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Mensile di attualità, cultura e informazione n. 10/2013 Anno 63° - Poste Italiane S.P.A. - spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma1, DCB Roma - 2,50 - Contiene IP Tassa pagata Mensile di attualità, cultura e informazione n. 10/2014 Anno 64° - Poste Italiane S.P.A. - spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma1, DCB Roma - 2,50 - Contiene IP Tassa pagata Esperienza Esperienza CHIAMATI A COSTRUIRE UNA SOCIETA’ PIU’ UMANA Organo ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale Seniores d’Azienda

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EsperienzaEsperienzaCHIAMATI

A COSTRUIRE UNA SOCIETA’ PIU’ UMANA

Organo ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale Seniores d’Azienda

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di Franco Panzolini

In Italia e non solo stiamo at-traversando un periodo divita individuale e sociale ca-rica di turbamenti: la crisi

economica sempre più dura esenza prospettive di supera-mento a breve-medio termine,la disoccupazione non solo gio-vanile da record (come il nostrodebito pubblico), l’insicurezzaper decisioni urgenti e non rin-viabili da prendere, il timore peri riflessi negativi sulla sicurezzanostra e dei nostri cari derivantidai conflitti in terre da noi nonlontane, i dubbi sulle conse-guenze negative di vario genereche possono derivare dall’immi-grazione extracomunitaria sem-pre più preoccupante. Sonoqueste (ma non tutte) le paureche affliggono la gente oggi ealle quali non sembra (ma vor-remmo tutti che, invece, fossevero) che possano rimediare le promesse dei nostri gover-nanti (italiani ed europei): c’è una sfiducia collettiva che in-duce al peggioramento.Aumentano a dismisura il pessimismo e lo scetticismo, ap-pesantiti dall’influenza negativa dei nostri media (giornali etv) che invece di sdrammatizzare preferiscono dare notizieinquietanti e indugiare sugli aspetti più dolorosi e tragicidella vita sociale; ma quel che più allarma è la carenza diefficaci antidoti, che possono contrastare la paura e com-battere la rassegnazione. D’altra parte non dobbiamo asso-lutamente arrenderci ai problemi che ci opprimono e deiquali non intravvediamo una soluzione soddisfacente.Se non troviamo vie celeri d’uscita, proviamoci sempresenza scoraggiarci. Ad esempio, come primo tentativo, cer-chiamo con insistenza dentro di noi la convinzione chequesta situazione prima o poi cambierà perché il peggio èpassato, poi scopriamo gli elementi positivi comunque pre-senti anche negli eventi negativi, infine sforziamoci ad ab-bandonare il pessimismo in favore dell’ottimismo. Per se-guire queste tre “regolette” o altre consimili ci vuole peròuna buona dose di coraggio. Chi è dotato di coraggio puòaffrontare al meglio i problemi ed anche liberarsi dellepaure, ma chi non ce l’ha, dove lo può trovare? Purtropponon è merce in vendita al supermercato e non si ottienenemmeno agevolmente.

C’è chi si fa coraggio con l’egoi-smo e l’indifferenza, ossia nu-trendo fiducia solo in se stessoovvero chiudendosi nel proprioesclusivo interesse o tornaconto;c’è chi si distrae dagli eventi edevita gli stress con il diverti-mento, con lo sport, con gli eser-cizi fisici o mentali; c’è infine chiper superare le proprie paureconfida in un partito o in un mo-vimento ideologico oppure si af-fida alle cure di medici profes-sionisti (psicologo o psicotera-peuta o psichiatra).Qualsiasi metodo o strada che cipermettono di superare la paura,se raggiunge lo scopo, è da ac-cogliere e coltivare. In tutte que-ste soluzioni tuttavia c’è la prov-visorietà: si può perderecoraggio, la fiducia e la voglia direagire, passando o tornando alpessimismo se si subisce un in-

successo imprevisto o una dura prova negli affetti oppurese si incontra un ostacolo insormontabile.L’unica forza che non ci mancherà, se l’abbiamo accoltacon fede e si è radicata in noi, è la virtù della speranza, chenon è un appannaggio solo della fede cristiana, ma di qual-siasi credenza nell’Ente divino, e che per questo è una delletre “teologali”, che significa dono gratuito di Dio. Coluiche spera in se stesso o nell’amore della propria famiglia onella vera amicizia, individua sempre alternative alla natu-rale disposizione a cogliere il lato negativo o peggiore dellecose. Dalla speranza derivano poi il coraggio e la praticadella solidarietà. La speranza infatti è una risposta all’aspi-razione alla felicità, ci salvaguarda dallo scoraggiamento edall’egoismo, ci porta a credere nella provvidenza e a vedereil lato positivo degli avvenimenti. Del resto è proprio lasperanza la leva sulla quale agire per ritrovare il coraggio el’autostima, che ci dà il senso del bene comune e ci portaad aiutare gli altri (con il risultato di aiutare anche noi stessi).Che fare se abbiamo poca o niente speranza? Cerchiamolain noi stessi e pur se esigua la troveremo, sperimentiamolaper quel limitato che abbiamo e non ci arrendiamo ai primitentativi: vedremo che la speranza esce e si rafforza fino avincere il disfattismo e a resistere oltre le nostre paure. Piut-tosto, anche se credenti non praticanti, chiediamola coninsistenza a Chi ce la può donare. n

PINIONIOOLTRE LE PAURE

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ommarioESPERIENZA n. 10/2014

OPINIONI Oltre le paure 3

DIRETTORE RESPONSABILEFranco Panzolini

CONSULENTE EDITORIALE Antonello Sacchi

HANNO COLLABORATO Guglielmo Carretti, FrancescaCurcio, Marco Curri, Elena Grazini,Terenzio Grazini, Giorgio Grosso, IlCruscante, Mario Lizza, Lucy, MauroMasini, Franco Panzolini, AntonelloSacchi, Serena Sartini, Don FrancoTassone, Ermete Trismegisto,

GRAFICA Annalisa Gatti

IMPAGINAZIONE Roberta Greco

SEGRETERIA DI REDAZIONEElena Buccini

RESPONSABILE DELLE ATTIVITÀ EDITORIALITerenzio Grazini

EDITORE e PUBBLICITÀ DIRETTAA.N.L.A. Associazione Nazionale Seniores d’AziendaVia di Val Cannuta, 182 00166 RomaTel. 06/86321128 r.a. Fax 06/86322076e-mail: [email protected] www.anla.it

FOTOLITO La Prestampa s.r.l. -00040 Ariccia (Rm)

STAMPAPunto Web s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm)Autorizzazione Tribunale Roma19/5/1977 n. 16824

PRESIDENTE NAZIONALEAntonio Zappi

VICEPRESIDENTE VICARIOVincenzo D’Angelo

VICEPRESIDENTISalvatore AllegriTeresa Spampanato, Gino Toffoli,

SEGRETARIO GENERALE Terenzio Grazini

VICESEGRETARIO GENERALE Letizia Lotito

SOCIETÀPrevidenza – Il risparmio dai contributi di solidarietà + 11-12Legale – La normativa antiterrorismo + 12Fisco – Stangata catastale a gettito invariato + 13Dai lettori + 14-16Posta condominiale – Termoregolazione obbligatoria + 16L’Alternativa – Vivere con gli altri, vivere per gli altri + 17

LAVOROStorie e personaggi – Aliviero Fossi + 22

TACCUINO ANLADalla Presidenza nazionale + 6-10

Azienda: Savio Macchine Tessili SpA

La benedizione della lunga vita

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Finito di stampareil 24-10-2014

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delle Associazioni di Promozione Sociale.Iscritta al n. 988/2014 del Registro Persone GiuridicheCodice Fiscale: 80031930581

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BENE COMUNEVolontariato – Fondazione Foresta Onlus + 23

CULTURAAppuntamenti: + 40-41La nostra lingua: Tale e quale + 42

BENESSEREMedicina: Prima dell’inverno + 43-44Psicologia: Quando manca la memoria + 45-46

Il Convegno di Bergamo,un anno dopo

LE NOSTRE RUBRICHEAlmanacco Barbanera + 47Filatelia: Omaggio alla lingua italiana + 48Enigmistica – Cruciverba - Rebus – Sudoku + 50

TEMPO LIBEROAppunti di viaggio: Londra, destinazione Natale! + 36-37

IL PERSONAGGIO DEL MESESafiria Leccese + 24-25

CONCORSO NAZIONALE ANLA PROSA E POESIA 2015 + 38-39

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Gioielli d’Italia: Muggia

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SCRIVICI! il nostro indirizzo: redazione ESPERIENZA, V. di Val Cannuta 182,00166 Romae-mail: [email protected]

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EsperienzaEsperienzaCHIAMATI

A COSTRUIRE UNA SOCIETA’ PIU’ UMANA

Organo ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale Seniores d’AziendaDedichiamo la copertina all’evento che ha visto protagonista Anla in Piazza San Pietro durante l’incontro con i nonni e Papa Francesco. Adriano Ghelfi

e Tiziana Marchetti, nostri tesserati di Bologna, in foto accanto al Papa, hanno fatto conoscere l’impegno dell’Associazione e le nostre attività sul territorio

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ACCUINO ANLADalla Presidenza nazionaleT

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AQuattro gli incontri sul territorio che hanno visto impegnata la presidenza nazionaleAnla a fianco delle presidenze regionali dalla fine di agosto agli inizi di ottobre, in-contri voluti dalle regioni per approfondire alcune tematiche particolarmente im-portanti per la vita della nostra Associazione. Marche, Veneto, Toscana, Liguria:quattro eventi con caratteristiche differenti, perché differenti sono le esigenze e lastoria di quei territori, differenti ma accomunati dal medesimo obiettivo, far sì chela nostra Associazione a livello locale possa incidere più profondamente nel tessutosociale e civile, possa essere più vicina ai suoi tesserati, possa farsi conoscere ulte-riormente per ampliare la base associativa.

Venezia, 18 settembre l “Un patto fra le generazioni per unnuovo inizio” è il tema del Convegno re-gionale Anla tenutosi a Venezia nel FutureCenter–San Salvador. L’incontro, organiz-zato dal presidente regionale veneto Fran-co Conte, si è calato nella peculiarità delterritorio riprendendo le linee strategicheemerse al Congresso di Bergamo. “L’al-leanza tra generazioni”, vista la situazionenazionale e quella di Venezia in partico-lare, è stata declinata sulla frontiera, del-l’impegno civile per la prospettiva di “unnuovo inizio”. Presenti all’incontro, oltreai responsabili locali di Anla, anche alcunigiovani dell’Università Ca’ Foscari di Ve-nezia.La tavola rotonda ha avuto come tema“Una comunità concreta per rigenerarela città”, ed è stata coordinata da AndreaFerrazzi già assessore all’Urbanistica delComune di Venezia. Alla tavola hannopartecipato Lando Arbizzani, vicepresi-dente regionale Anla del Veneto, SilviaConte, sindaco di Quarto d’Altino (Ve),Nelson Persello di Confindustria Venezia,e Stefano Zecchi, ordinario di Esteticapresso l’Università degli Studi di Milano.Potete ascoltare gli interventi in www.an-lablog.it/anla-veneto-dibattito-un-patto-fra-generazioni-per-un-nuovo-inizio/ e inhttp://www.anlablog.it/incontro-re-gionale-anla-veneto-intervento-del-presidente-antonio-zappi/

Loreto, 30 agostol Circa duecento persone hanno partecipato al Convegno regionale di Anla Marche“Seniores. Una risorsa per il Paese” svoltosi nella sala consiliare del Comune di Loretoe organizzato dal Gruppo di lavoro regionale guidato da Teresa Spampanato, presidenteregionale di Anla Marche e vicepresidente nazionale della nostra Associazione e il pre-sidente regionale Anla Abruzzo, Vittorio Cirillo. Fra i presenti, il consigliere nazionaleErminia Cipollone, il presidente regionale ANLA Abruzzo Vittorio Cirillo e GiovanniMolinari, presidente Alatel Marche e Umbria. L’incontro, a cui sono intervenuti fra leautorità il vicepresidente dell’Assemblea legislativa del Consiglio regionale delle MarcheRosalba Ortenzi e l’assessore alla Cultura del Comune di Loreto Maria Teresa Schiavoni,ha visto gli interventi del presidente Zappi e del responsabile stampa Sacchi. Le Associa-zioni presenti hanno portato il loro saluto: i Maestri del Lavoro con il presidente nazionaleAmilcare Brugni, la Fondazione Lauretana Casa Hermes con il presidente Rino Cappel-lacci, FederAnziani con la responsabile Progetti Speciali Daniela Narcisio, l’AccademiaCulturale Risorgimento (Formazione, Arte e Cultura) con il fondatore Daniele Alemanno,l’Associazione Culturale Raissa e Jacques Maritain con la fondatrice e presidente GiancarlaBarra, l’Associazione 50 e più Enasco con Roberto Paoletti, direttore Area Centro Adria-tica, il Gruppo Esperienza Angelini con il presidente Gianni Incippini, l’AssociazioneRibalta Picena con il responsabile Attività nel territorio Nico Lorenzo. Il Convegno si èconcluso nel pomeriggio con la celebrazione eucaristica nella Basilica di Loreto presiedutada fra’ Sergio Andriotto, vicerettore del Santuario lauretano.Per vedere l’intervento del presidente Zappi a Loreto, raggiungete la seguente paginaweb: http://www.anlablog.it/convegno-regionale-anla-marche-intervento-del-presidente-zappi/

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Firenze, 25 settembrel È poi stata la volta della Toscana, il cuipresidente Vincenzo D’Angelo ha organiz-zato il Convegno regionale “Seniores, unarisorsa per il Paese” alla Sala assemblee diConfindustria Firenze. Fra coloro che hannoportato il loro saluto, Simone Bettini, presi-dente di Confindustria Firenze, AlessandroBencini di Confindustria Firenze, CristinaGiachi vicesindaco del Comune di Firenze,e la poetessa Paola Lucarini mentre fra gliinterventi ricordiamo Alberto Taiti, consoleregionale dei Maestri del Lavoro, Carla Cec-coni Braccialini della Federazione dei Ca-valieri del Lavoro, Laurentino Menchi, presidente regionale del-l’Anse. In questa occasione è stato premiato Aliviero Fossi per lasua fedeltà all’Anla. Il presidente D’Angelo ha sottolineato l’im-portanza del Convegno per quanto riguarda il ruolo dell’Anla nelterritorio: «È giusto valorizzare il territorio perché possono venireda esso idee importanti. Altro punto è stato intraprendere uncammino comune con le associazioni affini per raggiungere obiet-tivi». Paola Lucarini, fra le più grandi poetesse italiane, ha sotto-lineato l’importanza del servizio come Anla: «Quando eravamogiovani avevamo poca esperienza ma molta energia; ora abbiamomolta esperienza e poca energia. Siamo tuttavia più forti e deter-

minati di allora nell’operare verso gli altri». Citando “Affrettiamociad amare” del sacerdote polacco Jan Twardowski, la poetessa haribadito: «Affrettiamoci ad amare, non sappiamo quanto tempoabbiamo davanti a noi: è importante usarlo bene. Dobbiamoprendere coscienza della nostra ricchezza di oggi». La voce dellavita ci insegna e poi ci interroga, ha concluso Paola Lucarini, «Lanostra risposta sia nel corretto operare per costruire un mondopiù giusto e più aperto». Per ascoltare gli interventi raggiungete leseguenti pagine web: http://www.anlablog.it/anla- toscana-linter-vento-del-presidente-zappi/e http://www.anlablog.it/anla-toscana-premiazione-di-aliviero-fossi/

l “Associazionismo e problematiche dei gruppi” è il tema del-l’incontro di Anla Liguria organizzato a Genova Pegli. Accantoa Luciano Cappelletti, presidente regionale e organizzatoredell’incontro, e a Luciano Migliorini, presidente provinciale diGenova, a dialogare con il presidente nazionale Antonio Zappierano presenti oltre a un buon numero di nostri tesserati, FrancoCavallero, fiduciario di Savona e membro del collegio dei sin-daci, Luciano Damiani fiduciario di Imperia-Sanremo, WalterSinis fiduciario de La Spezia, Rosanna Cordaz, consigliere na-zionale, Salvatore Patanè, presidente delGruppo Alatel Liguria, Guido Molinari, re-sponsabile macro area Genova Selex-es,Sergio Pellerano fiduciario Fincantieri Ge-nova, Mirella Micheletti console regionaleMaestri del Lavoro, Claudio Albericci fi-duciario Gruppo seniores MBDA La Spe-zia, Enrico Mazzoni fiduciario Termomec-canica La Spezia, Alfredo Durante delGruppo Ansaldo Energia. Erano presentianche Adriana Maglica presidente provin-ciale di Trieste, Pier Giorgio Zannese pre-sidente regionale Friuli Venezia Giulia eVincenzo Gigli, responsabile nord Italiadella FederAnziani. Tanti temi trattati a co-

minciare dai problemi dei Gruppi legati ad aziende in via ditrasformazione o di acquisizione da parte di altre realtà, e dalledinamiche di tesseramento 2015. Il presidente Cappelletti, nelcommentare la riuscita dell’incontro regionale, ha sottolineatol’esigenza di una maggiore collaborazione fra Gruppi e sederegionale allo scopo di effettuare un più puntuale servizio neiconfronti dei tesserati Anla del territorio.Per ascoltare l’intervento del presidente Zappi in Liguria:http://www.anlablog.it/liguria-zappi/

Genova, 8 ottobre

Incontri sul territorio

Foto a fianco, il presidente regionaleLuciano Cappelletti e il presidente Zappi.Nella paginaprecedente, i volontariAnla Marchecomponenti del gruppodi clownterapia premiatia Loreto inriconoscimentodell’impegno costantenelle attività divolontariatodell’associazione pressole residenze per anziani;a fianco il dibattito aVenezia, intervento delpresidente Zappi

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ACCUINO ANLADalla Presidenza nazionaleTsegue

Consiglio Direttivo NazionaleNuove convenzioni

Anla ha stipulato con l’Università Te-lematica Pegaso una nuova conven-zione. Tutta la soddisfazione di que-

sto nuovo traguardo è stata espressa daMery Pontrandolfo, direttore Pegaso Puglia:«Sono orgogliosa di poter intraprenderequesta preziosa collaborazione con l’Anla,auspicando di poter conseguire obiettivicomuni e la realizzazione di attività e pro-getti condivisi». Intelligenza, indipendenza,integrazione: questi i criteri formativi checaratterizzano l’Università Telematica Pe-gaso, la cui mission risiede nel raggiungi-mento della completa interazione tra ac-cademia e discente, finalizzata al costanteperfezionamento delle qualifiche culturalie professionali, e che si realizza attraversoil proprio modello pedagogico di forma-zione continua (il Lifelong Learning) ed al“Personal Learning Environment”, l’am-biente di apprendimento personale che ren-de l’apprendimento come centrale. L’Uni-versità Telematica Pegaso è un Ateneocostruito sui più moderni ed efficaci stan-dard tecnologici in ambito e-learning i cuititoli accademici rilasciati al termine deipercorsi di studio hanno lo stesso valore

legale dei titoli rilasciati dalle Universitàtradizionali. Grazie alla capacità di rispon-dere in maniera flessibile ed efficace alleesigenze degli studenti, Pegaso ne intercettaadeguatamente le finalità educative e la-vorative nei percorsi di studio prescelti egarantisce piena indipendenza e persona-lizzazione della didattica. Privi di alcunvincolo di presenza fisica ma costantemen-te tracciati, i corsi consentono, pur nellaloro peculiarità, di seguire allo stesso tempolo studente e monitorarne il continuo livellodi apprendimento, anche attraverso i fre-

Consiglio Direttivo Nazionale

ROMA 2 OTTOBRE

«La situazione di Anla vede una rivisitazione sia della missione dell’associazioneche del modo di comportarsi all’interno della stessa», spiega Gianni Ciaccasassichiamato dal presidente Antonio Zappi ad introdurre il programma operativo aiconsiglieri nazionali. «I problemi interni sono grandi e notevoli per cui l’Associa-zione deve ritrovare al suo interno un suo spirito propulsivo, una forte capacità direalizzare attività organizzative ed anche di essere efficiente. Allora è necessarioche l’Associazione si doti di strumenti che siano adeguati a questa sfida. Eccoperché si è voluto introdurre un processo agile e snello che possa aiutare i re-sponsabili a programmare le proprie attività in relazione agli obiettivi che l’Asso-ciazione si darà».

Per il biennio 2015-2016 gli obiettivi principali di natura strategica sono: darecorpo alla nuova visione dell’Associazione, quella di costituire un organismounitario propositivo unico, coeso, capace di esprimere una forte capacità diprogettazione e realizzazione; acquisire una notevole visibilità all’interno eall’esterno; pianificare una politica di sostegno e tutela alle necessità e ai bi-sogni degli anziani coerente alla mission di Anla ma realizzabile a livello cen-trale e periferico.

«Gli obiettivi non possono che essere concreti. Quattro sono gli obiettivi per ilprossimo biennio, più uno legato al volontariato però bisognoso di ulteriori ap-profondimenti interni. I quattro obiettivi operativi immediati sono “fare comunità”,fare dell’Associazione un corpo unico integrato in cui ciascun gruppo può portarele proprie esperienze e iniziative, ma in un contesto unitario. Si tratta di recuperarecoesione all’interno dell’Anla e su questo le regioni sono chiamate a svolgere unruolo molto attivo. Il secondo forte obiettivo è recuperare la base degli iscritti:nel prossimo biennio deve esserci uno sforzo di recupero valorizzato in diecimilanuovi iscritti. Il terzo obiettivo è di darsi visibilità all’esterno presentando l’Asso-ciazione alle Istituzioni e alle altre associazioni locali. L’ultimo punto, estrema-mente importante, è incentivare l’adozione di convenzioni sul territorio, unritorno di tipo immediato che gli iscritti possono vedere. Tutto ciò vedrà molto im-pegnati i territori», conclude Ciaccasassi.

Terenzio Grazini, Antonio Zappi, Vincenzo D’Angelo

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Il Capo dello Stato, durante la Cerimonia per la Festa del 1° Maggio al Quirinale,rivolse un particolare ringraziamento alla nostra Associazione e al presidenteZappi dichiarandosi anch’egli “appartenente alla categoria” dei Seniores. Facendosi

carico di un sentimento diffuso nell’Associazione, il presidente Zappi durante la riu-nione del Consiglio nazionale Direttivo dello scorso 9 giugno ha proposto la nominaa socio onorario di Giorgio Napolitano ottenendo il plauso del Consiglio stesso. IlCapo dello Stato ha accettato la tessera d’onore che è stata consegnata dal vicese-gretario generale Letizia Lotito al prof. Carlo Guelfi (foto in alto), consigliere delPresidente della Repubblica. Prossimo appuntamento, nei modi e nei tempi che ver-ranno opportunamente configurati in relazione agli impegni del Capo dello Stato,l’udienza alla nostra Associazione. La consegna della tessera d’onore e della perga-mena attestante la delibera del Consiglio direttivo nazionale, è stata preceduta dallalettera del segretario generale Terenzio Grazini al Consigliere Guelfi:

“… a nome anche del nostro Presidente nazionale desidero esprimerLe la soddisfazione dell’intera famiglia dell’Anla per l’accettazione da parte

del Capo dello Stato della nostra tessera d’onore, con la viva speranza che gli impegni istituzionali possano consentire al signor Presidente

di concederci appena possibile l’auspicata udienza con la quale confermare anche di persona tutta la nostra considerazione

e l’infinita stima a Lui dovute…”

Giorgio Napolitano è entrato a far parte della grande famiglia di Anla

quenti momenti di valutazione ed autova-lutazione. Attualmente l’Ateneo propone9 corsi di laurea (Ingegneria civile, Giuri-sprudenza, Scienze dell’educazione e dellaformazione, Economia aziendale, Scienzemotorie, Scienze turistiche, Scienze eco-nomiche, Scienze pedagogiche, Manage-ment dello sport e delle attività motorie),60 master e oltre 150 corsi di alta forma-zione. 9 sono le sedi d’esame e più di 200i nostri poli didattici. «La nostra sede», con-tinua il direttore, «è il punto di riferimentoper tutti coloro che volessero approcciarsial mondo Pegaso. La struttura che ci ospitada circa un anno si trova nel cuore dellasplendida città di Trani. Invito tutti a rag-giungerci presso il Palazzo Ventricelli, pre-stigioso edificio quattrocentesco, in viaOgnissanti 112 Trani (Bt), tel. 0883-485853,fax 0883-481376, Numero verde800.722.053, pagina Facebook: UnipegasoPuglia». Gli studenti iscritti ad Anla bene-ficeranno di un importo ridotto e pari aeuro 2.000 (anziché euro 3.000) rispetto aquanto versato dagli altri studenti del corsoper il pagamento delle tasse di iscrizione,di contributi universitari e quant’altro pre-visto dalla normativa vigente.

