Corso di Urbanistica (EA) - uniroma2.it2p]_Lez_09_05-nov... · La questione ferroviaria visse una...
Transcript of Corso di Urbanistica (EA) - uniroma2.it2p]_Lez_09_05-nov... · La questione ferroviaria visse una...
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 1
Corso di Urbanistica (EA)
a.a. 2014/2015
Lezione 09 - 05-nov-14
La costruzione della città capitale
Roma
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 2
ROMA 1900
462,8 mila abitanti
ROMA 1870
244,5 mila abitanti
ROMA
Popolazione e dimensione
La popolazione di Roma (x1000)
1750 1800 1850 1860 1870 1880 1890 1900 1910
156 163 175 194,5 244,5 300,5 440 462,8 542,1
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 3
ROMA
Le ferrovie
Diverse proposte per la costruzione di strade ferrate furono portate davanti al Pontefice Gregorio XVI
che però si dimostrò sostanzialmente ostile verso queste iniziative modernizzatrici, confermando
l’atteggiamento di chiusura e di isolamento dello Stato ecclesiastico.
La questione ferroviaria visse una stagione di grande attenzione dopo l’ascesa al soglio pontificio di Pio
IX (16 giugno 1846), in particolare nel corso del primo biennio del nuovo pontificato; ma gli esiti
drammatici delle vicende romane durante il 1849 diedero un colpo anche alle speranze dei
modernizzatori più moderati che vedevano nella strada ferrata un mezzo indolore per aprire la vita
economica e commerciale delle provincie pontificie.
Dal 1844 (anno in cui fu presentata la prima domanda di concessione nello Stato pontificio) sino al
1847l a materia rientrò sotto il profilo tecnico nella sfera di competenza della prefettura generale
di Acque e Strade e, sotto quello politico-amministrativo, della Segreteria di Stato per gli affari interni.
L'8 luglio 1846 Pio IX nominò la Commissione consultiva delle Strade ferrate, la quale preparò
“le norme fondamentali per la concessione delle strade ferrate… “, emanate con la notificazione
del 7 novembre di quello stesso anno; il 2 ottobre 1847 la trasformò in “Commissione direttrice delle
Strade ferrate”, assegnandole il compito di rappresentare il governo pontificio nelle trattative e nella
stipulazione dei contratti con le società che nel frattempo si erano costituite per chiedere le concessioni
delle linee stabilite dalla detta notificazione.
Il 21 dicembre 1847 la prefettura generale di Acque e Strade fu sostituita dal ministero dei Lavori
pubblici; e a questo il 21 aprile 1848 furono trasferiti gli atti e le funzioni della “Commissione direttrice”
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 4
ROMA
Le ferrovie
Con notificazione 7 novembre 1846 Pio IX dispose la costruzione di 4 linee ferrate in concessione.
La prima, con tratta da Roma a Ceprano al confine con il Regno di Napoli, avrebbe congiunto la capitale papalina con il confinante stato borbonico.Le altre tre linee avrebbero rispettivamente collegato Roma con Bologna (principale centro dello stato pontificio dopo Roma), Civitavecchia (maggiore approdo marittimo) e Porto d’Anzio. Si costituì subito la “Società Pio – Latina” per la costruzione della prima linea ferroviaria.
Papa Pio IX (nato Giovanni Maria Mastai
Ferretti; Senigallia, 13 maggio 1792 –
Roma, 7 febbraio 1878)
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 5
1848, 25 novembre Concessione della linea da Roma a Ceprano a favore della società della “Strada Ferrata Pia-Latina da
Roma al confine napolitano”
1849, 21 novembre e
1850, 11 giugno
rinnovo a favore della stessa società della predetta concessione, in un primo momento per il solo tratto da
Roma a Frascati, poi per il suo prolungamento
fino a Ceprano (la precedente concessione era stata colpita da nullità
1851, 10 maggio convenzione internazionale concordata a Roma fra i rappresentanti della Santa Sede, del granducato di
Toscana, dell'Austria, del ducato di Modena e del ducato di Parma, per la costruzione della linea detta
“Strada ferrata
dell'Italia Centrale”
1856, 23 aprile e 21
maggio
concessione a favore della società Casavaldès e Compagni, rispettivamente delle linee Roma-
Civitavecchia e Roma-Ancona-Bologna
1856, 7 1uglio inaugurazione ed entrata in esercizio della linea Roma-Frascati, in concessione alla società Pio-Latina
(Si attestava a ridosso delle mura Aureliane presso la stazione di Porta Maggiore. La prima fermata era a
Ciampino, dove la linea ferrata si biforcava: un binario raggiungeva Frascati, l’altro attraverso Albano e
Velletri raggiungeva Ceprano, dove si incontrava con la linea ferroviaria napoletana.)
1856, 16 agosto approvazione da parte del governo pontificio dello statuto della Casavaldès e Compagni, che assunse la
denominazione di “Società Generale delle Strade Ferrate Romane”, da Roma a Bologna, per Ancona, e
da Roma a Civitavecchia, detta linea “Pio-Centrale”
1857, 11 marzo concessione alla “Pio-Centrale” della linea da Bologna a Ferrara fino al Po
1859, 25 marzo (16 aprile ) Inaugurazione della ferrovia Roma-Civitavecchia, poi successivamente prolungata fino a Pisa (aveva
capolinea presso la stazione di Porta Portese)
1860, marzo La “Pio-Centrale” è autorizzata dal Governo pontificio ad annettersi la “Pio-Latina”
1862 Linea Roma-Ceprano : inaugurazione e apertura
1863, novembre Roma Termini funziona da stazione di coincidenza tra la Civitavecchia-Roma e la Roma-Ceprano
1864 Apertura tronco Roma-Mentana della Roma-Ancona-Bologna
ROMA
Le ferrovie
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 7
ROMA
Le ferrovie
La Stazione di Porta
Maggiore [1863 – 1865]
della
Ferrovia
Roma-Ceprano
inaugurata il 7 luglio 1856
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 8
ROMA
Le ferrovie
La Stazione
di Porta Portese
[1863 – 1865]
della Ferrovia
Roma – Civitavecchia
inaugurata
il 16 aprile 1859
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 9
ROMA
Le ferrovie nell’IGM del 1895 (levata del 1872, agg. al febbraio 1895)
Stazione
di Porta Portese
Stazione
di Termini
Porta Maggiore
Staz. Prenestina
Stazione del
Portonaccio
Stazione
di S. Paola
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 10
ROMA
Le ferrovie nell’IGM del 1906 (levata del 1873, correzioni del febbraio 1906)
Stazione del
Portonaccio
(Tiburtina)
Stazione
Tuscolana
1890
Stazione di
S. Pietro
1894
Stazione di
Trastevere
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 11
ROMA
Le ferrovie
"Roma e suburbio dell'Istituto Geografico
Militare" anno 1924
1893
Viene inaugurata la stazione
ferroviaria di Trastevere a Piazza
Ippolito Nievo.
