Globalizzazizone e mondo vica
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globalizzazione: hai gli strumenti non perdere
la bussola in questo mondo VICA
Il terzo millennio richiede nuovi occhi per guardare l’orizzonte.
3 generazioni in campoNel mercato del lavoro sono sul campo 3 generazioni ognuna con i suoi valori e la
sua visione del mondo,della carriera e del lavoro.E’ solo una lotta fra generazioni?
Il mantra della semplificazione e del banalizzare rischia di portare fuori strada e di
ridurre il mondo del lavoro a un puro scontro generazionale fra chi sembra più
tutelato e chi invece vaga da un lavoro precario all’altro.E’ controproducente
semplificare e ridurre queste diversità in un mondo complesso
La fascia 16-30 anni contava quasi 13
milioni e mezzo di persone nel 1991.
In quello stesso anno il gruppo dei
60-74enni era sensibilmente meno
consistente, arrivando a poco più di 8
milioni di individui.
Oggi il rapporto di forze si è
rovesciato e, stando ai dati
disponibili (riferiti al 2011)
la fascia 16-30 è scesa a circa 9,7
milioni, quella tra i 60 e i 74 anni è
invece salita a sfiorare i 10 milioni.
Anche considerando i cinquantenni,
che spesso hanno figli ventenni, il
rapporto, sempre calcolato al 2011, è
a favore dei primi:
7.870.000 persone tra i 50 e i 59
anni, verso 6.600.000 giovani, tra i
20 e i 29 anni.
L'invecchiamento della società è
l'oggi, non il futuro.
Il mondo di oggi è un mondo VICA
Vica è l’acronimo diffuso per
cercare di dare un senso ai
cambiamenti rapidi
V volatile
I incerto
C complesso
A ambiguo
la volatilitàIn pochi anni ci sono stati rapidi
cambiamenti che hanno prodotto crisi e
instabilità.I punti di riferimento fluttuano e
provocano paure in ognuno di noi:paura di
perdere il lavoro,di precipitare
all’improvviso nella scarsità di mezzi
necessari per vivere.
Ognuno ha le sue reazioni spesso dettate
dall’impulso più che dalla riflessione
La volatilità richiede una ferma volontà di
AGIRE,affrontare i cambiamenti rapidi
e imprevedibili.
Ogni volta,invece di rimanere fermo e
smarrito e aspettare che tutto si risolva per
magia,devi darti da fare per trovare la
soluzione più efficace e gli strumenti ad hoc
E’ importante tenere sempre le antenne
alzate,gli occhi aperti per captare la
direzione dei venti del cambiamento
Cosa fare?
un antidoto:comprensione della dinamica del cambiamento.Bisogna che ti tenga in allenamento.Ogni cambiamento richiede di imparare
a cambiare se stessi,re-inventarsi,non smettere di imparare perché non
imparare..costa.
Le conoscenze divengono obsolete
le competenze devono essere costantemente aggiornate
molte attività professionali sono in cambiamento
molti mercati e un numero innumerevole di prodotti e servizi stanno
vivendo una fase di profonda innovazione soprattutto grazie alle moderne
tecnologie.
Cosa Occorrefare regolarmente un tagliando proprio come si fa con la
propria auto per mantenerla al top della performance.
Gestire la propria carriera significa prendersi cura del proprio
sviluppo personale,imparare a usare le nuove tecnologie e
aggiornare il bagaglio di competenze
organizzative,comunicative oltre a curare la capacità di
lavorare in gruppo.
Il lifelong learning e la formazione permanente come adulto è
di vitale importanza per ognuno ma anche per le imprese e
per il sistema Paese in cui viviamo.
Non investire nella propria istruzione e formazione anche
dopo il percorso scolastico ha un costo molto alto a livello
individuale.L’orizzonte che si parerebbe davanti è fatto di
precarietà,ricattabilità e esclusione.
leggi le fasi del cambiamento
Cambiare lavoro in tempo di crisi:perché cambiare è difficile?
l’incertezzala rapidità dei cambiamenti spesso non permette di fare previsioni,produce effetti a
sorpresa che spiazzano e fanno piazza pulita dei punti di riferimento che ognuno
ha.Non esistono formule o soluzioni applicate in passato per prevedere e decodificare
cosa sta cambiando poiché i cambiamenti sono troppo rapidi e diversi.
E’ importante imparare a spostare lo sguardo in diverse direzioni
Cosa fare?
un antidoto:agire nell’incertezzaOccorre imparare a stare all’erta,non farti cogliere impreparato e agire anche se non
hai una buona dose di certezza,le informazioni e le garanzie sono minime.Una
ragionevole paura è fisiologica ma questa non deve bloccarti.Il rischio di stare in
standby è di perdere una opportunità.Ovviamente tutti vorremmo più dati possibili per
confermare la nostra decisione o come feedback.
