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Guida all’autovalutazione in fase di progetto

Protocollo ITACA - Marche

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Indice

Definizione delle caratteristiche geometriche, architettoniche e di utilizzo di un edificio rappresentativo della tipologia residenziale (caso-studio) 5 Riepilogo delle caratteristiche principali dell’edificio 7

Criterio 1.1.1: Livello di contaminazione del sito 10 Descrizione sintetica 10 Metodo e strumenti di verifica 10 Guida alla verifica 10

Criterio 1.1.3: Riutilizzo di strutture esistenti 12 Descrizione sintetica 12 Metodo e strumenti di verifica 12 Guida alla verifica 12

Criterio 1.2.1: Accessibilità al trasporto pubblico 14 Descrizione sintetica 14 Metodo e strumenti di verifica 14 Guida alla verifica 14

Criterio 1.2.2: Distanza da attività culturali e commerciali 18 Descrizione sintetica 18 Metodo e strumenti di verifica 18 Guida alla verifica 18

Criterio 2.1.1: Energia inglobata nei materiali da costruzione 20 Descrizione sintetica 20 Metodo e strumenti di verifica 20 Guida alla verifica 21

Criterio 2.1.2: Trasmittanza termica dell’involucro edilizio 27 Descrizione sintetica 27 Metodo e strumenti di verifica 27 Guida alla verifica 28

Criterio 2.1.3: Energia netta per il riscaldamento 32 Descrizione sintetica 32 Metodo e strumenti di verifica 32 Guida alla verifica 32

Criterio 2.1.4: Energia primaria per il riscaldamento 36 Descrizione sintetica 36 Metodo e strumenti di verifica 36 Guida alla verifica 36

Criterio 2.1.5: Controllo della radiazione solare 40 Descrizione sintetica 40 Metodo e strumenti di verifica 40 Guida alla verifica 41

Criterio 2.1.6: Inerzia termica 51 Descrizione sintetica 51 Metodo e strumenti di verifica 51 Guida alla verifica 52

Criterio 2.1.7: Energia netta per il raffrescamento 56 Descrizione sintetica 56 Metodo e strumenti di verifica 56 Guida alla verifica 56

Criterio 2.1.8: Energia primaria per il raffrescamento 59 Descrizione sintetica 59

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Metodo e strumenti di verifica 59 Guida alla verifica 60

Criterio 2.2.1: Energia termica per ACS 64 Descrizione sintetica 64 Metodo e strumenti di verifica 64 Guida alla verifica 64

Criterio 2.2.2: Energia elettrica 70 Descrizione sintetica 70 Metodo e strumenti di verifica 70 Guida alla verifica 70

Criterio 2.3.1: Materiali da fonti rinnovabili 74 Descrizione sintetica 74 Metodi e strumenti di verifica 74 Guida alla verifica 74

Criterio 2.3.2: Materiali ricilcati/recuperati 79 Descrizione sintetica 79 Metodi e strumenti di verifica 79 Guida alla verifica 79

Criterio 2.3.3: Materiali locali 84 Descrizione sintetica 84 Metodo e strumenti di verifica. 84 Guida alla verifica 84

Criterio 2.3.4: Materiali locali per finiture 85 Descrizione sintetica 85 Metodi e strumenti di verifica. 85 Guida alla verifica 85

Criterio 2.4.1: Acqua potabile per irrigazione 88 Descrizione sintetica 88 Metodo e strumenti di verifica 88 Guida alla verifica 88

Criterio 2.4.2: Acqua potabile per usi indoor 92 Descrizione sintetica 92 Metodo e strumenti di verifica 92

Criterio 3.1.1: Emissioni inglobate nei materiali da costruzione 97 Descrizione sintetica 97 Metodo e strumenti di verifica 97 Guida alla verifica 98

Criterio 3.1.2: Emissioni previste in fase operativa 104 Descrizione sintetica 104 Metodo e strumenti di verifica 104

Criterio 3.2.1: Acque grigie inviate in fognatura 111 Descrizione sintetica 111 Metodo e strumenti di verifica 111 Guida alla verifica 111

Criterio 3.2.2: Acque meteoriche captate e stoccate 115 Descrizione sintetica 115 Metodo e strumenti di verifica 115 Guida alla verifica 115

Criterio 3.2.3: Permeabilità del suolo 118 Descrizione sintetica 118 Metodi e strumenti di verifica 118

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Guida alla verifica 118

Criterio 3.3.1: Effetto isola di calore: coperture 121 Descrizione sintetica 121 Metodo e strumenti di verifica 121 Guida alla verifica 121

Criterio 3.3.2: Effetto isola di calore: aree esterne pavimentate 123 Descrizione sintetica 123 Metodi e strumenti di verifica 123 Guida alla verifica 123

Criterio 4.3.1: Illuminazione naturale 126 Descrizione sintetica 126 Metodo e strumenti di verifica 126 Guida alla verifica 126

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Definizione delle caratteristiche geometriche, architettoniche e di utilizzo di un edificio rappresentativo della tipologia residenziale (caso-studio)

Descrizione qualitativa dell’edificio

Si considera come caso – studio un edificio tipo di edilizia residenziale, di nuova costruzione, basato su sistemi realizzativi in telaio in c.a. ed elementi di tamponamento. Le soluzioni previste per il fabbricato e le relative prestazioni energetiche e ambientali sono state analizzate e valutate considerando i dati climatici della città di Ancona, nella quale l’edificio si trova.

Contesto in prossimità dell’edificio

L’edificio si trova in un contesto urbano (in un area che ha ospitato in passato per metà della propria superficie un attività produttiva) dove vi è la presenza di reti di trasporto pubblico locale costituite principalmente da autobus. In prossimità dell’entrata dell’edificio sono presenti due fermate del bus, distanti una 10 m, l’altra 150 m e si è ipotizzata la vicinanza dalle principali attività commerciali e culturali quali un supermercato, una farmacia, una banca, una scuola elementare, un edicola ed un giardino pubblico.

Sistemazione delle aree esterne di pertinenza

La superficie esterna di pertinenza dell’edificio ha un’estensione di circa 1940 m2. Nell’area sono stati predisposti spazi destinati allo svago degli utenti quali un’area gioco per bambini, area fitness ed un area verde per un totale di circa 400 m2; sono inoltre stati previsti 4 parcheggi dedicati alle biciclette. Le sistemazioni delle aree esterne sono state realizzate in modo tale migliorare la permeabilità dei suoli e diminuire l’effetto “isola di calore”, in specifico sono state previste superici quali: - Prato in terra piena; - Materiale sciolto (pietrisco); - Elementi grigliati alveolari posati a secco, con riempimento di terreno vegetale; - Elementi autobloccanti in cls su fondo in sabbia e sottofondo in ghiaia; La restante superfcie (in minima parte) è stata realizzata con pavimentazione continua scura posata su battuto di cemento.

Caratteristiche architettoniche dell’edificio

L’ edificio, di tipo residenziale plurifamiliare e isolato, ha dimensioni in pianta di circa 30 x 12m ed è costituito da 3 piani fuori terra per un’altezza complessiva di ca. 10m. La copertura è piana, di colore chiaro, e non praticabile. La struttura portante dell’edificio è in telaio in cemento armato (pilastri e travi). I solai di pavimento, copertura e interpiano hanno la parte strutturale in latero-cemento. Le pareti verticali esterne sono realizzate con tecnologia in laterizio. Nello specifico la chiusura verticale è strutturata nel seguente modo: - Intonaco di cemento e sabbia - Blocchi in laterizio forato - Isolante in fibra naturale - Finitura superficiale esterna su rete di supporto Nello specifico la copertura è strutturata nel seguente modo: - Intonaco interno - Solaio latero-cemento - Massetto - Barriera al vapore - Isolante in fibra naturale - Impermeabilizzante I solai di pavimento inferiori e di interpiano sono realizzati con tecnologia in latero-cemento. Il solaio inferiore è areato sull’estradosso. Nello specifico i solai sono strutturati nel seguente modo: - finitura dell’intradosso in parquet; - isolamento in fibra naturale; - strato di barriera al vapore; - massetto in calcestruzzo; - solaio in latero-cemento;

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- finitura dell’estradosso in intonaco in calce e gesso I serramenti sono realizzati con telaio in legno e vetrocamera con intercapedine d’aria schermate all’esterno da frangisole con elementi orizzontali a sud ed elementi verticali ad est e ovest. I frangisole sono orientabili e non fissi.

Caratteristiche impiantistiche dell’edificio

L’impianto di riscaldamento è alimentato da gas metano con caldaia a condensazione. I terminali di erogazione sono costituiti da pannelli radianti a pavimento. Le colonne di distribuzione verticale sono ubicate su di una parete esterna isolata e il sistema di regolazione è modulato per singolo ambiente. L’impianto di raffrescamento è alimentato ad energia elettrica con pompa di calore. I terminali di erogazione sono costituiti da pannelli radianti a pavimento. L’impianto di produzione di Acqua Calda Sanitaria prevede un generatore di calore a gas di tipo istantaneo con serbatoio di accumulo. La produzione di ACS è integrata da un impianto solare termico collocato in copertura. I collettori solari sono di tipo vetrato. L’impianto di erogazione e distribuzione dell’ energia elettrica è allacciato alla rete elettrica e utilizza il gas metano come combustibile. L’impianto elettrico è integrato con impianto fotovoltaico collocato in copertura. I moduli dei pannelli fotovoltaici sono in silicio policristallino. Nell’intervento è presente anche un impianto di recupero dell’acqua piovana che utilizza come superficie captante il tetto piano dell’edificio ed una cisterna di 9000 l per lo stoccaggio e riutilizzo delle acque meteoriche interrata nel giardino esterno. Le acque piovane recuperate vengono interamente impiegate per l’irrigazione delle aree verdi, non viene quindi usata per questo scopo l’acqua potabile proveniente dall’acquedotto comunale; sono stati inoltre previsti sistemi di riduzione dei consumi di acqua per i WC e di recupero delle acque grigie che vengono stoccate e riutilizzate, grazie ad una cisterna di 1000 l, per gli usi domestici non potabili.

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Riepilogo delle caratteristiche principali dell’edificio

Dati di contesto

Provincia Ancona

Comune Ancona

Latitudine 44°

Zona climatica D

Tipologia di centro urbano: Capoluogo di regione

Tipologia di trasporto pubblico più vicina bus

Distanza dal trasporto pubblico più vicino (m) 50

Dati generali edificio

Tipologia di edificio Plurifamiliare isolato

Tipologia di struttura portante Cemento Armato

Numero di piani climatizzati (riscaldamento e raffrescamento)

3

Altezza netta dei locali (m) 2,70

Superficie laterale lorda nord (m2) 120

Superficie laterale lorda est (m2) 300

Superficie laterale lorda sud (m2) 120

Superficie laterale lorda ovest (m2) 300

Superficie di copertura (m2) 360

Superficie solaio inferiore (m2) 360

Superficie totale finestre (m2) 135

Superficie di pertinenza esterna (m2) 1920

Ambienti climatizzati

Destinazione d’uso Edificio residenziale

Superficie utile climatizzata (m2) 1080

Volume netto climatizzato (m3) 3600

Ventilazione meccanica No

Ricambi orari (vol/h) 0,5

S/V 0.43

Involucro esterno e partizioni opache

PARETE PERIMETRALE

Descrizione Parete in laterizio con rivestimento a cappotto

Superficie totale elemento (m2) 705

Trasmittanza termica (W/m2K) 0.35

Trasmittanza termica periodica (W/m2K) 0.063

COPERTURA

Descrizione Copertura in latero-cemento piana

Superficie totale elemento (m2) 360

Trasmittanza termica (W/m2K) 0.23

Trasmittanza termica periodica (W/m2K) 0.115

Albedo 0.13

SOLAIO INFERIORE

Descrizione Solaio in latero-cemento su vespaio

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Superficie totale elemento (m2) 360

Trasmittanza termica (W/m2K) 0.23

SOLAIO INTERPIANO

Descrizione Solaio in latero-cemento

Superficie totale elemento (m2) 360

Trasmittanza termica (W/m2K) 0.23

SERRAMENTI

Descrizione Finestre verticali in legno con vetrocamera 4/12/4 con aria

Superficie totale elemento (m2) 135

Trasmittanza termica (W/m2K) 2.1

Sistemi di oscuramento Frangisole esterni a lamelle orizzontali inclinabili (lato sud) Frangisole esterni a lamelle verticali inclinabili (lato est e ovest)

Impianto di riscaldamento

Combustibile Metano

Sistema di generazione Caldaia a condensazione

Sistema di distribuzione Tubazioni verticali in parete esterna isolata

Sistema di regolazione Modulabile per singolo ambiente

Sistema di emissione Pannelli radianti a pavimento

Impianto di raffrescamento

Combustibile Energia elettrica

Fluido termovettore Acqua

Sistema di generazione Pompa di calore

Efficienza del sistema di generazione (EER) 3.60

Sistema di emissione Pannelli radianti a pavimento

Impianto di ACS – solare termico

Tipologia collettore Vetrato

Inclinazione (°) 30

Azimut da direzione sud (°) 20

Superficie captante dei collettori (m2) 15

Impianto solare fotovoltaico

Tipologia moduli Silicio policristallino

Efficienza dei moduli (%) 14

Inclinazione (°) 30

Azimut da direzione sud (°) 20

Superficie captante dei collettori (m2) 15

Impianto recupero acqua piovana

Descrizione Sistema di recupero acqua piovana dai tetti con cisterna di accumulo interrata nel giardino

Superficie captante 1 (m2) Coperture (360 m2)

Materiale superficie captante 1 Tetto piano ghiaioso

Volume serbatoio di accumulo (m3) 9 m3

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Spazi esterni

SUPERFICIE ESTERNA 1

Descrizione Prato in terra piena Superficie (m2) 500

SUPERFICIE ESTERNA 2

Descrizione Materiale sciolto (pietrisco) Superficie (m2) 220

SUPERFICIE ESTERNA 3

Descrizione Elementi autobloccanti in cls su fondo in sabbia e sottofondo in ghiaia

Superficie (m2) 400

SUPERFICIE ESTERNA 4

Descrizione Elementi grigliati/alveolari in cls posato a secco, con riempimento di terreno vegetale

Superficie (m2) 500

SUPERFICIE ESTERNA 5

Descrizione Pavimentazioni continue scure posate su battuto di cemento

Superficie (m2) 300

SUPERFICIE ESTERNA 6

Descrizione Specchio d’acqua Superficie (m2) 20

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Criterio 1.1.1: Livello di contaminazione del sito

Con il termine “sito contaminato” ci si riferisce a tutte quelle aree nelle quali, in seguito allo svolgimento di attività umane, si è determinata un'alterazione delle caratteristiche qualitative dei terreni. Il presente criterio tende a premiare gli interventi che collocati in aree dismesse, favoriscono le azioni di riqualificazione e bonifica di terreni compromessi.

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Qualità del sito. Esigenza: Favorire l’uso di aree industriali dismesse e/o contaminate. Indicatore di prestazione: Livello di contaminazione del sito precedentemente alla bonifica. Unità di misura: Adimensionale

Metodo e strumenti di verifica

La verifica del criterio comporta la seguente procedura: - Step 1. Analizzare le attività che l'area di intervento ha ospitato ed associare ad ognuna di esse la

superficie occupata e un livello di contaminazione pari a 0, 3 o 5, dove: livello 0: attività con assenza di produzione/stoccaggio di rifiuti generici o con produzione di rifiuti urbani (o speciali assimilabili) e/o produzione/stoccaggio di rifiuti speciali valorizzabili; livello 3: attività con produzione/stoccaggio di rifiuti speciali con necessità di controllo tecnico;

livello 5: attività con produzione/stoccaggio di rifiuti pericolosi. - Step 2. calcolare la media pesata come segue: -[(a1/Atot)*0]+[(a2/Atot)*3]+[(a3/Atot)*5]= LIVELLO DI CONTAMINAZIONE DEL SITO, dove: a1 = superficie occupata da attività con livello di contaminazione 0; a2 = superficie occupata da attività con livello di contaminazione 3; a3 = superficie occupata da attività con livello di contaminazione 5. Atot = a1+a2+a3 - Step 3. il LIVELLO DI CONTAMINAZIONE DEL SITO calcolato al punto precedente corrisponde al

punteggio ottenuto per la scheda 1.1.1.

Guida alla verifica

Step 1. Analizzare le attività che l’area di intervento ha ospitato ed associare ad ognuna di esse la superficie occupata e un livello di contaminazione pari a 0, 3 o 5, dove:

- Livello 0: attività con assenza di produzione/stoccaggio di rifiuti generici o con produzione di rifiuti urbani (o speciali assimilabili) e/o produzione/stoccaggio di rifiuti speciali valorizzabili; - Livello 3: attività con produzione/stoccaggio di rifiuti speciali con necessità di controllo tecnico; - Livello 5: attività con produzione/stoccaggio di rifiuti pericolosi. - Individuare ed elencare le attività ospitate all’interno del lotto prima dell’intervento. - Individuare le aree interessate da ciascuna attività e calcolarne l’estensione ai [m²]( si segnala che la

somma delle superfici ai dovrà corrispondere alla superficie complessiva del lotto Atot).

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Esempio applicativo Superficie Fondiaria Lotto = Atot = 2300 m

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Tabella 1.1.1. a – Analisi livello di Contaminazione superfici del lotto di progetto

Attività Estensione Livello Contaminazione

A1 Prato 1150 0

a2 Attività con stoccaggio di rifiuti speciali

1150 3

Step 2. calcolare la media pesata come segue:

[(a1/Atot)*0]+[(a2/Atot)*3]+[(a3/Atot)*5]= LIVELLO DI CONTAMINAZIONE DEL SITO dove: a1 = superficie occupata da attività produttive con livello di contaminazione 0; a2 = superficie occupata da attività produttive con livello di contaminazione 3; a3 = superficie occupata da attività produttive con livello di contaminazione 5; Atot = a1+a2+a3 = superficie complessiva del lotto; Esempio applicativo a1 = 1150 m

2 a2 = 1150 m

2 a3 = 0 m

2 Atot = 2300 m

2 LIVELLO DI CONTAMINAZIONE DEL SITO : [(a1/Atot)*0]+[(a2/Atot)*3]+[(a3/Atot)*5] = = [(1150 m2 /2300 m2)*0]+[(1150 m2 /2300 m2)*3]+[(0 m2 /2300 m2)*5] = 0 + 1,5 + 0 = 1,5

Step 3. il LIVELLO DI CONTAMINAZIONE DEL SITO calcolato al punto precedente corrisponde al punteggio ottenuto per la scheda 1.1.1.

Esempio applicativo

5,1=Indicatore

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Criterio 1.1.3: Riutilizzo di strutture esistenti

Il settore delle costruzioni è responsabile del consumo di un enorme quantitativo di materie prime, contribuendo in maniera significativa al graduale esaurimento delle risorse del pianeta. È possibile limitare questo fenomeno prevedendo il recupero di strutture già presenti nel sito di intervento. Ciò che viene richiesto per la verifica del criterio è di calcolare la percentuale di superficie della costruzione esistente riutilizzata nel nuovo intervento di edificazione. Se non sono presenti edifici all’interno del lotto prima dell’intervento, il criterio viene escluso dall’elenco di quelli che rientrano nella valutazione.

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Qualità del sito Esigenza: Favorire il riutilizzo della maggior parte dei fabbricati esistenti, disincentivare le demolizioni e gli sventramenti di fabbricati in presenza di strutture recuperabili. Indicatore di prestazione: Percentuale di superficie orizzontale/inclinata della costruzione esistente che viene riutilizzata. Unità di misura: %

Metodo e strumenti di verifica

La verifica del criterio comporta la seguente procedura: - Step 1. Calcolare la superficie abitabile complessiva degli eventuali edifici esistenti (A); - Step 2. Calcolare la superficie abitabile degli edifici esistenti riutilizzata senza il ricorso ad interventi di

demolizione su elementi strutturali (B); - Step 3. Calcolare il rapporto tra la superficie abitabile riutilizzata e quella complessiva dell'edificio

esistente: � B/A x 100.

Guida alla verifica

Step 1. Calcolare la superficie abitabile complessiva degli eventuali edifici esistenti (A)

- Individuare la presenza all’interno del lotto di edifici esistenti. Calcolare per ciascuno di essi la superficie abitabile complessiva Se [m²].

Esempio applicativo Nel lotto di intervento vi sono strutture pre-esistenti. Superficie abitabile complessiva dell’edificio esistente (Se): 1500 m

2

Step 2. Calcolare la superficie abitabile degli edifici esistenti riutilizzata senza il ricorso ad interventi di demolizione su elementi strutturali (B)

- Individuare la superficie abitabile degli edifici esistenti che viene mantenuta e quindi riutilizzata nell’intervento Sr [m²].

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Esempio applicativo L’intervento preso come esempio è una nuova costruzione e non riutilizza nessuna delle strutture pre-esistenti. Superficie abitabile riutilizzata dell’edificio esistente (Sr): 0 m

2

Step 3. Calcolare il rapporto tra la superficie abitabile riutilizzata e quella complessiva dell'edificio esistente

- Calcolare il rapporto fra il valore misurato di “Superficie abitabile complessiva dell’edificio esistente” (ottenuto allo Step 1) e il valore di “Superficie abitabile riutilizzata dell’edificio esistente” (ottenuto allo Step 2) ed esprimerlo in percentuale.

100⋅=e

r

S

SIndicatore

dove: Sr = Superficie abitabile riutilizzata dell’edificio esistente [m2 ] Se = Superficie abitabile complessiva dell’edificio esistente [m2]

Esempio applicativo Sr = 0 m2 Se = 1500 m

2

=⋅= 1001500

0Indicatore 0 %

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Criterio 1.2.1: Accessibilità al trasporto pubblico

La mobilità sostenibile favorisce l’utilizzo del trasporto urbano pubblico in grado di ridurre l'inquinamento e le esternalità negative, quali le emissioni di gas serra, lo smog, l'inquinamento acustico, la congestione del traffico urbano e l'incidentalità; il presente criterio intende quindi premiare interventi collocati in un contesto nel quale risultano facilmente accessibili le reti di trasporto pubblico, incoraggiandone quindi l’uso. Il soddisfacimento del criterio richiede la verifica dell’indice di accessibilità ai trasporti pubblici calcolato secondo il metodo elaborato nell’ambito del progetto europeo LEnSE “Methodology Development towards a Label for Environmental Social and Economic Buildings: TEW Stepping Stone 2".

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Qualità del sito Esigenza: Favorire la scelta di siti da cui sono facilmente accessibili le reti di trasporto pubblico ed in cui si incoraggia l'uso del trasporto pubblico. Indicatore di prestazione: Indice di accessibilità ai trasporti pubblici. Unità di misura: -

Metodo e strumenti di verifica

Per la verifica del criterio seguire la seguente procedura: - Step 1. Identificare i Nodi della rete del trasporto pubblico in prossimità dell’edificio di progetto e calcolare

la Distanza effettiva dall’ingresso principale dell’edificio. - Step 2. Calcolare la Frequenza del Servizio in ogni nodo e per ogni tipologia presente (bus/tram o treno);

fare riferimento ad un giorno tipo nell’orario di punta. - Step 3. Calcolare per ogni tipologia di servizio in ogni Nodo: il Tempo di Percorrenza a Piedi, il Tempo di

Attesa del Servizio (al quale deve essere aggiunto il Fattore di Affidabilità corrispondente), il Tempo Totale di Accesso al Trasporto Pubblico, la Frequenza Equivalente di Ingressi nell’edificio.

- Step 4. Calcolare l’Indice di Accessibilità per ogni Tipologia di Trasporto Pubblico presente nei Nodi selezionati

- Step 5. Sommare gli Indici di Accessibilità calcolati e confrontare il risultato con i valori della Scala di Prestazione.

Guida alla verifica

Step 1. Identificare i nodi della rete del trasporto pubblico in prossimità dell’edificio di progetto e calcolare la distanza effettiva dall’ingresso principale dell’edificio.

- Determinare la distanza a piedi dall’ingresso principale dell’edificio ad ogni nodo1 della rete di trasporto pubblico servito da treno, bus e tram. Utilizzare una velocità di camminata teorica pari a 80 metri al minuto. Non considerare i nodi che sono distanti più di 500 metri dall’edificio per quanto riguarda bus e tram e più di 1000 metri per quanto riguarda il treno.

1 (a. Per quanto riguarda i nodi compresi nell’area da prendere in considerazione che appartengono alla stessa linea di servizio o alla stessa strada, considerare solamente il nodo più vicino all’edificio (per esempio non considerare tutti i nodi che si trovano sulla stessa strada); (b. La distanza deve essere misurata considerando il tragitto percorribile a piedi (ad esempio non calcolare distanze in linea retta nel caso in cui ci siano parti inaccessibili come potrebbero essere: edifici o fiumi).

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Esempio applicativo Nell’area di intervento sono presenti due nodi di rete pubblica (corrispondenti a due fermate di bus) e nessun nodo corrispondente ad una stazione di treni. NODO 1: distanza 50 m NODO 2: distanza 150 m

Step 2. Calcolare la Frequenza del Servizio in ogni nodo e per ogni tipologia presente (bus/tram o treno); fare riferimento ad un giorno tipo nell’orario di punta.

- Per ogni nodo2 che soddisfa i requisiti descritti al passo 1, determinare il Numero Totale dei Servizi in partenza/in arrivo ad ogni nodo nei seguenti periodi:

Tipica giornata feriale della settimana: 08.00-10.00 e 17.00-19.00 - Sabato: 08.00-19.00.

Esempio applicativo NODO 1: presenti 3 linee di bus, passaggi ogni 10 minuti, totale 6 passaggi all’ora per ogni linea. - passaggi totali in un giorno tipo durante le 4 ore di picco per una singola linea di bus = 6 passaggi x 4 h = 24 passaggi. - Totale passaggi nel NODO 1 = 24 passaggi x 3 linee = 72 passaggi. NODO 2: presente 1 linea di bus, passaggi ogni 10 minuti, totale 6 passaggi in un’ora. - passaggi totali in un giorno tipo durante le 4 ore di picco per una singola linea di bus = 6 passaggi x 4 h = 24 passaggi. - Totale passaggi nel NODO 2 = 24 passaggi x 1 linea = 24 passaggi.

Step 3. Calcolare per ogni tipologia di servizio in ogni Nodo: il Tempo di Percorrenza a Piedi, il Tempo di Attesa del Servizio (al quale deve essere aggiunto il Fattore di Affidabilità corrispondente), il Tempo Totale di Accesso al Trasporto Pubblico, la Frequenza Equivalente di Ingressi nell’edificio.

Nell’elenco di seguito sono dettagliati passaggi e formule necessarie per arrivare a definire il valore dell’indicatore di prestazione cercato:

a. Tempo di Percorrenza a Piedi: Distanza dal nodo (m) / velocità di camminata teorica (80m/min) b. Tempo di Attesa del Servizio: = 0.5 x (60/(n° dei servizi durante l’ora di punta/4)) c. Aggiungere un Fattore di Affidabilità (Bus/tram=2 , Treno=0.75) al Tempo di Attesa del Servizio: T.

Attesa x Fattore Affidabilità d. Tempo Totale di Accesso al trasporto Pubblico: T.Percorrenza a Piedi + T.Attesa Servizio e. Frequenza Equivalente di Ingressi nell’Edificio: (FI) = 30/Tempo Totale di Accesso al Trasporto

Pubblico

2 (a. Per quanto riguarda i nodi che sono coinvolti da più strade, determinare la frequenza del servizio per ogni strada e non la frequenza totale del nodo. (b. È probabile che ogni strada relativa ad un nodo sia bidirezionale: in tal caso considerare la strada solo nella direzione con la più alta frequenza di servizio. (c. Per quanto riguarda i treni considerare solamente quelle linee che hanno almeno due fermate nel raggio di 20 chilometri dal punto di accesso all’edificio valutato (inclusa la fermata più vicina all’edificio).

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Esempio applicativo NODO 1:

a. Tempo di Percorrenza a Piedi: Distanza dal nodo (m) / velocità di camminata teorica (80m/min) = 50 m/ (80 m/min) = 0,625 min

b. Tempo di Attesa del Servizio: = 0.5 x (60/(n° dei servizi durante l’ora di punta/4)) = 0,5 x (60/ 72/4) = 1,66 min c. Aggiungere Fattore di Affidabilità: Tempo di Attesa del Servizio = T. Attesa x Fattore Affidabilità (Bus/Tram) =

1,66 min x 2 = 3,32 min d. Tempo Totale di Accesso al trasporto Pubblico: T.Percorrenza a Piedi + T.Attesa Servizio = 0,625 min + 3,32

min = 3,945 min e. Frequenza Equivalente di Ingressi nell’Edificio: (FI) = 30/Tempo Totale di Accesso al Trasporto Pubblico =

30/3,945 min = 7,6 NODO 2:

a. Tempo di Percorrenza a Piedi: Distanza dal nodo (m) / velocità di camminata teorica (80m/min) = 150 m/ (80 m/min) = 1,875 min

b. Tempo di Attesa del Servizio: = 0.5 x (60/(n° dei servizi durante l’ora di punta/4)) = 0,5 x (60/ 24/4) = 5 min c. Aggiungere Fattore di Affidabilità: Tempo di Attesa del Servizio = T. Attesa x Fattore Affidabilità (Bus/Tram) = 5

min x 2 = 10 min d. Tempo Totale di Accesso al trasporto Pubblico: T.Percorrenza a Piedi + T.Attesa Servizio = 1,875 min + 10 min

= 11,875 min e. Frequenza Equivalente di Ingressi nell’Edificio: (FI) = 30/Tempo Totale di Accesso al Trasporto Pubblico =

30/11,875 min = 2,5

Step 4. Calcolare l’Indice di Accessibilità per ogni Tipologia di Trasporto Pubblico presente nei Nodi selezionati.

- Per ogni tipologia di trasporto, l’indice di accessibilità viene calcolato come segue:

)5,0(max ni FIFIIA ⋅+= ∑

Dove: IAi = indice di accessibilità al trasporto pubblico, [-]; FImax = Frequenza di ingressi massima, [-]; FIn = Frequenza di ingressi del resto di nodi, [-]; Esempio applicativo

85,8)5,25,0(6,7)5,0(max/ =⋅+=⋅+= ∑ ntrambus FIFIIA

Step 5. Sommare gli Indici di Accessibilità calcolati.

∑== itot IAIAIndicatore

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Esempio applicativo

∑ =+=+=== 85,885,80/ trambustreniitot IAIAIAIAIndicatore

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Criterio 1.2.2: Distanza da attività culturali e commerciali

Il miglioramento dell’ambiente urbano e della qualità di vita degli abitanti delle città, è diventata una questione di primo piano nell’impegno globale per il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile. Le città ospitano la maggioranza della popolazione e consumano gran parte delle sue risorse. Diversi sono gli ambiti in cui è possibile intervenire per la creazione di una vita urbana sostenibile non ultimo è quello inerente la fornitura di servizi e le problematiche legate alla distanza da questi (in specifico tempo ed missioni prodotte). Il soddisfacimento del presente criterio premia il progettista che sceglierà un sito prossimo ad attività culturali e commerciali.

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Qualità del sito. Esigenza: Favorire la scelta di siti prossimi a centri commerciali e culturali. Indicatore di prestazione: Distanza in metri da un numero sufficiente di strutture culturali o di commercio al dettaglio. Unità di misura: m

Metodo e strumenti di verifica

La verifica del criterio comporta la seguente procedura: - Step 1. Indicare su una planimetria del sito dove sono localizzate le strutture culturali e di commercio al

dettaglio del quartiere, ovvero: negozio di beni alimentari, tabaccheria, ufficio postale, banca, farmacia, scuole (nido d'infanzia, asilo, elementare), giardini pubblici, locali di intrattenimento (bar, pub, ristoranti), edicola, ufficio pubblico;

- Step 2. Calcolare la distanza media in metri, da percorrere a piedi, che separa i punti di accesso all’edificio e i punti di accesso di almeno 5 strutture culturali e di commercio al dettaglio di diversa tipologia considerate nella valutazione (somma delle distanze da ogni struttura / numero delle strutture);

Guida alla verifica

Step 1. Indicare su una planimetria del sito dove sono localizzate le strutture culturali e di commercio al dettaglio del quartiere, ovvero: negozio di beni alimentari, tabaccheria, ufficio postale, banca, farmacia, scuole (nido d'infanzia, asilo, elementare), giardini pubblici, locali di intrattenimento (bar, pub, ristoranti), edicola, ufficio pubblico

- Individuare le strutture culturali e di commercio al dettaglio del quartiere e calcolarne le distanze Di dall’ingresso principale dell’edificio in progetto.

