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53 Le Valli di Caorle e Bibione: Valle Zignago, Valle Perera, Valle Franchetti, Valle Nova, Vallesina e Vallegrande di Bibione ••••••••••••••••••••••••••••••• ••••• << Valle Zignago • Collocazione geografica e ammini- strativa Il bacino vallivo si colloca sulla sinistra idrografica del canale Nicesolo, di cui occupa l’intera sponda del tratto superio- re e costituisce l’estremità settentrionale del sistema vallivo di Caorle. La valle si trova nel territorio di due comuni: Con- cordia Sagittaria con la fascia settentrio- nale; Caorle con la rimanente superficie. • Superficie Il complesso vallivo si estende per 814 ha complessivi (di cui 377 di superfici acquatiche) e comprende superfici emerse, anche di tipo insulare e agrario, bacini idrici, canali e specchi lacustri. • Proprietà La proprietà è attualmente ritornata al- la famiglia Marzotto, cui la valle era ap- partenuta storicamente. • Strutture La valle è dotata di molteplici strutture abitative, in larga parte dismesse; le più significative sono costituite dall’elegan- te palazzina a due piani del “Casòn pa- dronale”, affiancato da un secondo edi- ficio a un piano che ospita l’abitazione del capovalle e l’ufficio. Sono inoltre

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Le Valli di Caorle e Bibione:Valle Zignago, Valle Perera, Valle Franchetti, Valle Nova,

Vallesina e Vallegrande di Bibione“”• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

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•<<Valle Zignago

• Collocazione geografica e ammini-strativaIl bacino vallivo si colloca sulla sinistraidrografica del canale Nicesolo, di cuioccupa l’intera sponda del tratto superio-re e costituisce l’estremità settentrionaledel sistema vallivo di Caorle. La valle sitrova nel territorio di due comuni: Con-cordia Sagittaria con la fascia settentrio-nale; Caorle con la rimanente superficie.• SuperficieIl complesso vallivo si estende per 814ha complessivi (di cui 377 di superfici

acquatiche) e comprende superficiemerse, anche di tipo insulare e agrario,bacini idrici, canali e specchi lacustri.• ProprietàLa proprietà è attualmente ritornata al-la famiglia Marzotto, cui la valle era ap-partenuta storicamente.• StruttureLa valle è dotata di molteplici struttureabitative, in larga parte dismesse; le piùsignificative sono costituite dall’elegan-te palazzina a due piani del “Casòn pa-dronale”, affiancato da un secondo edi-ficio a un piano che ospita l’abitazionedel capovalle e l’ufficio. Sono inoltre

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presenti “cavane” e chiuse di collega-mento idraulico tra i bacini della valle.Storicamente interessante è la presenzadi grandi angar, già utilizzati come scaloe rimessa per idrovolanti negli anni pre-cedenti il secondo conflitto mondiale.• Paesaggio e ambienteIl paesaggio vallivo è tra i più suggesti-vi dell’intero territorio di Caorle; essopresenta una fisionomia di tipo lacu-stre, con specchi d’acqua sparsi di isoleboscate o coltivate, anche di notevolesuperficie e grandi quinte arboree di ol-mo, pioppo bianco e tamerice dispostesugli argini perimetrali. L’ambiente sicaratterizza per l’estesa presenza di ba-cini acquatici a salinità molto bassa, perla dotazione di folte quinte e formazio-ni insulari di canneto e di altre alofite,

nonché per la cospicua presenza di ve-getazione arbustiva e arborea distribui-ta sulle sponde degli stessi specchid’acqua.• Flora e fauna notevoliLa dotazione floristica della valle noncomprende particolari rarità botaniche,se si esclude la lisca trigona (Schoeno-plectus triqueter), specie rara e localizza-ta nella pianura veneta orientale. Sonoinoltre frequenti la lisca marittima(Bolboschoenus maritimus) e tra gli arbu-sti e gli alberi il ligustrello (Ligustrumvulgare), l’olmo campestre (Ulmus mi-nor) e il frassino (Fraxinus oxycarpa).

Assai più varia e interessante la do-tazione faunistica, con densità e diver-sità che raggiungono livelli eccezionali.I pesci sono rappresentati, tra le altre

specie, dal cefalo (Mugil cephalus), im-messo a scopo d’allevamento e dallacarpa (Cyprinus carpio), specie quest’ul-tima favorita dalla bassa salinità. Lapresenza di anfibi come l’endemica ra-ganella italica (Hyla intermedia), e direttili come la tartaruga palustre (Emysorbicularis), si accompagna a quella dimammiferi come l ’arvicola d’acqua(Arvicola terrestris), il topolino delle ri-saie (Micromys minutus) e la rara puzzo-la (Mustela putorius).

Notevolissimo il contingente dellespecie di uccelli nidificanti, che com-prende lo svasso maggiore (Podiceps cri-status), l’airone rosso (Ardea purpurea),il cigno reale (Cygnus olor), il moriglio-ne (Aythya ferina), il falco di palude(Circus aeruginosus), la poiana (Buteo

buteo), il gufo comune (Asio otus), ilpendolino (Remiz pendulinus) e il mi-gliarino di palude (Emberizaschoeniclus). Svernante è invece il cor-morano (Phalacrocorax carbo), presentecon un dormitorio che ospita centinaiadi individui, oltre a numerose cornac-chie grigie (Corvus corone cornix). Tra lespecie di passo, infine, figurano nume-rosi anatidi e limicoli.• Attività economicheSono rappresentate in primo luogo dal-la vallicoltura, con allevamento estensi-vo dei cefali e dell’anguilla; quindi dal-l’agricoltura, praticata sulle superficiperiferiche e insulari. Anche la caccia,pur non essendo attività economica,viene praticata assiduamente su partedella superficie valliva.

Il Casòn padronale di Valle Zignago. L’ambiente di Valle Perera.

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nia e tamerice, collocate sugli isolotti diseparazione delle peschiere.

L’ambiente si caratterizza per la sali-nità molto bassa, per la dotazione difolte quinte e formazioni insulari dicanneto e di altre alofite, nonché per lacospicua presenza di vegetazione arbu-stiva e arborea sul versante orientaledella valle.• Flora e fauna notevoliLa dotazione floristica della valle noncomprende particolari rarità botaniche;sono frequenti il millefoglio acquatico(Myriophyllum spicatum), la canna dipalude (Phragmites australis), la liscamarittima (Bolboschoenus maritimus) etra gli arbusti e gli alberi il rovo turchi-no (Rubus ulmifolius), la robinia (Robi-nia pseudacacia) e il pruno domestico(Prunus domestica).

Assai più varia e interessante la do-tazione faunistica, con densità e diver-sità che raggiungono livelli elevati. Lapresenza di anfibi comprende la ranaverde (Rana synk. esculenta), il rosposmeraldino (Bufo viridis) e l’endemicaraganella italica (Hyla intermedia),mentre tra i rettili si osservano la bisciatessellata (Natrix tessellata), il ramarro(Lacerta bilineata) e la tartaruga palu-stre (Emys orbicularis).

