Attività Motoria Preventiva Prima Parte - docente.unicas.it _motoria... · ... nella prospettiva...
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Anno Accademico 2009/10
Attività Motoria Preventiva
Antonio Borgogni
[email protected] per gli studenti:Il materiale non è esaustivo per la
preparazione all'esame. E' importante l'approfondimento, sui testi consigliati nel programma.
Università di Cassino
Facoltà di Scienze Motorie
2
Corso Integrato con
“Pedagogia nelle età della vita” nell’insegnamento di
“Educazione al movimento nelle età della vita”
3
• Titolare: Antonio Borgogni
• Cultori della materia: – Simone Digennaro
– Stefania Manzo
4
La definizione del corso da parte della Facoltà
Riferimenti culturali, sociali e tecnici dell’educazione al movimento e allo sport finalizzata alla adozione e promozione di stili di vita attivi ed alla prevenzione delle patologie croniche. Socializzazione attraverso l’attività motoria e sportiva nell’età evolutiva e adulta. Progettazione di piani di attività motoria e sportiva nell’età evolutiva e adulta in diverse tipologie di strutture ed ambienti organizzati e non organizzati.
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Obiettivo
Contribuire a disegnare il profilo del laureato come progettista in grado di organizzare e gestire un piano di attività preventiva comprendendo i contesti e le variabili inter-disciplinari inserite in un curricolo longitudinale.
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Programma
Il corso sarà diviso in quattro parti:1a)nella prima verranno esplicitate, con uno studio
interdisciplinare focalizzato sulle variabili psicologiche, sociali e ambientali, le teorie e gli approcci applicativi connessi alla motivazione alla pratica delle attività motorie e al cambiamento (rif. Bandura, Bruner, Prochaska e Di Clemente, Le Boulch, CriticalPedagogy e Problematicismo pedagogico, Hardman, la didattica sostenibile, le competenze…); la variabile relativa all’ambiente fisico verrà presentata attraverso la prospettiva delle Active Cities
1b) cenni sulle patologie metaboliche
7
Programma
2) nella seconda verranno proposte attività laboratoriali relative a
– stili di vita attivi– aspetti ambientali incidenti nella pratica
8
Programma
3) nella terza – verranno presentati casi di progetti e di reti
direttamente o indirettamente implicate nella promozione di stili di vita attivi e nella prevenzione di patologie croniche
– verranno approfondite le didattiche applicabili ai singoli contesti operativi
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Programma
4) nella quarta,
a carattere seminariale, verranno presentati e discussi i piani di attività motoria prodotti dai partecipanti
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Testi consigliati
• Dispensa fornita dal docente
• Durante lo svolgimento del corso verranno fornite indicazioni bibliografiche di approfondimento degli autori e degli argomenti trattati
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Modalità di valutazione
• Esame orale
e
• valutazione dei piani di attività
(diverse modalità per frequentanti e non frequentanti)
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Informazioni
• Ricevimento studenti previo appuntamento:
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In pratica …
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Direzioni
15
Direzioni
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Attività Motoria Preventiva: Prima parte
• Scelta del
Campo di azione
• basata su una
Riflessione epistemologica
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Attività Motoria Preventiva: Prima parte
Nella prospettiva del Corso Integrato, ovvero l’Educazione al movimento nelle età della vita, nell’attività
motoria preventiva diviene prioritario l’apprendimento di comportamenti
(stili di vita, posture, atteggiamenti, gesti, disponibilità, competenze, prestazioni relative) piuttosto che
l’apprendimento di abilità(movimenti, prestazioni assolute).
