CNEL Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro Rapporto sul mercato del lavoro 2011-2012

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CNEL CNEL Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro Rapporto sul mercato del lavoro 2011- Rapporto sul mercato del lavoro 2011- 2012 2012 Prof. Carlo Dell’Aringa Prof. Carlo Dell’Aringa Presidente REF Ricerche Presidente REF Ricerche 18 Settembre 2012 18 Settembre 2012 www.refricerche.it

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CNEL Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro Rapporto sul mercato del lavoro 2011-2012 Prof. Carlo Dell’Aringa Presidente REF Ricerche 18 Settembre 2012. www.refricerche.it. Cosa può fare la politica del lavoro in tempo di crisi? - PowerPoint PPT Presentation

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CNELCNELConsiglio Nazionale dell’Economia e del LavoroConsiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro

Rapporto sul mercato del lavoro 2011-Rapporto sul mercato del lavoro 2011-20122012

Prof. Carlo Dell’AringaProf. Carlo Dell’Aringa

Presidente REF RicerchePresidente REF Ricerche

18 Settembre 201218 Settembre 2012

www.refricerche.it

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2 Carlo Dell’Aringa

Cosa può fare la politica del lavoro in tempo di crisi?

Può accompagnare la ripresa quando verrà. Può contenere gli effetti negativi della crisi sul mercato del lavoro. In particolare evitare che la disoccupazione diventi strutturale.

Disoccupati di lunga durata in alcuni paesi dell'Unione EuropeaAnni 2008-2011I ncidenza percentuale sul totale disoccupati

2008 2009 2010 2011 var 2008-2011

I talia 45.7 44.4 48.5 51.9 6.2Germania 52.5 45.5 47.3 48.0 -4.5Spagna 17.9 23.7 36.6 41.6 23.7Francia 37.5 35.3 40.2 41.4 3.9Regno Unito 24.1 24.5 32.7 33.5 9.4UE 37.0 33.2 39.9 42.9 5.9elaborazioni REF Ricerche su dati Eurostat

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3 Carlo Dell’Aringa

Quali sono i paesi che hanno saputo limitare gli effetti della crisi sul mercato del lavoro? Quello che sembra contare è avere buone relazioni industriali (coordinate) e poca occupazione temporanea.

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4 Carlo Dell’Aringa

Il nostro Paese, quindi, non è stato penalizzato da un cattivo funzionamento del mercato del lavoro (ogni punto di caduta del Pil non ha provocato danni più gravi che altrove) quanto dal fatto che la caduta del Pil è stata ben maggiore. Parte della caduta del Pil è stata dovuta alle politiche fiscali mirate al consolidamento del bilancio pubblico.

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5 Carlo Dell’Aringa

Spagna - Deficit pubblico e disoccupazione

2007

2008

2009

2010

2011

2012*

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10

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20

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-15 -10 -5 0 5

deficit pubblico* stime Commissione europea

dis

occu

pa

zio

ne

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6 Carlo Dell’Aringa

Italia - Deficit pubblico e disoccupazione

2007

2012*

0

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-15 -10 -5 0 5

deficit pubblico* stime REF Ricerche

dis

occup

azio

ne

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7 Carlo Dell’Aringa

Germania - Deficit pubblico e disoccupazione

2007

2012*

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deficit pubblico* stime Commissione europea

dis

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8 Carlo Dell’Aringa

Grecia - Deficit pubblico e disoccupazione

20072008

2010

2011

2012*

0

5

10

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-15 -10 -5 0 5

deficit pubblico* stime Commissione europea

dis

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9 Carlo Dell’Aringa

Irlanda - Deficit pubblico e disoccupazione

2007

2008

2011

2012*

0

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-15 -10 -5 0 5

deficit pubblico* stime Commissione europea

dis

occup

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10 Carlo Dell’Aringa

Portogallo - Deficit pubblico e disoccupazione

20072009

2011

2012*

0

5

10

15

20

25

-15 -10 -5 0 5

deficit pubblico* stime Commissione europea

dis

occu

pa

zio

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11 Carlo Dell’Aringa

Il quadro di breve periodo.

In Italia l’occupazione è tendenzialmente stabile. Aumenta molto la disoccupazione e il tasso di attività. Il fenomeno del lavoratore aggiuntivo non è solo italiano. Recentemente il tasso di inattività della componente femminile è diminuito in molti paesi.

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12 Carlo Dell’Aringa

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13 Carlo Dell’Aringa

Le tendenze per il 2012 indicano un leggero peggioramento dell’occupazione, ma un aumento consistente della disoccupazione.