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 12
Stazione Roma Termini
1865
La prima stazione fu edificata a partire dal 1862 ed aperta al pubblico il 25 febbraio 1863 con il nome di
""Stazione Centrale delle Ferrovie Romane"", in concomitanza con l'inaugurazione del collegamento
ferroviario di Roma con Ceprano e quindi Napoli.
ROMA
Le ferrovie: Stazione Termini
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 13
Il 2 luglio 1868 iniziarono i lavori preliminari della nuova stazione Termini con una cerimonia
d'inaugurazione alla presenza del papa Pio IX fino al momento della scelta del progetto definitivo che
avvenne nel 1869 sul progetto dell'architetto Salvatore Bianchi.
BIANCHI, Salvatore. - Nacque a Roma nel 1821. Dopo essersi precocemente rivelato appassionato
cultore dell'architettura, quando terminò gli studi divenne, nell'ambiente pigramente conformista della
Roma di quegli anni, uno degli architetti preferiti dal patriziato romano.
Linguaggio assai diverso da quello neorinascimentale il B. adoperò nella costruzione della stazione
Termini (1867-74): qui l'uso della struttura in ferro trovava una sua espressività, anche se ai lati
della grande tettoia metallica che costituiva il fulcro dell'edificio l'architetto pose due ali di gusto
neoclassico, come a voler moderare l'arditezza di quell'exploit tecnicista, certamente clamoroso
per l'ambiente romano.
Mediante tale artificio espressivo il B. aderì al clima allo stesso tempo timido e provinciale, ma
prudentemente curioso per le nuove tecnologie, della cultura architettonica della Roma di Pio IX, che già
prima del 1870 aveva sperimentato, con le opere di Carlo Reishammer ed in alcuni edifici utilitari, le
strutture in ghisa e in ferro.
(M. Tafuri in Enciclopedia Treccani)
ROMA
Le ferrovie: Stazione Termini
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 14
1856-1869 Progetti relativi alla Stazione Centrale presso villa Massimo, progetto per officine di riparazione e
costruzione del materiale mobile;
Primo progetto della stazione centrale presentato dall'ing.Hack e rifiutato dal governo
1856-1858 Progetti relativi al collocamento di stazioni ferroviarie nell'interno di Roma.
dal 1860 al 1865 Espropriazioni per la Stazione Centrale di Roma
(il contenzioso per l’esproprio di terreni della villa Massimo alle terme di Diocleziano durano sino al 1871)
1860-1861 Progetti relativi alla deviazione della linea Roma-Ceprano dalla via Appia Nuova, per il raccordo con la
stazione centrale
1861-1864 Progetti relativi al passaggio di varie linee fuori delle mura di Roma, per congiungersi con la stazione
centrale
ROMA
Le ferrovie: Stazione Termini
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 15
ROMA
Le ferrovie: Stazione Termini
1874
1920
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 16
ROMA
Le ferrovie: Stazione Termini
1873-1884 1884-1924
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 17
htt
p:/
/ww
w3
.ia
th.v
irg
inia
.ed
u/w
ate
rs/t
imelin
e/
ROMA
Il Tevere
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 18
htt
p:/
/ww
w3
.ia
th.v
irg
inia
.ed
u/w
ate
rs/t
imelin
e/
ROMA
Il Tevere
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 19
htt
p:/
/ww
w3
.ia
th.v
irg
inia
.ed
u/w
ate
rs/t
imelin
e/
ROMA
Il Tevere
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 20
ROMA
Il Tevere
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 21
ROMA
Il Tevere: i “muraglioni”
A.
Beto
cchi, D
el fium
e T
evere
,
Rom
e,
1878
1870 : inondazione straordinaria di 17 m a Ripetta
1871 : nomina Commissione
1875 : definizione del progetto e degli interventi da effettuare
1876 : inizio dei lavori
1900 : piena straordinaria; i muraglioni sono pressoché ultimati
e la piena contenuta dagli argini ma durante il ritiro dell’acqua
crolla un tratto di muraglione di 125 m a
destra dell’isola Tiberina tra i ponti Garibaldi e Cestio
1901 : viene bocciata definitivamente la proposta di eliminare
l’isola Tiberina
1915 : piena straordinaria senza nessuna conseguenza
1926 : completamento da parte del Comune di Roma dell’ultimo
tratto dei Muraglioni nel tratto dell'Aventino.
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 22
C’est le jour même de Noël (1870 n.d.r.) que les eaux commencèrent à
monter dangereusement. Le 27, la majeure partie de la boucle du
Tibre, jusqu’à Piazza Colonna, était inondée. Les eaux continuèrent
de monter jusqu’au 28, avant d’amorcer une lente décrue..
ROMA
Il Tevere: i “muraglioni”
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 23
ROMA
Il Tevere: i “muraglioni”
Le discussioni furono lunghe e vivaci. Chi proponeva, come Alessandro Betocchi, la costruzione
di un nuovo alveo da Ponte Milvio all'ospedale S. Spirito attraverso i Prati di Castello, allora
disabitati, e l'allargamento del tronco inferiore da S.Giacomo delle Convertite sino a Ponte
Sisto; chi, invece, come Possenti, la costruzione di rettifili a valle di Roma per accorciare il
percorso del fiume; chi, come Raffaele Canevari, la costruzione di alti muri di sponda per
contenere le piene ed eliminare le inondazioni.
