Coltivatore Cuneese n.08 maggio 2012

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IMU prime agevolazioni: Comuni montani e terreni agricoli

In forse l’asse franco-tedesco. Strategia Europea all’insegna della crescita reale

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N ° 8 A N N O 6 6 Sommario

Foto di Piermario Turina

La crescita dei prezzi della soia causa forti aumenti dei costi di produzione zootecnici 3In forse l’asse franco-tedesco. Strategia Europea all’insegna della crescita reale 4IMU prime agevolazioni: Comuni montani e terreni agricoli 5Assemblea Compral Latte: “Uniti per superare le difficoltà del mercato” 5Interventi per sostenere le cooperative di giovani 6Coldiretti rinnova l’accordo con Saclà, nuovo contratto con Galfré antipasti 8

Storie di vita Silvio Peron: “Che bello trasmettere i segreti della musica ai giovani” 9Rischio siccità: incontro in Regione 10Prestiti di conduzione per aziende agricole 11

Il Corsivo del Coltivatore: Un referendum costoso e... 12Inaugurazione di localMente-Bottega di Campagna Amica 12Il legno: fonte economica per le zone montane 14Assemblea Nazionale Giovani Impresa a Roma 15Aziende cuneesi impegnate nell’agricoltura sociale 16Attacchi da lupi: aiuti regionali per attivare la difesa 19Approvati i piani di intervento per il contenimento e la copertura dei danni da predazione 20Pagamenti per il benessere animale 22Attività forestali e costi di produzione, quale modello di impresa è il migliore? 24Il pagamento del contributo Sistri slitta al 30 novembre 2012 25Viaggio studio di Donne Impresa Cuneo a Piacenza 26A Savigliano arriva “CamBio...” 27Giornata Regionale Pensionati Coldiretti 28Convenzione con Venus Welcome Travel Alpitour e “In Terre di Granda” 29“Guardare avanti, per superare le difficoltà” 30Energie rinnovabili: cosa cambia per le imprese agricole 32Linee guida per impianti a biomasse 36Il “caro” combustibile comporta nuove scelte energetiche 37Cogenerazione con i gassificatori di nuova generazione 38Il progetto “A casa/Chez soi” parte nel Saluzzese 40A Revello nuovo punto vendita della Cooperativa “Terre del Po” 41Le novità del “Decreto Semplificazioni” 42Il Centro di Assistenza Fiscale: Coldiretti a servizio delle persone 43Sagra del Coniglio a Tarantasca 44I 40 anni dell’Alberghiero di Mondovì 45La Posta del Coltivatore 46Al Miac di Cuneo il nuovo laboratorio Compral 47Come funziona la “guida accompagnata” 48Crollano consumi carne (–6%) tornano tagli poveri 49Al CReSO di Manta un progetto di ricerca contro la batteriosi 50Un progetto europeo sulle buone pratiche agronomiche 51Andar per allevamenti 52Il Corso-laboratorio “Amministrare con la famiglia” 53 “Opzione Donna” per le pensioni di anzianità 54

Scadenze aziendali 55

Il mercatino del Coltivatore 56

“Il Coltivatore Cuneese”Editore Federazione Provinciale Coldiretti Cuneo

1 copia euro 2,00Abbonamento annuo euro 40,00

Direttore AmministrativoBruno Rivarossa

Direttore ResponsabileMichelangelo Pellegrino

Coordinamento di redazioneChiara Serra

Hanno collaborato:Sonia Abrate, Rosanna Ariaudo, Marco Benzo, Roberto Bianco, Silvia Bosco, Alberto Burzio, Daniele Caffaro, Laura Calcagno, Piero Camperi, Marcella Cavallo, Marcello Cavallo, Mara Chiardola, Damiano Dutto, Gianni Ellena, Sara Ferrero, Nicola Fontana, Tiziana Franchino, Roberto Giobergia, Rosangela Giordana, Rosanna Giraudo, Roberto Lingua, Claudia Marenco, Laura Occelli, Franco Parola, Lauro Pelazza, Marcello Pellegrino, Franco Ramello, Simonetta Re, Manuela Renaudo, Valentina Riba, Davide Roà, Annalisa Sola, Piermario Turina

Redazione ed amministrazione:Piazza Foro Boario, 18 – 12100 CNTel: 0171.447211 • Fax: 0171.447300

E-mail: [email protected]

Sito Internet: Il Coltivatore Cuneese è interamente pubblicato e scaricabile dal sito www.cuneo.coldiretti.it

Registrazione del tribunale di Cuneo n. 3296 del 7/12/55

45.000 Copie

Il Coltivatore Cuneeseviene inviato a tutti i soci della Federazione Provinciale Coldiretti di Cuneo

Grafica e stampa: AGAMVia Renzo Gandolfo area 90Madonna dell’Olmo – CuneoTel. 0171.411470 – Fax 0171.411714E-mail: [email protected]

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3N° 8 – 1-15 maggio 2012

Le quotazioni della soia stanno crescendo più di quelle dell’oro: con un aumento record di quasi

il 25 per cento dall’inizio dell’anno, la soia ha raggiunto la quotazione di circa 14,9 dollari a bushel (42 centesimi al chilo) per consegne a luglio. Si tratta del massimo dall’estate 2008 al Chicago Board of Trade (Cbot), punto di riferimento del mercato a livello internazionale. L’aumento del prezzo della soia utilizzata come biocarburante ma anche per l’alimentazione umana e, soprattutto, animale, potrebbe generare una nuova ondata mondiale di inflazione. In aumento anche il prezzo del mais che ha raggiunto i 6,3 dollari per bushel (18 centesimi al chilo) sotto la spinta di una forte domanda della Cina, che riguarda anche la soia colpita dalla siccità in Sudamerica. L’andamento delle quotazioni dei prodotti agricoli è sempre più condizionato dai movimenti di capitale che si spostano con facilità dai mercati finanziari a quelli dei metalli preziosi come l’oro fino alle materie prime come grano, mais e soia. Manovre finanziarie sul cibo stanno “giocando” senza regole sui prezzi delle materie prime agricole e hanno provocato una grande volatilità, impedendo la programmazione e mettendo a rischio le coltivazioni e l’allevamento in molti Paesi poiché la soia è una componente fondamentale nella razione alimentare degli animali in stalla per la produzione di carne e latte. Garantire la stabilità dei prezzi in un mercato a domanda rigida come quello alimentare è un obiettivo di interesse pubblico che va sostenuto con l’introduzione di interventi di mercato innovativi come le assicurazioni sul reddito nell’ambito della riforma di mercato della politica agricola comune che la Commissione Europea si accinge a varare. m

A T T U A L I T À4 N° 8 – 1-15 maggio 2012

Il rilancio dell’economia del nostro Paese non può avvenire senza il contributo essenziale

dell’agricoltura, settore strategico sia per la creazione di valore aggiunto che per numero di imprese e occupati: ma i dati che fotografano la situazione nazionale non sono incoraggianti. Dalle rilevazioni di Coldiretti, oggi, sei imprese agricole su dieci hanno difficoltà ad accedere al credito. Il costo del denaro in agricoltura ha raggiunto il 6 per cento e risulta superiore del 30 per cento a quello medio del settore industriale. Le difficoltà di mercato, insieme all’aumento dei costi e della stretta creditizia hanno portato alla chiusura 28.300 aziende agricole nel primo trimestre del 2012.CreditAgri Italia, il primo consorzio nazionale di garanzia fidi ed assistenza tecnica e finanziaria, specializzato per il settore agricolo ed agroalimentare e promosso dalla Coldiretti, nell’ultimo anno ha aumentato il volume degli affidamenti, raggiungendo uno stock di erogazioni che sfiora il miliardo di euro.In Piemonte, la sinergia Coldiretti-CreditAgri Italia con il mondo delle banche ha già dato dei risultati concreti, con un plafond di 75

milioni di euro stanziato per le aziende ortofrutticole danneggiate dal gelo: un risultato sindacale senza precedenti, che dimostra come per innescare meccanismi virtuosi sia costante la ricerca di iniziative e soluzioni innovative, che diano nuova linfa al mondo agricolo.Dalle difficoltà, nascono nuovi stimoli per la ricerca e Coldiretti investe risorse in questa direzione: lo leggiamo nell’ultimo progetto voluto da Coldiretti che riguarda un tipico settore italiano, quello della ‘pasta’, che ha radici lontane ed è un elemento imprescindibile della nostra cultura. Riunirsi attorno ad un banchetto con al centro la pasta, è da sempre sinonimo di condivisione e accompagna nelle famiglie italiane il dialogo sugli argomenti più importanti della vita sociale e politica. Persino nella storia del cinema italiano, con gli anni della crescita economica, gli

spaghetti diventano “la pastasciutta”, simbolo dell’animo buono, della gioia di vivere del nostro popolo.Il prodotto principe della cucina nazionale è ora al centro dell’iniziativa voluta da Coldiretti, Coop e Legacoop Agroalimentare per valorizzare il territorio, il grano e, soprattutto, il lavoro degli italiani. Le statistiche confermano che ancora oggi noi italiani deteniamo il record mondiale per il consumo di questo alimento, tipico della dieta mediterranea: con circa 26 chili a testa nel 2011 battiamo per 3 a 1 americani, greci e francesi, per 5 a 1 tedeschi e spagnoli. Ma non solo: anche all’estero, i sondaggi provano che è il fattore “italianità” il vero valore aggiunto di un piatto di pasta.Il mondo agricolo cuneese, rispetto alle farine, sta dando un forte contributo all’italianità. Con un accordo sottoscritto tra il Cap Nord Ovest, la Barilla e il gruppo Balocco, saranno utilizzati i grani della

nostra pianura cuneese in numerosi trasformati dell’importante azienda agroalimentare. Questo per dire che si sta lavorando alacremente al progetto di valorizzare i prodotti locali con i grandi gruppi distributivi e con le aziende agroalimentari. Tutto ciò in un momento in cui l’Europa è alla ricerca di nuovi leaders. In Francia, le elezioni paiono penalizzare Sarkozy in favore di Hollande, che ha una visione europea, ben diversa dall’asse franco-tedesco, ovvero l’accordo Sarkozy Merkel, dove accanto al risanamento finanziario è necessario introdurre con urgenza misure di reale sviluppo.Questo fatto, insieme alle dimissioni del Governo Olandese, pone l’Europa di fronte a scelte strategiche completamente diverse. Di qui, l’intensificazione dei rapporti tedeschi con il presidente del Consiglio Italiano, nel tentativo di costruire sinergie all’insegna della continuità in previsione dei cambiamenti francesi.Mentre la diplomazia è al lavoro, i processi economici non si fermano e con tutte le difficoltà che prima abbiamo evidenziato, è necessario procedere con la concretizzazione dell’ampia progettualità di Coldiretti. m

In forse l’asse franco-tedesco. Strategia Europea all’insegna della crescita reale

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Il rilancio dell’economia italiana non può avvenire senza il contributo del mondo agricolo, settore strategico dell’economia nazionale. Per combattere la crisi, Coldiretti trasforma le idee

innovative in progetti vincenti.

5N° 8 – 1-15 maggio 2012V A R I E

Buone notizie per il mondo dell’agricoltura, infatti l’IMU, così come era stata

elaborata dal decreto iniziale, prevedeva l’abrogazione diretta del sistema di esenzioni che invece caratterizzava la disciplina ICI sui terreni. In parziale accoglimento delle istanze di Coldiretti, sono stati inclusi dei correttivi che reintroducono l’esenzione per i Comuni montani o parzialmente montani. La norma infatti esclude dall’IMU i fabbricati rurali a uso strumentale ubicati in comuni montani o parzialmente montani come individuati dall’elenco dell’Istat. Per quanto riguarda le modalità di pagamento dell’acconto: questo è previsto nella misura del 30% per i fabbricati rurali ad uso strumentale, mentre l’imposta dovuta sui fabbricati ancora iscritti al catasto terreni, per i quali il termine per l’accatastamento scade il 30 novembre, sarà dovuta interamente a saldo il 16 dicembre 2012. Quanto ai terreni, il Governo potrà inoltre procedere con un successivo decreto a una ridefinizione di tutti i territori considerati meritevoli, mentre reintroduce un sistema di abbattimento dell’imponibile.Il meccanismo, così ridisegnato, istituisce una franchigia per i primi 6mila euro e sconti via via più limitati man mano che cresce il valore del terreno, per evitare di concentrare gli aumenti più corposi sui terreni che hanno un valore più limitato. Oltre alla conferma del coefficiente ridotto a 110, viene riproposto quindi un meccanismo analogo a quello già sperimentato per l’ICI, seppure con valori più contenuti. Si tratta di un meccanismo di franchigia fino al valore di 6.000 euro e di

riduzioni decrescenti comprese tra il 70% e il 25% per la parte di valore compresa tra i 6.000 e i 32.000 euro. Inoltre, è stato predisposto che anche le società agricole potranno usufruire di alcune agevolazioni che di

norma sono previste solo per le persone fisiche: anche le aree fabbricabili delle società sono considerate come terreni ai fini del calcolo dell’imposta. Per tali benefici è necessario però, oltre al requisito del possesso, anche quello della conduzione diretta da parte di coltivatore diretto o Imprenditore Agricolo Professionale, di cui al decreto legislativo 99 del 2004. In attesa di approfondimenti sulla norma appena pubblicata, questi i punti essenziali che sono stati fissati, accogliendo le richieste di Coldiretti, nell’ottica di un minor carico in capo alle imprese agricole.

In tema di aliquote si deve notare come, con successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, potrà essere disposta una riduzione in base al gettito della prima rata e alla conclusione delle operazioni di accatastamento per mantenere invariato il solo gettito previsto dal governo. m

IMU prime agevolazioni: Comuni montani e terreni agricoli

Assemblea Compral Latte: “Uniti per superare le difficoltà del mercato”

Si è svolta lunedì 30 aprile l’assemblea dei soci della

Compral latte, in cui è stato fatto il punto sulla situazione di mercato e sono state assunte le opportune delibere riferite alla fatturazione del prodotto nel mese di aprile.Si rilevano difficoltà di mercato del settore lattiero caseario sia a livello italiano che a livello europeo, problematiche riferite soprattutto al prezzo del latte, a causa di un eccesso di produzione a livello europeo, “ma nonostante

queste difficoltà – evidenziano Roberto Chialva, presidente, e Bartolomeo Bovetti, direttore, di Compral Latte – la struttura dell’indicizzazione verrà mantenuta seppur con alcune valutazioni e con riduzione del prezzo rilevato dall’indice, calcolato dal professor Rama dell’Universià Catolica del Sacro Cuore di Piacenza, che può in qualche modo andare incontro alla forte contrazione delle quotazioni attuali della polvere di latte e del burro a livello mondiale”.

“La progettualità continua ad interessare tutti gli attori della filiera – continua Marcello Gatto, presidente di Coldiretti Cuneo –. Bisogna anche tener conto del forte aumento dei costi di produzione relativi alla soia, al gasolio e la probabile prossima diminuzione del prezzo sul parmigiano reggiano e sul grana padano, causata da un eccesso di produzione di forme di queste due Dop italiane”. m


Con delibera del 28 marzo, pubblicata sul BURP n. 15 del 12 aprile 2012, la Giunta

Regionale ha dato il via libera a un programma d’interventi finalizzato a sostenere la costituzione di cooperative di giovani. Le disposizioni rientrano nell’ambito del Piano Giovani 2011-2013, varato a fine 2011 dalla stessa Regione, e che raggruppa al suo interno 10 misure per favorire l’occupazione e l’imprenditorialità delle giovani leve. L’ultima di queste misure, denominata “Cooperative giovani di partite IVA”, è rivolta ai giovani che intendono aggregarsi in cooperativa. Questa misura ha come base giuridica la Legge regionale n. 23/2004, ad oggi uno dei principali strumenti di intervento a sostegno delle cooperative a mutualità prevalente, in quanto utilizza sia le stesse modalità di programmazione degli interventi, sia le risorse dal “Fondo regionale per lo sviluppo e la promozione della cooperazione” istituito presso Finpiemonte. Analizziamo ora nel dettaglio che cosa prevede il programma degli interventi.