UN NUOVO MODO PER ACCEDEREONLINE ALLE CONVENZIONI

SUL TERRITORIO

l Per rendere più accessibili onlineai tesserati le numerose convenzioniche Anla stipula a livello nazionale esoprattutto a livello locale, abbiamointrodotto un nuovo metodo di con-sultazione. Basta raggiungere il nostrosito Internet www.anla.it e cliccaresul menù il bottone Convenzioni. Rag-giungerete così la pagina http://www.anla.it/anlaconvenzioni/_conv_search.htm nella quale una ma-scherina di ricerca per provincie con-sentirà di trovare le convenzioni inessere in quel determinato territoriooppure di visualizzare l’elenco com-pleto. Una volta individuata la con-venzione desiderata, basta cliccarvisopra per accedere ad ulteriori infor-mazioni. Usufruire delle convenzioniAnla è non solo economicamentevantaggioso, ma consente anche allanostra Associazione di maturare un’ul-teriore capacità di contrattazione nellastipula di nuove intese.

ASSOCIAZIONE NAZIONALE SENIORES D’AZIENDA

2015

ANLA

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ACCUINO ANLADalla Presidenza nazionaleTsegue

Grazie da Aldo Cazzullo

Ilettori ricorderanno che nei numeriprecedenti abbiamo intervistato sultema della Grande Guerra Aldo

Cazzullo, collega del Corriere della Sera,che ci ha parlato del libro che stavascrivendo sull’argomento. Aldoha chiesto la collaborazione deitesserati Anla nel raccoglierestorie di parenti e genitoriimpegnati nel conflitto bellico ei nostri lettori hanno rispostoall’appello inviandotestimonianze e elaborati anchemolto interessanti dal punto divista storico. Aldo Cazzulloattraverso queste pagineringrazia tutti coloroche hanno volutocontribuire alla riuscitadi questo progettoeditoriale. Grazie dunqueanche da parte di Anla e diEsperienza a Vittorio, Giulio,Tatiana, Carlo, Piera, Gabriella,Maria, e a tutti gli altri amiciche hanno inviato il lorocontributo sulla I GuerraMondiale.

Nella foto accanto, Sara Gardella indossa il tradizionale abito delle portatrici diardesia; nella foto sopra, Sara Gardella, Lucrezia Campomenosi, Carlo Caffarena,Franca Raffo. Carlo Caffarena indossa l’abito della Confraternita di San Martino

mentre Franca Raffo, assessore all’artigianato e alle tradizioni del Comune diCogorno indossa l’abito della Confraternita di San Giovanni Battista di Cogorno Alto

Lunedì 6 ottobre presso l’ex chiesa di San Salvatore il Vecchio, Comune di Cogornoin provincia di Genova, abbiamo presentato l’articolo pubblicato sul numero 7/8di Esperienza sulle portatrici di ardesia. Per quasi due secoli, prima dell’apertura

delle strade, le donne di questi paesi hanno aiutato i loro mariti e i loro familiarinell’unica attività che poteva consentire loro di avere un reddito, il tra-sporto delle lastre di ardesia dalle cave fino al mare dove avrebbero tro-vato le navi pronte a portare la merce nei principali mercati. A piedinudi queste donne trasportavano in equilibrio sulla testa fino a 70 kg di

ardesia che non poteva e non doveva cadere a terra, altrimenti oltre aldanno economico ci sarebbe stato anche un danno fisico quasi irreparabile.

Ogni minuto era prezioso e allora, sulla via del ritorno, le donne camminandolavoravano alla maglia. Annualmente questa attività fruttava alle donne circa

100 lire, mediamente un sesto di quanto guadagnavano i loro mariti nellecave di ardesia, luoghi oggi difficilmente visitabili. All’incontro erano

presenti oltre al responsabile stampa e comunicazione Antonello Sacchi,il presidente regionale Luciano Cappelletti, il consigliere nazionaleRosanna Cordaz: l’occasione ha consentito di parlare del nostro mensile

e di presentarlo alle persone intervenute, parlando loro di Anla e dellanostra attività. L’evento, nella storica cornice del Borgo dei Fieschi, ha

consentito di inaugurare una mostra sull’ardesia: i visitatori durante il prossimomese potranno trovare alcune copie del nostro mensile e conoscere da vicinoil nostro impegno a favore dei “più avanti in età”. Un particolare ringrazia-mento alle autorità locali, alla Società Economica di Chiavari e alla RegioneLiguria che ha concesso il patrocinio, a Sara Gardella, Lucrezia Campome-nosi, Carlo Caffarena, Franca Raffo che hanno indossato abiti d’epoca e icostumi delle Confraternite rappresentandole.

Anla, Esperienza e tutti gli amicidella redazione si uniscono al doloredel segretario generale TerenzioGrazini e della nostra collaboratriceElena per la scomparsa della caraSimonetta, moglie e madreamatissima.

Con analoghi sentimenti la famigliadell’Anla ed Esperienza sono vicinia Giancarlo Pasquini, presidente delCollegio dei Revisori, per la perditadella carissima moglie Maria.

Le portatrici di ardesia

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La base di partenza è sempre laperequazione automatica dellepensioni. L’escalation è iniziatanell’anno 1983 con la rivaluta-

zione delle le pensioni sulla base del-l’indice Istat del costo-vita con cadenzatrimestrale, applicandola al 100% solofino al doppio del trattamento minimoInps, al 90% poi per la fascia tra il dop-pio e il triplo, infine al 75% per le fascesuperiori al triplo del minimo. Nel1986 la cadenza per la perequazionediviene semestrale (maggio e novem-bre); nel 1992 è annuale dal 1° novem-bre e infine con la Finanziaria 1995 laperequazione viene differita al 1° gen-naio successivo di ogni anno. Con laFinanziaria 2001 si dispone l’applica-zione della rivalutazione automatica:al 100% per i trattamenti fino a tre vol-te il minimo Inps, al 90% da tre a cin-que volte il minimo e al 75% per i trat-tamenti superiori.Il primo blocco è del 2008 per le pen-sioni di importo superiore a 8 volte ilminimo; per il 2009-2010 l’indicizza-zione è al 75% per la quota superiorea cinque volte il minimo; poi, dopol’intervallo del 2011 con il ritorno allasituazione 2000-2007, ossia 100/ 90/75% con scaglioni fino a tre, tre/cinqueed oltre cinque volte il minimo Inps,arriva la manovra “Salva Italia”, cheblocca la perequazione per le pensionisuperiori a tre volte il minimo per il

biennio 2012-2013.Infine, con la legge di Stabilità 2014,per il triennio 2014-2016 la rivaluta-zione automatica delle pensioni è ri-conosciuta interamente per gli importiannui (lordi, come sempre) pari o in-feriori a tre volte il minimo (1.486,29euro), al 95% per la fascia di importoannuo da tre a quattro volte il minimo(981,72 euro), al 75% per la fascia daquattro a cinque volte il trattamentocomplessivo minimo Inps (2.477,15euro), e infine al 50% per i trattamenticomplessivamente superiori a cinquevolte il minimo e pari o inferiori a seivolte (2.972,58 euro); peraltro, solo perl’anno 2014, la perequazione è stabi-lita nella misura del 45% per la fasciasuperiore a sei volte il minimo e poi èbloccata per la fascia oltre sei volte:sulla base del riconosciuto indice Istat2014, quest’ultima categoria di pen-sionati ha percepito una perequazionepari ad € 14,27 mensili lordi.Per il biennio 2015-2016 la legge diStabilità dispone che l’adeguamentonella misura del 45% per i trattamentisuperori a sei volte il minimo Inpsvalga su tutto il resto dell’impor-to pensionistico percepito; ad-dirittura la legge di Stabilitàstabilisce che dal 2017 sitorni al meccanismo vi-gente prima del “SalvaItalia”, cioè 100/ 90/

75%, ma “in assenza di ulteriori inter-venti legislativi”, vale a dire occorrevedere cosa dirà la prossima legge diStabilità, anche per il biennio 2015-2016. Non possiamo quindi nutrire al-cuna speranza di un ritorno al passatomeccanismo “non punitivo” del 2000-2007.Intanto è in vigore il contributo di so-lidarietà sulle “pensioni d’oro” che sa-rebbero quelle di importo mensilecomplessivamente superiore a 14 volteil trattamento minimo Inps (501,38 eu-ro lordi mensili), che comporta la rite-nuta del 6% sulla fascia tra 14 e 20volte il minimo (da 7.019,31 a 10.028euro lordi mensili), del 12% da 20 a30 volte (10.028-15.041 euro) e del18% oltre 30 volte il minimo Inps.I proventi derivanti da questo contri-buto di solidarietà, a norma della stessalegge che lo ha deliberato al fine dievitare un nuovo intervento della Cortecostituzionale (al pari del precedenteche lo dichiarò anticostituzionale poi-ché destinato a coprire spese estraneeal welfare), sono versati ai Fondi di ga-

ranzia per le piccole e medieimprese, al Fondo di garan-

zia per la prima casa e adalcuni Progetti di ricer-

ca e innovazione;ma solo alla fine diquest’anno o

OCIETÀPrevidenzaS

di Franco Panzolini

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IL RISPARMIO DAI CONTRIBUTI DI SOLIDARIETÀ

Ad ogni grido di allarme sulla tenuta dei contipubblici, come pure ad ogni richiesta di finan-ziamento di spese “sociali”, il contributo sullepensioni medio-alte è all’ordine del giorno dieconomisti e politici, anche se negato dal Go-verno; in ogni caso per vedere come va a finire,occorre attendere l’approvazione in Parlamen-to della nuova legge di Stabilità, cioè la Finan-ziaria 2015.

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qualche mese dopo sapremo (forse)quanto ha fruttato questo contributopensionistico. Possiamo solo dire chei pensionati con trattamento comples-sivo superiore a 5 volte il minimo (ossiache percepiscono almeno 1.800 euronetti al mese) erano nel 2013 circa 550mila (su 16,5 milioni) e perciò il “ri-sparmio” per le casse Inps della pere-quazione 2014 non andrà oltre i 700-780 milioni. A loro volta le pensionid’oro, vale a dire quelle che superano20 volte il trattamento minimo, sonoquasi settemila e rappresentano pocomeno del 10% dell’ammontare dellanostra spesa pensionistica che è di 270miliardi di euro: si calcola che il pro-vento del contributo di solidarietà inatto su detti trattamenti, preso da solo,si attesterebbe a quota 900 milioni dieuro; sommandolo con la mancata pe-requazione, i due proventi non supe-rano 2 miliardi di euro, cioè un mini-risparmio per la nostra spesaprevidenziale complessiva.Se invece si applicasse il contributo disolidarietà alla differenza tra la pensio-ne retributiva percepita da quasi tutti ipensionati del ceto medio con quellache si sarebbe maturata con il sistemacontributivo, il contributo di solidarietàdarebbe, anche se limitato ad un bien-nio, un gettito rilevante; ma è un’ipo-tesi puramente scolastica perché nontiene assolutamente conto che le pen-sioni retributive sono frutto di un pattoStato/aziende/lavoratori che pretende-va contribuzioni molto elevate e che irelativi trattamenti si sono ridotti in unaquindicina di anni di oltre il 30% delpotere di acquisto.Meglio risparmiare sulle pseudo pen-sioni o vitalizi a favore di parlamentarinazionali e consiglieri regionali, checon meno di una legislatura intascano3-4 mila euro o più netti al mese, in-sieme a tante altre agevolazioni. n

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OCIETÀLegaleS

di Mauro Masini

LA NORMATIVA ANTITERRORISMO

In seguito ai tragici fatti dell’11 set-tembre 2001, nelle legislazioni deiPaesi occidentali ha preso corpo unaserie di norme specifiche contro la

formazione di associazioni eversive econtro le azioni di matrice terroristica;con il passare del tempo però il grado dipericolo si è allentato, rimanendo vivosolo nell’ambito dell’intelligence e deiservizi segreti. Dopo gli orrori del fanati-smo islamico è tornato a crescere l’al-larme terroristico anche in Italia, e nel-l’opinione pubblica si è diffusa la pauradella ferocia dei miliziani jihadisti conannesso fenomeno del proselitismo.Dal punto di vista della vigente legisla-zione possiamo tuttavia star certi chenon difettiamo di tutele valide ed effi-caci ad opera delle nostre Autorità giu-diziarie, sia di origine nazionale che diimportazione europea.La nostra Costituzione non dà una defi-nizione di terrorismo, limitandosi a spe-cificare nell’art. 17, primo comma, che“I cittadini hanno diritto di riunirsi paci-ficamente e senz’armi” e a stabilire nel-l’art. 18 che “Sono proibite le associa-zioni segrete e quelle che perseguonoanche indirettamente scopi politici me-diante organizzazioni di carattere mili-tare”. Il nostro Codice penale, che ini-zialmente portava solo l’art. 270 sullarepressione delle associazioni sovversive(dove il reato era definito di opinione enon veniva utilizzato nemmeno il termi-ne “terrorismo”) si è nel corso degli anniarricchito degli articoli 270-bis (Associa-zioni con finalità di terrorismo anche in-ternazionale o di eversione dell’ordinedemocratico), 270-ter (Assistenza agli as-sociati), 270-quater (Arruolamento confinalità di terrorismo anche internazio-nale), 270-quinquies (Addestramento adattività con finalità di terrorismo ancheinternazionale) e 270-sexies (Condottecon finalità di terrorismo), introdotti daidecreti-legge n. 625/1979 “Misure ur-

genti per la tutela dell’ordine democra-tico e della sicurezza pubblica”, n.374/2001 e n. 144/2005 “Disposizioniurgenti per contrastare il terrorismo in-ternazionale”, che tra il resto hanno po-tenziato gli strumenti di indagine e dicontrollo, con particolare attenzione al-l’accertamento della identità personale,e previsto nuovi interventi in materia difermo e di arresto, nonché l’aggiorna-mento delle misure di prevenzione, an-che patrimoniali, in funzione antiterro-rismo.Al predetto contesto giuridico penale siaggiungono le attività istituzionali deinostri organismi di polizia, che operanosu tutto il territorio nazionale, con par-ticolare attenzione ai punti “sensibili”,come porti, aeroporti, stazioni ferrovia-rie, ecc. Il coordinamento degli inter-venti è affidato al Cnosp, Comitato na-zionale per l’ordine pubblico e lasicurezza, che riunisce i vertici delleForze dell’ordine e dei servizi di infor-mazione, organismo interministerialedestinato in via prioritaria all’allerta ter-rorismo.Dovendosi infine considerare l’azionedell’Unione europea in materia di lottacontro il terrorismo (prevista nel Trattatoeuropeo di cooperazione giudiziaria edi polizia in materia penale) con il re-cepimento delle direttive, inclusa quellasul mandato d’arresto europeo, abbia-mo raggiunto gli obiettivi dell’adeguatapreparazione a far fronte a possibili at-tacchi terroristici e della più che suffi-ciente protezione dei cittadini e delleinfrastrutture con finalità di minimizzarela loro vulnerabilità. Tuttavia il risultatopiù confortante delle politiche dell’Uein materia di contrasto del terrorismointernazionale è costituito dalla crea-zione di Eurojust ed Europol, grazie allequali esiste e si rafforza la cooperazionetra uffici degli Stati membri interessatialle indagini antiterrorismo.

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OCIETÀSdi Marco CurriFisco

STANGATA CATASTALE A GETTITO INVARIATO

IL VALORE PATRIMONIALE sarà determinato partendo dalvalore di mercato al metro quadrato per la relativa tipologiaimmobiliare (basata sulle microzone) e, poi, formulare unalgoritmo costituito da una serie di coefficienti in succes-sione, quali scale, anno di costruzione, piano, esposizione,ascensore, riscaldamento, ecc. Questo algoritmo applicatoal valore al metro, lo rettifica, quindi il dato si moltiplicaper i metri quadrati della casa e dà come risultato il “valorepatrimoniale”. Per le unità immobiliari a destinazione cata-stale ordinaria (categorie A, B e C), detto valore dipenderàanche dai valori medi di mercato, localizzazione e caratte-ristiche edilizie

LA RENDITA CATASTALE è data dal valore patrimonialeannuo al metro quadrato (dedotte le spese di manutenzionee simili) moltiplicato per la superficie della casa e sarà an-corata al valore locativo. Chi volesse contestare gli importiattribuiti potrà farlo presentando un’istanza in autotutelapresso gli uffici delle Entrate oppure inoltrare ricorso al giu-dice tributario di primo grado, mentre la competenza delTar sarà limitata alle sole questioni di legittimità.Alcune norme vigenti rendono possibile modifiche o inte-grazioni a valere sulle rendite accertate: l’art. 38 del Tuirprevede che, se per un triennio il reddito lordo di una unitàimmobiliare differisce dalla rendita catastale per almeno il50% di questa, è possibile procedere a verifica ai fini deldiverso classamento dell’unità immobiliare; è prevista inoltre(art. 37 Tuir) la revisione delle tariffe d’estimo, che hannofinalità di aggiornare le rendite catastali ai valori di mercato;le tariffe attuali sono riferite al biennio 1988-89.

Al momento che scriviamo ancora il Parlamentonon ha approvato la delega sul Catasto, anche seormai definita, perché si attende che il Governoaccetti le proposte di Camera e Senato sulla com-

posizione delle commissioni censuarie (in particolare la“centrale”), nelle quali dovrebbero essere presenti ancherappresentanti di associazioni private e inserite proceduredeflattive del contenzioso.L’unica cosa certa è che le attuali rendite catastali aumente-ranno quasi tutte e non di poco: c’è chi dice fino a 10 voltedi più. Ma è previsto nella stessa legge-delega il principiodella invarianza di gettito per assicurare che le nuove renditenon si trasformino automaticamente in aumento delle tasse(per esempio Imu, Tasi, Irpef) a carico dei proprietari di im-mobili. Infatti il testo della delega prevede che la revisionedel Catasto debba essere effettuata garantendo l’invarianzadi gettito per tutte quelle imposte la cui base di calcolo è in-fluenzata dalle stime patrimoniali e dalle rendite. Per evitaresimile stangata (o almeno contenerla) la delega indica la pos-sibilità di riduzione delle aliquote o dei correttivi con dedu-zioni dall’imponibile o detrazioni dall’imposta.

La legge 11 marzo 2014, n. 23“Delega al Governo recantedisposizioni per un sistemafiscale più equo, trasparente eorientato alla crescita” haassegnato al Governo comeprimo compito (art. 2) la riformadel catasto dei fabbricati e larevisione delle commissionicensuarie.Oltre quanto già riferitosull’argomento (cfr. Esperienza n.4/2014 pagg. 12-13), i puntifondamentali della delega sono:

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OCIETÀDai lettoriSS

“L’Anla, Associazione nazionale Seniores d’Azienda, organi-smo di utilità sociale dotato di personalità giuridica, che mionoro di rappresentare, fin dalla sua costituzione (anno1949) ha posto al primo punto la tutela dell’anzianato del la-voro e dei “più avanti in età”, sostenendo sempre e dandoprova che gli anziani sono una risorsa per il nostro Paese.Alla fine dello scorso mese di luglio abbiamo appreso dai me-dia che la IX Commissione Trasporti della Camera dei Depu-tati ha approvato il testo unificato di due proposte di legge(C. 731 e C. 1588), contenenti “Delega al Governo per la ri-forma del Codice della strada di cui al decreto legislativo 30aprile 1992, n. 285”.Prima che le linee-guida di tale disegno di legge per la riformadel Codice della strada vengano definitivamente approvatedagli organi competenti e quindi delegate al Governo, que-sta Associazione ritiene opportuno evidenziare alcune criti-cità normative che, se entrate in vigore, potrebbero ingene-rare serie contestazioni per evidenti contrarietà ai preesistenticanoni in materia, ai principi costituzionali e alle direttive eu-ropee.Ci riferiamo alle seguenti specificità:

A) art. 2, comma 1, lett. o) parte finale “previsione, a fini disicurezza, che il rinnovo di validità della patente dei condu-centi con età superiore a ottanta anni abbia la durata di unanno e sia effettuato senza oneri aggiuntivi per i conducentistessi. Qualora il conducente con età superiore a ottanta anni

Mi domando, avendoloconstatato in alcuni casi,specie con riferimento allacasa delle ferie, due co-niugi, non legalmente se-parati o divorziati, possonoavere residenze diverse (ov-viamente ai fini fiscali)?

Berardino CesarioPomezia (Rm)

È possibile, almeno da unpunto di vista legale. Infattiprima della riforma del di-ritto di famiglia (1975), erail marito a fissare la resi-denza del nucleo familiare;oggi invece, con il dispostodel nuovo articolo 144 delCodice civile, prevale l’ac-cordo dei coniugi e, quindi,essi possono decidere in-sieme di avere due resi-denze diverse. Ma ai fini fi-scali è possibile di usufruiredelle agevolazioni (Imu,Tasi, Tari) solo per un im-mobile, anche se si possie-dono due case “abitazioneprincipale”.

Alcuni lettori ci hanno inviato e-mail di contrarietàal disegno di legge delega approvato a fine lugliodalla Commissione Trasporti della Camera, con

il quale - tra il resto - si dispone che il rinnovo della pa-tente per i conducenti che hanno compiuto 80 anni dietà avrà validità per un solo anno: quindi tutti gli annidopo gli 80 gli anziani dovranno sottoporsi all’esamedi idoneità alla guida.Inoltre, anche se questo è passato in silenzio, si vor-rebbe tornare alla visita presso la commissione medicalocale con oneri a carico del richiedente, disposizionequesta varata nella precedente modifica del Codicedella strada e poi revocata in seguito alle numerose pro-teste di associazioni di difesa degli anziani, tra le qualil’Anla (petizione popolare del gennaio 2012).Ancora, dunque, si cerca di introdurre nel Codice unanorma in funzione punitiva per gli anziani, normasenza alcun fondamento giuridico né giustificazione aifini della sicurezza stradale.La Presidenza dell’Anla non ha tardato a far sentire lapropria voce in difesa degli interessi dei conducenti “piùavanti in età”: nel riquadro a lato è trascritta la letteraindirizzata ai responsabili degli organismi parlamentariche dovranno approvare la nuova riforma del Codicedella strada: on. dr. Maurizio Lupi, ministro Infrastrut-ture e Trasporti; on. dr. Michele Pompeo Meta, presi-dente IX Commissione Trasporti; sen. Altero Matteoli,presidente VIII Commissione Lavori Pubblici.È questa solo una prima iniziativa; se non verranno abo-lite le parti della proposta di legge riguardanti la duratadella validità della patente degli over 80, seguirannonuove iniziative più incisive, previo coinvolgimento dialtre associazioni con finalità simili all’Anla.Tempo a disposizione ne abbiamo: la proposta appro-vata dalla IX Commissione della Camera deve ancoraottenere il parere favorevole di altre commissioni, poiessere deliberata dall’Aula, quindi passare al Senato perseguire lo stesso iter; infine per entrare in vigore occor-reranno i decreti legislativi del Governo.

DUE RESIDENZE, UNA SOLA ABITAZIONE

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PATENTE OVER 80PATENTE OVER 80

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non si sottoponga al rinnovo annuale, la patente è rinnovataogni due anni e abilita alla guida dei veicoli indicati per lacategoria AM, limitatamente ai ciclomotori a tre ruote e aiquadricicli leggeri;B) art. 2, comma 1, lett. q) “previsione che la misura relativaai limiti di potenza specifica, riferita alla tara, dei veicoli la cuiguida è consentita ai neopatentati con patente di categoriaB: 1) non si applichi quando a fianco del conducente neopa-tentato si trovi, in funzione di accompagnatore, una personadi età superiore a sessantacinque anni, ecc; 2) si applichi aiconducenti di età superiore a ottanta anni, fatta salva la pos-sibilità per gli stessi di rinnovare a tal fine i requisiti di ido-neità psicofisica previsti con visita presso una commissionemedica locale, con oneri a carico del richiedente.