Alla fine, il 7 dicembre 1871, ad un anno dalla tragica alluvione, prevalse su tutti il progetto di
Canevari, il più innovativo e congeniale rispetto alle ambizioni del rinnovamento edilizio di Roma
Capitale, sebbene l'opinione pubblica, che vedeva nei muri una radicale trasformazione dell'immagine
della città, non accettò subito la proposta di buon grado.
Il ministro dei Lavori Pubblici, Giuseppe Gadda, nominò con decreto 1 gennaio
1871 una commissione di ingegneri idraulici, presieduta dal senatore e ingegnere
di grande fama idraulica Carlo Possenti, con l'incarico di proporre delle soluzioni
anti-alluvioni dopo aver studiato le cause delle piene.
Nella prima riunione del 10 gennaio si decise di prendere come riferimento
proprio l'inondazione del 1870 per esaminare i vari progetti.
Da subito fu scartata l'idea di una deviazione del Tevere a ovest della città,
attraverso la valle dell'Inferno.
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 24
ROMA
Il Tevere: i “muraglioni”
Il progetto di deviazione del Tevere proposto da
Garibaldi: all’interno della città il fiume avrebbe
continuato a scorrere in un alveo più stretto e
rettificato
Per la loro costruzione, però, si dovette aspettare
ancora un po'; non tutti, infatti, avevano accettato il
rifiuto del progetto di Possenti e il governo,
indeciso, non emanò provvedimenti immediati.
Fu Garibaldi a porre fine alla indecisione. Rientrato
a Roma il 24 gennaio 1875, si assunse l'incarico,
quale deputato del Regno, di liberare la Capitale
dalle piene del Tevere. Visionati i vari studi, fece in
modo che il ministro dei lavori pubblici, Agostino De
Petris, costituisse una commissione per l'esame dei
progetti.
Garibaldi appoggiò la proposta di Baccarini, ma la
vide respingere dalla commissione, contraria a
qualsiasi ipotesi di deviazione dell'alveo.
Naturalmente non si diede per vinto e chiese ad
alcuni progettisti di studiare una soluzione, subito
ribattezzata «progetto Garibaldi». Dopo un vivace
dibattito parlamentare e di popolo, che trovò largo
spazio sulle pagine dei giornali, si giunse al
provvedimento il 6 luglio 1875, che sanciva
come le opere necessarie a proteggere Roma
dalle inondazioni fossero di pubblica utilità
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 25
ROMA
Il Tevere: i “muraglioni”
Il progetto originario dell’ing. Canevari (23 settembre 1875):
allo scopo di regolarizzare il corso del fiume
era ancora prevista l’eliminazione dell’isoIa Tiberina
Del "progetto Garibaldi" non era
rimasto nulla: gli emendamenti delle
commissioni e del Consiglio
superiore dei lavori pubblici lo
avevano modificato. Quella che verrà
ricordata come la "legge pel Tevere"
si basava, invece, sul progetto
Canevari, quello che prevedeva la
costruzione dei muraglioni.
La decisione rese il clima ancor più
vivace, ma il progetto di Canevari,
pur con punti controversi, rispettava
un punto fondamentale: mantenere il
corso urbano del fiume che pur
imprigionato dai muraglioni
continuava a vivere con la città.
A Garibaldi rimase la consolazione di
aver costretto il governo a prendere
una decisione in tempi brevi.
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 26
ROMA
Il Tevere: i “muraglioni”
Alcune sezioni tipiche dei mori di sponda del progetto dell’ing. Canevari
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 27
ROMA
Il Tevere: i “muraglioni”
Demolizioni per la costruzione dei
muraglioni (lato sinistro dell’Isola Tiberina,
attuale Lungotevere dei Pierleoni)
Lo scavo per alloggiare il collettore
fognario nel muraglione in costruzione
sulla riva a sinistra dell’Isola Tiberina
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 28
ROMA
Il Tevere: i “muraglioni”
Il cambiamento del
rapporto con la
città dopo la
costruzione dei
muraglioni,
all’altezza
dell’Isola Tiberina:
il ponte è il ponte
Fabricio.
(stato esistente al
1880)
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 29
ROMA
Il Tevere: i ponti
1862 Canevari, Raffaeleponte sospeso sul Tevere al Porto leonino presso S. Giovanni dei Fiorentini
1863 “Ponte di ferro” (ferrovia Roma-Civitavecchia)
1878 Ponte in ferro provvisorio tra Ripetta e Prati
1884 (‘87 ?) 1888 Angelo Vescovali Ponte Garibaldi
1885 1895 Angelo Vescovali Ponte Umberto I
1886 1890 Ezio Garroni Ponte Palatino
1886 1891 Angelo Vescovali Ponte Regina Margherita
1886 1911 Ennio De Rossi Ponte Vittorio Emanuele II
1896 Angelo Vescovali Ponte Cavour (Progetto)
1907 Mario Moretti Ponte Mazzini
1909 1911 Francois Hennebique Ponte del Risorgimento
Il nuovo sistema di circolazione viaria prevedeva, già nel Piano Regolatore
del '73, la ristrutturazione delle rive del Tevere come parte integrante del nuovo assetto cui si
affiancò la costruzione dei ponti Palatino (1882), Regina Margherita (1886), Garibaldi (1888),
Umberto I (1906), Cavour (1902), Mazzini (1904), Risorgimento (1911) e Vittorio Emanuele
(1911).
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 31
ROMA
Il Tevere: i ponti nell’IGM del1873
Ponte Regina Margherita
Ponte in ferro tra Ripetta e Prati
Ponte Umberto I?
Ponte in ferro (ponte sospeso)
Ponte Lungara (Mazzini ?)
