Graziano News

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Graziano News A.s. 2012—2013, numero 3 Aprile Periodico dell’Istituto comprensivo Graziano da Chiusi Doping e bullismo: una falsa forza Doping e bullismo sono due piaghe sociali ormai note a tutti, che con il tempo contagiano un nu- mero sempre più elevato di persone ed assumono manifestazioni sempre più sofisticate. La pratica del doping è più comunemente associa- to all’uso di droghe, ma si relaziona con il bullismo perché entrambe rappresentano un modo sleale di affrontare la vita. Questo ed altro è ciò che abbiamo appreso par- tecipando al convegno “Criminalmente… il bulli- smo” tenuto in anteprima nazionale nel nostro pa- ese dall’ Osservatorio nazionale bullismo e doping, un'associazione nata alcuni anni fa, grazie all’impegno di sportivi di fama internazionale che, insieme a professionisti e altri volontari, cercano di combattere questi due problemi che stanno affliggendo la nostra società e, in particolare, il mondo dei giovani. Testimonal d’eccezione in questa giornata, due campioni dello sport: Luca Massaccesi, campione olimpico di taekwondo e segreta- rio nazionale dell’Osservatorio, e Lara Liotta, più volte campiones- sa europea di Karate. I due cam- pioni hanno voluto dare, attra- verso la loro esperienza sportiva basata sul rispetto delle regole e su valori positivi, una testimo- nianza di vita costruita sull’impegno e sul rispetto. Han- no più volte sostenuto che per affrontare un’ esperienza sporti- va bisogna avere stima di se stessi, essere leali e non confon- dere la presunzione con la vitto- ria. Essendo stati testimoni di episodi in cui dei campioni delle loro stesse specialità sportive facevano uso di sostanze “dopanti”, hanno potuto verificare che certi comportamenti rendono migliori nelle pre- stazioni fisiche, ma più deboli nella vita comune, poichè in realtà è la sconfitta che fa crescere. Stando alle notizie di cronaca di questi ultimi tempi, il doping fra gli sportivi è molto diffuso ed espone campioni di fama mondiale a gravi conse- guenze. È’ il caso dell’ex ciclista Lance Amstrong, che dopo una carriera di onori e successi oggi si vede annullare i titoli ottenuti e deve restituire le medaglie vinte, oppure del campione di marcia A- lex Schwazer, escluso dalle ultime olimpiadi per- ché positivo al doping. Attraverso questi comportamenti uno sportivo può ingannare il mondo, ma di certo non inganna se stesso, allora noi ci chiediamo: come può un cam- pione considerarsi tale, quando è consapevole di non averne i meriti? In conclusione Massaciesi, trasferendo il discorso dall’esperienza sportiva alla vita comune, ha esor- tato ciascuno ad individuare le proprie capacità e i propri talenti, poiché ognuno può avere il suo podio” ed avere rispetto di se stessi e degli altri è essere veri campioni. Redazione Classi Terze

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Graziano News A.s. 2012—2013, numero 3 Aprile Periodico dell’Istituto comprensivo Graziano da Chiusi

Doping e bullismo: una

falsa forza Doping e bullismo sono due piaghe sociali ormai note a tutti, che con il tempo contagiano un nu-mero sempre più elevato di persone ed assumono manifestazioni sempre più sofisticate. La pratica del doping è più comunemente associa-to all’uso di droghe, ma si relaziona con il bullismo perché entrambe rappresentano un modo sleale di affrontare la vita. Questo ed altro è ciò che abbiamo appreso par-tecipando al convegno “Criminalmente… il bulli-smo” tenuto in anteprima nazionale nel nostro pa-ese dall’ Osservatorio nazionale bullismo e doping, un'associazione nata alcuni anni fa, grazie all’impegno di sportivi di fama internazionale che, insieme a professionisti e altri volontari, cercano di combattere questi due problemi che stanno affliggendo la nostra società e, in particolare, il mondo dei giovani. Testimonal d’eccezione in questa giornata, due campioni dello sport: Luca Massaccesi, campione

olimpico di taekwondo e segreta-rio nazionale dell’Osservatorio, e Lara Liotta, più volte campiones-sa europea di Karate. I due cam-pioni hanno voluto dare, attra-verso la loro esperienza sportiva basata sul rispetto delle regole e su valori positivi, una testimo-nianza di vita costruita sull’impegno e sul rispetto. Han-no più volte sostenuto che per affrontare un’ esperienza sporti-va bisogna avere stima di se stessi, essere leali e non confon-dere la presunzione con la vitto-ria. Essendo stati testimoni di episodi in cui dei campioni delle

loro stesse specialità sportive facevano uso di sostanze “dopanti”, hanno potuto verificare che certi comportamenti rendono migliori nelle pre-stazioni fisiche, ma più deboli nella vita comune, poichè in realtà è la sconfitta che fa crescere. Stando alle notizie di cronaca di questi ultimi tempi, il doping fra gli sportivi è molto diffuso ed espone campioni di fama mondiale a gravi conse-guenze. È’ il caso dell’ex ciclista Lance Amstrong, che dopo una carriera di onori e successi oggi si vede annullare i titoli ottenuti e deve restituire le medaglie vinte, oppure del campione di marcia A-lex Schwazer, escluso dalle ultime olimpiadi per-ché positivo al doping. Attraverso questi comportamenti uno sportivo può ingannare il mondo, ma di certo non inganna se stesso, allora noi ci chiediamo: come può un cam-pione considerarsi tale, quando è consapevole di non averne i meriti? In conclusione Massaciesi, trasferendo il discorso dall’esperienza sportiva alla vita comune, ha esor-tato ciascuno ad individuare le proprie capacità e i propri talenti, poiché ognuno può avere il suo