I mammiferi sono invece rappresen-tati dal toporagno acquatico di Miller(Neomys anomalus), dal riccio (Erinaceuseuropaeus), dall’arvicola d’acqua (Arvi-cola terrestris) e dalla faina (Martesfoina). Interessante il contingente dellespecie di uccelli nidificanti, che com-

Valle Perera

• Collocazione geografica e ammini-strativaIl bacino vallivo, di forma irregolare, siadagia alla sponda orientale di Valle Zi-gnago e la sua estremità meridionale ri-sulta prossima alla sponda sinistra delcanale Nicesolo, da cui trae alimenta-zione idrica. La valle si trova nel terri-torio del comune di Caorle.• SuperficieIl complesso vallivo si estende per 151ha complessivi (di cui 110 di superficiacquatiche) e comprende superficiagrarie di tipo insulare, bacini idrici, ca-nali e specchi lacustri.• ProprietàLa Valle appartiene al signor LuigiBozzetto.• StruttureLa valle è dotata di alcune strutture lo-calizzate all’estremità meridionale; que-ste stesse sono costituite da una palaz-zina immersa nel verde e destinata a fo-resteria, dall’edificio del “Casòn vallivodi caccia e pesca” e da un magazzino.Sono presenti chiuse di alimentazioneidrica, lavorieri per la cattura del pescee peschiere di sverno.• Paesaggio e ambienteIl paesaggio vallivo è assai interessante;esso presenta una fisionomia di tipo la-custre, con specchi d’acqua sparsi diformazioni di canneto e di banchi diidrofite. Interessante è inoltre la pre-senza di colture di pioppo e di noce,nonché di boscaglia spontanea di robi-

prende il tuffetto (Tachybaptus ruficol-lis), il tarabusino (Ixobrychus minutus),la folaga (Fulica atra), il germano reale(Anas platyrhynchos), il falco di palude(Circus aeruginosus) e il cannareccione(Acrocephalus arundinaceus).

Tra le specie estivanti è notevole lapresenza dell’airone bianco maggiore(Egretta alba), mentre per gli svernantisi segnala la presenza di un dormitoriodi marangone minore (Phalacrocoraxpygmeus).• Attività economicheSono rappresentate in primo luogo dal-la vallicoltura, con allevamento estensi-vo dei cefali e dell’anguilla; quindi dal-l’arboricoltura da legno, praticata sullesuperfici periferiche e sugli isolotti del-le peschiere.

Valle Grande o S. Gaetano(detta anche Valle Franchetti)

• Collocazione geografica e ammini-strativaIl bacino vallivo, di forma irregolare, siadagia alla sponda destra del canale Ni-cesolo nel suo tratto mediano. La valle sitrova nel territorio del comune di Caorle.• SuperficieIl complesso vallivo si estende per circa600 ha complessivi (di cui 220 di super-fici acquatiche) e risulta suddiviso in tresottobacini autonomi: uno settentrio-nale, uno centrale e uno meridionaledenominato Valle Pescine.• ProprietàI due bacini settentrionale e centraleappartengono al signor Giuseppe Poia,

Il complesso degli edifici di Valle Franchetti.

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sono presenti la felce palustre (Thelyp-teris palustris), la mazzasorda a fogliesottili (Typha angustifolia) e il falasco(Cladium mariscus); frequenti sonoinoltre la lisca marittima (Bolboschoenusmaritimus) e tra gli arbusti e gli alberi ilrovo turchino (Rubus ulmifolius), ilbiancospino (Crataegus oxyacantha), illigustrello (Ligustrum vulgare), il pru-gnolo (Prunus spinosa), il pruno dome-stico (Prunus domestica) e la robinia(Robinia pseudacacia).

Assai più varia e interessante la do-tazione faunistica, con densità e diver-sità che raggiungono livelli elevati. Lapresenza di anfibi comprende il rosposmeraldino (Bufo viridis) e l’endemicaraganella italica (Hyla intermedia),mentre tra i rettili si osservano la bisciad’acqua (Natrix natrix), il biacco (Colu-ber viridiflavus), il ramarro (Lacerta bi-lineata) e la tartaruga palustre (Emysorbicularis).

I mammiferi sono invece rappresen-tati dal toporagno acquatico di Miller(Neomys anomalus), dal topolino dellerisaie (Micromys minutus), dall’arvicolad’acqua (Arvicola terrestris) e dalla puz-zola (Mustela putorius).

Interessante il contingente dellespecie di uccelli nidificanti, che com-prende il tuffetto (Tachybaptus ruficol-lis), il raro tarabuso (Botaurus stellaris),la folaga (Fulica atra), l’oca selvatica(Anser anser), il germano reale (Anasplatyrhynchos), la marzaiola (Anas quer-quedula), il falco di palude (Circus aeru-ginosus), il martin pescatore (Alcedo at-

mentre il bacino di Valle Pescine appar-tiene al signor Renzo Altan.• StruttureLa valle è dotata di alcune strutture lo-calizzate nei due bacini centrale e meri-dionale; queste stesse sono costituite,per i due bacini di proprietà Poia, da uncomplesso storico formato dal “Casòndi pesca”, dal “Casòn di caccia” e da unedificio adibito a magazzino, cui è statorecentemente aggiunto un edificio confunzioni di foresteria; nel bacino meri-dionale è invece presente un brutto edi-ficio, adibito attualmente a “Casòn dicaccia e pesca”, ma in passato (anniSettanta) destinato a laboratorio per laproduzione di avannotteria. Nei tre sot-tobacini sono inoltre presenti chiuse dialimentazione idrica e lavorieri per lacattura del pesce.• Paesaggio e ambienteIl paesaggio vallivo è tra i più affasci-nanti del complesso vallivo di Caorle;esso presenta una fisionomia assai par-ticolare e appare dominato da estesissi-me formazioni di canneto interrotte daun reticolo di canalizzazioni e di spec-chi d’acqua di diverse dimensioni.

Interessante è anche la presenza distrutture di siepe spontanea, dispostesulla sponda dei canali e lungo gli argi-ni e inoltre quella di piccoli biotopi ditorbiera.

L’ambiente acquatico si caratterizzaper la salinità molto bassa.• Flora e fauna notevoliLa dotazione floristica della valle com-prende interessanti rarità botaniche;

this) e il cannareccione (Acrocephalusarundinaceus).

Tra le specie estivanti è frequente ilmarangone minore (Phalacrocoraxpygmeus). Una garzaia con 250 nidi diairone rosso (Ardea purpurea) e alcuninidi di airone cenerino (Ardea cinerea),presente sulle siepi di rovo turchino e li-gustrello di Valle Pescine, si è estinta al-la fine degli anni Novanta. Sono inoltrenumerose le specie svernanti e di passo.• Attività economicheSono rappresentate in primo luogodalla vallicoltura, con allevamentoestensivo del cefalo, ma soltanto nelbacino di Valle Pescine; nell’intera valleviene invece praticata la caccia, che as-sume in questo caso il ruolo di attivitàprevalente.

Valle Nova

• Collocazione geografica e ammini-strativaIl bacino vallivo, di forma irregolare, sicolloca sulla sinistra idrografica del ca-nale Nicesolo, nel tratto meridionale.

La valle è suddivisa in due distintibacini: uno sud-occidentale, di esiguedimensioni (Vallesina) e uno nord-orientale. L’intera superficie valliva sitrova nel territorio del comune diCaorle.• SuperficieIl complesso vallivo si estende per circa560 ha complessivi (di cui 350 di super-fici acquatiche) e comprende superfici acanneto e barena, grandi specchi d’ac-qua e canali.

La palude della Rocca in Valle Nova.

