Dizionario di scultura contemporanea

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Agostino di Duccio Firenze 1418 - Perugia 1481 Scultore italiano L’artista, nato a Firenze, nel 1441 fu esiliato per furto, pertanto operò quasi sempre fuori dalla sua città di origi- ne. Nel 1442 esegue le Storie di San Giminiano, per il Duomo di Modena, dove si mostra influenzato da Miche- lozzo. Nel 1446 è a Venezia, dove può conoscere gli esem- pi della scultura tardogotica locale. Il suo capolavoro è la decorazione del Tempio Malatestia- no di Rimini, eseguita tra il 1449 e il 1455. In quest’opera il suo stile è ormai maturo, le forme sono risolte in puri ritmi lineari e il tono generale è quello paganeggiante della corte di Sigismondo Pandolfo Malatesta. La tendenza al decorativismo si accentua nella facciata marmorea della Chiesa di San Bernardino a Perugia, realizzata tra il 1457 e il 1461. Meno significative le ultime opere, eseguite nel corso degli anni Settanta. Algardi, Alessandro Bologna 1595 - Roma 1654 Scultore italiano Nato a Bologna, l’Algardi si formò inizialmente all’Acca- demia di Ludovico Carracci e studiò scultura con Giulio Cesare Conventi. Dopo aver trascorso qualche anno a Mantova, giunse nel 1625 a Roma. Qui, grazie alle racco- mandazioni del Duca di Mantova entrò subito in contatto con il cardinale Ludovico Ludovisi, bolognese anch’egli e proprietario di una ricca collezione di statuaria antica. Fu il cardinale a commissionargli il restauro di alcune sculture A Storia dell’arte Einaudi

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  • Agostino di DuccioFirenze 1418 - Perugia 1481Scultore italianoLartista, nato a Firenze, nel 1441 fu esiliato per furto,pertanto oper quasi sempre fuori dalla sua citt di origi-ne. Nel 1442 esegue le Storie di San Giminiano, per ilDuomo di Modena, dove si mostra influenzato da Miche-lozzo. Nel 1446 a Venezia, dove pu conoscere gli esem-pi della scultura tardogotica locale.Il suo capolavoro la decorazione del Tempio Malatestia-no di Rimini, eseguita tra il 1449 e il 1455. In questoperail suo stile ormai maturo, le forme sono risolte in puriritmi lineari e il tono generale quello paganeggiante dellacorte di Sigismondo Pandolfo Malatesta. La tendenza aldecorativismo si accentua nella facciata marmorea dellaChiesa di San Bernardino a Perugia, realizzata tra il 1457e il 1461. Meno significative le ultime opere, eseguite nelcorso degli anni Settanta.

    Algardi, AlessandroBologna 1595 - Roma 1654Scultore italianoNato a Bologna, lAlgardi si form inizialmente allAcca-demia di Ludovico Carracci e studi scultura con GiulioCesare Conventi. Dopo aver trascorso qualche anno aMantova, giunse nel 1625 a Roma. Qui, grazie alle racco-mandazioni del Duca di Mantova entr subito in contattocon il cardinale Ludovico Ludovisi, bolognese anchegli eproprietario di una ricca collezione di statuaria antica. Fuil cardinale a commissionargli il restauro di alcune sculture

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  • mentre, le prime committenze di rilievo, gli giunsero gra-zie ai contatti con lamico Domenichino. Lo scultore la-vor a fianco dellormai famoso concittadino nella Cappel-la Bandini in San Silvestro al Quirinale, dove esegu le sta-tue di Maria Maddalena e San Giovanni Evangelista (c.1628). Laffermazione dellAlgardi in Roma progred assailentamente. Nel 1640, ormai quarantenne, divenne Princi-pe dellAccademia di San Luca e gli furono affidati i primigrandi incarichi: la tomba di Papa Leone XI in San Pietroe la statua di San Filippo Neri e langelo per la sagrestia diSanta Maria in Vallicella. Lelezione al soglio pontificio diInnocenzo X nel 1644 segn la definitiva affermazionedellartista, impegnato, negli anni successivi, sia comescultore che come architetto. In questo ambito sopraintesealla costruzione e alla decorazione della villa di Belrespiro,presso porta San Pancrazio (1644-52), per il cardinale Ca-millo Pamphilj. Maggiori furono per gli impegni in scul-tura; gli anni del pontificato Panfilj coincisero con lesecu-zione del rilievo con lIncontro tra Leone I e Attila per laCappella della Colonna in San Pietro (1646-53), della Sta-tua di Innocenzo X, in bronzo, oggi nel Palazzo dei Con-servatori (1645-50), del Martirio di San Paolo per la chie-sa di San Paolo a Bologna (1647) e delle numerose serie dibusti ritratto, tra cui spicca il Busto di Olimpia Maidolchi-ni Pamphilj (c. 1646) della Galleria Doria a Roma.

    Ammannati, Bartolomeo Settignano 1511 - Firenze 1592Scultore e architetto italianoNacque a Settignano, presso Firenze, nel 1511. Comp ilproprio apprendistato artistico nella bottega del fiorentinoBaccio Bandinelli e in seguito si rec a Venezia, dove nel1540 collabor con Jacopo Sansovino alla decorazione del-la Libreria Marciana. Nello stesso periodo fu operoso an-che a Firenze. Qui scolp il gruppo marmoreo della Vitto-ria, in origine destinato al monumento Nari per la chiesadella Santissima Annunziata (ora al Museo del Bargello).Nel 1550 si spost a Roma, introdotto da Giorgio Vasarialla corte di Papa Giulio III. Lo stesso anno spos a Urbi-no la poetessa Laura Battiferri, della quale Agnolo Bronzi-no esegu il noto ritratto. Tornato a Firenze nel 1555,lAmmannati divent scultore e architetto ufficiale dellacorte dei Medici. Egli partecip, cos, alla celebrazione delpotere di Cosimo I, che intendeva affermare il proprio

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  • ruolo ufficiale di sovrano del granducato anche attraversola realizzazione di opere a destinazione pubblica.Per Palazzo Vecchio progett una fontana, con le personi-ficazioni di Arno, Arbia e Terra, ora smembrata e conser-vata al Museo del Bargello. Per il grande bacino dacquadella Villa Medicea di Castello, poco fuori Firenze, esegula colossale statua dellAppennino, nota anche come Gen-naio. Sempre per Cosimo I realizz la grande e ben notaFontana del Nettuno, posta in Piazza della Signoria, da-vanti allomonimo Palazzo, dimora granducale. Domina alcentro della vasca la gigantesca figura del dio marino, inmarmo bianco, chiamato dai fiorentini il Biancone. Lattivit di archietto di Bartolomeo Ammannati annove-ra la progettazione di molti palazzi fiorentini fra cui Palaz-zo Giugni e Palazzo Ramirez Montalvo.

    Andrea PisanoPontedera 1290 ca. - Orvieto dopo il 1348Scultore italianoFiglio di Ser Ugolino di Nino, notaio di Pisa, lo scultoreAndrea Pisano noto anche con il nome di Andrea daPontedera. Le prime notizie sicure riguardano lesecuzionedella porta bronzea del Battistero di Firenze, firmata dal-lartista e datata 1330; contrariamente alla consuetudine,questa data si riferisce allinizio dei lavori, terminati nel1336 e condotti con lausilio di vari collaboratori. Allamorte di Giotto, nel 1337, venne affidato ad Andrea ilruolo di Capomastro dellOpera del Duomo, carica che loport ad occuparsi soprattutto della continuazione delCampanile avviato da Giotto. Lo scultore esegu le formel-le raffiguranti le Storie della Genesi, le Arti meccaniche,forse su disegno di Giotto, ed inoltre quelle con le Virt, iPianeti, le Arti Liberali e i Sacramenti. Dopo la caduta delsignore di Firenze Gualtieri di Brienne, cacciato dalla cittnel 1343, Andrea si rec probabilmente a Pisa, dove ese-gu con laiuto della bottega la tomba del vescovo Saltarel-li nella chiesa di Santa Caterina. Nel 1347-48 lo scultore documentato a Orvieto, come responsabile del cantieredella Cattedrale e impegnato soprattutto nel restauro dellafacciata. Per decorare uno dei portali laterali, Andrea sifece inviare dalla sua bottega di Pisa un gruppo marmoreoraffigurante la Madonna e due angeli, conservato ora nelMuseo dellOpera del Duomo di Orvieto. Nel 1349 il ruo-lo di capomastro della Cattedrale fu affidato al figlio di

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  • Andrea, Nino Pisano; non noto se lincarico fu dovutoalla morte del padre oppure al suo ritorno in Toscana. Po-trebbero infatti essere riferite allultima attivit di Andreale due bellissime Madonne marmoree scolpite per la chiesadi Santa Maria della Spina a Pisa. Sepolto nella Cattedraledi Firenze, lo scultore era sicuramente gi morto nel 1358.

    Antelami, Benedetto 1150 ca. - 1230Scultore e architetto italianoAttivo fra il 1170 e il 1220, Benedetto Antelami facevaparte probabilmente di quei costruttori provenienti dallavalle dIntelvi noti con il nome di magistri Antelami,derivato dalla loro provenienza. Formatosi in Francia, frala Provenza e lIle de France, la mano dellartista statariconosciuta in alcuni capitelli del chiostro di San Trophi-me ad Arles, eseguiti intorno al 1165-70. Giunto in Italia,il maestro fu attivo in varie regioni dellItalia settentriona-le. A Parma si occup inizialmente della sistemazione delcoro della Cattedrale, lavoro del quale rimangono oggi lacattedra espiscopale e un rilevo con la Deposizione datato1178, gi parte di un pulpito quadrangolare. Fra il 1170 eil 1190 Benedetto Antelami fu anche impegnato nella co-struzione del Duomo di Borgo San Donnino, lattuale Fi-denza, eseguendo i rilievi della facciata, rimasta incompiu-ta. Dal 1196 il maestro fu responsabile della costruzione edella decorazione del Battistero di Parma, per il quale rea-lizz gli splendidi rilievi policromi dei portali e la decora-zione interna costituita da sculture di tema religioso e pro-fano, quali la raffigurazione dei Mesi e delle Stagioni. Al-lartista sono stati riferiti talvolta anche il progetto per lachiesa di SantAndrea a Vercelli, la prima chiesa goticaitaliana ispirata a modelli francesi, e due sculture di leoninella chiesa di San Lorenzo a Genova, parte di un perdutopulpito.

    Arnolfo di CambioColle Val dElsa 1245 ca. - Firenze 1302Archietto e scultore italianoNativo di Colle Val dElsa, Arnolfo di Cambio documenta-to fra il 1265 e il 1267 nella bottega di Nicola Pisano, con laquale probabilmente partecip allesecuzione dellArca diSan Domenico nellomonima chiesa di Bologna. Le apertureverso il gotico transalpino che caratterizzano soprattutto le

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  • invenzioni architettoniche di Arnolfo hanno tuttavia indottoad ipotizzare anche una possibile formazione nel cantiere ci-stercense della chiesa di San Galgano, in provincia di Siena.Alla fine degli anni Settanta il pittore si trasfer in Umbriadove nel 1281 esegu la Fontana Minore di Perugia, oggismembrata. Di questo lavoro si conservano nella GalleriaNazionale alcuni frammenti che rappresentano figure diParalitici, noti convenzionalmente con il nome di Assetati. probabile che Arnolfo sia giunto a Perugia con la bottegadi Nicola e Giovanni Pisano, ai quali nel 1278 era statacommissionata lesecuzione della Fontana Maggiore. AdOrvieto, nella chiesa di San Domenico, Arnolfo esegu latomba del Cardinale De Braye, morto nel 1282. Le singoleparti del monumento, composto originariamente da unastruttura architettonica e da alcune sculture, furono proba-bilmente inviate da Roma dove lartista si era recato allini-zio degli anni Ottanta chiamato dal re Carlo dAngi. Perquestultimo Arnolfo esegu un grande ritratto marmoreo,parte di un monumento celebrativo oggi perduto. Contem-poraneamente lo scultore ricevette importanti commissionianche dalla chiesa romana; per Bonifacio VIII, papa fra il1294 e il 1303, esegu il monumento sepolcrale, conservatoancora in parte nelle Grotte Vaticane. Rispettivamente nel-le chiese di San Paolo fuori le Mura e in Santa Cecilia inTrastevere realizz due cibori, il secondo dei quali firmatoe datato 1293. La feconda attivit romana testimoniataanche dai frammenti del monumento Annibaldi nella chie-sa di San Giovanni in Laterano e dal Presepe per la Chiesadi Santa Maria Maggiore, probabilmente commissionatodal papa francescano Niccol IV. Alla fine degli anni No-vanta Arnolfo rientr a Firenze dove gli venne affidato ilprogetto per la cattedrale di Santa Maria del Fiore, fondatanel 1296. Lartista esegu anche alcuni gruppi scultorei perla decorazione della facciata, conservati nel locale MuseodellOpera del Duomo. Allartista, scomparso fra il 1302 eil 1310, sono tradizionalmente attribuiti anche i progettiarchitettonici della chiesa di Santa Croce e del Palazzo deiPriori, meglio noto come Palazzo Vecchio.

