Catalogo d'Arte

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Il fotografo dei colori

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Steve McCarry

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Il fotografo dei colori

accademia delle arti edelle nuove tecnologie

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DIA SUD EST

L’ESSENZA DELL’ANIMO UMANO

Steve McCurry, riconosciuto universalmente come uno dei piùgrandi fotografi odierni, ha vinto molti dei più prestigiosi premiper la fotografia. Conosciuto maggiormente per l’uso evocativo chefa del colore, McCurry, seguendo la più fine tradizione documen-tarista, cattura l'essenza dell’animo umano. Membro dell’agenziaMagnum dal 1986, McCurry ha cercato e trovato l’indimentica-bile; molte delle sue immagini sono diventate icone moderne. Natoa Philadelphia, McCurry si laureò con lode alla facoltà di Arte e Ar-chitettura della Pennsylvania State University. Dopo il lavoro per unquotidiano durato due anni, partì per l’India per iniziare comefreelance. E’ in India che McCurry imparò ad aspettare e guardarealla vita. "Se sapete aspettare", afferma, "la gente si dimenticheràdella vostra macchina fotografica ed il loro animo più profondo simostrerà”. La sua carriera è stata lanciata quando, vestito in abititradizioniali, ha attraversato il confine del Pakistan per arrivare nel-

Jodhpur(India)2005

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Bombay(India)1996

Holi FestivalRajasthan

(India)1996

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IA l’Afghanistan controllato dai ribelli appena prima dell'invasione

russa. Al ritorno, i rullini delle pellicole che aveva fatto cucire neisuoi vestiti contenevano le immagini che sarebbero state pubblicatein tutto mondo facendo di lui il primo a mostrare il conflitto che sistava combattendo in quelle terre. Per questa impresa ha vinto laRobert Capa Golden Medal per il migliore reportage fotograficodall'estero, un premio dedicato ai fotografi che dimostrano ungrande coraggio e che si rendono protagonisti di imprese eccezio-nali. È il vincitore di numerosi premi, compreso il Magazine Pho-tographer dell'anno, ricevuto dall'associazione nazionale deifotografi per la stampa. Lo stesso anno ha vinto, senza precedenti,ben quattro primi premi al World Press Photo. Ha vinto poi perdue volte il premio commemorativo a Olivier Rebbot. SteveMcCurry ha coperto molte zone di conflitto internazionale e ci-vile, compreso Beirut, la Cambogia, le Filippine, la Guerra diGolfo, la Iugoslavia, l’Afghanistan e il Tibet. Si focalizza sulle con-seguenze umane della guerra, che mostrano non soltanto che cosala guerra cambia sul paesaggio, ma piuttosto, sulla faccia umana.Il lavoro di McCurry è stato pubblicato in ogni principale giornalenel mondo e frequentemente compare nel National GeographicMagazine con gli articoli recenti sul Tibet, sull'Afghanistan, sul-l’Iraq, sullo Yemen e sul tempio di Angkor Wat, Cambogia.McCurry è guidato da un’innata curiosità e senso di meraviglia peril mondo e per le cose e persone che lo abitano. Ha una strana ca-pacità di attraversare i confini della lingua e della cultura per cat-turare storie di esperienza umana. “La maggior parte delle mie

1.3 Banteay SreiCambogia

2000

1.1-1.2 Ando,Tibet2001

1.1 1.2 1.3

Afghan girlPakistan

1984

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IA immagini sono di persone. Cerco il momento indifeso, l’anima più

genuina che si affaccia, l’esperienza impressa sul volto. Cerco ditrasmettere ciò che quella persona può essere, una persona sensi-bile in un contesto più ampio, che potremmo chiamare condizioneumana“. Un alto punto forte della sua carriera fu il ritrovamentodella ragazza afgana, precedentemente non identificata, che moltihanno descritto oggi come la fotografia più riconoscibile al mondo.Quando McCurry infine ha individuato Sharbat Gula dopo quasivent’anni, egli disse "la sua pelle è consumata; ci sono rughe ora,ma è rimasta sensazionale come lo era così tanto tempo fa."McCurry ritornò da una spedizione in Cina il 10 settembre 2001.Il suo servizio a Ground Zero l’11 settembre fu un testamento al-l’eroismo ed al nobiltà d’animo delle persone della città di New