BENEFICIARIGli interventi sono destinati esclusivamente ai seguenti soggetti neocostituiti, ovvero:- cooperative a mutualità

prevalente formate per almeno il 60% dei soci da giovani lavoratori autonomi di età compresa tra i 18 e i 35 anni;

- consorzi in forma cooperativa di imprese costituite da giovani.

Per neocostituito s’intende un soggetto tra la data di costituzione e i 24 mesi successivi alla data di costituzione.Per lavoratori autonomi

s’intendono:- soggetti titolari di partita IVA

in tutti i settori merceologici e professionali compresi quelli privi di Albo o ordine professionale;

- soggetti che svolgono attività professionale in forma occasionale o mediante

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Interventi per sostenere le cooperative di giovani

Dalla Regione il via libera ad un apposito programma per favorire le iniziative imprenditoriali dei giovani

“Ormai possiamo ritenere evidente – dice Dario Armando, presidente Unci Coldiretti Cuneo – che l’impegno di Coldiretti nel settore della cooperazione con Coop Coldiretti in generale e Unci Coldiretti in particolare ha modificato e ridato un nuovo slancio a questa fondamentale forma di aggregazione socio economica. Anche le Istituzioni hanno recepito questo segnale. Non bisogna certo costituire una cooperativa solo perché ci sono dei contributi. Ma qualora dei giovani vogliano realizzare un progetto che da soli non possono attuare, lo strumento cooperativo diventa fondamentale. E questo progetto regionale rappresenta un buon supporto in un momento non certamente facile,

soprattutto per giovani che devono rinnovare la propria azienda”.

“Costruire sinergie imprenditoriali raggruppando l’energia di tutti i giovani – dice Dario Perucca, delegato provinciale e regionale Giovani Impresa – credo sia questa la mission, che prende “a braccetto” il nuovo bando regionale, a favore della cooperazione di giovani. Il periodo ‘scuro’ e drammatico odierno, che vede carenze di liquidità in 6 aziende su 10 impostate su schemi imprenditoriali non più remunerativi economicamente,porta in molti casi soprattutto nelle aziende agricole più giovani al cambiamento,inteso come l’evoluzione delle nostre imprese: in molti casi, visto il contesto economico ‘drammatico’ che vede in sofferenza molti imprenditori... trova un antagonista che può combatterlo... la cooperazione fra i giovani. Se riusciamo anche attraverso contributi a fondo perduto o agevolati a costruire ‘un’idea economica’ che avevamo in testa... questo è il momento giusto di allargarla ad altri giovani per costruirla insieme”.

A T T U A L I T À 7N° 8 – 1-15 maggio 2012

contratti di collaborazione in assenza di partita IVA.

Tutti i soggetti beneficiari, inoltre, devono:- essere iscritti al Registro delle

imprese ed all’Albo delle società cooperative;

- essere attivi;- avere sede legale ed operativa

nella Regione Piemonte;- non rientrare tra le attività

escluse dall’allegato B del programma degli interventi.

SPESE AMMESSE1. realizzazione di investimenti

produttivi che prevedano acquisti macchinari, attrezzature, arredi, automezzi, ecc., con la possibilità di inserire in domanda anche beni usati (con valore comprovato da perizia asseverata);

2. realizzazione di investimenti produttivi che prevedano attivazione o adeguamento di impianti tecnici e dei locali necessari per svolgere l’attività;

3. spese per l’avviamento (consulenza/assistenza per

costituzione, parcella notarile, promozione/pubblicità, canoni d’affitto, tenuta della contabilità, ecc.);

4. introduzione di sistemi di qualità e rintracciabilità di filiera (es. certificazioni ISO di prodotto, di sistema, sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, ambientali);

5. creazione di reti commerciali (prevalentemente per via telematica, come acquisto di piattaforme e-business, software e hardware, consulenze di marketing,

registro marchi);6. introduzione e consolidamento

di sistemi di rendicontazione sociali;

7. costi esterni di formazione professionale e manageriale dei soci.

AGEVOLAZIONEA seconda della tipologia dell’investimento che la cooperativa intende realizzare è possibile richiedere un finanziamento a tasso agevolato o un contributo a fondo perduto.L’intervento della Regione Piemonte, per la realizzazione di investimenti produttivi (punti 1 e 2), prevede l’erogazione di un finanziamento a tasso agevolato che copre fino al 100% delle spese ammesse e viene erogato in anticipo sulle spese, con le seguenti modalità:- 60% fondi regionali a tasso

zero;- 40% fondi bancari a tasso

convenzionato.L’importo minimo delle domande di finanziamento a

tasso agevolato è di 10 mila euro e per un massimo di 200 mila euro. L’investimento deve avere una durata di 6 anni, di cui uno di preammortamento e a rate trimestrali posticipate.Per le restanti azioni (punti 3, 4, 5, 6 e 7) la Regione prevede l’erogazione del contributo a fondo perduto, pari al 50% delle spese ammesse. L’importo minimo della domanda è di 10 mila euro ed un massimo di 100 mila euro. In particolare per le spese di avviamento potranno essere presentate fatture sostenute tra la data di costituzione e i 12 mesi successivi alla data di inizio dell’attività.

REGIME “DE MINIMIS”Il Programma degli interventi, così come la Legge regionale n. 23/2004, è sotto regime “de minimis” (un soggetto beneficiario non può superare i 200.000,00 Euro nell’arco di tre esercizi finanziari.). Il Programma degli interventi resterà in vigore fino al 31 marzo 2014. m


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Coldiretti rinnova l’accordo con Saclà, nuovo contratto con Galfré antipastiSul settore orticolo,

una nuova opportunità economica: è stato

rinnovato anche per la campagna 2012 il contratto di filiera con la Saclà per la fornitura di quasi quindicimila quintali di ortaggi, suddivisi tra peperoni, rape, cavolfiori, carote, cipolle, sedano, basilico. Sicuramente un contratto importante, voluto fortemente sia da Ortopiemonte, la cooperativa di riferimento di Coldiretti aderente ad UNCI e l’azienda Saclà. Un’opportunità economica, soprattutto per

le imprese agricole, dedite al settore dell’orticoltura in pieno campo, ubicate nelle quattro province a

Sud del Piemonte, in particolare Alessandria, Asti, Cuneo e Torino. L’accordo prevede la piena tracciabilità del prodotto, rigorosamente di provenienza piemontese e costantemente monitorato nelle varie fasi di coltivazione e semilavorazione

da tecnici specializzati di Coldiretti.Valerio Bellonio (foto a lato), consigliere della Cooperativa Orto Piemonte, in rappresentanza della provincia di Cuneo, si dichiara soddisfatto per la possibilità e l’alternativa offerta da questo progetto di filiera, in quanto alcune colture, come la rapa, di per sé un prodotto “povero”, possono rappresentare il secondo raccolto un’ottima integrazione di reddito ai cereali autunno-vernini.Aggiunge il direttore di Coldiretti Cuneo e Piemonte,

Bruno Rivarossa: “Un accordo fondamentale, che rientra nella progettualità economica di Coldiretti Piemonte, che sempre di più in tutti i settori economici sta rendendo operativo il progetto della Confederazione per realizzare la Filiera agricola tutta italiana”.Coldiretti ha inoltre formalizzato un accordo con Galfrè antipasti, storica azienda localizzata a Barge. L’accordo prevede la fornitura di cavolfiori, carote e cetrioli, che verranno utilizzati nelle varie preparazioni tipiche dell’azienda. m

Nuove opportunità economiche nel settore orticolo

Storie di vitaa cura di Barba Bertu ([email protected])

Da giovane puliva i vagoni dei treni, oggi che ha quasi 50 anni è uno dei musicisti

più affermati nel panorama della musica tradizionale occitana. La sua scommessa sulla musica tradizionale di certo l’ha vinta, dopo le òpiù che comprensibili esitazioni iniziali. Silvio Peron è nato a Cuneo il 9 agosto 1962. Vive a Robilante insieme alla moglie Marisa e alla figlia Cristina. LA MUSICA OCCITANAA Rore di Sampeyre, in Valle Varaita, quando ogni cinque anni ritorna l’antica festa millenaria della Baìo, non se lo lasciano mai scappare, e a ragione, perché è uno dei più bravi suonatori di musica occitana in circolazione. Silvio Peron quest’anno festeggia i trent’anni da quando ho iniziato a suonare l’organetto (fisarmonica diatonica).Peron, per lei che è di origini venete, cosa rappresenta la musica tradizionale?“La musica tradizionale rappresenta per me un qualcosa di grande valore, non solo dal punto di vista strettamente musicale, perché nasce dal vissuto e dall’anima di una comunità. Brani dalla linea melodica molto semplice possono dare grandi emozioni, difficilmente descrivibili… Il suonare, cantare o ballare la musica di una determinata tradizione ha sempre rappresentato una parte importante della vita interiore di ognuno, oltre a un forte elemento di condivisione e aggregazione, un modo per riconoscersi all’interno di una comunità”. LE RADICILei trasmette la passione per la musica ai giovani…“Attualmente insegno a suonare l’organetto all’Istituto musicale di Borgo San Dalmazzo, a Valdieri per un corso istituito dall’Ecomuseo della Segale e dal Parco Alpi Marittime, e anche presso la Biblioteca di Robilante. Devo dire che sono molto soddisfatto per questo. Da dieci anni ho avuto un significativo incremento di allievi giovanissimi, e questo rappresenta per loro

un’occasione per riscoprire dei pezzi delle proprie radici. Questo stato di cose fa ben sperare sul futuro della musica tradizionale nelle nostre Valli Occitane. L’insegnare, il trasmettere la musica, soprattutto ai giovani, è un’esperienza intensa, impegnativa, ma che per me è davvero molto appagante!”.E cosa fa d’altro di bello nella vita?“Soprattutto d’estate suono in varie formazioni di musica occitana e non, come ad esempio Tradalp, un’orchestra di recente formazione che è composta da 23 elementi, prevalentemente piemontesi e valdostani, che propone in veste nuova brani della tradizione alpina”.

LA BAIO, FESTA MAGICALa Baìo di Sampeyre cosa rappresenta per lei?“Quest’anno per la sesta volta sono stato ingaggiato a suonare a Rore: sono le nozze d’argento con la Baìo da suonatore, un’esperienza unica e preziosa! Ho avuto modo di rivivere l’entusiasmo indescrivibile che caratterizza questa festa. Per me, essere coinvolto direttamente in questo evento è innanzitutto un’esperienza umana forte, unica nel suo genere, un momento atteso con trepidazione. La Baìo di Sampeyre è una festa davvero unica”.La sua esperienza di suonatore della Baìo?“Come suonatore, soprattutto dal

punto di vista del ballo, vivo sensazioni ed emozioni che non ritornano in nessun altro contesto. In pratica, significa anche riuscire a suonare dalle quindici alle venti ore in una giornata, grazie all’atmosfera particolare, ai vari momenti di euforia e quasi di trance collettiva che si creano soprattutto nelle notti, durante il ballo. Inoltre il tempo passa in modo diverso: quando pensi che sia mezzanotte,

guardi l’ora e ti accorgi che sono già le due o le tre del mattino!”.Quando pensa alla Baìo, quale è la prima immagine che le viene in mente?“Per me la Baìo è come una magia, un fulmine a ciel sereno che ogni cinque anni scatena un’energia unica in Sampeyre e tra i protagonisti, un’energia primordiale che arriva da lontano nel tempo, ritrasmessa di volta in volta da decine di generazioni e che al termine di ogni Baìo viene riposta nella memoria e nell’anima della gente. Così come i nastri di seta dai magnifici colori (i bindej), elementi caratterizzanti dei costumi, vengono scuciti e riposti con cura negli armadi”. UN CD SUI PERSONAGGI DELLE VALLIChe progetti ha per il futuro?“Sto lavorando ad un nuovo cd, che ospiterà canzoni di mia composizione, dedicate a diversi personaggi delle Valli Occitane. Su questo per il momento non intendo aggiungere altro”.Le capita di avere nostalgia dei treni?“Direi di no, perché sono felice della scelta di vita che ho fatto. La musica mi regala davvero tante soddisfazioni”.

Tra i suonatori di musica tradizionale delle nostre Valli Occitane, Silvio Peron ha anche un altro pregio: quello dell’umiltà, una qualità che non tutti hanno. Nonostante i successi significativi già ottenuti nella sua carriera musicale, Silvio Peron non si è mai montato la testa e continua ad essere una persona avvicinabile, da tutti. m

9N° 8 – 1-15 maggio 2012R I T R A T T I D I I E R I E D I O G G I

Rischio siccità: incontro in Regione


Presso l’assessorato Agricoltura della Regione Piemonte, si è svolto recentemente

un primo incontro informale di analisi del rischio siccità e dei possibili interventi da adottare nel caso in cui tale situazione dovesse concretizzarsi. Il motivo per cui la Regione ha ritenuto necessario organizzare questa riunione deriva in parte da notizie allarmistiche comparse su alcuni organi di stampa e, soprattutto, in seguito ad un’analisi svolta presso l’Autorità del Bacino, dalla quale sono emersi dati non rassicuranti.Sembrerebbe infatti che i modelli previsionali indichino, per i prossimi mesi di maggio e giugno, temperature medie superiori alla norma e, parallelamente, che le riserve idriche (rappresentate da

laghi – bacini artificiali – deflussi dei corsi d’acqua…) siano ad oggi sotto i livelli ritenuti normali. In tale sede, sono state inoltre manifestate serie preoccupazioni relativamente ai cambiamenti climatici previsti ed alle conseguenze che ne potranno derivare per il settore agricolo. A fronte di ciò, la Regione ha voluto fare un primo confronto

per valutare quali azioni risulta possibile adottare per prevenire e fronteggiare eventuali crisi.Dall’analisi compiuta sono emerse le seguenti proposte: - nel lungo periodo risulta

necessaria la realizzazione di invasi ad uso plurimo;

- nell’immediato e, per eventuali emergenze, l’attivazione di provvedimenti volti a consentire il rilascio di acqua dai bacini idroelettrici, il ridimensionamento o l’annullamento ( a seconda della gravità della situazione) del deflusso minimo vitale e, in ultimo, l’eventuale predisposizione da parte dei Consorzi di secondo grado di procedure preordinate di intervento.

