Grande Cucina 02_2013

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    MARCO STABILELA NUOVA CUCINA

    TOSCANA

    ANDREA MAINARDIUN DESCO STRAORDINARIO

    CARLO CRACCOREGOLE, RIGORE, RISPETTO

    LA RIVISTA DEI GRANDI CHEF DELLA CUCINA ITALIANA E INTERNAZIONALE

    GENNAIO/FEBBRAIO 2013

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    Sei uno chef?Prepara la vaschetta c

    prepareresti il piattotuo ristorante.

    Una volta riscaldata la vabasta solo tirare la ling

    Ed ecco il piatto cos clhai pensato e preparat

    solo buono ma anche

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    REL-TASSINARI/VETTA

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    Mostre, talkshow, seminari,showcooking saranno le tangibilioccasioni per conoscere i nuovi

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    In viva voce e ai fornelli:

    Fausto Arrighi, Massimo BotturaLuca Gardini, Davide Paolini,Daniele Tirelli, Enzo Vizzari.

    Per informazioni: www.rhex.it

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    GENNAIO 2013 / GRANDECUCIN

    COMPRIMERE I COSTI?FORSE POSSIBILEQuando c crisi bisogna tagliare i costi: questo dicono, e giustamente, tutti i t

    di economia. Ve bene, ma quali costi? Ovviamente parliamo ai nostri lettori, ch

    presidiano un particolare segmento della ristorazione: quello medio alto.

    I costi fissi sono, come si evince dal nome, incomprimibili: si possono, con un pdi abilit e tanta fortuna, abbassare un poco, ma il conto economico non camb

    pi di tanto.

    Per il personale si fa quel che si pu. Per, come tutti sanno, le tecniche nuove

    abbattono i costi della cucina: in tutti i settori possibili e immaginabili i costi fis

    in macchinari sono economicamente pi convenienti del costo lavoro, questo

    un postulato della scienza economica, nella cucina vero pi che mai poi la

    qualit del piatto a parit di materia prima molto spesso migliore, ma questo

    un altro discorso. Ma io di macchine nuove ne vedo ben poche nelle cucine S

    non ora, quando?

    Laltro costo sul quale si pu intervenire sono le materie prime. Qui iniziano i

    problemi. Quelle buone costano tantissimo e il trend una continua, irrefrenab

    crescita. Ci detto, io sono molto, moltissimo convinto che abbassare il costo e

    quindi la qualit delle materie prime non vada assolutamente fatto: se si segue

    questa strada si declassa immediatamente il ristorante. Daccordo, non tutti i

    clienti se ne renderebbero conto, ma molti s e quindi il rischio di questa scelta

    troppo elevato: il mio non un giudizio moralistico, che sono convinto che

    questa sia una scelta economicamente troppo pericolosa.

    E allora che fare? Ragioniamo su questa mia idea: proporre solo men degusta

    zione, non uno ma un paio, magari con qualche variante nei piatti forti tipo ca

    o pesce. In molti Paesi stranieri la norma per la buona ristorazione, in Italia no

    perch, si dice, che i clienti non apprezzino. Sar, ma in questo modo si preser

    la qualit e si contengono i costi, dati gli acquisti mirati. Non poco, anzi.

    Quindi men degustazione e macchine nuove. Quali le alternative?

    EDITORIALEALLAN [email protected]

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    8GRANDI MAESTRICARLO CRACCOREGOLE, RIGORE, RISPETTO

    31GIOVANI TALENTIMARCO STABILELA NUOVA CUCINA TOSCANA

    51LANGOLO DI ALLAN BAYANDREA MAINARDIUN DESCO STRAORDINARIO

    70GLAMSTAY - DUBAISEDUCENTE ELEGANZA

    72

    STYLECORSIA DEL GIARDINO - MILANODOLCE E SALATO NEL VERDE

    73ATMOSFEREANTICA TRATTORIA DEL GALLO -GAGGIANOPUNTUALE CHICCHIRICH

    74NELLA DISPENSAIL LUSSO DEL GUSTO

    77IN CUCINA

    NON CHIAMIAMOLE SOLO PENTOLE80COME SI FAIL FONDO BRUNO

    82PROBLEMI E SOLUZIONILA MIA SALSA AGRODOLCELA SALSA PEARLE CIPOLLE SECCHEUN MODO PER INTENERIRE LE SEPPIE

    90MANI IN PASTACANNELLONE SFOGLIATO CON CI-CORIE E CECI, SALSA AL SESAMO EVERDURE INVERNALI STUFATE

    92CREATIVITGIANNI TOTA

    102CREATIVITVIVIANA VARESE

    112CREATIVITROBERTO OKABE

    119

    CONTEMPORANEAMENTE PIZZAPIZZA SAPIENS

    122GASTROVAGANDOURBINO DEI LAGHIWICKYS - CHAMPAGNE MARGUERI-TE GUYOTBON WEI - CANTINA CAIAROSSA

    124EVENTIRIVOLUZIONARIE IDENTIT

    126EVENTI

    SORRENTO SI TINGE DI ROSA

    128GENIUS LOCIBOTTARGHE DITALIA

    130AD SENSUMIL SALAME, QUELLO CRUDO

    132NEL BICCHIERE DI LUCAAGLIANICO, STORIA DI UN SUCCES-SO ANNUNCIATO

    134

    SOMMELIERIN VIAGGIO CON LORENO

    136MARKETINGSTELLE E STRISCE IN CUCINA

    138EVENTIVIAGGIATORE GOURMET SI DIVENTAUN SALONE EXTRAORDINARIO

    139EVENTIRHEX: LA RISTORAZIONE SOTTOIL SEGNO DELLEVOLUZIONE

    140NEWS

    SOMMARIO

    8

    3

    5

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    foodandtourism.com

    chefdicucinamagazine.com

    gastronomiamediterranea.com

    chefdecuisinemagazine.com

    foodnews24.com

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    Ernst Knam e Reed Gourm

    Presentano

    OLTRECioccolato salato: il nuovo l

    del maestro pasticcere dell

    Arte del Dolce di Milano cheoggi spopola anche in tv co

    nuovo reality, ca va sans di

    cioccolato rompe ogni sche

    ogni confine e torna allorig

    concetto del cioccolato in cu

    Ottanta ricette che spaziano

    carne, al pesce, alle verdure

    uova: niente esclude la pres

    del cioccolato nella sua vers

    autentica. In questo libro Er

    Knam e Reed Gourmet hanvoluto raccontare un vero e

    proprio viaggio nel mondo

    cioccolato, superando luog

    comuni e consuetudini, e al

    tempo stesso offrire un cos

    bagaglio di nozioni e ricette

    professionisti e appassiona

    possano trovare nuovi spun

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    GENNAIO 2013 / GRANDECUCINA

    LA CUCINA DEVE VOLARCOME UN AQUILONEIn un nebbioso marted di gennaio prendo il treno. Direzione Brescia, Cast Ali-

    menti. Una qualunque giornata dinverno illuminata dalla scoperta di un luogo

    speciale, anzi, solare. S, ai miei occhi si presenta proprio cos questa scuola ch

    forma cuochi e pasticceri, pizzaioli e panificatori, cioccolatieri e gelatieri. Andi-rivieni gioioso per i corridoi, ragazzi cordiali dai grandi sorrisi e pieni di voglia d

    fare, il Direttore Vittorio Santoro che entra con piglio sicuro e il Maestro Iginio

    Massari che dispensa pillole di saggezza. Respiro positivit. E mi piace lasciar-

    mi trasportare da questo brulicare di voci e dattrezzi culinari. Se questi sono i

    futuri protagonisti del mondo goloso, io sono con loro. E mi schiero dalla parte

    di una cucina in continuo movimento e in costante fermento. Che non azzera l

    memoria ma che intrinsecamente curiosa (come si pu dimenticare il risotto

    allo zafferano della mamma, per quanto buono quello di Angelo Nasta de I

    Vico della Torretta, vincitore della recente edizione di Giallo Milano). Una cucin

    che non pu prescindere dal generoso e prezioso paniere italiano ma che gett

    lo sguardo oltre, alle culture altre. Ha proprio ragione chef Roberto Carcangiu

    quando afferma che la cucina come un aquilone. Deve volare alto ma senza

    mai staccarsi dal filo che la tiene legata a terra: la tradizione. Perch senza di

    non c alcuna evoluzione. Senza i classici tagliolini alluovo non ci sono i taglio

    di tuorlo marinato di Carlo Cracco. Senza la verace carbonara non esistono gli

    spaghetti alla carbonara di gamberi e caff firmati da Andrea Mainardi. E senz

    lovetto della nonna non c il fondente uovo che va alle terme, accompagna

    dallabile mano di Marco Stabile. Che, allingresso del suo ristorante fiorentino,

    espone una voliera vuota. Emblema di una cucina audace, capace di librarsi lib

    ra. Stando per attenta a non rompere lo spago che la tiene ben salda alle sue

    radici. Perch il rischio quello di perdere lorientamento. E di cadere nel vuot

    AMUSE-BOUCHECRISTINA [email protected]

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    Cracco. Punto. E basta. Perch sono

    sufficienti quattro consonanti (forti) e

    due vocali (dolci) per individuare uno

    chef dalla personalit magnetica. Che,

    nel pieno della sua maturit, preten-

    de ancora molto da se stesso. Nella

    costante ricerca della perfezione. Fa-

    cendo, sperimentando e rafforzando

    il saper proprio. Col senno del prima edel poi, col senso della vita fra le mani

    e con la sensibilit di un cuoco che,

    con o senza barba sempre ricono-

    scibile per quello che . E soprattutto

    per quello che fa: una cucina elegante

    ed essenziale, celebrale e viscerale.

    Di testa e di pancia. Immaginifica

    e concreta, ideale e reale, onirica e

    fisica. Chiasmica, iconica e sincretica.

    Capace di condensare matericit e

    astrazione, estasi estetica e seduzio-

    ne gustativa. Innegabilmente frutto

    di una lunga esperienza. Radicatanella marchesit, alimentata da una

    personale prospettiva del creare e

    consolidata in una cifra stilistica unica

    e irripetibile. Virtuosa di fondamenta

    solide e ben assestate. Perch solo

    una buona base ti consente di varia-

    re, spiega il bistellato Carlo. Per cui le

    parole dordine sono puntiglio, severi-

    t, disciplina e rigore. Sempre, conti-

    nuamente e festina lente. Nelleterno

    cammino verso lempireo del sapore.

    Anche ora che, a quarantasette anni,

    lui ha davvero tutto. Successo, fama enotoriet. E pure lopportunit di sce-

    gliere cosa fare e dove andare, dicen-

    do di s o di no, divulgando il Cracco-

    pensiero ed esprimendo al meglio

    unars culinaria distillata in pietanze

    catalizzanti. Servite nel gastro-tempio

    milanese di via Victor Hugo o raccon-

    tate attraverso il televisivo schermo.