Esempio applicativo

Tabella 1.2.2 .a – Distanza strutture culturali e commerciali dall’edificio di progetto

Descrizione tipologia Distanza (m)

D1 - Supermercato 2000

D2 - Farmacia 300

D3 - Scuola elementare 3000

D4 - Banca 50

D5 - Giardino Pubblico 150

D6 - Edicola 100

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Step 2. Calcolare la distanza media in metri, da percorrere a piedi, che separa i punti di accesso all’edificio e i punti di accesso di almeno 5 strutture culturali e di commercio al dettaglio di diversa tipologia considerate nella valutazione (somma delle distanze da ogni struttura / numero delle strutture)

- Per il calcolo del valore del criterio è sufficiente sommare le distanze dall’ingresso principale dell’edificio in progetto alle attività individuate al punto precedente Di e dividere il valore trovato per il numero delle attività stesse (n°).

attivitàn

D

Indicatore

n

i

°=

∑0

Esempio applicativo D1 = 2000 m D2 = 300 m D3 = 3000 m D4 = 50 m D5 = 150 m D6 = 100 m N° attività = 6

=+++++

+++=

°=

∑6

)1001505030003002000()...( 210

attivitàn

DDD

attivitàn

D

Indicatore n

n

i

917 m

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Criterio 2.1.1: Energia inglobata nei materiali da costruzione

Descrizione sintetica

L’energia inglobata di un materiale rappresenta il consumo che un prodotto ha in termini di risorse energetiche (rinnovabili e non) durante tutto il suo ciclo di vita. Al fine di ottimizzare il livello di sostenibilità dell’edificio occorre ridurre il più possibile il valore di energia inglobata contenuta nei materiali impiegati nell’edificio. La miglior strategia per raggiungere l’obiettivo non consiste nella riduzione della quantità di materiali in assoluto ma nella scelta, a parità di prestazioni, delle soluzioni materiche che per lo specifico caso siano in grado di ridurre l’impatto ambientale globale dell’edificio. In generale non esistono materiali a priori migliori rispetto ad altri; è necessario per ogni caso misurarsi con le specificità della progettazione in corso, analizzando le soluzioni materiche disponibili localmente. Area di valutazione: Consumo di risorse Esigenza: Ridurre l’energia primaria contenuta nei materiali utilizzati per la costruzione dell’edificio Indicatore di prestazione: Rapporto percentuale tra la quantità di energia primaria contenuta nei materiali da costruzione (Embodied Energy - EE) dell’edificio da valutare e la quantità di energia primaria contenuta nei materiali da costruzione di un edificio corrispondente alla tipica pratica costruttiva. Unità di misura: %

Metodo e strumenti di verifica

La verifica del criterio comporta la seguente procedura: - Step 1. Definire, per ciascun elemento dell'edificio (escluse le partizioni interne verticali), il volume di

materiale impiegato (modello); - Step 2. Applicare al modello le soluzioni materiche effettivamente impiegate nell'edificio; - Step 3. Calcolare l'energia primaria inglobata nei materiali da costruzione dell'edificio mediante la

seguente formula (A):

EE= [Σ(EEi * Vi)] / SLP

dove: EEi = valore di energia inglobata per unità di volume del materiale i-esimo impiegato [MJ/m³] Vi = volume del materiale i-esimo impiegato nell'intervento [m³] SLP= superficie lorda di pavimento dell'edificio [m²]

- Step 4. Applicare al modello le soluzioni materiche standard (da Allegato) - Step 5. Calcolare l'energia primaria inglobata nei materiali da costruzione del modello con soluzioni

materiche standard (B) con la seguente formula:

EElim= [Σ(EEi,lim *Vi)] / SLP

dove: EEi,lim = valore di energia inglobata per unità di volume del materiale i-esimo standard impiegato nell'intervento [MJ/m³] Vi= volume del materiale i-esimo impiegato nell'intervento [m³] SLP= superficie lorda di pavimento dell'edificio [m²]

- Step 6. Calcolare il rapporto percentuale tra l'energia inglobata nell'edificio da valutare e l'energia

inglobata nell'edificio di riferimento:

B/A x 100;

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Guida alla verifica

Step 1. Definire, per ciascun elemento dell'edificio, il volume di materiale impiegato (modello)

- Definire le caratteristiche architettoniche dell’edificio. Le caratteristiche da definire sono:

o Struttura di elevazione: � Numero di pilastri � Sezione dei pilastri � Altezza dei pilastri � Numero di travi � Sezione delle travi � Sviluppo lineare delle travi

o Involucro � Superficie netta3 esterna per tipologia di involucro verticale opaco � Spessori degli strati di ciascun pacchetto di involucro verticale opaco � Superficie netta4 esterna di copertura � Spessori degli strati del pacchetto di copertura � Superficie lorda di pavimento piano terra � Spessori degli strati del pacchetto di pavimento � Superficie lorda delle finestre � Spessore delle finestre (vetrocamera e telaio) � Superficie lorda delle porte � Spessore delle porte

o Partizioni interne � Superficie lorda di pavimento delle partizioni orizzontali � Spessori degli strati del pacchetto solaio interpiano

- Calcolare, per ciascun materiale di involucro e partizione orizzontale, il relativo volume.

3 Si intende al netto delle aperture. 4 Si intende al netto delle aperture.

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Esempio applicativo

Elemento tecnologico Tipo stratigrafia Volume (m³)

Travi Struttura 52.81 Pilastri Struttura 9.23

Strato strutturale 60 Isolamento 18.78

Finitura interna 4.70

Chiusure orizzontali inferiori

Impermeabilizzante 0.94 Strato strutturale 60 Isolamento 15.65

Finitura interna 4.70 Finitura esterna 15.65

Chiusure orizzontali superiori

Impermeabilizzante 0.94 Strato strutturale 60 Isolamento 6.26

Finitura interna 4.70

Partizioni orizzontali

Finitura esterna 4.70 Strato resistente 61.82 Isolamento 15.87

Finitura interna 4.76 Finitura esterna 9.52

Chiusure verticali

Serramenti 10.88

Step 2. Applicare al modello le soluzioni materiche effettivamente impiegate nell'edificio

- Definire, per ciascun elemento delle stratigrafie di involucro e partizione orizzontale, le relative caratteristiche materiche. Le caratteristiche da definire sono:

o Tipo di materiale o Valore di Embodied Energy unitario del materiale (EEi).

N.B. I valori di Embodied Energy unitari dei materiali utilizzati si ricavano dalla letteratura tecnica disponibile in materia. Nel caso i valori EEi siano espressi in MJ/kg occorre convertire il valore in MJ/m³ mediante la seguente formula:

ρmassai

volumei

EEEE

,, =

dove: EEi,volume: valore di Embodied Energy del materiale per unità di volume [MJ/m³]; EEi,massa: valore di Embodied Energy del materiale per unità di massa [MJ/kg]; ρ: massa volumica o densità del materiale [kg/m³].

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Esempio applicativo

Elemento tecnologico

Tipo stratigrafia Volume (m³) Materiale EEi

(MJ/m³)

Travi Struttura 52.81 Cemento armato 4100 Pilastri Struttura 9.23 Cemento armato 4100

Strato strutturale 60 Laterocemento 3360 Isolamento 18.78 Kenaf 1200

Finitura pavimento 4.70 Parquet 745

Chiusure orizzontali inferiori

Impermeabilizzante 0.94 Membrana bituminosa 64200 Strato strutturale 60 Laterocemento 3360 Isolamento 15.65 Kenaf 1200

Finitura interna 4.70 Intonaco di calce e cemento 2545 Finitura esterna 15.65 Ghiaietto 170

Chiusure orizzontali superiori

Impermeabilizzante 0.94 Membrana bituminosa 64200 Strato strutturale 60 Laterocemento 3360 Isolamento 6.26 Kenaf 1200

Finitura pavimento 4.70 Parquet 745

Partizioni orizzontali

Finitura esterna 4.70 Intonaco di calce e cemento 2545 Strato resistente 61.82 Laterizi leggeri 4400 Isolamento 15.87 Kenaf 1200

Finitura interna 4.76 Intonaco di calce e cemento 2545 Finitura esterna 9.52 Intonaco di calce e cemento 2545

Chiusure verticali

Serramenti 10.88 Alluminio vetro doppio 7150

Step 3. Calcolare l'energia primaria inglobata nei materiali da costruzione dell'edificio (B)

Per il calcolo dell’energia primaria inglobata nei materiali da costruzione degli edifici con soluzioni costruttive standard, utilizzare il foglio di calcolo elettronico “2.1.1” allegato. - Calcolare il valore di energia inglobata dell’edificio secondo la formula seguente:

( )SLP

VEEEE

ii∑ ⋅=

dove: EEi = energia inglobata per unità di volume del materiale impiegato [MJ/m

3] Vi = volume del materiale impiegato [m

3] SLP = superficie lorda di pavimento [m2]

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Esempio applicativo SLP edificio = 626 m²

Materiale EEi

(MJ/m³) Volume (m³)

EEi*V (MJ)

Cemento armato 4100 62.04 254364 Laterocemento 3360 180 604800

Kenaf 1200 56.56 67872 Parquet 745 9.4 7003

Membrana bituminosa 64200 1.88 120696 Intonaco di calce e cemento 2545 23.68 60266

Ghiaietto 170 15.65 2661 Laterizi leggeri 4400 61.82 272000

Alluminio vetro doppio 7150 10.88 77792 Totale 1467454

Calcolo dell’energia inglobata nell’edificio: EE= 1467454 / 626 = 2344 MJ/m²

Step 4. Applicare al modello le soluzioni materiche standard

- Definire, per ciascun elemento delle stratigrafie di involucro e partizione orizzontale, le caratteristiche materiche relative ad un edificio standard. Le caratteristiche materiche di un edificio standard sono riportate di seguito:

o STRUTTURA PORTANTE

� Travi: Cemento armato � Pilastri: Cemento armato

o CHIUSURE ORIZZONTALI INFERIORI

� Elemento portante: solaio in laterocemento gettato in opera � Isolante: Polistirene espanso � Impermeabilizzante: Bitume o assimilabili � Finitura interna: Piastrelle in ceramica � Finitura esterna: Intonaco tradizionale (sabbia e cemento - solo se l'ambiente

confinante è un locale non riscaldato)

o CHIUSURE ORIZZONTALI SUPERIORI � Elemento resistente: solaio in laterocemento gettato in opera � Isolante: Polistirene espanso � Impermeabilizzante: Bitume o assimilabili � Finitura Interna: Intonaco tradizionale (sabbia e cemento) � Finitura esterna: Ghiaia (per tetti piani) Tegole (per tetti a falde)

o CHIUSURE VERTICALI

� Elemento resistente: Laterizi leggeri o assimilabili a mattoni doppio UNI � Isolante: Polistirene espanso � Finitura interna: Intonaco tradizionale (sabbia e cemento) � Finitura esterna: Intonaco tradizionale (sabbia e cemento)

o SOLAI INTERPIANO:

� Elemento portante: solaio in laterocemento gettato in opera

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� Isolante: Polistirene espanso � Finitura di pavimento: Piastrelle in ceramica � Finitura esterna: intonaco tradizionale (sabbia e cemento)

o CHIUSURE TRASPARENTI E PORTE

� Telaio: Alluminio � Vetro: Doppio vetro con aria

Esempio applicativo

Elemento tecnologico

Tipo stratigrafia Volume (m³) Materiale EEi

(MJ/m³)

Travi Struttura 52.81 Cemento armato 4100 Pilastri Struttura 9.23 Cemento armato 4100

Strato strutturale 60 Laterocemento 3360 Isolamento 18.78 Polistirene espanso 3500

Finitura pavimento 4.70 Piastrelle di ceramica 30000

Chiusure orizzontali inferiori

Impermeabilizzante 0.94 Membrana bituminosa 64200 Strato strutturale 60 Laterocemento 3360 Isolamento 15.65 Polistirene espanso 3500

Finitura interna 4.70 Intonaco di calce e cemento 2545 Finitura esterna 15.65 Ghiaietto 170

Chiusure orizzontali superiori

Impermeabilizzante 0.94 Membrana bituminosa 64200 Strato strutturale 60 Laterocemento 3360 Isolamento 6.26 Polistirene espanso 3500

Finitura pavimento 4.70 Piastrelle di ceramica 30000

Partizioni orizzontali

Finitura esterna 4.70 Intonaco di calce e cemento 2545 Strato resistente 61.82 Laterizi leggeri 4400 Isolamento 15.87 Polistirene espanso 3500

Finitura interna 4.76 Intonaco di calce e cemento 2545 Finitura esterna 9.52 Intonaco di calce e cemento 2545

Chiusure verticali

Serramenti 10.88 Alluminio vetro doppio 7150

Step 5. Calcolare l'energia primaria inglobata nei materiali da costruzione del modello con soluzioni materiche standard (B)

- Calcolare l'energia primaria inglobata nei materiali da costruzione del modello con soluzioni materiche standard (B) mediante la seguente formula:

( )SLP

VEEEE

ii

im

∑ ⋅= lim,

dove: EEi,lim = energia inglobata per unità di volume del materiale di tipo standard impiegato [MJ/m

3] Vi = volume del materiale impiegato [m

3] SLP = superficie lorda di pavimento [m2]

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Esempio applicativo SLP edificio = 626 m²

Materiale EEi

(MJ/m³) Volume (m³)

EEi*V (MJ)

Cemento armato 4100 62.04 254364 Laterocemento 3360 180 604800

Polistirene espanso 3500 56.56 197960 Piastrelle in ceramica 30000 9.4 282000 Membrana bituminosa 64200 1.88 120696

Intonaco di calce e cemento 2545 23.68 60266 Ghiaietto 170 15.65 2661

Laterizi leggeri 4400 61.82 272000 Alluminio vetro doppio 7150 10.88 77792

Totale 1872539

Calcolo dell’energia inglobata nell’edificio con caratteristiche materiche standard: EElim= 1872539 / 626 = 2991 MJ/m²

Step 6. Calcolare il rapporto percentuale tra l'energia inglobata nell'edificio da valutare (B) e l'energia inglobata nell'edificio di riferimento (A)

- Calcolare il rapporto fra il valore EE (ottenuto allo Step 3) dell’edificio e il valore EElim (ottenuto allo Step 5) dell’edificio modello ed esprimerlo in percentuale:

100lim

⋅=EE

EEIndicatore

dove: EE = energia inglobata totale dei materiali da costruzione impiegati nell’edificio [MJ/m2] EElim = energia inglobata totale dei materiali da costruzione impiegati in un edificio con caratteristiche costruttive standard [MJ/m2]

Esempio applicativo EE = 2344 GJ/m2 EElim = 2991 GJ/m

2

=⋅= 1002991

2344Indicatore 78.4 %

Il calcolo dell’indicatore di prestazione può essere eseguito utilizzando lo strumento di calcolo relativo.

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Criterio 2.1.2: Trasmittanza termica dell’involucro edilizio

La trasmittanza termica indica la capacità dell’involucro di resistere al passaggio del calore dall’interno all’esterno e viceversa. Al fine di ottimizzare il livello di sostenibilità dell’edificio occorre ridurre il più possibile la trasmittanza termica dell’involucro. Le strategie per raggiungere l’obiettivo sono molteplici (in relazione anche alla tipologia di componente di involucro), tra cui la più importante è l’utilizzo di materiali a bassa conducibilità termica (λ). Queste strategie consentono di consumare meno energia mantenendo, allo stesso tempo, buone condizioni di confort all’interno dell’edificio.

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Consumo di risorse Esigenza: Ridurre il fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale Indicatore di prestazione: Rapporto percentuale tra la trasmittanza media di progetto degli elementi di involucro (Um) e la trasmittanza media corrispondente ai valori limite di legge (Ulim) Unità di misura: %

Metodo e strumenti di verifica

La verifica del criterio comporta la seguente procedura: - Step 1. Calcolare la trasmittanza termica media degli elementi di involucro U (strutture opache verticali,

strutture opache orizzontali o inclinate, pavimenti verso locali non riscaldati o verso l’esterno, chiusure trasparenti) secondo la procedura descritta di seguito (B): - calcolare la trasmittanza termica di ogni elemento di involucro (UNI EN 6946 e UNI EN ISO 10077-1); - verificare il valore della trasmittanza termica U delle pareti fittizie degli elementi di involucro opaco rispetto alla trasmittanza termica U della parete corrente (Dlgs 311/06):

dalla verifica può risultare: - Ufi ≤ 1.15*Uci: in questo caso il contributo della trasmittanza termica della parete al calcolo dell’indicatore è dato dal prodotto Ufi*Afi; - Ufi > 1.15*Uci: in questo caso il contributo della parete al calcolo dell’indicatore è dato dal ponte termico (vedi punto seguente); - calcolare la trasmittanza termica lineare dei ponti termici (UNI EN ISO 14683); - calcolare la trasmittanza termica media degli elementi di involucro con la seguente formula:

[Σ(Aci*Uci )+Σ(Afi*Ufi) + Σ(Li*yi) +Σ(Awi*Uwi)] / [Σ(Aci)+ Σ(Afi)+ Σ(Awi)] dove: Aci = area corrente dell'elemento d'involucro opaco (m²) Uci = trasmittanza termica media della parete corrente dell’elemento d'involucro opaco (W/m²K) Afi = area fittizia dell'elemento d'involucro opaco (m²) Ufi = trasmittanza termica media della parete fittizia dell’elemento d'involucro opaco (W/m²K) Li = lunghezza del ponte termico i-esimo, dove esiste (m) yi = trasmittanza termica lineare del ponte termico i-esimo, dove esiste (W/mK) Awi = area dell'elemento d'involucro trasparente (m²) Uwi = trasmittanza termica media dell’elemento d'involucro trasparente (W/m²K)

- Step 2. Calcolare la trasmittanza termica corrispondente ai valori limite di legge Ulim per ciascun

componente di involucro; - Step 3. Calcolare la trasmittanza termica media degli elementi di involucro corrispondente ai valori limite

di legge Um,lim secondo la procedura descritta di seguito: - verificare il valore limite di legge della trasmittanza termica di ogni elemento di involucro; - calcolare la trasmittanza termica media corrispondente ai valori limite di legge degli elementi di involucro (Ulim) con la seguente formula (A):

[Σ(Aci*Uclim )+Σ(Afi*Uclim*1.15) +Σ(Awi*Uwlim)]/ [Σ(Aci)+ Σ(Afi)+ Σ(Awi)]

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28

dove: Aci = area corrente dell'elemento d'involucro opaco i-esimo (m²) Uci,lim = trasmittanza termica limite della parete corrente dell’elemento d'involucro opaco i-esimo (W/m²K) Afi = area fittizia dell'elemento d'involucro opaco i-esimo (m²) Awi = area dell'elemento d'involucro trasparente i-esimo (m²) Uwi,lim = trasmittanza termica limite dell’elemento d'involucro trasparente i-esimo (W/m²K)

N.B.(2) I valori di trasmittanza termica dei componenti di involucro opaco sono moltiplicati per un fattore correttivo maggiorativo del 15% che tiene conto della presenza di ponti termici.

- Step 4. Calcolare il rapporto percentuale tra la trasmittanza termica media degli elementi di involucro (B) e la trasmittanza termica media degli elementi di involucro corrispondente ai valori limite di legge (A): � B/A x 100.

Guida alla verifica

Step 1. Calcolare la trasmittanza termica media degli elementi di involucro Um (B)

- Individuare la tipologia e l’estensione di tutti i componenti di involucro. Per le chiusure verticali, in particolare, distinguere le superfici delle chiusure in pareti correnti e pareti fittizie secondo la descrizione del punto 24) dell’Allegato A del DLgs 311/06.

- Calcolare la trasmittanza termica di tutti i componenti di involucro secondo le metodologie contenute nelle seguenti norme: o norma UNI EN ISO 6946 per i componenti opachi (chiusure orizzontali superiori, inferiori, inclinate,

verticali); o norma UNI EN ISO 10077-1 per i componenti trasparenti e le porte.

- Verificare il valore della trasmittanza termica U delle pareti fittizie degli elementi di involucro opaco rispetto allo stesso valore della parete corrente. A tal fine si possono ottenere due risultati: o Ufi ≤ 1.15*Uci: in questo caso il contributo della parete al calcolo dell’indicatore sarà pari a Ufi*Afi; o Ufi > 1.15*Uci: in questo caso il contributo della parete al calcolo dell’indicatore sarà pari a Li*Yi dove

Li è la lunghezza del ponte termico e Yi il relativo coefficiente di trasmissione termica lineica calcolato secondo la metodologia descritta dalla norma UNI EN ISO 14683.

- Calcolare la trasmittanza termica media dell’involucro secondo la formula seguente:

( ) ( ) ( ) ( )∑∑∑

∑∑∑∑++

Ψ⋅+⋅+⋅+⋅=

iii

iiiiiiii

mAwAfAc

LUwAwUfAfUcAcU

dove: Aci = area corrente dell'elemento d'involucro opaco (m²) Uci = trasmittanza termica media della parete corrente dell’elemento d'involucro opaco (W/m²K) Afi = area fittizia dell'elemento d'involucro opaco (m²) Ufi = trasmittanza termica media della parete fittizia dell’elemento d'involucro opaco (W/m²K) Li = lunghezza del ponte termico i-esimo, dove esiste (m) ψi = trasmittanza termica lineare del ponte termico i-esimo, dove esiste (W/mK) Awi = area dell'elemento d'involucro trasparente (m²) Uwi = trasmittanza termica media dell’elemento d'involucro trasparente (W/m²K)

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29

Esempio applicativo Verifica della trasmittanza delle chiusure verticali dell’involucro Elemento Uci

W/m2K

Aci m

2

Ufi W/m

2K

Afi m

2

Ponte termico

Ψ W/mK

L m

Chiusura verticale 1 0.32 300 0.36 60 no - - Chiusura verticale 2 0.32 250 0.60 40 si 0.4 84

Calcolo della tramittanza media dell’involucro Elemento- Uc

W/m2K

Ac m

2

Uf W/m

2K

Af m

2

Uw W/m

2K

Aw m

2

Ψ W/mK

L m

Copertura 0.32 360 - - - - - - Pavimento 0.33 360 - - - - - - Chiusura verticale 1 0.32 300 0.36 60 - - - - Chiusura verticale 2 0.32 250 0.6 40 - - 0.4 84 Finestre - - 2.1 135 - - Totale 1270 100 135

=++

⋅+⋅+⋅+⋅+⋅+⋅+⋅+⋅=

1351001270

1.21354.084406.025032.06036.032.030033.036032.0360mU 0.514 W/m²K

Step 2. Calcolare la trasmittanza termica corrispondente ai valori limite di legge Ulim per ciascun componente di involucro

Selezionare, in relazione alla zona climatica e al tipo di componente, il valore di trasmittanza limite di legge dell’elemento considerato. Nella tabella seguente vengono riportati i valori limite di legge per componenti opache e trasparenti di involucro per ogni zona climatica previsti dal DLgs 311/06. Strutture

opache verticali Coperture

Orizzontali o inclinate Pavimenti verso locali non riscaldati o verso

l’esterno

Chiusure trasparenti comprensive di infissi

A 0.62 0.38 0.65 4.6 B 0.48 0.38 0.49 3.0 C 0.40 0.38 0.42 2.6

D 0.36 0.32 0.36 2.4

E 0.34 0.30 0.33 2.2

F 0.33 0.29 0.32 2.0

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30

Esempio applicativo Comune: Ancona Zona climatica: D Elemento Uc,lim

W/m²K Uw,lim W/m²K

Copertura 0.32 - Pavimento 0.36 - Chiusura verticale 1 0.36 - Chiusura verticale 2 0.36 - Finestre - 2.4

Step 3. Calcolare la trasmittanza termica media degli elementi di involucro corrispondente ai valori limite di legge Um,lim (A)

- Calcolare il valore di trasmittanza termica media dei componenti dell’involucro limite (Um,lim) mediante la formula seguente:

( ) ( ) ( )∑∑∑

∑∑∑++

⋅+⋅⋅+⋅=

iii

iiiiii

mAwAfAc

UwAwUcAfUcAcU

lim,lim,lim,

lim,

15.1

dove: Aci = area corrente dell'elemento d'involucro opaco i-esimo (m²) Uci,lim = trasmittanza termica limite della parete corrente dell’elemento d'involucro opaco i-esimo (W/m²K) Afi = area fittizia dell'elemento d'involucro opaco i-esimo (m²) Awi = area dell'elemento d'involucro trasparente i-esimo (m²) Uwi,lim = trasmittanza termica limite dell’elemento d'involucro trasparente i-esimo (W/m²K)

Esempio applicativo Calcolo della tramittanza media dell’involucro

Elemento Uclim W/m²K

Ac m²

Uclim*1.15 W/m²K

Af m²

Uwlim W/m²K

Aw m²

Copertura 0.32 360 - - - - Pavimento 0.36 360 - - - - Chiusura verticale 1 0.36 300 0.414 60 - - Chiusura verticale 2 0.36 250 0.414 40 - - Finestre - - - - 2.4 135 Totale 1270 100 135

=++

⋅+⋅+⋅+⋅+⋅+⋅+⋅=

1351001270

4.2135414.04036.0250414.06036.030036.036032.0360mU 0.537 W/m

2K

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31

Step 4. Calcolare il rapporto percentuale tra la trasmittanza termica media di progetto degli elementi di involucro (B) e la trasmittanza termica media degli elementi di involucro corrispondente ai valori limite di legge (A)

- Calcolare il rapporto fra il valore Um (ottenuto allo Step 1) e il valore Um,lim (ottenuto allo Step 3) ed

esprimerlo in percentuale.

100,

⋅=imm

m

U

UIndicatore

dove: Um = trasmittanza termica media dell’involucro dell’edificio da valutare [W/m2K] Um,lim = trasmittanza termica media dell’involucro di riferimento [W/m2K].

Esempio applicativo U = 0.514 W/m2K Ulim = 0.537 W/m2K

=⋅= 100537.0

514.0Indicatore 95.7 %

Il calcolo dell’indicatore di prestazione può essere eseguito utilizzando lo strumento di calcolo relativo.

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32

Criterio 2.1.3: Energia netta per il riscaldamento

Il fabbisogno di energia netta per il riscaldamento rappresenta la quantità teorica minima necessaria per riscaldare l’edificio durante la stagione invernale. Al fine di ottimizzare il livello di sostenibilità dell’edificio occorre ridurre il fabbisogno di energia netta per il riscaldamento. Le strategie migliori per il raggiungimento dell’obiettivo sono molteplici e finalizzate all’utilizzo di involucro a bassa trasmittanza, alla riduzione dei carichi di ventilazione, alla massimizzazione degli apporti solari invernali, ecc.. Questa operazione consente di consumare meno risorse energetiche ed economiche, mantenendo, allo stesso tempo, buone condizioni di confort all’interno dell’edificio.

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Consumo di risorse Esigenza: Ridurre il fabbisogno energetico dell'edificio ottimizzando le soluzioni costruttive e le scelte architettoniche in particolare relativamente all'involucro Indicatore di prestazione: Rapporto percentuale tra il fabbisogno annuo di energia netta per il riscaldamento (Qi) e il fabbisogno annuo di energia netta per il riscaldamento corrispondente alla tipica pratica costruttiva (Qi,lim) Unità di misura: %

Metodo e strumenti di verifica

La verifica del criterio comporta la seguente procedura: - Step 1. Calcolare il fabbisogno annuo di energia netta per il riscaldamento (Qi) sulla base della

procedura descritta nel capitolo 5 della norma UNI TS 11300 - 1 (B); - Step 2. Calcolare il fabbisogno annuo di energia netta per il riscaldamento corrispondente alla tipica

pratica costruttiva (Qi,lim) (A) mediante la seguente tabella:

Zona climatica D Zona climatica E

S/V 1401 GG 2100 GG 2101 GG 3000 GG

0.2 17.0 27.2 27.2 37.4

0.9 54.4 70.4 70.4 92.8

- Step 3. Calcolare il rapporto percentuale tra il fabbisogno annuo di energia netta per il riscaldamento

dell'edificio da valutare (Qi) e il fabbisogno annuo di energia netta per il riscaldamento corrispondente alla tipica pratica costruttiva (Qi,lim): • B/A x 100

Guida alla verifica

Step 1. Calcolare il fabbisogno annuo di energia netta per il riscaldamento (Qi) sulla base della procedura descritta nel capitolo 5 della norma UNI TS 11300 - 1 (B)

- Calcolare il fabbisogno di energia netta per il riscaldamento sulla base della procedura descritta dalla norma UNI TS 11300-1. Il fabbisogno di energia netta per il riscaldamento è dato dalla seguente formula:

risc

solHgnhvehtr

iS

QQQQQ

)()( int +⋅−+=

η

dove: Qhtr = scambio termico per trasmissione [kWh] Qhve = scambio termico per ventilazione [kWh] ηHgn = fattore di utilizzazione degli apporti termici [-]

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33

Qint = apporti termici interni [kWh] Qsol = apporti termici solari [kWh] Srisc = superficie netta di pavimento riscaldata [m

2]

Per il calcolo delle singole voci che compongono la formula si rimanda alle indicazioni specifiche della norma UNI TS 11300-1.

Esempio applicativo: Scambio termico complessivo per trasmissione: 31968 kWh

Scambio termico complessivo per ventilazione: 26676 kWh Apporti termici interni: 19976 kWh Apporti termici solari: 7128 kWh Fattore di utilizzazione degli apporti termici: 0.79 Superficie utile riscaldata: 1080 m² Fabbisogno di energia netta per il riscaldamento:

=+⋅−+

=1080

)712819976(79.0)2667631968(iQ 30.3 kWh/m

2

Step 2. Calcolare il fabbisogno annuo di energia netta per il riscaldamento (Qi,lim) corrispondente alla tipica pratica costruttiva (A)

Per calcolare il fabbisogno limite di energia netta per il riscaldamento occorre utilizzare la tabella di riferimento seguente (Tabella 1).

Tabella 1: Valori Qi,lim

Zona climatica D Zona climatica E S/V 1401 GG 2100 GG 2101 GG 3000 GG 0.2 17.0 27.2 27.2 37.4 0.9 54.4 70.4 70.4 92.8

A partire dai valori di riferimento contenuti nella tabella, procedere come segue: - Determinare i valori S/V e il numero di Gradi Giorno (GG) di riferimento dell’edificio nel seguente modo:

- Rapporto S/V: il valore V corrisponde al volume netto riscaldato dell’edificio, mentre il valore S corrisponde alla superficie che racchiude interamente il volume riscaldato;

- Gradi Giorno (GG): valore dei gradi giorno del comune di ubicazione dell’edificio da ricavarsi dal DPR 412/93.

- Successivamente: - Determinare i valori Qi,lim per rapporti S/V pari a 0.2 e 0.9 in relazione al valore effettivo di Gradi

Giorno (GG) dell’edificio secondo la seguente formula:

( ) min,2.0lim,,min

minmax

min,2.0lim,,max,2.0lim,,

2.0lim, ied

ii

i QGGGGGGGG

QQQ +

−⋅

−=

dove: Qi,lim,0.2max = energia netta massima per la zona climatica dell’edificio per rapporti S/V= 0.2 [kWh/m2] Qi,lim,0.2min = energia netta minima per la zona climatica dell’edificio per rapporti S/V= 0.2 [kWh/m2] GGmax = gradi giorno massimi per la zona climatica dell’edificio [°C] GGmin = gradi giorno minimi per la zona climatica dell’edificio [°C] GGed = gradi giorno effettivi per il comune di riferimento dell’edificio [°C]

( ) min,9.0lim,,min

minmax

min,9.0lim,,max,9.0lim,,

2.0lim, ied

ii

i QGGGGGGGG

QQQ +

−⋅

−=

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34

dove: Qi,lim,0.9,max = energia netta massima per la zona climatica dell’edificio per rapporti S/V= 0.9 [kWh/m2] Qi,lim,0.9min = energia netta minima per la zona climatica dell’edificio per rapporti S/V= 0.9 [kWh/m2] GGmax = gradi giorno massimi per la zona climatica dell’edificio [°C] GGmin = gradi giorno minimi per la zona climatica dell’edificio [°C] GGed = gradi giorno effettivi per il comune di riferimento dell’edificio [°C] - Determinare il valore Qi,lim in relazione al rapporto S/V dell’edificio secondo la seguente formula:

( ) 2.0,lim,,2.0,lim,,9.0,lim,,

lim, 2.02.09.0 GGied

GGiGGi

i QSVQQ

Q +

−⋅

−=

dove: Qi,lim,GG,0.9 = energia netta limite riferita al numero di gradi giorno dell’edificio, per rapporti S/V= 0.9 [-] Qi,lim,GG,0.2 = energia netta limite riferita al numero di gradi giorno dell’edificio, per rapporti S/V= 0.2 [-] SVed = rapporto S/V dell’edificio [-] N.B. Se l’edificio presenta il rapporto S/V minore di 0.2 si assume come valore S/V di calcolo 0.2, mentre se il rapporto S/V dell’edificio è maggiore di 0.9, si assume come valore S/V di calcolo 0.9.

