecchiamento” delle branche e all’aumento nel tempo del numero di punti di fruttificazione (lamburde, brindilli ecc.).In questa fase diventa dunque importante intervenire sulla pianta per regolare il rapporto tra produzione e accrescimento ed evitare di incorrere in fenomeni di alternanza e comunque in produzioni eccessive che penalizzerebbero la qualità dei frutti. Per mantenere un buon equilibrio fisiologico della pianta non verranno effettuati dei tagli di rinnovo sulla ramificazione fruttifera. Prendendo in considerazione il comportamento naturale delle diverse varietà, s’interverrà, invece, con l’extinction artificiale che permette di controllare al meglio l’accrescimento vegetativo e la densità dei punti di fruttificazione. Quest’operazione sarà realizzata manualmente solo sulle branche piegate sotto l’orizzontale e ben equilibrate, iniziando con l’eliminazione di tutte le lamburde più deboli e sistematicamente di tutte quelle che si sono sviluppate

sotto la ramificazione, perché poco esposte alla luce e perché producono frutti di scarsa qualità (fig. 16M, 17M). Successivamente diventa importante determinare l’intensità dell’extinction, cioè il numero di organi fruttiferi ideale da lasciare sulla pianta, per ottenere delle produzioni di

qualità. Si ricordi che l’extinction è un’operazione di potatura, dunque, come tutte le potature, se troppo severa rischia di rilanciare il vigore con cacciate indesiderate, se troppo blanda rischia di produrre frutti di scarsa qualità. In entrambi i casi si comprometterebbe l’equilibrio vegeto-produttivo della pianta. Il gruppo MAFCOT francese ha messo a punto un metodo oggettivo di misurazione e controllo del numero di gemme da lasciare per ottenere la produzione desiderata. Questo metodo viene messo appunto attraverso un semplice regolo chiamato equilifruit (fig. 20M) su cui è indicata l’area della sezione della branca e il corrispondente numero di gemme da mantenere sulla branca stessa; questo strumento consente di velocizzare le operazioni di extinction e migliorare la distribuzione degli organi fruttiferi sull’insieme della chioma. Apparentemente, il principio ideato dal gruppo francese, può sembrare complesso, ma in realtà è semplice e soprattutto logico, poiché si basa sulla misurazione del diametro delle branche fruttifere e sul calcolo del numero di gemme a fiore da lasciare per ogni branca. Precisiamo che la misurazione delle branche non viene estesa all’intero frutteto perché comporterebbe un tempo di esecuzione troppo lungo e di conseguenza costoso. Per questi motivi è importante che il frutticoltore prima di iniziare l’extinction sull’intero frutteto faccia una simulazione misurando un numero di piante rappresentative dell’appezzamento, da cui, in base ad un calcolo che considera la pezzatura desiderata dei frutti e la produzione ad ettaro

N° 3 – 1-15 febbraio 2010

(segue a pagina 20)

16M

20M

17M

Page 18: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

N° 3 – 1-15 febbraio 201020 S P E C I A L E P O T A T U R A

ANNI SuCCESSIVIDopo i primi 2 anni di extinction la “potatura” annuale sarà un’operazione semplice, finalizzata al mantenimento dell’equilibrio fisiologico della pianta. Essa sarà realizzata più rapidamente solo per eliminare eventuali ricacci vegetativi, per diradare i punti di fruttificazione in esubero ed eventualmente per eliminare le branche che possano compromettere la penetrazione della luce.Come già detto più volte, questo tipo di allevamento non prevede cospicui e laboriosi interventi di potatura di rinnovo. In alcuni casi però, quando l’accrescimento della ramificazione fruttifera nella parte più periferica comincia ad esaurirsi (cacciate troppo deboli e gemme

di cattiva qualità), diventa necessario ringiovanirla con moderati interventi di ritorno per rinvigorire i punti restanti (fig. 22M, 23M). A tale proposito ritornerà utile mantenere qualche ramo dorsale non troppo vigoroso in grado di sostituire il prolungamento del ramo esaurito.

CASI PARTICoLARI: JERoMINE (Red Delicious Standard)fase di ProduzioneIl comportamento di questa varietà che al momento è la più diffusa fra le Red Delicious Standard può essere assimilato a quello di Gala e Golden, pertanto valgono le indicazioni fornite per questi gruppi varietali. Tuttavia tenendo conto della maggior sensibilità di questa

frutteto prendendo in considerazione età, vigore delle piante, sesto d’impianto e obiettivi economici che si vogliono raggiungere.

2. Determinare la somma delle sezioni delle branche.- Selezionare 5 piante rappresentative del frutteto.- Misurare il diametro delle branche.- Calcolare l’area della sezione di ogni branca e per ogni pianta

calcolarne la media.3. Determinare il numero di punti di fruttificazione per cm2 di sezione

della branca.

che vuole realizzare, decide il numero di gemme da lasciare per ogni cm2 di branca. Di seguito vengono descritte, con un esempio, le varie operazioni da seguire per impostare una simulazione di calcolo.

Come dosare l’extinction?1. valutare il potenziale produttivo del frutteto. Solo il produttore,

con l’aiuto del tecnico, può valutare quanto può produrre il

(continua da pagina 19)

CAMPI DI APPLICAZIONE

PIANTE TAILLE LONGUE EXTINCTION

varietà alla butteratura amara si raccomanda di limitare l’eccessiva pulizia di formazioni fruttifere come invece avviene per le altre varietà. Sulle piante più vigorose sulle quali si dovrà asportare delle branche mal inserite o in numero eccessivo è consigliabile eliminarle mediante lo strappo che oltre a evitare l’insorgenza di ricacci favorirà l’indebolimento della pianta e una migliore cicatrizzazione della ferita. Per quanto riguarda la gestione della cima continuare nella piegatura della stessa con lo scopo di mantenere l’equilibrio generale della pianta.

GRuPPo BRAEBuRNIl gruppo Braeburn che, con la recente introduzione di cloni ben colorati (Eve, Joburn ecc.), sta incontrando un certo favore fra diversi produttori, merita un cenno a parte in particolare per quanto riguarda la potatura di produzione.

fASE DI ALLEVAMENTo Nei primi due anni di vita, la conduzione del frutteto è del tutto simile a quella consigliata pe il gruppo Gala e Golden. L’unica differenza sta nel fatto che, dovendo su questo varietà effettuare negli anni, tagli di raccorciamento sui rami produttivi, come si dirà fra breve, è possibile mantenere le branche basali a partire da 80-100 cm di altezza.