    REGOLE, RIGORE,RISPETTO

    LESSENZA CHE SI FA CONSISTENZA. LIDEA CHE SI INCARNA NELLA PIETANZA.SEMPRE SOTTO IL SEGNO DELLORDINE E DI UNA RICONOSCIBILE FIRMA DARTISTA

    DI CRISTINA VIGG; FOTO DI ROBERTO SAMMARTINI

    10/ GRANDECUCINA / GENNAIO-FEBBRAIO 2013

    GRANDI MAESTRI / CARLO CRACCO

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    RISTORANTE CRACCOVia Victor Hugo, 3 - 20123 Milano - Tel. 02 876774 - www.ristorantecracco.it

    Chef: Carlo Cracco, Matteo Baronetto

    GENNAIO-FEBBRAIO 2013 / GRANDECUCINA

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    GRANDI MAESTRI / CARLO CRACCO

    Poco importa. Limportante comuni-

    care. Ovunque e comunque. Imparan-

    do a trarre il meglio da ogni momen-

    to. Tanto dalle cartacee copertine

    quanto dal digitale terrestre, tanto

    dalle puntate di MasterChef quanto

    dal pi comune degli show cooking

    live. Considerando tutto come un

    grande serbatoio-laboratorio da cuipescare ispirazioni. Per poi sublimar-

    le in culinarie interpretazioni. Come

    succede per la scaloppina al limone e

    capperi, rilettura di un piatto semplice

    e casalingo (te lo insegnano anche

    allistituto alberghiero, sottolinea

    Matteo Baronetto, lalter ego di Car-

    lo). Una ricetta che vuol corteggiare

    il palato non solo per tenerezza o

    per bont ma anche per lemozionale

    sericit. Data dalla texture vellutata

    delle fette di filetto di Fassone (pure

    e crude), nappate con sugo di vite

    lo (caldo e aromatizzato al limone)

    impreziosite da unacqua gelatinat

    capperi e completate da una maio

    se al limone salato. Preparata senz

    uovo. Cos come egg free (e pure m

    free) la crema bruciata allolio co

    garusoli, versione salata e delicata

    della crme brle, gratinata nella lamandra e servita nel Taste-huile b

    Alessi: raffinato Degustaolio in acc

    a foggia di tondeggiante oliva. Per

    metaforico rimando fra solido cont

    nitore e soffice contenuto, da assa

    rare con il cucchiaino. Mentre i clas

    tagliolini alluovo divengono i taglio

    lini di tuorlo marinato, essiccati e

    arricchiti da castagne liofilizzate e

    scaglie di tartufo bianco. Per unas

    soluta sintesi duovo e tartufo. Bell

    da vedere (somigliano alle matassi

    I CLASSICI TAGLIOLINI ALLUOVO DIVENGONOI TAGLIOLINI DI TUORLO MARINATO, ESSICCATIE ARRICCHITI DA CASTAGNE LIOFILIZZATE E DASCAGLIE DI TARTUFO BIANCO. PER UNASSOLUTASINTESI DUOVO E TARTUFO. BELLI DA VEDERE(SOMIGLIANO ALLE MATASSINE ESPOSTE NEIPASTIFICI) E BUONI DA MANGIARE. MA ATTENZIONE,SENZA AFFONDARE E AVVOLGERE I REBBI NEL NIDO,BENS A MANI NUDE. SDOGANANDO RIGIDI RITUALIDA RISTORANTE ILLUMINATO. E RIPORTANDO IL CIBOALLA DIMENSIONE PI ISTINTUALE.

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    GENNAIO-FEBBRAIO 2013 / GRANDECUCINA

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    GRANDI MAESTRI / CARLO CRACCO

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    Impalpabile polvere di pop corn,riso soffiato, cacao e zuccherosemolato. Nasce da elementisemplici il Krice, croccante biscottoservito col caff. Perch anchelultimo istante del pasto nonsia un attimo fuggente ma un

    momento nobilitatdal bello e dalbuono. In foggitondeggiante,fragrante einvitante.Chiosa deliziosa unesperienzavissuta inuno spazio

    raffinato, compendio di nicchie,specchi, boiserie in ciliegio, pezzidarte moderna e avvolgente

    ospitalit. Dettagli. Perch nedettaglio che si cela il senso dellagrandezza.

    esposte nei pastifici) e buoni da man-

    giare. Ma attenzione, senza affondare

    e avvolgere i rebbi nel nido, bens a

    mani nude. Sdoganando rigidi rituali

    da ristorante illuminato. E riportandoil cibo alla dimensione pi istintuale,

    empatica e simpatica. O almeno, cos

    che appare a Cracco. Visto che la

    stessa gestualit ritorna nellassaggio

    dei sorbetti serviti a chiosa del pasto.

    Che sono pi di quel che sembrano,

    come quello al cocco con guscio

    edibile al cacao. O che non sono quel

    che paiono, come quello a forma di

    anguria e al gusto di lampone. Insom-

    ma, lessere e il non essere, il tutto e il

    contrario di tutto. Superando dogmi,

    schemi e stereotipi. Persino sposandoil non cucinare, ovvero il solo assem-

    blare. Come accade nel salmone e

    foie gras, rosata-brunita attrazionedi due opposti. Posti luno sullal-

    tro, nudi e puri, senza salse e senza

    intingoli. Solo loro: carne e pesce,

    terra e mare, grassezza e dolcezza.

    A completarsi. Con la nobile umilt

    della loro essenzialit. E nel massimo

    rispetto reciproco. Per dirla fuori dai

    diktat gastronomici e dentro ai crismi

    dellesistenza: un piatto che quasi

    filosofia di vita. S, il rispetto viene

    prima di tutto, Carlo dice rivolgendo-si ai giovani che entrano per la prima

    volta in una nuova casa-cucina. Senza

    dimenticare la meticolosit. Perch

    sulle regole e sullordine mentale

    che si forgia il fuoco dellestro. Che

    pu divenire rouge o noire. Sostan-

    ziandosi nellesaltazione dellitalianit:

    spaghetti (anzi, spaghettoni) al sugo

    di peperone rosso e acciughe salate.

    O incarnandosi nello charme: riso

    Carnaroli al nero di seppia in polvere

    e ricci di mare. E che pu addirittu-

    ra emulare onomatopeicamente loscrocchiare sotto i denti di un biscot-

    to alla polvere di pop corn, riso soffia-

    to e cacao: il Krice, dolcezza propo-

    sta col caff. Degno suggello a un

    GENNAIO-FEBBRAIO 2013 / GRANDECUCINA

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    menu messo a punto grazie al lavoro

    attento di una brigata perfettamente

    organizzata. Che assicura costanza,

    sicurezza e continuit al lavoro di

    uno chef. Anche nel caso non possa

    essere presente ai fornelli. Un modo

    intelligente per responsabilizzare

    ogni singolo ragazzo dello staff, che

    in tal modo pu crescere, miglioraree, con landar del tempo, trovare uno

    stile personale. Cos come la propria

    strada lha gi trovata Luigi Taglienti,

    capitano del Ristorante Trussardi alla

    Scala. Che, consigliato e supporta-

    to da Carlo, ha imparato non solo a

    potenziare la sua identit golosa, ma

    pure ad approcciare correttamente

    i buongustai del capoluogo lombar-

    do. Perch non facile fare lo chef a

    Milano. Nemmeno se ti chiami CarloCracco.

    GRANDI MAESTRI / CARLO CRACCO

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    GRANDI MAESTRI / CARLO CRACCO

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    SALMONEMARINATOE FOIE GRAS

    INGREDIENTI PER 6 PERSONE

    Per il salmone marinato: 750 g di sal-mone, 140 g di sale fino, 155 g di zuc-

    chero semolato, 4 g di aneto fresco, 8

    bacche di pepe bianco. Per il foie gras

    e la finitura: 20 g di fegato doca, 3 g

    di sale nero hawaiiano.

    PROCEDIMENTOMescolare sale, zucchero, aneto e

    pepe bianco. In una placca mettere

    la baffa di salmone e coprirla con la

    marinatura. Lasciar marinare in frigori-

    fero per 3 giorni. Terminata la marina-

    tura, sciacquare sotto acqua fredda,asciugare e tagliare a fette di 0,5 cm

    cadauna.

    FINITURA E PRESENTAZIONESul piatto, disporre tre fette di sal-

    mone, e su due di queste adagiarne

    un paio di fegato grasso. Passare in

    salamandra per mezzo minuto. Salare

    con sale nero hawaiiano.

    GENNAIO-FEBBRAIO 2013 / GRANDECUCINA

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    GRANDI MAESTRI / CARLO CRACCO

    SPAGHETTIAL SUGO DIPEPERONECON ACCIUGHESALATE

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE

    200 g di spaghettoni, 7 peperoni rossi,50 g di olio extravergine di oliva, 40 g

    di burro, 4 filetti di acciughe essiccati,

    400 g di acqua gassata.

    PROCEDIMENTOMondare i peperoni privandoli della

    buccia, dei semi e della parte bianca.

    Frullarli al mixer con lacqua per 5 mi-

    nuti. Filtrare al colino fine e mettere a

    ridurre a fuoco lento in una casseruola

    con lolio e il burro, fino a raggiungere

    una densit sciropposa. Cuocere gli

    spaghetti in abbondante acqua salataper 14 minuti. Scolare e saltare in un

    saltiere con poco sugo di peperone.

    FINITURA E PRESENTAZIONEDisporre in un piatto fondo e termi-

    nare con qualche pezzo di acciuga

    essiccato.

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    RISO AL NEROE RICCI DIMARE

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE

    240 g di riso Carnaroli, 1,5 l dacqua,20 g di nero di seppia in polvere, 40 g

    di ricci di mare, 20 g di farina di riso,

    40 g di olio extravergine di oliva, 10

    g di burro, 10 g di vino bianco, 4 g di

    gru di cacao.

    PROCEDIMENTOTostare il riso con il burro per 3 minu-

    ti; bagnare con il vino bianco e fare

    evaporare; bagnare con lacqua calda

    e cuocere per 12 minuti. Terminata la

    cottura unire al riso la farina di riso,

    diluita in poca acqua, rimestandocon cura. Il riso deve risultare molto

    morbido.

    FINITURA E PRESENTAZIONE

    Disporre il riso in piatti piani da potata. Adagiare i ricci di mare in ord

    sparso sopra il riso. Con laiuto di u

    spolverino, cospargere la superficie

    del riso di polvere di nero di seppia

    Ottenuta essiccando in forno per 1

    notte il nero di seppia e successi-

    vamente polverizzandolo al mixer.

    Servire, terminando con un filo di o

    extravergine.

    GRANDI MAESTRI / CARLO CRACCO

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    TAGLIOLINIDI TUORLOMARINATOCON TARTUFOBIANCO

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE

    Per i tagliolini: 16 tuorli, 1 kg di saleaffumicato, 250 g di zucchero, 300 g

    di purea di fagioli borlotti. Per il con-

    dimento: 12 castagne affumicate, 16 g

    di tartufo bianco.