“podio” ed avere rispetto di se stessi e degli altri è essere veri campioni. Redazione Classi Terze

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Convegno sul Bullismo

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L’opinione di Lara Liotta Lei è una grande campionessa di Karate ,perché ha deciso di praticare questo sport? Ho iniziato per caso, coinvolta da mio fratello. Perchè si interessa di bullismo? Penso che il bullismo sia un fenomeno molto radi-cato e che con lo sport, che è rispetto delle rego-le, si possano dare degli esempi importanti. Pensa che lo sport possa essere d’aiuto ai ragaz-zi? Penso che lo sport sia innanzitutto una disciplina di vita, quindi il ragazzo che va in palestra e che accetta di fare dei sacrifici per raggiungere un obiettivo è un ragazzo che sicuramente sarà meno incline a cadere in tentazioni negative. Sappiamo che anche lei è stata vittima di un’ ag-gressione alla stazione Termini. Ci vuole dire qual-cosa di più? Quello è stato un episodio buio nella mia storia personale. Arrivata alla stazione un uomo improv-visamente mi ha aggredita con una scusa. È stato un episodio che ha avuto un certo risalto dal pun-to di vista mediatico; non auguro a nessuno di tro-varsi nella stessa situazione. Secondo lei perché nessuno dei passanti si è fer-mato ad aiutarla?

Perché l’indifferenza è un altro problema da combattere. Se tutti, quando accade qualcosa di brutto, ci giriamo dall’altra parte, veramente que-sta società non sarà mai migliore Pensa che il bullismo si possa fermare completa-mente? Penso che possiamo dare una grande mano a fer-marlo. La lotta è dura e deve essere continua e costante. Noi cerchiamo di portarla avanti.

All’inizio episodi diffusi alla fi-ne… risolti Il mondo dello sport rappresenta per i giovani un esempio importante. E’ per questo che i nostri te-stimonial hanno sottolineato la necessità di tra-smettere attraverso di esso valori positivi, poichè lo sport, quando è sano, rappresenta un ottimo antidoto agli atti di bullismo, sempre più diffusi. Tra i giovani è facile incontrare chi ignora valori morali, quali la lealtà e il rispetto reciproco e cer-ca di “vincere” con la prepotenza e la prevarica-zione. Gli episodi di bullismo stanno diventando sempre più numerosi e l’ Osservatorio, insieme alle forze dell’ordine, si trovano a combattere tutti i giorni con queste realtà. Con lo sviluppo dei social-network, distribuzione video e messaggistica so-ciale si è sviluppato il cyber-bullismo, una forma ancora più grave, che riesce a perseguitare la vit-tima fino all' interno della propria abitazione. Es-so è reso ancora più pesante dal fatto che,condividendo i file in rete, qualsiasi persona può “goderne” del contenuto. Sebbene non esista una normativa diretta unica-mente contro questa forma di comportamento scorretto, il bullismo è un reato e quindi può esse-re punito dalla legge. I danni che provoca sulle vittime, danni di tipo morale(offese e lesioni), biologico(danni che mettono a rischio la salute) e esistenziale(essere costretti a comportamenti indesiderati) possono avere conseguenze anche molto gravi ed è per questo che chi li subisce vie-ne tutelato . A questo punto sta alle vittime tro-vare la forza e il coraggio di ribellarsi e, magari con l’aiuto degli adulti, denunciare i fatti,facendo in modo che la vera vittima di ogni atto di bulli-smo sia proprio chi lo compie.

Redazione Classi Terze

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Progetto Vallortigara

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Formare il pensiero matematico: un progetto

della nostra scuola Quest’anno il nostro Istituto Comprensivo è impegnato in una sperimentazione mate-matica che inizia alla scuola dell’infanzia e termina con il biennio della scuola superio-re. Anche noi alunni della 2A partecipiamo a questo progetto e stiamo scoprendo la geometria in maniera particolare. Abbiamo iniziato con i regoli, quelli che avevamo an-che alla scuola primaria, ma qui li abbiamo utilizzati per fare delle costruzioni, non per contare. Abbiamo fatto tante figure, abbiamo scoperto regole e formule, ma so-prattutto abbiamo iniziato a costruire e-

spressioni. E’ si, proprio espressioni, perché nel calcolo delle aree delle figure composte i re-goli uguali li abbiamo raggruppati con delle parentesi dando così un significato a questi sim-boli. Abbiamo fatto disegni sul quaderno e li abbiamo colorati. Ci siamo soffermati sulle figure composte, poi un giorno abbiamo pensato che anche la pianta della nostra aula è una figura geometrica ed abbiamo così deciso di misurarla. Dopo essersi procurati una rotella metrica ci siamo messi all’opera. La cosa, che all’inizio ci sembrava molto semplice, andando avanti si è rivelata più difficoltosa del previsto. Innanzi tutto la pianta non è un rettangolo perfetto, ma presenta delle rientranze e sporgenze, quindi la nostra misurazione è risultata parzial-mente precisa. Inoltre ci siamo resi conto che misurando più volte una stessa parete la lun-ghezza variava di qualche centimetro. Abbiamo così parlato della possibilità di errore, che dal punto di vista sperimentale è possibile fare. Allora, per capire come può essere misura-ta una stanza con precisione, un giorno poi sono venuti nella nostra classe dei ragazzi che frequentano la scuola superiore “geometri” e ci hanno fatto vedere come si fanno tutte le rilevazioni per avere misurazioni precise. Avevano con sé, oltre alla rotella metrica, uno stru-mento che si chiama “distanziometro”. Ci siamo molto incuriositi, perché questo strumento, tramite un puntatore laser, permette di prendere le distanze in maniera molto precisa. Inol-tre ci hanno spiegato che non è sufficiente mi-surare il perimetro di una stanza, ma serve an-che la lunghezza di tutte le diagonali. Questi ragazzi hanno poi detto che ci faranno la pianta dell’aula con un software che usano loro per fa-re progetti di abitazioni ed edifici. L’aspettiamo molto incuriositi. Noi per il mo-mento abbiamo iniziato a fare un disegno in scala su carta millimetrata. Non vediamo l’ora di confrontare il nostro lavoro con il loro.