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Attività Motoria Preventiva: Prima parte
L’attività motoria è preventiva nel momento in cui si pone come obiettivo
la continuità della pratica del soggetto
ottenibile attraverso un intervento, didattico e organizzativo, attento agli atteggiamenti e alle disponibilità che conducono ad una modifica o ad una stabilizzazione dei comportamenti tesi verso stili di vita attivi
19
Attività Motoria Preventiva: Prima parte
In una strutturazione comportamentistica semplice (S-R) sarebbe sufficiente dire al soggetto che l’attività “fa bene” (S) per stimolare l’azione motoria (R), ma non è così, in mezzo c’è la motivazione (spesso secondaria) ovvero c’è bisogno di un’azione (educativa) sull’atteggiamento che contribuisce al cambiamento, rafforzamento, stabilizzazione di comportamenti che conducono a stili di vita attivi/preventivi.
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Attività Motoria Preventiva: Prima parte
L’approccio del corso si basa, in sintesi, su due aspetti professionalizzanti
(ovvero principî della disciplina e competenze che si intende implementare nello studente).
Il progettista di piani di attività motoria preventiva, oltre ad avere le competenze tecniche specifiche relative alle atti vità da proporre deve:
- essere in grado di rilevare i livelli motivazionali de i soggetti e dei gruppi con cui opera e adottare strategie didattich e e organizzative adeguate alla situazione;
- conoscere, nella prospettiva di una educazione a sti li di vita attivi, gli aspetti ambientali (infrastrutturali e soc io familiari) che incidono sulla stessa.
21
Attività Motoria Preventiva: Prima parte
Le ragioni di questa scelta culturale risiedono - nella pregnanza dell’attualità professionale in
relazione ai dati sulla sedentarietà (Censis, Istat, Eurobarometro) (slide 22-31)
- nell’ampiezza dei riferimenti culturali- nell’integrazione con Pedagogia delle età della
vita- nella sempre maggiore incidenza dei contesti
ambientali sulla pratica motoria (slide 32)- perché solo accenni all’attività nella terza età
22
Comprendere la sedentarietà: un quadro sinottico a partire dai dati statistici
(Simone Digennaro)
23
Comprendere la sedentarietà: un quadro sinottico
(Simone Digennaro)
Quattro punti di riferimento
• Istat• Censis• CONI• Commissione Europea (Eurobarometer)
• Riferimenti Bibliografici
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A che cosa servono ?
• Capire i profili della pratica (o della non pratica) sportiva offre una conoscenza chepuò essere tradotta in un vantaggiocompetitivo da utilizzare nella propriaesperienza lavorativa.
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I dati…
26
Una lettura integrata (Coni)
27
L’evoluzione nel tempo…
28
D isu g u ag lian ze p er c lass i d ’e tà
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
90,0
CLASSI DI
ETÀ
3-5 6-10 11-14 15-17 18-19 20-24 25-34 35-44 45-54 55-59 60-64 65-74 75 e più Totale
29
Le differenze di genere…
30
Eurobarometer
31
Perché non si pratica
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Attività Motoria Preventiva: Prima parteCampo d’azione
In merito a quest’ultimo punto si sottolinea il particolare approccio integrato che presta attenzione alle determinanti ambientali della pratica dell’attività motoria preventiva.
Se gli stili di vita sono legati, come sosteniamo, ai gesti della vita quotidiana, allora il laureato magistrale deve essere consapevole, nella strutturazione di un piano di attività, degli elementi dell’ambiente fisico determinanti nella pratica: marciapiedi, spazi verdi, piste ciclabili divengono elementi di studio su cui esplicitare parte del proprio sapere.
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Attività Motoria Preventiva: Prima parteCampo d’azione
Differenze tra le coppie concettuali
– motivazione demotivazione– significatività meccanicità– gesto movimento– prassie esercizi– facilitazione impedimento– accessibilità– camminabilità inaccessibilità– ciclabilità– sostenibilità insostenibilità
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Attività Motoria Preventiva: Prima parteCampo d’azione
• Altre Facoltà la intendono come – compendio delle attività utili a prevenire o
compensare alterazioni morfologiche (turbe psicomotorie, para e dis-morfismi, posturali) attraverso attività psicomotorie e chinesiterapiche e come
– precauzioni da mettere in atto nella pratica sportiva
– attività sportive (nuoto) preventive o terapeutiche
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Attività Motoria Preventiva: Prima parteObiettivo
Contribuire a disegnare il profilo del laureato come progettista in grado di organizzare e gestire un piano di attività preventiva comprendendo i contesti e le variabili inter-disciplinari insite in un approccio longitudinale alle età della vita.
