Fisiologia del cavo orale e dell’orofaringe

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Fisiologia del cavo orale e dell’orofaringe

L’apparato stomato-gnatico è un complesso anatomo-funzionale

costituito da organi e tessuti i quali svolgono funzioni digestive

(salivazione, masticazione, deglutizione), respiratorie e di relazione

(fonazione, mimica).

L’apparato stomatognatico, è la sede del gusto

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La secrezione salivare é promossa da tre paia di ghiandole principali: la parotide,

la sottomascellare e la sottolinguale, cui si aggiungono numerose ghiandole

accessorie, o minori, sparse in tutta la mucosa del cavo orale, tranne che in quella

delle arcate dentarie. La produzione salivare ammonta a circa 1000-1500 ml al

giorno, comprese le fasi digestive in cui è maggiore: nei periodi inter-digestivi ne

viene prodotta circa 1 ml al minuto

La secrezione salivare é composta di acqua, elettroliti,

enzimi, glicoproteine e fattori di crescita. La saliva è

importante per lubrificare ed ammorbidire il cibo al fine

della deglutizione, per solubilizzare sostanze che così

possono essere gustate, per pulire la bocca e i denti

prevenendo così la carie, per dare inizio alla digestione

degli amidi, per aiutare ad allontanare dall’esofago le

secrezioni del reflusso gastrico e per l’articolazione

della parola.

La secrezione salivare é totalmente riflessa ed involontaria (si può aumentare

volontariamente la secrezione solo sfruttandone i meccanismi riflessi). Le

strutture nervose che presiedono a tale regolazione sono situate a livello

bulbare. Si distinguono nuclei salivatori superiori (prevalentemente interessati

alla parotide) ed inferiori (prevalentemente interessati alla sotto-mandibolare ed

alla sotto-linguale).

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La salivazione

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Labbra

Le labbra sono due ripiegature muscolo-mucose che

costituiscono la parete anteriore del vestibolo della bocca e

delimitano l’orifizio buccale. Applicate alle arcate alveolo-

dentarie, ne ripetono la forma e, generalmente, corrispondono

in altezza a queste ultime. Le labbra sono indispensabili per

l’assunzione degli alimenti nel lattante e mantengono questa

loro funzione nella vita adulta, quando gli alimenti liquidi si

assumono per suzione.

La partecipazione al linguaggio parlato fa delle labbra un

organo indispensabile alla pronuncia dei fonemi cosiddetti

labiali, ma non é trascurabile il contributo che esse portano

alla formazione di tutti i suoni

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Le guance, come le labbra, sono pareti muscolo-mucose

rivestite all’esterno da cute ricca di follicoli piliferi e ghiandole

sebacee, che ricoprono le regioni zigomatica, masseterina e

geniena. Quest’ultima rappresenta la parte mobile delle guance

ed è costituita in massima parte dai muscoli buccinatore e

massetere. Oltre alla masticazione, contribuiscono alla genesi

delle variazioni pressorie nella cavità orale e coadiuvano la

lingua nel mantenere il bolo alimentare sotto le arcate dentarie,

durante la masticazione.

Sia le labbra che le guance partecipano alla mimica del volto

ed influenzano la direzione degli assi dentari. A tale proposito,

il contributo delle labbra è superiore a quello delle guance e

pari, forse, a quello della lingua. L’azione di quest’ultima, che

tende alla esteriorizzazione dei denti anteriori, é normalmente

bilanciata da quella delle labbra, che si esercita in direzione

opposta.

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Guance

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Lingua

La lingua é un organo muscolare che adempie ad importanti funzioni in

rapporto con la masticazione, la deglutizione e la fonazione. Le formazioni

muscolari, che ne costituiscono la massima parte, provengono dalla

mandibola e dall’osso ioide e, sporgendo sul pavimento della bocca, ne

vengono rivestite dalla mucosa. La lingua é inoltre importante sede della

funzione del gusto, per la presenza delle papille gustative. La regione della

punta é anche dotata di elevata sensibilità tattile, con potere discriminatorio

(acuità tattile) intorno ad 1 mm.