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di palude (Phragmites australis) e la liscamarittima (Bolboschoenus maritimus) etra gli arbusti e gli alberi il rovo turchi-no (Rubus ulmifolius), l’asparago spinoso(Asparagus acutifolius), il ligustrello (Li-gustrum vulgare), la robinia (Robiniapseudacacia) e il prugnolo (Prunus spino-sa). Interessante è anche la dotazionefaunistica, con densità e diversità che

• ProprietàTitolare della proprietà è il signor Bru-no Facchetti.• StruttureLa valle è dotata di alcune strutture loca-lizzate nel settore meridionale; questestesse sono costituite da una palazzinarecentemente restaurata e destinata a fo-resteria, dall’edificio del “Casòn di pesca”e da magazzini, oltre che da una torretta-specola da cui si domina l’intera sua su-perficie. Sono inoltre presenti chiuse dialimentazione idrica, lavorieri per la cat-tura del pesce e peschiere di sverno.• Paesaggio e ambienteIl paesaggio vallivo è di tipo aperto, conprevalenza di superfici acquatiche; essopresenta pertanto una fisionomia di ti-po lacustre, con specchi d’acqua sparsidi piccole superfici di barena e separatida arginelli. Interessante è inoltre lapresenza di strutture di siepe spontaneadi pruno spinoso e di spin cervino, col-locate sugli argini di separazione dellepeschiere. L’ambiente si caratterizza perla salinità di valore medio, per la dota-zione di folte quinte di canneto e di al-tre alofite, nonché per la cospicua pre-senza di vegetazione arbustiva su lun-ghi tratti degli argini perimetrali.• Flora e fauna notevoliLa dotazione floristica della valle noncomprende particolari rarità botaniche,se si esclude il caprifoglio etrusco (Lo-nicera etrusca); sono frequenti la canna

raggiungono, in determinate fasi stagio-nali, livelli elevati. La presenza di anfibicomprende il rospo smeraldino (Bufoviridis), mentre tra i rettili si osservanoil biacco (Coluber viridiflavus), la bisciatessellata (Natrix tessellata) e il ramarro(Lacerta bilineata). I mammiferi sonoinvece rappresentati dal toporagno ac-quatico di Miller (Neomys anomalus),

dal riccio (Erinaceus europaeus), dall’ar-vicola d’acqua (Arvicola terrestris) e dalladonnola (Mustela nivalis), oltre che dal-l’esotica nutria (Myocastor coypus). Inte-ressante il contingente delle specie diuccelli nidificanti, che comprende il tuf-fetto (Tachybaptus ruficollis), la sternacomune (Sterna hirundo), il cavaliered’Italia (Himantopus himantopus), la fo-

Il paesaggio agrario di Valle Vecchia prima del-l’intervento di riqualificazione.

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del branzino, dell’orata e dell’anguilla,nonché dalla pratica della caccia.

Vallegrande e Vallesina di Bibione

• Collocazione geografica e ammini-strativaI due distinti bacini vallivi si collocanoin sequenza est-ovest immediatamente

laga (Fulica atra), il germano reale (Anasplatyrhynchos), l’usignolo (Luscinia me-garhinchos), il canapino (Hippolais poly-glotta) e il falco di palude (Circus aerugi-nosus). Tra le specie svernanti prevale lafolaga e sono frequenti gli anatidi.• Attività economicheSono rappresentate dalla vallicoltura,con allevamento estensivo del cefalo,

a sud dell’alveo della Litoranea Veneta,nel tratto che da Porto Baseleghe sicongiunge al basso Tagliamento. Levalli si trovano nel territorio del comu-ne di S. Michele al Tagliamento.• SuperficieIl complesso ambientale-vallivo siestende per 475 ha (di cui 320 di super-fici acquatiche) e comprende bacini

idrici, canali e specchi lacustri, canneti,formazioni boschive e di macchia, non-ché piccole superfici agrarie.• ProprietàLa Vallegrande appartiene alla signoraArabella Gaetani Dell’Aquila D’Ara-gona Di Laurenzana in Ferri de Lazara,mentre titolare della Vallesina è il si-gnor Roberto Geretto.• StruttureLe due valli sono dotate di alcune inte-ressanti strutture. Quelle di Vallegrandesono costituite dal “Casòn di caccia”,splendido edificio storico con foreste-ria, abitazione del capovalle e magazzi-no, oltre che da chiuse e lavorieri; tra ledune fossili sono inoltre presenti i restiarcheologici di un grande complesso divilla romana.

Le strutture di Vallesina sono costi-tuite da alcuni edifici rurali restaurati,con abitazione del capovalle, dalle chiu-se e dal lavoriere.• Paesaggio e ambienteIl paesaggio vallivo è, in assoluto, il piùinteressante; esso presenta, per Valle-grande, una fisionomia di tipo lacustree forestale. È infatti presente un grandespecchio d’acqua, contornato da esigueformazioni di canneto e da torbiere amolinieto e marisceto. Notevolissima èinoltre la presenza di una formazionepura e autoctona di lecceta (la più set-tentrionale d’Italia, autentico relittopostglaciale) collocata sulla duna fossile

L’ambiente palustre e boschivo di Vallesina aBibione.

LE VALLI DI CAORLE E BIBIONE

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lineata), la tartaruga palustre (Emys or-bicularis) e la testuggine di Hermann(Testudo hermannii).

I mammiferi sono invece rappresen-tati dal toporagno acquatico di Miller(Neomys anomalus), dalla crocidura mi-nore (Crocidura suaveolens), dal topoli-no delle risaie (Micromis minutus), dal-l’arvicola d’acqua (Arvicola terrestris),dal daino (Dama dama) e dalla faina(Martes foina).

Nella lecceta è stata inoltre segnala-ta, negli anni Settanta, la presenza deltopo quercino (Eliomys quercinus), spe-cie estinta da secoli nella bassa pianura.Interessante il contingente delle speciedi uccelli nidificanti, che per l’ambientelagunare comprende il tuffetto (Tachy-baptus ruficollis), il fraticello (Sterna al-bifrons), la sterna comune (Sterna hi-rundo), il cavaliere d’Italia (Himantopushimantopus) e il martin pescatore (Alce-do atthis), mentre per l’ambiente fore-stale annovera il colombaccio (Colombapalumbus), il rigogolo (Oriolus oriolus),il torcicollo (Jynx torquilla), il pigliamo-sche (Muscicapa striata) e l’averla picco-la (Lanius collurio).

Numerose sono, infine, le speciesvernanti e di passo.• Attività economicheSono rappresentate in primo luogo dal-la vallicoltura, con allevamento estensi-vo dei cefali, del branzino, dell’anguillae dell’orata; nei due bacini vallivi vieneinoltre praticata la caccia.

(il Motteron dei Frati), nonché di pine-ta mista di origine artificiale e di bosca-glia illirica.

Analogo è l’ambiente di Vallesina,con specchi d’acqua assai più ridotti,formazioni di canneto e piccole super-fici agrarie collocate al margine delledune fossili con pineta e macchia medi-terraneo-illirica. L’ambiente acquaticosi caratterizza per la bassa salinità.• Flora e fauna notevoliLa dotazione floristica della valle com-prende autentiche ed esclusive raritàbotaniche, dovute alla funzione di am-biente di rifugio floristico svolta dalledune fossili nella fase postglaciale; sonopresenti specie mediterranee come illeccio (Quercus ilex), la fillirea (Phyllireaangustifolia) e la smilace (Smilax aspe-ra), specie illiriche come lo scotano(Cotinus coggygria), specie di torbieratemperata come la genziana mettim-borsa (Gentiana pneumonanthe) e lacinquefoglia tormentilla (Potentillaerecta) e specie montane come la pri-mula farinosa (Primula farinosa), il car-pino nero (Ostrya carpinifolia) e il piop-po tremolo (Populus tremula).

Assai varia e interessante è anche ladotazione faunistica, con una diversitàche raggiunge livelli tra i più elevati. Lapresenza di anfibi comprende il rosposmeraldino (Bufo viridis) e l’endemicaraganella italica (Hyla intermedia),mentre tra i rettili si osservano la bisciad’acqua (Natrix natrix), la vipera comu-ne (Vipera aspis), il ramarro (Lacerta bi-

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FALASCO

Cyperaceae

Cladium mariscus

Pianta erbacea perenne a rizoma orizzontale con fusto erettoe robusto, cilindrico alla base e trigono verso l’alto, che puòraggiungere l’altezza di 2 m. Le foglie larghe 7-15 mm, amargine seghettato e tagliente, sono di colore grigio-verde. Ifiori sono raccolti in infiorescenze composte da spighe bruneriunite in capolini.