    Arp, HansStrasburgo 1887 - Basilea 1966Pittore e scultore tedescoDopo aver studiato pittura alla Scuola darte di Weimar(1905) e poi allAcadmie Julian a Parigi (1908), Arp si

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  • trasferisce in Svizzera, a Weggis, un villaggio sulle rive dellago dei Quattro Cantoni. Qui incontra altri pittori, con iquali fonda nel 1911 il Moderne Bund. A questi si ag-giungono altri importanti incontri: nel 1912 conosce aMonaco Kandinskij e partecipa alla celebre mostra delBlaue Reiter, in seguito entra in contatto a Parigi conDelaunay, Modigliani, Picasso ed Apollinaire e a Coloniacon Max Ernst. Nel 1915 si rifugia in Svizzera e dipingele sue prime opere astratte, ottenute dallintersecarsi dielementi rettilinei e piani cromatici. Inizia poi a frequen-tare il Cabaret Voltaire di Zurigo e diventa uno dei pro-motori ed animatori del movimento dada, sperimentando isuoi primi rilievi policromi, e spregiudicate composizionidi oggetti. La sua opera si affida spesso al caso, inventa unlinguaggio astratto, popolato di forme colorate ritagliatenel legno o nella pietra e sovrapposte a comporre rilievipolicromi che non hanno alcun riferimento naturalisticoma che risultano apparentemente del tutto naturali. AZurigo collabora a svariate iniziative dadaiste, fondandocon Janco lAssociation des Artistes Rvolutionnaires,organizzando con Ernst e Baargeld il gruppo di Colonia,creando il Fotogaga, stringendo rapporti a Berlino conEl Lissitskij e Schwitters.Nel 1925 partecipa alla prima collettiva surrealista pressola galleria Pierre di Parigi.Nei due anni successivi lavora con la moglie Sophie Taeu-ber e larchitetto Theo Van Doesburg alla decorazione delcaf-dansant LAubette a Strasburgo, per poi aderire aigruppi davanguardia Cercle e Carr e Abstraction-Cra-tion realizzando, a partire dal 1930, sculture a tutto ton-do, cui d forme vagamente organiche e papiers dchirs(carta su carta strappata a mano). Nel dopoguerra lavorain America a importanti opere pubbliche. Nel 1954 il Pre-mio internazionale per la scultura assegnatogli alla Bienna-le di Venezia ne ha segnato la definitiva consacrazione.

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  • Bandinelli, BaccioFirenze 1493 - 1560Scultore e pittore italianoIl Bandinelli si form come scultore presso il fiorentinoGiovan Francesco Rustici, nel clima del manierismo fio-rentino elaborato sulle opere lasciate nella citt da Miche-langelo, Leonardo e Raffaello. Come tutti gli scultori atti-vi a Firenze intorno alla met del secolo (Ammannati,Giambologna, ecc.) sub il fascino della scultura di Miche-langelo e in particolar modo del David. Questa gigantescastatua collocata in Piazza della Signoria divenne un model-lo di espressione eroica della figura umana, riproposto daBandinelli nellErcole e Caco scolpito nel 1534 e collocatonella medesima piazza: la scultura denota uninterpretazio-ne superficiale e retorica del linguaggio michelangiolesco.Molto pi autonomo il Bandinelli fu in altre sculture, co-me i rilievi del coro di Santa Maria del Fiore, dove inter-pret in chiave quasi astratta lo stile del Buonarroti. Comeritrattista di corte Bandinelli scolp inoltre un Busto e unaStatua di Cosimo I.

    Barye, AntoineParigi 1795 - 1875Scultore franceseAntoine Barye si colloca tra i principali protagonisti dellastatuaria francese del XIX secolo. A quindici anni inizi ilsuo apprendistato presso un incisore di metalli, indirizzan-dosi solo in seguito verso la scultura. Desideroso di ap-prendere il disegno, lanno seguente entr nello studio diGros. Fu uno dei massimi scultori del XIX secolo, ma non

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  • va trascurata la sua attivit di pittore, o meglio di acque-rellista. I suoi acquerelli rappresentanti animali sono con-servati al Louvre e allepoca riscossero il favore del pubbli-co ancor prima delle sue sculture. Il debutto come scultoreavvenne al Salon del 1827 con dei semplici busti-ritratto.Nel 1831, attir lattenzione della critica con le opere SanSebastiano e Tigre che divora una preda, al Louvre. In se-guito, si dedic prevalentemente ai bronzetti di piccoloformato, raffiguranti animali esotici spesso impegnati inlotte e temi mitologici. Alcuni bronzetti divennero model-li per sculture monumentali; il Leone con il serpente delLouvre fu realizzato nel 1855 in grande formato per esserecollocato alle Tuileries. Espresse una grande abilit artisti-ca anche nelle sculture di figure, quali ad esempio Teseo eil Minotauro del Louvre e le Tre Grazie, Giunone, SantaClotilde e Napoleone I. Le sue opere dimostrano una gran-de attrazione nei confronti dellarte assira e dellanticaGrecia.

    Bartolini, Lorenzo Prato 1777 - Firenze 1850Scultore italianoDi umili origini, Bartolini nacque a Savignano presso Pra-to. Nel 1795 lavor in alcuni laboratori di alabastrai a Fi-renze e a Volterra, dove ebbe modo di conoscere le inci-sioni di Flaxman. Tornato a Firenze fu ammesso allAcca-demia di Belle Arti. Nel 1799 si arruola come disegnatoreal seguito di un generale francese, col quale si reca a Pari-gi. Grazie allinteressamento di Elisa Baciocchi, sorella diNapoleone, riesce ad entrare nello studio di David doveconosce il giovane Ingres. Nel 1802 partecipa al Prix deRome giungendo secondo. Tra il 1805 e il 1807 lavora alBusto di Napoleone (Parigi, Louvre) e al bassorilievo conla Battaglia di Austerlitz per la colonna di Place Vendme.Nel 1807 nominato dalla Baciocchi professore di Scultu-ra allAccademia di Carrara. In questo periodo realizza lastatua monumentale di Napoleone (Bastia, corso San Ni-cola) e il ritratto di Madame Eynard Lullin (Ginevra, Pa-lazzo Eynard). Nel 1814 in seguito alla caduta di Napoleo-ne, molte delle sue opere vengono distrutte. Torna a Fi-renze dove, dopo un periodo di difficolt anche economi-ca, ha inizio la sua attivit pi feconda. Del 1818 LAm-mostatore e del 1824 La Carit educatrice, acquistata dalGranduca di Toscana. Nel 1820 ospita Ingres, che sog-

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  • giorna a Firenze fino al 1824. Nel 1830 riceve la commis-sione per il monumento Demidoff, portato a termine dal-lallievo Pasquale Romanelli, e nel 1835, su commissionedi Rosa Trivulzio, esegue la celebratissima Fiducia in Dio(Milano, Museo Poldi Pezzoli). Dal 1837 al 1844 lavora almonumento funebre della principessa Sofia ZamoyskaCzartoryska (Firenze, Santa Croce). Nel 1839 ottiene lacattedra di Scultura allAccademia di Firenze. Dei suoi ul-timi anni sono il monumento Niepper (Parma, chiesa dellaSteccata), il monumento a Leon Battista Alberti (Firenze,Santa Croce) e la Ninfa dello scorpione (San Pietroburgo,Museo dellErmitage) esposta nel 1845 al Salon di Parigidove fu molto ammirata da Baudelaire.

    Benedetto da Maiano Maiano, Firenze 1442 - Firenze 1497Architetto e scultore italianoLa sua opera architettonica prende le mosse dallesempiobrunelleschiano per elaborare uno stile rigoroso ed equili-brato, come si pu notare nel Palazzo Strozzi di Firenze(1487), dove collabora con Simone del Pollaiolo detto ilCronaca, e nel Portico di Santa Maria delle Grazie adArezzo. Come scultore lavor spesso in societ col fratelloGiuliano, ma ricerc uno stile personale caratterizzato daun pronunciato plasticismo e da un gusto per effetti pittori-ci e per la resa particolareggiata dei dettagli. Si cimentprevalentemente nelle tecniche della scultura in marmo edella scultura lignea, impegnandosi anche nellintaglio. Trale sue opere scultoree pi significative si possono ricordare:il Ritratto di Pietro Mellini (1474), il pulpito di Santa Cro-ce (1472-75), la porta intarsiata della Sala dei Gigli in Pa-lazzo Vecchio, due lunette per la Basilica della Santa Casadi Loreto (1484-87), la tomba di Filippo Strozzi, nellomo-nima cappella in Santa Maria Novella a Firenze.

    Bernini, Gian Lorenzo Napoli 1598 - Roma 1680Scultore e architetto italianoGian Lorenzo Bernini nacque a Napoli da Pietro, scultoretoscano attivo in quel momento alla Certosa di San Marti-no, e attorno al 1605 si trasfer con la famiglia a Roma.Nellarco della sua lunga vita lasci la citt solo nel 1665,allapice della fama, perch chiamato da Luigi XIV a Pari-gi. Comp la sua formazione artistica nella bottega del pa-

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  • dre, edicandosi allo studio dei grandi maestri del Cinque-cento e della statuaria antica, in particolare dei modelli el-lenistici. Lartista rivel il suo precoce talento nei gruppimarmorei Enea e Anchise, il Ratto di Proserpina, David,Apollo e Dafne, eseguiti su commissione del cardinale Sci-pione Borghese tra il 1619 e il 1625. Lo scultore rimase alservizio del Cardinale fino al 1624. Lascesa al soglio pontificio di Urbano VIII Barberini assi-cur a Bernini un posto di rilievo nella vita artistica roma-na. Nel 1629 fu eletto architetto di San Pietro. La sua at-tivit nella Basilica, iniziata nel 1624 con la commissionedel Baldacchino, lo occup dagli anni Trenta fino alla mor-te. Per San Pietro Bernini esegu la tomba di Urbano VIII(1639-47), la statua equestre di Costantino (1654-68), ilSan Longino (1629-38), la scenografica Scala Regia (1663-66) oltre alla spettacolare Cattedra (1656-66) e al colonna-to antistante la basilica (1656-1667). Importanti opere ar-chitettoniche dellartista sono il palazzo di Montecitorio(1650-55), la chiesa di SantAndrea al Quirinale (1658-70), e i progetti commissionati da re Luigi XIV per il pa-lazzo del Louvre che, per, non vennero realizzati perchgiudicati incompatibili con il gusto classicista e le esigenzeabitative francesi. Al nome di Bernini sono associate an-che alcune celebri fontane romane, dalla Fontana dei Fiu-mi (1648-51) in piazza Navona a la Fontana del Tritone inpiazza Barberini (1640). Inoltre lartista esegu un cospi-cuo numero di ritratti scultorei tra i quali Scipione Bor-ghese (1632, Galleria Borghese, Roma) e Costanza Buona-relli (1635, Museo del Bargello, Firenze). Grandi esempidella spiritualit barocca sono opere come lEstasi di SantaTeresa (1647-52, Roma, Santa Maria della Vittoria, Cap-pella Cornaro) e la beata Ludovica Albertoni (1671-74,Roma, San Francesco a Ripa).