Durante la masticazione, distribuisce e mantiene gli alimenti sulla superficie

masticatoria dei denti. Molto importante é la sua funzione nel primo tempo della

deglutizione (volontario), in quanto contribuisce a spingere il bolo nella faringe

attraverso le fauci. Altra funzione fondamentale della lingua é svolta nel

linguaggio articolato. Esistono, infatti, fonemi chiamati linguali per la cui

formazione la lingua é essenziale

Pur essendo costituita da muscolatura striata, l’azione della lingua é principalmente

incosciente, guidata dai suoi recettori tattili e da quelli presenti in tutta la mucosa

orale, ovvero da schemi motori appresi durante l’infanzia e successivamente

difficilmente modificabili. La lingua infatti, é un organo tattile finemente

discriminativo, ma invia stimoli in gran parte solo al livello tronco-encefalico, e scarse

informazioni raggiungono il livello cosciente (abbastanza grossolana é la

consapevolezza della sua posizione nella cavità orale). Durante l’accrescimento,

infine, la lingua svolge una funzione determinante sull’evoluzione della architettura

ossea della mandibola, dei mascellari e delle altre componenti dello splancnocranio,

come pure influenza la direzione degli assi dentari.

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La masticazione è un complesso, armonico e delicato meccanismo che, per compiersi

efficacemente, necessita del contributo di fattori ossei, fattori articolari, fattori occlusali,

fattori muscolari e fattori nervosi.

La masticazione

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La masticazione

Fattori ossei

Fra le componenti ossee dell’apparato

stomatognatico, la mandibola è quella che riveste

il maggiore interesse dal punto di vista funzionale,

costituendone il principale osso mobile. Per le

altre ossa (mascellari, temporali, palatine ed osso

ioide) e i denti

Fattori articolari

Per la forma a ferro di cavallo della mandibola, le articolazioni temporomandibolari (ATM) sono

uniche nel corpo umano. Compongono infatti una doppia giuntura articolata posta tra i due condili

dell’osso mandibolare – quello di destra e quello di sinistra – e due aree circoscritte delle ossa

temporali.

L’ATM riceve sangue da rami della arteria temporale superiore e dalla mascellare. E’ innervata da

ramificazioni della branca mandibolare del trigemino

Fattori occlusali

Col termine di occlusione o combaciamento dentario si intende il modo in cui le arcate dentarie

vengono tra di loro in contatto ed in quale modo ed in quale posizione dello spazio rimangono in

contatto. Al fenomeno occlusale partecipano l’apparato dento-parodontale, l’articolazione temporo-

mandibolare ed il sistema neuro-muscolare. Il primo rappresenta la parte più interessata al

combaciamento e quindi all’occlusione; l’articolazione è il collegamento fra la parte mobile

(mandibola) e la parte fissa (cranio); il sistema neuromuscolare costituisce la parte dinamica, quella

cioè veramente attiva, che permette il movimento.

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I muscoli della masticazione vengono normalmente distinti in elevatori ed abbassatori della

mandibola. Gli elevatori sono il massetere, lo pterigoideo interno (mediale) ed il temporale.

Mentre i muscoli massetere e pterigoideo interno sono essenzialmente muscoli di elevazione pura,

il muscolo temporale, con i suoi fasci medi e posteriori, è responsabile della componente retrusiva

dei movimenti mandibolari (ritorno del condilo all’indietro nella cavità glenoidea durante i

movimenti di chiusura della bocca).

I muscoli abbassatori della mandibola sono essenzialmente: il miloioideo, il genioioideo ed il

digastrico

La masticazione è un evento ritmico, la cui sequenza è generata nel tronco dell’encefalo, che

viene modificato da informazioni provenienti dal sistema nervoso centrale e da quello periferico.

Le informazioni esterocettive e propriocettive originate dal cavo orale e dalle strutture ad esso

annesse vengono utilizzate per i processi della masticazione e della deglutizione ed anche per

l’articolazione della parola.

Fisiologia del cavo orale e dell’orofaringeLa masticazione

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La deglutizione

La deglutizione consiste in una sequenza di contrazioni muscolari che

trasportano il cibo dalla cavità orale allo stomaco. Gli eventi preparatori della

deglutizione consistono nello spostare il bolo in posizione centrale tra la parte

anteriore della lingua ed il palato rigido.

La tappa seguente è quella della chiusura delle labbra (se non già avvenuta),

mentre la punta della lingua viene premuta verso il palato rigido. La mandibola

viene ancorata ed il palato molle elevato per occludere il rinofaringe ed aprire le

fauci, evitando così il reflusso degli alimenti all’interno del naso. Un progressivo

piegarsi a forma di arco verso l’indietro del corpo della lingua contro il palato

molle, sospinge il bolo verso la faringe.

Successivamente, la parte posteriore della lingua si sposta in avanti in modo

tale da permettere al bolo di penetrare nella faringe. A questo punto la

respirazione viene momentaneamente interrotta. La laringe si alza bruscamente

e l’epiglottide si chiude in modo tale da ostruire la via aerea. L’elevazione della

laringe si accompagna ad uno spostamento verso l’avanti dell’osso ioide.