Da maggio a luglio.

Prati umidi, torbiere, acquitrini, sponde di corsi d’acqua.

Poco frequente sull’intero territorio italiano fino a 800 m diquota. Assente in Umbria, Basilicata e Calabria. Nella pianu-ra veneta è diffuso presso cave senili, corsi d’acqua di bonifi-ca, paludi sorgive e avvallamenti palustri del litorale. Nell’areadel Parco è presente presso la foce del Tagliamento, a ValleVecchia e nelle valli di Bibione e Caorle.

La dispersione della specie in popolamenti localizzati nerichiede la tutela mediante la conservazione dei biotopi palu-stri in cui essa vegeta.

Famiglia

Genere e specie

Forma biologicae caratteristiche

Fioritura

Biotopo elettivo

Diffusione

Problemi diconservazione

IBISCO LITORALE

Malvaceae

Kosteletzkia pentacarpos

Pianta erbacea perenne alta sino a 1,5-2 m, con fusti eretti,cavi e sparsi di peli bruni. Le foglie sono dotate di un lungopicciolo e hanno un profilo simile a quello dell’edera. I fiori,di 2 cm, sono di colore roseo-violetto e si sviluppano supeduncoli ascellari. I frutti sono capsule nerastre e setolose.

Luglio.

Paludi litoranee salmastre, canneti.

Considerato estinto nel Veneto, è ancora presente con un esi-guo popolamento in una stazione di canneto salmastro sullesponde del canale Nicesolo; recentemente è stato rinvenutopresso la foce del Tagliamento.

La rarità della specie richiede misure di tutela integraleriguardanti i biotopi di canneto in cui la stessa è ancora pre-sente ed eventuali progetti di reintroduzione locale.

Famiglia

Genere e specie

Forma biologicae caratteristiche

Fioritura

Biotopo elettivo

Diffusione

Problemi diconservazione

SCHEDE DELLE SPECIE NOTEVOLI

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LIGUSTRELLO

Oleaceae

Ligustrum vulgare

Arbusto di medie dimensioni, cespuglioso, generalmente pro-strato con rami lunghi e sottili. Le foglie opposte, caduche,hanno forma lanceolata. I fiori, molto profumati, sono riuni-ti in pannocchie di colore bianco-giallastro. I frutti sono bac-che nere e lucide di forma subsferica.

Maggio.

Margini soleggiati di boschi termofili, siepi e alberate sponta-nee.

Diffuso in tutto il territorio nazionale a esclusione delle isole,dal piano fino ai 1400 m. Nella pianura veneta è presente inambiente agrario, nei relitti forestali di querceto-carpineto enelle valli da pesca, associato a biancospino e rovo turchino.Nell’area del Parco è diffuso nelle pinete litoranee e nelle siepispontanee che vegetano sugli argini delle valli da pesca.

La specie risulta frequente nel territorio del Parco e non pre-senta problemi di conservazione.

Famiglia

Genere e specie

Forma biologicae caratteristiche

Fioritura

Biotopo elettivo

Diffusione

Problemi diconservazione

BIANCOSPINO

Rosaceae

Crataegus oxyacantha

Grande arbusto con fusto ramificato, chioma densa e allarga-ta, rami glabri con spine acute alla base. Le foglie a formaellittica presentano lobi dentellati poco profondi. I fiori, dicolore bianco, profumati, sono riuniti in corimbi. I frutti sonodi colore rosso, globosi.

Aprile, maggio.

Boschi caducifogli e siepi-alberate spontanee, dune litoraneeconsolidate.

Diffuso in tutto il territorio nazionale a esclusione delle isole,dal piano fino ai 1200 m. Nella pianura veneta è presente neiboschi mesofili, nelle siepi-alberate agrarie e frequente nellevalli lagunari e lungo il litorale. Nell’area del Parco è frequen-te nelle boscaglie xerofile di duna fossile.

La specie risulta frequente nel territorio del Parco e non pre-senta problemi di conservazione.

Famiglia

Genere e specie

Forma biologicae caratteristiche

Fioritura

Biotopo elettivo

Diffusione

Problemi diconservazione

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ANGUILLA

Pesci

Anguillidi

Anguilla anguilla

Pesce privo di pinne ventrali, lungo fino a 1 m. Le pinne dor-sale e anale sono molto lunghe e unite alla caudale. Il corpo,cilindrico, è di colore verde oliva sul dorso e bianco-giallastronella parte ventrale.

Pesce marino di profondità, trascorre parte del ciclo vitale inacque dolci e salmastre. Le femmine si riproducono nel Mardei Sargassi. Dopo circa tre anni le giovani anguille ritornanonel mare Mediterraneo e risalgono i fiumi. Si nutre di mollu-schi, crostacei, granchi, larve di insetti, rane, piccoli pesci.Vive in tane scavate nel fondale melmoso. È specie spiccata-mente eurialina ed euriecia.

Presente nelle acque dolci e salmastre e alle foci dei fiumi.Specie allevata nelle valli da pesca.

Nonostante l’evidente decremento delle popolazioni localirispetto al passato, dovuto a problemi di alterazione della qua-lità delle acque interne, la specie rimane frequente nei corsid’acqua e nelle lagune della pianura veneta.

Classe

Famiglia

Genere e specie

Dimensioni ecaratteristiche

Biologia ed ecologia

Diffusione

Problemi diconservazione

CEFALO

Pesci

Mugilidi

Mugil cephalus

Pesce con corpo fusiforme, lungo 30-40 cm, ricoperto disquame piuttosto grandi, di colore grigio-cenere sul dorso ebianco-argenteo nella parte ventrale. Gli occhi sono copertiin parte da una palpebra adiposa.

Si muove in piccoli branchi vicino alla superficie dell’acqua; sinutre di particelle vegetali in sospensione o ricerca cibo vege-tale e animale nei fondali fangosi. È specie spiccatamenteeurialina e viene diffusamente allevato nelle valli da pesca,anche con acque a bassa salinità.

Vive in prossimità delle coste, presso foci dei fiumi e nellelagune, ma risale anche gli alvei fluviali seguendo il cuneosalino di marea.

La specie risulta assai frequente nelle acque marine e costieredel Veneto e non presenta problemi di conservazione.

Classe

Famiglia

Genere e specie

Dimensioni ecaratteristiche

Biologia ed ecologia

Diffusione

Problemi diconservazione

7574

LE LAGUNE DEL VENETO ORIENTALE LE VALLI DI CAORLE E BIBIONE: VALLE ZIGNAGO, VALLE PERERA, VALLE FRANCHETTI, VALLE NOVA, VALLESINA, VALLEGRANDE DI BIBIONE

RAGANELLA ITALICA

Anfibi

Hylidae

Hyla intermedia

È il più piccolo degli anfibi anuri che popolano la pianuraveneta, con zampe lunghe e ingrossamenti adesivi a forma didisco all’estremità delle dita. Si riconosce per il particolarecolore della pelle, generalmente verde brillante uniforme.

Vive su cespugli e arbusti, sostando sulla pagina superioredelle foglie dove cattura piccoli insetti volatori e le loro larve.Si riproduce in acque stagnanti, limpide e con folta vegeta-zione.

È specie endemica della penisola italica. È diffusa presso lesiepi, nelle alberate spontanee e nei boschi di pianura; inperiodo riproduttivo è presente anche nei canneti. Una specieaffine (Hyla arborea) vive nel Friuli orientale.