    PROCEDIMENTOAmalgamare il sale affumicato con lo

    zucchero e la purea di fagioli borlotti,

    mettere un po di composto in uno

    stampino monoporzione e adagiarvi

    sopra il tuorlo. Procedere cos per

    tutti i tuorli. Lasciare marinare per 4

    ore. Sciacquare i tuorli sotto lacqua eoliare 2 fogli di carta da forno. Poi, su

    un foglio, distribuire in senso ordinato

    i tuorli, e coprire con laltro. Con lau-

    silio di un matterello, stendere il tutto

    formando un foglio sottile. Lasciare

    a temperatura ambiente per circa5-7 ore. Una volta asciugati i fogli d

    pasta duovo marinato, metterli in

    mixer e frullarli. Mettere sottovuoto

    composto e conservare in frigorife

    Con lausilio di una sfogliatrice, tira

    delle sfoglie sottili di pasta duovo

    marinato. Passare le sfoglie nella tr

    fila per i tagliolini. Riporre i tagliolin

    ottenuti su un piatto piano e cuoce

    a microonde (750W) per 40 secon

    ottenendo cos i tagliolini essiccati

    FINITURA E PRESENTAZIONEDisporre i tagliolini su un piatto piaunirvi alcuni pezzi di castagne essi

    cate e terminare con lamelle di tar

    fo bianco fresco.

    GRANDI MAESTRI / CARLO CRACCO

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    SCALOPPINAAL LIMONE ECAPPERI

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE

    4 fette di filetto di Fassone (50 gognuna). Per lacqua di capperi: 125

    g di acqua, 50 g di capperi dissalati,

    17 g di soia, 2 g di wasabi, 2 g di agar

    agar. Per il limone salato: 3 limoni, 50

    g di sale grosso, 75 g di zucchero,

    sciroppo (250 ml di acqua e 125 g di

    zucchero). Per la maionese al limone

    salato: 150 g di polpa di limone salato

    (frullata e setacciata), 250 g di olio di

    semi, 50 g di olio di sesamo.

    PROCEDIMENTO

    Frullare i capperi dissalati preceden-temente con lacqua. Filtrare al colino,

    mettere in una casseruola e far pren-

    dere il bollore con lagar agar. Far raf-

    freddare fino a solidificazione. Frullare

    la gelatina al mixer unendo la soia e il

    wasabi, fino ad ottenere unemulsione

    omogenea.

    Per il limone salato. Incidere i limon4 per il lungo, farcirli con il mix di sae zucchero. Metterli sottovuoto con

    sciroppo e cuocere a 65C a vapor

    per 2 ore.

    Per la maionese al limone salato.

    Montare con il frullatore a immersio

    la polpa di limone salato con lolio d

    semi e lolio di semi di sesamo, fino

    ottenere una maionese omogenea.

    FINITURA E PRESENTAZIONEDisporre le fette di filetto di vitello,

    crude e tagliate a met, su un piat-to da portata. Aggiungere, in ordin

    sparso, qualche cucchiaino di acqu

    capperi e di maionese al limone. Gu

    nire con alcuni capperi fritti. Termin

    nappando in superficie la scaloppi

    con il sugo di carne al limone.

    GENNAIO-FEBBRAIO 2013 / GRANDECUCINA

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    GRANDI MAESTRI / CARLO CRACCO

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    ORATA,CURCUMA EMANDARINO

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE

    Per lorata: 120 g di orata fresca (filet-to), 80 g di succo di curcuma fresca.

    Per la gelatina di mandarino: 100 g di

    succo di mandarino, 50 g di acqua, 1,5

    fogli di colla di pesce. Per la finitu-

    ra: 12 capperi salati, 12 g di semi di

    finocchio, 10 g di polvere di buccia di

    mandarino essiccata.

    PROCEDIMENTOPer la gelatina di mandarino. Fare uno

    sciroppo con lacqua e lo zucchero,

    unirvi il succo di mandarino e la colladi pesce. Conservare in un contenitore

    di acciaio in frigorifero fino a gelifica-

    zione. Tagliare a fette il filetto di orata

    e disporlo su un piatto da portata.

    Condire ogni fetta di orata con qual-

    che goccia di succo di curcuma.

    FINITURA E PRESENTAZIONEAggiungere nel piatto, in ordine

    sparso, i capperi salati e i semi di

    finocchio. Rompere la gelatina di

    mandarino in pezzi delle dimensioni

    di un cucchiaino, passare ogni singolo

    pezzo nella polvere di buccia di man-darino essiccata e disporre nel piatto

    vicino alle fette di orata. Servire.

    GENNAIO-FEBBRAIO 2013 / GRANDECUCINA

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    FRUTTAGHIACCIATA

    INGREDIENTI PER 10 PERSONE

    LA FALSA ANGURIAPer la scorza: 1 g di acido citrico, 1 l

    dacqua, 1 pezzo di colorante alimen-

    tare verde brillante, 400 g di mela

    Granny Smith, 300 g di succo di mela

    verde, 25 g di zucchero invertito, 1,8 g

    di agar agar, 8 g di colla di pesce, 150

    g di cioccolato bianco al 33%, 20 g di

    olio di semi. Per il sorbetto al lampo-

    ne: 1 kg di purea di lamponi, 435 g

    dacqua, 280 g di zucchero semolato,

    70 g di succo di limone, 100 g di glu-

    cosio, 20 g di semi di basilico.

    PROCEDIMENTOPer la scorza. Tagliare a pezzi la mela

    e metterla in un sacchetto da sot-

    tovuoto con lacqua, lascorbico ed

    il colorante. Centrifugare. Portare a

    bollore in una pentola il succo di mela

    con lo zucchero invertito, aggiungervi

    lagar agar e portare di nuovo a bollo-

    re, frustando energicamente. Togliere

    dal fuoco, aggiungere la gelatina

    reidratata, abbattere e lasciar riposa-

    re in frigorifero per 2 ore a 4C. Una

    volta solida, frullare sino ad ottenereuna consistenza cremosa e liscia. Con

    laiuto del sottovuoto eliminare le

    bolle daria. Riporre in un sacchetto

    da pasticceria. Per il sorbetto al lam-

    pone. Stemperare in acqua tiepida il

    glucosio, sino a completo scioglimen-

    to, porre allinterno di un frullatore e

    frullare aggiungendo la purea di lam-

    poni, lo zucchero semolato e il succo

    di limone. Si ottiene cosi la base per il

    sorbetto al lampone che va manteca-

    to e successivamente arricchito con

    i semi di basilico, che riproducono isemi dellanguria.

    FINITURA E PRESENTAZIONESciogliere il cioccolato e unirvi lolio

    di semi, per rendere il composto pi

    fluido e di facile lavorazione. Foderare

    con uno strato sottile di cioccolato

    stampi in silicone a mezza sfera de

    diametro di 6,5 cm. Lasciar cristal-lizzare e colmarli con il sorbetto al

    lampone. Lasciar indurire in conge

    latore, dopodich sformare e ripor

    di nuovo in gelo. Lavare gli stampi,

    asciugarli con cura, porvi un cucch

    di gelatina di mela e pressarvi allin

    terno il cuore ghiacciato di lampo

    sino a far quasi fuoriuscire la gelat

    dai bordi. Lasciar riposare in conge

    latore per 2 ore, sformare e affetta

    a spicchio la mezza sfera, ottenend

    cos delle piccole false fette dan

    guria.

    IL FRUTTO DELLA PASSIONEPer il guscio: 300 g di mirtilli fresch

    1,8 g di agar agar, 1 foglio di colla d

    pesce. Per il fior di latte: 1 l di latte

    fresco, 180 g di zucchero semolato

    20 g di destrosio, 25 g di latte inte

    in polvere, 80 g di panna fresca 35

    m.g. Per il sorbetto al mango: 1 kg

    purea di mango, 870 g dacqua, 28

    g di zucchero semolato, 70 g di su

    di limone, 100 g di glucosio.

    PROCEDIMENTOPer il guscio. Portare il succo di mi

    con lagar agar a bollore, raffredda

    re rapidamente e lasciar riposare in

    frigorifero per 2 ore. Frullare a crem

    ed eliminare le bolle daria con il so

    tovuoto. Per il fior di latte. Miscelar

    zucchero, destrosio e latte in polve

    Scaldare il latte fino a 50C, unire

    la miscela a base di zuccheri e latte

    in polvere e portare a 80C. Unirvi

    la panna e rialzare la temperatura

    88C. Abbattere sino a 4C e mant

    care.

    FINITURA E PRESENTAZIONEVersare il sorbetto al mango in sta

    a semisfera da 1,5 cm di diametro e

    congelare. Colmare a 3/4 con il fio

    latte alcuni stampi a semisfera da 4

    cm di diametro. Inserire al centro u

    GRANDI MAESTRI / CARLO CRACCO

    30/ GRANDECUCINA / GENNAIO-FEBBRAIO 2013

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    inserto di sorbetto al mango e conge-

    lare. Liberare gli stampi, lavarli, porvi

    un cucchiaino colmo di gelatina ai

    mirtilli e pressarvi un cuore di fior di

    latte-mango. Mettere in congelatore.

    Sformare e con laiuto di un coltelli-

    no ritoccare eventuali sbavature. Al

    momento del servizio, finire il tutto

    coprendo con frutto della passionefresco.

    IL FALSO COCCOPer il guscio: 300 g di latte, 40 g di

    glucosio, 3 g di agar agar, 70 g di

    cioccolato fondente al 70%, 30 g di

    cioccolato al caramello al 35%. Per il

    fior di latte al cocco: 1 l di latte fresco,

    180 g di zucchero semolato, 20 g di

    destrosio, 25 g di latte intero in polve-

    re, 80 g di panna fresca 35% m.g., 100

    g di farina di cocco.

    PROCEDIMENTOPer il guscio. Pesare i cioccolati in

    un contenitore capiente, far bollire il

    latte con il glucosio e versarlo in tre

    stampi sul cioccolato, emulsionando

    con spatola flessibile dal centro versolesterno. Rimettere la preparazione

    in pentola, unirvi lagar agar, bollire e

    far raffreddare rapidamente. Lasciar

    riposare in frigo a 4C per 2 ore. Tra-

    scorso il tempo frullare a crema e sot-

    tovuotare. Per il fior di latte al cocco.

    Miscelare zucchero, destrosio, latte

    in polvere e farina di cocco. Scaldare

    il latte fino a 50C, unire la miscela

    a base di zuccheri e latte in polvere

    e portare ad 80C. Unirvi la panna

    rialzare la temperatura a 88C. Abb

    tere sino a 4C e mantecare.

    FINITURA E PRESENTAZIONEFoderare uno stampo ovale e ton-

    do con carta alluminio. Con la sac

    poche creare uno strato di gelatina

    cioccolato, colmare con i cuori di fidi latte al cocco e congelare. Sfor-

    mare e spaccare in modo irregolar

    andando a ricreare la noce di cocc

    rotta.

    PRESENTAZIONE FINALEServire la frutta su ghiaccio tritato

    rifinire con fiori edibili.

    GENNAIO-FEBBRAIO 2013 / GRANDECUCINA

  • 8/9/2019 Grande Cucina 02_2013

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  • 8/9/2019 Grande Cucina 02_2013

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    Pi che unOra dAria un vento di passioni quello che s

    respira nellantro goloso di Marco Stabile. Uno dei Jeu-

    nes Restaurateurs dEurope che fa brillare la sua stellina

    Michelin in via dei Georgofili. A due passi dal Lungarno e

    dalla Galleria degli Uffizi e nel bel mezzo della tangente

    che passa fra Ponte Vecchio e Piazza della Signoria. Una

    posizione di tutto rispetto per un ristorante che solo poc

    anni fa era vicinissimo al vecchio carcere delle Murate e

    che ora si guadagnato il cuore di Firenze. In tutti i sens

    Perch Marco, classe 1973 e pisano di Pontedera, ci sa fa

    Con i suoi modi dolcissimi. E col piglio sicuro di un cuoco

    che un perfetto padrone di casa, che sta a capo di una

    brigata formata da una decina di ragazzi talentuosi (com

    il sous-chef Massimo Bocus) e la cui aspirazione quella

    forgiare la nuova cucina toscana.

