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Dello stesso autore:

Beata Confusione! - Ed. Excogita 2002

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Andrea Di Gregorio

La ricerca della Serenità

A cura diAlessia Orlando

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ISBN 978-88-908868-0-5

giugno 2013PNL Evolution

[email protected]

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A mio figlioLeonardo

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Indice................................................................Prefazione 9

.........................................Introduzione dell’autore 11Prima parte

....................................................Da felici a sereni 17Capitolo I

..............................................................La Ricerca 19Capitolo II

............................................................Il benessere 29Capitolo III

................................Le relazioni: coppia e società 43Capitolo IV

...........................................Ricchezza e Prosperità 63Capitolo V

.............................................La realizzazione di sé 77Seconda parte

...........................L'immagine nascosta...siamo noi 89Capitolo VI

.....................................I Livelli di apprendimento 91Capitolo VII

............................................L'immagine nascosta 105Capitolo VIII

.................................................Il comportamento 117Capitolo IX

..Il bosone di Higgs, analogia o qualcosa di più? 133Capitolo X

...............................Alla fine di un lungo viaggio 149................................................................Epilogo 160

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Prefazione

Siamo p rog rammat i pe r conne t t e r c i intensamente e profondamente con l’Altro. Nessun bambino avrebbe la possibilità di crescere e sviluppare le sue potenzialità se non avesse la possibilità di rispecchiarsi nella mente dei genitori.Sembra proprio che l’Homo Sapiens sia destinato a vivere esclusivamente nella dimensione del due, nella condivisione degli stati d’animo dell’Altro e dimostri l’eccellenza dell’agire nella cooperazione con l’Altro.Acquistiamo la patente di Sapiens già a pochi mesi dalla nascita quando, pur non sapendo di esistere, i neonati sanno di essere.Abbiamo un sistema nervoso in grado di sentire quello che sente l’Altro e un particolare set di neuroni, chiamati “specchio”, capaci di simulare internamente quanto l’Altro fa, pur rimanendo fermi. Si chiama empatia, quella particolare condivisione dell’attenzione che

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soltanto noi essere umani possediamo e che ci ha portato così lontano, fino ad esplorare l’infinito dell’universo el’infinitamente piccolo delle particelle subatomiche. In un mondo pieno di rumori di fondo e di incomunicabilità, di passioni tristi e di scorciatoie esistenziali, di nicchie claustrofobe e di un luccicante Mercato disegnato “tutto intorno a noi”, la ricerca della serenità appare un miraggio, un po’ romantico, addirittura un po’ grottesco. Eppure se non troviamo il modo per iniziare insieme il viaggio verso questo sogno si rischia di seppellire per sempre l’unica vera arma di cui noi tutti siamo dotati: la capacità di entrare in relazione. Soltanto attraverso di essa possiamo curare, curarci e prenderci cura dell’animo umano. Soltanto attraverso la relazione possiamo usc i re da l medioevo de l le pu ls ion i , trasformandole in emozioni. E soltanto emozionandoci possiamo entrare nella dimensione del due. Sereni e contenti.Questo libro, in un momento così difficile di crisi e di perdita di certezze nel futuro, rappresenta un valido contributo per ricercare la serenità e il gusto di stare con l’Altro con semplicità: unica vera ricchezza dell’Umanità ed unico vero antidoto di ogni crisi.

Ulisse Mariani

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Introduzione dell’autore

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La Ricerca della serenità rappresenta l'obiettivo a cui ogni essere umano dovrebbe aspirare ed è questa ricerca che il libro suggerisce di intraprendere. Il desiderio profondo di realizzazione ci fa agire per trovare l'appagamento dei nostri bisogni più intimi, è la molla che spinge ogni persona all'azione. L'entità di questo “agire” è soggettiva. C'è chi opera freneticamente, chi aspetta che qualcosa accada, chi se la prende con il mondo, chi proietta i propri desideri sugli altri e chi, infine, non capisce ciò che desidera nel profondo e si limita a compatirsi per la propria condizione di vita.Il libro propone di iniziare una ricerca verso la serenità che non è mera felicità, due termini, riferiti a stati d'animo differenti, spesso erroneamente utilizzati come sinonimi. Comprendere la differenza tra i due stati,

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significa prendere consapevolezza che esiste un agire che porta ad avere un istante di gioia e un altro che consente il raggiungimento di uno stato più duraturo di pace interiore.La continua indagine per scoprire se stessi e le persone rappresenta un passo consapevole verso la propria serenità e quella del mondo. Trovare nuovi percorsi comunicativi e linguistici è una delle strade che conducono verso una più alta armonia. Il cambiamento porta a non avere problemi con il prossimo, a ottenere il massimo da se stessi, a trovare il modo per spingere gli altri a fare del loro meglio. L'altro o gli altri sono il partner, il proprio vicino di casa, un collega o un cliente, un amico o i componenti della propria famiglia. Tutto questo conduce verso un equilibrio interiore.La Ricerca della serenità trae ispirazione anche da una prospettiva antropologica, quella di Gregory Bateson, che in Verso un'ecologia della mente, ha dimostrato come l'apprendere a un alto livello significhi acquisire maggiore consapevolezza di se stessi e del mondo che ci circonda.Nella pratica della PNL, a indirizzo sistemico, di cui mi occupo quotidianamente, l'obiettivo iniziale è “l'apprendere ad apprendere”, ovvero, l'acquisizione di uno stato di meta cognizione attraverso il quale è possibile accedere a un diverso modo di interpretare ciò