La specie ha subito un sensibile decremento numerico rispet-to al passato, ma risulta ancora relativamente frequente. Per lasua conservazione è pertanto sufficiente la tutela dei biotopiacquatici e palustri della pianura.

Classe

Famiglia

Genere e specie

Dimensioni ecaratteristiche

Biologia ed ecologia

Diffusione

Problemi diconservazione

TARTARUGA PALUSTRE

Rettili

Emidi

Emys orbicularis

Il corpo molle, di colore nerastro e cosparso di piccole mac-chie gialle, è protetto da un carapace dorsale convesso, diforma ovale e lungo 12-18 cm e da un piastrone ventrale piat-to. Ha zampe palmate dotate di unghie robuste e coda lunga.

Vive nelle acque lente e stagnanti dove si muove nuotando.Durante il giorno sosta in termoregolazione lungo le sponde,tra la vegetazione. Si riproduce in primavera deponendo leuova in buche scavate presso il battente dell’onda. Si nutre diinsetti acquatici, chiocciole, piccole rane e pesci.

Acque calme o debolmente correnti di stagni, fossi, paludi elanche fluviali, ricche di vegetazione.

La specie è in progressiva rarefazione in tutto il suo arealeeuropeo ed è tutelata da normative comunitarie. Nella pia-nura veneta risulta dispersa e in genere poco frequente, percui appare necessaria la tutela degli habitat in cui è ancorapresente.

Classe

Famiglia

Genere e specie

Dimensioni ecaratteristiche

Biologia ed ecologia

Diffusione

Problemi diconservazione

7776

LE LAGUNE DEL VENETO ORIENTALE LE VALLI DI CAORLE E BIBIONE: VALLE ZIGNAGO, VALLE PERERA, VALLE FRANCHETTI, VALLE NOVA, VALLESINA, VALLEGRANDE DI BIBIONE

Uccelli

Emberizidae

Emberiza schoeniclus

Passeriforme di lunghezza pari a 15 cm. Il maschio ha gola etesta nere, con collare bianco; le parti superiori sono bruno-scure con striature nerastre. La femmina ha la testa bruna.

Specie migratrice regolare, sedentaria, nidificante e svernan-te, legata agli ambienti umidi d’acqua dolce o salmastra. Fre-quenta abitualmente i canneti, dove nidifica; in inverno la siosserva anche negli incolti e nelle colture, spesso in piccoligruppi. Si nutre soprattutto di semi e granaglie.

Frequente nei canneti delle valli lagunari, soprattutto durante lamigrazione autunnale e nella stagione invernale e primaverile.

La specie è nidificante nell’area del Parco, ma risulta general-mente poco frequente. La tutela deve necessariamente riguar-dare i tipici habitat riproduttivi.

Classe

Famiglia

Genere e specie

Dimensioni ecaratteristiche

Biologia ed ecologia

Diffusione

Problemi diconservazione

TARABUSO

Uccelli

Ardeidi

Botaurus stellaris

Airone di media taglia, di 76 cm di lunghezza, con corpo tozzoe collo grosso. Il piumaggio è giallo-bruno a strisce verticali,con zampe e piedi di colore verdastro. Ha zampe lunghe ebecco lungo e appuntito. Emette un richiamo particolare,simile al suono di un corno, soprattutto nelle ore notturne.

Specie migratrice regolare, parzialmente svernante e nidifican-te. Frequenta i canneti dove si mimetizza facilmente assumen-do un atteggiamento immobile e una posizione caratteristica,con il becco allungato verso l’alto. Raramente si alza in volo,compiendo brevi spostamenti. Costruisce un nido galleggian-te e piatto. Si nutre di pesci, rane, bisce e insetti acquatici.

Presente, ma generalmente raro, tra i canneti folti di paludi evalli da pesca.

Specie rara, soprattutto nel periodo riproduttivo e legata aifolti ed estesi canneti presenti negli ambienti vallivi. Necessi-ta di tutela specifica, attuata soprattutto mediante l’individua-zione e la salvaguardia dei luoghi di nidificazione.

Classe

Famiglia

Genere e specie

Dimensioni ecaratteristiche

Biologia ed ecologia

Diffusione

Problemi diconservazione

MIGLIARINO DI PALUDE

7978

LE LAGUNE DEL VENETO ORIENTALE LE VALLI DI CAORLE E BIBIONE: VALLE ZIGNAGO, VALLE PERERA, VALLE FRANCHETTI, VALLE NOVA, VALLESINA, VALLEGRANDE DI BIBIONE

Uccelli

Anatidi

Anser anser

Lunghezza 75-85 cm. Si distingue dalle altre oche grigie perl’assenza di segni neri sul becco, che è grosso e di colore aran-cione. Ha zampe e piedi rosei, piumaggio della testa e delcollo bruni come il resto del corpo e parte anteriore dell’alagrigio chiaro.

Specie migratrice regolare, rara nidificante e svernante pocofrequente. Nidifica in genere nei canneti. In inverno frequen-ta i terreni erbosi e i campi arati. Si nutre di semi e granaglie,erbe e germogli.

È presente stabilmente. La prima nidificazione nel territoriodel Parco è stata accertata in Valle Franchetti nel 1999, con lacreazione di una piccola colonia stanziale, si pensa dovuta aindividui appartenenti alla popolazione reintrodotta nellalaguna di Marano (Udine).

Data la fragilità della piccola popolazione locale, la specierichiede una tutela assoluta, con particolare riferimento all’ha-bitat riproduttivo.

Classe

Famiglia

Genere e specie

Dimensioni ecaratteristiche

Biologia ed ecologia

Diffusione

Problemi diconservazione

OCA SELVATICA

Tramonto invernale su Vallegrande ghiacciata e area riallagata a Valle Vecchia.

81

La Pineda e la focedel Tagliamento,

archivi della storia naturale“”• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •

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•<<Il territorio bibionese è costituito da unagrande isola, compresa tra l’alveo di focedel Tagliamento a est, la sacca lagunaredi Porto Baseleghe a ovest, la LitoraneaVeneta a nord e la costa sabbiosa dell’A-driatico settentrionale a sud. Si tratta diun’area di interesse ambientale e natura-listico particolarissimi, che ha subito tra-sformazioni ambientali di grande portatasoltanto nella seconda metà del Nove-cento, essendosi conservata pressoché di-sabitata e intatta per millenni. Nella car-tografia rinascimentale con cui la Sere-nissima documentava i propri dominilitoranei e fino alle mirabili carte del Ca-

tasto austriaco della prima metà dell’Ot-tocento, si osserva infatti il comprensorioin oggetto, del tutto o quasi privo di in-sediamento, rappresentato con simbolo-gie forestali e di duna e denominato “Pi-neda” o “Pignada”.

Le trasformazioni urbanistiche eambientali avviate dopo il 1960 e tutto-ra in atto, hanno modificato sensibil-mente e spesso in termini distruttivi odi grave semplificazione l’ambiente e lebiocenosi dell’area bibionese; il Pianod’Area per i Litorali e le Lagune del Ve-neto Orientale (PALALVO), giunto daultimo e non ancora approvato, rischia

8382

LE LAGUNE DEL VENETO ORIENTALE LA PINEDA E LA FOCE DEL TAGLIAMENTO, ARCHIVI DELLA STORIA NATURALE

inoltre di arrecare ulteriori e irreversibi-li danni a quanto ancora si conservadella naturalità di questo territorio. Bi-bione si presenta infatti, attualmente,come uno dei poli balneari più rinomatidel litorale veneto, caratterizzato daspinte di espansione urbanistica nonancora esaurite, ma al tempo stesso in-sidiato da un drammatico processo dierosione, che negli ultimi tre decenni hacancellato superfici di pineta, di duna edi arenile valutabili in decine di ettari.

