L’esperienza dei santi ci indica come evitare turbamenti e ... · L’esperienza dei santi ci...

3
L’esperienza dei santi ci indica come evitare turbamenti e sterili accanimenti hi è abituato ad ascoltare le confessioni dei fedeli, sa bene quanti buoni cristiani si accusano di essere distratti durante la C preghiera. Se ne dolgono e ammettono, desolati, che, malgrado i loro sforzi, non riescono a rimanere a lungo attenti, neppure durante i momenti più importanti, come la celebrazione eucaristica o la comunione. Su un problema così comune e sempre attuale è bene avere qualche idea chiara che aiuti prima di tutto a evitare ingiustificati turbamenti o sterili accanimenti, poi a vedere quel che è possibile fare per migliorare la nostra attenzio ne mentre parliamo con Dio. Per trovare principi sicuri non possiamo far altro che rivolgerci all'esperienza cristiana e in particolare a quella tramandata dai più sicuri testimoni di vita. L'aver distrazioni involontarie durante la preghiera non deve crearci timori o turbamenti, dato che è un fatto comune di cui più o meno, anche per diversità di carattere, tutti soffrono, anche i santi. Santa Teresa di Gesù scrive, in una lettera del 1581 (un anno prima della morte!) a Don Sancho d'Avila: "Distrazioni nella recita dell'ufficio divino ne ho anch'io, e forse per colpa mia, ma voglio credere che procedano da debolezza di testa. Penso che sarà altrettanto di lei. Non lo

Transcript of L’esperienza dei santi ci indica come evitare turbamenti e ... · L’esperienza dei santi ci...

Page 1: L’esperienza dei santi ci indica come evitare turbamenti e ... · L’esperienza dei santi ci indica come ... di essere distratti durante la C ... particolare a quella tramandata

L’esperienza dei santi ci indica comeevitare turbamenti e sterili accanimenti

hi è abituato ad ascoltare le

confessioni dei fedeli, sa bene

quanti buoni cristiani si accusano

di essere distratti durante la C

preghiera. Se ne dolgono e ammettono,

desolati, che, malgrado i loro sforzi, non

riescono a rimanere a lungo attenti, neppure

durante i momenti più importanti, come la

celebrazione eucaristica o la comunione.

Su un problema così comune e sempre

attuale è bene avere qualche idea chiara che

aiuti prima di tutto a evitare ingiustificati

turbamenti o sterili accanimenti, poi a vedere

quel che è possibile fare per migliorare la

nostra attenzio ne mentre parliamo con Dio.

Per trovare principi sicuri non possiamo far

altro che rivolgerci all'esperienza cristiana e in

particolare a quella tramandata dai più sicuri

testimoni di vita.

L'aver distrazioni involontarie durante la

preghiera non deve crearci timori o turbamenti,

dato che è un fatto comune di cui più o meno,

anche per diversità di carattere, tutti soffrono,

anche i santi.

Santa Teresa di Gesù scrive, in una lettera del

1581 (un anno prima della morte!) a Don Sancho

d'Avila: "Distrazioni nella recita dell'ufficio

divino ne ho anch'io, e forse per colpa mia, ma

voglio credere che procedano da debolezza di

testa. Penso che sarà altrettanto di lei. Non lo

Page 2: L’esperienza dei santi ci indica come evitare turbamenti e ... · L’esperienza dei santi ci indica come ... di essere distratti durante la C ... particolare a quella tramandata

sa forse il Signore che quando ci mettiamo a recitare, vogliamo recitar bene? Me ne sono confessata dal P. Maestro fra Domenico, il quale mi ha detto di non farne caso. Altrettanto dico a lei, perché il male è incurabile".

Anche all'altra Teresa, di Lisieux, succede di distrarsi, addirittura dopo la comunione:

"Mi pare, quando Gesù discende nel mio cuore, che sia contento di vedersi ricevuto così bene, ed anch'io sono contenta. Tutto ciò non impedisce alle distrazioni e al sonno di venire a farmi visita, ma, uscendo dal ringraziamento e vedendo che l'ho fatto tanto male, risolvo di stare tutta la giornata in azione di grazie" (Autobiografia).

San Francesco di Sales rassicura così le sue suore della Visitazione: "Riguardo all'orazione, essa non è meno utile all'anima, né meno cara a Dio, allorché si soffrono tante distrazioni: anzi, può essere che ci torni più utile che se provassimo molta consolazione, perché allora costa più fatica. Ciò che importa è la fedeltà nel respingere queste distrazioni e nel non intrattenersi volontariamente in esse" (Trattenimenti spirituali).

Come si vede dalle ultime parole citate, i nostri santi non i nsegnano a non tener conto delle distrazioni o a lasciarle dominare tranquillamente, ma solo ad accettarle come effetto normale della nostra debolezza, senza pretendere di eliminarle completamente.