Classe 2A

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Donne, musica e poesia …

Sabato 9 marzo noi ragazzi, insieme con i professori e molta altre persone del paese, ci siamo ritro-

vati alla sede dell’Associazione Auser per partecipare alla festa dedicata a tutte le donne del mondo.

Alle ore 16:00 la sala era già strapiena e tutti erano curiosi di assistere allo spettacolo organizzato

dalla maestra Anna Martini e dalla prof. Maria Antonietta Pagnotta con la collaborazione di alcune

associazioni e in particolare dell’ AUSER.

Naturalmente anche noi ragazzi abbiamo fatto la nostra parte in uno spettacolo piuttosto ricco , du-

rante il quale abbiamo cantato, ballato, ma anche ascoltato storie ed esperienze di vita passata. Una

serata piacevole e divertente, allietata dalla musica della mitica “Young Band”, ma soprattutto nata

con lo scopo di ricordare a tutti i presenti l’importanza e il valore della donna. A questo proposito la

professoressa Maria Antonietta Pagnotta e suo marito Fausto Cioli hanno realizzato un bellissimo

video con foto e commenti di persone anziane che raccontavano momenti della loro vita passata ,

tutti i sacrifici e le fatiche affrontate sempre con grande coraggio. Anche il nostro sindaco, Stefano

Scaramelli, presente alla festa con alcuni assessori e il nostro dirigente scolastico Rita Albani, ha

preso la parola, ricordando il ruolo fondamentale che le donne hanno sempre svolto nella società.

La professoressa Brunella Bertocci ci ha letto delle poesie scritte da alcune donne che fanno parte

dell’Associazione “Volto Amico”. Successivamente ha suonato la “ Young Band”, che ha proposto pezzi

vecchi e nuovi del suo repertorio: Electric Lady, Minnie the Moocher, Birdland, Firestar e per finire

il mitico pezzo Gonna Fly Now.

Belle anche la canzoni scelte per raccontare le donne: Celeste Giannelli ha cantato “Viva La Mamma”,

accompagnata da Ymar James Caguing alla chitarra elettrica. Inoltre molte ragazze tra cui noi hanno

cantato “Siamo Donne” di Jo Squillo e Sabrina Salerno. Margherita Bonucci ha interpretato la canzo-

ne di Zucchero “Donne” ed infine Lucrezia Casini ha intonato la meravigliosa canzone ”Quello che le

donne non dicono”.

Commoventi anche le canzoni cantate dai ragazzi rumeni e peruviani, testi che esaltano la figura della

donna e della madre a dimostrare che in tutto il mondo le donne svolgono un ruolo unico. Non sono

mancate nemmeno le poesie: alcune di personaggi famosi, altre di nostri compagni che hanno saputo

emozionare i presenti.

Una piacevole sorpresa è venuta infine, dagli arzilli “vecchietti” dell’AUSER che hanno presentato una

canzone del musical “Aggiungi un posto a tavola“ e se la sono cavata proprio bene!

La serata si è poi conclusa alla mensa della nostra scuola dove ci attendeva una ricca cena con piatti

tradizionali ed etnici, preparati, manco a dirlo, dalle nostre donne tuttofare.

Viva le donne!

Giulia D’agnelli, Alessandra Franco e Sofia Nocchi.

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Festa della Donna all’Auser

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Festa della Donna all’Auser

DIVERSAMENTE DONNA Donne nel mondo, immagini di sobrietà. E’ questo il titolo della mostra fotografica di Fau-sto Cioli, esposta dal 3 al 9 marzo presso la sede dell’associazione Auser di Chiusi Stazione, nell’ambito delle manifestazione “Diversamente donna”, organizzata dalla Commissione accoglienza del territorio in concomitanza con la festa della donna. Le foto sono state scattate in luoghi molto diversi del nostro pianeta: Italia, Cambogia, Viet-nam, Filippine e India. Esse illustrano le donne dei ri-spettivi paesi in momenti della loro vita quotidiana: l’accoglienza, il lavoro, la ma-ternità, ecc. Alcune foto ri-traggono delle donne che, pur essendo in miseria, affrontano la propria vita, senza perdere la loro dignità, nel rispetto dei costumi e delle usanze del pro-prio popolo. Dal confronto tra queste foto si evidenzia come il ruolo di donna e di madre ri-