Contemporaneamente all’elevazione dello ioide vi è un’azione di rilasciamento

dello sfintere faringo-esofageo.

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La deglutizione

Nel caso di un bolo solido la deglutizione può

essere suddivisa in tre fasi:

prima fase: la lingua volge la punta in contatto

con la mucosa palatina dei denti anteriori e si

apre a doccia fino a collabire con le pareti delle

arcate dentarie. I denti si distanziano un po’ e le

guance vengono contratte;

seconda fase: la lingua si contrae e si inarca

dall’avanti all’indietro, facendo scivolare

posteriormente il bolo nel canale formato dalla

lingua stessa. In molti casi alla fine di questa fase

si ha una leggera separazione delle arcate

dentarie, che consente una maggiore apertura

della cavità orale posteriormente e contribuisce

all’instaurarsi di un leggero gradiente pressorio

(3-4 mm Hg) fra la parte anteriore e quella

posteriore della cavità orale;

terza fase: la laringe si chiude, impedendo il

passaggio del contenuto orale in trachea; segue

un’ultima contrazione della lingua che spinge

violentemente il bolo in esofago.

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La deglutizione

Nell’atto del bere (come pure nella deglutizione della saliva) la successione

degli eventi é diversa. Si ha una maggiore azione delle guance che tendono a

creare una maggior negatività all’interno della cavità orale, mentre la lingua

non poggia con continuità sulla volta del palato, ma anzi forma un canale. Il

trasporto del contenuto avviene solo per negatività e per gravità. Una più

tardiva chiusura della laringe (dovuta forse ad una minore stimolazione

meccanica dei recettori dell’istmo delle fauci e responsabile, forse, del più

facile ingresso di liquidi che non di solidi in trachea) consente un

mantenimento più lungo della debole pressione negativa che consente l’effetto

di aspirazione sopra descritto. In alcuni casi, movimenti della lingua di tipo

simil-peristaltico possono facilitare il trasporto di liquidi.

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La fonazione

Col termine di fonazione si intende, nell’uomo, il complesso fenomeno di produzione

della voce, derivante dall’azione armonica degli organi fonatori, rappresentati

dall’apparato respiratorio, dall’apparato laringeo e dall’apparato risonatore o tubo di

risonanza, costituito dalle cavità nasale e orale, unica, quest’ultima, a rivestire interesse

di ordine stomatognatico. La voce, quale suono prodotto dalle corde vocali, in

concomitanza con rumori di tipo impulsivo o continuo prodotti a vari livelli del tubo di

risonanza o fonatorio, concorre alla produzione dei fonemi: vocali e consonanti.

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La fonazione

Le vocali si producono facendo passare la voce

prodotta dalle corde vocali attraverso la cavità

di risonanza e l’articolazione buccale. Gli organi

articolatori principali sono rappresentati dalla

lingua e dalle labbra.

Le consonanti sono il prodotto dell’aria sotto pressione

proveniente dal mantice polmonare che vince un

ostacolo ostruente completamente il tubo fonatorio

(consonanti occlusive, come la T), oppure che passa

attraverso la fessura di un ostacolo che ostruisce solo

parzialmente il tubo fonatorio (consonanti costrittive o

fricative, come la F), oppure ancora che vince prima un

ostacolo totalmente ostruente e poi uno parzialmente

ostruente (consonanti affricate, come la doppia C di

caccia).

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La fonazione

Gli ostacoli totali o parziali si creano di volta in volta per l’azione di un organo

articolatorio (labbro inferiore, lingua) che si mette in contatto o si avvicina al

contrapposto luogo di articolazione (labbro superiore, denti superiori, palato duro,

velo palatino). Se durante il fenomeno di occlusione il velo pendulo é abbassato,

parte dell’aria proveniente dal mantice polmonare sfugge attraverso il tubo

fonatorio secondario, rappresentato dalle cavità nasali, e pertanto le occlusive

corrispondenti si dicono nasali. In caso contrario, le occlusive si dicono orali.

Da un punto di vista semeiologico, hanno una

qualche importanza odontoiatrica le lettere F e S.

Durante la modulazione della F, infatti, il labbro

inferiore sfiora il margine incisale dei frontali

superiori; tale fonazione può essere utile per

determinare soggettivamente l’altezza fisiologica

degli elementi dentali. Allo stesso modo, si può

definire eccessiva l’altezza di elementi dentari se

essi entrano in contatto durante la fonazione della S

(la distanza normale a livello dei premolari é di circa

1-3 mm e corrisponde alla posizione di riposo della

mandibola).