È stato altresì proposto in caso di necessità, di utilizzare le falde come bacini di riserva, ovvero di limitare i prelievi, quando si prevedano crisi idriche in modo da costituire una sorta di riserva da utilizzare in caso di emergenza. Marcello Gatto (foto a lato), presidente di Coldiretti Cuneo, evidenzia: “La realizzazione di bacini idrici ad uso plurimo appare alla luce dei cambiamenti climatici in corso sempre più necessaria ed urgente. L’incontro è stato anche l’occasione, da parte nostra, per chiedere alla Regione che vengano attivati provvedimenti nei quali venga data priorità ad eventuali iniziative dei Consorzi irrigui nella realizzazione di piccole centrali idroelettriche rispetto ai privati. Oltre a ciò, è stato altresì chiesto che vengano posti in essere meccanismi per addivenire ad un’equa ripartizione dei costi di gestione e manutenzione della rete idrica a Consorzi irrigui e eventuali utilizzi privati idroelettrici”. m


Prestiti di conduzione per aziende agricole

Aperto il bando 2012 del piano verde

operazioni di credito, l’importo del prestito può essere ridotto proporzionalmente per garantire uniformità di aiuto.Per le aziende non colpite da calamità naturali, le domande sono ammesse a finanziamento in ordine cronologico di presentazione.Successivamente alla data di inoltro telematico della domanda ed entro sei mesi dalla data di emissione del provvedimento di concessione da parte delle Province, l’istituto bancario prescelto, acquisita – se prevista – la garanzia da parte del Confidi, eroga il prestito di conduzione al tasso di interesse al lordo del contributo negli interessi a carico della Regione Piemonte.L’erogazione dell’operazione non potrà avvenire prima della naturale scadenza di un eventuale prestito di conduzione agevolato preesistente; entro 6 mesi dall’erogazione del prestito, le Province, formano gli elenchi provinciali di liquidazione e, successivamente, li trasmettono alla Regione Piemonte per l’avvio delle procedure di pagamento di competenza regionale.L’erogazione avverrà per il tramite dell’organismo pagatore regionale (ARPEA). m

Con delibera di Giunta Regionale, la Regione ha aperto il bando

per l’accesso al credito di conduzione, possono beneficiare dell’aiuto le piccole e medie imprese (PMI) aventi sede operativa in Regione Piemonte condotte da imprenditori agricoli singoli e da altre forme associate, composte da meno di cinque imprenditori agricoli.Le domande scadono il 31 maggio prossimo.Si tratta di un contributo negli interessi a carico della Regione Piemonte su prestiti per la conduzione aziendale della durata massima di un anno: il prestito di conduzione ha lo scopo di anticipare i capitali necessari per far fronte ai costi dei mezzi tecnici utilizzati nei cicli produttivi aziendali, in attesa del ricavo futuro a seguito della vendita dei prodotti agricoli e zootecnici ottenuti.La spesa ammissibile a prestito, ovvero le spese da anticipare, sono in funzione sia della produzione svolta sia della durata del ciclo produttivo e di commercializzazione dei prodotti. L’aiuto previsto è un contributo regionale nel pagamento degli interessi sui

prestiti accesi dalle aziende, con riferimento alla campagna agraria 2011-2012, l’aiuto è fissato al 1,50%, incrementato di un punto percentuale per le aziende ubicate in zona di montagna, il tetto massimo a carico della Regione Piemonte è pari al 2% per le imprese ubicate in zona di pianura o di collina ed al 3% per le aziende ubicate in zona di montagna; è pari al 4% se relativo a prestiti per la conduzione aziendale contratti da imprese agricole che hanno subito danni da calamità naturali nell’anno di presentazione della domanda e rientranti nelle zone e con le tipologie di danno annualmente individuate dalla Giunta Regionale. Il contributo è incrementato di 0,50 punti percentuali nel caso in cui almeno il 50% dell’importo del prestito sia assistito da garanzia prestata da confidiL’importo del prestito di conduzione ammissibile a finanziamento per ciascuna impresa agricola dovrà essere compreso tra un minimo di € 5.000,00 ed un massimo di € 80.000,00.Le imprese agricole che nell’anno di presentazione della domanda hanno subito danni da calamità

naturali e rientranti nelle zone e con le tipologie di danno individuate (o che saranno individuate) dalla Giunta Regionale possono espressamente chiedere di beneficiare delle condizioni riservate a dette imprese, dichiarando la tipologia e data della calamità subita, la coltura/allevamento/struttura danneggiata ed il comune interessato. Nel caso pervengano domande da parte imprese agricole che, nell’anno di presentazione delladomanda, hanno subito danni da calamità naturali in base a quanto specificato al paragrafoprecedente e qualora sia costituita la relativa riserva, sono redatte due distinte graduatorie: una per le imprese agricole che hanno subito danni da calamità naturali ed una per le restanti imprese.Gli aiuti sono utilizzati prioritariamente per la concessione del contributo annuale negli interessi sul 100% del prestito in favore di tutte le imprese agricole che hanno subito danni da calamità naturali. Qualora le risorse finanziarie non fossero sufficienti a finanziare interamente le

12 N° 8 – 1-15 maggio 2012 V A R I E

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Confesso che, tra i problemi che più mi hanno fatto girare le scatole negli ultimi anni, la questione della caccia occupa il primo posto. Questo perché penso che, nell’affrontarlo,

l’uomo esprima il meglio di sé. Da un lato gli appassionati, i “seguaci di Diana”, quelli che, fucile in spalla, girano per boschi, pianure e campagne alla ricerca di vittime; dall’altra gli ambientalisti, schierati ad oltranza a difesa dei selvatici e pronti a battersi per loro, infischiandosene di quanti subiscono danni. Vedo eccessi sull’uno e sull’altro fronte e non mi pronuncio, anche se in testa, qualche ideuzza l’avrei.Si è fatto di tutto per cercare di dipanare la matassa: liti, regolamenti, proteste, leggi. Il risultato è che la situazione resta tempestosa e che l’accordo continua a configurarsi come un sogno, per la difficoltà di conciliare posizioni tanto distanti tra loro.Da agricoltore, faccio notare che, a pagare le conseguenze del cronico tira e molla, è proprio la gente come me. Qui, o si decide, o sarà troppo tardi. Stanno aumentando oltre ogni previsione cinghiali, cervi, daini e caprioli e si rischia, senza interventi efficaci, di lasciare incancrenire la situazione. Nel frattempo, in nome della democrazia, la Regione Piemonte mette in piedi un referendum per chiedere un’opinione in proposito e spende, per realizzarlo, 22 milioni di euro, cioè 44 miliardi di vecchie lire..Non sarebbe meglio utilizzare tanto denaro per indennizzare chi si è visto distruggere le colture, sconvolgere i terreni, danneggiare gli alberi e avanti di questo passo? Invece no. Il pagamento dei danni agli agricoltori resta in sospeso ( non una lira per il 2011 e prospettive nere anche per l’anno in corso), ma si trovano 22 milioni di euro per le consultazioni elettorali, per un referendum che cerca, ancora una volta, di chiudere una diatriba infinita e, soprattutto, acquieta la coscienza di chi non se la sente di decidere in nome della delega che gli è stata accordata.Valli a capire i politici!!! Intanto, proprio in questo periodo, gli allevatori di pecore spostano le greggi in altura e si preparano all’incontro con i lupi. Tra un mese sarà la volta dei margari. Il tutto in un contesto di massima disorganizzazione, senza sapere a chi va inviata la domanda per l’eventuale risarcimento , quando saranno nominati i periti per quantificarli, con gli amministratori provinciali che fanno spallucce perché non hanno fondi. m

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Il Corsivo del Coltivatore

Sabato 12 maggio alle ore 17.00 si terrà l’inaugurazione di localMente-Bottega di Campagna Amica. In Piazza

Dompè, conosciuta come Piazza Foro Boario, l’Ala è stata chiusa sui quattro lati e divisa in due zone, dedicate al mercato dei prodotti agricoli e alla Bottega, e presso le quali saranno acquistabili prodotti esclusivamente di origine agricola freschi e trasformati, che risponderanno a requisiti di stagionalità e territorialità. Domenica 13 maggio, in occasione della manifestazione Naturalmente Expoflora, sulla stessa Piazza, saranno presenti inoltre la Fattoria Didattica e il Mercato dei produttori di Coldiretti. In Via Roma “Naturalmente con Gusto”, stand enogastronomici con degustazione di prodotti che si possono trovare in vendita nella Bottega. Vi aspettiamo durante il fine settimana di inaugurazione e successivamente tutte le settimane con il seguente orario: Mercato – martedì, giovedì e sabato 17.00-19.30Bottega – lunedì 16.30 - 19.30; martedì, giovedì, venerdì, sabato 8.30-12.30 / 16.30-19.30; mercoledì 8.30-13.00; seconda domenica del mese 8.30-12.30. m

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Il legno: fonte economica per le zone montane

L’UNCEM rilancia una risorsa sottoutilizzata

In Piemonte, vi sono 900mila ettari di bosco dai quali si producono 20 milioni di

quintali di legno l’anno. Sono 553 i Comuni montani che possono sviluppare progetti legati ai nuovi incentivi per impianti energetici da biomasse legnose. Una opportunità economica per gli Enti pubblici, ma anche per l’economia privata che spesso lascia inutilizzata o sottoutilizzata la risorsa legno.Ne parliamo con Lido Riba, presidente dell’UNCEM:Presidente davvero il legno

può rappresentare una fonte economica per le nostre zone montane? tutti sembravano proiettati verso il fotovoltaico e altre fonti naturali. ora l’UNCEM rilancia con il legno. Ci faccia capire il perché di questa posizione così determinata.L’utilizzo del legno per la produzione di energia elettrica

di importazione (parliamo sempre di quello a destinazione energetica) che arriva ai nostri porti a 4/5 € al quintale, già cippato, escludeva ogni convenienza a utilizzare il legno nostrano.Adesso, sono prescritte le “filiere corte”: il legno deve provenire da distanze comprese in un raggio di 70 km. dai luoghi di impiego. Questo, assieme alle tecnologie più efficienti che consentono di pagare il legno fino a 8 euro al quintale (per cippato al 30% di umidità) crea le condizioni per cominciare una gestione su vasta scala del nostro patrimonio forestale. Teniamo conto che il Piemonte “produce” circa 20 milioni di q.li all’anno di legno. Si stima che ne vengano “raccolti” al massimo 4-5 milioni di q.li. I margini di espansione sono enormi e se effettivamente si

è per diversi aspetti vantaggiosa, rispetto alle altre fonti. L’idroelettrico assicura mezzo posto di lavoro ogni 1000 kw, l’eolico e il fotovoltaico ancora meno. Idem per i generatori a carbone, gas e petrolio. Con l’impiego del legno per ogni 1000 kw di energia si creano almeno 20 posti di lavoro: le foreste sono il pozzo di petrolio. Inoltre con la tecnologia della pirogassificazione (il legno scaldato a 800 gradi senza ossigeno diventa gas che, depurato, alimenta direttamente i motori di generazione della corrente) introdotta recentemente in Piemonte, si ottengono rese che consentono di pagare il legno fino a otto euro al quintale, il che rende finalmente conveniente l’impiego del legno delle nostre vallate che, per oltre il 60%, è solo utilizzabile per produrre energia o calorica o elettrica.Quali sono le ragioni che possono indurre un’azienda che opera nelle zone montane a organizzarsi per la gestione del patrimonio forestale?Il nostro legno, per rendere qualcosa deve essere pagato non meno di 5/6 € al q.le. Finora la concorrenza del legno

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Dal presidente Lido Riba un appello alla Regione “affinché nel prossimo PSR il capitolo della produzione forestale possa avere un rilievo adeguato”

15N° 8 – 1-15 maggio 2012V A R I E

utilizzasse tutto il legno che cresce per fare energia elettrica si produrrebbero circa 1.400.000 mgw di energia per un valore di 390.000.000 di euro creando da 3.500 a 4.000 posti di lavoro nuovi.Lei vede davvero un tornaconto per gli Enti Pubblici e per i privati oppure si rischia qualche delusione soprattutto nel momento in cui dal governo centrale e regionale le risorse sono scarse?La preoccupazione è giusta anche perché i vecchi incentivi indifferenziati di 0,28 al kw finiranno al 31/12/2012. In questi giorni, però, si stanno discutendo gli incentivi a valersi dal 2013. La proposta del governo per gli impianti fino a 5 mgw (noi proponiamo impianti da 1 mgw, adatti alle caratteristiche delle nostre vallate) scende a 0,20 ma ci sono premi per la co-generazione (energia + calore) e per la filiera corta (70 km.), che in pratica confermano, addirittura con un lieve aumento, le tariffe

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attuali.Ci sono motivi di difficoltà o incertezze per usufruire delle opportunità fin qui prospettate?Sì e cito le tre principali: a) l’eccessiva parcellizzazione della proprietà boschiva. Di qui la seconda difficoltà: mettere assieme (o, almeno d’accordo) i proprietari su contratti collettivi pluriennali per la cessione del legno in cambio di prezzi garantiti e indicizzati. La terza riguarda l’organizzazione del comparto forestale, dalla logistica (piste ecc.) all’attrezzatura, alla stessa dimensione delle aziende forestali. Ma qui entra in campo il ruolo delle organizzazioni professionali, che possono concorrere in modo determinante all’organizzazione consortile dell’offerta. E lancio un appello alla Regione affinché nel prossimo PSR il capitolo della produzione forestale possa avere un adeguato rilievo, per attrezzare modernamente il comparto. m

Assemblea Nazionale Giovani Impresa a Roma

Il 17 maggio i giovani imprenditori agricoli di tutta Italia si incontreranno a Roma, presso

l’Auditorium della Musica, per l’Assemblea Nazionale Coldiretti Giovani Impresa, momento che arriva a conclusione di un percorso di incontri tenutisi per aree geografiche, nord, centro e sud. I giovani cuneesi hanno partecipato, infatti, lo scorso 28 febbraio a Verona, all’assemblea del nord Italia, dal titolo “Giovani a tutto campo” durante la quale sono stati trattati vari argomenti legati alle ultime progettualità che Coldiretti ha proposto a favore degli imprenditori under 40. Il tema al centro dell’assemblea verterà sulla PAC post-2013 e sulle nuove sfide che il progetto “Per una filiera agricola tutta Italiana” propone ai giovani imprenditori. Dalla provincia di Cuneo, alla volta di Roma, partirà un nutrito gruppo di giovani che, visto il momento di grande importanza per la condivisione delle progettualità, andranno a presenziare all’assemblea rappresentando l’intera “Granda Giovane dell’agricoltura”. “Siamo convinti che partecipare ad occasioni di incontro nazionale sia motivo di confronto – dichiara Dario Perucca, Delegato Provinciale e Regionale Giovani Impresa – e dia la ‘carica’ giusta per proseguire nelle progettualità che, da nord a sud, viene condivisa su tutto il territorio”.Per info: Segreteria Provinciale Giovani Impresa, tel. 0171.447248. m


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Aziende cuneesi impegnate nell’agricoltura sociale

significa che i progetti sociali rispondono anche alle esigenze imprenditoriali delle nostre aziende”. All’incontro ha preso parte Andrea Launo, presidente della Cooperativa Linfa Solidale che avrà ruolo di supporto tecnico all’interno dei progetti sociali di Coldiretti. m

Lunedì 23 aprile è stata una giornata importante per lo sviluppo dei progetti, in

ambito di agricoltura sociale, promossi da Coldiretti: si è tenuto a Fossano un incontro con le aziende agricole interessate all’ambito sociale e con le associazioni che potrebbero essere inserite in tali progettualità. Sono state approfondite le iniziative che Coldiretti ha intrapreso o che è in procinto di iniziare in tale contesto quali A Casa/Chez Soi riguardante il mantenimento della domiciliarità degli anziani in area montana e pedemontana, AgriTATA riguardante il servizio di assistenza ai bambini da 3 mesi a 3 anni presso aziende agricole, Buono 2 Volte che

cura l’inserimento lavorativo dei disabili in azienda agricola. Significativo si è rivelato il pomeriggio, durante il quale vi è stato un momento di scambio di esperienze tra le aziende che hanno già avuto modo di lavorare a contatto con i disabili; l’occasione ha dato

luogo a diversi spunti ed idee per progetti futuri in ambito di agricoltura sociale. “È stata una giornata molto proficua, erano presenti tante persone motivate e interessate all’agricoltura sociale – dichiara Marcello Cavallo, Capo Area Organizzazione di Coldiretti Cuneo – ciò

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canidi i cui alla DGR del 16 aprile scorso, gli aiuti sono riservati agli allevatori che esercitano il pascolo su territori montani e collinari della regione con bestiame in proprietà o in affido.Per allevatore si intende l’intestatario del mod. 7, le domande redatte secondo il modello cartaceo allegato alla determina (non è prevista nessuna trasmissione telematica) devono essere inoltrate alle comunità montane se pascoli in zona di comunità montana o alle provincie se pascoli collinari fuori comunità montana.A seguito di istruttoria verrà attribuito il punteggio definitivo

e verrà compilata la graduatoria, ad ogni punto corrisponderà un valore in euro, l’aiuto massimo è

comunque stabilito in € 2.500 per allevatore.I cani da guardia utilizzati

devono essere maremmano-abruzzese o montagna dei pirenei.Le domande dovranno pervenire entro il 31 maggio 2012 alla Provincia (per i pascoli di collina) o alla Comunità Montana (per i pascoli di montagna).A seguito di istruttoria ed entro il 1° settembre 2012 gli enti incaricati invieranno alla Direzione Agricoltura, gli elenchi dei beneficiari aventi diritto agli aiuti, corredati dal punteggio ottenuto da ognuno.Tutti gli allevatori devono essere in regola con le norme di Polizia Veterinaria.Nella domanda occorre dimostrare quali sistemi di difesa vengono adottati tra quelli indicati in tabella. m

Attacchi da lupi: aiuti regionali per attivare la difesa



Altro importante obiettivo raggiunto è rappresentato da una modifica apportata al piano assicurativo di Co.Sm.An. che va a prevedere il risarcimento di capi morti o feriti a seguito di attacchi di canidi in alpe.La polizza assicurativa è attiva dal 31 marzo 2012 e copre in forma gratuita tutti gli animali di allevatori, associati al cosman, che si trovino in alpeggio, coinvolti in attacchi di lupi o canidi in genere.Nel dettaglio è previsto il risarcimento del valore degli animali morti a seguito di attacchi di lupi oppure dispersi e/o diroccati o abbattuti d’urgenza a seguito di detti attacchi.La principale novità introdotta tramite l’adozione dello strumento assicurativo consiste nel rimborso, agli allevatori, anche del valore dei capi eventualmente dispersi in

La Regione Piemonte, a seguito anche delle pressanti richieste portate

avanti da Coldiretti a tutela dei propri Associati che ogni anno vedono i propri capi di bestiame messi a rischio da sempre più frequenti attacchi da parte di predatori nel corso dei mesi trascorsi in alpeggio, ha approvato in questi giorni due interventi specifici al fine limitare e risarcire i danni da attacchi di lupi o canidi in genere sul bestiame.Il primo intervento va a sostenere i costi per la difesa delle mandrie e dei greggi dalla predazioni sui pascoli piemontesi.L’entità esatta del finanziamento a favore degli allevatori in alpeggio sarà stabilità in base ad una serie di parametri che l’allevatore stesso si impegna a rispettare, ovvero:• montaggio di recinzioni

elettrificate per il ricovero notturno dei capi,

• presenza di cani da guardania, • presenza continua in alpe

a custodia del gregge dell’allevatore, della famiglia o di suo personale, dimensioni del gregge.