manga immutato in realtà così diverse e lontane fra loro. Ci hanno colpito particolarmente quelle foto che ritraggono bambine piccole costrette a lavorare a causa delle pessime condizioni economiche del lo-ro Paese; oppure quelle che illustravano le usanze tipiche, come il mercato sull’acqua, dove ogni don-na sulla propria barca vende un certo prodotto. Sotto ogni sezione di foto, in relazione a ciò che è raffigurato, per invitare alla riflessione, sono citate alcune frasi di vari autori tra cui: Maura Andronic, Imtiaz Dmarker, Anna de Santis e Su-sanna Tamaro. Inoltre ai visitatori viene data la possibilità di estrarre da un cestino dei bigliettini con scritte delle frasi che sottolineano aspetti significativi della vita delle donne. Sul nostro bigliettino c’era scritto : “Senza spirito materno, ogni forza è perduta, perché è vero che le donne hanno una forza stra-ordinaria, ma questa forza discende direttamente dalla capacita di accogliere e far crescere la vita’’. (Susanna Tamaro) La mostra si conclude con una frase del fotografo Fausto Cioli: “Il soggetto, la luce, la composizione, l’inquadratura sono importanti per la bellezza del-la foto, ma se quest’ultima riesce a trasmetterci un significato, allora ho raggiunto il mio scopo’’. In questo caso possiamo dire che lo scopo è stato ampiamente raggiunto! Giulia D’Agnelli e Elisa-betta Mancinelli

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CONIGLIATA ALL’ETRUSCO IL giorno 23 marzo i locali del Centro Commerciale Etrusco sono stati invasi da un orda di co-niglietti pasquali.

I clienti del centro sono rimasti piace-volmente stupiti da una scena alquanto inconsueta. Infatti dalle ore 16:30 una quarantina di conigli è andata in giro per il centro a regalare uova dipinte e a au-gurare Buona Pasqua a tutti. Questa “consigliata” è durata circa un

quarto d’ora e si è conclusa con un balletto in cui tutti i conigli si sono radunati davanti alla Pam. Alla fine del balletto i conigli sono scappati tutti via lasciando il pubbli-co molto sorpreso ma soddisfatto per l’inconsueto spettacolo! A cura di: Ymar Caguing

Laboratorio Teatrale

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Simona Marchini: sempre un sorriso per tutti… Sabato 16 febbraio noi ragazzi della re-dazione abbiamo incontrato Simona Marchini al teatro Mascagni e abbiamo avuto il piacere di conversare con lei, non solo dello spettacolo che recitava la sera, ma anche di molti altri argomenti. Simona, infatti, è stata gentilissima e ci ha raccontato un po’ della sua vita, dan-doci anche dei consigli per crescere più consapevoli in un mondo, quello che ci propone la televisione, fatto di spetta-coli che non ci aiutano a ragionare con la nostra testa. Simona Marchini ha avuto una vita ricca di esperienze e di soddi-sfazioni: è una nota attrice, conduttrice

televisiva e regista. È figlia dell'imprenditore Alvaro Marchini, presidente della A.S Roma negli anni '70 e, proprio del capitano della Roma di quegli anni, "Ciccio" Cordova, Simona Marchini è stata mo-glie. Della sua vita familiare e dei suoi mariti Simona ha un ricordo scanzonato che le permette di raccontare con simpatica ironia le vicende che la riguardano. Dal 1970 al 1980 ha lavorato molto al cinema e alla televisione, ma nel corso degli anni si è andata sempre più orientando verso il teatro. Nel 1985 è diventata famosa col programma di Renzo Arbore Quelli della notte. In seguito ha con-dotto diversi programmi, ma negli ultimi tempi, come ho già detto, ha preferito recitare. Nell’ ultima opera: "La mostra’’ presenta una galleria dei suoi personaggi più famosi, una serie di donne alle prese con problemi familiari, sociali e economici che vengono però affrontati sempre con un sorriso. A cura di Federica Turco

Intervista a Simona Marchini Gli artisti sono utili o inutili?

E’ questo il quesito che si pone Simona Marchini nella commedia’’ La Mostra’’che ha recitato sabato 16 febbraio. In quell’occasione abbiamo chiesto a Simona come ha iniziato la sua carriera. Lei ci ha rispo-sto che tutto è avvenuto per caso, che la sua carriera infatti è stata fortunata e inaspettata, ma senza il coraggio di osare e un pizzico di talento non si ottiene nulla. Aveva sempre avuto il sogno di recitare, ma l’aveva lasciato nel cassetto fino a quando non incontrò il famoso coreografo Don Lurio che si divertì moltissimo al racconto di certi anetodi e le fece incontrare il regista Romolo Siena. Poi abbiamo chiesto a Simona che cosa si prova a recitare e lei ci ha risposto che il teatro è l’emozione più bella che uno possa provare, perché dà l’occasione per un rapporto vivo e reale con il pubblico. Co-me si è trovata a lavorare con Gigi Proietti, il registra di questa commedia? Gigi,ci ha detto Simona, è il più grande attore italiano dei nostri anni.. Quello che mi colpisce di Gigi è che ancora la freschezza e l’entusiasmo di appassionarsi a un lavoro. In questa commedia l’attrice che ha avuto un marito cala-brese e uno napoletano si diverte molto a disegnare l’ambiente di origine dei suoi due mariti. La com-media è ambientata in una galleria d’arte (il padre dell’attrice ne aveva aperta una e anche lei per un certo periodo aveva una galleria di arte contemporanea),è uno spettacolo che dura quasi due ore, recitato in dialetto e che vuole essere anche una provocazione e lanciando un quesito molto semplice: in un’ epoca che svilisce la cultura gli artisti sono utili o inutili? Simona Marchini infatti, al di là del divertimento, vuole farci riflettere sulla importanza della bellezza, sulla importanza della musica e dell’ arte. L’attrice infatti ci ha detto che noi ragazzi non dobbiamo farci catturare da certi mo-delli di vita che propone la televisione di oggi e ci ha incoraggiato a seguire le nostre passioni. Elisa-betta Mancinelli, Giulia D’ Agnelli, Andra Filimon e Federica Turco

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Teatro che passione

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Raccolta differenziata

Rifiuti: non ci lasce-

remo sommergere!