    Bernini, Pietro Sesto Fiorentino 1562 - Roma 1629Scultore italianoPadre di Gian Lorenzo, anchegli scultore fu attivo a Firen-ze, sua citt natale, a Roma e a Napoli dove risiedette dal1584 al 1604, quando si trasfer di nuovo a Roma. Qui ese-gu rilievi per Santa Maria Maggiore, SantAndrea dellaValle e per Villa Borghese e per il parco fantastico di Ca-prarola. La sua cultura tardomanierista ricevette a Roma,grazie ai contatti con il Mariani e il Mochi, un nuovo im-

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  • pulso. Ne deriv lenfatizzazione delle torsioni nelle caria-tidi del monumento funebre a Clemente VII nella CappellaPaolina e il tentativo di imprimere moto mediante le vibra-zioni luministiche nel San Giovanni Battista per SantAn-drea della Valle. Su questo virtuosistico magistero educ ilfiglio. Del 1627-29 la sua fontana della Barcaccia in piaz-za di Spagna (da alcuni attribuita a Gian Lorenzo).

    Berruguete, Alonso Paredes de Nava 1486 ca. - Toledo 1561Pittore e scultore spagnoloFiglio di Pedro, vive per circa un decennio in Italia, doveentra in contatto con i manieristi toscani ed influenzatoda Michelangelo. Ritornato in Spagna, diventa pittore dicorte di Carlo V ma attivo soprattutto come scultore.Fonde elementi della cultura italiana con la tendenza rea-listica spagnola allinterno di uno stile altamente dramma-tico.

    Bertoldo di GiovanniFirenze 1420 ca. - 1491Scultore e medaglista italianoRitenuto da alcuni figlio illegittimo dei Medici, svolseuna precoce attivit presso la bottega di Donatello, colla-borando col maestro al basamento della Giuditta e ad al-tre sculture. Ben presto entr a far parte della cerchia diLorenzo il Magnifico, come testimonia la medaglia da luieseguita per la congiura dei Pazzi, nel 1478. Lopera diBertoldo costituita da medaglie, statuette e rilievi inbronzo tra i quali la Battaglia, la Crocifissione e unaPiet, conservati al museo del Bargello a Firenze. Ma nel settore dei bronzetti che egli offr il suo massimo con-tributo. Bertoldo si esprimeva con un accentuato reali-smo, che infondeva in forme mosse da una certa violenzaespressiva e sbalzate in pieno rilievo. Disegn (senza pe-raltro eseguire) il fregio in terracotta invetriata, con lE-saltazione di Lorenzo de Medici per la villa di Poggio aCaiano, e i dodici rilievi in stucco nel cortile del palazzoScala-Gherardesca. Il compito di restauratore e precetto-re di giovani artisti che egli svolse presso il giardino diSan Marco una scuola darte frequentata anche da Mi-chelangelo testimoniato anche dalla presenza in pa-lazzo Medici di una stanza a lui destinata, nella quale tra-scorse gli ultimi anni della sua vita.

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  • Bistolfi, LeonardoCasale Monferrato 1859 - Torino 1933Scultore italianoCompiuti gli studi a Brera, realizza una serie di sculturefunerarie di stile patetico, simbolista e floreale, dal model-lato morbidamente pittorico (Langelo della morte, per latomba Brayda a Torino, la Sfinge della tomba Pansa a Cu-neo, Il sogno, Lolocausto, La purificazione per cimiteridella Lombardia e del Piemonte), oltre a lastre a bassorilie-vo (Le lacrime, 1902-05, Galleria Civica dArte Moderna).Un moderato verismo si ritrova nelle statue celebrative diLombroso a Verona (1922) e in certi busti, tra cui quellodi De Amicis e di Giacosa. Bistolfi anche disegnatore(Manifesto della prima esposizione darte decorativa mo-derna, Torino) e autore di medaglie.

    Bonanno PisanoPisa, XII secoloScultore e architetto italiano uno dei principali protagonisti dellarte romanica in Italia,capace di sviluppare un linguaggio originale ed autonomobasato sulla fusione di elementi bizantini, classicheggianti eoltremontani. A lui si attribuisce tradizionalmente il proget-to e la realizzazione della prima fase dei lavori del Campani-le di Pisa. La sua attivit di scultore fu predominante e loport allesecuzione della porta reale del Duomo di Pisa,realizzata nel 1180 in bronzo e successivamente distruttanellincendio del 1565. Allo stesso giro di anni risale la por-ta di San Ranieri, collocata nel transetto destro del Duomodi Pisa, le cui imposte bronzee narrano in venti formelle iprincipali episodi della Vita di Cristo. Al 1186 risale lesecu-zione della porta della Cattedrale di Monreale, su cui sonoraffigurate Storie del Vecchio e del Nuovo Testamento. Lo-pera firmata da Bonanno civis pisanus e fu probabilmenterealizzata a Pisa nello stesso periodo della porta di San Ra-nieri; entrambe le opere infatti mostrano una grande coeren-za formale e la stessa facilit narrativa, elementi che dimo-strano la raggiunta maturit artistica dello scultore pisano.

    Bourdelle, mile-AntoineMontauban 1861 - Vsinet 1929Scultore franceseAncora molto giovane a Parigi frequent lo studio di Ro-din di cui divent prima allievo e poi collaboratore. Lo

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  • stile del maestro fortemente radicato nelle opere inizia-li, caratterizzate dal gusto per il monumentale e dallesal-tazione idealistica delluomo. In seguito Bourdelle si ri-volse ad uno stile pi asciutto e serrato, chiaramente ispi-rato allarcaismo greco, come testimonia la statua di Erco-le arciere. Nel 1912 lo scultore realizz tutte le decorazio-ni, ad affresco e bassorilievo, del teatro dei Champs-Ely-ses. Si dedic inoltre alla creazione di monumenti eque-stri in stile neo-rinascimentale, e ad una intensa attivitdi ritrattista.

    Bracci, PietroRoma 1700-1773Scultore italianoFormatosi con Giuseppe Bartolomeo Chiari e sullo studiodellopera di Gian Lorenzo Bernini, dal 1725 tenne undiario nel quale annot tutte le commissioni ricevute.Nello stesso anno, gi celebre a Roma, ricevette lincaricodi scolpire i ritratti in marmo del cardinale Fabrizio Pao-lucci e di papa Innocenzo XII per la chiesa dei Santi Gio-vanni e Paolo. Ancora in memoria del Paolucci realizz lalapide funebre in San Marcello al Corso nel 1726. Nel1730 scolp due statue a grandezza naturale con San Pie-tro Nolasco e San Felice di Valois per la Basilica di Mafrain Portogallo.Si data al 1732 il rilievo raffigurante SantAndrea Corsiniche lava i piedi ai poveri nella cappella Corsini in San Gio-vanni in Laterano e al 1734 il rilievo con San GiovanniBattista nel portico della stessa basilica. Ricevette impor-tanti incarichi per la facciata di San Giovanni dei Fioren-tini (1734-35) e per la chiesa di Santa Maria Maggiore(1742), a seguito del successo riscosso nel 1734 dal monu-mento funebre di Benedetto XIII in Santa Maria sopraMinerva e pi tardi dal monumento di Maria Sobieska inVaticano. Linteresse per la scultura classica lo port adoccuparsi di restauro: lavor ai rilievi dellArco di Costan-tino e alle statue della collezione del cardinale AlessandroAlbani.Tra le numerose tombe eseguite nelle chiese di Roma si ri-cordano quelle del cardinale Renato Imperiale in SantA-gostino (1741), di Carlo Leopoldo Calcagnini in SantAn-drea delle Fratte (1748) e di Benedetto XIV in San Pietro(1769). Dal 1754 al 1758 lavor alle statue dei santi fon-datori degli ordini religiosi per il colonnato di San Pietro,

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  • eseguendo San Vincenzo de Paoli, il Beato GirolamoEmiliani e San Norberto. Uno dei suoi lavori pi cono-sciuti il gruppo scultoreo centrale della Fontana di Trevi,originariamente commissionato a Giovanni Battista Mai-ni, ma realizzato dal Bracci e completato nel 1762.

    Brancus,i, Constantin Pes,tis,ani Gorj, Romania 1876 - Parigi 1957Scultore franco-rumenoDopo una formazione svolta allAccademia di Bucarest,egli lavor a Vienna e a Monaco prima di trasferirsi nel1904 a Parigi, citt nella quale stabil la sua residenza.La scultura Il bacio (1908), pi volte replicata dallartista,segn la svolta antinaturalistica della sua opera, definendoforme pure e primordiali, stilizzate entro volumi essenzialie impersonali, attraverso una sistematica eliminazione diogni accessorio.Amico di Amedeo Modigliani, nel 1913 egli espose tresculture alla mostra dellArmory Show di New York, av-viando nella citt statunitense una folta serie di mostreche lo vedranno protagonista pi volte nel corso della suavita.Se linteresse di Brancusi per larte primitiva e africana dimostrato da alcune sculture lignee eseguite tra il 1914 edil 18, quali Il Figliol prodigo (Philadelphia, Museum ofArt) e Strega (New York, Solomon R. Guggenheim Mu-seum), dopo la Prima guerra mondiale si accentua nella suaopera il gusto per lastrazione formale, sostanziato da uncontinuo, approfondito studio sulla scultura egizia, grecaarcaica e messicana. Tali suggestioni si ritrovano assimila-te in un linguaggio astrattizzante personalissimo.A ripetuti soggiorni negli Stati Uniti intervall nel 1937un ritorno in Romania, dove esegu alcune sculture per ilgiardino pubblico di Tirgu Jiu e un viaggio in India perprogettare un tempio per il maragi di Indore. Mor a Pa-rigi nel 1957.

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  • Caggiano, Emanuele Benevento 1837-1905Scultore italianoScultore originario di Benevento, studi alcuni anni aFirenze. Intorno al 1860 scolpisce Pane e lavoro (Napo-li, Museo di Capodimonte) che fu esposto a Parigi e aLondra. Fu insegnante di scultura a Roma e allAccade-mia di Napoli. La sua opera pi nota la statua bron-zea della Vittoria che corona il monumento ai cadutinelle rivoluzioni contro i Borboni (Napoli, Piazza deiMartiri).

    Calcagni, TiberioFirenze 1532 - Roma 1565Scultore italianoFiorentino, fu collaboratore e assistente di Michelangelo aRoma, nellultimo periodo della vita del maestro, ed ebbecos la possibilit di portare a compimento due delle sueultime opere: il Bruto e la Piet del Museo dellOpera diFirenze. Aiut il Buonarroti anche nella stesura dei dise-gni per San Giovanni de Fiorentini e ne costru anche ilmodello in argilla. Rimase vicino a Michelangelo fino allamorte, tenendo costantemente informato il nipote Lionar-do sulla salute dello zio. Nel 1565 cur la ristrutturazionedella chiesa di SantAngelo in Borgo a Roma, di cui pernon rimane traccia, a causa del rinnovamento che ebbeluogo nel Settecento. Mor a Roma, un anno dopo Miche-langelo.

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    C

  • Calder, AlexanderFiladelfia 1898 - New York 1976Scultore americanoAppartenente ad una famiglia di scultori, si interess al-larte fin da giovanissimo, mostrando per interesse piper gli utensili meccanici che per la creta o i pennelli.Dopo aver terminato gli studi in ingegneria, si iscrisse al-lArts Students League di New York eseguendo disegni ecaricature per vari giornali o riviste. Giunse a Parigi nel1926, dove ebbe inizio la sua carriera di scultore. La suaopera pittorica legata ai primi Fili di ferro esposti nel1927 al Salon des humoristes a Parigi. Nella grafica mo-stra una preferenza per la penna e la matita, con cui esegunumerosi disegni, specie ad inchiostro di china, dove la si-curezza del tratto riecheggia le strutture lineari dei suoipersonaggi da circo. Nei guazzi lartista mostra un inizialefigurativit che poi si evolve rapidamente verso un puroastrattismo che, liberatosi dallinflusso di Mir, trova pie-na espressione negli anni del dopoguerra. La sua opera gra-fica fu esposta in varie occasioni a Parigi (1954, Galeriedes Cahiers dArt), Londra (1961, Lincoln Gallery) e Ds-seldorf (1963, Gallerie Vmel). Parallelamente ai moltepli-ci disegni che ne accompagnano i mobiles ed alle litografiea colori, gli ultimi guazzi di Calder, serie di figure grotte-sche e mostruose, attestano lo humor ma anche la ferociadi uno spirito incisivo. Nel 1973 lartista ha decorato 18carlinghe di aerei di compagnie americane.