Quanto sopra riportato, oltre a difettare di ragionevolezza epresentare chiarissimi profili di illogicità e di incoerenza,contrasta nettamente con i dettami della nostra Costitu-zione, in particolare gli articoli 3 e 32, considerato che le in-novazioni proposte disconoscono la dignità sociale e l’ugua-glianza ai cittadini di età pari o superiore agli 80 anni, ai qualisi addebitano incapacità per il solo motivo dell’età, e li co-stringono a subire discriminazioni immotivate e umiliantinon garantendo loro la salute come fondamentale diritto einteresse della collettività.Inoltre, sotto l’aspetto della conformità alle direttive in mate-ria della Comunità europea, la delega in itinere non si ri-

chiama, e non lo può perché inesistenti, alle disposizioni con-cernenti la patente europea (direttiva 91/439 Cee) sulla du-rata di validità dell’autorizzazione alla guida. A tal fine il de-creto “Semplifica Italia” del 9 febbraio 2012 ha eliminato,sotto la spinta delle numerose proteste di organismi di tuteladell’anzianato (tra le quali la petizione popolare di questa As-sociazione del gennaio 2012), il comma 2-bis dell’art. 115 delCodice della strada, che imponeva pesanti oneri agli over 80per il rinnovo della patente di guida. Ebbene, il testo di que-sto comma viene interamente riproposto all’art. 2, comma1, lett. q) punto 2) sopra riportato! Anzi, ora si vorrebbe ap-pesantire il contestato onere, riducendo da 2 a 1 anno la va-lidità della patente di guida, omettendo qualsiasi aggancioalla vigente normativa della Comunità europea!Riteniamo pertanto giusto che, nel corso dell’iter conferma-tivo della proposta di delega in oggetto, le parti evidenziatevengano espunte dal testo e, si appesantiscano, ove neces-sario ai fini della maggiore sicurezza stradale, le norme già invigore su revisione, sospensione e revoca della patente, in-vece di penalizzare ingiustificatamente l’anziano “a prescin-dere” dal suo comportamento come utente della strada.Con tale auspicio, ringrazio per la considerazione che verràdata alla presente nota e, nel dichiarare la piena disponibi-lità anche ad un incontro diretto, invio un cordialissimo sa-luto

dr. prof. Antonio ZappiPresidente nazionale Anla”

Preliminarmente è necessario riferirsi all’articolo 817 del Codice civile, che dàla definizione di “pertinenze”: sono le cose destinate in modo durevole a ser-vizio o ad ornamento di un’altra cosa. Non si parla di distanza tra le due cose,quindi sembra che conti soltanto la destinazione, cioè il requisito oggettivo;invece deve concorrere anche il requisito soggettivo, ossia che la cosa abbiala finalità propria di poter essere a servizio dell’altra cosa. La causa di cui vuoleessere informata la lettrice è nata in seguito ad un ricorso alla Commissionetributaria di due coniugi contro l’avviso dell’Agenzia delle Entrate, che avevarettificato la compravendita con il bonus prima casa del garage e imposto ilrecupero di quanto dovuto per le imposte ipocatastali ritenendo inesistente ilvincolo della pertinenza dell’autorimessa perché troppo distante dall’abita-zione, circa quattro chilometri.Il giudice di primo grado ha accolto il ricorso dei coniugi e annullato l’accer-tamento delle Entrate, ma la Commissione tributaria regionale ha accoltol’appello dell’Agenzia dichiarando la sussistenza del requisito soggettivo, manon di quello oggettivo: secondo il giudice tributario di secondo grado, la di-stanza di quattro chilometri dall’abitazione rende impossibile un utilizzo im-mediato della pertinenza.

Sono in procinto di acquistare unlocale da adibire ad autorimessacome pertinenza della miaabitazione, che però non si trovavicino ma a circa due chilometri.Ho saputo che un giudice tributariodi Genova ha negato la pertinenzaperché il garage era troppo lontanodall’abitazione. Prima di procedereall’acquisto vorrei essere certa dipoter fruire delle agevolazioniprima casa. Vorrei perciò, oltre aduna completa informazione sullasentenza, sapere a chi mi possorivolgere per avere la certezza dipoter fruire del “ bonus primacasa”.

Teresa Del GaudioImperia

PERTINENZA TROPPO LONTANA

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La normativa di livello europeo dispone che gli edifici condominiali per ilriscaldamento siano dotati del sistema per la termoregolazione econtabilizzazione del calore: la direttiva europea 2012/27/Ue sull’efficienza

energetica ha fissato per gli Stati membri il termine di adeguamento alla data del 31dicembre 2016. L’Italia si è uniformata con decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102,pubblicato in G.U. il successivo 18 e, quindi, in vigore dal 19 luglio 2014.Riguardo la contabilizzazione in edifici esistenti la Direttiva si esprime nell’articolo 9.

Nei condomini e negli edifici polifunzionali riforniti da una fonte di riscalda-mento/raffreddamento centrale o da una rete di teleriscaldamento (…), sono inol-tre installati entro il 31 dicembre 2016 contatori individuali per misurare il con-

sumo di calore o raffreddamento o di acqua calda per ciascuna unità, se tecnicamentepossibile ed efficiente in termini di costi. Nei casi in cui l’uso di contatori individuali nonsia tecnicamente possibile o non sia efficiente in termini di costi, per misurare il ri-scaldamento, sono usati contabilizzatori di calore individuali per misurare il con-sumo di calore a ciascun radiatore (…).

Come si può notare nel testo dell’articolo, anche la direttiva sottolinea che è preferibile,in prima battuta, l’installazione di contatori diretti di calore e, solo nel caso in cui ciò nonsia possibile, l’utilizzo di contabilizzatori indiretti.Si risolvono così “ope legis” le accese e difficilmente conciliabili discussioni all’internodelle assemblee condominiali tra i favorevoli (pago solo quello che consumo) e i contrari(pago più di prima) alla contabilizzazione; ma ormai vige (dal 2017) il diritto per ciascunutilizzatore/condomino di poter calcolare con precisione il consumo effettivo, in virtù dicontatori intelligenti, pagando solo per le rispettive quote di spettanza e inoltre ottenendoutili informazioni sull’efficienza del proprio impianto. Rimane solo aperta la discussioneper il caso in cui ragioni tecniche non rendano possibile o efficiente la trasformazione del-l’impianto in altro adatto all’inserimento delle valvole per il sistema di termoregolazione.Per i condomìni che non si adeguano sono previste sanzioni e, a tal proposito, c’è da at-tendersi l’insorgere di una nuova lite con i condomini morosi: per rispettare la scadenza,le spese relative alla trasformazione dell’impianto finirebbero provvisoriamente a caricodei condomini in regola con il pagamento degli oneri condominiali, a meno che in si-mili casi non intervengano proroghe da parte del legislatore.È prevista in ogni caso l’attivazione di un Fondo nazionale per l’efficienza energetica, alquale è possibile attingere per la concessione di garanzie o l’erogazione di finanziamenti.È da rilevare infatti che il menzionato decreto non si occupa solo dell’obbligo della ter-moregolazione, ma principalmente di conseguire l’obiettivo entro il 2020 della riduzionedel 20% del consumo di energia primaria dell’Ue; lo stesso decreto obbliga le aziendeche producono energia di eseguire una diagnosi di efficienza energetica nei loro siti ubi-

cati sul territorio nazionale, da ripetersiogni quattro anni.In alcune regioni la legge locale ha antici-pato l’applicazione della direttiva euro-pea: in Piemonte e in Lombardia l’obbligodella termoregolazione è già scattato ri-spettivamente in data 1° settembre e 1°agosto 2014 per l’adeguamento degli im-pianti condominiali; ma dopo l’entrata invigore della legislazione nazionale si atten-derà la scadenza del 31 dicembre 2016.

OCIETÀPosta condominialeS

di Terenzio Grazini

TERMOREGOLAZIONE OBBLIGATORIA

3

Se i chilometri di distanzainvece fossero stati due?Forse la causa l’avrebberovinta i coniugi, o no? Sonovalutazioni di fatto più che didiritto, nella generalità deicasi l’Agenzia ritiene con-grua la distanza di un chilo-metro. Però è opportuno ri-volgere il quesito allo stessoorgano fiscale perché il re-quisito oggettivo non èscritto in nessuna legge.

CONTRIBUTIVOLONTARI E FAMILIARE A CARICOSto pagando personal-mente all’Inps i contributivolontari per raggiungere irequisiti per la mia pen-sione. Dal prossimo annosarò fiscalmente a carico dimio figlio, lavoratore di-pendente, con il quale con-vivo. Sarà per lui possibileportarsi in deduzione sul730 i contributi versati dame personalmente (con imiei risparmi)?

Francesco PiscitelliSulmona

Anche il genitore può esserefiscalmente a carico del fi-glio convivente se non pos-siede un reddito annuo nonsuperiore a 2.840,50 euro.Sussiste però la condizioneche il figlio dichiarante forni-sca la prova che l’onere (ilpagamento dei contributivolontari, nel caso in esame)è stato effettivamente soste-nuto da lui medesimo; per-tanto, gli può essere richiestal’esibizione delle ricevute deiversamenti Inps ove risultiche sono stati saldati con ad-debito su un proprio contocorrente, diverso da quelloeventualmente intestato algenitore.

“”

dai lettori 14-16:Layout 1 16/10/14 14:34 Pagina 16

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L’Istat, l’Istituto nazionale di Statistica, ha diffuso i dati della prima rilevazione nazionalesulle “Attività gratuite a beneficio di altri”, cioè sul volontariato.

L’indagine è stata effettuata nelcorso del 2013 su un campio-ne di circa 19 mila famiglie:fornisce per la prima volta in-

formazioni sul lavoro volontario armo-nizzate agli standard internazionali,comparabili quindi con gli altri Paesi,sul numero e la tipologia di cittadini cheoffrono gratuitamente e volontariamenteil loro tempo agli altri o a beneficio dellacomunità. 6,63 milioni, sono gli italianiche hanno almeno 14 anni e hannosvolto nel 2013 un lavoro volontario,definito come “attività prestata gratui-tamente e senza alcun obbligo”, per al-meno una volta al mese. La maggiorparte di loro – oltre 4 milioni – lo hafatto all’interno di organizzazioni (as-sociazioni, comitati, movimenti, gruppiinformali), i restanti direttamente a fa-vore di altre persone, della comunità odell’ambiente. Il tasso di volontariato èpari al 12,6 per cento della popolazio-ne: un italiano su 8. Era il 6,9 per centonel 1993, e il 10 per cento nel 2011.Il 21,8 per cento, è il tasso di volonta-riato totale in Trentino, regione ampia-mente in testa alla classifica. Il Veneto èsecondo con il 17,2 per cento. Le re-gioni con la percentuale più bassa sonoinvece la Puglia (8,5 per cento) e laCampania (7,9 per cento).In generale, il lavoro volontario vienesvolto più nel nord-est d’Italia (16 percento) e nelle periferie delle grandi areeurbane (14,5 per cento). Svolge attivitàcome volontario il 23,4 per cento dellepersone che si possono definire “bene-stanti” e il 22,1 per cento dei laureati,contro il 9,7 per cento di chi ha signifi-cativi problemi economici e il 6,1 percento di chi ha la sola licenza elemen-tare (in Italia di fatto la scuola media in-feriore, ora nota come secondaria di pri-mo grado, è obbligatoria dal 1962-63).Sono 126 milioni le ore dedicate dagli

italiani al volontariato in quattro setti-mane. Considerando una settimana la-vorativa di 40 ore, l’ammontare del la-voro volontario si può considerareequivalente a circa 787 mila personeoccupate a tempo pieno (a maggio2014, sempre secondo Istat, i disoccu-pati in Italia erano 3,2 milioni e gli oc-cupati 22,4). L’impegno medio mensileè 19 ore, con punte di 25,6 e 24,9 ri-spettivamente in Friuli Venezia Giulia ePiemonte, fino a scendere alle 13,8 oredella Campania e 13,9 della Sicilia.Non ci sono differenze significative trauomini e donne, mentre le ore dedicateaumentano con l’età dei volontari. Qua-si la metà dei volontari che svolgono unservizio individualmente, ovvero al difuori di un’organizzazione di qualchetipo – a fronte di oltre un quarto di chiopera all’interno di tali realtà – si occu-pano di attività riconducibili alla curadi bambini, anziani e malati (assistentisociosanitari, babysitter, badanti) e allaristorazione (cuochi e camerieri). Nelvolontariato organizzato sono più fre-quenti le attività tipiche delle professioni

tecniche (32,3 per cento), quali servizisociali (assistenti sociali, mediatori cul-turali, catechisti), tecnici delle attivitàturistiche e ricettive (animatori, guide),istruttori di discipline sportive e infer-mieri. Il volontariato e il cosiddetto “ter-zo settore” – le istituzioni private cheproducono beni e servizi a destinazionepubblica o collettiva, senza fini di lucro– è oggetto di un progetto di riforma.Lo scorso maggio il presidente del Con-siglio, Matteo Renzi, ha annunciato lariforma su Twitter: successivamente so-no state pubblicate le “Linee Guida peruna riforma del Terzo Settore”. L’iter diriforma è iniziato ufficialmente il 10 lu-glio con l’approvazione di un disegnodi legge delega da parte del Consigliodei ministri. Credo fortemente che losviluppo di una cultura della solidarietàci permetterà di vincere la tentazionedi scaricare la crisi sui più deboli e sullefamiglie. Il Volontariato rappresenta an-cora la speranza che nel nostro Paeseci sono tante donne e uomini di buonavolontà che nei fatti tutti i giorni vivonoper gli altri. n

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di don Franco Tassone

OCIETÀL’alternativaS

VIVERE CON GLI ALTRI,VIVERE PER GLI ALTRI

Credo fortemente che lo sviluppo di una cultura della solidarietà

ci permetterà di vincere la tentazione di scaricare la crisi

sui più deboli e sulle famiglie

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La clownterapia, attività svoltadall’Anla Marche

Affari sociali 11-13/17:Layout 1 16/10/14 14:27 Pagina 17

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di Antonello Sacchi

AVOROAziendaL

L’AZIENDA

Savio oggi rappresenta l’azienda leader nel settore delle macchine per il fi-nissaggio dei filati, operando a livello mondiale nella produzione e com-mercializzazione di roccatrici automatiche, ritorcitoi a doppia torsione e fi-

latoi a rotore con stabilimenti produttivi in Italia, Cina e India. Una continuaevoluzione iniziata un secolo fa col talento e le capacità di Marcello Savio, chesi è attuata nel tempo assumendo come punto di riferimento l’attività di ricercae sviluppo, la massima flessibilità produttiva e il mantenimento di elevati standardqualitativi. Tale focalizzazione ha comportato una spinta propulsiva molto forteche ha portato l’azienda a realizzare un sistema produttivo evoluto in grado dirispondere in tempo reale alle richieste dell’industria tessile di tutto il mondo.Dimensione globale, estrema flessibilità ed eccellenza produttiva rappresentanoieri come oggi i principali asset strategici di Savio per una leadership capace dirinnovarsi e affermarsi nel tempo.

AVOROAziendaL

SAVIO MACCHINE

Entrare in questa azienda di Porde-none non è esperienza qualunque:ogni cosa, dalla più piccola alla piùcomplessa, mostra un’attenzione e unacura del particolare che solo attraversol’impegno, la professionalità, la serietàsi possono ottenere. A questo si ag-giunge il fatto che a ogni livello dellafiliera produttiva emerge la consape-volezza di far parte di un grande dise-gno che richiede competenza, pas-sione e disciplina. Solo in questadimensione si possono ottenere risul-tati come il seguente, di cui ci ha datocomunicazione Mirco Zin, Group Hu-man Resources Director:

Sono orgoglioso ditrasmetterLe la foto del trofeo

ricevuto in data odierna dalla Saviocome una delle aziende nonamericane selezionate per riceverel’AARP (American Association ofRetired Persons) Best EmployersInternational Winner 2014. Questoriconoscimento viene attribuito ognianno (dal 2011) a società eorganizzazioni che valorizzano lecompetenze e i talenti dei lavoratoriesperti (con 50 anni o più), andandoincontro alle loro necessità eoffrendo un percorso ai loro futurilavoratori assunti in azieda.

Anche lo stile della comunicazione hail suo significato.

Aziende 18-22:Layout 1 16/10/14 14:42 Pagina 18

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l «Quando sono venuto qua ho tro-vato tutta la collaborazione e la pro-fessionalità possibile - spiega l’am-ministratore delegato LorenzoCucchetto - non ho dovuto faregrandi sforzi nel quotidiano. Neiprimi momenti 10 anni fa ho cercatodi dare un indirizzo perché la societàera cresciuta sotto l’Eni, ma il saltonel privato con l’ingegner Radici inuna fase di crisi del mercato, avevagenerato uno sbandamento. Il primolavoro che ho fatto è stato cercare diconoscere la gente e far emergerel’orgoglio che c’era. Le persone ave-vano perso la voglia di esprimersi.

Questa èstata laprima partedel mio lavoro: rimotivare gli uominidell’azienda. La seconda parte delmio lavoro è stato attuare ciò che hoannunciato il primo giorno, rimettereil bilancio in positivo, e lo abbiamofatto in tempi inaspettatamente rapidi.Questo ha significato compiere unprocesso di educazione all’utilizzodelle risorse per spendere bene i soldiche avevamo e successivamente met-tere a frutto tutta l’esperienza chec’era. Il terzo passo da fare era in-grandirci, lo abbiamo fatto e lo stiamoancora facendo. Ho potuto fare que-sto percorso grazie alle professiona-lità che in questa azienda ci sonosempre state e oggi, dopo tutto questolavoro, siamo una società indipen-dente, che ha un futuro di respiro in-ternazionale, che pensa all’oggi e aldomani e, cosa davvero non da poco,siamo una società profittevole. Que-sto naturalmente perché non bisognadimenticare che le società sono fatteper far profitto e per investire, e difattistiamo investendo molto, quindi ab-biamo un futuro. La professionalitàl’abbiamo, siamo presenti in tutto ilmondo: noi il passo della globalizza-zione lo abbiamo già fatto. Ad essereonesto un primo passo lo avevanofatto prima di me: non avevamo sta-bilimenti all’estero, non avevamoconsociate però almeno la mentalitàc’era, la nostra non era una societàabituata a vivere solo in Italia. Nelmeccano tessile la forza degli eventici ha costretto ancora di più perché,cito a memoria, quando sono arrivatoio vendevamo in Italia il 25% del no-stro fatturato mentre oggi forse l’1%quando l’annata è buona, quindi lenostre merci sono destinate all’espor-tazione. Estremizzando, il mio lavoroquotidiano consiste nel parlare con

TESSILI S.p.A.

segue a pag. 20

L’ATTIVITÀ DELL’AZIENDA

Per essere più vicini ai clienti e per attuare in tempo reale le loroesigenze e i cambiamenti di mercato, Savio è presente con struttureproduttive e servizi locali in un numero crescente di Paesi. Savio può

contare su una presenza commerciale diretta in oltre 60 Paesi in tutto ilmondo, con assistenza e formazione tecnica locale. Storia, patrimonio ditradizione e competenze high-tech per produrre l’eccellenza del futuro: daoltre 100 anni, Savio è impegnata nella ricerca e nella produzione di mac-chine per il settore del finissaggio dei filati, con prodotti sviluppati per ga-rantire elevate prestazioni nel tempo. L’attività dell’azienda si articola nelleseguenti tecnologie: roccatura, ritorcitura, filatura a rotore. Per quanto ri-guarda la roccatura, dal 1954 con la macchina “CSR”, la roccatrice auto-matica rappresenta il prodotto principale di Savio (85-90% delle vendite).Gli sviluppi della tecnologia si sono riflessi nel corso degli anni con diversegenerazioni di roccatrici, ognuna delle quali rappresentava la massima tec-nologia disponibile: il precedente successo dei modelli meccanici è statoseguito dall’ultima generazione di macchine a controllo completamenteelettronico, che rappresenta oggi lo stato dell’arte. Essendo il ponte tra la fi-latura e i processi a valle, le roccatrici automatiche devono combinare l’altaproduttività con il controllo della qualità dei filati e delle rocche in forma-zione. Per quanto riguarda la ritorcitura, Savio è presente con una vastagamma di ritorcitoi a doppia torsione diversificati a seconda delle esigenzedel mercato. Questa tecnologia apparentemente semplice deve essere com-binata con un design in grado di garantire bassi costi di investimento, ridotticonsumi energetici e bassi costi di manutenzione. Per soddisfare tali richieste,Savio ha sviluppato diverse generazioni di ritorcitoi a doppia torsione, pro-ponendo macchine competitive a livello globale. Infine per la filatura a ro-tore, Savio ha sempre considerato la flessibilità produttiva un must per unfilatoio a rotore, caratteristica che i mercati continuano a richiedere. La so-luzione dei due fronti indipendenti è stata, ed è ancora presente nel nostroultimo modello, FlexiRotorS 3000, così come il box di filatura Suessen.

LORENZO CUCCHETTOUna guida illuminata verso il mercato globale

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giungere alla sintesi delle buone idee:cerco di progettare un futuro, vederese ci sono opportunità di aziende dacomprare, brevetti da acquisire, per-sone da portare qua, occasioni diqualsiasi genere, tutte per noi sonoopportunità».Qual è l’importanza del Gruppo an-ziani del Lavoro Savio Marcello?Se non hai un passato, non hai un fu-turo: i seniores sono importanti comememoria, anche perché sono la testi-monianza vivente sia di momenti belliche di fatti difficili, e sapere che la So-cietà nel corso della sua storia ha sa-puto superare momenti difficili è unpunto di forza. Le vittorie danno ov-viamente entusiasmo, ma le sconfitteinsegnano. Io vado fiero di molti mo-menti difficili, la mia esperienza si ècostruita su momenti difficili. Il Gruppoanziani è la testimonianza dei mo-menti difficili e dei momenti belli, mai momenti belli passano mentre la con-sapevolezza di aver superato momentidifficili resta.Quali sono i prossimi obiettivi?Noi abbiamo già la profittabilità perpoter pensare al futuro, ma secondome non abbiamo ancora la dimensionegiusta. Noi creiamo valore pari a So-cietà che sono stimate di dimensionidoppie rispetto alla nostra. Noi vo-gliamo fatturare con prodotti all’avan-guardia tecnologica perché solo cosìcontinuiamo a costruirci il nostro fu-turo, siamo interessati a prodotti adalto contenuto tecnologico non soloperché danno più margine, ma perchéla tecnologia ha un valore in un mondoche si va globalizzando e in cui noioccidentali sappiamo che non pos-siamo pensare di vincere con la guerradei costi sulla manodopera. Abbiamosolo un’arma: la tecnologia. Il messag-gio da dare agli anziani e alle futuregenerazioni è il seguente: voi manter-rete questi livelli se sarete più bravi de-gli altri.

MIRCO ZINIl valore delle risorse umane

l Era il 1911 quando Marcello Savio fonda una piccolaofficina meccanica specializzata nella riparazione di mac-chine tessili, soprattutto telai. «Credo che una delle ca-ratteristiche della Savio sia proprio questa: un’aziendache ha superato i cento anni di vita pur con problemi, traversie, e vari cambi diproprietà; se è riuscita ad andare avanti, vuol dire che il “tessuto” della quale ècostituita è un tessuto buono per tutte le stagioni. Questo risultato lo abbiamoraggiunto grazie alle persone di cui è costituita e dell’impostazione che è statadata dal primo proprietario, e da tutti i successivi titolari che ne hanno garantitola continuità. Tutti i Gruppi che sono nati mano mano intorno all’azienda hannocreato di fatto una grande famiglia. I rapporti continuano ad essere buoni. Ab-biamo un turnover bassissimo, qualche anno fa quando il mercato era frizzanteSavio comunque aveva un numero di dimissioni molto limitato, questo a dimo-strazione dei buoni rapporti e del tipo di lavoro che qui si riesce a fare. Le mac-chine hanno una tecnologia importante: chi entra da noi, i tecnici, si affeziona edifficilmente riesce poi a trovare un lavoro altrettanto coinvolgente. La dimostra-zione pratica è che siamo poco più di 440 dipendenti qui a Pordenone, mentreil Gruppo anziani ha 512 associati, segnale dell’attaccamento molto forte al-l’azienda degli ex-dipendenti anche dopo essere andati in pensione.Avete una particolare attenzione nei confronti delle scuole?Curiamo da sempre i rapporti con le scuole, un tempo davamo molto spazioalle scuole superiori, da due anni a questa parte la Savio è stata la prima a muo-versi nei confronti della scuola media inferiore perché è il momento in cui i ra-gazzi devono provare a decidere cosa fare per il futuro. In questo senso ci stiamofacendo aiutare dai maestri del lavoro, dove ho il Console Daniele Pellissetti cheè un aiuto fondamentale; abbiamo coinvolto l’Unione Industriali, che ha spintosu questa soluzione e stiamo cercando di allargare questa operazione a tutte leaziende della provincia disponibili. Savio ha una forte attrattiva sul territorioperché è un’azienda che cura i rapporti con le persone. Da sempre facciamoentrare i ragazzi, diamo spazio agli stage all’interno dell’azienda e, continuiamoa reclutare soprattutto giovani dal territorio. I risultati ottenuti mi sembra ci dianoragione.Si vengono a trovare giovani e più avanti in età nello stesso luogo di lavoro?La trasmissione delle esperienze e delle conoscenze degli anziani nei confrontidei giovani anche in fase di accoglimento è una cosa che funziona e che dàbuoni risultati.