22M

23M

Page 19: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

N° 3 – 1-15 febbraio 2010 21S P E C I A L E P O T A T U R A

fASE PRoDuTTIVAL’elevato potenziale produttivo di questa varietà costringe, a differenza di altri gruppi, a regolare già in potatura invernale il carico di gemme. Per realizzare ciò, si possono seguire due strade: o effettuando raccorciamenti sui rami di due anni su una gemma a fiore e, su piante in piena produzione, anche sui rami dell’anno al fine di ridurre l’elevato potenziale produttivo (o, in alternativa, nel caso si volesse effettuare la pratica dell’extinction si dovrà operare esclusivamente da inizio fioritura quando cioè sia ben definito il reale potenziale produttivo, diversamente si rischierà di lasciare un numero di gemme a fiore troppo elevato con grave pregiudizio della fioritura anche in considerazione della difficoltà nel disporre di prodotti efficaci per il diradamento chimico.

fuSo: gruppO rEd dELiciOuS Spur

Le piante di Red Delicious spur devono essere allevate mantenendo un andamento eretto della pianta al fine di esaltare la crescita della freccia centrale. La forte caratteristica basitona del gruppo Red Delicious spur fa sì che i rami generati all’impianto, se non controllati con piegature o tagli, creino una forte competizione con la freccia centrale compromettendone la crescita in verticale dell’albero. Diventa importante in questi casi la scelta del materiale vivaistico per l’impianto. Sono da preferire piante con piccoli rami anticipati (spini) e lamburde fruttifere. Piante con molti rami anticipati possono solo creare problemi alla crescita della pianta senza anticipare una raccolta interessante.

PRIMI ANNI DELL’IMPIANTo (fig. 27M)➥ Eliminazione di eventuali ramificazioni troppo vigorose concorrenti

con la punta.➥ Piegatura dei rami medi non oltre l’orizzontale

➥ Eliminazione dei fiori o dei frutticini originati dalla gemma apicale in particolare quelli originati sul fusto centrale.

➥ Diradamento dei frutticini: durante il primo anno si dovranno eliminare tutti i frutti. Nel secondo è possibile lasciare 20 frutti per pianta nel caso di portinnesti deboli e 40 frutti per pianta nel caso di portainnesti più vigorosi.

3° ANNo ➥ Soppressione di branche troppo vigorose.➥ Asportazione delle gemme in sovrannumero e nella zona più

interna della pianta. ➥ Esecuzione dei primi tagli di ritorno su legno di due anni,

preferibilmente su gemma a fiore.➥ Mantenere la freccia priva di rami concorrenti.

Nelle pagine successive ci occupiamo della potatura del PESCo.

27M

(segue a pagina 21)

Page 20: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

N° 3 – 1-15 febbraio 201022 S P E C I A L E P O T A T U R A

È prevista in ogni caso la messa in opera di impalcature di sostegno, ridotte peraltro a 1 palo ogni 20 m e alla stesura di 2 o 3 fili metallici.Ciò comporta un aggravio dei costi iniziali di impianto, ampiamente compensati però dal successivo contenimento dei costi di gestione. L’adozione dell’impalcatura si rende necessaria in quanto il precoce raggiungimento della forma definitiva fa sì che la pianta non sia in grado da sola di reggere il peso della produzione dei primi anni.Si sottolinea infine l’importanza della potatura verde, che con l’adozione di queste forme diventa una pratica essenziale, per favorire l’equilibrio vegetativo tra le parti della chioma ed evitare “l’impoverimento” eccessivo della parte inferiore della pianta.

PoTATuRA LuNGAIl pesco è una specie con portamento produttivo molto diverso dal melo (il pesco produce unicamente sul legno di 1 anno) e pertanto i principi di potatura adottati ed ormai affermati nel melo non possono venire trasferiti in blocco su questa specie anche perché ciascuna varietà, o meglio ogni gruppo varietale, presenta una sua tipologia di fruttificazione.vi possono però essere alcune eccezioni varietali (gruppo Big Top) nei quali una potatura di tipo lungo è praticabile pur tuttavia con alcune limitazioni importanti rispetto al melo: - Evitare un’impalcatura troppo alta come avviene per il melo, e non

eliminare completamente tutte le branche più vigorose basali: ciò

foRME CoNSIGLIATEAll’atto della programmazione dell’impianto è necessario tenere conto della giusta combinazione portinnesto/varietà e della fertilità del terreno, pertanto la scelta della forma di allevamento da adottare sarà in funzione di tali caratteristiche.

FORME DI ALLEVAMENTO E POTATURA DEL PESCO

Tab. 1: Forme di allevamenTo aTTualmenTe consigliaTe per il pesco

in particolare su varietà vigorose che “scapperebbero” in punta. - Evitare la piegatura della cima che provocherebbe solamente un

ombreggiamento ulteriore delle parti sottostanti ma alleggerirla dai rami più vigorosi.

- Sulle varietà più vigorose risulta di fondamentale importanza l’esecuzione della potatura post-raccolta: questa operazione , che non vuole essere una potatura definitiva , richiede un tempo modesto di esecuzione ma con innegabili benefici sia per il contenimento della vigoria nella stagione successiva, sia per la maturazione del legno e delle gemme .

- Evitare di effettuare “pulizie” dei rami vicini al tronco i quali, anzi, vanno mantenuti per evitare l’allontanamento della produzione dal centro.

- Evitare, con maggiore tempestività che nel melo, l’invecchiamento delle formazioni fruttifere.

- Ricordare sempre che, mancando nel pesco la possibilità di un diradamento chimico, un primo importante diradamento avviene già con la potatura invernale (fig. 3P; 4P).

- Come già ricordato è fondamentale, per questo tipo di potatura, partire con una giusta combinazione portinnesto/varietà.

PuNTI foNDAMENTALI DELLA PoTATuRA ➥ La forma di allevamento La forma adottata deve essere compatibile con la vigoria della

pianta.

Page 21: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

N° 3 – 1-15 febbraio 2010 23S P E C I A L E P O T A T U R A

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➥ Tipologia varietale Come già è stato

accennato, nel pesco, per ottenere una produzione adeguata sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, è fondamentale rispettare le caratteristiche produttive di ciascuna varietà le quali, per semplificazione sono state suddivise per gruppi (vedi Tab. 2).

➥ Applicazione della potatura lunga

Nel caso di varietà che fruttificano su rami lunghi (gruppo Rich) e di tipo assurgente, bisogna praticare la normale potatura (evitando però sempre raccorciamenti sul legno dell’anno). In tal caso sarà veramente indispensabile prevedere uno o due passaggi di potatura verde, uno dei quali già in epoca di diradamento dei frutti.

➥ La gestione della cima

Si ritiene che la piegatura non costituisca la soluzione migliore come lo è invece per il melo. Infatti da questa operazione in genere ne consegue un ombreggiamento delle parti inferiori e quindi è preferibile gestirla con potatura verde a fine maggio, oppure, dopo la raccolta , a fine estate.

➥ Operazioni in verde I passaggi in verde sono fondamentali, ed il primo deve

essere eseguito nella prima metà di giugno asportando anche manualmente i succhioni dorsali sorti in seguito ai tagli invernali. In epoca ancora precoce, generalmente entro la metà di luglio, si dovrà ricorrere alle torsioni di quelle branche basali assurgenti che intendiamo mantenere (fig. 5P): va da sé che nel caso vi siano in alternativa rami migliori di minor calibro è preferibile mantenerli ed asportare i più vigorosi.