    Canova, Antonio Possagno, TV, 1757 - Venezia, 1822Scultore italianoNato a Possagno da padre scalpellino, il suo apprendistatosi svolse in Veneto presso la bottega del Torretti, al cui se-guito si spost a Venezia nel 1768.Qui frequent i corsi dellAccademia, studiando e dise-gnando i calchi in gesso delle sculture antiche e verso il1773 apr il suo primo studio di scultore nel chiostro diSanto Stefano e poi a San Maurizio. Fino al 1779 rimase aVenezia, dove ricevette numerose importanti commissio-ni, fra cui quella per il Dedalo e Icaro (Venezia, MuseoCorrer).Trasferitosi a Roma, dove approfond la sua conoscenzadella scultura classica, frequent i corsi di nudo dellAcca-demia di Francia e la scuola di Pompeo Batoni.

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  • A Roma, che sar il centro della sua attivit, egli si af-ferm ben presto con una serie di prestigiose commissioniculminanti nel monumento a Clemente XIV (1783-87) nel-la Basilica dei Santi Apostoli e nel monumento a ClementeXIII (1784-92) nella Basilica di San Pietro.Nellultimo decennio del secolo cre alcune celebri operemarmoree, come Amore e Psiche (Parigi, Museo del Lou-vre), Venere e Adone (Ginevra, Villa La Grange) ed ilPerseo (Roma, Musei Vaticani).Nel 1802 fu chiamato a Parigi per eseguire il Ritratto diNapoleone Bonaparte, soggetto ripreso in numerose ver-sioni, a mezzo busto e a figura intera.Nel primo decennio dellOttocento lavor ancora per lafamiglia Bonaparte, scolpendo i ritratti di Letizia, madredi Napoleone, della sorella Paolina Bonaparte Borghese, diCarolina e Gioacchino Murat, di Elisa Baciocchi.In questi anni diede inizio al monumento funebre di Vit-torio Alfieri per la chiesa di Santa Croce a Firenze e inau-gur quello a Maria Cristina dAustria nella chiesa vienne-se degli Agostiniani (1805).Nel 1812 ultim la celebre Venere italica (Firenze, Galle-ria Palatina) e nel 1716 le Tre Grazie (San Pietroburgo,Museo dellErmitage).Incaricato dal papa della missione diplomatica di recuperodegli oggetti darte portati a Parigi da Napoleone, da quisi rec a Londra per ammirare i marmi appena giunti dalPartenone di Atene. In questultima fase della sua attivitCanova fece erigere a Possagno un tempio ispirato alPantheon di Roma. Qui, oltre ad un gran numero di ope-re, vi sono conservate le spoglie dello scultore, morto aVenezia nel 1822.

    Carpeaux, Jean-Baptiste Valenciennes, 1827 - Courbevoie, Parigi 1875Scultore e pittore franceseNonostante le tendenze classiciste dellarte ufficiale, gliinteressi personali lo orientano alla lettura in chiave veri-stica proposta da Rude nella scultura e da Delacroix nellapittura. Esito esemplare delle sue ricerche realistiche ilgruppo Ugolino e i figli, connotato in tono altamentedrammatico. Lo scultore riesce a sostenere con grande leg-gerezza anche il gusto decorativo e raffinato, evidente neLa Danza, caratterizzata dai guizzanti e potenti effetti delchiaroscuro. Il risultato dirompente e in netto contrasto

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  • con la freddezza accademica della scultura del tempo sta-to la causa delle critiche e degli scandali che hanno accom-pagnato quasi sempre luscita delle sue opere.

    Cecioni, Adriano Fontebuona, Firenze 1836 - Firenze 1886Scultore, pittore e scrittore darte italianoFrequent lAccademia di Firenze dedicandosi soprattuttoalla scultura. Si arruol poi come volontario nel 1859 ecombatt nella guerra di indipendenza. Nel 1863 a Na-poli, dove tra i fondatori della Scuola di Resina. Tornatoa Firenze, si lega a Signorini e partecipa attivamente algruppo dei macchiaioli del Caff Michelangelo, di cui considerato proprio con Signorini lanimatore e il teorico.Del 1868 una delle sue opere pi note il gesso Bambinocol gallo. Nel 1870 a Parigi, chiamato da De Nittis, doverimane deluso dallarte francese. Nel 1872 compie un viag-gio a Londra. Fu acuto critico darte, teorico della pitturamacchiaiola e polemista vivace.

    Cellini, Benvenuto Firenze 1500-1571Scultore, orafo, scrittore e trattatista darte italianoNella Vita, la sua autobiografia, racconta i viaggi, le av-venture, le risse, i duelli, non tralasciando di documentarele sue opere. Inizi giovanissimo lattivit di orafo. Nel1519 si rec a Roma, dove la sua abilit gli procur lecommissioni di papa Clemente VII. Nel 1521 di nuovo aFirenze, ma in seguito a una rissa, condannato a morte, ri-torn a Roma. Non abbandon la citt al momento delsacco del 1527, ma si distinse nella difesa di CastelSantAngelo. Lanno seguente si rec a Mantova presso lacorte dei Gonzaga. Nel 1529, durante lassedio, a Firen-ze. Nel 1534, in una rissa, uccise un uomo, ma papa PaoloII lo assolse. Comp viaggi a Firenze, Venezia e di nuovo aRoma. Fra il 1540 e il 1545 si trasfer in Francia alla cortedi Francesco I nella reggia di Fontainebleau, dove gi siera recato il Rosso Fiorentino. Per il re di Francia, fra il1542 e il 1543, realizz la famosissima Saliera doro (Vien-na, Kunsthistorisches Museum).Qui allattivit di orafoaffianc quella di scultore, iniziando la fusione in bronzo.Rientrato a Firenze, dove risiedette pressoch stabilmentefino alla morte, offr i suoi servizi a Cosimo I de Medici.Al 1545 risale la committenza del Perseo, voluto dal Gran-

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  • duca per la Loggia dei Lanzi. Nel 1548 lo scultore eseguin bronzo il Busto di Cosimo I (Firenze, Museo Nazionaledel Bargello), rivelandosi ritrattista di grande abilit. Glianni che seguono lo videro soprattutto impegnato nellacomplessa realizzazione del gruppo bronzeo del Perseo,completato solo nel 1554, del cui basamento facevano par-te anche quattro piccole figure di Divinit, tra cui Mercu-rio, e un grande bassorilievo (ora conservati a Firenze,Museo del Bargello). Cellini scolpisce ancora per Cosimo Iun Crocifisso in marmo (Madrid, Escorial), donato poi dalGranduca Francesco I al re Filippo II di Spagna. Nel setti-mo decennio del secolo attese alla scrittura dei due trattatiDelloreficeria e Della scultura.

    Csar, Csar Baldaccini detto Marsiglia 1921Scultore franceseFrequenta la Scuola di Belle Arti a Marsiglia e a Parigi.Dal 1950 inizia a svolgere una ricerca personale legata allesuggestioni dei materiali naturali, realizza assemblages conpezzi di ferro, materiali di scarto di fonderia, che saldarealizzando le sue prime sculture che espone alla GalleriaLucien Durand nel 1954. Partecipa alle Biennali di Vene-zia e di San Paolo e alla seconda edizione della Documentanel 1959. Dal 1960 fa parte del gruppo Nouveaux Ralistes e iniziala sua produzione di Compressions: grazie a presse indu-striali trasforma resti di vecchie automobili, o altri rifiutiin metallo in enormi volumi regolari di ferraglia. Passa poia realizzare fusioni per creare oggetti monumentali ingi-gantiti come il Pollice di Csar in bronzo alto circa 185cm. Nel 1967 scopre il poliuretano che gli permette dicreare la serie delle Expansions, gigantesche colate di po-liuretano la cui resina liquida si solidifica cristallizzandoallaria. Ha continuato a usare queste tecniche approfit-tando anche di numerose committenze.

    Chillida, Eduardo San Sebastin 1924Scultore spagnoloStudia architettura a Madrid, in seguito si trasferisce a Pa-rigi dove negli anni 1948-51 inizia a dedicarsi alla scultu-ra. Torna nel 1951 nei paesi baschi e, individuato nel fer-ro il suo materiale preferito, realizza alcune opere monu-

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  • mentali tra cui le porte della basilica di Aranzazu,1954,dove utilizza materiali consumati dal tempo e dalluso. Findal 1956, presenta diverse opere alla Galleria Maeght (Pa-rigi), e Bachelard parla giustamente a loro proposito di uncosmo di ferro. Usa il ferro allo stato grezzo, lasciandola superficie scabra e rugosa con evidenti tracce del fuocosu di essa. Alla Biennale del 1958 gli conferito il granpremio per la scultura. Nei suoi lavori di questi anni le for-me piene si intrecciano con il vuoto, creando zone di con-trasto tra luce e ombre, in un rapporto dinamico con lospazio circostante (Rumor de Limites II). Dal 1959 si de-dica anche allincisione.

    Churriguera secc. XVII-XVIIIFamiglia di architetti e scultori spagnoliJJooss BBeenniittoo (Madrid, 1665-1725) attivo a Madrid come di-segnatore di corte dal 1690, esegu monumentali altari confastose decorazioni (retablo) nella cattedrale di Segovia ein San Esteban a Salamanca; a Madrid costru il palazzoora sede dellAccademia di San Fernando. JJooaaqquunn (Madrid 1674-24) fratello e collaboratore di JosBenito, progett la cattedrale nuova a Salamanca e costruil patio del Colegio de Anaya e il Colegio de Calatrava. AAllbbeerrttoo (Madrid 1676 - Orgaz 1750) fratello dei preceden-ti, fu anchegli architetto della cattedrale di Salamanca,citt in cui progett anche la chiesa di San Sebastin e laplaza Mayor (1728).

    Colla, EttoreParma 1896 - Roma 1968Scultore italianoNato a Parma nel 1896, studia allAccademia di Belle Artidella sua citt. A partire dal 1922 compie diversi viaggi aParigi, dove ha modo di frequentare gli studi di importan-ti scultori come Emile Bourdelle e Aristide Maillol. Torna-to in Italia nel 1926 si trasferisce a Roma, prendendo par-te a numerose esposizioni cittadine e nazionali. Nel 1930espone per la prima volta alla Biennale di Venezia. Nel corso degli anni Trenta esegue numerose sculture inpietra. Otterr in seguito la cattedra di scultura alla Scuo-la Superiore dellArte di Roma. Tra 1944 e 1948 attraver-sa un periodo di riflessione in cui abbandona la scultura e

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  • diviene organizzatore dellattivit espositiva della GalleriaLo Zodiaco e della Galleria del Secolo di Roma.Tra il 1948 e il 1949 compie i primi esperimenti di pitturaastratta e collage. In questo periodo entra in contatto conAlberto Burri e col critico Emilio Villa.Nel 1950 fonda il Gruppo Origine insieme a Mario Balloc-co, Alberto Burri e Giuseppe Capogrossi, con i quali espo-ne nellanno successivo alla Galleria Origine. Nel 1953Emilio Villa pubblica sulla rivista Arti Visive il primo arti-colo sulle sculture astratte di Colla.Tra la fine del 1954 e il 1955 termina i suoi primi mon-taggi con rottami di ferro che vengono esposti, per inte-ressamento di Mario Mafai, alla VII Quadriennale di Ro-ma. Alla Biennale di Venezia del 1956 viene rifiutata le-sposizione di una sua opera. Nel 1957 tiene la sua primamostra personale a Roma, due anni dopo ne allestisceunaltra a Londra, presso lInstitute of ContemporaryArts. Nel 1960 la mostra viene trasferita allo StedelijkMuseum di Amsterdam su invito di Willelm Sandberg;lesposizione presentata da Giulio Carlo Argan. Il Mu-seum of Modern Art di New York accoglie due sue operealla mostra dal titolo The Art of Assemblage del 1961e, nellanno successivo, acquista la scultura intitolataContinuit.Nel 1962 Colla presenta tre grandi opere allinterno dellarassegna Sculture nella citt curata da Giovanni Caran-dente per il Festival dei Due Mondi a Spoleto. Una diqueste opere, dal titolo Grande spirale, viene collocata nelgiardino di fronte alla Galleria Nazionale dArte Modernadi Roma.Nel 1964 Maurizio Calvesi presenta la sua mostra indivi-duale alla Biennale di Venezia. Nel 1967 viene allestitauna sua grande mostra personale a Foligno con la presenta-zione di Palma Bucarelli. Muore a Roma nel 1968.