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Attività Motoria Preventiva: Prima parteAlcuni riferimenti e temi generali
• Immortali? Desmond Morris• Salutismo• Libro Bianco dello sport• Organizzazione Mondiale della Sanità• Piani sanitari nazionali• Motivazione al movimento
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Attività Motoria Preventiva: Prima parteAlcuni riferimenti e temi generali: il libro bianco UE
la definizione di “sport” del Consiglio d’Europa:
qualsiasi forma di attività fisica che, mediante una partecipazione organizzata o meno, abbia come obiettivo il miglioramento delle condizioni fisiche e psichiche, lo sviluppo delle relazioni sociali oil conseguimento di risultati nel corso di competizioni a tutti i livelli
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Attività Motoria Preventiva: Prima parteAlcuni riferimenti e temi generali: il libro bianco UE
PerchPerch é un é un librolibro biancobianco sullosullo sport?sport?
– Opportunità politica
– Aspettative: aumentare la presenza dello sport sull o scenario europeo
– Incrementare il potenziale dello sport nel contribu ire agli obiettivi politici dell’UE
– Interpretare le evoluzioni socio-economiche influen ti sullo sport
– Processo di consultazione con i portatori di intere sse, con gli stati membri e con i cittadini
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Attività Motoria Preventiva: Prima parteAlcuni riferimenti e temi generali: il libro bianco UE
STRUTTURA
1. Introduzione
2. Il ruolo sociale dello sport3. La dimensione economica4. L’organizzazione dello sport5. Seguito6. Conclusione
• Programmi europei di finanziamento
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Attività Motoria Preventiva: Prima parteAlcuni riferimenti e temi generali: il libro bianco UE
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Attività Motoria Preventiva: Prima parteAlcuni riferimenti e temi generali: il libro bianco UE
PREMINENZA DELRUOLO SOCIALE DELLO SPORT (1)
• Migliorare la salute grazie all’attività fisica– La mancanza d’attività fisica è una delle cause di sovrappeso e di obesità
• Unire le forze per combattere il doping
• Rafforzare il ruolo dello sport nel campo dell’istruzion e e formazione– Grazie al suo ruolo nell’istruzione formale e non formale, lo sport rafforza il capitale umano dell’Europa
• Promuovere il volontariato e la cittadinanza attiva attraverso lo sport
• Utilizzare il potenziale dello sport per l’inclusio ne sociale, l’integrazione e le delle pari opportun ità
• Rafforzare la prevenzione e lotta contro il razzism o e la violenza
• Condividere i nostri valori con altre parti del mon do
• Promuovere lo sviluppo sostenibile
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Attività Motoria Preventiva: Prima parteAlcuni riferimenti e temi generali: il libro bianco UE
Migliorare la salute grazie all’attivitàfisica
La mancanza d’attività fisica è una dellecause di sovrappeso e di obesità
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Attività Motoria Preventiva: Prima parteAlcuni riferimenti e temi generali: il libro bianco UE
Il Libro bianco della Commissione “Una strategia europea per i problemi di salute legati all’alimentazione, al sovrappeso e all’obesità” sottolinea l’importanza di
adottare misure preventive e dinamiche
per arrestare il calo dell’attività fisica, e le azioni relative all’attività fisica suggerite nei due Libri bianchi si integreranno a vicenda.