Ponte Palatino
Ponte Garibaldi
Ponte Sublicio
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 32
ROMA
Il Tevere: i ponti nel PRG del 1883
S. Angelo
FabricioCestio
1886-1890 Palatino
1884-1888 GaribaldiSisto
1904-1907 Mazzini
1939-42 Principe Amedeo
1886-1911 Vittorio Emanuele II
1914-18 Sublicio
1938-48 Testaccio
1886-1891 Regina Margherita
1896-1902 Cavour
1885-1895 Umberto I
1863 Ponte di ferro
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 33
CANEVARI, RaffaeleNel 1862 realizzò per la "Società de' ponti di ferro sospesi", diretta da C. Montgolfier-Bodin, il ponte sospeso sul Tevere al Porto leonino
presso S. Giovanni dei Fiorentini in Roma (progetto del francese Oudry).
Il ponte, rimosso nel 1941, allorché poco più a monte fu costruito il ponte Principe Amedeo Savoia-Aosta, rappresentava uno dei più
considerevoli risultati raggiunti nel campo dell'applicazione del ferro nella capitale pontificia. Sorse a due piloni sulle rive del fiume ed una
grande campata centrale, secondo il modello già consolidato dei ponti sospesi. Il progettista sperimentò un nuovo sistema per
l'irrigidimento del piano di percorrenza nella conseguente eliminazione delle oscillazioni.
Il giovane C. partecipò in prima persona alla realizzazione di quello che allora fu detto "uno de' più bei lavori, e più perfetti, che in tal genere
siansi mai veduti"; fu "ingegnere dell'esecuzione sotto la sorveglianza del Cav. Paolo Cavi Ingegnere Capo di Roma e Comarca”.
Nel settembre del, 1863 l'opera era compiuta: l'8 ott. il ponte fu percorso da Pio IX ed il 5 dic. fu aperto al pubblico, sotto pagamento di
pedaggio onde fu detto anche "ponte del bajocco".
ROMA
Il Tevere: i ponti
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 34
1863 – Pio IX inaugura il “ponte di ferro”
ROMA
Le ferrovie
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 35
ROMA
I pubblici servizi
NATHAN, Ernesto. – Londra 5 ottobre 1845 - Roma 9 aprile 1921
Il 25 novembre 1907 Nathan è eletto sindaco da un’alleanza composta da un ventaglio
di forze politiche comprendente liberali di sinistra, radicali, repubblicani e socialisti.
La giunta Nathan guidò l’amministrazione municipale di Roma fino al novembre 1913, e
lasciò un’impronta indelebile nella storia della città. Potendo giovarsi anche dei
provvedimenti finanziari a favore della capitale previsti dalla legge del luglio 1907, avviò
un diversificato piano di interventi che toccò tutti gli ambiti della sfera amministrativa
introducendo significative innovazioni.
Poderoso fu l’intervento di municipalizzazione dei pubblici servizi, che, sotto la guida
dell’assessore ai servizi tecnologici Giovanni Montemartini, portò alla nascita di aziende
comunali in vari settori, fra cui quelli per la gestione delle tramvie e dell’illuminazione
elettrica.
MONTEMARTINI, Giovanni. - Montù Beccaria 1867 – Roma 1913
Nel 1902 diede alle stampe la monografia sulla municipalizzazione dei servizi
pubblici nella quale erano ripresi i concetti dell’impresa politica, della redistribuzione
sociale attraverso l’intervento pubblico nei settori dei servizi di più larga utenza,
dell’economicità e dell’utile.
La municipalizzazione in tutti i casi andava valutata in considerazione dei costi, dei
benefici, delle condizioni date dal mercato e comunque non come cancellazione
dell’iniziativa privata quanto piuttosto in concorrenza con essa. Si rivelava utile
quando riusciva, appunto, a procacciare beni e servizi a prezzi inferiori a quelli che
si sarebbero ottenuti dalle imprese private.
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 36
Nel 1907 (Montemartini) aveva ormai acquisito autorevolezza e notorietà al di là degli ambienti politici
ed economici; la riprova fu la sua elezione al Consiglio comunale di Roma dove risultò primo eletto
nella lista socialista con 16.000 preferenze. Costituitasi la Giunta presieduta da Ernesto Nathan,
ebbe la guida dell’Assessorato ai servizi tecnologici, posizione dalla quale cercò di attuare quella
politica che aveva teorizzato e che Nathan voleva realizzata per la città.
Al bisogno di una dotazione di servizi adeguata, si aggiungeva quello di tenere sotto controllo le tariffe a
causa dell’innalzamento dei prezzi e della conseguente difficoltà, per i ceti meno abbienti, di far fronte
alle più elementari necessità. La possibile risposta stava a suo dire nella rottura del monopolio
privato, fermo nell’offerta e ambizioso nelle tariffe, privo di competitività per la natura dei servizi
che scoraggiavano i costi di installazioni di apparati complessi e privavano il mercato della concorrenza.
Nathan e Montemartini concordavano sul fatto che, per la gestione del processo di municipalizzazione
e di controllo delle società concessionarie, fosse necessaria la costituzione di un apposito ufficio
tecnologico, istituito poi nel 1910.
Per i trasporti, Montemartini propose l’istituzione di un’azienda municipale concorrente alla
privata, la Società Romana Tramways- Omnibus (SRTO), che gestiva il trasporto pubblico a
Roma.
ROMA
I pubblici servizi
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 37
Più difficile si rivelò la municipalizzazione del servizio
elettrico. Montemartini incontrò i maggiori ostacoli per la
questione degli indennizzi da corrispondere ai privati, richiesti
dalla legge del 1903. La Società anglo-romana di elettricità
(SAR) praticava un regime di alti prezzi anche nei confronti del
Comune, che ne abbisognava per l’illuminazione pubblica e per
il movimento dei tram. Gli alti prezzi e la scarsa offerta di
energia furono alla base della costruzione della centrale
termica al quartiere Ostiense e di quella idroelettrica presso
Castelmadama.
Approvate in Consiglio comunale, le municipalizzazioni del
servizio dei trasporti e dell’elettricità, furono sancite, come
previsto dalla legge, dal referendum svolto il 20 settembre 1909
con un successo schiacciante.
Il 1° luglio 1912 entrò in funzione la Centrale termoelettrica di
Roma, affidata all’Azienda elettrica municipale e, nel 1916, fu la
volta della centrale idroelettrica di Castelmadama.