L’ultimo passaggio di potatura verde è infine rappresentato da quello di post raccolta di cui si è detto poco sopra.

foRME DI ALLEVAMENTo – ESECuzIoNE PRATICAASSE CoLoNNAREMateriale di partenza: preferibilmente piante in vaso per la miglior disposizione dei rami anticipati, ma possono andare bene anche astoni e piante a gemma dormiente.Rappresenta un’evoluzione del fusetto, in questo infatti, la distanza tra le piante di 2,5 m, consentiva di formare un palco basale di considerevole sviluppo, che risultava peraltro di ostacolo alla meccanizzazione.Nella parte superiore tale distanza lasciava dei vuoti eccessivi lungo la parete, oppure invitava a riempirli, formando in questo caso un “cappello” che deprimeva la produttività della parte sottostante.Con l’asse colonnare si riduce la distanza a circa 1,5 m (Tab. 1). In questo modo la parte alta della chioma può essere mantenuta aderente all’asse senza perdere in produttività. Le branche basali risultano più corte e aperte, eliminando dall’inizio formazioni vigorose. Nella parte inferiore la produzione avviene su branchette fruttifere inseri-te direttamente sulle branche (assenza di sottobranche), mentre in alto i rami fruttiferi sono inseriti direttamente sull’asse centrale. va ribadita l’importanza di eliminare formazioni vigorose poste nella parte alta della pianta, la cui presenza determinerebbe l’ombreggiamento e quindi la morte dei rami sottostanti. La formazione dell’asse colonnare a partire dai diversi tipi di materiali di impianto risulta molto semplice a condizione che vengano al più presto eliminate tutte le formazioni più vigorose (fig. 9P). L’altezza definitiva si aggira su 3,5 m e si ottiene con un taglio di ritorno eseguito dalla fine del Iv anno, comunque sempre sul legno di 2 anni; nel caso di alberi molto vigorosi il taglio può essere anticipato ad allegagione avvenuta (fine maggio).

3P

4P

5P

(segue a pagina 24)

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N° 3 – 1-15 febbraio 201024 S P E C I A L E P O T A T U R A

foRMA AD u (A duE ASSi vErticALi) (fig. 10P)Materiale di partenza: preferibilmente da gemma dormiente; si parte da una sola gemma il cui germoglio viene in seguito cimato praticando una “pinzatura” (effetto cydia molesta) in modo da favorire lo sviluppo di due gemme sottostanti che daranno origine alle due branche future. Invece, l’utilizzo di entrambe le gemme innestate in genere determina un non uniforme sviluppo delle due branche.

L’impostazione è in generale quella della Y longitudinale, molto diffusa nel nostro areale; si differenzia però per l’andamento verticale e non obliquo delle due colonne. Vantaggi➧ Miglior intercettazione luminosa, senza rischio d’incrociare le due

cime.➧ Miglior utilizzo dello

spazio disponibile per ciascun asse.

Unico limite➧ Esecuzione un po’

complessa nei primi due anni d’impianto, compensata però da un alleggerimento delle operazioni negli anni successivi.

Punti fondamentali➧ Apertura delle due

branche con fissaggio al I filo a 80 cm.

➧ Eliminazione di eventuali sottobranche troppo vigorose.

➧ Legatura della colonna al secondo filo, allo scopo di dare un andamento verticale e sostegno all’asse ancora debole.

CANDELABRo (a tre assi verticali) (fig. 15P)Materiale di partenza: gemma dormiente o astone.Questa forma, già proposta in precedenza ma poco diffusa a causa della sua complessità nella fase di allevamento, oggi viene ripresentata in quanto ben si addice nelle situazioni con piante particolarmente vigorose.Vantaggi➧ Ben adattabile a varietà vigorose o in condizioni che comunque

inducono vigoria della pianta➧ Massimo utilizzo della parete produttiva➧ Basso investimento di piante (minor costo d’impianto)Unico limite➧ Complessità di

esecuzione nei primi due anni

Punti fondamentali➧ Scelta delle due

branche (le future colonne laterali) che dovranno essere le più vigorose, mentre la centrale, che comunque risulterà agevolata nello sviluppo, in questa fase non dovrà prendere il sopravvento, e dovrà essere la più debole.

➧ Legatura delle due branche laterali al I filo (90-100 cm) ed eliminazione di eventuali rami vigorosi posti nella parte alta. Legatura al II filo delle due colonne già sviluppate ed anche dell’asse centrale.

➧ Operare sui tre assi con le stesse modalità indicate per l’asse colonnare.

➧ Successivamente si potrà posizionare un terzo filo, o più economicamente rialzare il primo nel caso non serva per sostenere l’impianto irriguo.

➧ Al raggiungimento dell’altezza desiderata effettuare il taglio di ritorno sempre e solo su legno di due anni.

Per maggiori informazioni, i tecnici frutticoli dell’Agenzia 4A Coldiretti sono a disposizione. m

(continua da pagina 23)

10P

15P

9P

Page 23: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

N° 3 – 1-15 febbraio 2010 25S P E C I A L E P O T A T U R A

Tab. 2: PoTaTura di Produzione del Pesco Per gruPPi varieTali

Page 24: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

N° 3 – 1-15 febbraio 201026 S P E C I A L E P O T A T U R A

Nocciola Piemonte I.G.P.: Coldiretti ottiene una riduzione al piano tariffario Protagonisti, nell’ultimo

incontro tra il consorzio della Nocciola Piemonte Igp,

la consulta corilicola di Coldiretti e l’INOQ (Ente di Certificazione) sono stati i temi relativi ai controlli della IGP e al piano tariffario.Nel corso dell’incontro è emerso che nel 2010 le aziende già iscritte all’albo della CCIAA pagheranno esclusivamente le quote di mantenimento, rimodulate e scaglionate a seconda delle superfici aziendali. Non dovranno invece pagare la prima iscrizione.A seguito di un confronto tra le parti è stata condivisa la proposta di richiedere una

riduzione dei controlli annuali ( per contenere ulteriormente i costi ) dal 35% al 15% da parte del consorzio al ministero, in caso

di risposta ministeriale positiva a questa si riapproverà un nuovo tariffario in ribasso. È stato inoltre richiesto al Consorzio

della Nocciola Piemonte Igp di mettere a norma il fatto che il mancato utilizzo dell’ IGP per più anni non comporti automaticamente il decadimento dell’ iscrizione stessa. Coldiretti ha infatti richiesto che essa sia da considerarsi “attiva” fino a quando l’ azienda non faccia richiesta di cancellazione.Nel corso dell’incontro sono inoltre state presentate alcune modifiche relative ai modelli di adesione: quest’ultimi richiederanno infatti i dati relativi alla matricola dell’ albo CCIAA e la specifica relativa alla precedente iscrizione.Sui prossimi numeri ulteriori aggiornamenti. m

Page 25: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

Consorzi Agrari d’Italia: Angelo Giordano illustra la nuova holdingAvrà un ruolo di grande

rilievo il Consorzio Agrario del Nord

Ovest presieduto dal cuneese Angelo Giordano nella nuova holding dell’agricoltura italiana denominata “Consorzi Agrari d’Italia”.Molti i progetti industriali che interessano tutte le filiere a partire dai cereali. A seguire un’intervista al presidente Giordano per conoscere in modo più approfondito la nuova holding ed gli obiettivi che si propone.