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Attività Motoria Preventiva: Prima parteAlcuni riferimenti e temi generali: il libro bianco UE
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) raccomanda un minimo di 30 minuti di attività fisica moderata (che include ma non si limita allo sport) al giorno per gli adulti e di 60 minuti per i bambini. Le autorità pubbliche e le organizzazioni private degli Stati membri dovrebbero tutte contribuire al raggiungimento di quest’obiettivo, ma gli studi più recenti mostrano in genere
l’assenza di progressi degni di nota.
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Attività Motoria Preventiva: Prima parteAlcuni riferimenti e temi generali: il libro bianco UE
La Commissione propone di elaborare insieme agli St ati membri nuovi orientamenti sull’attività fisica prima della fine del 2008.
Essa raccomanda di rafforzare la cooperazione a liv ello ministeriale tra i settori della salute, dell’istruzione e dello sport negli Stati membri, per definire ed attuare strategie coerenti volte a ridurre il sovrappeso, l’obesità e gli altri rischi per la salu te. In questo contesto, la Commissione incoraggia gli Stati membr i ad esaminare come promuovere il concetto di vita attiva tramite i sistemi nazionali d’istruzione e formazione, compresa la formazione degli insegnanti. (POR Lazio)
Le organizzazioni sportive sono incoraggiate, in ra gione del loro potenziale per quanto riguarda l’attività fisica a v antaggio della salute, a intraprendere attività a tal fine. La Comm issione faciliteràlo scambio di informazioni e buone pratiche, in par ticolare relativamente ai giovani, rivolgendo un’attenzione particolare al livello di base.
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Attività Motoria Preventiva: Prima parteAlcuni riferimenti e temi generali: il libro bianco UE
La Commissione sosterrà una rete europea di Attività fisica a vantaggio della salute (attivitàcosiddetta AFVS o
HEPA: Health-Enhancing Physical Activity) e, se del caso, reti più piccole e mirate che si occuperanno degli aspetti specifici dell’argomento. (Progetto europeo SANTE)
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Attività Motoria Preventiva: Prima parteAlcuni riferimenti e temi generali: il libro bianco UE
La Commissione farà dell’attività fisica a vantaggio della salute un punto di riferimento delle sue attività relative allo sport e cercherà di tenere meglio conto di questa priorità negli strumenti finanziari pertinenti .
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Attività Motoria Preventiva: Prima parteRiferimenti specifici
Jerome Bruner e Lev Vygotskij
– Rapporto persona-ambiente• Fase esecutiva• Fase iconica• Fase simbolica
– Scaffolding– Zona di sviluppo prossimale
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Attività Motoria Preventiva: Prima parteRiferimenti specifici
Carl Rogers (1)– Psicologia umanistica
– Approccio centrato sulla persona– Persone attive sull’ambiente
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Attività Motoria Preventiva: Prima parteRiferimenti specifici
Carl Rogers (2)– Essere insegnanti efficaci
• l’impegno personale e la capacità di iniziativa e autovalutazione dello studente,
• la congruenza dell’insegnante come persona genuina e reale,
• il rispetto per gli alunni, • la sua capacità di empatia e di facilitazione del processo di
maturazione dei suoi studenti, • la significatività esistenzialmente verificabile dei contenuti
proposti,• la soluzione democratica e collaborativa dei problemi
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Attività Motoria Preventiva: Prima parteRiferimenti specifici
Carl Rogers (3)
– Apprendimento significativo– Congruenza
– Relazione d’aiuto
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Attività Motoria Preventiva: Prima partePedagogia della motricità
Critical Pedagogy
- Freire, pedagogia degli oppressi, emancipativa- Don Milani, la scuola di Barbiana
- Problematicismo pedagogico- Coscientizzazione delle pratiche
d’apprendimento
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Attività Motoria Preventiva: Prima partePedagogia della motricità
• Didattica sostenibile
• Andrea Imeroni “Il libro di ‘ginnastica’”
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La didattica sostenibile
1 Lo sfondo teorico1.1 sostenibilità1.2 didattica1.3 storia della didattica sostenibile1.4 gli ingredienti della didattica
sostenibile
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La didattica sostenibile
1.1 sostenibilità
Il termine sostenibilità si è affermato a partire dalla fine degli anni '80 in relazione all'ambiente
Sino a quel momento il concetto di ambiente era quasi esclusivamente correlato alla capacità del nostro pianeta di produrre materie prime utili per lo sviluppo umano.