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Il gusto

La sensibilità gustativa fornisce informazioni su alcune caratteristiche chimiche

delle sostanze che vengono a contatto con le mucose dell’ orofaringe. I recettori

gustativi (cellule gustative primarie) interagiscono con le molecole disciolte nella

saliva e trasducono lo stimolo chimico in segnali nervosi. Il sapore è una

caratteristica dipendente dalla composizione della sostanza. Si ritiene che le

diverse centinaia di sapori percepibili derivino dalla combinazione di alcune

qualità primarie: dolce, salato, amaro e acido.

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Il gusto

Schematicamente, si possono associare ai 4 sapori

fondamentali funzioni diverse:

assicurare le riserve energetiche (dolce),

mantenere l’equilibrio elettrolitico (salato),

monitorare il pH (acido, amaro),

evitare sostanze tossiche (amaro).

Di norma, le sostanze dolci provocano una sensazione

piacevole e l’innesco di riflessi di salivazione, di deglutizione

e di preparazione del tubo digerente alla digestione e

all’assorbimento.

Invece, il sapore amaro provoca sovente il rifiuto del cibo o

della bevanda e, se molto intenso, stimola il riflesso del

vomito: questo è presumibilmente in relazione al fatto che la

maggior parte delle sostanze tossiche presenti in natura ha

sapore amaro.

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Il gusto

Struttura dell’apparato recettoriale. I recettori gustativi sono cellule epiteliali specializzate,

organizzate in strutture dette bottoni gustativi.

I bottoni gustativi sono largamente diffusi nell’epitelio della lingua, particolarmente nella sua

porzione dorsale, ma sono presenti anche nella mucosa del palato, della faringe, dell’epiglottide e

del terzo superiore dell’esofago. Nella lingua, sono per lo più localizzati nelle papille, strutture

specializzate di cui si distinguono diversi tipi: nell’uomo, solo le papille vallate, fogliate e fungiformi

hanno bottoni gustativi. Ognuna delle papille vallate e fogliate contiene migliaia di bottoni.

La superficie recettoriale non risponde in modo omogeneo ai sapori primari. La punta della lingua è

prevalentemente sensibile a sostanze dolci e a sostanze salate, i lati della lingua a sostanze acide

e la parte posteriore a sostanze amare. Questa compartimentazione non è netta; infatti, ogni zona

della lingua è sensibile a tutte le qualità gustative, ma con diversa intensità della risposta.

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La variazione della frequenza di vibrazione delle corde vocali, congiuntamente al lavoro della laringe e

della bocca, porta all'articolazione della parola e all'emissione coordinata di suoni.

Il processo della fonazione avviene quando l'aria, spinta dai polmoni in direzione della trachea verso la

laringe, sospinta dall'attività del diaframma e dei muscoli del torace, passa con forza sufficiente attraverso

le corde vocali facendole vibrare.

La fonazione è il processo con il quale le corde vocali producono una specifica gamma di

suoni attraverso opportune vibrazioni che coinvolgono anche diverse strutture della laringe.

Fisiologia della laringe

Fonazione

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La funzione deglutitoria viene suddivisa in tre fasi successive, distinte in base alle regioni

interessate in una fase orale, una fase faringea e una fase esofagea.

È una fase involontaria molto rapida e delicata che corrisponde all’incrocio aereo-digestivo nella quale il bolo viene spinto

attraverso il faringe posteriore.

La laringe viene tirata in alto provocando il ribaltamento dell’epiglottide, la glottide si chiude a proteggere le vie aeree

dall’aspirazione e il palato molle viene sollevato per chiudere il rinofaringe ed impedire il reflusso nelle cavità nasali.

La contrazione del muscolo costrittore superiore del faringe dà inizio all’onda peristaltica che si propaga al costrittore

medio ed inferiore della faringe mentre si apre lo sfintere esofageo superiore (SES).

Lo SES ha una contrazione tonica ad una pressione di circa 60 mmHg nel tempo intercorrente tra le deglutizioni per

impedire l’ingresso di aria in esofago durante la respirazione e si rilascia all’arrivo dell’onda peristaltica.

Deglutizione

Fisiologia della laringe

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Fisiologia della laringe

Nell'atto della respirazione la laringe contribuisce al passaggio dell'aria, poiché asseconda

i movimenti muscolari e funge da canale verso i polmoni. La sua efficacia nel determinare

la ritmica dilatazione e retrazione del torace è di fondamentale importanza.

Respirazione