In rappresentanza del cap nord ovest Lei è stato chiamato dalla confederazione nazionale Coldiretti a comporre il consiglio di amministrazione della nuova società “Consorzi Agrari d’Italia” che viene definita la holding dei consorzi agrari. Vorremmo capire che cos’è. “Consorzi Agrari d’Italia” è una società consortile per Azioni con un capitale iniziale sottoscritto di 4.000.000 di EURO ripartito tra i soci CAP costituendi con quote in proporzione al fatturato.Sarà governata da un sistema duale con un comitato di sorveglianza composto da sette

membri di cui tre presidenti di consorzi e due tecnici, previsti per il ruolo di collegio sindacale, e da un consiglio di gestione di cinque membri individuati tra i direttori di consorzi soci.

Di cosa dovrebbe occuparsi la nuova società e qual è la progettualità concreta che si sta attuando a livello nazionale? La nuova società agirà in più direzioni. Tra gli obiettivi dovrà curarsi di realizzare una vera rete tra i consorzi d’Italia per migliorare i servizi nei confronti delle imprese agricole del territorio, favorendo la rinascita

dei consorzi nel mezzogiorno, garantendo maggior efficienza nei servizi commerciali, nel credito nelle assicurazioni e un impegno innovativo nell’agro-energia. Dovrà impegnarsi inoltre a migliorare le relazioni industriali aumentando il potere contrattuale delle imprese agricole, cercare di migliorare la competitività e la sostenibilità economica delle attività produttive esistenti nei consorzi agrari. Per ultimo, ma sicuramente non per importanza, dovrò occuparsi di favorire la nascita di una filiera agricola tutta italiana, marchiata dagli agricoltori.

A livello locale quali possono essere le ricadute positive sul sistema economico piemontese in generale e del Piemonte sud e ligure in particolare? Avrà cura di stimolare iniziative che diano risposte ai problemi del territorio piemontese-ligure partendo da un monitoraggio del sistema dei consorzi ligure-piemontesi, per accompagnare il ritorno alla normalità delle realtà attualmente più in difficoltà per creare anche sul nostro territorio una rete efficiente. Condizione indispensabile per portare una progettualità che tenga conto,

da una parte delle peculiarità e risorse delle strutture esistenti (vedi mangimifici, fabbrica concimi, oleifici, centri selezione sementi ed altre) e dall’altra delle esigenze del territorio e delle imprese agricole che vi operano.

Come in tutti i grandi progetti i detrattori non mancano. Quali i motivi che spingono ad essere ottimisti? L’ottimismo nasce e io lo accompagnerei con l’entusiasmo che è dovuto ad una occasione storica, da una parte di porre rimedio ad una situazione delicata nella quale operano attualmente i consorzi agrari, che richiede interventi di cambiamento importanti per dare nuova linfa, migliorarne l’impostazione operativa e dare maggior solidità alle aziende, dall’altra, visto il momento difficile che sta vivendo il settore primario, fare uno sforzo di innovazione che metta in condizione i consorzi di dare le risposte necessarie per ridare fiducia all’agricoltura. Mi rendo conto che è un impegno difficile e complesso, ma vitale per i consorzi e per le imprese agricole, per questo non si può sbagliare. m

27N° 3 – 1-15 febbraio 2010v A R I E

Page 26: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

Truffe agli anziani: in diminuzione in provincia di Cuneo, ma occorre cautela

A T T U A L I T À28 N° 3 – 1-15 febbraio 2010

Dott. Pastore, qual è la situazione della provincia di Cuneo in

merito alla diffusione della piccola criminalità?Il tasso di criminalità che riguarda la nostra provincia è contenuto e non si registrano significative emergenze. Le casistiche di reato più frequenti e, purtroppo, in costante aumento, nel cuneese riguardano soprattutto le truffe, i furti e le rapine. In particolare nel caso dei reati contro il patrimonio, ovvero, furti e rapine in abitazioni, si sta assistendo ad un aumento progressivo, in particolare in alcune aree. L’invito è pertanto quello di segnalare tempestivamente alle forze dell’ordine eventuali situazioni sospette che interessano la propria persona o familiari, conoscenti, vicini di casa.

Dunque un po’ di sospetto non guasta: quali dati possiamo dare in merito alla problematica delle truffe agli anziani?Dal 2008 al 2009 abbiamo assistito ad un calo dei casi di truffa a danno dei soggetti

anziani, passando da 127 a 92 casi. È questo un tipo di reato dalle molteplici sfaccettature, che può avvenire con diverse modalità: presso l’abitazione, per strada, nei pressi di banche e istituti di credito, al telefono. È altresì un reato che colpisce spesso soggetti deboli, in situazioni di solitudine, che poi hanno serie difficoltà nel denunciare il fatto e nel provvedere a tutte le pratiche burocratiche del caso.

Quali sono le motivazioni con cui i malviventi riescono ad

avere accesso all’abitazione, spesso raggirando la vittima? E come agiscono?Spesso si presentano come incaricati o funzionari dell’INPS, dell’Enel o di enti similari e con scuse credibili riescono ad accedere all’abitazione: solitamente agiscono in coppia, anche se la vittima quasi mai si accorge della seconda presenza. Un malvivente si occupa di distrarre la vittima, mentre il secondo opera il furto. L’invito e sempre quello di NON aprire a sconosciuti, ricordando che INPS, ENEL e quant’altro non mandano personale direttamente a casa a riscuotere eventuali pagamenti.

Quali sono i servizi che fornite agli anziani in caso di truffa?È stato predisposto un Servizio di Ricezione a Domicilio, grazie

al quale, quando si subisce una truffa, chiamando direttamente il centralino della questura, arriverà una pattuglia direttamente presso la propria abitazione, provvedendo alla stesura della denuncia e fornendo il supporto necessario da parte di istituzioni ed enti per il disbrigo di eventuali pratiche burocratiche. Abbiamo inoltre organizzato sul territorio momenti di informazioni per la comunità. consIglI UtIlI

- accertarsi dell’identità dei visitatori

- non aprire la porta agli sconosciuti

- diffidare delle persone che non si conoscono

- evitare di fornire dati personali al telefono

- non tenere in casa grosse somme di denaro

- chiamare le forze dell’ordine per segnalare eventuali situazioni sospette.

nUmerI UtIlI

113 per situazioni di emergenza0171.443411 centralino questura. m

N° 3 – 1-15 febbraio 2010

Page 27: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

29N° 3 – 1-15 febbraio 2010A T T U A L I T À

Giornate del Ringraziamento

VALLE TALLORIA – 8 novembre 2009

CASALGRASSO – 17 gennaio 2010

Page 28: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

16 FEBBRAIOVERSAMENTo RITENuTE fISCALI IRPEfScade il termine per i versamenti delle ritenute effettuate nei mesi di gennaio sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente.IMPoSTA VALoRE AGGIuNTo MESE DI GENNAIo Annotazione di liquidazione per il mese di gennaio e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano attività agricola, d’impresa e di lavoro autonomo che nell’anno 2009 hanno realizzato un volume d’affari superiore a euro 309.874,14, se prestazione di servizio o di euro 516.456,90 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66,legge 427/93.VERSAMENTo DEL SALDo RIVALuTAzIoNE TfREntro tale data i datori di lavoro devono versare il saldo dell’imposta sostitutiva dovuta sulle rivalutazioni TFR calcolate al 31/12/2009 per i propri dipendenti. .Entro il 16 dicembre era già stato versato un acconto pari al 90 per cento delle rivalutazioni calcolate al 31/12/2008. Il codice tributo da utilizzare è il 1713.