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La didattica sostenibile
1.1 sostenibilità
L'avvento del concetto di "Sviluppo sostenibile" iniziò a mettere in discussione la visione antropocentrica dei modelli di sviluppo tradizionali allargando l'interesse agli altri esseri viventi e soprattutto alle generazioni future, riconoscendo per questi il diritto a poter accedere alle risorse offerte dalla natura, almeno nel medesimo modo a cui noi vi accediamo oggi.
I rischi ambientali sono globali, ovvero riguardano tutto il pianeta
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La didattica sostenibile1.1 sostenibilità
• "Per sviluppo sostenibile si intende uno sviluppo che risponda alle necessità del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie esigenze" (Brundtland, World Commission on Environment and Development, 1987).
• "Per sviluppo sostenibile si intende un miglioramento della qualità della vita, senza eccedere la capacità di carico degli ecosistemi alla base"(World Conservation Union, UN Environment Programme and World Wide Fund for Nature, 1991
• “Lo sviluppo sostenibile significa non mangiare oggi le patate messe via per l’inverno!”
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La didattica sostenibile
1.1 sostenibilità
Oltre a quelli ambientali gli aspetti sociali ed economici dello sviluppo sostenibile sono altrettanto importanti.
La sostenibilità sociale è infatti la pre-condizione e il supporto per la sostenibilità ambientale.
La sostenibilità economica è a sua volta essenziale per permettere il conseguimento delle prime.
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La didattica sostenibile
1.1 sostenibilità
Si può quindi asserire che il concetto di sviluppo sostenibile presenti tre dimensioni di pari importanza: ambientale, sociale ed economica.
In assenza di una adeguata distribuzione di risorse, infatti, non si può sviluppare quel reticolo sociale e culturale che consente di porre adeguata attenzione alle tematiche ambientali. Sviluppo sostenibile significa che povertà, iniquità sociale e degrado ambiente sono piaghe da combattere contestualmente.
60
La didattica sostenibile
1.1 sostenibilità
"Sviluppo" diviene quindi il termine con cui si indica l'insieme dei processi che possono garantire una amministrazione delle risorse tale da superare la povertà e affermare l'equità sociale, non certo l'aumento del PIL o la massificazione degli utili.
"Sostenibile" assume il significato di duraturo, diventa termine di garanzia per le generazioni future e per le altre forme di vita
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La didattica sostenibile
1.1 sostenibilità
• Scienze educative• Teorie della complessità• Educazione corporea motoria e sportiva
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La didattica sostenibile
1.1 sostenibilità
Per chi si occupa di corpo la prima evidente traslazione riguarda il passaggio tra ambiente esterno, naturale o urbano, e ambiente interno, intendendolo nei vari significati di cui è portatore: fisiologici, psicologici, antropologici, sociologici.
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La didattica sostenibile
1.2 didattica
La didattica rappresenta l'esplicitazione applicativa della sequenza
• Filosofia dell'educazione• Pedagogia• Metodologia• Metodo• Didattica
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La didattica sostenibile
1.3 La storia della didattica sostenibile
Jean Le CamusPratiques Psychomotrices
65
La didattica sostenibile
1.3 La storia della didattica sostenibile
Prima fase (1870-1945)
CONCETTO DEFINIZIONE DEL ORGANIZZATORE CORPO
PARALLELISMO ABILE
66
La didattica sostenibile
1.3 La storia della didattica sostenibile
Seconda fase (1945-1973)
CONCETTO DEFINIZIONE DEL ORGANIZZATORE CORPO
IMPRESSIONISMO COSCIENTE
67
La didattica sostenibile
1.3 La storia della didattica sostenibile
Terza fase (1973-1980)
CONCETTO DEFINIZIONE DEL ORGANIZZATORE CORPO
ESPRESSIONISMO PORTATORE DI SIGNIFICATI
68
La didattica sostenibile
1.3 La storia della didattica sostenibile
Il filo rosso che unisce queste fasi è quello della logica cibernetica, il corpo inteso come inserito in un ambiente inondato di informazioni nei confronti delle quali può prendere posizione, con le quali può interloquire perché dotato di spessore informazionale, di coscienza, di significati propri che è in grado di comunicare.