Esempio applicativo Zona climatica: D Rapporto S/V: 0.43 Numero di gradi giorno: 1688 Valore di energia netta limite per numero di gradi giorno pari a 1688 con S/V pari a 0.2 (Qi,lim,GG,0.2):

( ) =+

−⋅

−= 1714011688

14012100

172.272.0;lim,, GGiQ 21.2 kWh/m2

Valore di energia netta limite per numero di gradi giorno pari a 1688 con S/V pari a 0.9 (Qi,lim,GG,0.9):

( ) =+

−⋅

−= 4.5414011688

14012100

4.544.709.0,lim,, GGiQ 61.0 kWh/m2

Valore Qi,lim per l’edificio:

( ) =+

−⋅

−−

= 2.212.043.02.09.0

2.210.61lim,iQ 34.3 kWh/m

2

Step 3. Calcolare il rapporto percentuale tra il fabbisogno annuo di energia netta per il riscaldamento dell'edificio da valutare (Qi) e il fabbisogno annuo di energia netta per il riscaldamento corrispondente alla tipica pratica costruttiva (Qi,lim)

- Calcolare il rapporto fra il valore Qi (ottenuto allo Step 1) e il valore Qi,lim (ottenuto allo Step 2) ed esprimerlo in percentuale.

100lim,

⋅=i

i

Q

QIndicatore

dove: Qi = fabbisogno di energia netta per il riscaldamento dell’edificio da valutare [kWh/m2] Qi,lim = fabbisogno di energia netta limite per il riscaldamento [kWh/m2].

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35

Esempio applicativo Qi = 30.3 kWh/m2 Qi,lim = 34.3 kWh/m2

=⋅= 1003.34

3.30Indicatore 88.4 %

Il calcolo dell’indicatore di prestazione può essere eseguito utilizzando lo strumento di calcolo relativo.

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36

Criterio 2.1.4: Energia primaria per il riscaldamento

Il fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento rappresenta l’effettivo consumo energetico per riscaldare l’edificio durante la stagione invernale. Al fine di ottimizzare il livello di sostenibilità dell’edificio occorre ridurre il fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento. Le strategie migliori per il raggiungimento dell’obiettivo sono molteplici e finalizzate alla riduzione dei carichi di ventilazione e trasmissione dell’energia, alla massimizzazione degli apporti solari invernali, all’utilizzo di impianti ad alta efficienza. Questa operazione consente di consumare meno risorse energetiche ed economiche, mantenendo, allo stesso tempo, buone condizioni di confort all’interno dell’edificio.

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Consumo di risorse Esigenza: Ridurre il fabbisogno energetico dell’edificio ottimizzando le soluzioni costruttive e le scelte architettoniche in particolare relativamente all’involucro Indicatore di prestazione: Rapporto tra energia primaria annua per il riscaldamento (EPi) e energia primaria limite prevista dal DLgs 311/06 (EPi,lim) Unità di misura: %

Metodo e strumenti di verifica

La verifica del criterio comporta la seguente procedura: - Step 1. Calcolare l’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale (EPi) di cui al D.lgs

192/2005 e ss.mm.ii (B); - Step 2. Calcolare il valore limite dell’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale

(EPiL) di cui al d.lgs n. 192/2005 e ss.mm.ii (A); - Step 3. Calcolare il rapporto percentuale tra energia primaria per il riscaldamento dell'edificio da valutare

(B) ed energia primaria limite (A) prevista dal DLgs 311/06: � B/A x 100.

Guida alla verifica

Step 1. Calcolare l’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale (EPi) di cui al D.lgs 192/2005

- Calcolare l’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale (EPi) di cui al D.lgs 192/2005. Il fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento è dato dalla seguente formula:

risc

elelauxHiicH

iS

fpQQfpQEP

])[()( ,exp,,, ⋅−+⋅=∑

dove: QH,c,i = fabbisogno di energia utile per il riscaldamento ottenuto da ciascun vettore energetico utilizzato [kWh] fpi = fattore di conversione in energia primaria del vettore energetico [-] QH,aux = fabbisogno di energia elettrica utile per ausiliari degli impianti di riscaldamento [kWh] Qel,exp = energia elettrica utile esportata dal sistema (da solare fotovoltaico, cogenerazione) [kWh] fpel = fattore di conversione in energia primaria dell’energia elettrica [2.60 kWh/kWh] Srisc = superficie netta di pavimento riscaldata [m

2]

Il fabbisogno di energia utile (QH,C) dell’impianto i-esimo si calcola mediante la formula seguente:

ergdwspHCH QlQlQlQlQlQQ +++++=,

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37

dove: QH = fabbisogno di energia netta per il riscaldamento ottenuto da ciascun vettore energetico utilizzato [kWh] Qlp= perdite del sottosistema di generazione dell’energia termica [kWh] Qld = perdite del sottosistema di distribuzione [kWh] Qlrg = perdite del sottosistema di regolazione [kWh] Qle = perdite del sottosistema di emissione [kWh] Qlws = perdite dell’eventuale sottosistema di accumulo [kWh]

Esempio applicativo: Fabbisogno energia netta per il riscaldamento: 32724 kWh Perdite sottosistema di generazione: 2291 kWh Perdite sottosistema di distribuzione: 1636 kWh Perdite sottosistema di regolazione: 1963 kWh Perdite sottosistema di emissione: 2617 kWh Perdite sottosistema di accumulo: 0 kWh Combustibile: metano

Impianto fotovoltaico: non presente Sistema di cogenerazione: non presente Superficie netta riscaldata: 1080 m2 Energia per ausiliari degli impianti di riscaldamento: 1000 kWh Fabbisogno di energia utile dell’impianto di riscaldamento:

=+++++= 0261719631636229132724hQ 41231 kWh Fabbisogno di energia primaria dell’impianto di riscaldamento:

=⋅−+⋅

=1080

]60.2)01000[()141231(iEP 40.6 kWh/m

2

N.B. Per ulteriori approfondimenti del calcolo del fabbisogno di energia primaria per il riscaldamento si rimanda alle indicazioni specifiche contenute nella norma UNI TS 11300 e nel DM 26/06/09 (Linee Guida per la certificazione energetica degli edifici).

Step 2 Calcolare il valore limite dell’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale (EPiL) di cui al d.lgs n. 192/2005 e ss.mm.ii (A)

Per calcolare il fabbisogno limite di energia primaria per il riscaldamento occorre seguire le indicazioni contenute nell’Allegato C del DLgs 311/06. - Determinare il valore S/V e il numero di Gradi Giorno (GG) di riferimento dell’edificio con la seguente

procedura: - Rapporto S/V: il valore V corrisponde al volume lordo riscaldato dell’edificio, mentre il valore S

corrisponde alla superficie che racchiude interamente il volume lordo riscaldato; - Gradi Giorno (GG): valore dei gradi giorno del comune di ubicazione dell’edificio da ricavarsi dal

DPR 412/93. - Determinare i valori limite di EPi (per rapporti S/V pari a 0.2 e 0.9) in relazione al valore effettivo di GG

dell’edificio secondo la seguente formula:

( ) min,2.0minminmax

min,2.0max,2.02.0 EPGGGG

GGGG

EPEPEP ed +

−⋅

−=

dove: EP0.2max = energia primaria massima per la zona climatica dell’edificio per rapporti S/V= 0.2 [kWh/m2] EP0.2min = energia primaria minima per la zona climatica dell’edificio per rapporti S/V= 0.2 [kWh/m2]

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38

GGmax = gradi giorno massimi per la zona climatica dell’edificio [°C] GGmin = gradi giorno minimi per la zona climatica dell’edificio [°C] GGed = gradi giorno effettivi per il comune di riferimento dell’edificio [°C]

( ) min,9.0minminmax

min,9.0max,9.09.0 EPGGGG

GGGG

EPEPEP ed +

−⋅

−=

dove: EP0.9max = energia primaria massima per la zona climatica dell’edificio per rapporti S/V= 0.9 [kWh/m2] EP0.9min = energia primaria minima per la zona climatica dell’edificio per rapporti S/V= 0.9 [kWh/m2] GGmax = gradi giorno massimi per la zona climatica dell’edificio [°C] GGmin = gradi giorno minimi per la zona climatica dell’edificio [°C] GGed = gradi giorno effettivi per il comune di riferimento dell’edificio [°C] - Determinare il valore limite di EPi,lim in relazione al rapporto S/V dell’edificio secondo la seguente

formula:

( ) 2.0,2.0,9.0, 2.0

2.09.0 GGed

GGGG

lL EPSVEPEP

EP +

−⋅

−=

dove: EPGG,0.9 = energia primaria riferita al numero di gradi giorno dell’edificio, per rapporti S/V= 0.9 [-] EPGG,0.2 = energia primaria riferita al numero di gradi giorno dell’edificio, per rapporti S/V= 0.2 [-] SVed = rapporto S/V dell’edificio [-] N.B. Se l’edificio presenta il rapporto S/V minore di 0.2 si assume come valore S/V di calcolo 0.2, mentre se il rapporto S/V dell’edificio è maggiore di 0.9, si assume come valore S/V di calcolo 0.9.

Esempio applicativo Zona climatica: D Rapporto S/V: 0.43 Numero di gradi giorno: 1688 Valore energia primaria per rapporti S/V= 0.2 per numero di gradi giorno pari a 1688 (EPGG,0.2):

( ) =+

−⋅

−= 3.2114011688

14012100

3.21342.0EP 26.5 kWh/m2

Valore energia primaria per rapporti S/V= 0.9 per numero di gradi giorno pari a 1688 (EPGG,0.9):

( ) =+

−⋅

−= 6814011688

14012100

68889.0EP 76.2 kWh/m2

Valore EPiL per l’edificio:

( ) =+

−⋅

−= 5.262.043.0

2.09.0

5.262.76,imiEP 42.8 kWh/m

2

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39

Step 3. Calcolare il rapporto percentuale tra energia primaria per il riscaldamento dell'edificio da valutare (B) ed energia primaria limite (A) prevista dal DLgs 311/06

- Calcolare il rapporto fra il valore EPi (ottenuto allo Step 1) dell’edificio da valutare e il valore EPiL (ottenuto allo Step 2) dell’edificio modello ed esprimerlo in percentuale:

100⋅=iL

i

EP

EPIndicatore

dove: EPi = indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale dell’edificio da valutare [kWh/m2]. EPiL = indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale limite [kWh/m2].

Esempio applicativo EPi = 40.5 kWh/m2 EPi,L = 42.8 kWh/m2

=⋅= 1008.42

5.40Indicatore 94.6 %

Il calcolo dell’indicatore di prestazione può essere eseguito utilizzando lo strumento di calcolo relativo.

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40

Criterio 2.1.5: Controllo della radiazione solare

Il controllo della radiazione solare permette di valutare l’efficacia dell’orientamento e del funzionamento degli elementi di involucro trasparente dell’edificio. Al fine di ottimizzare il livello di sostenibilità dell’edificio occorre ridurre gli apporti solari nella stagione estiva e massimizzarli in quella invernale. Le strategie migliori per il raggiungimento dell’obiettivo sono orientate all’uso di sistemi di controllo solare che evitano il surriscaldamento degli ambienti interni durante la stagione estiva e permettono il massimo guadagno degli apporti solari durante la stagione invernale. Questa operazione consente di consumare meno risorse energetiche ed economiche, mantenendo, allo stesso tempo, buone condizioni di confort all’interno dell’edificio.

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Consumo di risorse Esigenza: Ridurre gli apporti solari nel periodo estivo Indicatore di prestazione: Trasmittanza solare totale minima del pacchetto tipico finestra/schermo (fattore solare – gf’) Unità di misura:-

Metodo e strumenti di verifica

La verifica del criterio comporta la seguente procedura: - Step 1. Calcolare i pesi da attribuire alle esposizioni, compresa quella orizzontale, in funzione dei dati

climatici riportati nella UNI 10349 e della provincia di appartenenza, mediante le seguenti formule: pesoesp,i = Irresp,i / Σ(Irresp,i) dove: Irr = irradiazione solare globale di ciascuna esposizione (MJ/m²) NB 1) IrrOR= Σ(Hb+Hd)

dove: IrrOR: irradiazione solare globale per l'esposizione orizzontale Hb: irradiazione solare diffusa sul piano orizzontale Hd: irradiazione solare diretta sul piano orizzontale

L'irradiazione solare globale di ciascuna esposizione verticale va scelta in relazione all'angolo azimutale (a) che formano gli assi principali dell'edificio con la direzione NORD, misurato in senso orario, secondo la tabella seguente: 337,5< α <22,5 IrrN 22,5< α <67,5 IrrNE/NO 67,5< α <112,5 IrrE/O 112,5< α <157,5 IrrSE/SO 157,5< α <202,5 IrrS 202,5< α <257,5 IrrSE/SO 257,5< α <292,5 IrrE/O 292,5< α <337,5 IrrNE/NO;

- Step 2. Calcolare, per ciascuna esposizione verticale, i fattori di ombreggiamento medi delle finestre (Fhor, Fov, Ffin) della stagione di raffrescamento per le esposizioni verticali come descritto nella serie UNI TS 11300:2008. I fattori di ombreggiamento vanno scelti in relazione alla latitudine, all'esposizione di ciascuna superficie e all'angolo azimutale (a) che formano gli assi principali dell'edificio con la direzione NORD misurato in senso orario, secondo la tabella seguente:

315< α <45 Fhor, Fov, Ffin N 45< α <135 Fhor, Fov, Ffin E/O

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41

135< α <225 Fhor, Fov, Ffin S 225< α <315 Fhor, Fov, Ffin E/O;

- Step 3. Calcolare, per ciascun pacchetto finestra/schermo, il valore di trasmittanza solare totale (gt)

secondo la procedura descritta al punto 5.1 della norma UNI EN 13363-1; - Step 4. Calcolare il fattore di riduzione per le schermature mobili (fshwith) medi della stagione di

raffrescamento da prospetto 15 della norma UNI TS 11300-1; - Step 5 Calcolare, per ciascun pacchetto finestra/schermo, il valore di trasmittanza totale effettiva (gf)

mediante la formula seguente:

gf= Fhor*Fov*Ffin*[(1-fshwith)*gg+(fshwith*gt)] dove: Fhor = fattore ombreggiatura relativo ad ostruzioni esterne; Fov = fattore di ombreggiatura relativo ad aggetti orizzontali; Ffin = fattore di ombreggiatura relativo ad aggetti verticali; fshwith= fattore di riduzione medio per le schermature mobili; gg= valore di trasmittanza solare del vetro; gt= valore di trasmittanza solare totale del pacchetto finestra/schermo.

- Step 6. Calcolare il valore gf medio per ciascuna esposizione mediante la seguente formula:

gfesp=Σ(gf,i*Ai) / Σ(Ai,esp) dove: gf,i= trasmittanza solare effettiva del pacchetto finestra/schermo i-esimo; Ai= area della superficie trasparente i-esima [m²]; Ai,esp =superficie trasparente totale dell'esposizione considerata [m²].

- Step 7. Calcolare la trasmittanza solare totale effettiva dell'edificio (gf') come media dei valori calcolati

per i diversi orientamenti, pesata sulle esposizioni, mediante la seguente formula:

gf'= Σ(gfesp*pesoesp*Atesp) / Σ(Atesp*pesoesp)

dove: gfesp = trasmittanza solare effettiva per ciascuna esposizione; pesoesp = peso attribuito a ciascuna esposizione; Atesp = superficie trasparente totale di ciascuna esposizione.

Guida alla verifica

Step 1. Calcolare i pesi da attribuire alle esposizioni, compresa quella orizzontale, in funzione dei dati climatici riportati nella UNI 10349 e della provincia di appartenenza

Il peso di ciascuna esposizione viene determinato sulla base dei dati climatici della norma UNI 10349. Ai fini del calcolo si considera stagione estiva quella che comprende i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre. Il calcolo dei pesi delle esposizioni avviene secondo la procedura seguente: � Calcolare, per ogni esposizione compresa quella orizzontale, l’irradiazione solare estiva incidente

secondo la formula seguente:

∑ ⋅+=settembre

giugno

bhdhtot HHH )(exp_

dove: Hdh = irradiazione solare diretta mensile per l’esposizione considerata [MJ/m

2] Hbh = irradiazione solare diffusa mensile per l’esposizione considerata [MJ/m

2]

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42

� Calcolare il peso dell’esposizione considerata secondo la formula seguente:

∑=

nesp

iesp

iespIrr

Irrpeso

,

,,,

dove: Irresp,i = irradiazione solare annuale incidente per l’esposizione considerata [MJ/m

2] Esempio applicativo

Località di riferimento: Ancona Esposizioni verticali presenti nell’edificio: Nord, Sud, Est, Ovest. Calcolo dell’irradiazione solare incidente annuale per ogni esposizione

Irr,OR = 2694 MJ/m2

IrrN = 919 MJ/m2

Irr,S = 1412 MJ/m2

Irr,E = 1802 MJ/m2

Irr,W = 1802 MJ/m2

Calcolo peso esposizione orizzontale:

=++++

=1802180214129192694

2694ORpeso 0.312= 31.2%

Calcolo peso esposizione nord:

=++++

=1802180214129192694

919Npeso 0.107= 10.7%

Calcolo peso esposizioni sud:

=++++

=1802180214129192694

1412Speso 0.164= 16.4%

Calcolo peso esposizione est :

=++++

=1802180214129192694

1802Epeso 0.209= 20.9%

Calcolo peso esposizione ovest :

=++++

=1802180214129192694

1802Opeso 0.209= 20.9%

L'esposizione di riferimento per il calcolo dell’irradiazione solare globale di ciascuna superficie verticale va scelta in relazione all'angolo azimutale (α) che formano gli assi principali dell'edificio con la direzione NORD, misurato in senso orario, secondo la figura riportata di seguito.

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43

N45°

90°

135°

180°

225°

270°

315°

NE

E

SES

SW

W

NW

22.5°

67.5°

112.5°

157.5°202.5°

247.5°

292.5°

337.5°

Nord

Sud

EstOvest

Figura 1: Schema di riferimento per la scelta dell’esposizione da considerare nel calcolo degli irraggiamenti in relazione all’angolo azimutale α (°)

Step 2. Calcolare, per ciascuna esposizione verticale, i fattori di ombreggiamento medi delle finestre (Fhor, Fov, Ffin) della stagione di raffrescamento per le esposizioni verticali come descritto nella serie UNI TS 11300:2008

I fattori di ombreggiamento medi vanno calcolati partendo dai fattori di ombreggiamento mensili calcolati per le principali latitudini nazionali. Ai fini del calcolo per stagione di raffrescamento si considera il periodo dell’anno solare compreso tra il 01/06 e il 30/09. L’operazione preliminare da eseguire è la verifica della latitudine del luogo di ubicazione dell’edificio, in modo da scegliere i fattori di ombreggiamento corretti all’interno della norma UNI TS 11300-1. Per calcolare i fattori di ombreggiamento medi occorre seguire la seguente procedura: - Calcolare il fattore di ostruzione esterna, per ogni finestra considerata, eseguendo le seguenti

operazioni: o Verificare la presenza di ostacoli fissi frontali rispetto alla finestra considerata che non fanno

parte dell’edificio (alberi, altri edifici, recinzioni,ecc.); o Calcolare l’angolo di ostruzione esterna (α), misurato dal centro della finestra, rappresentato

nella figura seguente

−=

d

hHarctgα

dove: H = altezza dell’ostruzione esterna [m2] h = distanza tra il centro della finestra considerata e il terreno [-] d = distanza tra il bordo esterno della finestra e l’ostruzione esterna

o Confrontare l’angolo di ostruzione esterna calcolato, con quelli relativi alla stessa latitudine e alla stessa tipologia di esposizione riportati nella norma UNI TS 11300-1. Nel caso in cui l’angolo calcolato corrisponda ad uno di quelli riportati nella norma, utilizzare i relativi valori Fhor, altrimenti calcolare i valori esatti per interpolazione lineare:

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44

( ) 1,111

1,1,, −−

−+

−+ +

−⋅

−= α

ααα αα

αα hor

horhor

hor FFF

F

dove: Fhor,α+1 = fattore di ostruzione esterna medio della stagione di raffrescamento dell’angolo immediatamente superiore rispetto a quello calcolato tra quelli riportati nella norma UNI TS 11300-1 [-] Fhor,α-1 = fattore di ostruzione esterna medio della stagione di raffrescamento dell’angolo immediatamente inferiore rispetto a quello calcolato tra quelli riportati nella norma UNI TS 11300-1 [-] α+1 = angolo immediatamente superiore rispetto a quello calcolato tra quelli riportati nella norma UNI TS 11300-1 [°] α-1 = angolo immediatamente inferiore rispetto a quello calcolato tra quelli riportati nella norma UNI TS 11300-1 [°] α = angolo di ostruzione esterna della finestra considerata [°] o Calcolare il fattore di ostruzione esterna medio della stagione di raffrescamento secondo la

formula seguente:

∑∑ ⋅

=i

imhor

mhorN

NFF

)( ,,

dove: Ni = numero di giorni del mese i-esimo [-] Fhor,i = fattore di ostruzione esterna della finestra considerata dell’angolo α riferito al mese i-esimo [-]

- Calcolare il fattore di ostruzione dovuto ad aggetti orizzontali, per ogni finestra considerata, eseguendo le seguenti operazioni:

o Verificare la presenza di aggetti orizzontali rispetto alla finestra considerata che creano ombreggiamento sulla parte trasparente;

o Calcolare l’angolo di aggetto orizzontale (α), misurato dal centro della finestra, rappresentato nella figura seguente:

=hH

darctgα

dove: H = distanza tra il bordo inferiore dell’aggetto orizzontale e il bordo inferiore della finestra considerata [m] h = distanza tra il centro e il bordo inferiore della finestra considerata [m] d = lunghezza dell’aggetto rispetto al bordo esterno della finestra [m]

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o Confrontare l’angolo di aggetto orizzontale calcolato con quelli relativi alla stessa esposizione riportati nella norma UNI TS 11300-1. Nel caso in cui l’angolo calcolato corrisponda ad uno di quelli riportati nella norma citata, utilizzare i relativi valori Fov, altrimenti calcolare i valori esatti per interpolazione lineare:

( ) 1,111

1,1,, −−

−+

−+ +

−⋅

−= α

ααα αα

αα ov

ovov

ov FFF

F

dove: Fov,α+1 = fattore di ostruzione dovuto ad aggetto orizzontale medio della stagione di raffrescamento dell’angolo immediatamente superiore rispetto a quello calcolato tra quelli riportati nella norma UNI TS 11300-1 [-] Fov,α-1 = fattore di ostruzione dovuto ad aggetto orizzontale medio della stagione di raffrescamento dell’angolo immediatamente inferiore rispetto a quello calcolato tra quelli riportati nella norma UNI TS 11300-1 [-] α+1 = angolo immediatamente superiore rispetto a quello calcolato tra quelli riportati nella norma UNI TS 11300-1 [°] α-1 = angolo immediatamente inferiore rispetto a quello calcolato tra quelli riportati nella norma UNI TS 11300-1 [°] α = angolo di ostruzione dovuto ad aggetto orizzontale della finestra considerata [°]

o Calcolare il fattore di ostruzione dovuto ad aggetto orizzontale medio della stagione di

raffrescamento secondo la formula seguente:

∑∑ ⋅

=i

iiov

movN

NFF

)( ,

,

dove: Ni = numero di giorni del mese i-esimo [-] Fov,i = fattore di aggetto orizzontale della finestra considerata dell’angolo α riferito al mese i-esimo [-]

- Calcolare il fattore di aggetto verticale, per ogni finestra considerata, secondo il seguente modo:

o Verificare la presenza di aggetti verticali rispetto alla finestra considerata che creano ombreggiamento sulla parte trasparente;

o Calcolare l’angolo di aggetto orizzontale (α), misurato dal centro della finestra, rappresentato nella figura seguente secondo la formula illustrata successivamente:

=lL

darctgα

dove: d = lunghezza dell’aggetto rispetto al bordo esterno della finestra [m] L = distanza tra il bordo interno dell’aggetto e il bordo più lontano dall’aggetto della finestra considerata [m] l = distanza tra il centro e il bordo più lontano dall’aggetto della finestra considerata [m]

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o Confrontare l’angolo di aggetto verticale calcolato con quelli relativi alla stessa esposizione riportati nella norma UNI TS 11300-1. Nel caso in cui l’angolo calcolato corrisponda ad uno di quelli riportati nella norma citata, utilizzare i relativi valori Ffin, altrimenti calcolare i valori esatti per interpolazione lineare:

( ) 1,111

1,1,, −−

−+

−+ +

−⋅

−= α

ααα αα

αα fin

finfin

fin FFF

F

dove: Ffin,α+1 = fattore di ostruzione dovuto ad aggetto verticale medio della stagione di raffrescamento dell’angolo immediatamente superiore rispetto a quello calcolato tra quelli riportati nella norma UNI TS 11300-1 [-] Ffin,α-1 = fattore di ostruzione dovuto ad aggetto verticale medio della stagione di raffrescamento dell’angolo immediatamente inferiore rispetto a quello calcolato tra quelli riportati nella norma UNI TS 11300-1 [-] α+1 = angolo immediatamente superiore rispetto a quello calcolato tra quelli riportati nella norma UNI TS 11300-1 [°] α-1 = angolo immediatamente inferiore rispetto a quello calcolato tra quelli riportati nella norma UNI TS 11300-1 [°] α = angolo di ostruzione dovuto ad aggetto verticale della finestra considerata [°].

o Calcolare il fattore di ostruzione dovuto ad aggetto verticale medio della stagione di

raffrescamento secondo la formula seguente:

∑∑ ⋅

=i

iifin

mfinN

NFF

)( ,

,

dove: Ni = numero di giorni del mese i-esimo [-] Ffin,i = fattore di aggetto verticale della finestra considerata dell’angolo α riferito al mese i-esimo [-].

N.B. Per gli aggetti su elementi trasparenti orizzontali non vi sono fattori di riduzione dovuti ad ombreggiamento e quindi si considerano Fhor, Fov e Ffin tutti pari a 1. Tuttavia, qualora fossero presenti particolari accorgimenti utili a creare ombreggiamento anche su elementi orizzontali, si possono utilizzare valori diversi da 1 purchè adeguatamente documentati. L’esposizione di riferimento per fattori di ombreggiamento vanno scelti in relazione alla latitudine, all'inclinazione e all'angolo azimutale (α) che forma la superficie considerata con la direzione NORD, misurato in senso orario, secondo la figura riportata di seguito.

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N

E

S

W

45°

90°

135°

180°

225°

270°

315°

Nord

Sud

EstOvest

Figura 2: Schema di riferimento per la scelta dell’esposizione da considerare nel calcolo dei fattori di ombreggiamento in relazione

all’angolo azimutale α (°)

Esempio applicativo

Latitudine dell’edificio :44° (Ancona) Orientamento finestra: Sud Calcolo fattore di ostruzione esterna Angolo di ostruzione esterna = 5° Fhor,giu Fhor,lug Fhor,ago Fhor,set

α+1 (10°) 0.890 0.910 0.930 0.950 α−1 (0°) 1.000 1.000 1.000 1.000 α (5°) 0.945 0.955 0.965 0.975

ni 30 31 31 30

=+++

⋅+⋅+⋅+⋅=

)30313130(

)30975.031965.031955.030945.0(,mhorF 0.960

Calcolo fattore di ostruzione dovuto ad aggetto orizzontale: Angolo di aggetto orizzontale = 20° Fov,giu Fov,lug Fov,ago Fov,set

α+1 (30°) 0.640 0.630 0.680 0.750 α−1 (0°) 1.000 1.000 1.000 1.000 α (20°) 0.760 0.753 0.787 0.833

ni 30 31 31 30

=+++

⋅+⋅+⋅+⋅=

)30313130(

)30833.031787.031753.030760.0(,movF 0.783

Calcolo fattore di ostruzione dovuto ad aggetto verticale: Angolo di aggetto verticale = 35°

N

E

S

W

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Ffin,giu Ffin,lug Ffin,ago Ffin,set

α+1 (45°) 0.850 0.850 0.840 0.830 α−1 (30°) 0.890 0.880 0.880 0.880 α (35°) 0.877 0.870 0.867 0.863

ni 30 31 31 30

=+++

⋅+⋅+⋅+⋅=

)30313130(

)30863.031867.031870.030877.0(,mfinF 0.869

N.B. Ripetere la procedura per tutte le finestre dell’edificio.

Step 3. Calcolare, per ciascun pacchetto finestra/schermo, il valore di trasmittanza solare totale (gt)

- Verificare la posizione degli elementi schermanti rispetto all’edificio (interni o esterni). - Calcolare il valore di trasmittanza solare totale del pacchetto finestra/schermo gt secondo la norma UNI

EN 13363-1. I dati del pacchetto finestra/schermo necessari per il calcolo del valore gt sono:

o trasmissione solare gg del vetro; o trasmittanza termica Ugl del vetro; o posizione dell’elemento schermante; o coefficiente di trasmissione solare dello schermo τeB; o coefficiente di riflessione solare dello schermo ρeB; o coefficiente di assorbimento solare dello schermo αeB.

Se l’elemento schermante è interno il valore gt si considera uguale a ggl. Esempio applicativo

Calcolo del valore gt delle finestre esposte a Sud gg Ugl

Posizione τeB ρeB

αeB gt

Finestra 1 0.75 2.1 Esterno 0.2 0.1 0.7 0.350

Finestra 2 0.75 2.1 Esterno 0.0 0.1 0.9 0.238

Finestra 3 0.75 2.1 Interno 0.2 0.4 0.4 0.566

N.B Effettuare il calcolo per tutte le esposizioni dell’edificio, compresa quella orizzontale.

Step 4. Calcolare il fattore di riduzione per le schermature mobili (fsh,with) medio della stagione di raffrescamento

- Verificare la tipologia di schermatura presente nella finestra considerata: schermatura mobile o schermatura fissa.

- Calcolare il fattore di riduzione per le schermature mobili nel seguente modo: o Nel caso di schermatura mobile, calcolare la media pesata dei fattori di riduzione fsh,with

per l’esposizione considerata durante il periodo di raffrescamento:

∑∑ ⋅

=i

iiwithsh

iwithshN

Nff

)( ,,

,,

dove: Ni = numero di giorni del mese i-esimo [-] fsh,with,i = fattore di riduzione per schermature mobili della finestra considerata dell’angolo α riferito al mese i-esimo [-] I fattori sono riportati nel prospetto 15 della norma UNI TS 11300-1.

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Nel caso di schermatura fissa, il fattore di riduzione fsh,with del periodo di raffrescamento è sempre uguale a 1.

In alternativa, il fattore di riduzione fsh,with può essere calcolato più accuratamente in relazione all’irradianza incidente sull’elemento vetrato (cap. 14.3.4 della norma UNI TS 11300-1). Esempio applicativo

Calcolo fattore di riduzione per schermature mobili Esposizione: Sud Giugno Luglio Agosto Settembre Finestra 1 0.560 0.620 0.760 0.820

=+++

⋅+⋅+⋅+⋅=

30313130

)3082.0()3176.0()3162.0()3056.0(,, Swithshf 0.690

N.B. Ripetere la procedura per tutte le finestre dell’edificio.

Step 5. Calcolare, per ciascun pacchetto finestra/schermo, il valore di trasmittanza totale effettiva (gf)

- Verificare, per ogni finestra la posizione dell’elemento schermante rispetto all’ambiente considerato: interno allo spazio a temperatura controllata oppure esterno all’ambiente a temperatura controllata.

- Calcolare il valore gf di ciascuna finestra secondo la seguente formula:

( )[ ]twithshgwithshfinovhorf gfgfFFFg ⋅+⋅−⋅⋅⋅= ,,1

dove: Fhor= fattore di ombreggiamento dovuto ad ostruzioni esterne [-]; Fov= fattore di ombreggiamento dovuto ad aggetti orizzontali [-]; Ffin= fattore di ombreggiamento dovuto ad aggetti verticali [-]; fsh,with= fattore di riduzione per schermature mobili [-]; gg= valore di trasmissione solare del vetro utilizzato [-]; gt= valore di trasmissione solare totale del pacchetto finestra schermo calcolato secondo la norma UNI EN 13363-1 [-].

Esempio applicativo

Calcolo del valore gf delle finestre esposte a Sud gt fsh,with

Fhor Fov Ffin

gg gf

Finestra 1 0.350 0.69 0.960 0.783 0.869 0.75 0.269

Finestra 2 0.238 0.69 0.882 1.000 0.922 0.75 0.195

Finestra 3 0.566 0.69 1.000 0.675 0.843 0.75 0.466

N.B Effettuare il calcolo per tutte le esposizioni dell’edificio, compresa quella orizzontale.

Step 6. Calcolare il valore gf medio per ciascuna esposizione

- Calcolare il valore gf medio di ciascuna esposizione secondo la seguente formula:

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50

∑∑ ⋅

=i

iif

espfA

Agg

)( ,

,

dove: gf,i= valore di trasmittanza solare effettiva della finestra i-esima [-]; Ai= superficie lorda totale della finestra i-esima per l’esposizione considerata [m

2] Esempio applicativo

Report dei valore gfm delle finestre esposte a Sud gf,i Ai

gf,i*Ai

Finestra 1 0.269 2.50 0.673 Finestra 2 0.195 3.40 0.663 Finestra 3 0.466 1.00 0.466 6.9 1.802

Calcolo del valore gf,m dell’esposizione Sud

==9.6

802.1,mfg 0.261

N.B Effettuare il calcolo per tutte le esposizioni dell’edificio, compresa quella orizzontale.