Occupati

22800

23000

23200

23400

23600

08 09 10 11 12

MigliaiaFonte: elaborazioni REF Ricerche su dati I stat

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14 Carlo Dell’Aringa

Disoccupati

1500

2000

2500

3000

08 09 10 11 12

Migliaia Fonte: elaborazioni REF Ricerche su dati I stat

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15 Carlo Dell’Aringa

Tasso di disoccupazione

6.0

7.0

8.0

9.0

10.0

11.0

08 09 10 11 12

I n % delle forze di lavoroFonte: elaborazioni REF Ricerche su dati I stat

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16 Carlo Dell’Aringa

Forze di lavoro

24500

24700

24900

25100

25300

25500

25700

25900

07 08 09 10 11 12

migliaia Fonte: Elaborazioni REF Ricerche su dati Istat

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17 Carlo Dell’Aringa

L’aumento dell’offerta di lavoro continuerà e rappresenterà il carattere distintivo dell’evoluzione del nostro mercato del lavoro nei prossimi anni.

var % medie var assolute

2011 2020 2011-2020 2011-2020

Popolazione età 15-66 41018 41393 0.1 375

Tasso di attività (pop età 15-66) 59.7 65.9 6.2

Forze lavoro (15-66) 24877 27295 1.0 2418

di cui:

stranieri 2552 3886 4.8 1334

italiani 22325 23409 0.5 1084

Stranieri in % del tot 10.3 14.2

di cui:

età 15-56 22802 23507 0.3 705

età 57-66 2075 3788 6.9 1713

Età 57-66 in % del tot 8.3 13.9

Uno scenario di "assorbimento" dell'offerta di lavoro aggiuntiva

Occupati 22967 25156 1.0 2189

Tasso di disoccupazione 8.4 8.4

Unità di lavoro 24036 25337 0.6 1300

Pil 0.9

Fonte: elaborazioni e stime REF Ricerche su dati I stat

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18 Carlo Dell’Aringa

Occupati e Unità di lavoro totali

92

93

94

95

96

97

98

99

100

101

08 09 10 11 12I ndici base I trim 2008=100;

Fonte: Elaborazioni REF Ricerche su dati I stat

Ula Occupati

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19 Carlo Dell’Aringa

Se le cose vanno “bene” nel 2020 ritorneremo all’8.4 per cento di disoccupazione del 2011. Il che implica non aver risolto il problema dei giovani che, nel 2011, presentavano un tasso di NEET che era tra i più alti tra i paesi sviluppati.

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20 Carlo Dell’Aringa

NEET rates among youth in OECD countriesPercentage of population aged 15-24,a 2007 Q1-2011 Q1b

2007 Q1 2011 Q1

NLD 3.8 4.1

DNK 4.4 5.7

SWE 6.9 6.8

AUT 7.1 6.8

SVN 6.9 7.4

FIN 7.8 8.6

NOR 7.8 9.2

DEU 9.2 9.5

CZE 15.1 11.0

POL 10.7 11.1

AUS 9.7 11.4

FRA 10.1 12.0

PRT 13.7 12.8

EU27 11.5 13.2

GBR 11.7 13.4

HUN 11.8 13.8

NZL 11.7 14.4

USA 12.1 14.8

BEL 12.5 16.0

OECD 15.4 16.4

IRL 10.1 17.6

ESP 11.7 17.6

GRC 15.7 18.2

ITA 16.1 19.5

TUR 38.4 30.2

Note: Countries are show n in ascending order of the NEET rate in 2011 Q1.

Source: OECD estimates based on national labour force surv ey s.

a) OECD, EU27 and euro area (17) are weighted averages. OECD includes 30

countries (excluding Chile, Israel, Japan and Korea).

b) 2007 Q2-2011 Q2 for Australia, 2007 Q2-2011 Q1 for Switzerland and, 2011

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21 Carlo Dell’Aringa

Per evitare squilibri quantitativi e qualitativi il nostro apparato produttivo richiede una profonda ristrutturazione. Occorre innanzitutto una politica industriale che recuperi il gap di produttività accumulato in questi anni dell’euro.

Poi occorre sviluppare qualità dell’occupazione nei settori più promettenti (che non saranno più impiego pubblico e credito) ma che riguarderanno: servizi alle persone, alle imprese, green economy.

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22 Carlo Dell’Aringa

La produttivitò del lavoro negli anni duemila - Totale economia

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1.5

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Usa Uk Ger Fra I ta Spa Olan

var % medie annue; elaborazioni REF Ricerche su dati Eurostat

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23 Carlo Dell’Aringa

Produttività del lavoro

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1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010

Settore manifatturiero - Indice 1998 = 100Elaborazioni REF Ricerche su dati Bls

Fra Ger Ita Spa

Costo del lavoro

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1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010

Settore manifatturiero - Indice 1998 = 100Elaborazioni REF Ricerche su dati Bls

Fra Ger Ita Spa

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24 Carlo Dell’Aringa

Produttività del lavoro

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130

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1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010

Settore manifatturiero - Indice 1998 = 100Elaborazioni REF Ricerche su dati Bls

Ger Ita

Costo del lavoro

90

100

110

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130

140

150

1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010

Settore manifatturiero - Indice 1998 = 100Elaborazioni REF Ricerche su dati Bls

Ger Ita