In basso, da sin., Daniele Pellissetti, consoleprovinciale dei Maestri del Lavoro, Mirco Zin,direttore risorse umane, Lorenzo Cucchetto,amministratore delegato, Antonello Sacchiresponsabile editoriale di Anla, LuiginoTomaello, presidente Gruppo Anziani SavioMarcello

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Il 2014 è particolarmente importante per il Gruppo An-ziani del Lavoro Savio Marcello che ha festeggiato il50° di fondazione, fatto di cui abbiamo dato notizia

nel Notiziario Associativo. La visita alla Savio è stata oc-casione per un incontro con le varie realtà associativeche gravitano attorno all’azienda. Luigino Tomaello, pre-sidente Gruppo Anziani del Lavoro Savio Marcello ha il-lustrato la consistenza del Gruppo: «Il nostro Gruppoconta attualmente 512 soci di cui 370 sono soci ordinariin quiescenza, 80 soci ancora dipendenti, 61 soci familiariaggregati ed un socio onorario, l’ingegner Cucchetto. L’at-tività è molteplice… è giusto ricordare che il nostroGruppo continua questa sua presenza in azienda cercandodi favorire tutte le occasioni di incontri e relazioni con isuoi soci dipendenti ed ex, patrimonio umano e indu-striale. Certamente non possiamo mai dimenticare tuttele persone che, in primis il cavaliere del lavoro LucianoSavio, seppero costruire un’azienda che nel tempo hasempre dimostrato il suo valore e la sua cultura e che so-prattutto hanno portato avanti l’azienda con coraggio, sti-moli e sacrifici e tutto questo perché fortemente affezionatialla stessa. A tutti loro vada il nostro ricordo e la più

sentita riconoscenza, ed è anche per loro che questo no-stro Gruppo continua la sua presenza aziendale, per te-stimoniare tutti questi valori attraverso il nostro esempioe portarli alle nuove generazioni alle quali è necessarioraccontare la nostra storia. Ecco infine lo spirito di tutticoloro che fanno parte dell’Anla e ne hanno accettato ifondamentali principi presenti nello statuto associativoreso oggi più attuale: il socio appartenente deve sentirsiprima di tutto impegnato seriamente nel testimoniare queivalori che ci legano al mondo aziendale e alla sua pro-mozione, una promozione rivolta all’uomo e al mondodel lavoro a cui apparteniamo». Hanno portato la loro si-gnificativa esperienza il Gruppo Familiari Portatori di Han-dicap con il presidente Giovanni Curato, il Gruppo Aviscon il presidente Claudio Callegari e il Gruppo Montagnacon il presidente Lino Boer. Sottolinea Daniele Pellissetti,console provinciale dei maestri del lavoro: la Savio ha in-trodotto per prima l’elettronica nelle sue macchinequando nel settore tessile non esisteva, ed esporta in tuttoil mondo. Nel nostro piccolo museo ci sono esposte lenostre macchine dal ‘60 fino ad oggi. Siamo l’eccellenza,siamo l’Italia vera che produce e va avanti».

INCONTRO CON LE ASSOCIAZIONI PRESENTI IN AZIENDA

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La mia lunga vita di lavoro è ini-ziata nel 1934 quando avevo 13anni, dopo la V elementare, nel

settore dell’edilizia. Non essendo ancorail paese industrializzato si lavorava al-lora con gli attrezzi dei nostri nonni ebisnonni. Il lavoro era duro e faticoso.Studiando disegno e manuali edili, neglianni 1937-1938 ero già muratore affer-mato. Fui chiamato alle armi il 22 gen-naio 1941. Dopo esser stato in guerraper tre anni, ho ripreso il mio lavoro conla stessa impresa nella costruzione e ri-costruzione del dopoguerra, fino al 1946come muratore e poi come capo in varilavori anche fuori provincia. Oltre a ri-costruzioni di abitazioni civili, rico-struimmo anche strade, fabbriche e pontisui fiumi che la guerra aveva distrutto.Nel 1951 andai a lavorare con un’altraimpresa a Prato, allora provincia di Fi-renze, e posso dire di avere molto par-tecipato alla costruzione di quella cittàe del suo territorio. Ho vissuto l’espe-rienza del progredire dell’edilizia indu-strializzata. Nel 1965 fui destinato allaprefabbricazione: fui il primo a Pratoalla maturazione del cemento a vapore(elementi prefabbricati) e conseguii an-che il brevetto di fuochista. Nei cantieri,

con l’accentramento di tanta manod’opera da tante regioni d’Italia, ho vis-suto l’esperienza dell’integrazione(quella vera) in particolare a Prato nelletante fabbriche tessili dove con glistracci e le divise militari della secondaguerra mondiale si rigenerava la lana.Sono andato in pensione nel 1988, dopoaver versato contributi per 53 anni (com-presi i tre anni di soldato). Ho amato ilmio lavoro per più di 50 anni e nei can-tieri il mio motto per le maestranze era:“il lavoro è cosa seria, bisogna amarloe quel che conta sono i risultati”.

(Aliviero Fossi)

AVOROStorie e personaggiL

ALIVIEROFOSSI

È un personaggio che non dimentichi: classe 1921, ti guarda dritto negli occhie con la schiettezza tutta toscana arriva subito al concreto delle cose. Anche inquesto conta quella saggezza che deriva da una lunga esperienza acquisita conumiltà e spirito di sacrificio. Cavaliere dell’Ordine al merito della RepubblicaItaliana, maestro del lavoro, tesserato Anla da 37 anni, ha partecipato alla vitaassociativa seguendo sempre con interesse ed attenzione l’evoluzione del-l’Anla. Aliviero, che è stato premiato dal presidente Zappi nel corso dell’in-contro regionale di Anla Toscana, ha un motto: “Il lavoro è cosa seria,bisogna amarlo e quel che conta sono i risultati”. Non sono parole vuote,è il senso di oltre cinquant’anni di lavoro nei cantieri.

Imparate anche a tenere un martelloin mano e altri attrezzi di lavoro, adusarli, il vostro cervello si svilupperà

di risorse anche lavorative e vi faràamare questi oggetti. Con questi si co-struisce e sempre più assumono valoreper le vostre mani. Imparate a piantareun chiodo da piccolo a sempre piùgrande, ognuno dà sicurezza maggiore.Vedo tanta pubblicità che sostituisce imetodi di lavoro del passato, con tuttoil rispetto per la sua utilità io condividoin pieno il progresso, prima era peggio.Attenzione però, di chiodi, viti, bullonied altre cose, che da tanto tempo ven-gono utilizzate, siamo sicuri della lorogaranzia. Ora dico ai giovani che dovetelavorare: cercate di studiare e imparatequanto più potete, vi aiuterà ad esserepiù bravi di noi generazione passata.Cervello e mani sono costruttive in ognicampo, un solo esempio per tanti altri:la tastiera di un pianoforte, per la qualitàdi ascolto, e tanti altri per la qualità vi-siva. Il vostro sacrificio sarà compensatoper il risultato che darete al lavoro e alvostro animo.

(Aliviero Fossi, Per i giovani studenti, Signa,

27 dicembre 2013)

PROMEMORIA DELLA MIA VITA LAVORATIVA PER I GIOVANI STUDENTI

––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––Nella motivazione del premio assegnato a Fossi leggiamo: Uomo di grande sensibilità sociale, ha avvertito la necessità

di trasmettere alle giovani generazioni le sue esperienze lavorative, in particolare come si viveva il mondo del lavoro nel suo territorio,

attraverso varie testimonianze anche scritte”.

Quelle che seguono, nello stile tutto particolare di Aliviero, sono alcune di queste.”“

STORIE E PERSONAGGI 22:Layout 1 17/10/14 15:27 Pagina 22

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Promuovere la ricerca scientifica, tecnica e tecnolo-gica, principalmente nel settore biomedico e dellebiotecnologie, contribuendo alla formazione e allaricerca scientifica. È questo lo scopo principale della

Fondazione Foresta Onlus, nata nel 2007 per volontà delprofessor Carlo Foresta, ordinario di endocrinologia pressol’Università di Padova, con l’obiettivo di lavorare per la pre-venzione delle patologie legate al sistema endocrino e ri-produttivo.In effetti, i settori di interesse della Fondazione sono piùampi e riguardano le malattie endocrino-metaboliche, lemalattie genetiche e le malattie caratterizzate da disfun-zione endoteliale, con il fine di migliorare la qualità divita e la salute dei pazienti affetti da queste malattie. LaFondazione lavora in particolare sul campo della infertilità,delle problematiche dello sviluppo dell’apparato genitale,dei disturbi della sessualità, e delle malattie sessualmentetrasmesse, oltre che sulle patologie correlate all’aging, al-l’osteoporosi, alle malattie metaboliche, all’obesità e al-l’oncologia.La Fondazione, che ha sede a Padova ed è dotata di dueambulatori e due laboratori, promuove inoltre la raccoltadi fondi necessari per lo sviluppo delle ricerche e delle co-noscenze nelcampo di variemalattie, dellesperimentazionie delle tecnolo-gie nel settorebiomedico ebiotecnologico,con una visioneetica dellascienza puntatasulla centralità eunicità dellapersona umana.E proprio per promuovere lo sviluppo e la diffusione del-l’informazione e della cultura scientifica a tutti i livelli, laFondazione si impegna anche nella produzione di volumi,riviste e notiziari, oltre ad organizzare incontri di forma-zione, seminari, convegni e corsi. E a sostenere borse distudio per ricercatori nel settore.Scopo dell’Istituzione è anche quello di creare collabora-zioni tra Università, Aziende ospedaliere e sanitarie, consorziuniversitari, enti ed istituzioni pubbliche, imprese privatenazionali e internazionali, finanziando progetti di ricercaattraverso raccolta fondi.

Per questo, la Fondazione Foresta scende in campo connumerose iniziative: in primis, la Campagna di prevenzionenazionale Androlife, che – attraverso visite andrologichegratuite - mira a prevenire i fattori di rischio dell’infertilitàmaschile. In Italia un maschio su tre è a rischio di infertilitàe il 10-15% della popolazione in età riproduttiva presentafattori di rischio per l’apparato riproduttivo. Si rende neces-saria, dunque, una cultura scientifica in questo campo.Altro obiettivo della Fondazione è quello di informare i gio-vani sull’importanza della prevenzione dei fattori di rischiod’infertilità e sensibilizzare l’opinione pubblica relativamentealla salute andrologica.La Fondazione Foresta collabora con l’ufficio scolasticoprovinciale di Padova per un progetto di prevenzione an-drologica permanente. All’interno degli istituti scolastici, igiovani, su base volontaria, possono effettuare una visita diprimo livello per l’individuazione di patologie del sistemariproduttivo.Altre iniziative interessanti della Fondazione sono quellerelative alla campagna di prevenzione contro l’Hiv, conconsulenze e test rapidi gratuiti per l’individuazione delvirus e l’attivazione del numero verde 800 100 123, e i talkshow promossi contro la violenza sulle donne. n

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ENE COMUNEVolontariatoB

di Serena Sartini

FONDAZIONE FORESTA ONLUS

prof. Carlo Foresta

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Ho voluto strenuamente fare questo lavoroche non è il primo

della mia vita

Volto noto, giornalista, conduttrice, co-municatrice… Qual è l’ambito in cui tisenti più te stessa?Il giornalismo politico mi diverte, mi per-mette di rispolverare i miei 12 anni di in-segnamento in economia politica, ma re-sta fuori dal mio ambito emotivo. Se tumi chiedi la cosa che più mi ha emozio-nato io non posso che ricordare l’esserestata chiamata a presentare la Beatifica-zione di Giovanni Paolo II in mondovi-sione… Sono stata scelta in un modo chesolo la Provvidenza poteva, io che nonsono mai appartenuta a nessun grupporeligioso e che non sapevo neanche chifosse il presidente della Cei… Le mie pic-cole esperienze di volontariato mi hannocoinvolto emotivamente: nel 2000,quando non ero credente, sono andatain Africa due volte da sola con mia so-rella, in Tanzania. Mi sono resa conto diavere tantissimo, una vita fortunatissima,una vita bellissima, dei genitori attenti euniti che ci hanno voluto bene, faccio unlavoro che mi piace, però mi domandavo:è veramente tutto qua? C’era qualcosache mi andava un po’ stretto a 29-30anni… leggevo tanti libri senza nessunpregiudizio, dagli sciamani americani allaspiritualità orientale all’arte dello zen, per-ché comunque in me c’era una ricercaspirituale in senso ampio.

Safiria, chi è per te Giovanni Paolo II?Ti rispondo citando alcuni flash. Io inse-gnavo già alla Luiss e partecipai, non con-vinta, ad un’udienza con il Papa: quandolui scese le scalette dell’Università io sentiiuna sensazione spiritualmente forte chenon seppi definire. Nel 2000 il direttorePaolo Liguori mi mandò a Tor Vergata perla Giornata mondiale della Gioventù e giùimproperi perché, mi dicevo, che importaa me di stare con questi esaltati che si met-tono nelle tende ad aspettare il Papa conla pioggia o con il sole? Andando a TorVergata cominciai a farmi delle domande:tutti quei bei ragazzi e belle ragazze, mieicoetanei, sbaglieranno davvero tutto? Puòessere che solo io sono l’intelligente chenon lo farebbe mai? Nei giorni della suamorte, la mattina alle 7 meno un quartoarriva una telefonata del mio caporedattoreche mi dice di andare a Piazza San Pietro,e lì sono andata e sono stata 34 giornisenza mollare mai… Vado a Medjugorjeper il mio compleanno, e due cose succe-dono che hanno a che fare con GiovanniPaolo II: sono a casa della veggente Mi-riana per una testimonianza e lei mi fa ve-dere le scarpe di Giovanni Paolo che leaveva mandato dicendo che lui dovevacamminare su quel suolo, ma che essendoPapa non avrebbe mai potuto farlo. Poi inquel marzo del 2011 nell’orfanotrofio in-

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P ERSONAGGIO DEL MESE

SAFIRIA LECCESE

di Antonello Sacchi

Safiria non nasconde la gioia perla fortuna, la “grazia”, di svolgereuna professione che ama e per

cui ha fortemente lottato. Laureatasi a21 anni e mezzo, abbraccia la carrierauniversitaria che la porta alla docenzadi economia politica alla Luiss, ma hail giornalismo nel suo DNA e allora…«ho iniziato ad andare in giro a pro-pormi con il mio curriculum… ho co-minciato prima gratuitamente, poi perdavvero poco a fare una specie di do-polavoro». Tanta gavetta, 12 anni dicronaca, «molta nera, ho fatto l’inviataanche all’estero, mi ricordo che l’11settembre sono stata inviata alle TorriGemelle… per tanti anni ho avuto ache fare sia con cose belle che con ildolore». Crescendo, la parte emotivadel lavoro è diventata pesante fino algrande cambiamento personale, unaconversione che Safiria racconta condelicatezza ma senza omettere nulla,perché ci aiuta a comprendere meglioil personaggio e le sue scelte. «Lo spar-tiacque è segnato alla morte di Gio-vanni Paolo II. Mi mandarono da lui lamattina che la situazione precipitavae io avevo avuto da poco questa miapiccola esperienza che mi ha portatoad una conversione che però sap-piamo essere quotidiana e in itinerefino all’ultimo giorno della nostra vita.È stata un’esperienza professionale trale più belle: sono stata 34 giorni apiazza San Pietro senza mai tornare inredazione, giorno e notte... è stataun’esperienza umana coinvolgente».Infine l’incontro con la politica cheancora oggi la impegna in quanto gior-nalista parlamentare: «Mi ha datoquella boccata di ossigeno emotivaprofessionalmente parlando perché inquesto caso riesci a prendere le di-stanze da ciò che fai».

”“ Da anni è volto noto,inviata e conduttrice

di Mediaset.Nell’aprile 2011

Safiria ha presentatoin mondovisione

la Veglia per la beatificazione

di Giovanni Paolo II

n

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titolato a Giovanni Paolo II mi viene pre-annunciato che avrei potuto presentare laveglia per la beatificazione di GiovanniPaolo… Il mio bimbo è nato al Gemelli, il“Vaticano 3”. Per me Giovanni Paolo II èun santo che sento vicino, ogni tanto ri-cordo gli episodi che Navarro Valls chemi ha raccontato su Giovanni Paolo II,espressioni così autenticamente umane edivine insieme.Safiria, tra i vari temi che abbiamo a cuorecome Anla, il dialogo tra le generazioni.In base alla tua esperienza, quanto contail rapporto fra giovani e anziani sul luogodi lavoro?Per me conta moltissimo. Una delle per-sone a cui sono legata e sono più grata,non c’è più adesso, è il mio professore dieconomia politica... quando io l’ho incon-trato aveva più di 65 anni: una persona diun’esperienza grandissima che mi ha datomoltissimo e mi ha fatto anche piangereperché era anche molto esigente nello stu-dio.Per ogni direttore che ho avuto ho gratitu-dine perché mi ha insegnato qualcosa.Io direi che è un colloquio che deve essereintensissimo, però sono convinta che deveavere dei presupposti: non può esserci néla superbia da parte di chi è più giovanené la saccenteria da parte di chi è menogiovane. In questo rapporto dovrebbe es-serci la gioia del dono. Mettiamo questipresupposti che sono così difficili da tro-vare oggi, dopodiché questo colloquio di-venterà splendido perché io ancora adessovorrei qualcuno a cui appoggiarmi e in-vece il nostro è un mestiere di individuali-sti, dove la gente si sente in corsa fino al-l’ultimo giorno della carriera anche se ha70, 80 anni… Dovremmo migliorare moltoquesta valorizzazione reciproca, essere ge-nerativi nel senso di crescere professional-mente i più giovani.Citando le parole di Papa Francesco chericorda come i giovani e gli anziani sonoessenziali alla vita di un popolo, secondote che ruolo possono giocare i “più avantiin età” nella società?Io ho un’amica molto cara che ha 48 anni,è immobile per la sclerosi, adesso non puòpiù neanche telefonare… Vive da sola edha un’assistenza ad ore. Può essere che in

un Paese civilizzato non c’è nessuno cheabbia la gioia di andare da lei un’ora, chenon ci siano 10 persone che vadano un’oraciascuno? Allora io dico alle persone piùavanti in età, tra le quali spero di rientrarein futuro anche io, di mettersi a disposi-zione e questa non è una cosa da poco…Resta una sola cosa, solo il bene e tutto ilresto passa. Direi alle persone di aprirsinella gioia del dono.La capacità di generare nel bene perchéil bene resta…Io vorrei lasciarti un’immagine. Io ho avutola gioia di andare in Terrasanta nel 2010.Ad un certo punto ci portano a fareun’esperienza nel deserto che consiste nelfatto che ognuno se ne va solo per dueore fra le dune… noi siamo come o menodi tutte quelle farfalle, formiche, millepiediche in questo momento stanno risalendole dune, questa è la nostra competizionenella vita: alla fine se ci si potesse guardaredall’alto ci renderemmo conto che nonsiamo arrivati neanche ad un centesimodella duna.Ho semprequell’imma-gine quandovedo la genteche si affannasu cose che ame non rie-scono a rapireil cuore. Nelproprio lavoro è giusto pre-tendere il corretto corri-spettivo, ma non impron-tare la propria vita suquello perché si finiscecon il cadere nell’idolatriadella carriera, del suc-cesso…

Siamo chiamati a qualcos’altro che nonci lasci quell’irrequietezza che hai cono-sciuto tanti anni fa. Mi ricorda molto que-sta tua esperienza Sant’Agostino, perchéanche lui era un cercatore di verità.Rilancio con un altro santo, Sant’Antonioche mi piace da morire sai perché? Erauna tra le persone più dotte dell’epoca,poi ad un certo punto capì nella suaestrema sapienza che gli aveva donato ilSignore, che tutto era inutile e si mise annia lavare i piatti per recuperare l’umiltà.Di nuovo chiamato perché serviva, misea disposizione tutto il suo ingegno e lasua sapienza. Tu studi, tu fai, ma se nontorni ad un cuore semplice non sei niente,è quello che dovremmo fare un po’ tuttiquanti. Quindi le persone che hanno più

tempo, che sono più avanti conl’età, che hanno più esperienza eche hanno preso più batoste dallavita, ma che hanno anche cono-sciuto più successi, dovrebberoagire in tal senso. n

Nella foto a sin., l’inviataa Sharm el Sheik luglio2007; in basso, con ilcardinale arcivescovo di Cracovia StanisławDziwisz, in occasionedella conduzione dellaVeglia di Beatificazione; e in basso, un’immaginedi Medjugorje così cara aSafiria Leccese

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SPECIALE

Una giornata indimenticabile.Il 28 settembre scorso duenostri amici di Anla EmiliaRomagna, Adriano Ghelfi e

Tiziana Marchetti, hanno portato lavoce di Anla in piazza San Pietro du-rante la “Benedizione della lunga vita”,l’incontro degli anziani con Papa Fran-cesco. Hanno fatto conoscere una delleattività che la nostra Associazione svolge

sul territorio, il trasporto delle personeche devono sottoporsi a dialisi dallaloro abitazione alla divisione di nefro-logia dell’Ospedale Sant’Orsola Mal-pighi di Bologna e viceversa, hannofatto conoscere la nostra Associazionein un incontro mondiale che il CentroTelevisivo Vaticano ha ripreso e diffusoin tutto il mondo. Abbiamo collaboratocon il Pontificio Consiglio per la Fami-glia che abbiamo incontrato nella per-sona del suo presidente, il vescovomons. Vincenzo Paglia, proprio ottem-perando alle direttive che ci siamo datinel convegno nazionale di Bergamo ce-lebrato un anno fa: condividere il nostropercorso con enti, associazioni e isti-tuzioni in grado di comprendere e age-volare il nostro obiettivo fondamentale,la tutela e la valorizzazione dei seniorese degli anziani in generale in ogni sedee in ogni ambito. Le parole di PapaFrancesco ci hanno spronato nei mesisuccessivi al convegno di Bergamo,quelle parole che mai come in passatohanno dato sempre maggiore spazio ai“più avanti in età”, a coloro che sonomemoria di un popolo, a coloro chesono accanto ai giovani, i custodi dellasperanza e della prospettiva di unmondo migliore. Siamo consapevolicome Associazione che occorre lavo-rare in rete, che insieme ad altre realtàaffini si possono portare avanti progettiin difesa dei “più avanti in età” e la no-stra presenza su quel sagrato lo scorso28 settembre fa parte di questo ampioprogetto volto a tutelare la dignità diquanti hanno speso una vita nel lavoro

e nei sacrifici e oggi, più di prima, sonochiamati a contribuire alla costruzionedel Bene Comune partendo dalle im-mediate e reali necessità dei figli e deinipoti. Quanti poi hanno la fortuna digodere di forze e salute non conservanoqueste come un tesoro geloso ma le ri-mettono in circolo, ridonandole alla co-munità sotto forma di volontariato: sag-gezza, consiglio, altruismo sono parolenon vuote che spingono all’emulazionee che, da queste pagine del nostro men-sile, vogliono essere un invito a chiun-que a fare altrettanto e ad unirsi ad Anlanella consapevolezza che mai comenel fare il bene l’unione fa la forza. Lacronaca della giornata parte dal giornoprima, quando l’emozione ha fatto ca-polino nella voce di Adriano e Tizianachiamati a partecipare alle prove gene-

rali dell’incontro con il Papa, quando hafatto la comparsa improvvisamente Clau-dio Baglioni che ha provato nella piazzaaffollata di turisti la canzone che avrebbecantato il giorno dopo di fronte al Papa.Emozione che i due nostri amici hannovissuto nel raccontare la propria espe-rienza di volontariato a Bologna –Adriano è operativo sul pulmino che vaa prendere le persone bisognose di dia-

lisi, Tiziana ha anche la responsabilitàdella turnazione della cinquantina di vo-lontari che si alternano in questo servizio– di fronte alle telecamere di Tv2000 cheli ha intervistati per il Tg. Tutto semprevissuto nella consapevolezza che lorosono “testimoni” di un lavoro piùgrande, corale, unitario, proprio del-l’Associazione. E infine, finalmente, do-menica quando è riecheggiato in unapiazza San Pietro gremita il nome diAnla e tutti hanno potuto conoscerel’attività che viene svolta sul territorioemiliano. Il momento più emozionantein assoluto? Adriano e Tiziana nonhanno dubbi: quando sono stati chia-mati ad accogliere il Papa, quando lohanno accompagnato in piazza equando gli si sono seduti accanto du-rante il suo breve discorso.

di Antonello Sacchi

LA BENEDIZIONE della LUNGA VITA

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Dell’attività di volontariato così parla Adriano Ghelfi:

Questa nostra attività di volontariatotocca il nostro cuore quasi tutti i giorni.È tangibile la soddisfazione degli amici– perché tali finiscono con il diventare– che accompagniamo ogni giorno.Spesso ascoltiamo le loro angosce, iloro affanni, i loro dolori e viene lette-ralmente un groppo in gola che spingea buttar lì una battuta per strappareloro un sorriso e anche questo serve. Èuna cosa grande e davvero non ci im-porta alzarci ogni giorno alle 5 per ini-ziare il servizio». Tiziana Marchetti ri-corda con affetto Nidia, una donnaeccezionale con un grande cuore, oggipurtroppo venuta a mancare, e sottoli-nea: «Siamo noi volontari Anla che rin-graziamo questi malati che ci dannola possibilità di poterli aiutare e di ren-derci utili».