    Comolli, Francesco Valenza Po, Alessandria 1775 - Milano 1830Scultore italianoLartista studi allAccademia di Brera con GiuseppeFranchi, scultore neoclassico, seguace di Antonio Canova,ma fu a Roma che complet la propria formazione artisti-ca. Comolli lavor per lungo tempo in Francia, a Greno-ble, dove esegu alcuni ritratti di personaggi illustri per labiblioteca di quella citt. Rientrato in Italia, dal 1803 al

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  • 1814 fu titolare della cattedra di scultura presso lAccade-mia Albertina di Torino; in seguito, si trasfer a Milano,dove consolid la sua fama di ritrattista. Tra i ritratti pinotevoli da lui eseguiti si ricordano, oltre a tre dedicati aNapoleone (di cui uno a Milano, al Civico Museo del Ri-sorgimento, laltro nel Museo Civico di Alessandria, lulti-mo in quello di Piacenza), quelli del poeta Vincenzo Mon-ti, alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano, e quello dellacelebre cantante Giuditta Pasta, nel museo annesso alTeatro della Scala. Altre opere degne di nota sono la sta-tua raffigurante La Pace, che si trova ad Udine, e che ven-ne inaugurata da Francesco I nel 1819, in memoria dellapace di Vienna; La giustizia di Tito, per villa Galbiati aCardano; il gruppo di Dante e Beatrice per la villa Melzisul lago di Como; le sculture che ornano il tabernacolo del-la cappella del Rosario, nella chiesa di San Giovanni inCanale, a Piacenza; lAllegoria dellAstronomia per lArcodella Pace, a Milano.

    Consagra, PietroMazara del Vallo, TP 1920Scultore italianoNasce a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, nel1920. Dopo una prima formazione presso lAccademia diBelle Arti di Palermo, nel 1944 si trasferisce a Roma, do-ve stabilisce legami damicizia con Renato Guttuso, Ma-rio Mafai, Giulio Turcato. Nel 1946 compie un viaggio aParigi, dove frequenta artisti e intellettuali. Tornato aRoma nel 1947 redige con Carla Accardi, Ugo Attardi,Piero Dorazio, Mino Guerrini, Achille Perilli, AntonioSanfilippo e Giulio Turcato il manifesto che verr pubbli-cato nel primo numero della rivista Forma, con lintentodi diffondere i valori dellastrattismo. Nello stesso anno ilgruppo Forma 1 tiene la prima mostra alla Galleria del-lArt Club di Roma, alla quale Consagra espone un gessoverticale. Nel 1948 lartista, rifiutato alla Biennale di Ve-nezia, espone polemicamente proprio a Venezia, presso laGalleria Sandri, i primi Totem, sculture filiformi a strut-tura longitudinale.Tra il 1954 e il 1956 invitato alla Biennale di Venezia,successivamente espone al Palais des Beaux-Arts diBruxelles, alla World House Gallery di New York (1958)e alla Galerie de France a Parigi (1959). Alla Biennale di

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  • Venezia del 1960 ottiene il Gran Premio Internazionaledella Scultura.Giulio Carlo Argan pubblica nel 1962 una monografia sul-lo scultore.Dopo il 1964 lartista elabora le sculture colorate dei Pianisospesi e dei Ferri trasparenti, dal profilo curvilineo e daipiani sottili. Tra il 1967 e il 1968 risiede negli Stati Uniti,dove insegna alla School of Arts di Minneapolis ed invi-tato alla mostra Sculpture from Twenty Countries alSolomon Guggenheim Museum di New York. Nella stessacitt lo scultore espone, presentato da Carla Lonzi, allaMarlborough Gerson Gallery. Invitato alla Biennale diVenezia del 1972, espone Trama, una installazione costi-tuita da sette alte sculture in legno attraverso le quali il vi-sitatore pu camminare.Collabora attivamente alla ricostruzione di Gibellina, perla quale nel 1981 realizza la Stella di Gibellina, alta venti-sei metri, mentre nel 1983 progetta ledificio cui d titoloMeeting. Nel 1989 la Galleria Nazionale dArte Modernadi Roma gli dedica unampia e accurata mostra retrospetti-va che viene coronata, nel 1993, con linaugurazione nelmuseo di una sala permanente costituita da opere da luidonate.

    Coysevox, Antoine Lione 1640 - Parigi 1720Scultore franceseLa famiglia dellartista era probabilmente di origine spa-gnola; avviato alla scultura fin da piccolo, allet di dicias-sette anni si trasfer a Parigi, dove frequent lo studio diLouis Lerambert. Nel 1666 divenne scultore del re e fuimpegnato in alcuni lavori nel Louvre. In seguito alla pre-matura morte della moglie Marguerite Quillerier, nipotedel suo maestro di scultura, si trasfer per qualche tempoin Alsazia, al seguito del cardinale de Furstenberg. Dal1676, gli venne assegnato lincarico di professore allAcca-demia, e lanno seguente ritorn definitivamente a Parigi.La carriera di Coysevox estremamente ricca di opere; trale imprese decorative pi complesse menzioniamo le scul-ture eseguite per i castelli di Versailles, Trianon, Marly,Saint-Claud e Parigi. A lui si deve la monumentale statuain bronzo di Luigi XIV collocata nel 1689 nel cortile delComune di Parigi, e la statua equestre di Luigi XIV inbronzo, realizzata nel 1726 a Rennes e distrutta durante la

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  • Rivoluzione. Si distinse per lintensa attivit ritrattistica eper i busti, tra i quali spiccano, per forza espressiva, quellidel Principe Cond, di Mazarino e di Colbert. Dal 30 ot-tobre del 1694 Coysevox divenne il rettore dellAccade-mia e in seguito ricopr altre cariche di rilievo allinternodella prestigiosa istituzione. Il pittore Hyacinthe Rigaudesegu un bel ritratto di Coysevox, che nel 1702 fu incisoda Jean Audran.

    Corradini, AntonioEste 1668 - Napoli 1752Scultore italianoFormatosi nellambito della tradizione del classicismo ve-neto, lavor per numerose corti straniere e poi a Roma e aNapoli, dove scolp le statue per la Cappella della Pieta-tella. Nelle sue opere, con virtuosistica eleganza, uniscecompiacimenti pittorici e scenografici a reminiscenze clas-siciste.

    Coustou, GuillaumeParigi 1716-1777Scultore franceseFu il quarto figlio nato dal matrimonio tra GuillaumeCoustou, appartenente ad una famiglia di scultori, e Ge-nevive Julie Morel, figlia di Claude Morel, maestro dicerimonia del Cancelliere di Francia. Scultore del re, fuaccolto allAccademia nel luglio 1742, allet di ventiseianni, e nel 1746 fu designato successore del padre allin-segnamento. Nel corso della sua carriera ricopr tutti iruoli pi importanti allinterno dellAccademia, fino adiventarne rettore e tesoriere, compito che assolse insie-me a quello di conservatore dellantichit di Sua Maest.Fu insignito del titolo di cavaliere di San Michele, lor-dine del re. Mor assai celebre nel 1777; ricevette dei fu-nerali grandiosi e fu sepolto a Saint-Germain-lAuxer-rois. Un ritratto di Guillaume II Coustou, scultore delre, realizzato da Henri Drouais, fu esposto nel Salon del1758. Tra le opere realizzate dal grande artista, ricordia-mo il Mausoleo del delfino, nella cattedrale di Sens,complesso celebrativo di grande impegno tecnico. Allaproduzione monumentale si affianc unintensa attivitdi ritrattista, nella quale Coustou liber una vena di feli-ce immediatezza.

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  • Cragg, Tony Liverpool 1949Scultore britannico uno dei principali rappresentanti della cosiddetta newgeneration inglese. Dal 1973 al 1977 studia scultura alRoyal College of Art a Londra. Inizia a creare opere conoggetti trovati come Combination of Found BeachObjects (combinazione di oggetti trovati sulla sabbia), fat-ta di oggetti reperiti sulla riva del mare posti su una grigliatracciata con il gesso, o con pezzi di legno sparpagliati sulpavimento o arrangiati in cumuli verticali. Tiene la suaprima personale presso la Lisson Gallery di Londra nel1979 dove compone un rettangolo con centinaia di piccolioggetti di plastica colorata alcuni macerati dal tempo e ir-riconoscibili altri ben identificabili. Nel disporli per terralartista osserva con rigore il digradare dei colori secondolo spettro cromatico di Newton. Con lo stesso procedi-mento in seguito Cragg lavora appendendo sul muro i pez-zi di plastica che sfociano spesso nella figurazione unitariadi una silhouette o di una narrazione (Aeroplane 1979). Lesue opere sono alla Biennale di Venezia del 1980 nella se-zione dei giovani (Aperto). Il suo interesse si sposta in se-guito su altri materiali di recupero, vecchi tavoli, sedie, bi-ciclette. A partire dal 1984 appaiono sculture a tutto ton-do alcune delle quali sono combinazioni di oggetto dusocon tubi di plastica o pietra, mentre altre sono composizio-ni architettoniche di forme geometriche in legno di variaaltezza accostate in modo tale da suggerire case o paesaggimontuosi Per la mostra Scultura del XX secolo allaper-to a Basilea esegue la scultura in pietra Realms and Neigh-bours (territori e vicini). Nella seconda met degli anniOttanta partecipa a un simposio sulla lavorazione del ve-tro e realizza ampolle di vetro prima soffiato poi liso e bu-cato da un processo di sabbiatura (Eroded Glass, 1988).Lattenzione costante ai processi di trasformazione dellecose evidenzia la valenza alchemica del suo lavoro che piche sottolineare latto del recupero delloggetto vuole ten-dere a far riflettere sullimpossibilit di decretarne la mor-te. Negli anni Novanta lartista presente in molte dellemaggiori esposizioni internazionali.

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  • Dalou, Jules Parigi 1838-1902Scultore franceseAllievo di Carpeaux, ma sensibile in modo particolare allalezione naturalistica di Courbet, autore di sculture digrande effetto realistico e retorico, caratterizzate da unaforte tensione dei volumi. Accanto alla produzione monu-mentale, assai interessanti e ricche di vitalit sono le seriedi piccoli bozzetti in terracotta, ispirati alla vita dei lavo-ratori ed eseguiti principalmente quando lartista risiedevaa Londra, esiliato dopo la caduta della Comune (1871-79).Linteresse per le tematiche sociali prevale sugli argomentiufficiali, ossia la storia, la mitologia e la religione. Latten-zione dellartista per la realt quotidiana evidente neisoggetti, ma ancor pi nel talento del modellatore che ri-fiuta ogni concessione allidealismo dellarte sapiente, met-tendo in mostra tutte le debolezze e le forze del corpoumano.

    Della Quercia, Jacopo Siena 1371 ca. - 1438Scultore italianoIl padre era orafo e intagliatore in legno. Con la famiglia sispost a Lucca intorno al 1386 dove forse Jacopo si formpresso lo scultore lucchese Antonio Pardini. Nel 1401 par-tecipa al concorso per la porta nord del Battistero fiorenti-no. Nel settembre 1403 a Ferrara per eseguire una Ma-donna di marmo per il Duomo, terminata solo nel 1409.Nel 1405 muore la giovane moglie di Paolo Guinigi, Ilariadel Carretto. Jacopo fu chiamato ad eseguirne il monu-mento funebre (Lucca, Duomo), secondo alcuni subito do-

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  • po la morte di Ilaria, secondo altri intorno al 1413. Nel1409 gli viene commessa la costruzione della fontana inpiazza del Campo a Siena, la cosiddetta Fonte Gaia, a cuiJacopo lavorer soprattutto dal 1416 al 1419, quando rice-ve la quietanza finale. Nel frattempo lavora alla cappellaTrenta nella chiesa di San Frediano a Lucca, per la qualeesegue, entro il 1422, alcune tombe terragne e la pala dal-tare. Del 1421 il gruppo ligneo dellAnnunciazione, perla Collegiata di San Gimignano. Dal 1425 al 1438, annodella morte, lavora alla decorazione del portale centraledella chiesa di San Petronio a Bologna. I lavori a questadecorazione saranno interrotti da Jacopo una prima voltaintorno al 1430 a causa dellimpegno al Fonte battesimaledi Siena, per il quale esegue il rilievo con lAnnuncio aZaccaria e alcune figure di Profeti; una seconda volta do-po il 1435 per i lavori al monumento funebre Vari-Benti-voglio nella chiesa di San Giacomo Maggiore a Bologna.