L’ammontare esatto del premio per ciascun allevatore verrà quindi stabilito sulla base dei suddetti parametri e non potrà comunque superare il tetto massimo di euro 7.500 in tre anni. Per cui sarà erogato nella misura massima di 2.500

euro all’anno per gli allevatori che abbiano messo in atto i 3 sistemi di prevenzione su indicati.Le domande, compilate su apposita modulistica, dovranno pervenire al Settore Agricoltura della Provincia o alla Comunità Montana competente per territorio entro il 31 maggio di ciascun anno ed i premi saranno liquidati entro il 31 dicembre di ogni anno. Gli uffici della Coldiretti sono a disposizione per l’assistenza e la compilazione della domanda.

Approvati i piani di intervento per il contenimento e la copertura dei danni da predazione


ORARI D’APERTURA

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conseguenza di un accertato evento predatorio.La polizza paga il valore dell’animale, sia esso bovino, ovino, caprino, equino o cane da guardania e prevede anche una maggiorazione per il valore genetico degli animali.In ultimo verranno anche risarciti i costi relativi alle

eventuali cure mediche a seguito dei sucitati attacchi.Qualora da oggi in poi si verificassero attacchi da parte di predatori l’allevatore è tenuto ad avvisare immediatamente il servizio veterinario dell’ASL di competenza che avrà il compito di verificare che la

morte o il ferimento degli animali siano riconducibili ad attacchi di predatori. Definito ciò sarà il Veterinario che si attiverà per contattare da una lato il call center del cosman per il recupero degli eventuali animali morti che verranno successivamente inviati allo smaltimento e dall’altro lato

a dare avvio alla procedura di rimborso a seguito di evento di attacco di predatori. Il risarcimento direttamente all’allevatore dovrebbe seguire tempistiche alquanto rapide.Di seguito si illustrano le tabelle degli indennizzi definiti da Cosman di concerto con la Regione Piemonte. m

INDENNIZZI

INDENNIZZI

INDENNIZZI

INDENNIZZI

• MoRtE E ABBAttIMENto D’URGENZA L’indennizzo, per le diverse specie e per la prima annualità assicurativa, è

stabilito forfetariamente, come a seguito indicato

• fERIMENto DELL’ANIMALE IN CoNSEGUENZA DI EVENtI PREDAtoRI L’indennizzo, per le diverse specie e per la prima annualità assicurativa, è

stabilito forfetariamente, come a seguito indicato

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moltiplicando il Valore Assicurato Unitario, di seguito riportato, per la sommatoria dei punti Rank eccedenti il 50%

• Limitatamente alle razze ovine e caprine, nel solo caso di comprovata e congiunta presenza dei seguenti strumenti di protezione del bestiame:

• Recinzioni elettrificate per il ricovero notturno del gregge dimensionate in relazione al numero dei capi.

• Cani da guardiana.• Presenza continua in alpe a custodia del gregge dell’allevatore, della

famiglia o di suo personale.

Per ciascun evento predatorio successivo al primo, l’indrizzo sarà maggiorato del 20% rispetto a quanto previsto per il primo evento.

• Tale indennizzo sarà maggiorato nella misura del 10% rispetto a quanto previsto per il primo evento, nel solo caso di comprovata e congiunta presenza di almeno due degli strumenti di protezione sopraelencati.

Pagamenti per il benessere animale

La Regione approva i criteri per il bando sulla misura 215 del Psr


per i 5 anni anche in assenza di pagamento del premio, fatto salvo condizioni di maggior favore stabilite dalla nuova normativa comunitaria (nuova programmazione) e compatibili con l’attuale dotazione finanziaria.L’ammontare del pagamento è stabilito in base agli interventi di miglioria effettuati ed in base al numero di capi interessati, nel caso di allevamenti della specie bovina da carne, l’ammontare del pagamento al 1° anno non potrà superare i 60.000 € per domanda.Gli interventi sono distinti in macroaree di intervento:A) sistemi di allevamento e

stabulazione;B) controllo ambientale;C) alimentazione e acqua di

bevanda;D) igiene, sanità e aspetti

comportamentali.La misura interessa l’intero territorio regionale. m

La Giunta regionale piemontese ha approvato i criteri di selezione per la

selezione delle domande di aiuto di prossima apertura inerenti la misura 215 del PSR (pagamenti per il benessere animale); il bando è quindi imminente; i pagamenti relativi al benessere animale erano stati attivati una prima volta nel 2009, anche in quella tornata era stata redatta una graduatoria per selezionare le aziende beneficiarie.Il bando 2012 è riservato al miglioramento delle condizioni di allevamento per gli allevamenti della specie suina e della specie bovina limitatamente agli allevamenti per razze da carne.La misura prevede un impegno quinquennale, gli interventi relativi al miglioramento delle condizioni di benessere animale devono essere realizzati entro il primo anno di adesione al bando e poi mantenuti per almeno 5 anni, ogni anno è

prevista l’erogazione in misura decrescente (del 15% o 20%) del premio stabilito al 1° anno di impegno.Il 70% delle risorse del bando 2012 è riservato ad allevamenti della specie suina, il restante 30% per allevamenti di razze bovine da carne, in quest’ultimo caso potranno presentare domanda soltanto le aziende che avevano già presentato domanda nel precedente bando del 2009 ma che non erano entrate in posizione utile di

graduatoria e quindi non erano state finanziate, in questi casi gli eventuali interventi documentati relativi al miglioramento del benessere animale eseguiti in autofianziamento da parte dell’azienda sono comunque ammissibili. Una volta chiusi i termini per la presentazione delle domande verranno compilate due distinte graduatorie, una per gli allevamenti della specie suina ed una per quelli della specie bovina.In considerazione del fatto che il periodo di impegno, per la misura 215, è obbligatoriamente di 5 anni e che gli impegni sottoscritti nel corso della presente programmazione con riferimento al presente bando si protrarranno oltre il periodo di programmazione (2007-2013), viene previsto il pagamento degli impegni sino alla seconda annualità (2013). L’impegno assunto deve essere mantenuto


Attività forestali e costi di produzione, quale modello di impresa è il migliore?Analizzando il panorama

selvicolturale cuneese, emerge che il settore

forestale soffre di forti diseconomie, i boschi della nostra provincia sono ricchi di legname che però è di difficile e costoso utilizzo date le condizioni orografiche delle nostre montagne; non per questo bisogna rassegnarsi a tale stato di fatto ed occorre ricercare sistemi di gestione diversi che possano ovviare almeno in parte ai problemi del comparto. Bisogna ricordare che l’utilizzo di una qualunque superficie a bosco (a parte quella vocata alla produzione di legna da ardere) genera scarti pari almeno al 50% del peso della biomassa totale, per cui il problema della collocazione degli scarti diventa cruciale come è cruciale l’esigenza di contenere al minimo i costi di produzione.L’attività selvicolturale, se

affrontata da ditte singole richiede grandi investimenti soprattutto in macchine, i cui costi di gestione ed ammortamento spesso incidono talmente da metter a repentaglio la redditività aziendale, attrezzarsi di tutto ciò che serve per eseguire tutte le operazioni selvicolturali (trattori forestali, rimorchi, escavatori, teleferiche,

verricelli, ecc.) richiede investimenti di alcune centinaia di migliaia di euro, cui vanno aggiunti i costi di gestione più le riparazioni (il lavoro in bosco e notoriamente molto usurante per macchine e uomini) il tutto con l’esigenza di ammortizzare le macchine in tempi che assai di rado arrivano ai 10 anni.È chiaro quindi che una ditta ben

attrezzata, per ricavare un reddito netto dalla propria attività deve o lavorare grandi quantità di legname o cercare di ridurre i costi, deve però affrontare due limiti su cui non riesce ad influire: il prezzo di vendita del legno prodotto che è stabilito dal mercato ed il costo delle macchine che è stabilito dai rivenditori; non controllando tali

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25N° 8 – 1-15 maggio 2012V A R I E

il legname in piedi; parimenti si sta cercando di diffondere il sistema dell’ affitto di lungo periodo (almeno 10- 15 anni) delle superfici boschive in modo da permettere la realizzazione di lotti di grandi dimensioni vantaggiosi per le ditte boschive e per i proprietari che possono usufruire di una buona tutela dei beni affittati (l’affitto è infatti uno strumento legislativo ben collaudato ed affidabile), la combinazione di questi fattori potrebbe senza dubbio razionalizzare la gestione delle superfici forestali con vantaggi per tutti. m

nell’edilizia, ove il muratore tuttofare è diventato una figura rarissima, (si sono affermate ditte specializzate in certe operazioni come piastrellisti, intonacatori, carpentieri, muratori) lo stesso potrebbe avvenire per la selvicoltura, ove possono specializzarsi ditte nelle sole fasi di taglio e allestimento e concentramento, altre in quelle di esbosco, altre ancora in quelle di cippatura e trasporto: in tal modo ogni impresa può dotarsi della meccanizzazione strettamente necessaria ad una data operazione, riducendo i costi rispetto ad un parco

macchine completo per tutte le operazioni selvicolturali.D’altro canto se si guarda ai cugini francesi, nostri grandi concorrenti e fornitori di legname, si vede che da loro sono già sviluppate ditte specializzate per operazioni selvicolturali ben precise che in tal modo riducono i costi di produzione.Coldiretti sta effettuando uno studio per verificare quali modelli organizzativi della raccolta del legname siano i più convenienti per le imprese agroforestali; lo scopo è quello di ridurre i costi di gestione e permettere, tra l’altro, di remunerare meglio

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grandezze, l’impresa può solo giocare sulle quantità prodotte ma ricordiamo che produrre molto costa anche molto e produrre molto per vendere poi a basso prezzo è devastante, ragion per cui l’impresa difficilmente è economicamente efficiente.Buone idee per ridurre i costi di gestione dei macchinari si possono ricavare analizzando esperienze di gestione associata, la gestione collettiva dei macchinari più costosi come i cippatori, razionalizza l’utilizzo delle macchine e riduce di conseguenza il costo dell’operazione; lo stesso vale per la vendita del prodotto, esistono realtà di imprese agroforestali associate che sono riuscite a valorizzare il materiale che non trova sbocchi sul mercato del legname da opera o da ardere.Si permette quindi alle imprese il ritiro di tutto il prodotto, che altrimenti sarebbe destinato a rimanere in bosco, (cimali, ramaglie, piante secche) valorizzandolo come materia prima per produrre combustibile legnoso.La gestione associata di alcuni tipi di macchinari o il noleggio permette di ridurre drasticamente i costi fissi per l’impresa, in quanto questi vengono distribuiti su più soggetti, inoltre il lavoro coordinato permette di programmare meglio produzioni e tempi lavorazione riducendo tempi morti e quindi i costi di gestione.Similmente a quanto avviene

Il pagamento del contributo Sistri slitta al 30 novembre 2012

Dopo le innumerevoli sollecitazioni di Coldiretti e

non da ultimo dalla Conferenza delle Regioni, il Ministero dell’Ambiente ha accolto tali rimostranze. Con comunicato del 20 aprile il Ministero dell’ambiente ha confermato che, nell’ambito della revisione del sistema per rendere più semplici ed efficienti le procedure e in accordo con Selex Elsag (la società che ha fornito il sistema), è stato concordato un differimento al 30 novembre 2012 del termine per il pagamento dei contributi per l’anno in corso, che sarebbe scaduto il 30 aprile. Il ministro Corrado Clini ha

comunicato di aver proposto ai presidenti delle associazioni di categoria interessate di valutare insieme le modalità per rendere finalmente operativo il sistema, senza aggiungere oneri amministrativi alle già complesse procedure cui le imprese sono sottoposte, per rispettare gli adempimenti ambientali e in particolare, quelli in materia di rifiuti. Il contributo annuo che le aziende agricole, iscritte al SISTRI, dovranno pagare entro il 30 novembre 2012 può essere così riassunto:- fino a 5 unità lavorative con

un quantitativo di rifiuti pericolosi annui inferiori o uguali a 200 kg il contributo è

pari a 30 €;- fino a 10 unità lavorative

con un quantitativo di rifiuti pericolosi annui compresi tra 200 kg e 400 kg il contributo è pari a 50 €;

- oltre le 10 unità lavorative con un quantitativo di rifiuti pericolosi annui superiore a 400 kg il contributo è pari a 120 €.

Sono escluse dal pagamento le aziende agricole che al momento dell’iscrizione hanno versato somme maggiori ed hanno richiesto il conguaglio al SISTRI.