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che accade nella propria vita. E’ qui doveroso ringraziare Robert Brian Dilts, il ricercatore che ha dato vita al modello Sistemico della Programmazione Neuro-Linguistica prendendo spunto dal lavoro di Gregory Bateson. Dilts, come allievo del grande antropologo, ha saputo individuare una chiave di lettura che rende alla portata di tutti l’interpretazione dei livelli di apprendimento e, ancor prima, dei tipi logici introdotti da Bertrand Russel e da Alfred North Whitehead (Principia Mathematica - 1913). La formazione con Robert Dilts ha contribuito a sviluppare il mio pensiero e ha arricchito la mia stessa capacità di tradurre gli stati d'animo in parole.Ringrazio Tosca, mia moglie, i cui interessi per la spiritualità mi hanno portato ad osservare la crescita personale dal lato del cuore.Infine, un ringraziamento speciale ad Alessia Orlando, che si è occupata di questo libro con una passione pari a quella di un’autrice e con cura dei dettagli nella stesura. L’intesa, fondamentale per questo genere di contenuti, ha prodotto un continuum tra il corso di formazione da cui è partita l'ispirazione del libro e la realizzazione finale che ora ha trovato una sua luce.

Andrea Di Gregorio

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Prima parte

Da felici a sereni

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Capitolo I

La Ricerca

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“La felicità è pari a un'ombra”

Eschilo

Volere, pretendere, desiderare, avere, possedere . Ques t i sono i ve rb i che contraddistinguono il nostro tempo. Siamo cresciuti con l'idea che per essere felici “Volere è potere”. E se non fosse così? Se il “volere qualcosa” non fosse la strada da percorrere per raggiungere uno stato di grazia, ma solo una tappa? E se la felicità fosse un concetto sopravvalutato? Da questi interrogativi nasce la Ricerca.Veronica, 19 anni, studentessa, uccisa dall'ex fidanzato. Lui ha giustificato il gesto sostenendo che sentiva di averla persa. Mario (questo il nome dell'assassino) la voleva ancora, pretendeva che fosse sua, desiderava le sue attenzioni, aveva una necessità di esclusiva sul suo corpo. Lui doveva possederla come un oggetto. Veronica era una sua proprietà, quindi si sentiva in pieno diritto di ucciderla. Mario era felice quando stava con Veronica. E poi,

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cosa è successo? L'assenza dell'oggetto del piacere ha scatenato in lui un effetto uguale e contrario a quello della felicità. Ha generato disperazione, tristezza, malinconia e rabbia, una valanga di emozioni sfociate nella violenza omicida. Cassandra, la profetessa troiana consapevole della sua imminente morte, nell'Agamennone di Eschilo, diceva “...la felicità è pari a un'ombra”. Ovvero qualcosa di effimero, poco duraturo e ingannevole. La felicità è un Giano bifronte perché ha in sé un potenziale negativo: la dipendenza. Se ricevo un oggetto che desidero con bramosia sono felice, ma cosa scatena in me il possesso? La preoccupazione di poterlo perdere, l'angoscia che si possa rompere, la fissazione che venga smarrito. Dopo tanti sacrifici, compro la macchina sportiva che sogno da sempre. Sono soddisfatto, i primi mesi vivo in uno stato di felicità, euforia per il successo raggiunto, ma... da quando mi hanno consegnato le chiavi, si insinua in me un tarlo. Un senso di frustrazione che non mi fa chiudere occhio la notte: “E se me la graffiassero?”, “E se me la rubassero?”, “Se posteggiando andassi a sbattere contro un palo?”, “E se mi tamponassero?”. Oppure, mi fidanzo con una donna bellissima, sono felice: “E se mi tradisse?”. E ancora, ho ricevuto una promozione a lavoro, esulto ma: “E se non fossi all'altezza?”