ROMA
I pubblici servizi
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 38
Le difficoltà incontrate nella municipalizzazione dei due servizi, trasporti ed elettrico, e la crisi della
Giunta comunale, non gli consentirono invece di portare a buon fine la municipalizzazione del
servizio idrico, nonostante la concessione alla Società dell’Acqua Marcia fosse scaduta nel 1910.
Per determinare il fabbisogno di abitazioni e i possibili interventi municipali in tal senso, il Consiglio
comunale affidò a Montemartini anche l’incarico di svolgere una ricerca (poi pubblicata, insieme ad altri
dati sui bisogni abitativi del personale ferroviario). Indicati i costi delle opere pubbliche necessarie e lo
spazio d’intervento del Comune, Montemartini concluse l’inchiesta con l’indicazione, sulla scorta
dell’esempio tedesco, di costituire un demanio per bloccare la speculazione delle aree
fabbricabili e di stipulare convenzioni con la grande industria edilizia e con l’Istituto per le case
popolari.
In seguito agli orientamenti intransigenti espressi in seno al Partito socialista già nel congresso del
1910, ma soprattutto in seguito alle vicende interne della Giunta e agli urti con il sindaco Nathan,
proprio in tema di municipalizzazioni, Montemartini abbandonò il suo ufficio di assessore nel
novembre 1911.
Continuò comunque a battersi per quel progetto: nell’aula consiliare, il 13 aprile 1913, ormai
all’opposizione, chiese una linea più intransigente con l’azienda elettrica privata e la prosecuzione degli
investimenti, ma Nathan stesso respinse il suo ordine del giorno.
ROMA
I pubblici servizi
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 39
ROMA
I trasporti urbani
Dopo il 1870, le prime norme organiche in tema di
trasporto pubblico nella capitale italiana sono
emanate dall’amministrazione municipale nel 1874.
L’amministrazione comunale stabiliva per gli
omnibus anche i percorsi che dovevano seguire e
le tariffe passeggeri. In tutto dunque nel 1874
erano ufficialmente localizzati 11 capolinea di
omnibus e le vetture in circolazione potevano
essere al massimo 59.
Nel 1876 il Comune riuscì ad impostare un’azione
di disciplina, con la prima “convenzione”
stipulata con la “Società Romana degli
Omnibus” di F. Marini, cui nel 1885 ne seguì una
seconda.
La prima linea di omnibus fu attivata (sembra già nel giugno 1845) sul percorso piazza Venezia - S.
Paolo fuori le mura.
lI 7 luglio 1856, inaugurata la ferrovia Roma – Frascati (la prima strada ferrata dello Stato Pontificio)
sarebbero iniziate le corse di un’altra linea di omnibus, sempre da piazza Venezia alla nuova stazione
ferroviaria, provvisoriamente attestata a Porta Maggiore.
Il primo servizio di collegamento di luoghi interni all’abitato con omnibus, regolamentato con partenze
regolari ad orario prestabilito fu inaugurato il 20 febbraio 1866, sul tragitto piazza del Popolo – S. Pietro.
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 40
Il tramway a cavalli: la prima linea di questo tipo fu attivata, per concessione governativa, il 2
agosto 1877 sul percorso suburbano piazza del Popolo – Ponte Milvio. La gestiva la “Societé Anonime
des Tramways et Chemins de Fer Economiques” che aveva sede a Bruxelles, dai romani chiamata
semplicemente “la Belga”, che il 1 luglio 1879 iniziò anche l’esercizio della “tramvia a vapore”
Roma – Tivoli.
Le prime concessioni per l’esercizio di tramways a cavallo lungo tratte urbane furono rilasciate
all’impresa di G.B. Marotti per il percorso piazza Montanara – S. Paolo e alla società di F. Marini per i
percorsi piazza Venezia - via Nazionale – Stazione Termini e Stazione Termini – S. Giovanni: le tre
nuove linee entrarono in funzione nel 1880.
Negli anni a seguire la diffusione del nuovo mezzo di trasporto collettivo coincise con lo sviluppo della
“Società Romana degli Omnibus” di F. Marini. Questa nel 1885 acquisì tanto la linea suburbana lungo la
Flaminia che quella urbana per S. Paolo, costituendosi dal 1 gennaio 1886 in “Società Romana
Tramways e Omnibus”.
Si venne così delineando quel regime di monopolio che caratterizzò la storia del trasporto urbano
nella capitale per i successivi venti anni. Nel 1888 infatti la S.R.T.O. ebbe una nuova concessione di
linee omnibus, riscattando successivamente le nuove linee che nel 1889 lo stesso Comune aveva
accordato, per limitare il monopolio che si profilava, ad una diversa ditta, la “Società Italiana di Omnibus
Tramways e Trasporti”.
Nel 1894 la “Romana” - che allora gestiva 11 linee di omnibus e 9 di tramways a cavallo - iniziava a
sperimentare il nuovo tramway elettrico sulla linea Porta Pinciana – Museo Borghese.
ROMA
I trasporti urbani
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 41
Il tramway elettrico: Anche a Roma si iniziò con linee sperimentali, come quella dell’ingegner
Cattori, a conduttore sotterraneo lungo la via Flaminia fuori porta del Popolo, inaugurata da re
Umberto il 6 luglio 1890. Per la definitiva introduzione del tram elettrico urbano nella capitale
bisogna attendere però il 19 settembre 1895 quando – aumentata la produzione di energia elettrica
per la città con lo sfruttamento del salto di Tivoli - fu attivata dalla S.R.T.O. la linea Termini – S. Silvestro
ad alimentazione con cavo aereo.
Cessate le corse dell’ultimo tram a cavalli nel 1904, era soprattutto con le 16 linee di tramways a
trazione elettrica allora gestite dalla società privata, che la S.R.T.O . monopolizzava l’erogazione di
un servizio pubblico primario.
Il 13 maggio 1908 la giunta Nathan, avvalendosi delle facoltà attribuite alle amministrazioni comunali
dalla legge del 1903 sulle municipalizzazioni, presentava al Consiglio Comunale una proposta per la
“Costruzione ed esercizio di nuove linee tramviarie da parte del Comune”.