Step 7. Calcolare la trasmittanza solare totale effettiva dell'edificio (gf')

- Calcolare il valore gf’ medio dell’edificio secondo la seguente formula:

∑∑

⋅⋅=

)(

)( ,,

'ii

iiimf

fApeso

Apesogg

dove: gf,m,i = valore di trasmittanza solare effettiva della finestra i-esima [-]; pesoi = peso dell’esposizione i-esima [-]; Ai = area totale delle finestre dell’esposizione i-esima [-].

Esempio applicativo

Report dei valore gfm delle esposizioni dell’edificio gf’ pesoi

Ai pesoi*Ai gfi* pesoi*Ai

Nord 0.500 0.107 1.5 0.161 0.080 Est 0.246 0.209 10.3 2.153 0.530 Sud 0.261 0.164 6.9 1.469 0.360 Ovest 0.332 0.209 8.4 1.756 0.583 Orizzontale 0.000 0.312 0 0.000 0.000 Totale 5.539 1.553

Calcolo del valore gf’ dell’edificio

==539.5

553.1'fg 0.280

Il calcolo dell’indicatore di prestazione può essere eseguito utilizzando lo strumento di calcolo relativo.

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51

Criterio 2.1.6: Inerzia termica

L’inerzia termica dell’edificio è la capacità dell’involucro di limitare le oscillazioni di temperatura di un ambiente interno dovute alla variazione di temperatura dell’ambiente esterno. Al fine di ottimizzare il livello di sostenibilità dell’edificio occorre ridurre la trasmittanza termica periodica dell’involucro, che è determinata dalle caratteristiche termiche e fisiche dei materiali impiegati nelle componenti dell’involucro stesso. Le strategie migliori per il raggiungimento dell’obiettivo di sostenibilità sono l’utilizzo di materiali a bassa conduttività λ e ad alta massa superficiale. Una bassa trasmittanza termica periodica consente, nel periodo estivo, di evitare il surriscaldamento dei lati interni dell’involucro così che il calore rilasciato dalle superfici interne è tale da non pregiudicare la sensazione di confort termico degli utenti.

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Consumo di risorse Esigenza: Mantenere buone condizioni di comfort termico negli ambienti interni nel periodo estivo, evitando il surriscaldamento dell’aria Indicatore di prestazione: Rapporto percentuale tra la trasmittanza termica periodica media di progetto degli elementi di involucro (Yiem) e la trasmittanza termica periodica media corrispondente ai valori limite di legge (Yiem,lim) Unità di misura: %

Metodo e strumenti di verifica

La verifica del criterio comporta la seguente procedura: - Step 1. Calcolare la trasmittanza termica periodica per ciascun componente di involucro opaco verticale

e orizzontale secondo il procedimento descritto nella norma EN ISO 13786; - Step 2. Calcolare la trasmittanza termica periodica media di progetto degli elementi di involucro Yiem (B)

(strutture opache verticali, strutture opache orizzontali e inclinate) secondo la seguente formula: Σ(Ai*Yiei) / Σ(Ai) dove: Ai = area dell'elemento d'involucro i-esimo (m²) Yiei = trasmittanza termica periodica dell'elemento d'involucro i-esimo (W/m²K)

- Step 3. Calcolare la trasmittanza termica periodica corrispondente ai valori limite di legge (Yiei,lim) per

ciascun componente di involucro opaco verticale e orizzontale da D.P.R 59/09; - Step 4. Calcolare la trasmittanza termica periodica media degli elementi di involucro corrispondente ai

valori limite di legge Yiem,lim (A) secondo la seguente formula:

Σ(Ai*Yiei,lim) / Σ(Ai) dove: Ai = area dell'elemento d'involucro i-esimo (m²) Yiei,lim = trasmittanza termica periodica corrispondente ai valori limite di legge dell'elemento d'involucro i-esimo (W/m²K);

- Step 5. Calcolare il rapporto percentuale tra la trasmittanza termica periodica media degli elementi di involucro (B) e la trasmittanza termica periodica media degli elementi di involucro corrispondente ai valori limite di legge (A): • B/A x 100.

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52

Guida alla verifica

Step 1. Calcolare la trasmittanza termica periodica per ciascun componente di involucro secondo il procedimento descritto nella norma EN ISO 13786

- Calcolare la trasmittanza termica di tutti i componenti di involucro opaco (strutture opache verticali, strutture opache orizzontali o inclinate, pavimenti verso locali non riscaldati o verso l'esterno) secondo le metodologie descritte nella norma UNI EN ISO 13786. I dati necessari per il calcolo della trasmittanza termica periodica del singolo componente sono:

o Superficie esterna per ogni esposizione o Resistenza termica superficiale interna (da norma UNI EN ISO 6946) o Resistenza termica superficiale esterna (da norma UNI EN ISO 6946) o Per ogni strato del componente le seguenti informazioni:

� Spessore � Conduttività (λ) � Massa volumica (ρ) � Calore specifico (c)

N.B.

- Il DLgs 311/06 impone un valore minimo di massa superficiale per le pareti verticali di 230 kg/m2. Accertarsi, durante i calcoli, di soddisfare il requisito.

- Il D.P.R. 59/09 esclude dalla verifica della trasmittanza termica periodica le chiusure verticali comprese nel quadrante Nord-Ovest, Nord, Nord-Est. Pertanto le superfici verticali con angolo azimutale α misurato dalla direzione Nord minore di 45° o maggiore di 315° non si considerano nel calcolo dell’indicatore.

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53

Esempio applicativo

Stratigrafia parete esterna Superficie: Est: 112.5 m2 Sud : 112.5 m2 Ovest : 285 m2 Tipo materiale Conduttività

termica λ Calore

specifico c Densità ρ Spessore s Massa

superficiale

W/mK J/kgK kg/m3 cm kg/m²

Intonaco di cemento e sabbia 0.900 910 1800 1.0 18 Blocchi in laterizio forato 0.300 840 800 25.0 200 Isolante termico in fibra naturale 0.033 2100 80 6.0 4.8 Finitura superficiale esterna su rete di supporto 1.400 670 2000 1.0

20

Trasmittanza termica periodica 0.065 W/m2K 242.8

Stratigrafia copertura Superficie: Copertura : 360 m2 Tipo materiale Conduttività

termica λ Calore

specifico c Densità ρ Spessore s

W/mK J/kgK kg/m3 cm

Impermeabilizzante 220 837 2100 0.5 Isolante termico in fibra naturale 0.033 2100 100 7.0 Barriera al vapore - - 1200 0.5 Massetto in cls 0.220 837 500 6 Solaio latero-cemento 20+4 cm 0.74 850 1030 24 Intonaco interno 0.90 837 1400 2.0 Trasmittanza termica periodica 0.054 W/m

2K

Stratigrafia chiusura inferiore Superficie: Pavimento: 360 m2 Tipo materiale Conduttività

termica λ Calore specifico c Densità ρ Spessore s

W/mK J/kgK kg/m3 cm

Parquet 0.18 2700 450 2 Isolante termico in fibra naturale 0.033 2100 100 7.0 Barriera al vapore - - 1200 0.5 Massetto in cls 0.220 837 500 6 Solaio latero-cemento 20+4 cm 0.74 850 1030 24 Intonaco interno 0.90 837 1400 2.0 Trasmittanza termica periodica 0.050 W/m

2K

Step 2. Calcolare la trasmittanza termica periodica media di progetto degli elementi di involucro Yiem (B)

- Calcolare la trasmittanza termica periodica media dell’involucro secondo la formula seguente:

( )∑

∑ ⋅=

)( i

ii

mA

YieAYie

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54

dove: Ai = area totale dell'elemento d'involucro i-esimo [m

2] Yiei = trasmittanza termica periodica media di progetto dell'elemento [W/m2K]

Esempio applicativo Trasmittanza termica periodica di ogni elemento di involucro opaco

Elemento Yie W/m

2K

Area m

2

Prodotto

Copertura 0.054 360 19.44 Pavimento 0.050 360 18.00 Chiusure verticali opache 0.065 510 33.15 Totale 1230 70.59

Calcolo trasmittanza termica periodica media dell’edificio:

1230

59.70=mYie = 0.057 W/m

2K

Step 3. Calcolare la trasmittanza termica periodica corrispondente ai valori limite di legge (Yiei,lim) per ciascun componente di involucro opaco verticale e orizzontale da D.P.R 59/09

- Selezionare, in relazione al tipo di componente, il valore di trasmittanza termica periodica limite di legge dell’elemento considerato. Nella tabella seguente vengono riportati i valori limite di legge per i componenti opachi di involucro per ogni zona climatica previsti dal D.P.R. 59/09.

Strutture

opache verticali Coperture

Orizzontali o inclinate Pavimenti verso locali non riscaldati o verso l’esterno

Yiei,lim 0.12 0.20 0.20

Esempio applicativo Trasmittanza termica periodica limite di legge di ogni elemento di involucro opaco

Elemento Yiei,lim W/m

2K

Copertura 0.20 Pavimento 0.20 Chiusure verticali opache 0.12

Step 4. Calcolare la trasmittanza termica periodica media degli elementi di involucro corrispondente ai valori limite di legge Yiem,lim (A)

- Calcolare il valore di trasmittanza termica periodica media limite dei componenti dell’involucro (Yiem,lim) mediante la formula seguente:

( )∑

∑ ⋅=

)(

lim,

lim,

i

ii

mA

YieAYie

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dove: Ai = area dell'elemento d'involucro opaco i-esimo (m²) Yiei,lim = trasmittanza termica periodica limite dell’elemento d'involucro opaco i-esimo (W/m²K)

Esempio applicativo Trasmittanza termica periodica di ogni elemento di involucro opaco

Elemento Yielim W/m

2K

Area m²

Prodotto

Copertura 0.20 360 72.00 Pavimento 0.20 360 72.00 Chiusure verticali opache 0.12 510 61.20 Totale 1230 205.2

Calcolo trasmittanza termica periodica media limite dell’edificio:

1230

2.205lim, =mYie = 0.167 W/m

2K

Step 5. Calcolare il rapporto percentuale tra la trasmittanza termica periodica media degli elementi di involucro (B) e la trasmittanza termica periodica media degli elementi di involucro corrispondente ai valori limite di legge (A).

- Calcolare il rapporto fra il valore Yiem (ottenuto allo Step 2) dell’edificio da valutare e il valore Yiem,lim (ottenuto allo Step 4) dell’edificio modello ed esprimerlo in percentuale.

100lim,

⋅=m

m

Yie

YieIndicatore

dove: Yiem = trasmittanza termica periodica media dell’involucro dell’edificio da valutare [W/m2K] Yiem,lim = trasmittanza termica periodica limite media dell’involucro di riferimento [W/m2K].

Esempio applicativo

Yiem = 0.057 W/m2K Yiem,lim = 0.167 W/m2K

=⋅= 100170.0

057.0Indicatore 34.1 %

Il calcolo dell’indicatore di prestazione può essere eseguito utilizzando lo strumento di calcolo relativo.

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56

Criterio 2.1.7: Energia netta per il raffrescamento

Il fabbisogno di energia netta per il raffrescamento rappresenta la quantità teorica minima necessaria per raffrescare l’edificio durante la stagione estiva. Al fine di ottimizzare il livello di sostenibilità dell’edificio occorre ridurre il fabbisogno di energia netta per il raffrescamento. Le strategie utili per raggiungere l’obiettivo riguardano la limitazione degli apporti solari estivi e degli apporti gratuiti interni. Queste operazioni consentono di consumare meno risorse energetiche ed economiche, mantenendo, allo stesso tempo, buone condizioni di confort all’interno dell’edificio.

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Consumo di risorse Esigenza: Ridurre il fabbisogno energetico dell'edificio ottimizzando le soluzioni costruttive e le scelte architettoniche in particolare relativamente all'involucro Indicatore di prestazione: Rapporto percentuale tra l'indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell'involucro (EPe,invol) dell'edificio da valutare e l'indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell'involucro edilizio limite (EPe,invol,lim). Unità di misura: %

Metodo e strumenti di verifica

La verifica del criterio comporta la seguente procedura: - Step 1. Calcolare l'indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell'involucro edilizio

(EPe,invol) secondo le indicazioni contenute nel DPR 59/09 (B); - Step 2. Calcolare l'indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell'involucro edilizio

limite (EPe,invol,lim) da DPR 59/09 (A); - Step 3. Calcolare il rapporto percentuale tra l'indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo

dell'involucro (EPe,invol) dell'edificio da valutare e l'indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell'involucro edilizio limite (EPe,invol,lim): � B/A x 100.

Guida alla verifica

Step 1. Calcolare l'indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell'involucro edilizio (EPe,invol) secondo le indicazioni contenute nella norma DPR 59/09 (B)

- Calcolare l'indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell'involucro edilizio sulla base della procedura descritta dalla norma UNI TS 11300-1. L'indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell'involucro edilizio è dato dalla seguente formula:

u

veCtrClsCsol

involeS

QQQQEP

)()( ,,,int,

+⋅−+=

η

dove: Qint = apporti termici interni [kWh] Qsol = apporti termici solari [kWh] QC,tr = scambio termico per trasmissione in caso di raffrescamento [kWh] QC,tr = scambio termico per ventilazione in caso di raffrescamento [kWh] ηC,ls = fattore di utilizzazione delle dispersioni termiche [-] Su = superficie utile di pavimento raffrescata [m

2] Per il calcolo delle singole voci presenti nella formula si rimanda alle indicazioni specifiche della norma UNI TS 11300-1 nella quale il valore EPe,invol è indicato con la grandezza Qc.

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Esempio applicativo: Superficie utile: 1080 m2 Apporti termici interni: 22000 kWh

Apporti termici solari: 15000 kWh Scambio termico per trasmissione: 17960 kWh Scambio termico per ventilazione: 16500 kWh Fattore di utilizzazione delle dispersioni termiche 0.65 lndice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell'involucro edilizio:

=+⋅−+

=1080

)1650017960(65.0)1500022000(,involeEP 13.5 kWh/m

2

Step 2. Calcolare l'indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell'involucro edilizio limite (EPe,invol,lim) da DPR 59/09 (A)

Selezionare, in relazione alla zona climatica e alla destinazione d’uso dell’edificio, il valore di EPe,invol limite di legge per l’edificio considerato (EPe,invol,lim). Nella tabella seguente vengono riportati i valori limite di legge EPe,invol,lim previsti dal DPR 59/09. Zona climatica Tipo edificio A B C D E F Residenziale (kWh/m²) 40 40 30 30 30 30 Non Residenziale (kWh/m³) 14 14 10 10 10 10 Esempio applicativo: Comune: Ancona Zona climatica: D Destinazione d’uso: Residenziale Indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell’involucro edilizio limite: EPe,invol,lim = 30 kWh/m²

Step 3. Calcolare il rapporto percentuale tra l'indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell'involucro (EPe,invol) dell'edificio da valutare e l'indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell'involucro edilizio limite (EPe,invol,lim)

- Calcolare il rapporto fra il valore EPe,invol (ottenuto allo Step 1) e il valore EPe,invol,lim (ottenuto allo Step 2) ed esprimerlo in percentuale.

100lim,,

, ⋅=invole

invole

EP

EPIndicatore

dove: EPe,invol = indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell'involucro edilizio dell’edificio da valutare [kWh/m2]. EPe,invol,lim = indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell'involucro edilizio limite [kWh/m2].

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58

Esempio applicativo EPe,invol = 13.5 kWh/m2 EPe,invol,im = 30.0 kWh/m2

=⋅= 1000.30

5.13Indicatore 45.0 %

Il calcolo dell’indicatore di prestazione può essere eseguito utilizzando lo strumento di calcolo relativo.

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59

Criterio 2.1.8: Energia primaria per il raffrescamento

Il fabbisogno di energia primaria per il raffrescamento rappresenta l’effettivo consumo energetico per raffrescare l’edificio durante la stagione estiva. Al fine di ottimizzare il livello di sostenibilità dell’edificio occorre ridurre il fabbisogno di energia primaria per il raffrescamento. Le strategie utili per raggiungere l’obiettivo riguardano la riduzione degli apporti solari estivi, e di quelli gratuiti interni dell’edificio e l’utilizzo di sistemi impiantistici ad alta efficienza. Queste operazioni consentono di consumare meno risorse energetiche ed economiche, mantenendo, allo stesso tempo, buone condizioni di confort all’interno dell’edificio.

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Consumo di risorse Esigenza: Ridurre il fabbisogno di energia primaria per il raffrescamento Indicatore di prestazione: Rapporto percentuale tra l’energia primaria annua per il raffrescamento (EPe) e l’energia primaria limite (EPe,lim) Unità di misura: %

Metodo e strumenti di verifica

Per il calcolo dell'indicatore di prestazione e relativo punteggio, si proceda come segue: - Calcolare il fabbisogno di energia per il raffrescamento estivo (Qc) secondo la norma UNI/TS 11300-1; - Calcolare l’indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell’involucro edilizio (EPe,invol) di

cui al DPR n. 59/2009; - In attesa dell’emanazione della norma UNI/TS 11300-3 “Determinazione del fabbisogno di energia

primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva degli edifici” calcolare l’Indice di prestazione energetica per la climatizzazione estiva (EPe) (B) considerando l’effetto delle perdite complessive e dei recuperi pari a zero secondo l'espressione :

EPe = (EPe,invol / ηms)*F

dove: EPe,invol: indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell’involucro edilizio ηms: coefficiente di prestazione medio stagionale del sistema di produzione di energia frigorifera pari al valore nominale della macchina in condizioni standard di riferimento (pieno carico) F: fattore di conversione così come deliberato dall’Autorità per l’Energia elettrica e il Gas (AEEG) per l’anno in corso

- Calcolare l'indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell'involucro edilizio limite

(EPe,invol,lim) da DPR n. 59/2009 per la zona climatica di appartenenza; - Calcolare l’indice di prestazione energetica per la climatizzazione estiva limite (EPe,lim) (A) secondo

l'espressione: EPe,lim = (EPe,invol,lim / ηms,lim)*Fel

dove: EPe,invol,lim: indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell’involucro edilizio limite ηms,lim: coefficiente di prestazione medio stagionale del sistema di produzione di energia frigorifera (3) Fel: fattore di conversione per apparecchi alimentati da rete elettrica così come deliberato dall’Autorità per l’Energia elettrica e il Gas (AEEG) per l’anno in corso

- Calcolare il rapporto percentuale tra l'indice di prestazione energetica per la climatizzazione estiva

dell'edificio da valutare (EPe) e il valore limite (EPe,lim): B/A x 100.

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Guida alla verifica

Step 1. Calcolare il fabbisogno di energia per il raffrescamento estivo (Qc) secondo la norma UNI/TS 11300-1

- Calcolare il fabbisogno di energia netta per il raffrescamento (Qc) sulla base della procedura descritta dalla norma UNI TS 11300-1. Il valore di Qc è dato dalla seguente formula:

∑ +⋅−+= )()( ,,,int veCtrClsCsolc QQQQQ η [1]

dove: Qint = apporti termici interni [kWh] Qsol = apporti termici solari [kWh] QC,tr = scambio termico per trasmissione in caso di raffrescamento [kWh] QC,ve = scambio termico per ventilazione in caso di raffrescamento [kWh] ηC,ls = fattore di utilizzazione delle dispersioni termiche [-]

Esempio applicativo: Apporti termici interni (Qint): 1415 kWh

Apporti termici solari (Qsol): 4336 kWh Scambio termico per trasmissione (Qc,tr): 2714 kWh Scambio termico per ventilazione (Qc,ve): 449 kWh Fattore di utilizzazione delle dispersioni termiche (ηs,ls) 0.975 Fabbisogno di energia netta per il raffrescamento:

=+⋅−+= )4492714(975.0)43361415(CQ 2667 kWh

Step 2. Calcolare l’indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell’involucro edilizio (EPe,invol) di cui al DPR n. 59/2009

- Calcolare l’indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell’involucro edilizio (EPe,invol) secondo la seguente formula:

u

cinvole

S

QEP =, [2]

dove: Qc = fabbisogno di energia netta per il raffrescamento [kWh]; Su = superficie utile raffrescata [m²];

N.B. Il fabbisogno EPe,invol deve essere inferiore ai limiti previsti dal DPR 59/09 in relazione alla zona climatica dell’edificio.

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Esempio applicativo: Fabbisogno di energia netta per il raffrescamento (Qc): 2667 kWh

Superficie utile raffrescata: 115 m² Indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell’involucro edilizio:

==115

2667,involeEP 23.2 kWh/m²

Step 3. Calcolare l’Indice di prestazione energetica per la climatizzazione estiva (EPe)

- In attesa dell’emanazione della norma UNI TS 11300-3 “Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva degli edifici” calcolare il fabbisogno di energia primaria per il raffrescamento (EPe) secondo la seguente formula:

FEP

EPms

invole

e ⋅

=

*,

η [3]

dove: EPe,invol = fabbisogno di energia netta per il raffrescamento [kWh] ηms = coefficiente di prestazione medio stagionale del sistema di produzione di energia frigorifera pari al valore nominale della macchina in condizioni standard di riferimento (pieno carico) [-]; F = fattore di conversione così come deliberato dall’Autorità per l’Energia elettrica e il Gas (AEEG) per l’anno in corso

N.B.(1) In assenza di impianti termici per la climatizzazione estiva e per le zone non servite da tali impianti, e quindi nell’impossibilità di poter determinare le conseguenti prestazioni energetiche e l’energia primaria utilizzata dall’edificio, in considerazione del concetto di certificazione della prestazione basato sull’ipotesi di utilizzo convenzionale e standard dell’edificio in esame, si presume che le condizioni di comfort estivo siano raggiunte grazie ad apparecchi alimentati dalla rete elettrica con coefficiente di prestazione medio stagionale del sistema di produzione di energia frigorifera pari a 3. N.B.(2) Il calcolo del coefficiente di prestazione medio stagionale del sistema di energia frigorifera deve essere conforme alle condizioni di temperatura dell'ambiente interno ed esterno, in base alla tipologia di impianto, descritte nella norma UNI EN 14511. N.B.(3) In caso di utilizzo di vettore energetico proveniente da fonte rinnovabile il fattore di conversione F è pari a zero.

Esempio applicativo: EPe,invol = 23.2 kWh/m²

Impianto di raffrescamento: Pompa di calore a gas (COP= 1.4) Fattore di conversione in energia primaria: 1 kWh/kWh (gas naturale) Indice di prestazione energetica per la climatizzazione estiva:

=⋅= 14.1

2.23eEP 16.6 kWh/m²

Step 4. Calcolare l'indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell'involucro edilizio limite (EPe,invol,lim) da DPR n. 59/2009 per la zona climatica di appartenenza

- Calcolare il valore EPe,invol,lim secondo le disposizioni del DPR 59/09.

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Il DPR 59/09 stabilisce i valori EPe,invol,lim in relazione alla zona climatica e alla destinazione d’uso dell’edificio. I valori sono riportati nella

Zona climatica Tipo edificio A B C D E F Residenziale (kWh/m²) 40 40 30 30 30 30 Non Residenziale (kWh/m³) 14 14 10 10 10 10

.

Tabella 2: Valori EPe,invol,lim previsti dal DPR 59/09

Zona climatica Tipo edificio A B C D E F Residenziale (kWh/m²) 40 40 30 30 30 30 Non Residenziale (kWh/m³) 14 14 10 10 10 10

Esempio applicativo: Località di riferimento dell’edificio: Ancona Zona climatica: D Destinazione d’uso dell’edificio: Residenziale Indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell’involucro limite: EPe,invol,lim = 30 kWh/m²

Step 5. Calcolare l’indice di prestazione energetica per la climatizzazione estiva limite (EPe,lim) (A)

- Calcolare il fabbisogno di energia primaria per il raffrescamento limite (EPe,lim) secondo la seguente formula:

el

ms

invole

e FEP

EP ⋅

=

lim,

lim,,

η [4]

dove: EPe,invol,lim = indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell’involucro edilizio limite [kWh/m²] ηms,lim = coefficiente di prestazione medio stagionale del sistema di produzione di energia frigorifera [-]; Fel = fattore di conversione per apparecchi alimentati da rete elettrica così come deliberato dall’Autorità per l’Energia elettrica e il Gas (AEEG) per l’anno in corso

Esempio applicativo: EPe,invol,lim= 30 kWh/m²

ηms,lim = 3.00 F = 2.6 kWh/kWh Indice di prestazione energetica per la climatizzazione estiva limite (EPe,lim):

=⋅= 6.23

30eEP 26.0 kWh/m²

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Step 6. Calcolare il rapporto percentuale tra l'energia primaria annua per il raffrescamento dell'edificio da valutare (B) e il valore limite (A)

- Calcolare il rapporto fra il valore EPe dell’edificio e il valore EPe,lim ed esprimerlo in percentuale:

100lim,

⋅=e

e

EP

EPIndicatore [5]

dove: EPe = indice di prestazione energetica per la climatizzazione estiva dell’edificio [kWh/m2] EPe,lim = indice di prestazione energetica per la climatizzazione estiva limite [kWh/m²].

Esempio applicativo: EPe = 16.6 kWh/m²

EPe,lim = 26 kWh/m² Indicatore di prestazione

==26

6.16Indicatore 63.8 %

Il calcolo dell’indicatore di prestazione può essere eseguito utilizzando lo strumento di calcolo relativo.

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Criterio 2.2.1: Energia termica per ACS

Il criterio quantifica il contributo di energia termica da fonti rinnovabili prodotta rispetto al fabbisogno di energia per ACS (Acqua Calda Sanitaria). Al fine di ottimizzare il livello di sostenibilità dell’edificio occorre massimizzare il contributo di energia prodotta da fonti rinnovabili. La miglior strategia per raggiungere l’obiettivo consiste nell’installazione di un impianto solare termico. La massima resa dell’impianto si ottiene orientando la superficie captante il più possibile in direzione sud, scegliendo collettori solari ad alto rendimento ed inclinandoli in maniera ottimale in relazione alla latitudine dell’edificio. Un maggior contributo di energia termica da fonti rinnovabili consente un risparmio diretto nel fabbisogno di energia dell’edificio.

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Consumo di risorse Esigenza: Incoraggiare l’uso di energia prodotta da fonti rinnovabili per la produzione di ACS. Indicatore di prestazione: Percentuale di energia primaria per ACS coperta da fonti rinnovabili Unità di misura: %

Metodo e strumenti di verifica

La verifica del criterio comporta la seguente procedura: - Step 1. Calcolare il fabbisogno standard di ACS (Qw) in accordo con la procedura descritta al punto 5.2

della norma UNI TS 11300-2; - Step 2. Calcolare le perdite dell'impianto per ACS (Ql,w) e l'energia ausiliaria elettrica (Qaux,w) in accordo

con la procedura descritta al punto 6.9 della norma UNI TS 11300-2; - Step 3. Calcolare il fabbisogno teorico di energia primaria per ACS (EPw) (A) con la seguente formula:

EPw= (Qw+Ql,w)*fp+Qaux,w*fpel dove: fp: fattore di conversione dell'energia primaria del combustibile utilizzato fpel: fattore di conversione dell'energia primaria dell' energia elettrica

- Step 4. Calcolare il contributo totale di energia per ACS prodotta dagli impianti a fonte energetica

rinnovabile in relazione alle scelte progettuali e costruttive del sistema stesso (Qgw) (B); - Step 5. Calcolare il rapporto percentuale tra energia termica per ACS prodotta dagli impianti a fonte

energetica rinnovabile (B) e il fabbisogno teorico di energia primaria per ACS (A): • B/A x 100;

- Step 6. Calcolare il valore di EPacs con la seguente formula:

EPacs= (Qw+Ql,w -Qg,w)*fp+Qaux,w*fpel dove: fp: fattore di conversione dell'energia primaria del combustibile utilizzato fpel: fattore di conversione dell'energia primaria dell' energia elettrica

Guida alla verifica

Step 1. Calcolare il fabbisogno standard di ACS (Qw) in accordo con la procedura descritta al punto 5.2 della norma UNI TS 11300-2

- Calcolare il fabbisogno di energia per ACS sulla base della procedura descritta dalla norma UNI TS 11300, al punto 5.2:

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65

( )u

eriw

wS

GVcQ

∑ ⋅−⋅⋅⋅=

0, θθρ

dove: QW = fabbisogno di energia per ACS [kWh/m²] ρ = massa volumica dell’acqua [1000 kg/m3] c = calore specifico dell’acqua [1.162 Wh/Kg °C] Vw,i = volume di acqua richiesta durante il periodo di calcolo, dall’unità immobiliare i-esima [m

3] θer = temperatura di erogazione dell’acqua [°C] θ0 = temperatura di ingresso dell’acqua fredda [°C] G = numero dei giorni del periodo di calcolo [-] Su = superficie utile complessiva delle unità immobiliari servite dall’impianto di ACS [m

2] Esempio applicativo: Numero di unità abitative: 10 Volume di acqua richiesto giornaliero complessivo: 2.16 m3G Temperatura di erogazione: 40 °C Temperatura di ingresso dell’acqua fredda: 15 °C Numero di giorni del periodo di calcolo: 365 (1 anno) Fabbisogno di energia per ACS:

( )=

⋅−⋅⋅

=918

365154036.11000

162.11000

wQ 17.1 kWh/m2

Step 2. Calcolare le perdite dell'impianto di ACS (Ql,w) e l'energia ausiliaria elettrica (Qaux,w) in accordo con la procedura descritta al punto 6.9 della norma UNI TS 11300-2

- Calcolare le perdite dell’impianto di ACS e l'energia ausiliaria elettrica (Qaux,w) in accordo con la procedura descritta al punto 6.9 della norma UNI TS 11300-2. Le perdite dell’impianto di ACS si calcolano secondo la seguente formula:

u

dwsp

wlS

QlQlQlQlQ

+++=,

dove: Qlp= perdite del sottosistema di generazione [kWh] Qld = perdite del sottosistema di distribuzione [kWh] Qle = perdite del sottosistema di erogazione [kWh] Qlws = perdite dell’eventuale sottosistema di accumulo [kWh] Su = superficie utile complessiva delle unità abitative servite dall’impianto [m

2] N.B. Si considerano le perdite reali, cioè comprensive delle perdite eventualmente recuperate.

- Calcolare l’energia ausiliaria elettrica Qaux,w dell’impianto di produzione ACS secondo la seguente formula:

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66

u

iwaux

wauxS

QQ

∑=

,,

,

dove: Qaux,w,i = fabbisogno di energia ausiliaria elettrica del sottosistema dell’impianto di ACS i-esimo [kWh] Su = superficie utile complessiva delle unità abitative servite dall’impianto [m

2] N.B. Per il dettaglio del calcolo di Ql,w e Qaux,w si rimanda alle indicazioni specifiche contenute nella norma UNI TS 11300-2. Esempio applicativo: Perdite sottosistema di generazione: 3500 kWh Perdite sottosistema di distribuzione: 18 kWh Perdite sottosistema di erogazione: 824 kWh Perdite sottosistema di accumulo: 0 kWh Energia elettrica ausiliaria complessiva: 0 kWh Superficie utile complessiva delle unità immobiliari: 918 m2 Perdite totali dell’impianto di ACS:

=+++

=918

0824183500,wlQ 4.7 kWh/m

2

Energia ausiliaria elettrica:

==918

0,wauxQ 0.0 kWh/m

2

Step 3. Calcolare il fabbisogno teorico di energia primaria per ACS (EPw) (A)

- Calcolare il fabbisogno teorico di energia primaria per ACS (EPw) (A) con la seguente formula:

elwauxwww fpQfpQlQEP ⋅+⋅+= ,)(

dove: fp: fattore di conversione dell'energia primaria del combustibile utilizzato fpel: fattore di conversione dell'energia primaria dell' energia elettrica

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Esempio applicativo: Fabbisogno di energia per ACS: 17.1 kWh/m² Perdite totali dell’impianto di ACS: 4.7 kWh/m² Energia ausiliaria elettrica: 0.0 kWh/m² Combustibile utilizzato: gas metano Fattore di conversione in energia primaria: 1 kWh/kWh Fabbisogno teorico di energia primaria per ACS:

=⋅+⋅+= 6.20.01)7.41.17(wEP 21.8 kWh/m2

Step 4. Calcolare il contributo totale di energia per ACS prodotta dagli impianti a fonte energetica rinnovabile in relazione alle scelte progettuali e costruttive del sistema stesso (Qgw) (B)

- Calcolare l’energia per ACS prodotta dagli impianti a fonte energetica rinnovabile presenti nell’edificio. Si considerano fonti energetiche rinnovabili:

o Energia solare o Energia da biomasse o Energia da geotermia o Energia elettrica da cogenerazione o Energia elettrica eolica

In relazione alla tipologia di impianto a fonte energetica rinnovabile, le procedure di calcolo dell’energia prodotta sono contenute nelle seguenti norme tecniche:

o Energia solare (termica): UNI EN 15316-4-3 o Energia solare (fotovoltaica): UNI EN 15316-4-6 o Energia da biomasse: UNI EN 15316-4-7 o Energia da geotermia: UNI EN 15316-4-2 (pompe di calore) o Energia da cogenerazione: UNI EN 15316-4-4 o Energia da teleriscaldamento (se alimentato da fonti rinnovabili): UNI EN 15316-4-5

L’energia complessiva prodotta dagli impianti a fonte energetica rinnovabile (Qgw) è calcolata secondo la seguente formula:

u

EOLwGEOwBMwCOGelwSFVelwSHw

wS

QgQgQgQgQgQgQg

,,,,,,,, +++++=

dove: Qgw,SH = energia prodotta dall’eventuale impianto solare termico [kWh]; Qgw,el,SFV = energia prodotta dall’eventuale impianto solare fotovoltaico [kWh]; Qgw,el,COG = energia elettrica prodotta dall’eventuale impianto di cogenerazione [kWh]; Qgw,BM = energia prodotta dall’eventuale impianto a biomassa [kWh]; Qgw,GEO = energia prodotta dall’eventuale impianto geotermico [kWh]; Qgw,EOL = energia prodotta dall’eventuale impianto eolico [kWh]; Su = superficie utile complessiva delle unità immobiliari servite dall’impianto [m

2] N.B. L’energia prodotta da impianti a biomasse si considera rinnovabile se il relativo impianto e combustibile possiedono i requisiti indicati nell’articolo 4, punto 12 del DPR 59/09.