Gli uffici di Coldiretti sono a disposizione per ulteriori informazioni. m


Si è tenuto, mercoledì 18 aprile, il viaggio studio di Donne Impresa Cuneo in

Emilia Romagna. L’iniziativa è stata fortemente voluta dalla Responsabile, Delia Revelli, e da tutto il coordinamento, a conclusione di un fruttuoso percorso formativo, realizzato da alcune nostre Associate sulla valorizzazione della figura dell’ “Imprenditrice in rosa”. Coldiretti Piacenza, nella persona del suo Presidente, Luigi Bisi e del direttore, Massimo Albano ha riservato una calorosa accoglienza al gruppo di studio piemontese, invitando presso il Palazzo dell’Agricoltura

(sede della Coldiretti) anche la responsabile regionale Donne Impresa Emilia Romagna, Lorella Ansaloni e alcune imprenditrici agricole locali. La mattinata si è rivelata un momento di crescita e confronto professionale proficuo per entrambe le realtà italiane, ma ancor di più per quella piacentina, fino ad ora sprovvista di un suo coordinamento femminile. La responsabile Lorella Ansaloni ha portato un sentito ringraziamento al Coordinamento cuneese, e richiamato l’attenzione delle presenti in sala dalla provincia emiliana, spronandole ad ispirarsi alle “colleghe “ piemontesi

costituendo alquanto prima Donne Impresa Piacenza.“Potersi confrontare con un’altra realtà di imprenditoria femminile è stato un momento interessante e di arricchimento per tutte” dichiara Delia Revelli, responsabile provinciale Donne Impresa, mettendo in evidenza la proficuità delle visite aziendali effettuate. In mattinata, il gruppo ha visitato la prima Bottega di Campagna Amica nata a Piacenza il 21 novembre 2011 come espressione del progetto “La filiera agricola tutta italiana” lanciato dal presidente nazionale Sergio Marini. Le imprenditrici agricole cuneesi e

piacentine hanno potuto gustare un ottimo pranzo presso Casa Nuova, il magnifico agriturismo di Carlo Pontina, presidente di Terranostra Piacenza e Regionale Emilia Romagna, situato a Rivergaro, graziosa località a 12 Km dalla città, immersa nel verde. Il viaggio studio si è concluso con una visita al Vivaio Morselli, di proprietà della famiglia di Lorella Ansaloni. “Oltre ad essere stata un’esperienza conoscitiva interessante – dichiara Laura occelli, coordinatrice provinciale Donne Impresa – la giornata è stata occasione di coesione tra il gruppo di donne, aspetto che riteniamo molto importante”. m

Viaggio studio di Donne Impresa Cuneo a Piacenza

Interessante incontro e scambio di esperienze con le imprenditrici piacentine

A Savigliano arriva “CamBio...”27N° 8 – 1-15 maggio 2012B I O L O G I C O

L’appuntamento da segnare sul calendario è per Domenica 20 Maggio

quando la città di Savigliano verrà invasa da un’ondata di profumi per la XV edizione di Quintessenza. Erbe aromatiche e officinali, spezie, essenze, prodotti biologici e naturali, giardinaggio, florovivaismo e artigianato.Numerosi saranno gli appuntamenti caratterizzanti la manifestazione. Tra i più importanti sicuramente la seconda edizione della fiera dedicata all’agricoltura biologica “CamBio… per un’altra terra”. La fiera che si svolgerà presso il Chiostro di San Pietro con accesso da Piazza Molineri

dalle ore 9 alle 19 incontrerà la crescente sensibilità del consumatore nei confronti dei prodotti agroalimentari ottenuti con il metodo dell’agricoltura biologica a garanzia di qualità, bontà e rispetto dell’ambiente. CamBio sarà caratterizzata dalla

partecipazione delle aziende agricole biologiche in vendita diretta che permetteranno ai visitatori di conoscere ed acquistare le eccellenze biologiche locali certificate. Sulle oltre 20 aziende presenti ben 18 sono associate all’Associazione

Produttori Biologici Terramica – Coldiretti Piemonte a dimostrazione dell’impegno profuso nella valorizzazione e promozione del prodotto biologico. Grande attenzione sarà posta da Terramica nei confronti del visitatore. Sarà infatti presente un apposito stand istituzionale dove membri dell’Associazione saranno a disposizione del consumatore per rispondere a tutte le curiosità sul settore dispensando utili consigli su come riconoscere un prodotto Biologico e su dove poterli trovare acquistandoli nei Mercati di Campagna Amica presenti sull’intero territorio provinciale o direttamente in azienda. m

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Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale:l’Europa investe nelle zone rurali

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Giornata Regionale Pensionati Coldiretti

si apriranno le danze con Sonia De Castelli e la sua band. m

Manca poco alla 15a Giornata Regionale Pensionati Coldiretti

che si svolgerà a Monastero Bormida di Asti il 14 giugno 2012. L’arrivo dei partecipanti in Alto Monferrato è previsto alle ore 9.30 con un caffè di benvenuto; seguirà alle ore 11.00 la Santa Messa officiata dal Vescovo di Acqui; la mattinata proseguirà con il saluto dei Dirigenti Nazionali e Regionali e Coldiretti. Il pranzo si terrà presso l’Azienda Agricola San

Desiderio, distante 2 km da Monastero Bormida, un locale rustico ed accogliente dove

gustare i piatti tipici della tradizione gastronomica piemontese, ed al pomeriggio

Si festeggia il 14 giugno a Monastero Bormida (Asti)

15a Giornata reGionale Pensionati Coldiretti

Giovedì 14 giugno 2012Monastero Bormida (Asti)

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Convenzione con Venus Welcome Travel Alpitour e “In Terre di Granda”È stata rinnovata la convenzione tra gli associati di Coldiretti con

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›Le offerte saranno valide per i soci ed i loro accompagnatori.› Le richieste di prenotazioni dovranno pervenire in tempo utile alla

normale espletazione delle procedure ed effettuate presso l’agenzia Venus Welcome Travel, Piazza Europa, 9 Cuneo.

›Le prenotazioni dovranno essere interamente saldate prima della partenza e comunque nel rispetto delle condizioni generali di contratto pubblicate nei singoli cataloghi dei tour operator di riferimento.

Validità della RiduzioneLa riduzione concordata sarà applicata alla quota individuale di partecipazione del catalogo di riferimento e non sarà cumulabile con le offerte/promozioni extra-catalogo che prevedono condizioni migliorative rispetto a quelle sancite dalla presente convenzione. Saranno da considerarsi escluse le quote di iscrizione, gli eventuali noleggi auto o traghetti, visti turistici, escursioni, assicurazioni integrative, supplementi carburante, diritti di agenzia.

BIGLIETTERIAWelcome Travel Group ( di seguito WTG) è disponibile ad erogare ai soci un servizio così come di seguito specificato:›Prenotazioni di viaggi aerei, ferroviari, marittimi, sia nazionali sia

internazionali ed emissione della relativa biglietteria;›Prenotazioni di vetture a noleggio, con o senza autista , ed

emissione di vouchers;›Prenotazioni alberghiere in Italia e nel mondo ed emissione di

vouchers.Il servizio è comprensivo di qualsiasi operazione accessoria relativa, compreso lo svolgimento delle pratiche relative ai rimborsi, all’ottenimento dei visti, ecc.Il servizio verrà svolto attraverso Venus Viaggi Welcome Travel

– Piazza Europa, 9 – 12100 Cuneo – Tel. 0171.696256 – e.mail: [email protected] . Verranno applicati diritti di agenzia agevolati.

VIAGGI DI GRUPPo (Agenzia “In terre di Granda”)È stata, inoltre, rinnovata una convenzione con “In Terre di Granda” – Piazza Europa, 9 – Tel. 0171.67575 – e.mail: [email protected], per i viaggi di gruppo (soggiorni, tour). La riduzione per i Soci Coldiretti e famigliari (coniuge e figli) sui viaggi riportati sul catalogo di programmazione diretta di “In Terre di Granda” è pari al 5%. I signori Soci possono continuare a far riferimento ai Tourist point operativi presso gli Uffici Zona Coldiretti. m

“Guardare avanti, per superare le difficoltà”

Assemblea straordinaria dei Soci della Cantina del Dolcetto di Dogliani


Sabato 28 aprile si è tenuta a Dogliani, presso la sede sociale un’assemblea

straordinaria dei soci della cooperativa Cantina del Dolcetto di Dogliani. A tredici mesi dall’insediamento dei nuovi dirigenti è stato fatto il punto della situazione: il presidente Bartolomeo Canis ha voluto affermare il momento di grande difficoltà che la struttura sta attraversando contestualmente al momento difficile dell’economia in generale e del vino Dolcetto in particolare.Il presidente ha ribadito nel suo intervento i dati più importanti di questo

anno, sia dal punto di vista amministrativo sia meramente contabile e finanziario: “Solo con cambiamenti drastici ed importanti si può pensare di

superare le notevoli difficoltà in cui versa la nostra cantina, riferendosi ai quantitativi di uve conferite”, ha evidenziato Canis. Il presidente ha sottolineato che, qualora la cooperativa intenda continuare il proprio ruolo, si dovrà arrivare al più presto al conferimento totale, quindi, al consolidamento della base associativa. Inoltre si dovrà anche mettere mano ad un radicale cambiamento negli indirizzi commerciali, con rafforzamento sia della vendita diretta nel punto vendita che ormai da diverso tempo è aperto 7 giorni su 7, sia rivolgendosi quali clienti ad un target più remunerativo, oltre che ad un controllo rigido

e determinato sui costi, che gravano sulla cantina, tra i quali sicuramente un peso eccessivo gli interessi passivi.Dopo gli interventi anche del consulente amministrativo e del direttore e di alcuni soci, l’assemblea che in generale ha dato segnali di condivisione è stata aggiornata per le scelte che si dovranno prendere in tempi relativamente brevi. m

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Energie rinnovabili: cosa cambia per le imprese agricole

E N E RG I E R I N N O VA B I L I32 N° 8 – 1-15 maggio 2012

entrerà in vigore a partire dal 1 gennaio 2013.I provvedimenti si sono resi necessari per evitare che il costo dagli incentivi finisse fuori controllo. Il decreto fissa due procedure: le aste al ribasso per finanziare gli impianti di potenza superiore a 5 megawatt e l’iscrizione in registri nazionali per i volumi di energia da agevolare relativi agli altri impianti di potenza superiore a 20 kW.Gli impianti di potenza superiore a 20kW, potranno accedere agli incentivi previa iscrizione a registro nei limiti predeterminati di potenza annua. Gli impianti di potenza tra 1 e 20 kW saranno liberi di accedere agli incentivi dopo l’entrata in esercizio (il quantitativo di incentivi assegnato in questa categoria sarà detratto dal contingente a registro nell’anno successivo).Il meccanismo dei registri è basato su volumi massimi per anno e tecnologia selezioneranno

Il Ministero dello Sviluppo economico ha inviato alla Conferenza Stato Regioni e

Autorità per l’energia le bozze di decreto contenenti i nuovi meccanismi di incentivazione delle fonti energetiche rinnovabili. Una, in particolare, disciplina l’accesso agli incentivi alle altre fonti rinnovabili elettriche, mentre l’altra ridisegna il Conto Energia. Entrambe puntano ad allineare gli incentivi alla media europea, ridotta progressivamente a seguito della diminuzione del prezzo dei moduli, e all’ingresso di nuove tecnologie.I nuovi meccanismi di incentivazione rappresentano una razionalizzazione e una prospettiva di continuità per lo sviluppo delle rinnovabili delle filiere economiche locali. Lo sviluppo delle bioenergie, la sostenibilità ambientale ed economica passano attraverso il ruolo strategico delle aziende agricole che garantiscono la salvaguardia dell’habitat e della

biodiversità. Per tali ragioni è stato garantito all’azienda agricola la priorità di iscrizione ai registri di prenotazione previsti per la realizzazione di piccoli impianti in entrambi i decreti. Quello sulle biomasse introduce dei meccanismi di premialità per gli impianti alimentati a biomassa e biogas, che effettuano cogenerazione ad alto rendimento, per il risparmio di azoto, e la riduzione di CO

2.

Il decreto sul fotovoltaico penalizza però eccessivamente le

aziende agricole con la riduzione dell’incentivo per gli impianti installati su fabbricati rurali e l’eliminazione della premialità sulla rimozione dell’eternit, che aveva promosso interventi di riqualificazione di molte strutture aziendali agricole.Ma vediamo nel dettaglio le novità contenute nelle due bozze. Per quanto riguarda il decreto sulle fonti energetiche rinnovabili diverse dal fotovoltaico, il nuovo meccanismo di incentivazione

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i progetti in base a priorità dello stato; per l’iscrizione il bando 2013 sarà pubblicato entro il prossimo 31 luglio 2012, mentre dall’anno venturo i bandi saranno disponibili entro il 31 gennaio 2012. L’accesso ai registri sarà regolato dai seguenti criteri di priorità:1. impianti iscritti al precedente

registro che non sono riusciti ad entrare;

2. piccoli impianti di aziende agricole (600kW);

3. criteri specifici per tecnologia; 4. minor potenza degli impianti;5. precedenza della data del

pertinente titolo autorizzativo; 6. precedenza della data della

richiesta di iscrizione al registro.

Sono stati inoltre introdotti dei premi, per la cogenerazione ad alto rendimento che varia dai 10 a 40 €/MWh, in base alla tipologia di biomassa sfruttata, il valore della premialità è incrementato di 30 €/MWh qualora il calore

generato sia utilizzato per il teleriscaldamento. Premi per il recupero dell’azoto il premio in assetto cogenerativo è incrementato di 30 €/MWh. Per gli impianti con una potenza fino a 600 kW, che non operano in regime di alto rendimento, è possibile ottenere un premio di 15 €/MWh purché ci sia una rimozione d’azoto pari al 40%.

È previsto inoltre un premio per gli impianti di potenza non inferiore a 1 MW e non superiore a 5MW, che sono alimentati a biomasse, per la riduzione di emissioni di gas a effetto serra 20 €/MW.Complessivamente, il governo prevede per le rinnovabili una crescita e stabilizzazione della spesa a 5-5,5 miliardi

di euro l’anno entro il 2020 che consentirà di superare ampiamente gli obiettivi europei 20-20-20, ridurre gli sprechi e gli oneri eccessivi sulla bolletta e favorire lo sviluppo della filiera economica italiana. Per quanto riguarda il Quinto Conto Energia per il fotovoltaico, la bozza di decreto introduce forti riduzioni agli incentivi

(continua da pagina 32)

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per la realizzazione di impianti fotovoltaici e il settore agricolo risulta fortemente penalizzato. I nuovi incentivi entreranno in vigore il 1° luglio 2012, salvo che il tetto dei 6 miliardi di euro di spesa venga raggiunto in data successiva.Un impianto da 200 kW su edificio passerà da 313 €/MWh del quarto Conto Energia a 199 €/MWh del quinto Conto Energia (-36,4%). Mentre un impianto installato su fabbricato rurale, non prenderà più la tariffa spettante agli impianti realizzati su edifici 313 €/MWh del quarto Conto Energia, ma la media aritmetica della tariffa spettante agli edifici e altri impianti paria 195 €/MWh (-37,7). Gli impianti di potenza superiore a 12 kW, potranno accedere agli incentivi previa iscrizione a registro nei limiti predeterminati di potenza annua (il Governo assicura che resteranno molto elevati, 2-3.000 MW/anno, per rimanere il secondo mercato mondiale dopo la Germania).

Gli impianti di potenza tra 1 e 12 kW saranno liberi di accedere agli incentivi dopo l’entrata in esercizio (il quantitativo di incentivi assegnato in questa categoria sarà detratto dal contingente a registro nell’anno successivo). Il bando relativo ai contingenti di potenza disponibile per il primo semestre è pubblicato dal Gse entro 10 giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto. Per i semestri successivi i bandi sono pubblicati dal Gse

con cadenza semestrale a partire dalla data di pubblicazione del primo bando.L’accesso ai registri sarà regolato dai seguenti criteri di priorità:1. impianti su edifici con il miglior

attestato energetico;2. impianti ubicati in siti

contaminati, in discariche esaurite, in aree di pertinenza di discariche;

3. piccoli impianti di aziende agricole (200kW);

4. impianti realizzati da Comuni con popolazione inferiore a

5.000 abitanti;5. impianti realizzati, nell’ordine,

su serre e su pergole/tettoie/pensiline;

6. precedenza della data del pertinente titolo autorizzativo;

7. precedenza della data della richiesta di iscrizione al registro;

8. minore potenza dell’impianto;9. limitatamente al primo

registro, come primo criterio si assegna priorità alla precedenza della data di ingresso in esercizio.