Della naturalità originaria si conser-va pertanto, prescindendo dal comples-so d’ambiente di Vallegrande e Vallesi-na, un significativo lembo di Pineda e ilcomplesso di dune fossili, di pineta e diavvallamenti palustri di foce Taglia-mento. Si tratta, come s’è detto, di bio-topi unici nel Veneto litoraneo, chepresentano un valore scientifico inesti-mabile e che costituiscono autentici ar-chivi viventi della storia naturale degliultimi ventimila anni.

Attraverso questi territori, infatti,sono letteralmente “transitate” le grandibiocenosi mediterranee, steppiche, alpi-ne e illiriche, migranti sotto la spintadelle oscillazioni climatiche del Postgla-ciale; ciascuna di esse lasciando signifi-cative tracce viventi del proprio passag-gio, conservatesi nei millenni successiviper la contestuale azione delle correntifredde del Tagliamento o del microcli-ma caldo arido delle dune fossili.

La Pineda, o meglio quanto ne ri-mane, costituisce attualmente un’isolaforestale compresa tra la rotabile chedelimita a sud le proprietà di Vallegran-de e Vallesina e la profonda fascia diedifici residenziali e balneari collocatasul litorale. Si tratta di un modesto re-litto rispetto all’originaria superficie,caratterizzato anche da piccole insule

disgiunte, profondamente rimaneggiatoin termini forestali in alcune zone e acui è stata recentemente restituita, me-diante rimboschimento a pino dome-stico (Pinus pinea), un’area coltivata inpassato. Nonostante tutto però il corpocentrale della stessa Pineda conserva uninteresse ecologico, vegetazionale e flo-ristico, oltre che un fascino estetico,

straordinari. Nelle aree di maggiore in-tegrità essa si presenta come pineta apino nero d’Austria (Pinus nigra var.austriaca) pressoché monospecifica, confolto sottobosco arbustivo e interrottada vaste depressioni umide a molinieto.La flora della stessa Pineda, oltre al pi-no nero, comprende, nel livello arboreo,l’orniello (Fraxinus ornus) e, marginal-

Tramonto invernale sul litorale di foce Taglia-mento.

8584

LE LAGUNE DEL VENETO ORIENTALE LA PINEDA E LA FOCE DEL TAGLIAMENTO, ARCHIVI DELLA STORIA NATURALE

mente, il leccio (Quercus ilex); nel sotto-bosco sono presenti il ginepro comune(Juniperus communis), il crespino (Ber-beris vulgaris), il caprifoglio etrusco(Lonicera etrusca), lo scotano (Cotinuscoggygria) e la fillirea (Phyllirea angusti-folia), mentre nelle torbiere e nei moli-nieti vegetano la felce palustre (Thelyp-teris palustris), il falasco (Cladium mari-scus), il tarassaco palustre (Taraxacumpalustris), la genziana mettimborsa(Gentiana pneumonanthe), la genzianagermanica (Gentianella germanica),l ’eufrasia di Marchesetti (Euphrasiamarchesettii) e la parnassia (Parnassiapalustris). Sono inoltre presenti nelleradure asciutte l’endemico fiordaliso diTommasini (Centaurea tommasinii), levedovelle dei prati (Globularia punctata)

e numerose orchidacee: le stesse chefanno del comprensorio bibionese il piùdotato in assoluto (22 specie) dell’interapianura veneta.

La fauna della Pineda è tipicamenteforestale, ma non mancano specie degliambienti aperti, tra cui la raganella ita-lica (Hyla intermedia), il biacco (Coluberviridiflavus) e il topolino delle risaie(Micromys minutus). Interessante è lapresenza degli uccelli, con numerosespecie nidificanti, tra cui la tortora sel-vatica (Streptopelia turtur), il colombac-cio (Colomba palumbus), la cinciallegra(Parus major), il picchio rosso maggiore(Picoides major), l’usignolo (Lusciniamegarhinchos), la capinera (Sylvia atri-capilla) e numerose altre.

Il biotopo di foce Tagliamento è co-stituito da un complesso d’ambiente ca-ratterizzato dalla presenza di dune ma-rine con ammofileto e vegetazione pio-niera, di dune fossili con pineta a pinonero e pino domestico e macchia illirica,di dune fossili aperte con lembi di pra-teria steppica, da avvallamenti interdu-nali a marisceto, da boschetti igrofili diontano nero e da superfici a coltura se-parate da scoline. La grande diversitàambientale, in questo caso, determinaun livello di biodiversità elevatissimo ecrea un ambiente unico per interessenaturalistico. La flora annovera compo-nenti biogeografiche molteplici, conspecie montane quali il pino nero, l’or-chidea nido d’uccello (Neottia nidus-avis) e la manina rosea (Gymnadenia co-nopsea); specie mediterranee quali il lec-

cio, la fillirea, il caprifoglio etrusco, lavite (Vitis vinifera), la ginestrella comu-ne (Osyris alba), il pungitopo (Ruscusaculeatus), il raro cisto rosso (Cistus inca-nus), l’orchide cimicina (Orchis coriopho-ra) e l’ofride verde-bruna (Ophrys sphe-godes); specie steppiche come il lino del-le fate piumoso (Stipa veneta), l’astrospillo d’oro (Aster linosyris), la campanu-la di Siberia (Campanula sibirica), il citi-so purpureo (Chamaecytisus purpureus),la ginestra germanica (Genista germani-ca) e lo spin cervino nano (Rhamnus sa-xatilis). Ai diversi contingenti biogeo-grafici si sovrappongono quindi quelliecologici, con specie alofite, igrofile,psammofile, xerofile e così via. Negli av-vallamenti retrodunali a marisceto, tra lealtre specie, vegetano, ad esempio, il gla-

diolo palustre (Gladiolus palustris), l’a-glio odoroso (Allium suaveolens) e la raraidrocotile (Hydrocotile vulgaris), mentrenelle scoline al margine degli appezza-menti coltivati è presente la brasca colo-rata (Potamogeton coloratus).

La fauna, anche in questo ambienteinteressante e varia, comprende il rosposmeraldino (Bufo viridis), la rara viperacomune (Vipera aspis), la lucertola cam-pestre (Podarcis sicula), la testuggine diHermann (Testudo hermannii); tra gliuccelli il succiacapre (Caprimulgus euro-paeus), il gruccione (Merops apiaster) el’upupa (Upupa epops), nidificanti e in-fine il topo selvatico (Apodemus sylvati-cus) e la faina (Martes foina), oltre alloscoiattolo (Sciurus vulgaris), di recentecomparsa.

Maschio di lucertola campestre.Infiorescenza di ofride verde-bruna.

8786

LE LAGUNE DEL VENETO ORIENTALE LA PINEDA E LA FOCE DEL TAGLIAMENTO, ARCHIVI DELLA STORIA NATURALE

LINO DELLE FATE PIUMOSO

Graminaceae

Stipa veneta

Pianta erbacea perenne densamente cespugliosa, alta 40-50cm. Le foglie sono setoliformi finemente scanalate; i semisono dotati di ariste piumose, argentee, lunghe fino a 30 cm,attorcigliate alla base. Le spighette fiorali sono poco numero-se e lunghe 1,5-2 cm.

Maggio-giugno.

Luoghi sabbiosi o sassosi, pendii soleggiati e aridi, prateriearide e dune fossili.