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La didattica sostenibile
1.3 La storia della didattica sostenibile
Quarta fase (Anni ’80 e ’90)(Rif. Percorsi sghembi)
CONCETTO DEFINIZIONE DELORGANIZZATORE CORPO
COMUNICAZIONE EMOZIONALE
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La didattica sostenibile
1.3 La storia della didattica sostenibile
Quinta fase (dal 2000)(Rif. L’ambiente è sportivo; La didattica sostenibile -in uscita-)
CONCETTO DEFINIZIONE DELORGANIZZATORE CORPO
SOSTENIBILITA’ ECOLOGICO
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La didattica sostenibile
• non compromette fisicamente le possibilità di pratica future;
• facilita la contestualizzazione della pratica sportiva attraverso una riflessione sulla stessa che consenta di evidenziarne gli aspetti etici;
• permette un rapporto equilibrato con il proprio corpo che farà sì che, terminata l'esperienza in una specifica disciplina, divenga facile il passaggio ad altre esperienze;
• mantiene la motivazione alla pratica proponendosi con attività non escludenti.
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La didattica sostenibile
• fa riferimento al concetto di sostenibilità ambientale rivolgendosi in modo particolare al nostro ambiente interno: il corpo.
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La didattica sostenibile
Si basa sui seguenti approcci
• la metodologia delle situazioni• la didattica del difficile• l'obliquità• l'apprendere per emozioni
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La didattica sostenibile
A livello individuale:• si pone, come principale obiettivo, di consentire
al singolo di continuare a praticare l'attività sportiva (non costringe a pratiche lesive a livello psicologico o anatomo-fisiologico)
A livello di gruppo:• tende a consentire al maggior numero possibile
di soggetti di proseguire, in quella o in altre discipline, la pratica sportiva (non esclude ma accoglie, non umilia ma consapevolizza sulle competenze e sui limiti, orienta).
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Il curricolo verticale
• Proporre una didattica sostenibile • Sviluppare l’intelligenza corporea• Acquisire competenze e procedure motorie
trasferibili• Rendere consapevoli, sviluppare autonomie• Favorire l’attenzione al territorio (svolta
ambientale)• Mantenere elevate le percentuali di gioco • Mantenere alte le possibilità di errore accettato• Sviluppare la capacità di interpretare
criticamente i fenomeni di carattere sportivo
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Il curricolo verticale
La Repubblica 21- 02- 03
La campagna del sindaco medico di Albiate, in Brianza: i ragazzi andranno a lezione a piedi Troppo grassi, niente scuolabus
I progetti salutisti del primo cittadino Deve cambiare lo stile di vital' intervista 'Svilupperemo le attività sportive e faremo uno screening alla popolazione' 'Vogliono tutti andare in macchina anche se non serve'
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Attività Motoria Preventiva: Prima partePedagogia dell’attività motoria preventiva
Le competenze– Nel lavoro– In educazione– Motorie
• Da abilità e conoscenze a competenze• Da pedagogia degli obiettivi a quella per
competenze• Significatività e contestualizzazione
dell’apprendimento• Stili di vita
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Attività Motoria Preventiva: Prima partePedagogia dell’attività motoria preventiva
Ken Hardman
– Apprendimento significativo– Ed. Fis. come lifestyle-enhancing enterprise– Situazione attuale