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La felicità si nutre di paura, perché la felicità è figlia del possesso. Ha in sé un potenziale negativo legato alla perdita di essa. Questo non significa che bisogna prescindere dalla felicità per vivere bene, ma è necessario darle il corretto valore. La felicità deve essere un'emozione che va assaporata come un vino la cui persistenza resta anche dopo che si è consumato il pasto. E' la nota di un'armonia più complessa. E' la chiave che apre la porta. E' lo scalpello che modella la statua. E' parte ma non il tutto. L'uomo per vivere pienamente la sua esistenza deve godere della felicità ma aspirare ad altro. La cena da consumare, la canzone da cantare, la porta da aprire, la statua da creare è la Serenità. Uno stato di benessere che supera il limite contingente di un'emozione temporale e spaziale. Una condicio sine qua non senza la quale l'esistenza diventa mera sopravvivenza. Per essere sereno devo essere in continuo divenire, cercare di creare, di evolvermi. Trovare la strada per raggiungere il benessere, l'equilibrio nelle relazioni, la prosperità e la realizzazione di sé. Ma come si passa da uno stato di felicità a uno di serenità?Prendere coscienza di dove si vuole andare è già un bel passo avanti. Se l'obiettivo è chiaro, il percorso, per quanto tortuoso possa sembrare, è raggiungibile. C'è chi impiega meno tempo e chi di più. Non esistono regole.

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Non ci sono cammini precisi ma rotte da tracciare. Strade da percorrere da soli ma in compagnia dei viandanti che incrociamo.Le relazioni che si instaurano con le persone che incontriamo nella nostra vita, presentano delle caratteristiche che si ripetono. Ci possono essere tre tipi di rapporto: univoco, reciproco e creativo.Il bambino che si sviluppa e cresce all'interno dell'utero materno, si trova in rapporto univoco con la propria madre. Per nutrirsi e formarsi “sfrutta” a suo beneficio l'ambiente circostante creato dal soggetto ospitante. Dopo circa nove mesi, nasce e crea con la mamma un forte legame affettivo basato su uno scambio di tenerezze, un rapporto reciproco. Entrambi beneficiano dell'esistenza dell'altro. Dopo circa un anno di vita, il bambino diventa sempre più indipendente e la mamma gli lascia muovere i suoi primi passi verso la vita, attraverso uno slancio, ovvero instaurando un rapporto creativo. I primi passi rappresentano il primo ingresso del bimbo verso la sua strada. Mostrata prima dalla mamma, poi tracciata insieme e infine creata dalla volontà del piccolo, che ha fatto sua una esperienza ed è riuscito a fare il suo primo grande volo. La creatività, il momento in cui i due soggetti coinvolti in una relazione realizzano qualcosa di esterno, rappresenta la crescita. Il raggiungimento della serenità attraverso la

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soddisfazione di entrambi i soggetti. Il legame affettivo mamma-figlio continua a esistere ma è divenuto qualcosa di più completo e complesso. Si è trasformato in una relazione basata sulla serenità. Qualcosa di diverso dal possesso. Il rapporto univoco o quello reciproco non sono negativi o positivi in sé. Lo diventano se si prolunga in modo patologico l'arco temporale. In una relazione di coppia, la fase iniziale dell'innamoramento è il momento univoco. L'amante vuole prendere tutto dall'amato. Ha un desiderio quasi cannibalico. Si nutre del sentimento che nasce. Cerca la scoperta del partner con fervore. E' una passione apparentemente coinvolgente, ma nella realtà i soggetti interessati vivono il sentimento in modo molto personale ed egoistico, realizzando i propri più profondi desideri annullandosi nell'altro. Dopo un periodo, più o meno lungo, la relazione diventa reciproca con beneficio di entrambi i soggetti. Si raggiunge il cosiddetto equilibrio, in cui il sentimento è consolidato, la passione si è ridimensionata, ma l'affetto è cresciuto e si manifesta attraverso un costante scambio di attenzioni reciproche. Molte coppie non superano mai questo rapporto e dopo anni insieme o uno dei due mette fine alla storia senza un apparente motivazione o stanno insieme per un compromesso tacito di comodo.

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Vivranno dei momenti felici alternati a grande frustrazione e insoddisfazione. Ma non è questo che renderà mai una relazione completa, le storie autentiche che hanno un senso profondo, sono quelle in cui entrambi i soggetti a un certo punto comprendono di dover andare oltre e decidono di creare qualcosa: un progetto, un figlio, un impegno sociale, un lavoro, un'attività artistica. La loro opera creativa. Quel quid che si traduce in equilibri che si spezzano e si ricompongono per trovare uno stato di serenità, in perpetuo divenire scopriranno sempre nuovi spunti per un'ulteriore crescita. Raggiungono un rapporto creativo quelle coppie che dopo anni insieme hanno sempre qualcosa di nuovo da raccontarsi e condividere, perché pur vivendo in stretto contatto riescono a evolversi in primis come singoli individui e poi come compagni di viaggio. Sono quelle coppie che a uno sguardo esterno appaiono sempre fresche e piene di sent imento . Non è “peccato” vivere intensamente la passione dell'innamoramento o dello stare insieme senza un progetto specifico, ma se l'arco temporale supera una soglia critica, se nella coppia non vi è evoluzione né personale né di insieme, il sentimento è destinato ad appiattirsi. La ricerca della serenità è un percorso da intraprendere in tutte le direzioni: nelle relazioni di coppia, nel benessere fisico e

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psichico, nel lavoro, nella conoscenza profonda del proprio io interiore.

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