Costabile vs Bodini album

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Costabile VS Bodini Cinema del reale - Specchia 2007 Pagine di Mauro Marino per l’allestimento di Francesco Maggiore Due immagini dell’allestimento nella sala-cortile di Palazzo Risolo a Specchia 18-21 luglio 2007 * spagine

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Nel 2007 Cinema del Reale si trasferì da Galatone - che accolse le prime tre edizioni della festa-rassegna - a Specchia. Fu l'occasione dell'incontro con alcuni documentaristi calabresi e l'omaggio di Motus - su sollecitazione di Paolo Pisanelli - fu a Franco Costabile. CostabileVSBodini, pagine che si fecero allestimento... Le ripropongo per ridestare l'interesse verso il lavoro del poeta calabrese nell'anno del centenario della nascita di Vittorio Bodini.

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Costabile VS Bodini

Cinema del reale - Specchia 2007

Pagine di Mauro Marino

per l’allestimento di Francesco Maggiore

Due immagini dell’allestimento nella sala-cortile di Palazzo Risolo a Specchia 18-21 luglio 2007

*spagine

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La rosa nel bicchieredi Giovanni Pistoia

http://larosanelbicchiere.blogspot.it

Uno dei più sensibili e sfortunati poeti

calabresi, Franco Costabile, ha dedicato

versi mirabili e amari alla sua terra. Una

delle più belle liriche, penso sia “La rosa

nel bicchiere”, che desidero proporre:

Un pastore

un organetto

il tuo cammino.

Calabria,

polvere e more.

Uova

di mattinata

il tuo canestro.

Calabria,

galline

sotto il letto.

Scialli neri

il tuo mattino

di emigranti.

Calabria,

pane e cipolla.

Lettere

dell’America

il tuo postino.

Calabria,

dollari nel bustino.

Luce

d’accetta

l’alba

dei tuoi boschi.

Calabria,

abbazia di abeti.

Una rissa

la tua fiera.

Calabria

d’uva rossa

e di coltelli.

Vendetta

il tuo onore.

Calabria

in penombra,

canne di fucili.

Vino

e quaglie,

la festa

ai tuoi padroni.

Calabria,

allegria di borboni.

Carrette

alla marina

la tua estate.

Calabria,

capre sulla spiaggia.

Alluvioni

carabinieri,

i tuoi autunni.

Calabria,

bastione di pazienza.

Un lamento

di lupi,

i tuoi inverni.

Calabria,

famigliola

al braciere.

Francesco di Paola

il tuo sole.

Calabria,

casa sempre aperta.

Un arancio

il tuo cuore,

succo d’aurora.

Calabria,

rosa nel bicchiere.

Molte delle immagini della Calabria di

Costabile sono scomparse. Rimane,

però, ancora presente, la Calabria delle

prepotenze e quella carica di pazienza.

A ricordarci della eterna emergenza do-

vuta alla violenza (e non solo!) ed ai lutti

e ai danni che essa arreca, sono le crona-

che dei giornali, le tante vicende di inti-

midazioni e di prevaricazioni, gli oscuri

o palesi messaggi mafiosi o paramafiosi,

le esperienze della vita quotidiana di

ognuno di noi.

La Calabria dalle Uova/di mattinata e

dalle galline/sotto il letto non esiste più.

Così come non esiste più la Calabria dei

boscaioli di prima mattina, delle capre

sulla spiaggia; persiste ancora, anche se

non con motivazioni legate all’onore, la

Calabria delle mafie e delle tante illega-

lità.

Non è detto che debba essere sempre

così. Forse è giusto pensare all’altra Ca-

labria descritta dal poeta Costabile:

Francesco di Paola

il tuo sole.

Calabria,

casa sempre aperta.

Un arancio

il tuo cuore,

succo d’aurora.

Calabria,

rosa nel bicchiere.

Proprio così: Calabria, rosa nel bic-

chiere.