    Della Robbia, AndreaFirenze 1435-1525Scultore e ceramista italianoNipote e allievo del pi noto Luca, ne continu lopera elattivit della bottega di terrecotte invetriate. La sua atti-vit, vastissima, cominciata con un gusto vicino a quello diLuca e di Andrea del Verrocchio, se ne differenzia succes-sivamente per la ricerca di effetti pittorici accentuatisfruttando la brillantezza dei colori. Opere note sono imedaglioni con i Putti per il Portico dellOspedale degliInnocenti a Firenze (1463), i rilievi con lAnnunciazioneper il Santuario della Verna, la lunetta con lIncontro deiSanti Francesco e Domenico per lospedale di San Paolo aFirenze. Alla fine del Quattrocento dette un forte impulsoalla produzione di ceramiche invetriate, ampliando note-volmente il numero dei collaboratori alla sua bottega, gra-zie alla quantit di commissioni ricevute.

    Della Robbia, Luca Firenze 1400 ca. - 1482Scultore e ceramista italianoForse allievo di Nanni di Banco o di Ghiberti, niente sap-piamo della sua formazione. La sua prima opera documen-tata la cosiddetta Cantoria marmorea per il Duomo diFirenze, alla quale lavor dal 1431 al 1438 (oggi al MuseodellOpera del Duomo). Nel 1437 riceve la commissione

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  • per cinque rilievi delle Arti e delle Scienze per il Campani-le del Duomo. Tra il 1441 e il 1443 lavora al Tabernacolodel Sacramento per la cappella di san Luca nellOspedaledi Santa Maria Nuova (ora a Peretola, Santa Maria), nelquale troviamo i primi inserti di terracotta invetriata, ciodi quella tecnica della lavorazione della terracotta che sarda ora in poi caratteristica delle opere di Luca e, a lungo,dei suoi discendenti. Nel 1444 realizza una Resurrezionedi Cristo per la lunetta sopra il portale della Sagrestia del-le Messe del Duomo (il portale con dieci rilievi in bronzofu realizzato anchesso da Luca, in collaborazione con Mi-chelozzo e Maso di Bartolomeo), mentre lAscensione diCristo per la Sagrestia dei Canonici terminata nel 1451.Del 1445 il gruppo della Visitazione per la chiesa di SanGiovanni Fuoricivitas a Pistoia. Intorno alla met del se-colo lavora per Piero de Medici al rivestimento della vol-ticina della Cappella del Crocifisso nella chiesa di San Mi-niato al Monte e al suo studiolo privato in Palazzo Medici,del quale rimangono dodici pannelli invetriati con i Lavoridei mesi (Londra, Victoria and Albert Museum). Dal 1454al 1456 esegue la sua ultima opera in marmo, il sepolcroFederighi, nella chiesa di Santa Trinita. Del 1461 la suacollaborazione alla decorazione della Cappella del Cardina-le del Portogallo, ancora in San Miniato al Monte, per laquale esegue la copertura della volta. Per la basilica diSanta Maria allImpruneta, intorno alla met degli anniSessanta, Luca e Michelozzo lavorano a due tempietti ge-melli eretti nei pressi del presbiterio, la cappella della Ma-donna, e la cappella del Crocifisso. Tra le bellissime terra-cotte invetriate di Madonne col bambino si ricordanoquelle del Museo del Bargello, a Firenze (la Madonna dellamela, la Madonna del roseto, la Madonna di via dellA-gnolo), e quella per lo stemma dellArte dei Medici e Spe-ziali, allesterno della chiesa di Orsanmichele.

    Desiderio da Settignano Settignano, Firenze 1430 ca. - Firenze 1464Scultore italianoIl padre e i fratelli maggiori lavoravano come scalpellini.Nel 1453 si immatricola allArte dei Maestri di pietre e le-gnami. Forse subito dopo tale data gli viene commesso ilmonumento funebre al cancelliere Carlo Marsuppini per lachiesa di Santa Croce a Firenze. Nel 1461 termina il Ta-bernacolo per la cappella del Sacramento nella chiesa di

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  • San Lorenzo. Muore nel 1464. Queste le uniche date certeche abbiamo riguardo alla vita e alle opere di Desiderio.La sua mano stata riconosciuta in alcune testine di che-rubini che decorano il fregio del portico della cappella Paz-zi nel chiostro di Santa Croce, probabile collaborazionegiovanile. Tra i rilievi raffiguranti la Madonna con il Bam-bino, ricordiamo la Madonna Panciatichi (Firenze, Bargel-lo) e la Madonna Foulc (Philadelphia, Museum of Art).Tra i busti-ritratto, la presunta Marietta Strozzi (Berlino,Kaiser Friedrich Museum) e la Giovinetta del Bargello. LaMaddalena lignea nella chiesa di Santa Trinita a Firenze generalmente considerata opera tarda dello scultore.

    Donatello, Donato di Niccol di Betto Bardi Firenze 1386-1466Scultore italianoDal 1404 al 1407 aiuto di Lorenzo Ghiberti ai lavori del-la porta nord del Battistero. Intorno al 1408 lavora perlOpera del Duomo, per la quale esegue il David per unodei contrafforti esterni (identificato con quello in marmodel Bargello), e il San Giovanni Evangelista per la facciata(ora al Museo dellOpera del Duomo). Dal 1411 cominciaa lavorare per la chiesa di Orsanmichele, per la quale ese-gue la statua di San Marco, quella di San Giorgio (1417ca.) e quella di San Ludovico (intorno al 1420; conservataal Museo dellOpera di Santa Croce). Negli stessi anniscolpisce cinque statue per il campanile del Duomo (1415-36): il Profeta imberbe, il Profeta barbuto, il Sacrificio diIsacco, il cosiddetto Zuccone e il Geremia. Dal 1425 al1433 Donatello collabora con Michelozzo ad una serie diopere, tra cui il monumento funebre di Giovanni XXIII(Firenze, Battistero) e quello del cardinale Brancacci nellachiesa di SantAngelo a Nilo di Napoli. Per il fonte batte-simale del Battistero di Siena lavora intorno al 1425 al ri-lievo con il Banchetto di Erode e alle statue della Fede edella Speranza. Tra il 1430 e il 1432 lo scultore a Romadove realizza il Tabernacolo del Sacramento in San Pietro.Rientrato a Firenze, comincia un periodo di intensa atti-vit: esegue il Pulpito esterno del Duomo di Prato (1428-38), la Cantoria per la Cattedrale fiorentina (1433-39),lAnnunciazione per laltare Cavalcanti di Santa Croce(1435 ca.), la decorazione della Sagrestia Vecchia di SanLorenzo (1437-43 ca.), forse il David bronzeo del Bargelloe la statua lignea di San Giovanni Battista per la chiesa di

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  • Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia (1438). Nel1443 parte per Padova dove rimarr per circa un decen-nio. Chiamato per realizzare il monumento equestre diErasmo da Narni, detto il Gattamelata, gli fu commesso ilgrande complesso in bronzo per laltare maggiore della Ba-silica del Santo che prevedeva la statua della Madonna colBambino circondata da quelle dei Santi Francesco, Anto-nio, Giustina, Daniele, Ludovico e Posdocimo, e una seriedi quattro rilievi con episodi della vita di SantAntonio(non conosciamo laspetto originario dellaltare; la rico-struzione odierna arbitraria). Rientrato a Firenze alla fi-ne del 1454, sono dellultimo periodo di attivit il gruppobronzeo della Giuditta e Oloferne (1453-57), la Maddale-na lignea del Museo dellOpera del Duomo, il San Giovan-ni Battista per il Duomo di Siena, infine i due pulpitibronzei della chiesa di San Lorenzo, forse terminati dagliaiuti dopo la morte di Donatello nel 1466.

    Duquesnoy, FrancescoBruxelles 1597 - Livorno 1643Scultore franceseIniziata la carriera artistica in patria accanto al padre, fa-moso scultore, Francesco Duquesnoy si trasfer nel 1618 aRoma, dove collabor allesecuzione del baldacchino diGian Lorenzo Bernini in San Pietro e si leg in amiciziacon il pittore francese Nicolas Poussin, inserendosi presto,con posizione di prestigio, nellambiente classicista. Intor-no al 1630 si dedic alla statuaria di grandi dimensionicreando con il SantAndrea in San Pietro e con la SantaSusanna in Santa Maria di Loreto, opere considerate alungo modelli di riferimento per la scultura sacra. Fu rino-matissimo anche per le sue raffigurazioni di putti, di deli-cata dolcezza.

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  • Epstein, JacobNew York 1880 - Londra 1959Scultore statunitenseNato negli Stati Uniti da una famiglia ebrea di origine eu-ropea, Epstein studia prima a New York e poi a Parigi,presso lEcole des Beaux-Arts, dove risente dellinflusso diRodin. Nel 1905 si trasferisce a Londra e qui realizza scul-ture che sollevano vivaci polemiche nellambiente accade-mico inglese per il loro estremo realismo. A Parigi dal1911 conosce Picasso, Modigliani, Brancusi che orientanola sua ricerca in senso sperimentale, avvicinandolo allascultura negra e primitiva e alle tendenze del vorticismo.Nel dopoguerra ritorna ad esperienze pi direttamentenaturalistiche, nelle quali la ricerca di monumentalit siaccompagna ad un realismo esasperato fino allespressio-nismo.La sua celebrit rimane per fondamentalmente legata allaritrattistica.

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  • Fazzini, PericleGrottammare 1913 - Roma 1987Scultore italianoFormatosi presso il padre, artigiano del legno, studi in se-guito disegno e scultura a Roma a partire dal 1929. Pro-prio qui, nellambito della Scuola Romana degli anni Tren-ta si colloca il momento pi intenso della sua esperienzaartistica, sviluppatasi in senso di decisa anticlassicit (Ri-tratto di Ungaretti, 1936, Galleria Nazionale dArte Mo-derna, Roma).In questa fase, nella quale lartista usa quasi esclusivamen-te il legno, Fazzini crea unumanit remota e silenziosacon un linguaggio plastico semplice e istintivo. Successiva-mente, anche col sostituire al legno il bronzo, le sue figuresubiscono unulteriore spoliazione, e la ricerca di essenzia-lit d vita a uno stile rapido e sintetico (La Sibilla, 1947,Museum of Modern Art, New York). In opere ancora pitarde si noter la tensione verso una libera rievocazionefantastica (La fontana, 1961-65, EUR Roma).

    Fra BevignateNotizie 1277-1305Architetto e scultore italianoFra Bevignate era membro dellordine religioso dei silve-strini. Nel 1295 e nel 1300 ricordato in alcuni documen-ti inerenti il cantiere del Duomo di Orvieto, del quale tal-volta Bevignate stato creduto responsabile del progetto.Per la decorazione dei pilastri interni lartista esegu le fi-gurazioni di due pilastri e le sculture del portale con laVergine e angeli. Secondo Benvenuto Cellini, al frate si

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  • deve il sistema idraulico della Fontana Maggiore di Peru-gia, eseguita da Nicola e Giovanni Pisano nel 1277-78.Spetterebbe a Fra Bevignate anche la decorazione sculto-rea di alcuni capitelli nel Duomo di Todi..

    French, Daniel Chester Exeter 1850 - New York 1931Scultore americanoAllievo di Thomas Ball, fu uno dei principali scultori ame-ricani, mettendo in mostra uno stile classico e privilegian-do soggetti di carattere civile, trattati con piglio realistico.Allartista si devono molti dei monumenti pubblici erettinegli Stati Uniti, segno della fortuna che riscontr la suaarte negli ambienti ufficiali. Soggiorn in diversi periodi aParigi, partecipando alle esposizioni che vi si tenevano edottenendo importanti riconoscimenti: al Salon di Parigidel 1892 si aggiudic la medaglia come terzo classificato.Espose inoltre allEsposizione Universale del 1900. Fumembro dellAccademia Nazionale nel 1901 e fu inoltreaccolto nellAccademia di San Luca a Roma, a dimostra-zione di un apprezzamento generale che il suo stile riscos-se nei principali ambienti artistici dEuropa.