La specie è diffusa sulle Alpi e sugli Appennini fino allaCalabria, dal piano agli 800 m di quota. Nella pianura vene-ta è presente in rare stazioni di grava fluviale e di litorale sab-bioso. Nell’area del Parco è localizzata sulle dune fossili aper-te di foce Tagliamento, a Bibione Pineda e a Valle Vecchia,dove è rara.

La specie è da considerarsi localmente minacciata; quale relit-to floristico postglaciale, di origine steppica, essa va salva-guardata mediante adeguati vincoli imposti sui biotopi in cuiè presente.

Famiglia

Genere e specie

Forma biologicae caratteristiche

Fioritura

Biotopo elettivo

Diffusione

Problemi diconservazione

CAMPANULA SIBERIANA

Campanulaceae

Campanula sibirica

Pianta erbacea bienne alta 20-60 cm, con fusti eretti, striati,pubescenti e più o meno arrossati. Le foglie basali sono spa-tolate e dentate, ispide sulla nervatura centrale. I fiori, nume-rosi e di colore azzurro, sono peduncolati e riuniti in una pan-nocchia rada.

Maggio-giugno.

Prati aridi di tipo steppico.

Diffusa nelle propaggini meridionali delle Alpi centro-orien-tali e sull’Appennino, fino alla Majella, dove è rara, dal pianoai 1000 m di quota. Nella pianura veneta è presente, ma rara,in stazioni di litorale e di grava. Nell’area del Parco è presen-te sulle dune fossili aperte di foce Tagliamento.

La specie è da considerarsi localmente minacciata; quale relit-to floristico postglaciale, di origine steppica, essa va salva-guardata mediante adeguati vincoli imposti sui biotopi in cuiè presente.

Famiglia

Genere e specie

Forma biologicae caratteristiche

Fioritura

Biotopo elettivo

Diffusione

Problemi diconservazione

SCHEDE DELLE SPECIE NOTEVOLI

8988

LE LAGUNE DEL VENETO ORIENTALE LA PINEDA E LA FOCE DEL TAGLIAMENTO, ARCHIVI DELLA STORIA NATURALE

MANINA ROSEA

Orchidaceae

Gymnadenia conopsea

Erbacea perenne alta 25-55 cm, dotata di bulbi molto artico-lati e fusto robusto e foglioso. Le foglie sono lineari-lanceola-te; i fiori di colore roseo-violaceo presentano il labello con 3lobi quasi uguali tra loro e sono riuniti in una infiorescenzacilindrica lunga fino a 25 cm.

Maggio.

Prati, pascoli e boscaglie.

È frequente su Alpi, Prealpi e Appennino settentrionale fino ai2400 m; rara nell’Appennino centrale, in Campania e Basilica-ta. Nella pianura veneta è presente in rare stazioni relitte di lito-rale, di grava fluviale e di risorgiva. Nell’area del Parco è rara elocalizzata nelle radure della pineta di foce Tagliamento.

La specie, che rappresenta un relitto floristico postglaciale ditipo microtermico, risulta localmente minacciata ed esigel’imposizione di adeguati vincoli sui biotopi in cui è presente.

Famiglia

Genere e specie

Forma biologicae caratteristiche

Fioritura

Biotopo elettivo

Diffusione

Problemi diconservazione

NIDO D’UCCELLO

Orchidaceae

Neottia nidus-avis

Erbacea perenne di altezza pari a 20-30 cm. Pianta priva diclorofilla di colore bruno-giallastro. È provvista di rizomadiviso in fibre contorte; fusto eretto, robusto, lucido e com-pletamente avvolto da scaglie lanceolate. I fiori, riuniti inun’infiorescenza densa, sono di colore giallo-bruni e debol-mente profumati.

Maggio.

Boschi misti, soprattutto faggete.

È frequente su Alpi e Prealpi fino ai 1500 m; rara nel rima-nente territorio italiano, compresa la Pianura padana. Nellapianura veneta è presente in rare stazioni litoranee. Nell’areadel Parco risulta localizzata nelle pinete di Bibione e nella lec-ceta di Vallegrande e Vallesina.

Specie relativamente frequente nelle pinete litoranee, madiscontinua e localizzata; è un relitto floristico postglaciale ditipo microtermico, da considerarsi localmente minacciata eda proteggere mediante adeguati vincoli imposti sui biotopiin cui è presente.

Famiglia

Genere e specie

Forma biologicae caratteristiche

Fioritura

Biotopo elettivo

Diffusione

Problemi diconservazione

9190

LE LAGUNE DEL VENETO ORIENTALE LA PINEDA E LA FOCE DEL TAGLIAMENTO, ARCHIVI DELLA STORIA NATURALE

SCOTANO

Anacaridiaceae

Cotinus coggygria

Arbusto cespuglioso molto ramificato a chioma emisferica,talvolta più o meno prostrato al suolo; alto fino a 4 m. Lefoglie hanno lamina subrotonda e colore verde scuro che assu-me una vivace colorazione rossa o giallo-oro in autunno. Ifiori sono riuniti in pannocchie di colore verde. Dopo la cadu-ta dei fiori, i peduncoli piumosi si colorano di rosa.

Maggio-giugno.

Specie caratteristica delle macchie e delle boscaglie termofile;frequente su pendii sassosi, aridi e assolati.

Diffuso nell’Italia settentrionale e nell’Appennino centraledal piano ai 900 m. Nel Veneto vegeta su pendici prealpine,mentre la sola stazione di pianura è localizzata su dune sab-biose fossili. Nell’area del Parco è presente nelle pinete diBibione e rarissima a Valle Vecchia.

Specie frequente, ma localizzata; di areale mediterraneo-asia-tico, non risulta direttamente minacciata, ma va sottoposta atutela mediante adeguati vincoli imposti sui biotopi in cui èpresente.

Famiglia

Genere e specie

Forma biologicae caratteristiche

Fioritura

Biotopo elettivo

Diffusione

Problemi diconservazione

FILLIREA

Oleaceae

Phyllirea angustifolia

Arbusto sempreverde alto fino a 3 m, a chioma rada e roton-deggiante. I rami hanno corteccia grigia; le foglie, coriacee,verdi-scure, sono lanceolate a margine intero. I fiori di colorebianco-roseo, profumati, sono riuniti in piccoli racemi di 5-7elementi. I frutti sono piccole drupe globose, nero-bluastre.

Marzo-maggio.

Macchie e boschi termofili in ambiente molto arido e caldo.

Presente sulle coste occidentali dalla Liguria alla Calabria,nelle isole maggiori e lungo le coste settentrionali adriaticheda Grado a Ravenna; sale sui rilievi fino ai 600 m di quota.Sul litorale veneto orientale è presente soltanto nelle pinetebibionesi.

Specie molto localizzata nell’area del Parco; è da considerarsirelitto floristico postglaciale di tipo termofilo. Non risultadirettamente minacciata, ma va sottoposta a tutela medianteadeguati vincoli imposti sui biotopi in cui è presente.

Famiglia

Genere e specie

Forma biologicae caratteristiche

Fioritura

Biotopo elettivo

Diffusione

Problemi diconservazione

9392

LE LAGUNE DEL VENETO ORIENTALE LA PINEDA E LA FOCE DEL TAGLIAMENTO, ARCHIVI DELLA STORIA NATURALE

ERICA CARNICINA

Ericaceae

Erica carnea

Pianta cespugliosa perenne alta fino a 40 cm, dotata di fustilegnosi striscianti e glabri. Le foglie sono aghiformi, lucide disopra con margine ripiegato e ricoprente quasi tutta la paginainferiore. I fiori, di colore rosa-ciclamino, sono riuniti in race-mi terminali.

Febbraio-marzo.

Brughiere, boschi di conifere.