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Il presidente Antonio Zappi ha così commentato:

Una giornata stupenda, vedere così tanti coetanei più avanti in età riunirsiper raccontare a se stessi e agli altri che essere anziani oggi è un valore, per

saggezza, esperienza, capacità di consiglio e di sostegno anche economico per inostri figli e i nostri nipoti. La presenza del papa emerito, Benedetto XVI, ci ha ri-chiamato questi valori e le parole di Papa Francesco hanno parlato al nostro cuore.Mediteremo a lungo su quanto il Santo Padre ci ha detto durante l’omelia, sottolineofra i tanti un passaggio, quello relativo al dialogo fra giovani e anziani: non c’èfuturo per il popolo senza incontro fra le generazioni... senza che i figli ricevanocon riconoscenza il timone della vita dai genitori. Una grande soddisfazione comeAnla abbiamo provato vedendo i nostri volontari, che hanno effettuato la loro te-stimonianza, accompagnare il Santo Padre sul sagrato. Come Anla siamo orgogliosidi quanto facciamo come volontariato a Bologna così come, in altri ambiti, nelleMarche, in Toscana, in Friuli, nel Lazio e in tutta Italia. Orgogliosi perché siamo utilia chi è in difficoltà, a chi soffre, a chi, nostro coetaneo, ha bisogno di aiuto. Speroche il sole di questa giornata riscaldi il cuore di tutti i più avanti in età per continuarela loro missione a servizio degli altri con spirito fraterno. Come Anla continueremocome e più di prima».Le parole di un nostro amico sottoposto a dialisi ben fotografano l’importanza diquesta attività: «Nella sfortuna siamo stati fortunati perché abbiamo incontrato ivolontari di Anla. Sono i nostri angeli custodi. A loro dobbiamo la vita».

Non c’è futuro per il popolo senza incontro

fra le generazioni

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Con queste parole Papa France-sco, al cui fianco sedevanoAdriano e Tiziana, ha salutato

le migliaia di “più avanti in età” pre-senti in piazza San Pietro. Da subitoun affettuoso saluto al pontefice eme-rito: «Io ho detto tante volte che mipiaceva tanto che lui abitasse qui inVaticano, perché era come avere ilnonno saggio a casa. Grazie!».Francesco ha citato la testimonianzadei fratelli venuti da Qaraqosh, scap-pati da una violenta persecuzione:«Questi fratelli ci testimoniano cheanche nelle prove più difficili, gli an-ziani che hanno fede sono come al-beri che continuano a portare frutto.E questo vale anche nelle situazionipiù ordinarie, dove però ci possonoessere altre tentazioni, e altre formedi discriminazione. Ne abbiamo sen-tite alcune dalle altre testimo-nianze».Un pensiero sulla vecchiaia cometempo di grazia:

Ai nonni, che hanno ricevuto la bene-dizione di vedere i figli dei figli è affi-dato un compito grande: «trasmetterel’esperienza della vita, la storia di unafamiglia, di una comunità, di un po-polo; condividere con semplicità unasaggezza, e la stessa fede: l’eredità piùpreziosa! Beate quelle famiglie che

hanno i nonni vicini! Il nonno è padredue volte e la nonna è madre duevolte. In quei Paesi dove la persecu-zione religiosa è stata crudele, penso,per esempio, all’Albania, dove mi sonorecato domenica scorsa, in quei Paesisono stati i nonni a portare i bambinia essere battezzati di nascosto, a dareloro la fede. Bravi! Sono stati bravinella persecuzione e hanno salvato lafede in quei Paesi!».Purtroppo non sempre l’anziano, ilnonno, la nonna, ha una famiglia che

può accoglierlo: «E allora ben venganole case per gli anziani… purché sianoveramente case, e non prigioni! E sianoper gli anziani, e non per gli interessidi qualcun altro! Non ci devono essereistituti dove gli anziani vivono dimen-ticati, come nascosti, trascurati. Misento vicino ai tanti anziani che vivonoin questi Istituti, e penso con gratitu-dine a quanti li vanno a visitare e siprendono cura di loro. Le case per an-ziani dovrebbero essere dei “polmoni”di umanità in un paese, in un quartiere,in una parrocchia; dovrebbero esseredei “santuari” di umanità dove chi èvecchio e debole viene curato e cu-stodito come un fratello o una sorellamaggiore. Fa tanto bene andare a tro-

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Il discorso di Papa Francesco agli anziani«Vi ringrazio di essere venuti così numerosi!»

La vecchiaia, in modo particolare, è un tempo di grazia, nel quale il Signore ci rinnova la sua chiamata:

ci chiama a custodire e trasmettere la fede, ci chiama a pregare, specialmente a intercedere; ci chiama ad essere vicino

a chi ha bisogno… Gli anziani, i nonni, hanno la capacità di capire le situazioni più difficili: una grande capacità!

E quando pregano per queste situazioni, la loro preghiera è forte, è potente!

A fianco, con S.E. mons. Georg Gänswein; in basso, con S.E. mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia

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vare un anziano! Guardate i nostri ra-gazzi: a volte li vediamo svogliati e tri-sti; vanno a trovare un anziano, e di-ventano gioiosi!».Occorre una rivoluzione culturaleperché non venga più associato al-l’immagine dell’anziano il concettodi inutilità o il dramma dello scarto:«Però esiste anche la realtà dell’ab-bandono degli anziani: quante voltesi scartano gli anziani con atteggia-menti di abbandono che sono unavera e propria eutanasia nascosta! Èl’effetto di quella cultura dello scartoche fa molto male al nostro mondo.Si scartano i bambini, si scartano i gio-vani, perché non hanno lavoro, e siscartano gli anziani con la pretesa dimantenere un sistema economico“equilibrato”, al centro del quale nonvi è la persona umana, ma il denaro.Siamo tutti chiamati a contrastarequesta velenosa cultura dello scarto!».Infine il Santo Padre ha ricordato chenei “nonni” sta la memoria e le radicidi un popolo: «Noi cristiani, insieme atutti gli uomini di buona volontà, siamochiamati a costruire con pazienza unasocietà diversa, più accogliente, piùumana, più inclusiva, che non ha bi-sogno di scartare chi è debole nelcorpo e nella mente, anzi, una societàche misura il proprio “passo” propriosu queste persone. Come cristiani ecome cittadini, siamo chiamati a im-maginare, con fantasia e sapienza, lestrade per affrontare questa sfida. Unpopolo che non custodisce i nonni enon li tratta bene è un popolo che nonha futuro! Perché non ha futuro? Perchéperde la memoria, e si strappa dalleproprie radici. Ma attenzione: voi avetela responsabilità di tenere vive questeradici in voi stessi! Con la preghiera,la lettura del Vangelo, le opere di mi-sericordia. Così rimaniamo come al-beri vivi, che anche nella vecchiaianon smettono di portare frutto. Unadelle cose più belle della vita di fami-glia, della nostra vita umana di fami-glia, è accarezzare un bambino e la-sciarsi accarezzare da un nonno e dauna nonna». n

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La testimonianza di Adriano e TizianaQuesto è il testo dell’intervento che Adriano e Tiziana hanno letto adue voci in piazza San Pietro: “Siamo volontari di Anla, Associazione

Nazionale Seniores d’Azienda, nata nel 1949 con lo scopo di tutelare la dignitàdegli anziani e valorizzare il loro ruolo nella società. Dal 2007 a Bolognasiamo impegnati in una sfida per la vita, aiutando i pazienti dializzati del-l’ospedale Sant’Orsola Malpighi. Infatti, ogni giorno, andiamo a prendere conun pulmino i malati nelle loro abitazioni e li accompagniamo in ospedale perla dialisi. Sono anziani, sono nostri coetanei, che non hanno la possibilità diandare in ospedale da soli. Si inizia alle 6 del mattino e non c’è un orario fissodi ritorno: si torna quando si finisce. Si va con qualsiasi tempo, perché ladialisi non ammette interruzioni; non ci ha fermato nemmeno la grande nevi-cata del febbraio 2012 che ha bloccato tutto il Nord Italia. Oggi siamo quasicento volontari e ci impegniamo con una turnazione che richiede anche equi-paggi di riserva perché i nostri “amici”, quelli che in ospedale chiamano i“dializzati”, contano su di noi. Loro sono davvero nostri “amici”: insieme, sulpulmino verso l’ospedale, passa la tristezza e, fra una chiacchiera e l’altra, cifacciamo compagnia l’un l’altro. Uno di questi nostri amici ci ha pregato dirviquesto: “Nella sfortuna della malattia siamo stati fortunati perché abbiamoincontrato gli amici dell’Anla; loro sono i nostri angeli custodi!”. Perché fac-ciamo questo? Perché siamo convinti che noi anziani possiamo davvero co-struire una società più a misura d’uomo per i nostri figli e nipoti, una societàdi cui noi anziani, depositari di memoria e di saggezza, siamo a pienotitolo cittadini. Grazie”.

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Direttore, un anno è trascorso dal Con-vegno di Bergamo… che anno è stato?Per l’Italia è stato un anno di speranzadelusa perché pensavamo di essereusciti dalla fase più critica. In effettiqualche miglioramento c’è stato, masolo perché lo scivolamento del Paeseverso il basso si è un po’ fermato. Ilcontesto in cui opera Anla continua aessere pieno di contraddizioni e di dif-ficoltà sul piano istituzionale, econo-mico e sociale. Anla ha fatto molto inquest’anno, ha inventato molte inizia-tive che l’hanno vista protagonista dellanecessità di rappresentare il mondodella terza età e soprattutto dei lavora-tori della terza età in maniera più inci-siva. Troppe sono le sigle, troppe leframmentazioni che si occupano diun’attività meritoria ma in cui, ciascunocoltivando il suo orticello, non si rag-giunge l’obiettivo comune che è quellodi dare maggiore visibilità e maggiorruolo agli anziani in Italia, soprattutto aquelli che possono offrire al Paese unagrande capacità professionale eun’esperienza lavorativa, una sorta disaggezza sociale di cui l’Italia ha biso-gno. Anla oltre ad aver definito meglioalcuni obiettivi che rispecchiano le esi-genze degli anziani in questo anno haprofuso molte energie nel cercare di darvita a un coordinamento, a una federa-zione, a una logica di rete fra quelle as-sociazioni che dovrebbe essere la puntadi diamante del mondo degli anziani.Che cosa sta cambiando oggi in Italia su questi problemi?Sembrerebbe che stiamo attraversando una fase neutra,dove non c’è nulla che aiuta o danneggia gli anziani, maciò che vedo, e penso, è che non è stata pienamente digeritadal mondo delle Istituzioni l’idea che noi siamo un Paesedi longevità attiva e pertanto se c’è una spesa pensionisticarilevante, essa non è dovuta a distorsioni del sistema ma acome è fatta la società italiana. Non si deve adottare unalogica tesa a far retrocedere gli anziani dal loro tenore divita: occorre utilizzare queste risorse per generare ulterioresviluppo perché il problema del nostro Paese non lo sirisolve con nuove tasse o tagli, si risolve se si sblocca l’im-pantanamento dell’economia, e allora le risorse umane di-ventano fondamentali, giovani e anziani insieme. Oggi ci

troviamo ancora di fronte ad un moloch, all’idea che glianziani stanno bene, i giovani stanno male e che quindi glianziani vanno penalizzati. Questo è un gravissimo errore euna fonte di ingiustizia sociale, elemento che rende ulte-riormente profondo il tema delle diseguaglianze nel nostroPaese. Non è pensabile neanche lontanamente credere cheper mettere a posto i conti pubblici occorra andare a pren-dere i soldi da chi non si può difendere, cioè dai pensionati:è un grave errore e credo che Anla possa giocare un ruoloimportante nel contrastare questa tendenza, la grande ma-nifestazione dello scorso anno ne è stata la riprova. Il con-vegno di Bergamo non è stato un evento sindacale difensivo:vi sono stati palesati i cardini della convivenza civile. Senoi non rimettiamo in sesto i valori di riferimento, tutto di-

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di Antonello Sacchi

SPECIALE

IL CONVEGNO DI BERGAMO

L’inizio di un nuovopercorso per Anla

n

L’anno scorso abbiamo celebrato ilConvegno nazionale “Anziani,una risorsa per il Paese”. Non si è

trattato di un evento dimostrativo o diuna manifestazione fine a se stessa. Perla nostra Associazione esso ha concre-tamente segnato uno spartiacque, unpunto di non ritorno. Da Bergamo è ini-ziato un nostro profondo rinnovamento,qualcuno l’ha definito rivoluzione, chesta progressivamente raggiungendo ognitesserato: la consapevolezza che il nostroapporto alla costruzione del Bene Co-mune, cioè alla vita quotidiana dei nostrifigli e dei nostri nipoti, è necessario einevitabile e che possiamo e dobbiamo

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venta economicismo. Anla oggi ha una responsabilità ulte-riore, far passare una cultura più moderna su queste tema-tiche, una cultura che c’è in tutti i Paesi civili dove la Forneronon ha operato e dove ancora le condizioni di pensiona-mento sono più vantaggiose che in Italia. Questo è un temada tenere sotto attenzione. I sindacati hanno come baseeconomica i pensionati, ma poi sembra che i pensionatifacciano da finanziatori della struttura sindacale mentre ilsindacato non mi pare abbia speso una parola su di loro.Sono emerse alcune indicazioni dal Convegno. Di questesecondo lei qual è la più attuale?Io insisterei sul dialogo fra giovani e anziani, perché propriol’ultimo anno ha dato l’idea che esista un conflitto genera-zionale. Il concetto di rottamazione, a pensarci bene, derivadal fatto che le generazioni più giovani accusano gli anzianidi occupare troppo spazio. Sembrerebbe che una società

moderna invece di utilizzare tutte le risorse a disposizionevoglia sbarazzarsi di qualcuno per fare spazio ad altri. Nonè questo. Un Paese così non può crescere: ci deve esserespazio per tutti. Non ha senso dire che il ricambio genera-zionale si fa mettendo in panchina i soliti. Questo tema varimesso in piedi anche dando un messaggio alle generazionipiù anziane. Abbiamo un Presidente della Repubblica nongiovane, ma che tuttavia è un elemento di stabilità per ilPaese… dall’altra parte abbiamo una reiterazione di tantepersone che non rappresenta un problema di rapporto fragiovani e anziani, ma di strutture che non si rinnovano. Ilproblema andrebbe riproposto in termini nuovi. Non è cherottamando abbiamo diminuito il tasso di disoccupazione:abbiamo fatto un ricambio di persone al potere, non è

giusto che questo avvicenda-mento provochi emargina-zione di intere generazioniche potrebbero dare ancoraun valido contributo alPaese. Un altro tema che po-trebbe dare un dato di novità– ce ne ha parlato molto beneBoncinelli – è il volontariato inuno stile di vita che è il vero motoredella vitalità degli anziani. Gli anzianihanno capacità di fare tendenza: è strutturale. Hanno unagrande attenzione alla loro salute: tutte le loro pratiche siestendono alle altre generazioni e così il volontariato. Nonè detto che un giovane precario o disoccupato non possatrovare nella socializzazione una strada che fa bene alla

sua salute mentale – perché sta in-sieme agli altri e fa delle cose – te-niamo conto che uno dei mali del no-stro tempo è la solitudine e quindil’alienazione. Gli anziani con il loroimpegno di stare insieme agli altri inmaniera volontaria sono un esempioe non è un esempio che deve rimanerepatrimonio della terza età, perché èuna cosa che vale per tutti. Questedue grandi tematiche unite al “farerete” con le altre associazioni confer-mano che le grandi proposte che sonostate avanzate a Bergamo sono valide,“convalidate” dal percorso, proposteche si possono ancora sviluppare. Perquanto riguarda poi il tema istituzio-nale, oggi viviamo una fase partico-larmente complicata: è un’esperienzache ho fatto anche personalmente al

riguardo di una proposta di legge volta a defiscalizzareparzialmente il costo dell’assistenza a persone non auto-sufficienti e a introdurre voucher che consentano di poterottenere parte della retribuzione attraverso servizi. Chioggi paga una persona per assistenza personale dovrebbeaver diritto a uno sconto fiscale: questo porta ad un nuovoequilibrio, facendo emergere il lavoro nero. Ci vorrebbeuno Stato che guarda lontano: chi oggi ha necessità diuna badante si vede tassato quello che paga perché nonlo può detrarre dal suo reddito… lo trovo questo unagrande ingiustizia… vediamo che l’attenzione delle Istitu-zioni non è facile da catturare, perché la politica oggi èmolto concentrata sulla comunicazione e non c’è grandepossibilità di interlocuzione sul piano tecnico. n

Due momenti dell’intervento del prof. Giuseppe Roma

“dire la nostra”, farci ascoltare nelle sediopportune e darci da fare, nell’ottica delnostro obiettivo, la difesa degli anziani ein particolare dei lavoratori anziani. Ac-canto a ciò, matura la consapevolezzache tutta la nostra Associazione deve“cambiare marcia” per rispondere consempre maggiore determinazione allesfide dell’oggi, a cominciare dal nostroaffinamento organizzativo.Iniziamo questo mese un percorso voltoall’approfondimento delle tematicheemerse nell’assise orobica e iniziamo conGiuseppe Roma, direttore generale delCensis, che allora tenne la relazioned’apertura.

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LA STORIA

Testimonianze dei suoi primi inse-diamenti risalgono all’età del

bronzo, circa al 1660 a.C., come nelCastelliere di Elleri, luogo non solo diimportanti scavi archeologici ma anchepunto di partenza di un percorso turi-stico-didattico, che con i reperti con-servati nel Museo Archeologico delcentro storico e le vestigia medievalidel parco archeologico di Muggia Vec-chia offre un ampio panorama sulleorigini della città. Dopo l’anno Mille,la cittadina si sviluppa a valle soppian-tando lentamente i primi insediamentiposti sul colle e della quale rimane lavecchia basilica con i suoi affreschi bi-zantineggianti.La cittadina passò nel 1420 con unatto di dedizione alla Repubblica diVenezia e vi rimase sino al 1797. Leinfluenze veneziane sono evidenti neldialetto, nelle tradizioni, nel cibo,nelle case che sorgono nelle strettestradine del centro chiamate “calli”,nei vecchi stemmi sulle facciate degliedifici, ma soprattutto nella splendidaPiazza Marconi, autentico “campiello”veneziano. Qui, nel cuore della citta-dina troviamo il Duomo dedicato aisanti Giovanni e Paolo con la sua fac-ciata dominata dallo splendido rosonecon al centro la Vergine con il Bam-bino. Accanto sorge l’elegante palazzodel Municipio, ricostruito e ampliatodopo l’incendio del 1930, caratteriz-zato dalla loggia, luogo d’incontro e discambio utilizzato per realizzare con-ferenze, presentazioni e inaugurazioni

delle esposizioni ospitate dall’attiguasala comunale d’arte “Giuseppe Ne-grisin”, che si apre con le sue vetratetra le sue arcate. Vero fulcro della vitacittadina, la piazza d’inverno accogliemigliaia di visitatori per festeggiarel’antica tradizione del Carnevale,evento che segna la vita di gran partedei muggesani coinvolti nella costru-zione dei carri allegorici, ricchi di mo-vimenti ed effetti coreografici, e nellarealizzazione dei costumi, spessomolto elaborati e colorati, che con lebande musicali accompagnano lagrande sfilata carnevalesca.

Il Municipio presenta sulla facciata iLeoni di San Marco, gli stemmi delleantiche famiglie nobiliari muggesane ei nomi dei più rappresentativi podestàveneziani.A pochi passi dalla piazza si trova ilMandracchio, l’antico porto un tempofortificato, che oggi ospita barche dapesca e da diporto. Da qui si nota ilcastello trecentesco che sovrastaMuggia. Edificato tra il 1375 e il 1399per volere del Patriarca Marquadoproprietà privata, ospita varie manife-stazioni culturali legate alla città.Nel centro le case a pochi piani, tra le

quali spiccano la casa Veneta, di calleOberdan e la casa a Gheffo di viaVerdi, si aprono con bifore e balconisu viuzze e piazzette. Tra gli edifici dimaggior rilievo si possono ammirare lachiesa del Crocefisso, già della Visita-zione, fatta erigere da Raffaele di SerSteno, facoltoso cittadino di Muggia,tra il 1372 e il 1374 come luogo diculto della Vergine e come tomba fa-miliare e la chiesa di San Francesco.Quest’ultima, quasi completamente ri-fatta nel 1411, è un interessante esem-pio di gotico-francescano e custodisceimportanti tele quali la Madonna dellacintura del pittore veneziano Liberti, laMadonna allattante del XIV secolo, euno studiato esempio di Vesperbild oImmagine del Vespro, scultura di de-vozione raffigurante la Vergine che sor-regge il corpo esanime del Figlio, temamolto diffuso a partire dall’area franco-renana nel Trecento e diffusasi poinelle nostre regioni e a seguire nelresto d’Italia.I resti della cinta muraria sono visibili

EMPO LIBEROGioielli d’Italia di Elena Grazini

T

Una perla che non ti aspetti di trovare lungo il percorso che pian piano abbandona l’Italia:

atmosfere venete in un angolo delizioso dove mare,storia, natura e gusto del buon vivere sembrano

invitarti a sostare, a fermarti magari in un caffè dellapiazzetta davanti al Duomo e rilassarti

MUGGIA

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a ovest con la porta d’accesso deno-minata La Portizza, sormontata dalleone marciano, a mare con la portaSan Rocco, mentre verso nord sono vi-sibili la torre Loredan, l’unica rimastalungo la salita al Castello denominataproprio “alla Torre”, e un lungo trattodi cinta che si sviluppa parallelamentealle vetrate della sala conferenze delmuseo “Ugo Carà”. Il museo ospita lamostra permanente di questo scultore,grafico e designer muggesano, chenelle sue opere coniuga raffinatezzadella composizione con rigore dellatecnica. Salendo per pochi chilometri

lungo il crinale a sud-ovest del centrodi Muggia si giunge alla basilica roma-nica di Santa Maria dell’Assunta, an-tico edificio del Castrum Muglae,rimaneggiato nel corso dei secoli. Daqui lo sguardo spazia sul vasto pano-rama del golfo e del Vallone di Muggiadove nella Valle delle Noghere e allafoce del torrente Rosandra, che untempo delimitava il confine del territo-rio, si estendevano le saline fondamen-tali per l’economia locale basatasull’agricoltura e la pesca.