19 FEBBRAIOACQuISTI, CESSIoNI INTRACoMuNITARI E PRESTAzIoNI DI SERVIzI RESE o RICEVuTEEntro tale data i soggetti che hanno realizzato nell’anno solare precedente acquisti e cessioni intracomunitarie per un ammontare complessivo (su base trimestrale) superiore a 50.000 euro debbono trasmettere in via telematica il modello Intrastat riepilogativo delle operazioni effettuate nel mese di gennaio 2010. Dal 01/01/2010 oltre agli acquisti e le cessioni intracomunitarie vanno riportati negli elenchi anche gli importi delle prestazioni di servizi rese o ricevute.

1 MARZO (essendo Il 28 febbraIo domenIca)CoMuNICAzIoNE ANNuALE DATI IVA 2010Entro tale data i soggetti IvA persone fisiche, società ed enti obbligati ad effettuare la liquidazione ed i versamenti IvA mensili o trimestrali debbono trasmettere in via telematica la comunicazione annuale dei dati IvA riferiti all’anno 2009. Sono esonerati dall’obbligo delle comunicazioni annuali IvA le persone fisiche che hanno realizzato nell’anno 2009 un volume d’affari inferiore a euro 25.000,00.REGISTRAzIoNE CoNTRATTI D’AffITTo Entro tale data scade il termine per registrare i contratti di affitto stipulati nel corso dell’anno 2009 per i quali è possibile la registrazione cumulativa. m

CO.SM.AN.rImborsI sU fattUre

dI smaltImento

“Si invitano tutti i consorziati, soci di Coldiretti, che non fruiscono del Servizio Contabilità di Impresa Verde Cuneo a consegnare mensilmente le fatture di smaltimento rifiuti di origine animale agli uffici Coldiretti al fine di predisporre la rendicontazione per ottenere il parziale rimborso dei costi sostenuti.Si ricorda che solo gli allevatori in regola con il versamento della quota associativa al Consorzio Regionale Smaltimenti Rifiuti (Co.SM.AN.) potranno beneficiare dei contributi previsti”.

30 N° 3 – 1-15 febbraio 2010 S C A D E N z E A z I E N D A L I

Page 29: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

A T T U A L I T À 31N° 3 – 1-15 febbraio 2010

Una nuova opportunità di acquisto a kmØ ad Alba e BraAl via la campagna di

acquisti “consapevoli” nata dalla collaborazione

fra Fattoria Amica e Movimento Consumatori di Alba-Bra. Ortofrutta, carne, vino sono solo alcuni degli acquisti di prodotti freschi e trasformati rigorosamente a kmØ che i consumatori della zona potranno acquistare direttamente dai produttori agricoli aderenti al circuito Fattoria Amica.“Grazie ad un accordo con le aziende Coldiretti Fattoria Amica – spiega il Presidente del Movimento consumatori Alba-Bra Beppe Messa, – la provenienza territoriale, la stagionalità e i prezzi equi saranno garantiti a tutti i consumatori che vorranno recarsi in “campagna” per i loro acquisti,

la proposta si aggiunge ad altre esperienze sul territorio che hanno portato soddisfazione ai tanti consumatori che hanno avuto modo di provare ed apprezzare queste nuove forme di acquisto che porta sulle tavole, prodotti la cui genuinità e tracciabilità sono garantiti direttamente da chi produce”.“Le aziende agricole coinvolte nel progetto, – aggiunge il Presidente di Fattoria Amica Giacomo Ballari, – sono tutte realtà del territorio, che oltre alla Carta della Qualità sottoscritta al momento dell’ingresso nel circuito Fattoria Amica, hanno accettato di siglare un nuovo

“patto” con i consumatori, improntato sulla trasparenza e sulla qualità dei propri prodotti, questo perché come aziende agricole capiamo che è importante costruire con i consumatori un rapporto di fiducia, il più possibile diretto e chiaro”. Le condizioni che le aziende Fattoria Amica hanno sottoscritto sono le seguenti:1 rapporto equo qualità-prezzo;2 regolarità fiscale e

previdenziale;

3 regolarità con le norme igienico-sanitarie;

4 regolarità con le norme vigenti in materia di igiene e sicurezza alimentare;

5 autorizzazione alla possibilità di effettuare controlli, con analisi, sui prodotti in vendita.

Anche questa esperienza è sicuramente un esempio di come, dalla collaborazione fra enti ed associazioni sia possibile far nascere progettualità volte a favorire lo sviluppo del territorio, favorendo e sostenendo al tempo stesso: le aziende che producono “qualità” e le famiglie che hanno la garanzia di consumare prodotti a kmØ, più sicuri, tracciati e che impattano meno sull’ambiente. Per informazioni contattare la segreteria Fattoria Amica al Tel. 0171.447336. m

Page 30: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

Terramica: aggiornamenti sulla normativa del biologico

A T T U A L I T À32

Con il Decreto Ministeriale del 27.11.2009 / n.18354, di cui tuttavia si attende

ancora la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e quindi ancora suscettibile di ulteriori modifiche su determinati aspetti, sono state redatte le disposizioni attuative dei Reg 834/2007, 889/2008, 1235/2008 e successive modifiche riguardanti la produzione biologica e l’etichettatura dei prodotti biologici. Ad un primo esame del Decreto emerge che ad oggi per le aziende non ci sono particolari stravolgimenti in merito agli adempimenti già previsti. In particolare per quanto riguarda le produzioni vegetali si ribadisce l’obbligo, in merito all’utilizzo di prodotti di fertilizzazione e ammendanti e di mezzi antiparassitari, di impiego dei concimi e principi attivi indicati rispettivamente negli allegati I e II del Reg. 889/08; inoltre viene sempre concessa la possibilità di ricorrere all’utilizzo di sementi e materiale propagativo di origine non biologica, purché si tratti di materiale non trattato con prodotti non ammessi dall’allegato II del reg. 889/08 e dietro concessione della deroga da parte dell’ENSE. In merito ai periodi di conversione, invece, vengono mantenute le disposizioni di due anni prima

della semina per le colture annuali, di due anni prima dell’utilizzazione come foraggio biologico per i prati e infine di tre anni prima della raccolta per le colture perenni. viceversa per le produzioni animali si ricorda l’obbligo di utilizzo per l’alimentazione zootecnica di mangimi esclusivamente

certificati biologici. Rimane vietata la stabulazione fissa: in particolare devono essere rispettate e garantite per le strutture di stabulazioni le superfici minime coperte e scoperte riportate nell’allegato III del Reg. 889/08 per le varie categorie animali. Infine deve essere sempre rispettato il

carico massimo di 2 UBA/ha equivalente ad un apporto per ettaro di 170 Kg di azoto.Infine per quanto riguarda l’etichettatura dei prodotti biologici è sempre necessario richiedere l’autorizzazione di stampa agli Organismi di Controllo, in quanto sull’etichetta deve essere riportato:1) il codice MiPAAF

dell’Organismo di Controllo preceduto dalla sigla IT e dal Termine BIO;

2) tale codice inoltre deve essere preceduto dalla dicitura “Organismo di Controllo autorizzato dal MiPAAF”;

3) deve essere riportato il codice dell’operatore.