    S, una cucina capace di sciacquare i suoi piatti in Arno.Cogliendo lantico e il moderno. Le radici e il futuro. Lau

    rinascimentale e lallure contemporanea. Perch se i gust

    possono e devono rimanere quelli veraci e nostrani (tosc

    o meno che siano), le forme possono cambiare. Evolven

    LA NUOVACUCINA

    TOSCANA

    I SAPORI DELLA MEMORIA ASSUMONOFORME CONTEMPORANEE.I PIATTI QUOTIDIANI SI FANNO ECCEZIONALI.E LA TOSCANIT VOLA LIBERACON LE ALI DELLA MODERNIT

    DI CRISTINA VIGG; FOTO DI PAOLO PICCIOTTO

    GIOVANI TALENTI / MARCO STABILE

    RISTORANTE ORA DARIAVia dei Georgofili, 11R

    51022 Firenze

    Tel. 055 2001699

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    Chef: Marco Stabile

    GENNAIO-FEBBRAIO 2013 / GRANDECUCINA

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    GIOVANI TALENTI / MARCO STABILE

    in un minimalismo estetico e in una geometrica concezione

    della pietanza che va decisamente verso Oriente. E cos il

    maialino morbido-croccante, cotto a bassa temperatura e

    arrostito (solo dalla parte della cotenna), nonch le bietole

    alla senape nera che lo corredano si fanno rettangolari. In

    una regolarit spezzata solamente da un omaggio al Poin-

    tillisme, regalato dalla salsa daglio e lavanda e dal ristretto

    della carne. E anche il crostino toscano visto da un mezzo

    siciliano (il pap di Marco originario di Sambuca di Sicilia,in provincia di Agrigento) assume una foggia sferica. E

    una consistenza diversa da quella consueta. Sublimando in

    arancina dal manto di pane e dalla farcia di fegatini di pollo,

    angelicati dal Vin Santo. Pronto pure a unirsi allacqua per

    accogliere quattro tagli molto speciali: lingua e guancia di

    Chianina; palato e cappello del prete di Razza Bovina Pie-

    montese griffata La Granda. Affumicata (prima) con legno

    di ulivo, tiglio e melo (a ricordare il sentore dei caminetti e

    della cucina a legna di un tempo) e cotta (poi) per almeno

    quattro ore. Al fine di ottenere il bollito secondo Stabile.

    Che non dimentica certo Giotto, mettendo a punto il cer-chio perfetto. Una preziosa aureola di crema allo zafferano

    di San Miniato, affiancata da croccante alle mandorle e datre elementi ghiotti, a rammentare i marmi bianchi, rossi

    e verdi che compongono il giottesco campanile cittadino:

    composta di melagrana e rosa, gelatina di spinaci e gana-

    che di cioccolato bianco al pepe.

    Ma Stabile non mira solamente alla rilettura dei sapori della

    memoria in veste inedita, innovativa e seduttiva. Vuole

    anche rendere eccezionale la portata pi banale. Pro-

    ponendola addirittura, al mezzod, in formato tapas. In un

    menu (illustrato da Gianluca Biscalchin) che contempla

    piatti serviti sia in quantit normale sia in porzione mignon

    (ma si mangia eccome!) e circa a met prezzo. Risultato?

    Un successone. Abbiamo rilanciato il mezzogiorno fioren-

    tino, racconta orgoglioso Marco. Mentre manda alle termeluovo di Paolo Parisi, facendolo cuocere in acqua a 65C

    per una ventina di minuti e distendendolo su una fonduta di

    carciofi allempolese. Intanto, lo spaghettino Martelli (azien-

    da pisana con sede a Lari) sposa lOlio Extravergine di Oliva

    Toscano Igp Colline di Firenze, il pepe e il Parmigiano Reg-

    giano stravecchio; lhamburger, tenerissimo mix di manzo

    La Granda e guancia affumicata di Cinta Senese, incontra

    la pera alla piastra; e la tartare si fa super. Impreziosita d

    mela, dragoncello e uovo sodo tritato ma (soprattutto)

    messa a marinare per due minuti nella Pilsner Urquell. La

    birra pils per eccellenza, prodotta nella storica fabbrica

    ceca di Pilsen con acqua autoctona, orzo boemo e mora

    vo e fiori di luppolo Saaz. Per una bionda poco alcolica, a

    bassa fermentazione e a triplice decozione, dalla sottile

    dolcezza e dallamaro vellutato. Perfetta tanto nelle ricet

    quanto nel calice.Dove finiscono molte altre belle spumeggianti. Siglate Ba

    ladin, Birrificio del Ducato, LOlmaia e Birrificio Italiano.

    teniamo sempre una quindicina in carta, spiega lo chef.

    le cambiamo spesso. Un po perch le birre artigianali so

    stagionali e hanno vita breve. Un po perch se i piatti m

    tano devono variare anche le birre che li accompagnano

    non ha tutti i torti il saggio chef. Che, ne la guida de lE-

    spresso, ha ricevuto una menzione speciale per Le Tavo

    della Birra e, a Identit Golose, si aggiudicato il premio

    Birra in Cucina. A conferma della sua passione per lars

    brassicola, alimentata dalla costante ricerca di rare chiar

    rosse e brune (e mi fa assaggiare la scura Lom al Marron

    Buono di Marradi). Non dimenticando il vino, di cui vantapi o meno settecento etichette (toscane, italiane e fran

    si), anche di piccole maison.

    Del resto, Marco adora le cose autentiche. Come le ver-

    dure del contadino, il fagiolo ciavattone di Sorano, il cec

    rugoso della Maremma, la patata bianca del Pero e le far

    macinate a pietra. Nobilitate in prelibatezze preparate co

    cura assoluta e presentate in un luogo datmosfera. Con

    tanto di ampia cucina-fucina a vista (e affaccio sul vicolo

    di elegante sala al pianterreno e di suggestivo spazio co

    caveau-cantina al piano inferiore. Dove campeggia pure

    un antico arco romano. E al desco? Raffinati tovagliati e

    posate in argento per la cena; tovagliette e posate bruni

    per il pranzo a prova di tapas. E per un ristorante formalinformale. Camaleontico come il giorno.

    Nel frattempo, il cuoco pisano guarda Oltrarno. E se a M

    mi segue come non resident chef un locale quale il Tosca

    Divino, inanella pure eventi a Mosca, a San Pietroburgo e

    al MoMA di New York. Mi garberebbe di aprire anche a

    Londra e a Parigi, aggiunge Stabile. Con simpatico acce

    toscano.

    34/ GRANDECUCINA / GENNAIO-FEBBRAIO 2013

  • 8/9/2019 Grande Cucina 02_2013

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    LUOVODELLE TERMECON FONDUTADI CARCIOFIE SALE NERO

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE

    4 uova biologiche (meglio se quelle diPaolo Parisi); 2 carciofi morelli; 1 scalo-

    gno; olio extravergine doliva toscano

    Igp; 2 rametti di prezzemolo fresco; 2

    pomodori pelati; sale nero delle isole

    Hawaii (arricchito di carbone vegeta-

    le); sale di Maldon.

    PROCEDIMENTOCuocere le uova in acqua a 68C per

    20 minuti. Nel frattempo, tagliare lo

    scalogno a julienne, lasciarlo appas-

    sire nellolio e un goccio dacqua,

    aggiungere i carciofi tagliati in piccoliquadretti e il pomodoro passato.

    Far cuocere per 6-7 minuti e regola

    di sale. Tritare finemente il prezzeme diluirlo con poco olio extravergin

    doliva.

    FINITURA E PRESENTAZIONEMettere la fonduta di carciofi ben

    calda nel piatto e aggiungere luo-

    vo, aprendone il guscio e facendolo

    scivolare al centro. Versare un filo

    dolio al prezzemolo intorno alluov

    aggiungere il sale nero direttament

    sul bianco delluovo.

    GENNAIO-FEBBRAIO 2013 / GRANDECUCINA

  • 8/9/2019 Grande Cucina 02_2013

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    GIOVANI TALENTI / MARCO STABILE

    IL CROSTINOTOSCANOVISTO DAUN MEZZOSICILIANO

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE

    200 g di fegatini di pollo ben puliti;1 cipolla rossa di Certaldo; 2 cl di Vin

    Santo del Chianti; 3 foglie di salvia;

    pane panko; 100 g di burro piemon-

    tese; 2 bianchi duovo; 100 g di farina

    di riso; 100 g di mascarpone; 1 lime

    grattugiato; 50 g di insalatine; olio

    extravergine doliva; olio di semi di

    arachide per friggere; aceto balsamico

    di Reggio Emilia; sale di Maldon.

    PROCEDIMENTOTagliare la cipolla a julienne, metterla

    in una casseruola con la salvia, un filodolio extravergine e un bicchiere dac-

    qua. Far appassire.

    Rosolare i fegatini nellolio extravergi-

    ne, aggiungerli alla cipolla e bagnare

    col Vin Santo. Portare a cottura. Ver-

    sare nel Robot Coupe, aggiungendo

    il burro in piccoli pezzi. Aggiustare di

    sale e pepe. Passare al setaccio, far

    raffreddare limpasto e formare delle

    piccole sfere. Passarle nella farina di

    riso, nel bianco duovo sbattuto e poi

    nel pane panko. Friggerle a 170C in

    olio di semi di arachide finch non

    saranno dorate.Lavorare il mascarpone con la scorza

    di lime e poco sale.

    FINITURA E PRESENTAZIONE

    Servire i crostini-arancini ben caldi,appoggiandoli sopra un cucchiaio

    di mascarpone. Accompagnare con

    insalatine condite allAceto Balsam

    di Reggio Emilia.

    36/ GRANDECUCINA / GENNAIO-FEBBRAIO 2013

  • 8/9/2019 Grande Cucina 02_2013

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    GENNAIO-FEBBRAIO 2013 / GRANDECUCINA

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    LA SUPERTARTAREMARINATANELLA BIRRAURQUELL

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE

    320 g di fassona piemontese pura(scamone); 200 cl di birra Pilsner Ur-

    quell; 70 g di sale di Maldon; 20 cl di

    olio extravergine doliva del Chianti; 1

    pera Williams; pepe selvaggio del

    Madagascar macinato al momento; 1

    vaschetta di shiso green.

    PROCEDIMENTOTagliare la carne in sottili fette alte 5

    millimetri e porle in una terrina. Rico-

    prirle di birra ben fredda e lasciarle

    marinare per circa 3 minuti. Asciuga-

    re, tagliare in piccoli cubi e condire,

    nellordine, con pepe, sale di Maldon

    e olio. Lavorare bene finch lolio non

    venga completamente assorbito dalla

    carne.

    FINITURA E PRESENTAZIONEPosizionare la tartare nel piatto e

    incoronarla con i bastoncini di pera

    cruda (facilitano la digestione del-

    la carne). Accompagnare con shiso

    green (sesamo selvatico), che d un

    tocco aromatico alla tartare.