• Miglioramenti ma troppo spesso solo proposte competitive
• Scarsa rilevanza per il contesto di vita• Fallimento nel conseguire gli standard di fitness e
alto drop out
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Attività Motoria Preventiva: Prima partePedagogia dell’attività motoria preventiva
Ken Hardman (2)
– Direzioni verso un futuro sostenibile• Attenzione alle eccessive aspettative (Risoluzione 2007 del
Parlamento Europeo)• E’ possibile ottenere effetti reali con 30’ per settimana?• Gli effetti duraturi non sono tenuti in considerazione e vi sono
poche ricerche in merito• Soluzione all’obesità dei ragazzi? • Stili di vita attivi e sani con attenzione• Riconcettualizzare le pratiche abbandonando il ristretto ruolo
della competizione
80
Attività Motoria Preventiva: Prima partePedagogia dell’attività motoria preventiva
Ken Hardman (3)
– Direzioni verso un futuro sostenibile
• Verso una persona Physically literate• Maggiore responsabilità agli studenti nell’apprendimento• Pratiche riflessive• Esperienze significative• Molte pratiche attuali, demotivanti, vanno abbandonate• Il ruolo della scuola è di incoraggiare a continuare a praticare
attività• Non è l’attività ma le ragioni per prendere parte che
sostengono la partecipazione
81
Attività Motoria Preventiva: Prima partePedagogia dell’attività motoria preventiva
Ken Hardman (4)(da Gibbs 1998)
82
Attività Motoria Preventiva: Prima partePedagogia dell’attività motoria preventiva
Jean Le Boulch e la psicocinetica– Gesto e movimento
– L’atteggiamento– Le caratteristiche ambientali
– La motivazione– Prassie (prassie come gamma di comportamenti?)
– La disponibilità– La corticalizzazione; presa di distanza,
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Attività Motoria Preventiva: Prima partePedagogia dell’attività motoria preventiva
Albert Bandura (1)
– Dal comportamentismo al cognitivismo
– Teoria dell’apprendimento sociale• Apprendimento osservativo• Modellamento• Bobo
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Attività Motoria Preventiva: Prima partePedagogia dell’attività motoria preventiva
Albert Bandura (2)
– Teoria sociale cognitivaA. Aspettativa di risultato e AutoefficaciaB. AgenticitàC. Aspetti ambientaliD. Proattività
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Attività Motoria Preventiva: Prima partePedagogia dell’attività motoria preventiva
Bandura (3)identifica tre classi di cause che influenzano la condotta:
– I fattori personali interni, costituiti da elementi cognitivi, affettivi e biologici;
– Il comportamento messo in atto in un dato contesto; – gli eventi ambientali che circoscrivono l'individuo e la condotta.
86
Attività Motoria Preventiva: Prima partePedagogia dell’attività motoria preventiva
Prochaska e Di Clemente• Il modello transteorico
– La motivazione al cambiamento• Stadi• Processi• Livelli
87
Attività Motoria Preventiva: Prima partePedagogia dell’attività motoria preventiva
88
Precontemplazionenon si pensa di cambiare
Contemplazionesi pensa di cambiare
Determinazioneci si prepara a cambiare
Azionesi cambia
Mantenimento
Si mantiene il cambiamento
Ricaduta
••Modello degli stadi del cambiamento Modello degli stadi del cambiamento (Di Clemente Prochaska 1982; (Di Clemente Prochaska 1982;
1983; 1992; Prochaska 1983; 1992; Prochaska etet al 1992 )al 1992 )
Processi di
cambiamento
Bilancia
decisionale
autoefficacia
89
Attività Motoria Preventiva: Prima parte
Patologie croniche
• Le patologie metaboliche
– Obesità
– Diabete– Sindrome plurimetabolica
• Le patologie cardiocircolatorie
– Coronaropatie– Ipertensione
90