Il futuro dopo il cestino… salviamo ogni rifiuto dal sacchetto grigio. Ricicliamo!

Oggi viviamo in un mondo che produce quantità sempre maggiori di rifiuti e se non troviamo solu-zioni per lo smaltimento, un giorno ne saremo sommersi. Tutti noi usiamo quotidianamente latti-ne, imballaggi, bottiglie, buste ed altri oggetti, per abbandonarli poi nel cestino dei rifiuti. Ma dopo che fine fanno?

Nel nostro paese ormai da due anni si pratica la raccolta differenziata porta a porta, che prevede la raccolta dei rifiuti in quattro diverse frazioni: organica, multimateriale, carta e indifferenziata.

Praticando ogni giorno questa attività, sono sorte in noi delle curiosità riguardo a come i nostri ri-fiuti vengono riutilizzati, così abbiamo deciso di documentarci e abbiamo scoperto cose veramen-te interessanti.

La frazione dell’indifferenziato, una volta ritira-

ta, parte per Poggibonsi, dove un termovalorizza-tore all’avanguardia la smaltisce attraverso un processo termico, dal quale si ottiene un grande recupero energetico che valorizza i rifiuti tratta-

ti. In un anno qui, grazie ai no-stri rifiuti,viene prodotta una quantità di energia pari a 40.000 MW sufficiente per circa 40.000 famiglie. Tutto ciò, oltre che salvaguardare l’ambiente, comporta dei rispar-mi economici per i cittadini.

Le altre frazioni di rifiuti invece raggiungono l’impianto de “Le cortine”ad Asciano. Qui i rifiuti organici, provenienti dagli scarti della vita quotidiana e da quelli industriali, vengono portati nell’impianto di compostaggio, dove vengono miscelati in giuste dosi per produrre il compost, un prodotto ricco di sostanza orga-nica, con una buona dotazione di elementi nutritivi, utilizzato poi in agricoltura. I rifiuti della fra-zione definita “multimateriale” invece, una volta portati all’impianto di raccolta, vengono puliti e smistati tramite dei na-

stri trasportatori, che separano quelli in metallo pesante dai materiali leggeri e vetro. I primi ven-gono convogliati in box, dove si procede allo stoc-caggio per la rivendita; la plastica viene prima sottoposta al controllo di qualità, poi convogliata verso lo stoccaggio per essere condotta alla pres-satura; il vetro viene depurato e controllato, per poi essere inviato alle vetrerie di riciclo. Anche la carta raggiunge la cabina di selezione, dove gli operai manualmente scartano i materiali non car-tacei e iniziano a separare i diversi tipi di carta, per inviarli allo stoccaggio e alla pressatura. Tutti i prodotti ottenuti alla fine di questa fase di rici-claggio sono avviati al trattamento in speciali im-pianti, per essere valorizzati, dando loro “una nuo-va vita”. Fare una corretta raccolta dei rifiuti quindi equivale a dire risparmio e salvaguardia dell’ambiente.

Redazione delle classi Terze

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Raccolta differenziata: per-

ché? Piccoli gesti per il fu-

turo nostro e del pianeta Operazione riciclaggio per pulire il pianeta Osservando i cicli della natura possiamo vede-re che ciò che un qualsiasi organismo scarta non è un rifiuto, ma materia prima per qualcun altro, quindi in natura non esistono rifiuti, ma solo risorse, in un sistema di riciclaggio conti-nuo. La raccolta differenziata consente all’uomo, in modo sicuramente meno perfetto di come avviene in natura, di ricavare il maggior “profitto” possibile dai suoi rifiuti. Se noi in-fatti ricicliamo un oggetto, proteggiamo l’ambiente, riduciamo l' inquinamento e ri-sparmiamo materie prime. Per noi italiani la raccolta differenziata è un’opportunità re-cente, per questo non è la scelta più comoda per il cittadino comune e risulta più facile scaricare i rifiuti dove capita, anziché nel cassonetto appropriato. Noi riteniamo invece che sia molto importante non ignorare questa opportunità, perché il nostro pianeta è unico e, se lo distruggiamo, non ce ne verrà dato uno nuovo. Spesso per pigrizia o per disinfor-mazione, si fa fatica a capire l’importanza di fare un uso corretto dei rifiuti. E’ ancora dif-fusa la mentalità che un piccolo gesto non comporta gravi conseguenze, mentre è attra-verso i piccoli gesti che si possono cambiare le cose. Noi pensiamo che sia opportuno consi-derare i rifiuti da una prospettiva diversa: quando gettiamo nel cestino un oggetto che non ci serve più, non dobbiamo considerarlo per il valore che esso ha per noi in quel mo-mento, ma dobbiamo tener presente il valore che può ancora avere per l’umanità e per il no-stro pianeta, così sarà più facile accettare di spendere un po’ di tempo per dare ai nostri rifiuti la giusta collocazione.