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n Signor sindaco, qual è la “vocazione” di Muggia?Muggia in tutti questi anni è cambiata e come ogni città diqueste dimensioni è alla ricerca di se stessa. Storicamenteè una città di mare, non sul mare: avevamo un’attività fio-rente di pesca, saline, allevamenti di ostriche… Come tuttele città dell’Istria siamo non solo legati ma organici alla pe-nisola istriana: siamo l’ultima città italiana in Istria o laprima, dipende dalla direzione. Fino a Napoleone siamostati sotto i veneziani. Poi sono venuti gli austriaci, gli ita-liani, gli angloamericani: io sono nato anglo-americano.Questa città ha avuto un momento di gloria ad intensaredditività con i cantieri navali, ne avevamo ben tre, attivitàche quasi d’un tratto è crollata negli anni ‘70. Cosa fare al-lora? Avevamo una duplice strada: o diventare una semplice dependance di Triesteoppure sviluppare una nostra vocazione turistica. Venne scelta questa strada e finimmocon l’adottare il modello economico allora in voga, cosa di cui in seguito abbiamo fattoa meno. Quando andarono via gli angloamericani noi perdemmo metà del territorio co-munale, dovemmo ricostruire tutto e accogliere una grande quantità di profughi che ve-nivano dall’Istria e dalle colline che erano state italiane. Si pensò di avviare grandissimiprogetti che per fortuna non andarono avanti – avrebbero fatto scempio del poco territoriorimasto – e io ebbi questa responsabilità, trovare una strada perché Muggia uscisse daquesta impasse.La vostra è una vocazione “sovranazionale”…Abbiamo pensato di trovare una via autonoma che ci dà soddisfazione: memori dellanostra appartenenza alla penisola istriana e del fatto che accogliamo una comunità slo-vena molto forte, il nostro ruolo si è aperto completamente con la caduta dei confini.Non siamo più una cintura che difende, qui finiva (o iniziava) la Cortina di ferro, e ab-biamo trovato un ruolo di cerniera di collegamento sotto l’ombrello europeo: oggistiamo trovando le basi per creare il Gruppo europeo di Cooperazione Transfrontaliera,un territorio che parte da Monfalcone e arriva fino a Rovigno che avrà una governanceche promuoverà di comune accordo economia e territorio lavorando su alcuni macro-argomenti quali la gestione del mare, del turismo, dell’energia. Il tutto sarà posto sottol’egida europea.

Nerio Nesladek è particolarmente fiero del Comune che amministra già in unsecondo mandato: «Io vivo qui da 60 anni tranne per qualche periodo legatoalla mia professione e mi vanto di essere nato nello stesso luogo fisico dovedormo, quindi il legame con la città è fortissimo».

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COME ARRIVAREMuggia si trova a circa 14 km a est di Trieste e a cinque minuti dal confinecon la Slovenia.

IN AUTOMOBILE - Muggia è raggiungibile in automobile sia provenendo dal-l’autostrada A4 da Venezia–Mestre che dall’autostrada A23 da Tarvisio–Austria.In entrambi i casi sarà necessario uscire al casello del Lisert. Dopo il caselloci sono due possibilità: si può uscire a Sistiana passando per la panoramicastrada Costiera, e quindi attraversare il centro di Trieste seguendo poi le indi-cazioni per la Slovenia, Rabuiese e Muggia, oppure, la via più veloce mameno suggestiva, quella che continua dopo il casello lungo l’autostrada finoad incontrare le indicazioni per l’uscita Muggia, Slovenia e Rabuiese. L’ultimauscita prima del confine di Stato Rabuiese porta al centro di Muggia.- Provenendo da Lubjana, bisogna proseguire sulla SS15, attraversare il valicodi Rabuiese, alla rotonda, prendere la 3a uscita e continuare su Strada delleSaline in direzione di Muggia.IN TRENO - Dalla stazione Fs di Trieste, si prende la linea di autobus n. 20 cheporta direttamente a Muggia in circa 30 minuti.IN AEREO - Gli aeroporti più vicini sono quelli di Trieste (Ronchi dei Legionari),di Venezia (Marco Polo), di Portorose e Lubljana. L’aeroporto di Trieste è col-legato con la stazione centrale Fs con un bus/navetta: da qui potete raggiungereMuggia con l’autobus n. 20 o il taxi.IN MOTONAVE - Con le corse della linea marittima Trieste–Muggia, attracco aTrieste radice molo Bersaglieri e arrivo a Muggia molo delle Illusioni.VIA MARE - Per chi intende raggiungere Muggia via mare, bisogna entrare nellaBaia di Muggia, all’interno del Golfo di Trieste. Le coordinate del Porto SanRocco di Muggia sono 45° 36,621 Nord e 13° 45,155 Est.

Qual è il turismo che avete immaginatodi attrarre?Il tipo di turismo che noi abbiamo im-maginato ha la sua ragion d’essere pro-prio nel territorio che siamo riusciti a sal-vare dalla cementificazione. Il territorioè particolare: c’è un mare che verso laparte triestina vive della sua attività; spo-standosi verso sud ovest arriviamo a zonedi bellezza incontaminata, belle ancheper il retroterra, fatto di piccole coltiva-zioni rinate, della coltura dell’olivo rilan-ciata nell’ultimo decennio, abbiamo ot-timi produttori di olio, si fa unbuonissimo vino, e l’idea dello sviluppoturistico che abbiamo è quello di un tu-rismo di nicchia. Voglio ricordare che daMuggia inizia un percorso ciclistico di121 km che sbuca a Rovigno, percorsodi una bellezza estrema, che si può per-correre anche a piedi. Attraversa tutta laparte interna dell’Istria e segue il tracciatodella vecchia ferrovia austriaca che daParenzo arriva a Trieste. Immaginiamo diattrarre quel turista che è sensibile a de-terminati temi. Non è il turista di Riminio di Grado, non è neanche il turista dellaCosta Istriana. Qui abbiamo un’estate ric-chissima di avvenimenti culturali, ab-biamo concerti e festival jazz di alto li-vello, abbiamo grandi manifestazioni, adesempio il festival del carnevale europeoe il carnevale invernale molto particolare.Una persona che viene qui, mangia buonpesce e beve buon vino, si gode il mare.Muggia è anche un fantastico punto dipartenza per itinerari nella natura in unazona che consente di raggiungere facil-mente Trieste e Venezia.L’Unione europea ha sanato le vecchie fe-rite?Sì. Qui siamo stati al centro della bufera.Abbiamo perso metà del territorio…c’erano tutti gli elementi per tenere vive letensioni e invece sì, ci furono attriti, maquesta è una comunità che seppe farcela.Certo chi ha negli occhi il dramma del-l’esodo o le persecuzioni fasciste è giustoche ricordi, ma la contrapposizione d’odioè stata superata ancora prima che arrivassel’Europa: l’Unione europea ha sancito que-sto superamento del dramma.

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Il parco archeologico di Muggia Vec-chia è nato dalla collaborazione tra

la Diocesi di Trieste, la Parrocchia di S.Maria Assunta in Muggia Vecchia, laSoprintendenza ai Beni Archeologicidel Friuli Venezia Giulia, il Comune diMuggia e la Fondazione CRTrieste, cheha interamente finanziato il progetto.Noto soprattutto per il suo trecentescoSantuario dedicato a Santa Maria As-sunta che racchiude un duplice ciclodi affreschi tre e quattrocenteschi, il sitoè conosciuto anche per il suo parco diquerce e roverelle e per essere un mi-rabile punto panoramico sul golfo diTrieste. Il colle, castelliere ed anticoborgo abitato dall’VIII secolo a.C. finoalla fine del XV secolo, venne gradual-mente abbandonato a favore del nuovoinsediamento sul mare, il Borgo Lauro,l’attuale centro di Muggia, racchiusodalle mura e dominato dal castello.Oggi Muggia Vecchia è diventata unvero e proprio parco archeologico.Sono stati creati dei percorsi attrezzaticon pannelli didattici che permettonola visita e la comprensione dei terraz-zamenti del castelliere e delle mura di

cinta medievali, delle porte urbiche,del Santuario, della trama compositivadelle strutture abitative, degli assi stra-dali e degli spazi aperti che costitui-vano l’articolazione originaria delcentro abitato di epoca medievale.

IL CARNEVALE

L’attestazione dell’esistenza del car-nevale muggesano emerge con

certezza storica nel 1420 come ripor-tato in uno statuto comunale dove peri festeggiamenti del “mato carneval”veniva elargito un ducato alle Compa-gnie che spendevano più di tre soldiper i musicanti. Risale invece al 1611l’accurata descrizione del “Ballo dellaVerdura” che, all’apertura dei festeg-giamenti, il giovedì grasso, ancora oggiripropone una danza particolare: uo-mini e donne con ghirlande di verdurain testa, archi dorati e arance danzanoassieme coinvolgendo gli astanti conla loro allegria. Una principale parti-colarità che contraddistingue il carne-vale muggesano da analoghe manife-stazioni è rappresentata dall’assenzadelle maschere facciali: i visi non ven-

gono nascosti dalle maschere rifiu-tando l’anonimato caratteristico invecedi altre tradizioni carnevalesche. AMuggia infatti si partecipa al corso ma-scherato proprio per esporsi al pub-blico e farsi riconoscere. Il momentopiù atteso del Carnevale è la sfilata deicarri allegorici ricchi di colori e mossida complessi sistemi meccanici chesono il frutto di un paziente lavoro cheavviene in cantine e capannoni mesiprima della manifestazione ad operadi appassionati, artigiani e tecnici chemolto spesso utilizzano le loro cono-scenze acquisite come carpentieri, fa-legnami, fabbri e saldatori retaggio deimestieri legati ai cantieri navali dellazona. Artefici del carnevale sono le di-verse Compagnie, gruppi sorti su ini-ziativa dei singoli abitanti dei rioni edelle contrade e uniti dalla stessa pas-sione per il divertimento, che ognianno scelgono i Moti, i temi da rap-presentare nell’arco della sfilata, e chesviluppano oltre che con la creazionedei carri anche con musiche, coreo-grafie, pantomime e veri e propri spet-tacoli lungo tutto il percorso. La festasi conclude nella serata della sfilatacon una festa nella piazza principaledove tutti i partecipanti alla sfilata at-tendono che dall’affaccio sul balconedel palazzo del Municipio venganopremiate le Compagnie per i migliorigruppi, carri, bande e maschere. At-tualmente esistono otto Compagnie:Bellezze Naturali, Bulli e Pupe, Bora,Brivido, Lampo, Mandrioi, Ongia eTrottola che, con talento artistico e spi-rito goliardico, perpetuano l’antica ma-gia del Carnevale Muggesano.Il carnevale, che si ripete in luglio eagosto con un’edizione estiva, èl’evento che maggiormente segna lavita sociale della cittadina istrove-neta e sue testimonianze non pos-sono ovviamente mancare nella ga-stronomia con due dolci specialità:i “crostoli” e le “fritole de muja”. Permaggiori informazioni visitare il sitowww.carnevaldemuja.com. n

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IL CASTELLO DI ELLERI

Sulla sommità di Santa Barbara sierge il castelliere di Elleri, così come

evocato anche dal nome stesso dell’al-tura: Monte Castellier. Il castelliere erauna struttura difensiva, tipica di tuttal’area carsica, costituita da una cintadi mura a secco posta sulla sommitàdelle alture, al cui interno trovavano ri-paro gli uomini e le loro greggi. Il Ca-stelliere di Elleri fu costruito durantel’epoca preistorica, circa nel 1600 a.C.,e fu abitato per 2.000 anni, fino cioèall’epoca romana, momento in cuisull’altura sorse anche un’area dedicataai culti religiosi. Qui è stata ritrovata,infatti, una stele dedicata al Dio Mitra, ora visibile presso il museo, culto diorigine orientale particolarmente diffuso tra le truppe romane. Il Castelliere diElleri, sovrasta da oltre 240 metri sul livello del mare a sud la baia di Muggia eil golfo di Trieste e a nord la valle delle Noghere, presentandosi come un’area diparticolare interesse non solo archeologico ma anche paesaggistico con i suoiboschetti di querce e roverelle e la presenza di uno stagno d’acqua non perenneche attira ciclicamente la fauna stanziale e migratoria.

IL PARCO ARCHEOLOGICO

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L’idea era quella di evitare il turbine un po’ faticoso,

vacuo e artificioso delle feste di Natale. “ ”di Giorgio Grosso

EMPO LIBEROAppunti di viaggioT

Con grande scandalodi parenti e nipotiniabbiamo affittato unpiccolo appartamentoa Londra dal 10 di-cembre al 10 gen-naio.

Un appartamentino (Point West -Cromwell Road [email protected])più che sufficiente per due persone, ameno di duecento metri dalla stazioneSouth Kensington della metropolitanae a pochi passi dalla fermata di tutti ibus possibili. In più, alla base del ca-seggiato un enorme supermercato conogni ben di dio, così comodo da con-sentirci - grazie al combinato utilizzodi ascensori e di pass apriporte - di sa-lire col carrello della spesa diretta-mente dalla cassa alla nostra cucina.Si potrebbe dire che Londra non riservipiù sorprese per nessuno. E invece...Intanto l’autonomia concessa dall’ap-partamento ci offre l’opportunità di

prepararci il cibo con le nostre mani,nella rilassata intimità della nostra casa.Vi do un primo indirizzo, forse già notoma comunque da ricordare: WholeFruits Market (Kensington High Street6397), cibo garantito genuino e soprat-tutto biologico, prelibatezze da tutti iPaesi senza concedere troppo alle esi-genze commerciali, ma ricercandopiuttosto le raffinatezze del mondo.Quaranta tipi di caffè, per esempio, datostare e macinare sul momento conle vostre stesse mani. Non parliamodell’olio, da attingere direttamente danumerose giare a seconda del gusto edelle preferenze. E per chi è ancoraconvinto che gli inglesi non amino ilpane, proprio all’ingresso campeggiauna enorme tavolata di pagnotte epizze calde da far invidia ai miglioriforni del nostro Sud.Ovviamente il modo più economicoper girare la città è la metropolitanadella quale vi sarete assicurati fin dal

primo momento la famosa Oyster, lacarta che dimezza i costi e ricalcola afine giornata la tariffa a voi più conve-niente. Evitate i taxi, costosi e peren-nemente bloccati nel traffico mentre iltassametro continua a girare.Ma tutto sommato, in questo periodonatalizio andare a piedi è la cosa mi-gliore: la città è un tripudio di luci,una festa continua. Poi, la fantasia e lagenialità con cui sono concepite le ve-trine dei negozi superano le esigenzecommerciali a cui sono destinate percostituire uno spettacolo a sé.

NATALE!destinazioneLONDRA

“Consigli per chi vuol trascorrerele prossime feste di fine anno”

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Ma fate presto perché con il 26 dicem-bre tutto verrà smantellato.È quasi un pellegrinaggio il viaggio inbattello a Greenwich in una giornatasorprendentemente smagliante per di-vertirci ancora una volta ad andare daEst a Ovest del mondo con un sem-plice passo attraverso il meridiano zeroe per regolare il nostro orologio con ilfamoso H1 l’orologio più preciso delmondo, dagli ingranaggi in legno.Il glorioso Cutty Sark è sempre lì a ri-cordarci la fantastica epopea dei clip-per e le loro tea races, le gare fra i ve-lieri più veloci a portare il tè a Londra.Una delle tante abitudini tipicamenteinglesi sono le code: code dovunque,ordinate, composte, pazienti, lunghis-sime. E anche noi non abbiamo volutonegarci questo britannico piacere (mane valeva davvero la pena). È successotre sere prima di Natale: due ore sottouna pioggerellina sottile per entrarenella Cattedrale di Saint Paul ad assi-stere al concerto di Natale: un signorconcerto con decine e decine di vocibianche, tenori, soprani e attori del ca-libro di Jeremy Irons, tanto per citarneuno. Da non perdere!E visto che siamo dalle parti di SaintPaul, attraversiamo il Tamigi sul Mille-nium Bridge e affrontiamo una bellis-sima passeggiata in una delle zone bo-nificate più di recente. Proprio di frontea noi c’è la Tate Modern: saliamo alristorante all’ultimo piano e ci go-diamo, insieme ad un più che onestopiatto di fried fish, lo spettacolo dellacittà e dei suoi grattacieli.Ancora due passi ed eccoci al famosopub frequentato abitualmente da Sha-kespeare che, d’altronde, trovava moltocomodo conciliare i piaceri della ta-vola con le sue esigenze di lavoro. Edinfatti proprio lì accanto è stato rico-

struito “il più fedelmente possibile”(come dicono le guide) lo Shake-speare’s Globe coperto solo a metàcome tutti i teatri elisabettiani che, no-nostante la ricostruzione, ha ripreso atrasudare fascino e antiche memorie.Parlando di teatri, non possiamo per-derci una serata al West End, il famosoquartiere dove ce n’è per tutti i gusti.Incominciamo sul facile: Mamma mia,ad esempio, tanto per divertirci in sciol-tezza con motivi familiari che abbiamocanticchiato da una vita. Naturalmentepotete comprare i bigliettisul posto: li pagate un 50%in più rispetto a me che -nonostante l’età - sono riu-scito a entrare nel sito e aprenotare fin da novembrevia Internet.Poi, se volete dare un tono alla vostravacanza e un omaggio al vostro spirito,ecco la Royal Opera House dove cisiamo goduti un balletto di straordina-ria piacevolezza e bravura. Nell’inter-vallo una coppa di champagne è statail perfetto collante di una serata me-morabile.I giorni volano a Londra. Siamo già al-l’ultimo dell’anno. Cena a casa con ilmiglior sushi della città (Atariya - JamesStreet, una traversa di Oxford Street) ac-compagnato da una bottiglia di eccel-lente Syrah del Sud Africa. Poi via nelbagno di folla, approfittando del fattoche dalle 22 la metropolitana apre gra-tuitamente tutte le stazioni. Tutti al Pontedi Westminster ad attendere lo scoccaredi mezzanotte. Quando il Big Ben scan-disce con i suoi toni gloriosamente ba-ritonali la fine dell’anno e l’inizio diquello nuovo, la fantastica esplosionedei fuochi illumina i nostri volti bagnatidalla pioggia e la grande ruota che d’im-provviso si è fermata a consacrare il

momento magico di chi è riuscito a tro-vare un posto lassù, oscillante fra il pas-sato e il futuro.C’è la polizia a cavallo a regolare ilmassiccio deflusso della gente. Seavete qualche dubbio sulle vostre ca-pacità di superare l’ansia claustrofobicadella metropolitana, fate come noi etornate a casa a piedi.Celebriamo il primo dell’anno con untè alle cinque da Cannaught (CarlosPlace, Mayfair) che più britannico nonpuò essere e che abbiamo miracolosa-

mente prenotato un mese fa.Il melodioso suono dell’arpaaccompagna sandwich su-blimi e dolcetti tentatori e at-tutisce considerevolmentel’entità astronomica delconto.

Siamo alla fine del nostro soggiorno.Le ultime sterline se ne sono andatecon la grande stagione dei saldi. Mac’è ancora una piccola riserva nellacarta di credito, ormai quasi esaustaper gli entusiasmi dello shopping. Ladedichiamo alla cena finale allo Shard,orgogliosi del nostro concittadinoRenzo Piano che l’ha progettato e perla vista strepitosa che si gode dall’altodel grattacielo.Abbiamo ancora un piccolo creditosulla nostra Oyster Card. Non ne chie-diamo il rimborso. Pensiamo che moltopresto ne avremo di nuovo bisogno. n

Royal Opera House Lo Shard

La Cutty Sark

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Art. 1 - Anla e Esperienza, al fine di valorizzare l’impegnoculturale dei tesserati dell’Associazione nazionale Senioresd’Azienda, indicono l’edizione 2015 del Concorso nazionaleAnla Prosa e Poesia, di seguito abbreviato in “Concorso”. IlConcorso, denominato “Concorso nazionale Anla Prosa ePoesia, edizione 2015” è aperto a tutti purché maggiorenni.Art. 2 - Per partecipare al Concorso è obbligatorio compilare(in stampatello) in ogni sua parte la scheda di partecipazionescaricabile dalla pagina web http://www.anlablog.it/ con-corso/scheda/ e pubblicata anche sul mensile Esperienza.Tale scheda e, se il partecipante al Concorso non è ancoraiscritto ad Anla, l’eventuale scheda di iscrizione ad Anla ecopia del versamento su Conto Corrente Postale (per maggioriinformazioni vedi art. 3) costituiscono parte integrante dellapartecipazione al Concorso.Art. 3 - La partecipazione al Concorso è gratuita per i tesseratiAnla. La partecipazione al Concorso ha invece un costo dieuro 25,00 per i non tesserati Anla che, con il versamentodella quota, si iscriveranno all’Associazione previa compila-zione (in stampatello) del Modulo A scaricabile dalla paginaInternet http://www.anlablog.it/iscrizione_anla/ e divente-ranno tesserati Anla per il 2015 a tutti gli effetti, ricevendoanche Esperienza, il periodico ufficiale dell’Associazione. Ilcosto della partecipazione al Concorso è ridotto a euro 10,00

per i familiari conviventi nel medesimo nucleo familiare diun tesserato Anla (quota valida a partire dal 14/10/2014): intal caso va compilato (in stampatello) il modulo B scaricabiledalla pagina Internet http://www.anlablog.it/iscrizione _anla/.Art. 4 - La pagina Internet http://www.anlablog.it/concorso/è pagina di riferimento per ogni informazione sul Concorso.Art. 5 - Il Concorso ha per tema “Riconoscere il tesoro delvissuto proprio ed altrui”. Il Concorso desidera porre in lucel’esperienza, il vissuto di una persona, sia autobiografico chedi altra persona diversa dallo scrivente, come scrigno di sag-gezza, esperienza, vita, fonte di insegnamento e di riflessioneper i futuri lettori.Art. 6 - Il Concorso si articola in tre Sezioni:a) Sezione Prosa: testi inediti entro 10 cartelle.b) Sezione Poesia: poesie inedite entro 30 righe.c) Sezione Racconti aziendali: testi inediti entro 10 cartelle.Non saranno accettati testi difformi da questi parametri. I testidovranno essere in lingua italiana.Art. 7 - Le opere dovranno essere inviate, a spese dei parteci-panti, a mezzo posta a:Presidenza nazionale Anla - Concorso nazionale Anla Prosae Poesia, edizione 2015 – Via di Val Cannuta 182 c/o SedeTelecom, 00166 ROMA.

REGOLAMENTO DEL CONCORSO

“Riconoscere il tesoro del vissuto proprio e altrui” questo il tema della seconda edizione del Concorsonazionale di Prosa e Poesia indetto dalla nostra Associazione partita ufficialmente il primo ottobre scorso.La memoria ci aiuterà a ricordare emozioni, riflessioni, esperienze di vita che hanno segnato il nostro ol’altrui cammino. Ricordi preziosi, come preziosa ed elegante è la penna d’oca ben visibile nel logodell’Associazione. Da sempre simbolo di altre epoche e di testi antichi, le sue flessibilità e leggerezzaricordano anche una delicatezza di tratto, una cura e un’eleganza nella forma. La penna accompagna iltitolo del tema.I colori che sono stati utilizzati sono il giallo oro e il blu nelle sue varie tonalità: l’oro a voler richiamareun materiale prezioso, come il tesoro delle nostre conoscenze, l’azzurro perché è il colore della bandieradell’Associazione insieme al giallo. I due colori sono sfumati insieme come lo spirito con cui si vivequesto importante appuntamento: unione in un sincero coinvolgimento emotivo, momenti vissutiinsieme con amicizia e solidarietà, una grande festa che lega tutti in un unico abbraccio.

“Riconoscere il Tesoro del Vissuto proprio e altrui”

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IL LOGO DEL CONCORSO NAZIONALE

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OPPUREvia e-mail a [email protected] Presidenza nazionale declina ogni responsabilità sulle mo-dalità di invio degli elaborati e sulla ricezione degli stessi.Art. 8 - Le opere, se spedite a mezzo posta, dovranno esseremandate in un unico plico chiuso in 3 (tre) copie dattiloscritte,tassativamente accompagnate dalla scheda di partecipazionepubblicata sul mensile esperienza e scaricabile anche dallapagine web http://www.anlablog.it/concorso/scheda/ debi-tamente compilata e, se il partecipante al Concorso non èancora iscritto ad Anla, devono essere inviate anche la schedadi iscrizione ad Anla e copia del versamento su Conto Cor-rente Postale (per maggiori informazioni vedi art. 3). La inos-servanza di questo fatto comporta l’automatica esclusionedal Concorso.Art. 9 - Le opere, se spedite via e-mail, dovranno essereinviate a [email protected] unitamente alla scheda di partecipazionescaricabile in http://www.anlablog.it/concorso/scheda/ debi-tamente compilata (in stampatello) e, se il partecipante alConcorso non è ancora iscritto ad Anla, devono essere inviateanche la scheda di iscrizione ad Anla e la copia del versa-mento su Conto Corrente Postale (per maggiori informazionivedi art. 3). La inosservanza di questo fatto comporta l’auto-matica esclusione dal Concorso.