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  • Gemito, Vincenzo Napoli 1852-1929Scultore italianoFiglio di genitori ignoti, fu adottato da un artigiano. Nel1861, a nove anni di et, fu accolto nella bottega delloscultore Emanuele Caggiano, insieme al coetaneo AntonioMancini col quale condivide unadolescenza povera e tur-bolenta. Successivamente passa nella bottega di StanislaoLista. Nel 1868 esordisce alla Promotrice napoletana conIl giocatore di carte (Napoli, Museo di Capodimonte).Studia con passione le opere antiche conservate nel Museodi Napoli, e dal 1869 comincia a realizzare una serie dibellissimi ritratti, tra i quali quelli di Verdi e della moglieGiuseppina Strepponi (Milano, Museo Teatrale della Sca-la), di Michetti (Firenze, Galleria darte moderna) e diMorelli (Napoli, Museo di Capodimonte). Frequentandola colonia dei francesi a Napoli, conosce Matilde Duffaud,donna colta e intenditrice darte, che va a vivere con Ge-mito, assistendolo fino alla sua precoce scomparsa nel1881. Nel 1877 raggiunge a Parigi lamico Mancini, edespone varie volte sia al Salon sia allEsposizione Univer-sale. Alla fine del 1880 torna definitivamente a Napoli.Nel 1886 gli viene commessa la statua marmorea di CarloV per la facciata del Palazzo Reale di Napoli e da Umber-to I di Savoia un grande trionfo da tavola in oro e argento.Cominciano in questi anni gli attacchi di follia: rinchiusoin un istituto, fugge di nascosto e si chiude in casa per cir-ca venti anni, assistito soltanto dalla moglie Anna Cutolo,che morir nel 1906. Alcune sue opere furono esposte allaBiennale di Venezia del 1903. Si ripresenta in pubblico so-lo nel 1909, lavorando quasi esclusivamente largento e

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  • loro, e dimostrando una straordinaria perizia tecnica. Dal1915 soggiorna frequentemente a Roma, e nel 1924 com-pie il suo ultimo viaggio a Parigi.

    Ghiberti, Lorenzo Firenze 1378-1455Scultore italianoCompie il suo apprendistato come orafo. Nel 1400 luistesso ricorda di aver lasciato Firenze e di aver lavoratocome pittore a Pesaro. Rientrato a Firenze partecipa consuccesso al concorso del 1401 per la porta nord del Batti-stero con la formella del Sacrificio di Isacco (Firenze, Bar-gello). I lavori alla porta saranno conclusi solo nel 1424. Inquesti anni realizza per le nicchie esterne della chiesa diOrsanmichele le statue in bronzo di San Giovanni Battista(1414), San Matteo (1420) e Santo Stefano (1427-28). Nel1424 compie un viaggio a Venezia, e intorno al 1430 unoa Roma. Per il fonte battesimale di Siena esegue i rilievidel Battesimo di Cristo e del Battista davanti a Erode, ter-minati nel 1427. Dal 1425 lavora alla cosiddetta porta delParadiso, sempre per il Battistero fiorentino, che terminasolo nel 1452: vi sono rappresentate le storie del VecchioTestamento distribuite in dieci riquadri. In questi anniesegue anche lArca dei tre martiri (1428; Firenze, Museodel Bargello) e lArca di San Zanobi (1442) per il Duomodi Firenze. Negli ultimi anni di vita scrisse i tre libri deiCommentari, una sorta di diario, in cui trovano posto trat-tazioni storiche, ricordi biografici e riflessioni teoriche sul-larte.

    Giacometti, Alberto Stampa 1901 - Coira 1966Scultore e pittore svizzero Figlio del pittore post-impressionista Giovanni, vive in unambiente familiare favorevole alla sua iniziazione alle arti.Gi da adolescente dimostra grande facilit nel dipingere escolpire. Compie gli studi al collegio di Schiers e alla Scuo-la di Arti e Mestieri di Ginevra visita due volte lItalia do-ve conosce le opere dei futuristi. Dal 1922 al 1925 fre-quenta a Parigi latelier di Bourdelle. Nelle opere degli anni Venti si avverte il suo interesse peril cubismo, larte primitiva (Torso, 1925; Donna cuc-chiaio, 1926). Frequenta il gruppo surrealista, fino al1935: opere quali La sfera sospesa 1930, e Loggetto invi-

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  • sibile sono tipici esempi di opere surrealiste sospese tra ilgusto del congegno e della macchina inutile. Dal 1935 cir-ca lartista mette fine a questo genere di produzione perdedicarsi alla figura umana capace di offrire una comples-sit in grado, secondo quanto lui stesso dichiara, di sosti-tuire luniverso intero. Questo ritorno alla figura portacon s una rottura definitiva con il surrealismo. Fino al1947 smette di esporre per poi ricominciare a mostrare ilproprio lavoro caratterizzato dal suo nuovo e inconfondi-bile stile personale: forme allungate e assottigliate dallacorrosione interiore, lunghe, filiformi, immerse in unospazio che le avvolge e le corrode (Donna di Venezia IV,1947).

    Giambologna, Jean de Boulogne detto ilDouai 1529 - Firenze 1608Scultore fiammingo attivo in ItaliaGiambologna, scultore originario delle Fiandre, giungeben presto in Italia. Niente sappiamo della sua attivit ini-ziale. Nel 1550 lartista fiammingo gi a Firenze, dovealla fine del sesto decennio diventa lo scultore ufficiale deiMedici, Granduchi di Toscana, che gli affidano numerosiincarichi.Fra il 1563 e il 1566 impegnato nella realizzazione dellamonumentale Fontana del Nettuno a Bologna, ispirata allascultura di analogo soggetto progettata dallo scultore fio-rentino Bartolomeo Ammannati.Negli anni seguenti intensa la sua produzione di piccolibronzi a soggetto mitologico.Nel 1571 per il giardino della Villa Medici Demidoff rea-lizza la stupefacente Fontana dellAppennino, esempiodel gusto manierista orientato verso opere capaci di desta-re meraviglia e stupore. Nel giardino della villa mediceain cui la scultura viene posta, lartificio delluomo gareg-gia con la natura. Per i giardini esegue anche una serie dibronzi pi piccoli raffiguranti animali, che dovevano inte-grarsi perfettamente nellambiente naturale. Al 1575 risa-le lesecuzione della grande Fontana dellOceano, com-missionatagli dai Medici quale imponente arredo per ilgiardino di Boboli. Fra il 1574 e il 1582 impegnato nel-la realizzazione del grande gruppo marmoreo raffiguranteil Ratto delle Sabine, particolarmente ammirato da Fran-cesco I che lo fece collocare sotto la Loggia dei Lanzi diPiazza della Signoria, vera e propria galleria di sculture

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  • allaperto. Intorno agli anni Ottanta il Giambologna ese-gue per lo pi opere a carattere sacro per Lucca, Genovae Firenze. Per i Medici realizza sculture a carattere cele-brativo come il monumento equestre del Granduca Cosi-mo I in piazza della Signoria, e quello di Ferdinando I inpiazza Santissima Annunziata. Artista di chiara fama,seppe soddisfare le richieste di una committenza raffinatache richiedeva opere in bronzo di piccolo formato, desti-nate allarredo di studioli e camerini. I soggetti predilettierano quelli ispirati al mondo dellantichit classica e allamitologia.

    Giovanni Pisano Pisa 1248 ca. - Siena dopo il 1314Scultore e architetto italianoFiglio dello scultore Nicola Pisano, Giovanni fu avviato al-larte della scultura nella bottega del padre; sulla base deipagamenti effettuati, il giovane artista dovette essere ilpi importante collaboratore di Nicola nellesecuzione delpulpito del Duomo di Siena, eseguito fra il 1266 e il 1268.La collaborazione fra i due artisti testimoniata anchedalliscrizione apposta nei rilievi che decorano la FontanaMaggiore di Perugia, eseguita nel 1277-78. A Giovannisono solitamente riferite le statue di coronamento delle va-sche e il gruppo delle Ninfe eretto al centro. Lartista in-tervenne anche nella decorazione esterna del Battistero diPisa, eseguendo le cuspidi che inquadrano le finestre delterzo ordine e i busti della Madonna, di Mos e del Batti-sta, oggi conservati nel Museo dellOpera del Duomo. Allamorte di Nicola, Giovanni divenne il titolare della impor-tante bottega paterna, rilevandone le pi prestigiose com-missioni. Dal 1285 al 1296 lartista fu impegnato a Sienacome capomastro della Cattedrale. Al maestro spetta lal-lungamento della navata della chiesa e il progetto per ladecorazione della facciata, realizzata tuttavia solo nellaparte inferiore, fino allaltezza dei portali. Per la facciataGiovanni scolp le grandi statue di Profeti e delle Sibilleche oggi si conservano nel locale Museo dellOpera delDuomo. Dissapori con lOpera del Duomo spinsero larti-sta ad abbandonare il cantiere senese e a rientrare nel1297 a Pisa, dove divenne capomastro della Primaziale.Contemporaneamente, nel 1301, Giovanni scolp il Pulpi-to della chiesa di SantAndrea a Pistoia, rielaborando ilprototipo ideato da Nicola Pisano per il Battistero di Pisa

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  • e per la cattedrale di Siena. Segna una ulteriore evoluzionestilistica il Pulpito scolpito per il Duomo di Pisa fra il1301 e il 1310, nel quale la forma esagonale lascia il postoalla sagoma circolare. Il maestro, che svolse anche la pro-fessione di orafo secondo quanto riportato dallo stessoGiovanni nelliscrizione apposta sul pulpito di Pisa, ter-min probabilmente lattivit entro il secondo decenniodel XIV secolo. Lultima opera eseguita fu probabilmenteil sepolcro di Margherita di Lussemburgo, moglie dellim-peratore Enrico VII di Lussemburgo, morta nel 1311. Latomba, eretta nella chiesa di San Francesco di Castellettoa Genova verso il 1313, stata smontata ed andata inparte perduta. Importanti frammenti si conservano ogginel Museo di SantAgostino.

    Gislebertus attivo nei primi decenni del XII sec.Scultore francese (?)La firma di Gislebertus (Gislebertus hoc opus fecit) com-pare sul timpano del portale di Saint-Lazare ad Autun, te-stimoniando la posizione di grande prestigio che lartistaricopriva. Sulla base di questopera gli stata attribuitatutta la decorazione scolpita della cattedrale, compresi icapitelli rovinati dellabside, che si ritiene eseguita neglianni che hanno immediatamente preceduto la consacrazio-ne della chiesa, nel 1132. Partendo dalle promesse postedagli scultori di Cluny, Gislebertus rinnova liconografiatradizionale pervadendo le composizioni di un dinamismoparticolare, che altera le proporzioni della figura umana ene deforma i tratti fisionomici. I risultati raggiunti sonoaffini a quelli del timpano di Vzelay, tanto che alcunihanno ipotizzato la sua partecipazione anche a questim-presa decorativa.

    Grandi, Giuseppe Varese 1843-1894Scultore italianoFrequent lAccademia di Milano legandosi successiva-mente al gruppo della Scapigliatura lombarda. Nel 1869esegu la statua di Santa Tecla per il Duomo, nel 1871 ilmonumento a Cesare Beccaria, e nel 1874 il Ritratto delmaresciallo Ney. La sua opera di maggior impegno fu ilmonumento alle Cinque Giornate di Milano che, iniziatonel 1881, sar inaugurato solo dopo la sua morte.

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  • Greenough, Horatio Boston, 1805 - Somerville, Massachusetts, 1852Scultore americanoLo scultore inizi a modellare alla tenera et di dodici an-ni, sotto la direzione di artisti della sua citt natale; pro-segu poi gli studi presso i Collegio di Harvard. stato ilprimo scultore americano a recarsi a Roma per studiaredal vivo i grandi modelli della statuaria classica e degli ar-tisti rinascimentali e barocchi. Tornato in America, sog-giorn in alcune delle principali metropoli, Washington,Baltimora e Filadelfia, dove cominci a realizzare le sueprime opere autonome. Di nuovo in Italia, fu allievo a Fi-renze di Lorenzo Bartolini, esponente di punta della cor-rente neoclassica. Diventato ben presto il principale scul-tore ufficiale americano, tra le sue opere si ricordano unbusto di Lafayette, eseguito nel 1831 nel corso del suosoggiorno parigino, e un Gruppo di angeli, copia da Raf-faello e prima opera in marmo della storia della sculturaamericana.