Redazione Classi Terze

Intervista al vicesindaco Gianluca

Sonnini

Perché è stato scelto di praticare la raccolta por-ta a porta? Per riuscire a rispettare l'obiettivo del 65% per il 2012 imposto dall'Unione Europea, ma soprattut-to per promuovere un modello di crescita cultura-le maggiormente sostenibile. Come è stata accolta dagli abitanti? La PAP richiede maggiore attenzione, ma dopo 2 anni possiamo dire che è un sistema che è entrato a far parte della nostra quotidianità; anzi nelle zone in cui non si pratica, i cittadini chiedono di poterla fare quanto prima.

Questo tipo di raccolta ha incrementato la rac-colta differenziata? Nel 2010 la percentuale della raccolta differen-ziata era del 30%. In un anno siamo arrivati al 60,8%, risultato che ci ha permesso di essere il primo comune della provincia di Siena e tra i primi 25 comuni della Toscana. Adesso dovremmo aver avvicinato il 70%.

Ci sono vantaggi per i cittadini? Il miglioramento della qualità della vita. Riuscire a differenziare una quantità maggiore di rifiuti si-gnifica risparmiare energia e materie prime, ma soprattutto promuovere un nuovo stile di vita. I-noltre si crea nuova occupazione. I maggiori costi sono ampiamente compensati da una minore rica-duta sulla collettività.

Quali prospettive per il futuro? Procedere verso una maggiore differenziazione, in modo da coinvolgere sempre più famiglie, ma allo stesso tempo ci dobbiamo impegnare tutti per una riduzione dei rifiuti.

Raccolta differenziata

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Le nostre passioni: la Musica e il…. Gossip

La mia vita in musica Caro diario, oggi ti vorrei parlare del rapporto che ho con la musica. Io considero la musica un’ amica che mi ispira, che mi fa capire ciò che sono e come mi devo comportare, per me la musica è tutto. Arrivo a casa, accendo il computer e ascolto la musica. La musica è vita, passione, amore, rabbia, forza, pen-siero. Siamo tutti legati a qualche canzone che porteremo sempre con noi per tutta la vita, una sinfonia che ci portiamo dentro, come un tesoro da tirare fuori per farci sentire bene. Per me la musica è tutto … è vita, speranza, emozione, sen-timento, tutto. Senza la musica, che mondo sareb-be?Uno schifo più di quanto è ora! Per me la musi-ca è un qualcosa di speciale, qualcosa di indescri-vibile, quel qualcosa che ti fa sognare e vivere in un mondo parallelo a questo , migliore ma talvolta anche peggiore di quello in cui viviamo. In quel mondo sono davvero come voglio essere e non c’è bisogno di sorridere quando sto male e urlare al mondo tutto quello che non provo .Con la musica si accendono nuove speranze e non importa se la si ascolta con una radio o con un lettore cd, perché “lei “non cambia. La musica ”… è di tutti quelli che hanno un bisogno sempre acceso…”, lei non fa di-stinzione, non è razzista e non ha pregiudizi . La musica è uno schiaffo che non fa mai male è un dolore che ti porta a viaggiare. Ti accompagna per la strada della vita e consola il bisognoso e il de-

tenuto. Per me la musica è un qualcosa di indispen-sabile, di unico. è linfa che dà luce alla stella che c’è in ognuno di noi facendola brillare senza mai stancarsi ne pentirsi. Per me è poesia, consigliera e amica … LA MUSICA è VITA, SCUOLA DI VI-TA. Questa frase non è mia però quando sono tri-ste e ho bisogno di qualcuno basta che pensi a questa frase e mi sento meglio! La musica è l'arte di combinare i suoni nello spazio e nel tempo, sia verticalmente che orizzontalmente, in maniera "interessante" e "comprensibile" per chi l'ascolta. Uno dei parametri da usare per misurare la bel-lezza della musica potrebbe essere allora l'equili-brio tra questi due estremi : se è troppo prevedi-bile risulterà banale; se troppo imprevedibile di-venterà incomprensibile, come molta Nuova Musi-ca. A questo proposito però bisogna considerare che è fondamentale la conoscenza di altra musica per poter esprimere un giudizio. Facendo la balle-rina ho un rapporto speciale con lei: mentre ballo riesco a capirla meglio anche se non sempre riesco a ballarla bene. Sinceramente non so perché par-lo di lei come se fosse una persona vera, ma ora ascolta questi versi e dimmi cosa ne pensi: Don't you cry tonight I still love you baby Don't you cry tonight Don't you cry tonight There's a heaven above you baby And don't you cry to-night” La canzone è “ Don’t cry” del mio gruppo preferito : i “Guns N’Roses” . Ciao diario, a do-mani. Asya Podelvento

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GOSSIP!! Gossip,parola composta da gobb e sib, si usava fin dal 1014 per indicare un rapporto… molto, stret-to… NICHOLAS: Ragazzi, sapete l’ultima? Il Fabia ha la-sciato l’Elena!

YMAR: L’ultima? Te sei ritardato parecchio,ora a Nico-la gli garba un'altra,ma non si può dire chi…

ELISABETTA: Che ci troveranno mai?

NICHOLAS: E chi ti garba a te???

ELISABETTA: Nessuno

YMAR: Un nessun Amedeo vero?

ELISABETTA: Ymar , tu stai zitto sennò racconto tut-to…

GIULIA: E a te, Nicco , chi ti garba?

YMAR e ELISABETTA : la SARA!

NICHOLAS: MA BRAAAAVI!!!!

ELISABETTA: Invece alla Sofy piace lo G…..

GIULIA: Sì, LO GNA…

YMAR: Allora vogliamo parla’ di NICO…..?

NICHOLAS: Sì, Giulia, proprio di NICO … MKN

GIULIA: Perché invece non parliamo della tua preferi-ta, Ymar?