Il “Progetto per la rete tramviaria municipale” messo a punto dall’assessore al “Tecnologico” Giovanni
Montemartini, fu discusso ed approvato quasi all’unanimità dal Consiglio Comunale nella seduta del 20
maggio 1903.
Tre anni dopo, inaugurata il pomeriggio del 21 marzo 1911 la prima delle due linee previste – il
collegamento della centrale piazza Colonna con il quartiere operaio di S. Croce – l’azienda dei trasporti
municipali di Roma era una realtà operante.
ROMA
I trasporti urbani
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 42
ROMA
I trasporti urbani
La rete tramviaria integrata
SRTO-Comune
1911
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 43
ROMA
Gas, energia elettrica e illuminazione
Nel 1853 sorse la prima officina gas
detta “dei Cerchi”, dal nome della via in
cui si trovava, corrispondente all’area
dove, in seguito, fu ritrovato il Circo
Massimo.
Il servizio iniziò il primo gennaio del 1854.
A Roma il gas arrivò più tardi rispetto alle altre principali città italiane.
Solo nel 1847, in seguito all’assunzione al trono pontificio di Pio IX, il servizio del gas fu concesso ai
francesi Fratelli Trouvé, che tuttavia non riuscirono a renderlo operativo.
La concessione passò in varie mani fino al 1852, quando fu assunta da Sir James Shepherd per conto
della Imperial City of Rome and Italian Gas Light and Coke Company e poi devoluta alla Società
Anglo-Romana per l’illuminazione a Gas della Città di Roma, costituitasi il 10 marzo dello stesso
anno.
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 44
ROMA
Gas, energia elettrica e illuminazione
In vista di una ipotizzata municipalizzazione della produzione di energia per l’illuminazione, nel 1907 la
Società Anglo-Romana offriva al Comune un progetto di modifica del proprio contratto di monopolio,
impegnandosi ad una notevole riduzione delle tariffe ma anche a costruire, nel giro di tre anni, una
nuova officina a gas ed una elettrica fuori Porta San Paolo.
L’impianto veniva collocato in una zona che acquisiva una forte connotazione industriale. Infatti,
contemporaneamente alla edificazione delle centrali della Società Anglo-Romana, si realizzava,
nell’area attigua, da parte del Comune, la centrale elettrica Montemartini (1908-1913) e, dall’altra parte
della Via Ostiense, i Mercati Generali (1910-1922).
La costruzione dell’Officina Gas di San Paolo venne avviata nel luglio del 1910 e l’inizio della
produzione di gas è databile al 1911.
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 45
La Società Anglo Romana della Illuminazione a Gas doveva provvedere alla illuminazione
pubblica e privata col gas idrogeno carburato estratto unicamente dal carbon fossile da gas della
migliore qualità conosciuta, e il gas apparecchiato doveva essere perfettamente purificato e scevro di
gas acido carbonico e di acido solfidrico.
L'illuminazione pubblica a gas della città di Roma comprendeva tutte le strade e piazze indicate
sulla pianta topografica dalla Magistratura Romana, e doveva essere effettuata con due serie di
fanali, secondo un orario di accensione e di estinzione dei pubblici fanali fissate dal Comune.
La Società era inoltre obbligata a somministrare il gas per la illuminazione privata a chiunque ne
faceva domanda in ciascun perimetro nel quale era stata effettuata la illuminazione pubblica e
agli altri purché il locale da illuminare fosse su strada o piazza comunale. La somministrazione era fatta
a misura di contatore dato in affitto.
ROMA
Gas, energia elettrica e illuminazione
L’area sulla quale venivano a insistere i nuovi
impianti della Società Anglo-Romana, progettati da
Ulderico Bencivenga, era, originariamente, di circa
120.000 m2. Circa 20.000 m2 erano occupati
dall’officina elettrica, i restanti dalla produzione del
gas. In questa seconda area spiccavano i
gasometri. Il più grande, con una capacità di 60.000
m3 e diametro pari a 48 metri, risale al 1909.
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 46
ROMA
Gas, energia elettrica e illuminazione
L’illuminazione a gas era destinata a cadere in disuso con il diffondersi della luce elettrica.
Il primo esperimento di illuminazione elettrica è del 1878 e ad essere illuminata fu piazza Colonna.
Nel 1881 vennero illuminate le sale dei Musei Capitolini e nel 1882 la Società Anglo Romana
propose “un esperimento nella sala del Consiglio con lampade Edison e generatore a gas, per dare
moto alla macchina dinamo - elettrica”.
Nel luglio 1886 la Società Anglo Romana impiantò una speciale officina per la produzione della
elettricità e chiese ed ottenne la licenza di collocare “un cordone elettrico” lungo alcune strade.
Nel giugno 1887 un accordo informale con la stessa Società del Gas portò all’illuminazione per 1
anno di piazza Venezia, piazza Colonna e piazza Montecitorio. Dello stesso anno è un altro
esperimento di illuminazione elettrica in piazza del Quirinale.
Nell’ottobre del 1887, rispondendo al Maire di Marsiglia che aveva richiesto informazioni sull’illuminazione di Roma, si
dice che vi erano solo quattro piazze illuminate con luce elettrica, fornita dalla Società Anglo Romana, la quale in un
suo locale, posto in piazza dei Cerchi, presso il Circo Massimo, aveva impiantato un’officina per la produzione della
corrente elettrica. Questa veniva condotta con canapi interrati nel sottosuolo in alcune strade della parte più centrale
della città, dove veniva distribuita a chi ne faceva richiesta a solo fine di illuminazione. Il Comune aveva sostenuto le
spese di impianto per l’illuminazione delle quattro piazze e pagava mensilmente il consumo di elettricità come un
consumatore qualunque.
Nell’ottobre 1888 si attua l’impianto della luce elettrica per l’illuminazione delle fontane in piazza
di Trevi e in piazza di Termini.
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 47
L’illuminazione elettrica forniva vantaggi considerevoli, non solo per la migliore qualità e la maggiore
quantità della luce, ma anche perché era più conveniente sotto l’aspetto economico.