    GIOVANI TALENTI / MARCO STABILE

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    I TORTELLIDICAVOLFIORESU CREMA DITOPINAMBURE OLIOAL LIME

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE

    Per la pasta: 200 g di farina grano te-nero 0; 90 g di acqua. Per il ripieno:

    100 g di cavolfiore; sale di Maldon.

    Per la salsa: 200 g di topinambur;

    olio extravergine doliva; acqua; sale

    di Maldon. Per la finitura: lime grattu-

    giato; semi di papavero; veli di zucca

    gialla.

    PROCEDIMENTOPer la pasta dei tortelli. Impastare il

    tutto in pochissimo tempo, chiudere

    in una busta e far riposare almeno 30

    minuti. Per il ripieno. Tagliare il ca-volfiore in piccolissimi pezzi, metterli

    in una casseruola con poca acqua e

    farli cuocere finch non si saranno

    ben asciugati. Tritare finemente e

    aggiustare di sale. Per la salsa. Pelare

    i topinambur, tagliarli in piccoli pezzi,

    metterli in una casseruola con acqua

    e olio e portarli a cottura. Passare

    al mixer fino ad ottenere una crema

    molto liscia.

    FINITURA E PRESENTAZIONE

    Velare il piatto con la salsa, appog-giarvi i tortelli conditi con olio ex-

    travergine doliva, lime grattugiato,

    semi di papavero e veli di zucca gia

    cruda.

    GIOVANI TALENTI / MARCO STABILE

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    GLI SPAGHETTIALLOLIOTOSCANO IGP,PARMIGIANOE PEPE

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE

    320 g di spaghetti del Pastificio Mar-telli; 80 g di olio extravergine doliva

    toscano Igp; 150 g di Parmigiano Reg-

    giano stagionato almeno 28-30 mesi;

    pepe nero della Malesia; sale.

    PROCEDIMENTOFar bollire gli spaghetti in abbondante

    acqua salata, toglierli a met cottura

    e finirli di cuocere in circa 1/2 litro di

    acqua calda non salata, in modo che

    piano piano la pasta si asciughi e lac-

    qua si saturi di amido.

    FINITURA E PRESENTAZIONEA cottura ultimata, aggiungere lolio

    a filo e poco Parmigiano Reggiano,

    mantecando bene. Impiattare e ag-

    giungere il pepe e il Parmigiano.

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    IL MAIALINOMORBIDOCROCCANTECON SALSADI AGLIOE LAVANDA,

    BIETOLE ALLASENAPE NERA

    INGREDIENTI PER 16 PERSONE

    Per il maialino morbido-croccante: 1maialino da latte di circa kg 5-6; sale

    pepe; spezie a scelta. Per la salsa di

    aglio e lavanda: 2 teste daglio (pulite

    in spicchi, senza germinatura interna);

    30 cl di panna fresca; 1 g di lavanda

    per tisane; 10 g di burro. Per le bietole:

    800 g di bietole; olio extravergine di

    oliva; chicchi di senape nera; sale.

    PROCEDIMENTO

    Per il maialino. Disossare il maialinoottenendo 4 rettangoli, aggiungere

    sale, pepe e spezie. Mettere sotto-

    vuoto e far cuocere a bassa tempe

    ratura (65C) per circa 15 ore. Lasc

    riposare in frigorifero per almeno 2

    giorni. Con le ossa, il sedano, la car

    e la cipolla ottenere un fondo ristre

    Tagliare ogni quarto in 4 pezzi a su

    GIOVANI TALENTI / MARCO STABILE

    44/ GRANDECUCINA / GENNAIO-FEBBRAIO 2013

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    volta e incidere la pelle. Passare in

    salamandra per 9 minuti o in padellaantiaderente con olio fino ad ottenere

    la pelle croccante. Per la salsa di aglio

    e lavanda. Sbollentare per 3 volte gli

    spicchi daglio in acqua bollente, poi

    farli imbiondire lentamente nel burro,

    aggiungere la panna e la lavanda. Far

    cuocere per 5 minuti e poi passare nel

    mixer, fino ad ottenere una salsa liscia

    ed omogenea. Aggiustare di sale.

    Per le bietole. Cuocere le bietole in ac-qua salata, tritarle con il coltello, farle

    saltare in olio extravergine doliva.

    Spolverare con chicchi di senape nera

    e aggiustare di sale.

    FINITURA E PRESENTAZIONEMettere il maialino ben caldo al centro

    del piatto, posizionare a destra una

    striscia di bietole e a sinistra una st

    scia di salsa daglio e lavanda. Cospgere la superficie del maialino con

    sale di Maldon.

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    TUTTO FUMOE NIENTEARROSTO:IL BOLLITOSECONDOSTABILE

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE

    200 g di lingua di vitellone di razzaChianina; 200 g di guancia di vitello-

    ne di razza Chianina; 200 g di palato

    di vitellone di razza piemontese; 200

    g di cappello del prete di vitellone di

    razza Piemontese; 400 g di verdure

    di stagione; 2 dl di vin santo; 1 costa

    di sedano.

    PROCEDIMENTOAffumicare tutte le carni con legna

    di ulivo, tiglio e melo. Metterle poi a

    bollire in acqua, aggiungendo il Vin

    Santo, la costa di sedano e pochissi-mo sale di Maldon. Far sobbollire len-

    tamente per almeno 3 ore. Scottar

    le verdure tagliate in forme regolarcon il cavolo nero, ottenere un aga

    agar.

    FINITURA E PRESENTAZIONETagliare il bollito e mettere nel piat

    ben caldo con intorno le verdure.

    Irrorare con il brodo fatto restringe

    di almeno 10 volte.

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    LAUTUNNO EI SUOI FRUTTI

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE

    Per i bauletti alle castagne: 40 g difarina di mandorle; 240 g di zucchero

    semolato; 20 g di albume; 200 g di

    burro morbido; 7 uova; 100 g di farina

    00; 100 g di farina di castagne; 10 g

    di baking. Per le castagne: 16 casta-

    gne; 1/2 litro dacqua; 1 cucchiaio

    abbondante di miele; qualche foglia di

    alloro. Per la salsa ai cachi: La polpa di

    un grosso caco (circa g 100); 50 g di

    zucchero; 1/2 bacca di vaniglia; il suc-

    co di mezzo limone. Per la finitura:

    timo q.b.; gelato alla crema q.b.; olio

    nuovo q.b.

    PROCEDIMENTOPer le castagne cotte. In una casse-

    ruola, portare a ebollizione tutti gli

    ingredienti e cuocere le castagne

    precedentemente private della buccia

    finch non sono morbide, pur mante-

    nendo la propria forma.

    Per i bauletti alle castagne. In una

    planetaria, montare il burro con 140

    grammi di zucchero semolato, la

    farina di mandorle e 20 grammi di

    albume. Unire poi i tuorli delle 7 uova,

    le farine e il baking. Mescolare finoad ottenere un impasto omogeneo.

    A parte, montare gli albumi con i re-

    stanti 100 grammi di zucchero e un

    al precedente impasto, mescolandodelicatamente e facendo attenzion

    a non smontarlo. Trasferire il comp

    sto cos ottenuto in piccoli stampi d

    plum cake precedentemente imbur

    e cuocere in forno gi caldo a 185

    per 30 minuti. Sfornare e bagnare

    con un po di sciroppo di cottura d

    castagne. Per la salsa di cachi. In un

    casseruola chiusa con un coperchio

    cuocere tutti gli ingredienti per circ

    20 minuti. Se necessario, filtrare co

    laiuto di un setaccio.

    FINITURA E PRESENTAZIONEIn un piatto disporre due bauletti a

    castagne. Guarnirne ciascuno con d

    castagne cotte e qualche foglia di

    timo fresco. Ornare con qualche cu

    chiaiata di salsa e una pallina di ge

    alla crema, bagnata con qualche go

    cia di olio nuovo.

    GIOVANI TALENTI / MARCO STABILE

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    IL CAMPANILEDI GIOTTO

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE

    Per la ganache al cioccolato bianco:100 g di latte; pepe in grani q.b.; 275 g

    di cioccolato bianco; 25 g di burro;

    5 g di colla di pesce. Per la composta

    di melagrana e rose: 250 g di succo di

    melagrana; 175 g di zucchero semola-

    to; Il succo di mezzo limone; qualche

    goccia di essenza di rosa. Per la salsa

    allo zafferano: 250 g di latte; 50 g

    di zucchero; 20 g di maizena. Per la

    gelatina di spinaci: 250 g di succo di

    spinaci (da g 500 di spinaci crudi e

    centrifugati); 2 g di agar agar; 2 g di

    colla di pesce. Per il croccante allemandorle: 35 g di latte; 35 g di gluco-

    sio; 90 g di burro; 150 g di zucchero;

    175 g di mandorle affettate.

    PROCEDIMENTOPer la ganache al cioccolato bianco. In

    una casseruola, portare a ebollizione

    il latte con i grani di pepe in infusione.

    Versare il latte (filtrandolo attraver-

    so un colino) sul cioccolato bianco

    (precedentemente tritato) e mesco-

    lare energicamente con una frusta.

    Aggiungere poi il burro morbido a

    pezzettini nel composto ancora caldoe amalgamare bene fino a completo

    scioglimento. Trasferire il composto

    in uno stampo basso, in modo da

    ottenere una placca di circa 1 centime-

    tro di spessore. Lasciare riposare per

    almeno 24 ore.

    Per la composta di melagrana e rose.

    In una casseruola, portare a ebollizio-

    ne tutti gli ingredienti fino al rag-

    giungimento della consistenza di una

    confettura.

    Per la salsa allo zafferano. In una cas-

    seruola, portare a ebollizione il lattee realizzare uninfusione di pistilli dizafferano. Aggiungere poi lo zucchero

    e mescolare fino a completo sciogli-

    mento. Prelevare una piccola parte

    composto e stemperarvi la maizenaUnire poi al latte, sempre mescolan

    do con laiuto di una frusta, fino al

    raggiungimento della consistenza d

    una crema.

    Per la gelatina di spinaci. Ammor-

    bidire la colla di pesce in acqua. Ne

    frattempo, sciogliere lagar agar in

    grammi di succo di spinaci freddo.

    Mescolare e aggiungere anche lo z

    chero. Portare a ebollizione, aggiun

    gere la colla di pesce ben strizzata,

    assicurandosi che si sciolga comple

    tamente. Togliere dal fuoco e aggiugere il restante succo. Mettere in un

    stampo basso a lasciare solidificare

    temperatura ambiente.

    Per il croccante alla mandorle. In

    una casseruola, far sciogliere il burr

    insieme al latte e al glucosio. Unire

    poi lo zucchero e portare il compo-

    sto a 106C. Aggiungere le mandor

    affettate e farle leggermente scalda

    e caramellare.

    Con laiuto di un mattarello, stende

    re il composto fra due fogli di carta

    da forno fino allo spessore di circa

    millimetri. Lasciar riposare in congetore per circa 20 minuti, rimuovere

    foglio di carta superiore e cuocere

    forno gi caldo a 200C per il temp

    necessario al raggiungimento di un

    colore ambrato.