Complessivamente il governo prevede per le rinnovabili una crescita e stabilizzazione della spesa a 11,5-12 miliardi di euro l’anno entro il 2020 che consentirà di superare ampiamente gli obiettivi europei 20-20-20, ridurre gli sprechi e gli oneri eccessivi sulla bolletta e favorire lo sviluppo della filiera economica italiana

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito http://www.fattoriedelsole.org/ m

contemporaneamente, tre condizioni: 1) l’ubicazione degli impianti

è prevista in una delle aree geogra-fiche definite dai disciplinari o dalle schede di ciascun prodotto;

2) le particelle interessate sono classificate dai vigenti PRGC a destinazione d’uso agricola;

3) al momento della domanda di autorizzazione i terreni agricoli interessati siano effettivamente coltivati con i prodotti agricoli oggetto di tutela. m

La normativa nazionale consente alle Regioni di procedere all’in-

dicazione di aree e siti non idonei alla installazione di specifiche tipologie di impianti, esclusivamente nell’ambito e con le modalità stabilite dalle linee guida nazionali.In attuazione del quadro normativo nazionale la Giunta Regio-nale ha approvato due deliberazioni: una relativa ai criteri per l’autorizzazione unica degli impianti alimentati da fonti rinno-vabili con lo scopo di uniformare i procedimenti autorizzativi6, l’altra di individuazione delle aree non idonee alla localizzazione ed installazione degli impianti che producono energia elettrica dalla combustione di legna o di biogas7. La domanda di autorizzazione unica e i documenti alla stessa allegati devono essere inoltrati all’ufficio dell’Amministrazione provinciale competente territorialmente. Relativamente al secondo punto, le linee guida regionali individuano le aree non idonee

alla lo-calizzazione degli impianti (vedi tabella) e le aree di attenzione che, per le loro caratteristiche, meritano in fase di istruttoria degli approfondimenti sia sotto il profilo della documentazione da produrre a cura del proponente, sia sotto il profilo della valutazione che l’Autorità competente dovrà effettuare nell’ambito dei procedimenti autorizzativi. Le aree individuate costituiscono un quadro di riferimento e orientamento per la localizzazione dei progetti di alcune tipologie di impianti, in particolare i grandi impianti con potenze elettriche superiori a 1 MW. Le aree di attenzione di rilevanza agricola sono costituite dai terreni nei quali sia in atto la

coltivazione di produzioni agri-cole di pregio tutelate dall’Unione Europea e/o dalla Regione Piemonte. Le aree di attenzione diventano aree inidonee nel caso in cui si verifichino,

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Linee guida per impianti a biomasseLe indicazioni della Regione relative ai siti non idonei per la realizzazione di impianti

Articolo e tabella tratti da “Agricoltura” Quaderni della Regione Piemonte, n. 76

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Il “caro” combustibile comporta nuove scelte energetiche

l’anno 2012, di usufruire di una detrazione fiscale pari al 55% della spesa sostenuta per l’acquisto di una nuova caldaia ad alta efficienza certificata (superiore al 90%) alimentata a biomasse vegetali.Questo importante incentivo fiscale viene dunque a sommarsi ad un elevato risparmio energetico.Ma c’è di più. Fino al 14 luglio prossimo è possibile usufruire di finanziamenti agevolati – legati ad un decreto ministeriale del 2008 – per investimenti finalizzati al risparmio energetico tramite l’utilizzo di fonti rinnovabili. In Piemonte per l’anno 2012 è previsto uno stanziamento di circa 9,8 milioni di euro che andranno a sostenere prestiti a 3 o 6 anni ad un tasso veramente vantaggioso pari allo 0,50%.Sicuramente trattasi di una grossa opportunità per le aziende agricole e non solo, con un rapido ritorno dell’investimento.Abbinare l’utilizzo delle energie rinnovabili a caldaie modulanti ad alta efficienza: una scelta “energetica” di assoluta convenienza, dunque, ed una garanzia di risparmio nel pieno rispetto di una concreta filosofia ambientale. m

Il costante e inesorabile aumento del “conto” energetico sta facendo lievitare

in maniera preoccupante i costi di produzione delle aziende agricole.In una congiuntura davvero difficile per l’economia del Paese ed anche per l’intero settore agricolo, si rendono necessarie e non più differibili scelte strategiche finalizzate ad acquisire competitività in un mercato sempre più complesso e “globale”.Di qui l’esigenza di ottimizzare i consumi, diminuire gli sprechi ed utilizzare tecnologie innovative che riescano a coniugare un’alta efficienza energetica ad un sensibile risparmio.Una grossa opportunità in tal

senso ci viene offerta dalle energie rinnovabili, in particolare dalle biomasse vegetali di scarto che vengono riutilizzate per produrre calore ed energia elettrica nel pieno rispetto dell’ambiente.Sono disponibili sul mercato caldaie molto performanti, alimentate a biomassa vegetale (generalmente pellet o nocciolino), in grado di riscaldare ambienti di piccola, media e grande ampiezza, garantendo temperature ottimali e risparmi veramente rilevanti.Trattasi di caldaie modulanti di nuovissima concezione, con rendimenti certificati superiori al 90%, di potenza compresa tra i 30 ed i 150 kWt e loro multipli. La modulazione consente il rendimento massimo con la minima quantità di biomassa vegetale. Quindi un risparmio notevole anche rispetto al gasolio agricolo, che ha un

prezzo agevolato, pur se in continuo ed inarrestabile aumento.Il risparmio che consentono tali caldaie è veramente elevatissimo rispetto a gasolio e GPL, che ultimamente stanno portando i costi delle aziende agricole a livelli davvero insostenibili.Valutato il fabbisogno termico e la superficie di un ambiente da riscaldare, è possibile effettuare un calcolo energetico comparativo tra i vari tipi di combustibile utilizzati, tenendo presente il relativo potere calorifero, il costo per unità di misura, nonché l’efficienza della caldaia. Se ne ricava un risparmio che si attesta tra il 70 e l’80% tra una caldaia alimentata a gasolio e GPL ed una caldaia ad alta efficienza modulante alimentata a pellet o nocciolino È opportuno inoltre segnalare la possibilità, estesa a tutto

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Cogenerazione con i gassificatori di nuova generazione

Una possibilità anche per le piccole realtà

È possibile valorizzare la biomassa legnosa locale per produrre calore ed

energia elettrica a basso costo? Sembrerebbe proprio che ciò sia possibile con i gassificatori di nuova generazione presenti sul mercato.Si tratta di energia pulita che può essere fonte di un vero business: risparmio energetico che si abbina alla vendita di energia.I vantaggi che la cogenerazione da biomassa vegetale legnosa può offrite infatti possono essere così sintetizzabili:➧ sostenibilità ambientale

➧ sicurezza nell’approvvigionamento

➧ diversificazione delle fonti energetiche

➧ bilancio zero di emissioni di CO

2➧ ampia disponibilità sul

territorio➧ possibilità di sfruttamento di

residui difficili ed onerosi da smaltire

➧ possibilità di combinare produzione di energia elettrica e calore.

I nuovi impianti di gassificazione presenti oggi in commercio infatti sono molto versatili e

consentono l’utilizzo di una vasta gamma biomassa vergine legnosa, con differente contenuto di umidità e con diversi grado di lavorazione meccanica subita (dalla ramaglia di bosco alla potatura tal quale a legna già cippata).La gassificazione consiste in un processo termochimico mediante

il quale la biomassa vergine legnosa viene convertita in un gas di sintesi (syngas) attraverso una parziale ossidazione con aria. Il gas prodotto viene utilizzato per la produzione di calore e di energia elettrica (cogenerazione).La tecnologia permette dunque anche l’utilizzo di biomassa “povera”, ovvero prodotti di scarto agro-forestali e da raccolta differenziata con umidità relativa fino al 50%. Ciò garantisce la reperibilità continua della biomassa. Si tratta dunque di un’opportunità di sicuro interesse che può garantire molteplici vantaggi:➧ riduzione dei costi energetici

aziendali grazie alla produzione di calore:

➧ stabilizzazione dei costi energetici nei prossimi anni, al riparo dai probabili rialzi del prezzo dei combustibili fossili

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Il progetto “A casa/Chez soi” parte nel Saluzzese

l’Associazione “Vivre et Vieillir Chez Soi”. L’obiettivo è quello di far restare a casa loro gli anziani il più possibile: la non autosufficienza a volte non è “fisica” ma logistica: vado in casa di riposo perché non ho nessuno che si occupi di me, che mi faccia la spesa (nel comune non si sono negozi, non c’è la farmacia) se devo fare visite mediche non ho nessuno che mi porti…Stiamo cercando famiglie disponibili a prendersi cura degli anziani nelle possibili modalità: 1) sostegno alla domiciliarità

aiutando nei piccoli lavori (es. fare la spesa e accompagnare a fare visite mediche..); in questo modo l’anziano può continuare a vivere a casa e

Nel contesto del progetto sociale che Coldiretti sta portando avanti,

viene realizzato A casa/Chez soi in collaborazione con la cooperativa Linfa Solidale;

il progetto individua come obiettivo il miglioramento della qualità della vita delle persone anziane, fornendo servizi accessibili, garantiti, innovativi e tendenti a ridurre il disagio delle

fasce di popolazione più debole, soprattutto in aree montane e in aree periferiche. I Partners del progetto sono la Commissione Europea, il Consorzio Monviso Solidale, EPACA Cuneo e

Sei residente nei comuni indicati?Sei interessato a conoscere il progetto A CASA/CHEZ SOI?Sei disponibile a fornire servizi ad anziani, dietro adeguato rimborso?

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nel suo contesto sociale; 2) sostegno alla domiciliarità,

come illustrato in precedenza, e disponibilità ad ospitare l’anziano per un pasto (ad esempio il pranzo);

3) ospitalità dell’anziano presso l’abitazione della famiglia con la possibilità dello stesso di recarsi qualche ora al giorno a casa sua.

Per le famiglie che offriranno questi servizi è previsto, in fase progettuale, un rimborso per le spese sostenute e per il tempo impiegato quale integrazione al reddito famigliare. Il progetto si svilupperà nell’area montana e pedemontana del saluzzese: - zona di pianura e

pedemontana del saluzzese: Bagnolo Piemonte, Barge, Brondello, Carde’, Castellar, Envie, Faule, Lagnasco, Manta, Moretta, Pagno, Polonghera, Ruffia, Saluzzo, Scarnafigi, Torre San Giorgio, Villanova Solaro, Vottignasco, Villafalletto, Casalgrasso;

- Valle Po: Crissolo, Gambasca, Martiniana Po, Ostana, Oncino, Paesana, Revello, Rifreddo, Sanfront;

- Valle Varaita: Bellino, Brossasco, Casteldelfino, Costigliole, Saluzzo, Frassino, Isasca, Melle, Piasco,

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A Revello nuovo punto vendita della Cooperativa “Terre del Po”

Sabato 28 aprile è stato inaugurato a Revello in via

Saluzzo 11 il nuovo punto vendita della neonata Cooperativa “Terre del Po”, costituita da tre aziende agricole revellesi: Aldo Perotto, La Rivarola di Mauro Fraire e Ivan Reveane. La cooperativa, nata all’interno di Unci Coldiretti, propone alla clientela i prodotti ortofrutticoli delle tre aziende, ma amplia la propria gamma di vendita, anche al vino, i formaggi e, prossimamente, al latte crudo.“ È un’ottima iniziativa – evidenzia Michele Mellano, segretario di Zona Coldiretti Saluzzo – nata dallo sforzo di tre imprenditori revellesi che con l’aiuto delle

loro famiglie, hanno saputo unire le forze e creare un nuovo punto vendita, in cui i consumatori potranno acquistare prodotti ortofrutticoli direttamente dalle tre aziende, che costituiscono

la cooperativa, ma ci sarà la possibilità di acquistare anche altri prodotti agricoli conferiti da altre aziende agricole che hanno già manifestato interesse all’iniziativa”. m


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Le novità del “Decreto Semplificazioni”

dell’Inps e delle Camere di commercio, sarà consultabile da ogni pubblica amministrazione e farà fede per i rapporti tra queste e l’azienda anche per il tramite dei Caa. In particolare, il “nuovo” fascicolo sarà utilizzato dagli organismi pagatori per semplificare l’erogazione dei contributi come Pac e PSR. Vendita direttaal pubblicoL’art. 27 interviene sulla vendita diretta (art. 4 Dlgs. n. 228/2001 o prima legge di orientamento). La legge conferma che la vendita diretta dei prodotti agricoli in forma itinerante è soggetta a previa comunicazione al Comune del luogo ove ha sede l’azienda di produzione. La novità consiste in ciò: prima della semplificazione, il produttore agricolo doveva aspettare 30 giorni dalla data di invio della comunicazione prima di poter cominciare a effettuare la vendita diretta; ora può cominciare il giorno stesso della comunicazione. Da ricordare che, in base alla L. n. 81/2006, nessuna comunicazione dev’essere presentata per la vendita diretta all’aperto all’interno della propria azienda agricola, oppure per la vendita diretta da effettuare all’aperto su altre aree private di cui il produttore agricolo abbia disponibilità (ad esempio, una postazione sul ciglio di una strada avuta in comodato gratuito o in affitto da un vicino o da un parente). m

Il decreto legge n. 5 del 9 febbraio scorso, meglio noto come “Decreto

Semplificazioni”, è stato approvato con la legge di conversione 4 aprile 2012, n. 35 (Gazzetta Ufficiale n. 82 del 6 aprile 2012). La nuova legge introduce una serie di provvedimenti, con l’obiettivo di eliminare alcune lungaggini burocratiche e doppioni di adempimenti, che interessano in parte anche le imprese agricole.

Assunzione di lavoratoriExtra-UEL’art. 17 stabilisce che la comunicazione che i datori di lavoro, anche agricoli, devono presentare al servizio territoriale competente entro il giorno antecedente a quello di instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato, assolve, a tutti gli effetti di legge, anche agli obblighi di comunicazione della stipula del contratto di soggiorno per lavoro subordinato concluso direttamente tra le parti per l’assunzione di lavoratore in possesso di permesso di soggiorno, in corso di validità, che abiliti allo svolgimento di attività di lavoro subordinato. In questo modo, viene “legalizzata” una prassi amministrativa già in corso.