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Esempio applicativo: Impianto solare termico: presente e utilizzabile Impianto solare fotovoltaico: non presente Impianto di cogenerazione: non presente Impianto a biomasse: non presente Impianto geotermico: non presente Impianto eolico: non presente Caratteristiche impianto solare termico Superficie collettori solari: 35 kWh/m² Inclinazione collettori solari: 30 ° Azimut collettori solari da direzione Sud: 0 ° Tipologia di collettore solare: vetrato Tipologia di impianto solare: con preriscaldamento solare e accumulo Volume di accumulo: 2000 l Albedo delle superfici circostanti: 0.1 Energia prodotta dall’impianto solare termico: 12031 kWh Energia complessiva prodotta da fonti energetiche rinnovabili:

=+++++

=918

0000012031wQg 13.1 kWh/m

2

Step 5. Calcolare il rapporto percentuale tra energia termica per ACS prodotta dagli impianti a fonte energetica rinnovabile (B) e il fabbisogno teorico di energia primaria per ACS (A)

- Calcolare il rapporto percentuale tra energia termica per ACS prodotta dagli impianti a fonte energetica rinnovabile (B – ottenuta allo Step 4) e il fabbisogno teorico di energia primaria per ACS (A – ottenuta allo step 3):

100⋅=w

w

EP

QgIndicatore

dove: Qgw = energia termica per ACS prodotta dagli impianti a fonte energetica rinnovabile [kWh/m2] EPw = fabbisogno teorico di energia primaria per ACS [kWh/m2].

Esempio applicativo Qgw = 13.1 kWh/m2 EPw = 21.8 kWh/m2

=⋅= 1008.21

1.13Indicatore 60.1 %

Il calcolo dell’indicatore di prestazione può essere eseguito utilizzando lo strumento di calcolo relativo.

Step 6. Calcolare il valore di EPacs

Calcolare il valore di EPacs con la seguente formula:

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69

elwwwwacs fpQauxfpQgQlQEP ⋅+⋅−+= )(

dove: QW = fabbisogno di energia termica per ACS [kWh/m²] QlW = perdite complessive dell’impianto di ACS [kWh/m²] QgW = energia per ACS complessivamente prodotta dagli impianti a fonte energetica rinnovabile [kWh/m²] QauxW = energia elettrica ausiliaria dell’impianto di ACS [kWh/m²] fp: fattore di conversione dell'energia primaria del combustibile utilizzato fpel: fattore di conversione dell'energia primaria dell' energia elettrica. Esempio applicativo: Fabbisogno di energia per ACS: 17.1 kWh/m² Perdite totali dell’impianto di ACS: 4.7 kWh/m² Energia da fonti rinovabili: 13.1 kWh/m² Energia elettrica ausiliaria: 0.0 kWh/m² Combustibile utilizzato: gas metano Fattore di conversione in energia primaria 1 kWh/kWh Indice di energia primaria per ACS:

=⋅+⋅−+= 6.20.01)1.137.41.17(acsEP 8.7 kWh/m²

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Criterio 2.2.2: Energia elettrica

Il criterio quantifica il contributo di energia elettrica da fonti rinnovabili prodotta rispetto al fabbisogno. Al fine di ottimizzare il livello di sostenibilità dell’edificio occorre massimizzare il contributo di energia prodotta da fonti rinnovabili. La miglior strategia per raggiungere l’obiettivo consiste nell’installazione di un impianto solare fotovoltaico. La massima resa dell’impianto si ottiene orientando la superficie captante il più possibile in direzione sud, scegliendo pannelli solari ad alto rendimento ed inclinandoli in maniera ottimale in relazione alla latitudine dell’edificio. Un maggior contributo di energia elettrica da fonti rinnovabili consente un risparmio diretto nel fabbisogno di energia dell’edificio.

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Consumo di risorse Esigenza: Incoraggiare l’uso di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. Indicatore di prestazione: Percentuale di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili. Unità di misura: %

Metodo e strumenti di verifica

La verifica del criterio comporta la seguente procedura: - Step 1. Prerequisito: verificare la presenza di un impianto a fonte energetica rinnovabile con potenza

installata pari a 1kWp per ogni unità abitativa dell'edificio; - Step 2. Calcolare il consumo standard di energia elettrica (Qel) da prospetto G.12, della norma UNI

13790:2008, in relazione alla tipologia di edificio (unifamiliare o plurifamiliare) (A); - Step 3. Calcolare il contributo di energia elettrica prodotta da sistemi a FER (Qg,el), in relazione alle

scelte progettuali e costruttive del sistema stesso (B); - Step 4. Quantificare la percentuale totale di energia elettrica da sistemi a fonti energetiche rinnovabili

calcolata sul totale dei consumi elettrici stimati: � B/A x 100.

Guida alla verifica

Step 1. Prerequisito: verificare la presenza di un impianto a fonte energetica rinnovabile con potenza installata pari a 1kWp per ogni unità abitativa dell'edificio

- Calcolare la potenza totale degli impianti a fonte energetica rinnovabile installata nell'edificio (Pgel), secondo la seguente formula:

EOLgGEOelgCOGelgFVgelg PPPPP ,,,,,,, +++=

dove: Pg,FV= potenza di picco installata dell’eventuale impianto fotovoltaico [kW]; Pg,el,COG= potenza elettrica nominale installata dell’eventuale cogeneratore [kW]; Pg,EOL= potenza elettrica di picco installata dell’eventuale impianto eolico [kW];

- Verificare la presenza di un impianto a fonte energetica rinnovabile con potenza installata pari a 1kWp

per ogni unità abitativa dell'edificio secondo la seguente formula:

1, ≥n

P elg

dove: n= numero di unità abitative

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N.B. In attesa dell’entrata in vigore delle disposizioni del D.Lgs. 380/2001, art 4, comma 1bis inerenti alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, il prerequisito è da ritenersi temporaneamente non obbligatorio. Esempio applicativo Pg,FV = 6.5 kW Pg,el,COG = 4.0 kW Pg,el,EOL = 0.0 kW N = 10

105.1110

0045.6≥=≥

+++ verificato

Step 2. Calcolare il consumo standard di energia elettrica (Qel) da prospetto G.12, della norma UNI 13790, in relazione alla tipologia di edificio (A)

- Calcolare il fabbisogno di energia per ACS sulla base della procedura descritta da prospetto G.12 della norma UNI 13790:2008. Il consumo standard di riferimento è individuato alla riga “Annual electricity use per conditioned floor area”. Le destinazione d’uso del prospetto (individuate nelle colonne) compatibili con la destinazione d’uso residenziale sono:

o single family houses (edifici monofamiliari); o apartment blocks (edifici plurifamiliari).

Scegliere il valore di consumo elettrico standard riferito alla tipologia edilizia coerente a quella di progetto.

Esempio applicativo: Tipologia di edificio: edificio plurifamiliare (apartment blocks) Superficie utile: 918 m2 Consumo standard di energia elettrica:

=elQ 30 kWh/ m

2 anno

Step 3. Calcolare il contributo di energia elettrica prodotta da sistemi a FER (Qg,el), in relazione alle scelte progettuali e costruttive del sistema stesso (B)

- Calcolare l’energia elettrica prodotta dagli impianti a fonte energetica rinnovabile presenti nell’edificio. Si considerano fonti energetiche rinnovabili:

o Energia solare (fotovoltaica); o Energia elettrica da cogenerazione; o Energia eolica.

In relazione alla tipologia di impianto a fonte energetica rinnovabile, le procedure di calcolo dell’energia prodotta sono contenute nelle seguenti norme tecniche:

o Energia solare (fotovoltaica): UNI EN 15316-4-3 o Energia elettrica da cogenerazione: UNI EN 15316-4-4

L’energia complessiva prodotta dagli impianti a fonte energetica rinnovabile è calcolata secondo la seguente formula:

u

EOLCOGelFV

elS

QgQgQgQg

++= ,

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dove: QgFV= energia elettrica prodotta dall’eventuale impianto solare fotovoltaico [kWh]; Qgel,COG= energia elettrica prodotta dall’eventuale cogeneratore [kWh]; QgEOL= energia elettrica prodotta dall’eventuale impianto eolico [kWh]; Su = superficie utile complessiva delle unità immobiliari servite dall’impianto [m

2] Esempio applicativo: Impianto solare fotovoltaico: presente Impianto di cogenerazione: presente Impianto eolico: non presente Caratteristiche impianto solare fotovoltaico Superficie moduli fotovoltaici: 50 m² Inclinazione moduli fotovoltaici: 30 ° Azimut moduli fotovoltaici da direzione Sud: 0 ° Materiale delle celle dei moduli: silicio policristallino Tipologia di ventilazione dei moduli: senza ventilazione Albedo delle superfici circostanti: 0.1 Caratteristiche dell’ impianto di cogenerazione Tipo di motore: motore Stirling Tipologia di utenza termica servita: riscaldamento, ACS, Usi elettrici Efficienza termica: 0.7 Efficienza elettrica: 0.3 Energia elettrica prodotta dall’impianto solare fotovoltaico: 9018 kWh Energia elettrica da cogenerazione: 9554 kWh

=++

=918

095549018elQg 20.2 kWh/m

2

Step 4. Quantificare la percentuale totale di energia elettrica da sistemi a fonti energetiche rinnovabili calcolata sul totale dei consumi elettrici stimati

- Calcolare il rapporto fra il valore Qgel (ottenuto allo Step 3) e il valore Qel (ottenuto allo Step 2) ed esprimerlo in percentuale.

100⋅=el

el

Q

QgIndicatore

dove: Qgel = quantità di energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili [kWh/m2] Qel = consumo standard di energia elettrica [kWh/m2].

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Esempio applicativo Qge = 20.2 kWh/m2 Qel = 30.0 kWh/m2

=⋅= 1000.30

2.20Indicatore 67.3 %

Il calcolo dell’indicatore di prestazione può essere eseguito utilizzando lo strumento di calcolo relativo.

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Criterio 2.3.1: Materiali da fonti rinnovabili

Per materiali provenienti da fonti rinnovabili si intende quei prodotti, componenti o semicomponenti, che presentano al loro interno una significativa percentuale di materiale di origine vegetale o animale. Ciò che viene richiesto per la verifica del criterio è di calcolare la percentuale in peso dei materiali provenienti da fonti rinnovabili impiegati nella costruzione dell’edificio, rispetto alla totalità dei materiali utilizzati (per nuove costruzioni si fa riferimento all’involucro5 dell’intero edificio, per gli interventi di restauro solo agli elementi di involucro interessati dall’intervento). Ogni elemento individuato deve essere facilmente rintracciabile all’interno degli elaborati grafici allegati alla documentazione, e devono essere con essi congruenti. E’ opportuno allegare specifica documentazione tecnica che dimostri l’effettiva origine dei materiali naturali impiegati.

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Consumo di risorse Esigenza: Ridurre il consumo di materie prime non rinnovabili Indicatore di prestazione: Percentuale dei materiali provenienti da fonti rinnovabili che sono stati utilizzati nell’intervento. Unità di misura: % (kg/kg)

Metodi e strumenti di verifica

Per la verifica del criterio seguire la seguente procedura: - Step 1. Effettuare un inventario dei materiali da costruzione impiegati per la realizzazione di elementi di

involucro opaco e trasparente (chiusura verticale ed orizzontale) calcolando il peso di ognuno di essi (A); - Step 2. Calcolare il peso complessivo dei materiali e componenti da fonti rinnovabili (B) utilizzati

nell’edificio; - Step 3. Calcolare la percentuale dei materiali e componenti da fonti rinnovabili rispetto alla totalità dei

materiali/componenti impiegati nell’intervento: � (B/A x 100).

Guida alla verifica

Step 1. Effettuare un inventario dei materiali da costruzione impiegati per la realizzazione di elementi di involucro opaco e trasparente (chiusura verticale ed orizzontale) calcolando il peso di ognuno di essi (A) - Individuare gli elementi di involucro opaco e trasparente. - Individuare gli strati costituenti per ciascun elemento di involucro j-esimo. - Per ciascuno strato raccogliere le seguenti informazioni: il tipo di materiale, la sua natura (da fonti

rinnovabili o no), lo spessore (d), la superficie (S) e la densità (ρ). Questi ultimi tre dati sono sufficienti a definire l’apporto in peso di ogni singolo materiale, e conseguentemente dell’intero elemento di involucro.

- Calcolare il peso di ciascun elemento di involucro Mj, ottenuto dalla somma dei pesi di ogni sua componente, calcolati secondo quanto segue:

∑ ∑= =

+=n

i

n

i

iij mRmM1 1

5 Per involucro edilizio si intende la superficie che delimita verso l’esterno il volume dell’organismo abitativo; si considerino quindi le seguenti macro categorie: involucro opaco verticale, involucro trasparente, solaio inferiore (= involucro opaco orizzontale), copertura (involucro opaco orizzontale o inclinato).

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Redatto con il contributo tecnico scientifico di ITC-CNR e iiSBE Italia

75

Mj = massa dell’elemento di involucro j-esimo, [kg];

mi = massa del materiale dello strato i-esimo dell’elemento di involucro, [kg];

mRi = massa del materiale dello strato i-esimo dell’elemento di involucro proveniente da fonte rinnovabile,

[kg].

La massa del materiale dello strato i-esimo si calcola secondo la seguente formula:

iii Sdm ρ⋅⋅=

Dove: mi = massa del materiale costituente lo strato i

-esimo dell’elemento di involucro, [kg]; di = spessore materiale costituente lo strato i

-esimo dell’elemento di involucro [m]; S = area totale interessata dell’elemento di involucro in esame, [m²]; ρi = densità del materiale costituente lo strato i

-esimo dell’elemento di involucro, [kg/m²]. (Nel caso di materiale proveniente da fonte rinnovabile, la massa mRi si calcola in maniera analoga).

La massa [kg] complessiva dei materiali costituenti l’intero involucro sarà data dalla somma delle masse di tutti gli elementi costituenti j-esimi, ovvero:

∑=

=m

j

jtot MM1

(A)

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76

Esempio applicativo Elemento di involucro Opaco - PARETI ESTERNE = 705 m² Elemento di involucro Opaco - COPERTURA = 360 m² Elemento di involucro Opaco - SOLAIO INFERIORE = 360 m² Elemento di involucro Trasparente - SERRAMENTO = 90 m² (vetro) / 45 m² (telaio)

Elemento di involucro Opaco - PARETI ESTERNE

Elemento di involucro Opaco - COPERTURA

Elemento di involucro Opaco – SOLAIO INFERIORE

Elemento di involucro Trasparente - SERRAMENTO

Tabella riassuntiva

di [m]

S [m

2]

ρi [kg/m

3]

mi [kg]

mRi [kg]

Intonaco di cemento e sabbia

0,01 705 1800 12690

Blocco in laterizio forato

0,25 705 800 141000

Isolante in fibra naturale

0,06 705 80 3384

Cartongesso 0,01 705 2000 14100

167790 3384 Totali:

171174

di [m]

S [m

2]

ρi [kg/m

3]

mi [kg]

mRi [kg]

Impermeabilizzante 0,005 360 2100 3780

Isolante in fibra naturale 0,07 360 100 2520

Barriera al vapore 0,005 360 1200 2160

Massetto 0,06 360 500 10800

Solaio latero-cemento 0,24 360 1030 88992

Intonaco interno 0,02 360 1400 10080

115812 2520 Totali:

118332

di [m]

S [m

2]

ρi [kg/m

3]

mi [kg]

mRi [kg]

Parquet 0,02 360 450 3240

Isolante in fibra naturale

0,07 360 100 2520

Barriera al Vapore 0,005 360 1200 2160

Massetto 0,06 360 2400 51840

Solaio 0,24 360 1030 88992

Intonaco 0,02 360 1400 10080

156312 2520 Totali:

158832

di [m]

S [m

2]

ρi [kg/m

3]

mi [kg]

mRi [kg]

Vetro 0,004 90 2500 900

Telaio in legno 0,05 45 600 1350

900 1350 Totali:

2250

Elemento Mj [kg]

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77

Step 2. Calcolo del peso complessivo dei materiali e componenti da fonti rinnovabili (B) utilizzati nell’edificio. La massa [kg] complessiva dei materiali provenienti da fonti rinnovabili costituenti l’intero involucro MRtot

invece sarà data da:

∑=

=m

j

jtot MRMR1

Dove:

∑=

=n

i

ij mRMR1

MRtot = massa dei materiali provenienti da fonti rinnovabili costituenti l’intero involucro edilizio, [kg]; MRj = massa dei materiali, provenienti da fonti rinnovabili, dell’elemento j

-esimo costituente l’involucro edilizio, [kg].

Esempio applicativo In riferimento ai dati raccolti nelle pagine precedenti:

Tabella riassuntiva

97741

==∑=

m

j

jtot MRMR kg

Elemento MRj [kg]

Pareti Esterne 3384

Copertura 2520

Solaio 2520

Serramento 1350

Totale MRtot: 9774

Step 3. Calcolo della percentuale dei materiali e componenti da fonti rinnovabili rispetto alla totalità dei materiali/componenti impiegati nell’intervento(B/A x 100). - Calcolare il rapporto percentuale fra il valore di MRtot, ovvero il peso dei materiali provenienti da fonti

rinnovabili che costituiscono l’involucro edilizio (ottenuto allo Step 2) e il valore di Mtot, ovvero il peso complessivo dei materiali che costituiscono l’involucro edilizio (ottenuto allo Step 1).

100⋅=tot

tot

M

MRIndicatore

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78

Esempio applicativo MRtot = 9774 kg Mtot = 450563 kg

=⋅= 100450563

9774Indicatore 2.17 %

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79

Criterio 2.3.2: Materiali ricilcati/recuperati

Il settore delle costruzioni è responsabile del maggior consumo di materie prime rispetto a ogni altro settore industriale, contribuendo in maniera significativa al graduale esaurimento delle risorse del pianeta. È possibile limitare questo fenomeno prevedendo il riutilizzo di materiali recuperati o l’impiego di materiali riciclati. Ciò che viene richiesto per la verifica del criterio è di calcolare la percentuale in peso dei materiali di natura riciclata impiegati nella costruzione dell’edificio, rispetto alla totalità dei materiali utilizzati (per nuove costruzioni si fa riferimento all’intero involucro6 dell’edificio, per gli interventi di restauro solo agli elementi di involucro interessati dall’intervento).

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Consumo di risorse Esigenza: Favorire l’impiego di materiali riciclati e/o di recupero per diminuire il consumo di nuove risorse. Indicatore di prestazione: Percentuale dei materiali riciclati e/o di recupero che sono stati utilizzati nell’intervento. Unità di misura: % (kg/kg)

Metodi e strumenti di verifica

Per la verifica del criterio seguire la seguente procedura: - Step 1. Effettuare un inventario dei materiali da costruzione impiegati per per la realizzazione di elementi di

involucro opaco e trasparente (chiusura verticale ed orizzontale), calcolando il peso di ognuno di essi (A); - Step 2. Calcolare il peso complessivo dei materiali e componenti riciclati, e/o di recupero, utilizzati

nell’edificio (B); - Step 3. Calcolare la percentuale dei materiali e componenti riciclati, e/o di recupero, rispetto alla totalità

dei materiali/componenti impiegati nell’intervento: � (B/A x 100).

Guida alla verifica

Step 1. Effettuare un inventario dei materiali da costruzione impiegati per la realizzazione di elementi di involucro opaco e trasparente (chiusura verticale ed orizzontale) calcolando il peso di ognuno di essi (A) - Individuare gli elementi di involucro opaco e trasparente. - Individuare gli strati costituenti per ciascun elemento di involucro j-esimo. - Per ciascuno strato raccogliere le seguenti informazioni: il tipo di materiale, la sua natura

(recuperato/riciclato o no), lo spessore (d), la superficie (S) e la densità (ρ). Questi ultimi tre dati sono sufficienti a definire l’apporto in peso di ogni singolo materiale, e conseguentemente dell’intero elemento di involucro.

- Calcolare il peso di ciascun elemento di involucro, ottenuto dalla somma dei pesi di ogni sua componente, calcolati secondo quanto segue:

∑ ∑= =

+=n

i

n

i

iij mRRmM1 1

6 Per involucro edilizio si intende la superficie che delimita verso l’esterno il volume dell’organismo abitativo; in questo caso, si considerino quindi le seguenti macro categorie: involucro opaco verticale, involucro trasparente, solaio inferiore (= involucro opaco orizzontale), copertura (involucro opaco orizzontale o inclinato).

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80

Mj = massa dell’elemento di involucro j-esimo, [kg];

mi = massa del materiale dello strato i-esimo dell’elemento di involucro, [kg];

mRRi = massa del materiale recuperato/ riciclato dello strato i-esimo dell’elemento di involucro, [kg].

La massa del materiale dello strato i-esimo si calcola secondo la seguente formula:

iii Sdm ρ⋅⋅=

Dove: mi = massa del materiale costituente lo strato i

-esimo dell’elemento di involucro, [kg]; di = spessore materiale costituente lo strato i

-esimo dell’elemento di involucro [m]; S = area totale interessata dell’elemento di involucro in esame, [m²]; ρi = densità del materiale costituente lo strato i

-esimo dell’elemento di involucro, [kg/m²]. (Nel caso di materiale recuperato/riciclato, la massa mRRi si calcola in maniera analoga).

La massa [kg] complessiva dei materiali costituenti l’intero involucro sarà data dalla somma delle masse di tutti gli elementi costituenti, ovvero:

∑=

=m

j

jtot MM1

(A)

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81

Esempio applicativo Elemento di involucro Opaco - PARETI ESTERNE =705 m² Elemento di involucro Opaco - COPERTURA = 360 m² Elemento di involucro Opaco – SOLAIO INFERIORE = 360 m² Elemento di involucro Trasparente – SERRAMENTO = 90 m² (vetro) /45 m² (telaio)

Elemento di involucro Opaco - PARETI ESTERNE

Elemento di involucro Opaco - COPERTURA

Elemento di involucro Opaco – SOLAIO INFERIORE

Elemento di involucro Trasparente - SERRAMENTO

di [m]

S [m

2]

ρi [kg/m

3]

mi [kg]

mRRi [kg]

Intonaco di cemento e sabbia 0,01 705 1800 12690

Blocco in laterizio forato 0,25 705 800 141000

Isolante in fibra naturale 0,06 705 80 3384

Finitura esterna su rete di supporto 0,01 705 2000 14100

171174 0 Totali:

171174

di [m]

S [m

2]

ρi [kg/m

3]

mi [kg]

mRRi [kg]

Impermeabilizzante 0,005 360 2100 3780

Isolante in fibra naturale 0,07 360 100 2520

Barriera al vapore 0,005 360 1200 2160

Massetto 0,06 360 500 10800

Solaio 0,24 360 1030 88992

Intonaco 0,02 360 1400 10080

118332 0 Totali:

118332

di [m]

S [m

2]

ρi [kg/m

3]

mi [kg]

mRRi [kg]

Parquet 0,02 360 450 3240

Isolante in fibra naturale

0,07 360

100 2520

Barriera al Vapore 0,005 360 1200 2160

Massetto 0,06 360 2400 51840

Solaio 0,24 360 1030 88992

Intonaco 0,02 360 1400 10080

158832 0 Totali:

158832

di [m]

S [m

2]

ρi [kg/m

3]

mi [kg]

mRRi [kg]

Vetro 0,004 90 2500 900

Telaio in legno 0,05 45 600 1350

2250 0 Totali:

2250

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82

Tabella riassuntiva

==∑=

m

j

jtot MM1

450563 kg

Elemento Mj [kg]

Pareti Esterne 171174

Copertura 118332

Solaio 158832

Serramento 2225

Totale Mtot: 450563

Step 2. Calcolo del peso complessivo dei materiali e componenti riciclati, e/o di recupero, utilizzati nell’edificio (B) La massa [kg] complessiva dei materiali recuperati/riciclati costituenti l’intero involucro MRRtot invece sarà data da:

∑=

=m

j

jtot MRRMRR1

(B)

Dove:

∑=

=n

i

ij mRRMRR1

MRRtot = massa dei materiali recuperati/riciclati costituenti l’intero involucro edilizio, [kg]; MRRj = massa dei materiali, recuperati/riciclati, dell’elemento j

-esimo costituente l’intero involucro edilizio, [kg]. Esempio applicativo In riferimento ai dati raccolti nelle pagine precedenti:

Tabella riassuntiva

==∑=

m

j

jtot MRRMRR1

0 kg

Elemento MRRj [kg]

Pareti Esterne 0

Copertura 0

Solaio 0

Serramento 0

Totale MRtot: 0

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83

Step 3. Calcolo della percentuale dei materiali e componenti riciclati, e/o di recupero, rispetto alla totalità dei materiali/componenti impiegati nell’intervento (B/A x 100). - Calcolare il rapporto percentuale fra il valore di MRRtot, ovvero il peso dei materiali recuperati/riciclati che

costituiscono l’involucro edilizio (ottenuto allo Step 2) e il valore di Mtot, ovvero il peso complessivo dei materiali che costituiscono l’involucro edilizio (ottenuto allo Step 1).

100⋅=tot

tot

M

MRRIndicatore

Esempio applicativo MRRtot = 0 kg Mtot = 450563 kg

=⋅= 100450563

0Indicatore 0.00 %

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84

Criterio 2.3.3: Materiali locali

Ciò che viene richiesto per la verifica del criterio è di calcolare la percentuale in peso dei materiali di origine locale impiegati nella costruzione dell’edificio, rispetto alla totalità dei materiali utilizzati (per nuove costruzioni si fa riferimento all’intero involucro edificio, per gli interventi di restauro solo agli elementi di involucro7 interessati dall’intervento). Ai fini del calcolo del presente indicatore, si definisce di produzione locale un materiale prodotto entro una distanza limite di 300 Km. Nel caso di componenti (es. un serramento), per il calcolo della distanza deve essere considerato il luogo di assemblaggio dei materiali che lo costituiscono. L’effettiva origine “locale” dei materiali impiegati deve essere dimostrata da documentazione allegata.

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Consumo di risorse. Esigenza: Favorire l’approvvigionamento di materiali pesanti, come aggregati, sabbia, cemento, mattoni, acciaio e vetro, di produzione locale. Indicatore di prestazione: Rapporto percentuale fra il peso dei materiali pesanti utilizzati prodotti localmente (aggregati, sabbia, cemento, mattoni, acciaio e vetro) e quelli totali utilizzati nella realizzazione dell'edificio. Unità di misura: % (kg/kg)

Metodo e strumenti di verifica.

Per la verifica del criterio seguire la seguente procedura: - Step 1. Effettuare un inventario dei materiali pesanti (aggregati, sabbia, cemento, mattoni, acciaio e vetro)

impiegati per la realizzazione di elementi di involucro opaco e trasparente (chiusura verticale ed orizzontale compreso strato di inerti del vespaio) calcolando il peso di ognuno di essi; (A)

- Step 2. Calcolare il peso complessivo dei materiali pesanti (aggregati, sabbia, cemento, mattoni, acciaio e vetro) prodotti localmente utilizzati nell’edificio; (B)

- Step 3. Calcolare la percentuale dei materiali pesanti prodotti localmente rispetto alla totalità dei materiali/componenti impiegati nell’intervento: � (B/A x 100)

Guida alla verifica

L’obbiettivo è quello di trovare il peso (o massa) complessivo dei materiali che costituiscono l’involucro dell’edificio, e di estrapolare quello relativo ai soli materiali di provenienza locale8. Per fare ciò è necessario: - individuare tutti i materiali ed elementi i impiegati; - raccogliere le informazioni su ogni singolo elemento, come: natura e provenienza del materiale, spessore

(s), superficie (S) e densità (ρ). La metodologia da impiegare e la procedura di calcolo per arrivare alla determinazione del valore di questo criterio è analoga a quella da applicare per il criterio sui Materiali da Fonti Rinnovabili (2.3.1) precedentemente illustrata.

7 Per involucro edilizio si intende la superficie che delimita verso l’esterno il volume dell’organismo abitativo; in questo caso, si considerino quindi le seguenti macro categorie: involucro opaco verticale, involucro trasparente, solaio inferiore (= involucro opaco orizzontale), copertura (involucro opaco orizzontale o inclinato). 8 Il metodo di verifica descritto deve essere applicato: 1) nel caso di progetto di nuova costruzione all'intero involucro edificio; 2) nel caso di progetto di ristrutturazione unicamente agli elementi di involucro interessati dall'intervento.

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85

Criterio 2.3.4: Materiali locali per finiture

Ciò che viene richiesto per la verifica del criterio è di calcolare la percentuale in peso dei materiali per finiture di provenienza locale impiegati nella costruzione dell’edificio, rispetto alla totalità dei materiali per finiture utilizzati (per nuove costruzioni si fa riferimento all’intero edificio, per gli interventi di restauro unicamente agli elementi interessati dall'intervento). Ai fini del calcolo del presente indicatore, si definisce "materiale di finitura di produzione locale" un materiale prodotto entro una distanza limite di 150 Km

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Consumo di risorse. Esigenza Favorire l'approvigionamento di materiali per finiture di produzione locale. Indicatore di prestazione: Rapporto tra il peso dei materiali per finiture prodotti localmente e quello totale dei materiali per finiture utilizzati nell'edificio. Unità di misura: % (kg/kg)

Metodi e strumenti di verifica.

Per la verifica del criterio seguire la seguente procedura: - Step 1. Effettuare un inventario dei materiali di finitura impiegati nell'edificio e calcolarne il peso

complessivo; (A) - Step 2. Calcolare il peso complessivo dei materiali di finitura prodotti localmente utilizzati nell’edificio (B); - Step 3. Calcolare la percentuale dei materiali di finitura prodotti localmente rispetto alla totalità dei

materiali/componenti impiegati nell’intervento: � (B/A x 100)

Guida alla verifica

L’obbiettivo è quello di trovare il peso complessivo dei materiali per finiture impiegati nell’edificio, e di estrapolare quello relativo ai soli materiali di provenienza locale. Per fare ciò è necessario: - individuare tutti i materiali per finiture impiegati (sia negli ambienti interni che per l’involucro esterno

dell’edificio); - raccogliere le informazioni su ogni singolo elemento, come: natura del materiale, spessore (d), superficie

(S) e densità (ρi), massa (mi). La metodologia da impiegare e la procedura di calcolo per arrivare alla determinazione del valore di questo criterio è analoga a quella da applicare per il criterio sui Materiali da Fonti Rinnovabili (2.3.1) precedentemente illustrata; l’unica importante differenza è che il rapporto percentuale va calcolato solo in riferimento ai materiali per finitura impiegati (Peso Materiali locali per finitura / Peso complessivo Materiali per finitura impiegati) e non alla totalità dei materiali impiegati di qualsiasi tipologia essi siano. Step 1. Effettuare un inventario dei materiali di finitura impiegati nell'edificio e calcolarne il peso complessivo (A) - Individuare i materiali da finitura impiegati per la realizzazione dell’edificio. - Per ciascun materiale raccogliere le seguenti informazioni: il tipo di materiale, lo spessore (d), la

superficie (S) e la densità (ρ) e la provenienza. - Calcolare la massa [kg] complessiva dei materiali da finitura MFtot secondo la seguente formula:

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86

∑∑==

+=m

j

j

n

i

itot mfmfMF11

*

Dove: mfj = massa del materiale di finitura i

-esimo, [kg]; mfj* = massa del materiale di finitura j

-esimo di origine locale, [kg];

La massa del materiale di finitura i-esimo si calcola secondo la seguente formula:

iii Sdm ρ⋅⋅=

Dove: mi = massa del materiale di finitura i

-esimo, [kg]; di = spessore del materiale di finitura i

-esimo, [m]; ρi = densità del materiale di finitura i

-esimo, [kg/m²]; S = area totale interessata dal materiale di finitura in esame, [m²]; (Nel caso di materiale locale, la massa mfj* si calcola in maniera analoga).