Art. 10 - La scheda di partecipazione e gli elaborati dovrannoessere spediti entro le ore 24.00 del 28 febbraio 2015. Faràfede il timbro postale o la data di ricezione della e-mail [email protected]. 11 - Per ogni Sezione verranno premiati i primi tre ela-borati scelti a giudizio insindacabile della Commissione esa-minatrice (composta da membri designati dalla Presidenzanazionale Anla). La valutazione della Commissione esamina-trice è insindacabile.Art. 12 - Gli elaborati non saranno restituiti.Art. 13 - I partecipanti al Concorso accettano il presente Re-golamento e dichiarano, sotto la propria responsabilità, chel’opera inviata è inedita e frutto della loro creatività sollevandogli organizzatori da ogni responsabilità per danni e conse-guenze dirette e indirette.Art. 14 - Con la partecipazione al Concorso gli interessatiautorizzano il trattamento dei propri dati personali, nel rispettodel D.lgs 196/2003 e successivi aggiornamenti.Art. 15 - La direzione di Esperienza si riserva la pubblicazionedelle opere partecipanti al Concorso e delle opere premiateo di stralci delle une e/o delle altre.

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Il sottoscritto:NOME........................................................................................................................................

COGNOME.................................................................................................................................

DATA DI NASCITA.....................................................................................................................

INDIRIZZO ................................................................................................................................

COMUNE ................................................CAP............................................................................

TELEFONO..............................................CELLULARE...............................................................

INDIRIZZO E-MAIL.....................................................................................................................

Chiede di partecipare al Concorso nazionale ANLA Prosa e Poesia, edizione 2015.A tal fine allega alla presente la propria opera dichiarando che l’opera è inedita e fruttodella propria creatività artistica.

Ai fini della partecipazione dichiara di:

p ESSERE TESSERATO ANLA p NON ESSERE TESSERATO ANLA

Con la partecipazione al Concorso dichiara di aver letto e accettato il Regolamento del Concorso e autorizzail trattamento dei propri dati personali nel rispetto del D.lgs 196/2003 e successivi aggiornamenti.

FIRMA .......................................................................

SCHEDA DI PARTECIPAZIONE

(in tal caso allega modulo di iscrizione ad ANLA e fotocopia versamento quota)

(leggibile)

SI PREGA DI SCRIVERE IN STAMPATELLO

Il presente regolamento è pubblicato anche in http://www.anlablog.it/concorso/regolamento/

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La Città Eterna celebra l’imperatore pereccellenza, colui il cui nome diverrà neisecoli sinonimo di potere e di autorità,nel bimillenario della morte. Ecco alcuneiniziative per ricordare l’artefice dellacittà di marmo che presedefinitivamente il posto della città dimattoni.

w L’Ara Pacis si Colora per AugustoIl Museo dell’Ara Pacis con un bigliettounico offre ai visitatori l’esperienza dicontemplare il monumento simbolodell’età augustea, nei suoi colori originali,attraverso una proiezione digitale dellapolicromia sulle superfici decorative dimarmo.Al fronte occidentale dell’altare, con ipannelli di Enea e del Lupercale, e alfronte orientale, con quelli della Tellus,della Dea Roma e del grande fregio ve-getale verranno così restituiti i colori, frut-to e sintesi di ricerche storiche e filologi-che condotte su architetture e scultureantiche poi applicate ad un modello tri-dimensionale dell’altare.Luogo: Roma, Museo dell’Ara PacisData fine: 31 dicembre 2015Contatti: tel. 06-0608e-mail [email protected] web: http://www.arapacis.it/Orario: mart.-dom. 9.00-19.00, 24 e 31dic. 9.00-14.00. La biglietteria chiudeun’ora prima; chiuso lunedì.

w Nuovo percorso della Basilica Iulia e delVicus IugariusLa Soprintendenza Speciale per i Beni Ar-cheologici di Roma riapre alla fruizionedel pubblico, nel Foro romano, l’anticopercorso del Vico Iugario attraverso la Ba-silica Iulia, altro importante monumentoaugusteo nell’area archeologica centrale.L’area che si riapre al pubblico era statachiusa negli anni Ottanta del secolo scor-so in occasione degli scavi archeologicidella Soprintendenza, finalizzati a rico-stituire l’originaria unità topografica trala piazza del Foro e le pendici del Cam-pidoglio, attraverso lo smantellamento diuna strada ottocentesca poi allargata eribassata nel 1942, la via della Consola-zione, che aveva creato una cesura arti-

ficiale nel complesso archeologico. Ora,terminati tutti gli interventi di scavo, diconsolidamento e di restauro delle strut-ture, si può offrire la piena fruibilità del-l’intera area e dell’antica viabilità del Fo-ro Romano rappresentata principalmentedalla via Sacra, asse tra la valle del Co-losseo e le pendici del Campidoglio, cheproprio in prossimità del Tempio di Sa-turno incrocia altre due arterie non menoimportanti: il Clivo Capitolino infatti per-metteva di raggiungere la sommità delcolle occupata dal Tempio di Giove, Giu-none e Minerva, mentre il Vico Iugariocollegava direttamente il centro della cittàal Tevere, nel punto di miglior approdo,in corrispondenza dell’isola Tiberina.Luogo: Roma, Foro romanoData fine: 31 dicembre 2015Contatti: tel. 06-47497462,

w Riapertura del Museo Palatino, riorga-nizzazione e ampliamento del percorsoarcheologico della Casa di Augusto e dellaCasa di LiviaIn occasione del bimillenario augusteola Soprintendenza Speciale per i Beni Ar-cheologici di Roma ha completamenterinnovato l’allestimento del Museo Pala-tino, custode di alcune delle più straor-dinarie testimonianze dell’epoca augu-stea, nonché dalla riorganizzazionedell’annesso percorso archeologico dellaCasa di Augusto e della Casa di Livia: iluoghi per eccellenza del primo impera-tore e della sua famiglia, nonché di quellapolitica fatta di tradizione e innovazioneche caratterizzerà tutto il suo Principato.Il bimillenario della morte di Augusto èun evento che sul Palatino non si puònon celebrare con la dovuta rilevanza,considerata la presenza della Casa di Au-

gusto con il tempio di Apollo, del porticodelle Danaidi, delle Biblioteche greca elatina, dell’Arco di Ottavio, della Casadetta di Livia, solo per citare i monumentipiù noti. Augusto ebbe sul Palatino la suadimora, accanto a quella della consorteLivia, ed eresse un sistema di costruzioni,anche religiose, volto alla colta e raffinatapredicazione ideologica del proprio po-tere e della propria immagine.Luogo: Roma, PalatinoData fine: 31 dicembre 2015Contatti: tel. 06-47497462,

SETTE FOTOGRAFI A BRERALuca Carrà, Mario Cresci, Paola Di Bello,Mario Dondero, Carlo Orsi, Giovanni Ric-ci, Annalisa SonzogniProseguendo nella politica di aprire la Pi-nacoteca di Brera alle forme artistiche con-temporanee di cui la fotografia è parte, laSoprintendenza per i Beni Storici, Artisticied Etnoantropologici di Milano, accoglien-do un’idea di Luca Carrà, ha proposto asette fotografi, di orientamento e genera-zioni diverse, di ritrarne gli spazi museali.Il progetto si pone all’interno dello storicorapporto fra la Pinacoteca e la fotografia.Luogo: Milano, Pinacoteca di BreraData fine: 02 novembre 2014Contatti: tel. 02-92800361, e-mail: [email protected] web: http://www.brera.beniculturali.itPrenotazione: FacoltativaUrl prenotazione: http://www.pinacoteca-brera.netCosto del biglietto: 9,00 euro; riduzioni:6,00 euroOrario: mart., merc., giov., sab. e dom.8.30-19.15 (la biglietteria chiude alle18.40), ven. 8.30-21.15 (la biglietteriachiude alle 20.40), chiuso il lunedì.

ULTURAAppuntamentiC ROMA,

BIMILLENARIO AUGUSTEO

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LA FORTUNA DEI PRIMITIVITesori d’arte dalleCollezioni italiane fraSette e OttocentoLa seconda mostra accolta e organizzatadalla Galleria dell’Accademia nell’ambi-to di Firenze 2014. È dedicata ad un fe-nomeno storico culturale che ebbe luogofra Sette e Ottocento in Italia, ovvero lanascita del collezionismo della produ-zione artistica dei cosiddetti “Primitivi”,mai portato fino ad oggi all’attenzionedel pubblico più vasto.La mostra è da considerarsi forse la primasulla storia del collezionismo. Si è assi-stito, infatti, in tempi più e meno recenti,a mostre che hanno avuto ad oggetto lacollezione di dinastie famose, i Medici, iGonzaga, Bembo, il papa Borgia, ma maimostre come questa che analizzasserosingole collezioni allo scopo di spiegareun particolare indirizzo del collezioni-smo, quello, appunto, che dette vita alrecupero dei Primitivi. Tra i collezionistiricordiamo Agostino Mariotti, SebastianoRanghiasci, Tommaso Obizzi, Padre Rai-mondo Adami, Angiolo Maria Bandini,Alfonso Tacoli Canacci, Stefano Borgia,Sebastiano Zucchetti, Ottavio Gigli...(ecc.), personaggi di varia estrazione so-ciale, spesso membri del clero, personecolte, eruditi, bibliofili che in molti casifurono anche in contatto fra loro influen-zandosi a vicenda.Luogo: Firenze, Galleria dell’Accademia,indirizzo: Ricasoli, 58-60Data fine: 08 dicembre 2014Contatti: tel. 055-2388612, e-mail: [email protected] web: http://www.polomuseale.firenze.it/musei/info/?m=accademiaPrenotazione: Facoltativa; tel. prenotazioni055-294883Costo del biglietto: intero € 11,00 fino a ot-tobre, dal 1° novembre € 12,50; ridotto € 5,50 fino a ottobre, dal 1° novembre € 12,50. Per informazioni 055-2388609-612Orario: da mart. a dom. ore 8.15-18.50.Chiusura: tutti i lunedì, Capodanno, 1°maggio, Natale. La biglietteria chiude alle18.00. Le operazioni di chiusura inizianoalle 18.40.

VERONESE E PADOVAL’artista, la committenza e la sua fortunaPer la prima volta dopo 400 anni in mostrasi potrà vedere al suo fianco il gruppo degliUndici Apostoli ora alla Galleria di Praga.Nel 1575 a Santa Giustina veniva collocatala pala raffigurante il martirio della Santa.È l’opera più impegnativa di Paolo per lacittà. La sua tela più tarda in mostra è unaMaddalena, rimasta allo stato di abbozzo,databile verso il 1582, interessante percomprendere il suo metodo di lavoro.Lo stile del maestro aveva avuto successo,come dimostrano le opere in città dei figliCarletto e Gabriele, operosi a Santa Giu-stina con il fratello Benedetto che spessocon loro collaborò.Luogo: Padova, Musei Civici agli Eremitani,piazza Eremitani, 8Data fine: 11 gennaio 2015Contatti: e-mail: [email protected] web: http://padovacultura.padovanet.it/it/musei/veronese-e-padovaPrenotazione: obbligatoria +39-049-2010010, costo prenotazione: euro 1,00a persona, euro 0,50 a studenteServizio guida: euro 100,00 per gruppi,euro 65,00 per scolaresche; visite guidatea cura di ImmaginArte per gruppi e scuolemax 30 personeCosto del biglietto: intero euro 10,00, ri-dotto euro 8,00 (con biglietto mostre diVerona, Vicenza, Castelfranco e Bassanoriduzione con reciprocità), speciale euro6,00, scuole euro 5,00, gratis portatori dihandicap e bambini fino ai 5 anniOrario: tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00.Chiusura: tutti i lunedì non festivi, Natale,S. Stefano, Capodanno.

HANS MEMLINGRinascimento Fiammingo

Al centro la grandiosa figura di San Mi-chele intento a pesare le anime alla pre-senza della corte celeste. A sinistra i beatiaccolti da San Pietro si apprestano a var-care le porte del Paradiso. A destra, i dan-nati che precipitano nel fuoco dell’infer-no. Questo è ciò che viene rappresentatonel trittico del Giudizio Universale diHans Memling, conservato al Museo diDanzica, destinato dal pittore fiammingoall’Italia, più precisamente alla cappella

dedicata a San Michele nella Badia Fie-solana a Firenze, ma che in Italia non ar-rivò mai.In mostra saranno presenti opere come ildittico col Cristo benedicente (Genova, Pa-lazzo Bianco) e la Mater Dolorosa (colle-zione privata) – qui ricomposto per la pri-ma volta – che contiene immaginidevozionali copiate con più fervore neltardo XV e nel XVI secolo, come attesta laversione dipinta dal Ghirlandaio, ancheessa presente nel percorso espositivo.Luogo: Roma, Scuderie del QuirinaleData fine: 18 gennaio 2015Contatti: tel. 06-39967500, e-mail [email protected] web: http://www.scuderiequirinale.it.Prenotazione: Facoltativa;Url prenotazione: http://www.coopcultu-re.it/heritage.cfm?id=66Costo del biglietto: € 12,00; riduzioni: € 9,50Orario: dom.–giov. dalle 10.00 alle 20.00;ven. e sab. dalle 10.00 alle 22.30. Non sieffettua chiusura settimanale. La biglietteriachiude un’ora prima.

PURO SEMPLICE E NATURALENell’arte a Firenze

tra Cinque e SeicentoLa mostra punta ad illustrare l’identitàdell’arte fiorentina, attraverso un ricco eserrato contrappunto tra pittura e scultura,articolato in nove sezioni che raggrup-pano circa ottanta opere e trentacinqueartisti.Luogo: Firenze, Galleria degli UffiziData fine: 02 novembre 2014Contatti: tel. 055-2388651, e-mail: [email protected] web: http://www.polomuseale.firen-ze.it/musei/?m=uffiziPrenotazione: facoltativa; tel. prenota-zioni 055-294883Costo del biglietto: euro 11,00 fino adottobre, dal 1° novembre 12,50; riduzio-ni: euro 5,50 fino ad ottobre, dal 1° no-vembre 6,50. Per informazioni 055-2388651Orario: da mart. a dom., ore 8.15-18.50.La biglietteria chiude alle 18.05. Le ope-razioni di chiusura iniziano alle 18.35.

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Più d’un lettore si sarà chiestocome mai non avessi anco-ra commentato il cartello,esposto in Senato e riportato

in televisione e dai giornali, in cuisi diceva testualmente “qual’è”. Èvero, ma vorrei dire che al momen-to mi parve incredibile, perché tuttii senatori hanno certamente fattoalmeno le scuole elementari, dovesi insegna la differenza tra l’apocope(o troncamento) e l’elisione. L’apo-cope è la caduta di un elemento fo-nico in fine di parola, ed è sillabicaquando a cadere è l’ultima sillaba (esempio: gran signore al posto di grande si-gnore), e vocalica quando cade la vocale (esempio signor mio anziché signoremio). Tra i pronomi e gli aggettivi pronominali, tale e quale ammettono l’apocopedavanti a vocale senza usare l’apostrofo, ed è forma ormai cristallizzata scriverequal è e considerare errore l’inserimento del-l’apostrofo, come l’elisione sem-brerebbe suggerire. Infatti quest’ultima è la perdita della vocale finale non ac-centata davanti alla vocale iniziale della parola seguente (esempio l’amore anzi-ché lo amore). E nella lingua scritta questo fenomeno è segnalato generalmentecon l’apostrofo. Tranne appunto per tale e quale.

ULTURALa nostra linguaC TALE E QUALEde Il Cruscante

Devo invece rispondere allettore Alberto Atti, che mirimprovera perché avreisbagliato a usare il verbo

ausiliare. Io scrissi (in un articolo pub-blicato nella rubrica intitolata Castigatridendo mores) “… quale avrebbe do-vuto essere il suo discorso …”, men-tre avrei dovuto scrivere, sempre se-condo lui, “… quale sarebbe dovutoessere …”. E questo perché – argo-menta – il verbo servile non modifical’ausiliare; se si toglie il servile dovu-

to, la frase quale avrebbe stato il suodiscorso “fa a pugni con la gramma-tica”. In linea di massima il signorAtti ha ragione, perché ricorda la re-gola generale secondo la quale – nel-la sequenza verbo servile più infinito– l’ausiliare del verbo reggente tendea essere lo stesso di quello richiestodal verbo retto. Tuttavia regola speci-fica è che se l’infinito è essere, l’au-siliare del verbo reggente è avere. Co-sì dicono tutte le grammatiche. Senzanessun pugno.

Vorrei infine segnalare un di-zionarietto arguto e spiritosopubblicato dall’editore Mau-rizio Corraini, intitolato Gli

attributi dell’architetto e presentato nelcorso dell’ultima edizione del festivalletterario di Mantova. Scrive l’autore,Michele De Lucchi: “Si dice spessoed è risaputo che per essere bravi ar-chitetti bisogna possedere gli attributi.Nessuno però dice mai quali. Conquesto dizionario sarà più facile sele-zionare quelli più adatti a ciascuno”.Vediamo qualche voce del testo, aven-do sempre presente che il significato– nella specificità degli aggettivi usatida architetti, designer e loro commit-tenti – è ironico. Per cui “accademico”equivale a “noioso” mentre “antico”equivale a “di valore”, “assurda” la“reazione mentale a ogni richiesta delcliente” e “armonioso” quando “sisente una musica sotto”. Segnala unsenso di benessere fino a quando nonsi socchiudono le palpebre. Usato inquantità eccessiva, può arrecare son-nolenza. Da usarsi con cautela duran-te la guida o nell’uso di strumentazioniche richiedono attenzione costante”.Ancora: “belloccio” è “bello ma gras-sotto”; “bianco” è “molto diverso dalnero”; “bio” significa “tutto anche senon si sa cosa vuol dire”; “boccacce-sco” sta per “molto molto licenzioso,così licenzioso che vien da ridere”;“brutto” “si usa per distinguerlo dalbello. Soggettivo, indefinibile”; per“buio” “i casi sono due: o è notte, oabbiamo sbagliato qualcosa nella di-sposizione delle finestre. Accendereuna luce, una sola”. E così via per 113pagine sempre curiose, alcune esila-ranti. Il termine finale è uguale a quel-lo di tutti i normali vocabolari, la pa-rola “zuzzurellone” di cui si dà questadefinizione: “adulto che si comportain modo infantile, pensando prevalen-temente a divertirsi (beato lui, oltre-tutto). Aggettivo famoso per essere sta-to a lungo discusso insieme alle suetre varianti zuzzurellone, zuzzerullo-ne, zuzzurullone”.

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di Mario Lizza

Questo pensiero di Galeno – primo tra i medici,unico tra i filosofi – m’è tornato in mente giornifa quando un amico mi ha chiesto: puoi sugge-rirmi qualche attività e qualcosa di più naturalepossibile che mi prepari ad affrontare meglio ilfreddo, la nebbia, l’umidità, il grigiore dell’in-verno alle porte? Con qualche breve consiglioprovo a rispondere a una domanda non da poco.

PRIMA DELL’INVERNO

Le giornate corte, buie, il freddo,il maltempo costringono proba-bilmente a stare in casa anche i

patiti e i fanatici di quell’attività fisicanon agonistica ma strutturata: cam-minata veloce, corsa (running), cor-setta (jogging), marcia, ciclismo, trek-king urbano (o nordico), palestra,pilates, piscina, ecc.Ben vengano contro l’inattività fi-sica, ma qui vorrei spezzare unalancia a favore di una più semplicecultura del movimento. Il cordless,il cellulare e il telecomando a por-tata di mano, meglio se in poltrona,l’auto anche per brevissimi tragitti,il nipotino o il figlio accompagnatia scuola in auto fin quasi dentrol’aula, qualunque spesa in mac-china anche lì dove sarebbe possi-bile andare con il tradizionale car-rello, il giardinaggio tutto affidatoad altri, ascensori e scale mobilifanno il resto…Le comodità hanno azzerato la piùnaturale e ancestrale delle medicine,il movimento, quello abituale, quoti-diano, in ogni occasione.Camminare ne è l’approccio più effi-cace.

1. fa bruciare calorie - Si tratta di unavera e propria attività fisica che per-mette all’organismo di bruciare piùcalorie del solito. Si spendono unamedia di 10 calorie al minuto: cal-colate quanto tempo ci mettete a fareuna rampa di scale e moltiplicate per10 e per tutte le volte e tutti i giorniche praticate questa sana abitudine.2. Aiuta a dimagrire - Bruciando piùcalorie, con uno sforzo davvero mi-nimo, diamo un valido aiuto aperdere peso.3. È come andare in palestra – Questaabitudine aiuta ad arrivare ai famosi30 minuti di attività fisica giornaliera.Riuscire a raggiungere questo tra-guardo con piccole e costanti attivitàè salutare tanto quanto iscriversi inpalestra. Infatti, si rafforzano i muscolidella schiena, delle gambe, compresii quadricipiti e i muscoli flessori/estensori delle cosce, migliorandonela tonicità; migliora anche l’equilibriogenerale.

4. Agisce sullasalute del cuoree della circo-lazione - Salire lescale a piedibrucia i grassi, èun leggero an-dare contro laforza di gravità,e questo è unbuon allena-mento per il cuore. Aiuta a migliorarela circolazione non solo delle gambe.Avrete gambe più leggere, diminui-rete il fiatone che in genere vienequando non si è abituati a fare lescale e sarete più in forma!5. Aiuta a tonificare anche il lato b! -Non sono solo gambe, circolazionee pancetta a trarre beneficio dallescale, ma anche il proprio lato b! Trai muscoli coinvolti nel salire le scaleci sono anche i glutei: accentuate ilmovimento facendo due scalini allavolta e il lato b sarà più sodo!

Il medico migliore è la natura: cura i tre quarti dei malati e non sparla dei colleghi

(Galeno, medico greco, Pergamo 129 - Roma 216 d.C.)”“

ATTIVITÀ FISICA “NON STRUTTURATA”

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Sali le scale che sale la saluteAcquisire l’abitudine di fare le scale a piedi è un esercizio fisico di tipoaerobico, comodo e gratuito, in grado di apportare notevoli benefici al nostroorganismo. In breve, salire e scendere le scale a piedi:

N.B. - Se non avete maifatto le scale a piedi, èbene “allenarsi”. Per 8-10 giorni fate solo unpiano di scale finquando i muscoli dellegambe non sono pesanti,il respiro non è affan-nato, il cuore non battea 100 all’ora; poi, pas-sate a fare due piani ecosì via di seguito, au-mentando man mano lavelocità.

ENESSEREMedicinaB

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Ginnastica dolceSe si vuole esagerare, ecco la cyclette,che non è proprio come andare inbicicletta: 30 minuti al giorno per 5giorni o, comunque, 150 minuti dicyclette la settimana.Oppure, ci si può limitare a fare dellaginnastica dolce. Questa ginnasticada camera è caratterizzata da movi-menti lenti, naturali, graduali e ripe-tuti. Nonostante non comporti sforzieccessivi, ha la capacità di tonificarei muscoli, favorire il dimagrimento,migliorare l’equilibrio e la postura,rilassare sia a livello fisico che psico-logico (come tutte le altre attività fisi-che aumenta le endorfine e la con-centrazione di serotonina nelsangue).È un mix di esercizi che coinvolgonotutte le parti del corpo. Si suggeriscedi ripetere più volte ognuno degliesercizi scelti, senza mai forzare piùdi quello che il proprio corpo sugge-risce, facendo una pausa e tre pro-fondi respiri fra un tipo di esercizio el’altro.Basta una stuoia o un asciugamanoper eseguire qualcuna delle seguentiposizioni:

Acerola 1300 (pianta coltivata in Brasile)Kiwi 8 5Peperoncino rosso 370Arance rosse tarocco 8 0Peperone rosso 1 9 0Fragole 6 0Cavolo (foglie) 1 8 5Spinaci 51Prezzemolo 1 7 0Arance 5 0Peperone verde 1 3 0Limoni (succo) 4 6Broccoli 1 1 5Pompelmi 3 8Patate novelle 2 8Mandarini 3 1

È la stagione degli agrumi, ricchi divari altri elementi (vit. B, sali minerali,acido citrico…) con tanti effetti be-nefici, di cui uno va subito eviden-ziato: qualche goccia di limone o diarancio (quindi vit. C) sui vegetali,facilita l’assorbimento del ferro inor-ganico (o non eme) presente nelleverdure.Se volete proprio aggiungere una pa-stiglia di vit. C non la masticate, mascioglietela in bocca, così utilizzatel’azione disinfettante locale dell’acidoascorbico.