Lavoro StagionaleFerma restando la normale prassi per il rilascio dei flussi stagionali, il decreto semplificazioni prevede che qualora lo sportello unico per l’immigrazione, decorsi i 20 giorni, non abbia comunicato al datore di lavoro il proprio diniego, la richiesta si intende accolta se ricorrono congiuntamente le seguenti condizioni:a) la richiesta riguardi uno straniero già autorizzato l’anno precedente a prestare lavoro stagionale presso lo stesso datore di lavoro richiedente;b) il lavoratore stagionale nell’anno precedente sia stato regolarmente assunto dal datore di lavoro e abbia rispettato le condizioni indicate nel permesso di soggiorno.Inoltre, è noto che l’autorizzazione al lavoro stagionale ha validità da un minimo di 20 giorni ad un massimo di 9 mesi, in corrispondenza della durata del lavoro stagionale richiesto, anche con riferimento all’accorpamento di gruppi di lavori di più breve periodo da svolgere presso diversi datori di lavoro. A tal proposito, la nuova legge stabilisce che l’autorizzazione al lavoro

stagionale si intende prorogato e il permesso di soggiorno può essere rinnovato in caso di nuova opportunità di lavoro stagionale offerta dallo stesso o da altro datore di lavoro. Operai agricoli a tempo determinatoL’art. 18 della nuova legge stabilisce che in caso di assunzione contestuale di due o più operai agricoli a tempo determinato da parte del medesimo datore di lavoro, l’obbligo della comunicazione preventiva è assolto mediante un’unica comunicazione contenente le generalità del datore di lavoro e dei lavoratori, la data di inizio e di cessazione della prestazione, le giornate di lavoro presunte e l’inquadramento contrattuale. Agea e il Fascicolo aziendale elettronicoL’art. 25 introduce una nuova disciplina del fascicolo aziendale elettronico istituito nell’ambito del Sian (Sistema informativo agricolo nazionale). Il fascicolo verrà implementato direttamente da Agea o dagli organismi pagatori regionali con le informazioni contenute nelle banche dati informatiche


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da anni ha istituito il CAF Coldiretti: Centro di Assistenza Fiscale. Il CAF Coldiretti è stato costituito il 22 gennaio 1993 ed autorizzato con Decreto del 31 marzo 1993, iscritto al n.29 nell’apposito Albo dei CAF dipendenti tenuto dall’Agenzia delle Entrate. A norma dell’ art. 16, comma 4, del Decreto 31 maggio 1999, n. 164 presta assistenza fiscale ai contribuenti su tutto il territorio nazionale, attraverso la rete capillare, su tutto il territorio nazionale, delle

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Sagra del Coniglio a Tarantascamostra cunicola e la mostra mercato, con il mercatino di Campagna Amica e l’attesa Fattoria Didattica. Durante la giornata, ci sarà anche l’esposizione di trattori e varie attrazioni: sia il pranzo che la cena saranno dedicati al coniglio e in serata è previsto anche l’intrattenimento musicale. “La Sagra, giunta all’ottava edizione – dice Livio Chialva, presidente di sezione Coldiretti Tarantasca, impegnato nelle Commissioni Agricoltura e Manifestazioni del Comune e già assessore all’agricoltura di Tarantasca – è nata nel 2001, parlando con gli allevatori di Tarantasca per valorizzare un aspetto importante della nostra tradizione e promuovere

Antichi sapori, piatti prelibati e una bella manifestazione

che si rinnova nel tempo: dal 25 al 27 maggio, a Tarantasca torna la gradita “Festa di Primavera – Sagra del Coniglio”. Tanti gli appuntamenti da non perdere: a partire da venerdì 25, in cui vi è la serata di intrattenimento per adulti e bambini con l’elezione di Miss Primavera. Sabato 26 nel pomeriggio aprirà la vasta esposizione di esemplari di conigli, mentre dalle ore 20 si potrà cenare con una serata gastronomica a base di coniglio, degustare buoni vini e riscoprire una storia lunga secoli per proseguire con l’intrattenimento musicale. Domenica 27 sarà dedicata alla festa di Primavera con la

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visite guidate a tutti gli allevamenti cunicoli che abbiamo sul territorio, ma non solo: anche alle aziende ortofrutticole, a quelle del settore bovino e settore suino, per far conoscere la nostra agricoltura”.Continua Chialva: “L’obiettivo è quello di promuovere anche le serate gastronomiche per far apprezzare ai consumatori questa carne magra molto adatta anche nelle diete, ma soprattutto, presentare e condividere con i visitatori, domenica mattina, la mostra e la premiazione dei campioni votati dalla giuria esperta del settore, momenti realizzati in collaborazione con l’Apa e Coldiretti. Un grazie sincero va all’amministrazione comunale e alla Pro loco, impegnati a livello logistico per l’organizzazione della manifestazione, senza dimenticare tutti gli sponsor”. m

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I 40 anni dell’Alberghiero di Mondovì

L’Istituto Alberghiero compie 40 anni! Nel 1972, grazie

all’interessamento dell’allora parlamentare onorevole Pierluigi Gasco, spronato dal professor Giuseppe Ferrua, a Mondovì nacque “l’Alberghiero”. In quegli anni in Italia e in Piemonte questo tipo di scuola si contava sulla punta delle dita. Nel settembre 1972 nella Sala delle Conferenze a Mondovì ci fu la prima riunione di presentazione: il primo preside fu il professor Maurizio Meinero, già responsabile delle “Segretarie d’Azienda”. La Sede era nell’ex Convitto Civico Femminile in via delle Scuole: una cucina, una sala senza attrezzatura (si chiedevano in prestito i banchi alle scuole medie), ma tanta voglia di fare, tanta passione che queste meravigliose persone hanno trasmesso ai loro allievi.Era così che iniziava la storia per continuare poi con

l’inossidabile preside Bernardo Debernardi l’artefice della crescita dell’Istituto: nel 1990 la nuova collocazione nel ex Civico Maschile e l’istituzione della sede di Dronero. Oggi l’Alberghiero si è fatto in quattro: Mondovì, Dronero, Barge e, ultima nata, Casa Circondariale di Cerialdo. In tutto sono iscritti oltre 1300 allievi.E negli anni la crescita dell’Istituto è avvenuta non solo come numero di allievi e specializzazioni, ma

con una apertura verso il territorio, contribuendo a farlo conoscere con le preparazioni enogastronomiche d’eccellenza, privilegiando sempre il kmØ con serate organizzate nell’ambito della reciproca collaborazione con enti ed associazioni. Nella fotografia, la serata in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, organizzata col Lions Club Carrù-Dogliani e Mondovì- Monregalese, con le massime autorità civili e militari della Provincia. m

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La Posta del Coltivatore fagiani nei loro giardini e non nei nostri mirtilleti (è arcinoto che questo è solo un luogo comune e nessuno di quei signori ha mai fatto nulla del genere; il simpatico irsuto suino che ci gironzola intorno sperando in un po’ di cibo e le due coppie di fagiani che ci pascolano tra i piedi sono solo una fortuita coincidenza!);

• gli animalisti estremi possano continuare a trovare bistecche e ortaggi nei supermercati (il che vorrebbe significare che qualche folle che si ostina a produrli c’è);

• i cittadini illuminati ci lascino valutare in autonomia quali sono le nostre grandi opportunità;

• i rappresentanti delle Istituzioni continuino ad affiggere i loro manifesti che, in occasione del prossimo teatrino elettorale, senza dubbio saranno tenuti nella giusta considerazione.

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FAUNA SELVATICA… qUALE “OPPORTUNITà” PER IL MONDO AGRICOLO!Nell’annoso dibattito riguardante il moltiplicarsi incontrollato della fauna selvatica nelle campagne coltivate, molte sono le voci che si sono levate a sostenere le più disparate tesi. Vi sono i cacciatori, che attribuiscono ogni responsabilità agli ideali neo-bucolici degli animalisti; vi sono gli ambientalisti, che accusano i cacciatori di liberare animali semi-selvatici per il loro svago; vi sono cittadini lontani chilometri dalle campagne e anni luce dalla realtà contadina che, sia pure in buona fede, considerano la fauna una grande opportunità. A volte si sente la timida voce di qualche allevatore o agricoltore, che oggettivamente fa molta fatica ad immaginare un lupo o

un cervo come opportunità (se non quella, unica ed irripetibile, di vedere devastato in una notte il lavoro di una vita).Gli unici che, apparentemente, non hanno palesato alcuna opinione al riguardo sono i rappresentanti delle Istituzioni, tecnici e politici. Ebbene, la settimana scorsa è successo l’inconcepibile: le Istituzioni hanno prodigiosamente dato il loro tanto atteso quanto forte, chiaro, esplicito, inequivocabile segnale!

Mi sono recato presso il locale Comprensorio Alpino per la consueta sostituzione della batteria di uno dei recinti elettrici con cui tentiamo di proteggerci, e una Guardia venatoria mi ha detto che il cambio non poteva avvenire poiché, per motivi di bilancio regionale, d’ora in avanti è possibile fornire solo una pila all’anno... Insomma il potente ed inappellabile messaggio che le locali Istituzioni ci hanno in conclusione trasmesso è il seguente: “ARRANGIATEVI!”.Forse era meglio se continuavano a ignorarci, anche se in verità un lato positivo c’è: ad arrangiarci siamo sicuramente abituati.Occorre soltanto, nello slalom tra un paletto surreal-burocratico e l’altro, riprendere fiato ogni tanto e magari trovare il tempo di augurarci che:• i cacciatori liberino cinghiali e

Al Miac di Cuneo il nuovo laboratorio Compral

47N° 8 – 1-15 maggio 2012A T T U A L I T À

Una risposta concreta alla domanda di sviluppo commerciale del settore

zootecnico che vede protagonisti gli allevatori e rappresenta un segnale di fiducia per il futuro del territorio. Questo il messaggio lanciato dal presidente Apa e Compral Roberto Chialva, durante l’inaugurazione del Laboratorio di sezionamento e porzionature dedicata alla razza bovina Piemontese. All’inaugurazione al Miac di Cuneo, hanno partecipato gran parte dei 210 soci Compral insieme ad autorità ed esponenti del mondo agricolo e delle categorie economiche. “La cooperativa Compral compie 30 anni – ha detto in apertura Bartolomeo Bovetti, direttore Apa – e con questa realizzazione dimostra di aver raggiunto la piena maturità. Oggi siamo in grado di lavorare in casa nostra consistenti quantità di carne d’eccellenza, nel rispetto di una rigorosa tracciabilità, e di venderla al giusto prezzo, sulla base di un’avanzata organizzazione dell’offerta che ha impegnato a fondo l’intero sistema allevatoriale”. Alla cerimonia di inaugurazione, è seguita la visita ai 1600 metri quadri della struttura, realizzata con tecnologie di avanguardia. Sul tetto, un maxi

impianto di pannelli fotovoltaici garantisce l’autonomia energetica. Nel laboratorio verranno lavorate da personale specializzato le mezzene fornite dai soci Compral e destinate alle macellerie, ai banchi del fresco della grande distribuzione, alle comunità e ai catering. Due le linee produttive che entreranno in funzione a

metà maggio. La prima è dedicata al disosso e alla produzione dei tagli; la seconda alla porzionatura e confezionamento in atmosfera modificata. Più avanti il Laboratorio si arricchirà di una terza linea chiamata Gastronomia, per l’elaborazione di specialità tipiche. A completamento dell’opera, il complesso ospiterà

un innovativo spaccio di vendita al pubblico, con macelleria griffata razza Piemontese. “Dobbiamo dire tanti grazie – ha concluso il presidente Chialva – a cominciare dalla Regione che ci ha aiutato a completare i lavori, costati 3 milioni e 200 mila euro, investimento sostenuto dalla cooperativa con i fondi di riserva. Ma un grazie speciale va al direttivo Compral e ai soci che hanno creduto in questa impresa, sostenendola sempre con coraggio. È un‘opera che lasciamo ai giovani, che continueranno la nostra attività nelle aziende sapendo di poter contare su questo laboratorio che accorcia la filiera della carne e valorizza la Piemontese, coniugando il discorso della qualità con i quantitativi necessari per fare efficienza e contenere i costi”. m

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Chi ha compiuto 17 anni può ricorrere alla “guida accompagnata” (GA) per

guidare un’automobile in attesa di conseguire la patente vera e propria. Lo stabilisce il decreto ministeriale attuativo che regola le novità introdotte nel Codice della strada quasi due anni fa. Oltre ad aver compiuto i 17 anni di età, ci sono tre importanti condizioni da rispettare per poter guidare un veicolo prima di

superiore). La legge stabilisce, inoltre, che l’accompagnatore non debba aver subito la sospensione della patente negli ultimi cinque anni in seguito a gravi violazioni del Codice della strada.Per poter effettuare la “guida accompagnata” è anche necessario seguire un corso della durata di 10 ore presso una autoscuola. Nel programma devono essere previste 4 ore di guida in autostrada o su strade extraurbane e 2 ore di guida in condizioni di visibilità notturna. Quando si compiono i 18 anni, il candidato può poi richiedere

diventare maggiorenni:- essere in possesso della

patente A1, quella per alcuni tipi di motocicli;

- essere in possesso di una regolare autorizzazione rilasciata dalla Motorizzazione civile in seguito a un corso pratico seguito presso una scuola guida;

- essere sempre accompagnati da un’altra persona con patente i cui dati sono indicati nell’autorizzazione della Motorizzazione (è possibile effettuare in un secondo momento la sostituzione di uno o più accompagnatori).

Le nuove norme stabiliscono anche i requisiti che deve soddisfare l’accompagnatore. Non deve avere più di sessant’anni e deve essere in possesso della patente B (o

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Come funziona la “guida accompagnata”

In vigore dal 23 aprile, permette a chi ha 17 anni di guidare l’automobile con un accompagnatore, prima della patente B

Resta il requisito della maggior età per i mezzi agricoli

49N° 8 – 1-15 maggio 2012V A R I E

il foglio rosa per conseguire la patente B e dopo un mese potrà effettuare l’esame. Sull’automobile che viene utilizzata per la “guida accompagnata” devono essere incollati, nella parte anteriore e posteriore del veicolo, due contrassegni con le lettere GA. La scritta deve essere nera, ben visibile e su fondo giallo. L’idea, come nel caso della “P” dei principianti, è che gli altri automobilisti possano rendersi facilmente conto della presenza di una persona alla guida ancora in attesa della patente vera e propria.Il Codice della strada prevede anche altre limitazioni, che ricordano quelle da tempo in vigore per il cosiddetto “foglio rosa”, il certificato che viene rilasciato nel periodo in cui si fa scuola guida in attesa dell’esame per la patente. A bordo dell’automobile non possono salire altre persone oltre l’accompagnatore, non si possono trainare altri veicoli

e il guidatore minorenne deve sempre avere con sé la patente A1 e l’autorizzazione della Motorizzazione. Infine, per quanto riguarda la velocità massima consentita, valgono le regole per i neopatentati: 100 km/h in autostrada e 90 km/h sulle strade extraurbane principali. In pratica nulla cambia – a questo proposito – per la conduzione di mezzi agricoli, per cui rimane necessario il requisito della maggior età, fatta salva la disposizione già in vigore, secondo cui a sedici anni “ è possibile guidare motoveicoli di cilindrata fino a 125 cc che non trasportino altre persone oltre al conducente; macchine agricole o loro complessi che non superino i limiti di sagoma e di peso stabiliti per i motoveicoli e che non superino la velocità di 40 km/h, la cui guida è consentita con patente di categoria A, sempreché non trasportino altre persone oltre al conducente”. m

Crollano consumi carne (–6%) tornano tagli poveri

Calano gli acquisti familiari di carne bovina che fanno segnare complessivamente un crollo del 6 per cento in quantità nel

triennio ma tornano nelle macellerie e sulle tavole i tagli poveri che erano stati abbandonati da decenni. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea Ac Nielsen relativi al periodo 2009-2011 sugli effetti della crisi che ha costretto l’87 per cento delle famiglie a riorganizzare la spesa alimentare secondo l’Istat. Il risultato è stato un risparmio sulla spesa che è proseguito anche nel primo trimestre del 2012 con un calo del 2 per cento stimato degli acquisti dei prodotti alimentari in quantità che ha colpito la carne. Più di quattro italiani su dieci (43 per cento) hanno iniziato ad acquistare tagli alternativi di carne, meno conosciuti e più economici, per risparmiare o semplicemente per creare nuove ricette. Si tratta del risultato delle nuove strategie messe in atto dal consumatore per risparmiare senza rinunciare alla qualità ma anche di un ritrovato desiderio di fantasia nel creare e rielaborare nuove ricette in cucina. È infatti importante proprio in un momento come questo valorizzare anche i tagli minori di carne nella consapevolezza che per esempio del bovino non esiste solo la richiestissima fiorentina ma ci sono altri tagli dal sapore caratteristico che appartengono alla tradizione culinaria italiana. I tagli meno pregiati del bovino da poter utilizzare in cucina sono tantissimi, si va dal collo, taglio di terza categoria dalla carne gustosissima, ottima per bolliti o stracotti ma anche per preparare polpette e ragù alla punta di petto, taglio molto economico che può essere usato per preparare buoni arrosti ma anche gustosissimi brodi. m

Al CReSO di Manta un progetto di ricerca contro la batteriosi


A due anni esatti dalla scoperta del primo focolaio di batteriosi sugli

impianti di actinidia, il Creso ha organizzato a Manta il quinto incontro tecnico regionale per fare il punto sulla situazione in Piemonte e dettare le linee di intervento per il periodo primaverile-estivo. Al centro del convegno, la reale consistenza del fenomeno e le disposizioni in materia, lo stato della conoscenza riguardo all’attività di ricerca sulle forme di difesa, le prospettive legate alla selezione di varietà resistenti al patogeno.A colpire è la virulenza del

patogeno, che si insedia nell’apparato linfatico della pianta, causando una sintomatologia evidente in taluni momenti dell’anno, meno visibile

quando le temperature si alzano. La progressione sul territorio è di tipo esponenziale: 38 ettari estirpati nel 2010; 282 nel 2011; oltre 300 ettari nell’aprile 2012.