Tuttavia la maggioranza delle strade e piazze continuarono ad essere illuminate a gas e quelle
periferiche, come anche quelle della borgata di Fiumicino, a petrolio.
Dal 1893 l’uso della corrente elettrica si andò sempre più diffondendo, ma non mancarono
tentativi per attuare una migliore illuminazione a gas.
Nel 1902 infatti iniziarono nuovi esperimenti di illuminazione a gas acetilene, anche se tale sistema
venne limitato solo alla passeggiata del Pincio durante il periodo estivo.
L’impianto era gestito dalla Società Anglo Romana, concessionaria dell’illuminazione pubblica, ma
le apparecchiature ed il carburo di calcio erano forniti dalla Società Italiana per il Carburo di Calcio
– Acetilene e altri gas con sede a Roma. L’illuminazione veniva fatta con un unico generatore da cui diramavano le
condutture sotterranee di piombo.
Nel 1904 il numero totale delle lanterne a gas era di 8.738, di queste 2.000 erano ad incandescenza
con apparecchi Auer.
Le lampade adottate per l’illuminazione elettrica erano ad arco, la corrente era alternata e la
stazione centrale di produzione era idroelettrica (Tivoli).
La illuminazione elettrica soppiantò quella a gas e nel 1916 troviamo già operante l’Azienda Elettrica
Municipale che funzionava dal 1912, per il cui impianto nel febbraio 1910 si era chiesto alla Cassa
Depositi e Prestiti un mutuo di 12 milioni.
ROMA
Gas, energia elettrica e illuminazione
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 48
MENGARINI, Guglielmo. – Roma 27 dicembre 1856, Roma il 25 luglio 1927
il 1° genn. 1882, il M. fu chiamato dal gerente della Società anglo romana per
l’illuminazione della città, C. Pouchain, a dirigere il servizio di elettricità.
A questo periodo risalgono i primi lavori progettati ed eseguiti per incarico della
Società anglo romana:
l’impianto di illuminazione nella stazione ferroviaria di Roma Termini e
nei piazzali esterni fino ai Tre Archi (1883), in corrente alternata monofase a
800 V con lampade Siemens e Soleil («passo ardito», lo definì lo stesso M.,
per il salto tecnologico dato dall’impiego di tensioni sensibilmente più elevate
di quelle usuali e con distanze utili notevolmente maggiori);
l’impianto per l’officina termoelettrica di via dei Cerchi a Roma, per la
distribuzione di corrente alternata monofase a 1800 V e trasformatori in
parallelo alimentati da una rete di cavi interrati con uno sviluppo di 19 km,
giudicato tra gli impianti elettrici più razionali esistenti all’epoca in Italia
(1886).
Nel 1890 realizzò la sua impresa maggiore, il primo impianto al mondo di
trasmissione industriale di energia elettrica funzionante a corrente
alternata monofase su potenza e distanza significative, dalla centrale di
Acquoria di Tivoli a Roma.
ROMA
Gas, energia elettrica e illuminazione
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 49
La centrale, uno dei primi impianti a corrente alternata, era
stata realizzata nel 1886 dall’ing. V. Cantoni della Società
delle forze idrauliche ad uso industriale per l’illuminazione
di Tivoli.
Nel 1888 Pouchain aveva rilevato la centrale per conto
della Società anglo romana, con l’idea di impiegarla per
l’illuminazione di Roma.
L’impianto Tivoli-Roma fu così realizzato da Pouchain
secondo il progetto di Mengarini, approvato dal
ministero delle Poste e telegrafi (agosto 1890) e dichiarato
«di pubblica utilità» da un r. decreto (dicembre 1890).
Inaugurato il 4 luglio 1892, l’impianto rappresentò un
«evento epocale»: vennero accese a porta Pia decine di
lampade ad arco e, a tensioni più basse, oltre 500 lampade
a incandescenza.
Mengarini ebbe parte, almeno fino alle soglie della prima
guerra mondiale, in tutte le realizzazioni elettriche di Roma
e nelle principali società del settore. Nel 1895 la Società
anglo romana gli affidò la trasformazione dell’energia
elettrica a porta Pia per alimentare la rete dei tram della
Società romana tramways-omnibus, mediante un
«Sistema di distribuzione simultanea di luce e forza
motrice» da lui brevettato.
ROMA
Gas, energia elettrica e illuminazione
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 50
Il progetto del fabbricato, con scheletro in cemento
armato, è presentato dall’”Ufficio speciale per le
costruzioni degli Impianti Elettrici Municipalizzati”. La
licenza per la costruzione è rilasciata dalla Giunta
Municipale con deliberazione n. 88 del 14 dicembre
1910. Il fabbricato Centrale è in cemento armato con
platea generale e pilastri. Sotto il macchinario è
collocata una grossa platea con un cunicolo per le
condutture elettriche. Intorno al fabbricato corre un
cunicolo per l’aria occorrente ai motori. Il secondo
fabbricato è destinato ai servizi ed è confinante con
l’area degli impianti della “Società Anglo – Romana per
l’Illuminazione”, da cui si distacca di almeno 1,50 metri.
ROMA
Gas, energia elettrica e illuminazione
La Centrale “Montemartini”
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
La prima parte si apriva al
di là del Tevere con un
ingresso d'onore dovuto a
Venturi e Foschini:
seguivano al centro il foro
delle regioni e il salone
delle feste di Marcello
Piacentini; a sinistra la
mostra d'architettura con un
complesso di case di
abitazione stabili,
particolarmente interessanti
per le numerose
innovazioni distributive e
tecnologiche; infine
tutt'attorno i padiglioni delle
varie regioni costituenti una
impressionante serie di falsi
folcloristico- tradizionali.
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 51
ROMA
L’Esposizione del 1911
L'esposizione si divideva in due parti: la mostra regionale ed etnografica a piazza d'Armi e l'esposizione
di Belle Arti a Vigna Cartoni (Valle Giulia).