In sintesi questi sono tuttora gli aspetti essenziali che emergono dal Decreto, tuttavia mancando ancora la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale alcune disposizioni sono ancora in fase di discussione, per cui si ricorda che possono ancora subentrare ulteriori adempimenti in merito alla produzione biologica e all’etichettatura e di cui si provvederà a ad informare tempestivamente.Ricordiamo inoltre che L’Associazione Terramica parteciperà alle manifestazioni “Biofach” a Norimberga dal 17 al 20 febbraio e le “Piazze del Bio” a Torino il 18 aprile. m

N° 3 – 1-15 febbraio 2010

LA TERMO IDRAULICA SNC

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PREVENTIVI gRATUITI!

Page 31: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

Si riapriranno il 19 febbraio i termini per la presentazione di domande di imboschimento dei terreni agricoli ai

sensi della misura 221 del PSR 2007 –2013. a seguire le caratteristiche del bando.Rientrano nelle tipologie di interventi finanziabili:a) arboricoltura da legno a ciclo medio-lungo di durata

minima pari a 15 anni;b) arboricoltura da legno a ciclo breve di durata inferiore ai

15 anni e superiore agli 8 anni (pioppicoltura);c) bosco permanente, con lo scopo di creare popolamenti

forestali naturaliformi.Le superfici minime ammissibili includono:pianura: 2 ha per domanda, in corpi di almeno 1 ha;collina e montagna: 1 ha per domanda, in corpi di almeno 5000 mq. Non sono ammissibili impianti su prati permanenti, pascoli, prati-pascoli, superfici in fase di rinaturalizzazione, superfici su cui erano presenti pioppeti o altri impianti di arboricoltura da legno alla data del 30 giugno 2008.vengono previsti contributi per le spese di impianto, di manutenzione , e di mancato reddito. L’importo del contributo di impianto varia dal 70% al 90% dei costi effettivamente sostenuti dal beneficiario entro un limite massimo ammissibile di: Arboricoltura a ciclo medio-lungo: 5.000,00 €/ha; Arboricoltura a ciclo breve: 3.500,00 €/ha; Bosco: 6.000,00 €/ha. Il premio di manutenzione varia tra 150 e 500 €/ha, è destinato a coprire per un periodo cinque anni i costi di gestione dell’impianto, il premio è fisso per i primi 4 anni mentre per il 5° anno verrà erogato solo se l’impianto a quella data sarà riconosciuto di qualità sufficente o buona, in questa ultima fattispecie l’importo del premio del 5° anno potrà arrivare a 1000 €/ha. Il premio annuale di mancato reddito viene riconosciuto per un periodo di quindici anni (sono esclusi i pioppeti) e varia da 600€/ha/anno a 150€/ha/anno a seconda del tipo di impianto, del beneficiario e della zona di impianto. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi agli Uffici Coldiretti. m

IMBoSCHIMENTo DEI TERRENI AGRICoLI: PRESENTABILI LE DoMANDE DAL 19 fEBBRAIo

33v A R I E N° 3 – 1-15 febbraio 2010

Page 32: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

34 N° 3 – 1-15 febbraio 2010

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35N° 3 – 1-15 febbraio 2010

Page 34: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

Negli ultimi periodi, chiacchierando con i nostri associati,

vedo scemare sempre di più l’entusiasmo per l’ACSTE.Alcuni mi dicono che sono tesserati perché lo sono sempre stati, altri che si tesserano solo per i raduni, altri ancora perché... non lo sanno neanche loro.Tutto questo mi lascia perplesso, spronandomi per contro a fare di più. In realtà le idee sono tante ma difficili da portare avanti da soli. L’impegno che si richiede al direttivo è grande, ma senza un coinvolgimento diretto dei soci è inutile. Nessuno di noi si tira indietro, ma bisogna cambiare rotta tutti insieme, tutti i soci, andando verso un 2010 fatto di sviluppo e di crescita.Bisogna cominciare a pensare che un’associazione, proprio perché tale, è composta di persone che condividono gli stessi ideali e gli stessi fini. Non voglio e non posso credere che tra noi vi siano individui che considerano un fine associazionistico il raduno o il gadget.Credo invece che ognuno di noi sia chiamato a farsi divulgatore e promotore di quel concetto ancora troppo astratto per la nostra associazione che è la cultura equestre.È mia ferma convinzione che quest’ultima sia la base per una corretta crescita.Per me la cultura di cui dobbiamo nutrire l’ACSTE non è fatta di ottusa indifferenza e pensieri a senso unico, ma di apertura mentale verso tutto quello che è il mondo del cavallo, e soprattutto verso il patrimonio che ci offrono le nostre valli.In fondo chi è interessato a fare gare si iscrive nelle dovute federazioni. Sono tutti gli altri, quelli che amano le passeggiate, la compagnia degli

amici, il vivere il cavallo a 360 gradi, i veri soci ACSTE. I circoli, attraverso i propri presidenti, dovrebbero cominciare a proporre iniziative, tematiche da affrontare e problemi da risolvere.Abbiamo uno spazio dedicato su un giornale, che spesso e volentieri viene riempito soltanto grazie alla buona volontà e all’impegno del

nostro presidente.Molti sono capaci a dire che le cose non vanno, ma è possibile che nessuno sia capace a scrivere? Tutti capaci a dire no e nessuno capace a proporre… un po’ facile! Questa piccola polemica non vuole essere un dito dietro il quale nascondersi, ma uno stimolo per tutti ad interagire, ad essere parte attiva di una forma di pensiero.

flavio Rivoira

36 N O T I Z I E D A L M O N D O D E I C A v A L L IN° 3 – 1-15 febbraio 2010

Dove stiamo andando? SERATA INFORMATIVA

CENA SOCIALE

A.C.S.T.E.

“LUNGASERRA”

Spesso sento parlare di trekking spaventosi, di difficoltà eccezionali, di ostacoli insuperabili, di