ELISABETTA: Sì, PARLIAMONE!

YMAR: Ok, lo ammetto.

NICHOLAS: Ve l’avevo detto che io so sempre tutto di tutti…

GIULIA: Lo sapete che si è formata una nuova coppia?

NICHOLAS: Sì, Paolo e Francesca. Non quelli di Dante, però.

ELISABETTA: e quali ?

DRIIIIINN RAGA ,E’ SUONATA ! ALLA PROSSIMA !

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L’angolo dello scrittore

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MASCHI

Nomi: normali, ma si danno so-prannomi da videogiochi o car-toni animati Provenienza: tutto il mondo, purtroppo… Altezza: tappi fino alla terza media, poi spiccano il volo. Stato civile: dicono che non si fidanzeranno mai, ma poi sba-vano dietro a tutte. Capelli: cresta obbligatoria, altrimenti sei uno sfigato. Occhi: marroni, verdi, celesti, neri, è l’unica cosa che cam-bia… il cervello è uguale per tutti. Segni particolari: graffi, cica-trici, lividi, botte. Sono le uni-che cose che riescono a pro-curarsi da soli e senza tanti sforzi. I maschi sono creature parti-colari che Dio ha creato per fare i figli. Non servono ad altro: qualsiasi cosa gli chiedi entra da una parte ed esce

dall’altra. La loro vita non è fatta di nessuno sforzo: fino a 14 anni giocano con le carte dei Pokémon e il loro più pro-fondo desiderio è completare l’album delle figurine dei cal-ciatori Panini; dopo, invece, sembra che per loro non esi-stano altro che le ragazze, ma ovviamente solo quelle impos-sibili di almeno 3 anni più grandi. Sono posseduti da una malat-tia che, per fortuna, nessuna donna ha: il calcio. Non rie-scono a perdersi neanche una partita della loro squadra del cuore, nemmeno se la casa prende fuoco: senza mangia-re, né bere, né andare in ba-gno fino alla fine del primo tempo. Ma dico io: che c’è di così interessante? Sono undi-ci uomini ( perché è vero che il calcio femminile esiste, ma io in televisione non ce l’ho mai visto neanche per sbaglio) che danno un calcio ad uno stupidissimo pallone e, se rie-scono a tirarlo in rete, i tele-cronisti (e anche qui non si sono mai sentite donne) urla-no come pazzi. Ma non è tut-to: non si sa come, ma tutta la classe tifa per la stessa squa-dra e se c’è qualcuno di un’altra squadra viene preso in giro fino all’esilio ogni volta che perde una partita o un giocatore viene espulso, ma anche su gossip sui giocatori. Poi un altro difetto che hanno è che sono superdisordinatis-simi: questo in realtà non lo so

con certezza, ma visto che camera mia è disordinata scommetto che la loro è una giungla. Oltre a questo hanno una inspiegabile attrazione alla sporcizia e al fango, per-ché pur di sporcarsi si inven-terebbero di tutto. E poi, se devono giocare a calcio, è “normale” che si sporchino “un po’ ”, vero? Ma devo dire che un “pregio” ce l’hanno: dicono sempre quello che pensano e non si vergognano di niente; questo però può diventare anche un difetto, perché molte volte quello che pensano non è “carino” nei confronti degli altri o delle altre. Questa co-sa di prendere in giro le fem-mine per i più svariati motivi a volte diventa davvero una rot-tura di scatole. E’ vero, anche noi femmine abbiamo un sacco di difetti, ma li ammettiamo tutti, dal primo all’ultimo, in-vece per loro è normale pren-dersi a botte tra loro, offen-dere i propri migliori amici senza motivo e poi dire “era solo uno scherzo”, ecc… Ecco il loro vero pregio: che tra lo-ro, ma solo tra loro, si pren-dono in giro, fanno a botte, ma alla fine sono sempre mol-to uniti e “amici a lungo termi-ne”. Infatti un maschio solo è noioso e irascibile, mentre du-e maschi sanno anche essere simpatici.

EMANUELA TARANTINO

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L’angolo dello scrittore

Triste fine di un amico Ero felice di andare lì. Beh, a dire la verità ero consapevole di dover trascorrere la giornata in com-pagnia di un branco di animali indisciplinati con in testa solo segatura. Animali indisciplinati con in te-sta solo segatura, ma amici miei, amici tra virgolette, ovvio. Questa giornata comprendeva : ingresso gratis al più scadente Luna Park del mondo, pranzo a base delle specialità del parco: zucchine ( non a caso si chiama Zucchilandia …), un viaggio spesato al mare più inquinato d’Italia: quello calabrese. In-somma, una meraviglia! Ma se la vita ti dà i limoni … tu buttali nell’organico! E tutto iniziò con un NO-IOSO viaggio in pullman sponsorizzato da “Zucchine cuup”, interamente dedicato a un approfondi-mento sulla vita delle zucchine e sui pericoli che corrono al giorno d’oggi. Interessante come il museo della calzamaglia, direi. E poi… l’ imprevisto: una ruota bucata. Per cosa poi? Per un rigurgito acido di Billy Joe, ovvio. È interessante come i suoi succhi gastrici ribelli non obbediscano all’attrito del movi-mento del pullman. Altra sosta NOIOSA. Perfetto. Ora i limoni non solo vanno buttati nell’organico, ma vanno anche seppelliti per l’eternità in un guscio anti radiazioni. Persi altri quaranta minuti. Final-mente arrivammo in quel ZUCCHINOSO parco a tema. Giostre noiose. Cibo schifoso. Billy Joe che vomitava. Alessandro che voleva fare il solletico a tutti. Nicola che continuava a sgranocchiare rumo-rosamente delle patatine piccanti. E io? Io stavo cercando freneticamente un oggetto di vitale impor-tanza: il mio cellulare. Avevo cercato nella borsa, nelle tasche, nel giacchetto: niente. E indovinate un po’? Quel BRONCOSPASTICO di Tom ci stava animatamente fruzzicando. E poi la tragedia : il mio piccolo gli scivolò via dalle mani unte, fece un quintuplo salto mortale carpiato con mezza torsione, per finire poi teatralmente nella fontana di zuppa alle zucchine del parco. Il risultato? Un viaggio di sola andata per il paradiso dei cellulari morti. Addio per sempre, AMICO! Jacopo Filardi