Esempio applicativo

kgmfmfMFm

j

j

n

i

itot 5452011

=+= ∑∑==

* (A)

Elemento di finitura di

[m]

S [m

2]

ρi [kg/m

3]

mi [kg]

mfj* [kg]

Intonaco per interni 0,01 1800 1800 32400

Finitura superficiale esterna su rete di

supporto 0,01 620 2000 12400

Pavimento in Legno 0,02 1080 450 9720

44800 9720 Totali:

54520

Step 2. Calcolo del peso complessivo dei materiali di finitura prodotti localmente utilizzati nell’edificio (B) La massa [kg] complessiva dei materiali da finitura di provenienza locale MF*tot invece sarà data da:

∑=

=m

j

jtot mfMF1

** (B)

Dove:

mfj* = massa del materiale di finitura j-esimo di origine locale, [kg]

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87

Esempio applicativo In riferimento ai dati raccolti nelle pagine precedenti:

==∑=

m

j

jtot mfMF1

** 9720 kg

Step 3. Calcolo della percentuale dei materiali di finitura prodotti localmente rispetto alla totalità dei materiali/componenti impiegati nell’intervento. - Calcolare il rapporto percentuale fra il valore di MF*tot, ovvero il peso dei materiali per finiture di

provenienza locale (ottenuto allo Step 2) e il valore di MFtot, ovvero il peso complessivo il peso dei materiali per finiture (ottenuto allo Step 1).

100*

⋅=tot

tot

MF

MFIndicatore

Esempio applicativo MF*tot = 9720 kg MFtot = 54520 kg

=⋅= 10054520

9720Indicatore 17.82 %

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88

Criterio 2.4.1: Acqua potabile per irrigazione

L’irrigazione delle aree verdi è generalmente condotta attraverso l’uso di acqua potabile proveniente dagli acquedotti comunali. È tuttavia possibile mettere in atto opportuni accorgimenti tecnici per ridurre il fabbisogno irriguo richiesto e/o per minimizzare l’utilizzo di acque esclusivamente potabili andando a favorire l’integrazione di sistemi di recupero di acque non potabili (meteoriche, grigie e provenienti dagli impianti). Ciò che viene richiesto per la verifica del criterio è di calcolare l’entità del contributo dato da eventuali sistemi di recupero e di riutilizzo di acque non potabili. Se non sono presenti aree esterne di pertinenza sistemate a verde, il criterio viene escluso dall’elenco di quelli che rientrano nella valutazione.

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Consumo di risorse Esigenza: Ridurre i consumi di acqua potabile per irrigazione attraverso l’impiego di strategie di recupero o di ottimizzazione d’uso dell’acqua. Indicatore di prestazione: Volume di acqua potabile risparmiata rispetto al fabbisogno base calcolato Unità di misura: %

Metodo e strumenti di verifica

La verifica del criterio comporta la seguente procedura: - Step 1. Calcolare il calcolo del fabbisogno di riferimento base (A) considerando un volume d’acqua a

metro quadro di area irrigata pari a 0,4 m3/m2 annui; - Step 2. Calcolare la quantità effettiva di acqua potabile annua utilizzata per l’irrigazione delle aree verdi

di pertinenza (B), considerando: - il fabbisogno effettivo d’acqua delle specie vegetali piantumate - il contributo derivante dall’eventuale impiego di acqua piovana raccolta e destinata ad irrigazione - il contributo derivante dall’eventuale impiego di acque grigie opportunamente trattate e destinate ad

irrigazione - il contributo derivante dall’eventuale reimpiego di acqua utilizzata per l’impianto di climatizzazione e

destinate ad irrigazione; - Step 3. Calcolare il volume di acqua potabile risparmiata (C) = (A-B); - Step 4. Calcolare il rapporto tra il volume di acqua potabile risparmiato e quello necessario per

soddisfare il fabbisogno di acqua per irrigazione: � C/A x 100

Guida alla verifica

Step 1. Calcolo del fabbisogno di riferimento base (A) considerando un volume d’acqua a metro quadro di area irrigata pari a 0,4 m3/m2 annui . - Individuare la superficie complessiva delle aree verdi da irrigare Sv [m²], di pertinenza dell’edificio. - Calcolare il fabbisogno di riferimento base Firr secondo la seguente formula:

40,0⋅= virr SF

Dove: F irr = fabbisogno idrico annuo base di riferimento per irrigazione, [m³]; Sv = superficie complessiva aree verdi da irrigare, [m²];

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89

Esempio applicativo Sv = 500 m

2 (prato in piena terra)

=⋅= 40,0500irrF 200 m3/anno

Step 2. Calcolare la quantità effettiva di acqua potabile annua utilizzata per l’irrigazione delle aree verdi di pertinenza (B) considerando: i. il fabbisogno effettivo d’acqua delle specie vegetali piantumate Rispetto al fabbisogno idrico Firr calcolato allo Step precedente, la scelta di una sistemazione a verde diversa dal prato comune potrebbe determinare una richiesta di acqua diversa da quella presa come riferimento (pari a 0,40 m3/m2). Nel caso si conosca il fabbisogno idrico medio annuo per l’irrigazione di tale sistemazione a verde, calcolare la quantità effettiva di acqua richiesta:

α⋅= vIRR SF

Dove: F IRR = fabbisogno idrico annuo per irrigazione effettivo, [m³]; Sv = superficie complessiva aree verdi da irrigare, [m²]; α = fabbisogno idrico medio annuo per irrigazione relativo alla specifica sistemazione a verde, [m³/m²]. La decisione di attribuire ad α un valore diverso da 0,40 m3/m2 deve essere opportunamente supportato da specifica documentazione tecnica firmata da un professionista del settore. ii. il contributo derivante dall’eventuale impiego di acqua piovana raccolta e destinata ad irrigazione Nel caso in cui l’acqua piovana venga stoccata e riutilizzata per l’irrigazione delle aree esterne, è necessario seguire la seguente procedura per calcolare la copertura garantita. - Individuare il volume della cisterna installata in progetto ViiCISTERNA per la raccolta delle acque meteoriche

(destinata ad usi irrigui). - Calcolare il contributo idrico Vii [m³] derivante dall’impiego dell’ acqua piovana raccolta e destinata ad

irrigazione:

IRRiiii FV ⋅=φ con: %06,0 IRR

iiCISTERNAii

F

V

⋅=φ

Dove: F IRR = fabbisogno idrico annuo per irrigazione effettivo, [m³]; ViiCISTERNA = volume cisterna per la raccolta delle acque meteoriche destinata ad usi irrigui [m³]; Φ ii = copertura idrica garantita dalla cisterna in progetto rispetto ad una teorica, [%];

iii. il contributo derivante dall’eventuale impiego di acque grigie opportunamente trattate e destinate ad irrigazione Nel caso in cui l’acqua grigia proveniente da usi indoor venga stoccata e riutilizzata per l’irrigazione delle aree esterne, è necessario seguire la seguente procedura per calcolare la copertura garantita. - Individuare il volume della cisterna installata in progetto ViiiCISTERNA per la raccolta delle acque grigie

(destinate ad usi irrigui). - Calcolare il contributo idrico Viii [m³] derivante dalla raccolta e dal riutilizzo dei reflui liquidi domestici (ad

esclusione dei reflui del WC e lavaggio biancheria).

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90

IRRiiiiii FV ⋅=φ con: %)365/( IRR

AiiiCISTERNiii

F

V=φ

Dove: F IRR = fabbisogno idrico annuo per irrigazione effettivo, [m³]; ViiiCISTERNA = volume cisterna per la raccolta delle acque grigie destinata ad usi irrigui [m³]; Φ iii = copertura idrica garantita dalla cisterna in progetto rispetto ad una teorica, [%];

iv. contributo derivante dall’eventuale reimpiego di acqua utilizzata per l’impianto di climatizzazione e destinate ad irrigazione Nel caso in cui l’acqua grigia proveniente dagli impianti venga riutilizzata per l’irrigazione delle aree esterne, è necessario calcolarne il contributo idrico Viv [m³]. In conclusione, la quantità effettiva di acqua potabile annua utilizzata per l’irrigazione delle aree verdi di pertinenza sarà quindi data da:

iviiiiiIRRIRR VVVFVpotabile

−−−=

Esempio applicativo Sv = 500 m

2 (prato in piena terra) Findoor = 200 m³anno Nell’intervento preso come esempio, la sistemazione esterna è lasciata a prato e viene prevista una unica cisterna da 9000 l per lo stoccaggio e il riutilizzo delle acque meteoriche. Per l’irrigazione delle aree verdi non viene quindi utilizzata acqua non potabile recuperata dai reflui liquidi domestici e dagli impianti. Ne segue che: i. Firr = FIRR = 200 m³anno

ii. 3150200%75 mFV IRRiiii =⋅=⋅= φ dove: %75%

20006,0

9%

06,0=

⋅=

⋅=

IRR

iiCISTERNAii

F

iii. 30mViii =

iv. 30mViv =

In conclusione, la quantità effettiva di acqua potabile annua utilizzata per l’irrigazione delle aree verdi di pertinenza sarà quindi data da:

35000150200 mVVVFV iviiiiiIRRIRRpotabile=−−−=−−−= (B)

Step 3. Calcolare il volume di acqua potabile risparmiata (C) Il valore di acqua potabile risparmiata da destinare a fini irrigui si ottiene sottraendo al fabbisogno idrico annuo per irrigazione Firr calcolato allo Step 1, il volume d’acqua effettivamente necessaria considerando i vari contributi calcolati allo Step 2, ovvero:

potabileIRRirrarisparmiat VFV −=

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Esempio applicativo Firr = 200 m³anno VIRR potabile = 50 m³

=−=potabileIRRirrarisparmiat VFV 150 m

3

Step 4. Calcolare il rapporto tra il volume di acqua potabile risparmiato e quello necessario per soddisfare il fabbisogno di acqua per irrigazione - Calcolare il rapporto fra il volume di acqua potabile risparmiato Vrisparmiata (ottenuto allo Step 3) e il

volume di acqua necessario per soddisfare il fabbisogno di acqua per fini irrigui preso come riferimento (ottenuto allo Step 1) ed esprimerlo in percentuale.

100⋅=irr

arisparmiat

F

VIndicatore

Esempio applicativo Vrisparmiata = 150 m

3 Firr = 200 m

3

=⋅= 100200

150Indicatore 75 %

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Criterio 2.4.2: Acqua potabile per usi indoor

Il fabbisogno idrico per usi domestici può essere diminuito attraverso l’utilizzo di sistemi di riduzione dei consumi. Inoltre, la metà del consumo giornaliero di acqua potabile può essere sostituito con acque non potabili (ad esempio per il lavaggio della biancheria e per lo scarico dei WC) grazie a sistemi di distribuzione duale che integrano, nel sistema idrico, le acque meteoriche o grigie, opportunamente filtrate e depurate. Ciò che viene richiesto per la verifica del criterio è di calcolare la quantità di acqua potabile consumata per usi indoor, intendendo così valutare l’entità del contributo dato da eventuali sistemi di recupero e riutilizzo delle acque non potabili (piovane e/o grigie).

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Consumo di risorse Esigenza: Ridurre i consumi di acqua potabile per usi indoor attraverso l’impiego di strategie di recupero o di ottimizzazione d’uso dell’acqua Indicatore di prestazione: Volume di acqua potabile risparmiata rispetto al fabbisogno base calcolato Unità di misura: %

Metodo e strumenti di verifica

La verifica del criterio comporta la seguente procedura (dati forniti dai progettisti): - Step 1. Calcolare il volume di acqua potabile (A) necessario per soddisfare il fabbisogno idrico per usi

indoor, destinazione d’uso residenziale, pari a 120 litri a persona al giorno; - Step 2. Calcolare il fabbisogno di acqua potabile annuo effettivo di progetto (B), considerando:

- il risparmio dovuto all'uso di strategie tecnologiche (sciacquoni a doppio tasto, aeratori,…) - il contributo derivante dall’eventuale impiego di acqua piovana destinata a usi indoor - il contributo derivante dall’eventuale impiego di acque grigie destinata a usi indoor - il contributo derivante dall’eventuale reimpiego di acqua utilizzata per l’impianto di climatizzazione e

destinate a usi indoor - Step 3. Calcolare il volume di acqua potabile risparmiata (C) = (A-B) - Step 4. Calcolare il rapporto tra il volume di acqua potabile risparmiato e quello necessario per

soddisfare il fabbisogno idrico per usi indoor: � C/A x 100

Guida alla verifica Step 1. Calcolare il volume di acqua potabile necessario per soddisfare il fabbisogno idrico base (A)

per usi indoor, destinazione d’uso residenziale, pari a 120 litri a persona al giorno - Calcolare con la seguente formula il volume di acqua necessaria al soddisfacimento idrico relativo alle

principali attività domestiche, considerando un fabbisogno di riferimento pari a 120 litri a persona al giorno e un periodo di utilizzo pari a 365 giorni:

iggindoor fnabF ⋅⋅=

Dove: F indoor = fabbisogno base per usi indoor [m³]; ab = numero di abitanti9; ngg = numero di giorni nel periodo di calcolo = 365 gg; fi = fabbisogno idrico giornaliero per usi indoor residenziale = 120 [l/p gg] = 0,120 [m³/p gg]

9 Il numero degli utenti da mettere in relazione con il fabbisogno idrico ipotizzato giornaliero, sarà pari al numero di abitanti (ab) insediati nell’edificio.

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93

Esempio applicativo ab = 34

annomFindoor

32,1489120,036534 =⋅⋅=

Step 2. Calcolare il fabbisogno di acqua potabile annuo effettivo di progetto (B), considerando:

i. il risparmio dovuto all'uso di strategie tecnologiche (sciacquoni a doppio tasto, aeratori,…) Il fabbisogno base per usi indoor è suddiviso secondo quanto riportato in tabella 2.4.2 a. Nel caso si utilizzino specifiche apparecchiature per la riduzione dei consumi, il fabbisogno idrico per usi indoor sarà minore e pari a:

iiggINDOOR fnabF ∑⋅⋅= β

Dove: F INDOOR = fabbisogno idrico annuo per usi indoor di progetto [m³]; ab = numero di abitanti10; ngg = numero di giorni nel periodo di calcolo = 365 gg; fi = fabbisogno idrico giornaliero per usi indoor, per persona, per destinazione d’uso, [m³/p gg]; βi = coefficiente di riduzione dovuto a sistemi di riduzione dei consumi, [-]; βi = 1 se non sono previsti sistemi di riduzione dei consumi.

I valori di riduzione medi sono riportati in Tabella 2.4.2.a. Nel caso si intenda adottare fattori di riduzione diversi da quelli indicati, si alleghi la relativa documentazione tecnica. Tabella 2.4.2. a – Determinazione fabbisogno idrico per usi domestici con riduttori di consumo

Attività Fabbisogni fi

[m³/ab al giorno] Riduzioni [%] βi [-]

Usi alimentari (bevande, cottura cibi) 0,005 - -

Lavaggio biancheria 0,030 - -

Lavaggio stoviglie 0,005 10 % 0.90

Lavaggio casa (altro) 0,007 10 % 0.90

Lavaggio persone (escluso bagno) 0,013 10 % 0.90

WC 0,030 35 % 0.65

Bagno, Doccia 0,030 7 % 0.93 0,120 ii. il contributo derivante dall’eventuale impiego di acqua piovana destinata a usi indoor; Nel caso in cui l’acqua piovana venga stoccata e riutilizzata per usi indoor, è necessario seguire la seguente procedura per calcolare la copertura garantita. - Individuare il volume della cisterna installata in progetto ViiCISTERNA destinata alla raccolta delle acque

meteoriche (destinata ad usi indoor).

10 Il numero degli utenti da mettere in relazione con il fabbisogno idrico ipotizzato giornaliero, sarà pari al numero di abitanti (ab) insediati nell’edificio.

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94

- Calcolare il contributo idrico Vii [m³] derivante dall’impiego di acqua piovana raccolta e destinata ad usi indoor:

*INDOORiiii FV ⋅=φ

Dove:

%06,0 *INDOOR

iiCISTERNAii

F

V

⋅=φ dove: ** fnabF iggINDOOR ∑⋅⋅= β

Dove: F INDOOR* = fabbisogno idrico annuo indoor al netto degli usi esclusivamente potabili [m³]; ViiCISTERNA = volume cisterna per la raccolta delle acque meteoriche destinata ad usi indoor [m³]; Φ ii = copertura idrica garantita dalla cisterna in progetto rispetto ad una teorica, [%];

Per la determinazione di FINDOOR* , fare riferimento alla seguente Tabella: Tabella 2.4.2. b – Determinazione fabbisogno idrico non potabile

Attività

Fabbisogni fi

[m³/ab al

giorno]

Riduzioni [%] βi [-] Effluenti

recuperabili

Possibile utilizzo

acqua non potabile

Usi alimentari (bevande, cottura cibi)

0,005 - - SI SI

Lavaggio biancheria 0,030 - - NO * NO * Lavaggio stoviglie 0,005 10 % 0.90 SI SI Lavaggio casa (altro) 0,007 10 % 0.90 SI SI Lavaggio persone (escluso bagno)

0,013 10 % 0.90 SI SI

WC 0,030 35 % 0.65 NO * NO *

Bagno, Doccia 0,030 7 % 0.93 SI SI iii. il contributo derivante dall’eventuale impiego di acque grigie destinata a usi indoor Nel caso in cui l’acqua grigia proveniente da usi indoor venga stoccata e riutilizzata per gli usi domestici non potabili, è necessario seguire la seguente procedura per calcolare la copertura garantita. - Individuare il volume della cisterna installata in progetto ViiiCISTERNA per la raccolta delle acque grigie

(destinata ad usi indoor). - Calcolare il contributo idrico Viii [m³] derivante dalla raccolta e dal riutilizzo dei reflui liquidi domestici.

*INDOORiiiiii FV ⋅= φ con %* *INDOOR

ggAiiiCISTERN

iiiF

nV

⋅=

αφ e ** iiggINDOOR fnabF ∑⋅⋅= β

Dove: α* = coefficiente di riduzione dovuto alle perdite = 0.85 fi* = fabbisogni delle sole utenze che possono usufruire di acqua non potabile [m³]. F INDOOR*= fabbisogno idrico annuo indoor al netto degli usi esclusivamente potabili [m³];

Si segnala che il fabbisogno da soddisfare è FINDOOR* calcolato al punto precedente e che il contributo dei reflui provenienti dai WC e dal lavaggio della biancheria non può essere va incluso nel volume di acque riutilizzabili (fare riferimento alla Tabella 2.4.2.b). iv. il contributo derivante dall’eventuale reimpiego di acqua utilizzata per l’impianto di climatizzazione e destinate a usi indoor Nel caso in cui l’acqua grigia proveniente dagli impianti venga riutilizzata per usi non potabili domestici, è necessario calcolarne il contributo idrico Viv [m³].

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In conclusione, la quantità effettiva di acqua potabile annua utilizzata per l’irrigazione delle aree verdi di pertinenza sarà quindi data da:

iviiiiiINDOORINDOOR VVVFVpotabile

−−−=

Esempio applicativo Nell’intervento preso come esempio, si utilizzano riduttori di consumo solo per i WC, e le acque grigie vengono stoccate e riutilizzate per integrare gli usi domestici non potabili. Per quest’ultima è prevista una cisterna da 1000 l. Per gli usi domestici non viene utilizzata acqua meteorica o recuperata dagli impianti. Ne segue che: Ab = 34 Viii cisterna: 1000 l = 1 m³

i. 3

1,1365110,036534 mfnabF iiggINDOOR =⋅⋅=⋅⋅= ∑β

Attività Fabbisogni fi

[m³/ab al giorno] Riduzioni [%] βi [-]

fi x βi [m³/ab al

giorno]

Usi alimentari (bevande, cottura cibi) 0,005 - - 0,005

Lavaggio biancheria 0,030 - - 0,030

Lavaggio stoviglie 0,005 - - 0,005

Lavaggio casa (altro) 0,007 - - 0,007

Lavaggio persone (escluso bagno) 0,013 - - 0,013

WC 0,030 35 % 0.65 0,0195

Bagno, Doccia 0,030 - - 0,030

Totale: 0,110

ii. 30mVii =

iii. annomfabF iINDOOR

3

* 2,6130495,036534*365 =⋅⋅=⋅⋅= ∑β

Attività Fabbisogni fi

[m³/ab al giorno]

Riduzioni

[%] βi [-] fi* x βi [m³/ab al giorno]

Usi alimentari (bevande, cottura cibi)

0,005 - - -

Lavaggio biancheria 0,030 - - 0,030 * Lavaggio stoviglie 0,005 - 0.90 - Lavaggio casa (altro) 0,007 - 0.90 - Lavaggio persone (escluso bagno)

0,013 - 0.90 -

WC 0,030 35 % 0.65 0,0195 * Bagno, Doccia 0,030 - 0.93 -

Totale: 0,0495

3

* 4,4292,61370,0 mFV INDOORiiiiii =⋅=⋅= φ Dove: %70%2,61385,0

3651=

⋅=iiiφ

iv. 30mViv =

In conclusione, la quantità effettiva di acqua potabile annua utilizzata per usi indoor sarà quindi data da:

38,18304,42902,613 mVVVFV iviiiiiINDOORINDOOR potabile=−−−=−−−=

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Step 3. Calcolare il volume di acqua potabile risparmiata Il valore di acqua potabile risparmiata da destinare ad usi domestici si ottiene sottraendo al fabbisogno idrico annuo per usi indoor Findoor calcolato allo Step 1, il volume d’acqua effettivamente necessaria considerando i vari contributi calcolati allo Step 2, ovvero:

potabileINDOORindoorarisparmiat VFV −=

Esempio applicativo Findoor = 1489,2 m³ anno VINDOOR potabile = 183,8 m³ anno

=−=potabileINDOORindoorarisparmiat VFV 1305.4 m

3/anno

Step 4. Calcolare il rapporto tra il volume di acqua potabile risparmiato e quello necessario per soddisfare il fabbisogno idrico per usi indoor - Calcolare il rapporto fra il volume di acqua potabile risparmiato Vrisparmiata (ottenuto allo Step 3) e il

volume di acqua necessario per soddisfare il fabbisogno di acqua per fini irrigui preso come riferimento (ottenuto allo Step 1) ed esprimerlo in percentuale.

100⋅=indoor

arisparmiat

F

VIndicatore

Esempio applicativo Vrisparmiata = 1305,4 m

3 anno Findoor = 1489,2 m

3 anno

=⋅= 1002,1489

4,1305Indicatore 87 %

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Criterio 3.1.1: Emissioni inglobate nei materiali da costruzione

Descrizione sintetica

Le emissioni inglobate in un materiale da costruzione rappresentano il contributo all’effetto-serra prodotto durante tutto il suo ciclo di vita. Al fine di ottimizzare il livello di sostenibilità dell’edificio occorre ridurre il più possibile il valore di emissioni inglobate contenute nei materiali impiegati nell’edificio. La miglior strategia per raggiungere l’obiettivo non consiste nella riduzione della quantità di materiali in assoluto ma nella scelta, a parità di prestazioni, delle soluzioni materiche che per lo specifico caso siano in grado di ridurre l’impatto ambientale globale dell’edificio. In generale non esistono materiali a priori migliori rispetto ad altri; è necessario per ogni caso misurarsi con le specificità della progettazione in corso, analizzando le soluzioni materiche disponibili localmente. Area di valutazione: Consumo di risorse Esigenza: Ridurre la quantità di CO2 equivalente da energia primaria non rinnovabile impiegata nell'estrazione, produzione e trasporto di materiali e componenti dell'edificio. Indicatore di prestazione: Rapporto percentuale tra la quantità di emissioni di CO2 equivalente inglobata nei materiali da costruzione dell'edificio in progetto e la quantità di emissioni di CO2 equivalente inglobata nei materiali da costruzione di un edificio standard con la medesima destinazione d'uso. Unità di misura: %

Metodo e strumenti di verifica

La verifica del criterio comporta la seguente procedura: - Step 1. Definire, per ciascun elemento dell'edificio (escluse le partizioni interne verticali), il volume di

materiale impiegato (modello); - Step 2. Applicare al modello le soluzioni materiche effettivamente impiegate nell'edificio; - Step 3. Calcolare le emissioni di CO2 inglobate nei materiali da costruzione dell'edificio mediante la

seguente formula (A):

GWP= [Σ(GWPi * Vi)] / SLP

dove: GWPi = valore di emissioni di CO2 inglobate per unità di volume del materiale i-esimo impiegato [MJ/m³] Vi = volume del materiale i-esimo impiegato nell'intervento [m³] SLP= superficie lorda di pavimento dell'edificio [m²]

- Step 4. Applicare al modello le soluzioni materiche standard (da Allegato) - Step 5. Calcolare le emissioni di CO2 inglobate nei materiali da costruzione del modello con soluzioni

materiche standard (B) con la seguente formula:

GWPlim= [Σ(GWPi,lim *Vi)] / SLP

dove: GWPi,lim = valore di emissioni di CO2 inglobate per unità di volume del materiale i-esimo standard impiegato nell'intervento [MJ/m³] Vi= volume del materiale i-esimo impiegato nell'intervento [m³] SLP= superficie lorda di pavimento dell'edificio [m²]

- Step 6. Calcolare il rapporto percentuale tra le emissioni di CO2 inglobate nell'edificio da valutare e le

emissioni di CO2 inglobate nell'edificio di riferimento:

B/A x 100;

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Guida alla verifica

Step 1. Definire, per ciascun elemento dell'edificio, il volume di materiale impiegato (modello)

- Definire le caratteristiche architettoniche dell’edificio. Le caratteristiche da definire sono:

o Struttura di elevazione: � Numero di pilastri � Sezione dei pilastri � Altezza dei pilastri � Numero di travi � Sezione delle travi � Sviluppo lineare delle travi

o Involucro � Superficie netta11 esterna per tipologia di involucro verticale opaco � Spessori degli strati di ciascun pacchetto di involucro verticale opaco � Superficie netta12 esterna di copertura � Spessori degli strati del pacchetto di copertura � Superficie lorda di pavimento piano terra � Spessori degli strati del pacchetto di pavimento � Superficie lorda delle finestre � Spessore delle finestre (vetrocamera e telaio) � Superficie lorda delle porte � Spessore delle porte

o Partizioni interne � Superficie lorda di pavimento delle partizioni orizzontali � Spessori degli strati del pacchetto solaio interpiano

- Calcolare, per ciascun materiale di involucro e partizione orizzontale, il relativo volume.

11 Si intende al netto delle aperture. 12 Si intende al netto delle aperture.

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99

Esempio applicativo

Elemento tecnologico Tipo stratigrafia Volume (m³)

Travi Struttura 52.81 Pilastri Struttura 9.23

Strato strutturale 60 Isolamento 18.78

Finitura interna 4.70

Chiusure orizzontali inferiori

Impermeabilizzante 0.94 Strato strutturale 60 Isolamento 15.65

Finitura interna 4.70 Finitura esterna 15.65

Chiusure orizzontali superiori

Impermeabilizzante 0.94 Strato strutturale 60 Isolamento 6.26

Finitura interna 4.70

Partizioni orizzontali

Finitura esterna 4.70 Strato resistente 61.82 Isolamento 15.87

Finitura interna 4.76 Finitura esterna 9.52

Chiusure verticali

Serramenti 10.88

Step 2. Applicare al modello le soluzioni materiche effettivamente impiegate nell'edificio

- Definire, per ciascun elemento delle stratigrafie di involucro e partizione orizzontale, le relative caratteristiche materiche. Le caratteristiche da definire sono:

o Tipo di materiale o Valore di Embodied CO2 Emission unitario del materiale (GWPi).

N.B. I valori di Embodied CO2 Emission unitari dei materiali utilizzati si ricavano dalla letteratura tecnica disponibile in materia. Nel caso i valori GWPi siano espressi in kgCO2/kg occorre convertire il valore in kgCO2/m³ mediante la seguente formula:

ρmassai

volumei

GWPGWP

,, =

dove: GWPi,volume: valore di Embodied CO2 Emission del materiale per unità di volume [kgCO2/m³]; GWPi,massa: valore di Embodied CO2 Emission del materiale per unità di massa [kgCO2/kg]; ρ: massa volumica o densità del materiale [kg/m³].

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Redatto con il contributo tecnico scientifico di ITC-CNR e iiSBE Italia

100

Esempio applicativo

Elemento tecnologico

Tipo stratigrafia Volume (m³) Materiale GWPi

(kgCO2/m³)

Travi Struttura 52.81 Cemento armato 265 Pilastri Struttura 9.23 Cemento armato 265

Strato strutturale 60 Laterocemento 264 Isolamento 18.78 Kenaf 32

Finitura pavimento 4.70 Parquet -940

Chiusure orizzontali inferiori

Impermeabilizzante 0.94 Membrana bituminosa 608 Strato strutturale 60 Laterocemento 264 Isolamento 15.65 Kenaf 32

Finitura interna 4.70 Intonaco di calce e cemento 344 Finitura esterna 15.65 Ghiaietto 17

Chiusure orizzontali superiori

Impermeabilizzante 0.94 Membrana bituminosa 608 Strato strutturale 60 Laterocemento 264 Isolamento 6.26 Kenaf 32

Finitura pavimento 4.70 Parquet -940

Partizioni orizzontali

Finitura esterna 4.70 Intonaco di calce e cemento 344 Strato resistente 61.82 Laterizi leggeri -55.2 Isolamento 15.87 Kenaf 32

Finitura interna 4.76 Intonaco di calce e cemento 344 Finitura esterna 9.52 Intonaco di calce e cemento 344

Chiusure verticali

Serramenti 10.88 Alluminio vetro doppio 5000

Step 3. Calcolare le emissioni di CO2 inglobate nei materiali da costruzione dell'edificio (B)

Per il calcolo delle emissioni di CO2 inglobate nei materiali da costruzione degli edifici con soluzioni costruttive standard, utilizzare i fogli di calcolo elettronico “2.1.1_3.1.1a” e “2.1.1_3.1.1b” allegati. - Calcolare il valore di emissioni di CO2 inglobate dell’edificio secondo la formula seguente:

( )SLP

VGWPGWP

ii∑ ⋅=

dove: GWPi = emissioni di CO2 inglobate per unità di volume del materiale impiegato [kgCO2/m

3] Vi = volume del materiale impiegato [m

3] SLP = superficie lorda di pavimento [m2]

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101

Esempio applicativo SLP edificio = 626 m²

Materiale GWPi

(kgCO2/m³) Volume (m³)

GWPi*V (kgCO2)

Cemento armato 265 62.04 16441 Laterocemento 264 180 47520

Kenaf 32 56.56 1810 Parquet -940 9.4 -8836

Membrana bituminosa 608 1.88 1143 Intonaco di calce e cemento 344 23.68 8146

Ghiaietto 17 15.65 266 Laterizi leggeri -55.2 61.82 -3451

Alluminio vetro doppio 2000 10.88 21760 Totale 84799

Calcolo dell’energia inglobata nell’edificio: EE= 84799 / 626 = 135.5 MJ/m²

Step 4. Applicare al modello le soluzioni materiche standard

- Definire, per ciascun elemento delle stratigrafie di involucro e partizione orizzontale, le caratteristiche materiche relative ad un edificio standard. Le caratteristiche materiche di un edificio standard sono riportate di seguito:

o STRUTTURA PORTANTE

� Travi: Cemento armato � Pilastri: Cemento armato

o CHIUSURE ORIZZONTALI INFERIORI

� Elemento portante: solaio in laterocemento gettato in opera � Isolante: Polistirene espanso � Impermeabilizzante: Bitume o assimilabili � Finitura interna: Piastrelle in ceramica � Finitura esterna: Intonaco tradizionale (sabbia e cemento - solo se l'ambiente

confinante è un locale non riscaldato)

o CHIUSURE ORIZZONTALI SUPERIORI � Elemento resistente: solaio in laterocemento gettato in opera � Isolante: Polistirene espanso � Impermeabilizzante: Bitume o assimilabili � Finitura Interna: Intonaco tradizionale (sabbia e cemento) � Finitura esterna: Ghiaia (per tetti piani) Tegole (per tetti a falde)

o CHIUSURE VERTICALI

� Elemento resistente: Laterizi leggeri o assimilabili a mattoni doppio UNI � Isolante: Polistirene espanso � Finitura interna: Intonaco tradizionale (sabbia e cemento) � Finitura esterna: Intonaco tradizionale (sabbia e cemento)

o SOLAI INTERPIANO:

� Elemento portante: solaio in laterocemento gettato in opera

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102

� Isolante: Polistirene espanso � Finitura di pavimento: Piastrelle in ceramica � Finitura esterna: intonaco tradizionale (sabbia e cemento)

o CHIUSURE TRASPARENTI E PORTE

� Telaio: Alluminio � Vetro: Doppio vetro con aria

Esempio applicativo

Elemento tecnologico

Tipo stratigrafia Volume (m³) Materiale EEi

(MJ/m³)

Travi Struttura 52.81 Cemento armato 265 Pilastri Struttura 9.23 Cemento armato 265

Strato strutturale 60 Laterocemento 264 Isolamento 18.78 Polistirene espanso 118

Finitura pavimento 4.70 Piastrelle di ceramica 1854

Chiusure orizzontali inferiori

Impermeabilizzante 0.94 Membrana bituminosa 608 Strato strutturale 60 Laterocemento 264 Isolamento 15.65 Polistirene espanso 118

Finitura interna 4.70 Intonaco di calce e cemento 344 Finitura esterna 15.65 Ghiaietto 17

Chiusure orizzontali superiori

Impermeabilizzante 0.94 Membrana bituminosa 608 Strato strutturale 60 Laterocemento 264 Isolamento 6.26 Polistirene espanso 118

Finitura pavimento 4.70 Piastrelle di ceramica 1854

Partizioni orizzontali

Finitura esterna 4.70 Intonaco di calce e cemento 344 Strato resistente 61.82 Laterizi leggeri -55.2 Isolamento 15.87 Polistirene espanso 118

Finitura interna 4.76 Intonaco di calce e cemento 344 Finitura esterna 9.52 Intonaco di calce e cemento 344

Chiusure verticali

Serramenti 10.88 Alluminio vetro doppio 2000

Step 5. Calcolare le emissioni di CO2 inglobate nei materiali da costruzione del modello con soluzioni materiche standard (B)

- Calcolare le emissioni di CO2 inglobate nei materiali da costruzione del modello con soluzioni materiche standard (B) mediante la seguente formula:

( )SLP

VGWPGWP

ii∑ ⋅=

lim,

lim

dove: GWPi,lim = Emissioni di CO2 inglobate per unità di volume del materiale di tipo standard impiegato [kgCO2/m

3] Vi = volume del materiale impiegato [m

3] SLP = superficie lorda di pavimento [m2]

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103

Esempio applicativo SLP edificio = 626 m²

Materiale GWPi,lim

(kgCO2/m³) Volume (m³)

GWPi,lim*V (kgCO2)

Cemento armato 265 62.04 16441 Laterocemento 264 180 47520

Polistirene espanso 118 56.56 6674 Piastrelle in ceramica 1854 9.4 17428 Membrana bituminosa 608 1.88 1143

Intonaco di calce e cemento 344 23.68 8146 Ghiaietto 17 15.65 266

Laterizi leggeri -55.2 61.82 -3143 Alluminio vetro doppio 2000 10.88 21760

Totale 116235

Calcolo dell’energia inglobata nell’edificio con caratteristiche materiche standard: GWPlim= 116235 / 626 = 185.7 kgCO2/m²

Step 6. Calcolare il rapporto percentuale tra le emissioni di CO2 inglobate nell'edificio da valutare e le emissioni di CO2 inglobate nell'edificio di riferimento

- Calcolare il rapporto fra il valore GWP (ottenuto allo Step 3) dell’edificio e il valore GWPlim (ottenuto allo Step 5) dell’edificio modello ed esprimerlo in percentuale:

100lim

⋅=GWP

GWPIndicatore

dove: GWP = Emissioni di CO2 inglobate totali dei materiali da costruzione impiegati nell’edificio [kgCO2/m

2] GWPlim = Emissioni di CO2 inglobate totali dei materiali da costruzione impiegati in un edificio con caratteristiche costruttive standard [kgCO2/m

2] Esempio applicativo GWP = 135.5 kgCO2/m

2 GWPlim = 185.7 kgCO2/m

2

=⋅= 1007.185

5.135Indicatore 73.0 %

Il calcolo dell’indicatore di prestazione può essere eseguito utilizzando lo strumento di calcolo relativo.