    Guglielmoattivo verso la met del XII secoloScultore italiano ignota la provenienza geografica dello scultore, ma lipo-tesi pi credibile lo vede originario dellItalia settentriona-le, data limpostazione fortemente volumetrica delle suefigure. Il vigoroso plasticismo che contraddistingue le figu-re di Guglielmo, arricchito da una notevole sensibilit pit-torica evidente nel modo in cui sono trattate le pieghe del-le vesti e gli intagli ornamentali, rivela infatti una culturaaggiornata ed articolata, che comprende le narrazioni sudue registri derivata dai sarcofagi tardo-antichi, e le pirecenti novit della scultura lombarda e provenzale. Tra il1159 e il 1162 Guglielmo esegu i rilievi del Pulpito delDuomo di Pisa, successivamente (1312) trasferiti nella cat-tedrale di Cagliari per far posto al nuovo pulpito realizzatoda Giovanni Pisano. Lopera una delle realizzazioni piinteressanti del XII secolo; il suo riutilizzo a Cagliari videanche uno smembramento del pulpito che venne diviso performare due amboni. Limportanza di questo maestro evidente nellinfluenza esercitata su numerosi artisti, notie anonimi, attivi nella seconda met del XII secolo tra Pi-sa, Lucca, Volterra e Pistoia.

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  • Guidetto XII-XIII secc.Architetto e scultore italianoFu attivo a Lucca, dove decor nel 1204 le loggette dellafacciata del Duomo di San Martino e quella di San Miche-le in Foro. Nel 1211 lavor invece ai capitelli della faccia-ta del Duomo di Prato. Esponente del romanico lucchese-lombardo e, per laccentuato plasticismo, precursore incerto senso del gotico, si fece interprete di una tendenzadecorativa caratterizzata da un forte risalto cromatico, de-voluto allalternanza di tarsie bianche e nere.

    Guido da Como, Guido Bigarelli detto documentato dal 1239 al 1257, anno di morteScultore italianoDi origine lombarda, lavor a lungo in Toscana. La suacultura risente dellinfluenza degli scultori attivi in questianni nellarea lucchese, e quindi di Guglielmo, LanfrancoBigarelli e di Guidetto, mentre la sua origine ticinese siavverte nella nitidezza e nella levigatezza dellintaglio. Ilsuo linguaggio sostanzialmente quello ticinese-lucchesedei maestri operanti nel portico del duomo di Lucca, per ilquale sembra aver scolpito larchitrave del portale maggio-re e due simboli degli evangelisti situati ai lati del portalestesso.Due iscrizioni permettono di riferirgli il Fonte battesimaledel battistero di Pisa (1246) ed il Pulpito di San Bartolo-meo in Pantano a Pistoia (1250), che costituiscono i poliintorno a cui la critica ha cercato di raggruppare le sueopere. Fra le altre, gli si attribuisce larchitrave del portalemaggiore della chiesa di San Pietro Somaldi a Lucca, alcu-ni capitelli della navata anulare del battistero di Pisa, lastatua dellArcangelo Michele, oggi conservata nel MuseoDiocesano di Pistoia e, sempre a Pistoia, le recinzioni pre-sbiteriali della chiesa di SantAndrea.

    Guillaume, Eugne Montbard, 1822 - Roma, 1905Scultore franceseProveniente da una famiglia agiata, termina gli studi pres-so il collegio di Digione e solo dopo frequenta la Scuola diDisegno sotto la direzione di Pierre Darbois. Nel 1841 en-tra allEcole des Beaux-Arts e diviene il pupillo di Pradier.Nel 1845 vince il Prix-de-Rome e si stabilisce in Italia, do-

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  • ve soggiorna fino al 1850. Durante questo periodo realizzalAnacreonte, opera classica che segna il suo successo e la-scesa della sua carriera, ricca di soddisfazioni. Tornato inpatria partecipa alla decorazione del palazzo del Louvre esi dedica prevalentemente al genere del ritratto. Nel 1864 nominato direttore dellEcole des Beaux-Arts; dal 1891 direttore dellAccademia di Francia a Roma. Nel 1898gli viene assegnato il massimo riconoscimento: la nomina amembro dellAccademia di Francia per i meriti di scrittoree oratore. Muore a Roma, ma sepolto a Parigi, nel cimi-tero di Pre-Lachaise, luogo destinato ad accogliere le ce-lebrit di tutti i tempi.

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  • Hidetoshi, Nagasawa Tonei, Mancuria, 1940Scultore giapponeseDiplomatosi nel 1963 alla scuola di Belle Arti di Tokyo(sezione design), si trasferisce definitivamente a Milanonellagosto 1967. Lepisodio del viaggio intrapreso inbicicletta e canoa assume una dimensione emotiva che se-gna fortemente il suo lavoro. Lallontanamento dal Giap-pone coincide con la partenza come artista. Il senso delviaggio presente per sua stessa dichiarazione sia inquello che si vede, sia in ci che c dietro lidea di ognisuo lavoro. La barca la testimonianza visiva del rapportotra arte e viaggio. Un tema che appare pi volte dagli anniSettanta ad oggi. Nel 1973 espone alla Biennale de Parisuna piroga scavata in un tronco dalbero con il fuoco elaccetta come settemila anni fa; nel 1981 la forma dellabarca riappare in una mostra a Torino: di marmo di Car-rara ed piena di terra dove piantato un salice. In segui-to il viaggio della barca diventa sempre meno fisico epi mentale. Nel 1986 partecipa alla mostra ChambresDAmis a Gand: una barca leggera, trasparente, un sem-plice profilo di ottone, appesa alla parete esterna di unacasa. Contemporaneamente a Sonsbeek, in Olanda, ungruppo di barche dai profili di ferro avvolti in carta giap-ponese, con la punta rivolta verso Ovest, posato su unprato ognuna ha al centro un albero di salice. Il tema del viaggio si lega a quello della natura e del pae-saggio, del luogo e del tempo. Nelle sue opere sul temadel giardino (Luogo dei Fiori, 1985, Mito, Japan, Con-temporary Art Center; Jardin,1996, Palma de Mallorca,Fondazione Mir) si evince la differenza tra il concetto di

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  • natura occidentale e orientale: lartista stesso afferma pivolta che il giardino in Oriente scultura e senso dellascultura.

    Houdon, Jean-Antoine Parigi 1741-1828Scultore franceseQuesto grande artista, uno dei pi alti rappresentanti dellascuola francese di scultura, nacque da una famiglia mode-sta; il padre lavor al servizio del mercante Lamotte e, inseguito, trov impiego come portiere presso la scuola delLouvre. Il lavoro del padre favor il contatto del giovaneaspirante scultore con artisti ed insegnanti; fu precoce-mente ammesso a frequentare lo studio di Michel-AngeSlodtz, ottenendo fin da subito importanti riconoscimentiper le sue opere. Nel 1764 Houdon si rec a Roma, inquanto vincitore del Prix de Rome; studi con entusiasmogli oggetti che stavano venendo alla luce negli scavi di Er-colano e Pompei, dedicando grande attenzione anche allostudio del Rinascimento e in particolare di Michelangelo.Tra le opere che Houdon esegu in Italia, conviene ricor-dare il San Bruno per la chiesa di Santa Maria degli Ange-li, e lEcorch, piccola scultura di un uomo scorticato, tipi-co esercizio rinascimentale per la definizione e lo studiodella muscolatura e dellanatomia umana. Nel 1768 loscultore fece ritorno in Francia, ottenendo una notevolequantit di committenze prestigiose. Prese parte alle espo-sizioni del Salon dal 1777 al 1805. Intimamente legatocon Franklin, Houdon fu scelto dal Congresso americanoper realizzare la statua di George Washington; per ese-guirla lartista part per Filadelfia il 22 luglio 1785, doverimase fino al compimento dellopera, avvenuto il 4 gen-naio 1786. Nel corso della sua carriera Houdon ricevettenumerose onorificenze e ricopr incarichi ufficiali pressolcole des Beaux-Arts.

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  • Leoni, LeoneMenaggio 1509 ca. - Milano 1590Scultore, medaglista e orafo italianoPoco si sa della sua formazione come scultore, medagli-sta e orafo. Acquisita una certa fama in questo campo,fu dapprima a Roma in veste di incisore della Zeccapontificia (1538-40), dopodich nel 1542 fu chiamato aMilano dal governatore Alfonso dAvalos come incisoredella Zecca imperiale e medaglista. Ben presto giunse al-la ribalta alla corte di Carlo V, di cui divenne un protet-to. Per limperatore esegu un ritratto in bronzo (CarloV domina il furore, 1551), assieme alle statue dellimpe-ratrice Isabella (1555), di Filippo II (1553) e di MariadUngheria (1553), tutte conservate nel Museo del Pra-do a Madrid. Questi ritratti furono eseguiti dal vero do-po soggiorni alle corti di Augsburg (1551) e di Bruxelles(1549, 1556). Lo stile di Leoni dimostra uno studio con-dotto sulle sculture antiche e sulle opere di Donatello,Sansovino e Cellini. A partire dalla fine degli anni cin-quanta lo scultore lavor soprattutto per alcuni principiitaliani (Ritratto di Ferrante Gonzaga che domina lIn-vidia, Guastalla; monumento di Gian Giacomo de Me-dici, Milano, Duomo). A Milano intorno al 1565 lavoralla decorazione scultorea della facciata della sua abita-zione detta Palazzo degli Omenoni per le gigantesche fi-gure di telamoni aggettanti, completata da bassorilievicon storie a sfondo autobiografico.

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  • Lipchitz, JacquesDruskininkai 1891 - Capri 1973Scultore lituanoCompiuti gli studi di ingegneria a Vilna, Lipchitz si trasfe-risce nel 1909 a Parigi, dove si iscrive alla Scuola di BelleArti e allAccademia Julian, dedicandosi alla scultura.Qui conosce Picasso e si avvicina al cubismo, creando for-me fortemente semplificate e statiche.Intorno al 1925 matur uno stile pi dinamico, fondatosulle possibilit espressive dei profili e del loro intrecciopiuttosto che sullanalisi dei volumi. Venne definita scul-tura trasparente, per significare quanto lo spazio ne fosseparte integrante.Si riavvicin in seguito alle forme concrete della realt,rappresentata attraverso una plastica duttile ed animata,carica di unespressivit che spesso sconfina nella dram-maticit.Nel 1941 si trasferisce negli Stati Uniti, dove la sua scul-tura ha spesso assunto caratteri monumentali.

    Lista, Stanislao Salerno 1824 - Napoli 1908Scultore italianoDi origine salernitana, inizia la sua attivit nel 1852 e in-torno al 1869 realizza la statua di Paisiello per il TeatroSan Carlo di Napoli. Collabor con Gioacchino Toma allafondazione della scuola serale per operai. Per la Colonnadei Martiri del 1866 esegu il grande Leone ferito. Suo ilsepolcro del vescovo Angelo Andrea Zottoli nel Duomo diSalerno. Insegn allAccademia di Napoli.

    Lombardo, Pietro Carona, Lugano 1435 - Venezia 1515Scultore italianoLombardo di origine, si forma forse in Toscana e lavora aPadova alla met degli anni Sessanta, per fermarsi stabil-mente a Venezia subito dopo. Qui d vita a una fiorentebottega, allinterno della quale lavorano anche i suoi figliAntonio e Tullio, specializzata nella realizzazione di gran-di monumenti funerari. Tra i grandi monumenti si posso-no ricordare quelli della chiesa dei Santi Giovanni e Paolo,a Pasquale Malipiero, a Niccol Marcello (1474) e a PietroMocenigo (1476). Significativa anche la sua attivit diarchitetto, che contribuisce alla creazione del volto rina-

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  • scimentale di Venezia. A lui spettano la costruzione dellaChiesa di San Giobbe (1480), la Chiesa di Santa Maria deiMiracoli (1489), la facciata della Scuola di San Marco(1490).

    Lombardo, TullioVenezia 1455-1532Scultore italianoFu allievo del padre Pietro, con cui collabor fin dalla co-struzione del monumento al doge Mocenigo. Lavor, agliesordi, ma con assiduit, anche con il fratello Antonio.Ebbe presto una attivit indipendente segnata dallIncoro-nazione di Maria per la Chiesa di San Giovanni Crisosto-mo a Venezia (1502), in cui dimostr di aver accolto lere-dit della bottega paterna. Il suo linguaggio and semprepi distinguendosi per i pronunciati accenti classicistici,evidenti anche nella trattazione delle superfici, levigatissi-me, e nella minuziosa resa dei particolari. Ne sono testi-monianza gli altorilievi con i Miracoli di SantAntonio,eseguiti per la Basilica del Santo a Padova (1520-25) ed ilmonumento a Matteo Bellati nel Duomo di Feltre (1528).La sua attivit si svolse a Venezia (ove sono conservatelAnnunciazione, nellOratorio del Seminario e lAssun-zione in San Giovanni Crisostomo), nel Veneto fino a Bel-luno