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Bombay(India)1996

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Peru2004

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York . "Si provò orrore ed immediatamente, istintivamente si capì chele nostre vite non sarebbero più state le stesse."L’Afghanistan, l’India,il Tibet, la Birmania, attraverso l’obiettivo di uno dei maestri del fo-togiornalismo, premiato già due volte con il World Press PhotoAwards.Una raccolta di quasi 200 scatti che segnano un percorso come unracconto, che si snoda in un cammino dove volti, colori, paesaggi eluci, sono cristallizzati in una straordinaria atmosfera. Ideata apposi-tamente gli spazi milanesi, la mostra è la narrazione del viaggio perimmagini compiuto da Steve McCurry nel Sud e nell’Est del mondo.“La sequenza di immagini presentata nella mostra SUD-EST – af-ferma Steve McCurry - evoca l’ampio mosaico dell’esperienza umanae i miei incontri casuali con sagome e ombre, acqua e luce. Ho volutotrasmettere al visitatore il senso viscerale della bellezza e della mera-viglia che ho trovato di fronte a me, durante i miei viaggi, quando lasorpresa dell’essere estraneo si mescola alla gioia della familiarità”.Membro dell’agenzia Magnum dal 1985, vincitore molti premi foto-giornalistici (tra cui alcuni World Press Photo Awards) autore del ce-leberrimo reportage sulla ragazza divenuta icona del conflitto afghanosulle pagine del National Geographic nel mondo, Steve McCurry èuno dei maestri contemporanei del fotogiornalismo. Classe 1950, stu-dia cinema e storia alla Pennsylvania State University. Inizia ben pre-sto a collaborare come fotografo con un giornale locale. Dopo tre annidecide di recarsi in India per qualche mese e comporre il suo primovero portfolio con immagini di questo viaggio. Si ferma invece dueanni e, dopo la pubblicazione del suo primo lavoro importante sul-l’Afghanistan, collabora con alcune delle riviste più prestigiose: Time,Life, Newsweek, Geo e il National Geographic. Inviato su mille frontidi guerra, da Beirut alla Cambogia, dal Kuwait all’ex Jugoslavia, al-l’Afghanistan, Steve McCurry si è sempre spinto in prima linea. «Hoimparato a essere paziente. Se aspetti abbastanza, le persone dimen-ticano la macchina fotografica e la loro anima comincia a librarsi versodi te».“Con questa prima grande personale di Steve McCurry ab-biamo voluto offrire uno schermo per una storia, una scena per unracconto per accogliere gli sguardi e i volti di una trentennale carrierad’artista votata alla bellezza e all’impegno – afferma l’assessore alla

henan provinceChina2004

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VIA

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Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory - Attra-verso un viaggio reale e uno simbolico possiamo cogliere negli scattiprofondi, drammatici, ma anche liberatori e intrisi di sorrisi e silenzi,lo specchio dell’anima sia di un’infanzia rubata, sia di quella poeticatragicità che ha accompagnato la storia dei popoli che vivono a Sud-Est. Un invito a riflettere sull’Altro, sul senso di appartenenza, iden-tità e accoglienza fra le culture e le civiltà. Continua così a Palazzodella Ragione un affascinante percorso incentrato sull’arte della foto-grafia”.Le 200 fotografie frantumano il tradizionale rapporto con il visitatore.Il suggestivo allestimento di Peter Bottazzi propone metaforici ramidi alberi in un’installazione appositamente pensata per Palazzo dellaRagione. Il percorso espositivo di SUD-EST si compone di sei sezioni.Portraits. Silence and travel War Joy and life. Children. L’impiantodella mostra si conclude con la sezione dal titolo Beauty. Qui s’incon-trano tre immagini, una delle quali è il celebre scatto della bambinaafgana dagli occhi verdi, diventata ormai un’icona della fotografiacontemporanea. Le altre due sono anch’essi ritratti (una studentessaafgana con i libri in mano e una ragazza pakistana con uno scialleverde), che per il curatore testimoniano altre due icone femminili delnostro tempo attraverso l’opera di McCurry.Nel percorso saranno presentate tre ulteriori sezioni fotografiche, co-struite come “cortometraggi”, con una fila ininterrotta di fotografieche compongo tre diverse storie: Monsoni, Aids, Ritratti.Appuntamento a Milano per condividere le lucide visioni di SteveMcCurry.il solo viaggiare e approfondire la conoscenza di culture di-verse, mi procura gioia e mi dà una carica inesauribile».

uttar pradeshindia1983

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L’AUTORE

Steve McCurry (1950) inaugura la carriera di fotogiornalista oltre 20 anni fa quando, travestito conabiti locali, varca il confine tra il Pakistan e l’Afghanistan e realizza uno straordinario reportage chegli varrà la Robert Capa Gold Medal, riconoscimento assegnato a fotografi che hanno dimostrato ec-cezionale coraggio e spirito di iniziativa. Celebre anche per i suoi lavori nel Sudest asiatico, McCurrypropone fotografie suggestive, confortanti e insieme commoventi. Collabora regolarmente con nu-merose riviste internazionali, tra cui il National Geographic, ed è membro di Magnum Photos.