***

(...)

Un saggio su Costabile è contenuto nel

volume di Ennio Bonea, L’odore dei li-

moni, Costantino Marco, Lungro 1995.

Poesie di Costabile sono pubblicate su

alcune antologie. Ne cito una:

Poesie alla Calabria a cura di Dante

Maffia, Edizioni Periferia 1986.

Notizie su Costabile possono essere con-

sultate sui siti:

www.aristidecaruso.it/Costabile/index.htm

http://costabile.altervista.org/

www.ilportaledelsud.org/costabile_franco.htm

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Franco Costabile nasce a Sambiase, il 27 agosto 1924

da Michelangelo Francesco Pietro Costabile e da

Concetta Immacolata Gambardella, una brava ca-

salinga appartenente ad una facoltosa famiglia di

commercianti amalfitani. Il padre, dopo sposato,

abbandona la moglie ed il figlio che doveva nascere

e si reca in Tunisia; qui, nel 1933, si reca Concetta col piccolo

Franco, per tentare una riconciliazione, che però fallisce a causa

del rifiuto della stessa Concetta a rimanere in Tunisia. A questa

sua esperienza, il poeta fa riferimento nel componimento giova-

nile,Vana attesa, stampato in Nicastro dall' Editrice Nucci nel

1939. A parte la quinta ginnasiale, che Franco frequenta nella

città di Montaleone, la futura Vibo Valentia, tutti le altre classi

sono frequentate nel suo paese natale (Scuole elementari) e a Ni-

castro, tra il 1930 e il 1943.

S'iscrive alla facoltà di Lettere di Messina e successivamente, nel

1946, cambia sede, trasferendosi a Roma, dove si laurea con una

tesi in Paleografia.

Dopo la laurea, comincia qualche incarico d'insegnamento - a par-

tire dal 1950 - ma svolge anche altre saltuarie attività, come la

collaborazione ad un'enciclopedia cattolica. Nel 1950 pubblica a

proprie spese il suo primo libro di poesie, Via degli ulivi, nei Qua-

derni di Ausonia, Siena, recensita favorevolmente da Giorgio Pe-

trocchi nella rivista romana, La Via.

Nel 1953 sposa Mariuccia Ormau, sua ex allieva; testimone di

nozze è l'amico Mimmo Purificato. Da questo matrimonio na-

scono le figlie, Olivia (1955) e Giordana (1957).

Sono anni duri per il poeta, che ancora nel 1961 lavora come in-

segnante precario nella scuola. In questo stesso anno pubblica La

Rosa nel bicchiere, raccolta di poesie, che il poeta aveva pubblicato

nel corso degli anni Ciquanta su riviste; l'opera viene segnalata

per il Premio Viareggio, ma non giunge in finale. Intanto alla

RAI, a cura di Libero de Libero, viene fatta una lettura dei suoi

versi da Valeria Moriconi.

Dopo una lunga e dolorosa malattia, muore nel 1964 la madre, e

nello stesso anno sono pubblicate in un volume collettaneo, Sette

piaghe d'Italia, tre sue liriche, tra cui Il canto dei nuovi emigranti,

poesia per la quale riceverà il Premio Letterario Frascati.

Il 14 aprile del 1965, si toglie la vita e Ungaretti, al quale il Co-

stabile si sentiva particolarmente legato, scrive alcuni risentiti

versi, pubblicati originariamente in un "ricordino" stampato a

cura degli amici e successivamente riportati nel n°35 di "L'Europa

Letteraria"; i versi ungarettiani sono stati ora trascritti anche

sulla tomba del poeta nella cappella di famiglia in Sambiase e

sulla facciata della sua casa natale.

http://costabile.altervista.org

Spagine, periodico di informazione culturale dell’Associazione Fondo Verri

Lecce, 17 aprile 2014

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Ancora un’immagine dell’allestimento nella sala-cortile di Palazzo Risolo a Specchia

*spagine