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 52
ROMA
L’Esposizione del 1911
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 53
ROMA
L’Esposizione del 1911
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 54
ROMA
L’Esposizione del 1911
Ponte del Risorgimento, Francois Hennebique 1909-1911
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 55
ROMA
L’Esposizione del 1911
L'esposizione di Belle Arti sorgeva dietro alla Villa di Papa Giulio e aveva come suo
tema la sistemazione delle pendici di Valle Giulia tra Villa Borghese e i Parioli.
La planimetria dell'esposizione non ha un autore unico: dell'Ufficio Tecnico facevano
parte Marcello Piacentini, come direttore artistico, e Giuseppe Pagnani-Fusconi, come
direttore dei lavori. A loro si affiancarono Augusto Giustini e Angelo Guazzaroni, e
Cesare Bazzani (1873 – 1939) autore principale di tutta la sistemazione di Valle
Giulia. Tra i membri della sezione II (Belle Arti: Architettura, Pittura, Scultura) figurava
anche Edmondo Sanjust di Teulada.
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 56
ROMA
L’Esposizione del 1911
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 57
ROMA
Le opere pubbliche
I l primo insediamento:
a Palazzo Madama, già sede del Ministero delle Finanze pontificio, fu insediato il Senato
a Palazzo Montecitorio, già sede dei tribunali, fu insediata la Camera dei deputati, convertendo in aula
il cortile centrale
Carcere giudiziario al convento delle Carmelitane scalze a Santa Maria Regina Coeli (sta ancora lì)
Caserma e poi Archivi di Stato nella Casa professa dei Gesuiti al Gesù
Facoltà di Ingegneria al convento dei canonici lateranensi a San Pietro in Vincoli (sta ancora lì)
il Palazzo del Quirinale, già residenza estiva del Papa, fu destinato a Palazzo reale
Liceo Visconti e Biblioteca nazionale al Collegio Romano
Ministero dei Lavori pubblici al convento delle Clarisse a San Silvestro in Capite
Ministero della Guerra al convento dei Minori Conventuali ai Santi Apostoli
Ministero della Marina al convento degli Agostiniani a Sant'Agostino
Questura al convento dei Serviti a San Marcello al Corso
Tribunali al convento dei Filippini a Santa Maria in Vallicella
Ufficio del Registro al convento dei Teatini a Sant'Andrea della Valle
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 58
1884 1885 Ettore Bernich Acquario romano.
1884 1888 Angelo Vescovali Ponte Garibaldi: Progetto.
1884 1905 Giuseppe Sacconi Vittoriano: Progetto e Costruzione.
1885 1887 Pio Piacentini Palazzo della Rinascente.
1885 1891 Salvatore Bianchi Ospedale del Celio.
1885 1895 Angelo Vescovali Ponte Umberto I: Progetto.
1886 1888 Gabriele D’Ambrosio Scuola Regina Margherita
1886 1890 Ezio Garroni Ponte Palatino.
1886 1891 Angelo Vescovali Ponte Regina Margherita: Progetto.
1886 1902 Gaetano Koch Palazzi di piazza Esedra.
1886 1906 Giulio Podesti Policlinico Umberto I.
1886 1911 Ennio De Rossi Ponte Vittorio Emanuele II: Progetto.
1888 1889 Gabriele D’Ambrosio Scuola Vittorino Da Feltre.
1888 1892 Gaetano Koch Palazzo della Banca d'Italia.
1888 1910 Guglielmo Calderini Palazzo di Giustizia o Palazzaccio.
1893 1910 Mario Moretti Istituto Leonardo da Vinci.
1902 1903 Mario Moretti Scuola Regina Elena.
ROMA
Le opere pubbliche
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 59
1902 1905 Mario Moretti Scuola Vittorio Emanuele III.
1903 1909 Vittorio Mascanzoni Case della Cooperativa Luzzati.
1904 1914 Ernesto Basile Palazzo del Parlamento a Montecitorio.
1906 1908 Mario Moretti Istituto De Amicis
1906 1911 Mario Moretti Scuola Roberto Bonghi.
1907 1914 Quadrio Pirani Case dell'Istituto Case Popolari a San Saba.
1908 1911 Cesare Bazzani Palazzo delle Belle Arti: Progetto e Costruzione.
1908 1911 Mario Moretti Scuola Aurelio Saffi.
1909 1911 Francois Hennebique Ponte del Risorgimento.
1909 1912 Tullio Passarelli Magazzini Generali.
1909 1914Eugenio Chiesa, Edgardo Negri
Ospedale psichiatrico Santa Maria della pietà.
1910 1913 Giulio Magni Case dell'Istituto Autonomo Case Popolari a Testaccio.
1911 1907 Mario Moretti Scuola Dante Alighieri
1911 1912 Corrado Puccioni Centrale Giovanni Montemartini.
1913 1915 Arnaldo Foschini Caserma Piave - Comando Generale Guardia Di Finanza.
1914 1917 Quadrio PiraniEdificio dell'Istituto Case Popolari a Piazza santa mariaLiberatrice.
ROMA
Le opere pubbliche
Corso di Urbanistica (EA) - I Semestre - a.a. 2014/2015
URB_14-15_[2p]_Lez_09_05-nov-14 60
Ministero dei Lavori
Pubblici
Passerini 1911
Ministero delle Finanze
1872-1877 Canevari
Ministero dell’Agricoltura
Cavagnari 1907
Policlinico Umberto I
Podesti 1886-1906
Istituto Geologico
Canevari 1873-79
Ministero della Guerra
Durand de la Penne 1875
Acquario Romano
Bernich 1884-85
Ministero dell’Interno
Manfredi 1911
Palazzo delle Esposizioni
Piacentini P. 1883
Banca d’Italia
Koch 1888-92
Ospedale del Celio
Bianchi 1885-91
Ministero della
Marina
Magni 1912 (19-28)
Aree della Esposizione
1911
Monumento a Vittorio
Emanuele
Sacconi e altri 1885-1925
Ministero della Giustizia
Piacentini P. 1914-29
Palazzo di Giustizia
Calderini 1988-1910
Ministero dell’Istruzione
Bazzani 1913
Mattatoio
Ersoch 1887-92
Traforo Umberto I
Viviani 1902
Galleria nazionale d'arte
moderna
Bazzani 1908-11
ROMA
Le opere pubbliche