    FINITURA E PRESENTAZIONEIn un piatto disporre, in modo da

    descrivere un cerchio perfetto, una

    striscia di ganache guarnita con pe

    macinato, qualche pezzo di crocca

    alle mandorle, un cerchio disegnato

    con la salsa di zafferano e una que-

    nelle di confettura. Disporre al cent

    del cerchio un quadrato di gelatina

    spinaci.

    GENNAIO-FEBBRAIO 2013 / GRANDECUCINA

  • 8/9/2019 Grande Cucina 02_2013

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    Presto disponibile su www.reedgourmet.i

    latteso libro di Gianluca Fusto

    PERCORSIviaggio inedito nel mondo del gusto, della tecnic

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  • 8/9/2019 Grande Cucina 02_2013

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    Quanti coperti deve avere un ristorante che vuole proporre

    alta cucina? Bella domanda. In genere in Italia si dice 30,

    40 al massimo, ma poi ci sono dei colossi francesi e spa-

    gnoli che superano, e di molto, questa dimensione. Per non

    parlare dei cinesi: 30 anni fa andai in un super ristorante di

    Singapore che aveva ben mille coperti - ma da buon naso

    lungo scoprii, curiosando in cucina, il trucco: cerano dieci

    cucine, ognuna delle quali si occupava di un decimo dei

    UN DESCOSTRAORDINARIO

    UN UNICO TAVOLO. MOLTE PORTATE CREATIVE ED ESPLOSIVE. ANDREA MAINARDI,LO CHEF DALLORECCHINO DI PERLA, ACCOGLIE I BUONGUSTAI NELLA BRESCIANA OFFICINACUCINA

    DI ALLAN BAY; FOTO DI MANUELA VANNI

    LANGOLO DI ALLAN BAY / ANDREA MAINARDI

    GENNAIO-FEBBRAIO 2013 / GRANDECUCINA

  • 8/9/2019 Grande Cucina 02_2013

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    LANGOLO DI ALLAN BAY / ANDREA MAINARDI

    coperti, proponendo tutte lo stesso men. Geniale.

    Comunque sia, questo numero ottimale dipende da troppi

    fattori: location, tipologia di pubblico, rapporto fra clienti

    locali e stranieri, flussi estivi, struttura familiare o gestione

    manageriale e tanto altro, inclusa la predisposizione dani-

    mo dello chef patron. Dare una risposta univoca dunque

    impossibile. Quindi per ragionare su questo di certo interes-

    sante argomento non ci resta che la case history, ovveros-

    sia lo studio del singolo caso, per arrivare a intuire poi unaregola generale.

    E nessuna case history oggi pi interessante di Andrea

    Mainardi e della sua OfficinaCucina di Brescia. Infatti

    un ristorante di alta gamma con un solo tavolo, che pu

    contenere da due (chiss se una volta ha cucinato per un

    solo cliente, non glielho chiesto) a otto persone. aperto

    sia a pranzo sia a cena, ma non fanno mai due servizi nello

    stesso giorno. Nel senso che lavorano o al mezzogiorno

    o alla sera. Il ristorante vanta una sola stanza, che com-

    prende cucina, inevitabilmente a induzione, e tavolo per

    i clienti. E funziona cos. Un cliente prenota, segnalando

    eventuali allergie e intolleranze e magari indicando dellepredisposizioni per certi piatti, ma nulla pi. Insomma, in

    linea di massima, non conosce il men che gli sar proposto

    (in pratica, lopposto del banqueting). Andrea prepara un

    men di dieci portate, comprando esattamente gli ingre-

    dienti necessari, non una foglia di basilico di troppo. Il pasto

    , dallinizio di questanno, accompagnato da una selezione

    di vini e altre bevande da 30, 50 o 80 Euro a testa. Andrea

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    RISTORANTE OFFICINACUCINAVia San Zeno, 119

    25124 Brescia

    Tel. 333 3020033

    www.officinacucina.com

    Chef: Andrea Mainardi

    lavora con solo un aiuto per la cucina e uno per servire i

    piatti, che diventano due se i clienti sono pi di quattro.

    Tutto qui. Funziona? S, alla grande, basta guardare il libro

    delle prenotazioni, per mesi non ci sono buchi e Andrea si

    dichiara molto soddisfatto del conto economico. Merito

    della proposta, stuzzicante e innovativa, merito di Andrea,

    che non solo un bravissimo cuoco ma molto mediatico,

    una virt che troppi suoi colleghi non sanno dominare.

    Andrea di Bergamo. La famiglia non del settore, ma gida piccolo gli piace pasticciare in cucina. Poi scuola alber-

    ghiera, con stage in buoni ristoranti, quando si diploma con

    grande faccia tosta si presenta da Marchesi, allAlbereta,

    che lo assume: ogni tanto succede. Resta l per tre anni e

    mezzo, con Berton come chef, facendo un po di tutto. Poi

    vari lavori in top ristoranti. Una sera, credo grazie a quella

    che si chiama in gergo creativit da transaminasi elevata,

    immagina il suo locale e lo trova, curiosamente al primo

    piano di un solido ristorante di Brescia, i Monaci Sotto le

    Stelle. Da grande? Non ha dubbi: un ristorante che propone

    solo polpette alle Maldive. No, precisa, meglio a Bahia,

    una location pi divertente.

    Milanese, laureato in economia politica alla

    Bocconi, giornalista enogastronomico dal 1

    Allan Bay prima di tutto un grande appasnato di cucina e storia dellalimentazione. U

    prestigiosa firma, che ci guida alla scoperta

    nuovi talenti della ristorazione moderna.

    GENNAIO-FEBBRAIO 2013 / GRANDECUCINA

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    A TUTTOSTORIONE!

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE

    200 g di filetto di storione; 1 lingottoal caviale; succo di zenzero; 100 g di

    latte scremato; 40 g di olio di caviale;

    sale; pepe nero.

    PROCEDIMENTOPulire e mondare lo storione. Versare il

    latte in una ciotola, inserire lo storione

    e farlo marinare per 4 ore. Scolarlo,

    disporlo in uno stampo cilindrico e

    passarlo in abbattitore.

    Montaggio. Affettare il cilindro di

    storione e disporre le fette sul piatto

    di portata. Condire con sale e pepea piacere e decorare con le foglie di

    caviale ottenute dal lingotto affettato,

    lolio del caviale e qualche goccia di

    succo di zenzero.

    LANGOLO DI ALLAN BAY / ANDREA MAINARDI

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    LANGOLO DI ALLAN BAY / ANDREA MAINARDI

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    UOVO...AL CAVIALE

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE

    4 uova grandi; 10 g di caviale Calvi-sius; 16 conchiglie di semola di grano

    duro; erba cipollina; 40 g di acqua;

    olio di nocciole; sale; pepe bianco.

    PROCEDIMENTOSbollentare le conchiglie in acqua

    leggermente salata per 2 minuti e

    raffreddarle subito in acqua e ghiac-

    cio. Sbattere energicamente i tuorli

    e gli albumi, eliminare la schiuma e

    lasciar riposare per almeno 30 minuti.

    Ripetere loperazione per 3 volte, poi

    aggiungere lacqua e regolare di salee pepe bianco. Versare il composto

    cos ottenuto nelle pasta e cuocere a

    vapore a 85C per 10 minuti.

    Montaggio. Disporre 4 conchiglie per

    ogni commensale. Condire con lolio

    di nocciole, lerba cipollina tagliata

    finemente e il caviale.

    GENNAIO-FEBBRAIO 2013 / GRANDECUCINA

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    SPAGHETTIALLACARBONARADI GAMBERIE CAFF

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE

    280 g di spaghetti di semola di granoduro; 40 g di yogurt magro; 1 manda-

    rino; 1 tuorlo; 20 gamberi rossi; 50 g di

    guanciale; chicchi di caff; polvere di

    caff; maggiorana; olio extravergine di

    oliva; sale; sale affumicato; pepe nero.

    PROCEDIMENTOPreparare una crema a bagnoma-

    ria con lo yogurt, il tuorlo e il succo

    del mandarino. Insaporire con il sale

    affumicato. Nel frattempo, sgusciare i

    gamberi e marinarli in una ciotola con

    1 bicchiere di olio profumato con ilguanciale tagliato a cubetti e i chicchi

    di caff. Dopo 1 ora, scolare i gamberi

    e rosolarli in una casseruola insieme

    al guanciale. Cuocere gli spaghetti in

    acqua leggermente salata al bollore. A

    cottura ultimata, scolarli e mantecarli

    con la crema allo yogurt. Montaggi

    Impiattare la pasta al centro dei piada portata, disporre sopra i gambequalche fogliolina di maggiorana e

    una spolverata di polvere di caff.

    LANGOLO DI ALLAN BAY / ANDREA MAINARDI

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    LA MIACAPRESE

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE

    2 astici da 200 g luno; 2 b; 4 pomo-dori ramati; 5 g di tabacco da pipa alla

    vaniglia; basilico fresco; olio extraver-

    gine di oliva; aglio in polvere; 50 g di

    panna fresca; sale.

    PROCEDIMENTOSbianchire i pomodori, privarli della

    buccia e dei semi. Frullarli col frullato-

    re a immersione e far perdere lacqua

    su una garza. Con lacqua ottenuta

    cuocere lastice sottovuoto a 70C per

    circa 2 ore e 30 minuti.

    Recuperare poi la polpa del pomodo-ro e condirla con poco olio, 1 presa di

    basilico spezzettato, 1 pizzico di pol-

    vere daglio e sale a piacere. Cuocere

    la polpa delle banane sottovuoto con

    la panna e il tabacco a 70C per 20

    minuti. Montaggio. Impiattare, distri-

    buendo la vellutata di pomodoro su

    piatti da portata e disponendo sople rondelle di astice alternate alle bnane ben sgocciolate.

    LANGOLO DI ALLAN BAY / ANDREA MAINARDI

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    IL SALMCONCENTRATO

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE

    200 g di polpa di fagiano; 2 patate; 1cipolla; 1 pera; 4 fette di pane case-

    reccio; cacao amaro; arachidi tostate;

    burro; zucchero; aceto balsamico in-

    vecchiato; calvados; 1 l di vino bianco;

    sale; pepe nero.

    PROCEDIMENTOMondare il fagiano. Lavare e mondare

    le patate e la cipolla e tagliarle gros-

    solanamente. Far marinare il fagiano

    in una ciotola con il vino bianco, le

    patate e la cipolla. Ogni 2 giorni far

    ridurre di un terzo il liquido e ripete-re il passaggio per 3 volte, arrivando

    quindi al sesto giorno con una consi-

    stenza sciropposa. Mettere il tutto in

    una casseruola e ultimare la cottura,

    aggiungendo di tanto in tanto dellac-

    qua per evitare che asciughi troppo.

    Frullare il tutto, regolare di sale e d

    cacao amaro e disporre il compoststampi di silicone. Passare in abbattitore. Sbucciare la pera, tagliarla a

    cubetti, rosolarla nel burro per alcu

    minuti in una casseruola, poi sfuma

    con il Calvados. Aggiungere lo zuc

    chero e lacqua e far sciroppare.