situazioni al limite scrupolosamente dettagliate in racconti infiniti .Ma ecco che smetto di ascoltare e di immaginare non appena subentrano parametri non enfatizzati come tempo e distanza. Alludo ai trekking di 2 ore, quelli lunghi ... 6 Km (di cui la metà su asfalto) il cui racconto così ricco di particolari dura più della passeggiata, scusate, del trekking stesso.Il mio trekking è un po’ diverso: molto più lento, molto più semplice, molto più lungo. Non mi interessa raccontarlo a chi non c’era, preferisco ricordarlo insieme a chi c’era, agli amici con cui l’ho condiviso. È vero a loro non puoi mentire, ma è altrettanto vero che con loro puoi assaporare nuovamente quei momenti fatti di sorrisi, di sguardi ed anche di insicurezze e paure, e soprattutto fatti dell’essere insieme, dell’ essere parte della natura che ci ospita.Si spiega così il motivo per cui al posto di trottare o di galoppare preferisco un buon passo sveglio, che mi permetta di immagazzinare il maggior numero possibile di sensazioni.Sono momenti belli ed unici che, a mio avviso, suggellano un legame profondo nel binomio.Sono momenti belli che vale la pena di condividere con tutti i membri di un’associazione che sta crescendo nell’ottica di una propria identità.Premesso tutto ciò e visto l’iniziare di una nuova stagione che vedrà molti di noi coinvolti in raduni e passeggiate, la sensazione che mi pervade è l’esigenza profonda di ritrovarci per qualcosa di più impegnativo, qualcosa in grado di rafforzare quel legame che ci unisce come associazione.Non per questo si vuole rinunciare alla voglia di ridere, scherzare e divertirci con i nostri quadrupedi ed i nostri amici.Nelle ultime riunioni si è fatto un gran discutere di trekking e passeggiate, di organizzare e coinvolgere, di mentalità e preoccupazioni, legate al gran numero di partecipanti (speriamo).Alla fine la proposta è semplice: una due giorni con pernottamento all’aperto e cena tutti insieme attorno ad un bel falò.Ovviamente il percorso scelto sarà alla portata di tutti coloro che hanno un minimo di preparazione sia fisica che psichica per affrontare due giorni di 7, 8 ore di passeggiata al PASSO su strade sterrate e sentieri di bassa e media montagna.Non va dimenticato che prima di noi devono essere preparati i cavalli. In fondo deve essere un divertimento non solo per noi, ma anche per chi ci porta e sopporta.Sarà necessario prenotarsi per tempo al fine di permettere agli organizzatori di individuare il posto dove allestire il campo e reperire il cibo per la cena dei quadrupedi.Ovviamente tutto questo avrà un costo minimo che verrà valutato in base al numero dei partecipanti.Il percorso proposto è il seguente: Santuario di Valmala-Colle di Sampeyre (valle varaita).

f. r.

uNA PRoPoSTA DI TREkkING

Page 35: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

Dal 19 al 21 febbraio 2010 alla fiera di

Padova si tiene l’edizione primaverile di MIFLOR salone internazionale del florovivaismo, attrezzature e giardinaggio. L’edizione di febbraio offre agli operatori del settore, vivaisti, giardinieri, paesaggisti, manutentori del verde pubblico e privato le novità per la stagione in corso; si potranno trovare produzioni pronte per il mercato, soluzioni per il verde pubblico, colture mediterranee, fiori e piante di ogni genere, oggettistica, sementi e prodotti tecnici.Con l’occasione la Coldiretti, in collaborazione con l’Agenzia 4A, ha organizzato un viaggio da effettuarsi il 20 febbraio. Il costo è di 28,00 euro a persona per almeno 50 partecipanti (pranzo e biglietto di ingresso a carico dei partecipanti). Per ulteriori informazioni potete contattare la Segreteria 4A al numero 0171.447249. m

CoN CoLDIRETTI A MIfLoR PRIMAVERA

A T T U A L I T À 37N° 3 – 1-15 febbraio 2010

Page 36: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

Assegni familiari: indicazioni su come ottenerliI coltivatori diretti possono

ottenere gli assegni familiari quando svolgono attività

lavorativa e, unitamente agli artigiani e commercianti, quando diventano pensionati.lImItI dI reddIto

Gli assegni sono corrisposti a condizione che la famiglia del richiedente non abbia superato, nell’anno precedente, determinati limiti di reddito. Tali limiti sono rivalutati ogni anno in ragione del tasso di inflazione programmato.Se il reddito familiare supera i limiti può scattare la revoca degli assegni per il primo figlio oppure per tutti i familiari.Sempre in materia di reddito, inoltre, è previsto un limite di reddito personale che il familiare non deve superare per essere considerato a carico, che per il corrente anno è di 649,19 euro mensili.reddItI da consIderare

Alla formazione del reddito familiare concorrono: 1) i redditi assoggettabili all’

IRPEF;2) il reddito della casa di

abitazione;3) redditi esenti da imposta

(pensioni sociali, pensioni di invalidità civile, ecc.) se superano euro 1.032,81;

4) redditi soggetti a ritenuta alla fonte ( interessi bancari, postali, BOT, CCT, ecc).;

Sono esclusi i redditi dei figli maggiorenni, non a carico anche se conviventi.nUcleo famIlIare

Il nucleo familiare è così composto: • il richiedente;• il coniuge non legalmente ed

effettivamente separato;• i figli minori di 18 anni, anche se

non conviventi e non a carico.

benefIcIarI

Possono essere beneficiari degli assegni:• il coniuge non separato;• i figli minori di 18 anni, studenti

di età non superiore a 21 anni, universitari per tutta la durata del corso legale di laurea e comunque non oltre il 26° anno di età, non esiste limite di età per i figli che siano riconosciuti inabili al lavoro.

Coltivatori diretti: i coltivatori diretti in attività hanno diritto agli assegni familiari esclusivamente in favore dei figli minori, studenti od inabili, in misura pari a 8,18 euro mensili.

Pensionati: i pensionati delle gestioni speciali (coltivatori diretti, artigiani e commercianti) hanno diritto alla maggiorazione di pensione per:• coniuge non legalmente ed

effettivamente separato;• figli minori, studenti od inabili;la misura della maggiorazione è pari a e10,21 mensili per ciascun componente a carico.domanda

Al fine di ottenere le prestazioni di cui sopra è necessario inoltrare all’INPS specifica domanda. Il Patronato Epaca della Coldiretti è a disposizione per fornire assistenza gratuita per gli adempimenti del caso. m

Per gli alti meriti conseguiti nel corso della sua carriera nel settore agricolo, Lorenzo Bergese (nella foto) è stato insignito dal

Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano della distinzione onorifica di Cavaliere Ufficiale al merito della Repubblica Italiana. Lorenzo Bergese, classe 1931, dal 2005 Presidente Provinciale della Coldiretti Pensionati nonché presidente provinciale Condifesa e Consigliere del Miac e di Acquegranda, fu presidente della Coldiretti Cuneo dal 1987 al 1998, oltre che presidente del Consorzio Agrario di Cuneo dal 1982 al 1991 e negli anni precedenti Presidente Nazionale Gruppi Coltivatori Sviluppo. Successivamente continuò ad operare attivamente per il mondo agricolo e non solo: volontario in Albania nel 1990 per fornire assistenza e sviluppo all’agricoltura locale, si è impegnato negli ultimi anni anche nel sostegno della Città dei Ragazzi di Cuneo. Attualmente è presidente onorario di Coldiretti Cuneo. m

LoRENzo BERGESE CAVALIERE DELLA REPuBBLICA

38 N O T I z I E E P A C AN° 3 – 1-15 febbraio 2010

Page 37: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

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lega da 14 e cerco spaccalegna a vite, livellatoretel. 3471041610

H Trinciato di maistel.0172458143 ore pasti

H vino sfuso e in bottiglia Dolcetto, Barbera, Nebbiolo e Arneistel. 0173211184 3381276171

H Piantine nocciole “Tonda Gentile delle Langhe” 2 anni di vivaio certificatetel. 3339831023 017352510

H Fagioli Borlotti prodotti in aziendatel. 3463654878

H Legna da ardere secca e asciutta consegna a domiciliotel. 3387453766

H Piantine di nocciole 2 anni Tonda Gentile delle Langhe di vivaio certificatotel. 3387767674