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Back in the States Il giorno 11 febbraio mi sono recato all’ aeroporto internazionale “ Leonardo da Vinci” a Fiumicino di Roma per prendere il volo per Philadelphia . Il volo è durato complessivamente 10 ore, per fortuna ero in business class e mi sono guardato alcuni film. Sono arrivato alle 3 del pomeriggio, le 9 in italia. Appena arrivato a casa del mio amico Andrew, abbiamo giocato all’ XBOX. Mi sono addormentato alle 10 senza problemi di fuso orario. La mattina seguente però mi sono svegliato alle 5:30 perché il fuso orario ha cominciato a fare effetto. Mi sono allora messo a giocare con Zeppelin, il cane di Andrew. Quando tutti si sono svegliati abbiamo fatto colazione e io e mia madre siamo usciti a fare delle fac-cende. Siamo andati prima al negozio della Vans , un negozio di abbigliamento. Siamo poi andati a com-prare le scarpe … si, 3 paia … ho comprato quelle da calcio veramente belle, poi quelle da “road run-ning” veramente ganzissime. Erano ormai le 2 e perciò siamo andati a mangiare da Subway, un risto-rante dove ti puoi personalizzare il panino. Dopo pranzo sono ritornato a casa dove ho visto Celtic – Juve. Per fortuna la Juve ha vinto 0-3. Quella sera sono andato ad una festa dove mi sono divertito molto. Il 13 sono andato alla “ Grande Mela,” New York. Io e mia mamma abbiamo parcheggiato a Ti-mes Square e da lì abbiamo preso un taxi per andare a 58 e 5 avenue. Lì siamo andati a Ralph Lauren , un negozio di abbigliamento dove le commesse erano gentilissime … mi hanno offerto da bere! Dopo una bella pattinata a Rockefeller Center, siamo andati a prendere un hot dog, anzi, un dirty dog, cioè quelli che vendono per strada. Alle 6 siamo tornati a casa di Andrew. Il giorno dopo sono andato a vi-sitare una scuola. Mi è piaciuta moltissimo anche perché a ricreazione siamo andati fuori a giocare a calcio : Preside, che le pare ??? Giocare a calcio a ricreazione e non solo nel dopo mensa!!! Anche il giorno successivo sono andato a scuola … lì ho incontrato vecchi amici e ne ho fatti di nuovi. Il giorno successivo sono andato in Connecticut dai miei cugini e zii. Il mio zio Matthew è molto simpatico e quella sera ci ha fatto morire dal ridere! In mattinata siamo andati a giocare nella neve e dopo a “Peachwave” una gelateria speciale. Lì, infatti, non hanno il gelato ma il frozen yogurt – 60 tipi di frozen yogurt diversi! E a malincuore quel pomeriggio siamo partiti … Il giorno dopo sono tornato a casa solo per salutare perché quella sera avevamo l’aereo per Roma. Alle 7 di mattina ero all’ aeropor-to di Roma ma solo alle 10 ero a casa mia … Ahhhhhh, casa dolce casa! Nicholas Benelli

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REDAZIONE classi 2e INSEGNANTE

Andreina Troncone ALUNNI

Bianchini Simone cl. 2a Alfatti Luna cl. 2b

Mancinelli Elisabetta cl. 2b D'Agnelli Giulia cl. 2b Benelli Nicolas cl. 2b Caguing Ymar cl. 2b Gaspar Walter cl. 2b

Pacchieri Federico cl.2b Rettori Paolo cl. 3b Filimon Andra cl. 2c

Gherasim Alexandru cl. 2c Giannotti Bartolomeo cl. 2c

Turco Federica cl. 2c

REDAZIONE classi 3e INSEGNANTE

Lucia Moretti ALUNNI

Macchietti Simone cl . 3a Tiezzi Maria Giulia cl . 3a Bianchini Simone cl. 2a Filardi Jacopo cl. 2c Parrini Tommaso cl. 2c Podelvento Asja cl. 2c Samo Gionatan cl 2c Berardi Maya cl. 3c Casini Lucrezia cl. 3c Jelassi Saida cl. 3c Lissi Asia cl. 3c

Mancini Costanza cl. 3c Peparini Giulia cl. 3c

Santaniello Nicolai cl. 3c

Scuola dell’infanzia di Chiusi

Lavori gemellaggio con

Romania La scuola dell'infanzia di Chiusi è gemellata con la scuo-la dell'infanzia dove si trova Suor Cristina in Romania. In occasione del Natale la scuola di Chiusi ha mandato un dvd ed una lettera. Il mese scorso i bambini di 4 e 5 anni hanno realizzato dei lavori sulla primavera per es-sere mostrati in Romania il 27 Aprile.

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GRAZIE A E A

MAURO BISCHERI