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104

Criterio 3.1.2: Emissioni previste in fase operativa

Le emissioni di CO2 previste in fase operativa rappresentano il contributo all’effetto-serra prodotto dall’edificio. Al fine di ottimizzare il livello di sostenibilità dell’edificio occorre ridurre il più possibile le emissioni di CO2. Le strategie migliori per raggiungere l’obiettivo di sostenibilità sono la riduzione dei consumi e l’impiego di combustibili a basso fattore di emissione di CO2. Un edificio a basso contenuto di emissioni di CO2 contribuisce a limitare il surriscaldamento globale e quindi l’effetto-serra.

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Consumo di risorse Esigenza: Ridurre la quantità di emissioni di CO2 equivalente da energia primaria non rinnovabile impiegata per l'esercizio annuale dell'edificio. Indicatore di prestazione: Rapporto percentuale tra la quantità di emissioni di CO2 equivalente annua prodotta per l'esercizio dell'edificio in progetto e la quantità di emissioni di CO2 equivalente annua prodotta per l'esercizio di un edificio standard con la medesima destinazione d'uso. Unità di misura: %

Metodo e strumenti di verifica

La verifica del criterio comporta la seguente procedura: - Step 1. Calcolare la quantità di emissioni di CO2 equivalente annua prodotta per l'esercizio dell'edificio

(B), mediante la seguente formula:

B = Σ(EFi*fCO2i)+Σ(EFe*fCO2e)+Σ(EFacs*fCO2acs)+Σ(EFel*fCO2el) dove:

EFi: Valore di energia fornita per il riscaldamento calcolata sulla base della procedura descritta nella serie UNI TS 11300; EFe: Valore di energia fornita per il raffrescamento:

EPe,invol / ηms dove: EPe,invol: indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell’involucro edilizio da D.P.R. 59/09 ηms: coefficiente di prestazione medio stagionale del sistema di produzione di energia frigorifera pari al valore nominale della macchina in condizioni standard di riferimento (pieno carico)

EFacs: Valore di energia fornita per ACS:

Qw+Qlw-Qgw+Qaux,el dove:

Qw: fabbisogno di energia termica per ACS (vedi criterio 2.2.1) Qlw: Perdite dell'impianto (vedi criterio 2.2.1) Qgw: quota di energia termica per ACS prodotta da fonti energetiche rinnovabili (vedi criterio 2.2.1) Qaux,el: (vedi criterio 2.2.1)

EFel: Valore di energia fornita per usi elettrici:

Qel-Qgel

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105

dove:

Qel: fabbisogno di energia per usi elettrici (vedi criterio 2.2.2) Qgel: quota di energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili (vedi criterio 2.2.2) Gas naturale* 0,201 kgCO2/kWh GPL* 0,236 kgCO2/kWh Carbone* 0,344 kgCO2/kWh Gasolio* 0,268 kgCO2/kWh Nafta* 0.264 kgCO2/kWh Olio combustibile* 0,278 kgCO2/kWh Lignite* 0,364 kgCO2/kWh Mix elettrico 0,4332 kgCO2/kWh Rifiuti speciali combustibili* 0,330 kgCO2/kWh Energie rinnovabili di cui al d.lgs n. 387/2003 e ss.mm.ii: 0,000 kgCO2/kWh

*fonte Deliberazione Ministero dell'Ambiente 10 aprile 2009, n. 14 - Step 2. Calcolare la quantità di emissioni di CO2 equivalente annua prodotta per l'esercizio di un edificio standard con la medesima destinazione d'uso (A) mediante la seguente formula:

A = EFi,lim*fCO2i,lim+EFe,lim*fCO2e,lim+EFacs,lim*fCO2acs,lim+EFel,lim*fCO2el,lim

dove:

fCO2i,lim= 0,201 kgCO2/kWh (gas naturale) fCO2e,lim= 0,200 kgCO2/kWh (energia elettrica) fCO2acs,lim= 0,201 kgCO2/kWh (gas naturale) fCO2el,lim= 0,200 kgCO2/kWh (energia elettrica)

EFi,lim= EPi,lim / fpgn dove: EPi,lim:Valore limite dell’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale di cui al d.lgs. 192/2005 e ss.mm.ii (vedi criterio 2.1.4)

fpgn: fattore di conversione dell'energia primaria del gas naturale (1 kWh/kWh)

EFe,lim= EPe,invol,lim / ηms,lim dove EPe,invol,lim: indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell’involucro edilizio da D.P.R. 59/09 ηms,lim : coefficiente di prestazione medio stagionale del sistema di produzione di energia frigorifera di un apparecchio alimentato dalla rete elettrica (3) EFacs,lim=(0,5 * EPw)/ ηw,lim dove EPw: fabbisogno teorico di energia primaria per ACS (vedi criterio 2.2.1)

ηw,lim: rendimento globale medio stagionale dell'impianto termico da Dlgs.311/06 Allegato I

EFel,lim=(100 - FERel,0)* Qel dove FERel,0: percentuale di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili di livello 0 (vedi criterio 2.2.2)

Qel: fabbisogno di energia per usi elettrici (vedi criterio 2.2.2)

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106

- Step 3. Calcolare il rapporto percentuale tra la quantità di emissioni di CO2 equivalente annua prodotta dalle forme di energia utilizzata per l'esercizio dell'edificio da valutare (B) e la quantità di emissioni di CO2 equivalente annua prodotta per l'esercizio di un edificio standard con la medesima destinazione d'uso (A): • B/A x 100; Guida alla verifica

Step 1. Calcolare la quantità di emissioni di CO2 equivalente annua prodotta per l'esercizio dell'edificio (B)

- Calcolare l’energia fornita (EF) per i diversi usi energetici seguendo la seguente procedura: - Riscaldamento (EF i):

iii QlQEF +=

dove: Qi: fabbisogno di energia netta per il riscaldamento secondo la norma UNI TS 11300-1 [kWh] (da criterio 2.1.4) Qli: perdite complessive dell’impianto di riscaldamento comprensive delle eventuali quote recuperate, secondo la norma UNI TS 11300-2 [kWh] (da criterio 2.1.4);

- Raffrescamento (EF e):

ms

invole

e

EPEF

η,=

dove: EPe,invol: indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell’involucro edilizio da D.P.R. 59/09 (da criterio 2.1.7):

u

cinvole

S

QEP =,

dove: Qc: fabbisogno di energia netta per il raffrescamento, secondo la norma UNI TS 11300-1 [kWh]; Su: superficie utile raffrescata [m²].

ηms: coefficiente di prestazione medio stagionale del sistema di produzione di energia frigorifera pari al valore nominale della macchina in condizioni standard di riferimento (pieno carico).

- Acqua Calda Sanitaria (EF acs):

wwwacs QgQlQEF −+=

dove: Qw: fabbisogno di energia netta per ACS secondo la norma UNI TS 11300-2, capitolo 5.2 [kWh/m²] (da criterio 2.2.1); Qlw : perdite complessive dell'impianto di produzione di ACS, comprensive di quelle recuperate secondo la norma UNI TS 11300-2, capitolo 6.9 [kWh/m²] (da criterio 2.2.1); Qgw: quota di energia termica per ACS prodotta da fonti energetiche rinnovabili [kWh/m²] (da criterio 2.2.1);

- Altri usi elettrici (EF el):

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107

elelel QgQEF −=

dove: Qel: fabbisogno di energia per usi elettrici [kWh/m²] (da criterio 2.2.2); Qgel: quota di energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili [kWh/m²] (da criterio 2.2.2);

- Calcolare la quantità di emissioni di CO2 equivalente annua prodotta per l'esercizio dell'edificio (B),

mediante la seguente formula:

)()()()( ,2,222 elelacsacseeii fCOEFfCOEFfCOEFfCOEFB ⋅+⋅+⋅+⋅= ∑∑∑∑

dove: fCO2i = fattore di emissione di CO2 del combustibile utilizzato per il riscaldamento [kgCO2/kWh]; fCO2e = fattore di emissione di CO2 del combustibile utilizzato per il raffrescamento [kgCO2/kWh]; fCO2acs = fattore di emissione di CO2 del combustibile utilizzato per la produzione di ACS [kgCO2/kWh]; fCO2el = fattore di emissione di CO2 del combustibile utilizzato per altri usi elettrici [kgCO2/kWh].

I fattori di emissione dei principali combustibili utilizzati in ambito civile, possono essere ricavati dal prospetto seguente:

Combustibile Fattore di emissione di CO2

(da Deliberazione Ministero dell'Ambiente 10 aprile

2009, n. 14)

Unità di misura

Gas naturale 0,201 kgCO2/kWh GPL 0,236 kgCO2/kWh

Carbone 0,344 kgCO2/kWh Gasolio 0,268 kgCO2/kWh Nafta 0.264 kgCO2/kWh

Olio combustibile 0,278 kgCO2/kWh Lignite 0,364 kgCO2/kWh

Mix elettrico 0,4332 kgCO2/kWh Rifiuti speciali combustibili 0,330 kgCO2/kWh

N.B.(1) In caso di assenza di impianto di raffrescamento considerare pari a zero le relative emissioni di CO2.

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108

Esempio applicativo: Ubicazione dell’edificio = Ancona (1688 GG, zona climatica D) S/V = 0.44 Tipologia: Plurifamiliare Riscaldamento Fabbisogno energia netta (Qi): 17.5 kWh/m² Perdite complessive impianto (Qli): 4.1 kWh/m² Energia fornita (EFi): 21.6 kWh/m² Vettore energetico: gas naturale (fCO2= 0.201) Raffrescamento EPe,invol: 24.2 kWh/m² Rendimento impianto (ηms): 1.4 Energia fornita (EFe): 17.3 kWh/m² Vettore energetico: energia elettrica (fCO2= 0.4332) ACS Fabbisogno energia netta (Qw): 17.1 kWh/m² Perdite complessive impianto (Qli): 1.5 kWh/m² Energia rinnovabile (Qgw): 8.0 kWh/m² Energia fornita (EFacs): 10.6 kWh/m² Vettore energetico: gas naturale (fCO2= 0.201) Altri sui elettrici Consumo standard (Qel): 30.0 kWh/m² Energia rinnovabile (Qgel): 12.8 kWh/m² Energia fornita (EFel): 17.2 kWh/m² Vettore energetico: energia elettrica (fCO2= 0.4332) Emissioni di CO2 complessive dell’edificio:

( ) ( ) ( ) ( ) =⋅+⋅+⋅+⋅= 4332.02.17201.06.104332.03.17201.06.21B 21.4 kgCO2/m²

Step 2. Calcolare la quantità di emissioni di CO2 equivalente annua prodotta per l'esercizio di un edificio standard con la medesima destinazione d'uso (A)

- Calcolare l’energia fornita limite (EFi,lim) per i diversi usi energetici seguendo la seguente procedura: - Riscaldamento:

gn

i

ifp

EPEF

lim,lim, =

dove: EPi,lim:Valore limite dell’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale di cui al d.lgs. 192/2005 e ss.mm.ii (da criterio 2.1.4); fpgn: fattore di conversione dell'energia primaria del gas naturale (1 kWh/kWh)

- Raffrescamento:

lim,

lim,,lim,

ms

invole

e

EPEF

η=

dove:

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EPe,invol,lim: indice di prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell’involucro edilizio limite da D.P.R. 59/09 (da criterio 2.1.7) ηms,lim : coefficiente di prestazione medio stagionale del sistema di produzione di energia frigorifera di un apparecchio alimentato dalla rete elettrica (3)

- Acqua Calda Sanitaria:

lim,lim,

5.0

w

wacs

EPEF

η⋅

=

dove EPw: fabbisogno teorico di energia primaria per ACS (vedi criterio 2.2.1)

ηw,lim: rendimento globale medio stagionale dell'impianto termico di ACS da Dlgs.311/06 Allegato I

- Altri usi elettrici:

( ) eleli QFEREF ⋅−= 0,lim, 100

dove FERel,0: percentuale di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili di livello 0 (vedi criterio 2.2.2) Qel: fabbisogno standard di energia per usi elettrici (vedi criterio 2.2.2)

- Calcolare la quantità di emissioni di CO2 equivalente annua prodotta per l'esercizio di un edificio standard con la medesima destinazione d’uso (A), mediante la seguente formula:

)()()()( lim,,2lim,lim,,2lim,lim,2lim,lim,2lim, elelacsacseeii fCOEFfCOEFfCOEFfCOEFA ⋅+⋅+⋅+⋅= ∑∑∑∑

dove: fCO2i,lim = fattore di emissione di CO2 del gas naturale [0.2010 kgCO2/kWh]; fCO2e,lim = fattore di emissione di CO2 del mix elettrico [0.4332 kgCO2/kWh]; fCO2acs,lim = fattore di emissione di CO2 del gas naturale [0.2010 kgCO2/kWh]; fCO2el,lim = fattore di emissione di CO2 del mix elettrico [0.4332 kgCO2/kWh].

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Esempio applicativo: Ubicazione dell’edificio = Ancona (1688 GG, zona climatica D) S/V = 0.44 Tipologia: Plurifamiliare Riscaldamento Fabbisogno energia primaria limite (EPiL): 43.6 kWh/m² Vettore energetico: gas naturale (fpgn= 1, fCO2= 0.201) Energia fornita limite (EFi,lim): 43.6 kWh/m² Raffrescamento Indice di raffrescamento estivo dell’involucro (EPe,invol,lim): 30.0 kWh/m² Rendimento limite dell’impianto (ηms,lim): 3.0 Vettore energetico: energia elettrica (fpgn= 2.6, fCO2= 0.4332) Energia fornita (EFe,lim): 26.0 kWh/m² ACS Fabbisogno teorico di energia primaria (EPw): 21.6 kWh/m² Rendimento globale medio stagionale limite dell’impianto (ηw): 0.79 (Generatore da 25 kW) Energia fornita limite (EFacs): 13.7 kWh/m² Vettore energetico: gas naturale (fCO2= 0.201) Altri sui elettrici Consumo standard (Qel): 30.0 kWh/m² Energia rinnovabile di livello 0 (Qgel): 25 % (edificio plurifamiliare) Energia fornita limite (EFel): 22.5 kWh/m² Vettore energetico: gas naturale (fCO2= 0.4332) Emissioni di CO2 complessive dell’edificio:

( ) ( ) ( ) ( ) =⋅+⋅+⋅+⋅= 4332.05.22201.07.134332.026201.06.43A 32.5 kgCO2/m²

Step 3. Calcolare il rapporto percentuale tra la quantità di emissioni di CO2 equivalente annua prodotta dalle forme di energia utilizzata per l’esercizio dell’edificio da valutare e la quantità di emissioni di CO2 equivalente annua prodotta per l’esercizio di un edificio standard

- Calcolare, il rapporto tra le emissioni di CO2 relative all’edificio e le emissioni di CO2 relative alla tipica pratica costruttiva secondo la seguente formula:

100⋅=A

BIndicatore

dove: B = emissioni di CO2 relative gli usi energetici dell’edificio [kgCO2/m

2]; A = emissioni di CO2 relative alla tipica pratica costruttiva [kgCO2/m

2]. Esempio applicativo B = 21.4 kgCO2/m

2 A = 32.5 kgCO2/m

2

=⋅= 1005.32

4.21Indicatore 65.8 %

Il calcolo dell’indicatore di prestazione può essere eseguito utilizzando lo strumento di calcolo relativo.

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111

Criterio 3.2.1: Acque grigie inviate in fognatura

Gli effluenti prodotti dalle attività domestiche generalmente vengono scaricati direttamente in fognatura. Per minimizzarne la quantità è possibile agire sulla riduzione dei consumi e sull’utilizzo di appositi sistemi di recupero delle acque. Ciò che viene richiesto per la verifica del criterio è di calcolare il volume dei rifiuti liquidi non prodotti rispetto alla quantità di riferimento calcolata i base al fabisogno idrico per usi indoor.

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Consumo di risorse Esigenza: Ridurre i consumi di acqua potabile per usi indoor attraverso l’impiego di strategie di recupero o di ottimizzazione d’uso dell’acqua Indicatore di prestazione: Volume dei rifiuti liquidi non prodotti rispetto alla quantità di riferimento calcolata in base al fabbisogno idrico per usi indoor. Unità di misura: %

Metodo e strumenti di verifica

La verifica del criterio comporta la seguente procedura (dati forniti dai progettisti): - Step 1. Calcolare il volume standard di acque grigie potenzialmente immesse in fognatura (A) calcolate

come refluo corrispondente al fabbisogno idrico per usi indoor (esclusi i wc), destinazione d’uso residenziale, pari a 90 litri a persona al giorno;

- Step 2. Calcolare il volume effettivo di acque reflue immesse in fognatura (B), considerando: il risparmio di produzione di acque grigie dovuto all’uso di strategie tecnologiche (sciacquoni a doppio tasto, aeratori,…) il contributo derivante dall’eventuale reimpiego di acque grigie opportunamente trattate per irrigazione o usi indoor

- Step 3. Calcolare il volume di acque reflue non immesso in fognatura rispetto al volume standard calcolato (C) = (A-B)

- Step 4. Calcolare il rapporto tra il volume di acque reflue non immesse in fognatura e quello corrispondente al fabbisogno idrico per usi indoor (esclusi wc): � C/A x 100

Guida alla verifica

Step 1. Calcolare il volume standard di acque grigie potenzialmente immesse in fognatura (A) calcolate come refluo corrispondente al fabbisogno idrico per usi indoor (esclusi i wc), destinazione d’uso residenziale, pari a 90 litri a persona al giorno

- Calcolare con la seguente formula il volume di acqua grigia potenzialmente immessa in fognatura,

considerando un consumo di riferimento pari a 90 litri a persona al giorno e un periodo di utilizzo pari a 365 giorni:

iggindoor effnabEff ⋅⋅=

Dove: Eff indoor = volume base di effluenti prodotti all’anno [m³]; ab = numero di abitanti13;

13 Il numero degli utenti da mettere in relazione con il fabbisogno idrico ipotizzato giornaliero, sarà pari al numero di abitanti (ab) insediati nell’edificio.

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112

ngg = numero di giorni nel periodo di calcolo = 365 gg; effi = volume base di effluenti prodotti al giorno = 90 [l/p gg] = 0,090 [m³/p gg]

Esempio applicativo ab = 34

=⋅⋅= 090,036534indoorEff 1116.9 m3/anno

Step 2. Calcolare il volume effettivo di acque reflue immesse in fognatura (B), considerando:

i. il risparmio di produzione di acque grigie dovuto all’uso di strategie tecnologiche (sciacquoni a doppio tasto, aeratori,…) Il volume di effluenti prodotti è funzione della quantità dei reflui domestici prodotti. I consumi di acqua dovuto ad attività domestiche è suddiviso secondo quanto riportato in tabella 3.2.1 a. Nel caso si utilizzino specifiche apparecchiature per la riduzione dei consumi, il volume di effluenti prodotti è dato dalla seguente formula:

iiggINDOOR effnabEff ∑⋅⋅= β

Dove: Eff INDOOR = volume base di effluenti prodotti all’anno in progetto [m³]; ab = numero di abitanti14; ngg = numero di giorni nel periodo di calcolo = 365 gg; effi = volume di effluenti prodotti al giorno per destinazione d’uso, [m³/p gg]; βi = coefficiente di riduzione dovuto a sistemi di riduzione dei consumi, [-]; βi = 1 se non sono previsti sistemi di riduzione dei consumi. I valori di riduzione medi sono riportati in Tabella 3.2.1.a. Nel caso si intenda adottare fattori di riduzione diversi da quelli indicati, si alleghi la relativa documentazione tecnica. Tabella 3.2.1. a – Determinazione effluenti recuperabili da usi domestici con riduttori di consumo

Attività Fabbisogni effi

[m³/ab al giorno] Riduzioni [%] βi [-]

Usi alimentari (bevande, cottura cibi) 0,005 - -

Lavaggio biancheria 0,030 - -

Lavaggio stoviglie 0,005 10 % 0.90 Lavaggio casa (altro) 0,007 10 % 0.90 Lavaggio persone (escluso bagno) 0,013 10 % 0.90 Bagno, Doccia 0,030 7 % 0.93 0,090 ii. il contributo derivante dall’eventuale reimpiego di acque grigie opportunamente trattate per irrigazione o usi indoor Nel caso in cui l’acqua grigia proveniente da usi indoor venga stoccata e riutilizzata per gli usi domestici non potabili e/o per usi irrigui, è necessario indicare il contributo calcolato per i criteri 2.4.1 e 2.4.2 allo Step 2.iii.

14 Il numero degli utenti da mettere in relazione con il fabbisogno idrico ipotizzato giornaliero, sarà pari al numero di abitanti (ab) insediati nell’edificio.

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113

In conclusione, la quantità effettiva di effluenti effettivamente immessi in fognatura sarà quindi data da:

iiiINDOOREFF VEffV −=

Esempio applicativo Nell’intervento preso come esempio, non si utilizzano riduttori di consumo (ad eccezione dei WC), e le acque grigie vengono stoccate e riutilizzate solo per integrare gli usi domestici non potabili. Per quest’ultima è prevista una cisterna da 1000 l. Gli effluenti provenienti dagli usi indoor non vengono utilizzate per fini irrigui. Ne segue che: Ab = 34 Viii cisterna: 1000 l = 1 m³

Ii =⋅⋅=⋅⋅= ∑ 090,036534iiggINDOOR effnabEff β 1116.9 m3/anno

Attività Fabbisogni fi

[m³/ab al giorno] Riduzioni [%] βi [-]

fi x βi [m³/ab al

giorno]

Usi alimentari (bevande, cottura cibi) 0,005 - - 0,005

Lavaggio biancheria 0,030 - - 0,030

Lavaggio stoviglie 0,005 - - 0,005

Lavaggio casa (altro) 0,007 - - 0,007

Lavaggio persone (escluso bagno) 0,013 - - 0,013

Bagno, Doccia 0,030 - - 0,030

Totale: 0,090

ii. =⋅= *INDOORiiiiii FV φ 429.4 m3

In conclusione, la quantità effettiva di effluenti è pari a:

=−=−= 4,4299,1116iiiINDOOREFF VEffV 687.5 m3

Step 3. Calcolare il volume di acque reflue non immesso in fognatura rispetto al volume standard calcolato

Il valore del volume di effluenti non immesso in fognatura si ottiene sottraendo al volume base Effindoor calcolato allo Step 1, il volume d’acqua effettivamente scaricata in fognatura considerando i vari contributi calcolati allo Step 2, ovvero:

EFFindoorarisparmiateff VEffV −=

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114

Esempio applicativo Effindoor = 1116,9 m³ anno VEFF = 687,5 m³ anno

annomVFVpotabileINDOORindoorarisparmiateff

34,429=−=

Step 4. Calcolare il rapporto tra il volume di acque reflue non immesse in fognatura e quello corrispondente al fabbisogno idrico per usi indoor (esclusi wc)

- Calcolare il rapporto fra il volume di acque effettivamente risparmiate al sistema fognario Veff risparmiata (ottenuto allo Step 3) e il volume di effluenti base (ottenuto allo Step 1) ed esprimerlo in percentuale.

100⋅=indoor

arisparmiateff

Eff

VIndicatore

Esempio applicativo Veff risparmiata = 429,4 m

3 anno Effindoor = 1116,9 m

3 anno

=⋅= 1009,1116

4,429Indicatore 38 %

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Criterio 3.2.2: Acque meteoriche captate e stoccate

Ciò che viene richiesto per la verifica del criterio è di calcolare il volume di acqua piovana effettivamente recuperata e stoccata durante l’anno in relazione alla quantità massima di acqua piovana teoricamente recuperabile.

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Consumo di risorse Esigenza: Favorire la raccolta di acqua piovana per successivo riutilizzo Indicatore di prestazione: Volume di acqua piovana recuperata e stoccata all’anno rispetto a quella effettivamente recuperabile dalla superficie captante. Unità di misura: %

Metodo e strumenti di verifica

Per la verifica del criterio seguire la seguente procedura: - Step 1. Calcolare il volume di acque piovane potenzialmente recuperabili dalle aree di captazione (A); - Step 2. Calcolare il volume di acque piovane effettivamente recuperate e stoccate (B); - Step 3. Calcolare il rapporto tra il volume di acqua piovana recuperabile e quello effettivamente

recuperato: � B/A x 100

Guida alla verifica

Step 1. Calcolare il volume di acque piovane potenzialmente recuperabili dalle aree di captazione (A).

Individuare le superfici captanti previste in progetto Sci e definire per ciascuna di esse tipologia ed estensione. Si segnala che l’area delle superfici captanti è quella corrispondente alle loro proiezioni sul piano orizzontale. A seconda del tipo di superficie, la sua estensione dovrà essere ridotta di un coefficiente di deflusso Ψi def [%] che rappresenta il rapporto tra l’entità delle precipitazioni incidente e la quantità d’acqua che effettivamente raggiunge il sistema di accumulo. La superficie complessiva di captazione sarà quindi minore di quella reale e corrispondente alla somma delle superfici parziali, ognuna delle quali ridotta del relativo fattore Ψ def, ovvero:

defi i

n

i

cc SS ψ⋅=∑=1

dove: Sc = superficie di captazione totale, [m²]; Sci = superficie di captazione parziale i-esima, [m²]; Ψi def = coefficiente di deflusso relativo alla superficie di captazione parziale i-esima, [%] Tabella 3.2.2.a – Determinazione coefficiente di deflusso ψdef

Natura della superficie captante Ψ def [%]

Tetto duro spiovente (a seconda della capacità di assorbimento e della rugosità) 80 - 90 Tetto piano non ghiaioso 80 Tetto piano ghiaioso 60

Tetto verde intensivo15 30

2 Per verde intensivo si intende un sistema che richiede maggiori cure rispetto al verde estensivo e l’ausilio di una manutenzione di maggiore intensità, in funzione delle associazioni di specie vegetali. La norma UNI 11235 fornisce poi le specifiche e i criteri di calcolo per la progettazione riguardanti la composizione di tutti gli elementi o strati primari.

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Tetto verde estensivo16 50 Superficie lastricata/ Superficie lastricata composta 50

Asfaltatura 80 Il volume teorico di acqua piovana recuperabile all’anno è pari a:

ipSV filcpiog ⋅⋅= η

Dove: Vpiog = volume teorico di acqua piovana recuperabile all’anno, [m³/anno]; Sc = superficie di captazione totale, [m²]; ηfil = efficienza del filtro idrogeologico, pari a 0,90 [%]; ip = indice di piovosità dell’area geografica in cui è sito l’intervento [m/anno]. (NB. L’indice di piovosità è spesso espresso in mm/anno. Convertire in maniera opportuna il dato prima di inserirlo nella formula). Secondo la norma di riferimento, la dimensione ottimale della cisterna di accumulo delle acque piovane VCISATERNA* è pari al prodotto della resa dell’acqua piovana all’anno (pari a 0,06) per il valore minimo tra il fabbisogno e il volume di acqua recuperabile. Nel caso specifico si adotterà le seguente formula:

piogCISTERNA VV ⋅= 06,0*

Esempio applicativo Sci = 360 m² Superficie copertura = tetto piano ghiaioso Ip = 900 mm anno

2

1

2166,0360 mSSdefi i

n

i

cc =⋅=⋅=∑=

ψ

3

19299,090,0216 mipSV filcpiog =⋅⋅=⋅⋅= η

3

52,1119206,006,0* mVV piogCISTERNA =⋅=⋅=

Step 2. Calcolare il volume di acque piovane effettivamente recuperate e stoccate (B)

Individuare il volume della cisterna installata in progetto ViiCISTERNA (B) destinata alla raccolta delle acque meteoriche (da destinare ad usi irrigui e/o indoor).

3 Per verde estensivo si intende un sistema che utilizza specie vegetali in grado di adattarsi e svilupparsi nelle condizioni ambientali in cui sono poste, che richiede spessori di substrato di coltivazione limitati e minimi interventi di manutenzione. La norma UNI 11235 fornisce poi le specifiche e i criteri di calcolo per la progettazione riguardanti la composizione di tutti gli elementi o strati primari.

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Esempio applicativo Nell’intervento preso come esempio è prevista una unica cisterna da 9000 l per lo stoccaggio e il riutilizzo delle acque meteoriche.

399000 mlViiCISTERNA ==

Step 3. Calcolare il rapporto tra il volume di acqua piovana recuperabile e quello effettivamente recuperato

- Calcolare il rapporto fra il volume di acqua piovana recuperata ViiCISTERNA (ottenuto allo Step 2) e il volume di acqua piovana potenzialmente recuperabile VCISTERNA* (ottenuto allo Step 1) ed esprimerlo in percentuale.