H Pigiatrice uva a mano, attrezzi vari da piccoli vigneti a pompa manuale in rame per “verdarame” ore pastitel. 0175230084

H Trattore Case International 85 Cv 2RM in perfette condizioni e rimorchio 4x1,80 non ribaltabile non omologato ore pastitel. 3342228960

H Botte per diserbo carrellata, 600 l. usata pocotel. 0173854114

H Atomizzatore l. 3000, spandiconcime, cannone, piantapali e cerco coclea rincalzatrice per fruttetitel. 3356439342

H Elevatore balle piccole e girellotel. 0171411267 ore pasti

H Fieno in rotolitel. 0173796176 3498669113

H Trincia Dragone m. 1,60, atomizzatore portato l. 400 e attrezzatura variatel. 3385865762

H Elevatore h. 2,50 m. portata 7 q.li, prezzo euro 500tel.3389341806

H Per cessata attività autobotte Pulivapor e varie attrezzature per ingrasso suinitel. 0175278246

H Attrezzi vecchi, carro con ruote di legno in buono statotel. 0175257320

H Diritti di reimpianto vigneti mq. 3500tel. 3358061189

H Trattore John Deeretel. 017547300

H Trattore Goldoni, falciatrice BCS benzina, bascula, serramenti, controfinestre in alluminio, porte a 2/3 ante in ottimo statotel. 3472959531

H Tagliaerba, Gramp anni 1930/35 marca Fahar, prezzo da stabiliretel. 3403957566

H Rimorchio Randazzo 150 cassone ribaltabile, trattore Goldoni TD 5 4 ruote motrici, omologati come nuovitel. 3393230206 ore pasti

H Tragenia m. 3 e rulli per rototerra a barre da m. 4tel. 3488145628

H Pompa verticale di tipo Caprali, diametro 125 adatta uso antibrina e nontel. 3356146098

H 45 pali cemento da cm. 6x6 h. m. 2,50tel. 3356233482

H Motocoltivatore Bertolini funzionante con documenti a buon prezzo e vendo Seat Ibiza 6LX diesel anno 94tel. 3355369104

H Ford 5000 Supermaior e Ford 7000 Turbo semina mais 4 file pneumaticatel. 0175249051

H Imballatrice balle fieno piccole e autocaricante non omologatotel. 0174681167 ore serali dopo le 19

H Tosatrice per bovini Aesculap e moto Guzzi Imola2 a Km 6000 originalitel. 017442804 ore pasti

H Zappatrice seminuova idraulica vagliano adatta per frutteti, noccioleti e vignetitel. 3409138667

H Pesa bestiame e torchio in ottimo statotel. 3389213160 3333240224

H Diritti di reimpianto vignetotel. 0173750564

H Impianto mungitura trasporto lattetel. 3346378184

H Rimorchi agricoli ribaltabili omologati, m. 4,50x2,00 e m.4,00x1,80tel. 3358091305

P R O P O S T E D ’ A F F A R I 39N° 3 – 1-15 febbraio 2010

Page 38: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

H Aratro Cravero trivomero in ottimo stato e carrello non omologatotel. 3396813174

H Per cessata attività trattore David Brawn 855tel. 0172574272

H Caricatore idraulico Segala, motofalciatrice BCS a gasolio, porte e portoni in ferrotel. 3395910530

H Motocoltivatore Goldoni con rimorchio, fresa e aratro, 14 Cv 4 ruote motrici a gasolio, avviamento a batteriatel. 3357460562

H Trattore Ferguson 35X del 1959 tutto originaletel. 3351265767

H 2 Goldoni Special 128 benzina con fresatel. 0171491881 ore pasti

H Rimorchio ribaltabile 4x2, rotofresa maschio,mulino grande, coclea per cerealitel. 0171936272

H Selezionatrice grano (Rovatti), sgranatrice mais manuale, trebbiatrice grano in legno antico e decompressoretel. 3385014103

H Piantine di Ribes Rosso di 2 anni di ottima qualitàtel. 0174587213 ore pasti

H Mulino miscelatore 40 q.li su ruote con peso elettronico come nuovotel. 3333652235

H Elevatore fieno, mais e legna, elevatore letametel. 0171611528

H Motore Lombardini benzina, barre carico attrezzi (ramblè), aratro bivomero Moro calzatore fruttetotel. 0171937235

H Macchina pianta mais tipo Gaspardo 6 file, rotofresa tipo valentin pieghevole 4,30 m.tel. 3386004400

H Gruppo motorino monofase per elevatore asportaletame e elevatore mais e legna monofasetel. 0171682601 ore pasti

H Tramogge e linee Big Doutchman in ottimo statotel. 0175948134

H Fieno balle piccole e saldatrice come nuova e flessibiletel. 3338836848

H Seminatrice mais Gasparro 4 file con spandiconcime e microgranulatore in ottime condizionitel. 3314092129 ore pasti

H Fuorisolco Moro e carro Unifeed 9 m. per cessata attivitàtel.3473037824

H Incubatrice per pulcini e gabbia da meligatel. 017267238

H Cella per frigo latte m. 3x3 in ottimo statotel. 0171719278 ore pasti

H Trattore Landini R5000 Special 50 Cv, rimorchio 2 assi non ribaltabiletel. 0171931948

H Trattore a cingoli 55-66 ore 1600tel. 017350673 3397891540

H Rimorchio carica balle Tipo Omas CB 170 omologatotel. 3337803575

H Rimorchio agricolo ribaltabile m. 5x2tel. 3356147045

H Quote reimpianto vigneto (1.300 mq.) in zona S. Michele Mondovìtel. 3483184684

H Trattore Antonio Carraro 8008, 3200 oretel. 3288672328

H Piantine di Gelso (murè)tel. 3335902952

H Macchina Testa con raccoglitore di fianco per noccioletel. 0173617594 ore pasti

H Trattore Same Solar 60 Cv con pinza idraulica posterioretel. 3292505727

H Rimorchio agricolo Silver Car più caricarotoballe 12 balle omologato 50 q.li in ottimo statotel. 3386229917

H Trattore Carraro Antonio modello 4800-40HP ottime condizionitel. 3392717848

H Botte per liquame da l. 1500 da revisionare a prezzo interessantetel. 3392717848

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H Rimorchio agricolo come nuovotel. 0172470105

H Bivomero, sarchiatrice da granoturco, rotoballe, Scooter 50 cc. tutto in buone condizionitel. 017254334

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H Sarchiatore mais a 3 file con rulli in lamiera nuovo, volta fieno a 8 forchetel. 017268266

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H Diritti di reimpianto nel comune di Clavesana per mq. 1800tel. 017461044 ore pasti

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H Rimorchio con frenatura ad aria m. 6tel. 3356860440

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H Rotoballe Deutz Fahr modello 120x150 a spago e rete a prezzo interessantetel.3356619080

H Erpice a molle chiusura idraulica, 4 m. doppio rullo, seminatrice mais Gaspardo sp 530tel. 3356315403

H Seminatrice Gaspardo 4 file con microgranulatore, concime, kit diserbo segnafile idraulico, ottimo statotel. 3356778464

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Page 39: Il Coltivatore Cuneese n.3 febbraio 2010

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