L’ondata di gelo che si è abbattuta nel mese di febbraio ha ulteriormente peggiorato la situazione, poiché le lesioni da freddo rendono la pianta inerme all’ingresso del batterio. Con il sostegno della Fondazione CRT, che ha messo a disposizione della Regione 80.000 Euro, il Settore fitosanitario regionale, il Creso e il Dipartimento Agroinnova dell’Università di Torino lavorano ad un progetto di ricerca per mettere un freno al dilagare della PSA: le attività di ricerca e sperimentazione proseguono per arrivare a risultati concreti ed efficaci. m

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Un progetto europeo sulle buone pratiche agronomiche

Il 22 maggio a Cervere giornata tecnica in campo


Nelle aree identificate dalla Direttiva Nitrati come Zone Vulnerabili vige un

tetto massimo all’azoto di origine zootecnica che è possibile distribuire in campo. Tale vincolo ha di fatto imposto una revisione delle attività di allevamento zootecnico nelle aree a maggiore criticità ambientale.A partire dal 2012, la Commissione Europea ha concesso alle regioni Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto la possibilità di derogare al limite imposto, a fronte dell’adozione di una serie di buone pratiche agronomiche, più virtuose dello standard previsto dalle norme vigenti nelle Zone Vulnerabili. Per verificare concretamente, nella realtà aziendale, le possibilità che questa deroga apre agli allevatori, è attivo dal 2011 il Progetto europeo LIFE “AQUA”, coordinato da CRPA s.p.a. di Reggio Emilia. Ha durata triennale e coinvolge l’intera pianura padana; per il Piemonte, il partner operativo è IPLA s.p.a., mentre la Regione Piemonte è co-finanziatore. Obiettivo del progetto è la divulgazione delle migliori tecniche per mitigare l’impatto ambientale

dell’agricoltura e dell’allevamento sulla qualità delle acque attraverso la scelta delle pratiche agronomiche, delle tecniche di gestione degli animali nonché di nuove macchine ed attrezzature. Il progetto non ha valenza sperimentale, ma divulgativa:

ampio risalto hanno perciò le giornate tecniche presso le aziende agricole. In Piemonte nel 2012 si terrà una giornata tecnica in campo martedì 22 maggio, presso l’allevamento bovino “Società agricola F.lli Sevega” di Cervere (CN).

Saranno illustrate le strategie zootecniche ed agronomiche che vengono applicate in azienda, ed esposte macchine ed attrezzature innovative per la buona gestione degli effluenti zootecnici, nel rispetto dell’ambiente e delle normative vigenti. m

Progetto Finanziato dallUnione

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Europea nel Programma

Life Plus Ambiente

Coordinatore

Partner

Cofinanziatori

Nel Progetto AQUA vengono illustrate buone pratiche, tecniche e

attrezzature ai fini della migliore applicazione della Direttiva Nitrati. Questa

iniziativa è realizzata dall’Università di Torino, insieme a Ipla spa, Regione

Piemonte, AGCO Italia SpA e Società Agricola Fratelli Sevega.

Tecniche di gestione degli effluenti zootecnici e

Deroga alla Direttiva Nitrati22 maggio 2012 - Ore 9,00Societ Agricola Fratelli Sevegaà

Via Bra, 45 – Frazione Tetti Bori, Cervere (CN)

Giornata dimostrativa

PROGRAMMA

Ore 09,00 Registrazione dei partecipanti

Ore 09,30 Saluti di benvenuto, Regione Piemonte Presentazione progetto Aqua, CRPA spa e Ipla spa

Ore 10,00 Gestione dell’alimentazione per ridurre l’azoto escreto

Facoltà di Agraria dell'Università di Torino

Ore 10,30 Dimostrazione

Trattamento ed uso agronomico degli effluenti

La separazione solido-liquido


Ore 11,00 Dimostrazione

Utilizzazione agronomica degli effluenti

Tecniche di distribuzione e aspetti agronomici


Ore 12.00 Discussione tecnica e conclusione lavori

TerraGator,

MACCHINE IN PROVA

SEGRETERIA

Dalla Torino-Savona (A6) a Marene imboccare autostrada Asti-Cuneo (A33), poi uscire a Bra e seguire per Roreto. A Roreto entrare nella SS231 in direzione Fossano. Dopo circa 3 km (prima dall’abitato di Cer-vere) svoltare a dx verso Frazione Tetti Bori.

Provenendo dalla SP125 (Via Reale) svoltare verso Cervere sulla SP309. Arrivati a Cervere all’incrocio con la SS231 svoltare a sx e dopo circa 700 m svoltare a sx verso Frazione Tetti Bori.

Provenendo da Fossano sulla SS231 in direzione Roreto, a circa 500 m dopo l’abitato di Cervere svoltare a sx verso Frazione Tetti Bori.

Coordinate frazione Tetti Bori 12040 Cervere CN a 300 m dall'Azienda F.lli Sevega +44° 38' 44.00", +7° 47' 39.22"

ORGANIZZAZIONE

I.P.L.A. S.p.ACorso Casale, 476 - 10132 Torino

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N OT I Z I E DA L M O N D O D E I C AVA L L IN° 8 – 1-15 maggio 201252

Andar per allevamenti

Prosegue la visita negli allevamenti di cavalli della provincia di Cuneo,

questa volta vi presentiamo l’allevamento del Signor Erio Bersano a Vottignasco, che ha trasformato la sua passione per i cavalli in attività di allevamento:

attualmente sono presenti cavalli Appaloosa, Arabi e Quarter.Per anni, lo stallone di punta è stato Tandys Emperor, stallone di razza Appaloosa che vanta numerosi figli sul territorio nazionale, oggi lo stallone di punta è Dualin Marquis, stallone

Paint Bay-Overo figlio di Dual Marquis Diamond (Bay-Overo) e di Lady Puffer (Sorrel/Overo).Dualin è disponibile da quest’anno per la monta pubblica, dal prossimo anno saranno già visibili i suoi primi figli. Presso l’allevamento è operativa la stazione di monta pubblica ed è presente anche un buon parco fattrici. Attualmente sono disponibili

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• 2 GIUGNo Trekking da Bagnolo Piemonte a Montoso – Circolo GLI AMICI DEGLI EQUINI di Bagnolo Piemonte. Per info: Bartolo 3287230117.

• 2-3 GIUGNo Raduno Ippico a Bombonina – Circolo I SERVAJ di Bombonina. Per info: Silvio 3382542192.

• 9-10 GIUGNo Raduno Passatore - Pro Loco Passatore. Per info: Walter 3355426376 Andrea 3398071186.

• 17 GIUGNo Raduno Ippico “AL RANCH” ai Boschetti di Centallo. Per info: Mauro 3348503337.

• 24 GIUGNo Trekking alle Meschie – Circolo I SERVAJ di Bombonina. Per info: Silvio 3382542192.

• 30 GIUGNo-1 LUGLIo Trekking Artesina-Prato Nevoso – Circolo I DUE PINI di Borgo San Dalmazzo. Per info: Guido Nardini 3391986557.

RICORDIAMO CHE

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puledri Appaloosa e Quarter già domati. Chiunque fosse interessato alla visita dell’allevamento può telefonare al Sig. Bersano che sarà disponibile per guidarvi nella visita. Ricordiamo che il sig. Bersano è vice presidente dell’A.C.S.T.E. ed applica a tutti i soci A.C.S.T.E. uno sconto sull’acquisto delle monte. Erio Bersano: 3495865970.

A caro ricordodi un amico scomparso

Giovanni Bollino, cavaliere, maniscalco, sellaio e commerciante, uno degli ultimi “cow-boy” della Provincia Granda, molto conosciuto nel cuneese nel mondo dell’equitazione, se n’è andato all’età di 87 anni. Gli amici vogliono ricordarlo così, mentre galoppa nelle immense praterie del Paradiso. CIAO “BULIN”.

Gli amici cavalieri


reticolo solidale di relazioni qualificanti, e la necessità di individuare le cause profonde del fenomeno per cui la società, non riconoscendo i compiti sociali che svolge la famiglia, finisce per penalizzarla e tartassarla. Si sono alternati diversi relatori, che hanno analizzato la ricaduta delle scelte delle amministrazioni comunali relativamente alle competenze in materia di gestione delle scuole sulle dinamiche familiari e si è parlato di come anche l’urbanistica possa essere concepita a misura di famiglia per rispondere in modo concreto alle esigenze di tutti e non solo dei diretti interessati.Il ciclo ha visto la sua conclusione con l’intervento di Carlo Dionedi, vicepresidente del Forum regionale delle associazioni familiari dell’Emila Romagna, che ha fatto il punto sulle criticità e sulle potenzialità delle politiche familiari nell’attuale orizzonte legislativo ed impositivo. m

Lo scorso 31 marzo si è concluso a Fossano il ciclo di quattro incontri

promosso dal Forum delle Associazioni Famigliari della provincia di Cuneo, di cui la Coldiretti è parte attiva sin dalla sua costituzione, come percorso formativo indirizzato a tutti gli amministratori e funzionari dei comuni e degli enti che abitualmente si occupano di tematiche famigliari.La proposta nasce dalla necessità di stimolare un confronto fortemente propositivo affinché la famiglia diventi una priorità

nell’ambito di tutte le scelte delle amministrazioni e non solo in quello ristretto delle politiche socio-assistenziali.Il percorso ha avuto inizio con un intervento del Prof.

Boffi, responsabile centro documentazione del Centro Internazionale Studi Famiglia, che ha focalizzato l’attenzione su come oggi, nonostante la crisi, la famiglia tenga ancora come

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N O T I Z I E E P A C A

Il D.L. n. 201/2011 “Riforma Monti” ha disposto che, per coloro che maturano il diritto

a pensione dal 1° gennaio 2012, le pensioni erogabili saranno la “pensione di vecchiaia ordinaria” o la “pensione anticipata”.La norma contiene delle situazioni che sono oggetto di deroga e per le quali continuano ad applicarsi le previgenti normative sia in termini di requisiti che di “finestre” di accesso.Tra le deroghe c’è la cosiddetta “opzione donna” che consente, alle donne, l’accesso al pensionamento di anzianità in presenza dei seguenti requisiti: - Lavoratrici autonome:

35 anni di contribuzione e 58 anni di età

- Lavoratrici dipendenti: 35 anni di contribuzione e 57 anni di età.

Le donne che scelgono tale forma di pensionamento accettano di optare per un calcolo pensionistico interamente “contributivo”. Le pensioni liquidate con l’“opzione donna”, continuano

a godere della possibilità di “integrazione al trattamento minimo” (in presenza dei requisiti reddituali previsti). L’applicazione del regime sperimentale “opzione donna” può essere utilizzato a “condizione che la decorrenza

del trattamento pensionistico si collochi entro il 31 dicembre 2015”.Con l’avvento della Riforma Monti che, di fatto, ha aumentato gli anni di contributi utili per ottenere la pensione anticipata (ex anzianità) e innalzato l’età pensionabile di vecchiaia delle donne, l’esercizio dell’opzione al sistema contributivo può diventare effettivamente interessante pur in presenza di diminuzione dell’importo pensionistico derivante, in quanto, in taluni casi, consente di anticipare molto la decorrenza della pensioneIn particolare, potrebbero essere interessate, per l’anno in corso, le donne nate negli anni dal 1952 al 1955.Gli Uffici del Patronato EPACA di Coldiretti, sono a disposizione per le verifiche in merito. m

tENDINItIsono malattie professionali

Le tendiniti della spalla del gomito del polso, della mano per chi è occupato in lavorazioni, svolte in modo non

occasionale che comportano movimenti ripetuti, mantenimento di posture incongrue e impegno di forza

sono ora tra le malattie professionali tabellate.La denuncia è meglio farla entro un anno dall’abbandono

della lavorazione.

AVVISoPAGAMENtI RAtEALI

Coloro che stanno pagando ratealmente un riscatto di contributi, una ricongiunzione, una rendita vitalizia o i versamenti volontari, devono utilizzare i modelli MAV.

Qualora l’INPS non invii i bollettini MAV utili per proseguire il pagamento rateale entro le scadenze “perentorie”

previste dalla norma, occorre presentarsi presso gli uffici del Patronato Epaca per la stampa degli stessi.

55N° 8 – 1-15 maggio 2012S C A D E N Z E A Z I E N D A L I

15 MAGGIO IVA fAttURAZIoNE DIffERItAA seguito delle modifiche apportate all’art.21 del D.P.R. 633/72 deve essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di aprile, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita deve essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna, cioè aprile.

16 MAGGIO VERSAMENto RItENUtE fISCALIScade il termine per i versamenti diretti, con modello F24, delle ritenute effettuate nel mese di aprile sui redditi di lavoro autonomo e di lavoro dipendente.

IMPoStA VALoRE AGGIUNto 1 tRIMEStREEntro tale data i contribuenti che esercitano l’attività agricola, d’impresa o di lavoro autonomo che hanno realizzato nell’anno 2011 un volume d’affari inferiore a euro 400.000,00 se esercitano l’attività di prestazione di servizi, ed arti e professioni e inferiore a euro 700.000,00 se esercitano l’attività agricola o di impresa ed hanno optato ai sensi dell’art.66 L.427/93 per la liquidazione trimestrale devono annotare sul registro delle vendite la liquidazione periodica dell’imposta relativa al trimestre gennaio- febbraio- marzo 2012 ed effettuare il versamento IVA tramite modello F24 telematico.

IMPoStA VALoRE AGGIUNto MESE DI APRILEAnnotazione di liquidazione per il mese di aprile e versamento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti che esercitano attività agricola d’impresa e di lavoro autonomo che nell’anno 2011 hanno realizzato un volume d’affari superiore a euro 400.000,00, se prestazione di servizio o di euro 700.000,00 per le altre attività. Devono inoltre effettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’affarI inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato l’opzione ai sensi dell’art.66, legge 427/93.

IVA – DICHIARAZIoNI D’INtENto – CoMUNICAZIoNE contribuenti mensiliEntro tale data deve essere trasmessa telematicamente all’Agenzia delle Entrate la comunicazione dei dati riportati nella dichiarazione d’intento ricevuta, dai contribuenti mensili IVA, in cui confluiscono le operazioni realizzate senza IVA nel mese di aprile 2012. Sono obbligati a tale adempimento le ditte IVA che emettono fatture nei confronti degli esportatori abituali ai sensi dell’art.8 lettera c) del D.P.R. 633/72.

IVA – DICHIARAZIoNI D’INtENto – CoMUNICAZIoNE contribuenti trimestraliEntro tale data deve essere trasmessa telematicamente all’Agenzia delle Entrate la comunicazione dei dati riportati nella dichiarazione d’intento ricevuta, dai contribuenti trimestrali IVA, in cui confluiscono

le operazioni realizzate senza IVA nel 1 trimestre 2012. Sono obbligati a tale adempimento le ditte IVA che emettono fatture nei confronti degli esportatori abituali ai sensi dell’art.8 lettera c) del D,P,R, 633/72.

25 MAGGIOACQUIStI E CESSIoNI INtRACoMUNItARI MENSILIScade il termine per i contribuenti mensili, per la trasmissione in via telematica all’Agenzia delle Dogane dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel mese di aprile.

31 MAGGIOIVA REGIStRAZIoNE fAttUREPer le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono state emesse.Per le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa imposta.

IVA ESPoRtAtoRI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 24 ovvero 39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento dell’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.

ELENCHI CLIENtI E foRNItoRI “BLACK LISt” SoGGEttI MENSILIInvio telematico della comunicazione relativa ai contribuenti mensili che abbiano effettuato operazioni attive e passive (beni e servizi) con soggetti economici con sede o domicilio fiscale in Paesi “black list” registrate o soggette a registrazione nel mese aprile 2012, di importo superiore a 500 euro. m

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