Molto frequente su Alpi e Prealpi fino ai 2400 m di quota;poco frequente sulle Alpi occidentali e nell’Appennino set-tentrionale. È diffusa, ma discontinua, sulle dune consolidatedel litorale veneto.

La specie è abbondante nelle pinete di Bibione, mentre risul-ta assai rara nell’area di Valle Vecchia; relitto floristico post-glaciale di tipo microtermico, non risulta direttamente minac-ciata, ma va comunque adeguatamente tutelata.

Famiglia

Genere e specie

Forma biologicae caratteristiche

Fioritura

Biotopo elettivo

Diffusione

Problemi diconservazione

PINO NERO AUSTRIACO

Pinaceae

Pinus nigra ssp. austriaca

Albero di prima grandezza che può raggiungere i 40 m d’al-tezza, con chioma leggermente globosa. Il tronco è slanciatocon corteccia grigio-scura. Le foglie sono rigide e di coloreverde scuro, riunite in fascetti di due. I fiori maschili sonogialli, quelli femminili verdi o rossi. Le pigne hanno formaconico-ovoidale e appuntita. I semi sono provvisti di un’alamembranosa. È specie lucivaga e xerofila, resistente ai venti,al gelo e all’aridità del suolo.

Da maggio a luglio.

Ambienti aridi e ventosi con substrato povero, pendici roc-ciose.

Tipico delle Alpi orientali, dove vegeta tra i 200 e i 1200 mdi quota. Presente anche nell’area litoranea bibionese, doveforma consorzi forestali discontinui.

La specie è da considerarsi un relitto postglaciale di tipo xero-termico; la stazione di foce Tagliamento, insediata su dunefossili, presenta caratteri di notevole importanza fitostorica ecome tale va tutelata da imboschimenti impropri con la stes-sa o con altre specie del genere Pinus.

Famiglia

Genere e specie

Forma biologicae caratteristiche

Fioritura

Biotopo elettivo

Diffusione

Problemi diconservazione

9594

LE LAGUNE DEL VENETO ORIENTALE LA PINEDA E LA FOCE DEL TAGLIAMENTO, ARCHIVI DELLA STORIA NATURALE

VIPERA COMUNE

Rettili

Viperidi

Vipera aspis

Lunghezza 60 cm, compresa la coda; il maschio può raggiun-gere i 70 cm. Presenta l’estremità del muso rivolta all’insù e ilcapo, separato in modo evidente dal tronco, è a profilo sub-triangolare; la pupilla è verticale-ellittica. Il corpo è ricopertoda squamette carenate, di piccole dimensioni e di colore varia-bile tra il giallastro e il nero, con barre trasversali bruno scure.

È specie dotata di veleno. Trascorre il letargo in anfratti del ter-reno e fessure di vecchi muri, spesso in gruppi numerosi. Diabitudini diurne, è in attività da febbraio a novembre. Si rinvie-ne spesso allo scoperto in fase di termoregolazione, preferibil-mente durante le prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio.I piccoli nascono alla fine dell’estate. Caccia all’agguato micro-mammiferi; i giovani si nutrono di piccole lucertole e insetti.

Presente lungo il litorale di Valle Vecchia, ai margini dellapineta e sulle dune fossili di Vallegrande e Vallesina di Bibio-ne e nell’area dunale di foce del Tagliamento.

In fase di progressiva e rapida rarefazione, risulta minacciata nelsuo residuo areale locale e richiede provvedimenti di tutela.

Classe

Famiglia

Genere e specie

Dimensioni ecaratteristiche

Biologia ed ecologia

Diffusione

Problemi diconservazione

TESTUGGINE DI HERMANN

Rettili

Testudinidi

Testudo hermanni

Tartaruga terrestre con carapace molto convesso di lunghez-za pari a 20 cm negli adulti e di colore variabile tra il giallo eil bruno. Si distingue dalle altre testuggini per la presenza diun astuccio corneo sulla punta della coda e di due laminesopracaudali. Il maschio presenta la piastra ventrale legger-mente concava. Le zampe sono munite di unghie robuste.

Trascorre l’inverno in letargo, rifugiandosi in buche scavate nelterreno per ricomparire agli inizi della primavera. La deposi-zione delle uova, ovali, bianche e a guscio duro, avviene a giu-gno e la schiusa tra agosto e settembre. Si nutre prevalente-mente di vegetali, ma integra la dieta con molluschi e insetti.La specie è legata agli ambienti con clima caldo e asciutto e inparticolare agli ambienti di duna fossile e di boscaglia arida.

È presente con una piccola popolazione nell’ambiente di dunafossile di foce Tagliamento e di Vallegrande-Vallesina, a Bibio-ne, il cui indigenato non è mai stato provato scientificamente.

È specie rara e a forte rischio di estinzione locale; va sottopo-sta a tutela mediante provvedimenti specifici e con una ade-guata campagna di sensibilizzazione.

Classe

Famiglia

Genere e specie

Dimensioni ecaratteristiche

Biologia ed ecologia

Diffusione

Problemi diconservazione

9796

LE LAGUNE DEL VENETO ORIENTALE LA PINEDA E LA FOCE DEL TAGLIAMENTO, ARCHIVI DELLA STORIA NATURALE

SUCCIACAPRE

Uccelli

Caprimulgidi

Caprimulgus europaeus

Lunghezza 27 cm. Uccello con ali e coda molto lunghi; piu-maggio mimetico, morbido e simile a quello dei rapaci not-turni, di colore grigio-bruno macchiettato e con zigrinature.Il becco è piccolo, ma con apertura boccale molto grande.Occhi grandi, di colore nero.

Specie migratrice ed estivante, raggiunge l’Italia in primave-ra. Attivo al crepuscolo o di notte, si nutre principalmente difarfalle notturne e altri insetti catturandoli in volo. Nidifica alsuolo su terreni sabbiosi. In autunno migra nell’Africa meri-dionale. Vive in pinete e boschi termofili caratterizzati daradure, in ambienti litoranei e incolti aridi.

La sua presenza è stata segnalata a Valle Vecchia e presso lafoce del Tagliamento, dove risulta nidificante.

La specie è attualmente in sensibile rarefazione a causa dellascarsità di ambienti idonei alla nidificazione e al disturbodovuto alla presenza antropica; va sottoposta a tutela localemediante provvedimenti specifici.

Classe

Famiglia

Genere e specie

Dimensioni ecaratteristiche

Biologia ed ecologia

Diffusione

Problemi diconservazione

GRUCCIONE

Uccelli

Meropidi

Merops apiaster

Lunghezza 28 cm. Uccello dal piumaggio vistoso e variopin-to, con becco lungo e leggermente ricurvo; una larga striscianera attraversa l’occhio rosso. Presenta parti superiori dellatesta e del dorso di colore bruno, tendente al giallo sul grop-pone, il mento e la gola di un giallo-brillante e le parti infe-riori blu-verdastre.

Specie migratrice, estivante e nidificante. Vive in ambientiaperti e soleggiati con alberi e cespugli isolati. Nidifica incolonie su argini ripidi, terrosi o sabbiosi in prossimità diambienti acquatici. Si nutre di insetti che cattura in volo e inparticolare di api e vespe. La specie sverna nell’Africa meri-dionale.

La sua presenza è stata segnalata regolarmente nei territorilitoranei dell’area del Parco. Nidifica in piccole colonie lungoil Tagliamento, presso Cesarolo.

La specie è localmente assai rara; la sua presenza va incenti-vata anche mediante la ricostruzione di idonei habitat ripro-duttivi e l’emanazione di specifici provvedimenti di tutela.

Classe

Famiglia

Genere e specie

Dimensioni ecaratteristiche

Biologia ed ecologia

Diffusione

Problemi diconservazione