P o s s i a m o p u r e o s s e r v a r e c h e nell'insegnamento di Gesù sulla preghiera non

troviamo nessuna parola sulle distrazioni, ma

solo l'esortazione a pregare con perseveranza e

umiltà nella piena fiducia in Dio Padre nostro.

Lo stesso diciamo per i resto del Nuovo

Testamento, anzi per tutta la Bibbia, dove il

rimprovero del Signore si rivolge piuttosto a chi

prega con le labbra, ma ha il cuore lontano da lui

(cf. Is 29,13; Mt. 15,7).

Da quanto dice la Scrittura deduciamo che

Dio guarda soprattutto alle disposizioni

dell'anima di chi prega. Al limite, una preghiera

disturbata dal ronzio delle distrazioni, ma fatta

con umiltà e fiducia, può valere ben più di una

preghiera attenta ma con deboli disposizioni

interiori.

Quanto abbiamo detto non vuoi essere certo

un elogio delle distrazioni. Esse restano un

disturbo, un difetto da cui bisogna correggersi,

anche se la lotta contro di esse risulta difficile e

non se ne vedono in breve tempo i risultati.

Vediamo allora che cosa è possibile fare per

favorire la nostra attenzione.

In primo piano mettiamo il raccoglimento

abituale del cuore e quindi la fuga dalla

dissipazione.

Come possiamo pretendere di metterci in

dialogo raccolto con Dio o con la Vergine Maria

o con gli angeli e i santi, se la nostra mente è

vagabonda, se è occupata abitualmente da

pensieri vani, inutili o dannosi, da curiosità, da

preoccupazioni non necessarie!

Se, per esempio, una persona ha

passato due ore davanti al televisore

per seguire, magari tutta eccitata,

una partita di calcio, difficilmente

passerà alla celebrazione dei Vespri

o alla meditazione col pensiero tutto

rivolto al Signore.

Non è facile passare dalla contemplazione televisiva alla celebrazione dei Vespri

Page 3: L’esperienza dei santi ci indica come evitare turbamenti e ... · L’esperienza dei santi ci indica come ... di essere distratti durante la C ... particolare a quella tramandata

Con ogni probabilità continuerà a seguire i

calciatori con la fantasia.

Di esempi del genere se ne possono portare

tanti e, da questo punto di vista, le distrazioni sono

colpevoli nella loro causa.

Ci sono altri stati d'animo da cui l'attenzione a

Dio viene distolta. Pensiamo all'agitazione

provocata da qualche r isent imento o

dall'eccessiva preoccupazione per le cose da fare

o da qualche affetto disordinato. Il dialogo col

Signore dovrebbe aiutarci a risolvere questi

problemi e a riportare la pace nel cuore,

invocando il suo aiuto, rimettendo ordine dentro

di noi e unendoci alla sua volontà. Se non

facciamo questo, è chiaro che la nostra preghiera

resterà disturbata.

Sarebbe importante vedere pure quali sono i

pensieri che più frequentemente ci distraggono. È

un esame che aiuta a individuare i sentimenti

negativi da cui bisognerà cercare di liberarsi.

Tuttavia il rimedio più efficace per eliminare,

sia pure non totalmente, le distrazioni nella

preghiera è la ricerca continua di Dio, l'amore per

lui di cui il cuore è costantemente occupato, il

desiderio di vivere solo per lui senza lasciarsi

distogliere da altri amori o interessi.

Più Dio sarà oggetto dei

n o s t r i d e s i d e r i , p i ù

difficilmente altri pensieri ci

disturberanno nel nostro

colloquio con lui. A volte forse

ci lasceremo distrarre da

pensieri diversi da quelli in cui è

occupata nel momento la nostra

orazione, ma sempre pensieri

che riguardano le cose del Signore.

Lasceremo cioè Dio per Dio: saranno le

migliori delle nostre divagazIoni.

Terminiamo con qualche consiglio

pratico.

Se ci accorgiamo di essere distratti mentre

stiamo pregando, non ricominciamo daccapo

le nostre orazioni: sarebbe un accanimento

che facilmente innervosisce, senza sapere se

poi nelle preghiere ripetute saremo più attenti.

Diciamo ancora che, contrariamente a

quanto pensano molti, una preghiera

involontariamente distratta non è una

preghiera che non vale niente, purché ci si

metta a pregare con retta intenzione e con i

debiti sentimenti del cuore. È come se

andassimo a far visita a un infermo per

confortarlo e, mentre stiamo con lui, la nostra

mente divagasse. Non stiamo attenti, ma

stiamo lì per compiere un'opera di carità e la

compiamo.

Infine, abituiamoci, prima di pregare, a

invocare lo Spirito Santo perché ci aiuti a

rivolgerci al Padre con attenzione, amore e

devozione. È per mezzo di lui che, secondo

san Paolo, ci rivolgiamo a Dio, chiamandolo,

come Gesù: "Abbà, Padre" (Rm 8,15).

Le distrazioni involontariesono un fatto comune,di cui tutti soffriamo.