Gli stili di apprendimento 2

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Gli stili di apprendimento. Differenti stili cognitivi Differenti personalità Differenti stili di apprendimento Differenti background familiari e culturali smauro

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Gli stili di apprendimento.

•Differenti stili cognitivi•Differenti personalità•Differenti stili di apprendimento•Differenti background familiari e culturali

smauro

Metodo di KOLB (1976)

NON TUTTI IMPARIAMO ALLO STESSO MODO

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• Il modello di KOLB ha il privilegio di fornire diversi spunti su come condurre gruppi di lavoro di differente provenienza culturale.

• Non tutte le persone imparano meglio dalla “spiegazione “ della lezione del docente

IL DOCENTE DEVE TENER CONTO DI QUESTA

VARIABILE IN MODO DA UTILIZZARE UNA DIDATTICA PIU’ EFFICACE

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L’apprendimento è concepito come un ciclo a 4 stadi

In base a questo modello l’esperienza concreta ed immediata è alla base dell’osservazione e della riflessione, e

fornisce spunti ed elementi che vengono integrate in una teoria

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Esperienza concreta

• C’è chi preferisce apprendere dall’esperienza diretta facendo affidamento sulle proprie sensazioni e sulle relazioni.

• Il docente o il facilitatore ha la funzione di “accompagnatore” dell’esperienza fatta

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Osservazione riflessiva

• C’è chi privilegia l’osservazione riflessiva, preferendo apprendere attraverso una

attenta analisi di tutti gli elementi emersi dall’esperienza, cercando di cogliere

differente prospettive dell’evento.• L’insegnante qui ha la funzione di guida ed

assegna i compiti

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Concettualizzazione astratta

• C’è chi preferisce apprendere da un’elaborazione logico-razionale, deducendo quali siano le azioni da intraprendere in base ad un ragionamento, ad una spiegazione teorica.

• L’insegnante ha la funzione di comunicatore dell’informazione.

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Sperimentazione attiva

• C’è chi infine preferisce

apprendere per tentativi

ed errori, coinvolgendo

le persone per

“far funzionare”

l’esperienza.

• L’insegnate ha il

compito di guida sul

“come si fa”smauro

Tempi di attenzione degli studenti durante le lezioni.

• Durante una lezione frontale di tipo classico i docenti dicono circa 100-200 parole al minuto.

In una situazione di attento ascolto, pare che gli studenti ne ascoltino fra le 50 e le 100 ovvero fra la metà ed un quarto.

• Gli studenti faticano a tenere la concentrazione alta per tanto tempo, cosi come vengono “ attraversati “da pensieri che nulla centrano con ciò che sta accadendo in classe.

• Gli studenti attuali sono abituati ad una LETTURA TRIDIMENSIONALE (es. ipertesti e strutture a finestre dei siti internet) e meno “abituati” alle lettura bidimensionale (libri e giornali).

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Da una ricerca emerge che……(Bettinelli)

• “gli studenti prestano attenzione per circa il 40% del tempo in una lezione tradizionale (ricerca Pollio, 1984). Anche gli studenti che sono più dotati hanno però difficoltà l’attenzione e l’interesse vivi per un’intera ora o più; dopo circa 10 minuti l’attenzione comincia a calare. Mentre trattengono il 70 % di quanto viene detto nei primi 10 min di una lezione di 50 min, negli ultimi 10 min ricordano solo il 20 % (ricerca McKeachie,1986).

• AGGIUNGEDO ELEMENTI VISIVI ALLA LEZIONE AUMENTA LA RITENZIONE DEI CONTENUTI DAL 14 AL 38 % (Pike, 1989)…………

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Da alcune ricerche svolte da Johnsons e Smith (1991)

sulla LEZIONE TRADIZIONALE:• L’attenzione degli studenti diminuisce ogni

minuto che passa• Cattura solo le persone che hanno uno stile di

apprendimento uditivo.• Parte dall’assunto che tutti gli studenti hanno

bisogno delle stesse informazioni e allo stesso ritmo.

• Gli studenti tendono a non amare le lezioni

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WEB 2.0 & DIDATTICA

• Già dall’età prescolare i bambini sono abituati a vedere ogni sorta di video e a essere in “sintonia” con il mezzo televisivo; il linguaggio delle immagini in movimento viene da loro perfettamente assimilato e il video diviene presto un mezzo di comunicazione passiva fondamentale.

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• Quando giungono alla scuola superiore i ragazzi hanno dunque assimilato, senza alcuna esperienza critica, un sistema di comunicazione forte, invasivo, ma soprattutto senza alcuna partecipazione diretta all’elaborazione dei contenuti e delle sue forme espressive.

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• Grazie alla rivoluzione digitale in campo video è però oggi possibile proporre un cambio di ruolo: da passivi utilizzatori gli studenti e gli insegnanti possono diventare realizzatori attivi del messaggio.

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Nuovi stili di apprendimento

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Il giusto compromesso !!!

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• Biblliografia:– Kit bussola: teorie, metodologie e strumenti didattici ed

educativi al servizio della didattica a cura di Ercoli Luca

• Sitografia:– Alberto Pian,

http://web.mac.home/arakhne/Home/Home.html

• Ufficio scolastico provinciale di Milano– www.milano.istruzione.lombardia.it

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