Il bisogno di mantenere sempre la stabilità e la comodità di stare nella propria zona
protetta sono i 2 nemici .Per gestire il cambiamento
mantieniti in allenamento regolarmente
spingi la tua idea,proposta
sogna nuovi progetti
afferra la prossima opportunità.Mantieni così in esercizio le tue abilità in modo da essere pronto
LA DOMANDA CHIAVE È:IN CHE DIREZIONE MI
MUOVEREI SE DOVESSIMO MUOVERMI
ADESSO? È IL MOMENTO GIUSTO PER
MUOVERSI?
la complessitàil mercato del lavoro sta
diventando via via un sistema
sempre più complesso dove è
difficile orientarsi.E’ facile
perdere di vista il focus e cadere
in errori di valutazione.
E’ sbagliato vedere tutto bianco o
nero,cercare un capro espiatorio
nella speranza di dipanare il
groviglio delle relazioni dentro il
sistema o semplificare i diversi
fattori in campo
Cosa fare?
un antidoto:.cambiare focusun’altra abilità da imparare:cambiare
rapidamente punto di vista e angolo di
visuale,essere presente pienamente nei
riguardi di ciò che ci sta davanti.Hai un
obiettivo?
Metti fuori focus e sullo sfondo ciò che non
riguarda l’obiettivo, il compito o il
problema da risolvere.I compiti o i ruoli
che copri possono cambiare sotto i tuoi
occhi.
Essere presenti totalmente in ciò che si
sta facendo poi lasciar andare. per
prepararsi al prossimo compito o obiettivo.
Non pensare a quello che c’è da fare dopo
mentre staI ancora facendo
qualcosa.Questo ti permette di
concentrate tutte le tue energie sul primo
piano del tuo scenario.
leggi :
le 4 intelligenze per il terzo millennio
LA DOMANDA CHIAVE È:
IN QUESTO MOMENTO SONO
COMPLETAMENTE ASSORBITO IN
QUEL CHE STO
FACENDO,AFFRONTANDO?(COMPITO,OBI
ETTIVO..).LA MIA ATTENZIONE È
FOCALIZZATA SU..
l’ambiguitàL’elemento comune dell’attuale realtà è la confusione:situazioni confuse,eventi
inspiegabili con le categorie fin qui valide.Il pericolo è quello di interpretare in modo
errato le cause.
L’ambiguità richiede un surplus di lucidità e di flessibilità di pensiero per dissipare
dubbi,andare oltre il già fatto per far emergere nuovi elementi.
Ogni cambiamento all’inizio ha sempre attraversato una fase ibrida,un processo di
stop and go che spesso ha ritardato o rallentato le decisioni,il che fare
Cosa fare?
LE 6 DOMANDE DI BASE
chi,cosa,dove,quando,per
ché ,come non hanno più
risposte semplici e
definite.L’incognita e il
campo dell’ignoto è senza precedenti
un antidoto: capacità di stare nell’ambiguitàPer gestire ogni cambiamento è importante saper stare sospesi in quell’area fuzzy a
metà fra le situazioni definite e quelle in progress in modo creativo
Il cambiamento crea ansia.
La maggioranza delle persone vuole stabilità,una base solida,trovare una
soluzione,risolvere il problema.Il timing è importante dal fare un soufflé ai problemi
più impegnativi.La verità è che c’è un tempo giusto per muoversi e raramente quello è
“appena possibile” Qualche volta può essere “più tardi possibile”.
La carriera non è più come una linea dritta,una esperienza lineare.
LA DOMANDA CHIAVE
NON È :”COME POSSO
VELOCEMENTE E
PASSARE OLTRE” MA ”
QUANDO È IL MOMENTO
MIGLIORE PER
AGIRE,PER FARE LA
PRIMA MOSSA?
Un altro antidoto:stare all’esternoL’abilità di stare ai margini del cambiamento,fare un passo indietro e vederlo dal di
fuori o da un’altra angolazione.Le arti marziali la chiamano “tenkan”.
Quando devi affrontare un cambiamento troppo difficile è controproducente bloccarlo
direttamente o fuggire.Mantieni invece il contatto con ciò che pare venirti incontro e
attaccarti.
Spostati di lato fino a quando trovi un punto su cui far leva.
leggi
le strategie anticrisi
il capitale umano
LA DOMANDA CHIAVE È:
QUALI OPZIONI HO OLTRE
A RESISTERE A QUESTO
CAMBIAMENTO?
QUI SU SLIDESHARE NELLA SECONDA PARTE
CRISI DEL LAVORO:I 4 PUNTI V.I.C.A PER NON PERDERE LA BUSSOLA
come gestire la volatilità come gestire l’incertezza
come gestire la complessità come gestire l'ambiguità
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