100*⋅=

CISTERNA

CISTERNAii

V

VIndicatore

Esempio applicativo ViiCISTERNA = 9 m

3 VCISTERNA*= 11,52 m

3

%7810052,11

9=⋅=Indicatore

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Criterio 3.2.3: Permeabilità del suolo

Nella maggior parte dei territori urbanizzati, le aree occupate da infrastrutture ed edifici sono aree attraverso cui le acque meteoriche non possono penetrare il sottosuolo, incidendo sulla capacità di ricarica delle falde acquifere. Ciò che viene richiesto per la verifica del criterio è di studiare soluzioni progettuali che favoriscano la permeabilità dei suoli, ovvero che consentano all'acqua di muoversi all'interno di essi. Se non sono presenti aree esterne di pertinenza, il criterio viene escluso dall’elenco di quelli che rientrano nella valutazione.

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Qualità del sito Esigenza: Minimizzare l’interruzione e l’inquinamento dei flussi naturali d’acqua. Indicatore di prestazione: Quantità di superfici esterne permeabili e rispetto al totale delle superfici esterne di pertinenza dell’edificio Unità di misura: %

Metodi e strumenti di verifica

Per la verifica del criterio seguire la seguente procedura: - Step 1. Calcolare l’area complessiva delle superfici esterne di pertinenza dell’edificio (A); - Step 2. Calcolare l’area delle superfici esterne permeabili di pertinenza dell’edificio come somma delle

superfici moltiplicate per il relativo Coefficiente di Permeabilità (B); - Step 3. Calcolare la percentuale di superfici esterne permeabili rispetto al totale:

� (B/A x 100).

Guida alla verifica

Step 1. Calcolare l’area complessiva delle superfici esterne di pertinenza dell’edificio (A)

- Individuare l’estensione della Superficie esterna di pertinenza SI:

ScSfSI −=

Dove: Sf = Superficie fondiaria, [m²] Sc = Superficie coperta, [m²]

Esempio applicativo Sf = 2300 m² Sc= 360 m²

=−=−= 3602300ScSfSI 1940 m2

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Step 2. Calcolare l’area delle superfici esterne permeabili di pertinenza dell’edificio come somma delle superfici moltiplicate per il relativo Coefficiente di Permeabilità (B). In riferimento all’area individuata come Superficie libera (Sl), individuare le diverse tipologie di sistemazione superficiale, indicando per ciascuna di queste l’estensione, le caratteristiche stratigrafiche e la natura di permeabilità. In generale, si considera completamente permeabile la superficie che viene mantenuta priva di qualsiasi tipo di pavimentazione, che impedisca alle acque meteoriche di raggiungere naturalmente e direttamente il sottosuolo. Il grado di permeabilità maggiore si attribuisce ad una sistemazione a verde in piena terra. Vi sono alcuni tipi di pavimentazione che possono comunque rientrare (anche se in misura ridotta) fra le superficie permeabili, a condizione che vengano posate a secco (con giunti permeabili) e su materiali quali terra, sabbia, ghiaia lavata, lapilli, ecc. Nella Tabella 3.2.3.b, sono raccolte lcune indicazioni sul grado di permeabilità delle tipologie di sistemazione esterna più diffuse. Il grado di permeabilità è da considerarsi pari a zero nel caso di pavimentazioni continue (in asfalto comune, cemento, membrane sintetiche, etc.), pavimentazioni discontinue a giunti sigillati, pavimentazioni permeabili posate su soletta o battuto di cemento. È possibile utilizzare valori diversi da quelli indicati in figura, nel caso in cui si sia in possesso di dati più specifici (allegare la scheda tecnica del produttore a supporto di quanto dichiarato). Tabella 3.2.3 .b – Grado di permeabilità delle superfici α

Descrizione tipologia Grado di permeabilità Coefficiente di permeabilità α

Prato in piena terra Alto 1,00

Ghiaia, sabbia, calcestre, o altro materiale sciolto Medio/alto 0,9

Elementi grigliati in polietilene o altro materiale plastico riciclato con riempimento di terreno vegetale misto a torba

Medio 0,8

Elementi grigliati/alveolari in cls posato a secco, con riempimento di terreno vegetale o ghiaia

Medio basso 0,6

Elementi autobloccanti di cls, porfido, pietra o altro materiale, posati a secco su fondo in sabbia e sottofondo in ghiaia

Basso 0,3

Pavimentazioni continue, discontinue a giunti sigillati, posati su soletta o battuto di cls.

Nullo 0

L’area della superficie esterna permeabile viene calcolata sommando tra loro le aree delle superfici libere, ciascuna moltiplicata per il rispettivo Coefficiente di Permeabilità α (vedi Tabella 3.2.3.b). Il valore ottenuto costituirà l’area totale delle superfici libere permeabili effettiva, ovvero:

∑=

⋅=n

i

iipermeabile ASI1

α

dove: SI permeabile = area totale delle superfici esterne permeabili, [m²]; Ai = area reale della superficie libera i

-esima, [m²]; αi = coefficiente di permeabilità della superficie libera i

-esima, [%]; n = numero complessivo delle superfici permeabili, [-];

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Esempio applicativo SI = 1940 m² Di cui: A1= 500 m² - prato in piena terra A2= 220 m² - pietrisco A3= 400 m² - autobloccanti cls su fondo sabbia A4= 500 m² - elementi grigliati alveolari

ANALISI SUPERFICI LOTTO

Tipologia della Superficie AREA A

(m2)

Coefficiente di

permeabilità α A x α (m2)

Prato in terra piena 500 1,00 500

Materiale sciolto (pietrisco) 220 0,9 198

Elementi autobloccanti in cls su fondo in sabbia e sottofondo in ghiaia

400 0,3 120

Elementi grigliati/alveolari in cls posato a secco, con riempimento di terreno vegetale

500 0,6 300

Pavimentazioni continue scure posate su battuto di cemento

300 0 0

Spechio d’acqua 20 0 0

Totale: 1118

∑=

=+++=⋅=n

i

iipermeabile ASI1

300120198500α 1118 m2

Step 3. Calcolare la percentuale di superfici esterne permeabili rispetto al totale (B/A x 100).

- Calcolare il rapporto percentuale fra il valore SIpermeabile, ovvero l’area della superficie libera permeabile calcolata allo Step 2, e l’area della superficie libera Sl calcolata allo Step 1.

100⋅=SI

SIIndicatore

permeabile

Esempio applicativo SIpermeabile = 1118 m² SI = 1940 m²

=⋅= 1001940

1118Indicatore 57.6 %

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Criterio 3.3.1: Effetto isola di calore: coperture

Le grandi città sono caratterizzate per la maggior parte della loro estensione da superfici asfaltate e edificate, gli spazi verdi invece sono normalmente molto pochi; questi fattori causano un aumento generale della temperatura media annua della città. La modifica avviene a causa del maggior immagazzinamento di calore da parte delle superfici, calore che viene restituito poi all'ambiente. Specifiche attenzioni progettuali possono essere impiegate nella realizzazione delle coperture al fine di diminuire l’effetto isola di calore; ciò che viene chiesto in questo criterio è di calcolare la superficie totale di tutte le coperture presenti nel lotto di progetto e di metterla in relazione con le coperture presenti nel lotto in grado di diminuire l’effetto “Isola di Calore”.

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Carichi ambientali Esigenza: Garantire che gli spazi esterni di pertinenza abbiano condizioni di comfort termico accettabile durante il periodo estivo Indicatore di prestazione: Rapporto tra l’area delle coperture con un coefficiente di riflessione pari o superiore al 65% per i tetti piani o con un coefficiente di riflessione pari o superiore al 25% per i tetti a falda o con sistemazione a verde o ombreggiate (ore 12 del 21 giugno) e l’area complessiva delle coperture. Unità di misura: %

Metodo e strumenti di verifica

Per la verifica del criterio seguire la seguente procedura: - Step 1. Calcolare l’Area complessiva delle coperture secondo l’effettivo sviluppo (A); - Step 2. Calcolare l’Area complessiva delle coperture coperture in grado di diminuire l’effetto “isola di

calore” (B); - Step 3. Calcolare il rapporto percentuale tra l’area delle coperture in grado di diminuire l’effetto “isola di

calore” e l’Area totale delle coperture: � (B/A x 100).

Guida alla verifica

Step 1. Calcolare l’area complessiva delle coperture secondo l’effettivo sviluppo (A)

- Calcolare l’area delle coperture dell’edificio in progetto misurata sul loro effettivo sviluppo Sc [m²]. Esempio applicativo L’edificio preso come esempio ha una copertura piana di 360 m². Sc = 360 m² Step 2. Calcolare l’Area complessiva delle coperture in grado di diminuire l’effetto “isola di calore” (B); Le coperture che contribuiscono a diminuire l’effetto “isola di calore” sono in sostanza quelle coperture che per morfologia e coefficiente di riflessione tendonono a non surriscaldarsi nei periodi estivi; possono essere raggruppate nelle seguenti 4 categorie: - Tetti piani con coefficiente di riflessione maggiore o uguale a 0,65; - Tetti a falda con coefficiente di riflessione maggiore o uguale a 0,25; - Tetti verdi - Qualsiasi tipologia di copertura ombreggiata al 21 Giugno ore 12.

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In tabella 3.3.1. a vengono riportati i valori di alcuni coefficienti di riflessione come riportato da norma UNI 8477 - 1:1983 - 31 - 05 – 198317

Esempio applicativo La copertura dell’edificio in esame è piano e chiaro rientrando così nelle categorie in grado di abbattere l’effetto isola di calore. Sc effettiva = 360 m²

Step 3. Calcolare il rapporto percentuale tra l’area delle coperture in grado di diminuire l’effetto “isola di calore” (B) e l’area totale delle coperture (A)

- Calcolare il rapporto percentuale fra il valore Sceffettiva, calcolata allo Step 2, e l’area Sceffettiva calcolata allo Step 1.

100⋅=Sc

SIndicatore

ceffettiva

Esempio applicativo

==⋅= %360

360100

Sc

SIndicatore ceffettiva

100 %

17 Nel caso si decida di utilizzare altri coefficienti di riflessione è necessario allegare opportuna documentazione di supporto.

Tabella 3.3.1.a – Coefficienti di riflessione

Tipologia della Superficie Indice di riflessione

Neve (caduta di fresco o con un film di chiaccio) 0,75

Superfici acquose 0,07

Suolo (creta, marne) 0,14

Strade sterrate 0,04

Bosco di conifere d’inverno 0,07

Bosco in autunno/campi raccolti maturi e piante 0,26

Asfalto invecchiato 0,10

Calcestruzzo invecchiato 0,22

Foglie morte 0,30

Erba secca 0,20

Erba verde 0,26

Tetti e terrazze in bitume 0,13

Pietrisco 0,20

Superfici scure di edifici (mattoni scuri, vernici scure) 0,27

Superifici chiare di edifici (mattoni chiari, vernici chiare) 0,60

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Criterio 3.3.2: Effetto isola di calore: aree esterne pavimentate

Le grandi città sono caratterizzate per la maggior parte della loro estensione da superfici asfaltate e edificate, gli spazi verdi invece sono normalmente molto pochi; questi fattori causano un aumento generale della temperatura media annua della città. La modifica avviene a causa del maggior immagazzinamento di calore da parte delle superfici, calore che viene restituito poi all'ambiente. Ciò che viene chiesto in questo criterio è di calcolare il rapporto percentuale tra l’area delle superfici esterne che per morfologia sono in grado di ridurre l’effetto isola di calore e l’area complessiva delle superfici esterne. Se non sono presenti aree esterne di pertinenza, il criterio viene escluso dall’elenco di quelli che rientrano nella valutazione.

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Carichi ambientali Esigenza: Garantire che gli spazi esterni di pertinenza abbiano condizioni di comfort termico accettabile durante il periodo estivo Indicatore di prestazione: Rapporto tra l’area delle superfici esterne sistemate a verde o pavimentate con materiali aventi un coefficiente di riflessione pari o superiore al 30% o pavimentate con elementi alveolari o ombreggiate (ore 12 del 21 giugno) e l’area complessiva delle superfici. Unità di misura: %

Metodi e strumenti di verifica

Per la verifica del criterio seguire la seguente procedura: - Step 1. Calcolare l’Area complessiva delle superfici esterne pavimentate (A); - Step 2. Calcolare l’Area complessiva delle superfici esterne pavimentate che contribuiscono a diminuire

l’effetto “isola di calore” (B); - Step 3. Calcolare il rapporto percentuale tra l’area delle superfici esterne pavimentate in grado di diminuire

l’effetto “isola di calore” e l’area totale delle superfici esterne pavimentate: � (B/A x 100).

Guida alla verifica

Step 1. Calcolare l’Area complessiva delle superfici esterne pavimentate (A)

Per il calcolo dell’area delle superifici esterne pavimentate rifarsi ai dati riportati al criterio “3.2.3. Permeabilità del suolo”.

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124

Esempio applicativo

Sc = 500 + 200 + 400 + 500 + 300 = 1920 m²

ANALISI SUPERFICI PAVIMENTATE LOTTO

Tipologia della Superficie AREA A

(m2)

Prato in terra piena 500

Materiale sciolto (pietrisco) 220

Elementi autobloccanti in cls chiaro su fondo in sabbia e sottofondo in ghiaia 400

Elementi grigliati/alveolari in cls posato a secco, con riempimento di terreno vegetale 500

Pavimentazioni continue scure posate su battuto di cemento 300

Step 2. Calcolare l’Area complessiva delle superfici esterne pavimentate che contribuiscono a diminuire l’effetto “isola di calore” (B)

Le superfici esterne pavimentate che contribuiscono a diminuire l’effetto “isola di calore” sono in sostanza quelle superifici che per tipologia, forma, coefficiente di riflessione non si surriscaldano nei periodi estivi; posso essere raggruppate nelle seguenti 4 categorie: - Superfici pavimentate con coefficiente di riflessione uguale o superiore a 0,318 - Superfici pavimentate con elementi alveolari; - Superfici ombreggiate alle ore 12 del 21 Giugno; - Superfici sistemate a verde. Nella tabella seguente vengono evidenziate in verde le superfici che soddisfano la caratteristica richiesta: la superifice sistemata a prato, elementi alveolari con riempimento di terreno vegetale. Alcuni esempi di coefficienti di riflessione sono riportati in “Tabella 3.3.1. a” del Criterio 3.3.1. Esempio applicativo

Sc effettiva = 500 + 400 + 500 = 1400 m²

ANALISI SUPERFICI PAVIMENTATE LOTTO

Tipologia della Superficie AREA A

(m2)

Prato in terra piena 500

Materiale sciolto (pietrisco) 220

Elementi autobloccanti in cls chiaro su fondo in sabbia e sottofondo in ghiaia 400

Elementi grigliati/alveolari in cls posato a secco, con riempimento di terreno vegetale 500

Pavimentazioni continue scure posate su battuto di cemento 300

Step 3. Calcolare il rapporto percentuale tra l’area delle superifici esterne pavimentate in grado di diminuire l’effetto “isola di calore” e l’area totale delle superfici esterne pavimentate

18 Fare riferimento a tabella “Coefficienti di riflessione” presente nella scheda guida del Criterio 3.3.1. Effetto isola di calore: coperture

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125

100⋅=Sc

SIndicatore ceffettiva

Esempio applicativo

==⋅= %1920

1400100

Sc

SIndicatore ceffettiva

72.9 %

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126

Criterio 4.3.1: Illuminazione naturale

Il livello di illuminazione naturale misura la capacità delle aperture trasparenti di garantire un adeguato confort luminoso all’interno degli ambienti. Al fine di massimizzare il livello di sostenibilità dell’edificio occorre ottenere il più alto valore possibile di FLD (Fattore di Luce Diurna). Le strategie utili per il raggiungimento dell’obiettivo sono la massimizzazione della superficie trasparente, l’utilizzo di vetri ad alto coefficiente di trasmissione luminosa, la riduzione degli ombreggiamenti interni della finestra, ecc.. Un elevato valore di FLD consente un alto livello di illuminamento interno naturale e quindi una bassa quantità di energia utilizzata per illuminazione artificiale.

Descrizione sintetica

Area di valutazione: Qualità ambientale indoor Esigenza: Assicurare adeguati livelli d'illuminazione naturale in tutti gli spazi primari occupati. Indicatore di prestazione: Fattore di luce diurna medio degli ambienti dell’edificio. Unità di misura: %

Metodo e strumenti di verifica

La verifica del criterio comporta la seguente procedura: - Step 1. Calcolare i fattori di ombreggiamento medi annuali (Fov, Ffin, Fhor), solo relativamente ad ostacoli

fissi, come descritto nella serie UNI TS 11300. I fattori di ombreggiamento vanno scelti in relazione alla latitudine, all'esposizione di ciascuna superficie e all'angolo azimutale (a) che formano gli assi principali dell'edificio con l'asse NORD-SUD, misurato in senso orario, secondo la tabella seguente:

315<α<45 Fov, Ffin, Fhor, N; 45< α <135 Fov, Ffin, Fhor, E; 135< α <225 Fov, Ffin, Fhor, S; 225< α <315 Fov, Ffin, Fhor, O;

- Step 2. Calcolare, per ogni finestra, il fattore di luce diurna (D) in assenza di schermatura mobile e considerando gli ombreggiamenti fissi, per ciascun tipo di vetro e di locale, secondo la procedura descritta nell'allegato C della norma UNI EN 15193;

- Step 3. Calcolare il fattore medio di luce diurna medio degli ambienti dell'edificio eseguendo la media dei fattori calcolati per ciascun locale pesata sulla superficie dei locali stessi:

Dm=Σ(Di*Ai) / Σ(Ai)

Guida alla verifica

Step 1. Calcolare i fattori di ombreggiamento medi annuali (Fov, Ffin, Fhor), solo relativamente ad ostacoli fissi, come descritto nella serie UNI TS 11300

- Verificare la latitudine del luogo di ubicazione dell’edificio e considerare i relativi fattori di ombreggiamento contenuti nella norma UNI TS 11300-1.

- Calcolare il fattore di ostruzione esterna (Fhor), per ogni finestra, secondo la seguente procedura: o Verificare la presenza di ostacoli fissi frontali rispetto alla finestra considerata che non sono

integrati all’edificio (alberi, altri edifici, recinzioni, ecc…); o Calcolare l’angolo di ostruzione esterna (α), con la seguente formula:

−=

d

hHarctgα [1]

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dove: H = altezza dell’ostruzione esterna [m2] h = distanza tra il centro della finestra considerata e il terreno [-] d = distanza tra il bordo esterno della finestra e l’ostruzione esterna L’angolo α è rappresentato nella Figura 3:

Figura 3: Angolo di ostruzione esterna (αFhor)

o Confrontare l’angolo di ostruzione esterna calcolato con quelli relativi alla stessa esposizione

riportati nella norma UNI TS 11300-1. Nel caso in cui l’angolo calcolato corrisponda ad uno di quelli riportati nella norma, utilizzare i relativi valori Fhor, altrimenti calcolare il valore esatto mediante interpolazione lineare con la seguente formula:

( ) 1,111

1,1,, −−

−+

−+ +

−⋅

−= α

ααα αα

αα hor

horhor

hor FFF

F [2]

dove: Fhor,α = fattore di ostruzione esterna mensile della finestra considerata [-] Fho,α+1 = fattore di ostruzione esterna mensile dell’angolo immediatamente superiore rispetto a quello calcolato, riportato nella norma UNI TS 11300-1 [-] Fhor,α-1 = fattore di ostruzione esterna mensile dell’angolo immediatamente inferiore rispetto a quello calcolato, riportato nella norma UNI TS 11300-1 [-] α+1 = angolo immediatamente superiore rispetto a quello effettivo, riportato nella norma UNI TS 11300-1 [°] α-1 = angolo immediatamente inferiore rispetto a quello effettivo, riportato nella norma UNI TS 11300-1 [°] α = angolo di ostruzione esterna della finestra considerata [°] o Calcolare il fattore di ostruzione esterna medio annuale della finestra considerata con la

seguente formula:

∑∑ ⋅

=i

ihor

horN

NFF

)( ,α [3]

dove: Ni = numero di giorni del mese i-esimo [-] Fhor,α = fattore di ostruzione esterna della finestra considerata dell’angolo α riferito al mese i-esimo [-]

N.B. In caso di più ostruzioni esterne selezionare quella che genera il fattore di ostruzione più basso.

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In caso di presenza di ostruzioni esterne tipo alberi a chioma decidua, caratterizzate da fattori di ombreggiamento differenti nei mesi dell’anno, considerare per ciascun mese dell’anno l’ostruzione più penalizzante (per es. ostacolo fisso nei mesi invernali, albero nei mesi estivi).

- Calcolare, per ogni finestra, il fattore di ostruzione dovuto ad aggetti orizzontali seguendo la seguente

procedura: o Verificare la presenza di aggetti orizzontali rispetto alla finestra considerata che creano

ombreggiamento sulla parte trasparente; o Calcolare l’angolo di aggetto orizzontale (α), misurato dal centro della finestra, con la seguente

formula:

=hH

darctgα [4]

dove: H = distanza tra il bordo inferiore dell’aggetto orizzontale e il bordo inferiore della finestra considerata [m] h = distanza tra il centro e il bordo inferiore della finestra considerata [m] d = lunghezza dell’aggetto rispetto al bordo esterno della finestra [m] L’angolo α è rappresentato nella Figura 4:

Figura 4: Angolo di aggetto orizzontale (αFov)

o Confrontare l’angolo di aggetto orizzontale calcolato con quelli relativi alla stessa esposizione

riportati nella norma UNI TS 11300-1. Nel caso in cui l’angolo calcolato corrisponda ad uno di quelli riportati nella norma, utilizzare i relativi valori Fov altrimenti calcolare i valori esatti mediante interpolazione lineare con la seguente formula:

( ) 1,1

11

1,1,

, −−−+

−+ +

−⋅

−= α

ααα αα

αα ov

ovov

ov FFF

F [5]

dove: Fov, α = fattore di ostruzione dovuto ad aggetto orizzontale della finestra considerata Fov, α+1= fattore di ostruzione dovuto ad aggetto orizzontale mensile dell’angolo immediatamente superiore rispetto a quello calcolato, riportato nella norma UNI TS 11300-1 [-] Fov, α-1= fattore di ostruzione dovuto ad aggetto orizzontale mensile dell’angolo immediatamente inferiore rispetto a quello calcolato, riportato nella norma UNI TS 11300-1 [-] α+1= angolo immediatamente superiore rispetto a quello calcolato, riportato nella norma UNI TS 11300-1 [°] α-1 = angolo immediatamente inferiore rispetto a quello calcolato, riportato nella norma UNI TS 11300-1 [°] α = angolo di ostruzione dovuto ad aggetto orizzontale della finestra considerata [°]

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o Calcolare il fattore di ostruzione dovuto ad aggetto orizzontale medio annuale della finestra

considerata con la seguente formula:

∑∑ ⋅

=i

iov

ovN

NFF

)( ,α [6]

dove: Ni = numero di giorni del mese i-esimo [-] Fov,αi = fattore di aggetto orizzontale della finestra considerata dell’angolo α riferito al mese i-esimo [-]

N.B. In caso di più aggetti orizzontali selezionare quella che genera il fattore di ostruzione più basso. - Calcolare il fattore di aggetto verticale, per ogni finestra, seguendo la seguente procedura:

o Verificare la presenza di aggetti verticali rispetto alla finestra considerata che creano ombreggiamento sulla parte trasparente;

o Calcolare l’angolo di aggetto orizzontale (α), misurato dal centro della finestra, con la seguente formula:

=lL

darctgα [7]

dove: d = lunghezza dell’aggetto rispetto al bordo esterno della finestra [m] L = distanza tra il bordo interno dell’aggetto e il bordo più lontano dall’aggetto della finestra considerata [m] l = distanza tra il centro e il bordo più lontano dall’aggetto della finestra considerata [m]

L’angolo α è rappresentato nella seguente figura:

Figura 5: Angolo di aggetto verticale (αFfin)

o Confrontare l’angolo di aggetto verticale calcolato con quelli relativi alla stessa esposizione

riportati nella norma UNI TS 11300-1. Nel caso in cui l’angolo calcolato corrisponda ad uno di quelli riportati nella norma, utilizzare i relativi valori Ffin altrimenti calcolare i valori esatti del fattore di ombreggiamento per interpolazione lineare:

( ) 1,1

11

1,1,

, −−−+

−+ +

−⋅

−= α

ααα αα

αα fin

finfin

fin FFF

F [8]

dove: Ffin, α= fattore di ostruzione dovuto ad aggetto verticale della finestra considerata Ffin, α+1 = fattore di ostruzione dovuto ad aggetto verticale mensile dell’angolo immediatamente superiore rispetto a quello calcolato, riportato nella norma UNI TS 11300-1 [-]

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Ffin, α-1 = fattore di ostruzione dovuto ad aggetto verticale mensile dell’angolo immediatamente inferiore rispetto a quello calcolato, riportato nella norma UNI TS 11300-1 [-] α+1 = angolo immediatamente superiore rispetto a quello calcolato, riportato nella norma UNI TS 11300-1 [°] α-1 = angolo immediatamente inferiore rispetto a quello calcolato, riportato nella norma UNI TS 11300-1 [°] α = angolo di ostruzione dovuto ad aggetto verticale della finestra considerata [°]. o Calcolare il fattore di ostruzione dovuto ad aggetto verticale medio annuale della finestra

considerata con la seguente formula:

∑∑ ⋅

=i

ifin

finN

NFF

)( ,α [8]

dove: Ni = numero di giorni del mese i-esimo [-] Ffin,α = fattore di aggetto verticale della finestra considerata dell’angolo α riferito al mese i-esimo [-].

N.B. In caso di più aggetti verticali selezionare quella che genera il fattore di ostruzione più basso. Per gli aggetti su elementi trasparenti orizzontali non vi sono fattori di riduzione dovuti ad ombreggiamento e quindi si considerano i valori Fhor, Fov e Ffin pari a 1. Tuttavia, qualora fossero presenti accorgimenti utili a creare ombreggiamento anche su elementi orizzontali, è possibile utilizzare valori diversi da 1 purché adeguatamente documentati. Esempio applicativo

Calcolo fattore di ostruzione esterna Finestra 1, esposizione Sud

Angolo Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic αFhor-1 (10°) 0.88 0.93 0.96 0.93 0.90 0.89 0.91 0.93 0.95 0.96 0.93 0.84 αFhor+1 (20°) 0.47 0.80 0.92 0.87 0.81 0.79 0.82 0.86 0.91 0.90 0.61 0.35 αFhor (13°) 0.757 0.891 0.948 0.912 0.873 0.860 0.883 0.909 0.938 0.942 0.834 0.693

=+⋅+⋅+⋅+⋅+⋅+⋅+⋅+⋅

=365

31909.031883.030860.031873.030912.031948.028891.031757.0horF

=⋅+⋅+⋅+⋅+

=365

31693.030834.031942.030938.00.869

Calcolo fattore di ostruzione dovuto ad aggetto orizzontale Finestra 1, esposizione Sud

Angolo Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic αFov-1 (45°) 0.84 0.77 0.70 0.60 0.55 0.56 0.53 0.56 0.65 0.75 0.82 0.86 αFov+1 (60°) 0.77 0.68 0.58 0.49 0.50 0.51 0.49 0.48 0.52 0.65 0.74 0.79 αFov (50°) 0.817 0.740 0.660 0.563 0.533 0.543 0.517 0.533 0.607 0.717 0.793 0.837

=+⋅+⋅+⋅+⋅+⋅+⋅+⋅+⋅

=365

31533.031517.030543.031533.030563.031660.028740.031817.0ovF

=⋅+⋅+⋅+⋅+

=365

31837.030793.031717.030607.00.655

Calcolo fattore di ostruzione dovuto ad aggetto verticale Finestra 1, esposizione Sud

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Angolo Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic

αFfin-1 (30°) 0.92 0.90 0.88 0.88 0.88 0.89 0.88 0.88 0.88 0.89 0.92 0.92 αFfin+1 (45°) 0.87 0.84 0.83 0.83 0.85 0.85 0.85 0.84 0.83 0.84 0.87 0.87 αFfin (36°) 0.900 0.876 0.860 0.860 0.868 0.874 0.868 0.864 0.860 0.870 0.900 0.900

=+⋅+⋅+⋅+⋅+⋅+⋅+⋅+⋅

=365

31864.031868.030874.031868.030860.031860.028876.031900.0finF

=⋅+⋅+⋅+⋅+

=365

31900.030900.031870.030860.00.875

N.B. Ripetere la procedura per tutte le finestre dell’edificio.

Step 2. Calcolare, per ogni finestra, il fattore di luce diurna (D) in assenza di schermatura mobile e considerando gli ombreggiamenti fissi, per ciascun tipo di vetro e di locale, secondo la procedura descritta nell'allegato C della norma UNI EN 15193

Il calcolo del Fattore di Luce diurna (D) si applica per ogni ambiente principale dell’edificio illuminato naturalmente. Gli ambienti per i quali è possibile non effettuare il calcolo del Fattore di Luce Diurna (D), indipendentemente dal tipo di illuminazione sono: - Bagni, lavanderie - Ripostigli, magazzini - Spazi di distribuzione - Locali impiantistici - Garage - Vani scala La procedura descritta di seguito rappresenta un metodo semplificato di calcolo, in particolare per gli ambienti illuminati con singola finestra verticale. Le indicazioni specifiche per un calcolo più dettagliato o in casi particolari (es. finestre orizzontali, finestre su atri o cortili interni, presenza di più finestre in un unico locale, ecc.), sono contenute nell’allegato C della norma UNI EN 15193. - Verificare la tipologia di illuminazione all’interno dell’ambiente considerato (verticale o zenitale). - Calcolare il fattore di luce diurna relativo alla geometria della finestra (Dc) con la seguente formula

semplificata:

OT IIDc ⋅⋅+= )2073.0( [9]

dove: IT= indice di trasparenza dell’ambiente con caratteristiche illuminotecniche omogenee calcolato secondo la seguente formula:

D

totw

TA

AI

,= [10]

dove: Aw,tot= superficie lorda totale delle finestre [m²]; AD= superficie del locale con caratteristiche illuminotecniche omogenee (la superficie viene calcolata secondo la procedura descritta nei paragrafi C.1 e C.3.1.2, punto A dell’allegato C della norma UNI EN 15193) [m²].

IO= indice di ostruzione medio dell’ambiente calcolato secondo la seguente formula:

GDFifiniovihorO FFFI τ⋅⋅⋅= ,,, [11]

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dove: Fhor,i, Fov,i, Ffin,i = fattori di ostruzione della finestra i-esima [-]; τGDF: fattore di trasmissione luminosa delle eventuali superfici a doppia pelle (se non sono presenti il fattore si considera pari a 1).

- Calcolare il Fattore di Luce Diurna dell’ambiente (D) secondo la seguente formula semplificata:

65576.0 DCDD τ⋅⋅= [12]

dove: τD65: fattore di trasmissione luminosa emisferico della superficie trasparente (in assenza di dati del costruttore è possibile fare riferimento ai valori contenuti nella Tabella C.1a della norma UNI EN 15193) Dc: fattore di luce diurna per i generici vani finestra (apertura dell'involucro opaco senza considerare la presenza di serramento e sistemi schermanti) calcolato precedentemente. Per ambienti illuminati da finestre orizzontali il valore D è rappresentato dal valore Dj, calcolato secondo la procedura descritta al paragrafo C.3.2 dell’Allegato C della norma UNI EN 15193, in relazione alla tipologia di finestre orizzontali installate.

Esempio applicativo

Ambiente cucina Calcolo del coefficiente IT Finestra 1: 110x240 = 2.64 m² Aw: 2.64 m² Area illuminata (AD) : 7.88 m² IT = 2.64 / 7.80 = 0.338 Calcolo del coefficiente IO Angolo ostruzione esterna: 13° Fhor = 0.869 Angolo aggetto orizzontale: 0° Fov = 1.000 Angolo aggetto verticale: 36° Ffin = 0.875 τgdf = 1 (finestra singola) Io = 0.869 * 1.000 * 0.875 * 1 = 0.760

Calcolo DC Dc = (0.73 + 20 * 0.338) * 0.760 = 5.69% Calcolo Di per l’ambiente: τD65 : 0.82 (Vetro doppio)

=⋅⋅= 82.069.5576.0iD 2.69%

Step 3. Calcolare il fattore medio di luce diurna medio degli ambienti dell'edificio eseguendo la media dei fattori calcolati per ciascun locale pesata sulla superficie dei locali stessi

- Calcolare il fattore medio di luce diurna medio degli ambienti dell'edificio eseguendo la media dei fattori calcolati per ciascun locale pesata sulla superficie dei locali stessi mediante la seguente formula:

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133

∑∑ ⋅

=i

ii

mA

ADD

)(

dove: Di= fattore di luce diurna dell’ambiente i-esimo [%]; Ai= superficie utile dell’ambiente i-simo [m²]

Esempio applicativo

Fattori di luce diurna dei principali ambienti dell’edificio Di Ai Soggiorno 2.05 18 Cucina abitabile 2.69 14 Camera da letto matrimoniale 1.87 15 Camera da letto singola 2.23 10 Calcolo Dm dell’edificio:

10151418

923.21587.11469.21805.2

+++⋅+⋅+⋅+⋅

=mD =2.15 %

Il calcolo dell’indicatore può essere effettuato anche con lo strumento di calcolo allegato.