La vit. D, definita come “vitamina delsole”, si libera dalla pelle quando èesposta al sole ma diminuisce il pro-prio livello con l’invecchiamento.Questa carenza interessa circa il 70-80% della popolazione italiana di etàsuperiore ai 69 anni, ma anche moltigiovani, ancor di più nelle donnenella post-menopausa.La sua carenza è un fattore di rischioper la salute dei muscoli e dell’osso(la vit. D facilita l’assorbimento delcalcio), per il tumore della prostata,per il fibroma uterino, per la depres-sione e altro.Autunno-inverno: meno sole. Con-trollate la vostra vit. D: se carente bi-sogna proprio assumerne per boccada 300 mila a 1 milione di unità/anno. In commercio ci sono formulaticon 300 mila unità in una sola fiala:con un po’ di mollica di pane si faassorbire dalla fialetta il liquidooleoso e si mangia. Una fiala, mas-simo tre, sono sufficienti per un annointero. Tranquilli: l’organismo è ingrado di assumerne la quantità ne-cessaria e di eliminare la parte ecce-dente.

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ALCUNE VITAMINE

Vit. C – la regina delle vitamine - È nota per aumentare le difese immunitarienei confronti di malattie infettive, come quelle delle vie aeree. Farne un belcarico con un’alimentazione ricca di frutta e verdure fresche di stagione.Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) dovremmo assumereogni giorno 60 mg di vit. C, 95-100 mg gli anziani, 120 mg le donne in allat-tamento. Ecco una graduatoria di alcuni alimenti ricchi di vit. C calcolati inmg ogni 100 gr. di alimento:

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La memoria è alla base dellenostre capacità cognitive,come diceva già Cicerone:“Sapere è ricordare”. Infatti

ogni aspetto della vita e del compor-tamento è strettamente legato e gui-dato dalla memoria delle esperienzepassate: la memoria rappresenta lostrumento che permette di conservarenel tempo le tracce delle informa-zioni acquisite e quindi di adattarsicontinuamente all’ambiente: “ricor-dare è sapersi adattare”.Le perdite di memoria sono il disturbocognitivo neuro-psicologico più fre-quente nell’anziano. Spesso si trattadi episodi banali, semplice con-seguenza del generale rallentamentodovuto all’età. L’intensità dei disturbidi memoria, collegati ad altri prob-lemi cognitivi come scarsa concen-trazione e stanchezza, supera spessola misura normale senza però rag-giungere lo stadio della demenza.Questa condizione viene denominatadisturbo cognitivo lieve. In alcunipazienti anziani il processo di invec-chiamento avviene in modo ottimalee regolare, senza compromettere lefunzioni cognitive o intellettuali. Masempre più persone vivono con an-goscia la percezione del calo del pro-prio rendimento cognitivo, lamentanoimprovvisi vuoti di memoria, provanoun senso di inadeguatezza nei con-fronti di un mondo dove è aumentatoenormemente il numero di informa-zioni che ci vengono fornite, ad unritmo sempre più veloce.Il trascorrere del tempo, per una per-sona anziana, implica, in manieraspesso repentina, vari cambiamentipsico-fisici, tra cui la compromissionedella memoria recente, ovvero apparepiù facile dimenticare cose ed eventiappena trascorsi, mentre resta attiva lamemoria remota che consente di man-tenere vivi i ricordi più lontani.Nell’anziano la sensazione di una ri-dotta efficienza cognitiva e di calodella memoria deriva sia da fattori

strettamente neuro-biologici, sia dafattori psicologici e sociali che si in-trecciano e si rinforzano tra loro: ilrisultato più negativo è l’abbandonodi ogni attività che richieda un ancheminimo impegno cognitivo con con-seguente isolamento e ritiro sociale.Un paziente anziano può quindi:● invecchiare normalmente, con unrallentamento delle funzioni sensorialie intellettuali;● essere colpito da lievi disturbi cogni-tivi che sono più pronunciati rispettoal processo di invecchiamento nor-male, senza tuttavia raggiungere lo sta-dio della demenza;● sviluppare una demenza di tipoAlzheimer o di altro tipo.Con il termine demenza si indica unamalattia del cervello che comporta lacompromissione delle facoltà mentali(quali la memoria, il ragionamento,il linguaggio), tale da pregiudicare lapossibilità di una vita autonoma. Lademenza è una sindrome, ossia uninsieme di sintomi, che può essereprovocata da varie malattie, alcunemolto frequenti, altre rare. Il maggiorefattore di rischio associato all’insor-genza delle demenze è l’età e l’Italiaè uno dei Paesi con la più alta per-centuale di anziani (con una speranzadi vita di 79,1 anni per gli uomini e

84,3 anni per le donne); in Europa sistima che la prevalenza delle de-menze incrementi dall’1,6% della po-polazione nella classe di età 65-69anni, al 22,1% in quella maggiore di90 anni. La demenza di Alzheimer,che è la forma più frequente, rappre-senta circa il 54% di tutte le de-menze, con una prevalenza nella po-polazione ultra sessantacinquennedel 4,4% e risulta maggiore nelledonne che presentano valori chevanno dallo 0,7% per la classe d’età65-69 anni, al 23,6% per le ultrano-vantenni, rispetto agli uomini i cuivalori variano rispettivamente dallo0,6% al 17,6% (dati riferiti dal mini-stero della Salute www.salute.gov.it).Non esistono attualmente farmaci ca-paci di fermare la progressione dellamalattia o di curare il cervello daidanni strutturali che essa provoca; sonopossibili, però, strategie terapeuticheper evitare che la patologia si diffondatroppo rapidamente, che possono ral-lentare il decadimento cognitivo e fun-zionale di chi ne è affetto, migliorando,pertanto, la qualità di vita del malatoe di chi lo assiste: esistono, infatti, lecosiddette tecniche di stimolazione eriattivazione cognitiva che, se applicatecorrettamente da uno psicologo for-mato nel settore, sono efficaci per ral-

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ENESSEREPsicologiaB

di Francesca Curcio

QUANDO MANCA LA MEMORIA

La memoria è il diario che ciascuno di noi portasempre con sé.

Oscar Wilde, L’importanza di chiamarsi Ernesto,

1895

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lentare il decadimento cognitivo e,inoltre, non hanno effetti collaterali ge-neralmente provocati dalle medicine.La stimolazione cognitiva mira a fa-vorire l’uso ed il mantenimento tem-poraneo delle funzioni rimaste inal-terate e a promuovere esperienzegratificanti che rinforzino l’autostimae l’immagine personale. Un recentestudio svizzero,eseguito da ungruppo di ricerca-tori dell’Universitàdi Zurigo, ha evi-denziato che perallenare la memoria degli anziani emantenerla “in forma”, aiuta moltol’interazione sociale, quindi il non la-sciarli da soli, perché hanno bisogno,sia da un punto di vista psicologicoche umano, di compagnia, di poterconversare e socializzare con gli altri.Inoltre, anche i cosiddetti “braingames“, ossia i giochi di logica, hannoun’efficacia da non sottovalutare. Lamemoria è una funzione che, comeun muscolo, va tenuta in esercizio: ilrimedio migliore per non perderla ètenerla in allenamento. Varie sono lepossibilità: leggere il giornale, riviste,libri, ascoltare notiziari radiofonici otelevisivi, facendone riassunti, mental-mente oppure ad alta voce, almenouna volta al giorno; un’alternativa è ri-petere filastrocche, poesie o storielle;non estraniarsi dagli avvenimenti quo-tidiani, interessandosi di politica o dialtro; compilare parole crociate o ri-solvere rebus ed indovinelli che sitrovano su settimanali di enigmistica,nei quali il significato di un nome o diuna frase si ricostruisce a poco a poco,stimolando la concentrazione e lamemoria di fissazione; darsi del tempoquando non si ricorda subito un nome,così come per imparare cose nuovebisogna ritornarci sopra più volte, pro-prio perché la plasticità cerebrale ècambiata e cambiano i tempi di ap-prendimento; creare collegamenti tranomi, oggetti o fatti, oppure trasporliin immagini, colori o numeri; alimen-tare interessi ed attività in modo da

esercitare indiretta-mente e sponta-neamente anche lamemoria. Se non ci

si fida della memoria, è possibile aiu-tarla ricorrendo ad alcuni ausili: usarepro-memoria quali calendari, bloc-no-tes o agende dove segnare appunta-menti, programmi giornalieri, elenchidi articoli da acquistare; strumentiquali piccole sveglie oppure “timer”che ricordano, tramite un segnale acu-stico, che si deve fare qualcosa anchese questi metodi, rispetto ai pro-me-moria, hanno l’inconveniente di nonspecificare ciò che si deve ricordare.Per coloro che hanno problemi di vistaè possibile ricorrere a registratori suiquali incidere i messaggi e gli appun-tamenti. Un problema frequente, so-prattutto fra gli an-ziani, la perditadegli oggetti: chia-vi, penne, forbici,utensili; per ov-viare a questo in-conveniente è importante cercare diessere organizzati assegnando a cia-scun oggetto una collocazione stabile;è utile rendere più visibili i piccoli og-getti che si nascondono facilmente: adesempio un nastro rosso legato alle for-bici, il cordoncino per assicurare gliocchiali al collo. Importante portare atermine le azioni cominciate per nonrischiare di lasciarle in sospeso: dimen-ticare il gas oppure le luci accesi. An-che allenarsi con la musica giusta puòcontribuire a migliorare il tono del-l’umore e le prestazioni cognitive deglianziani: lo afferma uno studio condottopresso l’ospedale universitario di Gi-

nevra (Svizzera) cheha evidenziatocome il programmasemestrale di allena-mento euritmico èin grado non sol-tanto di potenziarel’equilibrio e di ri-durre il rischio di ca-dute nelle personein età avanzata, ma

anche di produrre effetti favorevoli sulpiano cognitivo e psicoemotivo. Infattiè molto utilizzata nella riabilitazionedelle persone con demenza la musi-coterapia, oltre alle tecniche di me-mory training. Dunque anche le per-sone con demenza sono ancora ingrado di apprendere, consolidare o for-mare nuovi collegamenti mentali, sep-pure in modo meno efficiente. Mante-nere cognitivamente impegnate lepersone in età avanzata e/o affette dadeterioramento cognitivo non è ingrado di compensare la degenerazionedeterminata dalla patologia, ma facilitala permanenza temporanea di questacosiddetta riserva cerebrale, permet-tendo il temporaneo mantenimento dialcune competenze ancora funzionalie autonome. n

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La memoria è tesoro e custode di tutte le cose.

Cicerone

La memoria diminuisce se non la tieni in esercizio

Cicerone

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BENESSERE CON LA NATURAIL PREZZEMOLO

Se ottobre è profumo di caldarroste che addolciscono i primi freddi,ovunque presente è anche il prezzemolo. Dal balcone in una lunga

scia aromatica raggiunge la cucina, luogo privilegiato di tante meraviglie,dove finisce sulle pietanze. Ma il prezzemolo come un vero trasformistapuò aiutare anche la “farmacia” di casa. Tra le altre virtù, è consigliatocome rimedio naturale contro l’ipertensione. Preparate un infuso, dalleproprietà diuretiche, utile a regolarizzare la pressione alta, con 10 g difoglie (di prezzemolo) immerse per 10 minuti in 300 g di acqua bollente.Far riposare e quindi filtrare il liquido, assumendone tre tazze al dì lon-tano dai pasti. Il preparato vi farà stare meglio, anche se non promettemiracoli. Di un evento prodigioso, invece, fu protagonista Santa Teresadi Ávila - si festeggia il 15 ottobre - che protegge dai disturbi di cuore.Il suo, per un fenomeno mistico, fu infatti trafitto da un angelo con undardo di fuoco, proprio dove Cristo fu ferito dalla lancia.

NELL’ORTO E NEL GIARDINO CON LA LUNA

Con l’arrivo dell’autunno, ma prima del fermo invernale, ci sono ancora varie cose da fare. Una su tutte, preparare le semine per i raccolti della primavera.

NELL’ORTO - Nel pieno dell’autunno, ma prima del fermo invernale, ci sono ancoravarie cose da fare. Per far maturar gli ultimi pomodori, in Luna calante defoliare lapianta in prossimità dei frutti. Inoltre è il momento di seminare all’aperto lattuga dataglio, spinacio invernale e valeriana. In semenzaio all’aperto, invece, seminare la ci-polla e in pieno campo piantare l’aglio. In crescente moltiplicare le aromatiche,come dragoncello, maggiorana, melissa, rosmarino, origano con la tecnica della di-visione dei cespi che si effettua estraendo con attenzione la pianta dal terreno, divi-dendo i cespi, cimando un po’ la parte aerea, piantandoli e poi annaffiando. Seancora non è stato fatto, staccare i “rampolli” del carciofo dalla pianta madre per poicollocarli in cassoni dove passeranno tutto l’inverno. Continua l’impianto delle fragolerifiorenti.

IN GIARDINO - Invasare con la Luna calante le piantine di azalee ed aster. In climamite potare gli arbusti, altrimenti rimandare a primavera. Estirpare e separare i bulbidelle piante che hanno terminato di fiorire, come dalia e gladiolo. Attendere invecela fase crescente per trapiantare a dimora all’aperto le piante biennali da fiore, comecampanula, digitale, ortensie e rosai.

PER SEMPRE BULBOSE - Piante in vaso sul balcone, davanzale e anche in giardino, per ot-tenere particolari effetti decorativi. Si tratta di un modo semplice per avere fiori purenegli spazi più piccoli. Ora è tempo di preparare le fioriere per il terrazzo mettendoa dimora bulbi di diverse specie che fioriranno a primavera. Si comincia dai vasi chedevono avere una profondità di circa 20 cm e una larghezza di 50-60 cm. Il terricciodeve contenere 3 parti di torba, 2 di terriccio universale e una di sabbia. Possiamocreare macchie di colore combinando bulbi di anemone, bucaneve, colchici, crocus,giacinto, giglio, iris, tulipano che vanno interrati lasciando uno spazio di circa 4-6cm tra un bulbo e l’altro. Per effetti cromatici particolari chionodoxe, convallarie,fritillarie, muscari e triteleie.

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Hanno detto...L’amore ristora come il calore

del sole dopo la pioggia.William Shakespeare

ALMANACCOBARBANERA

LE NOSTRE RUBRICHE

IN VIGORE DAL 1762

DICE IL PRORBIOPER SAN LUCA TOGLI LA RAPA E METTI

LA ZUCCA“Da San Luca (18 ottobre) cava la rava emeti la zuca” si dice nel Veneto o anche“despica la suca” a Verona: cioè raccoglila rapa e riponi la zucca, da conservareper tante preparazioni invernali. In parti-colare la rapa, carnosa ma poco saporita,è per lo più utilizzata nell’alimentazioneanimale, ma talvolta anche per zuppe dellapiù povera tradizione contadina. A questoproposito in Toscana si dice: “Pepe, nocemoscata e sapa fan buona la rapa”. La sapao saba o anche savor è una salsa preparatabollendo per ore il mosto di uva nera conaggiunta talvolta di noci o altra frutta distagione. Si usa per accompagnare la carnee soprattutto la cacciagione, nella prepa-razione di dolci e anche come bevanda,allungata con acqua. Quanto ai cavoli nonvanno mangiati che dopo SanMichele (29 settem-bre) e quindi inottobre. In Siciliasi dice addiritturache chi li mangia primamuore: “A cu’ manciacavuli prima di SanMicheli, o mori ’umaritu o mori ’amugghieri”.

ASTRONOMIAIL TEMPO DELLE GIORNATE CORTE

Domenica 26 si torna all’ora solare. Tuttipronti allora a spostare le lancette indietrodi un’ora, dalle 03 del mattino di domenicaalle 02 e conquistare così la tanto attesaora in più di sonno. In realtà parlare di ora“solare” non è corretto, perché sempre di“legale” si tratta, in quanto ci si risintonizzacon l’ora del fuso orario che comprendela penisola italiana. Si torna quindi all’oralegale, questa volta invernale, più naturaleper noi. L’ora solare sarebbe invece quellache avendo come riferimento il passaggiodel Sole sul meridiano cambia da una cittàall’altra, anche quando sono vicine su unostesso parallelo.

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di Guglielmo CarrettiFILATELIA

LE NOSTRE RUBRICHE

La lingua italiana è una dellelingue, cosiddette “romanze”,figlie della lingua latina. Que-sta era riuscita ad espandersi

in tutto il mondo, quello facente partedell’Impero romano, e per farlo si eraservita della burocrazia che in tuttol’impero applicava le leggi romane -ovviamente in latino – e della colo-nizzazione dei territori dominati me-diante la stanzialità dei legionari chediffondevano il latino tra le popola-zioni sottomesse, ma dalle quali as-sorbivano anche usi, costumi e lin-guaggi che poi riversavano nelproprio ambito al momento del ritor-no in patria. Le successive invasionibarbariche, dopo la caduta dell’im-pero romano, lasciarono strati ed in-filtrazioni di altri linguaggi - germa-nici, celti, longobardi, franchi, ecc. –che portarono ad una progressiva vol-garizzazione del latino stesso, quindialla base di quella che poi è diventatala lingua italiana, soprattutto ad operadei grandi scrittori e poeti toscani,Boccaccio, Petrarca e più di ogni altroil sommo Dante che espose anche ilsuo pensiero nel De vulgari eloquen-

tia. Fino al 1500 le dispute tra i lette-rati vertevano sulla possibilità di uti-lizzare in toto il toscano come basedella lingua italiana o integrare que-sto con le parlate delle altre regionidella penisola. Si arrivò quindi, conil contributo fra gli altri di Nicolò Ma-chiavelli, di Claudio Tolomei e altristudiosi, alla soluzione prospettata daPietro Bembo che rispettava le mi-gliori tradizioni della letteratura ita-liana fino ad allora prodotta. A ga-ranzia di quest’ultima soluzione nel1583 venne fondata l’Accademia del-la Crusca, tuttora operante, che po-teva dare certezza alle regole dellanostra lingua.Ma bisogna rendersi conto che tuttaquesta disputa si svolgeva sempre inuna ristretta cerchia elitaria, essendola maggioranza della popolazionecompletamente analfabeta e legataal linguaggio del proprio ambito ter-ritoriale. Questo anche fino al XX se-colo, alla prima guerra mondiale,giusto un secolo fa, nel corso dellaquale è noto che una delle difficoltàincontrate dalle autorità militari fuproprio la necessità di amalgamare,

anche dal punto di vista della lingua,soldati provenienti da ogni parted’Italia e con minimi livelli di istru-zione. Fu, successivamente, l’impo-sizione dell’istruzione obbligatoria el’intuizione del regime fascista – piùche altro a fini di propaganda – didiffondere pure nelle campagne letrasmissioni radiofoniche (l’intentoera soprattutto che in ogni remotacasa colonica si potessero/dovesseroascoltare i discorsi del Duce). Fon-damentale fu poi ai tempi nostri ladiffusione delle trasmissioni televisiveoltre alla più generale istruzione sco-lastica.L’emissione filatelica di cui parliamoha anche la caratteristica di essere stataeffettuata congiuntamente alle Ammi-nistrazioni postali della Città del Vati-cano e della Repubblica di San Marinoper la copertura di quella che vienedefinita “area italiana”; comunquel’omaggio è stato opportuno in un mo-mento in cui in Italia il Primo Ministrodeve chiamarsi per forza Premier e ne-gli atti ufficiali la dolorosa “revisionedella spesa” deve essere indicata comespending review. n

OMAGGIO ALLA LINGUA ITALIANA

L’importanza di un dentello nella comunicazione al pubblico è ancora notevole anche se molte circostanze stanno fa-cendo passare nelle seconde linee questo mezzo: la diffusione dei messaggi in Internet, nel radiomobile ma anche ilpoco sostegno da parte delle Amministrazioni postali rendono il francobollo sempre meno diffuso. Uno degli esempiin cui un’emissione filatelica si è felicemente dimostrata espressione di pubblico servizio e degno mezzo di comunica-zione fu, a nostro avviso, il francobollo emesso nel 2009 e dedicato alla lingua italiana per il quale è stata scelta, conbuona intuizione, una rappresentazione della Divina Commedia come significativa espressione della stessa.

francobolli 48:Layout 1 16/10/14 15:42 Pagina 48

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ANGOLO DELLE SOLUZIONI

ORIZZONTALI1 In coppia con Obelix - 5 Nella precedente edizione era chia-mato Fermo - 9 Ferrara - 10 Maria de Lourdes Villiers-Farrow, inarte… - 11 Componente della famiglia Addams - 13 Enna - 14 Fi-nancial Times - 15 Caltanissetta - 17 Nuovo Traduttore Letterario- 18 Escursionisti esteri - 19 Sono sia semi che frutti - 21 Zona altaoperosità - 26 Quelli santi era il nome della periferia delle cittàlombarde e piemontesi - 27 La fata delle Storie di Gipo - 30 BancaRegionale Europea - 32 Li emettono i cavalli - 36 Antica Persia -37 Antico UT - 38 In prima persona - 39 Il suffisso Internet della

ENIGMISTICALE NOSTRE RUBRICHE

SOLUZIONE DEL N. 9 DI ESPERIENZA

SOLUZIONE DEL PRECEDENTE REBUS:Esp. 9: Talismano d’amore

Rami che cadono

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di Lucy

di Ermete Trismegisto

Polonia - 40 Sire - 41 Ermanno regista dell’Alberodegli zoccoli - 42 Cuneo - 47 Pontificie Opere Mis-sionarie - 45 Digione ne è la capitale - 49 Fidanzatadi Braccio di Ferro - 34 Missionarie della… rivela-zione - 35 Fiume più lungo d’Italia - 33 Capelli aLondra - 29 Metallo prezioso - 22 Nome antico dellaThailandia - 53 Asti - 43 Nel Codice da Vinci è unmonaco killer - 54 Il più piccolo Stato dell’Indiacome superficie - 52 Livorno - 55 A Venezia è grande- 57 Belluno - 58 Scienza che si occupa del controllodella materia su scala dimensionale inferiore al mi-crometro - 61 Nuoro - 62 Niente contratto in latino- 63 A Milano mentre era in agonia, vennero fasciatele ruote dei carri per non disturbarlo.

VERTICALI1 Fondò un impero che non gli sopravvisse - 2 Ta-belle di grandezze astronomiche - 3 Si usa per pe-scare - 4 Supereroi mutanti - 5 È anulare a Roma -6 Newton Metro - 7 Arcipelago della Tanzania - 8Vergogna - 12 Fu ucciso da Giuditta - 16 Nome didue torrenti della Lombardia - 20 Ordine cancella

ordine - 23 Inizio ritiro indumenti importanti - 24 AssociazioneItaliana Terapisti Vojta - 25 Romanzo di Baricco - 28 Coltivatosul Nilo - 31 Arido, secco - 33 Collina… a Edimburgo - 35 Prato- 38 Fiume dell’Europa centrale - 39 Devote - 42 Caserta - 43Razza canina - 44 Azienda di promozione turistica - 45 L’Ordi-nale latino di Papa Braschi - 46 Il Ford del Gruppo TNT - 48Aiutò a capire la forza di gravità - 50 Spiriti del Vudu - 51 Ilnome di Somerhalder - 54 Cerchio luminoso che circonda stellee pianeti - 55 Carabinieri - 56 Alessandria - 57 Giornale tedesco- 59 Organizzazione Nazioni Unite - 60 Giro senza o.

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La moneta Aquilotto è disponibile anche nei negozi Bolaffi di: Torino, Via Cavour 17;Milano, Via Manzoni 7; Verona, Corso Cavour 1; Roma, Via Condotti 23.

L’Aquilotto è la preziosa rappresentazione delle monete coniate durante ilVentennio, negli anni fra la marcia su Roma e l’alba della Repubblica.Rappresenta bene lo straordinario connubio fra l’iconografia fascista e il gustoartistico delle incisioni dell’epoca. Pertanto è un esemplare di valore tanto storicoquanto numismatico, una vera perla per gli appassionati di monete antiche.

Come altre monete di questo periodo l’Aquilotto è stato curatopersonalmente da Vittorio Emanuele III, grande appassionato di numismaticaed egli stesso collezionista. Al recto è effigiato il profilo del Re, mentreal verso compare l’aquila appoggiata sul fascio littorio, famosa allegoriatipica dell’iconografia fascista.

Non perda l’occasione di possedere un pezzo di storia del nostro passato.Telefoni al numero 011.562.60.74, o invii un fax al numero 011.517.80.25,o una email a [email protected], o si colleghi al sito internet www.bolafficlub.it,oppure compili e spedisca il coupon qui a fianco.

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