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    PERNICE ALLACACCIATORA

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE

    Per la meringa: 5 g di albuminaliofilizzata; 170 g di isomalto; 95 g di

    acqua di cipolla rossa; 2 g di sale. Per

    la pernice: 1 pernice da 500 g; 20 po-

    modorini datterini; 50 g di olive tag-

    giasche; 2 spicchi di aglio; senape in

    crema; miele di castagno; zucchero a

    velo; 200 g di vino bianco secco; 200

    g di grasso doca; sale; pepe nero.

    PROCEDIMENTOPreparare una meringa montando

    lisomalto con lalbumina, lacqua di

    cipolla rossa e il sale. In un essiccato-re, essiccare in un piano la meringa

    a 70C per 5 ore, in un altro le olive

    taggiasche denocciolate e sbianchite

    per 1 minuto in acqua, e nellultimo i

    pomodorini privati dei semi e spolve-

    rati a velo con zucchero e sale.

    Cuocere la pernice in una casseruo

    con il grasso doca, il vino, laglio e sale per circa 3 ore e 30 minuti.

    Montare. Impiattare mettendo qua

    che goccia di senape lavorata con

    miele sul fondo del piatto. Unire la

    meringa sbriciolata, le olive taggia

    sche essiccate e tritate finemente,

    pomodorini e dei bocconi di pernic

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    ZUCCHINA!!!

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE

    200 g di zucchine selvatiche; 50 gdi tuorlo; 4 fiori di zucchina; 50 g di

    fegato grasso; 100 g di scampi; carda-

    momo; pinoli; uvetta; vino Porto; 120

    g di panna fresca; olio extravergine di

    oliva; sale.

    PROCEDIMENTOPulire e mondare gli scampi, privarli

    del carapace e del budellino nero. Pre-

    parare una crema lavorando il fegato

    con il Porto, 1 pizzico di semi pestati di

    cardamomo e sale a piacere. Trasferire

    il composto in un sacchetto apposito,mettere sottovuoto e cuocere a ba-

    gnomaria a 85C per 15 minuti.

    Tagliare le zucchine a cubetti e roso-

    larle a calore vivo con poco olio in una

    casseruola. Frullare e trasferire il tutto

    in un colino a maglia finissima per

    far perdere lacqua in eccesso. Ama

    gamare il composto ottenuto con lpanna e il tuorlo, versare in stampi silicone a mezza sfera e infornare a

    vapore per 1 ora a 75C. Abbattere

    sformare.

    Montaggio. Impiattare la mezza sfe

    cosi ottenuta sul carpaccio di scam

    Decorare con la crema di fegato gr

    so ottenuta e pennellare con i fiori

    zucchina frullati per immersione co

    10 g di olio e sale a piacere. Dispor

    infine con uvetta ammorbidita in ac

    qua calda e strizzata e i pinoli tosta

    LANGOLO DI ALLAN BAY / ANDREA MAINARDI

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    GHIACCIOLODI OSTRICA,LIMONEE LIQUIRIZIA

    INGREDIENTI PER 4 PERSONE

    2 ostriche; 130 g di zucchero; 30 g dicaramelle di liquirizia pura; 1 limone;

    acqua; vodka.

    PROCEDIMENTOSbucciare il limone, tagliare la polpa

    a dadini e spremerla per ottenere il

    succo e filtrarlo. Mettere il tutto in

    una casseruola con 100 g di zucchero

    e 100 g di acqua e cuocere per 20

    minuti. Frullare per immersione gros-

    solanamente. Passare la marmellata

    in abbattitore per raffreddarla rapida-

    mente, quindi unire la vodka.Frullare le caramelle di liquirizia con

    30 g di zucchero e 30 g di acqua,

    portare al bollore e far raffreddare in

    abbattitore.

    Aprire le ostriche e versarne il conte-

    nuto in una ciotola.

    Colare lo sciroppo di liquirizia in 4

    stampi a ghiacciolo, creando un prstrato e abbattere. Distribuire sopralo strato di liquirizia, poi la marmell

    di limone e vodka, abbattere nuova

    mente. Terminare con il terzo strato

    versando 1 velo di acqua di ostrica

    passata attraverso un colino a mag

    fini.

    Le proporzioni da tenere in conside

    zione per ogni ghiacciolo prevedon

    il 70% di succo di limone, il 25% di

    frullato di liquirizia e il 5% di acqua

    ostrica.

    LANGOLO DI ALLAN BAY / ANDREA MAINARDI

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    SEDUCENTEELEGANZADI OSCAR CAVALLERA

    SNACK SALATI CHE SEMBRANO DOLCI, GOLOSIT CHE SUBLI-MANO IN GIOIELLI E UN AMBIENTE RAFFINATO CHE AVVOLGEE COINVOLGE LOSPITE. ALLO STAY DI DUBAI, LASSAGGIAREDIVIENE ATTRAZIONE FATALE PER LESCLUSIVIT

    / GLAM

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    Oltre la cucina. Questo sar il

    tema di una serie di appun-

    tamenti mensili dove ogni

    volta cercher di raccontavi tendenze,

    curiosit e idee che nascono nella

    ristorazione e che fanno da comple-

    mento e da completamento allofferta

    del cibo e del vino. In questa occa-

    sione eccomi a raccontare il nuovo

    ristorante Stay, aperto da Yannick Al-

    lno a Dubai, presso lhotel The Palm

    One&Only. Un ambiente elegante e

    raffinato dove ogni singolo elemento,

    dal pavimento alle tende, dai decori

    alla mise en place, gioca sui colori

    del bianco e del nero. Unica varianteil lato sinistro dellingresso dove fa

    bella mostra di s un ricco buffet e

    una parete, arredata come una Pastry

    Library, che presentano una vasta

    selezione di coloratissimi dessert e di

    dolciumi. Qui il racconto inizia dalla

    fine. Non casuale ma segue regole

    ben precise legate al marketing, alla

    comunicazione e alla vendita. Lim-

    patto iniziale forte. Torte, gelati,

    semifreddi, marshmallow, caramel-

    le di zucchero, dolci al cucchiaio e

    altre golosit attraggono lospite e la

    voglia di fotografare lo spazio diven-

    ta irrefrenabile. Il primo obiettivo

    raggiunto. I clienti, oltre alla sicura

    esperienza gastronomica, si porteran-

    no via uno scatto fotografico che sar

    propedeutico per favorire il passapa-

    rola e quindi una comunicazione del

    locale di sicuro effetto promozionale

    e commerciale. La visualizzazione

    dellofferta fa scaturire la voglia diacquisto e quindi non vi cliente che

    a fine pasto non si rechi nel paradiso

    dei dolci per farsi conquistare da una

    delle tante proposte. Questo crea

    un contatto con gli chef pasticceri

    presenti, che instaurano una perfetta

    relazione con il cliente e, conquistan-

    dolo ed ingolosendolo, riescono a

    fare up-selling, facendogli vivere u

    momento gioioso e unico, che ser-

    beranno come un bellissimo ricord

    evidente che la vendita del desse

    favorisca in seguito la proposta, da

    parte del sommelier, di un bicchier

    di vino da meditazione, aumentand

    cos il fatturato. Ma il concept trova

    la sua massima espressione quand

    appena seduti a tavola il cameriere

    vi offrir una flte di champagne (a

    pagamento si intende) e con essa v

    arriver un piattino con piccoli sna

    che sembreranno dei dolci e invec

    riveleranno salati. Come, ad esempun cucchiaio di finta pasta di pistac

    chio, che al gusto si scoprir essere

    una crema di piselli, o il marshmallo

    di salmone o ancora il bign al for-

    maggio. Il gioco gastronomico ha c

    oltre ad una fine anche un inizio.

    gwww.oneandonlythepalm.com

    GENNAIO-FEBBRAIO 2013 / GRANDECUCINA

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    / STYLE

    Un luogo inaspettato, fra via

    Monte Napoleone e il Teatro

    alla Scala. il giardino del

    Museo Poldi Pezzoli, scenografia green

    del bistrot-pasticceria che, a pochi

    mesi dallapertura, ha gi un parterre

    di affezionati frequentatori. Corsia del

    Giardino prende il nome dalla neoclas-

    sica via Manzoni, famosa a Milano per igiardini segreti dei suoi storici palazzi.

    Nelloltrepassare la galleria di accesso

    alla corte e via Manzoni si rimane fol-

    gorati dal verde acceso delle imponen-

    ti piante che si fondono con lazzurro

    del cielo e con lintensa luce del luogo

    aperto, contrapposta alla penombra

    della galleria commerciale. quanto

    accaduto allarchitetto Nicola Gisonda,

    che ha progettato un locale, con pianta

    a L, senza contrasti: interno ed ester-

    no sono in continuum e vegetazione,spazio e giardino diventano unentit

    unica. Le grandi vetrate affacciate

    verso il verde e verso lampia corte, che

    si sviluppa sino alla via principale, ne

    aumentano leffetto naturalistico cos

    attraente per il contesto metropolitano

    meneghino. Vocazione sottolineata

    dallinterior design che si ispira alle

    geometrie e ai colori della natura, inter-

    pretate in modo concettuale e simbo-

    lico attraverso linee verticali irregolari

    (vegetazione) e forme circolari (bou-

    quet di fiori). Duecento i metri quadraticomplessivi con sviluppo a L. Di fron-

    te allingresso, a cui si accede dalla cor-

    te interna, si trovano il corner dedicato

    alla pasticceria (Staccoli di Cattolica)

    e larea bar; sulla destra, rialzata di tre

    gradini, la sala per i clienti con vista sul

    giardino, sul cui fondo posizionato il

    bancone food a vista, al di l del quale

    si trova la cucina, separata da una

    vetrata, che unisce e allo stesso tempodivide gli ambienti.

    Gli elementi darredo sono tutti

    realizzati, su disegno, con materiali

    naturali nei toni del verde e il marrone:

    dal marmo verde Ming, che riveste i

    banconi food-pasticceria-bar, al rovere

    tinto testa di moro degli arredi, fino ai

    pavimenti in seminato color tortora. I

    due banconi parallelepipedi in acciaio e

    marmo formano un unico fronte, seb-

    bene quello in marmo, che ancorato

    a quello in acciaio, sembra sospeso, in

    contrapposizione al suo aspetto mono-litico. Il fronte di entrambi presenta una

    complessa e inedita lavorazione, co-

    stituita da numerose forature disposte

    circolarmente e di diversa profondit,

    per formare cerchi su pi livelli e par-

    zialmente sovrapposti. Unimmagine

    che, per la sua struttura, diventa dina-

    mica in base al punto di vista e simi

    a un bouquet di fiori mosso dal ven

    Alle spalle del bar, un pannello bianc

    ripropone lo stesso motivo floreale

    con rami luminosi (luci a sospension

    in alluminio bianco. Quinte compost

    dallintarsio di numerosi dischi di for

    rotonda (in rovere tinto, marmo ver

    Ming e cristallo riflettente color bronzo) delimitano le varie aree del loca

    cos come disegnano il controsoffitt

    della sala ristorante, adibito a vano t

    nico e a sistema di insonorizzazione

    Sala che raggiungibile da una sca

    tre gradini, costituiti da singoli blocc

    di marmo verde a L rovesciata che

    sembrano sospesi dal pavimento, in

    quanto gli ancoraggi non sono visib

    simili ad asperit presenti in natura.

    Accanto, la pedana per disabili inte-

    grata nel pavimento. Sedute, tavoli earmadiature di servizio ripropongo

    il gioco delle linee verticali irregolar

    Leffetto naturalistico amplificato

    bagni, rivestiti con lastre di quarzite

    un unico tono uniforme, opportuna-

    mente tagliate con lobiettivo di cre

    un fondo impenetrabile color noccio

    interrotto da liste di cristalli rifletten

    ti di color bronzo, che si intrecciano

    verticalmente tra loro. come trova

    in mezzo a un bosco riflettente, i cu

    alberi interrompono continuamente

    visuale. Paolo Franchi porta a Cor-sia del Giardino, per il pranzo e per

    laperitivo, una cucina improntata su

    recupero della tradizione ma contem

    poranea nella preparazione, con me

    legati alla stagionalit e alla genuini

    dei prodotti con diverse variabili og

    giorno.

    CORSIA DEL GIARDINO MILANODOLCE E SALATO NEL VERDEDI MARGHERITA TOFFOLON; FOTO DI MATTEO PIAZZA

    CONIUGA, IN MODO NATURALE E CONTEMPORANEO, DOLCE E SALATO. UN BISTROTPASTICCERIA CON AFFACCIO SU UNO DEI GIARDINI SEGRETI DEL CENTRO STORICO DI MILANOCON GRANDE GIOVAMENTO PER GUSTO E VISTA

    Progetto architettonico: arch. Nicola Gisonda //Fornitore e lavorazione marmi: Gottardo Alimonti// Pavimento in resina dei bagni: KerakollApparecchiature per la ristorazione: Electrolux// Banchi beverage e food: Prima// Illuminazione: Luceplan

    74/ GRANDECUCINA / GENNAIO-FEBBRAIO 2013

    ILPRO

    GETO

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    Unantica trattoria. Linsegna lo

    annuncia, gli occhi conferma-

    no: il bers di glicine allester-

    no, la rustica struttura color giallomi-

    lano, le imposte tradizionali in legno

    scuro. Entrando, sulla destra, una

    vetrina mostra cose buone, dai salumi

    artigianali alle conserve, mentre a

    sinistra si allungano il classico banco-ne bar e un tavolo con esposizione di

    antipasti e prodotti di stagione. Sullo

    sfondo il camino, caldo come un tem-

    po, ma protetto da due ante in vetro,

    come usa oggi. Il colpo docchio vin-

    cente, il luogo e la sensazione positiva

    che ispira sono dimmediato fascino.

    In realt lAntica Trattoria del Gallo,

    come la vediamo oggi il frutto di un

    meticoloso e appassionato lavoro di

    perfezionamento e restauro iniziato

    23 anni fa, quando Paolo Reina, poco

    pi che ventenne comp lazzardo di

    rilevare il locale. Lui del luogo si era

    innamorato a prima vista: aveva la-

    vorato l per una stagione, conosceva

    bene la famiglia Gerli, dallOttocento

    proprietaria dei muri, e si era fatto

    promettere dallanziana titolare che

    prima di vendere ad altri avrebbero

    chiamato lui.

    Lambiente -Con qualche soldo,molto entusiasmo e duro lavoro, Reina

    ha trasformato poco a poco un locale

    disordinato e mal organizzato nellac-

    cogliente ambiente che vediamo oggi.

    Riaperte le sale al piano terra (in ori-

    gine si mangiava solo al primo piano),

    rese calde dal legno alle pareti, dagli

    scaffali di bottiglie e dalle foto colora-

    te e suggestive, ristrutturata la cucina

    in chiave razionale e moderna, Paolo

    ha proseguito migliorando ogni anno

    laspetto e facendo dellantica trattoria

    un esempio invidiabile di efficienza.

    La cucina - Creare unatmosferasignifica anche connotare le scelte

    della cucina: tradizione lombarda,

    qualit delle materie prime, efficienza

    e cura nel lavorarle. Senza perdere il

    filo delle origini: cotechino, foie gras e

    ravioli maison cerano e restano, come

    i polli alla diavola, piatto-simbolo del

    locale (fino a 300 alla settimana - per

    noi sono come la pizza, solo espres-

    si - insiste Paolo), ma si arricchita

    nel frattempo la lista delle ricette

    classiche (i risotti, il rognone trifolato,

    gli involtini con verze, la cassoeula,

    i brasati, i grandi dolci), impeccabil-

    mente curate anche nella presenta-

    zione. Alla superficie generosa delle

    sale aperte al pubblico ne corrisponde

    una pi ampia non visibile dallesterno,

    che permette di lavorare a ritmi e con

    velocit degni di una macchina daguerra: dodici persone tra sala e cuci-

    na, con spazi di lavoro separati per la

    linea dei primi e dei secondi piatti, per

    la cottura del pollo alla diavola, per i

    dolci e la pasticceria, oltre ad unam-

    pia area di lavaggio stoviglie e una

    zona con moderne celle refrigerate.

    La cantina - Un vanto (e una passione) di Paolo Reina sono i vini. Allin

    zio mi aiut Brovelli con la sua espe

    rienza di distributore esperto, oggi

    abbiamo 1.200 etichette in carta e,

    modestamente, siamo in grado di d

    finire da soli le nostre scelte, spieg

    Paolo Reina, mostrando con orgog

    i tre locali-cantina (climatizzati), ilcui pavimento in legno realizzato

    con listelli di cassette di vini france

    mentre gli scaffali contengono vere

    chicche da amatori.

    La bottega - Novit per il pubblico(o ritorno al passato per chi ne ha

    memoria) il negozio allingresso d

    locale, dove si acquistano molte de

    specialit proposte nel ristorante.

    omaggio alla storia, al tempo in cui

    osterie nascevano mettendo quattr

    tavoli a lato delle botteghe di salu-

    mi, di carni, di formaggi e di vino.

    il ritorno alla della vetrina golosa, m

    anche la possibilit, per chi lo vuolegustare a casa ci che ha conosciu

    e apprezzato al ristorante. Un tocco

    in pi che completa la piacevolezza

    un luogo che invoglia inevitabilmen

    a tornare.

    ANTICA TRATTORIA DEL GALLO

    Via Kennedy, 1

    20083 Vigano Certosino, Gaggiano (

    Tel. 02 9085276

    gwww.trattoriadelgallo.com

    PUNTUALE CHICCHIRICHDI ALEX GUZZINELLABBIATENSE, LANTICA TRATTORIA DEL GALLO ESPRIME IL SUO FASCINO STORICO E COTEMPORANEO. FATTO DI SANA TRADIZIONE LOMBARDA, MASSIMA EFFICIENZA E PERFETTA

    ORGANIZZAZIONE IN SALA E IN CUCINA

    / ATMOSFERE

    GENNAIO-FEBBRAIO 2013 / GRANDECUCINA

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    / NELLA DISPENSA

    IL LUSSO DEL GUSTODI MANUELA VANNI

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    I

    n questi ultimi anni cambiato il modo di produrre e

    distribuire il cibo. La globalizzazione e segnatamente lin-

    credibile crollo dei costi di trasporto permette di avere adisposizione tutto lanno prodotti provenienti da Paesi lon-

    tani, che per sono al culmine della maturazione. Del resto,

    si sa: le ciliegie, nellEmisfero Sud, sono raccolte a gennaio.

    Oggi pi facile acquistare il pregiato caviale iraniano Be-

    luga, avere in carta le costose costate di Wagyu giapponesi

    (o di altri Paesi ma in stile giapponese) o i celebri polli di

    Bresse, forse i migliori polli del mondo, di certo i pi famosi.

    Lo stesso discorso pu essere fatto per le fragole africane,

    le mele neozelandesi e gli asparagi cileni, tutti alimenti di

    altissima gamma, buoni perch coltivati allaperto, raccolti

    nel loro periodo migliore e commercializzati rapidamente.

    Sono di fatto tipicit locali, ma si possono trovare in molti

    ristoranti del Pianeta grazie a una distribuzione globale ef-ficace. Tant che si usa chiamare questi prodotti glocal, un

    neologismo veramente incisivo.

    La libert di poter seguire la propria creativit in cucina,

    indipendentemente dalla stagione, il vero lusso a cui

    bisogna e si pu aspirare. Non bisogna farsi suggestionare

    dal concetto del consumo etico del cibo, di moda in questi

    ultimi tempi, che identifica come prodotti accettabili solo

    gli alimenti a bassa emissione di anidride carbonica, cio di-

    stanti pochi chilometri dal punto di vendita. Per due motivi,

    di cui uno economico. Perch negare a un produttore il di-

    ritto di vendere lontano o di esportare lo condanna alla non

    crescita (vallo a spiegare ai produttori delle nostre eccellen-

    ze, dal Parmigiano Reggiano al Prosciutto di Parma, dalla

    pasta allolio extravergine di oliva e al vino, che tengono inpiedi la nostra agro-industria grazie alle esportazioni). E lal-

    tro funzionale. Perch per valutare le emissioni di CO2biso-

    gna conteggiare tutta la produzione e non solo il trasporto

    finale. Si immagini solo quanta CO2produrrebbero le serr

    dei Paesi nordici per poter avere a disposizione buone ve

    dure fresche. E comunque la cucina di oggi, eclettica e crtiva, richiede di uscire dal piccolo mondo della stagionali

    e della localizzazione a tutti i costi. Un prodotto di pregio

    la base da cui partire per la preparazione di qualsiasi pia

    e in genere non necessita di laboriose trasformazioni ess

    do gi ottimo di suo. Un lingotto di caviale Beluga affetta

    su un filetto di pesce, del salmone selvaggio con una sals

    allaneto o del fegato grasso accompagnato da fette di

    pane tostato sono piatti semplici ma prelibati, pronti per

    essere serviti. Cucinare con prodotti di lusso un po com

    viaggiare su una Bentley: qualsiasi sia il tragitto, rimane

    comunque indimenticabile. Certo il costo (quasi) proibiti

    di certi articoli potrebbe lasciare sgomenti di primo acch

    ma bisogna considerare la scelta di puntare sul lusso al pdi una strategia di marketing a medio-lungo termine. Co

    una vera e propria una campagna pubblicitaria, investire

    sulla qualit porta buoni frutti duraturi nel tempo. Offrire

    prodotti di altissima gamma il modo migliore per fideli

    zare la clientela. Del resto, si sa che il cliente gourmand a

    facilmente il portafogli se si sente appagato e coccolato.

    Nel frattempo, per far quadrare i conti di fine mese, baste

    r applicare i giusti ricarichi su ogni singolo prodotto. l

    qualit intrinseca del prodotto a garantirne la vendibilit

    giusto prezzo.

    In Italia sono diverse le aziende che si occupano di fornir

    luxury food per lalta ristorazione. Ci sono grandi produtt

    diretti, produttori che sono anche importatori, importato

    tout court ed esportatori di tipicit locali che non hannola forza di investire nella distribuzione. Conoscerli e farsi

    consigliare da loro pu aiutare nella crescita professiona

    della propria attivit.

    CAVIALE, FOIE GRAS, SALMONE E SALUMI PREGIATI.VENGONO DA LONTANO MA SONO SEMPRE PI VICINI.

    PRONTI A CORTEGGIARE I PALATI RAFFINATI CON LA LORO ANIMA GLOCAL

    LINGOTTO DI CAVIALE CALVISIUSIl caviale possiede un v